Deviant Team alla riscossa! di _Cthylla_ (/viewuser.php?uid=204454)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Premessa... (Deathstar) ***
Capitolo 2: *** Primo disastro della serie ***
Capitolo 3: *** Farsi Riconoscere ***
Capitolo 4: *** Luna piena ***
Capitolo 5: *** Festa e fiera! ***
Capitolo 6: *** Stylequeen unica boss ***
Capitolo 7: *** La Pandorica...NON si apre ***
Capitolo 1 *** Premessa... (Deathstar) ***
Innanzitutto lasciatemi fare una piccola premessa.
Io qui
Non ci siamo mai ficcati in mezzo a questa diavlo di guerra e siamo stati benissimo. Perché farlo adesso, eh?!
Ma no, non possiamo continuare a starcene per cavoli nostri, non sia mai.
Come se gli altri non lo sapessero che io e Mintaka attiriamo guai come calamite, no?
Vabbè... avremmo potuto evitare di ficcarci in quella miniera di energon così tanto per fare e avremmo potuto evitare di addormentarci.
Il fatto, comunque, è che adesso siamo qui in questo posto che Stylequeen definirebbe decisamente tetro, che non sappiamo né che diavlo sia, né sappiamo dove diavlo è la cazzo di uscita. Qui i corridoi son tutti uguali e non c'è un'anima.
Forse è meglio così, dato che in un posto come questo possono abitare giusto degli orrori orrendibilmente orripilanti nonché orribili e insensati.
Ok, piccolo sclero. Tutto normale. Se fossi Stylequeen ormai sarei esplosa a furia di urlare.
Per fortuna Mintaka è con me!... certo che non siamo messe bene. Alle brutte non possiamo neppure volare, lei perchè è una terrena e io... eh...
Sono una disgraziata di seeker che ha paura dell'altezza. Ecco perché.
Non solo, ma a parte questo io non so neanche combattere. Della teoria delle armi so tutto. E idem per quanto riguarda le tossine, so pure dove trovarle.
Solo che non so usare nulla di tutto ciò, quindi non sono una guerriera.
Quanto al resto non ne parliamo.
Io i computer finisco sempre a prenderli a calci, non sono come Pkangu che ci parla come se fossero i suoi migliori amici. Quindi non sono un tecnico.
Non saprei ripararmi un graffio sulla corazza e non so interpretare i valori. Potrei stare per morire e non rendermene conto, quindi non sono un dottore.
E non parlatemi di ricognizione e spionaggio perchè, Primus scannato e puttaniere pure, sono discreta come un insecticon in una cristalleria.
Che ho fatto di male?...
Io volevo solo disegnare e cazzeggiare, nella vita! Perché saremo finite in questo postaccio, 'Taka ed io?
Non riusciamo nemmeno a chiamare Zoira per farci salvare.
Speriamo in bene... |
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Capitolo 2 *** Primo disastro della serie ***
- tu adesso mi devi di’ che diavlo abbiamo fatto di bene!!!
Mintaka la guardò con aria interrogativa, mentre lei e Deathstar avanzavano lungo i corridoi della Nemesis. - “di bene”?
- quel che ho fatto di male lo so - ribatté la seeker - è un labirinto ed è pure deserto ‘sto posto…meglio eh, tanto in una roba del genere non sta di casa niente di buono.
- ah, questo è sicuro. Deathstar! - le afferrò un braccio - …e se fossimo finite nella Nemesis o come si chiama?!
- ah guarda tutto può essere ma se così fosse vuol dire che abbiamo una sfiga che non ha più fine cocca mia.
Deathstar e Mintaka erano due componenti del cosiddetto Deviant Team, arrivato da pochissimo sul pianeta Terra. Non erano autobots, non erano decepticon: erano un gruppo a parte che non aveva nemmeno partecipato a quella guerra assurda.
Deathstar, Mintaka, Stylequeen, Pkangu e Zoira avevano abbandonato il pianeta poco prima che la guerra scoppiasse. C’era già tensione ma loro avevano appena finito gli studi, e avendo la prospettiva di un periodo di pausa simile all' anno sabbatico terrestre davanti e non avevano voluto rinunciarvi.
Così, da raminghi per modo di dire e solo per un breve periodo che avrebbero dovuto essere, si erano trovati ad diventarlo per davvero e in pianta stabile. Prendere parte a una guerra scoppiata in un periodo in cui loro non erano nemmeno presenti? Anche no. Questo avevano pensato… fino a poco tempo prima.
I membri del Deviant Team avevano sentito che la guerra si era spostata in un piccolo pianeta strapieno di energon dal quale la loro astronave non era troppo distante, e le loro scorte scarseggiavano. Principalmente per questo motivo alla fine avevano deciso di andare sulla Terra, pur cercando di farsi coinvolgere il meno possibile nella lotta tra fazioni.
Dalle ricognizioni di Zoira però era saltato fuori che tutti i giacimenti di energon erano stati trasformati in miniere.
“Miniere, presumibilmente decepticon” aveva detto la bella seeker blu “ se vogliamo prendere dell’energon da queste dobbiamo stare bene attenti. Serve un piano preciso. Niente mosse avventate”.
Zoira aveva ragione. Quando si trattava di certe cose a dirla tutta ce l’aveva quasi sempre.
Ma Deathstar e Mintaka le avevano dato retta?
No.
Non solo erano sgattaiolate via dall’astronave (nascosta in un bosco) per andare in una miniera con l’intento di vedere se c’era dell’energon ed eventualmente rubarlo, ma pur avendo avuto l’immensa fortuna di trovarla deserta, e con i cubi pronti per essere caricati, invece di prenderseli e portarli via si erano messe a berne a più non posso.
Tanto che alla fine, satolle, erano state prese da un colpo di sonno e non si erano nemmeno accorte di quando erano state caricate automaticamente nella Nemesis da un elevatore insieme all’energon rimasto. Le due cybertroniane dunque si erano risvegliate attonite nei magazzini dell’incrociatore decepticon, ed ora camminavano senza avere la minima idea di dove fossero e dove dovessero andare.
- credo che stiamo girando a vuoto - a Mintaka i corridoi sembravano tutti uguali, come quelli nel labirinto degli specchi dei luna park in cui andava da piccola e che, per la cronaca, aveva sempre odiato. Si lasciava convincere ad andarci solo perché a suo padre invece piacevano.
"Papà. Mamma”.
Come tutti i cybertroniani presenti sulla Terra, purtroppo, anche Mintaka era rimasta sola al mondo a causa della guerra. Adesso, come per i suoi compagni, era il Deviant Team la sua famiglia.
- non è colpa nostra se qui è tutto uguale…certo che un paio di cartelli no, per carità, troppa fatica a metterli - borbottò Deathstar - manco le frecce per le uscite di sicurezza.
Mintaka trattenne una risata. - di certo gli occupanti sanno a memoria quale è la posizione.
- io no però! - protestò Deathstar - ma gli ospiti come fanno?... vabbè che se siamo davvero nella Nemesis questi pochi ospiti hanno.
- Direi…- convenne Mintaka, guardandosi attorno - ascolta, riproviamo a chiamare gli altri. Magari prima non c’era campo.
Le due ragazze tentarono di nuovo di stabilire un contatto con il resto del Deviant Team, senza riuscirci.
- Non è una questione di campo mi sa - commentò Deathstar - oh via, uno al limite continua a camminare dritto…cammina cammina l’uscita la troviamo, ‘sto posto non sarà infinito.
- eh…non possiamo camminare sempre dritte. Finiremmo contro un muro.
Le loro risate, e soprattutto quella estremamente sonora di Deathstar, risuonarono in tutto il settore dell’astronave. In un certo senso quelle due erano incredibili, perché se ridevano come fossero state in un’allegra passeggiata domenicale quando invece erano in potenziale pericolo di vita.
- dettagli, dettagli! E tanto io e te siamo due che lasciano il segno, quindi lasciare l’impronta sul muro…tutto regolare! - improvvisamente Deathstar diede una manata più forte che poteva contro la parete, lasciando impresso il segno della propria mano. Nel farlo non si curò del gran rumore che avrebbe provocato, com’era prevedibile - olléllé!!!
- Deathstar direi che non è il caso…- avviò a dire Mintaka. Ma quando i loro sguardi si incontrarono sentì la mano destra partire quasi da sola, ed aggiungere la propria impronta accanto a quella di Deathstar facendo di nuovo un gran fracasso.
- olléllé!!! - rise nuovamente la seeker vedendo che Mintaka l’aveva imitata - lasciamo il segno! Evvaiii…adesso però andiamo via va’ - disse Deathstar, incamminandosi lungo un corridoio adiacente a grandi passi, seguita da Mintaka.
Checché ne dicessero, le due troublemakers avevano avuto decisamente fortuna. Non solo infatti nessun vehicon era nelle vicinanze, ma anche colui che era definito “gli occhi e le orecchie dei decepticon” si stava concedendo un meritatissimo tempo di ricarica.
Per stacanovista che fosse anche Soundwave aveva i suoi limiti e non poteva sapere che, per andare in ricarica, aveva scelto un momentaccio. Soprattutto perché le poche volte che lo faceva nemmeno una battaglia tra insecticon a due metri da lui l’avrebbe svegliato…
- oh, una stanza diversa! Toh!
…e quindi tantomeno l’avrebbe fatto l’arrivo delle due deviate del Deviant Team.
- serio?! Beeella. Che roba c’è dentro? - Deathstar si affacciò sull’uscio per poi entrare, seguendo Mintaka.
- computer, prototipi di armi di vario tipo…- osservò Mintaka - e quest’affare.
- ma che diavlo è?!
- sembrerebbe un drone - osservò - presumibilmente usato per lo spionaggio, se si considera la forma. Ha anche delle armi a bordo a scopo difensivo od offensivo…
L’ “affare” in questione ovviamente era Laserbeak, eccezionalmente staccato dal petto del proprio padrone, e l’analisi di Mintaka era corretta. Deathstar annuì, osservandolo con scarso interesse.
- ah ok…- sgranò gli occhi - Mintaka…- le diede una gomitata - ma quello chi diavlo è?
Solo in quel momento le due donne videro Soundwave, sciaguratamente per lui ancora in ricarica. Gli si avvicinarono con circospezione.
- no serio, ma chi è?
- non lo so…- rifletté Mintaka - …senza volto. Io mi ricordo di avere sentito qualcosa riguardo ad uno senza volto, ma non mi ricordo riguardo a cosa, e tantomeno mi ricordo il nome.
- ah, per me è un fantoccio - sentenziò Deathstar - un fantoccio senza faccia… Stylequeen direbbe che è osceno… comunque per essere una bambola non è malaccio. Ho visto mech più brutti di questa roba qui… aspè! - fece un largo sorriso mentre seguendo un’ispirazione improvvisa tirava fuori da uno scomparto l’equivalente di una dozzina di pennarelli indelebili terrestri di diversi colori.
- che vuoi fare?- le domandò Mintaka, anche se purtroppo aveva già capito. Deathstar disegnò rapidamente un paio di grosse labbra carnose sullo schermo visivo del tecnico.
- gli disegno la faccia, così è ancora più bellino.
- ma le labbra in quel modo sono da donna.
- allora “bellina”. Tanto è una bambola, chissenefrega…cioè, se fosse stato un mech vero gli avrei fatto una faccia come si deve ma così mi sbizzarrisco - disse, disegnando due grandi occhi verdi con tanto di ciglia - alé! Fatto.
- io direi di guardare se in quei computer c’è una mappa di questo posto - disse Mintaka, occupando la postazione che solitamente era di Soundwave.
- direi anche di cercare di capire che posto è - commentò Deathstar, sedendosi.
Una sirena fortissima partì nello stesso istante in cui la seeker mise il sedere proprio sul pulsante d’allarme.
- ma che cazz…?!!!
Soundwave sentendo quel baccano si riscosse immediatamente dal suo sonno, alzandosi dalla cuccetta pronto all’azione.
- NON È UNA BAMBOLA!!! - gridò Deathstar, osservandolo allibita, senza poter capire che Soundwave era allibito quanto loro nell’osservarle. Oltre alla sirena si sentirono centinaia di rumori di passi di corsa, quell’allarme richiedeva un’immediata procedura di evacuazione.
- Soundwave - boccheggiò Mintaka stringendo il polso alla seeker.
- chi?
- Soundwave!!! Mi sono ricordata del tizio senza volto! Si chiama Soundwave ed è un decepticon! - esclamò. Deathstar fece passare lo sguardo da lei a lui, e viceversa.
- e tu adesso ti ricordi! Ma Solus Prime velenosa allora…- fu la prima cosa che disse - …’sta volgare. Eeeh…mi chiamo Deathstar. Piacere, cocco! - con un sorriso che sembrava più che altro una paralisi facciale Deathstar, mani in alto, si avvicinò a Soundwave che era a dir poco perplesso.
Non aveva immagini di quelle due nel database, e non avevano simboli di sorta addosso ad identificarle come appartenenti all’una o all’altra fazione. L’unico indizio erano gli occhi rossi di entrambe, ma poteva anche non significare nulla.
Non capiva nemmeno lui come si stesse sentendo riguardo a quell’intrusione. Teoricamente avrebbe dovuto essere seccato, o furioso (e magari vedendo il proprio riflesso lo sarebbe stato). Non allarmato; Soundwave non lo era mai. Ma arrivati a questo punto avrebbe già dovuto catturarle, sbatterle nelle prigioni della nave e sentire se Megatron pensava che valesse la pena interrogarle.
Invece…
- senti, noi qui non ci dovevamo essere. Ci siamo finite per caso. Eravamo in un posto, ci siamo addormentate e quando ci siamo svegliate eravamo qui! Eheh. Come cosa sarebbe pure divertente no? - lo sguardo della seeker divenne decisamente preoccupato - no eh?...comunque è davvero come ho detto, non sapevamo neanche dove eravamo fino a che lei non ti ha riconosciuto e abbiamo capito di stare nella Nemesis! - ancora una volta nessuna reazione, ma Deathstar non intendeva demordere. Mintaka, anche lei con le braccia alzate, si era avvicinata a sua volta rimanendo però più in prossimità di Laserbeak.
- capito, noi ci siamo trovate qui e poi lei “uh è Soundwave quindi siamo nella Nemesis”…io ti avevo giusto sentito nominare, non sapevo che faccia c’avev…- si interruppe - eh. Chiedo venia, tu non hai la faccia. Non proprio - mormorò, pregando che non ci fossero superfici riflettenti in giro - ecco, detto questo…l’uscita… dove diavlo è?
All’ex gladiatore stava venendo un dubbio: “ma questa c’è o ci fa”?
- Mintaka.
- eh.
- ma tu dici che questo l’ha capita una parola di quel che ho detto? - le domandò la seeker togliendo a Soundwave ogni attenzione - non ha detto né fatto niente.
- da quel che mi ricordo Soundwave non parla.
- aaah, ecco!
“ che faccio, le catturo o le butto fuori?” si chiese Soundwave. Da un lato per colpa loro l’intero esercito nella Nemesis stava lasciando l’astronave senza motivo, ma dall’altro...a che poteva servire catturare due sceme del genere, che non erano neppure schierate? Anche il motivo per cui erano sulla Terra poteva essere solo uno, l’energon.
O beh, forse avrebbe lasciato decidere a Lord Megatron cosa fare di quelle due. Presumibilmente, dato che brutte non erano e non sembravano avere chissà che capacità, le avrebbe tenute come concubine. Osservandole bene, Deathstar in particolare in quanto seeker, pensò che anche lui un giro l’avrebbe fatto volentieri. Di certo il suo vecchio amico non gliel’avrebbe impedito.
Senza troppa fretta afferrò la sua pistola ad onde sonore.
- ma che diavlo è?! - esclamò Deathstar facendogliela saltare via dalle mani, afferrandola a sua volta premendo bottoni e azionando levette a caso.
La pistola iniziò ad emettere una vasta sequenza di potenti onde sonore senza alcun controllo, mentre la seeker rosso nera faticava a tenerla in mano ed imprecava. Soundwave finì sbattuto contro il muro, mentre la stanza veniva devastata.
- Mintaka aiutami a tenere ‘sta cosa!!!
- arrivo arrivo!
- Soundwave, perché hai attivato l’allarme?! - proprio in quel momento Lord Megatron irruppe nella stanza, deciso a scoprire quale fosse la causa di tale misura di emergenza.
- quello è Meggy!!! Lo riconosco pure io!!! - strillò Deathstar puntando l’arma verso di lui, aiutata da un’urlante Mintaka. Anche il Lord dei decepticon finì al tappeto prima di capire cosa accidenti stesse succedendo, mentre le due donne scappavano verso la porta con la pistola ad onde soniche ancora stretta nelle loro mani.
- corriamo, via, via!!!
- e dove?
- ma che diavlo ne so, noi sfondiamo tutto con ‘sta cosa e via! - esclamò Deathstar, decidendo di sfruttare la potenza della pistola per aprire varchi nelle pareti. Sarebbero finite fuori, prima o poi!
Sfondamento dopo sfondamento infatti le due cybertroniane aprirono un varco che portava all’esterno della Nemesis. Dovevano fuggire assolutamente, col casino che avevano fatto ormai di certo tutti i decepticon sapevano che c’erano delle intruse!
- e adesso che facciamo? - si preoccupò Deathstar.
Lì per lì non ci avevano pensato, ma quel varco era inutile dato che nessuna delle due volava. Essere una seeker con la paura dell’altezza era un’enorme fregatura, in molti casi.
- tu a volare non ce la fai proprio eh? - Mintaka si voltò, vide una miriade di vehicons, Megatron, Soundwave, un robot rosso ed un altro jet che stavano correndo verso di loro presumibilmente con l’intento di linciarle - chiama Zoira!!! Chiama Pkangu!!!
- non c’è tempo! - esclamò Deathstar, che chiudendo gli occhi per non vedere quanto era in alto saltò giù, trascinando Mintaka con sé afferrandole il polso.
- ma che cavolo fai?! ‘Staaaaaaar!!! - urlò Mintaka, col terrore di schiantarsi. Ma che le era saltato in testa di buttarsi giù così ad occhi chiusi?!
- nonvoglioguardarenonvoglioguardarenonvoglioguardarAH! - esclamò quando lei e Mintaka finirono addosso a due vehicons alati che si trovarono costretti ad avviare le manovre di atterraggio.
- il potere della botta di culo!!! - esclamò ridendo Deathstar, con gli occhi ancora chiusi.
I decepticon dalla Nemesis avevano osservato la scena esterrefatti finché le due cybertroniane non erano sparite sotto le nuvole, senza nemmeno riuscire a pensare di inseguirle. Era stato tutto troppo veloce ed altrettanto assurdo.
Megatron era sconcertato. Primo, chi erano quelle? Secondo, perché la seeker non aveva volato? Terzo, era possibile avere una fortuna così sfacciata?!
E quarto…
- Soundwave, perché ti sei dipinto una faccia?
Il tecnico, sorpreso, si passò una mano sul volto sporcandola di rosso e verde.
Come avevano osato?!!...
- qualcuno ha delle informazioni su quelle due? voi! - fece un cenno a dei vehicons alati - trovatele!!!
I soldati partirono immediatamente.
- no, Lord Megatron - Knock Out scosse la testa - non le ho mai viste prima d’ora. Dreadwing?
Il jet cybertroniano scosse la testa. - no.
- …crrr ma Solus Prime velenosa allora…- ripeté Soundwave, con la voce di Deathstar - …’sta volgare. Eeeh…mi chiamo Deathstar - sul suo schermo visivo comparve brevemente l’immagine della seeker rosso nera. Megatron annuì. - crrrMintaka aiutami…arrivo,arrivo! - durante la parte finale della registrazione invece mostrò l’immagine della moto nera con dettagli blu.
- Deathstar e Mintaka - disse Megatron - voi due - guardò Knock Out e Dreadwing - coordinate le riparazioni della Nemesis. Soundwave, cerca nel database di Iacon…ci sono i dati di tutti i cybertroniani nati prima della caduta di Cybertron. Voglio sapere chi sono quelle due e cosa vogliono!
Detto questo se ne andò.
Soundwave pensò che comunque quel lavoro l’avrebbe fatto anche se Megatron non gliel’avesse chiesto. Se n’erano andate con la sua pistola! Non era una cosa che gli avrebbe perdonato facilmente, anche se pensando alla faccia di bronzo di Deathstar, beh…
Se non avessero fatto tutti quei danni ci sarebbe stato quasi da ridere. Magari le avrebbe riviste, prima o poi.
E sapeva già da quale delle due donne avrebbe preteso un risarcimento.
Soundwave, per le seekers, aveva sempre avuto una particolare predilezione...
