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La sera era appena
calata nel tetro paese di Rune Midgard. Un paese trascinato da vari conflitti,
da morte, distruzione…
Spesso anche
solitudine…
Il freddo scenario dell’Orc
Dungeon faceva rabbrividire chiunque. Non passava secondo senza aver paura di
essere attaccati da un orco, o da uno scheletro, o da un pipistrello gigante,
un drainliar. Facevano male, sì…
Ma non tutti temevano
quel posto. C’era una persona, lì in mezzo ai cadaveri di orchi.
Un ragazzo che non doveva avere più di una ventina di anni.
L’armatura scintillante rifletteva qua e là macchie di sangue verde che era fuoriuscito da qualche malcapitato mostro. Di fianco alla figura seduta per terra, un uccello gigante, che
richiamava alle perdute memorie l’ormai estinto Dodo. Era della razza
dei Peco Peco, animali misteriosi, veloci e forti, ma al contempo anche
volubili ed aggressivi. Non era comunque un normale
Peco Peco, più che altro si poteva ipotizzare fosse un Peco addestrato, adatto
alla guerra. Bastava guardare le corazze cromate che gli proteggevano la testa
e le spalle. Così come il suo padrone.
Il crociato Galaad,
era questo il suo nome, stava immobile a contemplare il curioso colore del
piumaggio del Peco. Più che altro, rimuginava sul costo di noleggio
dell’animale… 3500 Zeny non erano pochi.
Sguainò la spada
per specchiarsi sul filo splendente della lama. Vide i suoi occhi stanchi di
combattere sperduto in quel dannato Dungeon… Per cosa, poi?
A Rune Midgard
vigeva la legge più antica del mondo. La legge del più forte. Più un guerriero
combatteva, più diventava forte ed acquisiva il potere. Combattendo, i poteri,
chiamati Skill, si affinavano e si sviluppavano. Doveva diventare forte…
Ma perché diventare
forti, poi?
Galaad era il capo
di una Gilda. La Gilda. Un gruppo di persone che si aiutavano
e combattevano fianco a fianco in quel mondo crudele. Amici. Era, sì, un
concetto difficile, l’amicizia, in quel mondo dove bisognava quasi arrivare al
cannibalismo per permettere ai più forti di
sopravvivere. Era quasi un progetto utopistico. Ma
Galaad ci credeva, dannazione. Ogni membro della sua Gilda ci credeva. Erano
capaci di buttarsi nelle fiamme per salvare gli amici. Il
che, per una Gilda, era un’eresia. Le Gilde ormai puntavano solo ed
esclusivamente alla conquista di castelli e territori, solo per soddisfare la
sete di sangue e la brama di potere. Ma loro no. La
Gilda “God Fury” combatteva non per uccidere, ma per non essere sconfitta. Non
per distruggere, ma per proteggere i propri ideali. Non per
far piombare il mondo in un regime dittatoriale ed anarchico, ma per cancellare
il male e le tenebre dal mondo di Rune Midgard.
E mentre si perdeva
in questi profondi pensieri, Galaad notò che il Peco aveva smesso di beccare
l’erba, ma aveva cominciato a fissare il cielo. E
vedere un Peco che non mangia, datemi retta, è una cosa veramente strana…
Seguì il suo
sguardo, incuriosito, e notò un corpo celeste che sfrecciava nel cielo notturno
e stellato. Una cometa, per essere precisi. Era un
fenomeno abbastanza strano, lì a Rune Midgard. Era l’unica cometa
dell’universo, che periodicamente illuminava il cielo con la sua presenza.
“Exoddus…
Finalmente è qui…”
Galaad non fu sorpreso più di tanto nel vedere la stella cadente, piuttosto si
alzò in piedi.
Exoddus, l’aveva
chiamata… La cometa Exoddus.
Tutti
i Capo-Gilda sapevano benissimo cosa volesse dire quel segnale… Era
l’inizio delle Guerre di Gilda… Le War Of Emperium… L’occasione di dimostrare
chi sia il più forte...
Ripose la spada nel
fodero. Un sorriso comparve sulla sua faccia. Si mise a ridere, nonostante
l’atmosfera tetra della zona.
“Eh eh eh eh…
Finalmente si comincia… Chissà come stanno gli altri…”
Nella sua mente tornarono
vivide le immagini dei volti dei suoi compagni di avventura.
“Si saranno
annoiati senza di me…” diede un colpetto sull’ala del Peco
“Forza, bello… Si va a Prontera…”
Un ruggito furioso
lo fece girare lentamente. Non era affatto preoccupato, ne sorpreso. Sembrava
quasi che se ne fregasse, che ormai si fosse abituato a sentirsi addosso un gruppo numeroso di Orc Zombie decisamente
arrabbiati.
“Oh…” fece Galaad sbuffando “Ragazzi, non ho più voglia di giocare
con voi…”
Il capo del branco
brandì l’ascia ruggendo. Sì, ora era decisamente
alterato.
Galaad fece uno
strano verso, tra un sospiro ed una risata. Scese da “cavallo” e si posizionò vicino al capo.
Subito venne circondato da una decina di Orc Zombie. Erano tutti
almeno alti una volta e mezzo rispetto a Galaad. Ma
lui non li temeva, anzi, li fissava spavaldo con un arrogante ghigno sul viso.
“Ok… Solo cinque
minuti, però…”
Si mise in posa da
combattimento. Sapeva benissimo cosa fare: un po’ di fuochi d’artificio era
quello che ci voleva.
“Growl!!!!” il capo dette l’ordine di attacco e tutti e dieci si
lanciarono sul crociato al centro della scena.
“Allora facciamo
così… Vi insegno una cosa… Un piccolo promemoria per
il futuro…”
Posizionò le braccia a
croce, mentre dieci ombre gli saltarono addosso.
“Sapete come vengono purificate le anime?”
Il corpo di Galaad
sprigionò una luce accecante che inondò tutto il bosco, travolgendo il manipolo
di mostri come se niente fossero.
“GRAND CROSS!!!”
La croce lucente
polverizzò ogni energia e forma di vita nei corpi, ormai cadaveri, degli Orc
Zombie.
Galaad aveva un po’
di fiatone. Montò tranquillo sul Peco e volse lo sguardo verso il cielo
stellato…
“E’ giunto il
momento…” disse solenne, voltato alla luna “Che la Gilda God Fury si riunisca!”
Si mise a cavalcare
in direzione nord-ovest, direzione la capitale Prontera. La cometa Exoddus
avrebbe riunito lì i guerrieri più forti di Rune Midgard. Anche i suoi compagni
di Gilda si sarebbero ritrovati lì, Galaad ne era
certo.
“Che le War Of Emperium… Abbiano inizio!!!”
-Fine Capitolo 1-
Hola, amigos!!! Per chi non
conosce il videogioco, anche se è abbastanza famoso, la fanfiction è basata sul
RPG On-Line “Ragnarok”.
Disclaimer:
Io non possiedo Ragnarok Online
Tutte le città, skill, persone, mostri ed eventi non mi
appartengono (a parte il personaggio Sharingan, che comparirà dal prossimo chap
^_^)
La cometa Exoddus e l’annuncio delle WOE sono tratte liberamente da Shaman King (vedi la cometa Rago che
annuncia lo Shaman Fight), che appartiene a Hiroyuki Takei
Ok ho finito. Alla prossima!
