Incontri estivi

di WinterShadow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** los angeles ***
Capitolo 2: *** scuola di danza ***
Capitolo 3: *** lavoretto ***



Capitolo 1
*** los angeles ***


Salve a tutti, questa è la mia prima storia in assolut, spero vi piaccia. Adoro Adam G. Sevani, e spero che anche a voi piaccia, comunque ho deciso di scrivere la mia prima fic su di lui perchè.... beh non lo so neanche io, ma mi è venuta l'ispirazione. Buona lettura!

 

 

 

Los Angeles

intro:

 

Salve, il mio nome è Desiree ma per gli amici Desy, mi sono appena trasferita da Roma a Los Angeles per motivi di lavoro di mia madre, assieme a mio fratello e la sua ragazza.

Amo ballare e recitare, ma ho smesso da un po' per via dello studio (ormai finiti) , spero di poter ricominciare un giorno.

 

 

Inizio:

 

Era una di quelle mattine dove il sole picchiava sull'asfalto e neanche un'anima in giro per il troppo caldo. Quel giorno quando suonò la sveglia mi alzai con molta pigrizia, la sera prima con mio fratello Thomas e la sua ragazza Valentina siamo rimasti fino a tardi a svuotare scatoloni, e adesso ne sentivo tutto il peso.

Andai verso il bagno, che ovviamente era occupato da Thomas, così decisi di scendere giù in cucina per fare colazione e li trovai mia madre e Valentina a cucinare.

-Ben alzata!-Disse mia madre con una caffettiera moka in mano.

-Giorno.-Mi limitai a dire sedendomi a tavolta e addentando un cornetto che mia madre aveva appena cotto al forno.

-Oggi che programmi avete?-Chiese la madre.

-Io e Thomas volevamo andare in giro a cercare lavoro, almeno così aiuteremo con le spese di casa.-Disse Valentina.

Valentina era perfetta, sia di aspetto che era alta snella con lunghi capelli marroni e occhi verdi, sia per il carattere, gentile , educata e sempre disponibile.

-E tu Desy?-Chiese poi mia madre.

-Credo farò un giro per ambientarmi.-Disse finendo il cornetto.

-Va bene. Io rimarrò qui a mettere in ordine la casa, con tutti questi scatoloni mi sembriamo dei profughi.-Disse lei sparecchiando la sua parte della tavola.

Scese anche Thomas dalle scale, mio fratello era come tutti i ragazzi italiani, pelle un po' olivastra, occhi verdi anche lui, altro e un po' in carne , di carattere era un po' come me, non riusciva a stare fermo più di due minuti e a volte anche un po' ribelle.

-Allora io vado a prepararmi ed esco.-Dissi andando in bagno.

Dopo essermi preparata uscii di casa e per poco non infartai per il caldo.Mi ero messa un pantalone a pinocchietto bianco, un top nero e delle converse nere con strass.

Andai in giro per i quartieri di Los Angeles senza problemi, sapevo come tornare, Los Angeles venice alla fine era una meta molto conosciuta e frequentata.

Camminando mi ritrovai davanti una scuola di danza, la musica era da freestyle , la mia preferita. Iniziai a dare un'occhiata dalla finestra, ma non feci intempo a sbirciare che una guardia mi cacciò da li, così decisii di andare sul retro a cercare di vedere qualcosa.

Sul retro c'era un giardino enorme e una finestra che fortunatamente era la sala dove stavano provando. Mi affacciai senza farmi notare e vidi un gruppo di ragazzi che ballava e devo dire che erano eccezionali,d'un tratto la musica si stoppò e da un lato della sala arrivò un ragazzo che iniziò a parlare. A quella vista per poco non cascai sui bidoni sulla quale mi ero arrampicata per vedere, era proprio lui, Adam Gary Sevani, uno dei migliori ballerini al mondo secondo me. Avevo visto tutti i suoi film ma vederlo ballare dal vivo era qualcosa di eccezionale. Purtroppo la mia bella visione durò poco, perchè venni colta alle spalle dalla guardia.

