Lui e Lei.

di AntoHP01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro di due stelle in cielo. ***
Capitolo 2: *** "Cami, mi ha abbracciato!" ***
Capitolo 3: *** "Ah, okkei." ***



Capitolo 1
*** L'incontro di due stelle in cielo. ***


Primo giorno di liceo. Liceo classico, una scelta difficile per i ragazzi, ora. Una scuola dove devi stare pomeriggi interi con la testa sui libri. Non adatto a tutti i somari di oggi.

Alessia era lì, seduta all’ultimo banco vicino alla finestra.
Quei capelli rossi che brillavano al sole,  che si intonavano perfettamente a quegli occhi verdi. Quegli occhi giganti, che farebbero innamorare anche il Dio dei Nerd.
Stava sempre attaccata alla sua migliore amica, Camilla.
Camilla era tutto il contrario di lei. Lei era la ragazza solare e dolce, sempre.  Era meridionale. Occhi neri, perfettamente uguali al colore dei suoi capelli. Non era la perfezione fuori, ma dentro, era la ragazza migliore di questo mondo. Ci metteva il cuore in tutto ciò che faceva, era la spalla su cui piangere. Era amata da tutte le sue amiche. Non c’era nessuno a cui stava antipatica.

Marco, era da tutt’altra parte dell’aula. Era all’ultimo banco dalla parte opposta.
Tipico ragazzo americano. Anche se era italiano.
Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurro cielo. Carattere stronzo ma dolce. Dipendente da chi si trovava davanti: se avanti aveva una bella ragazza, era la persona più dolce del mondo;se avanti aveva una ragazza che lui reputava brutta, la trattava male.  Lui guardava solo l’aspetto esteriore. Ciò che una persona ha dentro per lui non contava.

Iniziano le lezioni, iniziano le presentazioni. In classe c’era una professoressa giovane, molto carina. Non doveva avere più di 20-22 anni. Era alquanto simpatica. O almeno sembrava. “BuonGiorno a tutti ragazzi. Sono la professoressa di latino, la signorina Trindici. Se prendete tutti posto, incominciamo le presentazioni”, furono le sue prima parole. Tutti presero posto. Iniziò il giro con i nomi. Alessia fu una delle prime a presentarsi. Disse solo, timidamente, “A-Alessia…”. Lasciò la voce come se volesse dire qualcos’altro, ma non disse nient’altro. Era tutta rossa in viso, tremava tutta. Camilla la tranquillizzò “Dai Ale, è tutto ok. Se credi che questo sia il giusto da dire, hai fatto bene”. Alessia riprese a sorridere, disse solo “Grazie Cami!” con gli occhi lucidi. Era come se stesse per piangere, ma non si sapeva il perché.
Si presentarono tutti gli altri, e finalmente si arrivò a Marco. Si presentò in modo freddo e veloce, ma sicuro di sé. Appena lo vide, Alessia sorrise. Si incantò a guardarlo. Camilla finalmente parlò “Carino quello, no?”


Hello.
Primo capitolo, se vi va, lasciate qualche recensione.
Spero vi piaccia, aggiornerò a breve.

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Capitolo 2
*** "Cami, mi ha abbracciato!" ***


Dopo due ore di presentazioni e cavolate varie, era arrivata finalmente la ricreazione. Anche se la merenda non la portava più nessuno, dopo le medie. Tutti andavano in giro per la classe a presentarsi ufficialmente . Alessia rimase a parlare con Camilla, vista la sua innata timidezza. Odiava questo suo “difetto”, ma non riusciva a superarlo, era più forte di lei. Alcune volte provava a conversare con ragazzi e ragazze che non conosceva, ma molte volte ne rimaneva delusa, o perché trovava un ragazzo\ragazza più timido di lei, o perché veniva cacciata via con un “Vaffanculo” o con un “Vattene, cretina”. Era raro che qualcuno le volesse bene per ciò che era, fatta eccezione per Camilla e i suoi familiari. Aspettava che qualcuno la andasse a cercare, qualcuno che la cercasse per ciò che era.

Mentre è immersa in questi suoi pensieri,le si avvicina qualcuno. Era lui, Marco. Le si avvicina piano, dolcemente, dicendo “Ciao, sono Marco.”. Lei rispose con un “C-ciao”. “Sono Alessia, ma per gli amici Ale” aggiunse, facendo un sorrisetto timido,che Marco ricambiò subito. Iniziarono a chiacchierare del più e del meno. “Com’è che hai scelto proprio il Classico?” chiese lei. “Oh, mi piacerebbe fare lo scrittore, o il giornalista, credo. Ancora non ho chiaro cosa ho intenzione di fare, in realtà. Per ora, lavoro il pomeriggio in una macelleria per guadagnarmi qualcosa. Sai, i miei sono morti anni fa, ora devo fare tutto da solo. Fino ai poco tempo fa sono stato in orfanotrofio, ora sono uscito. Ero stanco di stare rinchiuso lì.”, rispose lui. Mentre parlava, Alessia si accorse del piercing che aveva sulla lingua, ma anche del modo in cui brillavano i suoi occhi, come se stessero per scoppiare da un momento all’altro. “M-mi dispiace, davvero.” rispose lei. “Nah, non preoccuparti, ormai sono abituato alla loro mancanza.”, fu la risposta di Marco, che aveva ancora gli occhi lucidi. Ma Alessia capiva che il ragazzo mentiva, lo capiva dai suoi occhi tristi. Stava pensando a un Marco bambino, solo, in un orfanotrofio, quando sentì di nuovo la sua voce dire “E te, perché hai scelto ‘sta scuola? Sai che è impegnativo, no?”. “Si, si, ne sono consapevole. Ma la mia passione che seguo sin da bambina ha avuto il sopravvento., ovvero il diventare una professoressa di italiano.”. “Ah, grandi aspettative la ragazzina” dice il ragazzo, con una risatina. Lei incomincia a ridere e aggiunge “Siccome le tue sono basse, ragazzaccio!”, continuando a ridere insieme a lui. “Ti va di scambiarci i numeri di telefono, Ale?” “Certo che mi va!” E si scambiarono i numeri, li segnarono sul telefono. Lei segnò il suo numero con il nome di “Marco”,aggiungendo due o tre cuoricini e un qualche smile.

