Logan&Rory- un'altra possibilità

di Nikki Potter
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goodbye my lover ***
Capitolo 2: *** Preoccupazione e paura ***
Capitolo 3: *** I can't live without you ***
Capitolo 4: *** Sorprese e confusione ***
Capitolo 5: *** Il ciclone Emily Gilmore ***
Capitolo 6: *** Confronto ***



Capitolo 1
*** Goodbye my lover ***


Logan&Rory Erano passati quattro anni. Erano quattro anni che non si vedevano, che non si sentivano più.
Incredibilmente erano andati avanti ognuno con la propria vita ed entrambi si erano realizzati, avevano avverato i loro sogni.
Rory a soli 27 anni era una giornalista stimata ed affermata, tanto che era diventata la vice-direttrice del “Sunday”.
Logan aveva creato un giornale tutto suo, l’“Huntzday” e per essere un ventinovenne era ricco sfondato.
Ma entrambi non erano completamente felici, nessuno di loro due si era mai più innamorato di qualcun altro dopo la fine della loro storia. Nessuno dei due sapeva spiegarsi il motivo, dicevano entrambi che era per via del lavoro, erano troppo impegnati per avere una vita privata.
Solo scuse per non ammettere la verità nemmeno a loro stessi…

*

Erano le 20,35 del 23 maggio e Rory era ancora in ufficio. Aveva appena terminato il suo lavoro e si alzò con un sospiro per tornare a casa, nel suo appartamento a New York. Scese con l’ascensore fino a piano terra e uscì trafficando nell’enorme borsa nera per cercare le chiavi della sua auto che era posteggiata nel posto riservato alla vice-direttrice. Questo era uno dei vantaggi, aveva un posto auto assicurato tutti i giorni, cosa estremamente importante dato che era difficilissimo trovare un parcheggio libero a New York.
Una volta trovate le chiavi salì e mise in moto. Accese la radio e subito una musica dolce raggiunse le sue orecchie, la sua canzone preferita, la canzone che le ricordava loro.

Did I disappoint you or let you down?
Should I be feeling guilty or let the judges frown?
'Cause I saw the end before we'd begun,
Yes I saw you were blinded and I knew I had won.
So I took what's mine by eternal right.
Took your soul out into the night.
It may be over but it won't stop there,
I am here for you if you'd only care.
You touched my heart you touched my soul.
You changed my life and all my goals.
And love is blind and that I knew when,
My heart was blinded by you.
I've kissed your lips and held your head.
Shared your dreams and shared your bed.
I know you well, I know your smell.
I've been addicted to you.

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me

“Addio amore mio” sussurrò Rory con voce roca.
Stava piangendo, quella canzone aveva quell’effetto su di lei perché descriveva in maniera perfetta la loro storia d’amore. Quando la ascoltava gli sembrava di averlo ancora vicino, di sentire il suo profumo anche se sapeva che non era così.

I am a dreamer but when I wake,
You can't break my spirit - it's my dreams you take.
And as you move on, remember me,
Remember us and all we used to be
I've seen you cry, I've seen you smile.
I've watched you sleeping for a while.
I'd be the father of your child.
I'd spend a lifetime with you.
I know your fears and you know mine.
We've had our doubts but now we're fine,
And I love you, I swear that's true.
I cannot live without you.

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me

‘Chissà se in questo momento mi stai pensando, io penso a te ogni giorno prima di addormentarmi…’ pensò Rory con tristezza e malinconia.
Gli mancava il suo abbraccio quando dormivano insieme, le dava un senso di sicurezza e protezione. Gli sembrava di vederlo ovunque, nei volti di persone sconosciute che camminavano sul suo stesso marciapiede. Era ormai da molto tempo consapevole che non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo, lui avrebbe avuto per sempre il suo cuore.
Vide due fari luminosi davanti a lei, ma non fece in tempo a fare nulla…
Sentì un boato, poi più niente, nella mente solo un nome…Logan…
Mentre la canzone terminava le sue note e un uomo apriva la sua auto e guardava il suo viso bagnato di lacrime e di sangue che usciva da una ferita alla testa.

And I still hold your hand in mine.
In mine when I'm asleep.
And I will bare my soul in time,
When I'm kneeling at your feet.
Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.

I'm so hollow, baby, I'm so hollow.
I'm so, I'm so, I'm so hollow.
I'm so hollow, baby, I'm so hollow.
I'm so, I'm so, I'm so hollow

*

Logan erano seduto in Sala d’Attesa assieme a sua madre e suo padre. Stava aspettando l’arrivo del suo primo nipotino ed era emozionato. Michael ci stava mettendo troppo ad arrivare, erano lì già da tre ore e ancora niente. Per cercare di distrarsi prese un giornale sul tavolino, il “Sunday”, sua sorella lo leggeva sempre e lo trovava molto interessante.
Il suo sguardo cadde su un articolo che trattava il tema delle elezioni presidenziali che ci sarebbero state. Era un bel articolo, piacevole e scorrevole. Quando vide il nome dell’autore il suo cuore saltò un battito.
Lì, scritto nero su bianco, c’era scritto Rory Gilmore.
La sua Rory…chissà cosa stava facendo in quel momento…
Fu distolto dai suoi pensieri quando li raggiunse suo cognato col sorriso sul volto.
“Allora?” domandò Logan.
“È nato, tre chili e sette. Stanno tutti e due bene” rispose suo cognato al culmine della felicità.
Logan sorrise ma si rattristò leggermente al pensiero che al posto di suo cognato avrebbe potuto esserci lui, lui e la sua Rory…

