Overtime.

di Danielle83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***



Capitolo 1
*** -Prologo ***


                                   
             Chanel Johnson                                            Austin Kend                              Rachel Johnson  


                           
                 Tyler Johnson                                           Lynn Ako Chu


                                     
                      Sonny Jamt                                                                                          Whitney Lawrence


 


  Sunnyvale è una città degli Stati Uniti d'America, situata nella Contea di Santa Clara, nella California.
Amo la mia città, non siamo in molti a popolarla, quindi siamo come una piccola grande famiglia qui.
Tutti mi conoscono ed io conosco loro.  Sono conosciuta grazie a mio padre e mia madre, che fanno parte della United States Air Force. E' l'attuale aeronautica militare, parte integrante delle forze armate degli Stati Uniti d'America. Per questo, loro si trovano nella Contea di Arlington dove ha sede il quartier generale del Dipartimento della Sede, dove entrambi appunto lavorano.

Mia madre, Morgan, e mio padre, Tom, hanno tre figli: Il più grande, Tyler, Chanel, ovvero io ed infine Rachel, la più piccola. Entrambi viviamo con mia nonna Helena.
Io, invece, sono una comunissima  studentessa della Sunny High Of Vale, che frequento insieme a mio fratello Tyler ed il nostro gruppetto di amici:
Lynn ed Austin, i miei migliori amici. Sonny e Whitney che, oltre ad essere fidanzatini, sono i due migliori amici di Tyler.


 

Una mattina di Maggio, mi ritrovo sul balcone a pensare al mio pessimo voto in geometria, mia nonna non ne sarà molto entuasiasta. Quando improvvisamente, girandomi verso il posteggio delle auto dei professori, noto la mia professoressa di filosofia avviarsi verso la sua auto. Con la coda dell'occhio, vedo un certo movimento un paio di macchine lontane dalla sua..
Due ragazzi sporchi di terra escono da un'auto urlando e correndo. Si avvinghiano sulla professoressa facendola cadere a terra.
Sbuffo: un scherzo da qualcuno? Mi allontano dalla ringhiera per avviarmi verso il corridoio interno e tornarmene in classe quando inaspettatamente un urlo straziante mi colpisce alle spalle: era la professoressa. Quei due le stavano dilaniando la pelle.
Non era uno scherzo, era cannibalismo. Spaventata, corro verso la stanza del preside..senza sapere che la scuola era sotto assedio da esseri più spaventosi del normale.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


La storia affronta diversi punti di vista, per esempio: Il prologo è narrato dalla protagonista, il quarto capitolo potrebbe essere narrato dal fratello della protagonista, se non narrato in terza persona seguendo comunque una trama logica. 
BUONA LETTURA! 
Danielle



 




« OVERTIME »

20 Maggio, 10:49. Sunny High Of Vale.

 
Chanel si ritrova a correre per il corridoio diretta verso la presidenza quando improvvisamente un altro urlo le blocca i movimenti, facendola crollare sul pavimento, tappandosi le orecchie. Gli studenti di una classe proprio davanti Chanel, si precipita fuori dirigendosi all'esterno.
Nessuno presta soccorso alla ragazza che, prontamente, una volta placato il caos, corre alla ricerca del fratello Tyler ma svoltando l'angolo, capita fra le braccia della sua migliore amica Lynn.

« Chanel, che sta succedendo?» Chiede angosciata Lynn.
Chanel mostra degli occhi vuoti e allarmati: aver visto degli esseri umani uccidere altri esseri umani a morsi l'ha resa tormentata e turbata. Il suo volto diventa sempre più pallido così la ragazza corre in bagno per rigettare, seguita da Lynn, ancora diffidente. Una volta che Chanel esce dal bagno:
« Ho visto dei ragazzi lacerare la pelle della professoressa di filosofia con la bocca, a morsi, con le zanne! Lynn! »  In preda ad un'altro attacco di panico, altri studenti fuggono via dalla propria classe. 
Chanel e Lynn ci avvicinano al bordo della porta.

Intanto anche le classi del secondo piano stanno evacuando: Tyler scappa verso il terzo piano, dalla sorella. Incontra uno studente inorridito:
« Hei! Perché scappate??? »  Chiede Tyler, allarmato.
« Un essere è piombato dalla finestra correndo verso il balcone e ha preso a morsi la mia compagna! Uccidendola! » Il ragazzo scappa via, lasciando Tyler agghiacciato. 

Nello stesso momento, Lynn sporge il volto verso l'ultima classe evacuata vedendo un essere umano ma non-umano sbranare una giovane ragazza. Gli occhi di Lynn si voltano verso Chanel mostrando un volto pienamente sbigottito: ogni rumore potrebbe avvicinar l'esamine facendo fare alle due la stessa fine della ragazza dentro quella stanza. Incosciamente, Tyler sale al terzo piano e vedendo la sorella immobile insieme all'amica, pensa bene di avvisarla per scappare..urlando.
E' un istante: Lynn indietreggia tenendo per mano Chanel che, intanto, fa cenno a Tyler di scappare dall'altro lato ma in un attimo, il morto vivente esce nel corridoio e girandosi verso le ragazze cerca di prenderle. Straccia la maglia di Chanel, afferrandola per la maglia. Quest'ultima sferra un calcio verso la porta, colpendo lo 'zombie' proprio sul volto, facendogli perdere coscienza: i tre ne approfittano per scappare. 

Arrivano sul terrazzo e dopo aver saldato bene la porta, cercano di avere una visione più ampia di tutta la situazione. Mentre Chanel e Lynn cercano di chiamare i parenti a casa, Tyler si avvicina alla ringhiera affacciandosi verso il cancello. Ha una visione raccapricciante: alcuni studenti riescono a correre via e a mettersi in salvo, altri vengono uccisi dai loro stessi compagni, altri ancora vengono bloccati da morti-viventi che sbucano in mezzo alla strada facendo credere ai ragazzi che la tragedia sta invadendo tutta la città, se non tutto il paese. 
«  La nonna non risponde! Tyler! E se è corsa a prendere Rachel a scuola? Si faranno ammazzare!! Dobbiamo fare qualcosa!! » Urla allarmata Chanel. Tyler si guarda attorno e nota che una scala per le uscite di sicurezza si trova tra l'edificio e il recinto: i tre possono scavalcare. 
«  Chany, la nonna se la caverà. Dobbiamo andare a prendere Rachel e poi dobbiamo chiamare la mamma: lei può aiutarci! » Tyler sa bene che la nonna non sarebbe mai uscita per prendere la bambina poiché è un compito che aspetta a loro due fratelli maggiori, ma nel caso l'avesse fatto sapendo di questa apocalisse, non sarebbe riuscita a superare i venti metri dopo casa. 
Il ragazzo guida le ragazze fino alla scala e dopo aver guardato oltre il recinto, nota che sembra difficile da superare con tutti quegli apparenti morti. 
Il trio risale sul terrazzo ma Lynn nota che la porta è sbalancata. Tyler afferra un pezzo di legno facendone una difesa da un eventuale attacco. Chanel e Lynn rimangono a guardare le spalle al ragazzo che, coraggiosamente si fa largo verso la porta.
Prima che potesse raggiungerla, ode la voce di Whitney, la sua migliore amica. Lascia cadere l'asta di legno e correndo dietro il muro coglie di sorpresa l'amica che si trova in compagnia del fidanzato, Sonny. 

I due sono felici di veder l'amico vivo ma vengono interrotti dall'urlo di Chanel. Il fratello si appresta a correr verso di lei ma viene preceduto da un essere morto in divisa scolastica: la scuola non era più un posto sicuro. 
Whitney e Sonny richiudono la porta mentre Tyler corre verso la sorella in preda al panico. 
Prima che lo zombie potesse avvinghiarsi sulle ragazze, Austin, un amico, si precipita a prestar loro soccorso rompendo la mascella del mostro con un tubo di ferro. Tyler e Austin finiscono l'essere con tutte le armi a loro disposizione. 

I sei ragazzi si guardano in giro per vedere se trovano un altro essere affamato di carne umana.
«  Perché non sei scappato? » Chiede Chanel ad Austin, ancora terrorizzata.
« Ti cercavo. » Risponde aspramente Austin, ancora macchiato di sangue. 
Improvvisamente, il ragazzo di avvicina a Tyler e Sonny. Sussurra:
« Tyler, hai chiamato i tuoi genitori?  » Domanda Sonny sperando in una risposta positiva.
 « Non rispondono al telefono, qualcosa mi dice che lì in Virginia siano occupati con questi esseri » Risponde duramente Tyler.
«  Siamo semplici studenti delle superiori, come pensi che possiamo lottare contro gente morta assetata di sangue? » Domanda preoccupato Austin.
«  Dobbiamo uscire da qui, per prima cosa, qui anche i muri sono infetti. Dobbiamo raggiungere una casa in periferia e da lì aspettare ordini dai miei genitori.»  Stabilisce Tyler.
« Io ho una casa in periferia, vicino il Stanislaus National Forest, ma per raggiungerlo ci serve a tutti i costi un'auto: ci vorranno tre ore di viaggio per arrivare. »   Informa Lynn.
«  Prendiamo la mia auto. » Ordina Whitney.  « Ma si trova sul parcheggio »  Conclude la ragazza.

