All'Arrembaggio, sì dico anche a te

di PirateSoul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Speranze ***
Capitolo 2: *** Duello sulla spiaggia ***



Capitolo 1
*** Speranze ***


Passeggiavo sulla riva, la gonna annodata per poter immergermi  fino alle caviglie nel mare, cominciavo a perdere sensibilità ai piedi ma non avevo intenzione di allontanarmi. Era il tramonto, il rosso del sole lottava all'orizzonte con l’acqua calmissima che l’avrebbe poi inevitabilmente inghiottito, il cielo si incupiva. E con lui i miei pensieri. La città sembrava già addormentata, il profumo di salsedine saliva adagio verso di me  e, respirando, sentivo il mio cuore battere mentre il mio sguardo spaziava.

Fredda e ferma, così era la mia vita. Nobile lignaggio, famiglia amorevole, buoni amici, studentessa modello o quasi. Non volevo essere ingrata, mi rendevo conto di quanto fossi fortunata. Eppure continuavo a covare la speranza di un qualche cambiamento, una qualche scossa che riuscisse a svegliarmi dal torpore in cui la monotona routine mi aveva avvolta. Chi poteva saperlo, forse c’era un’avventura ad attendermi … proprio dietro l’angolo.
 
 
 
“Una tavola il mare stasera!!”
“No! NO! Dannazione Lucas la smetti di gufare? L’ultima volta che hai espresso apprezzamenti del genere è scoppiata una tempesta, ed è stato appena una settimana fa, non ti è bastata la lezione?”
“Smettila di fare la vecchia superstiziosa! Non c’è una nuvola in cielo e.. La vuoi finire di toccarti??, Pensavo solo che tutto sommato ci è andata bene, la nave è messa ci stiamo avvicinando in tutta calma ad un porto”
“E che porto! Ragazzi la città sembra ricca, troveremo un sacco da depredare!”
“Sentito Jay? Anche lui è d’accordo con me, il vento stasera soffia nella nostra direzione”
“Fred ringrazia di essere di vedetta stasera ma sappi che appena scendi te le suonerò per aver dato corda a questo mozzo del malaugurio …”
“Gente concentrazione,  sbrighiamoci ad arrivare all’attracco”
“Tranquillo capitano, niente andrà storto”
“Aaaaah! Questo è troppo! Ora ti spedisco in fondo all’oceano quant’è vero che mi chiamo Angus Fitch!”
“Angus fermo! No, stai calmo!, Lucas! Visto che sei così fiducioso e che non so per quanto riuscirò a bloccarlo, sarai tu a prendere accordi al porto e ricorda.. Siamo mercanti di sale, il carico perso per la tempesta e..”
“Sisi conosco la storia, siamo arrivati! Vado”



Un gran vociare proveniente dal porto mi risvegliò dalle mie elucubrazioni –meglio tornare a casa, devo prepararmi per la festa di stasera-
Cercando di rimettermi le scarpe facendo entrare meno sabbia possibile, tentativo vano, lanciai un’occhiata allo scalo, effettivamente c‘era un enorme galeone attraccato. Dopo essermi sistemata la gonna camminai a ritroso fino al sentiero dove mi aspettava la carrozza.
“Signorina non credo che vostro padre apprezzerebbe di sapervi sola alla baia..”
“James la prego, se manterrà il segreto prometto di chiedergli di considerare la sua richiesta di un nuovo cavallo”
“Questa volta le andrà bene, Signorina”
Sorrisi.  James era un anziano cocchiere un po’ brontolone ma sempre paziente con me. “Sai cosa è successo al porto?” Passavo facilmente dal “Lei” al “Tu” con lui ma sembrava non farci mai caso.
“Pare che una nave di mercanti sia incappata in una tempesta”
“Difficile la vita del marinaio..” pensai ad alta voce.

