Big love

di starmoon
(/viewuser.php?uid=88969)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Feigned sleep ***
Capitolo 2: *** Sfida al sapore di fragola ***
Capitolo 3: *** Il nostro colore ***
Capitolo 4: *** I'll promise ***
Capitolo 5: *** Picnic ***
Capitolo 6: *** Febbre fredda ***
Capitolo 7: *** Gelosia ***



Capitolo 1
*** Feigned sleep ***


Prima che iniziate a leggere premetto che è la prima volta che tratto di mango o anime, ma ho voluto fare un piccolo esperimento, ogni storia è legata ad un immagine che ho trovato su internet. Spero vi piaccia! buona lettura... :) 

 

 

Feigned sleep

 

L'estate era alle porte, la gilda come al solito era piena. Gajeel entrò dirigendosi verso il solito tavolo. Stranamente ne Natsu ne Gray erano li. Fece un smorfia, aveva voglia di una bella rissa. Lily si sedette sul tavolo con fare serio. Gajeel cercava con lo sguardo qualcuno. 

Lily: chi stai cercando?

Gajeel deglutii di colpo, colto in fragrante, come un bambino che ruba le caramelle. Nelle sue guance un leggero rossore rispose per lui, Lily annui con la testa. 

Lily: perché non chiedi a Jet? è laggiù 

Gajeel fece un smorfia. 

Gajeel: chiedere cosa? non m'interessa dove sia quel gamberetto

Lily scosse la testa, Gajil non voleva proprio cedere, nonostante avesse provato in tutti i modi di fargli notare che chiaramente lui era interessato alla ragazza, se ci si metteva era peggio di Natsu. 

Mira apparse nella visuale del ragazzo, aveva uno strano sorriso in volto. 

Gajeel: che hai da fissare? 

Mira allargò il sorriso porgendo la tazza sul tavolo. 

Mira: Levy-chan è al piano di sopra non si sentiva molto bene- …senza smettere di sorridere l'albina andò via soddisfatta. Gajeel era diventato rosso come un pomodoro. 

Lily: te lo detto che lo sanno tutti

Lily si alzò in piedi e con un balzò arrivò a terra andando verso le scale. 

Gajeel: dove stai andando? 

Lily: a vedere se Levy-chan sta bene 

Gajeel scosse la testa e poi si guardò in torno con fare sospetto e quando notò che nessuno stava facendo caso a lui lo seguii silenziosamente verso l'infermeria. 

Mira ritornò dietro al bancone, Lisanna la guardava con fare sospetto. 

Lisanna: la tua faccia mi dice che ne hai fatta una delle tue 

Mira si portò le mani sul volto felice. 

Mira: niente di che ho solo dato una piccola spinta 

Lisanna sorrise poco convinta. 

 

 

Gajeel entrò silenziosamente in infermeria, ma i lettini era tutti vuoti, si sentii tirare i pantaloni dai piedi, abbassò lo sguardo notanti Lily che lo richiamava e indicava un angolo della stanza. Levy era seduta a terra con un libro in mano e gli occhi chiusi. Gajeel arrossii di colpo, non l'aveva mai vista in quel modo, così piccola e indifesa, senza che potesse rispondergli alle sue battute, senza avere quegli occhi puntati sui libri anziché nei suoi. Si avvicinò cercando di non fare rumore, controllò che non ci fosse nessuno e poi scivolò a terra accanto alla ragazza. Passò un braccio intorno al collo di Levy cercando di non svegliarla. Con una mano passò delicatamente sopra i capelli di lei, senza rendersene conto sentii il loro profumo, così dolce, sapeva di qualcosa che lui non aveva mai sentito, qualcosa di buono, come un frutto che era concesso di conoscere solo a lui. Chiuse gli occhi inebriandosi di quel profumo. Sentii qualcosa di morbido da lato sinistro e notò che Lily aveva preso un cuscino e si era addormentato. A quel punto Gajeel poggiò la testa sul muro chiudendo gli occhi cercando di dormire pure lui, non gli importava se una volta svegliata gli avrebbe urlato contro, non gli interessavano i commenti degli latri membri della gilda, adesso voleva stare soli li a sentire il profumo di Levy e tenera stretta a se. Levy sentii la mano calda del drago accarezzarle i capelli, si era svegliata non appena aveva sentito dei passi, ma non aveva il coraggio di dirgli di essere sveglia o meglio non gli andava proprio di alzarsi da li, cullata dal ragazzo che le piaceva, da quel mago così ostinato a nascondere quello che provava, così decise di prendersi un pezzetto di quel romanticismo, anche se sapeva che Gajeel non avrebbe mai saputo che lei era sveglia. Sorrise prima si lasciarsi cullare nuovamente tra le braccia di morfeo. 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Sfida al sapore di fragola ***


