Come NON farsi prendere prigionieri- 4 ragazzi incapaci di fallire

di Proda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1-Paura e delirio (e diserzioni) sulla Amerigo Vespucci ***
Capitolo 2: *** 2- Missione Possibile (forse) ***



Capitolo 1
*** 1-Paura e delirio (e diserzioni) sulla Amerigo Vespucci ***


1-Paura e delirio (e diserzioni) sulla "Amerigo Vespucci"


Sembra una normale e tranquilla giornata sulla nave scuola "Amerigo Vespucci" per i giovani cadetti dell'Accademia Navale.
Tuttavia non ostante lo splendido spettacolo offerto da un Mar Mediterraneo calmo così tanto da sembrare uno specchio, dopo diversi giorni di burrasca, qualcuno non sembra particolarmente felice.
"Dannazione quando ho scelto di arruolarmi in marina pensavo che avrei dovuto faticare meno"  esclamava un giovane cadetto, al riparo da orecchie indiscrete.
"Hai proprio ragione Franco! Voglio dire, io mi sono arruolato perchè contavo che grazie all'uniforme avrei attirato le donne come le mosche al miele, ma in un anno non ho battuto chiodo!" gli rispose un altro cadetto, evidentemente amico del precedente.
"Cadetto Bini, Cadetto Baldi, se avete tempo di lamentarvi e comportarvi in modo non consono potreste anche dare una lucidata al ponte superiore, vi pare?" li rimproverò il loro ufficiale superiore
I due scattando sull'attenti e gridando "comandi!" si diressero, imbarazzati, ad eseguire gli ordini ricevuti.
Franco Baldi era il più alto dei due, mentre Piero Bini era leggermente più basso, non si somigliavano molto, ed erano arrivati in accademia per motivi molto diversi, ma si erano affezionati subito, diventando inseparabili a causa di quella forza fisica fondamentale che unisce gli sfigati tra loro.
Ad ogni modo la giornata non era cominciata bene e continuò peggio, i due si trovarono a dover lavorare molto più del previsto a causa della loro mancanza di disciplina e di entusiasmo e arrivarono a cena tardi, finendo per mangiare pure poco, a quel punto nell'animo di Franco cominciava a maturare un proposito particolare e particolarmente rischioso.
"Io ho intenzione di disertare, non ho più voglia di lavorare  guarda, troppa fatica per nulla, alla prossima tempesta mi getto in mare e chi s'è visto s'è visto" disse infatti nel segreto della loro cabina all'amico, mentre si accarezzava la nuca rasata
"Sei pazzo? finiresti solo per affogare!" rispose sconcertato Piero spalancando i suoi occhi verdi.
"No no non mi sottovalutare, ho un piano, dobbiamo solo farci prendere prigionieri dagli americani!"
"SOLO?!? Ma è una pazzia! Non hanno motivo di prenderci prigionieri  e io non ho motivo di ascoltarti!"
"Convenzione di Ginevra!I prigionieri di guerra hanno diritto a vitto e alloggio gratis, ti rendi conto? è come vincere alla lotteria!"
"Ti ricordo che non siamo in guerra con gli Stati uniti"
Franco rimase un attimo spiazzato poi rispose "Cavolo è vero! non ci avevo pensato!"
