Monster

di _Veronik_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 Ricominciare ***
Capitolo 2: *** 2 Rosa ***
Capitolo 3: *** 3 Te lo prometto ***
Capitolo 4: *** 4 Devi farmelo/a conoscere ***
Capitolo 5: *** 5 Come sei anni prima ***
Capitolo 6: *** 6 Non ho paura di te ***
Capitolo 7: *** 7 Occhi al contrario ***



Capitolo 1
*** 1 Ricominciare ***


~~1 Ricominciare

Finalmente poteva ricominciare.
Uscì da quell’edificio senza voltarsi indietro.
Dopo tutto quel tempo poteva sentirsi di nuovo libero. Non avrebbe più guardato al passato, non si sarebbe più chiesto cosa sarebbe successo se quel giorno avesse fatto una scelta diversa.
In fondo, non se ne era mai pentito.
Avrebbe riniziato la sua vita da dove l’aveva lasciata sei anni prima e l’avrebbe continuata come se nulla fosse cambiato. Ma sapeva che questo non era possibile.
Perché i giudizi, i dissensi, gli sguardi di disprezzo e la paura degli altri, da quel giorno, lo avrebbero accompagnato in ogni momento della sua quotidianità.
Tutti avrebbero continuato a considerarlo un mostro.
E Ji Yong non riusciva più a sopportarlo.
*       *       *        *        *       *       *       *      *       *
Stava camminando nel centro di Seoul con Gaho, come faceva ormai tutte le mattine da circa un anno, cercando di sfuggire agli sguardi di tutte quelle persone che si allontanavano ogni volta che lo riconoscevano dietro quel ragazzo di 25 anni con cappellino e occhiali da sole.
Alzò il volume della musica e si sistemò meglio le cuffiette. Abbassò lo sguardo cercando di non far troppo caso a tutti quegli occhi e quelle bocche che si muovevano per sussurrare bugie su di lui e giudicare.
Dopo quasi un anno, ancora non si erano stufati di quei pettegolezzi?
Con rabbia accelerò il passo tornando verso casa, ma improvvisamente vide una ragazza corrergli incontro.
-Ari! Fermati!- le sentì dire non appena si tolse una cuffietta.
Ma non fece in tempo a spostarsi, che quella gli finì a dosso.
Il cagnolino che la ragazza stava rincorrendo si fermò e velocemente tornò scodinzolando dalla sua padrona che era finita a terra con il ragazzo.
-scusami molto. Non l’avevo vista- disse lui in modo cortese, alzandosi e iniziando ad inchinarsi più volte.
-no, scusami tu! Ero io che andavo correndo senza guardare la strada- si scusò a sua volta lei aspettandosi che il ragazzo, che le sembrava così gentile, gli porgesse una mano per aiutarla ad alzarsi.
Ma quello non lo stava facendo e rimaneva fermo a fissarla seduta sul marciapiede. Non appena si accorse che la ragazza avrebbe voluto un aiuto da parte sua, si affrettò a darglielo e una volta afferrata la sua mano la sollevò da terra.
-grazie- disse lei sorridendo imbarazzata e inchinandosi.
Quel contatto.
Quando aveva toccato la mano di quella ragazza, si era sentito strano. Aveva sentito come un brivido. Era da molti anni che non aveva un contatto fisico con una persone, oltre i suoi genitori e sua sorella.
Sua sorella, quella che aveva sempre protetto.
Gli altri lo evitavano continuamente, anche quelli che un tempo chiamava amici.
Ma quella ragazza no.
Lo guardava come un tempo lo guardavano le altre ragazze.
Un po’ imbarazzata per un certo fascino che il ragazzo aveva sempre avuto, ma più probabilmente per il modo in cui si erano incontrati-scontrati.
Ma soprattutto, normalmente.
Ecco come lo stava guardando in quel momento.
Normalmente.
Quello sguardo gli era talmente mancato che lo fece sorridere.
Ed era una cosa rara per lui. O forse, non lo aveva più fatto da quel giorno.
Ma perché quella ragazza lo guardava così? Non sapeva?
“Probabilmente no. Infondo è occidentale, potrebbe essere qui in vacanza” pensò il ragazzo.
-scusami di nuovo; non volevo, ma Ari stava correndo chissà dove- si scusò nuovamente la ragazza interrompendo i pensieri di lui – dove stavi scappando? Eh?- disse poi rivolgendosi al suo cagnolino e abbassandosi per accarezzarlo mentre sorrideva.
Continuò a sorridere anche una volta alzata, mentre lo guardava negli occhi.
Stava sorridendo a LUI.
Lo guardava con quegli occhi talmente chiari che sembravano di ghiaccio, in contrasto con il suo sguardo dolce. Si toccò i capelli dorati nuovamente imbarazzata abbassando lo sguardo.
-figurati, stia tranquilla- disse finalmente il ragazzo.
-puoi darmi del tu, se non ti dispiace. Comunque io sono Jessica- disse lei presentandosi e porgendogli una mano inchinandosi nuovamente.
Quello rimase stupito.
-Ji Yong- rispose stringendogliela.

 


NOTE AUTORE:
Eccomi ritornata con una nuova ff sul nostro amato leader.
Ciaooo!!
Innanzitutto mi scuso se avevo detto che avrei pubblicato una nuova storia al più presto, ma la verità è che… avevo iniziato subito a scriverla ma non mi convinceva.
Ho avuto la bruttissima idea di scrivere in terza persona (ditemi come vi sembra) e diciamo che i capitoli che ho fatto fin ora non sono un granché a mio parere.
Per chi non mi conoscesse mi presento: sono _Veronik_ e questa è la seconda fan fiction che scrivo su G-Dragon (in realtà la seconda che scrivo in generale XD).
Mi scuso per il capitolo brevissimo e per tutti gli altri che non saranno tanto meglio.
Inizialmente i primi capitoli potrebbero sembrare noiosi per introdurre la storia ma spero che andando avanti diventeranno interessanti ;)
Scommetto che di questo misero capitolo non ci avete capito nulla XD bhè era questo il mio intento!
Premetto che in questa storia Ji non è famoso e che probabilmente gli altri membri non compariranno :(
Il titolo come avete visto è Monster ma non centra nulla con l’MV dei Big Bang. Tranquille GD non è realmente un mostro anche se tutti, per un motivo misterioso, lo vedono come tale. In realtà una parte di  questa storia è ripresa da un altro MV dei Big Bang, ma se avrei chiamato la ff con quel titolo avrei spoilerato tutto.
Comunque sia, spero questa ff vi piacerà anche se credo sarà abbastanza breve perché come ho già detto non mi convince molto e non vedo l’ora di iniziare a scriverne un’altra in PRIMA persona!
Pubblicherò ogni venerdì e se a fine scuola avrò molto tempo per scrivere potrei pubblicarne due a settimana!
Ok, queste note autore sono più lunghe del capitolo ahahah
Vi invito a lasciare una piccola recensione per farmi sapere che ne pensate. ;)
Baci :** _Veronik_

