Una nuova storia d'amore

di andra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tsuzuki ***
Capitolo 2: *** E se Tatsumi... ***
Capitolo 3: *** La missione si conclude ma poi... ***
Capitolo 4: *** Conseguenza di un errore ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni dell'anima ***
Capitolo 6: *** Salvataggio! ***
Capitolo 7: *** Lieto fine ***



Capitolo 1
*** Tsuzuki ***


Tsuzuki Ormai Tsuzuki era al limite della sopportazione, erano tre giorni che aveva lasciato Hisoka e questo in quei pochi giorni si era chiuso in se stesso senza che nessuno potesse avvicinarsi.
La ragione di questo avvenimento era un segretario che tutti all'Enma-cho conoscevano bene, o per meglio dire tutti che stimavano e temevano...Tatsumi.
Asato dopo un anno che stava con il suo patner non aveva più potuto fingere di non amare l'ex compagno di lavoro ma solo lui era conoscenza di ciò perchè a Hisoka e al resto del mondo aveva dichiarato soltanto di non amare più l'empate e ora si sentiva in colpa per il dolore che gli aveva inferto.
Anche quella mattina suonò la sveglia e con molta meno allegria del solito il ragazzo dagli occhi di ametista si alzo dal letto per dirigersi in bagno, poi a fare colazione e per concludere al lavoro.
Arrivato in ufficio si dedicò con insolito impegno alle carte che doveva compilare guardando di sfuggita una volta Hisoka che gli era seduto davanti con espressione indifferente e fredda, una volta il segretario che andava avanti e indietro per le scrivenie.
Quando ebbe finito di compilare le carte si diresse da Konoe, senza neanche bussare entrò nel suo ufficio e si chiuse alle spalle la porta
-Tsuzuki possibile che non bussi ma..-
Quando il capo vide la sua espressione non finì la frase e gli fece segno di accomodarsi, cosa che lui non fece iniziando invece a parlare con voce seria e triste
-Scusi se la disturbo ma...ma...volevo chiederle se era possibile mandarmi in missione con qualcuno che non sia il mio collega abituale, penso che abbia bisogno di qualche giorno di riposo-
Faceva ancora fatica a parlare del suo ex-ragazzo in quei termini.
-Ma Asato! Non posso lasciare altri scoperti perchè non riuscite a parlarvi senza che uno urli e l'altro si deprima. Scusa la sincerità ma bisogna risolvere la situazione-
-Mi dispiace capo, ma non posso cedere, dobbiamo stare lontano per un po' e forse quando tornerò si saranno calmate le acque. Mi va bene chiunque-
Konoe si fece pensieroso per un po' lasciando lo shinigami in attesa, poi con un sospiro riprese a parlare
-Va bene, ma solo stavolta. Andrai in missione con Tatsumi, la missione non dovrebbe richiedere più di qualche giorno è un caso semplice, una ragazza è morta due giorni fa ma la sua anima è ancora legata al luogo della morte-
Detto questo lo congedò per poi chiamare il segretario spiegandogli la situazione.
I due partirono il giorno stesso per il paesino in cui era avvenuto il fatto, ma ora Tsuzuki era ancora più teso; avrebbe passato tre giorni fianco a fianco con la persona che amava.



Spero vi piaccia e che rispecchi almeno un minimo il carattere dei personaggi. Commentate in tanti!!

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Capitolo 2
*** E se Tatsumi... ***


