Ribelle-The Brave 2

di Haxel_12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio ***
Capitolo 2: *** Verso il regno di Alba ***
Capitolo 3: *** Il castello McKeys ***
Capitolo 4: *** Battaglia finale ***
Capitolo 5: *** Il matrimonio ***



Capitolo 1
*** Inizio ***


Merida tornò con il suo cavallo  dopo aver lanciato frecce e visitando i luoghi dove la sua avvenuta iniziò, non rinunciando ad alcune azioni audaci, erano passati due anni da quando sua madre è stata trasformata in orso e quella situazione si è risolta bene, la principessa era solo leggermente cambiata, era diventata poco più alta e i suoi lineamenti sono diventati leggermente più adulti
“ sono tornata” Merida era entrata in sala dove erano seduti i suoi genitori Elinor e Fergus, sovrani di Dunbroch
“ ti sei divertita oggi tesoro?” gli disse la madre
“ ho riprovato a scalare i picchi, stavolta più bassi mamma tranquilla” la madre aveva accettato la natura della figlia, ma era sempre un po’ preoccupata
“ spero che scalerai cose più basse” disse infatti Elinor
“ come va con l’arco?” gli domandò questa volta suo padre
“ ho fatto sempre centro, come al solito” rise la figlia
“ e per quanto riguarda i pretendenti? Ti senti pronta a riprovare?” gli domandò Elinor
“ no mamma, loro sono dei bravi ragazzi, ma gli manca qualcosa, di carattere sono rimasti gli stessi di due anni fa anche se sono migliorati”
“ in effetti tesoro, non sono grandi partiti, con tutto rispetto per i lord”
“ Fergus! E dei figli dei lord che stai parlando” disse la moglie stizzita
“ ma è vero” disse il marito
“ va bene, finiamola qua, ora mangiamo che è tardi” disse Elinor
Mangiarono e poi andarono a dormire, gli sarebbe aspettata un’altra giornata di lezione pensò Merida, era una noia, ma ora aveva accettato il ruolo di principessa e sapeva che prima o poi doveva affrontarlo il matrimonio, ma non con i figli dei lord
Si svegliò di soprassalto, suo padre aprì la porta violentemente, era quasi l’alba
“ figlia, sbrigati”
“ papà che c’è?” Merida si alzò di soprassalto
“ ci stanno attaccando”
“ chi?”
“ i vichinghi”
Merida si preparò e prese arco, frecce e spada e scese dal castello, il nemico era arrivato alle porte del castello e stava sfondando la porta
“ mamma dove è?” domandò Merida al padre
“ è in camera sua, con i tuoi fratelli” i suoi tre fratelli sono un po’ cresciuti, ma anche loro non erano cambiati di carattere e padroneggiavano il castello come il loro solito facendo delle marachelle
I vichinghi entrarono e insieme a loro si fece avanti un uomo grande e robusto come Fergus aveva un elmo vichingo in testa e una barba nera ispida come i baffi che urlò
“ saccheggiate tutto e prendete possesso del castello”
“ non ve lo lascerò fare” gridò Fergus
“ tu sei il padrone del castello?” domandò il grande vichingo
“ sono Re Fergus di Dunbroch”
“ oh questo è utile, non ti ucciderò, sono Olaf Ragnarok e ti farò prigioniero” il vichingo attaccò il padre ma ci si mise in mezzo Merida decisa a difendere il padre
“ scommetto che questa è tua figlia, noto la somiglianza, penso che mi ci divertirò con lei una volta finita tra le mie mani” disse il nemico ridendo  
Il vichingo era aiutato dai suoi uomini e Fergus e Merida avevano seria difficoltà a combattere contro tutti e anche gli uomini di Dunbroch dovettero arrendersi o ripiegare, alcuni vichinghi stavano prendendo Angus
“ no!” gridò Merida che con alcuni colpi di spada liberò il suo cavallo dalla presa dei vichinghi
“ è forte la ragazza, una vera guerriera”  il vichingo mise a terra Fergus tagliando il bastone di legno
“ Merida scappa” disse suo padre
“ no papà non posso”
“ ti ho detto di andare” Fergus riuscì ad alzarsi sebbene a fatica, Merida lacrimando si ritirò, cercando di scansarsi i vichinghi lanciando qualche freccia contro di loro perché cercavano di afferrarla, voleva raggiungere sua madre e i suoi fratelli, ma erano in troppi, riuscì a trovare una porta aperta sfondata dai nemici e uscì da lì, alcuni vichinghi vollero inseguirla
“ lasciatela, pazienza, abbiamo un re e il suo castello e se non sbaglio, secondo me c’è anche qualcun altro vero?” domandò sarcasticamente il vichingo a Fergus che venne messo di nuovo a terra, era circondato da nemici, era stato sconfitto.
Merida continuò a correre e vide i fuochi fatui e capì che doveva seguirli, attraversando il territorio, capiva che i fuochi fatui la stavano portando dai lord. Alla sera dormì in un rifugio di alberi e rocce, dove pianse per tutta la notte per riprendere al mattino anche se esausta per la corsa.
 
