All i need is you

di _Yozora_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 : Confusion ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 : Welcome back ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 : Normality....maybe ***
Capitolo 4: *** Cap. 4: Try to make things clear ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 : Confusion ***


Erano passate due settimane dalla disgrazia e Sunako ancora non se ne capacitava.

Stava chiusa nella sua stanza nell'oscurità più totale a rimuginare e ne usciva raramente, tanto che i 4 ragazzi che vivevano con lei non la vedevano mai se non quando preparava la cena e quando uscivano per andare a scuola.

Come era potuto succedere?

La mora se lo chiedeva da quando erano stati tutti insieme alle terme.

La partita a ping-pong contro Kyouhei era cominciata perchè lei voleva tornarsene a casa, dato che era stata letteralmente rapita per andare con loro, e poi perchè Noi le aveva chiesto di fare in modo che il biondo non si intromettesse tra lei e Takenaga. In cambio Sunako avrebbe potuto passare il resto della sua vita nell'oscurità della sua stanza insieme ai manichini che amava tanto a guardare i suoi adorati film horror.

Nello svolgimento del piano perfetto, però, c'era stata una piccola falla.

Ancora non si spiegava come fosse stato possibile.

Fatto stava che lei e la creatura scintillante si erano baciati.

Aveva cercato di dimenticare e per un breve periodo di tempo ci era anche riuscita, ma poi ogni parola che avesse anche solo un assonanza con “ bacio “ la faceva impazzire, finchè non aveva ricordato definitivamente.

Da allora era iniziato l'isolamento.

La cosa che più la sconvolgeva era che quello che aveva provato non era disgusto, ma uno strano senso di calore.

Senza rendersene conto con una mano si sfiorò le labbra.

Ricordava ancora la sensazione delle labbra del biondo sulle sue.

Erano soffici e delicate.

Erano piacevoli.

Sunako scosse la testa energicamente e la sotterrò sotto il cuscino.

Che diavolo le passava per la testa?

Lei che adorava le tenebre e tutto ciò che le circondava, che era lontana mille miglia da tutto ciò che era bello e luminoso non poteva pensare una cosa del genere.

Improvvisamente ricordò le parole di Kyouhei di qualche giorno prima.

Tu stai solo scappando

Quelle parole l'avevano colpita.

Forse aveva ragione.

Non era forse vero che quando era stata rifiutata con parole rudi, aveva deciso di non innamorarsi mai più di nessuno e di non cercare inutilmente di piacere a qualcuno?

Per difesa non si era forse rifugiata in tutto ciò che non le permetteva di vedere la sua immagine?

Non scappava ogni volta che aveva a che fare con persone belle?

Anche con i ragazzi con i quali viveva, inizialmente, aveva tentato di non instaurare nessun legame, alzando così un muro tra luce e buio.

Scosse di nuovo la testa.

Doveva scacciare quei pensieri altrimenti le tenebre l'avrebbero ripudiata.

Lei amava davvero tutte le cose macabre.

Non stava scappando proprio da un bel niente.

 

 

Kyouhei era sdraiato sul divano del salotto della villa.

Mentre gli altri facevano le loro cose, lui pensava.

Pensava al giorno trascorso alle terme.

In realtà ad un episodio in particolare.

Al bacio con Sunako.

Era successo tutto talmente in fretta che lui non aveva neanche avuto il tempo di realizzare.

La reazione di lei era stata prevedibile, aveva iniziato a sanguinare, mentre la sua era stata inaspettata perfino per lui.

Aveva fatto finta di niente, ma in realtà il cuore aveva iniziato a battere all'impazzata.

Non capiva.

Eppure non era la prima volta che succedeva.

Fin da quando andava alle medie le ragazze lo aggredivano quando lo vedevano e molte, spesso, lo baciavano con la forza. Alla fine ci si era talmente abituato da non fargli più alcun effetto.

Allora perchè in quel momento si era sentito come se una scarica elettrica gli avesse attraversato la schiena?

Insomma Sunako non era certo una top-model, anzi tutto l'opposto.

