Mostri ad Equestria

di Goran the Ancient
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Paura ***
Capitolo 2: *** Panico ***
Capitolo 3: *** Rapimento ***
Capitolo 4: *** La Grotta ***
Capitolo 5: *** Ricerca e Comprensione ***
Capitolo 6: *** Solitudine ***
Capitolo 7: *** Alleati ***
Capitolo 8: *** Il Mostro e la Donzella ***
Capitolo 9: *** Per Lei! ***
Capitolo 10: *** I Peccati dei Padri ***
Capitolo 11: *** A Cuore Aperto ***
Capitolo 12: *** Confronto ***
Capitolo 13: *** Ponyville ***
Capitolo 14: *** I Primi Dossi ***
Capitolo 15: *** Fiducia? ***
Capitolo 16: *** Il Gigante Buono ***
Capitolo 17: *** Tornerò ***
Capitolo 18: *** Tristezza e Gioia ***
Capitolo 19: *** Risate di Paura ***
Capitolo 20: *** Amo questa Carne ***
Capitolo 21: *** Scambio di Favori ***
Capitolo 22: *** Ferite ***
Capitolo 23: *** Breccia ***
Capitolo 24: *** Ricordi e Cicatrici ***
Capitolo 25: *** Rischiare ***
Capitolo 26: *** Patti e Segreti ***
Capitolo 27: *** Aprire le Ferite ***
Capitolo 28: *** Prepararsi all'Inverno ***
Capitolo 29: *** Chiudere la Porta ***
Capitolo 30: *** Prepararsi al Futuro ***
Capitolo 31: *** Auto-Scoperta ***
Capitolo 32: *** Il Disgelo è Prossimo ***
Capitolo 33: *** Primavera ***
Capitolo 34: *** A Corte ***
Capitolo 35: *** Twilight ***
Capitolo 36: *** Deserto ***
Capitolo 37: *** Nell'Ombra ***
Capitolo 38: *** Una Pista ***
Capitolo 39: *** Predatori Palustri ***
Capitolo 40: *** Vice-Re ***
Capitolo 41: *** One Way Ticket to Hell... ***
Capitolo 42: *** ... and Back (Almost) ***
Capitolo 43: *** Il Filo Rosso ***
Capitolo 44: *** Agguato! ***
Capitolo 45: *** Oltre i Cancelli ***
Capitolo 46: *** Piani ***
Capitolo 47: *** Il Bentornato ***
Capitolo 48: *** Prima dell'Incontro ***
Capitolo 49: *** Briefing ***
Capitolo 50: *** Che Fare? ***
Capitolo 51: *** Mai Piu! ***
Capitolo 52: *** Vecchia Casa e Nuovi Dubbi ***
Capitolo 53: *** Bentornata! ***
Capitolo 54: *** Per Ogni Passo Avanti... ***
Capitolo 55: *** ... Un Passo Avanti ***
Capitolo 56: *** Grattacapi ***
Capitolo 57: *** Braci tra la Folla ***
Capitolo 58: *** L'Ospite Giunge ***
Capitolo 59: *** Intanto, a Ponyville ***
Capitolo 60: *** La Magia dell'Amicizia ***
Capitolo 61: *** Ombre dal Passato ***
Capitolo 62: *** Sentenza ***
Capitolo 63: *** Pubblica Esposizione ***
Capitolo 64: *** Mostri ***
Capitolo 65: *** Incubi e Cascate ***
Capitolo 66: *** Rivalsa ***
Capitolo 67: *** Postumi e Occhi ***
Capitolo 68: *** Destarsi ***
Capitolo 69: *** Maturare ***
Capitolo 70: *** Dalle Piccole Cose... ***
Capitolo 71: *** Di Nuovo a Ponyville ***
Capitolo 72: *** Suturare le Ferite ***
Capitolo 73: *** Chiarimenti e Progetti ***
Capitolo 74: *** Premesse ***
Capitolo 75: *** Reclutamento ***
Capitolo 76: *** Sabotaggio ***
Capitolo 77: *** Mito ***
Capitolo 78: *** Il Sabotaggio Continua ***
Capitolo 79: *** Scoperta! ***
Capitolo 80: *** Gargoyle all'Attacco ***
Capitolo 81: *** Scontare la Pena ***
Capitolo 82: *** La Voce del Fato ***
Capitolo 83: *** Queen Libra ***
Capitolo 84: *** Nella Palude ***
Capitolo 85: *** In Avvicinamento ***
Capitolo 86: *** Luce sul Sangue ***



Capitolo 1
*** Paura ***


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Capitolo 1 – Paura

 
Il grosso cinghiale si lancia in una fuga disperata fra le fronde… alle sue spalle, un rosso ammasso di scaglie e muscoli si fa largo nella boscaglia senza fatica e con ferocia; rami e radici si frantumano come fossero di cristallo al suo passaggio.
Uno zoccolo del suino cade in fallo, facendo incontrare così al suo grugno l’umido terriccio della foresta.
I pesanti passi della creatura si avvicinano, la preda tenta di rialzarsi… ma una pesante zampa lo schiaccia al suolo… il cinghiale grugnisce di terrore fino a che due grandi mandibole non si chiudono sulla sua testa, ponendo fine al rumore.
Un urlo!
Gli occhi blu della belva incontrano per un istante gli occhi di turchese di una zebra, prima che questa si dia alla fuga, ma non importa… ormai ha il suo pasto e tutto il resto passa in secondo piano.
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Spike sta spostando un’alta colonna di libri quando la porta della biblioteca sbatte con violenza, sorprendendolo e facendo crollare su di lui l’ingombrante carico.
Il dolorante draghetto fa capolino dalla catasta per notare una Zecora ansimante e sconvolta che lo fissa in evidente stato di panico “Zecora, che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” chiede allarmato mentre si libera da un grosso volume che gli schiaccia la coda “Invero, uno spettro meglio sarebbe stato! Una fiera s’annida nel bosco incantato! Nell’immediato dobbiam avvertir Celestia o, temo, la belva uscirà dalla foresta!” il tono terrorizzato di lei lascia attonito Spike “Woha! Calma! Di che belva parli? Da sempre la Everfree Forest è infestata dai mostri e non ti hanno mai spaventato!” “Tu non puoi capire, giovane dragone! La minaccia tra le fronde è senza paragone! Fin dalla lontana terra di Zebrica non scorgevo una simile ferocia, tale che solo in miseria e distruzione essa sfocia!” il draghetto è ancor più confuso di prima, ma conosce Zecora e una cosa sa per certo: non è tipo da spaventarsi facilmente!
Stende rapidamente una pergamena su un leggio e comincia a scrivere:

 

Nobile Princess Celestia

È stato portato alla mia attenzione dalla fidata Zecora della presenza di una belva di grande ferocia nella Everfree Forest.
So che tutto ciò le suonerà inusuale ma, ritengo altrettanto inusuale la vista di Zecora terrorizzata.
Accenna a una belva che non vedeva da quando ha lasciato la lontana terra di Zebrica e ritengo giusto riportare i suoi timori.

 
Si interrompe “Uhm, Zecora… sai dirmi di più su ciò che ci minaccia?” gli occhi della zebra si stringono come se il rimembrare le fosse in un qualche modo fonte di dolore… “Kavu…”
Spike non crede alle proprie orecchie… la sempre prolissa e aulica zebra è così spaventata da parlare per singoli termini? È meglio inviare il messaggio quanto prima!

 

L’unica parola che mi ha riferito quando le ho chiesto a cosa ci trovavamo davanti è stata ‘Kavu’.
Sperando che questa parola vi sia più familiare che al sottoscritto, vi poro i miei più cordiali saluti.

                                                                                                                                                                          Il vostro sempre umile Spike

 
Preso un profondo respiro, Spike avvolge in verdi fiamme la pergamena.
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In un grande salone, ormai vuoto, Celestia si lascia sfuggire un sospiro di sollievo… anche per oggi si è liberata di tutte le faccende burocratiche ed è pronta a prendersi un pomeriggio di riposo.
“È stata una lunga giornata, vero Principessa?”
Un unicorno bianco dall’aria fiera e dalla criniera blu le si avvicina, la sua armatura dorata scintilla.
“In effetti… lo è stata, Capitano, e…” una fiammella verde compare tra i due, materializzando una pergamena “E temo non sia finita…”
Mentre Shining Armor ridacchia Celestia srotola la pergamena e inizia a leggere.
Nel vedere Princess Celestia, Shining Armor si ritrova a domandarsi “Può qualcuno che è bianco impallidire?”
“Capitano!” tuona Celestia, “A vostra disposizione!” tutto ad un tratto il tono gioviale dei due è stato sostituito da un tono marziale “Preparate le truppe! Armatele! Voglio ronde continue su tutta Ponyville e le terre circostanti! Da ora vige il coprifuoco! Al tramonto tutti i Pony si dovranno barricare in casa!”
Armor è attonito “Principessa, se posso, che succede?” Celestia scatta in piedi “Non c’è tempo da perdere! Una belva si annida nella Everfree Forest e…” “Ma, Principessa, da sempre si annidano belve in quella foresta… sappiamo per certo della presenza di un ursa maior, di una manticora e…” “Non sono nulla di paragonabile! Ora portate le truppe a Ponyville!”
Senza più obbiettare Shining Armor corre fuori dal grande salone pronto a riferire gli ordini.
Rimasta sola, Celestia si massaggia una tempia con uno zoccolo.
“Kavu”.

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Capitolo 2
*** Panico ***


 

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Capitolo 2 – Panico

 
Il sole cala sulla solitamente ridente Ponyville, mentre gli abitanti si affrettano verso le loro case: ogni singolo pony si chiude dietro la porta dando diversi giri di chiave, mentre guardie reali in armatura si aggirano a coppie per le strade.
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Una sconsolata puledrina si affaccia alla finestra per poi rivolgersi alla sua unica coinquilina: “Sorellona, tu hai capito cosa sta succedendo?” un unicorno bianco dalla fluente chioma viola avvicina la piccola “No, Sweetie Belle, temo di non saperlo… le guardie ci intimano alla calma eppure si dispiegano per le strade e ci impongono il coprifuoco… forse non è molto dignitoso ma, devo ammetterlo, ho paura…” la puledrina dalla criniera rosa e lavanda alza lo sguardo incrociando gli occhi azzurri di Rarity “Ma sorellona… come si fa ad aver paura di qualcosa che non si sa cos’è?”
Rarity rimane spiazzata dall’innocenza e dalla semplicità con cui la sorella le pone una domanda così fondamentale.
“Il fatto è, Sweetie Belle, che tutti in un modo o nell’altro temono l’ignoto… perché, credo, non sanno come comportarsi con esso… e come esso si comporterà con loro! Io, ad esempio, in questo momento ho paura di molte cose… ma la prima che mi viene in mente è che, qualunque sia il motivo per cui Princess Celestia è così terrorizzata da sguinzagliare le sue guardie, possa in un qualche modo danneggiarti e…” “Sorellona, guarda la!” la puledrina la interrompe indicando un punto distante, nei pressi di una zona verde…
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Tutto ciò è strano per lui… strano e nuovo!
Ha visto i pony in armatura battere le strade e non li teme… singolarmente…
È grosso almeno quattro volte loro ma la sua esperienza gli raccomanda di non sottovalutare i piccoli predatori… in fondo lui stesso ha più volte abbattuto prede molto più grosse di lui… dal poco tempo passato col padre, prima che questi morisse, ha imparato che la sua stirpe è rivale alla stirpe dei draghi e, di certo, non ha mai rifuggito una sfida con uno sputafuoco… e fin troppo spesso, ha vinto!
Forse quei piccoletti sono grintosi quanto lui e, in tutta onestà, non ha voglia di sperimentarlo… per ora.
La curiosità, tuttavia, lo ha spinto ad addentrarsi in quello strano luogo… sapeva che i pony erano soliti costruire case vicine l’una all’altra per proteggersi meglio, ma allora perché avevano un aspetto così fragile?
Facendosi strada con le grandi zanne esce dal nascondiglio fra i cespugli da cui aveva osservato la frenetica attività del borgo da poco prima del tramonto e posa le grandi zampe sul ciottolato, chiunque rimarrebbe stupito da come una creatura così sgraziata possa essere così silenziosa ma lunghi secoli passati a raffinare la propria abilità predatoria gli avevano insegnato molte cose.
In silenzio si aggira fra le case colorate, analizzando tutto con fredda lucidità e fiutando l’aria… non ha ancora voglia di sfidare uno di quegli stalloni in armatura.
Non ci vuole che qualche secondo perché i suoi attenti occhi mettano a fuoco una finestra illuminata, e ad essa due figure innegabilmente volte nella sua direzione.
Bianche nuvole di vapore si sollevano dalle sue narici mentre si volge alla finestra e avanza… la debole luce della luna calante si riflette sui bordi delle sue grandi squame rosse, sulle sue zanne e sul suo corno affilato.
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Le pupille di Rarity si riducono a due crune di spillo, la bestia le ha viste!
In tutta fretta corre a spegnere la luce e a chiudere le tende, ma può vederlo!
Lui avanza!
Sweetie Belle è silente, il cuore le batte a mille… non ha mai visto nulla del genere, e ora capisce perché Rarity abbia paura!
La sorella maggiore stringe a sé la puledrina senza mai distogliere lo sguardo dalla feritoia lasciata con cura fra le tende… lui avanza!
Poi qualcosa attira l’attenzione della belva, che in tutta fretta si allontana. L’unicorno tira un sospiro di sollievo…
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Un improvviso cambiamento nel vento lo avvisa dell’arrivo delle guardie. Le sue ‘guardone’ dovranno aspettare!
Con celerità si rituffa fra i cespugli e ritrova la sua strada per l’Everfree Forest.
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“E così le Principesse Reggenti imprigionarono il malvagio Discord nella pietra… ci sono domande?”
Una campanella interrompe l’attesa di Cherilee che saluta con affetto i suoi studenti mentre corrono a casa.
Nel cortile un ben noto terzetto si riunisce… una giovane puledrina alata arancione interpella le amiche “Allora, oggi cosa proviamo?” “Non saprei…” ammette una pony gialla “Abbiamo così poco tempo…” “Già… e non sappiamo neppure il perché!” sbotta la pegaso, palesemente frustrata, “Io lo so perché…” ammette con nonchalance Sweetie Belle… guadagnandosi gli sguardi attoniti delle sue amiche.
“Tu lo sai?” chiede Apple Bloom “E com’è possibile?” interviene Scootaloo.
“L’ho visto!” risponde la piccola unicorno, come se nulla fosse… “Ok, devi raccontarci tutto!” ordinano assieme le altre due.
La cucciola non perde tempo a spiegare ciò a cui aveva assistito quella notte e, a racconto terminato, calò il silenzio.
Scootaloo sorride con aria malevola “Allora è deciso… stanotte sarà il turno delle Cutie Mark Crusaders: cacciatrici di mostri!”

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Capitolo 3
*** Rapimento ***


 

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Capitolo 3 – Rapimento

 
Nella fresca brezza della sera, una coppia di soldati pattuglia le strade di Ponyville “Ancora nulla” sbotta uno “Sarà, ma da quel che ha detto il capitano, c’è qualcosa di grosso la fuori! E…” le voci si smorzano mentre si allontanano… da un cespuglio spunta un musetto arancione.
“Allarme rientrato, truppa!” esclama Scootaloo e una coppia di puledrine capitombola fuori dal verde nascondiglio, “Meno male… stavamo per soffocare li dentro!” lamenta Apple Bloom “Vero! E poi voglio fare in fretta! Mi sento in colpa a essere sgattaiolata via alle spalle della sorellona…” piagnucola Sweetie Belle, “Su col morale! È ora di iniziare la nostra ronda!” esulta la giovane pegaso.
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Un alito di vento porta al fiuto del predatore un odore già sentito, attirando la sua attenzione.
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Stanca e spaventata, Rarity va a controllare un ultima volta la sorella prima di andare a coricarsi.
Apre leggermente la porta della stanza e lancia un fugace sguardo al lettino: il dosso sotto le coperte la rassicura… e poi qualcosa attira la sua attenzione… il corno che spunta da esse è arancione!
Rarity si lancia dentro la stanza e scopre in tutta fretta la sorella scoprendo però solo un cuscino appallottolato e una carota.
Il terrore si fa largo nelle sue vene mentre urla “Sweetie Belle!”
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Le tre puledrine sono ormai al limitare della foresta, prossime alla casa di Fluttershy quando la gialla comincia a lamentarsi “Forse sarebbe meglio tornare indietro…” “Sono d’accordo…” aggiunge la bianca “Come, scusa?” sbotta scandalizzata l’arancione “Davvero volete arrendervi così presto?” dopo un istante di silenzio le altre due annuiscono con la testa.
“Questo è troppo! Sono furibonda! Ci tenete davvero così poco a scoprire qual è il vostro talento speciale? Contano così poco per voi le Cutie Mark Crusaders?” “No!” sbottano le due all’unisono “E allora su col morale! Stanotte sorgeranno le Cutie Mark Crusaders: cacciatrici di mostri!”
“Parole grosse…” una voce profonda e gutturale sorprende alle spalle Scootaloo mentre una nube di vapore le inumidisce la criniera.
Sweetie Belle e Apple Bloom sono bloccate, a bocca spalancata e con gli occhi sbarrati… lentamente Scootaloo si gira… per trovarsi faccia a faccia con grandi zanne appuntire e, dietro di loro, uno squamoso muso rosso… due freddi occhi blu la squadrano.
Scootaloo cade all’indietro e finalmente vede per intero la creatura… sembra addirittura più grande di Celestia e dai fianchi pende un paio di zampe intermedie, l’intero corpo è coperto da spesse squame e possenti muscoli si nascondono sotto di esse, una breve coda da rettile conclude il tutto ma non è questo a colpire le tre puledrine: sono le enormi zanne coniche che sporgono dalla mandibola inferiore… le più piccole sono lunghe quanto le loro zampe ma le due più grandi saranno grandi almeno quanto la zampa di un pony adulto.
“Ci si rivede, piccoletta…” sbotta il mostro rivolgendosi alla puledrina cornuta “Ti ricordi di me, vero?” sorpassando una shockata pegaso, il colosso si porta a pochi centimetri da Sweetie Belle… per poi essere colpito alla testa da una pietra.
“Sta lontano da lei!”
Sweetie Belle si volta al suono di una voce a lei ben nota… sua sorella è giunta per salvarla!
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Con tutta l’energia che ha in corpo Rarity divelle magicamente i ciottoli dalla strada e comincia a scagliarli sulla creatura.
Questi, dapprima sorpreso, alza la testa e ringhia.
Comincia ad avanzare verso di lei.
Una dopo l’altra, le pietre impattano con la dura scorza del rettile… infrangendosi e senza fare alcun danno. Ma Rarity non si arrenderà! Non può permetterselo! Per Sweetie Belle!
La grandinata di rocce non rallenta la marcia della creatura che in meno di un minuto è di fronte a lei… gli occhi furenti di lui incrociano quelli coraggiosi di lei… e qualcosa spezza il momento…
Un gruppo di soldati, attirato dal rumore, carica la creatura.
Finalmente arriva la cavalleria.
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Uno sbuffo di vapore dalle narici e un ringhio palesano l’irritazione di lui… Non ha ancora intenzione di fronteggiarli per cui… li terrà a distanza!
Con uno scatto si porta al fianco dell’unicorno e con una delle zampe laterali la afferra, stringendola a sé.
Pianta le grandi zampe per terra e prende un profondo respiro.
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Rarity è colta di sorpresa, la creatura l’ha agguantata come fosse un pupazzo e non da segno di voler allentare la presa… che intenzioni ha?
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Le guardie avanzano sempre di più, e finalmente la creatura spalanca le fauci…
Un ruggito, come il rombo di un tuono, si scatena in tutta la sua potenza… come un piccolo tornado scaraventa all’indietro i soldati e spezza i rami.
Con un ghigno compiaciuto il mostro si lancia fra le fronde, sparendo nella notte.
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Il forte rumore ha intontito Rarity e la consapevolezza di essere stata presa le da il colpo di grazia.
L’ultima cosa che sente, prima di perdere i sensi, è la voce straziata e terrorizzata della sorella che urla a pieni polmoni “Sorellona!”

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Capitolo 4
*** La Grotta ***


 

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Capitolo 4 – La Grotta

 
Gli occhi celesti di Rarity si aprono lentamente… una flebile luce le accarezza il volto e un debole sciabordare d’acqua la culla.
“D-dove mi trovo?” tenta di alzarsi ma una fitta alla zampa anteriore destra le fa decidere altrimenti… e qualcosa oscura la luce…
I pesanti passi annunciano l’avvicinarsi della creatura, che sembra trasportare qualcosa fra le zampe.
“S-sta lontano da me, mostro!” ma lui la ignora… posa a terra quella che sembra una grossa pietra cava e piena d’acqua. “È per lavarti la ferita… mi spiace… mi ero scordato di essere l’unico corazzato… non mi ero preoccupato di quel ramo…”
L’unicorno è allibita… “Tu… ti stai scusando? Ma tu sei…” gli occhi di lui sembrano folgorarla strozzandole in gola l’ultima parola… in silenzio la belva la si allontana.
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Quattro amiche sono riunite in una grande stanza, circondata dai libri.
“R-Rarity è…” sussurra una pony rosa dalla chioma liscia, coi grandi occhi blu sull’orlo delle lacrime.
“Non pensarlo nemmeno, Zolletta di Zucchero! Lei è sana e salva, e noi la troveremo!” sbotta con forza la fiera mandriana.
“Si! E stenderemo l’idiota che la presa in un batter d’ali!” aggiunge un pegaso variopinto.
“P-però prima dobbiamo sapere chi l’ha presa…” aggiunge un pegaso color giallo chiaro.
“Io credo di saperlo…” le interrompe un draghetto, attirando la loro attenzione, “Alcuni giorni fa Zecora è arrivata qui, terrorizzata, e mi ha detto di riferire a Princess Celestia della presenza di un nuovo mostro nella Everfree Forest… e dopo che ho inviato la lettera Celestia ha mandato le truppe”
“E quindi? Chi è la carogna che ha alzato le mani sulla nostra amica?” chiede Applejack “Non saprei… non ne ho mai sentito parlare ma spero che ‘Shy saprà illuminarci…” la pegaso arrossisce “I-io?” Spike la fissa dritta negli occhi “Si, tu! Hai mai sentito parlare di ‘Kavu’?”
Cala il silenzio… Fluttershy sembra paralizzata.
Pinkie Pie si avvicina “Fluttershy… è tutto ok? D-dobbiamo aver paura?”
Silenzio.
Rainbow Dash si catapulta su di lei “Fluttershy, maledizione, sveglia!” Fluttershy sembra risvegliarsi e comincia a parlare con voce cantilenante… come fosse ipnotizzata o shockata “I kavu sono grandi rettili predatori un tempo diffusi in quasi tutto il globo e ora comuni solo in Zebrica e poche altre zone… di varie forme e colori hanno tutti in comune l’incredibile forza e resistenza fisica… finora in natura si sono sempre posti in cima alla catena alimentare trovando come unici rivali nella competizione per il predominio i draghi” Spike deglutisce, nervoso, “Creature orgogliose e feroci, sono temuti in quasi tutto il mondo e…” “Ok, Zuccherino… abbiamo capito…” la interrompe Applejack.
“Quindi, che si fa?” chiede impaziente Spike “Mi pare logico!” sbotta Rainbow Dash “Coprifuoco o meno la cercheremo ovunque e la riporteremo a casa! Chi è con me!”
“I-io!” esclama Pinkie Pie mentre la sua chioma sembra riacquistare colore.
“Conta su di me, Dolcezza!” aggiunge Applejack.
“S-sono con voi…” sussurra Fluttershy.
“E io…” Spike tenta di parlare ma Fluttershy lo zittisce “Stai qua!”
“Come???” i quattro interlocutori fissano attoniti la timida amica “Ve l’ho detto… kavu e draghi sono rivali! Se vedesse Spike temo che lo assalirebbe con ferocia e… beh… diciamo solo che credo che sarebbe un avversario ostico anche per tutte noi messe assieme…”
Le tre pony annuiscono mentre il draghetto sbuffa… poco dopo le giumente si avventurano in silenzio tra le scure fronde della Everfree Forest.
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Per il secondo giorno Rarity apre gli occhi nell’umida caverna, come il giorno prima il mo- il suo carceriere, si corregge, le porta una ciotola d’acqua per poi allontanarsi e tornare con alcune alghe… lei non sa perché ma contro di lui non riesce a tirar fuori la grinta che aveva contro i Diamone Dogs.
Vedendola esitante il colosso intinge la grande zampa nell’acqua gelida e comincia a lavarle la ferita, facendola inavvertitamente sibilare per il dolore.
“Devi stare ferma…” “Ma mi hai fatto male!” il rettile sbuffa e procede con la pulizia… ma con più attenzione… quando ha finito torna a riempire la ciotola fuori dalla caverna per poi posarla di fronte a lei “Bevi!”
Rarity non se lo fa ripetere due volte e sorseggia l’acqua limpida “Grazie”
La creatura sobbalza… non si aspettava una parola gentile nei suoi confronti eppure… per un istante si perde a osservare la sua ‘coinquilina’.
“Ascolta… mi pare ovvio che tu non gradisca essere chiamato mostro ma… non saprei come riferirmi a te altrimenti… forse è meglio presentarci” si schiarisce la gola e con fare signorile aggiunge “Il mio nome è Rarity, lieta di fare la vostra conoscenza signor…”
Silenzio.
Il rosso si guarda attorno per controllare che non si stesse riferendo a qualcun altro… ma li ci sono solo loro… si punta una zampa al petto “Io?”
“Beh, mi pare ovvio!” risponde lei.
Gli ci vuole un istante per riprendersi e rispondere “Il mio nome è Rude”

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Capitolo 5
*** Ricerca e Comprensione ***


 

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Capitolo 5 – Ricerca e Comprensione

 
Come una saetta, per l’ennesima volta Rainbow Dash pattuglia la foresta.
È ormai passata una settimana dalla scomparsa di Rarity e da allora Sweetie Belle è ospitata dalla famiglia Apple… non che questo la aiuti molto.
A rapimento appena avvenuto, Celestia aveva assegnato diversi soldati ad assistere alle ricerche… ma col passare dei giorni sempre più avevano abbandonato per tornare ai servizi di guardia… ormai erano tornate a essere le quattro originali più Zecora.
Eppure non c’erano novità… ormai erano disperate.
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Rarity giace in silenzio nella caverna… al suo fianco il suo massiccio “ospite” dorme con i resti del suo ultimo pasto ancora davanti a lui… l’unicorno si copre il naso per non dover inalare oltre l’olezzo emanato dall’immensa lisca di pesce… o da quel che ne resta…
In una settimana di convivenza forzata, la giumenta ha imparato a conoscere meglio il suo carceriere… o almeno un poco… in effetti non è molto prolisso e finora le ha sempre risposto con brevi frasi, spesso vaghe, o al peggio con sbuffi.
Ora sa che proviene da oltre i confini di Equestria, che ha imparato sulla sua pelle quali erbe guariscono e quali no e che è, ovviamente, carnivoro.
Per alcuni lunghi istanti si ferma a fissare l’enorme sagoma del rettile… è strano come non le procuri più tanta paura… e si senta quasi a suo agio con lui…
“Che cosa c’è?” la sorprende Rude, evidentemente conscio di essere osservato, “N-nulla!” risponde lei in tutta fretta, sorpresa nel scoprirlo sveglio.
“Non sai mentire…” sentenzia lui sollevando la testa per poterla guardare negli occhi… quei suoi affilati occhi blu dalle iridi di ghiaccio che fin troppo spesso le ricordano quanto lui le sia alieno.
Con un profondo sospiro Rarity si prepara a levarsi un peso dall’anima, focalizza la sua attenzione sulla sua zampa ormai guarita, e inizia “Il fatto è che, da quando mi hai rapita, ti sei comportato con me con grande gentilezza… ti sei occupato di me… mi hai nutrita… mi hai aiutata a guarire e, lentamente, credo di aver cominciato a fidarmi di te… eppure tu non ti fidi… sei sempre chiuso in te stesso e qualunque cosa io chieda la liquidi con risposte inconcludenti… per cui… dimmi, perché sono qui?”
Per la prima volta da quando ‘convivono’ Rarity vede gli occhi di Rude spalancarsi… ci sono lunghi attimi di teso silenzio e poi lui le risponde… in fondo almeno una risposta la merita!
“Ti ho rapita preso dal momento… non so nemmeno io il motivo ma, nella baraonda di quella notte, mi sembrò la cosa più giusta…” si interrompe e prende un profondo respiro “Ti ho trattenuta qui per curare la zampa che si era ferita a causa mia ma… quanto prima ti ricondurrò a Ponyville!”
Gli occhi di Rarity s’illuminarono di speranza “Dici sul serio?”
Il cuore di Rude perde un battito… sa che è giusto così eppure… eppure vederla così felice di abbandonarlo lo ferisce, più di quanto la sua coriacea pelle possa impedire “Al più tardi fra due giorni…” si alza di scatto e si dirige verso l’uscita.
Rarity sente che quel gesto indica in un qualche modo il suo sconforto e, senza comprenderne il motivo, si sente affranta dall’averlo urtato “Uhm, Rude?” il colosso si blocca “Che c’è?” sbotta con voce scocciata “Volevo solo… volevo solo sapere di più di te… se non ti è di disturbo parlarne, ovviamente…” “E perché? A nessuno importa di noi mostri…” così dicendo esce dalla caverna.
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Sta albeggiando quando Rude rientra nella caverna e viene sorpreso da un “Mi dispiace!” voltandosi incontra gli occhi dell’unicorno, occhi chiaramente segnati dal sonno.
“Non hai dormito… perché?” sbotta, nascondendo la sua preoccupazione… vorrebbe tanto essere arrabbiato con lei ma… semplicemente non ci riesce.
“Perché volevo essere sveglia quando tornavi… per scusarmi… ci ho pensato e… credo che sia plausibile che se io mi sono affezionata a te allora anche tu possa aver fatto lo stesso…” nasconde malamente uno sbadiglio “Sono stata insensibile e…” “Ed è giusto così…” la interrompe “Avevi ragione tu, fin dall’inizio… solo perché non mi piace che me lo si dica non devo dimenticarmi di essere un mostro… e il mostro non ha mai il lieto fine…”
Il cuore della giumenta si stringe a quelle parole “N-non volevo dire… forse tu non sei un mostro come credi e… forse c’è ancora speranza per il tuo lieto fine… se solo ti aprissi un po’… di… più…” pronunciate quelle parole Rarity cede al sonno e Rude non può che pensare tra sé e sé… “C’è ancora speranza per il mio lieto fine?”
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“ RARITY!” una voce squillante sveglia l’unicorno che si trova a fissare due grandi occhi azzurri su un muso rosa “RarityRarityRarityRARITY!!! Sapevo che eri ancora viva! Sapevo che c’eri ancora!” Rarity è confusa “P-Pinkie Pie! Che succede?” “Succede che sei salva! Prima eri sparita, poi ti abbiamo cercato ovunque, però e passato molto tempo, poi però ti ho trovata!” “M-mi hai trovata? Ma dove…” si guarda attorno, spaesata, e nota di essere su una pietra non troppo distante dal rifugio di Zecora.
Prima che possa inquisire oltre viene abbracciata da Pinkie mentre, dopo molti giorni, finalmente la sua chioma torna a sembrare zucchero filato “Eravamo così spaventate… credevamo di averti perso…” Rarity coglie la commozione nella voce dell’amica “N-no… ma… Pinkie, ascoltami, è importante… hai visto qualcuno nelle vicinanze?”
La pony della risata si asciuga gli occhi “N-no… non c’era nessuno oltre a te… perché lo chiedi? Temi che il mostro possa tornare a prenderti?” per un minuto Rarity rimane silente, pensando al gigante buono che si è preso cura di lei, “No… ma vorrei tanto lo facesse…”

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Capitolo 6
*** Solitudine ***


 

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Capitolo 6 – Solitudine

 
Perché? Perché questa sensazione di incompletezza? Lui è un predatore solitario! Gli unici rapporti d’affetto che abbia mai avuto sono stati con sua madre, da quando è morto suo padre… dovrebbe essere abituato alla solitudine!
Eppure gli manca! Gli mancano quei grandi occhi colore del cielo… gli manca la fluente criniera viola… quella elegante e dolce voce!
Ma sa che è giusto così… lei era… NO… lei è una pony straordinaria, una pony che merita di più… più di un mostro… affonda la testa nell’acqua del rigagnolo che scorre di fianco alla sua caverna e la risolleva stringendo fra le fauci un grosso gambero di fiume… il carapace viene rapidamente stritolato e ridotto in pezzi abbastanza piccoli da essere ingoiati.
Mentre ingoia a grandi bocconi la preda la sua mente non può che volgesi nuovamente al passato, rimembrando un candido manto e due occhi lucenti come diamanti.
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Era tornata a casa ormai da due giorni, Sweetie Belle era a dir poco affranta e Rarity aveva perso il conto di quante volte la sorellina le avesse chiesto scusa in una pioggia di lacrime giurando di non disobbedirle mai più… ma lei è solo felice si poterla riabbracciare.
Eppure mancava qualcosa… quella notte l’aveva sognato… per cui sapeva bene cosa le mancasse… e se non fosse suonato assurdo l’avrebbe urlato al mondo… le manca Rude…
Il campanello suona, l’orario di apertura del negozio è ormai passato e il coprifuoco è già in vigore… chi può essere?
Rarity scende svogliatamente le scale e si dirige alla porta “Scusate ma l’orario di chiusura è passato da un pezzo… siamo chiusi…” “Non è per un abito che ci troviamo qui, giovane unicorno!” le risponde una voce calda e dolce ma al contempo in grado di incutere rispetto, mozzandole il fiato in gola.
“Princess Celestia! Princess Luna!” Rarity spalanca la porta per trovarsi al cospetto delle due principesse “A-accomodatevi, gradite qualcosa? Un the, un pasticcino, un…” “Un the andrà benissimo, grazie” la interrompe Luna mentre le accompagna alla cucina nel retrobottega “Perdonatemi se non vi accolgo come dovuto ma… così, senza preavviso…” “Non hai di che preoccuparti” afferma Celestia “Ti siamo già molto grate per la cortesia che ci riservi nonostante l’ora… e il motivo della nostra visita… Rarity, mi rendo conto che questo possa essere per te un argomento doloroso ma… vorrei ci parlassi del tuo periodo di cattività… e del tuo carceriere… egli rappresenta un pericolo per Equestria e…” “No!” la interrompe Rarity, salvo poi coprirsi la bocca, imbarazzata per la sua azione “No?” chiede Luna.
Lo sguardo di Rarity saetta da una principessa all’altra prima di decidersi ad aprire bocca “Non me ne vogliate… vi racconterò tutto ciò che desiderate sapere ma… il fatto è che non credo sia un pericolo…” interviene la regnante della luna “Rarity, sei conscia della sua natura? Da quanto ci è dato sapere appartiene a una delle più terribili razze di predatori ed è un miracolo se ora sei qui e…” “Mi ha liberato” sussurra Rarity, lasciando attoniti i due alicorni.
“Mi ha detto di avermi rapito senza alcun motivo… quando è stato caricato dai soldati mi ha semplicemente preso con sé e io sono svenuta… durante la fuga devo aver preso contro a qualcosa, ferendomi la zampa” mostra alle due la pallida linea rosa sul manto bianco “Mi ha tenuto con sé e mi ha curata… ogni giorno mi portava acqua per lavare la ferita e schiacciava delle erbe per fare impacchi disinfettanti… mi ha portato alghe e bacche per darmi da mangiare e mangiava al mio fianco, per non lasciarmi sola…” Celestia non può fare a meno di notare lo sguardo malinconico sul volto dell’unicorno “Lui era molto chiuso ma… ogni tanto riuscivo a strappargli qualche parola! Non voleva darmelo a vedere ma credo che la solitudine gli pesasse più di quanto volesse ammettere a se stesso… mi ha confessato di avermi trattenuta così a lungo per potersi prendere cura della ferita di cui si riteneva colpevole e…” fa una lunga pausa “E?” chiede Luna “Credo… credo che ci siamo affezionati l’uno all’altra… mi disse che in pochi giorni mi avrebbe ricondotta a Ponyville e credo che il mio entusiasmo l’abbia ferito… è rientrato solo all’alba successiva e mi ha aperto il suo cuore… e io l’ho aperto a lui… tutto ciò che so è che poi sono stata svegliata da Pinkie Pie nel luogo in cui mi ha ritrovato…”
La cucina cade nel silenzio.
“Rarity… ti prego… aiutaci a capire… tu non solo stai suggerendo che questa creatura non sia pericolosa ma che addirittura… provi qualcosa per essa?” chiede Princess Luna, spezzando la quiete, “Temo di non starlo suggerendo… bensì affermando… io credo di amarlo…”
“Torniamo a Canterlot!” sbotta Celestia, “Principessa, vi prego! Io non intendevo…” “Non ti riservo alcun rancore, Rarity, ma… tutto questo è semplicemente troppo… devo rifletterci sopra… sappi che, in ogni caso, le ronde continueranno… fino a che non sarà provato altrimenti, non posso permettere all’infatuazione di una singola pony di mettere in pericolo la vita dei più… spero di poter gustare il tuo the in un'altra occasione…” e detto questo esce dall’edificio.
“Rarity… non farti illusioni… io e mia sorella abbiamo già affrontato dei kavu in passato e, benché io speri in una soluzione pacifica, se saremo costrette a intervenire combatteremo senza remora alcuna… detto questo mi auguro che i tuoi presentimenti verso di lui siano corretti… dico sul serio… e, benché a termine di questo discorso possa sembrare fuori luogo, ti auguro una buona notte” aggiunge Luna prima di raggiungere la sorella e con lei dirigersi al castello di Canterlot a bordo della carrozza reale.
Rarity rimane a lungo sullo stipite a osservare il punto da cui erano decollatele principesse, e solo quando sente le emozioni prendere il sopravvento rientra… sbatte con forza la porta e si accascia contro di essa in lacrime.
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Dalla cima delle scale un’attonita Sweetie Belle medita su ciò a cui ha appena assistito: al dialogo fra le sorelle reali e la sua sorellona… così come all’animo di lei che va in frantumi.
In silenzio la piccola le si avvicina, si accoccola al suo fianco e le posa con dolcezza uno zoccolo sulla gamba.
Passerà più di mezz’ora prima che Rarity si calmi e le due possano andare a letto…
Quella notte, Sweetie Belle la passa al fianco della sua tanto ammirata sorellona, chiedendosi se è proprio vero che una cosa meravigliosa come l’amore possa anche far tanto male.

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Capitolo 7
*** Alleati ***


 

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Capitolo 7 – Alleati

 
Rainbow Dash è stupita… è quasi mezzogiorno e ancora Rarity non apre bottega… piuttosto inusuale…
La pegaso bussa alla porta… è Sweetie Belle ad aprire “Oh, salve Rainbow Dash… posso aiutarti?”
“Ehm, ero qui per vedere tua sorella… ma… va tutto bene?” la puledrina abbassa lo sguardo “La sorellona oggi… temo non ci sia per nessuno…”
“Ma che sciocchezze! Rarity! Hey, Rarity! Sono Rainbow Dash, ci sei?” urla e Sweetie Belle tenta di zittirla… ma è troppo tardi.
Alle spalle di Sweetie Belle, come fosse uno spettro, appare Rarity: la sua solitamente perfetta criniera ora è scomposta e stropicciata, i suoi occhi sono rossi e gonfi mentre è evidente che si regge a malapena in piedi… con voce scocciata si rivolge all’amica “Scusami, Dash… ma oggi non sono proprio dell’umore…” con un bagliore del corno chiude la porta “Owwww!” o almeno ci tenta… Rainbow ha infilato uno zoccolo per tenerla aperta.
Rarity sospira, da una veloce carezza a Sweetie Belle e le rivolge il miglior sorriso che al momento riesca a fare, il che non è un granchè, e poi torna ad aprire la porta “Posso sapere che cosa vuoi? Sul serio… non sono dell’umore…”
Rainbow Dash entra svolazzando, massaggiandosi lo zoccolo, “Stai scherzando, vero? Cosa voglio? È da quando sei tornata che non sei più la stessa di prima! Lavori svogliatamente, passi ore a fissare il vuoto e praticamente non ci parli più! Siamo tutte preoccupate! E ora? Mi sbatti la porta in faccia e ti comporti così!” alza lo zoccolo livido “Posso sapere che diamine ti succede? Per Celestia, che diamine ti ha fatto quel mostro?!”
Qualcosa in Rarity si spezza, le lacrime ricominciano a scorrere mentre dolore e rabbia raggiungono il punto di saturazione… come una furia si gira verso Rainbow Dash e sbraita “PIANTATELA DI CHIAMARLO MOSTRO!” la pegaso impallidisce e la puledrina si nasconde dietro a un manichino “LUI NON MI HA FATTO NULLA! LUI MI HA CURATA, MI HA NUTRITA E…” si blocca.
Ci vuole un secondo, ma Rainbow Dash coglie l’esitazione nell’amica “E?” Rarity scoppia in un pianto disperato “E mi ha fatto innamorare… mi ha liberata e ora… ora tutto l’esercito di Equestria vuole la sua testa! Perché? Perché tutto deve andare così male? Perché?” chiede fra i singhiozzi.
Rainbow Dash tace… troppe informazioni, e tutte in una volta… davvero la sua amica le ha appena confessato di essere innamorata di un mostro? Per giunta dello stesso mostro che l’ha strappata per giorni e giorni alla sua vita e ai suoi affetti! Una cosa alla volta… raccogliendo le forze la pegaso azzurra scandisce le parole, affrontando il primo dubbio “Lui ti ha curata?”
Rarity solleva lo zoccolo anteriore destro per mostrare la cicatrice “D-durante la fuga… nel bosco ho preso contro un ramo e… mi sono ferita… lui mi ha tenuto con sé solo finchè… non sono guarita… mi… mi ha pulito la ferita e disinfettata e…” “E ti ha nutrita?” Rarity si asciuga una guancia “Sniff… si… ogni giorno mi portava… bacche e alghe eppure… lui non le mangiava neppure…” “Ma che razza di mostro è?” l’unicorno sbraita di nuovo “NON È UN MOSTRO! È Rude…” “Rude?” chiede il pony della lealtà “Si… è il suo nome… è sempre stato gentile con me e ora… lui…”
Rainbow Dash la zittisce prima che ricominci a piangere “Punto primo: come cavolo ti è saltato in mente di innamorarti di lui? Punto secondo: cos’è la storia dell’esercito? Punto terzo: razza di zuccona! Perché diamine non ce ne hai parlato prima? Ti fidi così poco di noi? E, punto quarto… no, aspetta, nessun punto quarto… mi sono sbagliata…”
Rarity è allibita, gli occhi sono sgranati e il respiro è corto… vedendola in difficoltà, Sweetie Belle esce dal suo nascondiglio e spiega i fatti come meglio può “La sorellona è tanto triste… una volta mi ha raccontato che i pony non scelgono chi amare; gli viene naturale! Le dispiace perché lui è lontano e, ieri sera, sono venute le principesse…” “Princess Celestia e Princess Luna sono state qui?” chiede Rainbow Dash, stupita, “Si… e hanno detto che il pony che la sorellona ama è pericoloso e che, anche se non vorrebbero, se farà il cattivo lo combatteranno!”
I singhiozzi di Rarity sono ora l’unico suono udibile nell’atelier.
“Dove?”
Rarity alza lo sguardo, incontrando quello determinato di Rainbow Dash “Dov’è lui?” “I-io non lo so… quando mi ha rapito ero svenuta e… quando mi ha riaccompagnata dormivo…”
La pegaso si ferma a riflettere “Non ricordi nulla del posto?”
Lei si perde nelle memorie “Eravamo in una caverna… una caverna profonda… la roccia era chiara e credo ci fosse un corso d’acqua li vicino… sentivo il rumore… e poi c’era l’odore… a parte l’olezzo dei pesci, c’era profumo di… di pino!”
Rainbow Dash le posa uno zoccolo sulla spalla “Non hai più nulla di cui preoccuparti! La Fenomenale Rainbow Dash ti riporterà il tuo principe… uh… rosso… il cento per cento più rapidamente di quanto chiunque possa fare! Oh, e già che ci sono chiederò aiuto anche alle altre… A presto!”
Detto questo si fionda fuori dall’edificio con un impeto tale da far chiudere con un sonoro ‘BAM’ la porta alle sue spalle.
Le guance di Rarity si bagnano nuovamente di lacrime… ma stavolta di gioia.
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Come se la solitudine non bastasse, a tormentarlo, le ronde si fanno più frequenti… la notte prima si era addirittura ritrovato costretto a malmenare una dozzina di soldati che lo braccavano… non che fossero una gran sfida, col senno di poi.
Cacciare si fa ogni giorno più difficile… Ma questa è la vita che lo attende… e se i soldati non capiranno con le buone quanto pericoloso sia provocarlo… allora lo faranno con le cattive!
È sbagliato.
Una voce dentro di lui lo rimprovera… sente che comportarsi così lo allontanerebbe ancor di più da lei… ma lui l’ha lasciata andare… per il suo bene… per il bene di lei… non potrà mai esserci nulla fra loro… vero?

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Capitolo 8
*** Il Mostro e la Donzella ***


 

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Capitolo 8 – Il Mostro e la Donzella

 
Dopo innumerevoli giorni di veglia forzata, finalmente Princess Celestia si concede al sonno.
Rimasta sola nella grande sala del trono, Luna non può che riflettere sugli eventi che tanto preoccupano lei e sua sorella e a quanto insensati possano apparire.
Uno dei più letali predatori di tutto il globo ha stabilito il proprio territorio di caccia a Ponyville… e non fa vittime?
Alcuni soldati sono stati riportati a palazzo feriti… ma è evidente che sono stati colpiti con l’intento di tramortirli perché, come Luna sa per certo, se un kavu ha intenzione di uccidere… allora lo farà!
Ha già avuto occasione di assistere all’operato di questi rettili, e di solito è già tanto se rimane qualcosa da rendere alla famiglia.
Inoltre, sembra che si sia preso cura di una pony e che abbia intrecciato con essa un rapporto d’affetto o, per essere più precisi, d’amore.
A Luna sembra che la testa le stia per scoppiare… e l’unica pony cui potrebbe chiedere delucidazioni è ora affranta dalla possibilita che il suo amato debba scontrarsi proprio con le principesse reali… non la sorprenderebbe se ora fosse indisposta nei suoi confronti…
Oh, beh…
Tanto vale tentare!
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Perché proprio a lei?
Per la miliardesima volta Fluttershy s’interroga sul motivo per cui proprio a lei tocchi pattugliare una delle zone più sconosciute della Everfree Forest.
E il fatto che, a causa della sua passione per gli animali, lei sappia rintracciare e venire a patti anche con le creature più terrificanti non è un valido motivo!
Vero?
“Eeeeep!”
Mettendo uno zoccolo in fallo, la povera pegaso finisce faccia a terra.
“Ow, che male…” si massaggia il muso prima di volgersi a cercare il motivo della sua caduta.
Un orma.
O meglio, una scia di orme… grandi orme a tre dita. Sembra che lei abbia trovato una pista! Senza esitazione segue a ritroso la traccia fino a trovarsi faccia a faccia col ponte di corda dove, diversi anni prima, Rainbow Dash diede sfoggio della sua lealtà, rifuggendo l’inganno di Nightmare Moon.
La scia porta oltre l’orlo del crepaccio e in esso si possono notare alcune rocce scheggiate di fresco… come se qualcuno, o qualcosa, di molto pesante le avesse usate come appiglio… dalle nebbie risale il suono del debole sciabordare delle acque.
Sporgendosi per osservare meglio il burrone davanti a lei, a Fluttershy tremano le zampe.
Perché proprio a lei?
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Con un sonoro schiocco, il carapace di una grossa tartaruga cede alla forza delle sue mandibole.
Non è che abbia fame… ad essere onesti non ha più fame, da quando la solitudine è tornata a farla da padrona nei suoi giorni… ma sa che deve mangiare, se vuole sopravvivere.
Eppure ogni cosa ha perso il suo sapore.
Ingollando un grosso pezzo di carne cerca di rimembrare quanto amasse il sapore ramato del sangue che insaporisce la carne viva.
Un suono.
Non un suono forte, un sasso che cade… cosa comune in un vecchio burrone stretto nella morsa di muschio e umidità… ma è il suono che ne segue ad attirare la sua attenzione: un fruscio di piume e un gridolino a stento zittito.
Intrusi.
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Che paura! Ancora un po’ e sarebbe caduta di sotto… certo, se non sapesse volare.
In silenzio si riporta sullo stretto e precario ‘sentiero’ che si snoda fra speroni rocciosi affilati come coltelli. Arrivata in fondo si trova davanti un torrente di modesta grandezza, l’aria è satura di umidità e il tanfo di erba marcescente è forte.
Avanza nella nebbia per una qualche decina di metri, notando qua e là piccoli segni di vita… nulla di più grande di una lucertola.
Finalmente il paesaggio cambia: Fluttershy si ritrova in un piccolo spazio circolare, poco più largo del resto del burrone, e, sul lato opposto del corso d’acqua, l’ingresso di una grotta.
“Yay!” esulta col suo consueto impeto.
Sbatte le ali, sollevandosi di pochi centimetri dal suolo, e sorvola il torrente… trovandosi di fronte a uno degli spettacoli che più odia: il giaciglio di un predatore.
Qua e la sono sparsi frammenti d’osso e alcune rocce hanno un colore ramato, a causa del sangue rappreso che le tinge; davanti a lei, il guscio infranto di una testuggine alligatore con ancora la carne rossiccia esposta all’aria.
Realizza appena in tempo di aver interrotto un pasto.
Con un balzo all’indietro schiva l’assalto di un enorme rettile, che immediatamente torna a caricarla; Fluttershy col fiato mozzato schiva più volte, spesso per il rotto della cuffia, senza rendersi conto, però, di essersi chiusa in un angolo.
I suoi grandi occhi si spalancano quando le punte delle sue ali toccano la roccia… la belva affonda le zampe nel terreno e si prepara ad attaccare.
Presa dal panico, si copre il muso con le zampe anteriori e si fa più piccola che può mentre strilla “Sono un’amica di Rarity!”
Inutile dire che quell’ultimo attacco non venne mai portato.

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Capitolo 9
*** Per Lei! ***


 

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Capitolo 9 – Per Lei!

 
Nella stretta gola regna il silenzio.
Rude si è praticamente impietrito solo a sentire il nome di lei.
Dopo alcuni secondi, finalmente Fluttershy trova il coraggio di riaprire gli occhi. Ha fatto centro!
Con cautela, torna a posare gli zoccoli a terra “Ecco… dunque… lei è davvero… il signor Rude?”
Il rettile si riprende dal suo stato di catalessi per riassumere il solito atteggiamento ruvido “Che cosa vuoi? Ormai l’ho liberata! Di a chi comanda di riprendersi i suoi dannati soldati e di lasciarmi cacciare in pace!”
L’innalzamento del tono spaventa la poveretta tanto da farle di nuovo nascondere il muso fra le zampe “I-io non posso farci nulla! V-volevo solo trovarla p-perché…” “Perché, cosa?” “Eeeep! I-ilfattoècheRarityètantotristesenzadileiesisentemalelapregononmimangi!”
Rarity sta male? È triste senza di lui? Ma… “Mi dispiace, ma non posso fare nulla per te… l’ho liberata per il suo bene… perché non l’avrei resa felice… come può essere al fianco dei suoi simili… e ora lasciami solo…” detto questo si trascina fino alla carcassa della tartaruga, per riprendere a cibarsene.
Ora, Fluttershy non sarà un cuor di leone ma… capisce quando qualcuno soffre…
Ignorando il nodo alla gola che le provoca l’assistere allo strazio dei resti ai piedi di lui, si avvicina lentamente.
“Anche lei ci sta male, vero?”
Rude sbuffa.
“Senta… perché non viene con me da Rarity e ne parlate assieme? Sono certa che anche lei voglia avere voce in capitolo e, io credo, che se davvero le importa di lei allora dovrebbe ascoltarla sempre che, ecco, non le sia di troppo disturbo…”
“E per cosa? Per ravvivare il dolore? No, grazie!” sbotta riaffondando le zanne nella carne.
“Oh, no… per cercare un'altra soluzione! Ecco… io credo che Rarity non potrebbe mai voler bene a un mostro per cui… ecco… probabilmente, anzi, certamente lei non è il mostro che vuole far credere…”
“Che IO voglio far credere?” ruggisce.
“Scusiscusiscusiscusi!” riprende fiato “Intendevo… ecco… intendevo ‘il mostro che gli altri vogliono credere che lei sia’… giusto?”
Per un interminabile minuto gli occhi di lui fissano il vuoto, mentre riflette.
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È da poco passato il tramonto quando qualcuno bussa alla porta dell’Atelier, Rarity si dirige speranzosa alla porta, solo per trovarsi di fronte al manto blu scuro di un alicorno dall’aspetto altero.
“P-Princess Luna! I-io non mi aspettavo… ecco…”
“Sono qui per parlare della creatura, posso entrare?” chiede lei, interrompendo i balbettii dell’unicorno; Rarity non può che farsi da parte per liberare il passaggio.
Appena entrata, Luna si volge verso Rarity “Mi hai riferito che egli non è la belva che crediamo, che non costituisce un pericolo e che non dovremmo perseguirlo… sei ancora di questa idea?”
L’insicurezza abbandona lo sguardo di Rarity “Ne sono più che certa!”
Luna lascia cadere un sudario di silenzio.
“Ventinove” sentenzia la principessa.
“C-come, prego? Io credo di non capire… perdonatemi…”
“Ventinove sono i soldati che sono tornati al castello feriti e ammaccati… sai cosa significa ciò?”
Rarity si guarda attorno, come se i manichini e i rotoli di stoffe pregiate potessero suggerirle una risposta accettabile… vedendola in difficoltà, la principessa riprende a parlare “Significa che ha avuto, almeno, ventinove occasioni per uccidere… come avrebbe fatto qualunque kavu… perché non l’ha fatto?”
Il cuore dell’unicorno divampa di gioia nel capire dove il discorso si sta dirigendo e parole calde d’affetto lasciano le sue labbra “Perché, principessa, lui non è un mostro!”
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Svoltato un angolo, controllano nuovamente che la strada sia libera.
Nessuno in vista!
Riscontrando che il percorso è sicuro, la strana coppia si avvicina a una ben nota abitazione.
Fluttershy bussa con cautela alla porta “Rarity, apri per favore… c’è una bella sorpresa!”
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Come fosse stato il più improvviso dei rombi di tuono, il debole suono dei colpetti all’entrata e la dolce voce di Fluttershy paralizzano le due interlocutrici… i loro corpi si tendono.
“F-Fluttershy, tesoro… non è il momento più-“
Senza che possa completare la frase, la magia azzurra scaturita dal corno di Luna gira il pomello e spalanca la porta.
Princess Luna e Rude si squadrano l’un l’altro, ugualmente attoniti.
Sul muso del rettile si disegna rapidamente un espressione rabbiosa nel prendere nota della tiara, del corno e delle ali.
Sbuffando e assumendo una posizione d’attacco, sibila con sdegno “Alicorno!”

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Capitolo 10
*** I Peccati dei Padri ***


 

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Capitolo 10 – I Peccati dei Padri

 
Con cautela, Princess Luna si alza sulle quattro zampe e si volge a fronteggiare il nuovo arrivato… e lo osserva…
“Che cosa sei?” Fluttershy e Rarity rimangono sbigottite alla domanda “Ho visto e combattuto kavu… tu ci somigli ma… non lo sei… non del tutto… è così?”
Rude sente il sangue ribollire e l’unica cosa che lo trattiene è la presenza della sua amata.
Sbuffa.
“So che sei in grado di parlare… dunque ti chiedo una risposta!” Luna assume la sua posizione difensiva, la sua criniera si solleva mossa da venti inesistenti mentre il corno si illumina e le ali si spalancano “Che cosa sei?”
Per la rabbia le mascelle cominciano a colare saliva e le zanne stridono l’una contro l’altra… gli occhi blu del rettile paiono brillare di luce propria.
“Rude…” la voce di Rarity gli accarezza le orecchie come la più dolce delle brezze primaverili.
L’unicorno, incurante di ciò che accade attorno a lei, oltrepassa la combattiva principessa e raggiunge lui; con grandi occhi, colmi di affetto e comprensione, gli parla “Ora calmati, sono qui con te!” grazie alla testa abbassata, pronta per la carica, Rarity riesce a raggiungere il suo corno accarezzandolo dolcemente con il proprio “Va tutto bene…”
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Il suo intero essere è in conflitto.
Di questo passo, ha la certezza che il suo cuore possa spaccarsi in due da un momento all’altro: da una parte vi è una potente commistione di amore, gioia e pace datole dal calore unico sprigionato dalla presenza della sua bella; dall’altro un odio cosi profondamente potente e viscerale per la sconosciuta che le parole non possono rendergli giustizia.
Sbuffa.
Come un toro inferocito sente il sangue bollire… Avanza, ponendosi fra Rarity e l’alicorno.
“Via di qua…”
“Domando solo un chiarimento… sei penetrato nel regno di Equestria, scatenando il panico… ti credevo una creatura e ora ti riveli altro… ti chiedo delucidazioni sulla tua natura e tu ti prepari alla lotta… perché?” chiede Luna, perplessa e determinata al tempo stesso.
“È tutta colpa vostra… voi siete la causa di tutto…” ringhia lui.
“La causa di cosa?” chiede nuovamente lei.
“Di ciò che faceste quasi mille anni fa…”
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Le parole della creatura la lasciano interdetta.
‘Quasi mille anni fa’
In quel periodo lei era esiliata sulla luna… che è successo ‘quasi mille anni fa’?
Che sua sorella abbia… NO!
Celestia è un pony puro e di buon cuore! Non ha motivo di dubitare di lei!
“Non ho idea di cosa tu stia parlando!”
“Già… in fondo la vita di una giumenta, il suo amore e la punizione che ne derivano non contano nulla per voi, vero?” sbotta il rettile, furibondo.
“Cosa? Non ci permetteremmo mai di-“
“Lo avete fatto! Proprio qui, ad Equestria… l’avete condannata! Avete idea del dolore che avete causato?”
Rarity è attonita… le principesse reali avrebbero davvero condannato qualcuno per il semplice reato di amare?
“Rude… che cosa significa?” Rarity torna a porsi davanti a lui.
Il colosso espira prima di lasciare che i ricordi e le parole scorrano.
“Io sono quello che i più chiamano mezzosangue!” sibila l’appellativo con malcelata indignazione “Nato da padre kavu e madre alicorno…” gli occhi dei presenti si sgranano per lo shock “Loro si amavano… e per una stupida legge, la regnante di Equestria, esiliò mia madre oltre i confini del regno! Per un kavu come mio padre… per un kavu come me… sopravvivere nel mondo selvaggio non era un problema, anche se io ero nato solo qualche anno dopo l’esilio… ma per lei…” la mente torna ai tagli e alle contusioni che sua madre esibiva ogniqualvolta si recasse da sola nella foresta.
“Mio padre morì quando ero ancora piccolo per difendere mia madre da un pericolo che, se fosse stata ad Equestria, non avrebbe corso! Appena sono stato abbastanza forte le ho scavato una grotta vicino al luogo di sepoltura di mio padre… mi sono preoccupato che fosse al sicuro e mi sono allontanato perché non dovesse più sostenere il mio peso… ci rivediamo solo in occasione del lutto… tutto ciò… per colpa vostra!” il suo sguardo spilla, copioso, veleno in direzione di Princess Luna, che non può fare a meno di tacere attonita al carico di rabbia e dolore che l’ha appena colpita in pieno petto.
Rarity sente il suo animo andare in pezzi venendo a conoscenza del dolore che l’ibrido porta sulle spalle e avvolge le sue zampe al collo di lui in un abbraccio disperato… il calore di lei smuove le lacrime di Rude che ancora non distoglie il suo sguardo iracondo da Luna.
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Princess Luna può sentire le lacrime inumidirle gli occhi… abbandona la posizione difensiva e avanza verso i due.
Vede i muscoli del rettile tendersi al di sotto del derma coriaceo… ma non le importa… in silenzio e a capo chino lo oltrepassa.
Solo quando è ormai oltre lo stipite parla “Non ero a conoscenza di questa storia… so che può sembrare una scusa banale ma… non ero presente in quel momento… non intendo certo cercare perdono ma… cercherò quantomeno spiegazioni… tornerò domani notte!”
Detto questo risale sul cocchio e spicca il volo in direzione di Canterlot.
“Sorella mia… cos’hai fatto?”
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Fluttershy rimane silente nel vedere Princess Luna allontanarsi e i due rimanere soli, stretti l’uno all’altro.
Comprende come questo sia un momento privato e con un flebile “Scusatemi il disturbo… avviso le altre di tornare a casa… buonanotte…” si defila, chiudendo con cura la porta del negozio.
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Per una decina di minuti Rarity affoga le sue lacrime nelle spalle di Rude mentre lui, come ha imparato a fare da un tempo fin troppo lungo, manda giù il magone.
Quando finalmente l’unicorno riesce a calmarsi, si rivolge al kavu “S-sono davvero felice di averti ritrovato… vorrei che stanotte… dormissi qui… ho molte cose da dirti e… credo di non essere in condizione, al momento” si asciuga gli occhi.
In silenzio, Rude annuisce e si lascia condurre al piano di sopra; scale e corridoi sono stretti, a suo avviso, e si lamentano sotto il suo peso… ma non ci fa caso…
Rarity si infila sotto le coperte mentre lui si stende di fianco a un letto troppo piccolo, e probabilmente fragile, per lui.
Prima di scivolare nel tanto agognato sonno, Rarity sussurra “Rude?”
Lui alza la testa e la fissa “Si?”
“Ti amo”
Gli occhi di lei si chiudono.
In un solo istante, con due sole parole, ogni dubbio, ogni dolore, ogni patimento e tutta la rabbia vengono spazzate via!
Un calore inebriante e meraviglioso gli avvolge il cuore e tutto il corpo.
La miglior buonanotte di sempre!

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Capitolo 11
*** A Cuore Aperto ***


 

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Capitolo 11 – A Cuore Aperto

 
“EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEK!”
Un urlo strappa al sonno Rarity e Rude; lui, colto di sorpresa, per istinto sferra un morso in direzione del rumore… serrando le mandibole a meno di un centimetro dal naso di Sweetie Belle, che perde i sensi.
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La puledrina si sente rinvenire e subito sente una coppia di voci dibattere.
“… Mi dispiace, non avevo intenzione di…” “Non preoccuparti, l’importante è che non sia successo niente!” “È la forza dell’abitudine… l’ho terrorizzata…” “Sono certa che capirà! E poi avrei dovuto avvertirla, ma ero così stanca che…” “Non addossarti colpe che non hai!” “Non lo farò solo se tu… hey, si sta svegliando!”
Sweetie Belle finalmente apre gli occhi, davanti a lei ci sono sua sorella maggiore e… UN MOSTRO!
Senza esitazione si fionda fra i due e, tremando, si rivolge a quello che ricorda essere stato il rapitore della sorella “N-non muoverti! N-non importa se sono più pi-piccola di te i-io non ti permetterò di…” lo zoccolo di Rarity le accarezza con delicatezza la testa “Non c’è di che preoccuparsi… Rude non è cattivo ed è molto dispiaciuto per averti spaventato… ora vai a scuola e non dire a nessuno che lui è qui… noi dobbiamo fare discorsi da adulti!” la puledrina si gira, palesemente stupita, “M-ma io credevo che…” “Su, sbrigati! Non vorrai ricevere una punizione dalla signorina Cherilee?”
Basta il pensiero della maestrina furiosa a far scattare la piccola fuori dalla porta come un razzo. Lasciando soli la bella e la bestia.
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“Rude… perché mi hai abbandonato? Io credevo che…” “Non posso” la interrompe lui “Non sono in grado di renderti felice come meriti… in fondo, cosa posso offrirti? Una vita vuota in una caverna umida? Il tanfo dei resti delle mie prede? Freddi inverni? Che diamine, non posso nemmeno vivere fra voi pony… rimarrei in eterno un mostro e, agli occhi di tutti, tu saresti ‘L’amante del mostro’… tu meriti molto di più…”
Quelle parole la colpiscono nel profondo… è davvero questo il futuro che le si prospetta al fianco di lui? È davvero così misero ciò che li attende? Davvero le importa?
“Rude, non sono più una puledrina e so prendere decisioni per conto mio… una vita vuota in una caverna? E perché mai? Potremmo vivere insieme qui o addirittura costruirci una casa nuova! Il tanfo delle prede? Se proprio non puoi farne a meno basterà pulire bene dopo i pasti! Gli inverni freddi? Vivendo al tuo fianco ci riscalderemo l’un l’altro… quanto al vivere in mezzo agli altri… forse è ora che i pony là fuori imparino un po’ di etichetta! Che la smettano d’immischiarsi in faccende che non li riguardano, che imparino a non giudicare dalle apparenze come io stessa ho più volte fatto e per cui oggi mi vergogno, che imparino a smetterla di parlare alle spalle degli altri! Non è importante ciò che pensano gli altri… ma ciò che pensiamo noi! Quanto a ciò che merito… beh, credo che un fidanzato con spalle larghe e un cuore d’oro, anche se fa fatica a mostrarlo, sia un tesoro magnifico!”
Se non fosse saldamente attaccata alla testa, la mandibola di Rude si sarebbe già schiantata per terra.
“Rarity… tutto ciò comporta un sacco di sacrifici! Specialmente da parte tua! Io non penso di valerne la pena…” commenta in voce forzatamente severa.
“Tesoro mio, credo che tu abbia un autostima eccessivamente bassa… non sono sacrifici, ma cambiamenti! E poi, come le migliori favole insegnano, grazie al nostro amore vivremo felici e contenti… in effetti… io ti ho già confessato quel che provo… ma tu…”
Rarity lascia in sospeso l’affermazione per dare il tempo al rettile di elaborare il tutto… può vedere il conflitto interiore dal saettare dei suoi occhi.
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Cosa può fare?
Nel corso della sua vita ha imparato a nascondere i propri sentimenti e le proprie debolezze… per sopravvivere! E ora… non sa materialmente come articolare le parole… è difficile cambiare… vede il dubbio e l’attesa negli occhi di lei… lei merita una risposta!
“Io ti amo… credo…”
“Credi?” lo apostrofa lei… con malcelata delusione.
“Il fatto è che… l’unico amore che ho sperimentato finora, in tutta la mia vita, è stato l’amore dei miei genitori… e sento che questo è simile ma… diverso…”
Riprende fiato mentre la pony di fronte a lui inclina la testa, cercando di capire, come farebbe un gatto.
“Quando penso a te, o sono con te, sento… caldo! Caldo… dentro… ma non da fastidio… il cuore batte più forte, ma non per la rabbia o la paura! Sento come se il marcio e il brutto che ci sono in me si facessero da parte per fare largo a… qualcos’altro… io non so cosa sia ma… è bello! Se ci sei sto bene e se non ci sei… non so… sento che è sbagliato… da secoli vivo come un solitario ma, da quando ti ho incontrata… da quando mi hai rivolto quelle parole gentili, nella caverna, è… diverso… sento che la mia morale è cambiata… quando mi scontro coi soldati non li finisco… perché sento che ti darebbe dispiacere… e sento che ciò che da dispiacere a te lo da anche a me… che cosa mi sta succedendo, Rarity?” chiede, più confuso che mai…
Rarity soffoca un risolino.
Perché ride? Si è forse reso ridicolo in qualche modo?
L’unicorno si avvicina e gli stampa un bacio sulle labbra.
È davvero una bella sensazione.
“Hai detto delle parole davvero stupende” le gote di Rarity assumono un tenue colore scarlatto “In parole povere… credo proprio significhino che anche tu mi ami!”
È davvero così? In effetti gli suona bene… lui la ama… si, gli sembra giusto… gradevole… piacevole!
Il massiccio ibrido abbassa il capo, ponendolo allo stesso livello di quello di Rarity “Io ti amo.”

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Capitolo 12
*** Confronto ***


 

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Capitolo 12 – Confronto

 
Dopo un lungo e ristorante riposo, finalmente Celestia riapre gli occhi sul mondo… in piedi, di fianco al suo letto, si staglia la sagoma della sorella.
“Luna…” sbadiglia”Perdonami se ho abbandonato i miei doveri… la stanchezza ha avuto il sopravvento… ora sarà meglio che io-“ “Parli!” Luna completa la frase, lasciando confusa Celestia.
“Che intendi dire, sorella mia?” lo sguardo duro della giumenta lunare, se solo potesse, la trapasserebbe “Ci sono nuovi risvolti sul caso del kavu…” “Oh? A che proposito?” chiede lei “A TUO proposito!”
Piomba il silenzio.
“Ho avuto modo di incontrarlo… di parlargli e affrontare il suo furore… un furore, se posso dire, più che giustificato!” Celestia non crede alle sue orecchie “Luna! Come puoi dire questo? Lui è-“ “È FURIBONDO, E NE HA BUON DONDE!” tuonando, col regale tono di Canterlot, Luna atterrisce Celestia.
“…Luna…”
“Celestia! Egli è un mezzosangue… in parte kavu e in parte alicorno!” la mente di Celestia pulsa, un mezzosangue? Allora forse la faccenda è più grave, più complessa… “Egli ha sofferto, e molto… A CAUSA TUA!”
“M-mia?” la regale giumenta ora è a dir poco shockata… non solo le viene attribuita la colpa delle sofferenze di qualcuno che non ha mai nemmeno incontrato… ma l’accusa giunge dalla sua amata sorella! “Luna… io non so nemmeno di cosa stai parlando!”
Gli occhi di luna avvampano e per un istante sembrano riapparire le affilate pupille di Nightmare Moon. “Mille anni fa, tu esiliasti la madre di lui per il solo crimine di aver amato un kavu! L’hai condannata per il suo amore! Tu eri l’unica regnante! Non cercare nascondigli! Come hai potuto farlo?”
 
 -- Mille anni prima --
 
“Il prossimo caso vede l’alicorno noto come Princess Blessing Wind imputato del grave crimine di aver intessuto relazioni carnali ed affettive con una belva selvaggia, in violazione dell’antica legge sulla preservazione della linea di sangue! Che l’imputata venga condotta a giudizio!”
All’invocazione del messo, una coppia di guardie in armatura dorata conduce a fronte del trono regale una giovane alicorno: il manto è cinerino e la criniera rossa come il fuoco, le sue ali si striano in toni scuri, avvicinandosi alla punta, rimembrando quelle di un falcone… e parimenti a tale fiero rapace, lei avanza, il suo portamento è distinto e orgoglioso: la testa è tenuta alta e gli occhi d’oro non abbandonano nemmeno per un istante quelli viola e severi della regnante.
Un coro di sommesso chiacchiericcio l’accompagna, fino a che Princess Celestia non riporta l’ordine tuonando, col tono di Canterlot, “Silenzio in aula!”
Lo sguardo delle due principesse torna a incrociarsi.
“Princess Blessing Wind, sei in quest’aula per l’accusa di aver intrecciato rapporti immorali con un…” deglutisce, come per arrestare un conato di disgusto, “… kavu.”
Tra tutti i presenti si alza un coro di sommesse imprecazioni e esclamazioni di disgusto e incredulità, alcuni lasciano l’aula per malessere, altri non ce la fanno e perdono i sensi sul posto.
Un colpo di zoccolo di Celestia pone fine al caos.
“Ciò di cui ti si accusa è in chiara violazione all’antica legge sopra citata, la quale proibisce relazioni di ogni tipo con chiunque eccetto earth pony, pegasi, unicorni e alicorni… la pena minima per tale crimine consiste nell’abdicazione dei titoli familiari, il ripudio della famiglia e la vergogna… conscia di ciò come ti dichiari?”
Gli occhi di Blessing Wind non hanno un istante di esitazione, e così pure la sua voce “Colpevole!”
Celestia è colta da un’ondata di sdegno, ma l’imputata continua.
“Mi dichiaro colpevole dell’accusa! Ma innocente del crimine! Mi rifiuto di ritenere un crimine l’amore! Princess Celestia, anzi no… cugina mia, apri gli occhi sulla cecità di queste leggi! Sai bene quanto me che tutto ciò è ingiusto e-“ “Basta così!” tuona nuovamente Celestia.
“In osservanza alle leggi vigenti e all’aggravante dell’insulto all’antico codice… la famiglia reale ti ripudia! Verrai privata del tuo titolo di principessa e ti condanno alla vergogna e all’esilio! La condanna ha effetto immediato!”
Con veemenza lo zoccolo colpisce per terra, siglando la condanna.
Gli occhi della giovane si spalancano, prima per l’incredulità e poi per la tristezza… prima di essere scortata fuori dall’aula, Blessing Wind volge un ultimo sguardo a Celestia… uno sguardo di compassione e pietà “Un giorno, cugina mia, cesserai di dannarti per tua sorella… riacquisterai lucidità e… soffrirai… soffrirai per il peso del passato…” gli occhi di Celestia a quelle parole s’illuminano di rabbia “Il mio unico rammarico” continua lei “È che non sarò al tuo fianco, per rassicurarti e dirti che non porto alcun rancore…”
Col più dolce dei sorrisi, Blessing Wind abbandona l’aula, e Canterlot, per l’ultima volta.
 
-- Presente --
 
Lacrime di rammarico, dolore e vergogna rigano le guance di Celestia.
“Blessing Wind…” Luna è attonita.
Sussurra lei “Sono stata io… è tutta colpa mia…”
Lo sguardo di dolore e l’aria afflitta annegano la rabbia di Luna “Sorella, allora è vero? E-e lei era…”
Celestia, coprendosi il volto per soffocare il pianto, annuisce.
Le due sorelle si abbracciano, in un pianto liberatorio.

