Noi due.

di SoGi92
(/viewuser.php?uid=79250)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo incontro ***
Capitolo 2: *** Pomeriggio di relax ***
Capitolo 3: *** Ripetizioni ***
Capitolo 4: *** La prima lezione... salta! ***
Capitolo 5: *** Cause di forza maggiore... ***
Capitolo 6: *** Un po' di... risentimento ***
Capitolo 7: *** Sorprese ***
Capitolo 8: *** Baci ***
Capitolo 9: *** Segreti ***
Capitolo 10: *** Separazione (?) ***
Capitolo 11: *** Ritorno ***



Capitolo 1
*** Primo incontro ***


Primo incontro.

*Drin!!* *Drin!!*

Una mano, pigramente, sbucò fuori dal cumulo di coperte e si posò sull’infernale aggeggio che ogni mattina interrompeva il sonno della proprietaria.

Un ammasso informe di capelli rosa iniziò lentamente a fuoriuscire dal piumone arancio. Non appena anche il volto fu scoperto, Doremi aprì lentamente gli occhi, prontamente chiusi dopo che un raggiò di sole proveniente dalla finestra li colpì.

“Perché i corsi devono iniziare così presto?” si chiese uscendo dal torpore del proprio letto e preparandosi ad un’altra giornata di lezioni e lavoro.

Si sedette di fronte alla specchiera, prese la spazzola e iniziò a passarla sui lunghi capelli.  Tenerli in ordine stava diventando problematico, ma mai e poi mai avrebbe rinunciato a quella chioma che ormai le arrivava ben oltre la vita.

Prese dal cassetto il fermaglio con il ciondolo a forma di nota musicale, e si lego i capelli in un’alta coda di cavallo. Ormai usava raramente acconciarli nei vecchi odango, abituali invece quando era una bambina.

Il suo sguardo cadde, involontariamente, sulla fotografia posta sul ripiano. Ritraeva lei, qualche anno prima, in compagnia di Tetsuya, il suo ex-fidanzato… si conoscevano fin dai tempi delle elementari e da quelli della terza media erano stati fidanzati… almeno fino a pochi mesi prima.

A Tetsuya era stato proposto di giocare nella squadra di calcio dell’Università di Tokyo, una delle più prestigiose del Giappone e con questo era annessa una borsa di studio, un’opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Questo, purtroppo, aveva implicato anche il trasferimento del ragazzo nella città.

Malgrado i loro tentativi di mantenere il loro rapporto: lo studio, i continui allenamenti di Tetsuya e il lavoro di Doremi, li avevano allontanati sempre più, fino a che non presero la decisione di separarsi. Sebbene dolorosa, sapevano che sarebbe stata l’unica soluzione, se avessero continuato la loro storia avrebbero finito con litigare e rompere ogni possibilità di riavvicinamento in futuro. In questo modo, forse, un giorno si sarebbero ritrovati.

A quei ricordi le lacrime salirono agli occhi della ragazza, che prontamente le scacciò. Non era più tempo di deprimersi. In fondo avevano solo diciannove anni, ci sarebbe stato tutti il tempo in futuro per stare insieme. Perché ne era sicura: Tetsuya Kotake era, e sarebbe stato, l’amore della sua vita.

La porta della sua camera si spalanco e la figura di sua sorella Pop comparve sulla soglia. –Doremi! Vuoi sbrigarti! Sono le otto passate! – la rimproverò uscendo e sbattendo la porta e lasciando Doremi impietrita. Dopo pochi secondi realizzò ciò che le era appena stato detto.

-Aaahhh!!! Sono in ritardo! – schizzò in piedi e si gettò a capo fitto nell’armadio, in cerca della divisa, la indossò e si precipitò in cucina.

-Finalmente Doremi. Tua sorella è pronta già da un pezzo! – la rimproverò la madre, per poi sorriderle amorevolmente. –Siediti, che ti porto la colazione… -

-Scusa mamma… non ho tempo… - disse, strappando dalle mani del padre una fetta di pane tostato con sopra della marmellata e uscendo a tutta velocità fuori dalla porta.

Iniziò a correre sul marciapiede verso l’università. Per fortuna la facoltà di lettere non era molto lontana da casa sua. Un piccolo sorriso apparve sulle sua labbra: Doremi Harukaze, la schiappa dello studio, aveva deciso di frequentare l’università e diventare insegnante di lettere… la signorina Seki, quando le aveva dato la notizia, non credeva alle sue orecchie. Malgrado fosse passato molto tempo quella donna era sempre stata una figura molto importante per la ragazza.

Entrò dentro all’immenso edificio e salì al terzo piano, dove si trovava l’aula del primo corso della giornata. Ci mise un po’ di tempo per trovarla. Benché fosse quasi un anno che frequentava quella facoltà aveva ancora un po’ di problemi ad orientarsi nei vari corridoi.

Appena giunta davanti alla porta trovò ad attenderla una ragazza con dei lunghi capelli castani e un paio di occhiali. Hazuki, appena la vide, sorrise e le andò in contro.

-Finalmente Doremi. Non hai sentito la sveglia nemmeno stamattina? – le chiese, dirigendosi insieme all’amica all’interno della classe.

Doremi scosse la testa. –Affatto… solo che mi sono persa a pensare… - un lampo di tristezza passò negli occhi della rosa, e Hazuki capì immediatamente la natura dei suoi pensieri.

Prese l’amica a braccetto e la trascinò. –L’importante è che tu sia arrivata in tempo. Ora è meglio che ci spiacciamo. Il prof dovrebbe arrivare tra pochi minuti. –

Le due ragazze si sbrigarono a raggiungere i loro posti in quinta fila. Mentre saliva le scale, Doremi inciampò in uno zaino. Chiuse gli occhi attendendo il dolore dovuto alla colluttazione con il pavimento, ma questo non arrivò.

Avvertì una leggera pressione sull’addome. Aprì gli occhi… poté vedere un braccio che la sorreggeva e, lentamente, la tirò in piedi. Si voltò per trovare il proprietario e ringraziarlo.

-Ti ringraz…- ma le parole le morirono in bocca non appena il suo sguardo incrociò quello viola del ragazzo, ma la sua attenzione fu catturata dai suoi capelli scompigliati azzurri per quanto riguardava la parte superiore, blu quella inferiore. Avvertì una vampata di calore salirle alle guance.

Il giovane incrociò le braccia. – Be’… allora? – chiese, impaziente.

-V…volevo ringraziarti… - rispose la ragazza, un poco imbarazzata.

-Uhm… sta’ più attenta a dove metti i piedi! – poi si abbassò e raccolse lo zaino incriminato –Guarda come lo hai ridotto! – esclamò pulendolo dalle impronte delle scarpe della ragazza.

Doremi si ridesto dal suo stato di trance. –Vuoi dire che quel coso è tuo? – chiese, con un po’ di rabbia nel tono.

-Esatto. E tu lo hai calpestato. – ribatté l’azzurro.

-Non lo avrei fatto se tu non lo avessi lasciato in mezzo al passaggio! – la ragazza strinse i pugni e si sporse in avanti.

-Uhm…- il ragazzo di voltò e tornò a sedersi al suo posto, ignorando le ultime parole di Doremi.

-Ehi tu! Non abbiamo finito di… - ma venne interrotta da Hazuki, che le tappò la bocca e la trascinò indietro.

-Eh eh eh… Dai Doremi… non è il caso di prendersela così… -  disse la castana, rossa in viso per la vergogna.

-Ma dico! Hai sentito? Praticamente mi ha dato dell’imbranata! –

-Su, lascia perdere. Ora è meglio che andiamo a sederci… - continuò Hazuki, precedendo l’amica e prendendo posto. Venne raggiunta in pochi secondi da Doremi.

-Però non è finita! Uff! Uff! Uff! –

Quel gesto, così tipicamente infantile di Doremi fece scappare una piccola risata a Hazuki. Era da così tanto tempo che non vedeva l’amica così infuriata con qualcuno che non fosse Kotake…

-Cosa c’è da ridere? – chiese la rossa, con le guance ancora gonfie per la rabbia.

-Mmf… nulla Doremi… nulla. –

Poche file più avanti l’azzurro tirò fuori il quaderno per gli appunti e si preparò per le due ore seguenti. Nel farlo non poté non notare le due vistose tracce sul tessuto nero e sospirò contrariato. Avrebbe dovuto lavarlo una volta a casa…

Accanto a lui c’era un ragazzo con dei lunghi capelli nero e gli occhi ambrati, che si voltò per guardare l’oggetto macchiato, poi lo posò sullo sguardo dell’amico e si mise a ridere.

-Kai… dovresti vedere la tua faccia! Per due macchie poi… - soffocò la sua stessa risata con una mano davanti alla bocca. Non era il caso di attirare l’attenzione di tutti gli studenti presenti.

-Uhm… - replicò il ragazzo, puntando lo sguardo verso la cattedra, ancora deserta.

Rei continuò a ridere, beccandosi, in più di un’occasione, un’occhiata fulminante di Kai.

Purtroppo il divertimento del ragazzo fu interrotto dall’arrivo del prof di Filosofia, un uomo sulla sessantina, ma molto arzillo e vivace. Tirò fuori il Mac e, maldestramente, cercò di collegarlo al proiettore, scatenando l’ilarità di buona parte degli studenti.

-Ehm… Buongiorno ragazzi… scusate il ritardo. – disse, collegando il Mac al proiettore e facendo apparire la prima slide. –Bene, direi che possiamo iniziare la nostra lezione… -

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Pomeriggio di relax ***


Pomeriggio di “relax”.

Finalmente, dopo sei estenuanti ore, la campanella suonò decretando ufficialmente la fine delle lezioni… almeno per quel martedì.

Doremi lasciò cadere la testa sul banco e si mise le mani nei capelli. –Sono distrutta…- poi rivolse uno sguardo disperato a Hazuki. –Dobbiamo andare dalla vecchia Majo Rika per forza? –

La ragazza sorrise, mentre riponeva il raccoglitore nella borsa a tracolla –Suvvia, sei la solita esagerata. I corsi di oggi non sono stati poi così pesanti, e ti ricordo che abbiamo preso un impegno e dobbiamo rispettarlo! –

La rossa fece nuovamente cadere la testa. Sicuramente, anche quel giorno, avrebbe ricevuto una lavata di testa da Majo Rika per la poca efficienza sul lavoro.

Si alzò svogliatamente, si mise la borsa sulla spalla e si avviò verso l’uscita, con lo sguardo basso. Camminò per i corridoi affollati. Tutti gli studenti non vedevano l’ora di lasciare quelle mura e potersi godere un po’ di libertà. Anche a Doremi sarebbe piaciuto poterlo fare, ma, a causa della precaria situazione economica che da un po’ di tempo affliggeva la sua famiglia, si era rimboccata le maniche e aveva cercato un lavoro. Lo stipendio non era molto, ma le permetteva di pagarsi almeno i testi universitari e una piccola parte della retta. Per Hazuki era diverso… lo stava facendo per fare un favore all’anziana donna, una vecchia amica di famiglia. Il merito della sua assunzione andava, infatti, agli Fujiwara.

Camminò a passo lento in quei corridoi, venendo spintonata da una parte all’altra dagli altri studenti. Sembrava quasi non si accorgessero di lei. E, malgrado fosse da considerare una bella ragazza, nessuno dei suoi compagni di corso aveva mai provato ad attaccare bottone. Andava, però, bene così… il suo amore lo aveva già. Doveva solo avere la pazienza di aspettare che il momento giusto per loro di essere felici insieme arrivasse.

Con la testa fra le nuvole non si accorse della presenza di un ragazzo di spalle, e lo urtò facendogli fare un passo in avanti.

Doremi si ridestò e cercò le parole giuste per chiedere scusa, ma prima che potesse aprire bocca il ragazzo si voltò: si trattava dello stesso di quella mattina, solo che, in quel momento, sulla sua camicia faceva mostra di sé una vistosa macchia di cafè.

