LO STRANO FILM DI MR.KRAMER

di nightfly70
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IN VOLO VERSO L.A. ***
Capitolo 2: *** PRIMA APPENDICE DEI PERSONAGGI ***
Capitolo 3: *** ARRIVO NELLA CITTA' DELLE STELLE ***
Capitolo 4: *** COREA-ITALIA VIA TAXY ***
Capitolo 5: *** IMPATTO COL PIANETA KRAMER ***
Capitolo 6: *** SECONDA APPENDICE DEI PERSONAGGI ***
Capitolo 7: *** I BINARI E LO STALKER ***



Capitolo 1
*** IN VOLO VERSO L.A. ***



LO STRANO FILM DI MR. KRAMER

CAPITOLO UNO


Il signor Pak alzò allegramente le "tendine" di plastica del suo finestrino; il boeing della Korean airlines si trovava nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, ben al di sopra della spessa coltre di nubi che copre compattamente la superficie dell'acqua, un raggio di sole tagliente come una lama sveglia il suo "compagno di viaggio", il giovane e talentuoso cantante coreano Lee Seung Hyun ventitreenne membro di una band di successo nonchè idolo delle ragazzine orientali.. "SVEGLIA PIGRONE!!" urlò Pak, "è ora che cominciamo a parlare di cose importanti ragazzo mio.... affari... affari e GRANA!!!"
Lee Seung Hyun sobbalzò, prima di allora nemmeno un rumore su quell'aereo, solo il ticchettio dei tacchi delle hostess, nient'altro. Qualcuno leggeva un giornale, altri stavano semplicemente a osservare il maestoso panorama dell'oceano dal finestrino. Poi c'era lui, che talmente preso dall'eccitazione del viaggio era crollato. Era stato già una volta in America, per il tour mondiale della sua band, i Big bang, e l'esperienza era stata più che fantastica
Sospirò nel sonno, girando appena la testa di lato.
"Umhm... Cosa c'è?"Mugugnò strizzando gli occhi, fece scivolare via con un rapido gesto della mano le cuffiette, spegnendo il suo amato MP3. Aprì finalmente con aria stanca gli occhi guardando il suo anziano compagno di viaggio  con aria vagamente disinteressata.
"Hyung è proprio necessario..?"
Il Sig, Pak lo guardò con aria tra lo sbigottito e l'indignato... "CERTO CHE E' NECESSARIO RAGAZZO!!" disse ad alta voce, senza curarsi dei vicini di poltrona e soprattutto del fatto che si trovavano nella sciccosissima "businness class" ed erano circondati da uomini d'affari evidentemente infastiditi dalle urla di quel tanghero.
Pak era un coreano di 50 anni portati malissimo aveva un viso talmente piatto che sembrava fosse stato piallato ed un' espressione vagamente idiota.. in realtà era uno che la sapeva lunga; di mestiere faceva l'agente procuratore per l'agenzia YG entertainement di Seoul guadagnava bene ma arrotondava anche meglio facendo il "brocker" clandestino e occupandosi di investimenti di capitali di piu' o meno lecita provenienza...
E dire che a vederlo non si sarebbe detto.. era una persona mostruosamente anonima e altrettanto mostruosamente vestita.. tutto il contrario del suo "assistito" firmato da capo a piedi... sicuramente Pak desiderava passare inosservato e a ben pensare, visto che aveva le mani in pasta un po' ovunque, ne aveva ben donde..
Lee Seung Hyun, per niente sorpreso da quelle urla, prese tra le mani quello che una volta doveva essere un caffè, portandoselo all'altezza degli occhi. Osservò con sguardo vuoto il liquido scuro, sorseggiandolo lentamente. Era ancora un po' rintontito, e Pak lo sapeva bene che tutta quella calma non sarebbe durata per molto, per questo probabilmente aveva deciso di parlargli di cose serie.
"Va bene, va bene.." Fece lui sbadigliando, portandosi immediatamente una mano davanti alla bocca. Posò il caffè, affondando comodamente la schiena sul morbido schienale della poltroncina con aria rassegnata.
Il Sig.Pak inizio' a parlare con l'entusiasmo di un bambino.. alle volte sembrava veramente uno scolaretto alla sua prima gita, in realtà chissà quali piani mefistofelici stavano prendendo forma nella sua mente.. "so' che sei già stato in USA per il tuo... anzi il vostro... insomma per suonare!! ma questa volta sarà diverso.. sarà diverso eccome ragazzo.. questa volta siamo diretti a HOLLYWOOD!! già mi immagino la stella col tuo nome murata sul marciapiede di hollywood boulevard e io famoso come l'agente che ha scoperto una STAR!!"
poi all'improvviso si fece leggermente piu' serio e, abbozzando un aria indifferente continuo' "a proposito Lee... ti ricordi di quando ti avevo consigliato quella palestra col personal trainer a Seoul??" poi senza aspettare la risposta... "bè volevo sapere se avevi seguito il mio consiglio di rafforzarti un po' pettorali e addominali..."
Lee Seung Hyun Annuiva di tanto in tanto alle parole dell'agente, tenendo lo sguardo fisso sul finestrino. Lui si sentiva già una star, sembrava essere estremamente convinto di ciò. Però sapeva benissimo anche che, una volta superati i confini coreani il tutto svaniva. Fino a che rimaneva in Corea poteva considerarsi  un idol, con il suo gruppo, il suo disco, i suoi amici... Una volta uscito dal suo paese si sarebbe ridotto ad un semplice cantante di un genere  dove gli americani la facevano da padrone.. negli States i giganti di ogni tipo di musica e spettacolo abbondavano e questa cosa lo metteva in soggezione
Nonostante non ne fosse per nulla convinto mormoro’“Quella stella ci sarà, e tu avrai tutta la fama che ti meriti”
Il suo sguardo era serio e deciso. Era abbastanza ridicolo quando faceva il gradasso, e chiunque ne avrebbe approfittato per farsi due grasse risate. Arricciò appena le labbra, spostando ancora lo sguardo sul Sig.Pak
Poi sentenziò “sono un BALLERINO, i muscoli ce li ho per forza… comunque si, ci sono andato insieme a YoungBae”, il ragazzo abbozzò un sorriso, continuando:
“Dice che nelle palestre ci sono un sacco di ragazze carine e gentili... Quindi è voluto venire a tutti i costi”.
Alle parole di Lee il viso color cuoio di Pak si increspo' in un sorriso quasi beffardo scoprendo appena i denti storti e ingialliti dalle sigarette... "bene.. bene" mormoro' appena... poi quasi riscattandosi dall'autocompiacimento prese a parlare del suo ruolo.. "Vedi ragazzo.. grazie alla mia esperienza sono riuscito a strappare all'agenzia un mandato molto libero.. possiamo uscire dai soliti limiti contrattuali e quindi abbiamo un' insolita libertà di azione... pero' tu ti devi fidare di me, non ti preoccupare se certe cose ti risulteranno strane.. gli americani sono strani..." a questa affermazione si lascio andare a un sorriso ancora piu' forzato e mostruoso mentre assestava uno scherzoso pugnetto sul bicipite di Lee..
Lee ribattè sardonico.. “Qui l'unico strano sei tu Hyung!!” guardava il maggiore con aria vagamente divertita, si tamburellò appena le dita sulla cosce lanciando una rapida e discreta occhiata agli altri passeggeri, non gli piaceva molto che tutti sentissero i fatti suoi; poi continuò: “spiegati meglio...cosa intendi esattamente con 'libertà di azione'?” in effetti non capiva a fondo la situazione.. anzi, non la capiva affatto..l'agenzia era abbastanza rigida riguardo ai contratti, ed era strano che avessero fatto un'eccezione proprio per lui.
"Hanno FIUTATO L’AFFARE, Lee.." gli sussurro' Pak con aria furtiva e con un tono di voce cospiratorio.. finalmente consono all'atmosfera rarefatta della "businness" "io nel mondo delle major ho certe amicizie che ci possono aprire molte porte, ma me le tengo ben strette.. quindi se la YG vuole portare a casa dei succosi diritti deve lasciarmi libertà d'azione... oltre a, naturalmente, una fetta di torta piu' consistente per te e me" nel finire la frase si intrecciò le dita dietro alla nuca socchiudendo gli occhi in una espressione di relax misto ad una compiaciuta e mondana avidità.

