First Kisses

di WhiteAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Compliments ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: Wounded Wrench ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: The Morning After ***
Capitolo 4: *** Chapter 4: Locked Up ***
Capitolo 5: *** Chapter 5: Game Day ***
Capitolo 6: *** Chapter 6: Night on the Town ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: Numbers Name ***
Capitolo 8: *** Chapter 8: Under the Bleachers ***
Capitolo 9: *** Chapter 9: Wrench the Charmer ***
Capitolo 10: *** Chapter 10: Cold Hands ***
Capitolo 11: *** Chapter 11: body Language ***
Capitolo 12: *** Chapter 12: Angsty Adam ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: Compliments ***


'Note della traduttrice': salve gente! Siccome in questo fantastico sito non c'è ancora quasi nulla sulla miniserie Fargo e io invece sono una fissata con questi splendidi personaggi, ho pensato (bene?) di leggermi qualche fic in inglese. Questa che vi vado a proporre è di un'autrice che si chiama Mintywriters e ha acconsentito gentilmente a farmi tradurre i suoi lavori, in modo tale che anche noi ne potessimo usufruire. Ho inserito l'avvertimento SPOILER ma NON ci sono spoiler semplicemente perchè purtroppo non c'è nessun bacio tra i due nella serie :< 
Questa è la mia prima esperienza da traduttrice quindi sentitevi libere di segnalare errori o altro.

Ps  La fic al momento prevede 15 mini capitoli, ma a quanto pare è ancora in fase di crescita! Io e l'autrice speriamo in qualche commentino, almeno per farci sapere se vi è piaciuto il nostro lavoro ^^

Ah volevo solo aggiungere che i protagonisti, per chi non lo sapesse, sono due killer,
qui -------> http://38.media.tumblr.com/e86a8521e3d60882c8d84642158ccb59/tumblr_n6o0k4etW01rnw370o4_500.gif vi allego una loro fotina, anche perchè sono due bei fustacchioni (ma chi usa ancora parole del genere?).
Uno dei due, Mr Wrench -quello alto e biondino- è sordomuto, di conseguenza immaginatevi i suoi dialoghi con il collega - Mr Numbers - nella ASL (ovvero "American sign language).
















I due sicari non conversavano poi così tanto. Erano sicari, dopo tutto. La gran parte delle loro conversazioni è legata al lavoro, e giusto qualche volta qualcosa di breve su altri temi. Però ultimamente Wrench manda occasioniali occhiate a Numbers; Numbers invece si accorge che a volte Wrench flette la mano come se volesse dire qualcosa, ma poi non lo fa. 
Fu solo nel loro quarto o quinto lavoro che Mr Wrench decise di sondare il terreno.

I due stanno tornando alla macchina dopo aver gettato un uomo in un lago ghiacciato, come sono soliti fare, quando Wrench sfiora Numbers sulla spalla.

"Hey, grazie per avermi tolto quel tizio di dosso."

Mr Numbers è decisamente sorpreso da quelle parole. Tante volte si sono salvati il culo a vicenda da quando hanno incominciato a lavorare insieme ma a parte qualche sguardo pieno di gratitudine non si erano mai davvero ringraziati.

"Non preoccuparti..."

Wrench avrebbe voluto dire qualcosa del tipo "Avrei fatto lo stesso!" ma il collega più grande si era già girato e non potè vederlo. In effetti era meglio così, il volto di Wrench era così arrossito che difficilmente si sarebbe potuta dare la colpa al solo freddo.

Non appena entrato in macchina il ragazzone biondo però ci ritenta.

"Quando gli hai tolto la pistola... quello sì che è stato forte!"

Alla frase accompagna un bel pollice in sù accomodandosi sul sedile del passeggero. Lo sa di avere un sorriso stupido sul volto ma è sicuro di poter tornare alla sua espressione neutrale prima che Numbers si sieda accanto a lui e inizi a sospettare di qualcosa.

Nei lavori seguenti continuano a mantenere le loro conversazioni al minimo, ma i complimenti non cessarono, anzi. 

Wrench non ci era davvero abituato ma questo nuovo modo di fare lo aiutò a essere più sicuro di se stesso e a fidarsi dei suoi istinti.
Numbers invece lavorando per Fargo da qualche anno aveva paura di essere diventat ormai troppo vecchio per questo compito e di conseguenza i complimenti di Wrench lo rassicuravano non poco. In effetti non importava cosa si dicessero, entrambi erano stranamente contenti e sorpresi di ricevere una parola di conforto alla fine dei loro crimini.

Durante il loro nono compito insieme Numbers fece un casino. Scivolò sulla neve mentre stava lottando con il suo obiettivo e il tizio quasi lo pugnalò. Wrench fece in tempo a sparargli ma Numbers capì bene che se il compagno si fosse preso un secondo o due di ritardo lui sarebbe stato gravemente ferito, o peggio, morto. Era così scosso dall'incidente che furono costretti a fare una sosta sulla via del ritorno per Fargo.

Wrench parcheggiò la macchina e si avviò ai bagni della stazione di servizio, a metà strada però si accorse che Numers continuava a stare seduto al suo posto in macchina. Così tornò indietro e aprì la portiera del passeggero.

"Non devi usare il bagno? Dovremo guidare tutta la notte..."

Numbers sospirò e si girò lentamente verso Wrench. I suoi occhi erano pieni di tristezza e leggermente umidi. Stava piangendo?

"Sei stato davvero un duro mentre facevi sputare il rospo a quel tizio oggi. Cioè...non so ovviamente cosa gli stessi dicendo ma sembrava davvero un bel lavoro e..."

"Zitto! Non me li merito i tuoi complimenti. Faccio schifo come assassino. Stavo per morire oggi. E anche tu avresti potuto morire."