Merida si svegliò in un comodo letto, in un primo momento pensò che fosse tutto un brutto sogno, ma poi capì che non si trovava nella sua camera, vide i tre lord che stavano in piedi davanti a lei
“ che cosa è successo?” domandò la ragazza
“ principessa mi dispiace, abbiamo saputo cosa è successo, faremo di tutto per liberare i vostri genitori” disse Lord Macintosh
“ vi abbiamo trovata che stavate a malapena sul vostro cavallo ed è caduta anche, siete nel castello McKenzie, il castello comune del regno di Dunbroch” disse lord MacGuffin
“ stiamo già radunando gli uomini per affrontare il nemico e abbiamo mandato degli esploratori per vedere la loro forza effettiva” disse Lord Dingwall “ e abbiamo visto che sono davvero tanti”
“ principessa” entrarono i figli dei lord, scuri in volto
“ ragazzi” Merida sorrise anche se forzatamente perché esausta, non gli dispiaceva vedere i figli dei lord cui comunque aveva stretto amicizia
“ noi vi lasciamo, i nostri ragazzi vi faranno compagnia solo per un po’, perché deve riposare” dissero i Lord
Merida stette a letto solo per un altro giorno ancora, i lord avrebbero voluto che si riposasse ancora un altro po’ ma insistette per una riunione tra i lord e i loro eredi
“ principessa la situazione è complicata” disse lord Macintosh
“ il nemico è numeroso, più delle nostre forze” disse Lord Dingwall “tutti i nostri uomini sono già impegnati”
“ e per questo ci servono altri alleati” disse lord Mac Guffin
“ chi consigliate?” domandò Merida
“ molti clan della nostra terra hanno giurato tutti ad Alba” disse Macintosh “ ma non abbiamo buoni rapporti con loro, visto che siamo gli unici abbastanza forti che di fatto non si sono sottomessi a loro, ci sono altri clan, ma la loro forza è insignificante per la causa o sono molto lontani e sono già sotto assedio dagli angli, altrimenti ci sono le tribù dei Pitti, ma sono nemici di tutti e non accettano alleanze” il clan Macintosh era l’unico clan dei Pitti di origine tribale a legarsi a un regno composto da Scoti come Dunbroch
Merida aveva sentito parlare del regno di Alba durante le lezioni di sua madre composti da Pitti civilizzati e il solo ricordo la tormentava, chissà se stava bene sua madre
“ va bene, cercherò di avere contatti con loro, domani partirò immediatamente di primo mattino” disse Merida
“ ma principessa è pericoloso per una ragazza andare da sola, i nostri figli possono…” disse Mac Guffin che venne interrotto dalla ragazza
“ serve ogni uomo che sappia combattere miei lord e poi sono in grado di cavarmela da sola, i nostri territori sono in pericolo, i vostri figli devono difenderla”
“ ma principessa sii ragionevole”
“ senza offesa miei lord, ma sapete benissimo che è più facile che sono io che protegga i vostri figli che l’incontrario, da sola va più che bene e se mi fanno prigioniera almeno i vostri figli staranno al sicuro, giuro che porterò Alba dalla nostra”
“ ma se faranno lei prigioniera sarà anche peggio”
“ se mi faranno prigioniera o mi uccideranno per il mio regno non ci sarà nulla da fare, significa che Alba ci attaccherà e per noi sarà comunque la fine, devo tentare, con questo chiudo”
Merida dovette sentire le repliche dei lord, ma la sua decisione fu irremovibile, il mattino seguente partì per la volta di Alba


note: salve a tutti, questa non vuole che essere una sorta di sequel di Brave, ma è un racconto breve, i capitoli sono pochi, anche qui ho cercato di avere una certa precisione storica, troviamo subito un nuovo cattivo e nel prossimo capitolo ci sarà un nuovo personaggio. spero che vi possa piacere, buona lettura

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Capitolo 2
*** Verso il regno di Alba ***


