presente e futuro

di fra_eater
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il Rufy del futuro ***
Capitolo 3: *** tornare indietro ***
Capitolo 4: *** confusione ***
Capitolo 5: *** cosa succede ***
Capitolo 6: *** gelosia ***
Capitolo 7: *** un bacio per capire ***
Capitolo 8: *** Dolore ***
Capitolo 9: *** notte ***
Capitolo 10: *** welcome back, king of pirates! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


“Chopper!Rufy! attenti a non perdervi!” urlava Usopp ai suoi due compagni che stavano correndo lungo le strade di quel villaggio sconosciuto,  ma i due erano talmente lontani da non ascoltarlo minimamente.
Erano sbarcati da poco su quella nuova isola dopo tante settimane passate in mare e non vedevano l’ora di scorrazzare liberi.
Rufy, Chopper e Usopp avevano il compito di raccogliere informazioni sull’isola insieme a Robin, mentre Franky, Sanji e Brook si occupavano delle provviste e Nami e Zoro erano a guardia della nave, o meglio, Zoro era a guardia della nave e di Nami che era a letto con la febbre alta da due giorni.
“Rufy dobbiamo trovare una farmacia” gli ricordò la piccola renna dopo un po’. Il capitano della Sunny si guardò intono,alla ricerca di qualcosa che potesse assomigliare ad una farmacia
“Proviamo a chiedere lì” disse indicando la porta di un negozio con i vetri colorati e senza insegna.
I due entrarono “C’è nessuno?” chiese Chopper “Abbiamo bisogno di un’informazione”.
Il luogo era ampio, ma pieno di cianfrusaglie. Pergamene, ampolle e un forte odore d’incenso e candele riempivano la stanza illuminata da una luce soffusa proveniente dai vetri colorati delle finestre.
“O,h clienti!” fece una voce dietro il bancone e un vecchietto rachitico uscì zoppicando “In cosa posso esservi utile?” gracidò.
“Stiamo cercando una farmacia” rispose Rufy, il vecchio sembrò dispiaciuto “Mi dispiace, ma non sono un farmacista” rispose “Ma se volete io posso rivelarvi il futuro”
“Il futuro, hai detto?” ripetè Rufy sgranando gli occhi “Potresti dirmi se diventerò il re dei pirati?”
Il vecchio sorrise, rivelando una bocca con soli tre denti appuntiti “Potresti chiederlo a te stesso” zampettò verso il bancone e ne cacciò una piccola fialetta con un liquido viola “Bevi questa e ti vedrai nel futuro”
“Wow” fece Rufy, eccitato da quella scoperta e ignorando Chopper che lo tirava per la giacca “Non ci serve” si precipitò a dire la piccola renna “Scusi per il disturbo”
Ma mentre usciva non si rese conto che il vecchio aveva inserito la fialetta nella tasca di Rufy mentre gli accompagnava alla porta.
 
Una volta risaliti sulla Sunny, Chopper si affrettò a vedere le condizioni della loro nakama constatando con felicità che le febbre si era abbassata ma che sarebbe stato il caso che rimanesse a riposo ancora per un po’.
“Non è il caso di navigare con Nami in queste condizioni” disse Robin sorseggiando una tazza di tè dopo aver sentito il responso del medico.
“Già” convenne Franky “il log pose deve aver registrato il magnetismo dell’isola, ma…”
“Senza Nami non sappiamo come usarlo” concluse Sanji mentre asciugava l’ultimo piatto che aveva lavato dopo la cena “Ehi” esclamò “Dov’è Rufy?” chiese non vedendo il loro capitano che cercava di intrufolarsi nella dispensa.
“In effetti” disse Usopp guardandosi intorno “è da quando siamo tornati che si comporta in modo strano”
 
Rufy stringeva la boccetta nella mano. Quando si era accorto di averla in tasca pensò che il vecchietto fosse stato veramente gentile a regalargliela e non stava più nella pelle dalla voglia di provarla. Voleva sapere se sarebbe diventato il re dei pirati.
Bevve tutto d’un fiato e sputacchiò. Aveva un sapore terribile!
“Bleah!” disse cacciando la lingua per eliminare il saporaccio.
Si guardò intorno sperando di avere avuto qualche risultato ma niente. Nella stanza dei ragazzi, dove si era rifugiato per non essere visto da nessuno, niente era cambiato. Quel vecchio doveva averlo imbrogliato!
Sbuffò e corse verso la cucina. Avrebbe chiesto a Sanji di prepararli quattro bistecche per togliersi quel saporaccio dalla bocca.
Purtroppo per lui, non sapeva quanto si sbagliasse.

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Capitolo 2
*** Il Rufy del futuro ***


La mattina presto Zoro si stiracchiò, era così stanco nonostante avesse dormito tutta la notte.
Scese giù dalla vedetta e si sorprese nel vedere Rufy già in piedi, seduto sulla polena della Sunny.
 “Hai già depredato la dispensa?” chiese lo spadaccino ghignando per prenderlo in giro.
Rufy si alzò e balzò sul ponte, di fronte a lui “ Come sei giovane, Zoro”
“Che?” fece lo spadaccino, sorpreso da quell’affermazione, poi guardò meglio il suo capitano. Quello non era Rufy.
O meglio lo era, ma era … più vecchio.
Zoro sguainò una katana “Chi diavolo sei?” urlò, puntandogliela contro.
L’uomo fece un sorriso a trentadue denti e portò la mano sul capello di paglia così vecchio e logoro “Sono Rufy”
“Tu menti!” sbraitò Zoro.
 Non poteva essere Rufy, era troppo grande per essere lui: i capelli erano leggermente più lunghi del solito, con qualche ciuffo grigio tra la chioma corvina, una rada barba era sparsa sulle sue guance, i muscoli del corpo erano più sviluppati e marcati e il volto era più affilato, un orecchino rosso brillava sul lobo destro. Poteva avere poco meno di quarant’anni, quasi il doppio di quelli del suo capitano.
Quell’uomo sorrise “Sono il Rufy del futuro”.
 Zoro lo guardò stranito, chi diavolo era quell’uomo?
“Che hai da blaterale di primo mattino, marimo?” sbuffò Sanji accendendosi una sigaretta, ma essa gli cadde dalla bocca quando vide l’uomo che faceva compagnia a Zoro, dato che  il vero capitano stava dietro di lui.
“Chi sei tu?” chiese Rufy avvicinandosi all’uomo che gli assomigliava così tanto.
“Che faccia stupida che avevo da giovane” sghignazzò il Rufy del futuro.
L’attuale capitano della Sunny guardava incuriosito quell’uomo così simile a lui “Tu” disse piano “sei me?”. Quello sorrise raggiante “Esattamente”
Rufy cominciò a urlare di gioia “La pozione ha funzionato!”
“Quale pozione?” chiesero insieme Sanji e Zoro. Nel frattempo il resto della ciurma si era alzata richiamata dalle urla di entusiasmo del loro capitano.
“Sbaglio o ci vedo doppio?” chiese Usopp, strabuzzando gli occhi.
Chopper saltò in aria “Rufy!!” urlò “Hai bevuto quella cosa di ieri?”
Rufy li sorrise e annuì con il capo, la piccola renna svenne.
 
“Quindi tu sei Rufy dal futuro” disse Robin avvicinandosi all’uomo per scrutarlo “In effetti gli somigli”
“Ma chi ci dice che non sei un impostore?” chiese Franky riducendo gli occhi a due fessure. Anche Brook aveva cominciato a girare intorno all’uomo che non sembrava per niente intimorito.
Rufy sorrise “Tu sei Nico Robin, il tuo sogno è di riuscire a scoprire la storia dei cent’anni di buio con i poigne griffe. Tu sei Franky, il tuo vero nome è Cutty Flam e sei il costruttore di questa nave. Tu sei Usopp, tuo padre si chiama Yasop e fa parte della ciurma di Shank, hai un’amica di nome Kaya che ti aspetta. Tu sei Sanji, sei il cuoco di questa nave e il tuo sogno è trovare l’all blue ma hai un debole per le donne,tant’è che ad Alabasta ti facevi chiamare Mr. Prince. Tu sei Brook, hai mangiato il frutto Yomi Yomi per questo sei uno scheletro vivente, vuoi rivedere Lovoon dopo che l’hai lasciata al faro di Crocus per intraprendere la rotta maggiore insieme ai tuoi pirati Rumba. Chopper, tu sei il medico di bordo, nel nostro primo incontro volevo mangiarti e sei un ottimo medico che si emoziona facilmente”  Indicava ogni compagno e faceva questa descrizione breve, poi si rivolse per ultimo allo spadaccino che ancora gli puntava contro la lama “Tu sei Zoro, il mio primo compagno, il mio vice e potrei definirti il mio migliore amico. Vuoi diventare lo spadaccino migliore del mondo per mantenere la promessa fatta a Kuina” e Zoro abbassò la lama sentendo il nome della sua migliore amica morta anni prima.
Tutti si guardavano mesti, solo il vero Rufy poteva sapere quelle cose “Ora mi credete?” chiese quest’ultimo lieto di essere riuscito a convincerli.
“Diverrò il re dei pirati?” chiese subito il Rufy del presente. Era quello che gli premeva di più.
L’altro stava per rispondergli quando Robin lo bloccò “Non puoi rivelarci cose del futuro”
“Perché?” chiesero insieme, mettendo il broncio, i due Rufy.
“Perché questo potrebbe alterare il nostro di futuro” rispose la donna
“Ha ragione”” convenne Sanji “Per quanto vorrei sapere se troverò la donna della mia vita non possiamo alterare il nostro futuro”
“Dobbiamo trovare un modo per portarlo indietro” disse Chopper;  tutti lo guardarono confusi “Se qui ci sono due Rufy, nella sua epoca non c’è né neanche uno” spiegò.
“Ha ragione” disse Robin “questo potrebbe essere un problema, ma come ha fatto ad arrivare qui?”
E il Rufy del futuro e del presente raccontarono cosa fosse successo, di come il Rufy del presente avesse bevuto quella pozione e di come il Rufy del futuro da una grotta si era trovato magicamente sulla polena della Sunny catapultato 18 anni nel passato.
Chopper, Zoro e Franky decisero che fosse il caso di andare a trovare il vecchietto mentre Usopp si offrì di cercare di analizzare quel po’ che restava della pozione che il loro capitano aveva bevuto.
“Sanji, ho fame!” gridarono contemporaneamente i due capitani prima che gli altri lasciassero la nave.
“Povera dispensa” commentò il cuoco “Due idioti con lo stesso stomaco ci porteranno a fare la fame!”
“Ma tu sei abituato a cucinare per due eserciti” esclamò il Rufy del futuro aprendo le braccia e sorridendo come suo solito  “Rou mangia quanto me!”
“Chi è Rou?” chiese Brook scrutando con le sue orbite vuote l’uomo che rispose tranquillamente “Mia figlia!” lasciando tutti i presenti sorpresi dalla rivelazione.
 