“Eccoti, per l’amor del cielo sei in ritardassimo e.. puzzi di pesce! Hai mezz’ora per renderti presentabile, stasera c’è la festa del solstizio d’estate e tutta le gente che conta verrà a festeggiare qui. Ti supplico sii socievole come sai fare quando vuoi e se tu potessi anche concedere qualche ballo..”
“Mamma va bene.. ma dopo una certa ora me ne vado eh”
Mentirei se dicessi che non mi piacciono le feste.. ma non quelle dell’alta società! Al paese organizzano ogni anno una bellissima festa di fine estate, lanterne, cibo, falò.. lì l’ aria profuma di dolci, il suono delle risate dei giovani riempie la notte e la musica avvolge anche il vicolo più remoto.
Queste invece sembrano più incontri d’affari. Solo dei personaggi interessanti come il vecchio conte di Padlock, amante dei racconti del terrore, o il giovane Philip e sua sorella che erano molto simpatici, le salvavano.
 
 
“E con questa firma abbiamo finito, la nave può restare”
“Grazie infinite!”
Il vecchio guardiano lo aveva tenuto un’infinità di tempo per completare tutte le formalità burocratiche, fortuna che i documenti falsi erano di ottima fattura.
“Lucas!”
“Fred, cosa fai?”
“Mentre sistemavi le carte ho fatto un giro ed ho scoperto che ci sono diverse famiglie aristocratiche a cui potremmo chiedere un finanziamento”
Angus accostatosi silenziosamente, ascoltava la conversazione.
“Inoltre stasera c’è una festa piena di ricconi in quella villa lassù, potremmo fare un salto!”
“Invece non faremo proprio niente!” li interruppe facendosi avanti.
"Zucche vuote! Dove ci sono nobili ci sono anche capitani di marina! Volete rischiare di essere riconosciuti?”
“Angus ha ragione Fred, meglio non rischiare”
“L’hai detta giusta, per una volta, torniamo a bordo e restiamoci ora”
“Non esagerare, staremo tranquilli qui in città”
 
 
“Signor Conte!”
“Ecco la mia ragazza! Diventi ogni anno più bella lascia che te lo dica questo anziano signore”
“Ha qualche storia per me questa sera?”
“Ma certo, ma certo, dunque..”
“Perdonate la mia arroganza, non vorrei interrompervi ma mi chiedevo se potessi avere l’onore di questo ballo con la padrona di casa”
Mi scusai con il conte, non potevo essere scortese con gli ospiti.
“Sono il comandante Edward, incantato”
“Cornelia, piacere, devo avvertirvi che purtroppo la danza non è una delle mie specialità”
“Correrò questo rischio”
Il comandante si accostò cingendomi la vita e sorridendomi cominciò a farmi volteggiare a ritmo di valzer. Questo ragazzo sembrava proprio interessante, la serata poteva rivelarsi migliore del previsto.
Mi resi conto ben presto di aver fatto un errore di valutazione, non ero in compagnia di un affascinante uomo di mare ma di un principino vanesio, -continua a mostrarti interessata, resisti, Cornelia- mi ripetevo.
“Chiedo scusa ma comincia a farsi tardi per me, meglio che mi ritiri nelle mie stanze”
“Di già? Spero di non avervi annoiata”
“No assolutamente, perdonatemi sono solo stanca”
E fissandomi mi congedò con un baciamano, forse un po’ troppo prolungato.
Tornata nella mia camera, dopo aver indossato un abito meno appariscente mi defilai velocemente, le mie amiche mi aspettavano alla locanda!

Trascorsi una serata piacevolissima ma salutai presto questa volta non potevo rischiare di farmi scoprire. Non era ancora tardi e di certo la festa in casa mia era ancora nel pieno, nessuno avrebbe fatto caso a me se fossi rientrata silenziosamente. Mentre camminavo a passo svelto sentii una voce: “Bellezza!”
Ignorando l’uomo proseguii ancora più veloce.
“Aspetta bellezza!”
Un brutto ceffo comparve all'improvviso davanti a me. -Oh no, ce ne sono altri tre- notai cominciando a preoccuparmi. Cercavo una via di fuga ma..si erano frapposti tra me e ogni direzione possibile! -Stai calma,forse vogliono solo spaventarti- pensai.
“Lasciatemi passare!”  dissi, calma senza lasciar trapelare la paura.
“Cornelia, piccola, così mi ferisci”
Mi voltai sentendo il mio nome, era il capitano  Edward!
“Edward per favore dica ai suoi compari di andarsene”
“Potrei farlo sì, ma poi tu scapperesti via di nuovo.. Non eri stanca?”
La situazione era seria e avevo i brividi, si stava avvicinando e aveva un’espressione che lasciava presagire il peggio. -Aiuto! anche se urlassi non mi sentirebbe nessuno tra il rumore della villa e la locanda! Rifletti, pensa, pensa..-
“Padre!  meno male che sei qui!” Esclamai.
Edward si girò di scatto e veloce come una lepre mi scagliai contro di lui. Sfruttando la sorpresa riuscii a spostarlo quel poco che bastava per.. scappare!
“Bastarda! Prendetela!” gridò lui di rimando.
 