Tatsumi Arrivarono all' albergo in cui avrebbero alloggiato che era ancora mattina, ma per Asato ci fu già un imprevisto che lo turbò.
Avrebbe dormito in una camera matrimoniale con il segretario, infatti quando erano arrivati era rimasta solo quella camera ed essendo il posto più economico che ci fosse nei paraggi quel taccagno di Tatsumi aveva accettato lo stesso.
Perciò portarono in camera le poche cose che si erano portati e si avviarono subito a iniziare le indagini.
Arrivati a metà giornata non avevano scoperto nulla,non sembrava neanche che ci fosse stato un morto, non un manifesto o una lapide appena costruita;  nessuno a quanto pareva sapeva nulla.
-Tatsumi cosa ne dici se andiamo a mangiare un boccone e poi proseguiamo le ricerche?-
L'altro annuì e si diresse al ristorante poco più avanti dove ordinò due porzioni della specialità della casa e due budini per dolce
-Che ne pensi Tsuzuki? Non ti sembra strano che nessuno sappia nulla?-
-In effetti è sospetto ma stavo pensando che in questa regione i villaggi sono molto distanti quindi potrebbe essere che la ragazza sia morta qui ma che non fosse di questo paese...non credi?-
Il segretario ci pensò su un po'  per poi annuire
-Hai ragione, può essere allora finiamo di mangiare e dirigiamoci al fiume dov'è annegata-
I due shinigami arrivarono al fiume un ora dopo e lo perlustrarono fino a che non notarono qualcosa.
-Hai visto anche tu ?-
Tsuzuki corse verso il punto in cui aveva notato qualcosa senza aspettare che il collega rispondesse e si ritrovò davanti lo spirito di una giovane ragazza sui 16 anni.
-Sei tu Yui?-
-Si...chi sei?-
-Sono uno shinigami, sono venuto a condurti nel mondo dei morti-
In quel momentò arrivò anche Tatsumi alle sue spalle
- Questa è la ragazza che cercavamo...forza portiamola all'Enma-cho-
Si avvicinò allo spirito e gli porse la mano, questa la prese e fece per seguirla ma all'ultimo momento prese le sembianza di un demone
-Siete degli sciocchi, non vi sembrava strano che lasciassi che una mia preda se ne andasse?-
Rise malignamente, poi scattò in avanti ferendo Tatsumi e scappando nel bosco sulla riva opposta a quella da cui erano arrivati loro due. Asato corse verso il compagno pieno di paura
-Stai bene? Avanti dì qualcosa?-
Il biondo sorrise nel tentativo di rassicurare il compagno
-Qualche ora e sarò guarito-
A queste parole il moro se lo mise in spalla e lo riportò all'albergo dove alloggiavano e lo depose sul letto notando solo allora che aveva perso i sensi.
-Ti prego, riprenditi presto. Non so stare senza di te-
Depose il capo sulla spalla del compagno piangendo
-Ti amo Tatsumi, ma tu non lo saprai mai-
Nel frattempo lo shinigami ferito si era ripreso e aveva sentito quelle parole, così accarezzò i capelli del patner così che si accorgesse che era sveglio.
-Da quanto sei sveglio?-
Tsuzuki era nel panico, se l'avesse sentito e l'avesse respinto non ce l'avrebbe fatta a rimanere uno shinigami  sapendo di non essere voluto da ben due persone, preferiva andare all'inferno.
-Abbastanza da sapere che mi ami-
L'altro sbarrò gli occhi scovolto, ma poi il volto si rilassò e chiuse gli occhi dolcemente.
Tatsumi lo stava baciando.


Per il terzo capitolo penso si dovrà aspettare ma non è detto. Commentate!

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Capitolo 3
*** La missione si conclude ma poi... ***