-Uhm… - emise Kai, scrollando vigorosamente la mano che, fino a pochi minuti prima, teneva in mano il bicchierino con il cafè. –Bene… così oltre allo zaino dovrò lavare anche questa… - aggiunse, più a se stesso che alla ragazza.

-Ehm… scusa… non l’ho fatto apposta. Ero soprappensiero… - disse Doremi, pur non sembrano molto convinta.

-Lo sei spesso a quanto pare… - replicò, acido estraendo dalla tasca un fazzoletto.

-Tu invece sembri già abbastanza nervoso. – incrociò le braccia e lo guardò di traverso –Ti ho fatto solo un favore impedendoti di bere quella roba, non ne hai bisogno!  Uh! – si voltò dall’altra parte e tornò a camminare verso il portone.

Un sorriso beffardo comparve sul volto di Kai e scrollò la testa. Raccolse lo zaino e andò e si diresse verso i bagni maschili, con la speranza di riuscire, almeno a rendere meno visibile quella macchia marroncina. Non sarebbe stato in grado di spiegarlo nemmeno lui, ma sentiva che con quella ragazza la questione non si sarebbe conclusa con quello scontro…

***

-È mai possibile che tu non riesca a fare bene nemmeno i compiti più semplici! – tuonò Rika. Doremi era china a raccogliere i vari amuleti e portafortuna che aveva appena fatto cadere dalla scatola. –Eppure non mi sembrava una cosa così difficile: prendi gli oggetti dalla scatole e li riponi sulla scaffale. Invece sei riuscita a combinare un pasticcio! –

-Mi perdoni Majo Rika… non accadrà mai più…- ripeté quella frase, ormai priva di senso da tutte le volte che si era vista costretta ad usarla. Purtroppo la coordinazione non era mai stata il suo forte. In fondo non tutto il male veniva per nuocere: se non fosse stata così imbranata non avrebbe mai stretto amicizia con Tetsuya all’asilo e non avrebbe mai provato le bellissima sensazioni che era stato in grado di regalarle. Un piccolo sorriso fece capolino sul suo viso, prontamente bloccato dal ricordo dell’altro spiacevole incontro di quella mattina proprio a causa della sua goffaggine. Lo aveva visto solo due volte, ma tante erano bastate per farglielo odiare, ma odiò ancora di più se stessa per vederlo comunque come un ragazzo carino. Forse superava la media dei ragazzi presenti nel campus, ma quel suo carattere offuscava tutto il resto.

Per la rabbia strinse i pugni così forte da far divenire le nocche bianche. Si calmò non appena avvertì un piccolo bruciore provenire dal palmo destro. Velocemente lo portò davanti agli occhi e vide un taglietto, procurato dalla rottura del talismano che stava stringendo.

-Ahhh! Pasticciona! Guarda cos’hai combinato! – esclamò l’anziana donna raccogliendo i frammenti dell’oggetto. –Ti rendo conto di quanto costa quest’amuleto?! – continuò per almeno quindici minuti, e Doremi capì che quel mese la sua busta paga sarebbe stata un po’ più leggera del solito. Non che fosse sostanziosa normalmente…

Hazuki le prese la mano ferita e la condusse a sedere al tavolo. –Vieni, meglio mettere un cerotto… -

-Ma no, è solo un graffietto… - la rossa emise una risata nervosa. Sapeva quanto molto facilmente l’amica s’impressionasse e non voleva che si sentisse a disagio. Quella, però, dissentì.

-Non preoccuparti. Siediti, vado a prendere il cerotto. Meglio prevenire. – rispose sorridendo e si diresse verso il bagno.

Rika stava ancora sbraitando al nulla, nemmeno si accorse dell’assenza della ragazza. Doremi si lasciò sfuggire una piccola risata: incredibile la facilità con cui quella donna si infiammava. Eppure le voleva bene come ad un membro della famiglia.

Hazuki tornò con in mano una scatola di cerotti, ne estrasse uno e lo posò sulla piccola ferita. –Ecco fatto. Così non dovrebbe darti fastidio nel lavoro. –

-Grazie. – rispose, sorridendo la rossa. –Ora meglio tornare a lavoro… altrimenti non finiremo più… -

Si alzarono e tornarono ai loro scatoloni stracolmi.

***

A casa Kinomiya intanto…

-Vorrei sapere perché avete scelto quella facoltà… sembra così noiosa! – esclamò Takao, pigramente coricato sull’erba del giardino.

-Perché trovo la letteratura giapponese molto interessante e intendo approfondirne la conoscenza. – rispose Rei, abbassando leggermente il libro che teneva in mano –Mentre Kai… credo per far dispetto a suo nonno… -

-Ah… - emise Takao, poi si rivolse all’azzurro –E perché avevi quella macchia sulla camicia? –

-Non sono affari che ti riguardano, mi sembra! –

-Oh… mamma mia come siamo acidi oggi! - si alzò e si spostò alle spalle dell’amico, con un sorriso sornione. –Cos’è… ci siamo svegliati dalla parte sbagliata del letto di Hiromi stamattina? –

Come risposta Kai si alzò e rientrò in casa. Era inutile cercare di studiare quando Takao attaccava con le sue allusioni, ma non prima di averlo fulminato con lo sguardo.

-Secondo voi era un sì? –

Rei sospirò. –Ehh… secondo me era semplicemente un avvertimento. Lo sai che a Kai non piace parlare di queste cose, lascialo in pace! –

-Uffa! Adesso che Max è tornato a vivere in America, voi due e Kyoju siete diventati delle matricole studiose… non c’è più nessuno con cui possa allenarmi… -

-Non dire sciocchezze! – da dietro un cespuglio apparve Ryunosuke con in mano una shinai che puntò verso il ragazzo. –Ci sono io! E grazie al mio aiuto diventerai un grande samurai! – scoppiò in una grassa risata, per subito partire all’inseguimento del nipote per tutto il giardino, sotto lo sguardo attonito di Rei.

-Ehi! No! Nonno! Fermati! -

Kai, dalla porta, guardò lo spettacolo e un sorrisetto comparve sul suo volto. Avrebbe voluto avere anche lui un rapporto del genere con il nonno, ma purtroppo a causa dei loro caratteri così simili non era potuto accadere. Certo anche lui aveva le sue colpe, ma il vecchio Hito non aveva fatto poi molto per farsi apprezzare dal nipote.

Basta sciocchezze!” si disse. Riprese in mano il libro e ricominciò con lo studio, ripensare a suo nonno gli aveva dato motivazione per riuscire negli esami. Forse Rei aveva ragione: la vera spinta per scegliere quella facoltà era stata la voglia di contraddire il Hito. Avrebbe voluto che il nipote studiasse qualcosa di più adatto per prepararlo alla gestione dell’azienda di famiglia, invece… aveva solo ottenuto un’altra delusione da aggiungere alla lista. Un’altra sensazione di soddisfazione gli invase il corpo. Forse quella sera avrebbe chiamato Hiromi... in fondo anche Takao, quando voleva aveva buone idee, e quella di svegliarsi la mattina dopo nel letto della ragazza non era affatto male…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ripetizioni ***


Ripetizioni

Ripetizioni.

 

La campanella suonò, e i ragazzi si affrettarono ad uscire dall’aula.

Doremi, malgrado mal sopportasse quell’aula, non amava entrare nella calca degli studenti ed attendeva pazientemente che la folla si diradasse prima di uscire.

 

-Signorina Harukaze. – si sentì chiamare dal professor Ginko. –Potrebbe raggiungermi dopo le lezioni nella mia aula? –

La ragazza annuì confusa, e l’uomo le fece un cenno di assenso e, senza lasciarle il tempo di parlare, se ne andò.

 

Cosa vorrà?” Si chiese, mentre la campanella della seconda ora suonava. Allarmata, iniziò a correre verso l’aula, lasciando quelle domande per dopo.

 

***

 

-Professor Ginko?- Kai bussò alla porta e, lentamente la aprì.

 

-Oh… signor Hiwatari. La ringrazio per essersi presentato. Spero di non averle recato troppo disturbo.-

 

-Non si preoccupi. Nessun disturbo. – disse. Probabilmente Hiromi, però, non l’avrebbe presa bene una volta letto il messaggio in cui le dava buca per quel pomeriggio.

 

Ginko gli si avvicinò e gli porse la mano. Il ragazzo la guardò confuso.

-Volevo farle i miei più sinceri complimenti.- disse, sollevando con la mano libera un foglio fittamente scritto e senza alcun segno di correzione. –Ha ottenuto il punteggio massimo al test della settimana scorsa. –

 

Kai strinse la mano all’uomo e accennò un piccolo sorriso. Aveva studiato parecchio per quell’esame, certo, ma mai si sarebbe aspettato il massimo.

 

-La ringrazio professore.- così dicendo fece per andarsene, ma fu bloccato dall’uomo.

 

-Avrei una piccola proposta da farle.- il suo tono si fece serio e, con un cenno del capo, invitò il ragazzo a sedersi.  

 

-Dica.- esclamò, accennando l’invito.

 

-Ecco, vede una sua collega di corso, purtroppo non è riuscita molto bene nell’esame. Dunque, dati i suoi incredibili risultati avrei pensato…-

 

-No. Mi dispiace, ma non sono interessato. – disse, alzandosi e stupendo Ginko.

 

-Signor Hiwatari, la invito a rifletterci un momento su e di non essere così precipitoso. –

 

-Mi scuso professore, ma non mi ritengo in grado di insegnare, né tanto meno ne ho la pazienza. –

 

Ginko sospirò. –Se è questa la sua decisione non la forzerò. Rammenti, però, che quest’attività le frutterà dei crediti extra che potrebbero esonerarla dalla prova orale. –

 

A quelle parole Kai alzò le sopraciglia. Per lui non sarebbe stato un grosso sforzo studiare per quella prova, ma se c’era la possibilità di evirarla perché non coglierla?

 

-Ho cambiato idea. Lo farò.-

 

Gli occhi dell’uomo si illuminarono al suono di quelle parole. –Bene, sono felice che abbia deciso di accettare! Che ne direbbe di iniziare da domani pomeriggio alle quattro? –

 

-Sì, va bene. – i due si salutarono e Kai uscì dall’aula.

“Alle quattro? Be’… vorrà dire che darò buca ad Hitomi anche domani.” Pensò, alzando le spalle e dirigendosi verso l’uscita.

 

***

 

Doremi entrò nell’aula di Filosofia. Le lezioni erano finite, ma il professor Ginko voleva parlarle in privato.

La cosa la innervosiva parecchio: solitamente, se un professore le chiedeva di attenderlo alla fine delle lezioni, non era mai un buon segno, tanto più la settimana prima aveva sostenuto una parte di esame del corso e temeva che le cose fossero collegate tra loro…

 

-Signorina Harukaze… - la accolse l’uomo, indicandole di accomodarsi un uno dei banchi. La ragazza obbedì. Purtroppo nemmeno l’espressione allegra e rasserenante dell’uomo, che solitamente aveva il potere di tranquillizzare, sorbì il suo effetto. –Mi scusi se l’ho trattenuta fino a quest’ora, ma dovevo parlarle urgentemente… -

 

Doremi deglutì rumorosamente, ma cercò di mantenere il sorriso. –N…non si preoccupi professore… mi dica. –

 

Il volto dell’uomo di incupì mentre, dalla cartella, estraeva un figlio completamente pieno di segni rossi. –Questo è il suo esame… - disse, porgendolo alla ragazza. –Ha ottenuto il peggior punteggio della classe… -

 

Doremi si sentì svenire a quelle parole facendo allarmare Ginko, che prontamente le fu accanto. –Suvvia signorina Harukaze… non faccia così… può ancora rimediare!-  

 

-R…rimediare? – chiese, rimettendosi seduta composta, ma con il foglio ancora tra le mani.

