One of the Boys

di calime7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Going to California ***
Capitolo 2: *** Ginger Martini ***
Capitolo 3: *** under spirit ***
Capitolo 4: *** Hot elevator ***
Capitolo 5: *** Philly's Night ***



Capitolo 1
*** Going to California ***


-Che aria! Si soffoca- .
Queste furono le prime parole che Rory pensò, appena mise piede sulla moquette rossa dell'hotel. Fuori, a Philadelphia, si gelava mentre adesso sembrava di essere a Miami, mancavano solo qualche cocktail in più e frotte di anziani abbronzatissimi e plastificati. La testa le faceva male; troppi spostamenti, troppe persone da incontrare, troppi pezzi da scrivere. Era stanca, ma felice. Seguire la campagna di Obama le aveva permesso di essere quella che aveva da sempre sognato; una giornalista impegnata, seria, con le idee aperte e progressiste. Accanto a Rory, davanti alla porta scorrevole, c’era una giovane coppia: lei stava protestando, non voleva che lui le portasse le valigie. Vestivano in maniera elegante e scanzonata; Rory, d’istinto, guardò le loro dita dove, puntualmente, trovò due fedi brillanti. Sembravano felici; pensò a Logan, avrebbe potuto diventare la moglie di Logan, ma non si era mai pentita, nemmeno per un secondo, della scelta che aveva fatto. Sapeva che, se non avesse preso la sua strada, probabilmente non avrebbe avuto tutte le possibilità di crescita che gli stava dando seguire la campagna di Obama. Certo Logan le mancava, era ad un passo così importante con lui...l’uomo della sua vita.....no, non lo era, non avrebbe buttato via tutti i sogni per fare “la moglie di” in California in attesa di un impiego.
A Rory non piaceva la California, che trauma la California.....quel posto così caldo e con le palme; le attrici, Breston Ellis e ragazzi scapestrati alla ricerca del proprio padre....già il rapporto con il padre, padri spariti o che ritornano quando vogliono....anche quello aveva in comune, con uno dei quei ragazzi scapestrati, insieme ad un mare di altre cose, pur con personalità completamente diverse.... si chiama Jess quel ragazzo, non è vero? Quanto le piaceva pronunciare il suo nome; era come scivolare e la cosa la turbava.
Chiese alla receptionist la chiave della stanza “Rory, dopo andiamo a prenderci una birra, vieni?” era Katy la cameraman, insieme a George, responsabile fonico appena entrato nella hall. Infine chiudeva il quadro Mike, l’altro aspirante giornalista politico, fresco di laurea a Princeton. Loro erano la sua squadra, le persone con le quali condivideva la giornata in giro per l’America “On the Road” e alla fine sarebbe dovuta andare in California, che agitazione la California. “No, sono stanca o meglio, preferisco raggiungervi, devo prima finire delle cose” “Ce la fai di sicuro....smetti di fare la perfettina” bofonchiò Mike ovvero il primo signor “perfettinY” con la Y (nomignolo inventato in collaborazione telefonica con la creatrice di nomignoli più brava del mondo: Lorelai) .
Rory salutò i suoi colleghi e salì in ascensore. Aprì la porta e aspettò qualche secondo prima di accendere la luce: il buio della stanza, il buio della città, i suoi capelli neri e lo sguardo malandrino...chiuse la porta e si avvicinò ai bagliori tenui che filtravano dalle finestre. Scostò le tende e incontrò le luci al neon degli altri palazzi....Jess.

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Capitolo 2
*** Ginger Martini ***


-Ciambelleeeeee- esclamò Rory guardando fuori dal vetro. Dalla sua camera d’albergo, si vedeva l’insegna di un donuts market lampeggiante. Era molto buffo in quanto dietro l’inserzione “Pianet Donut” c’era una ciambella gigante con delle alette metalliche laterali, sospesa su uno sfondo spaziale dove c’erano stelle e pianeti. Rory rise pensando al modellino del sistema solare per il compito di scienze. Anche lei l’aveva dovuto fare quando ancora andava alla scuola statale, o meglio Dean l’aveva costruito in un giorno; dall’altra parte lei era completamente negata per tutto ciò che riguardava il concetto di “Intelligenza pratica”. Rory pensò di scendere e di prendersi almeno quattro ciambelle....la fame era tanta! . Quando aprì l’ascensore trovò di nuovo quella coppia di giovani sposi che si stava abbracciando e baciando focosamente all’interno; entrambi si staccarono come molle quando la videro. - Oh mio Dio, scusa che imbarazzo- -Te l’avevo detto Jess, che potevamo aspettare di andare in camera- -Jess?- Rory pronunciò sibilando il nome del ragazzo. -E’ il mio nome....mi conosci?- -Oh no, è il nome di un mio caro amico che vive qui a Philly- -Ah pensavo mi avessi confuso con un'altra persona- -Oh no, lui è molto diverso da te...è diverso da tutti...è diverso- Balbettando Rory premette il pulsante di chiusura dell’ascensore e si lanciò giù per le scale avvampando. Si fermò nell’hall dell’albergo, prendendo fiato. Decise che le ciambelle non le servivano più, aveva bisogno di un drink.....subito, assolutamente. Si sedette al bancone del bar e ordinò un Ginger Martini. Prima di bere, guardò dentro il bicchiere, annegando con i pensieri nel liquido.......pensò a quanto era brava a correre e a scappare....a come erano bravi a scappare, tutti e due....dei gran maestri. Fino alla fine, ancor prima che si mettessero insieme, si desideravano così tanto e tanto avevano una paura assurda. A lei Jess faceva paura, rappresentava l’insicurezza, il non definito; affascinante come un personaggio dei libri che tanto amavano: un Heathcliff indomabile e furente contro tutto e con tutti, tranne che per la sua Catherine, per la quale provava un amore enorme. Ma come i personaggi di Emily Bronte, si erano divisi. Rory pensò a quelle sensazioni di felicità mai provata, quando ancora adolescenti si erano conosciuti; bastava uno sguardo, una frase ammezzata, una battuta e subito era eccitazione. Bastava vederlo, anche da lontano. E poi conoscerlo....non solo i libri, ma era il modo in cui la spronava, voleva conoscerla nel profondo. Non un cagnolino fedele come Dean e non come il dramma del povero ragazzo ricco Logan, No. Jess con problemi reali, al quale la vita non aveva mai regalato niente se non una madre svampita e una padre in fuga....ecco da chi avevano preso! Dai padri in fuga! Per questo correvano così veloci!!!!!Cavolo il corso di psicologia a Yale ha funzionato!. A fine pensieri era già al terzo Ginger Martini.

