La Scrittrice di Trame ~

di Irene_Violet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Prologo : La paziente ~ ***
Capitolo 2: *** #Capitolo 1: Chat Privata ~ ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Vicinanza-Sospetto ~ ***
Capitolo 4: *** #Capitolo 3: Conferme ~ ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Il punto a fine frase ~ ***



Capitolo 1
*** #Prologo : La paziente ~ ***


La Scrittrice di Trame. ~

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L'angolo dell'autrice:
Salve a tutti quelli che leggeranno questa Fict fatta un po a perdi tempo.
Questa è la mia prima FF di genere Thriller,quindi spero siate comprensivi.
Non è una storia molto "interessante" se non in qualche punto,almeno secondo me.
Beh,spero solo che ugualmente che vi piaccia. Recensite ditemi che ne pensate.
Anche se scrivete che fa schifo non fa nulla,le critiche aiutano.
Grazie a Tutti e Buona Lettura. -Irene_Violet.
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#Prologo La paziente ~

28 Maggio 2009  ore 8:30
Benvenuti al St. Mary Istitute ci troviamo nell'alta campagna londinese,
in un Istituto di igiene mentale e correzione giovanile.
Stanza 17-B: qui vi dimora da più di 6 mesi Irene Clarkson,11 anni. 
Spedita qui per aver sgozzato ed accoltellato lo zio nella loro casa nelle campagne Scozzesi.

Dottoressa: "Irene. Tu hai un hobby?
Cosa ti piace fare per divertirti?" -le chiese la psicologa durante la seduta settimanale di psico terapia imposta dall'ospedale.

Irene: "Io scrivo." -rispondeva la piccola semplicemente.
Dottoressa:  "Davvero? E cosa scrivi di bello?
Irene: "Poesie o a volte storie" -fissò la dottoressa ma non capì dove voleva arrivare.
Non si trovava lì per fare una chiacchierata amichevole,era lì perché aveva commesso un'omicidio.
Dottoressa: "Dimmi...che genere di storie scrivi?"
Irene: "Storie con un lieto fine.
Quelle dove i cattivi vengono intrappolati e portati in prigione."
Dottoressa: "Capisco. Dev'essere bello sapere che tutto va a finire bene giusto?" -sorrise la dottoressa
Irene: "No." -rispose secca la bimba- "le cose non vanno sempre a finire bene,a volte sta alle persone far si che le cose abbiano un lieto fine"
-aveva lo sguardo che fissava il pavimento ed il suo tono era duro quasi come se volesse che le sue parole colpissero dritta in faccia quella donna
che voleva giocare con la sua mente.
Dottoressa: "Hai ragione sai. A volte tocca alle persone" -la dottoressa si annotò qualcosa sul suo taccuino.
Irene:  "Lo so cosa crede. 
Ho fatto una brutta cosa.
Ma era giusto così.
Certe persone non capiscono le cose se non le si mostra loro chiaramente.
Nelle mie storie lo sa,è già decisa una cosa...il cattivo Muore.
Muore sempre. 
Avanti me lo chieda. 
Mi chieda: "cosa è successo quella notte del 20 Novembre" 
so che lo vuole sapere. Vuole sapere come l'ho massacrato.
Allora potrà considerarmi pazza e rinchiudermi da qualche parte.
Le mie ragioni qui dentro non contano affatto." -tacque per un momento. 

La dottoressa  cominciava a sentirsi irrequieta. 
Irene non era una paziente tranquilla,anzi era una delle più ribelli in assoluto.
Irene: "Infondo è così che va il mondo" - riprese a parlare la ragazza- "Voi in queste cliniche non cercate di aiutarci.
Volete solo mettere quel timbro rosso che ci dichiara "insani" e via.
Ci sopprimete,non è così?"

Dottoressa. "Ma no. Non è affatto vero,come ti vengono in mente tali sciocchezze Irene,nessuno qui vuole sopprimerti."
-la donna cercò di allungarsi per premere il bottone che avrebbe avvertito la sicurezza,temeva che la bambina sarebbe
esplosa di rabbia come era già successo recentemente,quando aveva quasi picchiato a morte un ragazzo che,a detta di Irene,
stava molestando un bambino più piccolo di lui. Non era sicuro stare per troppo tempo con lei.