Wrench cercò cercò di buttarla sul ridere ma Numbers non lo lasciò fare, girando la testa dall'altro lato e fissando fuori dal finestrino.
Così senza pensarci, fece quello che aveva imparato dai numerosi lavori insieme, diede retta all'istinto. 
Voltò il viso del collega guardandolo negli occhi, gli sfiorò delicatamente il mento attirando la sua attenzione, poi si chinò verso di lui e lo baciò. Semplicemente.

"Tu ti meriterai sempre i miei complimenti."

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Capitolo 2
*** Chapter 2: Wounded Wrench ***


N.d.T. Non so quanto ve ne possa fregare ma durante questo secondo capitolo ho ascoltato tutto il tempo "You make me feel" degli Archive.

Vi lascio a questo mare di ansia e tenerezza. 







Nel momento in cui Numbers realizzò cosa stesse succedendo era ormai troppo tardi. Si era abituato a sentire spari a distanza ravvicinata ma non erano mai stati così vicini e forti. Si girò abbastanza velocemente da vedere l'obiettivo correre verso il bosco e il suo partner con una spalla sanguinante. L'attimo dopo vide Wrench sparire dalla sua visuale e cadere tra l'erba alta,  il suo istinto però è abbastanza veloce da farlo reagire e sparare al tizio abbattendolo. Non gliene fregava nulla se fosse morto o meno, tutto ciò che importava è che ora non poteva scappare. Wrench era decisamente più importante.

Avvolse la ferita di Wrench tra le bende come meglio poteva e appena l'amico fu sistemato uscì dal nascondiglio e si diresse verso il bersaglio. 
Ancora respirava lo stronzo. Due colpi in testa e via.

Erano in mezzo a un fitto bosco, poteva benissimo occuparsi di Wrench e tornare a disporre del corpo quando il collega fosse stato meglio.
Di conseguenza le seguenti due ore le passò a guardare Wrench mentre dormiva nella speranza che la ferita non si riaprisse o succedesse chissà che.

Quel pomeriggio Wrench si svegliò per la prima volta dopo l'effetto degli antidolorifici, la visione di Numbers seduto con le gambe accavallate sul divano fu sufficiente, pochi minuti dopo a fargli capire cosa stesse succedendo e bastò anche a farlo agitare tra le coperte.

"Come ti senti? Vuoi alti antidolorifici? Devi stare fermo! " Numbers indicò il flacone pieno di pillole per farlo vedere a Wrench, a volte dimenticava di usare la lingua dei segni quando era molto preoccupato o arrabbiato. Questa era una di quelle occasioni.

Improvvisamente Wrench alzò una mano, sembrava voler dire qualcosa anche se ce la faceva a stento.

"Ti amo."

Un lungo brivido dietro la schiena colse il ragazzo bruno. Questa cosa era uscita fuori dal nulla. Erano buoni amici sì, ma non sapeva nemmeno che a Wrench piacessero gli uomini...dovevano essere sicuramente le medicine a parlare.

"Tu non sai quello che stai dicendo... sei strafatto."

"No. Ti amo."

I suoi segni erano un po' lenti e poco precisi ma il significato delle parole non poteva essere che quello.
Le pupille di Numbers si dilatarono e iniziò a sudare freddo, Wrench continuava a gesticolare.

"Sì, dovevo dirtelo da un po'. Quando ho visto il tizio che mi puntava una pistola addosso il mio primo rimpianto è stato non averti mai parlato. Ma ora ho bisogno che tu sappia."

Numbers si avvicinò al collega e fece una cosa alla quale non aveva mai pensato, gli accarezzò i capelli, i suoi bei capelli biondi.
Wrench sorrise sereno e si sporse verso di lui dandogli un leggero bacio sulla fronte, tutto con una piccola smorfia di dolore. 

"Cerca di dormire, sarò qui quando ti sveglierai."

A quanto pare il cadavere nel bosco poteva aspettare fino a domani.












Beccatevi 'sti due nel bosco :3

http://popcultureplayground.com/wp-content/uploads/2014/05/Fargo-Episode-1.04-Eating-the-Blame-Promotional-Photos-3_FULL.jpg

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Capitolo 3
*** Chapter 3: The Morning After ***



Numbers si è svegliato con un mal di testa lancinante. Non si ricorda in che città sta soggiornando, non si ricorda nemmeno della notte precedente, o perchè è a letto con Wrench. Cazzo. E' a letto con Wrench!

Si alza in fretta e realizza presto di essere completamente nudo. Merda. Inciampa dal letto al bagno per farsi una doccia veloce cercando disperatamente di ricordare cosa è accaduto la scorsa notte.

Mentre l'acqua calda scorre sul suo corpo inizia a ricordare qualcosa. Quel qualcosa non è un bene però. Probabilmente, anzi, quasi sicuramente ha flirtato con Wrench  e ordinato whisky dopo whisky con lui. Merda. E' davvero una cosa da stupidi. Era solo una cotta da scolaretti, come aveva potuto farla andare così avanti...

Aveva avuto delle fidanzate negli anni passati. Ogni rapporto si era concluso peggio del precedente. All'inizio pensava fossero tutte delle pazze, poi aveva capito di essere lui il problema. Giurò a se stesso che non avrebbe mai iniziato un altro rapporto amoroso, giurò anche di non fare più amicizia con i suoi partners dall'ultimo che gli avevano sparato davanti agli occhi.

Sospirò pesantemente uscendo dalla doccia ben coperto da un asciugamano in vita.
Solo dopo qualche secondo si accorse che Wrench era sveglio e gli stava sorridendo.

"Buongiorno" gli comunicò.

