Se un certo quaderno cadesse nelle mani di Haruhi...

di Kyubey_00
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno strano quaderno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Uno strano quaderno ***


Mi svegliai di colpo, non so perché. Un presentimento? Forse. Se solo avessi saputo tutto fin dal principio...

La mattina andai a scuola ed entrai in classe. Fin ora era tutto normale, i soliti insegnanti, i soliti compagni e la solita persona irritante seduta dietro di me. Anzi! Oggi sembrava molto tranquilla e silenziosa, forse... "Troppo"!
Mi stavo preoccupando, ma poi capii che era probabilmente giunto uno di quei periodi di malinconia che spesso attraversava, ma che poi purtroppo abbandonava con le sue solite idee strampalate, che finiscono sempre con durò lavoro per ME. 

In quel momento stava guardando fuori dalla finestra. Avrei dovuto distrarla in qualche modo, ma come facevo a sapere che cosa sarebbe accaduto dopo? Se sapessi viaggiare  nel tempo, ora andrei in quel preciso giorno e farei in modo che niente fosse mai accaduto; ma purtroppo queste cose le può fare solo Asahina o un altro viaggiatore del tempo come lei. Nonostante le abbia chiesto questo favore, i suoi superiori glielo hanno impedito, cosa che non avevano mai fatto quando la richiesta era da parte mia. Probabilmente quello era un fatto inevitabile ed è dovuto accadere per forza, purtroppo...

Dopo le noiose lezioni della mattinata, iniziò la pausa pranzo e come al solito Haruhi si avviò verso l'uscita della classe; così io mi misi a mangiare con Taniguchi e Kunikida.
Parlammo del più e del meno, niente degno di nota. Il bello (anzi, il brutto) accadde quel pomeriggio, all'uscita dalla scuola, ma già da prima avevo notato qualcosa di strano.
Dopo la pausa pranzo tornammo tutti in classe per riprendere le lezioni. Passata un'ora mi voltai per dare un'occhiata ad Haruhi. Ancora con lo sguardo fisso sulla finestra, ad un certo punto spalancò gli occhi. Non ci feci molto caso, ma ricordo di aver pensato a cosa avesse visto. Provai a guardare fuori, ma niente. Pensai di essermelo immaginato. Ovviamente non era così.

Quel pomeriggio al club non successe niente di particolare. C'era solo una cosa che attirava la mia attenzione: Haruhi ogni tanto dava qualche sguardo veloce nel cortile della scuola. Che cosa stesse guardando non lo sapevo ancora, ma non ci volle molto tempo per scoprirlo.
Quando finirono le attività dei club iniziammo ad uscire dalla stanza, Haruhi un po' più in fretta del solito. Mentre gli altri si allontanavano, io rimasi a guardare cosa diavolo voleva fare quella ragazza; cercando di non farmi vedere, ovviamente. Si fermò accanto a un albero che conoscevo fin troppo bene, con lo sguardo fisso sull'erba. Fu a quel punto che notai qualcosa di strano. Sembrava un libro, un quaderno, un blocco per le note o qualcosa del genere. L'unica cosa di cui ero certo è che era nero. Appena mi spostai un attimo per osservare una scritta argentata sulla copertina, Haruhi si accorse di me e mi guardò sorpresa di vedermi lì.
Nascose immediatamente il quaderno e se ne andò. Provai ad inseguirla, ma lei era troppo veloce e non riuscii a raggiungerla. Ero proprio curioso di vedere quel quaderno.
Comunque non mi arresi e continuai ad inseguirla. Ad un certo punto la vidi fermarsi improvvisamente con gli occhi sbarrati. Sembrava terrorizzata e affascinata allo stesso tempo, ma non riuscii a capire il perché, visto che davanti a lei non vedevo altro che una strada deserta. Ed ecco che finalmente parlò: "Lo vedi anche tu Kyon? Che cos'è?". Io in realtà non vedevo niente, ed è proprio quello che le dissi prima che lei, presa dal panico... svenne. Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da Haruhi. Che cosa aveva visto di così tanto terrificante?
Anche io stavo andando un po' nel panico in effetti, ma feci un bel respiro profondo e mi caricai Haruhi sulla schiena. Visto che l'ospedale non era lontano, la trasporti con le mie sole forze.
Arrivato lì raccontai l'accaduto e consegnai Haruhi ai medici che la tennero sotto osservazione per tutta la notte, anche se si era svegliata già tempo prima. Non sembrava più spaventata, anzi! Voleva ritornare in quel luogo il più in fretta possibile, cosa che i medici le sconsigliarono. Ovviamente questo infastidì Haruhi, che fremeva dalla voglia di abbandonare quel letto di ospedale.
Quella sera, appena tornato a casa, mi venne in mente quel quaderno nero. C'entrava qualcosa! Ne ero certo!