“T-tu hai una figlia?” farfugliò Sanji, sgomento “Com’è possibile che TU abbia una figlia?”
“Veramente ne ho tre” rispose Rufy come se niente fosse.
“E meno male che non doveva rivelare niente del futuro” commentò Zoro, sbuffando.
“Anche tu hai una figlia, Zoro” disse sorridendo “E uno in arrivo”. Lo spadaccino arrossì di colpo “Che cosa?!? Io diverrò padre?!”
“Già” rispose l’uomo  annuendo con foga“e anche Franky!”
“Ma questo è SUPER!” gridò il cyborg assumendo la sua tipica posa e cominciando a piangere commosso.
Sanji tirò un colpo in testa al Rufy del futuro “Non puoi dirci queste cose, idiota!” urlò “Potrebbero alterare il nostro futuro!”
“Non sono cose importanti queste” disse lui per giustificarsi e massaggiandosi la testa
“Certo che lo sono, razza di beota!” tuonò il cuoco “Se i miei figli non dovessero nascere perché so già queste cose ti odierò per tutta la vita!”
“Ma tu non sei padre!” urlò quest’ultimo adirato facendo rimanere di sasso il povero cuoco che andò a rifugiarsi in un angolo cosparso da una nube nera di depressione.
“Cos’è tutto questo chiasso?” urlò Nami uscendo dalla sua cabina con addosso una pesante vestaglia.
Quando la vide, gli occhi del Rufy del futuro si illuminarono, allungò le braccia per afferrare il parapetto e si fiondò al piano superiore proprio di fronte alla ragazza che lo guardava impietrita “Buon giorno,Nami” disse prima di baciarla delicatamente sulle labbra. Inutile dire che venne lanciato sul molo da un poderoso pugno della ragazza unito a un pronto calcio del cuoco e a un pugno del Rufy del presente.
Nami passò lo sguardo da un Rufy all’altro “Sto dormendo o qua ci sono due Rufy?” chiese mettendosi una mano sulla fronte come a voler verificare se avesse ancora la febbre
“È una storia lunga” le rispose Usopp.
“Perché mi hai picchiato?” urlò il Rufy a terra guardando indignato la ragazza a bordo.
Il Rufy del presente si sedette sul parapetto della nave “Lei è la mia navigatrice” esclamò serio. Sanji si avvicinò a lui “Lei è la MIA Nami-swan!” urlò battagliero “Non ti permetto di baciarla così alla leggera”.
Il Rufy del futuro si alzò in piedi e spostò lo sguardo dal sé giovane alla ragazza che guardava tutti con l’aria di una che non credeva di essere sveglia “Ma lei è mia moglie!” gridò facendo di nuovo cadere tutti a terra.
 

Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti :)
Ecco il nuovo capitolo di questa storia, in cui vediamo il Rufy del futuro e scopriamo essere diventato un padre di famiglia ed è sposato con Nami! 
Ringrazio chi sta seguendo quasta storia e, ovviamente, chi l'ha recensita nello scorso capitolo :)
Fatemi sapere che ne pensate di questo :)
Alla prossima
Un Bacio
Fra

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Capitolo 3
*** tornare indietro ***


“Quindi quell’idiota ha bevuto una pozione che ha fatto venire se stesso dal futuro qui?” chiese Nami seduta al tavolo della cucina sorseggiando una tazza di te.
“In sintesi, sì” le rispose Robin.
L’archeologa aveva portato la navigatrice in cucina, mentre Sanji si occupava dei due capitani che continuavano a litigare su chi appartenesse la navigatrice e sul rapporto che avevano con lei.
“Io sposerò Rufy” ripeteva allibita la ragazza con la lunga chioma rossa “Com’è possibile?”
“Siete così carini insieme” disse l’amica con un largo sorriso guadagnandosi un’occhiata scettica da Nami.
“E avrete anche tre bambini” aggiunse la donna dalla chioma corvina lasciando la rossa completamente rossa e allibita.
La porta della cucina si aprì e Zoro e gli altri che si erano recati al bazar entrarono con un vecchio libro dalle pagine ingiallite in mano “Questo è quello che siamo riusciti a prendere” disse lo spadaccino posando in malo modo il tomo sul tavolo “Te ne occupi tu?” chiese, guardando l’archeologa che era la più veloce a leggere su quella nave. Robin annuì.
“Usopp ha avuto risultati?” chiese Chopper, sedendosi al tavolo accanto a Nami.
La ragazza negò con il capo “Sembra che Rufy abbia bevuto fino all’ultima goccia”
“E dove sono i tre idioti?” chiese Zoro, ovviamente il terzo a cui si riferiva era Sanji.
“Sanji li sta interrogando” rispose Robin mentre cominciava a sfogliare delicatamente le pagine ingiallite.
 
 
“Com’è possibile che tu sia sposato con Nami-swan?” urlò il cuoco al Rufy più anziano.
Rufy sbadigliò, poi guardò la controparte più giovane “Ma quanti anni hai?”
“20” rispose questi, l’altro si massaggiò il mento “Allora” fece “Se Tom ha 17 anni e Rou è nata tre anni dopo di lui, ora ha 14 anni quindi nascerà fra 2, no, cinque,no aspe’”
“Sono tre anni!” urlò il cuoco spazientito.
“Ah, allora vi sposerete fra tre anni” disse sorridendo.
Il Rufy del presente lo guardava dubbioso “Ma come mi sposo?”
“Un giorno mi accorsi di amarla e lei mi ricambiò”  rispose l’uomo più anziano guardando il soffitto “Poi scoprimmo che aspettava Rou. Il periodo più bello e il più brutto della mia vita”
Rufy e Sanji piegarono il capo, guardandolo incuriositi. Il Rufy del futuro sospirò “Nami era tremenda con le voglie e gli sbalzi d’umore della gravidanza, ma neanche immagini quant’era bello sentire ogni giorno Rou crescere dentro di lei e quando è nata stringerla tra le mia braccia” gli occhi gli si riempirono di lacrime al pensiero “ Era tutto meraviglioso”
Poi il suo volto si irrigidì “Ma quando aspettava i gemelli …” , Sanji e Rufy lo fissavano curiosi.
“Non chiedete”  disse rabbrividendo “Non voglio ricordare”
E i due lasciarono perdere vedendo l’espressione di terrore che si era dipinta sul volto dell’uomo; conoscevano Nami, potevano solo immaginare quali orrori avesse passato e quali aspettavano Rufy in futuro.
Ma il Rufy del presente aveva un’altra domanda da porre alla sua controparte “E Hancock?”
“Hancock cosa?”
“Lei era fissata a volermi sposare” rispose il ragazzo guadagnandosi anche un’occhiata di collera dal cuoco.
Il Rufy del futuro scoppiò a ridere “Ahahahahah. È vero!” disse tra una risata e l’altra “Me n’ero dimenticato! Ecco perché rimase scioccata quando vide Rou”
“Che è successo?” chiese Sanji, curioso. Sapeva che Hancock era la donna più bella del mondo e ancora non aveva perdonato il suo capitano per essere stato con lei per due anni mentre lui era rinchiuso nell’inferno.
 L’uomo sorrise “Eravamo approdati in una nuova isola” disse “e Rou voleva esplorarla tutta e la accompagnai. Quando giungemmo al porto riconobbi la nave delle Kuja e volevo far visita alla mia vecchia amica. Lei era tutta contenta di vedermi, ma rimase perplessa quando vide mia figlia. Hancock disse che era una bambina davvero particolare e Rou rispose E tu sei una signora con la faccia antipatica” scoppio a ridere al ricordo “La faccia di Hancock era spettacolare”
Anche il Rufy del presente si mise a ridere “Deve essere bello” disse “avere una figlia”
L’altro sorrise “Non immagini neppure quanto”.
 
“Nami,l’hai trovata?” chiese Robin all’amica che stava scrutando la cartina di quei mari.
Dal libro che gli aveva procurato Zoro avevano scoperto che per farlo tornare indietro, il Rufy del futuro avrebbe dovuto bere l’acqua di una sorgente dei monti di un’isola chiamata Amnesim Island.  L’isola in questione distava due giorni di viaggio con il vento a favore.
 La febbre di Nami era passata. Erano pronti a prendere il largo.

Quando si trovarono in mare aperto, i due Rufy litigavano su chi dovesse stare sulla polena della Sunny. A quanto pare, anche se gli anni passavano , Rufy sarebbe rimasto sempre un bambino capriccioso.
Nami, che era sul ponte intenta a scrutare le carte nautiche e il log pose, non riusciva più a sopportargli, continuavano a gridare e a fare baccano e lei si tratteneva da buttargli entrambi in mare.
 “Insomma, la volete smettere?” urlò spazientita dopo aver ascoltato per più di un quarto d’ora i loro schiamazzi “Siete peggio dei bambini”.
I due risalirono sul ponte, il capo chino “Scusaci” dissero in coro con due enormi bernoccoli che uscivano da sotto i cappelli, ovviamente Nami non poteva limitarsi a sgridarli.
La navigatrice tornò alla sua posizione, cercando di concentrarsi nuovamente, improvvisamente sentì delle mani massaggiarle le spalle, si voltò e vide il Rufy più anziano che le sorrideva dolcemente “Lavori sempre così duramente” disse “Perché non ti riposi un po’ e lasci che ti coccoli?” Nami arrossì di colpo, non sapeva cosa rispondere.
Il Rufy del presente si precipitò, mettendosi tra di loro “Giù le mani da lei” sibilò “Non è tua moglie”, l’altro lo guardò sollevando un sopraciglio “Non ancora” disse, poi si chinò a baciare la ragazza sulla guancia e si diresse di corsa a sedersi sulla polena, seguito dal Rufy più giovane che gli urlava dietro “Non vale!”.
Nami pensò che quegli sarebbero stati i due giorni più lunghi della sua vita.


Anglo dell'autrice:
Salve a tutti! Sono stata veloce, vero? Lo so, il capitolo è breve anche perchè l'ho scritto di getto e spero vogliate perdonare eventuali errori.
Ringrazio ancora per le recensioni e tutti coloro ce l'hanno già inserita tra le seguite, le preferite e le ricordate.
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo :) 
Un bacione a tutti :*
Fra_eater

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Capitolo 4
*** confusione ***


Il mattino dopo la Sunny fu svegliata dalle urla della navigatrice. Tutti si precipitarono nella cabina delle ragazze trovando Nami in piedi, vicino al letto, e il Rufy più adulto spaparanzato sul materasso che dormiva tranquillamente nonostante il baccano.
Sanji si fece avanti, afferrandolo per la maglia e scuotendolo vigorosamente “Che diamine hai fatto alla mia dolce Nami?” urlò. L’uomo aprì gli occhi, sbadigliando visibilmente scocciato “Io dormo sempre con mia moglie” rispose tranquillo.
“Ma io non sono tua moglie” gridò Nami su tutte le furie; il Rufy del futuro la guardò imbronciato, poi sorrise raggiante “Sei sempre bellissima quando ti arrabbi”
Nami arrossì di colpo e fece per andarsene dalla stanza, quando trovò il cammino parato dal Rufy del presente, dal suo Rufy.
“Ti ha fatto qualcosa di male?” chiese il suo capitano, serio. Nami fece segno di no con il capo e il volto di lui si rilassò “Possiamo fare colazione, allora” disse sorridendo e fu subito seguito dal sé stesso futuro verso la cucina.
Nami guardò la schiena di quei due uomini. Le spalle del Rufy del futuro erano più grandi di quello che conosceva lei, le braccia erano più possenti e forti e si immaginò stretta prima tra le braccia di uno e poi tra quelle dell’altro e si sorprese a pensare che quell’immagine non le dispiaceva per niente.
 
