Ma nouvelle vie

di Eryn14
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Si trasloca! ***
Capitolo 4: *** L'incubo ha inizio! ***
Capitolo 5: *** Ambra!!! ***
Capitolo 5: *** avviso ***
Capitolo 6: *** Una settimana dalla zia! ***
Capitolo 7: *** Si visita Parigi! ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***



 
                                                                            PROLOGO
 
Mi chiamo Henritte Junet ho 14 anni. Da poco mi sono trasferita a Pargi per motivi di lavoro di entrabi i genitori.
Ho i capelli rossastri con qualche sfumatura bionda e grandi occhi verdi. Di statura sono normale e porto la stessa taglia di mia sorella Susanne due anni più grande di me. Andremo nello stesso liceo “purtroppo”.
Susanne è veramente bella: capelli biondo-cenere, occhi grigi e labbra rosse; sempre considerata da tutti l’alunna modello. Anche se in verità si comporta come se fosse una regina.
Ho anche due fratelli più piccoli: Jaq(Jaqueline) e André. Entrambi due grandi pasticcioni, ma al contrario di André jaqueline si crede la maestrina “sa tutto lei” facendomi continui dispetti e dandomi la colpa per ogni piccola cosa che a lei non sta bene.
I miei genitori sono molto comprensivi nei suoi confronti. Aspetta, ho detto comprensivi? Eh si! Le danno sempre ragione mettendo la scusa che anche lei non vede l’ora di essere grande come me e Sue(Susanne). Una grande scusa.
Diciamo che uno dei miei dispetti preferiti è portare al parco solo ed ESCLUSIVAMENTE André offrendogli il gelato e un mare di caramelle per fare ingelosire Jaq. Ecco uno degli altri miei difetti: sono molto vendicativa. Comunque, André ha gli occhi grigio-azzurro e cappeli neri(“ereditati” da mia madre) mentere Jaqueline è bionda riccia con gli occhi verdi.
Adesso passiamo ai mie genitori: mia madre, donna in carriera(avvocato)veste sempre in modo elegante, ha i capelli neri e occchi grigio-azzurro.
Mio padre al contrario è biondo con gli occhi verdi, circa quindici anni fa faceva il motociclista ma a causa di un incidente si mise a studiare legge come mia madre. Adesso fa l’avvocato.
E questa è la mia famiglia.
 
Poi c’è mia zia,sorella di mio padre, un po’ pazzerella ma “buona”, ha un look tutto suo, da poco si è tinta i capelli di fucsia, e si veste da fata in ogni occasione(non so il perché?), mi fa fare tante figuraccie, per questo cerco di EVITARLA(fareste bene anche voi) per il bene della mia Reputazione che invece di alzarsi scende sempre di più.
E questa è la parte della famiglia non sempre desiderata. Posso sembrare davvero cattiva. Ma rovinò il mio dodicesimo compleanno. Fu una catastrofe. Non la perdonerò mai per essere salita sulla torta urlando “Happy Birthday” davanti a tutti i miei amici. Ho sempre…io e la mia famiglia abbiamo sempre pensato che è una causa persa, perciò è meglio farle vivere la vita un po’ in pazzia piuttosto che in una casa di ricovero.
Tra poco inizierò il liceo (Dolce Amoris), l’anno sarà pessimo e spero solo che finisca in fretta.
                                                                                                                                                                        H. J.                                                                           
 
 
Ciao a tutti/e
Questo è il prologo per capire meglio la storia.(mi ero scordata di scriverlo, la solita sbadata=.=).
Spero che la storia vi piaccia
Un caloroso abbraccio;)
Celsie57.                                                                                                                                   
 

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Capitolo 2
*** Si trasloca! ***


Si trasloca!


Finimmo il trasloco nella mia nuova casa, mi sistemai i capelli e subito mi precipitai al piano di sopra per scegliere la mia camera, l’ ultima, la più appartata in fondo al corridoio. Mi sdraiai sul materasso stanca del lungo viaggio in treno per arrivare a Parigi, stavo finalmente per prendere sonno quando… delle urla più selvagge che umane mi arrivarono alle orecchie. Scommetto che Jaq e André erano arrivati a scoprire l’esistenza del secondo piano (non che li ritenevo tanto ingenui da non pensare che le scale fossero state inventate per essere salite) disturbando il mio dolce e meritato riposo. Ma non si stancavano mai?
Aprii la porta…Cosa?
Io: Cosa vi salta in mente di prendere la stanza davanti alla mia?
Con il baccano che facevano avrei passato il resto delle mie notti in bianco.
Madre: Cara, è la seconda camera più grande di tutta la casa e dato che sono in due a condividerla penso proprio non ci siano discussioni.
Disse accarezzando la folta chioma biondo-cenere di Jaq che approfittandosene della situazione iniziò a farmi linguacce a non finire. Rientrai in camera ignorandola.
Mi distesi di nuovo sul letto privo di coperte. La stanza era…vuota! Nonostante fosse stipata di vecchi mobili. Vuota come mi sentivo io in quel preciso momento. Avevo appena chiuso le porte del mio passato per poi aprire quelle che sarebbero state l’inizio di una nuova vita. Al solo pensiero il mio cuore si frantumava in mille pezzi e neanche i piccoli pensieri felici della mia infanzia fungevano da Attack(penso si scriva così). Magari una doccia e l’intera pulizia della mia camera mi avrebbero distratto un po’.
Dopo un bagno rinfrescante anche se non mi aveva tirato su di morale e litri di Vetril utilizzati per pulire i vetri delle finestre(brillavano come diamanti!) scesi in cucina per prendermi uno snack da mangiare. Le merendine alla crema erano le mie preferite! Ne feci scorta di tre pacchetti e presi una bottiglietta di succo di mela per poi ritornare al mio rifugio.
Finii le scorte; ormai era sera inoltrata, mi ritrovai di nuovo immersa nei miei tristi pensieri e nel mio grande risentimento per non essermi opposta prima del trasferimento completo. Un trasloco è “quasi” sempre brutto soprattutto sapendo di dover abbandonare amici e ricordi lontani. Scivolai sulla porta liscia fino a ritrovarmi seduta sul pavimento…era freddo! Ciò mi risvegliò dai miei pensieri.
Sono una stupida! Mi dissi asciugandomi le lacrime che inconsciamente erano arrivate fin sotto le guance.
 
