Per lui farei anche troppo

di Alive_Reader
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coraggio ***
Capitolo 2: *** Imbarazzo ***
Capitolo 3: *** Batticuore ***
Capitolo 4: *** Butterflies ***
Capitolo 5: *** Farfalle anche per Marco ***
Capitolo 6: *** Alla scoperta della tua vita ***
Capitolo 7: *** Può nascere qualcosa di così forte in così poco tempo? ***
Capitolo 8: *** E tu che ci fai qui?! ***
Capitolo 9: *** Completa ***
Capitolo 10: *** Riproviamoci, ok? ***
Capitolo 11: *** Would you be my princess? ***



Capitolo 1
*** Coraggio ***


Coraggio
Corro tutte le mattine pur di prendere quell’autobus, mi sveglio prima e faccio il giro lungo pur di prenderlo; ogni mattina mi riprometto di parlarci ma non ci riesco mai, ogni volta che incontro i suoi occhi perdo la capacità di parlare. Ho provato a cambiare autobus, ma dopo ho passato tutta la giornata a pensare e come potesse essere vestito quella mattina o se era sorridente o triste e altre paranoie varie. La prima volta che l’ho visto è stato due anni fa, ma ricordo quel giorno come se fosse ieri. Ero al primo anno di liceo e stavo andando a scuola, come tutte le mattine, quella volta però ero salita sull’autobus sbagliato, ero ancora inesperta; all’inizio volevo scendere, ma poi l’ho visto, in tutta la sua perfezione, e da lì in poi ho preso sempre l’autobus sbagliato.
Anche stamattina sto aspettando l’autobus sbagliato, sono solo le 7.15 di una tiepida mattina di inizio ottobre e alla fermata ci sono solo io, oggi manca anche la vecchietta che ogni mattina accompagna il nipote all’asilo, strano. Mentre osservo le poche macchine sfrecciare sulla strada, davanti a me si ferma l’autobus arancione, aspetto che l’autista abbia aperto le porte e salgo. Oggi è stranamente pieno, guardo verso il mio posto e vedo che è stato occupato da lui. Bene, oggi rimango in piedi. Vado a timbrare il biglietto e rimango lì, abbastanza vicina da lui da poterlo osservare, stamattina ha i capelli biondi un po’ più in ordine del solito e i suoi occhi azzurri vagano per l’autobus alla ricerca di qualcosa, o qualcuno. Quando posa lo sguardo su di me io lo abbasso e arrossisco, consapevole di essere stata colta con le mani nel sacco.
-Vuoi che ti lasci il posto? Di solito ti siedi qui, non volevo rubartelo-dice una voce maschile, la sua voce. Alzo lo sguardo e capisco che parlava con me. E adesso? Coraggio, rispondi scema.
-Non importa.-sussurro mentre sento le guance andarmi a fuoco
-Vieni, mi metto in quello accanto-dice lui alzandosi per farmi sedere accanto al finestrino
Mi avvicino lentamente sussurrandogli un “grazie” impercettibile, mi siedo al mio posto e lui si mette accanto a me. Sono sicura che la mia temperatura corporea raggiunge i 50 gradi, sto andando a fuoco! Mi tolgo la sciarpa e la metto nello zaino, magari faccio scendere la temperatura, anche se finché starò accanto a lui sarà difficile farla scendere.
-Io sono Filippo.-dice ad un tratto tendendomi la mano davanti alla faccia
-Io Giada.-rispondo, dopo qualche minuto di esitazione gli stringo la mano e sentendo quel contatto le farfalle nel mio stomaco comincia a ballare la samba.
-Ti vedo tutte le mattine su questo autobus, dove vai?-mi chiede. Fermi tutti, lui mi ha notata.
-Al liceo linguistico qui vicino, te?-rispondo prendendo un po’ di coraggio
-Io sono allo scientifico, proprio nella scuola vicino alla tua!-risponde sorridendo. Oh il suo sorriso, che bellezza! Sento che sto per sciogliermi come un cubetto di ghiaccio al sole d’Agosto, come il vetro sotto il calore della fiamma, come la cioccolata nel tegamino quando la metti a bagnomaria, ok smettiamola con queste cose da ragazzine con gli ormoni in subbuglio!
-Non ti avevo mai visto scendere a quella fermata-commento perplessa
-Sì perché scendo a quella dopo, c’è meno casino-risponde fissandomi negli occhi. Ora che me li trovo così vicini sono ancora più belli, di quell’azzurro chiaro che ti fa pensare al cielo limpido d’estate. Ora che i nostri occhi si fissano e si studiano, azzurro nel marrone, marrone nell’azzurro, adesso si che so cosa è la perfezione. Lui è la perfezione.
-Se vuoi possiamo tornare insieme dopo scuola, solo se ti va e non hai impegni logicamente-dice balbettando lui
Coraggio, rispondi. Ce la puoi fare, per ora sei riuscita a dirgli tre frasi di senso compiuto puoi arrivare a quattro. Dai Giada, coraggio.
-Certo!-rispondo rompendo il contatto visivo, stava diventando troppo pericoloso.
-Bene, allora ti aspetto alla fermata davanti alla scuola-dice fissandomi
-Perfetto. Adesso devo scendere, a dopo-dico alzandomi. Lui si alza a sua volta e mi lascia passare, poi si siede e mi guarda mentre scendo.
Appena sono fuori dall’autobus un sorriso ebete si fa spazio sul mio volto, gli ho parlato! Finalmente dopo due anni sono riuscita a dirgli sei frasi, sono fiera di me! E poi quanto era bello stamattina, ma dico, lui è sempre così fottutamente perfetto! Non avevo mai visto degli occhi così azzurri, così bellissimi. Ha tolto anche l’apparecchio, l’anno scorso ce l’aveva, ha funzionato perché ha dei denti perfetti. Filippo. Mastico quel nome come se fosse la cosa migliore che io abbia mai assaggiato. Un nome così poco comune ma allo stesso tempo così bello, così originale. Possibile che lui sia così perfetto ed io sia così..così me stessa. I miei occhi color cioccolato sembrano così banali in confronto ai suoi azzurri; i miei capelli di un colore indefinito, tra il rame e il caramello, sembrano così inutili rispetto ai suoi biondo chiaro; il mio corpo esile sfigura in modo pazzesco davanti al suo muscoloso; il mio raro sorriso sembra così stupido messo a confronto con il suo sbilenco ma perfetto. Lui sembra così surreale rispetto a me, che sono così banale. Senza accorgermene sono arrivata in classe e meccanicamente, come ogni mattina, metto lo zaino attaccato al gancio e mi siedo nel mio banco, nell’angolino infondo a sinistra, accanto alla finestra. La prof entra e comincia con la solita noiosa routine, mentre io guardo le nuvole fuori dalla finestra, che a poco a poco se ne vanno lasciando spazio al sole. Mi faccio forza, mancano solo sei ore e poi lo rivedrò, non sono così tante infondo.
*Spazio autrice*
Eccomi con una nuova fanfiction sui ginnasti, questa però non sarà una oneshot, anzi, ho intenzione di farla durare parecchio!
Vi prego recensite!
Grazie come sempre di avermi letta, ciao <3
 

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Capitolo 2
*** Imbarazzo ***


Imbarazzo
È incredibile quanto possano essere belle le nuvole bianche nel cielo limpido, sono grandi e soffici, si muovono lentamente e vedono tutto il mondo; l’unica pecca è che sono sole, quando viaggiano in cielo sono così alte che noi umani sembriamo delle formiche irraggiungibili. Infondo io sono così, come le nuvole, sono così diversa e lontana dagli altri da essere sempre sola; forse è perché mi piace leggere che gli altri mi guardano come se fossi un’aliena, forse è perché mi piacciono gli One direction che quando giro con le cuffie tutti mi stanno a debita lontananza, forse è semplicemente perché infondo non ho nessuna voglia di crescere mentre loro non vedono l’ora di andarsene di casa. Non ho mai avuto nessuna “amica del cuore” a cui raccontare tutto, mai una persona con cui condividere segreti, pene d’amore o altre cose varie, semplicemente penso di non averne bisogno, se poi un giorno la nostra amicizia finisse cosa rimarrebbe di tutti i segreti? Solo ricordi. E i ricordi rovinano l’anima e ci fanno sentire ancora di più la mancanza delle persone a cui teniamo.
So your friends’ been telling me
You’ve been sleeping with my sweater
And that you can’t stop missing me,
Bet my friends been telling you
I’m not doing not better
Because I’m missing half of me
 
Canto il pezzo iniziale di Half a heart insieme a Liam che è nel mio Ipod, amo quella canzone perché mi sento così, mi sento tagliata a metà, metà di me è ancora una bambina capace di provare sentimenti forti per chiunque anche per gli sconosciuti, e l’altra parte l’ha presa proprio uno sconosciuto, Filippo.
 