Quando la navigatrice giunse in cucina per la colazione, il Rufy più anziano le fece segno di sedersi fra di lui e l’altro Rufy, ma la ragazza preferì sedersi tra Chopper e Zoro, ne aveva abbastanza di lui per quella mattina.
“Dov’è Robin?” chiese Franky, mentre faceva il pieno di cola.
“Credo che stia in biblioteca” rispose la navigatrice “Non ha dormito in stanza stanotte”
“Sono alcuni giorni che Robin non si sente molto bene” rivelò il medico di bordo “Vomita spesso al mattino”
“Avrà mangiato qualcosa che le ha fatto male” tagliò corto lo spadaccino, evitando repentinamente un coltello che gli veniva scagliato dal cuoco
“Per le mie dee scelgo sempre ingredienti di prima qualità, non gli intrugli che preparo per voi” sbottò Sanji.
“Quindi cerchi di avvelenarci?” urlò Zoro, facendo scattare le spade.
“Se tu dovessi morire nessuno sentirebbe la tua mancanza” rispose Sanji parando la lama dello spadaccino che gli si era lanciato contro e cominciarono la solita lite mattutina.
“Non cambierete mai” disse ridendo il Rufy del futuro, poi si alzò, dirigendosi verso la navigatrice approfittando della confusione creatasi “Scusami se ti ho fatta spaventare stamattina” disse “E che dimentico che tu non sei la mia Nami, ma sei bella come lei”
Nami arrossì mentre l’uomo le faceva un tenero baciamano e la invitava a seguirlo sul ponte.
 
I due passeggiavano piano per il ponte della Sunny “Sono contento che tu abbia accettato di seguirmi e sono contento di vederti” Nami sorrise, imbarazzata.
“C’è qualcosa che devi dirmi?” chiese la navigatrice, l’uomo annuì “Ti chiedo scusa se a volte ti sembro esagerato, ma ti amo troppo e, anche se so che non sei la mia Nami, non posso far a meno di stare accanto a te”
Nami non rispose, non sapeva cosa dire. Certo, le attenzioni che l’uomo le rivolgeva le facevano stranamente piacere, ma sentiva che c’era altro.
“Come sono nel futuro?” chiese la ragazza, cercando di rompere il clima imbarazzante che si era creato.
“Bellissima” disse l’uomo, sorridendo come faceva il suo capitano “Ho una tua foto, la vuoi vedere?” Nami annuì.
L’uomo si tolse il cappello e tolse dalla fascia rossa un pezzo di carta che sembrava appartenere a un giornale e lo porse alla ragazza. Nami lo aprì.
Era il ritaglio di una foto proveniente da un giornale, su di essa Nami si riconobbe in una donna matura che indossava una camicia aperta sul corpo magro e che teneva seduto sulle gambe un bambino molto simile a Rufy, di circa tre anni,con la capigliatura chiara; accanto, in piedi su un muretto, un altro bimbo identico al primo,solo con la capigliatura scura, scrutava con un dito nel naso il fotografo. In piedi, a terra, accanto alla madre, una bambina di circa 11 anni, dai lunghi capelli scuri che indossava il cappello di paglia appartenente a Rufy.
Nami constatò con felicità che due gravidanze non avrebbero rovinato molto il suo corpo, poi scrutò i bambini e il sorriso raggiante che quella donna aveva in foto.
“Sono i tuoi figli?” chiese titubante, non voleva ammettere che quegli sarebbero stati anche i suoi di figli.
L’uomo annuì. All’improvviso afferrò le mani della ragazza, riprendendo la foto e rimettendola gelosamente nella fascia del cappello.
 “Nami” disse, costringendola a guardarlo negli occhi scuri “sarai sempre la donna più bella che io abbia mai visto, l’unica donna che vorrei come madre dei miei figli e anche se ora sono solo un ragazzino idiota, già maturo dentro di me da tempo l’amore nei tuoi confronti” ad ogni parola accorciava le distanze con la ragazza.
Nami deglutì nervosamente, quegli occhi erano quelli del suo capitano, quell’uomo sarebbe stato il suo Rufy.
Rufy sarebbe stato suo marito, e quelli sarebbero stati i loro figli.
 Si avvicinò piano anche lei, incerta.
Il Rufy del futuro le passò una mano tra i lunghi capelli, per poi accarezzarle la guancia che subito avvampò sotto il tocco.
 L’uomo avvicinò il volto della ragazza al proprio, Nami chiuse gli occhi, protendendo automaticamente le labbra.
Improvvisamente si sentì sollevata in aria e subito stretta ad un petto caldo.
Aprì gli occhi: il Rufy del futuro stava schivando i poderosi calci infuocati di Sanji, mentre lei si trovava stretta tra le braccia del suo capitano che scrutava con volto indecifrabile la sua controparte.
“Ti lasci abbindolare facilmente” la canzonò Zoro con un ghigno, dopo essersi avvicinato per guardare meglio la scena.
Nami avvampò e si divincolò dalle braccia di Rufy. “Basta!” urlò, facendo fermare la lotta tra il Rufy del futuro e Sanji.
“Ne ho abbastanza di tutti voi!” continuò a urlare la ragazza, dirigendosi verso le scale per andare nella sua cabina “Non voglio vedere nessuno di voi fino a stasera!” disse “A parte Robin e Chopper dovete tutti stare alla larga! Sono stata chiara?!?”.
Si chiuse la porta alle spalle. Si accasciò piano a terra, sul pavimento di legno.
Poggiò una mano sul petto sentendo il proprio cuore battere all’impazzata “Che mi succede?” si chiese.
 Si sentiva una stupida per aver quasi baciato l’altro Rufy e si sentiva ancora più stupida perché aveva pensato in quel momento che quello lì era il suo Rufy.


Angolo dell'autrice:
Ecco il nuovo capitolo, chiedo scusa per l'attesa e chiedo scusa a Nami_01 e Monkey_D_jess per non aver risposto alle vostre recensioni, ma me ne sono accorta solo ora! Scusate!
Ringrazio, oltre alle sovracitate Nami_01 e Monkey_D_jess, NamyMoon, bekkuzza_chan, le sorelle pirata, Elisa forever 01, gsp25 per aver recensito lo scorso capitolo :)
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo, un bacione a tutti
Fra_eater

 

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Capitolo 5
*** cosa succede ***


“La devi lasciare stare, sono stato chiaro?!?” urlò Sanji al Rufy del futuro, che lo guardava infastidito.
“Io ho fame” disse l’altro Rufy, prendendosi una scarpata in testa dal cuoco che torno ad urlare contro la sua vittima “Lei non è tua moglie! La devi lasciare stare! Non la devi toccare, non la devi baciare, non la devi neanche guardare!”
“Ma uffa!” urlò l’uomo, mettendo il broncio “Se lei si innamorerà di me non è colpa mia”
Sanji lo guardò con un cipiglio nervoso, poi guardò il suo capitano del presente con sguardo minaccioso “Allora eliminiamo il problema sul nascere”
“Che vuoi fare?” chiese Usopp, preoccupato dallo sguardo di euforica pazzia che il suo nakama aveva in volto.
 “Ammazziamo quello del presente e non avremo problemi in futuro” rispose il cuoco.
“Sei solo un idiota” disse Zoro che era poggiato a una parete della cucina
“Che hai detto, testa d’alga?”
“Se lo ammazzi” rispose lui tranquillo “altererai il futuro”
“È proprio quello che voglio” rispose il cuoco “così la mia Nami-swan non sposerà quest’idiota”
“Ma potrebbe sposare qualcun altro, e potresti non essere tu” disse Chopper, lasciano di stucco il povero cuoco.
Brook, con una tazza di tè in mano, si avvicino al Rufy del futuro “Chiedo scusa” disse, attirando l’attenzione di tutti “volevo chiederle, lei le ha viste le mutandine di Nami-san?” .
Il Rufy del futuro sorrise, annuendo con il capo “Le ho pure tolte”
La tazza cadde di mano allo scheletro e si frantumò sul pavimento. Brook guardò Sanji, estraendo piano la spada dal bastone e con aria tetra disse “Uccidiamolo”
E mentre Franky, Usopp e Chopper cercavano di trattenere il musicista e il cuoco che si erano lanciati come due furie sul Rufy del futuro che evitava rapido i loro colpi, Zoro afferrò il suo capitano e lo portò sul ponte della Sunny.
 
“Posso entrare?”  Robin aveva aperto leggermente la porta della cabina.
Nami era seduta sul letto, abbracciava il cuscino con aria afflitta ma fece cenno all’amica di entrare.
Robin le  si sedette accanto “Qualche problema?” chiese alla ragazza che non sembrava voler far cenno di parlare.
Nami affondò ancora di più la faccia nel cuscino “Sono confusa” rivelò. Robin attese che continuasse e l’attesa non fu lunga “Non so come mi devo comportare” disse Nami, lanciando via il cuscino “Quello arriva e dice che sono sua moglie! Tenta di sedurmi, mi fa vedere i suoi figli e quella che dovrei diventare io! E io cosa faccio? Casco nella trappola come una beota!
Se non fosse stato per Rufy mi avrebbe baciata senza farsi troppi complimenti!
Quello non è e non sarà mai il mio Rufy!” le lacrime di rabbia stavano solcando il volto della navigatrice “Rufy non è mai stato così sdolcinato, così limpido nel manifestare i suoi sentimenti, quelle assurde smancerie non sono da lui e sai qual è la cosa peggiore?” la rossa  fissava la sua amica con gli occhi carichi di disperazione e lacrime “Che vorrei che lui fosse così!” si portò le ginocchia al petto e pianse forte, mentre Nico Robin le accarezzava piano i capelli arancioni.
 
“Grazie per avermi portato fuori” disse Rufy al suo vice “La situazione si stava facendo pericolosa per me”.
Zoro si limitò ad annuire. Si sedette sul ponte e chiese “Che ne pensi di questa situazione?”
“Che vuoi dire?”
“Sarai veramente così in futuro?”
Rufy fece spallucce “Non mi interessa” rispose “Mi infastidisce solo che dice che Nami è di suo possesso”
Zoro aprì un occhio, scrutando piano il suo capitano “Perché ti infastidisce?”
“Non lo so” rispose lui, sincero “Mi da’ fastidio e basta”
“Allora” Zoro si alzò, dirigendosi verso la cucina “forse quel tipo ha detto la verità”
Rufy lo guardò confuso, lo spadaccino scrollò il capo “Andiamo, ti taglio il lucchetto della dispensa mentre l’idiota è impegnato” e Rufy si precipitò a seguire il suo amico sorridendo spensierato.
 
“Fatelo parlare!” gridò Usopp, mettendo Franky tra il Rufy del futuro e Sanji e Brook che avevano ancora intenzioni omicide nei suoi confronti.
L’uomo si alzò in piedi “Se vi faccio vedere come diverrà Nami fra qualche anno, mi lasciate stare?”
Lo scheletro e il cuoco biondo si scambiarono un’occhiata, la tentazione di vedere come sarebbe divenuta la loro bella navigatrice fra qualche anno era forte, ma anche la voglia di ammazzare quell’uomo non era certo blanda. Ma la depravazione ebbe la meglio.
Per la seconda volta, Rufy cacciò la foto della moglie e dei figli dal cappello.
“La mia Nami-Swan!” urlò Sanji “Che mamma meravigliosa e che bambina stupenda!”
“Le vedrò le mutandine di questa bimba?”
Il Rufy del futuro lo guardò male “Appena è nata hai detto che gliel’avresti chiesto” disse “poi Nami ti ha incaricato di cambiare pannolini e ti è passata la voglia”
Brook si demoralizzò, andando a sedersi in un angolo
“E questi mocciosi?” chiese Sanji, indicando i bambini accanto alla sua dea.
“Quelli sono Ace Edward e Shanks Genzo” rispose Rufy “ E lei è Rouge Bellmere, ma tutti la chiamiamo Rou”
“Assomiglia tutta a sua mamma” disse Sanji, gli occhi a cuore “E la mia Nami è bella come un fiore nonostante abbia dei figli con te”
“Rou assomiglia tantissimo a Nami” disse l’uomo, lo sguardo un po’ triste “A volte le somiglia fin troppo”.
 