-Hey, sbaglio o ti avevo detto di sparire da qui?-Chiese la guardia.

Per la paura lasciai la presa dalla finestra e caddi sui bidoni dell'immondizia.

Ci fu un attimo di silenzio e poi realizzai che forse era meglio andarsene, i ragazzi iniziavano ad affacciarsi per il frastuono, così presi la mia tracolla e scappai lontani, la pima metro che presi era fortunatamente diretta verso casa mia, credo che per oggi poteva bastare con l'esplorazioni.

A casa trovai mia madre con il pranzo pronto, mentre vedeva qualche telefilm in inglese.

-Potevi dirmi che tornavi a pranzo, ho preparato solo per me!-Esclamò alterata.

-Tranquilla , mi basta una mela a me.-Dissi prendendone una e salendo in camera.

Divorai la mela in pochi minuti e poi decisi di leggere un libro in camera mia, lontana da tutti, ma la lettura durò poco, avevo in mente solo Adam Sevani, quant'era bello, e anche bravo!

Il pomeriggio diciamo lo passai a chattare e fantasticare, la sera mia madre doveva uscire, perciò aveva preparato Valentina la cena, decidemmo di cenare in giardino sul retro, la sera iniziava a tirare un bel venticello gradevole dopo tutto il caldo di oggi.

-Sai Desy, abbiamo trovato lavoro.-Disse Thomas sorridendo e mangiando un po' di torta alle more confezionata.

-Dove?-Chiesi curiosa mangiandone una fetta anche io.

-In un'azienda, io come programmatore di computer e Valentina come segretaria.-Spiegò mio fratello.

-Sono felice per voi!-Dissi sorridente.

Dopotutto due laureai in ingegneria ed informatica cosa potevano fare se non lavorare in queste aziende.

-Tu invece?-Chiese Valentina.

-Ho esplorato un po' in giro la mattina, niente di che.-Dissi disinvolta con un sorrisetto.

A quel punto suonò il campanello, andò Valentina ad aprire, ma dopo qualche minuto mi chiamò.

-Desy è per te!-Urlò dalla porta di ingresso.

Corsi a vedere chi era e quando andai alla porta infartai momentaneamente. Davanti a me, in casa mia c'era Adam Sevani, ok quello doveva essere davvero un sogno.

-Si?-Chiesi timida.

Lui mi porse il mio portafogli di Londra.

-Lo hai perso oggi, ci tenevo a ridartelo.-Disse lui sorridendomi.

Io presi il portafogli e lo ringraziai.

-G-Grazie mille.-Dissi arrossendo lievemente.

-La prossima volta se vuoi origliare non farti scoprire almeno.-Disse lui ridendo.

-Non stavo origliando! Avevo sentito la musica ed ero curiosa di vedere chi stesse ballando, tutto qui! Solo poi quella guardia mi ha spaventata e sono scappata.-Esclamai.

-Quindi stavi solo ascoltando la musica?-Chiese lui sospettoso.

-Si esatto, pensavo fosse buona per qualche coreografia, però ho sentito solo le prime due strofe.-Dissi facendo la faccia un po' offesa.

-Beh, la prossima volta puoi anche entrare invece di origliare,ti piace ballare?-Chiese lui con tanta disinvoltura, come se mi conoscesse già bene.

-Si, ma è da un po' che sono ferma.-Spiegai.

-Beh, se vuoi ricominciare io sono lì per tutto il giorno. Ciao Desiree Martini.-Disse lui andandosene con un sorriso sulla faccia e salutandomi con la mano e io ricambiai il saluto.

Quando tornai in giardino Valentina aveva una faccia con un sorriso davvero inquietante.

-Allora?-Chiese.

-Allora cosa?-Chiesi a mia volta.

-Oh andiamo! Lo so chi era, quello che voglio sapere è perchè era qui?-Chiese lei avvicinandosi a me.

-Ecco, oggi ho perso il portafogli davanti una scuola di danza , questa scuola di danza era frequentata da lui, ha trovato il mio portafogli e me lo ha restituito. Però, come faceva a sapere il mio nome?-Chiesi tra me e me.