Irene: "Prema quel bottone avanti. Tanto è inutile,morirà in ogni caso.
I cattivi nelle mie storie muoiono sempre." -fece per alzarsi dal lettino,allora la dottoressa premette il bottone ed urlò: "Sicurezza!"
-quelli dopo poco accorsero rinchiudendo nuovamente la ragazza nella sua cella.

Lei aveva un  lieve sorriso che poi esplose in una risata fragorosa. 
Voleva solo spaventarla un po,al contrario invece l'aveva fatta sprofondare nel panico. Era uno dei suoi talenti naturali.
Infondo per una buona storia la narrazione è importante,a volte anche più della stessa trama.
Non lo credete anche voi?
Beh,questa volta sarà la trama a parlare.
Si scioglierà da sola senza complicazioni.
Potrà sembrarvi monotona o "già vista,o forse riuscirà a stupirvi,Chissà.

La storia che vi narrerò si svolge  3 anni dopo questo evento introduttivo. 
Irene è stata curata con successo dalle sue crisi di rabbia incontrollabile ed è una comune adolescente al secondo anno di liceo,
forse un po chiusa in se stessa,il genere di ragazza che passa gran parte del suo tempo in rete anziché fuori con le amiche,
che avrà un piccolo problema con uno Stalker,ma tranquilli non sarà la classica storia già sentita un milione di volte,questo perché
Irene non è la solita vittima.

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Capitolo 2
*** #Capitolo 1: Chat Privata ~ ***


#Capitolo 1: Chat Privata. ~

21 Luglio 2013 Ore 22:30
 
Quella sera fuori dalla finestra infuriava un temporale davvero coi fiacchi,tuoni,fulmini e  vento sembrava di essere in pieno autunno,anche se invece era ancora estate. Irene in pre da una forte emicrania dopo aver acceso il pc per apprestarsi a scrivere un nuovo capitolo della sua storia,si alzò ed andò in cucina a prendersi un'aspirina,detestava lavorare con la testa che pulsava. Di recente si era iscritta ad una chat box,una di quelle generiche in cui ci si fa un profilo  con annesso nickname e si chatta senza impegno,quelle dalle quali i messaggi sono in tempo reale e quindi se ti scrivono durante la notte alla mattina appena acceso il pc ti ritrovi cento mila chat aperte senza che tu possa farci nulla. Quando tornò a sedersi alla scrivania notò subito la chat e andò a leggere il messaggio era da parte di un certo "Mister X" che le scriveva semplicemente: "Ciao Kittyness*,ti va di parlare un po?"  
*[Kittyness è il nick di Irene] 
Irene: Mister X? Però che originalità -pensò subito Irene,per poi rispondere al messaggio-
[Di seguito sarà "mostrata" la chat dei due]

Mister X: Ciao Kittyness,ti va di parlare un po?
Kittyness:  Certo. Ciao Mister X! Di cosa vuoi parlare?
Mister X:  Vediamo...sono curioso. Come mai hai scelto come Nick "Kittyness"? 
E' per caso l'unione di "Kitty" + "Princess"? 
Kittyness: No non proprio. 
Non è un Nickname ponderato in realtà,mi è uscito per caso.
Ti sembrerà banale ma quando ci pensavo avevo in braccio la mia gatta.
Mister X: Ma davvero? Hai una gatta?  Come si chiama?
Kittyness: Chantal
Mistel X: Cavoli! Nome raffinato per una gatta. Di che razza è?
Kittyness: Blu di russia
Mister X: Oh,ora è chiaro. 
Un nome raffinato per una razza altrettanto pregiata.
Kittyness: E del tuo nick? Come ti è venuto?
Mister X: volevo metter un nome enigmatico come "Lo Spauracchio" ma sapeva troppo di fumetto così,
mio malgrado. ho optato per un nick totalmente banale e privo di originalità.
Kittyness: Ma dai,non è poi così male.
Mister X: Se lo dici tu. Ti ringrazio.
Kittyness: Oh.ma figurati per così poco.
-pausa-
Mister X: Emh... allora dimmi...hai qualche hobby particolare?
Kittyness: Certo. Io Scrivo.
Mister X: Una scrittrice,interessante.
Hai un genere preferito?
Kittyness: Si,il genere Mistery-Thriller è decisamente quello che preferisco.
Mister X: Ah dunque ti piacciono le storie tese.
Kittyness: Proprio così.
Mister X:  Che bella notizia,ora però sono curioso di leggere una delle tue storie.
C'è l'hai un'account su Fanfiction.net*?
[*Fanfiction.net il sito americano di Fanfiction più famoso
Possiamo definire Efp il suo corrispondente italiano.]

