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Lista capitoli: Capitolo 1: *** l'inizio dell'avventura *** Capitolo 2: *** la partenza *** Capitolo 3: *** lacrime di solitudine *** Capitolo 4: *** Sango la ragazza della maledizione ( parte prima) *** Capitolo 5: *** Duello nella foresta *** Capitolo 6: *** Ricordi frammentati ***
Note legali: Inu e compagni non sono personaggi di mia invenzione, ma
della mitica Rumiko Takahashi, unica eccezione e l’Orc
Note legali:Inu e compagni non sono personaggi di mia
invenzione, ma della miticaRumiko
Takahashi, unica eccezione e l’Orchidea Nera.
Inuyasha e l’0rchidea Nera
Era un pomeriggio di autunno, e
come tanti pomeriggi, la pace e la quiete delladura vita dei contadini regnava incontrastata sul villaggio;
Kaede, come sempre, si dava da fare per preparare e riordinare le sue erbe
medicinali, in modo di averle sempre in ordine e pronte per usarle nel momento
del bisogno. I suoi pensieri furono bruscamente interrotti, quando all’interno
della sua capanna, entrò una ragazza dai lineamenti delicati e la carnagione
chiara come i raggi della luna.
Il suo modo di fare, generoso e
altruista, ricordava alla anziana signora sua sorella Kikio; Kaede sapeva
tuttavia che in quella ragazza vi era una forza d’animo e una purezzasenza eguali.
“ Buon pomeriggio Kaede ”, le
disse la ragazza sorridendo cordialmente, “ Buon pomeriggio anche a te Kagome,
hai fatto un buon viaggio?”, a quelle parole la ragazza si rattristò, poiché
quella affermazione,le riportarono alla mente,il suo ennesimo litigiocon Inuyasha.Kagome stava per rispondere alla domanda, quando una voce
proveniente fuori dalla abitazione,della anziana donna la anticipò.
“ Maledetta come hai osato
atterrarmi con quella stramaledetta frase.”, un giovane dai lunghi capelli
argentati e due buffe orecchie da cane sulla testa fece il suo ingresso nella
capanna. “ Cordiale e gentile come al solito, non è vero Inuyasha?”, affermò la
vecchia.
Nel frattempo alla vista del
giovane mezzo demone, la ragazza era uscita silenziosa senza guardarlo in
faccia, per andarsene il più lontano possibile da Inuyasha,dato che eraancora furiosa con lui,dopo tutto quello che
le aveva detto.
Sentiva il bisogno di rimanere
da sola per calmarsi e per poter riflettere un po’.
“ Inuyasha cosa gli hai fatto
per farla infuriare così tanto? “ chiese Kaede, “ Non sono affari tuoi”,
rispose acido il giovane mezzo demone, per poi sedersi in un angolo incrociando
le braccia sul petto e chiudendo infine gli occhi.
Kaede sapeva che il giovane non
stava dormendo come, in un primo momento poteva sembrare, in realtà stava ben
attento a tutto ciò che accadeva in quella casa.
Kagome si trova su una collina
poco distante dal villaggio, da lì poteva osservare i contadini nei campi a
lavorare, era ritornata al villaggio, dopo una settimana di ricerche, spese
alla ricerca di almeno un frammento della sfera, dopo numerosi sforzi ne
avevano trovato uno solo.
Era molto stanca, Inuyasha
l’aveva fatta camminare senza sosta da tre giorni, “ Stupido”, mormorò la
ragazza che si era seduta hai piedi di un albero, appoggiando la sua testa
sulle gambe che aveva portato al petto, mentre i lunghi capellineri come la notte,le ricadevano
morbidamente lungo le spalle.
“ Tu sei solo un’inutile rileva
frammenti della sfera, io non mi fido di te, sei solo una sciocca femmina
umana.”, quelle parole le rimbombavano nella mente, facendola stare male; e
pensare che lei si era data da fare per rimediare all’errore che aveva combinato
poco tempo prima, quando, con una freccia aveva ridotto in frantumi la sfera
degli shirikon.
Era una sciocca, viveva lì da
poco più un mese,da quando si era ritrovata in quell’epoca, epoca che per
giunta non era la sua, ma non era tutto; la notizia peggiore gliela diede Kaede
dicendole che, l’unico modo per far ritorno nel suo mondo, era ricomporre la
sfera dei quattro spiriti. Un compito che gravava sulle sue spalle, poiché la
esponeva a mille pericoli; inutilmente aveva sperato di contare sull’amicizia
del mezzo demone, masi sbagliava.
Inuyasha la considerava solo “
una rileva frammenti” si sentiva un oggetto,le era crollato il mondo addosso quando le aveva detto quelle parole.
Una lacrima scorse sul suo viso, ma la ragazza prontamente si
asciugò subito quel luccicone; “ Che stupida che sono”, mormorò prima di
addormentarsi profondamente.
“ Inuyasha si è fatto tardi il
sole è tramontato da un pezzo, Kagome potrebbe avere bisogno di aiuto, perché
non vai a cercarla?”, disse Kaede, “ Uffa, io non sono il custode di quella
stupida, tornerà da sola.”, gli rispose stando sempre seduto a braccia
conserte.
“ Ti ricordo che Kagome è
l’unica in grado di aiutarci in questa ricerca nei frammenti della sfera, e poi
potrebbe essere nei guai fino al collo. Sei sempre il solito…”, la donna non
riuscì a finire la sua predica, dato che il giovane era uscito silenziosamente
per cercare la ragazza. Alla donna non restò altro che preparare la cena per i
due ragazzi, immersa nel silenzio della sua casa, fatta eccezione dal rumore
del fuoco acceso nel braciere.
Inuyasha non impiegò molto a
trovare Kagome, quando finalmente la scorse rimase stupito nel vederla dormire
beatamente sotto le fronde di un albero; si avvicinò a lei lentamente stava per
svegliarla, ma il suo sguardo venne attratto, da una piccola e argentea
lacrima, racchiusa nelle, lunghe e arcuate ciglia della ragazza.
Rimase ad osservarla in
silenzio per attimo che ,gli sembrò lungo come una vita, poi la sollevò
delicatamente stando attento a non svegliarla, infine si incamminò verso il
villaggio.
Durante il tragitto,la ragazza
si svegliò a causa della brezza che sferzava sul suo viso,quando aprì i suoi occhi color del cielo, si
ritrovò appoggiata sulla schiena del mezzo demone.
“ Lasciami scendere non c’è
bisogno che tu mi porti in braccio.”, disse testardamente era ancora furiosa
con lui e poi,voleva dimostrargli chesapeva cavarsela da sola e non aveva bisogno del suo aiuto.
“ Fa come vuoi, non c’è bisogno
che me lo ripeti una volta di più, lo sai ti facevo più leggera.”, gli rispose
con tono arrogante.
Quando fu a terra Kagome si
incamminò silenziosa davanti al mezzo demone, in seguito dopo qualche minuto
domandò: “ Perché sei venuto a cercarmi?, sarei tornata quando avrei voluto.”.
“ Se non fosse stato per Kaede,
non mi sarei scomodato per venirea
cercarti, cosa vuoi che me ne importi…”, il giovane non terminò la frase perché
la ragazza si voltò verso di lui.
In un primo momento, Kagome,
rimase ferma immobile con le braccia stese lungo i fianchi e lo sguardo fisso
al suolo, mentre le mani erano strette a pugno, successivamente si avvicinò a
lui e gli diede uno schiaffo. Il mezzo demone rimase stupido da quel gesto,
stava cercando qualcosa da dire per controbattere a quell’affronto,quando, vide la ragazza correre verso la
capanna di Kaede.
Stava scappando come una
sciocca da lui, sapeva che se avesse voluto Inuyasha l’avrebbe raggiunta,
sapeva anche che non l’avrebbe mai picchiata, ma non poteva far altro che
fuggire da lui non per paura, era scappata dall’ insolenza del mezzo demone.
Prima di entrare nella casetta
della donna che li ospitava, la ragazza riprese il fiato stava per entrare,
quando la sua attenzione fu attratto da una figura misteriosa si avvicinava
verso di la casupola.
Era molto buio non riusciva a
vederlo per cui bene in viso, sobbalzò quando sentì una mano posarsi sulla sua
spalla, rimase sorpresa quando si accorse che quella era la mano di Inuyasha.