 

Ginko allargò le labbra in un sorriso. – Certo signorina. Le affiderò un tutor che la aiuterà a studiare.-

 

-Un tutor?-  chiese confusa. –Un senpai? –

 

-No, no affatto… - scossa a testa. – C’è un suo collega di corso che ha ottenuto il voto massimo. Sarà lui ad aiutarla. -

 

Doremi rimase a bocca aperta: qualcuno era riuscito ad ottenere il punteggio massimo a quel test?! Per un attimo pensò ad Hazuki, ma Ginko si era riferito ad “un” collega… chi poteva mai essere?

 

-Allora, cosa dice? È d’accordo? – chiese l’uomo, notando il silenzio prolungato della ragazza.

 

-Oh… ehm.. sì. Sì certo professore. – rispose, entusiasta. Era davvero incuriosita di conoscere il genio.

 

-Benissimo. Inizierete domani pomeriggio alle quattro in quest’aula. –

 

Doremi si grattò la testa imbarazzata. – Mi scusi… non si potrebbe fare un latro giorno? Domani avrei un impegno… - Purtroppo il giorno seguente avrebbe dovuto lavorare al negozio. Sicuramente Majo Rika si sarebbe infuriata se le avesse chiesto il giorno libero.

 

-Mi dispiace signorina, ma l’aula è disponibile solo il giovedì pomeriggio dalle quattro alle sei. Durante il resto della settimana è utilizzata da altri professori.-

 

-Ah… capisco… - disse, sospirando. “Dovrò sorbirmi una nuova ramanzina da parte di Rika…”

 

Venne ridestata dai suoi pensieri da una pacca sulla spalla da parte del professore.

-Mi raccomando, ce la metta tutta. Sono certo che ce la può fare se si impegna. –

 

Doremi annuì. –La ringrazio professore. – si alzò e si diresse verso la porta. –Arrivederci. -  

 

Una volta fuori estrasse il cellulare e compose il numero del negozio, già pronta ad una sfuriata della proprietaria…

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La prima lezione... salta! ***


La prima lezione

La prima lezione… salta!

 

Il pomeriggio seguente alle quattro, come da accordi, Kai si recò nell’aula del corso. All’interno non vi trovò nessuno, ma non si stupì: l’ora stabilita era appena scoccata, dopotutto, e non si aspettava certo di trovare già la ragazza ad attenderlo.

 

L’azzurro si sistemò su di un banco ed attese pazientemente. Estrasse dalla cartella il foglio che il professor Ginko gli aveva consegnato quella mattina. La ragazza in questione si chiamava Doremi Harukaze.

 

“Doremi? Che nome ridicolo!” pensò, cercando di immaginare che tipo potesse essere. Non conosceva quasi nessuno che frequentasse quel corso e ricordare tutte le facce dei colleghi era davvero impossibile.

 

Non che il suo aspetto gli interessasse poi molto. L’unica cosa che gli premeva era il far durare il meno a lungo possibile quella tortura. Prima sarebbe successo, e prima si sarebbe trovato in compagnia di Hiromi.

 

Malgrado fosse una ragazza tendenzialmente dolce e accomodante, nel momento in cui Kai le aveva accennato all’impegno affibbiatogli dal professore era andata su tutte le furie. Il motivo di tale reazione rimase sconosciuto al ragazzo, che le promise di passare da lei non appena avesse finito.

 

***

 

-Sono in ritardo! – esclamò Doremi, correndo a perdifiato per i corridoi della facoltà, semi deserta a quell’ora.

 

-Spero non se ne sia andato! – si disse, salendo le scale come una furia. Sarebbe dovuta essere in aula alle sedici, invece erano le sedici e trenta passate.

 

Dopo pochi minuti si trovò di fronte alla porta. Si fermò un istante per riprendere fiato. Sperò con tutto il suore che il ragazzo, le sembrava si chiamasse Kai, non se ne fosse andato, stanco di aspettarla. “Tutta colpa di Rika!” pensò.

 

Sebbene avesse chiesto all’anziana signora il permesso di uscire un poco prima a causa di un impegno di studio, quella aveva ribattuto:- Puoi scordartelo! Uscirai solo dopo aver terminato di risistemare tutta la merce. –

 

Doremi cercò di fare il più in fretta possibile, ma la fretta e l’accuratezza non viaggiano mai insieme, e così aveva finito per combinare più disastri del solito.

 

La rossa fissò la porta bianca davanti a lei, prese il coraggio a quattro mani e la aprì…

 

***

 

Mezz’ora… era già passata mezz’ora e nessuno si era ancora presentato.

 

Stanco di aspettare, Kai radunò le sue cose e si preparò per andare a casa, giurando a stesso di non accettare mai più incarichi di quel genere.

 

Stava finendo di deporre i libri nella cartella, quando la porta si aprì alle sue spalle. Lentamente si voltò e vide una ragazza con la testa china dai lunghi capelli rosa. Un lampo gli attraversò la mente. Che si ricordasse, l’unica persona in quell’aula che avesse i capelli di quel colore era…

 

-C…chiedo scusa per il ritardo..- sussurrò Doremi, tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. –Sono stata trattenutAaaahhh!!- Alla vista di Kai non potè trattenere un urlo. – Tu che ci fai qui!?- esclamò.

 

Il ragazzo sbuffò. –Quindi saresti tu la ragazza che ha preso il voto più basso del corso?- incrociò le braccia al petto – Chissà come mai non ne sono sorpreso… -   

 

–V…vuoi dire che tu hai ottenuto il massimo, invece? –

 

-Be’ siamo solo noi due in questa classe mi sembra. –

 

Doremi si riprese un poco dallo shock iniziale. – No!- esclamò – Mi rifiuto di farmi aiutare da te! Preferisco essere bocciata altre cento volte piuttosto che esserti riconoscente! – così dicendo fece per andarsene-

 

-No, aspetta per favore. - la mano di Kai la trattenne per un braccio. A quel contatto, Doremi, ebbe un sussulto. La ragazza lentamente si voltò e si trovò di fronte un foglio. –Prima firma questo. Me lo ha dato il professore in caso tu non rinunciassi al mio aiuto. –

 

Doremi si sentì avvampare di rabbia. –Non ci penso nemmeno a firmarlo!-

 

Kai sospirò – Sentimi bene… non ho alcuna intenzione di perdere altro tempo. Quindi o accetti il mio aiuto, oppure firmi qui e ci rinunci.-

 

La ragazza strappò il foglio dalla mano di Kai e gli diede una rapida lettura. –Ah certo, fai tutto questo per i crediti, non è vero?- lo incalzò.

 

-Il motivo non ti riguarda. Fai la tua scelta. –

 

-Bene. – disse, strappando il foglio che aveva in mano, sotto lo sguardo irritato di Kai. –Non ho alcuna intenzione di farmi aiutare da te!- detto ciò se ne andò.

 

***

 

-Ti rendi conto? Quel tipo è stato il migliore all’esame!- disse Doremi ad Hazuki.

La prima ora della mattinata era appena terminata e le ragazze stavano riponendo gli appunti.

 

-Mmhh… secondo me dovresti scusarti con lui e chiedergli di darti una mano… - disse la castana, sorprendendo la rossa.

 

-Cosa?! Ma sei impazzita!- la ragazza mise il broncio. –Non ci penso nemmeno a chiedergli scusa!-

 

-Suvvia Doremi, riflettici un momento. Hiwatari è stato il migliore all’esame. Nemmeno io sono riuscita ad ottenere il massimo dei voti.- le fece un piccolo sorriso. -E poi sono certa che se il professore ha chiesto a lui di aiutarti è perché lo ritiene in grado di farlo. –

 

Hazuki aveva ragione, se il professor Ginko aveva affidato a lui il suo caso… disperato, un motivo ci doveva essere.

 

Rassegnata, Doremi, sospirò. –Va bene… all’ultima ora ho lezione insieme a lui. Gli parlerò quando sarà finita… -

 

***

 

L’ultima campanella suonò, e Doremi mise da parte l’orgoglio e cercò Kai tra gli studenti in aula. Lo trovò seduto in terza fila, accanto al solito ragazzo con i lunghi capelli neri raccolti in una lunga coda. Prese un bel respiro e si avviò verso di lui.

 

Kai stava terminando di riporre il quaderno.

-Io inizio ad incamminarmi. Devo fare delle commissioni prima di andare a casa. Ci vediamo dopo. – Disse Rei, salutando l’amico e dirigendosi verso la porta.

 

-Ehm… Hiwatari… - sentendosi chiamare, il ragazzo voltò la testa in direzione della voce. Quando vide a chi apparteneva alzò un sopracciglio. Doremi teneva le braccia tese, le mani aggrovigliate fra loro e la testa bassa. –Ecco… io… io volevo… scusarmi con te per ieri…- disse, tutto d’un fiato.

 

Kai la fissò per un istante. –Va bene, scusa accettate. –disse, alzandosi e dirigendosi verso la porta.

 

-No, aspetta!- la ragazza lo richiamò. Lui si fermò, ma senza voltarsi. – C’è ancora una cosa… saresti… ecco saresti ancora di sposto ad aiutarmi? – chiese, più imbarazzata che mai.

 

Il ragazzo riprese a camminare, e Doremi sentì la rabbia montarle dentro. Stava per mettersi ad urlare, quando la voce di Kai la interruppe.

 

-Oggi alle quindici in biblioteca. Vedi di non fare tardi. – poi sparì oltre la soglia, lasciando Doremi di sasso.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Cause di forza maggiore... ***


Cap 5

Cause di forza maggiore...


Kai scostò leggermente le lenzuola e si alzò passandosi una mano tra i capelli. Guardò la sveglia: le nove e mezzo.


Perfetto...” pensò cercando per la stanza i suoi vestiti. Se si fosse sbrigato, forse sarebbe arrivato in tempo per la terza ora di lezione.


-Che fai?- una voce femminile richiamò il ragazzo, che si voltò incrociando lo sguardo ancora mezzo addormentato di Hiromi.


Kai si chinò fino a toccare le lievemente le labbra della ragazza. -Scusa, non volevo svegliarti. - le disse, sorridendo.


Hiromi puntò un gomito e prese tra le mani il volto del ragazzo, intensificando il bacio. -Volevi andare via senza salutarmi?- gli chiese, lanciandogli uno sguardo malizioso.


-Devo andare a lezione.- disse, staccandosi un poco. - E oggi devo dare una mano ad Harukaze con lo studio...-


Quando pronunciò il nome di Doremi, il volto di Hiromi su oscurò non poco. -Uffa... per quanto ancora dovrai star dietro a quella testa di legno? Ormai è già passato un mese!- disse la ragazza, incrociando le braccia al petto e mettendo su il broncio.


-Dai piccola... - le tirò su il mento con due dita e la baciò dolcemente. - È solo fino agli esami, poi avremmo tutto il tempo per stare insieme. -


Hiromi sospirò rassegnata. -Va bene... ma non potresti saltare le lezioni stamattina?- gli chiese, lanciandogli un altro sguardo malizioso e carezzandogli l'addome, ancora svestito.


La ragazza lo tirò sopra di sé iniziando a baciarlo. Kai si staccò un momento per scrivere un messaggio a Rey.


Oggi salto. Ci vediamo dopo.”


Non appena premette invio posò il cellulare sul comodino e tornò a baciare Hiromi. Un giorno di riposo non gli avrebbe fatto male, dopo tutto.


***


-Allora, come vanno le lezioni?- chiese Hazuki all'amica mentre si dirigevano all'aula di lezione.


Doremi sospirò rassegnata. -Non credo che lo studio faccia per me... -


-Perchè dici così. Sono sicura che stai facendo progressi. - disse la castana, cercando di tirarle su il morale.