Alba si trovava più a nord rispetto a Dunbroch che si trovava a ovest delle Highlands precisamente a Glen Coe, sapeva all’incirca dove doveva andare grazie al suo orientamento, ma apparvero anche in questo caso i fuochi fatui, indicandogli una via; forse pensava Merida, più sicura e veloce. I fuochi fatui la deviarono dentro un bosco, il tragitto fu breve perché vide una casa, fuori ad attenderla c’era la strega che gli diede l’incantesimo che trasformò in orsa sua madre
“ tu??” domandò Merida con rabbia
“ salve tesoro forse sei qui per farti dire il futuro?”
“ no io…i fuochi fatui mi hanno portato qui” disse Merida che scese da cavallo, la strega gli prese la mano
“ vedo combattimenti e morte qui” disse la strega
“ beh siamo in guerra” disse Merida roteando gli occhi, voglio andarmene da qui, sto perdendo tempo, pensò
“ e conoscerai con grandi difficoltà un vero amore e un alleato fidato”
“ un amore?”
“ questo dice il futuro” disse la strega
“ senti ho già perso molto tempo con te, non sono interessata a nessun amore e non voglio nemmeno averlo a dir la verità, se non ti dispiace me ne vado” disse Merida che gli fece un falso sorriso, lei salì da cavallo e partì per la volta di Alba
“ e avrai ancora bisogno di me tesoro” disse la strega quando la ragazza era ormai partita
Dopo due giorni di cavalcata Merida raggiunse i confini del regno di Alba e trovò una locanda, decise di fermarsi lì a riposare
Il locale era ben messo e c’erano alcuni soldati di Alba e gente comune, lei si tolse il cappuccio e chiese una stanza e qualcosa da mangiare
“ salve ragazza, posso pagarti io la stanza” disse un giovane soldato
“ io posso pagarti da mangiare non avere paura non ti faremo niente” disse invece un soldato più anziano
“ grazie signori, ma posso cavarmela” disse Merida negli occhi dei soldati non c’era vera malizia, sembravano veramente interessati a lei
“ suvvia bambina non fare la timida, da dove vieni? Non sei di qui” disse un altro soldato
“ vengo da Dunbroch come ambasciatrice, ho una richiesta da fare al vostro re”
Tutti rimasero di stucco i soldati poi tirarono fuori le spade
“ Alba non vuole rapporti diplomatici con Dumbroch, ma solo la sua sottomissione, ragazza sei capitata nel posto sbagliato, consegnati a noi”
Merida capì di essere nei guai e tirò a sua volta la spada e con alcune mosse ferì uno dei soldati e mise a terra un altro
“ dove scappi?” l’altro soldato cercò di colpirla con la sua spada, ma lei schivò e prese un boccale di birra che lo diede in testa all’uomo stordendolo, poi uscì di corsa dal locale dove il resto dei clienti si era impanicato , Merida raggiunse Angus e corse via lungo il confine di Alba, vide due soldati che la stavano inseguendo, ma lei era nettamente in vantaggio e li avrebbe seminati….se non fosse che incontrò altri soldati di Alba, almeno sette
“ ferma chi siete? Dove state andando?” Merida cercò di evitarli ma i loro cavalli erano più veloci e la raggiunsero circondandola
“ che ci fa una ragazza sola qui?” domandò un soldato, aveva una armatura argentea, un bel viso, occhi azzurri, capelli ricci e neri come i baffi e la barbetta che sono ben curati, Merida cercò di reagire, riuscendo a ferire due soldati ma venendo buttata già dal soldato dalla bella armatura, gli altri puntarono la spada contro di lei, il bel soldato scese e allontanò la spada dalla ragazza, nel frattempo arrivarono gli altri due soldati della locanda
“ mio signore l’ha presa?” domandò uno di loro “ ha ferito uno dei nostri e ci ha attaccati”
“ si e ora vediamo chi è” Merida venne legata e messa a sedere per terra davanti al soldato dalla bella armatura che si era seduto su una roccia
“ dimmi chi sei se ci tieni alla tua vita….e al tuo bel corpo” disse l’uomo, gli altri ridacchiavano avendo capito il senso
“ vengo in pace, sono una ambasciatrice del regno di Dumbroch”
“ non è da ambasciatrice violare i nostri confini e ferire i nostri uomini”
“ mi hanno attaccato”
“ silenzio, come ti chiami? E non mentirmi”
Merida rimase in silenzio per un po’
“ parla o sarà veramente peggio per te” disse il soldato
“ sono Merida Dunbroch, principessa del regno di Dunbroch e primogenita del clan Dumbroch”
“ così abbiamo una principessa qui, io sono Lewis MacKeys, principe primogenito del regno di Alba e del clan McKeys”
“ mio principe” disse Merida cercando di assumere un tono più consono ora che ha capito chi aveva davanti “ il mio regno è stato attaccato dai vichinghi, la mia famiglia è prigioniera, so che anche voi avete come nemici i vichinghi, vi prego aiutateci”
“ siete anche voi nostri nemici, in più noi non temiamo i vichinghi, abbiamo un grande esercito e se le tue parole sono vere, conquistare il tuo regno ora sarà una passeggiata, resterai nostra prigioniera” disse il principe, Merida supplicò, ma gli venne ordinato di rimanere zitta e lei abbassò la testa
“ porta i feriti a farli curare, il resto mi segua verso il castello McKeys” ordinò il principe, un soldato portò via i due feriti e in sei andarono verso il castello, Merida venne messa sopra il cavallo del principe insieme a quest’ultimo che si trascinò Angus, non essendo molto alta venne posta davanti e incominciarono a muoversi, fermandosi solo una volta per pranzare e gli venne dato un pezzo di pane e un po’ d’acqua
“ non ti faremo del male” assicurò il principe alla sua prigioniera “ ma ci servirai come ostaggio per gli altri lord del tuo regno, a loro come a te gli conviene sottomettersi a noi”
Una freccia colpì uno dei soldati, il principe sguainò la spada; una incursione dei Pitti era contro di loro, il principe ordinò di combattere, i nemici erano dieci. Merida rimase immobile, vedeva i soldati di Alba che seppero reagire bene all’attacco uccidendone con frecce e spade i nemici, ma i nemici soppressero i soldati costringendo alla resa il principe
“ bene bene, io ti conosco, sei il principe di McKeys” disse uno dei pitti, loro erano rimasti in tre
“ questa è già legata era loro prigioniera” disse un altro pitto che trascinò la ragazza avvicinandola a loro, Merida nella confusione della battaglia aveva preso un coltello di uno dei caduti e stava tagliando la corda, non era riuscita a finire, ma poteva liberarsene comunque facilmente e fortunatamente non si erano accorti che il coltello era ancora in mano sua, Merida era stata abile a nasconderla tra le maniche e dove lo avevano trascinata c’era un caduto di Alba con la spada in mano
“ che ne facciamo di loro?” domandò un pitto
“ lei la interrogheremo dicendogli perché era loro prigioniera, lui lo uccidiamo subito, non conviene nemmeno tenerselo come ostaggio, il re suo padre non si piega al ricatto” disse un altro pitto
Legato Lewis venne messo in ginocchio e il pitto  che per ultimo aveva parlato si preparò a tagliargli la testa, Merida si alzò di scatto e urlando colpì con il coltello per ben tre volte il pitto che stava a fianco a lei, gli altri si accorsero di quello che stava succedendo e la attaccarono, ma lei prese la spada del soldato caduto e reagì, facendo fuori uno dei pitti e disarmando l’altro
“ vattene via” disse la ragazza, il pitto non se lo fece ripetere due volte e scappò via con il suo cavallo
“ ora sei tu che sei mio prigioniero” disse Merida al principe che la guardava a bocca aperta
“ mi hai salvato la vita” disse il principe
“ e sei in debito con me, non posso tenerti come ostaggio qui, ma posso assicurarmi con te la tua protezione in questo regno e il pegno di alleanza come ricambio”
“ se mi liberi accetto le condizioni” disse il Principe
“ mi prendo le mie armi” Merida andò prima a prendersi il suo arco con le frecce e la sua spada e poi tornò  dal ragazzo che lo liberò
“ sarò di parola” disse Lewis
“ lo spero, perché sto rischiando davvero tanto per questo, ma è l’unico modo per salvare la mia famiglia e il mio regno”
Il ragazzo gli disse di seguirlo, salirono sopra i rispettivi cavalli e andarono verso il castello McKeys, Merida gli raccontò la sua situazione.