 

 

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Capitolo 2
*** 2 Rosa ***


~~2 Rosa

-comunque io sono Jessica-
-Ji Yong-

Da quel giorno ne era passati altri dieci e i due, per qualche ragione inspiegabile agli occhi del ragazzo, si erano continuati ad incontrare ogni mattina per portare a spasso i cani.
Si erano imbattuti per caso due giorni dopo e Jessica aveva proposto di passeggiare insieme anche nei giorni successivi. Ji Yong aveva accettato. Gli piaceva la sua presenza e gli piaceva ancora di più il comportamento di lei nei suoi confronti. Un comportamento che era ormai raro per lui.
Lei veniva dall’Italia ed era già da tre anni che si era trasferita in Corea del Sud, ma solo il mese prima aveva deciso di traslocare nella capitale. Avevano anche scoperto di abitare abbastanza vicini. Entrambi avevano un appartamento in centro; Ji Yong ci abitava da quando era tornato e, abituato alla solitudine, aveva deciso di vivere da solo e non essere di peso ai suoi. Studiava in casa per gli esami universitari, poiché non aveva avuto la possibilità di frequentarla sei anni prima, mentre lei a soli 24 anni, era laureata in lingue e lavorava come guida turistica.
Quel pomeriggio avevano deciso di andare a prendere un caffè da soli, senza Gaho e Ari. Non si erano mai incontrati al di fuori delle passeggiate mattutine e a Ji Yong quell’uscita era qualcosa di strano e speciale allo stesso tempo.
Era uno strappo alla regola.
Perché ormai le sue giornate erano diventate monotone. Si svegliava e passava la mattinata in centro, tornava a casa per pranzo e studiava tutto il pomeriggio annoiandosi con la tv e infine dopo cena, certe sere, andava a nascondere il suo umore nero dietro bottiglie di alcool in qualche locale. Almeno lì la gente, ubriaca com’era, non si accorgeva di lui; o forse era lui ad essere talmente brillo che non faceva più caso a nulla?
Il fine settimana tornava a casa dai suoi, ma per il resto, la sua vita era di una monotonia totale.
Ma con l’arrivo di Jessica le sue  giornate stavano cambiando. Le mattina non faceva più la stessa strada, camminando velocemente e a testa bassa, ma si fermava su una panchina a chiacchierare con la ragazza, entrava in un bar per fare colazione con lei e cosa più importante: sorrideva.
Aveva imparato a non far più caso agli sguardi della gente, ma quello che lo preoccupava realmente era: possibile che lei non si accorgesse di quegli sguardi?
Era anche arrivato a pensare che li aveva sempre immaginati e che infondo alla gente non era mai importato nulla di lui. Ma Ji Yong continuava a vederli ogni giorno, al fianco di quella ragazza che invece, continuando a sorridergli, non si accorgeva di nulla.
Davvero non sapeva niente? Non sapeva niente di lui?
E se anche fosse stato così, quanto sarebbe passato prima che lo avrebbe scoperto, prima che lo avrebbe lasciato solo e allontanato come tutti gli altri.
Il solo pensiero di lei che lo guardava con disprezzo e paura, lo spaventava a morte.
L’ultima cosa che avrebbe voluto è che lei scoprisse tutto e viveva costantemente con la paura che ciò accadesse; ma infondo, sapeva che una cosa così non sarebbe rimasta nascosta per molto tempo.
Scacciò via quei pensieri che lo tormentavano ogni giorni e tirò su la zip dei pantaloni. Allacciò il bottone e si guardò allo specchio. Indossava una maglia a maniche corte bianca, dei pantaloni neri aderenti e le delle nike rosse. Gliele aveva regalate sua sorella al compleanno l’estate prima, ma lui non le aveva mai indossate; erano troppo appariscenti e non gli servivano un paio di scarpe per attirare l’attenzione, ci riusciva benissimo da solo.
Ma quel giorno era speciale; sarebbe stato un giorno diverso e di conseguenza doveva indossare qualcosa di diverso.
Diede un ultimo sguardo al suo riflesso e uscì di casa.
*      *      *      *      *      *      *      *      *      *
Nel frattempo, a qualche strada di distanza, anche una ragazza si avviava in centro.
Camminava solare e disinvolta come sempre, sorridendo e inchinandosi ogni tanto al passaggio di qualche conoscente. Prese il cellulare dalla tasca e guardò l’orario: 15:47. Lei ed il ragazzo si erano dati appuntamento alle 16:00 davanti il bar che frequentavano quotidianamente da giorni. Attraversò le strade ormai imparate a memoria, sorpassò la panchina del parco in cui sedeva ogni mattina e arrivò davanti al luogo stabilito.
Ji Yong era già lì; camminava avanti e indietro, apparentemente tranquillo, davanti l’ingresso del bar.
Quando vide la ragazza sorrise d’istinto e la raggiunse.
-ehi- la salutò avvicinandosi.
-ehi, è da tanto che aspetti?- chiese lei entrando nel locale.
-no tranquilla, sono appena arrivato- rispose Ji Yong sedendosi al tavolo.
-belle scarpe- commentò Jessica prima di accomodarsi sulla sedia.
-g-grazie-
Il ragazzo sorrise d’istinto, sentendosi uno stupido per non averle mai indossate e per non aver mai realmente ringraziato sua sorella.
Ordinarono un caffè e parlarono del più e del meno, come tutti i giorni.
Passò mezzora o forse più, quando decisero di uscire. Offrì Ji Yong e si avviarono all’esterno; mentre attraversavano l’ingresso un ragazzo dai capelli rosa gli passò accanto.
-guarda quello!- disse Jessica indicandolo senza farsi notare.
Ji Yong non poté trattenersi dal ridere.
-cosa c’è, non ti piace? Una volta li avevo anch’io così eh-
-rosaaa???- si stupì la ragazza.
Ji Yong non le sembrava proprio un tipo a cui piaceva mettersi in mostra così!
-già, li ho avuti di tutti i colori- rispose lui pensieroso.
-e perché ora li tieni di un banale nero?- chiese lei curiosa.
-diciamo.. che erano troppo appariscenti- rispose ridendo.
-direi! Si notava solo quel ragazzo!- disse ridendo anche lei.
Quello che però non sapeva, era che a Ji Yong un tempo piaceva mettersi in mostra, indossare cose appariscenti o tingersi i capelli con colori improponibili, ma quella parte di sé, ormai apparteneva al passato.
Il pomeriggio trascorse tranquillo e verso le 19:00 il ragazzo accompagnò Jessica al suo appartamento.
Si salutarono, sicuri di rincontrarsi la mattina dopo.

