-What's in the box? -Simmons

di Thirrin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The box ***
Capitolo 2: *** Infirmary ***
Capitolo 3: *** The lab ***
Capitolo 4: *** The sandwich ***
Capitolo 5: *** Champagne ***
Capitolo 6: *** Joke ***



Capitolo 1
*** The box ***


AVVERTIMENTO: La storia è stata scritta in base alla visione in inglese, precedente alla versione italiana, quindi mi scuso se alcune frasi sono diverse o i termini non sono uguali alla puntata!


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Fitz le stava ricapitolando il piano di fuga, Simmons annuiva con fare determinato, pronta ma fiduciosa che ce l’avrebbero fatta, finché lui non le porse la bombola d’ossigeno.

-Dovrebbe bastare per farti fare i trenta metri…
Simmons rimase per un attimo perplessa, perché parlava al singolare?

-Una sola inalazione, ma siamo in due!

Fitz iniziò a sorridere in un nervoso tentativo di mantenere calma la conversazione
-Si, ho fatto i conti, la prenderai tu, nuoti meglio di me…

-No – disse subito lei, quasi stupita di come lui avesse anche solo potuto pensare a quell’opzione – Non ti lascio qui, è ridicolo, ci serve un nuovo piano!

- Jemma… - Fitz tentò di mantenere fermo il tono della voce con scarso risultato
-Non voglio discuterne ok? Lo prenderai tu, fine della storia. – Lo sguardo fisso nei suoi occhi, la voce che tremava –Non potrei vivere senza di te.

A lei mancò per un attimo il fiato, il fatto di lasciarlo lì a morire era inconcepibile ed assolutamente fuori discussione, ma dallo sguardo di Fitz capiva quanto lui fosse serio e questo la spaventò.

Si riscosse subito, tentò di farlo ragionare e quasi iniziò ad urlare

- Beh vale lo stesso per me! Dev’esserci…
Lui cercò di parlarle sopra, ma quasi non gli usciva la voce

-Lo prenderai tu - disse con tono basso e supplichevole senza più la forza di guardarla negli occhi

-…un altro modo! Perché vuoi che lo faccia? Sei il mio migliore amico in assoluto!
Una fitta al cuore, ma Fitz si costrinse ad alzare lo sguardo nuovamente nei suoi occhi.

-Beh tu per me sei più di questo Jemma. – la voce gli tremò.

Vide la sorpresa nei suoi occhi e non riuscì nuovamente a sostenere il suo sguardo.

Simmons non riusciva a dire una parola, era come pietrificata, non sapeva cosa dire, cosa fare, cosa pensare.

-Non sono riuscito a trovare il coraggio per dirtelo prima – sorrise tristemente fissando il pavimento – quindi ti prego…

Ora la guardava negli occhi, la voce supplicante, le lacrime che non potevano più essere trattenute - Lascia che te lo dimostri.

Simmons scoppiò a piangere disperata e lo abbracciò forte, incurante del suo braccio rotto, incurante della bombola che ancora teneva in mano, lo strinse perché in quel momento non c’era spazio per le parole.

-Va tutto bene – disse lui

-No! No! No! – le lacrime ora scendevano copiose, si staccò ed iniziò a baciargli il volto, la fronte, il collo, per poi tornare a stringerlo.
Come avrebbe potuto rischiare che morisse? Non aveva mai pensato di vivere senza di lui, ed ora che conosceva i suoi sentimenti, si sentiva derubata del tempo necessario per capire cosa effettivamente provava lei... Lo aveva sempre visto come un amico, ma in quel momento si sentiva dilaniata dal dolore per ciò che stava per succedere, le serviva del tempo per capire…

-Dobbiamo sbrigarci-

-No!

-Prendilo Jemma

–No!

-Prendilo - Le spinse il respiratore tra le braccia e si staccò dolcemente guardandola negli occhi e sforzandosi di sorriderle, poi prese coraggio e si voltò per attivare l’interruttore ma non ci riuscì perché entrambi caddero a terra sbalzati da uno scossone.

-Che succede? – Strillò Simmons terrorizzata – Stiamo affondando ulteriormente?

