Ewan

di LaMusaCalliope
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LASCIARCI ***
Capitolo 2: *** PARTENZA ***
Capitolo 3: *** RITROVARSI ***



Capitolo 1
*** LASCIARCI ***


~~Ewan è accanto a me. Fissiamo il lago senza parlare. Qualcosa è cambiato. Tra noi non c'è più semplice amicizia. Sappiamo tutto l’uno dell'altra ma lui non sa una cosa: non voglio che parta. Che torni a Edimburgo, lontano da me... Ma decido di non dirlo. Non voglio costringerlo a non partire solo a causa di un capriccio. Anche se credo che ci sia molto di più. Dopo mesi in cui siamo stati insieme ventiquattro ore su ventiquattro ancora non ho capito cosa c'è davvero tra noi... È molto più che semplice amicizia e troppo poco per essere amore. Gli voglio bene come se fosse mio fratello, quel fratello che ho sempre desiderato... E ora sta per andare via. Un'altra persona che si allontana da me. Non voglio sprecare quel po’ di tempo che ci è rimasto così lo abbraccio forte "Mi mancherai" lui mi stringe a se. Quando si scosta, abbiamo entrambi le lacrime agli occhi, ma nessuno dei due osa piangere. Gli carezzo la guancia e sento che è bagnata. Ha già pianto. "Ewan...” sussurro. Si alza in piedi e inizia a camminare. Lo raggiungo mentre il sole inizia a tramontare sparendo sotto la superficie del lago. Gli prendo la mano aggrappandomi a lui per non cadere, per non crollare. Lui mi mette un braccio dietro la schiena, abbracciandomi. Vorrei che questo momento non finisca mai, che rimanga accanto a me. Lui inizia a cantare. Ha una voce delicata, poco potente ma intonata. Io lo accompagno. Cantiamo sotto voce, tenendo questo momento per noi. Siamo arrivati all'imbocco della strada che porta a casa sua. Le valigie sono già pronte, le abbiamo preparate poco prima: un pretesto per stare ancora un po’ di tempo insieme. Lidja l'ha lasciato, non andava. Ci fermiamo. Lui mi prende le mani tra le sue. "Tornerò durante le vacanze, nel frattempo ci scriveremo tutti i giorni. Non saremo mai davvero lontani. Io ci sarò. Anche se sono via tu puoi contare su di me. Puoi farcela. Tieni." dalla tasca interna del giubbotto tira fuori un libriccino viola, il mio colore preferito. Lo prendo e lo apro. È un diario con le pagine bianche. "quando vorrai sfogarti scrivi qui e quando tornerò lo leggerò. Scrivi tutto quello che vuoi: i tuoi racconti; le tue sensazioni. Tutto." sono felice del suo gesto, lui ha sempre letto tutto quello che scrivevo. Era uno dei pochi. Lo abbraccio ancora e stavolta le lacrime trovano la via facile e iniziano a scorrere cadendo sulla spalla di lui. "Non piangere" mi dice prendendomi il viso tra le mani. "non piangere" ripete e mi bacia. Un bacio leggero, morbido. Quella piccola scintilla che era rinchiusa nel mio cuore divampa, bruciandolo.

 

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Capitolo 2
*** PARTENZA ***


~~ Ewan sta partendo ora. I miei non mi hanno dato il permesso di accompagnarlo dato che sono le undici di sera. Mi arriva un messaggio. É di Ewan. Dice: "so goodbye. Please, don't cry. We both know I'm not what you need. I will always love you". Un pezzo di una canzone di Whitney Houston. Gli rispondo. "I will belong forever to you. I will always love you, too". Ignoro l'ordine di Ewan e mi metto a piangere in silenzio mentre cerco di addormentarmi. Mi manca già.

 

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Capitolo 3
*** RITROVARSI ***


~~
Ewan è partito tre mesi fa e ora sta tornando, finalmente. Sono stati tre mesi vuoti. Il libriccino che mi aveva dato l'ho riempito con racconti che parlano di noi. É qualcosa che sa di patetico, ma lui è la mia più grande debolezza. Arriverà dall'aeroporto tra mezz'ora. Io lo aspetto al lago. Al nostro posto. Ho il libro tra le mani. Prendo una penna e inizio a correggere i racconti, eliminando eventuali errori. Dopo un pò, sento una voce che canta Unintended. La riconosco, come potrei non farlo. Mi alzo e gli corro incontro, abbracciandolo. Mi è mancato tantissimo! "Ewan..." sono felice, molto. Lui anche mi abbraccia, mollando le valigie a terra. Lo guardo. È cambiato. È più magro, e i capelli sono più corti. Ma gli occhi sono ancora azzurri. Quell'azzurro intenso che mi ha conquistata fin da subito. "Ciao!" sorride. Sorride sempre. "Ciao, vagabondo. Com'era la Scozia?" "mmm... Non è cambiata. E che mi dici di te?" "Io sono diventata una componente di un gruppo rock e ho abbandonato la lettura. Sono scappata di casa e sono diventata famosa. Tu cosa hai fatto a Edimburgo?" "Ma niente di che. Ho aiutato mia madre come sempre. Mi sono occupato di mia sorella. E niente..." lo guardo... I Muse erano lì quest'anno. "Si, ci sono andato al concerto. E ti ho portato questo" prende dalla valigia una foto della band autografata. "Non ci credo!" "Leggi la dedica" lo faccio e noto che é dedicata a me. "come cavolo hai fatto?" "mia madre li ha ospitati per un giorno da noi..." spalanco gli occhi, incredula. “e non me lo hai detto?! Come hai potuto? Sei crudele, sei … ” lui mi mette un dito sulle labbra, facendomi tacere. “Basta parlare” mi sussurro all’orecchio e mi bacia, come ha fatto tre mesi prima. Stavolta però è più intenso e più bello. Mi abbandono tra le sue labbra e mi godo ogni attimo. Quando di stacca, una parte di me è triste perché desidera ancora baciare quella bocca. “Mi sei mancata” mi dice, abbracciandomi forte. “anche tu” gli sussurro sulla spalla. Si scioglie dall’abbraccio e mi prende per mano. “D’ora in poi staremo sempre insieme. Niente ci dividerà.” Mi sorride ancora. Quanto mi è mancato quel sorriso! Lui riprende le valigie e ci avviamo verso casa sua, chiacchierando e raccontandoci ogni singolo secondo che abbiamo passato divisi. Niente ci dividerà, ne sono più che certa.

 

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