“Va meglio?” chiese Robin a Nami, porgendole un bicchiere d’acqua; la ragazza annuì.
“Tu come stai, piuttosto? Ha detto Chopper che non stai molte bene”
Robin fece spallucce “Un po’ di stanchezza, niente di preoccupante” le rispose “Ora devi pensare a te”
Nami la scrutò sospettosa, Robin le sorrise “Devi dirgli quel che provi” disse “o, almeno, quel che senti”
“Ma io non so cosa provo!” protestò lei. Robin le si avvicinò, sorridendo materna “Sai, quando sono arrivata in questa ciurma, ho pensato che tu e il capitano stesse insieme”
Nami la guardò confusa, Robin continuò “Notavo il tuo comportamento nei suoi confronti, eri più attenta, più preoccupata, più sorridente. E anche Rufy, rispetto a Zoro, Usopp e Chopper e anche rispetto a Sanji, sono sempre stati diversi gli sguardi che ti venivano rivolti”.
Nami ci pensò su, ma non seppe cosa rispondere. Robin le accarezzò il volto “Digli come ti senti, la confusione che provi nei suoi confronti. Sembra sciocco, ma Rufy capirà” le diede un bacio materno sulla fronte e uscì dalla stanza, dandole il tempo di pensare.

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Capitolo 6
*** gelosia ***


 
Franky raggiunse il capitano e lo spadaccino in cucina. Rufy stava facendo razzia di tutto ciò che trovava in dispensa, mentre Zoro sorseggiava sakè a fiumi, quest’ultimo, accorgendosi del cyborg, gli lanciò una bottiglia di soda che l’uomo afferrò al volo.
“Che stanno facendo gli altri?” chiese il ragazzo dai capelli verdi.
“Usopp e Chopper hanno fatto scappare l’altro Rufy e i due pervertiti stanno sbraitando contro di loro. Per caso avete visto Robin?”
“No” rispose Rufy con la bocca piena “ Le è successo qualcosa?”
Franky scosse il capo “L’altro giorno abbiamo avuto una discussione e volevo chiederle scusa, niente di serio”
“Hai visto in biblioteca?”
“Sì, ma non è lì. Forse è con Nami” al nome della navigatrice, il capitano della Sunny smise di mangiare.
Guardò i suoi due nakama “Secondo voi dovrei parlarle?”
“E di cosa?” chiese Franky, sollevando gli occhialini da sole
“Del fatto che le sto sempre accollato, immagino”
I tre uomini si voltarono, il Rufy del futuro era entrato in cucina e si dirigeva piano verso la dispensa “Ha chiuso la porta a chiave” rispose agli sguardi interrogativi degli altri. Ovviamente si riferiva alla porta della stanza della navigatrice con la chioma scarlatta.
Rufy si innervosì “Perché non la lasci stare? Poi se la prende con me”
L’altro lo guardò e sollevò le spalle “Sono abituato alle sfuriate. È pur sempre mia moglie”
“Non lo è!” tuonò l’altro “E non lo sarà mai!”
L’altro Rufy guardò la sua controparte più giovane leggermente sorpreso, poi sorrise “Hai mai provato a giocare con i suoi capelli?”
Rufy lo guardò stranito. L’altro Rufy si alzò dalla sua posizione e cominciò a camminare verso di lui dicendo “Le hai mai accarezzato le guancie? Conosci il profumo della sua pelle o dei suoi capelli? L’hai mai vista addormentarsi tra le tue braccia dopo aver fatto l’amore? Hai mai notato come i suoi occhi si illuminano quando è felice o come si adombrano quando è preoccupata?” Rufy non seppe rispondere, la sua controparte continuò “Io l’ho vista addormentarsi esausta dopo aver seguito i bambini tutto il giorno. L’ho vista fare la seria quando la facevano preoccupare e poi scoppiare in lacrime di felicità nel sapere che stavano bene quando nessuno a parte me potesse vederla. Io conosco parti di Nami che solo un marito può conoscere! Se non ti rendi conto di quanto sia meravigliosa non ti accorgerei mai del luccichio nei suoi occhi quando si vergogna di qualche pensiero impuro, non vedrai mai la sua bellezza crescere insieme ad un tuo figlio dentro di lei, non la vedrai mai felice come solo io o i suoi figli sappiamo renderla” stava quasi urlando, ora era a pochi passi dall’attuale capitano della Sunny “Tu non conoscerai mai la vera Nami!”
A quelle parole il Rufy del presente montò su tutte le furie, lo afferrò per la camicia rossa, urlando “Io la conosco Nami! Conosco il suo amore per il denaro e quello che la lega ai mandarini, conosco le sue sofferenze, le sue paure, i suoi sogni. So cosa la fa arrabbiare ma non mi importa perché ogni volta che mi picchia so che lo fa perché mi vuole bene. Conosco il luccichio nei suoi occhi quando scruta l’orizzonte, la venuzza che le pulsa sulla fronte quando si sta arrabbiando in maniera pericolosa. Conosco il suo profumo agrodolce che l’accompagna ogni volta che lascia una stanza. E non c’è bisogno che tu mi dica quanto sia meravigliosa perché lo so già di mio!”
“Ora basta!” urlò la voce di Nico Robin.
I due Rufy si staccarono, fissando la donna che era appena entrata.
Robin fissò gelida il Rufy del futuro “Non ti sembra di esagerare?” disse, calma “Se lui è veramente destinato a stare con Nami non comprendo questo tuo accanimento nei suoi confronti”
L’uomo non rispose, si limitò a calcarsi il cappello in testa “Io vado sulla polena” disse ed uscì.
“Quello è il mio posto!” gli urlò dietro l’altro Rufy, ma non gli andò dietro, si voltò e continuò a mangiare nervosamente tutto quello che gli capitava a tiro.
Zoro e Franky fissavano silenziosi la donna che si rivolse al suo capitano “Nami è molto turbata da questa situazione” Rufy sembrava che non la ascoltasse, impegnato com’era nel mangiare, ma lei continuò “Sarebbe il caso che la lasciasse stare per un po’. Non andare da lei e non cercare di farla arrabbiare rubandole i mandarini per farla reagire. Non funzionerebbe”
Poi si rivolse ai due uomini “Zoro, potresti andare dall’altro capitano? Non mi fido a lasciarlo solo” lo spadaccino annuì, anche lui pensava che l’uomo in realtà si stesse dirigendo dalla navigatrice.
Quando Zoro lasciò la stanza si rivolse a Franky che la guardava preoccupato “Va tutto bene” disse l’archeologa.
 
Il Rufy del futuro guardava l’orizzonte poggiato sul parapetto. Zoro lo raggiunse “La mocciosa non vuole vedere nessuno” disse “Non ti conviene andare da lei se non vuoi rimetterci un arto”
L’uomo sorrise “Non cambierà mai” disse “Poi guardò lo spadaccino “Sei l’unico che non mi ha chiesto niente sul futuro” disse “Chopper ha voluto sapere se la dottoressa Kureha fosse orgogliosa di lui, Franky mi ha chiesto se alcune sue invenzioni avessero avuto successo, Usopp mi ha chiesto di Kaya”
“Io non ho niente da chiedere” tagliò corto lo spadaccino con un occhio solo “Mi hai già detto che diverrò padre e questo mi basta e avanza”
Rufy lo guardò “Non sei curioso di sapere chi sarà ma madre di Kuina?”
“Kuina?!?” ripeté l’uomo “Mia figlia si chiamerà Kuina?”
Il Rufy del futuro annuì, sorridendo “ Non ti dirò il nome, ti dico solo che quando sei andata a prenderla quando hai saputo che era rimasta incinta, lei voleva tagliarti a metà” ridacchio.
“Una spadaccina, quindi” dedusse il ragazzo dai capelli verdi massaggiandosi il mento, poi arrossì violentemente non appena un volto uguale a quello della sua amica d’infanzia comparve nella sua mente “Vuoi dire … ? Lei?” chiese sbarrando gli occhi. Non aveva il coraggio di dire il nome di Tashigi. Rufy annuì, sorridendo mentre Zoro si accasciava pian piano a terra chiedendosi come sarebbe stato possibile un futuro del genere.
 
Nami vide il Rufy del futuro parlare con Zoro dall’oblò della propria cabina.
Aveva pensato a lungo a quella situazione e ancora non faceva altro che chiedersi come fosse possibile che lei sposasse Rufy in un futuro.
Nel periodo di tempo in cui era rimasta da sola si era messa a pensare.
Ricordava tutte le volte che Rufy era riuscito a strapparle un sorriso, come l’avesse salvata tante volte, tutte le volte che lui le aveva consegnato il suo cappello in segno di fiducia nei suoi confronti, alle lacrime che aveva versato quando aveva saputo della morte di Ace, alla rabbia che provò nel vedere quel bisonte scimmiottarlo insieme alla sua finta ciurma, alla felicitò che la invase nel vederlo sano e salvo.
Era innamorata di lui? Non lo sapeva. Non riusciva a capirlo no avendo mai provato prima certi sentimenti.
Quando aveva visto la sua foto nel futuro con quei bambini, le venne spontaneo un sentimento di nostalgia. Quei volti, quei sorrisi, li sentiva già suoi. Sentiva dentro la sua anima che quei bambini mai visti prima erano effettivamente parte di sé.
Aveva preso una decisione. Avrebbe parlato con Rufy,con il suo Rufy, e, insieme a lui, avrebbero preso decisioni sul loro futuro.

Angolo dell'autrice:
Chiedo scusa a tutti per il ritardo con cui è stato pubblicato questo capitolo, ma impegni legati allo studio mi hanno tenuto lontana dal pc.
Vi chiedo perdono anche per la mancanza di comicità in questo capitolo, ma volevo concentrare l'attenzione sulla gelosia del capitano del presente; fatemi sapere se ci sono riuscita.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo e tutti quelli che l'hanno inserita tra le preferite, le seguite e le ricordate, state diventando sempre i più e la cosa mi rene veramente felice :)
Vi anticipo che nel prossimo capitolo verrà svelato un mistero che molti di voi si sono resi conto essere presente in questa storia.
Alla prossima
un bacio
Fra

 

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Capitolo 7
*** un bacio per capire ***


 
Nami si guardò allo specchio un’ultima volta prima di scendere per la cena. Non sapeva neanche lei perché si fosse cambiata, perché avesse scelto quel semplicissimo vestito nero stile impero con le spalline sottili che la faceva sembrare così matura. Forse era proprio quella l’impressione che voleva dare.
Si passò una mano tra i lunghi capelli rossi, pensando a come le fosse piaciuto che il Rufy del futuro glieli avesse toccati, girandoli distrattamente tra le sue dita affusolate. Le era parso un gesto così spontaneo, così puro che la fece emozionare come quando, da bambina, Genzo la portava a mangiare un gelato di nascosto quando Bellmere non poteva permetterselo, per poi portarlo anche a lei e ridere e scherzare insieme a Nojiko che puntualmente si sporcava con il cioccolato. Quelli erano dei giorni così belli, così sereni e allegri; liberi dalle paure, liberi da Arlong.
Nei suoi incubi peggiori rivedeva la morte della sua madre adottiva per colpa di quell’uomo, il dolore che aveva provato ogni giorno con quei mostri sanguinari, la frustrazione che le opprimeva ogni volta che si ritrovava da sola e si liberava della maschera della strega senza cuore che rivestiva il ruolo di ufficiale in quella ciurma di pirati malvagi.
 Aveva odiato i pirati, con tutto il suo cuore.
 Poi era arrivato lui, quel ragazzino buffo con il cappello di paglia che non sembrava per niente un pirata, che non era malvagio e crudele come tutti i pirati che conosceva, che aveva difeso un cane, che aveva combattuto contro Kuro per aiutare una ragazza e un villaggio con cui non aveva niente a che fare, che l’aveva liberata dal suo aguzzino ridandole la forza di vivere e la fiducia di poter realizzare il proprio sogno che sembrava persa per sempre.
Ripensandoci, forse fu proprio nel momento in cui lui le posò il cappello sulla testa, il suo tesoro, che si innamorò di lui; anche se, fino a quel momento, non se n’era resa conto.
 