La fine della missione Dopo il bacio avvenuto tra i due colleghi,  la giornata era trascorsa tranquilla e senza ulteriori indagini; infatti i due avevano preferito rimanere nella camera dell'albergo a riposare anche perchè Asato dopo essersi ripreso dallo shock aveva ordinato al temibile segretario di non muoversi dal letto se non era strettamente necessario perciò trascorsero la serata a chiacchierare.
Il mattino seguente Tatsumi era di nuovo in piena forma pronto a cercare il demone e a concludere la missione ma Tsuzuki non era affatto conconrde.
-Sei proprio convinto di voler venire? Insomma posso andare da solo, ho la protezione degli shiki. Dovresti rimanere qui a riposare ancora un po'-
Nell'esprimere la sua opinione i suoi occhi avevano tradito tutta la preoccupazione per il collega che era già stato ferito una volta, ma quest'ultimo non era intenzionato a venir meno al proprio lavoro anzi voleva riscattarsi dall'umiliazione che gli aveva inferto quel demone di basso rango.
-Non pensarci neanche! Io intendo venire, sono guarito perfettamente e sono in grado di eseguire il nostro compito. Pensi che perchè mi ha ferito una volta io non sia in grado di difendermi? Pensi che io sia così debole?-
Nel rispondere Tatsumi ci aveva anche messo tutta l'irritazione che provava non pensando di poter ferire i sentimenti di Asato, che era sempre stato molto sensibile alle emozioni degli altri nonostante spesso le fraintendesse.
-Scusa...io...io...non volevo dire quello, solo che...-
-Solo che?-
-Sei stato ferito perchè non ero attento e non sono riuscito a coprirti le spalle come avrei dovuto! Sono del tutto inutile e lo so, per questo vorrei rimediare andando da solo-
Il biondo scosse la testo dolcemente, e gli accarezzò una guancia per poi sollevargli il viso così da guardarlo in quegli occhi color dell'ametista che tanto adorava
-Ascoltami bene, non è colpa tua tutto ciò che avviene e non puoi sentirti sempre in colpa quello che accade. Pensavo l'avessi capito in questi anni di lavoro-
Sorrise dolce al moro per poi abbracciarlo
-Capito? Non è stata colpa tua ma mia, sono io a essermi distratto stupidamente.
L'altro annuì con poca convinzione per poi sorridergli allegro avviandosi alla porta.
-Va bene! Allora andiamo a svolgere il nostro dovere!-
Rimase un attimo in silenzio guardando il segretario con sguardo da cucciolo
-Però prima facciamo colazione? Dai! Dai! Solo una fatta di torta alla pasticceria qui vicino!-
Tatsumi scosse nuovamente la testa ma questa volta rassegnato, era inutile Asato non sarebbe mai cambiato da quel punto di vista, ma gli piaceva anche per quel suo lato caratteriale, quel suo essere dolce e allegro in qualunque momento.
I due quindi fecero colazione alla pasticceria e in seguito si diressero al fiume; quando arrivarono lo perlustrarono come il giorno precedente ma questa volta non trovarono nulla quindi si inoltrarono nella boscaglia sulla riva occidentale del fiume, dove era scappato il giorno precedente il demone che si era impossessato dello spirito della ragazza. Girarono per diverse ore senza trovare nulla perciò decisero di tornare al fiume più precisamente nel punto del suicidio della ragazza.
-Tatsumi cosa ne dici se provo a evocare lo spirito della ragazza? Con lei arrivera anche il demone così potremo eliminarlo riportando tutto alla normalità...e così il capo Konoe non potrà dire che sono un lavativo-
Lo shinigami detto ciò iniziò il rito per evocare l'anima facendo segno al collega di tenersi pronto quando avesse finito. In effetti il rito funzionò e comparve lo spirito Yui e questa volta erano certi che fosse quello vero.
-Aiuto! Voi chi siete? Dov'è quel mostro? Ho paura! Aiuto!-
Lo spirito della ragazza era sconvolto e inquieto, così Tsuzuki preso da compassione si avvicinò lentamente tentando di tranquillizarla.
-Stai tranquilla siamo qui per salvarti però ora vieni qui vicino a me, quel demone starà di sicuro per arrivare-
Fece giusto in tempo a finire la frase che esso apparve più furente che mai
-Voi! Cani del re Enma ridatemi la ragazza! Subito! Prima che vi uccida!-
-Ne sei convinto? Ora vedremo se riuscirai a ucciderci tanto facilmente...Asato stai indietro e proteggila, me ne voglio occupare personalmente-
Tatsumi si concentrò preparandosi a usare la tecnica del controllo dell'ombra, era molto che non combatteva ma non poteva perdere, ne andava del suo orgoglio ma soprattutto non voleva mostrarsi debole di fronte a Tsuzuki.
Il combattimento non durò molto sia perchè il demone non era particolarmente forte sia perchè Tatsumi non ebbe un minimo di esitazione nel colpire ed eliminare il nemico, fatto ciò si diresse verso gli altri due tranquillo.
-Bene ora possiamo andare no?- si rivolse alla ragazza- Sarai giudicata dal tribunale delle anime per poi essere mandata alla tua destinazione ultima-
Detto ciò prese per mano Yui e sparì insieme a lei seguito a ruota da compagno, ma nella sua mente si formò un pensiero che lo colpì al cuore come una lama; quando sarebbero tornati in ufficio tutto sarebbe dovuto tornare come prima, in rispetto ai sentimenti di Hisoka ma non era certo che Tsuzuki e il suo fragile equilibrio mentale avrebbero retto al dolore di non poterlo più amare o a sua volta di essere amato.
Questo però lo avrebbe scoperto solo a tempo debito.


Ringrazio yua che ha commentato e le chiedo scusa per la brevità di questo ennesimo capitolo, ma non avendo una trama prefissata preferisco non precludermi nessuna svolta narrativa. Spero appreziate anche questo capitolo e soprattutto commentate!