Numbers si ritrovò come un cervo abbagliato dai fari. Non aveva pensato a come potesse sentirsi Wrench.

"Sono andato a mettermi qualcosa addosso..."

"Oh ma dai, non c'era bisogno di farlo." Wrench continuò a sorridere aggiustando le pieghe del lenzuolo sul letto visibilmente imbarazzato.

Numbers deglutì rumorosamente e corse in bagno a mettersi un paio di boxer, dei jeans e una tshirt.
Quando tornò anche il collega si era vestito, una canotta e la biancheria intima. Meno male.
Intanto lo guardava con il suo tipico sguardo interrogativo. Numbers sospirò.

"Ehi, senti...tu sei il mio unico amico. Sei l'unica persona che ho. Non possiamo permettere che si ripeta. Stanotte è stata uno sbaglio di una volta...Io ho perso tutti quelli che mi sono stati vicino, non voglio rovinare il nostro rapporto e perdere anche te."

Wrench si alzò dal letto e lo guardò male aggrottando la fronte. Si diresse verso il bagno dandogli una spallata. Chiuse la porta a chiave e iniziò a farsi una doccia. Non uscì per un bel po'.



La settimana dopo durante un altro lavoro, Numbers si svegliò di soprassalto nel bel mezzo della notte. Wrench dormiva come un bambino, in un altro letto. Non aveva detto una parola su quello che era successo. Si comportava in modo abbastanza normale. Sembrava quasi non ricordarsi di quella notte.
Il vero guaio è che a Numbers lui piaceva ancora. In verità amava tutto di Wrench. Gli piaceva il modo in cui insisteva per guidare, per non farlo stancare. Gli piaceva il suo modo di mangiare che equivaleva a quello di due uomini comuni. Gli piaceva il suo corpo da gigante buono. Tutto. Davvero tutto. 

Trattenne il respiro mentre si alzava dal letto senza fare rumore, come se lui potesse sentirlo e si diresse verso l'altro letto.

Lui è disteso a pancia in sotto sul materasso, occupandolo tutto in diagonale. Il corpo nudo, senza coperte.

Numbers si mette a sedere piano e cerca di spostargli il gomito senza svegliarlo ma invano, il biondo salta e si mette subito a sedere. 
Il sospiro di sollievo dura poco perchè a pensarci bene Numbers è sul suo letto. E no, non ci deve stare.
Però...
Prima che possa dire qualsiasi cosa viene immobilizzato sul letto, mani nella mani, gli occhi scuri del compagno nei suoi.
"Baciami."







N.d.T. allooooooooooooora?! che ve ne pare di questo capitolo? io l'ho amato! questa volta  il nostro Numbers fa un po' il codardo, deludendo Mr Wrench (ma come si fa dico io >__< ?!   Cattivo Numbers!  Cattivo!     Menomale che si redime u.u
Fatemi sapere che ne pensate e come al solito segnalate i possibili errori o ciò che più vi è piaciuto!

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Capitolo 4
*** Chapter 4: Locked Up ***



Adam (Numbers) fu arrestato all'età di 11 anni per aver portato un coltello a scuola e aver affettato la mano di un bullo.
Heath (Wrench) è stato nei guai varie volte ma solo all'età di 12 anni è stato arrestato per aver rubato della birra dal supermercato perchè gliel'aveva chiesta il padre.
Ora hanno entrambi 15 anni.




Adam non ha mai partecipato più di tanto alle feste di compleanno. Stavolta qualcuno ha portato un dolce a qualcun'altro e gli stanno permettendo di guardare la tv. E' la miglior festa di compleanno mai vista al carcere giovanile da un bel po' a questa parte. 
Si stava abbastanza divertendo  fin quando non si è accorto della mancanza di Heath. 

Potrebbe essergli successo qualcosa. Si alza dalla sedia e corre velocemente verso la cella.
Heath è seduto sul suo letto e sta guardando fuori dalla finestra. Adam si siede accanto a lui e gli posa una mano sulla spalla facendolo spaventare a morte, ovviamente non l'aveva sentito arrivare.

"Perchè non eri alla festa?" 
"Non ne avevo voglia."
"Ma adesso io sto per uscire, voglio che vieni anche tu."

Niente da fare. Heath ritorna a guardare fuori la finestra e si morde il labbro inferiore con una smorfia facendo di tutto per non piangere.
"Andrà tutto bene anche senza di me, fratello. Tutti ti amano. Gli abbiamo anche insegnato un po' del linguaggio dei segni, ricordi?"
"Non voglio nessuno di loro. Voglio solo te. Voglio che tu rimanga con me. Mi mancano solo un paio di mesi..."
"Sì ma io non posso. La mia famiglia mi manca Heath, vorrei poterlo fare, davvero...ma dopo tutti questi anni ho bisogno di tornare a casa. Verrò a trovarti, giuro!"
"Questo è quello che dicono tutti. Mark, Ricky, Steve...me l'avevano promesso tutti. Non hanno mai spedito nemmeno una lettera."
Adam si avvicinò e scostò i capelli dal viso dell'amico. Sentiva il cuore andare a mille, forse facendo silenzio l'avrebbe potuto sentire chiunque, sembrava scoppiargli in petto, ma questa è la sua ultima chance. 
Un bacio. Casto e leggero, sulla guancia.

Heath alza finalmente la testa con le lacrime che continuano a scendere imperterrite. Non vuole essere guardato, quindi dopo pochi secondi si appoggia alla spalla di Adam.

Un piccolo sguardo verso l'amico gli da coraggio, anche lui cerca di cogliere l'attimo fuggente. Si avvicina quel poco che basta per avere le sue labbra vicine. 