-Genio, dentro il portafogli hai la carta d'identità, con nome, cognome e indirizzo!-Esclamò Thomas aprendo il mio portafogli.

-Già è vero.-Dissi.

-Lo rivedrai?-Chiese Valentina.

-Beh ha detto che se voglio ballare lui è lì tutto il giorno.-Dissi io mangiando il resto della mia fetta di torta.

-Domani devi andarci, per due motivi, uno è che finalmente torni a ballare e due perchè è un bel ragazzo e non devi fartelo sfuggire!-Esclamò Valentina.

-Figurati se non ha una ragazza, è bello da morire!-Dissi io.

La conversazione si chiuse lì con l'arrivo di mamma che aveva appena finito il turno, la sera mi addormentai stranamente serena e felice, non vedevo l'ora che sarebbe arrivato il giorno dopo.

 

 

 

Continua spero vi piaccia! Bacioni e mi raccomando recensite!

 

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Capitolo 2
*** scuola di danza ***





Rieccomi finalmente! Ok vi prego, non pucchiatemi per il ritardo. Ho avuto molto da fare e solo ora trovo il tempo di pubblicare il nuovo capitolo, quindi buona lettura!



La mattina dopo fui svegliata da Valentina a suon di cuscinate.

-Sorgi è brilla dormigliona! Oggi incontrerai l'amore della tua vita!-Disse lei buttandomi giù dal letto.

-Ma che fai?-Chiesi assonnata ( della serie che uno zombie di the walking dead mi fa un baffo).

-Oggi andrai a quella scuola di danza, con le buone o con le cattive!-Disse la mia futura cognata.

-Ma perché? Ho sonno, voglio dormire!-Mi lamentai.

-Alzati e muoviti, ti accompagno io a quella scuola prima di andare a lavoro.-Disse lei uscendo dalla stanza.

-E Thomas?-Chiesi urlando .

-È già andato a lavoro!-Mi urlò lei in risposta.

Dopo due minuti per autoconvincermi di alzarmi finalmente abbandonai quel letto così comodo e andai a prepararmi.

 Misi dei collant neri e una maglietta senza maniche bianca e lunga.

-Sono pronta, andiamo?-Chiesi a Valentina che stava facendo colazione.

Mentre Valentina era andata a prendere le chiavi mia madre mi guardava con una faccia di delusione.

-Che c'è?-Chiesi irritata.

-Vuoi davvero ricominciare a ballare? Lo sai che voglio che fai qualcosa di più normale e sicuro per il tuo futuro.-Disse lei.

-Sono sicura della via che voglio prendere mamma. Non sono mai stata come gli altri e tu lo sai!-Dissi irritata prendendo la mia borsa e uscendo di casa.



Dopo mille spiegazioni sulle vie da prendere e le litigate con il tom tom, arrivammo sane e salve alla scuola di danza.

-Beh che dire, bella scuola! Vai e divertiti!-Disse Valentina andandosene e lasciandomi li come un pesce fuor d'acqua.

Ero lì di fronte la porta d'entrata indecisa sul da farsi quando sentii una mano toccarmi la spalla, li quasi infartai per la paura.

-Sei venuta!-Disse una voce maschile a me familiare.

Mi girai e trovai Adam davanti a me con un sorriso, solo allora riuscii a respirare dopo lo spavento.

-Mi hai spaventata!-Esclamai.

-Scusa, ma eri li imbambolata da ben 5 minuti, credevo che ti sentissi male.-Disse bevendo un po' di caffè che aveva con se.

-Oh beh , non me ne ero accorta! -Dissi arrossendo.

-Dai vieni con me, ti faccio vedere la scuola!-Disse passandomi davanti ridendo lievemente.

 Mi fece vedere la sala comune, gli spogliatoi che per fortuna erano ancora vuoti, le aule al piano inferiore e infine la sua aula preferita , una che solo lui è pochi dei suoi amici potevano usare.

-Questo si può dire che è il mio harem! Qui creo, mi diverto e a volte è ottimo per dormire e stare lontano dagli altri.-Spiegò girovagando per la stanza.