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Capitolo 4
*** Conseguenza di un errore ***


Incontro Nei giorni seguenti  Asato notò che il comportamento di Seichiro era ritornato quello freddo e distaccato di sempre, in realtà prima di mettersi con Hisoka c'era stato un periodo in cui il segretario era stato più gentile e sensibile ma ciò era cessato appena si era sparsa la voce del suo fidanzamento.
Tatsumi gli aveva fatto le cogratulazioni ma da quel momento era stato freddo e distaccato quasi non lo conoscesse da tutti quegli anni ma poi c'era stato quel bacio e quei due giorni di pura dolcezza per infine tornare a quella crudele indifferenza.
Tsuzuki dopo una settimana di quella situazione non ce la faceva più e decise che doveva fare qualcosa, doveva capire perchè lo shinigami si comportasse in quel modo con lui; ci doveva essere un motivo, doveva esserci per forza.
Così un giorno aspettò che Tatsumi finisse di lavorare per parlagli a quattrocchi.
-Ehi! Aspetta Tatsumi! Ti devo parlare-
-Se è per avere le ferie pagate scordatelo, devi ancora saldare tutti i tuoi debiti con l'ufficio-
-No! Non è per quello, non me ne frega nulla delle ferie! Volevo parlati di noi due, di quello che è successo-
Lo sguardo del segretario rimase scostante e freddo
-Non credo ci sia molto da dire...non credi Tsuzuki?-
-Si invece! Da quando siamo tornati mi tratti come un estraneo se non peggio, come se quel bacio non ci fosse stato o per meglio dire non avesse avuto alcuna importanza!-
Asato era ormai quasi alle lacrime e per Seichiro quella vista fu come una fitta al cuore, avrebbe voluto abbracciarlo, proteggerlo, dirgli che non era affatto così e che anzi lui lo amava da moltissimo tempo anche se non glielo aveva mai confassato prima, ma era consapevole che non poteva farlo perchè rischiava di non riuscire nuovamente a proteggerlo e quindi di farlo soffrire; perciò pronunciò la frase che sapeva avrebbe fatto soffrire Tsuzuki ma che a suo parere l'avrebbe protetto.
-Infatti ciò ripensato ed ho concluso che sia meglio per tutti dimenticare ciò che è avvenuto durante la missione, ammetto che è stata colpa mia. Mi spiace è stato solo uno stupido errore-
A queste parole il ragazzo dagli occhi di ametista rimase un attimo interdetto per poi sparire a rifugiarsi nel mondo reale lasciando così solo Tatsumi che in preda al senso di colpa era indeciso se seguirlo o no, decidendo alla fine di tornare a casa e lasciare ad Asato il tempo di calmarsi.

