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Salve a
tutti! Questa è la mia terza long-fic... chi mi conosce sa già
che i miei personaggi preferiti sono Ino, Shikamaru e Kiba! Questa volta mi
sono voluta impegnare in qualcosa di più serio, mischiando sentimenti e azione
in un'avventura ai confini della realtà. Sì, perché dei misteriosi nemici
stanno per attaccare Konoha, ma non sarà così semplice batterli... soprattutto
per via dei loro poteri speciali!
Intanto,
Ino, Shikamaru e Kiba si ritroveranno alle prese con nuovi problemi
sentimentali... insomma, tutto si mixerà per dare vita a un intreccio
abbastanza complicato! Spero di avervi incuriositi. ^^ Non ho mai scritto questo genere
un po' più complesso di storia e spero di esserne all'altezza! Un bacione a
tutti! Sakurina XD
...Prologo...
"I dream in the darkness
I sleep to die
Erase the silence
Erase my life
Our burning ashes
Blacken the day
A world of nothingness
Blow me away"
("Sweet
Sacrifice" by Evanescence)
"Voi
vi siete dimenticati della nostra esistenza. Ma purtroppo per voi, noi non
abbiamo mai scordato la vostra. La nostra vendetta non è ancora
compiuta..."
Capitolo 1. "Here With Me"
“Oh
I am what I am
I'll
do what I want
But
I can't hide
I
won't go
I
won't sleep
I
can't breathe
Until
you're resting here with me
I
won't leave
I can't hide
I
cannot be
Until
your resting here with me”
("Here
With Me" by Dido)
Shikamaru
aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte
dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.
Una
forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era
silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del
vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.
Abituato
alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava...
-"Sveglia,
sveglia pigrone!"- urlò una voce squillante.
Shikamaru
socchiuse gli occhi svogliatamente, cercando di capire chi avesse interrotto
quello strano sogno.
Due
bellissimi occhioni azzurri, dei brillanti capelli dorati e un dolcissimo
sorriso lo illuminarono. Ogni giorno che passava, Ino era sempre più bella.
-"Buongiorno
signor Nara!"- sorrise lei, seduta sul bordo del letto.
-"Mmh...
'giorno... che ci fai qui?"- mugugnò Shikamaru, stropicciandosi gli occhi
e mettendosi a sedere sul letto.
-"In
realtà stamattina i miei non avevano bisogno di me in negozio, così mi annoiavo
e ovviamente sono venuta a svegliarti... dormire fino a tardi fa male alla
pelle, sai?"- ghignò divertita lei, schioccandogli un bacio sulla guancia.
-"Mmh...
okay... dammi tre minuti per riprendermi..."- sbadigliò lui,
stiracchiandosi.
-"D'accordo...
ma vedi che siano tre minuti e non tre ore! Ti aspetto giù!"- sorrise
tutta pimpante lei, uscendo dalla stanza saltellando.
Shikamaru,
assonnato da morire, si risdraiò sbuffando sonoramente. Una nuova giornata era
cominciata.
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Sebbene
settembre fosse appena iniziato, una brezza freddina si era abbattuta su
Konoha. Le foglie veniva strappate anticipatamente dagli alberi, svolazzando
ovunque, intrufolandosi in case e uffici, impertinenti. La gente infreddolita
usciva di casa più raramente, lasciando la città in mano ai bambini, che non
avrebbero smesso di giocare nemmeno se si fosse abbattuto un uragano, e alle
coppiette di innamorati, che ovviamente non potevano stare in casa se c'erano
anche i genitori...
Le
strade erano improvvisamente diventate verdi e tutto sembrava più allegro e
colorato.
-"Che
bello, il Villaggio della Foglia invaso dalle foglie!"- ridacchiò Ino,
divertita.
Lei e
Shikamaru si erano recati sulla loro solita collinetta, poco fuori Konoha, e lì
erano rimasti seduti a riposarsi, chiacchierando in santa pace. La biondina
stava appoggiata al petto del ragazzo, mentre lui la abbracciava da dietro,
dolcemente. Fortunatamente, gli ultimi mesi erano stati pacifici e pieni di
gioia. Era una bella sensazione. Shikamaru avrebbe voluto rimanere così per
sempre. Stava bene insieme a Ino. Tutto era più sereno e la vita sembrava meno
noiosa, da quando c'era lei. Ma sapeva fin troppo bene che più le giornate
tranquille aumentavano, più un nuovo ed inaspettato pericolo si avvicinava. Era
così per forza. Era sempre stato così. Era inutile illudersi: la pace eterna...
non era che un'utopia.
-"Che
bello...! Finalmente è settembre!"- sospirò Ino, con aria sognante.
Shikamaru
inarcò un sopracciglio, dubbioso.
-"E
allora?"- chiese perplesso.
-"Come
sarebbe a dire 'e allora'?!"- sbottò Ino, voltandosi verso di lui e
fulminandolo con lo sguardo.
Lui la
fissò perplesso. Sebbene stessero insieme da parecchio tempo, ancora non
riusciva a capirla completamente. Del resto, per quanto la amasse... rimaneva
pur sempre una donna.
Lei lo
fissò contrariata. Stavano insieme da parecchio tempo, eppure lui rimaneva
sempre così insensibile su certe questioni di così "vitale"
importanza per la loro storia. Del resto, per quanto lo amasse... rimaneva pur
sempre un uomo.
-"Sarà
mica per i compleanni?"- chiese lui, titubante.
-"Anche...
ma non solo."- lo fissò lei, con sguardo dubbioso.
"Se
non sono i compleanni che cavolo altro può essere?! Ahia... mi sa che me ne
devo ricordare, e anche in fretta... quando fa quella faccia non è un buon
segno..." pensò Shikamaru sudando, mentre lo sguardo glaciale della
ragazza lo trafiggeva come mille spade.
-"Ehm...
eh eh..."- rise nervosamente il ragazzo, dandole ad intendere che non si
ricordava proprio cosa accadesse a settembre.
Un'espressione
delusa si spaziò sul volto di Ino.
-"Uffaaaa...
sei il solito insensibile! 28 settembre non ti dice niente?"- sbuffò,
guardandolo con sguardo triste lei.
-"...dovrebbe?"-
chiese lui con voce incerta, inarcando un sopracciglio.
-"In
realtà, sì..."- protestò la biondina, tristemente -"...è il nostro
mesiversario!"-
Shikamaru
la guardò storto, piegando la bocca in una smorfia contrariata.
-"E
tu hai fatto tutte queste storie per un mesiversario del cavolo?!"-
sbottò, scocciato.
-"Ecco,
lo sapevo che non avresti capito niente!"- si offese lei, incrociando le
braccia.
-"Insomma...
ogni mese c'è un mesiversario, non mi sembra però che ci abbiamo mai dato così
tanta importanza!"- polemizzò lui.
-"Beh,
ma questo è... il sesto! I sei mesi sono importanti!"-
-"Cosa?!"-
si sconvolse lui, improvvisamente -"Già sei mesi? Però... che
fregatura..."- pensò a voce alta.
-"In
che senso 'che fregatura'?"- chiese con tono irritato lei.
"Nel
senso che in sei mesi non abbiamo ancora combinato un cavolo di niente..."
pensò lui con irritazione.
-"Beh?"-
chiese scocciata lei, in attesa di una risposta.
Shikamaru
fissò la bella Ino perplesso.
"...di
certo non posso chiederle candidamente quando si farà portare a letto... è la
volta buona che mi uccide... quando s'incazza, è capace di fare qualsiasi
cosa..." pensò infine sconsolato, decidendo di evitare l'argomento.
-"Allora?
Hai già pensato cosa organizzare per il compleanno?"- cambiò discorso lui.
Ino non
fu molto contenta di essere ignorata dal ragazzo, ma decise di passare oltre.
Non aveva voglia di litigare per l'ennesima volta. Non quel specialissimo mese.
-"Mmh...
beh, faremo la nostra solita festa di metà compleanno, no?"- rispose lei,
guardando altrove, ancora un po' offesa per poco prima.
Shikamaru
ghignò dispiaciuto e decise di abbracciarla nuovamente per farsi perdonare. Lei
lo lasciò fare, lasciandosi trasportare dalle sue forti braccia.
Il loro
compleanno era un rito quasi sacro. Shikamaru era nato il 22, mentre lei era
nata il 23 settembre. Fin da quando erano bambini, avevano sempre festeggiato
nella notte a cavallo fra i due giorni, senza mai saltare un anno.
-"Dobbiamo
invitare tutti?"- chiese lui sbuffando, stringendola forte al petto.
-"Ovviamente
sì."- sorrise convinta lei.
-"E
noi due?"- protestò poco convinto.
-"Oh
beh... potremmo cominciare presto la festa e farla durare almeno fino a
mezzanotte per festeggiare anche il mio compleanno! E poi si vedrà... la notte
è giovane!"- sorrise lei, convinta.
Shikamaru
intuì che Ino nella sua ingenuità di convenienza aveva finto di non capire l'allusione.
Sospirò, perplesso.
-"Cosa
vuoi per regalo? Sai che sono alquanto impedito per queste cose..."-
continuò il discorso lui, con tono scocciato.
-"Tranquillo!
Non voglio niente di particolare! Mi basta un bacio!"- sorrise divertita,
stampandogli un bacio stampo sulle labbra. -"E tu? Che vuoi per
regalo?"-
-"Eh...
io vorrei qualcosa di più..."- rispose lui naturalmente, con tono ironico.
Ma subito dopo si pentì di quelle parole. Forse era stato troppo diretto e
insensibile. Avrebbe sicuramente dovuto dirglielo in altro modo.
D'istinto,
chiuse gli occhi, convinto che presto un bel ceffone gli avrebbe colpito in
pieno il viso. Ma così non fu. Stupito, aprì gli occhi e vide che Ino era
arrossita moltissimo, abbassando il volto preda del panico più totale.
-"...ecco...
io..."- mormorò lei, imbarazzata.
-"Ma...
tranquilla! Non prenderti così a male, stavo solo scherzando!"- cercò di
rimediare lui, accarezzandole la testolina bionda.
-"No,
è giusto... in fondo, sono già sei mesi..."- sussurrò tutta crucciata.
-"Non
ti preoccupare, non abbiamo fretta..."- concluse Shikamaru dispiaciuto, baciandole
dolcemente la testolina bionda.
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Ino e
Shikamaru pranzarono insieme a Choji come al solito, dopodiché il ragazzo col
codino dovette andarsene perché aveva un colloquio con Tsunade. La biondina
decise invece di tornare a casa a studiare un po', visto che era talmente presa
ad uscire con Shikamaru che stava tralasciando un po' troppo gli studi.
Raggiungendo
il cancello, Ino notò che dalla casa proveniva un gran trambusto. Entrandovi,
vide che il salotto era completamente invaso dai suoi parenti.
La
biondina fissò la scena stupita: non sapeva che ci fosse in programma una
rimpatriata quel pomeriggio. Solitamente quei parenti si vedevano per Natale e
Capodanno, mica durante una comunissima giornata di settembre.
Ino si
fece spazio tra la folla di parenti, fino a quando non raggiunse il centro del
salotto e capì finalmente il perché di tanta agitazione. I suoi occhi
cristallini si illuminarono di una felicità immensa non appena incontrarono
quelli molto simili ai suoi ma di color smeraldo della bella ragazza in mezzo
alla stanza. Era molto alta e slanciata, con un fisico davvero perfetto, i
capelli biondi a caschetto un po' sbarazzini e lo sguardo tipico degli
Yamanaka.
-"Izumi...!"-
sospirò Ino, incredula.
-"Ciao
cuginetta, come ti butta?"- sorrise divertita Izumi, guardando soddisfatta
la cugina che era cresciuta così tanto dalla sua partenza...
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-"La
tua ultima missione è stata un fallimento completo, ne sei consapevole, non è
vero, Shikamaru?"- chiese Tsunade con tono altamente irritato.
La
donna teneva le mani incrociate e fissava il chunin di fronte a lei con aria
severa.
-"Sì...
lo so..."- rispose Shikamaru, mordendosi il labbro inferiore con rabbia.
-"Dal
recupero di Sasuke, mi avevi promesso che non avresti fallito nessun'altra
missione. Mi spieghi cos'è successo?"- continuò l'Hokage, con tono sempre
più alterato.
-"Non
lo so... i nemici si sono dimostrati più forti del previsto..."- si
giustificò lui.
-"Finiscila
con le stronzate, Shikamaru!"- urlò la donna, sbattendo nervosamente i
pugni sulla scrivania -"Adesso è davvero troppo! Ho accettato di non
mandare Ino da Honoka (vedi "Tu sei mia!" NdS) solo per farvi
un favore... ma ora mi rendo conto di aver sbagliato."-
-"Cosa
c'entra Ino, adesso?!"- sbottò il ragazzo, confuso.
-"C'entra
eccome! E' da quando vi siete messi insieme che siete completamente in un altro
mondo... Ino è distrattissima, mentre tu sei talmente deconcentrato da non
riuscire nemmeno a portare a termine una missione mediocre come questa... se la
vostra storia è più importante della protezione di Konoha o se questa relazione
vi distrae dal vostro lavoro di ninja... allora forse è meglio che
riconsideriate l'idea di portarla avanti. Mi dispiace, Shikamaru, ma è la
verità. E non sono l'unica ad essersi accorta di questa vostra negligenza,
credimi. Se ci pensi bene capirai a chi mi sto riferendo..."- asserì la
donna, abbastanza adirata.
-"Già
lo so a chi si sta riferendo..."- sibilò il ragazzo, stringendo i pugni
con forza.
-"Capisco
che siate tanto innamorati e gioiosi, però... cercate di rivedere le vostre
priorità. Siete adulti, avete quasi 17 anni, ormai. E' tempo di crescere. E se
la vostra è una storia seria, allora dovrete imparare a gestirla in modo che
non interferisca con il vostro lavoro. Ora vai, Shikamaru."- concluse
Tsunade, sbuffando scocciata.
Il
ragazzo se ne andò senza salutare, sbattendo violentemente la porta come suo
solito quando incazzato. Percorse il corridoio a grandi falcate, sparendo
presto giù per le scale. Non si era accorto della presenza di qualcuno
nell'oscurità, qualcuno che aveva seguito tutto il discorso con estrema
attenzione e interesse.
-"Kiba,
entra pure!"- lo invitò l'Hokage, vedendolo avvicinarsi alla porta. Anche
lui era lì per sorbirsi una delle solite ramanzine di Tsunade.
Kiba
rimase un po' pensieroso, fissando dalla finestra Shikamaru uscire dall'ufficio
dell'Hokage piuttosto infuriato. Quella situazione... era parecchio intrigante.
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-"Oh
Izu-chan, come sono contenta che sei tornata!"- sorrise gioiosamente Ino,
abbracciando forte la cugina ritrovata.
-"Anch'io
sono contenta di essere di nuovo qui tutta intera, Ino-chan... davvero non ci
speravo più!"- sorrise la ragazza, sedendosi accanto alla cugina.
Le due
biondine erano riuscite a sbrogliarsi dal comitato di benvenuto della
parentela, nascondendosi nel giardino fiorito di Ino. Sedute vicine, avevano
cominciato a parlare del più e del meno, come non facevano da ben due anni...
Ino
aveva sempre ammirato la cugina più di qualsiasi altra persona al mondo. Oltre
ad essere molto bella e aggraziata, Izumi era una jonin forte ed intelligente,
che sapeva usare alla perfezione le tecniche degli Yamanaka. Ricordava
chiaramente che quando suo padre le stava insegnando la tecnica del
capovolgimento spirituale, Izumi la aiutava spesso. Erano sempre state
inseparabili, come sorelle.
-"Durante
questo periodo sono successe così tante cose... mi sei mancata tanto, Izu-chan...
ho avuto tanto bisogno di te..."- sospirò Ino.
-"Ne
sono sicura, Ino-chan... ma credimi, affrontando da sole i problemi si diventa
più forti, forse è un bene che io non ci sia stata... sono sicura che avrai
risolto tutto nel migliore dei modi..."- sorrise Izumi, mentre Ino
abbassava lo sguardo tristemente. -"Ho saputo alcune cose... ad esempio
della fuga di Sasuke, il ragazzo che ti piaceva, o del fatto che tu e Sakura vi
siete in un certo modo riconciliate... ho saputo della morte del tuo maestro...
come ho saputo anche che hai deciso di diventare un ninja medico e che sei
diventata allieva di Tsunade..."-
Ino la
fissò stupita.
-"Come
fai a sapere tutte queste cose?!"-
-"Beh,
sono o non sono una spia? Anche se ho passato due anni lontana da Konoha, questo
non vuol dire che io non mi tenessi informata sugli avvenimenti di questo
villaggio così movimentato..."-
-"Deve
essere stato brutto partecipare ad una missione così lunga..."- chiese
Ino, fissando la cugina dispiaciuta.
-"In
realtà, è stata molto dura... purtroppo però si ha sempre bisogno di spie,
soprattutto noi kunoichi dobbiamo sempre essere pronte ad entrare in azione.
Noi donne siamo più abili nel fingere e nel 'mimetizzarci' in situazioni e
ambienti sempre diversi. E poi siamo meno sospettate degli uomini. In fondo
però sono stata io a decidere di fare questo lavoro, come tu del resto hai
deciso di impegnarti nella carriera medica... e sai che noi Yamanaka ci
impegnamo sempre al massimo, non è vero, Ino?"- chiese Izumi con una forte
nota ironica nella voce.
-"Stai
insinuando qualcosa, Izumi?"- si crucciò Ino, fissando la cugina
sconcertata.
-"Sono
andata dal Quinto Hokage appena rientrata a Konoha e c'era lì anche tuo
padre... e parlavano di te, Ino."- cominciò con espressione seria Izumi.
-"Di
me...?"- chiese Ino, sempre più preoccupata.
-"Sì...
e del tuo strano comportamento. Quando ho sentito ciò che si stavano dicendo
non ho potuto crederci, Ino! Le parole più pronunciate erano svogliata,
assente, distratta, maldestra... non sono di certo aggettivi che ti si
addicono! Si può sapere dove diavolo sei con la testa ultimamente?!"- la
rimproverò la cugina.
Ino
abbassò lo sguardo, con espressione offesa.
-"Vi
divertite a parlarmi dietro...?"- protestò Ino con voce tremante. Davvero
pensavano quelle brutte cose di lei?
-"Non
parliamo alle tue spalle, tesoro..."- affermò una voce maschile profonda,
improvvisamente.
Le due
biondine si voltarono e videro avvicinarsi Inoichi Yamanaka, il padre di Ino.
-"Papà...?
Si può sapere che significa?"- chiese Ino, fissando il padre con occhi
lucidi.
-"Tsunade
si è lamentata della tua negligenza con me, figliola. E ho dovuto darle
ragione, purtroppo. Ultimamente hai sempre la testa altrove, pensi più ad
uscire che non allo studio... stai prendendo una brutta strada, Ino, non è da
te un comportamento così irresponsabile. L'Hokage si è solo preoccupata per te
avvertendomi. E sinceramente, io una spiegazione per questo tuo atteggiamento
ce l'avrei..."- spiegò Inoichi, fissando severamente l'adorata figliola.
-"Ah
sì?! E sentiamo, quale sarebbe questo motivo tanto sconvolgente?!"- sbottò
Ino, alzandosi in piedi e fissando negli occhi il padre con aria minacciosa.
-"Shikamaru.
Il problema è Shikamaru."-
Un
sorrisino incredulo si spaziò sul volto di Ino, mentre Izumi fissava i due a
bocca aperta.
-"Cosa
c'entra Shikamaru adesso, scusa?!"- sbottò Ino, sempre più allibita.
-"Da
quando vi siete messi in testa di mettervi insieme..."- cominciò con tono
polemico il padre, che non vedeva per niente di buon occhio quella relazione.
Considerando che Inoichi era alquanto geloso della figlia e che non l'avrebbe
mai ceduta a nessuno, Shikamaru era decisamente il tipo più improbabile con cui
la sua bambina avesse potuto fidanzarsi. Il peggio del proibito, insomma.
-"Oh,
ti prego, non ricominciare, papà!!!"- eruppe Ino, furibonda.
-"Noooo!
Non mi dire che ti sei messa con quello svogliato di Shikamaru Nara?!"- si
sconvolse Izumi, fissando la cuginetta con sguardo attonito.
-"Sì,
stiamo insieme da sei mesi..."- arrossì la bella chunin.
-"Maddai...
questa mi era sfuggita! Che assurdità... con Shikamaru Nara... e chi se
l'aspettava?!"- sghignazzò fra sé e sé la divertita jonin.
-"Sei
mesi?! Tieni il calcolo addirittura?! Sarà mica una storia così seria?!"-
proruppe il padre, alterato.
-"Papà
calmati altrimenti ti viene un infarto!"- lo riprese la figlia,
ironicamente.
-"Sì,
calmati zietto... allora, allora, dimmi Ino-chan, raccontami tutto! Avete già
consumato?"- chiese con tono malizioso Izumi.
Ino
arrossì ancora di più, nascondendosi il volto tra le mani.
-"Consumato
che cosa?!"- si intromise Inoichi, confuso.
-"Il
frigorifero, zio! Su, vattene che io e Ino-chan dobbiamo parlare di cose
private che tu non puoi capire!"- lo cacciò via la nipote.
-"No,
no! Questa storia non mi piace! Quello svaccato ti sta portando sulla brutta
strada, Ino! Se continuerai con questo comportamento indecoroso, ti proibirò di
vederlo ancora! Te capì?!"- urlò infine il signor Yamanaka, sempre più
adirato.
Le due
ragazze lo fissarono a bocca aperta.
-"Zio,
sei crudele!"- lo rimproverò Izumi.
-"Sì,
papà, sei un mostro senza cuore!"- fece gli occhioni lucidi Ino, cercando
di commuoverlo.
-"Mi
dispiace mie care ragazze, ma questa è la volontà suprema del
capofamiglia!"- sentenziò il padre.
-"Ma
papà... così rischi di compromettere la tua amicizia col padre di
Shikamaru!"- cercò di convincerlo Ino, nettamente in difficoltà contro la
testardaggine del padre.
-"Ti
sbagli! Shikaku la pensa esattamente come me! Anche suo figlio è distratto da
questa relazione... ragion per cui vedete di finirla al più presto, altrimenti
ti chiudo in camera tua a chiave, sono stato chiaro?! E con questo è
tutto!!!"- ringhiò Inoichi, fissando severamente la figlia a braccia
conserte.
Ino
strinse forte i pugni, non riuscendo a trattenere alcune lacrime ribelli.
"Perché? Perché mi parli così, papà? Siamo sempre andati d'accordo, ci
siamo sempre capiti al volo... non abbiamo mai litigato a questo modo,
tantomeno per un ragazzo... papà... Shikamaru per me è importante, ti prego,
non odiarlo, non farlo... non allontanarmi da lui... perché io lo amo... non
chiedermi di scegliere, papà... e finiscila di guardarmi con quello sguardo
furioso! Izumi! Izumi, perché non dici niente per difendermi? Perché abbassi lo
sguardo? Anche tu ti sei messa contro di me? Perché nessuno prova a
capirmi?!" pensava Ino, mentre spostava velocemente i suoi occhi
cristallini dal padre alla cugina.
Né una
parola di conforto, né un consiglio proveniva dalle labbra di Izumi. Solo
un'espressione sommessa. Anche lei era d'accordo con le parole dello zio.
Né uno
spiraglio di speranza, né la possibilità di replicare proveniva da Inoichi.
Solo uno sguardo intransigente nei confronti dell'amata figlia.
-"Ma
perché non cercate di capirmi?!"- sbottò Ino, correndo via in lacrime.
-"Ino-chan!"-
la richiamò la cugina, facendo per correrle dietro. Ma venne trattenuta dalla
mano dello zio. Quest'ultimo scosse la testa, invitando la bella jonin a
lasciare che Ino ragionasse da sola per qualche momento.
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-"Maledetto
vecchiaccio, si può sapere che cazzo vai a dire a Tsunade?!"- urlò
Shikamaru, varcando la porta di casa come una furia inferocita e dirigendosi
con minacciose falcate verso il padre. Shikaku, che stava schiacciando
tranquillamente un pisolino sulla poltrona, venne svegliato di soprassalto
dall'arrivo violento del figlio.
-"Che
ti prende, Shikamaru?!"- sbottò l'uomo, ancora frastornato.
-"Tu,
razza di... si può sapere che cavolo ti è saltato in mente di andarti a
lamentare con Tsunade?!"- sbraitò Shikamaru, afferrando il padre per il
bavero.
-"Figlio
ingrato, io che mi preoccupo per te! Quella lì ti sta mandando il cervello in
panne, credimi! Non pensavo che bastassero un paio di occhioni blu e una chioma
bionda per farti perdere la testa in questo modo!"- lo rimproverò il
padre, sostenendo a meraviglia lo sguardo.
-"MA
CHE CAZZO TE NE FREGA, SARANNO AFFARACCI MIEI CON CHI STO INSIEME, NO?!"-
gridò il ragazzo, fuori di sé.
-"No,
se questo comprometto il tuo futuro e quindi quello del clan Nara!"-
protestò Shikaku, sbadigliando.
-"Cosa?!"-
sbottò il chunin, lasciando andare il padre.
L'uomo
guardò con sguardo severo il figlio.
-"Sai
Shikamaru, mi deludi... se vuoi avere una relazione seria con una donna, devi
sempre ricordare di mantenere separate la sfera dei sentimenti da quella del
lavoro. Il mio rapporto con tua madre non ha mai interferito sul mio operato di
ninja. Dovresti riprendere il controllo di te stesso. La strada che stai
seguendo è sbagliata e io e Tsunade ci stiamo solo preoccupando per te. Vedi se
ha più valore continuare una storia dal futuro incerto o se è più importante
pensare alla tua carriera di ninja. So che farai che la scelta più giusta,
figlio mio. Non mi deludere..."- e così dicendo, Shikaku si alzò dalla sua
poltrona preferita, uscendo senza aggiungere altro.
Shikamaru
si guardò intorno confuso. Un dolore acuto che non sentiva da tempo era tornato
a pulsargli in petto. Lo aveva riconosciuto, era il dolore che provava quando
stava lontano da Ino. E più aumentava la certezza che le parole del padre e di
Tsunade avessero un fondo di verità, più il dolore si intensificava.
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Il
ragazzo sbuffò sonoramente, portando lo sguardo al cielo. Dei grossi nuvoloni
grigi carichi di pioggia lo avevano coperto, facendo calare un'atmosfera cupa e
inquietante su Konoha. La brezza fredda continuava a spirare, imperterrita,
sbattendo tutte le foglie in faccia al povero Kiba. Il chunin richiamò il
fedele Akamaru con un fischio, ma il cane lo ignorò per l'ennesima volta, preso
com'era ad inseguire i gatti su e giù per la collina.
Improvvisamente,
Kiba udì un verso strano alle sue spalle, un brivido freddo percorrergli la
schiena. Voltandosi, intravvide poco lontano un gruppetto di uccellacci neri,
che gracchiavano stonati.
"Corvi..."
pensò inquieto, riconoscendoli come un brutto presagio.
Passò
qualche minuto ad osservare le sinistre creatura, quando percepì una presenza
alle sue spalle.
-"Kiba..."-
lo richiamò immediatamente una fragile vocina singhiozzante.
Il
ragazzo si voltò nuovamente, trovandosi davanti Ino in lacrime. Per qualche
secondo rimase spiazzato, poi riprese il controllo di se stesso, andandole
incontro.
-"Ino...
che ti succede?"- chiese Kiba, fissando l'amica preoccupato.
-"Oh...
Kiba..."- scoppiò a piangere la biondina, mentre l'amico la strinse forte
fra le sue braccia.
Proprio
in quel momento, i corvi volarono via in gruppo, lasciando cadere tante piume
nere davanti agli occhi inquieti di Kiba.
"Qualcosa
sta per accadere..." pensò Kiba, prima di lasciarsi inebriare dal dolce
profumo di Ino.
Ciaooorieccomi qui! C’ho messo un po’ a scrivere il secondo capitolo causa
Leopardi e varie interrogazioni… XD però finalmente ce l’ho fatta a
pubblicarla!!! Stavolta ci ho dato dentro con le cose un po’ drammatiche, però
fa niente so che resisterete! Quello che però si darà da fare di piùsarà proprio il mio
adorato Kiba, che deciderà di attuare una nuova
politica di vita, una specie di ritorno alle origini o al “bastardismo”
come preferite… ma sarete voi a dirmi che ne pensate! Aspetto le vostre recensioni carissimi! BacioniSakurina XD
Capitolo 2. "BeneathMyNightmares"
Staylow
Soft, dark and dreamless
Far beneath my nightmares and loneliness
I hate me
For breathing without you
I don't want to feel
Anymore for you
("LikeYou"
byEvanescence)
Passarono vari minuti dal loro incontro sulla collina. Finalmente, Ino aveva smesso di singhiozzare, sebbene le rimanesse ancora
sapore di lacrime sulle labbra. Kiba le sedeva
accanto, silenzioso e pensieroso. Supponeva che la ragione per cui stesse
piangendo fosse la stessa per cuiShikamaru
aveva litigato con Tsunade. Ma non voleva avanzare ipotesi azzardate. Decise perciò di
attendere che la biondina si riprendesse e gli raccontasse tutto per filo e per
segno. E così fece.
-"Insomma... alla fine, tuo padre non ha mai
accettato la tua storia con Shika, eh?"- sospirò
Kiba, giocherellando con dei fili d'erba.
-"Né lui né il padre di Shikamaru... essendo vecchi compagni di squadra pensavo che
gli avesse fatto piacere vederci insieme, ed invece... stanno facendo di tutto
per impedircelo."- si lamentò Ino, abbassando il capo, depressa.
-"Brutta storia... e ne hai parlato con Shika?"- chiese lui, interessato.
-"No, non ancora... come posso fare...? Sia Tsunade che mio padre vogliono che tronchi la nostra storia, ma io non voglio
assolutamente!"-
-"E come pensi di fare? Sì,
insomma, in effetti forse è vero che siete piuttosto
distratti..."- affermò Kiba, con aria vacua.
-"Beh... non so come, ma sono sicura che insieme io e
Shikamaruriusciremo a
trovare una soluzione! Non sarà certo questo piccolo ostacolo a fermarci! Sì,
insieme ce la faremo sicuramente!"- asserì Ino, decisa,
con occhi brillanti.
-"Sì... sono sicuro che troverete una
soluzione..."- le sorrise malinconicamente Kiba.
Come faceva male spingere la ragazza che amava tra le braccia di un altro,
sempre di più, ogni giorno più lontano da lui. Sentiva che dentro stava per
scoppiare. Ma no, non poteva mollare. Aveva deciso di
portare avanti quell'amore, anche se sapeva incorrisposto,
consapevole che avrebbe sofferto, consapevole che Ino
era di un altro. Le barriere poste al suo cuore... dovevano resistere. Non
poteva dimostrarsi debole. Perché lui, in realtà, era forte.
Molto più forte di chiunque altro, persino più forte
di Shikamaru. Di questo ne
era certo.
Ino fissò l'amico, perplessa. Si era accorta che
ultimamente Kiba era sempre più distante: mentre gli
parlava la sua mente volava altrove, lontano dal corpo, immerso nel suo mondo
di pensieri profondi e imperscrutabili.
Accorgendosi di quei due specchi azzurri puntati fissi su
di lui, il ragazzo ritornò con i piedi per terra, allontanando la paranoia che
per l'ennesima volta lo stava assalendo, e regalando all'amica il suo solito sorrisetto beffardo.
-"Insomma, è semplice per me e Shika...
da oggi in poi meno pomiciate e più studio e allenamenti!"- sorrise la
biondina, mostrando la ritrovata risata. -"...grazie Kiba
per avermi tirata su di morale!"-
-"Figurati, è un piacere..."- ghignò infine lui,
osservando le grosse nuvole grigie promettere tempesta.
h
Kiba non
sapeva cosa l'avesse spinto ad andare sotto casa di Shikamaru.
Dopo quella chiacchierata con Ino, sentiva il bisogno di affrontarlo a quattr'occhi. Aveva bisogno di sentire anche le sue idee,
le sue parole. E doveva stare
molto attento, perché Kiba non aveva dimenticato la
promessa fatta a se stesso: Shikamaru non doveva far
piangere Ino, nemmeno una volta, altrimenti sarebbe intervenuto lui.
L'Inuzuka poteva distinguere
chiaramente delle urla provenire dalla casa. Ad un tratto, quando le grida si
furono placate, Kiba vide il signor Shikaku Nara uscire di casa alquanto
infastidito e passargli oltre senza salutarlo.
Il chunin rimase titubante per qualche minuto, dopodiché decise
di bussare alla porta. Gli aprì unShikamaru
parecchio sconvolto.
-"Ehi Shika... che ti
prende?"- chiese Kiba preoccupato, scrutandolo
attentamente. Sembrava uscito da una guerra strenuante.
-"Oh ciao Kiba... dai
entra..."- lo invitò l'amico, passandosi una mano sul viso stravolto.
-"Vi ho sentiti urlare come
scimmie poco fa... cosa gli hai combinato?"- sorrise sornione Kiba, atteggiandosi a gnorri.
-"Per una volta io non gli ho combinato niente... o
almeno, non volontariamente... si è incazzato perché dice che da quando sto con Ino non sono più lo stesso... e
quello che mi fa più girare è che ha pure ragione..."- sentenziò Shikamaru, appoggiandosi al mobile, esausto. Kiba inarcò un sopracciglio, perplesso.
-"Ma... che dici, Shika? In che senso? A me non sembri poi tanto camb--"-
-"E invece lo sono
eccome!"- lo interruppe bruscamente l'amico. Kiba
lo fissò sconcertato. -"Vogliamo parlare dell'ultima missione?! Non era così difficile, eppure l'ho
fallita miseramente... che razza di figura... il problema è che ho sempre la
testa altrove..."- sbuffò Shikamaru,
massaggiandosi la fronte, sempre più confuso. Kiba
non poteva fare a meno di sentirsi un po' perso in quella situazione: sapeva di
trovarsi in mezzo a due fuochi e non sapeva se la sua anima fosse così forte da
poter reggere quella posizione.
-"Ho sentito che anche il padre di Ino
le ha fatto la ramanzina riguardo la vostra storia... dice che Tsunade si lamenta perché Ino non si impegna più di tanto e
che è sempre assorta nei suoi pensieri."- spiegò Kiba,
con voce incerta.
-"Davvero?! Maledizione... questi vecchi si sono
proprio organizzati bene..."- ghignò amaramente Shikamaru
-"...questa è la fine, maledizione..."-
-"Ma... che stai dicendo?!"-
si sconvolse Kiba, che non era psicologicamente
pronto a sentirsi dire quella frase.
-"Sto dicendo che hanno
ragione loro, cazzo! E' vero che da quando ci siamo
messi insieme né io né Ino ci siamo più di tanto con la testa... questa storia
è troppo pericolosa, sta mettendo a repentaglio la nostra carriera di ninja..."- sostenneShikamaru, con voce sommessa, non riuscendo a nascondere
un'impronta di dolore...
Kiba fissava
l'amico esterrefatto. Non aveva parole da pronunciare. Non riusciva a credere a
ciò a cui stava assistendo. Forse Shikamaru... stava
rinunciando a Ino? Stava gettando la spugna? Così? Lì?
Davanti a lui? In quel preciso istante? Kiba
aspettava solo una frase, un semplice concetto, e sarebbe
stato pronto a correre alla conquista della bella kunoichi
anche immediatamente. Ma no... non se lo sarebbe mai
aspettato, non in quel momento.
-"Tu non hai mica parlato con Ino poco fa? L'hai
sentita, ti ha detto cosa ne pensa? Qualsiasi cosa..."- chiese poi Shikamaru, sgomento, profondamente smarrito.
L'amico ancora non parlava. Si limitava a fissarlo. Un
grande scontro stava avvenendo in quel preciso istante nel suo cuore: Kiba l'amico di Shikamaru contro
il Kiba innamorato di Ino.
Una guerra di pensiero strenuante. Una guerra che lo
uccideva lentamente: mente, cuore e spirito.
Il ragazzo ripensò all'incontro di pochi minuti prima con
Ino e alle sue parole: "...non so come, ma sono sicura che insieme io e
Shikamaruriusciremo a
trovare una soluzione! Non sarà certo questo piccolo ostacolo a fermarci! Sì,
insieme ce la faremo sicuramente!". Tutta quella fiducia che la
biondina riponeva in Shikamaru... era sorprendente.
Non si sarebbe mai aspettato delle parole simili da parte di Ino.
MaShikamaru... come la
pensava? Non poteva rivelargli il pensiero della ragazza senza prima sapere
cosa ne pensasse sinceramente l'amico.
-"Tu... come pensi di agire?"- chiese Kiba, fissandolo seriamente.
Shikamaru abbassò
lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore. Era arrivato il momento. Kiba gli stava ponendo quella domanda che cuore e mente
continuavano a ripetergli in continuazione. Era terribile, era come trovarsi
davanti la paura e la consapevolezza materializzate. Shikamaru non riusciva a sostenere lo sguardo di Kiba. Poteva solo guardare a terra mentre
gli dava quella risposta così sofferta ma necessaria.
-"Io... non so, Kiba. Ma non penso di farcela. Ho bisogno di tempo per riflettere.
Forse... stavo pensando che è meglio prendermi una
pausa di riflessione con Ino. Anche se le spezzerò il cuore... proprio adesso
che è settembre... però... ho bisogno di rifletterci
con calma e lucidità... perché stare con lei mi annebbia il cervello."-
constatò con voce bassa e seria.
"Maledetto bastardo." Fu la prima cosa che pensò
Kiba, il primo pensiero che
gli folgorò la mente non appena rielaborò quelle parole. "Shikamaru... se ci vuole così poco per farti arrendere,
allora... fai davvero schifo. Non ti meriti la fiducia
di Ino, né il suo amore, come forse non ti meriti
neanche mio rispetto. Ti pensavo diverso o forse non sei più la persona che conoscevo una volta. Ti do tre secondi per rimangiarti
quello che hai detto. Tre secondi. Bastano per capire un errore madornale come
quello che hai appena fatto. Non farmi incazzare, Shika, non farmi incazzare, non
oggi, non potrei rispondere delle mie azioni e parole..."pensava il ragazzo, mentre fissava l'amico con sguardo
vacuo. MaShikamaru non
rispose, né dopo tre, né dopo sessanta secondi.
Kiba sentiva
uno strano sentimento accendersi nel cuore. Più quella lancetta ticchettava
nella sua testa, più i secondi scorrevano, più sentiva qualcosa muoversi dentro
di lui, un'emozione vecchia ma fin troppo familiare. Forse avrebbe voluto
fermarlo, ma non riusciva più a trattenerlo: il Kibastronzo di una volta si era
liberato e stava riprendendo il controllo della sua mente.
-"Sai... in realtà anche Ino era
abbastanza scettica... non sapeva se ce l'avreste fatta a superare
questa situazione insieme ed evidentemente aveva ragione... sai, speravo in un
finale diverso per voi due."- asserì freddamente Kiba,
recitando molto realisticamente e dando a bere quella bugia alla perfezione.
"Kiba, stai rigirando la
storia a tuo piacimento... sei uno luridissimo
bastardo! Stai approfittando della debolezza di Ino e Shikamaru!" urlava la sua parte angelica dentro di sé.
"Sì, è vero... però è tutta
colpa di Shikamaru che non sa gestirsi la situazione,
mica mia! Il più furbo vince, in guerra e in amore tutto è
lecito, parole tue, Kiba!" si ribellava la parte
diabolica di Kiba, che ormai aveva preso il
sopravvento.
-"Cazzo... possibile che
stia finendo così? Per colpa degli altri?!"-
scosse la testa perplesso Shikamaru, non accorgendosi
delle strane smorfie di Kiba, intento a dominare il
suo scontro interiore. -"Pensavo che la nostra relazione fosse un po' più
resistente..."- concluse con tono deluso Shikamaru. Sperava davvero che Ino la pensasse diversamente
da lui, solitamente quella più ottimista era lei, era lei che gli tirava su il morale quando non c'era più nulla in cui sperare. E se anche lei la pensava così, se anche lei aveva smesso di
sperare allora... forse era davvero la loro fine. Il loro finale. Kiba l'aveva chiamato così.
"BASTA! NON CE LA FACCIO PIU'
A STARE QUI! STO IMPAZZENDO!" urlava dentro di sé
Kiba, preda dei dubbi più atroci, mentre il suo
conflitto interiore peggiorava sempre più.
-"Shika, mi dispiace, ma
adesso devo proprio andare..."- scattò Kiba
improvvisamente, sfoderando il suo solito sorrisetto
collaudato per le emergenze e fiondandosi di fretta
verso la porta.
Shikamaru lo guardò un po' perplesso, poi gli si avvicinò, dandogli una
pacca sulla spalla.
-"Va bene... oh, grazie Kiba
per essermi stato ad ascoltare e per il tuo parere..."- lo ringraziò con
aria ancora depressa Shikamaru.
Kiba fissò
l'amico con aria sconvolta, che presto divenne seria e preoccupata. No. Quelle
parole no.
-"Non mi ringraziare, Shikamaru."-
gli disse freddamente, fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo col codino rimase un po' sconcertato
dall'atteggiamento dell'amico.
-"Ma che dici...?"-
ribatté Shikamaru, stringendogli la spalla con la
mano.
-"Ti ho detto di non ringraziarmi e basta, Shika."- sbottò infine irritato Kiba,
scostando la mano dell'amico dalla sua spalla e andandosene senza aggiungere
altro.
"Non mi ringraziare, perché sono solo uno stronzo egoista..."pensava tra sé e sé Kiba,
allontanandosi di fretta dalla casa dell'amico.
Shikamaru era
troppo scosso per i fatti suoi e non diede poi tanto peso allo strano
atteggiamento dell'amico.
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Kiba non
sapeva più che fare. Non voleva ferire né Ino né Shikamaru,
ma pensare che la ragazza che amava stesse con l'amico quando
aveva un comportamento così immeritevole e codardo... quello no. Il suo orgoglio gli impediva di comportarsi così. Non
si poteva permettere quel lusso. In fondo, Kiba la
amava davvero. Ino meritava il meglio e forse... Shikamaru non lo era più. Lo era stato, ma ora non lo
era più. Forse la loro relazione li aveva cambiati davvero. Forse Tsunade e Shikaku si riferivano
proprio a quel cambiamento nel carattere di Shikamaru.
E allora forse... era meglio che Ino e Shikamaru si lasciassero.
Le barriere del cuore che Kiba
si era autoimpostoerano crollate
sotto il peso del suo smisurato ego: questa volta, forse, lui era
davvero superiore a Shikamaru. E
forse Ino lo avrebbe accettato. Ma era rischioso, era
molto rischioso giocare a quel gioco. La posta in palio era troppo alta. Se
tutto fosse fallito... non solo avrebbe perso l'amore,
ma anche due amici preziosi. Ma del resto, Kiba aveva sempre amato il rischio. Non
solo per il gusto di oltrepassare il limite, ma anche perché la smoderata
concezione che aveva di sé lo portava ad essere convinto che almeno il 99%
delle volte fosse lui ad averla vinta. In fondo, la totale fiducia in se
stesso lo stava aiutando a superare quei dubbi amletici che lo affliggevano
fino a poco prima, senza risolverli, ma passandoci oltre, proprio come agli
adorati vecchi tempi. In realtà, Kiba stava
cominciando a prenderci gusto e a trovarsi a suo agio, in mezzo a quei due
fuochi. Aveva capito che era lui che muoveva i fili. Si sentiva bene. Se la stava proprio passando bene...
...da schifo. Shikamaru non se
la stava passando bene proprio per niente. Continuava a tornargli in mente Ino.
Le sue parole, il suo canticchiare allegro, i suoi meravigliosi sorrisi e le
sue melodiose risate... tutto gli rimbombava in testa.
Sentiva che sarebbe scoppiato. Sentiva che quel dolore al petto l'avrebbe
ucciso. Perché, perché era finito in quella
situazione? Lui, che amava la quiete e la tranquillità! Non pensava davvero che
si sarebbe arenato così, non pensava che la sua mente si potesse smarrire in
quel sentimento così travolgente che si approfondiva ogni giorno di più.
L'amore per Ino lo stava sconvolgendo. Realizzare la sua dipendenza da lei, per
il ragazzo fu come vedersi crollare il cielo addosso. Lui aveva bisogno di
certezze, ne aveva sempre avute. Non avrebbe mai
accettato l'amore di e per Ino se avesse saputo che gli avrebbe fatto perdere
il controllo di se stesso. Ora il futuro gli appariva così sconcertante e
offuscato che... aveva paura. Sì, aveva paura. Non osava pensare al suo futuro
senza Ino. Shikamaru aveva capito che senza di lei
non ci sarebbe stato un domani per lui. E questo... questo
lo faceva maledettamente incazzare. Non voleva essere
dipendente da una donna, per quanto la amasse e per
quanto ci tenesse a lei. Quella era una questione di...
Orgoglio. Sempre quel maledetto orgoglio. Era quello che
le stava rovinando la sua prima e seria storia d'amore. Forse
l'unica vera storia d'amore che avrebbe mai avuto. Perché
Ino ci credeva nel futuro insieme a Shikamaru.
Lei non aveva bisogno di certezze, perché la sua radicata speranza le dava la
sicurezza. Non aveva bisogno di nessun segno, di nessuna
consapevolezza. Lei credeva nel suo amore per Shikamaru
e la fiducia incontrastata che riponeva in lui le impediva di percepire lo
smarrimento del ragazzo.
Erano gli altri, il suo vero problema. Lo erano sempre
stati. Tutti lì faticavano ad accettare la loro relazione, per un motivo o per
l'altro. Loro erano troppo diversi, la pensavano tutti
così. Lui era il chunin astuto e intelligente, dalla
carriera brillante e affermata; lei era la chunin
superficiale e un po' stupida, destinata a diventare una
mediocre ninja medico e a vendere fiori. I
tipi come lui dovevano stare con le tipe sveglie come Temari, non con le sciocchine come lei. Li vedevano così,
gli altri. Tutti erano troppo fissati sulle loro rigide convinzioni e la
relazione di Ino e Shikamaru
disturbava la loro percezione ristretta della realtà. Nessuno si sforzava di capirli, era più facile criticarli.
Izumi l'aveva
delusa, sua padre l'aveva delusa. Si fidava ciecamente
di loro... ma forse loro non si fidavano poi così
tanto di lei. Non era più la ragazzina frivola che andava dietro a Sasuke solo perché era affascinante e irraggiungibile, era
una ragazza matura, presto avrebbe compiuto 17 anni e
li dimostrava tutti, dal primo all'ultimo.
Come si permettevano suo padre e Izumi
di criticare le sue scelte? Criticare Shikamaru? Anche loro si dimostravano così come tutti quelli che la consideravano
stupida e superficiale, perché anche loro vedevano Shikamaru
solo come uno svaccato perdigiorno senza però
conoscerlo. Per loro in fondo era più importante l'orgoglio e l'onore di essere Yamanaka e di essere jonin della Foglia, che non la felicità per il suo futuro.
Ino non era orgogliosa di essere una Yamanaka, quando
i suoi parenti si comportavano così. Per lei l'amore veniva prima dell'essere ninja. Peccato che per Shikamaru non fosse esattamente così...
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-"Mmh... e così quella è Konoha, eh?"- ghignò divertito il biondino, mentre i suoi occhi cobalto scrutavano minuziosamente ogni
particolare della lontana cittadina dall'alto di quella montagna.
-"Sì, è proprio quella..."- gli rispose il ninja a suo lato.
-"Mmh... in realtà... fa
veramente... ribrezzo!"- affermò disgustato il biondo, incrociando le
braccia al petto.
-"Yoshi... tuo fratello ti
manda questo."- disse il compagno, porgendogli un copricapo del Villaggio
della Pioggia.
Il biondo inarcò un sopracciglio, con la sua solita aria
altezzosa, e lo afferrò con un ghigno schifato.
-"Bah... mi inorridisce la
sola idea di doverlo indossare, in realtà."- asserì, schioccando la lingua
sul palato.
-"MaYoshi...
tuo fratello..."- protestò il compagno.
-"Sì, lo so, lo so..."-
ribatté Yoshi, legandosi alla fronte il copricapo.
-"Se sono ordini del capo, allora... bah, in
realtà non capisco come può un villaggio così deprimente essere degno di così
tanta ammirazione! Il nostro villaggio era ricco di giardini, di fonti, di
palazzi ricchi e maestosi, di statue... questo sembra così... squallido e opprimente... che schifo... e chissà che razza
di popolani rozzi che lo abitano! Noi eravamo così aristocratici e raffinati...
ma suvvia, basta rimpiangere il passato, caro amico! Presto quel piccolo borgo
laggiù e tutti i suoi sciatti abitanti non saranno nient'altro che un ricordo
lontano nella memoria!"- sospirò Yoshi, fissando
la lontana Konoha trasognante, mentre pensieri di
morte e distruzione si appropriavano della sua mente.
-"Yoshi..."- lo
richiamò poi con voce sommessa il compagno.
-"Che c'è ancora, si può
sapere?"- sbottò il biondino, sbuffando.
-"...credi che loro, laggiù, ci sentano?"-
chiese con tono preoccupato il ninja.
Yoshi puntò i
suoi occhi color cobalto verso l'orizzonte, fissando con rabbia Konoha.
-"Mmh... in realtà credo
davvero che il rischio sia minimo. Solo i più sensibili o comunque
quelli la cui anima è più vulnerabile potrebbero essere influenzati dalla
nostra presenza. Ma di cosa ti preoccupi, sono solo un gruppo di stupidi
bifolchi, non capirebbero comunque... suvvia,
ritiriamoci adesso!"- asserì infine Yoshi,
sfoderando il suo solito sorriso ambiguo, sospeso tra sadico divertimento e
imperscrutabile malvagità.
h
Shikamaru aprì gli
occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al
petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo
afosa.
Una forte luce gli
colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il
canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che
accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.
Abituato alla luce, Shikamaru
riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto:
doveva essere la campagna che si trovava fuori daKonoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava
vagamente dalla forte luce di quel sole di piena
estate, infuocato ed afoso.
Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito
laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?
Il ragazzo si svegliò di soprassalto. Era sudato, come se
fosse stato davvero nell'afosa campagna del suo sogno. Ancora sconvolto, si
passò una mano sulla fronte, asciugandosi il sudore e sospirando. Fuori, intempestava il solito vento gelido.
-"Ancora quello strano sogno..."- sospirò Shikamaru, ancora sconvolto.
Gli occhi del ragazzo si posarono sulla scrivania, dove
due foto erano illuminate da una pallida e triste luce proveniente dalla
finestra. La foto del Team 10, con Asuma.
E l'altra... nell'altra c'erano lui e Ino. Sì, il
ricordo di quella splendida estate d'amore passata insieme. Si abbracciavano.
Erano sorridenti. Erano felici.
"...come faccio a trovare la certezza di cui ho
bisogno...?" pensava Shikamaru,
fissando con un ghigno amaro la foto.
h
Kiba aprì gli
occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin
dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.
Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre
e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?
Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.
Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba
si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio
colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.
Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole
scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai
di luce snervante.
Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre
cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra
erano sparse alcune piume nere.
Improvvisamente, udì un mugolio
sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse...
Il ragazzo si svegliò di soprassalto. Voltandosi, vide che
Akamaru lo fissava con sguardo apprensivo, muovendo
la coda e guaiendo.
Kiba si tirò
su a sedere, mentre la coperta scivolò via lasciandolo a petto nudo. Il ragazzo
lasciò scivolare una mano sulla testa del fedele cane, portandosi l'altra alla
fronte.
-"Non ti preoccupare, Akamaru...
era ancora lo strano sogno dell'altra volta... non è niente..."- sussurrò Kiba, inquieto.
Cosa potevano significare quelle piume nere che vedeva
sempre con più frequenza...? Anche
nei sogni non lo lasciavano in pace. Forse era un segno: il suo comportamento
era estremamente sbagliato. O
forse era semplicemente il suo lato oscuro che strepitava, impaziente di
uscire, desideroso di avere Ino tutta per sé...
h
Shikamaru sbuffò,
buttando a terra l'ennesimo mozzicone di sigaretta. Quella mattina era
dannatamente nervoso. Le parole di suo padre, di Tsunade
e di Kiba continuavano a girargli nella testa, come
un'ossessione. E il dolore acuto che gli pulsava in
petto era ormai diventato insopportabile, lo sentiva pesante come un macigno
che gli toglieva il respiro, facendolo respirare più velocemente e
faticosamente.
Era dannatamente nervoso. Era dannatamente confuso. Era
dannatamente perso. Odiava sentirsi smarrito, lo faceva
sentire debole.
Improvvisamente, una vampata di profumo alla lavanda lo
avvolse, inebriandolo, facendogli perdere ancora una volta il controllo della
sua mente. Sentì quelle due braccine
esili stringergli saldamente il collo, quei fili d'oro profumati
carezzargli il volto, quelle delicate labbra appoggiarsi dolcemente alle sue.
Ino lo aveva abbracciato e baciato come ogni volta che si incontravano,
ma quella volta era diverso, era... doloroso.
Shikamaru scostò la
ragazza da lui, prendendola per le braccia e fissandola seriamente. Ino lo
fissò a sua volta, confusa.
-"Che c'è...?"-
chiese lei, mostrando un sorriso incerto, lo sguardo sconcertato.
Il viso del ragazzo si piegò in un'espressione di dolore intenso... mano. Non poteva
cedere. Aveva preso la sua scelta. Doveva farlo per il loro bene. Sì,
sicuramente quella era la scelta migliore. La migliore per il loro futuro.
E poi, Shikamaru non poteva fare
a meno di pensare alle parole di Kiba, che sentiva
ripetersi continuamente come un mantra infinito...
"Sai... in realtà anche Ino era abbastanza scettica...
non sapeva se ce l'avreste fatta a superare questa situazione insieme ed
evidentemente aveva ragione... sai, speravo in un finale diverso per voi
due.".
-"Questo è il nostro finale, Ino."- asserì con
voce fredda Shikamaru, lasciando andare le braccia
della ragazza.
Ino rimase spiazzata da quelle parole sparate così a
bruciapelo. Fissò il ragazzo confusa, senza però
comprendere esattamente ciò che aveva appena sentito.
-"Ma... che stai dicendo, Shika?"- chiese con voce tremante, abbozzando appena
un sorriso.
-"Ino..."- cominciò lui con espressione seria
-"...so che tuo padre ti ha parlato, e sai anche
come la pensano Tsunade e mio padre... loro sono
adulti e maturi e... e ho ragionato tanto sulle loro parole, Ino, e credo che
forse abbiano davvero... ragione..."-
Ino spalancò i suoi occhi cristallini, fissandoli
esterrefatta sul ragazzo.
-"Che stai dicendo...?"-
sussurrò appena, con voce tremante.
-"Ino... l'ultima missione... è stata un fallimento...
io ero più occupato a pensare a te che non al mio dovere... così non va bene,
non è un comportamento giusto... siamo chunin,
abbiamo delle responsabilità... e forse siamo ancora troppo immaturi per riuscire a separare la sfera dei sentimenti da quella
dei doveri... la nostra carriera di ninja rappresenta
il nostro futuro e se la nostra storia la compromette, allora...."- cercò
di spiegare Shikamaru, grattandosi la nuca perplesso,
mentre quel dolore al petto si intensificava ogni parola di più.
-"Che stai dicendo...?"-
chiese ancora Ino, alzando leggermente il tono della voce, fissando il ragazzo
negli occhi.
Shikamaru, però,
distoglieva lo sguardo da lei, puntandolo altrove.
-"Ino... io... io ti amo,
però credo che... essere un ninja sia più importante
di qualsiasi altra cosa... e forse non siamo in grado di gestire la
situazione..."- continuò lui, sempre più in difficoltà. Tutto quel dolore
lo stava facendo impazzire... avrebbe voluto urlare,
avrebbe voluto abbracciarla, ma non poteva, non poteva... non poteva cedere.
Ino, del resto, non ce la faceva più. Aveva intuito tutto,
lo aveva capito ancora prima di sentirlo parlare: lo aveva capito guardandolo
negli occhi, quello sguardo sfuggente e colpevole valeva
più di cento confessioni. Ma lei voleva la verità: lì,
subito, adesso. Voleva sentirglielo dire, voleva che
le dicesse chiaro e tondo senza tanti giri di parole ciò che aveva deciso. Se era sicuro di ciò che stava per fare, doveva esserlo fino
in fondo. Ma doveva sbrigarsi, perché il dolore della ragazza stava aumentando così tanto che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime
ancora a lungo.
-"CHE STAI DICENDO, SHIKAMARU?!"-
urlò poi lei spazientita, con voce rotta dal dolore.
Shikamaru la guardò
sgomento, gli occhi pieni di desolazione. Ino stava soffrendo, soffrendo da impazzire per colpa sua... ancora una volta.
Stava finendo così come era iniziata. Forse quello era
un segno.
Lui l'amava, ma non voleva farla soffrire, e forse il suo
amore non poteva farle altro che male. Era meglio rinunciare a lei se questo
significava farla stare meglio. Come gli aveva detto Kiba molto tempo prima... il vero amore permette di
sacrificare la propria felicità per quella della persona amata. E lui l'avrebbe sacrificata per renderla felice. Forse c'era
qualcun altro più meritevole e più degno di lei. Ino meritava di meglio e
soprattutto doveva essere felice. Come aveva potuto illudersi anche solo per un
momento di essere quello giusto per lei?
-"...è meglio prenderci una pausa, Ino..."-
asserì lui, con voce bassa e roca.
-"...se mi amassi davvero non ne avresti
bisogno..."- ribatté lei prontamente, lasciando che una lacrima le
scivolasse sul viso, fissando il ragazzo con sguardo carico di rancore.
Shikamaru rimase
senza parole. Come poteva dirgli una cosa del genere? Proprio a lui, che stava
rinunciando a lei per renderla felice?
-"Ino... io ti amo, però..."-
-"Basta! Non voglio più
sentirti!"- urlò lei, portandosi le mani alle orecchie -"Non voglio
più sentire le tue bugie! Ammetti che ami più l'essere ninja
che me, ma non dire di amarmi e di aver bisogno di separarsi perché non lo
sopporterei! Dì chiaramente che non hai più bisogno di me e basta, Shikamaru!"-
-"Ma non è così...!"-
protestò lui.
La biondina lo fulminò con occhi carichi di risentimento,
lasciando libere le altre lacrime che aveva cercato inutilmente di fermare fino
ad allora.
-"...perché mi fai questo...
perché..."- singhiozzò lei, prima di voltarsi e di scappare via.
Shikamaru scattò e
la riprese per il braccio, obbligandola a guardarlo.
-"Ino, calmati! Perché non cerchi di capire?!"- la rimproverò lui.
-"Lasciami! Non voglio vederti mai più! Mai più... hai capito?"- gridò lei con la voce rotta dai
singhiozzi.
Il ragazzo abbassò lo sguardo, allentando la presa al
braccio della biondina, lasciandosela scivolare via e permettendole di
scappare, svanendo all'orizzonte.
Shikamaru si
appoggiò contro una parete, lasciandosi cadere a sedere. Si portò le mani al
volto, confuso e afflitto, un ghigno amaro sul volto: aveva lasciato Ino da
nemmeno trenta secondi e già si pentiva della sua scelta.
Un grazie infinito a Celiane4ever, Luna123, Andrearomanista,
Killuy_93 e AyumiYoshida
per le vostre recensioni! BacioneSakurina
Welcome back a
tutti! Ecco qui il terzo capitolo della storiella... mi sa che questa volta mi
sono dilungata un po' troppo, ma quando comincio a descrivere i sentimenti dei
miei tre protagonisti non mi fermo più... XD. Fra litigate, incomprensioni e
soprattutto ABUSI DI ALCOL (in sto capitolo davvero
sembrano degli alcolizzati... -.- vi prego non imitateli...) ci daranno davvero
dentro di brutto. E soprattutto entrerà in gioco il
mio adorato barista Takefumi, il guru per eccellenza,
e chi ha letto anche "I Consigli di Kiba"
scoprirà una sua parentela inaspettata che potrebbe essere rivelatrice... mah!
Chissà! Leggete e commentate, aspetto le vostre recensioni con ansia! BacioneSakurina!
Capitolo 3. "Secretly"
I've been biding my time
Been so subtly kind,
I got to think so selfishly,
'Cos you're the face inside
of me
I've been biding my days
U see evidently it pays,
I've been a friend
With unbiased views,
Then secretly lust after you...
("Secretly" bySkunkAnansie)
Izumi aprì la
finestra della sua cameretta, lasciando che una fredda ventata s'impadronisse
della sua stanza. Rabbrivì e inspirò profondamente,
richiudendo. Indossò un maglioncino,
dopodiché si diresse verso il salotto.
Sapeva che i suoi zii erano al lavoro e che probabilmente
Ino era andata ad allenarsi con Shikamaru
e Choji. Fu proprio per questo che si stupì molto non
appena intravvide la cuginetta
nel salotto, praticamente accasciata sul tavolo. Izumi non perse tempo e corse incontro a
Ino.
-"Ino, che ti succede?!"-
urlò la ragazza, scuotendola.
Ino si sollevò, mostrando il suo viso sconvolto dalle
lacrime, e scoppiò in un nuovo pianto disperato. Izumi
si guardò attorno spaesata, inginocchiandosi di fronte
alla cugina. Poteva percepire uno strano odore nell'aria, ma non riusciva bene
a capire cosa fosse. Decise perciò di lasciar perdere
e di occuparsi della parente esasperata.
-"Ino-chan, ti prego non piangere
che mi mandi a male..."- sbottò la cugina, fissandola perplessa.
Ma Ino
continuava a frignare esasperata come una bambina.
-"Insomma Ino, smettila!"- urlò irritata Izumi.
La chunin arrestò immediatamente
il pianto, spaventata, fissando la cugina con occhi lucidi e pieni di rancore.
-"Bene, così va già meglio... si può sapere che
diavolo è successo?"- chiese nervosamente Izumi,
inarcando un sopracciglio con disappunto. Ovviamente, Ino ricominciò a
singhiozzare.
"Ma che diavolo le succede?!
Non è da lei frignare così... e poi... sento puzza di alcol..."
pensava la jonin, dubbiosa.
-"Shikamaru mi ha lasciataaaa!!!"- singhiozzò
Ino, afferrando il bicchiere di thé appoggiato al
tavolo e mandandone giù un bel sorso.
Izumi la fissò
a bocca aperta.
-"E tu stai facendo questa sceneggiata da martire
addolorata per quello stupido di un Nara?!"- si
infuriò la cugina, afferrando la fragile Ino per il bavero.
-"Lasciami stare, voglio morireeee!"-
urlò Ino, buttandosi a terra, lasciando che i suoi lunghi capelli sciolti la
ricoprissero.
La cugina continuava a fissarla senza parole: era una
situazione assolutamente tragicomica. Perplessa, Izumi
afferrò il bicchiere di thé sul tavolo,
sorseggiandolo, ma subito... lo sputò.
-"INO! CHE DIAVOLO! QUESTO
NON E' MICA THE'!"- sbottòIzumi, fissando la cuginetta
sconvolta.
-"Certo che è thé! Un po'
allungato... ma è thé! O almeno, prima lo era... comunque sia... Shikamaruuu..."-
protestò tra le lacrime la biondina.
-"Ino! Non puoi allungare il thè
col sakè alle undici di mattina, lo capisci?!E' da alcolizzati!"- la ripreseIzumi, fulminando la cugina ubriaca fradicia.
-"E infatti io lo sto
bevendo dalle nove di stamattina, non dalle undici, stai tranquilla..."-
rispose con le lacrime agli occhi.
-"Ma come sarebbe dalle nove?!
Sei impazzita?! Bere così di prima mattina... a parte
che non dovresti nemmeno bere! Proprio oggi! Questa sera c'è la festa di
bentornato, ti presenterai sconvolta se continui ad ubriacarti!"- la rimproverò la cugina.
-"Alla festa... ci sarà pure... Shikamaru...
ridammi il bicchiere, razza di strega!"-
protestò Ino, cercando di strappare il thè-sakè dalle
mani di Izumi.
-"Mai e poi mai, biondina! Non toccherai neppure una
goccia di alcol da adesso in poi!"- ringhiò la jonin, cercando di tenerla a bada.
-"Ma io sono depressa!!!"-
urlò Ino.
-"Non è un buon motivo per darsi
all'alcolismo!"- controbatté prontamente Izumi.
-"Il mio ragazzo mi ha lasciata
durante il nostro sesto mese, capisci, il nostro SESTO MESE!!! Il mese dei
nostri compleanni! E io sono... sono... cosa dovrei
fare, secondo te?! Mica posso andare a raccogliere le
margherite nei prati come se non fosse successo niente! Ora ridammi
quel fottutissimo bicchiere!"- ringhiò Ino,
strappando il bicchiere dalle mani della cugina e
mandando giù tutto il suo contenuto con un sorso. Izumi
sospirò perplessa, fissando la povera Ino sconvolta.
h
-"Ehi Shikamaru... Shikamaru... Shikamaru!"-
Il chunin dal codino riaprì
lentamente gli occhi. Al principio tutto era sfuocato e incomprensibile. Non
riusciva a capire dove fosse e come avesse fatto a finire laggiù. Sentiva solo
la testa pesantissima e un senso di nausea molto forte. Finalmente, le cose si
fecero più nitide e il ragazzo riuscì a distinguere i volti del fedele amico Choji e del barista Takefumi.
Shikamaru inarcò un
sopracciglio, confuso, e si sollevò di scatto. Non l'avesse mai fatto. Tirò un
urlo di dolore sentendo la testa pesante come un macigno
trafitta da un milione di lame e tornò a sdraiarsi, lamentandosi per il
dolore.
-"We fratello, tutto
bene?"- chiese Takefumi, grattandosi il
pizzetto, ghignando.
-"Uaaah... che male...
cos'è, mi ha investito una mandria di mucche?"- sbottò Shikamaru,
premendosi le mani contro le tempie.
-"No, mi hai semplicemente svuotato tutte le
bottiglie di rum e vodka che avevo, però fa
niente..."- ghignò il barista ironico.
-"Cavolo Shika, stai
davvero prendendo la strada di tuo padre..."- sospirò Choji,
scuotendo la testa, perplesso.
-"Cavolo è vero, ogni giorno che passa vi
assomigliate sempre di più... anche Shikaku beve come
una spugna!"- rise Takefumi, divertito.
-"...bere?"- borbottò a voce bassa il ragazzo
col codino.
-"Oh bella, non si ricorda neanche che ha bevuto...
gli vado a fare un caffè triplo, va..."-
sospirò il barman, dirigendosi al bancone.
Choji aiutò Shikamaru a tirarsi su a sedere. Quest'ultimo
si guardò attorno spaesato, cominciando a ricostruire
lentamente ciò che era accaduto il giorno precedente. Ma
tutto era alquanto confuso.
Choji sospirò,
stringendogli la spalla con una mano, come per incoraggiarlo. Shikamaru inarcò un sopracciglio, fissando l'amico
perplesso.
-"...è morto qualcuno?"- chiese Shikamaru, grattandosi la testa
disorientato.
-"Certo che no, stupido!"- rimase allibito Choji: probabilmente Shikamaru
aveva dimenticato tutto!
-"E allora com'è che mi guardi così depresso...? E com'è che mi sono sbronzato
ieri sera? Mica mi ricordo niente, io..."- si
grattò la nuca il ragazzo, con irritazione.
-"Ma come...?"- chiese Choji, intimidito. Se davvero non
ricordava niente, toccava a lui raccontargli tutto!
-"Uah... che mal di testa
allucinante... ci devo aver dato dentro di brutto... beh? Rinfrescami
la memoria, Choji!"- brontolòShikamaru, fissando l'amico dubbioso.
Choji sospirò,
fissando il soffitto. Gli sembrava di rivivere la situazione della sera prima.
-"Ieri hai lasciato Ino... te lo ricordi o no?"-
spiegò con tranquillità Choji, senza guardare in
faccia l'amico.
Un pesante silenzio piombò sui due. Dopo vari minuti di
smarrimento, Shikamaru aveva unito le mani,
appoggiandovi sopra il mento, pensieroso. Lo sguardo vacuo era fisso sul
pavimento.
-"Shikamaru, ecco il tuo caffè..."- esordì Takefumi,
avvicinandosi al ragazzo.
-"...non voglio del caffè..."-
sibilò a voce bassa il ragazzo, con sguardo profondamente incazzato.
Choji e Takefumi lo fissarono perplessi, con un velo di
preoccupazione.
-"...voglio dello stramaledettisimo
whisky!"- urlò infine Shikamaru, scattando in
piedi e dirigendosi verso il bancone degli alcolici.
-"Fermo Shikamaru!!! Risparmia almeno il whisky visto che il resto te lo sei
già scolato tutto ieri sera!!!"- lo implorò Takefumi,
attaccandosi alla vita del ragazzo.
-"Shika, ti sei appena
ripreso dalla sbornia, non puoi ricominciare a bere!"- lo pregò Choji.
-"E chi lo dice?! Io bevo
quanto mi pare e piace!"- sbottò lui, stappando
una bottiglia di whisky.
-"Ma se sei stato tu a lasciare Ino, che cosa ti
ubriachi a fare, idiota?!"- lo rimproverò Takefumi.
Udendo quelle parole, Shikamaru
lasciò andare la bottiglia di whisky, appoggiandola immediatamente al suo
posto. Ancora uno sguardo vacuo nei suoi occhi. Era
confuso. Ancora una volta si sentiva confuso.
Non era vero, era una menzogna,
una maledetta menzogna. Lasciare Ino non gli aveva fatto per niente bene. Anzi,
si sentiva peggio di prima. La confusione invece di sparire era aumentata e la deconcetrazione c'era comunque...
perché pensava a lei lo stesso! Era inutile, Shikamaru
la amava così tanto che nemmeno l'alcol riusciva a
levargliela dalla testa.
-"...ho fatto una cazzata,
vero?"- chiese improvvisamente Shikamaru, con
voce bassa e roca.
-"Mmh... sì, direi che hai fatto una pirlata
bella e buona... mica ho capito perché l'hai fatto!"- sbottò Takefumi, chiudendo a chiave l'armadio degli alcolici.
-"...perché sono un coglione..."- sibilò con disprezzo il ragazzo,
scattando verso l'uscita.
Chojirimase spaesato, dopodiché si precipitò
al suo inseguimento.
h
-"Ti rendi conto che sei uno stronzo,
sì?"- sottolineò col solito tono impassibile il
ragazzo incappucciato.
Kiba ghignò
amaramente, fissando l'amico con disappunto.
-"Grazie Shino, mi sei
d'aiuto..."- ironizzò Kiba.
-"Beh, sei stato tu a comportar--"-
maShino non finì di parlare che Kiba lo prese e lo trascinò con lui, nascondendosi dietro
una casa.
Proprio in quel momento, dal bar di Takefumi
davanti a loro, uscirono Shikamaru e Choji. Kiba sentì la schiena
percorsa da una miriade di brividi mentre fissava i
due amici allontanarsi.
-"Paura eh?"- gli chiese Shino,
facendogli segno con la mano.
Kiba lo fulminò con lo sguardo, poi si defilò entrando velocemente
nel bar.
-"WeTa'che fumi?"- rise Kiba, salutando l'uomo dai capelli ossigenati.
Il barista si voltò, inarcando un sopracciglio
contrariato.
-"Kiba... il solito spiritosone..."- lo riprese con tono di disappunto Takefumi.
In quel momento anche Shino
entrò.
-"Ta'... dammi una
bottiglia di tequila, ti prego..."- lo implorò Kiba,
accasciandosi sul bancone.
Takefumi lo
fulminò.
-"Eh no, eh! Ma guarda te
che razza di gioventù di alcolizzati che state venendo
su!"- sbottò il barista. -"Prima Shikamaru,
poi te..."-
-"L'hai visto?!"-
sbottò Kiba, sconvolto.
-"Se go vistcusè?"- chiese Takefumi,
confuso (letteralmente cos'è che ho visto?...l'inframezzo
in milanese ci voleva troppo! XD NdS).
-"Shikamaru!"-
-"Ah sì... ieri sera l'è venuto e s'è preso 'na sbronza di quelle da ricordare..."-
-"E perché?"-
-"Perché ha lasciato la donna, da quanto ho capito... ma guarda, stamattina aveva già cambiato idea...
che gioventù rimbambita..."- sospirò Takefumi,
lavando le tazzine.
-"Oh cazzo..."- sbottò
Kiba, a bocca aperta.
-"Bravo, Kiba, bravo!"- applaudì Shino,
seduto accanto a lui.
-"Perché? Se te fà?"- lo scrutò Takefumi, poco convinto.
-"Ma vuoi parlare in modo comprensibileee?!"- sbottò Kiba, irritato.
-"Va bé! Insomma, cos'hai combinato? Nei tuoi occhi leggo che mi vuoi confessare
qualcosa, Inuzuka..."- chiese
il barista con sguardo penetrante.