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Capitolo 3 *** Farsi Riconoscere ***
- corri!!! Corri -corri -corri - CORRI!!! - gridò Mintaka, trascinando via Deathstar una volta atterrate. I decepticon non avevano tardato a mandare dei vehicons ad inseguirle, ed entrambe le donne potevano ben immaginare che se fossero state prese sarebbe stata una disgrazia.
Deathstar armeggiava ancora con la pistola che aveva sottratto al fantoccio (pardon, a Soundwave) cercando disperatamente di riattivarla. Adesso sì che avrebbe fatto loro comodo! Ma nemmeno prima aveva capito bene come aveva fatto ad accenderla, aveva solo premuto bottoni a caso, santo cielo.
- perché non va?! Perché non va?!! - strillava, scuotendo la pistola. Ed era solo per pura fortuna che lei e Mintaka non venivano mai raggiunte dai colpi dei vehicons alati.
- ci penserai dopo, intanto corri! …ma perché non dovrai saper volare, eh?!
- capita! Non è colpa mia se ho paura dell’altezza e quindi non AAAAAAH!!! - la pistola si attivò all’improvviso, ed il colpo che sparò al terreno fu tanto forte da far volare via le due combina guai.
- ma CHE -CAVOLO -FAI?!
- ma che diavlo ne so fa tutto da sola questa cosa!!! Oddio! L’altezza! - Deathstar chiuse con forza gli occhi - io odio l’altezza, la odioooo!
- pensa all’atterraggio piuttosto, rischiamo di sfracellarci!!! - urlò Mintaka.
- potere della botta di culo aiutaci! - pregò Deathstar, facendo mentalmente una sorta di testamento e inviandolo alla base del Deviant Team.
“io, Deathstar, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali per quanto possibile, lascio a Stylequeen i miei prodotti di bellezza, a Zoira i miei datapad con i libri, a Mintaka (se sopravvive) i miei disegni e a Pkangu un bel ‘ettiè!!!’ …vi volevo bene raga…”.
Alla base non si sarebbero stupiti troppo, era esattamente la quattrocentosettantanovesima volta che la seeker nero rossa faceva testamento. Ossia una per ogni casino in cui si era trovata.
Nel frattempo, Bulkhead aveva deciso di farsi una passeggiatina. La situazione alla base era un po’complicata, ogni tanto al grosso demolitore verde serviva una camminata per distendere i nervi. Inoltre dopo la bruttissima avventura con Hardshell quelle camminate gli servivano anche come aiuto alla riabilitazione.
Era sempre stato uno dei più forti, lì in mezzo, ma da dopo quell’esperienza la sua fiducia in sé stesso aveva iniziato a vacillare…
Prima ancora che capisse cosa stava succedendo Bulkhead vide cadere due cose indistinte esattamente tra le proprie braccia. Solo in seguito realizzò che le “cose indistinte” erano due femme che strillavano come matte.
- moriremo, moriremo! - gridò Deathstar. Poi improvvisamente realizzò di non stare più volando, e dischiuse lentamente le palpebre metalliche - …’Taka…forse non moriamo.
Anche Mintaka riaprì gli occhi. - dipende…- guardò l’ancora allibito Bulkhead - adesso questo che roba sarà, autobot o decepticon?
Il demolitore non ci poteva credere. Due belle femmine cadute dal cielo gli erano piombate proprio tra le braccia! Certo, era strano che una delle due fosse una seeker, di solito i seekers volavano.
Ma era la terrena che istintivamente lo attirava di più, una bella motocicletta grigia, blu e nera.
- ehi, decepticon a chi? Ovvio che sono un autobot, guardate il simbolo!
- il potere della botta di culo ci assiste! - esultò Deathstar - graziegraziegrazie. Fiuuù - fece un sospiro di sollievo - senti, avremmo un problemino…
- cioè? - domandò loro Bulk perplesso.
- abbiamo i decepticon alle calcagna! ECCOLI! - esclamò Mintaka, saltando giù dalla braccia di Bulkhead come aveva fatto Deathstar esattamente mezzo secondo prima. Bulkhead non si preoccupò troppo, erano solo dei vehicons.
Quando lo videro lo attaccarono immediatamente, ma era facile per lui atterrarli in poco tempo. Il suo lavoro d’altra parte era quello e lui era uno dei migliori in quel che faceva, anche se quel che faceva non era sempre piacevole.
Le due donne intanto riflettevano sul da farsi. Zoira aveva detto di restare il più possibile fuori dalla guerra tra fazioni, ma non volendo loro due c’erano finite invischiate ben bene, e quel grosso mech sembrava gentile.
- quanto a muscoli niente da dire - commentò oltretutto Deathstar - …solo che mi da’ l’idea di essere un po’una staccionata.
La seeker che non sapeva volare aveva un modo di parlare un po’tutto suo. Dal “ma che diavlo è”, al “vattelapeach”, ai sinonimi che non erano sinonimi come in questo caso; con “staccionata” infatti intendeva dire grullo, o tonto, o coglione, o che dir si voglia. In senso buono però.
- probabile - convenne Mintaka - però sembra cocco, dai.
- può essere… salvate da una staccionata. Viva le staccionate! - esclamò - eh, io direi di fare un po’di tifo, guarda come li sta sbrindellando! Stac-cio-na-ta, Stac-cio-na-ta, alé alé alé!!! E la Staccio, la Staccio vincerà, la Staccio vincerà, la Staccio vincerà!!! - …ecco, una cosa Deathstar la sapeva fare: i cori di incitamento! - Staccionata! Coso verde! Com’è che ti chiami?
Tra un pugno e l’altro Bulkhead cercava anche di mettersi un po’in mostra. Non era cosa da tutti i giorni trovarsi due belle signorine pronte a fare il tifo, nonostante non capisse perché la seeker lo chiamasse “Staccionata”.
- il mio nome è Bulkhead! E sono il più forte demolitore che sia mai esistito! - e per sottolineare il concetto afferrò due vehicons e li sbatté uno contro l’altro rompendoli.
- ok! Dagliele sode, dai Bulkhead dagliele sode! Dagliele soooode!...
- …dai Bulkhead dagliele sooodee…! - si unì Mintaka, aggiungendo anche fischi ed incitamenti di varia natura. Stavano facendo un tale baccano che sembrava di essere in uno stadio, ma la cosa parve funzionare perché quando anche Mintaka aveva attaccato a tifare per lui Bulkhead aveva iniziato a prendere a botte i vehicons come non mai.
- per me gli gusti - bisbigliò Deathstar alla sua amica - appena hai iniziato a fare il tifo questo è diventato una furia scatenata.
- tu dici?
- dai Furia! Dai Furia! Bulkhead la Staccio del West, nanananananana…Così si fa! Stra-ge, stra-ge, stra-g!!...
- possibile che voi due dobbiate sempre fare danni?! - le bloccò una voce decisamente seccata. Le due combina guai si voltarono tranquillamente.
- ciao Zo’! Anche tu qui?
- che cos’è che si era detto? Ripetimelo, Deathstar. Avevamo detto “veniamo qui, man mano prendiamo l’energon che serve e ne restiamo fuori”! - sibilò Zoira.
Anche lei come Deathstar era una bella seeker, colorata con vaie gradazioni di blu e i sensori ottici azzurri. E per fortuna almeno lei sapeva volare.
Nonostante il Deviant Team non avesse un leader riconosciuto si poteva dire che lei e Stylequeen fossero rispettivamente capo e vice. A Pkangu non era mai interessato comandare, quindi loro due rimanevano le uniche con, rispettivamente, un minimo di sale in zucca e un minimo di polso.
- non è colpa nostra se siamo finite nella Nemesis e poi in braccio a lui - Mintaka indicò Bulkhead, che aveva finito e si stava avvicinando incuriosito. Un’altra sconosciuta!
- siete finite…dove?!! - allibì Zoira.
- ci eravamo addormentate in una miniera di energon e quando ci siamo svegliate eravamo nella Nemesis, abbiamo girato a vuoto poi siamo finite in camera del tizio senza faccia…io poi pensavo che fosse un fantoccio gli ho pure disegnato gli occhi e i labbroni così - li mimò - ma vabbè. Poi mi sono seduta sull’allarme, è successo un po’un casino, quello ha preso questa - mostrò la pistola ad onde soniche - io gliel’ho fregata, ho spinto un po’di bottoni a caso eeeee siamo qui insomma.
- quella è una reliquia di Cybertron - disse Bulkhead, indicando la pistola. Zoira si ritrasse al suo arrivo, un po’diffidente. Dal simbolo vide che era un autobot, ma il detto dice “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Lei non era sconsiderata come quelle due.
- ah si? Serio?...eeeecco perché ce l’avevano tanto con noi…- realizzò Deathstar - comunque visto per fortuna è andato tutto bene! Il potere della botta di culo ci assiste! Già, ma adesso che ci fo con ‘sta cosa?
- potresti darla a me…- le propose Bulkhead, per poi ammutolire quando Zoira gli lanciò un’occhiata che non prometteva niente di buono.
- se proprio dobbiamo dare quella pistola a qualcuno pretendo di trattare direttamente con il tuo capo.
Il demolitore rimase un po’male per il comportamento della seeker. Vedendo com’erano le altre due aveva pensato che anche lei sarebbe stata altrettanto aperta e alla mano, ma a quanto pare sbagliava. - uh…va bene. Ma guarda che sarebbe stata in buone mani lo stesso.
- chiama il tuo capo, se questa pistola vi interessa, altrimenti la nostra conversazione finisce qui. Deathstar, la pistola.
- ma …
- ‘Star! La pistola! - ripeté Zoira, facendosi consegnare l’arma in mano dalla seeker sbuffante.
- ok ma non trattarlo male, sembra tanto cocco - disse Mintaka - non è da tutti prendere a cazzotti tutti quelli - indicò i rottami di vehicons - per difenderci.
- è sempre gente che non conosciamo - ribatté Zoira - Pkangu, qui Zoira. Cercami tutte le informazioni che puoi su…- guardò Bulkhead - …la tua designazione, per cortesia.
- Bulkhead, sono un autobot e un demolitore - ripeté il guerriero - il tuo amico non troverà nulla di diverso da quel che ho detto.
- cercami tutto quello che puoi su Bulkhead per favore.
- va bene, faccio in un attimo. Le due pazze sono finalmente morte?
- Pkangu appena ti vedo ti appicco da qualche parte e ti do affettuosamente fuoco - lo avvertì dolcemente Deathstar. In fondo lei e Pkangu erano amici, ma solitamente non facevano che scannarsi a vicenda.
- Optimus, sono Bulkhead…ci sono altri cybertroniani qui. Due di loro hanno rubato la pistola a onde soniche ai decepticon, e vogliono trattare direttamente con te per la cessione dell’arma. Che facciamo?
- qui Optimus. Arrivo immediatamente - fu la lapidaria risposta del comandante degli autobots.
Altri cybertroniani che sembravano essere a loro volta contro i decepticon! Ottimo. La sua squadra era piccola, e qualche elemento in più serviva sempre. Sarebbero stati anche in più a cercare energon, tra le altre cose.
- che succede, Prime?! - si informò immediatamente l’agente Fowler.
- altri cybertroniani arrivati qui sulla Terra, e sembrano essere dalla nostra parte - aprì rapidamente il Ponte Terrestre - hanno rubato una reliquia di Cybertron ai decepticon.
- altri ancora! Finirete per invaderci…ed io come lo dico ai miei superiori? Ah, che gran rottura…
Optimus lo lasciò imprecare mentre tirava fuori dalla tasca il cellulare per informare i suoi superiori e attraversò il Ponte.
- eccolo. Soddisfatta?
- Optimus Prime? - Zoira lo squadrò da capo a piedi - il mio nome è Zoira. A quanto ho capito io e le ragazze abbiamo qualcosa che interessa agli autobots.
Lei si riferiva alla pistola, ma guardandola Optimus pensò che quella non fosse la sola cosa interessante. Dopo parecchio tempo, Prime sentì di provare una certa attrazione verso una femme. Di solito preso com’era dalla guerra lasciava perdere, e c’era anche la sua posizione da considerare, ma istintivamente Zoira gli piaceva.
PAC.
- amigo…sei figo! - gli disse Deathstar dopo avergli assestato una gran pacca sul sedere per poi scoppiare in una gran risata, imitata da Mintaka. Zoira si coprì il viso con una mano, mentre Bulkhead dopo averla guardata attonito si mise a sua volta a ridere come un matto.
Il più sconcertato chiaramente era Optimus Prime. Nessuna femmina, in tutta la vita, lo aveva mai trattato ed apostrofato in quel modo!
- ignorale. Sono pazze. Deviate. Folli. Fuori di testa - mormorò concitatamente Zoira vergognandosi come una ladra - per i Prime, che figura…
- che poi, la pistola l’abbiamo presa noi - disse Mintaka ad Optimus, indicando sé stessa e Deathstar - ma non chiedere come abbiamo fatto a fuggire.
- ovvio, abbiamo culo! E anche tu ce l’hai - Deathstar si mise dietro ad Optimus - enorme.
Zoira non era più la sola a vergognarsi. Se Optimus avesse potuto sarebbe diventato rosso come un semaforo. - lieto che apprezzi - borbottò.
- tranquillo eh, non te lo tocco più senza permesso. Ok boss? Il sedere di un Prime è il sedere di un Prime, e la legge dice che toccarlo senza permesso è sacrilegio…
Mintaka era piegata in due dal ridere, e Bulkhead cercava senza successo di trattenersi. Zoira alla fine sbottò. - smettila!!! Dobbiamo parlare di cose serie!
- ok, vado a sedermi.
- …volevo vedere a chi sarebbe andata in mano l’arma - riprese Zoira - noi fino ad ora non ci siamo mai messi in mezzo a questa guerra.
- la neutralità è un vostro diritto - rispose pacato Optimus.
- temo che però ormai lo abbiamo perso. Non ho capito bene che è successo, ma credo che quelle due abbiano fatto un certo disastro nella Nemesis… se ho inteso bene, Deathstar ha dipinto a Soundwave una faccia, quindi ti lascio immaginare… io mi domando, porchissima miseria, dato che non sa combattere e nemmeno volare perché non se ne sta ferma?!
Prime la guardò perplesso. - non sa volare?
- no. Infatti mi chiedo come abbiano fatto a lasciare la Nemesis, ma…insomma, sta di fatto che ormai la nostra neutralità e del tutto compromessa.
- lo penso anche io. In quanti siete? Siete solo voi tre? - si informò Optimus.
- io, Stylequeen, il nostro tecnico e loro due. Siamo in cinque.
Optimus Prime rifletté attentamente sulla questione. C’era posto per altri cinque elementi nella base? Sì. È vero o no che più si è meglio è? Di solito sì. Zoira sembrava una che sapeva quel che faceva.
La voleva nella squadra? Certo.
- cinque minuti solo cinque e vedrai…!
- i vehicons a pezzi tu ridurrai! Ooooh yeah!!! Grande Staccio!
- dovete spiegarmi che significa “Staccionata”…- Bulkhead aveva il braccio destro attorno alle spalle di Mintaka e il sinistro attorno a quelle di Deathstar. Gli era bastato pochissimo tempo per fare amicizia!
- e che vuol dire Staccionata? Staccionata, no?
Optimus captò i loro discorsi. I primi tre punti erano tutti dei sì, ma c’era il quarto.
Era pronto a trovarsi attorno le due matte tutti i giorni? Non ne era sicuro. Ma chissà, magari non erano poi così male dopo averle conosciute meglio, anche se Deathstar non sembrava sapere cosa significasse avere un minimo di rispetto per i gradi e le istituzioni. Così di primo acchito gli sembrava il tipo che avrebbe potuto fare una focosa connessione in un Tempio di Primus.
- credo che nella nostra base sareste più al sicuro. Protezione, in cambio di questa reliquia - propose Optimus a Zoira. La seeker blu ci pensò per qualche istante.
- forse conviene accettare. Devo parlarne a tutti - si voltò verso le due matte - voi due, Optimus Prime ci ha gentilmente concesso un posto nella loro base…
- che?! Sul serio?! - si stupì Mintaka, per poi esultare - ma vieeeeeni!
- allora d’ora in poi ci vedremo spesso, Staccio! - esultò a sua volta Deathstar dando una grossa pacca sulla schiena a Bulkhead - prometto che non farò troppi danni, boss - disse poi a Prime.
- me lo auguro - ribatté lui seccamente - Zoira, se una volta arrivati nella base mi darai le coordinate farò aprire il Ponte Terrestre nel luogo dove si trova il resto del gruppo così da rendere più agevole il trasferimento.
- mi sembra una buona idea.
- oddio, sai Stylequeen…arriverà là con ventisettemila bauli di roba! - commentò Mintaka.
- solo? Io direi di più - pronosticò Zoira.
- eeeh, Chiacchiera è Chiacchiera - disse Deathstar mentre, ancora abbracciate a Bulkhead, lei e Mintaka entravano nel Ponte.
- Stylequeen, qui Zoira. Dobbiamo trasferirci, la nostra neutralità e andata al diavolo, poi ti spiego. Tra poco si aprirà un Ponte Terrestre nella nave, così potremo trasferire le nostre cose.
- CHE VUOL DIRE CHE LA NOSTRA NEUTRALITÀ È ANDATA AL DIAVOLO?!!! Come-sarebbe-a-dire?!! C’entrano qualcosa quelle due vero? Ah ma quando le rivedo le smonto bullone dopo bullone! Non è possibile, santissimo All Spark!!!
Optimus dopo parecchio tempo aveva in viso un’espressione quasi allarmata. Dopo due matte ci mancava anche l’isterica a complicare le cose!
- ormai quel che è fatto è fatto, non c’è bisogno di url…
- IO URLO QUANTO MI PARE! HO TUTTO IL DIRITTO DI URLARE!!!
- Stylequeen cerca di calmarti…- disse una voce maschile - Zoira ha ragione, ormai quel che è fatto è fatto eAHIO!
-non azzardarti a dirmi che devo calmarmi, capito?!!
-…ok ragazzi, ci vediamo dopo - borbottò Zoira, per poi chiudere la comunicazione e fare un gran sospiro.
- a volte è dura - disse Optimus.
- oh sì - mormorò Zoira, quasi tra sé e sé - veramente tanto. Forse sarebbe più facile se il gruppo avesse un capo riconosciuto - disse poi, entrando nel Ponte insieme ad Optimus Prime.
- non lo avete?
- no. In pratica saremmo un gruppo di amici in una specie di livello sabbatico diventato permanente a causa della guerra - gli spiegò - non abbiamo capi riconosciuti, anche se di solito a darci da fare siamo io e Stylequeen. Anche Pkangu contribuisce naturalmente, è un tecnico eccezionale, ma sta fuori dalle varie diatribe per quanto può.
- hai detto Pkangu?...è un nome piuttosto conosciuto. Da quel che ricordo era diventato piuttosto famoso per aver superato il punteggio di Soundwave nell’esame finale…- lui e Zoira camminavano lenti, sembrava che non avessero alcuna fretta di arrivare dall’altra parte - molto tempo dopo di lui, sì, ma fino a quel momento era stato il punteggio più alto nella storia della scuola base.
- eh già, è proprio quel Pkangu lì. Siamo quasi arrivati mi sa - gli fece notare la seeker. Lentamente uscirono dal Ponte…
Deathstar e Mintaka, come ci si poteva aspettare, avevano già radunato attorno a loro parte del Team Prime. Trattavasi di Bulkhead che le aveva presentate a tutti coloro che erano al momento nella base, Wheel Jack che stava già ridendo per una delle cavolate sparate dalle due, Smokescreen piegato in due dal ridere e Bumblebee che cercava di trattenersi.
- …no, ma tu hai la faccia da pornostar! È vero o no?! - Deathstar indicò Ratchet - guardatelo!
- Ratchet pornostar! - esclamò Mintaka, aiutando Smokescreen a restare in piedi.
- noi vo-glia-mo Ratchet pornostar! Ratchet pornostar!
- Ratchet pornostar!!! - nemmeno a dirlo quell’ennesimo coro da stadio aveva coinvolto immediatamente i demolitori e Smokescreen, mentre Ratchet imprecava a più non posso. Optimus osservava la scena apparentemente impassibile, mentre Zoira si coprì il viso con entrambe le mani.
- ma perché devono farsi sempre riconoscere…
- a-ehm.
Se non altro quell’”a-ehm” di Optimus Prime bastò per far calmare gli autobots, che si voltarono verso di lui con l’espressione di un bambino beccato a rubare la cioccolata.
- ah…Optimus…signore - balbettò Smokescreen - bentornato. Lei è un’altra dei membri del Deviant Team?