Fitz si rialzò e si avvicinò al vetro e scrutò fuori

-N..non credo.. stiamo.. stiamo salendo.- deglutì, poi si voltò – Qualcuno ci ha agganciato e ci sta portando in superficie- La voce talmente incredula da risultare quasi atona.

-Ci hanno trovati! – La voce di Jemma era ancora spezzata, ma questa volta dalla gioia, si avvicinò lentamente a lui per guardare fuori a sua volta

-Siamo salvi Fitz! Ci hanno... cosa c’è? – L’espressione di lui era corrucciata mentre osservava l’acqua scorrere sul vetro

-Chi ci ha agganciato? – disse semplicemente lui con lo stesso tono calmo – Non può essere la nostra squadra, non avrebbero avuto modo di trovarci, il segnalatore lo abbiamo lasciato sull’aereo... – si voltò a guardarla - l’unica persona che possa sapere dove siamo è Ward, oppure qualcuno ha captato il mio messaggio d’aiuto lasciato sulle frequenze S.H.I.E.L.D., ma potrebbe benissimo essere stato captato dall’Hydra.

Simmons si morse il labbro. A quello non aveva pensato.

-Magari Ward è tornato a prenderci. Forse era il suo piano dall’inizio – Fitz parlava quasi per auto convincersi –Forse ha eliminato Garrett ed è tornato a prenderci, lui..

-Fitz.

-...lui non potrebbe ucciderci, insomma quante volte avrebbe potuto farlo? Sono sicuro che è lui che ci sta salvando, deve essere così per forza perché altrimenti..

-FITZ!

Lui ammutolì, lo sguardo fisso sull’acqua che continuava a scorrere oltre il vetro.

-Ci ha scaraventato nell’oceano Fitz. – disse lei dolcemente, la mano andò a stringergli la spalla –ed io spero con tutto il cuore che non sia lui a tirarci fuori, perché in quel caso le sue intenzioni sarebbero tutt’altro che amichevoli.

-Non gli permetterei di farti del male – disse risoluto.

Simmons sorrise ma non disse nulla, lo abbracciò ancora una volta ma si staccarono subito, l’attenzione di entrambi fu catturata dal cielo finalmente visibile attraverso il vetro, e prima che potessero dire o fare qualcosa la porta saltò, ed un volto con gli occhiali da sole comparve, li vide e sorrise.

-FitzSimmons! Non vi sembra di esagerare con questa storia dell’acquario? – Ammiccò Fury

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Si, lo so, avrei potuto impiegare meglio il mio tempo invece che scrivere sta roba, che per la maggior parte è semplicemente la riscrittura della scena della 1x22.. la verità è che mi sono innamorata di FitzSimmons e sono rimasta traumatizzata dal fatto che non lo abbiano più inquadrato dopo il salvataggio ç__ç Quindi poichè l'episodio per me è stato particolarmente perfetto, ho cambiato l'unica cosa che non mi è andata giù XD

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Capitolo 2
*** Infirmary ***


Sul jet di Fury, mentre Fitz era in infermeria per occuparsi del suo braccio, Simmons aveva appena finito di fornire al direttore dello S.H.I.E.L.D. tutte le informazioni di cui disponesse.

-Benissimo agente Simmons, lavoro eccellente con quel segnalatore sul Bus, li troveremo. E Garrett la pagherà, lo prometto. – l’ultima frase pronunciata con disgusto, le parole quasi sputate a terra.

-Non dimentichi Ward. – aggiunse lei –E non lo sottovaluti.

Fury sorrise – Non preoccuparti. Quello stronzetto figlio di puttana avrà tutto quello che si merita, compresa una vacanza tra le braccia della Cavalleria

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Simmons si diresse verso l’infermeria, guardò attraverso la porta a vetri. Fitz era seduto sul lettino, a torso nudo e con il braccio già ingessato. Sembrava terribilmente annoiato nella parte del paziente, Jemma sorrise.

-E’ stato fortunato – Stava dicendo il medico – La frattura non è...

-Scomposta, lo so – Fitz prese la lastra con il braccio sano e le diede un rapido sguardo

-Dovrebbe guarire in..

