Storia di un doujinshi club

di the world ends with d
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un club difficile ***
Capitolo 2: *** ehm, certo ***
Capitolo 3: *** cose strane ***
Capitolo 4: *** mai guardare troppo you tube ***
Capitolo 5: *** facepalm ***
Capitolo 6: *** Mezzanotte passata...credo ***
Capitolo 7: *** Mattina presto ***
Capitolo 8: *** Papà ***
Capitolo 9: *** Flashback parte 1 ***



Capitolo 1
*** un club difficile ***


-Ho un’ idea geniale!- grido ad un certo punto, -potremmo scrivere un doujinshi su una ragazza cieca e muta che si innamora e fidanza col tizio più bello e figo della scuola!- Kyouya mi guarda perplesso e per mia sfortuna Hiiko è agli allenamenti di kendo, -no, troppo banale, perché non scrivi della ragazza più bella che si fidanza col più bello- me lo dice con il suo solito tono calmo e distante. – ti odio quando mi dici così stupido moicano!- si alza in piedi di scatto mi prende per il colletto è mi urla in faccia- chi sarebbe il moicano?!?!?!- mi lascia il colletto con il viso da criminale e ho come l’impressione che mi ucciderà – non ho ancora capito perché darti del moicano ti da fastidio, in fondo è vero che lo sei hai la cresta ed il resto; comunque mi devi dare una mano con questa storia ok!- mi guarda storto – no, non lo devo fare, scrivi uno shonen per una volta, attireresti più persone.- ahhh io ci rinuncio, tu non mi aiuterai a scrivere uno shoujo vero?- si alza, si avvicina alla libreria e prende l’ultimo numero di naruto, poi si risiede e mi dice – vedi questo volume, questo è oro ed io voglio arrivare a scrivere oro- so che non dovrei dire ciò che sto per dire ma non riesco trattenermi – no quello non è oro, la versione gold dell’ultimo non l’hanno ancora fatta!- sono morta, dite ai miei genitori che gli voglio bene e che sono morta in pace facendo ciò che più mi piace.
Hiiko entra dalla porta felice e sudato, ma la sua euforia si ferma vedendo che Kyouya è sopra di me e mi sta strangolando – di chi è la colpa?- -come d… ch.. è. La col…? mi st… str…a…a..a- non riesco a parlare – è per una buona causa, persone che fanno battute come le sue dovrebbero soccombere.- Hiiko guarda senza speranza la scena, - lo so che me ne pentirò ma… che cosa ha detto? Volevo lavare i panni e quindi ho messo il volume di bleach in lavatrice?- dopo averlo sentito parlare Kyouya stringe la stretta al collo -a….a….a… i..u..t..- -dai lasciala stare se no ci muore veramente- grazie a queste parole incitanti Kyouya molla la presa e io corro dietro Hiiko.- intanto quello stupido moicano mi guarda a mo’ di lupo e comincia – ho detto che naruto è oro tenendo l’ultimo volume uscito in mano e lei ha detto che quello gold dell’ultimo non è ancora uscito, e mi ha chiamato moicano!- io, ancora dietro le gambe di Hiiko, mi ribello – ma tu sei un moicano!- -non è vero!- -sì- -no- -si –no- -sì che lo sei!-  BAM, Hiiko sbatte il piede sul pavimento con un’ evidente esasperazione – ora basta- lo dice con quel tono controllato che ti fa sempre pensare al peggio –tu smettila di fare battute orrende e tu, beh sì, tu sei un moicano. E ora rimettetevi al lavoro.- mi rimetto alla mia postazione, sopra il tatami gigante che ho portato, il quale funge da sedia gigante per tutti, il tavolo è messo sopra ad esso spinto all’estrema destra, ma in centro così ché possiamo starci tutti e tre usando pure il tavolo, sopra di quest’ultimo ci sono tre computer portatili, dei bozzetti , un portapenne ed un orologio che segna le 4 e mezza. –come mai sei già tornato dagli allenamenti?- la voce di Kyouya si fa seria,succede ogni volta che si concentra che succede a sua volta ogni volta che c’è Hiiko,- il mio senso di mamma prudeva- io sogghigno, Hiiko è più grande di noi di un anno ma è stato bocciato, è una persona calma di solito però non ti fa venire voglia di stuzzicarlo, per fortuna io sono in classe da sola mentre lui e Kyouya sono in classe insieme, ad ogni intervallo ci troviamo per decidere chi prende le chiavi (con una serissima partita a morra cinese) e poi ci ritroviamo qui dalle 2 fino alle 7. Il pomeriggio oggi non passa mai così decido di proporre la mia idea a Hiiko, -e la ragazza sa che lui è il più figo?- -no, è cieca come fa a saperlo?- Hiiko mi guarda perplesso, i suoi occhi marroni scrutano a fondo, - non è molto originale, e non attirerebbe molto l’attenzione, quindi pensa a qualcos’altro.-  - uffi, a volte penso che voi due siate in combutta contro di me…- Hiiko mi sorride e mi fa pat pat sulla testa – le tue idee sono buone ma devi uscire dagli schemi, pensare a ciò che va di moda adesso e immaginare qualcosa di conseguenza- lo guardo illuminata –scriverò un ecci!- Hiiko scoppia ridere e Kyouya mi guarda sorpreso poi dice –se tu scrivi un ecci lo renderanno illegale per la troppa bruttezza.- io sbuffo e Hiiko mi ferma prima che possa dire qualcosa il suo viso è così sereno, i suoi capelli neri e ricci lo incorniciano alla perfezione, mi avvicino alla sua faccia e rimaniamo ad un naso di distanza, riesco a sentire il suo alito sopra la mia bocca, - che occhi magnifici, ma da dove vieni?- Kyouya si butta davanti e ci divide , io cado all’indietro e urto il sedere sul pavimento –ahia-  -smettetela di fare idiozie e lavorate-  Hiiko rimane in silenzio mentre Kyouya ritorna indietro rosso come un peperone – cos’è sei geloso del tuo sempai?- Kyouya non risponde e mette tutti i suoi strumenti a posto – sì, lo sono! Io me ne vado- la risposta lascia di stucco sia me che Hiiko ma mentre lui sta zitto io ribatto – scusa ma perché sono solo le- guardo l’orologio – o cavolo sono le sette meno venti!- presa da una scarica d’adrenalina rimetto tutte le mie cose nella borsa e risistemo i manga che stavo leggendo nella libreria –scusate se me ne vado per prima ma domani ho una verifica e devo finire di studiare- - aspetta, ti accompagno.- kyouya si posiziona dietro di me ed usciamo –a domani sempai! Mi raccomando chiudi e passa per l’aula insegnanti a riconsegnare le chiavi!- dico mentre mi rimetto le scarpe (abbiamo idealizzato la nostra sala in stile orientale e quindi togliamo le scarpe prima di entrare) – a domani Hiiko – intanto lui si alza e ci saluta con un cenno di mano.
Io e Kyouya usciamo dalla scuola e ci avviamo per casa, abitiamo nella stessa via a sole due case di distanza, - secondo te come farà Kishimoto[i] ad eliminare Madara?- chiedo per rompere il silenzio –non ne ho la minima idea- dice, guardando  il cielo, i pali della luce sono già accesi e illuminano la strada. – senti, Seiko, come puoi non provare imbarazzo a fare certe cose?- lo guardo stranita ma lui fissa i lampioni – A fare cosa?- - ad avvicinarti così tanto alla faccia di un ragazzo- continua a non guardarmi –boh, sarà che sono strana.- lui fissa i lampioni ma intravedo un ghigno sulla faccia – già sarà così- dice infine ed insieme ci avviamo per le nostre case, parlando di anime, manga e verifiche, e solo lì mi accorgo che sono fortunata ad avere amici come loro.