Kittyness: Ma certo te lo linko  -mise il link di seguito-
Mister X: Perfetto! Mi scollego e vado a leggere qualche tua storia a presto.
Kittyness: Va bene,spero siano di tuo gradimento. A dopo.

Dopo circa 1 ora Mister X era nuovamente in chat con Kittyness.

Kittyness: Bentornato,come ti sono sembrate le storie? 
Mister X: Sono tutte molto belle,come fai a scriverle così bene? Sembrano quasi storie vere.
Kittyness: Ho solo molta inventiva.
Mister X: Mi piace molto come organizzi le storie,anche nel momento di maggior disperazione del protagonista,succede sempre qualcosa che fa secco l'antagonista.
Così lasci tutti col fiato sospeso fino alla fine per poi far avere un lieto fine.
Kittyness: Esatto.
Mister X: Sei davvero bravissima. 
Complimenti.

Le chat furono sempre molto tranquille e piene di discussioni via via sempre più complicate. 
Il tono comprensivo di Mister X lo rendeva un compagno di chat davvero l'ideale per Irene che scriveva con lui sempre molto volentieri.
I due divennero davvero grandi amici.
Ma,come al solito tutto è destinato a finire.
Un giorno Mister X contattò Kittyness in maniera del tutto consueta,ma le cose si evolvero in una maniera inaspettata.

Mister X: Ehi! Come va Kitty?
Kittyness: Bene grazie tu?
Mister X: Al solito.
Ho letto la tua ultima storia fantastica come al solito.
Kittyness: Grazie mille.
Mister X: Muoio dalla voglia di incontrarti. 
Dimmi di dove sei,voglio incontrarti faccia a faccia.
Kittyness: Ehm...spero che mi scuserai ma non sono il tipo di persona che combina incontri.
Mister X: Ma come,mi sembrava di aver capito che eravamo amici.
Kittyness: Si,ma amici di "penna". 
Mister X: Va bene ho capito,peccato
Kittyness: Dai non te la prendere,ci continuiamo a scrivere comunque.
Mister X: No non me la prendo certo.
...
Ah già Kitty,perché non dai un'occhiata al tuo cellulare? -quell'ultima frase la fece sobbalzare.

Irene: Il cellulare?

Si affrettò a prenderlo e ciò che vide la fece impallidire.
1 Nuovo Messaggio da un numero che non aveva in memoria. 
Lo aprì.

"Ciao Irene,
Ci vedremo preso.
E' una promessa.  -Mister X"

Irene corse subito al Pc allarmata.

Kittyness: Ehi,si può sapere chi sei?!  
Come hai avuto il mio numero? 
Cosa vuoi da me?
Mister X: Io sono un'incognita.
Mi hai davvero colpito,voglio incontrarti al più presto Irene.
Come ho avuto il tuo numero...? Ho fatto qualche ricerca.
Kittyness: Cosa saresti una specie di Haker?!
Mister X: Può darsi di si o può darsi di no.
Ma questo non ha importanza,ciò che importa è che...sarò il tuo incubo d'ora in poi.

-Mister X si è disconnesso-

Il telefono di Irene suona.
1 Nuovo Messaggio.

"Ciao,Mia cara Kittyness,anzi no,
mia dolcissima Irene Clarkson.
Ci incontreremo presto. 
Il gioco sta per cominciare.  
Fino ad allora... Sogni d'oro piccola mia.  -Mister X".