Ah, per la cronaca, il personaggio Sharingan, che
comparirà la prossima volta, sarei io, visto che sono
iscritto anche a Ragnarok Online.
Poco fuori dalla città di Morroc, la gemma del deserto, un
giovane avvolto da un mantello era in fuga, inseguito da un simpatico trio di
Desert Wolf, animali dal pelo pregiato, ma, non per questo, tipi facili con cui
trattare. Facevano abbastanza male, i morsi di quei dannati cosi. E il giovane malcapitato dai capelli blu notte questo lo
sapeva bene.
Si annotò
mentalmente di lasciare in pace i cuccioli di Desert Wolf, come promemoria per
il futuro.
“Ma insommaaaaa!!! Ho detto che mi dispiace!!!!!”
Ma i tre lupi non
sapevano cosa farsene delle scuse. Non sapevano neanche
cos’erano.
Beh, potevano anche
aver ragione. In fondo gli era appena stato fulminato un cucciolo.
“E
va bene…”
Il wizard Sharingan
si girò su se stesso estraendo la bacchetta magica. Una sfera blu in essa incastonata prese a brillare.
“FROST DIVER!!!”
Dal terreno
partirono dei cristalli di ghiaccio che avvolsero i lupi bloccandoli in una
solida morsa di ghiaccio.
Sharingan si girò
con aria risentita per vedere un ragazzo con i capelli bianco
lucenti ondeggiare al vento mentre stava morendo dalle risate.
“Non è divertente,
Max…”
“Di… Ah ah ah…
Dici…?” fece Max, asciugandosi una lacrima “Non ti ho mai visto… Eh eh eh…
Correre così… Ih ih ih… O mio Dio… Avevi una… Una faccia, che… Ah ah ah ah ah
ah!!!!”
“Tsk…” sbuffò
Sharingan mentre toglieva la polvere di sabbia dal suo mantello “E’ che quei
dannati cani mi hanno fatto perdere quasi tutti gli
SP…”
“Che?” Max saltò
giù dalla roccia sulla quale era seduto “Vorresti dire che tu, il grande wizard Sharingan, scappava da quei tre Desert Wolf
per ricaricare gli SP?”
“Ehm… Sì…”
“Pfff…”
“E piantala!!!” Una voce femminile si fece avanti
Anche lei aveva i
capelli bianchi come Max, ma era vestita in modo diverso. Comunque
si assomigliavano moltissimo.
“Oh, Dinze…” la salutò il mago “Ci sei anche tu?”
“Logico…” rispose Max al suo posto “La mia sorellina ha paura ad
andare in giro da sola, la sera…”
*THUM*
In tutta risposta,
l’arco di Dinze si schiantò sulla testa del povero Max, procurandogli un
bernoccolo non indifferente.
“Ohi… T_T”
Stavolta fu il
turno di Sharingan per ridere.
In effetti,
nonostante fossero fratelli, tra Max e Dinze le differenze non erano poche. Max
era socievole, divertente, a volte anche incosciente. Dinze era
più chiusa, ma molto più riflessiva… A volte, però, aveva degli sbalzi
improvvisi, tipo la scena dell’arco in testa a Max (Ah ah ah… NdShari).
Inoltre, lei era una hunter, una cacciatrice, mentre
lui un assassin.
“Dimmi, Shari…”
riprese Dinze “L’hai vista la cometa, o eri troppo impegnato
con i tuoi amici?”
“L’ho vista sì… Galaad ci starà aspettando a Prontera…”
Max fece scroccare
rumorosamente le nocche: “Aaah… Finalmente una bella rissa vecchio stile… Ero stufo di massacrare orsi e cuccioli di drago…”
“Beh…” continuò Dinze “Allora andiamo a Prontera…”
…
Prontera.
La capitale di Rune
Midgard.
Il paradiso dei mercanti.
La città dei
crociati.
Galaad era nato lì,
nelle strade di quella caotica città. Lì crebbe, diventò bambino, ragazzo e poi
uomo, e maturò l’idea di diventare un crociato, proprio come gli eroi che
vedeva spesso sfilare attraverso occhi da adolescente pieno di sogni. Ora stava
seduto su una panca al centro della città, davanti alla fontana.
Un ragazzo vestito
di nero e rosso comparve davanti a Galaad con un fascio di luce, mentre il
nostro crusader era immerso in mille pensieri.
“Argh!!! O.o Aco!!! Non devi comparirmi così davanti!!!”
“Ops…” rispose Aco, tra il divertito ed il dispiaciuto “Scusa, volevo
provare la mia nuova Skill…”
“Oh…” disse Galaad, di colpo interessato “Hai imparato il Warp
Portal?”
Aco annuì
orgoglioso. Non era da tutti imparare quella Skill, che era una delle più
difficili ed importanti, nel mondo dei priest, la classe dei preti.
“Dimmi, Galaad… Ma
Shari, Dinze e Max?”
“Mh…” si fece meditabondo “Non saprei… Li ho lasciati nella zona di
Morroc…”
“Capisco… E Sob?”
“Boh? Lo sai com’è
fatto… Ogni tanto sparisce dalla circolazione…”
Venne interrotto da un
Peco che piombò in mezzo ai due. Mentre Galaad ed Aco
caddero a terra (anzi, Gal cadde dentro la fontana), una voce proveniente dalla
sella dell’animale inveiva.
“Ahr… Stà ferma,
maledetta bestiaccia…”
Galaad
riemerse dalla fontana completamente fradicio. Alzò la testa e
vide un ragazzo vestito di un’armatura scintillante proprio come la sua.
“Ehilà, ragazzi…”
li salutò lui calmo
“SOB!!!!” gridò Galaad “MA TI SEMBRA IL CASO DI VOLARCI ADDOSSO
CON QUEL… QUEL… POLLO? E CHE DIAVOLO HAI FATTO AI
CAPELLI?!?!?!?!?”
Aco si accasciò a
terra dal ridere. Mentre Galaad si toglieva dalla
testa un pesciolino rosso, Sob si passò una mano tra i capelli verdi, pettinati
in una cresta quasi inverosimile.
“Non ti piace, Gal?”
rispose lui, ancora più tranquillo, mentre smontava dal Peco “Ho optato per un nuovo look…”
“Lasciamo
perdere, va…”
Aco si stava
ricomponendo, in un modo o nell’altro. Assistere alle sfuriate di Galaad era
sempre uno spasso garantito. E se poi il nemico era
impassibile come Sob, allora non sarebbero più rimaste lacrime, dopo.
“Allora, Aco… Che
facciamo?” chiese Sob “Gli altri?”
“Beh, avranno visto
sicuramente Exoddus… Quindi dovrebbero arrivare qui…”
“Un momento!”
obiettò sbalordito Sob “Vuoi dire che è passata
Exoddus?!?!?”
“Ma…”
disse Galaad “Non l’hai vista?”
Sob scosse la testa
in orizzontale in segno di diniego.
“Ma allora, perché diavolo
sei qui?” chiese curioso Aco
“Vi dirò… Se sono
tornato a Prontera… E’ perché cercavo un pettine da
qualche mercante…”
*SBONK*
Galaad svenne sul
colpo, e giaceva a terra con la bava alla bocca e gli occhi a spirale.