 
“Dove saranno finiti i miei ragazzi? Angus mi ha detto che avrebbero fatto solo un giretto e ancora non si vedono.. saranno ubriachi su qualche bancone.. quasi quasi vado a far loro compagnia”
 
Purtroppo stavo correndo nella direzione opposta alla villa, chiamavo aiuto ma l’ora si era fatta tarda e per le strade non era rimasto nessuno! Guardai indietro, purtroppo non riuscivo a distanziarli.
“AH!!” gridai di nuovo, ero andata a sbattere contro un uomo e stavamo cadendo aggrovigliati giù per la via!
Atterrammo nella baia.
“Ragazzina abbiamo fatto un bel volo eh? Sei tutta intera?”
Aveva un voce forte e profonda ma non potevo vederlo immersi com'eravamo nel buio.
“Scusami, ero inseguita e..” risposi scossa.
“Calma ora siamo soli, chi ti inseguiva?”
Stavo per rispondere quando sentii delle voci.
“Fammi indovinare? Loro! E non sono amici vero?”
“Cosa fai?  Ti ringrazio davvero ma non serve, sono cinque in tutto meglio andare via”
“Ehi Bietoloni!! Siamo quaggiù!”
“Sei forse ubriaco?? SSSHH!”
“Ragazzina, ti puoi fidare”




Ciao, Grazie davvero per aver letto la mia storia, spero che ti abbia intrigato almeno un po', gli inizi sono il mio punto debole, sempre un po' lenti!
Ti va di lasciarmi una recensione? Mi aiuterebbe a migliorare e sono curiosa anche semplicemente di sapere il tuo parere! Quale personaggio vorresti conoscere meglio? Se non ho già in mente di svilupparlo in seguito su tuo suggerimento potrei farlo! Grazie ancora PirateSoul

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Capitolo 2
*** Duello sulla spiaggia ***