-Può essere, ma per ora Hiwatari non ha fatto altro che riprendermi... Ha anche detto che non ha mai visto nessuno fare così pochi passi avanti in un mese. -


-Forse ci vorrà un po' di tempo, ma posso dire di non averti mai vista mettere così tanto impegno nello studio.- le posò una mano sulla spalla. -Ora è meglio andare a lezione prima di fare tardi. -


Le due ragazze si avviarono verso l'aula. Malgrado fosse stata rincuorata dalle parole di Hazuki, Doremi non poté fare a meno di pensare alle lavate di capo di Kai. Forse era un po' troppo aggressivo, ma non si poteva dire che avesse torto. Lo studio non le era mai piaciuto ed aveva sempre fatto fatica a memorizzare le nozioni. Avrebbe fatto bene a lasciare l'università?

No!” si disse. Non l'avrebbe data vinta a quel presuntuoso. Lei aveva un obiettivo: si sarebbe laureata ed avrebbe raggiunto Tetsuya a Tokyo.


-Ehi, guarda c'è Rey!- disse Hazuki, salutando il ragazzo sulla soglia. -Ciao!-


Il ragazzo distolse l'attenzione dallo schermo del cellulare e si voltò verso le due ragazze, salutandole con un sorriso. -Ciao!-


Doremi non riusciva a capacitarsi di come un ragazzo come Rey, amichevole e solare, potesse essere amico di Kai, totalmente l'opposto. A proposito di Hiwatari... non si era insieme all'amico. Dove poteva essere?


-Sei solo oggi?- disse la rossa, cercando di non mostrare interesse.


-Già. Kai ha... di meglio da fare stamattina. - rispose, facendo l'occhiolino e lasciando le due ragazze in confusione.


-Eh?- dissero all'unisono.


Rey sospirò. -Diciamo che è stato trattenuto a letto da cause di forza maggiore...-


-Ha l'influenza?- chiese Doremi, non capendo a cosa si riferisse il moro. Quello rise e scosse la testa, Hazuki, invece arrossì un poco.


-Meglio entrare, altrimenti rischiamo di non trovare nemmeno un posto libero.-


-Tu hai capito cose intendeva?- chiese la rossa all'amica-


-Credo si riferisca alla sua ragazza... mi sembra che Rey avesse detto qualcosa in proposito una volta... -


Doremi spalancò la bocca. -E quando!?-


-Sarà successo quando voi due stavate facendo lezione. Mancava ancora mezz'ora e siamo andati a prendere qualcosa da bere per ingannare il tempo. Mi sembra che Rey avesse accennato ad una certa Hiromi e al fatto che non fosse molto felice di sapere il suo ragazzo in compagnia di un'altra per un'ora intera...-


-Ah... - Kai aveva una ragazza... In fondo era un bel ragazzo e la cosa non avrebbe dovuto sorprenderla.. invece perché provava quella sensazione di fastidio?


-Ragazze! Qui ci sono tre posti!- le richiamò Rey dalle scalinate. Doremi e Hazuki lo raggiunsero a presero posto.


La rosa avrebbe voluto chiedere al ragazzo se quel pomeriggio la lezione si sarebbe tenuta comunque, ma l'arrivo del professore la fece desistere. Glielo avrebbe chiesto dopo.


N.d.A.: Ecco il quinto capitolo! Spero che vi sia piaciuto, anche se ammetto che non è venuto fuori come avrei voluto -.-' Grazie a chi ha avuto la pazienza di leggerlo! ^^ E grazie mille a chi ha recensito! ^^ Scusate se ho fatto passare un'eternità dall'ultimo aggiornamento, cercherò di essere più veloce d'ora in avanti.

A proposito della storia, ho una domanda per voi lettori: c'è qualche personaggio che vorreste apparisse nella fic? :-) Se avete delle idee non fatevi scrupoli a dirmele! ;-)


Vi ringrazio ancora infinitamente!

Un bacione!


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Un po' di... risentimento ***


Un po' di... risentimento.


-Ehi, mi stai ascoltando?- la riprese Kai per l'ennesima volta. Doremi si ridestò dai suoi pensieri e guardò il ragazzo. Davvero non credeva che, dopo l'assenza di quella mattina, si sarebbe presentato per la loro lezione del pomeriggio...


-Scusa... dicevi?- disse la ragazza, mantenendo la testa poggiata alla mano e con sguardo accigliato. Non avrebbe saputo dirne il motivo, ma sapere che fino a poco tempo prima il ragazzo era in dolce compagnia la faceva imbestialire.


-Sai vero che gli esami sono alle porte? Se non ti dai una mossa non ce la farai mai a superarli!- incrociò le braccia al petto e la fulminò con lo sguardo.


-E allora? A te in fondo cosa importa? Tutto quello che serve a te è la mia firma su quel foglio e niente più, mi sembra... anche se non riesco a passare gli esami a te non cambia nulla.- esclamò, quasi urlando, Doremi.


-Sì, hai ragione.- rispose, alzandosi e risistemando i libri nella cartella. -Se non importa a te di essere bocciata, sai quando importi a me...-


-Se è per questo mi sembra non ti importi nemmeno del tuo di studio, visto come hai fatto vola alla lezione di oggi... - replicò la ragazza, sbuffando. - Si vede che avevi di meglio da fare stamattina.-


Kai puntò i suoi occhi viola in quelli rosa di lei. -Non vedo cosa c'entri tu in questa storia.-


-Ah nulla. Solo che credevo che il migliore del corso dovrebbe seguire tutte le lezioni, e non farsi distrarre dalle grazie di una ragazza. - disse Doremi, voltando lievemente il volto, chiudendo gli occhi e incrociando le braccia al petto.


Un piccolo sorriso si dipinse sulla labbra di Kai. -Ma guarda un po'. - una piccola risata uscì dalla sua bocca. -Chi lo avrebbe mai detto... -


-Che c'è!?- lo fulminò la ragazza.


-Nulla, nulla...- disse, scuotendo le testa. -Per oggi è meglio finire qui. Ci vediamo domani. -


-No. Domani devo lavorare. -


-A che ora finisci?- le chiese.


-Mmh... intorno alle otto più o meno...-


-Bene. Allora domani qui alle otto e trenta. -


Doremi stava per replicare, ma Kai era già fuori dalla porta. La ragazza sospirò rassegnata. Il giorni seguente sarebbe stato davvero faticoso...


***


Doremi mandò un messaggio ad Hazuki, avvertendola di raggiungerla al bar accanto all'università. La risatina del ragazzo echeggiava ancora nella testa della ragazza... chissà cosa avrà voluto dire con quel “Chi l'avrebbe mai detto”?


-Oggi hai finito prima?- chiese Hazuki, appena arrivata, facendo sobbalzare un poco l'amica.


-Ah... mi hai spaventata... - disse la rossa, mettendo una mano sul petto.


-Scusa, non volevo. -


-Comunque sì. Nessuno dei due era in vena oggi, perciò abbiamo rimandato a domani...- continuò Doremi, incrociando le braccia al petto e sedendosi ad un tavolo.


Hazuki sospirò rassegnata e si sedette di fronte all'amica. -Cos'hai combinato?-


La rossa ridusse gli occhi a due fessure. -Perchè credi sia colpa mia?- la castana piegò leggermente la testa di lato e le lanciò uno sguardo eloquente. - Okay... diciamo che avevo un po' la testa fra le nuvole, e quando me lo ha fatto notare... sono andata un po' in escandescenza...-


Hazuki si bloccò un momento, assorta dai propri pensieri. -In effetti, ora che ci rifletto è da stamattina che sei un po' assente... -


-Be', non sono abituata a studiare così tanto, e ultimamente Majo Rika ci ha fatte sgobbare parecchio... sono un po' stanca. Ecco tutto.-si giustificò Doremi, cercando con lo sguardo il cameriere. Solitamente il bar era il più efficiente della zona.


-Mmhh... - Hazuki si passò una mano sotto il mento. All'improvviso un lampo le attraversò la mente. -Sai, se non sapessi che è impossibile, direi che sei un po' gelosa di Hiwatari...-


-Eehh!!- esclamò Doremi. -Non essere ridicola! Non ho più quindici anni!- prese in mano il foglio del menù – E poi perché dovrei essere gelosa di uno come lui?-


-Sarà... ma ti sei comportata esattamente in questo modo quando hai saputo del pomeriggio che Kotake ha passato con Reika in seconda... - al ricordo della sfuriata dell'amica, Hazuki non riuscì a trattenere una risata.


-Sfido io! Tetsuya era il mio ragazzo! E anche lui era a conoscenza della reputazione di Reika a scuola!-


-Scusate l'attesa...- richiamò la loro attenzione una voce in avvicinamento. Le due ragazze la trovarono stranamente familiare... -Cosa pos...Doremi! Hazuki! Siete proprio voi!-


Si voltarono entrambe verso il cameriere e si trovarono di fronte un ragazzo altro, con la pelle ambrata e capelli violacei lunghi fino a metà collo, in tono con il colore degli occhi.


Doremi scattò in piedi e corse verso di lui abbracciandolo. -Akatsuki! Che bello rivederti!-


***


-Uffa! Che noia!- esclamò Takao, coricato sull'erba con le braccia incrociate dietro la schiena.


-Scusa, ma oggi non avevi il turno al negozio del signor Mizuhara?- chiese Rey, distogliendo lo sguardo dal libro di testo.


Il ragazzo scosse la testa. -No. Ha deciso di chiudere per un po' per poter raggiungere Max e sua moglie in America... non so quando tornerà...- diede un colpo con i reni e si ritrovò seduto. - Tu, invece? È da un'ora che leggi...-


-Tra poco inizieranno gli esami. Stavo dando un ultimo ripasso. - rispose il cinese, tornando a sfogliare le pagine.


-Uff...- ricadde con la schiena a terra, nel mentre si guardò intorno. -Kai dove si è cacciato?-


-Uhm... dovrebbe essere ancora con Harukaze... oggi non l'ho ancora visto.-


-Ma stamattina non avevate lezione insieme?- Chiese Takao, senza mostrare molto interesse.


-Sì, ma credo sia stato trattenuto da qualcuno... - disse Rey, alludendo alla notte trascorsa dal ragazzo a casa di Hiromi.


-Oh... - un piccolo sorriso malizioso apparve sulle labbra di Kinomiya. -Dunque anche il nostro Kai non è insensibile al fascino del gentil sesso...Ahi!- un dolore inteso gli prese alla nuca, e istintivamente vi portò le mani e si voltò.


-Non dovresti parlare di cose che non consoci!- lo riprese Kai, entrando nel giardino con in mano un sasso.


-Ma sei impazzito!? Potevi farmi male sul serio!- urlò Takao.


-Non vedo dove sia il problema. La tua testa è vuota.-


-Spiritoso! E comunque ti informo che, in fatto di donne, non c'è nessuno che sia più informato del sottoscritto!- disse, puntandosi il pollice contro e alzando un poco la testa.


-Come mai così presto?- chiese Rey, ignorando Takao.


Kai alzò le spalle. -Harukaze non ha ascoltato una sola parola di quello che le ho detto, per cui era inutile perdere tempo. Cercherò di recuperare domani sera.-


-Sicuro che non fosse che tu, dopo tutto il movimenti di stamattina, non avevi più energie per fare lezione?- questa volta fu Takao a parlare, mettendosi a carponi.


Kai rise un poco. -Non mi credere così debole Kinomiya...-


Detto ciò lasciò i due ragazzi, confusi, ed entrò in casa, dirigendosi in cucina in cerca di qualcosa da mangiare. Solitamente una battuta del genere lo avrebbe indispetitto, invece quella volta lo aveva divertito. Non avrebbe saputo spiegarne il motivo, ma vedere la reazione della ragazza quel pomeriggio lo aveva reso di buon umore.