(Qualcosa tipo @#@ NdTbi)
Aco si precipitò su
di lui per prestargli le cure. Nella Gilda, era lui che faceva il medico.
“Anf… Anf…” Galaad
si riprese “E tu…” indicò Sob con il dito tremante “…Dopo
ti ammazzo…”
“Oh, Gal…” sorrise
Sob, sornione “Anche io ti voglio bene…”
Un fascio di luce
illuminò una porzione di strada davanti a Galaad, Aco e Sob. La storia si
ripete…
Dal fascio di luce
piombarono fuori Sharingan, Max e Dinze. E per la
sorpresa, Aco e i 2 crociati volarono nella fontana, inzuppandosi fino al
midollo.
“Finalmente
Prontera…” commentò Sharingan
“Hai visto, wizard
di poca fede? La mia idea ha funzionato!!!” ribattè
Max
“Ehi!” notò Dinze “Ma
voi tre che ci fate lì dentro?”
Galaad-Aco-Sob: “IDIOTI!!!”
Quando i tre
poveracci furono tirati fuori dall’acqua, Aco chiese,
curioso…
“Ma
come avete fatto? Quello era un Warp Portal… L’ho riconosciuto… Come avete
fatto? Nessuno di voi tre è un priest!”
“Beh…” fece Max,
con aria colpevole
“Abbiamo chiesto ad
un priest di farci un Warp per Prontera…” spiegò Sharingan
“Ma
lui voleva 2 Kappa per il Warp…”
“Aspetta, Dinze…”
Galaad si passò una mano sugli occhi, disperato “Max… Non mi dire che è successo come l’altra volta…”
“Beh…”
Aco e Sob si
appoggiarono ad un muro, non riuscendo a trattenere le risate, mentre Galaad
partiva con la sfuriata numero due…
“MA BRUTTO IDIOTA!!! MA PERCHE’ PRIMA CHIEDI FAVORI ALLA GENTE E POI LI PESTI
A SANGUE PERCHE’ TI CHIEDONO DEI SOLDI?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?”
Anche Sharingan e Dinze
partirono a ridere, mentre Aco e Sob ormai stavano ululando dalle risate
sfrenate.
E
la cosa più comica era che anche Max stava ridendo.
“Vabbè… Tanto qui è
una battaglia persa…” constatò Galaad, abbattuto “Gilda God Fury!!!”
I cinque ragazzi si
misero in fila a posto, davanti al loro capo.
“Allora uomini…”
“Ehm…” obiettò
Dinze
“Uff… Uomini e
signora… Allora, è il momento di partire per una nuova War Of Emperium…”
“Dove
andiamo?” chiese Aco
“A Valkirye Realm…
Penso che lì vada bene…” calcolò Galaad “Payon è
distante, e mi hanno detto che nelle pianure di Lutie sia ricomparso Garm…”
“Vada per Valkirye
Realm, allora…” sentenziò Sob
“Allora, ragazzi…”
Galaad si voltò verso nord, in direzione Valkirye Realm “Andiamo… Le WOE ci
aspettano!!!”
…
Cinque minuti dopo…
“Ah, Sob?”
Sharingan ruppe il silenzio
“Mh?”
“Che
hai fatto ai capelli?”
-Fine Capitolo 2-
Sìììììììììììììììììììì…… Sono pazzo……… Allora, due
parole di spiegazione.
-Gli SP, o Special
Points, sono dei punti che permettono ai personaggi di attivare le Skill;
-I Warp sono dei
portali di luce che trasportano da un luogo all’altro;
-Contrariamente dal
comportamento di Max, i priest possono chiedere soldi in cambio di Warp;
-Sempre riguardo ai
soldi, un Kappa vale 1000 Zeny;
-Garm è uno dei Boss
Monsters, ma di lui parleremo più avanti;
-Penso che abbiate
capito che la sigla WOE sia l’acronimo di War Of Emperium.
Dal prossimo chap capirete perché le Guild Wars si
chiamino War Of Emperium.
Tre ore dopo
l’inizio del viaggio da Prontera a Valkirye Realm, Sharingan cominciava ad
accusare stanchezza. Non perché era debole o poco resistente.
E’ che non ne aveva assolutamente voglia.
“Ma… Gal…” ansimò
lui “Perché dobbiamo… Camminare… Insomma, Aco ci può…
Teletrasportare…”
“No…” fece Galaad,
anche lui leggermente affaticato “Dobbiamo allenarci
ancora prima di raggiungere i castelli…”
“Ah, a proposito…” esordì Dinze “Mi spieghi questa cosa dei castelli? Sai, per
me è la prima volta…”
“Eh…” la punzecchiò
il fratello “La prima volta fa sempre male…”
*THUM*
Galaad rimase
scandalizzato dalla potenza che Dinze mise nel colpo. E
fu un vero miracolo se l’arco non si spezzò in due parti.
“Deficiente…”
commentò aspra lei
“Gh… Gh… T_T” Max
era lungo per terra, mentre un altro bernoccolo stava crescendo su quello della
volta precedente. Sob stava lacrimando dal ridere. Sharingan approfittò del
momento per sedersi su una roccia. Galaad rimase di stucco, mentre Aco gli andò
vicino e gli prestò le cure necessarie.
“Beh, neanche io…”
disse Sharingan, riportando Galaad alla realtà “Ho mai partecipato a una WOE…”
“Ok…” disse Galaad
“Facciamo una pausa di cinque minuti… Mentre Max si
riprende, spiego a te e a Dinze come funzionano le War Of Emperium…”
“Vai…”
“Allora” Galaad
cominciò la spiegazione “Le War Of Emperium sono fondamentalmente delle
competizioni tra le Gilde, per decidere quale sia la
più forte… E per decidere appunto quale sia la più forte, si usa il sistema dei
castelli, capito?”
“…”
“…”
“…”
“Eh?”
“Allora, nei
castelli c’è una sala, chiamata Golden Stage, dove c’è un cristallo gigante, chiamato
Emperium. Il compito di chi attacca è distruggerlo, il compito di chi difende è
proteggerlo. Se noi riusciamo a distruggere l’Emperium di un castello, abbiamo sia vinto il castello, sia abbiamo battuto la Gilda in
difesa…”
“Ho capito, ma
così…” osservò Dinze “La battaglia finisce solo quando tutti i componenti di una Gilda muoiono, no?”
“No… C’è una
potente magia nei castelli, che fa sì che ogni volta che un guerriero muore, in
realtà ritorna fuori dal castello…”
“Meglio, così non
ci sono vittime inutili…” commentò Dinze
“Mh… Una potente
magia…” pensò il wizard “Mi piacerebbe studiarla…”
“Ne dubito… E’ una potente magia arcana…”
“Ma scusami,
Galaad… Ma se quelli che muoiono in realtà resuscitano subito, allora è una
guerra infinita… E’ ovvio che quelli che attaccano prima o
poi vincono…”
“L’Emperium ha un
potere magico…” le spiegò Galaad “Se non viene
distrutto entro due ore dall’inizio della WOE, allora scompare da solo e con
lui anche la WOE ha termine. Se i difensori riescono a
mantenere l’Emperium intatto per due ore, allora hanno vinto…”
“Ho capito…” asserì Sharingan “Beh, non è difficile, no? Basta fare a
pezzi tutti quelli in un colpo, e…”
“E
cosa? Guarda che la corazza dell’Emperium è resistentissima. E poi la Gilda difensore non starà di certo a guardare…”
Vide Max rialzarsi.