Con quella sua fissa per tutto ciò che era raccapricciante e spaventoso.

Certe volte metteva paura persino lei.

Però, doveva ammetterlo, aveva dei bei occhi e, se si fosse curata del suo aspetto, non sarebbe stata poi neanche tanto male.

Il fisico giusto ce l'aveva.

A che cavolo sto pensando? Devo essere completamente impazzito si disse.

Da quando faceva apprezzamenti su di lei?

Si mise a sedere.

Era meglio se smetteva di pensare.

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Annotazioni dell'autrice : Salve a tutti, mi presento. Io sono Yozora ^^ Non so se alcuni seguono già altre mie storie o gli hanno dato un'occhiata, comunque eccomi anche qui =) Avevo già iniziato a pubblicare questa storia, ma poi, per un motivo o un altro, ho dovuto cancellarla. Adesso ho deciso di riprovare =) Spero che vi piaccia e di avervi incuriosito almeno un pochino da farvi andare avanti nella lettura e farmi sapere quello che ne pensate con una recensioncina...accetto critiche costruttive =) Spero che non ci siano errori di grammatica, faccio del mio meglio per evitarli e, a volte, rileggo anche più di una volta, ma qualcuno mi sfugge. Beh spero che vi siate goduti la lettura. Alla prossima...spero ^^
_Yozora_

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Capitolo 2
*** Cap. 2 : Welcome back ***


Ormai era ora di cena così Sunako si decise ad uscire dalla sua stanza per cucinare.

Una volta in cucina vide l'ultima persona che avrebbe voluto trovarsi davanti.

La scintillante creatura stava davanti al frigorifero aperto, probabilmente intento a cercare qualcosa da poter mangiare.

Lei rimase immobile senza fare il minimo rumore.

Il suo cervello intanto prendeva in considerazione l'idea di voltare i tacchi e tornare in camera, ma il suo corpo non obbediva.

Cavolo! Di solito a quest'ora in cucina non c'è mai nessuno pensò allarmata.

Kyouhei si voltò e la vide.

Sunako abbassò lo sguardo immediatamente.

- Cibo! - disse il ragazzo ignorando l'evidente imbarazzo della giovane.

La mora non si sorprese nemmeno più di tanto.

Era proprio da lui.

- Sono qui apposta – rispose con lo stesso tono di sempre.

- Bene – fece lui e si avviò verso l'uscita.

La ragazza si avvicinò al piano cottura per mettersi al lavoro.

Kyouhei si voltò a guardarla.

In quei giorni era difficile che si incontrassero anche se erano entrambi a casa dato che lei si ostinava a rimanere chiusa in camera sua.

Era strano ma quella villa enorme, da quando lei era arrivata, era diventata molto più movimentata,rumorosa e allegra. Tanto che in quelle due settimane in cui non era più in giro aveva assunto un aria malinconica e quasi abbandonata.

Ovviamente i 4 ragazzi interagivano tra di loro ed episodi esasperanti di certo non mancavano, ma non era la stessa cosa.

Arrivato in sala da pranzo si sedette accanto a Ranmaru che aveva già preso posto insieme agli altri.

- Allora? - chiese Takenaga guardandolo serio.

- Cosa? - chiese senza capire.

- Non fare il finto tonto. Hai parlato con Sunako-chan? -

- Avrei dovuto? -

- Che razza di domande sono? Di chi è la colpa se sono due settimane che si fa vedere a malapena? -

Kyouhei gli lanciò un'occhiataccia.

- Vorresti dire che se quella pazza si rifiuta di vederci è colpa mia? Che cavolo c'entro io? - disse infuriandosi.

- Lo sai benissimo. Prima la baci e poi fai finta che non sia successo niente. È pur sempre una ragazza come pensi che ci stia? -

Il biondo avrebbe voluto rispondere per le rime, ma non trovava le parole.

In effetti non ci aveva mai pensato.

Aveva agito in base al suo carattere e pensando a ciò che gli altri avrebbero pensato su di lui.