And being here without you
Is like I’m waking up to
Only half a blue sky
Kinda there but not quite
I’m walking around with just one shoe
I’m half a heart without you
I’m half a man at best
With half an arrow in my chest
I miss everything we do
I’m half a heart without you
 
Mentre canto quella canzone mi passano davanti tutti i momenti nei quali guardavo Filippo, seduta al mio posto sull’autobus, senza che lui mi rivolgesse uno sguardo. Alla fine ieri siamo tornati insieme, ci siamo conosciuti un po’ meglio, oddio, forse detto così è esagerato ma ho scoperto alcune cose su di lui che non avrei mai pensato; per esempio, fa ginnastica artistica, il suo miglior amico si chiama Ludovico, sua mamma Rossana e poi..e poi basta, sono dovuta scendere. Il problema è quando mi ha chiesto se ero fidanzata, sono diventata rossa come un peperone e ho sussurrato “no” imbarazzata; a quanto pare a lui non bastava e quindi ha continuato con domande del tipo “hai mai baciato qualcuno?”, “Chi? Come è stato”, ma il peggio doveva ancora arrivare. Alla fine mi ha chiesto se c’era qualcuno che mi piaceva e io ero lì che pensavo “Te scemo, mi piaci te!”, anche se poi ho risposto che non mi piaceva nessuno. Ero imbarazzata in una maniere incredibile!
Stamattina non c’era sull’autobus, infondo è stato meglio così, ho evitato di continuare la conversazione di ieri. Sono una ragazza che non riesce a nascondere molto bene i propri sentimenti e se lui non è completamente fuso riuscirà a capire in poco tempo che sono cotta di lui dal primo momento in cui l’ho visto.
 
Thought I tried to getcha out of my head
The truth is that I got lost without you
Since then I’ve been waking up to
 
Continuo a cantare la canzone con il tono di voce leggermente più alto, quasi a volere che le poche persone attorno a me lo sentano.
 
I miss everything we do
I’m half a heart without you
Without you, without you
Half a heart without you
Without you, without you
I’m half a heart without you
 
Quasi urlo l’ultimo pezzo, quando mi accorgo che alcuni ragazzi mi stanno fissando come se fossi completamente sbandata, arrossisco, anzi, vado a fuoco. Mi allontano dal parco ancora tutta rossa in viso, vorrei sotterrarmi! Ancora imbarazzo, ma non bastava ieri? C’era bisogno di fare figuracce anche oggi? Perché sono così irrecuperabile? Forse dovrei smetterla di lasciarmi andare quando sono in pubblico, dovrei rimanere una statuina, sì, Giada la statuina. Almeno eviterei di far trapelare i sentimenti, soprattutto l’imbarazzo, quello più noioso.
*Spazio autrice*
So che può sembrare noioso, ma volevo scrivere i sentimenti di questa ragazza, infondo è la protagonista e dovreste sapere cosa pensa, no?
Mi scuso con chi non è Directioner, ma amo questa canzone e poi ci stava bene, quindi.. u.u
Detto questo, ringrazio Kat_love perchè recensisce tutte le mie fanfiction :* , un grazie particolare va alle lettrici silenziose (quelle non iscritte sul sito)
Come sempre vi prego di recensire, Grazie <3
 

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Capitolo 3
*** Batticuore ***


Batticuore
Da quel giorno è passata una settimana, non l’ho più visto sull’autobus, è come scomparso. E se fosse malato? Se si fosse preso la frebbe ad aspettarmi all’uscita sotto la pioggia? È tutta colpa mia se sta male, dovevo metterci meno a cambiarmi dopo motoria. O forse avrà semplicemente cambiato autobus pur di non vedermi, magari mi ha trovata troppo infantile e avrà preferito non farsi più vedere. Se dovesse allontanarsi da me anche lui non so come farei, è stato l’unico ragazzo che sono riuscita ad amare dopo quello che mi è successo. Una lacrima mi riga il viso, la asciugo prontamente prima che ne escano altre. Forse mi sto semplicemente facendo troppi film mentali, avrà preso l’influenza e niente di più.
Scendo dall’autobus e vedo il gruppetto delle ragazze di classe mia, formato da quelle poche che sono riuscite ad accettarmi anche solo per scambiare qualche parola con me. Le raggiungo e le saluto una ad una, infondo gli voglio bene, almeno loro mi salutano. Mentre stiamo parlando delle ore che ci aspettano sento un colpo di tosse abbastanza accentuato alle mie spalle. Sento il cuore cominciare a battere fortissimo, e se fosse Filippo? Mi giro speranzosa, ma le mie ipotesi svaniscono appena noto che il ragazzo è diversissimo da Filippo. Questo è basso come lui, muscoloso come lui, ma è moro e ha due occhioni color nocciola che mi scrutano.
-Senti, ti sembrerà strana la domanda che sto per farti, ma un amico mi ha chiesto di fargli un favore solo che siete tutte bionde ed è da mezz’ora che giro alla ricerca di questa ragazza. E sinceramente non ci sto capendo più nulla!-dice tutto d’un fiato il ragazzo moro
-Dimmi, magari posso aiutarti..-rispondo solamente
-Ti chiami Giada o conosci qualche ragazza bionda che si chiama così?-mi chiede preoccupato
-Sì mi chiamo Giada, ma non so se cerchi me-rispondo sorridendogli
-Oddio menomale, mi hai risparmiato l’ennesima figura di merda!-esclama lui facendomi ridere
-Sono Marco Sarrugerio, hai parlato con un mio amico una settimana fa? Si chiama Filippo.-
-Sì, perché?-chiedo curiosa
-Oddio! Posso abbracciarti?-mi chiede esasperato
-Preferirei di no, non sono abituata a certe dimostrazioni d’affetto-rispondo scuotendo il capo
-Non importa, scherzavo. Comunque tieni, questa è per te-dice porgendomi una lettera. L’afferro con espressione curiosa, Marco mi spiega che è da parte di Filippo ed io lo ringrazio.
Arriva un ragazzo abbastanza alto, moro, con gli occhi marroni con alcune venature verdi. -Marco dobbiamo andare, è arrivato Ludo.-dice questo senza degnare di uno sguardo né me né le ragazze
-Ci vediamo in giro Giada!-dice Marco salutandomi
-Te sei quella che qualche giorno fa stava cantando al parco!-esclama l’altro ragazzo
Divento rosso fuoco e accenno un “sì” con la testa.
–Sei brava-dice per poi andarsene portandosi dietro Marco.
Mi giro verso le altre che mi guardano a bocca aperta chiedendomi se conosco quei due ragazzi, io rispondo che sono amici di un mio amico e mi allontano per leggere la lettera di Filippo in santa pace. Mi siedo vicino ad un albero e mi rigiro la carta bianca tra le mani, mi decido ad aprirla mentre sento il suono della campanella, pace entrerò alle nove.

“Ciao Giada, inizio con il dire che non sono pratico con le lettere, anzi in realtà faccio proprio pena a italiano! Quindi non ti aspettare chissà che perché mentre scrivo Shakespeare si sta rigirando nella tomba!
Ti scrivo perché penso tu ti sia accorta della mia assenza sull’autobus e se così non fosse sto facendo una grande figura di merda. Sono malato, ecco perché non vengo a scuola. Magari avrai pensato a chissà che cosa o magari non ti importava nemmeno saperlo ma volevo avvisarti.
Tornerò lunedì prossimo a scuola e penso che occuperò di nuovo per sbaglio il tuo posto. Se vuoi possiamo andare e tornare insieme, fammelo sapere tramite Marco, oppure chiedigli il mio numero tanto te lo da senza farsi problemi. Spero tu abbia voglia di stare con me sull’autobus se no avrei perso la mia prima ed unica amica femmina. Detto questo ti saluto e vado a misurarmi la febbre, spero sia scesa almeno posso vederti prima.
Mi manchi,
Filippo.
P. s.:lo so il sistema delle lettere è antiquato ma mi diverte questa cosa, è particolare!”

Richiudo la lettera con il cuore che batte all’impazzata. Lui vuole rivedermi! Ditemi che non è un sogno e se lo è, non svegliatemi. Che poi io amo le lettere, perché mentre una chat sul cellulare la puoi cancellare facilmente, le lettere almeno che tu non la faccia a pezzi rimarranno sempre. E anche se tu le distruggerai rimarranno perché un messaggio al cellulare è normale, banale, mentre una lettera è particolare. La lettera è una cosa che rimarrà sempre, che riprendendola in mano qualche anno dopo e rileggendola ti ricominceranno a scendere le lacrime per i bei ricordi e sentirai ancora dentro di te quei sentimenti sentiti tempo prima e la apprezzerai ancora di più.
Rileggo la lettera, non ci credo:lui tiene a me così tanto da scrivermi una lettera! Il mio cuore sta battendo fortissimo, le mani tremano e le lacrime scendono. Possibile che un solo ragazzo sia capace di provocarmi tutti questi sentimenti? Possibile che con lui sento le tanto famose farfalle nelle stomaco? Possibile che dopo averci parlato solo una volta mi provoca il batticuore?
*Spazio autrice*
Sono pronta agli insulti, so che questo capitolo fa schifo ma volevo inserire la lettera e non sapevo come.
Vi prego non ammazzatemi, so che sono terribile, proprio ora che qualcuno iniziava a filarsi la mia fan fiction faccio un capitolo orribile!
Recensite e ditemi che ne pensate, tanto sono pronta alle offesse!
Ringrazio Odio la tesina e Kat_love per aver recensito,
Ciao a tutte <3
 