-Ma è stupenda! Così tranquilla e spaziosa.-Dissi guardandomi attorno.

-Se vuoi, puoi venire qui a ballare, si insomma, visto che ami ballare potremmo mettere su una coreografia con gli altri ragazzi.-Disse lui avvicinandosi a me.

-Ad una condizione.-Dissi ridendo.

-Sarebbe?-Chiese spaesato.

-Mi passi la canzone che stavo ascoltando ieri?-Chiesi supplicandolo.

-Affare fatto!-Disse lui porgendomi la mano che strinsi per suggellare l'accordo.

-Che dici di farmi vedere quello che sai fare?-Chiese lui andando verso lo stereo all'angolo della stanza.

-Hai poker face?-Chiesi.

-Certo, non c'è canzone che questo stereo non abbia!-Disse lui facendo partire la canzone.

Finalmente dopo tanto tempo mi sentivo libera, come una volta e diedi il meglio di me stessa, mi fermai solo quando sentii la musica cessare.

Sentii solo un applauso da parte di Adam.

-Eccezionale!-Disse lui avvicinandosi a me.

-Davvero?-Chiesi con un sorriso.

-Certo! Ho visto poche persone ballare così, si può dire che eri tutt'uno con la musica, sei stata bravissima.-Disse lui.

Io diventai rossa come un pomodoro a quei complimenti e rimasi senza parole.

-Beh diciamo sono nella media, sono stata ferma molto tempo, ad eccezione di quando pulisco casa. Sono contenta che ti sia piaciuto il mio balletto.-Dissi.

-Quando pulisci casa?-Chiese lui perplesso.

-Ehm si, diciamo che movimento un po' le pulizie.-Dissi ridendo.

-Oh beh, se lo dici tu. Da quanto balli?-Chiese lui sedendosi a terra e io lo seguii a ruota.

-Da quando avevo 5 anni, mi è sempre piaciuto danzare.-Dissi sorridendo pensando alla mia prima lezione di danza.

-Hai smesso perché ti sei fatta male?-Chiese lui serio.

-No, ho smesso perché non riuscivo a conciliare studio e danza gli ultimi due anni di liceo. Così mi sono ripromessa che quando avrei finito il liceo sarei tornata a ballare, e credo che adesso sia il momento giusto.-Dissi .

-Scusa se sono indiscreto, tu non sei americana vero?-Chiese lui un po' preoccupato da una mia reazione negativa.

-Si sente tanto? Beh sono italiana, di Roma.-Dissi ridendo.

-Roma? Io adoro quella città, non ci sono mai stato, com'è?-Chiese lui come un bambino emozionato.

-Beh, per me che ci ho vissuto non era molto bella, si i monumenti sono belli e tutto, però li la vita non è bella. -Dissi seria.

-Beh così non sembra più bella.-Disse lui.

-Ti consiglio di andarci.-Dissi.

-Si e tu vieni con me e mi fai da cicerone.-Disse ridendo.

-Ah va bene, 50 dollari a ora!-Dissi scherzando.

-Hey mi vieni più tu che la vacanza!-Disse lui ridendo assieme a me.

-Accidenti , già è ora di pranzo?-Chiesi stupita.

-Vieni, ti offro il pranzo alla mensa.-Disse lui alzandosi.

-Ho i soldi.-Dissi ingenuamente.

-Si ,ma voglio festeggiare la nostra nuova amicizia.-Disse lui uscendo dalla stanza con me a ruota.

-Va bene, e tu un giorno vieni a cena da me! Ti preparerò una cena italiana.-Dissi .

-Ci sto!-Disse lui.

Una volta in mensa, trovammo tanti ragazzi in tuta o in body che mangiavano.

 Adam mi fece accomodare, mentre lui andava a prendere da mangiare.

Tornò con due belle insalatone ben condite.

-Ti ringrazio.-Dissi inforchettando una mega foglia di insalata.

-Hey Adam!-Disse una voce maschile alle mie spalle.

-Bobby!-Disse lui salutando una persona dietro di me.