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Capitolo 13
*** Ponyville ***


 

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Capitolo 13 – Ponyville

 
Rarity è ben conscia di ciò che prova per Rude… e non intende nasconderlo!
Il giorno stesso in cui si sono dichiarati comincia a pianificare il modo migliore per presentarlo agli abitanti di Ponyville, e inizia dunque a prepararlo.
“Ma com’è possibile” dice lei “Che pur abitando lungo un fiume le tue squame possano essere diventate così sporche?”
“È solo che non m’importa… sono un predatore… non un gioiello!” per l’ennesima volta Rarity rovescia sul capo di lui un catino di acqua e sapone.
“È un peccato, sai… hanno un colore davvero meraviglioso…” dice lei, perdendosi nel rosso che lo adorna e nelle sottili bordature bianche che l’usura ha regalato alle sue squame.
Se solo potesse, Rude arrossirebbe.
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Al castello reale l’attività è febbrile: Luna si sta facendo carico dell’intero ciclo del giorno e della notte mentre Celestia si è seppellita nella biblioteca reale per trovare un modo di scampare le antiche leggi, se non per modificarle.
Un impresa a dir poco ardua.
Le antiche leggi vennero istituite dalla prima regina di Equestria, al tempo della sua fondazione, ed esse hanno una struttura così equilibrata che si ritiene impossibile modificare anche solo uno statuto senza condannare il tutto.
Ma le sorelle reggenti hanno già affrontato avversari e sfide a dir poco ostiche! Anche se mai quanto questa… A parte, forse, Discord.
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“S-scusate… c’è nessuno?”
Con tocco insicuro e a testa bassa, la sempre timorosa Fluttershy bussa alla porta della Carousel Boutique.
“Scusate, oggi siamo chiusi per cause di forza più grande!” “Maggiore, Sweetie Belle… si dice ‘per cause di forza maggiore’, chiaro?” “Scusa, sorellona”
Un lieve sorriso illumina il volto di Fluttershy all’udire la conversazione, poi si schiarisce la voce “Sweetie Belle, sono Fluttershy… posso entrare? Vorrei solo sapere come sta Rarity e… uhm… il suo… ospite… se non è di troppo disturbo…”
Sweetie Belle apre la porta “Oh, ciao! Accomodati pure! Sorellona! È Fluttershy! L’ho fatta accomodare all’ingresso!” dal retrobottega giunge la risposta di Rarity “Grazie mille, sorellina… Fluttershy, mia cara, mettiti comoda. Sarò da te fra un istante!”
Fluttershy si accomoda su un piccolo sgabello e aspetta in silenzio, mentre Sweetie Belle sale al piano di sopra.
Dopo alcuni minuti Rarity trotta serena verso l’amica, Fluttershy è a dir poco colpita: è da prima del rapimento che non vede più Rarity sorridere.
“Fluttershy, posso fare qualcosa per te?” la pegaso impiega qualche istante a destarsi dal suo stato di stupore “S-scusami il disturbo… ecco… volevo solo sapere… insomma… com’era andata alla fine con Princess Luna e… uh… Rude…” Rarity sorride con dolcezza “Mia cara, puoi vederlo coi tuoi occhi… Rude, verresti di qui un attimo?”
Dal retrobottega avanza, in tutta la sua imponenza, l’ibrido ora messo a nuovo… le sue scaglie sanguigne si riflettono sugli innumerevoli specchi della sala avvolgendo l’ambiente in un rosso abbraccio.
“Fluttershy… che ci fai qui?” “Rude, non essere scortese… voleva sapere delle conseguenze del nostro ‘animato dibattito’ con Princess Luna e-“ Rude la interrompe, sbuffando “E cosa? Non lo sappiamo ancora nemmeno noi… mi aspetto di vedere da un momento all’altro i soldati invadere questo posto per cacciarmi!”
Il silenzio cala… Rarity si avvicina leggermente, accarezzando con la fronte la grande mandibola del kavu “Il responso non ha importanza… noi ora siamo uniti e non ci separeranno! Ne ora ne mai!” gli occhi blu dell’unicorno avvampano di determinazione.
La pegaso alchè domanda “Siete… siete uniti?”
All’unisono, i due volgono a lei lo sguardo… per poi fissarsi a vicenda.
“Fluttershy” attira la sua attenzione il rettile “Io e Rarity ci amiamo!” le guance di Rarity si fanno rosee mentre Fluttershy diventa talmente rossa da assumere il medesimo colore dell’interlocutore “E, a costo di venire disprezzati e odiati, tra poco attraverseremo Ponyville… così tutti ci vedranno e non avremo nulla da nascondere!”
Fluttershy non risponde… è ancora paralizzata dall’imbarazzo; Rude, notandola, le da un colpetto sul naso… lei cade all’indietro, rigida come un pezzo di legno.
“Ma…” “Ti ci abituerai…” lo informa Rarity.
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“Grazie mille, e torna pure quando vuoi, Dolcezza! Di mele ce ne sono a volonta!” “Le provi col miele, sono buonissime!” Applejack e Apple Bloom salutano l’ultimo cliente che si allontana con un cestello di mele, quando alcuni pony le superano in preda al panico, dandosi a una fuga disperata.
Le due volgono lo sguardo, preoccupate, al punto d’origine della fuga e di numerose urla; Applejack si pone davanti alla sorellina, con fare protettivo, e poi finalmente scorge la causa di tutto: un colosso scarlatto avanza a testa alta, fianco a fianco con Rarity e seguito a breve distanza da una svolazzante Fluttershy.
La folla non fa che urlare “Il mostro!” mentre lui avanza, con aria visibilmente irritata; bianco vapore fuoriesce di tanto in tanto dalle sue narici… avanza finche una solitaria pony, dal manto di un tenue color arancio e la criniera bionda, non gli sbarra la strada: il suo cappello non nasconde occhi forti, che non mostrano orrore o timore… bensì una ferrea determinazione.
“Che diamine pensi di stare facendo?” sibila lei al rettile, ma è Rarity a rispondere “Applejack, mia cara, lascia che ti presenti Rude… il mio fidanzato!” Fluttershy arrossisce nuovamente mentre la mandibola di Applejack tocca terra e così quella della piccola Apple Bloom alle sue spalle, il carretto di mele esplode in una cascata di frutta mentre Pinkie Pie balza fuori “Yippie! Rarity si è fidanzata e…” si blocca, notando a chi si trova davanti, “Cavolo quanto sei grosso… dovrò fare una pinhata veramente enorme…”
Rarity si fa nuovamente avanti “Rude, lascia che ti presenti due fra le mie migliori amiche” chiude forzatamente la bocca alla cowpony “Questa è Applejack, della famiglia Apple, ed è la pony dell’onestà!” Rude abbozza un cenno col capo per salutarla, che lei non può che ricambiare… senza nemmeno rendersene conto “Mentre questa è Pinkie Pie: la pony della risata nonché la giumenta più energica che abbia mai conosciuto!” Rude non fa in tempo a muovere un muscolo prima che Pinkie si scateni in tutta la sua ‘Pinkosità’ “Moooolto piacere! È da molto che sei qui? Credo proprio di no! Io conosco tutti a Ponyville e un tipo come te si nota subito! Direi che c’è l’urgenza di un party coi fiocchi e controfiocchi! Sia per darti il benvenuto che per il vostro fidanzamento… avremo bisogno di una tonnellata di cupcakes e torte e muf-“ Rude le chiude la bocca “Credo che il piacere sia tutto mio…” sentenzia.
Non riescono a gustarsi un istante di pace che un esplosione arcobaleno annuncia l’arrivo di una cometa multicolore… che colpisce Rude al fianco.
Piantando saldamente le zampe a terra, Rude viene spostato di solo pochi metri mentre l’attaccante rimbalza dall’altra parte della strada, tenendosi la testa “Ommammachemmale!”
Rude, incurante del dolore al fianco… in fondo ha sentito di molto peggio, comincia ad avanzare verso l’assalitrice.
Stavolta, la salvezza si presenta nell’inaspettata forma di Pinkie Pie “Rainbow Dash! Hai fatto un arco-boom spettacolare! Oh, a proposito, quello che hai colpito è Rude! È il principe azzurro, no… meglio dire ‘il principe rosso’, anche se ha meno senso, della nostra Rarity! Weeee!” “LUI COSA????” inutile descrivere lo stupore di lei.
Tanto per completare il quadretto, alcuni soldati circondano il più che mai eterogeneo gruppo “Allontanati da loro, bestia!”
Rude sbuffa, ma è felice di poter sfogare la propria rabbia su qualcuno che non sia un amica di Rarity… si allontana dal gruppetto, sotto lo sguardo preoccupato della sua amata, e quando è ormai a due metri da loro abbassa la testa e spalanca le fauci “Mi ci voleva un po’ di svago… FATEVI SOTTO!” ruggisce.

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Capitolo 14
*** I Primi Dossi ***


 

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Capitolo 14 – I Primi Dossi

 
Quattro unicorni e due pegasi, in armatura blu e oro, giacciono a terra: il metallo che li ricopre è ammaccato o spezzato, quasi tutti sono privi di sensi… ma vivi! In mezzo al circolo di pony, si erge un mastodonte dalle scaglie rosse: il suo respiro non da segni di affaticamento e i suoi affilati occhi blu passano da parte a parte la zona circostante in cerca del prossimo avversario… ma ormai, oltre a lui, nello spiazzo ci sono solo cinque giovani pony e una puledrina.
Tutte lo fissano attonite, a bocca spalancata… meno Pinkie Pie che lancia in aria una busta di popcorn “Il match più esaltante di sempre!”
Rarity gli si avvicina, con un espressione preoccupata, “Rude, tutto bene?” lui espira un ultima volta “Si… speravo di sfogare un po’ della rabbia per quella che mi si è schiantata fra le costole ma… non è stato un gran scontro…” “Allora forse non era il caso di andarci così pesante… non credi, Zucchero?” sbotta Applejack, attirando l’attenzione di lui, “In primo luogo… hanno iniziato loro… io non avevo fatto nulla! E in secondo luogo… io ci sono andato leggero… o ti assicuro che ora non capiresti nemmeno dove inizia la strada e dove finisce l’equino!”
Applejack rimane attonita.
“Rude, andiamo a casa…” sussurra Rarity, a capo chino e con voce abbattuta… Rude riconosce il dolore di lei e, senza aggiungere altro, la segue.
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Alla Carousel Boutique regna il silenzio.
Rarity si è chiusa in camera sua e Rude staziona davanti alla porta… non sa che fare… dopo alcuni minuti Sweetie Belle va a sedersi al suo fianco.
“È successo qualcosa di brutto?” chiede la piccola “Io… non lo so… credo di essermi lasciato prendere la zampa…” Sweetie Belle lo squadra con fare interrogativo “Rainbow Dash si è schiantata contro il mio fianco… mi sono arrabbiato e allora… quando ci hanno circondato le guardie… mi sono sfogato… nulla di troppo grave ma…” si interrompe e si volge per incontrare gli occhi color smeraldo di Sweetie Belle “Ho fatto una cavolata, vero?”
La puledrina pensa in silenzio “Ti volevano fare del male?” “Volevano arrestarmi… solo perché i pony avevano paura…” Sweetie Belle sbuffa e gonfia il petto “Allora hai fatto bene!”
Il mezzosangue la fissa con malcelata sorpresa “Solo perché ci sono pony che pensano che solo perché se fai paura allora sei cattivo non vuol dire che tu ci debba andare di mezzo! È come se domani la signorina Cherilee mi mettesse in castigo perché non le piace la mia criniera! È una cosa semplicemente sbagliata!”
Rude non può fare a meno di sospirare… poi prende fra le zampe Sweetie Belle e se la stringe al petto “Grazie, piccolina… sei davvero una brava puledrina! Ma guai a te se vai a dire in giro che te l’ho detto!” lei sorride e, benché inizialmente diffidente, si abbandona al calore del corpo di lui.
“Rude?” “Dimmi…” la piccola attende alcuni secondi “Non ti sei arrabbiato perché ho detto che fai paura, vero?” il kavu scoppia in una grossa risata.
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Nella grande stanza, Rarity è distesa su un elegante divanetto in velluto scarlatto.
La sua mente è in tempesta…
Perché Rude ha agito così? No, aspetta, lei sa il perché… la vera domanda è: perché ne è rimasta sconvolta? Sa delle sue origini e di cosa possano comportare… in natura vige la legge del più forte e poi… e poi ha visto con che furia fissava Rainbow Dash… in fondo è meglio che si sia sfogato sulle guardie! Ma quelle parole: ci è andato leggero! Allora se e quando ci andrà pesante, anche se sa che non volgerebbe mai la sua rabbia verso di lei o le persone a lei care, cosa accadrà? Durante la permanenza nella caverna gli ha visto frantumare ossa come fossero snack croccanti: stritolandoli fra le zanne come nemmeno esistessero… ma, di nuovo, lei sa che non le farebbe mai alcun male… il vero dubbio è: le altre lo sanno? Capiranno? Arriverà il giorno in cui le verrà posto il fatidico ultimatum: ‘o lui o noi’? Perderà le sue quattro più care amiche… come è già successo a una di loro?
Finalmente un suono: fuori dalla porta sente la vocina delicata della sorellina mentre interpella il kavu… ascolta con attenzione la conversazione e non può che essere più d’accordo con ogni singola parola!
Come colta da una folgorazione si colpisce la fronte con uno zoccolo! Ma che sta facendo? Si arrende già? Non è da lady, anzi, non è da lei! Sapeva fin dall’inizio che non sarebbe stata una passeggiata, e al momento in effetti sembrava più un percorso di guerra, eppure aveva e ha scelto di percorrere questa via… e non sia mai che lei si tiri indietro!
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“Senti, Rude…” il kavu si prepara alla nuova domanda della piccina “Tu sei più forte di BigMacintosh?” lui sta per rispondere quando la porta si spalanca; una Rarity più determinata che mai fissa i due.
“Scusate per la mia infelice reazione! È stato solo un momento di sconforto… ora, essendo il sole ancora alto, propongo di fare un nuovo tentativo! Noi siamo pony fieri e determinati e non ci arrenderemo al primo scoglio sul nostro cammino, n’est ce pas?” Rude la fissa per un istante… “Eh?” Rarity sospira “Significa ‘non è così?’ in francese” suggerisce Sweetie Belle “Oh! In tal caso… sono con te! Torniamo là fuori?” “Ma bien sur! Solo che stavolta procederemo per obbiettivi; non possiamo conquistare tutti in un colpo solo! Al momento sembra che Princess Luna, Fluttershy e Pinkie Pie siano dalla nostra… direi di recarsi al frutteto Dolci Mele… bersaglio, la famiglia Apple!”
Sweetie Belle esulta e Rude non può che annuire… presto o tardi dovrà farsi insegnare questo ‘francese’ o prevede che comunicare sarà alquanto problematico.
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Uscire da Ponyville non era stato granchè difficile… in fondo, alla sola vista di Rude, tutti liberavano il passaggio! Ma trovare il modo di affrontare di nuovo Applejack, stavolta con la famiglia al completo…
Una volta varcati i confini del frutteto, l’accoglienza non è quella che il terzetto si aspettava… dato che non c’è alcuna accoglienza.
Rarity conosce gli orari dell’amica e sa che a quest’ora è già a casa… e allora dov’è?
Finalmente scorgono, fra gli alberi, una sagoma: un massiccio pony rosso vivo.
“BigMacintosh! Scusa il disturbo, stiamo cercando tua sorella!” il pony si gira e, per la prima volta da quando Rarity lo conosce, lascia cadere la spiga che da sempre mastica… prima che possa emettere un qualsivoglia suono è la diretta interessata a farsi avanti “Rarity! Che ci fate qui? O meglio… che ci fa LUI qui?” Rarity sta per parlare ma è Rude a fare la prima mossa.
“Siamo qui per parlarvi… a te e alla tua famiglia… io, da ora in poi, voglio far parte della vita di Rarity ma non voglio che ciò distrugga le sue amicizie! Non ho intenzione di chiedere scusa per ciò che ho fatto! Sono stato circondato e attaccato senza motivo! E io non sono un tipo che sta a guardare, chiaro?”
Un teso silenzio cala sul gruppo… i freddi occhi di Rude fissano senza alcuna esitazione quelli fieri della mandriana.
“Ti credevo un tipo violento… e credo ancora che tu lo sia, Zucchero! Ma sei anche un tipo diretto e sincero… e da dove vengo io è una cosa buona… non ti accetto! Non al momento… diciamo che sei in prova…” Applejack sorride “Qua lo zoccolo, compare!”

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Capitolo 15
*** Fiducia? ***


 

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Capitolo 15 – Fiducia?

 
La parte più difficile del pomeriggio fu far capire ai membri della famiglia Apple che Rude non poteva accettare le loro mele, a causa della sua alimentazione da carnivoro, ma, superato quello, tutto andò per il meglio e si congedarono con serenità.
Sulla via del ritorno tuttavia c’è qualcosa che assilla Rude e Rarity: come incontrare Rainbow Dash, se lei non vuole incontrare te? Non è che possono svolazzare fin sopra le nuvole… certo, lui è in parte alicorno ma… a causa della sua parte di kavu, le sue ali si sono invece sviluppate come zampe anteriori addizionali.
Non è un dilemma facile… se solo avessero modo quantomeno di contattarla… non possono chiedere di certo a Fluttershy, con la sua paura dell’altezza… ci vorrebbe un messaggero… ma dove trovarlo… a quel punto Rarity ha un colpo di genio! Senza avvisaglie comincia a galoppare verso il centro di Ponyville, seguita a breve distanza da Rude e Sweetie Belle.
Come sospettato la piazza si svuota all’arrivo del rettile, e Rarity si fionda all’Angolo Zuccherino; dopo un po’ l’unicorno esce e, con aria soddisfatta, solleva davanti a sé un vassoietto di muffin appena sfornati.
Rude sta per inquisire sul motivo delle sue azioni, quando una saetta grigia e gialla sfreccia fra di loro: Rarity le aveva detto che la pony più veloce di tutta Ponyville, e probabilmente di tutta Equestria, era Rainbow Dash ma… in quel momento, la puledrina che ora assaporava con gusto i suoi dolcetti le era parsa molto più veloce.
“Derpy, mia cara, avrei un favore da chiederti… nulla di che se consideri come pagamento quei dolcissimi muffin, n’est ce pas?” con la bocca piena, la pegaso dagli occhi strabici aguzza le orecchie e annuisce con veemenza; Rarity sorride, diabolica.
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Uno strale arcobaleno atterra nel bel mezzo dell’atelier.
“Rarity, Derpy mi ha detto che sei in pericolo! Dove sei?” Rainbow Dash strilla; ma, prima di ricevere risposta, la porta alle sue spalle si chiude e una rete le cala sulla testa “Argh! Che razza di scherzo è questo?” “Nessuno scherzo, mia cara, ma solo le dovute misure per farti affrontare un discorso!” esclama Rarity mentre chiude a chiave la porta d’ingresso… da dietro un manichino fa capolino Sweetie Belle mentre dal retrobottega spunta Rude, provocando alla pegaso un brivido freddo col solo sguardo.
“Questa Derpy me la paga!”
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Quando finalmente Rainbow Dash lascia la Carousel Boutique, il sole sta sparendo oltre l’orizzonte… è stata una lunga discussione e ancora non si fida del tutto del ‘mostro’… ma Rarity sembra fiduciosa e dunque… gli darà una possibilità. E spera, con tutto il suo cuore, che il cuore dell’amica non sia caduto in zampe immeritevoli.
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Rarity tira un sospiro di sollievo e, preparando qualcosa di sfizioso per la cena di lei e della sorella, si rende conto di essersi appena liberata di un peso enorme… le sue amiche sono al suo fianco! Magari alcune hanno ancora delle remore ma… sa che impareranno ad apprezzarlo.
La cena è abbastanza silenziosa… le due sorseggiano con eleganza una deliziosa zuppa di margherite e lavanda, mentre Rude è uscito per una rapida battuta di caccia.
Per la notte decidono di dormire tutti assieme: le due sorelle si accoccolano l’una al fianco dell’altra mentre Rude si stende in silenzio ai piedi del letto. Prima di addormentarsi, Rarity si ritrova a riflettere sul poco che sa riguardo ai kavu: sono rivali dei draghi…acerrimi rivali!
Tirando un sospiro prega che vada tutto bene anche con Spike… e poi cede al morbido abbraccio della notte.
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“Mi dispiace molto, Spike… è un altro buco nell’acqua…” “Non fa nulla… non abbiatene a male… un giorno o l’altro ce la faremo…” dicendo questo, il draghetto si congeda da un gruppetto di guardie reali.
Massaggiandosi le tempie, si porta al lato opposto della biblioteca e segna una grande X su una cartina geografica di Equestria; un uccello dal manto color fuoco gli si posa sulla spalla “Peewee… meno male che ci sei tu a tirarmi su di morale… altrimenti non saprei proprio dove sbattere la testa…” dice mentre accarezza con cautela la testa della giovane fenice.
Bussano alla porta.
Peewee torna ad adagiarsi sul suo trespolo mentre Spike va ad aprire; alla porta l’aspetta la bianca puledra dei suoi sogni, la sorella più piccola e… una montagna di zanne e squame?
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Gli occhi di Rude si riducono a due fessure quando incontrano lo sguardo del giovane drago; se non lo attacca è solo perché Rarity e Sweetie Belle gliel’hanno fatto Pinkie Pie promettere… non ha ben capito questa cosa della Pinkie Pie promessa, ma sa che è importante e dunque non intende infrangerla.
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Spike si fa da parte, lasciandoli entrare, e quando la creatura gli passa a fianco sente per un istante una sorta di terrore primordiale stringergli il cuore.
I tre ospiti si siedono al centro della biblioteca e, mentre Rude si guarda attorno nel tentativo di distogliere la mente dalla voglia di assalire il draghetto, Rarity fa gli onori di casa “Spike, perdonaci il disturbo, ma ritenevo corretto ed educato presentarti Rude… so che probabilmente hai già sentito parlare di lui come il ‘mostro’ che terrorizza Ponyville o come il mio rapitore ma… in questo momento sono qui per presentartelo ufficialmente come mio compagno! So che probabilmente il vostro rapporto all’inizio sarà teso: vista la vostra naturale rivalità e la cotta che in passato avevi per me ma…” a queste parole Rude sbuffa con evidente irritazione “Spero riuscirete ad andare d’accordo… siete entrambi persone molto importanti per me, anche se in maniera diversa, e spero con tutto il cuore che andrete d’accordo!”
*CRASH*
Spike può distintamente sentire il proprio cuore andare in frantumi… ma non ha intenzione di crollare, non davanti a lei! “Ehm, m-molto piacere! I-io so-sono il custode della biblioteca di P-Ponyville e, c-come avrai ca-capito, mi chiamo Spike!” il draghetto, sforzandosi di non tremare, allunga una mano verso il colosso.
Rude rimane immobile per alcuni istanti… tuttavia, rimembrando il motivo per cui è lì, allunga la zampa e stringe con forza la mano viola del bibliotecario… fino a renderla rossa.
Rilasciata la presa, Rude ricomincia a guardarsi intorno mentre gli altri tre conversano amabilmente.
Nel momento di salutarsi, Rude rivolge un avvertimento al draghetto “Nanerottolo, non farò nulla che possa danneggiarti… al momento... ma tu fa una mossa falsa e…” con uno scatto serra le grandi mandibole a un centimetro dal naso di Spike, che per un istante impallidisce fino ad assumere la stessa tonalità del manto di Rarity.
Sulla via del ritorno Rude viene rimproverato da Rarity per il suo comportamento; tuttavia, ciò che lei non sa, è che il kavu ha già deciso di dare piena fiducia al draghetto… solo non vuole che gli altri lo sappiano.

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Capitolo 16
*** Il Gigante Buono ***


 

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Rude appartiene a me

Capitolo 16 – Il Gigante Buono

 
I giorni successivi trascorsero in tranquillità: molti pony, vinti dalla curiosità, si avventurarono alla Carousel Boutique nel tentativo di osservare il nuovo arrivato. Alcuni di loro rimasero delusi, passando mentre Rude era fuori a caccia, ma quelli che ebbero occasione di incontrarlo, o addirittura di scambiarci un paio di parole, scoprirono un pony non così terribile come lo si dipingeva! Forse un po’ troppo brusco, ma non terribile.
Addirittura Mayor Mare trovò il tempo di premurarsi dell’indole del mezzosangue e persino la timorosa Zecora riuscì a vincere il terrore ancestrale che il kavu le suscitava per provare a fare amicizia!
La grande idea, tuttavia, fu frutto dell’ingegno di Applejack! Approfittando della confidenza che si era creata con Cherilee, da quando aveva iniziato a frequentare BigMacintosh, l’arguta earth pony propose alla maestra di indire un ‘mostra e dimostra’ a scuola… così Sweetie Belle avrebbe potuto portare Rude affinché potesse fraternizzare coi piccoli… una volta fatto questo, anche i più grandi si sarebbero aperti a lui!
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“Ed è così che si realizzano deliziosi bastoncini di zucchero alla menta selvatica!” esclama con orgoglio una succitata Twist, prima di distribuire dolcetti a tutte le compagne.
“Molto bene! Una relazione e una dimostrazione davvero esaurienti, piccola, puoi tornare al posto!” commenta con dolcezza Cherilee, congedandosi dalla puledrina, “Ci sono volontari per la prossima dimostrazione?” Sweetie Belle e Diamond Tiara sollevano lo zoccolo all’unisono; con un cenno del capo la maestra autorizza la bianca puledrina a procedere, suscitando così lo sbuffare dell’altezzosa compagna.
“Ehm, salve… io per ‘mostra e dimostra’ non ho portato qualcosa…” “HA!” esclama Silver Spoon, prima che Sweetie Belle riprenda, “Ma qualcuno!” la puledrina grigia sbuffa “Vi prego di non avere paura… lui è tanto buono… anche se non vuole che si sappia… molti dicono che è un mostro ma in realtà lui è solo… un po’ diverso da noi… più o meno… e questo non è un male! Dire che lui è un mostro è un po’ come dire che anche la signorina Zecora lo è! E sarebbe sbagliato!” i puledrini cominciano a sussurrare tra loro, confusi.
“Scusate se vi ho annoiato… ehm, vorrei presentarvi il fidanzato della mia sorellona! Vi presento Rude!” la porta della classe si spalanca e da essa entra il massiccio rettile… nella classe impazza il panico!
I puledrini cominciano a correre qua e la per la classe mentre Sweetie Belle e Apple Bloom cercano di calmarli… ma è un potente colpo di zoccolo di Cherilee a riportare il silenzio “Cuccioli! Tornate ai vostri posti! La vostra compagna non ha finito!” la sua fermezza lascia stupito anche Rude… mentre i piccoli tornano effettivamente a sedersi ai loro posti.
Sweetie Belle comincia la sua esposizione mentre Rude si siede in silenzio al suo fianco “Allora… Rude è quello che Princess Luna chiama ‘mezzosangue’, anche se non capisco perché… lui è per metà alicorno, come Princess Celestia e Princess Luna, e metà kavu… che è un grosso animalone che mangia carne… ma due mezzi fanno un intero! Per cui Rude è semplicemente Rude! Lui a volte è un po’ brusco, ma sa tante cose legate alla natura! Conosce le erbe medicinali e sa come pescare! E poi è davvero fortissimo! Non ne sono certa ma credo che sia più forte anche di BigMacintosh… scusa Apple Bloom…” la puledrina gialla sorride e le fa cenno di non preoccuparsi “E poi… e poi… non lo so… avete delle domande?” una schiera di zoccoli si alza, buona parte di quelli tremano.
La prima a parlare è Twist “Ci vuoi mangiare?” “No, ho scelto di non mangiare pony…”
Diamond Tiara “Dovremmo credere a un mostro come te?” un basso ringhio e uno sguardo gelido fanno nascondere la puledrina sotto il banco.
Dinky “Come mai sei venuto a Ponyville?” “Inseguivo una preda…”
Scootaloo “Ci puoi dire come hai ottenuto il tuo Cutie Mark?” a questa domanda, Rude si alza e si mette di fianco affinché tutti possano ammirare il disegno sul suo fianco: sulle rosse scaglie si delinea l’immagine di due file di zanne “È successo quando ero ancora piccolo… quando non ero molto più grande di un normale pony… mi esercitavo a cacciare ma incontrai un avversario alquanto pericoloso… non so come li chiamiate qui ma mi è stato insegnato che il loro nome è ‘pelleroccia’: sono delle grosse tartarughe con la pelle dura come il granito… e sono anche loro carnivori… non sono in molti a poterli affrontare, specialmente a quell’età! Ero uscito senza dir nulla a mia madre ed ero solo contro di lui… riuscì a chiudermi all’angolo… le mie scaglie non erano né sono abbastanza dure da resistere al suo becco per cui non mi rimase che tentare di affrontarlo… fu dura ma riuscii a batterlo quando, con un morso, penetrai la sua carne e… credo sia meglio non scendere nei dettagli di quello che gli successe… capii ce il mio talento speciale è quello di predatore e che il morso è la mia arma più potente… ottenni il mio Cutie Mark… anche se questo non mi salvò da una sgridata coi fiocchi!” diversi puledrini si lasciano sfuggire un risolino… e poi riprendono con le domande, tempestandolo fino alla fine delle lezioni.
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Diversi pony affollano li vialetto di uscita della scuola, chiacchierano del più e del meno, fino a che il suono di una campanella non indica loro l’arrivo dei frugoletti; a molti si mozza il fiato vedendo, fra i puledrini, una torreggiante figura rossa con in groppa un terzetto di cuccioli dalla mantellina rossa.
Fra i molti agitati, alcuni sono calmi; fra i pochi calmi, alcuni sono sereni; fra i pochi sereni, due sono lieti.
Con cura Applejack toglie Apple Bloom e Scootaloo dalle spalle di Rude, per poi congedarsi… Rarity si avvicina, sorridente, per poi scambiare un dolce bacio col compagno.
L’elegante unicorno si rivolge alla sorellina “Come è andata?” la piccola ha in volto un grande e luminoso sorriso “Alla grande!”

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Capitolo 17
*** Tornerò ***


 

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Rude appartiene a me

Capitolo 17 – Tornerò

Una radice si frantuma sotto il peso di una massiccia zampa, un ramo si spezza scontrandosi con spesse scaglie, le foglie si sollevano per lo spostamento d’aria… Rude è in caccia!
Finalmente sente che la sua vita ha un senso: ora ha un buon territorio di caccia, la Everfree Forest, ha una casa in cui tornare e qualcuno di speciale che gli scalda il cuore. Erano secoli che non si sentiva così bene!
La bestia cui sta dando la caccia, una distorta via di mezzo fra un istrice e un caprone, mette uno zoccolo in fallo… a quanto pare, alle cose meravigliose che gli stanno capitando, si aggiungerà presto un pranzetto coi fiocchi.
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Dopo un alquanto sanguinolento banchetto, Rude si dirige al fiume donde lavarsi zampe e muso; può immaginare quanto vederlo coperto di sangue possa traumatizzare degli erbivori come i pony.
“Del tuo fiero pasto lavi le prove, da ciò deduco, non lo gradirebbero altrove!” fra le fronde fa capolino Zecora, con due grandi otri legati ai fianchi.
“Già… non tutti amano la carne al sangue come me!” alla zebra sfugge un risolino mentre comincia a riempire gli otri con l’acqua fluviale “Sembra proprio che il soggiorno ivi tu gradisca, se tanto t’impegni acciocché non finisca… alchè ti pongo una domanda, che l’ilarità più ch’ogni altra cosa mi comanda… la fatidica data s’appropinqua più che mai, ergo… come ti vestirai per la Nightmare Night?”
“La cosa?” non è uno scherzo, il grosso rettile non capisce effettivamente di cosa la zebra stia parlando “All’apice della stagione delle foglie morte, i pony si vestono in sembianze contorte… in una celebrazione di orrore e raccapriccio, i pony fanno i mostri, tanto per capriccio.”
Rude riflette per un istante sulle parole di Zecora, poi sgrana gli occhi, “Aspetta un attimo! ‘all’apice della stagione delle foglie morte’? All’ apice dell’autunno? Che data esattamente?” la zebra, visto il tono preoccupato di lui, per un istante teme d’aver toccato un tasto dolente “Erm… per il trentun di questo mese, le celebrazioni sono attese…”
“Capisco… grazie dell’informazione!” senza attendere risposta, Rude si lancia al galoppo verso Ponyville.
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Con una cura certosina, Rarity ripone le stoviglie appena lavate nello scaffale… non appena i piatti toccano il legno, Rude fa la sua comparsa in cucina “Rude, tesoro, non ti aspettavo così presto!” l’unicorno trotta verso di lui andando a sfregare dolcemente la testa contro il torace del rettile “Lo so ma… devo parlarti…” il tono serio e preoccupato coglie Rarity di sorpresa, che si allontana da lui quel tanto che basta per guardarlo dritto negli occhi… Rude le parla della conversazione con Zecora.
“Beh… d’accordo… non sapevi di Nightmare Night ma… non c’è da preoccuparsi!” “No, non capisci… io non ci sarò alla Nightmare Night… parto oggi e non mi vedrai per un po’… mi dispiace… dovrei metterci una settimana…” “Ma-ma perché? È successo qualcosa?” “È… è solo che ho degli affari da sbrigare per conto mio… devo abbandonare per un po’ Equestria…”
Rarity sente il suo cuore fermarsi “E perché? Le principesse hanno forse-“ “Le principesse non centrano… almeno non quelle che conosci… si avvicina un triste anniversario e… non devi preoccuparti… tornerò presto” sfrega il corno contro quello di Rarity, la quale comprende ma tira in ogni caso un sospiro di sconforto, “Mi dispiace… mi sarei divertita a confezionarci dei costumi e poi… Sweetie Belle ci starà malissimo… in ogni caso… fai attenzione e torna da me sano e salvo!” i due si scambiano un affettuoso bacio, ricolmo dei sentimenti che li legano, prima che Rude esca dalla Carousel Boutique.
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“Sorellona, sono a casa!” esulta Sweetie Belle “Bentornata, come è andata a scuola?” “Benone! Silver Spoon e Diamond Tiara ancora fumano di rabbia per il ‘mostra e dimostra’! A proposito! Ad Apple Bloom è venuta un’idea strepitosa per il costume di Nightmare Night, noi sorelle ci travestiremo l’una come l’altra! Io farò te, tu farai me, Apple Bloom farà Applejack e Applejack farà Apple Bloom! Poi chiederemo a Rainbow Dash se vorrà fare Scootaloo! Anche se non ho ancora idee per Rude… tu che dici?” Rarity rimane in silenzio, si morde il labbro, “Sweetie Belle… Rude non ci sarà per Nightmare Night… lui è… dovuto partire…” il volto della puledrina crolla e la sorella si affretta a tirarle su il morale “M-ma non avere paura! Ha detto che tornerà al massimo fra una settimana! E lo sai che lui mantiene le promesse, no?” la piccola, senza un suono, annuisce e sale in camera sua.
Osservandola salire le scale, Rarity sospira sconsolata “Non aver paura, lui tornerà!” sussurra al vuoto per poi volgersi alla porta e, di nuovo rivolta al nulla, chiedere “Tu tornerai, vero?”
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“EUREKA!!!!” le mura del castello di Canterlot riecheggiano dell’urlo di felicita di Princess Celestia che, raggiunta subito da Luna, tiene sospeso un pezzo di pergamena ingiallita “Sorella, che succede?” “So come far recedere la pena cui condannai Blessing Wind, è tutto scritto qui!” passa la pergamena davanti agli occhi della sorella, che comincia a leggere interessata.
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Di nuovo il ponte sgangherato, quello stesso ponte che porta all’antico castello reale e che sovrasta la sua vecchia tana… ma non è tempo per la nostalgia! Dopo una breve rincorsa, con una potente testata abbatte uno spesso tronco… sa che quel vecchio ammasso di corda e travi potrebbe sostenere anche tre o quattro pony alla volta ma… lui pesa sicuramente di più!
Con passo sicuro, attraversa il ‘passaggio’ rudimentale e riprende il suo cammino, un cammino che lo porta al passato.

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Capitolo 18
*** Tristezza e Gioia ***


 

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Rude appartiene a me

Capitolo 18 – Tristezza e Gioia

 
Rude era partito ormai da tre giorni; ed essendo che ha detto che sarebbe tornato nel giro di una settimana Rarity può immaginare che sia già arrivato a destinazione… qualunque essa sia…
A nulla serve, per risollevarle il morale, osservare la concitazione nelle strade, la corsa frenetica per terminare le decorazioni in vista di quella stessa sera a cui avrebbe nuovamente presenziato, come ospite d’onore, Princess Luna… la tanto amata Nightmare Night…
È bizzarro, pensa lei, ha passato tutta la vita circondata da pony: la sorellina, i clienti, le amiche… e ora l’assenza di un singolo pony l’affligge tanto… affacciandosi alla finestra, sussurra “Torna presto…”
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Il vento porta con sé un lieve aroma di pesche, ricorda bene quell’albero… ai piedi di quel pesco passò molti pomeriggi a sonnecchiare coi suoi genitori. Il respiro pesante di suo padre che spostava l’erba mentre riposava, le dolci carezze di sua madre che gli conciliavano il sonno… come ha potuto perdere tutto ciò? Suo padre ora giaceva sotto tre metri di terra… in una buca che lui stesso ha scavato. C’è chi dice che un padre non dovrebbe mai seppellire un figlio ma… Rude può ben testimoniare che non è facile nemmeno per un figlio seppellire un padre! E poi c’è sua madre… cacciata dalla sua casa e che ora si è auto-imposta di non abbandonare mai il defunto amore… è da più di novecento anni che vive in quella caverna, scavata da Rude e suo padre, a pochi passi dalla tomba di lui.
“Rude, piccolo mio!”
Senza avere il tempo di reagire, Rude è stretto nell’abbraccio di sua madre.
Quanto gli è mancato quell’abbraccio… un abbraccio senza eguali!
Quando, infine, si staccano lui rimane per qualche istante a fissarla: meravigliosa come sempre! Il manto ceruleo, la chioma rossa e quei suoi affettuosi occhi che sembrano pepite di oro purissimo! E poi nota l’ormai onnipresente mantellina… quella maledetta mantellina! È da poco dopo che è nato che la porta… un sospiro gli sfugge, non passando inosservato all’alicorno.
“Ancora preoccupato per… per il mio stato? Lo sai che non ci faccio più caso! Non devi darti pena!” mente, e Rude lo sa bene, “Piuttosto, parlami un po’ di te… tutto bene? Hai passato anche quest’anno a spostarti per territori di caccia?” “Si, più o meno e… c’è un’altra cosa… ma preferirei parlartene dopo… insomma…” si sente un debole, il solo pensare a quella sua grossolana lapide ancora gli strozza il fiato in gola, Blessing Wind lo nota e lo accarezza dolcemente col muso “Su, allora, andiamo! Come ogni anno, ti aspetta, lo sai?” lui annuisce e entrambi imboccano il sentiero che parte proprio ai piedi del pesco che ora l’autunno ha arrossato, costeggia brevemente un burrone non dissimile da quello dove abitava fino a poco tempo fa e termina in cima a un piccolo colle… ed è di nuovo lì… una bianca lastra di pietra con incise in maniera grezza le date di nascita e di morte di suo padre, sovrastate dal suo nome ‘Rokar’.
Rokar, detto ‘le Fauci del Vulcano’, era un grande predatore… con quelle sue scaglie in una tonalità intermedia tra la terracotta e il sangue… cacciava senza pietà nel suo territorio, una grande piana di terreno lavico, qualunque cosa si muovesse… finchè non incontrò lei… e lì cambiò tutto.
Quanto era bello vederli ridere assieme, scambiarsi segni d’affetto e consolarsi a vicenda, quando le cose andavano storte o il passato tornava a tormentarli. Era stupendo quando gli insegnava a cacciare e a lottare… e poi tutto era finito…
I due restano a lungo in silenzio davanti alla lapide, poi la vedova inizia a parlare “Hai visto, tesoro? Anche quest’anno la famiglia si è riunita, ed è tutto per poterti parlare ancora! Per ricordarti meglio e renderti felice, ovunque tu sia… il nostro cucciolo è ormai grande ed è ogni anno più maestoso! Saresti fiero di lui! Ancora si preoccupa per quella ‘cosuccia’ della mia mantellina, sai? È proprio caro!” si ferma un istante, per fermare la commozione che cerca di assalirla, e Rude inizia a sua volta “Sto cercando di seguire i tuoi insegnamenti… ogni anno mi impegno di più nella caccia! Ormai nemmeno le idre sono un problema e i draghi… quest’anno ne ho fatti fuori sei! Due depredavano la Zebrica mentre gli altri si annidavano nel lontano Est… faccio come mi hai insegnato tu! Prima scopro perché lo fanno e poi, se è il caso, li attacco… un giorno, papà, sarò un predatore tale che, in qualunque posto tu ti trovi, la mia fama arriverà a te e tu potrai andarne fiero!” i due si raccolgono in silenzio, lasciando scorrere diverse lacrime.
Ogni anno è più doloroso.
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Qualcuno bussa alla Carousel Boutique, bizzarro… è ora di apertura e i clienti vanno e vengono rapidamente… chi potrebbe farsi tanti scrupoli?
“Entrate pure, è aperto!” la porta si apre ed entra una figura avvolta in una lunga mantellina blu scuro, quando la stoffa viene lasciata cadere Princess Luna si mostra in tutto il suo splendore “Rarity, dovrei parlare a Rude è molto urgente! È forse a caccia?” l’unicorno abbassa lo sguardo, contrita, “Temo che al momento sia impossibile… lui e partito e non tornerà prima di almeno quattro giorni…” “Partito? E per dove, se posso chiedere?” lei ripercorre con la memoria quel loro ultimo dialogo “Ha detto che aveva faccende urgenti da sbrigare… che voi principesse non avete a che fare con ciò e che queste faccende l’avrebbero portato fuori dai confini d’Equestria…” per un attimo rimangono entrambe in silenzio.
“Non ha detto null’altro?” Rarity, con la testa, fa debolmente cenno di no.
E Luna vede qualcosa in Rarity, qualcosa che le ricorda tragicamente lei: la solitudine.
“Non abbatterti, sono certa che tornerà! Ho visto il legame che vi unisce e, anche se nato da poco, è già straordinariamente forte! Non devi avere timore!” stranita nel ricevere consolazione dalla signora dell’astro notturno, Rarity non può che alzare lo sguardo verso di lei e annuire.
“In ogni caso… avrei per te una richiesta un po’ peculiare… un costume dell’ultimo minuto!” afferma la principessa, con fare giocoso, confondendo ancora di più il povero unicorno.
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Il kavu e l’alicorno sonnecchiano, in silenzio, ai piedi del grande pesco… proprio come facevano un tempo anche se, adesso, è Rude a fare da cuscino alla madre, e non viceversa.
“Tesoro, avevi detto che dovevi dirmi qualcosa dopo che avessimo salutato tuo padre… di che si tratta?” chiede Blessing Wind, per scacciare la malinconia e la tristezza che li prende ogni volta.
Il massiccio rettile sbuffa, portando la madre a notare come ogni anno che passa somigli di più al padre, e poi, con malcelato imbarazzo, comincia a raccontare “T-ti prego di non interrompermi fino a che non avrò finito, va bene?” Blessing Wind, ora molto incuriosita dalla bizzarra richiesta del figlio, annuisce “Poco tempo fa io… ho varcato i confini di Equestria!” lei sobbalza “Stavo seguendo una preda… e poi un’altra… e sono finito nella Everfree Forest… sono arrivato fino a Ponyville” la paura e la preoccupazione sono più che mai leggibili negli occhi della madre “E… insomma… non è stato il più classico degli incontri ma… come dire… io ho trovato qualcuno e… ci siamo innamorati! Lei dirige una Boutique e… io… l’avevo rapita, perché le guardie non mi seguissero, e lei si era fatta male… l’ho portata nella mia caverna e, per fare ammenda, l’ho curata… e, credo si dica così, è scoccata la scintilla!”
Silenzio.
Un bozzolo di energia rossa avvolge Rude, sollevandolo e mettendolo faccia a faccia con l’adirata Blessing Wind, “Signorino, e quando credevi di dirmelo?” inutile dire che solo sua madre riesce a metterlo in soggezione “Sarai anche cresciuto e tutto il resto ma sono pur sempre tua madre e pretendo, ripeto, pretendo di sapere certe cose!” l’ibrido non può far altro che annuire “Sappi che ti impongo di presentarmela! E non accetto un ‘NO’ come risposta! Sono stata sufficientemente chiara?” lui tira un sospiro di sollievo, sente tutta la malinconia abbandonarlo “Mamma, ti ho mai detto che ti voglio bene?” “Non abbastanza!” risponde lei, con un sorriso.

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Capitolo 19
*** Risate di Paura ***


 

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Rude appartiene a me

Capitolo 19 – Risate di Paura

 
Il vento sibila tra le fronde… la luna piena proietta la sua bianca luce generando le più nere fra le ombre…una zampa coperta da una fitta peluria grigia si solleva e flette gli artigli, pronta a sferrare il colpo letale…
*TOC TOC*
“Si, chi è?” un grazioso unicorno dal manto verde chiaro apre la porta e sorride nel trovarsi davanti a una piccola lupacchiotta con un ribelle ciuffo rosa, affiancata da una streghetta e una grifoncina, “Dolcetto o scherzetto?” ululano le tre all’unisono “Eh eh! Vedrete!” un lieve bagliore le illumina il corno e i cestini delle tre si riempiono all’istante di caramelle delle più svariate forme e colori “Grazie signorina Heartstrings!” esulta la streghetta prima che le tre si dileguino verso la prossima casa, strappando un sorriso e uno sguardo tenero a Lyra.
“Chissà perché le Crusaders sono così in ritardo?” si lamenta Dinkie spostandosi il becco di cartoncino dal naso “Non è da loro!” “Che mi venga un colpo se lo so!” sbotta Babs Seed soffiandosi il ciuffo rosa via dagli occhi “Mia cugina ha solo detto che per stasera stavano preparando qualcosa di speciale!” “Spero solo che arrivino presto… ultimamente passiamo così poco tempo assieme…” aggiunge Twist, spostandosi il grande cappello dagli occhi.
“Eccoci!” sei voci esclamano in coro! Le prime tre si voltano e sono sbalordite! Davanti a loro si stagliano Applejack, Rarity e Rainbow Dash… in miniatura? Ad aumentare il carico di stranezze alle loro spalle ci sono… le Cutie Mark Crusaders? Adulte?
“Sorprese?” chiede la piccola Rarity “Sembrate allibite!” “Direi che allora il travestimento è perfetto! Evvai!” esulta la grande Scootaloo.
“Ok, ferme tutte! Che succede qui?” sbotta Babs, scocciata “Ci siamo solo impersonate a vicenda, cugina!” le spiega la piccola Applejack, o meglio, Apple Bloom e, tutte e nove, scoppiano a ridere.
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Rude siede all’ingresso della caverna, stando a quanto ha detto Zecora, in questo momento a Ponyville si festeggia la Nightmare Night e tutti si divertono vestiti nelle più bizzarre fogge. Chissà Rarity da cosa si è travestita?
“Rude, vieni a riposare! Ripartirai domani e non voglio che tu sia stanco per allora!” lo richiama Blessing Wind e lui si prepara a rientrare quando qualcosa, nella luna, attira la sua attenzione: per un istante, appare un ombra equina che sembra fargli un occhiolino per poi sparire.
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Mentre la folla si raggruppa attorno ai giochi, dal cielo piomba in picchiata Nightmare Moon, atterrando nel centro esatto della piazza e sfoggiando la sua consueta risata diabolica.
Subito le si avvicina Mayor Mare, in costume da manticora, e le porge un gentile inchino “È un onore potervi ospitare anche quest’anno mia cara Princess… Celestia?” con un risolino Celestia si china verso il sindaco “È così palese la mia identità? Speravo di farvi una sorpresa! E quando mia sorella mi ha detto che quest’anno avrebbe cambiato costume ho pensato di adottare il suo…” “No, no! è perfetto! se vi ho riconosciuta è solo grazie agli occhi! Vi siete scordata di farvi le classiche pupille da gatto!” con un bagliore proveniente dal corno gli occhi della principessa mutano “Meglio così?” “Decisamente!” la spalleggia l’earth pony, prima di accompagnarla verso le varie attrazioni allestite.
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Ai margini della Everfree Forest, una coppia di puledrine, una rosa e una grigia, indossano raffinati costumi orrorifici, degni dei migliori racconti horror.
“Vedrai che paura metteremo a quelle stupide Cutie Mark Poppanti!” “Ah! Poppanti! Sei una sagoma Diamond Tiara!” l’earth pony in rosa sta per rispondere quando, dalle fronde, erompe un fragoroso ruggito.
Le due si danno alla fuga proprio mentre una colossale figura rossa e scintillante fuoriesce dai confini della foresta… le grandi zanne bianche e i penetranti occhi blu riflettono la luce lunare contrastando col resto del corpo… una pesante zampa a tre dita muove il primo passo verso Ponyville.
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Celestia sta discutendo amabilmente con Major Mare e Spike quando una coppia di puledrine in costume le sorpassa correndo a perdifiato e urlando “IL MOSTRO! IL MOSTRO È IMPAZZITO!”
Quasi tutti si volgono a osservare il punto da cui provengono le due e, allibiti, scorgono una massiccia figura rossa farsi avanti.
Il panico impazza e Celestia si prepara a difendere i suoi sudditi quando “Heilà, Princess Luna!” Pinkie Pie taglia la strada al colosso saltellando nel suo costume da ape.
Celestia ci rimane di sasso “Luna?”
“Oh, Pinkie Pie! Hai rovinato l’atmosfera!” si lamenta l’alicorno “Ups… facciamo finta che non sia successo niente allora!” Pinkie si schiarisce la voce per un attimo e poi… “AAAAGH! RUDE È FURIBONDO! LUI CI-“ Rarity le tappa la bocca con uno zoccolo “Non importa che tu ci metta tanta enfasi, mia cara…” Pinkie Pie annuisce e si allontana sussurrando sotto voce “Rude è furibondo! Ci mangerà per cena! Accipicchiolina!” sotto lo sguardo divertito dei presenti.
“Luna?” Celestia si avvicina confusa, tentando di intravedere la sorella sotto l’intricato costume “Tia! Come ti pare il mio costume? Lo abbiamo confezionato assieme io e Rarity!” con un bagliore azzurro apre le fauci del costume, mostrando il suo volto, “Per me è favoloso!” lo sguardo di Celestia è severo e il fatto che le sue pupille siano ancora affilate contribuisce a renderlo minaccioso “Ti rendi conto che così facendo peggiorerai l’immagine già delicata di Rude e-“ “Io non credo…” la interrompe Luna “Questo è esattamente quello che accadde anni fa, dopo il mio ritorno!” i pony si avvicinano tornando a popolare la piazza “Questa è la Nightmare Night, la notte in cui la paura è divertimento! Ci si spaventa proprio per esorcizzare i timori che ci opprimono! Credo che questo sia il modo migliore per rendere Rude più ‘accettabile’ per tutti… e poi, seriamente, il costume è venuto splendidamente!” Celestia sospira, accettando la sconfitta, mentre diversi puledrini cominciano a correre fra le zampe di Luna, divertiti, e si sofferma a osservare i dettagli del travestimento: un’infinità di rubini sono incastonati a formare il manto squamoso e ornamenti ricavati da legno bianchissimo costituiscono zanne, corno e artigli “Devo ammettere che è un lavoro magistrale ma… non farai mai più paura di me!” Celestia corre via facendo echeggiare la risata diabolica da Nightmare Moon “Io non ci conterei!” risponde in modo scherzoso Luna prima di abbassarsi la maschera e cominciare a rincorrere la sorella ruggendo a perdifiato.
Per una notte, le principesse tornano puledrine.

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Capitolo 20
*** Amo questa Carne ***


 

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Capitolo 20 – Amo questa Carne

 
Il viaggio da Ponyville alla grotta solitaria di Blessing Wind dura di solito tre giorni e, al secondo giorno del viaggio di ritorno, Rude può sentire il vento sibilare fra le fronde della Everfree Forest e portargli i profumi del paesino non più così lontano.
Un ululato attira la sua attenzione.
“Un Worg…” sussurra prima di sorridere “Avevo proprio voglia di uno spuntino!” e si lancia alla ricerca della fonte di quel verso.
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La creatura, simile a un lupo di grosse dimensioni e dal muso liscio, giace su un fianco: gli occhi sono sgranati, ma spenti, e dalle fauci fuoriesce un sottile rivolo di vischioso liquido rosso; poco dietro alle zampe anteriori si apre un grande squarcio dove muscoli e interiora sono esposte… una rosa di zanne si tuffa in quello squarcio tranciando con facilità carne e ossa, in un coro di schiocchi e suoni umidi.
Rude deglutisce, inghiottendo il grosso boccone e assaporando quella sugosa e saporita carne; non aveva più di una decina d’anni la prima volta che abbatté un worg, da molti considerato un predatore letale, e da quel momento ha sempre adorato quella carne… se qualcuno gli avesse chiesto quale fosse il suo piatto preferito lui avrebbe risposto senza esitazione: “Il worg al sangue!”
L’immane creatura abbassa il capo, tranciando un secondo boccone, quando uno schiocco proveniente dalle sue spalle ne attira l’attenzione.
Con un basso ringhio, il kavu si volge ad affrontare l’intruso.
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Piccola, affamata, abbandonata… la cucciola sta proprio passando un gran brutto periodo.
Sono ormai passati diversi mesi da quando il suo alveare l’ha ripudiata, condannandola a un’esistenza solitaria… di tanto in tanto ha incontrato altri come lei ma non restavano mai assieme troppo a lungo: non che la compagnia le dispiacesse ma…
Essere ripudiati dall’alveare non comporta solo l’allontanamento, comporta anche l’essere braccati… ed è più facile fuggire e nascondersi se si è da soli!
Sarebbe tutto più facile se potesse volare… la piccola volge il capo, e il cuore le si adombra di dolore mentre fissa i monconi sul suo, un tempo lucido, carapace.
Non ama fare male agli altri ma deve pur sempre mangiare! Purtroppo però, senza il vantaggio del volo, le è immensamente difficile tanto cacciare quanto raccogliere frutta… ormai ha imparato, in maniera piuttosto dolorosa e talvolta imbarazzante, che le bacche e la frutta al livello del suolo sono tossiche.
Ma la fame non accetta giustificazioni!
Striscia le zampine costellate da cavità sul suolo del suo nuovo rifugio, un’intricata e tenebrosa foresta, mentre cerca qualcosa per alleviare i morsi allo stomaco.
Poi i suoi sensi colgono qualcosa: odore ferroso nell’aria, rumore di qualcosa che si spezza… la curiosità ha la meglio!
Si affaccia oltre la radice di un grande albero e lo vede: una creatura spaventosa, rossa come il sangue, che con le grandi zanne fa letteralmente a pezzi il costato di un grande lupo!
Terrorizzata, la piccola muove alcuni passi all’indietro.
*CRICK*
Il sangue le si gela nelle vene: indietreggiando ha calpestato, come da migliore tradizione, l’immancabile rametto secco… magari lui non l’ha sentito! Prova a guardare di nuovo oltre la radice solo per vedere la creatura avvicinarsi a passo lento, ringhiando.
Come un lampo, si rifugia dietro a un altro albero e si copre la bocca coi minuti zoccoli, sperando di coprire il respiro affannoso che non può fare a meno di emettere... trema… e aspetta.
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Un ramoscello… un singolo ramoscello spezzato e una piccola impronta tondeggiante… ora è certo che li ci sia qualcuno.
Fiuta l’aria e, nonostante il sangue che gli imbratta il muso abbia un odore forte, percepisce qualcos’altro… la paura!
Può sembrare un luogo comune ma… è vero! La paura ha un odore! E ora lui lo percepisce… è vicino… dietro a un tronco contorto non distante più di un paio di metri.
Avanza col capo basso, imponendo la propria impronta su quella dello sconosciuto e coprendola completamente.
“Chi c’è qui?” ringhia con tono basso e minaccioso sporgendosi oltre l’albero… e li la vede: una puledrina nera, dalla criniera grigio bluastra si sta nascondendo, tremando come una foglia, i grandi occhi azzurri, privi di pupilla, fissano il vuoto, umidi di lacrime, mentre le zampette le coprono la bocca… zampe coperte di fori.
“Una cucciola!” pensa tra se e se il colosso.
La osserva meglio e nota altri dettagli: il piccolo corno rivolto all’in su è la prima cosa, poi sente un lieve gorgoglio e la piccola squittisce per il terrore… nota i fianchi fin troppo magri della puledrina e sente una profonda compassione pervaderlo.
Si guarda attorno, cercando eventuali segni di genitori o simili nelle vicinanze… non c’è nessuno.
Con un sospiro si volge per un istante a guardare la carcassa del worg: ama quella carne! Ma ora c’è qualcuno che ne ha più bisogno di lui! Dentro di sé impreca… passare tanto tempo con colei che impersona la generosità deve averlo rammollito.
Con un sospiro si avvicina e con un morso delicato, come quello di una leonessa col cucciolo, solleva la piccola.
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Silenzio, c’è un lungo silenzio, eppure sente il pesante respiro della creatura e l’olezzo sanguigno che emana a poca distanza da lei!
Lo stomaco le gorgoglia… stupida fame! Il suo stomaco brama tanto un pasto che la sta condannando a diventarne uno!
Passano alcuni secondi e ancora nulla accade… poi sente alcuni sospiri e i passi pesanti che si avvicinano.
Una sensazione calda e umida sul collo.
Sente la pelle della collottola tendersi, come afferrata da qualcosa, e la terra le manca da sotto i piedi.
“NOOOOOO! TI PREGO NO! NON MANGIARMI!”
Strilla, sapendosi ormai condannata, per poi venire gentilmente posata di nuovo al suolo. Un forte odore di sangue le penetra i sensi.
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La cucciola strilla, è comprensibile, ma non può certo lasciarla così!
La posa a terra davanti alla massiccia carcassa e vede il nasino di lei fare buffi movimenti, come quelli di un coniglio.
Lentamente, la piccoletta apre gli occhi e fissa confusa il corpo davanti a lei.
“Mangia!”
La piccola sussulta al suono della voce del kavu e si azzarda, in un impeto di coraggio, a volgergli lo sguardo, ancora tremando.
“Sei tutta pelle e ossa! Così non arriverai nemmeno a fine mese! Io non ho più fame…” mente “E tu ne hai sicuramente più bisogno di me!”
Rude distoglie lo sguardo e per un attimo gli sembra di udire un flebile ‘grazie’.
Quando si volge di nuovo vede la piccola affondare le zanne nella carcassa per strappare un primo boccone; dentro di sé, Rude sente di aver fatto qualcosa di giusto.

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Capitolo 21
*** Scambio di Favori ***


 

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Capitolo 21 – Scambio di Favori

 
Avanza a passo lento, ha imparato diversi mesi fa a ricordare che, spesso, i suoi ‘passeggeri’ non hanno la scorza dura quanto la sua… e, solo perchè non si lamentano, non vuol dire che non si siano fatti male; potrebbero essere svenuti, come nel caso di Rarity, o addormentati, come la piccola puledrina nera che porta sulla schiena.
La cucciola si era addormentata subito dopo essersi riempita il pancino, e ora stava a Rude trovarle un posto dove stare; sa cosa significhi per un cucciolo essere solo nella natura selvaggia ed è certo che, se non verrà aiutata, la piccola non ce la farà.
Non può portarla direttamente a Ponyville: sa come reagiscono alla vista delle zanne e la piccola ne sfoggia proprio un bel paio… l’unica cosa da fare è portarla da qualcuno che non abbia timore di trattare con creature differenti dai canonici pony… e Rude sa esattamente a chi rivolgersi!
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“Angel, suvvia, solo un’altra carotina! Una piccolina! Una piccina picciò! Hai bisogno di riprenderti da quel tuo brutto raffreddore… ti servono vitamine! Fai felice la mamma, apri la boccuccia…”
Il coniglio non muove un muscolo, per la disperazione della povera Fluttershy.
“Eddai, non fare i capricci, ti prego! Lo sai che la mammina lo fa per il tuo bene!”
Angel ziga qualcosa e mette il broncio.
“Oh, santo cielo! Angel, dove impari certe parole?”
Qualcuno bussa alla porta.
“Solo un istante, per favore!” Fluttershy si dirige all’ingresso e apre “Oh, Rude! Quale piacevole sorpresa! Rarity non mi ha detto che eri tornato e-“ “Rarity non lo sa ancora… ho bisogno di un favore!”
La pegaso è un tantinello confusa ma, Rude è un amico e al momento è in difficoltà.
“Dimmi pure, se posso, sarò ben felice di essere d’aiuto!” “Grazie, non si tratta di me ma di una puledrina che ho trovato sulla via del ritorno, era sola nella Everfree e mi pare denutrita… io le ho dato da mangiare ma dubito che il problema si possa risolvere così facilmente… e poi credo che qualcuno le abbia fatto del male, ha delle brutte cicatrici sulla schiena… temo le abbiano strappato le ali!”
“Oh, santi numi! Portala dentro! Farò quel che posso ma bisogna portarla all’ospedale! So che Nurse Redheart se la cava molto bene coi cuccioli e…” Fluttershy si paralizza, bocca aperta e occhi sbarrati, Rude ha abbassato il capo e ora può ben vedere il fagottino nero acciambellato sul suo dorso… tutto si fa buio.
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“Fluttershy? Fluttershy, non ho tempo per i tuoi svenimenti! Svegliati!”
Fluttershy si sente scuotere e apre gli occhi “Oh, Rude… ho fatto un sogno così strano… pensa, tu portavi a casa mia un changeling! Che cosa buffa!”
“Un changeling? Cos’è un changeling?”
“Sembrano pony, ma invece del manto hanno un carapace da insetto, hanno ali simili a quelle di vespe e api e corna aguzze, grandi occhi turchesi e zampe piene di buchi…”
“Ok, allora non era un sogno!”
Tutti i muscoli della pegaso si tendono all’unisono e scatta in piedi “COS-mmmph!” Rude le tappa la bocca “Senti, tu sei la pony più esperta che conosco in medicina e qui c’è una cucciola sola e affamata! Se non ci prendiamo cura di lei sono certo che non sopravvivrà all’inverno! Vuoi davvero lasciarla morire?”
Fluttershy per un attimo sembra in conflitto, poi ripiega le ali e sembra calmarsi, Rude le libera il muso “Allora, l’aiuterai?”
“I-io non so… i changeling sono creature pericolose e-e si nutrono di amore… io non so se…” “Fluttershy… Rarity mi ha raccontato di come hai scacciato un drago solo con una ramanzina… non credo che questa nanerottola sia peggio… e poi… ami così tanto i tuoi animali da trasformarli in snob viziati come il tuo insopportabile coniglietto!” “Angel non è-“ Rude la folgora con lo sguardo “B-beh, forse ha un carattere un tantinellino difficile ma-“ “Sorvoliamo sulla peste bianca… la aiuterai?”
Fluttershy fissa il pavimento… aiutare un changeling? Ricorda ancora con terrore il matrimonio a Canterlot… il ronzio delle ali, i sibili e le urla… e ora ha una di quelle spaventose creature in casa sua… la guarda: Rude l’ha posata sul divano, dorme acciambellata e il respiro sibila lievemente mentre passa fra gli affilati canini, ha profonde occhiaie e numerosi graffi, la pancia ora sembra piena ma si capisce bene la malnutrizione di cui soffre osservando le zampe… e poi c’è la schiena… il kavu ha ragione! Due grandi cicatrici, non perfettamente chiuse, corrispondono con quella che dovrebbe essere l’attaccatura delle ali, qualcuno ha mutilato questa poverina!
Non importa se è una changeling, ha bisogno d’aiuto e Fluttershy è l’unica che può aiutarla.
“Hai vinto tu, non posso lasciarla così…” copre la piccola con una coperta “Mi prenderò cura di lei, ma vorrei non dicessi nulla alle altre, si preoccuperebbero e… potresti chiedere a Rarity dei chiarimenti, ma prima devi farle Pinkie Pie promettere che rimarrà calma e non ne parlerà a nessuno… lei ti saprà spiegare i nostri trascorsi!”
“Ti devo un favore, Fluttershy… oh, a proposito! Ho notato che Angel aveva davanti a sé un piatto di carote… l’ho ‘persuaso’ a finirle, spero non ti spiaccia!”
La pegaso fissa sbigottita il coniglietto bianco in un angolo col muso pieno di briciole arancioni e la pancia gonfia. Fluttershy sorride “Credo che tu ti sia già sdebitato!”
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Il tramonto comincia a scendere su Ponyville, ammantandola con un infinità di sfumature fra il rosso e l’oro.
Un rotolo di pregiata stoffa color muschio, avvolto in una flebile aura azzurra, si posa in uno stanzino su una piramide di altri rotoli, tutti in tonalità di verde.
“E anche oggi è arrivato l’orario di chiusura… uff…”
Rarity si volge a fissare il calendario… la magia del suo corno avvolge una piccola matita rossa e, con essa, barra un’altra casella, la settima.
Mentre adagia la matita sente il campanello annunciare l’arrivo di un cliente.
“Scusate, ma ho appena chiuso, vi sarei grata se poteste tornare domani.”
“Davvero? Eppure ho fatto molta strada per arrivare qui!”
Rarity sgrana gli occhi, ce l’ha fatta! Rude è tornato!
I due si abbracciano, felici di ritrovare l’altrui calore.
“Rarity… prima di tutto, dovrei dirti una cosa…”

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Capitolo 22
*** Ferite ***


 

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Capitolo 22 – Ferite

 
Quattro zoccoli e quattro zampe scalpitano, percorrendo a gran velocità le strade di Ponyville.
“Posso sapere come diamine ti è venuto in mente?” impreca Rarity “Cosa? Di soccorrere una cucciola che muore di fame e affidarla alla pony più esperta che conosco in medicina e primo soccorso? Non credevo che ti avrebbe dato disturbo… comunque sono felice anche io di rivederti…” replica, Rude, sarcastico “Scusami, hai ragione… è solo che… abbiamo dei trascorsi terribili coi changeling! Hanno quasi distrutto Canterlot e ucciso o imprigionato noi tutte… la notte ho ancora gli incubi ripensando a quell’orribile regina!”
Il kavu non sa che rispondere e fra i due cala il silenzio fino a che non raggiungono la casa di Fluttershy.
Dall’interno, all’improvviso, un urlo acutissimo lacera l’aria… seguito da rumori di oggetti che cadono.
Rarity non perde un istante e riporta alla mente l’ultimo incantesimo insegnatole da un’amica perduta… il suo intero corpo si avvolge di magia azzurra per poi sparire in un lampo di luce.
Rude nota lo stesso bagliore oltre la porta e arresta la sua carica, rischierebbe di travolgere la sua amata.
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Rarity riappare nel salottino di Fluttershy, pronta allo scontro, anche se… non trova esattamente ciò che si aspettava…
Fluttershy sta infilando la testa sotto un divano… e sembra stia supplicando qualcuno.
“Non aver paura, non intendo farti male! Un amico ti ha portato qui perché temeva che tu avessi difficoltà col tuo pancino… voglio solo aiutarti a rimetterti in forma!”
Rarity torna in se e apre la porta a Rude.
“Rarity, no!” urla Fluttershy, ma è troppo tardi! Una saetta nera scatta da sotto il divano verso l’uscita… solo per rimbalzare su un muro rosso.
“Owww… che male!” la piccola si tiene la fronte, in effetti ora a Rarity non appare così minacciosa, e alza il muso: riconosce subito il colosso della foresta! Le zanne la intimidiscono ancora, ma ricorda ciò che ha fatto per lei… e subito sgattaiola a nascondersi fra le sue zampe.
“Che stai facendo, nanerottola?” chiede, divertito, il grosso rettile “Shhh, nascondimi, per favore! I pony mi odiano!”
In due allibiscono e Rude fa un passo indietro, privando la cucciola del suo nascondiglio, “Odiarti?” abbassa la testa per essere alla sua altezza “E perché dovrebbero? Ascolta, conosco queste due e ti assicuro che non potrebbero mai odiarti…” “È vero!” aggiunge la pegaso “Non potrei mai farti male! Rude ti ha portato qui perché era preoccupato e io non abbandonerei mai una cuccioletta come te nel momento del bisogno! Te lo giuro!”
La voce e le parole gentili di Fluttershy sembrano calmare la piccola, che lancia uno sguardo timido e speranzoso alla pegaso.
“D-davvero non mi odi?“ Fluttershy le sorride, e la piccola sorride di rimando… poi volge lo sguardo a Rarity, che è rimasta silente e immobile fin dal suo ingresso.
“Non chiedermi questo!” la voce di Rarity è una lama di ghiaccio “Non ancora!” i suoi occhi così freddi da poter gelare un drago “Non ti darò la mia fiducia… non ancora! Ancora ho gli incubi a proposito di fiamme di smeraldo, zanne bianche su corpi neri e trasformazioni! M-mi dispiace ma…” in un flash rivede la tetra sagoma della grande regina, Celestia a terra col corno bruciato, la risata diabolica mentre Canterlot viene devastata… e gli occhi… le doppie iridi e le pupille da gatto… si sente mancare e si appoggia a Rude… ha il fiatone…
Ha paura.
“Mi dispiace…” una vocina sottile come una brezza d’autunno “S-spero di non darle fastidio, signorina e… n-non la disturberò più…” la cucciola si allontana a testa bassa.
“Aspetta… piccola…” Rarity la richiama “Come ti chiami?” la changeling si volta e la fissa con le orecchie basse “M-mi chiamo Amber…”
Rarity si fa forza e avanza verso di lei, uno sforzo non trascurabile, “Amber, non è verso te che provo rancore ma… ti prego di aver pazienza… io… scusami, ti prego…”
Come un lampo bianco, l’unicorno esce dalla piccola casa al limitare della Everfree e scoppia in singhiozzi… non credeva che il terrore provato al matrimonio di Cadence e Shining Armor l’avesse tanto traumatizzata e invece… le lacrime le rigano le guance e non nota il suono della porta che si chiude alle sue spalle; grandi zampe la stringono in un abbraccio.
Rude la stringe a sé, non dice nulla.
A volte, piangere è la cosa migliore.
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Il sole del mattino strappa Rarity al sonno, si volta fra le coperte e si rassicura nel notare la familiare sagoma rossa oltre il limitare del letto.
Poi l’umore precipita di nuovo nel ripensare alla creatura di cui Fluttershy si sta prendendo cura… non riesce a non affliggersi… forse ha solo bisogno di allontanarsi un po’ e distrarsi! Fare un viaggio lontano da Ponyville col solo intento di riprendere fiato, e non per combattere chissà quale terribile minaccia per Equestria o in generale per i pony… vuole scrollarsi dalle spalle tutti gli orrori che hanno coinvolto la sua vita.
“Rude, sei già sveglio?”
Il kavu solleva il capo svogliatamente, abbagliando per un istante Rarity col riflesso del sole sulle sue zanne.
“Che succede?”
“Ecco… so che sei appena tornato da un lungo viaggio ma… ti andrebbe di farne un altro? Insieme?”
Rude sgrana gli occhi, questo capita a fagiolo!
“In effetti volevo proporti anche io una cosa del genere!” l’unicorno lo fissa incuriosita “Va bene se il posto lo scelgo io?”

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Capitolo 23
*** Breccia ***


 

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Capitolo 23 – Breccia

 
“Quindi… Rarity starà via per un po’?” chiede, curiosa, Apple Bloom.
“Sembra di si…” risponde, concisa, Sweetie Belle.
“Allora, sai questo cosa significa?” chiede la pony in giallo.
“Non saprei, credo sia giusto coinvolgere anche Scootaloo!” la apostrofa l’unicorno.
“Credo tu abbia ragione… anche lei così prenderà parte a questo nuovo tentativo!” esulta la Apple Bloom, prima che, in coro, esclamino “Cutie Mark Crusaders: coinquiline! Yay!”
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“Un po’ mi sento in colpa, a lasciare Sweetie Belle alla famiglia Apple… quando quelle puledrine si uniscono, sanno essere delle vere e proprie forze della natura!” rimugina un bianco unicorno, avvolto in una cappa nera.
“Io credo che tu ti stia preoccupando troppo! Sweetie Belle è forse la puledrina più dolce di tutta Equestria!” ribatte il suo mostruoso compagno di viaggio “Si, quando è da sola! Se ti raccontassi alcune delle ‘imprese’ delle Cutie Mark Crusaders, ti assicuro che rimarresti a dir poco attonito!”
I due chiacchierano, avanzando appena oltre il limitare della tanto temuta Everfree Forest, diretti dove solo il più massiccio dei due sa.
Rarity si lascia guidare, mentre la mente sfreccia sul viale dei ricordi: fino a non troppi anni fa non si sarebbe mai sognata di mettere zoccolo in quel posto tenebroso, eppure… l’arrivo di una nuova amica e il ritorno di un’antica minaccia hanno dato inizio a una fase della sua vita decisamente movimentata… una fase che non s’è ancora conclusa… rimembra tutto come fosse appena accaduto!
L’arrivo di quella puledra color lavanda da Canterlot, la sparizione di Princess Celestia, la celebrazione del Sole d’Estate interrotta da una malefica risata, la ricerca del vecchio castello, la frana, la manticora, gli alberi stregati, il ponte e il buon Stephen Magnet! Tanta eccitazione in una sola notte… una notte che le ha donato le cinque migliori amiche che mai potesse desiderare! L’ha trasporta fin nelle sale di Canterlot, nel gelido nord e nell’assolata Applelosa… ha incontrato così tanti pony, e non… in effetti ha perso i contatti con molti di loro… chissà come sta la tribù dei bisonti…
“Attenta!” la voce di Rude la riporta alla realtà “In questo punto del fiume l’acqua è molto profonda e-“ Rarity emette un fischio acuto, e subito dalla superficie s’eleva un immensa figura viola.
“Oh, ma che bella sorpresa! Signorina Rarity! Da quanto tempo! Vedo che è favolosa, come sempre! Qual buon vento la porta da queste parti?” Rude è attonito… “Buondì Steven! Spero di non disturbarla, il fatto è che io e il mio compagno siamo in viaggio e avremmo bisogno di attraversare… non le dispiace aiutarci, vero?” il colossale serpente marino ridacchia “Dispiacermi? Dopo ciò che ha fatto per me? Non sia mai! Permettetevi di farvi da ponte!” il lungo corpo si inarca, creando un passaggio sicuro al di sopra del fiume.
I due cominciano ad attraversare.
“Ooof, non abbiatemene a male ma, il suo compagno è alquanto… ‘corpulento’… vero?” “Hey!” Rude si gira di scatto e digrigna le zanne “Oh, no, amico mio… tutt’altro! Io direi piuttosto che è massiccio! Ma vista la corporatura posso assicurarle che è tutto ossa e muscoli, e non è una scusa!” il serpente volge il capo e fissa il rettile “Effettivamente, sembrerebbe così! E, ora che guardo meglio, non mi pare lei sia proprio un pony comune.. o forse sbaglio?” il kavu non lo degna di una risposta, e posa zampa sull’altra sponda.
“Suvvia, non intendevo essere scortese! Ero solo curioso! Ammetterà che le sue parvenze sono tutt’altro che comuni e-“ “E allora?” taglia corto Rude “Senta, non sono tipo da discorsi d’alta classe! Grazie del passaggio, ma ora dobbiamo andare! Abbiamo tre giorni di cammino davanti a noi e vorrei evitare di essere sorpreso dal freddo… tanti saluti!” Rarity e Steven rimangono attoniti.
“L-la prego di perdonarci, Steven! Non ne abbia a male!” l’unicorno comincia a scusarsi “Oh, ma si figuri! Credo di aver capito il motivo per cui è tanto nervoso… non c’è nessun problema! Non intendo trattenerla oltre! Passi a trovarmi ogni tanto!” “Su questo può contare! A presto, amico mio!”
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“Ti ho già chiesto scusa!” sbuffa Rude “Lo so, vorrei solo capire il perché di tanta fretta e scompostezza!” lo riprende la pony “Nemmeno con Spike fai più così! E il signor Magnet non è nemmeno un drago!”
Rude non risponde, per qualche secondo cala il silenzio.
“È il freddo…” sussurra.
“Come, prego?”
“Il freddo!” ripete, appena più forte.
“In che senso, scusa?”
“Rarity, guardami! Noti nulla?”
L’unicorno non capisce a cosa il compagno si stia riferendo.
“Rarity, sono un rettile! Non ho peli! Per me il freddo può essere letale!”
Rarity si sente sciocca a non averci pensato prima “Oh, cielo! N-non avevo realizzato! S-se vuoi posso confezionarti un maglione o-o…”
“Non conterebbe nulla… di solito con il giungere dell’inverno mi sposto al sud, verso la Zebrica, o in alternativa mi cerco una caverna con sfiati vulcanici o fonti termali ed entro in letargo… non posso farci nulla… su questo ho preso da mio padre… lui cacciava nei vulcani, correndo nel magma come tu correresti nell’acqua di un ruscello…”
“… Non parli mai della tua famiglia… come mai?”
“Credo sia perché non mi piace raccontare storie tristi… o perché non amo raccontare di me… la vita è una battaglia! Meno gli altri sanno di me, maggiore è il vantaggio…” il kavu parla con una voce dura, la voce di un veterano segnato da troppe guerre.
“Non vuoi aprirti nemmeno a me?”
Rude si volta, gli occhi di Rarity, così come il tono della voce, lasciano trasparire quanto ciò la ferisca… non voleva questo…
“… non qui! Siamo ancora nella Everfree e io qui ci caccio! Non tutti i mostri sono bestie senza cervello come ai pony piace pensare!”
“N-non qui? Ma allora… Eeeep!” Rarity non fa in tempo a finire la frase che Rude se la carica di peso sulla schiena.
“Prima usciremo da qui, prima potrò raccontarti tutto ciò che vuoi!”
Senza ulteriori indugi, il kavu si getta al galoppo, fra le fronde.