-"Dammi la tequila e ti dirò tutto, caro Takefumi..."- ghignò Kiba,
malizioso.
Dopo mezza bottiglia di tequila...
-"Che colpo basso che gli
hai dato, Kiba... davvero, da te non me lo sarei mai
aspettato... mah, forse un po' sì, in fondo..."- asserì il barista,
dubbioso.
-"Ma io... io... io non
volevo farlo! Cioè, sì, forse lo volevo un po', ma
solo un po', e comunque non è che volessi davvero farlo, perché voglio bene a Shika, è mio amico, ma mi sa che quando mi becca mi spacca
la faccia, ma insomma, io... io... io voglio solo un po' d'amoreeee,
non mi sembra di chiedere tanto, e che cazzo! Perché
proprio a me tutte queste sfigheee...?!"- si lamentò Kiba
incoerentemente, ubriaco.
Shino lo
fissava con espressione indefinita (okay, ora ditemi come cavolo faccio a
descrivere le espressioni di Shino se è tutto
imbacuccato?! -.- NdS).
Takefumi fissò il
ragazzo, con sguardo perplesso.
-"Kiba, ascoltami...
capisco che tu sia innamorato di Ino ed è normale
desiderare l'amore dalla persona amata... non deve essere semplice vivere
sapendola tra le braccia di un tuo amico. Però non è
giusto che tu abbia ingannato Shikamaru a quel
modo... è stata una mossa infima. Se volevi davvero
conquistare Ino, avresti dovuto farlo in modo corretto, non con una bassezza
simile. Mi deludi, Kiba... ti
pensavo fatto di ben altra pasta."- lo rimproverò con tono
comprensivo Takefumi. (Takefumi è tipo il guru del guru Kiba!
Un guru anziano superiore, insomma XD! NdS).
-"Questo lo so anch'io, Ta'..."-
borbottò Kiba, tutto rosso in volto per via della
sbronza mattutina. -"...e me ne sono pentito... ma come ti ho detto non
era nemmeno mia intenzione farlo... insomma, a volte mi vengono questi schizzi
diabolici che non ho ben capito da dove mi arrivino, mi va il sangue alla testa
e mi trasformo in un bastardo... ma io sono
buono!!!"- constatò Kiba.
-"Mmh... forse ho capito...
sai Kiba, il tuo problema è che effettivamente sei
molto impulsivo... non è realmente un problema, ma una caratteristica che se
non controlli propriamente potrebbe metterti in una
marea di guai, come questo ad esempio. E' perciò normale che quando ti arrabbi
tu perda il controllo delle tue azioni, è una conseguenza
naturale..."- sospiròTakefumi.
-"...Shikamaru non si è
comportato bene con Ino..."- brontolò il ragazzo, con espressione
malinconica.
-"Immagino sia per questo che tu ti sia arrabbiato...
vedi, tu sei tanto bravo ad analizzare i problemi degli altri fino a quando non ti toccano da vicino... una volta che i
problemi ti coinvolgono direttamente, perdi la bussola e il sangue freddo e ti
fai trascinare via con loro. Purtroppo sei così preso da questa storia che
anche volendo non potresti più dare giudizi imparziali né a
Ino né a Shikamaru, perché ti verrebbe naturale
rigirare la verità a tuo piacimento e a tuo favore, come è già successo. Perciò
chiamati fuori, finché sei in tempo."- concluse
il barista, portando via la bottiglia di tequila.
Kiba fissò il
vuoto per qualche secondo, con sguardo perso.
-"Maledizione... devo sistemare le cose con Shika..."- asserì sicuro di sé, battendo i pugni sul bancone.
-"Ti ha appena detto di stare fuori
da questa storia, Kiba!"- lo riprese
improvvisamente Shino, silenzioso fino a quel
momento.
-"Ma io ho combinato il
casino, e io lo metterò a posto!"- ribatté il ragazzo, alzandosi e
dirigendosi barcollante verso l'uscita.
-"Kiba... non capisci?! Parli bene adesso, ma appena ti troverai davanti Yamanaka perderai nuovamente il tuo autocontrollo e ne
combinerai qualcun'altra delle tue..."-asserìShino, freddamente.
-"Vai tra', fratello!
Vedrai che stasera li farò rimettere insieme! Parola di KibaInuzuka!"- urlò, uscendo fuori
dal locale e cadendo a terra, sbronzo.
Shino lo
ignorò, voltandosi nuovamente verso il bancone, dove era tornato Takefumi.
-"Non lo vai a tirare su?"- chiese il barista,
un po' intimorito dal misterioso ragazzo.
-"No... sono sicuro che un po' di aria
fresca gli farà bene..."- affermò convinto.
-"Uh, d'accordo... sai, in realtà Kiba
è un ragazzo in gamba... ciò che più mi preoccupa di lui, però, oltre
all'impulsività, è soprattutto la sua volubilità..."- sospirò Takefumi.
Shino non
rispose, ma il barista poteva percepire il suo sguardo su di lui.
-"Insomma... Kiba
e Shikamaru sono così diversi... e anche Ino lo è.
Sono tre tipi completamente differenti, ragion per cui
questo triangolo mi sembra abbastanza traballante. Kiba
è un tipo molto focoso e molto ambizioso, se c'è qualcosa che desidera cerca di
ottenerla in tutti i modi. E' nella sua natura, non può
farci niente. Anche se fino ad adesso ha frenato i
suoi sentimenti per Ino perché capiva che era sbagliato andare contro a Shikamaru, la sua resistenza è arrivata al limite. Per uno come lui, abituato ad ottenere tutto e subito, è stato
un periodo breve ma strenuante. Almeno ci ha provato.
Ciò che mi rende più perplesso è proprio questa sua estrema ambizione... una
caratteristica degli ambiziosi per natura è il continuo desiderio. Non penso
che una volta conquistata Ino, la loro storia abbia un futuro stabile."- sospiròTakefumi.
-"Non credo di seguirti."- asserì Shino, inarcando un sopracciglio, perplesso.
-"Nel senso che una volta ottenuto l'amore di Ino, questo potrà bastargli per un periodo di tempo
limitato, credi a me. Perché Kiba è un tipo che ama
la libertà e i cambiamenti, non è adatto ad avere una storia lunga con una
ragazza che non è come lui. Ino è molto lungimirante, ama progettare, ama sognare nel futuro. Kiba,
invece, vive giorno per giorno, odia i progetti. Se
non vanno d'accordo su questo punto... inveceShikamaru è diverso. Lui è un tipo stabile, è più maturo di
Kiba e capisce che ci sono doveri e responsabilità e
che programmare il futuro è necessario. Kiba e Ino sono tipi piuttosto instabili, mentre Shikamaru
è un vero e proprio pilastro portante. Ragion per cui è ovvio
che vedrei meglio Ino con Nara, perché anche lei troverebbe il suo equilibrio
insieme a lui. Kiba è tosto, ma è troppo scapestrato per stare con una ragazza instabile come lui. Ha bisogno di
una tipa in gamba che lo faccia rigare dritto, credi a
me!"- sospirò Takefumi, sorridendo.
Shino rimase in
silenzio alcuni minuti, caduto come in una specie di trance.
Takefumi, in realtà, si sentiva piuttosto turbato da
quel tizio così ambiguo e dai suoi silenzi inquietanti. Sperava che Kiba si rialzasse e tornasse dentro a sparare cazzate per smorzare quell'atmosfera irrespirabile.
-"Mmh... come sta tua
nipote Hikari?"- chiese poi improvvisamente Shino, fissando il barista interessato.
-"B-bene... perché?"-
rispose il barman, titubante.
-"No, niente... era una semplice curiosità..."-
sentenziò Shino, lasciando i soldi sul bancone e
uscendo. Tirò su Kiba, mettendoselo in spalla, e si
allontanò.
Takefumi fissò
l'assurda coppia sparire all'orizzonte, con un ghigno perplesso sul volto.
h
Quella sera, tutte le strade di Konoha
erano invase di gente. La festa di bentornato organizzata per Izumi e il suo team, tornati a Konoha dopo due lunghi anni di missione, era immensa.
Fiori e luci rallegravano le strade, le bancarelle colorate abbondavano e la
gente rideva contenta.
Ino indossava un bel vestito bianco, molto semplice ma
elegante al contempo. I suoi capelli erano sciolti, adornati con un fiore rosso
appena sopra l'orecchio destro. Izumi indossava
invece un lungo yukata (una specie di kimono NdS) scuro con fiori rossi, i capelli corti raccolti in due
codini.
La bella Ino aveva uno
sguardo vacuo e assente, non degnava di uno sguardo tutte quelle persone che si
fermavano a salutare e a ringraziare la cugina. Izumi
era piuttosto infastidita dall'atteggiamento distaccato della ragazza, cosicché
decise di farle un discorso serio e complicato, che
avrebbe voluto affrontare più avanti. Ma visto il comportamento di Ino...
-"Ino, cerca di reagire, maledizione!"- la
riprese la bella jonin.
Ino voltò lo sguardo altrove, senza ascoltarla.
-"Ino... essere una kunoichiè molto difficile, sai? Siamo destinate a soffrire, a
soffrire molto, soprattutto a causa degli altri... devi capire che le persone,
presto o tardi, se ne vanno tutte, che lo vogliano o meno...
e questo sono sicura che l'hai già capito da sola."- asserì Izumi, fissando la cugina molto seriamente.
Ino abbassò lo sguardo, triste.
-"Prima quell'Uchiha, poi Asuma e adesso Shikamaru... anche
se in modi diversi, se ne sono andati tutti e ti hanno lasciata...
e quella a soffrire sei soltanto tu."-
Ino fissò la cugina con espressione incredula, gli occhi
lucidi.
-"Come... come puoi dirmi certe cose...? Perché sei così crudele, Izumi...
io... io non ti riconosco più..."- affermò con
voce tremante Ino.
-"Durante questa missione... tanti sono morti e tanti
altri sono fuggiti... se fossi scoppiata in lacrime e caduta in depressione
ogni volta che qualcuno se ne andava, oggi non sarei
qui, Ino. Sto cercando di farti capire che devi reagire, reagire,
capito? Non puoi stare qui a fare la vittima. Non puoi permettertelo. Non
tu!"- concluseIzumi,
riprendendo a camminare.
Ino abbassò lo sguardo depressa,
arrabbiata e confusa. Non era giusto. Però... in fondo
Izumi aveva ragione. Alla fine... era rimasta sola
ancora.
h
Kiba si
appoggiò alla parete del palazzo, sconvolto. Buttò a terra la bottiglia di vodka
vuota, la seconda che si era scolato quella sera. Shino
lo fissò male.
-"Che vuoi?!"- sbottò Kiba, guardandolo storto.
-"...ti sembra il caso di fare l'alcolizzato...?"- gli chiese Shino,
impassibile.
-"Che male c'è a bere un
pochino durante una festa?"- ribatté Kiba, col
suo ghigno beffardo.
-"...magari pretendi anche di andare a parlare con
Ino e Shikamaru ridotto così, vero?"- continuò Shino, imperturbabile.
-"Non sono ubriaco!"-
-"...disse l'ubriaco..."- lo sbeffeggiò Shino.
Kiba, che in
realtà era ubriaco perso, diede uno spintone all'amico, facendolo barcollare.
-"Lasciami stare!"- gli urlò dietro, sparendo
poi in mezzo alla folla.
Certo, a Kiba era sempre
piaciuto bere. Comunque non era mai arrivato a quei
livelli. La verità era che gli faceva male, molto male tutta
quella situazione. Scegliere di non ferire Shikamaru
voleva dire rinunciare alla ragazza che amava, scegliere Ino significava
entrare in guerra col suo amico. Che situazione
insopportabile.
Kiba soffriva
da impazzire e cercava di alleviare quel dolore con l'ausilio dell'alcol. Ma non era semplice come sembrava. Di certo due litri di
vodka non sapevano dirgli cosa fosse più giusto fare, sapevano però fargli vedere tutto sfuocato e fargli perdere
l'autocontrollo più di quanto già non facesse da sobrio.
In quel momento, una mano gentile trattenne Kiba per il braccio, facendolo voltare. Il ragazzo non
riuscì bene a mettere a fuoco chi avesse davanti agli
occhi, perciò fissò la biondina dubbioso.
-"Kiba... che ti
prende?"- chiese Ino, sconcertata dall'atteggiamento del ragazzo.
-"Oooh... Ino, Ino... non
ti avevo riconosciuta! Hai fatto qualcosa ai
capelli?"- chiese Kiba, confuso.
Ino inarcò un sopracciglio, perplessa, sentendo quanto il
ragazzo puzzasse d'alcol.
-"Li ho sciolti?"- sorrise ironica.
-"Oooh... eh già... li hai
proprio sciolti..."- annuì Kiba, convinto.
In quel momento, Izumi si
avvicinò ai due, squadrando il ragazzo poco convinta.
-"Chi è questo, Ino?"- chiese la jonin.
-"Lui è il miglior amico mio e di Shik--... il mio migliore amico..."-
si corresse la ragazza, con tono dispiaciuto.
-"Piacere, KibaInuzuka!"- sorrise lui, senza dar peso alla confusione
di Ino.
-"Piacere mio, IzumiYamanaka, la cugina di Ino... tu
sarai mica il fratello di Hana, vero?"- sorrise Izumi, esitante.
-"Eh già... sono proprio io..."- sorrise Kiba, socchiudendo gli occhi infastidito
dalle forti luci.
Izumi non aveva
dubbi. Del resto, il ragazzo somigliava molto alla sua amica.
Ad un certo punto, Kiba si voltò verso Ino, scrutandola dubbioso, dopodiché
l'abbracciò teneramente. La jonin inarcò un
sopracciglio, perplessa, mentre Ino spalancò gli occhi, stupita.
-"Dimmi tutto Ino-chan!
Cosa ti è successo?!"- le chiese Kiba improvvisamente, con tono melodrammatico.
Ino allentò l'abbraccio, fissandolo perplessa. Allora
sapeva della sua rottura con Shikamaru?
-"Hai parlato con Shikamaru?"-
gli chiese con apprensione.
-"Shikamaru?! Dov'èShikamaru?!"- si spaventò Kiba, guardandosi attorno.
-"No! Ti ho chiesto solo se gli hai
parlato!"- lo guardò perplessa Ino.
-"Parlato? Con Shika? Nooo... perché mai avrei dovuto parlarci..."-
ridacchiò Kiba, in difficoltà. In realtà non capiva
bene di cosa stesse parlando con Ino, ma non
importava.
-"E allora come fai a
sapere... che ci siamo lasciati?"- chiese Ino, con voce flebile.
-"Boh, non lo so, come
faccio a saperlo? Me l'avrai detto tu, no?"-
domandò il ragazzo, grattandosi la testa confuso.
-"No, io non ti ho detto proprio niente!"-
rimase spiazzata Ino.
Intanto, Izumi ascoltava i due alquanto sospettosa: quel Kiba
non gliela raccontava giusta.
-"Massìììì! Io sono il guru dell'amore, so sempre tutto! No problem, no problem my
love!!!"- urlòKiba, ridendo, cingendo un
braccio intorno al collo di Ino.
Ino scoppiò a ridere divertita: capiva che l'amico era
completamente ubriaco. Izumi, invece, fissò i due perplessa: c'era qualcosa che non le tornava nelle
parole di Kiba. Insomma, se non aveva parlato né con Shikamaru né con Ino, come faceva a sapere che si erano
lasciati se nessuno oltre a loro lo sapeva?
-"Andiamo a rubare una bottiglia di saké a Takefumi!"- propose poi Kiba,
ridendo.
-"Okay..."- rise Ino,
incamminandosi con lui. -"Izu-chan, io vado con Kiba... non ti preoccupare per me!"-
Izumi inarcò un
sopracciglio, fissando i due allontanarsi barcollando.
"No... perché mai dovrei preoccuparmi, visto che te
ne vai via col tuo "migliore" amico completamente ubriaco a rubare
una bottiglia di saké?" pensò ironica Izumi, con
un ghigno preoccupato sul volto.
h
Dopo aver salutato praticamente i
tre quarti della popolazione di Konoha, Izumi si diresse verso il rinfresco, per riposarsi un
attimo. Non aveva più visto la cuginetta da quando se
n'era andata con Kiba. Non poteva nascondere una
certa preoccupazione, ma soprattutto era piuttosto turbata per le parole che le
aveva rivolto: temeva di essere stata un po' troppo
severa con lei, in un momento in cui Ino si sentiva particolarmente debole.
Forse avrebbe dovuto incoraggiarla, anziché criticarla.
La bella jonin sospirò,
dispiaciuta, portando gli occhi al cielo stellato. Le troppe luci delle vie le
impedivano di vedere le stelle.
-"C'è troppa luce."- asserì improvvisamente una
voce alla sua destra.
Izumi si voltò
perplessa, fissando attentamente il tizio che le aveva parlato.
Era un ragazzo all'incirca sulla ventina, molto alto e slanciato, dai capelli
biondi piuttosto scompigliati e gli occhi color cobalto. L'abbigliamento
bizzarro non era tipico di un ninja, ma la ragazza
intuì che doveva esserlo in quanto portava un copricapo del Villaggio della
Pioggia. Cosa ci faceva lì quel forestiero? La
biondina indugiò qualche minuto, dopodichési impose di tranquillizzarsi. Si rendeva conto che aver
passato così tanto tempo in mezzo ai nemici l'aveva
resa esageratamente sospettosa, e che forse era il caso di rilassarsi un po'. Konoha non era in guerra con quel villaggio, forse era solo
un ninja in missione rappresentativa oppure era
venuto a trovare qualche amico o parente.
-"A cosa ti riferisci?"- chiese lei sorridente.
-"Alle stelle. Era quelle che eravate
intenta ad ammirare, no?"- rispose il ragazzo, con aria compiaciuta.
-"Sì, è vero... c'è davvero
troppa luce quaggiù. Sei un ninja
della pioggia, non è vero?"- chiese senza tanti giri di parole la
curiosa ragazza.
Un ghigno divertito si spaziò sul volto del ragazzo, che
fissò i suoi occhi di cobalto sulla biondina.
-"Molto arguta, devo dire... mmh in realtà devo confessare di sì, mia cara
donzella. E' da laggiù che vengo..."- sorrise il
ragazzo, con occhi brillanti.
Izumi non poté
nascondere un abbozzo di risata: quel tipo parlava troppo da medioevo.
-"Ma orsù, vi prego di
rivelarmi il vostro nome, madame..."- chiese il biondo, sollevandole
delicatamente una mano e posandovi gentilmente le labbra sopra.
-"Io sono IzumiYamanaka, una jonin della
foglia."- rispose orgogliosa, ma anche un po' imbarazzata per via del
baciamano.
-"Lieto di conoscervi, io sono Yoshi
del Villaggio della Pioggia."- le sorrise affabilmente il bel ragazzo.
-"E perché sei qui,
stasera?"- chiese Izumi, interessata.
-"Orsù... tante son le
ragioni, ma può essere che la principale sia la mia sete di... conoscenza. Sì,
sono una persona assai curiosa e amo viaggiare per il mondo. Ma concedetemi di
conoscere la ragione per cui eravate tanto crucciata qualche
minuto fa..."- domandò Yoshi, con sorriso
affabile.
Izumi si stupì
sentendo quella richiesta. Abbassò lo sguardo tristemente,
dispiaciuta, ripensando a Ino.
-"Vedi... credo di essere stata un po' dura con mia
cugina. Ha perso il suo maestro ed è stata lasciata da poco dal suo ragazzo...
e io invece di consolarla l'ho rimproverata, dandole della debole. Credo di
essermi comportata male..."- spiegò flebilmente la ragazza.
-"Suvvia, non siate così severa con voi stessa,
signorina... non credo sia possibile che una bellezza
dotata di raffinatezza ed eleganza come voi sia mai in grado di ferire a quel
modo una persona. Tantomeno una vostra
congiunta."- ribatté Yoshi, guardandosi attorno
come per cercare qualcuno nella folla.
-"Sarà... ma forse stare tanto tempo in mezzo ai
nemici e passare due anni tra continue battaglie mi ha cambiata,
mi ha resa più pessimista e distaccata..."- sospirò Izumi,
portando nuovamente lo sguardo al cielo buio.
-"Ha poco tempo per rimediare... le conviene
sbrigarsi..."- asserì con tono tranquillo e misterioso Yoshi.
Izumi fissò
dubbiosa il strampalato tipo, non afferrando
pienamente l'ambiguo significato di quelle parole. Subito, però, la sua
attenzione venne attirata alla sua sinistra, dove un
altro ragazzo si era appena appoggiato a suo lato. La jonin
spalancò gli occhi, incredula: era lui, era proprio lui! Shikamaru
Nara! Il ragazzo pareva non essersi accorto di lei, intento com'era ad
accendersi una sigaretta. L'ennesima, a giudicare dall'odore
di tabacco che emanava.
Izumi si voltò ancora verso Yoshi, ma questo
era svanito nel nulla.Come aveva fatto
la jonin a non accorgersene? Era stato più
silenzioso di una formica.
Dopo qualche minuto di spiazzamento,
Izumi decise di lasciar perdere
la scomparsa dello strano ninja e di concentrarsi su Shikamaru.
Il chunin percepì lo sguardo
insistente della ragazza al suo fianco su di lui.
-"...non sono interessato..."- asserì scocciato,
convinto che la biondina volesse provarci con lui.
Percependo il ghigno divertito della ragazza, Shikamaru si voltò, degnandola di uno sguardo. Al primo
impatto, sentì il cuore sobbalzargli in petto: assomigliava moltissimo a Ino. E poi, vestita con quello yukata nero e con i capelli legati a quel modo, gli
richiamava vagamente Temari alla mente.
Izumi sogghignò
divertita percependo la confusione di Shikamaru. Lui
scostò lo sguardo, turbato: anche la risata rassomigliava molto quella della sua adorata Ino.
-"Sai chi sono io?"- chiese Izumi,
con sorriso beffardo.
-"Sì... sei la cugina di Ino..."-
borbottò lui, infastidito dal divertimento della jonin.
-"Perspicace, devo dire..."- ghignò lei,
abbassando il volto.
Shikamaru lanciò
un'occhiata indagatoria verso la ragazza: la
somiglianza con Ino era pazzesca, occhi verdi e capelli corti a parte.
-"Ci somigliamo molto, non è vero?"- chiese lei,
col solito sorrisino beffardo.
-"Sì... parecchio direi..."- asserì il ragazzo,
con tono scocciato.
Izumi lo
squadrò, assottigliando lo sguardo: non le piaceva proprio, quel tipo.
-"Sai, non capisco proprio come un tipo come te possa piacere a Ino... ma a quanto pare lei sembra
parecchio innamorata. Devo ammettere di aver dato ragione a mio zio quando ha preteso che Ino ti lasciasse... non l'avrei
mai immaginata accanto a te, questo è poco ma sicuro."- asserì Izumi, con tono seccato.
Shikamaru inarcò un
sopracciglio, infastidito dalla rivelazione della ragazza.
-"Ma se non mi conosci
neanche... che ne sai se sono il tipo adatto ad Ino o no?"- affermò il
ragazzo con tono di sfida.
-"Sai com'è... mi sono sempre vista un tipo come SasukeUchiha accanto a Ino, non
certo uno svaccato come te... non ti conoscerò
direttamente, ma so molte cose sul tuo conto, Shikamaru...
sono molto informata sui compagni di team di mia cugina."- ribatté
prontamente Izumi.
-"SasukeUchiha, hai detto? Già, bel ragazzo che avevi
scelto per tua cugina, proprio un bell'esempio
di ninja traditore..."- ironizzò Shikamaru -"...ma a parte questo, sembra che tu non
realizzi quanto Ino sia cambiata in questi due anni. Non puoi pretendere che
sia rimasta sempre uguale. Ino è cresciuta, e anche se ti sembrerà sorprendente
sappi che lo sono anch'io. Delle tue informazioni risalenti a due anni fa puoi anche farne un bel falò... ormai sono inutili. Sono
accadute troppe cose che non potrai mai comprendere, senza averle vissute. Io e Ino le abbiamo vissute e le abbiamo superate insieme.
Dov'eri tu quando lei soffriva? Quando
è morto Asuma? Quando ci
siamo messi insieme? Tu... non c'eri. C'ero io. Quello svaccato
compagno di squadra inadatto a stare con Ino le è stato accanto e l'ha protetta
e amata più di quanto gli altri abbiano saputo fare. E ora tu torni dal nulla
più assoluto, criticandomi e reputandomi un pessimo ragazzo per Ino?! Mi dispiace, ma non lo tollero!"- sbottòShikamaru, fulminando la ragazza con occhi di fuoco.
Izumi non parlava, si limitava a fissare il ragazzo con sguardo serio
e profondo. Presto, le sue labbra si piegarono in un sorriso soddisfatto.
-"Eh già... sei proprio cambiato... bel discorso,
Nara, davvero commovente... forse meriti di stare con Ino più di quanto non credessi. Però ciò che davvero non mi spiego
è perché tu l'abbia lasciata."- domandò seria.
-"Come sarebbe a dire?!
Tutto il mondo ci urlava dietro che dovevamo lasciarci!"- sbraitò il
ragazzo, alquanto nervoso.
-"E solo perché te lo urlava
tutto il mondo tu hai acconsentito?"- sorrise perplessa Izumi.
Shikamaru la fissò
a bocca, abbassando il volto.
-"L'ho già capito di aver sbagliato..."- sibilò
con tono malinconico.
-"Avanti, Shikamaru... Ino ti ama, non ci metterà molto a perdonarti... e credo che
questa volta, per farmi perdonare, potrei anche darti manforte."- sorrise
la jonin, convinta.
Un sorrisino speranzoso si spaziò sul volto del chunin. Fortunatamente era riuscito a portare Izumi dalla sua parte.
-"C'è una cosa però che ti vorrei dire con tutta
sincerità, Shikamaru... e fidati, come jonin ho un ottimo sesto senso per le persone..."-
asserì Izumi, preoccupata.
Shikamaru inarcò un
sopracciglio, ascoltandola interessato.
-"Non fidarti di Kiba."-
affermò Izumi, seriamente, lasciando Shikamaru a bocca aperta.
h
-"...urcaurca..."-
-"...tirulero..."-
-"...oggi splende il sol!!!"-
canticchiarono Ino e Kiba all'unisono, scoppiando poi
in una risata divertita.
I due ragazzi si erano allontanati dalla festa,
nascondendosi nel parchetto poco lontano da lì. Tutto
era deserto, loro due erano gli unici a non partecipare alla festa, e ne approfittavano facendo un casino allucinante. Erano
arrivati lì dopo essere scappati dal bar di Takefumi
con una bottiglia di saké. Non che fossero riusciti a rubarla:
il barista aveva avuto compassione per i due (convinto com'era che la nuova
gioventù si fosse votata all'alcol) e aveva fatto finta di non vederli mentre
molto maldestramente e rumorosamente si erano infilati dietro al bancone,
rubandogli il liquore. Mentre Ino si imboscava
il saké, Kiba era riuscito pure a scavallare
la chitarra a Takefumi (questa volta però non se ne
era accorto davvero) ed erano scappati via di corsa, ridendo come pazzi.
Dopo essersi scolati un litro di saké, i due avevano
cominciato a strimpellare la chitarra e a cantare come forsennati, totalmente
persi. Figuratevi Kiba, con due litri di vodka più
mezzo litro di saké in corpo! (Mi
raccomando, non fatelo mai... se Kiba fosse stato
reale sarebbe già collassato... -.-' ).
-"Che bello, che bello! Dai, cantiamo ancora!"- rise la biondina, alquanto
brilla.
-"Sì, sì, va bene va bene...
nella vecchia fattoria!"- sghignazzò il ragazzo, che in fondo era
piuttosto bravo con la chitarra.
-"No, dai, cantiamo qualcosa di serio!"- lo
pregò Ino.
-"Mmh... vediamo..."-
pensò Kiba ad alta voce, concentrandosi. Cominciò
così ad intonare lentamente una dolce melodia (di cui vorrei tralasciare
l'autore, ma è tanto tenera e carina che ci vedo troppo Kiba
a cantarla! ^v^ speriamo che il cantante non mi chieda
i diritti d'autore XD), chiudendo gli occhi e lasciando scivolare le dita
dolcemente sulle corde -"...la pioggia cade sempre in basso, ma io però ti
voglio adesso, e non so, se è caldo, freddo oppure niente, so che ti voglio ad
occhi chiusi in mezzo a tante..."- ma subito Kiba si fermò, alzando gli occhi verso la biondina che lo
ascoltava incantata. Quei lunghi capelli dorati, quegli
occhi color del cielo, quella pelle candida... quant'era
bella.
Il ragazzo arrossì, abbassando il volto. Sentiva il cuore
scoppiare da quanto batteva forte. Kiba chiuse gli
occhi con forza, alzandosi di scatto e lasciando a terra la chitarra. Doveva
allontanarsi, prima di perdere l'autocontrollo.
Ino, intanto, lo guardava perplessa. Era così bella quella
melodia... perché Kiba si era fermato così
improvvisamente?
-"Kiba-kun... che ti
prende?"- chiese la biondina, preoccupata.
-"Caffè."- rispose
lui, seccamente.
-"Eh?"-
-"Caffè. Ho
bisogno di caffè."- spiegò, con tono robotico. -"Tu... aspettami qui."- e così
dicendo, il ragazzo corse via, verso la festa.
Ino fissò Kiba allontanarsi,
dispiaciuta. Quando stava con lui, si sentiva allegra,
i problemi svanivano e riusciva a divertirsi, lasciandosi tutto alle spalle. Ma
se lui se ne andava... i pensieri e i dispiaceri
ricominciavano a tormentarle la mente, assillanti. E le parole di Izumi ritornavano, crudeli.
h
Kiba si
diresse di corsa verso la bancarella del rinfresco, sperando di trovare del caffè per riacquistare la più totale padronanza di se
stesso. Quella sera aveva davvero esagerato con l'alcol, capiva che rischiava
di andare oltre con Ino.
Ma non appena
intravvide il chioschetto
in lontananza, si fermò di colpo, quasi sgommando. Non poteva credere ai suoi
occhi. Due figure a lui molto familiari stavano chiacchierando proprio davanti
alla bancarella. Un chunin fin
troppo conosciuto e una ragazza che indossava un lungo yukata
nero, i capelli biondi raccolti in due codini.
Quello... era senz'altro Shikamaru.
Ma lei... lei era...
"No, non è possibile... Temari della Sabbia!" pensò Kiba,
sconvolto.
Ovviamente non era Temari, ma Izumi che parlava con Shikamaru.
Ma la vista di Kiba era talmente appannata dall'alcol
che non riusciva bene a distinguere le persone da lontano, come del resto la
vodka gli impediva di ricordare che la cugina di Ino
fosse vestita a quel modo. Gli era più facile e comodo credere che quella fosse Temari della
Sabbia e che Shikamaru avesse rinunciato a Ino
lasciandogli campo libero.
"No, fatemi capire... io devo stare qui ad ammazzarmi
di seghe mentali perché sto soffiando la ragazza al mio migliore amico quando lui è lì a consolarsi con quella troia della
sabbia?!" pensò Kiba, furioso "...questo...
è assurdo! Al diavolo il caffè, al diavoloShino e Takefumi, al
diavolo Shikamaru! Adesso vivo come mi pare e
piace!" e constatando questo, il ragazzo fece retromarcia, correndo verso
il parchetto.
QuandoKiba raggiunse nuovamente Ino, si prese un colpo non appena
vide che la biondina piangeva disperata.
-"Ino! Che ti succede?!"-
chiese il ragazzo, sedendosi accanto a lei, dispiaciuto.
-"Kiba... non te ne andare più via... non te ne andare anche tu, ti
prego..."- singhiozzò la ragazza, vittima di una pesante sbornia triste,
provocata dal mix sakè-rimproveri di Izumi.
Kiba fissò la
bella biondina con sguardo rammaricato. Capiva che Ino soffriva per Shikamaru. Piangeva per lui. Si disperava per lui.
No, Kiba si era ripromesso che
lei non avrebbe più sofferto per quello stupido. Non poteva permetterlo.
-"Ino... io... non ti lascerò mai... e... non ti farò
mai soffrire..."- le sussurrò dolcemente, sollevandole il volto con la
mano.
Ino posò i suoi occhioni lucidi
sull'amico, che la fissava con sguardo serio e profondo. Si sentiva stranamente
turbata. Cosa stava succedendo?
h
-"...Kiba? E perché mai non
dovrei fidarmi di lui?"- ghignò ironicamente Shikamaru: Izumi stava dando i
numeri.
-"Credo che sia innamorato di Ino,
anche se non lo dà a vedere."- sostenne convinta Izumi.
All'inizio, Shikamaru la fissò
perplesso: quella donna non si rendeva conto di ciò che diceva. Scoppiò a
ridere divertito, quell'assurdità era troppo enorme per
essere contemplata...
-"Ridi, ridiShikamaru... se tu fossi
davvero attento come dici, ti saresti benissimo accorto degli strani
atteggiamenti di Kiba. E poi, scusa tanto se te lo dico, ma in questo momento Ino non è di certo qui con
noi..."- ghignò maliziosa la biondina.
Il ragazzo smise di ridere, fissando la jonin dubbioso: c'era da fidarsi? In fondo, gli
aveva appena rivelato di non averlo mai considerato all'altezza di Ino, come poteva credere che Izumi
adesso parlasse seriamente a suo vantaggio? Kibaera il suo migliore amico, non poteva di certo dare più
credito a quella ragazza che non a lui. Eppure c'era
qualcosa di sincero in quei due occhioni verdi...
perché mentirgli? Perché screditare Kiba? Di certo, lei non ci avrebbe guadagnato nulla.
"Ti ho detto di non ringraziarmi e basta, Shika.". Quelle parole balenarono
improvvisamente nella mente di Shikamaru come un
fulmine a ciel sereno.
"Sì, è vero, quella volta Kiba
si è comportato molto stranamente, è stato freddo e
distaccato e... possibile che...?" pensò Shikamaru,
sollevando lo sguardo attonito verso Izumi. Una morsa
dolorosa gli stringeva lo stomaco: il sospetto, il tradimento. No, non poteva
essere.
La ragazza annuì, percependo che forse il chuninaveva ricordato qualcosa.
-"Dove?"- chiese lui, seriamente.
-"Da Takefumi, mi hanno
detto."- rispose Izumi, seria.
Senza nemmeno salutare, Shikamaru
sparì veloce come la luce, diretto verso il bar.
-"Dove sono?!"- ringhiò
il chunin furibondo, spalancando violentemente la
porta del locale, facendo spaventare tutti i clienti e Takefumi.
-"M'han
fregato un bottiglia di saké e se la sono fugati un'oretta fa!"- confessò
immediatamente il barista, sollevando le mani in segno di innocenza, spaventato
dallo sguardo infuocato del ragazzo.
-"E non sai dove sono finiti?!"-
sbottò Shikamaru.
-"Io no, ma forse lui sì..."- asserì Takefumi, indicando Akamaru che
se la dormiva della grossa vicino all'ingresso. -"...me l'ha mollato Kiba quando
è venuto qui a ciularmi il saké..."- spiegò il
barman.
Shikamaru si
avvicinò con aria minacciosa al grosso cane dormiente, svegliandolo con la sola
forza dello sguardo.
-"Akamaruuuu... non è che mi porteresti urgentemente dal tuo padrone?"-
chiese il chunin, fissando con sguardo convincente
l'animale.
Akamaruguardò il ragazzo un po' confuso, dopodiché si alzò, uscendo dal locale e cominciando
a seguire l'odore di Kiba.
h
Lo sguardo di Kiba si faceva più
serio man mano che avvicinava il suo volto a quello di Ino.
La biondina era impietrita: non capiva bene cosa stesse
accadendo. Tutto era cambiato così all'improvviso, la sua mente era così
confusa... il suo cuore batteva a mille, ma era una
sensazione diversa da quella che provava con Shikamaru:
quella non era emozione, era preoccupazione!
Ormai Kiba era vicino: sentiva
il suo profumo nella testa, sentiva il suo respiro
solleticarle il viso... no, non poteva essere... voleva baciarla!
Velocemente, Ino appoggiò due dita sulle labbra del
ragazzo, fermandolo. Kiba spalancò gli occhi,
confuso.
-"No, Kiba."- gli
intimò Ino, determinata.
Dopo qualche secondo di spaesamento,
Kiba si allontanò dalla ragazza, arrossendo. Ino
abbassò il volto, dispiaciuta.
-"Ino... io..."- incominciò con voce tremante
lui, portandosi una mano sulle labbra.
-"No, Kiba, è ovvio, siamo tutti e due ubriachi e... non sarebbe giusto, lo sappiamo
entrambi."-
Kiba guardò la
ragazza con aria smarrita: avrebbe voluto ribattere, ma non sapeva che dire.
Era più saggio rivelarle la verità oppure darle ragione? Fingere che fosse
stato tutto un errore o dichiararle il suo amore?
MaKiba non ebbe il tempo di rispondere, perché percepì un
terribile chakra alle sue spalle aumentare sempre di
più. Un chakra... fin troppo familiare.
Lentamente, il ragazzo si voltò, sudando freddo. Si trovò
davanti Shikamaru... letteralmente incazzato nero.
-"Sh... Sh..."- balbettò Kiba,
terrorizzato.
-"...Shikamaru..."-
sobbalzò Ino, preoccupata.
-"...KIBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"-
ringhiò Shikamaru, fissando l'amico con occhi
iniettati di sangue.
X Killuy_93: Cara Bea, non ti preoccupare... Kiba non è stronzo di natura, è
solo che la sofferenza lo sta un po' deviando... ma
presto si riprenderà, tranquilla! Spero continuerai a leggere! Bacione!
X Andrearomanista: Ciao Andre, devo rivelarti che le tue recensioni mi fanno sempre
morire dal ridere (la mia preferita è quella dell'ultimo capitolo dei Consigli diKiba, davvero, ho riso tutto il
pomeriggio! XD). Povero Kiba che si è messo nei
casini con Shika e Ino! Sì, in realtà mi sa che ho
fatto su un bel casino perché alla fine nessuno ha davvero colpa di tutta la
confusione che è venuta fuori... spero di riuscire a sbrogliare il tutto! XD Bacione!
X Celiane4ever: grazie Vale
per le tue continue e utilissime recensioni, davvero, mi commuovo! ^_^ Eh eh in realtà i sogni sono da seguire con attenzione perché
alla fine saranno rivelatori... più che altro ho fatto
su un casino da "Beautiful" che non so come farò a sbrogliare... ci
starà un pestaggio di Kiba? Mah, fammi sapere che ne
pensi di questo cap! Bacione!
X Luna123: Luninaaaason contenta che ti piaccia anche questa storiella! I tuoi
commenti sono preziosi! Il povero Kiba in realtà ha
perso un po' il lume della ragione, ma del resto l'amore per Ino fa questo effetto (vedi Shika XD).
Ora sì che saranno dolori per lui... XD Dooh, non mi
dire queste cose che poi mi emoziono, non penso di
essere poi così brava a scrivere... però mi fa piacere che la pensi così!
Aspetto la tua prox recensione! Bacione!
X Ayumi: Mi permetto di
ometterti il cognome! Grazie per le tue recensioni, sono felicissima! Fra
l'altro ho letto la tua storiella "Shopping che
passione!" ed è troppo carina! (non ho avuto
tempo di commentare però... donna molto impegnata -.- così ne approfitto qui).
Fra l'altro anche l'intervista con Shika nel tuo space mi fa morire... ^-^... muahaha
tranquilla, adesso che Shika ha beccato Kiba sul fatto... chissà cosa accadrà XD! Meno male che ho
finito Leopardi (conclusosi con un felice 8, Buddha sia lodato XD!) e spero che il flusso pessimistico
sia finito... uahaha mi dilungo troppo! Aspetto altre
tue recensioni! Bacione!
X Anna-chan: Waaa
sono contenta che ti piaccia la mia coppia Shika-Ino!
Sono felice anche che ti sia piaciuta la storiella (le mie amiche dicono che è troppo complicata da seguire... -.-...). Ma se
non ci metto un po' di casini come faccio a dare più sfaccettature alla storia
di Shika e Ino? XD spero che continuerai a recensire!
Bacione!
Ciauu miei
adorati!!!Rieccomi! Mpf! Questa volta ho cercato di trattenermi dallo scrivere
troppo, ma mi sa che non ci sono riuscita... -.- ... vabbè,
devo ammettere che il pezzo della resa dei conti fra Shika-Kiba-Ino
mi è piaciuto come l'ho scritto ^_^! Sì sì, sono soddisfatta... spero piacerà anche a voi! E finalmente si entra un po' in azione dopo tante seghe
mentali! Piano piano i sogni di Shika
e Kiba aggiungono pezzi e intanto si chiarisce sempre
di più chi sia il misterioso Yoshi... ma bando alle ciancie! Leggete e commentate! Vi adoro! BacioneSakurina
Capitolo 4. "Among The Ashes"
Darling I forgive you after all
Anything is better than to be alone
And in the end I guess I had to fall
Always find my place among the ashes
I can't hold on to me
Wonder what's wrong with me...
("Lithium" byEvanescence)
L'aria era pesante e irrespirabile. Le voci, gli sguardi,
i battiti cardiaci, i respiri... tutto era rimasto sospeso nel tempo per alcuni
minuti, alcuni interminabili minuti.
Shikamaru fissava Kiba con sguardo furente. Aveva visto e sentito tutto. Non
si era perso una sola virgola di quel discorso. Si era goduto in religioso
silenzio tutto il tradimento, accrescendo rabbia e dolore di nascosto fino a
quando fosse stato possibile.
Kiba,
purtroppo ancora sotto l'effetto devastante dell'alcol, cercava di ragionare a
mente lucida, per quanto potesse. Per capire, capiva anche fin troppo bene. Ciò che non gli riusciva era
elaborare lo shock e cercare di reagire tempestivamente.
Ino fissava i due ancora sconvolta. Era profondamente
scossa. Sebbene avesse bevuto molto di meno rispetto a Kiba,
lei l'alcol lo reggeva peggio di chiunque altro, e questo l'aveva portata a
cadere nella classica "sbornia triste", devastante psicologicamente
più di ogni altra cosa. Vedersi Shikamaru
lì, davanti a lei, incazzato senza ben comprenderne
la ragione... e per di più era la prima volta che lo rivedeva dopo che si erano
lasciati. La ragazza si portò le mani alle tempie, facendovi leggermente
pressione: sentiva un dolore lancinante pervaderle mente e corpo, gli occhi
lucidi... quella situazione era insostenibile, soprattutto nella sua condizione
di instabilità emotiva.
Sentiva una strana sensazione. A volte, Ino percepiva la
presenza di una specie di specchio al suo interno, uno specchio
molto fragile e in continuo equilibrio su un baratro nero. La fuga di Sasuke aveva creato una piccola crepa. Vedere Shikamaru e Temari insieme per la
prima volta ne aveva creata un'altra. E così anche la
partenza di Izumi e il
litigio con Sakura. Lo specchio che rifletteva e
nascondeva la parte più fragile e debole di Ino in un
angolo remoto del suo cuore era pieno di crepe. E quello specchio andò in frantumi
completamente con la morte di Asuma.
Ino ricordava ancora il dolore profondo, quello spezzarsi sofferente del suo
cuore accompagnato dall'ultimo respiro del suo amato maestro. E da allora... aveva fatto fatica, sì, moltissima fatica a
ricomporre il suo specchio, pezzo per pezzo, frammento per frammento. Sakura e Choji l'avevano aiutata,
Hinata e Tenten, ma più
degli altri Kiba e soprattutto... Shikamaru. Il suo amore aveva ormai ricostruito quasi
del tutto quello specchio, ancora ammaccato e con i segni del precedente
crollo, ma almeno era intero. Mentre adesso... adesso
Ino sentiva quelle crepe approfondirsi di nuovo, debilitare la già provata
struttura del suo specchio.
-"Maledetto bastardo schifoso figlio di..."-
sibilò Shikamaru, con aria minacciosa e con voce
adirata.
-"Shikamaru... aspetta...
non è come pensi tu..."- cercò di ribattere Kiba,
preda della confusione più totale.
-"Sì... come no... ti ho visto, Kiba...
ho visto tutto... se Ino non ti avesse fermato, tu
l'avresti baciata! Avresti baciato la
MIA donna, alle MIE spalle! Razza di
bastardo!"- inveì Shikamaru, afferrando
violentemente Kiba per la maglia.
Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo
nel suo cuore.
-"Ehi, calmati, amico!"- sbraitò Kiba, dando uno spintone al ragazzo, liberandosi dalla sua
presa. -"Che cazzo ti scleri
a fare?!"-
-"Ma porca puttana, Kiba! Pensavo che tu fossi mio amico, io mi FIDAVO di te...
capito, FIDAVO! Come cazzopotevo immaginare che mi tramavi alle spalle per fottermi la tipa?!"- urlò il ragazzo col codino,
furioso.
Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo
nel suo cuore. Il volto basso, fisso a terra, le mani su orecchie e tempie
cercando inutilmente di attutire l'impatto devastante di quel litigio.
-"Non hai capito un cazzo, Shikamaru! E comunque sia, farmi
passare per stronzo non ti servirà, visto che il vero
bastardo fra i due sei tu! E Ino lo sa benissimo! Stavo
cercando di baciarla? Cazzo, ho due litri e mezzo di alcol che mi scorrono nelle vene! Lei stava piangendo,
ovviamente per colpa tua, come sempre del resto, e io ero un po' fuso, era
talmente tenera e carina che non c'ho pensato tanto!
Insomma, un bacetto innocente non mi sembra la fine
del mondo, cazzo!"- alzò la voce Kiba, difendendosi.
Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo
nel suo cuore.
-"E poi..."- continuò Kiba, con tono divertito -"...verità per verità, Ino
non è più la TUA
donna... o mi sbaglio?"-
Basta. Questo era troppo. Questa... aveva fatto davvero
troppo male.
Shikamaru rimase
spiazzato: questa volta non sapeva che ribattere.
Ino alzò gli occhi lucidi verso di lui, interrogativi:
come, faceva tanto il leone, il tradito, l'offeso, e ora non sapeva più che
dire? Aveva già finito le accuse? Si era già arreso?
La biondina si alzò dalla panchina, attirando l'attenzione
dei due ragazzi. Tremava. Tremava dal nervoso e dalla
rabbia. Non poteva passare lì un minuto di più o il suo specchio... sarebbe andato in frantumi ancora una volta. Ma stavolta sarebbe stato peggio... perché lo avrebbero
spezzato coloro che l'avevano appena ricostruito.
Shikamaru e Kiba fissavano la bella ragazza con aria apprensiva:
sembrava davvero sconvolta. Forse, litigare lì davanti a lei non era stata
un'idea poi così brillante.
-"Ino, ascolta..."- cominciò Kiba,
cercando di calmarla.
-"ZITTI! State zitti! Non dite una parola di più... non... una... parola... di... più..."- proruppe Ino,
con voce soffocata.
Shikamaru scattò
verso di lei, appoggiandole una mano sulla spalla, ma subito la biondina si
scostò, spostando il braccio del ragazzo. Lui la fissò
dispiaciuto, lei lo guardava diffidente e piena di rancore.
-"Ino..."- sussurrò lui, cercando di farla ragionare.
-"No. Basta. Sono stanca di tutto questo. Sono stanca
di essere trattata come un oggetto, di essere presa quando
ti servo ed essere buttata via quando sei stanco."- asserì con tono
freddo.
-"Ma Ino...! E' stato Kiba, è stato lui a spingermi a lasciarti!"- protestòShikamaru, mentre Kiba assumeva un'aria da colpevole.
-"E' vero, anche Kiba si è
comportato male ultimamente, da bravo voltafaccia..."- commentò acida la kunoichi, fissando male l'amico. Kiba
abbassò lo sguardo, mortificato.
-"Ino... mi dispiace, non era mia
intenzione..."- cominciò desolato l'Inuzuka.
-"No! Non voglio sentire niente! Sono
stanca delle vostre bugie e delle vostre scuse. Tu, Kiba,
vedi farti un esame di coscienza e di tirare fuori
tutta la verità..."- lo riprese Ino, seriamente.
-"Sì, Kiba, tira fuori la
verità..."- aggiunse ironico Shikamaru,
fissandolo divertito.
Kiba, per
tutta risposta, lo fulminò con sguardo irritato.
-"E tu, Shikamaru..."-
continuò la biondina, fissando il ragazzo al suo fianco -"...cerca di essere coerente con le tue decisioni!"- asserì,
scuotendo la testa leggermente, delusa.
-"Ma Ino! Come faccio a
farti capire che è tutta colpa di Kiba?!"- sbottò il ragazzo, che non ci stava proprio a
perdere la ragazza che amava a causa di un traditore.
Ino scosse la testa, fissando Shikamaru
dispiaciuta, asciugandosi una lacrima ribelle scivolata sulla guancia pallida.
-"...mi dispiace... ma non è
stato Kiba a lasciarmi..."- concluse amareggiata
la biondina.
-"Ino... io..."- cercò di protestare Shikamaru.
-"No... nessuno ti ha mai obbligato a troncare la
nostra storia, tantomenoKiba...
per quante bugie abbia potuto dirti... sei stato tu a decidere, Shikamaru... e io... io non ho più
intenzione di soffrire a causa dei tuoi sbalzi di umore. Non puoi lasciarmi
senza una ragione sensata e pretendere di venirmi a riprendere il giorno dopo
come se nulla fosse!"- affermò Ino, trattenendo a stento i singhiozzi. Quanto le faceva male dire quelle cose...
Shikamaru scostò lo
sguardo, infastidito. Quella situazione lo stava facendo impazzire dal dolore.
Si morse il labbro inferiore, facendosi forza: non riusciva a sopportare quelle
parole, non sopportava che un errore dovuto a una
debolezza momentanea potesse portarlo a quel finale.
Non sapendo che dire, disse l'unica cosa di cui era certo,
l'unica pensiero a cui non riusciva a scollarsi e che
lo faceva soffrire più di qualsiasi altra cosa al mondo.
-"...io ti amo, Ino..."- asserì depresso,
scuotendo la testa sconvolto.
-"Anch'io ti amo, Shikamaru...
e ti amerò sempre... ma... ma forse ti amavo di più
quand'eri deciso, quando avevi le idee chiare e sapevi cosa volevi... non ce la
faccio più ad aspettare che tu prenda una decisione sulla nostra storia, non ce
la faccio ad andare avanti sapendo che non credi che ci sarà un domani per
noi... tu non me l'hai mai detto, ma io l'ho capito da sola... tu non sei mai
stato sicuro del futuro della nostra storia! Altrimenti
non ti saresti mai fatto convincere tanto facilmente da Tsunade
e dai nostri genitori! Io... io... io ho combattuto
fino alla fine, contro Tsunade, contro mia cugina,
contro mio padre, per te... perché io ci credevo veramente nella nostra storia.
Ma evidentemente... erano tutte energie sprecate, visto che neanche tu, come
tutti gli altri, ci credevi..."- singhiozzò
infine Ino, disperata.
Shikamaru si portò
una mano sul volto, stroppicciandosi gli occhi.
Basta. Avrebbe ceduto. Non ce la faceva a reggere quella situazione. Purtroppo,
Ino aveva ragione. Lui era ancora troppo indeciso per credere
davvero nel futuro insieme alla ragazza. Sentiva che non poteva stare senza di
lei, ma i dubbi continuavano a martoriarlo senza tregua. Non voleva regalarle
false speranze o una vita che non fosse adatta a lei.
Shikamaru non
rispondeva.
Ino avrebbe tanto voluto sentire delle smentite, avrebbe voluto sentirsi rassicurare, sperava che il ragazzo avesse
cambiato idea riguardo alla loro storia, ma così non fu.
Shikamaru non
rispondeva. E insieme al suo silenzio, un'altra profonda crepa si era venuta a
formare nello specchio di Ino, ormai ridotto ad un
ammasso di cocci traballante.
La ragazza si allontanò improvvisamente, senza dire nulla,
il volto basso e le lacrime copiose, il passo lento. Scappava, nel tentativo
disperato di salvare quel che rimaneva del suo specchio, e pregando che né Kiba né Shikamaru la richiamassero indietro a sostenere altri sguardi e altre
parole che avrebbero portato soltanto dolore e rancore.
Kiba fissava
la ragazza svanire lontano. Era combattuto: non sapeva se correrle dietro
oppure restare lì a combattere la sua guerra, per quanto questo lo spaventasse.
D'istinto, si mosse di qualche passo verso la via imboccata da Ino, ormai
completamente scomparsa all'orizzonte.
-"Non ti muovere."- sibilò una voce secca e
gelida alle sue spalle.
No. Shikamaru non l'avrebbe
lasciato scappare. Non adesso che tutto era finito a causa
sua.
Kiba sospirò,
portando gli occhi al cielo. Quella poteva essere l'ultima volta che vedeva le
stelle. Shikamaru... era davvero incazzato
nero. Forse quanto lo era alla morte di Asuma. EKiba
ricordava perfettamente che l'assassino del maestro... aveva fatto una brutta
fine.
L'Inuzuka deglutì preoccupato
non appena sentì Shikamaru avvicinarsi a lui. Si
voltò molto lentamente, fino a quando i suoi occhi non
incontrarono quelli cupi e particolarmente sconvolti di Shikamaru.
Che effetto devastante essere lasciati da Ino!
Kiba non
fiatava. Aveva paura persino di respirare. Ma ormai...
la frittata era fatta. Shikamaru e Ino si erano lasciati, forse definitivamente. E
ormai... era stato sgamato in pieno. Che senso aveva continuare a mentire e a scappare? Quello
era il momento della verità.
Shikamaru rivoleva
l'amore della sua ragazza, sebbene fosse confuso. Ino rivoleva l'amore di Shikamaru, ma non poteva accettare una storia senza futuro.
Kiba voleva proteggere Ino, e amarla se possibile...
anche a costo di perdere un amico.
-"Come puoi farmi questo? Proprio tu... che
pugnalata..."- sibilòShikamaru,
con disprezzo.
-"Lascia perdere, 'Shika'... lei non ha più bisogno di te, da oggi in poi ci
penserò io a prendermene cura..."- asserì con tono di sfida Kiba.
-"Tsè... ma tu non eri mica
quello che non aveva bisogno dell'amore?"- lo stuzzicò Shikamaru,
sapendo di colpirlo nel segno.
-"Sì, e tu non eri quello che odiava le donne?"-
rispose Kiba con un ghigno soddisfatto.
Shikamaru divenne
serio e guardò il vecchio amico con disapprovazione. Kiba
fissava il ragazzo di rimando, col suo solito ghigno vittorioso stampato sul
volto.
Quella era guerra. Guerra aperta.
h
Shikamaru aprì gli
occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al
petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo
afosa.
Una forte luce gli
colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il
fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta
del prato.
Abituato alla luce, Shikamaru
riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto:
doveva essere la campagna che si trovava fuori daKonoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava
vagamente dalla forte luce di quel sole di piena
estate, infuocato ed afoso.
Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito
laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?
Shikamaru
continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e
udito, fino a quando poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci
doveva essere un torrente poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di
incamminarsi.
Come sospettato, Shikamaru si
ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida.
Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.
Improvvisamente, Shikamaru udì
delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna. Chiamavano
disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano cercando
qualcuno.
-"Saki! Saki!"-
Shikamaru poteva
distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da uomo. Ma erano ancora lontane.
Il ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro,
fino a quando davanti a sé, all'improvviso, non vide
muoversi qualcosa.
Seduta per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle,
stava una bambina...
h
Kiba aprì gli
occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin
dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.
Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre
e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?
Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.
Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba
si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio
colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.
Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole
scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai
di luce snervante.
Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre
cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra
erano sparse alcune piume nere.
Improvvisamente, udì un mugolio
sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco
spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.
-"Akamaru...? Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo
assordava.
Ma nulla.
Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo
l'orecchio al massimo per riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di
segnale.
Passò svariato tempo nel silenzio più profondo e
inquietante in cui fosse mai stato. Fu interrotto non
appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno alle sue
caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di
incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi
piedi un piccolo gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al
collo, che gli si strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento,
mentre un espressione di disappunto gli si spaziava
sul viso: non sopportava i felini.
Non appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto,
un verso sgradevole e fin troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di
scatto.
Corvi. Uno gruppo di corvacci
neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando qua e là,
becchettando qualcosa al suolo.
Kiba inarcò un
sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque andasse lo
turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro, curioso di
vedere cosa stessero beccando effettivamente.
Il cuore gli sobbalzò in petto non appena vide a terra...
h
Ino aprì gli occhi, sobbalzando, irritata dal forte
rumore. Qualcuno aveva fatto prepotentemente irruzione in camera sua, sbattendo
la porta con forza.
La ragazza si sollevò a fatica dal letto, premendosi la
mano contro la fronte. Il mal di testa post-sbornia era tremendo. E le urla di Kiba e Shikamaru si erano ripetute nella sua testa per tutta la
notte, nei suoi incubi e nel suo dormiveglia.
Izumile si avvicinò velocemente, strappandole le coperte.
-"Ehi!"- protestò Ino, ancora irritata per il
brusco risveglio.
-"Muoviti. Missione di livello A. Un gruppo di
misteriosi ninjasta attaccando Konoha."- le ordinò la cugina, ammonendola con
sguardo severo.
Ino impallidì improvvisamente. Missione di livello A?
Attacco a Konoha? No. Quello era un incubo. Non era
emotivamente pronta ad andare a combattere, non quel giorno. Avrebbe voluto
passare quelle ore chiusa in camera, sdraiata sul
letto a piangere ascoltando canzoni d'amore deprimenti e a guardare le foto
fatte con Shikamaru. Ed invece era costretta ad
andare a combattere, probabilmente insieme a lui.
-"Sbrigati. Io devo scappare, Kakashi,
Gai, Yamato e Kurenai mi
aspettano. Tu raggiungi i tuoi amici a sud."- e impartendo quegli ordini
con la freddezza di un generale, Izumi saltò fuori dalla finestra, svanendo.
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-"Ino, sei arrivata giusto in
tempo!"- la salutò Sakura, sollevata.
-"Cosa mi sono persa?"-
chiese la biondina, saltando di fianco all'amica.
Ino si guardò intorno: il team 8
era schierato sulla sinistra, il team Gai a destra, mentre Naruto, Sai, Choji e Shikamaru conducevano
l'attacco frontale.
-"Chi diavolo sono?"- chiese Ino, scrutando i
pochi ma agili ninja invasori.
-"Dai loro copricapi si
direbbe ninja della Nebbia..."- affermò Sakura, fissandoli dubbiosa.
-"In che senso si direbbe?"- chiese Ino,
percependo l'incertezza dell'Haruno.
-"Nel senso che il maestro Kakashi
ha notato che effettivamente questi ninja non
utilizzano tecniche tipiche dei ninja della
Nebbia..."- rispose Sakura, fissando seriamente
l'amica.
-"Guarda, laggiù ne sta scappando uno!"- asserì
Ino improvvisamente, intravvedendo un bel ragazzo
biondo e dagli occhi di cobalto fuggire via dalla rissa generale e penetrare
dentro il villaggio.
Le due ragazze si lanciarono un cenno di
accordo, dopodiché partirono all'inseguimento
del fuggitivo.
Yoshi correva
divertito per le vie di quel villaggio che ormai conosceva come le sue tasche.
Il suo obiettivo era l'ufficio dell'Hokage, fonte principale
del potere di quel maledetto Villaggio della Foglia.
-"Fermo!"- urlò improvvisamente una voce
femminile alle sue spalle.
Yoshi frenò
immediatamente la sua corsa, voltandosi interessato. Chi aveva avuto tanto
coraggio da osare fermare il principe Yoshi del clan Ayumu?
Al principio, rimase un po' spaesato. Quella ragazzina sembrava molto la bella jonin
conosciuta la sera della festa, ma evidentemente non era lei.
-"Dove credevi di scappare, razza di farabutto?!"- inveì Ino, preparandosi ad attaccare.
Yoshi spostò la
testa di lato, con ghigno divertito. E sì, doveva proprio essere una parente di Izumi. Forse era la sorella
minore.
Preso com'era dai suoi viaggi su quale parentela potesse
legare Ino e Izumi, Yoshi
non si accorse di Sakura che si stava dirigendo verso
di lui, caricando uno dei suoi pugni distruttivi.
Ancora con espressione distratta, Yoshi
schivò facilmente l'attacco della ragazza, facendola cadere in avanti.
-"Non ti preoccupare Sakura,
ci penso io!"- urlò Ino, posizionando le mani,
preparandosi a combattere.
Che tecnica
era meglio usare? Forse era più sicuro utilizzare il capovolgimento spirituale,
non sapendo bene che attacchi possedesse il bel biondo. Purtroppo non era molto
sicuro, in quanto nessuno l'avrebbe protetta... ma non
aveva scelta. Riconoscendo la posizione delle mani, Sakura
comprese le intenzioni dell'amica e le fece un cenno di assenso,
dandole a intendere che le avrebbe coperto le spalle in caso di pericolo.
Ma la Haruno non fu
l'unica ad afferrare le intenzioni della biondina. Yoshi
fissava la ragazza a dir poco esterrefatto: anche lui aveva riconosciuto la
posizione delle mani.
"Mi pare a dir poco inverosimile, eppure i miei occhi
non m'ingannano: la tecnica del capovolgimento spirituale?" pensò il
biondo, fissando la ragazza con occhi sbarrati.
-"Tecnica del capovolgimento spirituale!"- evocò
Ino, inquadrando con le mani il nemico.
-"Sì, come no, forse in un'altra vita,
machére!"- sghignazzò il
ragazzo, concentrando prontamente lo sguardo sulla biondina.
Ino percepì una grande spinta,
come una forte folata di vento invisibile respingere il suo attacco e
scaraventare il suo spirito violentemente di nuovo all'interno del suo corpo.
La biondina cadde a terra, con un gemito di dolore, mentre un rivolo di sangue
le scivolava dalle labbra.
Quel dannato ninja era riuscito
a respingere il suo capovolgimento spirituale?!
Com'era possibile? Con la sola forza dello sguardo?
Sakura raggiunse
l'amica, preoccupata.
-"Ino! Come stai?! Cos'è successo?!"- chiese Sakura,
aiutandola a mettersi a sedere.
-"...deve aver ragione il maestro Kakashi...
quello lì... non è un comune ninja... non si respinge
il capovolgimento con la sola forza dello sguardo..."- affermò la biondina
dolorante, asciugandosi il rivolo di sangue.
-"Con la sola forza dello sguardo?"- ripeté
sconcertata Sakura, una delle pochissime persone ad
aver respinto il capovolgimento spirituale di Ino.
Un ghigno divertito e compiaciuto si spaziò sul viso di Yoshi, mentre si avvicinava minaccioso alle due. Sembrava
avesse raggiunto l'illuminazione divina, da quanto gli brillavano gli occhi.
In quel preciso istante, però, quattro ombre scure si
pararono davanti alle due kunoichi. Kiba, Hinata e Shino accompagnati da Izumi erano
arrivati in difesa delle ragazze.
-"Ragazzi! Che bello vedervi!"-
esultò Sakura.
-"Tutto bene, girls?"-
chiese Kiba, lanciando uno sguardo preoccupato a Ino.
-"No, Ino è abbastanza scombussolata..."-
asserì la Haruno.
Kiba guardò la
biondina con espressione preoccupata. Non poteva nascondere un certo turbamento
dovuto al sogno di quella notte. Quei dannati corvi... continuavano a girargli
per la testa.
AncheIzumi lanciò un'occhiata apprensiva alla cuginetta.
-"Team 8, Sakura! Portate Ino al sicuro, dopodiché raggiungete i vostri compagni sul campo di
battaglia! A questo sbruffone ci penso io!"- asserìIzumi, convinta.
-"Attenta, Izu-chan...
quello lì... ha respinto il mio capovolgimento spirituale con la sola forza
dello sguardo..."- l'avvisò Ino.
-"Sì, lo so... anche i suoi altri amichetti hanno
respinto parecchi miei attacchi... ma tranquilla, ho i
miei assi nella manica!"- le fece l'occhiolino la cugina,
tranquillizzandola.
La biondina sorrise, rasserenata. Shino
fece un cenno d'intesa ai compagni e Kiba si piegò
verso Ino, prendendola inaspettatamente in braccio, facendola arrossire.
Velocemente, i ragazzi svanirono, lasciando Yoshi in
balia della jonin.
Finalmente, Izumi poté studiare
con più attenzione il ninja davanti a lei.
-"No... non è possibile... ma
tu..."- rimase spiazzata la ragazza, riconoscendo in lui il ninja della Pioggia conosciuto alla festa.
-"Mmh... finalmente ci si
rivede, mia cara Izumi."- sorrise sornione Yoshi.
-"Ma tu... non eri un ninja della Pioggia?"- chiese la ragazza, alzando la
guardia e scrutando il ragazzo sospettosamente.
-"Mmh... della Pioggia,
della Nebbia... che vuoi che cambi? Tanto, presto o tardi, svaniranno
tutti..."- sospirò lui, sorridente e compiaciuto.
Un brivido freddo e di disgusto pervase la bella biondina:
quello lì aveva un qualcosa di sadico che la rivoltava.
-"Tu... chi sei? Un traditore?...mi
hai mentito l'altra volta o stai mentendo adesso?"- domandò ancora Izumi, con tono secco e indagatore.
-"Mmh... in realtà, io
mento sempre ed è la verità."- ghignò divertito il ragazzo.
-"...quello che dici non ha senso..."- sibilò la
kunoichi, che stava cominciando a stancarsi di
giocare a quel gioco.
Velocemente, la biondina posizionò
le mani, preparando il suo attacco. Riconoscendo anticipatamente anche quella
tecnica, Yoshi piegò le labbra in un sorriso sempre
più compiaciuto.
-"Tecnica dello sconvolgimento--"-
recitò la jonin.
-"...spirituale. Sì, sì, lo so..."-
sghignazzòYoshi.
-"Mmh... in realtà, non
funzionano questi attacchi con me, mia querida...
li conosco come..."- disse, fissando i suoi occhi color cobalto in quelli
smeraldini di Izumi
-"...il palmo delle mie mani!"- e ghignando sadicamente, Yoshi mandò una specie di impulso di energia nella mente di
Izumi, scaraventadola
contro il muro con la sola forza dello sguardo e facendole perdere i sensi.
Il misterioso ninja si avvicinò
alla jonin, ridendo divertito.
-"Mmh... in realtà, avrei
dovuto ricordarmene... IzumiYamanaka...
mi sembrava un cognome familiare... tsè, razza di
stirpe di ingrati... ma ora che so di voi... non vi
lascerò sfuggire, statene pure certa, mia querida..."-
sogghignò divertito Yoshi, svanendo nel nulla.
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Intanto gli altri chunin erano
radunati alle porte sud di Konoha, dove la battaglia
si era conclusa con un successo.
-"Ragazzi, ci è andata di
lusso."- asserì Neji, piuttosto irritato.
-"Come sarebbe a dire?! Ma
se li abbiamo fatti scappare a calci quei maledetti!"- sbraitò
Naruto, euforico.
-"Come sempre non hai capito una mazza... quelli
hanno battuto in ritirata perché gliel'ha ordinato il loro capo, non certo per
paura... altrimenti ci avrebbero fatto a fettine!"- affermò Shikamaru, con tono scocciato.
-"Ah sì? Beh, io non mi sono
accorto di niente..."- si offese Naruto.
In quel preciso istante, i loro amici li raggiunsero. Shikamaru lanciò un'occhiataccia a Kiba,
che teneva Ino sulle spalle. La biondina scostò lo sguardo altrove, mentre l'Inuzuka ricambiò lo sguardo di sfida.
-"Ehi ragazzi! Che è
successo? Ino sembra stravolta!"- constatò
Naruto, perplesso.
-"Sì, uno di quei misteriosi ninja
è riuscito a mandarle indietro il capovolgimento spirituale ed è ancora un po'
frastornata..."- spiegò Sakura.
Shikamaru alzò lo
sguardo preoccupato verso la biondina, che però evitò
ancora l'incontro con i suoi occhi.
-"Io la porto da Tsunade..."-
asserì Kiba, infastidito dagli sguardi apprensivi del
ragazzo col codino.
-"Sì, ottima idea, Kiba."-
acconsentì la
Haruno.
Ino appoggiò il volto sulla spalla dell'amico e questo
partì, senza dire niente a nessuno, sotto lo sguardo irritato di Shikamaru.
-"Che c'è, Shika? Geloso eh?"- chiese Naruto, dandogli una
gomitata.
-"Taci."- lo fulminò, con sguardo omicida.
-"Okay, okay, scusa, stavo
solo scherzando!"- si giustificò l'Uzumaki,
spaventato dallo sguardo infuocato dell'amico.
Shikamaru tirò
fuori una sigaretta e, dopo averla accesa, si allontanò irritato.
-"Ehi... cos'è successo fra
quei tre?"- chiese Sakura, perplessa.
-"Mmh... non lo so... però non mi piace..."- constatò Naruto, annuendo
convinto.
Grazie a:
Celiane, Ayumi, Killuy,
Luna, Laverde e Lovelovers
per le vostre recensioni! Un mega bacio! SakurinaXD
Ciauuu a todos! Ultimamente sono piena d’ispirazione perciò vi pubblico di già il 5 capitolo per vedere che ne pensate (mi sono
impegnata tantooooT.T) in realtà
preparatevi perché il 6 sarà devastante… XD ho approfittato di questo
pomeriggio libero per continuare! Lo scontro fra Kiba
e Shika si fa sempre più intenso e Ino è presa male…Fatemi sapere che ne
pensate! BacioneSakurina
Capitolo 5. "Don'tDeceive Me"
Whydoesmyheartcry?
Feelings I can't fight
You'refreetoleave me
Butjustdon't deceiveme
And please believe me when I say
I love you...
("El
Tango de Roxanne" from Mouling Rouge!)
Ino aprì gli occhi lentamente, a fatica. Tutto intorno a
lei era offuscato. Sentiva la testa pesante e una lieve e fastidiosa nausea le
impediva di sollevarsi. Nascondendo il volto sotto le
lenzuola bianche, la ragazza chiuse gli occhi, facendo mente locale su ciò che
l'aveva portata fin lì: quel misterioso ninja della
Nebbia che era riuscito a respingere il suo capovolgimento spirituale, il
ritrovo con i chunin e quindi con Shikamaru,
l'arrivo in ospedale con Kiba... sì, ora ricordava
tutto nitidamente. Tsunade l'aveva messa a
riposare in quella camera d'ospedale. Chissà quanto aveva dormito....
Improvvisamente, un suono metallico la richiamò. Ino si
scoprì e si guardò attorno. Di fianco al suo letto ve ne era
un altro, disfatto, e lì di fianco stava Izumi. La jonin si stava vestendo ed equipaggiando con tutto
l'armamento ninja necessario. Quando
si accorse della cuginetta, si voltò e le sorrise
dolcemente.
-"Ben svegliata, Ino-chan!"-
la salutò con un cenno della testa, mentre si legava il copricapo della Foglia
intorno alla fronte.
-"Izumi... cos'è successo? Che ci fai qui?"-
chiese Ino, confusa.
-"Tsè... quel bastardo
maledetto di un ninja mi ha dato del filo da
torcere... è riuscito a bloccare persino il mio sconvolgimento spirituale...
evidentemente, non è uno sprovveduto... ciò che però
mi preoccupa di più, è che sembra conoscere alla perfezione le nostre
tecniche... non riesco a spiegarmelo..."- spiegò Izumi,
preoccupata.
-"Come diavolo fa a respingere i nostri attacchi con
la sola forza dello sguardo?"- chiese la chunin,
dubbiosa.
-"Non con lo sguardo, ma con la mente. Gli occhi sono
solo un mezzo attraverso il quale esercita direttamente i suoi poteri psichici
sugli avversari."- la corresse la cugina.
-"Cosa...?! Ma che diavolo
di ninjaè?!"- sbottò
Ino, visibilmente turbata.
-"Non lo so. Sicuramente né un ninja della Nebbia né di nessun altro villaggio della zona.
Dice di chiamarsi Yoshi, ma non so quanto possa essere affidabile... sinceramente, non me ne frega
niente del nome. Voglio assolutamente scoprire chi diavolo è e che cosa vuole
da Konoha."- concluse, dirigendosi verso la
porta.
-"Dove vai?!"- urlò
Ino, alzandosi dal letto e correndole incontro.
-"Vado a raccogliere indizi su quel tizio."-
spiegò la jonin, sorridendo alla cugina.
-"Da sola?!"- protestò
la ragazza.
-"Ovviamente. Sono una spia professionista, chi
meglio di me è in grado di raccogliere informazioni senza farsi scoprire? E poi quel pallone gonfiato non mi fa paura... tranquilla, Ino-chan. Oh, a proposito, quasi dimenticavo!"- si
ricordò Izumi.
-"Che cosa?"- chiese Ino,
perplessa.
