Set fire to the rain

di ImUnique
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Binario nove e tre quarti ***
Capitolo 2: *** Half-blood ***



Capitolo 1
*** Binario nove e tre quarti ***


Draco dormiens nunquam titillandus


Delicatamente le poggiò le labbra sulla fronte e le stampò un umido bacio pieno di affetto e bene. Quando si staccò da lei indietreggiò di poco per cercare di ammirare la sua bambina un po' più da lontano. Era sempre stata una bella bambina e questo sua mamma lo sapeva benissimo. Non c'era niente in lei che non andasse bene, lei era la preferita della famiglia, colei che veniva messa sopra a tutti e che non poteva che stare sul piedistallo. Certamente non le sarebbe stato perdonato un passo falso durante il suo soggiorno ad Hogwarts. Li la sua famiglia era una delle più importanti non che la più famosa famiglia che, governava in un certo senso, una delle case più importanti. Il primo anno che aveva soggiornato in quella che ormai reputava la sua vera casa aveva avuto paura di non entrare nella stessa casa della sua famiglia. Ma fortunatamente quando il cappello le fu poggiato sulla testa aveva gridato dopo poco il nome che tanto sperava ma a che aveva paura sentire. Perché dopo tutto anche se tutti le portavano rispetto in casa lei non si sentiva veramente una di loro. Si ci stava che aveva le qualità adatte ecc, ma non si sentiva come in famiglia. Avrebbe preferito andare in una casa dove avrebbe riconosciuto di più il suo stato d'animo che le sue capacità. Quando venne il turno di salutare anche suo padre quasi esitò ad andare da lui. Non era conosciuto per essere un uomo solidale o apprensivo, era l'opposto. Ma se c'era una persona a cui non avrebbe mai fatto del male quella era sua figlia. La sua adorata piccola. Quasi indugiando si avvicino sempre di più a suo padre aprendo le braccia per fasciargliele al collo. Quando il loro gesto affettivo si concluse ella indietreggio di un poco e quasi le cadde una lacrima. Ma subito si asciugò le gote. Suo padre non avrebbe mai permesso una scenata da debole nemmeno alla sua figlia preferita, proprio non le tollerava. Non concepiva che una persona come loro potesse essere debole. Subito la ragazza lo rassicuro diem fogli che qualcosa le era entrato in un occhio. Il padre le sorrise, e dopo pochi istanti ritenendo che fosse il momento di andarsene fece un cenno a sua moglie e insieme salutando la figlia scomparvero dietro al muro che stava tra il binario 10 e 9 dei babbani. Sospirò vedendoli andare via. E più sicura di prima si incamminò dentro al treno alla ricerca di un posto libero. 

Camminò per un po' prima di trovare una carrozza con almeno quattro posti liberi. A occupare uno c'era già un ragazzo, probabilmente della sua età che seduto in modo strano mangiava le sue ciocco rane e attento osservava il suo bagaglio sopra di lui, sorretto dalle sbarre, cercando di capire se prima o poi sarebbe crollato. La ragazza non riscriva per un primo momento a capire chi fosse e non riuscendo a vedere lo stemma della sua casa non riuscì ad associarlo a niente. Mandando giù un po' di saliva si decide a bussare, e quando il ragazzo notò la ragazza le sorride e la invitò ad entrare. I capelli biondi e lunghi della ragazza coprivano il suo stemma e non permisero al ragazzo di scoprire da quale casata venisse. Aveva davvero un bel volto, e a giudicare dalla sua fisionomia avrebbe avuto la sua stessa età. Imbarazzato si passò una mano tra i capelli che erano rimasto spettinati dopo il frettoloso risveglio che aveva avuto quella mattina. Imbarazzata la ragazza sorrise alle occhiate del ragazzo. Ancora nessuno disse nulla. Imbarazzati l'una dell'altro non riuscivano a scambiarsi delle parole concrete. Finché la ragazza non si decise e parlò.
"Io sono Ailé." 
Disse gentile portando la mano avanti in direzione del ragazzo, che l'afferrò senza pensarci due volte. 
"Luke. Piacere."
Imbarazzata sorrise. Luke vedendola arrossire cercò di trattenere una risata. Era la sua specialità, abbordare ragazze carine e belle per poi ingannarle facendo finta di essere interessato a loro. Ailé sentendo come la stanza prendere fuoco si spostò i lunghi capelli da un lato e li lego in una coda alta. Fu li che iniziò tutto. 