-una quarantina di giorni, direi – disse lui, più a se stesso che al medico.

-...Già. Per i primi giorni avrà dolore, come antidolorifico può prendere il paracetam..

-Oh già preso non si preoccupi. – Fitz posò la lastra e lo guardò con un sorriso affabile – La chiamerò se dovessi aver bisogno.

L’uomo in camice bianco rimase spiazzato dal congedo, poi fece una smorfia infastidita e uscì dalla stanza.

Jemma entrò e Fitz si accorse di lei solo ora.

-Simmons. Credevo fossi di là ad aggiornare Fury

-E’ quello che ho fatto – disse lei avvicinandosi, prese la camicia di Fitz e iniziò ad aiutarlo a metterla, facendo attenzione al gesso. –Non ci è voluto molto in realtà, la Hill gli aveva detto quasi tutto, gli mancavano solo gli ultimi dettagli.

-Bene.

-Come va il dolore al braccio?

-Comincia a farsi sentire ora che l’adrenalina da tentativo di fuga è scemata, ma presto dovrebbe far effetto il paracetamolo – si strinse nelle spalle – niente di insostenibile – aggiunse noncurante

Simmons si sedette sul lettino accanto a lui ed entrambi rimasero in silenzio immersi nei propri pensieri. Non era un silenzio imbarazzate, si disse Jemma. Erano solo loro due, insieme, come lo erano sempre stati. Forse avrebbe dovuto affrontare il discorso interrotto sott’acqua, si disse. Ma stavano così bene ed in pace in quel momento che non sapeva se voleva rompere quell’equilibrio.

-Cosa pensi che faranno a Ward? – disse Fitz dopo un po’ spezzando i suoi pensieri

-Non lo so. Ti interessa?

-No. – rispose lui dopo una pausa. –Non più.

Altra pausa.

-Fitz. – deglutì – riguardo quello che hai detto lì sotto..

-Non preoccuparti – lui si affrettò a dire scuotendo leggermente la testa –Non devi sentirti in imbarazzo o pensare di dovermi qualcosa, niente di tutto questo. Non l’ho detto per ricevere qualcosa in cambio da te. E’ stato anche abbastanza egoista in effetti, pensandoci a posteriori... Ti ho messo in una posizione scomoda, lo riconosco.

-Oh stà zitto Fitz! –sbottò Simmons - Sei stato dolcissimo. Stavi per sacrificarti per salvarmi e parli di egoismo?

-Beh alla fine non l’ho fatto.

-Non conta! Stavi per farlo!

-Simmons ascolta. I-io non voglio che qualcosa cambi tra di noi ok? La cosa mi terrorizza, il solo pensiero che tu possa allontanarti o trattarmi diversamente. – deglutì, lo sguardo supplichevole.

Lei gli sorrise con estrema dolcezza, come faceva quando lui si lasciava andare ad ipotesi sulle scimmie. Ora più che mai si rendeva conto del profondo affetto che provava per lui.

–Non succederà.

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Capitolo 3
*** The lab ***


Fitz e Simmons erano ancora seduti sul lettino in infermeria quando il direttore dello S.H.I.E.L.D. bussò al vetro per segnalare la sua presenza ed entrò

- Come va il braccio? – chiese con praticità ammiccando a Fitz

- Direi megl..

-Ottimo. – continuò Fury senza preoccuparsi troppo della risposta – Perché c’è del lavoro da fare. Mi serve un favore da voi due. Certo, potrei chiederlo anche a Stark, ma preferirei non fargli sapere che sono ancora vivo.

-Credevo che Tony Stark fosse degno di fiducia – Simmons aggrottò le sopracciglia perplessa –Pensa che potrebbe essere dell’Hydra signore?

-Tony? Oh, certo che no. Ma l’ultima volta che l’ho sentito ha promesso di sventrarmi con le sue stesse mani. – disse con noncuranza. –Ha dovuto partecipare su mia pressione ad una festa di compleanno di una bambina di 10 anni. – Aggiunse in risposta allo sguardo allibito dei due. *



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“E’ un regalo per Coulson” aveva detto Fury “cercate di farlo funzionare, ho una resurrezione da farmi perdonare”

E così Fitz e Simmons erano tornati nel loro habitat naturale: il laboratorio.