Non ci misi molto ad addormentarmi, quando il mio telefono squillò. Mi svegliai, guardai l'orologio: erano le 3:27 del mattino. Chi diavolo mi avrebbe mai chiamato a quell'ora?! 
Risposi con tono abbastanza infastidito, ma stanco allo stesso tempo. Con mia sorpresa, c'era l'ultima persona che mi sarei aspettato di sentire, ovvero Nagato. Di solito preferiva parlare a quattrocchi, ma chissà perché questa volta mi aveva chiamato. "O è una cosa urgente, o sta veramente cambiando, anche se di poco" pensai.
Quando mi accorsi che era lei, mi scusai per aver risposto in quel modo, e lei disse subito che c'era una cosa molto importante di cui dovevo essere a conoscienza. Così Nagato incominciò a spiegarmi la situazione:
"Esattamente alle 14:42 della giornata di ieri, col nostro mondo è entrato in contatto un corpo sconosciuto perfino ai miei superiori, nonostante essi ritenessero inconcepibile la possibilità che un simile evento accadesse. Siamo venuti a conoscenza di questo solo poche ore fa."
"È tu hai un'idea di cosa possa essere?"
"..." Ci fu un attimo di silenzio.
"Purtroppo neanche io ne sono a conoscenza e gli unici dettagli che sono in grado di spiegarti in termini umani sono questi. Sappiamo però che l'individuo Haruhi Suzumiya ne è entrato in contatto"
Ovvio! C'è sempre di mezzo Haruhi in queste situazioni.
"È per caso stata lei a crearlo?"
"No, secondo le nostre conoscienze"
In tal caso sono sicuro che non è stata lei. Nagato non si è mai sbagliata e ho sempre riposto in lei tutta la mia fiducia, perché non farlo anche adesso?
"Ok Nagato, grazie per l'informazione. C'era altro che volevi chiedermi?" Ormai mi ero dimenticato che stavo parlando tranquillamente al telefono nel bel mezzo della notte. Ma che importa!
"Volevo aggiungere solo che l'Entità di dati integrali ha percepito che tu ne sei entrato quasi in contatto"
Io? Io sarei quasi entrato in contatto con qualcosa sconosciuto all'intero Universo?!
"Va bene Nagato... ci vediamo domani a scuola" Cercai di dire nel modo più calmo possibile.
"..."
Così finì la nostra conversazione. Spensi il telefono e mi rimisi a dormire, o almeno ci provai, visto che nella mia mente giravano strani pensieri e domande su questo strano mistero. Riuscii finalmente a prendere sonno verso le 5:00, chiedendomi cosa sarebbe successo il giorno seguente.


Angolo dell'autrice: È la prima volta in assoluto che scrivo una fic, perciò mi piacerebbe avere dei pareri, positivi o negativi, per migliorare sempre di più. Se questa storia piacerà, la continuerò :3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Nonostante l'enorme ritardo, sono riuscita a scrivere anche questo secondo capotolo. Dal prossimo inizierà la vera storia, nel frattempo, spero che questo capitolo sia accettabile come il precedente.

Mi svegliai più volte durante la notte, nonostante mi fossi addormentato tardissimo. Non riuscivo a togliermi dalla testa quello che mi aveva detto Nagato. Quella mattina mi svegliai stanchissimo e privo di forze, tanto che feci fatica ad accettare il fatto di dover alzarmi dal letto e di andare a scuola. Così mi alzai di mala voglia, feci colazione e mi avviai lungo quella collinetta che percorrevo ogni singolo giorno. Arrivato in classe mi sedetti al mio solito banco. Probabilmente si capiva che non ero in ottima forma, infatti Haruhi, accorgendosi di ciò, non si fece molti problemi a farsi gli affari degli altri. "Hei Kyon, come mai sei così giù di corda oggi?! Nessun membro della Brigata SOS deve fare brutta impressione! Dobbiamo sempre apparire al meglio!"
Lo dice proprio lei! La persona più lunatica del pianeta!
"Piuttosto tu! Cosa ti è successo ieri? Come mai sei svenuta tutto ad un tratto?"
"Ah! Beh... Ho i ricordi un po' confusi anche adesso, ma mi sento di dover ritornare sul luogo del delitto!"
-Del delitto? Che cos'è, un omicidio?-
"E dai Kyon! Un po' di elasticità mentale! È successo comunque qualcosa di grosso, no? Sono certa che se tornerò in quel luogo mi ricorderò qualcosa!"
"Ah davvero? Allora buona fortu-"
"Ed è per questo che tutta la Brigata SOS farà un'indagine per scoprire esattamente cos'è successo!"
Perché?! Perché devo sempre essere coinvolto?
"È tu non lamentarti! Il capo sono io, quindi decido io quello che deve fare la Brigata!"
Ovvio. Finisce sempre così.