-Allora com'è va la vita?-Chiese una ragazzo di colore alto e muscoloso.

-Tutto bene! Te con il ginocchio? Ti sei rimesso?-Chiese Adam.

-Completamente, sono pronto a tornare in pista.Ma vedo che sei in buona compagnia!-Disse il ragazzo.

-Si, Bobby lei è Desiree, Desiree lui è Bobby!-Disse Adam presentandoci.

-Piacere!-Dissi io stringendo la mano di Bobby.

-Un nuovo membro al gruppo?-Chiese il ragazzo.

-Certo! Devi vedere come balla!-Disse Adam.

-Davvero?Non vedo l'ora di vederla in azione!-Disse Bobby.

-Sarò felice di mostrarti ciò che so fare.-Dissi sorridendo.

-Bene! Hey Adam ora vado ho lezione tra 20 minuti. Ci vediamo domani alle prove!-Disse Bobby andandosene.

-Simpatico!-Esclamai.

-Molto, se sei in difficoltà lui è sempre pronto ad aiutarti.-Disse Adam.

-È bello avere amici così, ma ora toglimi una curiosità.... Da quando sono entrata nel gruppo?-Chiesi perplessa.

-Da quando hai accettato di venire qui.-Disse Adam.

- Oh, ok!-Dissi io finendo la mia insalata.

Dopo pranzo partecipammo ad una lezione della maestra Claire una signora molto esigente che insegnava danza moderna.

Dopo quella lezione dovevo assolutamente andare e decisi di iscrivermi a quella scuola.

-Allora ci vediamo domani?-Chiese Adam prendendo il suo borsone per uscire dalla reception con me.

-Certo, non vedo l'ora!-Dissi sorridendogli.

-Perfetto,ora devo andare, domani mattina alle 10 qui davanti ok?-Disse lui.

-Ok, a domani!-Dissi avviandomi poi verso la metro.

La sera tornai a casa e trovai solo Thomas e Valentina, mamma aveva il turno di notte e come sempre pranzammo in giardino con pasta fredda e petto di pollo.

-Com'è andata oggi?-Chiese Thomas.

-Bene, mi sono iscritta alla scuola e domani inizio le prove con Adam.-Dissi.

-Oh è così che si fa!-Disse Valentina.

-Ecco scommetto che già pensi ad una storia romantica.-Dissi ridendo.

-Certo è se ti serve una mano in fatto di amore ti aiuto io.-Disse lei.

-Passo, ora vado sono stanca, a domani.-Dissi andando a letto e crollando.




Continua spero vi piaccia!!

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Capitolo 3
*** lavoretto ***



Rieccomi, prima di tutto vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito, siete davvero dolci e senza di voi non saprei come fare! Mi scuso anche per il ritardo, purtroppo la connessione è stata tolta per molto tempo per via di alcuni temporali che sono avvenuti. Detto questo vi auguro una buona lettura!



Quella notte fu quasi insonne, per via di Chiara una mia amica che si trovava in Italia e che non si era ricordata del fuso orario, così chiacchierai con lei fino alle 4 del mattino e mi rimisi a letto subito dopo. La mattina era abbastanza evidente che avevo molto sonno, e le occhiaie ne erano segni ben evidenti.

- Ciao amore! Ciao zombie!-Disse mio fratello notando il mio stato.

-Credo che il tuo sia un complimento, mi sento peggio di uno zombie.-Dissi sbadigliando.

-Perché non ti trucchi un po'?-Chiese Valentina.

-Perché se poi sudo a lezione finirò per assomigliare a Joker.-Risposi.

-È poi andresti in giro dicendo "sai come mi sono fatta queste cicatrici?"-Disse mio fratello ridendo.

D'un tratto entrò la mamma stanca morta dal suo turno.

-Vuoi del caffè?-Chiesi.

-Si ti ringrazio, anche se non sono l'unica che ne avrebbe bisogno!-Esclamò la mamma.

- Si dai dillo, sembro uno zombie, grazie!-Dissi quasi scocciata.

-Desy, devo parlarti in privato.-Disse mia madre andando in salone con me al suo seguito.