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Capitolo 3
*** Il castello McKeys ***


Ci misero un altro giorno per raggiungere il castello, che era maestoso e Merida capì che Alba aveva davvero un grande esercito notando i numerosi soldati. I soldati riconobbero subito il principe facendolo passare anche se adocchiarono Merida non sapendo chi fosse, il principe andò subito da suo padre, un uomo robusto con i capelli castano chiaro come la sua barba curata e gli occhi erano azzurri, insieme a lui c’era anche suo fratello minore quasi identico al padre a parte l’età
“ sono tornato dalla perlustrazione dei confini padre, salve Scott” salutò il principe
“ chi è questa ragazza?” domandò il re
“ lei è la principessa di Dunbroch padre”
“ e perché non è legata?” domandò questa volta Scott
“ mi ha salvato la vita” disse Lewis
“ ti ha salvato la vita?” il re rise “ e come?”
“ siamo stati attaccati dai pitti, lei era già nostra prigioniera, ma è riuscita a liberarsi e mi ha salvato, gli altri miei uomini sono stati uccisi”
“ notevole per una principessa, la vostra fama di guerrieri eccezionali è vera” disse il re
“ re di Alba” disse Merida “ sono venuta qui per chiedere umilmente il vostro aiuto, il mio regno è stato attaccato dai vichinghi e la mia famiglia è loro prigioniera, io sono riuscita a scappare e organizzare le difese, ma da soli non possiamo sconfiggerli, vi prego, vi serve il vostro aiuto”
“ grazie per le informazioni principessa, provvedo subito a fare qualcosa” il re batté le mani e chiamo le guardie
“ portatela dentro le segrete” ordinò il re indicando la principessa, le guardie obbedirono e misero le mani su Merida che cercò di ribellarsi e anche Lewis intervenne
“ no padre, fermati” ma suo fratello con altre guardie che entrarono in quel momento separarono il ragazzo da Merida
“ padre è follia” disse Lewis una volta che Merida venne portata via legata
“ hai portato nella mia sala una nostra nemica, Dunbroch deve essere conquistata non ce ne facciamo nulla della loro alleanza e anzi, i vichinghi li hanno indeboliti, questa è l’occasione per attaccarli e abbiamo anche guadagnato un ostaggio” detto questo il re si ritirò come anche il figlio minore lasciando Lewis da solo in sala
Merida venne messa dentro una cella e gli venne consegnato un vestito grigio semplice
“ spogliati e mettiti il vestito” disse una guardia, la ragazza rifiutò
“ fallo o te la metteremo noi a forza” dissero le guardie, Merida capì che doveva farlo
“ va bene, ma lasciatemi sola”
“ oh no, davanti a noi” Merida assunse una faccia inorridita
“ vogliamo vedere il tuo bel corpicino e se ti faranno rimanere, magari potremo pensare di farti divertire” disse una guardia ridendo “ fallo o ti strapperemo i vestiti di dosso e te la metteremo noi”
Merida dovette ubbidire
 