 

 

NOTE AUTORE:
Ciauuu!
Ecco il secondo capitolo!
Volevo precisare.. non riesco proprio ad immaginarmi un Ji che studia ahahah non so perché!
E riguardo i colori improponibili dei suoi capelli, tranquille li adoro XD
Comunque sono curiosa di sapere cosa pensate del mistero che circonda questa ff *musica di sottofondo* ahahah no, seriamente, cosa pensate sia successo a Ji?
In realtà non penso sia possibile capirlo da questi due miseri capitoli ahah
Grazie mille a chi ha recensito il primo capitolo e ha aggiunto la storia tra le preferite <3
A venerdì prossimo!
Baci :** _Veronik_
 

 

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Capitolo 3
*** 3 Te lo prometto ***


~~3 Te lo prometto

Il mese di Giugno trascorse lasciando spazio a Luglio.
I due ragazzi avevano passato molto tempo insieme e avevano imparato a conoscersi meglio. Lo strappo alla regola di Ji Yong era ormai diventata la sua nuova quotidianità, ma nell’ultima settimana i turisti sembravano crescere sempre più e Jessica era spesso occupata con il lavoro di guida.
-impegnata anche oggi?- gli chiese il ragazzo al telefono quella mattina.
-si, scusa Ji; anche questo pomeriggio. Ci vediamo domani?- gli chiese dispiaciuta.
-certo, a domani- la salutò lui.
Ma in realtà, non aveva nessuna intenzione di aspettare una giornata intera per poterla vedere. Così, verso mezzogiorno, uscì di casa. Si diresse nella piazza principale per poi cercarla in ogni attrazione turistica del centro storico di Seoul, quando finalmente, un ora più tardi, la trovò.
Indossava una gonna a tubino grigia con camicia bianca e delle decolté nere; faceva troppo caldo per una giacca. Aveva un tesserino, con su scritto il nome, attaccato alla tasca della camicia che teneva troppo sbottonata, secondo il parere del ragazzo. Muoveva le mani indicando sculture e monumenti, mentre un seguito di persone, muniti di fotocamera, la seguiva ascoltando le sue parole dall’auricolare che avevano all’orecchio.
Ji Yong si avvicinò un po’ alla folla e poté sentirla parlare una lingua che gli sembrò spagnolo, ma di questo non era certo. Si mimetizzò per bene tra i turisti e passò il quarto d’ora successivo ad ammirare edifici e templi visti moltissime volte nell’arco della sua vita e ad ascoltare la meravigliosa voce di quella ragazza, che spiegava la storia di una cultura che Ji Yong conosceva benissimo, in una lingua che non conosceva affatto.
Quando ebbe terminato, Jessica lasciò ai turisti due ore di libertà per girovagare tra le strade di Seoul e per visitare uno dei buonissimi ristoranti della città. Appena la folla si disperse, notò un ragazzo che sorridendo la guardava da qualche metro di distanza. Una volta riconosciuto il suo amico, rimase un momento stupita di quella presenza, ma lasciò subito spazio alla felicità di quella visita.
-oppa! Che ci fai qui?- gli chiese avvicinandosi sorridendo.
-avevo voglia di vederti vestita così- disse ammiccando scherzosamente –e avevo voglia di vederti in generale- concluse sorridendo anche lui.
-oh Ji, io sto lavorando e non credo di poter- cercò di spiegare lei, ma il ragazzo la interruppe immediatamente.
-hai la pausa pranzo, no? Volevo portarti in qualche ristorante. Quanto hai dato agli spagnoli? Due ore? Se non sbaglio “dos” significa due; lo hai anche indicato con le dita!- iniziò il ragazzo cercando di convincerla.
-ok, ok, ho capito. Ma ho solo un ora e mezza! Devo tornare qui un po’ prima, nel caso i turisti si presentino in anticipo- cedette lei.
-perfetto- rispose il ragazzo prendendola sotto braccio e trascinandola in un ristorante lì vicino –comunque come vai vestita?- chiese poi facendo una smorfia.
-perché?- chiese lei offesa.
-ma guarda come hai abbottonato la camicia- disse indicandola –vuoi toglierla? Non cambierebbe molto- continuò serio.
-Ji, ma che dici!!! La mia camicia va benissimo!- insistette lei.
-certo, come no!- disse lui allargando le braccia a mo’ di stiracchio e lasciando spazio alla serenità.
-e poi, come facevi a sapere che erano spagnoli?- chiese d’un tratto la ragazza cercando di cambiare argomento.
-magia- rispose Ji Yong spensierato.
*      *      *      *      *      *      *      *      *      *
Il campanello suonò.
-ciao oppa- lo salutò Jessica quando Ji Yong aprì la porta dell’appartamento.
-ciao Jess- disse lui stampandole un bacio sulla guancia e chiudendo la porta.
-che fai? Studiavi?- chiese lei  vedendo i libri sul tavolo.
-tranquilla, mi salvi da una noia mortale- rispose il ragazzo chiudendo i libri –pizza?- chiese subito dopo.
-certo- rispose lei sorridendo.
Mezzora dopo, erano seduti sui cuscini a mangiare pizza, tipicamente italiana, sui tavolini, tipicamente asiatici.
-ti assicuro che non è un granché!- disse lei sincera.
-ma scherzi? È la miglior pizzeria di Seoul- rispose Ji Yong non credendo alle parole della ragazza.
-ah, bene-continuò lei offendendo l’amata pizza dell’amico.
-cos’ha che non va?- chiese lui.
-è una brutta copia di quella italiana- sputò lei in tutta sincerità .
-puoi anche non mangiarla, sia? E poi cos’ha di speciale la pizza italiana?-
-prima cosa: è italiana! Ti giuro è buonissima! Un giorno ti porto in Italia io e ti faccio assaggiare la pizza napoletana- rispose continuando a mangiare.
Ji Yong ascoltò le sue parole che immediatamente divennero il suo nuovo desiderio: andar via dalla Corea. Non ci aveva mai pensato realmente, ma avrebbe risolto tutti i suoi problemi. Infondo, in Italia nessuno lo conosceva, no?
-sarebbe fantastico- disse sovrappensiero prendendo un altro pezzo di pizza.
-te lo prometto, ti farò assaggiare quella pizza- rispose lei sorridendo.