Sfida al sapore di fragola 

 

Lucy stava seduta al bancone, Mira puliva i bicchieri mentre Lisanna li riposava nella dispensa. Lucy martellava il dito sul bancone annoiata. Cana le diede una pacca sulla spalla. 

Cama: Yoiii Lucyyyy-chann 

Cana sembrava veramente brilla, come il suo solito, teneva abbracciata una piccola botte. Lucy la guardò annoiata, quella giornata proprio sembrava non avere nessuna svolta interessante, le missioni erano tutte occupate e lei si era ritrovata sola senza nulla da fare, non aveva nemmeno ispirazione per continuare i suoi romanzi. Mira cerco di tirarle su il morale, ma senza successo. 

Mira: dai Lucy-chan vedrai che qualche missione arriverà 

Lucy mise la testa sul bancone sospirando, di lato poteva vedere Natsu e Gray combattere, sbuffò, avrebbe davvero voluto essere come loro, sempre attivi e pieni di allegria. 

Lucy: persino Levy è in missione…ed Erza ufff 

Mira sospiro e si guardò complice con Cana, la mora le fece l'occhiolino. 

Cana: ascoltate che ne dite di una sfida? 

Cana sembrava essersi ripresa, Lucy la guardò sconvolta, non capiva come facesse a riprendersi così in fretta. 

Natsu e Gray si voltarono verso Cana, così come tutti gli altri nella gilda. 

Cana: scommetto un boccale pieno che nessuno riuscirà a baciare Lucy 

Lucy stava quasi per cadere dalla sedia, si voltò con occhi infuocati nella direzione della mora. 

Lucy: sei pazza? 

Cana: andiamo tanto non accetteranno gli fai troppa paura…- Lucy non sapeva se essere lusingata o offesa da quelle parole. 

Gray ci pensò un attimo. 

Gray: questa è un sfida difficile 

Natsu guardò Gray confuso. 

Natsu: che vuol dire?

Gray si mise una mano sul volto rassegnato, l'ingenuità di Natsu superava ogni cosa. Gray allora fece un ghigno, nella sua mente qualcosa era spuntato, un idea. 

Gray: scommetto che non riusciresti mai a baciare Lucy 

Natsu in un primo momento rimase immobile, poi divenne rosso come un pomodoro incapace di dire qualcosa, dopo invece un senso di rabbia lo pervase. 

Natsu: io posso fare tutto…- Urlò Natsu al suo migliore amico/nemico. 

Gray: vediamo 

Elfman: Natsu fagli vedere cos'è un uomo

Vari fischi si sentirono per tutta la gilda. Natsu sentii gli sguardi di tutti puntati su di lui, il colorito del volto era ormai più scuro dei suoi capelli stessi. 

Senza rendersene conto camminò verso il bancone come un automa. Lucy sussultò vedendolo arrivare. 

