Woods of blood

di Atalanta96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In Islanda ***
Capitolo 2: *** Allison Ford ***
Capitolo 3: *** Volo 234 ***
Capitolo 4: *** Sogno e intesa. ***
Capitolo 5: *** VIAGGIO: inizio ***



Capitolo 1
*** In Islanda ***


“Terra atavica dei ghiacci, madre di bellezze naturali come le sorgenti idrotermali sotto forma di geyser o laghi bollenti, i vulcani attivi, I vasti deserti di lava e i picchi che si coprono di neve...”- DA UN’OPUSCOLO DEL TIMES.
 
“Beh, tra poco è il mio compleanno quindi potrei concedermi una piccola pausa! Almeno eviterò la solita noiosa festa in famiglia” pensò Allison mentre sorseggiava l’ennesimo deka nel cucinino del suo piccolo ma rispettabile appartamento.
Il telefono trillò. “Tempestivi” , pensò Allison.
-“Yuhuuuu! Tesoro, come stai?” mamma.
-“Ciao mamma, bene, voi?” .....
-“Non c’è male, beh tra poco è il tuo ventiduesimo tesoro! Sarà ora di farci conoscere il tuo fidanzato?”
“Fidanzato?” pensò titubante Allison....”aaah già secondo loro ne ho uno”.
 -“Beh in realtà io e il mio fidanzato (come si doveva chiamare? Bho) abbiamo pensato di festeggiare partendo per un viaggetto, quindi mamma mi dispiace ma quest’anno non festeggerò con voi”.
-“Oh no, che peccato! Beh se è tra voi due....buon viaggio allora!
-“Grazie, mamma”
-“Ti serve niente tesoro? Mangi come si deve? Ti ricordi di pagare le tasse in tempo? E il bucato, usi la lavatrice che ti abbiamo regalato o vai sempre in lavanderia? Se non la sai usare posso venire da te e spiegarti.
-“Mamma! Sò badare a me stessa!”
-“Certo, tesoro..è che ci manchi tanto!”
-“Eh anche voi, scusa ma ora devo chiudere che ho un importantissima riunione di lavoro!(ma dove) A presto, ciaoo!
-“A presto tesoro, ti saluta papà e ti mandiamo un grande bacio!”
Fin da piccola Allison è stata viziata peggio del principe William, essendo la sua unica zia sterile e lei figlia unica, era la preziosa primogenita (e unica) della famiglia. I bambini viziati solitamente quando crescono si dividono in due categorie: adulti figli di papà e mamma e adulti opressi e soffocati da papà e mamma. Allison apparteneva alla seconda categoria. Appena concluse il collegge decise che nella vita d’ora in avanti avrebbe fatto tutto da sola senza contare troppo sul supporto dei genitori.
Per quanto riguarda la vita amorosa, per Allison gli uomini esistevano al solo scopo di soddisfare i suoi sfoghi sessuali senza troppi coinvolgimenti perchè mai in nessuno ha provato il desiderio di passarci più di un paio di mesi insieme e come si dice, di far sul serio.
Allison Ford non credeva nell’amore, credeva nella vita che andava vissuta a pieno, infatti il suo film preferito era “L’attimo Fuggente” e quando seppe della morte dell’attore R.W pianse come una ragazzina.
 
“Volo diretto a Reykjavic 349 ,partenza ore 10.15.” Aeroporto di New York.
“Bagagli a posto, check-in effettuato, telefono spento, cibo spazzatura pronto in borsa..non credo manchi altro”.
Il volo durò circa 7h 30min, scesa all’aeroporto di Reyckjavic, Allison sembrò trovarsi in un’altro mondo. Visitò Reyjavick poi fece diverse escursioni in lungo e in largo intorno la città e dintorni.
Decise di avventurarsi in luoghi meno conosciuti e remoti dell’islanda così tra varie soste e giri interminabili finì nel villaggio di Saeglojur. Non a caso ci era finita perchè leggendo il giornale islandese (laureata in lingue) si era interessata al piccolo villaggio dove nelle montagne vicino sono scomparse e ritrovate morte parecchie persone in circostanze misteriose.
Pensò che poteva prendere due piccioni con una fava e cioè godersi la vacanza e magari avere la fortuna di avere tra le mani lo scoop del secolo da mandare al Times. Non era tuttavia l’unica giornalista americana e non a trovarsi nei paraggi, molti suoi colleghi avevano avuto circa la sua idea.
Dietro al tavolo dov’era seduta, due islandesi del luogo parlavano sottovoce ma abbastanza forte perchè Allison potesse sentirli.
-“Ehi, l’hai sentita la notizia di stamane?”
-“Ti riferisci all’aumento del prezzo dei biglietti ferroviari?”
-“Ma no! Un’alpinista americano è stato trovato morto sulle montagne non molto distante dai boschi, mi pare fosse un professionista, un certo Ralph McConnor”
-“Un’altra vittima? E perchè non ne parlano sui giornali?”
-“Lo sai che porterebbe cattiva pubblicità al villaggio e al nostro paese!Stanno ancora valutando le cause del decesso comunque”
“Ralph McConnor.....perchè ho già sentito questo nome...” rifflettè Allison.
 