La mia solita buona stella in un momento del genere mi aveva fatto imbattere in un esaltato sicuro di sgominare da solo cinque marinai di marina.
 –Se non altro li tratterà un po’-
 Immediatamente mi vergognai di averlo pensato, non potevo voltargli le spalle e continuare la fuga, stava per combattere per aiutarmi!
In silenzio, con il solo rumore delle onde e dei passi dei miei inseguitori che si avvicinavano come sottofondo, lo fissai. Il bagliore della luna mi permetteva di vedere un ragazzo di qualche anno più grande di me, alto con un fisico asciutto, a suo modo elegante, portava una bandana rossa sul capo e una benda nera sull’occhio destro, il sinistro, verde smeraldo, brillava ed era quella luce nello sguardo che mi dava la sensazione che avesse qualche asso nella manica.
Solo allora notai che anche lui mi stava studiando, mi faceva sentire a disagio..ero sul punto di dire qualcosa ma fummo interrotti.
“Sei qui, ragazzina” biascicò Edward, “E ti trovo anche in dolce compagnia, forse non sei così pura come vuoi farmi intendere? Non dirmi che non ti piaccio..”  Prima arrivò il ribrezzo, poi la rabbia e infine la consapevolezza di essere in netto svantaggio:
“Ti avverto, vattene immediatamente o ti giuro che userò tutti i mezzi a mia disposizione per rovinarti”
La mia voce era decisamente minacciosa ma non sortii grandi risultati.
Fu allora che il ragazzo si frappose tra me e loro.. e lo scontro iniziò.
Dopo pochi attimi mi fu chiaro di avere accanto uno spadaccino straordinario! Volteggiando come un ballerino lanciava improvvisi affondi e parava i colpi avversari! Con una mano maneggiava una daga, con l’altro una spada, sbaragliò tutti i marinai, ormai non rimaneva che Edward. Il capitano di marina sapeva il fatto suo sfortunatamente ma il mio giovane eroe era imbattibile e con un colpo improvviso fece volare la spada di Edward che rimase disarmato. “Fossi in te non racconterei a nessuno di quanto accaduto stanotte, non sarebbe molto onorevole non credi?” disse con un sorriso ironico dipinto sul volto.
Pensavo fosse finalmente finita  ma mi sbagliavo. In un battito di ciglia uno dei marinai atterrati prima recuperò la sua arma e si scagliò contro il ragazzo, questo si girò per fronteggiarlo ed Edward lo assalì da dietro bloccandolo.  Il terrore mi avvolse ed esplose in me una carica di adrenalina tale da lasciarmi senza fiato, non ci fu tempo per riflettere, raccolsi da terra una spada e mi buttai tra il marinaio e il giovane, un secondo prima che la lama si abbattesse sulla sua testa. -Sì!! Salvo!-  Esultai dentro di me, ma l’euforia durò un secondo.  Lui infatti ricominciò a lottare con Edward mentre io cominciavo a realizzare di non aver mai maneggiato una spada e doveva essere abbastanza evidente  vista l’espressione di scherno del mio avversario. Dopo due colpi infatti cominciai a provare un dolore lancinante alle braccia, lui continuava a lanciare sferzate con tutto il suo considerevole peso e io non riuscivo a far altro che parare.. ma quanto avrei resistito?
Con la coda dell’occhio vidi Edward finalmente a terra ed il giovane correre verso di me. Ma era troppo tardi,ero appena stata disarmata ed un ultimo colpo stava per arrivare,  guardai il mio nemico negli occhi per poi vederlo piegarsi inaspettatamente sulle sue ginocchia e.. svenire! A bocca aperta e con il cuore che batteva forte lasciai che le gambe cedessero e mi sedetti a terra.  Un altro giovane gli aveva dato un colpo in testa!
“Lucas!” gridò il mio eroe a questo punto arrivato al mio fianco
“Appena in tempo pare, capitano!”
 
Immancabilmente circolarono delle voci, incominciarono a diffondersi tra le comare, nei depositi, sulle banchine di carico, sui pontili e arrivarono anche fino alle orecchie di mia madre. “Hai sentito della rissa alla baia di ieri notte?  Dicono che sia stato versato del sangue!” mi disse a cena. “Sono sempre gli ubriaconi della locanda! Dovrebbero chiudere quel postaccio una volta per tutte, chiederò che venga fatta pulizia”
“Mamma sai come i pettegolezzi ingigantiscano la realtà e poi.. potrebbe essere stato qualche nostro ospite!”
“Non ti permettere di fare simili insinuazioni! Solo brave persone mettono piede in questa!”
Quanto avrei voluto dire la verità sull’accaduto, mi muovevo a disagio sulla sedia sforzandomi di trattenere la lingua.


“Abbiamo poco tempo ragazzi, presto si saprà chi siamo e cosa ci facciamo qui, se il vecchio fa sparire la mappa la nostre possibilità di trovare il tesoro saranno nulle!” il Capitano proseguì:  “Quella notte mentre noi avevamo preso il largo la Marina, cogliendoci di sorpresa,  ha raso al suolo la nostra isola e sottratto la mappa al nostromo Bones, pace all’anima sua, insieme a tutti i preziosi raccolti fino a quel momento”
L’effetto desiderato non si fece attendere, ora sembrava che avesse l’attenzione di tutti.
“Bene! Sappiamo grazie a varie ricerche..”
“Grazie a me e alle mie fonti!” fece Angus.
“Ma GrAAzie Angus!” lo presero in giro Lucas e Fred.
“Ciurma! La faccio breve: dobbiamo recuperare la mappa stanotte e grazie ad Angus “ non trattenne un sorrisetto ma ritornò subito serio “Sappiamo che il finanziatore della flotta di Marina è stato il governatore della città. Probabile quindi che tesori e annessi e connessi ora siano di sua proprietà. Quindi entriamo,
prendiamo la mappa e filiamo.”


