Caccia su Wayland

di Dmitrij Zajcev
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo su Wayland ***
Capitolo 2: *** Scesa in superfice. ***
Capitolo 3: *** Attacco Notturno ***
Capitolo 4: *** Caccia alla Jedi. ***
Capitolo 5: *** Target Acquired. ***



Capitolo 1
*** Arrivo su Wayland ***


A bordo del LAAT/i - i trasporti repubblicani prima e imperiali dopo - osservo i volti dei miei fratelli, uguali al mio, come tutti i cloni.

Osservo delta 40, alias Fixer, che controlla il database, in cerca di informazioni su Wayland. 

Sposto lo sguardo verso gli altri due: Delta 62 -Scorch- e delta 07, Sev. Sorrido mentre li guardo giocare a braccio di ferro e si scambiano frecciatine. Ricordo che quando abbiamo ritrovato Sev, Scorch era il più felice. Mentre li guardo, sento l'olo-comunicatore che inizia a trillare, segno di un messaggio in arrivo. Prendo dall'avambraccio dell'armatura bianca  e arancio, una piccola piattaforma olografica a tre gambe e la lascio cadere, in centro all'alloggio passeggeri del trasporto.

Appena si poggia a terra, appare il volto dell'ufficiale imperiale, che ci fornisce tutte le informazioni sulla missione. La nostra missione è trovare e uccidere la jedi bothan Narzir Kar'nir.

Il volto dell'ufficiale viene sostituito dal viso della bothan, il nostro obbiettivo, per poi scomparire a sua volta. 

Le luci del trasporto si spengono, per poi riaccendersi, rosse come il sangue. È il segnale di preparazione. Faccio un cenno e come un solo uomo, ci alziamo tutti e quattro e ci armiamo, dopo aver indossato gli elmetti. 

Prendo le granate, agganciandole alla cintura, per poi mettere nella fondina la pistola blaster, il DC-15s. Prendo il fucile multifunzionale, il DC-17m e controllo i proiettili. Sia la modalità blaster, sia la modalità cecchino che quella anti carro sono al 100% di proiettili. 

Quando la luce diventa verde, si aprono i pannelli di protezione, e agganciamo alla base del trasporto i cavi per scendere sulla superficie del pianeta, e ci caliamo giù.

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Capitolo 2
*** Scesa in superfice. ***


Appena atterrati, nell'angolo in basso a sinistra del mio visore, appaiono gli HUD dei miei compagni, e in basso vedo l'oramai familiare segnale delle mie funzioni vitali.
Stringo in mano il calcio del DC-17m e guardo i miei fratelli pronti a muoversi.

«Atteggiamento offensivo, Delta.»

accompagno l'ordine con un segnale, tenendo le prime tre dita della mano sinistra distese ed estendendo l'avambraccio un paio di volte con forza, indicando in avanti.
Il mio comlink risuona dalle loro voci: la voce seria di Fixer, quella ironica di Scorch e il tono gelido di Sev. 
Sorrido sotto l'elmo. Non siamo cambiati affatto… mi incammino con loro, stando davanti, con il fucile pronto a sparare.
In poco tempo raggiungiamo una collinetta, oltre la quale, attraverso l'elettro-binocolo, vediamo un'accampamento.

«Sev: controlla se è presente il nostro obbiettivo. Scorch, Fixer: tenetevi pronti.»

Prendo la parte anteriore del mio fucile blaster, staccandola e sostituendola con la modalità da cecchino, formata da un olo-mirino.

«Negativo signore. Nessun segno del nostro bersaglio. Solo umani. C'è la bandiera della ribellione, signore.»

«Sono armati?»

«Affermativo. Vedo un paio di carri pesanti e diverse casse di combustibile e munizioni.»

Faccio segno ai tre commando di raggrupparsi e seguirmi, mentre scendo dalla collina. Appena arrivo a terra, accendo il comlink interno del mio visore.

«Comando, richiedo un'olo-mappa dell'accampamento nemico. Direzione Nord-Nord-Est dalla nostra posizione, a 500 metri di distanza.»

«Affermativo, Tre-Otto. Aprite l'olo-comunicatore.»

Chiudo il collegamento e prendo l'olo-comunicatore, che avevo ripreso appena era finito il briefing della missione, e lo poggio a terra accendendolo.
Una mappa tridimensionale dell'accampamento appare nella sua classica luce bluastra.

«Attaccheremo fra dieci minuti standard. Sta per scendere il buio. Questi sono i compiti:
Scorch, collega due cariche esplosive ai mezzi corazzati dell'accampamento.
Fixer: sposta le taniche di carburante vicino alle tende, dopo averle minate. Sev: io e te controlleremo che nessuno dei ribelli si sveglino. In quel caso…»

faccio scattare la vibrolama che porto sopra il dorso della mano, in un piccolo scompartimento della mia armatura.

«Nessuna pietà. E nessun rumore.»