 


NOTE AUTORE:
Mi credete se vi dico che mi ero dimenticata che oggi è venerdì?? Ahaha eppure mi sono magicamente ricordata ed eccomi qui!
Questo capitolo è corto e noioso lo so, è un po’ di passaggio, dai prossimi inizierà ad accadere qualcosa ;)
Volevo farvi una domanda: un po’ di tempo fa ho scoperto che la YG aveva un locale a Seoul, tipo discoteca, che dovrebbe essere anche il set di “Number 1” e “Last Farewell”, SE NON STO DICENDO UNA CAVOLATA!
La domanda è: qualcuno di voi sa il nome del locale?? Volevo metterlo nella storia perché non ho voglia di inventare un nome ahahah
Comunque sia!
Alla prossima!
Baci :** _Veronik_



 

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Capitolo 4
*** 4 Devi farmelo/a conoscere ***


~~4 Devi farmelo/a conoscere

Jessica quella mattina arrivò in orario nel centro storico della città, dove avrebbe aspettato i turisti che le erano stati assegnati quel giorno dalla sua agenzia. Una volta nel posto, incontrò la sua amica Min Jee che aveva conosciuto, grazie al lavoro che le due avevano in comune, subito dopo il trasloco a Seoul.
-ehi ciao, anche tu lavori oggi?- le chiese Jessica vedendola lì.
-già, pare che questi Giapponesi siano molti e quindi li hanno divisi in due gruppi; praticamente avremo lo stesso itinerario- le rispose sorridendo l’altra.
Durante la pausa pranzo Jessica decise di portarla nello stesso ristorante dove qualche giorno prima aveva mangiato con Ji Yong.
-non ero mai stata qui- affermò Min Jee entrando.
-neanche io, prima dell’altro giorno- le rispose la ragazza, solare come sempre.
-è buono?-
-si, si, il cibo è buonissimo. E te lo dice una che non ama particolarmente la cucina coreana. Mi ci ha portato un mio amico l’altro ieri-
-chi Ji Yong?- chiese l’amica mentre si accomodavano al tavolo.
-si, l’altro giorno mi ha fatto una sorpresa e si è presentato alla pausa pranzo; non so neanche come mi abbia trovato- rispose ridendo.
-un giorno devi farmelo conoscere-
-si, uno di questi giorni potremmo uscire insieme- disse Jessica sorridendo all’idea.
*      *      *      *       *       *      *      *      *      *
Quella domenica, come le ultime tre, Ji Yong sembrava strano agli occhi dei signori Kwon, diverso. Erano seduti a tavola, la famiglia al completo, mentre gustavano il delizioso pranzo che la signora Kwon aveva preparato quella mattina.
Era ormai da settimane che i genitori del ragazzo e sua sorella si erano accorti che qualcosa in lui era diverso. La nuvola nera che si trovava costantemente sopra i capelli scuri del ragazzo, stava scomparendo gradualmente; le sue labbra si allargavano spesso in un sorriso, troppo spesso per essere realmente il loro Ji Yong; e infine, ogni tanto, tra un boccone e l’altro, il ragazzo estraeva il cellulare dalla tasca per rispondere a dei misteriosi messaggi, mandati da una misteriosa persona.
Quella domenica i messaggi erano particolarmente frequenti e ad un tratto la signora Kwon non riuscì più a trattenersi.
-con chi messaggi?- chiese.
Il ragazzo ripose immediatamente il cellulare nella tasta e si guardò intorno in cerca di una risposta.
-un’amica- rispose semplicemente mangiando un boccone di kimbap.
-la conosciamo?- continuò sua madre.
-no- rispose lui tagliando corto.
Naturalmente la sua famiglia era abbastanza sorpresa e felice allo stesso tempo, che Ji Yong avesse ripreso contatto con le persone, ma il ragazzo non aveva proprio voglia di parlare con loro di Jessica, di come non lo conoscesse realmente perché straniera e da poco trasferita nella capitale, di come lui stesse cercando in tutti i modi di mantenere il rapporto che si era creato tra loro nell’ultimo mese, senza rovinare tutto.
Ma, senza averlo previsto, si ritrovo un ora dopo sul divano del salotto a raccontare tutto ciò.
-ma è fantastico! Devi farcela conoscere!- esultava felice la signora Kwon.
Suo padre, nonostante fosse silenzioso, sorrideva, forse per la prima volta dopo la disgrazia che sei anni prima aveva colpito la sua famiglia. Allo stesso modo sua sorella Dami, che per tutti quegli anni aveva nascosto i suoi sensi di colpa verso il fratello minore, ora sorrideva speranzosa di vederlo finalmente felice, come meritava di essere.
-mamma non è la mia ragazza che devo presentarvela!- disse Ji Yong.
-non fa niente, vorremmo conoscerla. Perché non la inviti domenica prossima a pranzo?- gli suggerì lei.
La domenica dopo, come previsto dalla signora Kwon, Ji Yong e Jessica erano nella stessa macchina diretti verso la casa dei genitori del primo.
Il ragazzo era riuscito a convincere la sua amica dopo un momento di esitazione, sia da parte sua nel proporgli l’invito, che da parte della ragazza nell’accettarlo. Fatto stava che quella domenica mattina Ji Yong era alla guida della sua macchina con il posto accanto occupato da Jessica, che, nervosa per l’incontro, non faceva altro che cambiare canale radio.
Una volta arrivati, la ragazza fece subito amicizia con Dami e si senti più a suo agio e meno agitata, poiché la signora Kwon fu per tutto il tempo molto gentile con lei. Gli parlò di quanto Ji Yong fosse carino da bambino e gli fece vedere svariate foto del piccolo Ji, davanti il ragazzo che cercava inutilmente di fermare quel momento imbarazzante per lui. Gli raccontò moltissime cose di suo figlio che lei non sapeva, nonostante passasse molto tempo a chiacchierare con lui e si ricordò di tutte quelle volte che Ji Yong aveva evitato di parlare del suo passato diventando improvvisamente di mal umore.
D’istinto posò gli occhi su di lui, e gli parve preoccupato di tutto quel parlare, come se un segreto oscuro potesse venire allo scoperto. Gli sorrise e lui sembrò rilassarsi un po’.
-Allora Jessica, parlaci un po’ di te? Da dove vieni?- chiese la signora Kwon chiudendo l’album di foto.
-dall’Italia signora; mi sono trasferita in Corea tre anni fa subito dopo essermi laureata in lingue, ma sono a Seoul da circa quattro mesi- le rispose la ragazza educatamente.
-oh puoi darmi del tu! E come mai hai scelto la Corea? Hai parenti qui?-
-in realtà no, ma la Corea mi ha sempre affascinata- rispose sorridendo.
Verso le tre del pomeriggio Ji Yong e Jessica salutarono i genitori e la sorella di lui e ripartirono verso il centro di Seoul.
-è molto simpatica la tua famiglia- disse la ragazza una volta in macchina.
Ji Yong, rispondendo con un semplice “già”, sorrise felice che in quel giorno fosse andato tutto per il verso giusto, sperando che nei mesi successivi sarebbe rimasto tutto uguale.