*

Alle 21 circa Lorelai aveva appena messo a letto la sua secondogenita avuta con Luke poco più di due anni prima, Jennifer detta Jenny.
“Lorelai, è tutto pronto per il film” disse Luke dal salotto.
“Arrivo!” rispose Lorelai afferrando la ciotola di pop-corn appena fatti e correndo in salotto fiondandosi sul divano accanto al marito.
Si erano sposati più di tre anni prima, dopo che Rory…
Non avevano nemmeno acceso il film che il telefono squillò.
“Rispondo io!” Lorelai si alzò all’istante raggiungendo il telefono.
Sollevò la cornetta col sorriso sulle labbra “Pronto?”
“Pronto, lei è la madre di Lorelai Gilmore?” domandò una voce maschile sconosciuta.
“Intende una ragazza di 27 anni?” chiese Lorelai divertita.
“Sì, perché?” domandò la voce maschile confusa.
“Perché io e mia figlia abbiamo lo stesso nome, magari lei stava cercando mia madre…” spiegò Lorelai sorridente.
“No, stavamo cercando proprio lei…”
“Scusi ma lei chi è?” domandò Lorelai confusa.
“Sono il commissario Mike Powell, volevamo informarla che sua figlia è rimasta coinvolta in un incidente stradale…”
Lorelai impallidì di botto, Luke che la stava guardando se ne accorse subito e si alzò in piedi raggiungendola.
“C-come sta?” domandò Lorelai con voce roca, stava per scoppiare a piangere.
“Quando l’hanno portata via era priva di sensi, è all’ospedale St. Annie di New York…”
“Arrivo subito” rispose Lorelai attaccando.
Luke la guardava confuso e preoccupato, Lorelai era cinerea.
“Lorelai che cosa è successo?” domandò Luke stringendole delicatamente le braccia.
“R-rory ha avuto un incidente stradale…” poi Lorelai abbracciò forte Luke scoppiando a piangere.
“Ti hanno detto come sta?” chiese Luke preoccupato.
“Quando l’hanno portata all’ospedale era priva di sensi…oh Luke e se…”
“Non dirlo neanche per scherzo!” la interruppe Luke allontanandola quel tanto per poterla guardare negli occhi.
“Come farebbe il piccolo Matt senza di lei?” domandò Lorelai.
“Ha noi e…suo padre” rispose Luke. “Vedrai che tutto si aggiusterà”.
Lorelai annuì appena “Devo informare i miei genitori”.
Luke annuì “D’accordo, io vado a prendere Jenny, la lasceremo da Sookie, non credo che avrà problemi”.
“Ok” Lorelai prese la cornetta e compose il numero di casa Gilmore.
Tuuuu….tuuuu….tuuuu….
“Pronto?” disse una voce seccata, sua madre, Emily Gilmore.
“Pronto mamma, sono io” rispose Lorelai.  
“Lorelai, cosa ti salta in mente di chiamare a quest’ora??”
“È Lorelai?” sentì chiedere suo padre.
“Sì. Lorelai è successo qualcosa?” domandò sua madre preoccupata sentendola piangere.
“Metti il vivavoce Emily” disse Richard.
“Giusto caro. Lorelai, cosa c’è?” domandò ancora una volta Emily.
“Lorelai tesoro, stai bene?” domandò Richard in ansia.
“Mamma, papà, reggetevi forte, si tratta di Rory…”


Come vi sembra?? Mi lasciate un commentino per sapere se vi è piaciuta?? Avviso che è la prima ff che scrivo su Una Mamma per Amica quindi...fatemi sapere cosa ne pensate!
Ciao!!!!

Nikki Potter


 

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Capitolo 2
*** Preoccupazione e paura ***


Logan&Rory2 Lorelai continuò a camminare avanti e indietro per il corridoio della corsia. Pensò a tutto e a niente.
Richard era seduto e guardava il pavimento perso in chissà quali pensieri mentre di fianco a lui Emily non smetteva di fissare la figlia stringendo in modo spasmodico la borsa.
Alla fine Emily si decise a rompere il silenzio “Dov’è adesso il piccolo Matt?”
Lorelai smise di camminare e la guardò con gli occhi lucidi e arrossati “È con la tata, l’ho chiamata venti minuti fa. Dorme”.
Di nuovo piombò il silenzio.
“Hai chiamato Christopher?” domandò Richard senza staccare gli occhi dal pavimento.
Lorelai lo guardò sorpresa “Oddio non l’ho chiamato”.
“Non ti preoccupare, ci penso io” Richard prese il cellulare dalla tasca della giacca e compose il numero di casa Hayden.
“Pronto?” chiese una voce assonnata.
“Ciao Christopher, sono Richard”.
“Richard, come mai mi chiami a quest’ora? È successo qualcosa?” domandò Christopher sorpreso e preoccupato di ricevere una chiamata a mezzanotte passata per di più da Richard Gilmore.
“…”
“Richard? Lorelai e Rory stanno bene?” ora Christopher era seriamente preoccupato.
“…Rory ha avuto un incidente” rispose Richard con voce incrinata.
“Cosa?! Come sta? Dove siete adesso?” disse Christopher in preda al panico.
“Siamo al St. Annie di New York. Non sappiamo niente” rispose Richard.
“Arrivo subito” Christopher riattaccò.
Richard notò che Emily lo fissava.
“Che c’è?”
“Immagino che si sia fatto prendere dal panico” rispose Emily.
“Già, sta arrivando”.
“Lorelai vieni qui a sederti” disse Emily indicando il posto accanto a lei.
Lorelai con lo sguardo basso si sedette.
“Andrà tutto bene” Emily prese la mano di Lorelai e la strinse.
Lorelai alzò lo sguardo e la guardò riconoscente.