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Vicinanza-Sospetto ~ ***


#Capitolo 2:  Vicinanza-Sospetto ~ 

3 agosto 2013  ore: 9:15
Messaggi,telefonate ad ogni ora del giorno.
Era un vero e proprio tormento.
Irene aveva deciso di non avvertire la polizia,era perfettamente in grado di affrontare questo problema da sola,
anche se il padre di recente aveva cominciato a preoccuparsi e a causa del suo lavoro non poteva starle vicino abbastanza.
Ultimamente poi si erano susseguiti vari eventi.
Il padre di Irene finalmente aveva trovato un lavoro a Londra così da non essere costretto a stare lontano dalla figlia per vari mesi
inoltre l'uomo aveva appena trovato una nuova compagna che aveva anche un figlio. 

Tanti cambiamenti. 
Troppi.
E ora...? Uno Stalker?! 
Nah...quello era niente per lei,
in confronto alla "rivoluzione" familiare che aveva in atto in casa.

Irene: "Non capisco. 
Perché è assolutamente necessario  incontrarli proprio oggi?" -mi ero subito lamentata io non appena avevo saputo che avrei dovuto conoscere
Alicia a Adam Shay proprio quella mattina- "Non si può rimandare ad un'altro giorno?" -avevo tentato di convincere mio padre in tutti i modi ma niente
oggi non me 'l'avrebbe data vinta.

Kavin (il Padre): "Con me non attacca. 
E stato deciso che ci saremo incontrati oggi e così sarà!" -ribatté convinto Papà. 

Il mio destino era segnato.
Verso mezzo giorno ci trovammo in un bar del centro,in un locale molto carino anche se per i miei gusti era poco sobrio.
Si chiamava "The Cheshire Cat" (Lo Stregatto). La cosa mi fece sorridere,"speriamo non ci siano stranezze nei dessert",pensai.
Per quell' "occasione speciale" mio padre mi costrinse a vestirmi elegante e la cosa mi dava un po sui nervi.
Quell'abito in stile Gotic Lolita che mi ero comprata tempo prima,non era adatto in una situazione così sciocca,
sicuramente non avrebbero capito lo stile e trattandomi da "bambolina" avrebbero riso di me.
Che nervi.

Dopo circa un quarto d'ora di attesa due figure si avvicinarono al nostro tavolo.
"Alla buon ora" -pensai.
Alicia: "Vi abbiamo fatto aspettare molto?" -domandò lei a mio padre prima di salutarlo.
Kavin: "No,ma che dici siamo appena arrivati,non preoccuparti" -la rassicurò mio padre.

Io osservavo senza alcuna espressione,avrei voluto alzarmi e schizzare verso la Toilette a rimettere la colazione
per quanto quella scena mi disgustava.

Adam: "Scusate,potreste evitare,grazie" -Il figlio di Alicia per fortuna li interruppe.

Adam aveva solo due anni più di me,ma ne dimostrava molti di più.
Era composto e di bell'aspetto. Studia ingegneria e Tecnica all'università,sicuramente era una persona colta,
o quantomeno ne aveva l'aspetto dato il gilet marroncino chiaro che aveva indosso. Lanciò un'occhiata verso di me e sorrise,
io voltai lo sguardo a destra e lo ignorai completamente.

Alicia: "Cavoli Adam! 
Perché rovini sempre i momenti più belli?" -sbottò infastidita la donna sedendosi ed accavallando le gambe elegantemente.

Adam: "Io non rovino proprio niente.
Mi da solo fastidio vedere che vi fate effusioni in pubblico,e poi non essere maleducata. 
Non hai ancora salutato una persona" -Si riferiva a me ovviamente.

Alicia: "Davvero?" -rivolse lo sguardo verso di me e appena mi vide subito disse a voce alta facendomi trasalire-
"Ma che carina! Scusami tesorino se non ti ho salutato" - Mi prese la mano - "Io sono Alicia Shay molto piacere.
Tu devi essere Irene,tuo padre non mi aveva detto che eri così adorabile è proprio un piacere conoscerti"
-Mi abbracciò sotto una mi smorfia mista di sorpresa e terrore,mi sembrava una reazione da cartone animato,la cosa mi fece rabbrividire.