Tyler guarda il parcheggio da lontano: è lì dove tutto sembra aver inizio ma che sembra esser tutto finito. Vede la Jeep nera di Whitney e:
« Vado io, farò il giro fino a sotto il recinto e voi saltare sul tetto dell'auto, entrando dal finestrino. » Tyler prende le chiavi dell'auto e, seguito da un Austin audace si fanno largo fino a raggiungere il giardino posteriore.
Intanto Sonny guida le tre ragazze vicino al recinto, tenendo informati Tyler ed Austin sugli avvistamenti che avvengono fuori, aspettando segnale dai due.

Quest'ultimi corrono fino all'auto senza far rumore e riescono senza problemi ad entrare in auto. 
Il problema sorge quando l'auto, mettendosi in moto, comincia a far baccano. Gli 'zombie' cominciano ad uscire dalla scuola correndo verso Tyler che, avendo questa imponente auto, riesce a superare il cancello. Gli amici si apprestano a prepararsi quando la porta del terrazzo si spalanca: uno studente ancora vivente non riesce a far in tempo che viene sbranato sotto gli occhi dei ragazzi. Tyler si ferma proprio sotto il recinto ma ordina ai ragazzi di far presto poichè potrebbero giungere problemi con gli zombie della zona e all'interno della scuola.
Tyler apre il finestrino sul tettuccio: Chanel riesce a saltare, entra. Seguita da Lynn, Whitney e Sonny. Così i sei possono mettersi in viaggio ma prima:

« Vi dispiace se faccio una tappa? »  Chiede Tyler.
«  Ti sembra momento di fermarsi, Tyler? » Domanda Lynn.




20 Maggio, 11:30. Piedmont Road, San José.



 
Tyler, senza l'approvazione degli amici, torna a casa seguito da quest'ultimi. Sale.
«Papà lascia spesso delle armi qui a casa, è giusto fornirci.  » Informa il ragazzo.
«  Abbiamo pochi minuti. » Avvisa Sonny.
Chanel entra per prima cercando la nonna ma i due fratelli si trovano davanti Rachel, la loro sorellina in lacrime. 
«  Sonny, Austin, andate nella stanza da letto dei miei e spostare l'armadio: troverete una porta, al suo interno una cabina armadio. Prendete tutto e mettetelo negli appositi borsoni. » Ordina Tyler.
« Amore mio, come hai fatto a venire fino a casa? »  Chiede Chanel preoccupata, accarezzando la bambina.
« E' venuta la nonna ma un ragazzo cattivo le ha morso il braccio: siamo arrivati qui e mi ha ordinato di chiuderla in cucina aspettando qui voi. » Spiega la sorellina in lacrime. Chanel comincia a piangere insieme a Tyler ma i due sanno che c'è poco da fare ormai. Tyler decide comunque di entrare in cucina trovando il corpo della nonna morto sulla sedia: il suo corpo è ingrigito e ricoperto di sangue, come se si fosse sbranata da sola. Chanel porta via Rachel, mentre il fratello trova un foglio sul tavolo:
«  Sotto il tavolo ho lasciato una borsa con l'indispensabile per sopravvivere, nel caso non dovessi riuscirci: fate di tutto per sopravvivere. Raggiungete la mamma ed il papà in qualche modo, ma fate in modo di non raggiungerli in paradiso così presto. Vi amo, nonna Helena. »  Tyler scoppia in lacrime e dopo aver preso la borsa corre in soggiorno. Gli amici di Chanel riescono a prendere tutto ed a scappare verso l'auto. I ragazzi e la bambina si mettono in viaggio verso la periferia di Sunnyvale ricevendo sguardi e urla da esseri morti raccapriccianti.  
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***





 OVERTIME 
 
20 Maggio, 14:06. Stanislaus National Forest.

 
I ragazzi giungono nella collina di Stanislaus National Forest., dove si trova la casa di Whitney. Dopo aver affrontato un'intera città in delirio, giungono finalmente in un posto che sembra tranquillo. Finalmente arrivano, ma accanto alla casa di Whitney c'è un'altro edificio:
« E' abitato?
»  chiede Austin sospettosamente. Whitney rimane in silenzio: quella casa è di una sua cara amica che viene a star lì solo d'estate ma non sa se, come loro, è venuta a ripararsi lì e magari è infetta. I ragazzi scendono dall'auto. Rachel si è addormentata così Lynn la porta a dormire guidata da Whit e Sonny. Chanel rimane immobile fuori dall'auto guardando Sunnyvale in fiamme.
« In due ore, tutta la nostra vita è andata in fumo. » Sussurra la ragazza sentendo l'amico Austin lì vicino.
« Entriamo, beviamo qualcosa di caldo. » Consiglia Austin, prendendo l'amica sotto braccio, ancora turbata.

La casa sembra inabitata da anni ma anche lontano dal pericolo se non fosse che a pochi metri da essa si trova una casa sospetta.
« Pensate che dobbiamo andare a vedere? » Chiede Sonny.

« No » Tyler entra per ultimo, con l'ultimo borsone di armi, chiudendo la porta a chiave. « Dobbiamo stare qui: non aprite né finestre né porte, teniamo solo una finestra che sporga sulla luce così da poter controllare auto. Tra poche ore fuggiremo da qui. » Ordina Tyler posando il borsone sul divano.
« Perché dobbiamo prendere ordini da te, eh Johnson? Perché non possiamo salvare i nostri parenti invece di star qui ad aspettare di avere notizie dai tuoi genitori? E ai nostri chi ci pensa? » Chiede furiosamente Austin.
« Austin, i suoi genitori fanno parte del Dipartimento della Difesa, loro ci salveranno e poi salveranno i nostri genitori. » Risponde Lynn, difendendo Tyler.
« Ma i nostri genitori non sono al sicuro! » Ribatte Austin.
« Anche se non fossero al sicuro, l'unica cosa che vogliono è che lo sia tu. » Risponde Chanel.
Austin si siede cercando di mantenere la calma. Chanel sale al terzo piano trovando Whitney sulla poltrona e Rachel che dorme: si avvicina alla sorella mentre l'amica si alza in piedi per farsi un giro.
Gira per la stanza guardando le sue vecchie foto da piccola. Tutto svanito in irrazionali esseri viventi che infetti o rinati malignamente, non fanno differenza. Whitney si abbraccia come se volesse stare insieme a sua madre e cominciando a piangere, si lascia abbracciare da Chanel.

« Andrà tutto bene. » Sussurra l'amica. « Te lo prometto. »


 
20 Maggio, 21:58. Stanislaus National Forest.


 
Rachel apre gli occhi ed alzando il busto guarda fuori dalla finestra che si affaccia proprio davanti alla finestra della casa accanto. Rimane immobile per un attimo poi vede un essere correre da una parte all'altra.
Intanto i ragazzi sono sotto a preparare la cena quando Rachel comincia ad urlare.
Tyler e Chanel sono i primi a correre verso la sorellina, mentre Sonny e Austin, armati si precipitano davanti alle due porte d'uscita, poiché le finestre sono sbarrate saldamente. 
I fratelli aprono la porta trovano la bambina sotto la finestra con gli occhi chiusi dalle sue stesse mani.

« Rachel, hai visto qualcosa? » Chiede il fratello, preoccupato. 
La sorellina spiega della misteriosa apparizione avvenuta nella casa accanto così, Chanel decide di prendere Rachel e portarla giù, dove pensa possa essere più al sicuro. 