*

Luke era andato a cercare del caffè per Lorelai. Stava uscendo dal bar quando una voce lo fermò.
“Luke?”
Si girò e rimase di sasso quando vide quel ragazzo alzarsi e raggiungerlo.
“Logan? Che ci fai qui?”
“Si tratta di mia sorella, sono appena diventato zio” rispose Logan sorridente stringendogli la mano.
“Wow! Congratulazioni!”
“Allora…tu invece come mai sei qui? Tu e Lorelai…” ghignò Logan.
“Oh no, no, no. Abbiamo già dato. Abbiamo avuto Jenny due anni fa” rispose Luke.
“Sono contento. Ma allora perché sei qui? È successo qualcosa a Emily e Richard?” chiese Logan leggermente preoccupato.
“No, loro stanno bene” rispose Luke.
Esitò poi decise di dirglielo, tanto l’avrebbe saputo comunque.
“Si tratta di Rory…”
“Ah” Logan si incupì all’istante.
‘Avrà avuto un figlio con un altro, magari quel Jess…’ sentì una stretta allo stomaco a quel pensiero.
“Ha avuto un incidente d’auto” aggiunse Luke.
Quelle parole rimbombarono nella testa di Logan che non riusciva a capirne il significato.
“Non…non è possibile…come sta?” Logan era impallidito e agitato.
“Non lo sappiamo ancora. Questo” alzò la mano con il caffè “è per Lorelai”.
“Io…mi dispiace. Posso fare qualcosa?” chiese Logan shockato.
“No, non credo. Beh io ora vado, Lorelai mi starà dando per disperso” disse Luke.
“Certo. Fammi sapere”.
‘Vorrei correre da te ma non posso. Non dopo quattro anni. Non posso ripiombare così nella tua vita…’ pensò Logan malinconico.
“Va bene. Ciao Logan” Luke se ne andò lasciando Logan sconvolto.

*

Christopher Hayden, affascinante uomo di 45 anni, si fiondò all’ufficio informazioni dell’ospedale.
“Mi scusi, sto cercando mia figlia, ha avuto un incidente d’auto…”
“Il nome?” chiese una donna sui sessant’anni bionda e con un paio di occhiali sulla punta del naso.
“Rory Gilmore o Lorelai Gilmore, non so come sia registrata qui” rispose Christopher iniziando ad agitarsi.
“Lorelai Gilmore, quarto piano corridoio a destra in fondo, la stanno operando” rispose l’infermiera.
Christopher si precipitò agli ascensori premendo in modo spasmodico il bottone.
“Accidenti! Muoviti!”
La sua piccola Rory…non poteva perderla.
Entrò nell’ascensore e premette il bottone 4. L’ascensore iniziò a salire.
1…2…3…4…
Le porte si aprirono e iniziò a correre, si fermò solo quando vide Richard, Emily, Lorelai e Luke seduti.
“Come sta?” chiese con leggero affanno.
“Non sappiamo niente” rispose Luke.
Christopher si sedette vicino a lui, diciamo che tra i due si era creata una specie di tregua, sia per Lorelai che per Rory.
Passarono minuti, forse ore, fino a quando le porte della sala operatoria si aprirono e ne uscì un chirurgo.
I loro cuori presero a battere più forte…

*

Matthew Gilmore, detto semplicemente Matt, quella notte non riusciva proprio ad addormentarsi nel suo lettino.
“Connie, dov’è la mia mamma?”
Constance si avvicinò e gli rimboccò le coperte. “È via per lavoro, tornerà tra qualche giorno. Mi ha detto di dirti che le manchi tantissimo e di darti un bacio”.
Gli baciò la fronte e gli scompigliò i capelli biondi.
Matt sorrise.
“E ora dormi che è tardi” Constance spense la luce.
Matt fissò il soffitto, gli mancava la canzone che mamma gli cantava tutte le sere per farlo addormentare.
Istintivamente infilò una mano sotto il cuscino e ne tirò fuori la foto di un uomo, suo padre.
Si assomigliavano molto, però gli occhi erano quelli azzurri della mamma. Sua madre gli aveva dato quella foto per fargli vedere chi era.
“Buonanotte papà” disse.
Appoggiò la foto al petto e si addormentò sognando di essere cullato dalla dolce voce di sua madre.


Grazie a chefame93, giuggiolina43, Piccola Rory, daykiria, fefy88 e billa per aver recensito!

Al prossimo chappy

Nikki Potter
 



 

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Capitolo 3
*** I can't live without you ***


Logan&Rory3 È inutile, non riesco ad andarmene sapendo che sei qui, a pochi metri da me tra la vita e la morte.
Sono quattro anni che non ci vediamo ma il sapere che forse non ci sarà nessuna possibilità di vederci ancora, anche solo per caso, mi uccide.
Non puoi andartene, non puoi lasciarmi ancora una volta…
Tu sei e rimarrai sempre la mia Scheggia, l’unica donna che mi ha fatto battere il cuore, che ho amato davvero con tutto me stesso.
Rory non lasciarmi ti prego. Resta con me. Non posso vivere senza te…

No I can't forget tomorrow
When I think of all my sorrow
When I had you there
But then I let you go
And now it's only fair
That I should let you know
What you should know

I can't live
If living is without you
I can't live
I can't give any more
I can't live
If living is without you
I can't give
I can't give any more

Nonostante tu mi abbia ferito non sono riuscito a dimenticarti. Questo è un dato di fatto. È inutile prendermi in giro, non ci sono riuscito, e tu? Tu ci sei riuscita? L’hai fatto? Hai cancellato i nostri anni insieme, ogni singolo momento, ogni singolo bacio, abbraccio, carezza…
Io no, non ho dimenticato niente di te.
Ora per colpa tua sono qui seduto al bar dell’ospedale perso nei miei pensieri in cui ci sei solo tu.
Tu mi hai sempre fatto questo effetto Rory Gilmore, anche adesso che sono passati quattro anni dall’ultima volta che ho incrociato il tuo sguardo.
Mi manchi Rory, più dell’aria che respiro…

*

Il dottore si avvicinò lentamente “Voi siete qui per Lorelai Leight Gilmore?”
“Sì, io sono sua madre” rispose subito Lorelai.
“Bene…l’operazione è riuscita perfettamente. Abbiamo dovuto asportare la milza. Ha subito un forte trauma cranico per questo la teniamo sotto osservazione. Ora sta dormendo sotto sedativi al reparto di chirurgia” disse il dottore con un sorriso.
“Grazie, possiamo vederla?” chiese Emily.
“Certo, solo uno alla volta però.” Rispose il chirurgo.
“Bene, grazie. Andiamo” disse Christopher.
Tutti si diressero al reparto di chirurgia un pochino più sollevati.
“Entra tu Lorelai…” disse sua madre decisa una volta che furono davanti alla porta della stanza.
Lorelai la guardò incerta “Va bene”.
Aprì piano la porta ed entrò. Le pareti erano di un giallino e la finestra mostrava il cielo buio prossimo all’alba. Alla sua sinistra c’era un letto con lenzuola bianche e lì c’era Rory profondamente addormentata. Deglutendo si sedette sulla sedia di fianco al letto e solo allora si accorse che le tremavano le mani. Strinse la mano fredda di Rory appoggiata al lenzuolo e fissò il suo viso. Era bella sua figlia, molto bella e le assomigliava parecchio. Si sentiva male al solo pensiero che aveva potuto perderla per sempre, ma era lì con lei e l’avrebbe protetta sempre, come aveva cercato di fare da quando era piombata improvvisamente nella sua vita.