Era notte ma Lewis non riuscì a dormire, si era lavato e rivestito di abiti del suo rango, voleva liberare Merida, ma non sapeva come. Si sentirono le campane di allarme, Lewis andò a vedere
“ dei nemici ci attaccano dal mare” urlò una guardia, Lewis pensò subito ai vichinghi
“ mettetevi in posizione, prepararsi a combattere” disse il principe che uscì e organizzò le truppe per la difesa, dopo qualche minuto si presentarono suo padre e suo fratello
“ padre, i vichinghi sono qui”
“ respingiamoli allora”
L’assalto dei vichinghi era molto forte, a guidarli era un vichingo grande di corporatura, il re di Alba si fece strada riuscendo ad abbattere alcuni vichinghi
“ tu sei forte, chi sei?” domandò Ragnarok
“ sono il re di Alba”
“ bene, volevo proprio chiacchierare con te” il vichingo lo attaccò
Lewis e Scott combattevano insieme agli altri soldati il nemico, riuscendo a contenerli, finché non incominciarono a farli arretrare, facendo stupire Ragnarok
“ stupito non è vero? Ti sei scavato la fossa da solo vichingo” disse il re
“ sarai tu a morire oggi” altri vichinghi sbarcarono nelle coste di Alba facendo indietreggiare i soldati, Lewis volle fare una cosa approfittando della situazione
“ Scott, torno subito, pensa tu al resto” disse Lewis
“ sbrigati però”
Lewis raggiunse velocemente le segrete, voleva liberare Merida facendola combattere così che suo fratello e suo padre si ricredono su di lei
“ liberate la prigioniera” ordinò il principe
“ ma ci sono gli ordini del re…” disse una guardia
“ fatelo, mi prendo io la responsabilità”
Merida venne liberata, aveva il suo vestito grigio e gli occhi gonfi, segno che aveva pianto
“ Merida vengo per liberarti stai tranquilla”
“ che cosa sta succedendo fuori?” domandò la ragazza
“ i vichinghi ci stanno attaccando, se tu combatterai per noi oggi, posso convincere mio padre a lasciarti libera, fidati di me”
“ promettimi che farai di tutto per non rimandarmi qui dentro”
“ lo farò”
Merida venne fatta rivestire dei suoi vecchi vestiti e gli diedero le sue armi, uscendo Merida riconobbe le guardie che l’avevano umiliata, andando loro incontro dandogli dei pugni
“ Merida che fai?” disse il principe che cercò di fermarla
“ sono dei maiali” Merida raccontò quello che gli avevano fatto, il principe diede un pugno a uno di loro
“ a voi ci penserò dopo” disse
Merida e Lewis andarono nel campo di battaglia, Scott vide la principessa
“ è per questo che ti sei assentato? Per lei?”
“ Scott fidati, lei ci sarà utile” Merida infatti dimostrò di saper combattere e sconfisse molti vichinghi, sia con la spada che con l’arco e frecce, ma appena vide Ragnarok cercò di farsi strada verso di lui decisa a ucciderlo
“e bravo il mio re, ma ora muori” Ragnarok riuscì a disarmare il re di Alba e lo trafisse mortalmente, il capo dei vichinghi guardò la situazione della battaglia e vide che i suoi uomini stavano indietreggiando non riuscendo a sconfiggere il nemico
“ ritirata” gridò il vichingo che appena salì su una nave sentì un forte grido
“ la mia famiglia, restituiscimi la mia famiglia!” il vichingo vide la ragazza e la riconobbe e rise
“ la tua famiglia passerà un brutto guaio principessa” le navi si allontanarono, Alba aveva vinto
Lewis si avvicinò a suo padre, vide se era ancora vivo, ma era appena morto, il principe lacrimò, poi si rimise in piedi, i soldati che avevano capito si inginocchiarono, era diventato il nuovo re di Alba, il ragazzo guardò Merida sconvolta dalla battaglia
“ marceremo insieme” disse il ragazzo“ Dunbroch e Alba come un corpo solo, sconfiggeremo il nostro comune nemico”
“ riconosco il tuo valore principessa Merida” disse Scott “ combatteremo con voi”
Merida sorrise ce l’aveva fatta.
 