Lucy: aspetta….cosa… 

Lucy si alzò dalla sedia in preda al panico, Natsu era a pochi metri da lei, bastavano due passi e sarebbero stati a pochi centimetri. Natsu era rosso in volto, e Lucy non ne era da meno, solo sentiva le gambe cedere e il cuore galoppare ancora più velocemente. Natsu era in preda al panico, non sapeva nemmeno da dove cominciare, ma non voleva perdere, non di fronte a tutti. Lucy notò che il ragazzo se ne stava li immobile terrorizzato, per un attimo abbandonò l'imbarazzo e la paura. Non credeva di fare un effetto così terribile. Si avvicinò al ragazzo prendendo con forza la sua sciarpa, si mosse senza pensarci. Poggiò la sciarpa sulle labbra del ragazzo e ci poggiò le sue. Natsu spalancò gli occhi sorpreso, nonostante la sciarpa poteva sentire le labbra morbide di Lucy sulle sue. Prima che si rendesse conto che si stava baciando con Lucy, la ragazza era già alle sue spalle che camminava svelta verso l'uscita. Natsu guardava sconvolto i volti di Cana e Mira che lo fissavano furiose. 

Mira: cosa stai aspettando? 

Natsu scosse la testa come a riprendersi da una ipnosi. 

Cana: potevi metterci più passsssionnneee 

Cana alzò la botte in aria, era tornata brilla. Natsu si voltò di scatto verso la porta correndo verso essa. Uscito notò Lucy che andava via, correndo il più veloce che potesse arrivò ad un passo da lei, le afferrò un polso. Lucy si voltò di scatto sorpresa di vederlo. 

Lucy: cosa vuoi? 

Sembrava leggermente furiosa, Natsu si portò una mano alla testa grattandosi per l'imbarazzo. 

Natsu: ecco io insomma…

Lucy sbuffò furiosa. 

Lucy: se proprio sono così orribile perché hai accettato? 

Natsu corrucciò la fronte. 

Natsu: cosa? no no 

Natsu si avvicinò alla ragazza. 

Natsu: ecco insomma…mi ero bloccato non..non perché tu sei brutta…cioè insomma.. e che…a al diavolo

Natsu afferrò Lucy per le spalle e l'avvicinò a se, poggiando le sue labbra sulle sue, questa volta non c'era nessuna sciarpa a separarli. I loro volti erano rossi, gli occhi chiusi. Lucy intrecciò le braccia al collo del ragazzo assaporando tutto di quel bacio, era come se ne avesse bisogno più dell'ossigeno stesso. Natsu fece scivolare le mani lungo le braccia fino ad arrivare alla vita di Lucy stringendola a se. Si staccarono dopo quelli che sembravano secondi infiniti. Natsu era completamente rosso, mentre Lucy abbassava lo sguardo per non far vedere il rossore sulle guance. 

Lucy: al…allora? 

Lucy chiuse gli occhi per paura delle reazione del ragazzo. Natsu cercò di ritornare in se, sembrava che oggi proprio fosse nelle nuvole. 

Natsu: sai di fragola 

Lucy alzò lo sguardo stupita, non si aspettava un'affermazione così da lui. Sorrise felice e allo stesso tempo imbarazzata. 

Natsu: che ne dici di tornare dentro? 

Lucy annuii. 

"no questa non è certo una giornata normale" pensò la maga stellare prima di entrare dentro la gilda. 


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il nostro colore ***


Il nostro colore 

 

 

Erza fissava il tramonto di fronte a se, l'oceano era immenso, non aveva mai visto qualcosa di più bello, quel blu scuro che si fondeva con i raggi forti del sole, un miscuglio tra rosso e blu. Le sue guance si imporporarono leggermente di rosso, aveva un solo volto in mente, non erano bastati i mesi, gli anni a fargli dimenticare quel volto. Chiuse gli occhi respirando l'aria di mare che le inebriava il corpo. Li riaprii, quasi avesse paura che quello che avesse di fronte svanisse, anche lui, come aveva fatto jellal. Erza poggiò la testa su uno scoglio sulla spiaggia, erano almeno due ore che era li fissa. Ogni sera aspettava quel momento, come fosse un appuntamento.
Jellal: questo posto mi ricorda noi 

Erza scattò in piedi spaventata, non era sorpresa di essere colta in fragrante nel suo nascondiglio segreto, ma era stupita nel constatare che era proprio lui che l'aveva trovata. 