*

Non era riuscito a dormire tutta la notte. Il solo pensiero che Rory stava male lo faceva impazzire…
E il non sapere niente lo agitava ancora di più. Sorseggiò la terza tisana anche se dubitava che sarebbe riuscito a calmarlo. Odiava doversene stare lì e non potere fare niente. In quel momento suonò il cellulare appoggiato sul tavolo. Con un balzò lo prese e notò che gli era arrivato un messaggio. Era di Luke:
Rory sta bene. Se vuoi puoi venirla a trovare. A presto Luke

Era conciso ma diceva l’essenziale. Sospirò di sollievo. Ora era leggermente più calmo ma dubitava comunque di riuscire a dormire. Perciò optò per una doccia.
Sotto l’acqua calda ricordò i più bei momenti passati con Rory, il suo sorriso, i suoi occhi che brillavano appena incontravano i suoi...
Sospriò. Tutto questo gli era mancato terribilmente, lei gli era mancata terribilmente.
Era inutile che prendeva in giro se stesso, lui l’amava ancora. L’aveva capito quando aveva visto Luke, lui non aveva chiuso quel capitolo della sua vita e probabilmente non sarebbe mai riuscito a farlo. Lei era stata troppo importante. Lei aveva cambiato profondamente la sua vita. Prima di incontrarla era un ribelle, uno scapestrato che amava fare follie…lei gli aveva messo la testa a posto e lo aveva aiutato a crescere e ad avere fiducia in se stesso e nelle sue capacità. Era merito suo se oggi era quello che era, un uomo stimato da tutti e un bravo giornalista. Era merito suo se era arrivato così lontano. Per questo doveva vederla anche solo per un istante, lei avrebbe capito, ne era sicuro.

*

“Connie, la mia mamma è belliffima vero?” Matt stava facendo colazione.
“Sì Matt, è davvero molto bella” Connie gli sorrise e gli scompigliò i capelli.
“E il mio papà? Tu l’hai mai vifto?”
“No, ma sono sicura che anche lui è molto bello. Dicono che ti somiglia…”
“La mamma mi ha detto che fi chiama Logan…” Matt prese un biscotto e lo fece sprofondare nella sua tazza di titti piena di latte.
“È un bel nome…”
“Fecondo te lui verrà a trovarmi?” chiese Matt speranzoso.
“Certo, ne sono sicura” Connie gli accarezzò i capelli. “Su, finisci al colazione così ti accompagno a scuola…”
“Va bene” Matt sorrise contento.
 

Ringrazio Piccola Rory, Mars03, lyrapotter, Miss England, nelia, Lily_Snape, Fedekikka, Kimly, laukurata89, cherol, Zebraviola e evelyn_cla per aver recensito e tutti coloro che leggono!!!

Nikki Potter

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Capitolo 4
*** Sorprese e confusione ***


Logan&Rory4 Erano già passati un paio di giorni e Rory era ancora in ospedale ma stava bene. Almeno fisicamente. Sia lei che Lorelai l’avevano capito e lei aveva deciso di fare ciò che aveva in mente già da un bel po’. Lo faceva solo per sua nipote.
“Signora Gilmore, siamo arrivati” disse l’autista fermandosi davanti al numero 24 di Kesington Street.
L’autista scese e le aprì gentilmente la portiera.
“Grazie Robert” Emily scese.
“Quando devo venire signora?” chiese Robert.
“Verso le sette. Puoi andare Robert” Emily lo congedò e puntò lo sguardo sull’abitazione davanti a lei.
Era una casa con un piccolo giardino. Una casa normalissima. Quello che aveva capito, quando stava con sua nipote, era che il giovane Huntzberger non amava molto farsi notare e che, come sua figlia Lorelai, faceva esattamente quello che gli passava per la testa senza tenere in conto l’opinione dei genitori. Se faceva esattamente il contrario di quello che volevano tanto meglio.
Abbozzò un sorriso e poi salì i tre gradini che la separavano dalla porta. Suonò il campanello che portava una targhetta d’ottone con inciso : L. Huntzberger.
Dopo un paio di secondi la porta si aprì.
“Sì?” Logan comparve in jeans e camicia.
A quanto pareva si stava sistemando per andare a lavoro.
Emily sorrise affabile. “Buongiorno Logan”.
“Signora Gilmore! Non mi aspettavo una sua visita…” Logan era sorpreso.
Che diavolo ci faceva Emily Gilmore davanti alla sua porta alle 8,30 della mattina?
Il sorriso di Emily si allargò ancora di più “Ti consiglio di chiamare i tuoi colleghi e dire che oggi non ti presenterai a lavoro per un impegno improvviso”.
Emily era sicura e decisa. Logan era confuso.
“Emily che sta succedendo?” chiese Logan prendendo in mano il cellulare e facendo ciò che Emily gli aveva detto.
“Lo scoprirai molto presto Logan. Posso entrare?”
“Sì sì, certo” Logan si spostò e la fece entrare chiudendosi la porta alle spalle.
Completamente ignaro di quello che sarebbe successo…