-"Ho parlato con Shikamaru,
alla festa, e devo ammettere di aver cambiato idea su di lui... forse non è
così strambo come pensavo! Anzi, sembra molto innamorato di te."- sorrise Izumi, accarezzando la testolina bionda di
Ino. Questa abbassò lo sguardo, depressa.
-"Ino... forse dovresti dargli un'altra
possibilità..."- le consigliò la jonin,
dolcemente.
Ma la cugina
scosse la testa lievemente, mordendosi il labbro inferiore, con occhi lucidi.
No, non ce la faceva ancora a perdonare Shikamaru.
-"Sei sicura della tua scelta?"- sospirò Izumi, scrutandola dispiaciuta.
-"Sì... alla fine... avevi ragione tu... se ne vanno
sempre tutti..."- asserì con voce sconsolata Ino.
La jonin sospirò, increspando le
labbra in un sorriso amaro. Forse era stata troppo dura
con lei...
-"Ino-chan... sai... a
volte... ritornano... e bisogna essere pronti a riaccoglierli nel nostro cuore..."-
concluse Izumi, dandole un dolce bacino sulla
guancia, prima di sparire oltre la porta di quella camera di ospedale.
Mentre camminava per il corridoio, la bella jonin incrociò Kiba, che tutto
pensieroso si stava dirigendo verso la camera di Ino. Izumi lo salutò con un cenno e lui ricambiò con un
sorrisino. Non appena i due si passarono accanto, uno strano brivido percorse
la schiena di Kiba... un bruttissimo presagio. Il ragazzo si fermò, fissando
pensieroso la jonin che si allontanava velocemente.
-"Kiba!"- lo richiamò
improvvisamente un voce fin troppo familiare.
-"Ino!"- sorrise Kiba, felice vedendola nuovamente in piedi, sull'uscio
della porta.
La biondina lo fece accomodare nella sua stanza,
ringraziandolo.
-"Grazie per avermi portata fin qui sulle spalle...
deve essere stato un bel peso..."- sforzò un sorrisino Ino, cercando di
smorzare la tensione che si era creata nella stanza.
Kiba sorrise
lievemente, ma subito la sua espressione tornò triste, facendo abbassare anche
il volto di Ino. I due rimasero in un imbarazzante
silenzio per qualche minuto.
-"Kiba..."- cominciò lei, con tono dispiaciuto -"...sinceramente non ho
ben afferrato cos'è successo di così grave fra te e Shikamaru,
ma mi è parso di capire che gli hai detto qualche cosa di... equivoco... su me
e lui... però... non so... Kiba... noi siamo amici,
io non posso credere che tu abbia fatto qualcosa di male... io mi fido di
te..."- spiegò confusamente la ragazza.
Kiba sospirò
profondamente: stava soffrendo. I suoi occhi, la sua
espressione... tutto di lui non emanava nient'altro che dolore e questo faceva
stare male pure lei.
-"Ino... voglio essere sincero... perché questa
storia davvero... mi sta uccidendo... mi sta
esaurendo..."- cominciò Kiba, con tono davvero
stremato.
Il ragazzo la fissò con occhi seri e profondi, che
impressionarono molto la biondina.
-"Kiba..."- sussurrò
appena Ino, con occhi lucidi, leggermente turbata da quello sguardo così
intenso.
-"Ino..."- cominciò lui, con voce bassa e roca
-"...non è colpa mia se mi sono innamorato di
te..."-.
All'udire quelle parole, un brivido intenso percorse la
ragazza, mentre sentiva la gola chiudersi, il respiro faticoso, una calda
vampata sul volto.
-"Ki-Kiba... che dici...?"- chiese, indietreggiando confusa, mentre il ragazzo
le si avvicinava sempre più.
-"...che ti amo, Ino... e... sì, è
vero, ho detto e fatto cose di cui mi vergogno molto... ho fatto dei torti a Shikamaru e me ne pento... ma li ho fatti in buona fede,
credimi... non volevo che ti facesse soffrire... ancora... e... quando ti ho
vista piangere... sono sbroccato e ho cercato di
baciarti ma..."- asserì Kiba, arrossendo,
bloccando Ino contro la parete. -"...io... io non
pretendo nessuna risposta, Ino... lo so che sei innamorata di Shikamaru... però... ti chiedo solo... se un giorno, se non
dovesse andare più con lui... tu potresti... pensare a me?"- chiese,
guardandola con uno sguardo molto penetrante.
In quel momento, Kiba era così
bello e sexy e il viso così vicino al suo, che il cuore di Ino
non poté fare a meno di cominciare a palpitare all'impazzata.
-"Ki... Kiba...
io non... non so... ho bisogno di... di..."-
cercò di spiegare, preda del panico più totale.
-"...di tempo, sì, lo so. Te ne darò quanto
vuoi."- sospirò il ragazzo, dandole un tenero
bacio sulla fronte -"Ora... ti lascio. Vado a vedere cosa si è scoperto su
quei misteriosi ninja."- concluse lui, ghignando
amaramente, allontanandosi dalla ragazza.
-"Byebye!"-
e salutandola con un sorriso, l'Inuzuka uscì dalla
camera, tranquillo e spensierato. -"Oh... ciao, Sakura!
Ma quanti visitatori che ha la nostra Ino-chan!"- ghignò Kiba,
incontrando la kunoichi uscendo dalla stanza di Ino.
Al sentire il nome dell'amica, Ino si allontanò di scatto
dalla parete su cui era rimasta appoggiata a causa dello shock per quella dichiarazione
totalmente inaspettata.
In quel preciso istante, Sakura
si fiondò nella camera, spiò Kiba allontanarsi attraverso una fessura della porta, dopodiché si blindò dentro con l'amica, fissandola
con occhi radiosi.
-"OH-MIO-DIO-!!!"-
esclamò Sakura, fissando la biondina, sconvolta.
-"...che c'è?"- chiese
Ino, confusa, ancora rossa in viso.
-"HO SENTITO TUTTO!"- si esaltò l'Haruno, afferrando le mani dell'amica.
Il volto di Ino si infiammò
ancora di più.
-"A-ah sì?"- domandò la Yamanaka,
ancora sconvolta.
-"Certo! E' stato fantastico! Come vedere un
romantico film! E' stato troppo... cioè... e poi... Kiba! Ti rendi conto?! Non mi
sarei mai aspettata un atteggiamento tanto da passionale da lui! Dev'essere cotto di te! Che
fortuna! Insomma... parliamone... Kiba
si presta alquanto, non trovi?"- chiese con tono malizioso Sakura, dando una gomitata all'amica.
Ino si sedette sul letto, ancora scioccata. Stava
accadendo tutto troppo in fretta, TROPPO in fretta.
Troppe persone erano entrate, troppe idee contrastanti
erano state espresse, troppa confusione si stava accumulando nella sua mente.
-"Ehi, Ino, che ti succede? Ti vedo perplessa!"-
chiese Sakura, confusa.
-"Sakura... io e Shikamaru ci siamo appena
lasciati! Non conta niente per te? Non conta niente per nessuno?! Insomma... Kiba
che si dichiara, tu che mi dici queste cose... insomma! Io sto
soffrendo!"- protestò Ino, alquanto spaesata.
Sakura inarcò le
sopracciglia, fissandola perplessa.
-"Avanti, Ino... tu e Shikamarusiete troppo diversi! Sinceramente, io non vi ci ho
mai visti insieme! Tu hai bisogno di un tipo come Kiba,
credimi, sicuramente sarai più felice con lui! E' inutile stare a rimuginare su
una storia inutile come quella con Shikamaru! Ormai è finita, ti conviene metterci una pietra sopra e andare
avanti... quale occasione migliore di questa? Hai la possibilità di
ricominciare con Kiba!"- affermò convinto la Haruno.
Ino si alzò in piedi, fissando l'amica con sguardo adirato
e sconcertato.
-"Una storia inutile? Inutile? Come
puoi definire la mia storia con Shikamaruinutile?!"- sbottò la biondina, con occhi lucidi.
Sakurastortò il labbro, contrariata.
-"Avanti, Ino! Smettila di fare la martire! Sapevamo
tutti che sarebbe finita prima o poi... anzi, è durata
più di quanto tutti noi ci aspettassimo!"- le disse l'amica, con tono di
rimprovero.
-"Ah... quindi nessuno di voi ci crede nella nostra
storia... grazie, begli amici..."- scosse la testa Ino, alquanto delusa e
amareggiata.
-"Ino... non fare così... noi parlavamo per il vostro
bene... noi non ci abbiamo mai creduto in voi due
perché siete troppo diversi... cioè, io all'inizio ti ho aiutata, ma non
pensavo che poi diventasse una storia così seria... poi mi sono accorta che
forse non eravate proprio fatti l'uno per l'altra... insomma, penso che sia
meglio che tu ti metta con Kiba, ecco!"- asserì Sakura, esitante.
Ino si diresse verso la finestra, appoggiandovi la fronte
e nascondendo all'amica una lacrime ribelle che le
scivolava sul viso. Quelle parole... facevano un gran male.
-"...parli col cuore?"- chiese Ino, seriamente.
-"Oh sì, Ino, sono assolutamente sincera!"-
affermò l'amica.
-"...d'accordo... grazie Sakura...
ora voglio restare sola, se non ti dispiace..."- concluse
la biondina con tono secco, senza voltarsi.
-"Ho capito..."- abbassò gli occhi l'Haruno, uscendo silenziosamente dalla stanza.
h
Verso est. Kakashi e Gai le
avevano assicurato che i nemici erano fuggiti verso
est. Sebbene fosse contraria alla sua partenza, alla fine Tsunade
dovette cedere alle insistenti richieste di Izumi concedendole il permesso di partire alla ricerca di
indizi. Tutti ijonin si
erano offerti di accompagnarla, ma Izumi aveva
rifiutato garbatamente: quella era la sua guerra, non la loro. La ragazza
percepiva chiaramente che quei ninja non erano normali, che nascondevano qualche segreto. Era assurdo
che Yoshi conoscesse così bene le tecniche Yamanaka da riuscirle a fermarle così facilmente. La jonin aveva considerato quell'atteggiamento un'offesa per
lei e per il suo clan. E oltretutto... anche se Izumi non voleva ammetterlo, si sentiva alquanto turbata:
non aveva mai conosciuto nessuno che possedesse un potere psichico così
superiore e potente. Doveva assolutamente scoprire che razza di tecniche usava
quel maledetto Yoshi. Ma
soprattutto... chi era lui in realtà?
Stranamente, la ricerca non fu né lunga né faticosa. Dopo
due ore in mezzo al bosco orientale, Izumi era
riuscita a rintracciare i misteriosi ninja. Saranno stati una trentina, tutti accampati in una radura
piuttosto scoperta. O erano ninjamolto
sconsiderati, o erano ninja molto potenti. E il dubbio mise in soggezione la bella biondina.
Da abile spia qual era lei, Izumi
riuscì a scivolare silenziosa su rami e tronchi, fino ad avvicinarsi
sensibilmente all'accampamento. Nessuno si era accorto di lei.
Ben nascosta tra le fronde, la Yamanaka
decise di studiare bene gli elementi del numeroso gruppo, fino a quando non intravvide qualcosa
che la turbò profondamente.
Una grande cesta era situata
vicino alla tenda maggiore e all'interno era piena di differenti coprifronte di villaggi diversi: Nebbia, Pioggia, Sabbia...
persino della Foglia.
Un brivido freddo percorse la jonin:
quei dannati si travestivano continuamente da ninjadi altri villaggi per ingannare o comunque nascondersi.
In quel preciso istante, qualcuno uscì dalla tenda
principale. Yoshi. Il ragazzo si stiracchiò,
sbadigliando sonorosamente. Un ninja
gli si avvicinò, porgendogli un coprifronte nero.
-"Principe Yoshi, questo è
per lei, come mi aveva richiesto."- si inchinò il
servitore.
Il biondo ghignò soddisfatto, afferrando velocemente il
copricapo e legandoselo saldamente alla fronte.
-"Finalmente... da quanto tempo il nostro regale
simbolo non troneggiava sulla mia fronte..."- sospirò Yoshi,
sorridente.
Izumi si sporse
leggermente, concentrandosi sul simbolo del copricapo di Yoshi.
Un triangolo equilatero con all'interno una spirale. Che razza di simbolo era? La jonin
era una grande esperta di simbologia, ma non conosceva
nessuno stemma del genere. Ma la ragazza venne
distratta da un 'improvvisa fitta alla testa che la obbligò a risedersi sul
ramo.
Nello stesso istante, Yoshi alzò
di scatto la testa, dubbioso, guardandosi attorno. Dopo qualche secondo di spaesamento, il ragazzo ghignò divertito.
-"Ucciucci...
c'è una Yamanaka nei paraggi..."- canticchiò,
ridendo sadicamente il biondo.
Un altro orribile brivido di paura dovuto a quella voce
glaciale pervase la bella Izumi.
Come aveva fatto a trovarla?!
-"Mmh... in realtà...
questa volta... te la sei cercata... ma la mia
pazienza ha un limite, mia querida...
purtroppo, credo che questa sarà l'ultima volta."- concluse, sogghignando
malefico, Yoshi.
Izumi scattò in
avanti, preda del terrore, mentre il malvagio ragazzo scoppiò in una sadica
risata.
La biondina prese a correre come una disperata verso Konoha, con occhi colmi di terrore: si era ricordata a chi
apparteneva quel simbolo.
h
-"Shikamaru..."-
Sentendo quel tono di voce, tanto familiare quanto irritante,
Shikamaru si voltò lentamente, con sguardo vagamente
schifato.
-"Kiba... che cazzo vuoi?"- chiese con voce alquanto scocciata.
Kiba lo guardava con aria seria e decisa, Shikamaru
ricambiava con aria adirata e piena di rancore.
-"Mi sono dichiarato a Ino."-
disse seccamente l'Inuzuka, sostenendo a meraviglia
lo sguardo del rivale.
Shikamaru spalancò
gli occhi, incredulo. Per un momento, il panico lo aveva assalito. Ma subito il ragazzo riuscì a tornare padrone di sé,
riacquistando la vecchia e amata sicurezza.
-"Ah sì? E scommetto che lei è caduta tra le tue
braccia, non è vero?"- ghignò beffardo il Nara,
sicuro di sé.
Kiba inarcò un
sopracciglio, infastidito da quella snervante sicurezza e dalla sua irritante
ironia.
-"No, ha detto di aver bisogno di tempo."-
asserì Kiba, serio.
-"Sì, di tempo per tornare da me, illuso."-
ribatté prontamente Shikamaru.
-"Mi dispiace... non credo che tornerà mai più da
te."- ghignò l'Inuzuka.
-"E io non credo che si metterà mai con uno come te."- rispose il Nara.
-"Beh... questo è tutto da vedere... sei troppo sicuro di te, Shikamaru...
dopo la litigata dell'altra sera... dubito anche che voglia solo sentir
pronunciare il tuo nome..."- sogghignò Kiba,
convinto.
-"Pensala come vuoi, Inuzuka...
sappi però che lei ama me, non te..."- asserì Shikamaru,
infastidito dalla tenacia del rivale.
-"Mmh... non ti
preoccupare, ci penserò io a farle cambiare idea... sai come si dice, il cuore
delle donne è volubile... e comunque, se ti amasse
davvero... mi avrebbe risposto direttamente di no, invece mi ha detto di voler
del tempo per riflettere, il che implica che forse Ino ci sta pensando
seriamente a me... non credi, Shika?"- ghignò l'Inuzuka, prima di fare un salto e scomparire nel nulla.
Shikamaru fissò il
punto dove poco prima si trovava l'avversario con sguardo di fuoco: questa
volta... stava esagerando.
h
Shikamaru
attraversava a grandi falcate i corridoi dell'ospedale, diretto nella camera di Ino. Per le scale, il ragazzo si imbatté
nella sua amica Sakura.
-"Shikamaru..."-
rimase spiazzata la ragazza, infastidita nel vederlo dirigersi da Ino.
-"Haruno..."- la
salutò con tono alquanto alterato il ragazzo, passandole oltre praticamente senza considerarla.
-"Shikamaru!"- lo
richiamò a gran voce la kunoichi.
Il chunin si voltò lentamente,
con sguardo infastidito.
-"Che diavolo vuoi?!"-
chiese, irritato.
-"Vattene via! Lasciala stare! Kiba
si è dichiarato oggi, lo sai?! E' giusto che lei si
rifaccia una storia con lui, non locap--"-
-"Tappati quella bocca, strega!"- la interruppe Shikamaru, continuando a salire le scale.
Sakura rimase
silenziosa per alcuni minuti, fissando il ragazzo scomparire, allibita.
-"STREGAAAAA?!?"-
sbottò poi, alquanto adirata.
La porta della stanza venne
spalancata violentemente. Ino si voltò spaventata. Impallidì vedendosi lì
davanti Shikamaru, che la fissava con occhi ricolmi
di rabbia, passione e rancore misti insieme.
La biondina rimase ferma alla finestra, fissando il ragazzo silenziosa e intimidita, senza saper cosa dire.
No, non se l'aspettava proprio. Ci mancava solo lui quel giorno. Non riusciva neanche a pronunciare il suo nome, sentiva le
parole morire in gola.
Dopo qualche minuto passato a fissarla, ad ammirare quanto
fosse bella immersa in quell'oscurità crepuscolare, Shikamaru lasciò che la foga si impadronisse completamente
di lui. Il ragazzo sbatté violentemente la porta alle sue spalle, chiudendola a
chiave. Ino spalancò gli occhi, sconvolta: che voleva fare?!
Shikamaru si
avvicinò di scatto, afferrandola saldamente per un braccio, obbligandola a
guardarlo.
-"Ino..."- ringhiò sottovoce, con tono alquanto
adirato, fissandola intensamente.
-"Sh-Shikamaru... mi fai
male... perché mi guardi così... che fai?!"-
protestò la ragazza, con voce tremante. Shikamaru...
le faceva paura. Non lo aveva mai visto così arrabbiato.
-"Com'è, adesso vogliamo provarci con Kiba?"- chiese lui sempre con lo stesso tono
minaccioso.
-"Lasciami Shikamaru!"-
urlò la ragazza, cercando di liberare il braccio.
-"No! Ora guardami negli occhi e dimmi
che non mi ami più!"- replicò lui, alquanto alterato.
-"No!"- protestò Ino, trattenendo le lacrime.
-"GUARDAMI NEGLI OCCHI E DIMMI
CHE NON MI AMI!"- urlò ancora il ragazzo.
-"...mai..."- singhiozzò lei, smettendo di
opporre resistenza.
Preso dalla foga, Shikamaru
spinse la ragazza verso il letto, sovrastandola col suo corpo e obbligandola a
sdraiarsi, dopodiché prese a baciarla passionalmente.
Per un momento, Ino si era lasciata prendere da quella
maledetta passione che proprio non voleva saperne di andarsene. Ma sentendo le mani del ragazzo sollevarle la maglietta, la
biondina scostò le sue labbra da quelle di Shikamaru,
spingendolo via.
-"Basta Shikamaru, che ti
prende?!"- urlò Ino, sistemandosi la maglietta e
asciugandosi le lacrime.
Il ragazzo si sollevò dal letto, scrutando l'oggetto dei
suoi desideri con sguardo concentrato e serio.
-"...è inutile che tu cerchi di dimenticarmi... non
ci riuscirai mai..."- sibilò serio.
-"Smettila!"- singhiozzò Ino, che non voleva
sentire ciò che stava per dirle Shikamaru: sapeva che
sarebbe la stata la verità, quella maledetta e sofferta verità.
-"...perché, che ti piaccia o meno,
tu... sei ancora mia!"- concluse il ragazzo, dirigendosi verso l'uscita.
Praticamente sfondò la
porta e uscì velocemente, con un'aura infuocata tutto intorno, incutendo
terrore a tutti quelli che incontrava per strada.
Ino rimase in lacrime sul letto, prendendo a pugni il
cuscino.
"Maledizione, maledizione,
maledizione! Esci dalla mia testa, maledizione! Vattene dal mio cuore, Shikamaru! Perché mi devi sempre sconvolgere così...
perché..."pensava Ino,
mentre piangeva disperata su quel freddo letto di ospedale.
X Celiane: ciauu Vale! Per i
sogni ti dico che ci vorrà ancora un po’ di tempo (non
mi odiareee XD) mentre adesso mi do un po’ di più
alla parte tragica… mmh già giàKiba è passato all’azione, ma Shika
non si fa mica mettere i piedi in testa! Yoshi deve
stare antipatico in quanto è il cattivone della
situazione! Tsè! Dai fammi
sapere che ne pensii! BacioneSakurina
X Killuy:
ciao Bea! Finalmente Kiba si è fatto avanti in
questo capitolo, purtroppo peròShika
gli darà un po’ di filo da torcere… povero Kiba l’ho
fatto troppo depresso in sta storia, dovrò farlo riprendere un po’! Il sogno va
avanti fra un po’ di capitoli… comunque fammi sapere
il tuo parere anche su questa cap, tu ke sei l’amante di Kiba! BacioneSakurina
X Luna: mia Luninahelloooo! Ti giuro che mi
sciolgono le tue recensioni! Scommetto chequesto capitolo dove Kiba e Shika ci danno dentro per
conquistare Ino ti sarà piaciuto (magari ti ha fatto schifo -.-) in realtà
sarai tu a rivelarmi cosa ne pensi! Aspetto con ansia! BacioneSakurina
X Ayumi: innanzitutto, spero che ti sia andata bene con latino (ti giuro che soffrivo per te
-.-) e poi… sono contentissima che il paragone con lo specchio ti sia piaciuto,
mi sono troppo impegnata per farlo! Eh ehYoshi
si rivela sempre più ambiguo, in realtà conosce molto bene le nostre Yamanaka… si capirà di più nel 6 cap!
spero che continuerai a leggere e commentare! Bacione Sakurina
...devastante... vi posso dire solo questo... T.T ... si vede che ho il periodo depresso...
ma sono del parere che le avversità rendano più bello il momento in cui
le si supera... vabbè mia opinione filosofica... bacioneSakurina.
Capitolo 6. "When Angels Deserve To
Die"
Father, father, father, father,
Father into your hands I commend my spirit,
Father, into your hands,
Why have you forsaken me
In your eyes, forsaken me
In your thoughts, forsaken me
In your heart, forsaken me oh,
Trust in my self righteous suicide,
I cry, when angels deserve to die,
In my self righteous suicide,
I, cry, when angels deserve to die.
("Chop Suey!" by System of a Down)
Izumi correva
più veloce che poteva. Purtroppo, però, Konoha era
ancora lontana. Non sarebbe mai arrivata in tempo. Lo
sentiva. Yoshiera dietro di lei,
era vicino, molto vicino. Le aveva lasciato
tempo per sperare, per sperare di scappare, per attaccarsi a quella vita a cui
teneva tanto. Le aveva regalato l'illusione di vivere.
Quel triangolo perfetto con all'interno
la spirale... come aveva fatto a non ricordarlo subito? Doveva avvisare Konoha. Doveva nascondere Ino. Forse sarebbe riuscita a
scappare prima che Yoshi si fosse
accorto di lei. Ma no, invece lei doveva sempre
trovare la soluzione giusta al momento, sempre tutto e subito... ed ora...
Presa com'era dalla fretta e dalla paura, Izumi inciampò e cadde rovinosamente a terra, sfregandosi
profondamente braccia e gamba destra. Lentamente, la jonin
si sollevò, appoggiandosi sulle ginocchia. Era esausta.
La ragazza sospirò, guardandosi attorno. Il suo sguardo venne attirato da qualcosa. Spalancò gli
occhi incredula. No, non era possibile. Poco lontano da lei... c'era la
quercia. Quella Quercia. Gli occhi si inondarono di
lacrime mentre ricordi lontani si affollavano nella sua mente, tornando
indietro nel tempo...
La graziosa bambina di dieci anni raggiunse la grossa
quercia ancora col fiatone. Si guardò attorno, sorridendo soddisfatta.
-"Perchéridi?"-
chiese improvvisamente una voce dall'alto dei rami.
Ino sollevò lo sguardo, crucciata.
-"Uffa, Izu-chan! Non è
giusto, arrivi sempre prima tu, sei troppo veloce!"- protestò la piccola Ino.
La diciottenne Izumi, dall'alto
dell'albero, scoppiò a ridere divertita, dopodiché
saltò giù, finendo davanti alla cuginetta.
Ino la guardò storto, appoggiandosi all'albero.
-"Avanti, non te la prendere, cara!"- la
sbeffeggiò la neo-diplomata jonin. -"Quando diventerai anche tu una jonin,
le sfide saranno più avvincenti, credimi!"- la rassicurò poi Izumi.
-"Credi davvero che potrò diventare una jonin, Izu-chan?"- chiese
Ino, giocherellando con le corte ciocche bionde.
-"Certo che sì! Credimi, diventaraidieci volte più forte e più in gamba di me!"-
sorrise Izumi, appoggiandosi alla quercia accanto
alla cuginetta.
-"Mah... non ci credo... tu sei troppo brava e
irraggiungibile..."- sospirò la bambina.
-"No, non dire così. Anzi, promettimi che diventerai
una kunoichi fantastica!"- asserìIzumi, alzando il mignolo in senso di promessa.
Ino la scrutò dubbiosa per qualche secondo.
-"Sì, e tu promettimi che porteremo sempre tagli di
capelli diversi!"- affermò la bambina, fissando la lunga coda bionda della
cugina maggiore.
-"E perché?"- chiese la
jonin, confusa.
-"Perché ci assomigliamo
tantissimo! E io non voglio essere considerata
speciale solo perché sono una tua parente! Voglio che sia Ino Yamanaka a diventare una grandekunoichi, non la figlia di Inoichi
o la cugina di Izumi!"- protestò Ino, convinta.
Izumi rise
lievemente, pensando quanto fosse adorabile la cuginetta.
-"Allora quando tu porterai i capelli lunghi io li
dovrò tagliare corti e viceversa... ho capito bene?"- chiese la jonin, indicando la sua lunga coda.
Ino annuì, decisa.
-"Capito... allora è una promessa?"- richiese Izumi, porgendo il mignolo alla cugina.
Ino sorrise, stringendo il mignolo della parente nel suo.
-"Certo!"- rise la bambina, soddisfatta.
-"Allora, noi, Izumi e Ino Yamanaka, ci impegnamo
su questa quercia a rispettare la promessa fatta qui oggi: Ino diventerà una kunoichi meravigliosa e porteremo sempre tagli di capelli
diversi! Hai sentito, grande quercia?!"- urlò Izumi, facendo ridere la piccola Ino.
Izumi appoggiò
lentamente una mano sul tronco di quella antichissima
quercia carica di ricordi. Le lacrime rigavano copiose le sue pallide guance.
La ragazza tirò un profondo respiro, mentre il suo viso
assumeva un'espressione più decisa; sfilò un kunai
dalla tasca e cominciò ad incidere qualcosa su quella vecchia e immacolata
corteccia, mentre i ricordi si affollavano sempre più numerosi.
Finalmente, Ino raggiunse la cugina alla quercia. Aveva il
fiatone, ma gli occhi brillavano di felicità e un lieve rossore le coloriva le
guance.
-"Che succede, Ino-chan? Oggi mi sembri particolarmente felice!"- le
chiese Izumi, curiosa.
-"Sai, Izu-chan... credo
che mi lascerò crescere i capelli..."- disse Ino, abbassando lo sguardo e
arrossendo.
-"Davvero? E cos'è che ti ha
fatto cambiare idea così all'improvviso? Mica non mi volevi
assomigliare?"- ghignò beffarda Izumi.
-"Sai... credo di essermi innamorata, Izu-chan..."- sussurrò imbarazzata la cuginetta.
-"Cosa?"- si illuminarono
gli occhi della jonin -"E di chi?!"-.
-"Di... di... SasukeUchiha..."- rispose
Ino, grattandosi il naso, imbarazzata.
Izumi inarcò un
sopracciglio, dubbiosa.
-"Oh bella... un Uchiha...
non posso dire di esserne particolarmente felice, tuttavia,
fatti storici a parte... sì, devo dire che sono sempre stati dei bei
ragazzi, questi Uchiha..."- sorrise Izumi, divertita.
-"Oh sì... è tanto bello, Sasuke!
E sai... dicono che preferisca le ragazze coi capelli
lunghi..."- sospirò Ino, con occhi sognanti.
-"Cavolo... mi sa che mi toccherà tagliarmi i
capelli, allora..."- ghignò divertita Izumi.
Ino regalò alla cugina un grandissimo sorriso ricolmo di
gioia.
-"Sono sicura che è l'uomo della mia vita!"-
sospirò Ino.
-"Sì, sì... si dice sempre così... e visto che siamo
alla quercia "delle promesse", ti dico una cosa: che sia quel Sasuke o qualcun altro, non importa... vedi di conquistare
il vero amore e di non lasciartelo scappare, intese?!"-
le disse seriamente la jonin.
-"Intese, capo! E al mio matrimonio mi farai da
testimone, d'accordo?!"- le propose la cuginetta, sorridente.
-"D'accordo... e allora, ancora una volta noi, Izumi e Ino Yamanaka, ci impegnamo su questa quercia a
rispettare la promessa fatta qui oggi: Ino sposerà il vero amore della sua vita
quando lo troverà e io le farò da testimone al matrimonio, hai sentito, grande
quercia?!"- e ancora una volta, le due cugine scoppiarono in una divertita
risata, piena d'amore e complicità.
h
Izumi aveva
ripreso a correre verso Konoha: forse c'era una
minima speranza di avvisare gli altri.
-"Mia querida...
dove vai così di fretta?"- chiese improvvisamente una voce subdola e
viscida, dietro di lei.
No, non c'era più tempo, ormai.
La bella jonin si fermò,
voltandosi lentamente. I suoi occhi smeraldini incontrarono quelli blu cobalto
di quel maledetto Yoshi.
-"...ho capito chi sei..."- asserì Izumi, con voce tremante.
-"Sì, lo so... e hai anche capito che morirai, non è
vero?"- chiese Yoshi, sorridente.
Izumi non rispose, si limitò a fissare male il dannato ragazzo.
-"Non senza combattere... credimi."- ringhiò la
ragazza, posizionando le mani per la tecnica dello
sconvolgimento spirituale, tremante.
Yoshi schioccò
la lingua sul palato, sbuffando scocciato.
-"Mia querida! Non
capisci che è inutile quella roba contro di me?!"-
sbottò lui, infastidito.
Izumi non rispose, si limitò a fulminarlo con lo sguardo.
-"Combatti, bastardo..."- sibilò adirata.
-"D'accordo, d'accordo... che biricchine voi Yamanaka...
non vedo l'ora di conoscere meglio la tua bella cuginetta..."-
ghignò divertito Yoshi.
-"Stai lontano da Ino!"- ringhiò la biondina,
preoccupata.
-"Ah, si chiama Ino... che nome strano!"-
commentò il ninja, unendo le mani in una posa molto
simile a quella del capovolgimento spirituale, con la sola differenza che le
mani, invece che un cerchio, formavano un triangolo.
"Mi dispiace, Ino-chan,
credo che non potrò fare da testimone al tuo
matrimonio..." pensòIzumi,
mentre si decideva ad attaccare.
-"Tecnica del---"- ma
il biondo la interruppe prima che la giovane potesse terminare la formula,
attaccandola lui per primo.
-"Tecnica del catturamento
mentale!"- recitò Yoshi, ghignando sadicamente.
h
Ino si svegliò di soprassalto. Sentiva un forte dolore al
petto.
-"Izumi..."- sussurrò
appena, mentre una lacrima le scivolava lenta sulla guancia.
Fuori, nuvole nere cariche di pioggia si addensavano sopra
il cielo di Konoha.
La ragazza corse in camera della cugina: il letto era
intatto. Non era tornata quella notte. Uno strano senso di vuoto si impossessò del cuore della bella biondina.
Ino rimase qualche secondo a fissare la camera della
ragazza, inspirando il suo buon profumo, fino a quando
non sentì il pianto disperato della madre provenire dal piano terra. La ragazza
si voltò lentamente verso le scale, assottigliando l'udito, mentre una ventata
fredda proveniente dalla finestra della camera di Izumi la colpiva, pervadendola con miriadi di brividi.
Ino, in cuor suo, aveva capito tutto. Ma
non ci poteva credere. Non poteva essere vero. Sarebbe stato... assurdo.
Sarebbe stato ingiusto. Sarebbe stato troppo crudele. Perché
proprio a lei? Perché solo a lei? No, non poteva
essere.
Ino spalancò la porta del salotto: la madre inginocchiata
a terra preda delle lacrime, il padre in piedi piangente.
InoichiYamanaka si voltò lentamente verso la
figlia, avvicinandosi piano, cercando di asciugarsi le lacrime, dandosi un
contegno. Ma la sua faccia sconvolta e la sua voce
rotta dal pianto dicevano tutto.
-"Ino... tesoro... devi sapere che..."- cominciò
singhiozzando il padre.
-"Izumi purtroppo non..."- cercò di trovare le parole adatte il padre.
-"NO!"- urlò la ragazza, spingendo altrove il
padre e scappando fuori casa.
-"INO!"- la richiamò la madre, ancora sconvolta.
Ino cominciò a correre per le strade deserte di Konoha, senza una meta, senza un perché, senza nessuno da
cui poter andare, senza nessuno su cui poter contare.
Sola, sola, di nuovo sola. Se ne vanno tutti, alla
fine. E no... non era vero. Nessuno ritornava. Se ne andavano senza tornare più indietro. La lasciavano tutti,
presto o tardi.
"Alla fine... mi hai lasciata
pure tu... Izumi... e tu... non ritornerai...
più..." pensava Ino, mentre correva come una
disperata.
Ma no, non riusciva
a piangere. Non ci riusciva proprio. Le lacrime... forse erano davvero finite,
quella volta. Ne aveva versate per Asuma,
per Shikamaru... e ora non gliene rimaneva nemmeno
una per la sua amata cugina?
La pioggia, fredda e violenta, cominciò a cadere sul
Villaggio della Foglia, vuoto e spettrale quella mattina.
Nessuno per le strade. Nessuno nei parchetti. Solo un'anima pallida, sola e abbandonata, che voleva piangere
disperatamente, ma che non ci riusciva; solo una ragazzina dai lunghi capelli
biondi sciolti e fradici, che cercava disperatamente un significato alla sua
vita; solo Ino Yamanaka, che ancora una volta aveva
perso una persona che amava.
Si sentiva sola, disperatamente sola.
Ogni giorno che passava, un pezzo fondamentale della sua vita svaniva lasciando
nient'altro che odio e dolore. Tanto, tanto dolore.
L'odio, quello svaniva quasi subito. Non riusciva a portare rancore per troppo
tempo, lei. Ma il dolore... la sofferenza... quelle le
avrebbe portate dietro per tutta la vita. Non aveva finito di versare lacrime
sulla tomba di Asuma che già
doveva ricominciare a disperarsi sulla tomba di sua sorella, sì, perché per lei
Izumi era una sorella. Avrebbe preferito andarsene
lei. PerchéIzumi? Perché non lei? Lei era inutile, non sapeva fare niente; Izumi era una bravissima jonin,
era una fantastica kunoichi. Perché
non lei?
"Perché non posso morire al
tuo posto... Izu-chan?
Perché io devo rimanere qui mentre
tutti gli altri se ne vanno?
Perché, alla
fine, sono sempre io quella che deve soffrire?
No, non ce la faccio, non ce la faccio
più...
Mi odio, mi odio...
Odio tutto questo...
Asuma-sensei...
...perché mi lasciate...
"...Ino... sei molto testarda, ma anche molto
responsabile... Shikamaru e Choji
sono degli imbranati totali... quindi per favore...
occupati di loro..."
...perché mi ferite...
"...e... non lasciare che Sakura faccia meglio di te nel ninjutsu
o in amore..."
Izumi...
...perché mi abbandonate...
"...promettimi che diventerai una kunoichi
fantastica!"
...perché devo vivere così...
"...vedi di conquistare il vero amore e di non
lasciartelo scappare, intese?!"
Un urlo carico di dolore e sofferenza fuoriscì
dalle labbra di Ino, mentre lo scrosciare della
pioggia lo sovrastava, nascondendolo agli altri abitanti di Konoha.
Il suo specchio... si era spaccato a metà. Ma no... non era ancora caduto in mille pezzi. Questa
volta... era più forte.
Questa volta... quanto ci avrebbe messo a crollare?
h
-"Perché ci ha convocati
tutti qui, Kakashi-sensei?"- chiese Shikamaru piuttosto irritato: non sopportava di stare
chiuso nella stessa stanza in cui c'era pure Kiba.
Tutti i chunin fissavano
impazienti il maestro, che teneva lo sguardo basso, pronto a dare
la cattiva notizia.
-"Shikamaru... ragazzi... IzumiYamanaka, la cugina di Ino... è stata uccisa dal capo di quei misteriosi ninja ieri sera..."- affermò Kakashi
tutto d'un fiato.
Il silenzio cadde padrone incontrastato della stanza, solo
il cadere della pioggia come sottofondo.
Tutti si fissavano fra di loro,
profondamente sconvolti.
Shikamaru dava loro
le spalle. Fissava un punto indefinito del pavimento. Tremava. Aveva paura.
Aveva paura per Ino. Asuma era morto da poco meno di
due anni... e lei non si era ancora ripresa completamente. Anche
se faceva la forte e la coraggiosa... lei soffriva da pazzi. E il peggio era che soffriva silenziosamente, da sola, senza
appoggiarsi a nessuno.
Perché? PerchéIzumi era morta così? No,
era assurdo. Era ingiusto. Era troppo crudele. Perché proprio a Ino? Perché solo a lei? No, non
poteva essere.
Ino non ce l'avrebbe mai fatta.
Non ce la poteva fare. Sopportare un altro dolore come questo... avrebbe ceduto
sicuramente.
-"...Shikamaru, cosa
dovremmo fare?"- chiese Choji, appoggiando la
mano sulla spalla dell'amico.
Shikamaru scostò la
mano del compagno con uno scatto della spalla, allontanandosi infastidito.
-"...che vuoi che ne sappia,
io?"- mormorò risentito il chunin col codino.
Un altro pesante silenzio calò. Kiba
si sentiva davvero... perso. Non sapeva che fare. Non si era mai ritrovato in
una situazione del genere, mentre capiva perfettamente che Shikamaru
riusciva a comprendere Ino molto più di lui. Si sentiva inutile. Non poteva
davvero fare niente, questa volta, per alleviare il dolore della ragazza che
amava.
-"...non ce la farà... non riuscirà a sopportare un
altro dolore come questo... non ce la farà mai..."- asserì Shikamaru, con tono sconvolto, facendo rabbrividire tutti
quanti per la preoccupazione.
Dopo parecchi minuti, qualcuno entrò nella stanza. InoichiYamanaka scrutò tutti i
presenti con occhi stravolti, il viso pallido e
esausto. Non appena vide Shikamaru, gli si avvicinò
di corsa, afferrandolo per le spalle con sguardo speranzoso.
-"Ti prego... dimmi che sai
dov'è Ino... ti scongiuro..."- lo implorò l'uomo.
Shikamaru fissò Inoichi con sguardo perso, riuscendo solo a scuotere la
testa flebilmente, mentre un velo di preoccupazione scendeva sul suo viso.
-"Oh cielo..."- si disperò l'uomo,
allontanandosi dal chunin. -"La mia bambina è
scappata sconvolta stamattina non appena ha saputo di Izumi e non è più tornata a casa... l'ho cercata
dappertutto... non ho idea di dove sia finita... sconvolta com'era... amava
così tanto sua cugina... dopo Asuma... ora anche
lei... povera, povera Ino..."- continuò il signor Yamanaka,
sgomento.
-"Vado a cercarla..."- asserì Shikamaru, seriamente.
Tutti i chunin si scambiarono
sguardi di assenso, senza bisogno di mettersi
d'accordo.
-"Siamo tutti con te, Shikamaru..."-
affermò Naruto, dando una pacca sulla spalla all'amico.
-"Grazie, ragazzi..."- concluse
seriamente il chunin, fissando l'abbondante pioggia
che sembrava non smettere mai quel giorno.
h
La ricerca sembrava infinita. Avevano perlustrato Konoha da cima a fondo, senza risultato. E
quella maledetta pioggia non voleva saperne di smettere.
"Fottutissima
pioggia..." pensò Shikamaru,
fissando quei cupi nuvoloni neri che oscuravano il
cielo, mentre i suoi amici litigavano dietro di lui.
-"Non può essere svanita nel nulla!"- sbraitò Kiba, bagnato fradicio.
-"Ha ragione Kiba!"-
aggiunse Naruto, annuendo.
-"Sì, ma fatto sta che non si trova da nessuna
parte..."- asserì Sakura, tristemente.
-"Forse perché non vuole essere trovata?"-
aggiunse ironicamente Tenten.
Quell'ultima frase, però, fece voltare Shikamaru
verso la ragazza. D'istinto, tutti si voltarono verso di lei. Tenten si guardò attorno, imbarazzata e confusa.
-"Che c'è? Che ho
detto?"- chiese spaesata la kunoichi.
-"Sei un genio, Tenten!"-
esclamò Shikamaru, cominciando a correre.
Tutti si guardarono perplessi, indecisi sul da farsi.
Senza pensarci troppo, Kiba si lanciò
all'inseguimento di Shikamaru e con lui presto
lo seguirono gli altri chunin.
Shikamaru correva
come un ossesso sotto quella pioggia battente. Non poteva fare a meno di
pensare a lei: probabilmente era distrutta. E il
peggio era che era anche da sola.
"Ino... aspettami... non fare pazzie..." pensava il ragazzo, continuamente in pena per lei.
-"Shikamaru, dove stiamo
andando?!"- gli chiese Naruto urlando, faticando
a stargli dietro. Erano appena usciti dalle mura di Konoha
e tutti si sentivano un po' persi.
-"Al laghetto poco lontano da qui!"- rispose
l'amico, senza rallentare.
-"Quello circondato dai ciliegi?!
Ma perché, scusa?!"- domandò Sakura,
dubbiosa.
-"Perché quando è depressa Ino va sempre lì!!!"- ribatté Shikamaru.
-"E perché diavolo non ci hai pensato prima, idiota?!"- lo riprese Kiba mentre
lo affiancava, irritato.
-"Beh, se sei tanto innamorato di Ino
perché non ci hai pensato prima tu?"- lo rimbeccò il rivale, ironico.
Poco dopo, i chunin arrivarono a
destinazione.
Il laghetto era un bacino d'acqua non molto grande, usato
d'estate soprattutto dai bambini del villaggio per nuotare. Era tutto
costeggiato da un piccolo molo di legno dove vi erano attraccate piccole
imbarcazioni. Ino soleva venirci in primavera, quando i ciliegi che lo attornavano sbocciavano riflettendosi in acqua.
Ed eccola
lì. Esattamente dalla parte opposta a quella in cui si
trovavano i suoi amici. Seduta su quel freddo molo, fissava l'acqua
sotto di sé. I capelli sciolti e completamente fradici, gli occhi bassi, le
labbra pallide, i vestiti bagnati... tremava come una
foglia, la pioggia la colpiva ormai da diverse ore, ma no, non piangeva ancora.
Non ci riusciva proprio.
Di scatto, Shikamaru
cominciò a correre sull'acqua (fra l'altro Gesù
chiederà i diritti d'autore a Kishimoto per questo...
vabbè, tralasciamo le mie parentesi profane XD) più
veloce che poteva, senza perdere altri secondi preziosi. Lei era
lì e aveva bisogno di lui, lo capiva, lo sentiva...
Il ragazzo arrivò praticamente
sotto di lei. Ino sussultò leggermente spaventata dal ritrovarsi il volto di Shikamaru così vicino al suo all'improvviso. Lui la fissava
dal basso della sua posizione, sperando che lo invitasse a salire sul molo: non
si sentiva sicuro a stare in piedi su quel lago gelido. Ma
così non fu.
Shikamaru fissò i
suoi occhi seri e comprensivi in quelli di Ino.
-"Scusa il ritardo..."- le sussurrò lui, con
tono serio.
La bella kunoichi sentì qualcosa
dentro di lei crollare, ma non era il suo specchio, no, era il muro che
impediva alle sue lacrime di liberarsi. Finalmente, dopo tanta sofferenza, Ino
riuscì a piangere per la morte di sua cugina.
Disperata, infreddolita, senza forze, la ragazza si lasciò
cadere in avanti, verso l'acqua, sapendo che Shikamaru
l'avrebbe stretta in un abbraccio, come sempre. E così fece il ragazzo. La strinse forte a sé e, quando
l'ebbe saldamente fra le sue braccia, saltò sul molo, inginocchiandosi. Shikamaru si sfilò il giubbotto da chunin
col quale avvolse la bella biondina, che intanto singhiozzava disperata
aggrappata saldamente alla maglia nera del ragazzo.
Solo Kiba, Sakura,
Naruto e Choji li raggiunsero. Questa volta, Ino era
davvero devastata: i singhiozzi erano sofferti e le lacrime copiose le
inondavano occhi e viso senza pietà. Forse non avevano mai visto un pianto così
disperato in vita loro: la biondina faticava pure a respirare, le sarebbero
venute le convulsioni se non si fosse tranquillizzata.
Kiba fissava la ragazza decisamente scosso, mentre Naruto e Choji la guardavano con occhi bassi e dispiaciuti. Sakura si avvicinò a lei, pronta a dirle qualcosa, ma Shikamaru la invitò ad allontanarsi insieme agli altri con un eloquente cenno della testa.
Sakura, Naruto e
Choji si allontanarono, senza protestare; Kiba e Shikamaru, invece, si
fissarono a lungo, studiandosi. Dopo qualche minuto, senza dire una parola, l'Inuzuka gli voltò le spalle, allontanandosi: questa volta, Shikamaru era l'unico che potesse
aiutarla, purtroppo.
Non appena anche il rivale se ne fu andato, il ragazzo col
codino strinse ancora più forte la bella Ino tra le
sue braccia.
La ragazza non accennava a smettere di
disperarsi, come la pioggia non aveva intenzione di cessare. Il chunin sbuffò, prendendo Ino in braccio e sollevandola,
fissando il cielo scuro. Forse, Izumi e Asuma li stavano guardando. Segretamente,
Shikamaru chiuse gli occhi, sperando che quei due
angeli potessero aiutarlo nella difficile impresa di sostenere Ino in
quel momento così difficile e delicato.
Dopodiché partì
alla volta di Konoha, sperando di poter calmare e consolare
la ragazza che amava... forse più della sua stessa vita.
Un Mega grazie a: Killuy, Celiane, Luna, Andrea e Ayumi
per le loro recensioni! Aspetto di sapere che ne pensate! BacioneSakurina!
Rieccomi
qui! Scusate il ritardo, ma volevo approfittare di questo breve ponte per
scrivere una piccola NejiTen, ma l'impresa si è rivelata più ardua del previsto
e il ponte eccessivamente corto... così (come al solito XD) non ho combinato
niente! Gli impegni prenatalizi mi hanno anche impedito di pubblicare questo
cap, spero che mi perdoniate per l'attesa...
Purtroppo
Izumi ha raggiunto Asuma, e proprio come mi ha suggerito Luna123 Ino sta
perdendo un petalo dopo l'altro... ma sappiamo che la nostra biondina non si
arrende facilmente, almeno non fino a quando Izumi non avrà avuto la meritata
vendetta!
Finalmente
si capirà qualcosina in più su questo misterioso (e anche un po' bastardo,
oserei dire) Yoshi. E, come suggerisce il titolo, i sogni avranno un'importanza
fondamentale in questo cap... man mano si aggiungono sempre più pezzi, e Kiba e
Shika si sentiranno sempre più confusi!
Ma
aspetto i vostri pareri, come sempre, preziosi più dell'oro (che poetica...
XD)!!! Bacione vostra Sakurina!
Capitolo 7.
"Dreams Are Sacred"
I can feel the night
beginning
Separate me from the
living
Understanding me
After all I've seen
Piecing every thought
together
Find the words to make
me better
I believe that dreams
are sacred
Take my darkest fears
and play them
Like a lullaby
Like a reason why
Like a play of my
obsessions
Make me understand the
lesson
So I'll find myself
So I won't be lost
again
("All That I'm Living For" by
Evanescence)
Qualcuno
bussava insistentemente. La signora Yamanaka si sollevò faticosamente dalla
sedia del salotto, asciugandosi le infinite lacrime versate per la sua adorata
nipote.
Aprì la
porta lentamente, già pronta a ricevere l'ennesime condoglianze di amici e
vicini. Spalancò gli occhi incredula quando si ritrovò davanti Shikamaru con in
braccio la figlia, completamente fradici.
-"...Shikamaru..."-
mormorò allibita la donna, fissando la figlia singhiozzante tra le braccia del
ragazzo.
-"...ci
fa entrare o no?"- asserì il ninja col solito tono scocciato.
La madre
annuì, facendo accomodare il ragazzo mentre gli occhi le tornavano lucidi man
mano che i singhiozzi della figlia aumentavano.
Senza dire
niente alla signora Yamanaka, Shikamaru si diresse su per le scale, verso la
camera di Ino. Qui, il ragazzo adagiò la biondina sul letto, dopodiché chiuse
la porta per non essere disturbati da nessuno.
Ino
continuava a piangere disperatamente, stringendo le coperte e affondando il
viso nel cuscino.
Il ragazzo
rimase appoggiato alla parete, fissando con sguardo vacuo la compagna. Cosa
poteva fare? Parlarle sarebbe stato inutile, tutte le parole del mondo non
avrebbero avuto senso in quel momento. Starle accanto era il massimo che
potesse fare per lei.
Qualcuno
bussò alla porta. Shikamaru aprì silenziosamente e fissò indolente la madre di
Ino, che gli porse qualche asciugamano e un ricambio di vestiti per lui, con
sguardo basso.
-"Grazie..."-
mormorò il ragazzo, afferrando gli indumenti.
-"No,
grazie a te..."- rispose la donna sforzando un sorrisino, sparendo giù per
le scale.
Shikamaru
richiuse la porta perplesso, prendendo un grande asciugamano e appoggiandolo
sopra Ino, facendolo aderire bene alla sua pelle bagnata e ai capelli madidi.
Il ragazzo
si levò la maglia fradicia, asciugandosi petto e spalle ben scolpiti con un
asciugamano e indossando la larga camicia di ricambio, probabilmente del padre
di Ino.
Dal suo
giubbotto da chunin tirò fuori il vecchio pacchetto di sigarette. Ne sfilò una,
avvicinandosi alla finestra e accendendola.
"Asuma...
che dovrei fare, adesso...?" pensò Shikamaru, appoggiando la fronte contro
la fredda finestra, con espressione sofferente.
Dopo qualche
minuto i singhiozzi di Ino si placarono. Il ragazzo si accostò alla biondina,
scostandole qualche ciocca di capelli madidi dal volto: si era addormentata
ancora con le lacrime agli occhi.
Shikamaru si
avvicinò, indolente, alla scrivania della ragazza. La foto del Team 10
troneggiava in un bel portafoto adornato con fiori secchi, tutt'intorno appunti
e foglietti sparsi. Sulla parete erano appese un sacco di fotografie: lei e
Shikamaru in primis, ma anche con Sakura, Choji, Tenten, Hinata, con Kurenai e
la sua bambina, con Izumi e... sì, anche con Kiba. Shikamaru piegò le labbra in
una smorfia infastidita: non riusciva proprio ad accettare che anche il rivale,
in fondo, avesse un ruolo importante nella vita di Ino.
Frustrato,
il ragazzo si voltò di scatto urtando inavvertitamente qualcosa e facendola
cadere al suolo. Shikamaru tirò su quel quaderno decorato di fiori e disegnini
di Ino, sfogliandolo. Era una sottospecie di diario dove la ragazza aveva
segnato tutti i giorni più belli, decorandolo con foto, commenti e ricordi
vari. C'era proprio tutto: la formazione del Team 10, tutti i suoi compleanni
(e insieme tutti quelli di Shikamaru), tutte le feste, la promozione a chunin,
la nascita della figlia di Asuma e... il 28 aprile di quell'anno. Il giorno in
cui si erano messi insieme. La foto più carina che avessero fatto insieme
troneggiava in mezzo alla pagina, circondata di cuoricini e in alto, scritta
con la sua penna preferita, la frase: riesco a sentire solo noi, nient'altro
che noi!.
Un sorrisino
compiaciuto, carico di dolcezza, si spaziò sul volto di Shikamaru: in quel
momento gli pareva chiaro più di qualunque altra cosa quanto fosse impossibile
per loro restare divisi. Fino ad allora, aveva cercato ovunque come un
disperato qualcosa o qualcuno che lo rassicurasse, dandogli la certezza che
esisteva un futuro insieme a Ino. Come aveva fatto a non arrivarci prima? Ino
ERA il futuro. Il suo futuro.
Sorridendo,
Shikamaru prese i suoi vestiti bagnati e uscì dalla stanza, lasciando aperto
sulla pagina del 28 aprile il quaderno e mettendolo ben in vista sulla
scrivania. Una scritta in rosso, dalla calligrafia molto diversa da quella di
Ino, era stata aggiunta in basso alla foto: se senza cuore non esiste vita,
allora senza di te non avrò futuro. Per sempre, nient'altro che noi. Ti amo.
Shika.
h
Qualcuno
bussò lievemente alla porta. Nessuno rispose. Kiba aprì lentamente,
intrufolando appena la testa. Vedendo Ino addormentata sul letto, un sorrisino
di sollievo si spaziò sul suo volto.
Il ragazzo
si avvicinò alla biondina, accarezzandole appena le vellutate guance,
asciugandole qualche lacrima residua. Era meglio non svegliarla e lasciarla
riposare tranquillamente nel beato mondo dei sogni, piuttosto che riportarla in
quella crudele realtà. Sarebbe tornato più tardi a consolarla.
Kiba fece
per andarsene, ma la sua attenzione venne attirata da quel quaderno colorato
appoggiato sulla scrivania. Il ragazzo si avvicinò, fissando con irritazione la
pagina piena di cuoricini e la dedica fatta da Shikamaru.
Preso da un
impeto di rabbia mista ad invidia, Kiba afferrò il quaderno, stringendo la
pagina nella sua mano, pronto a strapparla via. Ma la sua impulsività fu
fermata da un forte dolore al petto: la consapevolezza di non poter avere
l'amore di Ino si era mostrata come una schiacciante verità.
La mano
lasciò andare lentamente la pagina, gli occhi rilessero quelle righe infinite
volte, il cuore soffriva sempre di più, le illusioni si sciolsero come neve al
sole.
Con
espressione addolorata, Kiba rimise il quaderno sulla scrivania e si avvicinò
alla ragazza, piegandosi appena verso di lei e appoggiando le proprie labbra
contro le sue, ancora fredde e umide, strappandole un primo e ultimo bacio
pieno di dolore e malinconia.
-"...spero
che tu possa essere felice... con lui..."- sussurrò appena Kiba con tono
triste e rassegnato, per poi dileguarsi di corsa. (Povero Kibaaaaaaa!!! T.Tmi odio da sola per scrivere queste cose deprimentiiii T.T NdS).
h
Quella
notte, Yoshi si trovava molto lontano dal suo accampamento situato nei pressi
di Konoha.
L'imponente
palazzo si rispecchiava in tutta la sua cupezza nelle gelide acque di quel
laghetto abbandonato ai confini della Terra del Fuoco.
Il ninja
deglutì spaventato e, cercando di farsi forza, varcò l'entrata dell'enorme
edificio.
Intorno a
lui, shinobi e kunoichi di bell'aspetto, dai lunghi capelli biondi, cenere e
argentati e dagli occhi cerulei, smeraldini o amaranti lo fissavano beffardi,
mentre risatine derisorie risuonavano per tutto l'enorme salone decorato con
motivi d'oro e con tappezzerie barocche.
Yoshi teneva
lo sguardo basso, sopportando malamente tutti quei volti angelici che si
prendevano silenziosamente gioco di lui. Capiva che Ryuu doveva essere
parecchio alterato e che, come sempre, se la sarebbe presa con lui, umiliandolo
davanti alla corte.
A fatica,
Yoshi spalancò il grosso portone dorato, entrando nella scura e ombrosa sala
reale.
Seduto su di
un grosso trono di velluto rosso e d'oro, illuminato solo da due grosse
fiaccole poste ai lati della poltrona, stava un bel ragazzo di circa
venticinque anni: i capelli argentei coprivano appena i suoi occhi color blu
cobalto. Il ragazzo fissò con espressione disgustata il fratello.
-"...anni
di piani e progetti di vendetta buttati al vento in questo modo vergognoso... Yoshi...
non sei degno di portare il cognome degli Ayumu... sei un insulto per la nostra
stirpe..."- asserì irritato il bellissimo ragazzo.
-"Ryuu!
Aspetta! Concedimi la possibilità di chiarire! Quella... quella era... era una
Yamanaka!"- sbottò Yoshi, inginocchiandosi tremante al cospetto del
potente fratello maggiore.
-"Oh...
una Yamanaka? E tu pensi davvero che per questo motivo io debba avere clemenza?
Perché ti sei sforzato di uccidere un'insignificante servetta mandando a monte
i nostri piani?! Hai voluto la mia fiducia, e io te l'ho concessa dandoti la
possibilità di rifarti un nome eliminando il Villaggio della Foglia..."-
ringhiò Ryuu, fulminando il fratello minore con sguardo di ghiaccio.
-"Non
comprendi, fratello mio... questi Yamanaka potrebbero fermare la nostra
vendetta con i loro poteri! Sono gli unici di quei miserabili in grado di
sostenere un duello mentale!"- ribatté prontamente Yoshi.
-"Pensa
che grande minaccia... se proprio l'esponente principale di quel miserabile
clan si è fatta uccidere da uno come te, non oso immaginare quanto potenti
possano essere i suoi parenti!"- rise divertito Ryuu, sfottendo il
fratello.
Yoshi
strinse con forza i pugni, fissando il suolo, pieno di rancore: come sempre, lo
stava umiliando.
-"Torna
ai tuoi compiti, razza di fallito..."- asserì con tono schifato Ryuu
-"...e piantala di parlare in quel modo da cretino! Ah, a proposito. Vedi
stare attento. La tua presenza sta influenzando i sogni di alcuni shinobi della
Foglia. Non possiamo permettere sogni premonitori... lo sai bene, no?"-
-"D'accordo,
fratello, cercherò di non deluderti."- rispose con sguardo basso il
biondo.
"Anche
se non ho mai imparato a fermare i sogni premonitori..." pensò Yoshi,
alquanto preoccupato.
h
Shikamaru
aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte
dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.
Una forte
luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio.
Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che
accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.
Abituato
alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva
essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero
striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena
estate, infuocato ed afoso.
Il
ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava
esattamente? Come fare per tornare a casa?
Shikamaru
continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando
poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente
poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.
Come
sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida.
Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.
Improvvisamente,
Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna.
Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano
cercando qualcuno.
-"Saki!
Saki!"-
Shikamaru
poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da
uomo. Ma erano ancora lontane.
Il
ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a
sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.
Seduta
per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli
dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e
ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa:
stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò
intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.
La pelle
candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate.
I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione
impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello,
non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che
probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia,
lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.
Quella
bambina...
h
Kiba aprì
gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin
dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.
Davanti a
lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era
possibile un tale freddo se il sole splendeva?
Faticosamente,
il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.
Intorno,
il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura
desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che
arrivava dal sole.
Il
ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano
velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce
snervante.
Un ghigno
preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni
particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume
nere.
Improvvisamente,
udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco
spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.
-"Akamaru...?
Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo
assordava.
Ma nulla.
Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per
riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.
Passò
svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato.
Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi
intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di
incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo
gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si
strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un
espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.
Non
appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin
troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.
Corvi.
Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e
saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.
Kiba
inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque
andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro,
curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.
Il cuore
gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli
uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla
vicinanza del ragazzo.
Proprio
in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in
cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.
Senza
perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu
possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta
accucciata su se stessa, che tremava dolorante.
No. Non
poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati
in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per
forza... Ino.
h
-"Ino!
Ino!"-
Sentendo
pronunciare il suo nome, Ino si voltò di scatto.
La bella
kunoichi si trovava in un'immensa distesa verde e laggiù, in fondo... la
quercia "delle promesse".
Ino si
guardò attorno spaesata, finché la stessa voce non la richiamò ancora. La
biondina si voltò, incontrando quegli occhi smeraldini che le mancavano tanto.
-"Izumi..."-
sospirò Ino, con occhi ricolmi di lacrime.
-"Ino...
sogno... Yamanaka... scomparso..."- disse la jonin, con sguardo
apprensivo.
-"Cosa...?
Non capisco, che dici Izumi? Non riesco a..."- rispose la bionda, fissando
preoccupata la cugina.
-"Sogno...
Yama... na... ka... scom... par... so..."- si sforzò Izumi, sofferente. Ma
nulla, solo quelle poche ma significative parole uscirono dalle labbra della
ragazza.
Non
riuscendo a parlare, Izumi fissò intensamente Ino, dopodiché si voltò verso la
quercia, indicandola con un braccio.
La chunin
fissò la quercia pensierosa, spostando nuovamente lo sguardo sulla cugina.
La jonin
annuì decisa, svanendo immediatamente, come cenere al vento.
h
Ino si
svegliò, ansimando, mentre gocce di sudore le scivolavano velocemente dalle
tempie lungo le pallide guance.
-"Izumi..."-
sussurrò piano Ino, mentre calde lacrime le riempirono gli occhi.
Dopo parecchi
minuti di spaesamento e apprensione, la bella ragazza si sollevò a fatica dal
letto, trovando la forza per asciugarsi le lacrime. Si guardò attorno confusa,
vestendosi velocemente, prendendo tutto l'equipaggiamento ninja necessario.
Ino si
avvicinò alla scrivania, cercando nervosamente un elastico per i capelli,
imbattendosi così nel quaderno aperto. L'occhio le cadde su quella scritta
estranea di color rosso, quella calligrafia così conosciuta accese un
sentimento di stupore e di ansia nel suo cuore. La ragazza sollevò leggermente
il quaderno, stringendolo tra le mani tremanti, mentre i suoi occhi si
riempivano nuovamente di lacrime leggendo quelle poche ma profonde righe
d'amore: se senza cuore non esiste vita, allora senza di te non avrò futuro.
Per sempre, nient'altro che noi. Ti amo. Shika.
-"...Shikamaru..."-
singhiozzò Ino, disperata, coprendosi gli occhi con i pugni delle mani.
h
Ino correva
faticosamente nella notte, passando velocemente tutte le vie deserte di Konoha.
Il gelo era pesante e le penetrava nei polmoni, ferendole l'anima e il cuore
come mille lame di ghiaccio.
Izumi,
Shikamaru, Kiba... tutti i dolorosi avvenimenti di quegli ultimi giorni si
susseguivano in un turbinio di emozioni nella sua mente, senza darle tregua,
stringendole lo stomaco in una dolorosa morsa.
Kiba
l'amava, Shikamaru l'amava: eppure non si era mai sentita tanto sola in vita
sua. Il volto e le parole di Izumi continuavano a ripetersi nella sua mente,
richiamando inevitabilmente anche il ricordo di Asuma e risvegliando
quell'intenso dolore che sperava di aver ormai superato a due anni dalla sua
morte.
Ed eccola
laggiù, la quercia "delle promesse". Laggiù, forse, stava la chiave
per comprendere meglio quelle parole apparentemente insensate: sogno...
Yamanaka... scomparso...
Ino si
avvicinò alla maestosa quercia, studiandola nei minimi particolari. Appoggiò le
mani pallide sul tronco, accarezzando delicatamente la corteccia, seguendo con
i polpastrelli la linea delle sue venature. Chiudendo gli occhi, inspirò il buon
profumo di erba bagnata, mentre i ricordi di mille pomeriggi passati insieme si
affollavano nella sua memoria: le promesse, le risate, i sogni e le speranze...
tuttosvanito nel nulla, in pochi
secondi, come cenere al vento.
Una
malinconica lacrima scivolò sulla sua pallida guancia, mentre Ino sospirava
profondamente, cercando dentro di sé la forza per comprendere il messaggio che
sua cugina cercava di darle da lassù.
Improvvisamente,
un taglio irregolare della corteccia scivolò sotto il polpastrello della
ragazza, riportando Ino alla realtà. Corrugando la fronte seriamente, la
biondina si avvicinò, studiando meglio l'irregolarità del tronco. Un incisione
ben definita solcava profondamente la superficie della corteccia, tracciando un
nitido disegno.
Ino spalancò
gli occhi, incredula. Un triangolo con all'interno una spirale era stato inciso
con un kunai, di proposito.
-"Izumi...
cosa significa...?"- sussurrò la biondina, fissando intensamente il
simbolo, cercando di imprimerlo alla perfezione nella sua mente.
Sembrava un
simbolo di qualche villaggio. Perché Izumi, prima di morire, aveva sprecato
minuti preziosi per incidere quel segno su quella corteccia piena di ricordi?
Cosa cercava di dirle? Una cosa era certa: Izumi era pressoché sicura che
sarebbe morta, di lì a poco.
-"...Izumi...
fidati di me... ti vendicherò io..."- sibilò Ino, appoggiando la fronte
contro quel simbolo rivelatore, asciugandosi le ultime lacrime che aveva
intenzione di versare.
X Killuy: Ciao
amante segreta di Kiba! (Segreta mica tanto... XD)... in realtà devo ammettere
che la morte di Asuma mi ha causato un trauma così profondo che continuo a
infilarcela dappertutto, da brava masochista! Tranquilla, Kiba non gliela
lascerà passare liscia a quel bastardo di Yoshi! Fra l'altro più guardo lo
shippuuden più Kiba-kun diventa figoooo... *ççç* ... eheheh in questo cap ho
continuato un po' i sogni, spero ti faccia piacere! Aspetto di sapere che ne
pensi! Bacione Sakurina
X Celiane: Ciao
Vale! Nooo... davvero pensavi in una love story fra Izumi e Yoshi? Maddai...
non mi era passato neanche per l'anticamera del cervello! XD Purtroppo però
Izumi non resusciterà, rimarrà insieme ad Asuma a vegliare su Ino! In realtà mi
strippo troppo a scrivere i pezzi dei ricordi del passato, perché penso proprio
che siano quelli a rendere più profondi i legami e a coinvolgere di più nella
storia... perché in fondo tutto ciò che siamo adesso è una conseguenza di ciò
che ci è successo in passato! Infatti i pezzi che preferisco in Naruto sono
proprio i flashback... XD aspetto la tua prossima recensione con ansia! Bacione
Sakurina
X Laverde: ciao
La'! Muahahah XD sì effettivamente ho pubblicato il 4, il 5 e il 6 cap
praticamente uno di fila all'altro, perché avevo avuto una vampata di
ispirazione e una valanga di tempo libero (che ovviamente si è già
prosciugato... T.T). Sono contentissima che ti piaccia la storia e spero che
continuerai a scrivermi ciò che pensi! Ci conto! Bacione Sakurina
X Ayumi: Nooo
Ayumi non piangereeee! Anche se sono contenta che ti abbia fatto commuovere, è
la mia intenzione principale! (Sadica... -.-) Anche se non ci riuscirò mai bene
come Kishimoto (ti giuro che a volte mi fa piangere a dirotto... tipo
tradimento di Sasuke o vogliamo parlare della morte di Asuma T.T T.T T.T).
Comunque sia è ovvio che il rapporto di Ino e Shika si intensificherà ancora di
più, e qst lo sta capendo anche Kiba! Comunque sono curiosa di sapere che ne
pensi anche di questo cap! Bacione Sakurina
X Luna: La
mia fedelissima... T.T... ti giuro che senza la tua recensione in ogni capitolo
non pubblico quello dopo! Sei un "must" delle mie storie! Comunque è
bellissima la frase del fiore che perde i suoi petali, infatti te l'ho rubata
(ti darò i diritti d'autore promesso XD) nell'introduzione... come mi vengono
sdolciosi Ino e Shika! A volte penso davvero che alla fine Kishimoto maledetto
farà mettere Shika con Temari, ma più ci penso più mi viene da scrivere cose
tenere! -.- così impara! No no no... non devo pensare queste cose...
ShikaIno4ever!!! Aspetto la tua prossima recensione ansiosamente! Bacione
Sakurina
Ciaoooo!
Rieccomi! Finalmente in questo capitolo, dopo una difficile ricerca, Ino
smaschererà Yoshi! Ma basterà scoprire chi è lui davvero?
Intanto,
Kiba e Shikamaru chiariranno una volta per tutte il loro rapporto... amicizia o
rivalità?
Dal
prossimo capitolo in poi vi assicuro che la storia prenderà una piega piuttosto
drammatica... -.-... sicuri di essere pronti? (...che tragica...NdShika) (Sì,
sempre la solita melodrammatica... XD XD NdKiba).
Capitolo 8.
"Careless Whisper"
Time can never mend
The careless whisper of
a good friend
To the heart and mind
Ignorance is kind
There's no comfort in
the truth
Pain is all you'll find
("Careless
Whisper" by George Michael)
L'enorme
portone si spalancò violentemente, facendo risuonare un terribile eco per tutta
la vasta sala.
Kazuki, il
bibliotecario venticinquenne, che si era comodamente addormentato sulla sua
poltrona, si svegliò di soprassalto, allarmato.
Vedendo la
giovane biondina avvicinarsi al bancone, il ragazzo si guardò attorno,
grattandosi la nuca, spaesato. Arrossì non appena si trovò davanti la bella Ino
e abbassò lo sguardo, imbarazzato.
-"Sa-salve...
desidera?"- chiese timidamente.
-"Mi
servirebbe qualcosa che mi aiuti a decifrare questo..."- disse freddamente
Ino, appoggiando sul bancone un pezzo di carta con disegnato sopra un triangolo
perfetto con all'interno una spirale.
L'imbarazzo
svanì immediatamente dal volto del giovane, che studiò il bigliettino,
inarcando un sopracciglio con espressione preoccupata.
-"Non
posso dire che non mi sia familiare... ma in questo momento proprio non riesco
a ricollocare questo simbolo nella memoria... sembrerebbe uno stemma di qualche
villaggio, ma non vorrei dire fesserie... potrei fare una ricerca appena ho un
po' di tempo... per quando ti serve?"- chiese interessato Kazuki.
-"Io
non ho tempo."- rispose Ino, fissandolo fredda. -"Mi serve una
risposta subito."-
Kazuki
rimase un po' perplesso, fissando la bella Ino. Massì! Che somiglianza
straordinaria: quei lineamenti, quella bellezza eterea...
Il ragazzo
abbassò lo sguardo, con espressione desolata.
-"Scusami...
tu devi essere una parente di Izumi, non è vero?"- chiese il
bibliotecario, dispiaciuto.
-"Sì.
Sono Ino. Non mi riconosci, Kazuki?"- chiese la ragazza, inarcando un
sopracciglio, perplessa.
Per poco
Kazuki non svenì. Sbarrò gli occhi, spalancò la bocca e fissò Ino a dir poco
sconvolto. Non la vedeva da quando aveva praticamente dieci anni.
-"La...
la... la... piccola... Ino?"- chiese il ragazzo, sbalordito.
-"Beh,
non più tanto piccola, come vedi..."- ghignò vagamente la biondina.
-"Ah...
eh beh... direi di sì... ho... ho saputo... mi... mi dispiace per... Izumi...
mi dispiace... infinitamente..."- rispose Kazuki, abbassando gli occhi
lucidi, in evidente difficoltà.
Ino
conosceva bene Kazuki. Lui e Izumi erano stati compagni di squadra fino a
quando non vennero promossi chunin. E aveva sentito parlare di una certa
storiella o comunque di un certo feeling fra il ragazzo e la cugina, ma non
aveva mai approfondito. Una storia che le suonava fin troppo familiare, ormai.
Era sempre la solita solfa: lei la bella e lui l'intelligente... in un modo o
nell'altro finiscono sempre per intrallazzarsi. Forse non era davvero poi tanto
diversa dalla cugina, in fondo.
La biondina
sapeva che Kazuki era una bravissima persona, un ragazzo calmo e gentile, forse
troppo buono per sopportare una lunatica altezzosa come Izumi. Soprattutto Ino
sapeva che la cugina, anche se non lo aveva mai ammesso, non aveva mai
accettato il fatto che Kazuki si rifiutasse di sostenere l'esame per diventare
jonin e preferisse una tranquilla vita da bibliotecario ad una fatta di
pericoli e avventure.
-"Kazuki...
puoi aiutarmi? E' molto importante, per me..."- asserì Ino, seriamente.
Il ragazzo
fissò seriamente la bella chunin: nei suoi occhi ardeva la stessa
determinazione che aveva Izumi. Forse, era una caratteristica ereditaria degli
Yamanaka.
-"...non
sei mai venuta in biblioteca, vero, Ino?"- domandò Kazuki, con tono
sospettoso.
-"No,
non è esattamente il mio ambiente naturale... ma che c'entra, scusa?!"-
chiese la ragazza, che stava cominciando ad innervosirsi.
