Si può dipendere da qualcosa che ti uccide?

di luxvato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno; ***
Capitolo 3: *** Capitolo due; ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre; ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro; ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque; ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei; ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette; ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto; ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove; ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci; ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici; ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici; ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici; ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici; ***
Capitolo 16: *** Capitolo quindici; ***
Capitolo 17: *** Capitolo sedici; ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciassette; ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Si può dipendere da qualcosa che ti uccide?

 

"Sono tornato a casa!"
Sentii la mia voce rieccheggiare nella casa, segno che non c'era nessuno.
Appoggiai lo skateboard a terra, e dopo un secondo ero già in cucina a mangiare qualcosa. Dopo aver consumato il terzo barattolo di gelato, sentii dei rumori provenire dalla porta, così mi avvicinai alla porta e mi appoggiai al muro.
"Wesley?"
Al suono di quella voce mi irrigidii.
Cerca di essere il più normale possibile, non deve accorgersi di nulla.
Feci un bel respiro profondo e cercai di rilassarmi, invano però.
"Sono qui."- dissi, dopo pochi secondi.
La porta si aprì quasi totalmente e subito i miei occhi si fiondarono sulla ragazza davanti a me.
"Cosa succede, Allison?"-dissi, cercando in ogni modo di non far caso agli occhi arrossati e pieni di lacrime.
"Ho paura, Wesley..mi sento osservata la loro, ti prego, ho bisogno di te."
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a me, mentre alcune lacrime le bagnavano la guancia, sentii il cuore frantumarsi in mille pezzi, avrei solo voluto abbracciarla, stringerla a me, baciarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, ma entrambi sapevamo che non era più possibile una cosa del genere, era una cosa sbagliata, io non ero umano e lei non era un mio simile, e in più le avrei solo procurato danni, gli Arum l'avrebbero presa e il Dipartimento della Difesa l'avrebbe fatta sparire, esattamente come era successo con Keaton e Jane.
"Non brilli più, non hai bisogno di me, non ti cercheranno, puoi anche tornare alla tua vita di prima e lasciarmi in pace."
"La mia vita non tornerà più ad essere quella di prima, io non sono più la Allie di prima." 


 

spazio autrice;
ciau ragazze, sono tornata con una
nuova storia che durerà fino alla fine dell'estate/inizio settembre.
ho delle piccole cose da dire sulla storia;
1) Inizierà ufficialmente alla fine del questo mese, l'ho pubblicata 
ora per vedere se piace o meno, se pubblicarla o meno c:
2)Questa storia è un po' diversa dalle altre, infatti è ispirata ad una saga
che amo, la Saga Lux, scritta da Jennifer L. Armentrout, che ha come temi
l'amore sovrannaturale, fra un'umana e un alieno(se volete avere le idee 
più chiare leggete le trame di Shadow, Obsidian e Onyx)
3)Più avanti nei capitoli spiegherò le cose basilari, come il pianeta da cui 
proviene Wes/Keaton/Drew, in questa storia, e i nemici che troveremo 
in molti capitoli, dove ci saranno alcuni brevi scontri, ma mi fermo
altrimenti spoilero la storia lol
se avete qualcosa da chiedere ditemi pure e sarò felice di rispondere!
sono contentissima di essere tornata a scrivere, non vedo l'ora di iniziare!
spero vi incuriosisca/piaccia questo prologo, fatemi sapere! c:
Baci, Dee <3 

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Capitolo 2
*** Capitolo uno; ***


 
Sfrecciavo lungo la via di casa con il mio skateboard, dopo l'ultima sessione di esami, finalmente.
Mi sentivo felice e libera, come mai nella vita; dopo aver aver rischiato qualcosa come tipo quattro cadute, imboccai il vialetto di casa, dove trovai una grossa scatola indirizzata a me: erano dei libri.
Entrai in casa e appoggiai lo skateboard vicino alla porta, poi presi la scatola dei libri e la portai dentro, chiudendo la porta con il piede.
"Sono a casa mamma!" -dissi prima di recarmi in cucina, dove ero sicura che la mamma stesse o cucinando qualcosa di delizioso o parlando a telefono con qualche parente o il suo nuovo compagno.
Andai in cucina, ma non c'era nessuno. 
Iniziai a cercare qualcosa da mangiare nella cucina, presi una brioche dalla dispensa e mangiucchiai quella, lanciai uno sguardo sul tavolo e vidi che c'era un bigliettino. 
Buttai la carta nel cestino e presi il bigliettino;
 
"Allie, sono a lavoro, mi hanno chiamato dicendomi che era un caso urgente e avevano bisogno di me, ci vediamo più tardi!
P.S: abbiamo dei nuovi vicini, sai cosa fare!
Baci, mamma."
 
Alzai gli occhi al cielo, accartocciando il foglietto e lanciandolo nel cestino.
Ritornai in salotto e recuperai un libro dalla scatola, non avevo voglia di andare dai vicini, la cosa mi annoiava profondamente.
Iniziai a leggere il libro che avevo preso dalla scatola e mi "immersi" totalmente nella lettura, mi piaceva la sensazione di immedesimarmi nella parte della protagonista, perdere la concezione del tempo e divorare pagine e pagine.
Dopo qualche ora iniziò a squillarmi il cellulare, lo ignorai le prime tre volte, poi alla quarta chiamata decisi di rispondere.
"Si?"
"Allie! Ma dove sei?"
"Sul divano, a casa, leggendo un bel libro, perché me lo chiedi Grace?"
"Perché ti sto venendo a prendere per le orecchie! Come fai a startene chiusa in casa con un tempo simile? Arrivo fra venti minuti e fatti trovare pronta!"
Non osavo discutere con Grace, lei era una di quelle persone che non sopportano i "no", quindi era inutile discutere, se le avessi detto di "no" mi avrebbe trascinato via con forza ovunque.
 
Quando tornai a casa, dopo una lunga sessione di shopping e spiaggia, mi ricordai di dover andare dai nuovi vicini e, nonostante fossi stanca e annoiata ci andai.
Raggiusi velocemente la casa e salii in veranda, era messa piuttosto bene, nulla di particolare, bussai alla porta e aspettai qualche secondo.
Sentii dei passi e poi un ragazzo con una canotta abbastanza larga, jeans largo e pantofole, a mio parere orride, mi aprì la porta.
Lo guardai, aveva i capelli nel castano, occhi nè troppo chiari, nè troppo scuri che brillavano nonostante il sole fosse già sparito da un po' dando posto al crepuscolo.
Mi passò una mano davanti agli occhi; "Ehi, ci sei?"
Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, era bellissimo, non sembrava neanche di questo mondo. 
Quando mi resi conto di averlo fissato per un buon quarto d'ora, arrossii e sorrisi, passandomi una mano tra i capelli.
"Sei ancora tra noi?" -ripetè il ragazzo, sorridendo.
"Si si, scusami." -risposi, poi gli porsi la mano -" Sono la vostra vicina, Allison Dawson, ma chiamami Allie." -dissi, continuando a sorridere.
Lui, per qualche secondo, sembrò incerto tra lo stringermi la mano o rientrare e mandarmi al quel paese, ma alla fine mi strinse la mano. 
"Io sono Wesley Stromberg, ma chiamami Wes."
"Vabene, Wes, ora devo andare, per qualsiasi cosa sono a tua disposizione."-dissi e poi ritrassi la mano - "Ci si vede!"
"Certo, ciao Allie."- rispose lui, sorridendo, poi rientrò in casa mentre scendevo le scale di casa sua e, una volta tornata a casa, mi stesi sul divano e ripresi la lettura del libro che avevo lasciato in sospeso a causa di Grace.
 
Wesley's point of view.
 
"Wes, chi era?" -mi chiese una volta rientrato in casa Sun, un'amica che viveva con me, era come una sorella per me.
"Allison, la nostra vicina, domani vado da lei a chiedere informazioni e faccio un giro per il paese." 
Lei mi lanciò un'occhiata, seguito da un: "Cosa stai diamine stai dicendo?" 
Mi stesi sul divano e portai un braccio sotto la testa, guardandola poi. "Quello che hai sentito, non so come muovermi e voglio vedere se ci sono Luxen qui ma, soprattutto se ci sono Arum." 
"Ci andremo insieme Wes, aspettiamo altri due giorni, Drew sta arrivando, non è conveniente andarsene in giro con un'umana...sai benissimo che in caso comparisse un'Arum dal nulla non potrebbe aiutarti, non voglio perderti Wesley." -si avvicinò a me e poi mi scompigliò i capelli - "Mi sei rimasto solo tu, non voglio perderti a causa di una tua mossa azzardata, e questa lo è."
Sorrisi e le presi la mano, stringendola e successivamente baciandola. "Stai tranquilla, Sun.. farò come hai detto tu, aspetterò Drew prima di andare a controllare."
Lei mi sorrise e sospirò. "Hai fatto la scelta migliore, Wes e posso dirti una cosa?"
Annuii e lei riprese a parlare. "Stai lontano da quell'umana, per favore."
 
Due giorni dopo quell'incontro con la mia nuova vicina e come aveva annunciato anche Sun, arrivò Drew, rivederlo dopo quello che era successo al nostro pianeta mi riportò alla mente quel giorno, lo ricordavo perfettamente nonostante fossero passati anni.
Fece il suo ingresso in casa e si fiondò in cucina per mangiare e...svuotò tutto il frigo e metà dispensa.
"Oh, beh..grazie mille per aver pensato a noi e per aver terminato il mio gelato preferito." -dissi, appoggiandomi allo stipite della porta, con il desiderio immenso di staccare la porta e colpire più e più volte Drew in testa.
"Scusa bro, ma avevo fame e a dire il vero ne ho ancora." -disse, poi aprì la dispensa mangiando ancora altre cose.
"Sun, mi sa che domani dobbiamo andare al supermercato, qui è finito tutto per colpa di qualcuno di nostra conoscenza." -urlai per farmi sentire da Sun, che stava al piano di sopra, per risposta ricevetti un suo urlo e subito me la ritrovai affianco.
"Dimmi che non è vero, dimmi che la mia cioccolata è ancora lì." 
Ah, Sun era innamorata perdutamente della cioccolata, fondente, al latte, alle nocciole, tutti i tipi e puniva chiunque la mangiasse.
"No, l'ha mangiata tutta, non ha lasciato neanche un pezzo" -dissi, iniziando a ridere immaginando la reazione della mia cara amica.
Sun si voltò verso Drew, che era ancora impegnato a mangiare qualcosa, il suo sguardo emanava odio, si avvicinò al ripiano della cucina, dove c'era una pentola e la prese per poi diriggersi verso Drew, che continuava a mangiare indisturbato.
Alzò la pentola e quando fu vicina abbastanza lasciò che cadesse sulla testa del povero ragazzo, scoppiai a ridere, mentre Drew si lamentava del dolore e rideva.
Un punto a favore per noi Luxen, non ci facevamo male per queste cose, era come ricevere un piccolo pizzico, non conoscevamo malattie.
"Sun, ma sei impazzita per caso?!" -urlò Drew.
"Tu, come hai osato mangiare la mia cioccolata? COME?!"
Notai che Sun stava iniziando a diventare luce, ovvero, si stava trasformando nella nostra forma originiale, cosa che sicuramente avrebbe attirato l'attenzione di un'Arum, vista l'energia che stava rilasciando.
"Sun, adesso basta, cerca di calmarti, domani andremo a comprare la tua cioccolata, ma tu calmati, stai diventando luce." -dissi, avvicinandomi a lei e abbracciandola.
Il suo corpo riemerse avvolto dalla luce e poi man mano si affievolì, dopo qualche minuto Sun ritornò con la sua forma umana e senza aver lasciato alcuna traccia su qualcosa.
"Ma quanto siamo permalosi eh?" -disse Drew, prendendo del succo dal frigo.
Lo guardai male. "Hai finito di mangiare? Voglio capire che non ingrassiamo e che possiamo mangiare quanto ci pare, ma che diamine, datti una regolata!"
Sun rise. "Scusami per prima Drew, è che sono particolarmente innamorata della cioccolata, quella roba è buonissima e mi rende allegra"
"Fa nulla, pensiamo a cose serie ora...avete visto Arum in giro da quando siete qui?" -disse Drew, smettendo di mangiare, finalemente.
Scossi la testa. "Non ho captato la loro energia oscura, Sun non mi ha lasciato andare in pelustrazione, quindi perché non ci andiamo? Giusto per stare più tranquilli per ora, poi passiamo alla ricerca di Luxen" 
"Per me va bene, Sun, tu resta qui" -disse Drew, avviandosi verso l'uscita.
Guardai Sun, sembrava delusa.
"Che c'è, Sun?" -dissi, avvicinandomi a lei.
"Io..volevo venire con voi..."
"Sai che non puoi, non hai sviluppato a pieno i tuoi poteri in fase di combattimento e non voglio che ti succeda qualcosa, quindi.. è meglio se rimani qui, se ti annoi o vuoi che qualcuno che ti faccia compagnia, vai da Allie e cerca di non fare guai con l'energia." 
"Ma è un'umana e dovremmo starle lontano.."
"Finché non troveremo qualche Luxen è sempre meglio stare in compagnia, porta l'ossidiana con te e usala solo per le emergenza, mi raccomando" -dissi, dandole un bacio sulla guancia, lei sorrise, dopodiché raggiunsi Drew.
 
Allie's point of view.
 
La serata trascorreva noiosa come al solito, neanche i libri riuscivano a distrarmi, così decisi di uscire sulla terrazza e mi sedetti sull'altalena, guardando il cielo.
"Come mai sei qui fuori tutta sola?"
Quella voce maschile mi fece solbalzare e mi girai di scatto nella direzione di quella voce, vidi un ragazzo appoggiato al muro.
"Ti ho spaventato? Sono Wesley"
"Ma no..mi sono solo presa un colpo!" 
Wesley ridacchiò. "Scusami, non volevo spaventarti" 
"Fa nulla"- sorrisi.
"Allora, che ci fai qui tutta sola?"
"Nulla, non avevo sonno e mi stavo annoiando a morte..e tu che ci fai qui a quest'ora?" -dissi, cercando di vedere il suo viso, ma il buio me lo impediva.
"Emh..sono uscito per una passeggiata e stavo tornando a casa quando ti ho vista qui fuori a quest'ora tutta sola e pensavo volessi un po' di compagnia" 
"Che pensiero gentile, ma tanto stavo per tornare in casa e andare a dormire, sono molto stanca e mi sento a disagio qui fuori da sola, ho paura che ci sia qualcuno o qualcosa che mi stia fissando..ma è solo la mia immaginazione" -dissi, alzandomi e guardando un punto indefinito nel buio.
"Ti fai condizionare troppo dal buio, vero?" - disse Wesley, allontanandosi un po' da me, ridacchiai.
"Si, forse" -dissi e poi spostai lo sguado su di lui.
Fra noi cadde un silenzio imbarazzante e io non facevo altro che fissarlo, nonostante non vedessi quasi per nulla il suo viso, ad un tratto notai che i suoi occhi iniziarono a brillare e a diventare più lumiosi e insieme agli occhi anche il contorno del suo corpo, spaventata sbattei le palpebre più volte, ma la sua "luminosità" diventata ogni volta più forte.
Chiusi gli occhi e quando li riaprii la luce non c'era più e....non c'era più neanche Wesley.
 
Angolo autrice.
ciau ragazze!
con questo diamo inizio alla nuova storia, spero vi piaccia!
Nel prologo mi sono totalmente dimenticata di dirvi che
quello è una specie di spoiler della storia e 
che è una cosa che succederà solo a metà storia e che 
quindi dal primo capitolo la storia non inizia da quel punto
ma da capo, quando i due si incontrano.
Chiarito questo punto, vi lascio alla storia, spero vi piaccia!
Baci, Dee <3 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo due; ***


Dopo l'incontro con Wesley, abbastanza turbata dal fatto che si fosse illuminato di colpo, tornai dentro casa e, dopo aver salutato mamma, corsi di sopra, in camera mia.
La mia camera non era poi un granché...anzi, dovevo assolutamente ridipingerla e ri-arredarla, così era davvero una cosa indecente.
Mi distesi sul letto e iniziai a fissare il soffitto, era una cosa che mi rilassava moltissimo e lentamente mi addormentai.
 
La stanza era ancora buia quando riaprii gli occhi, allungai la mano, alla ricerca del mio iphone e dopo qualche minuto lo trovai, schiacciai il tasto al centro e questo si illuminò, erano le quattro.
Conoscendomi non povrai nemmeno a ri-addomentarmi, al contrario, mi alzai e mi affacciai alla finestra, fissando un punto non definito, visto che la finestra era leggermente aperta, un leggero venticello mi colpiva il viso.
Notai che nel buio una macchia scura si muoveva intorno alla casa di Wesley, ad una velocità elevatissima, mi nascosi dietro la tenda bianca che copriva la finestra e continuai ad osservare la scena con il cuore che aumentava ogni secondo di più.
Ad un tratto quella figura si fermò e prese le sembianze di un uomo e dalla casa di Wes si vedevano delle luci e poi tre esseri luminosi uscirono dalla sua casa, scagliandosi poi contro la figura scura.
Iniziarono a scagliare sfere luminose e la figura che sembrava più forzuta si scagliò a tutta velocità sull'ombra, che si dissolse in pochi secondi.
Urlai, quasi d'istinto, quasi come fece Clary quando vide Jace uccidere quel demone in "Shadowhunters- città di ossa", in quel momento mi sentii quasi come si sentiva lei.
Notai, con orrore, che quelle tre figure erano girate verso di me, il più forzuto fece un passo avanti, ma quella più esile lo bloccò, restarono a fissare la mia finestra per almeno due minuti, che a me sembravano un'eternità e poi svanirono nel nulla.
Sconvolta da quello che avevo visto, chiusi la finestra, la persiana e anche le tende e poi mi buttai a peso morto nel letto coprendomi anche la testa. Dopo pochi secondi mia madre entrò nella stanza e si avvicinò al letto.
"Tesoro, che succede?" -disse, scoprendomi.
"N-nulla mamma.." -risposi coprendomi nuovamente.
"Hai urlato prima, cos'è successo?"
"Nulla mamma, ho fatto un'incubo e mi sono svegliata urlando" -mentii, non avevo voglia ed ero molto spaventata per raccontare quello che realmente avevo visto.
Lei mi diede un bacio sulla fronte per poi iniziare a parlare. -"Dai tesoro, era solo un brutto sogno, ora stai tranquilla e riprendi a dormire." -annuii.
Rimase con me per altri pochi secondi e poi andò via, lasciandomi dormire.
 
Wesley's point of view.
 
"Ci ha visto, Wes, siamo spacciati!" -ripetè per l'ennesima volta Sun, in preda al panico.
Si era rinchiusa in camera da quando Allie ci aveva scoperto mentre attaccavamo quell'Arum, ero in camera con lei cercando di calmarla e consolarla, ma era tutto inutile, era troppo agitata.
Mentre io e Sun eravamo in camera, Drew se ne stava tranquillo al piano di sotto, controllando la situazione, era impressionante come riuscisse ad essere tranquillo nonostante quello che era successo.
"Eravamo luce, non ci ha riconosciuto!" -dissi, cercando di nuovo di farla calmare.- "Ora la cosa importante è scovare ed uccidere gli altri tre Arum nella zona per il nostro bene, poi chiariremo con Allie."
"Come chiariamo le cose con lei?!" -disse Sun, alzando il tono della voce. -"Non possiamo dirle che non siamo umani, il Dipartimento della Difesa ci ucciderà...come hanno fatto con Keaton e Jane!"
Il ricordo di mio fratello coperto dal lenzuolo bianco mi fece riprovare tutto il dolore che avevo assopito in un anno e mezzo, mi sentivo colpevole della sua morte.
Non avevo fatto nulla per impedire la sua relazione con Jane e non l'avevo protetto dall'Arum che quella sera era nei dintorni del pub dove lui e Jane si trovavano.
"Sun, non mi sembra il caso di mettere in mezzo quella storia, di nuovo." -disse Drew, entrando nella stanza e avvicinandosi alla finestra.
"Era per fare un'esempio, Drew, e comunque io non voglio fare la sua fine!" 
Sun si avvicinò alla finestra, spostando Drew con facilità, lanciandolo dalla parte opposta della stanza, risi.
"Bastava anche dire "scusami Drew, puoi spostarti?", era meglio." -disse Drew, rialzandosi.
Sun non lo diede retta e iniziò a fissare la casa di Allie. -"Ucciderò quell'umana appena ne avrò l'occasione, fosse l'ultima cosa che faccio."
 
Allie's point of view.
 