Alla vista di quella scena confusa e caotica ai due uomini venne da sorridere,io non lo potevo certo sapere ma per quella donna una reazione simile era del tutto normale.
La donna si scusò lasciandomi andare,mi sembrava una persona educata e cortese,anche dolce se si vuole esagerare. Parlammo per un po ed ebbi la conferma delle mie impressioni su di lei.
Nei confronti di Adam sospesi il giudizio avrei avuto di certo modo di approfondire in seguito.

9  Agosto 2013

Col tempo le telefonate,gli SMS,le mail e le foto dello Stalker diminuirono.
Probabilmente si era stancato.

Da quel nostro primo incontro ebbi modo di passare molto tempo con Adam,dato che entrambi i nostri genitori lavoravano,lui veniva spesso a casa mia e tentava in tutti i modi di convincermi a chiacchierare,non so perché ma sembrava volesse costruire una  specie di "rapporto fraterno" del quale però io non volevo sapere assolutamente nulla.
Quella sera si presentò a casa verso le 20 circa,dovevo ancora  preparare la cena.
Adam: "Hai bisogno di una mano in cucina?" -chiese cordialmente lui.
Irene: "Non ti disturbare,faccio da sola" -dissi col mio solito tono d'indifferenza.

Preparammo la cena per poi metterci a tavola dove Adam cominciò a farmi il solito discorso sulla comunicazione e sulle relazioni ero seccata. 
Non volevo avere rapporti con lui,lo detestavo per la sua gentilezza,lo detestavo e basta!

Nonostante la mia reticenza parlammo un po.
Non avevamo niente in comune,ma avevamo entrambi un Hobby che coltivavamo da sempre.
Il mio è la scrittura,il suo è la fotografia. Ci sapeva davvero fare.

Adam: "Che cosa ne pensi?" -mi domandò
Irene: "No so perché tu voglia conoscere la mia opinione,ma se proprio la desideri.
Sono stupende. Davvero una meraviglia.
Complimenti...sei bravo."  -risposi con un tono di indifferenza come al solito,ma ero sincera.

Le foto dei suoi paesaggi erano una vera meraviglia,la luce era sempre favolosa in quelle foto.
Più le  osservavo,più mi erano famigliari.
La luce.
La luce.
All'improvviso...flash.
Un obbiettivo fotografico professionale multifocale con lente rifrangente!*


 
[*Obbiettivo fotografico professionale multifocale con lente rifrangente= 
Queste specifiche sono del tutto casuali. 
Se siete fotografi non mi denunciate solo perché ho scritto delle idiozie.]



Garantiva una luce perfetta in ogni occasione,dando una risoluzione massima in ogni scatto  anche in condizioni di scarsità di essa. 
Vi era un particolare per riconoscere quel tipo di obbiettivo multifocale i cerchi di luce che si formano sulla foto se al momento dello scatto la luce è molto forte,questo è uno dei dettagli che,in alcune delle foto mandate dallo Stalker,ho potuto notare.
Che fosse lui lo Stalker? 
No,è eccessivo pensare il tutto in modo così repentino.
Probabilmente anche lo Stalker utilizzava lo stesso tipo di obbiettivo.

Verso mezzanotte circa andai a dormire salutando Adam che per non tornare a casa a quell'ora invitai a restare a dormire a casa. Mi barricai nella mia stanza e presi il portatile,volevo finire la mia nuova storia. Presi il  mio Pc e lo portai verso la scrivania,fu allora che vidi una foto su di essa,una mia foto. Era stata scattata tramite il riflesso dello specchio,probabilmente verso l'alba data la luce violacea del riflesso. Stavo dormendo accoccolata su me stessa,mezza scoperta. Questo era ritratto nella foto.
Guardai il retro della foto,vi era una nota.