Susseguirono giorni pieni di shopping con Susanne, noiosi pomeriggi passati al parco giochi con André e Jaqueline, lunghe passeggiate mattutine con mio padre e infine venni a conoscenza di circa tre erboristerie in zona(“merito”della mamma) che pur passandoci davanti ogni giorno un centinaio di volte me ne fregavo interamente della loro esistenza.
Domani avrebbe avuto inizio la fine del mondo: Il mio primo giorno di scuola era alle porte.
 


Spazio scrittrice
Ciao a tutti! Questa è la prima fanfiction che scrivo, spero che vi piaccia! Recensite in tanti è ditemi cosa ne pensate. Grazie Celsie57
P.S. scusate se il capitolo è un po’ corto. 

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Capitolo 4
*** L'incubo ha inizio! ***


Mi svegliai di soprassalto in piena notte. Il ticchettio della pioggia batteva sui vetri. Non avevo chiuso le persiane.
Mi alzai. Scostai le tende e aprii la finestra. Una folata di vento si intrufolò entrò nella stanza, avevo freddo ma restai immobile ancora con la mano sulla maniglia.
Scrutavo tra le nuvole in cerca della luna. Nessuna traccia.
L’aria era gelida eppure eravamo solo a metà settembre.
Chiusi le ante di vetro e mi intrufolai sotto le coperte rannicchiandomi vicino al cuscino.
In quel momento ero divorata dall’ansia che mi opprimeva.
Domani sarebbe stato il giorno più brutto della mia vita (a parte quando Jaqueline mi strappo un lembo del vestito utilizzato per la cerimonia della zia, non è che me né importasse molto, ma il fatto che non ammetteva che io indossassi un vestito più sfarzoso del suo mi rese una NEMICA nei suoi confronti. André era molto più amabile!).
La stanza era ghiacciata nonostante i termosifoni fossero accesi. Sembrava una gelida notte d’inverno più che d’autunno, ma il tempo è sempre stato imprevedibile, un po’ come me…
…tremavo, forse più per le forti emozioni che mi sovrastavano in quel momento che per il freddo.
Maledetta finestra! Perché l’avevo aperta?
Scesi in cucina e presi un plumcake al cioccolato. Lo mangia di malavoglia, il mio stomaco era letteralmente C-H-I-U-S-O, si rifiutava di assumere cibo. Mi sdraiai sul divano e accesi la Tv, subito abbassai il volume, di certo non volevo svegliare nessuno. Per fortuna era in onda la ripetizione del giorno passato del mio cartone preferito.
Alle due e mezza mi dirigei verso il bagno per darmi una sciacquata, poi ritornai in camera e …
…7:40.????
Di sicuro arriverò in ritardo pensai. Corsi in bagno, mi lavai e presi dall’armadio le prime cose che mi capitarono sotto mano. Una maglietta con una grande C in mezzo e dei fouseaux neri. Mi vestii di fretta. Menomale che lo zaino l’avevo preparato il giorno prima.
Scesi le scale.
Io: Buongiorno.
Papà, mamma, Susanne: Buongiorno! Mi risposero in coro.
Papà stava preparando delle crepes, mamma leggeva le notizie sul giornale, i piccoli suppongo dormissero (beati loro!) e Susanne era seduta sul divano a limarsi le unghie (unico suo passatempo).
7:58
Mangiai una barretta di cereali al miele accompagnandola con una squisita spremuta d’arancia poi mi diressi verso la porta di casa.
Io: Susanne andiamo?
S: Okey.
Io e Susanne (Sue): Ciao!
M(mamma): Ciao e buona scuola ragazze! Attenta a quando guidi Susanne!
Perché attenta quando GUIDI? C’era da fidarsi di mia sorella ne dubito?
Stavamo per uscire di casa.
P(papà): E la merenda?
Subito ci porse due pacchetti con dentro delle crepes alla NUTELLA (Mmm…che buona XD!!)
Io e Sue: Grazie.
P: Non voglio vedere un graffio su quella moto al vostro ritorno! Buona scuola!
Mi chiusi  dietro la porta trascinando la “causa persa” (mia sorella) verso il garage.
Io: potresti truccarti in bagno invece di sprecare questo poco tempo che ci rimane, la scuola inizia alle 8:05! A proposito, dov’é andato a finire il tuo motorino?
S: E’ in manutenzione.
Appena la grata del garage si alzò esclamai
Io: Che moto!!! Brillava, ecco dove papà passava le sue intere giornate: accanto al suo bel gioiellino. Chissà quando l’aveva comprata? Di solito non andavo mai in garage a controllare se c’era una nuova moto o macchina.
Salimmo su quella bellissima moto, non mi era mai importata la patente, ma se dovevo guidare su questo mezzo di trasporto l’avrei sognata tutte le notti. Mettemmo i caschi, io usai quello di papà mentre Sue usò quello del suo motorino.
Susanne andava veloce come un razzo! Posso capire che eravamo in ritardo, (l’avevo detto che non bisognava fidarsi, c’è da preoccuparsi) ma dove aveva preso la patente e secondo poi chi Non l’aveva bocciata alla prova guida?
Io: E’ strano il mondo! Sospirai.
In cinque minuti arrivammo a destinazione senza contare i semafori che li sorpassava anche con il rosso.
Ma era pazza o che? Non voglio morire in un incidente stradale!
Questa è la prima e l’ultima volta che salirò su un qualsiasi mezzo di trasporto con la “causa persa” che in questi minuti si era qualificata con il titolo di “freccia fiammante”.
Suonò la campanella, appena in tempo!
Sue si tolse il casco mostrando i suoi stupendi capelli biondi mossi. Poi mi lasciò il casco nelle mani e mi consegnò le chiavi della moto.
S: parcheggia tu la moto! Ti aspetterò alla segreteria. Così dicendo entrò nel liceo e scomparve tra un mare di alunni/e.
Io: Perché questo dispetto? Così farò un ritardo bestiale. Non la sopporto più, si deve mettere in testa che io non sono la sua cameriera!
???: Arrabbiate è.
Mi girai e un ragazzo dai capelli rossi (sicuramente tinti) stava parcheggiando quella che immagino fosse la sua moto. Ma io più svelta di lui gli rubai il posto del parcheggio.
???: Ma che fai?
Io: Ho parcheggiato la mia moto mentre tu ti eri fra le nuvole!
???: Guarda che quel posto era mio!
Io: Ben detto!
???: Come ben detto?
Io: Lento di comprensione eh! ERA tuo, ADESSO è mio.
Misi i caschi sotto il sedile della moto e mi avviai verso l’entrata della scuola
Io: A proposito, come ti chiami?
???: Affari mie.
Io: Scontroso il ragazzo? Vorrà dire che ti chiamerò rosso.
???: Senti io non mi chiamo né rosso né in nessun altro modo ok, il mio nome è Castiel.
Io: Ciao Castiel, a dopo!
Feci uno dei passi più importanti della mia vita! Entrare nel liceo Dolce Amoris (Non farla così tragica nd Me).
Mi diressi alla segreteria. Vidi mia sorella Sue e un ragazzo biondo, occhi color del miele abbastanza alto (suppongo il segretario delegato dato che indossava una targhetta alla camicia con su scritto: segretario delegato: Nathaniel) che parlavano di buon gusto.
S: Ma dov’eri finita! Non dirmi che ti sei persa come me, questo liceo è un labirinto!
Io: Ero a parcheggiare la moto, poi non mi sono persa, bastava seguire le frecce con su scritto segreteria!
Sue sprofondò nell’amara vergogna accortasi di quanto era stata ingenua. Non ci voleva una laurea a seguire le frecce e leggere il cartello con su scritto: Segreteria: dritti a destra. (in qualche modo mi ero vendicata per il dispetto della moto).
Io: Buongiorno lei è Nathaniel? Sono…
???: Buongiorno, si sono io, lei è la signorina Junet (cognome). Posso darti del tu?
Io: Si, non ti preoccupare.
N(Nathaniel): Eccoti gli orari, la tua classe è la 1°C(superiore) al piano superiori, vuole…vuoi che ti accompagno?
Io: No grazie.
N: Mentre per te... (blablablabla). Disse rivolgendosi a mio sorella.
Non ascoltai e uscii immediatamente fuori dall’aula.
Corsi al piano di sopra, la lezione era iniziata da sette minuti, non volevo prendermi una sgridata.
Bussai
???: Avanti!
Io: Buongiorno, mi scusi per il ritardo, posso entrare? (voce angelica)
Professore:Si, lei è la signorina Janet si presenti.
Ci voleva anche questa.
Io:Mi chiamo Henriette, sono Francese e ho quattordici anni. Le parole mi si fermarono in gola.
P: Qualcuno vuole fare qualche domanda?
???: Hai sorelle e/o fratelli?
Io: Si, due fratello e sorella gemelli più piccoli di me di otto anni e una sorella maggiore di due anni maggiore di me.
P: Bene puoi sederti.
 