“ Entra in casa.”, quelle
parole pronunciate con autorità la scoscerò, non voleva allontanarsida Inuyasha, rimase per cui a guardarlo
fisso negli occhi.
“ Ma sei stupida, ti ho detto
di entrare in casa.”, gli disse una volta che fu davanti ad essa, “ Perché mai
dovrei entrare in casa?, io non sono un tuo servo a cui puoi dare ordini.”. “
Non è il momento di litigare, quell’individuo ha un odore che non mi piace
affatto, non lo capisci che potrebbe essere pericoloso”, rispose voltandosi
leggermente verso la giovane, tenendo comunque una mano sull’elsa della spada.
Kagome abbassò lo sguardo al
suolo, poi rispose: “ E tu cosa farai?”.
Inuyasha non
gli diede riposta, sguainò la sua spada e attese che la strana figura facesse
la sua comparsa davanti hai suoi occhi.
Quando lo
strano individuò gli fu davanti, quello che i due ragazzi videro, fu un uomo
coperto da una lunga pelliccia di babbuino bianco, la quale gli copriva
completamente il volto, ad eccezione della bocca.
Una volta che
fu giunto davanti ai due giovani disse: “ Una sciocca femmina umana e uno
stupido mezzo demone, proprio come ha detto la mia signora.”.
“ Parla chi
sei?, cosa vuoi da noi due?”chiese la ragazza che si trovava al suo fianco,
“ Il mio nome
è Naraku.”.
Kaede,
sentendo i ragazzi discutere fuori con qualcuno uscì,e una volta che fu davanti
l’uscio della porta si portò le mani alla bocca allibita.
“ Tu sei qui?, parla spirito per chi sei portatore di
morte e di sventura?”, chiese la donna preoccupata, “ Vecchia Kaede, cinquanta
anni sono passati, dall’ultima mia visita, sono ritornato perché la mia padrona
ha bisogno di quella giovane donna chiamata Kagome”, disse senza scomporsi,
Kagome rabbrividì a quella affermazione, ma non perse la sua forza d’animo,
stava per rispondere, ma Inuyasha la anticipò.
“ Chi ti dice che lei ti seguirà?”, il tono della voce di
Naraku divenne più irritato, “ Come sei sciocco, se solo lo volessi potrei
distruggerti con un solo gesto della mia mano. Non ho intenzione di rapire
Kagome, la mia padrona vuole si la ragazza, ma per incontrarla, deve essere lei
stessa che deve recarsi, nel tempio della montagna infuocata; e per far sì di
interessare entrambi al viaggio ho bisogno dei frammenti della sfera che
custodisci mia cara..”
“ Mai e poi mai ti darò quello che tu mi stai
chiedendo.”, sul volto di Kagome si poteva scorgere una volontà forte, quell’espressione
determinata lasciò sconcertato Inuyasha, fino da allora l’avevasempre considerata una ragazza debole; non
l’aveva mia vista così decisa prima di allora.
“ Hai sentito cosa ti ha detto, mi dispiace per te, ma è
meglio se te ne vai”, “ Altrimenti cosa mi farai? Mi ucciderai? Non farmi
ridere.”.
“ Se fai un dolo passo preparati ad assaggiare la lama
della mia spada.”, disse il ragazzo mettendosi in posizione di attacco, Naraku
alla sua vista scoppiò a ridere poi, avvicinatosi di più al mezzo demone,con un
solo gesto della mano lo afferrò per il bavero della sua giacca, e lo scagliò
lontano da se,qualche metro di
distanza dove perse conoscenza.
Kaede si parò davanti alla ragazza per difenderla, ma il
demone gli disse: “ Kaede, non puoifermare
la profezia che cinquanta anni fa ti feci, se non vuoi morire lasciami
passare”, la anziana signora impotente a quelle parole abbassò lo sguardo a
terra, mentrecon rabbia si mordeva un
labbro.
Naraku si avvicinò con passo sicuro verso la giovane che,
era rimasta immobile davanti a lui,grazie ad un suo sortilegio. Gli posò una mano sul viso e la accarezzò
delicatamente verso la spalla sinistra, poi afferrò la collanina, dove vi era
incastonata una parte dei frammenti della sfera degli shirikon, e gliela
strappo dal collo.
Quando il ragazzo riprese conoscenza si alzò con l’aiuto
della sua spada, nel momento in cui sollevò lo sguardo, videNaraku accarezzare il volto di Kagome e il
suo collo, in quell’istante provò una rabbia incontrollata. Se pur dolorante si
avvicinò il più rapidamente al nemico, ma prima che lui potesse colpirlo
scomparve nel nulla.
Inuyasha vide la ragazza lasciarsi cadere a terra e
respirare profondamente, “ Tutto bene Kagome?” chiese Kaede, la ragazza
spaventate rispose: “ Si, ma mi ha rubato i frammenti.”. “ Cosa?!?, Non posso
crederci, mi distraggo un attimo e tu ti fai derubare così…”, “ Smettila di
discutere, Kagome non poteva fare altrimenti, venite in casa, vi devo
raccontare una storia che vi riguarda.”, lo interruppe così la donna, mentre
entrava in casa.
Continua…
Il primo capito
è finito, ringrazio chi ha letto la storia assurda che la mia mente ( assurda e
terribilmente contorta ) ha partorito, mi aspetto almeno un commento da
voi.
Una volta che i ragazzi entrarono si misero a sedere
davanti al fuoco, la cena era pronta, ma la ragazza non aveva fame.La vecchia Kaede gli aveva servito la pasto
serale, sul suo viso si poteva leggere tutta a sua preoccupazione, anche
Inuyasha era pensieroso.
“ Kagome dovresti mangiare qualcosa.”, le ammonì Kaede, “
Scusami Kaede, ma non ho proprio fame…” la ragazza non terminò la frase, posò a
terra la ciotola di riso e rimase a fissare le fiamme danzarenel braciere.
“ Ho capito, le parole di Naraku ti hanno turbato al punto
da farti passare l’appetito.”, proferì la vecchia, Inuyasha che fino a quel
momento stava mangiando il suo riso in silenzio fissò curioso la vecchia.
Kagome si limitò solamente ad annuire con la testa, Kaede vedendo quel gesto
posò anch’ella la sua ciotola di riso per poi iniziare a raccontare: “ Devi
sapere che cinquanta anni fa io conobbi quel demonio, era venuto qui al
villaggio per annunciare un triste messaggio di morte…”, la donna si interruppe
per qualche attimo, poi riprese la sua storia; Kaedesaltò volontariamente alcune parti che al solo ricordo le
procuravano un dolore immenso, e solo Inuyasha aveva capito il motivo di quella
pausa, poiché la stava guardando come ad intimarle di non accennare a fatti
personali che li vedeva coinvolti entrambi.
“ A quel tempo io avevo solo sei anni. Naraku mi disse che
avrei ospitato nella mia umile dimora, colei che avrebbe portato morte e
distruzione nel mondo.Come se non
bastasse, la fanciulla avrebbe portato con la sua venuta, la sfera dei quattro
spiriti, sfera che era andata perduta con la morte dell’ultima sua
custode..”,Kagome e Inuyasha
guardavano con interesse in viso della vecchia, illuminato solo dalladebole fiamma accesa nel focolare; dai loro
sguardi però affioravano dubbi e interrogativi diversi. “ E’ questo quello che
io sono? Sono la nuova custode della sfera?” domandò Kagome titubante,spezzando
quel silenzio che si era creato tra loro, “ Non proprio, si la sfera era
custodita nel tuo corpo, ma quando l’hai distrutta chi troverà tutti i
frammenti e li unirà insieme, diventerà il nuovo padrone…e questo è ciò che
vuole l’Orchidea Nera.”
“ L’Orchidea Nera, la semi dea che voleva conquistare il
mondo con l’ausilio della sfera degli Shinkon, e che gli dei maggiori hanno
voluto punire a causa della sua arroganza?” chiese incerto il ragazzo. “ Si
Inuyasha,l’Orchidea Nera brama ancora
la sfera.”, “ Ma come è possibile?, da allora sono passati mille anni”continuò
il ragazzo, a quelle parole Kagome rimase stupita “ Bene sono ricercata da una
vecchia mummia decrepita che vuole distruggere il mondo” disse sarcastica.