"Sei davvero molto carina.
Questa copia te la regalo, 
io ne ho un'altra,così potrò deliziarmi sempre
della tua presenza,mia cara Irene" -Mister X. 

Assurdo.
Come aveva fatto?
Iniziavo a diventare inquieta.
Come c'era arrivata quella foto sulla mia scrivania?
Logico.
Adam, è stato lui,senza dubbio!
Ma, aspetta un'attimo.
Lui non si è mosso dal salotto,
ed io sono schizzata subito qui dopo averlo invitato a restare.
Allora quando può averla messa lì?
Forse sto diventando paranoica.
Forse non è stato lui. 

Me ne convinsi e mi cambiai mettendomi sotto le coperte.
Il cellulare notificò 1 Nuovo Messaggio

"Buona Notte mio piccolo fiore,
sognami mi raccomando, perché io sognerò te.
Ti amo. A domani.  -Mister X"

Mi girai sul fianco,rivolgendomi verso la finestra.
Adam bussò e mi augurò la buona notte anche lui.
I sospetti crescevano in me,come una torta che gonfia nel forno a causa del lievito.
Non mi sentivo al sicuro.
Mi sembrava di essere in uno di quei vecchi film,
dove vittima e carnefice vivono sotto lo stesso tetto,
quei film nei quali tu che lo segui pensi: 
"Ma dai è lui l'assassino possibile che quella gallina non s'è ne ancora accorta?!".
Dovevo preparare la mia difesa.
Nascosto nel cassetto della biancheria intima tenevo un coltello da macellaio.
Lo tenevo da prima  dell'omicidio dello zio.
Lo misi sotto il cuscino per ogni evenienza,poi tirai un piccolo sospiro e chiusi gli occhi 
sperando di poter rivedere la luce del sole l'indomani mattina.

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Capitolo 4
*** #Capitolo 3: Conferme ~ ***


#Capitolo 3:  Conferme ~

28 Agosto 2013  ore: 16:00

Kavin: "Allora è tutto chiaro,tesorino?"
-mi chiese mio padre con un velo di preoccupazione negli occhi
Irene: "Si papà,tranquillo. Va pure  in vacanza e divertiti con Alicia" -lo rassicurai io.
Kavin: "Bene, allora abbi cura di te" 
Irene: "Certo papà. Divertiti" -Mi chiusi la porta alla spalle ed andai a sdraiarmi un po sul divano,guardai un po di Tv
e mangiai qualcosa finché venne sera.

Ore 20:15

Non mi ero mossa dal divano per tutto il tempo,avevo voglia di oziare.
Di colpo sentì smanettare nella serratura come se qualcuno volesse forzarla.
Salì al piano di sopra e guardai di sotto,effettivamente una figura era chinata sulla serratura.
Presi  il coltello e poi corsi di sotto,a di colpo aprì la porta bandendolo.

Adam: "Wow! Calma,calma sono solo io!" -sobbalzò indietreggiando.
Irene: -io sospirai abbassando l'arma- "Ma che diavolo stavi facendo,mi hai fatto prendere un colpo, cos'hai in quella testa!"
Adam: "Ti chiedo scusa. Non volevo spaventarti,e che la chiave non entrava"- disse mostrando la chiave in suo possesso.
Irene: "Ci credo quella è la chiave del cancelletto"
Adam: "Ouh, ecco..." -si grattò la testa imbarazzato- "Sono terribilmente spiacente"
Irene:  -sorrisi- "Non importa entra".

Preparammo insieme la cena e mangiammo,lavammo i piatti e passammo la serata guardando un film dell'orrore.
Era parecchio noioso ma adoravo gli attori e la musica.
Ad un certo punto crollavo dal sonno e dissi ad Adam che volevo chattare un po su web così gli chiesi di poter usare il suo Pc,
il mio è caduto in piscina ed è morto,purtroppo la garanzia è scaduta e per acquistarne un'altro mi tocca attendere un anno.
Fortuna che mio padre ha un fisso nello studio,quella sera però non avevo voglia di accenderlo.
E' un catorcio,fa un rumore assurdo e voglio stare un po in pace.
Mi diressi nella stanza degli ospiti,che oramai è finita col diventare la stanza di Adam, e presi il portatile. 