                                                    CHE L’INCUBO ABBIA INIZIO
 
Qualcuno bussò alla porta, un ragazzo capelli bianchi tinti alle punte di grigio scuro, occhi bicolore uno verde smeraldo l’altro oro, vestito stile vittoriano. Un bel ragazzo!
P: Avanti!
???: Professore!!! (voce allarmata)
P: Si Lysandre.
Si chiama Lysandre, bel nome!
L(Lysandre): Cerco una ragazza: capelli rossi con qualche sfumatura di biondo abbastanza lunghi, un po’ mossi e occhi verdi.
Tutta la classe si girò immediatamente verso di me.
L: Signorina?
Io: Si?
Ero spaventata, elettrizzata, cos’avevo fatto, non penso che si viene sospesi solo per aver rubato un posto del parcheggio per moto ad un altro ragazzo.
L: Lei ha una moto?
Io: Si, nera.
P: Può uscire.
Mi diressi verso il bel ragazzo… No aspetta, parlava della mia moto. Sono nei casini marci, ma proprio marci.
Uscimmo entrambi dall’aula.
L: Piacere, puoi chiamarmi Lys.
Al diavolo le presentazione che cos’è successo alla mia moto? (fuoco dalle narici aria dalle orecchie)
Io: Piacere, è successo qualcosa? (voce calma, quasi angelica).
L: Si, qualcuno ha scritto penso con l’indelebile sulla moto.
Uscimmo nel parcheggio, vidi la mia moto con su scritto in grande: rosso lo dici a qualcun’ altro.
 
QUELLO CHE REALMENTE NON SUCCESSE.
Spietata fino all’osso mi diressi nella classe di quello scemo. Lo presi per il collo, lo sollevai di un metro da terra, poi gli dissi: adesso vai a rimuovere quella schifezza dalla mia moto lurido verme.
 