Un bacio e poi un altro, poca felicità per entrambi prima che Adam si allontani. E' ovvio che vorrebbero continuare ma non possono essere scoperti dagli altri ragazzi.
Heath si asciuga le lacrime stropicciandosi gli occhi e guarda l'amico implorante.

"Non è questa l'ultima volta che mi vedrai."









Vi è piaciuta questa shot con i nostri due sicari preferiti da piccini? a me tanto, anche se lascia un po' l'amaro in bocca!

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Capitolo 5
*** Chapter 5: Game Day ***


Numbers aveva sempre pensato che gli sport fossero inutili, così quando Wrench gli mostrò una coppia di biglietti per la partita dei Broncos vs Vikings alzò gli occhi al cielo. Fatto sta che gli veniva solo da sorridere pensando a quanto il collega fosse felice per quei due stupidi pezzi di carta.

Wrench posò i biglietti sul tavolino di fronte a lui e gli spiegò nella lingua dei segni: "Ho sempre voluto andare ad una partita dei Broncos ma da piccolo non avevo abbastanza soldi."

Ultimamente stava raccontando molto della sua vita personale a Numbers. Erano diventati amici oltre il lavoro, e, anche se sapeva quanto fosse pericoloso per uomini come loro condividere informazioni sulla loro vita passata con i partner, Wrench si fidava di Numbers.
In realtà Numbers aveva iniziato a piacergli, in quel senso, da un bel po'. Stava solo aspettando il momento giusto per fare qualcosa, qualsiasi cosa.

"Aspetta un secondo, me li fai rivedere?" Numbers porse la mano verso il collega che glieli diede in mano con un sorrisone.
Guardò la data dei biglietti e aggrottò la fronte. Cazzo. "Abbiamo un lavoro da fare quel weekend."
Wrench si riprese i biglietti con foga e lesse anche lui, era abbastanza confuso. "Che cosa? Ma quando?!"
"E' stato deciso il mese scorso. Burt Dolson, ricordi? Aveva 30 giorni per pagare quel debito. Il giorno della partita è il trentunesimo." Numbers aveva un espressione sinceramente dispiaciuta. "Mi dispiace amico."
Wrench rimise con lentezza i biglietti nel portafoglio, poi lo posò e chiese: "Fargo non può mandare qualcun altro? Non me la posso davvero perdere questa partita, è del campionato..." 
"Posso provare a chiamarli, ma sai che al boss non piace cambiare idea una volta che ha deciso..."

Wrench sprofondò in una poltrona mentre il collega alzava il telefono. Parlò per pochi minuti in modo molto animato e facendo del suo meglio per non far incazzare il capo. Alla fine riattaccò.

"Allora?" gli occhi di Wrench parlavano per lui, sembrava un bambino che chiedeva un giocattolo al padre.
"Ha detto di sì."

Fu un attimo, Wrench praticamente saltò dalla poltrona a Numbers. Non era mai stato così gioioso. Era così contento che prese il viso di Numbers tra le mani e lo baciò sulla fronte,  nemmeno si accorse di quanto il tutto fosse imbarazzante. Quando si staccò da Numbers gli chiese: "Allora, ci vieni con me alla partita?"

Numbers era ancora sotto shock per questo improvviso impeto d'affetto ma si ricompose in fretta.
"....c'era una condizione che non ti ho detto. Devi portare il boss con te alla partita."

Wrench fu riportato bruscamente alla realtà dalle parole di Numbers. Si rese conto di ciò che aveva fatto e si allontanò lentamente.
Il collega si spinse in avanti per fermarlo toccandogli la spalla. Wrench aspettò speranzoso cosa gli stava per dire.
Numbers sorrideva, uno di quei sorrisoni che regalava solo al collega. 
"Non ci sarei venuto comunque con te, odio il calcio." 
"..."
Mentre parlava fece un passo avanti e si alzò in punta di piedi. Giusto quel tanto che bastava per dare un dolce bacio sulle labbra dello sconvolto Mr Wrench.








N.d.T. piccola curiosità: gli attori che interpretano Mr Numbers e Mr Wrench sono rispettivamente Adam Goldberg (1.80 cm) e Russell Harvard (1.93 cm)
quindi le fan della coppia hanno notato che le labbra di Russell arrivano proprio all'inizio della fronte di Adam, da qui il "bacio sulla fronte".

 

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Capitolo 6
*** Chapter 6: Night on the Town ***


"Posso farti una domanda?"  Wrench è un po' titubante.
"Spara!" disse Numbers dopo essersi fatto un'altra tequila.
"Gli altri a Fargo hanno detto tutti che tu non volevi assolutamente un partner. Hanno detto che urlavi e sbraitavi e l'unico motivo per cui hai accettato di collaborare con me è perchè hanno minacciato di licenziarti."

Numbers solleva le folte sopracciglia nere e chiede al collega "Allora? Quale sarebbe la domanda ?"

Wrench guardò altrove e si morse una guancia prima di disegnare in aria la sua domanda
"Perchè sei sempre così gentile con me se non volevi un partner?"

Il bruno fece un sorriso sghembo e guardò altrove. Wrench aveva la solita espressione da cucciolo confuso.
Sapeva che Numbers era di sicuro più leggero e meno piazzato di lui ma non poteva essere già così ubriaco!

Numbers si riprese ma continuò a ridere, questa volta il sorriso lo dedicò tutto al collega guardandolo in viso.
"Ho smesso di essere arrabbiato quando ho visto quanto eri attraente."

Gli occhi azzurri del biondo si spalancarono tanto da far impressione, ma prima che potesse dire qualcosa Numbers era già saltato su di lui per baciarlo.
Senza neanche pensarci afferrò la parte posteriore della testa e lo attirò ancora di più a sé. Finalmente.