"Ma tra tutti e due ci si fa a trovare un po' di buonsenso o dovete farvelo prestare? ragazzi seriamente, i  problemi vanno risolti non si può sempre fuggire!" disse loro con tono canzonatorio uno degli altri due cadetti che condividevano con loro la stanza
"Hai ragione Paolo! Non posson prenderci come POW perchè non siamo in guerra? Ne scateneremo una!" Gridò con entusiasmo Piero
Paolo che era a metà tra lo sconvolto e il divertito riuscì solo ad emettere una risata fortissima, svegliando l'ultimo cadetto, Giulio, che finora aveva dormito beatamente.
Una volta spiegato a Giulio cosa era successo quest'ultimo non potè far altro che esprimere quanto geniale fosse l'idea di Piero, promettendo tutto il suo supporto(e facendo anche qualche salto di gioia), vistosi ormai isolato Paolo si limitò a sbuffare e dire " Voi siete pazzi".
Qualche giorno dopo, la nave scuola era stata sorpresa da una tempesta in mare aperto, sfruttando la scarsa visibilità Franco mise in atto il suo folle piano e si lanciò in mare, seguito poco dopo da Piero e Giulio, e anche da Paolo, che purtroppo in mare ci finì DAVVERO a causa di un incidente.
Stava infatti cercando di fermare questi pazzi scriteriati quando, inciampando su una cima, finì per volare diversi metri fuori bordo, facendo uno splendido tuffo carpiato con triplo avvitamento che se fosse stato ad una gara avrebbe meritato un 10 pieno. Purtroppo non era una gara e non si stava tuffando in una piscina, e così finì testa all'ingiù tra i flutti (ma una medaglia la meritava lo stesso).
Nessuno si era accorto della loro impresa e la nave continuò a procedere come nulla fosse.
Franco a quel punto era tutto contento ed esclamò con gioia " Evvai ragazzi! il punto uno del piano è superato! adesso dobbiamo solo far scatenare la guerra!"
Pochi secondi dopo Paolo gli si avventò al collo nero di rabbia cercando di strangolarlo.
Ma i tre furono incredibilmente fortunati, vennero infatti ripescati da un piccolo Yacht statunitense che passava a pochi metri da loro.
Una volta saliti sopra e notando la bandiera del battello Giulio si mise in testa un cappello di paglia che aveva portato con se dalla nave scuola e cominciò a saltellare di gioia gridando frasi sconnesse riguardanti il diventare il re dei pirati impossessandosi del controllo dello Yach con la forza e/o la magia nera.
Gli altri furono subito daccordo nel considerarlo posseduto e nell'esorcizzarlo usando l'apposita app dei loro iPhone© (iCommandyoutoleave©, app per esorcismi ufficiale benedetta dalla Chiesa Cattolica©, disponibile con la sensuale voce guida di Papa Francesco).
Tuttavia lo Yacht che li aveva salvati si sarebbe rivelato ben presto molto più importante di quanto credessero, perchè sotto coperta era presente un ospite veramente VIP, era il Presidente degli USA Brock Osama, venuto in vacanza sullo Yacht di un suo amico per godersi il Mediterraneo (e bere come una spugna, soprattutto bere come una spugna).