- esatto, Smokescreen. Il suo nome è Zoira - la presentò Optimus - mi auguro che l’accoglierete bene come avete accolto gli altri componenti del Deviant Team.
“le hanno accolte TROPPO bene, direi” pensò il leader degli autobots, che già cominciava a preoccuparsi molto. Da un lato che si fossero integrate così facilmente era positivo ma dall’altro…arrivate da cinque minuti, quelle due già avevano fatto imbestialire Ratchet con i cori da stadio!
In quel momento anche Miko, Raf e Jack fecero il loro ingresso nella base. Erano già stati avvertiti dei nuovi arrivi, e naturalmente erano piuttosto impazienti di conoscerli.
- allora, dove sono i nuovi? - Miko sbatté via lo zaino - quell’imbecille del prof di matematica mi ha messa in castigo di nuovo solo perché ho liberato un paio di rane in classe…
- uuuuh, anche noialtre eravamo sempre in castigo cocca! - disse Deathstar indicando sé stessa e Mintaka - solo che liberavamo gli insecticons dentro la scuola, non le rane! - rise, mentre Prime faceva cenno a Ratchet di aprire il Ponte alle coordinate dategli da Zoira.
- nooo, giura!
- Primus solo sa quante ne abbiamo combinate quando andavamo a scuola! - disse Mintaka.
- ma la scuola è importante, serve per il nostro futuro…- disse timidamente Raf.
- lo diceva pure Zoira, che ha studiato con impegno, ma poi visto? È scoppiata la guerra e lei si è fatta un culo così - ‘Star fece un gesto esplicativo - inutilmente! Io non ho mai fatto niente, c’ho una vita da vivere e voglio fa’ quel che mi pare.
- così si fa! - dissero in coro Miko e Bulkhead. Ratchet guardò Optimus Prime.
- perché le hai portate qui, perché?!
- magari col tempo miglioreranno. Forse la guerra le farà maturare, una buona volta…
- se non muoiono - concluse Ratchet.
- macché - Zoira le guardò ridere sguaiatamente con gli altri - Deathstar ha una fortuna a dir poco sfacciata.
Dal Ponte Terrestre che Ratchet aveva aperto usci un bel seeker grigio e verde chiaro dall’apparenza che era un misto tra seria e del tutto casual, strana a modo suo, a partire dal modo di camminare che era tra lo strisciare i piedi ed il balzellare.
- è questo il posto…?
- sì, Pkangu è questo.
- salve - salutò Prime e Ratchet con un cenno del capo - il mio nome è Pkangu. Vi ringrazio per l’ospitalità.
- quel Pkangu lì? - si stupì Ratchet - il punteggio più alto all’esame finale della scuola base?
- sì, anche se mi piace pensare di qualcosa più di un numero alto! - sorrise il seeker, rimproverandolo tra le righe e bonariamente.
- ah beh…certo…
- ma santissimo All Spark, chi ha arredato questo posto? Un branco di insecticons ubriachi? Ma non ha un minimo di stile! Gli accostamenti sono tutti sbagliati! I materiali obsoleti! Non c’è un minimo di rosa! Ed io dovrei stare qui?! Ooooh ma perché a me…ehi, qualcuno di voi fustacchioni potrebbe darmi una mano con i bagagli? Sono tanti, sapete…
Dopo Pkangu ad uscire dal Ponte fu una delle più belle terrene che si fosse mai vista in giro. Stylequeen, il medico del Deviant Team, era un’automobile rosa acceso con due grandi occhi azzurri e l’aria da diva. Appena la videro, molti dei membri del Team Prime incominciarono quasi a sbavare.
- ti aiuto io! - si offrì subito Smokescreen quasi inciampando per correre da lei. Bulkhead lo seguì a ruota.
- io sono un demolitore, sono abituato a trasportare cose pesanti! Ti aiuto volentieri! - esclamò, scomparendo nel Ponte. Anche Bumblebee lo seguì.
- qui ci sarà bisogno di un cambio drastico degli interni…oh, salve! - Stylequeen salutò Prime e Ratchet con un gran sorriso, che scomparve quando i suoi sensori ottici si posarono su Deathstar e Mintaka.
- voi due!!! che vi è saltato in testa?! Si era detto o no di rimanere neutrali?! Ma voi no, entrate nella Nemesis a fare casino subito, naturalmente!!! - strillò. Mintaka era diventata di botto molto seria, mentre Deathstar visibilmente faticava a non ridere.
- non è stata colpa nostra, ci siamo finite per caso - si difese Mintaka.
- ihih…i labbroni! - scoppiò a ridere Deathstar - Soundwave coi labbroni!
Stylequeen la guardò attonita. - stai scherzando vero?
Deathstar scosse la testa, sempre ridendo. - no, per niente! Pensavo che fosse una bambola senza faccia!
Tre secondi dopo anche Arcee arrivò nella base, avvisata della presenza dei nuovi inquilini. Andò quasi a sbattere contro Pkangu nel trasformarsi. - accidenti! scusa.
- di niente - la tranquillizzò il tecnico con un sorriso - non hai fatto apposta.
Arcee sorrise di rimando.
- e l’amooooooooooooore avvolgeraaaaaaaaà, tutti i sogni e la realtaaaà…ci mancano i violini e stiamo a posto! - esclamò Deathstar al loro indirizzo - eeeh, ‘Kangu latin lover! Bada ragazza mia, che questo - si alzò e circondò le spalle di Arcee con un braccio - sembra tanto mister bravo ragazzo, ma lui è un dongiovanni da folli notti di passione e poi addio!
- m-ma che…?! - si divincolò Arcee.
- Deathstar, sedati per piacere…- bofonchiò Pkangu.
- no vabbè non è vero, è veramente un bravo ragazzo. Tutto casa e Tempio di Primus - ammise poi la seeker - comunque io sono Deathstar, piacere di conoscerti - disse, tendendo ad Arcee la mano.
- non penso di poter dire altrettanto - replicò gelidamente la guerriera, stringendo la mano che la seeker le aveva porto solo per educazione.
- non è che me ne freghi qualcosa, comunque. Ti sei mai accorta che il tuo boss ha un bel culo? - le sussurrò poi - quando gli ci ho dato una pacca ha fatto due occhi così!
- che hai fatto?!
- ribadisco, devono sempre farsi riconoscere - mormorò piano Zoira.
- l’abbiamo notato tutti, ormai - disse Ratchet.
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Capitolo 4 *** Luna piena ***
- matricola 9111994 Deathstar e matricola 12061993 Mintaka. Nell’archivio quelle due risultano essere ancora in livello sabbatico… devono essersene andate appena prima che la guerra scoppiasse - lesse Megatron - tappe previste: Gama, Vespron, Namecc, LV416. Risultano essere partite con la nave Iron Barrel insieme a matricola 26031994 Zoira, matricola 22071994 Stylequeen… il nome di questa qui mi è familiare…- borbottò il Lord.
- ci credo! Stylequeen era una promessa della danza! - esclamò entusiasta Knock Out, per poi chiudersi in un vergognoso mutismo. Era stato un fan di Stylequeen ai tempi, non l’aveva mai vista di persona ma la seguiva attivamente sul suo blog prima che la rete di Cybertron venisse abbattuta dai decepticon e tutti i siti che non servivano agli scopi della fazione cancellati.
- cos’eri, un suo fan? - lo prese in giro Megatron - in compenso hai ragione, ora che mi torna in mente era veramente una promessa della danza.
Soundwave se ne stava lì muto. Ora che avevano assodato che Stylequeen ballava, potevano tornare alla gente che gli interessava?
- allora, Stylequeen… e infine…oh, un altro nome conosciuto. Il seeker che ha superato il tuo punteggio all’esame finale, Soundwave, Pkangu. A cui per quanto ne so dovresti ancora la tradizionale stretta di mano.
Nessuna reazione da parte del tecnico. Ma che compagne di viaggio che si era trovato Pkangu, pensò sarcastico. Pensò anche che, unico uomo in un gruppo di donne, si fosse divertito non c’è male negli anni.
- torniamo alle "nostre" donne. Allora, vediamo un po’ i fascicoli personali…- Megatron allibì - …nel fascicolo di Deathstar risultano esattamente novecentocinquantatré punizioni, novecentotrentotto delle quali scontate insieme alla sola Mintaka, e dieci delle quali scontate insieme a Mintaka e Stylequeen; le restanti cinque da sola.
- insomma non era una che faceva danni - commentò ironicamente Dreadwing - novecentocinquantatre punizioni…
- rimandata alla fine di ogni livello, promossa agli esami di riparazione. I giudizi: matricola 9111994 Deathstar. “seeker distratta, disordinata, sfaticata…bla,bla,bla… che si ostina a voler vivacchiare nell’area dell’insufficienza leggera e farsi rimandare ogni livello”…- lesse Megatron - una svogliata cronica. “…inoltre il comportamento e l’atteggiamento tenuti sono decisamente non idonei al contesto scolastico. Alla fine dei cinque livelli, matricola 9111994 Deathstar risulta non aver imparato assolutamente niente, specie nelle discipline fisiche ; a dimostrazione di ciò, il fatto che non abbia ancora imparato a volare. Nel corso dei cinque livelli si è distinta solo per una gran padronanza nel disegno”. Ecco perché non ha volato, non è capace. Certo che… una seeker che non vola! Quanto al fascicolo di matricola 12061993 Mintaka, è praticamente identico. Cambia solo il punteggio finale e l’area in cui si collocano i voti, che superano la sufficienza.
- e noi ci saremmo fatti prendere in giro da due del genere? - sbottò Knock Out - assurdo.
Soundwave pensava la stessa identica cosa, ma con un’aggiunta: forse le due erano delle sfaticate e tutto il resto, ma avevano una caratteristica decisamente non comune…
- no, è la fortuna di Deathstar ad essere assurda - disse Dreadwing, dando voce ai pensieri del tecnico - i vehicons non sono ancora rientrati, Lord Megatron, il che non mi fa pensare bene.
Megatron non commentò, decidendo di tornare a vedere come procedevano i lavori di riparazione. Oltretutto era stata localizzata una nuova miniera di energon, sulla quale avrebbe dato inizio agli scavi la sera del giorno dopo. Il punto era: chi mandare lì?
Lui doveva restare nella Nemesis, attendendo che Soundwave decifrasse altre parti del database di Iacon, quindi meno si allontanava meglio era. Dreadwing era il suo secondo in comando, ed eventualmente sarebbe partito con lui, quindi anche in questo caso che fosse lui ad andare alla miniera era fuori discussione. Rimaneva quindi Knock Out.
Lord Megatron sperò per lui che per una volta combinasse qualcosa di decente.
La sera dopo, nell’Avamposto Omega…
- come sarebbe a dire che “non hai voglia”?!
- che non ho voglia, punto.
Arcee si stava decisamente imbestialendo nel tentativo di convincere Deathstar a lavorare. La signorina non aveva voglia! Che razza di discorsi! Non si rendeva conto che erano in guerra?
- non mi interessa se non hai voglia, fai il tuo dovere e non discutere.
- ma vai a rompere a qualcun altro va’, che io di starti a sentire non ho voglia. Non vedi che sto leggendo? - la seeker si era scaricata tutta la serie di romanzi con protagonista Montalbano sul datapad, e non sembrava avere la minima voglia di staccarsi dalla lettura.
Arcee le strappò il datapad dalle mani. - adesso non leggi più!
- cocca mia se hai le lune non è colpa della sottoscritta, per cui se sei stressata scopa di più e scassa di meno la minchia. Quando le lune ti passano metti il datapad nella mia stanza - si alzò e la liquidò con un cenno annoiato della mano mentre si dirigeva con la sua andatura ciondolante nella stanza in cui Bulkhead e Bumblebee stavano giocando ad una specie di basket.
Si sentì trattenere per il polso. - non ti permetto di parlarmi in questo modo. Tu e i tuoi compagni siete ospiti qui, di conseguenza renderti utile è il minimo che puoi fare - le disse Arcee in tono gelido. Deathstar rimase in silenzio per un po’ e la guardò senza fare una piega.
- no - disse con disarmante tranquillità, riprendendosi il datapad e togliendo il polso dalla presa di Arcee, per poi continuare a camminare lasciando lì la guerriera autobot che sembrava stare per esplodere. In tutta la sua vita Arcee non ricordava di aver mai incontrato qualcuno così pigro, indolente, insolente e pure insofferente! Quanto le dava sui nervi, mamma mia!
Anche se non le dava certo sui nervi come…
- oh ma insomma dove è che avete messo la mia vasca con l’olio caldo?! Possibile che non l’abbiate ancora portata qui? Mi era sembrato di aver detto già da ieri che la volevo nella base! E perché ancora non mi è stata procurata la vernice rosa con i lurex che voglio? Il mio alloggio va assolutamente risistemato. E pretendo di avere qui in giornata tutti i miei prodotti di bellezza perché NECESSITO di fare la manutenzione alla mia corazza due volte al giorno! Quindi perché Optimus Prime non ha ancora provveduto?
…Stylequeen, appunto. Deathstar smise di camminare e si sedette lì dove si trovava, prevedendo scene che non voleva perdersi assolutamente.
- forse perché Optimus Prime ha cose più urgenti a cui pensare - ribatté Arcee freddamente.
- deve capire che noi donne abbiamo delle necessità - la guardò - tu in particolare. Da quant’è che non fai manutenzione come si deve? Se vuoi ti do una mano io, non c’è problema, oltre che medico sono anche un’estetista. Potremmo cambiare i colori della tua corazza, tanto per cominciare, in questo pianeta questo periodo per esempio vanno di moda rosso e rosa insieme …solitamente non è un abbinamento che mi piace molto, ma se il rosa è un rosa Schiaparelli…
- l’ho già detto alla tua amica Deathstar, ma forse non è chiaro nemmeno a te che siamo in guerra e non possiamo stare a pensare ai colori e alla manutenzione!!!
- una donna deve curarsi, in guerra o non in guerra - sentenziò Stylequeen.
- proprio una sottospecie di diva doveva capitare qui - sbottò Arcee, senza riflettere.
- sottospecie di diva!!! - strillò Stylequeen, guardandola come se volesse ucciderla - tu non-ti-devi-permettere!!! Stammi bene a sentire, solo perché tu sei una insignificante sciarpa e sciatta non significa che dobbiamo essere tutte disgraziate come te!
- Stylequeen che sbotta! Mangia la faccia! dai Stylequeen mangia la faccia! Mangia la faaaaacciaaaa…- chiaro che Deathstar attaccò subito il coro da stadio.
- TU ZITTA!!! …E NON RIDERE! NON C’È NIENTE DA RIDERE!!! - gridò, quando vide la seeker rotolarsi a terra dalle risate.
- senti un po’! Sei arrivata giusto da un giorno, non mi conosci, quindi non ti azzardare a darmi della disgraziata! - gridò di rimando Arcee.
- tu mi hai dato della sottospecie di diva quindi io ti do della disgraziata quanto mi pare e tu STAI ZITTA E MUTA perché qui l’unica che ha diritto di strillare sono IO e non TU!!!
- Mintaka vieni qua - disse concitatamente Deathstar nel comm-link - Stylequeen e Scassaminchia stanno litigando di brutto!
Mintaka arrivò tre secondi dopo, di corsa, e con una specie di pop-corn di energon. - eccomi eccomi!
- ma che succede? - si informò Bulkhead uscendo dalla stanza in cui giocava a basket con Bumblebee.
- bella Staccio! Stylequeen ed Arcee che si ammazzano - Deathstar lo invitò a sedersi vicino a lei con un cenno - imperdibile!!!
Bumblebee disse che forse avrebbero dovuto fare qualcosa perché smettessero di litigare piuttosto che stare solo lì a guardare, ma Mintaka fece a sua volta cenno a Bulkhead di sedersi. - pop-corn?
Se aveva qualche dubbio, dopo che Mintaka gli aveva rivolto la parola il grosso demolitore non ne aveva più, e si mise a sedere tra le due deviate del Deviant Team. - sì grazie! Dai Bumblebee, siediti!
Il ricognitore, dubbioso, si mise accanto a Deathstar.
- chi ti credi di essere per dire a me che devo stare zitta?! - urlò Arcee.
- una che si è rotta di sentire i tuoi borbottii di cui a nessuno frega qualcosa! “sottospecie di diva”! e tu sei una disgraziata sciattona!!!
Man mano che il litigio procedeva la folla si ingrandiva, e poco dopo anche Smokescreen e Wheel Jack si trovarono a mangiare pop-corn.
- secondo voi chi vince? - domando Smokescreen.
- Stylequeen - risposero in coro Mintaka e Deathstar, mentre i toni tra le due litiganti diventavano sempre più accesi.
- meglio sembrare una disgraziata sciattona che atteggiarmi come fai tu, sorrisini, sbattimenti di palpebre, e sculettate come la peggiore servicebot!
-a me basta sorridere per attirare l’attenzione di chi voglio io, a te sciatta come sei non guarderebbero nemmeno se gli sbattessi la valvola in faccia!
Decisamente troppo per Arcee, che ringhiando si avventò addosso a Stylequeen scaraventandola a terra. Le due iniziarono a rotolarsi e picchiarsi selvaggiamente tra loro, con tanto di morsi, graffi e chi più ne ha più ne metta.
- lotta tra donne! - esultò Smokescreen.
- si accettano scommesse! - Deathstar prese una lamiera e la usò come vassoio - il piatto piange! Fate il vostro gioco signori, chi tra le due vincerà? Puntateeeee!!! - mise venti crediti sul vassoio - venti su Stylequeen!
Mintaka ai venti crediti di ‘Star ne aggiunse quindici, Bulkhead una trentina a favore di Arcee, e Wheel Jack la stessa cifra a favore di Stylequeen, Bumblebee non partecipò, e Smokescreen ne puntò quaranta su Stylequeen.
- BOTTE,BOTTE,BOTTE!!! STYLEQUEEN DISTRUGGILA!!!! - urlò Deathstar, e coloro che avevano puntato su Stylequeen accompagnarono l’incitamento con fischi ed altre grida, mentre lo scontro si faceva sempre più violento.
- ma che succede?! - chiese subito Zoira, arrivata sul posto assieme a Pkangu che come lei era stato attirato dalle urla.
- Stylequeen e Scassaminchia che si picchiano - la informò Mintaka, per poi tornare a fare il tifo.
- e voi invece di fermarle vi mettete a fare il tifo? - disse seccamente Pkangu.
- ho puntato quaranta crediti di Stylequeen, vediamo come va! - esclamò Smokescreen. Il tecnico si fece largo tra la piccola folla con la forza, per poi entrare immediatamente nel combattimento e cercare di separarle.
- smettetela subito! Ma vi pare il c…
Inutile a dirlo, Arcee con l’intervento di Pkangu si era calmata un po’ ma non Stylequeen. La dottoressa lo spinse via e saltò di nuovo addosso ad Arcee.
- NON TI IMPICCIARE!
Pkangu diede un’occhiata ad entrambe per poi fare spallucce ed andarsene. Che dire, il suo l’aveva fatto, e non aveva voglia di mettersi ulteriormente in mezzo. Zoira a quella scena si fece forza ed andò a sua volta ad interferire.
- smettetela tutte e due, Pkangu ha ragione, non è il caso che litighiate!
- non so, vuoi litigare anche tu?! vuoi che finiamo a botte anche io e te?! - Stylequeen spostò la sua attenzione da Arcee a Zoira.
- devi smetterla di fare scenate isteriche, punto e basta!
- chi sei tu per dirmi cosa devo o non devo fare?!
Zoira fece cenno ad Arcee di allontanarsi, o comunque di smetterla di litigare con Stylequeen. Riconoscendo che quella fosse una cosa logica da farsi Arcee indietreggiò, allontanandosi e pensando che quella fosse una giornataccia come poche.
- Stylequeen! Calmati!
- mi ha dato della sottospecie di diva e della servicebot, questa disgraziata sciattona!
- ok siamo alle solite - disse Deathstar tra una risata e l’altra - ahahah oddio Wheel Jack tienimi sennò vado a finire per terra! - rise, perdendo effettivamente l’equilibrio e venendo trattenuta dal demolitore.
- fortuna che Optimus Prime è fuori - commentò.
- si può sapere che sta succedendo qui?! - anche Ratchet fece la sua comparsa, con un’espressione decisamente minacciosa.
- Ratchet pornostar!!! - esclamò Mintaka.
- è arrivato a rovinarci il divertimento - commentò Deathstar - dai raga, noi vo-glia-mo Ratchet pornostar!
- RATCHET PORNOSTAR! RATCHET PORNOSTAR! RATCHET PORNOSTAR!!! - urlarono gli altri.
- ADESSO BASTA!!! - urlò il dottore, avventandosi sui suoi compagni. Deathstar e Mintaka si guardarono e decisero saggiamente di darsela a gambe, lasciando che se la vedessero da soli.