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Capitolo 24
*** Ricordi e Cicatrici ***


 

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Kavu appartiene alla Wizards of the Coast
Rude appartiene a me

Capitolo 24 – Ricordi e Cicatrici

 
“Dunque, riassumendo, non tolleri il freddo e non sei un gran nuotatore… e ancora non ti trovi a tuo agio a cacciare le idre… dico bene?”
Rude annuisce.
“Non ho difese dal freddo, in acqua sono impacciato e il sangue velenoso di quelle bestiacce non mi uccide ma mi fa passare l’inferno!”
Rarity lo guarda con sufficienza “Non dovresti lamentarti… per noialtri pony è letale!”
“Lo so, ma devi fidarti di me! Non auguro quel dolore a nessuno!”
Mentre i due avanzano, il sole tramonta sul terzo giorno di viaggio… e all’orizzonte s’intravede un colle sopraelevato con una piccola formazione rocciosa e un solitario albero… di fianco ad esso vi è un crepaccio attraversato da un fiume e una fitta foresta.
Rude accelera il passo.
“Tesoro, ma che succede?” chiede l’unicorno “Guarda davanti a te, siamo arrivati!”
Rarity solleva gli occhioni blu e fissa la collina, sembra un posto adorabile, ma hanno fatto un viaggio di tre giorni solo per godersi un bel panorama?
Il rettile si fa man mano più silenzioso, avvicinandosi al colle.
L’unicorno si guarda attorno, incuriosita, e si affianca al compagno.
“Rude, dove siamo?”
Rude sbuffa e, a un centinaio di metri dall’albero, si ferma.
“Rude, tesoro? Tutto bene?”
Il kavu inspira forte.
“Non è mai facile…”
“Facile? A cosa ti riferisci?”
Rude fissa il massiccio roccioso… “Al tornare a casa…”
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La caverna è stata scavata a foggia di una vera e propria casa, con più ambienti collegati fra loro e tenuti separati da porte ricavate da tronchi levigati grossolanamente, così come il resto dell’arredo.
Un odore acre pervade la casa.
“Oh, che Nightmare Moon ti fulmini! Stupido stufato! Mi sono allontanata solo per un istante e ora casa puzzerà per settimane!”
Una pentola avvolta da un’aura rossa viene scagliata nel corridoio.
“Magnifico… e ora dovrò anche pulire tutto…”
La giumenta dal manto grigio si affaccia sul corridoio, e incontra due coppie d’occhi: un paio è affilato e contornato da squame rosse, l’altro ha una forma più normale e spicca su un folto manto bianco.
“È da quando sono nato che provi questa ricetta… ogni volta è la stessa storia!”
Lamenta il massiccio rettile mentre le risistema il manto sulla schiena “Arrenditi, lo stufato di lavanda e viole non fa proprio per te!”
“M-ma io… ahem, in primo luogo: non mi aspettavo di rivederti così presto, e poi non è il caso di parlarmi così, ti pare?”
Rarity è confusa… se questa è la casa di Rude… allora la caverna in cui la tenne… e chi è questa giumenta?
La giumenta in questione la fissa.
“E questa graziosa signorina? Rude, non dirmi che…”
Il rettile pare imbarazzato e, impercettibilmente, annuisce.
Poi è un lampo, la sconosciuta si butta su di lei e la stringe forte a sé.
“Oh, Celestia! Sono così felice di conoscerti! Quando, qualche giorno fa, mi ha confidato d’essersi innamorato io…”
“Qualche giorno fa? Dunque è qui che eri venuto?”
Perché Rude ha come la sensazione di trovarsi in trappola?
“Io ora vado a caccia!” decreta il rettile, avviandosi alla porta.
“Sei sempre il solito, eh? E va bene… allora, dimmi tutto, come ti tratta il mio bambino?”
Rarity si blocca… il suo bambino?
“L-lei è… m-ma io credevo che…”
Un sorriso dolce le illumina il volto, le porge un inchino.
“Il mio nome è Blessing Wind… e so a cosa ti riferisci…” si volge a fissare il drappo che le copre il dorso, e poi controlla che Rude sia ormai lontano… poi fa cenno a Rarity di avvicinarsi.
“Non voglio che lui veda… ci sta male ogni volta…”
Lentamente, rimuove la stoffa; la prima cosa che Rarity nota è il cutie mark, due scie bianco-azzurre che s’intrecciano in una sorta di girandola di vento, e poi…
Ora capisce tutto! Rude le aveva detto d’essere figlio di alicorno, ma la mancanza d’ali l’aveva fuorviata! Ma le ali ci sono! O quantomeno… ciò che ne resta!
Come ali di pollo, due braccine striminzite e implumi sono adagiate conto i fianchi di lei… per tutta la loro estensione, e in una buona parte del dorso, tutto ciò che si vede è tessuto cicatriziale.
“Il mio Rokar era fuori a caccia e Rude era ancora troppo piccolo, quando il dragone attaccò… feci il possibile per guadagnare tempo e mettere in salvo il mio cucciolo… ma mi sopravvalutai… un attimo prima che il mio amato tornasse, richiamato dal ruggito di quel bestione, lui mi colpì proprio fra le ali… noi alicorni possiamo guarire da molte ferite ma… lo stesso fuoco che mi distrusse le ali cauterizzò le ferite… Rude assistette a tutto ciò…”
L’unicorno si avvicina a lei e la fissa con convinzione.
“Perdonatemi se sbaglio, oh… innanzitutto, mi chiamo Rarity… ma dal vostro cutie mark ne deduco che siate legata all’aria, non è forse così? E la perdita delle ali fa soffrire tanto voi quanto Rude… non resta che, se le capacità di un alicorno non sono sufficienti, chiedere aiuto ad altri! Torneremo a Equestria e-“
“Sei molto volenterosa, Rarity, ma non è possibile… sono stata esiliata… e nulla può cambiare quanto detto dall’antico codice di leggi…”
Rarity si fa pensosa, poi s’illumina.
“In tal caso non ci resta che portare un’alicorno qui!”
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Rude corre fra le fronde, alimentato dalla nostalgia di quelle mattine in cui un’altra belva dalle squame rosse correva al suo fianco.
Conosce ogni punto della selva oltre il crepaccio, ogni buca, ogni radice e ogni ramo!
Corre fra tronchi che vide virgulti e fiumi che vide ruscelli.
Trova la sua preda, una coccatrice pasciuta, e la abbatte in pochi istanti.
Mentre assapora la carne ripensa al passato, ai giorni gloriosi in cui suo padre gli insegnava i segreti della caccia… ripensa all’espressione seria ogni volta che una qualche fiera si avvicinava troppo alla loro caverna…
E finalmente capisce!
Non è più solamente un predatore… ora c’è qualcosa in più…
C’è qualcuno da proteggere!

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Capitolo 25
*** Rischiare ***


 

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Capitolo 25 – Rischiare

 
“Scordatelo!”
“M-ma… Rude… forse questo è l’unico modo per…”
“L’ultima volta l’hanno esiliata! Cosa pensi accadrà, stavolta?”
“Non vuoi anche tu che tua madre guarisca?”
“Certo che lo voglio! Ma la preferisco viva e ferita, piuttosto che l’alternativa!”
“Ma, non puoi esserne certo! Princess Luna si è dimostrata comprensiva e…”
“E Celestia l’ha bandita sulla Luna per mille anni! Così come ha esiliato mia madre per la sola colpa di amare qualcuno che non tollerava! Non credi che, se Luna ci aiuta, non si possa tornare alla situazione di un millennio fa? No, grazie!”
“E se noi non dicessimo nulla, a Celestia?”
“Credi davvero che voci su un terzo alicorno che svolazza per il mondo non le arriverebbero?”
“Quarto…”
“Prego?”
“Ci sono già tre alicorni: Celestia, Luna e Cadence… se non contiamo voi…” Rude sbuffa “Ma non è questo il punto! Tesoro mio, non credi che dovremmo almeno provare?”
Blessing Wind, che finora ha solo assistito al dibattito fra i due, decide finalmente di farsi avanti.
“Ora basta! Rude, piccolo mio, ti ringrazio per la preoccupazione ma… credo che, questa volta, il gioco valga la candela! Voglio provare e credo che l’idea di Rarity sia buona! E poi… davvero vuoi che io rinunci al cielo in virtù di un’eternità passata a nascondersi nell’ombra? Non è la vita che voglio… né la vita che tuo padre voleva per noi, e lo sai! Ti prego, lascia cadere il manto d’odio che da troppo tempo ti trascini dietro…”
Rude le fissa… i suoi glaciali occhi azzurri saettano fra quelli blu di Rarity e quelli d’oro di Blessing Wind; sospira.
“Tirare in ballo papà è un colpo basso… e sia… ma sarò lì tutto il tempo! Alla minima mossa sbagliata… metterò alla prova l’immortalità della Principessa!”
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Ha sempre amato questo aspetto del suo dominio sulla notte: i sogni!
In essi si nasconde la parte più profonda dell’animo di ogni Pony e ciò sente che la lega ancora di più ai suoi sudditi… e poi, alcuni sogni sono veramente spassosi!
Ora è di ritorno dai sogni di Scotaloo che, le ha confidato, quando sarà più grande vorrà unirsi ai suoi Shadowbolts! Luna riesce bene a immaginare il motivo: gli Shadowbolts sono quanto di più simile ai Wonderbolts e, così facendo, riuscirà ad avvicinarsi al suo eterno idolo, Rainbow Dash, senza rischiare di competere con lei; inoltre la porterà vicino a colei che, alcuni anni prima, l’ha salvata dagli incubi che la tormentavano… proprio lei: Princess Luna!
Quella cuccioletta le è così riconoscente, ed è sempre così dolce con lei!
È come fosse la figlia che non ha mai avuto…
Ma non c’è tempo per questo! Ha ancora molti sogni da visitare e… all’improvviso, sente come se qualcuno la chiamasse! Qualcuno di famigliare…
Sfreccia nel buio vuoto tra un mondo onirico e l’altro fino a che non giunge alla fonte del richiamo: un elegante salottino addobbato con toni caldi; davanti a lei un tavolino con un paio di tazze di the fumanti e due poltroncine… una occupata da un bianco unicorno dalla lucente chioma viola.
“Rarity? Che sta succedendo qui?”
“Princess Luna, vorrei parlarvi… se la cosa non crea disturbo… ma ci sarebbe una faccenda alquanto urgente di cui discutere!”
Dallo sguardo della giumenta, Luna capisce che qualcosa di importante le grava, e prende posto sull’altra poltrona.
“Prima di tutto, Rarity, devo dirmi impressionata! Non sono molti i pony con un simile autocontrollo, sul proprio subconscio, da poter dominare i propri sogni!”
“Grazie ma… vorrei parlarvi di un nome che sono certa appartenga al vostro passato: Blessing Wind!”
Luna si gira di scatto.
“Dunque è vero! È lei la madre di Rude! Dimmi, sta bene?”
Rarity sorseggia.
“Al momento si… ma alcune vecchie ferite ancora la affliggono, e non in senso metaforico: pochi anni dopo la nascita di Rude un drago le bruciò le ali e le sue facoltà rigenerative non sono sufficienti…”, con un cenno dell’unicorno, davanti a loro si materializza l’immagine delle terribili ustioni sul dorso di Blessing Wind “Ne ho parlato con lei e Rude… e forse, unendo la rigenerazione naturale al potere di un altro alicorno, la guarigione non è impossibile! Ma Rude non si fida ancora completamente di voi, Princess Luna, e per nulla di Princess Celestia… non gliene vogliate… per un cucciolo vedere la madre ridotta in questo stato è un’esperienza terribile… e il mio amore ha avuto mille anni circa per far maturare il risentimento… concederà a voi di trovarci ma solo a patto che Celestia non ne sappia nulla! So che siete legata a vostra sorella… ogni pony in tutta Equestria è devoto a voi due… ma vi prego di essere comprensiva…”
Luna beve in maniera composta il proprio the mentre continua a fissare l’immagine di ciò che resta delle ali della cugina.
“È ovvio che vi aiuterò… ma voglio che Rude sappia che Tia è pentita!”
“Non sarà facile convincerlo…”
“Ciò non significa che non ci proveremo!”
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Il sole sorge all’orizzonte, e Rude già monta la guardia!
Normalmente per quell’ora sarebbe già a caccia, per colpire le prede ancora assonnate, ma oggi è un giorno speciale.
I muscoli di lui si tendono mentre nota un’ombra blu delinearsi nel cielo arancione: Princess Luna!
A occhi esterni può sembrare semplicemente seduto… ma ogni suo arto è posto in modo tale da permettergli di attaccare, nel caso la cara regnante avesse in serbo qualche sorpresa sgradita.
Mentre l’alicorno atterra, il sole appena sorto tinge d’argento gli ornamenti e si riflette sul rosso corpo di lui, facendolo sembrare in fiamme.
Princess Luna si perde per un istante in quegli occhi pieni di astio e diffidenza… non li merita ma… comprende.
In silenzio, comincia a guardarsi attorno e subito nota la porta incavata nella nuda roccia e intagliata in una grossa tavola di legno.
“Sai perché sono qui, vero?”
Non risponde, con un cenno la indirizza all’ingresso.
Mentre Luna gli passa a fianco, con un tono minaccioso, per quanto sussurrato, le sibila “Se solo le farete del male, non vi sarà per voi rifugio in tutta Equestria!”

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Capitolo 26
*** Patti e Segreti ***


 

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Capitolo 26 – Patti e Segreti

 
Descrivere la felicità delle due Principesse nel momento del ricongiungimento è pressoché impossibile; d’altro canto, come trasporre a parole la gioia del ritrovare un tuo caro dopo un millennio di forzata separazione?
Le due regali giumente si abbracciarono strette per diversi minuti, sotto lo sguardo commosso di Rarity e quello freddo di Rude, prima di staccarsi l’una dall’altra.
“Wind, è così bello rivederti! È passato molto tempo eppure sei ancora meravigliosa, proprio come allora!”
“E tu? Sei di nuovo qui, Luna! E non sei più infestata da tutta quella malvagità! Sei di nuovo la mia cuginetta!”
“E intendo rimanerlo ancora a lungo! Piuttosto…” si avvicina e sussurra “Tipetto tosto, tuo figlio! Dal primo istante in cui mi ha vista, era disposto a saltarmi alla gola, per te!”
Blessing Wind arrossisce “Io, mi dispiace, Luna… se potessi solo togliere dalla sua anima tutto il risentimento…” Luna la zittisce, posandole delicatamente uno zoccolo sulle labbra.
“Non devi affliggerti! Tuo figlio ti ama tanto da affrontare me e mia sorella! Non vedo come ciò possa essere visto come qualcosa di negativo… e poi… non siamo qui per futili rappresaglie o lamentele! Devo dirti, non prenderla a male, ti prego, che questo tuo ‘infortunio’ casca a fagiolo: da quando sono venuta a sapere di questa storia, ho convinto Tia a mettersi d’impegno e trovare un modo di far cadere la tua condanna! E abbiamo scoperto che, nel caso l’esiliato necessiti di cure disponibili solo nel luogo a esso o, in questo caso, essa precluso, chi ha emanato la condanna può annullarla! Wind! Tornerai a Canterlot! Sarai di nuovo principessa regnante d’Equestria!”
La felicità nella voce di Luna è molta, e Rarity è commossa… ma Blessing Wind fissa la cugina con uno sguardo comprensivo e sconsolato, come una madre che deve negare le caramelle al puledrino, “Sono lusingata dall’impegno tuo e di Celestia… ma temo di dover rifiutare…”
Rude scatta “Cosa? Non puoi! Mamma, ne abbiamo già parlato! Questo luogo non è sicuro!”
“Infatti, ne abbiamo già parlato: il mio posto è qui! Al fianco del ricordo di tuo padre! È qui che ho trascorso gli anni più meravigliosi della mia vita e non abbandonerò questo mio piccolo santuario in favore di una vita agiata! Rude… ti prego di non insistere! E poi sono secoli che nessun predatore si avvicina! Dopo aver visto tuo padre abbattere la bestia che mi ha ridotto così, nella foresta è ormai cosa nota che questo terreno è inviolabile!”
Rarity si fa avanti “Forse tutti noi siamo troppo chiusi mentalmente, forse la recessione della condanna e la vita qui non si escludono l’un l’altra: voi tornerete ad essere Princess Blessing Wind, ma nulla vi impedirà di continuare a vivere dove vorrete! Probabilmente dovrete presenziare per qualche cerimonia importante, ma nulla di più! Potrete amministrare anche da qui con rapidi ed efficaci sistemi di comunicazione! Princess Luna, potremmo chiedere a Spike di fungere da tramite tra vostra cugina e Canterlot, e inoltre lui sarà qui a dare protezione e assistenza ogniqualvolta ce ne sarà la necessità… non sarà ancora un drago adulto, ma è forte e volenteroso! E poi… magari… magari riuscirà a distrarlo da… lo sapete…” Rarity prende fiato, come se pronunciare la prossima parola le risultasse doloroso… un dolore che le viene risparmiato, nel momento in cui è Luna a pronunciarla, “Twilight… si… forse hai ragione… sei una pony ricca d’ingegno, Rarity, e, se un giorno vorrai prenderlo in considerazione, sarei lieta di fare di te la mia apprendista e protetta… come lei lo fu per mia sorella…”
Sul quartetto cala un silenzio imbarazzato, spezzato da Luna stessa.
“Rude, sono conscia della tua avversione per Princess Celestia ma… lei è pentita! Sinceramente! Quando condannò tua madre era stravolta dal dolore che io, in veste di Nightmare Moon, le avevo causato e…”
“E allora? Se io un giorno, furibondo per motivi personali, uccidessi un pony… pensate che basterebbero delle accorate scuse a risolvere il tutto?” la voce del kavu spilla veleno “E non pensate che il paragone sia esagerato: sapete bene quanto per mia madre il cielo e il volo significassero, così come l’amore per voi! Prima è stata privata dell’affetto dei suoi cari, e poi delle ali! Cosa che non sarebbe sicuramente successa, fra le guglie di Canterlot, non è così?”
Rarity deglutisce a fatica, Blessing Wind raggela, nel sentire il rancore che permea il figlio, e Luna lo fissa con aria afflitta: ha ragione lui!
“Non posso di certo darti torto… ma Tia è disposta a fare ammenda! Faremo il possibile per rendere a tua madre le ali, e le daremo tutto l’affetto che in questi mille anni le è mancato! È un intervento tardivo, lo so… ma vorremmo quantomeno provare! Rude, io ora chiamerò la mia carrozza, caricheremo tua madre e la porteremo a Canterlot, per prenderci cura di lei; lì Princess Celestia annullerà la condanna e si sottoporrà al giudizio  di mia cugina, se vorrà punirla per la poca lungimiranza che dimostrò allora… e io ti chiedo di fidarti e non intervenire! Quando tutto ciò sarà finito, ricondurrò qui personalmente Blessing Wind… non so quanto tempo ci vorrà ma, fino al suo ritorno, chiederò a Spike di inviarvi giornalmente un rapporto con la situazione corrente… vi chiedo inoltre, vista la preoccupazione di lei, di rimanere a prendervi cura di questo posto fino a che non verrà il tempo! Come è ovvio, a Rarity verrà risarcito dalle casse regali tutto il guadagno mancato riguardante la Carousel Boutique e, se lo vorrete, Sweetie Belle sarà condotta qui! Accettate?”
Blessing Wind e Rarity si scambiano sguardi colmi di fiducia.
“E perché dovrei fidarmi? Perché lo dite voi?” la voce del rettile è incredibilmente fredda.
“No” nega la signora della notte “Ma per la consapevolezza che, qualora avessi voluto, avrei potuto distruggervi in qualsivoglia momento! Blessing Wind su una cosa ha torto… una cosa che al momento non sa nemmeno mia sorella, e che confido a voi per la prima volta: non è esatto dire che non sono più infestata dalla malvagità di Nightmare Moon… né che gli Elementi dell’Armonia l’hanno distrutta… l’hanno solo privata del veleno!”
L’aria si fa densa e tutte le luci si estinguono; un turbine nero affluisce da ogni fonte d’ombra verso l’alicorno blu, strisciando sul suo manto; la figura di Princess Luna si fa più alta e maestosa, le ali si fanno affilate e i finimenti regali paiono sciogliersi e riformarsi a foggia di corazza… quando riapre gli occhi, essi sono a foggia felina e quantomai spietati.
Rude è pronto all’attacco, mentre Rarity si fa scudo a una terrorizzata Blessing Wind.
“Non è possibile privare Princess Luna di Nightmare Moon…” dichiara, con voce fiera, l’incubo che ha preso corpo davanti a loro “Poiché Princess Luna È Nightmare Moon!”
L’ombra abbandona l’alicorno, riportandola alle sue parvenze originali.
“È ovvio che preferirei che tutto ciò non si venisse a sapere! Ma era giusto che voi sapeste.”

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Capitolo 27
*** Aprire le Ferite ***


 

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Capitolo 27 – Aprire le Ferite

 
È ormai il crepuscolo quando la carrozza lascia la caverna, sotto lo sguardo preoccupato di Rude.
“Tesoro…” lo esorta Rarity “Andiamo dentro…”
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I due siedono alla tavola scolpita da Rude stesso, anni prima.
Rarity non impazzisce di certo, nel vedere l’amato ridotto così, e dunque cerca di distrarlo.
“Rude, senti… ne esistono molti, di ‘mezzosangue’, intendo… nel mondo?”
“Non tanti come i pony… ma abbastanza…”
“Me ne faresti conoscere?”
Il kavu sbuffa, cosa che Rarity prende come un riluttante assenso.
Di nuovo, silenzio.
A Rude sorge un dubbio.
“Rarity?” la giumenta alza il capo “Senti, vorrei chiederti una cosa… mi incuriosisce da quando abbiamo incontrato Spike, e oggi me l’avete fatta tornare in mente… ma se non vuoi rispondere… non c’è problema!”
Rarity è completamente focalizzata su di lui.
“Da quando hai conosciuto Spike? E cosa?”
“Chi è Twilight?”
Dolore, solo così si può descrivere l’improvvisa bordata emotiva che travolge il bianco unicorno.
“T-Twilight?”
“Si, allora notai una foto, nella biblioteca: c’eravate tu e le tue amiche… più un unicorno dal manto color lavanda, che non ho mai incontrato… è lei?”
Una lacrima le riga la guancia, e subito Rude si precipita al suo fianco.
“S-scusa! Non volevo! Io-“
“Non fa nulla…” lo interrompe “Prima o poi dovrò affrontare tutto ciò per cui, tanto vale farlo ora… n’est ce pas?”
Rarity inspira a fondo, prima di cominciare.
“Molti anni fa, in occasione della festa del Sole d’Estate, una giovane unicorno, confidente e apprendista di Princess Celestia, venne mandata a Ponyville con la scusa di supervisionare la preparazione delle celebrazioni… il suo nome era Twilight Sparkle! Lei aveva intuito il prossimo ritorno di Nightmare Moon ed era un fascio di nervi! Tuttavia, si fidava ciecamente della sua mentore e fece ciò che le venne ordinato… in quella giornata incontrò tutte noi: prima Pinkie, poi Applejack, poi Rainbow, me e infine Fluttershy… lo ignoravamo, allora, ma quell’incontro avrebbe cambiato il destino di noi tutte… il giorno dopo eravamo tutti radunati, pronti ad accogliere l’alba… ma questa non venne! Venne, invece, Nightmare Moon! Noi sei prendemmo coraggio e ci tuffammo nella Everfree Forest, per trovare i mitici Elementi dell’Armonia e fermarla… per fartela breve: scoprimmo di essere noi stesse gli Elementi, ridestatisi grazie alla forte amicizia sbocciata fra di noi, e ‘purificammo’ Princess Luna, facendola riemergere… quella fu solo la prima di tante avventure, che ci portarono a scontrarci con minacce incredibili: Discord, il dio del caos, Queen Chrysalis e le sue armate di changeling, Grogar, sovrano dell’odio, King Sombra e la sua magia nera… e molti altri! E ognuno di questi non fece che rinsaldare il legame fra di noi… Twilight addirittura ascese a… ma non è questo il punto… dopo Sombra e la riabilitazione di Discord, Equestria venne benedetta da un lungo periodo di pace… che s’interruppe quando un morbo sconosciuto colpì Princess Celestia… da tutto il mondo vennero medici ed esperti, sia pony che altro… nessuno riusciva a capire cosa fosse e come curarla… persino Princess Luna non riuscì a fare nulla e tantomeno Cadenza, tornata per l’occasione dal Crystal Empire… nemmeno Discord… Twilight provava per Princess Celestia un tale amore… non si arrese mai… un bel giorno affidò la biblioteca a Spike e corse a Canterlot, decisa a dare il suo contributo! Sono ormai passati due anni da quel giorno… tutto ciò che so è che Princess Celestia è tornata alla sua perduta gloria, e che di Twilight non si sa più nulla…”
Rude trattiene il fiato, sa che significa perdere qualcuno… passa una delle grandi zampe sulle spalle dell’amata.
“Hai notato la cartina d’Equestria, in biblioteca? Quella con tutte quelle ‘X’?” lui annuisce “Da allora, in continuazione, partono squadre di soldati, tanto da Canterlot quanto dal Crystal Empire, per cercarla… ma allora è viva! Perché, Rude? Perché non torna? È colpa nostra? È scappata da noi? Siamo davvero amiche così orribili?”
Scoppia a piangere e Rude la stringe a sé… non sopporta di vederla triste…
Riflette su quanto ha appena scoperto… se davvero le Principesse guariranno sua madre, allora sarà in debito con loro… e, forse, ora sa come sdebitarsi!
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I bianchi saloni di Canterlot, le guglie d’oro che sembrano toccare le stelle, i giardini verdi e rigogliosi… è tutto come mille anni fa… se non, addirittura, meglio!
Blessing Wind, esitante, avanza oltre le grandi porte dorate, fino a trovarsi faccia a faccia con un paio di alicorni e un unicorno.
L’alicorno bianco, il più alto, sta conversando con quello rosa, quando si accorge della nuova arrivata.
Alza la testa, come tanto tempo fa, ma non per superbia o ira… ma per sorpresa.
“Zia Celestia, che succede?”
Ma la regnante non è più lì.
Con un unico balzo si getta sulla cugina e, in lacrime, l’abbraccia.
“Blessing Wind! Sei davvero tu? Oh, santo cielo! Non sai quanto mi sei mancata! Io-io… potrai mai perdonarmi? Non solo sono stata ingiusta, con te, ma ho addirittura osato dimenticarmi! Sono un mostro, sono-“
“Perdonata!”
Questa, Celestia, non se l’aspettava… la rapidità con cui l’ha detto, l’allegria nel tono… “C-com’è possibile? Dopo tutto quello che ti ho fatto io… sei addirittura dovuta fingerti malata per poter tornare e…”
Blessing Wind le fa cenno di fermarsi.
“Ricordi cosa ti dissi, quel giorno? Quando le guardie mi portarono via?” Cadence e Shining Armor si avvicinano, notando il sorriso compiaciuto di Princess Luna dietro le due e incuriositi dalla situazione, mentre la sconosciuta asciuga una lacrima a Celestia “Che il mio più grande rammarico era che non sarei potuta essere al tuo fianco a dirti che non ti portavo alcun rancore… e invece sono qua! Con le mie due meravigliose cugine e, a quanto pare…” squadrando i due giovani “Una nuova generazione di bellissimi regnanti!”
Cadence e Shining Armor ridono, imbarazzati, mentre la regnante solare si concede un sorriso, prima di stringere di nuovo Blessing Wind in un abbraccio... ma lei sibila per il dolore “Tia… devo dirti una cosa… temo che la mia schiena e le mie ali siano… come dire… fragili!”
Mentre la stoffa scivola via dalla schiena di lei, i presenti sussultano per l’orrore.

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Capitolo 28
*** Prepararsi all'Inverno ***


 

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Capitolo 28 – Prepararsi all’Inverno

 
È il terzo giorno di seguito in cui le tre regnanti si riuniscono per curare l’alicorno ferito… i progressi, benché pressoché invisibili, ci sono! Per ora devono occuparsi di far circolare di nuovo la magia nelle zone ferite, poi si occuperanno della superficie… ma il lavoro è arduo! Riaprire un canale magico dopo mille anni di inattività è un po’ come cercare di spostare un monte, per permettere al vento di soffiare.
Ma il tempo trascorso non è stato occupato solo da fatica e sforzo: Blessing Wind e Cadence hanno legato subito e il buonumore che erano in grado di generare era quasi riuscito a dissolvere l’ombra di malinconia che adombrava Celestia, da quando aveva scoperto dello sfregio subito dalla cugina.
Quasi.
Inoltre, cosa strana, Blessing Wind non era affatto turbata dalla presenza di un drago come Spike che, anzi, gli era molto simpatico!
Proprio in quel momento lo osserva arrotolare una pergamena e dargli fuoco… chissà come funziona tutta questa storia?
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Rarity sta lavando le lenzuola, al momento dorme sul letto di Blessing Wind, quando un verde rivolo di fiamme prende forma davanti a lei.
La sua presa telecinetica afferra prontamente la pergamena e la srotola, cominciando a leggere avidamente.
 

Cara Rarity

Come promesso da Princess Luna, ti mando anche oggi un rapporto sulle condizioni di Blessing Wind; mi dicono che il procedimento sta funzionando ma che non si può essere impazienti… è probabile che ci vorrà tutto l’inverno per rimetterla a nuovo e non riesci a immaginare quante proteste ha fatto lei quando gliel’hanno detto: è stato un misto di esilarante e patetico… non dire a Rude che l’ho detto!
In ogni caso, mi hanno anche pregato di riferirti che si prospetta un inverno rigidissimo e, se sei d’accordo, sarebbe preferibile tenere Sweetie Belle a Ponyville, così che non debba nemmeno saltare la scuola… è l’ultimo anno ed è molto importante che non perda troppi giorni di lezione!
So che in questo momento sei più preoccupata per la sua salute e per il suo umore… ma Princess Luna mi ha assicurato che la famiglia Apple è più che disponibile a prendersene cura, finchè ce ne sarà bisogno.
A proposito, la sai l’ultima? Fluttershy sta ospitando una piccola Changeling! Una Changeling, capisci? Non puoi immaginare quanto ha litigato con Rainbow Dash!
In ogni caso, Princess Luna ha detto che attenderà la tua risposta nella consueta maniera.
A presto, anzi, a domani!
                                                                                                                                                                           Il tuo sempre cordiale, Spike
 
Un inverno rigidissimo fra i monti? Questa a Rude non piacerà!
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“Ok… dovrò fare provviste…”
“Ok? Ma non eri tu che?”
“Rarity… hai mai provato freddo, in questa caverna?”
“Ora che mi ci fai pensare, no… ma…”
“Seguimi!”
Rarity è quantomeno interdetta… gli ci era voluto tanto tempo per ammettere di temere il freddo e ora… le ha forse mentito?
Rude la guida in un corridoio laterale, fa slittare una parete e, per la sorpresa di lei, rivela una seconda caverna ricolma di vapore; Rarity nota le numerose sorgenti termali e allibisce.
“Non avrai mica pensato che io e mio padre avessimo scelto una caverna a caso! Siamo kavu del vulcano! Amiamo il calore in ogni sua forma!” Rude la canzona ma lei non presta attenzione… una casa accogliente, un panorama meraviglioso, cibo in abbondanza, terme private… e chi lo abbandona più, questo paradiso?
Rude sorride, si allontana un attimo per portarle un asciugamano “Divertiti pure… io vado a caccia!” Rarity nemmeno si rende conto di annuire, mentre il compagno lascia la caverna.
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Se c’è un vantaggio, nel suo muso, è che non è molto espressivo e dunque non gli è troppo difficile dissimulare ciò che prova: davvero è saggio che sua madre passi un intero inverno con coloro che hanno causato la sua disgrazia? Princess Celestia è davvero pentita? Come può fidarsi così ciecamente di loro?
Eppure lei si fida…
Rude si siede sul bordo di un ruscello, studiando il proprio riflesso.
Lei si fida…
Rude sospira… spera solo di non aver fatto la scelta sbagliata…
Un guizzo lo sottrae dai suoi pensieri, mentre, come tanti anni prima, una pelleroccia emerge dalle acque.
Rude non si fa attendere e carica, le zanne penetrano senza problema il guscio e affondano nella carne… è ora di cominciare il raccolto!
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Rarity è ammollo da diverso tempo e riflette su ciò che sta accadendo: è alle porte di una nuova fase della sua vita… innanzitutto passerà tre mesi di convivenza forzata col suo Rude… e poi, forse, diverrà la nuora di una principessa regnante!
Essere di sangue blu è sempre stato il suo sogno… sogno che parve arenarsi dopo l’esperienza con Prince Blueblood… solo a pensarci le viene la nausea!
Possibile che un così abbietto individuo faccia parte dell’alta nobiltà? E dire che i nobili dovrebbero essere migliori di loro! Una guida! Un esempio! E invece, a quel Gala Galoppante, si dimostrarono solo un branco di snob arroganti e vanagloriosi! E lui, poi, era peggio di tutti! Un porco maschilista e volgare! Capace solo di pretendere, pretendere e poi ancora pretendere!
Un pensiero le sfiora la mente… e la fa sorridere: un giorno o l’altro dovrà presentare Rude e Blueblood!

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Capitolo 29
*** Chiudere la Porta ***


 

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Capitolo 29 – Chiudere la Porta

 
Sesto giorno dalla partenza di Blessing Wind.
Rude sistema un altro macigno, per rendere più stabile la struttura e chiudere ogni possibile spiffero; allo stesso modo ha già assicurato la tomba del padre, il ponticello che porta alla foresta e il pesco… ha inoltre già riempito la dispensa di fiori e alghe, per Rarity, e di carne e pesce, per lui.
È pronto!
Un alito gelido fra le squame lo fa rabbrividire, vede il sole calare quando, alla stessa ora di una sola settimana prima, avrebbero avuto un altro paio d’ore di luce.
Le foglie sono ormai cadute da buona parte degli alberi e buona parte della selvaggina è migrata, o si sta preparando al letargo… spera solo di non addormentarsi anche lui, nonostante il rifugio! Non vuole lasciare Rarity da sola per tutto l’inverno! Sarebbe stato meglio farla tornare a Ponyville, magari proprio quando Princess Luna ha condotto sua madre a Canterlot… almeno così non avrebbe dovuto lasciare la sorellina a carico di altri né avrebbe dovuto trascurare il proprio lavoro…
Con una zampa afferra del fango, e lo usa per assicurare i rinforzi alla struttura.
Si sente davvero fortunato, nonostante tutto: in fondo ha trovato una giumenta che tiene a lui tanto da trascurare se stessa! È più convinto ogni istante che passa: appena arriverà la primavera, farà quanto si è ripromesso!
E, forse, anche la sorpresa che le ha preparato sarà gradita…
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“Rude, posso aprire gli occhi adesso?”
“No…”
“Ma che succede? Dove mi porti?”
“Abbi pazienza e… ora!”
Rarity spalanca gli occhi e rimane estasiata. Davanti a lei si apre una stanza che mai aveva visto: le pareti sono levigate grossolanamente, come nel resto della casa, e al centro di essa vi è un letto artigianale, ricavato da una roccia cava e riempito da un materasso di paglia… nulla di peculiare, rispetto al resto dell’abitazione… non fosse che la parete di fronte alla porta è stata incavata in un colossale geode d’ametista e zaffiro.
“Rude… per Celestia… è meraviglioso!”
“L’ho scoperto alcuni anni fa ma non ho mai saputo che farci… ora, ogni volta che verrai qui, sarà la tua stanza!”
“Io… io…”
La bellezza dello spettacolo dinnanzi a lei la lascia attonita e senza parole, inizia addirittura a piangere, per la commozione.
“Rude… come posso ringraziarti? Io…”
“Ti rende felice?” le chiede, in un sussurro, il rettile.
“Ma certo!”
“Allora siamo pari!”
L’unicorno è confusa, e vorrebbe inquisire oltre, ma il compagno è già uscito, per dedicarsi ad altri lavori impellenti.
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Rude e Rarity sono all’ingresso della caverna… l’ultima foglia del pesco cade e questo segnala al kavu il momento ufficiale d’inizio dell’inverno.
Tra il terriccio, ritrova una catena con un manico; afferra l’estremità fra le zanne e tira con forza, sollevando un triangolo roccioso che va a chiudere l’ingresso del rifugio… mentre la pietra incontra la pietra, il vento sibila come una serpe iraconda… appena iniziato l’inverno, già una bufera? Nulla di troppo sorprendente, in fondo… al di fuori dei confini d’Equestria i windigo ancora imperversano… e dove sono i windigo, lì vi è anche il gelo!
I due bizzarri amanti si fissano, incerti su come andrà a finire questa loro convivenza forzata.
“Beh…” Rarity spezza il silenzio “Immagino che tutto ciò sia l’inizio di quella che potremo definire una ‘nuova avventura’ per entrambi, n’est ce pas?”
“…”
“Insomma… si dice che la vicinanza provochi belligeranza ma… con noi non andrà così, vero, Rude?”
“…”
“Puoi rispondermi, per favore?”
Il grosso rettile espira, come se finora avesse trattenuto il fiato.
“Scusami è che… non so… ho come il timore che, vedendomi in tutti i miei aspetti… tu possa…”
“Possa?”
“…”
“Avanti, mon amour, dimmi!”
“… che tu possa cambiar idea su di me…”
“Oh, tutto qua? Tesoro mio! Viviamo a stretto contatto da diverso tempo! Contando anche la caverna, è ormai da due, o forse addirittura tre, mesi che conviviamo!”
“Ma manteniamo i nostri spazi! Io esco per cacciare e non ti disturbo alla Boutique mentre tu non mi segui nella Everfree, permettendomi di scatenare la mia parte più selvaggia! Ora, non dirmi che il pensiero di me che sbrano una carcassa o che uccido un’animale ti lascia indifferente… perché farei davvero molta fatica a crederti!
“Rude… poniamola in questo modo… io sono una lady: ho dedicato la mia vita a galateo, classe, bellezza e glamour… tu, d’altro canto, sei un pony che non esita a sporcarsi le zampe, che non bada troppo al quieto vivere, se un pensiero gli passa per la testa, e non esita a risolvere i problemi con la violenza…”
L’ibrido sente il sangue gelargli nelle vene, e non per il freddo all’esterno.
“Tuttavia, come dice il detto, può accadere che gli opposti s’attraggano… e, in ogni caso, siamo opposti solo nell’apparenza: entrambi siamo disposti a sacrificare ogni cosa o a fronteggiare qualsivoglia avversario o avversità per il bene di coloro a cui teniamo… se devo essere onesta, checché se ne dica, trovo che tu sia di gran lunga più puro e nobile della stragrande parte dei cosiddetti ‘pony di classe’ che risiedono a Canterlot! Beandosi della gloria riflessa delle Principesse… non vuoi mai dimostrarlo eppure io so per certo che il tuo animo è buono e gentile! Ti fai schermo delle tue parvenze per nascondere la bontà che traspare dai piccoli atti! Non ti bei della gratitudine altrui, come fanno altri e, anzi, dinieghi! Per quale motivo, ancora non so dirlo…”
Rarity lo guarda con occhi di una dolcezza infinita.
“Sai, potrei andare avanti per ore a enunciare i tuoi pregi o addirittura iniziare a ‘sviolinarti’, come si suol dire ma… credo che sia ora di cena, ed ho molta fame! Una lady non può trascurare i propri bisogni, se non vuole apparire sciupata! E io di certo non lo voglio! Non di fronte al mio ‘cavaliere dalla scintillante armatura’, no?”
Con un sorrisetto, si sporge per baciare la mandibola del kavu.
“E, in ogni caso… aspetta che io abbia ‘quei giorni’ e vedrai che sarai tu a ponderare fra l’assideramento, là fuori, e me!”

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Capitolo 30
*** Prepararsi al Futuro ***


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Capitolo 30 – Prepararsi al Futuro

 
Rarity si solleva dal letto e, anche quella mattina, si dirige alla toilette… le ci è voluto un mese e mezzo per abituarsi alla conformazione della caverna e a non percorrere, per abitudine, la strada che avrebbe percorso a casa… cosa che, ai primi tempi, la portava prontamente a chiudersi nell’armadio del corridoio.
In effetti su una cosa Rude non mentiva… adattarsi alla convivenza non è stato semplice; all’inizio dovevano addirittura mangiare in momenti diversi, per evitare che le venisse il voltastomaco nel vederlo smembrare le carcasse messe da parte.
Pian piano però le difficoltà si sono livellate: hanno cominciato a venirsi incontro nelle piccole cose e ora vanno perfettamente d’accordo, o quasi.
In effetti le lezioni di francese di Rude si sono, fino a quel momento, dimostrate un vero incubo… non comprende la necessità di un linguaggio che fa apparire fine persino il più atroce degli insulti… da come la vede lui, più diretto è e meglio è!
L’unicorno di tanto in tanto si diverte a immaginarlo come mediatore o ambasciatore… chissà che risse nascerebbero… ‘Diplomazia a suon di sberle!’ sarebbe il suo slogan!
Dopo le solite procedure mattutine, o perlomeno quello che si suppone sia il mattino, non è facile tenere il conto del tempo in una caverna sigillata, si dirige alle terme… e lì c’è lui.
Non è un fatto straordinario ma, è sorpresa: il clima esterno l’ha colpito più di quanto voglia dimostrare… non è caduto in letargo, certo, ma le sue ore di sonno sono drasticamente aumentate… oramai passa due terzi della giornata a dormire!
Lui si sforza, e lei lo capisce, ma la presa del sonno è difficile da rifuggire.
In silenzio, scivola nell’acqua calda e si appoggia al fianco dell’amato e si bea del ritmico battere del cuore di lui.
“Ti sei appena svegliata?”
“Ironico che sia tu a chiedermelo, di questi tempi, tesoro…”
I due ridacchiano.
“Rude… stavo pensando una cosa… noi ci frequentiamo da diverso tempo, giusto?” il rettile annuisce “E ci amiamo, n’est ce pas?” un altro cenno d’assenso “Io… ci ho pensato stanotte… ho incontrato in sogno Princess Luna e abbiamo chiacchierato di varie cose e… pensi che arriveremo mai al grande passo? Insomma… non voglio correre troppo ma… che ne pensi riguardo a matrimonio e puledrini?”
“Non lo so… da quando sono partito da qui, il periodo fra Ponyville e la Everfree è stato il più lungo che abbia trascorso nello stesso posto… a meno che non ci siano prede notevoli, di solito, non mi trattengo mai più di un paio di mesi… mi piacerebbe che ci fosse qualcosa che testimoni a tutti il nostro legame ma… e se un giorno io volessi tornare alla mia vecchia vita? Riusciresti a sopportare il pensiero di un marito vagabondo?”
“Tesoro, i miei genitori fanno i turisti a tempo pieno, non che ne faccia loro una colpa ma… perché credi che Sweetie Belle sia stata affidata a me? E poi… potrei anche trovare un modo per convincerti a restare!”
“Mi piacerebbe molto… intendo, sia sposarti che avere uno o più puledrini… anche se temo per lo scherno che riceverebbero, se dovessero prendere da me…”
“Amore mio, se qualcuno avesse mai la malaugurata idea di mettersi contro una nostra eventuale prole… si troverebbe contro una dei famigerati Elementi dell’Armonia e forse il pony più fisicamente devastante di tutta Equestria… se non il mondo intero!”
“Punto a tuo favore…”
I due trascorrono diversi minuti in silenzio, rilassandosi nel tepore.
“Rude…” l’unicorno interpella l’altro, che risponde con un mugugnio, ”Forse ti sembrerà una richiesta azzardata ma… io, in fondo, ci penso già da un po’ e… tutto questo discorso poi…”
“Rarity, che c’è?”
“… Vorresti prendere la mia verginità?”
Gli occhi del kavu si sgranano tanto da rischiare di uscire dalle orbite.
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Di nuovo, Luna vaga nel mondo onirico a lei tanto caro; oramai ogni notte fa tappa fissa nel piccolo angolo ritagliato dall’Elemento della Generosità…
Un angolo oggi alquanto diverso: non più ha la parvenza di un salottino in legno pregiato con mobilio lucido e poltrone vellutate, bensì si presenta come un mondo roseo di gelato alla fragola…
“Uhm… Rarity? C-che succede? N-non ti vedo da nessuna parte!”
“Ahem, chiedo scusa…” da una vicina pozza di sciroppo emerge l’unicorno, visibilmente imbarazzata “N-non volevo turbarvi… è solo che… ecco… sono felice e… ora sistemo tutto!”
In un istante, il mondo mentale di Rarity vortica e torna alle sembianze usuali.
“Non devi preoccuparti, sono appena stata nei sogni della signorina Derpy Hooves… non mi aspettavo che avesse così ben organizzato il suo ‘Muffin Kingdom’… davvero eccezionale… credo che solo lei, nei tempi odierni, e la tua cara amica Pinkie Pie possano rivaleggiare col tuo grado di controllo del piano onirico… nemmeno Discord arriva a certi livelli… comunque sia, se posso chiedere, qual è il motivo di questa improvvisa joi de vivre?”
Rarity si fa sempre più rossa “E-ecco… veramente… s-sarebbe una cosa un po’ privata… d-diciamo che il rapporto fra me e Rude… fa passi avanti…”
Luna pare pensosa per qualche istante, poi realizza ciò a cui l’unicorno accenna e si lascia sfuggire un risolino “Oh, Rarity… non devi vergognarti! Non sarò mia nipote Cadenza ma… le vicende degli amanti non sono certo cosa nuova, per me… molti associano alla mia notte solo il sonno o il buio che cela le fiere… ma, se rifletti, da tempo immemore la tenebra lega gli amanti!”
Rarity fissa, ammirata, la regnante lunare… non l’aveva mai pensata in questo modo, nonostante gli innumerevoli romanzi rosa da lei letti, eppure… tutto sembra avere un senso…
“Princess Luna… in questi giorni, ho avuto modo di riflettere su molte cose e, se l’offerta è ancora valida, vorrei diventare vostra allieva…”
“Con molto piacere! I fondamenti teorici potremo discuterli già nel reame onirico, così da iniziare quanto prima ma, se non risulta indiscreto, posso sapere che cosa ti ha spinto, infine a tale decisione?”
L’unicorno la fissa con espressione seria “Intendo essere onesta, Princess Luna, non lo faccio senza secondi fini… certo, la sola idea dei traguardi, anche solo personali, cui la vostra guida potrà condurmi è già un valido incentivo… tuttavia c’è dell’altro…” la curiosità dell’alicorno è focalizzata sull’interlocutrice “Sappiamo entrambe a cosa portò il percorso fatto da Twilight… ed è ciò a cui io stessa anelo… non per i titoli regali o altro… se davvero dovessi arrivare al grande passo con Rude, li otterrei in ogni caso… no, ciò a cui miro è l’eternità… un eternità con lui… non sono una stupida e mi rendo conto di quanto la vita senza morte sia più un flagello che un dono… lo vedevo negli occhi di Celestia ogni volta che fissava Twilight, e lei non la osservava, tentando di non essere notata… so degli affetti che mi lascerei alle spalle! Non oso immaginare quanto perdere la mia piccola Sweetie Belle mi devasterà… ma…”
“Non occorre che tu dica altro, Rarity… come già molte altre volte, hai dimostrato una grande saggezza e maturità, per la tua età, e ciò non fa che rendermi più fiera della mia scelta… tuttavia nemmeno io intendo mentirti… non sempre questo cammino porta alla conclusione sperata… sapendo questo, desideri comunque tentare?”
Con un unico cenno, Rarity affida il suo futuro alla signora della notte.

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Capitolo 31
*** Auto-Scoperta ***


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Capitolo 31 – Auto-Scoperta

 
“Molto bene… iniziamo dai principi… per prima cosa dovremo scoprire il tuo elemento…”
“Ehm, la generosità?”
Rarity e Luna inquisiscono, nuovamente sul piano onirico, sull’istruzione della prima delle due.
“Oh, ma io non mi riferivo a quello! Mi riferivo agli elementi naturali… ogni pony, a prescindere che sia unicorno, pegaso, earth pony o alicorno che sia, ha una naturale affinità con un elemento tra: acqua, fuoco, aria, terra, luce e ombra… come è logico, io sono affine alla tenebra e mia sorella alla luce… al momento siamo le avatar di questi elementi, ovverosia le maggiori esponenti, e, quantomeno prima dell’esilio, Blessing Wind lo era dell’aria… tutto chiaro, finora?” l’unicorno annuisce “Ottimo… ora, come puoi supporre la stragrande parte dei pegasi è legato all’aria e la stragrande parte degli earth pony è legata alla terra… riesci a menzionare delle eccezioni?”
Rarity riflette per un istante… non è così semplice… poi le nasce un idea “Fluttershy… forse è affine alla terra… non so… probabilmente per il suo legame con gli animali e il timore delle altezze…” Luna annuisce, soddisfatta, “E poi… non saprei, non mi viene in mente nulla…”
“Rifletti con attenzione… pensa in maniera alternativa…”
“Maniera alternativa… vediamo… beh… posso immaginare che Twilight, visto il tuo legame con Princess Celestia, appartenesse alla luce e-“
“Sbagliato!”
“Come? Ma… un istante… mi ricordo di quando Fluttershy mi raccontò di quando Twilight cerco di analizzare il ‘senso di Pinkie’… ma non riusciva a venirne a capo e… e… fuoco! Twilight era affine al fuoco!”
Luna sorride “Davvero eccellente… ma, in effetti, un’evidente esponente della luce non l’hai considerato!”
“Luce? Luce… luce, luminosità, calore, cielo, sole, co… colore! Lo spettro dei colori! Rainbow Dash!”
“Non cessi mai di sorprendermi! Hai visto giusto! Ora, non rimane che comprendere la tua appartenenza elementale… hai qualche idea?”
“Voi lo sapete già… vero?”
La regnante della luna le risponde con un sorriso.
“Perfetto… immagino che non avrò indizi… allora… io ho la capacità di rilevare le gemme… terra? Troppo semplice… il colore della mia aura è azzurro… ma immagino che il colore non centri nulla… che altro… forse i miei gusti e le mie passioni? Non è facile… Amo rilassarmi, dare sfogo alla mia fantasia coi vestiti, leggere romanzi d’amore, raccontare favole a Sweetie Belle… non è facile per nulla…”
“Rifletti, Rarity… l’indizio più grande è proprio davanti a te!”
Rarity riflette… davanti a lei? Questa è solo l’ennesima conversazione che tiene con Princess Luna, in sogno, da quando l’inverno è cominciato.
Ma certo!
È così ovvio!
“I sogni! Io sono legata ai sogni e alla realizzazione di essi! Io sono affine all’ombra!”
Luna la applaude “Esattamente! Ora, mi auguro che tu non sia una di coloro che associano l’oscurità al male! Certo, è vero che nella tenebra si cela l’ignoto e il temuto… ma tutto ciò non è necessariamente negativo! In fondo, è proprio dall’ignoto che nasce la fantasia, no? E, inoltre, sono certo che un’amante del romanticismo come te, saprà cogliere anche un altro aspetto dell’ombra… la notte…” Rarity completa la frase “Cela gli amanti e abbraccia la passione dell’unione carnale… non è così?” “Assolutamente corretto! Ora, cominciando con le cose serie, le magie d’ombra sono forse le più potenti, ma ci rendono vulnerabili… vulnerabili a noi stesse…”
Luna sospira.
“Vedi, la magia d’ombra è fortemente legata all’aspetto emotivo… se sentimenti negativi dovessero piagare il nostro animo, in maniera pesante, s’intende, non l’invidia per il bel cappello della passante, rischieremmo di venire trascinate in essi e accedere a uno stadio troppo puro della tenebra… Nightmare… ogni pony che si perde nel proprio elemento rischia di rimanere ingabbiato in esso… ogni pony rischia di sprofondare nel proprio personale ‘Nightmare’… ed è lunga la strada per il controllo di esso o, quantomeno, faticosa… te la senti davvero di percorrere questo cammino?”
Gli occhi blu dell’unicorno sono incredibilmente determinati “C’è davvero bisogno di chiederlo?”
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Blessing Wind fissa, ipnotizzata, le prime piume ricresciute sulle ali e la rada peluria che, timidamente, riguadagna il proprio posto sul suo dorso; i due mesi di sessioni guaritive stanno dando i primi risultati visibili, con suo grande entusiasmo!
La magia ha ormai ripreso a scorrere anche attraverso le zone cauterizzate e le sue naturali capacità rigenerative hanno unito le proprie forze con le magie usate dalle cugine, Cadence e Shining Armor sono dovuti ripartire per doveri di regnanti per il Crystal Empire circa due settimane dopo il suo arrivo, per recuperare il danno compiuto da mille anni di inattività.
Sente i muscoli e i tendini riprendere la giusta forma e le ossa sistemarsi… non è doloroso… è solo… strano!
Come se qualcosa frizzasse sotto la pelle, solleticando l’interno del corpo e riempiendo le zone lese di un tenue e confortante calore.
“Qualcosa ti tormenta, cugina mia?”
Princess Celestia la sorprende, facendola sobbalzare.
“Tia! Wow… mi hai sorpreso… forse mi sto adagiando sugli allori… a casa, è meglio che non mi distragga tanto… in ogni caso, stavo solo pensando al momento in cui potrò di nuovo volare; non sai quanto mi manchi: è come se un pezzo del mio animo fosse stato carbonizzato, quel giorno, assieme al mio dorso… fu un dolore incredibile, mi auguro che tu non debba mai trovarti a soffrire qualcosa del genere… voglio dire, so che hai già sofferto molto, per Luna… ma a maggior ragione spero non si debbano più presentare circostanze così tragiche!”
Celestia sorride, per confortarla… ma le nasconde il fatto che, anni addietro, dovette provare una seconda volta quella terribile agonia… con la sparizione della sua piccola, dolce, Twilight.
“Tia, tutto bene?”
L’alicorno bianco sussulta, il solo pensiero della sua passata protetta ha permesso a una lacrima di superare l’invalicabile maschera che da fin troppo tempo indossa.
“N-non è nulla… mi è solo ricapitato di pensare ad allora…” mente “E così…”
“Tia…” Blessing Wind la interrompe, con tono serio “Forse questo funzionerà con chi ti conosce poco ma… sai che sono sempre stata in grado di capire quando menti… se non lo vorrai, non ti costringerò a rispondere… ma mi sento comunque in dovere di chiederti: cosa, davvero, ti fa soffrire?”
Occhi rosa si allacciano ad occhi d’oro, prima di scoppiare in lacrime; fra un singhiozzo e l’altro, Celestia racconta a Blessing Wind di una giovane unicorno di nome Twilight Sparkle.

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Capitolo 32
*** Il Disgelo è Prossimo ***


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Capitolo 32 – Il Disgelo è Prossimo

 
È il semplice variare del metabolismo che suggerisce a Rude l’avvicinarsi del termine dell’inverno… al massimo una o due settimane ancora…
La stagione che sta per concludersi deve essere stata eccezionalmente fredda: Rude di tanto in tanto andava a sorvegliare la massiccia lastra di pietra che sigillava la casa e, all’incirca al secondo mese, la trovò solcata da una lunga crepa… spaccata dallo stesso ghiaccio che ora la tiene unita… se fosse stato là fuori, sarebbe morto senza dubbio alcuno!
Quanto prima, dovrà premurarsi di trovarne un’altra…
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Rarity è meravigliosa!
Su questo, Rude non ha dubbi… sono passati poco meno di tre mesi da quando è iniziata la loro ‘reclusione’… certo, all’inizio c’è stato dell’attrito, specie riguardo le abitudini alimentari di lui e l’attenzione ossessiva per l’igiene di lei, ma, col tempo, hanno imparato a mitigare i rancori e, addirittura, ad amare anche i difetti dell’altro.
Il kavu sa bene quanto in molti ne sarebbero stati incapaci… ma, d’altro canto, la comprensione non è altro che il sacrificare una posizione stabile per se stessi a favore di una posizione ancor più stabile insieme agli altri; e, per come la vede lui, per compiere sacrifici bisogna essere generosi… gran bella fortuna essersi innamorato dell’Elemento della Generosità!
Tempo fa, l’unicorno gli ha confidato di aver acconsentito a divenire la protetta e l’apprendista di Princess Luna e che, ogni notte, la sovrana le dava lezioni in sogno… non fu subito facile da accettare… oramai sa che le sorelle reali si stanno dando seriamente da fare per rimediare agli errori passati, ma non è facile dimenticare un rancore che prova da ormai tutta la vita… ma, per lei…
La osserva ricamare con cura su una tovaglia bianca, ha trovato ago e filo una settimana prima e da allora non ha più saputo trattenere la propria creatività, dall’angolo di cucina in cui sta riposando: con gli zoccoli tiene tesa la stoffa mentre l’ago, avvolto in una sottile aura azzurra, saetta.
Vederla lavorare, vederla fare ciò che ama… è uno spettacolo unico… quasi ipnotico.
“Rude…” lo richiama, lei, senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro, seppur abbozzandogli un gentile sorriso, “Da quasi un’ora non fai altro che fissarmi… va tutto bene?”
“No, nulla di che… mi limito a godermi il panorama”
Rarity arrossisce lievemente.
“Sai, Rarity… credo che dovrei essere geloso…”
Lei si ferma, e lo fissa con espressione shockata.
“Sembra quasi che tu ami quella tovaglia più di me!”
Rarity sorride e da un candido bacio alla tovaglia, prima di rispondere al rettile.
“Ma è ovvio che la amo più di te! È più facile da mantenere pulita, non consuma, non sporca ed è meno ingombrante!”
Conclude il tutto con una linguaccia.
“Beh, almeno in una cosa sono ancora meglio…”
“E sarebbe?” domanda lei, con curiosità.
“Il letto!”
Rude assiste divertito all’apparizione di un crescente rossore sulle guance dell’unicorno, prima di scoppiare a ridere.
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Non è passata nemmeno un ora da quando hanno avuto il loro scherzoso dibattito, e già Rude è piombato in un altro dei suoi profondi sonni.
Non accade più così di frequente, ergo, la primavera è prossima… non sta più nella pelle!
Ancora poco e rivedrà Ponyville! Rivedrà le sue amiche! Rivedrà sua sorella!
La sua piccola Sweetie Belle… chissà come se la sta cavando…
O meglio, chissà se la famiglia Apple è sopravvissuta!
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Dalla terrazza panoramica del castello di Canterlot, un giovane drago fissa il cielo.
Il mondo, intonandosi alle mura della colossale costruzione, è di un abbagliante color latte.
“Non manca molto, e finalmente saranno di ritorno…” mormora, ignaro di essere ascoltato.
“Ti preoccupa davvero così tanto la loro lontananza?”
Spike sobbalza, sorpreso, e si gira di scatto: davanti a lui si para una pegaso dal manto grigio scuro e gli occhi azzurro acceso, bardata da un’armatura viola e blu.
“Duskwing! Mi hai spaventato!” la pony in questione ridacchia e si avvicina “E poi, che ci fai già sveglia? Sono solo le cinque del pomeriggio! Non sei un po’ troppo mattiniera? La tua ronda inizia fra un’ora!”
“Stai tranquillo, Spike! Noi della guardia notturna resistiamo al sonno molto meglio di quelli del turno di giorno! Mi sono alzata per uno spuntino, e visto che non avevo più sonno mi sono preparata in anticipo… quando ti ho notato qui mi sono solo incuriosita… più l’inverno è avanzato e più ti sei fatto malinconico… cosa ti pesa?”
Il draghetto sospira… conosce da anni la giovane tenente della guardia di Princess Luna, e sono ormai amici e confidenti.
“Scusa, il fatto è che… ecco… sono preoccupato per Rarity…”
“E perché? Da quanto ho sentito dire,  ora è al fianco del figlio di Blessing Wind… non dovresti preoccuparti tanto! E poi Princess Luna la visita ogni notte, lo sai, e, come se non bastasse, tra una settimana l’inverno dovrebbe finire!”
“Lo so, è solo che… forse non è corretto dire che sono preoccupato per lei… forse… forse sono preoccupato per me! Duskwing… sei mai stata innamorata?”
La giumenta arrossisce debolmente e si fa muta.
“Lo prenderò per un si… il fatto è che, fin da quando arrivai a Ponyville per la prima volta io mi innamorai di Rarity… oramai è di dominio pubblico…” lei annuisce “E ora… lei ama un altro… e… non mi sento devastato come dovrei… voglio dire, quando l’ho saputo per la prima volta, è stato lacerante: come se mi stesse strappando il cuore dal petto… ma già la settimana dopo… Duskwing… che c’è di sbagliato in me?”
“I-io credo che non ci sia nulla che non va… io penso che la tua fosse solo una forte infatuazione… io, quando avevo quattro anni, ero innamorata cotta del postino! Quando lui mi disse che si sarebbe sposato, mi sentii malissimo… poi passò tutto! In meno di un mese! Non ce ne si rende mai conto, sul momento… ci vuole tempo per capire certe cose…”
I due restano in silenzio, per alcuni istanti.
“Grazie, Duskwing, sei stata di grande aiuto! Come sempre, d’altro canto!”
La pegaso sorride e si congeda.
Mentre si allontana, sfila una piccola gemma violacea da una tasca interna dell’armatura.
“Allarme rientrato, era solo preoccupato per la pony della Generosità… ora dovrebbe essere tutto passato…” sussurra, rivolta alla pietra.
“Ottimo lavoro, Duskwing, e grazie dell’impegno.” risponde una glaciale voce duplice, dal ninnolo stesso.
“Anche io tengo molto a lui, e poi è sempre un onore servirvi e vegliare sul vostro ‘fratellino’, mia vice-re…”

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Capitolo 33
*** Primavera ***


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Capitolo 33 – Primavera

 
Non ci sono parole per descrivere la felicità di Rude mentre la massiccia lastra di pietra si schianta a terra, spezzandosi in due.
La primavera è arrivata!
Il terreno è fangoso e marrone, ma almeno non è più imprigionato nella morsa del gelo, e gli anomali sono tornati… finalmente, anche per quest’anno, l’inverno è finito!
Inspira a pieni polmoni, prima di mettersi immediatamente al lavoro per liberare la zona dai sostegni messi prima del grande freddo, sotto lo sguardo felice di Rarity… non vedeva l’ora di ritrovare nel suo amato la forza e la determinazione che l’hanno sempre contraddistinto.
Con la propria magia, comincia a rimuovere le rocce più piccole, così da accelerare il lavoro.
La zona è pulita nell’arco di una sola giornata.
Mentre le ombre si allungano, i due si congedano e Rude, più eccitato che mai, si dedica a un’attività che da fin troppo tempo non pratica: la caccia!
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Una massiccia figura rossa e una bianca, più piccola e aggraziata, sono stese su una grande roccia, posate l’una contro l’altra e coperte da un soffice telo azzurro, e guardano il cielo notturno.
La felicità per la fine del loro confinamento è tale che hanno deciso di passare questa prima notte all’aperto, sotto la volta tenebrosa creata ad arte dalla mentore di lei.
Molti pensano che la spessa pelle squamosa di Rude sia come un’armatura: fredda e indistruttibile, immune agli stimoli esterni… ma non è così… il suo senso del tatto non risente della natura del suo derma e, dunque, non ha problemi a sentire la delicata forma di Rarity raggomitolarsi al suo fianco.
Sente il cuore sciogliersi e la mente farsi leggera; è straordinario come questa piccola e fragile pony sia riuscita a stravolgere tanto il suo mondo: ha infranto la gabbia di freddezza e rancore in cui lui stesso aveva imprigionato la propria anima ed è addirittura riuscita a trovare il modo di rendere a sua madre la possibilità di volare!
Quasi si vergogna di averla al suo fianco… che mai può aver fatto, lui, di così meraviglioso da meritare una compagna così perfetta?
Sente il respiro di lei, calmo e regolare, e nota gli occhi chiusi… s’è addormentata.
Sorridendo, si china leggermente per baciarla con dolcezza sulla fronte…
“Ahem!”
Il kavu sobbalza, sorpreso, svegliando l’unicorno assopito al suo fianco.
“C-chi? Come? Che succede?”
Alle loro spalle, una coppia di melodiche voci intona una sincera risata.
I due si girano, trovandosi a fissare due alicorni: Luna e Blessing Wind!
All’inizio sono lenti a elaborare… poi gli occhi blu della coppia notano qualcosa… qualcosa che, quantomeno Rude, non pensava di poter mai più rivedere: le ali di sua madre!
“M-mamma…” come ipnotizzato, il colosso si alza e raggiunge la principessa dal manto color cenere… squadra, meravigliato, le lisce piume dalle lievi striature scure… è come se il suo cervello non connettesse…
“Rude…” Luna sussurra “Stai piangendo?” ma lui non la sente… non sente nemmeno le lacrime scendere fra le squame, e cadere fra le zanne… tutto ciò che sa è che sua madre… sua madre è di nuovo integra!
Blessing Wind sorride, ed estende le ali sul figlio, cingendolo in un dolce abbraccio.
“Credo proprio che, con questo, qualunque remora avesse verso di voi sia sparita… grazie…”
Luna si volge alla bianca unicorno che le ha appena rivolto i suoi ringraziamenti, e si avvicina.
“Sia io che Tia lo apprezziamo molto ma… apprezziamo molto di più avere di nuovo al nostro fianco la nostra cuginetta combinaguai! Sarà dura far accettare alle istituzioni e ai nobili il fatto che la diarchia sarà ora sostituita da una triarchia… ma dovranno venirci a patti… e poi, non credo che avranno molte storie da fare… in un modo o nell’altro, Blessing Wind è un’eroina! Combatté al nostro fianco per detronizzare Discord e merita un posto di comando lei più di qualunque tedioso burocrate!” l’alicorno ha un tono forte e fiero, mentre parla della cugina, per poi addolcirsi visibilmente “In ogni caso… è bello vedersi, nella realtà! Trovarsi solo in sogno, non so… manca di contatto equino, non trovi?”
Rarity non riesce a sopprimere un risolino.
“Princess Luna, non sapete quanto io sia lieta di rincontrarvi di persona! Spero che sapremo rapportarci bene tanto in questo mondo quanto in quello onirico.”
“Oh, non ho alcun dubbio a riguardo!”
“Inoltre, c’è un altro motivo, oltre al rincontrarvi e alla guarigione di Princess Blessing Wind, che mi allieta…”
“Ti manca, non è così?”
L’unicorno sorride, flebilmente… si… le manca… ma presto potrà riabbracciare la sua sorellina!

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Capitolo 34
*** A Corte ***


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Capitolo 34 – A Corte

 
Il cammino verso Ponyville non si rivelò faticoso per nessuno dei due: Rarity non poteva attendere di ritrovare la sorella e, verosimilmente, pagare il conto dei danni arrecati alla famiglia Apple, mentre Rude si sentiva leggero come mai prima d’ora, sapendo la madre di nuovo in piena salute e restaurata del suo titolo.
Nemmeno rincontrare Steven Magnet non riuscì a rabbuiare l’umore del Kavu, che era solo focalizzato sul modo per comunicare all’amata il piano che, una volta a Ponyville, avrebbe messo in atto.
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“Sorellona!”
Sweetie Belle si lancia su Rarity con tanta forza da ribaltarla! Suscitando l’ilarità dei presenti…
“Sweetie, calmati! Sono entusiasta anch’io di rivederti! E così anche Rude! Inoltre, sono lieta di constatare che non sei riuscita a distruggere la casa!”
“Hey!” la piccola prova a protestare, riuscendo solo a far fiorire altre risate… prima di essere stretta in un caloroso abbraccio.
“Non aver paura…” sussurra, Rarity, con fare materno “Siamo qui e non abbiamo intenzione di muoverci per un bel po’!”
“Più o meno…”
Il commento del kavu raggela l’atmosfera.
“Rude, che diamine dici?” domanda, senza mezzi termini Applejack.
“Ecco… durante questo inverno sono successe molte cose… di cui Rarity vi potrà mettere al corrente, poi, ma, essenzialmente, ho contratto un grande debito verso lei e le principesse…”
“Rude, ne abbiamo già-“
“No, Rarity, su questo non posso transigere! Ho saputo di una vostra amica, dispersa da tempo…”
I presenti subito si rabbuiano, capendo a chi il kavu stia alludendo.
“Io voglio ritrovarla!”
“E come pensi di fare, dolcezza?” lo riprende la mandriana “I soldati la cercano da anni! E senza alcun risultato! Senza offesa ma… non fare promesse che non puoi mantenere…”
Rude sbuffa “I soldati… ma per favore! Trovavano me solo quando mi facevo vedere! E, stando alle foto, io sono molto più visibile di lei! I soldati possono aiutarvi a proteggere una porta ma, se c’è da rintracciare qualcuno, non credi che uno come me sia più adatto?”
“Rude…” lo richiama, l’unicorno, “Hanno chiesto aiuto anche ai cani stana-diamanti…”
“Quelli non entrano mai in determinate aree… io si! So per certo che evitano acquitrini e praterie, cosa che io non farò! Abbiate fiducia! Rarity, mi sono aperto a te come a nessuno al di fuori di mia madre in tutta la mia vita! Sai che posso farcela!”
“I-io… Rude noi, ormai, ci siamo rass-“
“No, non è vero! E lo sai! Io posso fare qualcosa, per cambiare questa situazione!”
Lo sguardo di tutti è incentrato sul gigante squamoso e, come altre volte, è l’innocenza a risolvere il tutto.
“Rude, davvero puoi ritrovare Twilight?” la vocina squillante di Sweetie spinge il rettile a guardare in basso “Non è che lo dici solo per farti bello?” incalza, Apple Bloom.
“Piccole… io sono certo di trovarla!”
Lo sguardo determinato di lui fa trasparire la sicurezza che, in quell’istante, lo spinge.
“Allora è ok!” esclama Sweetie “Ma temo che prima Pinkie vi abbia organizzato una festa…”
I presenti sospirano, come se un grosso peso fosse stato loro sottratto…
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“Che hai da guardare?”
Un giovane earth pony dal manto verde viene allontanato dallo sbuffo di un iracondo kavu, a bordo dell’espresso che porta da Ponyville a Canterlot.
Non gli piace questa cosa… una scatola di ferro che corre su rotaie… se solo ci fosse un incidente, i passeggeri sarebbero ingabbiati in una letale trappola di lamiera e legno… ma va più veloce di lui, e vuole, per quanto possibile, abbreviare il suo allontanamento da Ponyville…
Rarity è rimasta alla Boutique, indaffarata nelle pulizie e nella battaglia contro i postumi del grande party della sera prima… ma lui si è prefissato un obiettivo. E, per portarlo a compimento, deve recarsi nella grande capitale.
Sua madre gli ha spesso raccontato della grande città e del bianco castello: un latteo gioiello che si staglia verso il cielo… dal suo punto di vista, non è così eclatante… chiunque lo incontri fugge via o sviene sul posto… almeno non incontra rallentamenti!
Vuole solo essere fuori di lì quanto prima… preferisce la semplicità di Ponyville, e l’indomabilità della Everfree, all’elaborata raffinatezza di Canterlot.
In pochi minuti, è ai cancelli del castello reale… una delle guardie pare riconoscerlo e lascia cadere la lancia.
“Sono qui per vedere le principesse…” dichiara, a voce volutamente intimidatoria… e il pegaso in armatura è più che lieto di avere un motivo per mettere quanta più distanza possibile fra sé e il mostro.
A tornare indietro, è una pegaso dal manto color limone.
“Sono il capitano Sunshine Spirit, mi è stato riferito che chiedete udienza alle principesse… per quale motivo, se posso chiedere?”
“Sono qui per parlare con loro della ricerca di Twilight Sparkle…”
Dall’espressione in volto a Sunshine, è ovvio che ha colpito nel segno.
“S-seguitemi…”
La strada per la stanza delle udienza di Princess Celestia è lunga, e il kavu ha il tempo di notare quante guardie popolino il palazzo… forse, persino lui avrebbe difficoltà contro tutti loro.
Il ritmico colpire dello zoccolo del capitano contro la porta lo strappa dalle sue riflessioni.
Le grandi ante si aprono, rivelando una sala affollata da pony di tutti i tipi e, seduta sul trono, Celestia.
Sunshine si schiarisce la voce e, mentre i pony ad udienza abbandonano l’aula, in preda al panico, Celestia alza lo sguardo per conoscere il motivo dell’interruzione della corte quotidiana… per la prima volta, vede Rude!
È davvero incredibile! Se non sapesse il contrario, lo direbbe un kavu in tutto e per tutto!
“R-Rude? I-io…”
“Sono qui per chiedere qualcosa, e non per perdere tempo!” scatta lui; il suo caratteraccio non teme nemmeno le principesse reali, cosa che pare scandalizzare il capitano delle guardie e scuotere Celestia.
“Non voglio girarci attorno… voi avete guarito mia madre e, nonostante io sia ancora convinto che tutto ciò si sarebbe potuto evitare, se solo non l’aveste bandita, vi devo molto…”
“No, non mi devi assolutamente nulla e-“
“Non ho finito!”
Il capitano, evidentemente, non sopporta più l’atteggiamento di lui… ma se Celestia non protesta allora lei non può fare nulla.
“Sia per ripagare voi, che per Rarity… ho intenzione di unirmi alle ricerche di Twilight Sparkle!”
Per un istante cala il silenzio.
“Ho bisogno di sapere esattamente cosa accadde quando sparì… ogni dettaglio! E qualcosa che conservi ancora il suo odore…”
“Rude…” sussurra Celestia “I nostri migliori soldati la stanno cercando e…”
“Sono solo soldati!” Sunshine scatta, ma prima che possa protestare, Rude continua “Sanno marciare, difendere e pattugliare… io sono un predatore! So cacciare, seguire le piste e, se necessario, abbattere!”
Celestia fa un cenno a Sunshine, e le due si consultano sottovoce, poi la pegaso sparisce oltre una porta laterale.
“Come desideri, Rude… anche se, a causa dello stato in cui versavo, non ricordo molto… in buona parte viene da ciò che chi era lì mi ha raccontato… spero solo che ti sia utile!”

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Capitolo 35
*** Twilight ***


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Capitolo 35 – Twilight

 
-- Due anni prima –
 
Solo un mese prima, a quest’ora, stava dando udienza ai nobili… forse, la malattia, non ha solo lati negativi!
I muscoli le dolgono, la bocca sa si colla, gli occhi bruciano, qualunque cosa mangi non riesce a fare a meno di rigurgitarlo e il solo respirare le causa fitte terribili… non ha solo lati negativi… ma ne ha un bel po’!
“Tia?”
La voce della sorella le giunge come un sussurro.
“Tia? Prima che faccia sorgere la luna… c’è qualcosa che posso fare per te? Qualunque cosa?”
La regnante solare è coricata sul suo letto, ridotta all’ombra di se stessa: la criniera multicolore è ora ridotta a una grigia massa informe e inerte e la sua forma è così esile da poter distinguere ogni singolo osso del suo corpo…
Coloro che le sono più cari la circondano: Cadence piange nell’abbraccio di Shining Armor, Discord la fissa con tristezza e Luna non lascia mai il suo capezzale… Celestia sta morendo!
Ma manca qualcuno… si sforza di aprire gli occhi per cercarla, ma lei non c’è!
“-una… dov’è –iligh?”
L’alicorno oscuro sospira “Temo sia ancora alla biblioteca reale… non riusciamo a fermarla… sono giorni che non chiude occhio e non esce da lì… sorella mia… se vuoi posso…”
“N-no…”
Luna capisce… Celestia ama a tal punto la sua apprendista da cogliere questa sua paranoia come un’occasione per non affliggerla con la sua figura morente… ma, ragiona lei, se non esce di lì presto non avrà più chance di vederla morente… semmai, morta.
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“NO! NO! NO!”
Le urla dell’alicorno rimbombano nel labirinto di libri e pergamene.
“Nemmeno questo è quel che cerco!”
Un tomo dalla copertina violacea viene scagliato contro un muro… se non fosse così disperata, la sola idea di fare questo a un libro la distruggerebbe!
Tutto attorno a lei, piramidi di grimori sono sparse qua e là… scartati tutti nella frenetica ricerca di una cura.
La parte proibita delle librerie non le è mai stata preclusa, ma non vi è mai acceduta per sua scelta… tuttavia, ora la scelta non è sua.
Un altro volume viene scartato, mentre scorre fra le righe e le pagine con rapidità incredibile, i suoi occhi rilucono mentre l’incantesimo di lettura veloce li incanta.
“Maledizione! Neppure questo!”
Pagine vengono strappate, per frustrazione, e buttate al vento… le occhiaie nere sotto gli occhi e le urla belluine e sacrileghe che formula sono sufficienti per tenere alla larga qualsivoglia custode in vena di critiche.
Arriva ad un tomo nero, dalle finiture argentee e, all’improvviso, il suo umore cambia: la furia lascia il posto alla rabbia, la rabbia all’interesse, l’interesse alla perplessità, la perplessità alla speranza e, infine, la speranza alla decisione.
Un inserviente, incuriosito dall’improvviso silenzio, si azzarda ad affacciarsi oltre un angolo… ma tutto ciò che trova sono pile disordinate di volumi preziosi sparse in ogni dove.
Sconsolato, inizia a pulire.
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Mentre Luna avvicina lentamente una coppa d’acqua alle labbra della sorella, per far sì che non si soffochi, un lampo viola attrae l’attenzione dei presenti.
“Twily!” Shining Armor esclama “Dove sei stata?” nota subito l’aria sciupata della sorella, e per questo si preoccupa, ma la giumenta lo ignora e si avvicina al corpo inerte della mentore, strofinando con dolcezza il muso contro il suo.
“Perdonatemi, Princess Celestia… ho tardato… ma ora tutto andrà bene…” Twilight accarezza con un ala la fronte di Celestia “Abbiate fiducia in me!”
“Twilight? Che sta succedendo? Hai davvero trovato un modo di-“ prima che Luna finisca la frase, un campo magico coglie di sorpresa i presenti, e li scaraventa fuori dalla stanza.
Prima ancora che chiunque possa reagire, persino Discord, la magia della giovane alicorno sigilla ermeticamente porte e finestre, rendendo la stanza inaccessibile.
“Twilight! Che significa? Facci entrare!” grida Luna, battendo con gli zoccoli alla porta “Apri! Sai che non potrai tenermi fuori per molto!” tuona, in tono insolitamente serio, Discord… lei spera solo che quello scarso lasso di tempo sia abbastanza…
Celestia riesce a malapena a socchiudere gli occhi, oramai è sul bordo del baratro, per cercare di capire cosa la sua protetta stia cercando di fare… ma al massimo può distinguere colori e sagome sfuocate… capisce che quella davanti a lei è Twilight… ma qualcosa non va… in cima alla figura color lavanda si accende un lume verde; insolito, pensa lei, essendo l’aura magica della sua protetta, solitamente, viola…
Il piccolo astro smeraldino comincia a sfrecciare rapidamente per la stanza, disegnando a mezz’aria una serie di sagome concentriche… la luce emessa da quelle si fa, pian piano, accecante.
Un lampo verde acido.
Celestia non capisce cosa stia succedendo, sa solo che si sente investita da un’energia calda e meravigliosa, un’onda che si unisce al suo corpo e alla sua anima, dandole forza e vigore… poi un boato.
Dopo un istante, le porte della stanza vengono divelte da una bordata magica blu scura.
“Twilight! Pretendo di sapere cosa… cosa… cosa…”
I presenti sono esterrefatti: la stanza è pressoché vuota, quasi tutto il mobilio è ora ridotto a una massa fumante di cenere e i muri sono anneriti… al centro di questo scempio, maestosa e meravigliosa come non mai, Celestia si erge in tutta la sua regalità.
“Sorella!” in un impeto di gioia, Luna si lancia al collo della sorella, stringendola in un caloroso abbraccio.
“Twilight ce l’ha fatta! Sei viva!” Discord è a dir poco incredulo.
“Zia Celestia…” Cadence è come ipnotizzata: non ha mai visto nessuno irradiare tanto amore!
“Twily, ce l’hai fatta! Sei un fenomeno!” esulta, Shining Armor, per poi rendersi conto di non trovare alcuna traccia della sorella.
“Twilight?”
Il tono preoccupato dell’ex-capitano delle guardie attira l’attenzione di tutti che, con lo sguardo, iniziano a cercare nella stanza qualsivoglia segno della più recente aggiunta fra le principesse reggenti d’Equestria.
“Twilight? Dove sei? Ti prego, rispondimi!” implora Celestia… finalmente una risposta, più o meno… un mugugnio strozzato da sotto ai resti di un armadio rovesciato.
Con un rapido gesto della zampa felina del draconequus, il mobile semi-bruciato svanisce, lasciando solo un ammasso di stoffe annerite e fumanti.
“Twily? Ti prego, dimmi che stai bene!” supplica Shining Armor.
“Shiny… io…” la voce, benché sussurrata e graffiata, è la sua… i presenti tirano un sospiro di sollievo.
Poi, dagli stracci, un sussulto.
“Twilight? Che succede?” Domanda, preoccupata, Cadence.
Non avrà una risposta… in un lampo di luce, non vi è più traccia del cumulo di tesuti… da allora, nessuno ha più visto Twilight Sparkle.
 