 

 


NOTE AUTORE:
Ciao miei piccoli lettori (?)
Eccomi di nuovo qui!
In questo capitolo effettivamente non succede granché, ma ci sono frasi che probabilmente in questo momento non capite e vi chiedete “e perché mai?” e che capirete solo una volta svelato il mistero.
Prossima settimana pubblicherò un capitolo x2 quindi sarà più lungo (e accadrà qualcosa XD) perché la settimana dopo non ci sono e quindi non potrò aggiornare :( sorry!
Ringrazio tutti voi <3
A venerdì prossimo ;)
Baci :** _Veronik_

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Capitolo 5
*** 5 Come sei anni prima ***


~~5 Come sei anni prima

-non mi importa se non ti va! La mia amica mi ha dato buca quindi tu vieni con me!- disse quel pomeriggio Jessica seduta al tavolo del bar.
-e se ti dessi buca anch’io?- chiese Ji Yong serio.
Lui non era il tipo che andava a ballare con gli amici, forse perché di amici non ne aveva più; quando Ji Yong entrava in un locale era solo per bere e aveva paura che anche quella sera, se fosse andato con Jessica allo Routess, non sarebbe riuscito a controllarsi.
La ragazza poggiò la fronte sulle sue braccia distese sopra tavolo e sbuffò.
-oppaaaa!!!- si lamentò guardandolo storto.
-che c’è? Non ne ho voglia stasera!- si giustificò lui.
-non ne hai voglia mai! Ti ho chiesto anche la scorsa settimana se volevi venire con noi ma tu: “no, sono stanco”! Cosa fai solo a casa il sabato sera?-
“Chi dice che io stia a casa?” pensò il ragazzo alludendo al fatto che uscisse anche lui in qualche locale, ma diverso da quello in cui andava la sua amica.
Ci pensò su; concluse che forse era meglio andare quella sera con lei. Se avesse rifiutato Jessica avrebbe continuato a chiederglielo per sempre e Ji Yong non aveva nessuna intenzione di andare in giro con i suoi amici e farsi riconoscere.
Così alla fine accettò.
-ok, vengo. Basta che non mi scocci più!- ricattò lui.
-certo, certo! Fantastico! Mi passi a prendere tu? Verso le undici!- disse lei entusiasta.
-come vuoi, come vuoi- cedette lui.
*      *      *      *      *      *      *      *      *     *
Jessica era concentrata a mettere la matita nera agli occhi quando il campanello del suo appartamento suonò. Si allontanò dallo specchio poggiando la matita sul mobiletto del bagno e scese al piano inferiore per aprire il portone.
-wow, sei bellissima- esclamò il ragazzo vedendola.
Indossava un vestito paillettato color pesca e delle semplici decolté nere lucidi aperte dietro e davanti.
-grazie, anche tu stai bene- disse osservando i pantaloni neri attillati del ragazzo e la maglia costosa abbinata alla giacca.
-entra, io ci metto altri cinque minuti; devo finire di truccarmi- disse la ragazza salendo le scale.
Ji Yong era la prima volta che si trovava nell’appartamento di Jessica. Si guadò un po’ attorno e si sedette sul divano aspettandola. I cinque minuti divennero dieci, così il ragazzo annoiato si alzò e fece un giro per il salotto osservando l’arredamento.
Si soffermò a  osservare una foto abbastanza recente con la sua famiglia: lei, sua madre e suo padre che sorridevano verso l’obbiettivo. Poco dopo sposto lo sguardo su un’altra foto.
Lei ed un ragazzo occidentale.
Non sapeva perché, ma qualcosa lo turbò.
Era.. il suo ragazzo?
Che diceva! Lei ora viveva in Corea e non credeva che due persone potessero mantenere un rapporto a distanza.. così distanti. E poi lei non gli aveva mai parlato del suo ragazzo, quindi..
Forse era il suo ex.
E perché aveva la foto di lei e il suo ex che si abbracciavano felicemente in salotto?
Questa cosa infastidiva molto Ji Yong.
Forse si sono lasciati perché lei doveva partire, ma si amavano ancora, ipotizzò il ragazzo.
Ma se lo amava veramente non sarebbe partita, no?
I suoi pensieri furono interrotti dal rumore dei tacchi sulle scale.
-sono pronta- disse Jessica sbucando dal piano superiore.
-perfetto, andiamo- disse Ji Yong aprendo il portone –sicura di non cadere con questi trampoli?-chiese dirigendosi alla macchina.
-oppaaa!!- disse offesa lei –credi che non sia capace di camminare su un paio di tacchi?- chiese per poi dare uno schiaffo in testa al ragazzo, poiché non rispondeva alla domanda ridendo sotto i baffi.
Una volta arrivati al locale si sedettero ad un tavolo e ordinarono da bere; la cameriera tornò dietro il bancone mandando continue occhiate al ragazzo che fece finta di nulla poiché se lo aspettava. Normalmente beveva proprio per non farci più caso e si circondava di persone ubriache affinché loro non facessero caso a lui. Quando invece capitava che qualcuno lo riconoscesse, se era abbastanza lucido tornava subito a casa, in caso contrario la serata finiva con una rissa e un occhio nero.
Ma quella sera non aveva nessun intenzione di alzare il gomito.
Aveva ordinato un cocktail e sfortunatamente, come sempre d'altronde, quel poco di alcool fece sparire i buoni propositi di rimanere sobrio, facendogli ordinare altri tre drink.
Ringraziò mentalmente Jessica quando decise di entrare in pista trascinandolo per un braccio.
-dai Ji, balliamo!- gli disse sorridendo.
Iniziarono a muoversi a ritmo di musica tra la folla, nella penombra di quel locale dove le luci colorate si spostavano continuamente facendo girare sempre di più la testa al ragazzo. Ondeggiava al fianco di quella ragazza che in quel momento ai suoi occhi sembrava muoversi in modo così sexy. Avvicinò i loro corpo sempre di più, avvicinandosi anche al suo viso. La ragazza leggermente stupita continuava a muoversi mentre sentiva il respiro del ragazzo sempre più vicino. Lui era talmente perso nei suoi occhi verdi che non capiva più niente.