Si misero a lavoro su un’arma decisamente grossa, sembrava un fucile enorme, oppure un bazooka piccolo.

-Il metallo è Asgardiano – constatò Fitz – Qual è il punto di fusione del metallo Asgardiano? – inarcò un sopracciglio, lo sguardo perso nel vuoto

-Lascia perdere – borbottò Jemma concentrata – e dimmi dove va questo circuito.

La tecnologia non era il suo campo, per quanto se la cavasse bene ugualmente, lei era una biochimica. Era sicura che Fitz lo avrebbe riparato in dieci minuti, ma poiché aveva un braccio immobilizzato doveva farlo lei, sotto le sue istruzioni.

-Lì a destra. – lo prese con il braccio libero – te lo tengo, tu attacca i cavi.

-Così ci sarà un incremento nella potenza di fuoco – disse attaccando il primo cavo –Questo non diminuirà però l’autonomia complessiva? –

Fitz parve ragionarci un attimo.

-Già, per questo aggiungeremo un’alimentazione alternativa lì, sopra l’impugnatura. No, ferma, usa la chiave 2 per quel bullone.

Simmons era china sull’arma, l’espressione corrucciata dalla concentrazione.

-Questa? - Chiese lei senza alzare lo sguardo

-Si – rispose Fitz distrattamente, ma non stava guardando.

Rimase per un attimo imbambolato a fissarla, la osservava lavorare con tanto impegno e sorrise. Era davvero bellissima.



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Circa un’oretta più tardi Fury venne ad informarli che avevano raggiunto il Bus, e che lui sarebbe sceso a dare man forte a Coulson ed al resto della squadra.

-Voi invece resterete qui, il mio pilota di fiducia vi scorterà in una base segreta in attesa che gli altri vi raggiungano. L’agente Koenig si prenderà cura di voi.

Fitz e Simmons si scambiarono uno sguardo.

-Signore.. – cominciò Simmons cauta

-...Koenig è morto – completò Fitz – ed inoltre la base.. beh...

-...è stata invasa dall’esercito americano quindi tecnicamente...

-..Non è più una base segreta. - Concluse in fretta Fitz

Fury sorrise –Ho ancora qualche asso nella manica.



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Note:
*Riprende una scena di Capitan America: The Winter Soldier (NdT)

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Capitolo 4
*** The sandwich ***


Da qualche parte supersegreta nel mondo, in una stanza allegramente arredata con una finestra finta che dava un’immagine di New York di notte, Fitz era seduto sul letto, la schiena appoggiata al muro, le ginocchia al petto e lo sguardo fisso davanti a sé. Pensava a quanto era successo nelle ultime ore.

Avevano rischiato di morire abbandonati nell’oceano, si era dichiarato a Simmons e quasi sacrificato per lei solo poche ore prima, eppure sembravano passati giorni…

Fury era sceso per dar manforte a Coulson e loro erano stati portati in una base segreta del tutto identica alla precedente, la planimetria, l’arredamento, persino  Koenig, fratello gemello dell’agente ucciso da Ward si comportava allo stesso modo.

Poiché la base era identica, lui e Simmons andarono nelle stanze che avevano utilizzato nei giorni precedenti a riposarsi un po’.

Fitz si domandò quante altre basi segrete avesse Nick Fury, e se in ognuna c’era un agente Koenig.

Qualcuno bussò alla porta e il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri.

Simmons entrò con un vassoio e si sedette sul letto.

-Se non sbaglio avevi detto di avere fame lì sotto – lei gli sorrise con dolcezza porgendogli il vassoio.

Lui rimase a bocca aperta – Non sarà mica..?

-…il tuo panino preferito, prosciutto e mozzarella di bufala. Con un velo di…

-…di salsa aioli – completò lui con gli occhi a cuoricino.

Per un momento dimenticò tutto, la quasi morte, la dichiarazione, il salvataggio, Coulson, l’Hydra e il resto, e agguantò il panino famelico.

Si era dimenticato di quanta fame avesse.