Erza: come hai fatto… 

Jellal: ho tirato a indovinare 

Jellal mentii, non gli andava di essere preso per stalker visto che l'aveva seguita da quando era uscita dalla gilda e si era diretta in quel piccolo pezzo di paradiso. 

Erza: quindi cosa ci fai qui? 

Un leggero rossore comparse nuovamente sulle guance della ragazza, Jellal si sedette dove prima c'era Erza, lei scivolò nuovamente nella sabbia appoggiando la schiena sullo scoglio accanto a lui. 

Jellal: è bellissimo

Jellal fissava il tramonto di fronte a se, mentre Erza si perdeva nell'osservare il suo profilo, lo voleva incidere nella mente, perché aveva paura che un giorno o l'altro non lo avrebbe più rivisto. 

Erza: andrai via di nuovo? 

Erza si portò la mano al petto, lo sentii battere più forte, aveva paura, paura che lui le rispondesse quello che temeva. 

Jellal: no 

Erza spalancò gli occhi e Jellal si voltò verso di lei con un sorriso sul volto. 

Jellal: credo che sia ora di smettere di scappare 

Erza lentamente si avvicinò a lui, le veniva naturale, come se gli occhi blu scurissimi del ragazzo la imploravano di farlo, Jellal poggiò una mano sulla spalla destra di lei. Erza sentii il calore della sua mano quasi a perforargli la maglia nera, la sue pelle bruciare al suo tocco. Alzò la mano per sfiorare la guancia di lui, quella dove aveva quel tatuaggio che lo caratterizzava. Il volto di lui si fece serio. 

Jellal: una volta che accadrà non torneremo più indietro lo sai questo? 

Erza annui, era stanca di aspettare, di aspettarlo, non le poteva chiedere ancora tempo, perché aveva già finito le lacrime e anche esso stava per terminare. 

Erza: mi stai chiedendo di aspettare ancora? 

Ironizzò la ragazza, lui fece un piccolo ghignò innocente e si avvicinò a lei tagliando completamente quei pochi centimetri che lo dividevano da lei. Erza rimase con la mano in aria non sapendo come reagire. Le labbra di lui premevano delicatamente sulle sue. Socchiuse gli occhi decidendo di lasciarsi andare, in fondo era quello che aveva sempre voluto.


 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I'll promise ***


I'll promise




https://www.youtube.com/watch?v=ga94wVeFBac

Lucy strinse i pugni talmente forte che non riusciva più a sentire il dolore che si procurava alle ferite. Sbattè forte le mani su quella barriera che la separava da lui. Poteva vedere il suo volto, i suoi occhi inchiodati ai suoi, eppure quella barriera la bloccava, le impediva di toccarlo. Le lacrime iniziarono a scendere copiose sulle sue guance bruciandole i piccoli graffi. Doveva essere una semplice missione, ma si era trasformata nel loro incubo. Natsu diede un pugno con tutto se stesso alla barriera, qualcosa che nemmeno il suo fuoco riusciva a distruggere. Lucy abbassò il capo ormai sconfitta, aveva perso le speranze. La testa le girava copiosamente, l'ossigeno in quella specie di gabbia stava finendo. Natsu gridò il suo nome per impedirle di svenire. 

Natsu: Lucy…Lucy guardami…LUCY 

La ragazza alzò di colpo lo sguardo, non aveva più forze. 