Passarono alcuni giorni da quella sera e non era successo più nulla, non vedevo Wesley da quella sera ed ero preoccupata, così decisi di andare a vedere se gli era successo qualcosa o meno.
Percorsi la strada che ci separava di corsa, salii gli scalini velocemente e poi bussai, dopo un po' una ragazza venne ad aprirmi la porta e rimasi sconvolta..era identica a Grace.
"Beh? Cosa vuoi?" -disse la ragazza difronte a me.
Era uguale alla mia amica, stessi occhi chiari, stessi capelli lunghi scuri e con un fisico da mozzare il fiato, solo una cosa era diverso, le labbra, quelle di Grace erano carnose mentre le sue no.
"Grace?" -dissi, dopo un po', la ragazza mi guardò alzando un sopracciglio.
"No, sono Sun, cosa vuoi?" -disse, abbastanza arrabbiata, i suoi occhi iniziarono a diventare più luminosi e la scena della scorsa notte mi passò davanti agli occhi.
"N-nulla...volevo sapere come stava Wesley visto che da un po' non si vede e.."
"Tu non lo conosci neanche e vuoi sapere come sta? L'hai visto solo una volta, ragazzina, non hai alcun diritto di venire qui a rompere, e comunque sta bene." -disse lei, alzando il tono della voce, abbassai lo sguardo, aveva ragione e non mi sorpresi affatto della sua reazione.
"Si, hai ragione scusami..grazie comunque e..ciao." 
La ragazza non mi degnò neanche di un saluto e rientrò in casa, profondamente colpita e dispiaciuta dal comportamento di Sun scesi velocemente le scale e tornai a casa mia.
 
Quella Sun era uguale alla mia migliore amica e lei non mi aveva mai detto di avere una gemella, decisa a saperne di più su quella faccenda, afferai l'iphone e composi velocemente il numero di Grace, dopo qualche squillo rispose.
"Allie, che c'è?"
"Incontriamoci al chioschetto vicino scuola, devo parlarti di una cosa urgente."
"Così mi spaventi.." -rimase zitta per qualche secondo e poi riprese a parlare.-" A che ora?"
"Dieci minuti."
"Okay, ci sarò."
 
"Ora voglio sapere cos'hai da dirmi di tanto urgente." -disse Grace, mentre prendeva posto davanti a me.
"Perché non mi hai mai detto di avere una sorella gemella?" -dissi, arrivando subito al sodo.
"Io non ho una sorella gemella, cosa diamine stai dicendo?" 
La sua voce era tesa e i muscoli,che si vedevano sotto le maniche della sua t-shirt, si tesero. 
"Non mi mentire, sono andata dai miei vicini e guarda caso ho trovato la tua copia, strano no?" -dissi io, incrociando le braccia al petto.
Lei alzò gli occhi al cielo. -"Tutto ciò è ridicolo Allie, non ho sorelle!"- fece per alzarsi, ma la fermai in tempo, afferrandola per il braccio, al contatto con le mie dita bruciava. Tolsi la mano d'istinto e la guardai sgranando gli occhi. 
"Perché mi guardi così?" -chiese lei, dopo un paio di minuti.
La guardai negli occhi e notai che brillavano più del solito, esattamente come quelli di Wesley.
Spaventata, corsi il più lontano possibile da qualsiasi cosa lei fosse. 
 
Non sapevo neanche da quanto tempo stessi camminando, ma non riconoscevo quel posto, ero sola, persa in una specie di bosco dove non c'erano strade nè anima viva. Mi guardai intorno alla ricerca di qualche anima viva, ma niente, l'unica cosa che avevo con me era il cellulare, ma il segnale era troppo debole per effettuare una chiamata. 
Il panico prese il sopravvento quando, in mezzo al nulla, proprio davanti a me, vidi una luce con le sembianze di un uomo venirmi incontro.
"Non aver paura, non ti farò del male." 
La voce di quella cosa risuonava nella mia mente, era come una melodia. -"Ti riporterò a casa"- disse ancora quella luce e poi il buio.

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Capitolo 4
*** Capitolo tre; ***


Quando riaprii gli occhi, notai con orrore e paura di non trovarmi in camera mia, anzi, ero distesa su un letto ,con le lenzuola bianche, in una stanza con le pareti grigiastre..senza un poster, una foto o una carta da parati decente.
Cercai di alzarmi ma sentii un forte dolore provenire dalla caviglia sinistra e dalla spalla sinistra, così rimasi stesa nel letto di quella stanza che mi trasmetteva una strana sensazione, un misto tra tristezza e solitudine.
Guardai verso il lato destro della stanza dove c'era la porta, un comodino e un piccolo armadio, notai che accanto al letto c'era una sedia e sul comodino una piccola bacinella con dell'acqua all'interno e dei pezzi di stoffa accanto ad essa.
Sentii un rumore provenire dalla porta e poi un ragazzo entrare in camera, solo quando si avvicinò capii che era Wesley, mi guardò e poi sorrise. 
"Oh, ti sei svegliata"
"Dove mi trovo? E...cosa ci fai tu qui?" -dissi, cercando di nuovo di alzarmi, con scarsi risultati, però.
Lui immerse nell'acqua un pezzo di sfotta e poi lo appoggiò delicatamente e con cura sulla fronte. "Beh, ti ho trovato svenuta un posto non lontano da qui..scottavi e così ti ho portato a casa mia, quindi credo sia normale che io sia qui" -disse poi, con scarso senso dell'umorismo.
"Oh, capisco..però ora voglio andare a casa mia" 
"Assolutamente no, ho chiamato tua madre e mi ha detto che per ora è meglio che tu sia con me" -disse lui, togliendomi la sfotta fresca dalla fronte.
"E come hai chiamato mia madre, scusa?" -dissi, alzando un sopracciglio.
"Ho preso il numero dal tuo cellulare, sai..non hai la password per entrare e quindi l'ho trovato facilmente" 
Il suo tono calmo e tranquillo, non so per quale motivo, mi fece innervosire.
"Posso badare a me stessa anche da sola, quindi posso tornare a casa e starmene a letto in camera mia" -dissi, cercando per l'ennesima volta di alzarmi, ma il dolore alla caviglia divenne più forte. -"Ah! Stupida caviglia!"
"Ti fa male la caviglia?" -disse Wes, mettendo una mano sulle mie gambe.
Sentii un calore che si espandeva in tutto il corpo e d'un tratto il colore alla caviglia e anche alla spalla passò.
Wesley tolse la mano e poi mi sorrise. -"Ora ti lascio riposare un altro po', poi ti accompagnerò a casa quando ti sentirai meglio" 
Annuii e mi riaddormentai dopo qualche minuto.
 
Riaprii gli occhi dopo una mezz'ora e Wesley non era nella stanza, cercai di alzarmi e questa volta ci riuscii senza provare alcun dolore, scesi dal letto e andai alla ricerca di un bagno. Non so come, ma finii in salotto e sentii delle voci provenire dalla cucina, mi avvicinai lentamente e cercando di non fare rumore.
"L'umana è ancora qui?" -disse una voce femminile.
"Si, appena si sveglierà l'accompagnerò a casa" -disse Wesley.
"Sei proprio idiota, quando ti impegni eh Wes..ti avevo detto di non considerlarla, non è una di noi!" -continuò a parlare la ragazza, che aveva una voce abbastanza familiare.
Cosa diamine sta dicendo? Non sono una di loro? 
"L'ho semplicemente aiutata, tua sorella l'ha spaventata a morte, Sun, era svenuta in mezzo al bosco dove vado di solito per stare tranquillo, non so neanche come ci sia finita lì"
Tua sorella l'ha spaventata a morte,Sun? Quale sorella? 
"Non mettere in mezzo Grace, sai che lei non spaventerebbe nessuno" 
"Non ci sono attualmente Arum nei paragi, quindi..cosa ha spaventato Allie se non lei? Ti ricordo che non controlla a pieno i suoi poteri..l'ha scoperto da poco tempo" 
La voce di Wesley sembrava rabbiosa, tanto quanto quella di Sun.
"E' inutile parlare con te, sei testardo" -continuò Sun.
"Guarda chi parla! Difenderai Grace fino alla fine, ma sai benissimo che è stata per colpa sua se Allie ora è di sopra, nella stanza degli ospiti con dei residui di luce"
Sentii Sun sbuffare e poi si avvicinò alla porta e prima che lui uscisse, aprii la porta, ritrovandomela davanti.
Il suo sguardo era freddo e diceva una sola cosa: levati dalla mia vista.
"Ciao" -dissi, con un filo di voce.
La signorina non mi degnò neanche di un saluto e andò di sopra, scossi la testa, alzando gli occhi al cielo, sentii Wes ridacchiare.
"Non farci caso, fa sempre così" -disse. -"Come ti senti?"
"Bene, ora posso camminare, non mi fa più male la caviglia" -dissi, appoggiandomi alla porta.
"Bene, allora puoi tornare a casa" -disse, avvicinandosi e accarezzandomi la guancia, sorrisi. -"Ti accompagno"
"Vado a prendere le mie cose..aspettami qui"
Lui annuì e andò a sedersi sul divano.
Salii di sopra e raccolsi le poche cose che avevo e scesi di sotto, trovando Wesley e un ragazzo alto, muscoloso, con gli occhi azzurri e biondo.
"Eccomi" -dissi piano.
Wesley e il suo amico si voltarono verso di me sorridendo.
"Chi è questa ragazza?" -chiese l'amico di Wes.
"Lei è Allie, la nostra vicina." 
L'amico alzò un sopracciglio e mi guardò per qualche minuto, poi sussurrò una cosa all'orecchio di Wesley che mi guardò.
"Ho qualcosa di strano sulla faccia?" -dissi. I due ragazzi scossero la testa. -"E allora perché mi fissate?" - dissi alzando il sopracciglio.
"No, nulla..Io sono Drew, piacere!" -disse il biondo, porgendomi la mano, gli strinsi la mano e lui tolse subito la mano, come se si fosse appena bruciato.
"Beh, io vado a casa, ci si vede in giro" -dissi, avviandomi verso l'uscita.
"Vengo con te, aspetta!" -urlò Wes, ma lo ignorai e uscii dalla sua casa.
Non mi sentivo a mio agio lì dentro e non avrei voluto avere un altro incontro con qualcuno che mi fissa come se fossi un mostro a tre teste, quindi, corsi verso casa mia il più velocemente possibile e, quando entrai in casa, chiusi la porta a chiave.
In casa non c'era nessuno, così decisi di andare in bagno e preparare tutto l'occorrente per fare un bel bagno, dopo giorni carichi di infarti, un po' di relax non mi faceva di certo male.
 
Sfrecciavo sul marciapiede con il mio skate, diretta verso la spiaggia, nonostante fossero le otto passate e stava per fare buio, mi piaceva sedermi sulla sabbia tiempida e ascoltare il rumore del mare verso quell'ora, lo facevo sin da bambina.
Una volta arrivata in spiaggia, mi accorsi che a pochi metri lontano da me c'erano delle compagne di scuola, da brava asociale quale ero, cercai di nascondermi per non farmi vedere. 
Notai fra loro una ragazza con i capelli rossi, non l'avevo mai vista, così, colta da una curiosità innata, andai verso di loro.
"Ciao ragazze!" -urlai, facendo voltare tutto il gruppo.
"Ehi, Allie!" -disse una di loro, Summer, che subito mi affiancò.
"Allison!" -dissero le altre presenti.
Spostai lo sguardo sulla ragazza con i capelli rossi. -"Una new entry?"-dissi, sorridendo.
Summer ridacchiò. -"Essì, si è trasferita da poco qui, si chiama Evie" 
"Ciao Evie, io sono Allison, ma chiamami Allie! -dissi sorridendole.
Lei sorrise timidamente e poi si presentò.
Restai con le ragazze sulla spiaggia fino alle undici, circa, poi dovetti salutarle e mi diressi verso casa.
Quasi vicino casa, una macchina accostò per chiedermi delle informazioni, la signora sorrise e d'un tratto notai che i suoi occhi erano diventati neri e scese dall'auto, poi si avvicinò a me, afferrandomi con non molta delicatezza il braccio.
Una voce rieccheggiò nella mia mente. "Dimmi dove sono e non ti farò del male." 

Angolo autrice.
ciau bellezze!
mi dispiace tantissimo per ritardo,
ma sono stata impegnata nella lettura(?)
vedo, con grande dispiacere, che la storia non piace..
spero di appassionarvi a questa storia con i prossimi capitoli
la nostra Allie se ne vedrà brutta per colpa dei suoi vicini luminosi.
beh, detto questo, mi dissolvo e cercherò di aggiornare quanto prima!
baci, Dee c:
 

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro; ***


"Dimmi dove sono" -disse ancora la non-donna.
"Non capisco di cosa stai parlando" -dissi, cercando di non far notare la paura che pian piano aumentava.
"Ci credo..sei solo uno stupido mammifero" -disse, lasciandomi cadere a terra.
Mi afferrò per i capelli. -"Su di te c'è una loro traccia, questo vuol dire che sono nei dintorni, dimmi dove sono, adesso!" 
"Non so di cosa stai parlando, rincoglionita!" -ripetei, scandendo ogni singola parola.
Sentii una specie di urlo da parte di quella cosa e poi mi sollevò, non riuscivo neanche a toccare il suolo e sentivo un forte dolore alla testa, in poco tempo raggiunsi di nuovo il suolo, sbattendo violentemente la testa sul marciapiede.
"Dimmi dove sono!
La ignorai e mi sollevai leggermente, cercando di toccare il punto in cui avevo colpito, ero consapevole del fatto che stessi perdendo sangue e il nervosismo era ancora più evidente.
Mi ritrovai quella cosa davanti al viso, la guardai e mi soffermai sugli occhi, erano vuoti. Un pozzo senza fondo, non avevo mai visto nulla di simile, in quella specie di occhi vidi la mia morte.
"Ti ripeto, non so di cosa diavolo stai parlando, stupida cosa nera e oscena, aggiungiamo anche puzzolente e viscida!" -dissi lentamente.
In un attimo mi ritrovai le sue mani strette intorno alla mia gola e mi sollevò, di nuovo, stringendo forte.
"Ora me lo dici?"
Non riuscii a parlare, anche perché non riuscivo a sapere cosa volesse da me e cosa stesse parlando, vedendo che non rispondevo, la cosa stringe la presa ancora di più, impedendomi di respirare, causandomi un bruciore alla gola.
D'un tratto non sentii più i dolori alla testa o al collo, un altro dolore si impossessò di me.
Il cuore batteva sempre più piano per la mancanza di ossigeno, non mi sentivo più le gambe e davanti agli occhi danzavano delle lucine.
Stavo morendo.
Non sentivo più il bruciore alla gola e il dolore svaniva, mentre venivo inghiottita dalle tenebre.
 
Finalmente potei respirare, riempii d'aria i polmoni per riportare in vita gli organi vitali, sentivo una voce nella mia testa, come quando scappai nel bosco e quella luce mi venne incontro..era la stessa voce.
"Maledizione! Ti sembra normale ridurre così una povera umana?" -disse, scagliando una sfera di luce contro quella cosa. -"Mi cercavi? Bene, ora sono cazzi tuoi!
Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, vedevo solo dei lampi di luce che si scagliavano contro il contorno scuro della non-donna che mi aveva aggredito.
Senza forza, la non-donna venne sollevata dalla luce e la finì con un colpo, quella luce aveva una forza surreale, disumana.
La luce sparì e il buio tornò a regnare sulla stradina, mentre ero ancora stesa a terra, senza forze, non riuscivo ad alzarmi e sentivo dolori in qualsiasi parte del corpo, e ne fui felice, significava che ero viva.
Una figura si avvicinò a me, tesi il braccio per tenere lontano chiunque fosse.
"Stammi lontano" -mormorai.
"Tranquilla, quella cosa è sparita"
Io conoscevo quella voce. -"Wesley?"
 Riuscii a mettere a fuoco il volto del mio salvatore, era proprio Wesley, lui mi sorrise e poi mi aiutò a rimettermi in piedi.
"Ti fa male qualcosa?" 
"Si, la testa e la gola, più che altro, poi ho dolori meno forti per tutto il corpo" -dissi, lentamente.
"Mi dispiace tanto per quello che è successo, scusami se non sono intervenuto prima" -disse, abbassando il volto.
"Nah, non è colpa tua" 
Fra noi cadde un silenzio imbarazzante, poi Wesley mi guardò e mi afferrò delicatamente per un braccio. -"Posso aiutarti"
Non mi fece neanche parlare, strinse la mano intorno al braccio e fui subito invasa da uno strano calore, simile a quello che avevo sentito qualche ora prima, mi sentii subito meglio.
"Bene, ora stai ferma, non fare altri danni" -disse, alzandosi e lasciando il braccio. -"Io chiamo la polizia"
Feci come mi disse e mi misi a sedere sul marciapiede, dopo poco mi raggiunse. -"Stanno arrivando, insieme ad una ambulanza, così ti controllano" 
Annuii. -"Grazie, Wes" 
"Di nulla"
Appoggai la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi sentendomi stanca e ancora dolorante in alcuni punti del corpo, Wesley si irrigidì. 
"Posso farti una domanda?" -disse, dopo poco.
"Certo" -risposi, ancora con gli occhi chiusi.
"Perché ti ha aggredito? Cos'ha detto? Cosa voleva?"
Il suo tono di voce era preoccupato e fermo.
"Beh, mi ha chiesto delle informazioni e io gli ho indicato dove andare..quella cosa è uscita dalla macchina e ha iniziato a chiedermi 'dimmi dove sono' e cose del genere..ma io non so cosa volesse e cosa cercava" -dissi, rabbrividendo al pensiero di quella cosa.
"Aspetta, una sconosciuta ti chiede informazioni in una strada deserta e tu lo fai come se nulla fosse?" 
Annuii. -"Non ci vedo nulla di strano"
"Se lo dici tu..che ci facevi qui?"
"Stavo tornando a casa, e tu che ci fai qui?"
"Fatti miei"
Non dissi nulla, poi in lontananza sentii il suono della sirena dell'ambulanza e Wesley scattò.
"Io vado a parlare con la polizia e i medici, tu non muoverti e non fare altri danni"
"Io non faccio danni" -dissi, leggermente offesa.
"Si, invece" -ripetè, soffocando una risata.
"Ti hanno mai detto che sei una testa di cazzo, Stromberg?" 
"Tutti i giorni della mia vita, Dawson" 
Ridemmo entrambi e poi lui andò dagli agenti e dai paramedici.
Dopo poco tornò, seguito dai paramedici, che mi portarono con delicatezza sull'ambulanza. Wesley salì nell'ambulanza con me.
"Ora stai tranquilla, ci penseranno loro a metterti in sesto, ho già fatto la denuncia"
Mi sentii sollevata, afferrai la mano di Wes e la strinsi forte, lui si limitò a sorridere.
"Wesley...ma che fine ha fatto quella donna?"
"E' andato via da un pezzo" -disse. -"Ora riposati, siamo quasi arrivati"
Non me lo feci ripetere due volte, la stanchezza prese il sopravvento e mi addormentai, stringendo ancora la mano di Wesley.
 
Quando mi risvegliai, ero stesa in un lettino di una stanza dell'ospedale, Wesley era accanto a me, e vicino a lui c'era Grace.
Lo sguardo di quella che era la mia migliore amica era duro e mi guardava con disprezzo, mi ricordava qualcuno.
"W-Wesley.."
Lui mi guardò e mi sorrise. -"Finalmente ti sei svegliata, come stai?"
"Potrei stare meglio.."
"I dottori hanno detto che non hai nulla e che puoi anche tornare a casa, solo che prima deve venire a visitarti un medico" -disse Grace.
Il suo tono di voce era irritante, più del solito.
"E il medico arriverà fra poco" -concluse Wesley.
"Okay..senti Wesley...puoi uscire un'attimo? Vorrei parlare con Grace da sola"
Grace sgranò gli occhi ascoltando la mia richiesta, Wesley annuì e poi uscì dalla stanza.
"Bene, cosa ci fai tu qui?" -chiesi a Grace, molto irritata.
"Sono venuta a vedere come sta la mia migliore amica" 
"Non lo sono, non più." -dissi, alzando il busto. -"La tua presenza qui non è gradita"
La bionda mi guardò per qualche secondo. -"Cosa stai dicendo, Allie? Siamo amiche da sempre" 
"Mi hai mentito sul fatto di avere una gemella e mi hai mentito su quello che in realtà sei"
Dopo l'attacco della non-donna, sapevo che c'era qualcosa che non andava nel mio mondo, sentivo che qualcuno stava minacciando la mia pace...o forse era solo una conseguenza della botta ricevuta alla testa, un trauma cranico probabilmente.
"Tu sei pazza, Dawson, completamente" -disse Grace, prima di uscire dalla stanza, lasciandomi da sola.
Dopo l'uscita 'teatrale' di Grace, il medico venne a visitarmi, dicendo che nonostante le forti botte subite, stavo bene e potevo tornare a casa.
Dovetti aspettare qualche altra ora, nell'attesa che mamma firmasse, il suo lavoro le impediva di firmare e di farmi visita, alla fine firmò e tornai a casa con lei.
 
Wesley's point of view.
 