N.d.A.: Ciao a tutte/i!!^^ Ecco il sesto capitolo della fic, che spero vi sia piaciuto!!^^

In questo capitolo c'è stato un primo, ma non ultimo, assaggio dei FLAT4 e un ritorno in scena di Takao (ringrazio Lunaby per il suggerimento ;-))

Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere il capitolo, chi ha lasciato delle recensioni e chi ha inserito la fic tra le seguite, preferite o tra le ricordate!^^

Un bacione! A presto!

SoGi


P.s.: Per quanto riguarda Kai, giusto per dare un'idea, faccio riferimento al personaggio della terza serie dato che, soprattutto per quanto riguarda il colore degli occhi, è stato parecchio cambiato. Nella prima serie erano marroni, nella seconda blu, mentre nella terza viola... se notate delle descrizioni strane probabilmente è per questi cambiamenti ^//^


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sorprese ***


Sorprese.


-Basta!- sbottò Takao, strappando di mano il libro a Rey e distogliendo Kai dalla lettura. –Non ne posso più di vedervi con il naso conficcato nei libri! Vi preso, andiamo a fare una passeggiata!- mugolò, quasi supplicando gli altri due.


Il cinese guardò l’amico intenerito. Negli ultimi tempi erano stati così presi dalla preparazione agli esami da trascurarlo un poco. Si meritava un po’ di attenzione.


-Direi che per oggi può bastare- esclamò Rey, riponendo il libro sul tavolino del salotto. –Una bela passeggiata è quello che ci vuole per rilassarsi un po’. Che ne dici Kai?-


Il russo guardò gli altri due e, sospirando, chiuse il libro e lo mise accanto a quello dell’amico.- A me sta bene. basta che poi stai zitto!- disse, rivolgendosi a Takao.


-Sì, sì. Promesso, promesso.- disse, con un sorriso a trentadue denti e unendo le mani sfregandole tra loro. –Allora, dove andiamo?-


-Mmh… direi di incamminarci. Decideremo strada facendo.- propose Rey, ottenendo un assenso unisono.


-Kai, a proposito. Non mi hai ancora detto nulla di quella ragazza, com’è che si chiama… Harukaze, giusto?- chiese Takao.


Il ragazzo sospirò. –Insomma… non avevi detto che saresti stato zitto!?- sbottò, chiudendo gli occhi e infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.


-E dai!!- lo supplicò, aggrappandosi al braccio dell’amico. –Non vorrai monopolizzare sia Hiromi che lei, non è vero?-


-Io non monopolizzo nessuno. Se devo essere sincero farei volentieri a meno di quella seccatrice. Mi fa solo perdere del gran tempo e nulla più.-


Takao si voltò verso Rey, che stava cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.

-Secondo te parla di Harukaze o di Hiromi?-


-Non saprei dirti.- rispose l’altro, puntandosi l’indice sulla guancia. –Certo è che in quest’ultimo mese, il nostro Kai, ha passato davvero molto tempo con quella ragazza… che qui ci sia di mezzo una relazione?-


-Se non mi sbaglio…- iniziò Kai. –Anche tu ultimamente passi molto tempo in compagnia delle ragazze, soprattutto della sua amica Hazuki. E la ragazza c’è l’hai, mi sembra…-


-È vero. Hazuki ed io abbiamo passato un po’ di tempo insieme, ma questo non significa nulla. Anche perché, come io ho Mao, lei ha il ragazzo.- rispose, tranquillamente Rey. – Mi sembra si chiami Masaru. Frequenta il conservatorio e suona la tromba. Ed io, di ricambio, le parlo della mia fidanzata. I nostri discorsi sono questi, solitamente.-


Takao si portò le mani giunte dietro alla testa.

-Ma tu guarda… tutte fidanzate queste ragazze…- si rivolse poi a Kai. –E Harukaze? Che tu sappia è impegnata?-


-Perché dovrei saperlo?- rispose il ragazzo, senza degnarlo di uno sguardo e continuando a camminare.


-Cosa?! Ma se passi quasi tutti i pomeriggi con lei?! Come fai a non saperlo?- si rivolse a Rey.- Tu sai qualcosa?-


-Non mi pare di averla mai vista con qualcuno in facoltà… anche se, devo essere sincero, non mi sono mai interessato molto. Perché vuoi saperlo?-


Un enorme sorriso comparve sul volto di Takao.

-Semplice, se quella povera ragazza avesse bisogno di un po’ di compagnia posso pensarci io a consolarla!- disse, facendo l’occhiolino.


Kai emise una piccola risata.

-Sì. Direi che sareste perfetti insieme.-


-Dici davvero?- lo sguardo di Kinomiya si illuminò.


-Sì, una perfetta coppia di teste di legno!- disse, lasciando Takao di stucco e facendo scoppiare Rey in una fragorosa risata.


Per una decina di minuti regnò il silenzio, cosa che fece molto piacere a Kai. Aveva sempre odiato le chiacchiere inutili. E con Takao all’interno del gruppo, tali scemenze erano assicurate. L’idillio, però, fu interrotto da una risata in lontananza.


Kai aprì gli occhi di scatto. Avrebbe giurato di conoscere quella voce. Infatti, pochi secondi dopo acaro la loro comparsa Doremi ed un ragazzo sconosciuto. Il russo si bloccò per un momento.


-Ehi, Kai cos’hai?- chiese Takao, vedendolo immobile. Poi volse lo sguardo nella stessa direzione dell’amico, raggiunti subito da Rey.


-Ma quella non è Harukaze?- chiese quest’ultimo, cercando conferma in Kai, il quale annuì.


Il ragazzo non capì il motivo, ma vedere Doremi in compagnia di un altro gli provocò un leggero moto di rabbia. Cercando di non darvi molto peso, si voltò e continuò a camminare. Il cattivo umore, però, lo accompagnò per il resto della giornata.


***

-Ah! Che bello averti incontrata!- esclamò Akatsuki, sfoderando uno dei suoi magnifici sorrisi. -Sai, non credevo frequentassi la facoltà di letteratura. Se lo avessi saputo ti sarei venuto a cercare molto prima!-


Doremi sorrise. Akatsuki aveva sempre avuto il dono di metterla a proprio agio. Forse per la sua spensieratezza, oppure per i suoi modi di fare. Non avrebbe saputo dire cosa le piacesse del ragazzo, ma qualunque cosa fosse era straordinario.


-Peccato che Hazuki sia dovuta andare... a Fujio avrebbe fatto piacere rivederla.-


-Stasera Masaru torna dal conservatorio.- spiegò la rossa – Succede così di rado che si possano incontrare, ed Hazuki non se lo perderebbe per nulla al mondo.- continuò, non potendo fare a meno di pensare quanto piacerebbe anche a lei rivedere Tetsuya...


-Pensi a Kotake, non è vero?- le chiese il rosso, vedendo il lampo di tristezza attraversare gli occhi della ragazza. Sapeva dei sentimenti provati da Doremi nei confronti di quel ragazzo. Quello fu anche uno dei motivi che spinsero Akatsuki a desistere nell'intento di conquistarla, malgrado la cotta non gli fosse del tutto passata.


Doremi rise imbarazzata.

-Si nota molto, non è vero? Devo ammettere che mi manca molto...-


-Il vostro deve essere un amore davvero incredibile, se riesce a resistere a questa distanza...-


Lo era davvero? In fondo lei non aveva certezza di questo. Sentiva Tetsuya ogni tanto per telefono, ma oltre quello non andavano. Inoltre, di volta in volta, le telefonate divenivano sempre più brevi; gli argomenti di cui parlare scarseggiavano.


È una cosa abbastanza normale.” le diceva Hazuki “Vedrai che le cose saranno diverse appena potrete vedervi più spesso.”

Mentre Aiko, durante le loro conversazioni via Webcam, era molto meno ottimista.

Secondo me voi vivete troppo attaccati al ricordo di ciò che eravate...” le diceva “Siete stati il primo amore l'uno dell'altra, ma non vuol dire anche l'ultimo.”


Fino a quel momento non aveva mai creduto che quelle parole potessero essere vere... ma forse...


-Ehi!- Akatsuki le passò una mano davanti agli occhi, preoccupato per il silenzio della ragazza. -Ti sei incantata?-


-Eh...- Doremi rise nervosa. -Scusa... stavo pensando... - disse, continuando a camminare.


Akatsuki la riaccompagnò fino al cancello d'accesso alla casa.


-Ti ringrazio. Mi ha fatto davvero molto piacere stare un po' con te.- disse lei, sorridendo.


-Anche a me...- rispose lui, chinandosi un poco verso il viso della ragazza.


Doremi lo lasciò fare, senza opporre resistenza. Forse Aiko aveva ragione... forse anche Tetsuya aveva una ragazza in quel momento. Non lo sapeva e non gli importava. Tutto ciò che sapeva era che sentiva un bisogno disperato di quel genere di contatto...



N.d.A.: Ecco il settimo capitolo della storia! Spero vi sia piaciuto! Se siete arrivati fin qui significa che avete avuto la pazienza di leggerlo!! ^^

Grazie infinite! ^^

A presto!

SoGi



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Baci ***


Baci

Baci

 

Il pomeriggio seguente la scena del giorno precedente sembrava ripetersi: Doremi ripensava a ciò che era accaduto con Akatsuki. Non poteva fare a meno di vergognarsi... forse, col senno di poi, avrebbe aspettato prima di baciarlo, ma ormai la frittata era fatta.

 

Mentre Kai era ancora di pessimo umore. La rossa nemmeno si preoccupò di chiedergli il motivo, ormai si sarebbe stupida di vederlo felice e spensierato. Si chiese come fosse possibile che una ragazza lo trovasse attraente!

 

Certo, era alto con un bel fisico, almeno così sembrava. Occhi così scuri che sembrava potessero scrutare l'anima... un cervello niente male e delle braccia abbastanza muscolose...

Okay, forse non era così difficile capire cosa attraesse le ragazze, ma restava il fatto che avesse un carattere insopportabile!

 

Doremi cercò di distogliere la sua mente da tali pensieri. Non che si sentisse in colpa verso qualcuno, solo non le sembrava il caso di averne su di lui, e guardò l'orologio. Erano le quattro e mezza!

 

La ragazza si alzò di scatto.

-On no! È tardissimo!- urlò, richiamando l'attenzione del ragazzo che la guardò confuso. Mancava ancora un'ora prima della fine della loro lezione. -Senti... devo proprio andare ora.- disse, iniziando a riporre nella cartella i libri.

 

-Fa come vuoi...- disse, con poco interesse.

 

-Oh mamma... farò una pessima figura con Akatsuki se faccio tardi al primo appuntamento...- disse Doremi tra sé, parlando però ad alta voce.

 

Sentendo il nome del ragazzo e la parola “appuntamento” Kai avvertì nuovamente il moto di rabbia del giorno precedente.

 

-Ma sei impazzita!?- esclamò, facendola sussultare. -Ti sembra il caso di far saltare un'altra lezione per una cosa così stupida!?-

 

Una vena cominciò a pulsare sulla tempia di Doremi.

-Senti da che pulpito! Non sei tu quello che, giusto ieri, è rimasto a casa a scopare con la sua ragazza!?-

 

-Io posso farlo con la mia media!- sbottò – Una testa di legno come te, invece, dovrebbe pensare a studiare sodo, se non vuole essere bocciata!-

 

La guance della ragazza diventarono dello stesso colore dei suoi capelli.

-Come mi hai chiamata!? Come ti permetti di insultarmi! Chi ti credi di essere!? Col carattere che ti ritrovi devi essere proprio bravo a letto se quella ragazza ti sopporta!-

 

Un piccolo sorriso invase il volto di Kai.

-Oh, non puoi immaginare quanto...- sussurrò, avvicinandosi al volto di Doremi.

 

Il fiato della ragazza divenne sempre più corto e le sue guance tornarono rosse, ma non per la rabbia questa volta, bensì per l'imbarazzo. Deglutì rumorosamente e, quasi istintivamente, chiuse gli occhi tremando leggermente.