Lo accesi.
La password era la sua data di nascita.
Che originalità pensai sospirando.
Poco dopo il Pc si accese.
Ciò che vidi mi lasciò allibita.
Assurdo,assurdo,assurdo!!!

L'immagine del Desktop era quella foto che trovai sulla scrivania

Irene "Non scherziamo!
Cosa significa? Assurdo!
Non mi dire che avevo davvero ragione su tutto.
No,non può essere.
Adam è...Mister X?" -pensò terrorizzata.

Per sicurezza andai a controllare le cartelle delle chat.
"Inserire Password"
Diavolo! Ci mancava la Password.

Ci provai.

Password: Mister X 
"Password Errata"

Password: 230896
"Password Errata"

Fortunatamente era abile nel trovare scorciatoie
Suggerimenti: "è il nome di un film di Hitchcock + la parola Pass"

"Ma si può essere più idioti di così" -commentai mentre digitavo

Password: Psychopass
"Password Accettata"

E davvero patetico,per una come me.
Senza perdere altro tempo controllai i messaggi della chat.
Volevo dissipare quei dubbi una volta per tutte per poi fare la mia mossa.
Alla fine era tutto vero.
Quadrava tutto.
Ecco il motivo per cui lo Stalker ha cessato la routine,non ha bisogno di seguirmi perché vive con me.
Mi sentivo sempre di più in uno di quei vecchi film.
In questo punto della trama solitamente ci sarebbe un tentativo di fuga  da parte della vittima, ma io non scappo.
Gioco.

Presi il cellulare e mi connessi da li al programma di chat da lì.
{In chat}
Kittyness: So chi sei Mister X.
Mister X:  Ma dici sul serio? Ottimo lavoro Cordelia

[Cordelia = La detective protagonista in una serie di romanzi gialli]

Kittyness: Non ho paura di te. Buffone!
Scesi in soggiorno.

Kittyness: Voglio solo sapere perché?
Mister X: T'è l'ho già detto...

Adam -si rivolse verso di me sorridendo- "Ti amo Irene".
Irene: "Tsk. Si pazzo. Anzi no,sei patetico". -commentai con apatia completa.
Adam: "Non farlo. Non sfidarmi".
Irene: "Sparisci vermiciattolo".
Adam: "Sciocca". 
Non hai mai visto,cosa succede nei vecchi film.
Irene: "Si,ma non siamo in un vecchio film qui. 
Qui siamo nella mia storia,si gioca con le mie regole". -sorrisi
Adam: -estrasse una pistola- Sta calma dolcezza.
Il Game Master qui sono io.

Così non va.
Devo aspettare il momento giusto per agire. 
Avrei aspettato il cuore della notte. 
Per tutta la serata fui minacciata dalla pistola.
Vedemmo insieme un'altro film.
Adam approfittava della sua "posizione" per infastidirmi,
palpeggiandomi e tentando di baciarmi svariate volte, mentre io non potevo fare altro che sopportare.
Dovevo solo aspettare.

29 Agosto 2013  ore 2:45

Preso il mio coltello da macellaio,mi incamminai verso la sua stanza.
Entrai e mi diressi verso il suo letto,stetti in silenzio per qualche minuto e poi parlai.

Irene: "T'è l'ho detto.
Si gioca con le mie regole,questa è la MIA storia" 
-brandiva il coltello  da macellaio con un sorriso diabolico in volto-
"Proprio come ai vecchi tempi".
"E' tutto scritto nella trama.
Succederà per forza,tu non puoi cambiarla.
Solo io posso".

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Il punto a fine frase ~ ***


Capitolo 4: Il punto a fine frase ~

Irene: "T'è l'ho detto. Si gioca con le mie regole,questa è la MIA storia" -brandivo il coltello  da macellaio con un sorriso diabolico in volto-
"Proprio come ai vecchi tempi".
Alzai il coltello ma sentì la pistola premere sulla tempia.
Era una pistola giocattolo sentivo la finta canna di plastica.