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Capitolo 3
*** under spirit ***


Era sbronza in maniera ufficiale e ufficiosa e ora doveva alzarsi dal tavolo. -Che brutta coshaaa- esclamò Rory, guardando il barman che la sostenne da dietro il bancone mentre scendeva dalla sedia. -Sarà meglio che la riaccompagni qualcuno- -Ih no.........adesso è il momento delle ciambelle- -Il momento di cosa Rory?- esclamò Mike -Ti lascio che vuoi fare la maestrina e ti ritrovo qui, sbronza ad ammaliare il barman?- -Ohhhhhh senti signor...... Shhhhhh Ypsilon in fondo al nome- -Eh?- -Tu, tu, vorresti andare a comprarmi delle ciambelle?- -Ma che dici? Dai ti riaccompagno in camera- -No, no le ciambelle! Ho bisogno di zucchero.....- -Come se nell’alcool ci fosse il sale- -E poi devo andare in una casa editrice- -Ora?- -Sì, in un posto....mi ci accompagneresti?- -Così non vai ad nessuna parte- -Allora lo faranno loro- indicando gli altri due colleghi che guardavano Rory come un alieno. -Facciamole fare due passi allora- propose Katy. Tutti si incamminarono per strada. Davanti stavano i ragazzi mentre Katy sosteneva Rory per un braccio. -Gilmore, io non mi sconvolgo mai quando vedo la gente sbronza, ma i tuoi occhi così belli....sembravano quelli di....come dire...preda di...uno spirito- -Spirito???A casa mia, a Stars Hollowwwww.... lo sciai che da piccola pensavo ci fosse uno spirito nel forno? Faceva dei rumori strani .....capisco come ti senti Katy.... anche io ero un po’ impaurita dai rumori del forno- -Ehm...ti seguo male- -Katy ho bisogno di una persona che vive qui a Philly, lo devo vedere.- -Adesso ti seguo- - E’ normale allontanare le persone che più ti comprendono?- -Assolutamente- -E’ normale che ti manchi un ragazzo, uno dei tuoi ragazzi con il quale sei stata di meno, ma che hai amato più di tutti?- -Ancora meglio- -Mi prendi in giro?- -No....no...come si chiama il campione?- -Jessssss- -Perché l’hai amato più di tutti?- -Perché mi guardava come nessun altro uomo abbia mai fatto....e i suoi sguardi, quelli che riservava solo per me....era storto come sguardo, ma così potente- -Perché è finita?- -Mhhhhh la fuga è il nostro mestiere........- detto questo, Rory si mise a correre, superando i ragazzi -Provate a prendermi!!!!!!-

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Capitolo 4
*** Hot elevator ***