-angolo autrice-
Salve. Allora è la prima volta che scrivo una fan fiction su Hp. E vorrei davvero sapere se dovrei continuare o no. Potreste per favore scrivere una recensione? Non vi costa nulla. Perciò vi prego fatevi sentire perché voglio sapere se e meglio che io mi ritiro da subito nello scrivere questa storia o se posso continuare senza preoccuparmi troppo. Baci grazie. Ah e se qualcuna volesse importunarmi il mio account su Twitter è capo394, okay adesso me ne vado

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Capitolo 2
*** Half-blood ***




 Adesso i lunghi capelli biondi stavano legati in un'elegante coda alta, lasciando scoperta la parte di maglione che prima era nascosta. Luke sgranò gli occhi stupefatto. "Non pensavo tu fossi una serpeverde." Ailé spostò lo sguardo verso il basso dove il suo stemma verde e argento regnava sopra al maglione. Dopodiché guardò in direzione del ragazzo per cercare di riconoscere i colori del suo. Ma non scorse nulla, indosso, aveva notato solo adesso, non aveva l'uniforme dalla scuola. Aggrottò la fronte e di nuovo appoggiò completamente la schiena sullo schienale del suo posto. 
"Ci sono problemi? Sei per caso uno dal sangue sporco?"
Rispose la ragazza con l'arroganza che le usciva solo quando si metteva nei panni della perfetta serpeverde. Ma in fondo non era così, fingeva e basta. Il ragazzo socchiuse gli occhi, facendoli diventare due piccole fessure da cui si scorgeva ancora un poco di quell'azzurro chiaro che era il loro colore, e incrociando le braccia al petto disse:"mezzo sangue." 
"È lo stesso, siete sempre contagiati dai babbani." 
Rispose sicura Ailé. Luke traballando un po' si alzò dal suo posto e si parò davanti alla ragazza. La bionda si ritrasse girando la testa di lato guardando il paesaggio scorrere veloce fuori dal finestrino. 
"Sei solo una stupida figlia di papà."
Disse Luke chinandosi all'altezza del suo sguardo. Ancora non accennava a girarsi, rimaneva fissa a studiare la varietà di luoghi che passava il treno. 
"Pensate solo al potere." continuò il ragazzo provocandola:"mi fate schifo voi serpeverde."
A quelle parole Ailè si girò di scatto e estrasse la sua bacchetta da dentro i suoi stivali neri. E puntandola al petto del ragazzo disse minacciosa:"non provocarmi lurido mezzosangue." 
"Sennò cosa fai? Mi mandi un dissennatore nella stanza?"
Proprio quando stava per ribattere passò una signora dalla corporatura robusta che trasportava un carrello pieno di dolci e altre leccornie. 
"Qualcosa dal carrello cari?"
Disse senza dare troppo conto alla bacchetta della ragazza puntata contro il petto di Luke. Ailé si ritrasse e con un sorriso che avrebbe fatto sciogliere chiunque disse un leggero 'no grazie'. La signora annuì e con un sorrisetto allegro se ne andò avanti per il vagone. 
"No grazie."
Ripeté Luke scimmiottando la voce della ragazza. Ailé si girò di scatto e fissando per qualche istante il ragazzo finse un sorriso. Poi con movimenti veloci e meccanici alzò il piede e lo premette contro quello di Luke, facendolo  gridare per l'agonia. Svelta aprì la porta del vagone ma prima di andarsene guardò dentro un'ultima volta e rivolta a Luke disse:"Goditi il viaggio mezzosangue."  

Barcollando Ailé raggiunse la carrozza con a bordo alcune delle sue compagne di dormitorio. Non appena la videro l'accolsero in modo caloroso e ospitale.
"Ma dov'eri finita?" 
Chiese Narcissa stranita. 
"Mi sono imbattuta in un mezzosangue, e solo ora sono riuscita ad andarmene."
Rispose non raccontando a pieno i fatti accaduti. Le sue compagne la guardarono come se le fosse stata appena inflitta la punizione più crudele di tutte. La sua amica Bella le mise una mano sulla spalla e strofinandole la schiena le disse:"mi spiace."
Ailé sorrise a quel gesto d'affetto e mise la sua mano sopra a quella dell'amica, e le due si guardarono per qualche istante negli occhi come se questo avesse come un potere calmante su di loro.

Erano passate già alcune ore dalla partenza dalla stazione di King's cross, e per quasi tutto il viaggio le ragazze parlarono dei corsi da frequentare e del torneo tre maghi che si sarebbe svolto proprio quell'anno. Ailé ascoltava con poco interesse le sue amiche mentre parlavano. Guardava, come rapita, fuori dal finestrino, e come annoiata si attorcigliava una ciocca di capelli attorno al dito. Ad un tratto un cigolio straziante si diffuse per tutta la carrozza. La porta del vagone si aprì, Ailè alzò lo sguardo verso essa, disinteressata. E si stupì quando vide il mezzosangue di prima apparire in un vagone di serpeverde.
Si era cambiato da quando la ragazza aveva lasciato il vagone dov'era seduta con lui. Adesso indossava l'uniforme scolastica, e imperiale sul suo cuore regnava lo stemma dei grifondoro. 
Non c'era nulla di peggio, secondo lei. 
Il ragazzo si guardò attorno come per cercare qualcosa tra le varie persone che nel vagone lo fissavano allibiti. Gli apparve come una scintilla negli occhi non appena la trovò, e sicuro di se si diresse verso Ailè.

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