La Bestia

di Bens_S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- come animali ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


CAPITOLO 1
 
 
 
I soldati camminavano senza sosta ormai da diversi giorni. Nelle ultime settimane la Bestia li aveva decimati.
Gli attacchi erano veloci e precisi, per i soldati era impossibile anche solo avere il tempo per prendere la mira col fucile.
 
All’improvviso eccola davanti a loro, in un attimo scelse la propria preda. I soldati erano totalmente incapaci di reagire, con un balzo si fiondo` su un loro compagno e con una zampata gli spacco` la spina dorsale. Prima che il corpo potesse toccare il suolo lo afferro` con le potenti mandibole distruggendone cosi` il cranio.
Con un altro morso gli strappo` un braccio che ingoio` intero per poi scappare via.
 
Non si era mai visto un animale del genere prima di allora, per questa ragione non aveva nome. Per i soldati era “la bestia”, mentre per i ricercatori “soggetto x”.
Era grande all’incirca come un orso, aveva una fisionomia longilinea e sottile e dal modo di camminare ricordava quasi una iena. Era totalmente priva di peli ma dall’attaccatura della testa fino all’altezza delle spalle era ricoperta di piume, come fossero una criniera. Era priva di coda, mentre il muso non era paragonabile a quello di nessun altro animale. Era lungo e sottile, gli occhi piccoli mentre la mondibola forte e grande.
 
Il piu` delle volte lasciava la maggior parte della preda li dove l’aveva uccisa. Mangiava solo le braccia e a volte gli organi interni.
Sembrava quasi che per lei fosse un divertimento uccidere e non una necessita`.
 
Il capitano Oscar Murray era allibito, come si poteva contrastare un animale del genere? Era disumano, per loro era difficile avere il tempo persino di sparare nella sua direzione e quasi mai riuscivano a colpire il bersaglio. Nei rari casi in cui cio` era avvenuto sembrava che il proiettile si fermasse a pochi centimetri di profondita` e non le causasse alcun danno.
 
Quella sera il capitano aveva finalmente escogitato un piano. Impianto` in entrambe le braccia dei pochi uomini rimanenti, comprese le sue, dei microcip con GPS in modo da capire dove fosse la tana della Bestia. Per la riuscita del piano era necessario che un altro di loro morisse e se ne rendevano tutti conto.
Di solito L’animale lasciava passare qualche giorno prima di compiere un nuovo attacco, quindi quella sera i soldati si diedero l’ultimo addio e tramite l’unico telefono satellitare chiamarono i rispettivi cari. Erano pronti per qualunque cosa sarebbe successa.
 
Per diversi giorni la Bestia non si fece vedere, era furba ed i soldati avevano paura che in qualche modo avesse capito il loro piano, il capitano tentava di riportarli all’ordine ricordandogli che era pur sempre un animale. Alcuni soldati erano quasi felici di queste supposizioni, magari nessuno sarebbe dovuto morire.
 
All’improvviso eccola davanti a loro, rapida come sempre scelse la sua preda e gli si scaglio` contro. Il capitano non ebbe nemmeno il tempo di reagire, in un istante la Bestia affondo` il muso nella pancia dell’uomo per poi strappare e mangiare i suoi intestini. Dopodiche` con le fauci strappo` una delle braccia dell’uomo con una zampa fece pressione sulla cassa toracica che sotto il suo peso si disintegro`. Con il braccio come trofeo scappo` via lasciando i soldati soli con cio` che restava del loro capitano.
 
Il vice comandante Gabriel Barker prese quasi immediatamente il comando della squadra. Ordino` ai suoi uomini di aspettare per 10 minuti, poi si sarebbero messi in marcia, la Bestia non doveva capire che la stavano seguendo. Durante l’attesa iniziarono a segnare su una mappa il percorso che stava facendo la Bestia.
 