Tyler rimane ad osservare la finestra che ha spaventato tanto Rachel per verificare che non sia stato un brutto sogno. Chanel spiega ai ragazzi che forse è meglio stare in guardia. 
« Merda. » Tyler impreca contro la casa accanto poiché ha visto con i suoi occhi che è abitata da non-viventi così corre verso il soggiorno: trova Chanel al telefono. La sorella posa il cellulare sul tavolino accerchiato da tutti attivando il vivavoce. Parla la madre:
« Ci siete tutti? » Chiede la madre. In sottofondo alla chiamata non si sente nulla, come se si fosse isolata dal quartier generale. Chanel fa sapere alla madre che sono tutti presenti. « Anche Rachel? » Chiede ancora. Tyler capisce subito che l'argomento della madre potrebbe urtare la sensibilità della bambina così si avvicina prontamente al suo zaino, esce le cuffie e ordina alla sorellina di ascoltare la musica stando comunque vicino a Chanel.
« E' qui, ma non può sentirci. » Informa il figlio stressato.
« Ok ragazzi, ascoltatemi bene: Sono esseri fuori dal normale, non importa se siano rinati o infetti, vogliono uccidere e mangiare chiunque. Non vi risparmieranno. Ho fatto richiesta per mandar lì un elicottero che vi salvi ma a quanto pare sono tutti riservati a priorità maggiori, in tutto il mondo per far si che vengano a salvarsi qui, al Pentagono. Voi siete la mia priorità, anche quelli che non sono figli miei: Voi avete le armi, i vostri genitori..no. Sarò sincera, se non rispondono al cellulare c'è poco da fare. Tutto è partito inspiegabilmente dal Nevada fino a raggiungerci inevitabilmente. Il primo elicottero pronto a prendervi si libererà tra quattro giorni, ovvero tra 96 ore. Se vi mettete in viaggio adesso, senza traffico né soste, dovreste arrivare in meno di 45 ore. » 
« Dobbiamo raggiungere il quartier generale in auto? Attraversando gli Stati Uniti invasa da zombie?! » Chiede spaventato Sonny.
« E' l'unica alternativa che avete, a meno che vogliate aspettare fissi su un punto ma vi dirò che non è la scelta migliore poiché vi raggiungeranno, invaderanno e uccideranno. »   Rivela Morgan, madre dei ragazzi.
« La casa accanto è abitata...e non più da essere umani. » Rivela Tyler. Whitney porta indietro i capelli, cominciando a piangere.
« Abbiamo le armi, possiamo ucciderli in quattro giorni. » Ribatte Sonny insistemente.
« Io non volevo dirvelo ma il Nevada sta invadendo rapidamente tutto il paese, la California è già pienamente infasa. Avete 20 ore per abbandonare non solo la California ma anche il Nevada raggiungendo come prima tappa Utah, lo stato dopo. Secondo noi, si sono sposati sul Colorado. Riposerete nel Nevada, trovate un posto sicuro e vi rimettere in viaggio il mattino seguente. Non passate in mezzo al Colorado, solo al confine con il Wyoming. NON DOVETE STAR FERMI SU UN PUNTO ISOLATO PER PIU' DI 5 ORE. In posti urbani, NON PIU' DI TRE ORE.» 
« Ne sono passate 7 da quanto siamo qui, quindi non mi stupisce che ci siano degli zombie fuori. » Rivela Lynn. 
« Avete apparecchi elettronici a sufficienza: raggiungete la Virginia. Il confine con essa è tutto circondato da soldati, vi aspetto lì. TUTTI E SETTE VIVI. Il lavoro mi chiama, Buona fortuna, campioni. » Morgan chiude la chiamata lasciando vuoto e silenzio nella casa di Whitney. 

Tyler abbadona il soggiorno prendendo il borsone e buttandolo sul tavolino.
« Basta disperarvi. Prendete delle armi, ci pareremo il culo a vicenda. Esigo che non muoia nessuno, dobbiamo raggiungere la salvezza insieme. Siamo qui già due ore più del dovuto, raggiungiamo l'auto senza far rumore e lasciamo la California.» Stabilisce il ragazzo audace. Gli altri stanno agli ordini. 

In modo molto disteso, Tyler apre la porta d'uscita e si fa largo. La macchina è posteggiata a due metri di distanza.
Austin e Sonny posano i bagagli con le restanti armi ed il cibo sul bagagliaio mentre Whitney e Lynn salgono in auto. Quest'ultima si gira e nota un essere correre.
« SONNY!! » Urla spaventata la ragazza. Tyler spara sulla fronte dell'esamine prima che quest'ultimo possa raggiungere l'amico e dopo aver fatto ciò, gli ordina di salire in auto. Chanel fa salire anche Rachel.
« Attenta. » Sussurra in modo inquietante la bambina. Chanel si gira e nota che dietro il fratello c'è un'altro essere che si rivela l'amica d'infanzia di Whitney.
« Kristal! NOO!! » Urla inutilmente Whit. 
Nello stesso istante, Sonny si gira verso l'amico mentre cerca di salire in auto, Chanel ruba il martello appeso alla cinta di quest'ultimo e corre verso le spalle del fratello colpendo il mostro proprio sul volto, macchiando l'arma di sangue. Tyler si gira verso la casa infetta dove altri quattro zombie escono da porte e finestre. I due fratelli sono più vicini a loro che all'auto così decidono di collaborare per salvarsi. 

Tyler lancia la pistola in aria, usando la pistola di Chanel per sparare sul ginocchio di uno dei mostri, la sorella colpisce lo stesso mostro con il martello. Mentre un'altro zombie si fa avanti sulla sinistra di Tyler, la pistola raggiunge la mano di Chanel che riesce a difendere il fratello mentre quest'ultimo ne uccide un altro. 
« Andiamo. » Ordina il fratello.
« Ma ne manca uno. 
» Informa Chanel.
Tyler, senza darle retta, la prende per mano e si dirige verso l'auto mentre in quell'istante, Austin spara sulla fronte dell'ultimo morto vivente con il suo fucile facendo passare il proiettile proprio in mezzo ai due fratelli.

I sette si mettono in viaggio per uscire dalla California. 

21 Maggio, 06:34.  Nevada.





 

Equipaggiamento di Chanel: 

             

Equipaggiamento di Tyler: 

         

Equipaggiamento di Austin: 

      

Equipaggiamento di Lynn: 

      

Equipaggiamento di Sonny: 

   

Equipaggiamento di Whitney: 

  
   
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


Chanel.






« OVERTIME »

 
21 Maggio, 8:00. Nevada.

 
Mi sveglio sul sedile posteriore della Jeep di Whit, con Lynn accanto. Dov'è mio fratello? E perché l'auto è ferma? Alzo lo sguardo, io e Lynn siamo sole. Scendo dall'auto in preda al panico.
« Lynn? Dove sono tutti? » Chiedo preoccupata scuotendole la spalla. Lynn non si sveglia. Sento un rumore provenire da dietro l'auto. « Tyler? » Chiedo avvicinandomi: un Tyler apparentemente morto si butta su di me. 

Mi risveglio sull'auto, con Tyler che guida.
« Hei, pulcina, tutto bene? » Chiede mio fratello. Fortunatamente era solo un brutto sogno, ma lui è stanco, si nota. Annuisco.
« Tyler, fermati lì. Facciamo cambio. » Ordina Austin. Guardo davanti a me, la strada è avvolta da un velo di nebbia, tutto cupo e incerto. Tyler accosta scendendo dall'auto quando improvvisamente..

« AIUTO!! QUALCUNO MI AIUTII!! » Sentiamo un urlo distante da noi. Tyler si precipita tra la nebbia in cerca della voce giovanile che ha urlato.
« TYLER!! » Urlo da dentro l'auto. Austin e Lynn corrono dietro mio fratello ma prima che potessi raggiungerlo, noto un Pick Up rosso dietro la nebbia, non distante da me. Mi avvicino lentamente. Metto il volto vicino al finestrino dell'auto e in un attimo, un essere comincia ad urlarmi contro. Fortunatamente il finestrino ci divide.
« Chanel. » Mio fratello mi richiama da dietro. Posso tornare tra le sue braccia ma, noto dietro lui una ragazza spaventata dai lunghi capelli neri e il mascara colante sul volto.
« Deve venire con noi. » Ordina Tyler.

Non essendo stata morsa, non possiamo disumanamente lasciarla a morire. Ci mettiamo in viaggio.
« Come ti chiami? » Chiede Rachel, incosciamente. Non so perché ma i suoi occhi verdi m'inquietano, come se ci fosse un secondo fine in lei e se vuole soltando del cibo? E se è stata morsa e non lo sappiamo? La sua pelle umida e bianca, come se stesse per morire. C'è qualcosa in lei che non mi convince.
« Mi chiamo Robin. » Persino la sua voce è spaventosamente inquietante. Questa ragazza non ha nulla di buono.
« Chi era quel tipo rinchiuso in auto? » Chiede Austin.
« Mio padre. Dopo esser stato morso, ha sparato un colpo sulla fronte di quell'essere e mi ha ordinato di scendere dall'auto, chiudendolo dentro pur sapendo che si possa aprire anche dall'interno. Lui non è uscito. » Come ha ordinato mia nonna a Rachel, questa ragazza è stata salvata da un essere vivente pronto a rinascere malignamente. 