Nell’udire quella affermazione la vecchia rimase un po’
sbalordita, poi continuò “ Kagome,l’Orchidea Nera è semi immortale, il tempo non la logora e non la
scalfisce, la sua bellezza è pericolosa come una lama di una spada e non
sfiorisce con gli anni; anzi, con il suo lento trascorrere, il tempo la rende
sempre più potente. E’ scritto che quando i pianeti dopo mille anni si saranno
allineati, l’Orchidea nera farà il suo ritorno, per mano tua Kagome, ella
desidera ardentemente la vendetta, non esiterà a sporcare la tua anima pura per
ottenere ciò che vuole” “ Kaede non capisco, spiegati meglio, per quale motivo
attraverso me attuerà la sua vendetta? E soprattutto per cosa vuole
vendicarsi?” .
“ Kagome il tempo delle risposte non è ancora giunto, io
non posso rispondere hai tuoi interrogativi, questo compito spetta a qualcun
altro…sappi solo che l’Orchidea Nera, in passato era diversa da quella che oggi
è diventata, ricordalo sempre nulla è quello che sembra.” .
Ancora una volta quella sera in quella stanza calò
bruscamente il silenzio,, la ragazza fissava il fuoco come se ciò non le
riguardasse, in quel momento le venne in mente una frase che il nonno gli
ripeteva sin da quando era bambina.
-Qualunque sia il destino che la sorte ti ha riservato bimba
mia, tu continua ad andare avanti… .
Qui il ricordo era diventato sfuggevole, c’era qualcosa
che le mancava, ma per quanti sforzi facesse non le tornava alla mente,si
ricordava solo le parole finali di un lungo, anzi un lunghissimo discorso che
il nonno gli faceva.
- Mi dispiace bambina mia, ma questo è un compito che tu
sola puoi adempiere, rammenta sempre che nulla è quello che sembra.Curioso anche Kaede poco prima le aveva
ripetuto le stesse parole di suo nonno, ma perché?, Più ci pensava e meno
riusciva a trovare una risposta plausibile.
Kagome,riemersa dai suoi pensieri, decise ancora una volta
di spezzare quel silenzio che incombente era calato in quella stanza, “ Kaede,
io non so se questo è ciò che mi riserva il destino, ma sento che la mia parte
non è stata ancora scritta completamente…, sto dicendo che ormai ho deciso mi
recherò al monte infuocato, qualsiasi cosa accada.”.
Inuyasha guardava Kagome con interesse, ammirava quella
ragazza, non comprendeva il motivo di tanta ammirazione, forse era dato dal
fatto che ella sapeva essere forte e risoluta in qualsiasi situazione.
“ Si Kagome, suppongo che tu dovrai partire, tu cosa farai
Inuyasha?, La seguirai?”, quella domanda lo lasciò spiazzato, era naturale che
lui l’avrebbe seguita, non poteva lasciarla andare da sola; gli tornò in mente
Naraku e al modo in cui accarezzava la ragazza, ancora una volta la rabbia lo
travolse accecandolo completamente.
Non riusciva spiegarsi il motivo di tutta quella rabbia
che gli faceva ribollire il sangue, “ Certo che partirò con Kagome.” Rispose
deciso, la ragazza arrossì visibilmente a quella rispostadatacon un tono così carico di passione,mentre Kaede ridacchiava, il giovane
anch’egli visibilmente imbarazzato aggiunse, “ Ti ricordo Kaede che quel verme
ha rubato i frammenti della sfera innostro possesso, per cui non vedo altra scelta.”Kagome si risentì subito di quelle parole,
per Inuyasha, starein sua compagnia
era poco più che un obbligo che un piacere, stava per dirgli che lei era in
grado di cavarsela da sola, quando Kaede l’anticipò, “ Andate a dormire domani
mattina partirete alle prime luci dell’alba.”
I due giovani seguirono il suo consiglio senza protestare
ed entrambi si sistemarono sul proprio giaciglio, consci che quella notte
difficilmente avrebbero trovato ristoro dormendo.
L’alba giunse presto, a Kagome parve di essere andata a
letto da qualche minuto, tuttavia si alzò senza protestare,si diede una
sciacquata al viso, con l’acqua gelida che la donna le aveva posto in un
catino.Sempre sbadigliando si era
recata nella stanza principale dove l’attendeva Inuyasha, in quel momento
Kagome gli venne spontanea una domanda da porre al ragazzo, anche se sapeva gia
la sua risposta. Si ritrovò ad annuire al vento pensando, che il sangue di
mezzo demone che scorreva nelle vene del giovane,lo rendeva per così dire,
invulnerabile alla stanchezza.
Solo dopo si accorse delle due pesanti borse che giacevano
a terra,“ Kaede, cosa sono quelle
borse?” chiese la ragazza, “ E’ la roba necessaria per il viaggio, l’ho
preparata questa notte stessa, mentre voi dormivate. Ci sono dei vestiti per
te, non puoi andare in giro con indosso solo quello strano kimono, è troppo
corto; inoltre ci sono delle coperte e del cibo, ho messo anche delle erbe
officinali che potranno esservi sempre utili.” Disse la donna poi proseguì, “
Kagome tieni ho pensato che potesse tornati utile anche questo, era di mia
sorella.”, nel dire questo la vecchia le porse un lungo arco e una faretra il
quale conteneva qualche freccia, Inuyasha guardava l’oggetto con uno sguardo
malinconico e sofferente, ma la fanciulla non se ne accorse, poiché egli era
alle sue spalle; di questo ne fu felice, non si sentiva di darle delle
spiegazioni, erano fatti che lui custodiva segretamente nel più profondo del
suo cuore.“ Kaede ti ringrazio del
dono che mi hai offerto, ma lo sai che io non so tirare con l’arco, i tuoi
insegnamenti sono risultati vani”, “ Desiderò che tu prenda l’arco ugualmente,
sono sicura che ti sarà utile…e poi ti ricordo che è solo da solo un mese che
stai provando a tirare, la tua tecnica non è così precisa”.Kagome sorrise, prese infine, dalle mani
grinzose della vecchia quello splendido arco e se lo mise in spalla con le
frecce. “ Ti ringrazio tanto Kaede apprezzo molto il tuo dono.” , affermò la
giovane poi si voltò verso Inuyasha e lo guardò per qualche secondo, poi non
vendendo nessuna reazione gli disse: “ Allora tidecidi a prendere le borse?”, “ Io non sono un tuo servo, portale
tu visto che lavecchia Kaede le ha
preparate per te.”, rispose sprezzante.“ Ma come, ma come…sei il solito cafone, ecco cosa sei; mi spieghi come
faccio a portare tutta quella roba, almeno prendila una tu” rispose contrariata
la fanciulla, la lite sarebbe andata vanti per ore, se non fosse stato per la
vecchia Kaede, che era intervenuta con una soluzione. Alla fine fu stabilito
che entrambi avrebbero portato una borsa ciascuno, Kagome lasciò correre il
fatto che Inuyasha si era preso la borsa più leggera, si sarebbe vendicata più
avanti per quel gesto.
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Il sole era già tramontato e due ragazzi proseguivano
incessantemente verso il fitto del bosco, la ragazza con sorpresa di Inuyasha,
non si era lamentata con lui a causa delle pause per riposare, pressoché
inesistenti.
Fatto che contribuiva maggiormente ad indurlo ad ammirare
la forza della giovane, proseguivano in fila indiana e, nonostante ciò, sentiva
il respiro di Kagome diventare sempre più affannoso. Aspettava di vedere una
qualsiasi reazione della ragazza per quel suo comportamento, ma lei sembrava
indifferente.
Era sudata e stanca per il lungo viaggio che la stava
logorando dentro, sentiva il suo stomaco lamentarsi e la gola secca, ma
nonostante ciò non si era lamentata di una virgola, non gli avrebbe dato quella
soddisfazione per nulla al mondo. Quella ormai era diventata una sfida, e lei
non si sarebbe data per vinta così facilmente, sapeva che se la cosa sarebbe
andata avanti per molto le sue gambe molto presto avrebbero ceduto.