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Capitolo 4
*** Butterflies ***


BUTTERFLIES
Oggi è venerdì e finalmente finisce anche questa settimana di scuola! Purtroppo adesso abbiamo fisica ed io vado malissimo in questa materia, non capisco mai nulla di tutte queste formule! Qualcuno bussa alla porta interrompendo la prof, questa da il permesso per entrare e con mio grande stupore il ragazzo che ha interrotto la lezione è Marco.
-Buongiorno, il prof di inglese vorrebbe un attimo Giada. Posso portarla via?-chiede lui
-Sì ma digli al prof di fare veloce perché questa ragazza va abbastanza male nella mia materia-risponde quella vecchia mentre io mi alzo e raggiungo Marco. Lui ringrazia la prof e usciamo.
-Grazie mille. Sei il mio eroe! Odio quella vecchia!-esclamo una volta fuori dall’aula
-Senti in realtà non ti vuole il prof di inglese, ma dovevo dirti una cosa e mi sembrava la scusa migliore!-dice lui imbarazzato
-Dimmi tutto.-lo incito
-Filippo ieri è voluto venire per forza agli allenamenti, ma non era in gran forma e..-comincia lui
-Marco taglia corto, mi fai preoccupare!-esclamo io preoccupata
-E stando sotto sforzo le sue condizioni sono peggiorate. Poi mentre faceva le parallele è caduto e..in poche parole adesso si è fatto male ad una gamba.-spiega veloce
-Nulla di grave, vero?-chiedo preoccupata
-No, ci tenevo solo a dirtelo. So che tiene molto a te e tu tieni a lui.-risponde semplicemente
-Dove abita?-gli chiedo
-Perché?-mi chiede confuso
-Te scrivilo qui e poi lo scoprirai!-gli dico sicura porgendogli un foglietto di carta. Lui scrive e me lo rende, io lo ringrazio e lo saluto, rientro in classe e seguo qui pochi minuti di lezione che rimangono.
A fine scuola salgo sull’autobus, sempre su quello sbagliato. Quello che sta portando delle note colorate nella monotona melodia grigia che è la mia vita.
Pov Filippo
Sono disteso sul letto con un dolore lancinante alla testa, per via della febbre. Oltre a quella mi fa un male cane la gamba, anche se i medici hanno detto che non è nulla di grave, ma tanto il dolore lo sento io no? Che importa a loro? Nulla.
Sento qualcuno che bussa e chiedo chi è, risponde mia madre a la faccio entrare; quando vedo che non è sola il mio cuore perde un battito. Quegli occhi color cioccolato, quei capelli color miele, quel sorriso dolce e indifeso. Lei, in tutta la sua bellezza.
-Ciao..-sussurra sorridendo
-Ciao..-rispondo abbassando lo sguardo imbarazzato
-Come stai?-mi chiede mentre mia madre esce dalla stanza lanciandomi occhiate interrogative
-Cerco di andare avanti. Te?-le chiedo mentre lei si mette a sedere a terra davanti a me
-Tutto ok. Marco mi ha detto che non stavi bene e sono venuta. L’indirizzo me l’ha detto lui.-dice abbassando lo sguardo e arrossendo
-Grazie per il pensiero.-le rispondo
In stanza cala il silenzio, lei ha ancora lo sguardo al pavimento ed io ho il mio su di lei. Vedo che ride e scuote il capo, poi alza lo sguardo in castrando i suoi occhioni color cioccolato nei miei azzurro cielo.
-Vieni, è decisamente più comodo il letto del pavimento.-le dico battendo una mano sul letto, nello spazio davanti a me. Si toglie le scarpe e si mette a sedere a gambe incrociate davanti a me.
-Che hai alla gamba?-mi chiede rompendo il silenzio
-Nulla di grave. Porterò le stampelle per un po’, ma non è niente di terribile.-rispondo guardandomi il ginocchio
-Menomale, Marco mi aveva fatta preoccupare.-commenta ridendo leggermente
-A volte esagera. Si preoccupa perché per lui sono come un fratello.-rispondo guardando fuori dalla finestra le rondini che cominciano a migrare.
-Belle vero?-chiede lei guardando le rondini
-Già, bellissime.-rispondo guardandola mentre ammira le rondini
-Mi piacerebbe essere una rondine, lasciare tutto e andare dove potrò stare meglio.-commenta sorridendo al cielo
-Anche a me.-rispondo tenendo lo sguardo fisso su di lei
-Voliamo insieme?-mi chiede spostando lo sguardo su di me
-Sì. Aiutiamoci a spiccare il volo, che ne dici?-le chiedo
-Dico che accetto.-risponde sorridendo
-Spread your wings my little butterfly..-sussurro vicino alle sue labbra.
-Adesso devo andare, scusa.-dice lei alzandosi e rimettendosi le scarpe.
Le afferro un braccio e le lascio un bacio delicato sulla guancia facendola diventare rossa.
-Grazie per essere passata-le dico mentre lei sventolando la mano esce dalla mia camera.
Penso che non ringrazierò mai abbastanza Marco. Io..penso di amarla. Ho dovuto sentirla tremare sotto il mio tocco e vederla arrossire dopo un semplice bacio sulla guancia per capirlo.
*Spazio autrice*
Buona sera a tutte belle signorine!
Ecco "l'incontro tra Filippo e Giada", spero vi abbia soddisfatte :)
Ringrazio Kat_love e _Zayn_Malik per le recensioni e saluto tutti,
vi voglio bene (sta sera ho voglia di dimostrare affetto :3), notte a tutte <3

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Capitolo 5
*** Farfalle anche per Marco ***


Farfalle anche per Marco
Ormai sono passati due mesi da quel giorno sull’autobus e un mese e mezzo da quel pomeriggio a casa sua, quando mi promise che avremmo spiccato il volo insieme. Siamo molto uniti, ogni giorno che passa diventiamo sempre più amici, con lui accanto riesco a essere me stessa. Possiamo dire che ho finalmente trovato un migliore amico e visto che lui mi considera solo un’amica sto cercando di reprimere i miei sentimenti, anche se controvoglia. Purtroppo non viene più sul nostro autobus perché con il problema alla gamba sua mamma preferisce portarlo in macchina, ma ci vediamo comunque fuori scuola.
Infatti scendendo dall’autobus e lo trovo ad aspettarmi con Marco e Ludovico, un altro suo amico; ultimamente ho legato molto anche con Cucciolo (Marco) e Ludo perché sono simpatici e mi fanno sentire a mio agio. L’unico con cui preferisco evitare di stringere rapporti è Nicola per via del mio “concerto” che si è dovuto ascoltare, sono ancora troppo imbarazzata.
-Ciao Giada!-esclama Ludo appena mi vede venendo ad abbracciarmi. Sta per circondarmi con le sue braccia quando Filippo lo spinge e mi abbraccia al posto suo. Appena sento le sue braccia intorno ai miei fianchi comincio a tremare e le farfalle aumentano la velocità del battito delle ali. Ho detto che stavo provando a reprimere i miei sentimenti, non che ci stavo riuscendo. Sento il suo respiro caldo sul mio collo e i brividi mi percorrono la schiena; ci allontaniamo lentamente e i miei occhi color cioccolata si incontrano con i suoi azzurro cielo. Mi sorride facendo scoppiare il mio cuore di gioia. Possibile che non si accorga dell’effetto che mi fa?
Saluto anche gli altri e cominciamo a discutere del più e del meno. Poi scorgo una ragazza in mezzo alla folla, è davvero carina ma sembra un po’ spaesata, forse è nuova. Mi ricorda me stessa un mesetto fa, prima che trovassi il coraggio di parlare con Filippo. È abbastanza alta, ha un bel fisico, ha i capelli tendenti all’arancione lunghi e mossi e gli occhi verdi; a prima vista sembra simpatica, magari se la chiamo si sentirà meno in difficoltà. Le vado vicino e la invito ad unirsi a noi, lei accetta contenta e mentre raggiungiamo insieme i ragazzi ci presentiamo.
-Ragazzi lei è Alessia!-esclamo attirando l’attenzione di tutti e tre
-Io sono Ludo!-dice lui tendendole la mano.
-Filippo!-esclama il mio biondino sorridendole
Lei aspetta che Marco faccia come gli altri, ma lui non muove un dito. La guarda e basta. È come paralizzato.
Pov Marco
Giada si allontana e torna poco dopo con una ragazza, il primo pensiero che mi balena in mente è: bellissima. È abbastanza alta, con i capelli tendenti all’arancione e gli occhi verdi, ha un sorriso smagliante, gli occhiali dalla montatura grande e nera e le guance leggermente arrossate. Nel guardarla non mi accorgo che sta aspettando che mi presenti, così Giada mi fa ritornare sul pianeta terra con un leggero colpetto sul braccio.
-Oh sì, giusto. Io sono Marco..-balbetto poi mentre le tendo la mano
-Alessia.-risponde stringendola
Quel contatto mi provoca un uragano nello stomaco, sento tutto sottosopra, come quando sali sulle montagne russe dopo aver mangiato, con la differenza che questo “mal di stomaco” è piacevole. Sorride scoprendo dei denti bianchi e perfetti, sento dei brividi attraversarmi la schiena e cerco di simulare qualcosa simile ad un sorriso.
La campanella interrompe il nostro contatto visivo, saluto e vado in classe con Filo e Ludo. Poco dopo dalla porta entra lei:Alessia. La prof la presenta alla classe e lei si siede accanto a me. Tira fuori i libri e cerca di seguire l’ora di scienze; quando è concentrata sui libri è ancora più bella. Si gira verso di me facendo scontrare i nostri occhi, marrone scuro nel verde chiaro; sorride ed io sento qualcosa di nuovo, mai provato prima. Le farfalle cominciano a battere le ali freneticamente, come se volessero forarmi la pancia, il cuore batte così forte che lo possono sentire anche in America. Non ci credo:io che provo queste cose per una ragazza che conosco da nemmeno un’ora? Però lei è così..così perfetta, come si fa a non amarla? Quando sorride, quando parla, quando legge, quando si sposta i capelli dietro l’orecchio..ogni movimento che compie è perfetto.
-Hai una penna in più?-mi chiede
-Oh..aspetta che guardo.-le rispondo cercando nell’astuccio
-Tiene.-le dico porgendole la penna blu.
-Grazie.-sussurra sorridendo
-Prego.-rispondo cercando di non diventare un peperone.
Possibile che non capisca che effetto mi fanno i suoi sorrisi? Eppure non sono bravo a nascondere i sentimenti, tutti capiscono subito cosa provo, perché lei no? Forse è vero:i diretti interessati sono sempre gli ultimi a capire queste cose.
-Senti, dopo scuola hai da fare qualcosa?-le chiedo d’impulso
-No, perché?-chiede notevolmente sorpresa
-Possiamo uscire, se vuoi. Almeno ti mostro la città!-dico sorprendendomi di me stesso
-Ok, quando?-chiede
-Alle 15, perché poi alle 18 ho gli allenamenti. Va bene?-
-Certo. Dove ci troviamo?-
-Vengo a prenderti a casa. Scrivimi l’indirizzo.-rispondo porgendole il quaderno
Sarà un bel pomeriggio, ne sono sicuro. Con lei tutto sembra perfetto, perfino le lezioni di scienze con questa rompiscatole della prof.
*Spazio autrice*
Hello peoples!
In questo capitolo arriva una nuova ragazza, Alessia, che colpisce subito il nostro Cucciolo. Chissà come andrà tra loro..non lo so nemmeno io :3
Ho messo anche il pov di Marco perchè la storia non è incentrata solo su Giada e Filippo (anche se sono i protagonisti) e quindi qualche volta metterò anche i pov di altri personaggi, per farvi capire anche i loro sentimenti.
Ringrazio Kat_love perchè recensisce sempre e perchè ha messo la storia tra le preferite <3 
Ringrazio anche Odio la tesina per aver recensito positivamente ogni capitolo
Grazie anche a FrancyCece9 per aver messo questa storia tra le seguite
E grazie a serena2000 per aver messo questa storia tra le preferite e per commentarla positivamente quando ci vediamo a scuola <3, ogni tanto lasciala una recensionina cielo mio <3 !
Ok finito il poema vado a prepararmi,
buonanotte a tutti <3