-Di che vuoi parlarmi?-Chiesi.

-Senti se tu vuoi prendere lezioni di ballo  va bene, ma non voglio pagarle io, quindi è ora che ti trovi un lavoro.-Disse mia madre.

In effetti non aveva tutti i torti, a 20 non avevo ancora un lavoro.

-Va bene, oggi dopo le lezioni mi impegnerò a cercarne uno.-Dissi prendendo il mio borsone e uscendo di casa.

Quei discorsi mi facevano un po' rabbia, infondo a Roma avevo un lavoro in cucina e ne andavo fiera, ma dopo il trasferimento mi era passata la voglia di cucinare e di lavorare a dirla tutta.

Scesa dalla metro mi fermai a prendere un caffè americano (orribile) in uno Starbucks e andai verso la scuola, entrai e trovai Adam in reception a compilare delle scartoffie.

-Lavoro duro?-Gli chiesi facendogli venire un infarto.

-Mi hai fatto prendere un colpo!-Esclamò puntandomi la penna in faccia.

-Siamo pari!-Dissi ridendo malignamente.

-Inizi a farmi paura.-Scherzó lui.

-Meglio!-Dissi.

-Come mai sei venuta così presto?-Chiese lui.

-Ho fatto un giro per negozzi e ristoranti a cercare lavoro.-Spiegai.

-Com'è andata?-Chiese lui uscendo dalla reception.

-A quanto pare a nessuno serve una cuoca o una commessa.-Dissi col morale a terra.

-Beh, capiti nel posto giusto!-Disse lui entusiasta.

-Cosa?-Chiesi io.

-Sai la nostra receptionist è in maternità e i miei non riescono a gestire tutto da soli, ecco perché ci sono io oggi in reception.-Spiegò lui.

-Ma così tu non lavoreresti più.-Dissi.

-Ed è qui che ti sbagli! Vedi queste sono cose che io dovrei fare la sera, ma a quell'ora dopo tutte le lezioni, non ho ne tempo e ne voglia di farle, quindi se tu mi aiuti finiremo anche prima la sera.-Spiegò con un grosso sorriso.

-Ehm... Va bene allora, basta che per i tuoi va bene.-Dissi.

-Certo! Anzi vieni, ti faccio parlare con mio padre in persona.-Disse lui andando verso l'ufficio del padre.

Io non so perché ma ero nervosa , quando Adam aprì la porta trovai un uomo dall'aspetto molto tranquillo e simpatico.

-Papà, avrei trovato un'aiutante per la reception!-Disse Adam con un grosso sorriso.

-E questa bella ragazza chi è?-Mi chiese il Signore con un grosso sorriso facendomi quasi arrossire.

-Mi chiamo Desiree, molto piacere.-Dissi io stringendo la mano del signor Sevani.

-Bene , allora se alla signorina non le dispiace, per le sere seguenti ti aiuterà con le scartoffie e i piccoli lavoretti, in quanto alla paga prenderà circa 500 dollari al mese, va bene a lei?-Chiese il signor Sevani.

-Ma certo, va benissimo, non mi dispiace affatto

signore!-Dissi felicissima.

-Perfetto, ora che ci penso tu devi essere la nuova iscritta ai corsi?-Chiese l'uomo.

-Si, mi sono iscritta ieri, mi ha convinto suo figlio.-Dissi nervosa.

-Bene! Non voglio farvi perdere le lezioni, perciò andate a prepararvi. Buon lavoro!-Disse il padre congedandoci.

-Bene, allora sei ufficialmente un membro del nostro team, benvenuta!-Disse Adam scherzoso.

-Ti ringrazio, spero di essere all'altezza dei compiti!-Dissi sorridendo.

Per tutta risposta lui fece una piccola risata e poi ci avviammo verso la sala dei balli di coppia.

-Bene ragazzi, oggi tango!-Disse una signora credo spagnola dato il suo accento.

Mi mise in coppia con un ragazzo più grande di me leggermente olivastro , mentre ad Adam era toccata una ragazza di 17 anni ammaliata da lui.