 

Kai avrebbe voluto fermarsi, il suo scopo era quello, ma intravedendo il viso purpureo di Doremi, appoggiò le sue labbra a quella della ragazza.

 

Il bacio fu leggerissimo, sembrava quasi uno sforamento, ma tanto bastò per far galoppare il cuore della rossa all'impazzata. Nemmeno quello che si era scambiata con Akatsuki, un bacio in piena regola, la sera prima le aveva dato quel genere di sensazioni.   

 

-Bene. - disse il ragazzo. -Divertiti col tuo amichetto.- terminò, uscendo dall'aula e lasciando Doremi sconvolta.

 

***

“Cos'ho fatto...” questo era quello che Kai si ripeteva da che aveva lasciato la facoltà. Quella che aveva avuto non era stata una reazione normale, E nemmeno sensata. Perché avrebbe dovuto baciare una come Harukaze, quando ad attenderlo, sempre disponibile, c'era Hiromi?

 

Appunto, Hiromi... cosa avrebbe fatto con lei? Avrebbe dovuto dirle dell'accaduto, oppure tacere? Non che avessero una relazione esclusiva, ma almeno un minimo di sincerità alla base doveva esserci.

 

Eppure ciò che il ragazzo provò durante quel breve contatto fu del tutto inaspettato. Forse anche Hiromi aveva notato qualcosa che non andava, data la sua immotivata gelosia nei confronti di Harukaze. Questo poteva essere un problema!

 

Malgrado fosse una ragazza di larghe vedute, oltre che bella ed intelligente, non avrebbe sopportato l'idea di essere surclassata da una simile “testa di legno”, come la definiva lui.

 

Decise che, comunque fossero andate le cosa, la sincerità veniva prima di tutto. Si diresse verso casa della ragazza intenzionato a dirle tutto.

 

-Ciao Kai!- urlò Hiromi, vedendolo alla porta e saltandogli letteralmente addosso. -Che sorpresa tesoro mio!- gli gettò le braccia al collo, ma il ragazzo le staccò immediatamente.

 

.Dobbiamo parlare...- le disse, facendo apparire sul volto della ragazza un'espressione preoccupata.

 

-C...certo... entra.-

 

Lo fece accomodare e lui iniziò a spiegare. Gli occhi di Hiromi si riempirono di lacrime. Si alzò e iniziò a strillare.

 

-Come hai potuto farmi questo!? Sei un bastardo Kai Hiwatari! Un ragazzo impegnato non si comporta così!-

 

Kai sbuffò. -Quante storie per un bacio innocente... come se tu fossi una santa.-

 

-È vero, anch'io ho avuto le mie scappatele, ma mai con persone che tu non potevi soffrire!- singhiozzò -Lo avevo Già notato dal modo in cui ne parlavi... forse nemmeno tu te ne eri accorto, ma quando il pomeriggio dovevi incontrarti con lei sembravi più felice del solito...- si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

 

-Ma non dire sciocchezze. - disse, incrociando le gambe e le braccia- Se proprio vuoi saperlo, nemmeno io la posso soffrire. Inoltre ha il ragazzo ora. Non te ne devi più preoccupare.- le ultime parole le pronunciò con un leggero lampo di tristezza negli occhi. Lampo che, però, non sfuggì ad Hiromi.

 

La ragazza scosse la testa e si diresse verso la porta, aprendola e facendo cenno a Kai di uscire.

-Non prendermi in giro Kai. E soprattutto non prendere in giro te stesso. Ora vattene per favore...-

 

Il ragazzo seguì il consiglio di Hiromi e si diresse verso casa. Possibile che la ragazza avesse ragione?

 

***

Doremi si diresse, un po' inferma sulle gambe, nel luogo del suo appuntamento. Purtroppo le parole di Aiko si erano rivelate vere: l'amore che credeva di provare per Tetsyua era veramente dovuto ai bei ricordi che condivideva con il ragazzo.

 

Gli voleva molto bene, ma non provava più amore verso di lui. Nemmeno per Akatsuki però... purtroppo, quel masochista del suo cuore, aveva iniziato a battere per il ragazzo, forse, più sbagliato che ci potesse essere: Kai Hiwatari.

 

Lo avrebbe detto ad Akatsuki, decise. Poteva trattarsi di un fuoco di paglia, ma conosceva fin troppo bene la sensazione che si provava ad essere illusi per far ciò al ragazzo. Avrebbe sofferto, ma non sarebbe stato ingannato.

 

-Ehi!- lo salutò il ragazzo appena la vide arrivare.

 

-Akatsuki... ti devo parlare...- disse timidamente Doremi. Improvvisamente tutto il suo coraggio scomparve all'istante.

 

-Certo... dimmi.- il ragazzo sembrò preoccupato dal tono di lei.

 

Si sedettero su di una panchina e Doremi iniziò il discorso.

 

-Senti... non credo sia una buona idea uscire. Almeno non ora...-

 

-Ma... ma perché?-

 

-Akatsuki, tu sei un ragazzo straordinario. Se ti avessi incontrato in un altro momento, forse mi sarei innamorata di te, ma ora non posso...-

 

Akatsuki la interruppe. -È per Kotake, non è vero? Anche se è lontano, non riesci a staccarti da lui. Perfino a distanza riesce a battermi...- sorrise amaramente.

 

Doremi stava per ribattere, ma preferì lasciargli credere si trattasse di Tetsuya, anche perché non avrebbe saputo ben definire ciò che provava per Kai in un momento simile. Probabilmente, rifiutando Akatsuki, stava commettendo il più grande errore della sua vita. Ma in fondo ne aveva fatti parecchi ed uno in più non avrebbe cambiato molto.

 

Non sentendo repliche dalla ragazza, Akatsuki si alzò e le sorrise.

-Ti auguro di essere felice Doremi.- le prese le mani fra le sue -E ricorda, se mai avrai bisogno di un amico sai dove trovarmi.-

 

-Ti ringrazio Akatsuki...- gli ripose con le lacrime agli occhi. Sapeva bene che quella sarebbe stata, con ogni probabilità, l'ultima volta in cui si sarebbero visti. La confortava, però, sapere di non averlo ingannato.

 

***

Doremi si avviò verso casa, cercando di fare ordine nella usa testa. In primis doveva capire se ciò che sentiva di provare per Hiwatari fosse una cotta, oppure una semplice sbandata dovuta a quasi quell'anno di solitudine; in secondo luogo mettere in chiaro i sentimenti per Tetsuya.

 

Si trovava a pochi isolati da casa sua, quando, soprappensiero, urtò contro qualcuno e cadde a terra.

Si portò una mano alla base della schiena nel punto in cui aveva battuto.

 

-Mi fa piacere notare che sei sempre distratta, non solo in facoltà!- disse l'altro, porgendole però una mano per rialzarsi.

 

Doremi guardò Kai stranita, per poi sentire montare nuovamente la rabbia.

-Si può sapere cosa ci fai qui?!- chiese, quasi urlando e rifiutando l'aiuto.

 

Il ragazzo alzò le spalle.

-Camminavo, perché non si può?-

 

-In questa zona non se si tratta di te!-

 

-Ah, scusami. Credevo che dopo il nostro chiarimento di oggi, fossi un po' più propensa a vedermi...- disse lui ridendo e facendo arrossire la ragazza.

 

L'imbarazzo fu così forte che gli occhi le si riempirono di lacrime. Quando Kai se ne accorse cessò immediatamente di ridere.

 

-Ti diverte, vero? Mettermi in imbarazzo in questo modo... e per cosa poi? Lo sai almeno che per colpa tua ho perso un mio caro amico!? Sarò fortunata se vorrà ancora salutarmi quando mi vede...- si asciugò le lacrime con il dorso della mano.

 

Kai si sentì, forse per la prima volta in vita sua, in colpa. Quel giorno aveva già fatto piangere due persone, ma solo di lei gli importava. Da che l'aveva conosciuta, Doremi Harukaze era sempre stata allegra, oppure arrabbiata, ma mai avrebbe creduto, e voluto, vederla in lacrime. Per colpa sua per giunta.

 

-Senti... io...- cercò di dire, ma venne subito interrotto.

 

-Non so nemmeno perché ti dico certe cose. A te cosa importa?  - chiese e, senza attendere la risposta, fece per andarsene. Fu bloccata, però, dalla mano del ragazzo sul suo braccio che la tirò a sé.

 

-Mi importa, invece...- disse. Prima che Doremi potesse replicare, la sua bocca venne chiusa da quella di Kai. Da prima la baciò leggermente, ma quando sentì la ragazza rispondere, si fece più audace.

 

Rimasero lì alcuni minuti, staccandosi solo per esigenza di ossigeno nei polmoni e guardandosi negli occhi e sorridendo.

 

 

N.d.A.: I primi baci tra i nostri due testoni! Scusate se il capitolo è molto, molto frettoloso, ma se avessi spiegato tutto per filo e per segno ci avrei messo davvero troppo tempo (che non ho in questo periodo -.-') e avrei finito col annoiarvi a morte. Credetemi, quando mi ci metto si descrivere dieci minuti di storia in interi capitoli, ci avesse iniziato a leggere la mia “Amore impossibile... o quasi” sa di cosa parlo! ;-)

Bene, se siete giunti fin qui significa che siete sopravvissuti anche all'ottavo capitolo!! Evviva! XD

Spero che vi sia piaciuto e scusate gli errori che di sicuro costelleranno lo scritto...

Grazie a chi ha recensito, inserito la storia tra le preferite o ricordate e chi ha letto! ^^

A presto!

SoGi

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Segreti ***


La scoperta

Segreti

 

Le labbra del ragazzo scesero lungo il collo di Doremi, sfiorandole alcune ciocche rosse sfuggite dalla coda. La ragazza inclinò leggermente la testa all'indietro, per permettergli meglio l'accesso. Poi prese il volto di Kai fra le mani e lo avvicinò al suo, baciandolo.

 

Kai gettò uno sguardo all'orologio appeso alla parete e sbuffò.

-Meglio andare... Sono le sei e mezzo e sia Rey che Hazuki ci staranno già aspettando...- disse, allentando un po' la presa sulla schiena di Doremi.

 

La ragazza, seduta su di un banco, fece l'opposto: aumento la stretta di gambe e braccia avviticchiati, rispettivamente, alla vita e al collo del ragazzo e avvicinò nuovamente il suo volto.

 

-Insomma Kai... sono quasi due settimane che andiamo avanti così... non sarebbe molto più semplice dire loro che ci frequentiamo?-

 

Il ragazzo le lanciò un sorriso malizioso.

-Non è più eccitante così?- chiese, cercando, invano, di baciarla.

 

-No! È solo molto stressante.- sbuffò, incrociando le braccia al petto. -Io vorrei solo poter tenere il mio ragazzo per mano e poterlo baciare in un luogo diverso da quest'aula! Ti sembra troppo da chiedere?-

 

Kai le tirò su il mento imbronciato con due dita.

-Invece io vorrei solo aspettare un altro po' prima di dirlo agli altri. Ti sembra troppo da chiedere?-

 

-Uff... va bene... ma poi mi dovrai presentare a tutti i tuoi amici!-

 

-Va bene.- promise, prendendola di peso e trascinandola con i piedi a terra. -Ma ora usciamo.-

 

-Aspetta!- lo bloccò Doremi, giungendo le sue mani a mo' di richiesta. -Ti prego, ti prego... posso dirlo almeno ad Hazuki? Sento che esploderò se non lo dico a qualcuno...- lo supplicò.

 

Kai alzò gli occhi al cielo.

-Eh, d’accordo... basta che non lo spifferiate a tutti in facoltà, per me va bene.-

 

Non appena sentì la risposta, Doremi saltò al collo del ragazzo baciandolo con foga. Incredibile pensare che, fino a quindici giorni prima, non sopportava  la sua presenza a non meno di cinque metri di distanza; mentre ora non si sarebbe mai staccata da lui.