-Grahffie –  soffiò con la bocca piena, lo sguardo riconoscente.

Simmons non smise di sorridere e si mise affianco a lui, poggiando a sua volta la schiena al muro, divertita dal modo in cui lui stava divorando il panino. Nel giro di due minuti lo finì.

-Notizie dalla squadra? –Chiese lui scrollandosi le molliche di dosso

-Ancora no. In ogni caso Koenig era molto riluttante a dirmi qualsiasi cosa – alzò gli occhi al cielo – Continuava a ripetere che non avevo il cordino – sbuffò.

-Non ti sembra un po’ strano? – Fitz aggrottò le sopracciglia –Insomma non ci ha neanche fatto domande sul fratello…

- Beh che sia un tipo strano è indubbio – rise lei – però dobbiamo pensare che è solo da anni…

-Io non potrei. – la interruppe lui –insomma totalmente isolato, lontano da.. – “te” pensò –…da tutti.- concluse dopo un istante.

Simmons lo conosceva troppo bene per non notare l’esitazione nella sua voce, ma non disse nulla.

Non sapeva bene come comportarsi, non sapeva cosa provava, non aveva neanche avuto il tempo di pensarci bene. Per un momento pensò che aveva rischiato di perderlo per sempre e rabbrividì.

-Hai freddo?  

-No – rispose semplicemente senza spiegare, poi poggiò la testa sulla sua spalla.

Fitz sorrise appena, sapendo che lei non poteva vederlo.

Avrebbe voluto stringerla ma si trattenne.

Da un lato non voleva apparire troppo appiccicoso, dall’altro temeva che lei potesse sentire il suo cuore che batteva più forte del solito.

-A cosa pensi? – chiese lei senza preavviso.

-A…- deglutì inventando – Alla squadra. Spero che se la cavino contro Garrett e Ward. Sai, senza di noi a guardargli le spalle non dev’essere facile – cercò di risultare convincente, ma la vide sorridere. Sapeva di non esserci riuscito.

-Beh io invece pensavo al fatto che avresti potuto morire lì sotto.- ora aveva alzato la testa e lo guardava intensamente negli occhi, pericolosamente vicina, la voce bassa.

- e non so come avrei..- ma si interruppe bruscamente.

Koenig aveva bussato alla porta e senza aspettare risposta urlò – Sono arrivati! Coulson e la vostra squadra!- La voce allegra che spariva in lontananza mentre si affrettava a correre lungo il corridoio.

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Capitolo 5
*** Champagne ***


Quando Fitz e Simmons raggiunsero Koenig di corsa nel sotterraneo, lo videro tutto impettito ed emozionato a lisciarsi la cravatta mentre il portellone del bus si abbassava. La squadra comparve acciaccata ma sorridente.
Dopo uno sguardo interdetto a Koenig che stava iniziando a fare gli onori di casa, tutti si rivolsero ai due scienziati con un sorriso caloroso.
Skye corse ad abbracciarli.

-E’ bello vedere che state bene – disse Coulson

-Grazie signore – sorrise Jemma –A voi com’è andata?

-Sarebbe potuta andare meglio – disse May con la fronte aggrottata –Avrebbero potuto lasciarmi in custodia Ward.- Aggiunse scrocchiando le nocche con fare aggressivo.

 
************

 
Qualche ora più tardi, dopo i vari racconti sulla giornata movimentata appena trascorsa, Coulson, May, Skye, Fitz e Simmons erano seduti comodamente su alcuni divanetti, le guance arrossate e bicchieri vuoti in mano.
Il tavolino al centro della sala era ricoperto da bottiglie vuote.

-Ed ecco che arriva la quinta! – Triplett arrivò ridendo con l’ennesima bottiglia di champagne stappata e iniziò a riempire i bicchieri di tutti.

-Allo S.H.I.E.L.D.! – disse sorridendo Coulson alzando il suo bicchiere

-Al Direttore dello S.H.I.E.L.D.! – rispose May alzando il bicchiere e ammiccando verso di lui.

-Alla laringe di Ward! – ridacchiò Skye

Tutti bevvero e Triplett riprese a riempire nuovamente i bicchieri tutto allegro, quasi non aspettasse altro nella vita che fare il barman improvvisato.