 
21 Maggio, 15:43. Colorado-Wyoming.


Percorriamo il confine Colorado-Wyoming come mamma ci ha stabilito. Rachel non sta molto bene, improvvisamente ha smesso di essere attiva, spero sia solo la stanchezza.
« Amore, resisti un'altro pò, ti portiamo da mamma. » Cerco di rassicurare mia sorella ma quest'ultima non risponde. Ci fermiamo per ricaricare la benzina. 
« Vado a prendere qualcosa al distributore. » Avvisa Sonny. 
« Perché? Abbiamo le riserve! Non allontanarti. » Chiede Whitney.

« Vengo io con te, posso? » chiede Robin.
I due si allontanano verso il distributore.
« Lei non mi piace. » Afferma Whitney.
Nemmeno a me lei piace. Prima di poter rispondere all'insulto di Whitney riferito a Robin...un auto nera parcheggia a pochi metri da noi. Mi giro verso Sonny e Robin, quest'ultima esce una pistola sparandogli sul braccio. Esce dall'auto un uomo armato. Copro Rachel con la coperta usata per non patire il freddo durante la notte. Vedo Robin chinarsi verso Sonny e rubargli il portafoglio. Lynn tiene ferma Whitney in lacrime.
Tyler e Austin scendono dall'auto. Mi appresto a scendere anche io. 
Tyler colpisce l'uomo alla gamba, Austin si precipita verso Sonny mentre io esco la mia pistola e seguo con l'occhio i movimenti di quella puttana mentre cerca di scappare lasciando il suo amico a terra. Abbasso il mirino colpendo la ruota anteriore dell'auto, colpendo poi anche quello posteriore, impedendole di partire. Mi avvicino all'auto sparando a raffica verso il cruscotto.
Cazzo, Sonny ferito era l'ultimo problema che volevamo.
Lei si para sotto esso ma una volta rotto il vetro mi appresto ad aprire lo sportello, tirarla per i capelli e buttarla sul suolo. 

« Cosa cazzo volevi fare? » Chiedo furiosamente.
« Ti prego, non uccidermi! Volevo solo potermi prendere qualcosa da mangiare. Non uccidermi! » Implora Robin. 
Austin porta Sonny sull'auto, fortunatamente la sua è una ferita lieve ma il tempo che Robin ci ha fatto perdere era troppo prezioso per finire a discapito nostro. Tyler prende delle munizioni che si trovano sul cruscotto della loro auto, prende le chiavi e va via. 
« Non vi uccideremo. Ci penseranno "loro" a farlo. 
» Dichiaro.
Corro in auto seguita da un Tyler divertito. Ci mettiamo in auto e sfrecciamo via. Non passa molto prima che i due ragazzi vergano sbranati dagli esseri.


 
 
22 Maggio, 02:20. Al confine con il Kansas.
 
Sonny non riesce molto bene a muovere il braccio ma almeno è vivo. Mentre siamo in viaggio, ci troviamo faccia a faccia con il malessere di Rachel che rimette fuori dal finestrino. 
« Tyler, trova un edificio! Una farmacia da svaligiare! Non possiamo lasciarla in queste condizioni. » Ordino a mio fratello. Trenta minuti dopo raggiungiamo una zona ubicata nel cuore di Topeka, la capitale. Possiamo stare massimo tre ore in uno stabilimento urbano. Io, Lynn, Austin, Tyler e la bambina scendiamo verso la farmacia più vicina. Tyler sfonda la finestra con la sua ascia ed entrando siamo incapaci di capire quale malattia abbia colpito Rachel. 
Avvilita cerco rimedio alla sua sofferenza quando improvvisamente..
« Porca puttana! » Mi giro e Tyler ha che fare con Rachel mentre perde sangue dal naso, per poi vomitarlo dalla bocca. Grazie a Lynn trovo qualcosa che possa calmarla. 
Austin sta di guardia sulla porta, Lynn sta di guardia dentro il negozio. Io e Tyler stiamo buttati sul pavimento accarezzando Rachel che piano piano sembra riprendersi.
« Chanel, non ti nascondo che ho paura. Secondo me non dovremo stare qui nemmeno un'ora. Dai a me la bambina, vi porto in qualche casa in periferia dove avremo più tempo per pensare e medicarci. » Rachel sale tra le braccia di Tyler quando inaspettatamente Austin urla il nome di Whitney che era rimasta in auto con Sonny, essendo ferito. 

Un mostro afferra Whitney per la gamba portandola fuori, sul suolo umido e freddo. E' inevitabile la scena dell'essere morto che morde la nostra amica. Lynn corre fuori ed insieme ad Austin, spara al mostro, uccidendolo per quanto non sia già morto. Tutti corrono verso Whit mentre Sonny è in lacrime sull'auto che cerca di raggiungerla.
« Non è l'unico mostro... » Rivela Lynn. Copro gli occhi a Rachel, non avrei mai voluto vedere Whitney ricoperta di sangue con lo sguardo spento. Sonny riesce a raggiungerla.
« Amore.. Amore mio! Resisti, ti salverò la vita. » Implora piangendo.
« Vai...vai via...salvati. » Supplica Whitney. Ancora cosciente non può chiedere di esser rinchiusa in un posto per evitare di far male a qualcuno, Whitney è in mezzo alla strada ed il suo sangue comincia a diventare nero, mentre la sua pelle schiarisce sempre di più. Non poteva finire così, siamo solo ragazzi la quale età varia dai 18 ai 21 anni e ci ritroviamo ad affrontare degli zombie affamati di carne umana. E' troppo per noi, figuriamoci per una bambina di 8 anni come Rachel. Guardiamo l'aspetto di Whitney che nonostante fosse insanguinata rimane comunque angelica come sempre. Come la prima volta che ci siamo incontrate: Mi ritrovavo a piangere per via del mio ex, lei mi porse una caramella, si sedette vicino a me sul corridoio della scuola e cominciò a parlarmi di quanto fosse bello l'universo femminile. Guardandola capì che in quegli occhi marroni si poteva comunque trovare il cielo.
E adesso non vediamo altra soluzione. Sonny ripete alla sua amata che l'ama ed entra in auto aiutato da Austin e Tyler. Mi abbasso verso Whitney per darle un bacio sulla fronte coraggiosamente ma..
« Anche mia madre fa parte delle forze speciali... » Rivela Whitney, con un filo di voce. « Toglimi la collana e per favore..fa che raggiunga mia madre...
» Stabilisce un ultimo desiderio. Le tolgo la collana e la metto sul taschino del giubotto. Porto dentro Rachel e salgo insieme a Lynn, anch'essa in lacrime.



Guardo da lontano il corpo di Whitney. Vi dirò: Non mi piace l'idea di ricordare la mia amica morta sola sul suolo uccisa da un non-vivente, ma girandomi noto che quest'ultimo, colui che aveva ricevuto una pallottola da Lynn, si alza. Secondi dopo, il corpo di Whit si muove, sollevandosi. L'ultimo ricordo di Whitney è lei..non morta.  
22 Maggio, 05:44. Kansas.

 
Giungiamo su un edificio abbandonato in periferia.
« Ci muoveremo tra quattro ore, riposatevi. Medicatevi le ferite. Fatevi un thé caldo. » Ordina mio fratello. Il suo cuore è diventato di ghiaccio da quando l'ultima nostra ancora di salvezza, nonna Helena, è morta per colpa di un essere mostruoso ma adesso che anche la sua migliore amica non c'è più..il suo cuore è passato dal ghiaccio alla pietra. 
« Principessa, stai con Sonny, ok? » Chiedo a Rachel, avvicinandomi a Tyler, mentre sbarra le finestre con dei pezzi di legno che trova mentre Austin e Lynn controllano che l'abitacolo sia stabile.

« A cosa pensi? » Chiedo freddamente a mio fratello. Gli occhi verdi di quest'ultimo si alzano verso la prossima alba.
« Whitney non sarà l'ultima a morire, me lo sento. Lo stesso Sonny non ha più un motivo per vivere perché pensi che voglia raggiungere la Virginia? » Chiede abbassando lo sguardo.
« Non rassegnarti. Possiamo ancora farcela. » Cercando di rassicurare mio fratello. Il leader che sta per avere un crollo.
« La casa è libera. » Rassicura Lynn.
« Tu hai parecchi motivi per vivere. 
» Riferendomi al suo amore per Lynn.
Lascio che i loro sguardi s'incrocino per poi raggiungere Sonny e medicargli la ferita.

 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


Tyler.