Lee Seung Hyun Sospirò a quelle parole in tono quasi deluso. Alla fine si cadeva sempre sui soldi, non importava l'argomento di cui si stava parlando. Pensava che magari la YG avesse deciso da dargli qualche "libertà" in più perchè se lo meritava, non solo per il loro profitto… e poi affidargli come agente acompagnatore un sinistro figuro come il Sig.Pak… alla fine sibilò:  “ho capito” spostando lo sguardo sulle sue lucidatissime Lanvin nere. 
Poi continuò “Quindi ci daranno una bella spinta” e lo disse con un tono di sofferto autocompatimento
Pak ora guardava in alto, sembrava quasi assorto; sembrava, a dispetto della sua aria da vecchio, un bambino che si baloccava al pensiero di scartare i regali di natale.. i suoi occhi inespressivi seguivano invisibili traiettorie impazzite...
"Ci penseremo da soli a darcela ragazzo.... ci spingeremo da soli" concluse sibillino...
Lee Seung Hyun indurì comicamente lo sguardo..”Hyung, io mi fido, ma non deludermi!!”
Mormorava facendo di tanto qualche pausa per rendere meglio il senso della frase. Aveva imparato a fidarsi incondizionatamente delle persone più grandi, e a dimostrare loro rispetto fin dai primi anni della scuola, e la cosa ancora non lo abbandonava. 
Una metallica voce d’autoparlante esclamò "I gentili signori passeggeri sono pregati di allacciarsi le cinture di sicurezza, siamo pronti per l'atterraggio." una bellissima hostess girava il corridoio controllando e regalando smaglianti sorrisi.
Dopo essere rimasto per un buon minuto ad osservare la giovane e dimenticandosi completamente di quella cosa chiamata "discrezione", Lee si allacciò la cintura incitando l'altro a fare lo stesso, dandogli poi una leggera spinta con il gomito: “Già, proprio strana questa americana... “ disse prendendo chiaramente in giro quello detto dall'altro prima, il quale, restando piacevolmente al gioco rispose: “fossero tutte strane così”
Poi abbozzo' un sorrisetto ammiccante e cameratesco nel fissare le curve prorompenti dell'americana e con un aria grottescamente sicura di se esclamo' "e questo è solo l'inizio!!.... benvenuti in paradiso!!.... benvenuti in the USA!!"
No, Pak non ci riusciva proprio a trattenersi, Lee scoppiò improvvisamente a ridere facendogli segno di abbassare la voce. Certe volte il vecchio riusciva a essere persino più chiassoso di lui “Hyung, abbassa la voce.. non siamo in camerata..”
Poi allungò la mano verso lo spioncino dell'aria chiudendolo completamente, con un piccola smorfia increspata sulle labbra. Si risistemò meglio sulla poltroncina, incrociando le braccia al petto, e, fissando dritto in avanti domando’: “Ma... Che genere di film stiamo andando a filmare?” nessuno gli aveva chiarito quel punto interrogativo, strano per uno che si trova già sulla via degli studios non aver ancora letto il copione.. ma si sa che alla YG sono molto autoritari e lui molto giovane, un ordine è un ordine, si parte senza discutere!!
Be' diciamo che è un film con molta azione e movimento..." rispose il vecchio come soppesando le parole.. "ci vorrà un grande addestramento fisico, e tu da quel lato sei sicuramente ben allenato.." mentre diceva queste ultime parole si lascio' andare a quello che sarebbe dovuto sembrare un sorriso paterno.... "hei senti come stiamo perdendo quota.. mi si stanno intoppando le orecchie he he he" a Pak evidentemente piaceva passare di palo in frasca nei discorsi... soprattutto qando gli faceva comodo..
“Azione e movimento..?” esclamò Lee, “ma che diavolo… mi avete scambiato per Top o cosa !?!”
“Lui è specializzato nei film d’azione! Perché diavolo non hanno chiamato lui !!” aggrottò le
sopracciglia in un'espressione piuttosto buffa senza staccargli gli occhi di dosso, “andiamo
non mi interessano le tue orecchie Hyung! Ti ho fatto una domanda!!” esclamò cercando in tutti i  modi di farlo parlare
"andiamo Lee... lo sappiamo che Top a ballare non vale un cazzo... tu hai piu' gioco di gambe, resistenza... e poi lui è bravo nei ruoli drammatici.. il nostro non è un film drammatico, tu sei piu'.... piu...... SOLARE, SOLARE!!! ecco"
Lee rimase ad ascoltarlo con l'attenzione di un bambino, riuscendo perfino a sentirsi in colpa. Deglutì appena roteando gli occhi dalla parte opposta rispetto all'altro, “Hyung, spero solo di esserne all’altezza…”

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Capitolo 2
*** PRIMA APPENDICE DEI PERSONAGGI ***





NOME: Sig. Pak Doo Ik
ETA':     50 anni
NAZIONALITA':  Corea del Sud (pare)
PROFESSIONE: nessuna la conosce con precisione
                             ufficialmente di dichiara manager procuratore
                            si vocifera faccia il "broker" per gruppi finanziari
                            non troppo "limpidi"
NOTE:    brutto, mal vestito e dai modi sgradevoli, si sente comunque
                sempre a suo agio anche nei locali più esclusivi, fregandosene
                del giudizio degli altri, vedendolo sembra un sempliciotto ma
                nella realtà coniuga la saggezza contadina alla scaltrezza del
                mercante traendo in inganno l'interlocutore col suo aspetto 
                semplice




NOME:  Lee Seung Hyun
ETA':      24 anni
NAZIONALITA':  Corea del Sud
PROFESSIONE: cantante, modello, ballerino e "attore"
NOTE:    giovane e ingenuo, estremamente vanitoso
                amante degli abiti alla moda e dei gadget costosi
                viene eterodiretto con mano ferrea dai mastini 
                della YG anche se in questa occasione sarà il suo
                improvvisato "manager" a muoverlo per i suoi 
                scopi
 

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Capitolo 3
*** ARRIVO NELLA CITTA' DELLE STELLE ***



CAPITOLO DUE


Ormai l'aereo era talmente basso che si distingevano la costa e le prime abitazioni..
"Guarda! quella dev'essere Malibu!!" disse il Sig.Pak. Ormai l'anziano agente quasi fremeva sul sedile, il suo entusiasmo infantile strideva con la noncuranza annoiata di Lee... tanto che il giovane cantante coreano sembrava quasi lui il vecchio della coppia...
Lee rifletteva sulle sue insicurezze e non, questa avventura così affascinante ormai gli dava più ansia e paura che altro-
Dopo essere atterrati e scesi dall'aereo tutti i passeggeri celebrarono il consueto ritituale dell'accensione dei telefonini in un trionfo di beep e suonerie strambe, anche Lee accese il telefono, e vide un mucchio di messaggi e una chiamata persa. Una chiamata persa. ricompose il numero portandosi l'apparecchio vicino all'orecchio. 
"Chaerin?"
Dall'altra parte squillò un' impertinente e urlante voce femminile "Oppa è da tre ore che provo a chiamarti, dove diavolo sei!?" 
"In giro.."
Rispose vago lui giocherellando con le cuffie dell'MP3.