-"Nulla...
mi chiedevo solo cosa potesse spingere una ragazza che non hai mai messo piede
in una biblioteca a venire qui, alle sei e mezza del mattino, il giorno del
funerale della sua adorata cugina..."- rispose con tono allusivo Kazuki,
che evidentemente aveva intuito che ci doveva essere qualcosa sotto.
Ino si morse
il labbro inferiore, abbassando lo sguardo, mortificata, mentre il ragazzo la
ammoniva con sguardo serio.
-"Ino...
questo simbolo c'entra qualcosa con la morte di Izumi?"- chiese Kazuki,
prendendo in mano il foglietto.
La ragazza
si limitò ad annuire debolmente.
-"...e
il Quinto Hokage sa della tua scoperta, non è vero?"- continuò il ragazzo,
fissandola dubbioso.
Ino sorrise
vagamente, spostando la testa di lato, proprio come faceva sua cugina quando
era in difficoltà e sapeva di essere nel torto.
-"Ehm...
in verità... no..."- rispose con tono leggermente divertito Ino.
Kazuki
sospirò, scuotendo la testa flebilmente.
-"Sei
proprio come Izumi... d'accordo, ti aiuterò, Ino, ma a patto che tu mi prometta
che andrai immediatamente dall'Hokage se scopriremo qualcosa, d'accordo?"-
asserì Kazuki, perplesso.
-"Grazie
Kazuki!"- sorrise Ino, contenta.
h
Yoshi
fissava Konoha, dall'alto della montagna, con occhi infuocati. Si mangiucchiava
le unghie nervosamente, maledicendosi per non aver mai imparato la tecnica
proibita della neutralizzazione dei sogni premonitori. Doveva sbrigarsi: se
davvero alcuni maledetti ninja della Foglia avevano cominciato ad avere sogni
premonitori, la questione era critica. Non poteva permettersi fallimenti di
alcun tipo.
-"Principe
Yoshi... che pensa di fare?"- gli chiese il suo fedele servitore,
fissandolo con apprensione.
-"Non
lo so, non lo so... ma per prima cosa... bisogna eliminare quella
Yamanaka..."- brontolò nervosamente Yoshi.
-"Ma...
suo fratello Ryuu..."- protestò preoccupato il ninja.
-"NON
ME NE FREG-- scusami, mi sono fatto trascinare dalla foga. Stavo dicendo che non
m'importa niente di ciò che dice mio fratello, capisci? Che a lui piaccia o
meno, io vedo un ostacolo non irrilevante in quella ragazzina, mi segui? Ryuu
ha il brutto vizio di lasciar correre tutto e di risolvere i problemi solo
quando si presentano, ovvero tutti insieme. Io invece sono previdente, studio
tutto con minuziosa attenzione, e penso sinceramente che quella graziosa
fanciulla sia d'intralcio per i miei progetti futuri. Ragion per cui... a buon
intenditor, poche parole, caro amico."- asserì infine Yoshi, con sguardo
deciso.
h
Ino e Kazuki
si erano accampati dietro il bancone della biblioteca, seduti per terra,
circondati da colonne di libri e tomi impolverati. Sfogliavano nervosamente
quei volumi da due ore, ormai.
-"Sei
sicuro che sia per forza uno stemma di qualche villaggio? E' da ore che
sfogliamo elenchi di villaggi, e ovviamente mi risultano sempre gli stessi
simboli e gli stessi nomi! Non c'è nessun triangolo!"- sbottò Ino,
nervosamente.
-"Ino...
capisci adesso perché ti ho chiesto per quando ti serviva la soluzione?
Ricercare qualcosa in questi volumi antichi richiede tempo e pazienza... non
puoi pretendere l'impossibile! Ce la stiamo mettendo tutta, lamentarti non ti
servirà a niente..."- la riprese seriamente Kazuki, continuando a sfogliare
un grosso tomo.
Ino sbuffò
sonoramente, alzandosi in piedi e rovistando rumorosamente fra i vari libri lì
presenti. Sbadatamente, la ragazza ne fece cadere a terra due di più piccole
dimensioni. La biondina li lasciò perdere, continuando a cercare qualcosa di
più interessante altrove.
-"Raccoglili,
Ino..."- la riprese Kazuki, infastidito dalla sua negligenza tipicamente
Yamanaka.
La ragazza
sbuffò ancora una volta, piegandosi e raccogliendo controvoglia i due libri. Lo
sguardo le cadde, curioso, sui titoli dei due tomi: Miti e Leggende di
Villaggi della Terra del Fuoco e Raccolta di Storie e Leggende di
Villaggi Scomparsi.
-"Che
libri inutili..."- sussurrò Ino, appoggiandoli alla scrivania.
La ragazza
si allontanò di qualche passo, ma improvvisamente si fermò. Rimase immobile per
qualche secondo, dopodiché si voltò di scatto, afferrando di fretta il secondo
libro: Raccolta di Storie e Leggende di Villaggi Scomparsi.
-"...scomparsi..."-
ripeté sottovoce Ino, tremante, ritornando con la mente al sogno in cui le era
apparsa Izumi.
"...sogno...
Yamanaka... scomparso..." le aveva detto Izumi. Poteva essere...?
Ino aprì
bruscamente il libro, cominciando a sfogliarlo nervosamente. Ma la sua ricerca
ebbe fine dopo poche pagine.
-"Kazuki...
credo di... aver trovato... qualcosa..."- asserì la ragazza, con voce
incerta.
Kazuki la
guardò sconcertato, abbandonando i suoi pesanti volumi e avvicinandosi
immediatamente all'amica.
Il triangolo
equilatero con all'interno la spirale spiccava nell'alto di una pagina di quel
libro, come simbolo di un villaggio scomparso quindici anni prima: il Villaggio
del Sogno.
"...
sogno... Yamanaka... scomparso..."
-"Sogno...
scomparso..."- ripeté sottovoce Ino, sconcertata, cominciando a tremare.
Tutto ciò
che aveva sognato stava accadendo. Quella caccia alla verità era finalmente
giunta al termine. Ma quella verità che aveva tanto cercato... era
terrorizzante più di qualunque altra cosa.
-"Bisogna
andare dal Quinto Hokage, Ino... e anche di corsa..."- asserì Kazuki,
frastornato da quella scoperta sconcertante. Gli era bastato leggere poche
righe per convincersi che ciò che aveva davanti... era qualcosa di davvero
grave.
h
Alcuni dei
jonin e dei chunin migliori di Konoha erano stati convocati nel cortile del
palazzo dell'Hokage.
Tsunade
camminava davanti a loro, avanti e indietro, nervosamente. Era pensierosa ed
arrabbiata. Non capiva cosa stesse accadendo, ma soprattutto non capiva chi
erano i misteriosi ninja che minacciavano Konoha, e questo la rendeva esageratamente
nervosa e intrattabile.
Davanti a
lei, Shikamaru, Neji, Kiba, Naruto, e alle loro spalle Kakashi, Gai, Kurenai e
Yamato la fissavano seriamente, tutti un po' intimoriti da tanto nervosismo.
Dietro di lei, Jiraiya e Shizune la fissavano perplessi, anche loro vagamente
spaventati.
-"QUESTO
E' INTOLLERABILE!"- sbottò ad un certo punto l'Hokage, fulminando tutti i
presenti con occhi infuocati. -"Jonin e chunin... siete tutti degli
incompetenti! Possibile che non siate riusciti a cavare un ragno dal buco?! Chi
diavolo sono quei ninja, si può sapere?! Cosa vogliono da Konoha?! In tre
giorni hanno attaccato il villaggio, ucciso una delle nostre migliori kunoichi
e ancora non siete riusciti a trovarli?! Senza contare il fatto che ci siamo
salvati solo perché al loro primo attacco erano battuti in ritirata, altrimenti
a quest'ora chissà che fine avremmo fatto... SIETE VERGOGNOSI!!!"- ringhiò
Tsunade, fuori di sé.
-"Tsunade-sama!
Tsunade-sama!"- urlò una voce affannata, proveniente dagli scalini. Dopo
pochi secondi, Ino apparve, raggiungendo velocemente l'Hokage, accompagnata da
Kazuki.
Shikamaru e
Kiba fissarono il bel ragazzo inarcando un sopracciglio infastiditi,
contemporaneamente.
-"Ehi,
chi è quello?"- chiese Kiba, perplesso, al ragazzo col codino.
-"E che
ne so io..."- rispose Shikamaru, alquanto irritato.
"Ovviamente...
non c'è due senza tre, eh, Ino?" pensò Kiba, fra l'irritato e il
divertito.
"Oh,
andiamo... ti sarai mica trovata un altro dopo la fatica che ho fatto a
scriverti quella fottutissima e smielata dedica, vero?!" pensò Shikamaru
scocciato, arrossendo ripensando alla scritta che le aveva lasciato sul
quaderno.
-"Ino,
tesoro... non dovresti essere qui a quest'ora... oggi è un giorno molto triste
per te, dovresti passarlo insieme alla tua famiglia..."- disse con tono
dolce e preoccupato Tsunade.
Tutti i
jonin e i chunin lì presenti la fissarono male: come, prima li bistrattava a
parole, sclerando come una furia, e dopo faceva tutta la carina e la
comprensiva con Ino?!
-"Non
ho tempo per questo, Tsunade-sama! Ho scoperto una cosa sconcertante su quei
misteriosi ninja!"- protestò Ino, fissando seriamente la donna.
-"Ah
sì? Tu?"- chiese l'Hokage, inarcando un sopracciglio, interdetta.
-"Sì,
io... perché?"- domandò la biondina, perplessa.
-"Quattro
chunin e quattro jonin battuti da una chunin... vergognatevi!"- sbottò
Tsunade, indignata.
-"Sette
shinobi battuti da una kunoichi... vergognatevi!"- aggiunse Jiraiya,
scandalizzato.
-"Beh,
non mi sembra che quei due abbiano fatto molto per scoprire qualcosa..."-
borbottò Shikamaru, contrariato.
-"Hai
detto qualcosa, Shikamaru?"- chiese Tsunade irritata, portandosi una mano
all'orecchio, invitandolo a ripetere.
-"No,
no, tranquilla... niente di che..."- si corresse Shikamaru, offeso.
Ino porse
all'Hokage il foglietto di carta con sopra disegnato il simbolo di Yoshi.
-"Che
cos'è?"- chiese la donna, inarcando un sopracciglio dubbiosa.
-"Mi
sembra familiare..."- asserì Jiraiya, avvicinandosi a Tsunade per studiare
meglio il simbolo.
-"Questo
deve essere il simbolo dei veri coprifronte di quei misteriosi ninja... Izumi,
prima di morire, è riuscita a comunicarmelo..."- asserì Ino, seriamente.
I due ninja
leggendari si fissarono, perplessi.
-"Non
conosco nessun villaggio con questo coprifronte... anche se... hai ragione
Jiraiya, è familiare..."- disse Tsunade, corrugando la fronte, pensierosa.
-"Mi
sono informata... io e Kazuki abbiamo scoperto che appartiene ai ninja del
Villaggio del Sogno... può essere?"- chiese Ino, fissandoli interrogativa.
I due
potenti ninja fissarono la bella biondina, sempre più sconcertati.
-"Non
può essere, ragazzina... quel villaggio... non esiste più ormai da molto
tempo."- spiegò Jiraiya, corrugando la fronte, pensieroso.
-"Lo
so. Ho letto su un libro che fu distrutto quindici anni fa da una congiura
ordita da altri villaggi..."- affermò la ragazza, pensierosa.
-"Sì, e
anche Konoha ne faceva parte."- aggiunse Tsunade, sospirando.
-"Cosa?!
Ma perché?!"- protestò Ino, allibita. -"Non posso credere che il mio
villaggio abbia preso parte a una infamia simile!"-
-"Aspetta
prima di giudicare, Ino... siamo stati costretti a farlo... noi non volevamo
davvero arrivare a quel punto, ma..."- cercò di spiegare Tsunade.
-"Ma
certo, ora capisco. Tu e tua cugina... siete delle Yamanaka. Ora mi è tutto
chiaro. Forse quei tizi... sono davvero ninja del Sogno."- asserì Jiraiya
preoccupato, interrompendo Tsunade.
L'Hokage
fissò l'amico pensierosa, dopodiché sospirò, spostando il suo sguardo
apprensivo su Ino.
-"Prima
di spiegarti tutto, preferirei convocare anche tuo padre, se non ti
dispiace..."- le disse la donna, seriamente.
Ino annuì
debolmente, piuttosto intimorita dalla richiesta dell'Hokage.
h
Dopo qualche
minuto di ritiro, Tsunade e Jiraiya ritornarono dal gruppetto in compagnia di
Inoichi Yamanaka.
Shikamaru li
fissava perplesso: tutta quella situazione non gli piaceva per niente. Aveva
intuito che la presenza di Inoichi a quella riunione e la morte di Izumi
dovevano essere collegate in qualche modo all'arrivo di quei misteriosi ninja,
e ciò che più lo inquietava era sapere che anche Ino aveva capito tutto.
Kiba, del
resto, non era più tranquillo. Non aveva capito bene quanto Shikamaru cosa
stesse accadendo là dentro, ma tutta quell'atmosfera tesa gli pesava
terribilmente. Ma ciò che più lo scocciava era sapere che Ino soffriva per
quella situazione confusa e sospesa; ma soprattutto, non gli sembrava giusto
darle certe spiegazioni il giorno del funerale della cugina.
Ino lanciò
un'occhiata preoccupata al padre, che però evitò il suo sguardo abbassando il
volto. La biondina chiuse i pugni, nervosamente: tutto quel mistero la stava
uccidendo. Sentiva un nodo allo stomaco, le ginocchia tremarle, un groppo in
gola... era inquieta. Terribilmente inquieta.
L'Hokage
diede una rapida occhiata a tutti i presenti, dopodiché concentrò i suoi occhi
solamente su Ino, che ricambiava con apprensione.
Improvvisamente,
gli sguardi di Shikamaru e Kiba s'incrociarono, complici per la prima volta
dopo tanto tempo e tante incomprensioni. S'intesero con la sola forza dello
sguardo, muovendosi quasi simultaneamente, avvicinandosi a Ino e piazzandosi ai
suoi lati, come se fossero delle guardie, come se fossero lì accanto a lei per
sorreggerla in caso non ce l'avesse fatta.
La ragazza
spostò velocemente il suo sguardo prima su Kiba, poi su Shikamaru, sforzando un
sorrisino di ringraziamento. Adesso... si sentiva davvero forte, pronta ad
affrontare anche la più terribile delle verità. Nulla avrebbe potuto farla
crollare, perché i suoi adorati Kiba e Shikamaru erano lì, accanto a lei, amici
come prima.
Tsunade
prese un bel respiro, cominciando a spiegare, con calma e precisione.
-"Dovete
sapere che il Villaggio del Sogno era un villaggio di antichissime origini. I
suoi abitanti erano per lo più nobili aristocratici, dagli usi raffinati e
sofisticati, e si diceva che fossero tutti molto belli e particolarmente
brillanti e intelligenti. I loro poteri erano incommensurabili: avevano
l'incredibile capacità di combattere utilizzando e manipolando la mente umana a
loro piacimento, controllandola direttamente attraverso lo sguardo oppure
insidiandosi nei sogni e negli incubi dei loro nemici; uccidevano i loro
avversari da dentro, distruggendone l'anima.
Questo loro
potere unico e incontrastabile dalle altre tecniche ninja, li portò a credersi
superiori agli altri villaggi e alle altre popolazioni, spingendoli a
minacciare una guerra mondiale se tutte le altre terre non si fossero
sottoposte alla loro volontà. Per la prima e unica volta, tutti i villaggi e le
terre si allearono in una grande coalizione contro il Villaggio del Sogno, che
fu completamente distrutto e i suoi abitanti sterminati dal primo all'ultimo
tramite un'imboscata.
Dovete anche
sapere che il Villaggio del Sogno non era protetto da un Kage, come qui
da noi, ma era governato da una aristocrazia elitaria. Questa era formata da
quattro grandi famiglie nobiliari, fra le quali spiccava quella degli Ayumu, la
stirpe che meglio rappresentava il Villaggio del Sogno. Tutte quelle famiglie
considerate più povere o che comunque non possedevano alcun titolo nobiliare,
erano schiavizzate e maltrattate, tanto che molte di loro abbandonarono quella
terra, rifugiandosi in altri villaggi e giurando loro fedeltà. Un caso molto
simile a questo fu quello degli Yamanaka. Ino, devi sapere che il tuo clan è
originario del Villaggio del Sogno. Quando il Primo e il Secondo Hokage
fondarono Konoha, i tuoi antenati fuggirono e furono accolti nel Villaggio
della Foglia."- spiegò seriamente l'Hokage.
-"In
realtà, per quanto ci risulta..."- la interruppe Inoichi -"... il
nostro clan non era povero, sebbene non avesse alcun titolo nobiliare. Era una
famiglia benestante ed era rispettata dai ninja del Sogno. Ciò che ci fece
fuggire furono le barbarie di quella gente: la schiavizzazione di persone
innocenti e soprattutto la crudeltà insensata dei loro tanti amati duelli
mentali. Noi Yamanaka non riuscivamo ad accettare quelle ingiustizie, e fu per
questo che abbandonammo per sempre quelle terre e quel nome. Noi Yamanaka siamo
ninja della Foglia, non siamo mai stati ninja del Sogno, ricordatelo bene,
figlia mia."- spiegò con voce solenne Inoichi.
Ino
indietreggiò di qualche passo, allibita. Sentì il braccio di Kiba appoggiarsi
sulla schiena, sostenendola, mentre la mano di Shikamaru s'intrecciò con la
sua, stringendola con forza.
-"Credo
che sia per questo che quel ninja abbia ucciso Izumi. Come Yamanaka, la
considerava una traditrice e in quanto tale... andava uccisa. Ora che sa di
te... probabilmente verrà a cercarti per eliminarti."- asserì Tsunade,
fulminando la ragazza con sguardo serio.
D'istinto,
Ino strinse più forte la mano di Shikamaru, che ricambiò, anche lui intimorito
dalle parole dell'Hokage.
-"Io...
non credo di aver capito bene..."- asserì la kunoichi, impietrita.
-"Non
c'è niente da capire, vedi di stare lontana da quei ninja e basta!"-
sbottò Tsunade,con espressione
preoccupata.
-"Non
penso che questa sia un'idea poi così brillante, Tsunade."- la contraddì
Jiraiya.
Tutti si
voltarono verso il leggendario ninja, allibiti.
-"Che
intendi dire?!"- ringhiò l'Hokage.
-"Che
tutti noi non abbiamo possibilità di competere contro quei ninja, Tsunade!
Quindici anni fa eravamo praticamente una ventina di villaggi contro uno
solo... eravamo in netta superiorità numerica, senza contare che abbiamo teso
loro un'imboscata! E ci avevano dato parecchio filo da torcere, se ricordi...
ora saranno in inferiorità numerica, ma attaccando i villaggi singolarmente
hanno più possibilità di successo! Ricordi che poteri devastanti hanno, non è
vero? Noi non siamo in grado di contrastarli in alcun modo... però forse gli
Yamanaka... in fondo, le loro tecniche hanno la stessa radice di quelle dei
ninja del Sogno. Potremmo..."- intervenne Jiraiya.
-"No!
Non se ne parla!"- protestò l'Hokage.
-"In
realtà... anche volendo... le nostre tecniche non sono in grado di reggere
contro i loro duelli mentali... mi dispiace... io stesso non ne ho mai
sostenuto uno e mio padre non me ne ha mai spiegato la natura, quindi non
so..."- si giustificò Inoichi, amareggiato.
-"Adesso
non importa. Non riesco a credere che non ci siano possibilità concrete di
contrastare i poteri di quei ninja del Sogno. Per oggi abbiamo già scoperto
tante cose. Voi non preoccupatevi, adesso ci penseremo noi. Inoichi e Ino, voi ritiratevi
pure tranquilli con la vostra famiglia, mentre voi altri tenetevi pronti ad
entrare in azione in qualsiasi momento. I ninja del Sogno probabilmente
staranno preparando un nuovo attacco a Konoha, ragion per cui è meglio non
abbassare la guardia. Tutto chiaro?"- comandò Tsunade.
Tutto
assentirono, convinti. Inoichi si avvicinò alla figlia, abbracciandola e
portandola via dai suoi due amici. Kiba e Shikamaru rimasero vicini, fissandola
scomparire insieme al padre in silenzio.
I due
ragazzi si lanciarono una veloce occhiata, quella dell'Inuzuka piena della
speranza di poter recuperare l'amicizia perduta, quella del Nara perplessa e
confusa.
Shikamaru
scostò lo sguardo altrove, indifferente, allontanandosi senza dire nulla
all'amico.
-"Shikamaru!"-
lo richiamò Kiba, esitante.
Il ragazzo
col codino si voltò lentamente, posando il suo sguardo indifferente
sull'Inuzuka.
-"Che
vuoi...?"- chiese apatico.
-"Shikamaru...
questa storia è assurda... non trovi?"- chiese Kiba, avvicinandosi
all'amico.
-"Beh,
io non mi preoccuperei... del resto ci penserai tu a proteggere Ino, no?"-
lo sbeffeggiò Shikamaru, ghignando divertito per il tentativo di attaccar corda
del rivale.
-"Smettila,
Shika."- asserì Kiba seriamente, fulminandolo con sguardo preoccupato.
Forse, per la prima volta in vita sua, il ragazzo era davvero sconcertato.
-"...che
vuoi che ti dica, Kiba? Purtroppo non possiamo far altro che aspettare, questa
volta... senza contare che Ino è ancora incazzata nera con me... non ci siamo
più parlati da quando era in ospedale e dopo la morte di Izumi non l'ho più
vista... mi sa che questa volta mi hai fregato, Inuzuka..."- asserì
Shikamaru, mentre un ghigno ricolmo di amarezza gli si spaziava sul volto.
-"No,
non è come credi, Shika... io... ho rinunciato a lei."- affermò Kiba
spavaldamente, lasciando l'amico letteralmente interdetto.
-"Ma...
che dici?!"- chiese Shikamaru, fissandolo a dir poco allibito.
-"Mpf!
Non ci vuole certo un quoziente intellettivo pari a 200 per capire che
purtroppo Ino è perdutamente innamorata di un cretino come te... sai, per certe
cose forse sono più sveglio io..."- ghignò Kiba, sforzando il suo solito
sorrisino beffardo, cercando di nascondere l'intenso dolore che lo
accompagnava. Ma con Shikamaru non attaccava. Percepiva chiaramente la
sofferenza dell'amico.
-"Kiba
tu... sei uno stupido."- disse il Nara, con tono tra l'infastidito e il
depresso.
-"Sì, e
tu sei un fottutissimo fortunato!"- ghignò l'Inuzuka. -"Ora vedi di
fare pace con Ino, idiota... altrimenti potrei anche pestarti! Dopo tutta la
fatica che ho fatto per farvi mettere insieme... roba da matti..."- sbottò
poi Kiba, allontanandosi, irritato.
Un sorrisino
vagamente compiaciuto si spaziò sulle labbra di Shikamaru, mentre fissava
l'amico allontanarsi: in fondo, Kiba... era un ragazzo fantastico.
Il ragazzo
col codino sperava davvero che l'amico ritrovato potesse incontrare una donna
speciale in grado di renderlo felice... ovviamente non Ino.
-"Ci
vediamo questo pomeriggio al funerale di Izumi."- asserì improvvisamente
con voce scocciata Shikamaru, girando i tacchi e dirigendosi a casa.
Kiba si
voltò, lanciando uno sguardo furtivo all'amico, sorridendo appena: quello
poteva essere l'inizio per ricostruire la loro amicizia.
Un Big
Thank You a: Luna, Celiane, Ayumi, Killuy, Andrea e Laverde per le loro
recensioni! Bacione Sakurina
Ciao a
tutti! Rieccoci quiiii! Oggi sono veramente esausta, ho sostenuto il mio primo
esame di Taekwon-do (e forse l'ultimo XD) ... spero di non aver fatto troppi
errori grammaticali... comunque sia, la nostra Ino finalmente decide di
prendere in mano la situazione, proprio dopo un spiacevole incontro... mentre
Kiba e Shika continueranno a preoccuparsi per i loro sogni!E arriverà la (prima) resa dei conti!
Bacione Sakurina
Capitolo 9. "Unforgivable Sinner"
You know where you've
sent her
You sure know where you
are
You're trying to ease
off
But you know you won't
get far
And now she's up there
Sings like an angel
But you can't hear
those words
And now she's up there
Sings like an angel
Unforgivable sinner
("Unforgivable
Sinner" by Lene Marlin)
Al funerale
erano presenti tutti gli amici di Ino. La ragazza li vide tutti, ma non percepì
nessuno. Lei era altrove, lontano, molto lontano da lì, nascosta nel suo mondo,
cercando di estraniare tutto quel dolore immenso. Così tutto finì velocemente:
le condoglianze, il funerale, il dolore... due giorni volarono in fretta, e
scappando da casa sua e rifugiandosi alla quercia, Ino evitava di incontrare
altre persone. Non aveva davvero voglia di vedere nessuno. La solitudine era
tutto ciò di cui avesse bisogno. Né Kiba, né Shikamaru, né nessun altro era in
grado di capire l'immensa confusione che aleggiava nel suo cuore e nel suo
spirito.
Non sentiva
né dolore né sollievo: nulla. Nulla. Era fredda e indifferente, tutto intorno a
lei pareva colorato di un grigio piatto, senza sfumature né interesse.
Quella sera
Ino si era recata alla tomba della cugina, dopo due giorni di totale
estraniamento dal mondo. La lapide fredda e scura non le diceva assolutamente
niente, solo quel nome tanto amato a ricordarle chi ci fosse là sotto. Ma il
motivo... quello non c'era. Non c'era neanche sulla tomba di Asuma. Nessuno che
si sforzasse a scrivere perché quelle due fantastiche persone non c'erano più.
Forse perché... non c'era motivazione. Cosa si poteva scrivere? Morto per
un'ingiustizia, morto perché il destino aveva voluto così? Morta per un'antico
rancore, morta perché il crudele fato aveva voluto così? No.
-"Bella
più di tua cugina, non c'è che dire..."- asserì improvvisamente una voce
viscida alle spalle della ragazza.
Ino si voltò
lentamente, ancora pallida in volto, incontrando quegli occhi di cobalto fin
troppo conosciuti e odiati.
-"Tu..."-
sibilò Ino, serrando i pugni, mentre l'odio si accumulava sempre più nel suo
cuore.
-"Io...
Yoshi Ayumu... e tu... Ino Yamanaka... "- sorrise vagamente divertito il
ninja del Sogno, piegandosi in un lieve inchino, coperto nel suo lungo mantello
nero.
-"Come
ti permetti di presentarti alla tomba di mia cugina... razza di
assassino?!"- sbottò Ino, mentre gli occhi le si riempivano di rancore e
indignazione.
-"Oh
beh... sono solo venuto a salutare, non ti spaventare... volevo conoscerti...
tanto amata quanto bella... la cuginetta Ino... sono lieto di incontrarti
finalmente... guardandoti riconosco perfettamente in te i lineamenti tipici dei
ninja del Sogno..."- asserì Yoshi, avvicinandosi alla ragazza, fissando i
suoi occhi in quelli di lei.
Ino sostenne
quello sguardo viscido a meraviglia, ricambiando con freddezza.
-"Io...
sono una kunoichi della Foglia... non ho niente a che fare con il tuo maledetto
villaggio di assassini..."- ribatté Ino, con tono sprezzante.
Un ghigno
divertito si spaziò sulle labbra del biondo.
-"Ah
sì? Peccato... mi interessava il tuo potere. In te vedo molta più forza,
determinazione e buonsenso che in Izumi. Speravo che potessi tornare alle
origini, allearti con noi e aumentare il tuo potere... devo ammettere di essere
un po' deluso..."- affermò con tono amaro Yoshi.
-"Ma
come... come ti viene in mente?! Cosa mai potrebbe spingermi ad allearmi con
l'assassino di mia cugina, me lo spieghi?!"- ringhiò Ino, furibonda.
-"Mmh...
la paura di morire, forse?"- rispose, ghignando soddisfatto, il ragazzo.
La ragazza
rimase perplessa per qualche minuto. Solo ora cominciava a sentire una grande
ansia crescerle nel cuore: le sue parole, il suo atteggimento, il suo
sguardo... quel maledetto faceva terribilmente paura.
Ino gli
diede le spalle, concentrandosi sulla tomba di Izumi, mentre una lacrima le
scivolava sulla guancia, furtiva. Ma no, non poteva cedere proprio adesso.
Doveva dimostrare a quel bastardo quanto fosse forte, doveva vendicare Izumi.
-"Ino,
Ino, ma chére... non devi sprecare lacrime per lei! Sai, noi crediamo
che le persone inutili non meritano di vivere!"- asserì con tono beffardo
Yoshi.
-"...stai
dicendo che vuoi morire?"- replicò Ino, pungente.
All'udire
quella risposta graffiante, un ghigno pieno di soddisfazione si spaziò sul
volto del shinobi del Sogno.
-"Eh sì...
tu sei proprio diversa da Izumi... sei tutta un'altra storia... sei tanto bella
quanto agguerrita... non riesco davvero a capire cosa ti spinga a restare
attaccata a questa terra popolata solo da perdenti..."- scosse la testa,
deluso, il ragazzo.
-"Perché
proprio io?! Si può sapere che diavolo vuoi da me?! Che cos'ho di tanto
speciale?! Perché io?! Lasciami in pace!"- urlò Ino, voltandosi verso di
lui, fuori di sé.
-"Una
rosa rossa non può passare inosservata in un campo di neve..."- mormorò
con voce suadente il biondo, ghignando. I suoi occhi si persero in quelli
azzurri di Ino, cominciando una sfida senza vinti né vincitori. -"Potrei
farti mia qui, adesso, in questo preciso momento... non conosci la grandezza
dei miei poteri, Ino... non sfidarmi... il tuo sguardo non può niente contro il
mio... ma io sono un galantuomo e credo fermamente nel libero arbitrio. Ti ho
dato la possibilità di seguirmi, e tu l'hai rifiutata... ora, per dimostrarti
la mia immensa bontà d'animo, ti rifaccio la stessa domanda..."-
-"Risparmiatela...
la mia risposta è la stessa: preferirei morire piuttosto che seguirti,
maledetto bastardo."- sibilò la biondina, con tono ricolmo di odio.
-"D'accordo...
te la sei voluta... ti aspetto domani, ma chére, alla quercia della tua
amata cuginetta... alla stessa ora di oggi... e lì, vedremo chi ha più diritto
di vivere fra noi due... "- ghignò sadicamente divertito Yoshi.
-"Come
fai a sapere della quercia...?"- chiese Ino, impallidendo, spaventata.
-"Se
vuoi tenere i tuoi segreti... dovresti evitare di guardarmi per troppo tempo
negli occhi, ma chére... a bien tout!"- la salutò il
ragazzo, svanendo nel nulla.
h
Shikamaru
aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte
dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.
Una forte
luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio.
Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che
accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.
Abituato
alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva
essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero
striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena
estate, infuocato ed afoso.
Il
ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava
esattamente? Come fare per tornare a casa?
Shikamaru
continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando
poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente
poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.
Come
sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida.
Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.
Improvvisamente,
Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna.
Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano
cercando qualcuno.
-"Saki!
Saki!"-
Shikamaru
poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da
uomo. Ma erano ancora lontane.
Il
ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a
sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.
Seduta
per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli
dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e
ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa:
stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò
intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.
La pelle
candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate.
I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione
impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello,
non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che
probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia,
lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.
Quella
bambina... assomigliava moltissimo ad Ino. Gli occhi, i capelli, l'espressione
impegnata... il viso no, quello era più arrotondato, non era suo. E i capelli
ondulati non erano come quelli di Ino, sempre liscissimi. Ma per tutto il
resto... sì, sembrava proprio una piccola Ino in miniatura, forse più bella, se
possibile.
Un
sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore di Shikamaru. Si era commosso
per via di quella bambina? Che razza di assurdità... no, non poteva essere. Si
sentiva strano, però, perché quella somiglianza con Ino lo spiazzava parecchio.
Le voci,
intanto, erano più vicine.
-"Saki!
Saki!"-...
h
-"Shikamaru,
tutto okay?"- chiese una voce amica, ridestando il ragazzo dai suoi sogni.
Shikamaru
spalancò gli occhi, confuso. Il cielo plumbeo tipicamente autunnale di Konoha
lo sovrastava, invaso da tristi nuvole grigie. Choji guardava il compagno con
aria interrogativa, seduto al suo fianco.
-"Che
c'è?"- sbiascicò Shikamaru, mettendosi a sedere, strofinandosi gli occhi.
-"Non
sapevo parlassi nel sonno, Shika!"- rise il compagno, divertito.
-"Ah
sì? E cos'è che dicevo, sentiamo..."- chiese il ragazzo col codino, con
espressione seccata.
-"Ma
che ne so! Mi sembra che stessi chiamando qualcuno... mi sembra che dicessi
"Saki, Saki!". Possibile?"- spiegò Choji, grattandosi la testa,
confuso.
Shikamaru
sospirò, ritornando a sdraiarsi, fissando intensamente le nuvole e ricordando i
particolari di quel sogno ricorrente.
L'Akimichi
fissò il compagno con espressione preoccupata: da quando lui e Ino si erano
lasciati non era più lo stesso. Se possibile, era diventato ancora più passivo
e svogliato del solito, ma soprattutto capiva che dentro di sé si sentiva molto
inquieto.
-"...ultimamente...
continuo a sognare una bella bambina che gioca con la terra..."- disse
improvvisamente Shikamaru, lasciando il compagno totalmente interdetto.
-"Una
bambina?"- chiese Choji, confuso.
-"Già.
Una bambina che probabilmente si chiama Saki."- asserì il ragazzo.
-"Beh...
la conosci?"- ribatté l'Akimichi, grattandosi la testa, sempre più
perplesso.
-"No.
Starò mica diventando un pedofilo?"- si preoccupò Shikamaru, aggrottando
le sopracciglia.
-"Ma
va! Magari significa che vuoi ritornare bambino... e poi i bambini
simboleggiano anche la purezza e la tenerezza! Avrà qualche significato
nascosto!"- lo tranquillizzò Choji.
-"...o
magari Ino è incinta!"- rise qualcuno alle loro spalle.
Il Nara e
l'Akimichi si voltarono di scatto, ritrovandosi di fronte Kiba, che si accomodò
di fianco a loro.
-"Sì...
beh, di certo non sono stato io..."- asserì con voce scocciata Shikamaru,
inarcando un sopracciglio, perplesso.
-"Ehi,
nemmeno io c'entro!"- rise Kiba, divertito.
-"E
allora sarà stato lo spirito santo..."- sogghignò il Nara.
-"No,
vabbè, che c'entra... hai detto che la bimba si chiama Saki, giusto? Beh, è un
bel nome... significa "fiore della speranza" se non sbaglio, vero?
Magari è di buon auspicio!"- continuò la sua analisi onirica Choji.
-"...fiore
della speranza... mah, sarà come dici tu!"- concluse Shikamaru,
sdraiandosi nuovamente.
-"Perché,
dov'è che hai visto questa bambina, esattamente?"- chiese Kiba,
aggrottando le sopracciglia, dubbioso.
-"E' un
sogno ricorrente che continuo a fare ultimamente..."- spiegò il ragazzo
col codino, sbadigliando.
L'Inuzuka
fissò l'amico con espressione sconcertata.
-"Beh...
che ti prende?"- domandò Shikamaru, scocciato dagli occhi dell'amico fissi
su di lui.
-"No,
niente... è solo che anch'io... ultimamente... continuo a fare un sogno
strano..."- asserì Kiba, ripensando all'incubo che continuava a
perseguitarlo...
h
Kiba aprì
gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin
dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.
Davanti a
lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era
possibile un tale freddo se il sole splendeva?
Faticosamente,
il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.
Intorno,
il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura
desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che
arrivava dal sole.
Il
ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano
velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce
snervante.
Un ghigno
preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni
particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume
nere.
Improvvisamente,
udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco
spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.
-"Akamaru...?
Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo
assordava.
Ma nulla.
Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per
riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.
Passò
svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato.
Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi
intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di
incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo
gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si
strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un
espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.
Non
appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin
troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.
Corvi.
Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e
saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.
Kiba
inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque
andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro,
curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.
Il cuore
gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli
uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla
vicinanza del ragazzo.
Proprio
in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in
cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.
Senza
perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu
possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta
accucciata su se stessa, che tremava dolorante.
No. Non
poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati
in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per
forza... Ino. Quando Kiba la raggiunse, non ebbe più alcun dubbio. La ragazza
che amava stava lì, persa in quel deserto, nel mezzo di una pozza di sangue.
Kiba
chiamò il suo nome. Ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Non riusciva, non
riusciva a parlare. La voce gli era svanita. Cercava di urlare, di invocare il
nome della ragazza, ma nulla. Non vi erano che silenzio e dolore nell'aria.
Ino continuava
a stare inginocchiata a terra, piangendo, dandogli le spalle. Non si era
accorta di lui.
Per
cercare di attirare la sua attenzione, Kiba decise di appoggiare la sua mano
sulla candida spalla della biondina. Ma non appena il ragazzo posò
delicatamente la sua mano, questa passò praticamente oltre la spalla di Ino,
come se la ragazza fosse fatta di materia inconsistente, come se fosse stata
uno spirito di aria. Solo allora Kiba notò che Ino... stava scomparendo.
h
-"Beh,
che razza di sogno fai, tu?"- chiese improvvisamente Shikamaru, ridestando
Kiba dai suoi ricordi.
Il suo sogno
era talmente brutto e Shikamaru ancora così provato dalla rottura con Ino che
forse non era proprio questa brillante idea rivelargli il contenuto di
quell'incubo. E poi, se l'aveva sognato proprio lui, ci doveva pure essere un
motivo, no?
-"Oh,
no, niente di preoccupante... figurati... tante immagini sconnesse senza
senso..."- spiegò con un risolino poco convinto Kiba, evitando
accuratamente la discussione con i due amici.
h
Finalmente,
il momento tanto atteso era arrivato. Ino si fissò allo specchio, respirando
profondamente, cercando di riprendere il controllo di se stessa, allontanando
dolore e rabbia dal suo cuore, mantenendo la mente lucida per lo scontro. Non
le importava né di vivere, né di morire. Voleva solo vendetta, in quel momento.
Non aveva
detto niente a nessuno. Non aveva visto più nessuno. Rinchiusa nella sua
solitudine, aveva accettato quel duello e aveva pianificato la sua vendetta
personale. Sapeva che se l'avesse detto a qualcuno, glielo avrebbero impedito.
Per gli altri, lei non era abbastanza forte. Per gli altri, quei ninja erano
troppo forti. Ma lei sapeva che gli Yamanaka erano gli unici a poterli
contrastare, l'aveva detto pure Jiraiya.
Ino
attraversava le strade di Konoha tranquillamente, con sguardo freddo e
concentrato. Era uscita di casa in anticipo, non c'era alcuna fretta.
Brividi di
paura le percorrevano tutta la schiena. Ma cercava di non sentirli.
Le gambe le
tremavano sempre di più, passo dopo passo. Ma fingeva di star bene.
Il respiro
era affannoso. Ma si sforzava di restare tranquilla.
Improvvisamente,
la biondina si ritrovò davanti proprio lei. Sakura Haruno. Oh, no. Era l'ultima
cosa che potesse capitarle in quel momento di instabilità mentale.
-"Ino!
Che bello vederti!"- la salutò l'amica, andandole incontro, sorridente.
Ino sforzò
un sorrisino, un pessimo sorrisino.
-"Quando
tornerai a fare lezione da Tsunade-sama?"- chiese Sakura, fissando la
strana espressione dell'amica.
"Se
solo tu sapessi dove sto andando... forse, non potrò mai più seguire una sua
lezione..." pensò Ino, depressa.
-"Non...
non so..."- rispose nervosamente la biondina.
-"Beh,
ritorna al più presto, ti stai perdendo molte cose interessanti... a proposito,
dove stai andando?"- continuò la Haruno, per niente convinta
dall'agitazione dell'amica.
-"...da
Izumi e Asuma."- asserì Ino, con una nota di amarezza nella voce. Perché
mentire? Probabilmente, sarebbe andata davvero da loro.
-"Ah,
capisco..."- rispose Sakura, mentre un senso sempre maggiore di
inquietudine le cresceva nel cuore. -"...il cimitero, però, è dall'altra
parte di Konoha... Ino... dove stai andando?"- insistette l'amica, con
voce tremante.
Un
presentimento sempre peggiore stava crescendo nel cuore di Sakura mentre
un ghigno
rassegnato si spaziava sulle labbra di Ino. L'ultima superò l'amica, senza
rispondere.
-"Grazie,
Sakura. Addio."- disse la biondina, allontanandosi lentamente.
-"Ino!"-
la richiamò la Haruno, afferrandola istintivamente per un braccio. -"Ti
prego, Ino, dimmi dove stai andando!"- la supplicò.
-"Sakura...
lasciami andare."- la ammonì Ino.
-"No!
Ho già vissuto questo momento, Ino, e l'ultima volta lui non è più tornato...
ti prego... non voglio perdere pure te..."- singhiozzò Sakura, mentre i
suoi ricordi ritornavano inesorabilmente a quella triste sera in cui non seppe
convincere Sasuke a restare.
La biondina
abbassò gli occhi, ripensando anche lei all'Uchiha, alla sua fuga allora
incomprensibile. E finalmente... capì.
-"Sakura...
sai, forse, solo adesso capisco... ciò che provava Sasuke-kun in quel
momento..."- ghignò appena Ino, mentre i suoi occhi diventavano lucidi al
ricordo del suo primo amore.
Sakura
impallidì, allentando la presa del polso dell'amica, mentre sempre più lacrime
le rigavano il volto. Ormai, i suoi sospetti erano stati confermati.
-"Ino,
ti prego! Non fare pazzie! Non sei in grado di vendicare Izumi, non lo capisci?!
Sei ancora troppo debole e sconvolta per sostenere un duello! Non andare, ti
scongiuro!"- singhiozzò la kunoichi.
-"Non
m'importa, Sakura! Ora voglio solo vendicare Izumi, capisci?! Per Asuma non
sono stata in grado di fare nulla, ma adesso invece... forse sono l'unica in
grado di combinare qualcosa questa volta, e non mi tirerò indietro, anche a
costo di morire!"- sbottò Ino, liberandosi con uno strattone dalla presa
dell'amica.
Sakura
abbassò il volto, stringendo forte i pugni. Era arrabbiata. Molto arrabbiata.
Ino... stava parlando proprio come Sasuke.
-"Perché
non capite...? Non riuscite proprio a capirlo...? Questa maledetta vendetta...
non vi porterà a niente! La vendetta non serve a niente, Ino! La vendetta versa
soltanto altro sangue e non riporterà di certo in vita le persone! Perché non
riesci a capirlo?!"- sbottò Sakura, profondamente sconvolta.
-"Sei
tu che non cerchi di capirmi, Sakura! Mia cugina è stata uccisa ingiustamente e
il suo assassino è là fuori che infanga il suo nome e il suo onore! Io non
posso permetterlo! Non posso proprio!"- ribatté Ino, fuggendo
immediatamente, svanendo nel nulla.
Sakura
rimase interdetta per qualche secondo. La prima idea fu quella di seguirla, ma
subito si fermò. Cosa poteva fare lei per aiutarla? Neanche lei era in grado di
dare una mano a Ino.
Si guardò
attorno per qualche attimo, ancora confusa, dopodiché decise di correre verso
il solito luogo di ritrovo del Team 10. Shikamaru... doveva sapere.
h
-"Shikamaru!"-
urlò una voce femminile.
Sakura si
fermò davanti al ragazzo col codino, ancora col fiatone. Shikamaru, Kiba e
Choji la fissavano dubbiosi, non capendo cosa avesse.
-"Qualche
problema, Sakura?"- chiese il Nara, fissandola scocciatamente.
Probabilmente portava qualche richiesta della vecchia Tsunade.
-"Shikamaru...
credo che Ino... stia andando... a vendicare Izumi..."- asserì ancora col
fiatone la Haruno.
-"Che
cosa?! Ma che diavolo stai dicendo?!"- sbottò Shikamaru, completamente
scioccato.
Anche Kiba e
Choji fissavano la kunoichi a dir poco esterrefatti.
-"L'ho
incontrata poco fa... non c'è stato modo di farle cambiare idea... anche se io
l'avessi seguita, sarei servita a poco... non sapevo che fare..."- spiegò
Sakura, agitata.
-"Hai
fatto bene a venire qui, Sakura. Ora vai dal Quinto Hokage e avvisala. Io
intanto cerco di raggiungere Ino e fermarla. Questo è un suicidio bello e
buono..."- sibilò Shikamaru, profondamente turbato.
-"Vengo
con te, Shikamaru."- asserì Kiba, facendo un cenno al fedele Akamaru.
-"Anche
io sono dei vostri."- aggiunse Choji, convinto.
-"No,
Choji. Tu vai ad avvisare il padre di Ino. Se gli Yamanaka sono davvero gli
unici in grado di tenere testa a quei bastardi del Sogno... allora Inoichi è
l'unico in grado di contrastarli, almeno un po'. Questo è il piano. Dobbiamo
fare più in fretta che possiamo. Da che parte è andata, Sakura?"- chiese
Shikamaru, cercando di mantere la freddezza a fatica.
h
La quercia
delle promesse aspettava Ino, grande e maestosa come sempre. Aveva paura. Non
poteva nasconderlo. Ma era anche assetata di vendetta,e anche questo era da tenere in conto.
La biondina
appoggiò la mano contro il simbolo che Izumi aveva inciso su quel tronco
appositamente per lei, probabilmente per salvarle la vita. E ora lei la stava
buttando via, solo per vendicare il suo sacrificio. Quel circolo vizioso... non
aveva senso.
-"Ma
chére... sei in anticipo!"- asserì improvvisamente una voce alle sue
spalle.
Ino si voltò
lentamente, incontrando gli occhi di cobalto di quell'imperdonabile assassino.
Yoshi stava
lì, in compagnia di due biondi scagnozzi, avvolto in un assurdo mantello nero,
mentre fissava gloriosamente la ragazzina dall'alto della sua statura.
-"Ino
Yamanaka..."- ghignò soddisfatto, piegandosi appena in un inchino.
-"Yoshi
Ayumu..."- ribatté con tono di sfida Ino, posizionandosi per combattere.
Il ninja del
Sogno la guardò esterrefatto, dopodiché scoppiò in una sonora risata divertita
insieme ai suoi compari.
-"Che
ci trovate di tanto divertente?!"- ringhiò Ino, sfoderando un kunai.
-"Ah,
cara, cara, cara Ino..."- sghignazzò Yoshi, divertito. -"Siamo tra
ninja del Sogno, tesoro... so che tu non lo puoi sapere, ma in realtà... noi
non usiamo combattere in questo modo rozzo e barbaro. Noi ci avvaliamo dei duelli
mentali per batterci, ma chére..."- spiegò lui.
-"Duelli...
mentali?"- ripeté Ino, sconcertata.
-"Ovviamente,
ma chére... è così che è morta la tua cara cugina... infatti mi chiedevo
proprio se tu fossi in grado o meno di sostenere questo tipo di scontro... ma
se vuoi tirarti indietro..."- sogghignò lo shinobi, sempre più divertito.
-"Assolutamente
no."- ribatté d'istinto la kunoichi.
-"E'
semplice, basta che tu usi il tuo controllo mentale... se ci riesci."-
ghignò Yoshi, congiungendo le mani formando un triangolo.
La biondina
lasciò cadere a terra il kunai, preparandosi ad utilizzare il controllo mentale
contro Yoshi. Non aveva proprio previsto questo risvolto inaspettato. Non
capiva cosa intendesse quel pazzo per duello mentale. Ora ricordava che
suo padre ne aveva parlato insieme con Tsunade e Jiraiya, e che erano citati
anche nel libro. Ma non ci aveva dato poi tanto peso.
"Maledizione...
sempre la solita superficiale..." si rimproverò Ino, congiungendo le mani,
preparandosi a combattere.
-"Tecnica
del controllo mentale!"- recitò la biondina, concentrandosi.
-"Tecnica
del catturamento mentale!"- invocò Yoshi, ghignando divertito.
Un mega
grazie a Luna, Ayumi e Killuy per le vostre recensioni!!! Oggi sono troppo
stanca per rispondere... -.- ... sorry... Vvb! Bacione Sakurina
Ciao a
tutti! Spero abbiate passato un bel Natale! XD Io vi scrivo ancora in coma
post-natalizio da lasagne e pandoro... scusate l'attesa, ma siccome questo capitolo
mi sembrava un po' troppo crudele ho voluto aspettare dopo Natale per
pubblicarlo, così tanto per non farvi stare in ansia XD! E poi sto pubblicando
pure la mia prima (e forse unica XD) NejiTen e quindi il tempo scarseggiava...
Come ho
detto, questo capitolo, a mio avviso psicologicamente devastante per la povera
Ino, la vedrà vittima dell'attacco mentale di Yoshi, che le imporrà di
affrontare i fantasmi del passato e le paure del presente, cercando di
distruggerle il futuro. Riuscirà ad uscirne in tempo? Kiba e Shikamaru
riusciranno ad aiutarla? Leggete e fatemi sapere che ne pensate! Bacione
Sakurina
Capitolo 10. "Fallen Angels"
Fallen angels at my
feet
Whispered voices at my
ear
Death before my eyes
Lying next to me I fear
She beckons me shall I
give in
Upon my end shall I
begin
Forsaking all I've
fallen for I rise to meet the end
("Whisper" by Evanescence)
Ino cadde a
terra, battendo violentemente la testa, gemendo per il dolore. Aprì lentamente
gli occhi, confusa, non capendo dove si trovasse. Intorno a lei solo le
tenebre. Si voltò leggermente, cercando con lo sguardo chi l'avesse spinta in
quel modo. Davanti a lei, a braccia conserte, Temari e Sakura la fissavano
ghignando divertite, con sguardo malvagio.
-"Tu
sei debole."- asserì Temari, con tono divertito.
-"...come
ti permetti?!"- ringhiò la Yamanaka, offesa.
-"E' la
verità, Ino... non potrai mai batterci, lo capisci o no? Sei debole...
indifesa... mi dispiace, non potrai mantenere la promessa fatta ad Asuma... tu
non sarai mai migliore di me!"- sghignazzò Sakura, compiaciuta.
Ino rimase
perplessa per qualche attimo, fissando le due ragazze allibita. Non capiva cosa
stesse accadendo, ma sapeva che quelle parole... facevano molto male. Erano
come fendenti al petto, rapidi e dolorosi.
-"Sei
sempre la solita sfacciata, Sakura... cosa ti fa credere di essere tanto
migliore di me, sentiamo?"- reagì Ino, cercando di ignorare quelle accuse.
-"Beh,
il mio maestro e mia cugina sono ancora vivi, tanto per iniziare..."-
sogghignò la Haruno, con tono maligno.
-"Che...
intendi dire... non è stata..."- ribatté debolmente la biondina.
-"Colpa
tua? Già, non è mai colpa tua! Perché in fondo... lei non fa proprio niente!
Ino sopravvive di rendita altrui, perché sforzarsi se a lei ci penserà
Shikamaru? Lei... non fa... proprio... niente!"- ridacchiò Temari.
-"Non...
non è vero! Io... io mi impegno nello studio del ninjutsu!"- protestò Ino,
con voce insicura.
-"Mpf!
Se così fosse... Izumi e Asuma... sarebbero ancora vivi!"- continuò
Sakura, malignamente.
-"Non è
vero, non è stata colpa mia!!!"- urlò con voce rotta la biondina,
indietreggiando di qualche passo, mentre Temari e Sakura svanivano davanti i
suoi occhi.
-"Già...
ma tu... non sei servita a nulla..."- asserì una voce maschile alle sue
spalle.
Ino si voltò
di scatto, incredula.
-"Sh...
Shikamaru..."- sussurrò con voce tremante la ragazza, incontrando gli
occhi del shinobi.
Catturamento
mentale, seconda fase: senso di colpa.
-"Shikamaru...
ma... cosa ci fai qui...?"- chiese Ino, senza parole.
-"Sei
un ninja medico, Ino... eppure... non hai fatto nulla per Asuma-sensei... non
sei stata in grado di aiutarlo..."- sibilò con voce ricolma di odio
Shikamaru.
-"Io...
io... io ci ho provato, Shikamaru! L'hai visto anche tu! Però era stato colpito
in quattro punti vitali e io non..."- cercò di spiegare la kunoichi, preda
del panico.
-"Beh,
allora non ci hai provato abbastanza, maledizione!!!"- sbottò il ragazzo,
fulminandola con occhi cattivi. -"...non ci hai provato abbastanza,
Ino..."-
-"Shikamaru,
io... mi... mi... dispiace... io... anch'io... volevo bene... a...
Asuma..."- cercò di rispondere Ino, troppo ferita dalle parole di
Shikamaru per poter reagire.
"Lo
sapevo, lo sapevo. Shikamaru ce l'ha ancora con me. Non è mai riuscito a
perdonarmi. Io sono un ninja medico, avrei dovuto salvare Asuma-sensei dalla
morte. E invece..."
-"E
invece lui è morto, così come anche Izumi. E tu... non sei riuscita a salvare
neanche lei. Ma perché illudersi, del resto... non sei mai riuscita a combinare
niente di buono."- asserì un'altra voce conosciuta, insinuandosi nei suoi
pensieri.
Improvvisamente,
dalle tenebre apparì anche Kazuki, fissandola con occhi ricolmi di odio.
-"Kazuki...
ti prego, anche tu non..."- lo pregò Ino, piegandosi a terra, sofferente.
-"Ino...
non ho mai visto niente in te... non ho mai capito cosa ci trovasse di tanto speciale
in te tua cugina, davvero... sei sempre stata una bambina debole e frignona...
sempre così acida e fredda..."- continuò Kazuki, con tono duro.
-"Non è
vero... tu non capisci... io... io... ero così... perché io... io ero..."-
cercò di ribattere Ino, con voce tremante e sofferente.
-"Tu
eri sola."- disse un'altra voce maschile alle sue spalle.
Shikamaru e
Kazuki svanirono così come erano apparsi, lasciando posto a quel ragazzo fin
troppo conosciuto che sostava alle spalle di Ino.
La biondina
non voleva voltarsi. Inginocchiata, tremava come una foglia, spaventata.
Avrebbe riconosciuto quella voce fra mille. Non lo vedeva da così tanto tempo.
Anni, ormai. No, non ce l'avrebbe fatta a sopportare pure quello.
-"Tu
sei sempre stata sola, e sempre lo sarai, proprio come me."- continuò lui,
avvicinandosi.
Delle
lacrime copiose cominciarono a rigarle le gote, inarrestabili. Ino si portò una
mano sulla bocca, cercando di nascondere i singhiozzi. Percependolo dietro di
sé, la ragazza voltò lentamente il viso, tremando, ancora sconvolta.
-"...Sasuke-kun..."-
singhiozzò Ino, perdendosi negli occhi tenebrosi del suo primo amore.
h
Jiro e
Saburo, i due scagnozzi di Yoshi, fissavano la scena divertiti. Sia Ino che il
loro capo erano sdraiati a terra, collegati da una sottile striscia di chakra.
Ciò stava a significare che il controllo mentale della kunoichi era stato
vanificato dal catturamento mentale del ragazzo e che quindi, fra poco, la
biondina sarebbe finita nell'altro mondo. Evidentemente, Yoshi aveva deciso di
utilizzare lo schema a pentacolo, quello più lungo e più doloroso.
Improvvisamente,
i due biondi scattarono all'indietro, evitando due kunai lanciati ad altissima
velocità.
Shikamaru e
Kiba apparirono vicino a Ino, fissando con sguardi di fuoco i tre ninja del
Sogno.
-"Oh
guarda un po' chi viene a cena... due simpatici shinobi della Foglia e un cane
pulcioso!"- ghignò Jiro, divertito.
-"Maledetti!
Cosa avete fatto a Ino?!"- ringhiò Kiba, mettendosi in posizione di
combattimento insieme col fedele Akamaru.
-"Mpf!
Niente che vi riguardi, bifolchi! Lasciate che il nostro capo e la vostra
amichetta combattano in santa pace!"- li sbeffeggiò Saburo.
-"Che
cosa?! A me non sembra che stiano combattendo, razza di bastardi! Cosa le avete
fatto?!"- urlò ancora l'Inuzuka, sfoderando shuriken e kunai, pronto per
partire all'attacco.
-"Fermati,
Kiba."- lo richiamò Shikamaru, perplesso.
-"Che
c'è?!"- sbottò il compagno, allibito.
-"Guarda
là"- disse il Nara, indicando il filo di chakra che collegava Ino e Yoshi.
-"Che
cos'è...?"- chiese Kiba, inarcando un sopracciglio, dubbioso.
-"Non
lo so. Ma forse è attraverso quello che Ino e quel bastardo stanno
combattendo."- asserì il ragazzo col codino, inginocchiandosi e stringendo
Ino tra le sue braccia. -"Dannazione... sembra sofferente..."-
commentò Shikamaru, fissando il volto pallido della ragazza e le smorfie di
dolore in cui si contraeva.
-"Beh,
se è davvero così, basterà interrompere il filo di chakra per far finire
tutto!"- disse Kiba convinto, dirigendosi velocemente verso la linea
brillante al centro del prato.
Neanche il
tempo di muoversi, che il ragazzo venne attaccato dai due ninja del Sogno. Jiro
e Saburo erano talmente deboli nel corpo a corpo che Kiba se ne sbarazzò
immediatamente, senza fare fatica. I due shinobi caddero a terra, stesi da un
potente calcio e da un violento pugno dell'Inuzuka.
-"Bah...
che razza di sfigati..."- ghignò divertito, mentre si avvicinava al filo
di chakra con un kunai sfoderato.
Immediatamente,
una forte fitta alla testa colpì Kiba, facendolo inginocchiare dolorante.
-"Aaaah!!!"-
si lamentò il ragazzo, mentre premeva con forza le mani sulle tempie, cercando
di far sparire quella terribile sofferenza.
-"Kiba,
che succede?!"- sbottò Shikamaru, fissando l'amico con preoccupazione.
-"Ah ah
ah... che sfigato... "- commentò Jiro di rimando, rialzandosi.
Shikamaru
notò che Saburo se ne stava inginocchiato in disparte, congiungendo le mani in
modo molto simile alle tecniche di Ino: probabilmente stava sfoderando uno di
quei micidiali attacchi psichici di cui parlava Jiraiya.
Jiro,
intanto, si era avvicinato a Kiba, tirandogli un potente calcio nello stomaco e
rispedendolo in direzione del compagno, che dopo aver prontamente lasciato
andare Ino riuscì a prenderlo al volo.
-"Maledetti
bastardi!"- ringhiò Kiba, sempre più fuori di sé.
Intanto
Akamaru, senza che nessuno se ne accorgesse, si diresse velocemente verso il
filo di chakra, azzannandolo, cercando di spezzarlo.
-"FERMATI
AKAMARU!!!"- urlò improvvisamente una voce alla loro sinistra.
Sia gli
shinobi del Sogno che quelli della Foglia si voltarono di scatto.
Immediatamente,
Kakashi si mise tra i chunin e gli avversari. Saburo interruppe il suo attacco
psichico nei confronti dell'Inuzuka, mentre Jiro si allontanava, spaventato
dall'aspetto minaccioso del jonin.
-"Kakashi-sensei!"-
esultò Kiba, rialzandosi, ancora un po' stordito.
-"Akamaru,
lascia subito andare il filo di chakra."- ordinò Kakashi, seriamente. Il
cane mollò la presa, avvicinandosi al suo padrone. -"Tutto bene,
ragazzi?"-
-"Noi
sì, ma Ino è incosciente."- spiegò Shikamaru, piuttosto preoccupato.
-"Maledizione.
Sono arrivato troppo tardi."- asserì il jonin, non abbassando la guardia.
In quel
momento, anche Tsunade, Jiraiya e Inoichi Yamanaka, accompagnati da Sakura,
Naruto (che si era aggiunto insieme a Kakashi) e Choji, li raggiunsero.
-"Che
succede?!"- sbottò l'Uzumaki, vedendo Shikamaru e Kiba piuttosto in
difficoltà.
-"Oh
no! Ino!"- sussultò il padre della ragazza, avvicinandosi al Nara e alla
figlia priva di sensi. -"Perché non l'avete fermata?!"- inveì l'uomo,
preoccupato.
-"Ehi,
si calmi, vecchio! Quando siamo arrivati era già così!"- sbottò Kiba,
irritato.
-"Oh
no... la mia povera bambina... non anche lei... perché..."- singhiozzò
l'uomo, devastato.
-"Ehi...
non è ancora morta, accidenti! Così gufa di bestia, lo sa?!"- protestò
l'Inuzuka, sempre più irritato. -"Secondo me basta fare un tagliettino a
quel filo e finisce tutto!"-.
-"Lo
vedi che non capisci niente, razza di idiota?!"- si infuriò Inoichi
-"Quel filo è l'unica cosa che tenga Ino ancora in vita!"-.
-"Cosa?!"-
sussultò Shikamaru, perplesso.
-"Ha
ragione il vecchio, ragazzi..."- ghignò Jiro, divertito. -"Dovete
sapere che attraverso quel filo di chakra, il principe Yoshi ha intrappolato la
mente della vostra amichetta nella sua, e adesso si stanno divertendo un po'...
se spezzate il collegamento, Ino si perderà per sempre nei meandri della mente
senza più riuscire a far ritorno... ragion per cui non vi conviene... "-
spiegò il ninja del Sogno.
-"Sapete,
i duelli mentali non durano così tanto... ma il nostro padrone la sta uccidendo
attraverso lo schema a pentacolo, infliggendole la più lunga e crudele fine che
un ninja del Sogno possa infliggere a qualcuno..."- spiegò Saburo,
indicando il numero cinque con le dita -"Yoshi lavorerà su cinque punti
deboli dell'animo umano, distruggendoli uno ad uno fino a far crollare lo
spirito della mocciosa in mille pezzi... e non c'è nulla che voi possiate
fare..."- sghignazzò il biondo.
-"Non è
vero, non ci credo!"- li interruppe Naruto, affiancando il maestro Kakashi
-"C'è sempre un'altra soluzione!"-.
-"Non
stavolta, ragazzo... non stavolta..."- asserì sconsolato Inoichi
-"...non c'è modo di interrompere uno scontro mentale... ed è praticamente
impossibile che Ino, nella fragile situazione in cui si trova, possa superare
una prova tanto dolorosa..."-.
-"Non è
vero! Ino è forte... ce la farà... sopravviverà... deve sopravvivere... perché
lei non può... non lei... non anche lei... no, ce la farà sicuramente, ce la
deve fare!"- protestò Shikamaru, stringendo più forte a sé la ragazza, con
volto sofferente.
Kiba fissò
Ino con occhi sconvolti: no, quello era un incubo. Rischiare di non vedere mai
più il suo dolce sorriso era l'ultima cosa che avesse mai potuto contemplare.
h
Catturamento
mentale, terza fase: solitudine.
-"Sasuke-kun..."-
sussurrò Ino, fissando il ragazzo incredula.
Erano anni
che non lo vedeva più. Non ricordava neanche quando era stata l'ultima volta.
Ma non era cambiato più di tanto. Anzi, stranamente, sembrava esattamente il
Sasuke tredicenne che ricordava lei.
-"Cosa
ci fai qui?"- chiese la ragazza, spaesata.
-"Tu
vuoi tanto, non è vero, Ino?"- chiese Sasuke, ghignando ambiguamente.
-"Sei proprio come me, l'ho sempre saputo... tu vuoi molte cose, ma dopo
averle ottenute provi noia... così per l'amore e tutto il resto. La verità è
che sei incapace di amare. Per questo, in fondo, per quanti amici tu possa
avere, ti sei sempre sentita sola, proprio come me."- asserì il ragazzo,
sempre col solito ghigno stampato sul volto.
-"Ma
che ne sai tu dei miei sentimenti?!"- sbottò Ino, rialzandosi e sostenendo
lo sguardo del shinobi -"...proprio tu, che non mi hai mai degnata di uno
sguardo... proprio tu, che hai spezzato il mio cuore..."-.
-"E'
vero, tu non sei mai stata niente per me, e mai lo sarai. Ma a dir la verità,
neanche io sono stato qualcosa per te. Tu non amavi me, ma quello che c'era
dentro di me. Tu amavi la mia solitudine."- affermò Sasuke, riprendendo
un'espressione seria.
Ino fissò il
ragazzo perplessa per alcuni attimi, senza sapere che dire, sentendosi persa
nel profondo. Avrebbe voluto scappare, ma non sapeva dove. Non voleva
affrontare tutto quello, non lui, non in quel momento. Ma non c'erano vie di
fuga.
-"Non
capisco cosa stai dicendo, Sasuke-kun..."- cercò di ignorarlo la kunoichi,
guardandosi attorno in cerca di una scappatoia. Ma tutto era tenebra, senza un
sotto né un sopra, tutto era una realtà unica, era come essere immersi nel
nulla più assoluto.
-"Ammettilo,
Ino... eri contenta quando me ne sono andato perché sapevi che avevo trovato la
forza dentro di me per superare la solitudine che ci affligge..."- si
avvicinò Sasuke, incantandola con i suoi occhi magnetici.
-"Non è
vero..."- scosse debolmente la testa la ragazza, indietreggiando,
sconvolta.
-"E
invece sì, Ino... in me rivedi l'oscurità che continua a chiamarti ma da cui
sei sempre scappata... ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima
volta, quel giorno di sette anni fa, quando ti sei innamorata di me? Quella è
la prova che cerchi, Ino... lì sta la certezza che io e te siamo destinati alla
solitudine... io e te siamo uguali..."- ghignò Sasuke, porgendo la mano
verso la biondina.
Ino si
inginocchiò debolmente al suolo, perplessa. Non capiva più nulla. Sentiva un
grande vuoto dentro di sé. Non sapeva più chi era. Quel sentimento che provava
di nascosto, quello di cui parlava Sasuke e di cui nessun altro era a
conoscenza... era davvero solitudine? Lei? La bellissima Ino Yamanaka,
circondata di amici che le volevano bene? Ma anche lui, del resto, era il
bellissimo Sasuke Uchiha, circondato di amici che gli volevano bene. In
fondo... erano davvero simili.
-"Ino...
qua non è rimasto più niente per te... trova la forza dentro di te per lasciare
tutto questo... è bello, sai, diventi indipendente e acquisisci un potere
enorme... apri gli occhi, questa gente non ha più niente da offrirti..."-
sussurrò Sasuke con tono suadente, inginocchiandosi di fianco a lei.
-"...non
voglio..."- singhiozzò Ino, tremante.
-"Sì
che vuoi, Ino... liberati di loro... è inutile sperare che Shikamaru possa
illuminarti con la sua luce... non esiste raggio di sole che possa brillare nel
nostro cuore solitario e tu lo sai... accetta questa verità, Ino, accettala e
trova la forza per seguire le tenebre... vieni con me, Ino..."- continuò
il ragazzo, porgendole la mano.
-"...non
voglio..."- ripeté Ino, sempre più sconvolta.
-"...vieni
con me, Ino..."- insistette Sasuke, scrutandola col suo sguardo
intrigante.
-"...non...
non... non... posso..."- asserì la biondina, nascondendo il volto piangente
tra le mani.
-"Perché
non puoi?"- le chiese l'Uchiha, freddo.
-"...perché...
perché io... io ho..."- singhiozzò la kunoichi, stravolta.
-"Perché
lei ha paura."- asserì una terza voce, proveniente dalle tenebre.
Quella voce
profonda, viscida, malefica, irritante. No, era assurdo. Ino levò lentamente le
mani dal volto, fissando con occhi sbarrati l'imponente uomo di fronte a lei.
-"No...
tu sei morto... ti ha ucciso... Shikamaru..."- mormorò, incredula, con
voce tremante.
-"Eh eh
eh... ne sei sicura? Tu c'eri quando quel piccolo bastardo mi ha fatto
fuori?"- ridacchiò divertito Hidan.
Catturamento
mentale, quarta fase: paura.
-"Questo...
questo è..."- cercò di dire Ino, senza riuscirci. Le parole le morirono in
gola. Tremava come una foglia. Sentiva la testa scoppiarle. Non capiva più
nulla. La paura aveva preso il controllo, paralizzandola completamente, senza
darle possibilità alcuna di reagire. Sasuke e Hidan avevano il controllo
assoluto della sua mente, era un burattino nelle loro mani.
-"Hai
paura, Ino... è normale averne..."- sogghignò Hidan, avvicinandosi a lei.
-"...dove sono i tuoi sogni, le tue speranze... dov'è ciò che ti fa andare
avanti? Non c'è più nulla di tutto questo... tutto è stato seppellito insieme a
Izumi... non servi più a niente quaggiù... non c'è più posto per te... sei
soltanto una pedina nelle mani di Tsunade, il giocattolo di Shikamaru,
l'oggetto del desiderio di Kiba... perché vivi per gli altri, Ino? Bisogna
vivere per se stessi! E se tu non hai più niente per cui vivere,
allora..."- continuò l'uomo.
-"...allora
muori con me, Ino..."- asserì Sasuke, avvicinando la sua mano a quella
della biondina, aspettando pazientemente che questa l'afferrasse.
Catturamento
mentale, quinta fase: morte.
La kunoichi
posò il suo sguardo debole e stanco sulla pallida mano dell'Uchiha. E se
avessero ragione loro? Per chi viveva, lei? Per se stessa o per gli altri?
Ormai la sua
mano aveva quasi stretto quella di Sasuke. Non sapeva cosa sarebbe accaduto
dopo. Non capiva nemmeno cosa la spingesse ad afferrare la mano di quel
traditore, a cui segretamente si era sempre sentita molto simile.
-"Non
farlo."- asserì improvvisamente una dolce vocina.
Ino fermò la
sua mano, voltandosi contemporaneamente con Sasuke e Hidan verso un punto
luminoso apparso misteriosamente di fronte a loro. Apparve una piccola bambina
di circa quattro anni, i lunghi capelli dorati e mossi raccolti in una coda
alta, la pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le
labbra rosate. Sorrise teneramente, passando davanti ai due shinobi senza
degnarli di uno sguardo, e si avvicinò a Ino. Le sorrise, dandole un dolce
bacino sulla guancia, spostando la sua mano da quella dell'Uchiha.
Quanto le
somigliava. La ragazza rivedeva in quella bimba se stessa da piccola, ma capiva
che non era lei.
-"Chi
sei... tu?"- chiese Ino, allibita.
-"Io
sono Saki-chan!"- sorrise la bimba, ridendo teneramente.
-"...ci
conosciamo?"- domandò ancora la ragazza, sempre più perplessa.
-"Mmh...
non ancora!"- rise Saki, allontanandosi da lei. Fece una linguaccia a
Sasuke e Hidan, e dopodiché si tuffò nuovamente nella fonte di luce da cui era
arrivata, svanendo.
Un lieve
sorriso si spaziò sul volto di Ino, che scosse la testa perplessa. Quella
piccola era adorabile.
La kunoichi
si sollevò, fulminando Sasuke e Hidan con lo sguardo, come se quella bambina
avesse riportato la chiarezza nella sua anima confusa.
Anche
l'Uchiha si alzò, fissando i suoi occhi in quelli della biondina.
-"Mi
dispiace per te, Sasuke-kun... ma ho appena incontrato il raggio di sole che
potrà brillare nel mio cuore solitario, un giorno..."- asserì Ino,
portandosi una mano sul cuore. -"Non siamo uguali, Sasuke-kun... anche se
per molto tempo credo di averlo pensato..."-.
-"Maledizione...
si vede proprio che questa se la fa con quello stronzo col codino..."-
sbottò Hidan, svanendo nelle tenebre.
-"Sei sicura della tua scelta?"-
chiese Sasuke, con tono pacato, abbassando lo sguardo.
Ino si
limitò ad annuire, convinta.
-"E
allora... buona fortuna. Addio."- si limitò a dire l'Uchiha, prima di
svanire nell'oscurità.
Una lacrima
furtiva scivolò lungo la guancia di Ino, mentre tutte le tenebre intorno a lei
si trasformavano in luce.
"Non ti
dimenticherò mai, Sasuke-kun..." pensò malinconicamente la ragazza, ripensando
al loro primo incontro di sette anni prima.
h
Ino riaprì
gli occhi, sollevandosi a fatica. Ormai era il tramonto. La quercia delle
promesse la sovrastava, mentre un forte vento ne strappava le ultime foglie
secche, portandole via, lontano.
Era lì dove
aveva iniziato il combattimento con l'assassino di sua cugina, tutto come prima
dell'inizio di quel terribile incubo.
Di fronte a
lei, Yoshi la fissava, con sguardo irritato.
-"Brava,
Ino. Sei riuscita a rompere il mio schema a pentacolo. Complimenti."-
batté le mani irritato il biondo.