Elinor e Fegus stavano in cella e si tenevano abbracciati, i loro figli erano in un'altra cella, sentirono un forte tonfo e i sovrani videro i loro piccoli figli con in mano una chiave, erano riusciti a liberarsi
“ ragazzi ma come avete fatto?” domandò Fergus
 I bambini aprirono la cella e li guidarono in una via del castello
“ ricordo questo punto” Elinor era entrata da lì con Merida quando era un orso e ora stavano uscendo per la stessa strada. Non essendo battuta da vichinghi la famiglia reale di Dunbroch riuscì ad allontanarsi dal castello senza essere visti. Il giorno dopo continuarono la traversata
“ buon giorno signori” disse una vecchia
“ ci aiuti la prego stiamo raggiungendo i lord di Dunbroch” disse Elinor
“ ma voi siete i sovrani, come mai conciati così?”
“ ci hanno attaccati dei nemici” disse Fergus “ stiamo scappando da loro”
“ prendete questi cavalli e andate via allora” da dietro degli alberi spuntarono tre cavalli due per i sovrani e uno per i bambini
“ la ringrazio infinitamente, ma..non ci siamo già visti da qualche parte?” domandò Elinor
“ non mi ricordo di averla mai vista se non nelle parate mia regina e ora via”
La famiglia reale andò subito via, Elinor pensandoci riconobbe alla fine chi era quella donna, la strega che aveva dato la torta a Merida straformandola in un orso


note: stiamo già andando verso la battaglia finale, anche se breve, spero che la storia vi stia piacendo

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Capitolo 4
*** Battaglia finale ***