-Ragazzi credo sia davvero ora di andare a letto – Disse Coulson qualche brindisi più avanti. –Domani abbiamo un’organizzazione segreta da riformare, e non è il caso di farlo coi postumi di una sbronza.

-Parla per te A.C. – biascicò Skye con gli occhi chiusi – Io domani dormo tutto… il giorno… e non voglio riformare proprio… un bel….- e si addormentò.

-Beh fate come volete – sorrise  Coulson alzandosi. –Ma io me ne vado a letto!

-Mi sembra un ottimo consiglio da seguire – May si alzò a sua volta e prese in braccio Skye senza nessuno sforzo apparente

– Qual è la sua stanza? – chiese a Simmons

-Beh credo… - Jemma iniziò a gesticolare con il bicchiere in mano spargendo champagne ovunque - credo senza ombra di dubbio che si trovi qui in questa base. – disse risoluta, come se avesse appena dimostrato una teoria difficilissima in un convegno internazionale.

May alzò gli occhi al cielo.

-Va bene la troverò da sola. Per l’amor del cielo toglietele quel bicchiere. – disse allontanandosi.

Triplett scoppiò a ridere poi si alzò e tese la mano a Simmons – Vieni, ti accompagno in camera, non sei in grado di camminare.

-Non c’è bisogno. – intervenne Fitz improvvisamente irritato. –La accompagno io dopo, non preoccuparti. – Il tono duro, tutt’altro che amichevole. –E poi è perfettamente in grado di camminare.

-Ma CERTO che so camminare! – Jemma sbuffò aggrottando la fronte, guardando prima l’uno poi l’altro – Ho imparato a otto mesi! Diglielo Fitz! -

-Già. – rispose lui con tono di sfida verso Triplett.

-Ok! Va bene! – si arrese lui alzando le braccia in segno di resa - Allora me ne vado a letto anch’io! Buonanotte!

-Noo-ootte Trip! – rispose Simmons sbadigliando, poi si rivolse verso Fitz – passami la bottiglia.

-E’ finita – mentì lui allontanando lo champagne pieno a metà – L’ultimo goccio l’ha bevuto May.

-Nooo e adesso? – gli occhi sbarrati dalla disperazione improvvisa – Come facciamo adesso Fitz? – farfugliò - Dobbiamo festeggiare, dobbiamo.. dobbiamo brindare! Perché.. perché abbiamo vinto, e siamo vivi, e siamo insieme e abbiamo la salsa aioli e puoi mangiare tutti i panini che vuoi!

Fitz non potè fare a meno di sorridergli dolcemente, gli suscitava un forte istinto di tenerezza e protezione, come se fosse un cucciolo ferito ed indifeso. Era decisamente ubriaca, e non vedeva l’ora di rinfacciarglielo la mattina successiva.

-Brinderemo domani – le disse. –Coulson ci procurerà altre bottiglie, ora è il capo no? – ridacchiò – però adesso è davvero ora di andare a dormire, che ne dici? Fammi un po’ vedere come sai camminare bene.

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Capitolo 6
*** Joke ***


Simmons si svegliò nel cuore della notte, o almeno così le parve.
Ci mise un po’ a capire dove fosse e perché sentisse un malessere diffuso.
La bocca arsa reclamava urgentemente acqua, lo stomaco in subbuglio, la testa fastidiosamente pesante. Avrebbe voluto rigirarsi tra le coperte e rimanere in coma in eterno, ma doveva assolutamente bere, così si sforzò di alzarsi.
La testa le pulsava in modo assurdo.
Con gli occhi semichiusi entrò in bagno e bevve avidamente dal rubinetto, poi si lavò la faccia e infine andò a prendere una pillola per il mal di testa nella cassetta medica.
Nel fare ciò si rese conto che: primo, decisamente non era notte fonda a giudicare dall’orologio sulla parete che segnava mezzogiorno, e secondo, che aveva dormito coi vestiti della sera prima.

 
*****************
 
Quando arrivò in cucina trovò Fitz e Skye che ridevano, ma si interruppero bruscamente quando la videro.