« OVERTIME »
 
22 Maggio, 07:00. Kansas.
 

Ho i pensieri sotto sopra, in due giorni sono riuscito a vedere ciò che non avrei mai pensato di vedere all'età di 21 anni: 
Nonna Helena con la pelle scialba, gli occhi vuoti e spenti ma pur essendo morta, ha sempre lasciato un senso di sicurezza in noi tre, lasciandoci quel foglietto amorevole. Chissà se si è svegliata e chissà se adesso starà uccidendo qualcuno. Nessuno dovrebbe farsi questi pensieri così assurdi! Ma cercando di non pensare a mia nonna, penso a Whitney..la mia migliore amica. Morta per lo stesso motivo, non ho visto il suo corpo disteso sul suolo più di tanto poiché non ne avevo davvero la forza. Eppure tutti questi ragazzi confidano in me. E' vero, mi alzo e trovo una soluzione cominciando a dare ordini ma vanno motivati e se non li porto io al sicuro, chi lo farà? 
Austin? Il suo pensiero va ora dopo ora alla sua famiglia, se dipendesse da lui torneremmo indietro per cercarli...inutile non capire che non ci sono più. E' un mondo ormai difficile, non si poteva viver prima, figuriamoci adesso che è pieno di non viventi pronti ad ucciderti. Ma io devo difendere le mie sorelline: Chanel che, pur essendo una delle più agguerrite ragazze di Sunnyvale, si è lasciata prendere dal panico. Chi non si è lasciato prendere dal panico?
Rachel, la mia piccola Rachel. Ha 8 anni deve vedere stupidi mostri che alla sua età dovrebbero solo essere insignificanti illusioni dentro l'armadio e non surreali realtà per strada. 

Salgo le scale traballanti e scricchiolanti per raggiungere la camera superiore, dove penso che in questo momento Lynn si stia riposando. 
Mi trovo davanti la porta. Penso a cosa dirle prima di poter entrare e mi preparo per bussare. Ho solo un'altra oretta per poterle parlare, spero non stia dormen..

« Si? Avanti. » La sua innocente voce si fa largo tra pareti impure e ammuffite. Apro la porta e affaccio lo sguardo, si gira mostrandomi un sorriso davvero falso poichè sono abituato ad un sorriso che anche sotto la pioggia, mi fa sembrare tutto celestiale.

« Disturbo? » Chiedo educamente. Lynn scuote la testa e si rigira verso la finestra.
« Ho provato a riposare, come hai detto, ma non ci riesco. » Rivela. Non può stare ai miei ordini, se non riesce a dormire avrebbe potuto scendere le scale e star noi piuttosto che star qui da sola. A meno che, desidera del tempo per pensare... Ammiro la sua sagoma contro la luce del sole che sbuca dalla finestra, in silenzio. Ma, contrariamente alle altre volte, Lynn si sente in dovere di confidarsi con me.

« Sai, Tyler, quando ho visto quel mostro dilaniare il corpo di quella ragazza in quella classe, mi è sembrato tutto falso. Ho sperato con tutto il cuore che fosse un ragazzo travestito e che quella fosse tutta una parte, ma potevo categoricamente vedere la pelle di quella ragazza volare sul pavimento. Era pelle. Pelle umana. Non vedevo pelle umana staccata dal corpo da quand'ero piccina: Mio nonno difendeva il mio villaggio con la sua spada tagliando pelli di gente cattiva che veniva per affrontarci. Lui non aveva paura di squarciare quelle pelli davanti ad una bambina di 6 anni, un pò come te..che non hai paura di uccidere davanti la tua sorellina. »
E' un paragone un pò assurdo, ma comincio ad apprezzare le sue parole, lasciandomi prendere dalla sinfonia del suo tono di voce. 
« Ho capito che era tutto vero quando, quel mostro uscendo dalla classe ha affrontato i tuoi occhi verdi smerando che erano così spaventati. Ho avuto più paura per te che per me..ed era ad un passo dal mio corpo. Ho sempre provato una profonda ammirazione per te.. » Confessa Lynn. Mi appresto a sollevarmi in piedi dinanzi al suo corpo. Guardo l'ora: 07:20. Mi avvicino, ho meno di 40 minuti per dichiararle il mio amore ma non basterebbero affatto. Mi avvicino ma Lynn si gira mostrandomi le sue lacrime, rimango pietrificato.
« Tu mi piaci, Tyler. Mi piaci dal primo anno, dal primo "Piacere mio", dal primo sguardo. Hai simpatia, hai tatto, hai coraggio, hai tutto. »  Rimango pietrificato ancor di più dalle sue parole, dalle sue dolci parole. Mi avvicino piano, senza far rumore, senza farla spaventare. Il suo corpo è in preda ad un tremolio, ma non di freddo, di paura, come se avesse visto la morte in faccia. Ma di morti ne ha viste parecchie. Poggio una mano sulla sua guancia. Lei poggia le mani sul mio petto.
« Stai con me, andrà tutto bene. Te lo giuro. » Le do solo queste semplice parole, questa piccola dichiarazione e mi appresto a baciarla. Baciare le sue labbra unte dalle sue lacrime. Poi l'abbraccio, guardando fuori dalla finestra: Era tutto buio e morto, tutto spaventoso e cupo eppure l'emozione che stavo provando in quell'istante, non centrava nulla con l'ambiente. La natura non era dalla mia parte, ma Lynn si. Così come Chanel e gli altri. 
« Hai sentito? » Lynn si stacca dalle mie braccia, sentendo il rumore di un urlo profondo ma allo stesso tempo squillante. Quei
 ragazzi devono lasciare il Kansas, immediatamente, prima che sia troppo tardi. 


22 Maggio, 10:02. Harrisonville, Missouri.

 
« Tyler. » Sento la voce di Chanel sussurrarmi nell'orecchio, mentre guido verso Sant Louis, per una successiva pausa. Prendo il caffé, poggiato sul cruscotto dell'auto, lo bevo riscaldando la voce e risvegliando la mente.
« Dimmi, Chany. » Niente da fare, il mio tono è ancora debole. Nonostante il bacio di Lynn ed i suoi sentimenti mi abbiano rianimato, non posso nascondere la pressione che queste ore stanno avendo sul mio corpo. Per di più, a Rachel è salita la febbre in modo spaventoso.
« Siamo in viaggio da 45 ore: ore che mamma aveva stabilito che ci volessero per arrivare in Virginia. » Informa mia sorella. Mi accorgo che siamo davvero in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
« Lo so, piccola, ma abbiamo fatto delle soste e non soste stabilite sulla strada che stiamo percorrendo, abbiamo fatto delle vere e proprie deviazioni. » Rivelo. Rimaniamo entrambi nel silenzio mentre tutti dormono. Improvvisamente sento la presenza di Chanel allontanarsi da me, sentivo che voleva dirmi qualcosa, ma non ne aveva il coraggio.
« Ti voglio bene. 
» Io ho questo coraggio di dirglielo, nonostante le preoccupazioni e la paura di morire. E' proprio quando si ha paura di morire che bisogna far sapere alla persone che ami i propri sentimenti, per questo ho baciato Lynn.


Paura. E' questo che proviamo tutti al momento, ho paura che da un momento all'altro sbuchi un essere morto e mi porti via qualcuno di loro. Mancano altre mille miglia e qualche ora. Non un intero giorno per arrivare, ma non possiamo stare 20 ore in viaggio, dobbiamo fermarci a riposare per quanto possa essere pericoloso. Ormai manca poco ma io ho paura. Ho paura di superare il tempo stabilito. Ho paura di star vivendo i miei momenti solo per gli altri, come se la mia di vita fosse già bella che finita. Eppure è stato strano, un momento prima stai supplicando la campana di suonare..quello dopo finisci di salire le scale ed un mostro assetato di carne sta aggredendo tua sorella. Sono situazioni davvero diverse, inimmaginabili. Forse devo concentrarmi sulla strada. 


 
22 Maggio, 13:45. Sant Louis, Missouri. 

 
Finalmente arrivati a Sant Louis, mi prendo la briga di parcheggiare l'auto dentro una casa benestante, staremo qui solo per qualche ora. Scendiamo dall'auto, Chanel porterà Rachel in cucina per darle qualcosa da mangiare così che possa prendere i medicinali per la febbre. Io e gli altri ci faremo un giro della casa per vedere se è stabile. 
Abbiamo conferma con i nostri occhi, chiudo il cancello ed entro in casa.

« Certo che questi zombie sono strani. Invadono gli Stati Uniti d'America e poi neanche si fanno vedere. » Afferma Austin.
« Fossi in te non parlei tanto, potrebbero essere ovunque. » Risponde Sonny.
« Sonny, davvero scusami se c'è una bambina di otto anni in cucina. » Rispondo, in modo sarcastico.
Dopo vari minuti, Rachel si addormenta tra le braccia di Chanel che si trova in soggiorno, insieme agli altri, per un eventuale piano d'attacco.
« Nel caso ci circondassero? » Chiede Lynn.
« Temono al luce del sole. » Rivela mia sorella. « Quando li ho visti sbranare la professoressa, si sono riparati tre le ombre delle auto stesse e degli alberi. L'ho notato anche quando quel tipo ci stava venendo incontro sul terrazzo: la sua pelle bruciava via. » Rivela ancora.
« Ma questo non l'ha fermato. » Ammette Austin.
« Il sole potrà non fermarli mentre corrono, ma sappiamo che è dalla nostra parte. » Affermo.
« Ci stanno due minuti a trasformarsi dal momento in cui il loro cuore smette di battere. » Riporta Chanel.
« Come lo sai? » Chiede Sonny. Il volto di Chany si rattrista e abbassando lo sguardo da Sonny.
« Ho usato la morte di Whitney per capirlo..ha chiuso gli occhi dopo che le ho tolto la collana, due minuti dopo ci siamo allontanati e ho visto il suo corpo sollevarsi. » Annuncia malamente.
« E' una di "loro". 
» Sussurra Lynn. Sonny comincia a piangere. Chiudiamo il discorso cominciando a mangiare il pranzo prima di rimetterci in viaggio.