-- Presente--
 
Sunshine Spirit rientra nella stanza, porgendo all’ibrido una tiara bruciacchiata; in cima ad essa, una gemma rosata a forma di stella a sei punte.
“Rude, questo è uno degli artefatti più preziosi d’Equestria… l’Elemento della Magia! Era anche la tiara di Twilight, in quanto principessa…” Celestia sopprime a fatica una lacrima “Io te lo consegno, nella speranza che possa aiutarti a trovare la mia protetta o, quantomeno, a trovare notizie di lei… l’offerta che mi hai fatto mi ha dato una nuova, seppur piccola speranza… ti imploro, di non strapparmela via!”

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Capitolo 36
*** Deserto ***


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Capitolo 36 – Deserto

 
Tutto il regno d’Equestria è ormai stato passato al setaccio, e così anche il nord e il sud… rimane solo, circa, metà del pianeta! Casa da poco, in fondo, no?
Rude ha dovuto iniziare la sua ricerca quasi tirando a indovinare… dubita, e spera, che la sua preda si sia spinta verso l’oceano, ergo sceglie di dirigersi verso oriente… se solo fosse la scelta giusta… ha promesso a Rarity e a Sweetie Belle che, nel peggiore dei casi, sarebbe tornato in tempo per la cerimonia di chiusura dell’anno scolastico della piccola… e non ha intenzione di mancare!
Mentre valica un passo montano, si guarda alle spalle, rivolgendo un ultimo sguardo alla Everfree Forest e, seppur in lontananza, a Ponyville…
È col cuore pesante che s’incammina, lasciandosi il tramonto alle spalle.
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Due anni… non è facile seguire le tracce dopo una settimana… figuriamoci due anni!
Rude pondera sulla promessa fatta e sa che, nonostante sembri folle, intende mantenerla.
Tre giorni fa ha superato il confine est di Equestria, a sei giorni dalla partenza, e ora si ritrova in un arido deserto roccioso… la notte è così freddo che, pur di scamparla, sceglie di scavarsi una buca nel terreno e addormentarsi li… ma questa volta è diverso… c’è qualcun altro…
A dir la verità, non è un caso isolato… l’artica atmosfera notturna gli ottenebra la mente, ma sa che qualcuno lo segue oramai dalle creste rocciose… ad aggiungere stranezza al fatto, chiunque sia il suo inseguitore pare muoversi solo la notte… non vede l’ora di uscire da quell’infernale luogo di sbalzi termici, per poter affrontare il curioso di turno ma, per ora, dovrà stare al gioco.
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Il giorno prima il panorama è cambiato, passando da deserto roccioso a deserto sabbioso… ma il clima è rimasto tale… nulla di guadagnato essendo molto più complesso scalare dune invece che colli.
Il vento soffia con forza e fame e sete la fanno da padrone; poi, una nube rossa oscura l’orizzonte: una tempesta di sabbia!
Almeno, finora, non si è dimostrato un viaggio noioso!
Si stende a terra, coprendo il muso con le zampe, pronto all’impatto… impatto che non tarda ad arrivare.
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“RARRH!”
Con un ruggito, Rude emerge dal fitto manto di sabbia che, in pochi minuti, l’ha completamente ricoperto… almeno, tutto considerato, Rarity apprezzerà quanto lisce si siano fatte le sue squame!
Si scrolla con forza e riprende ad avanzare, fino a quando non sente una voce in lontananza.
“C’è nessuno? Aiuto!”
La voce è femminile, e corre verso di essa.
Oltre una duna, nota il tetto di un carretto in legno emergere dalla sabbia e, dal suo interno, provengono le richieste d’aiuto.
“Per favore! Sono bloccata! La sabbia ha bloccato il mio carro! Aiuto!”
Senza esitazione, comincia a scavare e, facendo leva con le zanne, riesce a riportare in superficie il trabiccolo; con un colpo secco, spalanca la porta d’ingresso.
“Potete uscire, la via è libera…”
Come un dardo, un unicorno dal manto azzurro sfreccia fuori dalla sua ex-prigione e inspira avidamente.
“Libera! Era ora! Stavo diventando claustrofobica, là dentro… ora, chi devo ringraziare per…” la giumenta si blocca mentre osserva le spaventose fattezze del suo improbabile salvatore, salvo poi scrollare con forza la testa “Coraggio! Ho visto di peggio!”
“Davvero?” chiede lui “Beh… in effetti, no… ma, nel mondo dello spettacolo bisogna essere pronti a tutto, no?”
L’estranea si sistema la chioma bianco-azzurra e gli porge uno zoccolo “In ogni caso, credo di dovervi la vita… signor?”
“Rude…” lui afferra l’arto e lo scuote con forza “E tu, chi saresti?”
Lei sembra shockata dalla domanda “D-davvero non sai chi io sia?”
“No…”
Lei sfreccia nel carretto, e ne esce con indosso un mantello e un cappello a punta viola, decorati entrambi con stelle argentate.
“E ora?”
“Nemmeno…”
Si rassegna alla sconfitta e, con tono greve, si presenta “La grande e potente Trixie…”
“Ancora nulla…”
“Immaginavo… ad ogni modo… come posso sdebitarmi?”
Rude ci riflette… in effetti… forse… magari le possibilità sono poche, ma…
“Io sto cercando qualcuno, magari sai qualcosa…”
“Dubito di condividere qualsivoglia conoscente ma… qual è il nome?”
“Twilight Sparkle…”
Trixie scatta al solo sentire il nome, e si lancia davanti al muso di lui.
“Che è successo? Sta male? Le è successo nulla?”
“Beh… è sparita… due anni fa… per questo la cerco… ora credo d’aver capito che tu non sappia nulla… a presto!”
“Due anni… sono davvero stata via tanto a lungo?”
Il kavu fa per allontanarsi, ma lei si pone di nuovo di fronte a lui.
“Non ho idea di dove sia, né di cosa sia successo… ma le devo molto! Non so se la cosa ti sarà gradita o meno e, in tutta onestà, non m’importa… ma verrò con te! E a quel paese la tournè! Da questo momento, Trixie Lulamoon parte al salvataggio di Twilight Sparkle!”
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Scende la notte e, per fortuna di Rude, la nuova compagna di viaggio sa come accendere un fuoco da campo.
Gli ha raccontato di come, anni addietro, l’unicorno che stanno cercando la aiutò, nonostante la rivalità che vigeva tra loro, a liberarsi dell’influenza di un artefatto malvagio… dopo un po’, Trixie si blocca.
“Rude?”
“Dimmi…”
“Credo che qualcuno ci stia osservando…”
“Lo so…”
“Sai chi possa essere?”
“No, ma lo sapremo presto…”

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Capitolo 37
*** Nell'Ombra ***


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Capitolo 37 – Nell’Ombra

 
Ci sono voluti due giorni per uscire definitivamente dal deserto e, in questi due giorni, Rude ha imparato, senza averlo mai richiesto, vita, morte e miracoli della giumenta che l’accompagna.
Al momento si stanno abbeverando in un ruscello nella giungla dove sono appena entrati.
“Rude, se non ti spiace, non mi hai ancora detto perché cerchi Twilight?”
L’ibrido solleva la testa dall’acqua “Devo molto a dei pony che tengono a lei…” rituffa il capo, ghermendo al volo un grosso pesce.
“Capisco… si dice in giro che, durante la mia assenza, sia arrivata una nuova principessa… ne sai nulla?”
Lui annuisce, mentre ingoia la preda.
“Un'altra cosa…” gli occhi di lui ruotano, per l’esasperazione, “Ora che siamo fuori dal deserto… potremmo occuparci del nostro stalker? Non mi sento molto a mio agio, sapendo che qualcuno ci segue… mi sta davvero facendo perdere il sonno…”
Come se Rude non ci fosse, mentre lei se la dorme beatamente… ma, su una cosa, ha ragione… la faccenda dello stalker va risolta… quando la luna sarà alta, vedrà di insegnargli chi sia il predatore migliore!
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Il fuoco crepita, e Trixie si tiene in allerta… a fianco a lei giace, immobile una grande sagoma rossa e si chiede se, come previsto, il piano funzionerà.
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Una figura sottile, della taglia di un giovane pony, osserva le due creature che si crogiolano affianco al falò: ha la pelle grigia e liscia anche se, in alcuni punti, solcata da crepe, una lunga coda serpentina, speroni su zoccoli e all’attaccatura della coda, ali da pipistrello, grandi occhi rosati e privi d’iride e pupilla, zanne affilate e canini allungati, corna ricurve rivolte all’indietro, orecchie simili alle ali e una corta criniera fucsia… ha visto la grande bestia rossa attraversare il passo montano in cui viveva diverso tempo fa, e la cosa l’ha incuriosita!
Specie, vista la direzione da cui veniva: sua madre l’ha sempre messa in guardia da tutto ciò che viene dalla Everfree Forest!
Eppure, questo ora sta viaggiando fianco a fianco con un pony… Ha bisogno di capire!
Troppo tardi, nota un dettaglio: i fianchi del rosso non si alzano e si abbassano come dovrebbero… non sta respirando!
Una calda brezza le scorre sul collo… deglutisce, mentre si volta, trovandosi faccia a faccia col colosso.
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Un ruggito scuote le fronde, e Trixie sa che il suo compagno di viaggio ha avuto successo.
Quella che sembra una pegaso grigia sfreccia fuori dal verde, nascondendosi dietro il carretto di lei e soffia come farebbe un gatto.
“Ma cosa…”
Il suono dei pesanti passi del kavu, riporta Trixie alla realtà… finora non l’aveva visto così, quando è in caccia, e le narici che sbuffano, le zanne grondanti di saliva, e gli occhi freddi e spietati più che mai, la fanno raggelare…
“A-aspetta! Q-qualunque cosa sia è-è spaventata e, forse potremmo parlarci!”
Sbuffa.
“S-senti, è stato proprio grazie a Twilight che ho i-imparato che, a volte, il rancore porta a-alla rovina e…”
“E lei mi sta seguendo da quando ho varcato i confini d’Equestria… se voleva parlare, l’avrebbe fatto!”
“M-ma Rude… d-devi ammettere che fai paura!”
“Nemmeno lei è un pony… è una mezzosangue, come me!”
Trixie non sa che rispondere, ma decide di intervenire: avvolge nella sua magia il carretto e lo sposta; la creatura è colta alla sprovvista e non ha tempo di muoversi prima che il gigante rosso sia sopra di lei, inchiodandola a terra.
Lei cerca di divincolarsi, ma è tutto inutile!
Come natura insegna: la massa, spesso e volentieri, determina il vincitore di uno scontro!
“Rude, saresti così gentile da toglierti?”
Rude squadra, interdetto, l’unicorno e la vede levitare il panno rosso che, poco prima, copriva la pila di rocce che simulava la presenza di lui al fianco del focolare… credendo che la compagna voglia bloccare la sua preda col telo, si sposta… ma non è così che va: Trixie adagia con dolcezza il telo sulla creatura, come un lenzuolo.
“Va tutto bene, non vogliamo farti male… è solo che… ci hai spaventati! Capisci quel che dico?” il tono, con sorpresa di Rude, è incredibilmente simile a quello che Rarity usa con Sweetie Belle… la creatura annuisce “Molto bene… puoi dirci il tuo nome?” scuote la testa in segno di negazione “E perché no? Non vogliamo farti male! Rude si è solo agitato perché pensava volessi attaccarci!” scuote di nuovo il capo e si indica la bocca, mentre emette un verso simile a quello di un grosso felino… come un puma…
Rude la squadra, irritato… ma Trixie capisce “Non sai parlare, vero?” annuisce “Non c’è altro modo… magari sai scrivere!” un gentile sorrisetto si disegna sulle labbra di lei, scoprendo leggermente i canini mentre traccia qualcosa sulla sabbia: Rocee.
“Rocee? È il tuo nome? È un bel nome! Ora, puoi cercare di spiegarci perché ci seguivi?” lei alza lo sguardo, verso Rude, “Ti preoccupava lui?” annuisce “Allora, sappi che, benché rozzo, è un buon pony e sta cercando un altro pony molto buono… magari… ci sono possibilità che tu l’abbia vista… ma è stato tanto tempo fa!” Rude s’introduce nel discorso “Si chiama Twilight Sparkle… è sparita due anni fa, è alta come Trixie, color lavanda e ha un cutie mark a forma di stella… come questo…” estrae da una bisaccia il diadema che rappresenta l’elemento della magia, facendo sobbalzare l’unicorno “Q-quello dove l’hai…” “Me l’ha dato Celestia; per ritrovarla e…” Rude s’interrompe, vedendo Rocee annuire.
“Tu l’hai vista?” annuisce, di nuovo, e traccia una sagoma nella sabbia, è la sagoma di un unicorno, anche se sfocata e pare coperta da qualcosa, gli stracci con cui s’è teleportata, immagina Rude… poi Rocee fa qualcosa di inaspettato… con la punta dello zoccolo comincia a dare tocchetti qua è là, punteggiando il disegno…
“Rocee… questo che significa?” chiede Trixie, ma l’altra scrolla le spalle… non lo sa.
Rude sbuffa.
“Sai almeno dirci dov’è andata? Hai seguito anche lei?” annuisce e disegna una serie di figure: una freccia, un serpente e, infine, un cerchio, con una grande punta frastagliata, al centro, che ,di nuovo, puntina con lo zoccolo… ora hanno una mappa! Trixie si affretta a recuperare qualcosa per ricopiare il tutto mentre Rude aggiunge “In ogni caso, riprenderemo il viaggio domattina! Ho già visitato questi posti e so che i predatori peggiori si aggirano col buio… e non voglio trovarmi faccia a faccia con un basilisco!” Rocee subito fa cenno di ‘no’ col capo “Che vuoi dire? Quelli sono più velenosi delle idre e pietrificano con lo sguardo! E poi sono forti quasi quanto noi kavu!” lei nega di nuovo e traccia la sagoma di un sole… poi si avvicina a una delle pietre che costituivano il Rude posticcio e vi batte con lo zoccolo.
Rude e Trixie non capiscono… ma sanno che , con l’alba, lo scopriranno.
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All’alba, in effetti, l’hanno scoperto: col sorgere del giorno, la loro nuova amica si è mutata in pietra.
“Magnifico…” bisbiglia Rude.
“C-che succede? C’è uno di quei basilischi che dicevi, nelle vicinanze?” domanda, allarmata, Trixie.
“No… lei è una mezzosangue… in parte pegaso, credo, e, per nostra sfortuna… in parte gargoyle…”
“Vuol dire che…”
“Ogni giorno diventerà una statua… e ogni notte si risveglierà…”
Per un attimo i due stanno in silenzio, ad osservare la forma diurna di Rocee… poi Trixie domanda “La porti tu, vero?”
Rude, sconsolato, sospira.

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Capitolo 38
*** Una Pista ***


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Rude appartiene a me
Rocee appartiene a me
Merry O'Nette appartiene a me
Bugmite appartiene a me

Capitolo 38 – Una Pista

 
Dopo deserto e giungla, i tre insoliti viaggiatori si avvicinano a un piccolo villaggio, sulla strada per l’ingresso, notano un raggruppamento di puledrini davanti a un carretto colorato.
Rude è incuriosito mentre Trixie sorride.
“Teatri di burattini… quanto tempo è passato dall’ultima volta in cui ho assistito a un loro spettacolo…”
Osservano da lontano piccole sagome di legno muoversi mentre una squillante voce femminile narra di un mostro che affliggeva il villaggio da anni, portava miseria e disperazione… poi, quando tutto sembrava perduto, e questo attira l’attenzione di Rude, uno spettro di teli bruciati lo affrontò, salvando i pony, per poi svanire nel nulla, diretto oltre l’orizzonte.
Il kavu dà un colpetto a Trixie, che annuisce con aria decisa… c’è qualcuno da interrogare!
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Merry O’Nette è felice del suo lavoro: ha sempre amato i teatrini, fin da puledrina! Ora ne aveva fatto il proprio scopo di vita e, in tutta onestà, è dannatamente brava: disegna, scolpisce e dipinge a zoccolo ogni singola marionetta e, per essere unica nelle sue storie, impara le leggende e le storie locali per poi farne un siparietto… non è certo un lato negativo, poi, che sia un lavoro sicuro… si viaggia sempre, è vero, ma non ci si fa nemici!
Persino gli altri marionettisti e gli altri artisti di strada si sono sempre dimostrati amichevoli nei confronti di questa earth pony che, con tanta volontà, non ha mai negato un aiuto a nessuno.
Mentre si volta, per adagiare in un baule imbottito le proprie piccole opere d’arte, nota una grande ombra oscurarla… segue la figura oscura fino alla sua origine, impallidendo davanti alla rossa mostruosità dalle lunghe zanne… e alla statua goffamente legata alla sua schiena.
“I-io…”
“Ma tu pensa… incontrare la piccola Merry così lontana da casa! A Manehattan non mancherà la sua piccola artista?”
Una voce familiare richiama l’attenzione dell’attonita pony al fianco della creatura, dove riconosce immediatamente un’amica di vecchia data.
“Trixie?”
“E chi altro? Allora, vedo che l’attività va benone! Perdona la frettolosità ma, vorrei farti una domandina sullo spettacolino di prima, se non ti dispiace…”
“Cosa sai dello spettro?” taglia corto, Rude.
È colta di sorpresa dalla voce del mostro e, spinta dal timore, comincia a parlare a nastro “So solo quanto mi hanno detto i pony di qui: che una grossa tarrasque stava devastando la zona e che è arrivata questa pony tutta avvolta in panni bruciati che l’ha combattuta e scacciata e poi se n’è andata senza proferire parola verso le paludi non so altro lo giuro!”
Rude è intontito dal fiume di parole che la giumenta ha prodotto senza nemmeno prendere fiato.
“Uh… grazie… credo che possa ricominciare a respirare, se vuole…”
La pony è ancora bloccata, e Trixie decide di svegliarla con una veloce scarica prodotta dal suo corno.
“OW! Mi ha fatto male!”
“Merry… avevi smesso di respirare… e posso assicurarti che questo ‘gentilpony’” lancia un’occhiataccia a Rude “Non ha alcuna cattiva intenzione… è docile come un agnellino! Posso anche prenderlo a calci senza che reagisca…”
“Te lo sconsiglio… o ti abbandono in un nido di basilischi!”
“Rude, sto provando a migliorare la tua immagine pubblica!”
“Non te l’ho chiesto!”
I due vanno avanti per diversi minuti, dando a Merry uno strano senso di calma… e si mette a ridere, è proprio strana la scena davanti a lei e non può fare a meno di lasciarsi andare di fronte al comico litigio… la sua risata è contagiosa e ben preso anche Trixie cede… Rude, al massimo, si concede un sorriso.
“Scusaci per il disturbo, Merry… ti devo un favore!”
“Non è nulla! Tu mi hai insegnato a come riparare il mio carretto, siamo pari! Ma, se posso darvi un avvertimento… state alla larga dalle paludi… quei pochi che ci sono andati, o meglio, quei pochi che sono tornati… raccontano di creature terrificanti… belve d’ombra e fiamme che sorvegliano tutto e tutti, si mostri terribili messi in fuga da loro… si dice che persino la tarrasque sia fuggita qui a causa loro e che, se ti addentri abbastanza, puoi intravedere le guglie nere di un castello… ma nessuno che si sia avvicinato ad esso è mai… insomma… mi sono spiegata, no?”
Trixie deglutisce, Rude sbuffa “Grazie dell’avvertimento, ma sono proprio diretto lì… addio!”
“C-cosa? Ma dopo tutto quello che vi ho detto…”
“Mi hai solo messo appetito… le tarrasque sono bestie codarde! E sono anche parecchio saporite… ora, se non vi dispiace, sono via da Ponyville da ormai due settimane! Ciò vuol dire che ho solo due mesi e mezzo prima di un appuntamento importante e, togliendo le due settimane per il ritorno, ho meno di due mesi per ritrovare Twilight Sparkle… non ho tempo per ignorare i luoghi di pessima fama… non ho tempo da sprecare! E poi… Trixie… ricordi il disegno di Rocee?”
“Si, ma che c’entra?”
Le indica un vicino corso d’acqua “Il serpente del disegno… scommetto che è quel fiume! E il cerchio con la punta… se fosse il castello nella palude?”
“M-ma… potrebbe essere un viaggio senza ritorno!”
Rude le volge uno sguardo di fiera consapevolezza “No, io tornerò per certo! Ho una promessa da mantenere!”
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Un puledro dal manto blu assiste alla scena da un cespuglio non troppo distante, immobile come se in lui non vi fosse vita…
Quando vede i due stranieri allontanarsi, estrae da una bisaccia un piccolo cristallo violaceo e vi sussurra con voce sottile e seria, come se avesse di fronte un importante interlocutore “Mie signore… credo che presto ci saranno intrusi alla palude… intrusi da non sottovalutare…”
“Grazie, Bugmite” gli risponde una voce, dalla gemma “Li aspetteremo con ansia!”

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Capitolo 39
*** Predatori Palustri ***


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Capitolo 39 – Predatori Palustri

 
Il tanfo della vegetazione putrescente e dell’acqua stagnante annuncia ai due pony e alla statua l’avvicinarsi della loro destinazione.
“Ci fermiamo qui!” dichiara, Rude.
“Come? Ma il sole è ancora alto! Perché?”
“L’altro giorno ciò che t’ha detto quella tua amica ti ha spaventato tanto… pensavo apprezzassi il fatto che preferire avere Rocee sveglia quando entreremo nella palude!”
Trixie, tutto sommato, ammette che l’idea del kavu non è malvagia… scioglie le briglie che la legano al carretto e prepara il giaciglio.
“Svegliami al tramonto, ok?”
Rude non è proprio entusiasta di non potersi riposare, ma il ritmico respiro dell’altra, già addormentata, gli preclude ogni possibilità di critica.
Osservando l’unicorno assopito, già pregusta il momento in cui la sveglierà, per poterle affidare il secondo turno di guardia.
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“Dico solo che non era necessario scuotermi così forte! Mi è girata la testa per ore!”
“Trixie, ti ho già chiesto scusa… e poi ormai siamo al limitare della palude, ti intimerei il silenzio!”
Mettendo il broncio, la pony acconsente alla richiesta del rettile; poco avanti a loro, fluttua Rocee… si è rifiutata di mettere zoccolo in acqua, forse, Trixie ha ipotizzato, teme che la sua consistenza rocciosa possa risentire dell’umidità.
Vedere la gargoyle all’opera è incredibile: pare non stancarsi mai!
Di tanto in tanto si posa su una roccia, e fa cenno ai due di avvicinarsi… sembra una guardia preoccupata della salute dei suoi protetti.
Sia lei che Rude non cessano mai di fiutare l’aria… Trixie, per l’olezzo, s’è dovuta coprire il muso con un foulard, quasi fosse un bandito!
I due mezzosangue non abbassano mai la guardia… Rocee ha fatto capire loro che qualcuno li sta tenendo d’occhio: Rude, dopo alcuni istanti, ha confermato.
È davvero un posto terribile: l’acqua è verde acido e opaca, alghe e liquami rendono impossibile vedere il fondo e Trixie ha dovuto avvolgersi in un sottile campo di forza, per non essere mangiata viva dalle sanguisughe, ci sono poi gli alberi, neri e ricurvi come fossero gli artigli di una qualche bestia morta, pronta a ghermire la preda, di tanto in tanto si scorgono piccoli scogli affilati all’estremità, erosi dal vento, e sottili alla base, erosi dall’acqua, più vanno avanti più la nebbia si fa fitta e Rocee deve diminuire la distanza dai suoi due compagni…
Ma le cose che inquietano Rude sono altre: finora non hanno incontrato nessun animale, eccezion fatta per qualche insetto e un paio di tritoni, e nessuno dei loro misteriosi osservatori s’è ancora fatto avanti.
Il silenzio è surreale.
Tutto ciò che riescono a udire è l’acqua spostata dalle loro zampe, il loro respiro e il battere delle ali di Rocee… decisamente, qualcosa non va!
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“Aiuto!”
Un urlo attira l’attenzione del trio che, senza esitazione, si lancia in soccorso di chiunque sia in difficoltà!
“S-sono intrappolato nelle sabbie mobili! Aiutatemi!”
Un pegaso, dal manto color ciliegia, è immerso fino alla vita nel pantano, con le ali invischiate.
L’aura magica di Trixie avvolge il corno, ma Rocee si frappone fra lei e il pony disperato.
“Rocee! Ma che fai? Devo aiutarlo!”
“Rocee, hai sentito qualcosa?” lei annuisce, con veemenza… arrivati a questo punto, la gargoyle è la loro guida… l’olezzo è talmente forte da inibire l’olfatto del kavu, che si affida a lei.
Rocee si volta verso il pegaso e comincia a ringhiare e soffiare, come farebbe un gatto.
“V-vi prego! Non voglio morire!”
Rude si guarda attorno, la cosa non gli piace… sono stati condotti in una distesa vuota, limitata da un circolo di scogli neri… è un’imboscata!
“Trixie, sai teleportarti?”
“S-si ma…”
“Fallo!”
“Cosa? Ma…”
“Trixie, è una trappola! Io e Rocee li tratteniamo! Tu devifuggire!”
Mentre le pupille di lei si dilatano e, per istinto, carica d’energia il proprio corno, una raffica di fiamme verdi la colpisce alla nuca, facendola svenire.
“Trixie! Maledizione! Rocee! Portala via!”
Rocee prova ad avvicinarsi, ma in un attimo l’intera zona si trasforma in un inferno: da ogni scoglio sbucano una mezza dozzina di nere figure alate e ronzanti, con occhi azzurri e senz’anima.
Rocee li affronta come una belva messa all’angolo, e così anche il kavu… ma, in fondo, è proprio questo che sono… animali in trappola!
Dozzine e dozzine di pony insettoidi si lanciano sul rettile, combattendo come furie… è troppo impegnato a combattere per impedire che uno di loro sollevi e trascini via il corpo privo di sensi di Trixie… e ciò lo rende furibondo: con tutta la potenza che ha in corpo, ruggisce!
Un cono di pura energia sonora dissipa la nebbia davanti a lui e lancia diversi aggressori a decine di metri di distanza, ma subito altri prendono il loro posto.
Deve concederglielo… questi mostriciattoli sono davvero temibili! Nulla a che vedere con le guardie d’Equestria: combattono con la ferocia di predatori affamati e la disciplina di soldati… un mix letale!
La sua dura epidermide viene a malapena scalfita da zanne e corna… ma le fiamme…
Appartenendo in parte alla razza di kavu del vulcano, Rude è sempre stato immune al fuoco; ma quando le furie ronzanti hanno cominciato a tempestarlo di strali di fiamme smeraldine… ogni colpo gli provoca un dolore incredibile, come se bruciasse l’anima stessa!
Vede le squame annerite e fumanti, ma non si ferma!
Alza lo sguardo e vede Rocee cadere, intrappolata in una sorta di gelatina verde, per poi essere trascinata via.
No… non andrà così!
Spalanca le fauci e ruggisce ancora… e ancora… e ancora… fino a che i polmoni non gli dolgono…
Uno di loro sputa sul suo muso quella stessa sostanza che ha ingabbiato Rocee, è dura, ma riesce a spezzarla e ad azzannare ad un’ala uno degli insettoidi, per poi usarlo come una clava per abbattere altri di loro.
Sta cominciando a stancarsi… non solo in termini di pazienza, ma anche fisicamente… i continui assalti a base di fiamme verdi lo stanno logorando… a colpi di zampe, ne abbatte altri… ma pare che spuntino da ogni parte della palude!
Lo sciame infinito non gli da tregua, fuoco e liquido vischioso lo colpiscono in ogni istante fino a che, con un ringhio basso, cade…
Il pegaso color ciliegia lo avvicina, prima di essere consumato da fiamme verdi e lasciare il proprio posto a una creatura simile alle altre, ma bardata da un’armatura blu scura.
“Benvenuto tra noi, mostro!”
Prima di perdere i sensi, Rude intravede qualcosa: fra la nebbia, che si va raddensando, si staglia la tetra sagoma di un castello nero.
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“Sweetie Belle…”
“Dimmi, sorellona… ma... sei pallida, cosa…”
“Credo di stare per svenire…”
Senza aggiungere altro, Rarity perde i sensi.

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Capitolo 40
*** Vice-Re ***


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Capitolo 40 – Vice-Re

 
Rude sente la testa pesante e dolorante, apre gli occhi a fatica, e tutto ciò che vede è il buio… prova a muoversi, ma è bloccato da una sostanza verde e collosa.
Raccogliendo le sue forze, libera una delle zampe anteriori.
“Fossi in te, non lo farei!” lo richiama, dalle tenebre, una voce duplice.
“Per fortuna, allora, che non sei me!” con un ringhio, e uno scatto improvviso, libera le altre tre, rimanendo bloccato solo con le posteriori.
“Forse non sono stata sufficientemente chiara…” la nera oscurità viene lacerata da un coro di sibili, mentre occhi turchese senza iride o pupilla si spalancano e verdi bagliori danzano sulla punta dei loro corni.
“Hai già visto che non puoi battere i miei piccoli changeling… credi che, affrontare un intero alveare sia più semplice?” Rude si guarda attorno, notando, al suo fianco, Trixie bloccata al suo stesso modo, e ancora priva di sensi, e Rocee che, con fierezza, ringhia volgendosi in ogni direzione.
La piccoletta è proprio senza paura!
Piuttosto… non è nella sua forma rocciosa… o è ancora notte o, più probabile, è già notte…
“Lasciateci andare!”
“E perché mai dovrei darti ascolto? Inoltre, dovresti portare più rispetto… sei pur sempre al cospetto di una regina!”
Uscendo dalle ombre, si palesa una figura nera, coperta da un esoscheletro chitinoso, il suo corno è lungo e reso distorto dai numerosi buchi, così come le sue lunghe zampe, una lunga chioma verde acqua incornicia una coppia di occhi da gatto a doppia iride, sul suo capo, fa capolino una piccola corona a quattro gemme… è alta quanto Princess Celestia, se non di più!
Seppur di poco, può guardare Rude dall’alto in basso.
“Regina? E allora? Sei solo una changeling alta, per me… non cambia proprio nulla!”
Dagli innumerevoli droni si innalza un coro iracondo di schiocchi e sibili.
“Sei coraggioso, te lo concedo… ma anche sciocco… ti sarai pure portato una gargoyle, ma non sarà certo sufficiente per intimidirmi!”
“Non mi importa niente di intimidire te o nessun’altro… sto solo cercando qualcuno! E non me ne andrò senza risposte!”
Queen Chrysalis si gira di scatto, colpendolo con una meteora verde acido con una forza tale da spezzare gli ultimi vincoli che lo bloccano a terra e scagliarlo contro una parete lontana una ventina di metri almeno… Rude è in agonia! Non ha mai provato tanto dolore… ma ha promesso…
Lottando contro il proprio corpo, si rialza…ogni muscolo lo supplica di non farlo… ma deve!
“S-sto cercando Tw-“
“So bene chi state cercando! E vedi di portarmi più rispetto, kavu!”
“Cosa… come…”
“Come lo so? Ma per favore! L’alveare ha spie in ogni dove! Chiunque potrebbe essere uno di noi!”
“Amber…”
“No, ho sentito parlare della pupa di cui si sta occupando la pegaso della Gentilezza… quella viene da un alveare minore… se vorrà, l’accoglieremo… ma… chissà gli altri, sei sicuro che coloro attorno a te siano davvero pony?”
Prende l’aspetto di Major Mare, e si avvicina.
“E ora, dimmi… perché cerchi Twilight Sparkle?”
“Per riportarla a casa…”
“Menzogne!”
Diviene Big Macintosh, e si avvicina.
“Io non amo le menzogne…”
“Non sto mentendo!”
“Si, in tutti questi anni, nessuno si è mai preoccupato per lei, con le loro ricerche fasulle, e ora dovrebbero mandare te?”
Assume le sembianze di Spitfire, e si avvicina.
“Perché non cominci a dirmi la verità?”
“Se non mi credi, guarda nelle borse che portavo con me…”
Torna alla sua forma originale, col corno avvolto da un’accecante bagliore verde. Gli occhi rilucono di furia.
“Non prenderti gioco di me!”
Rude è all’angolo… qualcosa che non accade molto spesso… qualcosa che intende cambiare!
“Guarda e saprai che non mento!” ruggisce, riguadagnando terreno, “Le ricerche sono state fatte, ma non sono mai arrivate fin qui! Controlla pure!”
L’imponente regina lo fissa con occhi di ghiaccio, e fa un cenno col capo.
Lontano da loro, nascosto dalla figura di Chrysalis, un changeling avanza, trascinando le bisacce, qua e là annerite, del kavu e, dopo qualche istante, dichiara “Mia regina, dice il vero!”
Chrysalis si sposta, lasciando che il kavu la veda… è diversa da ogni altro changeling: il suo esoscheletro, sul corpo e sul capo, sfuma dal nero alla lavanda, il suo corno è lungo e diritto, benché comunque crivellato di fori, la sua criniera è viola, con una sottile linea chiara e una scura, e i suoi occhi, benché simili a quelli di Chrysalis, sono del colore dell’ametista.
Rude non ha dubbi… e il silenzio improvviso di Rocee conferma i suoi timori…
“Dice il vero, mia vice-re?”
La tiara sul capo di lei brilla, riaccesa nei colori e nella brillantezza, mentre questa annuisce…
Come potrà dirlo a loro?
Come potrò dirlo a Rarity?
Trixie rinviene appena in tempo per vedere nuovamente la sua vecchia rivale e, in seguito, redentrice…
La vice-re è Twilight Sparkle!

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Capitolo 41
*** One Way Ticket to Hell... ***


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Capitolo 41 – One Way Ticket to Hell…

 
“Dunque, affermi che nessuno è mai arrivato fin qui per timore… e perché tu ti saresti spinto tanto oltre?” domanda, gelida, Twilight.
“Innanzitutto, come puoi vedere, non sono proprio della pasta delle guardie reali… e poi ho avuto fortuna: ho trovato qualcuno che ti ricordava alla perfezione e ti aveva seguito la prima volta… il fiuto ha fatto il resto…”
“Non è ciò che ti ho domandato!” il corno di lei s’avvolge di fiamme purpuree “Non ho chiesto il ‘come’ ma il ‘perché’! Ho vissuto fino a due anni fa fra i libri… non credere di poterti prendere gioco di me così!”
Chrysalis osserva affascinata: la piccola, confusa pony che trovò due anni fa ha ora il portamento di una regina… ne è orgogliosa!
“Il perché non sono affari tuoi!” sibila lui “Ho già detto che ho un debito!”
“Si… mi hanno riferito di un terzo alicorno a Canterlot che era in cura presso le principesse e che suo figlio era unico nel suo genere… ma dubito che tu lo faccia per questo… in fondo, stando a quanto riferitomi, è stato proprio a causa di un errore fatto da Princess Celestia secoli fa se la rediviva Blessing Wind fu ferita… c’è qualcos’altro, vero?”
“Di nuovo… fatti gli affari tuoi! Perché deve importarti? Io dovevo solo trovarti e portarti a casa! Ti ho trovata e ora fai le valigie: dovessi anche affrontare tutte queste blatte e quella sorta di alicorno, tu tornerai a Canterlot con me!” il tono di lui è greve e serio, ma la changeling non ne è minimamente intimorita.
“Vedi… è proprio questo il fatto che m’incuriosisce… i tuoi ostacoli sono: un intero alveare, che ha già brillantemente dato prova di poterti abbattere, l’Elemento della Magia, ex alicorno e ora ibrido changeling, e Queen Chrysalis… che già una volta sconfisse Celestia… tu sei, tanto per essere chiari, un primitivo, un bruto, un impulsivo… ma non sei uno stupido! Hai capito immediatamente che il ‘pegaso intrappolato’, magistralmente interpretato dal capitano BlackBee, era una trappola e hai saputo cogliere al volo la preoccupazione della gargoyle-“
“Rocee…” la interrompe.
“Rocee… d’accordo… in ogni caso… credo che tu nasconda qualcosa di più… sei stato in grado di seguire le mie tracce fin qui e, da quanto ci è stato riferito, sei un esperto cacciatore… con tutte queste credenziali non posso che considerare che tu sappia scegliere quali sfide affrontare… sai bene di non poterci affrontare! Ma allora, perché? Cosa ti spinge? Che mire hai?”
“Per ora miro solo a impacchettarti e riportarti indietro!”
“Capisco… sai, noi changeling siamo esseri empatici… per noi, leggere un cuore e un cartello stradale, hanno la stessa difficoltà!” un tetro sorriso si delinea sulle labbra di lei, a specchio di quello della sua regina.
“Cosa porti, nel cuore, kavu?”
“Ti scongiuro, basta!” urla, Trixie, attirando l’attenzione di lei “Tu non sei così! Tu sei buona: mi liberasti da quel maledetto Amuleto dell’Alicorno, mi insegnasti a controllare il mio carattere, a lasciar andare quell’insopportabile parlata in terza persona! Twilight, tu sei migliore di così!”
“Ti sbagli…” sussurra Twilight “Lo ero…”
Prima che chiunque possa reagire, l’ex principessa è avvolta da fiamme violacee… tutti sobbalzano per la sorpresa.
Quando Twilight riapre gli occhi, e osserva il frutto della propria trasformazione, capisce… l’aveva fatto al solo scopo di impersonare chi lui più ama per poterlo interrogare… non s’aspettava certo di trovarsi a impersonare una delle sue vecchie amiche.
Il carapace nero-violaceo sostituito da un soffice e candido manto, la scura criniera lascia il posto a fluenti riccioli d’ametista e i suoi occhi assumono il colore degli zaffiri…
“T-tu ami Rarity… stai facendo… tutto questo per… i-io… mia regina… non posso…” torna al proprio aspetto originale “Non posso… perdonatemi… vi prego…”
La torreggiante figura nera, impassibile, si avvicina.
“Mia vice-re… parliamo!”
In un lampo verde, le due svaniscono.
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In una camera segreta dell’alveare, una mezza-changeling versa fiumi di lacrime, stretta nell’abbraccio della propria regina.
“Mi dispiace! I-io… credevo di riuscirci ma…mia regina… mi mancano tanto!” urla, piangendo.
“Shhh… va tutto bene, piccola mia… è comprensibile! Se lo vorrai li caccerò via e sposterò l’alveare… non ti daranno più fastidio!”
Chrysalis non l’avrebbe mai pensato… in fondo, all’inizio, la vedeva solo come una sorta di vendetta… ma ora…
I suoi esploratori le avevano riferito di una changeling solitaria che si aggirava ai limiti del suo dominio; spinta dalla noia e dall’indolenza aveva deciso di occuparsi personalmente della vicenda.
Inutile descrivere lo stupore che provò nel trovarsi in presenza dell’artefice della sua sconfitta, anni prima, prossima alla morte di fame…
Già pregustando il momento in cui, un giorno, avrebbe nuovamente attaccato Canterlot, schierando fra le sue fila l’ex protetta di Princess Celestia, la prese con sé: la nutrì e ne fece la sua allieva… non poteva sapere quanto la mente frenetica e acuta dell’unicorno avrebbe giovato all’alveare… le sue idee le fecero scalare rapidamente la scala gerarchica, fino a farla divenire sua vice-re.
Non solo crebbe la presa sulla struttura sociale… ma anche su di lei: da pedina divenne individuo, da individuo suddito, da suddito amica, da amica confidente e, infine, figlia putativa… proprio così, colei che odiava era per lei adesso come una figlia, ed erede al trono.
“Twilight… vuoi che li cacci?”

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Capitolo 42
*** ... and Back (Almost) ***


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Capitolo 42 – … and Back! (Almost)

 
Un lampo verde annuncia il ritorno delle due sovrane.
“Siamo giunte a una decisione e… che è successo, qui?” chiede, stupita, Chrysalis.
“Succede che, se ci tengono a rimanere tutto d’un pezzo, questi nanerottoli la devono piantare di trasformarsi in Rarity!” Rude ruggisce, schiacciando sotto di se una pila di changeling.
Con un sibilo della regina, ogni changeling torna immediatamente al proprio posto, come nulla fosse accaduto.
“Tornando a noi… siamo giunte a una conclusione: la mia vice-re potrà tornare ad Equestria come diplomatica; ammetto che il mio ultimo approccio è stato tutto fuorché amichevole e spinto dalla fame… la fame è rimasta ma, non sono così sciocca da tentare la fortuna una seconda volta… l’accompagnerai dove vorrà… godrà dell’immunità riservata al suo ruolo e rango e, quali che siano le sue decisioni, nulla le verrà imposto! Sia ben chiaro… per quanto debole e affamato, se necessario, l’alveare lotterà per riavere la sua vice-re! È comprensibile il concetto?”
Quando Rarity gli parlò dei changeling, Rude si fece l’idea di loro come di una razza di cieca violenza e Amber di un’eccezione alla regola… ma Chrysalis si sta rivelando un’acuta pensatrice e stratega… non può fare a meno di pensare a come, non molto tempo fa, anche lui venisse ritenuto poco più di un animale.
“La scorterò personalmente.” dichiara il kavu “Ma solo nel caso sia lei a volerlo… è stata un’amica di Rarity e, per questo, non le imporrò nulla!”
La changeling sorride, come compiaciuta, rivelando le zanne aguzze.
“Acconsento più che volentieri… è giunto il momento che si appianino le divergenze fra pony e changeling… e che io affronti le ombre del passato…” Rude annuisce alle parole di Twilight.
In un attimo, gli ammassi di materia che bloccano Trixie e Rocee si dissolvono… mentre Trixie fissa, attonita, la passata rivale, Rocee scatta in posa aggressiva, pronta a scagliarsi su ogni changeling che si avvicini troppo.
“Rocee!” la richiama, il kavu, “Lascia perdere… ce ne andiamo…” la gargoyle lo guarda, interdetta, prima di seguire il suo ordine… Trixie è dietro di loro, a capo chino.
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Rude è più che lieto di lasciare le terre dei changeling… ancora non capisce come sia possibile che le loro fiamme possano ferirlo, ma ci sarà tempo anche per questo.
Twilight, oltre ad aver assunto la sua forma passata, ha scelto di coprirsi nuovamente con un telo, così da non essere riconosciuta nemmeno se il suo mascheramento venisse meno.
“Twilight…” sussurra, Trixie, “Cosa ti è successo?”
“Ho fatto una scelta… il mio amore per la vita di Princess Celestia… tutto qui…” risponde lei, freddamente.
Trixie vorrebbe parlarle ancora, dirle di quanto sia cambiata, dirle di come non solo il suo corpo, ma anche la sua anima, paia ingabbiata in un carapace… ma non ce la fa… negli anni successivi all’incidente dell’Amuleto dell’Alicorno, persino dopo l’incoronazione, Twilight era divenuta per lei una grande e inestimabile amica, quasi una sorella… ma ora è così fredda e distante…
“Twilight… devo saperlo: sei ancora tu?”
Il gruppetto si ferma, Trixie può vedere, sotto la cappa, i violacei occhi di Twilight fissarla, come se cercasse di capire.
“Trixie, che stai dicendo?”
“Sei diversa… non dico nel corpo, non me ne potrebbe importare di meno! Sei… eri… un’amica, non un’amante… ma ora… sei distante, fredda… parli di spie e amore con la stessa tonalità, come se, per te, non vi fosse differenza! Per cui, torno a chiedertelo… sei ancora tu?”
Twilight sospira, mentre Rocee si va ad accovacciare sul dorso di Rude, preparandosi all’ormai prossima alba.
“Ho passato due anni in una palude… per sopravvivere ho dovuto rinnegare metà dei tabù morali che mi ero prefissa fino ad allora… ho ucciso, mentito, ingannato e derubato… sono divenuta allieva di colei che, per un soffio, non distrusse la vita di mio fratello e della mia ex-babysitter insieme al resto di Canterlot ferendo, nel mentre, Celestia stessa… ho capito le sue motivazioni e ho condiviso il suo stile di vita, arrivando ad accettarla nel mio ormai nero cuore… ho dovuto cercare nuovi modi per far sopravvivere l’alveare e, nei momenti più duri, fare le scelte più difficili per la sopravvivenza dei più… ho visto changeling supplicare me e Chrysalis di ucciderli, così da non soffrire più la fame e non privare più di prezioso nutrimento il resto dello sciame… talvolta ho dovuto accettare la richiesta e mettere io stessa fine alla loro vita! Ho visto Chrysalis, in maniera non dissimile dalle principesse, piangere i sudditi morti… ho dovuto imparare a lasciarmi il passato alle spalle… no, Trixie, non sono più io… non sono più quella di un tempo… in questo mio piccolo ‘dramma’ non vi era un sipario da celare, per porre fine ai fatti… non vi era intervallo fra un atto e l’altro… questa è stata una tragedia durata due anni… e non sono certa che sia ancora finita…”
Tutto ciò che l’unicorno azzurro riesce a fare e annuire leggermente, per poi buttarsi al collo dell’altra e, singhiozzando, sussurrare “Mi dispiace…”
Twilight ora è diversa: è una feroce predatrice, una fredda pianificatrice, un’astuta regnante e una letale condottiera… ma, nonostante tutto, è una changeling… una creatura empatica ed emotiva… a ciò si aggiunga l’intenso impatto che l’ha travolta negli ultimi giorni… ben presto, anche lei cede alle lacrime.
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Si pettina con cura coda e criniera, si mette lo zaino in spalla e scende al piano di sotto, accolta dal profumo dolce e inebriante dei pancakes della sorella.
“Sorellona! Hai fatto i pancakes! Wow!”
“Si, avevo voglia di prepararti qualcosa di speciale e di energetico…” risponde Rarity.
“È fantastico! Dico davvero! Ah, volevo chiamare qui Scootaloo e Apple Bloom, per studiare, dopo la scuola… posso?” chiede, con occhi supplicanti, Sweetie Belle, prima di ingurgitare una grossa porzione di colazione.
All’assenso della sorella, ha ormai ripulito il piatto e, dopo un rapido ringraziamento, sfreccia verso la scuola.
Rarity la osserva con dolcezza e riflette su come, poco tempo fa, avrebbe passato il pomeriggio a fare follie, pur di ottenere il Cutie Mark, nonostante l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico e, con esso, degli esami.
Un tale aumento del senso di responsabilità non può che compiacerla, ma sa anche che l’allegria e la vitalità sono leggermente sciamate, da quando Rude è ripartito…
E poi, quell’improvviso svenimento…
È strano e, forse, assurdo come un grosso pony, spesso sgarbato e diffidente, sia riuscito tanto a influenzare la serenità della Carousel Boutique… con aria triste, spera che il compagno torni presto.

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Capitolo 43
*** Il Filo Rosso ***


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Capitolo 43 – Il Filo Rosso

 
Il ritorno… il tanto agognato ritorno: ripercorrere la strada all’inverso, pregustare il rivedere il familiare paesaggio che ormai chiama ‘casa’, l’attendere con impazienza la riunione con l’amata, i litigi!
I litigi?
Rude non ne può più: tutto il tempo passato, durante il giorno, a litigare su come proseguire con Twilight… tutta la notte a litigare con Rocee perché non attacchi Twilight…
Da quanto imparato dalla changeling stessa, i gargoyle sono i nemici naturali dei changeling: la loro pelle rocciosa è refrattaria alla loro magia, le loro zanne possono facilmente perforare i loro carapaci e sono in grado di vedere oltre ogni travestimento, sia esso magico o meno… in effetti, l’incubo di qualunque mutaforma!
Ma essere costretti a tenerle separate, invece che dormire…
Rude trova pace solo quando Trixie e Twilight si fermano a parlare o, una volta accampati, quando si allontana uno dei due predatori per cacciare.
A proposito di caccia… una cosa la deve ammettere: avere qualcun altro coi tuoi stessi gusti è fantastico!
Non rimpiange la scelta di vita fatta… ma a vivere tra soli erbivori… cominciava a sentirsi un intruso… e in effetti lo è, ma per altri motivi… eppure… eppure, la crescente diversità fra i pony che conosce comincia a farlo sentire a proprio agio: se tutti sono diversi, nessuno è diverso!
Piano piano, sente che Equestria diventa ogni giorno un pochino migliore.
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Non importa quanti specialisti consulti, il suo recente svenimento non ha spiegazioni!
Forse potrà sembrare troppo preoccupata ma, coi genitori sempre in giro per il mondo e Rude lontano da casa, Rarity non può permettersi di crollare! Deve resistere per Sweetie Belle!
Già lei, da puledrina, dovette sopportare lo stile di vita dei suoi che, prima della nascita della sua sorellina, non si fermavano mai più di un mese nello stesso posto!
Non appena Rarity divenne responsabile, le venne affidata la sorellina e i due ripresero il loro incessante girovagare… le riempì il cuore vedere che alla piccola venne fatto dono di qualcosa che a lei fin troppo a lungo mancò… delle vere amicizie!
Spesso aveva incontrato puledrini e puledrine della sua età ma, proprio come il masso che segno la sua fanciullezza, donandole il cutie mark, doveva tenere le gemme più preziose, quali amore, affetto e amicizia, chiuse in un involucro freddo e duro, per non soffrire… ma Sweetie… nonostante i disastri, ogni volta che la vede con Apple Bloom e Scootaloo le si scioglie il cuore!
Se mai lei dovesse venire meno, la sorellina sarebbe costretta a tornare dai genitori e perdere tutto ciò che in questi anni si è guadagnata!
Se apparire ipocondriaca e maniacale sono il prezzo da pagare per la felicità della piccola peste, allora sarà più che lieta di pagarlo!
I pensieri le fanno compagnia fino a che non giunge a destinazione: l’antro di Zecora!
“Zecora, se non disturbo, sei in casa?”
La porta di legno si apre con un lieve scricchiolio.
“Amica cara! Nella mia modesta stamberga, t’invito a riposar le membra… se la domanda non ti crea turbamento, che ti conduce, qui, in questo momento?”
Rarity entra e prende posto su un ceppo di legno lì vicino e poi, con fare preoccupato, interpella l’amica zebra “Zecora, ho bisogno della tua opinione… i medici non hanno saputo dirmi nulla, ma ho imparato che, quasi sempre, dove la medicina comune non arriva, lì arriva la tua… ho avuto un mancamento…”
“Non per esser puntigliosa, ma il tuo far teatrale è assai nota cosa…”
“Non stavolta… sono svenuta sul serio! L’ho sentito…dal nulla! Ho sentito le forze che mi abbandonavano, senza motivo, e poi… ho fatto appena in tempo ad avvisare Sweetie Belle… Zecora, puoi aiutarmi?”
Senza aggiungere altro, la sciamana comincia a scorrere fra i suoi libri e manoscritti… di tanto in tanto annuisce o mugugna qualcosa, ma non si ferma… passa più di mezz’ora prima che, con un sospiro e aria seria, Zecora torni dalla sua paziente.
“Invero ormai un’idea mi sono fatta, un’idea che, visti i sintomi, mi sembra più che mai esatta: gli auspici e le predizioni mi hanno addietro svelato, del tuo amato, le intenzioni… da molto ormai manca dal domestico focolare, e la di lui mancanza di notizie ti fa preoccupare… ma non è semplice preoccupazione ciò che affonda in cuor tuo un ardente tizzone: è un mal che mal non è… un dolor nato in amor… nella mia tribù, così come fra i pony, un tempo si narrava del legame che si crea fra l’anima di chi ama e di ciò che amava… le anime s’intrecciano e si uniscon nel destino, acciocché lontano al cuor paria vicino!”
“È una cosa meravigliosa-“
“Invero è meravigliosa, ma anche assai pericolosa: se il rosso legame viene spezzato il cuor dei due perisce, frantumato! Inoltre se un dei due prova dolore, anche l’altro soffre nelle medesime ore! Ragionando su ciò che t’ho spiegato, tu ben puoi capire che l’amore è un dolce fato, che uccide se la vita dell’uno volge all’imbrunire… forza comune e comun afflizione, questa è una pena e una benedizione!”
Rarity, a capo chino, non sa se esultare, per la profondità dell’amore che la lega al suo Rude, o scoppiare in lacrime, consapevole che il suo amato abbia rischiato la morte… e con esso anche lei!

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Capitolo 44
*** Agguato! ***


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Capitolo 44 – Agguato!

 
Rocee osserva con grande curiosità il panorama di verde sconfinato, non s’è mai avvicinata tanto a quel mondo tenebroso e misterioso…
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Trixie è inquieta: il fruscio del vento fra le fronde, il soffice scalpitio di zampe in lontananza, gli innumerevoli versi degli animali in agguato…
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Twilight fa scorrere lo zoccolo sul terreno umido, sulla corteccia ruvida e fra rovi affilati…
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Rude inspira a pieni polmoni: l’odore acre delle foglie marcescenti sul terreno e delle carcasse delle prede, quello acuto e inebriante di fiori e frutti, quello pieno delle bestie…
Casa!
Dopo più di due mesi rivede la massa di vegetazione che si frappone come un’ultima barriera fra lui e casa: la Everfree Forest!
A testa alta, guida il bizzarro gruppo sotto la luna piena che la benevolenza di Princess Luna ha condotto nel cielo notturno.
Ognuno dei membri della squadra reagisce in maniera differente: Trixie è terrorizzata, non a torto, questo posto è la tomba di molti pony sfortunati; Rocee è curiosa, probabilmente è la prima volta che mette zoccolo ad Equestria; lui è sollevato ma… Twilight… è solo per piccoli dettagli che ne percepisce il nervosismo… sembra una maschera di cera.
“Preferisci andare prima a Canterlot o a Ponyville?”
La profonda voce di Rude pare coglierla di sorpresa, facendola sobbalzare, ma si riprende in fretta.
“Canterlot è la priorità… prima l’alveare e poi il singolo changeling!” la voce di lei scuote Trixie, ancora non abituatasi alla bizzarra tonalità duplice tipica dei neri mutaforma.
“I sudditi sono affamati e, senza un adeguato trattato che ci permetta di divenire ufficialmente la quarta razza, rischiamo l’estinzione… una prospettiva davvero poco allettante! E poi non voglio che i miei vecchi legami mi trattengano oltre il dovuto…”
“Vecchi legami? Intendi gli altri Elementi?” domanda Trixie “Hai davvero timore di incontrarli?”
Twilight sospira “Lasciai Equestria nella consapevolezza che la mia trasformazione avrebbe rovinato tutto… al mio posto, saresti tanto ansiosa?”
Trixie la fissa con aria di sufficienza.
“Sai, per essere ascesa allo stadio di alicorno ed aver passato tanto tempo a studiare l’amicizia… sei davvero ottusa!”
“Come, prego?” Twilight pare essere stata punta sul vivo, e il suo tono irritato attira l’attenzione di Rocee… in quella luce, con quell’espressione innocente e curiosa… la mezza gargoyle ricorda qualcosa a Rude… ma cosa?
O “Chi”?
“Andiamo, hanno perdonato me nonostante le avessi umiliate, prima, e tiranneggiate, poi… tu le hai unite e condotte per anni! Le hai aiutate a scoprire se stesse e il mondo che le circonda… hai cambiato in meglio il loro mondo e quello di molti altri… e hai paura d’incontrarle… per il tuo aspetto? Credimi… saranno molto più infuriate per la tua stupida assenza che per il motivo di questa!”
“Tu non puoi capire… affrontammo i changeling al matrimonio e…”
“E affrontaste me molto prima!”
“Questo non ha nulla a che vedere con…”
“Questo non importa, al momento!” afferma Rude, alzando il muso e fiutando il vento “Pensavi di poterle evitare… ma la lontananza ti ha fatto dimenticare un fattore molto importante… qualcosa d’imprevedibile e inarrestabile…”
Twilight fissa il rettile con fare interrogativo… poi la realizzazione di ciò di cui parla la colpisce come un fulmine a ciel sereno; sgrana gli occhi e comincia a guardare in ogni direzione con fare allarmato; diverse ciocche della sua criniera si alzano, accentuando la sua espressione terrorizzata.
Rocee è confusa: cosa può terrorizzare una giovane regina changeling a quel punto? Cosa può spaventarla tanto da farle scordare di usare la propria magia? Cosa può far crollare la maschera di ferocia e impassibilità che la pony insettoide indossava con tanta cura fino a pochi secondi prima?
Un fruscio, fra i cespugli.
Una risata, quasi inaudibile.
Rocee comprende, un qualche predatore deve averli trovati… ma… perché Rude e Trixie sono così tranquilli?
Il grosso ibrido si siede e osserva, con fare divertito, la vice-re cedere al panico.
Un circolo metallico, poco più spesso del tronco di un pony, si fa silenziosamente largo nel fogliame alle spalle di Twilight; Rocee lo vede, ma prima che possa reagire, questo tuona, inondando l’aria di confetti, coriandoli e festoni… facendo saltare la changeling dal terrore.
Prima che possa toccare terra, la figura nera viene travolta da una cometa rosa.
Trixie posa uno zoccolo sulla spalla di Rocee, invitandola a non intervenire.
Twilight lotta per liberarsi, ma la stretta della earth pony su di lei la blocca… e così le lacrime.
Calmatasi, posa le doppie iridi sulla massa di pelo che la abbranca… sul largo sorriso e sui grandi occhioni azzurri lucidi per la commozione.
Rude non ha mai visto la sua criniera così voluminosa.
“P-Pinkie Pie…”
“Lo sapevo!”
“C-come?”
“Sapevo che saresti tornata! Sapevo che eri là fuori! Sapevo che la nostra Twilight era ancora viva!”
“M-ma…”
“E non azzardare discorsi sul fatto che sei un pochettinino cambiata, sciocchina!” Pinkie si stringe a Twilight come se volesse fondersi a lei “I cambiamenti fanno parte della vita! E, se ti conosco, so che farai grandi cose! Sei pur sempre la mia amichissima Twilight Sparkle, no?”
Non cesserà mai di stupirla: ad un osservatore esterno Pinkie potrà sembrare la più infantile e distratta del gruppo, ma non è così!
Riesce sempre a dare forza e sicurezza e… aspetta un istante…
“Pinkie?”
“Si?”
“Come mi hai trovato?”
“Ma con il mio senso speciale, sciocchina!”
Twilight sospira… meglio non fare altre domande!

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Capitolo 45
*** Oltre i Cancelli ***


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Capitolo 45 – Oltre i Cancelli

 
Strano a dirsi, ma l’incontro con Pinkie aiutò moltissimo il gruppo: la sempre energica pony li condusse in silenzio fino alla stazione e promise di non rivelare ancora a nessuno di averli incontrati.
Mentre il treno sbuffava, avviandosi a Canterlot, Twilight riconobbe negli occhi dell’amica una felicità e una gratitudine incredibilmente profondi… ed emanava tanto amore che sarebbe bastato a saziare l’intero alveare.
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Manca meno di un’ora all’alba quando la vettura, pressoché deserta, arriva alla città dalle alte guglie bianche.
Dodici zoccoli e quattro zampe toccano il lastricato delle strade lattee e si avviano al grande castello.
Da sotto la cappa che la nasconde, Twilight ripercorre il viale dei ricordi, ammirando tutti con gli alieni occhi viola: la piccola libreria in cui Shining Armor le comprò un libro per il suo sesto compleanno, il fornaio dove, in gran segreto, lei e Cadence andavano ad abbuffarsi di bomboloni, il teatro dove, con Princess Celestia, vide il suo primo spettacolo comico, il parco che causò tanti incubi al piccolo Spike, quando credette d’aver visto un pony-lupo…
Metà della sua vita è lì… sbattuta in faccia con la furia di un amante respinto.
Il passato, tramite le strade di Canterlot, pare urlarle: “Perché? Perché te ne sei andata? Io ero qui e tu mi hai abbandonato! Non ti piacevo, forse? Perché? Perché?”
L’animo le duole… ma ha da lungo tempo a chiudere le debolezze, quali il rimorso, oltre il suo robusto esoscheletro chitinoso.
“Eccoci…” sussurra Trixie, ammirando le grandi porte dorate e sigillate della reggia delle Principesse, “Ma come entriamo?”
Rude arretra, pronto a caricare, ma la vice-re alza uno zoccolo, per fermarlo.
Twilight spalanca le fauci, quasi dislocandole, come farebbe un serpente, turbando Trixie non poco, poi la gola inizia a vibrare… strano… l’unicorno non sente nulla… poi nota Rude e Rocee indietreggiare, ringhiando e abbassando le orecchie.
Quando, finalmente, cessa l’attività, il rettile le sibila contro “Azzardati a farlo di nuovo e giuro che ti riporto da Celestia a rate!”
Probabilmente, ragiona la pony azzurra, era come uno di quei fischietti per cani… udibili solo a certe frequenze…
Con un sottile cigolio, i cancelli si aprono leggermente; si para davanti a loro una guardia notturna, una giovane pegaso col manto cinerino e gli occhi azzurri.
“Mia signora! Sono sorpresa che siate venuta qui. Spero che…”
“Non avere timore… non vogliamo una replica del matrimonio… sono qui per stipulare la pace!”
La pegaso pare rilassarsi visibilmente.
“In tal caso, vi porterò direttamente alla sala del trono e…”
“Hai già messo fin troppo a rischio la tua copertura, Duskwing… non temere… ricordo la strada!”
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Le luci dell’aurora si stagliano fra le vetrate del grande corridoio, Rude sente il peso della pony accovacciata sul suo dorso cambiare, mentre si muta in roccia.
“Rude, cosa sai di Rocee?” chiede, incuriosita e in cerca di una distrazione, Twilight.
“Uh? Beh… l’abbiamo incontrata sulla via per trovarti… credo abitasse le cime rocciose che dividono Equestria dal grande deserto… e so che è un’ibrida… come me!”
“Strano… sento che ha un che di familiare…”
“Lo hai notato anche tu?”
Trixie sbuffa “Oh, andiamo! Lo capisco io che ho frequentato Ponyville molto meno di voi! Guardate i capelli! È uguale a-“
Una coppia di alabarde che si incrociano tronca il discorso dell’unicorno: una coppia di guardie presidia l’ingresso alla magnifica sala in cui Celestia, tra non molto, terrà corte.
Rude torce il collo, facendo scrocchiare diverse vertebre, prima di sospirare “Casa, dolce casa!”
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Equestria tutta è oramai ben nota per essere, spesso e volentieri, teatro di avvenimenti bizzarri e sconvolgenti… ma, come disse un saggio: c’è un tempo e un luogo per ogni cosa, ma non è questo il momento.
Princess Celestia non ha mai preteso molto… appena alzata ha già svolto il più importante dei suoi doveri, innalzando il disco solare in cielo… ora vorrebbe solo avere un’oretta di pace mentre sistema per bene il cuscino sul trono e si rilassa in attesa che l’inferno della corte diurna inizi…
Vedere la porta spalancarsi, con due guardie terrorizzate legate alle ante con le proprie alabarde, piegate e distorte come fossero di corda, mentre chiedono pietà, non è il suo ideale di pace!
Strano, vero?
Poi vede loro… come un manipolo di eroi che, di ritorno dalla guerra, s’appropinqua al generale per fare rapporto col sole alle spalle.
Rude si erge alto e fiero, come sempre, nonostante un blocco di pietra gravi sul suo dorso, la giovane unicorno che cammina al suo fianco la riconosce come Trixie, un tempo rivale e poi amica della sua pupilla e, fra loro, una figura incappucciata.
“R-Rude… ma cosa…”
“Ho fatto una promessa, ricordate?”
“C-come? Ma certo e…”
Con un bagliore violaceo, la cappa che copre il terzo viandante si riduce in cenere: gli zoccoli sono neri e attraversati da fori, il soffice manto ha ceduto il posto a un coriaceo carapace, bianche zanne scintillano nella luce, ali piumate sono ora translucide appendici insettoidi e lo sguardo dolce e ammirante ha fatto spazio a feroci occhi a doppia iride… ma non vi è dubbio alcuno.
Persino la tiara con l’ametista a sei punte incastonatavi sollevata dalla sua magia lo conferma.
Twilight Sparkle è lì, davanti a lei, ed è una changeling.
“Com’è possibile…” sussurra.
“Princess Celestia, è un piacere rivedervi, dopo tutto questo tempo.” nonostante l’accennato sorriso, il ‘voi’ la turba.
“T-Twilight…”
“Prima di ogni cosa il dovere: io, la vice-re Twilight Sparkle, sono qui in rappresentanza dello sciame nero e di sua altissima maestà Queen Chrysalis per negoziare la pace fra le nostre nazioni."
Mentre la mandibola della sovrana tocca terra, Rude non può fare a meno di pensare “E meno male che quello troppo diretto sono io!”

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Capitolo 46
*** Piani ***


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Capitolo 46 – Piani

 
Celestia è lì, come paralizzata.
Non sa quanti minuti siano trascorsi ma…non può essere… lei non può… eppure…
“S-sei davvero…”
La changeling espira con calma e poi annuisce.
“Io… no… già una volta venimmo ingannati! Prova che sei chi dici di essere!”
Senza il minimo impegno, la violacea aura fiammeggiante che avvolge la tiara che rappresenta l’Elemento della Magia la deposita sul suo capo… non c’è dubbio… il bagliore emesso dalla stella d’ametista…
“Sei proprio tu…”
Come in trance, Celestia si avvicina alla sua passata protetta e le accarezza la guancia con uno zoccolo… è tutto vero! È proprio lei! Sta succedendo!
“Princess Celestia… io… per favore… sono qui per ragioni diplomatiche e…”
Qualcosa, nella monarca solare, si spezza… dopo gli eoni in cui ha imparato a nascondere se stessa dietro la maschera della regnante composta… stringe Twilight in un abbraccio accorato e piange fiumi di lacrime.
La mutaforma è come paralizzata: sgrana gli occhi e si irrigidisce mentre l’amore irradiato da Celestia la inebria fino a offuscarle i sensi e a farne vacillare la ragione.
“Può aspettare… tutto può aspettare! T-tu sei qui e, bontà divina… Rude, ci sei riuscito!”
Ma l’ibrido non è più lì… è un momento privato e non vuole essere d’impiccio.
È già fuori dalle porte, trascinandosi dietro Trixie e richiudendole alle sue spalle, quando Celestia s’accorge della sua assenza.
Permette alle guardie di scendere e ‘intima’ loro di non permettere l’accesso a nessuno.
Nel giro di alcune ore la principessa avrebbe accettato di parlare di trattati e tregue… ma, adesso… adesso ha la sua Twilight.
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Dopo diversi minuti trascorsi ad abbracciare l’amica ritrovata, Celestia si rende conto che questa non ha ancora ricambiato; a malincuore, si allontana e la guarda: gli occhi alieni di lei la fissano con calma innaturale.
“Sono lieta della vostra felicità e del pasto offertomi ma, come ho detto, sono qui per diplomazia.”
La freddezza della risposta è tale da gelarle il cuore.
“T-Twilight…”
Lo sguardo affranto di Celestia sembra far vacillare la compostezza della changeling, che però si riprende subito.
“N-non fraintendetemi, anche io sono sinceramente lieta di q-questo incontro, ma la priorità è l’alveare!”
Princess Celestia la guarda, dubbiosa… ma se è così che deve essere…
“Allora temo di doverti deludere… l’attacco al matrimonio di Cadence e Shining Armor, tuo fratello, è da considerare un vero e proprio atto ostile, un’invasione… non posso fare nulla…”
“L’attacco non fu per fame di conquista, ma per vera e propria fame! All’epoca lo sciame nero contava decine di migliaia d’individui, ora facciamo fatica a raggiungere il migliaio! Stiamo morendo! Uno dopo l’altro! Inoltre l’insuccesso ci divise… vi sono alveari minori sparsi in tutto il globo e ognuno di essi, inevitabilmente, cade…”
Il tono della vice-re è sensibilmente affranto… quanto a cuore ha preso la causa di quella sciagurata razza?
“Come avete visto possiamo essere nutriti con semplici atti d’affetto! Non peseremmo in alcun modo sul bilancio economico d’Equestria! So che si è vicini alla pace con i grifoni… è così difficile raggiungerla anche con noi?”
“Twilight… io… ora basta con le maschere! Sai bene quanto tengo a te e non ho intenzione di mentirti: sono terrorizzata! Non solo da quella regina-“
“Queen Chrysalis…”
“Si, lei… hai idea di quanto mi shockò? In mille e più anni di regno solo Discord mi sconfisse in uno scontro diretto! Nightmare Moon, al suo ritorno, m’imprigionò cogliendomi di sorpresa, non sapendo se il suo esilio l’avesse indebolita ma… ‘Chrysalis’… Twilight… solo a ripensarci io… comunque sia… non è solo quello… io temo per i miei sudditi! Prima che tu protesti, non è per i changeling che sono preoccupata… non solo… il fatto è che temo la guerra! Io ho imparato da tempo quanto il confine fra rivale e alleato sia flebile e tu e Fluttershy, rispettivamente con Trixie e Discord, me lo avete rimembrato… ma c’è chi è più giovane e…”
“Cadence…” sussurra Twilight.
“Si… lei e il suo sposo sono ancora infuriati riguardo tutto ciò e, se me lo permetti, non me la sento di dar loro torto! Conosci in prima persona il vigore e la potenza del corpo di un alicorno e tu fosti la prima a vedere lo stato in cui versava Cadenza… se sigleremo la pace con… voi… temo che il Crystal Empire ci possa dichiarare guerra! Equestria proviene da un lunghissimo periodo di pace e, nonostante tutto, non vi sono veri e propri ‘veterani’… loro vengono da mille anni fa! Il loro esercito è composto di esperti cavalieri ben consci della vita sul campo di battaglia e di cosa significhi avere gli zoccoli sporchi di sangue… inoltre, tuo fratello è uno dei migliori strateghi che mai abbia incontrato…”
“Basterà non arrivare alle armi… potrà anche essere giocare sporco ma… spero di poter fare leva sul loro affetto verso di me! La vecchia Twilight, prima che voi obbiettiate, ne sarebbe rimasta disgustata ma… ho passato tutto questo tempo fra di loro… fra di noi… ho visto la vera disperazione… persino quando Discord ci corruppe non fu paragonabile! Cadence e Shiny sono furibondi, è vero… ma non sono assassini! Rifiutare questa chance allo sciame significa a tutti gli effetti decretarne l’estinzione.”
“I-io ci rifletterò… ma non da sola e-“
“Ovviamente intendevo mettere al corrente anche Princess Luna… e l’offerta al Crystal Empire deve essere fatta prima di qualsivoglia dichiarazione ufficiale!”
“Twilight…”
La menzionata alza lo sguardo fino a incrociare quello del bianco alicorno.
“Prima ho detto basta maschere!”
Come una diga che cede il passo alle acque, tutto ciò che la chitina racchiudeva esplode in una bordata emotiva; Twilight capisce che, in quel luogo, la dura scorza della vice-re può cedere e lasciare una timida e adorante giovane principessa tornare fra le zampe tese di colei che per quasi tutta la vita è stata seconda madre, maestra, confidente, amica e anche più.
“Anche solo per avermi permesso di rivedervi… di rivederti… l’essere diventata una changeling è la cosa migliore che mai mi sia capitata, amore mio!”
Mentre la giumenta l’abbraccia con calore, Celestia elabora quanto ha appena sentito: amore mio?
“Tu… mi ami… e sei diventata così… a causa mia?”