La vista, man mano che proseguiva, si stava facendo più
offuscata dalla stanchezza, Inuyasha si era voltato verso di lei, le stava
dicendo qualcosa, ma lei non riusciva a sentirlo realmente;a un tratto le sue
gambe si rifiutarono di sorreggerla, sarebbe sicuramente caduta a terra, se non
fosse stato per Inuyasha che la sostenne impedendole di cadere a terra.
Il solo sentirsi al contatto con il giovane Kagome
sprofondò in uno stato di forte di imbarazzo, divennesubito rossa in volto, e per evitare di essere vista in quello
stato si girò dall’altra parte.
Il pensiero di aver ceduto infine la faceva sentire ancora
più male, ancora una volta la sua “ natura” umana,così definita da Inuyasha l’aveva resa fragile.
“ E’ il caso di fermarsi per questa notte, abbiamo
percorso un buon tratto”, le disse il giovane mezzo demone mentre la aiutava a
rimanere in piedi.
“ Si sono esausta,
ma prima devo sapere se qui vicino c’è un ruscello, perché voglio darmi una
rinfrescata.”, gli rispose la ragazza senza guardarlo in viso, era ancora
visibilmente imbarazzata per l’accaduto di poco prima. “ La giù sento scorrere
un fiume, comunque ti sconsiglio di andarci.”, gli disse mentre con una mano le
indicava una parte di bosco particolarmente buia, per poi posare il suo sguardo
indagatore sulla ragazza. Kagome si voltò nella direzione indicatale da
Inuyasha, per un breve secondo parve studiare la situazione.
Inuyasha in quel momento era particolarmente curioso di
studiare i comportamenti di Kagome, una ragazza checonsiderava stravagante, la conosceva da poco, ma da subito la
sua compagnia le era sembrata una supplizio.
Nonostante ciò dopo qualche giorno che inizialmente
avevano trascorso insieme, la sua vicinanza non si mostrava poi così
sgradevole, anche se la sua diffidenza nei suoi confronti non era cessata.
Voleva studiarla a fondo conoscere meglio le sue reazioni,
ma più la provocava meno la capiva, per lui quella ragazza era come un mondo
nuovo da scoprire, voleva carpirle il suo modo di essere, senza sapere appieno
il motivo di tale interesse.
In ugual modo voleva tenerla lontana dal suo io, dalle sue
preoccupazioni più segrete, questi due stati d’animo erano nettamente
contrastanti tra loro, e spesso si sovrapponevano l’uno sull’altro.
“ Bene mi recherò al fiume, non è necessario che tu mi
segua, nel frattempo prepara il fuoco.”,quelle parole parve riportarlo alla
realtà.
“ Primo non ho
intenzione di seguirti, secondo accendere un fuoco ci renderebbe facilmente un
bersaglio, terzo se vuoi il fuoco accenditelo da sola.”, gli rispose, con tono
superbo.
Kagome si irrigidì prima di farlo sbattere al suolo
pronunciando, con tono profondamente irritato, un seduto, il tonfo dello
schianto risuonò per tutta la foresta, mentre lei si allontanava visibilmente
contrariata. Ignorò volutamente, ancora una volta, le parole di protesta del
mezzo demone.
°Stupido° pensò
la ragazza, poi una volta che raggiunse una piccola sorgente di acqua calda, si
spoglio e vi si immerse.
Inuyasha nel frattempo stava accendendo il fuoco, quando
sentì le urla dipuro terrore di
Kagome, lasciò immediatamente cadere a terra la legna e si mise a correre verso
la direzione del fiume.
In quel momento il suo cuore perse un battito, si sentiva
uno stupido ad aver lasciato sola e indifesa la ragazza.
Continua….
Va bene sto capito è terminato, aspetto con ansia i
commenti, ringrazio ancora una volta chi mi ha commentato. Vi Ringrazio tanto
continuate a seguire.
Angoscia, era quello che stava provando in quel momento, stava cercando
disperatamente di mettersi in salvo da quel mostro che
Angoscia, era
quello che stava provando in quel momento, stava cercando disperatamente di
mettersi in salvo da quel mostro che la stava inseguendo.
Non riusciva a ricordare bene quello che le era
accaduto, si stava vestendo, quando quella cosa, si era avvicinata a lei
tentando di catturarla.
Si era messa ad urlare nella speranza che Inuyasha
la sentisse, ma evidentemente lui non l’aveva udita.
L’unica speranza di salvezza in quell’ istante, le
era sembrato tentare di rifugiarsinel
fitto degli alberi, ed è quello che lei fece.
Kagome si rifugiò all’interno della foresta e si
nascose dietro ad un grosso albero di betulla, cercava di riprendere fiato
cercando di fare il minor rumore possibile;“ Dove sei piccolina? lo so che sei
qui fatti vedere, non puoi sperare di nasconderti da me.”, le diceva con la sua
voce stridula facendola tremare visibilmente.
Kagome lo vide sotto la luce della luna, il suo
aspetto era orribile pareva fatto di fango e privo di massa, al suo passaggio,
quella strana creatura, lasciava delle piccole pozzanghere di fanghiglia, i
suoi occhi erano gialli come quelli di un felino.
Kagome si appiattì maggiormente al tronco
dell’albero e per qualche istante trattene il respiro, nella speranza di non
essere udita.
° Inuyasha dove sei° pensò in quel momento, si
rigirò verso la creatura e questa volta non la vide, si scostò dal suo
nascondiglio, e quello fu il suo più grosso errore.
“ Ti ho trovata finalmente ora non puoi più
sfuggirmi.”, quelle parole la paralizzarono per un breve istante, non fece in
tempo a fuggire, poichélui la afferrò
per il collo sollevandola di qualche metro da terra.
Tentò in tutti i modi di difendersi divincolandosi,
ma tutto era inutile i suoi pugni e i suoi calci su di lui non avevano effetto,
gradualmente stava perdendo forza, quando finalmente Inuyasha giunse, appena in
tempo per salvarla.
Inuyasha si era gettato a capofitto su di lui
sferzandolo con i suoi lunghi artigli, quella mossa fu efficace perché, appena
egli si sentì ferito lasciò cadere la ragazza a terra, che cercava di
riprendere fiato.
“ Kagome stai bene?”, le disse il mezzo demone
preoccupato, mentre cercava di difendersi dagli attacchi del mostro inferocito.
° Con Kagome nei paraggi, non posso attaccare come
vorrei. Dannazione devo allontanarla.° . Nel pensare ciò il mezzo demone non
riuscì ad evitare un pugno in pieno stomaco che lo fece verso una roccia
fratturandogli il braccio destro, mentre la sua spada Tessaiga era a pochi
metri da lui.
“ Inuyasha stai attento.”, la fanciulla non riuscì a
trattenere quell’esclamazione, “Stupido moscerino come hai osato intrigarti in
questa faccenda, non ti sarebbe accaduto nulla se non ti fossi intromesso.”,
gli disse quando fu davanti a lui, Inuyasha con il palmo della mano destra si
ripulì del sangue che aveva incominciato a fuoriuscire dal suo labbro spaccato.
“ Faresti bene a non parlare, in molti che hanno
tentato di uccidermi sono periti per mano mia.”,sisentì afferrare per la
gola e mancare il respiro, la botta ricevuta lo aveva indebolito.
“ Sarai tu ha morire.”, poi un improvviso urlo di
dolore squarciò l’area nella quale si trovavano, fu solo in quel momento che
Inuyasha si accorse che Kagome aveva fatto trapassare Tessaiga, nella addome
melmoso di quella sinistra creatura. “ No, tu non lo farai se ti infilzo con le
mie stesse mani.”, la sua espressione aveva assunto un’aria dura che mai aveva
visto sul volto di Kagome.
Anche la voce della ragazza si era fatta più dura,
facendole conferire l’aspetto di una guerriera, immediatamente il demone lo
lasciò andare per barcollare verso la ragazza.
Kagome parve ritornare in se, l’espressione dura che
aveva assunto scomparve facendo riemergere la fanciulla indifesa; lei rimase
pietrificata davantia quella creatura
di fango, quell’essere la colpi forte in viso, Kagome cadde hai suoi piedi.
La ragazza non avendo possibilità di riparo si fece
schermo con le sue braccia, si coprì gli occhi con le mani, pur sapendo che ciò
non le sarebbe servito come riparo; il suo cuorebatteva a mille, ° Ormai è la mia fine° penso in quel momento.