"Come sta Allie?" -mi chiese Drew, appena misi piedi in casa.
"Per una che stava per essere uccisa da una Arum, sta bene" -risposi, stendendomi sul divano.
"Ti avevo detto che brillava, che aveva delle nostre tracce, non dovevi usare i tuoi poteri curativi su di lei e non potevi lasciarla andare in giro da sola"
Sbuffai. -"Stava male per il dolore, dovevo aiutarla"
"Anche ora hai usato i tuoi poteri curatevi, giusto?"
Annuii, lui alzò gli occhi al cielo. -"Certo che sei proprio stupido"
Alzai il sopracciglio e lo guardai. -"Parla il genio indiscusso, chiedo perdono"
Mi guardò male. -"Indovina chi è arrivata in città"
Lo guardai con aria interrogativa. -"Chi?"
"Evelyn Preston"
Sgranai gli occhi. "Sei sicuro? Evie è in città? Come lo sai?"
"Ho captato la sua energia...Wes, noi.."
"Dobbiamo trovarla" -conclusi la sua frase. -"E' da sola, e qui ci sono altri due Arum incazzati, dobbiamo proteggere nostra sorella"
Io, Drew ed Evie eravamo unito da una specie di legame, come Sun, Grace e loro fratello, che purtroppo era morto su Lux, anni prima.
"E' circondata da umane, l'ho vista vicino ad Allie questo pomeriggio, prima dell'agressione" -disse Drew.
"Forse l'Arum cercava lei.." -dissi, guardando Drew, che sembrava preoccupato quanto me.
Mi alzai di scatto in piedi e lui mi imitò. -"Andiamo a cercarla prima che sia troppo tardi"
Lui annuì.
"Preparati, io vado a vedere come sta Allie e poi.."
"NO"- urlò Sun, comparendo dal nulla. -"Tu non andrai da quella umana, hai capito?!"
Guardai la mia amica stranito. -"Ma che ti prende, Sun?"
"Devi stare lontano da lei! Ti farà uccidere, vuoi capirlo, idiota che non sei altro?!" -rispose lei.
"E' colpa mia se è in quelle condizioni, devo curarla, e poi non sono idiota, Drew lo è" 
"Scusa, che c'entro io ora? Ma poi, come osi? Lurido Luxen da quattro soldi" -rispose Drew.
"Qui siamo tutti Luxen, ti ricordo e non esistono ibridi-Luxen" -dissi, ignorando la presenza di Sun.
La ragazza colpì sia me sia il mio amico con un'enorme sfera di luce. -"Devi stare lontano da quella fottuta umana o la ucciderermo io e mia sorella, senza pietà"- concluse Sun, poi sparì dietro la porta di ingresso.
Io e Drew ci guardammo, il suo colpo non ci aveva fatto nulla, solo colpito un po' alla sprovvista.
"Sun è diventata pazza" -dicemmo entrambi all'unisono.
Ci alzammo e partimmo alla ricerca di Evie, sperando che non le fosse successo nulla di grave.

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque; ***


Allie's point of view.
 
Erano passate due settimane dall'aggressione, mi ero ripresa completamente fisicamente ma non emotivamente, ero distrutta e avevo paura di uscire di casa, non vedevo nessuno delle mie amiche. 
Nessuno si era preso il disturbo di venire da me a vedere se ero viva, morta, se avevo bisogno di qualcosa, apparte Wesley e Evie.
Venivano a trovarmi ogni giorno e passavano la maggior parte del giorno con me.
Evie era adorabile e molto simpatica, poi assomigliava molto a Wesley, che in quel tempo era cambiato un po', non era più il solito ragazzo gentile e simpatico, era freddo e mi faceva innervosire almeno il 90% delle volte che mi parlava.
"Quando hai intenzione di uscire, Allie?" -mi domandò Evie, sedendosi di fronte a me. -"Sei chiusa in questa stanza da due settimane!"
"Oh, smettile Evie, lo dici ogni volta che vieni qui" -dissi, annoiata.
"Io lo dico per te, voglio solo convincerti ad uscire.. ho bisogno di una figura femminile al centro commerciale, non di Wesley!"
Wesley, che si trovava infondo alla stanza, si girò e guardò male la sorella, riducendo gli occhi a due piccole fessure. -"Cosa vorresti dire, sorellina adorata?"
"Che non sei esattamente il tipo che da consigli alla propria sorella senza ridere o guardare il sedere delle altre o fare commenti che...oh, lasciamo stare" -disse, sbuffando.
"Cosa? Guardi il culo delle ragazze, Wesley?" -dissi irritata. -"Ma che essere schifoso"
"Tranquilla Allison, guardo anche il tuo" -disse lui, trattenendo una risata. -"Ps: quei pantaloncini sono favolosi"-continuò, facendomi l'occhiolino.
Evie alzò gli occhi al cielo, mentre io ero rossa e Wesley rideva di gusto.
"Comunque, Evie...se la metti in questo modo...okay, verrò con te a fare shopping e tu, Wes, non sei invitato" 
Gli occhi di Evie si riempirono di gioia e per un momento notai che anche il contorno del suo corpo era luccicante, chiusi gli occhi e quando li riaprii il suo contorno era normale..okay, avevo un piccolo problema.
"Ora usciamo, lasciamola lavare, vestire, truccare..andiamo a mangiare qualcosa di sotto!" 
Evie spinse il fratello fuori dalla stanza e giù per le scale, trascinandolo in cucina.
Era impressionante il fatto che avessero fame 24 ore su 24 e che nonostante mangiassero tantissimo il loro fisico era sempre perfetto ed invidiabile.
Prima di andare a prepararmi per uscire sistemai un po' la mia stanza, era davvero orrenda e ridotta ad un porcile. 
Andai a fare la doccia e poi andai nella mia stanza, aprii l'armadio e tirai fuori i miei jeans strappati preferiti, la canotta con la scritta "California" e le mie vans nere, una volta indossati, sciolsi i capelli e misi un po' di eyeliner e del rossetto rosso sulle labbra e poi scesi di sotto.
"Wesley, smettila di ballare, se così si può definire quello che stai facendo!" -urlò Evie dalla cucina. -"Un teletubbies obeso è più aggrazziato di te, vergognati!" 
Soffocai una risata e mi avvicinai alla porta, ma mi bloccai sentendo un colpo forte provenire dalla cucina.
"Perché hai fatto volare una pentola, Evie?" -disse Wesley.
"Non ho fatto assolutamente nulla" -rispose Evie, poi sentii un altro rumore, questa volta di piatti che si rompevano.
"Stai ferma! Allie sarà qui da un momento all'altro!" 
Presa dalla curiosità, aprii leggermente la porta e vidi dei piatti, bicchieri, pentole fluttuare nella stanza, sgranai gli occhi. 
"Ma che cazzo.." 
Spalancai la porta e cadde tutto a terra, ero sconvolta e impaurita, indietreggiai.
"Allie, sei diventata bianca, cosa ti succede?" -disse Wesley, apparendo accanto a me.
Mi prese delicatamente il braccio, cosa che mi costrinse a guardarlo. -"No, nulla nulla, penso che la botta alla testa mi faccia ancora brutti scherzi"
"Vuoi che ti porti all'ospedale?" 
"No no, sto bene, adesso" 
Guardai Evie, che aveva la testa abbassata. -"Ehi, andiamo?" 
Lei alzò la testa e mi rivolse un sorriso tirato. -"Si, andiamo"-si avviò verso l'uscita e poi uscì. 
Mi avviai anche io verso l'uscita e notai che Wesley mi seguiva, mi girai e lo guardai, portando le braccia al petto.
"Che c'è?" -disse lui, dopo un po'.
"Dove credi di andare?"
"Sai, Dawson, odio quando ad una domanda si risponde con un altra domanda, è molto snervante" 
"Il tuo tono è snervante, Stromberg"
"Ma se tu ami la mia voce" -disse lui, sorridendo. -"Anzi, ami il fatto che sia qui, il fatto che io esista"
Alzai il sopracciglio. -"Ma non è affatto vero" 
"Ma dai, sei anche bugiarda ora?"
"Non sono una bugiarda io"- risposi, riducendo gli occhi a due piccole fessure.
"Oh si, perché non ammetti che sei pazza di me" 
Gli risi in faccia, lui sembrò essere stato colpito nell'orgoglio e divenne rosso. 
"Non lo sono, io non so neanche cosa sia l'amore"
"Prima o poi ti innamorerai di me" -continuò Wesley e poi andò via.
Questo ragazzo è pazzo , pensai.
 
"Fra te e mio fratello c'è una tensione sessuale, si vede" -disse d'un tratto Evie.
"Ma non è vero, è solo un conoscente" 
"Se lo dici tu, si vede che vi piacete" -continuò lei.
"Non mi piace per nulla Wesley, non farti strani film mentali, Evie"
Ci eravamo fermate in un bar, dopo una sessione di shopping sfrenato, ci stavamo divertendo e scherzando quando l'umore di Evie cambiò improvvisamente.
Continuava a fissare un tizio che, a sua volta, fissava noi due. 
"Ehi, hai qualche problema?" -dissi io, avvicinandomi un po a lei.
Lei mi guardò e non mi rispose. 
"Evie.."
"Va tutto bene, Allie" -disse, alzandosi. -"Dobbiamo andare"
"Ma.." 
"Ho detto che dobbiamo andare, io non sono in grado di proteggerti da un altro attacco" 
Mi afferrò per un braccio e mi trascinò letteralmente via.
 
Solo quando imboccammo la via di casa sembrò calmarsi, appena vide Wesley si rilassò del tutto.
Se ne stava tutto solo sulla veranda di casa sua, con la testa all'insù, verso un punto indefinito del cielo.
"Siamo tornate, fratellone!"-urlò Evie, per catturare l'attenzione del fratello.
Lui ci guardò e ci fece un cenno con la mano.
"Grazie mille per essere venuta con me oggi, ne avevo proprio bisogno"-disse Evie, mentre prendeva le buste dal cofano della sua auto.
"Grazie a te per avermi tirata fuori da quella casa" 
Mi porse le mie buste e poi chiuse l'auto. -"Dobbiamo rifarlo"
Annuii. -"Andiamo a mangiare qualcosa alla tavola calda questa sera?" 
"Oh...non posso, mi dispiace tanto" -disse lei, abbassando la testa.
"Oh...vabene dai, non fa nulla, sarà per la prossima volta" -dissi sorridendo, nonostante la tristezza.
Wesley chiamò Evie qualche volta a gran voce, ma lei lo ignorò e poi mi abbracciò. -" Scusami tanto" -ripetè.
"Non fa nulla Evie, tranquilla" -dissi, stringendola forte.
Wesley chiamò per l'ennesima volta Evie e quest'ultima sbuffò. -"Arrivo, Wes!"
Sciolse l'abbraccio. -"Che scassa palle è"
Risi. -"Dai, va da lui, prima che venga qui e ti porti via di peso"
Lei annuì e poi corse verso casa sua, mi girai e corsi anch'io verso casa mia.
 
Erano passate poche ore da quando ero tornata a casa e me ne stavo ad annoiarmi a casa, guardando un film e mangiando un gelato, in stile ragazza depressa del ventunesimo secolo.
Ad interrompere la mia noiosa serata fu mia madre. 
"Ciao tesoro, come stai?" -disse, sedendosi vicino a me.
"Sto bene, tu?" 
Lei annuì. -"Passi molto tempo con Wesley..non è che c'è qualcosa fra voi due, eh?"
"Oh...anche tu con questa storia" -dissi, diventando rossa. -"Non c'è nulla fra noi, siamo solo conoscenti"
"Mh, io non credo" -disse lei, con un sorriso furbo stampato in volto.
"E non credermi"- dissi, sorridendo.
Rimasi a parlare con mia madre finché qualcuno bussò alla porta.
Mia madre guardò l'orario. "Chi può essere a quest'ora?" 
Feci spallucce e poi mi alzai ed andai ad aprire.
"Wesley" -dissi stupita. -"Che ci fai qui?"
"Possiamo fare una passeggiata? Evie e Drew non ci sono e mi annoio" 
"Mh, okay, aspetta solo un attimo" 
Rientrai e andai dalla mamma. -"Chi era?" -mi chiese.
"Wesley, vado a fare una passeggiata con lui"
"Okay, ma non fate tardi" 
"Si mamma, sta tranquilla" -dissi, lasciandole un bacio sulla guancia.
Tornai da Wesley. -"Okay, possiamo andare"

angolo autrice.
ciao ragazze!
scusatemi se non ho aggiornato prima, 
ma la storia di Drew mi ha letteralmente spiazzato
e poi stavo male anche per altre cose, quindi non avevo
voglia di continuare, ma l'ho fatto perché non mi sembrava
giusto lasciare la storia così.
beh, che dire, spero che vi piaccia e che nel prossimo cercherò di 
fare qualcosa di decente, cosa che non ho fatto in questo capitolo.
baci, Dee <3

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Capitolo 7
*** Capitolo sei; ***


"Come mai mi hai chiesto di uscire?" -dissi, interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato tra noi.
"Non avevo nulla da fare, ero da solo a casa e quindi.." 
"Hai pensato di uscire a fare una passeggiata insieme, mi sembra giusto" -dissi, interrompendolo. -"Beh...posso sapere dove stiamo andando?"
"In un posto che adoro e che sicuramente adorerai anche tu"
"Scusa..come fai a sapere che io l'adorerò? Non conosci i miei gusti" 
Wesley scrollò le spalle e poi sorrise. -"Ho chiesto un piccolo aiuto ad Evie, non ci vuole molto a farla parlare e spifferare tutto"
Ora tornava tutto, era tutta colpa di Evie.
"Ohw, ora capisco"
Continuammo a camminare per altri dieci minuti, poi arrivammo alla meta, era un lato della spiagga che non avevo mai visto, nonostante vivessi in quella cittadina fin da bambina, si accedeva solo passando attraverso una grotta.
Il panorama era spettacolare.
"E' bellissimo" -dissi, guardandomi intorno.
"Dici? La chiamano 'Baia Dei Desideri' "-disse, guardandosi intorno anche lui.
La 'Baia dei desideri' era davvero bellissima, appena fuori dalla grotta c'era un brevissimo tratto di spiaggia poi c'era il mare, diviso in due da una roccia poco alta e poi c'erano due piccole scogliere ai lati, dopo di esse c'era l'oceano. 
Guardai Wesley alzando un sopracciglio, incuriosita. -"Perché si chiama così?"
"E' una leggenda giapponese" -disse lui, sedendosi sulla sabbia fresca. -"Si dice che una volta ogni cento anni, la notte prima della bassa marea chiunque possa recarsi qui e chiedere qualsiasi cosa con la certezza che il desidero venga realizzato"
"Non sapevo che esistesse questa baia e nemmeno della leggenda" -dissi, sedendomi accanto a lui. -"E' molto carina questa leggenda" 
Lui annuì. -"Dicono anche che ci siano le sirene qui, che qualche volta salgono sul quella roccia e che cantino" -disse, indicandomi la roccia che separava il mare.
"Diciamo che la gente di qui ha molta fantasia, insomma..le sirene non esistono e quella leggenda è solo una finzione"
Wesley scosse la testa, ridacchiando. -"Secondo me è tutto vero e le sirene esistono"
"Ma dai, che cosa stupida!" -dissi, guardandolo, stava fissando il cielo.
"Non credi a nulla?" -mi chiese, dopo un po'.
"Ad alcune cose si, ma a stupidagini come queste no di certo"
"Agli alieni ci credi?" 
"Beh...si e no, cioè so che è da egoisti credere che siamo gli unici esseri viventi in un universo in continua espansione, ma se non si sono mai fatti vedere qualcosa vorrà pur dire e poi se esistono spero di non averci nulla a che fare" 
Si voltò verso di me e mi guardo confuso. -" E perché?"
"Beh, da come li descrivono nei libri devono essere orrendi, cosi verdi con una testa enorme...guarda, non voglio neanche pensarci!"
Wesley mi guardò per qualche minuto e poi scoppiò a ridere. -"Sei proprio buffa"
"E già.. e tu ci credi?" -gli chiesi.
"A cosa?"
"Agli alieni" 
"Si, ovviamente" 
"E come te li immagini?" 
"Di certo non come esseri verdi, schifosi e appiccicosi, come te..possono anche essere di altre forme, tipo di luce o che ne so.."
"Mh, hai proprio una bella fantasia!" -dissi, ridacchiando.
Wesley fece un sorriso tirato e poi tornò a guardare il cielo, con un velo di tristezza negli occhi, mi sentii pervasa dalla sua tristezza e non sapevo neanche perché lo fosse.
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma alla fine decisi di rimanere in silenzio, e voltai lo sguardo sul mare limpido e calmo che c'era davanti a me.
Ad un tratto, dopo alcuni minuti Wesley si alzò in piedi, lo guardai senza muovermi, i suoi occhi erano diventati luminosi.
"Che hai?" -gli chiesi, deglutendo.
Lui non mi rispose, ma una strana forza mi bloccò a terrà, impedendomi di muovere il corpo, riuscivo a muovere solo la faccia e il panico cresceva sempre di più.
"Sei un pericolo" -rispose dopo poco.
"C..cosa?"
"Hai sentito" 
Il suo tono era freddo, gelido.
"Devi stare lontana da Evelyn" -disse una voce nella mia testa, la stessa che mi aveva parlato nel bosco e quando quella cosa mi attaccò sul lungomare.
"Sei tu" -dissi, sgranando gli occhi. -"Tu mi hai salvato da quella cosa e quando scappai nel bosco dopo aver parlato con Grace, sei tu quella cosa luminosa che mi salva sempre"
Wesley alzò la mano nella mia direzione e sentii che la forza che mi tratteneva a terra era sparita, così mi alzai.. o meglio, Wesley mi sollevò e poi mi bloccò sospesa a mezz'aria, non riuscivo di nuovo a muovermi, ero bloccata.
"Sei così ingenua, non hai capito ancora nulla, mi fai tenerezza"
"Ti do un calcio nei coglioni, poi vediamo se continuo a farti tenerezza" 
"Queste non sono cose che dicono le ragazze come te"
"Ma sta zitto, non mi conosci"
Più guardavo quel Wesley, più la paura in me cresceva, e non riuscivo a capire cosa gli era successo o cosa gli avevo fatto per essere trattata così.
Si avvicinò a me, lentamente, mi accarezzò il mento e poi le labbra. -"Grazie" -disse poi allontanandosi.
"Per cosa?"
"Per avermi dato un po' della tua energia" -disse, poi emise una forte luce, che mi costrinse a chiudere gli occhi.
 
Quando li riaprii mi ritrovai sull'altalena nella veranda di casa sua, con la testa sulle sue gambe, mentre lui mi accarezzava i capelli.
Mi alzai di scatto e mi allontanai subito da lui, che mi guardò confuso.
"Che ti succede?" 
"Stai lontano da me, Wesley!" -dissi, mentre la paura si faceva di nuovo sentire.
"Ma andiamo, cosa ti sta succedendo?" -chiese lui, alzando il sopracciglio.
"Tu mi hai attaccato, sei diventato luce, mi hai detto che sono un pericolo, che devo stare lontana da Evelyn"
Wesley si avvicinò a me e sorrise. -"L'hai solamente sognato, ti sei addormentata dopo aver parlato della leggenda, degli alieni, così ti ho portata qui..non ti farei nulla del genere e poi non posso diventare luce, che ti salta in mente?" -disse. -"Era solo un sogno"
Una parte di me diceva di credergli e l'altra invece no, ma alla fine decisi di credergli e così mi sedetti di nuovo sull'altalena, lui mi raggiunse dopo qualche secondo.
"Non devi paura di me" -disse, mettendomi un braccio intorno alle spalle, tirandomi a lui. -"Non ti farei mai del male, anzi"
Appoggiai la testa sulla sua spalla, sentivo il cuore battere fortissimo.
Una serie di sensazioni mi invase, mi sentivo strana e non riuscivo a capire perché quando ero vicino a lui mi sentivo sempre così.
"Io...devo andare" -dissi.
"Si, anch'io" -rispose Wesley, togliendo il suo braccio dalle mie spalle.
"Grazie per la passeggiata" -dissi, alzandomi.
"Di nulla, quando vuoi ci torniamo" -rispose, sorridendomi.
Annuii e poi andai a casa mia.
Dopo aver fatto una doccia, mi buttai a 'peso morto' sul letto, con lo sguardo rivolto verso la finestra, e mi ricordai quello che accadde la prima volta che vidi Wesley. 
Quelle tre figure luminose e la figura oscura che correva intorno la sua casa, era la stessa che mi figura che mi aveva attaccato e una delle figure luminose mi aveva salvato, quella più possente.
Troppe cose strane erano accadute da quando Wesley Stromberg era entrato nella mia vita e nonostante la cosa mi spaventasse a morte, non potevo far a meno di stargli vicino, perché quando ero con lui mi sentivo bene.
Forse mi stavo innamorando di lui e la cosa mi spaventava più di qualsiasi altra cosa. 
 
angolo autrice;
vi chiedo scusa per il ritardo e per il capitolo penoso
ma in questo periodo sto studiando
causa; debiti estivi -.-
e anche perché diciamo che mi manca la voglia di farlo
e non so neanche il perché.
cercherò di recuperare tutto il tempo perso e di caricare più in fretta.
vi chiedo ancora scusa! 
grazie mille alle ragazze che recensiscono questa storia e anche alle lettrici silenziose!
se vi va passate anche per la storia "Blue eyes" di rorobyby, ne sarebbe felice c: 
detto questo mi dileguo, alla prossima.
baci, Dee <3 
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo sette; ***


Erano passate alcune settimane da quando Wes mi aveva portato alla 'Baia Dei Desideri', e da quel giorno nè lui, nè Evie e neanche Drew o Sun o Grace si erano fatti vivi, anzi, erano spariti da qualche giorno senza neanche avvisare.
Come facevo di solito in quel periodo, mi recai alla 'Baia Dei Desideri', mi sedetti sulla sabbia fresca e mi misi a guardare il mare.
Iniziai a canticchiare una canzone a caso, mentre il Sole lasciava il posto al buio.
Quando fu ormai completamente buio, mi alzai e tornai a casa. 
Mentre salivo le scale notai una figura, seduto sulla panchina. 
"Chi c'è?" -dissi, fermandomi sul primo scalino.
La figura si alzò e si avvicinò, così potei distinguere il suo volto, era Evie.
"Ehy, sono io" -disse, dopo poco.
"Oh, ciao!"
Ero stupida di vederla dopo tutto quel tempo, ma ne ero felice. -"Dove sei stata in questi giorni?"
"Sono andata con gli altri a trovare dei parenti a Washington, non sai che noia!" -disse, sedendosi di nuovo sulla panchina.
"Si, immagino" -dissi, raggiungendola.
"E tu?" 
"Io cosa?"
"Che hai fatto in questi giorni?"
Scrollai le spalle. -"Nulla di emozionante"
Restammo in silenzio per un po', poi vidi che iniziava ad agitarsi e a guardarsi intorno. -"C'è qualcosa che non va, Evie?" -le chiesi.
"No no, dimmi una cosa." -disse lei, girandosi verso di me. -"Hai visto qualcosa di strano di recente, qui intorno?"
Beh, tre cosi luminosi che lanciavano delle sfere luminose, sono stata attaccata da una non-donna, ho scoperto che la mia migliore amica è un'essere strano e che ha una gemella perfida che non so per quale ragione mi detesta, insomma...assolutamente niente di strano.
"Mh, insomma.." -risposi infine. -"Perché me lo chiedi?" 
"Per sapere.." -degludì, poi guardò il cielo.
Decisi di rimanere in silenzio, mi sembrava troppo turbata e guardava il cielo con uno sguardo serio.
"Allie..devo dirti una cosa" -disse dopo un po'.
"Dimmi." -diss, guardandola.
"Beh..io sono..." 
"Evelyn, torna subito a casa!" -la voce di Drew interruppe quello che stava dicendo Evie, che si alzò e se ne andò via, triste.
La seguii con lo sguardo, per quanto mi era possibile visto che era buio e poi entrai in casa, dove trovai mia madre addormentata sul divano.
"Ehi mamma, sono tornata" -dissi una volta vicino a lei e scuotendola leggermente.
Lei aprì gli occhi, però subito li richiuse. 
Sorrisi, era una cosa che faceva sempre, così la coprii con una coperta leggera e poi andai di sopra.
Mi lavai e poi indossai il pigiama, dopo aver sistemato un po' la stanza, mi lasciai cadere sul letto, nonostante avessi sonno, non riuscivo a smettere di pensare a quello che Evie voleva dirmi, sembrava una cosa molto importante per lei e avevo intenzione di scoprilo, prima o poi.
 