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Capitolo 47
*** Il Bentornato ***


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Capitolo 47 – Il Bentornato

 
“Trovai l’incantesimo su uno dei volumi della sezione proibita…”
Tornata al suo tono gelido, Twilight spiega a una palesemente scossa Princess Celestia quanto avvenuto un paio d’anni addietro.
“In quel tomo si accennava a una magia in grado di curare ogni male, quale che fosse il suo effetto e quale che fosse la sua origine: esso permetteva di incanalare l’amore nel malato mutandolo in essenza vitale pura, tramite un’antica magia dell’ombra… tanto più ingente è il danno a cui porre rimedio, tanto più profondo è l’amore richiesto… tanto più profondo è l’amore tanto più gravi saranno le ripercussioni sull’incantatore… riuscite a intuire dove io stia cercando d’andare a parare?”
Celestia annuisce “Usando tutto quell’amore, il tuo corpo ora ne è diventato dipendente… mutandoti in una changeling…”
“Precisamente… ora… tornando al motivo del mio ritorno: io ricordo bene cosa provammo ai tempi del matrimonio di Cadence e Shining Armor… ma, vista dall’interno, l’intera situazione assume una piega radicalmente diversa! Nessuno, ad Equestria, sa delle conseguenze della sconfitta e successiva cacciata… ma io posso testimoniarle! Lo sciame nero non chiede perdono… sa di non poterlo ricevere… noi chiediamo asilo! Col tempo, confido, verranno comprensione e parità ma, al momento, necessitiamo d’aiuto! Stiamo morendo, uno ad uno e, benchè, come nel caso del comunicarlo al Crystal Empire, mi renda conto che la mia presenza abbia lo scopo di cercare il favore dovuto alla mia persona, faccio leva sui legami che esistettero fra noi per implorare la diarchia d’Equestria di aiuto.”
Celestia rimane silenziosa, fissando coi suoi grandi occhi rosei la pony insettoide prona dinnanzi a lei.
“Manderemo messaggi al nord, invocando la presenza dei reggenti, e farò convocare mia sorella e mia cugina… prego che, entro domani sera, noi si possa affrontare in comunione tutto ciò… fino ad allora… spero di poter godere della tua presenza qui… e di poter chiarire alcuni aspetti del nostro rapporto!”
Il piccolo sorriso di Twilight è sincero e gentile, ma le zanne affilate lo rendono tutto fuorché rassicurante.
“Sarò più che lieta di trascorrere qui qualche giorno! E poi… più avanti… ho cinque amiche e un draghetto da andare a trovare!”
“Oh, beh… per quel che riguarda Spike…”
“So bene che, al momento, si è trasferito qui a castello…”
“Davvero? Oh… in ogni caso, intendevo informarti che, probabilmente, non è più il caso di chiamarlo ‘draghetto’…”
“Che intendete di-“
In quel momento, le porte del salone si spalancano.
“Princess Celestia! Ho visto i portoni e le alabarde piegate e…”
Un giovane drago, ormai poco più alto di un normale pony, dalle squame violacee sul dorso e di un tenue colore verde sul ventre fissa,  sbigottito, la changeling dai grandi occhi d’ametista… poi perde i sensi.
Twilight sbuffa.
“Spero solo che gli altri ricongiungimenti non vadano allo stesso modo…”
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Il cielo che volge ai toni dell’oro è segno che per lei è oramai tempo di destarsi.
Senza lamento alcuno, la principessa della volta notturna si leva dal suo morbido giaciglio, distende le ali e aspira con gioia la fresca aria del crepuscolo; si avvia alla balconata della sua stanza e, fissando verso il basso, s’accende d’ira.
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“Twilight, c’è una domanda di cui mi preme avere risposta…” sedute in un angolo nascosto dei grandi giardini, nella pittoresca atmosfera del giorno che volge in notte, la bianca sovrana e la nera diplomatica cercano di indagare l’una sui due anni trascorsi separate “Prima mi hai chiamata ‘amore mio’… cosa-“
“Oramai credevo fosse ovvio: io vi ho sempre amata! Mettetevi nei miei panni: da cucciola entraste nella mia vita come una dea salvatrice per trarmi al sicuro da me stessa, mi prendeste al vostro fianco come allieva, mi guidaste attraverso i momenti più difficili e vi apriste a me come non faceste con nessuno, mi insegnaste a fare amicizie e, infine, mi rimaneste al fianco mentre ascendevo a uno stato che mi avrebbe permesso di rimanere al vostro fianco in eterno… siete per me madre, mentore, sorella, salvatrice e idolo… è stato solo grazie a quell’amore… questo amore… che mi fu possibile salvarvi e-“
Uno strale incandescente si schianta al suolo, creando un cratere e sbalzando Twilight di diversi metri.
“Ma cosa diamine…” la changeling alza lo sguardo e nota un’altra serie di bolidi sfrecciare verso di lei, distaccandosi dal firmamento.
Mentre schiva le infernali lacrime celesti, una voce roboante riempie il cielo.
“VISCIDI PARASSITI! GIÀ UNA VOLTA TENTASTE DI PRENDERE CANTERLOT E FOSTE RESPINTI, IN MIA ASSENZA! MA ORA, CON SFACCIATAGGINE E INSOLENZA SIETE TORNATI E VERRETE TOSTO PUNITI!”
Il tono regale di Canterlot ancora emerge, quando Luna è furibonda… e la sua potenza è tale da far vacillare la changeling… quel tanto che basta perché uno dei dardi astrali vada a segno!
O quasi…
Uno scudo di magia dorata salva l’insettoide.
“SORELLA! CHE COSA STAI FACENDO?”
“Ti impedisco di commettere un errore che rimpiangeresti per l’eternità, Lulu…”
Prima ancora che l’alicorno lunare possa rispondere, la barriera lucente si concentra in un unico lume, rivelando la figura di colei che ha protetto... una figura, per quanto alterata, inconfondibile: la criniera viola scuro con quelle due bizzarre striature chiare, i grandi occhi d’ametista…
“È impossibile…” bisbiglia lei.
“Sorella mia… Twilight ha molte cose da raccontarci… cose molto importanti che meritano l’attenzione di entrambe!”
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Al calare della notte, un unicorno, una pegaso dall’aspetto bizzarro e un bestione color rubino attendono l’ultimo treno diretto a Ponyville.
“Sei sicuro che-“
“Trixie… ho promesso di riportarla e l’ho fatto! Ora deve trattare per i changeling e, non so tu, ma personalmente più lontano sto da questa vostra ‘politica’ e meglio sto!”
Mentre Rude e Trixie discutono, Rocee si guarda attorno, curiosa.
Finalmente nota una luce circolare avvicinarsi, spostandosi lungo quelle bizzarre linee metalliche posate a terra… deve essere lo stesso strano mezzo che, la notte prima, li ha prelevati a valle.
“In ogni caso…” sbotta Rude “Io ora torno a casa! Chi vuole venire è benaccetto!”
L’unicorno esita un istante mentre la gargoyle sale, eccitata come un puledrino davanti a un giocattolo sconosciuto.
Rude è entusiasta: finalmente il suo penare è finito!
Almeno… per ora...

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Capitolo 48
*** Prima dell'Incontro ***


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Capitolo 48 – Prima dell’Incontro

 
Rarity sbadiglia, forse in maniera poco signorile, ma, a volte, è dura alzarsi dal letto.
Sorseggia un caffè extra amaro, sperando che lo shock di sapore la scuota dal torpore mattutino… con scarsi risultati… mancano due giorni all’esame di Sweetie e…
Una serie di colpi, a intervalli regolari, risuona dalla porta d’ingresso… decisamente troppo presto… la Carousel Boutique non aprirà prima di un paio d’ore… sarà meglio che sia importante, oppure… ha un corno carico, e non ha paura di usarlo!
Silenziosamente, s’avvicina all’ingresso; Sweetie Belle, che in quel momento stava scendendo le scale, nota l’umore della sorella e si blocca, come se si trovasse nuovamente a fronteggiare la coccatrice.
Il tenue bagliore azzurro della sua aura magica avvolge il pomello della porta, che apre con lentezza… o almeno, ci prova!
Pare che il colosso cremisi oltre l’anta sia di diverso parere e si lancia oltre lo stipite per stringere il bianco unicorno in un sentito abbraccio.
“R-Rude?” domanda, incredula, Rarity.
“RUDE!” urla, entusiasta, Sweetie Belle.
Il malumore mattiniero non ha scampo mentre la stilista viene intrappolata nella presa della sorella minore e dell’amato, ormai assente da diversi mesi.
Rarity si lascia cullare dal calore del grande rettile e sente i muscoli distendersi e tutta la tensione accumulata scivolare via in una maniera tale da far sembrare le capacità delle esperte massaggiatrici Aloe e Lotus dilettantesche.
Poi sgrana gli occhi: se Rude è lì, allora…
“L’hai trovata…” sussurra.
“Si e no… capirai poi…” risponde lui, sempre sottovoce.
Ancora dubbiosa, Rarity annuisce e torna a stringersi a lui, lieta che la pena sia finita e che la vita possa tornare alla normalità.
Poco dopo, Sweetie Belle si riunisce alle amiche di sempre, dirigendosi ai suoi ultimi giorni di scuola, lasciando soli sorella e fidanzato.
Rude fissa per un attimo la sua Rarity e si perde nei suoi occhi: quei due zaffiri gemelli che tanto a lungo non ha potuto rimirare; i due si baciano, incapaci di contenere l’euforia della riunione.
Finito il momento magico, Rarity riflette sulla risposta precedentemente fornitale dal kavu e non può fare a meno di interrogarsi sulla bizzarra statua posata all’ingresso.
“Tesoro… prima, riguardo Twilight, sei stato quantomeno criptico… sai bene di non avere nulla da temere con me per cui… ti spiacerebbe spiegarti meglio?” l’unicorno sfodera la sua arma più devastante, sbattendo al contempo con enfasi e aria innocente le lunghe ciglia con una maestria nata da anni di pratica.
“Rarity…” sospira “Vorrei ma… in questo caso, proprio non posso! Posso dirti che l’ho trovata e che è viva… ma nulla di più! Nei prossimi giorni, se tutto va come credo, si metteranno in moto grandi cambiamenti per tutta Equestria e, vedrai, allora capirai tutto; per il momento ti chiedo solo di aver fiducia in me.”
Questo può farlo, per quanto l’argomento riguardante l’a lungo perduta amica le stia a cuore, sa di poter dare fiducia alla creatura squamosa di fronte a lei.
“Immagino che dovrò attendere… potresti quantomeno darmi spiegazioni circa il tuo voluminoso souvenir?”
“Lei? Lei è una delle mie due compagne di viaggio: l’ho incontrata fra le cime che delimitano Equestria e, presto, potrai conoscerla anche tu… aspetta solo che cali la notte!”
“Devo dunque dedurre che non si tratti di una semplice scultura di pessimo gusto?”
Rude, ridendo, annuisce.
“In ogni caso, Rude, ora siamo io e te, non ci vediamo da molto e la Carousel Boutique può tollerare un giorno di chiusura… hai qualche idea?” canticchia, maliziosa, la bianca pony… “In effetti avrei bisogno di un paio di rattoppi…” interviene una terza voce.
Sorpresa e interdetta, Rarity volge lo sguardo verso la porta: “Trixie?”
“Scusami, ma fa sabbie, rami, acquitrini e fiamme… il mio cappello e il mio mantello hanno decisamente visto tempi migliori…”
In perfetta sincronia, i due sbuffano… l’istinto di Rude è quello di buttare fuori Trixie senza troppi complimenti, ma Rarity ha già avvolto nella sua aura ago e filo… a volte l’unicorno odia essere l’Elemento della Generosità.
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Twilight guarda con nostalgia oltre il parapetto della torre più alta di Canterlot, seppur con ben celato malincuore si è congedata da Princess Celestia e Princess Luna e ora guarda in direzione di un piccolo punto luminoso, a fianco della grande massa oscura che è la Everfree Forest.
“Qualcosa non va, vice-re?”
Twilight volge lo sguardo alla guardia notturna al suo fianco, che in uno sbuffo di fiamme verdi lascia il posto a un drone changeling.
“Non è nulla, Duskwing solo… domani arriveranno i regnanti del Crystal Empire e-“
“Intendete vostro fratello e sua moglie?”
“Io… non so se mi considereranno ancora tale, dopo avermi visto… ma non importa! Devo riuscire a convincerli delle nostre intenzioni! Ci portano rancore ma nemmeno loro vorranno condannarci all’estinzione… spero…”
“Se ciò può consolarvi, vice-re… spero che riusciate! Mi piace molto Equestria!”
Twilight medita per alcuni istanti sulle parole della sua infiltrata, mentre fissa la volta stellata… sotto di lei si estende il castello dove è cresciuta e si è innamorata, oltre le mura vi è la città ove è nata e, ancora più in la, il paese dove ha incontrato le pony più meravigliose d’Equestria…
“Anche a me piace, Duskwing… anche a me…”
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“Questo è troppo!” sibila una voce femminile “Ho tollerato la loro invasione, l’infiltrazione… ma ora hanno addirittura la sfacciataggine di chiedere di essere mantenuti da coloro le cui vite hanno minacciato? Per ora lascerò decidere ai pony ma… non per molto…”
Una risata cupa e altisonante rimbomba in un vuoto limbo d’ombra, mentre due iridi verdi da serpente tornano a fissare una fiamma sanguigna entro la quale si può osservare ciò che in quel momento avviene.
“Per il bene tuo e di tutta la tua stirpe, Twilight Sparkle, augurati che il vostro accordo non abbia un lieto fine… o le razze condannate saranno due…”
Di nuovo, il frastuono di quelle risate risuonano nel nulla mentre una figura sconosciuta ammira interessata il progredire degli eventi.

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Capitolo 49
*** Briefing ***


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Rude appartiene a me
Blessing Wind appartiene a me

Capitolo 49 – Briefing

 
Tesa come una corda di violino, Princess Celestia siede su uno dei grandi cuscini posti in circolo attorno a una grande tavola rotonda in raffinato marmo bianco, decorato con lo stemma d’Equestria: per metà il cutie mark della diarca solare e per metà quello della sorella.
“Tia… non credi di doverti rilassare?” Luna si avvicina a lei, sedendosi alla sua sinistra “Insomma, conosci nostra nipote… Cadenza non è certo una pony impulsiva! Andrà tutto bene!”
Celestia pare trarre sollievo dalle parole dell’oscuro alicorno, quando ode un fruscio di piume, alla finestra; per istinto, si volta di scatto e emette un raggio incandescente dal lungo corno bianco, scavando un buco circolare nel parapetto del balcone… mancando di soli pochi centimetri Blessing Wind.
“Woha! Tia! Capisco che tu abbia gradito la mia presenza, questo inverno… ma se vuoi che passi un po’ di tempo qui basta chiedere! Non importa carbonizzarmi di nuovo!”
Celestia corre dalla cugina, terrorizzata, “Wind! Ti ho fatto male? Mi dispiace! È-è solo che…”
“Tranquilla, sono ancora tutta d’un pezzo! Ma sarà meglio evitare di raccontare questo dettaglio a mio figlio, non credi?” il bianco alicorno, come è ovvio, concorda pienamente; “In ogni caso, cos’è tutta questa agitazione? Mi hai convocata qui in tutta fretta, dicendo che tu e Lulu avevate bisogno per qualcosa d’importante e-“
“Tuo figlio ha trovato la nostra Twilight…” taglia corto Luna “Ma lei è diventata una changeling ed è tornata per negoziare la pace con lo sciame nero, dunque abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile per convincere Cadenza e Shining Armor, nonostante i più che giustificati rancori, ad acconsentire; tutto chiaro?”
Blessing Wind annuisce, per poi assumere un’aria incuriosita “Solo una cosa, vogliate perdonare la mia ignoranza ma… cos’è, esattamente, un changeling? M’è stato detto che hanno tentato un invasione durante il matrimonio della mia nipotina Cadence ma… non so molto altro…”
In quel momento, da un’entrata laterale, fa capolino la tetra figura di Twilight Sparkle “Io sarei una changeling! La vice-re, per la precisione e-“ l’ex-alicorno si blocca, constatando l’espressione interessata e l’aura emotiva completamente priva di astio o timore della principessa dal manto cinereo, “Voi… non mi temete?”
Blessing Wind si trattiene allo stento dal ridere e si fa avanti, porgendole uno zoccolo, “Non credo ci abbiano già presentate, vice-re Twilight Sparkle… ahem… io sono Princess Blessing Wind, sovrana dei venti e madre di Rude; forse l’hai conosciuto: rosso, squamoso, zannuto…”
“O-ok… avrei dovuto aspettarmelo, ho fatto una figuraccia, eh?”
“Nulla di che… Tia ha appena rischiato di darmi fuoco!”
“Wind!” sbotta la sovrana diurna.
“Che c’è? È vero!”
Le quattro scoppiano a ridere; ciò che serviva per alleviare la tensione… ma subito il momento d’ilarità cessa quando, nello stesso momento in cui Celestia e Luna decidono di alternare i rispettivi astri per il susseguirsi della notte al giorno, il messo di corte annuncia a gran voce l’arrivo dei reggenti del Crystal Empire.
Come una saetta, ad un cenno di Celestia, Twilight torna a nascondersi oltre l’ingresso laterale.
Appena un istante dopo la ritirata strategica della changeling, la coppia fa il suo ingresso; e subito Cadence si precipita al tavolo “Zie, che sta succedendo? Siamo venuti immediatamente, come ci avete chiesto ma-“
“Mio figlio ha ritrovato Twilight!” Celestia, in quell’istante, medita se l’irruenza di Rude non sia del tutto dovuta al padre… ora come ora, le pare che la madre abbia lasciato in lui la sua impronta.
“T-Twily? Lei… lei è tornata?” i volti dei due s’illuminano di pari grado, ma subito Celestia si fa carico del gravoso compito di spezzare l’entusiasmo “Si, è tornata… tra un po’ si unirà a noi, ma non per motivi sentimentali… ci sono stati… cambiamenti imprevisti, mettiamola così… e lei ora potrà apparirvi… non so come esprimermi…”
“Insoddisfacente!” soccorre la sorella, Luna.
“Insoddisfacente? Con tutto il rispetto, mia sorella è tornata, dopo due anni di disperazione e timore d’averla persa! Come mai potrebbe essere insoddisfacente?”
Le tre principesse si fissano fra di loro, incapaci di trovare le parole… infine, è Celestia a decidere di interrompere il silenzio che ammanta i pony riuniti: “Shining Armor, Cadence… vi prego di mantenere la calma e di non reagire trasportati dall’emozione… Twilight, ti prego di entrare…”
Il tempo pare rallentare, in una immaginaria moviola, mentre la porta si apre… per prima cosa vedono uno zoccolo nero, crivellato da fori, poi il muso zannuto e il corno, l’inconfondibile chioma nei toni del viola, le ali semi-trasparenti e il carapace lucido.
Subito viene imprigionata da una bolla di energia turchese, e sospira… mentre il fratello urla e la sua passata baby-sitter la fissa con orrore.
“CHE SCHERZO È QUESTO? PRIMA CI DATE SPERANZA E POI CI PRESENTATE UNO DI QUESTI MOSTRI? SIETE FORSE IMPAZZITE O SIETE CONTROLLATE DA QUELL ORRIBILE INSETTO?”
“Strano…” mormora Twilight “Avrei scommesso che la prima ad agire sarebbe stata Cadence… oh, beh… c’est la vie!”
Prima che chiunque possa aggiungere altro, in un lampo di fiamme purpuree la pony svanisce e ricompare al fianco di Princess Celestia.
“Shiny, ti spiacerebbe calmarti? Posso spiegare tutto!”
“PIANTALA DI USARE IL SUO VOLTO!”
Una nuova bolla la circonda, e lei si spazientisce! Si teleporta alle spalle di lui e, in un istante, lo ricopre nella verde secrezione tipica dei mutaforma. “Ora, se solo tu-“ un fascio di energia azzurra la centra nel fianco, lanciandola contro un muro… Blessing Wind tenta d’intervenire, ma Celestia la blocca… “Vuole farcela da sola… lasciamola fare!” aggiunge Luna.
Un nuovo raggio di magia color cielo si dirige verso Twilight, che lo intercetta con le sue vampate viola.
“Cady, ti prego… sono io! Chiedimi qualunque cosa! Io… oh, diamine! Se non la pianti rivelo immediatamente a Shiny di che facemmo il sei ottobre!”
Mentre lo stallone continua a lottare, per tentare di liberarsi dalla sua prigione viscosa, l’alicorno sembra congelarsi.
“Cady! No! Non crederle! Lei è-“
“Shiny…” Twilight richiama la sua attenzione su di lei, sorprendendolo con la rapidità con cui è arrivata al suo fianco.
La giumenta allunga il capo e gli sussurra all’orecchio “E tu vedi di calmarti, ricordati che so dove nascondi i tuoi fumetti… nonostante ti abbia già spiegato più volte che la cosa non la turberebbe… sono ancora nel doppio-fondo del cassetto degli asciugamani?”
Le pupille di lui si fanno punte di spillo… solo la vera Twilight potrebbe sapere tutto ciò… e lei non la è… vero?
“Twily?” sussurra Cadence, mentre la changeling si avvicina a lei e canticchia, mimando i gesti che ha impressi a fuoco nella memoria, la loro filastrocca.
“Sunshine, sunshine,
Ladybugs awake!
Clap your hooves
And do a little shake!”
Non appena la piccola dimostrazione cessa, lo zoccolo della rosea regnante le accarezza la guancia; sente il liscio e resistente carapace, al posto della pelliccia… ma non può che essere lei!
Twilight si allontana leggermente e tocca col corno la melma che intrappola Shining Armor, sublimandola.
“Ora che avete capito che non sono una falsa Twilight, veniamo alle cose serie…”
“Cose serie?” Cadence passa dall’allibito all’interdetto “Twilight, sei di nuovo con noi! Nonostante non capisca come tu sia diventata… una…”
“Una changeling, Cadence… non è il luogo per spiegare come ciò sia accaduto…” la intercetta Luna “Ora c’è qualcosa di più importante da discutere… qualcosa che potrà gravare sul futuro di tutta Equestria e di un’intera razza!”
“Cadence, forse tu e Shining Armor fareste meglio a sedervi…” li invita, con fare materno, Blessing Wind.
“Infatti ciò potrebbe scuotervi ma… sono qui per negoziare la pace con lo sciame nero… e vorrei che il Crystal Empire favorisse tutto ciò!”
Inutile dire che, già dall’espressione dei due, s’intuisce già quale possa essere la risposta, dunque Twilight cerca di tentare il tutto per tutto!
“La vita di tutto lo sciame nero dipende da questo accordo: stiamo letteralmente morendo di fame! E, voglio che voi lo sappiate, se lo sciame morirà… io andrò con esso!”

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Capitolo 50
*** Che Fare? ***


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Sunshine Spirit appartiene a me

Capitolo 50 – Che fare?

 
“Ti dispiacerebbe r-ripetere, per favore?” Shining armor chiede, esitante e meravigliato.
“Non v’indorerò  l’amaro boccone… questo è un ricatto, bello e buono! Negli ultimi due anni ho vissuto nell’alveare e ho imparato a essere una changeling in tutto e per tutto… ho assistito Queen Chrysalis nel reggere il fardello del guidare i disperati e ho finalmente realizzato quale fosse il mio posto nel mondo su cui camminiamo… io farò quanto in mio potere affinché lo sciame nero sopravviva e venga accettato, al fianco di unicorni pegasi ed earth pony, come quarta razza… io sono disposta a tutto pur di garantire la loro salvezza!” dichiara, con ardore, Twilight.
“M-ma Twily… perché?” Cadence è ormai disperata.
“Sono costretta a ricattarvi poiché, a causa di sciagurate scelte passate, non ragionate con chiarezza! Queen Chrysalis attaccò il vostro matrimonio? Si. Si sostituì a te? Si. Lo fece per crudeltà? No… Se ragionaste con la lucidità e il distacco necessario al caso… non esitereste a fornire asilo a chi rischia di morire di fame… io ho deciso di non abbandonarli! Così come loro non hanno abbandonato me… dunque, venendo alle formalità: io, vice-re Twilight Sparkle dello Sciame Nero, chiedo la pace con Equestria e il Crystal Empire; i changeling cesseranno ogni azione ostile e su a altezza Queen Chrysalis stessa sarà più che lieta di fornire ogni informazione necessaria a una convivenza pacifica e duratura… cosa rispondete?”
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Spike può sentire il proprio battito cardiaco… sta accadendo tutto così in fretta!
Prima arriva Rude… e Rarity s’innamora di lui… poi viene richiamato a Canterlot per l’inverno e scopre che la coppietta sarà fuori Equestria fino a primavera… poi arriva una nuova principessa… poi torna Twilight e si fa carico di redimere la razza che per poco non distrusse Canterlot…
La testa gli pulsa, per l’emicrania.
“Tutto a posto, Spike?”
Il draghetto riconosce la voce che lo interpella e, con un sorriso forzato, risponde “Non potrebbe andare meglio, Capitano Sunshine Spirit…”
“Sai…” lo riprende la pegaso “Ho sentito menzogne migliori di questa dai puledri dell’asilo!”
Lui sospira, torna a guardare alla porta oltre la quale si sta tenendo il meeting, e poi si volge alla pony “Io… lo so… è solo che… mettiamola così è un momento peculiare! Ti senti mai come se il mondo intero si fosse messo d’accordo per farti impazzire?”
“E come potrei? Non è che di recente un grosso pony mostruoso sia apparso dal nulla e, scavalcando la mia autorità, abbia messo in ridicolo l’intero corpo delle guardie diurne!” rimbecca lei, sarcastica, provocando un ghigno di divertimento e solidarietà nel rettile violaceo.
“Non crucciarti, Sunshine… Rude ci ha spiazzati tutti! Ciò che conta, da come la vedo io, è che Twilight è di nuovo fra noi… più o meno…”
I due sospirano all’unisono.
“Spike, cosa succederà, ora?”
“In tutta onestà, Sunshine… non ne ho idea…” i due non notano la figura grigia che si avvicina loro.
“Abbiate fiducia…” sussurra Duskwing, facendoli sobbalzare “Tutto andrà bene!”
Si voltano di scatto, trovandosi faccia a faccia con la pegaso della guardia notturna; lei sorride loro e in un guizzo di fiamme lascia il posto a un changeling, che ancora sorride, con aria serafica.
Capitano delle guardie e drago non impiegano più di un istante a prepararsi allo scontro… ma lei non si muove.
“Sapete…” mormora la pony insettoide “Ciò che più mi è dispiaciuto, per tutto questo tempo, è stato dovervi mentire… venni mandata qui poco dopo che la vice-re venne trovata ai confini dei nostri domini e accettata nello sciame… il mio compito era avere informazioni su quanto accadeva a Equestria e, in seguito, quanto accadeva al ‘fratellino’ della vice-re…” Spike arrossisce leggermente, nel sentirsi menzionare, “Ma non mi resi conto che tanto più rimanevo al vostro fianco tanto più i legami, che in origine dovevano essere nulla più di coperture, si facevano forti e reali!” la sicurezza dei due comincia a vacillare “All’inizio, dovevo essere vostra amica… ora voglio essere vostra amica… non lo sapete ma, in tutta Equestria vi sono davvero molti changeling… non sto parlando solo del post-invasione; conviviamo con voi da secoli! Voi ci nutrite e noi vi amiamo… forse non converrete ma…” una lacrima scende lungo la nera guancia “Vorrei tanto che continuaste a ritenermi vostra amica!”
Pegaso e Drago sono, quantomeno, indecisi: da un lato c’è l’affetto che li lega alla più zelante e comprensiva fra le guardie notturne… dall’altro i ricordi legati a un terribile giorno nel loro passato… ma è proprio questa la chiave di tutto: è passato.
È Sunshine che decide di parlare “Beh… ci sei sempre stata vicina e, nonostante tu ci abbia mentito… e poi sembra che le trattative stiano andando bene! Insomma: nessuno è ancora saltato alla gola dell’altro, no?”
Come se una sorte avversa avesse deciso di canzonare l’intrepida giumenta, dall’interno della sala si ode il ruggito furibondo di una changeling sul piede di guerra… Spike la guarda male e lei si stringe fra le spalle.
“Ok, ok… non parlo più!”
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Dopo la richiesta di Twilight, Shining Armor e Cadence passano diversi secondi in silenzio, dialogando col solo sguardo… sanno che, con tutta probabilità, Celestia e Luna hanno già acconsentito… per cui toccherà a loro essere i ‘cattivi’.
“Twily… dobbiamo essere onesti… questa storia non ci piace affatto! E non solo per motivi personali…” Cadence annuisce, per dare sostegno al marito, “La prima venuta dei changeling ha causato danni immani! Non parlo solo dei danni materiali: molti soldati hanno chiesto il congedo, dopo il matrimonio, e sappiamo che analisti e altri specialisti si sono ritrovati oberati di lavoro… pony adulti, giovani… e non solo! Hai idea di quanti puledrini ancora non riescano a dormire con la luce accesa?”
Il solo menzionare i piccoli basta a far innervosire la vice-re, che, con uno sforzo non indifferente, nasconde la tensione e continua ad ascoltare.
“I più grandi riusciranno ad elaborare i traumi, forse… ma qui si parla della prossima generazione! Cosa potranno dire i genitori ai loro figli?”
Il battito cardiaco accelera.
“Che dovranno convivere con coloro che hanno rischiato di spazzarli via?”
La vista le si annebbia.
“Twilight, che dovremmo dire ai nostri cuccioli”
La maschera cede.
“NON PARLARMI DI CUCCIOLI!” ruggisce, con un ira accecante, Twilight… il silenzio cala nella sala.
“Non parlarmi di cuccioli…” sussurra, la vice-re, rischiando di crollare in lacrime.
Celestia nota le porte iniziare ad aprirsi e il suo capitano fare capolino fra di esse; con un cenno del capo, la principessa solare le intima di non intervenire; e così lei fa.
Luna si avvicina alla changeling e posa uno zoccolo sulla spalla di lei “Twilight… cosa è successo?”
La nera creatura le volge lo sguardo, con grandi occhi viola umidi di dolore e ricordo.
“L-Luna… io…” si volge verso gli altri “Io… vi prego… solo… non parlatemi di cuccioli…”
Mentre i due regnanti del Crystal Empire chinano il capo, in segno d’assenso, Blessing Wind s’interroga sull’improvviso scatto dell’Elemento della Magia, Celestia si avvicina e sfrega con dolcezza il suo muso contro quello della passata allieva, volgendole una nuova ondata d’amore.
Parzialmente rasserenata da ciò, Twilight si ricompone, anche se a fatica, “P-potremmo introdurre i changeling gradualmente… non l’intero sciame… ma, vi prego… non condannateci a morte…”
Quattro alicorni e un unicorno meditano in silenzio sulla proposta della vice-re…
“Twilight…” Luna la interpella “Credo di parlare a nome di tutti i presenti quando dico che, nel nostro passato, ripicca e rancore non hanno fatto altro che arrecarci danno e non intendiamo proseguire su questa strada! I pony d’Equestria hanno trovato la forza e la saggezza di perdonare me e così anche Discord… convoca la tua regina! C’è una nuova era di pace da far nascere!”

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Capitolo 51
*** Mai Piu! ***


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Capitolo 51 – Mai Più!

 
Twilight siede al fianco di Celestia, nella grande libreria che fu casa sua, guarda la regnante negli occhi e si sente sicura.
Evoca un cristallo violaceo e in esso incanala la sua magia; in pochi istanti, il cristallo levita e proietta tutto attorno a sé una luce abbagliante… nella quale appare l’immagine della nera regina.
“Mia vice-re, Princess Celestia… attendevo questa chiamata; ne deduco che le trattative abbiano dato buon esito…”
“Non esultare prima del tempo, Queen Chrysalis!” afferma Celestia, con uno sdegno che nemmeno lei credeva di provare.
“Mia regina…” Twilight si prostra al cospetto della sua signora “Stiamo ancora cercando l’accordo ma, per definire meglio i termini e i dettagli, si richiede la vostra diretta presenza… vi chiedo dunque di raggiungerci quanto prima al castello reale di Canterlot!”
Celestia è attonita… non solo la sua ex-protetta s’inginocchia al cospetto della vecchia rivale, ma si rivolge a lei con un rispetto e un timore reverenziali, che un tempo sarebbero stati diretti solo a lei.
“Molto bene! Partirò domani stesso e affiderò il comando al capitano Black Fang… ma prima…” volge i suoi occhi alieni alla principessa “Che avete fatto alla mia vice-re?”
Il tono della regina è talmente glaciale e minaccioso da far provare a Princess Celestia un brivido di pura paura; Twilight è più che evidentemente scossa.
“N-non abbiamo fatto nulla e-“ si giustifica la diarca, prima che Twilight la interrompa “Non è stato intenzionale, mia regina… ha-hanno menzionato i cuccioli e…”
“Capisco…” l’umore di Chrysalis sembra adombrarsi, ma solo per un istante, “In ogni caso, sarò lì entro pochi giorni… approfittane per salutare vecchie conoscenze e per risollevarti il morale, mia vice-re, e, Princess Celestia?” il bianco alicorno si volge alla changeling “Se ciò non vi grava, avrei una richiesta personale: restate al fianco di Twilight, ne ha bisogno…”
Mentre l’alone luminoso svanisce, e con esso l’immagine della regina, Celestia posa con gentilezza uno zoccolo sulla spalla della menzionata pony e le offre uno sguardo d’amore come non più una mentore, bensì un’amante, potrebbe offrire.
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Seduti attorno al tavolo della cucina, Rarity, Rude e Sweetie Belle assaporano un tanto a lungo mancato momento di serenità famigliare… fino a che un rumore, dall’ingresso, non li distrae.
Rude drizza le orecchie e ricorda l’amica gargoyle lasciata lì “Oh, ecco… Rarity, ricordi che mi chiedevi della mia compagna di viaggio?” l’unicorno annuisce, mentre la sorella minore passa lo sguardo dall’uno all’altra con fare interrogativo, “Credo che ora tutto ti sarà più chiaro… spero…”
I tre entrano nel grande salone che costituisce l’atrio della Carousel Boutique, e Rarity accende la luce; davanti a loro, Rocee si stiracchia e sbadiglia, facendo bella mostra dei lunghi canini.
Rarity osserva la sconosciuta per un secondo, il suo sguardo sale fino alle corna arcuate per poi scendere sulle ali membranose e la sinuosa cosa serpentina… ha bisogno di una tisana… Sweetie Belle, dal canto suo, è a dir poco attonita; non tanto per le caratteristiche uniche della pony di fronte a lei… quanto più per quelle a lei note: quegli occhi rosei, quella chioma violacea… non è possibile! E se… e se invece lo fosse?
“R-Rude?” la puledrina è alquanto scossa “D-dove hai incontrato questa pony?”
“Beh… era fra i monti che delimitano la Everfree… perché?”
“R-Rude… lei è… lei è uguale a…”
“Sweetie Belle, sorellina… sento che la nostra piccola soirée in famiglia è ormai da ritenere conclusa… cosa che mi turba alquanto visto quanto a lungo è stata rimandata, fra la separazione invernale e il viaggio di Rude, inoltre Princess Luna mi ha notificato che per un paio di sere le nostre lezioni saranno sospese e sento che il mio autocontrollo sta pericolosamente vacillando… potresti arrivare al dunque, molto cortesemente?” chiede la bianca giumenta, massaggiandosi una tempia.
“Ma… sorellona… Rude… come fate a non vederlo? È uguale a Scootaloo! La criniera è identica, e, se vi sforzate, vedrete che anche gli occhi sono praticamente dello stesso colore!”
I due adulti sono esterrefatti, in particolar modo Rude… come ha fatto a non notarlo? Se immagina la sua pelle arancione, anziché grigia, è proprio identica alla piccola pegaso!
“Rocee…” la avvicina, ora cauto più che mai, il kavu “Dimmi… tu non ricordi nulla dei tuoi genitori?
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Due figure, cromaticamente opposte, giacciono l’una al fianco dell’altra… su di loro grava un alone di malinconia e tensione.
“Twilight…” la bianca interrompe il silenzio “Vorresti… vorresti spiegarmi?”
La nera deglutisce a fatica… sapeva, già dal momento in cui perse la calma, che Celestia l’avrebbe notato e che se ne sarebbe preoccupata… eppure ha continuato a sperare che così non fosse… perché è stata così sciocca?
I suoi affilati occhi viola si perdono in quelli rosei dell’alicorno, mentre ripercorre la via dei ricordi.
I primi gonfiori.
“Successe circa un anno dopo il mio ingresso nell’alveare… quando le necessità della mia fisionomia fecero un nuovo passo avanti…”
La scoperta.
“I changeling hanno sempre dovuto il loro successo alla rapidità con cui crescevano i loro ranghi… a intervalli regolari, le femmine concepiscono e depongono un uovo, che sia stato fertilizzato o meno, e da esso nasce un nuovo individuo… se non è stato fertilizzato nascerà semplicemente una ninfa che è la copia genetica della madre…”
Le difficoltà.
“La mia fisionomia era nuova a tali processi, e dunque… non andò… non andò bene… per niente…”
La tragedia.
“Fu Queen Chrysalis stessa ad assistermi mentre deponevo l’uovo… e capì subito che c’erano problemi, in seguito mi disse che poteva succedere la prima volta ma… questo non mi aiutò per nulla! I miei muscoli si strinsero troppo e questo deformò l’uovo…”
Il dolore.
“Quando il guscio si ruppe… lei… lei era… la sua testa… la sua bocca! Piangeva, piangeva… ma non emetteva suono! Vedevo i suoi piccoli muscoli tendersi per aprire occhi chiusi da ossa deformate… la bocca aprirsi per inalare aria che non giungeva ai polmoni! Io… io…”
Scoppia in lacrime… il sangue.
“Soffriva troppo! La mia piccola Ebony Sparkle! Io… io ho dovuto… soffriva troppo e…”
Celestia la stringe a sé, lei stessa travolta dal dolore dell’ex-allieva… ora può immaginare il motivo per cui sia tanto sensibile per quanto riguarda i cuccioli.
“Dopo… dopo quella notte… io… io ho cercato di… ma Chrysalis me l’ha impedito… mi ha nutrito a forza… altrimenti ora… ora io… oh, Celestia! Perché il mondo è così ingiusto? Mi piaceva l’idea! Volevo essere mamma! Non ho potuto nemmeno vederla sorridere! Ho dovuto ucciderla!”
L’alicorno sente le calde lacrime della changeling bagnarle il torace, e giura a sé stessa e a Equestria tutta “Mai Più!”

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Capitolo 52
*** Vecchia Casa e Nuovi Dubbi ***


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Capitolo 52 – Vecchia Casa e Nuovi Dubbi

 
“Dunque, fra pochi giorni ci sarà l’esame finale e mi aspetto ottimi risultati da tutti voi!”
Mentre Cherilee spiega per un ulteriore volta ai propri allievi come si svolgerà l’esame e cosa aspettarsi, Sweetie Belle ha la mente persa altrove… sa che dovrebbe essere concentrata ma i dubbi sul rapporto tra Rocee e Scootaloo, ancora all’oscuro di tutto, la tormentano.
Ha deciso di non dire nulla all’amica, per non metterla in difficoltà… è sufficiente che una sola di loro rischi di essere distratta al test finale, non entrambe.
Continua a fissare di sottecchi la pegaso: più la guarda e più trova somiglianze… la linea della schiena… l’attaccatura delle ali… e poi quell’indomabile chioma viola… se non sono imparentate allora si tratta del più grande caso di coincidenze della storia d’Equestria! È come se qualcuno le venisse a dire che Aloe e Lotus non sono nemmeno lontanamente legate!
Sente ancora in sottofondo la voce della maestra non perdere la sua solita cadenza e questo la rassicura su fatto che la sua distrazione non sia ancora stata notata.
Ma per quanto?
Vuole bene alle sue amiche… il legame che s’è creato con Scootaloo e Apple Bloom, nel corso degli anni, oramai è così solido che anche solo l’idea che, in futuro, le loro strade possano dividersi la fa stare male… eppure è inevitabile!
Riflette sul paradosso che lega le Cutie Mark Crusaders… unite da uno scopo che, una volta raggiunto, non darà loro più alcun motivo di rimanere unite… certo, è ovvio che rimarranno amiche ma… teme che quei giorni oltre l’amicizia stiano arrivando al loro termine… presto o tardi finiranno le giornate di tentativi da scavezzacollo e di imprese incredibili… presto o tardi una di loro guadagnerà il proprio Cutie Mark… e poi un'altra… chissà se poi avranno la pazienza di aiutare l’ultima una volta raggiunto il loro scopo?
Sente qualcuno batterle alla spalla… è Diamond Tiara con un bigliettino… ancora quello stupido scherzo? Volge alla puledra uno sguardo annoiato… e trova lo sguardo assolutamente serio di lei… poi nota che Silver Spoon non le sta guardando fingendosi la destinataria, come fece con Apple Bloom… che succede?
Si premura che Miss Cherilee non sia attenta a loro, prima di afferrare il foglietto e leggere il nome del destinatario: Apple Bloom?
È dubbiosa ma, con cautela, appallottola il foglio e lo lancia all’amica, facendolo cadere proprio davanti a lei… wow! Forse dovrebbe provare a guadagnarsi il Cutie Mark nella pallacanestro!
La gialla earth pony si volta verso di lei, ma Sweetie fa spallucce… messagger non porta pena!
Apple Bloom legge in fretta il biglietto e si fa rossa come un pomodoro, poi accartoccia il biglietto e lo mangia!
“Fantastico…” pensa Sweetie Belle “Come se non bastasse tutto ciò che sta accadendo, ora Apple Bloom ci tiene pure i segreti… segreti con Diamond Tiara! Cos’altro può succedere ad animarmi la giornata?”
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Il Friendship Express sibila sulle rotaie come un enorme serpente d’acciaio, mentre entra in stazione.
Non appena lo zoccolo nero tocca le assi della banchina, lo sguardo di Twilight cade immediatamente su volto sorridente anche troppo familiare, che la guarda con un affetto tale da far sembrare che possa vedere oltre il suo travestimento… e probabilmente è così.
Per concedersi una visita a Ponyville, in attesa dell’arrivo della sua signora, Twilight ha assunto l’aspetto di una giovane Earth Pony nera, dal corto caschetto color pesca… eppure Pinkie già la stringe in un abbraccio.
I pony attorno a loro nemmeno ci fanno caso, pensando che sia semplicemente la solita Pinkie Pie… se solo sapessero…
Quando le due si separano, Twilight guarda con intensità l’amica e le fa una precisa richiesta: “Pinkie… credo di essere pronta! Io vado alla biblioteca, potresti chiedere alle altre di raggiungermi lì? Vi spiegherò tutto… prometto!”
Annuendo in silenzio, Pinkie la stringe a sé nuovamente, per poi allontanarsi.
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Ponyville…
La sua vecchia, amata, Ponyville…
Come sempre, il mercato è attivo e frenetico ed è solo grazie al suo orecchio esperto che riconosce la voce di una vecchia amica… si avvicina al carretto con circospezione e…
“Sei nuova di qui, dolcezza?”
“C-cosa?”
La mandriana la nota immediatamente e subito la interpella… molti ritengono Applejack rozza e, talvolta, persino ignorante… ma è un’esperta commerciante e non ha mai incontrato ragionieri migliori dei membri della famiglia Apple, sono sempre attenti a ciò che li circonda e sono fiduciosi in loro stessi, pronti a interpellare chicchessia, rendendoli anche incredibili negozianti... nemmeno un drago, per quanto attaccato al suo tesoro, non resisterebbe a spendere parte di esso in mele, dopo aver parlato con uno di loro!
“I-io… si! Mi chiedevo se potevo avere un paio di torte di mele in giornata…”
“Tutto quello che vuoi, zucchero! È tutta roba freschissima fatta in casa… hai preferenze sul tipo di mela?”
“Non saprei… devo incontrarmi con delle amiche che non vedo da molto e…”
“Non dire altro… Golden Delicious! Dolci e morbide, si sciolgono in bocca!”
Passa a Twilight un paio di cartocci rotondi.
“Posso fare altro, per te?”
Perdonarmi?
È questo che Twilight vorrebbe chiederle… ma tutto avverrà a tempo dovuto, e sceglie un neutrale “No, grazie, quanto le devo?”
“Lascia perdere! Sei nuova! Offre la casa!”
“No! Insisto!”
Applejack sospira e la guarda fissa negli occhi “Senti, non c’è bisogno… tu devi incontrare delle amiche ed è una cosa bella! Ti premuri di prendere il meglio e questo è davvero dolce… non mi devi nulla solo… divertiti con loro, d’accordo? Al massimo, fammi un po’ di pubblicità, va bene, dolcezza?”
“E sia… ma potrei sapere almeno quanto sarebbe il loro costo?”
Applejack le mostra un cartellino e le sorride “Vedi… non costano molto… non ti crucciare… dartene un paio non è certo un gran sacrificio!”
Le due si congedano e, fatto curioso, quando la earth pony si gira trova l’esatto ammontare di monete sul bordo del suo carretto… ma come è possibile? Si volta, per cercare la giumenta… ma di lei non vi è più traccia.
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L’odore della carta e del cuoio, del legno e dell’inchiostro…
“È come la ricordavi, non è così?” domanda Princess Celestia, che s’è intrufolata alla chetichella nella grande biblioteca per non dare scalpore.
“Anche meglio…” sussurra Twilight, sentendo che il semplice rivedere la vecchia quercia basta a colmare parte del vuoto nel suo cuore.
L’alicorno si avvicina a lei e la copre con un’ala, con fare protettivo e affettuoso “Ti senti pronta?”
“Non lo sarò mai… ma… via il dente, via il dolore…” le due ridono risate di circostanza, preparandosi all’impatto imminente.

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Capitolo 53
*** Bentornata! ***


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Capitolo 53 – Bentornata!

 
La prima a mettere zoccolo nella biblioteca è Applejack, seguita da Rainbow Dash, Rarity, Rude, Fluttershy e Pinkie a chiudere la fila; la earth pony rosa e il gigante rosso si fanno da parte e lasciano le restanti quattro nel grande salone d’ingresso della biblioteca di Ponyville.
La mandriana si guarda attorno, sospettosa, l’atleta è incuriosita, la stilista scambia di tanto in tanto sguardi dubbiosi con l’amato, in cerca di sostegno, e l’amante degli animali si fa piccola alle spalle delle amiche… quando abbassa lo sguardo non può fare a meno di notare l’ormai solita vista della grande bruciatura a sei punte che marca il pavimento in legno; eterno memento del giorno in cui l’amica ormai a lungo scomparsa ascese ad alicorno e allo status di principessa regnante d’Equestria.
Tutte loro, in un modo o nell’altro, dimostrano agitazione; Pinkie ha chiesto di radunarsi quanto prima nella biblioteca e che era per un motivo estremamente urgente!
Quale emergenza può richiedere l’intervento delle cinque restanti detentrici degli Elementi dell’Armonia?
L’apparizione, in cima alle scale, di Princess Celestia di certo non le rassicura.
L’alicorno nota subito le pony rabbrividire, probabilmente pensando che lei si trovi lì per assegnare loro chissà quale terrificante missione di salvataggio, e subito si premura di rassicurarle.
“Non abbiate timore, mie piccole pony… non vi sono minacce incombenti su di voi; sono, anzi, qui per dare sostegno a qualcuno che per me e per noi tutte occupa un posto davvero importante nel cuore: è tornata da noi dopo un periodo molto difficile da cui non è certo uscita indenne, vi prego di essere comprensive e di darle il tempo di spiegarsi…”
Dalle spalle di Princess Celestia appare una earth pony nera come la pece, con un caschetto color pesca… immediatamente, Applejack la riconosce.
“Immagino che non sia stato un caso se stamattina ti sei fermata al mio banchetto, non è così, Zucchero?”
“No, Applejack… non lo è stato…” la pony china il capo e scende le scale; appena arrivata di fronte al gruppetto passa lo sguardo dall’una all’altra.
“Fatemi riassumere per un istante… Rarity, tu hai trovato l’amore nella più improbabile delle forme…” Rude sbuffa all’udire quelle parole “… e tutto pare andare per il verso giusto; Applejack, a quanto ne so non vi sono stati grandi cambiamenti nella tua vita, e così come in quelle di Pinkie e di Rainbow Dash!” le interpellate la squadrano con dubbio: chi è questa sconosciuta che tanto sa di loro?
“E tu, Fluttershy… so che dividi la casa con una pupa di changeling, Amber, se non vado errata… mi farebbe molto piacere conoscerla!”
La sempre timida pegaso alza il capo e dimostra tutta la sua sorpresa; non è certo un segreto che stia accudendo la piccola creatura, anche se nessuno immagina quanto abbiano legato, ma che qualcuno veda questo fatto come positivo…
“Io mi sono tenuta informata su tutte voi… ed è giusto che ora voi sappiate di me! Vogliate perdonarmi per essermi nascosta per tutto questo tempo ma… in me vi è stato un grande cambiamento: un cambiamento che, ero certa, avrebbe posto fine per sempre ai nostri legami… fuggii e legai con una delle nostre vecchie nemesi… l’ultima volta che ci vedemmo i titoli con cui mi riconoscevate erano ‘principessa’, ‘amica’ o, in alcuni casi… ‘testa d’uovo’!”
Gli occhi di Rainbow Dash si sgranano “Non può essere vero…”
Le iridi della giumenta si fanno duplici e violacee, le pupille s’affilano e una fiamma violacea inghiotte il suo corpo: il pelo cede il passo a un duro carapace, dalla schiena emergono ali translucide e un corno distorto appare sulla sua fronte.
“Ora mi ripresento a voi come vice-re Twilight Sparkle, seconda solo a Queen Chrysalis nella gerarchia di comando dello sciame nero.”
Le quattro restano a bocca aperta per molto tempo, ed è Applejack la prima ad agire: si piazza di fronte alla nera insettoide e le sussurra “Già una volta ci avete ingannate… avete ingannato tutta Equestria! Ma ora avete superato il limite! Twilight era una cara amica! Forse la più cara, poiché ci permise di legare l’una con l’altra in un amicizia che tutt’ora non cede… e ora ti presenti qui, parassita, fingendoti lei? Con che coraggio? Con che pudore? Ascoltami bene, insetto… non ti permetterò di infangare la sua memoria… ne ora ne mai! E questo te lo posso Pinkie Pie promettere!”
Twilight inizialmente fu spaventata, se non terrorizzata, dalle parole della earth pony… poi il suo stato d’animo cambia radicalmente: alza uno zoccolo per fare cenno a Princess Celestia che non vi è motivo di preoccuparsi e poi sorride a Applejack… ciò che ora prova è gioia e orgoglio!
Ora sa che le sue amiche pensavano tanto bene di lei da non aver timore persino nello sfidare in nome suo un avversario terribile quanto una regina changeling, per quanto ancora in uno stadio giovanile… certo, amavano la vecchia Twilight… ma riusciranno ad accettare quella nuova?
“Datti una calmata, nanerottola!” inaspettatamente, l’aiuto arriva da Rude “Ti posso assicurare che la blatta, qui, è la tua vecchia amica!”
“E io come faccio a sapere che non ha ingannato anche te?”
“Ok… se non credi a me…” spinge Pinkie nel centro della stanza “Chiedi a lei!”
Tutti volgono lo sguardo alla pony rosa, che si alza sulle zampe posteriori e, con aria solenne, dichiara: “Sicura come del fatto che la cioccolata extra fondentissima è amara, la pony, anzi, la changeling al nostro cospetto è la nostra Twilight! Ne sono supercerterrimissima!”
Per quanto semplici e infantili, le parole di Pinkie riescono a ribaltare completamente l’atmosfera!
Poco prima Twilight era sommersa dalla sensazione di rancore e timore che tutte le altre emanavano… ora amore, amicizia e speranza la avvolgono col calore di una calda coperta in una notte d’inverno.
Come se si fosse persa qualcosa, si ritrova improvvisamente intrappolata in un forte abbraccio di gruppo e, col sorriso in volto, si abbandona alle amiche da fin troppo tempo perdute.
Meno una…
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“Rarity?”
La voce di Fluttershy la chiama, ma lei non risponde… Twilight è… Twilight è una changeling? Fra tutte le creature che poteva essere… una changeling?
Guarda Rude e lui le volge uno sguardo di scusa, per poi farle cenno di unirsi alle altre… può farcela? Muove uno zoccolo… le pare di piombo… ne muove un altro… sempre peggio… chiudi gli occhi e deglutisce… ne avrà la forza?
La decisione non spetta a lei: un aura fiammeggiante color ametista l’avvolge e la lancia su Twilight, che la accoglie a zampe aperte.
“Non dovrai temermi, mai! Io sono e resto Twilight… quale che sia il mio aspetto!”
Il contatto con il liscio carapace è così strano… è caldo e familiare… come se il suo corpo già sapesse come ignorare la natura dell’amica per imparare ad accettarla… e così fa anche la sua mente.
Si unisce alle amiche mentre si raccontano tutto sul periodo di tempo lontane e si lasciano scappare qualche lacrima.
Rude sorride, finora tutto bene!
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Mentre osserva il meraviglioso spettacolo della riunione degli Elementi, Princess Celestia riflette sulla reazione di Rarity ed Applejack… quanti saranno, là fuori, che la pensano come loro? Quanto sarà difficile la strada verso la pace?

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Capitolo 54
*** Per Ogni Passo Avanti... ***


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Capitolo 54 – Per Ogni Passo Avanti…

 
“PACE? PACE? QUANTO IDIOTI POSSONO ESSERE QESTI PONY? CONCEDO LORO LA POSSIBILITA’ DI AVERE LA LORO VENDETTA E… aspetta… in effetti… non l’ho data a tutti loro… forse è ora di svelare uno o due segreti…”
Nell’ombra di un mondo infernale, un malefico ghigno sorride a nuove possibilità.
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È una mattina come molte, alla tavola calda di Joe… di tanto in tanto il pasticcere volge lo sguardo all’angolo dove, qualche anno fa, la più recente delle principesse e il suo assistente draconico si fermavano a fare fugaci abbuffate; al di là della fama che gli donavano, gli mancano le chiacchierate con loro.
Ha aperto da poco, quella mattina, quando una delle guardie diurne va ad occupare proprio il posto d’angolo.
“Pronto a iniziare il turno? Che ti posso portare, soldato?”
“Un caffè doppio, con le ultime novità, le giornate sono sempre peggiori!”
“Novità? Peggiori? Ma di che parli? Equestria non ha mai vissuto un periodo migliore di questo!”
Mentre si prepara a spargere veleno tra il popolo, il male ride, sotto la maschera del soldato.
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Il rincontrare le vecchie amiche ha dato la carica a Twilight, ora si sente meglio ed è fiduciosa nei confronti delle trattative di pace: in fondo, se loro, che erano in prima linea, e Shiny e Cadence, che più ne sono stati colpiti, si sono dimostrati disponibili a mettere in dubbio la loro avversità nei confronti della razza changeling, allora perché gli altri non dovrebbero?
Inoltre, oggi l’aspetta un altro incontro a lungo atteso: un incontro che avrà luogo in una piccola abitazione al confine della Everfree Forest.
Di nuovo nelle vesti della nera earth pony, bussa alla porta e una flebile voce femminile, dall’interno, preannuncia l’arrivo della padrona di casa.
“Eccomi, un istante!” la porta si apre “Oh, sei tu… prego, entra!” Fluttershy accoglie l’amica, ormai sapendo del suo travestimento.
“Te la chiamo subito! Mi stava aiutando a dare da mangiare agli animali… Amber, tesoro, vieni qui? Vorrei che tu incontrassi qualcuno!”
Pochi istanti dopo, una piccola changeling dai capelli raccolti in una treccia si affaccia nel salottino d’ingresso.
“Si, Miss Fluttershy?”
“Amber, ti ho già detto che non devi essere così formale con me… e poi abbiamo un ospite di riguardo!”
La piccola si dimostra molto incuriosita: è raro che Miss… cioè, che Fluttershy dimostri tanto entusiasmo per qualcuno che non sia un nuovo animale o la signorina Rarity per il loro settimanale rito della giornata alla SPA.
Si avvicina con prudenza, e rimane terrorizzata quando le fiamme avvolgono la nuova arrivata, mutandola in nulla meno di una changeling di casta reale.
Il suo primo impulso è quello di scappare ma… non lascerà Fluttershy in balia di quella creatura! S’è impegnata per più di sei mesi a prendersi cura di lei e a difenderla da quelli che l’aggredivano, accecati dall’odio per la sua razza, e ora lei ricambierà il favore!
Si para fra le due pony e punta il minuto corno ricurvo verso l’insettoide, sprizzando verdi scintille dalla punta.
“N-non ti permetterò di f-farle del male! I-io ti affronterò!”
Twilight fa fatica a non ridere, tanto per la tenerezza quanto per la comicità della piccola pupa che cerca di mascherare con la spavalderia il proprio terrore.
“Piccola, non farei mai del male a Fluttershy! Né a te… quindi puoi rilassarti!”
“N-non ti c-credo!”
Twilight sospira… c’è una sola cosa che può tranquillizzare la piccola, se è da abbastanza tempo a Ponyville… si alza sulle zampe posteriori e recita: “Cross my heart, hope to fly, stick a cupcake in my eye!”
Amber è stupita… ha recitato alla perfezione la promessa di Pinkie Pie! E se sa cosa ciò significhi allora…
“C-chi sei tu?”
“Il mio nome è Twilight Sparkle, Elemento della Magia, Principessa d’Equestria e vice-re dello sciame nero, sotto il diretto comando di Queen Chrysalis! Abbiamo avuto modo di osservare il tuo arrivo a Ponyville e sono qui per dirti che, se lo vorrai, sarai la benvenuta nel nostro alveare anche se, vedendo il legame creatosi fra voi…”
Tanto la pegaso quanto la piccola pendono dalle labbra di lei, sapendo che la prossima frase potrebbe cambiare enormemente la loro vita.
“Ascoltatemi bene… i prossimi giorni saranno cruciali! Lo sciame nero ed Equestria tenteranno di raggiungere la pace e, se tutto andrà bene, verranno messi in moto una serie d’eventi che porteranno ad ufficializzare i changeling come nuova razza dell’unione dei pony… ora, non voglio che voi riponiate troppe speranze nelle mie parole ma… Fluttershy, hai mai pensato a un adozione?”
Fluttershy è sbigottita “A-adozione?”
“Si, non solo siete molto legate, e questo renderebbe il tutto ufficiale, ma darebbe anche un segnale forte! So che non ti piace stare sotto i riflettori ma, se un Elemento formasse un legame famigliare con-“
Non riesce a terminare la frase, che viene travolta dagli abbracci delle due; piangono dalla gioia e si aggrappano a lei come fosse l’estrema salvezza in un mondo di tenebra… le changeling vengono sommerse dall’amore che l’animalista riversa su di loro.
“T-Twilight, metticela tutta! Noi saremo al tuo fianco!”
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La vice-re è più che soddisfatta: la giornata è andata per il meglio!
Le sue amiche sono con lei e forse potrà rendere felice Fluttershy e una cucciola abbandonata dal suo alveare… nulla al mondo potrebbe rovinare questo momento!
Si chiude la porta della biblioteca alle spalle e subito avverte il sapore amaro della preoccupazione… proviene da Princess Celestia.
“Princess Celestia… ma che succede?”
“Twilight… c’è una grossa emergenza… una crisi vera e propria! Dobbiamo immediatamente tornare a Canterlot!”
Ecco… appunto…

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Capitolo 55
*** ... Un Passo Avanti ***


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Capitolo 55 – … Un Passo Avanti

 
I giardini del castello sono invasi!
Orde di pony di ogni forma e colore inneggiano con rabbia, chiedono spiegazioni e sangue: spiegazioni da parte di coloro che li dovrebbero condurre e proteggere e il sangue degli invasori.
Princess Luna cerca di calmarli, dall’alto del terrazzo d’osservazione della sala del trono; Princess Blessing Wind li sorvola, invitandoli alla calma, Cadence cerca di sedare gli animi coi suoi poteri e Shining Armor presta aiuto a Sunshine Spirit nell’organizzare le forze armate, così da evitare ogni possibile incidente…
Eppure nulla serve: earth pony, unicorni, pegasi e persino asini si radunano, urlando il loro disappunto… come si è arrivati a questo punto? Chi ha sparso zizzania in questo modo?
Come faranno a sedare i moti senza che il popolo perda fiducia in loro?
Un lampo d’oro sorprende Princess Luna alle spalle, che subito si volge all’improvvisa minaccia… trovandosi di fronte a una stanchissima Princess Celestia e a Twilight che la sostiene.
“I-io non credevo di farcela… teleportarti in due da Ponyville a qui è stato… impegnativo!” ansima la bianca sorella.
“Tia! Ti avrei inviato una carrozza non c’era bisogno di-“ la changeling la interrompe “Princess Luna… ora come ora, abbiamo bisogno di ogni soldato in posizione… e poi abbiamo fatto prima così e… che schifo! Tutto questo odio e rabbia… hanno un sapore nauseante!”
“Al momento… il sapore… è il nostro ultimo… problema…”
“Perdonatemi Princess Celestia… è stato più forte di me!” si scusa, mentre assume le sue sembianze da earth pony e accompagna le due sorelle in terrazza… e viene nuovamente travolta dalle sensazioni provate prima, unite, in dose minore, a timore e diffidenza… e poi… abbassa lo sguardo e nota che la folla è divisa in due parti: da una parte l’orda di furibondi pony che chiedono a gran voce l’eccidio della sua gente, davanti a loro vi è una sottile striscia di pony che chiedono loro di calmarsi e di dare ascolto alla ragione; tra loro riconosce alcune vecchie conoscenze e non potrebbe essere più fiera di loro!
Vede compagne d’infanzia e amicizie recenti…
E poi una di loro cade!
Una pietra, lanciata dalla folla, colpisce al volto un bianco unicorno dalla chioma blu elettrico, facendo cadere i suoi celebri occhiali viola e provocando il panico della sua consueta compagna: una earth pony dal manto grigio e dalla criniera nera.
Questo è troppo!
La stanchezza non l’affanna più e i suoi occhi si fanno bianchi e incandescenti! Gonfia il petto e tuona, nel tono regale, con una furia e una potenza tale da frantumare tutte le vetrate della facciata del castello.
“ORA BASTA!”
Il cielo si fa rosso, mentre il disco solare arde di furia incontenibile… la furia di Princess Celestia.
“PER MIGLIAIA DI ANNI HO REGNATO SU DI VOI! PER VOI HO PERSO MIA SORELLA PER UN INTERO MILLENNIO! PER VOI HO ESPOSTO LA MIA PROTETTA A PERICOLI INDICIBILI E HO CALPESTATO BUONA PARTE DEI MIEI TABÙ! HO AFFRONTATO GUERRE E MOSTRI PER IL VOSTRO BENE! E ORA CHE CERCO LA PACE, VOI DIVENITE I MOSTRI? CON CHE CORAGGIO VI DEFINITE PONY D’EQUESTRIA? CON CHE CORAGGIO VI MOSTRATE ALLA LUCE DEL SOLE CHE OGNI GIORNO IO PORTO NEI VOSTI CIELI? CON QUALE FACCIA TOSTA DEFINITE ‘MOSTRI’ COLORO CHE AGIRONO PER FAME E DISPERAZIONE? CHI CREDETE DI ESSERE PER POTERE GIUDICARE?RISPONDETE! RISPONDETE, AVANTI!”
La figura dell’alicorno solare a cui sono abituati è ora nascosta da una coltre di ira divina e, forte del sostegno di tale forza della natura, Twilight Sparkle torna al suo aspetto originale e raggiunge l’amica ferita.
Octavia è confusa e stordita, da quanto sta accadendo, ma non lascia mai l’amata a cui sostiene la testa, pulendole la fronte dal sangue.
“Vinyl? Vinyl, mi senti? Sono io… Twy… ti prego, dimmi che stai bene!”
“T-Twi?” la DJ apre lentamente un occhio, rosso non solo per il suo naturale colore, “C-cavoli… t-ti dona il nero… è-è cool…”
Octavia e Twilight tirano insieme un sospiro di sollievo… non deve essere nulla di grave, se già parla così.
“Ok, festaiola… ora calmati, devo verificare che il tuo cranio sia a posto e poi potrò fermare l’emorragia…”
“F-fai ciò che puoi, testa d’uovo!”
Lei e Octavia si stringono lo zoccolo a vicenda, mentre la fiammeggiante magia viola della vice-re attraversa il corpo dell’unicorno… pochi istanti dopo sputa sulla ferita una piccola dose della sua resina verde e le sorride, prima di porsi a fronte della folla, ancora paralizzata dalla vista della furia di Princess Celestia.
“POPOLO D’EQUESTRIA!” richiama l’attenzione su di sé “DITE IL VERO, C’È UNA CHANGELING FRA LE MURA DI CANTERLOT: IO! VOI TUTTI GIÀ MI CONOSCETE; SONO TWILIGHT SPARKLE, VOSTRA PRINCIPESSA ED ELEMENTO DELLA MAGIA!” l’aura rossa di Blessing Wind posa sul capo di lei la tiara incantata “E SONO UNA CHANGELING! LA SONO DIVENUTA PER EVITARE UNA TRAGEDIA E, DALLA MIA METAMORFOSI HO VISSUTO CON LO SCIAME NERO… HO VISTO LA VITA CHE RIFUGGIVANO QUANDO HANNO ATTACCATO CANTERLOT: FAME E DISPERAZIONE CI STANNO STERMINANDO! SONO GIUNTA QUI COME ELEMENTO DI ENTRAMBI I POPOLI PER NEGOZIARE LA PACE E LA COMPRENSIONE! L’HO FATTO PERCHÉ AVEVO FIDUCIA NEI PONY D’EQUESTRIA… MA, PROBABILMENTE, AVEVO TORTO… TORNO FRA VOI IMPLORANDO SALVEZZA E PERDONO, E TROVO SOLO INCOMPRENSIONE E CIECA RABBIA! QUEEN CHRYSALIS INVASE CANTERLOT PER SAZIARE I SUOI SUDDITI, COME UNA LEONESSA CHE CERCA CIBO PER FAR SOPRAVVIVERE I SUOI FIGLI… E VOI TRATTATE LEI E NOI TUTTI COME MOSTRI INSENSATI! MA IO SONO QUI A TESTIMONIARVI CHE, SE CONTINUERETE COSÍ, I MOSTRI NON SARANNO QUELLI COL CARAPACE NERO!”
Tutti tacciono, il loro sguardo è volto in alto, più in alto di lei e di Princess Celestia… colta dalla curiosità alza il muso anche lei e vede ciò che tutti stanno fissando: lei!
O meglio… una gigantesca immagine translucida e incorporea di lei, un’illusione, che la mima in ogni mossa.
“Scusa, Twilight…” una voce scherzosa, dietro di lei, ne richiama l’attenzione “Ma stavi dicendo qualcosa d’importante e le file più lontane non sentivano bene…” Discord, accomodato su una poltrona che fluttua a mezz’aria, sghignazza con una pipa a sapone in mano “E poi è stato divertente vedere il panico appena hanno visto apparire una changeling di quaranta metri!”
Twilight china il capo verso di lui e sussurra un sottile “Grazie!” a cui lui risponde con un cenno, mentre la folla comincia a lasciare i giardini del castello.
Dall’alto, Celestia torna lentamente alla calma, mentre l’adrenalina scorre via e le forze le vengono meno… Luna la sorregge mentre le zampe le cedono.
“Visto… Lulu? Lo sapevo… che… redimerlo era una… buona scelta…” Luna ruota gli occhi, ma non obbietta… quando sua sorella vuole avere ragione, sa essere decisamente infantile e ora non ha energie da sprecare.
“Come vuoi, Tia… ma ora fili a letto!”
“Posso… avere un po’ di torta?”
“Si… in fondo te la sei meritata…”
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“UNA PATERNALE? È BASTATA UNA PATERNALE A FARLI DESISTERE? MA CHE DEVO FARE PER FARGLI PRETENDERE LA GIUSTA VENDETTA?”

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Capitolo 56
*** Grattacapi ***


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Rude appartiene a me
Blessing Wind appartiene a me
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Capitolo 56 – Grattacapi

 
In tutta Equestria è volata la notizia della rivolta a Canterlot… e di ciò che l’ha causata!
I changeling stanno tornando, e il fatto che chiedano la pace divide la popolazione: è giusto dare aiuto ai disperati e una seconda possibilità ai pentiti, ma lo sciame ha attaccato con ferocia e nessuno lo dimentica… questa profonda scissione provoca non pochi grattacapi agli abitanti del bianco castello.
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“Io non ne posso più! Mollo tutto e raggiungo Blessing Wind! Chiederò a Rude se può scavare una camera anche per me!”
Princess Luna è allo stremo… oramai non ne può più delle ondate di lettere, di supporto o minatorie che siano, giunte all’indirizzo delle regnanti.
“Lulu, porta pazienza… i pony sono solo preoccupati e-“
“Tia! Non avevamo avuto tanti problemi nemmeno col mio ritorno dalla luna! E io avevo promesso di far sprofondare il pianeta nella notte eterna! La notte eterna! Hai presente? Gelo? Morte dei raccolti? Ritiro delle acque alternato a inondazioni? Diamine, non hanno fatto tante storie nemmeno con Discord! E lui voleva sovvertire l’ordine naturale dell’intero creato! E non dirmi che la cosa non c’entra! Ci sono volute settimane per ripulire dai disastri da lui causati! Senza rancore, ovvio…”
“Ma figurati, so bene quel che ho fatto e ne sono pentito… nessun rancore!” risponde, con aria di sufficienza il Draconequus che galleggia sopra la testa dell’alicorno notturno.
“Hai di nuovo trasformato lo zucchero nel mio caffè in sale?”
“Solo un innocente scherzetto per pareggiare i conti…”
Princess Luna butta la tazza da cui s’accingeva a bere “… Mi pare giusto… in ogni caso, Tia… tra pochi giorni arriverà Chrysalis e le cose si faranno critiche! Che possiamo fare?”
“Lulu io… non lo so…”
“Una buona campagna di pubbliche relazioni?” domanda Discord “O almeno… è quel che proporranno loro!”
“Loro chi?” chiede, confusa, Luna.
In quell’istante qualcuno bussa alla porta.
“Ehm, entrate pure…” risponde, esitante, Princess Celestia.
Si fa avanti Sunshine Spirit che, impeccabile come sempre, porge il saluto militare e proferisce “Gli Elementi dell’Armonia chiedono di poter conferire con voi; con loro vi sono anche Rude e una piccola Changeling di nome Amber. Posso farli entrare?”
“Oh, ma certo! E, per favore, dai disposizioni per un piccolo rinfresco… sono ore che leggiamo lettere e, onestamente abbiamo bisogno di una pausa…”
Il capitano delle guardie annuisce e si congeda, subito dopo fanno ingresso nella sala cinque giumente, un rettile e una mutaforma.
“Accomodatevi! Perdonate l’assenza di Twilight, ma sta contattando Queen Chrysalis e poi andrà a riposarsi… persino per una lettrice abituata come lei, sedici ore su lettere di svariata lunghezza sono troppe! Noi già siamo sfiniti e siamo qui da sole sei ore!”
“Sei ore? Wow… certo che qui a castello sapete come spassarvela…” sbotta, ironica, Rainbow Dash.
“Non essere scortese, Dashie! Quando tutto sarà finito ci divertiremo con una grandissimissima festa e, sappilo, TU mi aiuterai a organizzarla!” esclama Pinkie, puntando lo zoccolo verso Discord, il quale approva senza troppi dubbi… e tutti, in cuor loro, temono cosa possa nascere dalla collaborazione di quei due.
“Se tutta questa carta straccia è il problema, basta sbarazzarsene, no?” domanda Rude, sbrigativo come sempre.
“Tesoro! Sarebbe sbagliato e scorretto! Donare tempo a chi cerca in te risposte è il minimo che si possa fare! Chi ha potere ha anche doveri… e tanto più si è importanti tanto più le aspettative aumentano…” mentre Rude sbuffa, Princess Luna sorride, ammirando la maturità della sua allieva.
“Sarà… ma stavolta sono d’accordo col Rosso… con tutte queste lettere potrei costruire un nuovo granaio! Non è per cattiveria, Rarity… è solo che… oh, andiamo! Non siamo delle carogne! I changeling sono qui… Twi ci ha fatto capire che hanno attaccato per disperazione e, non che io mi penta d’aver preso a calci nemmeno uno di loro ma… hanno fame! E io non sarei una degna Apple se rifiutassi cibo agli affamati! È questo che tutti dovrebbero fare! Essere obbiettivi e comportarsi come se il pony davanti a loro non avesse quella specie di corazza nera addosso! Altro che perdere tempo a lagnarsi!” afferma, fiera e convinta, Applejack.
“Forse… forse potremmo cercare di addolcire un po’ loro la pillola… se i miei animaletti hanno paura di nuovi arrivati, all’inizio faccio passare loro poco tempo insieme, poi sempre di più, illustrando loro le caratteristiche positive nei novellini, fino a che non si abituano! U-una sorta di campagna di pubbliche relazioni e di scambio culturale… s-sempre che l’idea vi vada bene, insomma…” sussurra, timida, Fluttershy, causando un sorriso al signore del caos che ancora sta fluttuando.
Con prudenza, una timida e intimorita Amber a capolino fra le zampe della gialla pegaso e guarda i tre potenti esseri innanzi a lei: è la prima volta che vede di persona le tanto favoleggiate regnanti del sole e della luna… le appaiono immense e meravigliose! Conosce già Discord dalle numerose volte in cui è passato a fare visita alla casetta in cui è ospitata; non dice nulla, eppure sente la sicurezza aumentare, mentre li vede vagliare con approvazione la proposta della sua madre putativa.
“È inutile girarci tanto attorno; l’idea di Fluttershy è ottima… d’altro canto, già Twilight aveva proposto qualcosa del genere, no?” propone Discord “Direi, in ogni caso, di essere cauti… noi tutti siamo qui riuniti per discutere di pace ma… come l’incidente dei giorni scorsi ha provato, non tutti sono in accordo con noi! La notizia della presenza della nostra amica era tenuta segreta e dubito che uno di quei musoni dei soldati abbia spifferato e così anche uno di noi… qualcuno ci osserva e medita perché tutto ciò fallisca…”
“Lo pensavo anche io, Discord, ma… chi? Far fallire questo trattato significa condannare migliaia di vite e far decadere ogni valore morale per cui finora ci siamo battuti! Chi può desiderare una cosa simile? E che tornaconto ne ricaverebbe?”
“Con tutto il rispetto, Celestia… non è necessario averne un tornaconto!” risponde, prontamente, il dio del caos “Entrambi abbiamo vissuto abbastanza a lungo da sapere che c’è chi si muove spinto dal solo idealismo! E quando questo è rivolto a obbiettivi sbagliati… non vi è nemico peggiore…”
“Ok, ok… qualcuno vuole fare il cattivone… ma chi?” domanda Rainbow Dash.
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“’Chi’, stupida pegaso? A quanto pare, l’unica a cui sia rimasto un briciolo di senno! Ma, d’altro canto… la maggior parte di voi non può capire… siete nati e cresciuti nella bambagia di un mondo idealistico e avete dimenticato cosa la vera giustizia richieda… ma non temere: volente o nolente, Equestria avrà la sua giustizia!” sibila l’osservatrice, da un antro di tenebra “E, d’altro canto, se i loro dei non si scomodano per questo… allora dovrà farlo un demone!”.

