La triade di Macdonald

di _Fox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #0 Intro - Übermensch ***
Capitolo 2: *** #1 Pyro (100) ***
Capitolo 3: *** #2 Sang sur les pétales (105) ***
Capitolo 4: *** #3 Unterirdisch [sottoterra] (105) ***
Capitolo 5: *** #4 Paralysis (110) ***



Capitolo 1
*** #0 Intro - Übermensch ***



Note:
 - Questa raccolta di drabble partecipa al contest: “Dentro l’anima fino a farsi male” indetto da S.Elric_  sul forum di EFP (http://freeforumzone.leonardo.it/d/10863995/Dentro-l-anima-fino-a-farsi-male/discussione.aspx)
 
- La triade di Macdonald, in criminologia, è una terna di fattori che, prima di ogni altra cosa, consentono di riconoscere un serial killer: violenza sugli animali, piromania, scarso controllo di bisogni corporali durante l’infanzia e l’adolescenza. Secondo i primi studi svolti nel campo, i soggetti con queste caratteristiche vengono riconosciuti come sadici, potenziali criminali o, in caso di diagnosi più tarda, assassini seriali. Essendo questa una triade di drabble noir dalla forte impronta dark (il mio esordio nella categoria, se devo esser sincera), mi sembrava giusto trovare un titolo che meglio cogliesse l’essenza dell’Io narrante.
Buona lettura.

 

 
 
La triade di Macdonald
 
 
 
 
 
“Il sonno della ragione genera mostri.”
Francisco Goya
 
 
 
#0 Intro – Übermensch
 
 
Tutto questo è per voi, che pensate la mia non sia Arte:
spierete il sublime, sarete nella mia testa.
E non capirete - voi che amate la compostezza e credete il caos sia marcio.
Eros e Thanatos sono l’empio ossimoro a cui condannate il gorgo d’entropia in cui annego e sempre rinasco.
 
E a voi, mie donne, mie tele, nell’estasi cieca del mio agire, mostrerò la verità:
è la danza del caos a rendervi vive, non l’apollinea bellezza d’un corpo intatto.
Io sarò il Vero, l’unico dio che pregherete, il burattinaio che scuoterà le fila della vostra danza mortale, mentre invano lotterete per sopravvivere a questo sipario zuppo di sangue.
 

 
 
 
 
 
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Capitolo 2
*** #1 Pyro (100) ***





#1 Pyro (100 parole)
 
Credi in Dio, donna?
E nell’inferno – dimmi, credi nell’inferno?
Non sono entità impossibili, sai? Non se basta così poco (una scintilla) per averti, così poco (la danza del fuoco) per sedurti.
Lasciati andare alle fiamme:
non è bello bruciare?
 
Col combustibile è troppo facile…
 
Sono il tuo dio, donna.
Con questo fiammifero acceso tra le dita
(invano ti dimeni),
sono il tuo dio.
 
Ora urla. Inspira – lo senti questo odore?
La tua carne che brucia è il mio orgasmo.
 
Il fumo gravido delle tue urla ti eleva, bestia sacrificale.
E ora guardami –  sorridi, cherìe – e rispondi:
credi in Dio, adesso?

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Capitolo 3
*** #2 Sang sur les pétales (105) ***



 
#2 Sang sur les pétales (105)
 
 
I tuoi occhi sono così belli quando hai paura.
Urla pure, mia bella: la notte inghiottirà la tua invocazione.
Dimmi, come ci si sente? Non ami il sapore ferrigno del sangue sulla tua bocca?
 
Baciami – voglio assaggiare la morte dalle tue labbra.
 
La pelle sul tuo collo è tenera, vibra di buie agonie – il latteo morire di un cigno.
 
Allora canta per me,
(il tuo sangue sulle mie mani è meglio del sesso),
Lascia sgorgare via la disperazione dalle tue labbra
(ogni affondo di lama è come fare l’amore).
 
 
Ti lascerò in un roseto, mia bella: il sangue nutrirà i petali sparsi sulla tua tomba.
 
 
 
 
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Capitolo 4
*** #3 Unterirdisch [sottoterra] (105) ***



 
#3 Unterirdisch (105)
 
 
Il terreno ai miei piedi si tinge di rosso e tu ancora urli, urli; ogni respiro che offri alla tua tomba brucia gli ultimi brandelli di spazio vitale.
E non graffi più, ora: non hai mani per lottare  – solo moncherini che agiti nell’opporti al peso del terriccio pregno di sangue – ma erano così belle, come scolpite da Michelangelo proprio sulla tua carne.
Chi dice che la perfezione è la bellezza nel marmo?
Arte è la dionisiaca anarchia del tuo sangue che nutre la terra mentre le tue urla dipingono un requiem, e queste mani, le tue bellissime mani, conficcate come l’ultimo monito sulla tua tomba.

 
 
 
 
 
 
 
_____
Note:
Dunque, non so come ringraziarvi per gli apprezzamenti che avete fatto a questo mio piccolo lavoro, nato in appena due giorni. Soprattutto sperimentando questo nuovo genere (sia come tipo di componimento sia come tematiche affrontate). Poco a poco risponderò ai vostri commenti, ma intanto vi ringrazio tutti qui.
Essendo una raccolta iscritta a un contest, inizialmente avevo pensato di concluderla qui. Ne avevo scritte tre (una triade, appunto, più l’introduzione – sì, sono fissata con la numerologia), senza troppe aspettative, ma non mi sento di inserire, per ora, il target “concluso” a questa raccolta. Potrei aggiungerci qualcos’altro non appena l’ispirazione me lo dirà, come potrei prendere per le mani questo benedetto Io omicida e catapultarlo in una storia (come mi è stato intelligentemente suggerito), più o meno lunga che sia. Insomma, lascio tutto in forse e attendo che sia l’ispirazione a guidarmi.
Ma la smetto con gli sproloqui, adesso. Vi lascio i miei contatti, nella speranza di risentirvi:
 
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Alla prossima.

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Capitolo 5
*** #4 Paralysis (110) ***


              


#4 – Paralysis (110)
 
Ci sarà una piccola giostra, sulla tua tomba: danzerà per te mentre lasci la vita.
Non puoi urlare: la paralisi cui ti condanno infiamma il confine che ti separa dalla follia.
 
(il seghetto sfrigola sulla tua carne, sembri fatta di burro)
 
Sai di quante parti il corpo può privarsi prima di morire-morire?
 
Ci sarà una piccola giostra sulla tua tomba, come fosse una culla:
le tue stesse mani ti graviteranno intorno – pittrici dell’estremo saluto;
le tue orecchie, danzando, raccoglieranno urla che non emetterai.
 
Un ritorno all’origine, capisci?
 
(il bisturi sprofonda facile nella carne; i tuoi intestini sono fila perfette per questa giostra mortale)
 
…quante urla puoi soffocare prima di morire-morire?

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