«Si signore.»

«Ricevuto, boss.»

«Quindi vedremo i fuochi d'artificio? Non vedo l'ora Boss!»

«Bombarolo…»

«Zitto, ghiacciolo.»

«Scorch, Sev: spostate l'audio su un canale riservato a voi due, e non intralciate il canale comune, maledizione.»

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Capitolo 3
*** Attacco Notturno ***


Cinque minuti dopo, l'attacco è pronto:
il carburante è stato minato e portato vicino alle tende, e tutte le trappole sono state innescate. Ordino a Sev di mettersi in posizione, mentre Fixer e Scorch si preparano a combattere. Premo il detonatore e, mentre la notte si illumina a giorno, il visore si polarizza evitandomi di venir accecato. Impossibile non riconoscere l'esaltazione di Scorch.

«Adoro queste scene!»

scuoto la testa… è sempre così questo scemo. Dò un ulteriore ordine. Fixer e Scorch si spostano ai due lati dell'accampamento, in modo tale che le traiettorie di fuoco di noi quattro formino una croce.

«Fuoco.»

una tempesta di scie bluastre irrompe nell'accampamento, trucidando quei pochi che non sono stati uccisi dalle esplosioni.
Qualche minuto dopo, interrompo il fuoco con tre sole parole.

«Delta, con me.»

Entro nell'accampamento e osservo i cadaveri. Mentre sto camminando per l'accampamento sento un rumore di canne rotanti. Con un balzo mi butto di lato, mentre una scarica di laser mi passa a pochi centimetri dall'elmetto. Alzando appena lo sguardo, noto un trandoshano con una carabina Merr-sonn a canne rotanti. Dannazione. E nonostante le ferite, sembra fare sul serio. Vuole uccidermi.

«Crepa! Feccia imperiale!»

Un'altra scarica mi costringe a ripararmi dietro una cassa di rifornimenti. Sento i colpi della carabina colpire la cassa, che vibra senza smettere. Se non sono veloce, quel rettile troppo cresciuto mi staccherà la testa dal collo con quel dannato fucile. Prendo in mano una granata abbagliante, dalla forma a clessidra, e la regolo. Ci vogliono circa tre secondi per lanciarla e farla arrivare a terra. Quindi devo mettere il timer sui quattro secondi. 
Dopo aver regolato il timer la lancio. Appena la mia mano non fa più pressione sul detonatore, parte il timer. 
Tic. Tre secondi. Ha superato la cassa rifornimenti.
Tic. Due secondi. è a circa mezzo metro dal trandoshano, e a dieci centimetri da terra.
Tic. Un secondo. La sento rimbalzare. Immagino il trandoshano rimanere sorpreso per la granata.
Flash. La granata è esplosa. Mi alzo di colpo, sparandogli quattro colpi precisi. 
due sulle spalle, uno all'addome e l'ultimo in testa. 

«Boss, tutto bene? Che cosa è successo?»

«Sparate qualche colpo di sicurezza sui cadaveri. Qualcuno di questi dannati fa finta di essere morto. Non voglio altre sorprese.»

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Capitolo 4
*** Caccia alla Jedi. ***


Diario di Delta 38 "Boss". data 4-1-2 standard

È il quarto giorno da quando siamo arrivati su questo schifo di pianeta… e non abbiamo ancora trovato il nostro obiettivo. 
Mi chiedo se questa Narzir Kar'Nir sia ancora qui. Mi chiedo se non fosse stato tutto un bluff per permettere a quella Bothan dannata di sopravvivere per ancora qualche settimana standard. 
Guardando i miei fratelli, inizio a pensare che anche loro si siano chiesti la stessa cosa. 
Ci siamo accampati in una grotta, mentre fuori piove così tanto da ricordarmi casa mia e dei miei fratelli… Kamino. Mi riprometto che finita la missione ci farò una capatina, alla prima licenza. A causa ella pioggia è impossibile eseguire alcuna operazione fuori. Piove da tre giorni. I visori sono inutili in questo momento e le nostre attrezzature pure. 

Solo al quinto giorno, alla fine della prima settimana, riusciamo a spostarci. 

Tre ore standard dopo, troviamo dei resti di un bivacco. È superfluo cercare di capire chi è stato. 
Ci sono tracce di zoccoli. E su questo pianeta, solo i bothan hanno gli zoccoli. E l'unico bothan in circolazione qui è il nostro obiettivo.

«Sev: Cerca altre tracce. Fixer: avverti il comando. Scorch: richiedi equipaggiamenti anti-jedi.»

Metto una mano sopra il bivacco. Era ancora caldo. Una-due ore massimo di distanza tra noi e lei.
Alzo lo sguardo e guardo il panorama. Dove diavolo è andata a cacciarsi?
I miei pensieri vengono interrotti dal trillo del comlink. Con un pulsante del bracciale accendo il comlink, collegandomi al comando imperiale.