Dopo quella lezione avevo accurato che nel tango faccio pena , o forse era per via del mio compagno troppo bravo. Fatto sta che quel ragazzo non si sentiva più i piedi a fine lezione.

-Signorina, voglio vederla migliorata la prossima volta! Non siamo in un centro per principianti, qui si balla da professionisti!-Disse la signora Mercedez , così si chiamava l'istruttrice di tango.

-Si signorina.-Dissi tristemente.

 Ci fu una pausa di circa 10 minuti e dopo avremmo iniziato con la Street dance, lezione condotta da Adam in persona.

-Bene ragazzi, oggi ci sarà una nuova coreografia, pronti?-Ci chiese Adam di fronte lo specchio.

Erano ragazzi su per giù della nostra età, forse qualcuno più piccolo, ma devo dire che eravamo in 4 sui vent'anni.

-Bene, cinque, sei, sette e otto!-Disse Adam iniziando con i passi.

Io e gli altri ragazzi riuscivamo a stargli dietro anche se devo ammettere con un po' di fatica.

Durante la lezione ci furono 5 minuti di pausa e li arrivò una signora che prese in disparte Adam e gli diede un foglio.

Riprendemmo la lezione e dopo un'ora finimmo.

-Ok voi potete andare, mentre tu, tu, tu , tu e tu rimanere qui. Ho una comunicazione.-Ci disse a me è altri quattro ragazzi.

Quando gli altri del gruppo se ne erano andati rimanemmo io , Adam, Bobby, una ragazza e un altro ragazzo.

-Che volevi dirci?-Chiese la ragazza.

-Guardate qua!-Disse Adam voltando verso di noi il foglio datogli prima dalla signora.

-Si! Ci hanno scelti per la L.A. cup of dance!-Esultó Bobby.

-Che onore!!-Esultó la ragazza di prima.

-Si , e ho scelto voi per partecipare.-Disse Adam sedendosi a terra assieme a noi.

-Scusate se risulto ignorante, ma come sarebbe questa L.A. cup of dance?-Chiesi cercando di capire.

-È solo la più grande sfida di danza di Los Angeles, vengono scelte solo le più grandi scuole di danza della città!-Mi spiegò il ragazzo ancora a me sconosciuto.

-Tu dici che siamo in grado della sfida?-Chiese Bobby.

-Certamente, e poi abbiamo un nuovo arrivo nella crew .-Disse Adam indicandomi.

Io per tutta risposta rimasi zitta sotto lo sguardo fisso degli altri.

-In effetti non ti avevo mai vista qui, io sono Claire!-Disse la ragazza bionda affianco a me.

-Desiree, piacere.-Dissi stringendole la madre.

-Io sono Edward, ma puoi chiamarmi Ed.-Disse l'altro ragazzo dai capelli neri e gli occhi grigi.

-Bene ora che le presentazioni sono fatte , possiamo pensare alla coreografia.-Disse Adam.

-Idee?-Chiese Bobby.

In quel momento ci fu un vuoto totale nella mia mente, non mi veniva nessuna idea in mente.

-Ok allora pensateci questa sera e domani mattina alle 6 qui, prima dell'apertura.-Disse Adam.

-Va bene allora ci vediamo domani.-Dissero gli altri andandosene.

Passammo il resto della giornata con danza classica e piccole pause.

La sera avvertii mio fratello che non sarei stata a casa per cena e che sarei tornata tardi.

- Io direi di iniziare a lavorare, dobbiamo compilare la prima nota e poi pulire le aule al primo piano.-Disse Adam.

-Bene allora iniziamo!-Dissi con un sorriso che si spense un'ora dopo aver fatto la prima nota.

-Ottimo, ora tocca alle aule, vieni!-Disse Adam sbadigliando. 

Erano le 8.45 passate quando finimmo di pulire le aule e il bello del pulire quelle stanze immense ,era che ci gustavamo i vecchietti ballare amorevolmente il valzer o altri lenti.

-Certo che è bello vedere delle persone che si amano da tanto tempo.-Dissi posando lo straccio e lo spazzolone nello sgabuzzino da dove lo avevo preso.