La kunoichi
si sollevò a fatica: quel duello mentale contro se stessa era stato più
difficile del previsto.
-"Non
illuderti... ti sei salvata solo perché qualcosa ha interferito con il mio
potere, altrimenti saresti già morta..."- sogghignò Yoshi, per niente
preoccupato.
-"Preparati,
bastardo! Non ho intenzione di risparmiarti, questa volta..."- sibilò Ino,
posizionandosi per combattere.
-"Mmh...
forse non hai più alcun motivo per combattere, sai, ma chére?"-
ridacchiò divertito il ninja del Sogno, indicando una direzione a suo lato.
Ino si voltò
di scatto, confusa. Non poté credere a ciò che vide.
Shikamaru,
Kiba, suo padre, Kakashi, Tsunade, Sakura, Choji, Naruto e anche Akamaru, tutti
erano sdraiati al suolo, immersi in una pozza di sangue.
-"..no..."-
singhiozzò la ragazza, inginocchiandosi, sbarrando gli occhi.
-"Ti
sei svegliata troppo tardi, ma chére... ormai è finita... sono tutti
morti... e presto li raggiungerai pure tu, stai tranquilla..."- ghignò
Yoshi, sadicamente divertito.
X Ayumi: ciauuu
Ayu! Grazie per le numerose recensioni!!! XD XD XD! No, ti giuro che non lo sapevo di
Jiraiya... noooo! Che trauma che mi hai causato... mi sa che Kishimoto ha una
depressione bella pesante in sto periodo, continua a far fuori gente, sarà
possibile?! Ma Temari tipo non muore mai?! ò_ò vabbè vabbè un giorno andrò in
Giappone e lo minaccerò per varie cosucce... (ride sadica) ah ah ah! Comunque
tranquilla i sogni si capiranno più avanti, anche se neanche io so esattamente
quando... beh per quanto scossa fosse Ino se l'è cavata abbastanza bene contro
Yoshi... a parte finale tragico... fammi sapere che ne pensi! Aspetto con ansia
il prossimo commento! Grazie mille per le email di auguri! tvtttttb Sakurina
X Killuy: ciauuu Bea! In qst cap Kiba si è dato da fare, ma
poverino contro quei bastardi non può fare nulla... si ingegnerà comunque,
perché lui rimane sempre il più figo! In realtà il sogno di Kiba è davvero troppo
inquietante, pensa che inquieta pure me che l'ho scritto! Aspetto la tua
prossima recensione (Soprattutto io l'aspetto... NdKiba con la voce sensual XD)
Bacione Sakurina!
X Luna: ciauuu
Lunina sono contentissima che sei ritornata con le tue belle recensioni! In
realtà penso di rendere abbastanza bene lo stato d'animo di Ino, forse perché
mi ci rivedo un po' in lei, la ragazza forte e apparentemente superficiale che
in fondo soffre molto di solitudine o che comunque si sente incompresa... in
questo capitolo le ho fatto incontrare persone con cui ha dei conti in sospeso
e facendogliele affrontare è un po' come se affrontassi anch'io i fantasmi del
passato, soprattutto quello del primo amore che secondo me avrà sempre
un'importanza insostituibile!
Neee
faceva troppo bastardo fare incontrare Yoshi e Ino vicino alla tomba di Izumi!
Cavolo non pensavo che questi sogni mandassero tanto a male, soprattutto quello
di Kiba-kun... mmh... chissà che se c'entra davvero qualcosa con lo scontro di
Yoshi! Mi sa che dovrai aspettare il prox cap! Comunque sappi che adesso sono
cintura mezza gialla di taekwondo (ovvero sono un mezzasega, ma lasciamo
stare... =p) e sono davvero contenta che ti piaccia questa storia perché mi ci
sto impegnando davvero tanto! Fra l'altro ti ho risposto all'email di auguri,
grazie ancora! Bacione Tvttttttttttttttb Sakurina
Ciao a
tutti! Approfitto per pubblicare l'ultimo capitolo di quest'anno! Spero che
passerete tutti un ultimo dell'anno bellissimo! Io andrò in riva al lago di
Como a vedere i fuochi d'artificio... che emozione!!!
In questo
capitolo, finalmente vedremo come finirà il duello fra Yoshi e Ino... sono
davvero tutti morti? E' davvero finita così la storia fra Ino e Shikamaru?
Leggete per scoprirlo! Aspetto come sempre i vostri pareri! Bacione Sakurina e
Buon Anno Nuovo!!!
Capitolo 11.
"Free Your Eyes"
Aerials, in the sky,
When you lose small
mind,
You free your life,
Aerials, so up high,
When you free your
eyes,
Eternal prize.
("Aerials" by System of a Down)
Ino rimase a
terra, tremante. Tutto intorno a lei era morte e sangue. Un freddo penetrante
si era appropriato del suo cuore: la paura.
Sentendo i
passi di Yoshi avvicinarsi, la biondina si alzò in piedi, di scatto, sconvolta.
Il primo impulso fu quello di fuggire e velocemente sgattaiolò via,
rifugiandosi sotto la grande quercia "delle promesse". Intanto, Yoshi
rideva sadicamente divertito.
-"E'
inutile che scappi, ma chére... tanto prima o poi ti prenderò e lo
sai... è penoso aggrapparsi alla vita così disperatamente... almeno, muori con
dignità come ha fatto tua cugina..."- ridacchiò lo shinobi, sempre più
divertito.
Ino scoppiò
in un pianto disperato, abbracciando il tronco della quercia sempre più forte,
man mano che Yoshi si avvicinava. Non sapeva più che fare. Ma perché fare
qualcosa? Tanto, erano tutti morti... Shikamaru, che amava più di chiunque
altro al mondo, Kiba, l'amico senza il quale non sarebbe potuta stare,
l'adorato padre e tutti gli amici che costituivano parte fondamentale della sua
vita. Tutti morti per cercare di salvarla.
Debolmente,
la biondina accarezzò la rugosa corteccia dell'albero, cercando di aggrapparsi
ad essa per non scivolare ancora sulle ginocchia, cercando di trovare la forza
per stare in piedi.
-"Izumi..."-
singhiozzò disperata la kunoichi.
Ma no, Izumi
non c'era. Non c'era quel segno pieno d'amore lasciato per lei, quel simbolo
per cui aveva dato la vita la cugina in modo da riuscire a salvare quella di
Ino. Quel simbolo non era lì. Non c'era più.
La Yamanaka
riaprì gli occhi, asciugandosi le lacrime. Girò intorno al tronco, cercando
disperatamente l'incisione del simbolo del copricapo del Sogno lasciatole da
Izumi. Ma non c'era. Non era possibile. Un taglio di quel genere non poteva
svanire così velocemente.
-"Che
cerchi, ma chére? La porta del Paradiso non è sul quell'albero..."-
sghignazzò Yoshi. Quanto godeva nel vedere le sue prede arrancare nei loro
ultimi istanti di vita.
Ormai era
troppo vicino. Lo shinobi appoggiò la mano contro il tronco, ridendo
soddisfatto.
-"Allora,
vogliamo andare, Ino-chan?"- chiese lui, ghignando. -"Qualche ultimo
desiderio?"-.
-"...Shikamaru...
vorrei baciare... per l'ultima volta... Shikamaru..."- asserì Ino,
debolmente. Ma ora la kunoichi non piangeva più. Doveva restare lucida, si
giocava il tutto per tutto.
Sbuffando,
il ninja del Sogno le fece cenno di avvicinarsi ai corpi esanimi degli amici.
Ino corse verso di loro, ma quando gli fu vicino, venne pervasa da un tremito
di sofferenza. Tutto quel sangue... i corpi dei suoi amici... chiuse gli occhi,
respirando a fondo, trovando la forza per avvicinarsi al suo ragazzo. Quando
gli fu vicino, la kunoichi non poté fare a meno di lasciar scivolare varie
lacrime: oddio, quanto faceva male vederlo... morto. No, non sarebbe resistita
senza di lui. Sarebbe morta anche lei. Però lo fissava, non poteva fare a meno
di fissarlo; aveva qualcosa di strano, qualcosa di diverso, ma non capiva cosa.
Poi lo vide. Forse era solo una sciocchezza, ma... ma lui... lui... lui fissato
com'era per le sue cose... da quando aveva avuto il suo copricapo, l'aveva
sempre tenuto sul braccio sinistro, sempre, senza mai cambiarlo. Perché
adesso lo aveva sul braccio destro?
Apri gli
occhi le aveva detto
Sasuke. Sì, apri gli occhi Ino. E' arrivato il momento di aprirli. Un dolore
atroce le fece contorcere lo stomaco. L'ansia cresceva.
La ragazza
si inginocchiò, congiungendo le mani come faceva sempre Shikamaru, assumendo la
sua stessa posizione quando era intento a pensare.
"Pensa,
Ino, pensa... ragiona..." rifletté la ragazza.
-"Ma
chére... non è il momento di mettersi a pregare, questo!"- borbottò
Yoshi, scroccandosi le dita.
-"Questo...
questo è falso, Yoshi. Questo, non è vero."- ridacchiò Ino, istericamente.
-"Cosa
diavolo stai blaterando?!"- ribatté il ninja del Sogno, infastidito.
-"L'incisione
sul tronco è sparita... e Shikamaru... non si mette mai il coprifronte sul
braccio destro..."- asserì la biondina, fissando il nemico seriamente.
-"Co-cosa
dici?! Che significa?! Sono sciocchezze, solo particolari!"- protestò
Yoshi, evidentemente preso dal panico.
-"...e
il tuo atteggiamento... ti tradisce, mon cher."- ghignò Ino,
alzandosi in piedi, soddisfatta. -"Questo... è tutto...
UN'ILLUSIONE!!!"- urlò poi a gran voce.
-"...no..."-
mormorò il biondo, impallidendo mentre il cielo azzurro sopra di loro
cominciava ad essere percorso da una miriade di crepe e spaccature luminose.
Tutto
intorno a loro cominciava a cadere a pezzi, come se quella realtà non fosse
nient'altro che una grande scenografia fatta di carta.
Ino sorrise,
felice e stanca. Adesso era sicura di essere riuscita a far qualcosa, da sola,
con le sue sole forze.
h
I due
tirapiedi di Yoshi fissavano divertiti Kakashi e Naruto, posizionati davanti a
loro, pronti a combattere.
Dietro di
loro, Shikamaru teneva Ino stretta tra le braccia, mentre Kiba e Inoichi la
fissavano amareggiati. Tsunade e Sakura si erano avvicinate anche loro alla
biondina, mentre Jiraiya e Choji erano andati in soccorso dell'Uzumaki e del
maestro.
-"Tsunade-sama...
ti prego... fai qualcosa per lei..."- la supplicò Shikamaru, pallido come
un lenzuolo.
L'Hokage lo
fissò dispiaciuta: non l'aveva mai visto così sconvolto.
-"Purtroppo
non c'è nulla che io possa fare..."- asserì la donna, sconsolata.
Ma proprio
in quel momento, il filo di chakra che univa Ino e Yoshi si spezzò, con grande
sorpresa di tutti.
-"Ah ah
ah! Il nostro capo deve aver finito!"- sogghignò Jiro, avvicinandosi al
biondo insieme al compare.
Improvvisamente,
Ino si svegliò di soprassalto. Si liberò dalla stretta di Shikamaru, buttandosi
al suolo e tossendo, sputando sangue. Tutti la fissarono interdetti.
-"Non è
possibile!!!"- urlò Saburo, impallidendo.
Anche Yoshi
si svegliò di scatto, accasciandosi al suolo dolorante, sputando una grande
quantità di sangue.
Inoichi
abbracciò istintivamente la figlia, ancora troppo confusa per capire cosa
stesse accadendo.
-"Oh,
sia lodato il cielo! Ino, Ino!!! Sei riuscita a spezzare lo schema mentale di
Yoshi!"- pianse di felicità il padre.
La kunoichi
non seppe che ribattere. Guardò di sfuggita tutti i suoi amici, vivi e vegeti,
dopodiché i sensi l'abbandonarono completamente. Era stremata.
-"Ino!"-
la richiamò a gran voce Shikamaru, preoccupato.
-"Tranquillo,
è solo svenuta..."- lo calmò Tsunade, sorridendo.
Jiro e
Saburo si scambiarono uno sguardo, fortemente allarmati.
-"Mio...
fratello... non... deve... sapere..."- riuscì a sbiascicare ai suoi fedeli
Yoshi, prima di perdere conoscenza anche lui, esausto e privo di chakra.
I due
scagnozzi si guardarono ansiosi, dopodiché presero il loro capo e si
dileguarono velocemente.
Naruto era
già pronto ad inseguirli, ma Jiraiya lo bloccò prontamente.
-"...ricordati
che noi non siamo in grado di competere contro i loro attacchi,
Naruto..."- gli rammentò il ninja leggendario.
Il biondino
abbassò la testa, tirando un pugno alla quercia, irritato. Odiava lasciar
fuggire a quel modo dei bastardi assassini del genere.
h
Quando Ino
riprese conoscenza, si trovava in una stanza dell'ospedale. Pensò che lo vedeva
fin troppo spesso quel luogo, ultimamente.
Si tirò su a
sedere, stiracchiandosi e guardando fuori: era notte inoltrata e una brillante
luna illuminava la sua stanza in quella fredda notte invernale.
Sebbene
avesse una lieve nausea causata da un forte mal di testa, la ragazzina si alzò,
avvicinandosi al vetro per guardare meglio fuori, cercando di capire cosa fosse
successo dopo quel duello mentale. Se non era morta, allora significava che era
riuscita a sconfiggere Yoshi. Ci era riuscita davvero. Accennò appena un
sorrisino soddisfatto, dirigendosi poi verso un grosso mazzo di fiori profumato
appoggiato sul tavolo. Erano di Kiba.
D'un tratto,
la porta si aprì cigolando e Shikamaru entrò nella stanza, sospirando. Si
accorse di Ino solo in un secondo momento. Quando la vide in piedi, rimase
paralizzato, completamente interdetto e a bocca aperta.
Vedendo
quell'espressione sorpresa sul volto del ragazzo, la kunoichi scoppiò in una
lieve risata divertita. Il Nara riprese un contegno, arrossendo imbarazzato e
grattandosi la nuca, come solito fare in quei momenti. Si avvicinò alla
ragazza, tenendo però sempre la mano destra nascosta dietro la schiena.
-"Ciao
Shika! Cosa ci fai qui a quest'ora di notte?"- ridacchiò la kunoichi,
divertita.
-"...beh,
speravo ti saresti svegliata questa notte... sai, è da due giorni che sei
incosciente..."- spiegò Shikamaru, arrossendo lievemente imbarazzato.
-"Oggi
è il 22 settembre, Ino... anzi, guardando l'ora direi che è già il 23..."-
asserì il ragazzo, tornando serio.
-"Cosa?!
Oh no!!! Mi sono persa il tuo compleanno!!!"- si lamentò lei, assumendo
un'espressione dispiaciuta. -"Auguri Shika!!!"- piagnucolò desolata.
Shikamaru
sorrise dolcemente: era il suo compleanno eppure si preoccupava di più per
essersi persa il compleanno dell'amico.
-"Ehi
Ino... è il tuo compleanno adesso! Di che ti preoccupi?"- cercò di
tranquillizzarla lui.
-"Uffaaa!
Ma io non ho neanche fatto in tempo a farti il regalo... e poi festeggiamo
sempre insieme la nostra notte... adesso mi vesto e andiamo a festeggiare!"-
affermò lei, dirigendosi verso l'armadio.
Prontamente,
il Nara l'afferrò per il braccio, rimettendola a sedere di forza sul letto.
-"Dove
vuoi andare, Yamanaka? Ti sei appena ripresa! Faremo festa un altro
giorno!"- la ammonì Shikamaru.
-"Ma
non è giusto..."- protestò la biondina, sbuffando.
-"Se tu
non fossi stata così avventata da andare da sola a combattere contro quel
pazzo, avremmo festeggiato insieme tranquillamente!"-la rimproverò il
ragazzo.
Ino voltò la
testa, incrociando le braccia, offesa. Ma la sua attenzione venne subito
attirata dal copricapo sul braccio sinistro del ragazzo, facendola sorridere,
contenta.
-"Perché
sorridi?"- chiese lui, inarcando un sopracciglio, perplesso.
-"Oh
no, nulla... a proposito, che nascondi dietro la schiena?"- domandò lei,
perplessa.
-"Era
ora che me lo chiedessi... beh, è il tuo regalo!"- ghignò Shikamaru,
compiaciuto.
-"Fammelo
vedere, fammelo vedere!!!"- si esaltò la Yamanaka, aggrappandosi al
giubbotto da chunin del ragazzo.
Lui la fissò
perplesso, arrossendo lievemente.
-"Prometti
di non ridere."- le disse serio.
-"Prometto!"-
rispose lei, curiosissima.
-"Prometti
anche di non svenire."- aggiunse lui.
-"Oddio...
questo non so se posso prometterlo... ma che cavolo mi hai regalato,
scusa?!"- si allarmò lei, piegando le labbra in un'espressione perplessa.
Shikamaru
sospirò profondamente. Il cuore gli batteva all'impazzata mentre porgeva alla
ragazza una bellissima rosa rossa.
Un sorrisino
divertito si spaziò sul viso della biondina, mentre afferrava il fiore: fare
tante scene per una semplice rosa!
Qualcosa
però attirò immediatamente la sua attenzione. Qualcosa di brillante luccicava
in mezzo ai petali serici del fiore.
Lentamente,
Ino afferrò il piccolo oggetto tra le dita, sbarrando gli occhi sempre di più
man mano che lo sollevava. Un anello. Era un VERO anello.
La biondina
lo guardò da mille angolazioni, assolutamente incredula. Dopo aver realizzato
cosa fosse, la ragazza fissò Shikamaru a bocca aperta.
-"...argento?"-
chiese lei.
-"No,
oro bianco."- rispose lui, ghignando compiaciuto. Quella volta ammetteva
di essersi davvero superato.
-"...per
me?"- chiese lei, quasi senza respiro.
-"No,
per Naruto. Ma secondo te per chi vuoi che sia?!"- sbottò il ragazzo,
imbarazzato.
Ino si morse
il labbro inferiore, divertita. Non riuscì a nascondere un lieve rossore sulle
guance.
-"Notare
la scritta dentro!"- le disse Shikamaru, dando due lieve colpi di tosse,
arrossendo.
La biondina
sbarrò gli occhi, affrettandosi a leggere ciò che era inciso dentro l'anellino.
Nient'altro che noi.
Ino si portò
una mano sulle labbra, mentre le lacrime cominciarono a inumidirle gli occhi.
La frase scritta sul suo quaderno. Era pazzesco. Era assurdo. Era...
terribilmente romantico.
-"Ino...
lo so che le cose sono andate male, ultimamente... la mia gelosia pazzesca mi
fa perdere l'autocontrollo e mi dispiace, ma sei tu che mi fai questo effetto.
Sai, io non sono un veggente, non posso dirti che staremo insieme per sempre,
però... posso dirti che io voglio stare insieme a te per sempre. Scusa se ci ho
messo tanto tempo, forse troppo, per capirlo... in queste cose lo sai che tu
sei più avanti di me. I miei sentimenti... sai, io non li ho mai presi in
considerazione più di tanto. Sono un tipo più di testa che di cuore. Però...
adesso che sei tu il mio cuore... penso che dovrei dargli più ascolto... ed è
stato lui a suggerirmi di regalarti l'anello."- sorrise appena lui,
accarezzando la guancia della ragazza, che continuava a piangere disperata.
-"Lo so che forse sono l'unico pazzo a regalare un anello alla ragazza che
l'ha lasciato, però... speravo che il tuo perdono potesse essere il mio regalo
di compleanno, no?"- sorrise sornione, facendole l'occhiolino.
-"Sei
uno scemo!"- singhiozzò lei, abbracciandolo e nascondendo il volto
nell'incavo del collo.
Shikamaru la
strinse forte a sé, sorridendo. Finalmente poteva sentire ancora i suoi capelli
di lavanda scivolare sul suo viso. Finalmente Ino era ancora sua dopo troppo
tempo di separazione.
-"Ehi,
Ino... se continui così mi lavi il giubbotto..."- protestò Shikamaru,
ghignando compiaciuto.
Intanto, dal
tetto del palazzo di fronte all'ospedale, qualcuno fissava i due con occhi
indiscreti. Jiraiya sbuffò, scuotendo leggermente la testa. Quel fidanzamento
arrivava proprio nel momento sbagliato. Il ninja si morse il labbro inferiore,
perplesso, non sapendo come agire. Forse il suo piano non era poi così
brillante, senza contare il fatto che se Tsunade l'avesse beccato, gliele
avrebbe date di santa ragione. Ma se l'Hokage non voleva accettare il fatto che
quella ragazza fosse l'unica possibilità di salvezza per Konoha, volente o
dolente, Jiraiya doveva fare qualcosa. E anche Ino avrebbe dovuto farsene una
ragione.
X Celiane: Ciao
Celiane! Mi dispiace che ultimamente trovi la storiella più pesante... in
realtà sono consapevole di scrivere un sacco, ma la verità è che sono
fissatissima per i particolari e cerco di rendere sempre al meglio i sentimenti
dei personaggi o di ricreare al meglio le situazioni proprio come le
immagino... allora diventa inevitabile dillungarsi! Comunque spero tantissimo
che continuerai a seguire la storia! Bacione Sakurina
X Andrea: Daaai
che viaggio bestiale che ti sei fatto!!! Ti giuro che quando ho letto la tua
soluzione sono rimasta letteralmente a bocca aperta, ti giuro che stavo per
cambiare la storia e seguire il tuo consiglio!!! XD XD No in realtà ho optato
per una soluzione più semplice, degna di un vero ninja del Sogno com'è Yoshi!!!
XD XD XD Continua a recensire, mi raccomando!!! Bacione Sakurina
X Ayumi: Ciauuu
Ayu sono contenta che ti sia piaciuto il duello mentale! Non sai neanche quanto
tempo c'ho messo a studiarmi tutto il discorso fra Sasuke e Ino, mi ci sono
troppo immedesimata! La suspance ci voleva comunque, no? E per Saki... beh,
sappi che la risposta è molto più vicina di quanto pensi!!! (Dai spara, quanti
capitoli mancano che mi stai tirando scemo? NdShika) (Zittoooo! Guarda che ti
faccio crepare, eh? Così Ino si mette con Kiba! NdMe) (Tsè... va bene va
bene... che razza di permalosa... fra te e Ayumi non so chi mi tratta peggio...
NdShika) (Io, perché quando mi arrabbio divento sclerata! Scappa sul pc di
Ayumi e non tornare fino al prossimo capitolo, tsè!!! NdMe) Ok lascia perdere i
miei discorsi insensati... aspetto la next recensione! tvttttttbbacione Sakurina
X Killuy: Vai
tra' Bea che Kiba-kun è ancora vivo!!! Figurati se lo lascio morire a quel
modo... purtroppo in questo cap non ha avuto molto spazio, ma tranquilla che
nel prossimo tornerà ad essere protagonista e forse finalmente il suo sogno
finirà! Dipende da quanto mi dilungo... XD Nooo povera Saki non farla
morireeee!!! E' tanto tenera... XD presto comunque si saprà chi è!!! Bacione
Sakurina
X Queen of night:
Ed eccola la vincitriceeee!!! Una delle poche che ha capito che Ino era
intrappolata ancora nel duello mentale con Yoshi! Eppure a me sembrava
abbastanza palese -.- però va be! Oltretutto hai capito proprio tutto, tsè non
c'è suspance che regga con te! XD Grazie per seguire tutte le mie storie, ne
sono lusingata T.T spero recensirai ancora!!! Bacione Sakurina
X Laverde: Ciauuu
sono contenta di risentirti!!! Tranquilla, sono felice se recensisci ma per me
è già abbastanza che ti piaccia la mia storia (che si dilunga ogni giorno di
più... T.T)!!! XD XD a me fa sempre piacere sentire il parere dei miei
lettori!!! Aspetto tue opinioni!!! Bacione Sakurina
Sciauuu!!!
Buon anno nuovo!!! Il primo capitolo del 2008 che emozione *.* !!! Spero vi
siate divertiti tutti a Capodanno! I fuochi d'artificio sono stati emozionanti,
ma il più bello è stato stare insieme ai miei amici! Non dilaghiamo col dolce
diario del cuore... XD
In questo
capitolo FINALMENTE finiranno i sogni dei nostri Shika e Kiba (non ce la facevo
più nemmeno io a continuare a metterli nei capitoli! XD) ma cercate di non
dimenticarli!!! Saranno abbastanza importanti per lo sviluppo della storia... e
intanto capiremo almeno in parte cosa vorrà fare il nostro ero-sennin
Jiraiya!!! Aspetto con ansia le vostre recensioni, amici miei!!! Bacione
Sakurina
Capitolo 12. "Run Away"
I wanna run away
Never say goodbye
I wanna know the truth
Instead of wondering why
I wanna know the answers
No more lies
I wanna shut the door
And open up my mind
("Runaway" by Linkin Park)
Quella
mattina Ino si stava preparando per lasciare l'ospedale. Ma ci stava mettendo
un po' più del previsto. I suoi occhi erano sempre rivolti fuori dalla
finestra, al terso cielo azzurro, mentre dalle sue labbra non uscivano
nient'altro che sospiri. Quando riprendeva il controllo di se stessa, posava lo
sguardo sull'anello che portava all'anulare, arrossendo, e poi ricominciava a
sospirare, trasognata. Insomma, era in stordimento amoroso totale.
Improvvisamente,
la visione del cielo fu offuscata da una grande ombra scura. I pensieri di Ino
vennero interrotti dall'apparizione di Jiraiya sulla finestra. La kunoichi
sobbalzò spaventata, dopodiché si guardò in giro, confusa. Il ninja leggendario
batté sul vetro, invitando la ragazza ad aprirgli.
Jiraiya si
guardò attentamente intorno, sbirciò dalla porta della stanza per assicurarsi
che nessuno stesse arrivando, soprattutto Tsunade. Dopodiché si voltò verso
Ino, fulminandola con sguardo serio.
-"Ragazzina,
adesso dovrai venire via con me senza fare storie."- asserì seccamente
l'uomo.
La biondina
arrossì, indignata: che razza di richieste erano quelle? Come poteva provarci
con una ragazza esageratamente più giovane di lei?
-"Mi
dispiace, Jiraiya-sama, ma sono già impegnata e oltretutto... non accetto
proposte indecenti!!!"- rispose Ino, offesa.
-"Ma
cos'hai capito?!"- sbottò il ninja, arrossendo -"Se avessi voluto
provarci, te l'avrei detto senza troppi giri di parole, signorina... e comunque
anche se sei molto carina, sappi che in questo momento il bene di Konoha viene
prima di qualunque cosa... perciò ti chiedo di resistere al mio fascino e di
restare fedele al tuo fidanzato!!!"- disse Jiraiya, melodrammatico.
Ino inarcò
un sopracciglio perplessa, prendendo la borsa con dentro la sua roba e
dirigendosi verso l'uscita senza degnare di uno sguardo il sennin,
evidentemente ubriaco.
-"Yamanaka
Ino!"- la richiamò Jiraiya, facendola voltare verso di lui -"Tu sei
l'unica speranza di salvezza per Konoha, ora che tua cugina non c'è più... devi
prenderti le tue responsabilità ed essere pronta a combattere per la tua patria
e per i tuoi amici. E' arrivato il momento di far vedere quanto vali come
kunoichi. Lo so che è difficile, dopo la morte di Izumi e ora che sei fidanzata,
però..."- spiegò l'uomo, serio.
-"...ha
ragione, Jiraiya-sama. Io farò tutto ciò che posso per proteggere Konoha, è per
questo che sono andata a combattere da sola contro Yoshi. E se si ripresenterà,
lo batterò ancora."- affermò Ino, convinta.
Il sennin la
rimproverò con sguardo serio.
-"Ragazzina...
quella volta te la sei cavata perché la tua sete di vendetta era tanta, ma
credimi, Yoshi non è uno sprovveduto... la prossima volta non ti basteranno
tenacia e fortuna. Hai bisogno di un aiuto. Da sola non ce la farai."- le
spiegò l'uomo.
Ino abbassò
il volto, pensierosa: in realtà non ce l'aveva fatta da sola neanche la prima
volta. L'apparizione di quella bambina, di quella Saki, era stata decisiva.
Senza di lei a quest'ora non sarebbe stata lì a parlare col maestro.
La biondina
strinse forte la borsa, posando i suoi occhioni azzurri e decisi su quelli del
sennin.
-"Cosa
dovrei fare, Jiraiya-sama?"- chiese Ino, con tono determinato.
-"Seguimi
e lo vedrai..."- sorrise appena l'uomo, soddisfatto di aver convinto la
kunoichi.
h
Kiba aprì
gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin
dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.
Davanti a
lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era
possibile un tale freddo se il sole splendeva?
Faticosamente,
il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.
Intorno,
il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura
desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che
arrivava dal sole.
Il
ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano
velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce
snervante.
Un ghigno
preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni
particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume
nere.
Improvvisamente,
udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco
spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.
-"Akamaru...?
Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo
assordava.
Ma nulla.
Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per
riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.
Passò svariato
tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato. Fu
interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno
alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di incontrare il
suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo gattino, bianco come
la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si strofinava dolcemente. Il
ragazzo indietreggiò un momento, mentre un espressione di disappunto gli si
spaziava sul viso: non sopportava i felini.
Non
appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin
troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.
Corvi.
Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando
qua e là, becchettando qualcosa al suolo.
Kiba
inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque
andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro,
curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.
Il cuore
gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli
uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla
vicinanza del ragazzo.
Proprio
in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in
cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.
Senza
perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu
possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta
accucciata su se stessa, che tremava dolorante.
No. Non
poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati
in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per
forza... Ino. Quando Kiba la raggiunse, non ebbe più alcun dubbio. La ragazza
che amava stava lì, persa in quel deserto, nel mezzo di una pozza di sangue.
Kiba
chiamò il suo nome. Ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Non riusciva, non
riusciva a parlare. La voce gli era svanita. Cercava di urlare, di invocare il
nome della ragazza, ma nulla. Non vi erano che silenzio e dolore nell'aria.
Ino
continuava a stare inginocchiata a terra, piangendo, dandogli le spalle. Non si
era accorta di lui.
Per
cercare di attirare la sua attenzione, Kiba decise di appoggiare la sua mano
sulla candida spalla della biondina. Ma non appena il ragazzo posò
delicatamente la sua mano, questa passò praticamente oltre la spalla di Ino,
come se la ragazza fosse fatta di materia inconsistente, come se fosse stata
uno spirito di aria. Solo allora Kiba notò che Ino... stava scomparendo.
Lentamente, la sua essenza si stava dissolvendo nel nulla, stava diventando
invisibile.
D'istinto,
Kiba si affrettò a trattenerla per un braccio, ma ancora una volta la sua mano
vi passò in mezzo. Il ragazzo fissò atterrito prima la sua mano, inutile e
tremante, poi l'amica, che svaniva sempre più velocemente. Disperato, Kiba si
inginocchiò, portandosi le mani alla testa: non poteva davvero fare niente per
salvarla!
Preda
della rabbia e del dolore, Kiba riempì i polmoni e cercò di urlare
disperatamente con tutte le forze che aveva in corpo...
-"Ino!"-
Il suono
di quel nome aleggiò nell'aria. Ma no. Non era la sua voce. Kiba si voltò di
scatto, ancora sconvolto, e vide correre verso di loro... Shikamaru. Era
proprio lui.
L'amico
si avvicinò a Kiba, inginocchiandosi accanto a Ino e abbracciandola.
-"Andrà
tutto bene. Ci sono io adesso."- asserì Shikamaru, mentre la ragazza riprendeva
consistenza tra le sue braccia.
Ino stava
tornando lentamente alla normalità, non stava più svanendo nel nulla; ora era
possibile abbracciarla e consolare quelle lacrime di dolore. Ma forse, Kiba non
era quello adatto. Lui non poteva chiamare il suo nome, non poteva abbracciarla
e rassicurarla. Era stato Shikamaru a salvarla, non lui.
-"Quello...
è tuo."- disse all'improvviso Shikamaru, indicando a Kiba il gattino
bianco di prima.
-"No...."-
riuscì a rispondere questa volta Kiba.
-"Non
era una domanda. Quello è davvero tuo."- asserì sicuro di sé il chunin col
codino.
Kiba
fissò stranito l'amico, dopodiché si avvicinò al felino, che prese a
strusciarsi su di lui, facendogli le fusa.
Kiba non
riusciva a capirli bene, i gatti.
h
-"Hai
già rivisto Kiba?"- chiese il barista Takefumi con tono malizioso alla
ragazzina al suo fianco.
Hikari, sua
nipote, lo fulminò, arrossendo. I lunghi capelli biondi e ondulati le coprirono
il rossore sulle gote, scivolandole in avanti. Gli occhi color nocciola si
abbassarono, infastiditi, mentre le labbra rosate si piegarono in
un'espressione malinconica. (vedi "I Consigli di Kiba"! NdS XD).
-"No,
non ancora..."- rispose la ragazzina, sistemando i bicchieri appena
asciugati.
-"E
cosa aspetti, scusa?!"- sbottò lo zio, divertito.
-"Non
me la sento..."- si limitò a ribattere la biondina, pacatamente.
-"Uff...
forse non avrei dovuto parlarti della sua cotta per Ino..."- sbuffò l'uomo
dai capelli ossigenati, dispiaciuto.
-"MA
COS'HAI CAPITO, ZIO?! NON ME NE FREGA NIENTE DI CHI E' INNAMORATO QUELLO
SCEMO!!! Anzi, sono contenta per lui... gli ci voleva un po' d'affetto... beh,
vedo che non ha perso tempo a cambiare idea sull'amore... tsè..."- ribatté
Hikari, completamente rossa in volto e con tono polemico.
Improvvisamente,
Kiba sbuffò, entrando nel negozio con aria depressa.
Non appena
lo vide varcare la porta, Hikari si nascose sotto il bancone, preda del panico
più totale. Ogni volta che lo vedeva diventava sempre più carino e sexy, era
una cosa pazzesca!
Senza dire
nulla, l'Inuzuka si accasciò sul bancone, sospirando. Intanto, Takefumi se la
rideva di gusto sotto i baffi.
-"Ehilà,
Kiba! Ti vedo giù di tono oggi! Cosa ti è successo?!"- lo salutò il
barista.
-"Ciao
Take... uff... non hai idea di che incubi faccio ultimamente..."- si
lamentò il ragazzo, premendosi una mano contro le tempie.
-"In
che senso? Non è che fumi troppa roba strana?"- chiese l'uomo, perplesso.
-"Ma
che cavolo dici, Take?! Io sono un bravo ragazzo... fumo solo roba genuina! A
proposito... non senti uno strano odore?"- chiese Kiba, guardandosi
intorno.
-"Che
tipo di odore, scusa?"- chiese il barista, infastidito.
-"Tipo...
di... tipo di cannella!"- rispose l'Inuzuka, alzandosi dallo sgabello,
perplesso.
Hikari, da
sotto il bancone, fu percorsa da una miriade di brividi: si era completamente
dimenticata del super olfatto di Kiba! E il suo profumo di cannella era
inconfondibile...
D'un tratto,
dalla finestra saltò dentro al locale un gattino bianco dal fiocchetto rosa al
collo: lo stesso del sogno del chunin!
L'Inuzuka
sbarrò gli occhi, mentre Akamaru si allontanò dal suo solito angolino,
avvicinandosi al felino, ringhiando.
"Nooooo...
Momo-chan... vattene!" cercò di farle intendere a gesti la sua padroncina
da dietro il bancone.
La gattina
guardò storto Hikari, voltandosi verso Akamaru e rizzando il pelo spaventata.
-"Akamaru,
smettila!"- lo rimproverò stranamente Kiba, che si era sempre divertito a
vedere il suo cane inseguire i tanto odiati gatti.
Akamaru
protestò mugulando, ritornando nel suo angolino, deluso. Intanto, il ragazzo
fissava quella palla di pelo bianca inquieto, ripensando alle parole di
Shikamaru nel suo sogno: quello è davvero tuo.
-"Tsè...
io odio i felini!"- sbottò Kiba, voltandosi irritato.
All'udire
quelle parole, il sopracciglio di Hikari guizzò di scatto, altamente
infastidito. Non sopportava quando Kiba, amante di quelle belve feroci e
bavose, insultava i suoi amati e graziosi gattini. Era una guerra che portavano
avanti fin da piccoli in nome dei loro clan, da quando le loro famiglie gli
regalarono il piccolo Akamaru e la piccola Momoiro. Inuzuka contro Nekozuka:
forse la guerra tra clan più antica della terra!
Ma Hikari
decise di trattenersi, non era il caso di farsi scoprire per quella
sciocchezza.
-"Ma
quel gattaccio è tuo, Take?"- chiese Kiba, con tono scocciato.
"Gattaccio?"
pensò la ragazzina, sempre più adirata.
-"Oh...
quello? Quello... nooo, non è mio... viene qui di tanto in tanto a bere un po'
di latte, tutto qui..."- ridacchiò Takefumi, intimorito dall'aura
infuocata che proveniva da sotto il bancone.
-"Mah...
comunque quella palla di pulci mi sembra familiare... con quel fiocchetto così
scemo... mah, forse mi starò facendo troppe paranoie... me ne vado!"-
sbottò l'Inuzuka, dirigendosi verso la porta.
"...fiocchetto
scemo?!" pensò ancora Hikari, mentre la rabbia cresceva.
-"Ehi,
e non prendi niente, Kiba?"- gli chiese il barista, ma subito per risposta
ricevette un dolorosissimo pugno sul piede dalla nipote.
-"No, sono
solo venuto a romperti un po' le scatole e basta, devo andare a trovare Ino che
è uscita dall'ospedale! E poi ti giuro che non prenderò più niente da te se
prima non cacci quel felino feroce dal tuo bar! Bye bye!"- lo salutò il
chunin, uscendo dal negozio in compagnia di Akamaru.
-"QUELLO
SCEMOOOOO!!!"- sbottò Hikari subito dopo che il ragazzo se ne fu andato.
-"NON SI RICORDA NEMMENO DELLA MIA MOMO-CHAN!!! E COME OSA OFFENDERLA IN
QUEL MODO?!? QUANDO LO PRENDO GLI DO UNA LEZIONE COI FIOCCHI!!!"- si sfogò
ancora la biondina, facendo ridere a crepapelle lo zio. Quei due non cambiavano
mai.
h
Shikamaru
aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte
dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.
Una forte
luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio.
Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che
accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.
Abituato
alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno
spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva
essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero
striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena
estate, infuocato ed afoso.
Il
ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava
esattamente? Come fare per tornare a casa?
Shikamaru
continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando
poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente
poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.
Come
sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida.
Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.
Improvvisamente,
Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna.
Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano
cercando qualcuno.
-"Saki!
Saki!"-
Shikamaru
poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da
uomo. Ma erano ancora lontane.
Il
ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a
sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.
Seduta
per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli
dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e
ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa:
stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò
intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.
La pelle
candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate.
I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione
impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello,
non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che
probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia,
lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.
Quella
bambina... assomigliava moltissimo ad Ino. Gli occhi, i capelli, l'espressione
impegnata... il viso no, quello era più arrotondato, non era suo. E i capelli
ondulati non erano come quelli di Ino, sempre liscissimi. Ma per tutto il
resto... sì, sembrava proprio una piccola Ino in miniatura, forse più bella, se
possibile.
Un
sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore di Shikamaru. Si era commosso
per via di quella bambina? Che razza di assurdità... no, non poteva essere. Si
sentiva strano, però, perché quella somiglianza con Ino lo spiazzava parecchio.
Le voci,
intanto, erano più vicine.
-"Saki!
Saki!"-
Shikamaru
si avvicinò alla bambina, pestando per caso un legnetto e facendo rumore.
La bambina
alzò di scatto gli occhi verso Shikamaru.
Non si
spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando Shikamaru con aria perplessa.
Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per
qualche motivo. Ma sicuramente non le faceva paura. Probabilmente... lo
conosceva. Lo fissava confusa, piegando la testa prima a destra e poi a
sinistra, studiandone ogni particolare con precisione. Cercava di individuare
cosa fosse quel qualcosa che non la convinceva.
Poi,
ancora quelle voci. Sempre più vicine.
-"Saki!
Saki!"-
La
piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però quell'uomo che la
chiamava non poteva essere... in due posti contemporaneamente.
La
biondina si avvicinò stranita a Shikamaru. I due si fissarono negli occhi. Quell'azzurro
profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina, fragile ed esile, venata
dall'indecisione, parlò.
-"Papà...?"-
chiese dubbiosa, fissando Shikamaru.
Shikamaru
percepì un tonfo al cuore. Era come se non riuscisse a respirare. Quella
bambina, quella Ino in miniatura, quel piccolo angioletto dagli occhi
cerulei...
Shikamaru
fissò l'immagine di quella bimba annebbiarsi gradualmente davanti ai suoi
occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di più.
-"Saki!
Saki!"-.
h
-"OH
CAZZO!!!"- sbottò Shikamaru, svegliandosi di colpo.
Choji,
seduto lì di fianco a lui, si spaventò talmente tanto che gli andarono le
patatine di traverso, rischiando di soffocare.
-"Ehi
Cho, calmati!!!"- lo aiutò il Nara, dandogli delle forti pacche sulla
schiena per aiutarlo.
-"Ma
sei impazzito?!? Perché diavolo ti svegli all'improvviso urlando come un
pazzo?!"- ringhiò l'Akimichi, furibondo.
Shikamaru lo
fissò stranito per qualche secondo, portandosi una mano sul cuore che
tamburellava come un matto. Ritornò con la mente al suo sogno, alla bambina,
alla sua vocina tenera.
"...papà?".
-"...Saki..."-
sussurrò appena il ragazzo, mentre lo stomaco gli si chiudeva in una morsa. Era
solo un sogno, uno stupido e maledettissimo sogno. Eppure... sembrava così reale.
Ma no, come poteva essere sua figlia? Così piccola, così bella, così
graziosa... così uguale a Ino.
-"Shikamaru...
che ti succede? Stai male?"- chiese Choji, preoccupato vedendo il volto
pallido dell'amico.
-"Come...
come fai ad amare così tanto qualcuno... che non hai ancora conosciuto?"-
chiese il Nara, portando come sempre gli occhi al cielo, ripensando alla
dolcissima bambina dai lunghi capelli ondulati color dell'oro.
-"Shikamaru!"-
neanche il tempo di rispondere, che qualcuno richiamò la loro attenzione.
I due chunin
si voltarono, incontrando lo sguardo preoccupato di Kiba.
-"Kiba...
che succede?"- chiese Shikamaru, perplesso.
-"Shika...
Ino non è ancora tornata a casa, lo sai? Sono andato all'ospedale a cercarla
con Sakura, ma non c'era neanche lì... dobbiamo andare dall'Hokage."-
asserì seccamente l'Inuzuka.
-"Ehi,
calmati Kiba! Cos'è tutta quest'ansia?!"- sbottò il Nara, raggiungendolo
con l'Akimichi.
-"Fidati
di me, Shika... andiamo da Tsunade-sama..."- gli suggerì l'amico,
aggrottando le sopracciglia, agitato. Non poteva fare a meno di pensare al suo
sogno. Ino che spariva... se il gatto bianco si era rivelato reale, allora
probabilmente anche la compagna era in pericolo. -"I nostri sogni,
Shika... sono reali. Sono premonitori. Almeno, il mio lo è stato, fino ad
adesso."- concluse Kiba, fulminando l'amico con lo sguardo.
-"Cosa...?"-
rimase spiazzato il ragazzo col codino.
-"E
credimi, nel mio sogno... Ino non faceva una bella fine... se non ci fossi...
ma lasciamo perdere. Dobbiamo correre dall'Hokage. Basta cazzeggiare."-
asserì l'Inuzuka, deciso, tagliando corto.
Shikamaru
ebbe solo la forza di annuire, convinto dalla determinazione di Kiba. Se i loro
sogni erano veri, allora Saki era... sarebbe stata...
h
Ino si fermò,
voltandosi verso Konoha, lanciandole un'ultima occhiata malinconica. Jiraiya
l'aspettò, fissandola preoccupato: chissà se Lei avrebbe accettato di allenare
una ragazzina a prima vista così debole. Quella donna (o qualunque cosa fosse)
era terribilmente indisponente e maleducata, addirittura peggio di Tsunade. Gli
veniva la pelle d'oca solo all'idea di doverla incontrare ancora dopo tanti
anni.
La Yamanaka
sospirò ancora, lanciando uno sguardo furtivo al cielo e subito dopo al suo
anello: Jiraiya non le aveva nemmeno permesso di salutarlo, era partita in
fretta e furia e in tutta segretezza. Sicuramente, Shikamaru si sarebbe
preoccupato molto della sua scomparsa. Ma era l'unico modo che aveva per
proteggerlo. L'unico modo per dimostrargli quanto anche lei lo amasse con tutto
il cuore. L'unico modo.
-"Andiamo,
Jiraiya-sama."- asserì sicura di sé la ragazza, chiudendo con forza il
palmo delle mani.
Il sennin
annuì, riprendendo il cammino con la bella chunin. Un cammino troppo breve,
purtroppo.
Dedico
questo capitolo
A
Luna123
Grazie
per essermi stata
Vicina
l'altra sera...
Tvtb
Sakurina
Per
rispondere brevemente alle recensioni...
X Nidaime: Bea,
è tornato Kibaaaaa!!!
X Queen of
Night: Ma come fai ad azzeccare sempre tuttoooo!!! Continua la tua fic che
mi ha preso troppissimo!!!
X Celiane: Sono
contenta che continui a leggere e grazie per le recensioni sulla ff di
Tenten!!!
X Andrea: Purtroppo
non ho visto George... ti giuro che l'ho cercato troppo in giro, magari era
camuffato XD mi ha shockato troppo una cosa sul tuo space... ma come tifi
Toroooooooo???!!! Maddai ero sicura che fossi un romanista stravotato a Totti
noooo che shock!!! Scusa la mia parentesi da fissata per il calcio!!!
X Luna: oltre
alla piccola dedica, ti volevo dire che sono contenta che tu sia tornata con le
tue splendide recensioni, grazie!!! Il 2007 è stato bello perché ti ho
conosciuta, speriamo che il 2008 ci permetta di conoscerci meglio! XD
X Ayumi: Curami
bene Shika sul tuo pc, mi raccomando!!! Grazie per le tue recensioni e email e
soprattutto per il tuo continuo sostegno!!! Grazie Grazie Grazie!!! W
ShikaIno!!!
Ciao a
tutti! Ultimamente pubblico capitoli a manetta perché sono consapevole che
appena ricomincerà la scuola non ne avrò più il tempo (purtroppo T.T).
Tanto per
cominciare vorrei ringraziarvi di cuore per seguire la mia lunghissima storia e
scommetto che vi starete anche rompendo le scatole, ma ho così tante idee per
la testa che si allunga sempre di più... del resto non è semplice portare
avanti la vita di ben tre protagonisti, curandone pensieri ed emozioni... mi
sto impegnando al massimo comunque!!! T.T
Questo
capitolo potrà sembrarvi il più noioso ma in realtà per me è il più importante,
tanto che l'ho intitolato come tutta la storia (English version però XD). In
realtà è molto discorsivo ed esplicativo, ma ci voleva una parte teorica per
spiegare cosa succede con questi duelli mentali, no? Veramente, mi sono fatta
una marea di viaggi mentali tipo Kishimoto per spiegare bene cosa succede nella
testolina bacata di Ino e per descrivere come sta la sua anima fragile... spero
di non essere stata troppo noiosa, è solo che quando mi faccio prendere la mano
scrivo scrivo e scrivo senza più fermarmi... e poi mi sembra tutto così
importante che non riesco a cancellare niente... questo cose mi prendono
troppo... perdonatemi e non sputatemi in un occhio! Saranno i miei libri
buddisti a condizionarmi la testa... XD XD XD mah!
Spero
comunque che abbiate voglia di recensire e prometto che il prossimo cap sarà
più leggero! Vi voglio bene! Bacione Sakurina
P.S.
Fatemi gli auguri che domani 6 gennaio è la mia festa! XD XD XD ah ah ah più
befana di me...
Capitolo 13.
"The Mind's Maze"
Words are useless, especially
sentences
They don't stand for anything
How could they explain how I feel
Travelling, travelling,
Leaving logic and reason
Travelling, travelling,
In the arms of unconsciousness
And all that you've ever learned
Try to forget
I'll never explain again
("Bedtime Story" by
Madonna)
-"Maledizione!!!"-
urlò Tsunade, battendo con violenza i pugni sulla scrivania.
Sakura e
Shizune sobbalzarono spaventate, mentre Shikamaru, Choji e Kiba si fissarono
perplessi. L'Hokage era decisamente adirata, un'aura rossastra sembrava essere
comparsa intorno a lei.
La donna si
morse un'unghia, nervosamente.
-"Quell'idiota
di Jiraiya!!! Deve sempre fare di testa sua, che razza di testardo..."-
ringhiò furibonda la sennin.
-"Che
c'entra Jiraiya, adesso?"- chiese Shikamaru, allarmato dalla sfuriata
della donna.
L'Hokage si
alzò dalla sua sedia, cominciando a camminare avanti e indietro nervosamente.
-"E'
stato sicuramente Jiraiya a portare via Ino..."- asserì Tsunade,
fissandoli seriamente.
-"Oh
no!!! Allora è in serio pericolo, povera Ino!!!"- si allarmò Kiba,
pensando alla passione del sennin per le donne.
-"Calmati
Kiba... non è per quello che l'ha portata via... in realtà vuole farla allenare
in vista di un prossimo duello con Yoshi."- spiegò la bionda, fissando
fuori dalla finestra perplessa.
-"Mi
scusi, Tsunade-sama..."- cominciò Kiba, pensieroso -"...ma se Ino è
stata in grado di spezzare un duello mentale senza averne mai sostenuto uno,
perché anche per noi non potrebbe essere la stessa cosa?"-.
-"In
realtà, da quanto ho capito, anche se inconsciamente Ino deve aver usato un
attacco psichico o comunque ci deve essere stato qualcosa a disturbare
l'attacco mentale di Yoshi... ma non posso saperlo visto che non ho nemmeno
avuto tempo di parlarle, grazie a Jiraiya che l'ha portata via subito!!!"-
sbottò la donna, irritata.
-"Beh,
ma allora... non c'è da preoccuparsi, no? Insomma... siamo tutti coscienti che
in fondo Ino è l'unica in grado di sostenere un duello mentale con i ninja del
Sogno. Se Jiraiya vuole aiutarla a migliorare, c'è solo da stare tranquilli,
no?"- dichiarò Shikamaru, analizzando obiettivamente la faccenda.
-"Il
problema è proprio chi l'allenerà... Jiraiya la sta solo accompagnando,
nemmeno lui è in grado di contrastare un duello mentale..."- sospirò
l'Hokage.
-"Come
sarebbe a dire chi?!"- ripeté ansioso Shikamaru.
-"Dove
la sta portando, Tsunade-sama?!"- chiese Kiba, preoccupato.
Tsunade non
rispose. Si limitò a fissare fuori dalla finestra, sospirando. Ricordava
perfettamente che il Terzo Hokage si era raccomandato di entrare in contatto il
meno possibile con quelle creature, perché erano infide e diaboliche. E come sempre,
Jiraiya faceva di testa sua. Portare Ino da Lei. Ino, solamente una chunin!
Cosa pretendeva di fare quel pazzo?! Ma ora, era troppo tardi. Tsunade si era
voluta fidare di lui e come sempre quel cocciuto aveva fatto di testa sua,
mettendoci di mezzo anche una sua allieva, per giunta.
-"Andatevene,
adesso. Kakashi ha bisogno di aiuto per organizzare le difese intorno a
Konoha."- si limitò a dire la donna.
-"Cosa?!
Non penserà di cavarsela così senza dirci dove si trova Ino, non è
vero?!"- urlò Shikamaru, contrariato.
L'Hokage si
voltò, fulminandolo con lo sguardo.
-"Non
sono affari riguardanti voi semplici chunin, questi..."- ribatté fredda la
donna.
-"Ma--"-
cercò di protestare il Nara.
-"Ma
niente, Shikamaru!!! Il vostro fidanzamento non influisce in alcun modo sulla
mia decisione. Se vuoi sapere qualcosa su questa faccenda, comincia a diventare
jonin e forse ne riparleremo! Ma fino ad allora, e credo che sia un'allora
molto lontano, rimani al tuo posto e preoccupati delle tue missioni da chunin.
Spero di essere stata chiara! Ora andatevene!!!"- sbraitò Tsunade, che non
ne poteva più di uomini testardi per quel giorno.
Shikamaru fu
assalito da un impeto di rabbia che lo portò a tirare un forte pugno contro il
muro, facendo spaventare tutti. Dopo aver lanciato un'occhiataccia a
quell'Hokage così cocciuta, il ragazzo uscì dall'ufficio sbattendo
violentemente la porta, seguito a ruota dai suoi fedeli amici.
h
Dopo poche
ore di cammino verso sud, Jiraiya e Ino si fermarono davanti ad alcune alte
montagne. Di fronte a loro una piccola grotta.
-"Seguimi..."-
ordinò il sennin, entrandovi.
La chunin fu
pervasa da alcuni brividi di disgusto. Cos'aveva in mente di fare quel maniaco?
Non c'era da fidarsi ad entrare in una grotta buia insieme a lui. Ma presto la
Yamanaka fu colpita dall'espressione seria stampata sul volto del ninja
leggendario: non l'aveva mai visto così preoccupato. Anzi, sembrava quasi
intimorito e sicuramente saltarle addosso era l'ultimo (o quasi) dei suoi
pensieri.
Deglutendo,
la biondina lo seguì. La grotta in realtà non si addentrava molto nelle
montagne, finiva quasi subito.
Jiraiya si
concentrò sulla parete di pietra che li bloccava. Ino si guardò attorno,
spaesata: era un vicolo ceco. Eppure l'uomo sembrava convinto di essere nel
posto giusto.
-"Jiraiya-sama..."-
fece per chiedere la ragazza, per nulla convinta.
-"Ino."-
la interruppe lui, immediatamente. Lei lo ascoltò con attenzione, preda dell'ansia
che aleggiava nell'aria. -"Ascoltami bene. Qualunque cosa tu veda, non
dire nulla. E soprattutto, non parlare tranne se vieni interpellata. Lei è un
po'... diciamo... non è molto alla mano, ecco. E' irascibile e superba. Si
arrabbierà molto della tua presenza, ma tu ignorala, ci penserò io a
convincerla. Non mentirle mai, lei ti scoprirebbe subito. Lei... non è
umana."- spiegò Jiraiya, agitato.
La Yamanaka
si limitò ad annuire, un po' allarmata dalle parole del sennin.
-"Solo
una cosa... in che senso non è umana?"- chiese la ragazza, con voce
tremante.
-"Lei è
una sottospecie di divinità, ninfa o qualcosa del genere... non l'ho mai capito
bene..."- rispose l'uomo, inginocchiandosi e cominciando a disegnare dei
simboli sul muro. Presto Jiraiya iniziò a pronunciare una specie di
invocazione, fino a quando la parete di pietra non cominciò a sparire
lentamente, aprendosi come una finestra verso un'altra dimensione.
Ino vide
soltanto un forte raggio di luce, che la portò istintivamente a coprirsi gli
occhi con le mani. Quando li riaprì, si ritrovò in un grande giardino fiorito,
splendido, ricco delle più varie specie di fiori, anche mai visti in vita sua.
Vedendo che
Jiraiya percorreva sicuro di sé un piccolo viottolo ciottoloso, la biondina lo
seguì, guardandosi attorno estasiata: quello era il paradiso per lei. Si
potevano vedere persino splendide fontane e marmoree colonne greche adornare
quel posto meraviglioso.
-"Non
ti incantare troppo... è tutto un'illusione."- le disse improvvisamente il
sennin.
Proprio in
quell'istante, una splendida farfalla lucente svolazzò davanti a lei e quando
la biondina sollevò la mano toccandola, come incantata, questa svanì. Ino ci
rimase male, continuando a guardare intorno a sé con occhi più accorti.
Presto
raggiunsero un tempietto, al cui centro stava una sottospecie di trono. Seduta
su di esso stava una bellissima donna dai lunghi capelli color rubino legati in
una coda alta, occhi color del ghiaccio, indosso solo una lunga veste bianca da
vestale, che non lasciava molto spazio all'immaginazione.
Un sorriso
divertito le si spaziò sul volto vedendo i due avvicinarsi al suo cospetto.
-"Jiraiya,
da quanto tempo.."- ghignò compiaciuta.
-"Asha...
bella come sempre, vedo..."- sorrise Jiraiya, mantenendo un tono calmo e
tranquillo, mascherando alla perfezione il suo nervosismo.
Ino fissò
incantata quella bellissima donna: allora era di lei che il sennin aveva così
paura? Eppure, sembrava del tutto umana... ma l'apparenza ingannava, e Ino lo
sapeva fin troppo bene.
-"E'
passato un po' di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, Jiraiya... quanto
sarà, una ventina d'anni?"- sghignazzò Asha, divertita -"Ti trovò
invecchiato, caro amico mio..."-.
-"Tu
invece sei giovane e bella come sempre, cara Asha..."- ribatté il sennin,
mantenendo un tono calmo e vagamente sornione.
-"Beh,
per una come me che ha più di 500 anni, cosa vuoi che sia un ventennio? Vale
per me quanto un granello di sabbia..."- sorrise compiaciuta la donna.
-"E comunque... non credi sia troppo giovane per te?"- cambiò
discorso Asha, indicando con un cenno Ino.
Jiraiya e la
ragazza si fissarono perplessi, dopodiché l'uomo si schiarì la voce con due
colpetti di tosse.
-"Ehm...
in verità, lei non è... cioè... lei è lo scopo per cui siamo venuti fin
qui."- disse il sennin, vagamente indeciso.
Asha inarcò
un sopracciglio, infastidita.
-"Sarebbe
a dire?"- chiese con tono irritato.
-"Lei...
lei è l'unica possibilità di salvezza per Konoha, Asha, e abbiamo bisogno del
tuo aiuto per..."- cercò di spiegare l'uomo prima di essere interrotto.
-"Alt, alt, alt! Fermati un momento, Jiraiya... chi è questa
ragazzina?"- domandò sempre più costernata.
-"Sono
Ino Yamanaka, chunin della Foglia."- rispose Ino, ma subito fu fulminata
dallo sguardo del maestro.
Asha scoppiò
in una risata estremamente divertita, che risuonò come un eco spettrale per
tutto quel mondo irreale.
-"Oh
cielo, Jiraiya... mi stupisci ogni volta di più..."- si asciugò qualche
lacrimuccia divertita la donna -"...per me è già umiliante abbassarmi ad
incontrare i famosi ninja leggendari, per quale assurdo motivo pensi che io
debba accettare di parlare con una misera chunin della Foglia?"- rise
Asha, strabiliata.
Jiraiya
strinse i pugni, preoccupato: era esattamente il tipo di reazione che si
aspettava da lei.
-"Asha,
ti prego... i ninja del Sogno stanno attaccando Konoha e non siamo in grado di
difenderci... Ino non è una kunoichi normale, credimi! Lei, pur non avendo mai
sostenuto un duello mentale in vita sua, è riuscita a sopravvivere allo scontro
psichico con Yoshi, il principe del Sogno... è per questo che credo valga la
pena di allenarla, Asha."- spiegò con fervore il sennin.
Asha piegò
leggermente la testa di lato, cominciando a scrutare Ino attentamente con i
suoi gelidi occhi di ghiaccio.
-"Mmh...
non è possibile che una semplice kunoichi sia riuscita a sopravvivere a un
duello mentale con un ninja del Sogno, per quanto Yoshi possa essere un
inetto... ci deve essere stata per forza una contaminazione spirituale,
qualcuno deve averla aiutata con la sua forza spirituale..."- chiarì la
donna, acquisendo un tono più serio.
Ino corrugò
la fronte, ripensando alla piccola Saki: forse era stata lei ad aiutarla?
-"...a
parte questo, diciamo che è stata comunque sorprendente la tua impresa, ragazzina.
A dir poco irreale, direi."- concluse Asha, congiungendo le mani,
pensierosa.
-"Asha...
questa ragazza è una Yamanaka... il suo clan era originario del Villaggio del
Sogno, forse è per questo che lei è riuscita in questo intento."- aggiunse
Jiraiya.
-"Ah
sì? Dunque il tuo era uno dei famosi "clan fuggitivi" del Sogno? Beh,
adesso si spiega tutto... la ragazzina deve essersi difesa utilizzando
inconsciamente un attacco psichico, del resto è normale, considerando che nelle
sue vene scorre sangue del Sogno... massì, adesso che la guardo bene posso
riconoscerne i tratti tipici: capelli biondi, occhi azzurri... eh già.
Tipicamente del Sogno."- annuì Asha, soddisfatta delle sue deduzioni.
-"Sì,
ma adesso Ino ha bisogno di te. Tu sei l'unica a conoscere le tecniche
utilizzate da quegli shinobi, sei l'autorità in campo di duelli psichici. Sei
l'unica che può aiutarci a salvare Konoha."- la pregò il sennin.
-"Per
quale assurdo motivo dovrei farlo, Jiraiya? Io sono sempre stata neutrale, lo
sai. Anzi, più che neutrale, io sono sempre stata superiore alle vostre
insensate guerre fra villaggi... perché mai dovrei schierarmi con Konoha,
adesso? In fondo, i ninja del Sogno hanno ragione ad agire così, cercano
solamente la loro vendetta..."- asserì la donna, convinta.
-"Asha...
allora noi li distruggemmo per difesa... loro vogliono eliminarci per
vendetta... non è esattamente la stessa cosa..."- sibilò Jiraiya,
irritato.
Asha
sospirò, vedendo l'ansia scritta a grandi lettere sul volto del vecchio amico.
Portò il suo sguardo perplesso sulla bella ragazza al suo fianco: sembrava così
debole, del resto era normale, era solo una chunin. Una ragazzina che avrà
avuto sì e no una diciottina d'anni e sulle cui spalle pesava il destino di
un'intero villaggio.
Forse mossa
dalla pietà verso quella kunoichi, Asha si alzò e si diresse verso i due
shinobi, sbuffando. Incrociò le braccia, esitando per qualche secondo sugli
occhi scuri del sennin e su quelli cerulei della biondina.
-"Se
Tsunade ha puntato tutto su una semplice chunin, suppongo che la situazione
debba essere abbastanza grave..."- sospirò Asha, voltandosi di spalle e
allontanandosi di qualche passo. Voltò il viso verso Ino, scrutandola
perplessa. -"A quanto vedo, però... nonostante Tsunade sia diventata
Hokage, non ha smesso di giocare d'azzardo con il destino, vero
Jiraiya?"-.
Il sennin
non rispose, aveva intuito che Asha fortunatamente stava valutando seriamente
la sua proposta. Voleva lasciarla riflettere in pace, sapeva quanto fosse
irritabile se disturbata.
-"Come
hai detto di chiamarti, ragazzina?"- chiese la donna, fronteggiando Ino.
-"Ino
Yamanaka."- rispose la biondina, sostenendo a meraviglia lo sguardo della
rossa.
-"Ino...
nella mia tradizione, è il nome di una divinità marina, lo sai? La dea bianca,
protettrice dei marinai... chissà, forse è destino, forse no..."- sospirò
Asha, perplessa -"Ino, dimmi, sei sicura di quello che stai facendo? Vuoi
davvero rischiare la tua vita per i tuoi compagni?"- chiese infine,
seriamente.
-"Sì!"-
esclamò la Yamanaka, sicura di sè.
-"E
sia."- asserì infine la donna, dandole le spalle. -"Jiraiya, vattene
via, ora. Proverò ad insegnare a questa ragazzina l'arte della mente. Vedremo
se sarà così abile da riuscire a seguirmi."- concluse infine, facendo un
cenno a Ino.
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Kiba e
Shikamaru stavano seduti in riva al fiume, il primo guardava Akamaru rincorrere
dei gatti, il secondo sdraiato fissava il cielo grigio sopra di loro.
Il ragazzo
col codino chiuse gli occhi, pensando a Ino. Dio, chissà dov'era e cosa stava
facendo. Chissà se stava bene. Ma perché lei doveva essere l'unica in grado di
affrontare quei pazzi sanguinari del Sogno? Lei, così bella e fragile...
Improvvisamente,
qualcosa di freddo bagnò la guancia del chunin, facendogli riaprire gli occhi:
dall'alto del cielo plumbeo, tanti piccoli fiocchi di neve stavano cominciando
a cadere sul Villaggio della Foglia, silenziosi e delicati.
-"Nevica..."-
sospirò Kiba, aprendo la mano verso il cielo.
Shikamaru si
limitò a fissare la neve senza rispondere. Quella era la prima nevicata
dell'anno. Ricordava che ogni volta che iniziava a nevicare, lui era sempre in
compagnia di Ino, per qualche strano motivo. Ovviamente, lei amava la neve, lui
la odiava; e ovviamente finivano sempre ad ammazzarsi a palle di neve. Era
stranissimo vedere la neve per la prima volta senza Ino al suo fianco. Ma la
cosa più eccezionale era che... era solo il 24 settembre.
-"Maddai,
è assurdo..."- rise appena Kiba, fissando i fiocchi che aumentavano sempre
di più.
-"Assurdo
non sempre vuol dire impossibile..."- asserì Shikamaru, pensieroso.
L'Inuzuka lo
fissò perplesso, chinando la testa di lato. L'amico avvertì la sua confusione,
mostrandogli la sua solita aria seccata. -"Insomma, Kiba... è assurdo che
io abbia regalato un anello di fidanzamento a Ino, eppure è successo."-
gli spiegò il Nara, con tono scocciato.
-"Aaaah...
adesso sì che ho capito perché nevica a settembre!!! Ah ah ah!!!"- scoppiò
a ridere a crepapelle Kiba, divertito.
Shikamaru si
tirò su a sedere, arrossendo violentemente.
-"Ma
che dici, cretino?!"- protestò il Nara, imbarazzato.
Ma Kiba non
riusciva neanche a rispondere da quanto se la rideva.
-"Ah ah
ah... cavolo se le chiedi di sposarti viene giù una bufera ad agosto!!! Ah ah
ah..."- piangeva dalle risate l'Inuzuka, ormai piegato in due.
-"Che
idiota..."- si limitò a sbuffare Shikamaru, portandosi una mano sulla
tempia, ma ridendo anche lui sotto i baffi. In fondo, la risata di Kiba era
contagiosa. Meno male che c'era lì lui a tirarlo su di morale, altrimenti
Shikamaru sarebbe caduto in una profonda depressione.
"Ino...
vorrei che fossi qui con me, adesso..." pensò il ragazzo, chiudendo gli
occhi e rivolgendo il suo cuore a Ino.
h
Finalmente,
Ino e Asha erano rimaste da sole. La donna alzò lievemente la mano e il
splendido giardino attorno a loro svanì, lasciando spazio solo a una grande
oscurità ad avvolgerle.
-"Ti
ricordi di questo posto, Ino?"- chiese Asha, fissando intensamente Ino
negli occhi.
La biondina
la fissò di rimando, vagamente intimorita.
-"Sì...
questo è dove..."- cercò di dire la ragazza, ma venne anticipata dalla
donna.
-"Sì,
esattamente, dove hai visto Sasuke e Hidan, e tutte le altre persone,
ovviamente."- asserì la rossa con tono ovvio e frettoloso.
-"Sì,
ma tu come..."- cercò di protestare Ino, sorpresa.
-"Come
lo so? Prima regola, mai guardare per troppo tempo fisso negli occhi una
persona che sa utilizzare i poteri psichici. Gli occhi sono lo specchio
dell'anima, non lo sai? Dagli occhi arrivi alla mente e quindi allo spirito, se
sai districarsi nel labirinto della mente è facile conoscere tutto di te e del
tuo passato. E' così che funzionano a grandi linee gli attacchi di
Yoshi."- spiegò Asha, con tono perentorio.
La Yamanaka
rimase totalmente senza parole: quella teoria era molto affascinante e
ricordava di aver già sentito quelle parole dallo stesso Yoshi...
"Se
vuoi tenere i tuoi segreti... dovresti evitare di guardarmi per troppo tempo
negli occhi, ma chére...".
-"Dimmi
Ino, che attacchi sai utilizzare?"- chiese la donna, camminando avanti e
indietro nervosamente.
-"Il
capovolgimento spirituale, il controllo mentale, e..."- disse la biondina,
ma subito venne interrotta dalla frenetica ninfa.
-"Bene,
ottimo inizio direi, così saprai differenziare più facilmente la mente dallo
spirito... solo una cosa ti volevo chiedere, Ino. Come pretendi di poter
duellare ancora con Yoshi con uno specchio dell'anima ridotto in quello
stato?"- chiese Asha, con tono scettico.
La kunoichi
corrugò la fronte, confusa: non capiva bene di cosa stesse parlando la donna.
-"Insomma,
Ino... l'anima è come un grande specchio: facile da rompere, difficile da
ricostruire. La tua anima ha molte crepe, non è ancora guarita completamente
dalla morte del tuo maestro e oltretutto le tue incomprensioni col tuo ragazzo
e col tuo amico hanno peggiorato la situazione. Il tuo specchio è molto
instabile ed è stato debilitato pesantemente dallo scontro con Yoshi."-
spiegò chiaramente Asha.
-"Ma
l'anello..."- cercò di ribattere la Yamanaka, portandosi una mano
sull'anulare.
-"Ah
già, quello... come ti ho già detto, è più facile spezzare un'anima che non
risanarla... questo fidanzamento non è che abbia fatto poi molto.
Il vero
problema è che gli attacchi psichici si respingono solo con altri attacchi
psichici e i duelli mentali influiscono inevitabilmente sull'anima. Insomma, in
parole povere... più duelli mentali sosterrai, più il tuo spirito si
indebolirà. Nel tuo stato attuale, sarai in grado di sostenere al massimo altri
due duelli psichici, non di più. Al terzo duello mentale, la tua anima si
spezzerà per la seconda volta e credimi... ci vorrebbe un miracolo per farti
rimanere in vita, a quel punto."- chiarì freddamente la donna.
Una scarica
di brividi freddi pervase la ragazza. Ciò che l'aspettava era agghiacciante.
Non capiva bene il discorso di menti, anime e specchi, ma sapeva che stava
toccando un argomento decisamente delicato. Si era scavata la buca da sola,
insomma, e ci si stava buttando dentro deliberatamente.
-"Ovviamente
tutto questo accadrà se tu sarai in grado di districarti nel labirinto della
mente, e credimi... non è per niente facile. Per iniziare, devi dimenticare
tutto quello che sai: parole, ragione, logica... tutte queste cose non hanno valore
nella mente umana, come peraltro tutti gli insegnamenti ninja. Dimentica tutto
quello che hai imparato fino ad oggi, perché la mente umana... non ha né regole
né schemi da seguire. Sei tu che devi dettare regole e schemi una volta
impossessata della mente altrui. Vediamo come te la cavi, ragazzina."-
sorrise divertita Asha, lanciandole uno sguardo curioso.
Ino
indietreggiò di qualche passo, agitata. Quelle parole facevano terribilmente
paura.
"Shikamaru...
vorrei che fossi qui con me, adesso..." pensò la biondina, chiudendo gli
occhi e rivolgendo il suo cuore a Shikamaru.
A Celiane(che nonostante la pesantezza continua
a leggere! T.T), Nidaime (che forse presto si vedrà portare via
il suo Kiba da una biondina amante dei gatti! XD), a Queen of Night (che da attenta lettrice delle mie
storie mi ha subito sgamato la storia dell'ex di Hikari e a cui presto
volentieri Takefumi il mitico barista XD), a Ayumi (la recensitrice più onnipresente
delle ShikaIno che abbia mai visto XD se mi chiami sensei mi uccidi dall'onore
perché non potrei mai considerarmi tale!), a Andrea (che tifa con fervore per Kiba e Hikari
e per il Toro, ovviamente XD) , a Luna
(che ha già capito tutto dei sogni e del futuro di Kiba e Shika XD) e a Ice_Princes (come il film che mi piace tanto T.T
grazie infinite per recensire la mia storia!!!)...
GRAZIE
MILLISSIME A TUTTIIIII!!! Le vostre recensioni sono la mia fonte d'ispirazione più
grande!!! Bacione a tutti Sakurina
Ciauuu a
tutti! Imploro umilmente perdono per averci messo tanto ad aggiornare, ma è
stata un settimana infernale per me... fra verifiche, interrogazioni, compiti
arretrati e allenamenti extra mi sono esaurita troppo... XD. Sorryyyy!!!
Però
rieccomi qui con l'ennesimo capitolo! Ino sarà alle prese con i difficili
insegnamenti di Asha, ce la farà ad imparare tutto prima che Yoshi attacchi
Konoha?
