Ops,che Errore!

di Siham Sissy
(/viewuser.php?uid=475354)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del'incubo! ***
Capitolo 2: *** sorprese! ***
Capitolo 3: *** Giornate stancanti ***
Capitolo 4: *** Coincidenze ***
Capitolo 5: *** L'incubo continua ***
Capitolo 6: *** Litigi ***
Capitolo 7: *** Cugini. ***
Capitolo 8: *** Occhi Rossi ***
Capitolo 9: *** Lacrime ***
Capitolo 10: *** Il grande errore. ***



Capitolo 1
*** L'inizio del'incubo! ***


Io- TU HAI FATTO COSA?- domandai urlando,come le era venuto in mente?
Ma forse non avrete capito niente,ricominciamo da capo.
Io sono una ragazza di 16 anni,mi chiamo Andrea Anghelone,o capelli lunghi e blu,occhi rosso fuoco e diciamo che mi mancano un po’ di curve,insomma porto una prima.
Il mio nome si può dare sia ad una ragazza,sia ad un ragazzo.
Sorrido sempre,sono solare,non piango mai,e mi piace avere molti amici.
Per mio dispiacere ho perso i miei genitori da pochi mesi,ma nonostante tutto non ho pianto,era questo l’ultimo desiderio dei miei genitori.Non piangere e vivere felice.
Adesso sono venuta ha vivere con mia zia,e mi dovrò trasferire in un nuovo liceo.
Appunto vi racconto.
Ero tranquillamente seduta a fare colazione,quando mia zia rientra a casa con un modulo di iscrizione.
Zia- Da domani andrai a scuola piccola- io contenta le domandai.
Io- In quale liceo?- la vidi un po’ contrariata.
Zia- Al Dolce Amoris,solo che…- si fermò come se avesse paura di una mia reazione.
Io- Che?- le chiesi curiosa.
Zia- Che è un liceo altamente maschile- finì la frase e io mi infuriai.
Io- Tu hai fatto cosa?- domandai urlando,come le era venuto in mente?
Zia- Te l'ho appena detto- disse tranquilla.
Io- Lo sai che io li detesto con tutto il cuore-urlai con disprezzo.
Zia- Non dirmi che sei ancora vergine- domandò curiosa.
Io- Ti pare una domande da fare? Adesso spiegami perché l’hai fatto- le ordinai,
Zia- Semplice,in tutti gli altri istituti vicini non c’era più posto,e quello era l’unico- Disse bevendo un caffè.
Io- Ok,comprendo ma preferisco non andarci se devo stare con dei maschi,nei dormitori per lo più- dissi disgustata,io odiavo i ragazzi,luridi,pervertiti,sporcaccioni,e molestatori.
Insomma dei mostri,non vorrei mai assomigliare a loro.
Zia- Invece tu lo farai,ti ho già comprato vestiti larghi,in modo che il tuo seno non si noti,e parrucca.Invece per il nome va benissimo così,visto che è per entrambi i sessi- affermò soddisfatta.
Io- Ok,cercherò di non farmi scoprire zia.Spero che i miei genitori da lassù ti odino con tutto il cuore,sei una pessima tata come puoi mandarmi a convivere con dei mostri?- le domandai con occhi da cucciola.
Zia- Sta' tranquilla,non mi odieranno mai.E davvero sono una pessima tata?- Mi chiese con degli occhioni a cui non potevo resistere.
Io- Lo sai che ti voglio bene,ma adesso sono troppo arrabbiata- dissi andandomene. Sbattei la porta,per poi stendermi e addormentarmi sul mio letto.
La mattina dopo mi svegliai alle 7:00 e presi la parrucca di colore blu; in pratica era con un taglio più o meno corto e aveva una frangetta che mi copriva gli occhi così tanto per non farmi riconoscere,nessuno avrebbe visto la mia faccia.Misi un pantalone attillato,una maglia larga con il logo della mia band preferita,e mi truccai in modo da sembrare più un maschio,anche se nessuno con quella frangetta avrebbe mai visto i miei occhi. Arrivai in quella scuola e mi ritrovai davanti un uomo sui 30 anni. ??- buon giorno tu devi essere Andrea.io sono il direttore- io- Si sono io,piacere di conoscerla signore- dir- Dammi pure del tu,adesso ti faccio fare il giro della scuola- dopo aver fatto il giro della scuola ci ritrovammo davanti ad una stanza. Dir- questa sarà la tua nuova stanza,il tuo compagno si chiama Castiel- io- va bene,grazie mille - e cosi si congedò. io intrai nella stanza che era rossa e blu (i miei colori preferiti)misi apposto le mie cose e poco dopo entrò un ragazzo alto,capelli rossi,e occhi grigi. ??