Grazie al GPS riuscirono a seguire le tracce dell’animale, la strada era spesso pericolosa ma dopo un paio d’ore si ritrovarono all’imboccatura di una galleria scavata nel terreno, quella doveva essere la sua tana.
Il GPS diceva che l’animale si trovava all’interno, non molto distante da loro e immobile, probabilmente stava dormendo per recuperare le energie.
 
Dopo essere entrati i soldati percorsero una ventina di metri nell’oscurita` totale, seguendo solamente il percorso segnato dall’apparecchio elettronico. Erano sempre piu` vicini a lei.
All’improvviso ecco davanti a loro raggruppati ordinatamente tutte le braccia delle vittime che aveva ucciso fino a quel momento, molte delle quali probabilmente erano state rimesse poco dopo essere stati ingoiate e poi portate subito li. Il GPS segnava che la Bestia si trovava proprio li, no, lei non si trovava nella tana, li vi erano solo i suoi “trofei”.
Un forte rumore alle loro spalle gli fece capire che l’imboccatura della galleria era stata chiusa facendoci franare sopra diversi massi.
 
I soldati si resero conto di essere caduti nella trappola di quell’essere disumano, fin dall’inizio aveva capito il loro modo di ragionare, le dinamiche del gruppo e come aggirarli per poterli catturare.
Ora l’unica cosa che potevano fare era continuare a camminare per quella galleria che sembrava infinita, sapendo gia` cosa li avrebbe attesi alla fine di essa.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
Importante! Per l'inizio di questa storia ho preso spunto da un'altra che avevo scritto in precedenza, ma prendera` una piega assolutamente diversa!! Spero vivamente che vi sia piaciuta^_^ visto che ora e` sera auguro a tutti quanti un buona serata!! :3
grazie mille per essere arrivati fin qui!
un salutone, babykaix813