“ Kagome
attenta” gridò Inuyasha parandosi davanti a lei facendole da scudo con il
proprio corpo, il mezzo demone fu infilzato alla spalla sinistra, dagli artigli
del demone,ma la sua ferita
fortunatamente non era molto profonda.
“ Inuyasha la fronte, ha in fronte un frammento
della sfera è li che bisogna colpirlo”. “ Stupida non potevi dirlo prima”, nel
fare ciò lo colpì in piena fronte dopo avergli strappato dalle sue mani la sua
Tessaiga.
Salvi, erano finalmente salvi sospirò sollevato, nel
mentre si passò la mano destra sulla spalla, per tentare di tamponare il sangue
che, sgorgava dalla ferita. “ Inuyasha ti fa molto male?” domandò la fanciulla
titubante mentre, zoppicando visibilmente si avvicinò a lui.
“ Stupida se tutto ciò è accaduto è solo colpa tua”
rispose con tono duro, Kagome chinò a terra il proprio viso, “ Mi dispiace, non
dovevo allontanarmi così tanto…mi dispiace se solo avessi saputo, se mi fossi
accorto prima dei frammenti..”. “ Non mi importa nulla dei tuoi ma e dei tuoi
perché…”, qui il ragazzo si interruppe quando si accorse che gli occhi di
Kagome si velarono di lacrime, lacrime che lei non era riuscita a trattenere;
in quel momento si sentì mancare il fiato in gola, vedere quelle stille dipianto rigarle il viso fu per lui una vera
tortura.
Dal canto suo Kagome non era riuscita a frenarsi, le
calde lacrime che a lungo aveva trattenuto, finalmente erano uscite allo
scoperto.
Si sentiva in quel momento come una bambina, non
voleva che Inuyasha la vedesse piangere. Anni prima si era fatta una promessa,
promessa che risaliva alla morte del padre. Kagome si era giurata che mai più
in vita suaavrebbe pianto, si sarebbe
tenuta tutto dentro ergendo un muro attorno al suo cuore ferito.
Da quel giorno nessuno l’aveva vista più piangere,
nemmeno al funerale aveva versato una sola lacrima, da quel giorno sino a oggi
aveva eretto una barriera invalicabile, e nessunopoteva sperarvi di abbatterla.
La sua era solo apparenza di felicità,lei in realtà
non era felice, qualcosa dentro di lei urlava dalla disperazione, voleva essere
liberata, ma Kagome continuava a reprimerla, ma nonostante ciò in quel momento
una parte del suo io che, lei aveva cercato di debellare con scarso successo,
era riaffiorata.
“ Mi spiace Inuyasha veramente, ti prometto che non
accadrà mai più starò più attenta.”, disse una volta che gli diede le spalle,
mentre con la mano sinistra cercava di asciugarsi gli occhi umidi.
Il ragazzo guardava Kagome con i pugni serrati, il
suo sguardo era carico di malinconia ogni qual volta vedeva piangere una donna,
poiché gli rammentava la tristezza della donna che più di tutti aveva
amato.
Voleva dirle qualcosa,invece di rimanere immobile
come uno stupido, ma non trovava le parole adeguate; non sapendo bene come
comportarsi decise di seguire quello che il cuore gli dettava in
quell’attimo,afferròKagome per un polso e poi la strinse a se.
“ Stupida,
se non fosse stato per te probabilmente sarei morto, tutto sommato me la sono
cavata con poco.” , Kagome rimase colpita da tale gesto, sentiva il suo cuore
aumentare il numero dei suoi battiti, ma la tristezza che provava nel cuore era
più forte del suo imbarazzo, incapace di sostenere il suo sguardo gettò la
testa nel petto muscoloso e caldo di lui.
Le lacrime che in tutti quegli anni erano rimaste
dentro di lei non volevano cessare di sgorgare dai suoi occhi, Inuyasha la
lasciava sfogare tenendola stretta a se rispettando il suo dolore. Poteva
capire infondo quella ragazza, Kagome si era ritrovata in un mondo che non era
il suo, lontana dalla sua famiglia e lui non la stava di certo trattando in
modo gentile. Lei aveva sopportato tutta quella situazione per troppo, troppo
tempo, senza lamentarsi e ora non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
“ Si ma non ti sarebbe accaduto nulla… è solo colpa
mia non dovevo venire qui.”,rispose con voce tremante dal pianto scostandosi
leggermente da lui per guardarlo in faccia. Inuyasha le passòuna mano sul viso per asciugarle,quelle che
a lui,sembravano perle invece che comuni lacrime, “ Non piangere Kagome
torniamo dove ci siamo accampati per la notte domani partiremo all’alba.”,
rispose con un sussurrò per poi sorriderle dolcemente.
“ Vabene
però prima devo prendere il frammento della sfera che abbiamo trovato.”, lo
raccolse e subito hai suoi occhi comparve l’immagine di una candida orchidea
avvolta dalle fiamme, non disse niente a Inuyasha, non le sembrava il caso.
…………………………ççhdfdsj
**********…………………………………….
Intanto in un luogo lontano dai due ragazzi, una voce
femminile sferzò l’area circostante rompendo quell’irreale silenzio: “
Finalmente dopo più di mille anni, la mia vendetta avrà inizio. L’angelo nero
della morte, molto presto risorgerà per portare morte e distruzione.”, quella
voce era tagliente e seducente allo stesso tempo e apparteneva a una donna
bellissima, dai lunghi e lisci capelli neri che ricadevano morbidamente fino
hai suoi piedi. Il colore della pelle della ragazza, era chiaro come la luna e
le stessa aurea argentata la avvolgeva, quegliocchi dalla quale proveniva un’espressione di puro odio, apparivano
azzurri come il ghiaccio.
La fiamma dell’amore che un tempo ardeva in essi era
stata brutalmente spenta, creando in quella bellissima e altera creatura, la
più potente semidea presente in questo mondo.
Le sue risa, prive di allegria ,risuonavano in
quella stanza o meglio in quel giardino, dove tutto era sempre in fiore e
l’acqua cristallina e pura, mentre gli uccellini cinguettavano allegramente.
Quel luogo non sembrava il cratere di un vulcano, il luogo che gli dei maggiori
molto tempo fa decisero di confinarla, ma a un vero e proprio boschetto.
Con l’ausilio dei suoi poteri magici conferì
quell’aspetto al vulcano, chiusa in un modo nato da lei, isolata in nella sua
prigione dorata, amava da sempre la natura specialmente i fiori, ma nel suo
fiorire la natura le ricordava sempre la sua tragedia e il motivo del suo odio
peril genere umano.
“ Mia signora, il demone di fango creato con i suoi
immensi poteri è andato distrutto, i due ora sono in possesso di un frammento.
Cosa devo fare? Lo devo recuperare?.” Le disse Naraku situato alle sue spalle,
“ No mio leale servo,tutto sta andando
come ho progettato, molto presto quella giovane chiamata Kagome cadrà in mio
potere. Puoi andare Naraku, per il momento non ho bisogno dei tuoi servigi.”,
disse girandosi finalmente verso il suo leale servitore.
Naraku fece un lieve inchino, poi cosi da come era
apparso scomparve nel nulla.
“ Molto presto tutti pagheranno per ciò che mi hanno
fatto, per tutti sarà un duro colpo.”.
Capitolo 4 *** Sango la ragazza della maledizione ( parte prima) ***
Sango la ragazza della maledizione
Sango la
ragazza della maledizione
( prima parte)
Era giunta ormai l’alba e
i due ragazzi ripresero il viaggio, il vento freddo del mattino sferzava sui
loro corpi, facendo oscillare in una armoniosa danza; i loro capelli e la
ragazza, proveniente dal futuro, tremava visibilmente infreddolita.
Kagome procedeva dietro a
Inuyasha, nella solita fila indiana, camminava tenendosi appoggiata a un lungo
bastone, per non caricare del tutto il suo peso sulla caviglia dolorante.
Le erbe officinali che
Kaede, le aveva preparato le tornarono di aiuto,infatti aveva preparato un
unguento che aveva passato sulla sua caviglia, lenendole in qualche modo il
dolore.
Del tutto vani furono
invece,i suoi sforzi di medicare e
fasciare la ferita di Inuyasha.