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Capitolo 2
*** Allison Ford ***


Islanda, Saeglojur, piccolo villaggio nordico.
“Ritrovati corpi di 5 bambini scomparsi nei boschi delle montagne Doulung, presunta morte per ipotermia”.
-Altri corpi, altre vite....altro scoop! Questa vacanza si stà rivelando interessante...per la carriera!
Assorta nei suoi pensieri, Allison Ford, giornalista freelance sorseggia il suo deka mattutino in un piccolo caffè di Saeglojur.
Fino a un anno fa, Allison non era che una giornalista del giornale locale di Little Denver, la sua città natale.
Dopo essersi laureata in lettere e lingue, il suo obbiettivo era di fare carriera e diventare del tutto indipendente dai genitori; ma tutto ciò che riuscì a trovare fu un posto vacante ne “La Settimana” di Little Denver.
A causa dell’ambiente fortemente chiuso e maschilista, decise di lasciare il giornale dopo un anno e tentò di entrare in altre testate più note ma il suo curriculum non faceva una bella figura.
Un giorno Allison venne fulminata dall’idea di diventare una giornalista freelance andando in cerca da sola delle succose notizie che il mondo poteva offrirle così partì per...Hollywood! Le notizie riguardanti le stelle del cinema erano ovviamente le più contese e quale luogo meglio di Hollywood avrebbe potuto offrirle uno scoop sensazionale?
Lo scoop non tardò ad arrivare anzi a precipitare per la precisione sopra la sua Caddillac: durante una pausa deka, un’importante personaggio televisivo decise di suicidarsi buttandosi dall’edificio a fianco al bar dove lei risiedeva.
Fortunatamente non perì, perchè la caduta fu attutita da un tendone, inoltre in preda al delirio e alla disperazione confessò ad Allison stessa il delitto che aveva appena compiuto durante l’attesa di ambulanza e polizia.
La sera stessa scrisse la notizia e la propose al Times il mattino seguente che l’accettò con gioia e la pagò profumatamente.
Così, Allison Ford riusciva a guadagnarsi da vivere per conto proprio anche come gionalista ma molto, molto raramente.

In questo capitolo giusto per metterlo in chiaro presento la protagonista, nel prossimo la storia vera e propria avrà inizio, a presto!
 