“Ok ragazzi,
andiamo…”
…
Valkirye Realm e i
suoi castelli circondavano la Gilda God Fury come una muraglia impenetrabile.
Centinaia di valorosi guerrieri, tutti riuniti lì. Galaad si girò attorno,
cercando una vecchia conoscenza. Ma tra tutti quei
volti era difficile trovarla…
“Ah… Valkirye
Realm… Quanto tempo…” Max si guardò attorno vivendo nei ricordi del passato
“Ma
ve la ricordate” disse nostalgico Sob “L’ultima volta?”
“Sì… Siamo durati
cinque minuti…” ghignò Aco
“Gal?”
Sharingan si girò
verso Galaad, e lo vide guardarsi intorno.
“Gal, chi stai
cercando?”
“Eh?”
Una Dinze molto
nervosa mise mano alla faretra al suo fianco, per sentirsi più sicura. Le Gilde
di quei tempi erano sempre più pericolose da incontrare. Erano, sì, in sei. Ed erano tutti uniti. Ma poco importava, se c’erano cinque Gilde intere che li circondavano.
“Oh, Marine!!!”
Galaad si avvicinò
ad una ragazza che indossava un’enigmatica maschera. Marine Lightbringer era
una delle più famose priest di Rune Midgard, nonché il
Capo Gilda dei Dungeoneers. Una delle Gilde che usciva
spesso vittoriosa dalle War Of Emperium.
“Ciao Gal… Ne è passato di tempo…” lo salutò lei “La tua Gilda come
va?”
“Benone! Eccoli,
sono tutti lì…”
Si girò, ma impallidì
subito nel vedere Max e Sob attaccati a due boccali di birra e Sharingan e Aco
discutere (molto animatamente) sulla differenza tra Sage e Wizard. L’unica
presentabile era Dinze.
“Beh…” Galaad
rimase imbarazzato “Beh… Lei è Dinze, la nostra Hunter…”
“Ciao, Dinze…”
“Salve… Marine,
giusto?”
“Sì… Non mi
conoscete?”
“Ecco…” ammise Galaad “Non ho mai parlato con loro di voi e della
vostra Gilda…”
A
breve, tutti i membri della God Fury si riunirono. Dopo le presentazioni…
“Ehm… Senti,
Marine…”
“Mh?”
“Ma
i tuoi uomini dove sono?”
“Ah, giusto…”
Marine intrecciò le mani in una strana posizione magica
“Scusate un attimo…”
Non poterono capire
bene cosa stesse accadendo, visto che la maschera non
trapelava emozioni. Ma un lampo di luce si abbattè
davanti ai loro occhi.
Quando la vista ritornò,
dietro a Marine c’erano cinque ragazzi. Due di loro avevano due lunghi archi
neri ed intagliati in modo sinistro, ma allo stesso tempo affascinante. Uno
degli arcieri aveva lunghi capelli color oro, l’altro castani.
Uno era molto alto e muscoloso, ed aveva una corazza molto famigliare a Galaad
e Sob. Uno era avvolto in un mantello e brandiva una spada in mano. L’ultimo
del gruppo se ne stava seduto per terra, con gli occhi coperti da un Sakkat, un
paravento di paglia di tradizione orientale.
“Salve, ragazzi!”
li salutò Galaad
“Ma che mi venga un
colpo… Galaad!!!”
L’arciere biondo
gli corse incontro e gli tirò un pugno sulla spalla per saluto. Galaad ricambiò
salutandolo con il nome di Zeo. Uno ad uno, tutti i Dungeoneers andarono ad
abbracciare Galaad, sotto lo sguardo curioso dei “nostri” ragazzi.
“Ehm… Gal?”
Sharingan gli andò
vicino e gli mise una mano sulla spalla.
“Sì, Shari?”
“Se
ce li presenti…^^”
“Ah…” fece il crusader “Ehm… Sicuro… Allora, quello lì, il crusader gigante,
si chiama Lothar. E’ stato come un maestro per me… Poi chi abbiamo? Ah, sì… L’assassino si chiama Tsubo…”
Gli occhi di Max
scintillarono. Quello Tsubo emanava aria di superiorità, un’aria da rivale.
“Poi c’è Patri, il knight…”
“Aspetta un
momento…” intervenne Sharingan “Che differenza c’è tra
crusader e knight?”
Patri fece un
ghigno da sotto il cappuccio del mantello.
“Più o meno la
stessa tra un wizard ed un sage…”
Sharingan e Aco si
guardarono di sottecchi e si fulminarono a vista.
“I due con l’arco…”
continuò Galaad “Sono Zeo…” il biondo li salutò con un
cenno della mano “…E Urden…”
Dinze strinse a sé
l’arco. Quegli hunter dovevano essere veramente potenti.
“Ed infine… Abbiamo
Marine Lightbringer, il priest… Nonché il capo della
Gilda dei Dungeoneers, la Gilda dove sono cresciuto!”
Rimasero tutti a
bocca aperta. Nessuno parlò. La notizia che Galaad fosse
cresciuto in mezzo a dei mostri come quelli era impressionante. Toccò ad
Aco rompere il ghiaccio.
“Saresti tu,
quindi, il capo…” disse Aco
“Già… Dai tuoi
vestiti, si direbbe tu sia un priest…”
“Mh…
Quell’incantesimo che hai fatto prima… Se non fosse
impossibile direi che si trattasse di un Warp Portal a distanza…”
Nonostante avesse il viso
coperto, Aco potè capire che stava ridendo.
“Che
hai da ridere?” chiese, leggermente irritato. Aveva sempre odiato quelli che
gli ridevano in faccia.
“No, niente… E’ che
è proprio un Warp a distanza… Bravo, sei un ottimo
osservatore, Aco…”
Aco prese a
rimuginare… Lui aveva faticato sette camicie per imparare il livello base del
Warp Portal… E lei era arrivata a crearne uno a
distanza… Doveva essere di una potenza a dir poco spaventosa, quella Marine…
“E…”
notò Sharingan “Voi non avete Wizard?”
“Uh uh uh…” rise Urden “No… I wizard sono
inutili nei Dungeoneers… Le mie freccie incantate, dono del più grande blacksmith di Alberta, sono più potenti di qualunque
magia…”
Sharingan era
impressionato… Frecce magiche? Erano davvero più forti di
qualunque sua magia?
Più in là, Sob e
Patri si stavano squadrando… Sob cercava di capire chi si celasse
dietro a quel mantello… Patri si mise a ridere…
“Eh eh eh… Ehi,
crusader… Bella pettinatura…” Sob si fece livido di rabbia
“Beh, Galaad…” disse infine Marine “E’ ora di andare… Ci rivedremo alle
WOE, vero?”
“Certo… Ah, Lothar…”
“Che
c’è?”
Galaad si fece
serio: “Ora sono anche io un crusader… Ti dimostrerò che sono più in gamba di
te…”
Lothar sorrise e
rispose: “Auguri…”
I Dungeoneers
sparirono nella luce di un Warp. Tutti i ragazzi della God Fury rimasero in silenzio… Ognuno aveva trovato sul suo cammino
un forte avversario...