Non si muovevano quasi più, mentre si facevano sempre più vicini. Ji Yong poggiò le mani sul viso della ragazza, continuando a mantenere il suo sguardo con le labbra socchiuse.
Il suo respiro si fece più pesante e le sue mani quasi tremavano a contatto con la pelle morbida della ragazza, mentre si avvicinava sempre di più alle sue labbra con i loro nasi che ormai si toccavano.
Le gambe scoperte di Jessica quasi tramavano, quando improvvisamente il vocalist accanto al DJ parlò al microfono.
-ragazziiii!!!! È mezzanotte!!! Balliamo fino all’alba!- gridò facendo scatenare una serie di urli.
Ji Yong si allontanò velocemente dal viso della ragazza come svegliato da un sogno. Si guardò per un momento intorno disorientato prima di incontrare lo sguardo di Jessica. Lei, avendo capito che il suo amico non sapeva proprio cosa dire, salvò il momento imbarazzante con una scusa.
-vado un attimo in bagno- gridò all’orecchio del ragazzo allontanandosi e lasciandolo confuso.
Ma quella realmente confusa era Jessica.
Una volta in bagno, fece un bel respiro e si guardò allo specchio.
Ci aveva davvero provato con lei??
Ji Yong ci aveva provato con lei?
E perché aveva cambiato idea?
E lei?
Lo aveva assecondato sperando davvero per un momento che la baciasse. Non sapeva perché ma il solo pensiero delle lebbra del ragazzo sulle sue la confondevano e la eccitavano allo stesso tempo.
Diede un ultima occhiata al suo riflesso e uscì dal bagno. Mentre raggiungeva l’amico si scontrò con un ragazzo.
-scusami- disse lui reggendola per le spalle –che ci fai da sola, bellissima?- chiese mentre un sorriso malizioso si formava sulle sue labbra.
-non sono sola; sto con un mio amico- disse subito cercando di togliersi le mani dello sconosciuto di dosso.
Ma quello aumentò la stretta e la trascinò via. Jessica cercò di gridare ma con tutto quel casino non poteva proprio sperare che qualcuno la sentisse. Il ragazzo la portò nel retro del locale, all’aperto, e un brivido di freddo l’attraversò facendole venire la pelle d’oca.
-lasciami!- disse cercando di scappare.
-stai calma tesoro, sei così bella- disse quello accarezzandole il viso con il dorso della mano.
Poi improvvisamente la baciò, sbattendola con le spalle al muro e introducendo la sua lingua viscida nella bocca della ragazza.
-ho detto lasciami!- gridò nuovamente lei con voce tremante e occhi lucidi.
Ma lui non le diede ascolto e inizio a baciarle il collo facendola gemere di paura.
-non l’hai sentita?! Ha detto di lasciarla!- disse una voce alle spalle dello sconosciuto.
Questo si allontanò dal viso della ragazza voltandosi e lasciandole intravedere Ji Yong in piedi di fronte a loro, arrabbiato più che mai. Sembrava volesse uccidere il ragazzo con il semplice sguardo.
-cos’è? È la tua ragazza per caso?- disse lui ironico avvicinando la mano al corpo della ragazza per far infuriare ancora di più Ji Yong.
-non toccarla!- gridò lui avvicinandosi.
-se no?! Uccidi anche me?- disse facendosi serio –non dirmi che è il tuo ragazzo, bellissima… se lo conoscessi davvero, preferiresti me a lui- disse illudendo a qualcosa che lei in quel momento non capì.
Perché mai avrebbe dovuto preferire la compagnia di quel verme a Ji Yong?
-non toccarla- ripeté il ragazzo furioso.
Ma al contrario dell’ordine dato, la mano dello sconosciuto andò a finire sotto il vestito della ragazza.
Ji Yong non ci pensò due volte, in realtà non ci pensò affatto, e si scontrò contro quel ragazzo come una furia. Lo allontanò da Jessica e lo sbatté al muro con talmente tanta forza che per un momento la ragazza pensò che lo avessero rotto. Li guardò più volte colpirsi in viso, ma erano due colpi differenti.
Lo sconosciuto colpiva per non farsi picchiare dall’altro, per non perdere la rissa e per uscirne vincitore. Colpiva per divertimento.
Ji Yong invece lanciava i suoi pugni sul corpo dell’altro come fossero proiettili, più forte che poteva, per fargli davvero male, per rabbia, per non farlo avvicinare a Jessica mai più. Voleva fargliela pagare.
Lo scaraventò a terra e iniziò a colpirlo allo stomaco.
Doveva aver bevuto nuovamente mentre la ragazza era in bagno. Aveva ceduto alla stessa paura di cedere e aveva bevuto un drink dopo l’altro per il nervosismo e la confusione che regnavano in lui in quel momento. E tutto quel’alcool, non lo stava facendo ragionare ogni volta che colpiva il viso di quell’uomo che odiava con tutto se stesso.
E ad ogni colpo, un flash compariva nella sua mente.
Era come sei anni prima.
Il viso dello sconosciuto si trasformò momentaneamente quello di Min Ki e Ji Yong iniziò a colpire con più forza il corpo del ragazzo ormai immobile.
-Ji Yong!! Smettila!- finalmente udì le parole di Jessica che in lacrime gli strattonava il braccio cercando di fermarlo –smettila!-gridò nuovamente.
Il ragazzo si blocco con un pugno in aria pronto per colpirlo di nuovo. I suoi occhi guardarono increduli il ragazzo a terra, non volendo credere che era successo davvero, mentre il viso di Min Ki tornava ad essere quello dello sconosciuto.
Poi guardò Jessica.
Paura.
Nei suoi occhi bagnati dalle lacrime salate c’era paura.
E nonostante questo si avvicinò al ragazzo facendolo alzare e trascinandolo fuori. Ji Yong salì in macchina senza opporsi e senza parlare, con quelle mani sporche di sangue, mentre la ragazza chiamava un ambulanza prima di mettersi al sedile del guidatore e partire.
Il viaggio fu silenzioso, mentre nella mente del ragazzo si faceva spazio il terrore che quella fosse stata l’ultima sera che avrebbe visto Jessica.