I soldati raggiunsero il castello McKanzie dopo tre giorni di cammino una volta svolto il funerale del re e l’incoronazione di Lewis dove il nuovo sovrano ne approfittò per dichiarare la sua decisione di muovere guerra a fianco di Dunbroch e commemorare i caduti dell’assalto dei vichinghi
“ lord di Alba, amici miei” disse Lewis una volta concluso il funerale e incoronato nuove re “ abbiamo subito un attacco terribile, ma siamo stati capaci di dimostrare la nostra forza scacciando il nemico, sebbene abbiamo subito delle terribili perdite; mio padre era un grande uomo, con lui il nostro regno si è trovato in un grande splendore e io non voglio essere di meno, noi ci armeremo e combatteremo contro i nemici che provengono dal mare e non saremo soli” Lewis presentò Merida “ lei è la principessa di Dunbroch un regno che è stato nostro nemico, ma sta subendo l’invasione dei nostri nemici dal mare, ho conosciuto questa donna e ne ho conosciuto il valore, miei lord, so che le mie parole potrebbero stranirvi, ma vi dico che Dunbroch può essere il nostro migliore alleato e che non ci sono ostili e possiamo contare sulla loro forza e lealtà, marceremo insieme e avremo rapporti costanti con loro, divisi non potremo affrontare bene i nostri nemici dal mare, insieme possiamo invece allontanare questa minaccia per molto tempo, se non per sempre, vi chiedo la vostra fiducia miei lord, fidatevi di me e di Dunbroch e io vi prometto che andremo alla vittoria”
Il discorso convinse chi più chi meno tutti i lord che decisero di marciare contro i vichinghi e aiutare Dunbroch, gli stendardi dei McKeys mostravano un leone di colore azzurrognolo e gli eserciti lasciarono il castello McKeys facendo sbalordire la stessa Merida per il grande numero di uomini che seguirono il loro re; il nuovo re e Merida dopo qualche giorno di viaggio si presentarono ai lord di Dunbroch e con grande felicità della principessa, c’era anche la sua famiglia
“ mamma, papà, ragazzi” Merida lacrimava di gioia, stavano tutti bene, anche gli inservienti e alcuni soldati del castello
“ o meno male stai bene piccola mia” disse Elinor, tutta la famiglia si abbracciò per qualche istante
“ chi siete voi che portate tutto questo esercito?” domandò Fergus al giovane ragazzo che stava a fianco a sua figlia
“ papà lui è Lewis, il re di Alba e lui è suo fratello Scott” disse Merida, i due giovani salutarono
“ il re di Alba me lo ricordavo più vecchio” disse Fergus
“ mio padre è stato ucciso da un assalto dei vichinghi, ho stretto amicizia con vostra figlia e sono disposto a combattere con voi per sconfiggere il nemico comune” disse Lewis
“ ragazzo, sei il più che benvenuto” disse Fergus sorridendo “ permettimi di presentare la mia famiglia, Merida già la conosci” il re di Dunbroch presentò la sua famiglia e i lord e quella sera si fece festa e si parlò di come combattere i vichinghi che ancora tenevano il castello di Dunbroch.
“ grazie ancora per essere qui Lewis” disse Merida “ mi hai dato una speranza”
“ tu mi hai aperto il cuore Merida, so che Alba può contare su abili guerrieri come voi; se solo mio padre l’avesse capito in tempo”
“ mi dispiace” disse Merida, lui la baciò
“ spero che ci può essere qualcosa tra di noi Merida, buona notte, devo ancora finire di parlare con tuo padre per organizzare l’esercito” detto questo il re la lasciò, Merida arrossì, nessun ragazzo gli ha mai fatto battere il cuore
“ lo spero anche io Lewis”
Il giorno dopo tutto l’esercito partì lasciando la regina e i più giovani alla fortezza e raggiunse il castello di Dumbroch, i vichinghi erroneamente avevano sfondato tutte le porte, non conoscevano a quanto pare la difesa delle fortezze forse perché abituati ad attaccare soltanto, i vichinghi ad ogni modo si preparavano e affrontarono i nuovi venuti a campo aperto, erano numerosissimi e avevano armi ben fatte, al loro comando c’era Ragnarok tornato dalla sortita del castello di McKeys, tra le mura del castello c’erano i corpi dei vichinghi impiccati per essersi lasciati sfuggire la famiglia reale e gli inservienti. Merida si fece avanti e incitò tanto gli uomini di Dunbroch che quelli di Alba, tutti ammirarono il suo carisma
“ soldati di Dunbroch e dei clan alleati, ecco il nemico che ci ha messo in catene, rubato le nostre terre, le vostre mogli e figlie, oggi siamo qui per reclamare ciò che è nostro e combattere per la nostra libertà, siamo stati in prigione e ora abbiamo la possibilità di liberarci, siamo stati umiliati, derisi e ora stiamo reagendo, questo perché siamo un popolo fiero, orgoglioso, indomabile; mostriamo a questi invasori chi siamo noi, guardateli in faccia e non abbiate paura, siate consapevoli che potete scacciarli da casa vostra, io sono sicura che ci riusciremo” poi si rivolse ai soldati di Ambra “ noi e voi siamo stati nemici per dei decenni ma ora eccoci qui insieme, certo, mi avete umiliata e messa in catene, ma vi ho supplicato e avete aperto il vostro cuore e siete qui ad aiutarci e io questo non posso dimenticarlo e vi ringrazio, io spero davvero che noi e voi possiamo finalmente essere alleati, apparteniamo in fondo alla stessa terra e siamo di fatto fratelli. Vi ringrazio a nome di Dunbroch di essere qui, ci avete dato una speranza”
“ all’attacco” gridò dall’altro lato il capo dei vichinghi
“ ti starò vicino Merida, ti coprirò” disse Lewis
“ anche io” Merida strinse la mano al re sotto il sorriso di stupore di Fergus che guardava la scena, mi sa che mi tocca sopravvivere davvero, pensò il re di Dunbroch
Il nuovo re di Alba aveva messo in prima linea i molestatori di Merida come punizione e infatti furono i primi a combattere, i due eserciti si scontravano  e molti caddero al primo attacco, non passò molto che Ragnarok si scontrò contro i re delle Highlands
“ fatti sotto” urlò Fergus che lo attaccò seguito da Lewis, Merida dovette rimanere indietro bloccata da alcuni soldati nemici
“ vendicherò mio padre bastardo!” disse Lewis
“ vi farò ricongiungere presto” disse il capo dei vichinghi mostrando tutti i suoi denti
La battaglia fu durissima, il prato si colorò presto del rosso dei caduti, ma se i vichinghi erano scoordinati, come anche gli uomini di Dunbroch, pur non avendo la ferocia di questi ultimi i soldati di Alba stettero ai loro posti coordinando gli attacchi, dando del filo da torcere ai nemici.
Ragnarok parò un colpo di Lewis e subito con la sua spada aprì un punto vuoto dove poté colpire con la sua spada il nuovo re, riuscendo a infilzarlo, la ferita si mostrò subito molto grave, il giovane re cadde a terra
“ no!” gridò Merida, che scansò gli attacchi di alcuni vichinghi per raggiungere il ragazzo ferito
“ maledetto” gridò Fergus, ma venne ferito fortunatamente solo di striscio dalla spada del grande vichingo aprendo un brutto graffio nel petto
“ ora morirai” Ragnarok stava per dare un colpo di spada al re che si era messo in ginocchio, quando Merida parò il colpo
“ salve principessa” disse il vichingo che gli sorrise
“ la pagherai per questo” disse Merida, ma il suo nemico gli rise in faccia
“ tu? Una piccola femmina?” il vichingo usò quanta più forza possibile, Merida riuscì a schivare e addirittura a parare i colpi, non senza qualche difficoltà, il vichingo allora cercò di utilizzare la stessa tecnica di prima riuscendo ad aprire un fianco, ma Merida che capì si scansò  e con un colpò di spada disarmò il nemico puntando con la sua spada alla gola
“ muori!” gridò Merida che cercò di colpire il nemico, che riuscì a scansarsi, ma inciampò su uno dei cadaveri. Alcuni cavalli portai in battaglia soprattutto da Alba si trovavano in mezzo agli scontri, un cavallo che aveva perso in quel momento il padrone diede una forte zoccolata al vichingo rompendogli la spina dorsale e togliendo il respiro al nemico, Ragnarok entrò in agonia, cercando di prendere aria, Merida assistette alla lenta morte del suo nemico, che dopo qualche minuto spirò, mentre Merida era occupata a combattere i vichinghi che cercavano di aiutare il loro leader
“ soffri come mi hai fatto soffrire” disse Merida che a sua volta però non riusciva ad aiutare Lewis
I vichinghi pian piano seppero che il loro capo è morto e gli uomini di Alba  guadagnavano terreno fino a che i vichinghi non dovettero ritirarsi e prendere le loro navi e andarsene
“ abbiamo vinto!” gridarono i lord di Dunbroch “ mio re sta bene?”
“ si, sono vivo” Fergus venne subito aiutato da alcuni suoi uomini e tamponarono la ferita; con il ritirarsi dei nemici riuscivano anche a fasciare le ferite, ma per Lewis non c’era invece niente da fare
“Lewis, andrà tutto bene” disse Merida disperata
“ Merida…” Lewis gli diede un bacio “  non ho mai conosciuto una donna come te, sarai una perfetta regina, fiera e carismatica, ti amo”
“ anche io” disse Merida con angoscia, Lewis poi morì
“ no, ti prego, no” disse Merida piangendo, al suo fianco il fratello Scott si mise le mani in faccia
“ volevo stare con te, nessuno mi ha mai fatto innamorare, io voglio te…volevo te” disse Merida disperata
Nella battaglia appena finita si avvicinò una vecchia signora
“ tesoro, non ti preoccupare” disse la vecchia strega che prese una boccetta contenente un liquido “ lui vivrà” detto questo mise in bocca la boccetta e versò il liquido, dopo qualche minuto Lewis mugolò
“ sei vivo” Merida abbracciò Lewis che riprese vita “ ti ringrazio..io non so come sdebitarmi..” Merida si voltò verso la strega che non c’era più “ grazie” disse sorridendo
“ abbiamo vinto?” domandò Lewis
“ si fratello, li abbiamo sconfitti” disse Scott