Tsuzuki passò metà della notte nei vari locali di Tokyo a ubriacarsi nel tentativo di dimenticare le parole che gli aveva detto la persona che amava, ma nella sua testa lo sentiva di continuo, in particolare ricordava la parte in cui Tatsumi diceva che era stato solo un errore.
Lui era stato solo un errore, era naturale, una persona inteligente, bella, con ottime possibilità di far carriera non si sarebbe mai messo con un essere inutile, anzi con un mostro assassino, perchè lui alla fine era quello, sapeva che tutti pensavano quello di lui, che non era altro che uno sbaglio.
Aveva più volte perso il controllo rischiando di uccidere tutte le persone a cui teneva, oppure le aveva fatte soffrire per la sua debolezza, insomma tutto ciò che aveva fatto sia da vivo che da morto confermava il fatto che era del tutto inutile anzi dannoso.
Asato continuò a tormentarsi con quei pensieri inghiottendo uno dopo l'altro super alcolici, verso le tre del mattino venne buttato fuori dall'ennesimo locale quindi striscio fino a un vicolo buio lì vicino, si lasciò cadere a terra cominciando a piangere a dirotto finchè non sentì dei passi avvicinarsi a lui, conosceva quel passo cadanzato e per un attimo pensò fosse quello del suo amato Seichiro ma si rese conto che non era così.
Quando sentì che la persona si era fermata davanti a lui tirò su il capo e all'iniziò non riuscì a mettere bene a fuoco a causa dell'alcol e del piangere quindi intravide solo un impermeabile bianco poi poco per volta iniziò a distinguere i tratti del volto, fino a riconoscere Muraki.
Tentò di tirarsi indietro terrorizzato ma essendo contro un muro non si mosse minimamente e vide il dottore accovacciarsi di fronte, lui sporgendosi leggermente.
-Cosa c'è signor Tsuzuki? Ha paura di me? Prova un tale terrore da piangere come un bambino?-
Sul volto dell'uomo c'era il solito ghigno sadico e malvagio quasi godesse a vederlo così.
-N..no! Assolutamente, tu non mi fai paura..-
-Ma allora perchè piange? Lo sa che mi può dire tutto-
Non sapeva perchè ma Asato sentì che smetteva di tremare e la paura diminuiva.
-Perchè dovrei fidarmi di lei? Ha ucciso Hisoka e molte altre persone! Ha tentato di uccire anche me!-
-In realtà l'ho fatto per paura, devi sapere che io ti amo-
Era una menzogna e sia Muraki che Tsuzuki la sapevano, d'altra parte il dottore aveva giocato d'astuzia sapendo che i punti deboli dello shinigami era il senso di colpa e la solitudine e quest'ultimo sconvolto com'era aveva bisogno di aggrapparsi a qualcuno, fosse anche un pazzo omicida come la persona che gli stava davanti ma nonostante questo una parte di lui era diffidente.
-Menti! Tu non sai cos'è l'amore tu non mi puoi amare!-
Purtroppo per Asato uno dei punti di forza di Muraki erano sempre state le parole; infatti era sempre riuscito a convincere le persone a fare quello che voleva.
-Perchè non posso amarla? Forse perchè sono un mostro assassino? Ma anche lei lo è, anche lei ha mietuto moltissime vittime eppure lei ama, mi sbaglio? Perciò perchè io non potrei amare? Infondo come le ho già detto...siamo uguali-
Asato nell'ascoltare quelle parole rimase distrutto ed estasiato allo stesso tempo, lui era un mostro e perciò odiato da tutti ma poteva essere amato! Si poteva essere amato da un altro mostro, forse era quella la punizione infertagli da qualcuno di superiore, forse poteva essere amato solo da qualcuno come lui cioè qualcuno che viveva nella tenebre.
Tsuzuki non fece nulla per fermare Muraki quando questo si avvicinò per baciarlo anzi rimase rilassato assecondando i suoi movimenti, eppure i suoi occhi piangevano.
Quando il dottore ebbe finito di baciarlo lo vide piangere e sorrise avvicinandosi nuovamente, ma questa volta per infilargli qualcosa nella tasca dell'impermeabile nero.
-Questo è il mio indirizzo e la chiave del cancello, se vorrai qualcuno cheti ami vieni lì...ti accoglierò volentieri-
Detto questo il vampiro se ne andò lasciando Tsuzuki da solo in quel vicolo ancora sconvolto per gli eventi della giornata.


Chiedo scusa alle fan di Tsuzuki! Perdono!*occhi da cucciolo*
Ringrazio nuovamente chi ha commentato e avverto chi sta leggendo la storia che potrei doverla cancellare e rimetterla perchè i capitoli successi potrebbero essere violenti e perciò il rating che ho messo non è adatto, scusate!
Spero di aver accontentato yua con questo capitolo un po' più lungo.

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Capitolo 5
*** Rivelazioni dell'anima ***