 




NOTE AUTORE:
Scusate l’orario >.< ho avuto da fare.
Ma eccomi qui con un capitolo x2 perché vi ricordo che prossimo venerdì non pubblicherò :( mi dispiace.
Ma forse pubblicherò il 30.. perché è il mio compleanno. Vi faccio un regalo io *in realtà vuole solo gli auguri* ahahah no non è vero..
Comunque, in questo capitolo accade qualcosa *finalmente1*. Non so bene come sia uscito.. o non ci avete capito nulla, oppure qualcosa si è iniziato a capire *finalmente2*.
Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo x2 e se avete nuove ipotesi sul passato di Ji.
Ma la domanda è.. e ora che succederà ai nostri due eroi?
Jessica mollerà il nostro Ji a deprimersi tra alcool e risse?
Alla prossima ;)
Baci :** _Veronik_


 

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Capitolo 6
*** 6 Non ho paura di te ***


~~6 Non ho paura di te

Il viaggio fu silenzioso, mentre nella mente del ragazzo si faceva spazio il terrore che quella fosse stata l’ultima sera che avrebbe visto Jessica.
Entrata nel vialetto della casa del ragazzo, spense velocemente la macchina e si fermò immobile fissando le chiavi che teneva tra le mani tremanti.
Tutte le paure del ragazzo si stavano materializzando lentamente davanti ai suoi occhi. Jessica era lì a canto a lui, eppure riusciva a leggere terrore nei suoi movimenti, timore: nel battito delle sue palpebre, nel suo respiro irregolare.
Poi improvvisamente si voltò a guardarlo.
Ma non disse nulla.
Ji Yong aprii la bocca come se avesse capito di dover essere lui a parlare, a dare spiegazioni; anche se forse, in un momento del genere, nessuna spiegazione sarebbe bastata.
Ma la sua voce sembrava non appartenergli più, non voleva proprio uscire.
-Ji Yong- chiamò il suo nome guardandolo finalmente negli occhi.
-ti prego, non dire niente- si affrettò a dire il ragazzo per paura di ciò che sarebbe potuto uscire dalla bocca di Jessica –non voglio saperlo- terminò aprendo lo sportello della macchina.
-Ji Yong- lo chiamò nuovamente bloccandolo per un polso –grazie- disse semplicemente.
Il ragazzo ci mise un po’ prima di metabolizzare quella semplice parola.
-forse è meglio se torni a casa con la mia macchina. Io non posso guidare in questo stato e non voglio che tu vada a piedi da sola a quest’ora. Puoi riportarmela domani mattina prima che vai a lavorare- disse poi uscendo dalla macchina e dirigendosi in casa.
-Ji Yong- lo chiamò per l’ultima volta Jessica.
Ma il ragazzo non si voltò.
*      *      *      *      *       *       *       *       *       *
La mattina dopo, Jessica era nuovamente nella macchina di Ji Yong. Aveva parcheggiato davanti la casa del ragazzo ed era lì da almeno dieci minuti, rigirandosi nervosa le chiavi tra le mani. Non sapeva che fare: entrare in casa del ragazzo per parlare di quello che era accaduto la sera precedente, o lasciare le chiavi della macchina nello sterzo, come gli aveva chiesto di fare Ji Yong in un messaggio la sera prima, e andare subito a lavoro.
La sera prima.
Sentiva ancora le mani di quel bastardo sul suo corpo. Non le era mai accaduta una cosa del genere e ringraziava con tutto il cuore Ji Yong per averla salvata. Ma ciò che aveva fatto, come lo aveva picchiato lasciandolo inerme sull’asfalto, le faceva venire un senso di disagio ogni volta che ci pensava. Pensare che probabilmente se non ci fosse stata lei a fermarlo lui non lo avrebbe mai fatto, le provocava una fitta dolorosa al petto.
Prese le chiavi e si diresse alla porta della casa.
Bussò.
Dopo pochi minuti, un ragazzo con in dosso solo i boxer gli aprì, con i capelli scuri scompigliati, gli occhi rossi e un espressione tesa, che nascondeva il forte mal di testa causato da due bottiglie di birra che aveva aggiunto alla collezione di alcoolici della sera prima, una volta rientrato in casa.
-potevi lasciare le chiavi nella macchina- disse il ragazzo prendendole dalle mani di Jessica.
La ragazza riuscì a bloccare la porta che Ji Yong aveva cercato inutilmente di chiudere ed entrò in casa.
-dobbiamo parlare- disse seria.
-di cosa? Di ieri sera? Che dovrei dirti? Che mi dispiace di aver picchiato quel bastardo o che mi dispiace di aver interrotto in vostro momento di intimità??- iniziò il ragazzo andando avanti e indietro per la stanza.
-che dovrei fare, dimmi? Far finta che non sia accaduto nulla?- ribatté la ragazza sorpresa dalle parole dell’amico.
-si! Dovresti fare questo! Non far finta di nulla Jessica! Non far finta di essere più forte di quanto tu sia! Ti ho vista ieri. Ho visto la tue espressione mentre mi gridavi di fermarmi. Non far finta di non avere anche tu paura di me!-
-io non ho affatto paura di te!- gridò la ragazza.
Lei non aveva paura di Ji Yong.
Era vero, quella sera il terrore l’aveva invasa, un senso di angoscia gli era cresciuto dentro ed era ancora tuttora in lei.
Ma non aveva paura di lui.
Aveva paura che quel lato oscuro si impadronisse nuovamente del ragazzo, che lo portasse a fare cose di cui poi si sarebbe pentito. Perché secondo lei, quello della sera precedente, quello che aveva picchiato a sangue lo sconosciuto, non era realmente lo Ji Yong che conosceva.
Si rifiutava di credere una cosa del genere.
I due si fissarono negli occhi per un tempo indefinito.
Quelli scuri del ragazzo verso quelli ghiaccio di lei.
-non dire sciocchezze. Mi guardavi come tutti gli altri. Mi guardavi come fossi un mostro- disse con occhi lucidi abbassando il tono della voce.
Alla ragazza gli si spezzò il cuore vederlo in quel momento così vulnerabile, così insicuro di se stesso e di lei, arrabbiato con tutto il mondo e convito che tutto il mondo fosse arrabbiato con lui.
Si avvicinò a passi grandi verso il ragazzo e lo strinse in un abbraccio sincero.
-non dire mai più una cosa del genere- gli sussurrò all’orecchio.
Quelle semplici parole riuscirono a calmare almeno un po’ il ragazzo, che però, non poteva far a meno di pensare che se lei avrebbe scoperto di più su lui, avrebbe cambiato la sua opinione.
Ma forse, se avrebbe saputo tutta la verità, quella che solo la sua famiglia sapeva davvero, lo avrebbe perdonato.

 

 

NOTE AUTORE:
Scusate la cortezza (?) di questo capitolo!
Sono tornata! Come già avevo detto, venerdì non ho potuto postare perché non c’ero; avevo pensato di aggiornare il 30 per farvi una sorpresa perché era il mio compleanno  ma poi non ho fatto in tempo!
Comunque *dopo aver ricordato che è stato il suo compleanno perché vuole gli auguri* passiamo alla storia!
Pare che la nostra Jessica non voglia lasciare il nostro Ji! E diciamocelo.. fa bene ahahah
Ma Ji continua a tremare di paura come un bambino perché lei potrebbe scoprire la verità… ma c’è anche una TUTTA VERITA’!
Ok sto zitta, vi sto spoilerando tutto ahaha
Alla prossima ;)
Baci :** _Veronik_

 

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Capitolo 7
*** 7 Occhi al contrario ***