Il Sig.Pak  una volta a terra  comincio letteralmente a estraniarsi... l'entusiasmo infantile dei minuti precedenti aveva fatto inspiegabilmente posto ad un attivismo frenetico e quasi compulsivo... una telefonata seguiva l'altra.. il tablet.. i suoi 3 cellulari... ogni tanto si appartava e abbassava la voce furtivamente... anche sul taxi che li portava in hotel consultava freneticamente e silenziosamente il notebook... Lee sbirciando intravide siti di banche d'investimento tipo jp morgan o goldman sachs.. solo il tamburellare incessante delle dita di Pak sulla tastiera facevano da sottofondo al loro trasferimento.. anche il tassista messicano completo di baffi neri non osava disturbarli...

Intanto Chaerin continuava un interrogatorio serrato "Ma oppa perchè non mi hai detto niente? Pure le ragazze lo sapevano. . . Me l'ha detto poco fa Bom. " Mormorò lei in tono malinconico. 
"I leader non sanno sempre tutto?" disse lui con un sorriso ironico
Pak era strano, molto strano, Lee, durante la telefonata,  gli lanciava di tanto in tanto qualche sguardo in modo discreto, per vedere cosa combinasse, siti di banche d'investimento? Che cosa stava succedendo?
"Non fare lo stupido!" Squittì Caerin, piuttosto inizia a prendere i primi posti per il nostro concerto. .." Rise appena lei in tono di sfida. 
"Uh.. conosco le vostre canzoni a memoria" borbottò lui fingendo un aria annoiata e provocatoria
"Dici così solo per farmi arrabbiare, avanti, passami l'agente che hai lì con te..."
"Pak, una donna ti vuole..."
Il Sig.Pak, una volta riemerso dai suoi affari, rispose: "siiiii??" Al telefono in modo noncurantemente neutro.. "posso fare qualcosa per lei signorina??" Mentre le sue dita continuavano a tamburellare sul notebook
"Pak, sono Cl!" la ragazza sospirava rassegnata.. "Volevo solo sapere se andava tutto bene... Un viaggio con Lee dev'essere davvero stressante... Non ti invidio per niente."
Lee tese le orecchie, cercando di sentire cosa avessero da bofonchiare i due.
"Ma ciaaaaooo cl !!!" Disse in tono mellifluo pak..."non ti preoccupare.. Lee e' stato buono buono.. ho fatto in modo che il viaggio fosse piu' stressante per lui che per me..hehehehe...
sai che con la mia dialettica strabordante sono in grado di tenere testa a chiunque... soprattutto quando devo istruire a dovere il mio interlocutore" disse con un sorriso furbetto..
Lei scoppiò a ridere "Hai ragione... Ma sai com'è lui, dice ogni cosa che gli passa per la testa...! Ahh poi Gd si è raccomandato di chiudergli la bocca con lo schock ogni volta che dice una cavolata... Fa bene, sono un team e avrei paura anche io con lui in giro!" 
Sentendo cl, Lee non riuscì a non ridere visto che il suo livello di voce aumentava sempre di più.
"Hahahahaha, ma io non sono così!" esclamò il ragazzo a voce altissima.. in modo che anche dall'altra sponda dell'Oceano Pacifico potessero sentirlo..
"Non ti preoccupare bellissima.." continuo' Pak "il nostro ragazzone una volta che è isolato da voi ragazzacci è docile come un agnellino... forse fin troppo.. ahahahah" poi con crescente entusiasmo "mandami per email le date della vostra tournee qui negli USA prenderemo i biglietti di primissima fila!!!" mentre diceva questo guardo' di sottecchi Lee.. con un sorrisino complice...
Sentendo quella frase Cl scordò completamente il discorso Lee, sorridendo come una bambina. "Ma certo che te le mando...vi aspetto, mi raccomando! Grazie di tutto Pak...E buona fortuna con Victory!" ridacchiò lei chiudendo la chiamata.
"Avete finito di sparlare di me?"
Chiese poi Lee con sguardo impassibile, andava molto daccordo con Cl, forse anche perchè era sua coetanea... Ma le volte che litigavano finivano sempre con fare grandi scenate e basta.
"Quelle ragazze sono sempre in giro..." continuò il giovane "stanno spopolando"
 Il vecchio guardò lee con aria interrogativa... "Victory???"
Lee  lo guardò sorridendo appena, alzando l'indice verso l'alto, "PRESENTE!!"
Il Sig. Pak rimase perplesso un attimo e poi si sblocco con un "AHHHHH"... seguito da una grossa risata "con tutto quello che ho da pensare mi era passato di mente...scusami... a proposito.. ma quanti cazzo di soprannomi ti hanno dato ragazzo mio!!"...
"Parecchi...!!" esclamò il giovane cantante dandosi una grottesca aria importante, poi seguì a ruota con malcelata curiosità, "novità a Seoul??", si riferiva chiaramente alla telefonata con Cl, anche se, sotto sotto, gli sarebbe piaciuto anche sapere il motivo di tanta iperattività
Il Sig.Pak imbastì un aria noncurante "No nulla di rilevante.. Cl mi mandera' le date del tour cosi magari facciamo un salto.... sempre che il calendario delle riprese ce lo permetta" cosi dicendo cerco' conferma e approvazione nello sguardo del giovane e aggiunse "naturalmente...."
Lee gli chiese"Hyung, hai mai visto un concerto delle 2ne1?"
Il vecchio non aveva sicuramente l'aspetto di un freqentatore di concerti per teenager e infatti ribattè "No ragazzo.. ma penso che sia una lacuna che appianero' presto.. ovviamente prima dobbiamo pensare al lavoro.. abbiamo un calendario serrato.. l'hotel ormai e' a pochi minuti.. il tempo di farci una doccia mangiare e, nel pomeriggio, avremo il primo incontro col regista..!!"
Lee Seung Hyun annuì, sfilando dalla tasca dei jeans un paio di occhiali neri, se li infilò aprendo poi la portiera non appena arrivarono sotto l'hotel, ne osservò la facciata e fece un fischietto di approvazione.. "non male!!"
Ormai era abituato al lusso a 5 stelle, ma la sua situazione economica non era sempre stata delle migliori... Tutto il periodo del provino per la YG l'aveva passato in una lercia fermata del bus. Era sempre al freddo, e sempre solo... ma i soldi per tornare a casa a Gwangju non li aveva.. Aveva speso tutto nel biglietto di andata per Seoul.
La vita però aveva deciso di premiarlo per le sue qualità, non poteva certo tirarsi indietro ora!!
I due si trovarono un paio di ore dopo nel ristorante dell'albergo belli puliti... oddio "belli" è una parola grossa per quanto riguarda Pak.... il giovane al contrario era carino e glamour anche se un po' vistoso (comunque in linea con i canoni di Los Angeles.. fossero stati nella seriosa New York lo avrebbero guardato come un appestato)
Il vecchio invece era semplicemente agghiacciante con il suo completino color diarrea e una cravatta color blu spento che c'entrava come i cavoli a merenda... non si capisce come facesse il personale dell'hotel plaza a 5 stelle a non scambiarlo per un fattorino o qualcosa del genere... dopo pochi minuti si accomodarono al tavolo a loro riservato.. Pak  assecondava i modi cerimoniosi dei camerieri e nonostante il suo aspetto e i suoi modi grezzi non sembrava trovarsi a disagio.. il giovane da questo punto di visto lo ammirava molto.. Il Sig.Pak si rivolse a Lee dicendo: "Cosa prendi ragazzo?"
"Un Catfish Sloppy Joe, grazie." disse in inglese rivolto al cameriere, per poi guardare il maggiore divertito, sicuramente si era studiato tutto da casa per essere così sicuro.. come un numero di balletto.."Tu Pak..?"
Dopo un attimo di esitazione guardo' con decisione il cameriere e sibilo' "per me un burrito.... e molto piccante!!" con un tono che non ammetteva repliche... cristo santo aveva ordinato in un hotel a 5 stelle un cavolo di burrito di quello che ti fanno i messicani nelle bettole di periferia come se niente fosse... del resto erano in uno di quegli hotel dove il cliente ha SEMPRE ragione.. anche se dovesse ordinare un topo fritto ogni suo desiderio E' un ordine... mal che vada avrebbero mandato un facchino a prenderglielo a qualche isolato di distanza...
"Bene signore.... come desidera signore..." e poi giro' i tacchi... Pak assunse un aria compunta mentre Lee lo guardava sbigottito...
"Hyung..?" mormorò Lee con gli occhi sbarrati.. aveva davvero ordinato una cosa del genere in un hotel di quel livello?? Seguì con lo sguardo il cameriere ancora incredulo.
Lui gli sorrise benevolo e marpione... "vedi ragazzo la nostra camera è prenotata a nome YG... sai cosa vuol dire vero?"
poi continuò senza aspettare la risposta..."la YG oltre ad essere un cliente di riguardo in tutti gli hotel del mondo è anche azionista di riferimento di questa baracca... quindi qui ogni nostro desiderio è un ORDINE... potresti anche pulirti gli occhiali con la blusa del direttore hehehe"
 "Uh..." sussurrò il ragazzo sorridendo appena.. "Questo si che è interessante.."
Annuì appena con un cenno per la testa- come per confermare ciò appena detto- tornando poi a guardarsi attorno.
"Hyung, a che ora dobbiamo andare allo studio di registrazione?"
"E si e' finito il tempo degli orientali camerieri e stira camicie" continuo' il vecchio senza curarsi dell'interruzione di Lee.. affermava questo con un sorriso compiaciuto.. come se fosse lui l'artefice di quella clamorosa rivincita sociale... poi con aria noncurante.. "fra un paio d'ore ci aspettano alla CBS"
"Bene!!"
Una volta arrivati entrambi i piatti il giovane iniziò a mangiare, tenendo sott'occhio Pak e il suo miserabile burrito. Il piatto era mangiabile, niente di che, Lee si accontentava con poco a volte.
"Allora Hyung, è buono?"
Pak mangiava avidamente e con poco rispetto delle buone maniere... aveva la fame atavica di chi ha conosciuto la povertà... una volta divorato il burrito se ne pappo' un altro badando bene a lucidare il piatto... "veramente squisito figliolo... veramente squisito"...."e a te piace il tuo... come diavolo si chiama... pesce?"