 


i il creatore di naruto

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Capitolo 2
*** ehm, certo ***


-svegliaaaaaaaa!- mia sorella sta saltando sul letto, euforica, io sono ancora nel mio solito coma mattutino, come possono avere così tanta energia, che strana droga si prendono? –ho detto sveglia, sbrigati che voglio uscire in tempo!- mia sorella ha una voce angelica forse è per questo che non l’ho ancora uccisa a coltellate, -adesso arrivo, lasciami dormire fino alle otto. - mia sorella smette di saltare e si mette affianco a me sdraiata, ci fissiamo, o perlomeno lei fissa me, io guardo i suoi capelli ricci e marroni da bambola, è molto piccola ha solo sette anni e questo è un altro punto a favore per non ucciderla, ed ho paura che se continuo a elencare i motivi per cui non posso ucciderla, arriverà a fine giornata che sarà invincibile. -sorellona - dice avvicinandosi alla mia faccia – sono le otto e dieci-, io mi tiro su di colpo e guardo l’orologio attaccato alla parete, sgrano gli occhi e mi metto a correre giù dalle scale, mentre quella streghetta scende giù piano tranquilla. Riesco per miracolo divino ad uscire di casa alle otto e un quarto, e per fortuna la scuola di mia sorella è sulla strada della mia, quindi la mollo all’entrata e corro verso quell’edificio tenebroso che solo satana osa chiamare liceo. Lungo la strada incontro uno dei miei vicini in tandem, il che non succede di rado, e lo saluto sperando che sia finita lì, ma mi sbaglio, - buongiorno! Coma va la scuola Seiko?-io guardo l’orologio e noto che sono le otto e un quarto, ma la cosa è impossibile, -scusi che ore sono?-lui mi guarda perplesso, poi tira fuori il cellulare e mi fa - le otto e un quarto, perché?- io smetto di camminare veloce e lui si ferma, intanto nella mia testa continuo a uccidere mia sorella, quella streghetta ha sempre avuto una fissa per entrare in orario. Intanto continuo a camminare – senti, come vanno le cose a casa?- faccio un balzo all’indietro e mi capotto sopra un panettone,me l’ero dimenticato che c’era il mio vicino. -stai bene?- vedo Kyouya che mi fissa dall’alto e che sbuffa ma non si ferma ad aiutarmi, e di sicuro non è stato lui a parlare, intanto il mio vicino mi offre una mano –tutto a posto grazie, sono solo caduta- faccio una piccola pausa –comunque sì le cose vanno bene a casa- dopo quella frase lascio il mio vicino alle spalle e corro verso la scuola. Entro al pelo e quindi non riesco a mettermi d’accordo con Hiiko e Kyouya, salto tre gradini alla volta e arrivo in classe, stranamente ci siamo tutti. Sono ancora all’entrata, quando ad un certo punto sento una presenza oscura dietro di me – non dovresti essere già al tuo posto?- mi giro lentamente per paura di morire -s…s…salve prof anche lei da queste parti?- mi guarda male – vedi che coincidenze! E sai cosa magari se non ti sbrighi ad andare al posto ti annullo la verifica, che ne dici?- -no, stia tranquillo posso ancora camminare, he-he-he.- filo al mio banco, in fondo alla classe e vicino alla finestra, con la coda tra le gambe, il prof continua a fissarmi, io tento di evitare. La verifica è a risposte aperte, per fortuna ieri ho studiato. Mentre stavo finendo di scrivere il prof si avvicina al mio banco e, anche se non mi giro, so che mi sta guardando male, -come mai in ritardo?- io rimango concentrata sulla verifica, ma rispondo comunque, - un gattino giocava con una molla, un serpente ed un moicano alla happy family.- il prof se ne va ridendo e io mi accorgo solo dopo di ciò che ho detto. Passate le due ore il prof se ne va con le nostre verifiche sotto braccio, e saluta, intanto in classe si scatena il putiferio, i maschi si schierano con i loro simili mentre le ragazze tentano di mediare, anche se con scarsi risultati. Io fisso il cielo fuori dalla finestra. –hai visto quant’è figo il prof?- una ragazza magra, bionda e riccia sta parlando con le sue amiche facendo finta di bisbigliare, - oddio e ha solo ventinove anni! Non vedo l’ora che arrivi San Valentino!- le ragazze si mettono tutte a ridere, -per quello ce ne vorrà di tempo, aspettiamo per natale prima- smetto di guardarle, e comincio a fissare fuori, ma le sento comunque. – sai chi è figo?- -dai dimmelo, vediamo se abbiamo gli stessi gusti- sono sempre le stesse a parlare, la ragazza bionda e un’altra che sembra la sua sosia, - Hiiko, anche se è stato bocciato è un figo-, onestamente, io pensavo che fosse figo proprio perché era stato bocciato però… le ragazze smettono di parlare,entra il prof della terza ora, un tizio di almeno un secolo, e cominciamo a fare inglese, quel vecchio non riesce neanche a scrivere, trema tutto. La giornata passa normalmente, e quindi, arrivate le due ci ritroviamo alla porta del club, oggi le ho prese io le chiavi. Ci togliamo le scarpe ed entriamo, - com’è andata oggi?- mi giro verso Hiiko e lo guardo perplessa –con chi stai parlando?- Kyouya mi guarda male e anche Hiiko non scherza -oooh è vero voi state nella stessa classe…- -come puoi essere tu la fondatrice del gruppo, a volte mi chiedo se tu almeno sappia fare le addizioni- -zitto moicano!- Kyouya non ribatte, e un po’ mi dispiace, lo vedo mettersi nella sua postazione e scrivere, io rimango in piedi, - beh, ti decidi ad entrare?- Hiiko mi spinge sul tatami, e io cado di faccia, -prendo i noodles, che volete pollo o manzo?- dice mentre va verso la credenza dove teniamo il cibo, - io voglio il manzo- -barbone, lo voglio io il manzo!- - Seiko non cominciare, tanto ce ne sono due- -non fare la mammina Hiiko!- - Kyouya non dovresti arrabbiarti ti sta difendendo, a proposito prendo l’acqua.- corro fuori dalla stanza e vado verso la mensa, scendo per le scale a chiocciola e mi ritrovo nell’atrio, continuo a correre e vado a sbattere contro qualcuno, ma non lo vedo neanche, -scusa!- non so se mi sta guardando male o cosa, ma continuo a correre. Non so perché ma mi piace correre a prendere l’acqua in mensa, lo faccio tutti i giorni, infatti mi sgridano spesso, arrivo senza respiro in mensa, la cuoca mi guarda esasperata, -quante volte ti ho detto di non correre, l’acqua non si raffredda!- Hanna mi guarda coi suoi occhi fessurati e mi sgrida muovendo il mestolo, - scusa, sai che non riesco a smettere- dico grattandomi il naso, - dai, fa niente, tanto anche se continuassi a sgridarti non ti fermeresti comunque, la teiera con l’acqua è sopra il fuoco, va a prenderla- - yes, your majesty- Hanna si mette a ridere. Prendo la teiera e mi avvio, mentre salgo le scale, vedo Hiiko che se ne va – Hai gli allenamenti?- lui mi guarda impassibile – no, ho deciso che me ne torno a casa- scende e mi supera, io mi giro per parlargli – perché?- lui non mi risponde e se ne va- ed io rimango sulle scale, senza muovermi, a un certo punto una mano mi prende da dietro e mi picchietta la spalla.