Dopo le lezioni mi diressi come tutti i giorni all'aula del club, bussai per evitare di entrare durante uno dei frequenti cambi d'abito di Asahina e, dopo aver ricevuto il via libera, mi sedetti sulla prima sedia disponibile. Ormai erano tutti presenti e Haruhi si preparò per fare un annuncio. Purtroppo sapevo già di cosa ci voleva parlare.
"Oggi andremo tutti a indagare sul luogo in cui ho perso i sensi. Voglio assolutamente scoprire cos'è successo e come mai quell'idiota di Kyon non si è accorto di niente."
"Ehi! Prima mi obblighi a venire con te per andare in un posto qualsiasi ad indagare su una cosa inutile, e poi mi chiami anche idiota! No, io questo non lo accetto!"
A quel punto Haruhi puntò il dito verso di me con aria di superiorità "Kyon! È assolutamente proibito per qualunque membro della Brigata SOS ritirarsi!"
Ma perché io sono l'unico che si oppone a tutto ciò?! A pensarci bene però, Nagato non avrebbe motivo di opporsi, in fondo osservare Haruhi è l'unico scopo per cui è stata creata, mentre Asahina non ne avrebbe neanche il coraggio; Koizumi invece potrebbe farlo benissimo, solo che per lui sarebbe inpensabile andare contro la sua "divinità". Quindi rimango solo io, il cui parere non vale proprio niente. Che misera esistenza.
Così noi tutti ci avviammo verso quel fatidico luogo.

Durante il tragitto, notai che Koizumi rallentò il passo, così lo assecondai e mi misi di fianco a lui, pensando che avesse qualcosa di cui parlarmi.
"È successo qualcosa? Sono apparsi degli spazi chiusi in questi giorni?"
"Non proprio, o almeno non più del normale. Volevo solo domandarti una cosa, giusto per capire meglio quello che è successo ieri. Tu hai detto che Suzumiya ha perso i sensi subito dopo aver visto un qualcosa che tu non sei stato in grado di percepire, secondo te cosa poteva essere?"
"Mmh, in realtà non saprei... Poteva essere qualsiasi cosa. La prima che mi viene in mente è un fantasma, ma non ne sono molto sicuro. Che se lo sia immaginato?"
"Ecco... Questo lo escluderei, anche perché sai bene che Suzumiya in fondo è una persona realista. Riguardo l'altra ipotesi direi che sarebbe comunque poco probabile."
"Perché, scusa?"
"Beh, innanzi tutto perché Suzumiya avrebbe voluto vedere un fantasma in quel momento? Ammettendo, ovviamente, che possa modificare il mondo circostante secondo il proprio desiderio, cosa in cui io credo fermamente."
"Non ne ho la minima idea! Non riuscirò mai a capire cosa le passa per la testa a quella là."
"Non credo che abbia mai desiderato di vedere un fantasma"
"È allora? A lei piace il sovrannaturale, che problema ci sarebbe a desiderare di vedere uno? Non sarebbe molto strano per lei."
"Non ho detto che questo sia assolutamente improbabile, è solo che non credo che Suzumiya si interessi di queste cose, tutto qui. Perciò, se questo fosse vero, non avrebbe motivo di desiderare di vedere una cosa del genere. In più non se lo aspettava proprio, visto che è svenuta, no?"
"Anche questo è vero"
"Speriamo di trovare qualche indizio durante questa ricerca, allora."
"Io ne dubito"
Dopo la mia chiacchierata con Koizumi mi sentii ancora più confuso di quanto non lo fossi già.

Alla fine arrivammo a destinazione. Ora dovevamo solo cercare. Ma in che modo?!
Notai Haruhi che si guardò un attimo intorno per poi voltarsi verso di noi.
"Bene Brigata! È giunto il momento delle ricerche! Dovete controllare qualsiasi cosa sia fuori posto! Iniziate!"