Rivelazioni L'indomani, in ufficio Tsuzuki rimase strano tutto il tempo, aveva il volto assorto nei suoi pensieri che dall'espressione non erano particolarmente belli, rispondeva secco e in malo modo a tutti e non aveva mangiato nulla tutto il giorno.
Il moro difatti stava ripensando alla sera precedende a all'incontro con il suo nemico di sempre che sarebbe potuto diventare invece il suo amante o addirittura la persona che amava o che si sarebbe costretto ad amare più provabilmente, nella sua mente era convinto che era per questo che aveva lasciato Hisoka, proprio perchè sapeva di non meritarlo, di non essere alla sua altezza come essere umano.
Intanto Hisoka che aveva la scrivania vicino ad Asato, quel giorno non riusciva a escludere i semtimente dell'altro dalla sua mente, ma soprattutto dal suo cuore e per quanto non volesse ammetterlo ciò che sentiva e avvertiva gli faceva paura, così nonostante non fosse nè giusto nè leale nei confronti del patner indagò più a fondo su ciò che sentiva.
All'inizio la ricerca non fu facile perchè la mente di Tsuzuki sembrava chiusa ermeticamente a tutti, ma non si arrese e alla fine trovò uno spiraglio da cui poteva accedere ai suoi pensieri e sentimenti, ciò che trovò lo lasciò sconcertato.
Prima vide alcune delle immagini della misione svolta da Tatsumi e Asato, sentì l'amore di quest'ultimo per il collega e vide anche il bacio, poi venne catapultato nell'ufficio dove lavoravano e sentì lo sconforto e il dolore che il patner sentiva nel vedere che le due persone che amava di più lo ignoravano o lo odiavano, infine sentì ciò che aveva ridotto così il ragazzo, quel riufiuto da parte di Seichiro mediante quella che sapeva essere una menzogna.
Pensava di aver concluso la sua indagine ma venne travolto da un ondata di dolore e disgusto, quindi si fece forza e continuò la sua ricerca e fu così che scoprì l'oscena scelta fatta da Tsuzuki.
Gli si parò davanti l'immagine di Asato che veniva baciato da Muraki, in quel momento sentì il senso di colpa  che provava e il disgusto per ciò che era convinto di essere mischiati alla felicità di poter essere amato seppur da un mostro e alla convizione di non potersi meritare nient'altro.
A Hisoka venna in mente solo una cosa: Tsuzuki era in pericolo perchè Muraki lo stava ingannando.
Ma non potè riferirlo al collega perchè tutta le energie consumate fecero si che il ragazzino svenisse.

Quando l'empate si svegliò si rese conto di essere disteso in un letto ma non sapeva come ci era arrivato, rimase un attimo disteso per poi ricordarsi ciò che aveva visto; si tirò su di colpo sentendo la testa girare ma per pura forza di volontà riuscì a mettersi seduto e ad aprire gli occhi, vide seduto accanto a lui Tatsumi e ci rimase male ma poi decise che non era tempo per sciocchezze simili
-Dov'è Tsuzuki?-
Il suo tono esprimeva tutta l'urgenza della situazione ma Seichiro non ci fece casa e rispose con calma
-Se ne è appena andato,non so dove andasse, non ho l'abitudine di chiedere alla persone cosa fanno una volta usciti dall'uffico-
-Lui è in pericolo! Devi salvarlo!-
Il segretario lo obbligò a sdraiarsi, scuotendo la testa.
-Sei svenuto e devi aver fatto un brutto sogno, sono certo che Tsuzuki sta bene-
-Ti sbagli! Sta andando da Muraki!-
Seichiro rimase un attimo stordito dall'affermazione che faceva il ragazzino, che voleva dire sta andando da Muraki? Non aveva senso, di sicuro non si sentiva ancora bene.
-Perchè mai dovrebbe andare da quel pazzo? Non ha senso ciò che dici-
La voce era pacata, ma nascondeva preoccupazione, qualcosa gli diceva che era possibile.
-L'ha incontrato ieri notte dopo che ti l'hai rifiutato! Muraki ha approfittato della sua debolezza per convincerlo che lo ama e che si può fidare di lui e Asato ci ha creduto perchè sta soffredo in modo incredibile per la vostra separazione-
Il segretario rimase inebetito, non voleva credere alla proprie orecchie, come era possibile che Tsuzuki ci credesse veramente a ciò che gli aveva detto Muraki, ma poi pensò al terrore che il moro aveva sempre avuto della solitudine senza contare quella predisposizione innata a deprimersi e autocommiserarsi.
-Ma tu come fai a sapere tutto questo Hisoka?-
L'empate gli raccontò ciò che aveva visto oggi prima di svenire sapendo che l'altro gli avrebbe creduto essedo a conoscenza dei suoi poteri e comunque doveva convincerlo per forza, Tatsumi era l'unico che poteva salvarlo.
-Scusami Hisoka, so che...-
Hisoka non gli lasciò finire la frase
-So che ami Asato da molto tempo e so che la cosa è reciproca, non preoccuparti per me ormai mi interessa che lui stia bene...e se non vai a salvarlo non lo starà affatto-
Seichiro non se lo fece ripetere, si alzò diretto al mondo reale.

Come richiesto non alzerò il raiting della storia , spero che vi piaccia comunque e che lo stile non stia cambiando rispetto all'inizio. Accetto anche critiche, quindi commentate  e date consigli.