Lucy: Natsu… 

Un sorriso amaro increspò le labbra della maga, Natsu spalancò gli occhi, non poteva mollare adesso, non se lo sarebbe mai perdonato, non  poteva perderla. Diede un altro pugno, uno altro ancora. Lucy guardava quelle mani cercare di raggiungerla, doveva fare qualcosa anche lei, doveva provarci, non poteva non rivedere il sorriso allegro del suo compagno, non poteva andarsene per sempre, non poteva abbandonarlo. Dal suo corpo uno strano bagliore fece chiudere gli occhi ad entrambi. Lucy notò una piccola crepa nella barriera, proprio nel punto dove lui aveva colpito ripetutamente. Prima di socchiudere gli occhi per la mancanza di aria diede un leggero pugno in quel punto, indicando a Natsu la loro via di fuga.

Natsu: aspettami Lucy 

Natsu alzò il gomito, preparandosi, non poteva usare il fuoco, non voleva ferirla ancora. Con tutta la sua forza diede un pugno nel punto indicato dalla maga. In pochi istanti la barriera divenne visibile, ma ormai in pezzi. Lucy era a terra, guardava il cielo azzurro e respirava freneticamente. 

Lucy: ci sei riuscito 

Natsu si gettò a terra stanco, ormai privo di forze, intrecciò le mani con quelle di Lucy, voleva sentirla vicina, voleva sentire quel calore che amava tanto. Sorrise, Lucy lo osservò girando la testa di lato. Sorrise anche lei, questa volta veramente, di felicità. Natsu fece un respiro profondo. 

Natsu: te lo promesso no? 

Lucy annuii stringendo più forte la mano del ragazzo. 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Picnic ***


Picnic 

 

Levy bussava incessantemente alla porta della maga binda. Lucy si alzò svogliatamente dal letto, era domenica che non aveva proprio voglia di andare in missione. In un primo momento pensò che fosse Natsu, ma poi si ricordo che il mago preferiva la finestra. Sconsolata e esausta dalla missine del giorno prima andò lentamente verso la porta, quando aprii un cestino le occupò tutta la visuale. Levy fece un enorme sorriso entrando in casa della ragazza senza che lei potesse ribattere. 

Levy: preparati abbiamo cinque minuti di tempo 

Lucy si massaggiò la tempia, era davvero stanca. 

Lucy: per fare cosa…Levy-chan

La ragazza aveva presa a prendere dei vestiti a casa dal suo armadio. 

Levy: Natsu e gli altri ci stanno aspettando per un picnic con i fiocchi

Lucy sbadigliò.

Lucy: deduco che sia opera di Erza 

Levy fece una risata prima di porgere i vestiti alla migliore amica. 

Levy: ti aspetto fuori Lu-chan 

Lucy annui, non aveva via di scampo d'altronde. Infilò velocemente i vestiti e prese le sue chiavi, non usciva mai senza. Si richiuse la porta dietro le spalle  e scese le scale. Alla porta c'erano quasi tuttI: Erza ovviamente, Natsu, Happy, Wrndy, Gray, Gaajil, praticamente tutti. 

Quando arrivarono sul prato Erza poggiò a terra un enorme tovaglia color ciliegio. 

Lucy: certo che ha fatto le cose in grande.. 

Levy che era accanto a lei sorrise divertita, in lontananza aveva notato i ragazzi giocare a palla a volo, Erza corse da loro, magicamente con l'armatura li fece volare via. 

Erza: nessuno dico nessuno rovinerà il mio quarto primo picnic 

Lucy e Levy risero preoccupatissime. 

Erza: iniziamo?- disse poi la maga dai capelli rossi verso le due che fissavano la scena impietrite. 

Levy: certo 

Il pranzo era delizioso, Elfman era sparito con Evangeerin da almeno una bella ora, Levy rincorreva Gaajil che le aveva rubato il libro da sotto il naso, Laxus ascoltava di malavoglia i pettegolezzi di Mira, ma non aveva scelta altrimenti l'albina avrebbe trovato il modo di vendicarsi. Lucy si ritrovò a guardare nel punto dove Natsu e Gray combattevano, li invidiava da morire, avevano dormito quasi quanto lei e avevano tanta di quella energia che bastava per tutti i maghi. 