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Capitolo 2
*** 2- Missione Possibile (forse) ***


2- Missione Possibile (forse)
 

I Nostri eroi erano quindi giunti su uno yacht battente bandiera americana (ma che in cuor suo si sentiva fiorentino)  e stavano cercando di muoversi verso sottocoperta quando vennero bloccati da alcuni uomini vestiti di nero, avevano lo smoking, gli occhiali da sole e una fedora.
Tali uomini insistevano che non si poteva passare poichè in quella zona della nave era ospitato un super VIP.
Mentre il gruppo si domandava chi fosse il super VIP presente sulla nave Giulio stava pensando ad un piano per andare di sotto e scaldarsi, visto che essendo bagnati fradici e esposti al vento, anche se erano loro state date delle coperte avevano freddino, ma appena appena eh!
Rimuginando sul da farsi chiese agli altri un minuto d'attenzione, che però fu completamente ignorato visto che Piero Franco e Paolo stavano scommettendo su chi potesse essere il famoso ospite.
A questo punto Giulio si vide costretto ad alzare la voce e a dare uno schiaffetto in testa a ciascuno di loro, ottenuta una parte della loro attenzione ( Franco continuava a rimuginare che secondo lui l'ospite segreto era un importante cardinale ritiratosi in segreto per allenarsi nelle antiche arti ninja cattoliche) cominciò quindi ad esporre il suo piano per introdursi sottocoperta a scaldarsi, prendere dei vestiti nuovi e mangiare ogni cosa minimamente commestibile come una mandria di locuste.
"Signori, il mio piano è molto semplice, stordiremo le due guardie facendo loro ascoltare 20 minuti di Radio Maria, quindi io e Paolo assumeremo le loro identità sfruttando il fatto che in tutta la storia non siamo mai stati descritti minimamente e quindi  ci precipiteremo sottocoperta scortandovi e dicendo di aver catturato due terroristi intenti ad impossessarsi del controllo della nave per autodichiararsi re dei pirati, domande?"
Franco alzò la mano timidamente dicendo: " Ma io vi vedo, e non assomigliate per nulla a quei due tizi! e poi parlano in inglese, probabilmente hanno una resistenza innata a Radio Maria per via che non ne comprendono il messaggio!"
"Ma questo i lettori non lo sanno! Per loro Io e Paolo siamo esseri leggendari senza forma, un po' come i poltergeist o gli elettori di Berlusconi, ciò detto non permetterti più di dubitare dell'efficacia narcotizzante di Radio Maria miscredente!" rispose quindi Giulio.
"Ma non potremmo semplicemente calarci con una corda sulla fiancata della nave ed entrare che hanno lasciato un'oblò aperto?" rispose Paolo
Giulio rimase un po' deluso  ma infine accettò di buon grado il suggerimento,  anche se insistè fortemente per stordire comunque i membri della security usando Radio Maria, e dopo averlo fatto prese i vestiti di uno di loro gridando di come odiava i nazisti dell'Illinois. Decisero di calarsi uno per uno e per primo sarebbe andato Giulio, una volta che avesse dato il via libera lo avrebbero raggiunto gli altri.
Una volta calatisi dentro però ebbero una sorpresa inaspettata.
"Ma non c'è nemmeno una pagnotta qui porcamiseria, solo Brandy, whisky e vini d'annata!" esclamò Giulio versandosi un bel bicchiere di brandy, completamente ignaro della VERA sorpresa.
"Excuse me sir, but who might you be?" gli disse un uomo di colore un po' anziano che sembrava evidentemente brillo
Giulio rispose in un inglese un po' incerto la prima frase che gli venne in mente "Come with me if you want to live."
A questo punto accadde l'assurdo, Giulio diede uno strattone alla corda per segnalare che era tutto ok e Paolo si calò di volata nella stanza dall'oblò, mentre dall'altra parte era entrato di colpo qualcuno sfondando una porta: Quel qualcuno era un killer che voleva uccidere il presidente e si era intrufolato a bordo fingendosi una delle guardie della security, guardie che aveva ucciso per permettersi una fuga pulita.Paolo però avendo un rapporto di amore-odio con le funi come ben sappiamo, prese male l'ingresso e finì volando per diversi metri spalmandosi sul cranio del'assassino stesso.
In tutto questo casino Giulio aveva avuto il tempo di finire il bicchiere di Brandy e portare il presidente  al riparo sotto ad un tavolo.
"Era veramente un ottimo bicchiere di brandy" fu l'unica cosa che gli riuscì di dire in risposta alla situazione.
Poco dopo entrarono dentro pure Franco e Piero, allertati dal rumore.
Franco riconobbe subito l'uomo anziano sotto il tavolo: "ma che cazzo, questo è il presidente americano, se volevamo fare la guerra dovevamo ammazzarlo no salvargli la vita!"
Il vecchio quindi si alzò esitante e disse: "You...you saved my life...you are heroes!"
Dopo di che chiese se poteva fare qualcosa per sdebitarsi e ovviamente, Franco colse immediatamente l'occasione per chiedergli di dichiarare guerra all'Italia, Paolo non era in condizione di protestare perchè l'impatto col cranio del malcapitato killer lo aveva messo temporaneamente fuori combattimento.
Quindi i quattro, Brock, Giulio, Piero e Franco si misero amichevolmente a bere a giocare a strip-briscola e a pianificare strategie per una guerra lampo contro l'Italia, addormentandosi tutti assieme in allegria.

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