«Delta 38, mi riceve? Passo.»

«Forte e chiaro, comando. Qui Delta 3-8 a rapporto.»

«Abbiamo ricevuto una richiesta di equipaggiamenti anti-jedi. Confermate la richiesta?»

«Affermativo. Siamo vicino al bersaglio. Meglio stare sul sicuro.»

«Va bene. Lanciate una granata segnalatrice e in tre minuti standard, massimo cinque, avrete i vostri approvvigionamenti.»

«Roger. Delta 38: passo e chiudo.»

Chiudo il collegamento con il comando e stacco la linguetta a una granata segnalatrice, lasciandola cadere a terra e indietreggiando di qualche passo. Cinque minuti standard dopo, un LAAT/i si ferma sopra di noi, lasciando cadere una cassa di approvvigionamenti. 
Quando Scorch va ad aprire la cassa, essendo il più vicino, sento la sua voce piena di sconforto.

«Andiamo! Animali!? È uno scherzo forse?»

«Fammi controllare, chiacchierone.»

Sev si avvicina alla cassa, estraendone un rettile color giallo che tiene dalla coda e lo mostra a Scorch, mentre estrae il vibro-pugnale.

«Questo, Scorch, è un Ysalamiri. Se invece di passare il tempo sul datapad per osservare le ballerine zeltron, controllassi più spesso il database lo sapresti. Le loro ghiandole sono famose per la capacità di creare bolle anti-Forza.»

«Sev, quanto tempo ti ci vuole per innestare le ghiandole?»

«Ci sono quattro Yslamiri. Ogni Yslamiri saranno cinque minuti standard di lavoro, signore. In venti minuti saremo pronti.»

«Inizia pure. Un'ultima cosa: hai scoperto che direzione ha preso il nostro bersaglio?»

«È andato a Est rispetto a noi. Verso il canyon che vede in lontananza.»

«Molto bene. Signori, prossima direzione: verso Est. Scorch: riaccendi il fuoco di bivacco. Ora.»

«Si signore.»

Venti minuti dopo, eravamo rifocillati, armati e preparati. Potevamo andare alla ricerca della nostra Jedi scomparsa.

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Capitolo 5
*** Target Acquired. ***


Diario di Delta 38 "Boss". data 8-1-2 standard.

Abbiamo trovato la jedi l'ottavo giorno. Abbiamo seguito le sue tracce come se l'avessimo davanti. Era fin troppo sicura di sé. L'ottavo giorno abbiamo trovato il suo rifugio: si era nascosta in una gola. Un lato di essa è bloccata da una frana, e l'unica via d'uscita è la stessa da dove è entrata. Si era messa in trappola da sola. Che idiota.

Ci siamo posti sopra la gola, in una posizione tale da riuscire a vederla, e abbiamo preparato la tattica. Indico a Scorch un punto dell'entrata da distruggere con una carica esplosiva.

A Sev e Fixer, invece, ordino di mettersi in una posizione tale da sparare facilmente con il fucile di precisione.

«capo, carica innestata.»

«roger.»

faccio un piccolo gesto, ordinando agli altri due di sparare.

Appena Fixer e Sev iniziano a sparare, la Jedi inizia a correre verso l'entrata della gola, cercando di scappare. Quando poi faccio esplodere la carica, sorrido nel vederla sorpresa.

«Scorch, con me! Fixer, Sev: Copertura!»

Mi butto lungo la scarpata, sparando diverse raffiche con il fucile bluastre. Dopo pochi minuti, la Jedi è in ginocchio, con ferite sulle gambe e sulle braccia. Mi avvicino a lei, ed estraggo dalla fondina la pistola blaster, puntandogliela alla fronte.

«Comando, qui Delta 38. Missione terminata. Ripeto: Missione terminata.»

Ci siamo posti sopra la gola, in una posizione tale da riuscire a vederla, e abbiamo preparato la tattica. Indico a Scorch un punto dell'entrata da distruggere con una carica esplosiva.

A Sev e Fixer, invece, ordino di mettersi in una posizione tale da sparare facilmente con il fucile di precisione.

«capo, carica innestata.»

«roger.»

faccio un piccolo gesto, ordinando agli altri due di sparare. 

Appena Fixer e Sev iniziano a sparare, la Jedi inizia a correre verso l'entrata della gola, cercando di scappare. Quando poi faccio esplodere la carica, sorrido nel vederla sorpresa.

«Scorch, con me! Fixer, Sev: Copertura!»

Mi butto lungo la scarpata, sparando diverse raffiche con il fucile bluastre. Dopo pochi minuti, la Jedi è in ginocchio, con ferite sulle gambe e sulle braccia. Mi avvicino a lei, ed estraggo dalla fondina la pistola blaster, puntandogliela alla fronte.

«Comando, qui Delta 38. Missione terminata. Ripeto: Missione terminata.»

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