QUELLO CHE REALMENTE SUCCESSE.
L: Sai per caso chi può essere stato?
Io: Si, un ragazzo di nome Castiel.
Lysandre sgranò gli occhi e mi disse
L: Ma sei proprio certa?
Io: Al mille per mille!
L: Non ci posso credere!
Poi mi disse
L: Andiamo in presidenza, ti accompagnerò io, questa volta non la passerà liscia.
Io: E’ un tuo amico?
L: Si, ma questo proprio non me l’aspettavo da lui!
 
Appena in presidenza una donna sulla sessantina (la preside) vestita con un completo rosa abbastanza bassa e grassottella, che raccoglieva in uno chignon i pochi capelli grigi che le restavano ci disse…
Pr: Cosa volete?
1°Ma si era accorta che non eravamo più negli anni trenta nell’ambito della MODA. 2° Ma che voce gracchiante aveva? 3°Ma se fosse una vera signora a modo ci direbbe prima buongiorno, no?
La sua voce era irritante quasi insopportabile!
L: Signora preside, buongiorno, volevo dirle che hanno scritto sulla moto di questa ragazza, abbiamo un’idea sul colpevole, potremmo verificare e in caso non errato portarlo qui?
Pr: Si, andate e portatelo qui solo se è colpevole dell’atto.
Scusa, ma che cosa aveva appena detto Lys.
E sorda forse? La vecchiaia fa brutti scherzi!
Appena usciti da quel mortorio Lysandre mi guardò con degli occhi così dolci che sentii le guance scottare. Davanti alla 3°B bussai e mi feci avanti insieme a Lys, quando vidi…
 
 
Ciao a tutte/i! 
Diciamo che ci ho messo un secolo per scrivere questo capitolo, ma in fine l’ho pubblicato.
                                                                         …
Finalmente H.(per abbreviare) inizia il suo primo giorno “d’inferno” nel liceo Dolce Amoris.
                                                                         …
Il ragazzo-ribelle (Castiel) ha osato scrivere per giunta con un indelebile bianco sulla moto del papà delle due sorelle. Ma la pagherà cara ahahaha (risata malefica) (Oh! Ti tranquillizzi, troppa Red Bull stamattina eh? nd Castiel) (Chiudi il becco uccellaccio della malora! Nd Me)
                                                                         …
Mbé diciamo che Lysandre per ora è l’unico ragazzo che lei definisce BELLO! Come andrà a finire?
P.S.: La preside è odiosa!
P.P.S.: Scusate per il grande ritardo è che…(pigrona nd H.) (ti permetti di criticare la tua creatrice nd Me)
(-.- sorry nd H. Lo dico solo perché non voglio fare una brutta fine nella storia!)
Post. Post. Scriptum.
Adesso vi saluto!
Allora cosa né pensate? Di chi s’innamorerà Henriette?
Alla prossima ;) 