Galaad…
Quel Lothar era un osso duro, si vedeva ad occhio… Ora aveva lanciato la
sfida, sicuro di riuscire a batterlo. Ci sarebbe riuscito? Doveva. Era una
questione d’onore…
Sharingan…
Urden lo aveva
colpito profondamente con quella storia delle freccie incantate… Doveva
scoprire se erano davvero più forti delle sue magie… No, non si sarebbe lasciato scavalcare…
Max…
Nonostante l’assassin chiamato
Tsubo non avesse proferito parola, aveva compreso la forza di chi aveva
davanti. Era davvero in gamba, ma lui non gli sarebbe stato
da meno…
Dinze…
Quell’hunter…
Quell’arco… Dannatamente forti, entrambi… Era sicuramente un osso duro,
quello Zeo… Le sue frecce le erano fedeli, e non l’avrebbero tradita nemmeno
stavolta…
Sob…
Patri gli aveva rivolto parole di scherno… Ma c’era qualcosa in più…
Lo aveva già visto da qualche parte… In qualche posto… O in qualche ricordo?
Doveva saperlo, ma per saperlo… Doveva batterlo…
Aco…
Un Warp Portal a
distanza era quasi un mito, una chimera, una tecnica impossibile… Allora come era potuto succedere? L’aveva visto
con i suoi occhi… Marine… Un giorno l’avrebbe superata…
…
Galaad si avvicinò
ad Aco e gli mise una mano sulla spalla…
“Dai tuoi occhi,
direi che vuoi confrontarti con Marine, vero?”
“Certo… Ci puoi
scommettere…”
Galaad si
allontanò… Dicendo solo…
“Dà
retta a me, Aco… Non potevi sceglierti rivale più difficile…”
-Fine Capitolo 3-
Ah… Come sono soddisfatto quando scrivo dei chap che mi
piacciono… Questo mi è piaciuto davvero… Ma ora, un po’ di ordine…
Qui c’è uno schema che vi spiegherà bene le classi:
>>
Hunter
>>
Archer
+
|
>>
Bard
|
>>
Assassin
>>
Thief
+
|
>>
Rogue
|
>>
Crusader
>>
Swordman
+
|
>>
Knight
Novice
+
|
>>
Blacksmith
>>
Merchant
+
|
>>
Alchemist
|
>>
Wizard
>>
Mage
+
|
>>
Sage
|
>>
Priest
>>
Acolyte
+
>>
Monk
I colori dovrebbero far capire come funziona, ma per
sicurezza:
>>
Priest
Acolyte
+
>>
Monk
Vuol dire che un Acolyte può diventare sia Priest che
Monk.
Una nota che dovrei fare è che il Blacksmith è il
Fabbro, il Monk è il Monaco (e non Mongolo), ed il Rogue… Beh, non ne ho idea…
I Dungeoneers e tutti i personaggi appartengono ai
rispettivi proprietari.
L’autore (si sono perse le speranze di stabilità
mentale)
Dopo l’incontro con
i Dungeoneers, tutta la Gilda God Fury era rimasta in silenzio. La potenza di quei
ragazzi li aveva spiazzati, se non addirittura intimoriti.
Galaad era l’unico
a non essere in quello stato. Non era impressionato come gli altri. Aveva
conservato il suo sangue freddo. Doveva molto a quella Gilda. E ormai li
conosceva tutti, per cui non era spaesato come i suoi
ragazzi.
Ma loro… Che ne era del fervente animo dei God Fury? Spento?
No… Non era
possibile…
Però…
“Suvvia… Dai, le WOE stanno iniziando… Dobbiamo muoverci…”
Nessuna risposta,
come prima…
“Insomma!
Sharingan!”
Niente…
“Sob! Dinze!”
Silenzio…
“Aco! Max!”
Ancora niente…
“Galaad…” Sharingan
sembrò risvegliarsi
“Sì?”
“Tu… Li hai visti?”
“Eh? Cosa vuoi dire?” Galaad aveva gli occhi spalancati
“Sì, insomma… Sono
dei mostri!!!” intervenne Dinze “Se tutti sono così… Cosa
ne sarà di noi?”
“Avanti, Dinze… Te
l’ho spiegato prima…” la rassicurò Galaad “Nessuno può
morire nelle WOE…”
“Non è questo…” disse Aco “Ormai siamo demotivati… Demoralizzati…”
“Mi sono sentito
una nullità di fronte a quei ragazzi…” disse Max, accompagnato da un mormorio di assenso
Galaad, come tutti
gli altri, si era girato verso Sob. Non era nel suo stile, stare in silenzio
per tutto questo tempo.
“Sob, tu non dici
niente?”
“…”
“Sob…”
“…”
“Sob?”
“…”
“SOB!!!”
In quel momento,
gli passò di fianco un monk che gli tirò una spallata vigorosa. Sob rimase ovviamente immobile, ci voleva ben altro per buttarlo
a terra. Ma forse era un segno del destino… Quel colpo
ridestò l’animo di Sob…
Scrollò
vigorosamente la testa, saltò in piedi e mise le mani sulle spalle di
Sharingan.
“Sì… Li ho visti…”
“Eh…?”
“Tu hai chiesto se
li abbiamo visti, ed io ti rispondo di sì… Li ho visti
bene…”
Sharingan abbassò
lo sguardo.
“E
tu?”
“Certo che li ho
visti, no?” Sharingan non capiva dove Sob volesse
andare a parare
“Bene… Hai visto
loro… E hai visto noi?”
“Noi?”
“Siamo forti anche
noi, Shari… Anche noi… E tempo qualche giorno, settimana, mese, anno… E anche
noi diventeremo forti come loro…”
“Sob…”
“Ma per farlo…
Dobbiamo fare queste dannate War Of Emperium!!!!! E’
chiaro?”
Sharingan capì che
Sob aveva ragione. Quel discorso aveva svegliato sia la mente del wizard, sia
quelle di Aco, Dinze e Max. Galaad gli si avvicinò.
“E’ chiaro!” gridò
Sharingan
“Coraggio!” Galaad
riprese la leadership del gruppo “Andiamo a
conquistare qualche castello!”
…
Swanhild. Un
castello immenso, ben strutturato. Sotto
il controllo di una delle Gilde più famose, i Novae Inflammo.Si trovava a Nord-Ovest dal centro di
Valkirye Realm. Una posizione chiusa ed accentrata allo stesso tempo. Avere
quel castello voleva dire occupare una posizione molto importante. Era molto
ambito.
Ma nessuno osava
avvicinarsi.
I Novae Inflammo
erano noti non solo per la forza e lo scarso numero. Ma
soprattutto per la loro ineguagliabile intelligenza. La Gilda era composta da un Wizard, un Sage, un Priest ed un Monk. Non contavano
sul numero, ma sul valore di ognuno di essi. Inoltre,
quattro avversari, ognuno di loro capace di fare magie, non erano
molto, diciamo, accomodanti. Dovevano stare attenti.
Galaad varcò per
primo la soglia, seguito a ruota da Max, Aco, Sharingan, Dinze e Sob.
“Allora, questo è
il piano…” disse Galaad ai suoi, mentre erano tutti fermi davanti al Warp
d’ingresso “Va primo Max. Usa il Cloaking in
avanscoperta, ed avvertici subito, ok?”