 

Uscirono dall'edificio, come sempre separati e dirigendosi verso i propri amici. Sul volto della ragazza rossa, però, si poteva leggere una strana euforia che solo Hazuki riuscì a notare

 

-Come mai quell'aria così allegra?- le chiese, sorridendo -Oggi sei riuscita a capire la lezione?-

 

-Be', ecco... veramente...- iniziò Doremi imbarazzata. Si avvicinò all'orecchio dell'amica e le rivelò il suo segreto.

 

-Cosa!?- esclamo la castana urlando e facendo voltare tutti i passanti. -T...tu e lui cosa?!-

 

-C...ci frequentiamo da quasi due settimane...-

 

Hazuki rimase a bocca aperta. Mai avrebbe creduto possibile una simile svolta, anche se, trattandosi di Doremi, nulla era impossibile.

 

-Ti sei innamorata di lui?-

 

-Cosa?! No, non esagerare... ci vediamo...- disse la rossa, imbarazzata.

 

-E da quanto tempo?-

 

-Dovrebbero essere due settimane domani…-

 

-Due settimane!?- urlò nuovamente Hazuki.

 

-Sshh!! Vuoi che ti sentano fino in Europa?- Doremi posò la sua mano sulla bocca dell’amica. –

 

Ripresasi un poco dalla shock iniziale, Hazuki tornò a parlare con un tono normale.

-Perché non mi hai detto niente? Torvo questo tipo di storia incredibilmente romantico…- disse, con occhi sognanti.

 

-Ah, lo so bene… peccato che il mio non sia esattamente il genere di ragazzo che mi sarei aspettato al mio fianco…- Doremi disse questo più a sé stessa che non all’amica.

 

Lei e Kai si stavano solo divertendo, in fondo, in attesa che i legittimi proprietari del loro cuori tornassero a reclamarli. Eppure la sola idea che lui un giorno potesse lasciarla la faceva stare male.

 

-Perché dici così? È così poco che vi frequentate, tutto può ancora accadere!-

 

Doremi sorrise alle parole dell’amica. Se solo avesse saputo la confusione che aveva nel cuore in quel momento, forse avrebbe compreso ciò che intendeva. Quella stessa confusione che, probabilmente, regnava anche nel cuore del ragazzo.

 

-Che ne dici di un gelato?- propose la rossa. In quel momento sentiva solo il bisogno di distrarsi e divertirsi con la sua migliore amica.

 

***

A casa Kinomiya Rey, Kai e Takao erano seduti a tavola per la cena.

 

-Come mai a casa anche stasera?- chiese il blu al russo, con la bocca ancora piena. -La bella Hiromi non ti vuole tra i piedi?-

 

-A dire il vero ci siamo lasciati…- disse Kai tranquillo, portandosi il bicchiere alle labbra. La notizia fece rimanere gli altri due di sasso.

 

-Come sarebbe a dire che vi siete lasciati! Quando?- chiese Rey-

 

-Perché?- continuò Takao.

 

Il russo scrollò le spalle. –Per vari motivi…- non aveva intenzione di dire loro il vero motivo, almeno non ancora. Forse era stato un errore gettarsi immediatamente con Harukaze, ma sentiva che sarebbe stato un errore ben peggiore non farlo.

 

-Ho sempre creduto che in te ci fosse qualcosa che non andava… ed ora ne ho la conferma!- disse il ragazzo dai capelli blu. –Possibile… aveva fra le mani una bellezza come Hiromi e così, da un giorno all’altro, la lasci? È proprio vero “chi ha il pane, non ha i denti…”- continuò, sconsolato.

 

-Se ci tieni, puoi provarci tu.- gli consigliò Kai, continuando a consumare il suo pasto.

 

-Davvero!- gioì l’altro. –Grazie, grazie, grazie…-

 

Rey guardò l’amico felice e sorrise, ma questo scomparve non appena posò lo sguardo su Kai. Da un po’ di tempo lo vedeva strano. Doveva essere successo qualcosa, mas cosa? 

 

***

Il giorno dopo…

 

-Uffa Rey! Perché mi ha trascinato qui?- chiese Takao, seguendo a ruota l’amico in biblioteca. Se c’era una cosa che odiava erano i libri.

 

-Perché tra una settimana ci sono gli esami. Ed io ho bisogno di prendere un testo per ripassare!- lo zittì, una volta per tutte. Avrebbe dovuto studiare con Kai, ma il ragazzo stava aiutando Doremi con l’ultimo ripasso prima del grande giorno.

 

-Tutta colpa di Kai!- disse Takao.

 

-Suvvia. È un miracolo che abbia preso così a cuore la situazione di quella ragazza!-

 

-A proposito…- riprese il blu - …Quei due non dovrebbero essere in questa zona?-

 

Rey ci pensò un momento. –Sì… mi sembra che siano nell’aula 210.-

 

-Ihihih…- Takao fece un ghigno a trentadue denti. –Che dici… potremmo fare una capatina? Non ho avuto occasione di vedere bene la fanciulla in questione!-

 

-Be’… non credo ci siano problemi se diamo un’occhiatina dalla porta.-

 

Non appena Rey recuperò il testo in questione, i due si diressero verso le aule. La 210 si trovava al terzo piano. Solitamente era usata dal professore di letteratura per le lezioni che richiedevano l’utilizzo del proiettore, oppure in casi eccezionali, dagli studente intenti a ripassare in tranquillità.

 

-Bene, eccoci qua!- disse Rey, non appena si trovarono di fronte alla porta bianca.

 

-Wow… questa facoltà è immensa. Come fate a non perdervi?- chiese stupito Takao.

 

-Be’… quando si fa la stessa strada quattro o cinque volte al giorno… si finisce col memorizzarla, non credi?-

 

Nel momento in cui i due ragazzi smisero di parlare, delle piccole risate, quasi sottomesse, provenirono dalla stanza. Davano l’idea di tutt’altro all’infuori dello studio…

 

-Sicuro che sia qui? A me sembra che là dentro qualcuno si stia divertendo un mondo.- disse Takao, con un sorrisetto malizioso.

 

-Eppure era sicuro fosse questa l’aula giusta…- disse Rey, riflettendo. Con Hazuki avevano aspettato diverse volte i due ragazzi, e sempre erano usciti dalla 210. possibile che avessero cambiato? –Ma Takao! Che fai!?- esclamò il cinese, vedendo l’amico intento ad avvicinarsi alla serratura della porta.

 

-Ihih… pensavo di dare una “sbirciatina”. Suvvia, non dirmi che non sei curioso di sapere cosa sta succedendo.-

 

Non poteva dargli torto… nonostante cercasse sempre di badare ai fatti suoi, Rey ogni tanto cedeva alla curiosità, e quello era proprio una di quelle volte.

-Va bene, però dobbiamo fare piano.-

 

-Sì, tranquillo. Non ci sentiranno nemmeno!- rispose, avvicinando l’occhio destro alla serratura.

 

Da prima sembrava emozionato, ma dopo pochi secondi piombò in un silenzio che fece preoccupare Rey.

-Takao… che ti prende?-

 

Il blu si staccò con un’espressione sbalordita dipinta sul volto.

-S…so…no…- balbettò, non riuscendo a terminare la frase.

 

Temendo che fosse capitato qualcosa, Kon scostò l’amico e aprì la porta.

La scena che gli si parò davanti lo fece piombare in uno stato simile a quello di Takao: Doremi e Kai erano abbracciati, e fissavano i due nuovi arrivato con aria stralunata.

 

 

N.d.A.: Salve a tutte (/i in caso ci fossero anche dei maschietti ;-)). Finalmente siamo arrivati al sodo, dopo otto lunghi capitoli di prefazione i due si sono… “messi insieme” se così si può dire! ;-)

Che dire… se siete arrivati a leggere fin qui vuol dire che avete finito il capitolo! Grazie mille! ^^

Spero che vi sia piaciuto e scusate se le cose sono un po’ affrettate, ma cerco di scrivere le idee che ho in mente prima che finiscano nel dimenticatoio…

A presto! Un bacione!

SoGi!

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Separazione (?) ***


Separazione (?)

 

-Sai che con questo nuovo metodo sto imparando molto più velocemente…- disse Doremi, avvinghiata al collo di Kai. –Forse dovrei usarlo anche con gli altri profess…ahi! - esclamò. Sentendo i denti del ragazzo conficcarsi un po’ più del dovuto nella carne della spalla. -Ma sei scemo!?- la ragazza lo scostò bruscamente e si controllò la candida spalla.

 

-Sei davvero delicata...- la sbeffeggiò Kai, trattenendo a stento una risata.

 

-Sei tu che non sai stare agli scherzi! - lo rimproverò Doremi piagnucolando, ma dentro di se rise. Non avrebbe mai creduto che il ragazzo potesse prendersela per una sciocchezza del genere. -Sai che sei carino quando ti ingelosisci? - gli disse.

 

Kai alzò un sopracciglio e, senza risponderle, la abbracciò nuovamente e riprese il “discorso” da dove lo avevano interrotto. Definire ciò che aveva provato 'gelosia' forse era eccessivo, ma certo non gli aveva fatti piacere sentire quelle parole provenire dalle labbra della ragazza. Le stesse sulle quali si era avventato in quell'istante.

 

Il loro idillio, però, venne interrotto dal brusco rumore che fece la porta venendo aperta. I due ragazzi rimasero impietriti venendo i nuovi arrivati.

 

Kai si voltò verso Doremi e la fulminò con lo sguardo.

-Non hai chiuso la porta a chiave...- sibilò tra i denti.

 

-Eh... be' ecco io...- farfugliò la ragazza, senza trovare una scusa convincente.

 

Takao e Rey rimasero in silenzio per un paio di minuti, ancora sotto shock.

 

Il russo, accorgendosi di essere ancora abbracciato alla rossa, si staccò in fretta e incrociò le braccia al petto guardando altrove. Di rimando la ragazza scese dal banco e, balbettando dei saluti scombinati, uscì dall'aula correndo. L'imbarazzo era stato troppo.

 

-Ma... si può sapere qui che succede? - chiese Rey, ripresosi dalla sorpresa. Tutto si sarebbe immaginato, tranne di vedere Kai in atteggiamenti così intimi con Harukaze.

 

Kai alzò un sopracciglio.

-Vuoi che te lo spieghi? -

 

-Sai bene a cosa mi riferisco! - Lo sguardo truce di Rey si trasformò ben presto in un sorriso. - Ecco il motivo della tua improvvisa decisione di lasciare Hiromi...-

 

-Devo dire che il nostro Kai ha degli ottimi gusti in fatto di donne... - disse Takao. -Dovremmo uscire più spesso tu ed io. -

Il russo ignorò le parole del ragazzo.

-Anche se fosse? - chiese, rivolgendosi a Rey –Non vedo cosa c’entri tu in questa storia…-

 

Il cinese alzò le mani, come in segno di resa.

-Hai ragione, non sono cose che mi riguardano. Solo sono rimasto un po’ sorpreso, tutto qui… credevo che non la sopportassi. -

 

Kai si lasciò sfuggire una piccola risata.

-Non crederai sul serio che con lei sia una cosa seria, vero? - alzò un poco le spalle –Mi sto solo togliendo qualche sfizio, tutto qui… e avrei terminato se voi due non foste piombati qua dentro! - li fulminò con lo sguardo.

 

-Ah ha… quindi per te era solo un passa tempo… - disse Rey, un poco scettico.