 
 
16:30

 
« Possiamo andare? » Chiedo. Lynn è pronta, così come Sonny e Austin. Rachel è tra le braccia di Chanel. Improvvisamente la mia attenzione viene placata dal rumore di una finestra che si rompe sulla cucina. Austin prende le difese delle mie sorelline mentre io mi faccio subito avanti.
« Ty, dobbiamo scappare. » Propone Sonny.
Mi affaccio verso la cucina, un essere sta mangiando la carne del frigo come fosse nulla. Indietreggio facendo segno ai miei compagni di star zitti. Mi giro verso loro ed un essere mostruoso ci sta osservando dalla finestra, riparato dall'ombra della casa. Afferro piano la mia ascia, la sua faccia ingrigita e bruciata mi spaventa sempre di più. Austin si gira.
« No!! » Urlo al mio amico di non sparare, cosa che invece facendo rompe la finestra, dando libero ingresso all'essere. Mi dirigo in cucina dove il morto vivente si sta invece dirigendo verso gli altri.
Sono attimi di terrore, non ho il tempo di recuperarlo ma girandomi verso la finestra noto altri di" loro" scavalcare e rompere il recinto, sotto il sole che gli scava la pelle. Lynn taglia la testa ad uno mentre Sonny spara all'altro, tra gli occhi. Sfondano la porta cominciando ad entrare. Io ed Austin uccidiamo alcuni di loro con il fucile. Sonny porta le ragazze al piano superiore. Li raggiungiamo, i mostri si fanno sempre di più e noi sappiamo solo che colpirli alla testa, è l'attacco migliore. Chanel fa scendere Rachel dalle sue braccia tenendola per mano così da poter sparare colpi anche lei. Saliamo al terzo piano. Ultimo piano. Le munizioni stanno quasi per finire. Ci muoviamo in gruppo. Le munizioni della pistola di Chanel si scarica, un mostro sta per venirle incontro e inaspettatamente Rachel lo colpisce rubando la pistola di Lynn, sfiorandogli la spalla. Il mostro punta sulla mia sorellina ma gli trancio la testa con la mia ascia. Rachel comincia a piangere. Non avrei dovuto ucciderlo davanti ai suoi innocenti occhi. Ma davvero una bambina di 8 anni ha sparato ad uno zombie? Capisco che è davvero finita poiché Rachel comincia ad abituarsi ad un mondo dove per vivere devi uccidere chi non è morto. 
Improvvisamente entriamo dentro la cameretta che sembra essere di un bambino, ma calcolando che ci stanno per raggiungere potremo stare lì dentro per poco. Sonny mi spinge dentro la stanza rubandomi il fucile e la mitraglietta. Prende la chiave della porta.
« Ho notato che c'è una piscina fuori, avete pochi minuti per buttarvi, trovate una soluzione per far tuffare anche Rachel da un'altezza come quella di una casa di tre piani. Siete forti, ragazzi.» Si gira.
« Sonny! Dove vai!? » Chiedo inorridito.
« Da Whitney. » Ricarica la mitraglietta ed esce fuori chiudendoci dentro.


Sollevo la finestra guardando l'altezza che ci divide dalla piscina. Sentiamo solo il suono di pistole, ma non siamo noi a sparare.
« Non è alto, possiamo riuscirci. » Cerco di incoraggiarli ma in mente ho solo il mio amico che vuole farsi uccidere lì fuori. Chanel cerca come una forsennata qualcosa che possa aiutare Rachel "nel volo". Grazie a Dio ci troviamo nella cameretta di un bambino così troviamo una maschera blu che quanto meno possa aiutarla a respirare per due secondi. Lynn si mette sul cornicione: il giardino essendo sotto il sole, è molto facile da percorrere, riesco a vedere la ruota anteriore dell'auto. Lynn si lancia in piscina, seguita da Austin. Girandomi noto il misterioso silenzio che ha interrotto il suono delle pallottole sparate da Sonny.
« Vai, mi lancio io con Rachel. » Impongo a mia sorella. Chanel si lancia giù dopo un pò. Austin l'aiuta. « Sei una guerriera, Rachel. » Cerco di incoraggiare la mia sorellina. Improvvisamente, vedo la testa del mio amico ingrigita e gli occhi distrutti, ricoperto di sangue, sfondare la porta della camera. L'ultimo ricordo di Sonny è lui...non morto. Mi lancio tenendo stretto a me la mia Rachel. Raggiungo l'acqua. Fresca e limpida acqua macchiata solo dal sangue che è venuto via dai vestiti dei ragazzi. Lascio andare Rachel dalla presa lasciando che raggiunga la superficie ma io non riesco a risalire con i pessimi ricordi che invadono la mia mente e bloccano i miei arti. Stanno morendo tutti, a poco a poco ma di chi cazzo è la colpa di tutto questo male? Vedo una mano prendermi per la maglia e poi il vuoto, i miei occhi si chiudono. Perdo i sensi proprio in un momento dove avrei dovuto difendere i miei amici?

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


Chanel.




« OVERTIME »
 
22 Maggio, 17:56. Missouri.

 
Sapevo che prima o poi mio fratello si sarebbe lasciato prendere dall'avvilimento. Lo trasciniamo fino all'auto.
Austin prende il controllo del volante, Lynn cerca di asciugare Rachel mentre io cerco di risvegliare Tyler.
« E' la fine, siamo finiti. » Austin si lascia dominare dal terrore.

« Austin! Pensa a guidare!! » Ordino. Mi sento in dovere di prendere il controllo quando lo perde Ty. 
Ma Austin non aveva tutti i torti: Tyler sul sedile dell'auto privo di sensi. Sonny e Whitney morti. Altre ore di viaggio. La nostra unica via d'uscita da quella casa piena di non morti era un gelido tuffo in piscina e a Rachel, quel tuffo, proprio non serviva con quella febbre che si ritrova.
« Dove siamo diretti? » Chiede Lynn.
« Con questa restante benzina presumo di poter arrivare a Portland, vicino Louisville, nel Kentucky. Faremo rifornimento e NON CI FERMEREMO PIU'! 
» Stabilisce Austin.
Ti guardo mentre, con gli occhi colmi di lacrime, percorri la strada verso l'ultima pausa. Ormai è fatta. E' finita. Stiamo per arrivare. Ma ricordi, Austin, quando tutte le mattine mi aspettavi fuori la classe per verificare che stessi bene? Anche fino alla fine, quando l'apocalisse era già in corso, sei corso su nel terrazzo per verificare ancora che stessi bene, salvandomi la vita.

Io ricordo il tuo « Ti cercavo. » ed il suono di tali parole è tatuato sul mio cuore. Riuscirò a confidarti i miei sentimenti prima che sia troppo tardi?
 
19:30
 
« Dove siamo? » Fortunatamente sento la voce di mio fratello, anche se indebolito ancora è vivo.
« Hei, siamo entrati nel Kentucky, mio eroe, siamo ad un passo dalla Virginia ormai, dobbiamo solo rifornirci di benzina. » Confesso accarezzando il suo volto. 
« Cosa ci è rimasto? » Chiede ancora, cercando di sollevarsi.
« Abbiamo dell'acqua, ma per mangiare dobbiamo resistere fino all'arrivo da mamma..
» Detto ciò, noto la rabbia e la frustrazione di Austin ripercuotersi sul volante, stringerlo forte ma senza perdere il controllo dell'auto. Lynn poggia la mano sul suo braccio che ormai presenta venature rabbiose che vogliono solo liberare l'ira e ripercuotersi su tutto il mondo. Questo mondo non morto. 
 