Wesley's point of view.
 
"Cosa ti è venuto in mente, Ev? Sei impazzita?" -urlò Drew.
Evie guardava il biondo con gli occhi lucidi e ripeteva "Scusami, non lo farò più".
"Ora basta, Drew, non vedi come sta?" -dissi, ormai stufo di vederla ridotta in quello stato. -"Ha capito lo sbaglio, non credo che le dirà qualcosa, giusto Evie?" 
Lei annuì. 
"Ecco, questione chiusa" -dissi, poi mi rivolsi a Evie. -"Va in camera tua, arrivo fra poco e mi spieghi perché volevi farlo, okay?" -dissi, facendogli l'occhiolino.
"Okay" -rispose Evie, facendo un piccolo sorriso, poi salì in camera sua.
"Tu sei troppo buono con lei, Wes" -disse Drew, una volta che Evie se ne era andata di sopra. -"Prendi sempre le sue difese" 
"Devo, è pur sempre mia sorella" 
"Non è tua sorella biologica, però" -disse, sedendosi sul divano. -"Sembra quasi che tu prova un sentimento per lei" 
Alzai un sopraciglio e lo guardai. -"Sei serio?" 
Drew annuì. -"Così mi sembra, ho forse sbagliato?"
"Si, di grosso! La conosco da quando aveva solo due anni, ti pare che possa provare qualcosa per lei? Voglio solo proteggerla"
"Come vuoi proteggere Allison" 
"Lei è un caso a parte" 
"Lei ti piace, altrimenti non l'avresti salvata da quegli Arum" 
"Stai impazzendo, Drew" -dissi, dirigendomi verso le scale e salendo il primo gradino. -"L'aria terrestre ti fa molto male" 
Ridacchiò. -"Ci sono troppe umane sexy, che mi fanno rincoglionire, sai com'è" 
"Sempre il solito" -dissi, alzando gli occhi al cielo, sorridendo. -"Vado da Evie, ci vediamo dopo" 
Lui mi fece l'occhiolino, poi salii al piano di sopra, nella stanza di Evie.
"Ehi, posso entrare?" -dissi, aprendo la porta della sua stanza.
"Certo, Wes" -sussurrò lei.
Entrai nella sua stanza, chiudendola dietro le spalle. -"Come ti senti?"
"Meglio, non pensavo che Drew potesse arrabbiarsi così tanto"
"Neanche io, ma sai com'è fatto, fra poco verrà qui a scusarsi e ad abbracciarti come fa sempre" -dissi, sedendomi sulla sedia, vicino al suo letto.
"Si, hai ragione" -disse lei, sorridendo.
"Ora però, spiegami perché l'hai fatto" -dissi, cercando di sembrare serio.
Lei si mise a sedere a gambe incrociate sul letto. -"Sono stanca di nascondere la mia vera natura davanti ad Allie"
"Si, ma devi capire che è necessario farlo, altrimenti il Dipartimento della Difesa entrerà in azione e noi dovremmo lasciare questo pianeta e sai che non possiamo vivere oltre"
Abbassò la testa. -"Scusa, stavo per fare una scemenza"
"Sta tranquilla, l'importante è che ora hai capito" -dissi, alzandomi ed avvicinandomi a lei. 
"Si, potete stare tranquilli, dalla mia bocca non uscirà neanche una parola" 
"Ecco, così ti voglio!" 
L'abbracciai e lei ricambiò, stringendomi forte. -"Grazie per avermi difeso da quel pazzo sclerotico" 
Ridacchiai. -"E' il mio dovere, o e non dire nulla di tutto questo a Sun, già vuole eliminare Allie, se viene a scoprire questo non voglio neanche immaginare cosa farà"
Questa volta fu lei a ridacchiare. -"Stai tranquillo fratellone, non dirò nulla" 
Sciolsi l'abbraccio e le diedi un bacio sulla fronte, poi uscii dalla stanza, lasciandola in pace.
Percorsi il corridoio per andare nella stanza mia e di Drew, allo stesso tempo Sun uscì dalla sua stanza seguita dalla sorella Grace, entrambe mi passarono di fianco lanciandomi degli sguardi, che non dicevano nulla di buono, poi scomparvero.
Entrai nella mia stanza e mi distesi sul letto, fissando il soffitto.
Dovevamo prendere le distanze da Allie, altrimenti avremmo fatto del male sia a lei sia a noi.

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Capitolo 9
*** Capitolo otto; ***


Allie's point of view.

Era una giornata fredda, per essere un giorno di metà luglio, quando Evie venne a casa mia, era turbata e pensierosa, come quando l'avevo vista qualche notte prima, nella penombra. Le feci spazio per entrare in casa e lei mi sorrise debolmente.
"Scusami, sono venuta senza neanche avvisare" -disse, accomodandosi sul divano.
"Puoi venire quanto ti pare e piace, sei sempre la benvenuta Evie" -dissi, sedendomi accanto a lei. -"Come mai sei qui?" 
Lei sospirò e abbassò la testa. -"Wes mi ha detto che devo stare alla larga da te" 
Quelle parole risuonarono nella mia mente per alcuni secondi..ero una persona tanto brutta o poco sopportabile?
Cosa gli avevo fatto di male?
Perché voleva che lei stesse lontano da me?
Rappresentavo una minaccia per lei? Io

"Cosa?" -dissi, dopo un po'. -"Tuo fratello si è rincoglionito, Ev?"
"Hai sentito bene e..Wes è rincoglionito da sempre" 
Finalmente mi guardò in faccia, aveva gli occhi pieni di lacrime, si alzò d'un tratto e disse: "Scusami Allie.."- poi scappò.
Rimasi seduta sul divano per un buon quarto d'ora, cercando di capire cosa avessi fatto di male a Wes o Evie, giungendo alla conclusione che non avevo fatto nulla per meritarmi un trattamento del genere. Volevo e dovevo parlare con Wesley per capirci qualcosa e molto probabilmente l'avrei anche mandato a fanculo per il suo comportamento idiota. Mi alzai e andai fuori, dirigendomi poi a casa di Evie.
Bussai molte volte, poi finalmente Wesley si degnò di venire ad aprire, appena mi vide, cercò di richiudere la porta, ma la bloccai con il piede, sbuffò.
"Cosa ci fai qui? Mia sorella non può vederti" -disse con un tono gelido.
"Non sono qui per tua sorella" -dissi, aprendo la porta. -"Sono venuta qui per te"
Lui alzò un sopracciglio e mi guardò confuso. -"E cosa vuoi da me?"
"Voglio parlare con te" 
Il suo sguardo sembrava annoiato, ma annuì e si appoggiò alla porta e incrociò le braccia al petto. -"Okay, dimmi pure"
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma scorsi la figura di Sun e Grace in casa sua, quindi rimasi zitta, Wesley sembrava spazientito. Le due sorelle ci fissavano.
"Ti decidi a parlare? Non ho tempo da perdere con te" -disse, con lo stesso tono gelido di qualche minuto prima, cosa che mi rendeva nervosa.
"Non qui, ci sono persone indesiderate che potrebbero sentire quello che ho da dirti" -dissi, alzando il tono della voce per farmi sentire dalle due ragazze in salotto e con lo sguardo puntato su Sun, che allo stesso tempo stava guardando me.
Wesley si voltò e si accorse della presenza delle sorelle, poi si voltò di nuovo verso di me. -"Come vuoi, aspettami un attimo qui"- disse, poi rientrò in casa.
Mentre lo aspettavo mi sedetti sulle scale di casa sua.
"Non pensavo che avessi il coraggio di venire qui a chiedere spiegazione a qualcuno più grande di te" -disse, una voce femminile che ritenevo molto sgradevole, la voce di Sun.
Mi alzai e la guardai. -"Wesley è un mio amico, o meglio lo era, e anche Evie lo era, sono solo venuta a chiedergli una cosa" 
"Tu sei un'essere inferiore a noi" -disse, passandosi una mano fra i capelli, o meglio extension, scuri.
"Voi siete esattamente come me, solo che vi illuminate" -dissi, il tono della mia voce era gelido, proprio come quello di Wesley.
Sembrò essere presa in contro piede, così continuai a parlare. -"Credevi davvero che fossi così stupida? Che non avessi capito nulla? Tutti voi in questa casa vi illuminate, fino a diventare luce pura e accecante" -dissi, ricordando alcuni episodi successi nel corso di quei mesi. -"E so anche che sei stata tu a mandare quella donna che mi ha attaccato, solo che lei pensava che fossi Evie , solo quando ha capito che non sapevo di cosa stesse parlando,capì che ero e che sono umana, quindi ha cercato di eliminarmi..e poi, sono sicuramente meglio di te, che indossi queste extention alquanto oscene, tesoro" -dissi, toccandole le extention scure, i suoi occhi si fecero di un azzurro intenso, luminoso. Sorrisi, c'era cascata. -"Guarda come brilli, tesoro. Attenta però, ci sono quei brutti ceffi, anche se vorrei che la tua faccia sparisse dalla mia vista" -dissi, sorridendo.
Ero sconvolta ma felice per le cose che le avevo detto, ero fiera di me per averle tenuto testa. Sun rise, una risata cupa, che mi fece rabbrividire, tenendo gli occhi chiusi, alzò una mano nella mia direzione e sentii all'istante un dolore al petto molto forte, che mi fece mancare il fiato, poi mi guardò con gli occhi di un'azzurro accecante e urlò: "Ti annienterò stupida umana!" 
In quel momento la porta si spalancò e Wesley corse verso di me. 
"Sun, cosa diavolo stai facendo?!" -urlò mettendosi fra noi due.
Sun non rispose e mosse la mano di nuovo verso di me, provocando di nuovo il dolore al petto, sussultai. 
"Lasciala stare, la ucciderai così "
Sul volto della ragazza comparve un sorriso malefico, qualcosa mi diceva che era proprio quello il suo obbiettivo, anche Wesley parve capirlo.
"Non puoi farlo, non può difendersi" -disse Wes, afferrandole il polso e abbassandolo. -"Calmati" 
Gli occhi di Sun smisero di brillare e si calmò. Wesley si voltò verso di me e mi fissò, era incazzato. -"Hai visto cos'hai combinato, umana?" 
Se fosse stato possibile, il suo sguardo mi avrebbe incenerito sul posto. -"Si, e non è la prima volta che questa stronza mi attacca...devo parlare con te"
Wesley si voltò di nuovo verso Sun. -"Torna dentro, Grace ti aspetta" -disse, con estrema calma. Sun annuì e poi rientrò in casa, senza degnarmi di uno sguardo.
Wesley si voltò verso di me. -"Okay, sentiamo" 
"Seguimi, per favore" -dissi. 
"Okay" 
Io e Wesley scendemmo le scale e iniziammo a camminare lontano da quel posto.
Arrivammo alla Baia dei Desideri dopo un quarto d'ora, mi fermai davanti a Wesley e mi voltai verso di lui. -"Okay, qui dovrebbe andare bene" 
Lui incrociò le braccia al petto e mi guardò annoiato. -"Parla, sto iniziando a perdere la pazienza"
"Per prima cosa, cambia tono con me, signorino."-dissi, fulminandolo con lo sguardo. -" Seconda cosa, perché ora mi tratti così?" 
"Mi pare di avertelo già detto" -disse, alzando gli occhi al cielo. -"Per noi  sei un pericolo" 
"Perché...io non ho mai fatto del male a Evie o a te!" 
Wesley non mi rispose, così continuai a parlare. -"Credevo che fossi mio amico, invece.." 
"Evie non ha bisogno di te"- disse. -"E poi non le ho detto di non frequentarti più, le ho detto che non deve starti troppo vicina, poi potete essere amiche, non di certo il tipo di amiche che tu vuoi, però, puoi parlarle, essere gentile con lei ma poi basta." -si fermò per qualche secondo, poi riprese a parlare. -" L'aggressione di qualche mese fa è stata solo l'inizio, quindi è meglio così, anche per te" 
"Mi stai per caso minacciando?" 
"No, ti sto solo consigliando" -disse, poi si voltò e si diresse verso la porta d'ingresso. -"Non abbiamo più nulla da dirci"
"Si, invece" -dissi, afferrandogli il polso, lui si voltò verso di me, il suo sguardo era pieno di....rimpianto. -"Perché non posso essere amica di tua sorella? Dimmelo!"
Serrò i denti e poi respirò lentamente, sembrava che stesse cercando di calmarsi, ma poi fece un passo avanti e una violenta folata di vento mi spettinò i capelli. 
Sgranai gli occhi, rendendomi conto che la folata di vento gelido era stata provocata da lui, dalla sua rabbia verso di me. 
"Tu non sei come noi! Evie merita amici che la capiscano, non di una che rischia di metterla sempre nei guai, quindi lasciala in pace. Lasciami in pace. Lasciaci in pace!"

Non riuscivo a credere a quello che aveva appena detto, fu come ricevere uno schiaffo in pieno volto, sentii gli occhi pizzicare. Respirai profondamente, cerando di cacciare indietro le lacrime e mi allontanai da lui.
"Volevi sapere il perché della mia decisione, no? Eccoti accontentata!"
"Cosa ti ho fatto?" 
Le lacrime che stavo disperatamente cercando di trattenere, stavano per uscire e non avrei dato la soddisfazione a Wesley di vedermi piangere. -"Anzi, sai la novità? Vaffanculo Wesley!"
Wesley sembrò tornare quello che avevo conosciuto all'inizio. -"Non puoi capire cosa.." 
"Sta' zitto" -gridai e lo superai e iniziai a camminare verso casa, sentivo le lacrime scendere sul viso.
Sentivo Wesley chiamarmi , così accellerai il passo e mi ritrovai quasi a correre in mezzo alla boscaglia, mentre lui che mi seguiva, cercando di raggiungermi.
Nonostante inciampassi sempre, continuavo a correre il più lontano da lui e mi sentii sollevata nel vedere la strada principale. Una volta raggiunta la strada, mi asciugai le lacrime dal viso. Lo sentii chiamarmi di nuovo ma la sua voce fu inghiottita da un rumore strano, mi voltai verso il rumore e vidi un camion correre verso di me a tutta velocità, non riuscivo più a muovermi, ero paralizzata dalla paura e mentre si avvicinava, mi resi conto che da un momento all'altro, mi avrebbe investita.

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Capitolo 10
*** Capitolo nove; ***