“D’accordo…”
estrasse subito un talismano blu, identico a quello degli altri, che dava loro il potere di comunicare telepaticamente
“Poi entriamo io e
Sob…” guardò l’amico crusader “Siamo i più resistenti, e mentre Max farà fuori
i wizard e gli hunter, noi due faremo un po’ di casino… Spariamo
Grand Cross a più non posso, ok?”
“Certo!”
“Per terzi entrano
Shari e Dinze. Dinze, tu mira ai wizard… Se ci congelano, è un bel guaio. Le
tue frecce comunque dovrebbero essere più veloci di
loro…”
“Sì!”
“Shari, tu devi
congelare e fulminare, congelare e fulminare… Io e Sob possiamo
provare ad accerchiarli in un punto… Tu spara più Thunder Storm che puoi, ok?”
“Va bene…”
“Ultimo, Aco...
Aco, tieni d’occhio tutti, specialmente io, Sob e Shari… I Grand Cross ci stancheranno presto, per cui ci dovrai curare… Per Shari,
usa i Magnificat… Il Thunder Storm gli consumerà velocemente gli SP…”
“Conta su di me…”
“Quando saremo
riusciti a sfondare le difese, Aco e Shari correranno nella
Golden Stage e si occuperanno dell’Emperium. Shari, usa il Jupitel Thunder, dopo un po’ dovrebbe cedere… Gli SP te
li curerà Aco, al solito modo… Siamo d’accordo?”
“D’accordo!!!” esclamarono a tempo.
…
Per Max fu una vera
sorpresa constatare che non c’era nessuno nelle
vicinanze. Di solito, la prima sala era gremita di wizard e hunter. Strano.
“Ehi, ragazzi! Non
c’è nessuno!” disse telepaticamente “Venite!”
“Stai scherzando?”
chiese Galaad attraversando il Warp
In
effetti c’era un silenzio spettrale, rotto qua e là da qualche spiffero di
vento.
“Shari? Scansione
totale…”
“Ok… SIGHTRASHER!!!”
Due fiamme presero
a ruotare attorno a Sharingan, mentre lui teneva gli occhi chiusi per
concentrarsi meglio.
“Allora?” chiese
Dinze
“L’unica presenza
che percepisco… E’ Max che è nascosto in Cloaking…”
Max uscì dal
Cloaking.
“Non c’è nessuno,
qui…”
Galaad cominciò a
riflettere attentamente. Se non erano lì, allora erano tutti nella
Golden Stage.
“Andiamo un po’ più
avanti, ok?” propose Galaad cautamente
Ma non trovarono
nessuno. I corridoi erano assolutamente deserti. Arrivarono velocemente alle
scale che conducevano alla Golden Stage. Le torce non
riflettevano più di sei ombre. Qualcosa non quadrava. Sicuramente erano tutti alla Golden Stage, alla difesa dell’Emperium.
“Max?”
“Vado… CLOAKING!!!”
Ma ancora una volta…
“Vabbè, però… Un
po’ più di considerazione…” lo sentirono protestare
“Di nuovo?”
“Ma neanche nella Golden Stage?”
Aco era pensieroso.
No… Un conto era trovare nessuno all’entrata, già è dura trovare il corridoio
deserto… Ma che non ci sia un’anima davanti all’Emperium…
“Non è possibile,
ragazzi!” urlò Dinze, in preda alla tensione “Dev’essere una trappola!!!”
“Oppure…”
pensò Sob “Potrebbero essere andati a conquistare un altro castello…”
“Bene…” ordinò
Galaad “Cambio di programma… Io e Max andiamo sull’Emperium,
ok?”
“E
noi?”
“Tu, Dinze, Sob ed
Aco… Copriteci le spalle, ok?”
“Ok…”
“Allora, Max… Uno…
Due… E…”
…
Quando Sharingan aprì gli
occhi, vide una maschera davanti a sé...
“Argh!”
“Oh…” fece Marine Lightbringer, scostandosi “Ti sei svegliato…”
“E tu che ci fai
qui…” si rimise seduto, con la testa che gli girava
Davanti a sé,
vedeva una sala in penombra. Galaad e gli altri non c’erano… C’era solo Marine
con lui in quella stanza.
“Ma
che posto è questo?” le chiese
“Beh, a prima
vista, questa è un’ala del castello di Swanhild… Ma…”
Marine si alzò e
tirò un sasso contro la parete. Il sasso rimbalzò prima del previsto. Questo
voleva dire solo una cosa…
“C’è una cupola di
forza…” capì il wizard
“Già… Ho già
provato a sfondarla… Ma…”
“Provo io…”
Sharingan chiamò a sé tutta la sua energia… Una sfera blu elettrica si formò
nel palmo della sua mano.
“JUPITEL THUNDER!!!”
La sfera d’energia
volò verso un punto qualunque della cupola, ma Sharingan si rese subito conto
di quanto poco fosse stata efficace quella mossa.
La cupola assorbì
la sfera.
“Dannazione…”
“Ascolta, Sharingan…”
gli disse Marine “Ho notato una cosa… Il terreno non è
protetto dalla cupola…”
Sharingan alzò lo
sguardo: “Davvero?”
“Già… Però ho
provato tutto… Anche la mia magia più potente non è servita a molto…”
“Marine… Come mai
siamo qui? E dove sono Galaad e gli altri?”
“I Novae Inflammo
non sono stupidi. Hanno messo una trappola sull’Emperium…”
“Una trappola?”
“Appena l’Emperium viene colpito, tutto il pavimento della Golden Stage è
diventato un Warp Portal…”
“Accidenti… E gli
altri? I miei compagni?”
“Chi lo sa?
Probabilmente anche loro sono finiti in una stanza come questa…”
“Mh…”
Dopo qualche
secondo di silenzio…
“Sharingan?”
“Sì?”
“Il tuo Jupitel
Thunder… A che livello è?”
“Mh… Quattro… Perché?”
“Perché
posso insegnarti la mia tecnica più potente…”
“Cosa?
Che tecnica…?”
“E’
una magia, l’evoluzione del Thunder Storm… E’ una mia invenzione…”
“Oh… Pensavo che i
Priest non potessero apprendere magie…”
Marine gli mostrò
il guanto destro. Vi era incastonata una pietra gialla.
“Questa… Si chiama
Yellow Gemstone… Le Gemstone, quando vengono usate dai
Wizard, aumentano di uno il livello di tutte le Skill… Usate da altri, come da
un Priest come me, danno loro il potere di apprendere una magia di un solo tipo…
La Gemston gialla mi dà il potere di apprendere una magia di tipo elettrico…”
“E
allora?”
“Tieni…” gliene porse una “Incastrala nella bacchetta…”
Lui eseguì: “Fatto…
E adesso?”
“Ora il livello del Jupitel Thunder è diventato cinque… Sufficiente per
imparare la mia tecnica…”
“Ma perché lo fai?”
le chiese lui, sospetto “Perché mi insegni una mossa
che un giorno potrei usare contro di voi?”
“Intanto, vediamo
di uscire di qui… E poi, non riuscireste mai a batterci…”
Sharingan aggrottò
la fronte.
“Dài, cominciamo le lezioni… Dobbiamo fare in fretta…”
“Perché?”