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Capitolo 5
*** Ambra!!! ***


E vidi…
… la persona che mi aveva rovinato la vita fin dal suo primo incontro.
La persona che non mi aveva mai lasciato respirare un momento. La persona più crudel che cercò tante volte di mettermi la famiglia contro!
Lei!
Ambra!
I suoi capelli svolazzavano al vento. Era seduta vicino a quello scemo(che mi limitai a guardare con aria di sfida) ma in questo momento era girata a parlare con una ragazza.
I sentimenti di rabbia nei confronti del “Rosso” svanirono. Non capii più niente, non volevo capire. Il bulletto mi guardò come per dire: lo so perché sei qui, adesso vengo in presidenza; ma non disse una parola.
Prof: Buongiorno, avete bisogno di qualcosa ragazzi?
Ero in fiamme, un formicolio ai piedi incoinciò a invadere tutto il mio corpo. Ero rossa in faccia. Che ci faceva quell… la odiavo e basta! Aveva vissuto quegli anni per mentire, era una vera è propria Menzogna in persona da quante bugie raccontava.
Visto che io non rispodevo Lysandre prese l’iniziativa
L: Buongiorno, la preside ha richiamato Castiel in presidenza, dovrebbe venire con noi, scusi l’interruzzione della lezione.
Prof.: Castiel, puoi andare.
Ambra stava ancora chiaccherando con quella ragazza. Per fortuna non mi aveva visto.
Castiel si diresse verso di noi, poi uscimmo silenziosamente dall’aula.
Fuori, nel corridoio presi uno scatto di nervi, mi voltai e iniziai a correre nell’opposta direzione. La voce di Lys che mi chiamava piano piano si spense, le lacrime scorrevano lungo le guancie.
Peché? Cos’avevo fatto di male per rincontrarla. Avevo girato pagina tante volte ma era come se mi persiguitasse. Ed ecco che scontrai in qualcosa o in qualcuno! Una ragazzo dai capelli azzurri-blu e occhi ficsia-rosacei mi guardava abbastanza stupito.
???: Ti sei fatta male?
Io: No, grazie. Risposi cortese.
???: Sicura? Guarda che ti porto in infermeria!
Io: No, grazie!
???: Hai bisogno di qualcosa?
Io: No, grazie.
Ero imbarazzata dalla situazione.
???: Comincio a pensare che tu ti chiami “no grazie”!!!
Entrambi scoppiammo in una risata sonora.
???: Comunque piacere, io mi chiamo Alexy.
Io: Piacere mio, Henriette.
A: Aspetta, io conosco… tua sorella, andiamo in classe insieme, mi ha parlato molto di te!
Alexy soffocò una risata.
Io: Davvero?!
Ecco, ero sicura che Sue aveva detto qualcosa di brutto nei miei confronti. Sarei voluta scappare, ma sarei sembrata solo una CODARDA. In fondo lo ero; considerando che ero corsa via appena avevo visto Ambra.
A: Mi dispiace ma ora devo andare, purtroppo c’è geografia, una materia troppo stancante per i miei gusti.
Aggiunse piuttosto seccato.
Io: Allora ciao Alexy!
A: Ciao Rietty!
Ci salutammo, troppo simpatico pensai.
Scesi di corsa le scale fino al distributore automatico. Presi un caffè-latte e dei biscotti al cioccolato.
Scartai la confezione e iniziai a mangiare.
Finito il mio spuntino mattutino mi diressi verso la segreteria. Bussai e mi feci avanti.
Una ragazza dai capelli lunghi marroni e degli occhi color del mare era intenta a discorrere con un ragazzo da una chioma di capelli verdi, occhi dello stesso colore e con una tuta tutta sporca di terra.
???(ragazzo): Quel cane sta rovinando tutto il giardino, non riesco più a piantare una pianta di gelsomino che viene li e lascia orme di terra sul prato verde appena annaffiato. Deve smetterla di rovinare ed entrare nel giardino, per il bene della scuola dato che tra una settimana ci sarà la mostra delle piante e del giardino.
???(ragazza): Va bene Jade, cercherò di parlare con la preside del problema.
Io: Buongiorno!
Dissi, la ragazza si stupì di colpo, era sicuro che non mi aveva visto entrare.
???(ragazza): Buongiorno, posso esserti utile in qualcosa?
Lessi rapidamente l’etichetta attaccata con una spilla al suo vestito. Si chiamava Melody
Io: Si grazie, dovrei fare una telefonata ai mie genitori. Mi chiamo Henriette Junet, di 1°C.
M:Va bene, il telefono è da quella parte.
Composi in tutta velocità il numero telefono di mia madre.
Segreteria: … … … il cliente da lei desiderato in questo momento è occupato, la preghiamo di richiamare più tardi, grazie e arrivederci.
Ricomposi il numero. Stavo iniziando ad agitarmi
Segreteria: … … … il cliente da lei desiderato in questo momento è occupato, la preghiamo di richiamare più tardi, grazie e arrivederci.
Riprovai per l’ultima volta
Io: … … ..Pronto mamma, mi sento un po’ MALE, potresti venire a prendermi a scuola ti prego, è urgente.
M: Aspetta cara…non posso…...............(dopo circa un minuto)va bene!(poi riferendosi ad un’altra collega) Georgette…non è che potresti finire tu di contattare gli ultimi clienti per la questione giuritica(mia madre faceva l’avvocato)ne mancano due……………………………( due minuti, che a me sembravano un eternità)arrivo tra cinque minuti, intanto cerca di riposarti un po’ gli occhi.
Io: Grazie Melody, arrivederci.
Salutai entrambi e corsi nel parcheggio ad aspettare mia madre.
Voce angioletto: Come hai potuto mentire a tua madre (interrompendo il suo lavoro) che stai male! Ricordati mai mentire, è una cosa brutta, lo fanno solo certe persone, come Ambr…
Subito venne interrotta da
Voce diavoletto: Non stare a sentire certe sciocchezze, continua a mentire, sei stata grande!... Ma guarda un po’ chi c’è il…
Io: Stai zitto.
 Mi avvicinai a Castiel, è si! Stava seduto a pulire la MIA moto, con uno strano detergente.
C: Con chi parli? Troppo sola e sfigata la signorina che si è dovuta inventare degli amici immaginari! Eh? Ah,ah,ah.
Cercai di mantenere la calma.
Io: Mi raccomando strofina bene.
Aspettai sette minuti, di mia madre nessuna traccia. Altri sette, zero assoluto. Castiel mi guardava ogni tanto.
Io: Peccato, avrei voluto vederti mentre venivi punito.
C: Per colpa tua oltre a pulire la tua moto, che è un bel pezzo mi hanno assegnato tre pagine di compiti intere più aiutare a risistemare i palloni del club di basket.
Io: Poverino, un po’ mi fai pena.
Castiel finì di pulire la moto che ora brillava.
Dopo tre minuti ecco che si fa viva mia madre: capelli neri, occhi azzurro-grigio, fisico di una donna in carriera, vestita molto bene.
 
Pov Castiel
Una donna capelli neri come la notte, occhi color delle nuvole, fisico perfetto e vestiva magnificamente (ecco una versione molto differente dei due personaggi. Non è che ti sei innamorato. Nd Me) (ma tu non la smetti mai di impicciarti? Nd Castiel) (per questa volta hai ragione-.- conviene sparire di qui Nd Me) si avvicino a me, cioè a me e a la ragazza.
 
Pov H
Né approfittai della situazione vedendo Castiel che era letteralmente I-N-C-A-N-T-A-T-O da mia madre per andarle incontro.
Io: Ciao mamma! Dissi con tono molto raggiante.
M: Sei sicura che vuoi venire a casa?
 
Pov Castiel
Cosa, era sua madre?!!!!!!!!
Ma se non si assomigliavano per niente!
Adesso ho una prova esatta che chi ha inventato il detto “tale madre, tale figlia” l’ha detto così per dire.
Una voce mi richiamò dai miei pensieri.
Signora(madre della ragazza): Ah, ciao! Tu devi essere un amico di mia figlia.
Al primo momento non seppi che rispondere, poi mi presi coraggio.
Io: Ci siamo conosciuti da poco.
A proposito come si chiamva sua figlia?
 