*

“RORY!”
Rory sbuffò. Sapeva che quel momento prima o poi sarebbe arrivato, ma avrebbe preferito di gran lunga il poi del prima.
“Paris…” gemette Rory.
“Cosa ti è venuto in mente di non dirmi niente?! E non inventarti le tue solite scuse…”
Eccola…Paris era completamente partita, sembrava una trottola impazzita.
“Ma…” Rory provò a parlare.
Fu un tentativo inutile.
“Sono venuta a sapere adesso dal mio collega al piano di sopra…ti rendi conto di come mi sono preoccupata? Potevi morire…ma figurati, perché avvisare Paris, sai è solo una delle tue migliori amiche…”
“Paris! Mi dispiace, davvero! Ma sai ero solo in un letto d’ospedale e senza cellulare…”
Paris sbuffò e la sua espressione si addolcì “Rory mi hai spaventato a morte! Non puoi farmi questo scherzo a pochi mesi dal mio matrimonio…”
“A proposito, come sta Doyle? L’ultima volta che l’ho visto era ancora su di giri per l’idea di diventare finalmente tuo marito…” Rory sorrise.
Si ricordava quando aveva incontrato Doyle, sembrava un ubriaco e parlava a macchinetta.
“Si è calmato. Anche se devo dire che mi è piaciuto tantissimo che abbia reagito così…insomma vuol dire che a me ci tiene davvero…” commentò Paris sedendosi di fianco al letto.
“Paris…lui è innamorato perso di te…lo è sempre stato. Sono contenta per voi due, davvero…” Rory abbassò lo sguardo.
“Che c’è Rory?” chiese Paris anche se aveva già capito qualcosa.
“Niente, davvero. Sto bene” Rory sperò di suonare abbastanza convincente.
“È ancora lui, vero?”
Rory sospirò “Mi manca…oltretutto Matt ogni giorno che passa gli somiglia sempre di più…poi mi manca mio figlio…secondo mia nonna non è una buona idea che lui mi veda qui in ospedale…”
“Beh, su questo tua nonna ha ragione, i bambini possono rimanere traumatizzati molto facilmente. In quanto all’uomo x che vuoi fare? Sono già passati quattro anni…” Paris le strinse la mano per dimostrarle il suo appoggio.
“Già…quattro anni in cui non sono mai riuscita a dimenticarlo…”
“Rory, io piuttosto direi che non hai mai voluto dimenticarlo. Ti senti legata ancora a lui, anche per via di Matt”.
“È vero, io lo amo ancora ma non so cosa farci…”
Paris l’abbracciò forte “Qualsiasi cosa tu decida di fare io sarò con te…”
“Grazie Paris…ti voglio bene” disse Rory commossa.
“Anch’io”.

*

Logan guardava Emily Gilmore completamente spiazzato. Era senza parole…non era semplicemente possibile…
Respirò a fondo e poi ripeté quelle parole così inverosimili “Io ho un figlio?”
Emily gli sorrise comprensiva “È normale che ti senta confuso…”
“Insomma…quando, come…”
“Due settimane dopo che tu e Rory vi siete lasciati lei ha scoperto di essere incinta e così dopo nove mesi è nato il piccolo Matthew…è davvero un angelo…” Emily aveva gli occhi che brillavano quando parlava del suo pronipotino.
Logan registrò una cosa importante “Si chiama Matthew?”
Non ci poteva credere, Rory si era ricordata di quella conversazione che avevano fatto sui nomi…entrambi si erano trovati d’accordo su quel nome…era ancora più sorpreso.
“Sì, bel nome, vero? Comunque preferisce essere chiamato Matt e ha quasi tre anni e mezzo…” Emily cominciò a cercare nella sua borsa e poi ne estrasse qualcosa, una foto.
Logan la prese con mani tremanti e ciò che vide gli fece battere il cuore. Un bambino biondo e con gli occhi azzurri sulla sua minibicicletta.
Suo figlio. Ancora non ci credeva…eppure era sicuro che lo fosse, era la sua fotocopia quando aveva tre anni.
Spontaneamente sul suo volto comparve un sorriso “Posso tenerla?”
Emily sorrise “Ma certo Logan”.
“Io…io voglio vederlo…” proruppe Logan.
Voleva abbracciarlo, stringerlo forte, assumere un ruolo importante nella sua crescita, voleva semplicemente esserci, essere suo padre. Voleva essere un papà migliore di quello che era stato suo padre con lui…voleva amare quel bambino con tutto se stesso.
“Speravo proprio che mi dicessi così…anche perché avevo intenzione di andare a prenderlo all’asilo e tu verrai con me…” Emily si alzò imitata da Logan che era eccitatissimo.
“Un minuto Emily e sono da lei…” Logan andò in camera, si tolse la camicia e optò per una maglia a maniche lunghe bianca e la giacca beige.
Poi ritornò in salotto “Sono pronto, possiamo andare”.


Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ringrazio Kimly e angiiie per aver recensito!!!
Nel prossimo capitolo come avrete capito ci saranno tante sorprese, ad esempio l'incontro tra Logan e suo figlio Matt e poi la reazione di Rory quando scoprirà cos'ha fatto la sua 'adorata' nonnina...

Recensite in tanti!!!!
Nikki Potter








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Capitolo 5
*** Il ciclone Emily Gilmore ***