 

-Ihihi- rise Takao –Be’, se tu proprio non la vuoi… posso provarci io.-

 

Kai stava per replicare, ma un tonfo di libri e un rumore di passi in allontanamento catturò la sua attenzione e quella degli altri due. Un pessimo presentimento invase la mente del russo…

 

***

 

Le gambe si mossero più velocemente che poterono, mentre gli occhi si riempirono di lacrime. Doremi sapeva bene che gli incontri con Kai non erano nulla di serio, ma sentirlo dire con quel tono dalle labbra del ragazzo, labbra che fino a pochi istanti prima erano sulle sue, le fece un male incredibile.

 

In breve tempo raggiunse casa e, senza degnare i suoi di un saluto, si fiondò in camera sua. Chiuse la porta e vi si lasciò scivolare contro, avvicinando le ginocchia al petto, cingendole con le braccia e appoggiandovi la fronte.

 

-Doremi…- la chiamò la madre, bussando alla porta. –Tesoro, va tutto bene? - ma la ragazza non rispose. I singhiozzi la scuotevano cosi violentemente da renderle impossibile parlare.

 

Era infuriata, più che altro con se stessa: non avrebbe mai dovuto permettere a quel ragazzo di insinuarsi così in fretta nel suo cuore. Invece, probabilmente, aveva iniziato a scavarsi un varco sin dal loro primo incontro. Solo in quel momento si rese conto di essersi innamorata di lui involontariamente.

 

La suoneria del suo cellulare la distolse dai suoi pensieri. Cercò di ripristinare la calma mentre lo estraeva dalla tasca per rispondere.

L’ombra di un sorriso le balenò sul volto non appena vide il nome sul display. Senza esitazione pigiò il tasto e accostò il telefono all’orecchio.

 

***

 

Occupato… Kai scostò il telefono dall’orecchio e lo posò sul tavolo. Era la terza volta che provava a chiamarla, ma la linea non era ancora libera.

 

-Ancora nulla, eh? - gli chiese Rey, entrando in cucina e avvicinandosi al frigo. Il russo non rispose, ma il suo silenzio fu eloquente. –Be’, andiamo non dovrebbe disse, ripetendo le stesse parole che poco prima aveva detto Kai stesso. 

 

Il russo stata per replicare. Ma fu interrotto dall’ingresso, non troppo aggraziato, nella stanza di Takao. –Ehi ragazzi! Che fate di bello? – chiese, facendo passare lo sguardo da Rey a Kai, per poi posarlo su quest’ultimo. –Stai ancora cercando di telefonare ad Harukaze? – gli chiese, sorridendo e dandogli dei colpi con il gomito – Allora la ragazzina non era solo un passatempo, eh? Tu che dici Rey? Secondo te il nostro Kai è cotto a puntino? –

 

Il cinese, notando la vena pulsante sulla fronte dell’amico, sorrise preoccupato. – Dai Takao, non esagerare… credo che sia normale, dopo la gaffe di oggi, che Kai cerchi di scusarsi con Doremi…-

-Ma per favore! Kai che chiede scusa a qualcuno?!- scoppiò a ridere. – Mi farai morire dal ridere! –

-Takao, basta! – Rey cercò di calmare il loro leader, ma il rumore della porta chiusa con forza lo distrasse e, solo in quel momento si accorse dell’assenza di Kai.

 

“Meglio fare due passi, prima di fare del male a qualcuno…” si disse il russo, camminando verso il centro della città, stranamente affollato. Se non fosse uscito da quella casa forse non sarebbe riuscito a tenere a bada le mani, malgrado non amasse la violenza. Incredibile come, uno come Takao, potesse essere uno dei suoi migliori amici… meglio non pensarci. Una bela passeggiata sarebbe servita per rilassarlo, soprattutto ora che non poteva contare più su Hitomi.

 

Dopo poco più di trenta minuti si fermò di fronte ad un bar e pensò di entrarvi per concedersi un caffè, ma venne bloccato dalla scena che gli si presentò non appena posò lo sguardo ad uno dei tavoli visibili dalla vetrina del locale. “Non è possibile…” pensò. Eppure non poteva sbagliare: quella seduta era proprio Doremi, in compagnia di un tipo che Kai era certo di non aver mai visto prima d’ora, ma sembrava essere molto intimo con la ragazza…

 

Immediatamente girò i tacchi e le gambe si avviarono da sole verso una meta ben precisa. In fondo a lui cosa importava se Doremi si vedeva con un alto? “Niente!”

 

 

N.d.A.: Dopo un milione di anni eccomi ad aggiornare questa fic. Non so come scusarmi per l’immenso ritardo con cui lo faccio, e mi scuso anche per il capitolo… non credo sia venuto un granchè -.-‘ fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va! ;-)

Un grazie a chi ha letto questo capitolo!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Ritorno ***


Ritorno

 

Doremi si fece una doccia veloce e cercò di essere la più veloce possibile nel prepararsi. Finalmente dopo molto tempo Tetsuya era tornato in città e non vedeva l’ora di rivederlo.

 

Dopo poco tempo il campanello suonò e la rossa si precipitò alla porta. Non appena gli occhi blu del ragazzo si puntarono nei suoi, Doremi non poté più trattenere le lacrime e lo abbracciò forte.

 

-Ehi testa di rapa… - le disse affettuosamente, alzandole il viso e asciugandole le lacrime – Smetti di piangere come una poppante! –

                                                                            

-Ma come ti permetti! - replicò la ragazza, trattenendo a stendo le risate. Fortunatamente non era cambiato molto da che era partito. Solo la reazione che ebbe nel momento in cui lo vide la sorprese: si era sentita invadere dalla gioia, ma nulla più di questo… il cuore non aveva minacciato di esplodergli in petto, o cose di questo tipo. “Accidenti…”

 

-Be’, che dici…- riprese Kotake – andiamo da qualche parte? – Doremi annuì e i due si avviarono verso un piccolo bar del centro.

 

Non appena si sedettero i due si ritrovarono a ridere dei vecchi tempi. Insieme ne avevano passate molte, sia come semplici compagni di scuola, sia come coppia. Inoltre parlarono delle loro vite ora.

 

-Wow! Quindi a giugno ti sposi! – chiese, sorpresa, Doremi.

 

-Già! - esclamò, soddisfatto, Kotake, estraendo dal portafoglio una foto che ritraeva lui in compagnia di una ragazza bruna. –Lei è Midori, la mia futura moglie. –

 

Midori era una ragazza davvero bellissima: lunghi capelli castani e occhi dello stesso colore, un fisico slanciato, poco più bassa di Tetsyua. –Mi spieghi com’è possibile che una donna, tanto bella, possa essersi messa con un rospo come te? – chiese, con la punta di malvagità che la caratterizzava.

 

-Che dire, sono un uomo fortunato…- disse, facendo scoppiare entrambi in una risata.

 

Immediatamente, però, Doremi si sentì pervadere nuovamente dalla malinconia per ciò che era accaduto quel giorno. Questo cambiamento di umore non passò inosservato agli occhi di Tetsuya. –Qualcosa non va? È tutta la sera che ogni tanto ti intristisci senza motivo. –

 

-No, non è nulla… solo che… - Doremi non sapeva se dire a Kotake di Kai o meno. In fondo era pur sempre il suo ex-fidanzato, ma d’altra parte era certa che lui le avrebbe dato ottimi consigli. Alla fine decise di raccontare tutto. –Ecco vedi…c’è un ragazzo… -

 

Ci volle quasi mezz’ora prima che la ragazza terminasse di raccontare tutto di Kai.

-…e questo è quanto. Allora che ne pensi? –

 

Tetsuya incrociò le braccia e si appoggiò allo schienale. –Devo dire che quel ragazzo si è comportato da vero stronzo. –

 

-Grazie…- replicò Doremi, con tono sarcastico – Di quello ne me ero già accorta da sola. –

 

-Sono abbastanza certo, però, che lui tenga a te. – terminò, sicuro, il ragazzo.

 

-Umf… e come fai a dirlo? –

 

-Chiamalo intuito maschile. Poi sarebbe un vero idiota a lasciarsi scappare una come te. – le rispose, sorridendo.

 

Doremi arrossì. – Non esagerare… comunque… come vi siete conosciuti tu e Midori? –

 

I due passarono quasi un’altra ora a parlare, finché Testuya si offrì di accompagnare Doremi a casa.

 

Il tragitto lo trascorsero parlando e ridendo, come ai vecchi tempi. Giunti in prossimità della casa della ragazza, scorsero una figura appoggiata alla torretta del cancello.

 

Doremi sgranò gli occhi e sentì il fiato morirle in gola.

 

***

 

 

Non sapeva nemmeno lui il perché del suo comportamento, ma era da più di un’ora che Kai stava poggiato al cancello della casa di Doremi. A quale scopo poi? Non sapeva nemmeno se sarebbe rincasata quella sera. Forse avrebbe passato la note con quel tipo… il solo pensiero lo adirò.

 

-E tu che ci fai qui? – quella voce richiamò la sua attenzione. Si voltò nella direzione in cui proveniva e vide proprio la ragazza, con a fianco il tipo del bar. –Be’, che c’è? Hai perso la lingua? – il tono di Doremi era duro, e non nascondeva la rabbia che provava nei suoi confronti.

 

Kai non rispose, ma fulminò con lo sguardo lo sconosciuto.

 

-Ehm… allora io vado… - disse proprio il tipo –Grazie per la bella serata. Mi ha fatto piacere rivederti. –

 

Doremi distolse lo sguardo dal ragazzo e lo posò su Tetsuya. –Grazie a te. Ci sentiamo. – gli disse, sorridendo.

 

Una volta rimasti soli, la ragazza, ignorando completamente Kai, fece per attraversare il cancello.

 

-Allora… ti sei divertita con quel tipo? – le chiese.

 

Bloccandosi, Doremi lo fulminò con lo sguardo. – Molto, grazie! –

 

-Devo dire che hai una capacità di ripresa sorprendente… e io che credevo fossi chiusa in casa a disperarti. – la punzecchiò Kai.

 

-Disperarmi per te? Certo, ti piacerebbe! E poi scusa, perché sei qui? Non dirmi che eri preoccupato, perché non ci credo! – Kai sbuffò, senza dare però una risposta. – In fondo perché dovresti preoccuparti per me, giusto? Tu ti stai togliendo solo qualche sfizio con me, no? –

 

Doremi, non vedendo alcuna reazione da parte del ragazzo, trattenendo le lacrime, fece per entrare, ma con uno scatto Kai la bloccò per un polso e la tirò verso di sé, puntando i suoi occhi viola in quelli rosa di lei.

 

-Non… non mi sto solo togliendo qualche sfizio… - disse quasi sussurrando e distogliendo lo sguardo.

 

-C…cosa…- esclamò Doremi, incredula – Cos’hai detto? –

 

Il ragazzo sospirò. – Che io con te non mi sto solo togliendo qualche sfizio! –

 

-Quindi ci tieni a me? – gli chiese, con una luce raggiante negli occhi.

 

-Stupida… credi che ti avrei aspettata qui fuori per più di un’ora se non tenessi a te? – replicò, alzando gli occhi al cielo, ma non riuscendo a trattenere un sorriso.

 

-Allora… - riprese lei, avvicinandosi un poco - … da domani possiamo riprendere le nostre lezioni? –

 

Kai fece un piccolo ghigno. – Io direi che possiamo riprenderle subito…- detto ciò azzerò la distanza fra loro e unì le loro labbra in un tenero bacio.

 

Forse Doremi non era una ragazza perfetta. Forse Kai non era un ragazzo perfetto. Ma di una cosa erano certi: insieme erano perfetti.

 

 

Fine.

 

N.d.A.: Ed eccoci giunti alla fine di questa fic, per la quale vi ho fatto un po’ penare! ^^’’ non so ancora come scusarmi, ma spero che i capitoli vi abbiano strappato un piccolo sorriso almeno! ^^

Grazie a chi ha seguito questa fic! Se volete fatemi sapere cosa ne pensate!

Un bacione a tutti/e!!

SoGi.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2604867