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Capitolo 57
*** Braci tra la Folla ***


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Capitolo 57 – Braci tra la Folla

 
Sono passati un paio di giorni da quando un gruppetto di ospiti è giunto al castello reale e, da allora, la vita delle principesse si è fatta più sopportabile, avendo ora spalle in più su cui condividere il peso di ciò che sta accadendo… ed ora, più che mai, il peso è grave!
Ben pochi sono stati i momenti di distrazione o svago e anche questi sono spesso occupati da attività altrettanto importanti: Discord e Pinkie si divertono a immaginare chi possa essere il misterioso cospiratore e, finora, hanno ristretto il campo a una nuova leva imprudente, un immaginario pony folle e sfregiato truccato da clown, un agente segreto traditore, e una qualche razza immonda; Applejack e Rainbow Dash passano tutto il tempo a gareggiare e allenarsi per non essere impreparate in caso d’attacchi, Fluttershy studia con le principesse un piano per introdurre i changeling fra i pony senza spaventarli e Rarity riprende le sue lezioni con Luna… Rude e Amber si sentono un po’ messi da parte, nonostante sappiano che, al momento, vi sono priorità più importanti di loro, e dunque hanno deciso di raccogliere più informazioni possibili in giro per Canterlot… con scarsi risultati… complice la poca confidenza rivolta a una puledrina changeling e a un mostro…
Tuttavia, ora sanno una cosa in più: la fonte!
Joe, il pasticcere, ha rivelato loro che fu una guardia diurna la prima a riferire della presenza dei changeling… una guardia che non aveva ancora mai visto! La cosa l’aveva interessato in quanto, a detta sua, bene o male chiunque faccia parte di ognuno dei corpi di guardia è passato, almeno una volta, da lì…
Certo, potrebbe effettivamente essere un novellino ma, sempre a detta del loro informatore, le reclute devono sempre essere accompagnate da un membro anziano e non è concesso indossare l’armatura fuori servizio… chi, dunque? A questo punto viene da sé che si tratti di un impostore ma… come rintracciarlo? L’olfatto è decisamente fuori questione; troppi pony si sono seduti al suo stesso posto e hanno usato le stesse stoviglie… anche se…
Una cosa in particolare ha colpito i due… un sentore di zolfo! Joe ha detto che non sono stati gli unici a percepirlo, e che ha lavato più e più volte quello sgabello, ma l’odore non svanisce mai del tutto…
“Signor Rude?” la piccola Amber viaggia sul dorso del kavu, per essere sicura di non venire aggredita da nessuno “Ora che si fa? Nessuno sa nulla! Io ho paura che qualcuno voglia fare di nuovo qualcosa di cattivo e che Fluttershy ci vada di mezzo…”
“Fidati, non sei l’unica a temerlo… io sono preoccupato per Rarity e vorrei fare di più! Però… io sono bravo a trovare tracce, seguire odori e a lottare… tirare le somme non è proprio il mio forte… per quello c’è il nostro ‘team investigativo’ composto da una pasticcera e un patchwork vivente… noi non possiamo fare altro che riferire che il misterioso attentatore puzza! Che ci vuoi fare? Ognuno ha un ruolo, in questa vicenda… e noi non siamo proprio i protagonisti… mi spiace!”
“E perché le spiace? Io credo che sia una cosa positiva! Insomma, i protagonisti devono sempre affrontare chissà quali pericoli e avversità e io… a me piaceva la vita tranquilla con Fluttershy, ai bordi della Everfree con gli animali… gli unici imprevisti potevano essere nuovi animali o il meteo… si stava bene… e ora… perché ci sono pony che fanno cose tanto cattive?”
“Che vuoi che ti dica, piccoletta? C’è chi cerca sempre tornaconto nel male altrui o altri che semplicemente non ci stanno con la testa… e noi non possiamo farci nulla! Anzi, possiamo girare la testa, ignorarli e passare avanti… non che mi possa dispiacere dare un paio di sberle ogni tanto, s’intenda!”
La cucciola ride, divertita dal piccolo scherzo del gigante, inconscia d’essere osservata.
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“Un opinione interessante, provenendo da una stolta bestia… mi definisci una opportunista e una folle? Vedremo se questo ti piacerà!”
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Con un sonoro ‘SPLAT’ un frutto colpisce Rude alla testa e, fra la folla, echeggia una voce di scherno “Via da qui, mostri! Non avrete i miei figli!”
Può sembrare poco, ma è la scintilla che basta a infiammare il pagliaio; i pony, finora intimiditi al cospetto dei due, scatenano la rabbia e il disgusto finora repressi e si scatenano in una tempesta d’insulti e oggetti contundenti.
“Mostri!” “Animali!” “Assassini!” “Bestie!” “Bastardi!” “Mezzisangue!”
Lo spesso derma corazzato di Rude non ha problemi a reggere l’assalto, ma la sua pazienza ribolle… e il timore che possano fare del male alla piccola che ora trema sul suo dorso lo porta ancora più vicino al limite.
Quando poi un ceppo di legno colpisce Amber alla fronte, facendola sanguinare, la furia ha il sopravvento e, udito fino agli angoli più distanti di Canterlot, un potente ruggito riecheggia nell’aria… la folla si gela, terrorizzata.
Gli occhi freddi della belva gelano loro il sangue nelle vene e i liquami della frutta che colano su di lui cominciano a fumare ed evaporare! Le grandi mandibole grondano saliva e il suo pesante respiro crea piccole nubi di vapore e… braci?
Prima che possa fare gesti di cui potrebbe pentirsi, una voce lo richiama alla realtà.
“RUDE!”
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“NO! ANDAVA TUTTO ALLA PERFEZIONE! CHI OSA INTERFERIRE?”
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In un intenso alone blu, dal cielo calano gli Elementi al completo, tre alicorni e un draconequus.
“Rude, che succede? Chi vi ha fatto questo? Abbiamo sentito il ruggito e…” Rarity è disperata, ma non è la più rapida; Fluttershy schizza a raccogliere a se l’amata piccola e la culla e le pulisce la ferita “Piccola mia, cosa ti hanno fatto?”
Senza più il vincolo della cucciola da proteggere, e riportato lievemente in sé dalla presenza dell’amata, Rude, ancora letteralmente fumante, si volge verso la folla e ricambia il favore a lui volto gettando su di loro il medesimo veleno con cui hanno colpito lui e l’innocente al suo fianco… la sua voce è più cavernosa e potente.
“Voi… voi OSATE insultarci? Mostri? Si, e allora? Animali? Tutti noi lo siamo! Assassini? Ne ho la forte tentazione… Bestie? Meglio bestia, che civile come voi! Bastardi e mezzisangue? Ora come ora, la metà di cui mi vergogno è quella che mi accomuna a voi! Voi avete attaccato una puledrina indifesa… chissà ora quanto vi sentirete forti e orgogliosi di voi, vero? Siete FIERI d’averla ferita, vero? Vi vanterete coi vostri amici di esservi accaniti contro una cucciola indifesa, non è così?”
La folla, attonita, tace.
“NON È COSÌ?”
Il ruggito di Rude è la voce di un vulcano in esplosione.
Tutti tacciono, come un sudario di piombo, la realizzazione di ciò che hanno fatto cala sui pony nel sentire il giusto rancore del colosso cremisi e il pianto d’angoscia e dolore di Fluttershy ed Amber.
“È questo che volevate dimostrare? Che sapete fare del male a chi non sa difendersi? Sapete, forse i changeling farebbero meglio a estinguersi più che legarsi a mostri come voi!”
“Rude, credo che sia abbastanza, per ora…” Princess Luna richiama l’attenzione di lui, che volgendosi verso di loro incontra lo sguardo dell’amata: è addolorata, si vergogna ed è furibonda… ma non con lui.
Rarity gli fa un cenno col capo, in segno d’approvazione e subito sente la furia scemare… ben presto, il gruppo lascia la zona e torna a dirigersi al castello.
Nell’allontanarsi, Rude riesce a distinguere un odore…
“Zolfo…”
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La sera, dopo che Fluttershy ha curato Amber e Rude ha riferito loro del bizzarro indizio, Discord e Pinkie riflettono sull’accaduto.
“Direi che l’agente traditore e il pivello senza cervello sono da escludere…”
“Temo proprio di si, mia cara… e lo stesso temo si possa dire del clown sfregiato… ho paura che il tanfo di zolfo indichi la presenza di qualche essere demoniaco…”
“Un demone? E come lo combattiamo? Gli elementi dell’armonia e poi facciamo una festa? O lo invitiamo alla festa e speriamo di fare pace?”
“Ahimè, Pinkie, temo che, stavolta, la via della pace sarà ben poco proficua…”
Mentre la pony si cruccia di ciò e comincia a pianificare, il signore del caos porta i suoi pensieri a tutt’altro, ignaro di condividere il medesimo grattacapo con Princess Celestia e Princess Luna… che è successo, quel pomeriggio, a Rude?

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Capitolo 58
*** L'Ospite Giunge ***


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Capitolo 58 – L’Ospite Giunge

 
Due giorni dopo l’increscioso fatto per cui la piccola Amber ancora s’aggira per il castello col capo fasciato, sobbalzando al minimo rumore, tutti si dannano per trovare, a modo loro, un modo per uscire dalla spinosa situazione… tutti meno una.
“Twily, che sta succedendo? Che ci fai sul terrazzo?” chiede, preoccupato, Shining Armor, quando nota la sorella da sola all’aria aperta, col muso rivolto a un punto imprecisato in lontananza.
“Non dovresti rimanere sola, l’opinione pubblica non è esattamente a favore dei… insomma… hai capito, no? Diciamo che… all’aperto è più difficile proteggerti…”
Un lieve risolino sfugge fra le zanne di Twilight “Ancora non lo accetti, vero? Eppure è ciò che sono adesso! Una changeling! E così lo sono anche coloro che sto cercando di far accogliere a Equestria… oramai grifoni e minotauri non sono tanto rari fra di noi, eppure nel nostro caso siete così diffidenti… non che le altre razze abbiano avuto trascorsi sempre pacifici, nei nostri confronti… ricordati sempre che tua sorella è una secchiona e che la Storia d’Equestria è sempre stata una delle mie materie favorite! E poi, mi spiace disilluderti, ma io non sono sola!” una pegaso dal manto grigio scuro atterra silenziosamente al suo fianco “Ritengo tu non conosca Duskwing, in fondo è una guardia notturna entrata in servizio dopo il tuo trasferimento nel Crystal Empire, ma è un’amica fedele… non temere... e poi siamo qui per aspettarla e accoglierla con i dovuti onori!”
Shining Armor è sempre più confuso “Accoglierla? Di chi stai parlando?”
In quel momento, in lontananza, comincia a scorgersi il profilo di una pegaso dal manto scuro e dalla criniera del colore del mare.
“Sto parlando della mia regina!” risponde la vice-re, con un tono e un sorrisetto tali da far gelare il sangue nelle vene al fratello.
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Il volo, dall’alveare a Canterlot, è stato lungo e stancante… ma ora è lì!
Nonostante il suo camuffamento, i sensi funzionano ancora a pieno regime e già può distinguere il punto esatto in cui atterrerà; in pochi minuti atterra sul balcone ove la attendono la sua vice-re, la sua spia fra le guardie notturne e uno stupefatto e palesemente iracondo Shining Armor.
Nello stesso istante in cui i suoi zoccoli toccano il bianco marmo, lascia che le spoglie della pegaso finiscano in fiamme, rivelando il suo vero aspetto.
L’unicorno arretra leggermente, stringendo i denti tanto da rischiare di frantumarli e fissandola con un tale odio che, se possibile, l’annichilirebbe; la pegaso china lievemente il capo, nonostante si sia rivelata ai suoi più cari amici questi ancora non hanno divulgato il segreto riguardante la sua copertura e così nemmeno lei desidera rischiare di vanificare gli sforzi fatti finora, e Twilight le va incontro… dapprima s’inchina e poi alza il capo, sfregando il muso contro il suo in segno d’affetto e lasciando esterrefatto l’ex-capitano delle guardie.
“Mia regina, benvenuta a Canterlot! Vi aspettavamo… mi auguro che il viaggio non abbia incontrato difficoltà!”
“Nulla di rilevante, mia vice-re… e sono davvero lieta di questa accoglienza… anche se…” Chrysalis volge uno sguardo severo a Shining Armor “Ho avuto occasione di cogliere voci di atti barbarici a danno tuo e di una piccola pupa, di età a malapena superiore allo stadio di ninfa… mi riempie di sdegno sapere che creature così volubili hanno l’ardore di condannarci per le azioni passate!”
Fra l’attuale regnate del Crystal Empire e la signora dello sciame nero si accende una guerra di sguardi, che subito Twilight si premura di sedare.
“Mia signora, ciò che dite è vero ma abbiamo il sospetto che una parte occulta stia muovendo contro di noi… secondo gli indizi raccolti da Rude e le teorie elaborate da Discord e Pinkie Pie, un qualche tipo di creatura immonda manovra il popolo per sabotare questo trattato con azioni che non siamo stati in grado di prevedere… non vi era modo di prevenirli senza porci in una situazione addirittura peggiore!”
Chrysalis distoglie lo sguardo dall’unicorno e medita sulle parole della sua fidata seconda in comando: un qualche demone complotta contro la razza changeling? E per quale motivo? Nonostante tutto ciò si basi sull’odio, dubita di trovarsi faccia a faccia con un windigo… ma allora chi può essere?
“Siamo sicuri di poterci fidare delle deduzioni di quei due? Da quanto ricordo, sia il signore del caos che la tua amica sono piuttosto… originali!”
Twilight annuisce.
“Io per prima posso testimoniare l’apparente incoerenza nelle loro azioni ma, come ho appreso io stessa in passato, Discord è molto più arguto di quanto voglia dimostrare e l’intuito di Pinkie è assolutamente affidabile!”
La regina annuisce e, soprappensiero, lascia che la sua vice-re la guidi, oltre uno sdegnato Shining Armor, alla volta della sala del trono, ove gli altri sono riuniti a riflettere sulla situazione corrente.
Una volta che tutti i presenti hanno lasciato la balconata, Duskwing sussurra uno speranzoso “Ce la farete, mie signore… io so che ce la farete!”
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Il silenzio regna sovrano, nella grande stanza, da quando Twilight e Shining Armor hanno condotto Queen Chrysalis oltre le grandi porte d’ingresso; laddove quasi tutti i presenti tacciono, partecipi di una silenziosa e angosciante tensione, gli unici che tengono un diverso comportamento sono Discord, il quale sorseggia una bibita, e Blessing Wind, apparentemente incuriosita dalla nuova arrivata.
Dopo alcuni istanti, è la stessa Chrysalis a interrompere la precaria situazione di paralisi.
“Non che ciò mi stupisca, ma pare che ancora non siate convinti del fatto che non sia qui per arrecarvi danno… non posso darvi torto ma… il mio popolo muore di fame e ogni istante in più che perdiamo in questo ridicolo gioco delle belle statuine è un istante che avvicina i miei sudditi alla morte per deperimento, ragion per cui, se non vi spiace, gradirei passare alle necessarie formalità per poi discutere di una, a mio avviso, necessaria pace, non siete d’accordo?”
Praticamente nessuno, fra i presenti, è lieto del trovarsi nuovamente faccia a faccia con colei che tanto andò vicina alla caduta di Canterlot e, con essa, d’Equestria tutta… ma non possono fare altro che accettare la realtà dei fatti, informare la regina di quanto speculato finora e riprendere, insieme a lei, la ricerca di una soluzione efficace che porti alla tanto agognata coesistenza pacifica.
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“Hanno accolto la proverbiale serpe in seno… e nonostante tutto sono certa che il popolo non reagirebbe più! Oramai mi è chiaro che ai pony d’Equestria ciò che manca è la spina dorsale… temo proprio che dovrò intervenire di persona ma… non c’è fretta; se agissi nel momento sbagliato essi vedrebbero in me il male e in quei disgustosi parassiti e in quelle indegne principesse delle vittime… devo attendere l’istante più proficuo e trattenere la mia sete di giustizia! Non so quanto a lungo potrò farcela, vista l’ignobile idiozia e spudorata insensibilità verso i loro sudditi che quegli stupidi stanno dimostrando… ma devo tenere duro! E poi, finalmente, la più assoluta giustizia verrà soddisfatta… tramite la vendetta!”

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Capitolo 59
*** Intanto, a Ponyville ***


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Capitolo 59 – Intanto, a Ponyville

 
Quanti strani avvenimenti stanno capitando a Equestria… eppure la mente della piccola Sweetie Belle è focalizzata su uno solo di questi: che sta succedendo fra Diamond Tiara ed Apple Bloom?
Col pensiero dell’esame ormai alle spalle, nell’attesa che i risultati vengano resi pubblici, la piccola unicorno, unitamente a Rocee, è di nuovo ospitata dalla famiglia Apple… non c’è occasione migliore!
Per il secondo pomeriggio di fila, il più giovane membro della famiglia di agricoltori si defila con una scusa e cerca di far perdere le tracce di sé… beh, non questa volta!
Come una serpe, l’unicorno bianco segue a distanza di sicurezza l’amica e la vede mentre accoglie l’odiata schernitrice come un’amica, per poi allontanarsi al suo fianco… ma verso che destinazione? Attraversano quasi tutto il frutteto sud e sono ormai al limitare delle terre di famiglia quando entrano in un vecchio deposito per gli attrezzi dall’aspetto logoro.
“Tutto questo è alquanto sospetto… Apple Bloom non ci ha mai parlato di questo posto… mi chiedo che stiano facendo…”
Strappa alcune erbacce da terra e se le sparge sul corpo, per mimetizzarsi, e si avvicina il più furtivamente possibile all’edificio.
Quando è ormai al di sotto di una finestra, si immerge in un cespuglio e drizza le orecchie, per udire quanto più possibile.
Si sporge appena oltre la finestra, e ciò che vede la lascia allibita.
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“Sei sicura che non ci vedranno?”
“Me lo chiedi ogni volta, Tiara… si, ne sono certa!”
“Ma ora c’è pure quella scocciatrice di Sweetie Belle a casa tua e… un momento! ‘Tiara’? Cos’è tutta questa confidenza?”
“Per favore… è da ormai un mese che questa storia va avanti! Credevo che ormai l’avessimo superata, questa ostilità!”
“Io… si, scusami… hai ragione…”
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Diamond Tiara… Diamond Tiara è…
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La puledrina dal manto rosato si sfila il caratteristico ornamento dalla fronte… e con esso la criniera tutta!
Apple Bloom estrae da una scatola nascosta un barattolo d’unguento e comincia a spargerlo sul capo dell’altra, fra sparuti ciuffi di pelo e zone glabre.
“Apple Bloom…” sospira Diamond Tiara.
“Si?”
“Perché lo fai?”
“Come, scusa?”
“Insomma… io e Silver Spoon vi abbiamo sempre trattato male, eppure tu…”
“Ah! Io sono una Apple! E sono certa che anche Scoots e Sweetie si sarebbero comportate allo stesso modo! Tu avevi bisogno d’aiuto, io te l’ho dato! Non ci sono screzi o simpatie, se qualcuno è in difficoltà, io lo aiuto!”
Diamond Tiara alza per un istante gli occhi e osserva, ammirata, il volto sicuro e concentrato dell’altra puledrina, poi coglie una sagoma alla finestra e lancia un urlo.
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Sweetie è stata scoperta!
L’urlo lancinante di Diamond Tiara l’ha colta di sorpresa e ora tenta di fuggire ma, a causa del suo nascondiglio e del suo stesso camuffamento, inciampa e cade a terra; sente una porta sbattere e, quando si rialza, Apple Bloom torreggia su di lei.
“Sweetie, che cosa credi di stare facendo?”
L’unicorno sente gelarle il sangue nelle vene: conosce l’amica abbastanza bene da saper distinguere il suo stato d’animo anche quando lo nasconde… e adesso è furibonda!
“A-Apple Bloom io… io credevo che… credevo che…”
“Credevi cosa, Sweetie? Di potermi spiare impunemente?”
“Io… no! Io… io credevo che lei avesse in mente qualcosa di cattivo! Credevo che ti ricattasse, o cose del genere, e che, conoscendoti, non ci avresti mai chiesto aiuto… allora ti ho seguita perché non volevo che tu fossi in pericolo e… e…”
Lo sguardo di Apple Bloom non vacilla; tace e, con un cenno del capo, la intima a seguirla: all’interno del capanno, Diamond Tiara è raggomitolata in un angolo e piange.
“Te l’avevo detto! Ci avrebbero scoperte… e ora io… ora io… lei lo dirà a tutti e…”
Che sia davvero lei? La puledrina terrorizzata che sta vedendo è davvero la stessa crudele Diamond Tiara che, da quando la conosce, ha reso la vita sua e delle sue migliori amiche un inferno? Non è possibile!
“Tiara…” la voce dell’altra Crusader è dolce e comprensiva “Non devi avere paura! Sweetie non dirà nulla! Le spiegheremo tutto e manterrà il segreto, non è così?”
Riscossa dallo shock della vista innanzi a lei da una spallata della earth pony, Sweetie risponde rapidamente “Ce-certo! Io non dirò n-nulla!”
“Sniff… come no… non aspettavi altro che avere qualcosa per poterti vendicare di me, vero?”
“Cosa? NO! Che razza di pony credi che sia?”
“Una che… sniff… pedina gli altri e non rispetta la loro privacy?”
“Io…” Sweetie, colma di vergogna, china il capo e inizia a liberarsi della vegetazione che ancora aderisce al suo corpo… poi ci riflette e braci, troppo a lungo sopite, le si riaccendono nel cuore “Ascolta… io non sono il tipo da portare rancore… però devi ammettere che tu e la tua degna compare, Silver Spoon, siete state incredibilmente crudeli con noi! Ci avete preso in giro per un fatto che sapevate che ci colpiva nel profondo e, come nulla fosse, di fronte agli adulti vi fingevate innocenti angioletti, sempre pronte a mentire spudoratamente! Io ho sempre creduto che in ognuno di noi vi fosse del bene, ma voi siete riuscite a farmi ricredere! Voi siete state meschine, finte e disoneste! Si, è vero, sto approfittando di questa situazione per liberarmi di un peso che da fin troppo tempo mi opprimeva… ma vorrei che ti rendessi conto che avrei potuto farlo anche in piena Ponyville, davanti a tutti ma… ma io non sono come voi! Vi ho pedinato? Certo che si! E lo sai perché? Perché mi fate paura! E, ancora peggio, mi fa paura il fatto che voi possiate fare del male alle mie amiche più care! Se il messaggio ancora non l’hai compreso, allora te lo scandisco meglio: non dirò nulla a nessuno, di ciò che ho visto oggi, anche se ti confesso che ne ho capito poco, ma ripensa a ciò che hai provato nel trovarti esposta… perché è ciò che tu fai provare a noi… ogni – singola - volta!”
Apple Bloom e Diamond Tiara sono stravolte: Sweetie si portava davvero dentro tutto questo rancore? Come diamine faceva a nasconderlo?
“Ha-hai finito?” chiede, ostentando finta spavalderia, la bulletta “Molto bene… lascia che ora ti racconti una piccola storiella: ti sei mai chiesta perché, poco prima dell’esame, Snips e Snails siano stati trasferiti in un'altra scuola? No? Molto bene… allora lascia che ti illumini: Snips era cotto di Scootaloo e Snails di te, lo sapevi questo?”
Sweetie Belle arrossisce violentemente “C-cosa? Io… no… ma… ma questo che c’entra?”
“C’entra… oh, c’entra eccome! Credendo di fare un gesto cavalleresco nel punire ‘la grande pony malvagia che torturava le loro amate’, un bel giorno mi hanno aspettata fuori da scuola… mi hanno seguita fuori da scuola… hanno aspettato che io e Spoon ci separassimo e poi mi hanno presa in disparte! Snails mi ha bloccata e Snips mi ha strappato via tutti i capelli!”
L’unicorno è attonita: conosce quei due fin da piccola… sono birboni e un po’ ottusi, è vero… ma non crudeli!
“Se solo Apple Bloom non mi avesse sentita urlare, probabilmente ora sarei completamente priva di pelo e chissà che altro! Lei ha cacciato quei due a suon di calci e mi ha subito soccorsa! Siamo andate da Miss Cherilee e i due sono stati espulsi e ai loro genitori è stato intimato di allontanarsi da Ponyville… io vi ho fatto del male? Oh, puoi credermi: mi hanno già punita per questo!”
Gli occhi di Tiara sono umidi di dolore e rabbia, così come quelli di Sweetie lo sono per la rinnovata vergogna e la contrizione.
“T-tutto questo è p-per colpa nos-“
Apple Bloom la interrompe “Dopo averla riaccompagnata a casa, sono subito corsa da Zecora in cerca di aiuto: lei mi ha insegnato a preparare un balsamo che cura la pelle e aiuta i capelli a crescere… da allora io e Diamond Tiara ci vediamo quasi ogni giorno perché io le metta l’unguento… per tutto il resto del tempo, porta una parrucca…”
“I-io non… chi altri lo sa?”
“Lo sappiamo solo noi tre, Miss Cherilee, la famiglia di Tiara, quelle di Snips e Snails e Zecora… e, Sweetie, confido che manterrai il segreto!”
“Certo! Cross my heart, hope to fly, stick a cupcake in my eye!” dichiara, con sicurezza Sweetie.
“Ora, però… è meglio che vada a lavarmi… la sorellona mi ha spiegato che la linfa è difficile da lavare via senza che lasci macchie e… e Diamond Tiara ancora non si fida di me…” l’unicorno lancia una fugace occhiata alla earth pony, che pare fulminarla con lo sguardo.
“P-per quel che mi riguarda, mi dispiace molto per quel che t’è accaduto ma… questo non cambia ciò che provo per te! Snips e Snails sono stati crudeli e stupidi ma… ciò non toglie che in passato lo sia stata anche tu… spero che tu ti rimetta presto e… ciao…” senza entusiasmo, Sweetie si congeda dalle due e si dirige verso la casa che la ospita; quando ormai la sua figura non è altro che una macchia bianca in mezzo al paesaggio, Diamond Tiara si volge verso Apple Bloom e, sottovoce, sussurra “Davvero vi abbiamo fatto tanto male?”
Apple Bloom non risponde, ma non se la sente di mentirle e così opta per un semplice cenno d’assenso col capo.
Passa ancora qualche secondo di silenzio e, mentre la gialla riprende il suo lavoro sul capo della rosa, Tiara sibila un sommesso “Scusa.”

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Capitolo 60
*** La Magia dell'Amicizia ***


 

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Capitolo 60 – La Magia dell’Amicizia

 

Il clima di corte, come si può bene immaginare, è tutto fuorché rilassato: benchè Queen Chrysalis non abbia finora dato prove di avere alcuna intenzione ostile, basta la sua sola presenza a scatenare nervosismo e timore fra i presenti; tutti tentano di dissimulare, dimenticando quanto sia difficile mascherare il proprio spettro emotivo a un changeling.

La nera sovrana è ormai a Canterlot da due giorni e, da allora, non fa altro che vagliare ipotesi su trattati di pace e misteriosi attentatori… se possibile, pare che quest’ultimo argomento renda lei e Twilight ancora più tese che nei confronti del primo… cosa che, ad alcuni, non passa inosservata.

“Queen Chrysalis, giusto?”

“Credevo che, dopo due giorni di convivenza e la fama che mi precede, il mio nome fosse ormai ovvio, Princess Blessing Wind…”

“Io… si, giusto… ecco, se non era di troppo disturbo, vorrei sapere che sta succedendo… non mi riferisco all’ovvio, non crediatemi ottusa, ve ne prego, ma… al di là di ciò che ci circonda, e della maschera che voi, magistralmente, indossate… sento una profonda tensione in voi… potrei saperne il motivo?”

La regina sbuffa, irritata dall’essere così facilmente letta da un’estranea, e alza il capo “Che cosa intendete dire?”

“Oh, suvvia! Ho vissuto al fianco di mia cugina per secoli e, se non ve ne siete accorta, Tia ha la miglior faccia da poker della storia d’Equestria! E poi, siamo oneste, io adoro mio figlio… ma non posso certo dire che sia il pony più espressivo del mondo! Che razza di madre sarei se non sapessi capirlo, a prescindere dal volto?”

Chrysalis quasi scoppia a ridere: non la entusiasma essere paragonata a quella rozza creatura ma… essere scoperta per istinto materno? Questa è una vera novità!

“Eheh… che potevo aspettarmi dalla madre del più talentuoso predatore d’Equestria, d’altro canto? E sia… ve lo spiegherò… il futuro dei miei sudditi, ovviamente, è in testa alle mie preoccupazioni… in particolar modo quello della mia vice-re ma… a rendermi tesa è un altro fatto…”

Blessing Wind ascolta, come rapita.

“La magia di noi changeling è di natura emotiva… tante più emozioni incanaliamo, o dreniamo, tanto più è potente e questo si manifesta nelle nostre fiamme: il sovraccarico dello spettro magico emozionale, proiettato sul bersaglio, provoca ustioni e combustioni di natura mistica, come se conflagrasse ciò con cui entra in contatto… viceversa, la deprivazione causa una reazione simile alla necrosi e la combinazione delle due formule causa una vera e propria distruzione della materia, mi seguite, fin qui?”

Queen Chrysalis è sorpresa nel notare che l’aura magica dell’alicorno avvolge una penna e un block notes, su cui sta prendendo appunti diligentemente.

“Tiro a indovinare, eri la secchiona della classe?” domanda, sarcastica e divertita.

“Io… si nota così tanto?”

“Un po’…”

“Eh… scusate… le vecchie abitudini ogni tanto si fanno risentire…” ammette, imbarazzata, la grigia alicorno.

“Nessun problema…” la rassicura la changeling, ripensando con nostalgia a come, inizialmente, anche Twilight prendesse appunti su tutto, “Ma, tornando a noi: Discord e Pinkie Pie paiono essere ormai ragionevolmente certi che il nostro rivale sia un demone o un entità a esso paragonabile… la natura dei demoni è, come dire… simile a quella di una spugna!”

“Una spugna?” Blessing Wind prova a immaginare una spugna da bagno con le corna… non le risulta granchè minacciosa… “Temo di non capire…”

“Essi traggono energia dall’ambiente circostante in ogni sua forma… hanno una capienza massima, certo, ma hanno anche un controllo innato sulla quantità che assorbono: se cerchiamo di sovraccaricarli, essi assorbono fino al limite e poi lasciano l’eccesso scivolare su di loro, se cerchiamo di drenarli, essi ‘chiudono il rubinetto’… così è più chiaro?”

La signora dei venti annuisce e, tanto per chiarezza, tira le somme “Il sunto del discorso è, in parole povere… la magia dei changeling è inefficace su di loro… giusto?”

“Quasi completamente… così come noi siamo resistenti alla magia degli alicorni e degli unicorni, loro resistono alla nostra!”

“In tal caso, direi che non avete nulla da preoccuparvi!”

“Come? Ma se vi ho appena detto che-“

“Dimenticate una cosa… anzi, dimentichi una cosa: qui non sei sola!”

“Ah… noi changeling leggiamo gli spettri emotivi come pagine a caratteri grandi! Quanti credi che sarebbero disposti ad affrontare un demone, per la mia salvezza, anche solo in questa stanza?”

“Oh, beh… io di sicuro! Poi… di sicuro Twilight… sono abbastanza certa che, per il bene di Amber, Fluttershy lo farebbe e, per il bene suo, anche Discord non avrebbe esitazioni! Per la tua vice-re si batterebbero sia Tia che Lulu, e sono certa che anche Shining Armor e Cadence saprebbero superare i loro dissapori, per lei! Pinkie, in tutta onestà, non mi pare la pony che porta rancore… in generale tutti gli Elementi si batterebbero per ciò che è giusto e… Rude terrà il muso per un po’, essere stato sopraffatto dalle vostre guardie l’ha un po’ ferito, ma so che combatterebbe al tuo fianco, anche solo per il gusto di menare le zampe! Insomma…” posa uno zoccolo sulla spalla della changeling “Non avere timore, Chryssy… non sei sola, qui!”

Il sorriso sincero, la luminosità che irradia, la piacevole sensazione di colore dove la zampa dell’altra tocca il carapace di lei… è dunque questa la ‘Magia dell’Amicizia’ di cui tanto la sua vice-re decantava? È questo quello che fa provare? È incredibilmente piacevole!

“Io… io non so che dire… grazie?”

“Grazie è un buon inizio! Amiche?”

“Amiche, credo… ma… ‘Chryssy’?”

“Si, un nomignolo come un altro… giusto per creare un po’ di complicità! Tu puoi chiamarmi ‘Wind’ se vuoi!”

La regina pare ponderare sul vezzeggiativo, e poi sorride con aria di dispetto “’Wind’? Naa, troppo banale… ‘Blessy’!”

“Uh, mi piace! ‘Blessy’ suona bene!”

“Co… io credevo che ti avrebbe irritato ma… ma tu cadi sempre in piedi?”

“Non sarò un gatto, ma faccio quello che posso!”

Le due ridono di gusto, felici di aver trovato ciascuna qualcuno su cui fare appoggio per i momenti a venire, suscitando la curiosità di chi, troppo immerso nei propri dilemmi, non ha udito la conversazione antecedente… ovverosia, quasi tutti!

Uniche eccezioni, una viola vice-re e un rosso rettile che sospirano, di sollievo, nel sapere che un primo passo è stato fatto.

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“La tua ignoranza, non è una scusante, alicorno! Fare amicizia con quell’insetto è tradire il regno che t’ha dato i natali! Ma, non temere, arriverà anche il momento per la tua punizione!” una lunga coda sinuosa, terminante in una sottile e affilata falce ossea, schiocca, mentre la crudele osservatrice pregusta il momento in cui entrerà in azione.

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Capitolo 61
*** Ombre dal Passato ***


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Capitolo 61 – Ombre dal Passato

 
I giorni, a Canterlot, scorrono veloci e lo staff di palazzo comincia il suo febbrile lavoro per lucidare tutto a specchio e allestire un palco; mentre osserva tutto ciò, Chrysalis è impressionata.
“E poi c’è chi dice che siamo noi changeling a essere insetti… sembra di vedere un alveare in agitazione!”
Twilight ridacchia “Concordo, mia regina… ma… vorrei parlarvi d’altro… come pensate che potremo difenderci dall’imminente attacco? Sappiamo entrambe che, chiunque abbia ordito gli incresciosi fatti avvenuti finora, non rimarrà impassibile di fronte al pubblico trattato… cosa dovremmo aspettarci?”
“Di sicuro non uno scherzetto affabile e indifeso come i miei!” esclama una terza voce, apparentemente dal nulla.
“Discord… da molto tempo non ci vediamo… se non ti spiace, starei conferendo privatamente con la mia vice-re!”
Dal nulla, si materializza il signore del caos “Oh, suvvia, ‘Chryssy’, io-“
“Tu non hai alcun diritto a riferirti a me con quel vezzeggiativo! E ora fatti da parte, non abbiamo intenzione di perdere tempo con te!”
“C-che freddezza!” sibila Discord, ora avvolto in un piumino in piuma d’oca dai colori accesi “Suvvia, non sarai ancora arrabbiata per quel piccolo sch-“
“Scherzo? Quel tuo ‘scherzo’ tremila anni fa mi costò la mia stessa natura! Mia madre è defunta nel rancore e io e i miei sudditi siamo divenuti ciò che siamo oggi, a causa del tuo ‘scherzo’!”
“M-ma io…”
“Mia regina… che significa tutto ciò?”
“Significa, mia cara Twilight, che io e te non siamo mai state poi così diverse! Tre millenni addietro, a causa di questa bestia sciagurata, mi sono trovata a fronte della tua stessa scelta!” Twilight la guarda con un’espressione di confusione e sgomento “Vuoi sapere perché, fra tante possibilità, scelsi proprio d’impersonare Cadence, durante l’invasione? Perché, prima ancora che lei nascesse, IO ero l’alicorno dell’amore!” l’Elemento della Magia è senza parole “Regnavo, sotto mia madre, Queen Libra, in un regno all’estremo est, dove ancora Celestia e Luna ignoravano l’esistenza dei pony… mia madre era una regnate saggia e benevola… e non gradì l’interferenza di un certo draconequus con gli affari inerenti la nostra giustizia!” Discord deglutisce, sapendo che sarà forzato a fare i conti con un altro dei crimini del suo oscuro passato, “Lui decise di… come posso porla… ‘ammorbidirla un po’’! Le tolse il senno!” la changeling più piccola è esterrefatta! Princess Celestia le aveva riferito che il signore del caos, nell’antichità, era stato molto più scatenato e pericoloso di quando le affrontò, ma non aveva osato immaginare quanto! Può immaginarlo mentre usa i suoi poteri sulla madre della sua sovrana come fece su di loro, nel labirinto di siepe…
“Lei impazzì e perse la capacità di governare e cominciò a emettere editti e sentenze insensati… arrivai a qualunque cosa pur di tentare di riportarla alla normalità ma… diciamo solo che io non ebbi la fortuna che ebbero le diarche d’Equestria del trovare un albero magico… usai tutta la mia energia magica e, esaurita quella, tutto il mio amore… e questo colpì anche i miei servi… mia madre guarì ma… io ero ormai divenuta ciò che sono ora! Il libro su cui hai letto l’incanto per guarire Celestia, mia vice-re, fu scritto da me millenni fa!” l’ex protetta di Princess Celestia non sa che dire, di fronte a una tale rivelazione, “Mia madre, tornata in sé, vide i danni causati dalla sua follia, non resistette… e vedere lo stato in cui m’ero ridotta per lei non aiutò… decise che il nostro regno non aveva più ragione di esistere e così decise di abdicare e sciogliere il governo… tutti coloro che non erano mutati esodarono in altre terre e noi rimanemmo soli… ma, come t’ho detto… lei non resistette… un alicorno è immortale… ma esistono modi per porre fine alla sua vita! Ho riconosciuto anche il malanno di Celestia, quando me ne parlasti, perché fu lo stesso che mia madre si causò, ad espiazione del male compiuto a causa della sua mente piagata, per farla finita… e noi non avevamo più amore a sufficienza per guarirla… vorrai perdonarmi se non esulto all’idea di combattere fianco a fianco con te, Discord, ma, a causa tua, mia madre è morta spergiurando vendetta e senza più un briciolo di amor proprio e compassione in corpo… credo comprenderai gli ‘attriti’ della mia persona nei miei confronti, non è così?”
La freddezza del tono usato per il racconto e le terribili atrocità riferite riescono in qualcosa che, da molto tempo, a nessuno riusciva… rende tacito e afflitto il signore del caos.
“Discord… davvero tu…”
“T-temo di si, Twilight… prima della mia prigionia nella pietra e della redenzione a opera di Fluttershy, sono stato capace di atti atroci… e credo sia arrivato il momento che io li affronti, non è così?” chiede lui “Mi pare il minimo!” gli risponde, acida, Chrysalis.
“E sia… troverò il modo di fare ammenda… innanzitutto lasciandovi la vostra privacy!” con uno schiocco di dita, Discord svanisce nel nulla.
“Mia regina io… non sapevo…” “Non occorreva che tu sapessi… ma almeno ora sei conscia del motivo per cui tanto mi sento legata a te, non è così?” Twilight annuisce “In ogni caso, tornando a noi… si, sono conscia che il misterioso sabotatore si farà presto vivo e, temo, noi tutti ne accuseremo le ripercussioni… e temo ci sia un'unica freccia al nostro arco che possa salvarci…”
“Di cosa si tratta, mia regina?” “Non posso rivelartelo, Twilight… oramai, mi pare ovvio che il nostro rivale abbia modo di osservarci in ogni istante… troverò un modo di comunicarlo a chi è interessato, non temere!”
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“Sei arguta, locusta, se sei riuscita a intuire la mia costante veglia su di voi… ma questo non vi salverà! Eppure… quella storia… perché la storia di quella parassita mi pare tanto familiare? Non riesco proprio a rammentare… oh, beh… non importa… presto sarà solo una delle tante voci di defunti nel Tartaro!”
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“Che cosa abbiamo imparato, dunque?”
“Che il materiale onirico, specialmente quello altrui, è malleabile come creta ma indomabile come le fiamme e che, per questo, è consigliabile non intervenire direttamente ma limitarsi ad indirizzare gli altri a quella che riteniamo sia la soluzione al loro problema.”
“Eccellente, come sempre, Rarity!”
Princess Luna e Rarity sono impegnate nell’ennesima lezione, quando una sorta di ‘richiamo psionico’ ne attira l’attenzione, come fece, tempo addietro, l’unicorno stessa.
“L’avete udito?” “Certamente, Rarity, e credo che dovremmo occuparcene! Non sono molti i pony con capacità mentali tali da generare fari onirici.”
Le due s’avviano sul piano dei sogni, dirette all’origine del richiamo, e rimangono sorprese nel trovarsi faccia a faccia con due ben note figure.
“Twilight Sparkle, Queen Chrysalis! Dunque siete state voi a-“
“Richiamarvi qui? Si, Princess Luna… temo sia così!” la regina interrompe la principessa.
“A che pro, se posso chiedere?” domanda la bianca pony.
“In tutta onestà, Rarity… noi credevamo che sarebbe giunta solo la principessa… ma… non credo che la tua presenza sia sgradita! Dobbiamo conferire con urgenza su quella che, riteniamo, sia l’unica contromisura contro l’insidioso demone che ci minaccia… e siamo certe che, almeno qui, non possa spiarci!”
“E quale sarebbe, questa vostra ‘contromisura’?” inquisisce, curiosa, la signora della notte.
“La risposta non vi piacerà…” avvisa Twilight, ed è Queen Chrysalis a terminare la frase, con un tono serio e granitico che farebbe intuire la gravità della cosa anche se le sue parole non avessero un senso compiuto.
“Abbiamo bisogno di Nightmare Moon!”

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Capitolo 62
*** Sentenza ***


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Capitolo 62 – Sentenza

 
Le trombe dorate risuonano nell’aria in tutto il loro vigore, file di soldati stazionano nei giardini, nel cielo e sulle torri, tanto in armatura dorata quanto in armatura notturna… entro il perimetro del castello, tutto è pronto e orde di pony dei più svariati ranghi sociali presenziano innanzi al palco d’ebano allestito in mezzo ai grandi giardini, in attesa dell’evento epocale che sanno essere in attesa di verificarsi.
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Le fiamme crepitano e l’ombra si ritrae, mentre il portale inizia a generarsi.
Una lunga lingua affilata lecca labbra rosse decorate da lunghi e acuminati canini, pregustando l’evento epocale che sa essere in attesa di verificarsi.
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Araldi e stendardieri innalzano grandi tele decorate in bianco, blu e lavanda, mentre le tre principesse regnanti d’Equestria avanzano: Celestia è adornata da regalie d’oro e quarzo rosa purissimo, Luna indossa ornamenti d’argento e zaffiro e Twilight, nella sua forma di changeling, avanza fasciata da un’intricata armatura di metallo scuro e ametista.
Il pubblico non sa se rimanere più esterrefatto per l’impressionante aura di rispetto e maestosità che le tre principesse emanano o per l’aspetto della più giovane tra loro; quasi nessuno nota il momento in cui la quarta principessa, suo figlio e gli Elementi dell’Armonia, accompagnati da un insolitamente elegante draconequus, fanno la loro comparsa alle spalle dei due alicorni e della creatura nera.
Una volta che il clamore si calma, Celestia si fa avanti e parla con voce forte e solenne.
“Miei sudditi, nostri sudditi… il motivo per cui siamo oggi qui riuniti è un avvenimento epocale… ma non per il motivo che voi tutti pensate: molti trattati di pace, tregue e alleanze sono già stati firmati sul cammino che porta dalla nascita d’Equestria ai giorni nostri… alle origini, persino unicorni, pegasi ed earth pony erano rivali, e così pure i grifoni e i minotauri. Eppure, oggi viviamo l’uno al fianco dell’altro, lasciando alle spalle i conflitti che macchiarono il nostro passato… mi avvilisce quanta resistenza sia stata finora opposta a questo trattato e le bassezze di cui alcuni di voi sono stati in grado di macchiarsi! Riconosco, come tutti voi, che la ferita lasciata dall’attacco avvenuto durante le nozze di mia nipote Cadence sia ancora fresca e dolorante ma, se permettessimo a rancore e risentimento di oscurare il nostro giudizio, non saremmo meglio di coloro che, in passato, per un semplice conflitto d’onore erano pronti a spargere sangue… e, personalmente, mi piace pensare che voi tutti… che noi tutti, siamo meglio di questo! Mi piace pensare che abbiamo imparato dal nostro passato e che, come fossimo un unico organismo, ci siamo evoluti oltre un retaggio così primitivo e violento!”
Quando la regnante solare si ferma, vi è un lungo intervallo di silenzio, poi Celestia arretra e lascia posto alla sorella.
“Sudditi d’Equestria! Io sono qui a testimoniarvi che un passato di ostilità non preclude in maniera alcuna a un futuro di pace! Tornai fra voi anni addietro, purgata dalla malevolenza dell’incubo da sei straordinarie pony, oggi presenti fra noi, e reintrodotta alla vostra guida, affiancando nuovamente mia sorella nel governare questo sconfinato regno… la rapidità della mia accettazione mi mostrò un popolo caritatevole e maturo… una visione oggi offuscata dagli eventi recenti; mi piace ritenere che le azioni riprovevoli degli ultimi tempi siano un’ombra passata, macchiata da un’infamia che spero di poter presto dimenticare! Da secoli, letteralmente, non assisto a un evento di tale peso storico: voglio che voi tutti sappiate che anche io e mia sorella siamo come voi! Tutti i presenti erano titubanti e diffidenti nel raggiungere questo traguardo, eppure sappiamo che non può essere diversamente. Dal mio esilio ho osservato il tempo correre e Equestria crescere, tanto in tempi di guerra quanto in tempi di pace e ritengo superfluo specificare quanto noi tutti prediligiamo quest’ultima! È proprio alla luce di questa nostra preferenza che oggi ci troviamo qui, colmi di speranza e fratellanza… pronti a porre le basi per un domani di cui noi tutti andremo fieri!”
Luna si ritira al fianco di Celestia, facendo spazio alla più giovane fra le principesse.
“Pony d’Equestria! Unicorni, pegasi, earth pony, muli e quant’altro… cosa rende il prossimo una nemesi? Cosa rende noi qualcosa di diverso da essa? Nella letteratura, molti sono gli esempi di faide nate per motivi futili e di tragici destini occorsi a coloro che le perseguivano; oggi si presenta a noi un passato nemico in cerca di alleanza e comprensione… cosa ci fa credere che esso non la meriti? Noi tutti ricordiamo il racconto della fondazione d’Equestria e di come, fino a poco tempo prima della pace, le nostre tre razze fossero l’una antagonista dell’altra! Eppure, oggi siamo qui… non tre popoli alleati, ma un unico popolo legato da una fratellanza tanto antica da risuonare nel nostro animo! Altri, nel corso della storia, si unirono a noi: la grande guerra coi grifoni che intercorse nel terzo secolo dal bando di Princess Luna costò migliaia di vittime e così anche il tentativo d’invasione dei minotauri, nel quinto secolo… eppure, oggi siamo qui! Siamo qui perché siamo meglio di così: non siamo creature primitive che si abbandonano a istinti primordiali, ma esseri intelligenti in grado di comprensione, perdono e empatia! Ciò che ci apprestiamo a fare è accogliere fra noi un popolo un tempo rivale e ora in cerca di fratellanza! Aprite cuori e menti al futuro e al bene che c’è in voi!”
Twilight si fa da parte e affianca le diarche, per poi annunciare a gran voce “In rappresentanza del Crystal Empire, Princess Mi Amore Cadenza e Prince Shining Armor! In rappresentanza dello sciame nero, Queen Chrysalis!”
È come se il tempo si fermasse, mentre i due coniugi e la torreggiante sovrana salgono sul palco.
“Pony d’Equestria!” è Cadence la prima a parlare “Voi tutti siete a conoscenza dell’evento che ci portò a venire a conoscenza dell’esistenza dei changeling… immagino comprendiate quanto io e mio marito fossimo restii a questa alleanza eppure… Princess Twilight Sparkle, al pari di Princess Luna e Princess Celestia, ha ragione: noi siamo meglio di così! Come pony, non mi è facile passare oltre il passato, ma come regnante so cosa è meglio per i miei sudditi: la pace! Sono trascorsi secoli da quando il Delitto d’Onore veniva ritenuto legittimo, e opporsi a un’alleanza per una ferita dell’orgoglio è puerile è insensato! Sappiamo bene, forse, concedetemelo, meglio di voi, quanto l’attacco di anni fa fu traumatizzante; ma non vi furono vittime e il bilancio di quanto accaduto non è nemmeno paragonabile a quello dei conflitti che segnarono il nostro passato… Pony e creature di tutto il mondo, io non vi chiedo di dimenticare… io vi chiedo, anzi, di ricordare! Vi chiedo di ricordare questo giorno come il giorno in cui divenimmo migliori!”
Sempre più, la folla inizia ad assimilare ciò che le regnanti stanno trasmettendo loro e, mentre la rosa imperatrice si ricongiunge al consorte, attende la dichiarazione del più terribile incubo che molti di loro ancora temono la notte.
“Mi presento a voi, popolo del sole e della luna, non più come invasore, bensì come una regina… non la vostra, certo, ma come la regina di una moltitudine di miserabili! E, come io stessa una miserabile, chiedo la vostra comprensione: è calpestando il mio orgoglio che chiedo aiuto e mi pongo innanzi a voi! Non chiedo che il mio popolo sia accolto fra voi a cuor leggero; anche noi abbiamo combattuto molte guerre, in passato, e siamo ben consci di quanto le cicatrici che esse comportano dolgano a lungo… ma voglio che sappiate cosa ci spinse ad assaltarvi e quali conseguenze tutto ciò abbia avuto: noi attaccammo per fame! Voci decantano della mente illuminata che caratterizza questo popolo, e dunque vorrei che vi poneste la domanda di cosa avreste fatto al posto mio! Molti ritengono che un posto di comando comporti solo privilegi… chiunque, fra i coronati qui presenti, potrà smentire questa follia! Io mi trovo qui in rappresentanza di una razza prossima all’estinzione… una razza che chiede asilo e pace… io sono qui come regina, araldo e paria, pronta a cedere il mio trono e a svanire, se ciò agevolerà l’accettazione dei miei sudditi… posso percepire fin da qua lo sdegno e il rancore che vi infestano mentre le parole delle vostre regnanti affondano in voi, generando curiosità e comprensione… voglio dirvi una cosa… noi viviamo fra voi da secoli! Non siamo maligni di natura, ma lo siamo divenuti per disperazione! Come ho già detto, sono disposta a fare ammenda per il crimine di cui ci macchiammo, anni addietro, ma chiedo comunque che al mio popolo non sia negato il diritto alla vita!”
Il pubblico è in subbuglio, sapevano quale fosse il motivo della cerimonia di oggi, eppure non si aspettavano che colei che erano pronti a osteggiare avesse tanto senno e tanti argomenti validi…
Un forte lampo di luce riporta l’attenzione al palco, dove si è materializzata una pergamena… il vero e proprio trattato che sancisce la nascita della fratellanza con i mutaforma… e il contratto prende fuoco…
“M-ma cosa?” Twilight è interdetta, mentre una bordata di magia incandescente materializza gogne che immediatamente immobilizzano tutti i pony presenti sul palco, gli unici a scamparla, per la loro prontezza di riflessi, sono Chrysalis e Twilight, che si teleportano a un metro da dove erano in precedenza, e Rarity, spostata da Rude con una zampata.
“Perdonate l’intrusione ma… non potevo tollerare oltre!” sibila una voce serpentina “Non posso sopportare un simile affronto alla giustizia e, se il popolo d’Equestria non vorrà sporcarsi gli zoccoli, sarà compito mio essere giudice, giuria e boia!”
Chi può tenta di liberarsi, con nessun risultato.
“È tutto inutile! Queste gogne sono ricavate dagli alberi dello Stige… esse risucchiano la vostra magia e sono abituate a resistere alle correnti del fiume del Tartaro… non potete nulla!”
Davanti a loro, si manifesta, finalmente, colei che ha tirato le fila del rancore fino ad adesso: pare un alicorno, a prima vista, dal manto rosso acceso e le estremità striate di nero, la sua chioma è come inchiostro che sfuma nell’argento, dai suoi fianchi si estendono ali da pipistrello e dalle labbra si protrudono canini simili ad aghi, il suo corno si inarca verso l’alto e la sua lunga coda si conclude in una lama ossea simile a una corta, affilatissima falce… e i suoi occhi… verdi occhi da serpente che paiono scrutare nell’animo stesso di chi osserva… il suo cutie mark? Lo  stesso oggetto in cui ha intrappolato i presenti: una gogna!
Tutti rimangono attoniti in presenza del demone che si è materializzato fra loro.
“Il mio nome è Hatryl e, in quanto agente di giustizia e vendetta, sono qui per deliberare la mia sentenza… morte!”
Mentre Rarity si prepara alla battaglia, Twilight nota che, alle sue spalle, la sua regina è immobile… trema, pare in stato di shock… l’unica parola che sfugge alle sue labbra è “Madre…”

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Capitolo 63
*** Pubblica Esposizione ***


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Kavu appartiene alla Wizards of the Coast
Rude appartiene a me
Blessing Wind appartiene a me
Duskwing appartiene a me
Sunshine Spirit appartiene a me
Hatryl appartiene a me

Capitolo 63 – Pubblica Esposizione

 
La folla è nel panico, stalloni e giumente di ogni età strillano e corrono in ogni direzione, terrorizzati dalla funesta presenza che s’è manifestata tra loro.
Mentre cerca di limitare i danni, Sunshine Spirit mormora “Mai un giorno tranquillo, qui, eh?”
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Un raggio incandescente impatta contro la barriera eretta da Twilight, normalmente avrebbe tentato di evitarlo, ma lo stato in cui versa la sua regina la forza ad assumere il ruolo di bastione: non può lasciare che la sua ancora catalitica regina venga uccisa… non può e non vuole!
Vede, alle sue spalle, Duskwing provare a liberare i prigionieri, senza esito alcuno…
“Ti vedo distratta, piccola locusta, sei forse preoccupata per coloro che hanno tradito il popolo?” la canzona la demone “Non temere, il tempo dell’esecuzione verrà anche per loro!”
Twilight rinvigorisce la propria barriera e si prepara alla nuova scarica, in attesa che l’amica sia pronta.
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Fin dal primo momento, la creatura immonda ha concentrato la sua offensiva su Twilight e Chrysalis, rendendo palese il suo rancore verso la razza dei changeling… un fatto di cui approfittare!
Loro due sono state amiche per anni e, oramai, uno sguardo è tutto ciò di cui hanno bisogno per intendersi e così, mentre l’essere scatena la sua furia su Twilight, lei ne ha approfittato per fare ciò che più le pare logico: sa che l’avversario è oltre la sua portata, ergo libererà chi può contrastarlo!
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“Non so chi tu sia né cosa ti faccia pensare di avere il diritto di agire in questo modo, ma so per certo che ciò che persegui non è la giustizia!” Twilight provoca la rossa “E tu che ne vuoi sapere, parassita? Io sono una erinni! Una persecutrice di vendetta! E ora reclamo la giusta vendetta del popolo contro sovrani che l’hanno tradito, invocando la pace con le bestie che tanto l’hanno afflitto!”
“Tradire?” inveisce, dalla gogna, Princess Luna “Cercare pace e convivenza è tradire? Vendetta equivale a giustizia? Tu sei guidata da null’altro che la pazzia!”
“Non insultarmi, meretrice! Tu parli a me di pazzia? Tu parli a me di vendetta?” atterra e scaglia un violento calcio contro Twilight che, per un istante, ha abbassato la guardia “Sarebbe interessante intavolare una discussione su ciò con chi, guidata dalla gelosia, mutò in una aberrazione e minacciò di morte tutta Equestria!”
Chrysalis pare scuotersi, vedendo la figlia putativa a terra, “Smettetela, madre!”
“Smettila di chiamarmi così, blatta! Io non ho alcun legame con te o la tua lurida genia! Trovo la sola idea di ciò rivoltante!”
“Tu menti!” l’insettoide si erge fra la demone e la vice-re “Qualunque cosa accada, riconoscerei ovunque il tuo volto e la tua voce!”
Hatryl carica e, laddove la magia della changeling nulla può contro di lei, la sua possanza fisica può molto, arrestandone la corsa.
“Lurida sanguisuga, non azzardarti ad accostarti nuovamente a me!” dal corno ricurvo dell’erinni si sprigiona un onda d’urto cremisi che sbalza tanto la regina quanto la sua seconda in comando.
“Troppo a lungo ho trattenuto la mia falce… ora voi cadrete, e le teste degli altri cospiratori rotoleranno al fianco delle vostre!”
“Non farlo!” implora Celestia.
“Non puoi!” aggiungono gli altri.
”Non osare!” minaccia Luna.
“Piantatela, voi!” sbuffa Hatryl, con aria di sufficienza.
“Non so quale diritto tu pensi d’avere, ma noi rimarremo uniti e ti sconfiggeremo!” ringhia la monarca lunare.
Un ghigno malevolo si disegna in volto al demonio.
“Uniti?” sibila, come una serpe tentatrice “Tu sostieni che il vostro sparuto gruppo di infami creature sia unito? Molto bene… mettiamo alla prova questa vostra ‘unità’!”
Alcuni dei fuggitivi, fra il popolo, si fermano, interessati alla nuova svolta.
“La vostra ‘unità’ è così forte da non poter sopportare i vostri segreti? Perché, se così non fosse, sarebbe un bel guaio!”
“Di che diamine parli, mostro?” ringhia, imbufalita, Rainbow Dash.
“Oh… io ho visto parecchi segreti: tipo il fatto che tu abbia una cotta per Applejack, e che per questo tu continui a ronzarle attorno…” la pegaso arrossisce, mentre la sua amica la fissa con malcelato stupore “O che la sempre mite Fluttershy passa le notti piangendo, per la vergogna di non riuscire a rispondere a qualsivoglia provocazione le venga rivolta, mentendo a voi sul fatto che le parole non la feriscano…” la poveretta china il capo, celandosi dietro la sua fluente chioma, “O che, meglio di tutto, proprio Princess Luna, che tanto inneggia alla vostra comunione d’anima e d’intenti, non vi abbia mai detto che ancora tiene in sé il potere di Nightmare Moon!” gli occhi di Celestia e Blessing Wind si sgranano tanto da rischiare di cadere fuori dalle orbite.
“L-Luna… dimmi che non è-“
“Vero?” la canzona Hatryl “Certo che lo è! Lei è ancora la stessa bestia che, tanto tempo fa vi-“
“ORA BASTA!” urla con furia, una nuova voce, mentre una pietra colpisce Hatryl alla tempia.
“CHI OSA?” domanda, inviperita la demone, trovandosi a fissare Rarity “Ah… la raffinata… la compagna dell’animale… cosa credi di fare, tu-“
“Io farò in modo che la tua malevolenza abbia fine e che i tuoi piani vadano in rovina, mi pare semplice!” dichiara lei, con orgoglio e sicurezza.
“Sul serio? Tu, che non hai nemmeno una frazione del potere della stessa larva…” fa un cenno col capo, per indicare Twilight, “Che non ha potuto fare altro che soccombere ai miei colpi! Tu non hai la forza di sopravvivere nemmeno a un mio attacco, figuriamoci la forza di ferirmi!”
Hatryl abbassa il capo e spalanca le fauci, mentre un turbine incandescente si riversa sulla sventurata… di cui non vi è più traccia.
“Ah! Così poco è bastato a ridurre quella sgualdrina a un cumulo di cenere!”
“Veramente…” è sorpresa, nel sentire la voce provenire dalle sue spalle dove, al fianco di Chrysalis e Twilight, è comparso il bianco unicorno “Io sono intonsa e, quando mi riferivo al fermarti, non ho mai accennato alla MIA forza…” la demone è confusa… “Parlava della mia!” ringhia una voce bassa e glaciale.
Come ha potuto non notarlo? Nella sua arroganza non ha fatto caso a colui che finora non ha fatto parola… colui che era imprigionato alle spalle del suo obbiettivo e la cui gogna è stata devastata dalle sue stesse fiamme…
Ode le zampe pesanti grattare sulla superficie del palco, preparandosi all’assalto: mentre si volge, persino facendosi forte della sua natura immortale, non può che temere per la propria incolumità, vedendo Rude, ancora sporco di braci e cenere, caricare.

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Capitolo 64
*** Mostri ***


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Capitolo 64 – Mostri

 
Rosso contro rosso, kavu e demone si scontrano; Hatryl fa appena in tempo a cambiare posizione, per evitare di finire impalata dal corno di Rude, ma non riesce a evitare l’impatto: il boato dell’urto è incredibilmente forte e la malvagia giumenta viene lanciata contro le mura di cinta del castello, scavando in esse un largo cratere.
“Rude!” lo chiama Rarity “Io, Twilight e Chrysalis cercheremo di liberare le altre, tu potresti tenere occupata quella spregevole megera, nel frattempo?”
“Tenerla occupata?” ringhia, lui, “Non so nemmeno se ne avanzerà qualcosa per dopo!”
“Sarà meglio che ti contieni, invece! Nemica o meno, è pur sempre mia madre!” lo rimprovera Chrysalis… non che lui le dia molto peso…
Come una furia, la demone emerge dai calcinacci e si lancia su di lui con tutta l’ira di cui è capace, avviando uno scontro fisico terrificante!
Zanne e corna, fiamme e forza bruta, zampe e ali… la battaglia fra i due è fra le più terribili a cui i presenti abbiano mai assistito: i morsi di Rude e le cozzate fanno spesso arretrare l’avversaria, mentre le ali di lei la pongono in vantaggio e la fauce caudale pare non aver nulla di che temere dal derma corazzato di lui… in questa schermaglia non vi è civiltà o parvenza di controllo che tengano… questa è nulla più che una lotta fra belve.
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Mentre le tre liberatrici fanno del loro meglio per ignorare i suoni del terrificante duello che si svolge alle loro spalle, i loro sforzi congiunti paiono non dare frutti.
“Dannazione!” ringhia, frustrata, la regina dei changeling “Queste gogne non cedono!”
“Mia signora, è difficile, lo so, ma dobbiamo mantenere la calma!” cerca di calmarla, Twilight.
“Calmarmi? Calmarmi?? Twilight, quell’animale sta cercando di smembrare mia madre! Una madre che mi ero rassegnata da secoli di non vedere mai più e-“ uno strale di energia blu sfiora la testa di Chrysalis.
“Con tutto il rispetto possibile, so bene che innanzi a noi vi è un futuro di pace e tolleranza e mi rendo conto della preoccupazione ma… la prossima volta che definirà Rude come ‘Quell’animale’, la mia mira non sarà così imprecisa!”
Chrysalis sta per rispondere quando, fra di loro, Celestia interviene “Oh, per l’amor di Faust! Volete finirla? Siamo tutti in bilico fra la vita e la morte e se non ci libererete in fretta non potremo prevenire la caduta d’Equestria! E poi, bontà divina, guardate Twilight!”
Le due si voltano, in contemporanea, e vedono l’espressione di dolore e afflizione in viso alla vice-re… Chrysalis, travolta dalla situazione, aveva scordato quanto la sua seconda in comando ora dipendesse dal giudizio della sua regina e di come fosse sensibile alle emozioni che lei le rivolge… per quel che riguarda Rarity, ha appena ritrovato un’amica e già è riuscita a ferirla? Forse è meglio fare un passo indietro e sistemare le cose…
Changeling e unicorno sospirano e si guardano: è amica di una, è compagna dell’altra, è quasi una figlia per una, è quasi una sorella per l’altra… è una parte di entrambe!
“Tregua?” propone Rarity.
“Tregua!” concede Chrysalis.
“Ora…” riflette la prima “La gogna di Rude è stata distrutta dalle fiamme di Hatryl…”
“Non può essere così semplice e… che diamine! Tu non hai nulla da dire?” sbraita la seconda, rivolta a Discord.
Lui sbuffa “Devo ammettere che normalmente vi avrei lasciato dibattere a oltranza ma… stavolta la situazione è innegabilmente critica e ritengo che un po’ d’aiuto possa farvi comodo! L’ebano stigeo, da cui sono state ricavate queste gogne, cresce fra fiamme e ombre eterne! Esso drena i restanti tipi di magia poiché è un sapore per lui completamente nuovo! Tuttavia, se sottoposto a magia d’ombra o di fuoco, di cui è già turgido, va in frantumi!”
“Insomma… se io facessi così…” Rarity si concentra e inizia a incanalare magia nei ceppi che bloccano Princess Celestia, e li sente scricchiolare… ma nulla più.
“C-cosa… non è successo nulla! M-ma io…”
“Pfft… con un ammontare di magia tanto scarso, è ovvio!” la schernisce lui.
“Ciò che dici non ha senso, Discord! Se fosse come dici, allora perché Luna non è già libera?” domanda Chrysalis.
“Perché la sua gogna è stata fatta con legno giovane! Deve ancora nutrirsi, e per questo può tollerare la sua magia!” accettando, con riluttanza, la spiegazione del draconequus, stavolta è Chrysalis a provare.
Le fiamme caustiche della regina avvolgono la gogna, e presto alle sue si aggiungono quelle della vice-re e l’aura magica dell’unicorno… ciò che accade stavolta è davvero bizzarro: le loro energie fanno gemere tutti i ceppi, ma nessuno cede.
“Uhm… credo che le gogne siano collegate…” constata Twilight, mentre le altre due, per la frustrazione, imprecano sottovoce.
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Entrambi sono coperti di contusioni e lacerazioni, entrambi schiumano di furia e fatica… Hatryl, con grande dolore per il suo orgoglio, deve ammettere che quella bestia le sta dando parecchio filo da torcere… Rude, con grande dolore per il suo orgoglio, deve ammettere che è una degli avversari più duri che mai abbia affrontato…
Il terreno, sotto di loro, è cosparso di sangue e schegge di squame e superfici cornee… nessuno dei due potrà vantarsi d’essere uscito indenne da questo scontro!
Rude sputa sangue a terra e torna all’assalto: Hatryl e pronta e i due si scontrano con ferocia! Rude ruggisce, sbilanciandola, così da trovare un’apertura nella difesa dell’erinni, affonda le lunghe zanne dell’ala sinistra e, con un brusco scatto del capo, strappa l’arto alla creatura.
L’urlo di dolore di Hatryl è potente e acuto, assorda Rude e subito la demone ne approfitta per sferrare un colpo: una sferzata con la lunga coda è tutto quello che le serve per strappare un occhio al colosso, che ruggisce di furia.
La belva dalle lunghe zanne è pronta a sferrare un altro attacco, quando un dolore pungente ne penetra il fianco… e sente le forze venire meno.
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Rarity è ancora intenta a cercare di forzare le gogne quando il lamento dell’amato ne attira l’attenzione: lui cade, in una pozza rossa che continua a espandersi.
“RUDE, NO!” sente Blessing Wind urlare, alle sue spalle.
Hatryl estrae la coda dal costato di lui.
“Lo ammetto, sei stato impegnativo… e mi ci vorranno settimane per far ricrescere l’ala, ma sei caduto! Noi demoni possiamo uccidere gli immortali, se quel tuo cervello da bestia capisce ciò che sto dicendo, e io ho appena piantato la mia falce nel tuo cuore! Che sia d’esempio a tutti! Nessuno può mettersi sulla strada della vendetta!”
“TACI!” l’urlo di Rarity è così straziante da paralizzare anche la malvagia carnefice.
Tutti assistono in silenzio, mentre il bianco unicorno s’avvicina al corpo del gigante; ancora respira, ma con fatica, e sputa sangue.
“Rude… Rude, amore mio riesci a sentirmi?” l’occhio del rettile punta verso di lei “Tesoro, dimmi che non è vero, dimmi che non morirai!”
Sputando sangue, Rude riesce solo a sussurrarle “F-farò quel che posso…”
“Basterà, amore mio, ti giuro che basterà!” lo rassicura, lei, posando un dolce bacio sulla sua fronte.
“Basterà a cosa? Presto tutti voi non sarete altro che ricordi sgradevoli! Equestria apparterrà di nuovo al popolo, e non a monarchi traditori! Voi tutti morirete!” le parole di Hatryl sono sale sulle ferite.
“Tu, mostro! Se solo fossi libera, saresti gia chiusa in un angolo a implorare pietà!” ringhia Luna, cercando di raccogliere abbastanza potere da trasformarsi in Nightmare Moon… tutto inutile…
“Il-il mio Rude… il mio bambino… sono sola!” le lacrime rigano le guance di Blessing Wind.
“Non crucciatevi…” sibila Rarity, con un astio di cui nessuno la credeva capace “Rude non morirà, e non ci sarà bisogno del vostro intervento, Princess Luna… ricordi quanto m’avete detto in sogno, Twilight?”
“I-io… Rarity… di cosa stai parlando?”
“C’è bisogno di un Nightmare per sconfiggere un demone…” un brivido freddo scorre lungo la schiena dei presenti, demone compresa, mentre l’unicorno apre occhi ardenti d’energia e pronuncia, con labbra rosse di sangue, “Ve ne darò una!”
Per miglia, attorno al castello, chiunque può assistere alla conflagrazione di una sfera di pura tenebra.

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Capitolo 65
*** Incubi e Cascate ***


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Capitolo 65 – Incubi e Cascate

 
I volti di Princess Celestia e Twilight sono maschere di puro terrore: entrambe, più o meno direttamente, dovettero assistere alla prima trasformazione di Princess Luna in Nightmare Moon e, il vederlo accadere di nuovo, sta mettendo a dura prova il loro cuore.
Blessing Wind, dal canto suo, non sa cosa provare… vi è il dolo re per lo stato del figlio, il panico per ciò che sta accadendo alla pony da lui amata e la ferma certezza che, se la gogna non la stesse drenando, sarebbe fianco a fianco con l’unicorno, cedendo al lato più incontrollabile e malvagio di lei.
Luna… Luna è fredda; superato lo shock del vedere la sua protetta cadere nello stesso baratro che la strappò alla terra e alla famiglia che amava, osserva la scena e prega perché Rarity ricordi quanto le confidò sullo stato in cui sta entrando… e prega perché faccia in tempo, così che Rude possa essere salvato!
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Hatryl è come paralizzata… aveva calcolato praticamente tutto e l’unica incognita era la forza del kavu… non credeva di dover affrontare un Nightmare!
Questa è l’innegabile verità: ha paura!
Un demone è un’entità potente e inarrestabile ma… come può affrontare a cuor leggero una creatura di pura tenebra? Anche se… si! Può farcela! In fondo, lei ha millenni d’esperienza, la sua avversaria solo pochi istanti… sarà lei a vincere!
Una voce maniacale e tetra le fa gelare il sangue nelle vene, mentre urla la sua rabbia verso i cieli.
Quando la bolla d’oscurità svanisce, ciò che le si presenta è un unicorno che, per altezza e proporzioni, ricorda piuttosto un alicorno; il suo manto è nero come la pece e la criniera d’ametista e d’argento fluttua in totale assenza di vento… il suo cutie mark è mutato in un insieme di scintille e i suoi occhi di ghiaccio emanano un tetro bagliore…
“Tu…” l’incubo la interpella “Tu, lurida sgualdrina! Come hai osato fare tutto questo? Posso soprassedere su rivolte e aggressioni… ma Rude…” il suo sguardo è talmente carico d’odio che nemmeno un demone, persino uno violento come Hatryl, trova il coraggio di controbattere “Tu hai fatto del male a Rude… tu hai fatto del male a colui che amo… lo sai perché questo mi fa infuriare, insulsa puttana?”
In un impeto di coraggio, l’erinni trova la forza di controbattere.
“Non osare rivolgerti a me in questo-“
“PERCHÉ LUI È MIO! LUI È SOLO MIO! NESSUNO TOCCA CIÓ È MIO!”
I presenti rabbrividiscono: quel cieco furore, quella possessività, quella gelosia… è il lato oscuro che, tanti anni fa, Discord portò allo scoperto nel labirinto di siepi… amplificato all’infinito.
“Ti farò a pezzi, demone, e l’unico motivo per cui potrei provare rimorso è il fatto che Rude sia troppo stanco per partecipare… ora, fammi vedere se ciò che dice è vero: fammi scoprire se il sangue è davvero così delizioso!”
Di fronte all’ennesima provocazione, Hatryl scatena nuovamente la sua furia in un raggio incandescente che colpisce in piena fronte Rarity, che ride con scherno, deviandolo all’ultimo istante con la propria magia.
Mossa da una rabbia oltre ogni comprensione, la demone si scaglia sull’avversaria, pronta a azzannarla e lacerarla, ma questa la colpisce con folgori e scariche di magia a mezz’aria, lanciandola lontano.
La rossa si rialza in fretta e vomita su di lei un cono di fiamme, provocandole dolore; accecata da un rinnovato odio, la nera la carica e, subito prima dell’impatto, evita un nuovo raggio incandescente mutandosi in nebbia nera.
Quando Rarity riprende forma, lo fa nella guisa di una lunga serpe nera, che si avvolge ad Hatryl nel tentativo di stritolarla.
La battaglia fra Rude e Hatryl era stata brutale e sanguinaria, ma questa… questo era uno scontro che mai sarebbe stato dimenticato dai presenti… una guerra fra orrori!
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Sforzandosi di non prestare attenzione allo scempio che una madre immemore di lei e una delle migliori amiche del passato della sua vice-re, mutatasi in mostro, stanno facendo l’una dell’altra, Chrysalis torna a concentrarsi sulle gogne… quella di Rude è stata incenerita in pochi istanti, eppure era collegata alle altre allo stesso modo di quelle che stanno mettendo alla prova il suo intelletto… come è stato possibile?
“Twilight?”
Scossa, dal sentire chiamare il proprio nome, la sua seconda pende dalle sue labbra, anche solo per poter distogliere l’attenzione dall’orribile spettacolo che sta avendo luogo davanti a loro.
“Si, mia regina?”
“Tu sei la pony più esperta di magia che mai abbia avuto l’onore di conoscere…” si sforza di rimanere fredda, per dare un punto sicuro a Twilight e agli altri changeling che si stanno dando da fare per contenere la presente crisi, “Pensi che sia possibile trovare un modo di spezzare il legame fra i ceppi?”
“N-non saprei… la matrice di questo incantesimo è completamente estranea alle mie competenze… eppure… Hatryl ha disintegrato quella di Rude con un colpo offensivo! Quell’attacco era mirato a incenerire Rarity… non aveva certo le capacita per dissolvere la magia…”
Chrysalis sente l’affetto e l’orgoglio per la figlia putativa crescere di parola in parola, nel sentire che ha avuto le sue medesime idee, nonostante avesse una ragione tanto valida quanto la sua per essere distratta.
“Aspettate!” il volto della changeling pare illuminarsi “Credo d’aver capito! Il punto è la brutalità!”
“Come, prego?” il dubbio è evidente, nel tono della regina.
“Noi finora abbiamo tentato di immettere energia fino a riempire le riserve delle gogne, come se dovessimo versare acqua in un bicchiere, se anche è troppa, ha tutto il tempo di colare fuori; ma se, tanto per mantenere il paragone, cercassimo di mettere un bicchiere sotto una cascata-“
“La pressione distruggerebbe il bicchiere!” termina la frase, Chrysalis, entusiasta.
La sovrana fa qualche passo indietro e poi, senza troppa cautela, lancia una caustica sfera verde a tutta forza verso i ceppi che bloccano Celestia… la principessa collassa a terra, fra i resti del legno maledetto.
“Tia!” urla, affranta, Luna.
“S-sono solo spossata per t-tutta la magia perduta… datemi qualche secondo e sarò in piedi!”
Rincuorata dalle parole dell’alicorno amato, Twilight volge uno sguardo deciso alla sua regina, la quale, caricando un nuovo attacco, scherza “Chi l’avrebbe mai detto che sparare alle principesse mi avrebbe resa un eroina!”