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Capitolo 3
*** Volo 234 ***


“....grande alpinista Ralph McConnor, trovato senza vita sui monti, le cause del decesso sono imputabili ad un incidente durante una scalata, corpo martoriato presumibilmente dai lupi” Giornale Islandese.
Nella piccola singola di un’albergo a 3 stelle, un telefono squilla incessante mentre un corpo poco mattiniero giace addormentato nel letto illuminato dai deboli raggi di un sole islandese.
Allison si risveglia bruscamente, tormentata dal suono del telefono, lo afferra velocemente e pigia con violenza il tasto verde.
-“Prooonto?!!”
-“Ciao Allison! Sono Janet, ti ricordi di me?”
-“Janet..? Oddio sì, ma cosa, come hai fatto a trovare il numero di questo hotel? E come mai mi chiami dopo tanto tempo?
-“Andiamo! I tuoi genitori abitano sempre nella stessa casa di 4 anni fa, ho semplicemente chiesto a loro e per quanto riguarda il motivo della chiamata...beh a parte il fatto che non ti sento dal giorno del diploma, hai sentito l’ultima? Il nostro vecchio compagno delle medie, quello che non faceva che parlare delle sue escursioni in montagna, McConnor...è morto! Proprio vicino al posto dove ti trovi!”
-“McConnor...Ralph...sì mi ricordo ora! Avevo sentito la notizia dagli abitanti del luogo ma non riuscivo a ricordare chi fosse! Accidenti che tragedia..
_”Già, beh volevo solo dirti personalmente che siamo invitate al suo funerale la prossima settimana”
-“Sì, ho capito, grazie”
-“Come...come stai? È passato così tanto tempo..”
-“ Bene, sono qui in vacanza e scusa, scusami se non ti ho più contattata ma sai..volevo tagliare ogni ponte con gli anni passati...”
-“Ah...sì capisco, almeno ti è passata? Cioè hai trovato il posto a cui appartenere?
-“Beh....sto meglio ma non credo di essere arrivata ancora ad un buon punto..”
-“Si, capisco, beh per qualunque cosa puoi sempre chiamarmi capito? Lo sai che sono sempre la vecchia fidata Janet!”
-“Già, grazie, ora però vado, a risentirci Janet.”
-“Ciao Allison, stammi bene”.
“Non cambierò mai.” Sospirò Allison davanti il deka.
“è sempre un fuggire dalla realtà, è un travestimento continuo..”
Pensieri turbolenti impestavano la mente di Allison, in quel momento la serenità della vacanza era stata del tutto demolita.
Dietro al suo solito tavolo c’erano i soliti signori del giorno prima insieme ad un terzo che sembrava uno straniero.
“Beh, mio caro Eluard, cosa vorresti sapere?” disse il primo.
“Tutto. Voi supponete che sulle montagne ci siano dei possibili assassini, secondo voi chi potrebbero essere? I corpi sono stati trovati in diversi punti delle montagne ma sempre vicino o nei boschi quindi è presumibile che ci sia qualcuno che vive nei boschi.”
-“Chi potrebbe mai vivere in quei boschi tra gli orsi e i lupi?” domandò il secondo.
-“Io avrei una mezza supposizione ma mi sembra alquanto improbabile.” Affermò il primo.
-“Dicci allora, dopo i cannibali delle Ande non ritengo più nulla impossibile.” Lo esortò lo straniero.
-“Da 4 anni si susseguono queste inspiegabili morti nonostante tra questi vi figurassero dei professionisti e guarda caso sono passati 4 anni dal tragico incidente del volo 234..”
-“Volo 234?”
-“Si trattava di un piccolo jet ospitante 15 persone: 9 donne, 4 uomini e 2 ragazzi adolescenti.
Tutti perirono nello schianto contro la parete delle montagne....tecnicamente.”
“Che significa tecnicamente?”
“I corpi dei ragazzi non furono ritrovati, venne setacciata l’intera montagna ma niente di niente! ”
“Jonsie, mi stai dicendo che quei due potrebbero essere vivi ed essere addirittura collegati con questi omicidi?” Domandò sorpreso lo straniero.
“Ti ho detto che è una mezza supposizione.” Alzò le spalle il primo.
Allison ascoltò con vivo interesse l’intera conversazione, ad un certo punto lo straniero si alzò e fece per congedarsi dai due.
“Devo parlargli, potrebbe essere un ispettore in incognito”. Pensò Allison.
 

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Capitolo 4
*** Sogno e intesa. ***


~Chapter four
“Corro, come se non ci fosse un domani
  attraverso i boschi, come un cerbiatto in fuga
arranco nella melma, cado e svengo.
Lei era lì.
-‘Ally.’
Un’eco lontano.
-‘..perchè..’
Un’eco che grida.
-‘....cadere!?’
-‘Co-cosa...chi è?’ Frastornata mi risveglio nella melma, i tentativi di reggermi in piedi si rivelano inutili e patetici, ci rinuncio e volgo lo sguardo in alto. Lei è lì, pallida e arrabbiata come l’ultima volta che la vidi.
-‘An-Annabelle!!’ Sgorgano lacrime come fiotti di sangue.
-‘PERCHè MI HAI LASCIATA CADERE?!!’”
Il telefono squilla vivacemente facendo sobbalzare Allison dal suo travagliato sogno.
.”CAZZO!” -afferra nervosa la cornetta.
-“Buongiorno! Tesoro, è papà”
-“bbzzpzottzzzzpstt” –finge un’interferenza
-“Ma..tesoro mi senti? Forse la linea è guasta...”
-“bzzzzzzzssttssssssssssrr”
-“Meglio se richiamiamo più tardi (rivolto alla moglie).”
“Bell’inizio di giornata. ” –sospirò Allison.
Per tutta la mattinata non fece che pensare a quel sogno ma cercò di scacciarlo dalla mente appena mise piede al locale del giorno prima anche perchè ripensarci significava farsi venire gli occhi lucidi.