note: siamo praticamente giunti alla fine della storia il prossimo è l'ultimo capitolo

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Capitolo 5
*** Il matrimonio ***


Il castello di Dunbroch venne ripreso e ristrutturato e tutto poté ritornare alla normalità. La famiglia reale poté tornare a casa, Fergus riuscì a guarire abbastanza in fretta, mentre Lewis e Merida andarono a cavallo per il bosco intorno al castello, tornando Lewis decise di chiedere la mano di Merida al padre
“ non ti agitare, sei a pari di mio padre, un re di un grande regno e lui sa che ti amo” disse Merida
“ lo so, ma sono consapevole dell’importanza del gesto” disse Lewis
“ io sono con te, sono emozionata anche io, ma convinta della mia scelta”
“ anche io”
Lewis dichiarò il suo amore per Merida e i suoi genitori accettarono di buon grado e i due giovani si sposarono in una chiesa al castello di McKeys, Merida divenne regina di Alba ed era consapevole che in futuro sarebbe diventata anche regina di Dunbroch, i clan delle Highlands da quel momento in poi furono unite da un solido legame di amicizia e di sangue.
Il giorno dopo le nozze Merida si alzò dal letto, splendeva un sole caldo e presto sarebbe stato di nuovo estate
“ buon giorno” fece Lewis che la baciò
“ buon giorno” disse Merida una volta che finì il bacio, i due sovrani guardarono i territori del regno McKeys, più là c’era il regno di Dunbroch
“ abbiamo molte persone che dobbiamo guidare” disse Lewis
“ con il mio coraggio e la tua razionalità lo faremo, abbiamo la forza per farlo” disse Merida
“ e la fiducia che riceviamo” disse il marito
Rimasero ancora lì per qualche minuti abbracciati a vedere i domini delle Highlands


note: scusatemi se il capitolo è così breve; anche questa storia è finita, spero che vi sia piaciuta, per favore recensite, ditemi la vostra

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