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Capitolo 3
*** cose strane ***


Mi giro di scatto, e vedo un tizio che mi fissa, rimaniamo a guardarci per un po’ e non credo di stargli molto simpatica, mi continua a guardare male, -posso esserti utile?- lui smette di fissarmi e i suoi occhi verdi cominciano a fissare la finestra – dovresti chiedermi scusa- ora sono io a guardarlo male,- perché?- lui si gira di scatto, e io mi metto a ridere – scusa è che coi capelli che ti ritrovi sembravi quella della pantene – lui scoppia a ridere e io smetto, è molto più carino quando ride. Kyouya sbuca da dietro la rampa – senti hai visto Hiiko?- io abbasso lo sguardo –se n’è andato poco fa, ma non so il perché- Kyouya scende fino al mio gradino e prende la teiera – dai forza sbrighiamoci che ho fame- il ragazzo di prima è ancora sulle scale – posso chiederti una cosa?- -dica pure- Kyouya lo sta fissando male da prima, e nel suo tono c’è tutto tranne che ospitalità, - sto cercando l’aula insegnanti ma non la trovo- - scendi e chiedi alle bidelle- - Kyouya non fare il coglione- -chi sarebbe il coglione!?- tu lo sei stupido moicano!- per un attimo appoggia la teiera a terra, e ho paura che mi voglia prendere a pugni, poi allunga le sue dita e mi dilata la bocca – chi sarebbe il moicano!?- dolore, dolore, dolore, dolore! –dovresti arrabbiarti di più perché ti ho chiamato stupido non perché ti ho chiamato moicano!- distanzia di più le dita –chiedimi scusa o a fine giornata diventerai la sorella persa della Pani Gucci!- -scusa, scusa!- Kyouya molla la presa e io mi massaggio la mascella, -scusa per lo spettacolino ma se non la calmi subito poi continua per tutto il giorno- io lo guardo male e lui si mette a ridere – ma che faccia è quella?- il ragazzo di prima ci guarda stranito, -beh grazie, chiederò alle bidelle- poi comincia a scendere le scale, -scusa per averti urtato prima- lui abbassa gli occhi –fa niente- e poi scompare. Io e Kyouya torniamo al club, -cavolo l’acqua si sarà raffreddata- Kyouya appoggia la teiera sul tavolo,- prendo lo scaldavivande – si alza e apre l’armadio –scusa ma se abbiamo lo scaldavivande perché usiamo la mensa?- -non ti sembra un po’ tardi per chiederlo?- si gira con il coso in mano e si siede –no, non mi pare, ogni momento è buono- -ma,sta un po’ zitta- - l’hai detto come lo dice mia nonna… cooooomuuuuuunque, perché Hiiko se ne è andato?- Kyouya mi guarda negli occhi, i suoi occhi neri mi hanno sempre spaventato –Hiiko ha deciso di cambiare scuola- il mondo mi cade addosso, perché? Non ha senso, ci divertivamo tanto, perché cambia scuola? –non so neanche io perché lo vuole fare- lascio stare la sua telepatia e continuo -da quand’è che lo sai?- -da più o meno una settimana- io ho le lacrime agli occhi –perché non me l’ha detto?- Kyouya si gira verso l’armadio –anche io l’ho scoperto per caso, non mi aveva detto niente… e poi non mi sembra un motivo valido per piangere- tiro indietro le lacrime e soffio il naso, -non piango perché Hiiko se ne è andato, ma perché un’ape mi ha appena punto- gli mostro la mano rossa con l’ape che cerca ancora di liberarsi –ma che cazzo?!- -tirala via per favore, mi fa schifo- -come può esserci un’ape in pieno inverno?- -non chiedermi cose che non so!- -mi stai chiedendo di non farti più domande?- io lo guardo implorante –sta zitto e liberami di quell’ape. Porca…- l’ape se ne va da sola, lasciando il pungiglione nella mia mano, muore poco lontano –meglio che vai in infermeria- mi alzo -torno subito- esco e me ne vado, Kyouya si alza e butta l’ape fuori dalla finestra.