NdA questo capitolo è stato scritto in un momento diverso rispetto a "Morning after" ma potrebbe benissimo essere un prequel di quel capitolo volendo. Io preferisco pensare che in questo scenario Numbers non avrebbe rifiutato Wrench la mattina dopo.

NdT ragazze/i non so come la pensate voi ma questo è uno dei miei capitoli preferiti, molto dolce...e finalmente c'è un bacio leggermente più appassionato.
Durante la traduzione ho ascoltato il disco di Adam ed è davvero carino se vi piace la musica indie 

Io e l'autrice aspettiamo ancora qualche commentino ^_^
alla prossima!

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Capitolo 7
*** Chapter 7: Numbers Name ***


NdT salve gente! oggi posterò un solo capitolo perchè sono molto impegnata, ma voglio avvertirvi che l'autrice sta continuando a scrivere, siamo arrivati al capitolo 18!
Buona lettura ^_^








"Sei serio? È davvero necessario controllare quanti anni ho? Ma l'hai vista la mia barba? "

"Mi dispiace signore, sono tenuto a controllare per chiunque sotto gli di 85 anni." 

"Tu mi devi star prendendo per il culo..." sussurrò Numbers sotto voce mentre pescava la sua carta di identità dal portafoglio. Questo sfigatello di 20-qualcosa anni ha una voce così schifosamente monotona che non può proprio dargli ordini pensava, salvo poi ridacchiare tranquillamente al ricordo della pistola che portava al fianco. Il ragazzo era molto fortunato che non fosse di cattivo umore.

Numbers uscì sbuffando dal negozio di liquori, portava una scatola di 18 birre con il documento riposto in cima. Date le mani occupate diede un calcetto al lato della vettura per farsi aprire la porta da Wrench. Entrò e si lasciò cadere sul sedile, aveva le mani congelate ancora attorno alla scatola. Wrench notò il suo documento e lo raccolse.

"Mi sono sempre chiesto qual era il tuo vero nome. "

Numbers ri-sbuffò. Era inutile cercare di riprenderselo così si allungò verso l'aria condizionata e alzò la temperatura. 

"Joshua Davidson. Mi piace." Wrench sorrise e gli ridiede la carta. 

"Questo non è il mio vero nome. "

Wrench lo guardò confuso. "

"Questo documento è un ottimo falso, lo uso all'occorrenza. Cioè in verità potrebbe essere considerato vero...a parte il fatto che Joshua Davidson morì quando entrambi avevamo diciotto anni." 

Numbers non l'aveva mai detto a nessuno prima ma sapeva di potersi fidare del collega. 

Passarono pochi istanti prima che Wrench potesse chiedere al'amico qualcosa a riguardo, anche se loro non avrebbero dovuto parlarne.
"Devi aver fatto qualche cazzata davvero grossa per aver bisogno di una nuova identità." 

Numbers scosse la testa "No, volevo solo ricominciare da capo..." Fece una pausa e poi aggiunse  "...e poi non mi è mai piaciuto il nome che mi hanno dato i miei." 

Wrench sorrise dolcemente, "Sono sicuro che è bello."

Il bruno arrossì mentre armeggiava con documento e portafoglio. "Dai guida. Le birre si stanno riscaldando."
 

Pochi mesi e tanti altri lavori dopo,  Numbers stava tornando alla loro stanza di motel con un sacchetto di alimentari. Trovò Wrench a guardare un vecchio western con i sottotitoli. Rimase fisso a guardare l'amico per qualche secondo, fin quando lil biondo se ne accorse e girò la testa verso di lui sorridendo.
Numbers posò il sacchetto a terra e si avvicinò a Wrench che era seduto sul loro letto, lui prese a fissarlo con i grandi occhi azzurri.

"Devo...anzi, voglio dirti una cosa."

"Vai."

"Il mio nome è Adam."

Ci fu per qualche secondo un silenzio imbarazzante.

"Visto? L'avevo detto che era un bel nome."

Wrench si alzò dal letto, si avvicinò al collega tanto da far sfiorare alle labbra il suo viso e cogliendolo di sorpresa lo baciò.


 

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Capitolo 8
*** Chapter 8: Under the Bleachers ***


Nuovo capitolo! Abbiamo di nuovo a che fare con i piccoli Adam (Mr. Numbers) e Heath (Mr. Wrench), enjoy it!







Heath e Adam trascorrevano la maggior parte dei loro pomeriggi sotto le gradinate del loro liceo. Heath stava a guardare gli allenamenti della squadra di calcio mentre Adam si esercitava nella lingua dei segni. Adam non la usava fluentemente, ma era in grado di capirla abbastanza bene ormai. Heath non ce la faceva più ad aspettare, era impaziente e voleva che Adam fosse il suo interprete, odiava a leggere le labbra e usare la sua voce.
Nessun altro a scuola si era preso la briga di imparare l'alfabeto nella lingua dei segni e l'amico era l'unico che gli facesse sembrare la scuola tollerabile.

Un giorno, i due ragazzi erano seduti nel loro solito posto quando iniziò a farsi buio. A quest'ora di solito tornavano a casa, quindi Heath stava per alzarsi. Adam lo toccò su un braccio e lo guardò. 

"Rimani" gli disse usando il loro linguaggio.

"Devo andare. Papà si arrabbia se non sono lì quando arriva a casa." 

"Hai quasi 18 anni. Dì a tuo padre che può fottersi." 

Heath sorrise e tornò a sedersi. Probabilmente aveva altri dieci minuti. Sapeva vita a casa di Adam non era molto meglio, i suoi genitori erano freddi, distante e manipolatori.