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Capitolo 4
*** COREA-ITALIA VIA TAXY ***


L'ora del pranzo era passata, la strana copia continuò la sua strana conversazione nel salottino del lussuosissimo albergo,  dovevano far arrivare sera ed era veramente noioso stare a sentire gli sproloqui del Sig.Pak;  Lee giocherellava col suo palmare contando i minuti e i secondi che li separavano dalle 18,30 e intanto il vecchio parlava...parlava... spesso "si parlava addosso".

Finalmente arrivò un impeccabile cameriere che annunciò ai due l'arrivo del taxy che avevano prenotato, uscirono sulla scalinata dell'hotel e notarono un macchinone giallo molto vistoso, pieno di luci e inutili gadget, vederlo di notte probabilmente sarebbe somigliato ad un albero di Natale, davanti al mezzo un uomo tarchiato di mezza età con due baffetti e un inconfondibile aria da immigrato Italiano "BUONGIORNO SIGNO" urlò creando la sua dose di imbarazzo.. poi con un buffo inchino "CALOGERO PROFUMO!!! IL MIGLIOR TASSISTA DI L.A..... PER SERVIRVI!!!"

I due orientali erano alquanto interdetti da questa apparizione, ma non fecero nemmeno in tempo a realizzare, che il buon Calogero aveva già caricato le loro piccole borse nel portabagagli e aperto con aria ossequiosa e servile le portiere dell'auto.. dall'esterno si intravedeva un enorme sedile posteriore rivestito da un'agghiacciante moquette di pelo lungo, color panna..

"DOVE VOGLIAMO ANDA' SIGNO'" disse il tassista con un misto di inglese e dialetto napoletano che Lee percepiva come incomprensibile, Il Sig.Pak invece avava girato il mondo e riuscì a districarsi anche in quella situazione, del resto, in quale parte del mondo non ci sono italiani??

Il trasferimento cominciò e Lee incuriosito guardava un gagliardetto tricolore ingiallito dal sole che penzolava dallo specchietto centrale, poi notò sul cruscotto una grande quantità di magneti e adesivi tutti a sfondo calcistico e comunque celebrativi della nazionale italiana di football.. Pak notò la sua curiosità e lo rasserenò "tranquillo ragazzo la maggior parte degli italiani è tifosa sfegatata di calcio.. è il loro sport nazionale.."

Il vecchio non si accorse però che lo sguardo del conducente puntava sempre piu insistentemente dallo specchietto il badge che entrambi avevano appuntato sul petto, in particolar modo quello dell'agente... la sua guida cominciò a farsi nervosa e la sua loquacità strabordante scomparve..

L'Italiano ad un certo punto esordì rivolgendosi all'anziano.. "Signò mi permette una domanda??" la sua cortesia forzata faceva a pugni con la strabordante confidenzialità di prima.. Il Sig. Pak, interdetto, disse "Si certo..dica pure"

Il tassista allora scandì le sue parole con enfasi quasi messianica: "ma voi siete VERAMENTE.... PAK DOO IKK???"

Naturalmente l'anziano manager annuì, non sapendo ancora a cosa sarebbe andato incontro.. il tassista si prodigò in un mucchio di salamelecchi e invocazioni mariane.. sembrava assai orgoglioso di ospitare nel suo umile taxy nientepopodimeno che il Sig. Pak Doo Ik", Lee non capiva assolutamente ma il vecchio forse cominciava a cogliere un equivoco in tutto ciò.

Il conducente accostò senza che nessuno glielo ordinasse.. poi estrasse dal portaoggetti un vecchio giornale ingiallito, con un enorme riproduzione di una foto di calcio.. gliela porse..era in bianco e nero e ritraeva un portiere proteso nel vano tentativo di parare un tiro.. si trattava nientepopodimeno che del grande Albertosi.. all'altro estremo c'era un piccolo giocatore orientale che sembrava scomparire in pantaloncini e calzettoni troppo grandi per lui.. la foto era sgranata ma si intuiva la sua espressione quasi incredula.. aveva appena scoccato il tiro che avrebbe eliminato la favoritissima Italia dai Mondiali d'Inghilterra del 1966, il suo nome era Pak doo Ik e si diceva che di professione facesse il dentista.

Il Si. Pak diede fondo alle sue conoscenze linguistiche per cercare di spiegare l'equivoco.. evidentemente si trattava di un omonimia.. il vecchio conosceva l'episodio ma non sapeva come spiegare di NON avere mai giocato a calcio in vita sua.. ma la ritrovata loquacità del tassista non gli dava scampo, baciamano e complimenti alternati a benevoli rimproveri "AMMAZZA A TE' MA PROPRIO NOI DOVEVI ELIMINA' A IMPUNITO..." Lee guardava i due esterrefatto, come se fossero due mercanti di un suk arabo che trattavano un affare nella loro lingua incomprensibile.