-Già, c'è la signora Turner che è vedova e si è messa in testa di trovare l'amore ballando il valzer.-Disse Adam indicando una vecchietta arzilla e ben vestita.

-Spero che lo trovi!-Dissi io.

-Vieni, ti offro la cena.-Disse lui.

-Ah no, offro io stavolta! Che ti va di mangiare?-Chiesi prendendo il mio borsone dalla reception.

-Io veramente pensavo di andare dal cinese e prendere qualcosa a portar via e gustarsela in un posto di mia conoscenza.-Spiegò Adam.

-Ci sto, amo la cucina orientale.-Dissi uscendo con Adam dalla scuola.

Poco lontano dalla scuola c'era un ristorante cinese da asporto e ci prendemmo tanta roba da mangiare, dopodiché Adam mi portò in un parco tutto verde con dei tavolini in pietra sulla quale ci accomodammo e mangiammo.

-Inizio a scoprire nuove parti di Los Angeles!-Esclamai mangiando un raviolo al vapore.

-Io l'ho scoperto da poco, e pensa che ho sempre vissuto qui!-Disse Adam passandomi degli spaghetti di soia.

-Dai! Non ci credo, non conosci neanche bene la città?-Chiesi ironica.

-Hey Los Angeles è grande, non puoi sapere tutti i luoghi!-Si giustificó lui.

-Anche Roma è grande, ma conosco tutte le vie!-Dissi io giocherellando con le bacchette.

-Come fai a conoscere tutte le vie di Roma? È enorme come città, forse più grande di Los Angeles.-Disse lui.

-Quando abiti in un luogo e viaggi mezza città per andare a scuola fidati ti impari le vie, per non parlare delle uscite con le amiche!-Dissi finendo la mia cena.

- Io sono convinto che sia impossibile! -Disse lui rimettendo la spazzatura in un sacco e buttandola in un bidone li vicino.

-Se un giorno ti farò da cicerone vedrai se dico il vero!-Dissi io alzandomi dal tavolo dopo di lui.

-Va bene!-Disse lui sorridendomi.

-Beh, sono quasi le 10 ed è ora che torni a casa.-Dissi guardando il mio cellulare.

-Ti accompagno, a queste ore non sono molto affidabili le metro.-Disse lui cacciando le chiavi della sua auto.

A quanto pare aveva macchinona non molto elegante era un Bmw x6 stupendo.

-Lui guidava tranquillo per le strade del mio quartiere e cercava casa mia.

-Come fai a ricordarla dopo una volta che l'hai vista?-Chiesi.

-Sono così, non scordo niente.-Disse lui fermandosi davanti casa mia.

-Oh, ok. Allora ci vediamo domani mattina?-Chiesi.

-Certo! Davanti la scuola, apro io!-Disse lui ridendo.

-Allora buonanotte!-Dissi.

-Notte e grazie per la cena!-Disse lui aspettando che rientrassi in casa.

Io per risposta gli sorrisi ed entrai e quando chiusi la porta lo sentii ripartire.

-Dove sei stata?-Chiese mio fratello.

-A lavorare e a cena fuori con Adam.-Dissi io indifferente.

-Ti ha riaccompagnato lui a casa?-Chiese Valentina accoccolata a mio fratello sul divano.

-Si!-Dissi.

-Brava Desy! Vai verso un fidanzamento sicuro!!-Esclamò Valentina abbracciandomi quasi stritolandomi.

- Credo sia eccessivo il fidanzamento.-Dissi.

-Piuttosto, dove lavori?-Chiese mio fratello.

-Alla scuola di danza , alla reception la sera con Adam per compilare scartoffie e pulire le aule.-Dissi.

-Bene, almeno un lavoro lo hai trovato.-Disse lui.

-Ora vado , domani iniziamo le prove alle sei per una gara, perciò vado a dormire, notte.-Dissi andando in camera mia .




Continua spero vi piaccia, il prossimo capitolo sarà scritto anche dal punto di vista di Adam se trovo maggior ispirazione. Bacioni!



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