Mio padre mi aveva fatto chiamare e, seduta nella sala d’aspetto del suo studio, ripensavo per l’ennesima volta alla sera precedente. A fine battaglia il ragazzo chiamato Lucas mi aveva dato una mano a rialzarmi e sorridendomi mi aveva chiesto se fossi ferita, arrivarono poi altri due un po’ barcollanti. Uno era rimasto distante l’altro si era presentato, Fred. A questo punto mi ero voltata verso il mio eroe, volevo ringraziarlo e ricompensarlo in qualche modo, potevo ospitarli tutti nella villa oppure dar loro una ricompensa ma prima che potessi parlare mi scostò bruscamente, prese Lucas e Fred e trascinandoli via mi urlò di fargli la cortesia di rimanere in silenzio sull’accaduto.  Mi bruciava che fosse stato così scostante e sbrigativo… non mi aveva neppure salutata! Che avessi detto qualcosa di male? Non gliel’ho chiesto io di fermarsi a combattere ma forse si era sentito obbligato vedendo una fanciulla in pericolo.. mi spiaceva averlo messo in quella situazione …
Mi riportarono alla realtà delle voci concitate provenienti dallo studio:
“E’ un azzardo signor Governatore!”
“Se fossi rimasto anonimo come avevo esplicitamente richiesto non sarebbe necessario, l’efficienza della Marina non è che un vecchio ricordo!”
“Ma governatore! Come può pensare che un veliero civile sia più sicuro di una flotta armata!”
“Per il semplice fatto che..””
I toni si riabbassarono. Non me preoccupai granché, litigava spesso per affari.
Dallo studio usci un ufficiale stizzito e rosso in volto, finalmente toccava a me.
“Cornelia, vieni”
 
“Perché hai trattato così male quella ragazza?”
“Lucas, ho detto dormire, se stanotte ti vedo barcollante lo giuro sul mio nobile antenato Augustus Francisco Alejandro Von Gussac de la casata di Guscogna y capostipite della pirateria che sulla nave non ci sali più”
“Era carina.. ti ha pure evitato una sciabolata”
“Volevi che andasse in giro a parlare di noi per tutto il paese?”
“Potevi salutarla almeno”
“Volevo evitare che te la portassi a letto, non l’ho salvata da quei bruti perché finisse nel tuo”
“Ah! Quanta premura! Ad ogni modo la rivedrei volentieri, non so neppure il suo nome”
“Ti ordino di dormire”
“Oh Fred, era carina secondo te la ragazza di ieri?”
“ Adesso ti taglio la lingua”
E Angus dalla sua branda si addormento cullato da una ninnananna di “ahi! Ouch!” e colpi sommessi.

“Un viaggio papà??” Non riuscivo a crederci! Avrei preso il largo!! Era un sogno che diventava realtà.
“Il marchese di Montellier è un nobile facoltoso, ho bisogno della sua collaborazione, dobbiamo entrare in società per un affare davvero importante e non voglio lasciare niente al caso, supervisionerai l’ambasceria.”
Ero commossa, non credevo che mio padre si fidasse a tal punto di me, ne sarei stata degna.
“Questo cofanetto contiene una lettera e una pergamena con dei.. dettagli. Non farlo vedere a nessuno e non aprirlo mai. per nessuna ragione al mondo, sono stato chiaro?”
“si, signore.”
“Questo è il codice di sicurezza.. fai attenzione figliola.”
“Non ti deluderò, quando salperò?”
“Stanotte.”



Grazie per aver letto la mia storia! Spero che continui ad intrigarvi anche dopo questo secondo capitolo, sono sempre curiosa di sapere le vostre impressioni e sentire i vostri consigli! Grazie ancora
PirateSoul

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