Logan&Rory5 Era agitato, non era mai stato così in ansia in vita sua, ma cavolo, presto avrebbe incontrato suo figlio…
E pensare che fino a qualche ora prima era single e libero…invece adesso aveva scoperto di essere un padre…
“Logan, non essere così nervoso, non ce n’è motivo…” cercò di tranquillizzarlo Emily.
“E se non mi volesse vedere?”
Ecco, aveva rivelato la sua più grande paura. Tutto si era aspettato tranne che Emily ridesse.
“Non credo proprio, questo è il suo desiderio più grande, incontrarti…” spiegò sorridendo.
Logan riuscì ad abbozzare un piccolo sorriso leggermente più tranquillo.
Dentro di lui c’era un vortice di emozioni: gioia, paura, eccitazione, preoccupazione…
“Ho chiamato la maestra dicendole di prepararlo che saremmo venuti a prenderlo prima” disse Emily.
Logan annuì non sapendo che altro dire. Continuò a fissare la porta principale dell’asilo di Matt aspettando di vedere una testolina bionda uscire…
Sentiva uno strano calore all'altezza del cuore, lo stesso che aveva provato tutte le volte che aveva guardato Rory negli occhi.
All'improvviso la porta dell'asilo si aprì e uscì un bambino biondo con un giubbettino di jeans e uno zainetto rosso e giallo sulle spalle.
Logan spontaneamente sorrise, erano davvero identici...
Matt alzò lo sguardo, vide sua nonna e con lei c'era un uomo che non aveva mai visto ma che aveva riconosciuto subito per la foto che aveva di lui.
Si fermò ancora sorpreso, poi la felicità si impossessò di lui e iniziò a correre come un pazzo.
“PAPÀ!” urlò Matt con un sorriso che andava da est a ovest.
Logan si chinò e lo strinse tra le braccia trattenendo a stento le lacrime. Gli diede un bacio sui capelli biondi prima di scompigliarli con la mano. Si alzò tenendo in braccio il bambino che staccò la testa dalla sua spalla per guardarlo in faccia.
“Perchè ftai piangendo?” chiese Matt con un'ingenuità disarmante.
Logan sorrise “Perchè sono contento di essere qui con te”.
“Anch'io” rispose Matt convinto. “Non mi lafci più, vero?”
“No, mai più, te lo prometto” Logan gli diede un buffetto sulla guancia.
Entrambi si girarono alla loro destra in tempo per vedere Emily asciugarsi gli occhi con un fazzoletto.
“Ciao nonnina” la salutò Matt.
“Matthew, posso sapere per quale motivo i tuoi pantaloncini sono sporchi di tempera?” chiese Emily senza traccia di rimprovero nella voce.
“Abbiamo difegnato con i pennelli, io ho fatto un fole giallo belliffimo” rispose Matt tutto contento.
Emily e Logan sorrisero. Era impossibile non essere conquistati da quell'angioletto.

*

Richard stava fumando un sigaro per il nervosismo. Emily era riuscita a spiegare tutto a Logan?
Quello di sicuro, Emily Gilmore non era una donna che si faceva mettere i piedi in testa da qualcuno, nemmeno da lui...
Sorrise a quel pensiero. Sì, Emily glielo aveva detto di sicuro, era da quattro anni che moriva dalla voglia di farlo...ma Logan? Avrebbe voluto Matthew?
Sì, Logan era un uomo che si prendeva le sue responsabilità. Era migliore di Mitchium Huntzberger, su questo non c'erano dubbi.
I suoi pensieri furono interrotti dallo squillo del telefono.
Sollevò rapido la cornetta “Pronto?”
“Richard! È andato tutto bene” rispose Emily elettrizzata.
“Grazie al cielo! Sapevo che Logan sarebbe stato contento...”
“Dovevi vedere com'era agitato” commentò Emily.
“Immagino, beh adesso devi dirlo a Rory...” disse Richard spegnendo il sigaro.
Ormai non serviva più, la parte fondamentale era andata per il meglio.
“Quella ragazza è una testona come sua madre...” notò Emily.
“Chissà da chi hanno preso...” disse Richard sorridendo.
“Farò finta di non aver sentito...a dopo” rispose Emily.
“A dopo cara” Richard riattaccò.
Decisamente più sollevato uscì dallo studio e chiamò la cameriera per farsi portare qualcosa da bere per festeggiare nel salotto.
“Lucy? No forse è Amanda...no quella era della settimana scorsa...beh...CAMERIERA!” urlò per farsi sentire.
Subito una donna sulla trentina biondina comparve con un'espressione spaventata sul viso.
'Questo è l'effetto che fa Emily su tutte le cameriere...' pensò Richard con un ghigno.
“Vorrei uno scotch” disse sedendosi sul divanetto.
“Subito signore” quella scomparve con la coda tra le gambe.
Ma come si chiamava? Mary? No, quella l'avevano avuta tre settimane fa e aveva rotto per sbaglio una tazzina del servizio da caffè facendo infuriare Emily...
Mah, l'importante era avere il suo scotch il prima possibile. Avrebbe rinunciato a imparare il nome delle cameriere, tanto Emily si divertiva a cambiarle ogni settimana...
Ridacchiò. Era anche per quello che aveva sposato sua moglie. Adorava quando si arrabbiava contro quelle poverette che aveva solo avuto la sfortuna di mettere piede nella dimora dei Gilmore.