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Capitolo 6
*** Alla scoperta della tua vita ***


Alla scoperta della tua vita
Quando sento suonare la campanella schizzo fuori dalla classe con la velocità di un fulmine:devo “uscire” con Filippo. Anche se non si può considerare una vera e propria uscita, infondo andiamo a mangiare al Mc e poi lo vado a vedere agli allenamenti di ginnastica, però per me è importante lo stesso. Lo vedo davanti alla fermata, è bello come sempre, tamburella con il piede e sposta lo sguardo ovunque sulla folla di ragazzi. Quando mi vede sorride e mi fa cenno di muovermi perché l’autobus arriverà nel giro di pochi secondi. Lo raggiungo e montiamo sul mezzo, ci mettiamo nei posti vicino al finestrino, quelli singoli uno davanti all’altro.
-Allora, come è andata oggi?-mi chiede incastrando i suoi occhioni azzurri nei miei
-Bene, abbiamo fatto tedesco..io amo quella lingua!-rispondo battendo le mani come una bambina provocando le sue risa.
-Non ho mai visto una ragazza così contenta di fare tedesco, di solito a voi femmine piace francese.-commenta lui. Io alzo un sopracciglio e incrocio le braccia al petto in senso di disaccordo.
-Scherzi vero? Io odio quella lingua!-esclamo cercando di non ridere per la sua espressione
-Non l’avrei mai detto. Anzi, a dire la verità mi sembravi proprio tipa da francese.-commenta alzandosi e pigiando il tasto blu con scritto “stop” per prenotare la fermata.
-La prendo come un’offesa, sai?-ribatto raggiungendolo davanti alle porte del bus. Lui ride scendendo dal mezzo ed io lo seguo.
In meno di mezz’ora abbiamo finito di mangiare, miracolo visto che la fila era lunga! Poi dicono che la popolazione odierna tende all’obesità..ci credo! C’era una fila di ragazzi con buoni sconto che si riempivano il tavolo di patatine fritte là dentro! Noi al confronto sembravamo messi a dieta. I nostri Crispy e le nostre cole medie non erano niente a confronto. Una mano calda che cerca il contatto con la mia mi risveglia dai miei pensieri profondi sull’obesità odierna. Guardo in basso e vedo che Filippo sta intrecciando le sue dita alle mie, decido di muovermi e faccio intrecciare i nostri mignoli. A quel contatto sento i brividi percorrermi tutta la spina dorsale, non so se in quel momento volevo uccidermi o cosa, ma lo guardai negli occhi. Non l’avessi mai fatto. Quegli occhi sono pieni di emozioni, un po’ come dovevano essere i miei. Vedo il cielo con tutta la sua infinità là dentro. Mentre mi perdo in quegli occhi noto le sue guance colorarsi di una leggera sfumatura di rosso, ultimamente accade spesso, ma succede anche a me quindi non gli do molto peso.
-Non avevo mai notato che avessi gli occhi così belli-commenta lui facendomi avvampare ancora di più
-Grazie. Io vorrei tanto avere i tuoi invece. Ho sempre dato per scontato la bellezza degli occhi azzurri, anzi cominciavo a pensare che fossero banali, ma mi hai fatto cambiare idea.-rispondo io tirando fuori il coraggio, da non so dove.
-Mi sento onorato.-risponde ridendo leggermente e facendo colorare le sue guance di rosso
In poco tempo ci troviamo davanti ad un edificio a mattonelle rosse, davanti ad esso c’è un parcheggio e dietro un giardino, il tutto è circondato da una ringhiera verde. Non sembra molto una palestra, ha più la struttura da scuola, ma è carina e accogliente. Filippo suona il campanello e una voce femminile chiede chi è, lui risponde dicendo il suo nome e la donna lo saluta e apre il cancello. Rimango strabiliata. Non avevo mai visto una cosa simile. Di solito i cancelli delle palestre sono aperti, tanto mica è un hotel dove alloggiano persone famose! Per quale motivo lo tengono chiuso?
-Senti, ora io mi cambio, te aspettami fuori. Ok?-chiede retorico lui mentre varchiamo la soglia dell’edificio
-Ma dai. E io che pensavo che sarei entrata nello spogliatoio con te!-esclamo sarcastica io
-Se vuoi puoi, non si scandalizza nessuno qua!-ribatte lui cercando di nascondere il rossore sulle guance
-Scherzavo cretino! Entra e muoviti!-lo incito spingendolo dentro allo spogliatoio provocando le sue risa.
Mi metto a sedere per terra e tiro fuori il cellulare, trovo alcune notifiche di face book, apro e vedo che sono richieste di amicizia. Quando vedo da chi strabuzzo gli occhi: Nicola mi ha chiesto l’amicizia! Per intendersi:Nicola è quell’amico di Filippo che si è sorbito il mio spettacolino. Devo ammettere che è davvero bello, però. Accetto l’amicizia e un urlo mi fa spaventare. Mi giro e vedo Ludo che corre nella mia direzione, scuoto la testa ridendo a mi alzo per andarlo ad abbracciare. Mi lascio circondare dalle suo braccia e mi lascia un bacio sulla guancia.
-Filo è dentro?-chiede allontanandosi. Annuisco.
-E tu non sei entrata? Guarda che Filippo senza maglia è uno spettacolo!-dice lui sorridendo malizioso. Io spalanco gli occhi e arrossisco di botto.
-Entra nello spogliatoio! Muoviti Edalli, prima che la mia tranquillità vada a farsi fottere!-esclamo cercando di nascondere il rossore sul mio viso.
-Ma è vero! Puoi chiedere conferma a Francesca se vuoi!-ribatte lui alzando le mani in segno di arresa. Io gli alzo il dito medio e lui ridendo entra nello spogliatoio. Quello che ha detto mi colpisce solo dopo:chi cazzo è questa Francesca? E perché dovrebbe essere esperta sul fisico del mio biondino?
Delle urla mi risvegliano dai miei pensieri, provengono dalla stanza davanti a me e senza pensarci apro la porta per vedere che sta succedendo. Appena vedo cosa c’è all’interno divento un pomodoro e mi maledico per la mia impulsività:ho appena aperto la porta dello spogliatoio maschile. Quello che vedo non è di sicuro un brutto spettacolo, anzi, Filippo è in mutande quindi è anche un bel vedere! Ma cazzo potevo evitarmela questa figuraccia!
-Cazzo.. scusa!-esclamo per poi richiudermi la porta alle spalle e sprofondare nella vergogna.
Qualche minuto dopo Filippo esce dallo spogliatoio ed entriamo in palestra. È davvero enorme!
Mi sa che passerò un bel pomeriggio qua, sembra davvero un bel posto e magari potrei appassionarmi allo sport, non sembra male!
*Spazio autrice*
Miracolo! Io che aggiorno dopo una settimana e mezzo! Apriamo lo spumante!
Allora, scherzi a parte..non ho aggiornato perchè in questi giorni sono stata una merda! (felicità!)
Spero che vi piaccia questo capitolo Filada (sì come bromance fa schifo ma l'ho inventato ora, aiutatemi a crearne di migliori!)
Il prossimo molto probabilmente sarà Marlessia (anche questo fa un po' schifino "-.-)
Vi avviso:ora la storia comincerà a farsi più viva grazie all'arrivo di un nuovo personaggio, ma non anticipo nulla :3
Detto questo me ne vado dai Tomorrow People *--*
Ciao, ciao a tutti <3
P.s.:grazie ancora a Odio la tesina per prendersi l'impegno di recensire sempre <3
 