E
soprattutto... che faranno Shikamaru, Kiba e gli altri chunin? Resteranno fermi
ad aspettare Ino o attaccheranno gli shinobi del Sogno rischiando la loro vita?
Leggete e commentate come sempre, mi raccomando! Bacione Grandissimo Sakurina!
Capitolo 14. "Falling In The Black"
Tonight I’m so alone
This sorrow takes ahold
Don’t leave me here so cold
Never want to be so cold
Your touch used to be so kind
Your touch used to give me life
I’ve waited all this time
I’ve wasted so much time
Don’t leave me alone
I’m falling in the black
Slipping through the cracks
Falling to the depths can I ever go
back
Falling inside the black
("Falling
Inside The Black" by Skillet)
Shikamaru
scagliò con forza una pietra verso il fiume. Al suo fianco, Kiba e Choji lo
fissavano preoccupati. Da quando era uscito dall'ufficio dell'Hokage era
praticamente intrattabile.
-"Quella
donna è insopportabile... maledettamente... insopportabile... che
scocciatura!!!"-urlò il Nara, lasciando che l'eco della sua rabbia si
espandesse per tutta Konoha.
Kiba stava
per dirgli qualcosa, ma una voce familiare alle sue spalle lo precedette,
sorprendendolo.
-"Lo
so, lo so... e non conosci nemmeno il suo lato più terribile!"- ridacchiò
Jiraiya.
I tre chunin
si voltarono esterrefatti, fissando il sennin a bocca aperta. Ripresosi dallo
shock prima degli amici, Kiba corse verso l'uomo, fulminandolo con occhi di
fuoco.
-"Dove
diavolo è Ino?!"- ringhiò l'Inuzuka, furibondo.
Jiraiya
ridacchiò lievemente, ignorando il ragazzo e passandogli oltre, avvicinandosi a
Shikamaru.
-"Dov'è
la mia ragazza, Jiraiya-sama?"- chiese il Nara, con tono più controllato
ma fortemente pervaso di agitazione mista a rabbia.
-"Tranquillo,
Ino sta bene. La sta allenando una tipa davvero molto in gamba. Comunque, la
tua fidanzata mi ha chiesto di darti questo..."- disse l'uomo, porgendo a
Shikamaru una catenina con appeso l'anello che aveva regalato ad Ino.
Il chunin lo
afferrò, fissandolo incredulo.
-"Che
significa?!"- chiese con voce tremante, confuso.
-"...significa
che Ino dovrà tornare a riprenderselo, no?"- si limitò a rispondere il
sennin, con un ghigno compiaciuto stampato sul viso.
Un sorriso
di sollievo si spaziò sul volto di Shikamaru, arrossendo mentre si allacciava
la catenella al collo, che ovviamente nascose con cura sotto la maglietta,
lontana da occhi indiscreti e al sicuro. Adesso si sentiva sollevato. Ino
sarebbe tornata presto, lo sentiva.
h
Dall'oscurità
in cui si trovavano, Asha ricreò un splendido lago circondato di cascate. Ino,
in piedi sull'acqua nel centro della distesa lacustre, poteva percepire le
goccioline rinfrescarle il volto, il suono rilassante dell'acqua scrosciante
intorno a sé, ovunque fragili arcobaleni ricreati dal riflesso delle leggere
stille che salivano veloci verso il cielo.
La biondina
sospirò, entusiasta: come poteva anche quel paradiso essere un'illusione?
Asha fissò
la ragazza, inarcando un sopracciglio, seccata.
-"Non
ti illudere, è tutto una mia creazione!"- la riprese la dea, sospirando
rassegnata. -"Sei nel mio mondo, tutto qui è controllato dalla mia
mente..."- specificò poi con aria superiore.
La biondina
riflettè un momento sulle sue parole, distraendosi. Non controllò più il suo
chakra, smettendo di concentrarlo sui piedi per qualche secondo, cadendo così
in acqua. Asha scoppiò a ridere divertita, mentre Ino la fulminava infastidita,
rialzandosi completamente fradicia.
-"Ah ah
ah! Il fatto che tutto sia un'illusione non significa mica che non sia
reale!"- sghignazzò la bellissima dea, guardando la kunoichi dall'alto al
basso.
Una volta in
piedi, un ghigno malizioso si spaziò sulle labbra di Ino, mentre puntava i suoi
occhi divertiti sulla maestra, contemplando la sua vendetta.
-"Beh,
se è così allora... vuol dire che anche il suo aspetto fisico è tutto
un'illusione, vero?"- chiese la Yamanaka, divertita.
Asha fulminò
la biondina, pervasa da miriadi di brividi nervosi e arrossendo irritata.
-"MA-MA...
COME TI PERMETTI, MOCCIOSA?!"- sbottò la dea, toccata nel vivo.
-"Beh,
insomma... sto solamente mettendo in pratica i suoi insegnamenti! Non credo a
ciò che vedo! E poi, diciamocelo... 500 anni sono tanti e suppongo che essere
immortali non significa essere eternamente giovani, no?"- continuò con le
sue frecciatine la ragazza.
-"Smettila
subito!!!"- ringhiò Asha, ancora furibonda -"Parli tanto bene solo
perché adesso sei bella e giovane... voglio vederti quando diventerai
vecchia!!!"- concluse poi, ignorando le risatine divertite dell'alunna,
ancora rossa in volto. -"Ma bando a questi inconvenevoli, ragazzina...
analizziamo la situazione, piuttosto. Come abbiamo già detto, hai a
disposizione solo due duelli mentali. Ragion per cui devi assolutamente
eliminare Yoshi al primo colpo, okay?"- spiegò la rossa.
-"In
che senso? Scusami, ma se non lo faccio fuori al primo colpo, mi rimane ancora
una seconda occasione!"- protestò Ino, incrociando le braccia, dubbiosa.
Il volto di
Asha si fece immediatamente serio.
-"No,
tu non capisci, Ino... evidentemente non sai che Yoshi ha un fratello
maggiore..."- disse con voce intimorita la divinità.
La biondina
piegò lievemente di lato la testa, perplessa.
-"Un...
fratello?"- chiese, confusa.
-"Sì,
Ryuu Ayumu, erede principale della sua potente casata. Parliamone chiaramente,
Ino. Yoshi è un povero inetto, una volta che ti avrò insegnato le tecniche
basilari dei duelli mentali capirai anche tu che quello stupido sa usare solo
gli attacchi più semplici. Ma suo fratello... ti dico solo che il suo nome
dovrebbe significare qualcosa come "Dragone del sogno che cammina",
il che dice tutto..."- sospirò Asha, guardando il cielo, preoccupata.
La Yamanaka
deglutì, intimorita. Quella era l'ultima cosa che si sarebbe aspettata. Ci
mancava solo il fratello cattivo stile Uchiha.
-"Ragion
per cui cerca di fare fuori al primo colpo Yoshi, e conserva gelosamente il tuo
ultimo duello mentale, perché non potrai sostenerne altri per almeno sei
mesi... l'ultimo duello lo conserverai per emergenza. Mi raccomando, non
attaccare MAI per prima Ryuu... se sarà lui a fare la prima mossa, tu cerca di
fuggire e se non ci riesci, solo allora potrai utilizzare il tuo ultimo attacco
psichico. Ma sappi che combattere contro Ryuu Ayumu sarebbe un suicidio bello e
buono per una novellina come te!"- asserì Asha, con tono turbato
-"...anche per me combattere contro di lui sarebbe un'impresa, credimi.
Ryuu ha ereditato alla perfezione tutte le tecniche del Sogno. Oltre a
conoscere molte tecniche di distruzione mentale sopraffini, ha l'abilità innata
dell'incatenamento onirico..."- spiegò.
-"Sta
parlando ostrogoto per me, Asha-sama... incatenamento onirico?"- chiese la
biondina, sempre più agitata.
-"Sì...
se Ryuu entrasse nella tua mente anche solo una volta e per pochissimi secondi,
lui sarebbe in grado di invaderla nuovamente infiltrandosi nei tuoi sogni. In
questo caso potreste essere anche dalle parti opposte del mondo e lui
riuscirebbe comunque a trovarti... ed è in grado di ucciderti nel sonno senza che
tu neanche te ne renda conto. Insomma... crea incubi mortali."- spiegò la
donna, fulminando la kunoichi con sguardo intransigente. -"Sbrighiamoci,
ora. Yoshi si sta muovendo verso Konoha. Sta venendo a cercarti. Vuole
vendicarsi. Non abbiamo tempo da perdere."- concluse frettolosamente la
divinità.
-"Cosa?!
Di già?!"- sbottò Ino, senza fiato.
Asha si
limitò ad annuire col solito sguardo freddo, dirigendosi verso la cascata più
grande, mentre la Yamanaka fissava quel cielo fittizio desolata: ce l'avrebbe fatta
ad imparare quella fantomatica tecnica in così poco tempo?
"Shikamaru..."
pensò Ino, sospirando.
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-"Una
decina di ninja del Sogno si stanno avvicinando alle porte orientali di Konoha.
Purtroppo Kakashi, Gai, Yamato e Kurenai non sono ancora rientrati dalla
missione di spionaggio."- spiegò Tsunade, con tono allarmato.
Neji e
Shikamaru stavano fermi di fronte a lei, fissandola silenziosi e seri. Sebbene
il chunin ce l'avesse ancora con la sennin, non poteva tirarsi indietro da
quella missione. La sua ragazza aspettava ancora la sua vendetta, e se lui
avesse potuto aiutarla in qualche modo, l'avrebbe fatto senza esitare.
-"Neji,
Shikamaru. Organizzate due gruppi e attaccateli. Dovete fermarli ad ogni costo,
non devono assolutamente avvicinarsi a Konoha. Siete liberi di scegliere chi
volete per il vostro team, ma fate in modo di scegliere solo elementi
emotivamente forti. Vi consiglio comunque di portare Sakura come ninja medico
con voi. Adesso andate e buona fortuna, ragazzi."- concluse l'Hokage, con
sguardo angustiato.
Neji e
Shikamaru si congedarono, senza protestare. Avevano fin troppo chiara la
situazione. E non solo loro. Tutta Konoha era impazzita da quando aveva sentito
parlare di quegli imbattibili ninja in grado di uccidere solo con uno sguardo.
I due
shinobi camminavano affiancati, silenziosi, mentre la gente correva avanti e
indietro per le strade preda del panico.
Presto
raggiunsero i loro compagni, tutti prontamente convocati da Tsunade alla porta
est di Konoha.
-"Cosa
succede?!"- urlò Naruto, correndo verso i due amici.
Shikamaru
abbassò lo sguardo, sbuffando, mentre Neji lo scrutava perplesso.
-"Choji,
Kiba, Naruto, con me."- si limitò a dire il Nara, riaprendo gli occhi e
squadrandoli serio.
-"Lee,
Sai e Shino invece con me."- aggiunse lo Hyuga, fissando i compagni.
-"Sakura,
tu ci seguirai di nascosto, e uscirai ad aiutare i feriti solo in caso di
necessità... anche se le ferite provocate da quei ninja non possono essere
guarite con le arti mediche."- asserì Shikamaru, con tono seccato.
-"Aspettate
un momento! E io?!"- chiese Tenten, fissando Neji delusa.
Il jonin le
regalò un rapido sguardo, scostando subito gli occhi gelidi da lei.
-"Ho
preferito non farti venire."- si limitò a dire lo Hyuga, raggiungendo i
membri del suo nuovo team per dare spiegazioni.
Hinata si
avvicinò all'amica, anche lei delusa.
-"Anche
io sono stata tagliata fuori..."- si lamentò sottovoce la ragazzina.
-"Non
capisco!"- si arrabbiò Tenten, fulminando Shikamaru con lo sguardo.
Il Nara
inarcò un sopracciglio, perplesso, mentre la kunoichi si avvicinava minacciosa.
-"Tu!
Sei stato tu, razza di misogino che non sei altro..."- lo attaccò
verbalmente Tenten.
-"Ehi,
non prendertela con me... è stato Neji a tenervi fuori..."- rispose
Shikamaru, scocciato.
-"Cosa...?
Neji...? Ma... perché...?"- si deluse la kunoichi, abbassando il volto,
depressa.
Il chunin
fissò la ragazza per qualche secondo, perplesso. Adesso finalmente capiva
moltissime cose, vedeva tutto con estrema chiarezza. L'amore era riuscito in
qualche modo ad aprirgli gli occhi.
-"Tenten,
Hinata, non ve la prendete... questa è una missione estremamente pericolosa, e
Neji ci tiene molto a voi... penso che non se la senta di mettervi in una
situazione troppo rischiosa, tutto qui. In fondo, Hinata fa parte della sua
famiglia..."- spiegò Shikamaru, col solito tono passivo.
-"E io?
Io cosa c'entro, scusa?! Io sono sempre stata sua compagna di squadra, l'ho
sempre aiutato in tutto, gli sono sempre stata vicino... perché adesso lui
non..."- chiese Tenten, confusa e agitata.
Il chunin
sbuffò, seccato: non avrebbe mai pensato di dover dire certe cose a una
ragazza. Ma poi pensò che se un giorno avrebbe avuto davvero una figlia,
sarebbe stato inevitabile farle certi discorsi.
-"Senti,
Tenten... anch'io se fossi stato al posto di Neji mi sarei comportato così nei
confronti di Ino."- chiarì il Nara, scocciato.
-"In...
in che senso?"- chiese la kunoichi, perplessa.
-"Nel
senso che l'amore... rende veramente iperprotettivi e scemi."- concluse
Shikamaru sospirando rassegnato, allontanandosi e dirigendosi verso i compagni.
Tenten
arrossì di botto, imbarazzata, mentre Hinata al suo fianco rideva lievemente.
-"Ehi
Shika, che diavolo hai detto a Tenten? Mi sembra sconvolta!"- sghignazzò
Kiba, avvicinandosi all'amico.
-"Mah,
niente... la pura verità."- si limitò a rispondere Shikamaru, con un lieve
sorrisino stampato sul volto.
h
-"Dunque,
Ino."- iniziò Asha, mettendosi di fronte alla kunoichi. -"I duelli
mentali si basano principalmente su due tipi di attacchi basilari: la tecnica
del catturamento mentale e quella dell'infiltrazione mentale. La prima è quella
utilizzata da Yoshi, nonché la più semplice. Questa tecnica consiste nel
catturare la mente dell'avversario nella propria attraverso una rete
spirituale. A quel punto, il ninja che la utilizza deve essere in grado di
riprodurre perfettamente i pensieri e i ricordi dell'avversario nella sua
mente, come in una specie di teatro. Ovviamente nonè sempre possibile ed infatti tu sei riuscita a spezzare questa
tecnica trovando delle discordanze tra i tuoi ricordi e la realtà ricreata da
Yoshi. Questo vuol dire che lui non riesce a padroneggiare questa tecnica
benissimo. Per di più è una tecnica molto pericolosa, perché si porta
l'avversario nel proprio corpo, rischiando quindi di autoferirsi o addirittura
di morire. E' per questo che appena hai spezzato il catturamento di Yoshi lui è
stato male, perché rompendo il suo schema mentale sei anche riuscita a ferirlo.
Non per niente è anche la tecnica del Sogno che si tende ad usare di meno,
insomma... nei duelli mentali tra shinobi del Sogno non è mai stata usata. Si
utilizza solo verso coloro che non conoscono questi attacchi e che quindi non
sanno respingerli. Tu sei riuscita a batterlo, perché comunque è una tecnica
relativamente semplice.
Comunque,
una volta catturata la mente del nemico nella propria, il ninja deve riuscire a
colpire i punti deboli dell'anima con l'obiettivo di distruggerla: distruggi
l'anima, annienti la mente, uccidi il corpo. Questo è il modo di combattere
degli shinobi del Sogno.
Per
distruggere l'anima, i ninja del Sogno possono utilizzare diversi tipi di
schemi: a due, tre, quattro o cinque punti. I punti fragili dell'anima sono
appunto cinque: debolezza, senso di colpa, solitudine, paura e morte. Le
persone più fragili crollano solo dopo i primi due punti, ma alcune riescono a
sopravvivere persino a tutti e cinque, proprio come te: sei riuscita ad
annullare la tua debolezza, hai superato i tuoi sensi di colpa, hai accettato
la tua solitudine, hai affrontato la paura e visto oltre la morte. Ciò
significa che sei una ragazza davvero molto forte. Sei psicologicamente più
forte di Yoshi ed è per questo che ho deciso di allenarti. Perché ti trovo
molto... affascinante. La tua personalità contradditoria mi affascina. Voglio
vedere quanto riesci a destreggiarti con la tua mente, voglio vedere fino a che
punto arriva la tua forza spirituale."- spiegò con calma e chiarezza la
dea.
Ino seguiva
quel discorso fin troppo chiaro con attenzione: le sembrava di assistere ad una
dettagliata lezione di psicologia più che all'insegnamento di una nuova
tecnica. Sentiva un forte interesse nascerle nel cuore, come se il sangue le
stesse ribollendo nelle vene dall'impazienza: un'antica passione era rinata in
lei, quella per tutto ciò che riguardava quel mondo incomprensibile e astratto,
quel misterioso labirinto della mente che permetteva di entrare nell'anima.
-"Imparerò
la tecnica di Yoshi, quindi?"- chiese la ragazza, impaziente.
-"Assolutamente...
no! Quella tecnica è troppo banale e pericolosa e non avrebbe alcun senso
rispondere ai suoi attacchi allo stesso modo! Io ti insegnerò direttamente la
tecnica dell'infiltrazione mentale, un po' più complessa ma molto più efficace.
E' esattamente l'opposto del catturamento mentale. Insomma, se nella prima tecnica
è Yoshi che cattura la tua mente nella sua, con questa mossa tu sarai in grado
di infiltrarti direttamente nella mente del tuo avversario, distruggendola da
dentro. Ovviamente è molto pericolosa anche questa. La difficoltà sta nel fatto
che non si è dentro la proprio mente se non in quella di uno sconosciuto. Per
utilizzare questa mossa è necessario riuscire a districarsi con estrema
scaltrezza nel labirinto mentale altrui, senza perdersi nei suoi più svariati
meandri. D'altronde nessuno può sapere cosa si trova nella testa degli altri,
anche perché nella mente non vi sono regole, è tutto assolutamente illogico e
irrazionale. Diciamo che per utilizzare questa tecnica devi essere molto
manipolatrice e... di larghe vedute, diciamo."- ghignò vagamente compiaciuta
Asha, fissando la ragazza fremente davanti a lei. Sì, in fondo... le
assomigliava molto. Bella, tenace, irascibile, vanitosa e... forte.
Spiritualmente forte.
h
Shikamaru
cadde a terra, sputando sangue. Dietro di lui, Jiro, lo scagnozzo di Yoshi, se
la rideva di gusto. Tutt'intorno tenebre, nient'altro che tenebre.
-"Parla,
pivello... dov'è la tua bella fidanzata?"- chiese lo shinobi del Sogno,
ghignando divertito mentre sollevava di forza il chunin, afferrandolo per il
bavero.
-"...preferirei
morire piuttosto che dirtelo..."- ringhiò Shikamaru, fulminandolo con lo
sguardo.
Purtroppo il
chunin non riusciva a muoversi: era intrappolato nella mente di Jiro e non
poteva fare nient'altro che subire.
-"D'accordo...
ti torturerò fino a quando non parlerai, piccolo bastardo..."- sogghignò
divertito il nemico.
-"Risparmiatelo...
i tuoi lavaggi del cervello non funzionano con me, stronzo..."- sibilò il
Nara, sputando in un occhio all'avversario.
Jiro si
infuriò, buttando a terra il chunin. Shikamaru rimase sdraiato immobile al
suolo, sospirando. Sentiva l'anello sotto la maglia premere contro il suo
petto, ricordandogli che Ino doveva tornare, che ce la stava mettendo tutta per
loro. E lui... non poteva arrendersi, non senza prima vederla ancora, non contro
quei maledetti bastardi.
h
Kiba stava
piegato a terra su se stesso, sofferente. Le parole imperiose di Saburo, la
spalla destra di Yoshi, si espandevano per tutto quel mondo illusorio fatto di
tenebre e silenzio.
L'Inuzuka
aveva il viso rivolto verso il suolo, mentre con le braccia si premeva lo
stomaco dolorante a causa del calcio appena ricevuto dallo scagnozzo.
-"Parla,
chunin. Dove si trova la ragazza che ha osato offendere il principe del Sogno?
Dove avete nascosto Ino?"- chiese Saburo, con tono pacato ma freddo.
Ma nulla, il
chunin non rispondeva. Si limitava a stare immobile, piegato sulle sue
ginocchia.
Dubbioso,
Saburo decise di avvicinarsi a lui: possibile che fosse già morto?
Non appena
gli fu davanti, Kiba alzò di scatto il volto compiaciuto, afferrando
l'avversario prontamente per il bavero e sferrandogli un potente pugno in pieno
volto, facendolo volare all'indietro.
-"Fottiti
bastardo... i tuoi giochetti mentali del cazzo con me non funzionano... si vede
che forse non ho abbastanza cervello da attaccare, ma non m'importa se questo
mi dà la possibilità di spaccarti la faccia..."- ghignò compiaciuto
l'Inuzuka, scrocchiando minacciosamente le dita.
Yoshi sarà
pure stato forte, ma i suoi scagnozzi erano... patetici. Pensavano davvero che
bastassero qualche calcio e qualche minaccia per stendere Kiba Inuzuka e
Shikamaru Nara di Konoha?
Un mega
ringraziamento e un mega bacio come sempre ai miei adorati recensitori:
Nidaime, Ayumi, AtegeV, Ice_Princes, Luna, BabyPunkettin@, Andrea e Queen of
Night! Thank youuu Bacione Sakurina
Ciao carissimi e costantissimi
lettori della mia fic! Dio mio, il 15° capitolo...
mai scritto nulla di così lungo T.T ... andando di
questo passo con la scuola chissà quando avrò tempo di finirla! Vi rinnovo le
scuse per il ritardo, ma sapete com'è, questa benedetta scuola XD... per chi
non lo sapesse, beh, è una vera... scocciatura! Mpf!
Non vedo l'ora che sia finita! W l'università XD!
Ci tenevo tantissimo a scrivere questo capitolo per poter
vedere realizzato il mio più grande sogno: per una volta saranno le kunoichi a salvare i maschietti e non viceversa **!!!
Potere alle donne!!! (Hai capito, Kishimoto-sensei
maschilista?! PO-TE-RE AL-LE DON-NE!!! E' così impronunciabile?! XD).
Come sempre, spero che vi piaccia e attendo le vostre
preziose recensioni e opinioni!!! Al prossimo aggiornamento (speriamo che sia
presto XD) vostra Sakurina
Capitolo 15. "45"
And I'm
staring down the barrel of a 45,
Swimming
through the ashes of another life
No real reason
to accept the way
Things have
changed
Staring down
the barrel of a 45
("45" byShinedown)
-"Mi dispiace, io non ci sto!!!"- sbottò Tenten, tirando un pugno sul muro.
Hinata, intanto, si rigirava gli indici, indecisa e preoccupata
dall'agitazione dell'amica. In realtà, era anche in pena per Naruto e per tutti i suoi compagni.
Era già passato un giorno e di loro non c'era nessuna
traccia. Tenten aveva cominciato ad allarmarsi già
alla sera, mentre la bella Hyuga aveva sperato fino
all'ultimo. Ma quando si rese conto che neanche quella mattina il sorriso
radioso di Naruto l'avrebbe illuminata, una paura
sempre maggiore cominciò ad impossessarsi del suo cuore, rendendola
terribilmente ansiosa.
-"Tenten... che pensi di
fare?"- chiese Hinata, perplessa.
-"Come sarebbe a dire?! Andiamo a cercarli, ecco cosa
facciamo!"- replicò la kunoichi, agguerrita.
-"Sì, ma... solo noi due?!"- sussultò la Hyuga, basita.
-"Non abbiamo altra scelta... tutti i ragazzi sono
spariti... tutti i sensei non sono tornati..."-
rispose Tenten, abbassando lo sguardo, turbata.
-"Appunto... se già loro non ce l'hanno fatta, come
possiamo pensare di farcela noi due?!"- protestò Hinata,
sconcertata. -"Sarebbe una mossa troppo avventata, Tenten!"-
concluse la moretta.
-"E dovremmo forse starcene qui a braccia conserte
aspettando che accada un miracolo?!"- sbottò la brunetta.
La Hyuga abbassò lo sguardo,
combattuta: l'amica aveva ragione, ma praticamente quell'idea equivaleva ad un
suicidio bello e buono.
-"Ma forse Godaime-sama
saprà..."- cercò una soluzione Hinata,
scatenando ancora di più l'ira della già nervosa Tenten.
-"L'Hokage non sa proprio
niente, non sa!!! Siamo tutti sulla stessa barca, Hinata!!!
Nessuna sa come affrontare quei bastardi del Sogno!!! Però a me non interessa, Hinata... Neji, Lee e tutti gli
altri sono partiti per affrontare il nemico senza paura, rischiando la loro
vita... Neji ci ha lasciate qui per proteggerci, però
io... anche io sono una shinobi e non ho intenzione
di tirarmi indietro dal mio compito. I miei compagni sono in pericolo ed andrò
a salvarli, con o senza di te!!!"- concluse la brunetta, fulminando
l'amica con lo sguardo più combattivo e convinto che avesse.
Hinata accennò un sorriso, annuendo appena. In fondo Tenten aveva ragione, lei sì che era una kunoichi intrepida.
-"Dove pensate di andare sole solette,
bellezze?"- chiese improvvisamente una voce divertita alle loro spalle.
Le due ragazze si voltarono di scatto, rimanendo
sbalordite non appena i loro occhi videro la figura snella di una bella ragazza
in piedi sul tetto del palazzo retrostante.
-"Ino!!!"- esultò Tenten, sorridendo.
-"Ino-chan, sei
tornata!!!"- si illuminò Hinata.
Sorridendo compiaciuta, la Yamanaka
saltò giù, raggiungendo le amiche.
-"Ino... ma come mai sei
qui?! Hai già finito il tuo allenamento speciale?!"- chiese Tenten, perplessa.
-"Mmh... non esattamente...
purtroppo non sono riuscita a completarlo..."- rispose Ino,
con espressione turbata. -"...però sono in grado di tener testa a quello
stronzo di Yoshi, o almeno credo..."- asserì poi
con tono crucciato.
-"Intendi dire che sei in grado di placcare gli
attacchi degli shinobi del Sogno?"- chiese Hinata, fissandola seriamente interessata.
La biondina si limitò ad annuire decisa, fissando i suoi
occhi convinti in quelli altrettanto sicuri delle due amiche.
-"Com'è possibile che tu sia riuscita ad imparare
tanto in soli due giorni?"- chiese la brunetta con gli chignon, perplessa.
-"In realtà ho imparato una sola tecnica, incompleta
per di più... e poi comunque la dimensione temporale è distorta nella mente,
quindi è come se il tempo scorresse diversamente... certo che se il Sogno non
avesse attaccato così presto, avrei avuto più tempo..."- spiegò vagamente Ino. -"Ma dove sono tutti i ragazzi?"- chiese
poi, confusa.
-"Sono tutti andati a combattere contro i ninja del
Sogno, ma non hanno più fatto ritorno..."- spiegò Tenten
con tono depresso.
-"Maledizione! Quindi siamo solo noi... questa non ci
voleva... siamo un po' poche... senza contare il fatto che non ho mai visto un
team fatto di sole kunoichi!"- sbuffò la Yamanaka, che in quel momento avrebbe tanto voluto essere
geniale come Shikamaru. No, lui si sarebbe
sicuramente rifiutato di creare una strategia per un team di sole donne.
-"Avete bisogno di aiuto?"- chiese qualcuno alle
loro spalle.
"Chi diavolo è che mi vuole rubare l'entrata in scena
spettacolare?!" pensò Ino irritata, voltandosi
con sguardo truce verso la nuova arrivata.
Lunghi capelli biondi mossi, occhi color nocciola dal
taglio felino, fisico snello e minuto e ghigno beffardo stampato sulle labbra.
Un top bianco molto simile a quello di Ino e una
gonnellina rosa shocking. Ai suoi piedi, una gattina bianca con un fiocchetto
rosa fissava le tre con attenzione, muovendo la coda velocemente.
-"Chi cavolo sei tu?!"- chiese Ino, infastidita dalla somiglianza della ragazza.
-"Io sono una kunoichi che
potrebbe aiutarvi."- rispose Hikari, con aria
beffarda.
-"Ah sì? Beh, peccato che io non sappia nemmeno chi
tu sia..."- ribatté la Yamanaka, sempre più
irritata dalla presunzione della nuova arrivata.
-"Piacere, sono HikariNekozuka e vivo in una cittadina poco lontana da qui... ma
sono comunque una chunin della Foglia."- rispose
spavalda la ragazza.
-"Mbè? Sai che me ne
frega..."- si stizzì Ino, urtata dal
protagonismo di Hikari.
-"Beh, pensavo vi servisse aiuto per andare a salvare
i vostri amici..."- commentò la biondina, anche lei infastidita
dall'atteggiamento superiore di Ino. Ma come si
permetteva di tirarsela tanto? Ma soprattutto, come aveva fatto Kiba ad innamorarsi di una come lei? Hikari
non riusciva proprio a capacitarsi che quella davanti a lei fosse la tanto
desiderata InoYamanaka...
sapeva che Kiba non era proprio un pozzo di
profondità, ma non pensava che desse tanta importanza all'aspetto fisico di una
donna. Sì, perché Hikari oltre alla bellezza non ci
vedeva nient'altro in Ino.
All'udire quella domanda, la prima reazione di Hikari fu quella di arrossire.
-"P-perché? Beh, perché...
perché sì, insomma!"- sbottò la bionda, preda del panico.
-"Questa missione è estremamente pericolosa! Ti
sacrificheresti così, tanto per fare, senza nessun motivo particolare?"-
continuò il suo interrogatorio la brunetta, per niente convinta dalla reazione
di Hikari. Chissà, magari era una spia del Sogno!
-"Beh...perché... perché uno dei vostri compagni è un mio caro amico,
ecco!!!"- rispose Hikari, sempre più rossa in
volto.
-"Chi?!"- chiesero le tre amiche in coro,
colpite da uno strano raptus di gelosia.
"Se è Shikamaru giuro che
lo ammazzo..." pensò Ino, irritata.
"Non pensavo che a Neji
piacessero le bionde..." rifletté Tenten,
infastidita.
"N-non sarà Na... Naruto-kun!" pregò Hinata, agitata.
-"...è... è Kiba!"-
trovò il coraggio di rispondere la nuova arrivata.
Le tre ragazze tirarono un sospiro di sollievo, ma subito
dopo Ino la fulminò con lo sguardo.
-"Ah sì, eh? Cosa fa, ci prova con me e intanto ha la
ragazza? Bello stronzo..."- sbottò la Yamanaka.
-"M-ma va! Che dici! Io
mica sono la sua ragazza! Ho detto 'caro amico', non
fidanzato!!!"- ribadì Hikari.
-"Beh, diciamo che più o meno è la stessa
cosa..."- ghignò Ino, divertita dall'imbarazzo
della novellina. -"...e va bene, carina... vieni pure con noi... ma
sappi, anzi sappiate tutte, che è una missione... praticamente
suicida..."- concluse la ragazza, riprendendo un tono serio e solenne.
-"Bisogna morire prima o poi..."- commentò
ironicamente Tenten, preparandosi psicologicamente al
grande scontro.
h
Shikamaru crollò sulle ginocchia, esausto: ormai era al limite. Le
torture mentali degli shinobi del Sogno erano
massacranti.
Al suo fianco, anche Kiba
faticava a reggersi in piedi: sentiva che la testa gli sarebbe esplosa da un
momento all'altro.
Dietro di loro, gli altri compagni erano intrappolati
all'interno di una sottospecie di cupola di cristallo, distesi al suolo, chi
privo di sensi, chi faticosamente sveglio.
Shikamaru fissò il suo amico Choji
svenuto all'interno dell'enorme sfera: da quanto aveva capito, era una
sottospecie di barriera dentro la quale i ninja del Sogno riuscivano ad amplicifare i loro poteri onirici.
-"Siete proprio testardi voi della Foglia, non c'è
che dire..."- commentò scocciato Saburo,
voltandosi verso Yoshi. -"Capo, questi due non
crollano... se insistessimo ancora rischieremmo di..."- spiegò lo
scagnozzo.
-"Sì, lo so, caro amico. Lasciali perdere, allora.
Non è il caso di correre altri rischi inutili. Tanto, presto o tardi, otterrò
ciò che voglio, ci puoi contare. Rimetteteli nella cupola, adesso."-
rispose Yoshi, scrutando divertito i due chunin stesi a terra.
Jiro e Saburo sollevarono di peso Shikamaru e Kiba, ormai
completamente privi di forze per reagire, dopodiché li rimisero all'interno
della cupola di cristallo.
Rimanere là dentro era come sentire un macigno colpire la
testa: un peso opprimente pesava sulle tempie, la mente era così affatica che
non riusciva a rimanere lucida per pensare, l'aria sembrava mancare.
Purtroppo oltre Kiba e Shikamaru, pochi riuscivano a non cadere vittima del sonno
degli shinobi del Sogno, tra i quali Neji e Naruto.
-"Proviamo a prenderne altri due, capo?"- chiese
Jiro, ghignando sadicamente.
-"No, non ce n'è più bisogno, ormai..."-
sogghignò Yoshi, voltandosi soddisfatto verso l'alta
fiancata rocciosa dietro di loro. -"...ciò che voglio è arrivato,
finalmente."- asserì, mentre uno strano bagliore omicida brillava nei suoi
occhi.
-"Che diavolo... sta dicendo... quel pazzo...?"-
sibilò Kiba, sollevandosi a fatica sulle ginocchia,
fissando il biondo attraverso la parete di cristallo.
-"...non lo so... oh no... merda..."- sbottò Shikamaru, appoggiando le mani al vetro, incredulo. Poteva
distinguere fin troppo bene i lunghi capelli dorati di Ino
dondolati dal freddo vento autunnale lassù, sul pendio roccioso che cadeva a
strapiombo sulla valle in cui si trovava l'accampamento del Sogno.
Improvvisamente, tre ombre furtive apparirono
davanti la bolla di cristallo. Da dietro, i chunin
riconobbero immediatamente le sagome di Hinata e Tenten, mentre la terza, accompagnata da una gattina
bianca, rimase sconosciuta.
-"Oh no... da dove sono saltate fuori quelle
tre?"- ringhiò Saburo, fissando le tre kunoichi infastidito.
-"...non ti preoccupare, Saburo...
sono solo tre tenere kunoichi della Foglia, che male
vuoi che facciano?"- ridacchiò Jiro, fissandole
divertito.
Kiba inarcò un sopracciglio, scrutando attentamente la
biondina col gattino bianco: chissà chi era, gli sembrava così familiare! E poi
quel gatto... sì, ci poteva scommettere, era lo stesso che aveva visto al bar
di Takefumi!
Senza dar loro neanche il tempo di parlare, Ino sparì, raggiungendo le compagne con un incredibile
salto. Yoshi la seguiva attentamente con lo sguardo,
estasiato: non se la sarebbe lasciata scappare, stavolta.
-"Ragazze!"- trovò la forza di esultare Naruto, avvicinandosi anche lui al vetro.
-"...cosa diavolo ci fate qui?! E' maledettamente
pericoloso!!!"- ringhiò Neji, furibondo,
puntando i suoi occhi sulla compagna e sulla cugina.
-"Tranquillo Neji, loro
sono al sicuro... almeno per un po'..."- lo tranquillizzò Ino, fissandolo con occhi seri.
Shikamaru inarcò un sopracciglio, pensieroso: quell'espressione era
estremamente inconsueta per la compagna. Evidentemente stava tramando qualcosa
di... losco.
La Yamanaka si inginocchiò,
mentre le sue amiche le si avvicinarono. Sui loro volti era stampata una penosa
apprensione: probabilmente tutte erano consapevoli di ciò che stava per
accadere. Avevano sicuramente ideato un piano.
-"Mah... no... Hikari-chan!!!"-
si sconvolse improvvisamente Kiba, intravvedendo
finalmente il volto della misteriosa biondina.
La ragazza sorrise beffarda, fissando l'amico di rimando.
-"Ehi Kiba-kun... possibile
che devo sempre venire io a salvarti?"- ghignò ironica, facendogli
l'occhiolino.
-"Ehi, che dici... non è vero!"- protestò l'Inuzuka, aggrottando le sopracciglia, contrariato.
-"Ah Kiba... ma quella non
è la tua ex?"- chiese Shikamaru, grattandosi la
nuca, perplesso.
-"ASSOLUTAMENTE NO!!!"- ribatterono all'unisono Kiba e Hikari, arrossendo di
colpo.
-"Ragazzi, volete smetterla di bisticciare?!"-
li riprese Ino, lanciando un'occhiata contrariata
alla biondina a suo lato.
-"Oh, scusami Ino..."-
si scusò Hikari, abbassando il volto, desolata.
Quella era una situazione estremamente rischiosa, non doveva permettersi il
lusso di perdere tempo. Sebbene non le stesse molto simpatica, non poteva fare
altro che ammirare la Yamanaka in quel momento per il
suo incredibile coraggio.
-"Ino... dimmi che hai un
piano e che non sei venuta qui seguendo uno dei tuoi soliti colpi di
testa..."- sibilò Shikamaru, fissando con
sguardo di rimprovero la sua ragazza.
Udendo quelle parole, la biondina scostò immediatamente i
suoi occhioni azzurri da quelli del Nara, rivelando così la sua colpevolezza.
-"Ino...!!!"- ringhiò
il ragazzo, infastidito.
-"Tranquillo, Shikamaru...
il piano c'è... solo che non credo ti piacerà..."- asserì con un lieve
sorrisino amaro la bella kunoichi.
Shikamaru aggrottò le sopracciglia, allarmato: cosa intendeva
dire?!
-"Ehi, Ino... che
diavolo..."- cercò di protestare, ma venne interrotto dall'avvicinarsi di Yoshi e del diabolico duo.
Le ragazze si misero sull'attenti, mentre i tre shinobi si fermarono a pochi metri da loro.
-"Tsè... un team fatto di
sole kunoichi... che tristezza... com'è caduta in
basso Konoha!"- ridacchiò Jiro,
scrutandole divertito.
-"Come ti permetti, pallone gonfiato?! Noi valiamo
quanto voi uomini, se non addirittura di più!!!"- ringhiò Tenten, toccata nel vivo.
-"Davvero? Beh, vedremo..."- ridacchiò lo shinobi del Sogno.
-"Fermati Jiro."- lo
bloccò Yoshi, inarcando un sopracciglio e scrutando
compiaciuto la Yamanaka. -"Non m'importa nulla
di quelle tre. Voglio solo lei."- disse indicando Ino.
-"...bastardo..."- sibilò Kiba
d'istinto, attirando su di lui lo sguardo dispiaciuto di Hikari:
allora... era davvero innamorato di Ino?
Ino s'inginocchiò rapidamente, e le sue amiche con lei,
raccolte tutte intorno per sentire per l'ennesima volta le sue sofferte parole.
Forse le ultime.
Le ragazze tesero una ad una il dorso della mano, sul quale
era disegnato un sigillo, alla Yamanaka, che
infondendovi del chakra lo attivò.
-"Allora ragazze... come vi ho già detto, avete solo
15 minuti, forse di meno... non so quanto riuscirò a resistere contro Yoshi..."- spiegò Ino, con
voce insicura e sguardo preoccupato.
-"Sì, ma tu? Se non riuscirai a resistere contro Yoshi..."- protestò Tenten,
allarmata.
-"Non importa... l'importante è che in 15 minuti
liberiate i ragazzi e ve ne andiate via di qui!"- la riprese la Yamanaka.
-"No, io non ci sto!!!"- si ribellò Hinata, con le lacrime agli occhi.
-"Ragazze, vi prego... io sono l'unica che possa
tenere a bada Yoshi... purtroppo non so se riuscirò a
tornare indietro, ma di una cosa sono sicura: quel bastardo lo faccio fuori. Lo
potrei uccidere e poi tornare sana e salva, come potrei anche morire... ma in
quel caso, lo porterei con me all'inferno, statene pure certe!"- ringhiò Ino, con voce ricolma di disprezzo. -"Vi prego,
ragazze... non fermatemi... questa missione dipende tutta da voi..."-
concluse infine con sguardo supplichevole.
-"No, Ino... dipende tutta
da te... cerca di vincere e di tornare, mi raccomando."- asserì Hikari, lanciando uno sguardo fiducioso alla compagna.
-"...ci proverò..."- si limitò a rispondere la Yamanaka, sforzando un sorrisino.
-"Ino non lo fare!!!"-
urlò Shikamaru, con tono supplichevole. -"Non lo
capisci che è un sacrificio inutile?!"- la rimproverò.
-"Non posso fare altro, Shikamaru..."-
si voltò verso di lui con le lacrime agli occhi la ragazza -"...se è
l'unica cosa che posso fare per aiutarvi... lo farò."-concluse infine Ino,
rivolgendo il suo sguardo ceruleo verso il nemico che ghignava sadicamente
divertito.
-"Ino, non farlo..."-
le mormorò Tenten, trattenendo le lacrime a fatica.
-"Lo sai che devo farlo, Tenten...
sei quella che lo capisce meglio di chiunque altro... ti prego... libera i
ragazzi e fuggite... ricordati..."- insistette la biondina.
-"Sì, sì, lo so... 15 minuti..."- assentì la
brunetta, tirando su col naso e asciugandosi velocemente le lacrime.
-"Allora ma chére...
andiamo a giocare oppure no?"- chiese Yoshi, con
tono irritato e impaziente.
-"...sì..."- mormorò la biondina, debolmente.
-"NO INO, NON FARLO, FERMA!!!"- strepitò Shikamaru, battendo i pugni sul vetro. -"TENTEN!!!
HINATA!!! HIKARI!!! FERMATELA!!! FATE QUALCOSA MALEDIZIONE!!!"- gridò.
Le tre kunoichi abbassarono il
volto, depresse e colpevoli. No, non potevano andare contro la volontà di Ino, dopo che lei si stava sacrificando per Konoha. Tutte loro sapevano che se fossero state al posto
della compagna, si sarebbero comportate esattamente allo stesso modo.
Anche se le urla dei loro cuori e di Shikamaru,
alle quali presto si aggiunsero quelle di Kiba e Naruto, erano strazianti, non potevano ribellarsi: la
libertà, la giustizia e il futuro dipendevano dall'esito di quella guerra che
solo Ino era in grado di portare avanti.
h
-"Maledizione, si può sapere dove diavolo si trova
quello scellerato di mio fratello?!"- ringhiò Ryuu,
circondato dai suoi fedelissimi seguaci.
-"Potente Ryuu-sama... in
realtà Yoshi-sama sta... sta..."- cercò di
spiegare uno shinobi, intimorito dall'ira del suo
capo.
-"A quest'ora avrebbe già dovuto conquistare il
Villaggio della Foglia, anzi, avrebbe già dovuto essere diretto verso il
Villaggio della Pioggia!!!"- urlò fuori di sé Ryuu,
con occhi iniettati di sangue. -"Dov'è Yoshi...?!"-
ribadì l'Ayumu, con tono sempre più minaccioso.
-"...è... è a duellare... contro quella... Yamanaka, signore..."- trovò il coraggio di dire
l'inserviente.
-"Cosa?!"- sibilò Ryuu,
infuriato.
Il ragazzo fulminò con i suoi di cobalto lo shinobi che aveva appena parlato, facendolo stramazzare al
suolo privo di vita immediatamente.
-"...Yoshi..."-
ringhiò il ragazzo, dirigendosi minacciosamente verso l'uscita del suo
imponente palazzo.
h
Jiro e Saburo si avvicinarono al
loro capo, fissando divertiti le kunoichi.
-"Allora capo? Che facciamo? Ci divertiamo un po' con
quelle bamboline?"- chiese il primo, passandosi la lingua sulle labbra,
pregustando già il sadico divertimento.
-"No, state alla larga da loro, piuttosto."- lo
ammonì inaspettatamente Yoshi.
-"Sì, Yoshi, me ne sono
accorto anch'io. Le kunoichi sono protette da dei
sigilli attivati dalla Yamanaka."- assentì Saburo, attento scrutatore.
-"Esattamente. Quei sigilli di protezione avranno sì
e no un'autonomia massima di 20 minuti, durante i quali i nostri attacchi non
avrebbero effetto su di loro, o comunque sortirebbero un effetto molto
mitigato... 20 minuti sono più che sufficienti per farvi fuori entrambi, scarsi
come siete negli attacchi diretti... quindi state alla larga da quelle
ragazzine, visto che mi sembrano piuttosto agguerrite e anche parecchio...
incazzate, oserei dire."-
-"Mpf! Quella Yamanaka è più furba di quanto pensassimo. Forse si è anche
preparata per questo scontro... sei sicuro di farcela da solo, capo?"-
chiese Saburo, inarcando un sopracciglio, perplesso.
-"No, che non ne sono sicuro, a questo punto. Non
immaginavo potesse attivare dei sigilli di quel tipo. Mi chiedo proprio chi
glielo abbia insegnato. Ad ogni modo, non m'importa se gli altri shinobi della Foglia fuggiranno, tanto li potremmo battere
in seguito. Lasciateli pure scappare con le loro amichette, intanto adesso
porterò Ino via con me in modo da combattere in un
luogo tranquillo. Ciò che mi preme è che, appena mi sarò allontanato con Ino, uno di voi venga da noi durante il duello mentale e se
mi vedrete in difficoltà... uccidete quella ragazzina mentre è ancora
intrappolata nel duello con me, okay? Pugnalatela, soffocatela, fate quello che
volete... ma fatela fuori..."- sibilò Yoshi,
intimorito.
-"Quindi dovremmo uccidere una gentil donzella alle
spalle?"- chiese Jiro, ghignando divertito.
-"Esattamente. Quella dannata biondina mi ha già
stufato."- asserì Yoshi, avvicinandosi a Ino e lasciando indietro i suoi compagni.
h
-"Vogliamo andare, ma chére?"-
chiese Yoshi, sorridendo falsamente.
-"Sì..."- rispose Ino,
con voce tremante.
La ragazza avanzò di un passo, ma subito si voltò,
raggiungendo di corsa la cupola di cristallo. S'inginocchiò, trovandosi faccia
a faccia con Shikamaru. Posò la sua mano sul vetro,
proprio nella stessa posizione di quella del ragazzo, sperando di poterne
sentire il calore, inutilmente.
Fissò i suoi occhi lucidi in quelli del Nara, sconvolti e adirati, lasciando scivolare una lacrima
sul viso.
-"Ino... non
farlo..."- riuscì a supplicare un'ultima volta Shikamaru.
-"...ti amo, Shika..."-
sussurrò lei, con voce tremante, sforzando un ultimo sorriso.
Lo shinobi abbassò il volto,
disperato: non poteva fare nulla per fermarla. Quel "ti amo" recitato
tra le lacrime soffocate non era nient'altro che un addio nascosto.
La sua amata Ino si stava
sacrificando per lui e per Konoha. Se stesso e Konoha: le cose che più aveva amato fino al giorno in cui
si rese di essere innamorato di lei. E adesso, per non perdere loro, doveva
perdere lei. Era così ingiusto. Tutto andava a rotoli, come sempre. Solo che
questa volta non c'era nessuno che potesse venire a dargli una mano, non c'era Asuma per poterla salvare, nessun alleato sarebbe piovuto
dal cielo: ancora una volta aveva fallito, lui lì intrappolato come un topo in
gabbia e la sua donna che si sacrificava per lui. Quella era davvero la
scocciatura più grande che avesse avuto.
-"Shikamaru... non essere
arrabbiato, ti prego..."- singhiozzò Ino,
battendo leggermente sul vetro per richiamare la sua attenzione.
Il Nara sollevò lievemente il
volto, mostrandole il suo ritrovato sorrisetto beffardo.
-"Non puoi andartene, non mi lascerai anche tu...
perché tu... devi ancora riprenderti questo!"- asserì Shikamaru,
mostrando la catenella con l'anello che portava al collo.
Il volto di Ino si piegò in un
dolce sorriso, commosso.
I due ragazzi si scambiarono l'ultimo sguardo, sofferenti.
Faceva meno male separarsi credendo in quella dolce bugia che affrontare con
mero realismo quella realtà fin troppo crudele.
Ino raggiunse Yoshi e, scambiando
con lui solo un rapidissima occhiata, i due scomparvero, dirigendosi in un
luogo più tranquillo per combattere.
Jiro e Saburo si guardarono
complici, mentre le kunoichi, guidate da Tenten, organizzavano il piano di attacco.
Aveva inizio lo scontro decisivo contro Yoshi.
X Ayumi: Carissima Roby-chan, come sempre la tua recensione è davvero
esauriente e dettagliata (quasi più del capitolo! XD). Sono contenta di aver
azzeccato la song, sai che fatica faccio a cercare
sempre quella più giusta (per non parlare di quella di questo cap, più difficile da interpretare a mio avviso!). Asha e Ino mi sono venute molto
simili quindi mi sembrava ovvio che finissero per litigare in un modo o
nell'altro! E per una volta è giusto fare Neji tutto
preoccupato per la sua Tenten, no *.*? Massì, poi l'idea dell'anello non sarà originalissima ma
è... estremamente romantica! Quindi per me è già idonea per essere inserita!
Che dire... aspetto come sempre le tue recensioni!!! ^__^ e non sforare col
coprifuoco per leggere ff!!! TvtttttttbSakurina
X Andrea: CiauuuuAndre!!! Poveri Kiba e Shika, mi sa che qui sto facendo le ragazze troppo
esagitate e loro mi perdono di virilità... ahahah!!! Massì, un po' per uno XD! Sono contenta di essere stata
abbastanza esauriente con le spiegazione dei duelli... xp
non sai che fatica! Alla prossima recensione e thankyou come sempre! Bacione Sakurina
X Nidaime: Guarda, ti giuro
che il finale con Kibasuperfigo
mi è venuto in mente quasi ed esclusivamente per te!!! XD ahahah
davvero, così ho detto... la Bea mi sviene XD! E come richiesto, ecco il
rientro di Hikari in scena... già ce la vedo a far
disperare il povero Kiba-kun! Aspetto le tue
opinioni!!! Bacione Sakurina
X Babypunkettin@: Yeeeahhh vai col girl power!!!
Sì, sì, adesso ci penserà Ino-chan, sempre che Yoshi non faccia il bastardo come ha architettato... -.-
... beh, ovviamente Shika e Kiba
sono i più fighi, non ci sono dubbi!!! Ahahah! Spero recensirai ancora!!! Bacione Sakurina
X Ice_Princes: Grazie per
recensire sempre... sono proprioooo contenta che ti
piaccia la mia storia! XD Dimmi che ne pensi anche di questo cap, mi raccomando! Bacione Sakurina
X Queen of Night: Mia
diletta... innanzitutto, quanto cavolo ti durano questi esami? T.T che sono curiosa di leggere il continuo della tua ff! Sigh... vabbè...
impegnati eh?! Comunque sì, c'è il fattore "fratello bastardo" che
non va sottovalutato... in un primo momento avevo pensato di ometterlo, ma poi
mi dispiaceva... e non volevo rendere il tutto troppo banale XD spero di essere
riuscita nel mio tento, o meglio, spero di riuscirci! XD Attendo come sempre la
tua prossima recensione! Bacione Sakurina
X Luna123: Luninaaaa
sono secoli che non ci sentiamo!!! Mi manca sclerare
con te al pomeriggio... becchiamoci prestoooo!!! Che
dire... sono contenta che ti sia piaciuto il cap,
come sempre... sai ad essere la mia must poi non so
mai che dirti! Come sempre ci ho infilato romanticismi vari a manetta! Quella
dell'anello poi... da far venire il diabete da quanto è dolce! E la mia solita
macchia di NejiTen ce la devo sempre infilare
dappertutto XD!!! Però le tue recensioni mi commuovono sempre... grazieeeeeeeeee!!! TvtttttttttttttttbSakurina
Helloeverybody! Riecco la vostra Sakurina che ha approfittato delle vacanze di carnevale per
aggiornare questa never-ending-story! No no, vi assicuro che ce l'avrà l'ending,
prima o poi... -.- ... spero non vi rompiate prima!
Uff, che fatica per scrivere questo capitolo... ero caduta in
un periodo relativamente grave di crisi acuta (non ha senso), però grazie a voi
e alle vostre tenere recensioni mi sono ripresa... ma devo ammettere che in
questo capitolo anche le meravigliose canzoni degli Skillet
mi hanno aiutata tantissimo!
Bene, finalmente lo scontro finale tra Ino
e Yoshineee?! Beh, non
posso anticiparvi più di tanto questa volta... aspetto comunque i vostri
commenti! Come sempre del resto! Bacione Sakurina.
Capitolo 16. "Whispers In The Dark"
No
You'll never
be alone
When darkness
comes
I'll light the
night with stars
Hear my
whispers in the dark
No
You'll never
be alone
When darkness
comes
You know I'm
never far
Hear my
whispers in the dark
("Whispers In The Dark" bySkillet)
Yoshi condusse Ino in un grande
spiazzo desolato. Solo loro due, faccia a faccia, senza vie di fuga. O centrava
il bersaglio, o era davvero finita. La kunoichi
continuava a ripetersi le parole di Asha nella mente,
affinché le entrassero bene in testa.
-"Ascoltami bene, Ino... se
per caso il tuo colpo fallisse, sappi che sarebbe Yoshi
catturarti e a quel punto ti colpirà utilizzando uno schema mentale più corto,
probabilmente a soli due punti, ma molto più violento, perché sicuramente
questa volta ti farà affrontare Asuma e Izumi... devi prepararti a questa evenienza... dunque vai a
combattere senza rancori o rimorsi su cui lui possa aggrapparsi, d'accordo?"-.
-"...senza rancori né rimorsi, Ino..."-
sussurrò tra sé e sé la ragazza, fissando agguerrita lo shinobi
del sogno poco più in là.
-"Bene, facciamola finita adesso, ma chére..."- asserì Yoshi,
con tono adirato, unendo pollici e indici delle mani, formando un triangolo e
inquadrandovi dentro la figura della Yamanaka.
-"Se invece riesci a evitare l'attacco di Yoshi, mandando a segno l'infiltrazione mentale, non
dovresti incontrare molte difficoltà... purtroppo non hai appreso la tecnica
completamente, ma per una mente lineare come quella di Yoshi
non dovresti incontrare problemi... credo che abbia abbastanza rancori e
rimorsi a cui aggrapparsi ben incisi nella memoria, non c'è bisogno di andarli
a cercare nel profondo della sua psiche..."-.
-"Tecnica del... catturamento..."-
cominciò a recitare lo shinobi, innervosito
dall'estrema tranquillità mostrata dall'avversaria.
Poco prima della fine della formula, Ino
congiunse velocemente le mani formando anche lei un triangolo, ma questa volta
unendo mignoli e anulari: il risultato fu un triangolo più piccolo, nella quale
la kunoichi inquadrò il nemico recitando con
decisione la sua formula, approfittando dello smarrimento dell'avversario.
-"Tecnica dell'infiltrazione mentale!"-.
h
Jiro schivò per un pelo la bomba carta di Tenten,
inginocchiandosi al suolo, col fiatone. Quella ragazza era davvero una furia, e
lui se la stava passando veramente male. Ormai non riusciva più a mascherare il
suo nervosismo con l'arroganza come aveva sempre fatto.
Dall'altra parte, Saburo non se
la stava passando meglio: quella biondina così apparentemente innocente gli
aveva fatto abbassare la cresta non appena la sua gattina bianca si era
trasformata in un'enorme tigre.
-"Cavolo Kiba, quella lì
usa i tuoi stessi attacchi!"- si sorprese Naruto,
scioccato nel vedere quel tenero micino trasformarsi in quella bestia feroce.
-"Beh, diciamo che i nostri clan sono molto simili...
con la differenza che noi possediamo i cani, loro quei gattacci
rognosi..."- spiegò l'Inuzuka, scrutando l'amica
d'infanzia combattere dopo molto tempo. Era migliorata incredibilmente, sebbene
fosse stata lontana da Konoha a lungo. Ma sicuramente
lei e il suo felino non era nemmeno lontanamente comparabili a lui e al suo Akamaru.
Purtroppo con la sua tecnica, Hinata
non riusciva a far crollare la cupola di cristallo che intrappolava i suoi
amici, sebbene anche Neji a fatica cercasse di darle
una mano da dentro. Non capivano di cosa potesse essere composta quella strana
barriera: non era semplice chakra.
Intanto, i due shinobi del Sogno
erano riusciti ad avvicinarsi: entrambi erano malconci ed esausti.
-"Dobbiamo sloggiare da qui, Jiro...
altrimenti non faremo in tempo ad aiutare il capo... quelle due sono toste,
aveva ragione Yoshi..."- affermò Saburo, estremamente affaticato.
-"Sì, ma se ce ne andiamo la barriera di
cristallo..."- asserì Jiro, perplesso.
-"Lo so, ma non abbiamo scelta... dobbiamo uccidere
la Yamanaka ad ogni costo, ricordi? Di questi insetti
della Foglia ci occuperemo più avanti... forza, filiamocela!"- propose il
primo, svanendo nel nulla.
-"D'accordo!"- assentì il secondo, seguendolo.
Dopo la fuga degli avversari, Tenten
e Hikari si scambiarono un'occhiata soddisfatta,
mentre la barriera di cristallo svanì lentamente, come fosse stato un leggero
velo di nebbia.
I ragazzi riacquistarono lentamente le forze, mentre
venivano soccorsi dalle compagne.
-"Hikari-chan, questa me la
devi proprio spiegare!"- ghignò Kiba, perplesso,
mentre si avvicinava a lei.
-"Non c'è proprio niente da spiegare! Sono venuta a Konoha a salutare zio Take e per caso ho sentito che eri
finito nei casini... come sempre del resto! Non sai mai stare tranquillo,
tu!"- sbuffò la biondina, incrociando le braccia.
-"Ah ah ah, maddaiHikari-chan che dici... dillo che in realtà sei tornata solo
perché ti mancavo da morire!"- la stuzzicò l'Inuzuka.
-"Ma cosa cavolo dici, cretino?!"- sbottò lei,
cominciando a bisticciare col ragazzo, come non facevano da anni, ormai.
Intanto, Tenten si guardava
attorno, pensierosa. Uno strano turbamento le pesava sul cuore, qualcosa non le
tornava. Era stato tutto troppo... facile.
Fu raggiunta da Neji e Shikamaru, anche loro parecchio crucciati.
-"Sei stata brava, Tenten..."-
le disse Neji, fissando dubbioso la sua espressione
preoccupata. -"Che ti succede?"- chiese poi.
-"Non mi convince la loro fuga... non mi convince per
niente..."- commentò la kunoichi, pensierosa.
-"Neanche a me, se devo essere sincero..."-
assentì Shikamaru, riflettendo bene sulle loro
intenzioni.
-"Oh no..."- trasalì improvvisamente Tenten, illuminata da un'idea spaventosa. I due amici la
fissarono, preoccupati. -"Ino... Ino mi ha rivelato di essere inerme quando sostiene un
duello psichico... e se per caso loro volessero..."- suppose la ragazza,
preoccupata.
-"Cazzo!"- sibilò Shikamaru,
preso dal panico non appena intuì il pensiero di Tenten.
-"Kiba!!!"- richiamò poi l'amico,
interrompendo i suoi bisticci con Hikari.
-"Sì, capo?"- chiese l'Inuzuka,
sorpreso dall'espressione preoccupata di Shikamaru.
-"Presto... rintraccia Ino
con l'aiuto di Akamaru al volo! Sbrigati!!!"-
gli intimò il Nara, sconvolto.
h
Yoshi riaprì lentamente gli occhi, a fatica. Tutto intorno a
lui era illuminato da una cupa luce bluastra, rendendo quel sontuoso salotto
livido e gelido. Non molto diverso da come lo ricordasse, dunque.
L'atmosfera era sospesa, come se il tempo non scorresse,
mentre un sentimento di malinconica nostalgia s'impadroniva del cuore dello shinobi. La sua casa gli mancava così tanto...
-"Ti manca la tua casa, non è vero?"- chiese
improvvisamente una voce alle sue spalle.
Yoshi sbarrò gli occhi, voltandosi allarmato verso la bella kunoichi che sogghignava soddisfatta.
-"Yamanaka..."- sibilò
il biondo, esterrefatto.
-"Come, adesso non mi chiami più ma chére?"- chiese Ino,
sorridendo compiaciuta.
Il ragazzo indietreggiò di qualche passo, angosciato. Non
poteva essere vero. Quella mocciosa aveva davvero imparato una tecnica che
nemmeno lui era mai riuscito ad apprendere? Lei, parte di un clan così
inferiore?
-"Carina la tua casa, non è vero?"- domandò la
biondina, analizzando attentamente il lussuoso salotto in cui si trovavano.
-"Non ci provare, Yamanaka...
con me i tuoi trucchetti non funzionano... è stato il
mio clan ad inventare questa tecnica, come pretendi di riuscire a sopraffarmi
in questo modo?!"- ringhiò Yoshi, inquieto.
-"Io non sto cercando di ucciderti, moncher, volevo
soltanto vedere com'era la tua vecchia casa, chiacchierare un po' tra amici...
tutto qui!"- asserì Ino, con tono velato da una
leggera ironia.
-"Yamanaka, esci
immediatamente dalla mia mente!!!"- ringhiò lo shinobi,
cercando di far pressione su di lei: ma era inutile, non poteva di certo
attaccarsi da solo. I suoi attacchi erano diretti alle menti degli avversari,
ma il fatto che Ino fosse all'interno della sua
adesso lo rendeva totalmente inerme.
-"Parliamo della tua famiglia, Yoshi...
so che non eri molto apprezzato in generale dal tuo clan... perché mai?"-
gli chiese la biondina.
-"Smettila Ino!!!"-
sbottò il ragazzo, ma subito la sua sfuriata venne interrotta dal singhiozzare
di un bambino alle sue spalle.
Voltandosi, Yoshiintravvide la figura di se stesso da piccolo, all'epoca
della distruzione del suo villaggio. Arretrò di qualche passo, spaventato e
allibito, mentre Ino si inginocchiava davanti al
bambino, accarezzandogli la testa.
-"Cos'è successo, Yoshi?"-
gli chiese la Yamanaka, usando un tono dolce ma
venato di vendetta.
-"Tutti... sono morti tutti... il villaggio è andato
a fuoco..."- singhiozzò il bambino, disperato.
-"Lo so Yoshi... ma perché
è successo tutto questo, tu lo sai?"- continuò la kunoichi,
determinata.
-"Perché quei cattivi degli altri villaggi ci hanno
attaccati, ecco perché!!!"- piagnucolò il piccolo Yoshi,
disperato.
-"Sì, è vero, ma io so anche che tu capisci cosa li
ha spinti a farlo... tu lo sai chi ha davvero sbagliato, non è vero?"-
infierì la biondina.
-"Basta Ino,
smettila!!!"- gridò il Yoshi adulto da dietro,
tappandosi le orecchie per non sentire quella verità troppo dolorosa.
-"Sì... mamma, papà e Ryuu...
volevano conquistare... le altre terre... con la forza... ma io... io non
volevo... lo giuro!!! IO NON VOLEVO FARE DEL MALE A NESSUNO!!!"- urlò il
bimbo, scoppiando in un pianto disperato.
In quel momento, Yoshi sentì un
dolore intenso pervadergli il petto, qualcosa dentro di lui spezzarsi dopo
tanto tempo: una vecchia crepa si era riaperta nel suo specchio dell'anima,
tagliandolo dall'alto al basso, a metà.
Barcollò per qualche istante, dolorante, dopodiché
raccolse il suo dolore e il suo odio, avventadosi su Ino, prendendola con forza per una spalla e sbattendola
brutalmente contro la parete.
La ragazza sbatté violentemente la testa, rimanendo a
terra sofferente. Yoshi s'inginocchiò davanti al se
stesso bambino, cominciando apremergli
le mani intorno al collo.
-"Smetti di piangere, smettila
immediatamente!!!"- lo implorò esasperato.
h
Intanto, Jiro e Saburo giunsero allo spiazzo dove si stava tenendo il
duello mentale. Sia Yoshi che Ino
erano rimasti inginocchiati, ma privi di coscienza.
-"Che facciamo? Chissà se il capo se la sta cavando
bene o male..."- sospirò Jiro, fissando i due
perplessi.
-"Male, a quanto pare."- asserì Saburo, indicando il filo di chakra
che collegava i due. -"Vedi? Il flusso del chakra
è riverso. Va dalla ragazza a Yoshi. Vuol dire che è
lui che sta subendo l'attacco."- spiegò il ragazzo.
-"Ah sì? Beh, che problema c'è?"- ghignò
sadicamente il compagno. Velocemente, Jiro si
avvicinò a Ino, cingendole il collo con un braccio
mentre con l'altro estraeva un kunai. -"Un
taglietto alla gola e via!"- sghignazzò infine, mentre indirizzava il
pugnale verso il collo della ragazza.
-"Lo dico sempre anch'io..."- sibilò
improvvisamente una voce davanti a lui.
Veloce come il vento, Shikamaru
si era messo tra Ino e Jiro,
conficcando uno dei pugnali ereditati da Asuma nella
gola dello shinobi del Sogno.
Jiro si accasciò a terra, sanguinante, mentre Shikamaru prendeva Ino tra le sue
braccia.
-"Oh no... Jiro...!"-
sussultò Saburo, sconvolto nel vedere il compagno
morire così inaspettatamente.
-"Tranquillo, che ce n'è anche per te, amico..."-
sibilò improvvisamente qualcuno alle sue spalle.
Voltandosi, Saburo si trovò
faccia a faccia con un Kiba alquanto incazzato e
assetato di vendetta per le torture mentali subite poco prima.
Confondendolo col potere dello sguardo, Saburo riuscì a defilarsi, cominciando a fuggire nella
foresta. Ripresosi in pochi secondi dal lieve stordimento, Kiba
partì al suo inseguimento, guidato dall'impulso.
-"Kibaaa, aspetta!!! Non
hai il sigillo per difenderti dai suoi attac... ma
che parlo a fare, tanto è cocciuto come un mulo! Andiamo Momo-chan!"-
sbuffò Hikari, correndo dietro all'amico insieme alla
sua gattina.
Intanto, Shikamaru s'inginocchiò
a terra, tenendo Ino tra le sue braccia e fissandola
con apprensione.
-"Ino, coraggio... ci sono
io adesso, non mollare..."- la tranquillizzò il ragazzo, puntando il suo
sguardo adirato contro Yoshi.
-"E se usassimo il suo stesso metodo? Eliminarlo
durante lo stato d'incoscienza?"- chiese Neji,
avvicinandosi al compagno.
-"No, non possiamo farlo!"- lo interruppe Tenten, preoccupata. -"Purtroppo Ino
non sarebbe più in grado di uscire dalla mente di Yoshi
se lui morisse..."- spiegò.
-"Insomma, dobbiamo sperare che ce la faccia da sola,
giusto?"- chiese Shikamaru, fissando il volto
pallido della Yamanaka.
Tenten si limitò ad annuire, sconsolata.
In quel momento, Yoshi si
accasciò a terra, lamentandosi per il dolore.
-"Grandioso! Ino gliele sta
suonando!"- si esaltò Naruto, che intanto aveva
raggiunto i compagni insieme agli altri.
Ma neanche il tempo di rallegrarsi, che subito anche Ino ebbe uno spasmo di dolore, mentre un rivolo di sangue
le scivolava dalle labbra.
-"Sei sempre il solito porta sfiga, Naruto!!!"- si sclerò
Sakura, tirandogli un pugno in testa.
-"Oh no, Ino... dai che ce
la fai... ne sono sicuro..."- cercò di rassicurarla Shikamaru,
stringendola più forte a sè, sentendo i lamenti
strazianti della ragazza -"...forza, combatti, resisti... tu... tu sei la
ragazza più... più testarda che abbia mai conosciuto... e... e sono sicuro che
ce la farai... perché... perché fra due giorni è il nostro mesiversario,
no? ...è da un mese che mi fai una testa così per i sei mesi... coraggio Ino... spaccagli la faccia a quel bastardo, vendica tua
cugina e poi torna... torna qui da noi... torna da me..."- le sussurrò
mentre le infilava al dito l'anello che le aveva regalato.
Tenten singhiozzò, commossa e turbata: chissà se aveva fatto la
scelta giusta, se aveva fatto bene a lasciarla andare a combattere da sola.
Leggera ma rassicurante, la brunetta percepì la mano di Neji posarsi sulla spalla, stringendola in un lieve
abbraccio consolatore. Quello bastava a darle la forza per continuare a sperare
nel risveglio della sua amica.
h
Ino giaceva ancora a terra, priva di sensi. Il colpo subito
da Yoshi, sebbene non fosse fisico, era comunque
reale. Svenendo, la ragazza aveva perso il controllo della sua tecnica, non
riuscendo più a trovare la strada per tornare indietro; oltretutto le forze la
stavano abbandonando. Non possedeva abbastanza chakra
per controllare a pieno quella tecnica e ora, come temeva, non riusciva più a
padroneggiarla. Ino vagava nelle tenebre.
"Ino... dai che ce la
fai... ne sono sicuro..."
"Di chi è... questa voce?"
"...forza, combatti, resisti...
"Resistere... io non... non capisco..."
-"Asha-sama... cosa accadrà
se perderò il controllo dell'infiltrazione mentale?"-
-"Ti perderai nei meandri della mente di Yoshi, vagando nelle oscurità più profonde fino a quando
non morirai."-
-"Non c'è modo per uscirne?"-
-"Pochi sono ritornati indietro dopo essersi persi
nel labirinto mentale... i fortunati dicono di essere stati guidati indietro
dalle voci delle persone che li amavano, che non li hanno mai lasciati soli
nemmeno per un attimo..."-
-"Le voci delle persone che li amavano?"-
-"Sì, dicono che erano udibili come sussurri nelle
tenebre..."-
"...sussurri nelle tenebre..."
"...fra due giorni è il nostro mesiversario,
no?"
"...sì, hai ragione... e non ti ho ancora fatto il
regalo..."
"...torna da me..."
"...grazie per non avermi lasciata da sola... ti
amo... Shikamaru..."
Ino riaprì gli occhi, decisa. Si rialzò velocemente,
riprendendo il controllo di se stessa. La testa le faceva molto male, aveva
preso una bella botta.
Il salotto in cui si trovava prima era ora invaso dalle
fiamme. Yoshi giaceva inginocchiato a terra,
piangendo, mentre teneva il se stesso bambino privo di sensi tra le braccia. La
ragazza sbarrò gli occhi, esterrefatta.
-"...cos'hai fatto... Yoshi?"-
chiese Ino, quasi senza fiato.
-"...la mia infanzia... fu soffocata in questa casa
insieme al fumo e alle ceneri dell'incendio che la distrusse..."- asserì
lo shinobi, sconvolto, lasciando a terra il bambino.
Preda di un raptus di rabbia, Yoshi
si avventò sulla ragazza, afferrandola per il collo con tutte e due le mani e
iniziando a premervi con fervore.
La Yamanaka tentava
disperatamente di liberarsi dalla presa del biondo, sentendosi soffocare
dolorosamente, mentre il ragazzo la spingeva sempre di più verso le fiamme.
-"CHE NE VUOI SAPERE TU DELLA MIA VITA?! CHI SEI TU
PER INSINUARTI NEI MIEI RICORDI, PER GIUDICARMI?!"- ringhiò Yoshi, col volto sconvolto dalle lacrime.
-"Yo... shi...
tu... s... ei... sei... u... una... vit... tim... vittima..."- riuscì a sibilare la kunoichi, a fatica.
Il biondo la lasciò andare, facendola cadere al suolo. Ino cominciò a respirare velocemente e faticosamente,
tossendo per via del dolore e del fumo che le fiamme producevano.
-"...che dici?...CHE DIAVOLO STAI DICENDO?!"-
urlò Yoshi, esasperato, portandosi le mani sulla
testa dolorante, la mente confusa.
Ancora inginocchiata a terra, sofferente, la biondina
riuscì ad alzare i suoi occhi verso quelli piangenti dell'avversario.
-"...tu... tu... sei la vittima... di uno sbaglio
che... non hai commesso... la tua infanzia... è stata bruciata... dall'egoismo
di persone... che non ti amavano davvero... la tua vita... è stata
sacrificata... in nome di qualcosa... in cui non credi..."- asserì Ino, con tono pacato.
-"...no, non farlo Ino...
ti prego..."- singhiozzò Yoshi, disperato,
mentre la Yamanaka si sollevava lentamente in piedi.
-"...mi dispiace... ma non riesco a vendicarmi di
te..."- continuò la biondina, con voce tremante di emozione.
-"No, ti scongiuro... non farlo... non lasciarmi
vivere... non così... uccidimi... onora questo duello mentale e uccidimi!
Vendica Izumi!"- la implorò lo shinobi, sconvolto.