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Capitolo 4
*** mai guardare troppo you tube ***


Mi incammino per l’infermeria cercando di evitare di vomitare, quando arrivo vedo il prof d storia che mi guarda male, -che ci fai qui?- io gli mostro la mano e lui la guarda schifato –senta, invece di inorridire perché non mi chiama l’infermiera?- lui sospira –purtroppo l’infermiera non c’è, la sostituisco io- io lo guardo male –sa cosa, credo che chiederò aiuto al moicano- lui mi prende il braccio –fatti dare un’occhiata- io lo guardo scettica –sicuro che può farcela?- -certo non sono mica così pirla- -se lo dice lei- mi abbasso su uno sgabello e lo guardo mentre mi disinfetta la mano –hai un computer per caso?- io lo guardo storta –tu non sai come si toglie un pungiglione…. vero?- -no, non ne ho la minima idea- io mi alzo e prendo il computer che l’infermiera nasconde sotto il letto – non dica a nessuno che qui c’è un computer- -quante volte sei venuta qui?!- -tante, per lo più in prima, non volevo fare lezione- lui mi guarda sorpreso –non me lo sarei mai immaginato- accendo il computer e mi siedo al bordo del letto, il prof si siede accanto a me, -ho un’altra domanda- -dica pure- mentre parlo comincio a cercare –da quand'è che non ti pettini?- io lo guardo storto –non le sembra che sia una domanda fuori luogo?- -tu rispondi- sbuffo –da tre giorni, ma ho sentito che chi ha i capelli ricci e neri uno può anche non pettinarseli- il prof si mette a ridere –ma dove le leggi ‘ste cose?E poi ti pare che io non mi pettini?- io lo guardo preoccupata –uno, guardarle i capelli non è il mio hobby preferito e due le leggo nello stesso luogo in cui stiamo cercando come togliere il pungiglione- lui smette di ridere –speriamo bene- dice dopo un po’. Clicco un sito di Yahoo, -qui dice che basta una pinzetta e del disinfettante, quindi per lo meno quello che stava facendo prima non era totalmente sbagliato- esco dal sito e scorro la pagina in giù,-qui c’è un video, magari ci aiuta- -beh meglius abbundare quando deficere- -sicuro che sia così?- -sono il prof di storia non di latino- poi sono io quella senza speranze… clicco il video –oh guarda! lui lo toglie con la mano!- -sarebbe in grado di farcela lei?- segue un po’ di silenzio –non credo- io sghignazzo –lo sospettavo- giro un attimo lo sguardo sui video correlati, -guardi c’è un tizio con la zecca- prima che possa ribattere lo clicco, -non pensavo che le zecche si attaccassero pure agli uomini- il prof sta zitto per un momento poi esorda dicendo – c’è anche il video del brufolo più grande del mondo!- io lo clicco, - c’è solo un tizio con un cratere gigante, non è molto interessante- -prova questo- clicco il video che il prof mi ha indicato –ma che schifo è un brufolo orribile, e poi non credevo servisse un bisturi per questo- ad un certo punto la pelle cede e tutto il pus bianco esce dal cratere –BLEAH!- sembra un canto all'unisono –che schifo, sembra placenta- -chiudi il video, sto per vomitare- chiudo la finestra e spengo il computer con un senso di schifo inimmaginabile, il prof accanto a me ha i brividi, -giura che non riaprirai mai più quel video davanti ai miei occhi- -è stato lei a volerlo guardare fosse stato per me non lo avrei mai fatto!- lui mi da un colpetto alla spalla e mi fa cenno di girarmi, poi prende la pinzetta e comincia a lavorare, sto in silenzio per tutto il tempo, cercando di non disturbarlo. Si alza un silenzio che sembra infinito, alla fine il pungiglione esce dalla mano ed entrambi facciamo un respiro di sollievo, ci guardiamo negli occhi per un momento, poi lui mi prende il mento tra le mani, -sembri un cane con i capelli spettinati- -wof- il prof si mette a ridere e mi lascia il mento –te lo disinfetti da sola o devo farlo io?- io lo guardo sadica –è lei l’infermiera no?- mi lancia il pacchetto di dischi di cotone addosso e io li schivo, poi appoggio la mano sul pacchetto e cado per terra, -ahi- -il karma- -mi scusi signor Buddha - -ha ha, quanto sei spiritosa- ci guardiamo male, poi qualcuno apre la porta –Seiko ti potresti sbrigare!- -sono infortunata, merito un po’ di riposo!- Kyouya mi guarda male, poi si gira verso il prof –scusi il disturbo- si avvicina al letto prende un disco di cotone e me lo porge –disinfettati- -non puoi farlo tu!?- Kyouya indica il prof –scusa chiedilo a lui è lui l’infermiere- -glielo ho già chiesto, ma non lo vuole fare- -scusi ma questo è il suo lavoro, tanto valeva tenere la vecchia infermiere che prenderne uno che non ciò che deve fare- il prof prende l’alcol e un altro dischetto –dammi la zampa Hachiko- io gli faccio la linguaccia –da domani sarà definitivamente un’infermiera o ritornerà il prof di storia?- Kyouya guarda stupito –perché lui è un prof?- -certo! Lui è il prof … di cui non mi ricordo il nome eh … - Kyouya si mette a ridere e il prof mi fulmina assatanato –sono il prof Shiroyama, e tu da domani sarai battezzata Hachiko.-Dopo tre ore di dibattito per decidere come chiamarmi (alla fine mi chiamo Hachiko -.-), io e Kyouya torniamo al club, appena entriamo cadiamo nel silenzio più totale, siamo ancora un po’ sconvolti per il fatto di Hiiko, nessuno dei due ne parla. Alle sei decido di andarmene e lascio Kyouya indietro, esco da scuola e noto che sta piovendo, così apro l’ombrello e mi avvio verso casa, senza aver fatto neanche un passo verso la mia cuccia, il mio cellulare comincia a squillare, e per quanto mi piaccia la canzone devo rispondere, -pronto- -sono Kyouya - -lo so, ti ho registrato in rubrica- -non farmi fare la figura dello stupido e taci!- -figura dello stupido ti ho solo detto che sapevo che eri tu- -taci ho detto!- - cos'è che vuoi, non credo tu mi voglia chiamare solo per litigare- -ho dimenticato l’ombrello, aspettami che torno a casa con te- -e va bene, ti aspetto, però sbrigati- comincio a pensare che forse era meglio non rispondere, aspetto sotto il portico che arrivi il moicano, intanto prendo l’MP3 e ascolto un po’ di musica, e comincio ad immaginare qualche nuova storia, ma mi viene in mente solo qualche storia tragedy, anche perché sto ascoltando “ Last night, Good night” –scusa il ritardo- -fa niente cucciolotta- mi prende l’ombrello di mano e scende uno scalino –beh sbrigati stronza- -lo stronzo sarai tu- corro sotto l’ombrello e fianco a fianco andiamo verso casa, ascoltano ognuno la propria musica, e senza neanche dire una parola, per fortuna mi piace la musica che ascolto.