° Che testardo°, pensò in
quel momento.
“ Kagome ti posso fare una
domanda?”, disse senza voltarsi Inuyasha distogliendola dai suoi pensieri,“ Si
certo,dimmi pure.”, risposefermandosi
per un secondo.“Hai mai usato una spada?.” Kagome spalancò
gli occhi stranita, “ No perché?”.
“ No…, non è niente di
importante. Sbrigati stai rallentando il passo di questo tempo non
raggiungeremo mai il monte infuocato.”, rispose dopo qualche secondo.
“ Ti devo rammentare che il sangue che scorre nelle mie vene è
quello di una comune umana,non sono
mica fatta di ferro ènormale che la
mia andatura sia più lenta della tua.” replicò risentita da quelle parole.
Non poteva credere di
essersi illusa che Inuyasha fosse cambiato, dopol’accaduto di ieri sera aveva giudicato Inuyasha più gentile;
invece era il solito menefreghista, quell’abbraccio protettivo era stata solo
effimera illusione.
Tuttavia Kagome,ripensando
a quell’episodio,sentiva le sue guance scaldarsi e sicuramente erano diventate
rosse, chinò lo sguardo sul terreno imbarazzata, pregando contemporaneamente
che Inuyasha non la vedesse in quello stato.
Quello sguardo, non
riusciva a decifrarlo, come poteva Kagome, una ragazza dai modi raffinati e
dolci possedere un’espressione così dura e impassibile?
I suoi occhi azzurri e
limpidi come una giornata di sole, erano diventati freddi e taglienti come il
ghiaccio, non vi era nessun barlume di gioia, solo una landa desolata di odio e
rancore. Dovette ammettere a se stesso che quello sguardo gli aveva fatto
paura, aveva una strana sensazione.
Più volte in passato il
suo istinto lo aveva messo in guardia del pericolo, ma per la prima volta
desiderò ardentemente di essersi sbagliato.
“ I- inuyasha aspetta,
laggiù si sta avvicinando rapidamente un frammento della sfera lo sento.”,
disse indicando un lato della foresta, “ Ne sei sicura?”
…………………….@@@@@@@@@@@@@@@………………….
Racchiusa in una bolla
d’aria vi stava una bellissima orchidea bianca, il tempo la stava indebolendo,
le forze oscure stavano lentamente tingendo di nero i suoi petali.
Una donna sfiorava
quell’acqua che avvolgeva il fiore, il suo sguardo era di pietra, “ E’ inutile
che tenti di resistere molto presto il tuo animo si intingerà di nero, non
riuscirai a opporre resistenza ancora per molto e una volta che ciò sarà
avvenuto,tu sarai mia.”, quella voce era priva di intonazione e quelle parole
furono pronunciate,quasi in un sussurro; dopo di che,la donna si allontanò da quella stanza, attraversando una parete
d’acqua che la isolava da quell’ambiente.
Si diresse verso il suo
giardino e osservò ammagliata una bella rosa bianca, nonostante il suo animo
fosse malvagio e distruttivo, l’amore perla natura che ancora possedeva, non le permetteva di esercitare su ogni
essere vivente il suo odio.
Il suo bel viso assunse
un’espressione dura, sapeva che un tempo era stato tutto diverso, una volta lei
era diversa da quel mostro di rancore che era diventata.
Fu per colpa della
gelosia, il più infido dei vizzi umani, a renderla una semidea dai poteri
sovraumani e dal cuore duro come la pietra.
Fuper colpa di uno sciocco essere umano la
causa delle sue sofferenze, umano che lei stessa aveva ucciso, ma la sua è una
sofferenza che nemmeno il tempo avrebbe potuto lenire.
L’immortalità era la sua
più grande punizione. eternità che aveva acquisito nel momento in cui diventò una
semi divinità, non le poteva permettere di trovare pace nella morte e questo
era un altro dei motivi per cui, i mortali avrebbero pagato, con la loro
miserabile vita.
Un sorriso comparve sul
suo volto, a quel terribile pensiero, si avvicinò alla rosa per odorarne il
delicato profumo, e ancora una volta leriaffiorarono alla mente i suoi ricordi.
Ricordi bellissimi che
andavano indietro nel tempo, della sua lunga e interminabile vita, ma anche i
ricordi più felici, si trasformavano, in una fonte di amara malinconia, dal
momento che, per quanto un ricordo possa essere bello esso rimarrà solo un
ricordo.
E con il passare degli
anni quei tempi felici vissuti diventano sempre più lontani e irraggiungibili.
“ Eidian.”, sussurròla donna,la sua voce si incrinò leggermente quando pronunciò quel nome, staccò un
piccolo bocciolo dalla pianta, nel fare ciò si punse con una spina.
“ Mia signora, mi duole
annunciarle che la vittima sacrificale, offertagli dal piccolo villaggio
situato a est, è riuscita a fuggire, sta andando incontro ai due giovani. Devo
intervenire?”, con quelle parole il suo servo Naraku, interruppe i suoi
pensieri.
“ Naraku, rammenta sempre,
i fiori più belli sono anche quelli che hanno le spine e poi, questo nuovo
fatto ha assunto una piega che mi incuriosisce.Va mio leale servo va e uccidi quella donna che ha osato
ribellarsi alla mia decisione, te lo ordino.”, disse senza voltarsi verso di
lui, “ Si mia signora farò ciò chemi
ha ordinato.” .
L’orchidea Nera una volta
che fu sola lasciò cadere a terra la rosa che teneva in mano,e prima che il bocciolo toccò il suolo, il
colore di quei petali erano diventati vermiglio, come ilsuo sangue.
………………………@@@@@@@@@@@@@………………………
“ Kagome stai attenta
qualunque cosa sia adesso è molto vicino.”, disse Inuyasha a Kagome, la ragazza
per tutta risposta lasciò cadere il bastone di legno, per brandire l’arco
donatogli da Kaede.
“Questa volta mi
troveranno più preparata.”, si voltò verso Kagome per vederla in viso, fu
felice di non trovare sul suo volto l’espressione, che lo aveva terrorizzato la
sera precedente. “ Si figuriamoci, con la tua abilità con l’arco non colpiresti
nemmeno un gigante a pochi centimetri dal tuo naso.”, disse sarcastico. La
ragazza non diede segno di irritazione anche se dentro di lei,la sua rabbia stava esplodendo come un
vulcano in eruzione, decise che con lui avrebbe fatto i colpi dopo.
I due ragazzi abbassarono
subito la guardia, quando hai loro occhi, comparve una fanciulla dai lunghi
capelli castani raccolti in una coda di cavallo bassa.
La ragazza iniziò a tremare spaventata, Kagome si avvicinò ad ella
proferendo: “ Non temere, non vogliamo farti del male.”, dimostrandolo con il
posare a terra l’arco che teneva in mano.
“ Poche storie dacci i
frammenti della sfera che possiedi.”, affermò con fare altezzoso il mezzo
demone, ma subito fini a terra violentemente a causa di un sonoro seduto.
“ Non fare caso a questo cafone,
dimmi come ti chiami?”, la ragazzaSorrise divertita alla
scena, tuttavia non rispose alla domanda rivoltale da Kagome, ma si limitò a
chinare a terra il proprio volto confortata.“ Maledetta strega come ti permetti d- di atterrarmi con quella
stramaledetta frase.”.Kagome chiuse
gli occhi contrariata, “ Seduto. E ora se non ti dispiace chiudi quella
ciabatta che ti ritrovi al posto della bocca.” Rispose con una intonazione
dura.
“
Come ti ho detto non fare caso alle parole di quel cafone, il mio nome è
Kagome. Perché non rispondi alla mia domanda, sei forse muta?”, la ragazza
sconosciuta annuì timidamente.
Kagome la guardò dispiaciuta, “ Oh mi
dispiace scusami.”, la sconosciuta si limitò a sorriderle dolcemente, poi
spezzò un piccolo ramoscello e scrisse sul suolo il proprio nome.“ Sango è questo il tuo nome.”,Sango annuì ancora e sorrise timidamente,
poi continuò a scrivere la causa del suo mutismo.
Inuyasha
dal canto suo si era seduto hai piedi di un albero, con le braccia incrociate
sul petto, stando in silenzio con gli occhi chiusi. Segno che era offeso con
Kagome.