“Come sei bella, mia adorata” la accolse Sanji  una volta raggiunta la cucina, Nami si limitò a sorridere per poi cercare con lo sguardo i due capitani seduti uno accanto all’altro.
Il giovane Rufy rimase per un attimo immobile, con il bicchiere d’acqua in mano, la scrutava con i suoi occhi neri come se fosse la prima volta che la vedesse; l’altro Rufy, invece, le rivolse un largo sorriso dicendo “Diventi più bella ogni volta che ti vedo”. Nami arrossì a  questo complimento, mentre Sanji e Brook si precipitarono a picchiare l’uomo dicendo “Ti avevamo detto di NON importunarla”.
Nami prese posto tra Zoro e Robin, lo spadaccino la guardò perplesso “Quindi” disse “anche tu sai cosa significa vestirsi ogni tanto”
“Che vuoi dire?” lo fulminò subito lei, stizzita.
“Siamo sempre abituati a vederti in costume che cominciavo a pensare non possedessi altri vestiti”
“Attento a come parli, marimo!” lo sgridò Sanji, puntandogli la sigaretta in volto “Le mie dee sono liberissime di vestirsi come gli pare, dato che anche il più misero straccetto sul loro corpo diventa un abito di alta classe, non certo come quell’assurda vestaglia che indossi tu”
Zoro gli lanciò un’occhiata stizzita ma non rispose, portandosi poi il boccale di birra alle labbra.
“Mi chiedo chi sarà la povera stolta che ti sposerà” disse Nami, sovrappensiero ; Zoro si strozzò con il sorso, cominciando a sputacchiare il liquido da ogni parte. Per un attimo gli era venuto in mente il volto della spadaccina della marina.
I due Rufy si misero a ridere per la scena, mentre Franky dava possenti pacche allo spadaccino e Chopper correva per la stanza urlando “Chiamate un dottore! Un dottore! Ah si, sono io il dottore!”
Nico Robin lanciò un’occhiata al Rufy del futuro che spostava uno sguardo intenerito dalla ragazza che rideva di gusto alla sua controparte più giovane. Era sicura che avesse qualcosa in mente.
 
Il Rufy del futuro approfittò della confusione generale che si era creata intorno a Zoro per rivolgersi alla sua controparte “Non trovi che Nami sia particolarmente bella questa sera?”
Il ragazzo non rispose, l’uomo continuò “Io non me la ricordo così bella e sono pronto a scommettere che alla luce della luna lo è ancora di più! Vorrei proprio portarla sul ponte per vedere i suoi meravigliosi capelli illuminarsi insieme al suo volto. Ovviamente con il permesso del suo capitano”
Rufy lo fissò per un attimo “La porto io fuori” annunciò “Ho bisogno di parlarle”
“Allora ti tengo occupati gli altri” disse l’uomo con un enorme sorriso, si alzò e si avvicinò alla bella ragazza con i capelli rossi “Nami, ti andrebbe di provare cosa significa essere sposati con me?” disse ammiccando. Con queste parole che fecero abbrustolire le guancie della navigatrice si scatenò il putiferio: Sanji e Brook cominciarono a rincorrere il Rufy del futuro per tutta la stanza, urlando e scalciando come dei dannati, Zoro si spostò in un angolo per dormire, ma Sanji li cadde addosso e i due cominciarono a litigare furiosamente, Franky rideva come un matto subendosi successivamente i rimproveri di Usopp che tentava di sedare la rissa e Chopper che urlava per tutta la stanza come a voler attirare l’attenzione. Approfittando della baraonda Rufy si avvicinò a Nami “Seguimi” disse prendendola per mano e uscendo velocemente dalla stanza, sotto lo sguardo vigile dell’archeologa.
 
“Rufy” Nami e il capitano si trovavano a prua, la luce della luna illuminava l’erbetta sul ponte e la brezza marina scompigliava i capelli della bella navigatrice.
 Rufy si voltò al suono della sua voce, pensando alle parole della sua controparte e potendo accertare di persona come fossero meravigliosa quella chioma ramata illuminata dalla luna piena di quella notte.
“Perché siamo qui?” chiese la ragazza.
“Non li sopportavo più” rispose Rufy sorridendo, riferendosi alla baraonda nella stanza.
Nami sorrise “Sono contenta che mi hai portato qui” disse “Volevo parlarti”
“Che mi devi dire?” chiese il capitano, curioso. La ragazza sospirò “Ho pensato a lungo alle parole dell’altro Rufy” disse “Non so se è vero quello che dice”
“Vuoi dire se noi due ci sposeremo?”
La ragazza annuì “Già” disse “Mi sembra una cosa così assurda”
“Anche a me” rispose lui, poggiandosi al parapetto della nave “Tu sei irascibile e violenta, non mi sembri tipo da sposarsi né tanto meno una madre”
Nami li tirò un pugno “Chi non è tipo da sposarsi?” chiese sadica al ragazzo che si massaggiava la testa.
“Lascia perdere” mormorò lui, stava per andarsene quando la lei lo fermò, afferrandolo per un polso “Aspetta, ho una cosa da chiederti”
Rufy si voltò “Che cosa?”
“Voglio avere la prova che quello che ha detto lui è una balla.” Spiegò la ragazza “Se mi baci e non proviamo niente significa che non è vero”
Rufy ci pensò su “Ma io non so come si bacia” confessò, Nami sorrise, felice “Lascia fare a me” e si avvicinò al ragazzo.
“Tutto quello che devi fare e lasciarti andare” gli spiegò, il ragazzo annuì e lei poggiò delicatamente le labbra sulle sue.
Rufy rimase sorpreso dalla morbidezza di quelle labbra e per un attimo rimase immobile, incerto su cosa fare, cercò di ricordare se Ace li avesse mai detto nulla a proposito, ma niente. Poi si ricordò che una volta, da piccolo, aveva visto Shanks e Makino baciarsi di nascosto e provò a fare come lui. Piegò il capo, aprendo leggermente le labbra e premendole di più contro quelle della ragazza, contemporaneamente le passò una mano tra i capelli.
Nami spalancò gli occhi, sorpresa da quel contatto, era un po’ impacciato ma ci sapeva fare. Piano, lentamente sfiorò i denti del ragazzo con la lingua, quasi a voler chiedere il permesso mentre anche lei intrecciava le dita nella chioma corvina di lui.
Rufy aprì ancora un po’ la bocca, permettendo alla lingua di lei di entrarvi. La sensazione che ne seguì fu strana, lui seguiva i movimenti della lingua di lei con delicatezza, lo scambio di saliva li faceva schifo ma presto sopraggiunse una sorta di divertimento quando sentì i denti di lei mordicchiarli piano il labbro inferiore. La strinse a sé, forte, respirando quel profumo di mandarini e rendendosi conto di quanto gli piacesse.
Nami gli poggiò una mano sul petto, tastando i bordi della grange cicatrice che lo rendeva così maledettamente eccitante e aumentò l’intensità del bacio.
Dopo alcuni secondi, Rufy si allontanò leggermente da lei ed aprì gli occhi, Nami arrossì “Come è stato?” chiese timidamente, ancora stretta nelle sue braccia.
Rufy giocherellò con i suoi capelli, aveva ragione la sua controparte, era davvero bella quando arrossiva per quel contatto.
 “ Schifo” rispose sinceramente lui “Ma credo che dovrei provare di nuovo per poter giudicare” aggiunse sorridendo come al suo solito.
Nami scosse il capo, rassegnata,ma non poté fare a meno di assecondarlo.
 
Il Rufy del futuro guardava la scena dal parapetto del piano superiore. Sorrideva intenerito, gli occhi lucidi al ricordo del suo primo bacio con la moglie tanto amata.
“Sono belli, vero?” disse sentendo dei passi dietro di sé. Nico Robin lo raggiunse
  “Io non ti capisco” disse l’archeologa dopo un po’ “Hai fatto tanto per sedurla e ora la spingi tra le sue braccia, che hai in mente?”
“Volevo che si accorgesse in tempo di quanto sia speciale”
Robin lo guardò preoccupata “Vuoi dire che succederà qualcosa a Nami?”
Rufy deglutì, abbassando lo sguardo “Lei mi lascerà” disse “ E non tornerà mai più””.
Robin era sconcertata “Nami non è il tipo da lasciare senza una spiegazione valida” disse. L’uomo scosse il capo “Lei mi lascerà con i bambini e io non la vedrò mai più.
Tu non hai idea di come fossi felice di vederla quando sono arrivato qui. Vederla così bella, così vera, così viva”
Robin spalancò gli occhi a quell’ultima parola. Viva. Significava che la loro Nami sarebbe morta.
Rufy sospirò “Per la seconda volta la Marina mi ha tolto un pezzo di me dalle braccia. Per la seconda volta qualcuno che amavo si è messo in mezzo per proteggermi. Non puoi immaginare il dolore che ho provato quando lei mi ha detto continua a proteggere i bambini e il ti amo che ha preceduto il suo ultimo respiro sulle mie labbra.”