*

Emily percorse il corridoio del quarto piano con un sorriso soddisfatto sul volto. Aveva lasciato Matt e Logan al parco giochi.
Con passo sicuro raggiunse la camera della nipote trovando nel corridoio Lorelai che guardava l'orologio.
“Che fai qui fuori?” chiese Emily.
“Aspetto che inizi l'orario per le visite” rispose Lorelai sorpresa di trovarsela davanti all'improvviso.
Emily alzò un sopracciglio. “Nessuno può dirti quando puoi vedere tua figlia e decisamente le farebbe bene un po' di compagnia...”
Detto questa la signora Gilmore con decisione aprì la porta della camera della nipote.
“Ma mamma...” Lorelai si arrese e la seguì dentro la stanza.
“Nonna! Mamma!” le salutò Rory con un gran sorriso. “Meno male che siete arrivate, mi stavo annoiando a morte...”
Emily lanciò alla figlia un'occhiata come a dire che come al solito aveva ragione lei.
Lorelai sospirò scocciata.
“Rory, tesoro come stai?” chiese Lorelai sorridendo dolcemente.
“Bene, non vedo l'ora di uscire da questo posto...” rispose Rory sbuffando annoiata e incrociando le braccia sotto il seno.
“Ancora un paio di giorni poi potrai tornare a casa” la informò Lorelai sedendosi di fianco al letto della figlia.
“Grazie al cielo! Non ne posso più...insomma sto bene. Poi mi manca Matt...come sta il mio angioletto?” chiese Rory preoccupata.
Emily sorrise. Era arrivato il momento di sganciare la bomba...
“Benissimo, in questo momento è al parco giochi che si sta divertendo come un matto” rispose la Gilmore senior.
“Con Connie immagino...” ne dedusse Rory.
Emily scosse il capo. “No, oggi ho dato a Constance l'intera giornata libera”.
Lorelai guardò bene il volto della madre. La fronte dimostrava che era rilassata, gli angoli della bocca leggermente incurvati che era felice e le mani che stringevano la tracolla della borsetta o che era infuriata, e questo non era il caso, o che era euforica. No, non poteva essere...guardò la madre con la bocca spalancata.
“Perchè?” Rory era confusa.
“Non preoccupati, Matthew è in buone mani, ottime direi...” la tranquillizzò Emily.
“Nonna? Che stai cercando di dirmi?” domandò Rory perspicace.
“È con Logan” rispose Emily diretta.
Rory impallidì di botto e deglutì. Guardò sua madre e capì dalla sua faccia che nemmeno lei ne sapeva qualcosa.
Prese un respiro “Nonna, cos'hai fatto?”
“Ho fatto quello che avresti dovuto fare tu più di quattro anni fa. E tuo nonno è assolutamente d'accordo con me. Ora Logan sa tutto ed è felicissimo. Dovevi vedere quanto era contento Matthew quando l'ha incontrato...” rispose Emily soddisfatta e con un grande sorriso.
“Non dovevi farlo! Non ne avevi il diritto!” esclamò Rory arrabbiata.
Guardò sua madre in cerca di sostegno, ma per tutta risposta Lorelai alzò le spalle.
“Mi dispiace, ma questa volta do' ragione a tua nonna”.
Rory aprì la bocca indignata ma Emily la precedette prima che potesse dire qualcosa.
“Sappiamo che tu non gli avresti mai detto niente. Dovresti essere contenta per Matthew invece...almeno tua madre l'ha detto a Christopher, che poi non si siano messi insieme è un'altra cosa, ma almeno lui sapeva della sua esistenza. Matthew ha bisogno di una figura paterna, tu sai cosa vuol dire crescere senza la presenza costante di un padre”.
Lorelai annuì. “Incredibile ma stavolta concordo perfettamente con te mamma”.
“Non avevo dubbi Lorelai” disse Emily convinta.
Rory sbuffò “E adesso che faccio?”
“Credo che più tardi arriverà Logan, vuole parlarti e non posso di certo biasimarlo...” rispose Emily alzandosi.
“Ma io non so che dirgli!” esclamò Rory agitata.
“Credimi tesoro, le parole ti verranno da sole. È stato lo stesso con tuo padre e con Luke quando gli ho detto di Jenny” la rassicurò Lorelai mettendosi in piedi. “Adesso è meglio se ti lasciamo sola a pensare un po' a tutto quello che è successo, così avrai tutto più chiaro quando arriverà Logan”.
Rory annuì fissando le lenzuola bianche del letto.
“Ci vediamo più tardi” la salutò Lorelai.
Le due Gilmore uscirono lasciando la più giovane a pensare.
Cosa avrebbe detto a Logan? Erano più di quattro anni che non si vedevano...era cambiato?
Accidenti a Emily Gilmore! Adesso era lei quella nei pasticci...
Però era contenta che Logan avesse accettato Matt con felicità. Non aveva mai dubitato che sarebbe stato felice di avere un bambino ma lei non aveva voluto dirglielo per paura che tornasse con lei solo perchè era incinta...
Un altro problema grosso e insormontabile era che lei era ancora innamorata persa di Logan, cos'avrebbe provato quando lo avrebbe visto di nuovo? E lui come si sarebbe comportato?
Ecco che stava iniziando ad agitarsi.
“Sta calma Rory, andrà tutto bene...” si disse.
Guardò fuori dalla finestra ricordando i bei momenti che aveva passato durante la sua gravidanza e a come sarebbe stato tutto diverso se vicino a lei ci fosse stato lui...
Era ancora persa nei suoi pensieri quando qualcuno bussò alla porta.
Quel rumore le fece battere il cuore più forte. Era lui. Prese un respiro profondo.
“Avanti” disse con voce apparentemente sicura.
Era terrorizzata, ma la sua paura scemò in parte quando incrociò di nuovo quegli occhi color miele che aveva sognato spesso. Non era cambiato molto, sembrava solo più uomo, più maturo. Insomma era anche più bello dell'ultima volta che l'aveva visto. Lei invece in quel letto d'ospedale e con quella camicia da notte azzurra doveva sembrare a dir poco ridicola.
“Ciao Rory...” proruppe Logan con un sorriso.
“Ciao Logan” rispose Rory cercando di calmare il suo cuore.
“È da un bel po' che non ci vediamo” iniziò Logan sedendosi di fianco al suo letto.
Rory sentì il suo profumo, era rimasto lo stesso. Muschio e mughetto. Oddio era troppo vicino...cercò di calmarsi respirando profondamente.
“Dobbiamo parlare di un bel po' di cose...” disse Logan sicuro.
Rory lo guardò. Non sembrava arrabbiato. Sospirò. Il momento che tanto aveva temuto era arrivato, Logan si meritava tutta la verità, niente più segreti.

Ecco un nuovo capitolo!!!!! Nel prossimo ci sarà il tanto atteso confronto tra Rory e Logan.
Credo che si capisca da questo capitolo che adoro Emily Gilmore, è una grnade quella donna!!!!!

Ringrazio angiiie, angiolettinolove400, Kitty_Cullen, stellalilly, myolly, paragni e mitber che hanno recensito!!!!
Ringrazio anche i 49 che l'hanno messa nei preferiti e i 13 che l'hanno aggiunta nelle seguite!!!!

A presto
Nikki Potter

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Capitolo 6
*** Confronto ***


Era da alcuni minuti che si fissavano senza dire una parola, quasi a studiare i cambiamenti che erano avvenuti nell'altro in quegli anni che non si erano visti.