- Ecco che arriva l’anima della festa – sogghignò Skye

Fitz cercò di rimanere serio. – Caffè? – le disse porgendole una tazza che lei prese.

- Come ti senti? Sei più calma stamattina? – buttò lì Skye affondando la faccia nella sua tazza.

- Mhh.. – bofonchiò Jemma senza ascoltare, concentrata sul suo caffè, poi alzò lo sguardo appena in tempo per cogliere un ghigno tra i due.

- Che avete da ridere? – socchiuse gli occhi sospettosa.

- Niente è che… hai già incontrato May? – disse Skye con noncuranza

- No, perch..?

- Forse è meglio che non la veda – la interruppe Fitz in tono serio.

- Beh prima o poi dovrà no? Insomma non è che ci si possa nascondere qui dentro
.
- Non sarebbe una cattiva idea – il ragazzo si voltò verso Simmons e sottolineò la parola – Nascondersi, intendo.

Jemma aveva ancora un enorme mal di testa e non aveva nessuna voglia di sforzarsi per cercare di capire di cosa diavolo stessero parlando, così lo chiese esplicitamente.

- Ma di che diavolo state parlando? – disse, spostando lo sguardo dall’uno all’altra.

- Beh sai, noi sappiamo che scherzavi. – cominciò Fitz cercando di rassicurarla.

- Ma non credo che lei l’abbia presa troppo bene.. – continuò Skye mordendosi il labbro

- Beh, ad essere sinceri erano parole pesanti, è ovvio che si sia incazzata…

- Ok ve lo chiedo un'altra volta. Di. Cosa. Diavolo. State. Parlando.

Li vide scambiarsi uno sguardo.

- Tu cosa ti ricordi di ieri sera? – Chiese Fitz calmo.

- Ma niente stavamo bevendo e.. – spalancò gli occhi allarmata - ..aspettate, cosa è successo? Cosa ho fatto? – deglutì, ogni neurone del suo cervello impegnato a cercare di ricordare dettagli della sera precedente.

- Beh eravamo tutti un po’ allegri, sai, lo champagne… - Fitz si massaggiò il collo con finto disagio - però poi ad un certo punto hai iniziato a.. ehm straparlare.

Jemma lo guardò preoccupata, e se la sera prima avesse iniziato a spifferare ciò che le aveva detto lui sott’acqua mettendolo in imbarazzo? Ma non capiva cosa c’entrasse May in quella storia.

- Hai detto che era un peccato che Ward fosse dell’Hydra perché May era molto più socievole nel periodo in cui facevano sesso. – Annuì Fitz solennemente

La mascella di Simmons cadde a terra e rotolò via sul pavimento.

- Che… COSA? – chiese terrorizzata con un filo di voce

- Già – continuò Skye con tono grave – ma il vero problema è stato quando le hai suggerito, urlando davanti a tutti ovviamente, di rivelare il suo amore a Coulson, visto che tutti sappiamo che è innamorata di lui e che le piacerebbe testare la sua.. ehm resistenza fisica.

Fitz si affrettò a fingere un forte colpo di tosse per mascherare la risata e si affrettò a bere altro caffè.

- Non è possibile. – Simmons scosse la testa inorridita – mi state prendendo in giro. – ma era decisamente allarmata

- Coulson non sembra essersela presa comunque – continuò Skye in tono rassicurante

- Per quanto riguarda May invece – disse rivolta a Fitz - probabilmente se non l’ha picchiata ieri non lo farà più.
 

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-Siete degli idioti! – disse Simmons lanciando cuscini addosso a Fitz e Skye che si rotolavano dal ridere.

- Hey c’è un ferito qui! – disse Fitz riparandosi con il braccio ingessato

- Imbecilli! Credevo che mi avrebbe ucciso!

- Dovevi vedere la tua faccia – rise Skye con le lacrime agli occhi

- Cos’è questo baccano?  - disse May entrando in cucina e aprendo il frigorifero

- Oh, Fitz e Skye stavano facendo delle teorie interessanti sulla tua vita amorosa.

Le risate si spensero all’istante mentre Melinda alzava un sopracciglio.

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