Adam: "Sei prevedibile tesoro"
Irene: "Ah si?"  -orientai la lama vero il suo fianco- "Prevedi questo!" -gli piantai il coltello
nel fianco poi corre via con il coltello insanguinato in mano.

Adam:  Maledetta! 

Adam si tiene una mano sulla ferita correndole dietro. 
Mi cinse il collo con il braccio e cercò di soffocarmi.
Intanto respiraica  fatica,senza pensarci due volte prendetti il coltello e lo ferii al braccio poi afferrai lo stesso girandosi su di se
buttandolo a terra ed alzando il coltello su di lui lo pugnalai nuovamente sul fianco destro per sicurezza. 
Lui non riuscì a contrattaccare provava troppo dolore.

Adam: "Per te è finita ora,finirai al riformatorio di nuovo.
Tuo padre ci ha raccontato ciò che hai fatto a tuo Zio"
Irene: -risi- "Non è vero hai letto il tutto su internet,mio padre non racconta in giro i segreti di famiglia e poi ho visto l'articolo salvato sul tuo pc.
Ottima mossa quella di mettere i "suggerimenti",non pensavo fossi così sprovveduto".
Adam: "Hai violato il mio portatile?"
Beh,non importa.
Tanto finirai in manette  molto presto, hai precedenti per comportamenti violenti ed omicidio colposo.
Marcirai in galera.

Irene: -sorrisi- "Ti sbagli. 
E' legittima difesa,non potevo sapere che era una pistola giocattolo,soffro di disturbi psichiatrici ed inoltre sono stata riabilitata con un certificato
che dichiara che ho il diritto di tenere un arma. Sono tutelata anche dalla polizia mi conosce,sa che non aggredirei mai senza un motivo davvero importante.
Quello nei guai sei tu.
Mi hai provocato è colpa tua".

Adam: "Colpa mia? Sei tu che mi hai massacrato".
Irene: "Hai ragione,ma t'è l'ho detto.
Questa è il mia storia,si gioca secondo le mie regole".  

Un ultimo colpo alla giugulare.
Il sangue cominciò a scorrere rapidamente.
I colori intermittenti blu e rossi delle auto della polizia,già li vedeva schiarire la notte.
Inondando di caos quella notte tranquilla.
Avevo mentito ad Adam poco fa,non ero affatto così tutelata.
~
5 Settembre 2013  ore 18:55

St. Mary Istitute,Londra.
Bentornata Irene Clarkson.
Verranno ristabiliti i colloqui settimanali con la Dottoressa che l'ha in cura da sempre.

Nella sua stanza la 17-B ,Irene scriveva.
Come hai be vecchi tempi,scrivere,tesseva trame.
Trame diverse dal  solito.
Con eroi diversi dal solito.
Nelle quali alla fine,sempre è comunque,trionfa la giustizia.

Trame dove il cattivo muore per mano dell'eroe.
Perché la storia,non deve finire sempre da Clichè
A volte il filo della trama cambia direzione,quando meno te lo aspetti.

Irene lo sapeva bene.
Scrivere era il suo unico passatempo.
Secondo lei le storie dovrebbero essere come la tela di Penelope.

"Fa la tua trama,dove tutto sembra ovvio e scontato, e poi disfala cambiando le carte in tavola,aggiungi un carattere distintivo*
e pensa ad un buon finale.
Forse il tuo lettore potrai ammaliare".

 
[*carattere distintivo: Un segno di riconoscimento,un particolare o un'evento che contraddistingue le opere.
In quelle di Irene ad esempio alla fine "il cattivo" muore sempre.]


Irene: "Questa è la tecnica della scrittrice di Trame. 
Punto"- dissi schiacciando il tasto del "punto" sulla tastiera,per poi salvare e chiudere il Pc ed alzare lo sguardo verso una mensola dove vi era una testa di donna dalla quale ancora scendevano gocce  di sangue fresco - "Visto che cosa le avevo detto Dottoressa?  Nella mia storia alla fine il cattivo muore sempre".



 
FINE ~.
Grazie per la lettura  -Irene_Violet.

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