Lei non l'aveva proprio presa in considerazione.

Come avrebbe potuto?

Aveva sempre mostrato una certa insofferenza per tutto ciò che lei definiva “ scintillante “ e che per loro era la normalità, quindi era logico pensare che non le importasse.

In realtà all'inizio aveva creduto che, una volta superato lo shock iniziale, sarebbe tornata ad essere quella di sempre.

Non era stato così.

- Che vuoi che ne sappia? - rispose brusco dopo parecchi minuti di silenzio.

Takenaga sospirò.

Sapeva che quello era il suo modo di chiudere la conversazione.

Quando si intestardiva su qualcosa era davvero dura smuoverlo.

 

 

Sunako finì di cucinare e portò tutto in sala da pranzo dove i ragazzi aspettavano.

Gli occhi di questi cominciarono a brillare quando videro la quantità industriale di cibo.

Lei li osservava in silenzio.

Doveva ammetterlo, anche se non si sarebbe mai azzardata a farglielo sapere, quei 4 erano degli ottimi amici per lei.

Il loro rapporto era iniziato nel più strano dei modi e di sicuro non era stata la simpatia a farli vivere tutti e 5 sotto lo stesso tetto.

Però, con il tempo, si erano abituati.

L'avevano aiutata in molte occasioni e, qualunque fosse il motivo che la spingeva a farlo, anche lei li aveva difesi più di una volta.

I ragazzi ogni tanto si spaventavano ancora per le stramberie della mora, ma la maggior parte delle cose non li stupiva più.

A Sunako nacque un inaspettato sorriso mentre li guardava abbuffarsi.

Il suo sguardo si fermò su Kyouhei.

Quando si trattava di cibo si comportava esattamente al pari di un bambino.

Prese un respiro profondo.

Basta.

Era l'ora di far tornare le cose come prima.

Avrebbe smesso di pensare al bacio con il biondo che, in fondo, era stato solo un incidente e sarebbe tornata ad essere quella di sempre.

In fin dei conti si rendeva conto anche lei che stava esagerando.

Prese posto al tavolo dove ormai non sedeva da due settimane, sotto lo sguardo stupito degli altri.

Ranmaru, superato lo stupore iniziale, sorrise

- Bentornata Sunako-chan -

Accanto a lui Kyouhei sorrise senza farsi notare.

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Capitolo 3
*** Cap. 3 : Normality....maybe ***


Il giorno dopo, all'ingresso della scuola, tutto sembrava tornato alla normalità.

Come sempre i 4 ragazzi camminavano circondati da urletti e schiamazzi delle ragazze.

Come sempre Noi li raggiunse e piombò su Takenaga.

Come sempre Ranmaru faceva il casca morto con le ragazze che gli cadevano ai piedi nemmeno fosse una top-star.

Come sempre Yuki si nascondeva dietro a uno di loro per paura di essere assalito.

Come sempre Kyouhei era scocciato.

Come sempre Sunako li seguiva a distanza, in silenzio, cercando di non farsi coinvolgere da tutta quella brillantezza.

- Nakahara Sunako vuoi darti una mossa!? -

Inaspettatamente la ragazza si sentì afferrare per un braccio e trascinare via.

Guardò il ragazzo davanti a lei.

Era sempre stato così, tra loro.

Succedeva qualcosa.

Litigavano.

Non si parlavano per un po'.

Poi bastava un gesto o una parola e tutto tornava come se niente fosse mai successo.

Inspiegabilmente Sunako si ritrovò a sorridere senza essere vista.

Raggiunsero la classe.

Tutti insieme.

 

 

 

Passò qualche minuto in cui ripresero fiato, quando erano entrati nella scuola avevano dovuto cominciare a correre per non essere assaliti, poi Kyouhei si voltò e vide Sunako che fissava la sua mano con un espressione piuttosto sconcertante.

Abbassò lo sguardo e si accorse che le stava ancora tenendo il polso.

Lo lasciò di scatto.

- Scusa, non mi ero accorto – sussurrò.