 

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Capitolo 7
*** Può nascere qualcosa di così forte in così poco tempo? ***


Può nascere qualcosa di così forte in così poco tempo?
Pov Alessia
Stoppo la playlist in riproduzione sul mio Ipod e mi alzo dal letto avvicinandomi all’armadio. Apro il mobile e comincio a tirar fuori alcuni indumenti; dopo minuti di ricerca lascio perdere e mi vado ad asciugare i capelli. Mi piace dedicare tempo a questa mia parte del corpo, mi piacciono i miei capelli, mi piace il modo in cui ricadono mossi sulle mie spalle, sono semplicemente..naturali. Penso siano una delle poche parti del mio corpo che mi piacciono. Smetto di osservare i miei capelli e torno in camera mia; metto l’intimo e butto un’occhiata all’armadio quasi completamente vuoto. Grazie, però, a quell’occhiata buttata lì di sfuggita vedo quello che potrebbe essere il primo indumento da indossare per uscire con Marco. Mi avvicino all’armadio e prendo la salopette corta di jeans, non mi ricordavo nemmeno di averla, non so in quale momento l’ho comprata, ma ho fatto una cosa giusta. Osservo il resto dell’armadio e afferro la maglia appesa alla gruccia, sì sono forse l’unica persona al mondo che mette le maglie sulle grucce ma sono fatta così. È una maglia che ho comprato l’estate scorsa, è a maniche corte, blu e arriva sopra all’ombelico. Mi vesto e passo al trucco, opto per un po’ di mascara e una riga di eye-liner nero, infondo devo solo andare a giro per la città. Prendo le Dr. Martens blu e recupero la borsa mettendoci tutto quello che mi può servire. Scendo le scale e vado in salotto dove trovo mia madre intenta a guardare la tv.
-Dove devi andare?-mi chiede curiosa
-Un amico mi porta a giro per la città..-rispondo io vaga, tanto so che vorrà approfondire.
-E come è questo amico?-chiede stuzzicandomi. Ok, posso mentire a chiunque ma non a mia madre, ci ho provato ma è impossibile.
-Bellissimo mamma, io..semplicemente..credo di amarlo! Ma è stupido, no? Dire di amare una persona dopo così poco tempo. È assurdo!-esclamo io
-Non è assurdo. A me tuo padre è piaciuto sin dal primo istante che l’ho visto ed adesso siamo sposati da venti anni. Non è stupido quello che stai dicendo, è semplicemente un colpo di fulmine.-risponde lei sorridendo
Sto per ribattere, ma il campanello suona. Cazzo! Ora si che comincio a sentire la tensione!
Corro all’ingresso, ma mia madre mi precede e accoglie Marco con un sorriso enorme.
-Salve, sono Marco. Detta così suona male ma..dovrei uscire con sua figlia.-dice lui ridendo
-Oh ti prego, dammi del tu. Vuoi accomodarti?-chiede mia madre
No ok, forse è meglio se esco dal mio nascondiglio e lo porto lontano dall’interrogatorio di mia madre.
-No mamma, io e Marco dobbiamo uscire. Magari un’altra volta eh.-intervengo prendendo la borsa e portando Marco lontano dalle grinfie di mia madre.
Appena siamo abbastanza lontani da casa mia mi scuso per averlo lasciato da solo con mia madre, si vedeva che era a disagio; lui dice che non importa, anche sua madre fa così.
-Sei bellissima.-commenta poi facendomi arrossire. Gli sussurro un flebile “grazie” e cominciamo a camminare per le strade di Milano parlando un po’ di noi e della nostra vita. Mi porta in un parco, è bellissimo e sono contenta che ci siamo allontanati un po’ dal centro, qui saremo di sicuro più tranquilli. Ci distendiamo sul prato uno accanto all’altra.
-Sei fidanzata?-chiede poi sorprendendomi
-No, te?-chiedo
-Nemmeno.-risponde guardando il cielo. Sento la sua mano sulla mia e sussulto, sento che sta giocando con le mie dita, lo guardo e vedo che hai le guance rosse.
-Interessante..-commento maliziosa. Lo sento ridere leggermente.
-Secondo te sono brutto?-mi chiede poi lasciandomi sbalordita per la seconda volta
-Perché me lo chiedi?-chiedo curiosa
-La mia ex mi ha lasciato perché sono brutto. La pensi come lei?-mi chiede sollevando il busto e tenendosi su con i gomiti.
-La tua ex è pazza, fattelo dire.-rispondo ridacchiando nervosamente; si può sembrare strano ma è come se gli stessi per dire che mi piace.
-Questo è un?-chiede girandosi a pancia in giù e avvicinandosi a me.
-Un..no, non sei affatto brutto.-rispondo mentre il mio stomaco si contorce
-Quindi se faccio una cosa non te la prendi a male?-chiede avvicinando pericolosamente il suo viso al mio
-Dipende cosa..-ribatto confusa
-Qualcosa tipo questo.-risponde avvicinandosi di più al mio volto. I nostri respiri si stanno confondendo e nel mio stomaco regna un caos incredibile, credo che tutti gli animali esistenti al mondo stiamo per perforarmi la pancia. Del mio cuore non ne parliamo! Stava battendo così forte che da un momento all’altro sarebbe uscito dal mio petto. Finalmente fa combaciare le sue labbra con le mie e provo un’insieme di sensazioni folli. Si allontana e ci sorridiamo.
-Sai..sembra stupido dirlo ma..penso di amarti.-commenta arrossendo
-Siamo stupidi in due allora:provo lo stesso anch’io.-ammetto sorridendo
Facciamo combaciare di nuovo le nostre labbra e adesso approfondiamo il bacio. Dopo un po’ di sdolcinatezze lo convinco ad andare sull’altalena, grazie a quel bacio mi sento più libera, sollevata. Quando ormai il sole è tramontato mi riaccompagna a casa e ci diamo appuntamento lunedì a scuola. Adesso c’è solo una domanda che mi frulla in testa: cosa siamo adesso?
*Spazio autrice*
Buonasera a tutte/i!!
Sono riuscita a mettere il capitolo ora visto che sono rimasta a casa, causa influenza di merda! 
Anyway.. Vi piace il capitolo? Spero di sì.
Grazie a Odio la tesina per aver recensito praticamente appena ho messo il capitolo, per Serena200 che ha recensito il 5
E a quella bellezza di kat_love anche se mi deve spiegare il perchè della recensione strana..
Detto questo vado a ninna perchè sto morendo letteralmente dal sonno,
Baci <3,
-Marika

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Capitolo 8
*** E tu che ci fai qui?! ***


