Kindred Spirits

di _Claydolls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Spirit. (Fifth Children) ***
Capitolo 2: *** Second Spirit. (Third Children) ***



Capitolo 1
*** First Spirit. (Fifth Children) ***


Questa è la mia prima fanficton in assoluto, avevo bisogno di esprimere in qualche modo il rapporto tra questi due splendidi personaggi, e così ho iniziato a scrivere.
Ovviamente Evangelion appartiene al rispettivo autore (Anno ti sto guardando), come i testi delle canzoni.
Buona lettura.


[Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero fratelli,
sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.

Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!]

                                             {Inno alla Gioia}
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Esseri umani, che creature splendide.
Poteva stare per ore ed ore ad ascoltare quella musica così... Celeste.

Stare sulla Luna non era poi così bello, alla fine. Preferiva nuotare nell'oceano, osservare il tramonto e parlare con il suo unico amico, destinato a diventare il suo nemico... 
O almeno, in questo mondo.

Voleva essere umano, a tal punto che fingeva di provare emozioni, sapendo comunque che la sua vita era soltanto una grande menzogna.
Era un bugiardo. Non che la cosa gli provocasse particolare fastidio.

Nel momento in cui si risvegliava, la vista dell'Universo vasto e freddo gli ricordava ciò che doveva fare e ciò che aveva già fatto.
In quel momento tutto il mondo aspettava la sua comparsa.

Ma in realtà l'unica persona che inconsciamente lo stava aspettando, era quel ragazzo.
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Shinji lo seguiva, si affidava a lui, si fidava di lui.
Kaworu seguiva gli ordini della Seele, doveva farlo.

"Mi sono stancato."

Quante volte lo aveva ripetuto, sussurrato, pensato?
Ma continuava, non si sarebbe fermato.
Non finché la felicità di quel ragazzo fosse stata reale, e non una mera idea.

"...Penso di essere nato soltanto per incontrarti."

Parole inutili, ripetute troppe volte.
Quando inizi a ripetere un concetto, fino a farti venire la nausea, esso svanisce e ti inizi a chiedere "Che cosa significa, veramente?".

Ma Shinji sorrideva, era lì che lo ascoltava.
L'unico sentimento che Kaworu avesse mai provato era affetto, quel tipo di legame che non ha confini, privo di un unico significato universale.

Sinceramente non sapeva spiegarsi cos'era.

Amore? Odio?
"Ti voglio bene."?
"Ti amo."?

Parole inutili, ormai prive di significato.

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Aveva tradito la fiducia del ragazzo, ma cosa c'era da aspettarsi?
Era un angelo, un nemico, un obiettivo.

E come Kaworu seguiva gli ordini della Seele, Shinji (che lo volesse o meno) seguiva quelli della Nerv.

Era inevitabile.
Ma... Cos'era quel senso di dispiacere che sentiva?

Ancora una volta aveva fallito, e più andava avanti più provava emozioni estranee a sé stesso.

Ansia.
Paura della sconfitta.
Paura di perdere qualcuno.
Ansia.

Solo di una cosa non aveva e non avrà mai paura.
La sua cara compagna Morte lo guardava con pietà e compassione.
Lui non voleva né pietà e né compassione, non voleva nulla di tutto questo.

Che il Perfezionamento dell'Uomo, alla fine, fosse davvero la miglior scelta di vita?
...No, quella non era "vita".
E non era neanche "morte".
Una via di mezzo.
La terza scelta.
Un mondo sconfinato e vasto, vuoto ed inespressivo.
 
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"Shinji, buongiorno! Andiamo un po' prima a scuola? Così ripassiamo matematica."
"K-Kaworu, buongiorno a te!! Va bene, andiamo."

Un altro mondo.
Un'altra realtà.
La felicità del Third c'è, in questo universo.

Doveva continuare a combattere per il suo bene.

"Perché sei così gentile con me?"

Perché ti voglio bene, no?

"No, è solo ciò che vuoi tu."

Voglio la tua felicità per soddisfazione personale?

"Sei un ipocrita."

Non conosco il significato della parola ipocrita. Ma qualcosa mi dice che quella è la tua descrizione, Shinji.

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La Luna, Le stelle.
Non provava particolare interesse nelle stelle, non avevano un fascino o una bellezza degna di nota, per lui.

"Ti va di vedere le stelle insieme?"

Le stelle?
Sono così importanti per questo ragazzo?

Ah, lo rassicurano. Sa che l'Universo sarà per sempre così e non cambierà mai.

Per quanto possa amare quel ragazzo, la verità è che l'Universo cambia costantemente.
Una stella muore, una nasce.
Si crea un buco nero, porta via tutto quello che trova.

Lui era lì, disteso, sorrideva.
Quindi un attimo di felicità può essere dato da piccole cose?
guardare le stelle insieme, stare insieme, parlare insieme.

Insieme.

Vorrebbe essere umano per passare la vita con lui.
Ridere, scherzare, parlare.