Gray: allora fiammifero hai capito cosa devi fare? 

Natsu gli lanciò un pugno, ma Gray lo schivò cercando di lanciargli un calcio, che il rosato parò con il braccio. 

Natsu: si si…mi ricordo perfettamente quello che devo dire 

Natsu divenne rosso come un pomodoro, si era subito pentito di aver chiesto consigli a Gray. Fece un enorme sospiro voltandosi verso la tovaglia, era la sua occasione, Lucy era da sola, Erza si era allontanata un attimo. Cercando di non farsi notare arrivò da lei, Lucy sembrava assorta nei suoi pensieri. Si sedette accanto e Lucy si voltò accorgendosi della sua presenza. 

Lucy: Ei Natsu 

Il tono di voce era stanco, privo della solita allegria che emanava. Natsu la guardò confuso, poi riflette un attimo e si ricorda della missione del giorno prima. 

Fece un enorme sospiro prendendo tutto il suo coraggio. 

Natsu: sentii Lucy io… volevo dirti che tu…cioè tu mi pica…piaciii moltoo

Natsu sentii qualcosa di morbido sulla spalla, si voltò con un movimento rigido. Lucy si era appoggiata a lui e aveva gli occhi chiuse. Natsu si sentii da un lato sollevato per via della troppa paura della reazione della maga e da l'altro lato un po' deluso. 

Lucy: anche tu

La voce impastata fece capire che Lucy stava dormendo, probabilmente aveva scambiato le sue parole per un sogno, sorrise imbarazzato, forse non era riuscito a dichiararsi, ma almeno adesso sapeva che anche lei provava lo stesso. 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Febbre fredda ***


Febbre fredda 

 

 

Juvia si nascondeva dietro un cespuglio seguendo ogni spostamento di Gray. Ormai il mago di ghiaccio aveva imparato a riconoscere le mosse della maga, ma faceva finta di niente. Una piccola goccia di pioggia arrivo sul naso del mago, alzò gli occhi al cielo e notò che stava iniziando a piovere incessantemente, strinse gli occhi con il contatto all'acqua e si affrettò ad arrivare sotto un tetto di qualche bar. Nel frattempo aveva dimenticato che la maga della pioggia era sotto l'acqua. Quando gli venne in mente corse nuovamente sotto la pioggia alla ricerca di quel cespuglio. 

Gray: che stai facendo ancora li sotto? 

Juvia alzò gli occhi sul ragazzo. 

Juvia: Juvia non voleva seguirti Juvia…ecco 

Gray: voglio dire cosa ci fai ancora sotto l'acqua ti prenderai un malanno 

Juvia spalancò gli occhi arrossendo totalmente. Non credeva che potesse preoccuparsi tanto per lei. 

Juvia: ma Gray-sama io sono una maga dell'acqua non mi succede niente 

Gray sbiancò di colpo, aveva ragione, lei stessa era capace di far piovere. Poi pensò di cercare una scappatoia, non gli andava di fare la figura dell'imbecille. 

Gray: hai sempre un corpo quindi puoi ammalarti vieni 

Prese la mano della ragazza facendola alzare da terra, si avviò verso la sua casa, non era lontana ed era la soluzione migliore, certo era fastidioso dover camminare sotto la pioggia con una camicia leggera di sopra, senza rendersene conto iniziò a sentire freddo. 

Juvia: Gray-sama stai bene?

Gray si fermò di colpo starnutendo. 

Gray: non ci credo

Parlava in modo impastato, le guance erano completamente rosse. Juvia si avvicinò al ragazzo mettendo la piccola mano destra sulla fronte di lui, spalancò gli occhi non appena costatò che aveva la febbre e anche alta. 

Juvia: Gray-sama ha la febbre 

Gray scosse la testa con fare testardo. 