Parlarono di cosa era accaduto durante la lezione di chimica quel giorno. Heath sorrise mentre quanto era diventato bravo Adam. Sapere che l'amico aveva imparato tutto questo solo per lui lo faceva sentire bene. 

Quando Adam finì la sua storia, si sedettero in silenzio per un attimo. Adam si aspettava un commento sulla storia, ma invece il ragazzo più alto si guardò le mani e gli chiese ciò che voleva chiedere da tempo.

"Perché hai voluto imparare il linguaggio dei segni?" 

"Così posso parlare con te, scemotto. "

Adam diede un colpetto sulla spalla di Heath in tono scherzoso. Il sorriso scivolò via dal suo volto quando divenne evidente che non era la risposta Heath stava cercando.

Heath sospirò mentre sollevava le mani. 
"Voglio dire, i miei genitori e mio fratello hanno imparato il linguaggio dei segni, ma poi nessun altro l'ha fatto. Un amico di scuola elementare ha imparato l'alfabeto, ma questo è tutto.Tu invece hai imparato il linguaggio complesso solo per me."

Heath guardò Adam, gli occhi scuri del ragazzo più basso scintillavano nella luce morente, e poi posò una mano sul ginocchio dell'amico. Il ragazzo arrossì e i suoi muscoli si tesero, ma non si mosse. Heath deglutì mentre lentamente si chinava fin quando il suo volto fu a un centimetro da Adam, e sorrise quando sentì Adam sporgersi fin quando le loro labbra non si incontrarono.

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Capitolo 9
*** Chapter 9: Wrench the Charmer ***


Salve lettrici! Questo capitolo si discosta un po' dallo stile degli altri, l'autrice ha reso al meglio la vera essenza di questi due personaggi che sono comunque due assassini adulti, quindi c'è qualche parolaccia e un po' di focosità in più.
Vi lascio al capitolo!







Wrench è seduto di fronte a Numbers in una tavola calda nel centro del Kansas. Numbers ha già ordinato un cheeseburger con bacon per Wrench e un club sandwich per se stesso. Mentre sono in attesa del cibo, il bruno chiede a collega come è andato il suo week-end. Wrench attendeva con ansia il giorno in cui il collega gli avesse chiesto qualcosa sulla sua vita personale, ma invece di rispondere educatamente, non si sa perchè, aggrottò la fronte con un accenno di sorriso e gli disse 

'Non sono affari tuoi.' 

Numbers piegò la testa di lato e alzò le sopracciglia con fare sorpreso. 'Ma che diavolo, amico. Sto solo cercando di essere gentile '. 

'Beh, non funziona.' 

'Beh, fottiti'. urlò Numbers ad alta voce per poi riabbassarla quando la cameriera mise i loro panini sul tavolo. Dopo che se ne fu andata aggiunse, 'Bene, allora, mangiati il tuo maledetto cheeseburger.' Lui intanto sezionò il suo, togliendo l'insalata e le due fette di pomodoro. 

'Perché lo fai?' Chiese Wrench. 

'Cosa?' 

'Togliere roba del panino.' 

'Non lo fanno mai come lo chiedo io.' 

'Perché non mangi come una persona normale?' Wrench sorrise, ma ben presto si rese conto che il collega non lo trovò affatto divertente. 

'Sai una cosa, hai ragione.' Ora Numbers sembrava davvero arrabbiato. 'Quando qualcuno ti dà un panino, devi solo mangiare, anche se non ti piace. E quando il tuo capo ti dà un partner, solo devi andare d'accordo con lui, anche se lui è uno stronzo fastidioso. '

Numbers raccolse il suo panino e continuò a mangiare. Wrench stette a guardare il suo compagno divorare il panino, non aveva più troppa fame. 

Dopo pochi minuti si alzò e cominciò a allontanarsi dal tavolo. Quando Numbers lo notò agitò le braccia per attirare l'attenzione del suo partner. 

'Ehi, dove stai andando? Mi hai praticamente pregato di accostare perchè avevi fame! Faresti meglio a mangiare '. 

'Vado in bagno, STRONZO.' Ok anche lui ora era arrabbiato.

Numebers stava per rispondere con un bel "vaffanculo", quando notò una famiglia con bambini nel tavolo accanto a lui quindi sfuffò e continuò a mangiare il suo panino. 

Wrench entrò in bagno e si iniziò a buttare acqua sul viso, fissando il lavandino. 'Che cazzo ho fatto di sbagliato?' nascose la testa tra le mani. Ero così bravo a fare queste cose...

E quella era la verità, Wrench era sempre stato affascinante. Era un ladykiller al liceo; teneva sempre una penna in tasca in modo da poter scrivere messaggi civettuoli sugli avambracci delle ragazze. 

Sospirò mentre si guardava allo specchio. Andiamo, Heath non rovinare tutto, basta non parlargli. Così non puoi dire nulla di cui ti pentirai. E domani tornerà tutto come prima.

Quando tornò al tavolo Numbers aveva finito di mangiare e stava contando i soldi. Wrench si sedette e riprese il suo hamburger, facendo attenzione a non stabilire un contatto visivo.

Il collega cercò di dirgli qualcosa, ma lui era troppo concentrato sul suo panino ormai freddo per catturare ciò che gli stesse dicendo. 

Dopo un paio di morsi, Wrench lo guardò, l'altro lo stava fissando. 

'Che cazzo, amico! Ma che hai oggi? Ti ha posseduto un alieno dall'ultima volta che ti ho visto? '

Wrench arrossì furioso, era davvero frustrante, ma l'ultima cosa che voleva fare era dire qualcosa che potesse peggiorare la situazione. Così, distolse lo sguardo mentre continuava a mangiare. Con la coda dell'occhio, vide il suo compagno alzarsi sbottando e andare via dal tavolo e poi fuori dal locale, così guardò fuori dalla finestra. Numbers si era appoggiato contro la macchina e stava cercando di accendersi una sigaretta controvento. Finì il resto del panino a grandi morsi e corse verso il parcheggio.

