♦ she smiled at him, and he felt worse — poor deluded!

di _Littles_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 } raku x chitoge — wind blow, rain fall, we're faced all. ***
Capitolo 2: *** #2 } ruri x shū — I've found a reason to show, a side of me you didn't know. ***



Capitolo 1
*** #1 } raku x chitoge — wind blow, rain fall, we're faced all. ***


  s h e   s m i l e d   a t   h i m,   a n d   h e   f e l t   w o r s
— POOR DELUDED  

#
}  raku x chitoge:
amo questi due e questo manga in generale. Anche se avevo detto
in precedenza che sarei tornata, non lo credevo veramente. Invece
eccomi qui, con una raccolta abbastanza triste sulle mie
due coppie preferite
della storia. Beh, che dire, buona lettura e spero di leggere molte vostre recensioni

 


« wind blow, rain fall, we've faced all »   Hedley

 
 


Chitoge era stanca. Stanca di soffrire, stanca di dire “sto bene” quando voleva urlare il suo dolore a tutto il mondo. Ormai non riusciva più a guardare nulla allo stesso modo, nella stessa maniera. Non riusciva più a sentirsi libera, a sentirsi bene.  Non riusciva più a sorridere decentemente, a picchiare decentemente. Si sentiva talmente stupida ed illusa... aveva sempre sognato una storia romantica, dove quando avrebbe detto “Ti amo” ad una persona, la risposta sarebbe stata “Anche io”. Una storia dove la sua migliore amica le stava vicino nei momenti difficili. Una storia dove tutta la scuola la ammirava e tutti le volevano bene. Una storia dove poteva essere se stessa, in un mondo dove tutti l’avrebbero amata perché era Chitoge e basta.
Povera illusa.
Invece cosa era accaduto? Il contrario di ciò che sognava. La sua migliore amica era complice del suo dolore ed era troppo occupata per rendersene conto, tutta la scuola le parlava alle spalle e la invidiava in maniera cattiva. Aveva detto il suo primo “Ti amo”, ma aveva ricevuto “Scusa” come risposta. Il dolore l’aveva ridotta uno straccio, non era più lei stessa, era un corpo senz’anima.

Raku era afflitto. Aveva avuto ciò che voleva; stava con Onodera. Lei lo amava. Eppure non si sentiva felice la mattina quando si alzava, non esplodeva di mille emozioni colorate quando Onodera lo baciava appena lo incontrava. Si sentiva vuoto, come se ciò he voleva era tutt’altro che quello. Cercava in Onodera qualcosa che lei non aveva. Era stanco dei continui auguri che tutti gli auguravano. Aveva spezzato tre cuori, colmato uno… e ne aveva ucciso un altro. Aveva sempre sognato un futuro roseo con Onodera, la sua Onodera: una casa, due bambini, un lavoro, tre persone che amavano.
Povero illuso.
Invece cosa era accaduto? Il contrario. Aveva Onodera, finalmente sua, ma aveva perso tutto quello che poteva renderlo felice. E cosa poteva renderlo felice? Colei che aveva sorriso col cuore spezzato, colei che aveva sorriso, facendolo sentire male.
 
***


« Ti amo! » urlò Chitoge con le lacrime agli occhi e i pugni stretti. Non aveva intenzione di congratularsi con lui per essersi messo con colei che amava. Colei che amava. Poteva la felicità degli altri far così male? Raku spalancò gli occhi, mentre la pioggia continuava a scendere, più fitta di prima. Sembrava che avesse capito perfettamente i sentimenti dei due in quel preciso momento.
« Scusa. » Raku sapeva di aver detto una parola stupida e da vigliacchi, ma non ne aveva altre. Perché? Perché non capiva? Perché non capiva di amarla? Tutto era collegato a Chitoge. Lui era collegato a lei. Quell’improvvisa dichiarazione aveva mandato Raku si di giri, era la cosa più belle e più brutta che potesse dirgli. Stava rendendo tutto più difficile.
Chitoge sorrise tra le lacrime. Lei sorrise a lui, e lui si sentì male. Era un sorriso che trasmetteva dolore, disperazione, ma anche sollievo, per essersi tolta quel peso estenuante dal cuore. Si girò e scappò via. Da lui.