- e nemmeno hanno ripreso i soldi anche se io gliel’ho detto - commentò la seeker, intascando i crediti altrui - vabbè. Adesso che facciamo?
- direi di uscire, è l’ora giusta, è sera e gli umani non ci vedono - disse Mintaka, trafficando con un computer ed aprendo un Ponte Terrestre a coordinate del tutto casuali.
- dove si va?
- boh! Qui - Mintaka indicò le coordinate sullo schermo.
- ok boss!
Le due donne attraversarono tranquillamente il Ponte, per finire in un luogo a loro abbastanza familiare. Infatti non era lontano da dove, arrivati sulla Terra, avevano stanziato la loro base.
- toh, manco a farlo apposta - commentò Deathstar - certo che la pioggia ha fatto un bel casino, qui c’è un mucchio di fango - disse. Fu quasi nello stesso momento che lei e Mintaka decisero di tirarsi vicendevolmente suddetto fango; se ci fosse stata Stylequeen probabilmente sarebbe svenuta alla scena, ma a quelle due poco importava che la corazza fosse senza macchie!
Ad un certo punto Mintaka vide Deathstar sgranare gli occhi. - …Mintaka andiamo via.
- che c’è?!
- C’è quella lì! - indicò un punto a cinque metri da loro - …‘na diavletta!
Mintaka scoppiò a ridere mentre Deathstar si dava alla fuga. La “diavletta”, ossia la cavalletta, fece un balzo sparendo tra le piante. Incredibile che un animaletto così piccolo e pure innocuo, perché le cavallette non mordono, pungono né sono velenose, potesse spaventare Deathstar al punto di farla correre via in quel modo; ma tant’è…
- Deathstar aspetta arrivo…
- uuuuuh io le diavlette non le posso vedere - Deathstar si fermò e scosse la testa, coprendosi gli occhi con le mani - nonononononono e no. Aspetta, ma laggiù…- aguzzò la vista - chi diavlo sono quelli?!
- muovetevi, Lord Megatron vuole i cubi di energon entro stasera!
Erano Knock Out e i vehicons, che in poco tempo avevano già allestito la miniera ed estratto una discreta quantità di energon. Il medico decepticon voleva assolutamente che quella missione andasse a buon fine, per dimostrare a Megatron che anche lui era in gamba, non solo Soundwave. Era una cosa così uggiosa, Soundwave, Soundwave, Soundwave! Soundwave qui, Soundwave lì, ma quanto è in gamba Soundwave, e il resto niente.
Per cui, intendeva portare a termine l’estrazione di energon presto e bene.
- è uno di quelli che ci inseguivano quando eravamo nella Nemesis, e quelli sono cubi di energon - bisbigliò Mintaka - …e ferma con il fango!!! - sibilò, vedendo che Deathstar stava per tirare a Knock Out un’enorme palla di fango.
- quella corazza luccicosa non si può vedere - borbottò la seeker - e ora che si fa? cioè, non è che io lascio tutto quel ben di Primus a ‘sti tizi.
- sono in troppi, specie per noi che non siamo ‘ste guerriere - osservò Mintaka, ma Deathstar era impegnata a guardare il cielo, e più precisamente la luna piena, che aveva catalizzato su di sé tutta la sua attenzione.
- ‘Taka…c’ho un’idea delle mie.
Mintaka la guardò, un po’inquieta. Le idee di Deathstar spesso e volentieri si rivelavano dannose. - ossia?
Deathstar iniziando a ridere, cercando di soffocare in tutti i modi il rumore, e spiattellando la faccia nel fango per poi iniziare a sporcare di fango appiccicoso anche tutto il resto del corpo, attaccando ad esso fogliame, rametti, sassi e sporcizia a random. - non so tu, ma ‘sta luna piena mi ha fatto venire in mente ‘na vecchia storia…- si mise a quattro zampe - stasera mi sento un po’mannara!
- no… non è quel che penso.
- sì che lo è. Aspè, adesso ti disegno il morso sul braccio - aprendo uno scomparto tirò fuori dei pennarelli - tu vai là fuori ed attacchi a strillare del cybertroniano mannaro e fingi che ti abbia morso ora, e poi sbuco fuori io! E quando quelli se ne vanno ci prendiamo l’energon. È un’ideona!!!
Alla fine Mintaka si lasciò disegnare il morso e si sporcò un altro po’di fango. Doveva sembrare che fosse in fuga, e che magari nella corsa fosse caduta, o che di simile…
- ottimo, abbiamo quasi finito, Lord Megatron sarà…
- AIUTOOOOOO!!! AHHHH!!! MI HA MORSA, MI HA MORSA, AIUTOOO!!!
Knock Out si voltò di scatto sentendo gli urli terrorizzati di una femme che con tutto il fango che aveva addosso non riusciva ad identificare bene, e che stava correndo verso di loro come se l’avessero inseguita dieci insecticons.
- aiutatemi! Per pietà!!! Mi ha morsa! IL CYBERTRONIANO MANNARO MI HA MORSA! Mi sta inseguendo, vi prego salvatemi!
I decepticon erano confusi e presi alla sprovvista. Che voleva dire “il cybertroniano mannaro”?!
- ma che diamine…?!!
- MI HA MORSA!!! MORDERÀ ANCHE TE!!! - gridò la donna, disperata, aggrappandosi alla corazza di Knock Out che fece un balzo all’indietro disgustato. Lo aveva sporcato tutto di fango!
- sentimi bene non so chi tu sia ma…! - stava per tirare fuori la sega circolare quando vide il morso sul suo braccio. Fresco. Appena ricevuto. E il segno rivelava una dentatura cybertroniana.
- f-fa così male…AAAH!!! - la femme si contorse - per me…per me è finita…diventerò anche io un cybertroniano mannaro ma voi salvatevi!!! Salvatevi!!! ANDATEVENE VIA!!! - urlò ancora, disperatamente. I vehicons, allarmati, si guardarono e molti abbandonarono gli attrezzi per iniziare già a darsi alla fuga. Knock Out cercò di riportare l’ordine.
- non abbandonate le posizioni! Il cybertroniano mannaro non es…
Un terribile ululato proveniente da un punto molto vicino fece trasalire ed urlare di paura tutti i vehicons, che si diedero alla fuga.
- è QUI!!! SBIRGATI! VAI! SALVATI!!! - disse la donna a Knock Out - vai finché sei in tempo…m-mi sento…mi sto trasformando!!! AAAAH!!! - crollò a terra ed iniziò a contorcersi. Un altro ululato, ancor più vicino del primo, fece voltare di scatto il medico decepticon che si trovò davanti il più orribile mostro che avesse mai visto.
Dagli alberi era spuntato un indefinito qualcosa che correva a quattro zampe producendo orribili rumori, alcuni dei quali somigliavano a ringhi ed una specie di risata maniacale che, Knock Out era sicuro, in realtà era il suo modo di dire “morderò anche te”. Pensò di sparargli, ma un verso orribile proveniente dalla femme di prima lo fece voltare, e la vide mettersi a quattro zampe, aprire la bocca, e mostrare delle enormi zanne.
Era decisamente troppo e Knockout si diede ingloriosamente alla fuga strillando nel comm-link che aprissero il Ponte, mentre i due cybertroniani mannari lo inseguivano ansando. Poco gli importava dell’energon in quel momento, non ci teneva proprio a diventare anche lui un mostro, bello com’era!
Deathstar con uno scatto lo raggiunse e lo morse ad un fianco. Knock Out urlò più dal terrore che dal dolore, spaventatissimo all’idea che anche lui adesso era mannaro!
Il dottore comunque scomparve nel Ponte, e la miniera ritornò buia. Deathstar e Mintaka si misero in piedi, si guardarono, e scoppiarono nella più grossa risata che avessero mai fatto. Deathstar dal gran ridere cadde a terra.
- c-ci hanno creduto davvero!!!... impossibile, ahahahahahah!!! - rise tanto che le lacrimavano gli occhi - il cybertroniano mannaro!!! Fuggite tutti!!!
- mi ha morsaaaa - Mintaka si tenne il braccio facendo di nuovo la faccia disperata - mi ha morsa, mi trasformerò in un mostro anche io!
- già, ma dici che adesso quello davvero ha paura di diventare mannaro? - Deathstar tentò di rimettersi in piedi.
- secondo me si! - rise Mintaka - non l’hai vista la faccia? adesso che facciamo torniamo alla base?
- beviamoci un paio di cubi prima…giusto un paio! Per festeggiare! - disse Deathstar, prendendo due cubi dal carico di energon - poi ci facciamo aprire il Ponte così portiamo là i cubi e raccontiamo tutto agli altri pirsonalmente di pirsona, come direbbe Catarella - porse il cubo a Mintaka e si misero a sedere.
- brindiamo al Deviant Team!
- e al cybertroniano mannaro! - aggiunse Mintaka. Entrambe, di nuovo, scoppiarono a ridere.
- sono stato morso, sono stato morso!!! Sono diventato un cybertroniano mannaro!!! - strillava Knock Out, in preda all’isteria - ecco, la trasformazione comincia, me lo sento, mi stanno venendo le zanne, sento il bisogno di camminare a quattro zampe, Lord Megatron faccia qualcosa!!! Aiutooooo!!!!!
Il leader dei decepticon lo osservò perplesso, Soundwave non fece una piega e Dreadwing lo guardò come a dire “ma che cavolo dici?”.
- il cybertroniano mannaro - disse Megatron, in un tono tranquillo che mascherava la sua crescente irritazione - puoi spiegarmi cos’è questa storia?
- una femme che era stata morsa è spuntata fuori dal bosco urlando, dicendo a tutti di fuggire, era terrorizzata, poi c’è stato l’ululato, il cybertroniano mannaro è uscito dagli alberi e la femme si è trasformata, mi hanno inseguito ed il cybertroniano mannaro originario mi ha morso, è la mia fine, anche io adesso diventerò un mostro, che ne sarà della mia corazza?!
Già da quando Knock Out aveva ordinato di aprire il Ponte, Soundwave aveva mandato laserbeak sul posto a controllare che cosa stesse succedendo. Avvedendosi della mancanza del minicon sul petto del tecnico, Lord Megatron gli fece cenno di mostrare a tutti le immagini che Laserbeak stava trasmettendo.
- se sono ancora lì vedremo questi fantomatici cybertroniani mannari - disse il Lord - comunque non vedo zanne di sorta, Knock Out.
Le immagini arrivarono sul computer.
- auuuuuuuuuu!!! Sono il cybertroniano mannarooo…
Sullo schermo comparvero Deathstar, ancora sporca di fango ma meno di prima, e Mintaka che ancora rideva. Da un cubo per uno che doveva essere, le due donne erano già arrivate al quarto.
Megatron guardò Knock Out, che indietreggiò. Non era possibile, si era fatto fregare come un pollo! Ed erano le due del giorno prima!
- io penso che in quell’astronave so’uno peggio di quell’altro, guarda - sentirono commentare Deathstar - questo crede al cybertroniano mannaro! Quell’altro, come se chiama, Meggy, ha una bocca che pare una tagliola! E quell’altro ancora...non so, la faccia non ce l’ha, il culo l’ha perso per strada…
Trattavasi ovviamente di Soundwave. Megatron, Knock Out e Dreadwing si scambiarono delle occhiate per poi guardare altrove.
- …non vorrei che gli mancasse anche qualcos’altro!!! - la videro indicarsi l’inguine, mentre un Ponte Terrestre si apriva e loro, tranquillamente, vi entravano con tutto il carico d’energon.
Soundwave terminò la trasmissione, dando silenziosamente ordine a laserbeak di ritornare.
Deathstar aveva quei dubbi? Benissimo. La prossima volta che l’avrebbe incontrata gliel’avrebbe fatto vedere lui, se aveva il cavo oppure no.
Non tollerava di essere preso poco sul serio, né di essere preso in giro in quel modo. Quell’impudente femmina avrebbe imparato a temerlo e rispettarlo come tutti gli altri, una volta che l’avesse presa e tenuta come concubina. Ormai era una questione personale.
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Capitolo 5 *** Festa e fiera! ***
- ma cosa stanno facendo?!
- non li senti? Cantano.
Deathstar, i demolitori e Smokescreen e Miko avevano improvvisato una specie di karaoke stonando canzoni popolari della capitale di un Paese terrestre chiamato “Italia”. Karaoke accompagnato da diversi cubi di energon extra forte presi da chissà dove.
- “ma che ‘cce frega ma che ‘cce ‘mporta, si l’oste ar vino ch’ha messo l’acqua? E noi glie dimo, e noi glie faaaaamooo”…
- “c’hai messo l’acqua e non te pagamo! Ma però noi semo quelli che gl’arisponnemo ‘n coro, è meglio er vino de li castelli che questa zozzaa societaaaà!”
Arcee fece una smorfia di totale disapprovazione. - Deathstar è sempre così?
- la maggior parte del tempo - confermò Pkangu.
- rozza, indolente, nullafacente e pure ubriacona - borbottò Arcee.
- no, quello no, che io sappia non ha mai preso una sbronza, beve giusto quel tanto che basta per essere di compagnia - la contraddisse il tecnico - che bisogno ha di bere? È già fuori di suo!
- “ci piaciono li polli, l’abbacchio e le galline, perché so’ senza spine nun so’come er baccalà!”
- “la società dei magnacciooooni, la società della gioventù! ! A noi ce piace da magnà e beve e nun ce piace de lavoraaaaà!”
Era proprio la canzone di Deathstar, non c’erano dubbi.
Ad Arcee non era ancora passato il nervoso di un paio di giorni prima, quando quelle due erano tornate con un enorme carico di energon. Non riteneva credibile la storia che avevano raccontato a tutti. Il cybertroniano mannaro!
Dal canto suo riteneva assai più probabile che la “premiata ditta ‘Star&’Taka” avesse fatto chissà quale patto con i decepticon, e non era stata la sola ad avere avuto quel pensiero. Anche Ratchet era della sua stessa idea e Optimus Prime le era sembrato molto dubbioso.
Non avendo voglia di entrare e mettersi a discutere con i karaokeggianti si incamminò verso un’altra stanza. - a me la storia che hanno raccontato non convince. So che loro fanno parte del tuo gruppo ma devi ammettere che è semplicemente assurdo.
- lo è, ma proprio perché le conosco da un pezzo a me la storia convince eccome - replicò Pkangu con estrema tranquillità - devi capire che Mintaka e Deathstar sono due persone che vanno prese all’esatto contrario di come prendi chiunque altro. Arcee lo guardò un po’perplessa. - cioè?
- penso che, se avessero fatto davvero un patto con i decepticon, per nasconderlo avrebbero inventato qualcosa di molto più logico e meno assurdo della storia dei cybertroniani mannari - le spiegò Pkangu - loro sono assurde, quindi fanno cose assurde e le cose che capitano loro sono anch’esse assurde. È quando dicono che è tutto regolare e non è successo niente di strano che devi preoccuparti.
Arcee rifletté un po’. - messa così potresti avere ragione. D’altronde le conosci da molto più tempo di me.
- già, dai tempi di scuola. Pensa tu… mi sembra di aver dato ieri l’esame finale - disse Pkangu - oggi invece mi trovo qui, in un pianeta sconosciuto, nel bel mezzo di una guerra cui non ho partecipato e senza più una casa. Oltretutto puoi ben immaginare che fine abbia fatto la mia famiglia. Qualcuno morto, qualcuno disperso, altri in carcere…
- è un po’la stessa situazione per tutti - gli fece notare Arcee.
- lo so. Non è molto consolante però.
- in effetti no. Ma tu se non altro hai sempre avuto qualcuno a cui appoggiarti…- fece una pausa. Si erano allontanati, ma si sentiva ancora lo stonaticcio di Deathstar ed i demolitori - il Deviant Team dev’essere stato un po’come una famiglia e siete ancora tutti vivi. Giusto?
Pkangu annuì. - sì, noi del gruppo originario siamo ancora tutti qui.
- è una fortuna - ebbe un’esitazione, che precedette parole che disse senza nemmeno capire bene il perché - i miei partner invece sono morti entrambi. Prima Tailgate, poi Cliffjumper.
Calò il silenzio, rotto da Pkangu qualche secondo dopo. - mi spiace. Se l’avessi saputo non avrei tirato fuori l’argomento.
- non è colpa tua.
- Stylequeen ha ragione a dire che mi lamento sempre - borbottò, facendo sorridere leggermente Arcee - partners nel senso di?...
- non eravamo amanti - puntualizzò la donna.
- Ma gli volevi bene, quindi immagino che sia stato brutto lo stesso.
- abbastanza. Però cerco di andare avanti, è quel che vorrebbero anche loro.
Pkangu pensò che fosse una donna coraggiosa, con una notevole forza d’animo. - già. Lo penso anch’io. Comunque, che stavi facendo prima?
- manutenzione. A turno tocca a tutti - disse Arcee - oggi è il mio.
- in certe cose è brava Mintaka - disse il seeker - sa fare un po’di tutto.
- davvero? - si stupì Arcee - pensavo che anche lei fosse… beh, come Deathstar.
- no, se non è con Deathstar lei lavora, e lavora bene.
- allora dovremmo tenerle divise più spesso - commentò Arcee.
- è complicato. Quelle due sono come gemelle separate alla nascita, solo che una ha un po’più di sale in zucca - trovò una cassetta degli attrezzi - se vuoi ti aiuto con la manutenzione, ho risolto quel problema che avevano i computer insieme a Rafael. È in gamba.
- lo è davvero. E… grazie - mormorò, un po’impacciata.
- tranquilla, lo faccio volentieri.
Per qualche motivo le tornò alla mente il loro primo incontro e l’interruzione di Deathstar che li aveva fatti morire entrambi di vergogna con quella canzoncina sull’amore.
“che vado a pensare?! C’è una guerra in corso, Arcee!” si disse. Si chinò per prendere un attrezzo, e così facendo diede una gran testata a Pkangu che aveva fatto la stessa cosa nello stesso momento.
- ahi…
- scusami, non ho fatto apposta.
- no, scusami tu - Arcee si massaggiò la fronte - hai la testa dura eh?
- beh sai com’è, è di metallo.
Arcee si concesse una risatina. - vero.
- solo una cosa… hai visto Stylequeen?
- lei e Mintaka sono uscite, le signorine volevano andare in giro - alzò gli occhi al cielo - meglio, almeno non ho quella intorno.
- Stylequeen è una bravissima persona, se la prendi per il verso giusto.
- da come dici tu sono tutte brave persone se le prendi “per il verso giusto” - osservò.
- lo dico perché in effetti è così - fece un sorrisetto - sai c’è a chi piace più in un verso e a chi invece piace in un altro, e anche a chi ne piace più di uno!
Arcee gli diede una leggera spallata. - anche tu con le battute sconce?
- una ogni tanto sta bene.
Continuarono a lavorare, così come continuava anche il karaoke.
Finite le canzoni popolari, si era passati ad una gara di composizione. Secondo l’idea di Miko, ognuno doveva inventare così su due piedi una filastrocca oppure una canzonetta, anche ispirandosi ad una già esistente. Zoira, arrivata sul posto attirata dal rumore, aveva finito per essere risucchiata da quel vortice festoso, e dopo un paio di cubi di energon extra forte aveva deciso di stare almeno a sentire quel che veniva fuori.
- no, però andiamo in un altro posto dai! Altrimenti c’è caso che venga Ratchet pornostar a disturbarci - disse Deathstar - apriamo il Ponte e usciamo fuori, tanto è sera! Magari incontriamo anche Mintaka e Stylequeen.
- non mi pare tanto una buona idea - disse Zoira.
Gli altri però, forse proprio per tutto l’energon extra forte bevuto, erano entusiasti dell’idea. “Ma si, una festa all’aperto! E dai! Andiamo!”, poco importava se rischiavano di essere individuati dai decepticon, e anche Miko non ebbe nulla da ridire. Fu così che i festaioli aprirono il Ponte Terrestre a coordinate abbastanza casuali e lo attraversarono senza stare a pensarci su troppo.
- dai, monta lo stereo per la base musicale!
- li hai presi i cubi?
- prendiamo i cubiiii! - disse Deathstar battendo le mani, e con la voce da chipmunk. Se c’era una cosa che sapeva fare bene era questa, fare le vocine idiote. Anche Zoira rise.
- dai chi inizia?
- comincio io! - esclamò Wheel Jack, barcollante.
- il blademaster! FORZA, JACKY! - gridò Deathstar. Ma l’entusiasmo venne smorzato dal fatto che mentre si accingeva a prendere il microfono il demolitore si addormentò di botto.
- uff, si è addormentato, che rottura. E allora chi va?