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Capitolo 5
*** facepalm ***


Arriviamo a casa mia e la fissiamo per un po’, -beh io devo andare, vuoi l’ombrello?- lui mi fissa –che c’è?- -non mi fai entrare?- io lo guardo storto –perché dovrei? Non avrei neanche dovuto farti vedere dove abito, figurati se ti faccio entrare- mi guarda sempre più male, d’un tratto la porta si apre ed esce mia sorella con in mano il suo ombrellino, poi esce e si avvicina a me, mi prende per la manica e mi trascina dentro, -che hai streghetta?- lei mi guarda stranita –l’ho capito il giochetto di stamattina- lei abbassa lo sguardo, -nngnagbggggg- -eh?!- solo dopo mi ricordo che sono ancora fuori dalla porta, ma Kyouya non c’è più, -ho detto che lo sai che sono fissata- io la guardo, lei abbassa lo sguardo e fa la faccia da cane bastonato, è troppo tenera, non riesco ad arrabbiarmi –per questa volta la passi, ma la prossima … a proposito, c’è papà?- -no, non è ancora arrivato- prendo mia sorella e la porto dentro,- beh, diamoci da fare, prepariamo la cena- la serata passa normalmente, aspettiamo mio padre fino alle nove, lui chiama e dice che non può venire, noi mangiamo senza di lui e poi io e mia sorella andiamo in camera nostra. –cos’è kill la kill?- guardo male mia sorella –come fai a sapere che esiste kill la kill?!- mia sorella indica il computer –mi stavo annoiando e quindi me lo sono guardata, sono arrivata all’episodio sette.- io la guardo, e poi faccio un meraviglioso facepalm –cos’altro hai guardato?- -code qualcosa, naruto, bleach, e una cosa con un nome impronunciabile, poi basta.- -nome impronunciabile?- -sì iniziava con la h.- con la h, beh non ce ne sono tanti con la h c’è … oh cavolo –e la seconda lettera com’era?!- il mio respiro accelera, ho una paura matta che si sia vista high school of the death, poi lei mi risponde bella tranquilla –la lettera o- -eh?- la guardo confusa –la o?- -si la o, cambiando discorso che ci guardiamo stasera?- -aspetta un attimo se sapevi che cos’era kill la kill perché me l’hai chiesto?- lei mi guarda sorridente –perché è divertente vederti avere piccoli infarti- io rimango a bocca aperta, altro che streghetta questa è la figlia legittima di satana. –è tardi sono le dieci, dobbiamo andare a letto, a meno che tu non voglia che domani io mi svegli alle dieci- lei mi guarda terrorizzata –buonanotte- spengo la luce e filo a letto, - perché mi hai tirato via prima quando stavo parlando con Kyouya?- -perché mi sentivo abbandonata, oggi papà non è rimasto tanto a casa, mi ha solo riaccompagnata.- -beh, tu lo sai che io tornerò sempre se me lo chiedi, quindi non farti scrupoli a chiamarmi, in fondo sei mia sorella- -ok, buonanotte- -‘notte-, comincio a prendere la posizione giusta poi un dubbio mi sorge, l’ho chiusa la porta? Scendo giù a controllare, mi avvio verso la porta e controllo, giro il pomello e mi ritrovo a guardare fuori dalla porta, meno male che sono scesa, qualcosa mi dice che non l’ho chiusa, vedo un’ombra che si avvicina –papà, sei già tornato?- -non sono tuo padre sono tua madre- -Hiiko?- -hai fatto centro- la sua sagoma mi compare davanti, i suoi occhi d’orati sembrano quelli dei gatti, -che ci fai qui?- lui appoggia l’ombrello nel portaombrelli e si avvicina per poter stare sotto il portico –volevo spiegarti la situazione, visto che Kyouya non risponde neanche alle mie telefonate- io abbasso lo sguardo –cos’è successo quando sono andata a prendere l’acqua?- io gli guardo le scarpe, ma riesco a sentire lo spostamento d’aria e capisco che ha alzato la testa –abbiamo litigato- segue un piccolo silenzio, ma lui non si decide a continuare quindi intervengo io –perché?- -perché … - -NON DEVI PENSARCI SOPRA DILLO E BASTA!- senza accorgermene urlo, -scusa non so che mi è preso- - Kyouya s’è arrabbiato perché non gli ho detto niente, e perché crede che io ti piaccia e quindi non vuole che tu soffra … - io sgrano gli occhi, e lo guardo, come pensavo ha gli occhi al cielo –quel moicano?- lui mi fissa negli occhi –credo che la vera domanda qui sia io ti piaccio?-.

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Capitolo 6
*** Mezzanotte passata...credo ***