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[ 500 parole ]

 

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Capitolo 2
*** #2 } ruri x shū — I've found a reason to show, a side of me you didn't know. ***


   s h e   m i l e d   a t   h i m,   a n d   e   f e l t   w o r s e 
— POOR DELUDED  

#} ruri 
shū:
ci ho messo davvero un tempo vergognoso per scrivere
ma sul serio, l'isporazione
non arrivava. Era come se avevo il cd rotto,
scrivevo ogni cosa e la cancellavo, poi la scrivevo praticamente uguale
e la cancellavo. Purtroppo diventiamo tutti un cd rotto, pù o meno.
Ma il bello è che ti puoi riparare. E quindi, ecco finalmente la coppia che mi ha conquistato
con pochissimo! Aspetto
commenti e buona lettura
In più...
buona Pasqua!
 


« I've found a reason to show, a side of me you didn't know »   Hoobastank

 
 

 
Shū ci aveva pensato tutta la notte. Shū sapeva che era la decisione giusta. Shū sapeva che avrebbe buttato via un’amicizia. Shū sapeva che poi avrebbe dovuto rinunciare al posto a cui apparteneva. Ma la proposta era imperdibile. Rifiutare sarebbe stato stupido, e soprattutto inutile. In quel momento, stringeva tra le dita il motivo della sua notte insonne: una lettera. Ma no, per lui non era una semplice lettera. Era la lettera, era la porta a cui la scuola e i propri genitori lo avevano accompagnato per tutti i suoi anni fin lì. Come poteva un semplice oggetto, anche abbastanza delicato, cambiargli la vita? Non se lo riusciva a spiegare. Shū non sapeva se odiare o amare quella lettera. L’avrebbe potuta amare, e sarebbe stato come amare il proprio futuro. L’avrebbe potuta amare, e sarebbe stato come odiare il proprio futuro.
Chi era la persona riflessa in quegli specchi lucidi?

Chi era quel ragazzo alto e biondo, con gli occhi marroni e luccicanti e gli occhiali grigi e sottili? Chi era quel ragazzo che aveva una lettera in mano e le labbra socchiuse? Chi era il ragazzo riflesso nelle lenti degli occhiali di Ruri? Shū si riconobbe.
Shū si riconobbe nelle lacrime della sua ragazza.
« E tutto qui? » sussurrò lei. Quasi non riconosceva più la ragazza che lo picchiava ad ogni battutina maliziosa, la ragazza che si era trovato a baciare nei corridoi della scuola… la sua scuola, la loro scuola, la scuola che lascerà. Strinse la lettera tra le dita e fece una smorfia sofferente: quanto avrebbe voluto odiare quella lettera
« Ruri, è un’opportunità troppo importante per me. »
« Infatti non ti sto dicendo di rinunciarci. »

Ruri stava cercando di non pensare. In quel momento, era la cosa che doveva evitare come la peste: pensare, portava a ricordare. Ricordare, portava a soffrire... soffrire di più. Si asciugò delicatamente le lacrime dalla guancia pallida, e sospirò sorridendo e guardando il biondo che le stava smontando il cuore, lo stesso cuore che aveva riparato e fatto funzionare stesso lui con una semplice e alquanto goffa dichiarazione l’anno precedente. Lo vide tentare di aver un ultimo bel ricordo di lei.
« Ruri, mi hai cambiato. Mi hai fatto scoprire e mostrare parti di me che nemmeno io conoscevo. Questa lettera non sarebbe qui tra le mie dita se non fosse stato per te e per la tua fiducia nelle mie capacità. »
La ragazza prese le mani di Shū tra le sue e se le portò alle labbra, stampandoci un bacio dolce, delicato e, notò dolorosamente lui, malinconico. Ruri stava cercando di non parlare più, perché avrebbe pronunciato frasi sconnesse tra i singhiozzi. Era combattuta tra l’essere felice per lui, o fare l’egoista e chiedergli di rimanere.
Ruri, infondo, sapeva che non sarebbe mai stata nel futuro di Shū.
 
***
 
« Ruri, parto per l’America: mi hanno proposto di fare il regista per un film »
« Ce l’hai fatta, Shū »

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500 parole ]

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