Passarono circa tre ore di ricerche sullo stesso pezzo di strada, ma niente. Stranamente Haruhi decise di partecipare attivamente alle ricerche, solitamente da sempre fare tutto a noi, soprattutto a me. Forse questa volta le interessava particolarmente, essendo stata coinvolta direttamente nella faccenda.
Alla fine Haruhi ci diede il via libera per tornare a casa. Non sembrava molto soddisfatta, anzi, era perfino arrabbiata. In fondo siamo stati a cercare per l'intero pomeriggio senza scoprire niente. Mi sembra anche ragionevole prendersela così, ma se lo doveva aspettare.
Così ognuno se ne tornò a casa propria. Sapevo già cosa sarebbe successo quella notte. Koizumi avrebbe di sicuro avuto parecchio da fare.

La giornata successiva, appena entrai in classe vidi Haruhi trafficare nella la borsa di scuola, cercava come di nascondere qualcosa o di cercarne una. Non capivo bene, comunque ero un po' curioso. Le chiesi quindi cosa stesse facendo, ma lei si rifiutò di rispondere e voltò lo sguardo verso la finestra. Che persona irritante!
Come al solito le lezioni non furono molto significative. A dire la verità non ascolto praticamente mai in classe, è per questo che non ho voti abbastanza decenti, ma in fondo ho altre cose molto più importanti di cui occuparmi, come la salvezza dell'universo o cose del genere.

Arrivò così la pausa pranzo e Haruhi, come al solito, uscì dalla classe per uno dei suoi inutili giri lungo l'intero edificio scolastico. A quel punto i miei occhi caddero sulla sua borsa. Sapevo di non poterlo fare, ma ero curioso di vedere cosa Haruhi stava nascondendo di così tanto importante. Iniziai a guardarci senza farmi notare da nessuno, cosa che si rivelò parecchio difficile visto che la classe era piena di persone, ma ci riuscii. Tra i libri notai che c'era un quaderno più piccolo degli altri e di colore nero. "Bingo! L'ho trovato finalmente!" Avevo il sospetto che c'entrasse qualcosa, ma perché Haruhi lo aveva lasciato lì? Forse pensava che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di frugare fra le sue cose, ma si sbagliava! 
"Ora posso finalmente scoprire cos'è questo quaderno e cosa contiene" 
Innanzi tutto, sulla copertina c'era una scritta argentata, perciò era praticamente ovvio che si trattava dello stesso quaderno che avevo visto due giorni prima. La scritta era in inglese e diceva: "Death Note" con delle croci al posto delle "t". Era parecchio inquietante. Nonostante la mia ignoranza in inglese sapevo cosa significava quella scritta, ma perché Haruhi avrebbe mai dovuto avere una cosa del genere? Provai ad aprirlo ma fui interrotto da Taniguchi che mi chiamò per pranzare insieme. Il quaderno dovrà aspettare. Così decisi di metterlo nella mia borsa. 

Dopo il pranzo suonò la campanella e fui obbligato a risedermi al mio banco per riprendere le lezioni. Fui molto felice di scoprire che il nostro insegnante mancava, cosa più unica che rara, così per quell'ora potemmo riposarsi. Diedi uno sguardo veloce ad Haruhi. Stava prendendo la borsa... Dovevo fare qualcosa, se mi avesse scoperto mi avrebbe di sicuro ucciso!! 
"Hey Haruhi!"
"Che c'è?"
"Ehm... Ascolta.. Come va?" 
-ma che sto dicendo?!-
"Eh?! Perché mi hai fatto questa domanda?"
"Perché? Ecco... Non posso?"
-sono davvero penoso in questo momento-
"Comunque, smettila di dire cose inutili!"
"Certo!"
-e ora come faccio?! Come posso distrarla in qualche modo? Non importa! Ci devo almeno provare!-
”Che cosa stai cercando?" Credevo che si capisse la mia agitazione, ma fortunatamente Haruhi non ci fece caso.
"Niente!" 
Sembrava piuttosto sorpresa dalla mia domanda e rimise giù la borsa. Ero salvo!

Finì quella piacevolissima ora e, dopo la fine delle lezioni, passai il pomeriggio insieme alla brigata a non fare niente di particolare. La giornata finì e io potei finalmente tornare a casa a rilassarmi.
Appena entrai in camera mia mi accorsi di una cosa moto importante: "Il quaderno! L'ho tenuto io!"
In quel preciso istante squillò il telefono. Un pensiero agghiacciante mi passò per la testa. Guardai il cellulare.
"Sono morto!"

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