Io e Hiiko ci stiamo guardando negli occhi, -eh...cosa hai detto?- lui mi guarda quasi impietosito -hai capito benissimo, ti piaccio?- un groppo mi sale in gola, distolgo lo sguardo e fisso le mattonelle del pavimento -tu mi piaci, davvero, in fondo a chi non piaceresti? Sei un otaku, sei alto e hai anche gli addominali...-smetto un attimo di parlare per togliere l'imbarazzo -peró penso a te come un fratello maggiore non come ad un possibile fidanzato- con un po' di coraggio alzo lo sguardo per vedere la sua reazione e scopro che è rosso come un pomodoro, guarda a destra con la mano sulla bocca poi si mette a ridere -credevo che dicessi che mi consideri piú tua madre- io scoppio a ridere -la tua esposizione alle mie spore ti ha reso scemo-. D'un tratto si apre la porta e mia sorella esce -Seiko, perchè sei fuori?- si avvicina a me e comincia a fissare Hiiko -non avevo chiuso la porta- -sembri un gatto- io la guardo confusa -chi sembra un gatto?- lei alza il suo ditino e indica Hiiko -l'hai cresciuta come te vedo...- io corrugo la fronte -dammi retta lei è peggio- -beh sbrigati, se domani non ti alzi in tempo ti formatto il computer- poi sia avvia verso la porta di casa -è stato un piacere conoscerti gatto- entra in casa e svanisce -vedi lei è molto peggio- -già ho notato- ci fissiamo per vedere chi per primo parlerà,- beh è sato un piacere essere brotherzonato- io sorrido -chiamami se vuoi provare di nuovo quell'ebrezza- poi si avvicina passa il braccio affianco a me per prendere l'ombrello - io parto domani alle sette, se vuoi farti vedere...- io rido - hai intenzione di farmi cercare per tutta la città come in qualche strano shoujo?- - di solito non sono mica i maschi a cercare le ragazze negli shoujo?- io gli do una pacca sulla spalla -infatti ho detto strano - lui sghignazza - certo, certo, non me lo dai un abbraccio?- io lo guardo male -non mi fa impazzire il contatto umano- lui mi accarezza la testa - o oggi o domani- - ma non so nemmeno da dove parti!- - parto da casa mia alle sette- io sbuffo -senti... Potresti portarti pure Kyouya vorrei salutarlo- sbuffo di nuovo, figurati se quel moicano mi da retta -lo porteró da te a tradimento- toglie la mano -quindi?- io lo guardo confusa -quindi cosa?- - non me lo dai l'abbraccio- -non dirlo con quel tono da "era scontato idiota"- lui sghignazza ma non parla piú, allora allargo le braccia verso di il suo torace poi lo attiro a me e appogio la testa al suo petto, sento il suo cuore battere... -mi mancherai Seiko- - non dirlo con quel tono, non sto per morire, e comunque sei uno stronzo- lui si sciolie dall'abbraccio e mi guarda male -perchè me ne sto andando?- -no, perchè sei piú alto di me- - tutti i maschi sono più alti!- gli tiro un pugno sul petto -non è vero le donne travestite sono piú alte!- lui scoppia a ridere -ma cosa ti fumi?!- io mi metto a ridere, dopo, anche perchè volevo ribattere, rimaniamo un po'di tempo fuori a parlare poi io rientro e lo s aluto, quando entro in casa mi assicuro di aver chiuso la porta, ma appena mi distendo sul letto sento un vuoto incombere, mi sembra di aver dimenticato qualcosa, penso bene a ció che è successo poi mi viene in mente una cosa...io non so dove abita Hiiko...

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Capitolo 7
*** Mattina presto ***


Mi sveglio ancora assonnata, ho passato la notte pensando al modo migliore per scoprire dove abita Hiiko ma non mi è venuto in mente niente. Mi alzo e vedo mia sorella ancora a letto così guardo l’orologio e vedo con dispiacere che sono ancora le sei. Mi alzo e scendo le scale con i pantaloni che strisciano a terra e che per poco non mi uccidono mentre scendo le scale, vado in cucina e mangio una tazza di latte coi cereali, poi mi stendo sul divano e guardo la tv; mia sorella scende tutta pimpante e corre in cucina, poi si avvicina a me e con un sorriso a trentadue denti dice –sono contenta che ti sei svegliata, anche perché non so come formattare un computer- si gira e corre di nuovo in cucina, decido così di alzarmi e andare a vestirmi, per evitare di far svegliare la bestia che risiede in lei. Usciamo per la prima volta in maniera normale, senza correre o sbraitare, alle sette siamo già fuori, ci incamminiamo tranquille, ed è una sensazione stranissima, piacevole, certo, però strana -chi era il gatto?- -chi era chi?- la guardo perplessa, ho paura che faccia veramente uso di droghe –il tizio di ieri- mi guarda con gli occhi sgranati –ah Hiiko, era un mio compagno di scuola.- lei mi si para davanti –è il tuo fidanzato?- io alzo lo sguardo al cielo e sbuffo –direi più mia madre- lei piega la testa a destra e socchiude gli occhi -ceeeeerto, sai cosa il cancello è proprio lì davanti non scomodarti ad accompagnarmi, tranquilla…- -non sono pazza- lei ride –se lo dici tu- poi corre verso il cancello e mi saluta con la manina. Guardo l’orologio e vedo che sono le sette e dieci, scelgo di fermarmi dal panettiere, ma la mia idea viene smorzata dalla coda, quindi mi avvio verso il parco e mi siedo sulla panchina, sette e dodici, sbuffo e decido di pensare a come fare ad andare a casa di Hiiko, potrei chiedere a Kyouya dove abita Hiiko ma dubito che me lo direbbe, potrei cercare sul registro della scuola, ma è illegale, potrei… mi viene in mente un’idea geniale, potrei chiedere al prof dove abita, tanto lui lo sa di sicuro. Una mano mi afferra il cappuccio –che ci fai qui?- vedo la faccia di Kyouya affianco alla mia –stavo pensando- lui mi guarda male –non guardarmi così, anche io penso.- mi lascia il cappuccio e si siede affianco a me sulla panchina, -certo, certo- -non sei sorpreso?!- -sorpreso che tu riesca a pensare?- lo guardo male –no, ti ho appena detto che è normale- porta le mani dietro la panchina e alza la testa –non si sa mai, visto che sei cerebrolesa…- io gli tiro un pugnetto sulla spalla –ok lo ammetto, ma solo un po’- lui sghignazza –va bene di che cosa devo essere stupito?- -del fatto che sono in anticipo- lui annuisce, poi si gira verso di me –ma ancora per poco, sono le sette e diciotto- io mi alzo e gli tendo la mano –allora sbrighiamoci!- lui sorride –che sorriso ebete- io rido, lui mi stringe le mano e si tira su –it’s not like i like it Baka – lui ride poi si mette di due passi avanti a me e dice –cosa sei una tsundere?- -beh sono le mie preferite- lui sbuffa, e mi guarda male, ma non aggiunge niente, poi andiamo verso la scuola. Appena arrivati ci separiamo, comincio a salire le scale e mi ritrovo Hanna davanti alla classe che si guarda intorno, poi mi indica con il mestolo e mi corre incontro –tesoro- dice masticando la cicca –ti sei dimenticata la teiera- io sorrido e indietreggio –vado a prenderla subito- lei si mette a ridere –ti aspetto in mensa- -yes, your majesty- Hanna scende le scale, aggrappata al corrimano, bloccando la strada a chi sale con il corpo robusto, agitandolo in faccia a chiunque si oppone alla sua discesa il suo poderoso mestolo. Corro verso l’aula professori per prendere le chiavi schivando attentamente bidelli e professori, che sembrano quasi non notarmi, arrivo col fiatone in sala professori e vedo il signor Shiroyama che parla con Kyouya –ah! Ciao Hachiko- io lo guardo male –lasciamo stare il mio nome, sono venuta a prendere le chiavi dell’aula del club- Kyouya e il prof si guardano negli occhi poi gridano – PERCHÉ’?- io scoppio a ridere,- dovevo filmarvi, delle facce come le vostre si vedono poche volte- si passano la mano tra i capelli poi mi fissano con le sopracciglia alzate –facce come?- mi guardano con lo sguardo “seducente” e io mi metto a ridere come un pazzo in aula professori, mi ricompongo dopo un po’, perché i prof affianco cominciano a lamentarsi –comunque- dico dopo essermi calmata –mi servono le chiavi, Hanna si è lamentata perché non gliele ho riportate ieri- Kyouya me le lancia – visto che ci sei tienitele fino ad oggi pomeriggio, così poi andiamo direttamente all'aula- mi fermo un attimo e poi ripenso a Hiiko, anche se non chiedessi a Kyouya dove abita scoprirebbe che lo sto portando da lui, comincio a rimuginarci un po’ su e decido si chiederglielo -ehm…ecco…- dico a voce bassa, Kyouya mi guarda stranito –cosa?- io lo guardo negli occhi sorridendo –ho promesso a Hiiko che oggi saremmo andati a salutarlo prima che partisse- abbasso lo sguardo e sento Kyouya sbuffare, metto le mani davanti alla faccia –se mi devi uccidere fallo velocemente- lui mi toglie le braccia da davanti la testa –se lo dici in aula professori poi non posso più farlo- dice quasi dispiaciuto, intanto vedo il prof che ci guarda male, e le chiavi del club che mi penzolano dalle mani, mi ricordo che devo ancora portare la teiera a Hanna –senti ne parliamo dopo vado a portare la teiera- corro giù dalle scale col suono della campanella che mi accompagna e mi fiondo giù dalle scale per raggiungere l’aula del club, ma prima di riuscire ad entrare noto due tizi familiari davanti alla porta e purtroppo uno dei due lo conosco anche troppo bene, solo non riesco a capire che ci fa qui; Kyouya mi afferra da dietro e dice serio –è tornato papà-. ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Salve a tutti, sono l’autrice di questo … non so come chiamarlo, ringrazio tutti per aver letto questa storia fino al 7° capitolo, mi scuso per i precedenti ed eventuali futuri errori di punteggiatura e eccetera, essendo la mia prima storia non sono molto “abile” spero solo di rendere questo racconto sempre più interessante per voi lettori! Grazie di cuore a tutti quelli che mi seguono e aggiungo che sono bene accette critiche e commenti! Vi saluto!