22 Maggio, 21:03. Portland, LouisVille, Kentucky.
 
Giungiamo in luogo che sembra deserto e privo di pericolo. Il confine era tracciato da un recinto in acciaio ma siamo riusciti a passare poiché il recinto da una parte era rotto. Ciò significa che non possiamo esser soli qui. 
Stazione di servizio, tutto sembra andar piuttosto bene: meno male, non possiamo rischiare di perder ancora qualcuno. Austin scende dall'auto, allontanandosi.
« Chanel. » Lynn fa il mio nome mentre Tyler scende per rifornire l'auto di benzina. « Va da lui. » Non ci penso due volte. Scendo dall'auto e raggiungo Austin. E' proprio vero quando, dopo mille avventure, e alla fine che le persone si lasciano prendere dalle crisi e dalle emozioni. Così sta accadendo con Austin: Le manca la sua famiglia, è evidente. 
« E se non mi fossi mai sbagliato? Se stanno ancora bene, Chanel? Non me lo perdonerei mai! Mio padre, mia madre..anche io ho due fratlelini piccoli. Perché Rachel è qui ed i miei sono a casa a morire di paura? » Chiedi furioso. Si allontana ancora di più mentre lo seguo.
« Austin, se così fosse, manderemo un elicottero il prima possibile a cercare la tua famiglia, lo prometto. Però ti prego, sali in auto, è pericoloso. » E' buio e gli zombie al buio possono uccidere gli pare, senza barriere. 
« Cos'ho da perdere? » Lo guardo mentre si dispera, potanto il suo ciuffo indietro. Mi avvicino toccandogli la spalla ma quest'ultimo si allontana mostrandomi degli occhi terrorizzati. Lo avvicino a me stringendolo forte. Stringo il suo volto gemente sul mio petto. Volevo essere quel rifugio che le sue paure non potevano varcare. 
« Devi vivere per loro. » Detto ciò, Austin smette di singhiozzare. 
Sento la presa sui miei fianchi farsi sempre più decisa. Accarezzo i suoi capelli mentre lui si solleva. In un attimo, siamo naso contro naso. Il suo respiro difficile e le sue lacrime ad un centimetro da me. Sposto il volto verso destra, socchiudendo gli occhi. Sorpassa le sue indecisioni e mi bacia. Mi bacia decisamente. Tenendo la testa premere contro le sue labbra, baciarmi intensamente. In modo energico come se davvero non avesse altro da perdere. 
Un sentimento così vivo, così profondo e irrefrenabile. Morde il mio labbro per poi baciarlo delicatamente.
« Da quanto tempo provi questi sentimenti? » Chiedo sussurrando. Continua a baciarmi, la risposta sembrava non poter arrivare più.
« Diciamo che conoscerti è stata la cosa più bella che potesse capitarmi. » Sussurra anche lui senza farsi sentire dal male che ci circondava, dal mare di dolore attorno. Sembrava tutto vuoto e spento intorno ma carico e lancinante dentro noi. Questi sentimenti finalmente svelati. 
Non potevamo dimenticarci in che mondo non morto ci trovavamo, così veniamo interrotti da un urlo straziante: Era Lynn. Corriamo entrambi verso l'auto ed oltre essa Lynn a terra tremante mentre Tyler prende a martellate un zombie versione benzinaio. 
« Cazzo, Lynn, no no!! » Urlo inutilmente, avvicinandomi alla mia amica ferita sul fianco. Premo contro la sua ferita.

« E' finita...è finita... » Cerca di dire, affaticando le sue ultime forze. Quegli occhi a mandorla rischiando di spegnersi. La sua mano sfugge dalla mia presa. Guardo l'orologio: era un movimento privo di sentimenti, guardare l'orologio per poter scappare prima che potesse ucciderci tutti. Abbiamo un minuto e trenta secondi. Mi giro verso Tyler che minaccia di uccidersi sparandosi sulla fronte.
« Ty, Ty! Porca puttana, reagisci! Non farlo! 
» Urla Austin. Mi giro verso l'auto, Rachel è in una valle di lacrime appoggiata sul finestrino. No, Tyler non si sarebbe mai ucciso ad un passo dalla salvezza, ad un passo dalle sue sorelle, con Lynn che minaccia di diventare uno zombie. 
Riguardo l'orologio, abbiamo perso un minuto. 
« Ty, tu sai meglio di me che dobbiamo andare via. » Mi alzo e, con un nodo stretto alla gola, supplico mio fratello di ragionare.
« E' la tua migliore amica, come fai!? Come fai a lasciarla là?! » Chiede Tyler come un disperato. 
« Mi mancherà! Mi mancherà ogni giorno!! Ma se non scappiamo immediatamente, ci ucciderà tutti perché ti dirò ua cosa: Non avremo mai la forza di spararle. » Urlo, cominciando a piangere anche io. 
Gli occhi di Tyler incrociano i miei. Lo so, lo so cosa sta pensando: Non abbiamo nemmeno passato un giorno da fidanzati, hai così tanti bei ricordi di lei, così come io. Ma avremo modo di pensarci insieme, solo non qui. 
Austin prende Lynn e la trascina qualche metro più distante.
« Ormai è questione di 10 secondi. » Confessa Austin.
« Dobbiamo andare. 
» Tendo la mano verso mio fratello e con gli occhi lo supplico di salire in auto. Improvvisamente, Rachel urla. Mi giro: Austin si allontana da Lynn correndo, quest'ultima si alza un modo spaventosamente veloce per essere una morta. Tyler mi prende per il polso e corriamo verso l'auto che Austin ha già raggiunto. 
Mi sento afferrare per un piede: non era Lynn, bensì il non-morto che l'ha uccisa.  Cerco di tenermi con il sedile ma inaspettatamente vedo un essere piazzarsi sul non-morto che mi stava aggredendo e cominciare a sbranarlo: Era Lynn. Non avevamo mai visto due non-morti dilaniarsi tra di loro. E' come se Lynn mi avesse salvato, come sempre. Salgo in auto, chiudo lo sportello e la mia migliore amica si gira verso di me: I suoi occhi sono diversi, sono bianchi, senza un filo di rosso sangue. Non ci attacca, non ci segue, ci difende ma sbranando. L'ultimo ricordo di Lynn è lei...non morta.

 
23 Maggio, 06:40. Harrisonburgm, Virginia.
 
« Manca davvero pochissimo. » Austin ha ragione, le ultime 126 miglia che, anche se non pochissime sono comunque poche rispetto a quello che abbiamo passato. Abbiamo attraversato gli Stati Uniti d'America, perdendo tre di noi, ma perdendoli da eroi. 
 

07:01

 
« Da adesso la strada è tutta dritta, siamo arrivati. » Informa Austin, tra il silenzio di Tyler e il mio rassicurare Rachel. 
« Ecco il quartier generale. » Ribadisce Ty. Poggio una mano sulla spalla e poggio la testa sul sedile. 
Improvvisamente, ci troviamo davanti uno zombie che fa deviare l'auto, ribaltandola. Ad un passo dalla salvezza.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***






« OVERTIME »

 

24 Maggio, 07:10. Virginia. 

 
Chanel esce dall'auto ribaltata trascinando via Rachel. Scuote il fratello ed Austin che svegliandosi con qualche acciacco escono dall'auto. Sono feriti. Spaesati ma davanti a Chany si possono vedere i cancelli del Quartier Generale. La ragazza si gira verso Tyler che sta combattendo disperatamente contro quel non-morto.
« Basta! TYLER! CORRIAMO!! » Ordina al fratello. Tyler non sente ma si suppone che l'unica che possa aiutarla sia la madre. Corre verso i cancelli. 
"Sono stanca, ho gli occhi gonfi e colmi di lacrime: Mia nonna è morta, la mia migliore amica è morta, Whitney e Sonny, il mio istituto, la mia città, tutti i paesi. Sono ad un passo dalla salvezza ma è davvero la salvezza? E allora perché mi puntano addosso delle armi? Non posso morire proprio qui, non sono un non-morto, voglio solo poter riabbracciare la mia mamma." Pensa Chanel.

« MAMMA!!! » Urla disperatamente. 