Angolo dell'autrice:
Ed ecco il primo bacio tra Rufy e Nami *__* che ve ne è parso? spero vi sia piaciuto.
vi ringrazio ancora per le recensioni e per l'affetto che dimostrate verso questa storia, nonostante alcuni di voi non abbiano apprezzato la mia idea di far finire insieme Zoro e Tashigi. Per quanto riguarda lo svolgersi della storia credo che abbiate capito che il mistero a cui mi riferivo era proprio quelo che sarebbe successo alla navigatrice in futuro. 
Vi anticipo che nel prossimo capitolo leggerete la storia del Rufy del futuro su quel triste giorno in cui perderà il suo amore... 
un abbraccio
Fra

 

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Capitolo 8
*** Dolore ***


 
“Come è successo?” chiese la donna sperando che per l’uomo non fosse troppo doloroso ricordare.
Rufy si asciugò una fugace lacrima ed estrasse la foto della moglie e dei figli dal cappello “Fu il giorno in cui scattarono questa foto …
 
Inizio flash- back
 
Seduta su un muretto e con lo sguardo rivolto verso il mare, una donna con dei lunghi capelli rossi accarezza distrattamente quelli dello stesso colore di un bambino che le siede sulle ginocchia, la testa poggiata sull’ampio petto della madre.
Due bambini corrono nella loro direzione: la più grande, una bambina di circa 11 anni con dei lunghi capelli neri, indossa un vecchio cappello di paglia, sorride tenendo il fratellino per mano.
“Che ci fai con il cappello di tuo padre, Rou?” le chiede la madre.
Rou le si avvicina, liberando il bambino dai capelli neri dalla sua presa “Gliel’ha rubato Ace!” rivelò la bambina.
La donna scrolla severamente il capo in direzione del figlio che si è arrampicato sul muretto accanto a lei “Ace!” lo rimprovera “Queste cose non si fanno”
“Veramente è stata un’idea di Shank” dice il bambino, passeggiando in equilibrio con le mani dietro la nuca.
La donna sposta il volto sul bambino che era seduto sulle sue ginocchia, il volto interrogativo.
Shank rivolge alla madre un largo sorriso fintamente innocente “Pensavo che se avessimo portato il cappello alla marina avremmo potuto intascare la taglia di papà”
La donna spalancò gli occhi, scioccata “Ma voi due siete dei veri imbroglioni!” sbottò “Sapete quanto vostro padre ci tenga a quel cappello!”
“Ma poi l’avremmo ri-rubato” si precipitò a dire Rou, per poi tapparsi la bocca con entrambe le mani.
A Nami la cosa non sfuggì “Anche tu sei una loro complice, vero?”
“Era tutto un suo piano” urlarono all’unisono i due gemelli.
“Non è vero!” gridò la sorella inviperita e la madre scoppiò a ridere, abbracciando subito tutti e tre i suoi figli.
Dopo che sciolse l’abbraccio  posò una mano sul cappello in testa alla figlia “Andiamo da vostro padre, su!” disse, poi il suo sguardo si spostò su Ace che era in piedi sul muretto, un dito nel naso e un’espressione vacua così simile  a quella che a volte possedeva il padre “Che succede,Ace?” gli chiese.
Il bambino si voltò a guardarla “Perché quei signori ci stanno fotografando?”
Nami guardò nella stessa direzione del figlio e vide distintamente degli uomini spostarsi fugaci tra le fronde. Saltò giù, afferrando Ace e Shank per mano “Rou, corri!” urlò alla figlia “Quegli uomini avviseranno la marina! Muovetevi!”
Nami corse a perdifiato trascinando i figli che inciampavano; i marinai ancora non si erano visti, ma era certa che non avrebbero tardato ad arrivare.
Urlava il nome del capitano e dei nakama cercandoli per la strada buia.
“Nami!” le rispose una voce e con un balzo Rufy le comparve d’avanti “Che succede?” chiese allarmato dall’espressione della moglie. La donna spinse i bambini di fronte a lui “”Dobbiamo metterli al sicuro” disse “Dei fotografi gli hanno immortalati! Presto la marina sarà sulle loro tracce”.
Rufy prese il cappello dalla testa della figlia e se lo portò in testa, guardò i bambini “Vi va di volare?” chiese sorridendo e, senza aspettare risposta, afferro i bambini con un suo braccio allungabile e salì con loro su un ramo robusto di un albero poco lontano.
Allungò nuovamente il braccio poggiando accuratamente su dei grossi rami di una vecchia quercia “Io e la mamma ci occupiamo di quei tipi e rintracciamo gli zii” disse “Voi rimanete qui, se non ci vedete tornare entro un’ora tornate alla Sunny” i tre annuirono “Papà sta attento!” disse la bambina, Rufy annuì e si lanciò di sotto trattenendo le lacrime di commozione.
 
La marina non tardò ad arrivare e Rufy e Nami correvano per raggiungere il villaggio più vicino, là avrebbero cercato un modo per nascondersi e avvisare gli altri.
I soldati cominciarono a sparargli contro, Rufy faceva di tutti per impedire che Nami potesse essere colpita, ma si accorse presto che le pallottole non erano di quelle normali, infatti alcune di esse erano di amalgatoite e gli tagliavano la pelle ogni volta che lo sfioravano.
“Provo il Gear Second” sussurrò alla moglie, spingendola via e voltandosi contro i soldati; ma appena si voltò, un proiettile gli si conficcò nella spalla e l’amalgatonite cominciò subito ad entrargli in circolo.
I soldati si pararono velocemente di fronte a lui, i fucili alzati e pronti a far fuoco. Rufy provò a fare qualcuna delle sue mosse ma il corpo si rifiutava di allungarsi.
 Era la fine, non avrebbe potuto far altro.
Uno dei marines gridò “Sparate” e Rufy chiuse gli occhi, attendendo sereno la morte. Non aveva rimpianti, la sua vita era stata piena e bella come non si sarebbe mai aspettato.
Sentì gli spari. Ma la morte non lo raggiunse. Nessun senso di aria persa, nessun dolore lancinante.
Aprì gli occhi e il sangue gli si raggelò nelle vene.
 Nami era di fronte a lui. La schiena inarcata, i pugni chiusi, gli occhi spalancati rivolti verso il cielo. La sua caduta sembrò durare in eterno.
Rufy fissava con occhi spalancati il corpo della moglie piegarsi verso di lui, le gambe cedergli e gli occhi vitrei su di lui.
Rufy la prese al volo, allarmato. Le posò una mano sulla schiena, sentendo subito un liquido caldo bagnarla; la guardò constatando con orrore che era rossa di sangue.
Tre fori. Tre fori di proiettile avevano bucato la camicia blu che la donna indossava.
Rufy la girò vedendo che respirava affannosamente. I marines guardavano la scena a distanza, attenti ai movimenti dell’uomo mentre ricaricavano i fucili.
Rufy scostò una ciocca di capelli dal volto della moglie “Nami!” urlò “Dimmi che stai bene! Ma che ti è saltato in mente,pazza?”
Il petto della donna si alzava velocemente, sembrava che solo quel gesto di respirare gli provocasse un’enorme fatica “Io” ansimò “non potevo … permettere … che ti succedesse qualcosa”
“Non parlare” le disse lui “Ti porterò subito da Chopper! Resisti un po’!”
Stava per alzarsi con lei tra le braccia, ma la donna alzò una mano sporca di polvere sul suo volto “Rufy, proteggi i bambini”
“Che stai dicendo?!?” urlò lui, sentendo le lacrime che gli rigavano il volto “Li proteggeremo insieme! Tu starai bene e crescerai i bambini insieme a me e …” ma non riuscì a proseguire, gli era venuto un groppo alla gola mentre le lacrime scendevano velocemente dal suo volto posandosi sul petto della moglie. Nami sorrise “Ti amo” mormorò ed aprì leggermente le labbra.
Rufy allungò il collo verso di lei, sfiorandole e sentendo il fiato di lei interrompersi di colpo poco prima del contatto.
Rufy cominciò a baciarla, sperando che si riprendesse, che reagisse in qualche modo “Nami” singhiozzava “Ti prego, non andare via”
La stringeva forte, riempiendosi le mani ancora di più di sangue.
“Mirate” la voce dei marine era forte, ma a lui non importava. La sua adorata moglie, la sua preziosa nakama, la madre dei suoi figli e l’unica donna che avesse mai amato era andata via come suo fratello e ancora una volta Rufy si era dimostrato un debole.
“Puntate”
Ma questa volta avrebbe affrontato pure lui la morte, non l’avrebbe abbandonata. Non sarebbe riuscito a vivere senza di lei. Attese, respirando forte il profumo della chioma arancione in cui aveva affondato il volto “Perdonami, Nami” mormorò.
“Fuo…”
“Abbassate le armi!” tuonò una voce femminile.
Rufy alzò il volto per vedere a chi appartenesse.
 Una donna con l’uniforme da capitano si faceva strada tra il plotone, la spada sguainata rivolta verso terra.
Tashigi si portò una mano alla bocca quando vide la scena di Rufy con Nami tra le braccia, si voltò verso i soldati, furente “Chi è stato?” urlò “Gli ordini erano di catturargli vivi”
“Ecco” tentennò un soldato “Avevano opposto resistenza e noi…”
“Silenzio!” urlò la donna e si avvicinò al pirata che la guardava come un cucciolo ferito. Fu in quel momento che Rufy notò il suo ventre gonfio.
“Capitano! Nelle sue condizioni non deve rischiare di avvicinarsi a un pirata!” cercarono di fermarla i soldati, ma lei gli ignorò.
Si inginocchiò accanto a Rufy, guardando la donna tra le braccia  del pirata e asciugandosi una lacrima fugace “Mi dispiace” mormorò “Non doveva finire così”.
Si rivolse ai suoi uomini “Andate via!” ordinò. “Ma capitano ..” cominciarono a protestare loro
“Me ne prendo io la responsabilità con il viceammiraglio Smoker!” reagì lei, seria “E se non ve ne siete accorti i suoi compagni sono già qui”
E a quelle parole Zoro e Sanji si piazzarono tra Tashigi e Rufy. Chopper corse verso il capitano appurando con tristezza che non c’era più niente da fare per la navigatrice.
“Siamo arrivati tardi” mormorò Zoro senza guardare il corpo senza vita dell’amica. Sanji, al suo fianco, piangeva stringendo le labbra
Tashigi guardò lo spadaccino “Per questa volta andate” disse “Avete già perso tanto” e portò via i marinai.
 
Fine flash back
 
“Spiegare ai bambini cosa fosse successo fu difficile” continuò Rufy, ignorando le lacrime che erano affiorate sul volto di Robin.
“Decidemmo di portare Nami a Cocounat Village per essere seppellita accanto alla sua adorata Bellemere. Quando ci vide con le nostre facce lunghe e quando scoprì cosa fosse successo a Nami, Genzo voleva uccidermi. I fotografi avevano usato quella foto per far sapere al mondo che Cappello di Paglia era un debole”. Fece una pausa.
“Io e Genzo piangemmo per tre giorni interi. Nessuno era più in grado di sorridere e i bambini sedevano per ore d’avanti alla tomba della madre. Nojiko piangeva da sola, di notte, quando nessuno poteva vederla.
Quando fu il tempo di ripartire pensai che fosse il caso di lasciare i bambini lì. Genzo, il dottore, Nojiko e tutti gli abitanti si erano offerti di badare a loro, ma non avevamo fatto i conti con la loro astuzia; Rou distrusse il timone della Sunny rubando una delle katana di Zoro,  Shanks rubò il tesoro di tante scorribande e, insieme ad Ace, disegnò una cartina dell’isola con tutte le caratteristiche per dimostrarci che erano degli ottimi navigatori.
Io ero irremovibile. Dovevamo partire al più presto, la marina ci avrebbe scoperto se fossimo rimasti più a lungo e Zoro voleva andare a prendere Tashigi, sapeva che il bambino che portava in grembo era suo e io lo spinsi ad andare da lei. Il mio migliore amico doveva conoscere le gioie e i dolori della paternità e meritava di avere accanto la donna che amava, non di perderla come era accaduto a me.
Stavamo per ripartire, lasciando i bambini da Nojiko, ma poi loro ci raggiunsero al porto prima di prendere il largo e Rou urlò Non sei riuscito a difendere la mamma, ci stai abbandonando qui. Come puoi pretendere che ti continui a chiamare padre?
Lei e i gemelli erano parte di me ed erano parte di lei. Non potevo stare senza di loro”
Trattenne il fiato “Scusa se ti ho fatto piangere” disse “ma non riuscivo più a tenerlo dentro. Sono tre anni che la mia Nami non è più con me, sono tre anni che non riesco a guardare in faccia i miei figli”
“Dovresti dirglielo” disse Robin, indicando i due ragazzi che avevano preso ad abbracciarsi guardando il mare. “No” rispose prontamente l’uomo “Se lo sapessero non vivrebbero serenamente il loro amore e probabilmente non ci sarebbero i bambini. Oh Robin” sospirò “Se tu e gli altri foste stati con noi forse sarebbe riuscita a salvarsi”
Vide i due tornare in cucina, con Rufy che aveva un nuovo bernoccolo e una Nami infuriata “Sarà meglio che torni da loro. Voglio vederla ancora per un po’ ” disse “Non dirgli nulla, Robin. Promettilo!”
La donna annuì e il Rufy del futuro sorrise come al suo solito, poi le poggiò una mano sulla pancia “Sta tranquilla comunque. Franky adorerà Tom” e se ne andò, lasciando la donna sola a pensare come avrebbe fatto in futuro a salvare la sua migliore amica.