Sembrava si conoscessero da una vita. Ad Alessia sembrava un sogno, fin quando non suonò la campanella. Lui la abbracciò. Appena andato via,Alessia disse a Camilla “Cami, mi ha abbracciato!”


Hello!
Spero vi piaccia, lasciate una recensione, aggiorno a breve.

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Capitolo 3
*** "Ah, okkei." ***


Il giorno dopo, Alessia si alza molto presto, alle 5 e mezzo del mattino. L’alba l’accompagna nella sua dormiveglia. E’ stata svegliata dalla vibrazione del proprio cellulare. Accende lo schermo del suo Samsung Galaxy S3, o “Samsun Galassia Esse Trre”, come lo chiama il fratello piccolo, Luca. Luca è un bambinetto di 4 anni, molto simile ad Alessia. Ha i capelli castano\rossicci, alzati in una cresta, che lui definisce “punk”, pur non sapendo il significato della parola. Dice di averlo sentito in tele da uno degli “Hotel di Tochio”, che in realtà sarebbero i Tokio Hotel. Ha gli occhi verdi coperti da un paio di occhiali da vista rotondi, che per lui sono un qualcosa di cui vantarsi, visto che è un grande fan della famosissima saga di Harry Potter. Tornando ad Alessia, accendendo lo schermo si ritrova d’avanti un nome. “Marco”. Seguito ovviamente dagli infiniti smile e\o cuoricini. Apre il messaggio scorrendo il suo dito sullo schermo touch-screen del suo telefonino, e trova un “Buongiorno, principessa” seguito da un cuoricino rosso. Alessia subito diventa rossa in faccia, sorride. Le scende una lacrima di felicità, mista con un po’ di stranezza. “Com’è possibile che un ragazzo stronzo come Marco, possa aver inviato un messaggio tanto dolce a una ragazza come me?” pensa nella sua mente. Però è felice. E scrive velocemente “Buongiorno a te”, aggiungendo con il consueto rito, gli smile. Freme in attesa della risposta del ragazzo. Nel frattempo si cambia. Caccia il suo pigiama a righe blu , con i pantaloni completamente bianchi. Mentre è solo in biancheria intima, si guarda allo specchio. Non si piace. “Ho la faccia troppo lunga, i miei denti sono tutti storti, e questi capelli rossi e ricci li odio!” pensa ad alta voce. Le scende una lacrima di tristezza. “E sono anche bassa, e troppo magra...” aggiunge. Smette di guardarsi allo specchio. Non vuole guardarsi. E’ bella, ma non lo vuole capire. E’ insicura, e per niente vanitosa. Si cambia la biancheria, mette quella pulita, poi mette i jeans attillati con gli strass e una maglietta giallo fosforescente. Mette le Vans gialle che ha comprato pochi giorni prima, che già le calzano strette. Si passa un velo di trucco, aggiusta la borsa con i libri, ed è pronta. Ma c’è un problema. Controlla sul suo orologio, sono le 7 e mezzo. Ancora è presto. Prende nuovamente il suo Samsung. Accende lo schermo, speranzosa della risposta del ragazzaccio. Le piace chiamarlo così. E la trova, la risposta. Ma non può essere tanto felice, poiché in essa c’è scritto “Scusa, avevo sbagliato persona.”. Alessia ci rimane male. Incomincia a piangere. Risponde, con le lacrime agli occhi, con un “Ah, okkei”. Non voleva far capire che c’era rimasta male. Anzi, malissimo.

Quella mattina, Alessia non andò a scuola. Fingendo un semplice mal di pancia.

Dopo un’ oretta a guardare il soffitto rosa della sua camera, Alessia finalmente, alzandosi, mandò un messaggio a Camilla, scrivendole “Vai in bagno o in infermeria, o sul soffitto, o dove cazzo vuoi, ho bisogno di parlare. E’ una sciocchezza, lo so. Per favore.” Dopo un cinque,sei minuti, Camilla risponde. “Chiama te, non ho minuti”, scrive. Alessia, senza pensarci due volte, chiamò. Parlarono di ciò che era successo. Arrivarono a una conclusione. “Ale, ti sei innamorata, questo è.”


Hello.
Spero vi piaccia, è il terzo capitolo. Continuerò, se vi fa piacere. Spero in qualche recensione.
Anto.

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