Pov H
M: Allora ci vedremo un’altra volta, che ne dici di invitare il tuo amichetto a casa?(rivolta a me).
C: Per me va bene! (approfittatore Nd Me).
M: Adesso andiamo, saluta il tuo amico Henriette!
Io: ciao! Dissi con voce molto scontrosa, tanto non sarebbe mai venuto a casa mia MAI (e in questo caso non esiste il detto “mai dire mai”).
C: Ciao!
Il viaggio per tornare a casa fu molto lungo perché ci fermammo in vari negozi a comprare delle magliette e un paio di pantaloni per Sue (aveva la mia stessa taglia, perciò li provai io al posto suo).
A casa stanchissima mi sdraiai sul divano.
M: Non stavi male veramente vero?
Io: Come lo sai?
M: Ma se hai riso per tutto il traggitto.
Io: Hai ragione mamma, scusa per la telefonata, ma è stato un giorno orrendo!
M: Va bene ma che non ricapiti più, ok?
Io: Ok!
Ed eccomi sul divano a leggere un fumetto manga, mentre mia madre stava firmando la giustificazione per il giorno dopo. Che caddi in un sonno profondo.
Angolo autrice……….
Ed eccomi di nuovo qui, vi chiedo scusa per il ritardo ma: Ho FESTEGGIATO il mio compleanno J giorno bellissimo. E diciamo la verità, ho allungato un po’ i festeggiamenti.
Prometto che la prossima volta ci mettero di meno a pubblicare il racconto. Speriamo (dita incrociate).
Allora, riprendendo il racconto:
fa la comparsa il nostro “amico” Alexy che per ora non conosciamo molto bene.
                                                         …
Aspettate un momento, prima di tutto c’è la comparsa di Ambra, una vecchia “amica” che cercherà di nuovo di intralciare la vita di H. (ma non via anticipo niente).
                                                         …
La mamma di H. apparirà come un angelo a Castiel, che vuole per forza invitalo a casa. Cosa succederà?
Mi dispiace per la punizione a C. è un po’ piccola, solo adesso me ne accorgo.
Aspetto le vostre opinioni sia negative che positive. ;)
Ringrazio tutte le persone che per ora hanno letto e/o recensito la ff.
Ciao Celsie57!
 

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Capitolo 5
*** avviso ***


Ciao a tutti/e
Scusate se non ho ancora pubblicato il capitolo.
Sono stata impegnata per motivi familiari e anche perché ho pubblicato una mia nuova ff.
Entro una settimana pubblicherò il capitolo successivo.
Grazie tante, Celsie57 :)

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Capitolo 6
*** Una settimana dalla zia! ***


Mi svegliai nel cuore della notte, ma quanto avevo dormito? Strano che mi fossi dimenticata della merenda e del cibo (siamo inseparabili).
Ero sdraiata sul divano, la testa appoggiata alla spalliera e il fumetto che stavo leggendo ieri pomeriggio. Mi alzai con fatica, senza svegliare nessuno mi diressi in camera mia. Mi annoiavo così presi una parte dei miei risparmi.
Voce diavoletto: pensa a cosa ci potresti fare con tutti quei soldi.
Voce angioletto: sii parsimoniosa e se devi proprio spendere investi!
Va bene!Va bene! Ora devo solo ragionare su come spenderli bene, batti il 5 angioletto. Tanto ho tutta la notte per pensarci, il sonno mi è passato e insieme a lui la pigrizia.
Allora, potrei comprarmi la seconda edizione di quel manga che mi piaceva tanto. Oppure potrei spenderli per gelati e “schifezze”(preferisco chiamarle leccornie) varie. Potrei spenderli per comprarmi quel completo rosso che ho visto ieri nella via Champs- Èlysées, il prezzo non era tanto alto. Uffà, vorrei comprarmi un mucchio di cose, ma è da un mese che non ricevo la paghetta per: fare il mio letto tutte le mattine (a parte il sabato e la domenica), stirare i panni e mantenere ordinato lo sgabuzzino.
Mi sa che domani mattina parlerò con i miei genitori di questo.
Penso che sto trascurando un po’ i compiti, non posso permettemi di avere un calo soprattutto adesso che siamo agli inizi della scuola…
*messaggio*ma chi sarà mai a quest’ora! apro il file:
-Ciao Henny,(così mi chiama mia zia quando deve chiedermi qualcosa)che ne pensi se per una settimana vieni a stare da me, ovviamente senza smettere di andare a scuola, è che è appena arrivato tuo cugino ma non gli va di andare sempre a casa tua quando si sente solo. (grande scusa!ma che le rispondo?)-
In fondo è solo una settimana.
“Cose” a favore:
Suo figlio è simpatico, mia zia cucina “benissimo” diciamo che si mangia bene a casa sua! Stare un po’ lontana da Jaq potrebbe calmare il mio nervosismo, senza contare che mio cugino potrebbe aiutarmi con i compiti dato che è più grande di me.
“Cose” a sfavore:
Mio padre non mi lascerà utilizzare la moto (può darsi che la zia lo convinca), la zia non ha la patente(tanto la sua casa è vicino a scuola).
Spero solo che smetta di mettersi un po’ troppo in mostra per la strada
Voce angioletto(la mia buona coscienza): Comunque è la sua vita.
Se non è che per questo Edith è una santa.
Schiaccio rispondi:
-Va bene, mi vieni a prendere dopo la scuola? Però devo prima chiedere ai miei genitori se per loro va bene!-
Pulsante invia.
Subito dopo ricevo un altro messaggio:
-I tuoi genitori già lo sanno, ieri sera sono venuta a casa tua però tu dormivi. Va bene, quando esci da scuola domani?-
Le rispondo:
-All’una penso. Buonanotte!-
-Buonanotte.-
Lascio stare i miei risparmi, prendo un borsone nero dallo sgabuzzino e inizio a riiempirlo di vestiti: 5/6 magliette, 3 paia di fusò, vari pantaloni, camicie e golfini.
Guardo la borsa. Tolgo qualcosa.
Io: Devo stare da lei solo una settimana! Non un mese.
Ci metto anche un paio di libri, i miei preferiti.
Tra poco iniziano i club al Dolce Amoris, mi sa che sceglierò o quello d’arte o quello di musica(la zia da piccolo mi dava qualche lezione di violino).
Finita la valigia mi siedo su una poltroncina che ho deciso di mettere in camera mia “rubandola” tre giorni fa dal salotto. Chissà se mamma si è accorta che ne è scomparsa una?
Ascolto un po’ di musica anche se ho un mal di testa tremendo.
 