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Capitolo 6
*** Salvataggio! ***


j

Tatsumi era arrivato all'indirizzo che Hisoka aveva scorto nella mente del compagno ma quella che si trovò davanti non era proprio quello che si era aspettato, davanti a lui non c'era un magazzino al cui interno c'era un laboratorio come nel loro ultimo incontro ma c'era una villa in splendido stile misto.
La casa era totalmente bianca, tutto la facciata che dava sulla strada era contornata da splendide colone in stile corinzio, le finestre erano strutturate in maniera diversa a ogni piano ma tutte erano fatte con vetri colorati che rappresentavano splendidi angeli.
Sul subito lo shinigami pensò che il ragazzino avesse visto male, quella sembrava più la casa di un miliardario magnate occidentale più che quella di un medico pazzo ma decise di dare comunque un'occhiata, non aveva nulla da perdere in fondo, quindi sotto forma di spirito attraversò prima il cancello e poi la porta della casa; si ritrovò in un enorme atrio con arazzi pregiati lungo tutta la parete e una scala in marmo che portava al piano superiore, si avviò lungo corridoio ma dal piano di sopra sentì una voce singhiozzante dire di no a qualcuno perciò tornò indietro e iniziò a salire.
Era ormai arrivato a metà delle scalinata quando sentì un gemito di dolore seguito da un singhiozzo, il suo udito riconobbe immediatamente la voce...era quella di Tsuzuki.
Aumentò la sua aura spirituale così da avere un corpo e corse nella direzione da cui arrivava il pianto e i rifiuti, alla fine arrivò davanti a una porta in ebano e senza pensarci due volte la aprì ma non era preparato a ciò che vide.
Asato era disteso su un letto matrimoniale a baldacchino completamente nudo ,coperto di tagli, con le mani legate alla sbarre dietro il letto e su di lui stava Muraki con un coltello in mano e che indossava solo i pantaloni mentre la camicia stava adagiata sulla sedia con i vestiti dello shinigami moro, quest'ultimo nonostante le ferite non tentava in alcun modo di ribellarsi stando invece immobile a subire.
-Tsuzuki! Maledetto che gli hai fatto! Io ti ammazzo!-
Solo allora i due uomini si accorsero di non essere soli, il dottore baciò lo shinigami legato per poi sedersi sul letto rivolto al biondo mentre il ragazzo dagli occhi di ametista dopo aver ricevuto il bacio girò il capo dalla parte opposta a dove stava il compagno.
-Signor segretario dell'Enma-cho quale onore averla qui...se vuole unirsi a noi ne saremo felici di accoglierla, non è vero Tsuzuki?-
-Sono qui per salvare Asato! Lascialo subito andare!-
Muraki inclinò di lato la testa, fingendo un espressione interrogativa, ma sulle sue labbra rimaneva disegnato un sorrisino sadico quasi a sbeffeggiare chi aveva di fronte.
-Salvarlo? Non capisco? Asato è venuto qui di sua spontanea volontà..Vero?-il ragazzo annuì timidamente- Quindi non capisco perchè mi debba prendere le sue minacce?-
Seichiro sentì una stretta al cuore, tutto questo era tutta causa sua e delle sue paure, non c'erano giustificazioni, conosceva Asato e sapeva che si sarebbe sentito abbandonato e che avrebbe potuto fare idiozie ma aveva preferito nascondere la testa sotto la sabbia e negare tutto allontanandolo da sè con la scusa che non era giusto nei confronti di Hisoka, ma ora doveva rimediare, doveva portare via da lì il suo Tsuzuki.
-Tsuzuki ascoltami ti prego!-la sua voce era dolce e trasmetteva tutte le sue emozioni- Lo so, sono stato stupido...un vera idiota a dirti che quel bacio era stato uno sbaglio, non lo penso! Te lo giuro- Asato si voltò verso l'altro shinigami in lacrime- Io avevo paura di ferirti, di non saperti proteggere e ti ho allontanato ma ho solo fatto peggio e ora me ne rendo conto...ti prego torna da me...io...io...ti amo!-
Muraki si mise a ridere dopo aver ascoltato tutto questo
-Come sei dolce segretario- la voce si fece improvvisamente dura- Ma ora lui è mio! Non ti vuole più! non è vero?-
Questa volta però il dottore rimase un attimo sorpreso per ciò che sentì pronunciare da quella che credeva essere ormai la sua nuova bambola
-Lasciami, lasciami andare...io voglio andarmene-
La voce non era forte ma ere decisa ma Muraki non era affatto d’accorto e scattò verso Tsuzuki con il coltello in mano
-Se non sarai mio non sarai di nessun altro!-
Il coltello si posizionò sulla gola rimasto interdetto e iniziò a lacerare la pelle ma Muraki fu scaraventato contro la parete e imprigionato contro essa dallo spazio ombra di Tatsumi che intanto si era proteso in avanti verso Asato per liberarlo dal letto, quando lo ebbe slegato e aiutato a vestire scese dal letto dirigendosi verso il medico ancora imprigionato
-Tu! Ora me la pagherai per ciò che gli hai fatto!-
Ritirò versò di sè l'ombra pronto a sferrare l'attacco decisivo al medico ma questo alzo la testa a guardalo con ira
-Stai attento perchè ti ucciderò in futuro e mi riprenderò Tsuzuki!-
Detto ciò sparì mentre l'ombra dello shinigami stava per trafiggerlo al cuore.
Allora Tatsumi andò da Asato che stava seduto oltre la porta e lo abbracciò, in quel momento sentì che tremava.
-Stai tranquillo è tutto finito, ora torniamo a casa-
Quindi Seichiro lo prese in braccio e si diresse all'uscita, nella sua mente c'erano pochi essenziali pensieri: Tsuzuki era salvo e ora avevano l'eternità davanti per amarsi.