E tu che ci fai qui?!
Il suono insistente della sveglia interrompe i miei sogni, ma dico io non poteva aspettare che Robbie Amell mi baciasse? Mi alzo a malavoglia dal letto e spengo la canzone che mi fa da sveglia:“White horse” di Taylor Swift. Mi trascino in bagno e lì pettino i miei capelli color rame e metto un filo di mascara sulle mie ciglia, non amo truccarmi quindi riduco questo passaggio al minimo indispensabile. Torno in camera e mentre apro le ante del mio armadio sento il mio cellulare vibrare sul comodino, mi avvicino e apro il messaggio. È da Filippo.
“So che odi correre, ma stamattina mi sono svegliato presto e sto andando a correre, sono quasi a casa tua..ti unisci a me?”
“E la scuola?” rispondo io
La risposta non tarda ad arrivare:“Perché la scuola è aperta anche di domenica?”
“Ah me è domenica oggi! Ok, mi preparo e ti aspetto Jlancio il cellulare sul letto e mi precipito davanti all’armadio. E adesso cosa cavolo mi metto? Io non vado mai a correre!
Esco dalla mia camera ed entro in quella di mio fratello, dove lo trovo addormentato. So che mi ammazzerà se lo faccio, ma mi serve urgentemente il suo aiuto!
-Sveglia!!-gli urlo nell’orecchio facendolo balzare a sedere.
-Ma che cazzo Giada! Non hai niente di meglio da fare che urlarmi nelle orecchie alle 6.30 di domenica mattina?!-chiede irritato lui quando si accorge di me.
-No, senti mi serve il tuo aiuto!-esclamo mentre lui si sdraia sotto il piumone
-Su cosa?-chiede scocciato
-Devo andare a correre con un mio amico, cosa mi metto?-chiedo cercando di non sembrare troppo presa.
Lui salta in piedi, mi prende un polso e mi trascina in camera mia. Si piazza davanti al mio armadio e comincia a cercare qualcosa.
-Come mai tutto questo entusiasmo?-chiedo confusa
-Scherzi?! Una buona volta che tu devi uscire con un tuo amico, per giunta anche maschio, mica posso tirarmi indietro!-esclama lui. Perfetto anche mio fratello pensa che sia una sfigata con i ragazzi, il che non è del tutto errato a pensarci bene..
Alla fine Matteo (mio fratello) mi lancia un paio di pantaloni di tuta blu, con la scritta sul sedere bianca della Carlsberg e un top blu di cui non sapevo nemmeno l’esistenza.
-Scherzi vero? Io non ci esco con questo coso corto! Fa un freddo cane fuori!-esclamo io dopo aver notato quanto è corto il top
-Ecco perché non hai un ragazzo, sorellina. Metti un po’ in mostra il tuo bel corpicino.-dice facendomi l’occhiolino. Sto per ribattere quando suona il campanello; mio fratello si precipita giù scordandosi di essere solo in boxer, ma tanto sono problemi suoi.
Io mi infilo i pantaloni a lancio il top sul letto prendendo una canottiera blu evidentemente più coprente, preferirei non fare figuracce, non sono così in forma da potermi permettere di mettere un top corto come quello. Mentre lego i miei capelli in una coda alta sento mio fratello urlare il nome di Filippo. Recupero il cellulare e scendo le scale trovando Matteo che parla tranquillamente con Filippo, come se fossero amici di vecchia data.
-Giada! Non mi avevi detto di avere un fratello, e soprattutto che era Matteo!-esclama Filippo appena mi vede entrare in salotto.
-E quindi? Se te lo dicevo cambiava qualcosa?-chiedo disorientata
-Certo che cambiava! Io e tuo fratello facciamo ginnastica insieme da almeno 10 anni!-esclama il biondo spiazzandomi
- Matteo De Martini, per quale motivo non mi hai detto che andavi a ginnastica con Filippo?!-chiedo stranita
-Te non me l’hai chiesto!-dice lui in sua difesa. Io mi batto una mano in fronte e scuoto la testa, Filippo ride, si alza e mi raggiunge; salutiamo mio fratello e ce ne andiamo.
-Arriviamo a un parco qui vicino, si unisce un mio amico, ok?-mi chiede
-Va bene.-acconsento mentre cominciamo a correre vicini
-Comunque ci stai bene così!-esclama lui guardandomi
-Grazie..-sussurro imbarazzata.-Anche te.-aggiungo poi sorridendogli
Una volta arrivati al parco Filippo si guarda intorno alla ricerca del suo amico, poi notiamo un ragazzo alto, pelle abbronzata, muscolo, con i capelli marroni pettinati in una cresta; indossa una canottiera nera e dei pantaloncini rossi che rimettono in risalto il fisico. Giuro che adesso svengo. Ci avviciniamo, siccome sono miope non riesco a vederlo bene finché non me lo trovo a pochi metri di distanza. Adesso sì che muoio!
- Andrea?!-urlo appena riesco a vederlo bene
-Giada! Che ci fai qui?-chiede lui sorridendo
-Sorridi anche? Brutto bastardo!-esclamo io con disprezzo
-Voi vi conoscete?-chiede Filippo notevolmente disorientato
-Purtroppo sì..-sputo acida io
-Eddai Giadina, non fare così..-dice Andrea avvicinandosi e mettendomi una mano sulla spalla
-Non toccarmi Cingolani!-urlo togliendogli la mano dalla mia spalla e correndo via. Ma guarda te se su 7 miliardi di persone nel mondo doveva capitarmi davanti proprio quell’energumeno sciupa femmine di Andrea! Questa si chiama sfiga!
*Spazio autrice*
Buona sera a tutte bellissime <3
Con questo capitolo cominciano a cambiare le cose. è un'idea che mi è venuta sotto la doccia (sì sono molto normale :3) e spero che vi piaccia.
Personalmente amo Cingo, anche se Giada non sembra pensarla come me :( , ma c'è un motivo che scoprirete più avanti u.u
Ditemi che ne pensate dell'entrata in scena di questo nuovo personaggio a sconvolgere le vite tranquille di queste povere anime :)
Allooora..ringrazio come sempre quella figa di kat_love, perchè recensisce sempre ed è un'amica fantastica, ti voglio bene tesoro <3 (sì stasera ho voglia di dimostrazioni d'affetto, ma sai com'è dopo quello che è successo.. :/ )
 Approposito di Kat_love, mi fate un favore? Passate anche dall'altra mia fanfiction sui ginnasti? Si chiama One way or another, la scrivo insieme a Kat, ma non riceve molte recensioni, anzi, pochissime :( Ringrazio in anticipo chi lo farà :)
Poi ringrazio anche Odio la tesina, perchè cacchio figliola recensisci pochissimo tempo dopo che metto i capitoli e mi sento apprezzata grazie a te :) <3
Ok, finito il mio poemino vi ringrazio per esservelo sorbito e me ne vado a scrivere il 5 capitolo di One way or another, per la felicità di Kat <3
Notte notte belle <3 