La
ragazza decise di ignorarlo, era troppo impegnata ad leggere la triste storia
di Sango resa muta a causa di un sortilegio, fatta per mano della stessa
creatura che le aveva rubato i frammenti.
Sango
accennò anche al fatto che lei era stata prescelta come vittima sacrificale di
una dea nota, ma lei ne ignoravail
nome“ Sango la tua è proprio una
triste storia, come sei riuscita a scappare?”.
Stava
per scrivere sul suolo come era riuscita ad evadere quando, il vento si alzò
visibilmente, e una voce sinistra riecheggio nell’aria.
Kagome
si era completamente dimenticata, sino a quell’istante dei frammenti della
sfera, dal momento che Sango non li possedevanemmeno uno con se. Non aveva pensato che Naraku potesse inseguire
quella fanciulla, ma per quale motivo lo stava facendo?
“
Sango ci rivede ancora dunque e per giunta ti trovo in compagnia di Inuyasha e
Kagome.”.
Il
mezzo demone si era alzato di scatto e si parò davanti, alla compagna di
ventura,profondamente infuriato;
ancora una volta gli tornarono in mente il modo in cui si era avvicinato alla
ragazza.
Kagome
dal canto suo si era alzata di scatto brandendo l’arco, “ Kagome cosa c’è, ti
turba per caso la mia presenza? Ho forse hai gradito le mie carezze?”, la
ragazza fu scossa da quelle parole. “Maledetto tu prova toccarla ancora e questa volta io ti uccido”, “ Ah
figuriamoci cosa può fare uno stupido mezzo demone contro di me?” .
Sango
iniziò a correre verso il fitto degli alberi, ma fu subito fermata da una bolla
di energia scagliata a pochi centimetri dai suoi piedi.
Quel
colpo scagliatole dal odiato nemico, le impedì di muoversi, si voltò verso il
demone rivolgendogli un’espressione di puro terrore stampato sul volto. Naraku
sorrise compiaciuto, “ Mia cara Sango io non lo farei se fossi in te, così
facendo non farai che aumentare le tue pene.”le disse.
“ Se osi solo toccarla ti infilzerò con le
mie frecce.” Si intromise Kagome “ Non farmi ridere sciocca umana, moriresti
prima di brandire il colpo.”, ripetè con voce atona, per poi avvicinarsi al
mezzo demone.
I due iniziarono una lotta estenuante,
Inuyasha era rallentato dalla ferita subitae in quel momento stava avendo la peggio.
“
Sango allontanati presto mettiti in salvo” urlò Kagome, “ Non ci pensare
neanche sciocca ragazzina”, urlò a sua volta il demone.
Inuyasha era molto stanco e le
ferite infertegli durante lo scorso combattimento avevano ripreso a sanguinare,
con l’effetto di indebolire i suoi attacchi, ma quella era l’ultima delle sue
preoccupazioni, Kagome era in serio pericolo e Sango, la nuova venuta, era
stesaa terra priva di sensi.
Naraku non aveva esitato un solo
istante a colpire quella ragazza, con un poderoso pugno, approfittando di un
attimo di distrazione del mezzo demone,per poi scagliarla con violenza, contro la corteccia di un albero,
Kagome si era subito gettata in suo soccorso, ma ella non era ancora rinvenuta.
Mentre era intento a osservare i
movimenti della ragazza, Naraku lo ferì alla spalla sinistra, facendolo
inarcare in avanti sbilanciandolo, Inuyasha si portò sulla parte ferita una
mano per tamponare il sangue e in quel modo, Naraku poté colpirlo in pieno viso
e scagliarlo a sua volta a pochi metri delle due ragazze.
“ Che c’è Inuyasha, non riesci
più ad rialzarti ? Non dirmi che è così facile ucciderti” ammonì al giovane per
poi sorridere vittorioso, “ INUYASHAAA” urlò Kagome, mentre si avvicinava al
mezzo demone di corsa, corsa che venne bloccata da una sfera di energia
scagliata da Naraku, Kagome impietrì alla vista di una buca profonda scavata
nella terra, a pochi centimetri dai suoi piedi.
La ragazza si voltò verso il suo
nemico che, la stava osservando con molto interesse, scuotendo l’indice della
mano sinistra e sorridendo beffardo Naraku disse: “ Kagome se fai un solo passo
ti troverai con un buco nello stomaco”, la ragazza tremava mentre e comprese
che quell’essere non stava mentendo.
“ Se solo osi ad avvicinarti a
lei morirai ancora prima di torcerle un solo capello” intervenne Inuyasha che
si reggeva era faticosamente inginocchiato, reggendosi all’elsa della sua spada
e con altrettanta fatica si rialzò. Kagome si voltò verso di lui e lo guardò in
volto con occhi lucidi, era rincuorata di vederlo vivo, ma i suoi sensi di
colpa e impotenza aumentarono, in quelle situazioni non sapeva mai come comportarsi,
non era in grado di difendersi da sola e pensare di mettere in pericolo altre
persone per la sua salvezza, le faceva male.
“ Non farmi ridere, tu vuoi
uccidermi? Ma guardati non riesci nemmeno a stare in piedi” detto ciò Naraku
chiuse gli occhi, e dopo aver pronunciato delle parole in una lingua a lei non
nota, sul palmo della sua mano, comparve una sfera nera circondata da alcuni
lampi.
Kagome fu scossa da quella
visione, aveva visto quella tecnica di combattimento in un passato lontano, ma
tutto ciò era assurdo, avrebbe giurato che lei stessa fosse in grado di
generare quella sfera di energia negativa, ma con una potenza superiore.
“ Vediamo se sei in grado di
fermare questo colpo mezzo demone”urlò
aprendo di scatto gli occhi lanciando in aria la sfera che si mosse con
velocità sorprendente verso di lui, per poi girare verso la sua destra;
Inuyasha impallidìquando realizzò
l’intenzione di quel maledetto; “ KAGOME STAI ATTENTA” urlò preoccupato verso
la ragazza che in quel momento era rimasta immobile ad ammirare il vuoto con
occhi spenti.
Le iridi azzurre di Kagome si
spensero di ogni vitalità, era come se la ragazza,si trovasse in un modo
esterno alla realtà, tutta la sua mente era impegnata a capire e a ricordare e
nei suoi ricordi si fece viva l’immagine di una lunga alabarda dalla lama
ricurva.
Quando riprese coscienza dal suo
stato di torpore, si accorse che il suo corpo era schiacciato da un peso,
quando riaprì gli occhi, si accorse che Inuyasha era steso sopra di lei e
comprese immediatamente quello che era accaduto.
“ Stai bene?” gli chiese Inuyasha
mentre si stava alzando,“ Sei uno
sciocco Inuyasha” intervenne Naraku, “ Farsi ridurre in quelle condizioni per
salvare un’insignificante femmina umana”, Kagome si era messa a sedere e osservò
il suo compagno di viaggio che le dava le spalle, numerose ferite erano aperte
in tutto il suo corpo, e tutto ciò era per causa sua.
“ Maledetto” ringhiò tra i denti,
“ Come puoi prendertela contro due donne? Sei solo un vigliacco”continuò nel momento in cui porto Tessaiga
dinnanzi a se, in posizione di attacco, “ Cosa speri di fare con quella lama
arrugginita? Sei così debole che la tua spada non si è trasformata, si vede che
sei solo un misero mezzo sangue” ammonì malefico.
Naraku si scagliò contro
Inuyasha, ma dovette arrestare la sua corsa, quando la punta di una freccia gli
sfiorò una guancia, graffiando appena il suo volto; il mezzo demone si girò
sorpreso verso la sua compagna di viaggio, Kagome teneva aveva teso nuovamente
l’arco con una nuova freccia.
“ Questa volta ti colpirò di
certo”ammonì determinata, il ragazzo
rabbrividì appena posò le sue iridi dorate, sul volto della giovane, “ Ancora
quello sguardo, ma cosa…” si ritrovò a pensare spaventato dal cambiamento
repentino della fanciulla, così timida e goffa.
“ Oh la gattina ha tirato fuori
le unghie” fu il commento del demone, Kagome si irrigidì a quelle parole, ma
non perse la sua determinazione e tanto meno abbasso la guardia, sussultò
quando Inuyasha posò una sua mano sulla spalla e le abbassò l’arco.