Lo straniero era seduto in solitaria nello stesso tavolo di ieri e sembrava assorto sopra un taccuino nero a scribacchiare qualcosa.
Allison ordinò il solito deka e si sedette in un tavolo proprio accanto al suo, osservandolo da cima a fondo, dedusse che poteva avere un paio di anni in più di lei.

-cosa vuoi?
-.......
-Dico a te, giovane americana.
Allison fece per qualche secondo finta di niente ma poi concluse che era un comportamento idiota. Ognuno era apparentemente assorto; l’uno nel proprio taccuino e l’altra in un articolo di Cosmopolitan.
-Perchè pensi che voglia qualcosa da te, dongiovanni europeo? –senza voltarsi
-Perchè è da ieri che mi osservi o piuttosto origli le mie conversazioni.
-Bè, può essere.. –si alza e gli si siede di fronte.
Allison lo guardò da vicino, aveva occhi castano chiari penetranti, capelli biondo-scuri e un fisico asciutto; un bel tipo nel suo complesso.
-Allora?
-Mi chiamo Allison Ford, giornalista freelance (sfoggiando il suo sorriso migliore).
Eluard ricambiò il sorriso e ascoltò ciò che la ragazza aveva da dirgli.

-Beh, mi dispiace deluderti ma non sono un’investigatore o quant altro.
-Allora perchè sei interessato a questa storia?
-Perchè mia moglie era una delle vittime.
-Ah. Mi dispiace, davvero..
-Già.
-...............
-Se ti va, possiamo cooperare, sembri una ragazza arguta.
-Ma certo! Buona idea, vedrai come arriveremo a fondo di questa storia!
-(sorride) Non esaltarti troppo, è pericoloso. Domattina possiamo ritrovarci qui per discuterne meglio.
-Va bene!
Dopo che Eluard se ne andò, Allison rimase al locale ancora un pò, eccitata all’idea dell’imminente avventura tra i boschi, ma la frenesia non durò a lungo perchè le ritornò alla mente il sogno di quella mattina, il sogno di Annabelle.

“Perchè stò facendo il tuo stesso sogno?”

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Capitolo 5
*** VIAGGIO: inizio ***


“I MONTI DOULUNG SONO FORMATI DA 4 MONTAGNE DI ALTEZZE MEDIO-BASSE, RINOMATE PER LA RICCHEZZA DELLA FAUNA SELVAGGIA. È CONSIGLIABILE EFFETTUARE ESCURSIONI IN PRESENZA DI GUIDE ESPERTE”

Eluard attendeva Allison da più di un’ora ai piedi dei monti Doulung.
“Cristo! Americane o cinesi, queste donne sono sempre in ritardo!” Pensò, leggermente irritato.
Dopo diversi minuti intravide una figura imbacuccata e non meglio indentificata dato che portava un paio di enormi occhiali da sole.
“Ehi! Eccomi, scusa il ritardo ma non ho chiuso occhio stanotte”.
“10-15 minuti si chiama ritardo ma far aspettare una persona per più di un’ora è un reato! Inoltre mi spieghi perché indossi quegli occhiali abnormi? Non c’è un filo di sole!”
“Te l’ho detto, ho dormito poco. Li porto perché ho due occhiaie spaventose e la minima luce mi irrita! Ora, dimmi, hai finito o devo darti ulteriori spiegazioni?!” Gridò furiosa la ragazza.
“Cristo santo, va bene, datti una calmata. Ho finito. NEVROTICA.”
Lo stivale da montagna della ragazza si abbattè d’un colpo con ira sul fianco destro di Eluard.
“Cazzo” imprecò a bassa voce quest’ultimo.
“Beh, qual è il piano?”
“Ci recheremo nei punti dove sono stati rinvenuti i corpi dell’ultimo anno.”
“Io avrei un’idea migliore”
“Sentiamo”
“Ho fatto una ricerca ieri sera di tutti i decessi avvenuti sui monti, li ho appuntati nelle varie zone della  montagna e ho individuato una zona particolarmente prolifica di cadaveri”.
“….bene, direi che puoi presentarmi ora la tua gemella o farmi vedere il tuo diploma della NY Film Academy.”
“Sei impazzito?”
“La ragazza dei giorni scorsi è completamente diversa da quella che ho davanti. Quindi devi essere o la sua gemella astuta e malefica o un’attrice fallita di Broadway”.
“oh ma smettila, idiota!” E dopo una violenta spallata partirono.
“Cristo” pensò Eluard.

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