Cose impossibili da fare in solitudine.
Le persone sono tali quando interagiscono fra loro.
E quindi, lui cos'era?
 
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Momenti effimeri, che fuggono insieme al vento.

Perché?
Perché era nato Angelo e non umano?

"Per aiutarmi."

Shinji.
Doveva aiutarlo, ma poteva aiutarlo da umano?
Se divento umano, le giornate sarebbero migliori, con te?

No, è un'illusione.

"Se si vuole vivere, ogni luogo può diventare un Paradiso. Perchè, vivendo, si ha la possibilità di essere felici ovunque"

Quindi, se sono vivo ho la possibilità di dare felicità?

"Esatto. Finché il Sole, la Luna e la Terra esisteranno, tutto andrà bene."

Andrà tutto bene.

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Capitolo 2
*** Second Spirit. (Third Children) ***


"If I could turn back the time now,
 I'd sacrifice my own life for him.
Why not me?"
                                                                [Famously...]

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No.
Non doveva succedere tutto questo.
E allora perché sono qui?
Perché sono vivo... quando lui non è più qui?

"Non è stata colpa tua."

No!
Sono un codardo, ma non è stata colpa sua.
È solo colpa mia. Tutto questo è successo a causa mia.
 
Amici, il mio mondo, l'Evangelion.
Non ho più niente.
 
Perché continuare a vivere?
Come posso, se non mi rimane più nulla?

"Shin-bamboccio! Vuoi venire a salvarmi? Rispondi."

Asuka?
Rosso. Sangue. Morte.
Va via, non voglio vederti.
Non avvicinarti, non toccarmi.
 
Io... non riesco a capire.
Kaworu diceva un sacco di cose che non capivo.
Io... Cosa devo fare?
 
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Ricordo il pianoforte.
Se non sbaglio uno Yamaha, un modello molto vecchio, quasi sicuramente fuori produzione.
La musica che produceva era davvero bella.
 
Lui era lì, suonava, con quelle dita spaventosamente bianche.
Mi piaceva, non mi fidavo, ma sentivo che potevo provarci.
Dopo un po' mi resi conto di quanto il mio mondo si fosse ristretto.
La Nerv era distrutta, come l'animo di mio padre e quello di Ayanami.
Tutto era in rovina. E questo per colpa mia?
Io non ho cercato soltanto di aiutare Ayanami?
Perché, una volta tanto che provo affetto per una persona, tutto si distrugge?

Troppe domande, ed ho il presentimento che Kaworu abbia le risposte.
Ma cosa dico? Tutti sanno le risposte, ma nessuno mi dice niente.
 
La Terra si è trasformata.
La Luna si è trasformata.
Rosso, sangue.
Terra, morte.
È tutto così sbagliato.
 
_________________________________________________
 

Kaworu è colpa mia.
Io sono colpevole della mia stessa esistenza.
Tu volevi aiutarmi, ma nessuno può, neanche io.
 
Come faccio ad andare avanti?
Senza di te?
Senza Ayanami?
Senza Misato?
 
È tutta colpa mia, è tutta colpa mia.
 
"Ci incontreremo di nuovo."
 
Vorrei che quelle parole fossero vere, ma non riesco a convincermi. Ancora una volta non riesco a fidarmi delle tue parole.
Devo riuscire ad andare avanti per rivederti?
Ho paura che sia tutta un'illusione.
Mio padre ha ingannato sia me che te, facendoci credere che potessi essere felice con qualcuno.
Kaworu, hai sperato fino all'ultimo, vero? Sicuramente non quanto me...
 
Se solo potessi tornare indietro,
a costo del mondo ti salverei.
Anche se dovesse significare riscrivere il mio destino.
 
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"And in this peace we find as one,
we vanquish thoughts of solitude.
In this state we stay together."
                                       [Kindred Spirits]
 
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Vedo... immagini, scorrono davanti a me come un fiume in piena.
Deja vù? Dicono che sono memorie di vite passate.
Ci sei tu, che cerchi di salvarmi sacrificando la tua stessa vita... Ma io sono troppo spaventato per potermi fidare, e ti rifiuto.
Ma tu hai provato, ancora e ancora.
Perché?
Non sei come me, nessuno ti ha chiesto di fare quello che hai fatto.
 
La "felicità"… sembra una cosa bella.
Ma è lontana.
Troppo, anche solo per poterla sfiorare.
Per un breve momento mi hai aiutato a capire la felicità che sta nella compagnia delle persone.
Per questo ti ringrazio, di cuore, sebbene tu non possa sentirmi.
 
Ma mi hai lasciato.
In questo mondo orribile sono una facile preda, pronta per essere inghiottita.
Inghiottita nell'oblio.
Io... non voglio.
Voglio vivere, con felicità.
Una vita quotidiana, la scuola, le emozioni, le delusioni.
Magari insieme a te, potremmo trovare la felicità.
 
"È bella, la musica che creiamo insieme!"
 
Se tu non ci sei, non c'è più musica.
Io... Cosa devo fare?
 

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