- già, chi va? Vai tu Bulk? - disse Miko, speranzosa.
- non ho molte idee al momento…- bofonchiò lui.
- vado io! - strillò Deathstar - m’è venuta un’idea! Con tutti i racconti che mi avete fatto dei decepticon questa è d’obbligo, ma mi serve qualcuno che faccia il coro. Aspè, vi scrivo il vostro testo... quando si illumina lo cantate se riuscite a non ridere!
Deathstar scriveva e rideva. Zoira si preparò spiritualmente all’ennesimo monte di idiozie.
Fatto ciò, la seeker dalle ali rosse si mise a sedere su una roccia. - pronti?
- pronti! - rispose affermativamente Smokescreen - cominciamo?
- sì!
- “vai, vai conta su, ah beh sì beh, dai dai conta su, ah beh, sì beh…! Ah beh sì…”
- “sì, beh sì. Ho visto Meg…”
- “sa l’ha vis cus’è? “
- “ho visto Megatron!”
- “ah beh, sì beh”.
- “Lord Meggy che piangeva seduto sopra a Strarscream, piangeva tante lacrime, ma tante che bagnava anche il cavallo! Povero Meggy…”
Già dalle prime frasi Deathstar poté dire addio al suo coro.
- “e povero anche Starscream, ah beh, sì beh. È Optimus Prime, che gli ha portato via… una reliquia!”
- “oh che baloss!” - riuscì ad esclamare Bulkhead tra le risate.
- “di trentadue che lui ce n’ha! Povero Meggy! E povero anche Starscream, ah beh, sì beh. Ho visto Knock…”
- “sa l’ha vis cus’è?”
- “ho visto Knock Out!”
- “ah beh, sì beh”.
- “Anche lui, lui piangeva, faceva un gran baccano, mordeva anche una mano…”
- “la mano di chi?!” - strillò Miko.
- “la mano del poer Breakdown, ah beh, sì beh” - e ai fini della canzone poco contava che fosse morto - “è per Dreadwing che gli ha portato via, un lucidatore…”
- “oh poer crist!” - esclamò Smokescreen, piegato in due dal ridere.
- “di trentadue che lui ce n’ha. Povero doctor! E povero anche Breakdown, ah beh, sì beh. Ho visto Soun…”
- “sa l’ha vis cus’è?”
- “ho visto Soundwave!”
- “ah beh, sì beh”.
- “il muto?” - intervenne Zoira.
- “sì!”
-ah beh, sì beh.
- “il tapino lacrimava sul povero uccellino” - si indicò il petto per far capire che parlava di laserbeak - “ed ogni go, ed ogni goccia andava…”
- “derent’ai chip!” - urlò Bulkhed, ridendo.
- “sì! che tutti l’annacquava. Poer tapin! E povero l’uccellin, ah beh, sì beh. È perché Meggy gli ha portato via tutta la faccia…”
Era una vecchia leggenda quella in cui si diceva che, durante l’ultimo combattimento nell’arena di Kaon, Megatron avesse orribilmente sfigurato il volto di Soundwave al punto che quest’ultimo se lo copriva con quello schermo visivo. Se poi fosse o meno vera non si sapeva.
- “E la differenza dove sta? Poer tapin! E povero l’uccellin, ah beh, sì beh…”
Finita la strofa l’intero gruppo fu bersagliato da una scarica di colpi al laser di provenienza sconosciuta. Deathstar, l’unica ancora veramente sobria del gruppo oltre a Miko, rendendosi conto che non era decisamente il caso che gli altri si mettessero a dare battaglia, chiamò Raf.
- Raf, cocco, se gentilmente aprissi il Ponte…
- non siete appena partiti?
- gli altri sono vagamente brilli ed è ora che tornino a casina - guardò Miko - non siamo esattamente nelle condizioni opportune per una battaglia, non è che quei colpi al laser siano sbucati dal nulla - aggiunse sottovoce a benefico della ragazzina, che annuì.
Il Ponte si aprì, e con un po’di fatica Deathstar riuscì a cacciare dentro Zoira e Smokescreen, mentre Bulkhead portava dentro Wheel Jack ancora addormentato e Miko li seguiva.
- bene, ora tocca a m…
La seeker non fece tempo a finire la frase che davanti al Ponte atterrò Soundwave. Rimase lì immobile per qualche secondo, mentre laserbeak terminato il volo tornava al suo posto sul petto del padrone. L’unico pensiero di Deathstar in quel frangente, mentre la sua lingua ordinava da sola la chiusura del Ponte, fu “merda”.
- guarda un po’chi si rivede- tentò un sorriso, ma venne fuori qualcosa di somigliante ad una smorfia di dolore - eeeh… ma salve! Come mai da queste parti? - gli domandò mentre indietreggiava lentamente e lui faceva un passo avanti.
- crrr…è perché Meggy gli ha portato via tutta la faccia, e la differenza dove sta?...
- andiamo, non puoi avercela con me per quello, era una canzoncina stupida, così tanto per scherzare, insomma non so nemmeno chi sei, da dove vieni, so a stento come ti chiami, adesso non me lo ricordo nemmeno com’è che ti chiami a dire il vero, Sonicboom, Wavecom, Sonic the Hedgeog! - Deathstar stava andando decisamente in palla, con la strizza che aveva - facciamo così, una stretta di mano e non ci pensiamo più, eh? O una stretta di tentacoli se t’è più comodo, io non ho i tentacoli, ma dettagli, un modo si trova!
Soundwave smise di avanzare e si portò una mano allo schermo visivo, che venne via molto facilmente dal suo volto. Deathstar ammutolì. Che impressione…
Il viso di Soundwave non sarebbe stato nemmeno brutto, se piacevano gli occhi rossi che d’altro canto anche lei possedeva, ma purtroppo un’enorme cicatrice glielo sfigurava, attraversandolo da in basso a sinistra a in alto a destra. Fatto questo si rimise rapidamente il visore. La leggenda era vera, dunque.
“dovrei farmi raccontare del combattimento” pensò Deathstar, cui comunque i mech con le cicatrici piacevano. Ogni cicatrice aveva una propria storia, ed era sempre interessante dal suo punto di vista starle a sentire; quella, grossa com’era, doveva avere una storia allucinante. Si fermò anche a pensare che però non doveva essere facile per lui vivere col volto sempre coperto, se lo faceva forse pensava di essere rivoltante con quella ferita o qualcosa del genere.
Si ricordò solo dopo che presumibilmente quello era lì per… chissà. Torturarla? Ucciderla? Entrambe le cose?
- ok. Mai più prese in giro sulla faccia - la seeker alzò le mani - giuro! Detto questo allora torniamo alla faccenda della stretta di mano? - lui rimase in silenzio ed avanzò ancora - che vuoi da me?
- crrrla faccia ‘n ce l’ha, il culo l’ha perso per strada…
- hai sentito pure questo?!
- …non vorrei che gli mancasse anche qualcos’altro!
Deathstar si nascose il viso con le mani. Ora si sentiva veramente in mezzo ai casini.
Soundwave le si avvicinò ancora, aspettando che facesse da sola il collegamento tra quel che aveva ripetuto e quel che voleva da lei. L’aveva vista impressionata quando si era tolto il visore e le aveva mostrato il volto. Pensò che probabilmente le aveva fatto ribrezzo.
D’altro canto non gli importava e nemmeno lui capiva perché le avesse mostrato la cicatrice. Era stato un gesto d’impulso, raramente gli capitava di farne, lui stesso si era stupito perché per il suo modo di vedere le cose era stata una cosa assurda da fare. Com’era stato assurdo attaccare il gruppo di festaioli con laserbeak e abbandonare il lavoro per andare laggiù col preciso scopo di incontrare lei.
D’altra parte però quella donna era o non era lei stessa una dedica vivente all’assurdità, anche solo da quel poco che aveva potuto vedere?
Fu a questo punto della riflessione di Soundwave, ormai vicinissimo a lei, che Deathstar collegò. - aspè. Adesso m’è venuto il dubbio, vuoi ammazzarmi o dimostrarmi che invece il cavo ce l’hai?
Lo vide sollevare due dita. Era la seconda.
Soundwave si aspettava che si mettesse a fuggire, ad urlare, che si ribellasse, che fatto questo si rassegnasse tristemente al suo destino…
- la seconda? - Deathstar si appoggiò ad una roccia - potevi dirlo prima! Accomodati, cocco!
Insomma si aspettava di tutto eccetto quello. La sorpresa lo fece restare per qualche attimo completamente immobile.
- Primo, non so combattere quindi sarebbe inutile provare a ribellarmi; secondo, non so volare quindi non posso fuggire come Primus comanda e non ho voglia di mettermi a correre; terzo, cicatrice a parte hai una visino non c’è male, e comunque le cicatrici mi piacciono quindi neanche di quella mi importa. Quarto, è una vita che non mi connetto quindi ne ho anche voglia - disse lei - allora, ascolta, non arrivare fino alla camera di gestazione, io di figli non ne voglio sapere, ma quanto al resto fai come ti pare.
“Ho sentito bene?...” allibì l’ex gladiatore.
E non le importava della cicatrice.
- che stai aspettando? Arrivi qui, metti su casino, interrompi la festa… muoviti almeno!
“mi muovo, mi muovo! Adesso ti faccio vedere io” pensò Soundwave, decidendo di cogliere l’occasione. La scena non era esattamente quella che aveva immaginato ma andava bene lo stesso, forse così il tutto diventava anche più piacevole.
Sul più bello però il loro amplesso venne interrotto da due insecticons sbucati all’improvviso dalla radura. Bella sfortuna che non tutti gli insecticons servissero Megatron, ma che ce ne fosse ancora qualcuno allo stato selvatico.
Deathstar si accorse del loro arrivo prima di lui, e con un certo rimpianto si staccò da Soundwave sgusciando via dalla sua presa e terminando bruscamente la connessione appena prima che una di quelle due creature li attaccasse, colpendo e danneggiando solo il tecnico proprio al modulo di volo. Erano riusciti a prenderlo di sorpresa.
Si voltò con tutta l’intenzione di dare battaglia agli insecticons ma era già ferito, sarebbe stata dura vincere.
- non fare il coglione! Che diavlo dai battaglia?! - Deathstar era già lontana cento metri - vieni via!
“ma perché ci perdo tempo?!” pensò.
Soundwave esitava. Lui, un ex gladiatore di Kaon, ritirarsi dalla battaglia in quel modo? Sarebbe stato un disonore, pensava.
Poi però l’intelligenza ebbe la meglio e, maledicendo l’insecticon che l’aveva danneggiato e Deathstar che non l’aveva avvertito, anch’egli cominciò a correre trovandosi a seguire la seeker che evidentemente a quelle fughe era abituata.
- hai la più pallida idea di dov’è che stiamo andando?! - gridò lei.
Soundwave non rispose nemmeno con una registrazione, era lui che stava seguendo lei e Deathstar nemmeno sapeva dove andava? Correva alla cieca?!
Gli insecticons li tallonavano, Deathstar accelerò ancora. - CORRIIIIIII!!!!
“proprio il modulo di volo dovevano danneggiarmi, maledizione?!” pensò Soundwave.
La strada terminò bruscamente. I due fuggiaschi erano arrivati sull’orlo di un precipizio da cui non potevano saltare giù, era troppo alto perfino per loro.
Per la prima volta in tutta la sua vita, vedendo gli insecticon schioccare minacciosamente le fauci e sentendo sfrigolare la sua ferita, Soundwave si vide finito. Deathstar aveva detto chiaro e tondo che non sapeva né volare né combattere, purtroppo.
- POTERE DELLA BOTTA DI CULO AIUTACI!!! - strillò la seeker crollando in ginocchio. Se non avesse fatto voto di silenzio Soundwave avrebbe bestemmiato, il “potere della botta di culo”, diceva! Avrebbe voluto buttarla giù nel precipizio solo per quello, possibile che si affidasse totalmente alla fortuna e al caso?!
Si sentì un potente fischio accompagnato da un rombo, e davanti ai suoi sensori ottici scioccati vide un satellite costruito dai terrestri precipitare, spezzarsi, e i pezzi più grandi cadere addosso ai due insecticons che morirono sul colpo.
“questo è semplicemente impossibile”.
- il PDBDC colpisce ancora! - esultò Deathstar - ma vieni! Quante probabilità ci sono che accada una cosa del genere?
“una su 5.784.152.599,7 periodico” calcolò Soundwave, mentre si avvicinavano al luogo dell’impatto.
- o beh, adesso che non abbiamo più dietro questi mostri possiamo pure riprendere, no? - vedendolo immobile pensò di essere più diretta - la connessione! Sveglia! Ci hanno interrotti sul più bello, accidenti a loro - tirò un calcio a quel poco che rimaneva di un cadavere insecticon.
“ non ha capito che teoricamente il mio doveva essere un gesto punitivo nei suoi confronti” si disse l’ex gladiatore.
- e vabbè, se non hai più voglia me ne vado e tanti saluti.
Altro che andarsene e tanti saluti, pensò Soundwave, se la sarebbe portata nella Nemesis tenendo fede ai suoi propositi di farne una concubina, tanto più che sembrava già disposta a fare quel lavoro. Forse però era meglio stancarla un altro po’, così magari anche la sua fortuna si sarebbe stancata e non gli avrebbe impedito di portarla via.
- cambiato idea, eh? Spero che nessun mostro ci interrompa stavolta!
“ci mancherebbe solo quello” pensò Soundwave.
Ebbero fortuna e fecero in tempo a concludere il tutto senza interruzioni di sorta. Soltanto che per qualche motivo tardavano un po’a staccarsi uno dall’altra. Oltretutto Soundwave aveva fatto un errore di calcolo. Aveva stancato lei ma si era stancato anche lui, e tra la ferita e le corse…
- adesso potremmo pure staccarci…- Deathstar non sembrava troppo convinta - a quando la prossima? Però non diciamolo a nessuno, secondo me è meglio.
A gesti Soundwave le fece capire il semplice concetto “io - tu, concubina - Nemesis”. Lei scosse la testa.
- un conto è che ci vediamo così, un altro che io faccia la concubina… concubina! - gli diede pure un leggero pugno sulla testa - ma neanche per idea - e si staccò da lui un attimo prima che Soundwave rispondesse al pugno con un altro.
- vederci senza dirlo a nessuno sì, quando ti pare, ma iolassù non ci vengo…
- Deathstar?...- si sentì una voce che chiamava la seeker dalla radura.
- Mintaka? E che ci fa qui? - guardò Soundwave - ci rivediamo mh, dopodomani stesso posto stessa ora? sì, ok - disse alla svelta, correndo nella radura prima che lui potesse fermarla o anche solo provare a farlo.
Il tecnico pensò di mettersi ad inseguirla ma sinceramente non ne aveva molta voglia. Meglio tornare nella Nemesis e farsi dare un’aggiustata da quel segaossa di Knock Out… tanto l’avrebbe rivista dopodomani. Non gli sarebbe sfuggita di nuovo.
- Mintà! Eccomi! Ma che ci fai qui, e non dovrebbe esserci anche Stylequeen e… - guardò il mech che era insieme alla sua amica - lui chi è?
- nemmeno tu mi riconosci? Io sono il grande Lord Starscream! - si presentò il seeker. Al che Deathstar inizò a ridere senza alcuna ragione apparente - che hai da ridere?!
- non è per te, è per una barzelletta - disse Deathstar. Invece era proprio per lui che rideva, considerando quel che le era stato raccontato - allora, com’è?...mi sembri preoccupata.
- è che i decepticon hanno preso Stylequeen - le rivelò Mintaka - abbiamo sbagliato le coordinate, siamo finite in un posto che non c’entrava nulla, e poi lui - indicò Starscream - e…
- quanto a ‘Queen…- Deathstar fece una mezza risata - secondo me, dalla disperazione, ce la riporteranno già domani! Adesso però tra tutti e due ditemi che diavlo è successo. Dall’inizio.
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Capitolo 6 *** Stylequeen unica boss ***
- non è nulla di che
‘Star - iniziò a raccontare Mintaka -
eravamo uscite perché ‘Queen voleva fare una
passeggiata…
Poco prima
- .Stylequeen, io
dov’è che stiamo andando non lo
so…
- non me ne frega niente, basta che
sia lontano dalla
sciattona.
E per sciattona ovviamente
intendevasi Arcee.
- anche se non mi sembra
un gran bel posto. Cioè, c’è
quella foresta - la indicò - e poi all’improvviso
questo deserto brullo senza
nemmeno un fiore rosa! Ma che tristezza - sbuffò.
Mintaka si fermò
all’improvviso. - sto rilevando uno strano
segnale.
- uno strano segnale tipo di cosa?
- tipo di non lo so - fu
l’esaustiva risposta di Mintaka -
viene da là - indicò un punto tra le montagne.
- andiamo a vedere, no?
Le due donne si diressero velocemente
verso il segnale.
Stylequeen ogni tanto protestava dicendo che quei sassacci le avrebbero
rigato
tutti i piedi di quel passo, ma Mintaka ormai era talmente abituata ai
suoi
sproloqui che non ci fece neanche caso. Man mano che procedevano il
segnale si
faceva sempre più forte, e alla fine si trovarono davanti
ad una vecchia
astronave cybertroniana.
- quindi era questa ad emettere quel
segnale…- commentò
Mintaka.
- bella roba, mi sono rigata la
carrozzeria per questo
vecchio relitto! È un ciarpame! - si disperò
Stylequeen - e io che avevo
sperato di trovare qualcosa di interessante! Ma figurarsi -
sbuffò.
- forse bisognerebbe guardare che
c’è dentro.
- a me il dentro non attira.
- posso fare qualcosa per
voi, signore?
A sentire quella voce entrambe le
donne si voltarono di
scatto pronte a sparare, trovandosi davanti uno snello seeker argenteo
con gli
occhi rossi che, dal canto suo, non aveva tirato fuori armi di sorta.
Alzò le
mani.
- Vengo in pace! Siete
voi che vi siete
avvicinate a casa mia.
- casa tua? vivi in questo schifo? -
gli chiese Stylequeen
indicando l’astronave con un cenno del capo - povero te.
Starscream non gradì molto
quei commenti. Si era avvicinato
alle due femme senza l’intenzione di far loro del male, un
po’per la loro
superiorità numerica, un po’perché dai
discorsi che gli aveva sentito fare gli
erano sembrate inoffensive, un po’perché
nonostante fossero delle terrene
erano carine. L’automobile rosa poi
sarebbe stata un vero schianto,
se fosse stata muta. Purtroppo, secondo il suo parere, rovinava
l’effetto
ogni volta che apriva bocca. - vivere liberi ha il suo prezzo.
- sei in fuga dai decepticon? Hai
tradito?
La domanda della moto lo colse alla
sprovvista. Come diamine
faceva a saperlo?! - c-come…
- hai il loro simbolo
sulle ali, stai rintanato qui
tutto solo, vorrà pure dire qualcosa - Mintaka fece
spallucce - basta guardare
con un po’più di attenzione.
- quindi è un decepticon -
concluse Stylequeen - dovremmo
chiamare gli altri per…
- io non sono più un
decepticon! Io sono Starscream, colui
che non si schiera, colui che non ha padroni! - si presentò
il seeker - e voi
due?
“quindi è questo
Starscream!” a Mintaka venne quasi da
ridere, ripensando ai vari racconti dei demolitori. Quel poveraccio ne
aveva
passate di cotte e di crude, pur essendosene andato a cercare la
maggior parte.
Certo che era carino, lasciando da
parte il fatto che era
stato il secondo in comando di Megatron, che lei adesso viveva nella
base degli
autobots e che dunque forse avrebbe dovuto considerarlo un nemico. E
lasciando
anche perdere Bulkhead che a detta di ‘Star e
‘Queen le sbavava sfacciatamente
dietro.
Bulk era veramente simpatico ma non
sapeva dire se fosse il
suo tipo. Non che fosse una per cui contava solo l’apparenza,
però in una
connessione avrebbe potuto anche schiacciarla con la sua mole se non
stava
attento.
- io sono Stylequeen, probabilmente
prima della guerra hai
sentito parlare di me - si presentò la femme - e anche io ho
sentito parlare di
te a dire la verità. Teoricamente non dovresti essere il
secondo in comando di
Megatron?
Stylequeen aveva toccato un tasto
dolente. - Megatron non sa
riconoscere un uomo di valore quando lo vede, quindi me ne sono andato
-
replicò Starscream, asciutto.
- ah, ecco.
- piacere, Mintaka - si
presentò la moto tendendogli la
mano. Il seeker gliela strinse. Guardando bene entrambe notò
che non avevano
simboli addosso, e forse era per quel motivo che non avevano reagito in
modo
ostile nel vederlo. Che fossero neutrali?
- piacere mio. Da quanto siete
arrivate? Non vi avevo mai
viste prima.
- siamo qui da qualche giorno. Per
colpa sua - indicò
Mintaka - e di quella pazza
di Deathstar tutto il gruppo si è ritrovato in questa guerra
a cui fino adesso
non avevamo preso parte… e tu non ridere!
- il cybertroniano mannaro! -
troppo tardi. Ripensando a
quel che avevano combinato Mintaka aveva già attaccato a
ridere a più non
posso. Starscream sollevò un sopracciglio.
- eh?
- lunga storia! Ti dico solo che io e
una mia amica prima ci
siamo ritrovate nella Nemesis per caso, e lei ha dipinto una faccia a
Soundwave…
Starscream sgranò gli
occhi. - che ha fatto?!
- poi gli abbiamo rubato per sbaglio
una reliquia -
continuò la femme, portando Starscream a chiedersi come
fosse possibile rubare
qualcosa per sbaglio - e dopo ancora abbiamo terrorizzato un tal Knock
Out
fingendoci dei cybertroniani mannari.
- E ci
è cascato? O beh, Knock Out non
brilla per il suo acume. Brilla solo la corazza - disse Starscream con
aria di
sufficienza - insomma, IO non ci sarei cascato. Ditemi, dove vivete
adesso? Avete un’astronave da qualche parte?
- in effetti l’astronave
con cui siamo arrivati è qui vicino
- osservò Stylequeen, evitando di dirgli che attualmente
risiedevano nella base
degli autobots.
- ah! È strano che non
abbia fatto caso al vostro arrivo, se
davvero è qui vicino.
- il nostro tecnico è
bravo con gli atterraggi in stealth -
disse semplicemente Mintaka - comunque è un peccato non
esserci incontrati
prima.
- lo penso anch’io.
Era una due ruote, una baciapolvere,
ma a dispetto del suo
istintivo mal sopportare le moto -in parte per colpa di Arcee- la
trovava carina. E se non gli avesse
raccontato quel che aveva fatto non avrebbe mai creduto che fosse
così pazza,
ma forse quell’essere così fuori di testa non era
un male se le aveva
consentito di rubare una reliquia e terrorizzare Knock Out.
- se venite dentro vi offro da bere.
- ok! - accettò subito
Stylequeen - hai dell’energon extra
forte decente?
- l’ho rubato dalla riserva
di Lord Megatron tempo fa.
Mintaka e Stylequeen notarono che
nonostante dicesse di aver
abbandonato l’esercito ancora parlava del suo ex comandante
come “Lord”
Megatron, segno che forse sotto sotto non era poi così
“non schierato” e “senza
padroni”, ma lasciarono perdere. Non sembrava avere
intenzione di far loro del
male e nessuna delle due era in cerca di rogne inutili.
- allora sarà buono
di sicuro - tornò a
dire Stylequeen - da quando c’è la guerra
è diventato faticoso trovare energon
extra forte di qualità in giro, ed io sono abituata al
meglio. In fin
dei conti una volta ero una star. Stylequeen, la
promessa della danza! -
fece un’elegante piroetta per sottolinearlo - peccato che poi
quell’idiota del
tuo ex capo abbia mandato all’aria tutti i miei progetti di
vita, considerando
che ha distrutto il pianeta…ma come si
è permesso?!
A Starscream venne da fare facepalm
per quel discorso,
concludendo che mettersi a spiegarle i perché, i percome e
tutto quel che
concerneva i decepticon e la loro causa sarebbe stato completamente
inutile.
- sì,
quell’energon è buono - borbottò il
seeker -
ditemi, ma non avete incontrato nessun altro cybertroniano da quando
siete
arrivati qui? Qui sulla Terra ci sono anche quegli stupidi autobots
sapete,
Optimus Prime, Arcee…
-
Scassaminchia! - esclamò
Mintaka un attimo prima che
Stylequeen le tappasse la bocca. Starscream si voltò verso
di loro.
- l’avete incontrata? La
conoscete? - il suo tono era
diventato diffidente.
Mintaka tolse la mano di
‘Queen dalla
propria bocca.
- a me non piace granché e
‘Queen
ci ha fatto a botte, fa’due conti!
Il seeker a quel punto sorrise
perfino, rilassandosi di
colpo. - se le cose stanno così allora credo
proprio
che noi tre potremmo
anche andare d’accord-ma che succede?!!
Era un drappello di vehicons che si
stava dirigendo ad una
miniera di energon vicina e che aveva avuto la fortuna -e per i tre
cybertroniani invece era la sfortuna- di
avvistarli, ed aveva
immediatamente trasmesso notizia e coordinate alla Nemesis
così da farsi
inviare rinforzi.
- sono quelli
dell’altra volta! - esclamò Mintaka che
si dimenticò perfino di trasformarsi
e
corse
ugualmente via alla massima velocità - si salvi chi
puoooooooò!!!
- confermo e sottoscrivo - furono le
parole di Starscream
pensando che avrebbe fatto un attimo a volare via, per poi
ricordarsi che non
poteva trasformarsi. Non aveva più il T-Cog! -
malediz…aspettami! -
e proprio per quel motivo decise che in due si sparava meglio
che da soli,
eventualmente, quindi si lanciò all’inseguimento
di Mintaka scomparendo presto
nei boschi.
Anche Stylequeen aveva fatto una
breve corsetta, che si era
interrotta nel momento in cui aveva quasi inciampato
in una roccia.
- ma questo inseguimento non poteva
avvenire in un campo
erboso?! Insomma, se dovessi inciampare graffierei la mia spettacolosa
carrozzeria rosa!
Così si era fermata
lì a braccia incrociate, e i
vehicons l’avevano circondata.
- sei in arresto! Sei stata vista con
Starscream il
traditore! Verrai portata alla Nemesis così da darci
informazioni su di te e su
di lui! - disse uno di loro avvicinandosi ed afferrandole il braccio e
tirando
fuori delle manette.
A Stylequeen però
quella faccenda non
stava bene e…
SCIAFF!
- non
ti permettere! - sbottò incenerendo
con lo sguardo quel povero disgraziato che aveva appena schiaffeggiato
tanto
forte da farlo quasi finire a terra - sarò anche in arresto
ma non vi autorizzo
a toccarmi! Ho rischiato di rovinarmi la
carrozzeria
correndo e devo sopportare anche questa manfrina?! Non penso proprio!
E poi
com’è che avreste pensato di portarmi
lassù? In volo?! Non pensateci nemmeno!
Io non viaggerò su uno di voi e tantomeno ammanettata a due
di voi e
sballottata come un sacco di cubi di energon! Chiaro?!
- senti un po’, non hai
alcun diritto di…
Sciaff!!!
- zitto! Qui l’unica che
ha diritto di protestare per
qualcosa sono io! Mi avete rovinato la serata, razza di zotici! Quindi
se
volete portarmi via io PRETENDO che lo facciate come Primus comanda!
Se avete
un ponte terrestre disponibile fatevelo aprire e andiamo su con quello,
in
alternativa uno di voi adesso torna su alla Nemesis e poi torna
giù con
un’astronave biposto, e che sia comoda e di classe, non uno
di quegli orrori
obsoleti che si usano in caso di un’evacuazione
improvvisa!
I vehicons si guardarono.
- ma se la lasciassimo
perdere e andassimo ad
inseguire il traditore e l’altra femme? - disse
esitante uno di loro.
Sciaff!!!
- ahio!... ma perché
l’hai fatto?!
- perché mi
avete rovinato la
serata, dunque adesso vedete almeno di concludere quel che avete
cominciato!
Insomma,
quanto ci vuole a fare aprire un ponte terrestre?! Per i Prime! Non
solo siete
bassa manovalanza ma siete anche pigri! E a
pensarci bene
le conversazione appena avuta con Starscream mi ha fatto venire in
mente che
devo dire a Megatron un paio di cosette! Quindi spicciatevi! -
schioccò le dita
metalliche - forza! E spero solo che la Nemesis sia quantomeno un posto
pulito!
Ora
- …ed è andata
così. Siamo corsi nel bosco e i vehicons
devono aver preso lei visto che non ci hanno inseguiti.
- aaah, tanto io ve l’ho
detto, secondo me tempo due giorni
e Meggy ce la riporta dalla disperazione! - sghignazzò la
seeker dalle ali
rosse - e credo che ci offrirà anche dei crediti
purché ce la riprendiamo!
- non hai idea di quello che dici -
disse Starscream
guardandola tanto perplesso quanto un po’irritato
perché detta così sembrava
che i decepticon fossero un branco di mollaccioni che non erano in
grado di
tenere testa ad una donna che non sapeva nemmeno combattere
granché.
- eheheh, no, sei tu che non
hai
idea di quello che dici,
da’ retta - gli tese la mano - Deathstar.
- Lord Starscream! - si
presentò nuovamente, stavolta in
maniera ufficiale. Quella era una seeker e non era neppure niente male,
per
quanto l’altra femme continuasse a piacergli un
po’di più. Magari perché non
sembrava sul punto di scoppiare a ridere ogni volta che sentiva il suo
nome.
- Deathstar, tu non mi hai ancora
detto che ci fai qui però
- le fece notare Mintaka.
La seeker dalle ali rosse si fece
un’altra risata. - te lo dico dopo
Mintà!
C’è da crepare dal ridere! - non
avrebbe detto di lei e Soundwave agli autobots, ma a Mintaka non
nascondeva
niente - più che altro adesso la domanda è :
“che facciamo”?
- se non fosse inutile vi direi di
andare a salvare la
vostra amica…
- e ridagli, te l’ho detto
che non ha bisogno di essere
salvata perché tanto ce la restituiranno in fretta! -
minimizzò Deathstar che
non sembrava (né era) preoccupata - più che altro
il problema adesso ce l’hai
tu, Staccio Alla Decima, visto che non hai più
casa.
- eh? - il seeker la
guardò ancora più perplesso di prima,
un po’ perché non aveva proprio capito che voleva
dire, e un po’ per quello
“Staccio Alla Decima” con cui l’aveva
apostrofato e di cui lui non immaginava
nemmeno lontanamente il significato, ossia “dieci volte
tonto”…in senso buono
ovviamente.
- dato che ti hanno visto
lì adesso i tuoi ex commilitoni
sanno che vivi in
quel relitto quindi
non puoi più starci - tradusse Mintaka.
Starscream spalancò gli
occhi rossi. Che diamine, avevano
ragione!
- e beh, possiamo farlo sempre stare
nell’astronave in cui
siamo atterrati - minimizzò Deathstar - tanto noi ci siamo
trasferiti - evitò
quantomeno di specificare dove - quindi, Staccio Alla Decima, acchiappa
la tua
roba e poi vai a ‘ste coordinate - Deathstar gli
afferrò un braccio ed
ignorando le sue proteste scrisse le coordinate con un indelebile
arancione
fosforescente - e buon pro ti faccia, come dicono quaggiù
anche se io quel che
vuol dire effettivamente non lo so, ma non mi importa
nemmeno… e arrivederci.
Detto ciò la seeker dalle
ali rosse trascinò letteralmente
via Mintaka, che ebbe giusto il tempo di salutare Starscream per poi
trovarsi a
fuggire di corsa con Deathstar.
- ma perché stiamo
correndo?? - esordì Mintaka.
- perché non vorrei
trovarmi davanti un altro insecticon
rabbioso, perché c’ho una cosa grossa da
raccontarti e perché dobbiamo
almeno dire agli altri che tra poco i decepticon li chiameranno
esasperati per
via di Stylequeen.
- com’è la
faccenda dell’insecticon rabbioso?
- è strettamente collegata
alla seconda cosa! Poi ti dico!
Comunque, a quanto pare Soundwave ha la faccia eccome!
- e tu come… ooooh, non mi
dire…
- dopo, te lo dico dopo! -
aprì il comm-link - figlioli della
base, aprite il Ponte che è successa della roba!
– oh
nooo, in nome di
Unicron, che accidenti avete combinato stavolta?!
- io e
‘Star
non abbiamo fatto niente, sono i
decepticon che hanno combinato una cosa!
Le fecero rientrare alla base e fu
Optimus Prime stesso a
chiedere loro (con un’aria alquanto severa e seria in viso)
che cosa fosse
successo. Non aspettandosi niente di buono, ovviamente.
- allora?
- uuuuoh. Che faccia - Deathstar
inclinò la testa mentre lo
guardava - chi è morto?
- Deathstar non è il
momento di fare battute, avete detto
che è successo qualcosa che riguarda i decepticon! -
intervenne per primo
Ratchet.
- ehi, ma
dov’è Stylequeen? - domandò Zoira - non
era con
Mintaka?
- e non solo, ma
c’è da chiedersi come abbia fatto Deathstar
a scamparla visto che come lei stessa ha affermato più volte
non
sa combattere e
Miko ha detto che era rimasta sola ad affrontare i decepticon! -
aggiunse
Arcee, che era sempre più diffidente.
Non le piacevano Deathstar, Mintaka e
nemmeno ‘Queen. Non
le sarebbero mai piaciute.
- ho fatto a suon di botte di culo
cocca - fu la risposta
della seeker dalle ali rosse - cioè, è piombato
addirittura un satellite
addosso ad un insecticon che mi inseguiva perché giustamente
i decepticon non
bastavano, nooo… ma se mai approfondisco dopo, il fatto
è che i decepticon hanno
preso Stylequeen.
Ci fu un momento di silenzio attonito
da parte di tutti
quanti i presenti, rotto poco dopo da Pkangu.
- ah, ok.
- “ah ok”?! ma
come sarebbe a dire “ah ok”?! Non è una
vostra amica?! - allibì Bulkhead - non potete lasciarla
nelle grinfie dei
decepticon!
- infatti, cos’è
questa storia?! - protestò anche Rafael,
imitato da Bumblebee a modo suo.
Mintaka fece un cenno con la mano
come
a dire "non è niente”. -
tranquilli, non è il
caso di agitarsi.
- tanto ce la riportano tra massimo
un paio di giorni, si
accettano scommesse! Pkangu - Deathstar guardò il seeker che
era tornato ad
occuparsi dei computer - secondo te quanto staranno a ridarcela?
- considerando che abbiamo a che fare
con i decepticon direi
che potrebbero anche arrivare a tenerla lassù per quattro
giorni di fila…
- ma che state dicendo?! - esplose
Jack.
- pensavo che voi foste una squadra
e un gruppo di amici
molto unito ma a quanto pare avevo capito male - disse Optimus con
un’evidente
nota di biasimo per quei tre menefreghisti che sembravano scherzare
sulla vita
di una loro amica.
- già… come
potete dire una cosa del genere? - anche Arcee
era rimasta delusa dall’atteggiamento di Pkangu, che le era
sembrato una brava
persona e invece…
- ma tu che vuoi, che
‘Queen manco ti piace? Fatti un
attimino i cavoli tuoi - le disse Deathstar con quel suo tono
indolente, insolente e insofferente.
Proprio in quel momento sopraggiunse
Zoira. - che
succede?
- i decepticon hanno rapito
Stylequeen e loro scommettono su
quanti giorni la
terranno lassù prima di riportarla! - disse aspramente la
guerriera autobot -
Pkangu incluso!
Zoira la fissò brevemente
per poi posare lo sguardo su
Deathstar e Mintaka. - quanto tempo fa è successo?
- boh, venti minuti o giù
di lì.
Optimus Prime fu contento di vedere
che almeno la seeker blu
sembrava affrontare la cosa con un minimo di ragionevolezza, di
interesse e di…
- ce la riporteranno entro tre giorni
al massimo - sentenziò
la femme.
- quattro - la contraddisse Pkangu.
- sì, probabilmente
quattro.
Però l’idea di ‘Queen lassù
naturalmente non mi piace affatto, quindi… -
guardò Optimus - se non la
restituiranno entro tempo limite ci aiutereste a salvarla, per favore?
Adesso tutti quanti, umani inclusi,
stavano guardando anche
lei con due occhi così.
- Zoira, ma sei sicura di quello che
stai dicendo? Eppure tu
ti rendi conto di con chi
è che
abbiamo a che fare - Prime le si avvicinò - pensi che sia
davvero una buona
idea lasciare nelle mani dei decepticon la vostra amica…
- Chiacchiera!
- Stylequeen…-
continuò Optimus ignorando lo strillo di Deathstar e Mintaka - per quattro
giorni?! I decepticon
sono pericolosi, e tu perlomeno lo
sai!
- si, infatti lo so
bene, è che…
- eheheh è che ormai il
rapimento di Stylequeen per noi è
una cosa normale! Cioè! Son tutti un cliché!
Rapiscono sempre la bellona! Muahahahahah!
- rise Deathstar.
- ehm, Deathstar, potresti spiegarti
meglio? - le chiese
Smokescreen.
- mmmf, lasciate perdere, Deathstar e
le spiegazioni ben
fatte sono come due rette parallele - sbuffò Pkangu.
- ma vaffanculo tu va’!
Il seeker la ignorò. -
è capitato spesso che abbiano rapito
Stylequeen nei pianeti dove abbiamo peregrinato, per un motivo o per un
altro,
e in tutti i casi l’hanno restituita poco dopo. Il
perché è semplice: voglio
bene a quella donna però ammetto che se fossi un suo
rapitore non la
sopporterei più nemmeno io, dopo un po’!
- la prima volta che è
successo ovviamente ci siamo
preoccupati e siamo andati a salvarla appena abbiamo potuto, eravamo
sul
pianeta Hatklas - raccontò in breve Mintaka - e quando siamo
arrivati sul posto
abbiamo trovato quei poveretti in lacrime che ci hanno ringraziato per
essere
arrivati e ci hanno pure pagati purché ce la riprendessimo.
“e chi la regge
quell’insopportabile sottospecie di diva
capricciosa?!” pensò Arcee, tenendo
però per sé la considerazione.
- sì ma dei rapitori
qualunque sono
diversi dai decepticon -
fece notare loro Wheel Jack - checché ne dite non possiamo
lasciarla lassù,
dovremmo organizzarci e andare a salvarla una volta fatto!
- o meglio: a salvare i
decepticon - aggiunse Pkangu.
- hanno detto di aver
catturato una femme che è stata vista
insieme a Starscream, Lord Megatron. Dovrebbero tornare a momenti, in
fin dei
conti
hanno chiesto a Soundwave di aprire un ponte terrestre e
fortunatamente era
appena tornato - riferì Dreadwing.
- un ponte terrestre? Non potevano
portarla qui in volo? -
disse Megatron seccato per lo spreco di energia.
- magari erano impossibilitati. Ad
ogni modo ho dato loro
ordine di portare qui la femme in questione, che da quel che ho capito
dovrebbe
essere Stylequeen…
- ah! È collusa con le due
che hanno fatto tutti quei danni
qui nell’astronave, oltre ad averci rubato
dell’energon con quell’assurda
trovata del cybertroniano mannaro…tsk, cybertroniano
mannaro, solo Knock Out avrebbe
potuto cascarci… già, dov’è
ora?
- sta riparando il modulo di volo di
Soundwave, Lord, che
era stato danneggiato da un insecticon.
“Soundwave che si fa
sorprendere da un insecticon?!” la
notizia lo aveva sorpreso “strano!”
Fu in quel momento che da
lì dove si trovavano Dreadwing e
Megatron si sentì una voce decisamente femminile (e seccata)
avvicinarsi man
mano.
- tsk! L’unica cosa decente
di questo posto sono le attrezzature nuove,
perché quanto al resto sarebbe tutto da rifare! Gli interni
sono troppo scuri! Danno
un senso di oppressione claustrofobico! Ci sono troppi corridoi, poche
stanze,
e non c’è praticamente nessuna finestra che
dà all’esterno, e come se questo
non bastasse non ci sono nemmeno luci a sufficienza per illuminare
l’ambiente! Questa
dovrebbe essere l’astronave di una fazione potente, e invece
sembra un tunnel
degli orrori!
Il leader dei decepticon ed il suo
secondo in comando si
scambiarono un’occhiata. Non erano convinti che il modo in
cui si stavano
mettendo le cose fosse piacevole.
- c’è talmente
tanto buio che uno non riesce nemmeno a
vedere bene la gente che ti sta ad un paio di metri! E non
c’è neppure un
dettaglio rosa! …e anche le vostre maniere lasciano alquanto
a desiderare!
Fu con quelle parole che Stylequeen
entrò per prima nella
stanza, senza manette, seguita dal
drappello di vehicons che le
stava a circa tre metri di distanza.
- voi due! - la
cybertroniana
apostrofò così Lord Megatron
ed un attonito Dreadwing - se non fosse stato per me questi barbari
incivili mi avrebbero portata
qui sbatacchiandomi in volo incatenata a due di loro! Ma ci rendiamo
conto?! Ma
che modi sono?! Da chi l’avete imparata
l’educazione, da un insecticon?! Oltretutto
io sono una neutrale, quindi non avete il minimo diritto di trattarmi
come una
prigioniera di guerra, e anche i prigionieri di guerra comunque
andrebbero
trattati con un minimo di garbo! - si avvicinò a Megatron
con aria battagliera
- tu! - piantò l’indice nel punto più
alto cui riuscisse ad
arrivare, ossia l’addome - ti pare questa la maniera in cui
trattare una
signora?! So che eri un gladiatore ma qui non
siamo in un’arena e io non sono un altro di quei
rottami pieni di cicatrici
oscene come le tue!
Megatron tentò di
ribattere qualcosa ma Stylequeen non gli
lasciava dire nemmeno una parola, e Dreadwing era sempre lì
a guardarla come se
non credesse ai propri occhi.
- dico, dovresti essere il
capo! Un uomo importante! E
un
leader deve tenere al proprio aspetto, avere un minimo di classe! E
invece tu
sei proprio
un GORILLA!… ma dove sono capitata?! -
alzò gli occhi al soffitto - perlomeno state
dritti con quella
schiena, sembrate due debosciati! -
da morire dal ridere il modo in cui i due si raddrizzarono
automaticamente
nonostante l’aria irritata che aveva iniziato ad apparire sul
loro volti - oh,
già va meglio…se proprio devo essere rapita,
perlomeno che i rapitori abbiano
un minimo di stile!
- sentimi bene! - avviò a
dire il Lord, ma venne bruscamente
interrotto.
- non ho
finito di
parlare quindi non interrompermi grazie!…
incivile!
- sbottò la femme
incenerendolo con lo sguardo - parliamo di cose serie adesso: la stanza
che mi
sarà assegnata - incrociò le braccia e si mise a
camminare in cerchio - spero
che in questo postaccio abbiate perlomeno una vasca di olio caldo come
si deve.
Pareva proprio che quella
lì non avesse capito niente della
situazione in cui si trovava, per quanto fosse vero che era una
neutrale era
stata comunque vista insieme a Starscream che era un traditore, ed
aveva
sicuramente a che fare con Deathstar e Mintaka, quindi oltre che una
fonte di
informazioni Stylequeen avrebbe potuto anche essere usata come merce di
scambio
con il resto della sua squadra (in cambio della reliquia rubata dalle
due
combina guai) e inoltre... loro erano i decepticon! Erano
temutissimi e
rispettati, un atteggiamento simile da una prigioniera non era
tollerabile.
- ascoltami bene, Stylequeen!
- sai come mi chiamo? O beh, ovvio,
ero una star…e allora
sai anche benissimo che la mia carriera di promessa della danza
è naufragata a
causa di questo casino che hai messo su! Questa guerra cretina fatta
per chissà
quale motivo E non mi interessa sapere di quale motivo si tratta, quel
che
conta è che hai distrutto Cybertron e i miei progetti sono
andati tutti a servicebot, quindi mi devi un risarcimento!
Ecco, quella sì che era
un’affermazione da far cadere le
braccia!
- ma come sareb…-
avviò a dire Dreadwing, che venne
ovviamente interrotto a sua volta.
- eh! Vedi un po’!
- credo chetu non abbia capito la
situazione.
Questa è una nave da
guerra, non un albergo, io sono il signore della guerra, non un capo
concierge,
quelli dietro a te sono soldati e non facchini, e tu sei una
prigioniera e non
un’ospite - disse duramente Megatron che di pazienza ne aveva
ma non ne poteva
più - ci dirai cosa stavi facendo insieme a Starscream, ci
dirai dov’è il
resto della tua squadra e grazie a te otterremo la reliquia che le tue
amichette ci hanno sottratto, e quando non sarai sotto interrogatorio
starai in
una cella! È chiaro?
Stylequeen strinse gli occhi azzurri
in due fessure, per poi
voltarsi verso i vehicons che arretrarono.
- tu! - indicò uno di loro
e gli fece cenno di avvicinarsi -
vieni qui e sollevami.
- ma–
- subito!
- ehi! Quello è un nostro
soldato, non è tenuto ad obbedire
agli ordini di una prig–
- zitto! Vieni
qui
e sollevami! - ripeté l’automobile rosa al vehicon
che finì per obbedirle
sollevandola, facendole mettere i piedi sopra le proprie spalle -
adesso
avvicinati al buzzurro più grosso! Ok, basta così.
SCIAFF!!!
A Dreadwing quasi si
staccò la mascella perché Stylequeen
aveva dato un ceffone ad un Megatron talmente attonito per
quell’assurda
faccenda che non era riuscito a reagire.
- quello che non ha capito sei tu! Mi
avete rovinato
la serata, mi avete presa prigioniera, quindi io pretendo
di avere una stanza tutta per me adeguata
alle mie necessità,
luminosa, ariosa,
con l’idromassaggio e soprattutto rosa!
E chiuso il discorso! Mettimi giù - ordinò
seccamente al vehicon, che obbedì
tremando come una foglia temendo chissà quale reazione da
Lord Megatron che
aveva ancora gli occhi sbarrati.
Una volta scesa a terra Stylequeen
voltò le
spalle al leader dei decepticon e a Dreadwing avviandosi fuori dalla
stanza a
passi lunghi ed eleganti, sempre a braccia incrociate.
- vado a scegliermi una stanza come
si deve. Tu, tu e tu! -
indicò tre vehicons - vedete di procurarmi delle vernice
rosa Schiaparelli
entro massimo mezz’ora, perché pretendo che la mia
stanza sia verniciata di
quel colore entro due, di ore! Tu! - indicò un altro vehicon
- procura dei
cuscini! Voi due! provvedete ad prepararmi un bagno d’olio
caldo! Voialtri
invece ditemi da chi posso andare per farmi dare una lucidata!
I vehicons stavano per rispondere
quando Knock Out e
Soundwave fecero ingresso nella stanza, e l’espressione del
medico nel vedere
la sua quasi-collega (perché occorre ricordarsi che
Stylequeen non era solo una
promessa della danza, ma era anche competente di medicina) fu da
assoluto primo
piano visto che, come lui stesso aveva detto, prima della caduta di
Cybertron
era stato un suo grande fan.
- per tutti
i Prime! È
Stylequeen! - esclamò senza alcun ritegno - sei proprio
Stylequeen! La promessa
della danza!
Essere stata riconosciuta, e per di
più da un mech
stilosissimo e con una lucidissima ed impeccabile carrozzeria rosso
fuoco, ebbe
una sorta di effetto rilassante sulla femme.
- esattamente, sono proprio io.
Immagino che tu sia un mio
fan! Seguivi il mio blog? Ma certo che lo seguivi… dimmi,
chi
si occupa di
estetica qui? Una corazza bella come la tua non si ha per caso - prima
che
chiunque potesse fare o dire qualsiasi cosa la femme, con un sorrisone,
acchiappò il dottore e lo
trascinò fuori in corridoio - allora?
- ad occuparmi di estetica sono io,
carissima - e Knock Out
era più che entusiasta di quel che stava succedendo - non ne
hai bisogno perché
da quel che vedo sei assolutamente perfetta ma per qualunque cosa, che
sia una
lucidata oppure una mano di cera, basta che tu venga da me ed io
sarò più che
felice di occuparmene! …non ci posso
credere! Stylequeen! Tu si che sei una
donna assolutamente perfetta!
- lo so! E ti faccio i miei
complimenti per essere l’unico
qui ad esserlo quanto me!
Non si curò neppure di
chiederle come e perché era arrivata
lì, né del fatto che teoricamente avrebbe dovuto
ricevere un trattamento
diverso, né perché i vehicons stavano correndo
via blaterando di vernice rosa.
Intanto Soundwave era rimasto
(ovviamente in silenzio) lì
sulla soglia ad osservare perplesso, anche se non lo dava a vedere,
Megatron e
Dreadwing che erano immobili e più silenziosi di lui.
Sembravano essere stati
congelati sul posto. Iniziarono a riprendersi quasi un minuto dopo.
- è inaccettabile Lord
Megatron! - il primo fu Dreadwing - insomma, le ha dato uno schiaffo?!
- già, come ha osato?!...
Era un
po’tardi per reagire ma era sempre meglio di niente.
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Capitolo 7 *** La Pandorica...NON si apre ***
- ‘Kangu, ancora non hanno
chiamato per pregarci di venirla
a prendere?
Il poco tempo trascorso impediva a
Zoira di preoccuparsi
seriamente per la loro compagna di squadra, ma trattandosi dei
decepticon un
filo di inquietudine era più che giustificato.
- no! A quanto sembra i decepticon
sono dei duri! - commentò
il tecnico - non oso immaginare a come avrà ridotto la loro
astronave. Rosa con
brillantini ovunque. Se poi ha trovato un paio di fanboys, peggio mi
sento.
- io non vi capisco,
insomma…so cosa avete detto a riguardo
- si intromise Arcee - ma se qualcuno dei miei
compagni venisse rapito dai decepticon, fosse anche Bulkhead
che da buon
demolitore è piuttosto forte, io non me ne starei qui con le
mani in mano. Né
chiederei di non intervenire a chi si è offerto di farlo.
- tu e gli altri questo ce lo avete
ripetuto più volte ma noi agiamo così con
cognizione di causa -
replicò tranquillissima Zoira.
- non potete agire con cognizione di
causa se fino ad ora
non avete mai affrontato i decepticon, né sapete cosa sono
capaci di fare -
anche le ragioni di Arcee avevano una certa logica - sarebbe meglio se
fosse
come dite voi, ma anche Optimus teme il peggio, ecco.
- chi è che teme il peggio
di che? Culetto?
Facepalm in contemporanea di Pkangu e
Zoira, mentre (con
sommo dispiacere di Arcee) Deathstar entrava nella stanza
intromettendosi
immediatamente nella discussione affibbiando un nomignolo ben poco
appropriato
all’ultimo della stirpe dei Prime.
- se per
“Culetto” intendi il comandante Optimus Prime sì, Deathstar -
sospirò Zoira.
- già, e fossi in te
comincerei a portargli un po’più di
rispetto - disse, gelida, Arcee all’indirizzo della seeker
dalle ali rosse.
- mica gli ho mancato di rispetto. Lo
chiamo “Culetto”
perché ce l’ha bello e, se i sensori ottici ti
vanno
come devono, devi averlo
notato anche tu!
Eh no, niente da fare.
- ma come
ti perm–
- gli avrei mancato di
rispetto se avessi detto che al
posto del sedere ha una portaerei, ma in quel caso sarei stata
bugiarda, e…
- e adesso la pianti,
perché qui di del sedere di Optimus
non frega nulla a nessuno - la riprese aspramente Pkangu.
- sarà! A lei frega di
sicuro! - Deathstar indicò Arcee.
- senti un po’! Non hai
il minimo diritto–
- ma tanto secondo le
teorie mie, di ‘Taka e di ‘Queen
prima che fosse rapita, a Prime piace più quello di Zoira
che il tuo, Arcee!
Lascia perdere!
“io ora l'
ammazzo” pensò la bella guerriera, per
la quale era dura avere a che fare con gente come Deathstar.
- piantiamola con questi discorsi,
grazie! - Zoira concluse
così la faccenda, e se avesse potuto sarebbe arrossita
parecchio - anche perché
a me al momento non interessa avere alcuna relazione con nessuno,
nemmeno fosse
Primus in persona: quel che mi interessa è recuperare
Stylequeen, o aspettare
che ce la rendano, e la sopravvivenza del gruppo. Nonché
aiutare gli autobots,
che ci hanno dato un posto dove stare.
- uuuh, d’accordo. Sempre
seria seria tu…magari tu ed Arcee
diventerete BFF.
- basta stupidaggini! Mintaka
dov’è?! - le domandò serio
Pkangu, nonostante sapesse che difficilmente Mintaka avrebbe combinato
qualche
disastro, se non era con Deathstar.
- di là con Ratchet -
disse annoiata Deathstar - appena ha
visto che studiava la formula dell’energon sintetico
incompleta,
figurati! È andata là subito.
Si, perché Mintaka era la
tuttofare del Deviant Team, ma se
non ci fosse stata la guerra che aveva distrutto Cybertron una volta
tornata
dall’anno sabbatico avrebbe sicuramente studiato quel che
serviva per
specializzarsi ed entrare nella categoria degli scienziati. Anche
quando
frequentava la scuola base, se in generale aveva voti superiori alla
sufficienza in tutte quante le materie, in scienze aveva un punteggio
che era
tra i più alti di quelli del suo ciclo di istruzione. Tanto
da essere stata
contattata da Shockwave in persona appena prima di partire per
l’anno
sabbatico.
Non aveva fatto male a declinare
l’offerta considerando
com’erano andate le cose in seguito e probabilmente era stata
una fortuna che
Deathstar l’avesse convinta che, con la reputazione che aveva
“Il Granduca
Monocoalo”, lavorare per lui sarebbe stata una pessima idea.
Ciò comunque non toglieva
che
quella di Mintaka era sempre
un’altra possibile brillante carriera stroncata dalla guerra,
Shockwave o non
Shockwave.
- certe cose non cambiano
mai…
- Mintaka vicina
all’energon sintetico?! Oh no -
Arcee quasi corse in direzione del
“laboratorio” di Ratchet - per l’amor di
Primus!
- no, no…- Pkangu la
bloccò parandosi davanti a lei, mentre
Deathstar se ne andava via - non combinerà niente
di male, finché non
è con Deathstar possiamo stare tranquilli.
- confermo e sottoscrivo - aggiunse
Zoira - e poi magari
potrebbe essergli utile. Mintaka avrebbe potuto diventare una
scienziata, se
Cybertron non fosse caduta.
Una rivelazione che stupì
Arcee, che fino a quel momento non
aveva mai visto Mintaka come una possibile scienziata, o come una
possibile…qualunque altra cosa, se non combina guai,
nonostante quanto le aveva
detto Pkangu tempo prima.
- io però non capisco
perché se le cose stanno così teniate
con voi un elemento così
destabilizzante. Pkangu è il tecnico, Mintaka è
la
tuttofare tu sei quella che prende le decisioni, la diva rapita
è il dottore, Deathstar cos’è?
Zoira e Pkangu si guardarono.
- il collante. Specie tra Zoira,
Mintaka e Stylequeen, senza di
lei dubito che il gruppo si
sarebbe formato - disse il tecnico.
- a me Mintaka non faceva
né caldo né freddo, con
Stylequeen c’erano diversi attriti, però erano
amiche di Deathstar, una cosa
tira l’altra…ed eccoci qui.
In più c’era
quella piccola questione concernente il PDBDC
di Deathstar, ma dettagli.
La seeker dalle ali rosse iniziava ad
annoiarsi parecchio.
Sentiva di dover fare qualcosa di “particolare” al
più presto, ma coinvolgere
gli autobots era fuori discussione visto che ultimamente la
tartassavano tutti
con la faccenda di Stylequeen, e lei ne aveva piene le tasche.
Sentiva la necessità
di
combinare qualcosa. E per farlo ci voleva Mintaka. Doveva
assolutamente
riuscire a staccarla da Ratchet e dall’energon sintetico.
- sai che ridere se si
mettesse con Ratchet
pornostar?! - disse a…nessuno, visto che era sola a
camminare lungo il
corridoio - proprio un sacco di risate - mormorò,
arrivando fino al
laboratorio di Ratchet ed aprendo la porta di scatto -
MINTAKAAAAAAAAAAAAAA!!!
Quell’urlo barbaro e
improvviso fece sobbalzare entrambi, e
Ratchet si rovesciò addosso l’intero contenuto
della fiala che aveva in mano,
che era quanto di più vicino ad un composto basico per un
energon sintetico ben
fatto che avesse prodotto fino a quel momento.
- maledizione
a te!
Guarda cosa hai fatto! - urlò il dottore,
decisamente fuor dai gangheri.
- mica è colpa mia se hai
le mani di burro - spallucciò la
seeker - Mintà, dai, andiamo!
- dove?
- boh. Via.
- ma stavamo lavorando sulla
formula…vabbè che ormai se
l’è
rovesciata addosso- commentò Mintaka.
- per colpa della tua
amica! -
ringhiò Ratchet -
Deathstar, io uno di questi giorni di strappo le ali!
- mah. Io questo non credo.
‘Taka! Vamos! - esclamò
Deathstar prendendo l’amica per il polso e trascinandola
fuori dal laboratorio.
- dove vuoi andare, me lo
sai dire
o no?!
- non lo so, è che qui mi
annoio - rispose Deathstar - non
c’è movimento, parlando solo di
‘Queen-‘Queen-‘Queen.
- avresti potuto anche resistere fino
a domani sera -
osservò Mintaka abbassando drasticamente il tono della voce
- non devi
incontrare il tuo bello?
- mah… Sandwich, bello? -
no, non aveva storpiato apposta il
nome di Soundwave, semplicemente aveva qualche difficoltà a
ricordarselo visto
che nonostante la focosa connessione E la promessa di ripeterla a
Deathstar di
lui non importava ancora granché - non esagerare adesso -
minimizzò la seeker - poi
no, non potevo aspettare fino a domani sera e comunque necessito di un
alibi, quindi domani sera esci anche tu.
- ehm. Non sono per le cose a tre.
- ma che cose a tre?! Tu se mai puoi
vederti col tuo bello. Coso. Crema
di stelle.
Ossia il seeker argentato attualmente
residente nella
vecchia astronave del Deviant Team. Mintaka si lasciò
scappare una grossa
risata. - dove andiamo?
- dove capita… ma non in
mezzo a una città, possibilmente.
- io posso trasformarmi in una moto e
non dare nell’occhio.
Tu invece dovresti parcheggiarti in un bosco, e tanto daresti
nell’occhio lo
stesso - osservò l’altra, attivando il Ponte
Terrestre dandogli coordinate a
random - andiamo.
- …serve una smerigliata?
Una mano di vernice? Vuoi un
po’del mio energon? Un massaggio vibrante ai circuiti?
- un po’di energon di prima
qualità è sempre bene accetto, per il resto sono a posto
così,
grazie mille!
I vehicons attorno non sapevano se
ridere o mettersi a
piangere.
In teoria Stylequeen era una
prigioniera, specialmente dopo
lo schiaffo dato a Lord Megatron, per il quale era stata sbattuta in
una cella
dell’astronave appena questi si era ripreso
dall’umiliazione e lo shock.
In pratica, invece, suddetta cella
era stata tinta da Knock
Out di rosa Schiaparelli, riempita di cuscini rossi come richiesto da
Stylequeen
stessa, adornata di luci rosate, e ultimo ma non per importanza vi era
stata
installata una splendida vasca di olio caldo.
Tutto perché il dottore
aveva una cotta immensa per la
splendida collega, dalla prima volta in cui aveva visto il suo blog, e
non
avrebbe certo lasciato che fosse trattata come una prigioniera
qualunque. Era
cotto al punto che le minacce (velate e non) di Megatron, a momenti non
gli
avevano fatto né caldo né freddo, e aveva
ribattuto che stavano ospitando una
star, che era un grande onore e che andava trattata con tutti i
riguardi.
“la
stella della
danza!.. .non possiamo certo lasciarla
arrugginire, sarebbe uno spreco assurdo!”
Un caso disperato, insomma, tanto che
Megatron aveva preso
una decisione, e giusto un minuto prima aveva diramato su diverse linee
una
comunicazione diretta agli autobots, pensando che se avessero saputo
che teneva
prigioniera una cybertroniana neutrale catturata sulla Terra non
sarebbero
rimasti indifferenti alla cosa, e avrebbe potuto chiedere loro
indietro la
pistola ad onde soniche. Oltre all’Immobilizzatore e
all’Armatura del comando,
naturalmente. Aveva stabilito ora e luogo dell’appuntamento,
e sarebbe stato
uno scambio equo, Stylequeen liberata, i decepticon con le
reliquie…e Knock Out
probabilmente depresso per qualche giorno, ma se non gli fosse passata
presto
gliel’avrebbe fatta passare lui stesso, la depressione.
C’era una guerra da
vincere, un database da decodificare, e c’erano delle
reliquie da trovare.
Altro che accontentare dive egocentriche!
- Knock Out! - abbaiò nel
comm-link - sospendi qualunque
attività tu stia facendo in quella maledetta cella ed
ammanetta la prigioniera.
Sono sicuro che a quest’ora gli autobots avranno intercettato
la comunicazione
che Soundwave ha diramato su tutte le linee…
– eeeh…quale
comunicazione, signore?
- le loro reliquie in cambio della
prigioniera…
– no!
Ma come?!
- come sarebbe a dire
“no ma come”?! Ti sei dimenticato che
abbiamo una guerra da vincere?!
– …e
comunque, Knock
Out caro, di’ al buzzurro formato gigante che se non fosse
stato per te il
servizio in questo albergo sarebbe stato PESSIMO.
–
ahem…tesoro, questo
non è un albergo. Lo hai dimenticato?
Lord Megatron si lasciò
andare ad un suono che era tra un
sospiro ed un ringhio per quelle conversazioni smielate.
– come
potrei
dimenticarlo? È orribile. Fortunatamente il dottore
è uno schianto.
–
e la dottoressa è
oscenamente sensuale…
- KNOCK OUT!!!
– EH-sissignore,
subito Lord Megatron. Ma devo proprio ammanettarla?
- si,
Knock Out, devi proprio ammanettarla, e possibilmente non con
manette
giocattolo -Megatron si passò una mano sul volto -
l’appuntamento
con gli autobots è tra due
ore, ma io voglio vedere qui la femme ammanettata entro un quarto
d’ora, e
quella cella riportata alla normalità entro una, di ore!
Detto questo chiuse la comunicazione.
Per fortuna, che
eccettuato Knock Out, da dopo che Starscream se n’era andato
ed Airachnid era
(sperava) morta, attorno a lui erano rimasti collaboratori validi del
calibro
di Dreadwing e soprattutto di Soundwave!
Già, a proposito, per
quanto non ce ne fosse reale bisogno
era meglio ricordargli di tenersi pronto a mandare a lui e Dreadwing
dei
rinforzi tramite Ponte Terrestre se mai essi fossero serviti. Per cui
si
avvicinò al suo tecnico, intendo ad osservare delle immagini
su degli schermi,
presumibilmente catturate tramite Laserbeak che infatti non era
presente sul
suo petto.
- so che non ce ne sarebbe bisogno,
Soundwave, e che
l’appuntamento con gli autobots è tra due ore, ma
volevo ricordarti di–ti prego, dimmi
che la stai soltanto
tenendo d’occhio!»
E nella voce roca di Megatron
c’era stata davvero una nota
di supplica, quando aveva notato che nei video e nelle immagini
c’erano
Deathstar e Mintaka. In particolare Deathstar. Teoricamente avrebbe
dovuto
utilizzare
Laserbeak per dare un’ulteriore occhiata al luogo
dell’appuntamento con gli
autobots ma, nel volare sul posto, il suo minicon aveva
adocchiato qualcosa di
più interessante.
Data l’interruzione di
Megatron l’ex gladiatore diede un
ordine silenzioso a Laserbeak di tornare al precedente obiettivo,
annuendo poi
al suo signore che si lasciò quasi andare ad un sospiro di
sollievo.
- non dubito che tu lo faccia
perché hai voglia di vendicarti
di quella faccenda di… sai… quando ti ha
disegnato
un viso… ma sai bene quanto me
che ci sono cose più importanti al momento.
Ecco, già, avrebbe
preferito non ricordare l'episodio del visore dipinto. E non
osava immaginare cosa avrebbe pensato Megatron se avesse saputo
dell’incontro
suo e di Deathstar previsto per il giorno dopo.
- quantomeno le tue
motivazioni hanno più senso di
quelle che spingono Knock Out a comportarsi come si comporta con quella lì - ossia Stylequeen
- non è il
momento per le
cotte, questo!
“…”
Vero, ma Soundwave non
aveva una
cotta per Deathstar.
Nossignore. Voleva solo portarla nella Nemesis come concubina
personale, tutto
lì. Era certo che, a patto che continuasse a lavorare
alacremente, Megatron lo
avrebbe lasciato fare.
- sai cosa, a volta mi viene il
dubbio di essere troppo
permissivo - borbottò Megatron - prepariamoci.
un’ora e mezzo dopo
– che diavlo
c’è?
- ah, finalmente - per quanto fosse
irritato, nella voce di
Optimus Prime si avvertiva soltanto una punta di gelo - non vi hanno
mai detto
che è buona norma tenere aperto il comm-link quando si esce
da sole?
– sì,
mamma.
Ecco i momenti in cui Optimus Prime
si pentiva di aver
concesso a certi membri del DT di entrare in squadra.
Di certi altri…o
meglio, “certe altre”…anzi, no, meglio
ancora: “una certa altra” invece non si era ancora
pentito, nonostante la
reazione inconsueta al rapimento di Stylequeen.
- molto divertente, Deathstar, ma non
c’è tempo da perdere: i
decepticon hanno appena proposto uno scambio.
–uno
scambio?
- sì, Mintaka, i hanno
rilasciato la
comunicazione su
diverse linee; la liberazione della cybertroniana neutrale in cambio
delle
reliquie in nostro possesso. Deathstar e Mintaka, tornate
immediatamente qui
alla base! Non credo che i decepticon lasceranno che
quell’incontro fili
liscio, c’è bisogno dell’aiuto di tutti
quanti, e dobbiamo organizzarci a
dovere!
Non che secondo Optimus Prime quelle
due avrebbero potuto
dare chissà che contributo. Avevano già deciso
che lui e Smokescreen avrebbero
finto di consegnare le reliquie, mentre gli altri avrebbero attaccato i
decepticon alle spalle riprendendosi Stylequeen, e poi si sarebbero
immediatamente ritirati. Deathstar e Mintaka avrebbero dovuto limitarsi
a non
intralciare i piani, e si sperava che una volta decisa una linea
d’azione
comune fossero almeno in grado di rispettarla.
– hanno retto due giorni!
Due!
Avete perso la scommessa ragazzi, nemmeno i decepticon reggono la
compagnia di
‘Queen versione ostaggio!
Mintaka quantomeno si era dimostrata
un minimo interessata
alla cosa.
Deathstar invece, come suo solito,
l’aveva presa sul ridere.
- non credo di doverti dire io che
non è il momento di
scherzare, Deathstar!
– capito boss,
capito, ma tanto non possiamo tornare lo
stesso, quindi hasta luego, dasvidania, bye bye e tanti
saluti… e non
preoccupatevi, che Chiacchiera ve la ridanno sicuramente.
- come sarebbe a dire che
“non potete tornare”?! - allibì
Bulkhead - dove vi trovate?
- Primus, dimmi che non si sono
ficcate in qualche disastro proprio
adesso - pregò Zoira.
- ma voialtre due ferme e buone mai,
eh?! Ratchet sta ancora
imprecando per la faccenda dell’energon sintetico, e ne ha
ben donde…- aggiunse
Arcee.
– Scassapalle,
parla
come mangi, oh – sbuffò Deathstar
– no è che siamo tipo finite vicino ad
una premiazione di non so chi per non
so cosa, e francamente non sappiamo nemmeno dove di preciso, ma
comunque sta di
fatto che anche se Mintaka non ha problemi a muoversi io
invece…
- ecco, se sapessi volare come tutti
i seeker che si
rispettino, già avresti qualche problema in meno -
commentò, acido, Pkangu - e
comunque il luogo dove vi trovate è…-
trovò le coordinate - a meno di un
chilometro e mezzo da quello dell’appuntamento con i
decepticon.
Bumblebee disse qualcosa di quasi
incomprensibile, mentre
parecchi dei presenti si passavano la mano sul volto.
- in pratica sono già sul
posto. A questo punto è davvero
utile farle tornare qui, se tanto tutto quel che volevamo dire loro era
“state
a distanza”? - sbuffò Wheel Jack.
– a beh, ce
l’avete detto. Ciao.
- no, aspetta! Vedete di mantenere un
basso profilo, voi
due. Non voglio che combiniate qualcosa che possa danneggiare
l’intera
operazione - ovviamente puntavano a liberare Stylequeen senza cedere
nulla a
nessuno, e Prime auspicava che le due non rovinassero tutto quanto.
– devo ricordarvi
che vi abbiamo preso un mucchio di
energon da una miniera decepticon giusto pochi giorni fa? Tutti questi
gran danni che temete, finora, non li abbiamo fatti.
- e le dinamiche a me
sembrano
ancora poco credibili -
borbottò Arcee.
- ecco, vi prego di continuare a non
farne. Restate
dove siete - ordinò Optimus - Non fatevi vedere dai civili.
Vi apriremo un Ponte
Terrestre nelle
vicinanze quando tutto sarà finito e…
"E"
niente, perché entrambe le femmes avevano chiuso i
comm-link prima che lui finisse di parlare.
- io penso - esordì Prime
- che qualcuno dovrebbe insegnare
a quelle due donne il significato della parola
“rispetto”.
- e io - sospirò Pkangu -
temo proprio che sia una causa
persa.
- Mintà.
- eh.
- io dico che secondo me se li
lasciamo fare a modo loro, i
decepticon si beccano le reliquie e Stylequeen resta
dov’è.
- gli autobots sanno quello che fanno.
- si, però–Mintaka!
- esclamò Deathstar indicando
qualcosa all’amica - di’, quella ci sta o no come
chiave di quella roba, come
si chiama, la Pandorica?!
Era una premiazione nella quale il
sindaco di una cittadina
non meglio definita stava consegnando al capo dei vigili del fuoco una
simbolica chiave (per loro enorme in quanto umani, mentre per Deathstar
e Mintaka
sarebbe stata di dimensioni normali tendenti al piccolo) piuttosto
vecchia e in
ferro battuto, presumibilmente per meriti speciali.
- in effetti si, potrebbe anche
starci se consideri che la
Pandorica in pratica è una prigione che dovrebbe contenere
l’essere più
pericoloso dell’Universo…che poi è il
dottore stesso. I Dalek confermerebbero.
- se tu ti trasformi in
modalità veicolo, vai lì, prendi la
chiave, e poi magari io gli do sopra la vernice fosforescente, ecco che
avremo
la chiave della Pandorica!
- ma Culetto ci ha detto di mantenere
un basso profilo.
- ma chi se ne frega! Che whovian
sei, se non cogli
l’occasione di avere la chiave della Pandorica? Che poi ho
avuto un’idea su
come potremmo usarla dopo…
- idea di che tipo?
- di tipo deviato.
Quelle poche parole bastarono a
fugare ogni dubbio in
Mintaka, che si trasformò, accelerò fino ad
arrivare alla chiave rischiando di
investire circa una ventina di persone, prese la chiave e
tornò nel bosco.
Deathstar era già corsa via, ridendo come una matta.
- bwahahah ci ritroveremo la polizia
dietro! - assurdo la
seeker dalle ali rosse che lo trovasse divertente, specie in una
situazione
come la loro in cui erano tenute a mantenere la segretezza sulla loro
presenza
tra gli indigeni!
- allora, di che idea si tratta?
- dici che i decepticon sono patiti
di Doctor Who come te? -
giustamente se lei si era letta tutti i libri di Montalbano tramite
data-pad,
ci stava che Mintaka si fosse fatta delle maratone di episodi di Doctor
Who.
- mah, io questo non credo.
Perché?
- perché possiamo
svendergli la chiave della Pandorica in
cambio di Stylequeen, e noi ci teniamo le reliquie. È un
fake,
ma tanto che ne
sanno? Solo che ci serve un discorso convincente.
- ce l’ho! -
esclamò Mintaka - il monologo del Dottore in
“Pandorica Opens”!
- io non so qual è ma mi
fido. Facciamo così, una volta
dipinta la chiave e passata mezz’ora ci presentiamo sul luogo
dell’appuntamento, e tu al momento giusto fai quel discorso
lì.
- e come faccio a capire quale
è il momento giusto?
- boh. Quando gli autobots le
prendono.
Quarantacinque minuti dopo
- è molto semplice,
Optimus: ecco la prigioniera. Dateci le
reliquie e non le verrà fatto alcun male.
- barbaro, incivile e anche poco
creativo - sbuffò la
dottoressa - Knock Out, digli qualcosa per piacere.
- eeehm…
- non ci provare -
gli sibilò Megatron.
“mi domando come abbia
fatto a restare viva” pensò Optimus.
Forse proprio grazie a Knock Out, con il quale nonostante la situazione
stava
sfacciatamente flirtando, tra sussurri che a
Megatron non sembravano
piacere granché e palpeggiamenti vari nonostante fosse
ammanettata.
A dire la verità tutte
quelle mossette non piacevano nemmeno
a lui, perché avere nella base qualcuno che se la intendeva
con un ufficiale
nemico non era esattamente la cosa più conveniente del
mondo, ma tra che i
decepticon erano imprevedibili, tra che Stylequeen era del Deviant Team
e tra
che era amica di Zoira, beh…sembrava non ci fosse altro da
fare che tenersi in
seno una possibile serpe.
- ti sei ridotto a questi mezzucci,
Megatron?!
- si fa quel che si può. E
adesso consegna quanto richiest–ah!
pensavate di riuscire a sorprendermi così facilmente?! -
esclamò il Lord,
schivando l’attacco di Bulkhead - ingenui! Vehicons!
All’attacco!
Obbedendo agli ordini la fanteria dei
decepticon attaccò gli
autobots, ma non prima che Smokescreen fosse riuscito a tagliare le
manette di
Stylequeen dopo aver gettato a terra Knock Out.
- corri, corri!
Ma la dottoressa non sembrava avere
voglia di obbedirgli.
- gli hai graffiato la carrozzeria! -
sbottò - Povero Knock
Out!
- vieni viargh! -
Smokescreen si trovò a dover
combattere contro Dreadwing, e nel frattempo il medico decepticon si
era già
rialzato.
- Stylequeen, perché non
sei corsa…ah, chi se ne importa! -
la afferrò per il polso e corse via con lei, trascinandola
lontana dal
combattimento appena iniziato. Poteva sembrare
un’assurdità, ma non voleva che
si facesse male nonostante non fosse una decepticon, e inoltre era
più
preoccupato della salute della collega che della propria corazza, il
che era
inaudito. Forse era il fanboy effect, o forse la sua era una cotta vera
e
propria - di’, stai bene?
- sì, ma tu hai graffi
dappertutto - replicò lei con una
smorfia - poi rimedierai, vero…
- una volta tornato nella Nemesis,
sperando di riuscire ad
ottenere quelle benedette reliquie - disse lui, nascondendosi con lei
dietro
dei massi.
- non le ho mai viste in funzione,
cosa sarebbero?
- uno è
l’Immobilizzatore, e cosa fa si capisce bene.
L’altra è un’armatura che rende
praticamente invulnerabile chi la indossa…
Nel frattempo Megatron se la stava
vedendo con Optimus, e
Dreadwing, mentre aiutava i vehicons a respingere l’assalto
degli altri
autobots, non poteva fare a meno di chiedersi che cosa diavolo stesse
facendo
Knock Out con Stylequeen dietro quei massi!
“gli sembra il momento per
interfacciarsi?!” eh si,
indubbiamente la cosa faceva pensare male “va’ a
vedere che quello tenterà di
riportarla su con noi!”
E fu proprio in quel momento che,
anche grazie alla
conformazione del terreno che garantiva un’ottima acustica,
tutti quanti
(decepticon, autobots, membri del Deviant Team presenti ma che
sparavano dalle
retrovie) sentirono distintamente una voce conosciuta mettersi ad
urlare cose
che per loro erano quasi prive di significato.
- buonasera
Stonehenge!!! …chi si prende la
Pandorica si prende l’Universo! Ma…! ci sono
brutte notizie, gente!
Né decepticon,
né autobots, né tre dei cinque membri del
Deviant Team stavano capendo molto di quello che Mintaka stava urlando.
Tutto quello che sapevano era che
c’era lei lì a berciare
sopra al monte, con una vecchia chiave in ferro battuto luminosa in
mano.
- …perché
guardate un
po’chi c’è?!
E poco contava che fossero in
Nevada, e che quindi
quel saluto iniziale c’entrasse come i cavoli a merenda.
- domanda: chi possiede la Pandorica?
Risposta: io!
“ahahahah oggi la
soddisfazione da whovian se l’è presa!”
pensò Deathstar, nascosta dietro a Mintaka.
- guardatemi! Niente piani, rinforzi,
armi degne di questo
nome - certo, a parte l’intera squadra degli autobots, il
resto del Deviant
Team e Deathstar dietro di lei che stava ridendo come una matta - non
ho
assolutamente niente -da -perdere!
La domanda seria per i presenti era
una sola: cosa
diavolo era la Pandorica?!
Della quale Mintaka aveva la chiave
in mano?!
- ma che va dicendo quella pazza?! -
Dreadwing la osservò
perplesso, mentre le famme continuava a blaterare.
- ha detto che chi possiede questa
“Pandorica” possiede
l’Universo, per cui dev’essere un’arma
micidiale! - concluse Lord Megatron che,
contrariamente a Mintaka da quando lei ed il resto del Team erano
arrivati
sulla Terra, decisamente non era uno whovian.
- CHE?! Un’arma micidiale?!
In mano a Mintaka?!! -
strillò Stylequeen spuntando fuori dal suo
nascondiglio e correndo verso i membri del Team, che aveva avvistato -
toglietegliela SUBITO!
In lontananza iniziò a
sentirsi il suono di diverse sirene
della polizia.
- ma che diamine…
“eeeeh…mi sa che
cercano Mintaka” pensò Deathstar.
Gli autobots capirono che
c’erano possibili guai in arrivo,
e anche che probabilmente Mintaka (e Deathstar, che pur non facendosi
vedere non doveva essere tanto lontana) c’entrava
qualcosa.
- dammi quella chiave! -
urlò Megatron a Mintaka da sotto.
- mai! - esclamò lei per
fare un po’di scena - dare al
leader dei decepticon la chiave per la cosa più pericolosa
dell’Universo?!
- riprendiamo le reliquie ed
andiamocene - bisbigliò Optimus
nel comm-link, rivolto a tutti gli autobots -Ratchet, abbiamo
Stylequeen, apri
un Ponte qui da me e uno sotto i piedi di Mintaka lassù!
– sì,
Optimus.
- …credi di essere
più degna di me?! Lasciaci la chiave e
magari deciderò di risparmiarti!
- Lord Megatron, gli autobots se ne
vanno! - urlò Dreadwing.
- Stylequeeeeeeeeeen! -
gridò Knock Out disperato -
dimmi che ci rivedremo!
Venne tranquillizzato da un
occhiolino.
- non vi lascerò MAI-ma
che accidenti?!...
Mintaka sparì nel Ponte,
lasciandosi sfuggire la chiave. I
decepticon fecero in tempo a vedere Deathstar salutarli sventolando un
braccio
prima di “tuffarsi” dietro Mintaka.
- non posso crederci…ci
siamo lasciati distrarre! - ringhiò
Megatron. come poteva aver fatto qualcosa di così stupido?
Non era da lui lasciarsi
fregare così!
Ma fortuna aveva
voluto che quel giorno,
evidentemente, fosse un po’distratto.
- lo sapevo che ti avrebbero
restituita presto, eheheh -
sghignazzò Deathstar una volta tornati tutti alla base -
di’ Chiacchiera, come
ti va col bel dottore?
- il “bel
dottore” d’ora in avanti lo lascerà
perdere,
perché è un nemico - si intromise subito Arcee -
ti rendi conto che abbiamo rischiato
di perdere le reliquie per salvare la pelle a te, Stylequeen?!
- …quasi quasi me ne torno
nella Nemesis, in questi giorni
sei diventata tre volte più insopportabile di prima.
- non mi pare il momento di litigare,
se Megatron ha in mano
la chiave di quella cosa! - ricordò loro Bulkhead. Al che
Mintaka si mise a
ridere.
- guarda che era uno scherzo! Era una
chiave trovata…beh…a
caso. La Pandorica non esiste nemmeno.
- …oh.
- Megatron si lascia distrarre
così facilmente? - chiese
Zoira ad Optimus Prime, mentre gli altri (ora tranquilli) si davano
delle
pacche sulle spalle per festeggiare la buona riuscita della missione.
- di solito no. Abbiamo avuto fortuna.
- il potere della botta di
culo! - urlò Deathstar
per poi scoppiare di nuovo a ridere.
- voi due! cosa vi è
saltato in mente di rubare un premio
simbolico per meriti speciali?! - sbraitò Fowler.
- boh, ce la siamo trovata
davanti…e comunque è stata utile!
Indubbiamente…
Dovevo proprio aggiornare visto che le richieste stavano diventando
numerose, almeno per questa storia. miriam
villa in particolare mi ha chiesto notizie due volte e ladyzaphira ha
iniziato a seguirmi anche qui xD
Vi dico già che non so quando aggiornerò ancora,
perché devo necessariamente rivedere gli episodi da Triage
in poi; inoltre ho diverse altre ff in corso.
Quindi alla prossima...prima o poi!
Ah, ultima cosa ma non per importanza, il capitolo è
dedicato tutto quanto a pinsaia93,
perché è lei la whovian, e perché
"buonasera Stonehenge" l'ha tirato fuori lei l'ultima volte che ci
siamo viste xD
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