- e tu chi sei?- domand indifferente. io- Il nuovo alunno,mi chiamo andrea.tu sei Castiel?- domandai curiosa ??- Si sono io- disse per poi andarsi a stendere sul letto.Ecco adesso ero pure capitata con uno stronzo di prima categoria. Passai la giornata a fare nulla,finché non arrivò ora di cena,e i diressi verso la mensa. Trovai Cass seduto con altri ragazzi e decisi di andare a sedermi con loro. io- Posso sedermi qui?- domandai speranzosa. ??- Certo,counque io sono Lysandre- disse un ragazzo dai capelli argentati e gli occhi bicolore,uno verde smeraldo e l'altro oro. ??- io sono Alexy,e lui è mio fratello gemello ARmin- disse un ragazzo dai capelli azzurri e gli occhi rosa,mentre suo fratello aveva i capelli neri,e gli occhi azzurri. Alexy- Lui è Dake- disse indicando un ragazzo biondo con occhi verdi - Lui è Nath- un ragazzo anche lui biondo ma con gli occhi ambra - E per finire lui è Ken- Disse indicando un ragazzo moro,con gli occhi verdi. tutti- Piacere di conoscerti- dissero tutti insieme. io- Piacere tutto mio- e cosi inizziammo a mangiare. puoi i ragazzi iniziarono a parlare di cose "sconcie" apparte qualcuno,ta qui Alexy visto che era Gay. non gli asscoltaavo,finché non mi arrivò una domanda. Cass- E tu?raccontaci qualcosa- io rimasi zitta. Cass- Non dirmi che sei vergine- io- Si lo sono,e non ho mai baciato nessuno.Preferisco essere cosi che essere uno com te.voi ragazzi pensate solo a farvi qualche ragazza per poi raccontarlo in giro,siete solo scemi e luridi.o credo nel'amore voi non ne avete nemmeno mai sentito parlare.Faccio prima ad andarmene invece di restare ad ascoltare certe cosaccie- dissi per poi andare in camera. dopo poco arrivò cass. Cass- Ha fatto una figura di merda- io- Sempre meglio che essere come te- ed andai a dormire. il mattino dopo mi svgliai e anche Cass lo fece,ma quando si levò di dosso le lenzuola notai che era solo in boxer,arrosi di colpo e andai direttamente in bagno. quando uscì mi ritrovai davanti Cass. Cass- Tu sei Gay?- io- ma che domande stupide fai?- Cass- Prima sei arrosito- io- Avrai visto male- Cass- Lo scopriremo- mi sbattè contro il muro,ed iniziò ad avvicinarsi a me. non arrossire non farlo! dopo poco si allontanò. io- Vedi avevi visto male- cass- Tu sei Gay-basta non ne potevo più. uscì dalla stanza correndogirando l'angolo andai a sbattere con qualcuno ritrovandomi per terra. Quel qualcuno era Alexy,si alexy. mi alzai e lo aiutai a fare lo stesso. Alexy- Semri arrabbiato,che hai?- domandò. Alexy - Aspetta andiamo i giardino- e cosi andammo in giardino e ci sedemmo su una panchina. Alexy- Su raccontaa- io- Io odio Cass- dissi seccata. Alexy- Perché?- domandò curioso Io-Il punto è che prima mi ha detto che io sono Gay e io non lo sono,non che abbia qualcosa contro di loro.Mi prende in giro perché non ho mai baciato qualcuno e sono ancora vergine.Secondo te perché lo odio così tanto?-dissi tutto d’un fiato,sentivo che con Alexy potevo sfogarmi.Non so perché,forse perché è Gay e io ho sempre adorato i Gay sono molto meglio dei ragazzi eteri.
Alexy- Capisco,prende sempre in giro anche me perché sono Gay.Non lo so perché ma sono nato così-mi disse con aria triste;io gli dissi.
Io- Così sei nato e così resterai.Lo so è vero che ti conosco da poco,ma sembri davvero un ragazzo splendido,sia dentro che fuori.Ti consiglio di non ascoltare quello scimmione,perché dice solo grandi cazzate-gli dissi sorridendo,ormai diciamo che lui sarebbe stato il mio migliore amico in questo liceo.
Alexy- Ti ringrazio Andrea,farò tesoro dei tuoi consigli-disse alzandosi.
Io- Fai bene,adesso andiamo in classe che è meglio- e mi alzai a mia volta,determinata nel non ascoltare le cazzate che avrebbe detto quel maledetto di Cass.
Arrivammo in classe a pena in tempo e il prof che era entrato con noi mi fermò alla cattedra.
Prof- Questo è il vostro nuovo compagno,e adesso si presenterà- disse a tutta la classe,io iniziai ha parlare.
Io- