Heartache

di MmeBovary
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ti entra nella carne. [110, Oliver Baston] ***
Capitolo 2: *** La dorure en reste [200, Cho Chang] ***
Capitolo 3: *** The Nightingale [100, Bellatrix e Andromeda] ***
Capitolo 4: *** Lo vide [100, Tonks e Lupin] ***
Capitolo 5: *** Cerca la salvezza. [100, Severus Piton] ***
Capitolo 6: *** Prendi e scappa. [100, Gilderoy Allock] ***
Capitolo 7: *** Mantieni la presa. [100, Lavanda Brown] ***
Capitolo 8: *** Molla la presa. [100, Bartemius Crouch Jr.] ***
Capitolo 9: *** Rassegnati. [100, Hermione Granger] ***
Capitolo 10: *** Torschlusspanik: la porta si chiude. [110, Ronald Weasley] ***
Capitolo 11: *** Frutto marcio, cosa morta. [100, Pomona Sprite] ***



Capitolo 1
*** Ti entra nella carne. [110, Oliver Baston] ***


Ti entra nella carne
 
Giocando a Quidditch da una vita, conosci bene l’odore nell’aria: fango, adrenalina, sangue.
Conosci anche la tecnica per caricarti addosso ragazzini caduti dalla scopa, destinati all’Infermeria.
Ora ripeti quel gesto familiare, ma sai che questo ragazzo caduto non potrà tornare in campo: Colin è solo un corpo inerme che ciondola sulla tua spalla.
T’incammini verso una Hogwarts piena di cadaveri e sei triste, Oliver, la stanchezza t’entra nell’anima.
D’improvviso ti chiedi se tu e i tuoi amici tornerete mai a volare.
Ora il fardello sulle tue spalle sembra troppo pesante. Cammini a fatica, sprofondando nel terreno zuppo di sangue e lacrime.
Sei stanco, Oliver, la tristezza t’è entrata nella carne.
 
[110 parole]








Nda: la storia s’ispira a una citazione di Christian Bobin: “Tristezza: stanchezza che penetra nell'anima; stanchezza: tristezza che penetra nella carne.”
L’ho scritta dopo aver riletto quel frangente del settimo libro in cui Harry sta andando ad affrontare la morte nella Foresta e passa accanto a Oliver e Neville che raccolgono i caduti dal campo di battaglia.
Storia classificatasi sesta su ventitre partecipanti al contest "Crying with the Drabbles - Seconda Edizione" di PiccolaStellaSenzaMeta e prima su dieci partecipanti al contest "Che la battaglia abbia inizio" di S.Elric_ sul forum di efp.
   

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Capitolo 2
*** La dorure en reste [200, Cho Chang] ***


La dorure en reste

 

"Il ne faut pas toucher aux idoles, la dorure en reste aux mains" - Gustave Flaubert, Madame Bovary



Il suo cucchiaino raschiava il fondo della tazzina.
Almeno sta emettendo un suono– pensasti.
Il silenzio tra te e Harry era assordante quasi quanto il chiacchiericcio senza sosta che rimbombava dentro la sala da tè di Madama Piediburro.
Stavi per tentare una conversazione, Cho, quando lui ti disse che dopo avrebbe dovuto incontrare Hermione Granger.
Fantastico.
Che galantuomo il Salvatore del Mondo Magico a farti sentire l’eterna seconda, dopo averti illusa con un bacio.
Ricordavi l’anno prima, quando avevi aspettato per settimane prima di dire di sì a Cedric per il Ballo, sperando che arrivasse l’invito di un altro Campione, che idolatravi da lontano.
E ora eccolo, era finalmente davanti a te… a ficcare le dita nel tè per togliere i coriandoli e a ghignare come un allocco senza saper nominare altro che i suoi amici e quella Granger.
Allora capisti. L’avevi amato da lontano per talmente tanto tempo da trasformarlo in un idolo dorato e perfetto; poi le tue mani lo avevano raggiunto e la patina d’oro e ammirazione che avevi depositato sulla sua figura ti era rimasta appiccicata alle dita, rivelandolo per quel che era.
È un coglione– pensasti, prima di esplodere in un pianto e correre via.  


[Double Drabble, 200 parole]



NdA: La citazione che mi ha ispirata (tra le mie preferite in assoluto, come non è difficile immaginare dato che viene dal libro Madame Bovary) si potrebbe tradurre in italiano come "Non bisogna toccare gli idoli, la doratura resta attaccata alle mani". Preciso che tra tutte le drabble questa è forse quella che meno si inserisce nella trama dei libri: non credo che Cho fosse necessariamente pazza di Harry (magari lo era, chi lo sa? La Rowling non si concentra mai sulla sua introspezione), ma qui ho immaginato che lo fosse, tanto per scrivere qualcosa di diverso dal mio solito.

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Capitolo 3
*** The Nightingale [100, Bellatrix e Andromeda] ***



The Nightingale 


“Cos’hai lì, Dromeda?”
“L’ho trovato in giardino, Bella. Possiamo curarlo.”
Sua sorella maggiore guarda l’usignolo ferito. Porge le mani a coppa e Andromeda vi depone il fagottino piumoso.
“Domani è il mio decimo compleanno” sussurra Bella, “mamma ha detto che possiamo festeggiare dai Lestrange.”
Andromeda non capisce cosa c’entri, ma vede sua sorella stringere troppo.
“Soffoca…”
“Se devi stare qui a badare a questo coso, non potrai venire.”
Il pungo si chiude.
“No!”
Andromeda piange.
“Era debole, Dromeda: i deboli possono solo rallentarti.”
Si sente un crack e Andromeda non sa se venga dal corpo dell’usignolo o dal proprio cuore.  



[100 parole]

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Capitolo 4
*** Lo vide [100, Tonks e Lupin] ***


Lo vide

Lo vide, Ninfadora.
Lo vide combattere tre Mangiamorte alla volta.
Lo vide fallire.
Poi vide distintamente le ciocche dei propri capelli che cambiavano colore ripetutamente: verdi come il fiotto che si era infranto tra le scapole di Remus, rossi come la furia che bramava vendetta, poi neri come il dolore.
Poi non vide più nulla. Un incantesimo mortifero la colpì allo stomaco e lei cadde sulle ginocchia, poi su un fianco, accanto al marito.
I suoi occhi si specchiavano in quelli di Remus.
Le loro labbra, vicine, rimasero entrambe schiuse, come in un bacio che non si sarebbero mai dati. 



[100 parole]

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Capitolo 5
*** Cerca la salvezza. [100, Severus Piton] ***



Ripete quelle parole nella sua mente e a ogni sillaba il dubbio sembra strappare un pezzetto di lui, come una belva con unghie e denti affilati.
Chi l’ha tre volte sfidato
Lily… Suo figlio è il prescelto…
Non avrebbe dovuto dirlo al suo Signore. 
Doveva nasconderlo. Ma lui scopre tutto.
Forse potrebbe implorarlo di risparmiarla.
O supplicare Silente affinché la protegga.
Parlare, tacere, implorare, ogni scelta pare vana, ogni percorso fallace.
Come un baro arrivato all’ultima carta, tenta di tirar fuori il proverbiale asso della salvezza, ma stavolta la manica è vuota: la belva del dubbio non smetterà di dilaniarlo…





NdA: Questa drabble e le 4 seguenti fanno parte di una mini-raccolta a parte. Cinquecento parole per esplorare il percorso sisifeo di chi lotti disperatamente per arrivare a qualcosa e per tenerlo stretto, solo per poi mollare e rassegnarsi. Personaggi diversi, epoche diverse, situazioni diverse costruiscono, attraverso citazioni selezionate con cura, cinque tappe di un percorso universale di scoperta e perdita.
Tutte e 5 sono state scritte per il contest "Di prompt e di raccolte" di Rosmary, sul forum efp, e sono arrivate quarte.

 
 

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Capitolo 6
*** Prendi e scappa. [100, Gilderoy Allock] ***



Afferra le tue cose, Gilderoy, prendi e scappa!
Non dimenticare le foto autografate – i tuoi mille volti sorridenti!
Ti fermi solo un istante, pensi che forse stavolta potresti essere coraggioso, tanto per cambiare, e affrontare il mostro.
Ma se ne uscissi ferito, morto o, peggio, umiliato?
Guardi una foto e sai già cosa farai, moderno Narciso: maledetti i tuoi occhi felici e superbi, che di nuovo t’hanno stregato.
Ti liberi del coraggio trovato chissà dove, come lo tagliassi via di netto; sarai solo il solito falso meschino, ma proteggerai quello sguardo orgoglioso di cui non sai più fare a meno.






NdA: Questa drabble, quella prima e le 3 seguenti fanno parte di una mini-raccolta a parte. Cinquecento parole per esplorare il percorso sisifeo di chi lotti disperatamente per arrivare a qualcosa e per tenerlo stretto, solo per poi mollare e rassegnarsi. Personaggi diversi, epoche diverse, situazioni diverse costruiscono, attraverso citazioni selezionate con cura, cinque tappe di un percorso universale di scoperta e perdita.
Tutte e 5 sono state scritte per il contest "Di prompt e di raccolte" di Rosmary, sul forum efp, e sono arrivate quarte.

 
 

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Capitolo 7
*** Mantieni la presa. [100, Lavanda Brown] ***



Gli prende la mano per legarlo a sé. Come se non sapesse che basterà un sospiro a far crollare quell’intreccio di falangi…
Un sospiro di Hermione, infatti, e sente le dita di Ron scivolare via mentre lui si perde nel biasimo implicito in quell’ansito stizzoso.
Lavanda stringe più forte la mano; il ragazzo sorride, distratto, nascondendo uno sguardo spietato e bifronte che sembra dirle con una faccia “Io amo sopra ogni cosa” e con l’altra “Ma non amo te.”
Lavanda fatica a mantenere la presa, le dita sudate cedono ancora un po’.
Ignorare quella seconda faccia è sempre più difficile. 






NdA: Questa drabble, le due precedenti e le due seguenti fanno parte di una mini-raccolta a parte. Cinquecento parole per esplorare il percorso sisifeo di chi lotti disperatamente per arrivare a qualcosa e per tenerlo stretto, solo per poi mollare e rassegnarsi. Personaggi diversi, epoche diverse, situazioni diverse costruiscono, attraverso citazioni selezionate con cura, cinque tappe di un percorso universale di scoperta e perdita.
Tutte e 5 sono state scritte per il contest "Di prompt e di raccolte" di Rosmary, sul forum efp, e sono arrivate quarte.

 
 

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Capitolo 8
*** Molla la presa. [100, Bartemius Crouch Jr.] ***



“Non farlo, Barty” dicevi ogni volta che torturavo lucertole, svisceravo ranocchie vive o ordinavo all’elfo di mettere le mani nella stufa, per sfogare i mostri che crescevano nella mia coscienza di bambino.
“Non l’hai fatto…” pigolasti sentendo quanti Sanguesporco avessi massacrato per la gioia di dare corpo ai truci fantasmi della mia mente.
Davvero non sapevi che sarebbe successo?
Hai provato a fingere che il mostro dentro di me non esistesse – fingi ancora, tenendomi sotto Imperius. Non hai imparato, padre?
Il mostro vive e quando mollerai la presa e vincerà, sarà il tuo sangue il primo di cui avrà sete…






NdA: Questa drabble, le tre precedenti e la seguente fanno parte di una mini-raccolta a parte. Cinquecento parole per esplorare il percorso sisifeo di chi lotti disperatamente per arrivare a qualcosa e per tenerlo stretto, solo per poi mollare e rassegnarsi. Personaggi diversi, epoche diverse, situazioni diverse costruiscono, attraverso citazioni selezionate con cura, cinque tappe di un percorso universale di scoperta e perdita.
Tutte e 5 sono state scritte per il contest "Di prompt e di raccolte" di Rosmary, sul forum efp, e sono arrivate quarte.
In questa drabble ho voluto allontanarmi un po’ dai personaggi maggiori e ho preso Barty Junior, durante il quarto libro quando è ancora sotto l’Imperius del padre. Mi piaceva l’idea di usare la citazione sui mostri per rappresentare un uomo con “qualcosa” dentro che semplicemente non può cessare di esistere e, esistendo, di fare del male. Me lo immagino da piccolo che tortura qualsiasi cosa, animali, elfi, col padre che cerca di far finta che questa cattiveria non esista. Immagino quindi che, alla fine, sia finito tutto come è finito perché esisteva eccome.

 
 

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Capitolo 9
*** Rassegnati. [100, Hermione Granger] ***




“È piccolo il mondo, Herrrmioni.”
Ancora non sa pronunciare il tuo nome, ma almeno se lo ricorda, trent’anni dopo.
Guardi Viktor, ancora così bello, forte, famoso.
Tu, uscita senza trucco per andare a lavoro, non t’aspettavi di incontrarlo al Ministero; ti senti brutta, vecchia.
Pensi a te quattordicenne: non avresti immaginato di finire con un marito che non ami, un lavoro che non ti basta più, rassegnata a vivere solo per abitudine.
Vorresti scappare col campione di Quidditch… ma lui non ti vorrebbe, lo leggi nel suo sguardo pietoso.
Ti senti misera.
Non è piccolo il mondo, tu lo sei.

 





NdA: Questa drabble e le quattro precedenti fanno parte di una mini-raccolta a parte. Cinquecento parole per esplorare il percorso sisifeo di chi lotti disperatamente per arrivare a qualcosa e per tenerlo stretto, solo per poi mollare e rassegnarsi. Personaggi diversi, epoche diverse, situazioni diverse costruiscono, attraverso citazioni selezionate con cura, cinque tappe di un percorso universale di scoperta e perdita.
Tutte e 5 sono state scritte per il contest "Di prompt e di raccolte" di Rosmary, sul forum efp, e sono arrivate quarte.
Leggete pure il titolo di questa ultima drabble come “rasségnati”, un imperativo come nei titoli delle altre 4 drabble, oppure come “rassegnàti”, un participio passato, l’ambiguità è voluta perché, nell'ottica della raccolta, che tu ti debba rassegnare o lo abbia già fatto, il destino è comunque quello.
Dopo quelle dichiarazioni della Rowling sul fatto che Hermione non sarebbe stata felice con Ron mi è venuta in mente questa drabble in cui lei, adulta, si trova davanti un Krum ancora bellissimo e di successo e si rende conto di quanto la sua vita non la soddisfi, di come per abitudine abbia vissuto in maniera grigia e odiosa con un uomo che non la merita (io non sono mai stata una fan della Romione, se non si fosse capito, ma forse a voi questa drabble sembrerà OOC o improbabile se pensate che la coppietta che si presenta al binario 9 e 3/4 nel "19 anni dopo" sia una coppia davvero felice).


 
 

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Capitolo 10
*** Torschlusspanik: la porta si chiude. [110, Ronald Weasley] ***



Hermione si passa una mano sul collo con studiata e nervosa lentezza.
Uno sguardo scatta verso il marito, che però, intento a far ciondolare una busta di tè nella tazza, non ha notato niente.
“Latte?”
Lei scuote i riccioli sempre ribelli. Non mette latte nel tè da quando aveva tredici anni, eppure ogni mattina l’offerta si ripete.
Lui non imparerà mai.
 
Ora Rose arriva in cucina con la cadenza di un cavallo pigro, strusciando le ciabatte in un calpestio di faux fur e gomma antiscivolo. Abbandona la fronte sul tavolo e allunga la mano aperta a ventaglio fin quando sua madre vi ripone un muffin.
Hermione le passa una mano tra i capelli e lei sbuffa, poi addita il rossore dell’epidermide materna.
“Ti ha punto qualcosa?”
La donna avvampa, lieta però che qualcuno abbia notato qualcosa.
“Hai svegliato tuo fratello?” divaga Ron, prima che Hermione possa dare il meglio di sé in una pessima interpretazione di una scusa.
Rose si alza e Hermione tossicchia.
Sarà geloso? Mi chiederà cosa sono questi segni? Avrà immaginato che dita li hanno lasciati?
Ma Ronald si limita a raccomandarle una pomata.
 