-"...io... io ti ho perdonato, Yoshi...
perché in fondo... non è stata... colpa tua..."- concluse la ragazza,
mentre qualche lacrima di commozione le rigava le gote. -"...non è colpa
tua se non hai sussurri nelle tenebre che non ti lascino mai da solo..."-
disse, mentre congiungeva mignolo e indice formando il triangolo.
-"Tecnica dell'infiltrazione mentale... rilascio!"-.
h
Shikamaru teneva la sua fronte appoggiata contro quella di Ino, ad occhi chiusi, pregando intensamente per poter
sentire la sua voce ancora. Così vicino a lei, ne percepiva chiaramente il
respiro affannato cambiare ad ogni sua reazione durante quel duello invisibile.
A lui bastava sentire il suo respiro per capire se stesse bene o se fosse in
difficoltà... la conosceva così dannatamente bene, ormai. Era parte di lui.
-"...Shikamaru..."-
sussurrò improvvisamente la sua voce, inducendolo a riaprire immediatamente gli
occhi.
-"...Ino..."- mormorò
lui. Davvero, non ci sperava più. Non pensava che rivedere quei meravigliosi occhioni azzurri potesse renderlo così dannatamente felice...
come se solo lei avesse importanza, nulla di più.
-"...hai già pensato a cosa regalarmi per i sei
mesi?"- chiese inaspettatamente la ragazza, sorridendogli dolcemente
mentre si accoccolava ancora di più nel suo abbracco.
-"E poi sarei io il materialista, vero?"-
ritrovò la forza di sorridere lui, mentre i loro compagni ridevano lievemente,
divertiti e sollevati.
La loro allegria venne interrotta dal risveglio di Yoshi che, ancora dolorante, restava sdraiato a terra.
-"Ma... non l'hai eliminato col duello
mentale?!"- sussultò Tenten, allibita.
-"No... non ho potuto... non ce l'ho fatta..."-
sussurrò Ino, estremamente indebolita dallo scontro.
-"Non... non voglio la tua... pietà... né la tua
compassione... Yamanaka..."- urlò con voce
spezzata Yoshi, veramente malconcio dopo quel duello strenuante.
-"Di sicuro non avrai la mia di pietà,
bastardo!"- ringhiò Shikamaru, mentre metteva a
sedere Ino, sfoderando un kunai.
-"No, non farlo Shikamaru..."-
lo trattenne Ino, aggrappandosi al suo giubbotto da chunin.
-"Ma... perché?!"- chiese lui, stupito.
-"Quel bastardo ha cercato di ucciderti... due volte! Ha eliminato tua
cugina... io... io non posso permettergli di passarla liscia..."- sbottò
poi, adirato.
-"No, Shikamaru... ha già
imparato la lezione... lascialo stare..."- disse la ragazza, con voce
flebile e dispiaciuta.
-"Tanto se non lo farà lui, lo farò io!!!"-
asserì improvvisamente una voce fredda e tagliente proveniente dalle spalle di Yoshi.
Tutti gli shinobi di Konoha si voltarono rapidamente verso l'alto ragazzo dai
capelli argentati che sostava a qualche centimetro di distanza dal nemico,
mentre Yoshi veniva pervaso da una miriadi di
brividi. Non aveva bisogno di voltarsi per riconoscere il suo terribile
fratello Ryuu, il Dragone del Sogno.
Un mega grazie speciale ai miei fedelissimi recensitori vi adorooootantoooo!!! Aspetto ancora le vostre recensioni, sennò non
riuscirò più a dormire XD!!!
Ciauuu a tutti e rieccomi! Ovviamente
mi scuso ancora e come sempre per l'incredibile ritardo... figuratevi, sono
piena di simulazioni e di verifiche che vanno terribilmente, quindi il tempo
per la scrittura scarseggia! Ma fortunatamente sono riuscita a scrivere questo
capitolo, anche se non so come possa essere venuto fuori... l'ho scritto a
spezzoni durante vari giorni, quindi immagino sia venuto fuori un casino! Nel
prossimo sicuramente m'impegnerò di più, anche perché... no vabbè
non anticipo niente!
In questo capitolo ho cercato di dare un po' più di spazio
a Kiba, che ultimamente sto trascurando un po'... T.T... (Kiba,
I love youuu!!! Remember it always! XD). A parte ciò, non ho potuto tralasciare il primo (tragico)
incontro tra Ryuu e Ino,
nonché il destino ormai segnato del povero Yoshi...
come sempre spero che recensirete, pazienti come Buddha! XD Vi voglio bene! Un
bacione Sakurina
Capitolo 17. "YouBelongTo
Me"
You
belong to me
My
snow white queen
There's
nowhere to run,
so
lets just get it over
Soon
I know you'll see
You're
just like me
Don't
scream anymore my love,
Cause
all I want is you.
("Snow White Queen" by Evanescence)
-"R-Ryuu... tu..."-
cercò di esprimersi Yoshi, ma la paura folle gli
mozzava il fiato.
Il chakra di suo fratello era
spaventoso.
-"Vergogna... che vergogna... hai macchiato il nome
di noi Ayumu..."- sibilò Ryuu,
fulminando il biondo ai suoi piedi con i suoi occhi di ghiaccio.
-"Fra-fratello... io
non..."- cercò di spiegarsi Yoshi, non trovando
il coraggio di guardarlo in faccia.
-"Povero stolto... sicuramente non hai detto alla
gentile signorina Yamanaka qui presente qual è la
legge che regola i duelli mentali, non è vero? Ebbene, carissima... la nostra
legge suprema riguardante i duelli mentali è: o vinci, o muori. Non ci sono
perdenti sopravvissuti ai duelli mentali, non esistono, non possono esistere e
mai esisteranno. Indi per cui... uccidi Yoshi.
Subito."- ordinò Ryuu, con tono perentorio.
Ino fissava sconvolta l'uomo davanti a lei, totalmente
paralizzata dalla paura. Era lui, RyuuAyumu, il Dragone del Sogno. Chiare e rindondanti,
le parole di Asha ritornavano nella sua mente,
risuonando come una cantilena...
"Mi raccomando, non attaccare MAI per prima Ryuu... se sarà lui a fare la prima mossa, tu cerca di
fuggire e se non ci riesci, solo allora potrai utilizzare il tuo ultimo attacco
psichico. Ma sappi che combattere contro RyuuAyumu sarebbe un suicidio bello e buono...".
-"Ino... chi diavolo è
questo? Ino...!"- chiese Shikamaru,
accorgendosi solo in seguito del tremore persistente che pervadeva il corpo
della sua ragazza. -"Ino...!"- la richiamò
ancora, scuotendola lievemente.
-"Sh... Shikamaru...
vattene... andatevene tutti..."- mormorò la Yamanaka,
con voce sconvolta, spingendo debolmente il ragazzo con mano tremante
-"...via... lontano..."- concluse la ragazza, paralizzata dagli occhi
glaciali del suo avversario..
Il Nara prese la debole mano tra
le sue, stringendola con forza, cercando di rassicurarla col loro calore.
-"Ti prego... calmati... non ti preoccupare, ci sono
qua io..."- la rassicurò, stringendola a sè
ancora più saldamente.
-"No! Vattene Shikamaru, ti
prego!"- singhiozzò ancora lei, disperata. -"Tu non sai chi è lui!
Vattene, vattene, vattene..."- lo pregò Ino.
-"No, lui non sa chi sono io... ma evidentemente tu
sì. Quella sfacciata di una dea deve averti insegnato arti che a voi miseri
plebei dovrebbero essere precluse... oltre a ciò, deve averti anche parlato di
me."- spiegò Ryuu, inginocchiandosi al fianco
del fratello tremante, accarezzandogli lievemente i capelli biondi. -"Ordunque, mia cara Yamanaka,
adempi al compito che il destino ti ha voluto assegnare. O vinci, o muori. Tu
hai vinto per due volte di seguito, e non hai mai giustiziato mio fratello. Non
adempiere a questo compito sarebbe un disonore per il tuo sangue, sangue del
Sogno. Uccidilo. Ora, subito."- la invitò lo shinobi
con tono freddo, ma vagamente divertito.
-"...no... non lo farò..."- si oppose Ino, con voce flebile.
-"Non lo farai hai detto? Una popolana come te...
dovrebbe solo ringraziare, per aver avuto l'onore di parlare con uno del mio
rango... voi Yamanaka, ah! Stirpe di rinomati
stilisti e sarti nel Villaggio del Sogno, ma ora degradati a shinobi della Foglia... la giusta punizione per il vostro
tradimento, del resto!"- sorrise Ryuu,
compiaciuto, strattonando con forza la testa del fratello -"Uccidilo, ti
ho detto!!!"- ringhiò infine lo shinobi,
furibondo.
-"...no..."- sibilò la ragazza, debolmente.
-"E allora... ci penserò io..."- asserì Ryuu, alzandosi e tirando su il fratello, tirandolo per i
capelli.
Ryuu concentrò un'ingente quantità di chakra
nel palmo della mano e, tanto velocemente quanto crudelmente, l'uomo affondò
con forza il pugno nel petto di Yoshi, trafiggendolo
da parte a parte.
Il ragazzo gemette per il dolore atroce, sputando sangue
dalla bocca e portando gli occhi di cobalto al cielo per l'ultima volta, mentre
tutto si oscurava col sottofondo della risata compiaciuta di suo fratello
maggiore.
h
Intanto, Saburo era capitato in
un vicolo cieco. Davanti a lui, nient'altro che un'invalicabile rupe; dentro di
sè, pochissimo chakra;
dietro di lui, KibaInuzuka
parecchio incazzato. Insomma, quella... era la fine.
-"Eccoti qui, maledetto bastardo..."- sibilò Kiba, raggiungendo il ragazzo dai capelli lunghi.
-"Dai fatti sotto, stronzetto."- lo istigò Saburo, fissandolo con occhi gelidi.
-"Contaci, bastardo!"- rispose Hikari, sbucando improvvisamente alle spalle di Kiba.
-"Hikari-chan, che cavolo
ci fai qui?! Questa è roba mia!"- sbottò l'Inuzuka,
fissando la ragazza allibito.
-"Cosa?! Ma se sono stata io a salvarti la pelle,
carino! Se permetti, questo stronzo lo finisco io!"- ribatté prontamente
la biondina.
-"E invece no! Ci penso io, visto che mi sta
particolarmente sul culo!"- spiegò lo shinobi,
irritato dalla testardiggine dell'amica.
-"Piantala con le storie, ho detto che lo farò
IO!"- ringhiò Hikari, irritata.
-"No! Sparisci!"- la riprese il chunin.
-"Sparisci tu!"- sbottò la biondina.
-"Scusatemi ma..."- li interruppe Saburo, basito.
-"ZITTO TU!!!"- urlarono i due ragazzi,
all'unisono.
-"O-okay..."- si zittì
lo shinobi del Sogno, attonito davanti al litigio
assurdo di quei due.
h
Il corpo sanguinante di Yoshi
cadde al suolo, esanime. Ino fissava la scena con gli
occhi cerulei sbarrati, mentre la mente, paralizzata dal terrore, non riusciva
a realizzare un piano di fuga. Era stremata e spaventata, era la sola che
potesse salvare tutti i suoi compagni e non aveva più chakra.
Il senso di colpa era grande quasi quanto la stanchezza e il dolore che provava
nel vedere la fine di Yoshi, vittima innocente di
troppi soprusi.
Seguendo l'istinto, Ino si
sollevò lentamente, fissando lo shinobi del Sogno con
sguardo astioso.
Ryuu inarcò un sopracciglio, infastidito, voltandosi verso di
lei flemmaticamente.
Gli occhi di Ino fissarono
intensamente quelli di ghiaccio del nemico, cercando di penetrare quella
barriera cristallina... ma nulla accadde; pareva che non vi fosse anima nel
cuore di quell'uomo.
-"Non ci provare, ragazzina..."- sibilò
sprezzante lo shinobi, intuendo l'intenzione di
un'infiltrazione mentale da parte della rivale attraverso lo sguardo.
Ryuu fulminò Ino con i suoi occhi
imperscrutabili. Solo questo, un veloce, lieve e rapido sguardo.
Un dolore lancinante trapassò il petto della biondina, che
si portò una mano sul cuore.
Tutto si muoveva così lentamente adesso, come se andasse
tutto a rallentatore.
Fu come spaccarsi a metà. Adesso lo percepiva chiaramente,
il suo specchio. La sua anima. Al solo contatto con gli occhi di
quell'uomo, ilsuo specchio dell'anima
era stato pervaso da cima a fondo da profonde crepe, e mentre Ino crollava sulle sue ginocchia con sguardo vacuo,
rivedeva davanti a sè tutto il suo passato; tutto
l'amore di cui era stata sempre ricoperta le scivolava davanti come acqua tra
le mani.
I sorrisi dei suoi genitori... le parole di Izumi... l'incontro con Sakura... il primo batticuore per Sasuke... la prima volta che parlò con Choji...
la prima volta che vide Shikamaru... la formazione
del Team 10... tutte le avventure e le missioni... l'apprendistato con Tsunade... la nascita della figlia di Asuma...
il primo bacio di Shikamaru...
Tutto scivolò via veloce.
La ragazza si accasciò al suolo, mentre tutto diventava
sempre più scuro, mentre la voce di Shikamaru e dei
suoi amici diventava sempre più lontana, mentre il suo specchio traballava
avanti e indietro, rischiando di frantumarsi al suolo da un momento all'altro.
"...e adesso... mi appartieni..." risuonò una risata sinistra nella mente di Ino, mentre un freddo sempre più agghiacciante la
pervadeva.
E tutto ritornò tenebra.
h
-"Non si dice sempre prima le donne?!"-
sbottò la biondina, stizzita.
-"Appunto... non mi sembra di vederne in giro, di
donne..."- la sbeffeggiò Kiba, divertito.
-"Cosa?! Ma come ti permetti?!"- lo riprese Hikari, fuori di sè.
Intanto, approfittando della distrazione dei due, Saburo decise di darsela a gambe. Ma non appena si voltò,
si trovò davanti un Akamaru che sbavava furente e una
specie di minacciosa tigre bianca. Spaventato, lo shinobi
fece qualche passo indietro, cercando di attaccare le due creature con i suoi
attacchi psichici, ma ottenendo un'effetto alquanto
scarso.
-"Cosa c'è? Sui nostri animaletti i tuoi attacchi non
funzionano?"- chiese Hikari, con tono divertito.
-"O forse... non ti è rimasto abbastanza chakra?"- domandò Kiba,
compiaciuto.
Saburo indietreggiò allarmato, vedendo che i due shinobi erano riusciti ad appianare le loro divergenze e
avevano intuito la sua carenza di chakra.
-"Bene, facciamola finita..."- sibilò Hikari, accostandosi alla sua gattina troppo cresciuta.
-"No, Hikari. Ti ho detto
di no."- la riprese Kiba, con tono insolitamente
serio.
La biondina fissò con occhi sbarrati l'amico avvicinarsi a
Saburo. Cosa aveva in mente di fare? Perché così
serio tutto d'un tratto?
-"Parla..."- gli disse l'Inuzuka,
puntandogli un kunai alla gola, con tono
intransigente -"...che cosa significano quei sogni?"- domandò,
assottigliando lo sguardo.
-"...i sogni...?"- ripeté Saburo,
perplesso.
-"Lo so che c'entrate voi!!! E' da quando siete
arrivati che continuo a fare un sogno premonitore... tutto ciò che ho sognato
fino ad oggi si è avverato!"- ringhiò Kiba,
furibondo, afferrando il nemico per il bavero e avvicinandogli ancora di più il
pugnale alla gola.
-"Cosa...?! Ma allora Yoshi
non ha bloccato i sogni premonitori... tsè, dovevo
immaginarmelo..."- ridacchiò sommessamente lo shinobi
del Sogno.
-"PARLA TI HO DETTO!!!"- s'infuriò il chunin, sbattendo violentemente l'avversario contro la
parete di pietra e affondandogli un potente pugno nello stomaco.
-"Kiba!!!"- lo
richiamò Hikari, spaventata dall'insolita ira
dell'amico.
-"...non posso rivelarti nulla... sono tecniche
segrete del mio villaggio..."- mormorò Saburo
dolorante.
-"...il tuo villaggio non esiste più, fattene una
ragione... e ora parla... non costringermi a fare qualcosa di estremamente
crudele..."- gli sibilò l'Inuzuka, minaccioso.
-"Parla Saburo, ormai Yoshi è morto."- asserì improvvisamente una voce
femminile, proveniente da dietro di loro.
Tutte e tre i giovani shinobi si
voltarono verso la bellissima donna che aveva parlato. I suoi splendidi capelli
rossi fiammeggianti risaltavano il contrasto con gli occhi grigi-azzurri come
il ghiaccio. Al suo fianco, Kakashi e Anko fissavano i tre ragazzi perplessi.
-"Kakashi-sensei, Anko-sensei!"- si sorprese Kiba,
lasciando cadere a terra Saburo.
-"A-Asha-sama..."-
sussurrò Saburo, sconvolto, fissando la dea che gli
si avvicinava maestosamente.
-"Ragazzo..."- disse Asha,
fissando con i suoi occhi cristallini l'Inuzuka
-"...hai visto giusto. I tuoi sogni premonitori sono causati dalla
vicinanza agli shinobi del Sogno, i cui poteri
psichici influenzano involontariamente la tua mente, permettendole la
preveggenza onirica... comunemente conosciuta come sogno premonitore. Ma
per decifrare questi sogni si necessita di un codice onirico conosciuto solo
dagli shinobi del Sogno... avanti Saburo,
traduci il sogno di Kiba. E' inutile opporre
resistenza. Se collaborerai, ti aiuterò a fuggire dall'ira di Ryuu."- spiegò la dea, posando il suo sguardo sul
ragazzo accasciato a terra.
-"Yo-Yoshi
è...morto?"- chiese sconvolto lo shinobi.
-"Sì... è stato ucciso da Ryuu.
A proposito, Kakashi, Anko...
correte, presto, raggiungete i ragazzi prima che sia troppo tardi. Voi sapete
di già cosa fare."- ordinò Asha ai due jonin che, annuendo, svanirono veloci. -"Kiba, racconta a Saburo il tuo
sogno o comunque gli elementi che non ti appaiono del tutto chiari."- lo
invitò la donna, con tono scocciato.
-"Ma lei chi è?!"- chiese l'Inuzuka,
fissando la donna perplesso.
-"Uff! Sarebbe troppo lungo
da spiegare... muoviti a parlare con Saburo e
basta!"- si lamentò Asha, sempre più seccata
dalla testardaggine del ragazzo.
-"Vabbè... senti bello,
cosa significa esattamente... quando nel sogno vedi... una persona che...
scompare, cioè svanisce... non so come spiegarlo..."- chiese Kiba, impacciato.
Saburo fissò per qualche secondo il cielo, ancora sconsolato per
la sorte dei due amici, dopodiché fissò la donna davanti a lui, ricordandone le
promesse fatte.
-"Lo svanimento... premonisce... lo spezzarsi
dell'anima..."- sussurrò lievemente lo shinobi.
Asha sbarrò gli occhi, allarmata, impallidendo lievemente.
-"Che diavolo significa?!"- chiese Kiba, fissando dubbioso Hikari al
suo fianco.
-"Kiba... chi avevi visto
svanire nel tuo sogno...?"- chiese la dea, turbata.
-"...Ino..."- rispose
l'Inuzuka, preoccupato dall'espressione della donna.
-"Maledizione!"- sbottò Asha,
agitata -"Dobbiamo raggiungere di corsa Ino!"-
asserì, svanendo rapidamente in direzione dello spiazzo.
Kiba e Hikari si scambiarono una
rapida occhiata, seguendo la strana donna, in direzione degli amici.
h
-"Ino! Ino!"-
la richiamò Shikamaru, tenendola saldamente tra le
sue braccia.
Ma la ragazza restava lì, priva di sensi, pallida e
sofferente, mentre la risata compiaciuta di Ryuu
dilagava per tutto lo spiazzo vuoto.
"E adesso che mi appartieni, principessa... ci
divertiremo insieme, vedrai..." pensò divertito lo shinobi,
avvicinandosi a Shikamaru e Ino.
La tempestiva comparsa di Kakashi
e Anko lo fece fermare, fissando i due interessato.
Ma subito, il suo interesse svanì, lasciando apparire una smorfia infastidita
alla vista dello sharingan dell'Hatake.
-"Mmh... uno sharingan... che seccatura, dovremo finire un'altra volta,
principessa..."- sospirò Ryuu, svanendo ancora
prima che i due jonin avessero la possibilità di
attaccarlo.
-"Quella donna aveva ragione, Kakashi..."-
asserì Anko, rivolgendosi al collega.
-"Già... temono lo sharingan..."-
constatò l'uomo, soddisfatto. -"Come abbiamo fatto a non pensarci
prima..."- sospirò poi.
-"Dov'è andato Ryuu?!"-
urlò Asha, raggiungendo poco dopo gli shinobi della Foglia insieme a Kiba
e Hikari.
-"E' fuggito non appena ha visto lo sharingan di Kakashi..."-
spiegò Anko.
-"Per fortuna... e Ino?"-
domandò ancora.
I due jonin si voltarono verso
la scena straziante di Shikamaru e Sakura che
cercavano di far rinvenire Ino, chiamandola
disperatamente.
-"Oh no, Ino!!!"- urlò
Kiba, correndo immediatamente in direzione della
ragazza.
Hikari, invece, rimase ferma, fissando con occhi lucidi e tanta
amarezza l'amico raggiungere la biondina. S'inginocchiò, raccogliendo la sua
gattina tra le braccia, restando lì seduta insieme a lei. Intanto Akamaru le si avvicinò, mugugnando dispiaciuto.
-"A quanto pare si è davvero innamorato, questa
volta..."- sospirò la ragazza, asciugandosi velocemente qualche lacrima furtiva,
continuando ad atteggiarsi a forte. Akamaru guaì
desolato, accucciandosi al lato della biondina, in segno di solidarietà.
-"Levatevi, levatevi!"- intimò a tutti Asha, spostando bruscamente sia Shikamaru
che Sakura. -"Fate vedere... tsè, troppo tardi,
come immaginavo."- constatò la dea, amaramente.
-"Cosa significa troppo tardi?!"- sbottò Shikamaru, adirato con quella donna sbucata dal nulla e che
sembrava già sapere tutto.
-"Significa che la mente di Ino...
ormai appartiene a Ryuu. Io l'avevo avvisata, ma
questa stupida non ha voluto darmi retta."- asserì Asha,
con voce fredda. Fredda, anche se venata di un lieve tremore. I suoi occhi
gelidi fissarono Ino, una creatura così bella quanto
fragile, la cui vita era importante come un petalo di rosa per il vento. Troppo
fuggevole per affezionarsi a lei. Non doveva assolutamente farlo.
h
-"...principessa... lo sai che adesso mi appartieni,
non è vero?"- asserì una profonda voce maschile alle spalle della ragazza.
Ino aprì gli occhi, ritrovandosi persa in un'incredibile
distesa di fiori multicolore, mentre sopra di lei un improbabile cielo viola la
sovrastava.
Di fronte a lei, gli occhi gelidi di Ryuu
la controllavano, penetranti e diabolici.
X LadyFire: Ciao!
Innanzitutto grazie per i complimenti che non mi merito T.T
che però apprezzo moltissimissimo! Ma soprattutto
grazie per recensire entrambe le mie storie, non sai quanto mi faccia
piacere... spero mi farai ancora sapere i tuoi pareri! Bacione Sakurina
X Nidaime: Ciauuu
Bea! Purtroppo Yoshi ha fatto la fine che ha fatto,
vittima o colpevole che fosse! Oltre a ciò, purtroppo Kiba
e Hikari non hanno ancora combinato nulla in quanto
il nostro caro Inuzuka sembra ancora abbastanza preso
da Ino... e poi mi sono accorta di lasciare davvero
troppo poco spazio al mio Kiba-kun, indi per cui
scriverò un'altra storia (appena finirò questa T.T)
dove gli dedicherò moooolte più attenzioni, anzi, mi
picchierei da sola per averlo lasciato così in disparte! Basta basta ho deciso! Oltre a ciò, grazie per recensire sempre!
Aspetto il tuo prossimo commento! Bacione Sakurina
X Babypunkettin@: Ciao cara, ihih mi ha fatto morire la tua recensione! XD Ovviamente Ino è una figa, è per questo che sta bene sia con Shika che con Kiba, no? ;-) Yoshi era bello ma stronzo, e alla fine ha avuto una
fine... ingiusta o no non saprei dirlo neanche io! Però vabbè...
spero ti sia piaciuta! E ovviamente spero anche che recensirai ancora! Bacione Sakurina
X nicichan: Ciao Nico! Grazie
per la tua puntualissima e immancabile recensione (sei onnipresente nelle ficcy mie e di Paccy, indi per
cui ti ringraziamo tantissimoooo!). Mmh, sono contenta ti siano piaciute le parole di Shika, temevo potessero suonare un po'... non so... banali!
Anyway, aspetto la tua prossima rece, in quanto ormai
è praticamente obbligatoria! XD Bacione Sakurina
X Ayumi: Mia queridaRoby-chan... bah, di
tanto in tanto mi sparisci nel nulla! Sono contenta che tu abbia apprezzato
(come sempre) la parte NejiTen, ma per quanto
riguardo il NaruHina... sto mettendo tutte le mie
forze in quella che sto scrivendo per il concorso (che ormai ho deciso che
farò!!!)! Però vedrò di aggiungerci qualcosa anche da 'ste
parti... anche se non ti assicuro nulla! Già c'è troppa gente in giro... magari
nelle vacanze invece, chissà... XD! Grazie per la rece, lo so che sei sempre
occupatissima con lo studio quindi lo apprezzo ancora di più! TvtttttbSakurina
X Andreatorinista: Ciao Andre! Grazie come sempre per commentare... mi fa davvero mooolto piacere! Ah, e grazie anche per i consigli
dell'altro giorno, iocon i pc sono un disastro totale XP! Comunque, Ino non mi sembrava proprio tipa da uccidere così a sangue
freddo un poverino come Yoshi... però adesso con Ryuu la musica cambia del tutto! Aspetto con ansia la tua
prossima recensione! Bacione Sakurinap.s. sei un grande perché ascolti i mitici e fantastici Skillet *.*
X Ice_Princes: Ciao Vale,
grazie per la tua recensione XD Oddio ho perso 10 anni di vita leggendo i tuoi pairing preferiti, in quanto mi reputo una taixsora al 100% XP e vabbè...
ognuno il suo, no? XD Aspetto la prossima rece, mi raccomando! Bacione Sakurina
X Queen of Night: Ciao Sara
(mi autopermetto di chiamarti x nome in quanto è un
nome che adoro *.*) ovviamente immagino quanto tu possa essere presa dagli
esami, non ti preoccupare! Poi se fai legge, immagino ancora di più... -.-
sappi che io sono disperata solo a studiare diritto turistico XP! In realtà un
po' tutti si sono innamorati di Hikari, non capisco
perché -.- (io che volevo un po' di KibaxIno mi sono
dovuta trattenere causa minacce della mia best friend -.-')
meno male che piace! Ovviamente neanche io sono rimasta delusa dal tuo
aggiornamento, fantastico come sempre! E scusa per le pessime recensioni ma non
sono il mio forte... T.T aspetto comunque il tuo
prossimo commento e spero non sparirai per altri mesi! Bacione Sakurina
Ciao a tutti! Okay vi ho fatto
aspettare un sacco, ma so già che mi perdonerete perchè
siete magnanimi… non è vero? Ho avuto tanto da fare
con altre ficcy, studio e una settimana a Siviglia! Ma
ora rieccomi qui alla mia mastodontica opera
infinita!
Dunque… siamo rimasti alla morte di Yoshi
da parte di suo fratello Ryuu, il supercapo supremo
dei cattivoni del Sogno! Sebbene Ryuu
sia fuggito spaventato dallo Sharingan di Kakashi, è rimasto comunque nella mente di Ino, che ormai gli appartiene…
Bene, oggi Asha
e Tsunade si confronteranno sulla situazione, mentre
il resto del capitolo sarà Sweet&Soft… tutto dedicato all’evoluzione dei
rapporti tra Shika, Ino, Kiba e Hikari! Leggete e
commentate, come sempre! Bacione Sakurina
Capitolo
18. "The Last Night"
Thisis the last night you'llspend alone
Look me in the eyes so
I know you know
I’m everywhere you want me to be
The last night you’ll spend alone
I’ll wrap you in my arms and I
won't let go
I’m everything you need me to be
("The Last Night" by Skillet)
L'atmosfera nel salotto di casa Yamanaka era decisamente tesa. Inoichi
camminava avanti e indietro nervosamente, sua moglie serviva il thè agli ospiti: Shikamaru e Kiba stavano seduti uno di fronte all'altro sui divanetti,
mentre accanto a loro sedevano rispettivamente Sakura e Hikari.
La Haruno fissava con sguardo vacuo il tavolino
davanti a lei, mentre la biondina si mangiucchiava ansiosamente le unghie,
preda dell'aria irrespirabile della casa.
Da più di mezzora, Tsunade, Shizune e Asha erano chiuse nella camera di Ino
insieme a lei, chissà a fare cosa.
Da quando era svenuta incontrando gli
occhi di Ryuu, non si era più ripresa.
Finalmente, dopo interminabili minuti
di attesa, si udì il tanto atteso scricchiolare della porta della cameretta, e
i cadenzati passi delle donne discendere le scale.
D'istinto, i ragazzi si alzarono,
meno che Hikari: era più preoccupata a pensare a Kiba che non alla salute di Ino,
della quale effettivamente non è che le importasse poi molto. Accorgendosi poco
dopo del movimento generale, si alzò di scatto, evitando di fare la figura
della menefreghista insensibile. Ovviamente nessuno le diede peso, preoccupati
com'erano dalle facce cupe dell'Hokage.
-"A-allora...?
Come sta mia figlia?"- chiese Inoichi,
avvicinandosi alla leggendaria sennin.
Il volto di Tsunade
divenne ancora più crucciato, accompagnato da un profondo sospiro.
-"Mmh...
non è facile da spiegare..."- tentò di esprimersi Tsunade.
-"La situazione è complicata e delicata..."- sospirò.
-"Mpf!
Gliel'avevo detto io, a quella sciocchina!"- cinguettò Asha,
con fare indifferente.
Shikamaru inarcò un sopracciglio, alquanto contrariato dalle parole
della donna, fulminandola con lo sguardo.
Asha percepì l'occhiata astiosa e puntò i suoi occhi sul chunin col codino. Sì, adesso riusciva a ricordarsi chi
fosse.
-"Umpf!
Il famoso Shikamaru... Ino
mi ha parlato così tanto di te... sinceramente mi aspettavo di meglio!"-
lo provocò la dea.
-"Chi diavolo sei tu... per
permetterti di parlare di lei e di me così liberamente?!"- si scaldò il
ragazzo.
-"Calmati Shikamaru."-
lo riprese Tsunade, con tono non troppo convincente;
era palese che anche l'Hokage non gradiva
particolarmente la presenza di quella donna così superba.
-"Sì, calmati Shikamaru!"- cinguettò Asha.
La sennin
fulminò la dea con lo sguardo, richiamandola alle faccende serie.
-"Asha...
credi che la tecnica che hai insegnato a Ino sia
inefficace contro Ryuu?"- chiese Tsunade, seriamente.
-"Assolutamente sì!"-
ridacchiò la dea, divertita -"Quella banalità era sufficiente per tenere a
bada quello sfigato di Yoshi... contro suo fratello Ryuu, avrei difficoltà persino io a battermi... ah, non che
mi interessi, chiaramente."- dichiarò.
-"Dunque? Che dovremmo fare?
Arrenderci?"- chiese con tono polemico l'Hokage.
-"Non lo so, cara Tsunade, ma sappi che Ino non
potrà esservi più di alcun aiuto, ormai."- asserì con tono serio la rossa.
-"In che senso?!"- protestò
Shikamaru, colto da un'improvvisa ansia.
-"L'anima di Ino
non è più in grado di sopportare altri duelli mentali... ormai è ridotta allo
stremo. Se utilizzasse ancora un attacco mentale, beh... la sua anima andrebbe
completamente in frantumi. E questa volta non si ricomporrebbe più."-
spiegò con tono secco Asha. -"Purtroppo, oltre a
ciò si aggiunge il fatto che la sua mente ora appartenga a Ryuu..."-.
-"Che diavolo significa?!"-
ringhiò il Nara, sempre più allarmato.
-"Una volta che Ryuu attacca qualcuno, si appropria della sua mente ed è
capace di infiltrarvisi in ogni momento... quindi
allo stato attuale delle cose, Ino non è un soggetto
affidabile."- concluse la dea, tradendo una certa amarezza nella voce.
-"Maledizione..."- sibilò
il ragazzo, furibondo.
Tsunade fissò attentamente la sofferenza di Shikamaru,
l'ansia di Kiba, la preoccupazione di Sakura, il
dolore dei signori Yamanaka, e sospirò, pensando a
quante altre persone avrebbero sofferto per Ino. Choji, Tenten, Kurenai... e probabilmente anche Asuma,
ovunque lui fosse.
-"Asha"-
richiamò la sua attenzione l'Hokage, con tono serio.
-"Non so perché tu sia voluta tornare, ma è chiaro che senza di te non ce
l'avremmo mai fatta ad allontanare gli shinobi del
Sogno per l'ennesima volta. Ti chiedo in nome mio e di tutti gli abitanti della
Terra del Fuoco, e non solo, di rimanere, e di aiutarci a capire come
sconfiggere Ryuu una volta per tutte."- le
chiese Tsunade. Per lei, chiedere un favore di quel
genere ad Asha, equivaleva a compiere uno sforzo
inaudito, ma non aveva altra scelta: lei era l'unica che potesse aiutarli.
La dea fissò l'Hokage
per alcuni secondi, scrutandola perplessa con i suoi occhi di ghiaccio: non si
erano viste che poche volte, e non erano mai andate d'accordo; evidentemente,
quello era un sacrificio bello e buono.
-"Accetto, leggendaria sennin. Ma lo faccio semplicemente perché sono curiosa di
vedere se il temibile Sharingan Ipnotico sia così
potente da riuscire a sconfiggere persino il grande potere del Sogno."-
affermò Asha, voltandole le spalle.
-"Ino
non c'entra niente, quindi?"- chiese la bionda, con tono leggermente
divertito.
-"Assolutamente no!"-
arrossì la dea; non poteva di certo ammettere di essersi affezionata ad una
mortale...
h
Ino appoggiò una mano sui fiori serici che la circondavano,
intrappolata in quel campo fiorito che pareva infinito. Davanti a lei, Ryuu la fissava divertito.
-"...voglio andarmene da
qui..."- mormorò la ragazza, riprendendosi appena dall'incredibile stato
confusionale nel quale si trovava.
Ryuu ghignò, scuotendo lievemente la testa.
-"Tanto è inutile... ti potrei
riportare qui in qualsiasi momento, sai?"- ridacchiò lievemente lo shinobi.
Ino non rispose, si limitò a sospirare. Portò lo sguardo a
quell'innaturale cielo viola: chissà se sarebbe piaciuto a Shikamaru...
La ragazza chiuse gli occhi,
percependo qualcosa di caldo e morbido scivolarle sulla fronte... un tocco, una
carezza affettuosa...
Una smorfia infastidita si spaziò sul
volto di Ryuu, che svanì, disturbato.
h
Ino aprì lentamente gli occhi, mentre una mano calda e
gentile le scivolava dolcemente lungo la guancia, le dita s'intrecciavano con i
suoi capelli dorati, uno sguardo malinconico e ansioso la proteggeva
silenziosamente.
I loro occhi s'incrociarono, finalmente
dopo tanto tempo. Arrossendo leggermente, la ragazza nascose parte del volto
sotto le lenzuola: solo il lieve bagliore rosato di quella notte nevosa
illuminava la figura del ragazzo, che così in penombra appariva terribilmente
sexy e tenebroso.
-"...ciao Shika..."-
sussurrò timidamente da sotto le lenzuola.
-"Ben svegliata..."- ghignò
Shikamaru, sollevato.
Calò un pesante silenzio, mentre il Nara portava il suo sguardo pensieroso verso la neve che
continuava a cadere, imperterrita.
-"Shikamaru...
noi andiamo ad elaborare un piano nel mio ufficio... tu resta qui e vigila su Ino... abbiamo poco tempo, lo sai... e... cerca di passare
con lei più tempo possibile... parteciperai anche tu alla prossima missione
contro gli shinobi del Sogno"-.
Ino si guardò attorno, spaesata: ancora una volta si trovava
in un letto senza ricordarsi bene il perché; fortunatamente quella volta era
quello di casa sua.
-"Shika...
io... non ricordo bene cos'è successo..."- spiegò la Yamanaka,
mettendosi a sedere e portandosi una mano sulla testa, dolente.
Shikamaru la guardò dispiaciuto, assottigliando lo sguardo sul suo
fisico visibilmente indebolito e segnato da tutti quegli sforzi.
-"...può essere che Ino non ricordi lucidamente gli avvenimenti più recenti...
purtroppo la sua mente è stata sottoposta ad uno sforzo non indifferente, e ci
vorrà parecchio riposo prima che possa riprendersi completamente..."-.
Il ragazzo lasciò la poltroncina e si
sedette sul letto, al fianco di Ino. Lei si accostò
alla parete, permettendo a Shikamaru di sdraiarsi
accanto.
Il Nara si
levò il giubbotto da chunin, diventato
insopportabilmente pesante ultimamente; si rilassò sul morbido letto della
ragazza, allungando un braccio per cercare il suo corpo, le sue spalle
vellutate, che cinse con decisa gentilezza, attirandola a sè.
La strinse forte, baciandole la testolina bionda, inspirando l'aroma dei suoi
capelli sempre profumati di fiori che non sentiva da troppo tempo ormai.
Che seccatura quegli shinobi del Sogno.
Lui non voleva nient'altro che una
vita tranquilla, nulla di più. Chissà... adesso che ci pensava, gli sarebbe
piaciuto provare a diventare jonin. Non tanto per sè, ma per onorare la memoria di Asuma
e per dare una misera soddisfazione al suo vecchio. E poi, da jonin avrebbe guadagnato di più. Avrebbe avuto più soldi
per una bella casa e... non l'avrebbe mai detto, ma adesso poteva giurare... di
non voler nient'altro che sposarla. Voleva sposare Ino.
Voleva vivere con lei ogni giorno della sua vita, voleva che fosse la sua
seccatura più grande per l'eternità. E voleva... voleva tanto incontrare la
piccola Saki "dal vero". Forse avere dei
figli da Ino era ciò che più desiderava.
Ma partire per una missione contro
quelli del Sogno senza possedere attacchi psichici di alcun genere... sapeva
bene che era praticamente un omicidio.
-"C'è qualcosa che dovrei
fare... ma non ricordo bene..."- singhiozzò improvvisamente la ragazza,
affondando il volto nel petto di Shikamaru.
-"...non preoccuparti, Ino... adesso ci penserò io a proteggerti... come avrei
dovuto fare fin dall'inizio."- asserì il Nara
con tono secco. -"Tu te ne starai qui a riposare, e a riprenderti... ma
non aspettarmi per troppo tempo."- concluse con amarezza, rafforzando
l'abbraccio.
La Yamanaka
sollevò il volto di scatto, sbarrando gli occhi pieni di lacrime.
-"Shikamaru...
non farlo, ti prego... io... io devo farlo... io devo combattere
contro..."- cercò di sforzarsi Ino, sofferente.
-"NO!"- sbottò il Nara, tirandosi su a sedere. -"Tu non devi combattere
più contro nessuno, capito?! Non sei più in grado di farlo! Adesso ci penseremo
noi, tu hai fatto fin troppo!"- la rimproverò, con sguardo serio.
La kunoichi
abbassò gli occhioni azzurri, pervasi improvvisamente
da uno strano bagliore malinconico.
-"...ho finito tutti gli
attacchi psichici che mi erano rimasti, eh?"- chiese, ma sembrava più
un'affermazione malinconica che non una domanda.
Lo shinobi
allontanò lo sguardo, con ghigno amaro: si stava già ricordando tutto. Sperava
che potesse passare almeno qualche ora senza dover ripensare a quell'inferno
che li avvolgeva constantemente, ma era evidente che
stava chiedendo troppo.
-"Ino...
ti prego non ci pensare..."- la supplicò Shikamaru,
fissandola improvvisamente negli occhi con malinconica intensità.
-"Ma... ma... io... io ho
paura..."- riuscì a dire, spinta da un impeto di debolezza. Debole, ecco
come si sentiva. Percepiva tensione e dolore circondarla, sebbene confusi;
percepiva il tempo che scorreva inesorabile; percepiva la sua anima, debole e
instabile dentro di sè.
Ma adesso poteva percepire le braccia
di Shikamaru stringerla, il suo calore allontanare
tutto, via, lontano.
-"Questa... è l'ultima notte che
passi da sola..."- asserì il Nara, non riuscendo
a trattenere un certo tremore nella voce.
Ino chiuse gli occhi, appoggiando il volto contro il suo
petto, inspirando il suo profumo, ascoltando i battiti del suo cuore e i suoi
respiri.
-"Forse... questa è semplicemente
l'ultima notte che passiamo insieme..."- aggiunse il ragazzo, chiudendo
gli occhi con forza, sperando di soffocare il dolore che voleva sgorgare in
forma di lacrime.
-"E allora... facciamo che sia
un'ultima notte da ricordare..."- asserì Ino, fissando
i suoi occhi lacrimanti in quelli lucidi di Shikamaru.
Il ragazzo non riuscì a resistere a
quegli occhioni per più di mezzo minuto, sentendo
l'imperante necessità di baciarla, di percepire la sua pelle scivolargli sotto
le mani, di sentirla completamente sua almeno una volta prima di morire...
h
-"E così domani parti,
eh?"- chiese Hikari, con voce dispiaciuta,
cullando la sua gattina tra le braccia.
Kiba si scostò dalla finestra, sedendosi accanto alla ragazza,
sul divanetto di casa sua.
-"Eh già... dove, come, quando e
perché non si sa, però sì... partirò."- sospirò, mentre un ghigno
esasperato dall'assurdità della situazione gli si spaziava sulle labbra.
La biondina lo guardò con sguardo
dispiaciuto: si stava per mettere a piangere. Non poteva essere vero. Non ora,
che aveva deciso di...
-"Kiba!
Ti devo dire una cosa!"- sbottò improvvisamente la ragazza.
L'Inuzuka
sbarrò gli occhi, stupito dall'inconsueto atteggiamento dell'amica, ma anche
curioso di sapere cosa le frullava per il cervello.
-"Kiba,
io... io sono tornata perché... perché..."- cercò di dirgli Hikari, completamente rossa in volto.
Il ragazzo sorrise amaramente,
poggiando lievemente un dito sulle labbra dell'amica, invitandola a non
parlare.
-"Non dire niente, Hikari-chan... niente di cui potresti pentirti..."-
affermò con tono amaro l'Inuzuka, alzandosi dal
divanetto e dirigendosi verso la porta di camera sua con le mani in tasca.
Hikari percepì le lacrime, che aveva cercato di trattenere con
tanta fatica, scivolarle liberamente sulle guance, copiose. Lui aveva capito
tutto, come al solito aveva già capito tutto. Per lui era come un libro aperto,
ormai.
-"Kiba-kun...
io... mi... mi dispiace..."- singhiozzò la biondina.
-"Hikari...
cosa vuoi che ti dica?! Dopo tutto questo tempo! Io... non... non sono il tuo
giocattolo, non puoi mollarmi e riprendermi quando più ti pare e piace!"-
si lamentò Kiba, fissandola con sguardo dispiaciuto.
Gli faceva male vederla piangere per lui, ma... anche lui aveva sofferto molto
per lei. E lui non era tipo da farsi trattare così.
-"Mi dispiace, Hikari..."- concluse, cercando di defilarsi per
evitare di peggiorare ulteriormente la situazione: era orribile lasciarsi in
quel modo.
-"E' per Ino,
non è vero?!"- sbottò la biondina, alzandosi in piedi scatto, lasciando
cadere a terra il gatto.
L'Inuzuka
la squadrò con aria vagamente infastidita: quando faceva la capricciosa era
davvero insopportabile.
-"Sì, è anche per lei...
ma è soprattutto per quella cicatrice che mi hai lasciato nel cuore, che troppo
dolorosamente e faticosamente sono riuscito a marginare... scusami, ma non sono
ancora così maturo da riuscire a perdonarti! Forse un giorno ci riuscirò, ma
non adesso... addio, Hikari-chan."- concluse Kiba, rifugiandosi in camera sua senza aggiungere altro.
Hikari si lasciò scivolare sulle ginocchia, prendendo a
singhiozzare nervosamente: non aveva mai sofferto così tanto in vita sua. Ma
sapeva, sapeva che le avrebbe parlato così. Sapeva che l'avrebbe respinta e
forse se lo meritava. Era un'egoista e questa era la sua punizione.
h
Ino rabbrividì, stringendo le coperte intorno al suo corpo
svestito nella speranza di riscaldarlo da quel gelo invernale che avvolgeva la
camera. Strano, non aveva per niente passato freddo quella notte, perché ora
sì?
Di scatto, la ragazza sbarrò gli
occhi, voltandosi velocemente per trovare il letto... vuoto. Si alzò di corsa,
indossando al volo la vestaglia, guardandosi attorno spaesata.
D'impulso, Ino
si avventò verso la finestra, intravvedendo poco visibili nella neve le impronte
di Shikamaru che si allontanavano sempre di più
Shikamaru era svanito, come sempre, senza neanche salutarla. Ma già
sapeva che non l'avrebbe fatto, sarebbe stato troppo doloroso. Quella splendida
notte d'amore era stato l'addio più triste e dolce che potesse esserci.
Ino sospirò, lasciando che il suo fiato caldo appannasse il
vetro freddo: inaspettatamente una scritta apparì,
una scritta che qualcuno aveva inciso precedentemente sul vetro appannato. Un
semplice ti amo di luce e respiro.
Un lieve sorriso si spaziò sul volto della ragazza: Shikamaru riusciva sempre a sorprenderla piacevolmente.
Come sempre grazie a tutti i miei
adorati recensitori!!! Un bacione e un grazie enorme
a: LadyFire, Babypunkettin@,
al mio Pc-sensei, Nidaime_93, a Ice_Princes,
a Nicichan e alla mia immancabile Roby-chan!
Raga grazie di scrivermi sempre! Vi adoro, vostra
Sakurina
Ciao a
tutti da Sakurina, che si inchina e chiede come sempre umilmente perdono per il
tremendo ritardo! T.T Purtroppo
l'ispirazione era partita e sembrava non aver intenzione di ritornare... fortunatamente
sembra ci abbia ripensato!
E' stato
difficile soprattutto per la complessità e l'intensità di questo capitolo,
spero di essere riuscita a farvi rabbrividire almeno un po' U///U...
In questo
ennesimo capitolo, finalmente Shikamaru, Kiba e gli altri shinobi attaccheranno
la fortezza di Ryuu... ma che cosa ha in progetto il malvagio shinobi del
Sogno? Leggete & commentate, come sempre, miei prodi! Bacione Sakurina
Capitolo 19. "My Worst Enemy...?"
Would you mind if I
killed you?
Would you mind if I
tried to
Cause you have turned
into my worst enemy?
You carry hate that I
don't feel
It's over now
What have you done?
("What Have You Done" by Within Temptation)
Shikamaru
sospirò, guardandosi attorno: erano un gruppo davvero numeroso. Tutti i suoi
compagni chunin erano lì con lui, accompagnati da Kakashi, Anko, Yamato, Gai e
Neji come jonin.
Sospirò. Era
terribilmente nervoso. Ma capiva di dover mantenere il controllo. Lui era una
delle menti del gruppo, doveva trovare uno stratagemma per evitare il più
possibile scontri diretti con gli shinobi del Sogno.
-"Ino
non verrà, vero?"- domandò sottovoce Tenten, avvicinandosi a Kiba.
-"No,
lei... non può più combattere contro quei bastardi del Sogno. Hanno ridotto la
sua anima in pessime condizioni..."- bisbigliò l'Inuzuka, attento a non
farsi sentire da Shikamaru.
Hikari posò
il suo sguardo perplesso sull'amico: si vedeva lontano un miglio che era
preoccupato anche lui da morire. Sospirò, avvicinandosi a Sakura.
-"Haruno,
senti... credi di farcela da sola come ninja medico?"- le chiese
gentilmente la biondina.
-"Sì...
anche se Ino mi mancherà..."- rispose con tono un po' amaro la
medic-ninja.
-"Tanto
Sakura non potrà curare le ferite che ci infliggeranno gli shinobi del
Sogno..."- commentò con tono cinico Kiba, allontanandosi dal gruppo.
Shikamaru
gli lanciò una rapida occhiata, ma subito ritornò a concentrarsi sulla
missione.
Sakura e Hikari
abbassarono lo sguardo, dispiaciute, ma qualcuno non ignorò la reazione
dell'Inuzuka.
-"Kiba."-
asserì una voce ferma e atona.
L'Inuzuka,
ben lontano dal gruppetto, si voltò svogliatamente verso il compagno di squadra
che l'aveva raggiunto.
-"Che
vuoi, Shino...? Guarda che oggi non è giornata, va..."- sbuffò Kiba, con
aria scocciata e stanca.
-"Che
cos'è successo con Hikari?"- chiese fermamente l'Aburame.
Un
sopracciglio del ragazzo guizzò d'istinto, infastidito come sempre quando
parlava col compagno.
-"Shino,
lascia perdere..."- commentò irritato.
Ma il
ragazzo poteva percepire lo sguardo fisso ed indagatorio dell'amico da dietro
quelle lenti scure ed impenetrabili.
-"Uffa...
che vuoi che sia successo? Come sempre io e Hikari siamo fuori tempo. Adesso è
venuta qui, non ho capito se ha mollato il tipo o è stata mollata, e si è
dichiarata... ma chi diavolo sono io?! Lo zimbello di turno? Quello che rimane
qui ad aspettare i suoi comodi?!"- sbottò l'Inuzuka, stanco di quella
situazione assurda.
-"...e
ti sembra il caso di snobbarla in questo modo...?"- commentò Shino acido.
Kiba abbassò
lo sguardo, toccato nel vivo.
-"...no,
però... non... non so, non ci riesco a comportarmi come prima..."- sospirò
il ragazzo.
-"Beh,
potresti almeno darle un'occasione."- lo ammonì l'Aburame.
-"Senti,
Shino... tu mi conosci anche fin troppo bene! Non mi va di illuderla! Perché è
quello che farei dandole un'opportunità, illuderla! Io amo Ino, che questo sia
possibile o meno, e non posso cambiare ciò che sento solo perché adesso Hikari
ha cambiato idea su di me o perché Ino è pazza di Shikamaru... se ti piace
tanto Hikari e ce l'hai tanto a cuore, perché non te la prendi tu e non mi
lasci in pace?!"- sbottò Kiba, tornando con passo veloce verso il gruppo.
Shino si
limitò a guardare l'amico allontanarsi, senza dire una parola.
h
L'atmosfera
fra gli shinobi di Konoha era tesissima. Non avevano modo per tenere a bada i
loro avversari, eppure dovevano essere loro a sferrare un attacco diretto.
-"State
molto attenti ragazzi, perché questi bastardi riescono a manipolare la mente
attraverso lo sguardo... quindi evitate di guardarli negli occhi. Oltre a
questo, beh, sappiate che con il corpo a corpo sono pessimi, quindi consiglio
di puntare lì."- spiegò Shikamaru, con la solita tranquilla serietà.
-"Tutto chiaro?"- chiese poi lo shinobi col codino.
-"Sì!"-
assentirono tutti in coro.
-"Vi
devo avvisare di una cosa."- aggiunse improvvisamente Neji, con tono
preoccupato -"Ho visto che tutto il palazzo di Ryuu è circondato da
shinobi, quindi sarà molto difficile riuscire ad entrare tutti. Alcuni dovranno
restare fuori a coprire quelli che dovranno infiltrarsi nel palazzo.
Ovviamente, Kakashi-sensei e Shikamaru hanno la precedenza."- asserì lo
Hyuga, fissando tutti seriamente.
h
Come previsto,
l'intero cupo palazzo di Ryuu, un antico edificio diroccato tra le desertiche
colline, era circondato da shinobi che scrutavano i dintorni con attenzione.
Le tenebre
coprivano i ninja di Konoha, che attendevano con ansia il via dei sensei.
-"Avanti,
si può sapere che stiamo aspettando?!"- ringhiò Kiba, fuori di sé -"
Non vedo l'ora di spaccare la faccia a quei maledetti figli di..."-
aggiunse poi.
-"Ha
ragione Kiba!"- assentì Naruto -"Stare qui a guardarci in faccia non
serve a niente! Andiamo, Kiba!!!"- lo invitò l'Uzumaki, saltando fuori dal
suo nascondiglio insieme al compagno.
-"Fermatevi!!!"-
cercò di richiamarli indietro Kakashi, ma senza successo.
Quello che
accadde però, fu davvero strano. Poterono percepire le ombre degli shinobi
nemici voltarsi verso di loro, poiché si erano ovviamente accorti della loro
"rumorosa" presenza; ma nessuno si mosse.
Kiba e
Naruto si fermarono di scatto, fissandosi perplessi. Quella storia non gli
piaceva per niente.
-"Perché
non si muovono?!"- sbottò Shikamaru, allibito.
-"Non...
non saprei..."- commentò Sakura, presa dal panico.
-"Ehi
aspetta un secondo... byakugan!"- esclamò Neji, attivando la sua
tecnica, preda di una strana agitazione.
Intanto,
Kiba percepì un movimento: finalmente uno di quegli shinobi si stava
avvicinando a loro, sfoderando un kunai.
-"Aaah,
finalmente vi fate sotto, codardi che non siete altro!!!"- commentò
Naruto, compiaciuto, partendo subito all'attacco dell'uomo che si avvicinava.
Ma l'Inuzuka
non era convinto, infatti preferì restare al suo posto e riflettere anzichè
agire per una volta nella vita. Quell'odore... non lo convinceva. Non perché
fosse strano, anzi... era fin troppo familiare. Sapeva di... di... di ramen, di
ricordi, d'infanzia, di scuola... sapeva di Konoha.
-"...cazzo...
non può essere..."- sibilò Kiba, sbarrando gli occhi.
-"FERMATI
NARUTO!!!"- gridò improvvisamente la voce profonda di Neji, da lontano.
All'udire
l'urlo del compagno, l'Inuzuka partì di corsa, saltando addosso al biondino e
buttandolo a terra, fermandone così l'attacco.
-"Che
cazzo fai, Kiba?!"- sbottò Naruto, fuori di sé.
-"Non
farlo, cretino! Non ti sei accorto che... attento!"- senza nemmeno avere
il tempo di parlare, i due chunin si divisero, salvandosi appena in tempo dal
kunai lanciatogli dallo shinobi nemico.
-"Guardalo
in faccia, Naruto!!!"- lo invitò Kiba, ancora col fiatone.
L'Uzumaki
inarcò un sopracciglio, perplesso, cercando di focalizzare il volto del nemico
attraverso le tenebre. Quando capì chi aveva davanti, impallidì di colpo.
-"I...
Iruka-sensei..."- riuscì a mormorare il biondino, prima di evitare un
altro attacco dell'adorato maestro.
-"Attento
Nar-waaaah!"- cercò di metterlo in guardia Kiba, prima di essere preso
alle spalle da un altro shinobi.
-"Ma
chi cazzo... no, non può essere..."- sbiancò l'Inuzuka, allibito.
No, non
esisteva. Suo zio Takefumi adorava Kiba, non avrebbe mai potuto attaccarlo,
soprattutto considerando che ormai aveva abbandonato il mestiere di ninja da
molti anni.
-"Mi
dispiace Take, ma..."- asserì l'Inuzuka, liberandosi agilmente dalla presa
dell'uomo e affondandogli una potente gomitata nello stomaco -"...questo
lo faccio per te, lo sai..."- commentò, stendendolo con un pugno.
Naruto riuscì
ad allontanarsi da Iruka, avvicinandosi al compagno.
-"Maledizione!
E' veramente lui, non è vero?!"- chiese l'Uzumaki, rassegnato.
-"Sì,
che sono loro... quei figli di puttana del Sogno devono aver preso il controllo
delle loro menti e adesso li usano contro di noi..."- spiegò l'Inuzuka,
preparandosi a difendersi dal maestro.
-"...è
la stessa tecnica della Yamanaka, no?"- domandò dall'altra parte Neji,
scrutando Shikamaru al suo fianco.
-"Sì, o
comunque è qualcosa di molto simile al controllo mentale..."- commentò il
Nara, deglutendo.
-"Quindi
questo significa che gli shinobi che stanno utilizzando queste tecniche sono
privi di sensi, non è vero?"- intuì Kakashi.
-"Beh,
se si tratta del controllo mentale che usa anche Ino, allora è così..."-
asserì Shikamaru, pensieroso.
-"Bene.
Shikamaru e le ragazze verranno con me. Cercheremo di entrare nel palazzo
mentre gli altri terranno a bada i nostri amici qua fuori, cercando di fargli
il meno male possibile."- ordino l'Hatake, accordandosi con i compagni.
-"Ma...
e se qualcuno si ferisse qua fuori?!"- protestò Sakura.
-"Non
importa Sakura, è troppo pericoloso per voi stare qua e resistere ad un corpo a
corpo con i vostri amici e parenti. I ragazzi sono più efficaci per queste
cose, senza contare il fatto... che la mente delle ragazze è più
"salda" di quella degli uomini, e quindi più difficile soggetto di
attacchi psichici."- spiegò il sensei.
-"E
questo chi l'ha detto, scusa?!"- sbottò Shikamaru, interdetto.
-"Me
l'ha spiegato Asha. Difatti mi ha detto che la maggior parte degli shinobi più
potenti del Sogno erano tutte donne, perché la loro mente è difficilmente
comprensibile per gli uomini mentre loro riescono a districarsi con facilità
nel cervello maschile. E' la vita, d'altronde... agli uomini la forza alle donne
la furbizia."- sospirò Kakashi, invitando i prescelti a seguirlo.
Il gruppetto
iniziò a correre in direzione del castello, ma prima si fermarono da Kiba e
Naruto. Kakashi prese di forza il biondino per il colletto della giacca
portandoselo dietro, mentre Shikamaru afferrò il braccio dell'Inuzuka facendo
la stessa cosa.
h
Non appena
entrarono nel palazzo, gli shinobi si ritrovarono subito in un'enorme sala
scura e cupa.
Il centro
della stanza era completamente vuoto, mentre sulla parete più in fondo stava
appoggiato una specie di trono, sul quale sedeva un ragazzo dai capelli
argentati e dagli occhi di ghiaccio che fissava i nuovi arrivati con ghigno
compiaciuto.
-"Ben
arrivati, vi stavo aspettando cari amici miei!"- li saluto Ryuu,
sogghignando.
-"Uffa
Kakashi-sensei, perché mi ha portato qui? Avrei preferito starmene fuori a
combattere invece di vedere 'sta faccia di pirla ridermi in faccia!"-
commentò acido Naruto.
-"Perché
tu sei troppo di buon cuore, Naruto, e non ce l'avresti fatta a combattere contro
i nostri amici di Konoha..."- rispose Sakura, che aveva afferrato al volo
il perché del gesto del maestro.
-"Oh,
ma guarda chi c'è... l'uomo dello Sharingan..."- ghignò lo shinobi del
Sogno, nascondendo dietro la sua aria beffarda un tremito di agitazione.
-"Che
mossa da codardi quella di farci attaccare dai nostri compagni!!!"-
ringhiò Kiba furibondo, che era trattenuto solo da Hikari e Hinata.
-"Ah ah
ah, codardi dici? Ma se è così divertente! Vedervi soffrire come topi in gabbia
è ciò che più preferisco..."- rise di gusto l'uomo, suscitando
l'indignazione di tutti.
-"Ma
dimmi, Shikamaru, col tuo Q.I. 200... non credi sia stata una mossa un
po' troppo azzardata quella di entrare qua dentro con così pochi compagni?
Insomma, se vi facessi attaccare dai miei uomini... sareste tutti
spacciati!"- commentò Ryuu, divertito.
-"Come
fa a sapere il suo nome e il suo Q.I. ...?"- si chiese Naruto, perplesso.
Kakashi e
Shikamaru si schioccarono un'occhiata d'intesa: era ovvio che Ryuu si era
infiltrato nella mente di Ino per scoprire più informazioni che poteva su di
loro.
-"Beh,
in realtà non è stato poi così assurdo visto che probabilmente tutti i tuoi
uomini sono ora occupati sui campi di battaglia, insomma... sono pochi i
sopravvissuti del Sogno, senza contare il fatto che li ammazzi persino tu e che
quindi continuano a diminuire..."- spiegò il Nara, con una nota ironica
nella voce. -"...oltre a ciò, conosco fin troppo bene la tecnica del
controllo mentale che stanno utilizzando, e so per certo che adesso i loro
corpi sono tutti privi di coscienza e quindi inermi..."- concluse,
fintamente spavaldo.
Ryuu scoppiò
a ridere più che divertito, addirittura deliziato dalle deduzioni del chunin, e
cominciò a battere le mani compiaciuto.
-"Bravo,
bravo Shikamaru! Sei in gamba, mi piaci ragazzo! E siccome mi piaci tanto, ho
deciso che sarai tu il primo a farsi sotto!!!"- commentò entusiasta il
nemico.
Il Nara
sentì il respiro mancargli per un secondo, mentre tutti trattenevano il fiato,
ansiosi.
-"Ovviamente
non sarà uno scontro normale!"- aggiunse Ryuu, sorridendo spavaldo.
-"Suppongo
sarà un duello mentale..."- commentò Shikamaru, con tono sconfitto.
-"Oh no,
sarebbe molto divertente ma non è giusto... del resto voi non siete in grado di
sostenere duelli mentali, e voglio che lo scontro sia sullo stesso
piano!"- asserì lo shinobi del Sogno, sorridente.
-"Quindi
ti farai sotto tu, di persona?!"- chiese Kiba, interessato e furente.
-"Ehm...
no, non esattamente... sempre per lo stesso principio di prima, non posso
combattere io direttamente! Insomma, voi non sapete usare attacchi psichici ma
è anche vero che io nel corpo a corpo sono orribile! Quindi... ho deciso che
combatterà qualcun altro al mio posto..."- commentò, ghignando divertito.
Tutti gli
shinobi di Konoha si voltarono verso Shikamaru, che fissava dubbioso il nemico.
Che fare? Non poteva di certo tirarsi indietro. Doveva vendicare la sua donna e
quello era l'unico modo per farlo, sebbene non capisse che cosa passava per la
mente di quello svitato.
-"Io
vado..."- mormorò il Nara, con voce sicura.
-"No,
fermati Shikamaru. Non sappiamo che cosa abbia in mente quel tizio... potrebbe
mandarti contro qualcuno dei nostri..."- commentò Kakashi.
-"Il
rischio è calcolato, Kakashi-sensei. Dubito però che utilizzerà il controllo
mentale, non potrebbe rimanere incosciente senza copertura. Comunque sia...
farò da diversivo. Mentre io combatterò contro il suo scagnozzo, voi cercate di
attaccarlo alle spalle... non possiamo fare altrimenti. Almeno siamo sicuri che
la sua mente sarà occupata a gestire chiunque mi manderà contro, senza che
abbia la possibilità di attaccare voi."- spiegò sottovoce il chunin col
codino.
-"Vieni
Shikamaru, posizionati al centro della sala."- lo invitò Ryuu,
compiaciuto.
Il ragazzo
si diresse verso il centro di quell'enorme atrio vuoto, ma sentì qualcuno
trattenerlo. Era Kiba che lo fissava con sguardo apprensivo e costernato.
-"Shika...
non farlo..."- gli disse sottovoce l'amico.
-"Kiba...
devo farlo, lo sai... senti... nel caso qualcosa vada male,
Ino..."- mormorò Shikamaru, nettamente in difficoltà.
-"No,
non voglio sentire le tue stronzate modello ultime volontà..."- si rifiutò
l'Inuzuka, atterrito.
-"E
invece mi ascolti, Kiba!"- sbottò il Nara, arrabbiato e sofferente
-"...nel peggiore dei casi... io... non voglio che stia da sola... se non
ci sono io... l'unico degno di averla... sei tu. Quindi..."- cercò di
concludere.
-"Quindi
vuol dire che me la posso fare solo se crepi tu?! Che sfiga..."- smorzò la
tensione Kiba, ridacchiando beffardo.
-"Kiba..."-
sbuffò Shikamaru, trattenendo a fatica un sorrisino complice.
-"Va
bene, ho capito, ho capito... vai a fare l'eroe, prenditi tutti i meriti così
Ino ti salterà al collo ancora con più devozione!"- concluse l'amico col
solito tono beffardo, voltandosi per nascondere un'espressione sofferente, e
allontanandosi.
Il Nara si
voltò verso il nemico, lanciandogli uno sguardo di sfida.
-"Sono
pronto."- asserì con tono secco, mentre tutti i suoi amici rabbrividivano,
ansiosi.
-"Bene!"-
urlò di gioia Ryuu, alzandosi dalla sua poltrona e schioccando le dita.
A quel
suono, delle alte pareti nere si sollevarono intorno a Shikamaru,
rinchiudendolo in una specie di barriera di vetro scuro. Kiba cercò di
attraversarla, ma il vetro di chakra era troppo resistente.
-"Che
cos'è questo?!"- urlò Shikamaru, allarmato.
-"Beh,
questa è la mia assicurazione, Shikamaru... devi sapere che questo non sarà un
duello mentale, ma le regole rimangono le stesse... quindi, o vinci, o muori.
Dentro questa barriera di vetro di chakra, non hai vie di fuga. Dovrai
combattere fino a quando uno dei due sfidanti non perirà..."- ghignò
sadicamente Ryuu.
Il chunin
deglutì, turbato. Se non fosse riuscito ad affrontare il nemico, sarebbe morto.
Sperava solo che non gli capitasse davanti un orco di due metri, perché
altrimenti resistere fino a quando i suoi amici non avrebbero attaccato Ryuu
sarebbe stata un'impresa impossibile.
Intanto, con
gli occhi attaccati alla barriera, tutti i suoi compagni assistevano alla scena
inquieti e ansiosi di vedere chi sarebbe stato l'avversario di Shikamaru.
Kiba si
morse il labbro inferiore, preoccupato: non sapeva perché, ma aveva un pessimo
presentimento.
Finalmente,
un varco fu aperto dalla parte opposta a quella nella quale si trovava
Shikamaru. Tutti rimasero col fiato sospeso, fino a quando non videro la sagoma
dell'avversario che il Nara avrebbe dovuto eliminare.
Fu come
morire restando ancora in vita.
Una lunga
coda dorata, due occhi azzurri come il cielo, non più brillanti come sempre, ma
spenti. La sua figura snella e longilinea che risaltava sulla barriera scura
che si richiudeva alle sue spalle per sempre.
-"...Ino..."-
bisbigliò a fatica Shikamaru, sbarrando gli occhi, mentre il dolore acuto che
gli pulsava in petto gli impediva persino di parlare.
-"...Ino..."-
Dedico
questo capitolo
Al
mio pc-sensei
Andreatorinista
Grazie
per sopportarmi sempre
Con
la pazienza di un Buddha!!! ^^
Tvb
Sakurina
X Queen of
Night: carissima diletta mia! Ma che fine mi hai fatto? Io aspetto con ansia
il continuo della tua splendida ficcy ç.ç... continuala! (notare l'ordine
perentorio XD) E come sempre, hai intuito tutto della ficcy... Ino contro
Shika... sono così prevedibile? T.T Spero commenterai ancora (vediamo se
azzecchi anche il finale XD) un bacione Sakurina
X HopeToSave
(ovvero la donna che cambiò più nickname in tutta la storia XD): cara Bea
(ormai ti chiamo per nome perché non so più come altro chiamarti!) no vabbè ho
letto il tuo space, spero che ora vada tutto bene T.T ... comunque sia spero di
rendere bene le reazioni di Kiba-kun, tanto figo quanto... imprevedibile e
tremendamente puccioso, ma soprattutto fedele! U.U Oh, io lo vedo così! Kiba-kun
non si farà trattare come uno zerbino da Hikari, prima dovrà farla soffrire un
po'... sulla loro fine boh, sono ancora indecisa ^^! Grazie per commentare
sempre, un bacione grande grande Sakurina
X nicichan: l'incredibile
donna che commentò tutte le nostre (io e Paccy abbiamo i cervelli in comunità
U.U) ficcine! Kishimoto-sama può anche buttarsi giù da un ponte se osa far
mettere Shika con Temari, mentre per quanto riguarda la
"donna-gatto"... beh, andrà in bianco ancora per un po' XD Scusa per
il ritardo nell'aggiornare, ma scrivere sta storia mi stressa la mente ^^
Continua a recensire carissima! Baciuzzo Sakurina
X
Andreatorinista: effettivamente sì, leggere la mente di Ino è violazione
della privacy, Ryuu sarebbe da denuncia -.- ... ovviamente Kiba non si farà
trattare come ruota di scorta, quindi la farà soffrire un po' quella Hikari ;p
mentre Shika... forse lo sto trasformando in un eroe romantico al pari di
Aladdin o il principe Filippo della Bella Addormentata Nel Bosco, ma io ce lo
vedo tanto XD Ancora un grazie e recensisci prestus! Tvb Sakurina
X
YumiBabyPunk: ^///^ quanti complimenti, che esagerata! Sono contenta che ti
piaccia tanto questa ficcy, non hai idea di che fatica scriverla tutta XP mah,
chissà se morirà qualcuno dei due, dipende da quanto sarà ispirata la mia vena
sadica uhuhuh! Aspetto la tua prossima recensione! Bacione Sakurina
X Ayumi: mia
adorata Roby-chan immersa nel tuo mondo di compiti... grazie come sempre per le
tue splendide e immancabili recensioni *.* Scommetto che potresti uscirmi fuori
da msn e pestarmi a sangue per questo capitolo... -.- ... dovrò bloccarti? O.O
Nooo non potrei mai farlo XD (però tu non mi picchi, vero? -.-')! Carissima,
quando abbiamo intenzione di scrivere un'altra splendida ShikaIno? Oh, a
proposito... causa ennesima delusione amorosa di Sakurina colpa Kiba, la
sottoscritta Luly è ritornata sulla retta via delle ShikaIno... sebbene le
KibaIno mi ronzino ancora animatamente in testa... -.- ... Tvttttttb Sakurina
X Kikichan: oh
che bello qualcun altro che si è appassionato alla mia ficcy! *.* Diciamo che
la tua recensione è stato un contributo in più a spingermi a scrivere in fretta
questo capitolo, grazie per avermi svegliata dal mio letargo
"labirintiano"! ^///^ Per la fine mi sa che ci vorrà ancora un po'...
spero recensirai ancora! Bacione Sakurina
Lo so, lo so. Non starete
credendo ai vostri occhi. Eppure, Sakurina ha
realmente aggiornato. È la prima cosa che ho fatto finita la maturità (che è
andata magnificamente a chi interessasse XD). Spero non abbiate perso il filo
della storia. Comunque, siamo arrivati ad un punto critico: Shikamaru deve
combattere contro un avversario controllato da Ryuu,
che altri non è che Ino! Non c’è apparentemente via di scampo, visto che sono
rinchiusi in una cupola di cristallo nero infrangibile e che uno dei due dovrà
per forza morire nel duello. Che cosa accadrà? Sakurina
ringrazia tutti coloro che recensiranno! Un bacione!
Capitolo 20. "SacrificedForYou"
Tell me I'm frozenbutwhat
can I do?
Can't tell
the reasons I diditforyou
When lies turn into truth I
sacrificed for you
You say that I'm frozen but what can I do?
("Frozen" byWithinTemptation)
Il ragazzo si passò una mano sudata sul volto disperato.
Tutto intorno a lui era tenebra. Le tende erano chiuse in modo da non
permettere alla luce solare di invadere la sua stanza senza permesso, violando
quell'oscurità in cui si era rifugiato.
Con gesto lento e disperato, le mani di Shikamaru
scivolarono sulle tempie, mentre le palpebre si stringevano, intente a nascondere l'ennesime lacrime che gli bruciavano
sugli occhi.
Shikamaru cominciò a respirare a fondo e velocemente,
cercando di reprimere quel dolore lancinante al petto, pregando di ritrovare la
sua calma e la sua lucidità. Fatica sprecata. Il dolore che lo pervadeva era lo
stesso provato alla morte del suo maestro, se non addirittura peggiore. Era
così acuto da mozzargli il fiato, da impedirgli di ragionare.
-"Shikamaru..."- una voce familiare riecheggiò
per la camera, attirando la sua attenzione.
Il Nara sollevò lo sguardo stanco verso la figura
dell'amico che sostava sulla porta e riabbassò la testa, infastidito.
-"...Shikamaru..."- lo richiamò serio Kiba,
assottigliando lo sguardo dispiaciuto nel vederlo così distrutto. Del resto,
lui non era da meno.