Rory venne riacciuffata dopo pochi metri. -Mi sa che la corsa era il tuo mestiere- esclamò Katy riprendendola sotto il braccio. -Dai torniamo all’hotel che lo chiamiamo il nostro “sguardo killer Jess” -Ehmmm ma lo chiami tu?- -Ahhhhh ahhhh, no tu- -Io- -Tu- -Io- -Tu-. Katy salutò i ragazzi, dicendo che l’avrebbe raggiunti, il tempo di riaccompagnare Rory in albergo. Durante il tragitto, le due rimasero in silenzio. Il freddo pungente adesso sembrava passato e Rory si era calmata, assaporando il gelo che colorava le sue guance di rosso. -Siamo arrivate- -Sto meglio Katy, mi son ripresa- -Sicura?- -Si, ti ringrazio, salgo sù, caffè e letto. Promesso- -Lo chiamerai?- -Non lo so- -Io lo farei, solo per rivederlo quello sguardo- -E se fosse cambiato? Dico quello sguardo- -Allora non ci sarebbe più niente da rimpiangere- -Giusto- -Notte Rory- -Notte Katy-. Rory si guardò intorno e un ragazzo la salutò; era lo sposino dell’ascensore. -Scusaci se ti abbiam fatto scappare- -Oh no, no, ma figurati l’avrei fatto anche io in ascen...o meglio non lo so...insomma non c’è niente di male, ecco- - Siamo sposati da poco e ogni tanto ci prendono dei momenti hot- -Sono felice per voi- -Sei riuscita a trovare il tuo amico?- -Chi?- - Il mio omonimo- -Ancora no- -Che aspetti? Muoviti gli ascensori di notte sono meno affollati- Rory avvampò e sorrise a quel ragazzo mentre se ne andava. Il nome Jess era una garanzia.

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Capitolo 5
*** Philly's Night ***


Adesso era nuovamente da sola, in stanza. La sbronza era passata, o meglio c’era ancora qualche barlume nella tempia che pulsava, ma il peggio era passato. Era dai tempi che usciva con Logan che non prendeva una sbornia triste..... ma la città, la vicinanza con Jess e soprattutto il fatto di averlo rifiutato l’ultima volta che l’aveva visto, l’aveva spinta verso il mondo dei ginger martini. Ma perché era stata così scema? Rifiutarlo per un altro uomo che poi avrebbe rifiutato? E così si erano persi di nuovo e soprattutto era l’unico con il quale non aveva fatto l’amore. Eh sì che era il più sexy il caro Jess....ma Rory lo sapeva, preferiva darsi a chi le dava sicurezza..... Jess sarebbe potuto sparire il giorno dopo, non perché non la volesse, ma perché era fatto così, risolvere i problemi fuggendo era la migliore maniera. Appoggiò la testa al cuscino e pensò al loro pic-nic, sul ponte, l’asta dei cestini.....oh Jess, in quel momento stavo ancora con Dean, ma tu eri così adorabile......erano i primi sguardi tutti per noi quelli-. Una lacrima le scese giù come una biglia e fu solo in quel momento che capì di avere una necessità. Rory, impulsivamente, prese il cellulare e scorse la rubrica. Eccolo il numero. Bene. Lo chiamo? No. Sono a Philly, lo devo pur chiamare. Magari non c’è ....ok....lo chiamo. Lentamente Rory spinse il polpastrello contro il pulsante verde e la chiamata partì. Sembrarono interminabili quei secondi scanditi dal suono dell’attesa. Jess non rispose e il cuore di Rory cominciò a sussultare sempre più -Non mi vuole....è finita-. Non potendo sopportare un pensiero del genere, pensò di tornare giù al bar.....-oppure potrei richiamare.....Di nuovo, Rory, forza, non mollare tu stavolta- . Niente solo interminabili suoni. Rory decise che la partita non sarebbe finita lì; chiamò un taxi e corse giù ad aspettarlo –E’ la mia ultima possibilità...se il suo sguardo è cambiato, chiudo-. Il taxi arrivò abbastanza velocemente e Rory salì indicando la strada dove Jess lavorava .Se la ricordava perfettamente, nonostante il tempo passato. Dopo circa un quarto d’ora arrivò davanti alla struttura. Era tutto buio, non c’era nessuno...e ora? Che scema, che stupida! . Il taxi partì e Rory provò di nuovo a chiamare, deciso, l’avrebbe chiamato per tutta la notte....alla fine avrebbe risposto....è sicuro. -Dai Jess....non fare il solito sbruffoncello del cavolo, come mi stai antipatico quando fai così- -A me invece stai antipatica quando vuoi piacere a tutti...sei odiosa lo sai?- Il tempo di girarsi e di vederlo nella sua giacca, con quello sguardo beffardo. Rory era come imbambolata -Perché non...risp...- -Mi chiamavi?- -Non è più il mio numero...non ricordi lo cambio spesso, no?- -Jess....- Gli corse incontro e lo abbracciò, forte, con il corpo perfettamente aderente a quello del ragazzo. -Pensavo fossi arrabbiato con me...per come sono andate le cose l’ultima volta- -Sono molto arrabbiato....però è stato troppo bello sapere che quel cretino del tuo ex s’è beccato un rifiuto....per fortuna non sei diventata la signora “country club”- -Jess- -Son convinto che come moglie di quel fantoccio saresti durata anche diversi anni....ma sappi che comunque ti sarei venuto a riprendere....magari sarebbe stato faticoso, ma ti avrei convinto con il tour delle tavole calde di Philly...imperdibile- -Jess- Rory gli prese la faccia tra le mani; si soffermò a guardare i suoi lineamenti...così sensuali e i suoi occhi scuri, quanto lo era mancato. All’improvviso Jess si scostò- -Non ti bacerò adesso, mia cara....sono ancora arrabbiato....mi devi offrire un dolce prima, ho fame!”. Rory guardò Jess e di nuovo gli prese il braccio, ridendo -Che scroccone!-

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