Numbers gettò a terra il mozzicone e lo calpestò girandosi verso il compagno. Sembrava si stesse impegnando molto per non dargli un pugno in faccia.
Prima ancora che Wrench finisse di pensare una cosa del genere ebbe, però, il pugno in faccia.
Dopo il colpo, si asciugò il naso sanguinante sulla manica e si gettò verso Numbers, afferrando il tessuto della camicia costosa che portava. Il bruno provò a lottare ma fu facilmente sopraffatto dal più giovane che lo spinse e lo bloccò contro la macchina.

I due ansimavano rabbiosi. Wrench prese un momento per guardare il suo compagno negli occhi. Senza pensarci, strattonò il colletto della camicia dell'amico verso sè e premette violentemente le labbra contro le sue. Dopo pochi secondi allentò la presa e permise al collega di staccarsi dal bacio. Presero aria solo per qualche secondo prima che Numbers lo bloccasse ancora continuando a baciarlo tenendolo stretto.
'Stronzo.'
'Coglione.'






NdT questo è sicuramente uno dei miei preferiti ^^ voi che ne pensate?

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Capitolo 10
*** Chapter 10: Cold Hands ***


Era un inverno particolarmente freddo nel Nord Dakota, quando furono inviati per quel lavoro di recupero della pistola rubata. Avevano rintracciato l'appartamento dell'uomo e stavano aspettando in macchina il suo ritorno. Numbers, stupidamente, aveva dimenticato i guanti a casa e il riscaldamento nella vettura era rotto, così prese a strofinarsi le mani cercando di tenerle calde.
Wrench guardò il collega con il suo sguardo da-'te l'avevo detto'- . 

"Ti avevo detto che ci sarebbero voluti i guanti. "

"Beh, io non avrei bisogno dei guanti se tu avessi fatto aggiustare il riscaldamento della macchina!." 

"Non posso farci niente se senti sempre freddo."

Numbers alzò le mani per dire qualcosa, ma il freddo lo raggiuse e preferì ricominciare a sfregarle. 

Wrench si morse il labbro e sospirò poi allungò una mano verso il bruno. Lui irradiava calore, e la sua grande mano scaldò rapidamente le dita più piccole di Numbers. La mantenne lì fin quando il collega non smise di tremare.
Così quando Numbers guardò Wrench, che stava fissando la console della macchina, gli si formò un groppo in gola. Da quando l'altro aveva cominciato a comportarsi in modo diverso con lui pochi mesi fa, aveva sempre saputo che questo giorno sarebbe arrivato. 

"Wrench, I-io..." 

Ma proprio in quel momento, Wrench vide il loro obiettivo con la coda dell'occhio. Afferrò rapidamente la pistola e uscì dalla macchina, così il collega fece lo stesso. 

Dopo che ebbero finito, i due tornarono in macchina. Nessuno parlò per tutta la strada di ritorno al sindacato, e anche lì dissero il minor numero di parole possibile. Quando furono finalmente mandati a casa, Wrench accompagnò Numbers al suo appartamento. Dopo qualche tentennamento il bruno lo invitò a entrare.

Il biondo chiuse la porta dell'appartamento dietro di sè.
Numbers incominciò a camminare teso nel suo soggiorno, si accorse solo dopo un po' che Wrench era ancora in piedi nell'ingresso così afferrò il suo braccio e lo trascinò in soggiorno, fece un respiro profondo e cominciò a spiegare. 

"Mi piaci. Da morire. Ma non posso stare con te. Sono una persona terribile nelle relazioni. Non solo in quelle romantiche, ma tutte. Ho avuto litigi con ogni singola persona con cui sono stato. Tu sai quanto sono uno stronzo. E credimi, una volta che si comincia a fare sesso si peggiora solo la situazione. Non voglio spezzarti il cuore, Wrench. I-io..."

Il biondo prese le mani del partner e lo guardò negli occhi. Il cervello di Numbers gli diceva di stringere di rimando, ma a quanto pare il corpo non si muoveva.
E nella sua testa qualcosa si spense del tutto quando Wrench si chinò per dargli un bacio.










NdT:     ma quanto è carino questo Numbers tutto problematico... >__< ?! 

Ragazze/i  vi interessa se continuo a tradurre le altre storie?
siccome è un impegno per me (anche perchè l'autrice giustamente va avanti) mi piacerebbe sapere se è utile o piacevole per voi leggerle, altrimenti posso anche chiudere qui e lasciare "inconclusa" la storia, anche se non ha una vera trama.
Fatemi sapere! ^_^

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Capitolo 11
*** Chapter 11: body Language ***


I loro primi due lavori insieme erano stati più o meno noiosi contando che erano pur sempre lavori da killer.
Il primo incarico fu quello di presentarsi alla porta di casa di un uomo che aveva appena finito il tempo a disposizione per rimborsare un debito. Dopo che Wrench e Numbers erano stati a guidare per dodici ore di fila, Numbers ricevette una telefonata che avvertiva che il debito dell'uomo era stato pagato in pieno e che potevano tornare a casa. Il secondo incarico fu quello di rintracciare una persona che aveva rubato uno dei loro camion. L'indagine si concluse quando si scoprì che il colpevole era già stato arrestato. In quei quattro giorni Wrench e Numbers passarono tanto tempo per strada insieme, e nessuno dei due aveva mai provato tanta tensione sessuale. 