“Quando passeranno
le due ore della War Of Emperium, io e te, così come gli altri, rimarremo chiusi qui dentro…”
“Cosa?”
“Muoviamoci…
Preparati ad imparare la tecnica suprema dell’elemento tuono… Il Lord Of
Vermillion…”
-Fine Capitolo 4-
Finito pure questo… Nei prossimi capitoli, verrà accentuata la rivalità tra i God Fury ed i
Dungeoneers. Ci sarà sicuramente da divertirsi…
Per coloro che sono interessati alle Skill, ai luoghi e
a tutto il resto, qui c’è il sito ufficiale di Ragnarok Online.
Tutto
sommato era piuttosto divertente, come situazione. O
meglio, questo era quello che avrebbe potuto asserire Max: una bella sfida. Lo
scenario, in fin dei conti non era certo dei migliori. God Fury e Dungeoneers
erano rimasti intrappolati a coppie casuali in sei diverse ale del maniero di
Swanhild. E tutti si stavano dando da fare per uscire
da lì. Sapevano benissimo che, finite le due ore, sarebbero
rimasti intrappolati nel castello per sempre. Eppure…
…
“Insomma, che
diavolo hai da guardare?”
Il tono di voce di
Sob era alquanto irritato. Da quando si era risvegliato, lui
e Patri non si erano ancora rivolti la parola. Sob fissava imperterrito
la lama della sua spada, mentre Patri fissava il suo rivale, quasi divertito.
Dall’apertura del cappuccio si vedevano solamente l’occhio destro e qualche
ciocca disordinata di capelli. Sob naturalmente si era accorto, con i suoi
riflessi da guerriero, dello sguardo posto su di lui. Inizialmente aveva
tentato in tutti i modi di non pensarci, ma poi l’istinto prese
il sopravvento. In fondo aveva sempre detestato chi lo fissava con aria di
scherno.
“Niente…” il timbro
vocale di Patri era al contrario tranquillo. Dal tremore delle spalle, Sob
riuscì a dedurre che stava reprimendo una risata.
“Stammi un po’ a
sentire… Non so chi tu sia, non so perché mi infastidisci
così tanto solo guardandoti e tantomeno so cosa mi impedisca di farti una
faccia così di ceffoni…” tuonò il crusader, scattando in piedi
Patri
non battè ciglio.
“Ma penso che sia
giunto il momento di dirtelo… Muovi il culo e vedi di
aiutarmi ad uscire di qui!”
“Stai calmo,
piccolo crusader…” si alzò anche Patri “Ci penserà
Marine a tirarci fuori di qui…”
“Eh?”
“La sua magia è
veramente eccezionale… Ovviamente perché noi siamo i migliori… Anzi, mi chiedo
come abbia fatto Galaad a prendere con sé un manipolo di deficienti come voi…
Senza offesa, ovviamente, ma se Galaad fosse rimasto
con noi… Sarebbe arrivato ai vertici del successo…”
Fu un lampo di luce
accecante ad impedire a Sob di saltargli addosso e distruggerlo…
…
“Anf… E’ inutile…”
Galaad era esausto.
Nonostante l’insistenza e la forza dei colpi, il campo energetico si era dimostrato un avversario troppo ostico. Di fianco a lui,
Tsubo cadde in ginocchio. Erano in due, dannazione, ma
non riuscivano nemmeno in due a spezzare la barriera…
“Cosa
facciamo, ora… Sono già passati 90 minuti da quando siamo entrati qui…”
“Ci rimane solo
mezz’ora…”
Gal si sedette al
fianco dell’assassin.
“La situazione è
molto complicata…” constatò Tsubo “Abbiamo finito gli
SP, e non abbiamo oggetti curativi con noi… Se aspettiamo di ricaricare
normalmente, ci vorrà troppo tempo…”
“La barriera non ha
riportato nemmeno la minima scalfitura…” Gal tirò un pugno a terra, guidato
dalla frustrazione.
“Anche
se riuscissimo a ricaricare in due minuti, la situazione sarebbe uguale…
Abbiamo già provato ad attaccare in due tempi e in contemporanea, ma è stato
tutto inutile…”
Tsubo si studiò i
katar lucenti…
“Dobbiamo sperare
in Marine…”
“Eh… In effetti,
tra le nostre gilde, è quella che ha dalla sua il potenziale distruttivo
maggiore… Mi duole ammetterlo, ma nemmeno il nostro Sharingan non è
all’altezza… E dubito fortemente che il suo Jupitel Thunder possa buttare giù
la barriera…”
“Mh… Credo che la
Skill di Marine possa farcela…”
“Dici?” Galaad si
fece pensieroso nello studiare la barriera “Mmm… Non saprei dirti… Non nego
affatto che il Vermillion sia di una potenza inaudita, certo… Ma non so quanto possa essere efficace…”
“C’è da sperare…”
riprese Tsubo “Che sia finita insieme al vostro wizard…”
“Beh… Può darsi che
in due ci riescano…”
E poi… Videro solo
un lampo abbagliante…
…
L’arco nero
intagliato era diventato oggetto dell’attenzione di Urden.
Il suo fedele arco… Lo adorava come un figlio…
“Fino a quando
rimarrai a fissare il tuo arco?”
Urden ruotò
lentamente la testa verso la ragazza.
“Lo hai visto con i
tuoi occhi, no?” disse piano Urden “Le mie frecce magiche non sono servite a
niente… Questa è magia di altissimo livello…”
Qua e là si
potevano notare delle frecce di vario colore incastrate
nella barriera invisibile, il che creava un assurdo gioco ottico. Le code delle
frecce uscivano dal nulla.
Dinze, d’altro
canto, era troppo terrorizzata dall’idea di rimanere rinchiusa lì per notare la
bizzarria della situazione.
“Non riesco a capire come tu riesca a stare così calmo…”
“Cos’altro
potrei fare? Sentiamo…”
La ragazza si strinse
nelle spalle. Non doveva mostrare il fianco. Si sforzava di
mantenere la calma il più possibile.
Ce
l’avrebbero fatta… Galaad, Sharingan, suo fratello, Aco, Sob… Qualcuno di
loro avrebbe sicuramente trovato una soluzione…
Continuava a
ripetersi mentalmente questa nenia come per esorcizzare lungi da sé gli spettri
della paura. E un’altra voce, più lontana, ribatteva…
Come puoi esserne
così convinta?
Urden si alzò con
calma per recuperare le frecce. Erano molto preziose per lui, l’ultimo dono di
suo padre. Una volta riposte nella faretra, lisciò accuratamente il suo fedele
compagno.
“E piantala con quell’arco!” trasalì Dinze, beccandosi
un’occhiata sbieca da parte dell’hunter
“S…Scusami…”
“Non importa…”
Urden si avvicinò e le si sedette a fianco
“Rilassati,
piccola… Adesso usciremo di qui…”
Normalmente, gli
avrebbe sfasciato la mandibola suscitando l’ilarità di suo fratello. C’era solo
una persona al mondo a cui aveva permesso di chiamarla così… “La piccola Dinze”
anziché “Dinze la Hunter”… E non era certo
quell’Urden!
Anche
se dovette ammettere a se stessa di essergli stata grata per le parole calde e
rincuoranti.