La ragazza alzò lo sguardo su di lui pronta a scatenare una delle sue scenate, ma la sua espressione la bloccò.

Evitava il suo sguardo fissando il pavimento come avesse fatto qualcosa di cui vergognarsi a morte.

No, non era vergogna.

Sembrava più simile a....imbarazzo.

Sì.

La “ creatura scintillante “ era imbarazzata!

Da non crederci.

Quello sì che era un comportamento strano per lui.

Rimase a fissarlo stupita finchè il ragazzo non alzò gli occhi su di lei.

- Che c'è? - le chiese.

La mora distolse velocemente lo sguardo

- Niente – rispose.

In quel momento entrambi si accorsero che tutti li stavano fissando con dei sorrisetti compiaciuti dipinti sul volto. Cosa che, inevitabilmente, irritò Kyouhei.

- E voi che volete? - sbottò.

Gli altri si limitarono a scuotere la testa e distogliere lo sguardo senza però cancellare i sorrisi.

- è meglio se prendiamo posto- propose Takenaga.

 

 

Le lezioni quel giorno passarono più in fretta di quanto avrebbero mai pensato, come a volerli far affrontare il prima possibile il supplizio dell'ora di pranzo.

Persino il tempo si faceva beffe di loro.

Quando suonò la campanella del pranzo tutti si riversarono alla mensa.

Sunako, dall'altro canto, colse l'occasione per rintanarsi nel suo amato laboratorio buio di scienze.

Una volta dentro si rannicchiò in un angolo, il più lontano possibile dalla porta.

I suoi pensieri vorticavano frettolosamente tutti intorno ad un'unica persona.

Pensava di averla superata.

La sera prima, quando era tornata a sedersi al tavolo con i ragazzi, era sicura di poter tornare a far finta di niente.

Far tornare le cose a com'erano prima dell'”incidente”.

Era convinta di poter riuscire a farlo.

Eppure quando il biondo l'aveva afferrata, quella mattina, il suo cuore aveva avuto un sussulto simile ad una capriola.

Un bussare leggero alla porta la distrasse dai suoi pensieri, sentì la porta aprirsi lentamente e un volto fece capolino nella stanza.

- Sunako-chan, sei qui? - chiese una voce maschile.

La mora riconobbe la voce e il suo cuore rallentò i battiti che improvvisamente erano accelerati.

Poche persone sapevano che aveva l'abitudine di nascondersi lì.

I suoi coinquilini e Noi.

- Yuki-kun – disse con un tono di voce che bastava a farsi sentire da lui.

Il ragazzo entrò e si avvicinò a lei.

Ormai sapeva orientarsi benissimo al buio.

Ci aveva fatto l'abitudine vivendo con lei.

- Ti ho portato qualcosa da mangiare – disse inginocchiandosi davanti a lei e porgendole quella che sembrava una bustina contenente del pane.

- Grazie – rispose la ragazza prendendola.

Cominciò a mangiare e per qualche minuto tra di loro regnò il silenzio.

- Sunako-chan, va tutto bene? - chiese il ragazzo ad un tratto che si era seduto al suo fianco.

L'interpellata attese qualche secondo prima di rispondere

- Sì, tutto bene -

Ma quella risposta non convinceva neanche lei.

 

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Capitolo 4
*** Cap. 4: Try to make things clear ***


Kyouhei sarebbe esploso presto.

I suoi amici potevano vederlo chiaramente.

Si stava ingozzando di cibo più velocemente del solito e, di certo, gli schiamazzi delle ragazzine eccitate che li circondavano a mensa non aiutava ad alleggerire la tensione.

Se non fosse stato per le occhiate fulminanti che lanciava Noi ogni volta che una ragazza osava allungare anche solo un dito verso il gruppo, e quindi verso Takenaga, i ragazzi sarebbero già stati travolti.

- Kyouhei, stai bene? - chiese Ranmaru sollevando un sopracciglio.

Iniziava a preoccuparsi per il suo comportamento.

Quello alzò lo sguardo su di lui ed ingoiò un boccone enorme di cibo.