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Capitolo 66
*** Rivalsa ***


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Capitolo 66 – Rivalsa

 
Una dopo l’altra, le gogne vengono fatte a pezzi, lasciando i loro passati prigionieri a cercare di riprendere le forze, mentre un terrificante scontro continua ad avere luogo di fronte a loro.
Gli alberi vengono abbattuti e il marmo frantumato; nulla viene risparmiato dalla furia delle due mostruose giumente.
Da diversi minuti, i giardini di Canterlot sono oggetto di scempio da parte loro, e non vi è segno che la loro pena abbia presto fine.
Hatryl, oltre a essere furibonda, è confusa: per quanto lei sia ferita, come può un incubo appena trasformato metterla in difficoltà, se non in pericolo? Quale viscerale odio può sprigionare una simile potenza? Non può essere solo per il colpo inferto alla bestia che ama, no?
“Come fai?” domanda l’erinni, fra un attacco e l’altro, “Come fai a essere così potente? Cosa ti spinge? Cos-“
Uno strale viola colpisce la demone al torace, schiantandola a terra e facendole scavare un enorme cratere.
“COSA MI SPINGE? TU L’HAI FERITO! TU CI HAI DIVISI! PERCHÉ? SAREI DOVUTA CADERE A TERRA CON LUI! ORA DOVREI ESSERE AL SUO FIANCO, MORENTE! COME HAI OSATO DIVIDERCI?”
Hatryl non sa che rispondere, mentre Luna, ancora a terra, comprende e sussurra “I Cuori Legati!”
“Tu ci hai separati… e ora io separerò il tuo capo dal tuo collo!” minaccia l’incubo.
“R-Rarity… aspetta…” la richiama una voce femminile, una voce che ha imparato a riconoscere e amare.
“Blessing Wind, abbi pazienza! Appena avrò scarnificato questa sgualdrina e avrò disseminato le sue ossa in tutta Equestria, sarò da te!”
“N-no! Non capisci! Tu puoi salvarlo!” gli occhi di Nightmare Rarity si sgranano e, approfittando della sua distrazione, Hatryl tenta un nuovo assalto… solo per venire intercettata da Chrysalis.
“Io ti amo con tutto il mio cuore, madre mia… ma, così come non permetterò a Rarity di ucciderti, non permetterò a te di fare lo stesso con lei!”
“A-ancora a insinuare che io possa essere madre di una creatura abbietta quanto te… cosa credi di fare? Non puoi causarmi alcun danno, lo sai, vero?” per quanto si atteggi, è evidente quanto, ormai, anche la demone sia stremata.
“Oh, si… so bene quanto la magia changeling sia inefficace su di te… così come ormai ho capito che non hai memoria di me! Tuttavia, noi changeling siamo eccellenti combattenti corpo a corpo e se dovrò usare la forza bruta per farti tornare il senno… allora lo farò! Rarity, Blessing Wind! Vi darò quanto più tempo possibile! Fate del vostro meglio!”
L’indole dell’unicorno corrotto è ben lungi dal dirsi felice di eseguire ordini ma, persino nel suo stato alterato, riconosce la priorità nella possibilità di salvare Rude; si volge al punto in cui s’innalzavano le gogne e vede Blessing Wind avvicinarsi a lei, sorretta da una giovane guardia notturna dal manto grigio e gli occhi turchesi.
“R-Rarity… non so quanto controllo tu abbia ma, sembra che sia ancora legata a Rude… in quanto nightmare, puoi annullare l’operato di un demone… se ti concentri a sufficienza potrai ripulire la ferita di rude dai residui immondi della magia di Hatryl e, allora, le sue capacità rigeneranti da alicorno lo rimetteranno in sesto… ma dobbiamo sbrigarci!”
“Prima… voglio una risposta!” il tono di Rarity è perentorio… è una vera pretesa “Perché, quando lui è stato pugnalato, non ho sofferto assieme a lui, se siamo legati?”
“Perché l’hai visto accadere e, nel momento in cui il tuo corpo avrebbe dovuto percepire dolore, hai cominciato, internamente, a diventare ciò che sei ora! Come Nightmare, la magia demoniaca ha poco effetto su di te e sei composta di pura oscurità! Non vi sono organi vitali per cui tu possa collassare a terra…” spiega, ormai ripresasi, Princess Luna, mentre assume a sua volta la sua forma malvagia “Hai poco tempo, Rarity, io aiuterò Chrysalis a insegnare a quel lurido demone a rimanere al suo posto, tu salva colui che ami!”
Nel rispetto che ancora riconosce alla sua mentore e nell’amore per il rettile disteso a terra, non appena Nightmare Moon si unisce alla lotta, Rarity cala il corno sulla ferita di Rude, che a malapena respira.
“Devi… devi fare scorrere la tua magia in lui… trovare l’energia estranea al suo corpo e distruggerla… pensi di farcela?” chiede, preoccupata, il grigio alicorno, mentre Duskwing l’aiuta a coricarsi.
“Devo farcela!” è il commento secco e immediato della giumenta, mentre fa fluire la propria aura nell’orribile fenditura fra le scaglie, come fosse acqua… ma non è acqua, è parte di lei!
Come fosse un suo arto, sente la sua magia diffondersi nel corpo del colosso: tasta, vede e assaggia tutto ciò con cui entra in contatto… la magia demoniaca è facilmente individuabile ma… come può Rude, che non ha mai usato la magia, esserne così colmo? Perdersi in lui è come nuotare senza meta in un oceano! Un oceano di magma!
Ma non può distrarsi: allunga i tentacoli d’ametista della propria aura verso l’energia estranea e la corrode, dando spazio alla forza vitale del rettile per tornare a impossessarsi del corpo che gli compete.
Tanto più è facile a dirsi, tanto più è impegnativo a farsi: sente le proprie forze venire drenate e la mente annebbiarsi; quando anche l’ultimo brandello di magia tartarea svanisce, ritira la propria aura e rischia di collassare, se solo Twilight, fulminea, non si fosse già posta al suo fianco, pronta a sostenerla.
“R-Rude… lui è… ho fatto in tempo?” chiede, esausta, l’unicorno, mentre l’ombra l’abbandona e il corpo torna alle sue sembianze originali.
Twilight non sa che risponderle e, alzando lo sguardo, nota il capo di Blessing Wind abbassato e il suo corno risplendere di rosso vivo, mentre incanala in Rude le energie necessarie alla guarigione, come Celestia e Luna fecero con lei per tutto l’inverno.
“Io… credo di sì, Rarity, ma non è ancora-“
La vice-re viene interrotta dal tonfo sordo del corpo di Hatryl che viene scagliato a terra, per poi venire imprigionato da una verde sostanza vischiosa e da sbarre d’acciaio avvolte da un’aura blu scura; su di lei, torreggiano le nere figure di Nightmare Moon e Queen Chrysalis.
“Finita, Twilight Sparkle? Io credo che lo sia!” la riprende la diarca lunare, tornando alla forma di Princess Luna.
“Sai, ho sognato il giorno in cui t’avrei rivista così a lungo, avrei sperato fosse in circostanze migliori! Ma non t’abbandonerò! Riuscirò a liberare la tua mente e il tuo cuore, madre!” sussurra Chrysalis, baciando dolcemente la fronte del demone privo di sensi.
Il rumore di un violento colpo di tosse e di un fluido che schizza attira l’attenzione dei presenti: Rude, tossendo sangue, si riprende.
“Eh… chissà… se esiste… ancora una… famiglia normale… a Equestria…”
Rarity si fa posare al suo fianco e, prima che entrambi collassino per la stanchezza, gli promette “Noi non saremo mai normali… saremo straordinari…”

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Capitolo 67
*** Postumi e Occhi ***


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Capitolo 67 – Postumi e Occhi

 
A due giorni di distanza dalla terribile battaglia che fece tremare Canterlot tutta, i protagonisti ancora non s’erano destati, tutt’ora stretti nell’accogliente abbraccio del sonno.
Su richiesta di Princess Celestia, Rude e Rarity erano stati adagiati sullo stesso lettino e l’unico suono percepibile nella stanza è il loro respiro.
“Sembrano così sereni…”
“Non si direbbe che hanno affrontato un demone, vero? Devi essere davvero fiera di tuo figlio, Blessy!”
Blessing Wind veglia ininterrottamente, da quel giorno, le figure dormienti dei due combattenti, grazie ai quali le regnanti d’Equestria e le eroine che, più di una volta, avevano salvato il loro mondo, erano state salvate.
“’Fiera’, Chryssy? Molto di più! Il mio amato figlio e la piccola Rarity sono eroi ma, cosa più importante, sono vivi! Io… qu-quando l’ho visto cadere, io… Chryssy… mi è sembrato di essere di nuovo lì… mi è sembrato di rivedere il mio Rokar… di rivedere le zanne del dragone che gli penetravano la carne e il ruggito di dolore e…” il respiro di Blessing Wind è rapido, anche troppo, e i suoi occhi grondano lacrime.
Chrysalis, con fare protettivo, le si avvicina e le cinge le spalle con una zampa.
“Calma, ora… Rude è vivo, no? Tua ‘nuora’ l’ha salvato e, insieme, hanno salvato la vita a tutti noi! Non c’è bisogno di piangere, ma di celebrare, non credi?”
Blessing Wind accoglie il calore dell’amica e posa il capo nell’incavo al di sotto del suo mento, mentre si asciuga un occhio.
“S-si ma… e tua madre?”
La regina sospira, sconsolata.
“La sua ala ricrescerà e le sue ferite guariranno, questo è l’importante…”
“Non ti riconosce ancora, vero?”
Il silenzio della changeling è incredibilmente eloquente; sospira di nuovo e china il capo nella rossa chioma di Blessing Wind.
“Tutto ciò non ha importanza… il singolo, di fronte allo sciame, non conta nulla… nemmeno se è la regina…”
“Questa è una bugia, e tu lo sai bene…” guarda i due amanti dormienti “Tutti noi abbiamo diritto alla felicità, non solo nel complesso del nostro popolo, ma anche come individui! Chryssy…”
“Lo so, ok? Lo so! Dammi solo… dammi solo un po’ di tempo… vedere il suo volto dopo tutti questi anni… mi è mancata così tanto… vorrei solo stringerla a me, vorrei solo inondarla di tutto l’amore che posso e piangere fra le sue zampe ma…” stavolta, è dagli occhi di Chrysalis che sfuggono alcune lacrime, “Se non fosse imprigionata mi salterebbe alla gola e cercherebbe di uccidermi ogni volta che mi vede… e lo stesso farebbe con tutti voi! Blessy, io… fa male… fa davvero molto male…”
Blessing Wind stende una delle sue ali sul carapace di lei.
“Non posso dire di sapere cosa si prova, e mi auguro di non saperlo mai ma… per qualunque cosa, fosse anche una sciocchezza… io sono qui! D’altro canto, a che servono le amiche, sennò?”
Chrysalis si strofina contro il capo dell’alicorno e, dalle sue labbra, sfugge un'unica parola.
“Grazie.”
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“Quanto a lungo pensate di potermi trattenere qui?”
“Quanto più sarà necessario!” risponde, senza ombra di timore Princess Celestia al demone prigioniero.
“Necessario? Presto o tardi sarò libera! E allora… voi, i vostri cari, tutti coloro a cui tenete e chiunque sia legato in un qualche modo a una di quelle stupide larve… morirete tutti!”
“Io non credo proprio…” Luna s’immette nella conversazione, mutandosi in Nightmare Moon e provocando un brivido nella sorella, “Io credo che, se anche tu dovessi liberarti, verresti nuovamente sconfitta e sottomessa! La mia protetta, benchè fosse divenuta Nightmare da pochi istanti, ha saputo tenerti egregiamente testa e-“
“Solo dopo che l’animale che si porta a letto facesse il lavoro sporco!”
Le nere catene che la imprigionano si stringono attorno al suo corpo, provocandole dolore.
“Come stavo dicendo…” riprende l’oscura equina “Se la mia allieva dovesse mai trovarsi in difficoltà, stavolta affronteresti, insieme a lei, Rude e, nel caso sia nei paraggi, anche me e, come hai potuto notare, io sono più che in grado di schiantarti!”
L’erinni le sibila contro, come una serpe, riscuotendo, però, ben poco successo nell’intimorirla.
“Oh, andiamo! Lo sai come funziona!” il tono dell’incubo è annoiato e canzonatorio “Noi Nightmare siamo l’espressione più pura della tenebra! Voi demoni siete solo… come posso dire… ombre sbiadite! Vi fate forti di tutta la vostra capacita omicida… ma non è facile uccidere chi non ha punti vitali, vero? O ustionare chi è talmente legato all’ombra da annullare il calore che proiettate, s’è per questo… certo, come in ogni scontro, dipende il potere e l’esperienza di chi combatte ma… tu questo già lo sai, vero? Equestria è una terra di pace, armonia e comprensione… eppure, se non ti uccido, è solo perché Chrysalis è convinta che tu sia sua madre e che, per qualche motivo, tu non riesca a ricordarlo… crede di poterti redimere… e sarebbe ipocrita e ingrato, da parte mia, negare a chicchessia una chance di redenzione, no? Dunque, verme, ringrazia! Sei salva solo grazie a colei che volevi uccidere!”
“Allora tanto vale che mi uccidiate adesso! Quella sgualdrina è pazza a pensare che io, se davvero fossi stata sua madre, non mi sarei già uccisa per la vergogna! E preferisco morire piuttosto che dover tollerare oltre la sua presenza!”
Nightmare Moon fa cenno alla sorella di uscire.
“Sai… forse è proprio per questo che mi diverto tanto a tenerti in vita!”
Detto questo, i due alicorni abbandonano le segrete, fra i ruggiti e l’invettiva di Hatryl.
Una volta lontane, quando Luna riprende le proprie sembianze, Celestia non può fare a meno di togliersi un peso.
“Da quanto?”
Non servono altre parole… la sovrana notturna sa già a cosa si stia riferendo.
“Bene o male dalla mia prima Nightmare Night a Ponyville… il sentirmi tanto rifiutata… stavo per tornare a trasformarmi quando Twilight mi ha calmata… ma sapevo che ero già al limite, anche se non avevo fatto del male a nessuno… da lì in poi ho cominciato a sperimentare; meno di un anno dopo, ero in grado di controllarmi perfettamente anche come Nightmare Moon…”
“Per tutto questo tempo tu…”
“Tia, io-“
“NO, LUNA! NON C’È NESSUN ‘TIA’! ‘TIA’ È UN NOMIGNOLO AFFETTUOSO USATO DA CHI MI VUOLE BENE! E CHI MI VUOLE BENE NON MI NASCONDE SEGRETI COSÌ TERRIBILI! CHI FA COSÌ NON MI AMA! CHI FA COSÌ SI PRENDE GIOCO DI ME E BASTA!” in preda alla frustrazione, Celestia urla, livida di rabbia.
“C-cosa? No! Non è così! Non è per deriderti!”
“Ah, no? E allora perché, Luna?”
“N-non posso-“
“Non puoi dirmelo, o non vuoi?”
“N-no! I-io non voglio-“
“Allora è davvero così! Per te è tutto un gioco! Per te era solo un modo per prendermi in giro, per questo non mi hai mai detto di essere tornata a essere Nightmare Moon! È questo il motivo, e quale altro potrebbe essere!”
“N-no io-“
“No? E allora perché?”
Messa all’angolo dalla furia di una Celestia che piange lacrime di rabbia, Luna cede.
“Perché non voglio quegli occhi! Non voglio che i pony a cui più tengo mi guardino come un mostro! Ho passato mille anni, da sola, sulla luna e non voglio tornare a essere lo spauracchio che fuggì da lì! Un conto è la Nightmare Night, uno è la vita di tutti i giorni… se non l’ho rivelato prima, è per gli occhi con cui tu e gli altri mi guardate da quando l’avete scoperto! Per voi non conta che io e Nightmare Moon siamo la stessa cosa e che ora io mi controlli, essendo stata ‘ripulita’ dagli Elementi e venuta a patti con me stessa, per voi conta solo la bestia disperata che divenni tanti secoli fa! Non v’importa che io, allora, fossi impazzita perché non c’era nessuno che mi desse fiducia o merito, al di fuori di te! Non pensate nemmeno che ora la situazione sia diversa! Io ho paura, Tia! Io ho paura di quegli occhi!”
Quando finisce, Luna ha gli occhi lucidi e il fiatone, ma si sforza di continuare.
“Non mi prenderei mai gioco di te, Tia… non così! Una cosa sono gli scherzi fra noi ma… non così! Tu sei mia sorella! Io non l’ho fatto per mancanza di rispetto o di affetto verso di te… l’ho fatto perchè ti amo troppo! L’ho fatto perché amo troppo tutte voi! Amo te, Pinkie, Twilight, Cadence, Rarity, Rainbow Dash, Applejack, Fluttershy, Spike, le Cutie Mark Crusaders, Blessing Wind e Rude… vi amo troppo per vedere quegli occhi… su di voi… di nuovo…”
Le ultime parole sono quasi sussurrate, mostrando quanto Luna si senta fragile ed esposta ad ammettere tutto ciò.
“L-Luna…”
“Hai idea quanto sia orribile? Se voi foste degli estranei potrei anche riuscire a passare oltre ma… ma voi non lo siete! Voi siete tutto, per me! Voi siete i miei amici! Voi siete la mia famiglia! Hai idea quanto faccia male sapere che la tua famiglia ti teme e vede in te solo un mostro?”
Celestia la stringe a sé, circondandola nel caldo abbraccio delle sue ali.
“Non dovrai mai più temere tutto ciò, Lulu… mai più!”
“I-io vorrei tanto che fosse possibile… sniff… m-ma ora è meglio che raggiungiamo Rude e Rarity…”
“Non c’è fretta…”
“Si, invece… quando si sveglierà, non voglio che lei sia sola ad affrontare quegli occhi!”

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Capitolo 68
*** Destarsi ***


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Capitolo 68 – Destarsi

 
Le palpebre sono pesanti… il corpo ancor di più.
Non è mai stato così difficile destarsi: si sente oppressa, come fosse schiacciata sotto tonnellate di piombo, e per nulla riposata; ha la bocca secca e le membra intorpidite… ma prova anche una strana sensazione di pace.
È uno sforzo immane, ma si guarda attorno e… il mondo è rosso… immediatamente capisce perché, un colore così solitamente aggressivo, le dia tanta pace; si è appena destata fra le zampe di Rude.
Scorre la figura dell’amato, per quanto possibile, e nota il bianco segno sul fianco di lui… non è ampio quanto s’immaginava e ciò la rincuora: presto Rude sarò come nuovo… e la fitta, poco sotto la sua zampa anteriore, la rincuora… tutto è come dovrebbe essere!
Muove lentamente uno zoccolo, accarezzando le asperità fra le squame del gigante cremisi; al momento è ancora chiuso, ma è certa che anche l’occhio gli sia ricresciuto… se così non fosse, per tutta la vita si sarebbe crucciata del suo infortunio!
È buffo… come lei si sarebbe stigmatizzata per qualcosa che è accaduto al di fuori della sua possibilità di reagire, così Rude lo fece con le ustioni materne… a quanto pare, sono più simili di quanto chiunque s’aspetti!
Mentre riflette su di loro, un respiro estraneo ne attira l’attenzione; alza con fatica il capo e lo spettacolo davanti a lei le scioglie il cuore: al capezzale dei due, giacciono addormentate Blessing Wind e Chrysalis… i volti a pochi centimetri l’una dall’altra e la signora dello sciame mastica una ciocca della lunga chioma dell’alicorno… quasi le viene da ridere!
La massima figura d’amore materno e colei che, fino a poco tempo fa, rappresentava il terrore più assoluto, dormono assieme, sembrando nulla più che puledrine stremate… le sembra quasi di vedere Sweetie con Apple Bloom e Scootaloo, al posto loro.
China nuovamente il capo, posandolo su una delle grandi zampe del kavu, e si appresta a godersi di nuovo il calore corporeo di lui, quando le porte, cautamente, si aprono.
Celestia e Luna entrano in silenzio, tra loro pare esservi una strana tensione… che subito si scioglie nel vedere le due sovrane nella loro dolce e al contempo comica situazione.
Rarity alza uno zoccolo, per fare loro cenno di non fare rumore… ma anche questo è uno sforzo immane.
Luna è immediatamente al suo fianco e l’aiuta a posare di nuovo la zampa.
“Non fare sforzi…” sussurra “Le prime trasformazioni sono sempre incredibilmente stancanti e provocano un malessere psicofisico duraturo… ma passerà tra non molto.”
“P-peh…” la gola arde, mentre cerca di parlare, e subito la magia dorata di Celestia le accompagna un bicchiere d’acqua zuccherata alle labbra.
“Bevi lentamente, mi raccomando.”
Ascoltando le parole del bianco alicorno, Rarity manda giù lunghi sorsi a intervalli di uno o due secondi… le pare di rinascere!
“P-per quanto…” si schiarisce la gola “Per quanto tempo abbiamo dormito?”
“Sono passati ormai due giorni dalla battaglia, Rarity, e da allora non vi siete mai svegliati…” le risponde Luna “E, in ogni caso, sono fiera di te!”
L’approvazione della maestra riscalda ulteriormente il cuore dell’unicorno, che sorride in rimando… fino a che un pensiero non infrange quell’ombra di felicità “Tutti mi hanno vista, vero?”
Il silenzio delle sovrane è una risposta più che eloquente.
“In tal caso… non appena mi sarò ripresa, lascerò Equestria… dubito che loro-“
“’Che noi’ cosa?”
Rarity, Luna e Celestia sobbalzano leggermente, nell’udire l’improvvisa apparizione della voce di Twilight, per quanto sussurrata essa sia.
“Lo sai, tanto per citare Trixie, ‘per essere la pony che ha appena salvato Equestria, sei davvero ottusa!’… Pensi davvero che mai potremmo ostracizzarti per aver affrontato una delle più terribili minacce di sempre e posto fine al pericolo che pendeva sul trattato di pace fra Equestria e lo sciame nero? Rarity… davvero ci conosci così poco?”
“I-io…”
“Sono sufficientemente certa che, se fosse sveglio, anche Rude avrebbe qualcosa da ridire…”
Rarity abbassa lo sguardo sul muso del rettile… sembra così calmo… nemmeno il quasi-rimarginato squarcio sul suo occhio sembra alterare la pace che irradia.
“Princess Luna… vorrei intensificare le mie lezioni… oramai io sono una Nightmare… voglio essere in grado di controllarmi! Non posso e non voglio negare ciò che sono… ma non voglio nemmeno fare del male a chi mi è attorno!”
Luna annuisce, comprendendo appieno le ragioni che spingono l’unicorno.
“Stanotte stessa, se vorrai, inizieremo col nuovo ciclo! Non sarà facile, ma so già di potermi aspettare molto, da te.”
Di nuovo, l’orgoglio della mentore pare dare energia a Rarity, che sorride… poi realizza un dettaglio “D-due giorni?” le presenti, quelle sveglie, annuiscono “SWEETIE!!!”
L’urlo fa svegliare di colpo Rude, Blessing Wind e Chrysalis, che rischia di soffocarsi coi capelli dell’altra.
Mentre Twilight, sforzandosi di non ridere per la scena, aiuta l’alicorno e la changeling a districarsi, Rude si guarda attorno, confuso.
“Ieri Sweetie ha avuto i risultati dell’esame! Gli avevamo promesso che saremmo stati lì!”
“Oh, di questo non devi preoccuparti!” la rassicura un’ancora assonnata Blessing Wind, mentre di premura di asciugare la parte di criniera finita in gola a Chrysalis “Mi sono premurata di contattare la sua insegnante, se non erro… ‘Cherilee’… deve essere questo il nome che mi ha detto Spike… comunque… oggi verranno in treno e, solo una volta che saremo tutti assieme, le comunicherà i risultati…”
“I-io… grazie…” sussurra, ancora spiazzata, Rarity, prima di essere spinta di nuovo in posizione distesa sul materasso da una grande zampa rossa “Rude, ma cosa-“
“Ho ancora sonno…”
Decretato ciò, il rettile cade di nuovo addormentato, stringendo a sé, come fosse un peluche, l’unicorno… provocando di nuovo l’ilarità dei presenti.
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“Sei stata una sciocca!” urla un giovane e iracondo drago a una changeling fasciata dalla testa agli zoccoli.
“B-beh, scusa, ma cosa avrei dovuto fare?” lamenta questa, con uno sguardo supplichevole.
“Per esempio, evitare di trovarti proprio nel punto in cui Nightmare Moon ha lanciato Hatryl!” rincara la dose una pegaso gialla in armatura.
“M-ma mi stavo solo riposando un attimo dopo aver aiutato Princess Blessing Wind ad arrivare fino a Rude! Che ne sapevo che l’avrebbe schiantata proprio lì?”
Spike si massaggia una tempia, cercando di calmarsi.
“Uhm… Duskwing? Hai presente Hatryl? Alta, rosso vivo… come diamine hai fatto a non notarla? Specie se avvolta da una luce blu e seguita da una furibonda giumenta nera in armatura scintillante! Non è che passino proprio inosservate…”
La povera indigente nasconde il muso sotto le coperte “E-ecco io… m-mi ero distratta… ero stanca…”
Spike e Sunshine Spirit, sconsolati, si scambiano un paio di occhiate e poi si portano su entrambi i lati del letto dell’infermeria e salgono su di esso, stendendosi al fianco dell’amica.
“Sai, Duskwing… sei davvero sciocca!” la canzona il drago “Ma ti vogliamo bene così come sei!” conclude la pegaso, mentre i tre condividono un momento di pace.
“SWEETIE!!!”
Uno strillo li sorprende e li fa sobbalzare, finendo accatastato uno sopra all’altro.
“Ora basta…” si lamenta il capitano “Io mi faccio panettiera!”
“Ouch…” lamenta Duskwing, ovviamente finita sotto agli altri due.

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Capitolo 69
*** Maturare ***


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Capitolo 69 – Maturare

 
“Sweetie, ancora non capisco perché tu abbia insistito tanto per portarla…” domanda, incerta, Cherilee, mentre accompagna sul treno le tre Cutie Mark Crusaders e Rocee, prossima a immergersi nel suo sonno di pietra, vista l’ora improba del primo treno per Canterlot: ancora deve albeggiare!
“Perché è una di noi e-“ Sweetie sbadiglia “E perché anche lei vuole sapere come stanno tutti! È preoccupata!”
“Scusa ma… come fai a dirlo? Nemmeno parla!” domanda, scocciata, da una poltroncina poco più in là, Diamond Tiara.
“Sweetie lo capisce e basta e poi… io vorrei sapere perché TU sei venuta con noi!” la riprende Scootaloo.
La rosa arrossisce “B-beh… ecco… è solo che…”
“Diamond Tiara e io stiamo provando a essere amiche!” Apple Bloom le viene in soccorso “E le ho chiesto di venire con noi come atto di fiducia! Non so tu, ma io non me la sento di portare rancore a qualcuno per tutta la vita… è sciocco e inutile! Mia sorella e tutte le altre ci hanno dimostrato che la vera forza è nell’amicizia! Voglio provare questa strada! Siete con me?”
Scootaloo non si muove, mentre Sweetie Belle è subito al suo fianco.
“Oh, andiamo, non potete farmi questo!” lo sguardo delle due è granitico, Rocee si limita a passare lo sguardo da un punto all’altro della carrozza, Cherilee osserva interessata la scena e Diamond Tiara si fa piccola, dietro di loro.
“Non ho proprio altra scelta, eh?” due luminosi sorrisi sono la risposta alla sua domanda “Ok! Ma che sia chiaro: ti darò solo questa possibilità, Tiara… tu sprecala, e non ci sarà più chance di dialogo, intese?”
La puledrina annuisce, sforzandosi d’apparire spavalda; immediatamente, una mantellina rossa e blu le copre le spalle; il simbolo di un cavallino rampante ne adorna l’aspetto.
“Sweetie… avevi già preparato la mantellina?” chiede, incredula, Apple Bloom.
“Che posso dire, sono ottimista di natura!”
Mentre il gruppetto scoppia a ridere, Cherilee si sente rigonfia d’orgoglio nel notare quanto le sue allieve siano cresciute in sagge e meravigliose pony.
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Sbadigliando in maniera davvero poco regale, Princess Luna rientra nella stanza in cui, ormai dimessi dall’infermeria, riposano Rude e Rarity; come sempre, Blessing Wind veglia su di loro… i visitatori, per il resto, si alternano continuamente… a quanto pare, al momento è il turno di Fluttershy, Amber e Rainbow Dash; verosimilmente, Chrysalis è di nuovo a discutere con la demone imprigionata.
A quanto sembra, dall’indiscreta rivelazione fatta da Hatryl, la pegaso prismatica evita in tutti i modi il trovarsi con Applejack… per chiunque le conosca è un duro colpo vederle così distanti, dopo tanti anni passati continuamente l’una al fianco dell’altra.
“Rainbow Dash, potrei parlarti un istante?”
Domanda la sovrana, subito prima che qualcuno bussi alle porte.
“Come non detto…” sbuffa “Entrate pure, ma non fate troppo rumore!”
Una guardia apre l’ingresso alla camera e, suscitando la felicità di Luna, quattro puledrine e una maestrina fanno il loro ingresso.
“Sua maestà, presto sarà qui anche la… uhm… statua…”
“Statua?” l’appunto del pony in armatura lascia interdetti i presenti, prima che Cherilee spieghi “Le piccole hanno insistito perché venisse anche lei, ma una ruota del carrello che ci eravamo portate per trasportarla s’è rotta e abbiamo dovuto chiedere aiuto a un soldato, mi dispiace molto, ma Rocee ha il sonno… pesante, credo si possa dire!”
Al tentativo di battuta, Diamond Tiara alza gli occhi al cielo, Apple Bloom e Scootaloo assumono un’aria scocciata e Sweetie fatica a trattenere le risate; immaginando che non otterrà spiegazioni più illuminanti, Princess Luna si limita a sorridere a Cherilee, congedare la guardia e accompagnare le nuove arrivate di fianco al letto.
“Sei arrivata presto…”
Con loro sorpresa, Rarity è già sveglia e si posiziona in modo tale da potersi sedere sul letto senza abbandonare l’abbraccio di Rude; poco le importa che la sua criniera non sia perfettamente in ordine, tanto, se conosce la sorellina, non la sarebbe rimasta a lungo.
Eppure, Sweetie non si muove… la guarda coi suoi grandi occhioni verdi, sembra indecisa sul da farsi… Luna conosce bene quella reazione e decide di dare una piccola spinta alla unicorno dai boccoli bicolore, per avvicinarla alla sua allieva.
“Sorellona, stai bene?”
“Non posso dire di essere al massimo della forma, ma vivrò!”
“Cercherai di conquistare Equestria?”
Una domanda, due pony KO!
Luna e Rarity sentono i loro morali cadere in pezzi in perfetto sincronismo… fortunatamente, Amber intercetta la palla.
“Se Miss Rarity non si fosse trasformata, ora tutti noi non saremmo qui… Fluttershy… mamma mi ha detto di rimanere nascosta nel castello per tutto il tempo della cerimonia, per evitare altri incidenti…” la pegaso in questione sente il proprio cuore sciogliersi, nel sentirsi chiamare così, e subito Rainbow Dash le asciuga una fugace lacrima con la punta dell’ala “E anche da lì ammetto che ho avuto paura ma… tua sorella si è battuta per Rude e per tutti noi! So che i Nightmare… le Nightmare… non so quale sia più giusto… sono molto temuti ma… è strano! Sai, se quel giorno non ci fossero stati quelli che tutti chiamano ‘mostri’ ora noi saremmo solo un ricordo!”
Le parole della piccola changeling sembrano scuotere tutti i presenti e subito Sweetie balza sul letto, mettendosi direttamente faccia a faccia con la sorella.
“Scusami!”
In un solo istante, lo sguardo della piccola cambia da indeciso a ferreo, trasmettendo la sincerità delle sue scuse; solo ora Rarity sembra ricordare che, nonostante non sia ancora una pony matura, la puledra davanti a lei non è più una cucciola acerba.
“Sweetie, se fossi stata in te, io stessa avrei avuto timore! Non scusarti mai per quello che provi e professa sempre la tua onestà! Non sarò certo Applejack, ma persino io posso dirti che tenersi tutto in se stessi non può che arrecarti danno; per quel che mi riguarda, mi rende fiera il fatto che tu abbia avuto il coraggio e la sincerità di dirmi ciò che provi!”
Il momento di perfetta sincronia fra le sorelle sembra spezzarsi quando una massiccia zampa rossa spinge Rarity verso Sweetie che, per non farla cadere, apre le zampe e l’aiuta a sorreggersi, le due si voltano e trovano un Rude parzialmente sveglio che le sorride… solo tornando a osservarsi capiscono il motivo: cedendo a un leggiadro risolino, le due si stringono nell’abbraccio che il kavu ha regalato loro.
“Scusate…” Cherilee si schiarisce la voce, attirando l’attenzione su di sé, “Vogliate scusarmi ma, finchè siamo tutti qui, credo sia il momento di comunicare il risultato degli esami di Sweetie Belle!”
Immediatamente, Rarity sente il corpo della sorella tendersi.
“Sono lieta di comunicarvi che Sweetie ha superato l’esame e che ora, al pari dei suoi compagni di classe, può considerarsi un membro adulto della popolazione d’Equestria! Una speciale nota di merito per le sue capacita canore e lessicali e un piccolo rimprovero per quel che riguarda la matematica: impegnati di più, ok?”
Mentre Scootaloo e Rainbow Dash scoppiano a ridere, Sweetie si fa rossa in volto e si lascia celebrare dai presenti… fino a che le porte non si spalancano.
“Sc-scusate… uff… s-siamo arrivati c-con la statua!” un terzetto di guardie, evidentemente affannate, trascinano dentro la forma pietrificata di Rocee, tirando finalmente un respiro di sollievo.
“Scusate, ma lei chi sarebbe?” chiede Princess Luna, toccando cautamente con lo zoccolo la formazione rocciosa di forma vagamente equina… che subito inizia a coprirsi di crepe!
“I-io non volevo! Io-“
Frammenti di pietra si staccano e cadono a terra, mentre un’assonnata Rocee sbadiglia e sgranchisce le ali.
“Uhm… lei è Rocee e… ora dovrebbe stare dormendo…” spiega, al gruppetto esterrefatto, Sweetie.
In effetti, una gargoyle sveglia durante il giorno è davvero una sorpresa non da poco.

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Capitolo 70
*** Dalle Piccole Cose... ***


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Rocee appartiene a me
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Capitolo 70 – Dalle Piccole Cose…

 
“Questa è nuova!” afferma, assonnato, Rude, vedendo l’amica gargoyle fissare con sorpresa l’ambiente illuminato dalla luce diurna.
“R-Rocee… tutto a posto?” domanda, preoccupata, Apple Bloom.
La gargoyle annuisce.
“Ahem…” imbarazzata, Rarity prende la parola “Princess Luna, le presento Rocee; Rocee, ti presento Princess Luna! A quanto pare, è grazie a lei se ti sei svegliata in questa ora… insolita!”
La gargoyle fissa con uno stupore che ben rivaleggia con quello della regnante l’alicorno davanti a lei; il manto blu scuro, la fluente chioma simile a un flusso di stelle, i profondi occhi come abissi siderali… vede in lei tutto ciò che il suo mondo è stato finora… è la cosa più vicina a un dio che la sua mente possa concepire.
Ricordando gli usi dei pony, Rocee s’inginocchia innanzi alla sovrana.
“Ok… non me l’aspettavo!” sussurra Scootaloo a tutti, in generale “Come sapeva di doverlo fare? Io non ricordo di averle mai spiegato come ci si comporta con le principesse, e voi?” tutti negano.
“Credo che le sia istintivo…” spiega Cherilee “Se non ricordo male la mia tesi, quando conseguii la licenza da insegnante, prima ancora che venisse istituito il corpo della guardia notturna, a Canterlot erano impiegati i gargoyle per sorvegliare l’ordine durante le ore di buio… si smise di utilizzarli poiché i loro corpi di pietra potevano risultare… come dire…”
“Brutali! Non ci servimmo più di loro perché rischiavano di danneggiare coloro che arrestavano ben oltre il dovuto… e ora… costei è come te, vero, Rude? In parte pony e in parte gargoyle…”
Il kavu annuisce alla domanda della principessa.
“Rude… vorrei sapere un dettaglio… a tuo parere, verosimilmente, quanti, perdonami il termine, ‘mezzisangue’ ci sono in tutta Equestria?”
“E io come diavolo faccio a saperlo? Non mi sono mai posto la domanda di chi si mettesse con chi! Non sono affari miei!”
Per un po’ i presenti si erano scordati di quanto rozzo e diretto il rettile potesse essere e, se fosse sveglia, Blessing Wind si starebbe rotolando dal ridere.
“Permettimi di riformulare… ritieni verosimile che la popolazione ‘mista’ sia già una realtà importante o che il numero sia ancora esiguo?”
“Io credo che ci siano molti di noi da un bel po’… se non vengono allo scoperto è solo per timore di reazioni razziste!”
“Razziste?” sbotta Rainbow Dash “E da quando noi-“
“Beh… quando Zecora è arrivata a Ponyville… non ci sono stati molti pony aperti a lei…” le ricorda Apple Bloom, mettendola effettivamente a tacere.
Luna è pensosa: “Dovrò riflettere su una certa idea… nel frattanto, forse è meglio che vi lasci la vostra privacy; Rarity, ci vediamo stanotte per un’altra lezione, se non ti dispiace.”
“Affatto! A più tardi, Princess Luna!”
Congedatasi la principessa, fatto che comporta l’immediata ri-pietrificazione di Rocee, il gruppetto parla del più e del meno, aggiornandosi gli uni sui recenti fatti di Canterlot e gli altri su quelli di Ponyville… fino a che l’argomento che tutti cercavano di evitare non viene a galla…
“Ahem… Scootaloo… vorremmo chiederti una cosetta… se la cosa non ti dispiace…”
Il tono imbarazzato di Rarity fa immediatamente capire alla giovane pegaso attorno a cosa verterà il prossimo discorso.
“Immagino cosa vogliate sapere… l’ho immaginato dalla prima volta che ho incontrato Rocee… io… scusate ma… preferirei non parlarne… con i miei non è andata granchè bene…”
Prima ancora che le restanti Crusaders abbiano il tempo di reagire, la zampa di Rainbow Dash è attorno alle sue spalle e la stringe a sé, come a difenderla dal resto d’Equestria.
“Non c’è problema, Scoots; noi siamo qui! Saremo sempre pronte…” osserva Rude “E pronti a darti sostegno o anche solo ad ascoltarti, quando lo vorrai… solo… non scordare mai che non sei sola! Tua madre e tuo padre non sono i soli membri della tua famiglia!”
Il sorriso della sua eterna ispiratrice, sicuro e beffardo, le dà forza e calore, riscuotendola dalla sua tristezza.
“Vedi il lato positivo, Scootaloo… orai potrai chiedere a Pinkie Pie di organizzare un party per il nuovo arrivo in famiglia!”
Sconvolti, tutti si girano verso Diamond Tiara, la fonte del tentativo di sollevare gli spiriti.
“Che c’è? Non è facile, sapete? Per anni l’ho presa in giro! Cambiare pagina non è un gioco, cercavo solo di… ecco…”
Apple Bloom le dà una spallata, con un ghigno in volto, “Tranquilla: non è andata troppo male… ma devi lavorare sul tempismo!”
Tutti scoppiano in una sonora e sentita risata, che s’intensifica quando il rumore sveglia di botto Blessing Wind.
Un po’ di felicità è ciò di cui tutti avevano bisogno.
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Su un palco re-allestito e con la sicurezza moltiplicata, a un mese esatto dal precedente tentativo, i regnanti firmano il trattato di pace e unione fra i pony d’Equestria e i changeling, sancendo l’inizio di una nuova era.
Molto presto un primo centinaio di insettoidi viene accolto a Canterlot, dove viene loro notificata la cittadinanza… il cammino non è tutto rose e fiori, certo, ma sembra che coloro che hanno aperto la mente e il cuore ai neri predatori siano ora superiori in numero a quelli che ancora gli si avversano.
È strano: a conti fatti, l’attacco di Hatryl ha portato molti più consensi di quanto chiunque si aspettasse… sembra che la popolazione avesse pensato che si trattasse di scegliere il minore fra i due mali e, fra demoni e changeling, abbiano optato per i secondi… l’erinni passa i suoi giorni nell’ira e nel disprezzo, nonostante Chrysalis continui a farle visita e cerchi di mitigare i suoi rancori… ma tutto il suo impegno pare avere l’effetto contrario.
Tuttavia la nera regina non ha certo il tempo per crucciarsi su drammi personali e afflizioni private poiché, ogni dì, affiancata da amici, conoscenti e familiari, per quanto non di sangue, affronta l’impresa più ardua e importante di tutte: unendo le forze e superando differenze e diffidenze, costruiscono il futuro!



Nota dell'Autore:
Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la pazienza di seguirmi fino a questo punto e tutti coloro che hanno voluto recensire; a quella che considero la conclusione del secondo grande ciclo (il primo era l'arrivo di Rude e si chiudeva col recupero di Blessing Wind e il secondo comprende il ritorno di Twilight e la pace con i changeling, a quanto ho progettato) vi comunico che, senza chiudere la Fic, mi prenderò una breve pausa per ristorare un po' le idee... ho già molti progetti per il futuro di Mostri a Equestria che spaziano da nuove trame a nuovi personaggi finanche a nuove guest star (e ancora vi ringrazio per il calore con cui avete accolto la piccola Amber, da cui non ho nessuna intenzione di separarmi).
Presto la storia riprenderà, non pianifico di fermarmi più di un mese ma... abbiate pazienza!
Ora ho molte cose per la testa, sia concernenti le fanfiction che altri interessi personali (I NUOVI TIRANIDI!); e ne approfitterò anche per constatare come progredirà la quarta stagione, per far sì che la mia storia non vi sia completamente estranea.
Ad ogni modo, sperando di non darvi una delusione, vi saluto:
A presto


Goran

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Capitolo 71
*** Di Nuovo a Ponyville ***


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Rude appartiene a me
Iron Bulwark appartiene a http://www.fimfiction.net/user/Nicknack
Gerard appartiene a http://www.fimfiction.net/user/Nicknack
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Capitolo 71 – Di Nuovo a Ponyville

 
“Aaaaah! C’era decisamente bisogno di una rinfrescata!” esclama Rarity, riaprendo finalmente le porte della Carousel Boutique; tutto è come l’aveva lasciato… polvere a parte “… assolutamente bisogno…” ammette, sollevando nella sua magia un paio di scope.
Mentre l’unicorno inizia il suo lavoro di pulizie, Rude e Sweetie ammirano gli interni, felici d’essere di nuovo nel posto che riconoscono come la propria casa.
“Non crediate di potervene stare lì a far nulla!” li riprende la stilista, lanciando loro un paio di spazzoloni, “Abbiamo due piani di casa ricoperti di polvere: imbracciate gli attrezzi del mestiere e iniziate a pulire! Non sono l’unica a dormire sotto questo tetto!”
Sbuffando, i due si guardano e iniziano il compito assegnatogli.
È ormai l’ora di pranzo quando i tre possono considerare il lavoro concluso e, mentre Rude torna nella sua beneamata Everfree per riprendere la caccia, Rarity prepara tutto il necessario per inventariare il negozio… deve pur sempre lavorare, per poter tirare avanti!
Le è stato raccomandato di mantenere la calma, i primi tempi, per non rischiare accidentali trasformazioni in Nightmare Rarity… ma tutto ciò sembra alquanto difficile quando scopre come Opalescence si è intrattenuta durante la sua assenza: nonostante un’amica venisse ogni giorno a darle cibo e acqua e a cambiarle la lettiera, la furia pelosa ha pensato bene di sfogare la sua noia sulle preziose stoffe in magazzino… riducendole a coriandoli e stelle filanti.
Al piano di sopra, Sweetie Belle sobbalza nell’udire l’urlo di orrore della sorella.
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Corre a pieni polmoni per la Everfree Forest: ha già divorato la sua preda, eppure non resiste al fascino di tornare a sfrecciare nella foresta… nella SUA foresta! Non vi è belva, infatti, che già non abbia affrontato e/o divorato, fra quelle che popolano quella unica e indomabile distesa di natura selvaggia… si sente a casa!
I rami si spezzano all’impatto con la spessa corazza dermica e il vento sibila leggermente fra le sue squame; corre fino a che non sente i muscoli delle zampe cominciare a dolergli… ci voleva proprio!
È alle sponde di un ruscello e affonda il muso nell’acqua fresca con avidità, spegnendo la sete.
Passa l’intero pomeriggio a vagare fra le fronde e a godersi l’ombra delle fronde, prima di dirigersi verso Ponyville; è allora che sente un pigolio e una richiesta d’aiuto: uno strillo fra le fronde; si volge appena in tempo per avvistare un cuccioletto d’ippogrifo seguito da una mandria di piccole furie con lunghi canini e corna simili a rami.
La creaturina è così terrorizzata dall’orda di mefistofeliche bestiacce da non accorgersi di quando le sue zampe non sono più in contatto col terreno e di quando la superficie sotto di lui cambia: confuso, si guarda attorno e nota lucide squame rosse sotto i suoi artigli… un mostruoso rettile lo guarda con la coda dell’occhio prima di ruotare il capo fulmineamente e chiudere le fauci su tre dei suoi persecutori.
L’orda si blocca.
Con le fauci ancora grondanti di sangue e umori, le pupille del colosso si fanno sottili come fogli di carta mentre un ringhio gutturale gorgoglia nella sua gola; il ruggito che ne segue è tale da spazzare via, letteralmente, i roditori e far tremare le ossa al cucciolo.
La dimostrazione di forza del colosso è interrotta da una fitta di tosse che ne scuote il fiato e un lampo di dolore che gli trafigge il fianco… la ferita inflittagli da Hatryl, nonostante tutto, gli da ancora pena… per un po’ dovrà limitare i ruggiti.
“Hey, nanerottolo… tutto intero? Se non sei ben messo, non è una buona idea stuzzicare dei jackalope…”
Il pulcino non risponde, trema e lo fissa con occhi sbarrati.
“Maledizione… senti, tu resta pure lì, io mi sciacquo il muso… non voglio che qualcuno cominci a urlare ‘Al mostro!’… di nuovo…”
Si avvicina a un rigagnolo e immerge il muso nell’acqua fredda, facendo attenzione a non flettere il dorso per non far cadere il pulcino.
“Ad ogni modo… come ti chiami, nanerottolo?”
La risposta viene dal cielo: l’acuto strillo di un aquila preannuncia l’arrivo di un proiettile alato che, con precisione chirurgica, gli strappa il cucciolo dalle spalle e tenta, vanamente, di affondare gli artigli fra le sue scapole.
“Ma che dia-“
Un grifone adulto dal manto marrone e dal capo bianco lo squadra con ferocia: le piume violacee attorno agli occhi d’oro contribuiscono a rendere la sua espressione più minacciosa… non che ciò serva a molto, visto l’avversario.
“Gerard, stai dietro di me! E tu, prova anche solo a far male a mio figlio e…”
“’E’ cosa? In primo luogo, ho abbattuto idre e sono sopravvissuto a un demone… pensi che un piccione come te mi spaventi?” la rapace è visibilmente irritata ad ogni momento di più “E poi, se avessi voluto che finisse male, non l’avrei salvato da quegli stupidi conigli rabbiosi!”
“C-conigli?” la furia piumata appare spaesata “Come se dei conigli potessero-“
“Erano cattivi, mamma! Avevano i denti lunghi e le corna e mordevano!”
Alle parole del figlio, la madre pare comprendere la situazione “Aspetta un secondo… tu… hai salvato…”
Il kavu sbuffa e si avvicina minaccioso, imponendo la sua taglia sul grifone “La prossima volta, assicurati di non stare facendo un’idiozia e vedi di sceglierti meglio i tuoi avversari, gallina!”
Lei è di nuovo furiosa “Gallina? Io sono un grifone, lucertola idiota! E sono una delle Guardie Scelte per Operazioni Speciali di Farrington, vedi di ricordarlo! Faccio a pugni e artigliate con pony che la farebbero fare sotto a un idra, stupida bestia!”
“Vediamo se sei ancora così arrogante una volta che ti avrò spezzato in due, letteralmente!”
Kavu e grifone sono impegnati in un furente scontro di personalità quando una terza voce li riporta alla realtà.
“Ahem… per quanto io sia certa che sarebbe uno scontro assolutamente spettacolare… Rude, ti spiacerebbe evitare di ridurre la qui presente miss a cibo per gatti? E tu, G, potresti evitare di irritare il più pesane picchiatore, nonché miglior incassatore, che io abbia mai conosciuto?”
Entrambi, contemporaneamente, si voltano verso la proprietaria di quella a loro ben nota roca voce e, all’unisono, domandano “Rainbow Dash, tu conosci quest’idiota?”
La situazione è talmente comica che sia il pulcino che la pegaso sono subito a terra a rotolarsi dalle risate… dopo una breve spiegazione, i due si presentano finalmente come si deve.
“Dunque tu saresti il ragazzo di quella tutta chic e moine? Ammetto che lo trovo strano!”
“Dunque tu saresti la maleducata che è riuscita a insultare mezza Ponyville nel giro di un solo pomeriggio? Ammetto che lo trovo più che verosimile!”
Non c’è nulla da fare… sono due predatori alpha faccia a faccia… due galli in un pollaio.
“Ad ogni modo, G…”, di nuovo, Rainbow Dash cerca di evitare il massacro “Cosa ti porta a Ponyville? Credevo fosse chiaro che fino a che-“
“Sono pronta, RD… io… voglio chiedere scusa a tutta la gente che ho offeso allora… il che non comprende Mister Denti, qui presente… il fatto è che… sono cambiate molte cose nella mia vita… tu sei sempre stata la mia migliore amica e, per questo, non voglio rinunciare a te! Tanto per cominciare, ti presento mio figlio Gerard!” il piccolo ippogrifo, gonfiando il petto, si fa avanti… nel momento in cui uno stallone dal pelo grigio e dalla corta criniera biondo cenere spunta, ansimando, dalle fronde.
“Gilda… unhhh… Gerard… unhhh… non vi sogniate… unhhh… mai più di… unhhh… lasciarmi indietro così!”
Soffocando un risolino, Gilda accoglie nel soffice abbraccio della sua ala il nuovo arrivato “Come ti stavo dicendo, tanto per completare il quadretto: questo è Iron Bulwark: mio marito.”
Non vi è ruggito in tutta la Everfree che riesca a coprire lo stupefatto “COSA?” urlato da Rainbow Dash.

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Capitolo 72
*** Suturare le Ferite ***


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Capitolo 72 – Suturare le Ferite

 
“Fermi tutti: mi stai dicendo che è questo bestione ad aver salvato Equestria, con la sua ragazza, ed è il figlio di una principessa?” chiede, esterrefatta, Gilda, comodamente seduta a un tavolo dell’Angolo Zuccherino con famiglia a seguito.
Rude sbuffa ”’Questo bestione’ ha appena salvato tuo figlio… non dico il tappeto rosso… ma potresti almeno evitare di stuzzicarmi?”
Gilda lo guarda con aria seriamente dispiaciuta “Io… ok… scusa… non lo faccio apposta, è solo che… l’ho fatto per tutta la vita e ora sto cercando di cambiare per cui, di nuovo, scusa… non è facile…”
“E lo dici a me? Sono un carnivoro che vive in una nazione erbivora! Ogni volta che avrei voglia di una buona bistecca mi guardano come fossi un assassino!”
I due si squadrano, con comprensione, e sospirano, all’unisono “Maledetti erbivori…”
“Sapete di essere in presenza di erbivori, voi due?” la voce roca di Rainbow Dash riporta i predatori alla realtà, per poi essere liquidata da altri sbuffi annoiati; Gerard trattiene a stento le risate alla vista della faccia offesa della velocista e del suo occhio destro che pare preso da un tic e Iron Bulwark le posa uno zoccolo sulla spalla con fare consolatorio “Lascia stare: è una partita persa in partenza…”
Poco dopo una saltellante Pinkie li raggiunge con le loro ordinazioni in equilibrio sulla testa come nulla fosse; serve un frullato a Gilda e due Gelati a padre e figlio, Rude non ha preso nulla.
“Bentornata a Ponyville, Gilda! Spero che stavolta tu non voglia arrabbiarti per il tuo party!”
“Il mio… aspetta un attimo… l’ultima volta che sono stata qui ti ho rovinato i piani, ho fatto in modo di tenerti lontana da RD tutto il tempo e ti ho chiamato con quell’odioso nomignolo e tu…” la grifone è a dir poco esterrefatta.
“Sciocchina! È stato letteralmente anni fa! E poi ti capisco: Dashie è una pony speciale da avere come amica… tu non dovevi stare qui a lungo e volevi passare più tempo possibile con lei… sono io a doverti chiedere scusa per essere stata così insistente ed è anche per questo che ho cominciato da qualche giorno a progettare il party ‘BentornataaPonyvilleGildaescusasesonostatainopportunadurantelatuaprimavisita!’… voglio che sia tutto perfetto stasera!”
“Aspetta un istante…” Iron Bulwark la guarda, stupefatto, “Giorni fa? Ma nessuno sapeva che saremmo venuti qui e…”
“Lascia stare…” lo frena Rainbow Dash “È Pinkie… questa è l’unica spiegazione sensata che otterrai: Twilight ha provato a studiarla, a suo tempo… s’è saputa solo provocare un gran mal di testa e una spettacolare trasformazione in fuoco di coda e criniera… non ne vale la pena…”
“Oh! A proposito, Rude… come mai sei qui e non alla Carousel Boutique?” domanda, curiosa, la pasticciera “Ho detto a Rarity che oggi stavo fuori un po’ più a lungo… Canterlot non fa proprio per me e avevo bisogno di farmi una corsa nella Everfree…” Pinkie annuisce “Ok… ma forse dovresti tornare appena puoi: prima è passata Sweetie in cerca delle altre Crusader e ha detto che Opalescence ha combinato un guaio e Rarity è a un piccininino così dal trasformarsi.”
Gli occhi del rettile si spalancano e, senza degnarsi di dire alcunché o salutare chicchessia, scatta in direzione della casa dell’amata.
“Coooomunque…” Pinkie riporta l’attenzione su di sé “Cosa ci facevi nella Everfree, Dashie?”
“Io… mi stavo solo allenando, ecco tutto! Nulla di strano, Pinkie.” risponde, rapidamente, la petaso all’amica.
“No, è impossibile! Mi dici sempre che le correnti sopra la Everfree sono troppo selvagge per allenarsi correttamente e che i ragni e le manticore ti rallenterebbero, per cui non è vero! Quindi: cosa ci facevi nella Everfree, Dashie?”
Rainbow Dash si sente improvvisamente messa all’angolo: da una parte c’è il sereno sorriso di Pinkie e i suoi grandi occhioni blu che la fissano e dall’altra c’è Gilda che, conoscendola da ancor più tempo della pony rosa, sa che qualcosa sta turbando profondamente la sua amica d’infanzia.
Realizzando che, presto o tardi, si sarebbe trovata spalle al muro, la pegaso abbassa la testa, sconfitta.
“Stavo solo cercando un posto dove star da sola…”
“Star da sola? Da quanto avevo capito durante la tua ultima visita a Farrington, tu e le altre eravate più legate che mai? Cosa è cambiato?” chiede, perplessa, Gilda.
“Hatryl è successa, G…” la risposta di Dash lascia la famigliola incerta e Pinkie comprensiva “Hatryl è il demone che ha attaccato durante la firma del trattato fra pony e changeling e… sembrava conoscesse tutto di noi, anche troppo… ha rivelato cose che… non doveva…”
“Così ha portato alla luce qualcosa che volevi tenere segreto, eh, RD?” annuisce a Gilda “E sei così stupida da credere che questo possa distruggere la vostra amicizia?” ora l’azzurra è visibilmente interdetta “Per queste pony hai affrontato i peggiori mostri della storia… per loro hai affrontato me! Ricordi come ci azzuffammo, su quella nuvola, dopo la mia ultima visita a Ponyville, vero? Hai quasi tirato fuori il peggio di me: ti sei battuta in un corpo a corpo con un grifone furibondo, per loro! Cosa mai potrà esserci di così grave da distruggere tutto ciò, testa vuota?”
“Sono innamorata di Applejack…” sputa, flebilmente, la pony della Lealtà “Amo Applejack e so che questo complicherà tutto: avevo intenzione di tenermi tutto dentro, tenerla all’oscuro, continuare ad amarla a distanza e lasciare che fosse felice con la sua vita… avrei rispettato le sue scelte e avrei continuato a godermi semplicemente la sua amicizia… e andava bene così! Che diavolo aveva in mente quella maledetta demone? Se davvero voleva farci tutti fuori, allora perché prima ha anche dovuto farmi questo? È davvero così bello vedere le proprie vittime soffrire?” lacrime di rabbia e frustrazione le solcano le guance “Perché quella maledetta non mi ha incenerito e basta? Avrebbe risparmiato a tutti noi un sacco di-“
SMACK
Brucia… brucia come l’inferno e solo ora realizza la provenienza del dolore.
“Pinkie…”
Pinkie la sta fissando con occhi gonfi e rossi e la sua criniera pende, completamente liscia, ai lati della sua testa.
“Non azzardarti a finire quella frase… non azzardarti mai più a dire, o anche solo a pensare, cose come quella! Tu sei l’amica più cara per molti pony! Tu sei quella che ha dato il coraggio a Fluttershy, sei la mia compagna di scherzi, l’eterna rivale di Applejack, l’antitesi di Rarity e la più fedele lettrice della biblioteca di Twilight! Sei anche, che io sappia, la più cara amica di Gilda e, per tutte noi, non puoi permetterti di dire idiozie simili! Sei una parte fondamentale della vita di tutte noi e, pur di esserci leale, troppo spesso scordi qual è la prima pony a cui dovresti dimostrare la tua lealtà: te stessa! Volevi sacrificarti? Perché, invece, non provi ad affrontare queste tue paure? Vai da Applejack e affrontala! Lei non è sciocca e capirà ciò che le dirai per cui, anziché piangerti addosso e ferire coloro a cui vuoi bene, prova ad andare avanti e fronteggiare il fato! Tu sei la pony che ha fatto l’impossibile! Tu hai provato l’esistenza dell’arco-boom sonico! Quindi ora ti alzi e fai quel che devi! La bibita la offre la casa!”
Sconvolta da quanto Pinkie se la fosse presa a cuore e dalla serietà dell’amica, Rainbow Dash può solo annuire e sollevarsi in volo, diretta al frutteto più famoso di Ponyville.
Più la pegaso si allontana, più la criniera riprende volume.
“Sei proprio un’ipocrita, lo sai, vero?” Gilda sorprende tutti, dicendo ciò a Pinkie col sorriso sul becco; la pony si volta di lei e le sorride di rimando “Si dice che le pony più allegre siano quelle più ferite… se questo è il prezzo per far felici le mie amiche, lo pagherò più che volentieri!” la grifone la rimbecca “Anche se ciò dovesse costarti l’unica possibilità con la pony che ami?”
Pinkie annuisce.
“Il cuore è una cosa strana… sopravvivrò e cercherò qualcun altro… come ho sempre fatto.”

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Capitolo 73
*** Chiarimenti e Progetti ***


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Capitolo 73 – Chiarimenti e Progetti

 
“Apple Bloom, porta qui un’altra cesta! Abbiam bisogno di tutte le mele possibili!” chiama a sé la sorella, Applejack.
“Si, lo so! Per la festa del Sole d’Estate… me l’hai già detto!” lamenta la gialla puledra, avvicinandole una cesta di legno.
“Oh, davvero? Allora immagino che potrei darti un compito alternativo tipo… pulire le stalle delle mucche?” scherza la mandriana, facendo impallidire Apple Bloom, “Sto scherzando, sorellina!” lei subito riprende colore e sospira per il sollievo, prima di scoppiare a ridere.
Senza che lo sappiano, una figura azzurra le osserva dalle fronde più alte; ha sempre amato quel posto, anche solo per schiacciare un pisolino, ma ora non ci riuscirebbe nemmeno se volesse.
Rainbow Dash è così tesa che quasi le fa male muoversi; Pinkie l’ha convinta a venire lì a confessare… ma ora? Non è che lei possa sbucare dal nulla e, con nonchalance, sbottare “Beh, AJ, Hatryl ha ragione: sono cotta di te, che dici, ci stai?”
Sarebbe da idioti…
Ma come potrebbe fare, allora?
È una cosa da pazzi: ha affrontato i peggiori mostri della storia d’Equestria e ora non ha il fegato di parlare a cuore aperto alla sua amica di sempre… non ha senso!
Inspira ed espira con forza, come se volesse riprendersi da un attacco di panico, per calmarsi e osserva Applejack tirare calci ai meli per liberarli dal loro dolcissimo carico… come fa? Non la turba tanto il modo in cui s’incanta a osservarla… la turba come lei non sembri scossa da come Hatryl l’abbia esposta!
Che abbia già accettato i suoi sentimenti e stia aspettando che la pegaso faccia il primo passo?
O forse è semplicemente in diniego e finge che le parole sputate dalla demone durante l’attacco a Canterlot fossero solo un indistinto ronzio?
Deve sapere.
Spalanca le ali e si prepara a saltare quando..
“Hey, sorellona, guarda! Ciao, Rainbow Dash!”
Colta di sorpresa, la pegaso perde lo slancio e cade, colpendo prima uno, poi due, poi tre rami e per poi finire faccia a terra…
“Ahi…” è il suo commento, mentre le due earth pony corrono a soccorrerla.
Con un violento strattone, Dash libera la testa dall’abbraccio della terra e sputacchia per liberarsi dallo sporco finitole in bocca.
“RD, tutto bene?”
“Si, AJ… amo ingoiare il suolo della tua proprietà… ha tutto un altro sapore!” risponde lei, sarcastica.
“S-scusa, non intendevo…” Applejack che non inizia una guerra di botta e risposta? Gran brutto segno.
“Hey, Bloom! Credo che Scoots sia alla biblioteca a cercare nuovi spunti per il Cutie Mark; perché non la raggiungi? E non preoccuparti di tua sorella, l’aiuto io!” alla proposta di Rainbow Dash, la puledrina sorride e parte al galoppo, senza nemmeno attendere eventuali proteste da parte di Applejack che, con evidente sconforto, si guarda attorno.
“AJ… devo parlarti… io… riguarda quel che ha detto Hatryl…” la mandriana si fa rossa “RD, io non credo di volerne-“ Applejack viene interrotta “No! Dammi un istante per chiarire: è vero, sono cotta di te… cotta marcia e mi vergognavo come una ladra ad ammetterlo e ti ho evitato da quel giorno proprio perché avevo paura di questo momento… io… io vorrei che tu stessi con me in senso romantico… mi piaci come amica e come rivale… in te vedo la pony che saprà tenermi testa tutta la vita e che renderà ogni mio giorno una sfida sempre più mitica ma… ma non voglio forzarti.”
Rainbow Dash abbassa il capo e inspira profondamente, per poi tornare a fissare gli occhi verdi della bramata compagna “Io vorrei stare con te… ma non voglio nemmeno perderti del tutto! Voglio solo dirti che, se anche tu dovessi scaricarmi, io vorrei che rimanessimo amiche… insomma, continuare a sfidarci e prenderci in giro e… non voglio che tu sparisca dalla mia vita…”
L’ultima frase viene quasi sussurrata dalla sempre spavalda pegaso e questo spezza il cuore alla mandriana.
“Rainbow Dash…” Applejack le solleva il volto posandole uno zoccolo sotto il mento “Io… temo di non provare per te le stesse cose che tu provi per me, mi dispiace, Zuccherino…” le ali di Rainbow Dash si afflosciano tanto che le punte toccano il terreno “Ma non posso nemmeno dire di essere indifferente a ciò che mi hai detto per cui… che ne dici se proviamo?” l’atleta, confusa, solleva un sopracciglio “Possiamo provare a stare assieme, per un po’, e vedere dove ci porta la cosa: cene assieme, passeggiate, aiutarci l’un l’altra… tutte quelle cose che fanno gli innamorati e vediamo se anche in me nasce qualcosa! Mentirei se dicessi che quella che provo per te è semplice amicizia ma ancora non mi sento di definirlo amore… diciamo che è sulla buona strada! Metteremo questa relazione in ‘rodaggio’ e vedremo cosa ne uscirà, che ne dici? Non do date fisse per il termine entro cui decideremo ma… è meglio di nulla, no?”
Applejack porge una zampa a Rainbow Dash che subito incontra con la propria, mentre il sorriso le torna in volto.
“Questo è almeno il 20% più fantastico di quanto avessi sperato! Grazie, AJ!” prima ancora che Applejack possa risponderle, Rainbow Dash le scocca un fugace bacio sulla punta del naso, per poi schizzare verso il cielo e lasciare la mandriana rossa quanto suo fratello.
“RAINBOW DASH! QUESTO NON ERA NEGLI ACCORDI!” urla la earth pony.
“Scusami, ma proprio non resistevo!” ridacchia, rispondendole, la pegaso, cominciando a fuggire in un volo rasoterra fra i filari di meli inseguita dalla compagna ‘in prova’… ben presto entrambe ridono e si divertono come puledrine, sentendo la tensione di quel momento tanto temuto finalmente scaricarsi.
Fino a che Granny Smith non le riprende e costringe entrambe a tornare al lavoro nei frutteti.
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Fra le cuspidi intarsiate di Canterlot, uno sparuto gruppo di Alicorni, Changeling e un Draconequus è riunito per prendere un’importante decisione.
“Non dico che la tua sia una brutta idea, Luna… ma dove si potrebbe mai realizzare?” domanda Celestia.
“Perché non nella Everfree Forest?” inquisisce Discord.
“Perché è forse uno dei posti più letali d’Equestria!” intercetta Luna, per poi venire contraddetta da Chrysalis “Veramente io credo che abbia senso… sarebbe un’oasi per coloro che la attraversano, offrirebbe la scusa per costruire un passaggio sicuro e anche la locazione sarebbe altamente metaforica: una via di mezzo fra un luogo selvaggio e la civiltà come luogo d’introduzione per qualcosa che è a metà fra il noto e l’ignoto.”
Twilight interviene immediatamente in sostegno della sua regina “Approvo pienamente! Questa realtà emergente deve essere affrontata in un modo del tutto nuovo e questa idea di Princess Luna è proprio ciò di cui abbiamo bisogno! Dobbiamo affrontare il tutto a mente fredda, nonostante per molti di noi sia un argomento scottante, e valutare ogni possibile aspetto: dall’attuabilità pratica all’impressione che dovremo trasmettere alla popolazione… nulla deve essere lasciato al caso… anche se Discord gradirebbe… ma credo che avrà comunque il suo bel da fare nell’organizzare feste e eventi simili con Pinkie Pie.”
Il draconequus sfoglia un’agendina comparsa dal nulla e annuncia “Veramente ho un sacco di tempo libero… essere un dio ha i suoi vantaggi… ma farò in modo di farmi piacere l’idea!”
“Molto bene!” Blessing Wind tira le somme “Venendo al dunque, attendiamo solo un ultimo parere da Cadence e Shining Armor dal Crystal Empire e poi daremo il via libera! Nessuna obiezione?”
Tutti i presenti scuotono la testa in segno di negazione.
“Molto bene… il progetto Unione è alle porte!”

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Capitolo 74
*** Premesse ***


My Little Pony - L'amicizia è magica appartiene alla Hasbro
Kavu appartiene alla Wizards of the Coast
Rude appartiene a me
Blessing Wind appartiene a me

Capitolo 74 – Premesse

 
L’aura azzurra si dissipa dal corno proprio nel momento in cui la luna prende il suo posto nel cielo notturno; mentre le stelle, una a una, si accendono per rischiarare le tenebre, Princess Luna non può che ammirare il proprio operato.
Si volge alla scrivania nell’angolo della sua camera e sorride all’idea che le è saltata alla mente, ora impressa su pergamena e pronta a essere inviata.
Mentre fa svanire lo scritto, teleportandolo ove è diretto, si compiace nell’immaginare la reazione che provocherà nel destinatario.
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Sul terrazzo di una piccola casa di recente costruzione, ai margini esterni di Ponyville, una giovane pegaso e una gargoyle siedono fianco a fianco.
“Smettila, non devi sentirti colpevole!” l’arancione rassicura la grigia, evidentemente giù di tono, “Se doveva accadere sarebbe successo lo stesso! Tu sei stata solo il pretesto!” i luminosi occhi della creatura la fissano senza il minimo entusiasmo “Beh, scusami tanto se faccio schifo in queste cose… ho scoperto di avere una sorella da meno di un mese! Non pretendere che sia già la miglior consolatrice d’Equestria! Anche se… chissà com’è un cutie mark per una consolatrice…”
Rocee sbuffa proprio mentre una voce femminile, dal piano di sotto, le chiama “Scootaloo, Rocee! Avete combinato qualche disastro?”
Le due si guardano con aria interrogativa “No, mamma, perché?” domanda Scootaloo; una pegaso dal manto color sabbia, la criniera nera e grigia e gli occhi color Magenta fa capolino alle loro spalle “C’è posta per noi… da Canterlot…”
Le tre si fissano con evidente confusione, prima di srotolare la pergamena e iniziare a leggere.
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La giornata alla Carousel Boutique era stata alquanto faticosa… Rarity sperava di potersi rimettere subito a creare ma il suo piccolo ‘inconveniente’ con Opalescence, una breve trasformazione, l’inventariare e lo stendere la lista degli ordini e dei danni le hanno occupato tutto il tempo… almeno Rude è riuscita a calmarla o, teme, a quest’ora il suo atelier sarebbe ridotto a un cratere fumante.
Sente i nervi rilassarsi mentre, alle sue spalle, Rude usa le sue zampe intermedie per massaggiarle la schiena e sciogliere un po’ della tensione accumulata.
“Tesoro…” sussurra Rarity, stretta nell’abbraccio delle zampe anteriori del rettile, “Non so dove tu abbia imparato a massaggiare così bene, ma sono in debito con te…”
“Ho imparato a farlo per alleviare il dolore di mia madre quando era ustionata: mio padre era troppo forte e così la massaggiavo io… quando sono cresciuto ho imparato a farlo con la zampe di mezzo per esercitare meno forza… e poi non mi devi assolutamente nulla! È pur sempre grazie a te se sono ancora vivo, no?”
“Oh, beh… se la metti così…” l’unicorno quasi miagola per il piacere “Un po’ più in basso… così… perfetto… oooh…”
I due potrebbero godersi questo momento in eterno, complice Sweetie, seduta poco distante, che, prendendo spunto da Pinkie Pie, sta provando buttare giù il testo di una sua canzone… una ballata, a quanto pare, che rende il tutto ancor più poetico… senza contare il supporto ambientale del pacifico cucinotto collegato al salone principale al pian terreno!
Qualcuno bussa.
“Perché, ultimamente, non riesco ad attribuire nulla di positivo a questo suono?” domanda la giumenta.
Rude, sbuffando, fa per alzarsi ma Rarity gli fa cenno di non muoversi e, usando la magia, gira il pomello e fa scattare la serratura.
“Se proprio qualcuno deve disturbare il nostro idillio, che almeno lo faccia mentre siamo comodi!” ragiona la bianca.
“Veramente, speravo di non disturbare…” Blessing Wind fa capolino alla porta, portando il sorriso a tutti i presenti “Ero curiosa di vedere dove abitava la mia futura nuora e, devo dire, mi piace alquanto la tua scelta stilistica! Non sarò attendibile, dopo un millennio in una grotta, ma trovo tutto ciò davvero adorabile!”
Rude sente puzza di bruciato…
“Blessing Wind, qual buon vento, perdonami il gioco di parole e la colloquialità, ti porta nella mia umile dimora?” la accoglie la padrona di casa.
“Oh, nulla di che… io-“
“Che sta succedendo?” Rude interrompe la madre; lei e Rarity paiono volerlo riprendere, ma lui le anticipa “Ti conosco e so che, di solito, fai caso all’ambiente che ti circonda come io faccio caso alle buone maniere mentre mangio… cosa stai tramando?”
L’alicorno si siede e sgrana gli occhi, assumendo la posa più innocente che riesca a fare “Moi? Rude! Per chi mi hai preso? Sono tua madre! Per l’amor di Faust, pensi davvero che io-“
“Si.” tronca il discorso il rettile, con tono secco.
“Beh… in effetti ci sarebbe una cosuccia…”
“Blessing Wind, ti prego! Sei la madre del mio amato Rude! Puoi chiedere qualunque cosa!” Rarity rincuora la principessa che, insicura, propone “Un villaggio?”
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“Twilight, amica mia adorata, cosa ti conduce alla mia capanna, in questa notte stellata?” l’esperta erborista si fa da parte, per lasciare entrare la changeling nel suo albero/casa.
“Zecora, perdonami questa intrusione, specialmente vista l’ora, ma ho urgente bisogno di un favore da parte tua!”
“Dimmi pure, vecchia mia e, nondimeno, avrai il tuo favore, qualunque esso sia.”
È piacevole, per Twilight, tornare a visitare questa sua amica così originale e saggia… una delle poche pony per la cui saggezza prova un rispetto paragonabile a quello per le principesse e per la sua regina.
“Dopo l’attacco a Canterlot e durante l’introduzione di noi changeling si sono messi in moto diversi avvenimenti che hanno portato noi regnanti a riflettere su un’evenienza importante ora più che mai… l’introduzione dei pony al ‘diverso’… non ti mentirò, so che questo è un argomento che ti ha toccata molto, in particolar modo vista l’accoglienza iniziale che ti riservò Ponyville e così anche noi tutte e, proprio per questo, spero che accetterai!”
Zecora le sorride, con la calma di una santa, “Non vi è dubbio sul mio assenso, negare un piacere a un’amica avrebbe davvero poco senso, per cui senza che tu la pillola debba indorare, qual è il compito che mi intendi assegnare?”
La vice-re sospira, preparandosi a spiegare “In questo medesimo istante, Blessing Wind sta chiedendo la collaborazione di suo figlio per il medesimo scopo: vogliamo costruire un villaggio nella Everfree Forest che funga da punto di contatto fra coloro che sono nati ibridi e i ‘purosangue’, per quanto non mi piaccia questo termine… sarà una tappa obbligatoria per chiunque attraverserà la selva, visto che si troverà lungo l’unica strada che costruiremo per attraversarla, e così aiuterà tutti ad entrare in contatto con la realtà dei ‘mezzisangue’ e ad accettarli, così da evitare diffidenza come quella che toccò a te e possibili linciaggi, come quello rischiato da Rude e Amber. Tuttavia, la Everfree è un posto pericoloso e, per questo, abbiamo bisogno della collaborazione dei tre equini che meglio la conoscono e di cui più mi fido! Dovrete guidare, proteggere e coordinare le squadre che lavoreranno a questo progetto! Te la senti di accettare? Di collaborare al progetto Unione?”
Zecora si porta uno zoccolo al cuore e, con fare solenne, giura “Senza indugio e insicurezza ti asservirò la mia saggezza, anche se, or mi salta in mente un dubbio mi scuote, morbosamente: un terzetto hai menzionato, ma con me e Rude una coppia hai formato… se non sono invadente, chi sarà il terzo pony che guiderà la tua gente?”
“Eh…” Twilight, abbassando lo sguardo, si gratta la nuca ”Qualcuno che, spero, sarà più facile da convincere di quel che mi aspetti… credi che Fluttershy accetterà?”

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Capitolo 75
*** Reclutamento ***


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Kavu appartiene alla Wizards of the Coast
Rude appartiene a me
Rocee appartiene a me

Capitolo 75 – Reclutamento

 
Come previsto, con l’aiuto di Amber, convincere Fluttershy non si dimostrò un problema e, nel giro di un paio di giorni, erano già riuniti in municipio i principali interessati, insieme a un gruppo di architetti, progettisti e simili.
“Scordatevelo!” sentenzia, freddo, Rude.
“Ma, signore…” si difende uno degli addetti “Procedere in linea retta è il modo più rapido per attraversare la foresta e, senza curve, gli animali feroci avranno più difficoltà nel tendere agguati!”
“Si, come no… anche ammettendo che questa idiozia sia vera e, sia chiaro, non la è, questo è anche il modo più rapido per finire nel territorio di un idra che ancora non ha dato problemi e, per cui, non caccerò! Scordatevelo! O si devia o non se ne fa nulla!”
“Tesoro, sai che approvo questa tua condotta ma, a onor del vero, quasi tutta la Everfree Forest è il nascondiglio di qualche creatura più o meno tremenda!” Rarity prova a fare da paciere.
“Invero, io vorrei constatare, preferirei vedere questa strada altri posti attraversare: secondo questo progetto, il sentiero passerà sopra il mio tetto!” obbietta Zecora, notando come il disegno originale attraversi proprio casa sua.
“Se noi…”
“No, Fluttershy, scusaci ma non accetteremo la tua proposta…” taglia corto Twilight “Il villaggio sorgerà nella foresta come punto di ristoro e sosta e non avrebbe senso girare attorno alla Everfree solo per non disturbare gli animali!”
La pegaso abbassa lo sguardo, contrariata.
Questa è una riunione che andrà avanti per un bel po’!
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“Allora, c’è tutto?” domanda, preoccupata, una pegaso alle due figlie, sulla piattaforma ferroviaria, spulciando una valigia fatta in tutta fretta, non curandosi che una delle due sia in forma rocciosa.
“Si, mamma, ma non c’è bisogno che tu venga con noi… devi finire il tuo libro, lo sai: l’editore ha mandato già due lettere per ricordarti la scadenza di consegna!”
“Oh, andiamo, Scootaloo! Posso portarmi il materiale in treno e poi non c’è motivo per cui io non possa accompagnarvi! Una volta tanto che sono a casa e non in viaggio per recuperare qualche misterioso manufatto, voglio stare per un po’ con la mia famiglia… specie in un momento così importante: una convocazione personale per Rocee da parte di Princess Luna? E io me la dovrei perdere? Scusami ma proprio no!”
“E il travestimento era proprio necessario?” chiede, con voce piatta, la puledra arancione, fissando la madre imbacuccata con occhialoni con montatura antica, cappello di paglia a tesa larga e un impermeabile quanto più sospetto sia possibile.
“Ho detto di voler stare con la mia famiglia… non con una mandria di fan di Daring Do!”
Il fischio della locomotiva interrompe il dibattito famigliare: è ora di partire!
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Il treno giunge a destinazione col calare del sole e Scootaloo si sente un po’ in colpa nel lasciare allo staff ferroviario il compito di ripulire il vagone dalle schegge rocciose lasciate da sua sorella al momento del risveglio.
Il cammino verso il castello reale non è lungo e il percorrerlo in volo rende il tutto ancor più rapido… ogni tanto devono fermarsi per permettere a Scootaloo di riprendere fiato, a causa delle sue difficoltà nel volo superate solo di recente grazie all’aiuto delle lezioni e i consigli di Rainbow Dash.
La guardia notturna è già in servizio e, oltre a earth pony, pegasi e unicorni, già un discreto numero di changeling si è annoverato fra le sue fila; le loro armature scure e lucide sembrano attirare l’attenzione di Rocee che ne pare ammaliata e affascinata, come una falena con una fiamma.
Un unicorno le fa entrare e, già conscio del motivo della loro presenza, le guida nel dedalo di corridoi innanzi a loro, fino a un’anticamera di fronte alla stanza personale di Princess Luna; si soffermano ad osservare la più recente aggiunta fra le vetrate commemorative del palazzo: Nightmare Moon, Nightmare Rarity e Chrysalis che, sul corpo straziato di Rude, sconfiggono Hatryl.
“Perdonatemi l’attesa…” la principessa le sorprende “Ma, a volte, anche noi principesse chiediamo quei cinque minuti di sonno in più!”
Le tre subito s’inchinano, solo per venir richiamate dalla sovrana “Sapete bene che non c’è alcun bisogno di tutta questa cerimoniosità… su: entrate e accomodatevi, ho una proposta molto particolare per la nostra cara Rocee!”
La gargoyle guarda interdetta le altre due, prima che il gruppetto varchi la soglia.
La camera è… diversa da quel che ci si aspetta: il letto è in disordine e l’armadio socchiuso mostra le vesti della sovrana accomodate a casaccio, qua e la vi sono action figures di ogni genere e scaffali su scaffali sono ricolmi di fumetti e graphic novels di vario genere, in un angolo sono ammonticchiate le più recenti consolle sulla piazza e un numero imprecisato di videogiochi.
Un caos da fare invidia a Discord stesso!
“M-ma cosa…” Scootaloo è presa alla sprovvista… decisamente!
“Non ti stupire, giovane amica mia: dopo mille anni torno ad Equestria e scopro mille nuovi modi per passare il tempo… e sono tutti così fantastici! Non penserai mica che, solo perché sono una principessa, io non possa gradire queste cose, vero?”
Dopo un breve momento di ilarità, Luna riporta il gruppetto alla serietà, rivolgendosi a Rocee.
“Tornando a noi: Rocee, so di essere stata alquanto criptica nel messaggio che ti ho inviato ma volevo che la diffusione di notizie fosse la più contenuta possibile, prima di avere una tua eventuale conferma o rifiuto…” la gargoyle squadra, confusa, matrigna e sorellastra “Dopo i recenti avvenimenti di Canterlot è stato deciso di effettuare una ‘campagna propagandistica’ che introduca alla popolazione coloro che possono apparire diversi per favorire l’integrazione di questi ultimi nella popolazione… tutto chiaro fino a qui?” le tre annuiscono “In questo stesso momento, a Ponyville, si sta progettando un intero villaggio a questo scopo e anche io ho deciso di dare un contributo a tutto ciò!” la tensione è oramai tangibile “Non pensare che la richiesta che sto per avanzare sia dettata da mera politica e null’altro; Rude e Trixie mi hanno raccontato della costanza, della fedeltà e del valore che hai dimostrato durante la ricerca di Twilight al loro fianco e, soppesati questi aspetti, ho preso una decisione: Rocee, vorrei che tu ti sottoponessi all’addestramento per diventare la mia guardia personale!”
Shock.
“So bene che è la tua prima occasione per stare con la tua famiglia e non voglio certo rubare loro tempo ma-“ il discorso dell’alicorno lunare viene interrotto dalla risposta di Rocee: non un verso, non un cenno ne un suono di alcun genere… un bagliore!
Dal fianco della gargoyle viene emanato un rapido lampo di luce che, alla sua cessazione, lascia come unica traccia l’immagine di un bastione sovrastato dalla luna.
“R-Rocee…” Scootaloo è come ipnotizzata “Hai un cutie mark!”