Nel momento in cui mi preparavo al peggio, si sentì il rombo di un tuono e poi una forte luce mi portò a chiudere gli occhi, d'istinto portai una mano davanti, come se potesse protergemi, mi preparai mentalmente all'impatto con il camion...che però non arrivò mai. Il camion si fermò a pochi centrimetri da me e mi ritrovai il paraurti vicino alla mia faccia, talmente vicino che avrei potuto baciarlo, sentivo ancora il suono del motore. Alzai gli occhi e vidi che il conducente era bloccato, esattamente come tutto intorno a me, sembrava che non respirasse neanche. 
Sconvolta per l'accaduto, girai lo sguardo verso Wesley..era diverso. Era concentrato, respirava affannosamente, aveva i pughi chiusi lungo i fianchi, mentre i suoi occhi erano..strani. Avevo visto spesso i suoi occhi illuminarsi, come anche il suo contorno, ma in quel momento i suoi occhi erano diversi dalle volte in cui li avevo visti luminosi.
Riuscii a spostarmi dalla traiettoria del camion e poi sollevai la mano nella direzione di Wesley, come per intimargli di non avvicinarsi a me.
Sapevo benissimo che non era molto normale, ma non credevo fino a quel punto.
"Ma che cazzo.." -sussurrai, indietreggiando.
I suoi occhi continuavano a brillare nel buio, poi man mano, la luce divenne sempre più intensa e i suoi pughi iniziarono a tremare, finché poi anche il corpo iniziò a tremare, i contorni del suo corpo poi svanirono per qualche istante, insieme ai vestiti, inghiottiti da una luce giallo-rossa.
Era un essere fatto di luce.
Non riuscivo a capire come fosse riuscito a fermare il tempo e come aveva impedito a quell'ammasso di ferraglia di uccidermi con che cosa, poi? Il pensiero?
L'energia emanata da Wesley era incredibile, tremava tutto e l'aria intorno a noi vibrava, poi all'improvviso, sentii la voce di Evie che chiamava il fratello disperata.
Mi chiesi come ci avesse trovato e la risposta fu semplice; tutta la strada era illuminata a giorno, chiunque ci avrebbe trovati.
Mi alzai a fatica dal suolo e mi misi a correre lungo la strada, dove dopo poco vidi comparire Evie, mi bloccai e iniziai a correre nella direzione opposta. 
Se il fratello era capace di fare quelle cose, anche lei lo era e ciò mi inquietava.
Non potevano essere umani, nessun essere appartenente al pianeta Terra poteva bloccare il tempo e illuminarsi dal nulla, tanto meno illuminare a giorno una strada. Tutte le stranezze che avevo vissuto nel corso di quei mesi trovarono una spiegazione nel nulla. 
Continuai a correre per molto, l'istinto aveva preso il sopravvento e nonostante le numerose cadute e i rami che mi graffiavano il viso non mi fermai.
Sentii dei passi dietro di me e poi sentii qualcuno chiamarmi, ma non mi fermai. Pensavo solamente a correre lontano. 
Poi mi raggiunse e fui invasa da un calore e, con mia grande sorpresa, Wesley era riuscivo a ruotare a mezz'aria impedendomi di cadere per prima e mi stringeva forte tra le braccia.
Ignorai il fatto che mi stringesse tra le braccia e lo spinsi via, ma non mi liberai dalla sua presa, mi teneva saldamente a lui. Mi guardò negli occhi, li chiusi immediatamente convinta che avesse usato qualche altro suo potere su di me. 
"Lasciami!" -dissi, iniziando a scalciare. -"Adesso!"
Wesley mi afferrò per le spalle e mi scosse con poca delicatezza. -"Smettila di fare la bambina!" 
"Non toccarmi, stammi lontano!" -gli urlai, cercando di allontanarlo, ma niente da fare.
"Ferma! Non voglio farti del male!"
Come no.. fino a qualche secondo prima voleva farmi fuori e poi ora non voleva più farmi nulla? Poi ripensai alle volte in cui mi aveva salvato e mi rilassai.
Aprii gli occhi e lo guardai, i suoi occhi luccicavano ancora, ma di meno rispetto a qualche momento prima, poco dopo abbassai lo sguardo.
"Non ti farò del male, fidati di me Allie" -disse, assumendo un tono dolce.
Non riuscii più a parlare, ma non volevo neanche arrendermi così facilmente, una parte di me voleva credergli, l'altra invece, mi diceva di scappare il più lontano possibile da lui. Lui allentò la presa, ma non mi lasciò andare o accennò a muoversi, sentivo il suo respiro sulla mia guancia. Sollevandosi un po', mi mise un dito sotto il mento e sussurrò: -"Guardami Allie".
 Non avevo intenzione di guardarlo di nuovo, Wesley notando la mia reazione, mi prese il viso fra le mani, il calore che emanava mi immobilizzò e poi iniziò ad accarezzarmi il viso delicatamente. -"Per favore, guardami"- disse, nel tono della sua voce non sentivò più il tono gelido con cui si era rivolto a me qualche tempo prima.
Così, lo guardai e incrociai subito il suo sguardo, gli occhi avevamo smesso totalmente di luccicare, erano tornati al loro colore naturale. -"Non ti farò del male, voglio solo parlarti" 
Annuii e lui mi rivolse un sorriso, che riuscii a vedere grazie alla luce che la luna emanava. -"Okay, ti lascio andare, ma non scappare, non riuscirei più a raggiungerti" -disse. -"Questa ultima corsetta mi ha prosciugato" 
Attese per un po' la mia conferma, poi riprese a parlare. -"Promettimelo...prometti che non scapperai, non posso lasciarti vagare nel buio della notte da sola" 
"Te lo prometto, Wes" 
Mi lasciò andare e si rilassò, continuando ad accarezzare il mio viso. 
Rimasi distesa a terra, mentre lui si accovacciò accanto a me. Mentre lui mi guardava, mi misi a sedere, quando capì che non avevo intenzione di scappare, si mise a sedere vicino a me.
"Ora..posso sapere perché ti sei fermata in mezzo alla strada? Ho fatto di tutto per tenerti lontano da tutto questo, ma non mi hai lasciato altra scelta" 
"Non volevo" -dissi, portandomi una mano alla fronte.
"Ma l'hai fatto" -disse. -"Non volevo che tu venissi coinvolta in tutto questo, ma non ho avuto scelta anche perché sin da subito dovevo allontanarmi da te e non esserti amico, proprio come disse Sun il primo giorno, da quando è arrivata Evie poi, tutto è peggiorato, speravo tanto che te ne saresti andata" 
"Non vado da nessuna parte, spiacente" -dissi, stringendo le gambe al petto.
"E' inutile stare qui a parlartene, peggioro solo le cose..noi siamo diverso, credo che ormai te ne sia accorta" -disse, ridacchiando.
Appoggiai la testa sulle ginocchia, raccogliendo tutti i pensieri che avevo nella testa. -"Ma tu..cosa sei?"
"E' difficile da spiegare, non potresti capire" -disse lui, alzando gli occhi al cielo.
"Provaci, non sono tanto stupida e ho ancora qualche neurone funzionante, o almeno credo" 
Wesley ridacchiò ancora. -"Beh, non sono esattamente di questo mondo"
"Ma dai? Non l'avrei mai detto" -dissi.
Wesley mi guardò dritto negli occhi. -"Beh, hai capito che non sono umano" 
"Almeno lo speravo.." -dissi, mi mancava il respiro.
"Vengo da molto, molto, molto lontano" -disse, con un sorrisetto stampato in faccia.
"E cosa mi significa 'molto, molto, molto lontano'? Dove siamo in un film o in un libro fantasy?"
Lui mi guardò serio. -"Vengo da un altro mondo" 
Mi stava forse prendendo in giro? 
"E cosa sei se non sei umano?" -dissi, irritata. -"Un vampiro, un lupo mannaro, un mago?"
Lui mi rivolse un'occhiata strana, poi si portò una mano alla fronte, scuotendo la testa. -"Tu sei pazza.. e leggi troppo" 
"Forse, se non sei umano ci sono poche opzioni, e poi hai fermato il tempo" -sbottai.
"No, non sono un vampiro, nè un lupo mannaro, nè un mago"
Sospirai sollevata al pensiero di non avere una sottospecie di mutante come vicino di casa. -"E cosa sei allora?"
"Secondo te?"
"Beh..non verrai a dirmi che sei un alieno...non es.." 
"Esistono?" -disse lui, non facendomi terminare la frase, con una risata amara. -"Ricordi cosa ti dissi, alla Baia dei Desideri?"
"Che credi agli alieni e che non credi che siano esseri schifosi, verdi ect..cioè come io li immagino..ma non si sono mai fatti vedere qui" -dissi.
"Allie..credi davvero che la Terra sia l'unico pianeta su cui si è sviluppata la vita in questo universo infinito?" -disse, sporgendosi verso di me e guardandomi negli occhi.
"N-no.." -dissi, con un filo di voce. -"Quindi..sei, anzi, siete davvero.."
Ogni minuto che passava, a me sembrava un'eternità e sentivo un bisogno di sapere tutto. -"Ho bisogno di sapere, di capire prima che inizio a dare di matto" -dissi.
Wesley sembrava indeciso sul da farsi, su cosa rivelarmi e sospettavo che di qualsiasi cosa si trattasse, non mi avrebbe di certo fatto fare i salti dalla gioia.



angolo autrice.
ciao a tutte!
come va? 
comunque, sono qui per dirvi che d'ora in avanti 
ci saranno capitoli quasi ogni giorno e che si entra nel vivo
della storia, ne vedremo delle belle! 
per non sbagliare come nei capitoli precedenti, ho deciso 
di seguire il libro, ogni volta che scrivo ce l'ho vicino, così
posso consultarmi..spero di non fare un copia e incolla hahah
poi, volevo ringraziare tutte le ragazze che recensiscono e anche 
le lettrici silenziose, grazie mille! 
beh, ora la smetto di annoiarvi e inizio a scrivere il prossimo.
baci, Dee <3 

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci; ***


"Ti dirò tutto quello che vuoi sapere, Allie" -disse, rivolgendomi uno sguardo che non riuscii a decifrare. -"Ma devi promettermi una cosa" 
"Cosa devo promettere?"
"Che non dirai nulla di tutto quello che ti dirò a nessuno o farai una brutta fine" 
Ed ecco che la parte omicida di Wes spuntava di nuovo allo scoperto, riusciva quasi a ricordarmi Sun. Non sapevo se ridere, piangere o scappare di nuovo in un altro stato, ma comunque decisi di rimanere ferma dov'ero e guardai Wesley. 
"Okay, non iniziare a spaventarti, ti si legge in faccia che sei leggermente inquietata da tutto questo, non ti leggo nel pensiero, ma si vede...credi che io sia pericoloso"
E un idiota, stupido e anche un bellissimo ragazzo.. pensai, ed ora si scopriva che era anche un'essere proveniente da un altro pianeta/galassia, meraviglioso. 
"Non ho paura di te.." -dissi, non riuscendo a credere alle mie parole.
Lui mi guardò confuso ma allo stesso tempo sorpreso. -"E perché no?"
"Perché non sembri un alieno" -dissi, credendo che fosse una cosa importante da dire. 
"Perché, com'è fatto un alieno?" -disse lui, con tono divertito.
"Boh..cosa ne so..esseri brutti, bitorzoluti, verdi, schifosi..insomma, esseri osceni, con gli occhi enormi e le braccia molli o che ne so..insetti giganti"
"Tu leggi troppo" -disse, ridendo.
"Sono contenta che la trovi una cosa tanto divertente" -dissi. 
Feci per alzarmi, ma Wes mi fermò dicendo: -"Siediti, Allie"
"Non prendo ordini da nessuno io" -dissi, alzandomi, seguita da Wesley.
Aveva di nuovo le braccia rigide lungo i fianchi e fece di nuovo il giochetto con gli occhi. -"Siediti, ho detto" 
Mi sedetti di nuovo a terra e alzai il dito medio nella sua direzione.
"Mi mostri come sei davvero?" 
Lui annuì con poca convinzione, poi lo vidi rilassarsi  e chiudere gli occhi, il suo corpo emenava un leggero bagliore di luce e poi fui accecata dalla luce giallo-rossa che avevo visto prima e il suo corpo svanì. Dopo pochi secondi la luce prese forma; braccia, gambe, busto e testa fatte di luce, capace di illuminare a giorno tutto intorno. 
"Oh dio.." -dissi, incredula.
Quando mi parlò la sua voce era nella mia testa, melodiosa. -"Ecco come siamo, esseri fatti totalmente di luce e se vogliamo possiamo assumere forma umana o di qualsiasi cosa..Come vedi non sono verde o un insetto schifoso.. e non sono nemmeno bitorzoluto, ah..evita di ripeterlo ancora perché è proprio offensivo." 
Sollevò un braccio verso di me e dalla luce spuntò una mano e poi delle dita. -"Puoi toccarmi..dev'essere piacevole per voi umani" 
Feci come disse e la luce emise un lieve ronzio a contatto con la mia pelle, non faceva male ed era caldo e trasmetteva una sensazione fantastica. Gli afferrai le dita e la luce inghiottì le mie.
"Immaginavo che ti sarebbe piaciuto" -disse Wesley, ritraendo la mano e indietreggiano, sentii subito la mancanza di quel calore e dopo un'istante, il Wesley umano comparve davanti a me. 
"Allie" -ora la sua voce era tornata alta e non la sentivo più nella mente.
Non potevo credere a quello a cui avevo assistito e non riuscivo a credere al fatto che lui mi avesse detto la verità senza batter ciglio o creando qualcosa contro di me per farmi scappare a gambe levate. Mi sentivo strana e allo stesso tempo ero contenta del fatto che Wesley mi avesse detto tutto. Mi chiamò di nuovo e poi si sedette di nuovo a terra.
"Sei un alieno.." -sussurrai.
"Eh sì" 
"Oh cavolo" -dissi, portandomi una mano alla petto e lo guardai stupefatta. -"Da dove vieni?"
"Quello che ti racconterò ti sembrerà assurdo, ma cerca di tenere a mente ciò che hai visto..mi hai visto fare cose impossibili e sai di cosa sono capace..vengo da un pianeta oltre Abell" 
"Abell?" 
"La galassia più lontana dalla vostra, dista circa tredici miliardi di anni, il mio pianeta ne dista cerca un'altra decina di miliardi di anni luce da lei.."
"Non ho mai sentito parlare di Abell" 
"Voi umani non sarete mai in grado di avere dei telescopi o shuttle abbastanza potenti da vederla" -disse, abbassò lo sguardo con uno sguardo triste. -"Comunque, il mio pianeta non esiste più, è stato distrutto quando ero piccolo" 
"Come si chiamava?" 
"Lux, i suoi abitanti vengono chiamati Luxen"
"Aspetta..ma Lux significa luce"
Lui annuì e poi continuò a parlare: -"Siamo arrivati qui con una pioggia di meteoriti circa quindici anni fa, ma molti di noi erano qui già da molto tempo..ma non tutti avevano scelto la Terra ed avevano continuato il viaggio, finché poi non si resero conto che era questo pianeta era il luogo più vivibile e così tutti sono venuti qui..riesci a seguirmi o devo rispiegare tutto?"
Sgranai gli occhi. -"Ci sono altri come te? Sun, Grace, Drew.."
"Loro sono come me, esatto e anche Evie"
"Quanti siete?"
"Qui..direi circa duecento"
"E come mai così tanti in un unica zona?" 
"Preferiamo restare in bracco" 
"E...dov'è finita la tua navicella spaziale?" 
Wesley ridacchiò. -"Siamo esseri fatti di luce, non abbiamo bisogno di navicelle, ci muoviamo alla velocità della luce"
"Quindi siete arrivati qui dopo milioni di anni luce..giusto?"
"No, come avrai capito possiamo manipolare il tempo..per questo sono riuscito a fermare il camion prima..non so come funziona, ma siamo capaci di farlo, alcuni sviluppano i poteri meglio di altri"
Cercavo di assimilare ogni cosa che mi diceva, ma ci capivo ben poco, vedendo che rispondevo, Wesley continuò a parlare. -"Abbiamo imparato a mimitizzarci tra voi umani"
Alzai un sopracciglio e lo guardai confusa. -"In che senso?"
"Quando siamo arrivati qui, non potevamo di certo andarcene in giro con la nostra vera forma..quindi abbiamo scelto la nostra..come dire..pelle"
Notò la mia espressione disgustata e sorrise imbarazzato. -"Scusami, non so come dirlo in modo meno schifoso, comunque, una volta scelto le sembianze che vogliamo avere non possiamo più cambiarla" 
"Hai scelto bene, fidati" -dissi, ma mi pentii subito di quello che avevo detto.
Wesley mi guardò con un sorrisetto conpiaciuto. -"Mi trovi bello?" 
"Certo, chiunque ti troverebbe bello" 
"Alla fine siamo come voi esseri umani"
"Ma fatti di luce"
"E potremmo anche distrurgervi" -disse lui, accarezzando l'erba davanti a lui.
"In che senso?"
"Disponiamo di armi più potenti delle vostre, se mai dovessimo farci la guerra sareste spacciati..in fatti di armi e/o difesa siete un tantino patetici.." 
Mi sentii ferita nell'orgoglio. -"Ehi bello, un minimo di rispetto, ti ricordo che sei sul nostro pianeta"
Lui rise. -"Molti di noi posseggono molti poteri, tra cui quelli curativi, ad esempio Drew è capace di guarire qualsiasi tipo di malattia..Sun è capace di trasformarsi in ciò che vuole e sarebbe capace di creare degli eventi naturali disastrosi per la Terra, Evie invece è capace di fare tante cose, come me, solo che deve ancora imparare a controllarli ed è più debole di me..e quando usiamo i nostri poteri in presenza di esseri umani, lasciamo una traccia di noi, e questo dà modo agli altri nostri simili di sapere che un'umano è entrato in contatto con uno di noi."
Cercai di riflettere su quello che mi aveva appena detto e una volta capito cosa voleva dire, lo guardai con gli occhi quasi fuori dalle orbite. -"Quindi tu hai lasciato una traccia su di me e tutti i tuoi simili, presenti nella zona, sanno che sono stata a contatto con te?"
Lui annuì. -"E non sono molto felici di questo"
"Ma perché l'hai fatto?! Hai corso un rischio enorme!" -urlai, lui si avvicinò a me, veloce e silenzioso e appoggiò un dito sulle labbra. 
"Non potevo lasciare che quel camion ti schiacciasse, non l'avrei mai fatto per nessun altro essere umano..ma tu, beh..tu sei tu"
Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi per un momento, quando li riaprii Wesley era appoggiato ad un albero e mi guardava.
"Perché ti fidi di me?" -dissi, dopo un po' di silenzio. -"Mi hai raccontato tutto..potrei essere una minaccia per voi e.."
"Non lo so, mi fido di te e basta e sono sicuro che non dirai nulla di tutto questo a nessuno..tieni troppo a mia sorella, non farai in modo che il governo te la porti via ed io farò in modo che il governo non sappia che tu sai che noi siamo su questo pianeta" -disse, avvicinandosi leggermente.
"Il governo?" -chiesi. -"Loro sanno della vostra esistenza?"
Lui annuì. -"Una piccola parte, un piccolo gruppo del Dipartimento della Difesa sa della nostra esistenza, ci offre casa e soldi e ci lasciano in pace..però loro non sanno dei nostri poteri ed è meglio così, ci credono innocui"
"Capisco.."
Wesley guardò il cielo e poi guardò di nuovo me e mi sorrise. -"Okay, adesso torniamo a casa, prima che Evie pensi che ti abbia eliminato in modo atroce"
"Perché dovrebbe pensarlo?" 
"Perché io sono capace di qualsiasi cosa e non esiterei ad uccidere per difendere la mia famiglia, ma tu sta' tranquilla..non voglio farti del male"
Sospirai. -"Buono a sapersi!"
"C'è chi ammazzerebbe per avere i nostri poteri , per questo i nostri nemici farebbero di tutto per avere me o i miei simili, voglio avere i nostri poteri per ampliare il loro"
L'ansia mi invase ancora una volta. -"E questo ha a che fare anche con me?"
Wesley aveva lo sguardo perso, fissava un punto non definito in mezzo agli alberi. -"Ora hai delle tracce addosso, sei come un lampione..brilli tantissimo e se i nostri nemici dovessero trovarti..beh, la morte a confronto sarebbe un sollievo"

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Capitolo 12
*** Capitolo undici; ***


Fui costretta ad aprire gli occhi quella mattina a causa della luce intensa che era entrata nella stanza, sentivo dolore ovunque. 
Avevo un fortissimo mal di testa e le gambe erano doloranti, sprofondai la testa nel cuscino, sperando di riuscire a riprendere sonno, ma non ci riuscii così decisi di aprire gli occhi. Sussultai quando trovai degli occhi azzurri proprio davanti a me. 
"Ma cosa.." 
Balzai giù dal letto, ma inciampai nel lenzuolo, ma Evie mi afferrò in tempo evitando la caduta. -"Grazie" -dissi, rivolgendole un leggero sorriso.
"Non volevo spaventarti" -disse lei, imbarazzata.
"E allora cosa ci fai qui?" -dissi, alzandomi dal letto.
Mi resi conto di avere le gambe coperte e che la maglietta che indossavo non era di certo la mia, insomma, io non indossavo canotte con dei gattini stampati sopra.
"E di chi è questa maglietta?" -chiesi, osservandola con aria mista tra la curiosità e il disgusto, okay, avevo un debole per i gattini, ma quella maglia era davvero di pessimo gusto. 
Evie ridacchiò. -"E' di Wesley" 
Sgranai gli occhi. -"Wesley indossa canotte del genere? Davvero?" 
"Si, adora i gatti, esattamente come li adorava Keaton, nostro fratello" -disse la rossa, sedendosi sul letto. -"E comunque..ti guardavo mentre dormivi" 
Alzai un sopracciglio, confusa. -"Wesley ha un fratello? E perché mi guardavi mentre dormivo? Devo iniziare ad avere paura?"
Ridacchiò ancora una volta. -"Ma no, sta tranquilla, non è che ti guardavo..aspettavo che ti svegliassi perché ho bisogno di parlare con te..e si, Wesley ha un fratello, cioè abbiamo un fratello, solo che non lo vediamo da un bel po'.."
Mi maledissi mentalmente per avergli chiesto del fratello, notando il velo di tristezza con cui pronunciava il suo nome. -"Oh, capisco" -dissi infine. -"Ma..di cosa dobbiamo parlare?"
"Di questo" -disse, senza specificare l'argomento. 
Feci spallucce. -"Okay, ma dammi un secondo..vado a mettermi qualcosa di decente addosso" 
"Okay" -disse, ridacchiando.
Mi diressi in bagno. Non riuscivo a ricordare perché ero a casa loro e neanche a capire di cosa volesse parlarmi, era come se qualcuno mi avesse fatto il lavaggio del cervello. Sul lavandino, vidi che c'erano dei miei vestiti puliti e uno spazzolino, così mi lavai i denti e successivamente la faccia. Mi guardai allo specchio e mi accorsi di avere un'aspetto veramente indecente e impresentabile, avevo un graffio sulla guancia e sulla fronte, che a causa del contatto con l'acqua, bruciava un po e in un secondo la mia mente tornò vigile e mi ricordai di quello che era successo la sera prima. 
"La mia migliore amica è un alieno" -sussurrai allo speccio.
Mi sentii mancare, così mi aggrappai al lavandino, non riuscivo a credere alle mie parole, nonostante avessi immagini continue di quello che era successo la sera prima. Uscii dal bagno e trovai Evie seduta ancora sul letto, con gli occhi chiusi. 
"Tu sei un alieno" -dissi, come se volessi accusarla di un grave reato, lei annuì aprendo, poi, gli occhi.
Avrei dovuto avere paura, spaventarmi a morte..ma rimasi a fissarla per un po' e poi le sorrisi. -"Su, illuminati"
Lei mi guardò confusa. -"Cosa?"
"Accenditi, tipo lampadina..come ha fatto ieri Wesley!" 
Sembrava sollevata e in un'attimo me la ritrovai con le braccia intorno al collo. -"Non hai paura?" -mi chiese, tornado poi seduta sul letto.
"Perché dovrei avere paura di te? Sei sempre la mia Evie" -dissi, sorridendole.
"Credevo di averti persa!" 
Scossi la testa. -"Non mi hai persa e non mi perderai"
Me la ritrovai di nuovo vicino, per poco non mi stritolava per la gioia. -"Okay, okay! Adesso però vatti a vestire, io scendo giù a prepararti la colazione"
Annuii e poi Evie sparì dalla mia vista, mi diressi in bagno e mi cambiai alla svelta, poi scesi in cucina.
 
Wesley's point of view.
 