Il tè di Hermione sa di bile. Sa d’indifferenza, di routine, di una vita che è tutto quello che volevi e niente di quello che vorrai.
Forse dovrei metterci un goccio di latte. Come facevo da ragazzina, per addolcirlo. Un candido goccio di passato.
 
È stato Harry a graffiarla, la sera prima.  Sono usciti da lavoro tardi come al solito, lui ha proposto un whisky incendiario, lei ha accettato non senza uno strano brivido nella pancia.
Un whisky è diventato due e due sono diventati sette.
All’uscita lui è inciampato e si è aggrappato con le unghie alla carne tenera del collo di Hermione.
Non è successo nulla.
Ma avrebbe potuto.
Mezzelune rosse nella sua carne commemorano quel momento di sfrontata intimità tra lei e il suo migliore amico.
Piccole lune calanti. In calo come la mia vita…
 
 
Una volta Ron era possessivo e geloso e lei ne rifuggiva il controllo, ora lo agogna.
È tentata di buttare via il tè, ma una brutta sensazione le risale la schiena. Non che stia leggendo il fato nelle foglie che galleggiavano verso il fondo. Quelle sono scemenze.
Semplicemente – si fa per dire – le pare che quella tazza che le fuma tra le mani sia il simbolo di qualcosa di più. Forse di tutta la sua vita. E le sembra che gettarla sia un gesto sventurato. Anche se le lascia l’amaro in bocca.
Ron vede la sua faccia disgustata.
“Sicura di non volere il latte?”
Lei sta per rifiutare, poi ci ripensa.
“Sì, grazie.”
Forse non farà male mescolare al presente un rivolo di passato.
È più gradevole.
Hermione si gratta ancora e stavolta Ron, piegato verso la sua tazza, non può non notare le mezzelune rosso sangue.
“Ma sono segni di unghie quelli?!”
Forse sono lune crescenti.
Perché al tono scandalizzato della sua voce il tè di Hermione diventa la cosa più buona del mondo. 









***
Storia scritta per il contest "Flash Contest - II edizione" di Leti-Lily indetto sul forum di efp. Ha ottenuto punteggio pieno (15/15) per grammatica, originalità, IC e gradimento personale, classificandosi prima nella classifica parziale. Peccato che la classifica finale includesse il "voto di velocit
à", ovvero l'ordine in cui erano state consegnate le storie e peccato che io mi fossi iscritta per penultima, quasi alla fine del contest, beccandomi solo 2 punti su 9. :(  





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Capitolo 11
*** Frutto marcio, cosa morta. [100, Pomona Sprite] ***




Scheletriche dita lignee s’allungano in un’implorazione vana.
Abbassi le palpebre – petali di carne raggrinzita che schermano la vista di quell’ecatombe vegetale.
Prima mantenevi le serre di Hogwarts, ormai sei troppo debole per prenderti cura di poche piantine tenute in giardino per compagnia.
Nel terreno infertile del tuo ventre che mai aveva accolto figli, il cancro ha messo radici e ti divora dall’interno.
Sei un frutto marcio.
Resta in vita una vecchia mandragola. Estirparla ti costa ogni briciolo di forza, ma va bene: in un istante svanisce il dolore, cadi e sei solo un’altra cosa morta nel soffice abbraccio della terra.



NdA
Storia scritta per il contest "Crying with the Drabbles" di PiccolaStellaSenzaMeta sul Forum di efp.
Ovviamente sono andata di fantasia per questo futuro di Pomona. A parte che passa la cattedra a Neville, dai libri non sappiamo cosa ne sia di lei dopo i tempi di Hogwarts. Ci si potrebbe immaginare che vada felicemente in pensione e viva una vita lunga e felice tra le sue piante, ma a far così non si scrivono drabble angst! Quindi invece mi sono immaginata che si sia ritirata a causa di una malattia terminale e che, divorata nel fisico da un male che la logora come il marciume scava nel frutto, e distrutta nell'animo dall'incapacità di prendersi cura degli unici figli mai avuti - le sue piantine -  la donna prende in mano le redini del proprio destino per un'ultima tragica volta.

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