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Capitolo 8
*** Papà ***


Guardo preoccupata la scena, poi mi giro e vedo Kyouya sbiancato, -tu lo sapevi?- lui scuote la testa –no, credevo che si fosse trasferito- poi abbassa lo sguardo, annuisco e faccio un passo avanti, ma Kyouya mi afferra la mano –sei sicura…- alza lo sguardo e fa una piccola pausa –di volerci parlare?- io mi giro verso la porta sperando che se ne sia andato, ma è ancora lì, -perché avete reagito così tu ed il prof quando ho chiesto le chiavi del club?- lui gira la testa verso la finestra –al momento il prof abita in quell'aula- io guardo male il moicano, poi tento di soffocare la risata -pft- ma non ci riesco –si, lo so, è strano, ma mi aveva chiesto se poteva rimanere e onestamente a me non dispiace troppo- Kyouya ruota la testa e ci fissiamo negli occhi, -ti dispiacerebbe lasciarmi il polso?- fa uno scatto e porta la mano sopra la testa, poi sbuffa con la bocca a papero, -ma che faccia è quella?!- scoppio a ridere e il moicano si gira di nuovo verso la finestra, e sorride. –vedo che vi divertite ancora-. Mi giro di scatto e corro dietro a Kyouya, -che ci fai qui?- -come che ci faccio qui? Mi sono trasferito!- un brivido mi attraversa la schiena, stringo i pugni, voglio ucciderlo con tutta la mia forza, - Seiko non devi nasconderti, non voglio fare niente- allungo il collo e vedo che non è cambiato affatto d’aspetto, ha ancora i capelli ricci e biondi che gli arrivano alle spalle e gli occhi grandi e azzurri, sorride allora decido di affiancarmi a Kyouya, ma tengo stretta la sua giacca –buongiorno- lui mi sorride ancora di più –credevo non mi avresti mai più parlato- - abbasso lo sguardo –volevo, ma non mi porterà a niente- -senti, vai a portare la teiera, io rimango qui a parlare con lui- Kyouya mi fissa serio, io annuisco e mi dirigo verso la porta, - Seiko, da domani entrerò nel club- mi blocco, la mia mano arriva tremante al pomello,poi annuisco ed entro, sorpasso i tatami e raggiungo la teiera, la prendo e quando esco vedo Kyouya che mi guarda preoccupato mentre papà mi sorride, sento un buco allo stomaco, e comincio a scendere, cammino così piano che il prof di inglese mi ha superato, quando arrivo in mensa Hanna mi guarda preoccupata, -che c’è tesoro?- io le porgo la teiera e scuoto la testa –niente, tranquilla- lei mi fissa –va beh, se vuoi parlarne dopo…- la ringrazio e vado in classe, appena entro vedo il preside che presenta papà alla classe, io indietreggio e sbatto contro il muro attirando l’attenzione di tutti, il prof mi guarda stranito, -potrei andare in infermeria mi gira la testa- il prof annuisce, e io me ne vado, se vogliamo vedere il lato buono ho saltato fisica, cammino aggrappata alla finestra fino all’infermeria poi mi sdraio sul letto e comincio a pensare, l’infermiera dice che ho una tacca di febbre, e mi mette una pezza bagnata sulla testa, poi se ne va e mi lascia sul letto tutta sola, sento le persone che camminano nel corridoio, poi Kyouya entra e mi guarda con gli occhi socchiusi –anche tu qui?- -sì, mi gira la testa- lui annuisce poi va in bagno e vomita, quando esce si sdraia affianco a me sul lettino, anche perché ce ne è solo uno, -ho paura che se mi alzerò di nuovo vomiterò l’anima- io giro la testa verso la sua –ho paura che se lui si avvicinerà di più succederà la stessa cosa che è successa l’ultima volta- Kyouya sbuffa –ho paura anche io, se ci fosse stato Hiiko avrebbe sistemato tutto- -non è detto, continuo a chiedermi perché l’anno riammesso- -la scuola non c’entra con ciò che ha fatto, a loro non importa- io annuisco –se accadrà di nuovo- mi blocco e inspiro –mi aiuterai?- lui mi prende la mano nella sua, sento il calore delle sue dita e il braccio teso, sistemo le mie dita nelle fessure che si formano tra le sue - mi fissa, poi si rigira verso il soffitto –farò tutto quello che vuoi- appoggio la testa alla sua spalla e chiudo gli occhi sperando di non dovermi più alzare.-.