La madre sente l'urlo straziante della figlia così, con il marito si precipita fuori dal quartier generale. I soldati puntano a sparare alla ragazza poiché pensano sia infetta. Giungono Morgan e Tom. 
« Togliete quelle armi da mia figlia, stupidi idioti. » Ordina l'agente Johnson. I due genitori minacciano i propri alleati con le loro armi. « Togliete quelle armi dal cazzo da sopra mia figlia!! » Urla una seconda volta il padre. 
« Tom.. » Sussurra la madre. I due notano che il figlio sta ancora combattendo contro quel essere senza vedere che dietro esso un'onda di zombie si sta avvicinando molto lentamente. Tutti quegli zombie che mai nessuno dei ragazzi aveva visto. 
« Tyler! Dobbiamo scappare!! » Austin tiene stretto a sè la piccola Rachel ma Tyler sembra non ascoltare. Con i suoi occhi può vedere il suo amico perdere nella lotta mentre viene morso sul braccio. Austin scappa via per avvisare i genitori così da poterlo salvare. 
Tom e Morgan giungono da Chanel, in preda al panico. Morgan stringe a sè le sue figlie mentre Tom corre verso Tyler. Spara al non- mostro e si precipita verso il figlio, mentre le forze armate diminuiscono l'onda degli zombie sparandogli da lontano. 
« Le ho salvate, papà, ho salvato le mie sorelle. » Rivela Ty spaventato e piangendo.
« Sei stato un eroe ma adesso dobbiamo andare a somministrarti l'antidoto. » Il padre cerca di sollevare il figlio ma quest'ultimo, continuando a piangere, esprime il suo desiderio di morire.
« Agente Johnson, vieni via da lì. » Un agente al microfono enuncia ordini. « Ripeto, stiamo per buttare una bombaMP30, è meglio che tu sia qui tra meno di tre minuti. » 

Tom guarda il figlio chiudere gli occhi e lasciar cadere un foglio dalla mano. Il padre prende il foglio e corre via, verso la moglie e le sue due figlie. 
Chanel si dispera.
« No, Tyler! No! Non lasciarmi!! » Urla inutilmente. Il padre giunge davanti a lei e la porta oltre i cancelli. Passano due minuti. I ragazzi rimangono a guardare la trasformazione di Tyler. Si dimena, si agita. Improvvisamente si alza e comincia a correre verso la sorella. In un minuto raggiungerà il cancello o si lascerà trasportare dalla bomba. Tyler corre con dietro tutto l'esercito di zombie. 

Giunge verso il cancello e sbattendoci contro, comincia ad urlare. Austin fa in modo che Rachel non guardi mentre, Tom e Morgan sono costretti a puntare le armi contro il figlio. 
« Chanel, vieni via da lì. » Ordina il padre. Chanel rimane a guardare il fratello. Ha diversi ricordi di lui: un fratello diventato eroe. Per lei, una parte di Ty è ancora viva, è ancora ragionevole per questo rimane fuori dal cancello senza provare ad ucciderla. Ma così come tutti gli altri persi: Nonna Helena, che per non far del male ai propri nipoti, si è uccisa da sola, consapevole che sarebbero tornati quando già era troppo tardi. Whitney, che per amor di non far del male a Sonny, gli ha ordinato di andar via perché era ormai troppo tardi. Sonny, che si è sacrificato e una volta trasformato ha sfondato la porta, limitandosi ad urlare solo per avvisare il suo migliore amico che era troppo tardi.  Lynn, che anche da non-morta ha salvato la vita a Chanel e l' ha guardata con i suoi occhi morti perché era troppo tardi per rimpiangerla. Tyler, che si è lasciato prendere dal panico e si è lasciato uccidere perché per lui era già troppo tardi, aveva già visto abbastanza e non avrebbe mai vissuto con il ricordo di aver affrontato questi giorni con il rimpianto di aver superato il tempo più di tanto. 
Era sempre troppo tardi, sempre oltre il tempo. Se fossero arrivati prima magari, senza soste, adesso sarebbero tutti salvi o magari non avevano scampo. 
Il Quartier generale si protegge con una lastra di vetro ultra-resistente che fuoriesce dal suolo fino a raggiungere l'altezza superiore ai cancelli. Chanel può ancora vedere sul fratello mentre la fissa ed il suo respiro offuscare il vetro. 
Gli agenti lanciano la bomba. I due fratelli rimangono a guardarsi mentre Morgan si abbassa verso la figlia minore ed il padre legge il foglio che Tyler aveva tra le mani: era la lettera di Nonna Helena. Sul retro del foglio, Nonna Helena ha scritto:
« Caro Tom, figlio mio, per ben oltre tre anni i tuoi figli hanno reso la mia vita un vero paradiso. Ma quest'inferno ci dividerà, me lo sento. Non so cos'abbia scatenato tutto questo male ma sappi che i tuoi figli hanno un cuore grande e piano di grazia e mai nessuno farà loro del male, nemmeno i loro stessi amici. So per certo che ti raggiungeranno e se mai uno dei tuoi figli non dovesse farcela, tu sai che nel profondo del tuo cuore, ce l'ha fatta. Tu per me sei riuscito in tutto. Sono fiera di te. » Una lacrima scende sul viso di Tom che, sollevando lo sguardo, vede Tyler fissarlo un momento prima che la bomba scoppi su tutto la zona. Il padre capisce l'ultima intenzione del figlio così prende Chanel e, coprendole gli occhi la ripara dall'urto. 
Tyler non avrebbe mai voluto che Chanel e Rachel lo vedessero morire. La bomba desintegra tutto ciò che c'è oltre il quartier generale per un raggio di ben due kilometri. Una volta finita, Tom riabbraccia tutte e tre le sue donne.


 
23 Maggio, 19:04. Quartier Generale.

 

« Adesso che si fa? Cioè, cosa farete? » Chiede Austin.
« Ancora non lo sappiamo, ma voi state tranquilli: siete al sicuro. » Risponde Tom.
« Abbiamo mandato un elicottero su SunnyVale un giorno fa, Austin.. » Morgan sta per confessargli che della sua famiglia non c'è nessuna traccia ma Austin sembra già saperlo così solleva la mano chiedendo in silenzio che non gli venga rivelato nulla, si allontana. Morgan si avvicina a lui e poggia le mani sulle sue guance e, dopo avergli sorriso, lo stringe forte in un'abbraccio. Austin aveva anche perso la sensazione di un'abbraccio da una madre, ma con la signora Johnson, si sentiva come se sua madre fosse lì.

Entra nella stanza delle medicazioni Paola, la madre di Whitney che, non vedendola, scatta in una crisi emotiva. Chanel si avvicina a lei e uscendo dal taschino la collana, la porge sulla mano di Paola.
« E' stato il suo ultimo desiderio da umana. » Confessa la ragazza. Paola l'abbraccia continuando a piangere in silenzio.  Improvvisamente, Rachel:
« L'ultimo ricordo di Tyler è lui...non morto? » Chiede. Chanel si gira verso la sorella.
« No, Rachel, l'ultimo ricordo di Tyler è lui..come eroe. » 
La figlia incrocia lo sguardo del padre che, sorridendole, capisce che i suoi figli sono davvero la cosa più importante che gli rimane.

Ad Austin e Chanel rimarrà il ricordo dei loro amici come esseri umani, come se non si fossero visti quel giorno sul terrazzo, come se non avessero mai assistito alla loro morte, come se si fossero salutati quel giorno, all'inizio della prima ora con l'invito di vedersi alla ricreazione. Come se non fosse mai iniziato e mai finito. Dei ragazzi non dovrebbero mai affrontare ciò che hanno affrontato loro, anche se non hanno avuto molti scontri diretti, hanno avuto molte perdite. Si sentono come se il mondo non potesse costituire più quella figura di rifugio. I due si guardano mentre la luce del tramonto sta avendo la meglio sul quartier generale.
Austin si avvicina a Chanel.
« Hei, come ti senti? » Chiede il ragazzo.
« So che non è morto, è qui con me. » Chanel riferendosi a Tyler. Austin annuisce.
« Voglio confessarti una cosa. » Chanel rivolge i suoi occhi azzurri verso il volto di Austin.
« Ho la certezza che i miei genitori siano morti e ce l'ho perché mio padre ed io ci sentivamo con il cellulare: quella mattina che ti ho salvato sul terrazzo in realtà, davanti al cancello trovai mia madre con l'auto. Voleva portarmi via ma io ho desiderato di star con te perché qualcosa mi diceva che eri ancora viva, io mi sento legato a te e mia madre ha visto nei miei occhi il mio unico desiderio e mi ha dato qualcosa che forse potrebbe aiutarmi a esaudirlo. Ho aspettato, il pensiero andava alla mia figlia..finchè mio padre non mi ha risposto più. Non so se sia morto solo lui e tutti quanti..non mi rimani che tu...io non volevo solo star con te, Chanel... » 
Austin s'inginocchia uscendo l'anello di sua madre. 
« Io volevo anche arrivare a chiederti di sposarmi. » Confessa Austin. Chanel comincia a piangere di gioia, dopo aver versato lacrime di dolore per il fratello, perché capisce che questa nuova unione può essere un risvolto per la loro vita così, acconsente saltandogli in braccio. Se mai dovessero imbattersi ancora in ciò che hanno passato per questi lunghi giorni, l'affronteranno insieme. Anche se  l'ultimo ricordo che hanno del mondo è di esso...non morto.



La madre, intanto, fa il bagnetto alla figlia. 
« Mamma.. » Sussurra Rachel.
« Si tesoro?» Risponde la madre.
« Noi non siamo soli. » Confessa la figlia, sempre sussurrando.
La madre la guarda stranizzata e continua a farle il bagnetto, inconsapevole che fuori dal quartier generale, un mostro carbonizzato ha ripreso vita.



 

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