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- come animali ***


CAPITOLO 2
 
 
Gli uomini tentarono di mandare un segnale di recupero immediato via radio ma sembrava che quella galleria fosse stata costruita in modo che fosse impossibile comunicare con il mondo esterno.
I soldati discussero a lungo e senza trovare risposta su come fosse possibile, sapevano che proseguire lungo la galleria significasse morte certa ma sembrava che non potessero fare nient’altro, magari tutti insieme sarebbero riusciti ad ucciderla.
Come poteva un semplice animale ideare tutto questo? Non aveva strumenti o macchinari di alcun genere e prima di allora era molto probabile che non fosse mai entrata in contatto con alcun essere umano. Una creatura del genere era una macchina da guerra. Oltre all’incredibile prestanza fisica, che gia` da sola sarebbe bastata per sbaragliare qualunque nemico si fosse ritrovata davanti, apprendeva molto velocemente e in reazione al comportamento delle sue prede era in grado di realizzare nuove strategie in tempi brevissimi.
I soldati continuavano a camminare a ritmo costante da un paio d’ora quando si ritrovarono in un’enorme stanza rotonda scavata nella roccia. L’aria era viziata ed odorava di marcio, i soldati temettero che vi fossero dei cadaveri. L’unica luce nella stanza proveniva dalle torce dei soldati che si imbattero quasi subito in una figura al centro di quel luogo.
La Bestia si trovava davanti a loro, non aveva un atteggiamento aggressivo o impaziente,  semplicemente li fissava con quegli occhi che per molte notti avevano tormentato i sogni degli uomini.
Come aveva fatto ad entrare nella caverna? I soldati erano sconvolti, avevano perlustrato ogni meandro della galleria alla ricerca di una possibile via di fuga ma non avevano trovato nulla.
Il tempo sembro` fermarsi per diversi secondi, gli uomini osservaronoappieno la bellezza dell’animale, prima di allora gli avvistamenti erano stati troppo rapidi per dargli l’occasione di capire  la vera fisionomia della Bestia.
Quella che si trovarono davanti era una creatura assolutamente perfetta, i soldati rimasero sconvolti dalla bellezza dell’animale che in quegli attimi gli parve la forma terrena di una  divinita`.
L’aspetto non era il solo a darne conferma, era come se emanasse un’energia particolare, diversa da qualunque altro  essere vivente mai visto da occhio umano fino a quel momento.
Solo guardandola gli uomini capirono che ogni attacco per lei era stato come un messaggio che li intimava ad andarsene ed ora doveva giungere la punizione per non averla ascoltata.
Inoltre capirono anche il perche` dell’atteggiamento cosi` rilassato della Bestia. La creatura non era spinta da rabbia o vendetta per qualche torto subito in passato, stava semplicemente agendo secondo la propria natura, era la reazione necessaria e inevitabile che avrebbero dovuto aspettarsi.
Quegli umani erano entrati nel suo territorio dandole la caccia e, nonostante i moniti, non avevano voluto demordere quindi dovevano essere pronti alle conseguenze delle loro azioni.
Ora era tutto cosi` chiaro per loro! Per capire tutto questo non erano servite parole di alcun genere, solo guardandoli gli aveva dato il potere di vedere il mondo da un nuovo punto di vista, il proprio.
 Con un balzo la Bestia salto` sopra le loro teste per poi atterrare alle loro spalle bloccando cosi` l’unica via di fuga.
La creatura attacco` i soldati con una velocita` sorprendente, in pochi secondi tutti si ritrovarono a terra immobilizzati dal dolore e senza la forze nemmeno per urlare.
Avevano solo dei tagli in diverse parti del corpo poco profondi, nessuna ferita mortale, ma probabilmente tramite gli artigli aveva secerso del veleno che ora si stava diffondendo nel loro corpo.
Era come avere dell’acido nelle vene, sembrava corrodesse ovunque passasse.
La creatura si sedette davanti a loro e attese.
Ogni secondo che passava il dolore degli uomini aumentava, alcuni dei soldati chiusero gli occhi per non vedere la Bestia che attendeva inesorabile il momento piu` adatto per agire.
Ad alcuni sembrava di impazzire, potevano vedere davanti a i propri occhi la loro fine, in quei brevi momenti gli sembro` di vedere l’incarnazione terrena della Morte. Non era un semplice animale, rappresentava la punizione divina per una razza che non meritava piu` di esistere, era il primo passo verso l’evoluzione di una nuova razza dominante sulla terra e cio` che gli uomini si trovavano davanti era un nuovo Adamo, il primo della propria razza.