Gray: sono un mago del ghiaccio non sento freddo 

Juvia sospirò e prese la mano del ragazzo incamminandosi verso la casa di lui, l'aveva seguito così tante volte che la sapeva a memoria. Arrivati dentro Gray si buttò sul divano blu congelando. 

Juvia: Gray-sama hai delle coperte? 

Gray si voltò verso la ragazza, stranamente aveva tolto il cappotto e il cappello, aveva solo un vestitino davvero carino, e i capelli morbidi coprivano le spalle seminude. Scosse la testa per non pensarci, non era da lui pensare queste cose della ragazza. 

Gray: non ho freddo ho caldo 

Juvia si avvicinò al ragazzo, la temperatura si era alzata di molto, fece per togliere la mano dalla fronte del mago ma lui l'afferrò senza pensarci. Gray si rese conto di essere davvero vicino alla ragazza. Si scostò e Juvia involontariamente finì seduta sul divano. Gray cercò di togliersi la camicia, ma si sentiva troppo in imbarazzo, non riusciva nemmeno a capire dove fossero i bottoni, era come se avere quella ragazza a pochi centimetri da lui lo mandava in tilte, si voltò verso di lei, aveva il viso completamente rosso. 

Gray: cosa ti prende ora? 

Sembrava un bambino che metteva il broncio. Juvia sospirò riprendendosi, si avvicinò al ragazzo sbottonando la camicia lentamente cercando di non svenire ad ogni bottone. Gray si immobilizzò al tocco caldo della ragazza, non immaginava che potesse dargli una sensazione simile. Senza aspettare che lei finisse allungò la mano e la poggiò sulla testa di lei spingendola piano verso di se fino a sfiorare le sue labbra. Un bacio inizialmente casto, ma poi per via della passione o forse febbre sentiva di volere di più. Gray la strinse di più a se, mentre lei ancora non riusciva a realizzare che fosse vero. All'improvviso Juvia si ritrovò tra le gambe il volto di Gray addormentato. La maga sospirò. 

Juvia: a juvia piaceva 

Le guance della maga arrossirono al solo pensiero di pochi secondi fa e in cuor suo sperava che quel gesto fosse fatto per amore e non per via della febbre. 

 

Il giorno seguente. 

Alla gilda erano presenti pochi maghi, la pioggia non era finita e Gray si stava annoiando, mancavano persino Natsu e Lucy. Erza entrò camminando verso il ragazzo. 

Erza: dannazione non posso andare nemmeno in missione con questo tempo…non è che è Juvia vero? 

Gray al sentire nominare quel nome avvampò, cosa che la maga dai capelli rossi notò subito. 

Erza: Cosa ti succede Gray? 

Domandò lei con fare malizioso. 

Mira si avvicinò al gruppo silenziosamente. 

Gray: nulla sono che non credo sia lei visto che pioveva anche ieri e lei era tranquilla 

Erza: hhho e che ci facevi con lei? 

La parte peggiore di Erza a volte usciva fuori torturando le sue povere vittime. 

Mira: dai Erza-chan lascia stare Gray e poi è impossibile che sia Juvia visto che sta male 

Gray guardò l'albina preoccupato. 

Mira: non lo sapevi ha la febbre questa mattina lo rispedita dritta a casa. 

Mira se ne andò con un sorriso soddisfatto, se Erza li spronava a parlare lei li mandava dritti dritti a concludere qualcosa. 

Gray si alzò dalla sedia uscendo dalla gilda sotto gli occhi divertiti delle due maghe. 

 

Arrivò a destinazione, ma non aveva il coraggio di aprire, non era da lui avere paura.

Bussò piano, quasi come se non volesse farsi sentire. La porta si aprii, Juvia aveva un enorme pigiamone rosa con dei cuori stampati,Gray sorrise nel vederla conciata così. 