-"...che c'è Kiba, che c'è?!"- sbottò il Nara,
stringendosi la testa tra le mani.
-"Shikamaru, non è il momento di farsi prendere dal
panico questo!"- lo rimproverò l'Inuzuka,
avvicinandosi e appoggiandogli una mano sulla spalla.
-"Non è il momento?! Non è il momento dici tu?! Ino
è... Ino è..."- ma Shikamaru si fermò, alzandosi di scatto e buttando a
terra il tavolino preda di uno scatto d'ira.
-"Ino è..."- ripeté con voce tremante e colma di
risentimento.
h
-"Non è possibile... INO! Ino, guardami, Ino!
INO!"- cominciò ad urlare come una disperata Sakura, avvicinandosi alla
parete di vetro scuro, battendovi contro con i pugni.
Ma nulla, Ino non sembrava lontanamente intenzionata a
voltarsi verso l'amica.
Il suo sguardo vacuo sembrava puntare su Shikamaru, ma i
suoi occhi erano così spenti e senza vita che era impossibile capire dove
stessero guardando.
La risata sadica di Ryuu riecheggiò
nuovamente per tutto il palazzo, deliziata a più non posso dalla straziante
scena.
-"Bene, Mister Q.I. 200, questa è la tua avversaria...
so per certo che hai combattuto molte altre volte con delle donne, non è vero?
Ma certo che è vero, sai, mentre voi oggi eravate tutti intenti ad organizzare
un piano d'attacco, io mi sono divertito a gironzolare un po' per la mente
della tua amichetta... a no, della tua fidanzata, scusa... e ho scoperto molte
cose interessanti su tutti voi. Sai ormai la tua fidanzatina non ha più segreti
per me... ah, e cosa ancora più importante, adesso lei è mia, nel senso che è
la mia mente a comandare la sua. Tanto per essere chiari... io non sono come
gli altri shinobi che utilizzano un attacco infimo
come il controllo mentale, sporcando la propria anima in un corpo altrui; il
sottoscritto per controllare la mente utilizza veri e propri poteri psichici,
in modo che la mia anima non lasci mai il mio corpo... quindi se voi attaccate
Ino a me non fate neppure un graffio. Divertente, vero?"- sorrise
sadicamente Ryuu, puntando il suo sguardo gelido
sulla schiena della Yamanaka. -"Bene, principessa, dimostra al tuo amore quanto
lo ami..."- ghignò infine, facendo un cenno con la testa alla biondina.
Senza esitare un momento, Ino partì all'attacco di
Shikamaru, lanciandogli kunai e shuriken
e dimostrando una rapidità e una precisione di movimenti davvero
impressionante.
"Non mi ricordavo che fosse così veloce...
merda!" pensò Shikamaru, schivando fortuitamente due shuriken.
"...questa è... davvero la situazione più schifosa in cui mi sia mai
trovato... che seccatura…" constatò infine, con un sospiro.
Ino non la smetteva di attaccare e, oltretutto, era ancora
sconvolto nell'essersi trovato davanti lei. Davvero, non lo aveva minimamente
calcolato.
Ryuu era stato
chiaro: o vinci, o muori. Non gli aveva dato altre alternative.
Ovviamente, nessuna delle due andava a genio a Shikamaru.
Se avesse dovuto scegliere... meglio uccidersi che uccidere Ino. Senza dubbi.
-"Ino... guardami, sono io, Shikamaru! Possibile che
non riesci a riconoscermi?!"- tentò il ragazzo, approfittando di un
momento di pausa della biondina.
Ma nulla, la ragazza aveva ripreso ad attaccarlo, come se
non potesse neppure sentire. Il Nara questa volta non schivò l'attacco, ma si
lasciò colpire da alcuni shuriken alla spalla,
spiazzando la biondina. Approfittando della sua disattenzione, Shikamaru le si
avvicinò, bloccandola per i polsi e fissandola intensamente.
-"Ino, maledizione, guardami... sono io... sono
Shikamaru... io so che puoi sentirmi, tu DEVI sentirmi, perché non abbiamo
altra possibilità di uscirne vivi entrambi... devi spezzare l'attacco psichico
di Ryuu, devi liber..."-
ma improvvisamente, le parole morirono in gola al ragazzo.
Shikamaru lasciò andare Ino con uno strattone e si
allontanò, voltandosi verso Ryuu con volto pallido e
sconvolto. Notando il suo sguardo distrutto, lo shinobi
del Sogno scoppiò nuovamente a ridere di gusto, ghignando ancora più
sadicamente.
-"Finalmente ci sei arrivato, Shikamaru... e già, sei
proprio molto intelligente, bravo!"- cominciò a battere le mani con gioia Ryuu, compiaciuto.
-"Sei arrivato a cosa?!"- protestò Kiba, che
stava impazzendo dall'ansia fuori dalla cupola di vetro nero.
-"Arrivato ad un ragionamento logico... Ino è sotto
l'effetto di un attacco psichico, e sapete per rompere un attacco psichico che
cosa bisogna fare? Attaccare a propria volta con la mente l'avversario che ci sta
soggiogando. Solo che c'è un piccolo particolare riguardo ad Ino..."-
ridacchiò divertito fino all'esasperazione.
-"Oh no... Ino non può più effettuare attacchi
psichici..."- ricordò improvvisamente Sakura, come trafitta da una
tremenda scossa.
-"Certo che li può effettuare, ma se ne lanciasse
uno... la sua anima si spezzerebbe in mille e mille pezzettini, boom, kaputt!
Capito?"- rise di gran gusto Ryuu, con le
lacrime agli occhi -"Oh cielo, che bel duello che è questo! Dai Shikamaru!
Hai tre vie per uscire da lì: o ti uccide lei, o la uccidi tu, oppure si uccide
da sola ribellandosi al mio potere. Dai, sei in vantaggio due a uno!"-
continuò a ridere lo shinobi dai capelli argentati.
-"BASTARDO!!!"- gridò Kiba, partendo all'attacco
di Ryuu che, con la forza di un solo sguardo, lanciò
via il malcapitato chunin, che andò a sbattere con forza contro la parete.
-"Ehi Kiba, tutto okay?!"- lo raggiunse Naruto, preoccupato.
-"Io sì, ma loro... bisogna fare qualcosa..."-
borbottò l'Inuzuka, dolorante.
Shikamaru, intanto, si era voltato verso Ino e ne aveva
fermato un altro attacco, bloccandola nuovamente per i polsi: doveva
approfittare della sua superiorità fisica per prendere tempo e riflettere.
Le sue mani percepirono l'anello di Ino circondarle
l'anulare sinistro e d'istinto il ragazzo portò i suoi occhi sul cerchietto
dorato: non poteva finire tutto così, davvero non poteva.
Forse indotta dallo sguardo di Shikamaru, anche Ino portò
i suoi occhi sull'anello all'anulare e qualcosa, come un barlume, le brillò
nelle iridi cerulee. E il Nara lo percepì chiaramente, quel guizzo nei suoi
occhi.
-"Ti prego Ino, non lo fare... non ribellarti a Ryuu... non ti preoccupare... ci penserò io a risolvere la
situazione, ma tu... non ribellarti al suo controllo... spezzeresti la tua
anima…"- le bisbigliò Shikamaru, sperando che la Yamanaka potesse
realmente sentire le sue parole. Adesso ne era certo, aveva visto quel guizzo
nei suoi occhi.
h
Shikamaru e Kiba camminavano silenziosamente fianco a
fianco per i corridoi dell'ospedale. I volti bassi, l'amaro in bocca,
l'angoscia nel cuore.
Videro Sakura piangere disperata alla fine del corridoio,
consolata da Naruto e Kakashi;
seduta sulle sedie, Tenten era pallida come un lenzuolo e Neji al suo fianco le
stringeva timidamente la mano, con la speranza di darle un po' di forza; Choji
teneva fra le mani un pacchetto di patatine chiuso, mentre fissava con occhi
vacui la porta bianca della stanza 22 davanti a loro.
Quando videro Shikamaru e Kiba avvicinarsi, tutti
cercarono di darsi un contegno, anche se non era facile. Il Nara scostò
immediatamente lo sguardo da loro, sentendo gli occhi ridiventare nuovamente
lucidi. Si morse il labbro inferiore ed entrò nella stanza 22 insieme a Kiba,
senza dire nulla.
L'Inuzuka chiuse la porta e
quando si voltò vide la mano di Shikamaru accarezzare dolcemente il volto
pallido di Ino, sdraiata priva di conoscenza sul letto bianco dell'ospedale.
-"Ancora una volta, siamo in questa stanza."-
sospirò Kiba, avvicinandosi all'amico e fissando la biondina, cercando di
trattenere la sua disperazione nel vederla ridotta così. Doveva essere forte,
almeno questo glielo doveva, a Shikamaru.
-"Questa sarà l'ultima volta, Kiba."- asserì il
Nara, con voce spezzata.
-"No, non credo proprio. Ci ritornerà un giorno
quando avrete dei bambini, no?"- cercò di sdrammatizzare Kiba, dando una
lieve pacca sulla spalla dell'amico.
All'udire quelle parole, Shikamaru sbarrò gli occhi, colpito
dal ricordo di capelli dorati e ondulati, pelle candida, guance paffute, occhi
azzurri come il cielo, labbra rosate.
-"...Saki..."-
sussurrò appena, con voce soffocata.
-"...Saki?"- ripeté
Kiba, perplesso.
-"...la bambina del mio sogno... la mia
bambina... la nostra bambina..."- spiegò Shikamaru senza nemmeno
pensarci, con occhi lucidi e bassi.
-"...i nostri sogni..."- trasalì l'Inuzuka, come colpito da un'illuminazione.
h
Shikamaru si appoggiò contro la parete di vetro nero,
premendosi la mano contro la profonda ferita al braccio. Ino era davvero abile
con i kunai, però aveva notato che la biondina aveva
rallentando il ritmo e sembrava estremamente stanca: evidentemente, si stava
opponendo con tutte le sue forze a quello scontro, ma non poteva liberarsi dal
controllo di Ryuu.
E la mente di Shikamaru sembrava non voler collaborare. I
suoi amici avevano tentato più volte di attaccare Ryuu
all'esterno, ma c'era stato nulla da fare. Kakashi
aveva capito che lo shinobi del Sogno aveva innalzato
una barriera invalicabile intorno a sé, probabilmente fatta dello stesso vetro
infrangibile di chakra ma in versione trasparente.
Ovviamente, il loro avversario non era di certo uno sconsiderato.
Improvvisamente, Ryuu scese dal
suo trono ed entrò dentro la cupola di vetro nero, raggiungendo Ino e
Shikamaru. Allungò la mano verso la biondina, porgendole un kunai
dalla punta leggermente più scura.
-"Ecco Ino, un kunai la cui
punta è intrisa di un potente veleno letale. Ci vogliono pochi minuti per
togliere la vita anche al più forte uomo del mondo. Uccidi il tuo amore, Ino,
uccidilo e poi... diventa una di noi. Insieme governeremo il mondo, piccola
principessa... uccidi Shikamaru con questo kunai
intriso di morte, vai..."- le ordinò Ryuu,
dandole una lieve spinta verso Shikamaru.
Lo sguardo di Ino era tornato vacuo e freddo proprio come
l'inizio del duello. Forse, quel barlume di lucidità non c'era nemmeno stato,
forse era stato solo un'illusione di Shikamaru.
Il ragazzo non si muoveva. Rimaneva appoggiato alla parete
scura, con un sorrisino rassegnato sul volto, osservando Ino che gli si
avvicinava con in mano la sua morte.
-"...meno male che sfottevo quelli che morivano per
amore..."- ironizzò Shikamaru, accettando di morire in cambio della vita
di Ino.
-"SHIKA SCAPPA!!!"- si fece sentire Kiba fra le
urla di protesta dei loro amici, mentre cercavano di convincere il Nara a
reagire.
-"Scappare... per quale ragione? Non c'è via di fuga,
rischierei di continuare a correre intorno per tutta la vita... tanto vale
accettare il mio destino, basta che Ino... stia bene."- sospirò rassegnato
Shikamaru, fissando attentamente la figura della sua bellissima ragazza, che
forse non avrebbe rivisto mai più.
Ino si fermò a pochi metri da Shikamaru, mettendosi in
posizione per lanciare il kunai. Presto, sarebbe
tutto finito.
-"Fallo Ino, avanti... senza rancore..."- la
invitò il ragazzo, sforzando un sorrisino dei suoi.
-"Sì, hai ragione... Shikamaru starà
benissimo!"- rispose improvvisamente Ino, con grande sorpresa di tutti.
Tutto accadde così velocemente che nessuno ebbe il tempo
di realizzare. Ino si voltò di scatto, lanciando il kunai
verso Ryuu, che non fece in tempo a schivarlo.
E poi...
...il frastuono di uno specchio che cade a terra,
frantumandosi in mille pezzi.
h
L'urlo lancinante di Ino risuonava ancora nelle loro
menti.
Non avevano avuto tempo di realizzare. Avevano visto quel kunai colpire Ryuu, e ancora
prima di poter respirare, Ino aveva urlato, un urlo pieno di sofferenza,
premendosi la mano contro il petto, e poi... era caduta pesantemente a terra,
priva di vita.
Di getto, Shikamaru l'aveva raggiunta e l'aveva stretta
fra le sue braccia... e poteva ancora percepire il suo corpo caldo e senza vita,
tremante per il terribile dolore che aveva provato.
Aveva salvato lui, aveva salvato Konoha,
in cambio della sua anima. La sua anima che si era distrutta in mille frammenti
dispersi, da quanto gli aveva detto Asha.
E ora Ino stava lì, sdraiata e priva di sensi, ma la vita
no, quella c'era ancora: il cuore di Ino batteva, sebbene il suo corpo non
fosse nient'altro che un involucro vuoto, un bellissimo involucro dal quale
Shikamaru non riusciva a separarsi.
-"...e quel bastardo, Kiba?"- chiese il Nara, mentre
baciava disperato la mano di Ino.
-"Chi, Ryuu? Beh, Ino con
quel kunai avvelenato l'aveva conciato ben benino, ma
il bastardo era riuscito a scappare. Kakashi-sensei
l'ha raggiunto e col suo Sharingan ipnotico...
tranquillo, gli shinobi del Sogno sono stati tutti
arrestati e mandati in un posto molto lontano, a detta di Tsunade-sama."-
spiegò Kiba, fissando stravolto quella scena straziante.
-"Shikamaru."- lo richiamò improvvisamente il ragazzo, preda di uno
strano sentimento.
-"Che c'è?"- sbuffò Shikamaru, stanco della
testardaggine dell'amico.
-"Senti Shikamaru... i sogni che avevamo fatto...
erano sogni premonitori. Lo sappiamo per certo, no? Se tu hai sognato di avere
una figlia con Ino allora... dovrà accadere e allora vorrà dire che Ino si
salverà!"- pensò l'Inuzuka, convinto.
-"Kiba... erano solo sogni... non ne abbiamo nessuna
certezza..."- sbuffò Shikamaru, esausto.
-"E invece sì! Quella Asha
ha detto..."- cercò di convincerlo Kiba.
-"Quella Asha ha detto
molte cose, Kiba!!!"- sbottò il Nara, estremamente nervoso.
-"Sì, cose sempre vere, comunque!"- protestò l'Inuzuka.
-"...e poi non è detto che quella Saki
fosse nostra figlia!"- sospirò Shikamaru, sempre più confuso.
-"...anche se..."- si contraddisse, ricordando la somiglianza
straordinaria della piccola Saki con Ino.
-"Senti, Shikamaru. Nel mio sogno..."- cominciò
Kiba, con tono serio -"...Ino svaniva lentamente nel nulla. Io non potevo
fare niente per salvarla, ma poi arrivavi tu e lei riappariva. Tutto quello che
ho sognato fino ad adesso si è avverato. Anche il finale si avvererà, ne sono
certo."- conclusel'Inuzuka, lanciando uno sguardo fiducioso all'amico e
uscendo dalla stanza 22 di quell'ospedale maledetto.
Shikamaru sospirò, accarezzando nuovamente il volto di
Ino. Quanto si era maledetto per non essere riuscito a proteggerla. Era giusto
arrendersi così? Davvero la sua anima poteva ancora essere salvata? Eppure, le
parole di Kiba sembravano così vaghe e prive di significato, per lui. Vedere
Ino nuovamente in quel letto, praticamente senza vita, fredda come la neve che
continuava a cadere anche se marzo era alle porte, uccideva ogni barlume di
speranza nel suo cuore spezzato.
Sakurina promette d’impegnarsi a finire la storia al più presto u.u
Scusate tanto
per l’attesa ma tranquilli, io finisco sempre ciò che inizio. (Vero Paccy? -.-)
Ringrazio Kikichan, Andreatorinista, YumiBabyPunk e HopeToSaveper le recensioni! Mi fate sempre tanto
felice!
E Sakurina aggiornò, alla
velocità della luce… lo so, lo so, sarete tutti sorpresi ma… basta, devo finire
questa storia prima che inizi a studiare per i test d’ingresso all’università
sennò non finisco più. E poi ho un sacco di altre storie in mente, se non
finisco questa non potrei mai farcela a scriverle tutte.
Oh, che capitolo triste, pieno di simbologie… XD okay in
realtà non so cosa dire e faccio finta di fare la poetica U.U
Lascio decidere a voi cosa dire, mi raccomando, aspetto i
vostri pareri, come sempre!
Un bacione Sakurina
Capitolo 21. "The Ones I HaveLoved"
Isit
a dream?
All the ones
I havelovedcalling out my name
The sun warms my face
All the days of my life, I've seen them passing me by
(""The Swan Song" by Within Temptation)
Quel cigolio era veramente insopportabile. La finestra
bianca continuava a sbattere contro la parete lignea, fatta di quel legno
vecchio e usurato, persino in decomposizione in alcuni punti.
Il vetro della finestra era vecchio anch'esso, sporco e
spaccato nell'angolo a destra.
Ino scostò lievemente la testa di lato, quanto bastava per
osservare seccata il continuo sbattere di quella dannata finestra.
Non ricordava da quanto tempo era sdraiata lì. Quella
stanza non era la sua, lo sapeva per certo. Le pareti lignee, vecchie e piene
di ragnatele, un letto disfatto con delle lenzuola candide e stranamente
pulite, quasi nuove, tutte sottosopra. Tra il letto, posto al lato della
stanza, parallelo al corpo della biondina, e la finestra, stava un lungo
specchio verticale... completamente in frantumi. Tutte le schegge erano a
terra, sparse in disordine totale per tutto il pavimento, come se lo specchio
fosse caduto a terra spaccandosi in mille pezzi. Ma la struttura argentea era
ancora in piedi, era solo il vetro che era caduto a terra.
Finalmente, la porta vecchia e malconcia che fin dal suo
misterioso arrivo in quella stanza era sempre rimasta rigorosamente sigillata,
si aprì lentamente, con un forte tonfo.
Ino ruotò la testa dalla finestra alla porta, posta in
posizione opposta.
Incontrò degli occhi di ghiaccio, freddi e privi di
emozione. Occhi conosciuti, certamente, senza ombra di dubbio. Lei e quel tizio
che l'aspettava sulla porta non dovevano aver avuto un bel rapporto quando...
quando non erano lì. Prima di arrivare lì.
I suoi capelli argentei brillavano quasi quanto le sue
iride, iniettate di uno strano piacere morboso.
-"Che vuoi?"- gli chiese Ino, apatica e senza
espressione.
-"Sono venuto a prenderti, principessa."-
sogghignò lui, compiaciuto.
-"Ah. Capisco. Suppongo che dovrei alzarmi."-
sospirò la Yamanaka, sollevandosi a fatica dopo giorni e giorni di inerzia
sdraiata in quel luogo.
Non aveva bisogno di cibo né di acqua, stava bene così.
Sdraiata su quel pavimento sudicio, dividendo il suo sguardo tra quella
finestra che sbatteva perennemente contro il muro e i cocci di specchio al
suolo. Non pensava nemmeno, semplicemente perché non aveva nulla a cui pensare.
Semplicemente, non ricordava nulla.
Si alzò lentamente, spolverando con lievi tocchetti
l'insolito vestitino bianco che indossava.
Ryuu la invitò
con un cenno del capo a seguirla verso il lugubre corridoio senza finestre,
anch'esso fatto di legno marcito. Il pavimento scricchiolava sotto i loro
passi, come se dovesse cedere da un momento all'altro.
Presto raggiunsero delle scale poco invitanti che
scendevano, portando all'atrio d'ingresso. Già dall'alto era visibile la porta
di quella misteriosa e diroccata casa... porta d'ingresso o d'uscita? Ino non
lo sapeva, ma vedeva una forte luce bianca provenire da dietro le fessure.
-"Ecco la nostra destinazione, principessa."- le
indicò la porta Ryuu, con ghigno compiaciuto.
-"Tu sei morto."- asserì improvvisamente Ino,
fermandosi in mezzo alle scale e fissando l'uomo con sguardo vagamente
scettico.
-"Già. Ma lo sei anche tu."- ribatté l'uomo,
senza esitazioni.
-"Davvero? Ma ne sei proprio sicuro?"- ebbe la
forza di protestare la biondina, guardandosi le mani, incredula.
-"Certo, perché, hai dubbi?"- le chiese lui,
sogghignando.
-"Mmh... in realtà sì... però va beh... non
importa..."- sospirò infine la Yamanaka, riprendendo a scendere le scale
molto lentamente.
h
Shikamaru aprì la porta di casa Yamanaka per uscire in
cortile. Inspirò un po' di quell'aria gelida di fine inverno, affondando i
piedi nello strato di neve che ancora copriva buona parte del giardino.
Sospirò, portando gli occhi tristi e pensierosi al limpido
cielo azzurro, illuminato dai lievi raggi dorati dell'alba e colorato da
qualche nuvoletta bianca. La primavera si avvicinava, ma non sarebbe stata tale
senza il suo fiore più bello. Il bello della primavera era vedere Ino che
gioiva alla vista di ogni fiore appena sbocciato, ma senza di lei... potevano
sbocciare tutti i fiori che volevano, ma per Shikamaru sarebbe rimasto inverno.
Senza Ino la primavera non sarebbe arrivata mai più.
L'attenzione del Nara venne catturata da una figura alta e
imponente, che pensierosa camminava su e giù per il cortile innevato.
-"Inoichi-san?"- lo
richiamò Shikamaru, avvicinandosi.
-"Oh, Shikamaru!"- sorrise Inoichi,
con volto sereno.
Il ragazzo rimase perplesso dalla sua reazione. Inoichi amava sua figlia più di qualsiasi altra persona al
mondo, com'era possibile che fosse così calmo e pacato?
-"Inoichi-san..."-
cercò di parlare il Nara, ma venne interrotto dall'uomo.
-"Ehi guarda Shikamaru..."- disse l'uomo,
scostando un po' di neve con la mano.
Improvvisamente, da sotto quella coltre di ghiaccio, a
Shikamaru parve d'intravvedere dei colori... tanti petali viola stavano
sbucando come per magia dalla neve.
-"Vedi questi fiori, Shikamaru? Si chiamano
"bucaneve"... facile capire il perché di tale nome, no? Sono i primi
fiori a nascere a primavera, e Ino li ama tanto..."- fece una pausa Inoichi, sospirando -"...quest'anno sono nati viola,
chissà perché. Le piacerebbero da impazzire..."- concluse con un sorrisino
sconsolato.
Shikamaru inarcò un sopracciglio, perplesso: davvero non
capiva dove volesse andare a parare il padre di Ino.
-"Che tristezza..."- borbottò fra sé e sé il
Nara, fissando i bellissimi fiorellini viola.
-"No, perché dici così? Non è mai triste vedere dei
bucaneve, perché sono i fiori della speranza..."- spiegò Inoichi, sorridendo con occhi lucidi.
-"Come prego...?"- sbarrò gli occhi Shikamaru,
incredulo a ciò che aveva appena sentito dire.
-"Ma sì, il bucaneve è il fiore della speranza,
Shikamaru... un fiore che nasce in mezzo al ghiaccio è come la speranza che non
muore mai e che nasce anche in mezzo alle situazioni più disperate..."-
spiegò il signor Yamanaka, quasi commosso.
Il chunin abbassò subito lo sguardo, aggrottando le
sopracciglia, perplesso. Fissò i fiorellini viola a dir poco senza parole. Il
suo cervello... sì, sentiva che stava ricominciando a funzionare, a creare una
intricata rete di collegamenti...
...il bucaneve è il fiore della speranza...
...hai detto che la bimba si chiama Saki,
giusto? Beh, è un bel nome... significa "fiore della speranza" se non
sbaglio, vero?
-"Papà...?"-
-"Saki! Saki!"-
-"...i sogni che avevamo fatto... erano sogni
premonitori. Se tu hai sognato di avere una figlia con Ino allora... dovrà
accadere e allora vorrà dire che Ino si salverà!"-
-"...Saki..."-
sussurrò fra sé e sé Shikamaru, prima di iniziare a correre come un fulmine
fuori dal cortile.
Inoichi dapprima
rimase perplesso, poi sorrise, soddisfatto: quel ragazzo avrebbe salvato sua
figlia, ne era certo.
h
-"Toh, guarda chi si rivede..."- asserì una voce
sadica e divertita.
Un uomo dai capelli perlacei tirati all'indietro la guardò
con un sogghigno, uscendo da una delle stanze al primo piano della casa
decadente.
Indossava camicia e pantaloni neri, ma Ino ricordava di
averlo incontrato abbigliato in altro modo... anche se non le era chiaro come.
-"La conosci, Hidan?"-
gli chiese Ryuu, anche lui abbigliato di nero.
-"Sì... è la mocciosetta
che stava insieme al bastardo che mi ha fatto fuori... oh, finalmente un po' di
giustizia in questo mondo..."- asserì l'uomo, sparendo dietro una porta
che portava in un seminterrato scuro.
-"Certo che ne avete fatta fuori di gente, eh?"-
chiese Ryuu, divertito -"Beh, non sono di certo
quello giusto per giudicare... comunque, questa porta bianca è tutta per te, a
me mi aspetta il seminterrato scuro... ognuno ha quel che si merita, del resto.
Io ti lascio, ma non pensare di avere altre vie di fuga. Oltre a questa casa,
non c'è più nulla qua per te. Devi scegliere se restare a vagare in questa casa
abbandonata per l'eternità, a vedere anime andare avanti e indietro, o se
passare la soglia anche tu."- le spiegò Ryuu,
dirigendosi verso l'altra porta.
-"Cosa c'è dietro questa porta?"- gli chiese
Ino, tradendo un po' di paura.
-"Domanda da un milione."- sogghignò l'uomo,
aprendo la porta scura posta dall'altra parte dell'atrio.
In quel momento, un'altra figura familiare apparve sullo
stipite della porta scura. La Yamanaka sobbalzò, sorpresa e dispiaciuta:
sebbene non riuscisse a ricordarsi di lui, sapeva che era ingiusto che quel
ragazzo biondo e dagli occhi cobalto si trovasse nella porta scura anziché in
quella bianca.
-"Mi dispiace tanto..."- sussurrò Ino, con occhi
lucidi.
-"Anche a me, ma chére..."-
rispose con un sorrisino amaro Yoshi.
-"Andiamo fratellino, le cantine ci
aspettano..."- asserì Ryuu, con tono ironico,
spingendo il fratello giù per le scale e chiudendo la porta scura dietro di sé.
Ora Ino era davanti alla sua porta bianca. Non sapeva che
fare, ma sentiva che quella casa diroccata era veramente vuota e da dietro
quella porta invece arrivava un bel calore.
Lei non era tipa da esitare, questo se lo ricordava bene.
La Yamanaka mise la mano sulla maniglia della porta, aprendola con uno
strattone secco.
Un'abbagliante luce candida la investì, lasciandola a dir
poco senza parole: là dentro non c'era nient'altro che luce.
h
La porta dell'ufficio di Tsunade
si aprì con un tonfo, facendo spaventare le due donne al suo interno.
Shikamaru si avvicinò con passi pesanti ad Asha, fissandola con sguardo serio e col fiatone.
-"C'è un modo."- asserì il ragazzo, convinto.
La donna rimase perplessa per qualche secondo, poi capì a
cosa si stesse riferendo il giovane.
-"Ancora con questa storia, Shikamaru..."-
sbuffò Asha, annoiata.
-"Io lo so per certo, Asha.
Non so quale sia, ma un modo, almeno uno, ci deve essere per forza."-
insistette il Nara, convinto come non mai.
-"Come fai ad esserne così sicuro, moccioso?"-
chiese la donna, irritata.
-"Saki."- si limitò a
dire Shikamaru, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Asha rimase
allibita per qualche secondo, dopodiché si morse il labbro inferiore.
"Maledetta nanerottola..." imprecò mentalmente.
-"Non ti arrendi proprio mai, eh?"- sospirò Asha, con espressione amara.
-"Faccio poche cose, ma fatte bene."- sorrise
Shikamaru, soddisfatto.
-"Ehi, potrei capirci qualcosa pure io?!"-
sbottò Tsunade, infastidita.
h
Ino inspirò a fondo e si preparò a oltrepassare la porta
di luce.
Era già entrata quando percepì una forte spinta al petto
respingerla indietro e farla cadere a terra, sul suolo sudicio dell'atrio.
La biondina sollevò il volto sconvolta, mentre vedeva due
figure uscire dalla porta di luce.
Un uomo alto e possente, dai capelli scuri e dai grandi
occhi color nocciola, con indosso camicia e pantaloni bianchi, la fissava
sorridente e comprensivo; il sorriso era incorniciato da una barbetta corta e
scura, mentre tra le labbra una sigaretta si consumava lentamente. Al suo
fianco, una giovane ragazza dai capelli corti, biondi e sbarazzini, gli occhi
di un colore smeraldino e il sorriso dolce e nostalgico. Indossava un abitino
bianco e corto, proprio come quello di Ino.
Gli occhi di Ino si erano riempiti di lacrime alla vista
delle due figure. Lacrime copiose le rigavano le gote, mentre si sforzava di
ricordare i loro nomi. Li amava così tanto e si odiava per essersi dimenticata
come si chiamavano.
L'odore amaro di quella sigaretta la avvolgeva, mandandola
in confusione totale, spezzandole il cuore. Non capiva cosa stesse accadendo,
ma sapeva che le mancavano da morire e che avrebbe tanto voluto stare lì con
loro.
-"Ino, non è ancora il momento di venire da questa
parte!"- la rimproverò con un sorriso comprensivo l'uomo.
-"Resta qui ancora per un po'... vai da quello
specchio e rimettilo in piedi, puoi farcela, ci fidiamo di te, Ino-chan!"- le spiegò la biondina, accarezzandole
lievemente i capelli.
Lentamente allontanò la mano dalla sua chioma, mentre Ino
cercava di afferrarla, inutilmente. Le due figure si stavano nuovamente
allontanando all'interno della luce, svanendo dietro la porta bianca che si
richiuse nuovamente davanti a lei.
-"ASUMA-SENSEI!!! IZUMI-CHAN!!!"- urlò a gran
voce, riempiendo i polmoni di disperazione.
Poi sbarrò gli occhi: si era ricordata di loro, si era
ricordata i loro nomi.
Ino si alzò in piedi di scatto, asciugandosi le lacrime e
voltandosi verso le scale che portavano alla stanza dov'era stata fino a poco
prima: aveva qualcosa da fare, non poteva deluderli... ancora.
Grazie mille
a: hinata21, Andreatorinista, Kikichan,
YumiBabyPunk e Ayumi per le
recensioni! Siete formidabili, fino al 21° capitolo, come fate! XD io non ci
riuscirei U.U
Ragazzi… vi presento… il penultimo capitolo, cioè l’ultimo
prima dell’epilogo T.T
Siamo agli sgoccioli, capite?!
Dio… per me è un dramma… quasi 10 mesi a scrivere questa
ficcy e adesso arriviamo alla fine…
Che scrivere in un finale, che poi è sempre la parte che
mi esce peggio?
Niente, non vi scrivo niente perché il finale non è
questo, ma arriverà molto prossimamente visto che è già scritto.
Godetevi questi ultimi sprazzi de “Il Labirinto della
Mente” e lasciate qualche commentino, se vi va!
Grazie per aver letto fino a qui!
Un bacione, Sakurina
Capitolo 22. "Wake Me Up Inside"
How can you see into my eyes like open doors
Leading you down into my core
Where I've become so numb without a soul
My spirit is sleeping somewhere cold
Until you find it there and lead it back home
Wake me up inside
Wake me up inside
Call my name and save me from the dark
Bid my blood to run before I come undone
Save me from the nothing I've become
("Bring Me To Life" by Evanescence)
Ino si guardava attorno spaesata: sapeva di essere stata
in un altro luogo, in una stanza... però non ricordava né dove fosse né come
tornarci.
Era difficile ricordare laggiù. E temeva che anche le
parole e gli incoraggiamenti che quelle due amichevoli figure le avevano fatto
poco prima potessero svanire come cenere al vento. Già, quelle due amichevoli
figure che l'avevano spinta fuori dalla luce.... ma chi erano? Aveva ricordato
il loro nome per un attimo, ma quell'attimo era stato più breve del previsto. E
adesso, temeva di dimenticare anche il suo scopo: ritrovare quella camera.
Ino si voltò, guardando il polveroso e trasandato atrio
intimorita. Si torturava le mani nervosamente, avanzando di piccoli passetti,
guardandosi attorno confusa: che fare? Dove andare? Non riusciva, proprio non
ci riusciva a ricordare.
Forse le scale? Sì, dall'alto delle scale proveniva più
luce che da tutte le altre camere al piano terra... forse doveva salire.
Facendosi coraggio, la Yamanaka cominciò a salire, passo
dopo passo, per le scricchiolanti e trasandate scale. Ma a metà del suo
percorso, si fermò, guardando in basso stupita.
Delle figure erano apparse nel vecchio atrio polveroso,
figure molto diverse dalle precedenti: i loro abiti non erano né bianchi né
neri, ma multicolore, soprattutto rossi e gialli. Ombre femminili e maschili
danzavano e correvano per l'ingresso, facendo piroette e giravolte, ridendo
divertiti, cantando motivetti circensi.
Ino fu come rincuorata da quell'allegra visione e da
quelle maschere misteriose che la invitavano a scendere a giocare con loro, e
stava già per ripercorrere le scale all'indietro, per raggiungerle; più le
guardava, e più sentiva i pochi ricordi che aveva diventare evanescenti,
dissolversi nel nulla, percependo l'oblio impadronirsi di lei.
-"Non andarci."- la richiamò improvvisamente una
flebile vocina alle sue spalle.
-"...cosa...?"- chiese la Yamanaka, voltandosi
perplessa.
-"Non andarci."- ripeté una piccola bambina
seduta sul più alto scalino, mentre la fissava seriamente.
h
-"No, mi dispiace, non lo permetterò!!! E' una pazzia
bella e buona!!!"- sbottò Tsunade, dando un potente pugno sul tavolo.
Di fronte a lei, Asha e i coniugi Nara, mentre ai lati della
stanza tutti i jonin di massima importanza, erano stati richiamati nel suo
ufficio.
-"Tsunade-sama, io ho solo detto la verità. Shikamaru
è così cocciuto che anche se non gli avessi rivelato questa soluzione,
l'avrebbe trovata da solo, in un modo o nell'altro."- spiegò Asha, facendo
spallette.
-"Ma questo è... assurdo. Rischiamo di perdere Ino,
non ho intenzione di mettere in pericolo pure la vita di Shikamaru!"-
protestò l'Hokage, mordicchiandosi nervosamente un'unghia.
-"Beh, lo dica a Shikamaru."- fece spallucce
Asha, indifferente.
-"Signori Nara...?"- domandò la bionda,
scostando il suo sguardo perplesso su di loro.
-"Lo lasci andare... quel ragazzo non ha mai voluto
fare nulla d'importante nella sua vita, ma quelle poche volte che si è
impuntato, è sempre riuscito nei suoi scopi. Credo che salvare Ino sia molto
importante, per lui."- asserì semplicemente Shikaku.
-"Yoshino?"- chiese Tsunade, posando il suo
sguardo serio su di lei.
-"...lo lasci andare..."- singhiozzò disperata
la madre, appoggiandosi alla spalla del marito.
L'Hokage assottigliò lo sguardo, perplessa, e sospirò.
Quella storia non gli piaceva per niente, la perdita di Shikamaru sarebbe stata
gravissima... ma del resto, non poteva opporsi alla volontà collettiva.
-"D'accordo Asha, procedi pure."- la invitò con
un cenno la Godaime.
h
-"Senza anima, Ino non ricorda e non capisce molto
bene le cose. Tende a dimenticarle quasi immediatamente e ad essere pervasa da
uno strano senso di disorientamento. Tutto questo se Ino è ancora lì, perché
come ti ho già spiegato, potrebbe essersene già andata altrove."- spiegò
con tono freddo Asha, camminando avanti e indietro -"Rimani nella stanza e
non uscire fuori da lì, altrimenti l'oblio porterà via anche te. Se c'è lo
specchio in frantumi sai cosa fare, se invece è svanito nel nulla... puoi anche
tornare indietro."- continuò con un'impassibilità invidiabile.
-"Ho capito."- si limitò ad assentire Shikamaru,
mani intrecciate sotto il mento, occhi chiusi per concentrarsi meglio.
-"Oh, te ne vai davvero nell'aldilà?"- sussultò
Kiba, guardando l'amico sconvolto.
-"Così pare."- commentò il Nara, annoiato.
-"Non è l'aldilà!"- puntualizzò Asha, irritata.
-"Si chiama dimensione sospensoria, da voi meglio conosciuta come
"limbo", e non mi sto riferendo al ballo."- spiegò ironicamente
la dea.
-"Ah ah, che simpatica..."- ghignò infastidito
l'Inuzuka, volgendo il suo sguardo preoccupato all'amico -"...ma sei
sicuro di quello che fai?!"- protestò, sorpreso.
-"Non ho altra scelta, Kiba. E poi... sei stato tu a
dirmi che sono l'unico in grado di salvarla, no?"- gli lanciò uno sguardo
di sfida il Nara, sicuro di sé.
-"Ah... sì, certo, Nara... vediamo se ne sei
capace..."- ricambiò la sfida l'orgoglioso Kiba, ghignando compiaciuto e
allungandogli la mano.
-"Puoi contarci!"- sorrise Shikamaru, stringendo
con forza la mano dell'amico.
-"Ehi, macho boys, vogliamo darci un taglio con
queste frasette da supereroi e muoverci?"- commentò Asha, sarcastica come
sempre.
h
-"Chi sei... tu?"- chiese Ino, avvicinandosi
alla piccola bambina bionda seduta sulle scale.
-"Che importa, tanto anche se te lo dicessi non te lo
ricorderesti..."- fece spallucce la bimba, alzandosi in piedi e
spolverandosi il vestitino azzurro.
-"E quelli chi sono?"- domandò nuovamente la
Yamanaka, indicando i variopinti spiriti che danzavano nell'atrio sotto le
scale.
-"Spiriti erranti, senza meta e senza scopo. Cercano
di trarre in inganno le anime per farle perdere nell'oblio insieme a loro... ma
non è con loro che devi stare, mam... Ino. Tu sai dove devi andare."-
spiegò la bimba, correggendosi.
-"Sì, lo so... ma non credo di ricordarmelo..."-
sospirò Ino, portandosi una mano alla testa, perplessa.
-"Seguimi, ti ci porto io."- commentò la
bambina, invitandola a seguirla con un cenno della testa.
La piccola biondina salì le scale scricchiolanti seguita
da Ino. La portò lungo il corridoio scuro e trasandato, dove echi sofferenti e
lontani lamenti risuonavano nell'oscurità. Ino si guardava attorno atterrita e
spaventata, non sapendo se ciò che stava facendo fosse la cosa migliore.
La bambina si fermò davanti ad una porta, fissando i suoi
occhioni azzurri in quelli identici della Yamanaka, stringendo dolcemente la
sua mano in quella della ragazza.
-"...buona fortuna..."- sussurrò la bambina,
commossa.
-"Grazie..."- ricambiò Ino, stranamente con le
lacrime agli occhi.
-"Questa è la tua porta... io me ne vado... ci
vediamo..."- la salutò la piccola, prima di svanire nel nulla.
La kunoichi fissò perplessa il suo piccolo angioletto
sparire davanti ai suoi occhi, ma non perse tempo e afferrò la maniglia della
porta, cosciente che presto si sarebbe dimenticata del suo obiettivo. Facendosi
coraggio, aprì la porta e si buttò all'interno di quella camera, ma si bloccò di
colpo, sussultando alla vista di una figura inginocchiata sui cocci dello
specchio in frantumi che si trovava nella stanza del suo arrivo.
Shikamaru sollevò il volto, guardando sorpreso la figura
nivea della compagna, che lo fissava con sguardo sconvolto e spaesato.
-"Ti ricordi di me, Ino?"- le chiese il Nara,
alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei con sguardo crucciato.
-"Sì... vagamente..."- commentò la Yamanaka,
fissandolo con sguardo perso e sofferente.
-"Guarda..."- le disse il ragazzo, indicandole
un frammento di specchio che teneva fra le mani -"...questo è quando mi
hai visto per la prima volta, ti ricordi?"- le spiegò lui, lasciando che
la biondina si specchiasse nel frammento.
Guardando dentro quel pezzo di vetro opaco, Ino vide
riprodotte delle immagini della sua vita, quasi come fossero dei video, delle
foto di epoche lontane dimenticate ma interamente appartenute a lei, solo a
lei. Una Ino piccola e con i capelli sbarazzini che inseguiva Shikamaru e
Choji, ridendo e scherzando, nel mezzo della campagna.
-"Ti ricordi adesso?"- le chiese Shikamaru,
seriamente.
-"Sì."- annuì seria la biondina, attaccando il
frammento nella zona più bassa dello specchio infranto.
-"Dobbiamo riattaccarli tutti, sai?"- le spiegò
il Nara, afferrando un altro coccio di vetro.
-"Capisco."- asserì la ragazza, seriamente.
-"Devi indicarmi con esattezza il luogo in cui
attaccare i pezzi... credi di farcela, Ino? Più in alto i ricordi più recenti,
più in basso quelli più lontani..."- le chiarì Shikamaru, accarezzandole
dolcemente il volto.
-"Ci proverò."- annuì Ino, osservando un
frammento di specchio.
h
-"...la tua promozione a chunin, l'esame da
medic-ninja... la morte di Asuma-sensei..."- sospirò Shikamaru,
incastrando l'ennesimo frammento al suo posto.
-"Io... lui l'ho visto."- asserì Ino, indicando
il riflesso del maestro nel suo specchio.
-"Dove?! Qui?!"- sussultò il Nara, sorpreso.
La biondina si limitò ad annuire, sorridente, indicando la
porta.
-"Ah, capisco..."- si deluse il ragazzo,
ricordando che non poteva uscire da lì -"...e... come stava?"-
domandò, timidamente.
-"Bene. Sorrideva."- commentò la ragazza,
afferrando un altro frammento e scrutandolo perplessa -"Che stavamo
facendo qui?"- domandò, indicando loro due sdraiati su di un letto e non
completamente vestiti.
-"N-non ricordi proprio niente, eh?!"- arrossì
Shikamaru, strappandole di mano il frammento della loro prima volta e
mettendolo a debito posto.
-"In realtà no."- fece spallucce Ino, perplessa
-"Chi è questa?!"- domandò poi, indicando un frammento che ritraeva
Shikamaru e Temari in giro per Konoha insieme.
-"Ah ah ah... però la gelosia te la ricordi,
eh?"- ridacchiò Shikamaru, aggiungendo anche quel pezzo, completando man
mano quel puzzle così intricato.
-"...perché mi baci in questa immagine?"-
domandò la ragazza, perplessa.
-"Perché ti amo."- si limitò a rispondere il
Nara.
-"Ah, okay... ed è per questo che sei qui?"-
continuò la biondina, confusa.
-"Sì... ti riporterò a casa, costi quel che
costi."- le strinse la mano lui, con forza.
-"E se si spezzasse ancora lo specchio?"- chiese
Ino, intimorita.
-"Non accadrà più. Te lo prometto. Ci penserò io a
proteggerti, per sempre, te lo giuro."- le promise Shikamaru, baciandole
con dolcezza la mano.
-"Sai, credo di amarti anche io... ma te lo dirò non
appena mi ricorderò ogni cosa con più chiarezza. Adesso mi sento un po' confusa
a dire il vero..."- spiegò la Yamanaka, con espressione mogia.
-"D'accordo. Allora ti aspetto."- sorrise il
Nara, afferrando l'ultimo frammento di specchio, quello del loro primo bacio, e
mettendolo al suo posto.
Con un bagliore improvviso, la superficie crepata dello
specchio si ricompattò in un vetro lucido e splendente. Ino si avvicinò allo
specchio estasiata, come attratta da esso, e non appena vide il suo riflesso in
esso, la ragazza sparì, assorbita dal vetro proprio come Asha aveva spiegato a
Shikamaru.
Il Nara ghignò soddisfatto, saltando fuori dalla finestra
trasandata come gli aveva ordinato la dea, svanendo nel nulla, non accorgendosi
di una piccola peste bionda che aveva osservato tutta la scena dal buco della
serratura, divertita.
h
-"Ti dico che non è possibile."- ripeté con
forza Asha, a braccia conserte.
-"Le dico che è così, Asha-sama. Ino è rientrata
dalla porta ed insieme ci siamo messi a ricostruire la sua anima pezzo per
pezzo."- sbuffò Shikamaru, stanco di ripetere per l'ennesima volta quella
storia.
-"E io ti dico che non è possibile."- ribadì la
dea, irritata.
-"Perché no?!"- sbottò il Nara, a corto di
pazienza.
-"Perché no!"- concluse il discorso Asha,
intestardita sulle sue idee.
-"Oh, faccia come creda... a me, ora come ora, non me
ne importa letteralmente più niente. Grazie mille di tutto, ma questo... è un
addio!"- la salutò Shikamaru inchinandosi lievemente, per poi uscire
dall'ufficio dell'Hokage in fretta e furia.
h
Shikamaru corse in giardino, affondando i piedi nell'erba
bagnata dai rimasugli melmosi di neve di fine inverno.
Il vento freddo pizzicava il volto del ragazzo,
diffondendo la risata candida e divertita della Yamanaka in ogni angolo del
giardino, mentre inginocchiata di fianco all'aiuola chiacchierava allegramente
con Kiba.
-"Scusate se disturbo le vostre risate..."-
s'intromise Shikamaru con punta di malizia, inginocchiandosi accanto a Ino e
abbracciandola da dietro.
-"Figurati, tu non disturbi mai, eroe!"- lo
sbeffeggiò Kiba, facendogli l'occhiolino.
-"Ah ah, il solito spiritosone..."- ridacchiò
annoiato il Nara, stringendo ancora di più a sé la biondina.
-"Ehi Kiba, puoi venire un attimo? Ti devo
parlare!"- lo richiamò improvvisamente una melodiosa voce in lontananza,
appartenente ad una graziosa biondina.
-"Oh, la tua Hikari ti chiama, Inuzuka."-
commentò Shikamaru, lasciando Ino per dare una pacca sulla spalla all'amico.
-"Già, vado dalla mia Hikari..."-
sogghignò Kiba, divertito -"...ma stai attento a come ti comporti, Nara...
al primo passo falso, Ino me la prendo io."- sussurrò poi al suo orecchio,
attento a non farsi sentire dalla biondina ai loro piedi.
Shikamaru non rispose, si limitò a fulminarlo con ghigno
compiaciuto e superiore.
-"Spiacente Inuzuka, non credo che farai in
tempo..."- mormorò di rimando il Nara, convinto.
Kiba inarcò un sopracciglio perplesso, non capendo cosa
intendesse l'amico con quella chiara istigazione. Non poté mai capirlo, visto
che Hikari arrivò crucciata e lo trascinò via di forza per un braccio, senza
dargli tempo di chiarirsi con l'amico.
Shikamaru sorrise radioso a Ino, che inginocchiata vicino
ai fiori appena sbocciati lo fissava dubbiosa: aveva intuito che quei due
avevano avuto un piccolo bisticcio sussurrato e che non volevano renderla
partecipe.
Il Nara le si accoccolò di fianco, stringendola forte fra
le sue braccia, inspirando il suo profumo misto al frizzante odore di fiori e
neve di cui era carico quel vento di marzo.
-"Oh, a proposito, Shika-kun... adesso che ne sono
certa, ti posso dire che ti amo tanto!"- sorrise Ino, stampandogli un
dolce bacio stampo.
-"Sì, lo so..."- commentò il ragazzo,
infilandole all'anulare sinistro l'anello che le aveva comprato tempo prima. –“…per
sempre…”-.
In tutta risposta, la Yamanaka lo baciò con passione, come
non faceva da troppo tempo, ormai. E lui ricambiò con la stessa intensità e lo
stesso desiderio.
Pensare che adesso la vita sarebbe stata tranquilla,
almeno per un po', la faceva stare bene. Ino era felice, anche se le sue notti
erano piuttosto inquiete a causa degli incubi che la perseguitavano. Asha
diceva che ne avrebbe avuto per un po', ma a lei non importava. Anzi, era
meglio, visto che così aveva una scusa con la quale convincere suo padre a
farla dormire con Shikamaru.
-"Guarda che belli questi bucaneve viola, Shika...
sai che sono i fiori della speranza?"- chiese Ino, sorridente.
-"Sì, lo so..."- assentì nuovamente il ragazzo,
ghignando divertito.
-"Però hanno un profumo troppo forte, mi fanno venire
la nausea!"- sbuffò Ino, alzandosi in piedi scocciata.
-"...nausea?! Di già?!"- sussultò Shikamaru,
stupito.
-"In che senso, scusa?! Che cavolo hai
capito?!"- arrossì Ino, imbarazzata dalle allusioni del suo ragazzo.
-"Ma se l'abbiamo fatto solo una volta... che
sfiga!"- si lagnò il Nara.
-"Ma cos'hai capito, idiota?! Io non sono mica
incinta!"- inveì la Yamanaka, ma subito si fermò, dubbiosa -"...non
posso esserlo, vero?"- domandò poi, impallidendo per il dubbio.
Shikamaru si limitò ad aggrottare le sopracciglia, facendo
spallucce, divertito: chi poteva saperlo?
Ciò che seguì furono una serie di urla e di scleri da
parte della sua ragazza, che si era fatta prendere totalmente dal panico, sotto
gli occhi del suo fidanzato che se la rideva di gusto, mentre dall'alto del
palazzo Asha li osservava pensierosa e crucciata.
La donna fu raggiunta da Tsunade, che sorrise intenerita
dai soliti bisticci fra i due ragazzi.
-"Che succede, Asha?"- le domandò l'Hokage,
notando la sua aria pensierosa.
-"Le anime non escono dalla porta della stanza per
poi rientrarci come se niente fosse. Una volta che sono uscite, non riescono
più a trovare la strada per tornare indietro. Perché Ino sì?"- borbottò
fra sé e sé la dea, tormentata dai dubbi.
-"Come prego?"- chiese la bionda, perplessa.
-"No, niente Tsunade..."- si limitò a rispondere
con una scrollata di spalle la rossa.
-"SONO TROPPO GIOVANE PER AVERE UN BAMBINO!!!"-
urlò Ino dal cortile, preda della disperazione fra le braccia di Shikamaru.
-"...un bambino???"- sussultò Tsunade,
sconvolta.
-"...ma certo, un bambino!!!"- assentì Asha, con
tono irritato. -"Scommetto che anche in questa storia c'entrano due
occhioni azzurri e dei bei boccoli biondi... ora devo andare Tsunade,
arrivederci!!!"- si congedò la dea, svanendo nel nulla in fretta e furia,
proprio com'era arrivata.
-"Ma pensa te che tipa!"- ridacchiò l'Hokage,
spensierata.
h
Kiba se ne stava nervosamente sdraiato sul prato fiorito,
sulla solita collinetta di Shikamaru. Era lì l'appuntamento.
Finalmente, dei passi lenti ed uno sbadiglio svogliato
richiamarono la sua attenzione.
L'Inuzuka si sollevò di scatto, fissando Shikamaru con
occhi sbarrati e preoccupati, mentre una goccia di sudore freddo gli scivolava
dalle tempie in giù.
Il Nara gli si sedette accanto, buttandosi a terra con un
tonfo, incrociando le braccia dietro la testa e prendendo a fissare le nuvole.
-"Non diventi zio, tranquillo."- lo rassicurò
Shikamaru, forse con tono un po' deluso.
-"Oh meno male!"- sospirò Kiba, sedendosi a
terra, sollevato. -"Sei uno stronzo! Vuoi metterla incinta così hai la
scusa per sposarla!"- lo accusò poi.
-"Ehi, ho 17 anni e nessun istinto suicida... quindi
no, non ho né intenzione di avere un figlio né di sposarmi prima del
dovuto!"- protestò Shikamaru, irritato.
-"Benissimo, amico."- sorrise Kiba, sornione.
-"Non fare lo stronzo... tu mica esci con
Hikari?"- lo fulminò il Nara, contrariato.
-"Certo, lo sai che mi piacciono le bionde."-
ammiccò l'Inuzuka, alzandosiin piedi e
allontanandosi dall'amico -"...ma mi piacciono di più se hanno anche gli
occhi azzurri!"- commentò poi, prima di cominciare a correre lontano
dall'amico.
-"COME PREGO?!"- urlò Shikamaru, mentre fissava
il compagno sparire all'orizzonte di corsa.
Un grazie
grandissimo come sempre a tutti i miei amati recensitori e a tutti quelli che
leggono senza commentare (vero Lee? XD)!
Beh, che dire? E' proprio finita. Ce ne ho messo di tempo,
eh?
Dio, sono così commossa che non so cosa dire.
Grazie per aver letto questa mia immensa fatica! Farò
altre long, ma così tanto long proprio non credo!
Grazie, grazie, grazie e... buona fine de "Il
Labirinto della Mente".
Ebbene sì, ha proprio una fine!
...Epilogo...
"A te che sei la
miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i
giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia
vita bella da morire,
Che riesci a render la
fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande
amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia
vita
E ne hai fatto molto di
più,
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni
miei"
("A Te" by Jovanotti)
Seduta per terra, vicino alla riva di un torrente, nel bel
mezzo della campagna, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla
luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda
alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di
castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione.
La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri
come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro
inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto
infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza
di un ragazzo col codino che la fissava lì vicino né delle voci che
probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia,
lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino al ragazzo.
Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore del
misterioso ragazzo col codino.
Le voci, intanto, erano più vicine.
-"Saki! Saki!"-
Il ragazzo si avvicinò alla bambina, pestando per caso un
legnetto e facendo rumore.
La bambina alzò di scatto gli occhi verso di lui.
Non si spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando il
chunin con aria perplessa. Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per qualche motivo. Ma sicuramente
non le faceva paura. Probabilmente... lo conosceva. Lo fissava confusa,
piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, studiandone ogni particolare
con precisione. Cercava di individuare cosa fosse quel qualcosa che non la
convinceva.
Poi, ancora quelle voci. Sempre più vicine.
-"Saki! Saki!"-
La piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però
quell'uomo che la chiamava non poteva essere... in due posti
contemporaneamente.
La biondina si avvicinò stranita a lui. I due si fissarono
negli occhi. Quell'azzurro profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina,
fragile ed esile, venata dall'indecisione, parlò.
-"Papà...?"- chiese dubbiosa, fissando il
ragazzo col codino.
Lo shinobi percepì un tonfo al
cuore. Era come se non riuscisse a respirare.
La bambina fissò l'immagine di quel ragazzo annebbiarsi
gradualmente davanti ai suoi occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di
più.
-"Saki! Saki!"-.
La piccola Saki aggrottò le
sopracciglia, confusa e perplessa, portando i pugni sui fianchi. Non era per
niente convinta di quello che era appena successo davanti ai suoi occhi. Si
grattò la testolina bionda, fin quando non sentì un forte grido proprio dietro
di sé.
-"Saki-chan!"- la
richiamò un ragazzino dai capelli castani raccolti in un codino, gli occhi
azzurri come i suoi. Aveva il fiatone e un'aria estremamente preoccupata.
-"Perché non ci hai risposto?! Eravamo preoccupati!"- la rimproverò
il ragazzo, crucciato.
-"Nii-chan..."- lo
guardò Saki, perplessa.
-"Saki-chan, dov'eri
finita?!"- sbottò improvvisamente un uomo alto, dal fisico ben definito, i
capelli neri raccolti anche lui in un alto codino; gli occhi erano color pece e
un lieve strato di barba incolta gli cresceva sul volto.
-"Oh... papyyyy!"-
saltellò contenta la bambina, aggrappandosi al collo dell'uomo.
Shikamaru sospirò, sorridendo dolcemente, prendendo la
figlia in braccio.
-"Saki-chan, sai quanto ci
hai fatto penare? Io e tuo fratello non sapevamo più dove cercarti!"- la
rimproverò Shikamaru, con tono dolce e comprensivo.
-"Scusa... non lo faccio più!"- sorrise la
piccola, col musetto sporco di terra.
-"Quando vieni qui a giocare alla piccola ingegnera
in riva al fiume puoi avvisarci per favore? Se la mamma viene a sapere che ti
abbiamo persa non ti lascerà più venire in campagna con noi!"- le spiegò
l'uomo pacatamente, pulendo col dorso della mano la guancia della figlia.
-"E poi sai che se vuoi giocare in un posto lontano
devo sempre esserci anche io con te! Non allontanarti più da sola, Saki-chan!"- aggiunse il ragazzino che doveva avere
all'incirca una decina di anni.
-"Scusa nii-chan, ho detto
che non lo faccio più, ci senti o no?!"- sbottò la piccola peste,
protestando offesa verso il fratello.
I tre si allontanarono spensierati, ridendo e scherzando
fra di loro, senza accorgersi di un bellissima ragazzina di circa dodici anni
che li spiava nascosta dietro un albero poco distante.
I lunghi capelli biondi e mossi le cadevano sulle spalle,
mentre la frangia un po' troppo lunga le accarezzava le lunghe ciglia nere, che
facevano risaltare l'azzurro cielo dei suoi occhi.
Indossava un top molto succinto di color azzurro chiaro,
dello stesso colore della gonnellina che veniva scossa dal lieve venticello
caldo.
Un sorriso dolce e commosso era dipinto sulle sue labbra,
mentre vedeva Shikamaru e i suoi due figli allontanarsi nella campagna.
-"Saki Nara, sei una
piccola peste."- asserì improvvisamente una voce alle sue spalle.
La ragazzina si voltò di scatto, incontrando gli occhi
glaciali, i capelli fiammeggianti e la veste candida di Asha.
-"Asha-sensei!"-
sbottò la biondina, arrossendo sbigottita.
-"Dovevo capirlo fin dall'inizio: la tecnica dello
spirito protettore!"- sbottò la donna, tirando un potente pugno sulla
testa della ragazza.
-"Ahia! Mi ha fatto male, maledetta strega!"-
protestò Saki, massaggiandosi la testa dolorante.
-"Senti un po', signorina! Il Sesto e il Settimo Hokage ti hanno affidato ai miei insegnamenti perché ti
aiutassi a controllare il tuo potere a dovere, e invece cosa fai?! Usi le
tecniche che ti ho insegnato per modificare il passato?! Brava, brava, brava
signorinella! Ecco perché non voglio allievi..."- borbottò fra sé e sé Asha, alquanto contrariata.
-"Ma scusi, mica aveva detto che la tecnica dello
spirito protettore era innocua e positiva?"- chiese Saki,
ghignando sorniona.
Asha la
fulminò con il suo sguardo gelido.
-"Tu, Miss Q.I. 200, sei molto più arrogante di tua
madre e di tuo padre messi insieme, sai? Bellezza e intelligenza uniti uccidono
la modestia, e tu ne sei un esempio lampante!"- sogghignò la dea, con una
punta d'invidia.
-"Lo so, non ho mai preteso di essere modesta, Asha-sensei."- ammiccò la biondina, sicura di sé.
-"Beh, fatto sta che devi smetterla di scorazzare in
giro per il passato, Saki! Hai un potere enorme, che
però usi solo per azioni avventate! Avrai pure un Q.I. pari a quello di tuo
padre, ma almeno lui non si faceva trascinare dalle emozioni come te!"- la
rimproverò la donna, severamente.
-"Ma io sono una dolce donzella di dodici anni in
piena tempesta ormonale, è normale farmi trasportare dalle emozioni!"-
continuò la sua recita da ragazzina ubbidiente.
-"Saki Nara... tu sei
dannatamente intelligente e maliziosa, sei una perfetta miscela di Nara e
Yamanaka... e per questo mi fai paura!"- protestò Asha,
aggrottando le sopracciglia.
-"Lo so, anche Kiba-sensei
me lo dice sempre!"- cinguettò la biondina, divertita.
-"Avanti Saki... lascia
perdere il passato... tu hai un presente da vivere e un futuro da costruire...
lascia stare i ricordi..."- sospirò infine la dea, senza saper che dire.
-"Sì, lo farò, Asha-sensei...
solo che se non fossi intervenuta, a quest'ora io non sarei nata e mia madre
sarebbe morta! E poi sa... il passato mi dà tanta nostalgia... ed era così
bello stare in braccio a papà!"- sorrise Saki,
un po' malinconica.
-"Beh, dubito che a dodici anni riesca ancora a
prenderti in braccio come una volta, Saki!"-
ridacchiò la rossa, divertita.
-"Già, infatti... ma sa, Asha-sensei,
adesso che siamo tutti shinobi, non abbiamo molto
tempo per stare insieme... e mi manca un po' tutto questo..."- sospirò la
biondina, guardando la se stessa bambina che si allontanava.
-"Beh, fa parte della vita, Saki.
Su forza, adesso andiamo."- la invitò a seguirla Asha
-"Kiba-sensei e i tuoi compagni di team ti
staranno aspettando, nel presente!"- le rammentò la dea.
-"A volte un po' la invidio, Asha-sensei...
lei sa tutto e vede tutto... persino il futuro... mentre a me è concesso solo
qualche stralcio di passato..."- sospirò Saki,
affiancando la donna.
-"Credimi Saki, il tuo è
già un potere immenso per un'umana come te. E poi voi umani non siete eterni
come noi divinità, quindi è logico non permettervi di conoscere il futuro.
Altrimenti la vita stessa perderebbe il suo valore. So che sei molto curiosa,
ma devi attendere pazientemente e goderti ogni attimo, perché non potrà tornare
mai più. Ed è proprio questa la sua estrema bellezza."- spiegò Asha, un po' malinconica.
-"Capisco... beh, chissà se quello stupido del mio
compagno di team DaichiUzumaki
riuscirà a diventare Hokage, un giorno!"-
sospirò Saki, sorridendo.
-"Beh, ci è riuscito suo padre perché non dovrebbe
riuscirci lui, scusa?"- sorrise la rossa, aprendo un varco nel nulla.
-"Asha-sensei... lei dice
che mio padre è al corrente del mio potere? Quello di vedere il passato,
intendo."- gli chiese Saki, un po' triste.
-"Beh, in realtà è un'informazione top secret; sa che
sua figlia è tenuta sotto stretto controllo, quindi è a conoscenza del tuo
potere segreto. Dubito che sappia esattamente di cosa si tratti... però sì,
suppongo che ne abbia un vago sentore. Del resto è pur sempre tuo padre e ha un
quoziente intellettivo 200, non ti pare?"- sorrise Asha,
rassicurante.
-"Già, sarà così."- sforzò un sorriso Saki.
-"Bene, Saki, non
modificare più il passato e cerca di comportarti responsabilmente d'ora in poi.
E tu insieme a quel DaichiUzumaki
e a quel HidekiHyuga...
smettetela di far disperare il povero Kiba-sensei!"-
ridacchiò la donna, rassegnata.
-"Okay, ci proveremo! E comunque non deve chiedere a
me di non modificare più il passato, ma... alla prossima Saki!
Io ormai ho già dato! Bye bye!"- la salutò la
biondina, prima di sparire nel varco.
-"La prossima Saki? Oh mio
Dio, è vero... con tutte queste epoche non ci capisco più niente! Sarà il caso
di andare in pensione?"- sospirò fra sé e sé Asha,
disperata.
h
"Salve a tutti. Il mio nome è Saki
Nara. Vado molto fiera del mio nome. Saki significa
"fiore della speranza" ed è stato mio padre a sceglierlo.
Mio padre Shikamaru è uno dei più abili jonin di Konoha e, sebbene sia un
gran scansafatiche, gli voglio un bene dell'anima. Dice che io sono la
"miglior cosa che gli sia successa", il che si presuppone mi ponga
anche al di sopra di mamma e di mio fratello maggiore. Non penso che mio padre
faccia differenze di questo tipo, ma è certo che fra noi due c'è un legame
indissolubile. Credo che questo sia dovuto al fatto che ha cercato di crescermi
in modo da non farmi risultare una "seccatura" come tutte le donne
che lo circondano, ma ultimamente penso proprio che si stia ricredendo... dice
che il gene di mia madre ha sovrastato il suo, il che a me non può che far
piacere.
Mia madre Ino è una medic-ninja
e lavora al fianco del Quinto Hokage, una signora che
governa da quasi più di vent'anni il nostro amato villaggio. Tsunade-sama è una donna molto bella, ma mio padre dice
sempre che, oltre ad essere un'incredibile seccatura, è veramente vecchia. Ha
più di 70 anni ma non mostra nemmeno una ruga... come farà?!
La mia mamma è sua allieva da molti anni, ormai. Da quando
aveva la mia età per esattezza. Anche la mia mamma è molto bella, anzi,
bellissima. E poi è tanto buona e comprensiva, per lo meno con me; sgrida mio
fratello e mio padre in continuazione. Tutti dicono che le assomiglio molto di
carattere, perché ad entrambe piace vestirci alla moda e ci teniamo molto al
nostro aspetto esteriore. Sì, ammetto di somigliarle molto, soprattutto perché
mi piace comandare e forse me la tiro un po'... no, in realtà me la tiro molto,
ma che ci posso fare? Mi viene naturale!
Mio fratello Shou ha 17 anni ed
è un ragazzo semplice e tranquillo, caratterialmente ha preso molto da papà (ma
non la sua innata pigrizia). Shou mi adora, si è
sempre preso cura di me fin da quando eravamo piccoli. Non siamo i classici
fratelli che non si sopportano, anzi, andiamo d'amore e d'accordo (a parte
piccoli litigi che non possono mancare). Shou ha
deciso di seguire la carriera del medic-ninja proprio
come mamma, e bisogna dire che è molto bravo. Dicono tutti che supererà presto
sia mamma che la sua amica Sakura in bravura.
Parliamo un po' di me. Io ho 12 anni e sono molto carina,
molto intelligente e per niente modesta. Del resto, mio nonno Shikaku dice che è normale: una donna che possiede grazia,
intelligenza e modestia non è ancora nata su questa terra e mai nascerà. La
grazia e la bellezza arrivano tutte da parte Yamanaka, l'intelligenza da
famiglia Nara.
Fin da piccola ho passato molto tempo con mio padre, lo
ricordo chiaramente: ricordo le lunghe passeggiate insieme per la campagna, le
ore a giocare a shogi, i lunghi pomeriggi sdraiati a
guardare le nuvole. Insomma, mio padre mi ha cresciuta a shogi
e nuvole. Con Shou non ha potuto farlo, perché le
nuvole lo annoiavano quasi quanto lo shogi. A me
invece affascinano entrambi.
Kurenai-san una volta
mi ha invitata a casa sua, inducendomi a fare uno strano giochino: disse che
anni addietro il maestro di mio padre gliene aveva proposto uno simile. Mio
padre mi osservava attentamente mentre lo svolgevo, ed era rimasto colpito nel
constatare che i nostri ragionamenti erano praticamente identici. Responso del
test? Quoziente intellettivo 200.
Vidi mio padre sbiancare, Kurenai-san
scoppiare a ridere divertita.
-"Che vita dura che ti aspetta, tesoro mio..."-
aveva sospirato mio padre, rassegnato.
La vita dura che ho vissuto è stata rallegrata dal mio
assurdo e chiassoso team di svitati. Tutti svitati. L'unica sana sono io, ma
temo che la pazzia pian piano stia prendendo pure me.
Il mio maestro si chiama Kiba Inuzuka,
e da quanto ne so è un caro amico di famiglia. Credo che a volte mio padre sia
un po' geloso di lui. In realtà, mio padre è geloso di tutti i miei amici
maschi e di qualunque essere del suo stesso sesso che si avvicina a me. Mi sa
che mi vuole zitella!
I miei compagni di squadra sono... assurdamente
fantastici. HidekiHyuga
non lo sopporto, è uno spaccone e non fa altro che vantarsi della sua abilità
con la spada e con le armi, ma purtroppo c'è da ammettere che è molto carino.
Comunque litighiamo sempre, visto che la sottoscritta gioca di strategie e di
astuzia, lui d'impulso e di forza. Siamo come cane e gatto.
DaichiUzumaki è figlio del Sesto Hokage
di Konoha e da quanto ho capito deve anche essere
cugino alla lontana di Hideki. Cugini o no, questi
due si odiano e bisticciano a manetta, sebbene credo si fidino ciecamente l'uno
dell'altro. Io e Daichi andiamo molto d'accordo a
dire il vero, sebbene lui si riveli un emerito idiota a volte.
Ah, ovviamente ci provano entrambi con me, anche se all'inizio
non mi sopportavano. Ragion per cui mio padre non li sopporta, soprattutto Hideki. Ovviamente se l'idiota va da mio padre a dirgli
"Signor Nara, un giorno sposerò sua figlia", è ovvio che papà gli
risponderà "Sì, tu provaci e io ti spacco le gambe".Senza contare che la sottoscritta a 12 anni
ha altre cose per la testa che non il matrimonio.
Se quei due idioti dei miei compagni pensassero un po'
meno a me e un po' di più al serio allenamento, senza considerarsi invincibili
solo per il cognome che portano, a quest'ora avrebbero passato anche loro
l'esame dei chunin come me. Invece solo la sottoscritta è stata promossa,
proprio come fece papà alla mia età, e quei due sono stati bocciati insieme
all'altra massa di palloni gonfiati di Konoha.
Adesso che sono chunin, però, ho cominciato a scoprire uno
strano potere, che nessuno ha mai posseduto prima. Il Quinto e il Sesto Hokage hanno convocato una specie di semi-dea di nome Asha affinché potesse diventare la mia maestra ed
insegnarmi come controllare questo strano potere che non riesco a gestire.
Asha-sensei dice che
questo potere mi deriva dal Villaggio del Sogno, a cui il clan di mia madre
appartenne anni or sono.
Nel sonno, non so bene come, riesco a dividere la mia
anima dal corpo e a traslarla in un epoca passata. Ovviamente questa tecnica
non dura molto, ma è utile abbastanza per rivivere bei momenti della mia vita
passata o per curiosare un po' nella gioventù dei miei genitori.
So perfettamente che il mio potere fa gola a molti, in
quanto mi è concesso di modificare il passato. So perfettamente che la mia
famiglia non sa con precisione di questo mio potere, solo mia madre ne è al
corrente, per volontà degli Hokage. Ma so anche che
sono tenuta sotto costante controllo dagli ANBU, così come so che mio padre
intuisce che non sono una chunin normale, e non solo perché il mio Q.I. è 200.
Ma a me non importa. Io sono una chunin di Konoha, e userò il mio potere per proteggere il mio amato
villaggio. Per sempre.
-"Saki?"-
-"Eh?"-
-"Ci sei?"-
-"Ah sì, scusa papà, era sovrappensiero!"-
-"Non starai pensando a qualcuno di quei sbarbatelli
che ti fanno il filo, vero?!"-
-"Ma va, che pensi, papà! E poi quando si gioca a shogi, la mente deve essere libera. Me l'hai detto
tu!"-
-"Mh. E a cosa pensavi,
allora?"-
-"...ti voglio bene, papino!"-
-"Mh. Anche io...
ruffiana."-
-"Ah... papà... scaccomatto."-
-"...EH???!!!"-
-The End-
Grazie a tutti quelli che mi
hanno seguita fino a qui con tanta pazienza per i miei aggiornamenti sempre più
sporadici. Ma alla fine, ce l’ho fatta! XD
Un grazie enorme a tutti quelli
che hanno recensito fedelmente ogni capitolo, non sapete quanto mi sono servite
le vostre recensioni!
Grazie a tutti quelli che hanno
inserito la mia storia fra i preferiti e che probabilmente mi hanno seguita
fino a qui…
Insomma… grazie! Perché scrivere
questa storia mi ha dato tanto, e spero che abbia trasmesso qualcosa anche a
voi!
Non so come sia venuta fuori,
forse avevo in mente qualcosa di più… ma a me è piaciuta comunque! Spero valga
anche per voi!
Un grazie speciale alle mie moschineHbiancheHLee ed Elwerien che zitte zitte
hanno letto tutto (e mi hanno obbligata a pubblicare in anticipo il capitolo T.T). Grazie per i vostri incoraggiamenti e consigli, siete
fantasticheH! Vi voglio beneH!