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Capitolo 76
*** Sabotaggio ***


My Little Pony - L'amicizia è magica appartiene alla Hasbro
Kavu appartiene alla Wizards of the Coast
Rude appartiene a me

Capitolo 76 – Sabotaggio

 
Le zanne si conficcano con forza all’attaccatura delle radici e, con un violento scatto del capo, estirpa l’enorme albero; poco più in là, un gruppo di unicorni avvolge il tronco con la propria aura magica e lo indirizza al luogo in cui verrà trapiantato.
I lavori sono iniziati da ormai tre giorni e il gruppo è avanzato nella foresta di circa un centinaio di metri: Rude e altre squadre estirpano le piante dal terreno affinché vengano trasportate a nuova destinazione, Zecora provvede alla salute dei lavoratori e li mette in avviso riguardo ai pericoli della vegetazione, Fluttershy si preoccupa dell’ingerenza animale e Twilight supervisiona i lavori e coordina gli sforzi.
È una lunga fatica quella che li attende, ma sono pronti ad affrontarla.
Non è che siano proprio tutti entusiasti del loro lavoro, ma stringono i denti e vanno avanti… Rude in particolare: non chiedeva null’altro se non di poter passare un po’ di tempo in pace con la sua Rarity e ora… le sue zanne sono fatte per sbranare e, laddove è anche vero che il suo morso è il suo punto di forza, non è che fungere da badile lo renda più di tanto felice… in fondo, è poi lui che deve raschiarsi via fango e terriccio dalla bocca per non sentirne il sapore tutto il giorno!
Con un sospiro sconsolato, adocchia Fluttershy convincere una famiglia di picchi ad abbandonare momentaneamente un grosso melo selvatico…
Odia aver detto ‘si’.
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Nascosta fra le fronde, osserva con i suoi grandi occhi di rubino gli sconosciuti; ha già notato più volte quella striata e quello grosso e rosso aggirarsi nella Everfree, ma gli altri… o sono una novità o saranno passati solo poche volte.
Quella scura che sembra un insetto pare essere il capo ma tutti i rimanenti… non sa proprio chi possano essere…
Non le piace vedere i suoi amici venire trattati così: strappati alla loro terra natia e portati chissà dove… dovrà intervenire!
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Rarity sta chiudendo bottega quando uno stremato Rude appare alla porta della Carousel Boutique.
“Tesoro, sei a pezzi! Ma che…”
“Prova tu a sradicare una foresta come quella a dentate… non è facile, sai? E non ho avuto nemmeno il tempo di cacciare! Di nuovo! Ora voglio solo dormire fino a che Celestia non alzerà di nuovo il sole… e spero fortemente che sia in ritardo!”
Sweetie sta scendendo in quel momento dalle scale e, vedendo la stanchezza negli occhi di Rude, decide di accoglierlo con un semplice “Buonanotte, Rude”; il rettile posa un bacio sulle labbra di Rarity e, passandole accanto, scompiglia la criniera della piccola con la zampa.
Le due sorelle osservano il kavu salire le scale e dirigersi alla stanza che condivide con Rarity e poi lo sentono lasciarsi crollare senza troppe storie sul pavimento.
Rarity e Sweetie si scambiano un’eloquente occhiata di comprensione mentre la maggiore raggiunge l’amato e la minore si dirige alla cucina, per apparecchiare e sistemare il tutto quantomeno per loro due.
Arrivata alla camera da letto, la bianca giumenta accarezza con dolcezza il muso di Rude e usa la magia per rimuovere i rimasugli di terriccio che lui non è riuscito a levare e che, è certa, all’indomani gli avrebbero dato non poco fastidio.
Ascolta per alcuni secondi il respiro regolare del rettile mentre lo osserva dormire.
“Ti spezzi la schiena per pony che un tempo ti chiamavano mostro, affronti insidie per sconosciuti e dai sempre tutto te stesso… e c’è ancora chi crede che la generosa sia io… dormi bene, tesoro mio, e sappi che, se anche gli altri non lo saranno, io sarò sempre fiera di te!”
Con un bacio sulla punta del corno di lui, si congeda e raggiunge la sorella per la cena, già immaginando come potrà ripagarlo per quanto sta facendo.
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Con le tenebre, il cantiere è praticamente desolato… ogni tanto passano soltanto quegli strani pony che indossano quelle conchiglie lucide sul corpo… è il suo momento!
Scivola di tronco in tronco fino a raggiungere il limite dell’area deforestata e, avvicinandosi a quei rami lisci con la punta larga e piatta, li sfiora.
È poi il turno di cespugli e arbusti di ricevere una sua visita e di accorrere in suo aiuto: questi profanatori non avranno vita facile!
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Maledice il sole, maledice il mattino, l’alba, la luce e tutto quello che l’ha strappato dal suo più che meritato riposo!
Odia il doversi alzare tanto presto, ora che ha una casa in cui stare e può preoccuparsi con più calma di procurarsi un buon pasto… specialmente se la levataccia non è dovuta proprio a procurarsi il suddetto pasto!
Se solo non si fosse dato tanta pena perché sua madre rimanesse in salute, la starebbe maledicendo per quello che l’ha convinto ad accettare…
Entra nel largo viale da lui stesso sgomberato e si appresta a tornare in prima linea nella persecuzione dello stesso, quando ode il brusio degli altri già al cantiere e le loro espressioni di meraviglia e rabbia.
Non appena lo notano, i pony si fanno largo per lasciarlo passare e così raggiunge in fretta il fronte quando vede… non è possibile!
La vegetazione, durante la notte, è cresciuta incredibilmente rapida e ora i lavori paiono essere arretrati di almeno di una ventina di metri; persino il legno degli attrezzi da cantiere, quali badili e picconi, pare essere tornato alla vita e germogliato, mettendo radici…
Riporta alla mente quello che è stato insegnato a Rarity per mantenere il controllo della rabbia e prova a contare da dieci a zero…
Dieci
Centocinquanta metri…
Nove
Alla fine del terzo stramaledettissimo giorno erano riusciti a progredire fino a centocinquanta metri.
Otto
Ha accettato un lavoro che non voleva solo perché sapeva che era la cosa giusta da fare.
Sette
In tutta onestà, che gli ibridi abbiano i loro diritti gli importa il giusto…
Sei
Non per cattiveria, ma se lui si è dovuto dar da fare per trovare il suo piccolo mondo felice, non vede proprio perché gli altri si debbano risparmiare lo sforzo.
Cinque
Ma, d’altro canto, si rende anche conto di essere più forte della maggior parte dei poveretti là fuori e, dunque, aiutarli è forse la cosa giusta da fare.
Quattro
Lui non ne ricava nulla… sta solo buttando nell’immondizia la sua pace personale per rompersi la schiena per degli sconosciuti.
Tre
Sono due giorni che non trova il tempo di cacciare solo per potere andare avanti di qualche metro in più e terminare il prima possibile questa tortura.
Due
Questa maledettissima tortura che gli sta portando via tempo che dedicherebbe molto più volentieri alla sua Rarity o a qualunque altra stramaledettissima cosa!
Uno
E ora qualche stupido scherzo della natura viene a rompergli l’anima mandando a quel paese tutti gli sforzi da lui fatti?

Gli operai si allontanano cautamente quando notano le narici di Rude emettere vapore caldo e sottili strie di fumo incorniciate da sporadiche braci.
Il kavu solleva la testa e lancia un ruggito di frustrazione così potente da far vibrare i vetri di mezza Ponyville.
Qualcuno pagherà per questo!

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Capitolo 77
*** Mito ***


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Rocee appartiene a me

Capitolo 77 – Mito

 
È ormai il tramonto quando Scootaloo e Daring Do si siedono alla terrazza, aspettando il sorgere della luna; sono ormai passati un paio di giorni da quando Rocee è stata reclutata ed è ormai per loro un appuntamento fisso attendere insieme il segnale del suo inizio turno.
Le dispiace che la più recente aggiunta alla loro famiglia sia così lontana, ma sanno che nelle prossime sere lei e Princess Luna passeranno in visita e che, dunque, le rivedranno presto.
Scootaloo è a dir poco entusiasta di aver scoperto di avere una sorella, per lo più così unica e eccezionale e non era neppure invidiosa del suo recentemente scoperto cutie mark… non troppo, almeno.
Eppure… qualcosa preme sul cuore della giovane pegaso e attende che il bianco disco lunare si levi in cielo per sollevarsi da quel peso incombente.
“Mamma, perché ti sei innamorata di papà?”
Do si sente come se fosse appena stata colpita da una bomba: le manca improvvisamente l’aria e tutto ciò che la circonda pare perdere istantaneamente importanza e consistenza; è talmente shockata che rischia di strozzarsi con la propria saliva mentre, per cercare di calmarsi, deglutisce e la figlia tenta di aiutarla con lievi pacche sulla schiena.
“S-Scoots, ma che razza di domande fai?”
“Domande semplici, mamma: voglio solo sapere perché ti sei innamorata di papà! Non è difficile! Voglio capire perché ti sei innamorata di lui se poi passavate tutto il tempo lontani l’uno dall’altra e se tanto poi lui ti ha tradito! Voglio capire se c’è o, almeno c’era, un motivo se i miei genitori si amavano!”
La scrittrice e avventuriera sospira pesantemente… è giusto che la figlia sappia… e non c’è motivo per cui le sia celata la verità… non più, quantomeno.
“Come desideri: io e tuo padre c’incontrammo per la prima volta vent’anni fa circa, durante una spedizione… ero ancora una studente, allora, e lui una guardia del corpo assoldata dall’archeologo che mi aveva sotto la sua ala protettiva.” la giovane pegaso fissa, rapita, la madre… è una storia importante e non sa se riuscirà a convincerla a narrarla di nuovo “Eravamo diretti a una caverna nel sud della Zebrica e stavamo cercando reperti riguardanti il mito del Mokele M’Bembe, un lucertolone preistorico, e ci ritrovammo invischiati in un viaggio molto più avventuroso di quanto programmato e… salva da un serpente di qua, disinnesca una trappola di la… mi innamorai di lui, era un giovane e avvenente stallone, allora, e io un’adolescente in piena crisi ormonale; laddove io ero troppo timida e inesperta per farmi avanti, lui non si fece troppi scrupoli e, finito il viaggio, mi propose di fondare, assieme, una compagnia di esplorazione a scopo storico… inutile dire quanto fossi entusiasta ma, per racimolare il gruzzolo necessario ad avviare il progetto, iniziammo passando da uno scavo a rischio all’altro.” gi occhi di Do sono sognanti e fissano pigramente la luna “Ben presto l’adrenalina divenne per noi come la più assuefacente delle droghe e ci ritrovammo ad abbandonare l’idea della compagnia per continuare sulla strada dell’avventura fine a se stessa… una cosa tirò l’altra e, risparmiandoti i dettagli più spinti…” Scootaloo assume un’evidente espressione di disgusto “Iniziammo a frequentarci seriamente anche dal punto di vista sentimentale e finimmo per sposarci… cominciammo anche a intraprendere avventure solitarie e-“
“E allora ti tradì?”
La giumenta dal manto color sabbia si intristisce e la sua voce assume un tono leggermente più roco “Non che io allora sapessi… fu, forse, peggio… lo trovai a letto con la nostra guida durante una missione di coppia… mi ero allontanata soltanto per fare scorte per il giorno dopo e, al mio ritorno… il letto era occupato! Inutile dire che questo causò una forte crisi fra noi e, pensando che questo potesse mettergli un freno, ci sposammo… mi giurò che la guida era stata la sua unica debolezza da quando mi aveva incontrato… peccato che, dopo la luna di miele, ci ricascò! Stavolta era all’ingresso con la vicina… ci trasferimmo qui per togliergli anche quel tipo di tentazione e, per un po’, tutto andò bene… decisi di mettere nero su bianco le mie avventure in solitaria e questo fu l’inizio della mia carriera di scrittrice e, fin da subito, ci fruttò molto bene… le avventure tornarono a eccitarci e ci lasciammo alle spalle le infedeltà passate… non potevo farci nulla… per quanto mi avesse tradito, io continuavo a vedere in lui il giovane stallone che schiacciò la vedova nera che stava per mordermi e affrontò per me un ortro selvatico… mi concentrai su spedizioni e romanzi per distrarmi… ero oramai troppo stanca di trovare indizi di altre relazioni, fingere di non saperne nulla, e prendermela con me stessa, senza mai sfogarmi, e così, un giorno, lo affrontai con un ultimatum ben preciso: noi avremmo portato il nostro amore a un livello tale che non ci sarebbe stata possibilità d’infedeltà e non ci saremmo perdonati ulteriori errori e tutto ciò, incredibilmente, non solo funzionò ma ci permise anche di dare alla luce la più coraggiosa e meravigliosa puledrina di sempre!”
Sotto lo sguardo della madre, Scootaloo sente il sangue andarle alle gote.
“E poi… poi venne Rocee… non fraintendermi: non la incolpo di nulla, anzi, ma… ma fu la prova della prima menzogna di tuo padre… Rocee venne concepita durante il nostro fidanzamento, prima che scoprissi il suo adulterio con la guida… ma dopo che ci mettemmo insieme… la sua avventura fra le montagne al confine della Everfree Forest si tenne bene o male un mese prima che lo scoprissi la prima volta… una missione in cui doveva recuperare il Gargoyle Piangente… una reliquia sacra per quella razza… immagino come si sia infiltrato fra di loro!” la pegaso sibila con rabbia “Il peggio è stato che, quando l’ho affrontato riguardo alla vicenda lui l’ha sminuita dicendo che era un dettaglio ed era tutta acqua passata… si… un’acqua passata che respira e cammina, però! Tanto per gettare benzina sul fuoco aggiunse che non importava quante decine di relazioni avesse avuto… disse che io ero la più importante ma… decine… persino contando quelle che sospettavo non pensavo fossero più di sei… mi ha imbrogliata… mi ha tradita e umiliata… e l’ha fatto così tante volte che, per lui, oramai, non era più un atto grave e, anzi, poteva usarlo a sua difesa… fu la proverbiale goccia e penso che tu sappia com’è andata da quando mi hai visto colpirlo al volto fino a quando gli è caduto anche l’ultimo dente e l’ho cacciato di casa…”
La puledra ricorda bene quel momento e rimembra con disgusto il sangue sugli zoccoli della madre e gli occhi gonfiati dal pianto.
“Tu mi hai chiesto perché mi sono innamorata di tuo padre, giusto?” Scootaloo annuisce flebilmente “Beh, col senno di poi, me lo chiedo anche io… forse sono solo stata incredibilmente idiota ma, non fraintendere, per quanto io ora lo odi dal più profondo del mio cuore, amo con tutta me stessa sia te che Rocee! E non importa se è più corretto definirla sorellastra, per te, e figliastra, per me… lei è una figlia che ha bisogno di una famiglia e io sono e sempre sarò più che lieta di fornirgliela! Tu, purtroppo, hai preso il carattere da me… sei temeraria e focosa e questo ti rende vulnerabile agli altri… ma non voglio che tu lo veda mai come un difetto! Un difetto è stato il mio chiudermi agli altri nelle mie avventure solitarie per terrore di affezionarmi a qualcuno come tuo padre… uno credevo di poterlo gestire ma due… due sarebbero stati decisamente troppo! C’è voluta la tua eroina Rainbow Dash perché capissi che aprirsi agli altri e stringere amicizie non portava necessariamente al dolore… il mio è un avvertimento, piccola mia: al mondo esistono pony orribili ed egoisti per cui l’animo altrui non è altro che carta straccia! Ma, fa attenzione… non tutti sono così…” un lieve sorriso si disegna sul volto dell’archeologa.
Le due si fissano in silenzio per un po’, prima che Scootaloo si getti fra le zampe della madre in un sentito abbraccio.
“Sai, mamma… credo di cominciare a capire perché Rainbow Dash veda in te un mito!”

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Capitolo 78
*** Il Sabotaggio Continua ***


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Capitolo 78 – Il Sabotaggio Continua

 
Due settimane… sono passate oramai due settimane dall’inizio dei lavori e ogni maledetta mattina è sempre la stessa storia: rovi, rami, cespugli, erba alta, ortiche… ogni stramaledetta mattina è un passo indietro! Oramai sono a un chilometro da Ponyville e non c’è giorno che la vegetazione tutta paia dichiarare loro guerra!
In tutta la strada guadagnata sono state erette barriere magiche per non avere ostacoli anche nel bel mezzo del lavoro già fatto ma… è dura… senza tutto ciò avrebbero già fatto almeno il doppio del lavoro e il dover perdere tempo in questo modo disturba tutti quanti e rende l’aria del cantiere ancora più pesante.
Stare vicino a Rude è oramai pericoloso: il rettile ha i nervi a fior di pelle e i fumi dal naso e lo sguardo non promettono nulla di buono!
Sradica gli alberi e divelle i macigni con una furia tale che gli altri operai girano a diversi metri di distanza da lui per evitare le schegge vaganti e nessun animale di qualsivoglia genere osa avvicinarsi: gli è bastato guardare storto un gruppetto di manticore per farle sloggiare senza proteste.
È frustrante; si sente come un martello che picchia contro un muro di gomma: lui picchia e picchia… ma questo continua a resistergli e, l’unica cosa che gli viene in mente di fare è picchiare ancora più forte.
Zecora sta indagando già da un po’ ma non trova alcun risultato: esistono già diversi sentieri nella Everfree e mai, finora, la foresta si era opposta così palesemente o con tanta veemenza alla loro costruzione… deve esserci una mente dietro tutto ciò… un burattinaio che osteggia la loro avanzata, ma chi?
Hatryl non può essere, è ancora prigioniera a Canterlot, e nemmeno i rampicanti neri di Discord, visto che l’Albero dell’Armonia li ha distrutti definitivamente… ma, allora, chi o cosa può fare tutto questo? Non è una dote da poco comunicare con le piante o controllarle e di certo non è un’abilità che possa passare inosservata! Chiunque sia il colpevole è un maestro nel nascondersi e coprire le proprie tracce se nemmeno le sue abilità e il fiuto di Rude riescono a individuarlo… ma, se loro falliscono, chi può riuscire in questa impresa?
Improvvisamente, un sorriso si disegna in volto alla zebra.
“Rude, mi assento per mandare un messaggio a chi, di certo, ci porterà vantaggio, tu non ti preoccupar e lavora alacremente, giacché sarò di ritorno immantinente!”
Vedendo l’amica sfrecciare in direzione di Ponyville, Rude sputa alcune schegge e sbuffa “Fai pure… tanto qui è la mia mascella quella che lavora!”
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È ormai il tramonto, quando una figura fra gli alberi si ferma a osservare la scena: da molti giorni gli estranei si sono messi a profanare il verde e a fare del male a degli innocenti e, finora, le grinfie degli alberi non sono servite a nulla… forse… se un attacco dall’altro si dimostra infruttuoso… forse è ora di usare contro di loro, loro stessi!
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Zecora ha riportato che l’aiuto da lei richiesto non arriverà prima della sera successiva ed è con le membra rese pesanti dalla fatica che Rude e gli altri lavoratori si avviano ai rispettivi giacigli.
Ogni singolo pony assegnato a questo progetto è conscio dell’importanza del proprio operato e di come ciò aiuterà molti a uscire da una cappa d’ombra e vergogna per potersi mostrare con fierezza per ciò che realmente sono eppure… eppure ogni atto di sabotaggio li strema sempre più: è una vertigine di noia e insofferenza che li rende tutti tesi e stanchi.
È estremamente frustrante sapere che c’è qualcuno che ti rema contro e fa di tutto per allontanarti dal tuo obiettivo e ciò che tutti si chiedono è chi possa essere tanto crudele da impedire il raggiungimento di una meta tanto nobile come l’accettazione di chi finora era escluso e allontanato…
Per di più, solo i lavoratori e le loro famiglie sono al corrente di questa operazione e le masse sanno solo del tentativo di creare una strada per poter attraversare la terribile Everfree Forest in sicurezza e rapidità evitando lunghe e tediose deviazioni: meglio non buttare troppa carne al fuoco, con il ritorno dei changeling che ancora crea scompiglio nelle comunità e che ancora crea dissensi.
Rude varca la soglia della Carousel Boutique con mestizia ed è accolto con calore della sua bella, che gli annuncia di avergli già preparato un rilassante bagno caldo… avrebbe più voglia di dormire, ma l’idea di rilassare i muscoli in una tinozza di rovente acqua purissima lo alletta e, con un cenno del capo, acconsente.
Troppe cose stanno prendendo una strana piega ma, in quel luogo e in quel momento, non gli importa.
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Il lavoro di guardia notturna al cantiere di sicuro non è mai noioso: folgorare rami e strappare rampicanti che crescono troppo in fretta, evitando quelli velenosi o urticanti è un impegno costante e nessuno ha mai troppo tempo per fermarsi a riposare.
Ecco perché quella notte appare tanto strana: non succede nulla!
Le guardie sono alquanto stupite quando, dopo più di tre ore di veglia, ancora non accade nulla: ognuna è ferma e vigile al suo posto ed è pronta a reagire ad ogni minaccia eppure… eppure non si muove una foglia, metaforicamente parlando.
Non può essere davvero così facile…
Non si muove nulla…
E nulla si muoverà!
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Impreca come non vi fosse un domani e sbuffa, mentre attende Fluttershy e Zecora con l’acqua calda e le spatole… non gli bastava il tempo perso i giorni prima a sradicare le piante troppo robuste perché la guardia notturna se ne possa occupare… ora devono sradicare proprio la guardia notturna!
Mentre mantenevano la posizione in attesa di pericoli, dagli alberi è cominciato a colare, inosservato, uno spesso strato di linfa che, col passare del tempo, li ha saldamente incollati al suolo.
È duro decidere se sia più rosso Rude o i soldati, per l’imbarazzo.
Una cosa è certa: il kavu non vede l’ora che arrivi l’aiuto promesso da Zecora e che questa pagliacciata abbia fine!

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Capitolo 79
*** Scoperta! ***


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Capitolo 79 – Scoperta!

 
È stanco di sradicare!
Lui è un maledettissimo predatore: dovrebbe dilaniare carne e non piante, con quelle zanne!
È stanco di scavare e sollevare.
È stanco di non poter predare e di dover sempre lavorare.
E invece è di nuovo lì, a sollevare tronchi e sputare schegge, nell’attesa che giunga il crepuscolo e che porti con sé l’aiuto promesso da Zecora.
Solleva un contorto ulivo e lo lancia alle sue spalle prima di adocchiare il suo prossimo obiettivo: un enorme macigno parzialmente coperto di muschio… è tentato dall’idea del darsi alla fuga…
Prima ancora che possa ponderare un piano per dileguarsi fra le fronde, sente qualcosa di fresco e umido posarsi sulle sue spalle, dandogli sollievo.
“Ehm, è solo un asciugamano bagnato, ma pensavo potesse farti piacere, vista la fatica e il calore… non ho fatto male, vero?”
Rude sbuffa… e come può andarsene?
“No, Fluttershy, hai fatto benissimo. Grazie mille!”
Questi pony contano anche su di lui e decisamente non se la sente di abbandonarli… alcuni saranno anche ottusi e prevenuti, ma le piccole gemme illuminate non meritano di essere lasciate sole… pensa a lui che ha rifuggito la civiltà tanto a lungo, pensa a Zecora e all’accoglienza di timore e diffidenza che ha incontrato, pensa alla reazione alla nuova forma di Rarity, pensa ai changeling stigmatizzati e ostracizzati, pensa a Fluttershy e alla piccola Amber…
Da quando ha fallito nel difenderla a Canterlot, si sente in dovere di fare ammenda con la piccola e, se costruire un villaggio per introdurre coloro che appaiono diversi alla civiltà d’Equestria potrà esserle d’aiuto, lo farà senza meno!
Disprezzando se stesso e il suo buon cuore, mette in moto le mandibole e torna al lavoro.
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È quando il cielo assume il colore di un tuorlo d’uovo che gli operai prendono finalmente respiro… hanno lavorato come macchine e Ponyville è sempre più piccola in lontananza… anche se sanno di non essere nemmeno lontanamente a metà del lavoro… forse, a un decimo.
Rude approfitta del momento di calma per sedersi e rilassarsi, in attesa che il giorno lasci il posto alla notte e giunga il loro misterioso salvatore… ci vorrà un po’ e per lui questo vuol solo dire più tempo per prendere fiato.
Rimane sorpreso quando nota Rarity e Sweetie Belle raggiungerlo al cantiere, anziché attenderlo a casa ma non si lamenta di certo di un atto a lui così gradito; la sua dolce giumenta gli passa una pezza imbevuta d’acqua sul volto e lo pulisce e rinfresca al contempo.
Non c’è bisogno che lui ringrazi, il suo sguardo dice tutto; Sweetie solleva poi da una cesta una grande forma di formaggio stagionato e glielo porge, è uno dei pochi alimenti dei pony normale che anche lui può mangiare e, benchè continui a preferirgli la carne, non se la sente proprio di essere puntiglioso.
Mentre azzanna il delizioso prodotto caseario, sente una fresca sensazione pervadergli la mandibola e volge uno sguardo interrogativo a Rarity nel momento in cui, con la coda dell’occhio, nota la sua aura azzurra; vede la sua magia sollevare piccole manciate di una sostanza gelatinosa da un barattolo e poi portarle al capo di lui.
“Non preoccuparti…” gli sussurra lei “È solo una crema per aiutarti a rilassare i muscoli: continuando così potresti provocarti strappi o altri danni e io non desidero che il mio cavaliere nella sua scintillante armatura si faccia del male!”
Dopo aver ingoiato un primo boccone, si sporge verso di lei e sfrega delicatamente il proprio corno contro il suo e poi torna al suo pasto; la ama alla follia, ma ha una fame inverosimile!
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La luna troneggia sui lavoratori da ormai un’ora quando una nera carrozza discende fra loro e da essa fa capolino Rocee: la gargoyle indossa l’armatura delle guardie notturne, fatta eccezione per l’assenza dell’elmo.
Perché chiamare proprio Rocee? È un’ottima combattente, è vero, ma Rude le è superiore in questo campo… ma qui non si tratta certo di combattere e, mentre tutti fissano con aria incerta e interrogativa i nuovi arrivati, nessuno fiata.
È Zecora a rompere il silenzio e a spiegare il motivo di quella specifica richiesta d’aiuto “Chiedo venia per la richiesta d’aiuto perentoria ma serve l’ausilio della giovane dalla vista straordinaria: per meglio proteggere e servire, gli occhi dei gargoyle ogni inganno possono smentire! Se il fallimento è stato per il fiuto del predatore allora, ho pensato, saprà aiutarci la vista del difensore. Rocee, se non ti è di troppo disturbo potresti per noi cercare chi fa il furbo? Cerca qualcuno d’insolito e sospetto, così che la notte non possa più farci alcun dispetto!”
Rocee sembra capire immediatamente le parole della saggia zebra e subito spicca il volo e, in poco tempo, individua qualcosa: atterra e scioglie i pegasi che l’accompagnavano dalle briglie, punta con lo zoccolo una zona imprecisata fra le fronde e, con un cenno del capo, guida le guardie che trainavano la carrozza all’assalto.
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Nascosta nella vegetazione, osserva la bizzarra straniera volare in circolo sulla zona e poi tornare fra gli altri pony e indicarla.
Come ha fatto a vederla? È impossibile!
Il fragore degli zoccoli fa riprendere il misterioso individuo dal momento di stupore… una cosa è certa: è nei guai!

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Capitolo 80
*** Gargoyle all'Attacco ***


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Capitolo 80 – Gargoyle all’Attacco!

 
Corre come non vi fosse un domani a cui anelare, e forse è proprio questo il caso.
Scatta di tronco in tronco, radici e rami sono le sue strade e il verde tutto è suo fratello e alleato… fino a che la grigia creatura non l’ha vista: volteggia, corre e salta come un predatore esperto deciso a non perdere la preda e non vi è istante in cui i luminescenti occhi rosei della creatura la abbandonino.
Alle spalle della bestia alata, pony in armatura seguono a breve distanza, fiduciosi dei sensi della propria bizzarra condottiera.
Ha bisogno d’aiuto, e in fretta!
Invoca la foresta di prestarle ausilio e questa, come sempre, le risponde: sferze e liane intralciano i movimenti degli inseguitori ma non riescono mai a bloccarli tutti; alberi e piante normali, persino quelli della Everfree, hanno una certa velocità e non è certo sufficiente a rappresentare un pericolo sulla breve durata, è per questo che agiva durante la notte e non riusciva mai a fare più di tanto… ma non può e non deve arrendersi!
Nessuno tocca la foresta!
Deve mettere ancor più distanza fra lei e i suoi persecutori, deve guadagnare tempo ad ogni costo e… come non detto: la fuga è finita!
Ha trovato l’aiuto che cercava.
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“Tesoro, forse sarebbe meglio se tu ti unissi a loro…” suggerisce Rarity a Rude, che ancora è seduto a rilassarsi.
“Oggi ho fatto quaranta metri di alberi e macigni, ho sradicato di tutto: da semplici cespugli a platani e querce… ho sgretolato le rocce e spianato dossi da quando il sole è sorto… sto facendo tutto ciò solo perché me l’ha chiesto mia madre e tu l’hai supportata… gli straordinari non sono inclusi nel pacchetto…”
“Beh, se è per questo nemmeno il lauto stipendio pervenuto oggi alla Carousel Boutique era incluso…” aggiunge l’unicorno, adocchiando il compagno… lui china il capo e si arrende… mandargli denaro lo pone in una situazione di debito ancor maggiore… e lui odia avere affari in sospeso con chicchessia.
Sospirando, si alza sulle quattro zampe e si prepara a fiutare la scia lasciata dai soldati per raggiungerli… ma un ruggito potente gli risparmia la fatica.
“Meraviglioso…” mormora lui, sarcastico, “Davvero meraviglioso…”
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Ogni guardia notturna pare impallidire mentre una coppia di timberwolves li carica a fauci spianate, il tanfo pestilenziale del loro alito li preannuncia e le loro fauci anelano la carne dei pony di fronte a loro.
Un gruppo di pegasi isola uno di loro mentre gli earth pony innalzano picche per confinarlo e gli unicorni lanciano magie atte a sfinire la bestia… ma l’altro…
Rocee si pone come unico ostacolo all’avanzata dell’animale e da inizio a uno scontro che pare non avere fine: lei non possiede la rapidità e l’agilità di un pegaso ma compensa con l’energia e la resistenza!
Più e più volte schianta zoccoli, coda e corna sul corpo ligneo del predatore, solo per vedere schegge e linfa tornare a confluire nella sagoma del rivale e reintegrarlo; dal canto suo, il lupo è in difficoltà con un avversario volante che, nonostante la stazza, non pare minimamente intimidito da lui… poi la sorprende: voltandosi di scatto riesce a chiudere le fauci sul corpo della gargoyle, solo per poi scoprire che mandibole e zanne di legno non riescono a penetrare l’armatura metallica e la pelle di pietra sotto di essa.
È uno scontro improbo che pare destinato a non avere ne vinti ne vincitori.
Le fronde paiono avvicinarsi; nella commozione causata dagli scontri, nessuno pare essersi reso conto del piegarsi dei rami su di loro, limitando lo spazio di manovra dei volatori e, con esso, il loro vantaggio sui timberwolves e le loro possibilità di vittoria.
Ad ogni minuto che passa il cielo su di loro sembra farsi più piccolo e le grinfie delle fiere più vicine, poi un ruggito ribalta la situazione: caricando a testa bassa sul torace di uno dei lupi, Rude manda in frantumi la minaccia e da ai pony momentaneamente al sicuro il tempo di concentrarsi sull’animale che sta affrontando la gargoyle; il kavu, con un cenno del capo, la invita a ricominciare l’inseguimento e lei non se lo fa certo ripetere.
Il sabotatore non si aspettava questo risvolto ed è rimasto nei paraggi, così lo individua subito e ricomincia l’attacco, mentre questi riprende la fuga; Rocee tuttavia ora è meno delicata e assale ogni ostacolo con zoccoli di pietra come rasoi e zanne come pugnali: non le sfuggirà!
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Come fa?
Tutti i suoi amici stanno provando a bloccare la creatura eppure quella sorta di mostruoso pipistrello non si ferma!
Senza accorgersene, arriva a un vicolo cieco: un alto muro di roccia delimita un’insenatura a V e lei è finita proprio nell’ultimo albero rimasto; tenta di fare dietrofront ma l’animale la intercetta e la schiaccia a terra.
Sente la fine avvicinarsi: la forza e il corpo del mostro la schiacciano e i suoi alleati presenti non potranno fare molto contro un bastione del genere… eppure non agisce…
Aspetta…
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Dopo una ventina di minuti di scontro, e con l’ausilio di una pozione di Zecora, i timberwolves battono in ritirata e il gruppo di guardie, condotto da Rude, raggiunge la gargoyle pacificamente accovacciata sulla loro piaga personale: una giovane pony dalla pelle simile a corteccia e dalla lunga criniera verde terminante in fiori.
L’essere sbuffa e volge lo sguardo lontano da loro, mentre tutti la squadrano con indecisione.
“È così, allora…” constata Zecora “Una figlia degli alberi è colei che la nostra pena perora…”
“Zecora… non sono in umore di misteri… voglio sapere chi diavolo è questa peste e se posso picchiarla a sangue!” la riprende, seccato e deluso, Rude.
“Amico mio scarlatto, è una driade colei che ha portato avanti il misfatto e, se di lividi vorrai coprirla, sappi che è la linfa e non il sangue a riempirla!”
Roteando gli occhi al cielo, Rude maledice il fato che, fra tante possibilità, ha deciso che ad umiliare lui e i pony che lavoravano al suo fianco ha deciso che fosse una pianta con le zampe a umiliarli.
“Flowerscent…” mormora la puledrina, rispondendo a una domanda che nessuno le ha posto, “Il mio nome è Flowerscent…”

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Capitolo 81
*** Scontare la Pena ***


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Capitolo 81 – Scontare la Pena

 
È sola e prigioniera fra barbari che ha visto fare a pezzi la propria gente… e come se ciò non bastasse si ritrova pure ridicolizzata da uno di quegli assassini seduto su di lei… può andare peggio di così?
Lo sguardo iracondo del macellaio cremisi pare volerle promettere un futuro addirittura peggiore.
“Una puledrina? Un gruppo di lavoratori, due dozzine di guardie notturne e me… tutti presi in giro da una maledettissima mocciosa?”
“Hey!” essere ulteriormente calunniata non fa che aumentare il suo sconforto e la sua indignazione “Io non sono una ‘mocciosa’! Per tua informazione io ho più di vent’anni e-“
Con un ruggito, Rude la mette a tacere “E IO SONO PROSSIMO AL MILLENNIO! HO VINTO IO PER CUI ZITTA E MOSCA!” la puledrina si nasconde sotto Rocee.
Una guardia, incuriosita dall’affermazione della lignea pony, si avvicina a Zecora per interpellarla a riguardo “Ma davvero è così vecchia?”
La saggia zebra annuisce “Invero te lo confermo, per un pony normale il tempo di una driade può sembrare eterno. Vecchie come querce e aggraziate come pavoni, queste creature possono vivere per secoli ed eoni!”
“I-infatti… ma tanto non ci arriverò perché v-voi macellai mi farete a pezzi come tutti quei poveri alberi!” Zecora, incuriosita, la fissa con quel suo sguardo fisso che sa far vacillare anche il più granitico fra gli animi “C-che hai da guardare?”
“Osservo una stolta, giovane driade, poiché il domandare non t’avrebbe posta dalla parte della colpa!” il volto di Flowerscent torna a far capolino da sotto alla gargoyle, esterrefatta, “Se soltanto avessi domandato, tutto ciò che accadeva ti sarebbe stato raccontato: non verso la morte gli alberi vengono portati, ma vengono condotti a nuovi terreni in cui verranno trapiantati. La Everfree Forest è un posto potente, e l’arrecarle un tale affronto non ci sfiora nemmeno la mente!”
“V-voi non uccidete gli alberi?” Rude sbuffa, massaggiandosi una tempia “Rocee, prima che mi venga voglia di ridurla a segatura, accompagna questa idiota al confine est…”
La gargoyle coglie l’ordine del kavu e si solleva in volo, tenendo fra le zampe la piccola driade, portandosela verso levante.
“Ho bisogno di dormire e poi di sbranare qualcosa… non necessariamente in quest’ordine…” lamenta il kavu, ignorando le espressioni disgustate dei presenti alla menzione della sua dieta carnivora.
“Non abbatterti, amico mio scarlatto, chiunque, al cantiere, di dedizione e impegno ha dato atto, non c’è in Equestria tutta una creatura che del giusto riposo vi neghi la premura; il giorno che viene e quello successivo sia per i lavoratori dì festivo: bacia la tua amata e caccia a perdifiato, che il giorno dopo il lavoro andrà riabbracciato!” il sorriso sulle labbra di Zecora aiuta quelle parole ad allettarlo e, con una lieve pacca sulla spalla le annuisce, prima di tornare al cantiere.
“Goditi la vacanza e il dormir fino a tardi le mattine, giacché questa impresa è ben lungi dal veder la fine…”
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Lentamente, apre gli occhi sul mondo circostante; non ha bisogno di guardare la finestra o la sveglia per sapere che, d’istinto, anche quella mattina si è destato alla stessa ora dei giorni in cui lavora…
Sbuffa, furioso per un’abitudine che sa bene che richiederà un bel po’ di tempo per essere lasciata alle spalle e rotea gli occhi.
Anche se… deve ammettere che il sapere che quello è l’inizio di una semplice giornata e non di una giornata di lavoro lo allieta notevolmente… il sapere che, più tardi, la caccia spensierata lo aspetta gli solleva il morale ancor di più!
Se poi riuscisse anche a trovare un worg…
Sente il ritmico suono del respiro di Rarity e alza il capo per vederla riposare sul suo letto e, per una volta, non ha urgenze o impegni di alcun tipo che lo costringano ad abbandonare quel meraviglioso spettacolo.
Osserva i suoi boccoli d’ametista ingabbiati fra bigodini di cui è certo che lei non abbia bisogno e il suo volto serafico, mentre il costato si alza e si abbassa a ritmo col suo alitare… come può tornare al cantiere dopo essere tornato ad assistere a un simile spettacolo.
Senza nemmeno rendersene conto, posa il mento sul materasso e torna ad addormentarsi.
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Un lieve ondeggiare del materasso la desta dal suo sonno; normalmente non è così sensibile ma ha preso l’abitudine di destarsi sentendo Rude chiudere la porta della Carousel Boutique intorno a quell’ora ed è piacevolmente sorpresa nel vedere piuttosto il suo amato appisolato accanto a lei.
È così bello permettersi qualche giorno di ritrovata normalità e, mentre posa un delicato bacio sulla grande mandibola squamosa, si ripromette di rendere questo piccolo piacere un evento decisamente meno sporadico.
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Si sente ridicola: ha fatto tutto questo per nulla!
Si è accanita su dei poveri lavoratori… e per cosa? Per crimini che non commettevano?
Li ha interpellati e gli alberi trapiantati sono molto più felici ora rispetto a prima: posti ai limiti della Everfree possono godere di un terreno meno combattuto e di più sole… senza contare meno graffi di animali, che non è poco!
Col senno di poi, ha marciato contro chi, per un motivo o per l’altro, ha compiuto il bene dei suoi compagni vegetali e l’ha fatto spinta dal semplice pregiudizio che una visione superficiale ha fatto nascere in lei…
Non è giusto…
Deve, e qui l’imperativo è d’obbligo, trovare il modo di sdebitarsi… e forse sa persino come…
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È sazio e felice!
Non gli importa di essere ancora sporco di sangue dopo aver fatto a pezzi la sua ultima vittima: sono mesi che non si gode tanto una caccia e ha intenzione di assaporare questo suo ‘ritorno al selvaggio’ quanto più gli è possibile!
Passando vicino al cantiere, coglie il suono di una vocina squillante che pare parlare da sola… incuriosito, si avvicina e, senza mostrarsi, trova la piccola driade impartire ordini e fare richieste a destra e a manca, senza che nessuno, apparentemente possa udirla.
Poi nota una radice, per quanto lentamente, sollevarsi dal terreno e farsi un po’ più a lato rispetto al tracciato che seguirà il passaggio attraverso la Everfree Forest e capisce… sta chiedendo alle piante di far loro spazio.
Sorridendo fra se e se, è una delle poche volte in cui è felice di non aver sbranato qualcuno.

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Capitolo 82
*** La Voce del Fato ***


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Capitolo 82 – La Voce del Fato

 
Il posto in cui si trova è buio e solitario: tre mura di pietra rinforzata magicamente e sbarre in un metallo speciale recuperato dai cani stanadiamanti sono i limiti del suo mondo, al momento… le è stata riservata una cella solitaria in un ramo isolato delle segrete del castello reale di Canterlot, così che non possa vessare o corrompere altri criminali.
Corrompere e vessare criminali… lei! Lei che dedica la sua vita alla punizione delle ingiustizie e delle iniquità! Lei che è messaggera della più alta forma di rettitudine morale: la vendetta!
Personalmente torcerebbe il collo, sbranerebbe e carbonizzerebbe ogni criminale, se solo potesse…
Se solo potesse…
Ma non può…
Ad ogni giorno che passa le sembra di essere preda di un crudele scherzo del destino: i colpevoli prosperano e l’ufficiante di giustizia marcisce in una cella, continuamente obbligata a dover sopportare la presenza di una delle sue condannate prescelte!
Come se avesse altra scelta…
Le catene incantate che la trattengono sono gelide al tatto e nemmeno il suo calore corporeo riesce a scaldarle o danneggiarle.
Non può fuggire…
Non può morire…
Può solo sopportare…
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“Ne sei sicura? Sono mesi che vai avanti in questo modo… ogni volta che risali dalle carceri sei sempre più stremata! Sei la mia migliore amica e vederti ridotta così…”
Chrysalis posa la fronte contro quella di Blessing Wind, facendo sfiorare i loro corni.
“Vorrei tanto non doverlo fare, Blessy… vorrei tanto che questa pena avesse un termine, per tutte e tre… vorrei tanto poter tornare qua su con un bel sorriso ebete canticchiando ‘si ricorda’ e abbracciarti e ballare di felicità… ma ancora non è possibile…”
Blessing Wind le posa la punta di un’ala sulla spalla “Non puoi saltare? Almeno per un giorno? Almeno per… non so… per rilassarti!”
“È mia madre… non so come, non so perché e non so perché non mi ricordi… ma è mia madre! Lei mi ha dato la vita… non posso permettermi di fermarmi… ogni giorno in cui mi avvicino a quelle sbarre non so chi io stia torturando di più fra me e lei… non mi sopporta ma continuo a ripetermi ‘oggi accadrà, oggi mi vedrà e piangerà di gioia con me, oggi non sarà più Hatryl e tornerà a essere Queen Libra…’ continuo a pregare che torni ad essere la mia mamma… non posso, Blessy… non posso fermarmi e forse ho trovato un modo per fare qualche passo in più…”
Lo zoccolo dell’alicorno dei venti solleva il volto della regina e le forza il contatto visivo.
“Almeno, permettimi di venire con te… permettimi di sostenerti…”
Il tono della principessa è una debole supplica… e Chrysalis cede; annuendo col capo, inizia a fare strada all’amica nella lunga discesa che le porterà alla tanto temuta destinazione.
Prima di varcare l’ultima soglia prima delle celle, la regina sussurra alla principessa “Ricorda solo questo: due ali e due colori…”
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“Ma quale sorpresa… la locusta è qui, di nuovo… e ‘stavolta si è pure portata un’amichetta… meraviglioso…”
La voce sarcastica della demone le accoglie mentre siedono di fronte alla cella e la changeling si prepara ad affrontare l’ennesimo di una serie di scontri di volontà.
“Buondì, madre-“
Subito l’erinni la interrompe “Ormai non ho più nemmeno la voglia di dirti che mi disgusta quando mi chiami così…”
Chrysalis sospira “Questo è ottimo perché non smetterò… ora, andando avanti…” Hatryl ringhia d’irritazione, impressionando Blessing Wind e lasciando impassibile la nera sovrana, “Come stavo dicendo, oggi ho deciso di prendere un approccio diverso, tanto per cambiare.”
“Ergo non mi torturerai con memorie inventate di passati inesistenti in cui giocavamo alla famiglia felice?” l’immonda sputa, senza che questo alteri minimamente l’altra.
“No… oggi ti ho portato qualcosa… un oggetto prezioso che mi lasciasti alla tua morte.”
Gli occhi della demone si sgranano per la furia mentre questa scatta, trattenuta dalle catene, verso di loro per assalirle “OSI TENTARE DI PLAGIARMI? CON CHE FACCIA TU, LURIDO INSETTO, OSI PROPORMI CIÒ? SGUALDRINA INSIGNIFICANTE, TI STRAPPERO IL CUORE E LO MANGERÒ DAVANTI A QUELLA TUA CONCUBINA PER QUESTO E-“
“NON OSARE PARLARLE IN QUESTO MODO! BLESSING WIND È LA MIA PIÚ CARA AMICA E NON TOLLERO CHE VENGA INSULTATA PER UNA TUA ERRONEA INTERPRETAZIONE DELLE MIE AZIONI!!” Chrysalis difende l’amica a spada tratta, urlando in volto alla madre e non esitando a mostrare le zanne, apparentemente mettendo a tacere la prigioniera.
“Tornando a noi…” la calma rinasce nella changeling solo grazie alla presenza confortante proprio dell’alicorno al suo fianco, mentre la sua magia verde solleva la corona dal suo capo, “Questa è la corona che tu stessa portavi: è un artefatto antico e misterioso donatoti da un gruppo di kirin minatori… essa ha la facoltà di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e di mutare in base ad esso… tanto più diventa piccola, tanto più diventa pesante… tanto più diventa pesante, tanto più l’azione è scorretta… inoltre essa cambia aspetto in base a chi la indossi… si dice che acquisti una diversa parvenza per adattarsi a ogni portatore e che questa non cambi mai, si chiama ‘La Voce del Fato’… già quando ero un alicorno per me divenne nera a quattro punte, un’immagine poi adeguata a integrarsi alla mia sagoma come regina changeling… ricordo bene l’aspetto che aveva sul capo di mia madre… chissà… forse questo potrà aiutarci…”
“Ok…” la così pacata reazione della demone sorprende le due.
“D-davvero?” domanda, incredula, Blessing Wind.
“Certo! Vedere l’espressione di quella blatta quando, sul mio capo, la corona assumerà una forma diversa da quella che assumeva con sua madre sarà impagabile! Mi godrò ogni singola goccia della sua disperazione!”
Senza commentare né variare la propria espressione, l’aura magica di Chrysalis deposita la corona sul capo di Hatryl… e il cambiamento non si fa attendere: è come se la materia solida divenisse luce e poi tornasse tangibile dopo un solo istante di transizione eterea.
“E dunque?” domanda, impaziente, la demone mentre le due la fissano, attonite “Allora? Che succede?” spazientita, Hatryl si toglie la corona dal capo e la osserva con aria scettica… prima che un groppo le si formi in gola: ciò che tiene fra gli zoccoli è una tiara a foggia di civetta le cui ali le contornavano il capo, una delle sue ali è intarsiata in madreperla e l’altra in ebano fossile… perché le è così familiare?
Perché ricordare le fa tanto male?
Perché la changeling piange?
Che cosa significa tutto ciò?

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Capitolo 83
*** Queen Libra ***


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Capitolo 83 – Queen Libra

 
“Decreto, seduta stante, che a tutti gli unicorni venga mozzato il corno e ai pegasi asportate le ali, cosicché vi sia unità nella popolazione!” annuncia a gran voce l’alicorno dal manto grigiastro, seduta sul trono oramai agghindato dagli oggetti più inusuali, alla sua oramai rassegnata guardia personale.
Questi non sanno se porre un freno all’improvvisa follia discesa sulla loro regina o, timorosi per le possibili ripercussioni sulle proprie famiglie, dare ascolto a quel sanguinoso ordine.
“Non muovetevi, ve ne prego… presto tutto ciò avrà fine.” una melodiosa voce a loro ben nota dona speranza di fuga sa quel difficile dilemma alle guardie; si tratta di una giovane alicorno dal manto d’ebano e dalla chioma del colore delle acque del mare, il suo cutie mark è una libellula.
I suoi occhi di smeraldo vibrano di decisione e coraggio come sacre fiamme.
“Chrysalis, perché dici questo? Figlia mia, hai forse già provveduto? In tal caso propongo di festeggiare! Portate-“
I deliri della regnante vengono interrotti quando la magia turchese della figlia la blocca sul suo podio.
“Che significa? Vuoi forse perdere anche tu ali e corno?” minaccia la prima, iraconda.
“Se potesse servire a salvarti, allora li perderei mille e mille volte, madre… ma ora la mia magia mi serve!”
Sul corno della giovane si forma un globo di fiamme verdi; “Allontanatevi!” avverte i presenti “Lo dico per il vostro bene!”
La sfera inizia a volare e sfrecciare mentre tutti i pony nella sala del trono si affrettano verso le uscite; il cerchio incandescente che si forma grazie al bolide emette una luce accecante e la pazza regina si trova costretta a chiudere gli occhi mentre inveisce “Ora basta! Ti ripudio! Ti condanno! Ti esilio! Ti-“
“Ti voglio bene, mamma…” conclude Chrysalis, mentre una lacrima le sfugge e la magia da lei stessa utilizzata comincia ad ardere il suo stesso corpo.
Non ce la fa…
Sente le energie venirle meno e così decide di tentare il tutto per tutto e usare se stessa come combustibile.
Uno zoccolo le si posa sul fianco e sente nuova energia fluire in lei.
“Cosa?” confusa, la principessa abbassa lo sguardo e nota una pegaso della guardia darle sostegno e, alle sue spalle, una catena di pony che fa affluire in lei un’immane quantità di energia e amore.
“Princess Chrysalis, stiamo spargendo la voce… tutto il popolo è con voi, rendeteci la nostra Queen Libra!”
Commossa dal nobile gesto dei suoi sudditi, Chrysalis rialza il capo e oltrepassa i suoi limiti, facendo rifluire tutto ciò che ha nell’incantesimo… una scelta dettata da un buon cuore, ma fin troppo azzardata: la magia era stata creata da lei stessa ed è stata applicata proprio in quel momento per la prima volta… non ha idea della fame che la caratterizza!
Come un vampiro da fin troppo tempo digiuno, il verde cerchio comincia a divorare le energie dell’alicorno e di tutti coloro che ha lei sono collegati, mentre le fa rifluire senza controllo nella regnante.
“M-mia principessa, fer-fermatevi, vi prego!” implora la pegaso, prima di notare il manto della sua sovrana iniziare a bruciare.
“C-ci sto p-provando ma è-è tr-troppo forte e…” nella sua improba lotta col dolore, Chrysalis riesce ad avere la lucidità per allontanare forzatamente la pegaso flettendo una delle sue ali, prima che questa inizi a carbonizzarsi.
Il legame non si spezza, ma si indebolisce e, in parte, ciò le da sollievo.
Con un urlo d’agonia da parte della principessa e di sorpresa da parte della regina, il circolo conflagra in una bordata di vampe verdi… ed è buio.
Con un forte dolore alla testa e un senso di calore nel cuore, Queen Libra si desta e vede ciò che resta della sua sala del trono… tutto è carbone e braci… le fiamme sono state così terribili da lasciare profondi solchi persino nelle pareti di solido marmo.
“Ma cosa… il draconequus… e poi quella nebbia, nella mia testa… e poi la mia piccola Chrysalis…” in un lampo, spezzoni di ciò che è accaduto mentre era vittima della follia riaffiorano nella sua memoria e sul suo volto si dipinge un’espressione di orrore senza fine “Chrysalis… CHRYSALIS!!!”
Colta dal panico, Libra comincia a usare la magia per spostare braci e macerie per trovare tracce della propria prole… e quando le trova…
Con un mugugnio, la principessa torna a erigersi sulle quattro zampe… il mondo gira attorno a lei come un gorgo di luci e ombre e una opprimente sensazione di vuoto la attanaglia.
“M-madre…” chiama, confusa tanto dai sensi appannati quanto dalla strana voce bitonale con cui parla, “Madre… ti prego, dimmi che ha funzionato, dimmi che sei salva!”
Lentamente, il mondo attorno a lei smette di turbinare e i suoi occhi riprendono a focalizzare su ciò che è attorno a lei… meglio di quanto mai abbiano fatto!
C’è silenzio e, per non inciampare, abbassa il capo e scopre con disgusto la nuova forma delle sue zampe: tubolari colonne chitinose attraversate da fori!
Alza lo sguardo e, con una gioia indefinibile a parole, vede la madre e il suo manto non più del colore di una nube che promette pioggia ma del suo solito e meraviglioso delicato rosa pesca… e nota una strana aura attorno a lei… non può definirla ma… gustarla…
Sa per istinto che sa di amore e paura e, laddove il secondo la disgusta il primo pare darle forza.
“Ch-Chrysalis… che Faust ci protegga, cos’hai fatto?” domanda, in lacrime, la regina.
“Ha davvero importanza?” dovrà seriamente abituarsi a quella voce, è così strana.
“Sei salva, mamma… e questo è tutto ciò che conta per me!”
Libra rimane commossa e allibita mentre la creatura di fronte a sé le sorride con candore, mettendo in mostra zanne come aghi ricurvi.
“Figlia mia… cosa ti ho fatto…” osserva rialzarsi dalle ceneri altri pony ormai trasfigurati in neri insettoidi dai vacui occhi turchesi “Cosa vi ho fatto?”
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Con uno strillo animalesco, Hatryl si volge alle sue visitatrici e ringhia, stringendo fra gli zoccoli la corona datale, “ANDATE VIA! LASCIATEMI IN PACE! LASCIATE IN PACE LA MIA TESTA! LASCIATE IN PACE IL MIO PASSATO! CHRYSALIS, VATTENE!”
Mentre Blessing Wind indietreggia, Chrysalis sorride con candore alla demone.
“Come vuoi, madre, a domani.”
La changeling china il capo e risale le scale delle segrete, accompagnando al suo fianco una scossa e confusa sovrana dei venti.
“C-Chryssy… scusa ma… perché oggi sei così di buon umore? Di solito va molto peggio?”
Chrysalis estende una delle sue ali chitinose sul dorso dell’amica e le sorride con la felicità di un mondo intero.
“Non capisci Blessy? Non è questione di meglio o peggio… la Voce del Fato l’ha riconosciuta e, per la prima volta, mi ha chiamata Chrysalis! Per la prima volta, ho speranza!”
Comprendendo finalmente il perché del sollievo della regina al suo fianco, anche Blessing Wind sorride.
“E allora ti auguro che a questo primo passo ne facciano seguito molti, meriti ogni gioia, amica mia, la meriti più di chiunque altro!”

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Capitolo 84
*** Nella Palude ***


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Capitolo 84 – Nella Palude

 
L’aiuto della giovane Flowerscent si sta rivelando essenziale e i lavori per la strada che attraverserà la Everfree Forest procedono a passo spedito: in una decina di giorni sono avanzati più di quanto avrebbero fatto in due settimane abbondanti e questo solleva il morale dei lavoratori.
La giovane driade ha persuaso un piccolo gruppo di timberwolves a presidiare la zona durante la notte e così persino la guardia notturna ha potuto prendersi un po’ di meritato riposo.
Rude è riuscito addirittura a ritrovare il tempo per la sua caccia quotidiana, durante la pausa pranzo, e nulla potrebbe andare meglio di così, probabilmente; ogni sera rincasa alla Carousel Boutique senza sentire il bisogno di crollare sul letto ed è felice di poter trascorrere un po’ di tempo con Rarity e Sweetie Belle, tornando a una parvenza di normalità tanto agognata.
Non riesce a immaginare di poter essere più felice, in un momento come questo, e il godersi la serenità di una routine quotidiana al fianco di pony che rispetta e di una famiglia che ama giova non poco al suo umore e al suo animo, ora non più così spinoso e irascibile nei rapporti pubblici.
Tutto va bene e nulla potrà turbare questa serenità, giusto?
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“Avanti, ragazze! Ci manca solo la dionea rosea e poi abbiamo trovato tutto!” incalza Apple Bloom, trainando un carretto rigonfio di sacche contenenti piante delle più svariate forme e colori attraverso una squallida distesa melmosa e maleodorante, insetti e anfibi prosperano più di ogni altra creatura in questo crogiolo di olezzi vari e acqua torbida.
“Lo sappiamo, Bloom… sarà almeno la duecentesima volta che ce lo ripeti!” lamenta Scootaloo, sbuffando a capo chino subito dietro di lei mentre contiene a stento la nausea per l’ambiente circostante.
“Ma… proprio noi dovevamo venire a cercare queste erbe? Rarity sarà tutt’altro che felice se torno coperta di fango…” si aggiunge Sweetie Belle, adocchiando una pozza particolarmente poco invitante.
“Non che la minaccia di Rarity incomba su di me ma… concordo con Sweetie Belle: perché proprio noi?” aggiunge Diamond Tiara, evitando una grossa pozza fangosa e l’ingombrante rospo rigonfio di bozzi e vesciche che pare aver preso residenza in essa che cerca di catturare con la lunga lingua una libellula grande almeno quanto un falco.
“Suvvia, ragazze… Zecora sta dando uno zoccolo al cantiere e, mentre lei è occupata, qualcuno dovrà pure contribuire a mantenere il suo rifugio rifornito di ogni ingrediente di cui possa aver bisogno, no?” cerca di convincere le altre la sorellina dell’elemento dell’onestà… con non proprio eccellenti risultati…
Scootaloo e Diamond Tiara squadrano l’earth pony con aria di sufficienza e la seconda da voce al dubbio di entrambe “Questo ancora non spiega perché noi tutte siamo dovute venire sin nella palude della Everfree a farci mangiare vive dai moscerini e a pregare che a volerci assaggiare siano solo quelli…”
“Perché io sono la sua allieva come erborista e voi, in quanto mie amiche, non mi lascereste mai sola in questo buco fetido e orribile?” domanda la giovane dalla chioma rossa, voltandosi verso le altre con gli occhi lucidi col dichiarato intento di muoverle a commozione.
“Ok, ok! Piantala con quello sguardo, ti aiutiamo!” concede la pegaso “Una di queste volte mi farai venire il diabete!”
Con un sorrisetto birichino, la gialla riprende la sua esplorazione mentre le tre compagne si rassegnano a essere schiavizzate dall’invincibile arma dello sguardo da cucciolo bastonato dell’amica.
“Ahem, Bloom? La pianta che stai cercando è simile a una tagliola color amarena?” domanda l’unicorno, con tono innocente.
“Si, in effetti è rossa ma si chiama rosea perché il pony che l’ha scoperta era daltonico ma… perché? L’hai vista?” l’attenzione dell’interpellata volge subito alla bianca.
“Sta puntando la tua coda.” le sorride, serafica, questa.
“Aspetta che-YEOUCH!” Apple Bloom sobbalza quando le fauci della pianta si chiudono sulla sua coda con un rumoroso schiocco e non danno segno di volersi aprire… causando risate incontenibili nelle sue compagne d’avventura.
“VOLETE PIANTARLA E VENITE QUI AD AIUTARMI? QUESTA MALEDETTA STRINGE!” implora la più giovane esponente della famiglia Apple, mentre Scootaloo si avvicina per soddisfare la sua richiesta; mentre la pegaso la stringe e Diamond Tiara trattiene il feroce vegetale, un rapido dardo incantato scaturito dal corno di Sweetie Belle tronca il fusto della pianta, che ora allenta la presa sulla sua preda.
“S-spero vi siate divertite…” sibila Apple Bloom, liberando finalmente l’appendice offesa dalla rossa mostruosità “Se solo questa stupida pianta carnivora non fosse così utile… ora che vi siete fatte tutte una bella risata, possiamo anche tornare indietro… non vedo l’ora che Babs venga a trovarmi… almeno lei mi sostiene…”
“Non è vero, e lo sai!” la riprende Scootaloo “E poi, sei sicura che la vuoi qui solo per il sostegno morale? Sicura che non sia perché sei cotta marcia di lei?”
Apple Bloom arrossisce tanto da assomigliare a suo fratello e Diamond Tiara e Sweetie Belle la fissano esterrefatte.
“S-Scoots…” mormora la earth pony con voce tremante.
“Si, Apple Bloom?” risponde la pegaso con un sorrisetto furbo stampato in volto.
“Spero che tu ti sia numerata le piume… PERCHÉ ORA TE LE STRAPPO UNA AD UNA!”
Mentre le due si rincorrono come facevano quando erano piccole, le restanti puledre roteano gli occhi, caricano la dionea con le altre piante e, seguendo la litigiosa coppia, iniziano il viaggio di ritorno verso Ponyville.
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Fiutando l’aria, ha trovato uno strano quartetto di creature che si allontanano con alle spalle un carico di cibo… passando la lingua violacea sulle zanne come aghi e sgranando i suoi sinistri occhi cerulei, inizia a seguirle.

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Capitolo 85
*** In Avvicinamento ***


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Capitolo 85 – In Avvicinamento


Apple Bloom si fa rossa come un pomodoro mentre Zecora squadra, apparentemente divertita, la sua coda scompigliata e impiastricciata di resina cerulea: il morso della dionea ha strappato diversi crini e mozzato altri, incollando il tutto con la sua resina simile a una disgustosa saliva.
“Una raccomandazione ti avevo fatto, per quel che riguarda il fiore che morde come un matto… ricordi bene o la memoria è offuscata dalle tue attuali pene?”
“Mai abbassare la guardia con una dionea…” mormora, ingrigita, la earth pony e la zebra annuisce compiaciuta.
“Tu mi hai già espresso, con grande chiarezza, il desiderio di divenir mia allieva… ma i miei avvisi prendi con leggerezza!” rimprovera l’erborista alla giovane… non vuole essere severa con lei, la conosce fin da quando era una puledrina ed è stata la sua prima amica a Ponyville, ma vuole essere certa che conosca i rischi a cui la professione a cui è interessata può esporla e le precauzioni da prendere nel caso.
Molti pony potrebbero obbiettare che lavorare con le piante non comporti rischio alcuno… probabilmente sono equini di città e parlano degli erboristi sotto casa, a cui la merce arriva tramite corriere… essere erboristi a contatto con la natura è tutta un'altra storia: innanzitutto i vegetali sanno essere molto meno amichevoli di quel che sembra e poi, nelle terre non soggiogate dalla civiltà, con la flora avanza di pari passo la fauna e, inutile dirlo, questa può dimostrarsi incredibilmente pericolosa.
“Aspetta un attimo… per quel che riguarda la mia coda ti do ragione, Zecora…” lancia un’occhiataccia alle amiche “Sono stata distratta… ma perché usi il plurale quando parli dei tuoi avvertimenti ignorati? Salvo il morso, siamo state attente tutto il tempo e, al massimo, abbiamo qualche macchia di resina qua e là e, siamo oneste, da piccole ci siamo ridotte decisamente peggio!” Sweetie e Scoots annuiscono, la prima con leggero imbarazzo e la seconda con orgoglio.
Zecora sposta lo sguardo fra i cespugli e incontra un paio di occhi innaturalmente chiari che, dopo un paio di secondi, si chiudono e paiono allontanarsi.
“Nulla di cui preoccuparsi più, il pericolo è passato, per ora, Apple Bloom…”
Le parole criptiche della zebra, nuovamente, lasciano confuse le quattro amiche che ora si chiedono cosa intenda dire e a che pericolo si riferisca ma, conoscendola, non riusciranno a ottenere da lei informazioni addizionali.
Apple Bloom vuole bene a Zecora come a una mentore o a una seconda sorella… ma a volte vorrebbe proprio che fosse un po’ più chiara.
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I lavori al cantiere procedono spediti ma, come al solito, qualche imprevisto può capitare… come un improvviso cambiamento di vento…
“Ugh-“ Rude non fa molto caso ai cattivi odore, ma questa volta è stato davvero colto di sorpresa, “ Flowerscent, non puoi dare delle mentine a quei timberwolves? Cavoli… quegli affari hanno un alito che stenderebbe un’idra!”
La giovane driade si volge al kavu con sguardo orripilato “Non dire queste cattiverie! Questo non è altro che il normale odore della vita che segue il suo ciclo!”
“Insomma: è il tanfo i cadaveri!” la riprende subito il kavu, niente affatto nuovo a quel peculiare aroma.
“No, non è-“ la piccola prova a obbiettare ma Fluttershy, inaspettatamente, s’introduce nel discorso, resa confidente da come la conversazione sia volta alla sua tanto amata zoologia, “In effetti i timberwolves non hanno un apparato digerente, per cui ingoiano le prede e le lasciano marcire per assimilare i liquidi e le sostanze nutritive rilasciate durante la decomposizione per cui, in teoria, Rude non ha detto nulla di oltraggioso nei loro confronti e… ecco… s-scusate se mi sono intromessa…”
Mentre la pegaso, tornata al suo solito comportamento timido e impacciato, si nasconde dietro alla sua voluminosa criniera, Rude schernisce con aria soddisfatta Flowerscent, ignaro che l’olezzo dei lupi lignei richiamati dalla driade come supporto sta mascherando la presenza di qualcos’altro.
Qualcosa di affamato.
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È notte fonda e nel piccolo cottage ai limiti della Everfree Forest regna il silenzio, fino a che un maiale, dal giardinetto, non incomincia a grugnire terrorizzato, per poi cessare di colpo.
Il rumore desta di scatto Fluttershy e Amber, che subito si affrettano al pian terreno.
“C-cos è stato? T-tu stai bene?“ domanda, preoccupata, la gialla giumenta alla changeling.
“Si mamma ma… cosa…”
Notano una serie di schiocchi e di suoni disgustosi mentre gli animali cominciano a fare di nuovo rumore, persino il voluminoso orso che da sempre aiuta a proteggere la piccola oasi pare inquieto e Angel, scoprono, si è rintanato in un angolo.
Le due deglutiscono a fatica e con un cenno del capo, si avvicinano alla finestra che da sul cortiletto per spiare attraverso l’apertura a forma di cuore che decora le imposte ciò che sta avvenendo… e entrambe devono combattere il bisogno di ributtare la cena: il povero suino giace a terra col fianco dilaniato e le interiora esposte mentre una creatura orribili se ne sazia.
La bestia sbrana con frenesia incredibile la carne dell’animale e non si lascia distrarre dai versi terrorizzati attorno a lui.
Il mostro ha sembianze equine ma pare più alto, la pelle verde e malsana pare tessuto cicatriziale arricchito da occasionali vesciche ed è privo di pelo e teso su un corpo decisamente denutrito… non osano intrattenersi oltre per cogliere altri dettagli mentre si stringono fra loro e raggiungono in silenzio il coniglio nell’angolo e si sistemano lì, tremanti come foglie, mentre pregano che quest’incubo finisca in fretta.
Fluttershy sente il bisogno di darsi alla fuga, ma una necessità ben più forte la trattiene sul posto: la sua piccola Amber ha bisogno di lei e, panico o non panico, non l’abbandonerà… è questo che fa una madre!

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Capitolo 86
*** Luce sul Sangue ***


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Capitolo 86 – Luce sul Sangue

 
È un grande giorno al cantiere; è il raggiungimento di una meta: il ponte!
Proprio oggi, dopo tanto penare, i lavori per creare un passaggio sicuro arriveranno al crepaccio in cui un tempo viveva Rude, non troppo distanti dal ponte di corda che conduce ai ruderi del vecchio castello in cui si svolse la battaglia con Nightmare Moon che diede inizio alle avventure dei sei elementi dell’armonia.
Eppure…
Qualcosa non va!
È ormai mezzogiorno e nessuno ha ancora visto arrivare Fluttershy o tantomeno Amber per avvisare dell’eventuale ritardo o assenza della madre… non è normale.
Per tutta la mattinata i vari lavoratori si sono dati da fare e ora sono sul ciglio del baratro, indice che rappresenta il raggiungimento della metà del percorso e, come accordato, lì dovranno dare spazio a Flowerscent e non intervenire.
È un po’ come l’inizio di un nuovo, breve periodo di vacanza: la driade ha stimato che impiegherà circa cinque giorni per portare a termine la sua opera e, nel frattempo, non ci sarà altro da fare se non assestare qualche buca lungo il percorso.
Rude e Zecora ne approfittano per sincerarsi delle condizioni della pegaso e s’incamminano verso Ponyville.
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Già da un centinaio di metri di distanza, i due visitatori capiscono che qualcosa non va: i corvi della Everfree Forest volteggiano e gracchiano con forza nell’immediata prossimità della modesta cassa dell’animalista e, vivendo entrambi a stretto contatto con la natura, non è difficile per loro intuire quanto ciò possa essere un brutto segno… la presenza di saprofagi non può che indicare la vicinanza di un cadavere.
Zebra e Kavu accelerano il passo e sono presto alla porta del cottage, bussando ad essa.
Nessuna risposta.
Rude, preoccupato, sbatte con più forza la zampa anteriore sul legno, non curandosi di tacche e avvallamenti causati dalla sua potenza, e chiama a gran voce le due abitanti.
“FLUTTERSHY! AMBER! DOVE SIETE? PERCHÉ QUEI CORVI VOLANO QUA SOPRA? CHE SUCCEDE?”
Un caotico rumore di zoccoli all’ingresso indica l’affrettato correre alla porta delle inquiline e, prima che i due possano reagire, le inquiline si buttano verso di loro, in lacrime e visibilmente stremate.
Senza parole, Zecora osserva con attenzione le due e nota le profonde borse sotto gli occhi delle due fanciulle evidentemente private del sonno da un qualche motivo o avvenimento che ancora le sconvolge; accarezzando con cura la criniera della pegaso stretta a lei, la zebra sussurra “Non aver timore, Fluttershy, con gli amici al tuo fianco non ci saranno guai.”
L’elemento della gentilezza non smette di tremare e singhiozzare ma trova ugualmente la forza di alzare il capo per guardare negli occhi l’amica.
“E-era lì… h-ha ucciso il signor Coda-a-girella e-e anche la signorina Cornetta e…”
Rude non molla la presa sulla pupa fra le sue zampe e si rivolge a Fluttershy “Chi è stato? L’avete visto?”
La pegaso annuisce ma non trova il coraggio per descrivere ciò a cui ha assistito… Amber decide di fare uno sforzo “Era orribile… a-aveva tutta la pelle come bruciata e-e verde e… li ha mangiati, Rude! S-sembrava un pony ma… ma era un mostro!”
Rude scambia un’occhiata con Zecora e questa, capendo, annuisce.
“Voglio che ora tu vada da chi ti puoi fidare, porta con te Amber e non ti preoccupare: io e Rude indagheremo e questo mostro, o similare, senza meno troveremo! Tu e i tuoi animali non dovrete più temere, poiché le ire di noi due si abbatteranno su di esso assai severe!”
Le due paiono avere di che obbiettare, ma Rude le intercetta “Andate alla Carousel Boutique e chiedete ospitalità a Rarity e poi chiedetele di informare Applejack di quanto accaduto… lei e la sua famiglia non dovrebbero avere troppi problemi a occuparsi per un po’ delle tue bestiole. Andate ora e non preoccupatevi: chiunque sia questo idiota, avrà un incontro ravvicinato con le mie zanne!”
Rude, come sempre, ha un modo tutto suo per confortare gli altri e dare loro sostegno ma chi lo conosce sa riconoscere questi suoi momenti di altruismo; a malincuore, Fluttershy lascia il rifugio sicuro fra le zampe di Zecora e prende Amber sotto la sua ala protettiva, che estende con lo sforzo necessario per poter vincere lo stato di paralisi che la affligge nei momenti di panico, e le bacia la tempia, esortandola a seguirla con un leggero cenno del capo.
Quando le due sono ormai all’altezza della casa più vicina, Rude entra nel cottage per poter avere accesso al giardino sul retro, sbuffando “Non poteva esserci un giorno di pace qui, vero?”
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Mosche e corvi sciamano senza pudore sui corpi dilaniati del maiale e della capra dilaniati nottetempo da un misterioso predatore… non si spostano nemmeno quando il muso di Rude è a breve distanza da loro e si sollevano solo nel momento in cui le sue fauci si chiudono su uno dei neri volatili, facendo loro capire quanto siano in quel momento sgraditi.
Liberata momentaneamente la ‘scena del crimine’, l’ibrido inizia a fiutare le carcasse mentre l’erborista analizza con occhio attento eventuali danni al territorio circostante e tracce di ogni genere.
“Artigli come aghi ne adornano le zampe e il legno è dilaniato da assai affilate zanne, il legno è da un forte olezzo ferroso ammantato, come se nel sangue si fosse dissetato…”
“Già… anche questi qua puzzano parecchio… e non per putrefazione o simili… è troppo presto perché l’odore sia così forte… dunque, cosa abbiamo… dicono che è verde e sembra ustionato, ha zanne e artigli sottili e puzza da fare schifo…” riassume Rude.
“Credo inoltre che il sangue dal mostro sia versato e che della sua salute questi non sia preoccupato.” aggiunge Zecora.
“Non si preoccupa di ferirsi? Questo restringe il campo: tutti, bene o male, si preoccupano della propria salute… a meno che questa non sia già talmente grave da essere irrecuperabile o che siano dotati di un…” il kavu s’interrompe, mentre la sua mente collega gli indizi.
“Oh no…”
La zebra lo fissa, interessata, e realizza presto quale sia l’opzione contemplata dall’amico “Tu ritieni che l’individuo in questione abbia un fattore di guarigione?”
Evidentemente scocciato, Rude annuisce e spiega “Tutto ha un senso… un paio di volte mi sono scontrato con creature del genere e… sono disgustosi! La pelle cicatriziale, zanne e artigli come coltelli, la puzza… avrei preferito un’idra… e ora devo pure chiedere scusa a Flowerscent! Il tanfo di ieri, per una volta, non era l’alito dei Timberwolves… è molto peggio… a giudicare dal fatto che Amber abbia detto che somiglia a un pony credo sia un ibrido ma… che diavolo!”
“Ti prego di oltre non indugiare e il tuo sospetto tosto rivelare, so che questo non era il tuo intento, ma questo mistero oramai mi da il tormento...”
Annuendo alle parole dell’amica, il kavu abbassa la testa e, con un tono di voce che quasi è un ringhio, sputa una parola che, così pronunciata, pare quasi veleno.
“Troll…”

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