Ed ecco il penultimo capitolo...mi viene da piangere! Nn pensavo che la storia potesse essere tanto apprezzata e ringrazio tutti quelli che hanno commentato fino adesso ciò che ho scritto e spero di non deluderli nell'ultimo capitolo. Chi lo sa come la prenderanno gli altri?

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Capitolo 7
*** Lieto fine ***


Asato Tutto l'Enma-cho era stato invitato al palazzo delle candele, ma ciò che colpiva tutti era stata la scritta sull'invito..."Festa di Fidanzamento".
Arrivarono tutti alle 21.00 come era stato scritto e all'inizio si svolse tutto come al solito: Asato si strafogava, Tatsumi che tentava di fregare qualcosa, tutti bevevano a volontà e Hisoka aveva il mal di testa, eppure nell'aria c'era una sorta di  nervosismo.
Dopo un'ora il signor conte attirò l'attenzione degli ospiti.
-Come sapete vi ho riuniti qui per festeggiare un fidanzamento...-
La tensione aumentò all'improvviso.
-Sfortunatamente non sono io il fortunato ma bensì un vostro collega che mi ha gentilmente chiesto di prestargli la villa per l'occasione-
Tutti si guardarono intorno senza capire, chi mai poteva essere?
Nessuno si era mai fidanzato ufficialmente!
Tatsumi si avvicinò al conte, si schiarì la voce per poi cominciare il discorso.
-Colleghi e amici...-non sapeva che dire e continuava a stropicciarsi le mani-vedete voglio annunciarvi che io e Tsuzuki abbiamo deciso di fidanzarci-
Disse tutto in un fiato dopo aver chiuso gli occhi, quando li riaprì tutti gli facevano gli auguri e il suo adorato ragazzo con gli occhi color dell'ametista gli teneva la mano.
La serata trascorse traquilla nonostante la depressione del conte e la sbronza di Asato.

Il giorno dopo Seichiro decise di risolvere l'ultimo problema che lo affliggeva...Hisoka.
Raggiunse il ragazzo nel suo ufficio, chiuse la porta e lo guardò negli occhi.
-Cosa ne pensi?-
-Vi amate...quindi auguri-
Il più vecchio guardò lo shinigami che aveva difronte con tristezza.
-E tu?-
-Cambio sezione domani-
Hisoka se ne andò prima che l'altro potesse dire qualcosa; Tatsumi non potè che rimanere a guardare la scrivania vuota e sentirsi in colpa, ma poi capì che contava solo una cosa...la felicità di Asato.
Inseguì il ragazzo, quando lo raggiunse lo superò fermandosi davanti a lui.
-Buona fortuna-
-Anche a voi-


Scusate il finale orrido ma non sapevo come finirla! Mi scuso anche per il ritardo! Ringrazio chi ha commentato, alla prossima.

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