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Capitolo 9
*** Flashback parte 1 ***


«Quante persone, chissà quante classi ci sono», dico mentre mi avvicino all’entrata, anche se nessuno mi sta ascoltando, quando sono uscita dalle medie mi aspettavo che qualcuno venisse nella mia stessa scuola, ma ci siamo divisi tutti, ora mi ritrovo da sola circondata da gruppetti di persone che mi fissano. Metto le mani nelle tasche della felpa di attack on titan e comincio a girare per la scuola, sul cartello davanti alla porta leggo: “quest’anno non ci sarà la cerimonia di apertura” e faccio un sospiro di sollievo, l’ultima cosa che voglio è alzarmi davanti a tutti e dirigermi verso il prof coordinatore mentre le persone mi fissano. Salgo per le scale più vicine e trovo i club, quindi con nonchalance decido di farmi un giretto e di vederne un po’.Comincio a camminare attenta alle scritte impresse sui cartellini attaccati con lo scotch alla porta «club di basket, calcio, danza, informatica, niente di interessante …» «puoi anche crearne uno tu» mi giro di scatto e vedo un ragazzo dai capelli ricci e biondi e con gli occhi azzurri luccicanti che mi fissa sorridente «ah davvero? … beh tanto non avevo intenzione di entrare in un club comunque» lui mi osserva da testa a piedi poi mi mette le mani sulle spalle, io tento di indietreggiare ma lui mi tiene ferma, poi sorride e dice «neanche se fosse un club di manga?» io sgrano gli occhi «DAVVERO?» lui toglie le braccia, conscio che ormai ha attirato la mia attenzione, una parte di me vuole andarsene solo per togliergli l’espressione compiaciuta dalla faccia ma sopprimo quella parte, ormai troppo attirata dall’idea, lui annuisce «basta che trovi un prof che lo accetti e delle persone disposte ad entrarci» dice pieno di euforia convinto che seguirò il suo consiglio, ma ho cercato troppo di rinchiudere il mio lato sadico e quindi l’unica cosa che voglio è uccidere le sue aspettative «sarebbe bello … ma meglio di no, voglio tenere un profilo basso» dico alzando lo sguardo al cielo, lui si gratta il mento e guarda fuori dalla finestra, poi si gira verso di me «allora non dovevi metterti la fella di AOT, non pensi?» rimango pietrificata, non ho la minima idea di come ribattere, scelgo quindi il modo più umiliante: socchiudo gli occhi per guardarlo male e indietreggio ondeggiando le dita, poi mi giro e corro. Dopo aver fatto almeno quattro rampe di scale e due corridoi finalmente mi fermo, mi ritrovo così davanti all’aula della 5^O, comincio a riprendere fiato e ricomincio la mia passeggiata per la scuola , anche se ormai sono certa di essermi persa, giro per i corridoi in cerca di una 1° o di un prof ma sembra che si siano tutti dileguati. Dopo mezz’ora di ricerche decido di sedermi in corridoio e aspettare una bidella, così tiro fuori il volume di “Death Note” dalla cartella e comincio a leggere. D’un tratto sento la campanella dell’altoparlante così decido di chiudere il fumetto e di ascoltare, anche perché rischio di non tornare a casa, quindi mi alzo e sento il preside annunciare serio «a tutti gli studenti di prima a causa di mancanza di personale la cerimonia d’apertura non si terrà ed il primo giorno ufficiale sarà domani, ci scusiamo per il contrattempo» evito di pensarci su troppo, anche se non ha alcun senso logico, e mi avvio giù per un’altra rampa di scale, vedo una signora un po’ robusta che sfaccenda con dei sacchi, così mi avvicino «scusi sa per caso dov’è l’uscita?» la signora mi guarda attenta poi abbassa lo sguardo sui sacchi, «certo che lo so, ma tu cosa mi dai se io te lo dico?» la guardo confusa «ehm … che ne dice se l’aiuto coi sacchi?» lei mi sorride, poi mi porge la mano «affare fatto, tu sì che sai come concludere un affare» mi porge il sacco mentre lei si carica sulle spalle l’altro, poi mi fa cenno di seguirla «io mi chiamo Hanna, sono la cuoca della scuola, se ti dovrai mai fermare a pranzo sappi che avrò cucinato io tutti i tuoi piatti» mi esce fuori uno sghignazzo, « io sono Seiko, sono una del primo anno, sappi che se dovrai mai entrare nella mia classe sarò io a … salutarti per prima(?)» Hanna si mette a ridere poi mi indica la porta d’uscita «vai dritto e ce la puoi fare, lasciali pure lì i sacchi che mi arrangio io adesso» «no, credo che lo porterò fino alla cucina» Hanna si mette a ridere e ricomincia a camminare, arrivate in mensa appoggio il sacco a terra e mi stiracchio «grazie dell’aiuto, se hai bisogno di qualcosa vieni pure qui» lo dice con aria solenne mentre fa un inchino usufruendo della gonna bianca e larga «yes, your majesty» dico inchinandomi a mia volta, ridiamo insieme poi la saluto e mi avvio verso l’uscita, mentre esco dalla porta un tizio con un’acconciatura alla moicana mi afferra un braccio e mi trascina fuori verso il parco. E io come un’idiota non mi ribello, arrivati al parco, entrambi col fiatone, ci guardiamo in faccia, io mi siedo e lo osservo meglio, ha gli occhi neri come i capelli, lui si piega e appoggia una mano sul ginocchio poi mi porge l'altra «piacere io sono Kyouya.» *************************************************************************************************************************************************************************************************** Salve a tutte! Volevo occupare questo spazio per assicurarvi che questo è solo un flashback e per ringraziare Hicchan e salutarvi…si =*.*= Be grazie a tutti!

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