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Capitolo 9
*** Completa ***


Completa
Pov Giada
Erano ormai tre giorni che ero sul letto a piangere, ormai non mi riconoscevo più, era bastato un suo solo tocco per rendermi di nuovo invulnerabile. Ormai sono tre giorni che le nostre immagini mi scorrono davanti, sto rivivendo l’incubo davanti ai miei occhi. È il momento più brutto della mia vita.
Pov Filippo
Sono a casa di marco da mezz’ora e lui mi sta dicendo qualcosa sulla ragazza nuova, Alessia, ma io ho la testa da qualche altra parte. È tre giorni che non si fa vedere, precisamente da quella domenica.
-Marco ho avuto un’idea!-esclamo poi parlandogli sopra
Lui mi guarda interrogativo e allora gli spiego tutto il mio piano, che consiste nel portare Giada in piscina, una volta mi ha raccontato di quanto le piace nuotare e di come si sente libera, magari riesco a farla sorridere.
-Ma mi stavi ascoltando mentre ti parlavo di Alessia?-mi chiede interrogativo
-In realtà no..-rispondo imbarazzato
-Lasciamo fare vai! Allora chiamo Alessia e le espongo l’idea-dice lui uscendo in terrazza
Io nel frattempo avviso Matteo di preparare una borsa con tutto quello che servirà a Giada e poi mando un messaggio a lei, al quale però non risponde. Come a tutti gli altri.
-Ci sta.-dice Marco entrando in stanza
Mi alzo e ci avviamo verso casa di Alessia, appena arriviamo il mio miglior amico attacca le sue labbra con quelle della ragazza davanti a noi. No, aspetta. Cos’è questa storia? Forse prima mi stava parlando di quello.. Sono contento per lui, penso poi abbozzando un sorriso, dopo Francesca era distrutto.
-Vogliamo andare o avete le bombole d’ossigeno e durerete per tutto il pomeriggio?-sbotto ad un certo punto facendoli ridacchiare
Ci incamminiamo verso casa di Giada e sinceramente mi sento di troppo: Alessia e Marco si tengono per mano e si scambiano sguardi dolci, come se fossero in un mondo tutto loro. Comincio a pensare di essere davvero strano, insomma, un ragazzo di 17 anni che non ha una ragazza non vi sembra una cosa anomala?
Pov Giada
Mi guardo allo specchio e sorrido malinconica notando quanto somiglio a un panda. È strano come l’unica volta che mi sono truccata mi sono ritrovata a piangere e diventare un panda. Sento un’altra lacrima rigarmi la guancia e bruciare sulla superficie della mia pelle, poi più nulla, solo il rumore secco dell’acqua salata che si scontra col pavimento in parquet.
Sento il campanello suonare, ma lo ignoro:tanto andrà Matteo ad aprire. Come previsto mio fratello scende le scale con la delicatezza di un elefante e apre la porta, saluta gli ospiti e poi le voci si confondono. Mi butto a peso morto sul letto soffocando la testa nel cuscino.
-Non vorrai mica morire così giovane, vero?-chiede la sua voce alle mie spalle.
-Non lo so, avevo preso in considerazione l’idea..-rispondo sarcastica
Sento la sua mano carezzarmi la schiena e la sua voce invitarmi a togliere la faccia dalla morsa di piume.
-No, sembro un panda!-rifiuto io
-A me piacciono i panda-risponde semplicemente passandomi una mano tra i capelli e carezzandomeli
Stacco la testa dal cuscino molto lentamente e poi mi giro verso di lui incontrando i suoi occhioni azzurri. Mi sta fissando, evidentemente non capisce il perché il sia in questo stato, non lo biasimo affatto.
-Mi vuoi spiegare che è successo?-mi chiede poi rompendo il silenzio
-Io lo conosco Andrea, anche troppo bene..-rispondo abbassando lo sguardo
Con la sua mano sfiora la mia e il mio stomaco si contorce. –Vuoi parlarne?-mi chiede
-Mi ha fatto tanto male in passato..-comincio io. Lui mi fa segno con la mano di continuare ed io prendo un bel respiro e comincio a raccontare tutto. Tutto davvero. Dalla prima volta che l’ho visto, ai primi sorrisi che mi faceva nascere, fino ad arrivare a quel giorno maledetto.
Quando finisco lo guardo, in attesa di un giudizio, ma non proferisce parola. Mi asciuga le lacrime che mi stanno rigando di nuovo il viso e sorride. Il suo sorriso fa centro: mi fa sorridere. Non mi ero mai sentita così vuota e così piena allo stesso tempo. Ma d’altronde io amo Filippo proprio per questo.
-Però.. sappi che lui si è pentito di tutto.-commenta poi
-Come fai a saperlo?-chiedo interrogativa
-Forse non l’hai sentito ma, quando sei corsa via, lui ha urlato “scusa”.. Può sembrare poco, ma Andrea Cingolani non si scusa mai. E penso che tu lo sappia.-risponde il biondo risolvendo i miei dubbi.
-Lo so benissimo che non si scusa mai, ma a me non bastano le parole. Voglio anche le azioni. Le sue parole mi hanno sempre fregata, è l’ora che dimostri quello che dice.-rispondo secca e cupa
-Hai paura che succeda di nuovo? Vero?-mi chiede fissando i suoi occhi nei miei
Io annuisco, incapace di proferire parola. Lui stringe le mie mani nelle sue e le porta al suo petto.
-Ci sono io adesso. Nessuno ti farà del male, piccola.-sussurra sorridendo sincero
-Grazie Filippo, grazie mille.-rispondo mentre l’ultima lacrima esce
Lo abbraccio, lo abbraccio come non ho mai fatto con nessuno, voglio avere la conferma che rimanga con me. Mi circonda con le sue braccia e mi stringe al suo petto, facendomi poggiare la testa nell’incavo del suo collo. Mi sento sicura con lui.
Sento le sue braccia abbandonare il mio corpo e le sue mani poggiarsi sulle mie guance. Lo fisso nelle iridi azzurre, ammetto che le amo troppo, sono come una calamita per me. Persa nei suoi oceani non mi accorgo che si sta avvicinando finché i nostri nasi non si scontrano. Automaticamente chiudo gli occhi e mi lascio al caso. Sento il suo respiro infrangersi sulle mie labbra e dentro di me regna la confusione. Il mio cuore minaccia di sfondarmi il petto da quanto batte veloce e il mio stomaco si sta annodando creandomi una sensazione di scombussolamento.
Finalmente le sento, le sue labbra morbide sulle mie, le ho desiderate per un anno intero e adesso ho solo voglia di godermele, finché dura. Sento la sua lingua tracciare il contorno del mio labbro inferiore e schiudo le labbra facendola entrare. Mentre le nostre lingue danzano sento degli occhi fissarmi, ma non mi interessa, adesso sono completa e fanculo a tutto il resto!
*Spazio autrice*
Buongiorno!
Ci ho messo 400 anni ad aggiornare, ma sono successe un casino di cose!
Finalmente il bacio tra Filo e Giada, alleluia!
Anche se.. ancora voi non sapete cosa è successo con Andrea, muahahah
In questi giorni ho pensato un po' a come strutturare la storia e sono arrivata ad una conclusione:durerà massimo 15 capitoli. Questo significa che tra poco finisce.
Detto questo ringrazio sempre quei due angeli di Alessia_j97 e Odio la tesina, è importante per me sapere che pensate delle mie storie :)
Vabbuono..spero che il capitolo vi piaccia, segnalatemi eventuali errori, adesso corro a finire il primo capitolo di una nuova storia :)
Sì lo so, sono incorreggibile: ho qualcosa tipo 3 storie avviate e ne inizio un'altra :3
Ciao a tutte <3

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Capitolo 10
*** Riproviamoci, ok? ***


Riproviamoci ok?
 
Entro a passo svelto nella palestra:sono decisa a farlo, ci parlerò. D’altronde non posso aspettare di essere sul letto di morte per perdonarlo, tutti hanno diritto a una seconda chance. Anche lui.
Lo vedo che si allena alle parallele e lo raggiungo, mi siedo sul materassino e guardo tutto l’esercizio, aspetto finchè i suoi piedi non toccano terra. Evidentemente si accorge di essere fissato e si gira verso di me, appena mi vede strabuzza gli occhi, ma poi sorride, come mai l’ho visto fare.
-Dobbiamo parlare, lo sai?-chiedo in tono retorico
-No aspetta.. che è successo? Solo una settimana fa mi hai urlato contro e adesso mi parli civilmente?-fa il finto tonto
-Se non la smetti di fare il coglione ritorno a urlarti.-lo ammonisco
-Oh no ti prego, è tanto che non parliamo civilmente..-mi supplica lui
-Con oggi sono precisamente tre anni.-commento con lo sguardo a terra
-Cazzo.. è passato così tanto?-chiede strabuzzando gli occhi. –Dobbiamo rimediare, vieni.-aggiunge poi e senza aspettare una risposta mi prende la mano e mi trascina fuori.
Una volta fuori ci sediamo sotto un albero e sento il suo sguardo su di me, mi giro e lo squadro.. che cacchio ha da guardare?! Lo sa che mi da noia!
-Ti sei fatta più donna..-commenta senza staccare gli occhi dal mio corpo
-Avevo quattordici anni l’ultima volta che ci siamo visti.-rispondo io ovvia
-Mi dispiace.-dice dopo un attimo di silenzio
-Lo sai vero che non basta?-chiedo retorica
-Esigente..-commenta lui con superiorità
-Esigente?! Esigente?! Esigente.. sì, io sarei quella esigente eh? Ti rendi conto di quello che dici o il criceto nel tuo cervello è morto?!-urlo io alzandomi in piedi di scatto
-Scusa.-risponde lui
-No aspetta, perché pensi che un misero “scusa” basti?-chiedo retorica
-No, ma sai quanto mi costa..-risponde fissando il suo sguardo nel mio
-Ah perché pensi che a me non costi stare qui davanti a te e cercare di reprimere le lacrime?!-urlo adirata
-Piangi allora, me lo dicesti te che trattenere le lacrime fa male.-risponde semplicemente
Io. Sto. Per. Commettere. Un. Omicidio!
-Io ti uccido lo sai?! Cioè.. mi hai quasi violentata a quattordici anni e tutto quello che riesci a dire è “mi dispiace, scusa.”?! Io davvero ti ammazzo adesso.-urlo attirando l’attenzione di un paio di ragazze che stavano entrando dal cancello.
-Ok, lo so che ho sbagliato, me ne rendo conto, non sono così stupido. Mi dispiace davvero tanto, non so come fartelo capire. Non avrei dovuto, ma cazzo.. non so che mi è preso quella notte, forse avevo bevuto troppo o forse ti desideravo troppo. Tu non sai anche in questo momento quanto io desideri le tue labbra di nuovo sulle mie. Perché se c’è una cosa che ho capito quando ti ho rivista dopo tre anni quella è che io ti amavo e non ho mai smesso di farlo.-dice alzandosi e sovrastandomi con la sua altezza
-Wow. Non pensavo ci saresti mai riuscito.-commento a bocca aperta
-Invece sì perché so che sarà l’ultima volta che dirò queste cose a qualcuno. Ma adesso lascia perdere quello che ti ho detto. Tu ami Filippo e lui ama te, vi auguro tutta la felicità del mondo, perché entrambi la meritate.-ribatte lui
-Senti.. facciamo così:ricominciamo da capo, ok?-chiedo insicura
-Ci sto.-risponde sorridendo leggermente
-Io sono Giada DeMartini. Tu?-chiedo allungandogli la mano
-Andrea Cingolani.-risponde stringendola e ridendo
-Piacere di conoscerti.-diciamo insieme
È fatta. Un nuovo inizio anche con il mio quasi stupratore. Addio passato, adesso Andrea è una persona nuova per me.
*Spazio autrice*
Buona sera!
Sono consapevole del fatto che è corto ma.. finalmente avete scoperto che è successo tra Andrea e Giada!
Mi dispiace per Odio la tesina.. ti ho trasformato Cingo in uno stupratore, perdonami.
Spero che il capitolo vi piaccia, li ho conteggiati per bene e più o meno ne mancano 4, quindi siamo agli sgoccioli :)
Ringrazio serena2000 per aver recensito anche se essendo troppo corta non l'ha contata come recensione, anche se me le pagherai cara per aver fatto leggere Love story a Daniel!
Ringrazio anche Odio la tesina, ti inviterò al mio matrimonio segreto con Filo ;)
Notte <3
-Marika

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Capitolo 11
*** Would you be my princess? ***