Il giovane rapper roteando lo sguardo non potè non notare nello sportello portaoggetti aperto il nero calcio metallico di una pistola automatica, insieme a un oggetto col manico intarsiato d'osso, del tutto simile a un coltello a serramanico... deglutì... poi tentò di darsi una spiegazione logica.. in fin dei conti Los Angeles era una città con un tasso di delinquenza altissimo e fare il tassista era un mestiere veramente pericoloso, quel poveretto aveva sicuramente il diritto di pensare alla sua difesa, sperò, in cuor suo, che tale spiegazione corrispondesse a realtà.

In poco tempo la comitiva arrivo' davanti agli studi della CBS, anche se, gli sproloqui calcistici di Calogero e le inutili spiegazioni del Sig.Pak avevano riempito l'aria dell'abitacolo del taxy facendo sembrare il viaggio ancora più corto del reale, in un attimo i tra furono sul marciapiede, il tassista scaricò le due borse con la solita aria servile, ma i due orientali non poterono non fare a meno di notare uno sguardo strano e quasi folle nel conducente che una volta assolto il suo compito sembrava non decidersi a congedarsi da loro, Il Sig.Pak provò a convincerlo con una mancia esagerata che provocò immediatamente un'interminabile sequela di ringraziamenti a baciamano da parte di Calogero.

Poi finalmente arrivò il momento del distacco, Calogero partì continuando a salutarli dal finestrino con uno sguardo inquietante, Il Sig.Pak tirò un rumoroso sospiro di sollievo, evidentemente il tassista era ancora convinto al mille per cento di aver scarrozzato il grande Pak Doo Ik, ma almeno finalmente si era levato dai piedi, l'anziano si voltò e notò lo sguardo serio e interrogativo del giovane "va bene Lee ora ti spiego tutto..."

Poi continuò : "vedi ragazzo ai mondiali di calcio d'Inghilterra del 1966 (una vita fà) La grande nazionale di calcio Italiana si presento come una delle grandi favorite alla vittoria finale grazie a campioni come Riva e Rivera.. sfortunatamente iniziarono male il girone e furono battuti dall'URSS (era la Russia poi perchè si chiamasse URSS te lo spiegherò un altra volta..) arrivarono alla partita con la Corea del Nord costretti a vincere, ma erano talmente sicuri dei propri mezzi che nessuno aveva dubbi sul loro passaggio del turno"
E Lee "proprio i nostri nemici del Nord??"

"E si ragazzo, gli Italiani avevano fatto male i propri conti, si trattava di una squadra modesta ma umile, gli azzurri invece credevano di vincere passeggiando, la partita non si sbloccava fino a quando, a fine del primo tempo, questo stramaledetto dentista mio omonimo non riuscì a segnare... il resto del secondo tempo fù un assedio, gli Italiani attaccarono come dannati ma non riuscirono a passare e finì 1-0... i grandi campioni furono costretti a tornare a Roma, dove all'aeroporto furono accolti da fischi e lanci di uova e pomodori, i Coreani invece riuscirono a passare al secondo turno (prima volta in assoluto per una squadra asiatica) dove poi furono battuti dal fortissimo Portogallo di Eusebio.

Il ragazzo si era entusiasmato al racconto del Sig.Pak.. Davide che vince contro Golia.. L'orgoglio asiatico.. riuscirono a fargli dimenticare che a vincere non furono loro ma gli odiati vicini nordcoreani... poi pensò ed esclamò.."Ma no!! anche noi abbiamo eliminato l'Italia nel 2002!!!! ora ricordo!!"

Il vecchio sorrise e diede una pacca sulla spalla a Lee "Bè vedo con piacere che anche te ti interessi di calcio.. bè ora comunque conosci una storia in più!!... comunque ora, dedichiamoci al lavoro ragazzo!!"



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Capitolo 5
*** IMPATTO COL PIANETA KRAMER ***