“Come stai?” chiese Logan a bassa voce.

Rory notò la sua espressione preoccupata che aveva imparato a conoscere nel tempo che erano stati insieme. Lui si stava preoccupando per lei, in qualche modo ancora ci teneva...

Una sensazione di calore le avvolse il cuore. Capì nell'istante in cui si fissarono negli occhi che nemmeno lui in quei quattro anni l'aveva dimenticata.

“Bene, non ti devi preoccupare per me...”

“È inevitabile che lo faccia” rispose Logan abbozzando un sorriso e abbassando lo sguardo.

Quelle parole colpirono Rory nel profondo.

“Perchè non me lo hai detto?”

Ecco, erano arrivati al punto centrale del discorso. Rory sospirò profondamente, in cerca delle parole più adatte da dirgli.

“All'inizio non ho voluto perchè non volevo che tornassi con me solo perchè ero incinta, non sarebbe stato giusto...” cominciò Rory torcendosi le mani per il nervosismo.

“Sei una sciocca, io avevo il diritto di saperlo. Come se in questi anni mi fossi davvero staccato da te...sentivo come qualcosa che ci univa, e infatti non mi sbagliavo” Logan alzò lo sguardo fissando gli occhi azzurri di lei. “Io ti starei stato vicino perchè ti amavo, non perchè eri incinta. Al massimo eri tu quella che non mi avresti amato, visto che sei stata tu a rifiutarti di sposarmi”.

Beh, non aveva tutti i torti.

“Io...io non ce l'ho fatta a dirtelo, mi sembrava di ingabbiarti, di ostacolare il tuo futuro, i tuoi sogni...” replicò Rory con gli occhi lucidi.

“Il mio sogno eri tu Rory” mormorò Logan con una sorta di amarezza.

Lui non avrebbe voluto altro che passare ogni singolo giorno della sua vita con lei, niente avrebbe potuto renderlo più felice. Possibile che lei non lo avesse ancora capito? Davvero lo credeva solo uno che pensava a soddisfare la sua sete di ambizione?

“Ho intenzione di essere presente nella vita di mio figlio adesso che so della sua esistenza” Logan avrebbe combattuto se necessario.

Ma Rory annuì. “Io non te lo impedirò, sei suo padre. So che cercherai di essere il miglior padre possibile per lui”.

Logan annuì. Rory aveva fiducia in lui...

“Non ti deluderò”.

“Lo so” Rory sorrise dolcemente.



*



Come mai suo fratello Logan era piombato a casa sua così presto?

“Honor devo parlarti...devo dirlo a qualcuno o impazzisco...” Logan si sedette sul divano passandosi le mani tra i capelli.

“Che è successo?” chiese Honor curiosa.

Non c'era rischio che qualcuno li interrompesse, Josh nell'altra stanza badava a Michael.

Logan sorrise radioso. “Non ci crederai mai ma sei zia”.

Honor riflettè sulle parole del fratello, una volta registratele spalancò la bocca. “Cosa?!”

“Si chiama Matthew e ha tre anni e mezzo...” iniziò Logan come una trottola impazzita.

“Aspetta, aspetta...frena! Come ha tre anni e mezzo?!” Honor era sempre più senza parole.

“Rory non mi ha detto di essere incinta, l'ha scoperto subito dopo che ci eravamo lasciati. Ha i suoi occhi azzurri, per il resto è identico a me quando avevo tre anni...” Logan parlava con degli occhi luminosi.

Honor sorrise, era impossibile non cogliere amore nelle sue parole per quel bambino.

“Allora, quando me lo presenti?” chiese tutta elettrizzata.

“Presto, tranquilla. Non dirlo a mamma e papà, troverò io il momento adatto” rispose Logan tornando leggermente serio.

Honor annuì. “Sarò una tomba”.

“Congratulazioni cognato” Josh comparve in salotto con Michael in braccio profondamente addormentato.

Aveva sentito tutto, visto che Logan non si era minimamente curato di parlare a bassa voce, era decisamente troppo euforico per poterci pensare.

“Grazie cognato” rispose Logan con un sorriso a trentadue denti.

“Che bello, lui e Michael potranno giocare insieme!” commentò Honor prendendo tra le braccia il figlioletto.

“Mi raccomando, non una parola col vecchio Mitchium!” ripeté Logan.

Josh sorridendo fece un cenno di assenso e si sedette di fianco a lui dandogli una sonora pacca sulla spalla.

“Allora...parlami un po' di mio nipote...”



*



Lorelai arrivò a casa trovando sotto il portico Luke e Sookie intenti a parlare.

“Di cosa state discutendo?” chiese con un sorriso a trentadue denti.

“Ero venuta per sapere come sta Rory” rispose Sookie.

“Tranquilla, sta bene” Lorelai era a dir poco euforica.

“E tu invece?” Luke aveva notato qualcosa di strano nel suo comportamento.

“Cosa?” Lorelai lo guardò confusa.

“Sei strana...” spiegò Luke scrutandola.

Sookie annuì, se n'era accorta anche lei.

“Sono felice! Non ci crederai mai a cosa ha fatto mia madre...” Lorelai iniziò a saltellare sul posto.

“Ho quasi paura di sentire la risposta” commentò Luke.

“Ha detto a Logan di Matt. E lui è felicissimo!”

Luke sorrise. “Per la prima volta sono d'accordo con tua madre, Logan doveva saperlo”.

“Anche io la penso così. Rory non l'ha presa molto bene, me ne sono andata per lasciarla da sola con Logan” aggiunse Lorelai.

“Ahia” Luke prevedeva guai.

“Io sono convinta che torneranno insieme” disse Sookie.

“Lo spero” Lorelai voleva solo che sua figlia e suo nipote fossero felici.



ANGOLO AUTRICE

Eccomi, sono ritornata dopo non so quanti mesi...

Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo: mcgi86, lotti_, paragni, mitber, lisa76, Kitty_Cullen, pinklove12ran.

Cercherò di aggiornare con più frequenza.

A Presto

Nikki Potter

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