“ Kagome non commettere
impudenze, Naraku non ti risparmierà di certo se lo provochi in questo modo” le
disse il mezzo demone con una gentilezza a lei estranea, “ Ma..” mormorò
specchiandosi nelle iridi color ambra del ragazzo, “ Niente ma, non voglio che
ti accada nulla”.
La ragazza docilmente abbassò
l’arma e annuì alle parole di Inuyasha, “ Ora cerca di far rinvenire Sango e
mettiti al riparo” , “ Le vostre parole mielose mi hanno stufato” ammonì il
demone colpendo Inuyasha a tradimento per l’ennesima volta.
Kagome fu colta da una rabbia
improvvisa, senza esitazioni, alla vista del compagno del ragazzo a terra,
raccolse Tessaiga e si diresse verso il demone di corsa; Sango si riprese dal
duro colpo e quando si rimise in piedi, seppur dolorante, vide la fanciulla
correre verso il demone che l’aveva maledetta e subito notò un cambiamento nel
corpo della ragazza.
Una lieve aurea azzurrina, dalla
enorme potenza negativa, avvolgeva il suo corpo i suoiocchi si tinsero di un verde smeraldo per
ridursi in due fessure taglienti conferendole un’espressione cattiva.
“ KAGOME TORNA INDIETRO NON
COMMETTERE PAZZIE” urlava a pochi metri da lei, il ragazzo che aveva incontrato
nel bosco, ma Kagome, così aveva detto di chiamarsi quella strana fanciulla,
sembrava non ascoltarlo.
“ Maledetto me la pagherai per
quello che hai fatto” urlò e senza accorgersene entrò dentro alla barriera che
il demone aveva eretto per impedire ad Inuyasha di salvarla; Naraku fu sorpreso
da tutta quella potenza, con riflessi pronti aveva estratto la sua spada e
parato il fendete della fanciulla, con un salto si portò indietro di qualche
passo da lei.
“ Complimenti ragazzina sei
davvero un tipo pieno di sorprese. Ammetto di aver sbagliato a sottovalutarti,
ma sta tranquilla che non commetterò più questo errore” disse mettendosi in
posizione di difese, “ Vattene se ti preme la vita” furono le parole di Kagome,
con voce così dura che Inuyasha, da oltre la barriera, faticò ad attribuire a
lei.
“ Oh altrimenti cosa mi farai? Mi
graffierai con le tue unghie, gattina?” disse corredo verso la ragazza con
l’intenzione di colpirla con la spada, ma ella abilmente parò il colpo e
sorridendo beffarda disse: “ Ma come Naraku non riesci nemmeno a colpire una
fanciulla indifesa?”.
Kagome vide Naraku sorriderle,
per poi ammonirle, “ Per quanto forte sia il tuo potere sei sempre vulnerabile
ragazza” Kagome parò abilmente sopra la testa un fendete, così potente da farle
impugnare la spada a due mani, “ Ma cosa?” fu il suo pensiero.
Kagome non fece in tempo ad
evitare il colpo di un pugnale che, il demone teneva nascosto, sotto la
pelliccia di babbuino bianca e venne ferita al fianco, la sua maglia bianca si
tinse del colore scarlatto del suo sangue, mentre una smorfia di dolore si
contrasse sul suo volto.
“ Sei sorprendente gattina, mi
sarei aspettato che tu ti mettessi a piagnucolare come tutte le altre donne” le
sussurrò all’orecchio, mossa da una rabbia indescrivibile “ Non chiamarmi
gattina” sussurrò Kagome, per poi piantare lo stesso pugnale del demone sul
petto di Naraku ferendolo gravemente.
Immediatamente il demone la
lasciò andare per poi dire: “ Maledetta per questa volta sono costretto alla
ritirata, ma la prossima volta me la pagherai” lo vide scomparire nell’aria e
nello stesso istante la barriera che la teneva in sua balia si sciolse.
L’aurea che avvolgeva il corpo
della ragazza si dissolse e lentamente zoppicando si diresse verso Inuyasha,
che le stava correndo incontro,il
mezzo demone e Sango furono rincuorati, dall’appurare che la ragazza era e
salva.
Inuyasha si avvicinò ancora di
più a lei “ Kagome stai bene?” disse tormentato appena notò che la fanciulla
sanguinava copiosamente da un fianco, “ I-inu-ya-sha” mormorò prima che la
vista si offuscasse e di perdere conoscenza, prontamente il mezzo demone impedì
la sua caduta a terra prendendola tra le sue braccia.
Sango comprese immediatamente la
situazione, si diresse velocemente presso le borse dei due ragazzi e cominciò a
cercarvi tutto l’occorrente per medicarla, intanto il ragazzo aveva posato
delicatamente la fanciulla, a terra in modo tale da farle tenere il capo
appoggiato ad una borsa.
Sango si precipitò da Kagome con
in mano delle bende e dell’impasto, fatto con diverse delle erbe medicinali,
per disinfettare la ferita e tamponarla. “ Dobbiamo portarla al villaggio
altrimenti morirà… se solo potessi parlare…” pensò mordendosi un labbro
nervosamente.
“ Sango presumo che il tuo
villaggio non sia così distante, ti prego di farmi strada” disse quando la
ragazza terminò di bendare Kagome, seria in volto Sango si limitò ad annuire
alzandosi e incamminandosi nel fitto del bosco, mentre lui sollevava da terra
la fanciulla.
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L’Orchidea Nera era seduta sul
suo trono, quando percepì del fallimento del suo servo, “ Quello sciocco…io
l’avevo avvertito” si alzò di scatto e scese, con eleganza, gli scalini che
rialzavano il trono per recarsi in un’ area del sua prigione circondato da una
barriera da lei creata. Oltrepassato quelle pareti energetiche si ritrovò in un
luogo avvolto dall’oscurità più totale, l’unica fonte di energia era una sfera
di energia dai lieve color oro che era sospesa a mezz’aria.Sorrise beffardamente alla vista
dell’orchidea che vi si trovava al suo interno, un’orchidea sulla quale, il
male stava cercando di impossessarsi, tingendola di nero; nonostante la pianta
fosse intrisa di malvagità, in alcune zone il nero veniva costantemente
cacciato indietro e purificato, tornando al suo colore originario, di un bianco
splendente.
L’Orchidea Nera appoggiò la mano
sulla sfera, ma essa scacciò la sua presenza bruciandole lievemente il palmo
della mano, “ Presto l’oscurità ti avrà avvolta e io potrò averti tutta per
me…è inutile questa tua resistenza, perché io tornerò più forte che mai e allora
finalmente tutti quanti pagheranno per quello che mi hanno fatto” a quelle
parole non seguì nessuna risposta.
Si girò su se stessa e uscì dalla
barriera lasciando alle sue spalle il fiore a combattere tra la luce e
l’oscurità, poco distante dal fiore nascosto nell’ombra,un’alabarda dalla lama
ricurva cominciò a pulsare.
Era appena rientrata nella
stanza, quando Naraku si materializzò dinnanzi ad essa, ella osservò sprezzante
il servo prostrato ai suoi piedi, “ Naraku sai che non tollero i fallimenti. Ti
ho chiesto di uccidere la fanciulla offertami in sacrificio, quell’oracolo in
grado di leggere il futuro. E’ per colpa della sua famiglia se io mi trovo
prigioniera e per colpa loro il piano di distruzione è stato ritardato…, questo
non ha importanza ciò che conta è che tu hai fallito e io non tollero chi
sbaglia” disse girandosi verso il servo ancora chinato ai suoi piedi.
“ Parla! Voglio udire le tue
scuse” pronunciò severa “ Mia signora se non fosse stato per quella ragazza
proveniente dal futuro avrei eseguito i vostri ordini, ma ella me l’ha
impedito” l’Orchidea Nera inarco un ciglio sorpresa sentendo quelle parole, non
era possibile che quella ragazzina ricordassetutto. Eraancora troppo presto.
“ Dunque è così che sono andati i
fatti, quella ragazza, seguita da quel mezzo demone, ti ha impedito di
eliminare Sango. Interessante…Sango, l’oracolo ha dato avviò ha una piega dei
fatti molto curiosa. Ora va non ho più bisogno dei tuoi servigi”