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Capitolo 9
*** notte ***


Quella notte solo i due neo- amanti riuscirono a dormire sogni tranquilli, il resto della ciurma di cappello di paglia non riusciva a chiudere occhio.
“Non riesci a dormire?” chiese Brook entrando in cucina e trovando il cuoco con le mani in un impasto che profumava di cacao, Sanji aggiunse un po’ di latte “Preparo una torta per la colazione delle dee, tu che fai in piedi?”
“Io non ho bisogno di dormire, sono sempre nel sonno eterno. Yohoho-ho!”
Sanji scrollo il capo e preparò  velocemente un tè per lo scheletro.
“Cos’è che ti preoccupa, Sanji?” chiese Brook tenendo tra le dita ossute la tazza fumante.
“La mia Nami- swan con quell’idiota del capitano” rispose l’uomo “Non oso pensare come sia possibile che accada una cosa del genere”
“Neppure io” disse lo scheletro “La nostra Nami assomiglia molto a una delle donne che lascia in un porto quand’ero in vita, picchiava come lei! Ma, se devo essere sincero, credo che il nostro capitano sarà in grado di amarla come merita”
Sanji infornò la torta “Lo credo pure io” ammise “Ma sai cos’è che mi disturba di più?”
“Cosa?”
“Che quell’idiota del marimo si sposerà e io no!”
 
“Hey, Usopp, non riesci a dormire?” chiese Chopper al suo amico.
Usopp lo guardò. Erano nella cabina degli uomini e lui si era svegliato per guardare la luna dall’oblò “ Pensavo” rispose “ E tu?”
“Avevo sete” disse la piccola renna, guardando accanto a lui il suo capitano che dormiva della grossa con un’espressione beata sul volto.
Usopp sorrise “Deve aver passato una bella serata” disse indicando Rufy “Pure io, il grande capitano Usopp conosce l’amore di tante donne. Una in ogni porto ha dichiarato di essere follemente innamorata di me” si assicurò di avere l’attenzione di Chopper “Ma voglio rivelarti un segreto” disse, abbassando la voce e avvicinandosi all’orecchio della renna “Nei miei sogni, c’è sempre il sorriso di una delicata ragazza bionda che non vedo l’ora di rivedere per poterle raccontare le mie avventure”
 
Zoro, di vedetta, continuava a fissare le stelle, pensieroso.
Da quando l’aveva saputo, nei suoi pensieri continuava ad aleggiare  il volto determinato del capitano di vascello con la chioma corvina.
“Com’è possibile?” continuava a chiedersi “Come posso innamorarmi di lei e come potrà lei innamorarsi di me?”
Erano troppo diversi, un loro amore sarebbe stato impossibile. Lei era una Marine e lui un pirata, non potevano essere più diversi.
Ma quel volto, quegli occhi neri e determinati che aveva incrociato tante volte insieme alle lame gli avevano sempre fatto un certo effetto.
Non poté far altro che immaginarla addormentata accanto a sé. Nella sua testa, Tashigi era avvolta in una coperta, stesa a terra, con la testa appoggiata alla sua spalla, gli occhiali sui capelli corvini liberi e fluenti, le labbra socchiuse e gli occhi chiusi.
Zoro arrossì da solo chiedendosi cosa gli stesse succedendo, perché avesse improvvisamente voglia di vederla? Sapeva che quando fosse successo lei avrebbe tentato di arrestarlo ma non gli interessava.
Sorrise come un beota “La prossima volta che la vedrò” disse “la bacerò solo per farla arrabbiare”
 
Franky lavorava di buona leva alla sua ultima invenzione e non si accorse dell’entrata di Robin
“Non ti sembra un po’ tardi?”
Franky sobbalzò al suono della sua voce “Sei tu” disse, sollevando gli occhialini “Che ore sono?” chiese tagliando un fil di ferro.
“Le tre di notte” rispose la donna andando a sedersi accanto all’uomo “Dovresti riposare”
Franky appoggiò a terra sia le pinze che il condensatore. “Senti, Robin, io volevo chiederti scusa per l’altra sera” disse l’uomo “Ho esagerato con quella storia, è vero che eravamo ubriachi e che è successo, ma non volevo dire che è stato un errore”
“Franky, ascolta” stava dicendo lei, ma l’uomo le afferrò le mani delicate con le sue enormi e metalliche “Ascoltami tu!” disse “Tutta questa storia di cappello di paglia e della navigatrice  ma ha permesso di capire che avere qualcuno di speciale accanto è SUUPER!” assunse la sua tipica posa, poi tornò serio “Io e te, oltre allo scheletro canterino,  siamo i più grandi in questa ciurma. Siamo un po’ i genitori  di questa marmaglia e a volte credo che sarebbe bello che avessimo veramente un…”
“Franky,sono incinta!” disse la donna facendolo rimanere di stucco.
Franky rimase immobile per alcuni secondi, tant’è che Robin gli sventolò una mano in faccia ma si rese conto che l’uomo era svenuto con gli occhi aperti “Cominciamo bene” commentò l’ archeologa, ma non potè far a meno di ridere quando vide le lacrime scendere sul volto immobilizzato dell’uomo cibernetico che aveva il cuore dolce come la panna.
 
Il Rufy del futuro era steso sulla polena della Sunny a guardare le stelle. L’aria gelida e umida della notte si faceva sentire anche sulla sua pelle e la salsedine rendeva la testa di leone scivolosa.
Sorrise al pensiero della sua controparte che baciava la bella navigatrice e non poteva far a meno di pensare alla sua amata moglie.
Sospirò guardando le stelle “Mi manchi, Nami.”


Angolo dell'autrice:
Buonasera :) scusate se nello scorso capitolo non mi sono fatta sentire,  ma ero certa che non volevate leggere le mie cavolate dopo aver letto la sorte di Nami. 
Con questo capitolo ho voluto dar spazio agli altro personaggi e in particolare alla coppia Franky/ Robin :)
Fatemi sapere che ne pensate :)
Alla prossima

Fra

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Capitolo 10
*** welcome back, king of pirates! ***


Quel mattino Nami si alzò di buon ora, pronta a cominciare il suo lavoro di navigatrice. Dovevano essere vicini ad Amnesim Island.
 Secondo i suoi calcoli sarebbero giunti dopo mezzogiorno e così avrebbero salutato quell’uomo che aveva portato così tanto scompiglio in così poco tempo.
Guardò la polena della Sunny e sorrise. Aveva portato scompiglio, questo era vero, e lei era quella che era rimasta più turbata dal suo arrivo, ma se non fosse stato per lui non si sarebbe mai accorta di quello che provava per il suo Rufy.
Si avvicino alla polena  e vi trovò il Rufy del futuro che fissava il mare “Buon giorno” lo salutò. L’uomo si voltò, sorpreso e le regalò un grande sorriso “Buongiorno a te, futura regina”
Nami lo guardò incuriosita,ma non fece in tempo a chiederli cosa volesse dire che due braccia allungate le cinsero la vita e il Rufy del presente si fiondò da lei e dall’uomo “Andiamo a fare colazione?” chiese cercando invano di baciare la ragazza.
 Nami si rifiutava di farsi vedere dolce con lui, non voleva darla vinta al Rufy del futuro né voleva che gi altri sapessero della loro relazione. Voleva dirglielo con calma. Anche se ormai tutti sapevano quello che sarebbe successo in futuro, e cioè della nascita dei loro tre figli e del loro matrimonio, voleva ancora procedere cauta, per essere certa che tutto andasse per il meglio.
Rufy non se la prese, ma trascinò sia la ragazza che la sua controparte in cucina, dove trovarono il resto della ciurma con un’espressione stanchissima e con delle profonde occhiaie (anche Brook).
“Sanji è pronta la colazione?” urlò Rufy al cuoco che accolse con un enorme sorriso la navigatrice “Per le mie dee è pronta una buonissima torta al cioccolato con fragole e panna, accompagnato da un pregiatissimo tè earl gray “ disse ponendo di fronte alle due donne il dolce e il tè fumante, poi guardò il resto della ciurma “ per voi ci sono quelli” e indicò degli avanzi di torta bruciacchiati e carbonizzati, ma erano tutti troppo stanchi per poter protestare.
Franky e Robin si guardarono; cercavano il momento adatto per dire a tutti la lieta notizia, ma gli occhi assonnati di tutti e gli sguardi cagneschi che il giovane capitano lanciava alla sua controparte più anziana ogni qual volta l’uomo si rivolgeva alla navigatrice gli fecero desistere.
Dopo aver picchiato furiosamente i due capitani (il Rufy del futuro provò a leccare la guancia della ragazza su cui si era rimasto un ciuffo di panna proveniente dalla torta e il Rufy del presente l’aveva subito allontanato con una mano mentre con l’altra cercava di rubare la torta a Nami, beccandosi, di conseguenza, una forchetta infilzata nel polso) la navigatrice si rivolse al carpentiere “Franky, nave a dritta! Secondo i miei calcoli e con questo vento non dovremmo impiegare più di due ore a raggiungere l’isola”
Il cyborg annuì ed andò di corsa verso il timone per poi ritornare dal resto della ciurma velocemente “C’è una nave della marina ormeggiata alla costa”
“Mai una volta che le cose ci vadano bene!” urlò Usopp esasperato.
“E sono quelli del G-5” aggiunse Chopper che era andato a controllare.
Usopp sgranò gli occhi “E come se non bastasse è proprio Smoker che ci ritroviamo!”
“Interessante” disse Zoro leccandosi le labbra. Se c’era Smoker c’era sicuramente Tashigi.
Usopp gli tirò un colpo in testa “Ma quale interessante!Questo è un casino!  Smoker ci banchetta con le teste di due Rufy e usa le nostre come contorno!”
“Usopp, calmati!” lo ammonì Nami “Dobbiamo solo stare attenti! Circumnavigheremo l’isola e butteremo l’ancora sulla costa opposta”
“Oppure scendo io e gli taglio tutti a fettine”si offrì Zoro, sguainando una delle sue katana.
“Ehi, marimo! Non hai sentito gli ordini della navigatrice, zucca vuota?”
Zoro si girò e stava per scagliarsi contro Sanji, quando il Rufy del futuro allungò una mano per bloccarlo “Non è ancora il momento” disse.
“Abbiamo bisogno di te nel bosco, Zoro” aggiunse il Rufy del presente.
E Zoro non poté che obbedire ai suoi due capitani.
 