"Hai raccontato tutto all'umana?" -disse Sun, sgranando gli occhi.
"Si, non ho avuto scelta" -risposi.
Ero stanco del comportamento di Sun, voleva fare la prima "donna" della situazione, quando in realtà non era nessuno e non contava nulla nella nostra società. Il suo sguardo era pieno di odio verso di me e Allie.
"Ho sempre pensato che tu fossi un cretino, ma non fino a questo punto!"
Stava iniziando a scaldarsi, sentivo l'aria intorno a noi diventare più pesante e il contorno del suo corpo svanire. La guardai alzando un sopracciglio. -"Io non lo farei se fossi in te"
"Tu meriti di sparire!" -urlò. -"Hai rivelato la nostra identità ad una fottuta umana!"
Un lampo di luce mi costrinse a chiudere gli occhi, quando li riaprii, la forma aliena di Sun era davanti a me, pronta ad attaccare.
"Sei stato un vero e proprio coglione" 
Ora la sua voce rieccheggiava nella mia mente, minacciosa. 
"Sun, non mi fai paura, proprio per niente" 
"Non sai in che guaio ti sei cacciato! Il governo ti farà sparire, proprio come hanno fatto con tuo fratello e con la sua fidanzatina umana"
Mi aveva proprio stancato. -"Smettila di dire sempre le stesse cose, quello che è successo con mio fratello è un altro discorso.. e ti consiglio di tornare alla tua forma umana, quello che io ho fatto è stato stupido, e lo ammetto, ma quello che hai intenzione di fare tu è anche peggio.. quindi, datti una calmata e vattene a casa di tua sorella, non ti vogliamo più qui" 
 
Allie's point of view.
 
Quando entrai in cucina, trovai Evie che stava armeggiando con i fornelli, appena mi vide, venne verso di me e mi trascinò vicino al tavolo. 
"Penserai che siamo anormali" -disse lei. -"Ma la normalità è così noiosa!"
Ridacchiai e afferrai lo schienale della sedia, questa però si mosse prima che potessi toccarla. Rivolsi uno sguardo ad Evie. -"Grazie, davvero molto gentile"
Mi sedetti e Evie in un batter d'occhio era ai fornelli. Mise la mano sotto la padella e questa iniziò a sfrigolare, subito dopo, la stanza fu avvolta da un piacevole odore di bacon. -"Ma come fai?"
Lei fece spallucce. -"La scaldo con la mano, è più veloce e facile e poi non mando a fuoco la casa" -disse, porgendomi un piatto contenente del bacon e delle uova.
Iniziavo ad invidiare gli alieni..supervelocità, mano-microonde, insomma, erano fighi.
Mangiai quello che Evie mi aveva servito, era tutto delizioso, poi iniziammo a parlare di quello che era successo la sera precende con Wesley.
"Vuoi vedere cosa so fare io?" -mi chiese, alzandosi.
"Fammi vedere"
L'aria intorno a noi emise un ronzio e il corpo di Evie svanì, al suo posto c'era un lupo, che si avvicinò a me. Accarezzai la testa dell'animale, che emise un uggiolio di piacere e poi arretrò, un attimo dopo ri-comparve Evie.
"Wow, questo si che è figo" -dissi, ridacchiando.
"Non è tutto!"
Un piccolo bagliore al posto di Evie comparve una ragazza dai capelli lunghi, con gli occhi a mandorla, dalla carnaggione un po' scura e dalla labbra non troppo carnose rosee. -"Ehi, ma sono io!"- dissi, con voce stridula.
La mia copia sputata rise. 
"E' figo" -dissi. -"Per quanto tempo puoi rimanere così?"
"Tutto il tempo che voglio, questo è un mio potere" -disse lei, e subito dopo, il corpo di Evie fu di nuovo davanti a me.
"Posso imitare tutti, tranne i miei fratelli...insomma, potrei, ma immagina lo schifo" -disse lei, facendo una faccia schifata. -"Se Wes sapesse quello che ho fatto mi ucciderebbe, non dovrei lasciarti altre tracce, ma ormai brilli come un albero di Natale"
"Quindi anche lui sa farlo?"
"Lui sa fare tutto, è quello più potete tra noi" 
E anche il più stupido, aggiungerei..
"E il governo non sai di questi vostri poteri?" -chiesi.
Lei scosse la testa. -"Non hanno bisogno di saperlo, noi non facciamo del male alle persone" 
"Capisco..ma come mai siete qui? Wes mi ha detto qualcosina su di voi, ma non mi ha detto chi ha distrutto casa vostra e perché.."
Lo sguardo di Evie divenne improvvisamente serio e si sedette accanto a me. -"Sono stati gli Arum"
"Arum?" -chiesi, confusa.
"Si, sono il nostro opposto, noi siamo esseri fatti di luce, loro sono fatti di oscurità e sono i nostri nemici naturali" -disse. -"Ci uccidono perché così acquistano i nostri poteri e diventano più potenti, noi ci difendiamo e li uccidiamo, ma molti Luxen credono che quando si uccide un Arum una luce nell'universo di spenga"
Evie prese il mio piatto e lo mise nel lavello insieme alla padella e ad altre cose che avevano usato prima. -"Gli Arum sono anche qui e tu ora ai loro occhi sei come un faro"
"Quando spariranno queste tracce?" -chiesi, con un nodo allo stomaco.
"Col tempo svaniranno, ma credo che sia conveniente che tu resti vicino a noi, soprattutto a Wesley"
Ma che bellezza..
"Okay, posso farcela, spero che sia l'unico problema.."
"No" -disse, senza neanche farmi finire la frase. -"Il governo non deve sapere che tu sai qualcosa su di noi, ci hanno detto che nessun essere umano doveva sapere della nostra esistenza, quindi non dovrai dire niente a nessuno"
"Fidati, non dirò nulla" 
Evie venne vicino a me e mise la sua mano sulla mia. -"Io mi fido di te, ma non possiamo permettere che arrivino a te, altrimenti ti faranno sparire"

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici; ***


"Ehi, non esci oggi?" -disse mia madre, vedendomi distesa sul divano a guardare dei film con il pc. -"Di solito esci sempre con Evie a fare shopping di venerdì" 
"Si, ma oggi nessuna delle due aveva voglia di uscire, ma forse più tardi andiamo a vedere un film" -risposi, voltandomi verso di lei.
"Solo con lei o anche con Wesley?"  -rispose lei, accennando un sorriso.
"Mamma!" 
"Io non ho detto nulla" -rispose, alzando entrambe le mani, come per chiedere scusa. -"Allora? Viene anche Wesley?"
"Ma non lo so"
"Mi nascondi qualcosa, Allie" 
"No..non ti nascondo nulla, mamma, fidati di me" -dissi.
Girai lo sguardo sul computer e lo spensi, poi mi alzai dal divano e andai in cucina, dove presi una mela dal vassoio della frutta e iniziai a mangiarla, finché la mamma fece ingresso nella cucina. 
Si mise a fissarmi come se fossi un mostro a tre teste. -"Perché mi stai fissando?" -dissi, spazientita.
"Sto cercando di capire cosa mi stai nascondendo" -disse, riducendo gli occhi a due fessure. -"Coraggio, dimmi cosa mi stai nascondendo" 
"Ma non ti sto nascondendo nulla, tu piuttosto, com'è che sparisci di sera? Anche se non è il tuo turno a lavoro? Mi stai nascondendo qualcosa?" -dissi, puntandole il dito contro.
Lei ridacchiò. -"Assolutamente niente, e comunque anche stasera sparirò" 
Alzai un sopracciglio. -"E dove vai, con chi?"
"Questo è un segreto" -disse, facendomi l'occhiolino e sorridendomi. -"Okay, ora vado a lavoro, è già tardi, ci vediamo domani" 
Mi diede un leggero bacio sulla guancia e poi andò via. 
Finii di mangiare la mela e subito dopo sentii bussare dalla porta sul retro, così andai ad aprire la porta e mi ritrovai Wesley, con una canotta blu con la stampa di....banane.
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma preferii stare ziita. 
"Che c'è?" -mi chiese lui, notando la mia espressione.
"Nulla, nulla" -dissi, sorridendo. -"Che ci fai qui?"
"Pensavo che avremmo potuto fare qualcosa insieme, così per far svanire le tracce più velocemente, sempre che tu non debbe recensioni su qualche libro o che ne so, fare shopping con qualche tua amica" 
"Che ne sai tu che recensisco libri?" -dissi, confusa.
Non ricordavo di avergli mai detto che avevo un blog dove recensivo libri o fan fiction che trovavo su dei siti.
"Tramite Evie ho scoperto il sito del tuo blog e visto qualche cosa, bellissimo il video con i codini e senza trucco, appena sveglia aggiungerei" 
"Certo che sei divertente da morire!" -dissi.
Feci per chiudergli la porta in faccia, ma lui la fermò senza neanche toccarla. -"Uhm, fammi riprovare, okay?" 
Si zittì per un secondo, poi riprese a parlare. -"Ti va di fare qualcosa insieme?"
Risi. -"Okay, dove andiamo di bello?"
"Baia dei Desideri?" 
Annuii, con poca convizione, non ero del tutto sicura di andare lì, l'ultima volta era stata abbastanza traumatica.
"Questa volta guardo la strada prima di attraversare, promesso" 
Wesley ridacchiò e iniziò a camminare, chiusi la porta e lo seguii. -"Non è che mi stai portando lì solo perché hai deciso di eliminarmi visto che ti sei lasciato convincere da Sun che il vostro segreto non è al sicuro con me?" 
"Si, è proprio per questo che ti sto portando alla Baia dei Desideri" -disse lui, poi scoppiò a ridere. -"Ma quanto sei paranoica?" 
"Ehi, sono solo spaventata!" -risi anch'io.
 
"Posso farti una domanda?" -dissi, una volta arrivata alla baia.
"Tutte quelle che vuoi" -disse, sedendosi sulla sabbia tiepida.
"Perché non mi hai detto che avevi un fratello?" 
Lo vidi irrigidirsi, mi pentii subito di quello che gli avevo chiesto. -"Scusa, non dovevo, perdonami" 
"No, no..mio fratello era fidanzato con una ragazza, un'umana" -disse. -"Keaton si era esposto troppo con Jane, e ha dovuto pagare il prezzo del suo errore, per questo non volevo dirti nulla di tutto questo"
"Oh...quindi, Jane è morta?" 
Lui si voltò verso di me, ma non mi rispose. 
"Perché non mi rispondi?" -dissi, dopo un po', iniziando ad innervosirmi.
"Mi piaci quando diventi nervosa, sei dolce" -disse lui, sorridendomi.
Oh, per favore, smettila di flirtare con me, stupido alieno di nome Wesley.
"Beh, fammi le altre domande che hai da fare, su" -disse.
"Hai qualche altro potere strano da dichiarare?"
Lui annuì. -"Posso diventare invisibile"
Lo guardai confusa, così lui continuò a parlare. -"Essendo fatti di luce, manipoliamo i vari spettri a nostro piacimento"
"Okay, capisco"
Bugia, non ci avevo capito nulla di quello che aveva detto.
"Prossima domanda, Allison?" -disse, facendomi tornare alla realtà.
"Credete in Dio?"
"Ricordo che sul mio pianeta c'era una specie di chiesa, ma gli anziani non parlavano mai di religione" -disse lui. -"Prossima domanda?"
Si distese sulla sabbia tiepida, guardando il cielo, come faceva di frequente.
"Avete il permesso di stare con gli esseri umani?"
"Se succede, pazienza, ma non è consigliato..non ha senso stare con una persona che non sa chi sei in realtà" 
"Siete come noi...in quelle parti?" -dissi, senza pensare e arrossendo.
Lui si alzò di scatto e mi guardò divertito. -"Come?"
"Al livello sessuale, cioè..non capisco come possiate riprodurvi, altrimenti" -dissi, nell'imbarazzo più totale.
Sulle sue labbra comparve un mezzo sorriso, stile Jamie Campbell Bower nei titoli di coda di Breaking Dawn parte 2, e fu l'ultima cosa che vidi, prima di ritrovarmi distesa sulla sabbia. Con lui sopra. -"Vuoi sapere se sono attratto dalle umane?"- mi domandò. -"O da te, precisamente?"
Pochi millimetri separavano i nostri corpi e riuscivo a respirare a fatica sentendo il suo corpo premere contro il mio. Quella vicinanza scatenò in me un turbine di sensazioni sconosciute e iniziai a tremare. 
Sentivo il suo respiro caldo su di me, poi mosse i fianchi, facendomi sussultare e tornò al suo posto. 
Erano esattamente come noi.
Lui scoppiò a ridere, mentre io rimasi immobile con gli occhi spalancati verso il cielo, poi lo guardai. -"Bastava che me lo dicessi, non c'era bisogno di farmi sentire"
"Così sarebbe stato tutto più noioso" -rispose lui, mettendosi a pancia in giù. -"Altre domande?"
"Credi che ci siano Arum nella zona?"
"Ce ne sono sempre" -disse, studiando il mio viso.
"E vi danno la caccia" 
"Ci cacciano per prendere i nostri poteri, il loro scopo è distruggere tutto ciò che incontrano"
"Ti sei scontrato con molti di loro?" -degludii a fatica.
"Si" 
Si sistemò su un fianco e continuò a guardarmi, nonostante avesse una ciocca di capelli davanti al viso. Quasi istintivamente, gli scosai i capelli dal viso e lui trattenne il respiro, chiudendo gli occhi. Poi parlò. -"Ho perso il conto di quante volte ho combattuto con loro, e dovrò farlo ancora per proteggerti una volta che ti avranno individuata, esattamente come è successo com'è successo l'ultima volta, perdonami"-disse.
"Non sei stato tu ad aggredirmi" 
"Ma io l'ho condotto da te" -disse, il suo tono di voce era teso.
"Dove si trova? Non tornerà spero.."
"L'ho ucciso, ma qui intorno dovrebbero esserci i suoi fratelli, per questo finché le tracce saranno ancora visibili..beh, dovrai starmi vicina e stare lontana da Evie, saresti un pericolo per lei e per te stessa, però, una volta finita questa storia, non dovrai neanche avvicinarti a noi" 
Rimasi di sasso. -"Che carino"
"Tu non capisci, Allison" -disse, alzandosi. -"Non posso permettere che le succeda qualcosa, è l'unica cosa che mi rimane, ma se eviti di farti lasciare tracce addosso, beh, potete anche rimanere amiche"
Mi alzai anche io. -"Oh, grazie per l'approvazione, eh"
Lui sorrise debolmente. -"Ho perso un mio simile a causa dell'amore per un umano e Evie si è affezionata molto a te, non voglio perdere anche lei per uno di voi"
Mi irrigidii. -"Parli di tuo fratello, giusto?"
Seguì un silenzio assordate, poi disse. -"Keaton si era innamorato di una di voi..ed entrambi ci hanno rimesso la vita"

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici; ***


Erano passate alcune settimane da quando avevo scoperto la verità sui miei vicini luminosi ed ero ancora stupita di me stessa, non avevo ancora subito un trauma psicologico e non mi ero ancora messa ad urlare o a dare di matto.
Le tracce erano sparite, per fortuna, stare 24 ore su 24 con Wesley non era per niente divertente, anche perché mi distraeva da quello che dovevo fare e mi costringeva a fare degli esercizi stupidi per far svanire le tracce più in fretta.
Quella mattina di inizio agosto, il giorno prima del mio compleanno, io ed Evie eravamo dirette alla spiaggia, seguite da Wesley e Drew. Nonostante le tracce fossero svanite Wes e Drew volevano assicurarsi che Evie fosse al sicuro.
"Quando andremo al centro commerciale o al mare da sole senza questi due? Sai..un po' danno ai nervi, commentano ogni cosa che faccio o i vestiti che indossiamo" -dissi, quando arrivammo sulla spiaggia.
"Ehi! Ti abbiamo sentito!" -dissero i due ragazzi dietro di noi in coro.
"Scusatemi...anzi, non mi scuso, avete rotto, non ho più le tracce addosso e allora perché ci seguite ovunque?" -dissi, voltandomi verso di loro.
Sembrava una scena comica.
Wesley e Drew avevano in mano le nostre borse pesanti e il frigo portatile e un ombrellone, con le sedie, logicamente. Non sembravano neanche stanchi, solo sudati. E non pensavo che loro sudassero. 
"Ma voi sudate? Cioè vi stancate?" -chiesi, guardando i due Luxen davanti a me.
Evie annuì. -"Però solo dopo aver combattuto, di solito non ci succede nulla se portiamo dei pesi, e non sudiamo" 
"Beh, non possiamo far vedere che, con tutto quello che stiamo portando, non scende neanche una goccia, quindi.."
"Quindi ci siamo lanciati acqua in faccia a vicenda mentre venivamo qui" -concluse Wesley, mettendo a terra le borse e il frigo come se niente fosse, mentre Drew si mise alla ricerca di un posto per l'ombrellone e le sedie.
"Ora capisco, cioè non lo capisco, ma facciamo finta di si" -dissi, sorridendo. Evie ridacchiò.
Drew ci chiamò e andammo da lui, aveva già sistemato tutto.
"Posto perfetto, ottimo lavoro Drew! Dammi il cinque" -dissi, dando il cinque a Drew.
"Modestamente...abilità da Luxen" -disse lui, ridacchiando.
 
Ero stesa a pancia in giù, cercando di rilassarmi al sole, quando d'un tratto sentii qualcosa pesante e freddo stendersi addosso, urlai e mi alzai di scatto. 
"Wesley, sei proprio un'idiota!" -urlai, mentre lui rideva e il resto dei bagnanti mi fissava sconvolto.
"Oh, andiamo piccola, è solo un po' d'acqua" 
"E' fredda!" -precisai. -"E non sono piccola, ho diciotto anni!" 
"Che tra parentesi, neanche dimostri" -disse lui.
Lo guardai male, riducendo gli occhi a due piccole fessure. -"Stupido coso luminoso, non prenderti gioco di me, devi portarmi rispetto, sei sul mio pianeta" -dissi, questa volta abbassando la voce.
Evie ci guardò e poi rivolse uno sguardo a Drew. -"Si, sono proprio innamorati" 
"Concordo, guarda come discutono per una scemenza simile" -disse il biondo.
"Io pretendo le nozze, cioè tanto lei diventerà uno di noi se continua così"
"Ma no dai, sai che non è consigliato una relazione tra noi e gli umani, sono esseri così superficiali e stupidi" 
Guardai Drew. -"Cosetto luminoso, porta rispetto a coloro che ti ospitano sul loro pianeta senza farsi troppi problemi, no al razzismo verso gli esseri umani!" -dissi. -"Ti do ragione sul fatto che siamo superficiali e che il nostro secolo è davvero indecente e che nessuno ci vorrebbe vivere ma...un po' di rispetto, e su!"
I tre Luxen scoppiarono a ridere e io insieme a loro.
Davanti a noi passò un uomo vestito di nero, con gli occhiali da sole e guardava i tre fratelli, rimasi a fissarlo. Wesley seguì il mio sguardo e vide l'uomo ed iniziò ad irrigidirsi. 
"Ehm, è meglio se torniamo a casa, si sta facendo tardi e degli amici ci hanno invitato ad un falò che si terrà in un campo poco lontano da qui" 
Drew ed Evie non notarono l'uomo in nero e annuirono. 
"Allie, vieni con noi?" -disse Evie, che si era avvicinata a me.
"Eh?" -la guardai. -"Si, certo, vengo con voi" 
"Bene! Dopo vengo da te, allora" 
Annuii, con poca convinzione e quando mi voltai di nuovo nella direzione dell'uomo in nero, lui non c'era più.
 