Con lo scorrere del tempo il dolore si affievoli`, per alcune persone sembrava che diminuisse piu` velocemente rispetto ad altre. Per un uomo in particolare il dolore stava scemando ad una discreta velocita`, Richard Mallow. Fu pervaso dalla speranza che forse ce l’avrebbe fatta, era riuscito a scampare a quell’orribile punizione. Immagino` di rialzarsi a ripercorrere la galleria, aveva imparato dai suoi sbagli e mai piu` avrebbe tentato di catturare o far del male alla Bestia e ai suoi possibili simili. Fino a quel momento lei sembrava l’unica della sua razza, ma come era spuntata dal nulla lei poteva capitare anche con altri.
Per un attimo l’uomo si senti` nuovamente libero.
Con un incredibile sforzo Richard si rialzo` e si diresse verso l’uscita e gli parve persino che la Bestia lo lasciasse fare. Appena lei lo guardo` negli occhi l’uomo capi` di essersi sbagliato, lui sarebbe stato il primo tra gli uomini in quella stanza a morire.
Con tutta la forza che aveva in corpo il soldato urlo`, voleva avvertire i compagni che, ancora pervasi dal dolore, tenevano gli occhi chiusi che era solo l’inizio. Il veleno nel loro corpo era una benedizione, gli avrebbe dato il tempo di dire addio alla vita prima che la vera punizione sarebbe arrivata.
Richard si ritrovo` davanti il muso dell’animale, nel suo sguardo non vi era alcun dubbio o esitazione.
 Nell’occhio della Bestia vide riflesso il proprio volto e non vi si riconobbe. Assomigliava in tutto e per tutto ad un animale che messo all’angolo tenta un’ultima disperata fuga.
Aveva visto tante volte quello stesso sguardo nei suoi nemici quando ormai il loro destino era segnato, era il momento in cui si trasformavano in animali, smettevano di ragionare e tentavano il tuttopertutto pur di sopravvivere.
Il soldato si rifiuto` di restare per un solo secondo in piu` in quello stato, voleva lasciare questo mondo con dignita`. Con un rapido gesto delle mani si puli` il viso dal sudore,dallo sporco e dalle lacrime, poi raddrizzo` la schiena in modo che fosse bene eretta, in fine distese le braccia lungo il corpo. Obbligo` se stesso a tenere fisso lo sguardo sulla Bestia e sorrise.
In quei pochi istanti decise che voleva morire sorridendo, quando i suoi cari avrebbero visto il suo corpo per il funerale avrebbero dovuto vederlo felice e riconoscente per la vita che aveva condotto.
Penso` a sua figlia che non lo avrebbe piu` rivisto vivo, era il suo modo per rammentarle un’ultima volta quanto bene le avesse voluto e quanto fosse grato per i pochi momenti passati assieme. Forse il messaggio che voleva trasmetterle non era chiaro, ma era l’unico modo che conoscesse per morire sereno.
Quante volte si era domandato come un uomo come lui, che aveva ucciso cosi` tante persone e fatto del male a molte famiglie, avesse potuto avere la fortuna di innamorarsi della donna che poi avrebbe sposato e con essa generare una bambina cosi` bella.
Era stato cosi` stupido da abbandonarle entrambe. Poi per cosa? Aveva rinunciato a loro pensando che avrebbe potuto fare del bene per il suo paese, ma con lo scorrere degli anni si era reso conto di aver sacrificato la propria vita inutilmente.
Improvvisamente la Bestia con una zampata gli spacco entrambe le gambe, il dolore che lo pervase fu acutissimo, ma l’uomo non smise di rorridere neppure per un attimo.
Poi con le potenti mascelle l’animale afferro` un piccolo lembo di pelle che poi strappo` via, cosi` fu chiaro il suo intento di squoiarlo vivo. Nel veleno che pochi minuti prima aveva pervaso il corpo del soldato doveva esserci un potente coagulante quindi l’uomo stesso capi` che non avrebbe avuto la grazia di morire per dissanguamento.
Quando Richard penso` di essere al limite della sopportazione la Bestia abbandono la sua attivita` per fissare nuovamente negli occhi il soldato, poi con un morso gli strappo` via la mandibola.
In quegli ultimi istanti di vita il soldato fu preso dalla disperazione piu` totale, era riuscito a sopportare tutto solo in nome di quel sorriso in onore delle persone che amava, ma quella creatura era riuscita a strappargli qualunque dignita` e, mentre moriva soffocato dal proprio sangue, tento` di spingerla via dal proprio corpo in un ultimo tentativo di salvarsi, si dimeno` nel tentativo di strisciare verso l’entrata della stanza.
 Alla fine era riuscita a trovare un modo per ridurlo in animale, cosi` la Bestia lo guardo` morire impassibile davanti a tutta quella disperazione.
Le torture escogitate verso gli altri uomini portarono i soldati a ridursi nello stesso stato di Richard poco prima di morire, lei non mirava solo a distruggere le proprie prede fisicamente ma anche psicologicamente.
Proprio mentre stava squarciando il petto dell’ultimo soldato ancora vivo del gas proveniente dalle profondita` della galleria percorsa poche ore prima dal piccolo gruppo di uomini la fece barcollare intontita.
L’ultimo uomo ancora vivo, colui che era stato all’inizio della missione vice comandante, respirando quel gas mori` istantaneamente senza rendersi conto di cio` che stava accadendo.

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