“Ah sì? E come?” si limitò a dire
Urden sorrise
impercettibilmente e aprì bocca per dire qualcosa, ma non riuscì a terminare la
frase…
…
“Grazie, Aco…”
Per l’ennesima
volta, Lothar aveva finito i suoi SP. E per l’ennesima
volta, Aco li aveva rigenerati alla perfezione.
“Di niente… Tanto
non posso fare altro…”
Aco non disse
niente… Ma rigenerando i suoi SP si era reso conto di
una cosa.
Quel crusader aveva persino più SP di lui, addirittura più di Sharingan, e di
solito i wizard raggiungevano dei livelli impressionanti. Inoltre, la
sua capacità di recupero era straordinaria. Era finora che sparava
Grand Cross, l’arma più potente dei crusader, eppure non faticava a
riprendersi in breve tempo. Galaad crollava dopo il quarto colpo consecutivo,
mentre Lothar lo aveva usato circa una quindicina di volte.
“Ascolta, secondo
te di cosa è fatta questa barriera?”
Aco si diresse
piano verso la parete invisibile. Ne tastò la
superficie con la mano.
“Beh… A prima vista
direi un campo elettrostatico, ma non ne sono del
tutto certo…”
“Boh? Io non ci
mastico affatto con queste cose…”
Si avvicinò di
nuovo alla barriera e cominciò a colpirla con uguale vigore. Aco si sedette sul
freddo pavimento. Rimuginò a lungo per non essere diventato un Monk come gli
aveva consigliato Galaad, anni prima. Certo, aveva promesso a se stesso sin da
piccolo che sarebbe diventato il miglior priest che la storia avesse mai ricordato.
E divenne un priest in gamba, non c’era dubbio. Ma quando lui, Galaad, Max e Sob, i primi della gilda God
Fury, presero parte alla loro prima WoE, Aco cominciò a dubitare fortemente
della sua scelta. Nonostante lui fosse “la quinta
colonna” della gilda, con le sue Skill di cura e rigenerazione energie e SP, si
sentiva come un fardello. Gli altri combattevano in prima fila, e lui stava
indietro a curarli. Importante, certo… Ma lui avrebbe voluto prendere più parte
ai combattimenti… Non finì nemmeno di pensare, quando venne
accecato da un bagliore incredibilmente intenso…
…
Zeo ci stava quasi
rinunciando. Non aveva incontrato mai avversario più difficile. Era convinto
che avrebbe dovuto dire questa frase nei riguardi della barriera… Ma dovette riservarla
alla testa di Max. Da quando erano rinvenuti lì, Zeo aveva sfornato piani su
piani per abbattere la barriera… Schemi di attacco,
tempi di azione… Tutto accuratamente calcolato…
“Ma
scusa, Zeo…” lo interruppe Max per l’ennesima volta “Il tuo acutissimo
ragionamento fila liscio come l’olio… Ma perché non ci diamo dentro con la
cara, vecchia, forza bruta?”
Zeo si passò
sconsolato la mano sulla faccia.
“Max… Te lo ripeto per l’ultima volta… E’ inutile andare allo sbaraglio,
attaccare senza un piano preciso e senza alcun metodo. Ci vuole calma,
riflessione e tempismo…”
“Allora…” ribattè
Max “La calma non ce l’abbiamo, perché il tempo passa
velocemente… E due ore non sono tante… Per quanto riguarda la riflessione, tu
rifletti un po’ quanto ti pare! Prenditi uno specchio e rifletti quanto vuoi,
ma io non ci sto a elucubrare su tattiche, piani e
cazzate varie! Mi sono sempre fidato del mio istinto, nelle battaglie,
nell’addestramento, nella vita… E lo farò anche adesso!”
Zeo sbuffò di
fronte alla cocciutaggine di Max, e alzò spallucce come per dire “fa un po’
quello che vuoi” e l’assassin non se lo fece ripetere due volte. Incoccò
tranquillamente la freccia nell’arco e prese la mira.
“Attacchiamo
contemporaneamente lo stesso punto, ok?”
“Oh!” esclamò Max
“E ci voleva tanto?”
Max sguainò i katar impaziente di farli, come spesso soleva dire, “cantare”.
“Al
mio tre…” fu l’ultima cosa che sentì, prima di essere inghiottito dalla
luce…
…
Tutti e dieci si
risvegliarono nella Golden Stage di Swanhild. Confusi
e agitati per l’accaduto, fecero saettare la testa a destra e a manca per
capire cosa stesse succedendo. Si resero conto della
loro posizione quando notarono frammenti dorati qua e là sul pavimento.
“Ehilà, ragazzi!”
Sharingan andò dai suoi per rimetterli in piedi
“Sha… Shari… Ma che
diavolo…”
“Io e Marine abbiamo rotto la barriera…”
“Cosa?” Gal sgranò
gli occhi “E come avete fatto?”
Sharingan si girò e
vide Marine con un indice premuto sulle labbra, o meglio, sulla parte della
maschera corrispondente alle labbra.
“Eh… Segreto
professionale…” disse il wizard con un affabile sorriso
“Poi me la spieghi…
E l’Emperium?” chiese Gal
“L’abbiamo rotto
noi…” disse Marine “E’ in gamba, il vostro wizard…”
“Mh…” considerò
Urden “Quindi il castello è di entrambe le gilde…”
“Già!”
“Scusate…” fece Max
“Ma come siamo usciti da lì?”
“Appena siamo
usciti…” spiegò Sharingan “Abbiamo sistemato velocemente i Novae Inflammo… Una volta eliminati loro, la trappola si è annullata automaticamente
e ha funzionato al contrario…”
“Capisco…” disse
Aco
Sharingan frugò un po’
in tasca e si avvicinò al priest della sua gilda.
“Prendi…” disse
Shari, senza farsi notare
“Cos’è?” chiese Aco
curiosamente, mentre riceveva una pietra rossa
“L’ho presa al Monk dei Novae prima di eliminarlo… E’ una Red
Gemstone…”
Aco non ebbe il
tempo di ribattere, perché un lampo rigenerò perfettamente l’Emperium, sotto lo
sguardo attonito di tutti i presenti.
“Ma
che…?” fece Sharingan “Eppure lo avevamo distrutto…”
Marine si mise,
inspiegabilmente, a ridere.
“Evidentemente, non
è nel regolamento…”
“Cosa?”
“Un castello, una
gilda… Credo che la WoE durerà finchè non ci sarà una sola gilda qui dentro…”
“Quindi…” chiese
Gal con una luce negli occhi “Vuoi dire che combatteremo tra
di noi, vero?”
…
Gli scontri epici
tra God Fury e Dungeoneers stavano per cominciare. Solo una delle due avrebbe
primeggiato. Ma chi manterrà il possesso del castello?
Galaad contro Lothar… Sharingan contro Urden… Dinze contro Zeo… Sob contro
Patri… Aco contro Marine… Max contro Tsubo… Quello che successe dopo, gli
scontri, le vittorie e le sconfitte furono riportati
nelle Cronache di Swanhild…
-FINE-
A quasi due mesi dalla prima pubblicazione, la prima
parte della saga di God Fury arriva al capitolo conclusivo. Non so quante parti
verranno fuori, ma come minimo ho intenzione di scriverne altre due. E poi… Quel che sarà, sarà… Alla prossima, spero presto, con
God Fury: Swanhild Chronicles!