  I mugiwara seguirono gli ordini della navigatrice e ben presto riuscirono a trovare informazioni sul bosco e su dove si trovasse la sorgente miracolosa.
Per tutto il viaggio Franky portava Robin sulla spalla destra con la scusa che era preoccupato per il malessere che aveva accusato la donna nei giorni precedenti.
Zoro era continuamente agitato, si guardava attorno, come se si aspettasse da un momento all’altro l’arrivo dei marine. “La smetti di agitarti?” lo sgridò Usopp “Metti agitazione anche a me”. Ma Zoro non gli rispose “Appena finiamo con quello andiamo a fare una visitina a Smoker e ai suoi Marine”
“Sei un idiota!” gli disse Sanji, accendendosi una sigaretta “Per quanto voglia vedere la bellezza del suo braccio destro, non possiamo rischiare che Smoker ci arresti. Anche se sarebbe bellissimo avvicinare a me quella bellezza che ha il dolce nome di Tashigi”
Zoro sguainò la spada e la puntò contro il cuoco “Tu non hai nessuna possibilità con …”
Ma non finì la frase perché un pugno lo colpì in pieno volto; Nami aveva picchiato entrambi così tanto che Chopper e Brook furono costretti a portarseli in spalla.
Nami era in cima al gruppo, guardava attenta la cartina che le aveva fornito una vecchietta. A giudicare dalle informazioni la sorgente si trovava al centro del bosco sulla montagna più alta e a valle formava un laghetto di acqua pura e limpida.
I due Rufy camminavano dietro di lei “Non credi che sia veramente bellissima?” chiese il Rufy del futuro alla sua controparte.
Il Rufy del presente lo guardò “ Lei è la mia Nami, è sempre stata bellissima”
L’uomo sorrise “Dovrai prenderti cura di lei ora che ha accettato di essere tua”
“E tu dovrai prenderti cura della tua e dei tuoi figli. Per me c ‘è ancora tempo prima di diventare papà”
Il Rufy del futuro abbassò lo sguardo, cupo “Sì” disse “Avrò cura di loro”
 
“Siamo arrivati”  esclamò la rossa raggiante indicando il piccolo laghetto di acqua limpida “E’ questa!”
Tutta la ciurma si avvicinò “Dobbiamo sbrigarci” disse Usopp “Non sappiamo fra quanto i marine possano arrivare”
Il Rufy del futuro annuì “Io vi ringrazio” disse “Ho creato un po’ di casini, vero?” disse ridendo e tutti non poterono che sorridergli. Era vero, aveva portato scompiglio ma anche chiarezza in quella ciurma sgangherata, proprio come aveva fatto il loro Rufy con ognuno di loro.
L’uomo guardò la navigatrice “Prima di andarmene ho una richiesta da farti”
“Dimmi” rispose la ragazza, tranquilla.
“Un bacio” disse prontamente l’uomo lasciandola di stucco.
Sanji e Brook furono subito trattenuti da Usopp e Chopper.
  Il Rufy del futuro spostò lo sguardo sulla sua controparte insieme alla ragazza “Sempre se il tuo capitano è d’accordo” aggiunse l’uomo.
Il Rufy del presente ci pensò un po’ su sotto lo sguardo attento del resto della ciurma e poi  annuì “Uno solo però”.
L’uomo sorrise, afferrò la ragazza tra le braccia e la baciò delicatamente sulla fronte. Nami lo guardò confusa, ma il Rufy del futuro si limitò a sorriderle “Grazie” disse, poi la afferrò per la vita e la posizionò accanto al Rufy del presente che subito le posò un braccio intorno alle spalle, come a volerne dimostrare il possesso.
 “Abbiate cura l’uno dell’altra” disse l’uomo ed entrò piano nel lago, stando ben attento a non andare troppo in là dato che non sapeva nuotare.
“Addio, amici del passato” disse mentre si portava le mani a coppa piene d’acqua alle labbra.
Il laghetto si illuminò subito, accecando le persone che erano lì intorno.
Nami provò una fitta al cuore “Rufy!” urlò, l’uomo nel lago la guardò mentre il suo corpo era invaso dalla luce “Ti amerò per sempre!” finì di dire lei, con le lacrime che le rigavano il volto. Non aveva senso, lui non era il suo Rufy eppure provava un immenso dolore nel vederlo andare via. Le sembrava che fosse il suo Rufy che l’abbandonava per sempre.
Cadde sulle ginocchia mentre le braccia del suo Rufy la accolsero “Nami” mormorò lui, la luce gli impediva ancora di vederla bene, ma sotto le sue mani sentiva il corpo della ragazza che si era accasciata.
“Rufy” mormorò lei per poi baciarlo delicatamente sulle labbra. Rufy ricambiò il bacio e la strinse a sé.
La luce sparì e i mugiwara si ritrovarono a fissare il loro capitano e la loro navigatrice inginocchiati a terra, stretti in un abbraccio e le lacrime che solcavano le loro guancie.
“Che succede,Nami- swan?” cercò di informarsi il cuoco allarmato dalla vista delle lacrime della sua amata, ma le braccia create da Nico Robin lo fermarono.
 
“Credevo fossi tu” mormorò Nami al suo capitano. Anche Rufy stava piangendo “Io ho sentito che ti avrei persa”
“Rufy, non abbandonarmi”
“Non potrei mai”
“Ti amo,idiota”
“Ti amo pure io, mia regina”
 
 
Il Rufy del futuro si massaggiò la testa.
Si guardò intorno e vide che si trovava in una foresta, proprio il luogo in cui si trovava prima di ritrovarsi catapultato nel passato.
Era tornato alla sua epoca. Sospirò. In quell’epoca Nami non era con lui, era solo, ma doveva andare avanti per i suoi figli.
Sentì dei movimenti di fronde dietro di lui “Glio Rufy! Glio Rufy!” Era la voce di Kuina.
Rufy si alzò “Kuina sono qui” gridò a sua volta e si diresse piano verso il punto da cui proveniva la voce della bambina che continuava a gridare entusiasta “L’ho tlovato!”
Rufy andò verso la bambina di tre anni con i corti capelli verdi e i grandi occhi neri “Sei stata molto brava a trovarmi” le disse “Non hai il senso dell’orientamento di tuo papà”
“Non criticare!” lo raggiunse la voce di Zoro.
Rufy alzò lo sguardo e vide un Zoro dai capelli un po’ più lunghi e con uno yukata grigio avvicinarsi a lui con un braccio intorno alle spalle di una Tashigi al quinto mese di gravidanza “Ma ha ragione” disse la donna “Tu hai un pessimo senso dell’orientamento”
“Che per fortuna la principessa non ha ereditato” aggiunse la voce matura di Sanji.
Kuina lasciò la mano di Rufy e corse tra le braccia aperte dell’uomo biondo gridando “Glio Sanji!” , l’uomo la prese in braccio riempiendole il dolce visetto di baci. “Giù le mani da mia figlia” Sbottò lo spadaccino, spostando la moglie e lanciandosi contro il cuoco che parò il colpo di spada con ancora la bambina ridente stretta tra le braccia.
“La smettete voi due?”
Usopp, Chopper e Brook li raggiunsero “Vi si sente dall’altra parte dell’isola”
“Zio Usopp, è inutile che ti arrabbi, sai come sono fatti li zii Zoro e Sanji”
Usopp guardò il ragazzo che aveva fatto questa affermazione. Portava i capelli blu corti, era molto alto e il corpo era tonico ma non troppo muscoloso, dietro di lui, Franky poggiò una mano sulla spalla del figlio. Usopp, che aveva molti ciuffi grigi e una leggera barba sul volto, sospirò “Hai ragione, Tom” disse “Non la smetteranno mai”
“Non sono cambiati per niente in diciotto anni” disse Rufy ridacchiando.
Tutti lo guardarono incuriositi, poi un urlo si alzò e una ragazzina con i lunghi capelli neri seguita da due bambini di circa 8 anni gli corsero incontro “Papà” urlò Rou “Ma dov’eri finito?”
Rufy rimase sorpreso dal calore con il quale i figli gli si erano avvicinati “Ecco… io..” cercò di dire.
“Lo sapete che vostro padre è bravissimo a cacciarsi nei guai”
Rufy sollevò lo sguardo e non riuscì a credere nei suoi occhi.
Nami. La sua Nami era lì e si stava avvicinando a lui con accanto una Nico Robin che manifestava le prime rughe dell’età avanzata
  “Bè?” chiese la rossa “Cos’è quella faccia? Sembra che tu abbia visto un fantasma”
Rufy scostò piano i figli e si avvicinò alla moglie, incredulo.
“Che diamine ti prende?” chiese la donna “Hai fame per caso?”
Rufy sorrise, era proprio lei. Si girò ed abbracciò Nico Robin “Grazie” le sussurrò.
Robin sorrise “Qualsiasi cosa per il mio capitano”
Poi Rufy afferrò la moglie e la baciò appassionatamente sotto lo sguardo disgustato dei figli e accompagnato da un “Si stanno basciando” meravigliato della piccola Kuina che era tornata tra le braccia del padre.
“Ma che ti prende?” chiese Nami rossa in viso quando il marito la lasciò respirare. Rufy sorrise “Ti amo, mia regina!” .
La donna scosse il capo e lo baciò delicatamente sulle labbra “Ti amo anche io, re dei pirati!”
 
 
 
“Dobbiamo dirvi una cosa” disse Franky impacciato una volta tornati sulla nave. La ciurma li guardò entrambi, lui e Robin . Avevano da poco preso il largo anche se con le proteste dello spadaccino che voleva a tutti i costi combattere contro i marine.
“Ecco …” balbettò lui, guardando Robin che era impassibile al suo fianco “Noi… noi….”
“Aspettate un bambino” concluse la navigatrice, alzandosi dal tavolo e prendendosi un bicchiere d’acqua “ Lo sappiamo”.
 Nessuno sembrava sorpreso dalla notizia.
 Franky e Robin si scambiarono uno sguardo confuso, poi guardarono i loro nakama “Ma come fate a … ?”
Chopper arrossì “Sono un medico” disse.
“E noi non siamo stupidi” aggiunse Sanji sorridendo “Per quanto sia adirato con te per essere riuscito a conquistare la mia dolce Robin non posso che essere felice per voi, ma bada che se la farai soffrire ti stacco tutti i bulloni e li butto in mare!”
Rufy, accanto a lui, annuì “Ci stavamo giusto chiedendo quando ce l’avreste detto”
Robin e Franky erano allibiti.
Il resto della ciurma sorrise “Non vi sembra il caso di festeggiare?” urlò il capitano mentre Brook cominciò a tastare allegramente i tasti del pianoforte.
 
Rufy e Nami erano stretti in un abbraccio, fuori, sulla polena della Sunny.
Dentro tutti stavano ancora festeggiando la gravidanza appena rivelata della loro nakama.
“Come credi che andrà?” chiese Nami “Con un bambino su questa nave?”
“Franky e Robin saranno degli ottimi genitori” rispose lui, guardando le stelle “E noi saremo tutti gli zii” le sorrise  radioso.
Nami poggiò la testa sulla sua spalla “Credi che io e te saremmo dei buoni genitori?”
Rufy le sollevò il volto “Tu sarai la migliore madre che ci possa essere” le disse “E io farò di tutto per essere il tuo giusto compagno”
Nami sorrise “Tu sei già il mio re e presto diverrai il re dei pirati!”
Rufy la baciò delicatamente “Con te al mio fianco lo so che lo diverrò. Ti amo, mia regina!”


Angolo dell'autrice:
Ed eco giunti alla conclusione di questa storia, chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione ma ero incerta su come finirla nel modo migliore.
come promesso ecco il lieto fine per i due Rufy :) la nostra Nami si salverà :)
Be vi ringrazio tutti per aver letto questa storia e anche per averla recensita nonostante i miei continui ritardi.
un ringraziamento speciale a zorina98, bekkuzza_chan, le sorelle pirata,Lola101, summer_time,NamyMoon, fenicerossa_00 con le mie scuse per non aver risposto alle vostra recensione nello scorso capitolo e anche a Monkey D Vortex e JinevraChichiSon
Grazie a tutti di cuore
Fra_eater

 

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