"Sei sicuro che la festa sia qui, Stromberg? Sai, voglio tornare sana e salva a casa"-dissi.
"Sono sicuro di quello che faccio" -disse, schivando l'ennesima buca.
"Moriremo tutti" -disse Drew, cercando di mantenersi a qualcosa. -"Fattelo dire, sei un pessimo guidatore e pensare che il governo ti ha permesso di portare una Range Rover..dove finiremo"
Tra i due ragazzi si accese una pesante polemica sulle auto che il governo gli aveva passato e permesso di guidare, Evie rideva ascoltando le urla dei fratelli, mentre io ero assolutamente terrorizzata.
In lontananza notai un leggero bagliore e si sentiva della musica, finalmente eravamo arrivati. -"Ehi, siamo arrivati!" 
"Siamo salvi!" -urlò Drew.
"Appena torniamo a casa, te la faccio pagare cara, idiota di un Luxen" 
Wesley parcheggiò, proprio dove c'erano le altre auto dei presenti al falò, e scendemmo. Ero felicissima di sentire il terreno sotto i piedi. 
Musica house a palla, macchine che dondolavano, fiumi e fiumi di birra e chissà cos'altro scorreva tra i ragazzi alla festa. Mi pentii subito di aver accettato.
"Allison Dawson, che onore vederti qui!" 
In un attimo fui circondata da un gruppo di ragazzi che frequentavano la mia stessa scuola, puzzavano di birra e di qualche altro alcolico. -"Ciao" -mi limitai a dire.
"Oh, che carina sei, e chi è la tua amichetta?" -disse uno di loro, indicando Evie.
"Evie, si è trasferita qui qualche mese fa, insieme ai fratelli" 
Iniziai a parlare con quei ragazzi e man mano che parlavano mi spingevano sempre più fuori dal falò, spingendomi vicino alla boscaglia vicina.
"Siamo troppo lontani dalla festa.." -iniziai a dire.
"E quindi? Qui possiamo parlare tranquillamente" -disse il più grosso del gruppo. 
"Si, ma io voglio tornare lì, quindi...se permettete.." 
Cercai di uscire da quel muro di ragazzi forzuti, con scarso successo. Uno di loro mi diede una pacca sul sedere ed io gli tirai uno schiaffo, all'improvviso mi ritrovai a terra, con il ragazzo che mi aveva toccato, steso sopra di me. 
Urlai, mentre i suoi amici ridevano di gusto osservando la scena.
"Cosa succede qui?"
Wesley.
I ragazzi smisero di ridere e il tizio che era sopra di me si alzò e andò ad affrontare Wesley. 
Povero tizio.
"Hai interrotto un fantastico momento" -iniziò a dire il ragazzo.
Mi alzai e corsi verso Wesley, ma due ragazzi mi presero per le braccia, impedendomi di raggiungere Wes.
"Lasciatela stare" -intimò a quei ragazzi.
Loro fecero finta di niente e strinsero la presa. -"Lasciatela stare" -disse di nuovo.
L'aria intorno a noi iniziò a farsi pesante, Wesley si stava trasformando.
"Veditela con me, ragazzo" -disse il tipo che pochi minuti prima era disteso su di me.
Wesley lo degnò solo di uno sguardo e questo si congelò sul posto, poi guardò anche gli altri ragazzi e anche questi di congelarono.
Si avvicinò a me e mi aiutò a liberarmi. -"Grazie" -mi limitai a dire, lui non mi rispose.
Quando fummo abbastanza lontani Wesley pronunciò delle parole e i ragazzi si scongelarono. -"Gli ho anche cancellato la memoria, o almeno i pochi istanti in cui erano con te" -disse, con un tono gelido.
Rimasi in silenzio, mentre mi portava alla sua Range Rover. -"Resta qui, dico a Drew che ti porto a casa" 
"Ma io voglio restare!" 
"Sssh, non combinare altri guai, per favore" -disse, mettendomi un dito sulle labbra.
Stavo per rispondergli ma lui era già vicino a Drew, così decisi di stare in silenzio.
Tornò da me subito dopo e dopo qualche minuto eravamo già sulla strada del ritorno, quando d'un tratto, in mezzo alla strada comparve un'uomo, lo stesso che ci stava osservando sulla spiaggia, poi ne apparve un secondo quasi identico e poi anche un terzo, comparso dal nulla, esattamente com gli altri due.
Wesley spense tutto e disse qualcosa in una strana lingua musicale, la stessa che aveva quando si trasformava in luce.
I tre uomini davanti all'auto non si muovevano. 
"Wes..chi sono?" -sussurrai con il cuore in gola.
Una luce prima forte e poi accecante mi travolse e poi lo sentii dire: -"Arum"

angolo autrice.
ciao bellissime!
come va?
volevo solo scusarmi per non aver aggiornato
nei giorni scorsi ma sto preparando qualcosa per il mio
compleanno, che è domani,
e quindi non ho avuto tempo
e modo di scrivere!
cercherò di rifarmi nei prossimi giorni, anche perché ci avviciniamo alla fine..
ringrazio come sempre tutte quelle che seguono la ff e che la recensiscono! 
ora mi tolgo dalle cosidette..(?)
baci, Dee <3 

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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici; ***


Il panico e il terrore mi colsero rapidamente, iniziai a tremare e guardavo quei tre brutti ceffi senza distogliere lo sguardo.
"Oddio.." -riuscii a dire dopo molto tempo.
Mi voltai verso Wesley che stava cercando qualcosa nelle tasche dei jeans, poi udii uno strappo, da una tasca aveva tirato fuori un oggetto scuro, allungato e solido.
Me lo mise tra le mani tremanti e mi accorsi solo all'ora che era una specie di pugnale con la lama appuntita.
"Attenta, potresti farti male, è appuntito" -disse lui. -"E' ossidiana, ovvero la criptonite degli Arum, è l'unico materiale sulla terra che può ucciderli" -si affrettò a spiegarmi.
"Andiamo, ragazzo, fatti avanti!"
L'Arum che era comparso per primo urlò, la sua voce era a dir poco diabolica, Wesley lo ignorò e mi prese il volto fra le mani e mi guardò negli occhi.
"Quando ti dico di correre, tu corri il più possibile lontano da qui, okay? Promettimelo Allison, se uno di loro ti attacca tu colpiscilo con l'ossidiana dove ti capita" 
"Wes.." 
"No, non puoi rimanere qui, e fa assolutamente come ti dico. Promettimelo" 
"Non ce la farai mai, sono in tre e tu sei solo uno! Scappiamo per favore!"
"No, Evie è qui vicino, non posso" -sospirò. -"Al mio segnale, scappa"
Rimase a guardarmi per qualche altro minuto, con il pollice mi accarezzava il viso e poi in un batter d'occhio era in strada, davanti a quei tipi.
Strinsi forte l'ossidiana in mano, aspettando il segnale di Wesley.
Aveva l'aria sicura, da duro e il sorriso beffardo che assumeva qualche volta per far innervosire me e Evie.
"Lasciatemi dire che da travestiti da umani siete davvero osceni, non vi si può guardare davvero" -disse.
"La tua arroganza, caro Luxen, ma che fine farà quando ti succhieremo via tutti i bei poteri che ti ritrovi?" -disse l'Arum che aveva parlato poco prima.
"Esattamente la stessa cosa che farà il mio piede" -disse Wesley. -"entrambi su per il culo! Sapete..mi ricordate qualcuno...forse quel coglione che ho ucciso qualche tempo fa..doveva essere vostro fratello, ops..come si chiamava? Sai, non vi distinguo mai, siete tutti brutti e uguali"
Le sembianze dei tre Arum iniziarono a dissolversi e al posto dei 'men in black', comparvero tre ombre, i tre parlarono in coro. -"Strapperemo via ogni singola goccia di vita dal tuo inutile corpo, Luxen! Ci supplicherai di smettere.."
"Come vostro fratello? Frignava proprio come una ragazzina mentre lo spedivo all'altro mondo" -disse Wesley, interrompendoli.
Quest'ultima frase fece incazzare, più di quanto già fossero, i tre Arum, che partirono all'attacco.
La figura umana di Wesley svanì e al suo posto apparve un fortissimo e accecante bagliore di luce, si udì il rombo di un tuono e la terra tremava. 
Guardai fuori dal finestrino e vidi uno dopo l'altro gli alberi sollevarsi in aria e l'aria si riempì di un forte odore di erba, li stava sdradicando.
Uno colpì in pieno un Arum, e questo balzò lontano, ma questo tornò indietro dopo pochissimo tempo. Gli altri due si scagliarono contro Wesley delle sfere di roba viscida. 
"Corri Allie" -disse una voce musicale nella mia mente. -"Non voltarti indietro e non preoccuparti per me, scappa il più lontano possibile da qui!
Uscii dall'auto e iniziai a correre via, andai a ripararmi dietro un albero ancora piantato al suolo e guardai la scena.
L'istinto mi diceva di correre via, come mi aveva detto Wesley, ma non potevo lasciarlo lì, non volevo farlo.
Wesley giunse le mani provocando un'esplosione e il raggio di luce che ne scaturì colpì in pieno l'Arum più vicino e con un altra esplosione, questo scoppiò, lasciando al suo posto una pioggia di stelle.
I due Arum rimasti si scagliarono di lui con delle grida aggliaccianti, Wesley cercava di mandarli via con delle sfere di luce luminose, che però sembrava non fare granché. 
Dopo poco notai che le sfere luminose non era più veloci come prima e che la luce era meno intensa, mi ricordai di quello che mi aveva detto Wesley quando scoprii che era un alieno; usare i poteri era stancante. 
Non poteva resistere ancora a lungo.
Mi sentii invadere dal panico quando notai che quei cosi viscidi ormai l'avevano raggiunto e incombevano su di lui, uno di loro si dissolse, diventando ombra e scivolò dietro a Wesley, per poi riprendere la sua forma 'umana', mentre l'altro , che stava davanti a lui, lo affrontava. 
Wesley non si accorse di nulla, visto che era concentrato sull'Arum davanti a lui, due fasci oscuri gli circondarono la testa e lo costrinsero a inginocchiarsi. Gridai ma le mie urla furono sovrastate dalle risate degli Arum.
"Sarà bellissimo sentirti supplicare, mentre ti privo dei tuoi poteri" -disse quello davanti a lui.
Wesley non rispondeva, la sua luce stava diminuendo di intensità. 
"Baruck, è giunta l'ora della vendetta, fa quello che devi fare" -disse l'Arum davanti a Wesley a quello che si trovava dietro di lui, che lo sollevò.
"Vai Sarefeth!" 
Il mio cervello doveva proprio aver lasciato la sede, perché stavo correndo verso di loro, stringendo l'ossidiana che iniziava a bruciare.
Non era coraggio il mio, era disperazione.
Sarefeth divenne di ombra di nuovo e piantò un braccio nel petto di Wesley, le sue urla mi lacerarono e la paura, il panico che provavo si tramutò in rabbia. Quei cosi dovevano sparire.
A pochi metri di distanza sollevai la mano dove stringevo l'ossidiana e conficcai il pugnale con tutta la rabbia e la forza che avevo in corpo nella 'schiena' di Sarefeth, che si voltò dopo poco e poi lentamente si scompose in brandelli di oscurità, poi svanì nel nulla.
Baruck lasciò andare Wesley e indietreggiò, mi rivolse uno sguardo, quel breve istante gli servì per giurarmi vendetta, poi svanì nel nulla. 
Corsi da Wes, che giaceva al suolo senza muoversi, era ancora nella sua forma originaria e non sapevo se era ferito, dove toccarlo. 
"Wes" -dissi, crollando in ginocchio davanti a lui. -"Ti prego rispondi, Wesley!"
La luce si ridusse ad un tremolio e poi si spense del tutto. Sgranai gli occhi, pieni di lacrime e urlai. 
"Wesley!" -urlai, con la voce smorzata dal pianto.
Presi il cellulare e composi il numero di Evie, ma sentii una mano afferrarmi il braccio, mi voltai di scatto e vidi Wesley, nella sua forma umana, accanto a me.
D'istinto gli buttai le braccia al collo e lo strinsi forte, lui ricambiò l'abbraccio e mi accarezzò i capelli.
"Non mi hai ascoltato.." -disse.
"L'ho mai fatto?" -risposi, a bassa voce.
Lui ridacchiò e poi si allontanò da me, si alzò e poi mi porse una mano, l'afferrai e mi alzai. -"Stai bene? Sei ferito?" -gli chiesi, studiando il suo viso stremato.
Lui scosse la testa. -"Tranquilla, sono solo debole, ma domattina sarò come nuovo, ora dobbiamo solo andare via da qui"
Fece un gesto con la mano e tutto tornò al suo posto. 
"Andiamo, prima che arrivi qualcuno, sai...non saprei come spiegare la situazione"
Annuii e lo seguii, salimmo nell'auto, che si mise subito in moto con grande sollievo di entrambi.
"Stai bene?" -mi chiese lui.
"Oh, ho appena ucciso un Arum, sono ricoperta di roba viscida...deduci un po' tu"
Lui si mise a ridere. -"Me lo sarei dovuto aspettare, girano sempre in gruppo."
"Ora ne è rimasto solo uno, ci verrà a cercare e per me sarà finita" -dissi, rigirandomi l'ossidiana in mano.
"Non permetterò che ti succeda qualcosa, te lo prometto" -disse lui.
Non parlai più, Wesley compose il numero di Evie e le disse di rimanere con Drew e radunare altri Luxen della zona fino al mattino successivo e stare sulla difensiva.
Mi propose di restare a dormire da lui, accettai senza opporre resistenza, ero più al sicuro con lui in quel momento, sicuramente brillavo come un'albero di natale e forse anche di più. 
Ma non mi importava più di tanto, la cosa che mi interessava era il fatto che ero ancora viva. Che lui fosse vivo. 
Ce l'avevamo fatta, ma non riuscivo a dimenticare quello che avevo appena vissuto e non riuscivo a dimenticare le sue grida.

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Capitolo 16
*** Capitolo quindici; ***


Wesley's point of view.
 
Erano passate due settimane dall'ultimo incontro con gli Arum, ero rimasto con Allison per tutta la prima settimana, assicurandomi che fosse al sicuro e che le tracce fossero svanite, poi avevo detto a lei e ad Evie di non vedersi più, l'ultimo Arum rimasto, Baruck, ci stava cercando e aveva sete di vendetta. Non avrei mai permesso a Baruck di fare del male ad Allie o ad Evie o al resto della mia famiglia, Sun era sparita e con lei anche Grace, forse si erano trasferite nei villaggi, ai margini di Los Angeles, dove c'erano i nostri simili, per sentirsi al sicuro.
In quella settimana Allie ed Evie non si erano viste, ma parlavano continuamente al telefono o tramite videochat, l'umana riusciva ad essere carina anche senza il trucco che di solito aveva, con il pigiama con un grosso orsacchiotto sopra o con i codini, la trovavo dolce ed ero attratto un po' da lei, quelle settimane senza la sua presenza in casa e senza i nostri battibecchi su cose stupide furono pesanti da superare. 
Sentivo molto la sua mancanza e avevo paura di quello che potesse significare, non potevo innamorarmi di un'umana, avrei deluso tutti, e non riuscivo a sopportare l'idea di fare la stessa fine di mio fratello.
Ero di ritorno dal mio solito giro di ricognizione, nessun Arum in vista e fui sollevato dalla cosa, così saltai sul mio skateboard e tornai a casa con tutta tranquillità.
"Sono tornato a casa!"
Sentii la mia voce rieccheggiare nella casa, segno che non c'era nessuno.
Appoggiai lo skateboard a terra, e dopo un secondo ero già in cucina a mangiare qualcosa. Dopo aver consumato il terzo barattolo di gelato, sentii dei rumori provenire dalla porta, così mi avvicinai alla porta e mi appoggiai al muro.
"Wesley?"
Al suono di quella voce mi irrigidii.
Cerca di essere il più normale possibile, non deve accorgersi di nulla.
Feci un bel respiro profondo e cercai di rilassarmi, invano però.
"Sono qui."- dissi, dopo pochi secondi.
La porta si aprì quasi totalmente e subito i miei occhi si fiondarono sulla ragazza davanti a me.
"Cosa succede, Allison?"-dissi, cercando in ogni modo di non far caso agli occhi arrossati e pieni di lacrime.
"Ho paura, Wesley..mi sento osservata la loro, ti prego, ho bisogno di te."
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò a me, mentre alcune lacrime le bagnavano la guancia, sentii il cuore frantumarsi in mille pezzi, avrei solo voluto abbracciarla, stringerla a me, baciarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, ma entrambi sapevamo che non era più possibile una cosa del genere, era una cosa sbagliata, io non ero umano e lei non era un mio simile, e in più le avrei solo procurato danni, gli Arum l'avrebbero presa e il Dipartimento della Difesa l'avrebbe fatta sparire, esattamente come era successo con Keaton e Jane.
"Non brilli più, non hai bisogno di me, non ti cercheranno, puoi anche tornare alla tua vita di prima e lasciarmi in pace."
"La mia vita non tornerà più ad essere quella di prima, io non sono più la Allie di prima.
 
Allie's point of view.
 
Non sapevo cosa, di preciso, mi avesse spinto da Wesley, in lacrime a dirgli quelle cose. Da quando mi aveva detto di andare via e di non farmi vedere con Allie perché ero un pericolo per lei, sentivo il bisogno di sentirlo vicino sempre, ogni minuto, ogni secondo della mia giornata.
Pronunciai l'ultima frase quasi con rabbia, lui per tutta risposta abbassò la testa e dopo poco disse; -"Devi andartene da qui, subito" 
"Io non me ne vado da qui! Se sono in tutto questo casino è anche per colpa tua!"-urlai. -"Con tanti posti che esistono, dovevate per forza trasferirvi qui e distruggere così la mia vita! Vi odio!"
Wesley alzò di scatto la testa e mi guardò inespressivo. -"Tu mi hai costretto a rivelarti la nostra identità, non mi hai lasciato scelta, cazzo, non incolpare me di questo"
"Ovvio, ora è colpa mia, vedo i miei vicini accendersi come dei lumini e devo anche fare finta di niente!" -urlai di nuovo contro di lui.
Ero stanca di tutto quello che era successo, stanca di essere sempre in pericolo di vita solo per il semplice fatto di essere amica di un alieno e di provare qualcosa per il fratello. Wesley mi fissava semplicemente, senza dire una parola, così continuai a parlare. -"Potete anche essere più avanzati di noi in campo tecnologico e tutto quello che vuoi, però per questi aspetti siete identici agli esseri umani, anzi più stupidi, e credemi, ce ne vuole per essere più stupido di un'essere umano" 
Aspettai la risposta di Wesley per una manciata di secondi, che mi sembrarono un'eternità, poi andai via, incurante della luce che emanavo o no.
Non mi interessava più di nulla, avevo solo bisogno di stare da sola o al massimo con qualcuno che fosse un altro essere umano, ma, per uno strano caso del destino, incontrai Grace.
"Questa giornata non potrebbe andare peggio di così" -dissi, sottovoce.
Grace si avvicinò a me e mi sorrise. -"Ma guarda un po' chi abbiamo qui, Allison Dawson, che piacere vederti" -disse, con un po' di sarcasmo.
"Grace, ciao" -dissi, incrociando le braccia al petto.
"Come mai tutta sola? Non vedo nessun Luxen puzzolente a proteggerti" 
"Non sono affari tuoi e poi non ho bisogno di essere protetta, mia cara" 
"Oh, io credo proprio di si.." 
Stavo per replicare, ma qualcosa mi impedì di parlare, Grace fece un semplice gesto della mano e una sfera di luce intensa mi colpì in pieno, lanciandomi a qualche metro di distanza. 
Lei rise di gusto. -"Mio fratello sarà felice di uccidere te e il tuo amato Wesley con facilità, ora sei come un faro ai suoi occhi, non sarà difficile ritrovarti" 
"T..tuo fratello?" -riuscii a dire, con fatica.
"Baruck" -disse lei e poi rise di nuovo.
Poi svanì, con uno schiocco delle dita.
 