Finita la dissertazione calcistica, entrambi si voltarono verso la sede degli studi della CBS, ma effettivamente non ebbero la medesima reazione, Il Sig. Pak procedette verso l'entrata come se nulla (o poco) fosse successo, Lee invece rimase quasi attonito.. lui così abituato a sedi sfarzose rimase immobile, a bocca aperta.
L'edificio in questione si presentava come una sorta di anonimo condominio, qualcosa di vagamente simile ad un centro per anziani, Lee alzò il naso al cielo, cercando di scorgere qualche segno di vita in quella cupa facciata.. Nulla. 
"Hyung, cos'è esattamente questo posto?"
"lo so cosa stai pensando.." disse prontamente l'agente.. "la CBS è una controllata della WARNER BROS e questa non è la sede... è semplicemente una location di registrazione.. dietro questo vecchio edificio troveremo i capannoni dello stabilimento cinematografico... non lasciarti ingannare dalle apparenze..." entrarono in una specie di hall arredata stile anni 70 (o i mobili risalivano a quell'epoca) e si presentarono al bancone dove era sistemato una specie di portinaio un po' avanti con l'età e dai tratti indoamericani... bisbiglio' qualcosa al telefono.. poi, una volta riattaccato.. si rivolse a loro "si accomodino signori.. il Sig. Kramer vi stà aspettando nel cortile del capannone.. è appena iniziato un party per festeggiare l'inizio delle riprese.. siete arrivati giusto in tempo" poi, come se nulla fosse, si rimise a leggere il giornale.
Lee si sentiva increrdulo e anche un pò arrabbiato, pensava fra sè e sè "Incredibile, adesso dovevano pure andare a cercarsi il registra in giro per i capannoni" si sentiva preso in giro, e umiliato; come prima impressione non era veramente il massimo, sospirava spazientito seguendo l'altro a passo svelto, senza proferire parola.
I due procedettero lungo un polveroso corridoio che li portò dritti verso un enorme spazio coperto che sembrava tanto una fabbrica dismessa... cominciarono a intravedere i primi capannelli di persone con l'immancabile bicchiere in mano; si guardavano intorno con aria un pò inebetita, quando videro staccarsi da un gruppetto una bionda mozzafiato che si diresse con fare deciso e sfrontato verso i due coreani
Era bellissima con i capelli tirati in una coda perfetta e fasciata con una attillatissima tuta nera a collo alto e truccata alla perfezione... era la copia sputata di Eva Kant... la moglie di Diabolik.. si posiziono' proprio di fronte al giovane fissandolo negli occhi sfacciatamente... poi dopo un attimo di silenzio disse "tu devi essere l'eroe del film.... quello che mi salva dalle fiamme...!!"
Lee si abbassò appena gli occhiali scuri, abbozzando un sorriso di sfida, sentendo tutto lo scoramento di prima scorrere lentamente via.
"Sì, potrei essere io"
"Piacere Cindy" disse lei con fare deciso... mentre gli tese la mano col palmo aperto
"Lee Seung Hyun... piacere di conoscerla.." le strinse delicatamente la mano
"Ma può chiamarmi anche Victoy, oppure Seungri. . ." non si accorse che dietro di lui il vecchio alzava gli occhi al cielo esasperato dal consueto sfoggio di soprannomi e nomignoli
La stretta di Cindy era vigorosa.. l'amazzone con una mossa rapida e decisa lo tiro' a se' poi avvinghiandosi a lui lo bacio' appassionatamente in bocca.. Lee era letteralmente impietrito.. quasi terrorizzato.. per un orientale era quasi inconcepibile una dimostrazione di fisicità così precoce.. il povero Pak li guardava esterrefatto.. sembrava quasi fosse lei l'uomo che rimorchiava... poi lo lascio' andare fissandolo e ammirando compiaciuta la sua espressione stravolta.. poi passo oltre ridacchiando... "il piacere è tutto mio..... EROE...... complimenti per la recitazione..." e se ne andò felpatamente come una pantera.
Lee decisamente non si aspettava una cosa del genere, a maggior ragione da una sconosciuta... Era sempre stato lui il marpione e per lui era inconcepibile che fosse la ragazza a "farsi avanti". La guardò staccarsi da lui, salutandola poi timidamente con un cenno della mano. 
"Arrivederci, s-signorina..." poi rivolgendosi verso il Sig. Pak, "esistono davvero delle donne così Hyung o mi sono sognato tutto??" si grattò appena la testa, rinfilandosi gli occhiali scuri, sperando in qualche modo di nascondere tutto l'imbarazzo che aveva addosso.
Il Sig.PakPak una volta ricomposto dalla sorpresa... abbozzo' una risposta "bè ragazzo sono artisti... se pensavi ci fosse gente strana nel mondo della musica dovrai ricrederti qui a Hollywood, probabilmente voleva provare la scena e saggiare le tue capacità, sai bene che in ogni film americano ci sono scene di amore" videro alla loro destra un gruppo di atleti particolarmente allegri, erano tutti alti belli e muscolosi.. si andava dal biondo tipo surfista al tipo moro latinoamericano, molti erano tatuati, sicuramente si trattava di stunt man e controfigure, uno di loro si stacco' dal gruppetto e si presento educatamente a Lee
Era un latinoamericano moro e molto bello.. sembrava il protagonista di qualche telefilm tipo CSI o roba del genere, si presento' stringendo la mano al giovane.. che non trattenne un impeto di dolore... la sua stretta sembrava d'acciaio..."piacere io sono Jesus" e tu se non sbaglio devi essere Lee vero?? complimenti sono un tuo grande fan!!"
Era abituato agli artisti... Insomma, ognuno aveva il suo carattere e il suo modo di fare e di porsi con gli altri, perfino lui col tempo era riuscito a crearsi una figura solida come cantante. Ma doveva fare i conti con la realtà... Il k-pop era molto diffuso in America, soprattutto gruppi e cantanti come 2ne1, PSY e BIGBANG, ma dubitava che qualcuno venisse lì a congratularsi con lui per la sua carriera. Ovviamente adesso avevano tutti la testa nel film, ma era normale così, naturalmente non gli passò nemmeno velatamente il pensiero che Jesus avesse detto queste parole solo per pura cortesia
"Sì, sono io. Piacere di conoscerti..."
Dopo essersi presentato, ed avergli slogato la mano con la stretta, anche al Sig.Pak fece le sue scuse per l'episodio precedente "vedo che avete fatto conoscenza con Cindy... non preoccupatevi di lei!  le piace far la diva e stupire i maschietti ma non morde, ovviamente è meglio non farla arrabbiare troppo visto che è cintura nera quarto dan..." poi prosegui col suo fare affabile e simpatico.."io sono uno stant man esperto di arti marziali e sono di origine dominicana, sono stato incaricato dal vecchio krami di farvi da guida e di portarvi da lui; sà oggi qui siamo tutti su di giri, contratto nuovo lavoro sicuro ecc..." "comunque seguitemi pure prego..."
Lee non capiva se fosse lui quello strano o loro, come potevano tutti parlargli con così tanta libertà se non si erano nemmeno mai visti! Era davvero strano per lui, e si poteva facilmente capire che era a disagio, ma cercava di mascherare il tutto rimanendo serio e annuendo di tanto in tanto all'altro freddamente, "capisco..." e pensare che dentro di lui sotto sotto si era già illuso di aver fatto la prima "conquista"
Il clima era decisamente "informale" l'alcool scorreva a fiumi e tutti si davano del tu dandosi pacche sulle spalle e ridendo fragorosamente,  i due orientali si sentivano come pesci fuor d'acqua ma la pacata gentilezza di Jesus li aveva perlomeno tranquillizzati, sembrava l'unico "quasi" normale in quel serraglio di matti e mignotte! seguirono l'atleta docilmente osservando nel contempo tutto quel carosello di tipi umani che gli si parava davanti:  donne appariscenti, nani, uomini di colore vestiti completamente di bianco come mafiosi.. sembravano quasi i visitatori di uno zoo post-moderno; non sapevano che l'impatto maggiore doveva ancora arrivare, quell'impatto aveva un nome e un cognome: Stanley Kramer!!  Ma per farti coraggio potevi chiamarlo "Krami"
Jesus mentre camminava continuava a parlargli dicendogli un sacco di cose sul lavoro e sull'America in generale, in fondo era simpatico, un tipo amichevole, solo un po' troppo chiaccherone, ma simpatico, Lee seguiva  i due, facendosi spazio tra la folla quando si allontanavano, mancava poco a incontrare il regista, era abbastanza agitato, anche se effettivamente non aveva mai pensato al loro incontro. Aveva preferito non pensarci troppo...Forse aveva fatto male.