~~7 Occhi al contrario

Le cose erano tornate alla normalità. Da quella conversazione avevano deciso di non rientrare di nuovo nell’argomento ed erano persino diventati più uniti di prima.
Ma qualcosa continuava a turbare Jessica.
Lei non era stupida e aveva capito che c’era qualcosa che non andava.
“Se lo conoscessi davvero, preferiresti me a lui”.
“Mi guardavi come tutti gli altri. Mi guardavi come fossi un mostro”.
Le cose non quadravano e questo lo aveva capito, ma quale fosse realmente il problema, no, a questo non c’era ancora arrivata.
E a Ji Yong non aveva chiesto nulla.
Doveva essere qualcosa di serio e non sapeva proprio come iniziare la conversazione. E per di più gli aveva promesso di non parlare più di quella sera.
Così, pensierosa, Jessica si recava nel centro di Seoul per una nuova giornata di lavoro.
-esci con Ji Yong questo pomeriggio?- le chiese Min Jee una volta salutate.
-no, deve studiare. Domani ha un esame- rispose Jessica.
-non ho ancora capito perché studia a quest’età- esclamò l’amica corrucciando la fronte in cerca di risposte.
-non lo so. Per qualche motivo non ha potuto farlo prima- rispose disinteressata all’argomento.
-comunque è un peccato; questo pomeriggio ero libera anch’io, avresti potuto finalmente farmelo conoscere-
-sarà per un'altra volta-
-che ne dici prossima settimana? Martedì?-
-ok, provo a chiederglielo- disse sperando di convincere l’amico.
*      *      *      *      *      *      *      *      *      *
-come è andato l’esame?- chiese il giorno dopo Jessica entrando in casa dell’amico.
-mmh, è andata- rispose lui alzando le spalle e chiudendo la porta.
La ragazza gli stampo un bacio sulla guancia e posò la borsa su una sedia.
-cioè?- chiese poi ridendo.
-mmh-
-mmh cosa? Hai fatto un casino, vero?- ipotizò.
-qualcosa del genere. Pizza?- chiese Ji Yong cambiando argomento.
La ragazza rise al suo comportamento e sperò che avesse passato l’esame.
-sempre quella pizzeria?- chiese poi con una smorfia sul viso.
-cosa c‘è che non va in quella pizza?-
-non va che è più buona quella che cucino io. E io non la so fare molto bene!- disse ridendo.
-sai fare la pizza?-chiese stupito il ragazzo.
-più meno, ma-
-fai la pizza stasera- disse interrompendola speranzoso.
-cosa? No! Non ti conviene, potrei avvelenarti!- continuò a ridere lei.
-daiii, ti aiuto io se mi dici come si fa- gli chiese con occhioni da cucciolo.
-ah certo! Se mi aiuti tu allora si che sarà buona!!- gli rispose Jessica ironica.
Nonostante non volesse, alla fine la ragazza cedette all’insistenza di Ji Yong e si ritrovarono poco dopo in cucina con tutto l’occorrente per fare una pizza.
-per prima cosa devi preparare l’impasto- iniziò a spiegare Jessica –prendi la farina e la spargi in mucchietto, così- disse mostrandogli come si faceva –poi ci fai uno spazio con le mani per metterci le uova-
-ok- disse l’amico annuendo.
-bene, rompi tu le uova-
Il ragazzo prese la prima e abilmente la ruppe versando il contenuto tra la farina.
-non pensavo saresti stato capace- si lasciò sfuggire la ragazza per poi tapparsi la bocca con le mani e scoppiare a ridere.
-ma davvero. Guarda che abito anch’io da solo, quindi in qualche modo devo pur tenermi in vita- disse ironico il ragazzo.
-scusami- disse lei continuando a ridere.
-mi prendi pure in giro?- e detto questo, sorridendo, prese una manciata di farina nella mano e la tirò sui capelli di Jessica.
La ragazza smise immediatamente di ridere e fece uno sbuffo di stupore, mentre la sua espressione si trasformava subito in una arrabbiata.
Quando Ji Yong capì cosa aveva appena combinato se ne pentì subito.
-cosa hai fatto?!?!?- strillò la ragazza prendendo l’intero pacco di farina e iniziando a rincorrerlo per la casa.
Come due bambini corsero per tutta la casa del ragazzo fino a ritrovarsi di nuovo in cucina, dove Jessica ebbe la sua vendetta. Iniziarono a tirarsi tutta la farina presente in quella stanza; mancava davvero poco che si iniziassero a tirare anche le uova.
-ahahah o-ok ok ora b-basta ti prego- implorò la ragazza tra le risate.
-ok ahahah- rispose il ragazzo sfinito andando in camera e buttandosi a peso morto sul letto matrimoniale.
-che fai? Sei pieno di farina!- lo rimproverò Jessica –non puoi stare sul letto! Lo sporcherai! Sei tutto bianco ahahah- continuò non riuscendo a trattenere le risate.
-dai vieni qui- la invitò a sdraiarsi accanto a lui.
-no! So già come andrà a finire: toccherà a me cambiare le lenzuola- disse lei incrociando le braccia al petto.
-ti prometto che lo farò io, ok?-
-ho detto di no. Non ti credo!- sbuffò lei facendo la bambina.
-cosa?? Tuuu non mi creediii??- la mise sul tragico Ji Yong ovviamente scherzando.
Così si alzò e dopo averla ricorsa nuovamente la prese in braccio e la buttò sul letto.
-lasciami ahah oppa lasciami!- gridava nel frattempo lei.
-ora non serve che ti alzi; ormai il letto è pieno di farina- disse sorridendo il ragazzo.
Jessica sbuffò.
Si guardarono negli occhi per un po’ per poi scoppiare nuovamente a ridere senza una vera ragione.
Erano sdraiati vicini con il corpo ed il viso rivolto verso l’altro.
-hai gli occhi al contrario- affermò lei senza smettere di sorridergli.
L’espressione di Ji Yong divenne improvvisamente preoccupata e confusa.
La ragazza rise.
-no! Non intendevo letteralmente. Intendo il colore! Hai le pupille più chiare delle iridi. Non l’avevo mai visto a nessuno- spiegò la ragazza.
-già, è una cosa di famiglia. Abbiamo le pupille marroni. Strano vero?-
-si. Ma a me piace-
Parlarono per ancora molto tempo del più e del meno, mentre le ore trascorrevano senza che i due ragazzi se ne accorgessero; anche la stanchezza non ritardò ad arrivare e senza rendersene conto, quella sera Jessica si addormentò beatamente accanto a quel ragazzo così dolce che nascondeva un oscuro segreto.

 

NOTE AUTORE:
Alloraaa!!!!
CIAO
Come vanno le vacanze??
Io sono più impegnata di quanto credevo sarei stata. E non ho molto tempo per scrivere >.<
Si, avete capito bene, sto cercando una scusa per dirvi che probabilmente non pubblicherò più ogni venerdì. Vi prego non mi uccideteeee posso spiegare!
Alloraaa… vedete questa ff non mi convince per niente e il capitolo che ho già pronto mi convince ancora meno..
NON ABBANDONERO’ QUESTA STORIA
Ma mi serve tempo per ritrovare la voglia di scriverla.. perdonatemi.
È che in questo periodo la sto scrivendo proprio DI FORZA per rispettare “il venerdì” e di conseguenza la sto scrivendo proprio male :( cercate di capirmi.
Inoltre!...
Ho ritrovato una vecchia ff sugli Shinee che avevo iniziato a scrivere l’estate scorsa (e che non ho mai pubblicato) e che non so perché ho abbandonato e rileggendola mi è venuta voglia di continuarla perché penso sia molto carina e scritta bene. Mi scuso anche per questo :(
Ma se qualcuno delle mie lettrici segue anche gli Shinee vi chiedo di passare a leggere la ff che inizierò a pubblicare a breve (ho già i capitoli pronti) e farmi sapere cosa ne pensate… è fantasy (?)
Comunqueee…. Non sapete quanto mi dispiace. Inizialmente avevo anche detto che grazie alle vacanze forse avrei pubblicato 2 volte a settimana e ora sono qui a dirvi che aggiornerò meno frequentemente :( sorry!
Aggiornerò sicuramente prima della fine del mese comunque ;)
Passando al capitolo… penoso come mi aspettavo. Vi prometto che cercherò di fare capitoli più interessanti e con suspanse!
Alla prossima e grazie a tutte per capire.
Baci :** _Veronik_

 

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