Numbers conosceva ancora molto poco il linguaggio dei segni, quindi i due si scambiavano occhiate e gesti rozzi per comunicare. Entrambi erano disperati nel voler sapere di più l'uno dell'altro, ma nessuno dei due voleva tirare fuori il blocchetto degli appunti e chiedere. Numbers riusciva appena a dormire sapendo che un gigantesco, attraente, uomo misterioso stava dormendo a due metri di distanza da lui, e Wrench aveva difficoltà a concentrarsi sulla strada quando non voleva far altro che guardare il più piccolo con la coda dell'occhio. Continuavano ad aspettare un inseguimento o un interrogatorio che venisse a rompere il silenzio assordante, ma per due volte di fila furono mandati a casa dopo lavori incompiuti. 

Il loro terzo lavoro, però, si rivelò essere uno dei casi più interessanti. Ogni giorno c'era un'altra svolta, quando venivano scoperte nuove prove o qualcuno rivelava informazioni interessanti. Dopo cinque giorni di inseguimenti e di interrogatori, finalmente il colpevole fu trascinato sul ghiaccio e. Non andò giù però senza combattere, ci volle una parecchio sforzo. 

Entrambi erano ansimanti alla fine del lavoro. Non avevano mai usato questo metodo, ed erano esausti per la dura settimana ormai passata. Numbers aveva il viso arrossato quando guardò Wrench. Gli occhi di quest'ultimo, invece, erano completamente dilatati mentre lanciava al partner uno degli sguardi più erotici che avesse mai fatto.
Così di tutta risposta Numbers buttò la pistola nella neve e si avvicinò al collega. Poi strinse le mani attorno alla nuca di Wrench, tirandolo verso il basso per poter premere le labbra sulle sue. Wrench di tutto rimando gli afferrò i fianchi tirandolo verso sè e chiudendo lo spazio formatisi tra. Numbers avrebbe imparato presto il linguaggio dei segni, ma per ora questo linguaggio era l'unica comunicazione di cui avevano bisogno.








NdT questo capitolo è privo di dialoghi ma l'ho trovato molto bello comunque! Anche questo significa essere bravi a scrivere, complimenti all'autrice Mintywriters!

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Capitolo 12
*** Chapter 12: Angsty Adam ***


Adam odiava i suoi genitori, ma amava molto la loro collezione di dischi. Poteva stare giorni senza ascoltare altro che la sua copia beat-up di LA Woman.
Si sdraiò sul suo letto con i piedi penzoloni e la testa dall'altro, guardando a testa in giù dall'altra parte della stanza. Non si mosse per mezz'ora. 

Guardò però verso la finestra quando sentì aprirla dall'esterno. Le sue labbra formarono un piccolo sorriso quando vide Heath salire, ma subito dopo la sua faccia in ritornò alla tipica impostazione neutra. Heath dovette entrare in casa in questo modo, perché i genitori di Adam non lo approvavano. Cercavano sempre nuovi modi per far capire ad Adam che Heath fosse una cattiva influenza. Il fatto che i suoi genitori non approvassero era solo un motivo in più per Adam di farsi piacere il ragazzo dai capelli ramati. 

"Ehi."
Heath fece un segno mentre si sedeva sul pavimento con la schiena contro il letto di Adam, sorrise notando che i capelli di Adam erano così pieni di gel erano uguali guardandoli dal basso verso l'alto e viceversa.

Rimasero seduti in silenzio per un lungo periodo di tempo.
Heath era contento mentre leggeva una rivista di auto mentre Adam chiuse gli occhi e lasciò che i Doors lo incantassero. Il giradischi aveva un volume abbastanza forte, quindi Heath poteva sentire le vibrazioni sulla schiena quando si appoggiò contro il letto. Era...rilassante. La musica sembrava davvero rilassare anche Adam. Heath era contento dato che ultimamente l'amico era molto lunatico, aveva provato a parlarci ma aveva incontrato solo ostilità. Alcuni dei loro amici si erano stancati del broncio di Adam, ma Heath no. Era disposto ad aspettare fin quando Adam non fosse tornato al suo normale comportamento. Così Heath sedette e lasciò lavorare i Doors.

Presto le vibrazioni si fermarono, e Adam si alzò pigramente per riavviare. Heath non aveva idea di come suonasse LA Woman ma ne fù felice, dopo tutte le riavviate di Adam se ne sarebbe sicuramente stancato.
Il bruno camminò attraverso la sua stanza e si sedette sul pavimento accanto all'amico. Heath sorrise dolcemente e tornò a leggere il suo giornale con un accenno di un sorriso ancora persistente sulle labbra. 

"Come si fa a farlo?" Adam ha chiese. 

Heath inclinò la testa mentre guardava dalla sua rivista. "Fare che ? "

"Essere felice per tutto il tempo. "

"Io non sono felice tutto il tempo. "

"Sì invece. Sei sempre sorridente. "

Heath aveva  problemi, ma nessuno di loro sembrava avere importanza quando era con l'amico.
Guardò Adam negli occhi.
Essi lo fissavano con un vuoto cupo, implorando una risposta. 

"Di solito quando sorrido, è perché sono con te. "

Gli occhi di Adam brillarono mentre si sedeva un po 'più dritto voltandosi verso Heath.
Heath poteva vedere la tristezza vacillante negli occhi e il cipiglio sulle labbra di Adam, e voleva fare tutto il possibile per renderlo nuovamente felice.
Così fece l'unica cosa che gli venne in mente e lo baciò.








NdT scusate per i mancati aggiornamenti ma la sessione estiva non perdona.
Come al solito io e l'autrice saremmo felici di ricevere un pensierino sulla storia ^_^
Alla prossima!

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