Gray: mi dispiace se stai male…pensavo che non prendessi la febbre 

Juvia: Juvia credeva di no

Juvia piagnucolò, Gray entrò in casa e richiuse la porta alle spalle. Questa volta si sarebbe preso cura lui di lei. 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Gelosia ***


Gelosia 

 

Lucy stiracchiò le braccia verso l'alto, non era l'unica a cui dava fastidio viaggiare sempre. Cercò con lo sguardo il suo compagno e lo trovò a terra sfinito. 

Lucy: andiamo natsu prima finiamo prima torniamo a casa 

Trascino il ragazzo fino all'uscita della stazione. La città era simile a una piccola cittadina medievale. 

Lucy: Ei Natsu ricordi come era il mago che cerchiamo? 

Natsu guardò il foglio con la missione. 

Natsu: dice solo che ha un enorme tatuaggio sulla faccia 

Lucy cercò tra i vari passanti, non sarebbe stato facile trovarlo. 

- maghi di Fairy Tail vi stavamo aspettano 

I due magni e Happy si voltarono, un ragazzo dai corti capelli castani e due grandi occhi blu si avvicinò a loro. 

- sono Dorian…ho chiesto io il vostro aiuto quel mago ha truffato molti dei miei concittadini 

Natsu: non preoccupati faremo il possibile

Mentre Natsu parlava fiero di se non si accorse che il moro non lo stava minimamente ascoltando, troppo preso ad adulare la sua compagna. 

Dorian: non sapevo ci fossero maghe così belle 

Sulla fronte di Natsu spuntò una vena di nervi che pulsava nervosamente. Non si capacitava come non gli stesse dando retta per fare complimenti alla sua migliore amica. 

Iniziarono la ricerca per tutte le vie di quella cittadella, Natsu stava perdendo la pazienza, camminava dietro furioso, mentre a Lucy si gustava tutti i complimenti. 

Happy: Ne Natsu quello non è il mago che cerchiamo? 

Happy indicò un tizio incappucciato con un grande tatuaggio in volto.

Natsu: hai ragione 

Natsu si lanciò sul tizio che scappò immediatamente, corse dietro al tizio fino a finire in un vicolo ceco. Lucy raggiunse il compagno seguita da Dorian. Natsu soffio del fuoco e colpii il mago. 

Lucy chiamò Virgo. 

Lucy: puoi costruire una buca profonda per impedirli di scappare? 

Virgo fece come gli era stato chiesto. 

Dorian: oh Lucy-chan come sei forte. bella 

Natsu si sedette a terra riflettendo, non lo sopportava più, ad ogni suo complimento gli veniva voglia di tirargli un pugno, in un attimo un idea folle gli passò per la testa. 

Natsu: ne Lucy puoi venire un attimo qui? 

Lucy titubante si avvicinò al compagno, Natsu le afferrò il polso facendola cadere su di lui. Lucy si ritrovò tra le braccia del mago e le sue labbra su quelle di lui. Diventò rossa per l'imbarazzo, il cuore sembrava volerle uscire dal petto e per fortuna era già seduta altrimenti sarebbe crollata. Natsu si allontanò da lei alzandosi e iniziando a camminare verso l'uscita del vicolo ceco. 

Natsu: lei è la mia compagna trovatene un'altra 

Natsu sparii dietro l'angolo con un ghigno divertito sul volto. 

Happy: Natsu ti piace Lucy!!! 

L'amico iniziò a volare felice intorno a lui, finchè lui non lo afferrò per una zampa e porto il suo viso di fronte al suo. 

Natsu: shiii 

Indicò di far silenzio con il dito e si incamminò nuovamente. 

Lucy era rimasta a terra perplessa e confusa. 

Dorian: che peccato 

Dorian consegnò nelle mani della ragazza la ricompensa. Lucy si alzò e uscii di li alla ricerca del rosato. 

Lucy: quando lo trovo lo distruggo 

Lucy si incamminò, ogni passo sembrava quello di un elefante. 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2653318