Mi ritrovai a correre verso casa di Wesley, la luce doveva essersi affievolita, ma ero comunque un pericolo e dovevo avvisare Wesley.
Bussai alla porta più e più volte, poi qualcuno si degnò di venire ad aprire. 
"Allison, che vuoi ora?"
"Devo parlarti, stupido" -dissi, entrando in casa.
"Di cosa? Di quanto noi Luxen siamo idioti?" -disse Wesley comparendo davanti a me.
"No" -dissi, senza guardarlo in faccia. -"Ho incontrato Grace, ha usato i poteri su di me e ha detto che suo fratello ci ucciderà, visto che ora può trovarmi"
Il ragazzo sgranò gli occhi e mi fissò. -"E chi sarebbe suo fratello?"
"Baruck" 
"Oh, meraviglioso.." -disse lui. -"Ma non potevi incontrare un'allegra famiglia di scoiattoli?"
"Ma cosa stai dicendo!"
Mi afferrò il braccio e mi trascinò fuori da casa sua. ­Lo guardai confusa. -"Cos'è? Ora mi cacci anche?" 
"Dobbiamo andare via di qui, prima che arrivi Baruck qui"

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Capitolo 17
*** Capitolo sedici; ***


Io e Wesley salimmo in macchina e ci ritrovammo a sfrecciare sull'alsfatto a tutta velocità. Wesley imprecava sotto voce, giusto per rendere quel 'viaggio' più facile ad entrambi. 
"La vuoi smettere? Mi rendi nervosa" -dissi, stanca del suo comportamento.
Lui mi guardò per un secondo, poi tornò a vedere la strada. -"E' tutta colpa tua!" -disse, quasi urlando. -"Non potevi sviare? Proprio una cazzo di traccia dovevi farti rimanere addosso? Sei proprio stupida!"
"Se non mi avresti trattato di merda.." 
"Sta' zitta!" 
Stavo per rispondere, ma decisi di rimanere zitta.
"Andremo al campo, lì saremo lontani dalla città" -disse, dopo poco.
Annuii e dopo poco arrivammo al campo, dove si era svolto il falò qualche sera prima. Mi voltai verso Wesley e lui si voltò verso di me, come se sentisse il mio sguardo su di lui. 
"Okay, hai ancora l'ossidiana con te?" -mi chiese.
"Si" 
"Bene, se le cose vanno male, sai cosa fare" -disse, poi scese dall'auto.
Dopo poco, davanti a lui, apparve un'ombra che poi prese forma. 
Baruck.
Dietro di lui altre due forme, nel grigio, per un primo momento non riuscii a capire chi fossero, Wesley mi aveva detto che gli Arum giravano in gruppi da quattro, tre erano già morti, quindi, per logica doveva esserci solo lui.
Le altre due figure avanzarono e riconobbi subito le due ragazze davanti a me.
Sun e Grace.
Wesley mi parlò nella mente, con la sua voce melodiosa. 
"Resta in auto, non scendere
Decisi di dargli ascolto e rimasi nella macchina, attendendo il suo segnale, dal nulla, comparvero altre due figure, luminose questa volta, Drew e Evie.
"Oh, ci rincontriamo, Luxen" -cominciò a parlare Baruck. -"Vedo che l'umana è con te, sarà un vero piacere vedervi morti entrambi" 
"Com'è giusto che sia" -continuò Sun.
Strinsi il pugnale con l'ossidiana tra le mani, nonostante tremassi molto.
"Sai Sun.." -iniziò a parlare Drew, mettendosi affianco a Wesley. -"Ho sempre sospettato di te e dei tuoi strani poteri oscuri...nessun Luxen spara sfere di catrame, tu ci riuscivi, esattamente come tua sorella" 
"Siamo riuscite a vivere sul vostro pianeta per qualche anno prima che i nostri simili lo distruggessero, abbiamo assorbito la vostra luce, quindi ora siamo capaci di usare sia i poteri Arum, sia quelli Luxen" -spiegò Grace.
"Ma fate schivo in entrambe le forme..Arum, Luxen e perfino la forma umana fa vomitare" -disse Evie.
Wesley e Drew soffocarono una risata, mentre Sun e Grace si trasformarono in Arum, Baruck le fermò e disse qualcosa a loro in una lingua che non capii e le due ragazze svanirono davanti ai miei occhi.
Wesley mi parlò di nuovo nella mente, quando si accorse che le due ragazze non c'erano più.
"Non muoverti, tieni l'ossidiana con te..Evie sta arrivando da te, prima ci sbarazziamo di Baruck e dopo vi daremo una mano" -si prese una mano, poi continuò. -"Sta tranquilla..non permetterò che ti succeda qualcosa, non potrei sopportarlo..mi dispiace per quello che ho detto..
Non riuscì a terminare la frase perché Baruck si era scagliato contro di lui. Drew cercò subito di aiutarlo, ma non riuscii a vedere più nulla. 
La macchina era volata per qualche metro, con me dentro, avevo battuto la testa e dei rivoli di sangue scendevano dalla fronte, poi sentii qualcuno afferrarmi i capelli e trascinarmi via, poi mi lasciò i capelli e mi afferrò il braccio, torcendomelo. Sentii il rumore di ossa rotte prima ancora di sentire il dolore in sè, alzai lo sguardo per vedere chi mi stesse facendo del male e mi ritrovai Sun davanti, mentre Evie era impegnata a togliere di mezzo Grace. 
Avevo ancora il pugnale con l'ossidiana nell'altra mano, ma non riuscivo a muovermi, mi faceva male tutto.
Intorno a me era un misto tra un'esplosione di luce e buio. I tre Luxen e gli Arum erano nella loro forma originale, anche se qualche volta, quando venivano feriti riprendevano la loro forma umana per qualche secondo.
"Stupida umana, questo è quello che ti meriti per aver reso Wesley un tale idiota, innamorato perso" -disse Sun, afferrandomi di nuovo per i capelli.
Riuscivo a respirare a fatica.
Mi sollevò e poi con la mano libera mi afferrò il collo e iniziò a stringere.
Il mio tempo stava per finire.. pensai, ma poi mi ricordai di quello che Wes mi aveva detto, anzi, ricordai quello che era successo qualche settimana prima.
 
Flashback.
 
Mi voltai verso Wesley che stava cercando qualcosa nelle tasche dei jeans, poi udii uno strappo, da una tasca aveva tirato fuori un oggetto scuro, allungato e solido.
Me lo mise tra le mani tremanti e mi accorsi solo all'ora che era una specie di pugnale con la lama appuntita.
"Attenta, potresti farti male, è appuntito" -disse lui. -"E' ossidiana, ovvero la criptonite degli Arum, è l'unico materiale sulla terra che può ucciderli" -si affrettò a spiegarmi.
"Andiamo, ragazzo, fatti avanti!"
L'Arum che era comparso per primo urlò, la sua voce era a dir poco diabolica, Wesley lo ignorò e mi prese il volto fra le mani e mi guardò negli occhi.
"Quando ti dico di correre, tu corri il più possibile lontano da qui, okay? Promettimelo Allison, se uno di loro ti attacca tu colpiscilo con l'ossidiana dove ti capita" 
 
Fine Flashback.
 
Raccolsi tutta la forza che mi rimaneva e mossi il braccio verso il busto di Sun, la ragazza non si accorse di nulla e l'ossidiana iniziò a bruciare man mano che avvicinavo la mano verso il corpo dalla Arum.
"Ti facevo più forte, Allison" -disse lei, stringendo più forte la presa sul collo.
Strinsi i denti e poi piegai il gomito, pronta a conficcargli la lama appuntita nel fianco.
"Spero...che ti troverai bene..." -dissi piano. -"All'inferno" 
Poi la colpii con tutta la rabbia che avevo in corpo e sentii subito la presa sul collo allentarsi. Poi scomparve davanti ai miei occhi. 
Grace si voltò verso di me e lanciò un urlo e si scagliò verso di me, che giacevo al suolo, stringendo l'ossidiana ancora bollente in mano. 
Evie ne approfittò per colpirla con tutta la sua forza con una sfera luminosa, che la colpì in pieno e anche Grace svanì davanti ai miei occhi.
La Luxen si avvicinò a me. -"Stai bene, Allie?" -disse, afferrandomi la mano. 
Uno strano calore mi avvolse. -"Insomma..." -mi limitai a dire,
Mi sentii meglio, non sentivo il dolore che avevo sentivo prima e poi Evie allontanò la mano e mi sorrise debolmente. -"Hai ucciso Sun!" -disse entusiasta.
"Si?" -dissi, cercando di ri-alzarmi.
"Si! Anche Grace è andata, ora resta solo Baruck, Wesley sta cercando di combatterlo mentre Drew..." -abbassò la testa.
"Drew...n-non ce l'ha fatta..vero?" -dissi, sentendomi subito presa da una strana tristezza. Evie annuì. 
Non avevo stretto molto con lui, ma era simpaticissimo e faceva divertire tutti, per Evie e Wesley era come un fratello..potevo solo cercare di immaginare il loro dolore.
Abbracciai Evie e la strinsi forte, poi sentii la sua voce nella mia mente, melodiosa come quella del fratello.
"Dobbiamo aiutare Wesley, sta perdendo energia, anche se non sembra" -disse Evie. -"Hai ancora l'ossidiana?" 
Annuii. -"Bene, allora andiamo prima che sia troppo tardi"
Afferrai la mano della mia amica e lei iniziò a correre con la sua velocità inaudita, dopo pochi secondi eravamo accanto a Wesley contro Baruck.
"Oh, sei ancora viva.." -disse l'Arum, guardandomi sorpreso. -"Pensavo che Sun ti avesse disintegrato"
"E invece lei ha disintregato Sun, come io ho tolto di mezzo Grace" -disse Evie.
Wesley versione Luxen si girò verso di me e mi guardò sorpreso, gli sorrisi debolmente.
L'Arum infuriato si scagliò su di me e iniziò a colpirmi con non so precisamente cosa, poi mi strinse le mani alla gola, una voce snervante e demoniaca parlò nella mia mente.
"Ssssarà un piacere sssucchiarti la forza vitale
Strinse la presa, il respiro cominciò a mancarmi, sentivo le voci di Wesley e Evie e sentivo che lanciavano qualcosa contro l'Arum ma non sapevo decifrare cosa, ormai non riuscivo neanche più a vedere cosa stesse succedendo intorno a me.
L'Arum mi sollevò e poi mi fece ricadere più e più volte, poi mi afferrò per i capelli e mi sollevò,  l'ossidiana incandescente mi cadde da mano e si frantumò in mille pezzi, come un qualsiasi vetro.
"Povera piccola, ssstupida umana...fai tutto questo per loro, un bracco di esssseri che non ssssanno neanche proteggerti...ti sssssucchierò l'anima fino a far ssssmettere di battere il tuo sssstupido, fragile cuoricino innamorato..." -disse. -"Non me ne farò nulla di te, ma immagina la ssssofferenza e ssssolo per ssssalvare il tuo sssstupido amore
Detto questo, Baruck sollevò una mano e la conficcò nel ventre, riuscivo a sentirla muoversi dentro di me e gelare tutte le mie cellule vitali, sgranai gli occhi.
Ormai non respiravo più, Baruck mi aveva succhiato via l'energia vitale e poi mi aveva lasciato al suolo a morire.
La morte era piena di sofferenza, rabbia, disperazione e non c'era niente che riuscisse ad impedirla, non c'era pace ed era così ingiusto..
Dalle tenebre vidi una luce piombare accanto a me, mi sforzai di aprire gli occhi e vidi che era Wesley.
Mi guardò per qualche secondo poi, ringhiando, si scagliò verso il cielo immerso in una luce sfolgorante.
 

Angolo autrice.
ciau bellezze!
ormai siamo quasi alla fine della storia, 
avevo intenzione di farla durare di più,
ma il fatto che la seguono si e no tre persone 
mi ha portato ad accorciarla notevolmente.
comunque, volevo solo avvisarvi che cercherò di terminarla 
in questi ultimi due giorni, visto che poi non potrò aggiornare nei prossimi 15 giorni
visto che sarò in vacanza e poi avrò gli esami da fare qui...un bel casino! 
la smetto di rompervi e sparisco(?)
buon ferragosto a tutte! <3 
baci, Dee <3

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Capitolo 18
*** Capitolo diciassette; ***


Wesley's point of view.
 
Vedere Allie lì, stesa su quel terreno, senza che si muovesse e che respirava a fatica mi fece arrabbiare ancora di più, così mi scagliai contro di lui e una volta arrivata davanti a lui, udii la sua risata.
"Oh, sei venuto a morire insieme all'umana?" -disse, alzando le braccia dove poi si formarono due sfere oscure. -"Che cosa patetica" 
Mi scagliò le sfere oscure e riuscii a schivare tutti i suoi colpi, assunsi la mia vera sembianza, potevo essere ucciso, ma non mi importava più di tanto. 
Se Allie fosse morta, io sarei morto insieme a lei.
Baruck alimentò ancora di più la mia rabbia guardando il corpo quasi senza vita di Allie e leccandosi le labbra. -"Quell'umana aveva proprio un sapore delizioso.. diverso da quello dei tuoi simili"
Lo scaraventai diversi metri lontano da quel posto con un potente raggio luminoso. -"Ti distruggerò" -dissi, per poi iniziare a scagliare colpi su di lui, senza fermarmi mai.
 
Allie's point of view.
 
Sentivo la terra tremare sotto di me, scossa dai numerosi colpi che si scagliavano Baruck e Wesley durante la loro 'battaglia', mentre il mio cuore batteva sempre più lentamente. Le sfere che lanciava Wes avevano cambiato colore dall'azzurro all'arancione e l'aria era diventata calda. Raccolsi le pochissime forze che avevo e cercai di allontanarmi da lì, ma le continue scosse mi facevano sempre cadere. 
Vidi un lampo di luce passare tra i due alieni con super velocità e luce intensa e poi raggiungendomi, si affievolì. 
"Allie, Allie!" 
Evie mi prese per le spalle e mi sollevò, scuotendomi varie volte. -"Dimmi qualcosa, ti prego!" 
Non riuscivo a rispondere, mi mancavano le parole, Evie mi abbracciò e scoppiò a piangere.
Chiamava Wesley disperatamente mentre mi stringeva a sè, lui si voltò verso di noi e Baruck ne approfittò per colpirlo in pieno. La luce di Wesley si affievolì e il ragazzo cadde a terra, Baruck, così, sferrò un altro attacco verso Evie, che venne colpita in pieno.
Wesley lanciò un forte colpo che colpì in pieno Baruck, che in quel momento era concentrato su Evie, che non riusciva a rimettersi in piedi infatti non riusciva neanche a mantenere la sua forma umana. Wesley fu addosso a Baruck in un secondo, incendiando tutto quello che incontrava sul suo cammino.
L'elettricità che c'era nell'aria mi entrò perfino nelle ossa, mi alzai a fatica, guardando Evie a terra senza muoversi sentii nascere un forte desiderio di vendetta. Volevo uccidere quel fottuto Arum con tutta me stessa.
Baruck guardò Evie, non si accorse di me, ormai non ero più neanche nei suoi pensieri. Capii subito quello che voleva fare. Corsi verso Evie e mi lanciai su di lei, mentre Wesley si voltava verso la sorella. 
Baruck preparò un altro attacco e nel momento in cui lanciava l'attacco, mi scontrai con la luce intensa di Evie, l'oscurità mi avvolse e sentii un grido, che non era mio.
Nonostante mi fossi lanciata su di lei, Evie era comunque stata colpita ed entrambe eravamo stese al suolo senza forza. Wesley ci guardava, era completamente girato verso di noi. 
"Voltati! Non pensare a noi!" -gridai, ma dalla mia bocca uscì solo un sussurro. 
Wesley venne colpito da dietro con un colpo fortissimo e cadde a pochi centimentri da noi.
Si udì di nuovo la risata di Baruck, poi la sua voce parlò nella mia mente, o meglio, nelle nostre menti. 
"Tre al prezzo di uno, che ssssi può dessssiderare di più?"
Sentii le lacrime bagnarmi il viso, lacrime di rabbia e disperazione, Wesley cercò di alzarsi e combattere ancora, ma non riuscì a farlo e cadde di nuovo a terra.
"Arrendetevi, morirete" -disse di nuovo Baruck.
Guardai Wesley e lui guardò me, i nostri sguardi si incrociarono per qualche minuto, nei suoi occhi c'era una grande tristezza, poi il suo volto svanì. 
Non riusciva a manterene più la sua figura umana, allungò una mano e la strinse alla mia, come se volesse rassicurarmi e...mi si spezzò il cuore. La sua luce si affievolì e sentii uno strano calore invadere il mio corpo, esattamente come aveva fatto quando l'Arum femmina mi aveva attaccato. 
Stava cercando di curarmi, stava sprecando le sue ultime energie per non farmi morire, cercai di lasciare la mano, ma lui la strinse ancora di più, deciso a non mollare la mia mano.
"No!" -gridai, ma dalla mia bocca uscì solo un sussurro, esattamente come prima. -"Salva Evie, non me!" -dissi ancora.
Lo supplicai con gli occhi, ma lui strinse ancora più forte, ormai ero quasi guarita del tutto.
Non era giusto morire così. Loro non lo meritavano. 
Aggrappandomi alla forza che Wesley mi aveva trasmesso afferrai il braccio di Evie e Wesley e li incitai ad alzarsi e combattere, ma Baruck colpì nuovamente Wes, che sussultò quando l'ombra di Baruck entrò nella sua luce. Gridai.. avevo perso le speranze e mi lasciai cadere sul suolo.
 
 
Il corpo di Wes emise una luce intensa, che si levò in aria e poi ricadde su Evie, e lo stessa cosa stava succedendo anche con il suo corpo, nonostante fosse senza sensi, in un altra esplosione le due creature divennero una cosa sola. La sfera di luce che era in cielo cadde dritta nel mio petto e mi sentii sprofondare nel terreno, mi sollevai a mezz'aria o almeno, io mi sentivo così. Le nostre energie si alimentavano a vicenda e con la coda dell'occhio vidi che i due frateli si stavano alzando e mi guardavano dal basso. Baruck si piazzò davanti a me, sconvolto. Puntai gli occhi su di lui. 
Lo volevo morto, distrutto.
Concentrai la mia forza in un unico punto del mio corpo, tutto quello che sentivo in quel momento, la rabbia, la disperazione, le lacrime versate, il dolore sia fisico che mentale, tutto e buttai con tutta la forza che avevo in corpo tutto quello che sentivo, urlando con tutto il fiato che avevo in gola. Fu una vera e propria esplosione di luce.
Il cielo su di noi si illuminò a giorno e mi sentii libera.
La luce investì i due Luxen e colpì in pieno Baruck, che si dissolse, la luce inghiottì l'ombra completamente.
La luce dopo pochi istanti scomparve completamente e mi ritrovai di nuovo stesa al suolo, Wesley si precipitò da me e mi fissò incredulo. 
"Allie?" -sussurrò lui.
Non sapevo cosa fosse successo, mi sentivo solo bene, non sentivo nulla e tirai un sospiro di sollievo.
Wesley mi prese tra le sue forti braccia e mi strinse a lui. -"Ehi.." -iniziò a dire. -"Allie, resta con me, dimmi qualcosa!" 
Sentii Evie muoversi per venire verso di me, ma Wesley la fermò. -"Torna a casa" 
"Ma...Allie come sta? Non si muove!" -disse lei.
"Sta bene! Ha solo bisogno di qualche minuto!" -Wesley mi stringeva forte. -"Ti scongiuro, Evie!"
Non era vero, non stavo bene.
Wesley le diede le spalle e mi tolse i capelli dal viso, Evie andò via e Wesley mi parlò.
"Non morirai, te lo prometto..resta immobile e fidati di me, okay? Non opporre resistenza"
Si chinò lentamente su di me, assunse le sue vere sembianze e dovetti chiudere gli occhi per non essere accecata da quella luce. Il calore che emanava era insopportabile.
"Resisti, non lasciarti andare" -disse, parlandomi nella mente.
Poi avvicinò le sue labbra alle mie, respirando in maniera decisa e regolare e...mi sentii invadere dal suo calore. 
Sentivo il fuoco nelle vene e riuscivo a sentire di nuovo il mio corpo, ero rilassata e quella sensazione di pace risvegliò completamente i miei sensi. Ripresi conoscenza, finalmente.
Wesley continuò a mandarmi il suo calore finché non mi vide muovere le braccia e aggrapparmi a lui, lo stringevo forte. Volevo uscire da quell'abbisso di tenebre, volevo vivere.
Poi di colpo sentii le sue labbra sulle mie e provai una sensazione incredibile, altro che farfalle nello stomaco..e oltre alle mie sensazioni, sentivo anche quelle di Wesley.
"Cosa sto combinando? Se mi scoprono per lei è finita..ma non posso perderla"
Sussultai, stavo leggendo i suoi pensieri, ero terrorizzata ma non riuscivo a smettere di ascoltarlo. I suoi pensieri erano nella mia mente.
"Non posso perderti..apri gli occhi ti scongiuro, Allie..non lasciarmi" -continuò. -"Sono qui"
Aprii gli occhi e lo guardai.
Il ragazzo si ritrasse di scatto e mi guardò sorridendo, mentre la sua energia tornava in se.
"Allie" -sussurrò, mi teneva ancora tra le braccia, sentivo il suo cuore battere all'unisono con il mio.
"Cosa mi hai fatto?" -dissi.
"Ci vorrà solo un altro po' di tempo, non ho mai guarito qualcuno completamente" 
"Ma..l'hai fatto anche quando mi avevano aggredita la prima volta..e quando avevo male.."
"Avevo solo rimarginato qualche ferita" -disse lui, chinandosi di nuovo su di me.
Cercai di muovermi, sollevando le braccia e muovendo le mani, non sentivo più alcun male.
Girai lo sguardo dove avevo visto Baruck l'ultima volta e c'era solo un po' di bruciatura. 
"Come ho fatto?" -sussurrai.
"Non lo so, ma hai ucciso quell'Arum, ed è questo quello che conta..anche se continuo a non spiegarmelo...tu sei umana" 
"Ho i miei dubbi su questo" -dissi, lui ridacchiò.
"Stai bene?"
"Si, sono solo stanca e tu?"
"Anche io" 
Mi accarezzava il viso, il mento e poi le labbra. -"Ma..teniamo tutto questo per noi, okay?"
Annuii. 
Aveva dei capelli che gli ricadevano sulla fronte e mi sorrise di nuovo. Mi accarezzava il viso con dolcezza e questo mi fece ricordare quello che avevo provato quando mi aveva baciato pochi istanti prima. Poi mi baciò di nuovo, con una dolcezza incredibile, facendomi battere forte il cuore.
Mi stringeva e mi accarezzava la testa, fu un bacio innocente e intimo. Un vero bacio.
Si allontanò e ridacchiò nervoso. -"Per un attimo ho pensato che saresti morta, Evie mi avrebbe torturato nelle maniere più atroci del mondo" 
Ridacchiai. -"Si, anche io.. tu come stai?"
"Me la cavo" -disse, sbuffando.
Respirai profondamente, poi lo guardai di nuovo e mi alzai. -"E ora che facciamo?"
Lui sorrise dolcemente. -"Ora si torna a casa"
 
 
FINE.
 
angolo autrice.
anche quelsta storia giunge al termine.
che dire..mi sono divertita a scrivere 
una storia con una trama diversa dal normale,
anche se non ha riscosso il successo che volevo
sono comunque fiera del mio lavoro.
volevo ringraziare tutte quelle che hanno seguito la storia, aggiunta 
tra i preferiti, ricordate e seguita, soprattutto le ragazze
che recensivano i capitoli e che sono con me dai tempi
di 3000 miles, che è ancora prima tra le popolari e vi ringrazio infinitamente per questo,
siete meravigliose!

ora la smetto di rompervi, 
alla prossima, se ci sarà c:
baci, Dee <3 


 
 

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