Una volta "guadata" quella folla alticcia ed eccitata arrivarono ad um minuscolo spazio verde nel mezzo del quale si ergeva un improbabile palma da cocco, sicuramente finta, come finto doveva essere l'impeccabile pratino verde; videro la massiccia schiena di un uomo vestito di scuro, che con una mano si appoggiava al tronco, era quasi piegato in 2 e sembrava quasi uno sbronzo che vomitava;  anzi a ben vedere ERA uno sbronzo, ma non vomitava,  era inequivocabilmente immerso in una monumentale pisciata.. Jesus gli si avvicino' con timore e con tono ufficiale gli comunico' l'arrivo dei due orientali: "HEI CAPO!! ci sono Pak e Lee..."
"Buongiorno, sir" tentò di dirgli elegantemente il Sig.Pak facendo un piccolo inchino, come da tradizione
"KRAMI" si volto' barcollando e guardandoli con occhi vitrei e inespressivi, si era fortunatamente almeno allacciato la patta dei pantaloni, si diresse verso Pak riconoscendolo come il piu' anziano e con una mossa repentina gli strinse la mano calorosamente, Lee si accorse con terrore che non si trattava della mano appoggiata alla finta pianta e, ripensando alla mossa di Cindy e alla stretta mortale di Jesus non pote' fare a meno di pensare che a L.A. bisognava pensarci due volte prima di dare la mano alle persone!  Il regista non era di per sè obeso ma sembrava enorme in quanto era fatto terribilmente male, era tozzo e tutto nella sua figura faceva pensare a un barbone, oppure a uno di quegli orchi che spaventano i bambini e che la mamma minaccia di chiamare se non fanno i bravi
Stanley Kramer inaspettatamente sorrise "PAAAAKKKK vecchio mioooooo" e strinse il vecchio coreano in un mortale abbraccio all'aroma di sigaro e bourbon
Lee ne odiava parecchie di cose Lee, ma se c'era una cosa che non riusciva a tollerare era proprio l'essere ignorato. Guardò l'uomo con insistenza, sbattendo velocemente le palpebre, poi tentò a sua volta di presentarsi ma venne totalmente ignorato dai due..
"Umh,  Il mio inglese è così pessimo?" pensò fra sè e sè "ho speso interi anni per impararlo, non è possibile." e terminò i suoi pensieri con un leggero sospiro.
Poi, finalmente, senza far caso a nulla, Stanley abbraccio anche il giovane, distribuiva "vecchio mio" e pacche sulle spalle come se piovesse, "Leeee finalmente sei arrivato!! questo dannato film non poteva iniziare senza lo spacca-tutto dagli occhi a mandorla" e rideva, rideva,  Jesus sullo sfondo osservava imbarazzato.. sapeva bene che era cosi cordiale solo perchè era sbronzo, e lo sapeva bene anche Pak, gli avevano raccontato che aveva un carattere terrificante e che capitare presso di lui quando era incazzato (cioè quando era sobrio) era come affrontare tutti i coreani del nord incazzati messi assieme!! il vecchio si limitò a sorridere e a incoraggiare il giovane perchè stesse al gioco con lo sguardo...
Lee guardava con occhi sbarrati l'uomo, rimanendo completamente impalato davanti a quell'abbraccio, e soprattutto stando attento a dove il vecchio infilasse le mani, si divincolò abbastanza rapidamente dalla stretta, ricomponendosi subito dopo e mormorando seriamente "E' un piacere conoscerla.."
Si sforzava di apparire  normale, quando il suo unico desiderio era scappare da quel manicomio,  doveva essere ubriaco marcio il regista a giudicare dall'aspetto... emanava un forte odore di bourbon, e  non appena apriva appariva una dentatura ingiallita dal fumo eccessivo
Jesus intervenne dicendo.. "perchè non ci facciamo un drink?? che ne dite??" e .. senza quasi aspettare la risposta si trovarono seduti a un tavolino in mezzo a una folla chiassosa vi posso offrire un po' di...... theeee?? ruttò il regista... qui sono li fanno veramente speciali !! è una vera specialità della casa" disse fissandoli con i suoi occhi sporgenti simili a quelli di un rospo che attende la mosca per afferrarla con la lingua appiccicosa..
Lee annuii, continuando a "sorridere" con aria innocente all'altro, ordinarono il tutto al barista,"Grazie signor Kramer, è gentile da parte sua" disse cordialmente il Sig.Pak rivolto al viso gonfio e tondo di Stanley
Il"signor" Kramer si accese uno sciccosissimo sigaro Cohiba lungo quasi un chilometro.. si puo' dire che fosse l'unica nota di lusso in quella figura così mediocre.. il cameriere portò  4 tumbler pieni di una sostanza color thè, pieni di cubetti di ghiaccio ombrellini e cannucce... Jesus propose un brindisi al nuovo contratto.. dopo aver fatto tintinnare i bicchieri presero a sorseggiare quella che sembrava una dissetante bevanda estiva ma, una volta arrivata allo stomaco al giovane Lee, sembrò quasi che uno di quegli energumeni tatuati gli avesse assestato un cazzotto in piena pancia! E prese a tossire sotto lo sguardo incuriosito dei due americani... Pak (che la sapeva lunga) aveva solo fatto finta di bere
"Hei che accidenti c'è qui dentro!?" esclamò il giovane tossendo l'anima, cotinuava a tossire rosso come un peperone, portandosi però educatamente una mano davanti alla bocca fulminò poi Pak con lo sguardo, posando il bicchiere in modo deciso sul tavolino, inutile dire che tutti lo stavano fissando come se improvvisamente si fosse trasformato in un alieno strinse gli occhi, morsicandosi appena il labbro, i due vecchi ridacchiavano divertiti..
Jesus lo osservo' invece con sincero stupore.. poi si accorse di avere fatto una gaffe a non avvertirlo,  "Hei scusa amico ma noi usiamo chiamare thè il LONG ISLAND ICE TEA.. sai da noi è prassi,  con tutti gli sbevazzoni che bazzicano queste parti ci sembrava sottointeso" dall'altro lato del tavolo Krami sottolineo' "puoi giurarci fottuto dominicano!! hahahahhaha".... Pak lo osservo umilmente scusandosi... "bè ragazzo pensavo che lo conoscessi il Long Island... lo hanno inventato gli studenti di college inglesi per nasconderlo ai professori facendolo passare per thè, ma contiene i peggiori torcibudella in circolazione..."
Lee Seung Hyun Fulminò i due con lo sguardo, fregandosene di tutto quello che gli stavano dicendo, "Non ne sapevo nulla" sospirò appena, alzando gli occhi scuri al cielo. Dove diavolo era capitato!?
Stanley Kramer sghignazzo' rumorosamente prendendo Pak sotto il braccia... "DAI BRINDIAMO AMICI !!!" e fece tintinnare il bicchiere contro il suo quasi rovesciandone il contenuto.... e poi si esibì in un fragoroso rutto che quasi somigliava a un tuono di un temporale d'estate, Jesus li guardava con malcelato imbarazzo e guardo' Lee quasi scusandosi con lo sguardo per quella specie di spettacolo di cabaret..
Dopo quel "grazioso spettacolino" Lee rimase ai margini della conversazione, guardava silenzioso i suoi 3 "compagni di Happy Hour", sgranando appena le pupille, un sacco di pensieri gli passavano per la testa, "allora gli americani erano davvero come nei film... Così... ancora non riusciva a trovare un termine adatto.
Fra un brindisi e l'altro la conversazione ando' via via ad acquietarsi.. in netto contrasto con i rumori di fondo del party che invece aumentavano in modo esponenziale.. Jesus  conversava piacevolmente con Pak lanciando occhiate sorridenti a Lee per cercare di coinvolgerlo... parlavano del piu' e del meno e anche l'anziano coreano sembrava sempre piu' a suo agio.. una rara pausa nel frastuono di fondo fece intuire ai 3 una specie di rombo costante e sommesso.. si voltarono all'unisono e non poterono fare a meno di fissare l'imponente figura del regista con la testa completamente reclinata in avanti... dalla mano pendeva inclinato l'ultimo drink che colava a terra in una tetra pozzanghera.... il rumore di sottofondo era Kramer... Kramer sbronzo che russava come un maledetto trattore... "Scusatelo fà sempre così in queste occasioni.." si premuro' Jesus di sottolineare.. "sapete il lavoro di regista è molto stressante e quando si puo' far bisboccia Krami non si tira certo indietro.." il dominicano sorrideva imbarazzato...
"No,no. Non fa nulla" dissero quasi all'unisono i due coreani, ma questa triste scena aveva fatto scendere sul gruppetto come una solida cappa d'imbarazzo
Il Sig.Pak, da bravo uomo di mondo, prese l'iniziativa e comincio' a congedarsi.. "vede sig. Jesus a quest'ora sarebbe opportuno che io e Lee ce ne torniassimo in albergo, abbiamo il jet-lag da smaltire e sarà meglio andare a letto presto" poi rivolto a Lee "sei d'accordo con me, vero Lee?"
"Certo!!" si affrettò a confermare il giovane, abbozzava un aria compunta, ma dentro di sè saltava letteralmente dalla gioia, finalmente il ritorno in Hotel!!
Abbozzò un sorriso a Jesus, salutandolo con un piccolo inchino.
Il dominicano ricambiò inchinandosi leggermente a sua volta, poi rivolegendo lo sguardo a Krami disse... "forse è meglio che lo lasciamo tranquillo.. lo salutero' da parte vostra" detto questo li accompagno' al taxi.