Would you be my princess?
Ormai sono passate due settimane e da quel pomeriggio io e Andrea andiamo molto d’accordo, anche se a volte vorrei prenderlo a schiaffi visto che non fa altro che fare battutine pervertite, ma lasciamo perdere questi particolari. C’è qualcosa di molto più importante a cui pensare:un paio di giorni fa Filippo mi ha chiesto di uscire. Sarà il nostro primo appuntamento ed io sto andando completamente in tilt:non so cosa mettermi, come pettinarmi, se truccarmi e se sì come farlo, come comportarmi.. sembro una tredicenne alla sua prima cotta! Ma capitemi: io sento che lui potrebbe essere davvero il primo ragazzo di cui fido così ciecamente da donargli qualcosa di così prezioso come la mia verginità. Ho pensato molto a questa cosa, quando non ci avevo ancora parlato, e un giorno ho deciso che lui è forse l’unico ragazzo che custodirà la mia verginità come un tesoro, come ho fatto io fino ad adesso. Sembra strano pensare a queste cose visto che non stiamo nemmeno insieme, ma dopo quel bacio sono sicura che tra noi non durerà poco. O almeno lo spero.
Qualcuno bussa alla porta distogliendomi dai miei pensieri, mi lego meglio l’accappatoio e apro la porta della mia camera, trovandomi davanti Ludovico.
-Ludo, non vorrei essere scortese, ma che cazzo ci fai qui?-chiedo evidentemente spaesata
-Alessia mi ha avvisato dell’appuntamento, cosa che avresti dovuto fare te visto che sono il tuo miglior amico, ma a strozzarti ci penso dopo. Lei non poteva venire ad aiutarti, perché se n’è andata al mare con Marco per il finesettimana e quindi mi ha detto di venire al posto suo.-spiega lui con aria omicida, cazzo dovevo dirgli dell’appuntamento.
-Se aspetti due secondi, il tempo di mettermi qualcosa addosso..-farfuglio io imbarazzata
-Fai con calma, sono solo le cinque.-risponde lui con tutta calma
-Le cinque?! Filippo arriva alle sette, porca trota, avverti prima!-urlo io chiudendogli la porta in faccia
Mi metto le prime cose che trovo e riapro la porta a Ludo che entra senza farsi problemi, si posiziona davanti all’armadio e fissa il suo contenuto.
-I vestiti sono lì.-lo avviso io indicando il letto
Lui si gira e fissa gli abiti distesi sul mio letto, con aria da esperto.
-Dove andate?-chiede guardandomi
-Non lo so, ha avuto la brillante idea di farmi una sorpresa!-esclamo io entrando in bagno per asciugarmi i capelli
Quando torno in camera trovo Ludo disteso sul letto, con il cellulare in mano, e un vestito che non sapevo nemmeno di avere disteso accanto a lui. È tipo il vestito più bello che io abbia mai visto. Arriva poco più sopra del ginocchio, ha il corpetto aderente azzurro e una gonna morbida che sfuma dall’azzurro al blu scuro.
-E questo da dove spunta?-chiedo ammaliata
-Da un negozio, ovvio.-risponde sorridendomi
-Cioè.. tu..-balbetto io fissandolo incredula
Annuisce come se fosse normale. –Se non stessi per uscire con il ragazzo di cui sono cotta da due anni a questo punto ti sarei saltata addosso!-urlo felice
-Un bacio me lo puoi dare lo stesso..-commenta lui sporgendo la guancia verso di me
Gli scocco un bacio sulla guancia e lo abbraccio. –Grazie Ludo, non so come farei senza di te!-
-Se non ci fossi bisognerebbe inventarmi!-ribatte lui
Io rido e lo contagio. Ancora ridendo prendo il vestito e apro il cassetto della biancheria tirando fuori dell’intimo semplice. Ludo me lo prende di mano e lo cambia con un completino blu notte con il pizzo, fissandomi con aria di rimprovero quando sto per rimetterlo a posto. Faccio una smorfia, ma poi vado in bagno e mi chiudo dentro per vestirmi.
Quando esco faccio una giravolta su me stessa e sorrido a Ludo, che ricambia sincero.
-Filippo rimarrà senza parole!-esclama fissandomi con gli occhi lucidi
-Non starai mica per piangere, vero?-chiedo vedendo i suoi occhi riempirsi sempre di più
Lui sorride e mi abbraccia, bagnandomi la spalla con una lacrima. –Sono solo contento che entrambi i miei migliori amici abbiano trovato una persona perfetta per loro.-mi sussurra
Alle sette, puntuale, il campanello suona e il mio stomaco torna a contorcersi e stringersi in una morsa, il cuore accelera i battiti e un sorriso da ebete mi si dipinge in volto quando apro la porta e mi trovo quella meraviglia di ragazzo davanti.
-Sei.. wow! Non ho parole.. Sei perfetta.-balbetta lui fissandomi
-Ehm.. Grazie. Anche tu sei perfetto.-rispondo arrossendo
-Uhm.. Grazie. Andiamo?-chiede cercando di sciogliere l’imbarazzo
Annuisco e ci avviamo, mano nella mano, al luogo dell’appuntamento, arriviamo alla spiaggia e mi tolgo i tacchi per camminare meglio sulla sabbia. Arrivati a destinazione scopro che il luogo dell’appuntamento è una terrazza, sul tetto di una villetta sul mare. La vista è magnifica e la terrazza è decorata perfettamente, noto con piacere che ha scelto le orchidee al posto delle rose, ricordandosi che sono il mio fiore preferito.
Ci sediamo e cominciamo a mangiare e a parlare del più e del meno, stranamente non sono nemmeno agitata, con lui mi sento sempre a mio agio e questo è uno dei motivi che mi hanno portata ad innamorarmi di lui.
-Direi che è il momento di parlare..-commenta lui
-Ok. Parti te?-chiedo curiosa
-Volevo chiedertelo. Allora, non sono molto bravo con le parole e sinceramente questa è la prima volta che mi dichiaro, quindi non so cosa verrà fuori. Io ti amo, non mi piaci, ti amo proprio. So che ti amo sono due parole forti, che forse a 17 anni non dovremmo usare, ma io sento che quello che provo per te è proprio amore, non solo piacere. E l’ho capito dal primo istante in cui ti ho vista entrare in quel benedetto autobus, con lo sguardo disorientato, ho capito subito che avevi sbagliato a salire, ma ho sperato con tutto il cuore che decidessi di rimanere e per fortuna Dio mi ha ascoltato. Da quel giorno sono passati due anni, due anni in cui ti ho guardata ogni Santo giorno, senza mai avere il coraggio di rivolgerti la parola. E benedico quel giorno in cui mi sono messo a sedere “per sbaglio” al tuo posto, da lì ho ricominciato a vivere. So che hai passato un periodo orribile per colpa di Andrea, ma ti giuro che io non farò mai come lui, io a te ci tengo e rispetto le tue decisioni, se vorrai rimanere vergine fino al matrimonio non mi opporrò, farò qualsiasi cosa per proteggerti e tenerti al mio fianco. Ti amo.-dice lui prendendo fiato ogni poco
-Io.. sono senza parole e non ti azzardare mai più a dire che non sei bravo con le parole perché io ho sentito i brividi mentre parlavi. Non posso credere che siamo entrambi così stupidi, anche io ti amo dalla prima volta che ti ho visto, ma ho sempre pensato che tu fossi troppo per me. Come ben sai io non amo i ragazzi biondi con gli occhi azzurri, perché mi hanno sempre saputo di perfezione e la perfezione diventa noiosa, ma tu sei una perfezione che non stucca, sei una di quelle perfezioni che rimarresti a guardare per ore. Sono credente anch’io, ma Dio non ha ascoltato le tue preghiere, io sono rimasta su quell’autobus perché ho visto te, quindi è tutto merito della tua bellezza. Sono felice che tu abbia capito che per me la verginità è una cosa importante, ma non importa tenerla fino al matrimonio, non durerei con te accanto. Oddio, mi sento da meno, posso solo aggiungerti che ti amo.-rispondo io buttando fuori tutto quello che ho tenuto dentro per questi due fottuti anni
Si alza e mi si mette davanti, mi alzo anch’io, così siamo allo stesso livello, anche se io lo supero leggermente (magia dei tacchi).
-Would you be my princess?-mi chiede inginocchiandosi
-Sì, sì e ancora sì. Sono due anni che aspetto!-esclamo sorridendo, finalmente davvero felice.
Lui si rialza e ci abbracciamo, poi cominciamo a baciarci e finalmente capisco cosa intende mio fratello ogni volta che parla di quanto ama Carlotta. È così bello parlare con i verbi al “noi” e non più fare distinzione tra me e lui, adesso, dopo due fottuti anni, siamo un noi, un noi di quelli bellissimi.
*Spazio autrice*
Buonasera!
Questo capitolo è abbastanza lungo e pieno d'amore, cosa strana visto che io sono tutt'altro che romantica :3
Inizio col ribadire che siamo a fine storia e mi dispiace che non vi piaccia più, spero che questa "sorpresa" vi piaccia e vi invogli a recensire :)
Ringrazio serena2000 per la recensione, anche se ha sbagliato capitolo e al posto del 10 ha recensito l'1, ma so che sei un po' svampita e ti perdono <3
Ciao a tutti <3
-Marika

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