 
Driiin…..
Maledetta sveglia, ma non mi lasci mai in pace!
Spengo quell’affaraccio (un giorno quando non sarò troppo stanca per occuparmene farà una brutta fine)
Mi alzo.
Bussano alla porta
Io: Chi è?
Sue:Ieri sera ti sei addormentata, ti sentivi male?
Io: No, grazie comunque per l’interesse.
Sue: Lo sai che ieri la zia è venuta…
Io:Lo so!
Sue:…
Io: Mi ha mandato un messaggio.
Sue: Quindi ci vai?
Io: Perché no. Tu perché non ci sei andata, scommetto che l’ha chiesto anche a te!
Sue: No, non me l’aveva chiesto suo figlio preferisce te e poi non ci sarei mai andata.
Io: Non lo sapevo.
Il suo tono era abbastanza allegro. Per non dire che era già pronta.
Io: Sue!...già pronta?
Sue: Mbè?
Che strana.
Mi lavo e mi vesto di fretta. Prendo il borsone, mangio latte e cerali al cioccolato. Prendo la merenda.
Poi saluto tutti quanti con un caldo abbraccio ed esco con Sue.
Saliamo sulla moto. Sta volta guida piuttosto bene. E se stasse diventando una vera donnina per via di qualcosa o QUALCUNO.
Siamo per sino in anticipo, ci salutiamo e poi le nostre strade(corridoi) si dividono.
Dopo un ora di presentazioni perché ieri mancavo suonò la campanella della seconda ora.
Mentre il prof. Spiegava mi ero accorta che in classe mia non mi sono fatta amici. Per ora pur essendo solo il mio secondo-primo giorno conosco solo alcuni compagni di classe di Susanne. Ho ragazzi di terza superiore:
Lys, Castiel, Alexy e penso anche Narhaniel anche se mi sembra un po’ più grande, ha un sorriso magnifico ma per i miei gusti è un po’ troppo buono. Aspetta Henriette… lui è il fratello di…Ambra…i cognomi coincidono. Scrissi più volte il loro cognome su un foglietto. Sono fratelli!
Pr: Allora signorina Junet qual è il risultato di (un’ equazione interminabile e molto complicata).
Oh no! Rietty, concentrati!!!!!!!!!!!
Qualcuno sussurò la risposta dietro di me.
Risposi un po’ incerta se fidarmi o no del suggerimento dalla provenienza sconosciuta.
Pr: Brava!...adesso Lawrent rispondi a questa…
Mi giro, tutti si sono voltati verso il ragazzo di nome Lawrente, non capisco chi è stato. Di sicuro è la voce di un ragazzo.
Sono seduta da sola. Credo sia simpatica quella ragazza che adesso stà guardando verso di me. Le sorrido.
Ha dei bellisssimi capelli marroni e occhi color nocciola molto luminosi. Porta un paio d’occhiali verdi molto buffo.
L’ora seguente passa in fretta arte è una materia favolosa. Vado in giardino per la ricreazione.
La ragazza dagli occhi color nocciola mi raggiunge. Nel frattempo mi lego i capelli in una coda spostata da un lato.
???: Ciao mi chiamo Margot!
Io: Ciao, io mi chiamo Henriette, per gli amici Rietty (da quando quel ragazzo di nome Alexy mi ha chiamato così mi sono innamorata di questo nomignolo)
Mar(Margot): Mangiamo insieme?
Io: D’accordo.
Ci sedemmo su un panchina e iniziammo a parlare dei nostri hobby
Castiel si avvicinò a noi. Ma stà sempre tra i piedi quel ragazzo?
C: Levatevi ragazzine dalla mia panchina!
Ma chi si credeva. Stavo per dire a Margot che era meglio andarcene e lasciarlo perdere quando…
Mar: Ma come ti permetti, vattene via e lasciaci in pace la panchina NON è tua. Tutta la scuola avrebbe dovuto vedere la faccia di Castiel che era rimasto sbalordito quanto me, sono sicura che aveva visto la mia amica(…penso) tanto dolce e carina esplodere di colpo con voce decisa.
C: Ha carattere la tua amica eh!?
Io:…
Dopo di che Castiel girò le spalle e se ne andò in tutta calma.
Mar: Che maschiaccio!...allora, dov’eravamo rimaste a si………..
Non l’ascoltai perché i miei pensieri iniziarono ad invadermi la mente. Ma… come…non me lo aspettavo da lei. Inizia ad assomigliare un po’ a Cas…meglio non pensarlo.
 
Passarono anche le tre ore seguenti ore noiosissime: storia, scienze e geografia.
Poi mi diressi al cancello della scuola, uscì e chiamai Edith.
Io: Senti zietta, sono passati 10 minuti che fine hai fatto?
Zia: Henny, io non posso venire, sto preparando delle lasagne. Ora dico a tuo cugino di venirti a prendere…figliolo alzati da quel dannato divano, sono già quattro ore che sei li sdraiato, vai a prendere tua cugina! (poi rivolta a me) Adesso arriva!
Si vede proprio che era indaffarata a cucinare.
???: Bisogno di un passaggio?
Mi girai di colpo.
Io: Che vuoi Castiel?
C: Niente…
Io: Comunque non lo voglio un passaggio, aspetto già qualcuno.
C: Allora cia..!
Io: …Ciao Dake. Corsi verso mio cugino e lo abbracciai.
D (Dakota): Ciao Henny. Ciao. Salutò Castiel.
C: Ciao anche a te…Henny. Sogghignò Castiel.
 