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Capitolo 6
*** SECONDA APPENDICE DEI PERSONAGGI ***




NOME:      Stanley Kramer
ANNI:        50 anni
NAZIONALITA':  americana
PROFESSIONE:   regista di B/C-movie
NOTE:        Stanley è un ubriacone dal carattere irascibile e dispotico
                  regista (e sceneggiatore) fallito, è costretto a girare film di
                  bassissima lega per campare, ironia della sorte, il suo nome
          e il suo aspetto ,non proprio da adone, ricordano tantissimo 
         quelli di uno dei più grandi geni del cinema di tutti i tempi
                 (Stanley Kubrik) ricordarglielo lo manda su tutte le furie in 
                quanto lo mette di fronte al suo fallimento di cineasta, una
                frustrazione che non manca di affogare nell'alcool e nei sigari
                cubani, il padre è caduto in Vietnam e la conseguente antipatia
                verso tutti gli orientali complicherà, e non poco, i rapporti fra lui
                e Lee...   vedremo in seguito che dietro a questo burbero personaggio
                si nasconde un cuore tenero.






NOME:        Cindy McKinsley
ANNI:           22 anni
NAZIONALITA':  Americana
PROFESSIONE:   attrice e karateka
NOTE:        Bionda, bellissima e con un fisico atletico, look preso
                  Eva Kant di Dioabolik.. porta sempre i capelli raccolti ed
                  esibisce un comportamento sfrontato e audace con uomini
                  e donne, attrice di B-movie e cintura nera quarto dan
                  nonostante la sua apparente sicurezza nasconde anche lei
                  qualche insicurezza sotto la scorza da "dura"





NOME:       Jesus Morales
ETA':          25 anni
NAZIONALITA': cittadino Americano di origini Dominicane
PROFESSIONE:  attore,stunt man, esperto di arti marziali e capoeira
NOTE:      Moro, bellissimo e con un fisico palestrato si muove sul
                set come "l'uomo di fiducia" del regista, dai modi affabili
                e cordiali si premura di smorzare i modi da pazzo ubriacone
                di Stanley Kramer, non sembra mostrare molto interesse per
               tutte le "bellone" che bazzicano sul set






NOME:      Calogero Allocca
ETA':         55 anni
NAZIONALITA': cittadino americano di origini Italiane
PROFESSIONE:    tassista
NOTE:       di chiare origini Italiane, è un instancabile
                 autista di taxy a Los Angeles, tifoso sfegatato
                 di calcio e della nazionale Italiana, nonchè 
                 abbastanza disturbato mentalmente, si convince
                 in mode ossessivo che il Sig.Pak altro non è che
                 il famoso calciatore-dentista nordcoreano che
                 nel 1966 eliminò l'Italia dai mondiali di calcio

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Capitolo 7
*** I BINARI E LO STALKER ***


Lee e il suo anziano agente arrivarono come volando all'uscita, non vedevano veramente l'ora di buttarsi sul letto delle rispettive camere, il taxy era già pronto col motore acceso e i due ci si buttarono dentro a capofitto.
Una volta a bordo, e comunicata la destinazione al tassista, il giovane si lasciò andare ad una vera e propria pioggia di domande e lamentele nei confronti del Sig.Pak.. "Hei ma si può sapere dove diavolo mi hai portato Hyung!! sarà anche un party, ma a me sembra piuttosto una gabbia di matti.. non c'è un minimo di professionalità... di buone maniere!!"
Il vecchio ascoltava annuendo interrompendo ogni tanto il suo accusatore con espressioni tipo "non ti preoccupare" oppure "vedrai che nei prossimi giorni sarà tutto diverso" ecc.ecc. il viso del Sig.Lee sembrava rassegnato a subire queso, peraltro atteso, processo in direttissima, quando ad un tratto, ad un semaforo rosso, il tassista si voltò verso di loro: "Buonaseeera Signò avete avuto qualche imbroglio??" gli occhi dell'agente erano voltati verso l'alto "Noooo ancora quell'italiano" pensò.
"Sempre a vostra disposizione Signò... non capita tutti i giorni di avere niente di meno di un giocatore nazionale a bordo del mio taxì.." Il Sig.Lee ormai non aveva nemmeno più la forza di controbattere e si limitò a rivorgergli qualche frase di cortesia.. ma l'Italiano insisteva "Onore... anche se si tratta di quel malandrino che ci ha buttato fuori dai mondiali hahahahahaha"
rideva sforzatamente stringendo il volante coi pugni serrati quasi a volerlo staccare dal piantone, Lee si era ammutolito, Il Sig.Pak si limitò a dire "mi dispiace molto Signor Calogero"
"No noo non si preoccupi... ecco siamo arrivati! e inchiodò brutalmente davanti all'ingresso dell'hotel facendo sobbalzare in avanti i due coreani
Il Sig.Pak fu prodigo di mancia come all'andata, non voleva assolutamente farsi nemico quello strano personaggio che, senza salutare, se ne andò sgommando, i due si incamminarono verso l'ingresso dell'hotel quando Lee disse "Hyung a me quell'Italiano fa un pò paura" 
L'anziano lo rassicurò "non ti preoccupare ragazzo gli Italiani sono SEMPRE strani quando si parla di calcio" la rassicurazione non suonò molto convincente in quanto sotto sotto, anche il Sig.Pak cominciava a sentirsi inquieto;  giunti alle camere i due si salutarono e Lee, una volta entrato, trovò appoggiato sul suo letto un grande volume rilegato
aprendolo capì che si trattava del copione del film, al suo interno trovò un foglio della CBS con l'orario per il giorno successivo, più una nota scritta in neretto: il copione va letto tassativamente entro DOMANI... il ragazzo si lasciò andare con la faccia sul cuscino sospirando..  "Ma saranno almeno 400 pagine!!" esclamò attutito dal guanciale.. nel giro di 10 minuti il giovane cantante era già nel mondo dei sogni.
Nel frattempo il Sig.Pak entrò nella sua suite.. senza curarsi del grande malloppo di corrispondenza depositato sul letto, per prima cosa accese il portatile, poi si spogliò e si fece una lunga doccia, fischiettando tranquillo.
ll vecchio non sembrava assolutamente turbato dal trambusto della giornata, anzi sembrava che tutto stesse andando secondo un piano prestabilito, seguendo docilmente i binari che lui aveva costruito, tornò in camera avvolto nell'accappatoio frizionandosi i capelli per asciugarli, poi cominciò col suo lavoro, al pc.
Ogni tanto distoglieva lo sguardo, selezionando la corrispondenza, lanciò subito sul pavimento il volume del copione, tanto non aveva alcuna intenzione di leggerlo, alcune lettere dell'hotel, altre di organizzatori di eventi... tutta robaccia, i suoi occhi tornarono sullo schermo luminoso del pc e il suo viso si illuminò... una cifra con molti zeri trasferita senza colpo ferire da Macao alla Repubblica Dominicana.. due paradisi fiscali, la sua bocca si dilatò in un ghigno luciferino.
Appoggiandosi alla testiera del letto con le mani intrecciate dietro la nuca socchiuse gli occhi già pregustando il suo futuro da ricco esule su qualche isola tropicale, poi, quasi per caso, notò un pacchetto strano sulle lenzuola, incuriosito lo aprì.. vi trovò un DVD, sulla copertina la scritta: "a quel malandrino del mio cliente"
Aveva sentito da poco quella parola.. "malandrino" e venne assalito da una strana sensazione, a quel punto non potè fare a meno di inserire il disco nel lettore del suo pc, dopo qualche attimo apparirono immagini sgranate e in bianco e nero... era, senza ombra di dubbio la registrazione di Italia-Corea del Nord del 1966!!
Il Sig.Pak sentì come un brivido scorrergli lungo la schiena, c'era qualcosa di malato nella mente di quel tassista!
Ma il problema veramente grosso era che quella specie di "stalker" sembrava avere accesso a molte cose.. sicuramente non era un caso che ci fosse lui a prenderli all'uscita degli studi, o perlomeno in una metropoli come Los Angeles, le possibilita di tornarlo a incontrare per caso erano veramente infinitesimali.
Poi, riuscire a fargli recapitare un pacco in camera.. le suite erano intestate alla YG che aveva regolamenti ferrei per quanto riguarda la discrezione e la protezione dei dati dei suoi collaboratori, per evitare che qualche fan isterico o peggio qualche maniaco venga a contatto con gli artisti.
Quell'artista doveva essere molto scaltro, oppure avere molte conoscenze, la cosa sicura è che si tratta di un folle, una variabile impazzita che metteva a rischio i suoi piani.. doveva stare molto attento.. ed eventualmente prepararsi a cambiamenti in corso d'opera.. 
Con un gesto rabbioso spense la luce.. ma quella notte il vecchio Sig.Pak fece veramente molta fatica a trovare il sonno. 

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