- Benissimo. Perchè me lo chiedi? -

- Perchè sembra l'esatto contrario – affermò il ragazzo.

Takenaga osservava i due in silenzio, in effetti il comportamento del biondo iniziava ad impensierire anche lui.

Insomma un conto era che Sunako cercasse di negare con tutte le forze i suoi sentimenti, in fondo con lei il lavoro da fare per farglieli accettare sarebbe dovuto essere di tutt'altro livello dato che non riusciva ad accettare neanche sé stessa, ma Kyouhei era tutt'altra storia.

Lui non esternava i suoi sentimenti perchè era un idiota.

Era vero che aveva i suoi complessi, ma era pur sempre un idiota.

Il moro si fece sfuggire un sospiro

- è meglio se ne riparliamo a casa – disse poggiando una mano sulla spalla del rosso.

- Torniamo in classe -

 

 

I 5 ragazzi si ritrovarono davanti alla porta di classe, Sunako si era avvicinata strusciando i piedi dietro ad un allegro Yuki.

Il biondo aveva approfittato dell'assenza degli altri tre per chiacchierare un po' con la mora nell'aula di scienze ed era riuscito a spingere la conversazione dove voleva che andasse ottenendo le risposte che si aspettava, o meglio, i silenzi imbarazzati che si aspettava.

Per il momento quello era più che sufficiente.

Solo il fatto di essere riuscito a tirar fuori l'argomento “ Kyouhei “ con lei era una specie di vittoria.

Ovviamente era stato necessario qualche trucchetto, ma alla fine ci era riuscito.

- Dove ti eri cacciato, Yukinojo? - chiese Kyouhei mettendogli un braccio intorno alle spalle e trascinandolo con sé in classe.

Arrivato quasi al posto a sedere si voltò verso la porta dove Sunako stava esitando con lo sguardo basso.

- Vuoi darti una mossa ad entrare? - ringhiò al solito

La mora alzò lo sguardo su di lui pronta a scattare, ma accantonò l'idea all'istante e sospirò, poi entrò e si mise a sedere.

 

 

Quella notte, in una stanza silenziosa di quell'enorme dimora, un ragazzo se ne stava sdraiato sul letto.

I capelli biondi disordinati sul cuscino e un braccio a coprire gli occhi castani che probabilmente, in quel momento, nascondevano un tormento che il ragazzo non aveva mai provato prima.

L'angoscia che gli opprimeva il petto era diversa da qualsiasi altra sensazione avesse mai provato nella sua vita.

Sapeva di dover fare qualcosa perchè quel disagio passasse, perchè le cose potessero tornare come prima, il problema era che non sapeva cosa.

Non si era mai ritrovato a dover affrontare quello che provava.

E poi, cos'era quello che provava in realtà?

Nakahara era una ragazza che incuteva terrore solo al guardarla, o almeno era quella l'impressione che aveva dato al loro primo incontro.

Poi aveva iniziato a conoscerla, l'aveva vista per com'era davvero.

Nient'altro che una ragazza di 16 anni che aveva subito un rifiuto che l'aveva ferita e segnata profondamente.

Sotto la corazza che lei stessa si era creata per proteggersi Kyouhei poteva vedere la persona sensibile che era stata un tempo e che ancora era.

Non importava cosa lei continuasse a dire si vedeva che ormai si era affezionata a loro e a quella casa, era stato in evitabile per lei come per tutti loro.

Ormai ogni comportamento ambiguo, ogni perdita di sangue dal naso, ogni pazzia, ogni fissa per tutto ciò che era oscuro era diventata un' abitudine, così come per lei lo era diventato stare in mezzo a loro.

Il biondo sospirò rumorosamente e fece scivolare il braccio dagli occhi al letto.

Era l'ora di chiarire le cose.

Per sé stesso e per lei.

Doveva smettere di camminare sul filo del rasoio come se temesse di cadere.

Doveva saltare giù e sperare che ad accoglierlo ci fosse un materasso e non il duro e freddo asfalto.

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