 
 
Ciao
Allora prima di tutto vi chiedo ancora scusa per il ritardo ma come ho detto ieri ho avuto vari problemi famigliari ed ero impegnata a pubblicare una nuova ff.
In questo capitolo appare il cugino di Henriette che è Dake (non me lo immagino come quello di Dolce Flirt) l’ho fatto apparire nel capitolo solo perché di aspetto si assomigliavano un po’ .
Spero che vi piaccia il capitolo (cercherò di pubblicarne uno a settimana)
Grazie a tutte le persone che mi leggono e mi recensiscono .
Un abbraccio.
Celsie57 ;)
 
 

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Capitolo 7
*** Si visita Parigi! ***


D: Chi era?
Io: Nessuno d’importante!...allora cuginetto, hai già visitato la…che stupida sei arrivato solo 4 ore fa. Che ne dici se subito dopo pranzo facciamo un giro?
D: In realtà volevo…
Io: Dormire? Non si dorme mai dopo pranzo, pigrone! A proposito, mamma mi ha dato due biglietti per il pulman che ci porterà direttamente alla spiaggia più vicina. Il viaggio dura più o meno tre ore, andremo il sabato Ok!?!
D:…
Io: Perfetto!
D: Più che mia cugina sembri un dittatore…
Io: Silenzio!! (voce severissima)…dai scherzavo!
Entrambi scoppiammo in una risata sonora.
Driiin, finalmente arrivammo a casa sua, che fame!
Zia: Ciao cara. Scusa ma mio figlio è diventato un rammollito, non fa altro che dormire, mangiare, tv e di nuovo dormire! Sono sicura che è arrivato in ritardo!
Poi riferita a Dake
Zia: Cosa fai li impalato sulla soglia di casa, vuoi fare accomodare l’ospite!
Io: Da quand’è che è così severa?
D: Ed io che ne so!
Ci sedemmo è mangiammo (io e la zia) delle lasagne al ragù squisite, e in questa occasione scoprii che Dakota era vegetariano(si accontentò di due panini al formaggio). Poi la zia ci fece assaggiare la sua “squisita” torta (era pessima). Appena si assentò un momento da tavola Dake tirò fuori dalla tasca una barretta di cioccolato che dividemmo in fretta e furia.
Poi sparecchiai insieme a Dake la tavola e misimo tutto il lavastoviglie, senza sciacquare i piatti perché Dake era stanco, io ero stanca e la zia era assente in quel momento. Ebbi le poche forse per attivare l’elettrodomestico e sedermi su una poltrona.
Io: Avevi ragione Dake, magari usciamo tra trenta minuti.
D: Che ti avevo detto!
Io: Mica lo faccio per te, solo che la torta…tutto…quasi tutto il pranzo è pesante da digerire!
D: Bugiarda!
Io: Chi mi ha dato della bugiarda? (sguardo omicida)
D: Io…No.
Si difese Dake.
Io: Stai mentendooo (secondo sguardo omicida).
D: Veramente non volevo…
Mi sa che il mio sguardo gli fece veramente paura. Due anni fa ho fatto un breve corso di arte drammatica. È funziona alla grande!
Io: Cos’hai detto?!
D: Perfavore Henny…
Io: Henny che?!!
D: Scusa!
Io: Scusa non basta!
D: …
Si riparò…o almeno cercò di ripararsi dietro ad un cuscino.
Io: Come hai potuto essere così infame da mentire!
D: Pensavo fosse uno scherzo! Sei veramente arrabbiata?
Io: Come hai potuto?
D: Mi fai paura Henny!
Io: Come hai potuto?
D: Chiamo la zia, ti senti bene?
Io: Come hai POTUTO!
Gli saltai addosso e giù con le cuscinate.
Mezz’ora era bella che passata, Dake era spelacchiato come un peluche dopo un lavaggio in lavatrice.
Io: Ti ho fatto paura cuginone?
D: Per niente!
Io: Cos’hai detto? (terzo sguardo omicida della giornata).
D: Si, mi hai fatto paura!
Io: Allora usciamo?
D: D’accordo, fammi almeno sistemare questi capelli!
Io: Dai, aspetto solo cinque minuti.
Salutammo la zia che era nella mansarda e stava cercando disperatamente una cosa (non ho capito bene cosa) da darmi.
Poi uscimmo con la macchina fotografica a tracolla.
Il pomeriggio fu stupendo. Visitammo la Tour Eiffel, il Louvre, la cattedrale di Notre Dame,la Bastille e il parco Bois de Boulogne.
Alla fine della a mala pena ci reggevamo in piedi. Con un autubus arrivammo a casa.
Io: Domani visitereme il resto.
D: Ok!
La cena: gelato con glassa al cioccolato.
Accompagnato dal film “il favoloso mondo di Amelie” per l’appunto ambientato in Francia a Parigi.
Mi addormentai alle undici e mezza e caddi in un sonno profondissimo:
 
sogno

Dake, Dake urlai io correndo in contro a quel corpo disteso nel suolo.
-Ormai è morto ahahahah- Mi girai, Castiel il demone in persona.
-Sei stato tu!?!- gridai con le lacrime agli occhi. -Come hai potuto?...sei crudele, un essere crudele e basta. Che fine hanno fatto i tuoi sentimenti.-
-Si sono crudele, e se non ti levi di mezzo ucciderò anche te in un solo colpo.-
Mi puntò la pistola alla tempia.
-Non mi fai paura lurido verme-
-A no!!!!-
Girò il grilletto e………
 
fine sogno 

Io:……….Dake!!!!!!
 
 
 
 

Ciao a tutti/e
Nuovo capitolo di manouvelle vie pubblicato= fatto
Finalmente. Qui dove abito io la scuola è iniziata il 3 settembre, scusate per il piccolo ritardo e il corto capitolo, il prossimo sarà più lungo.
Non dico “promessa”(che entro una settimana pubblicherò il prossimo cap.) perché stanno iniziando a dare centinaia di compiti.
Uffa la scuola è già iniziata! =(
Comunque buona giornata a tutti/e!
Scusate gli errori. Non l'ho riletto
Celsie57 ;)

 
 

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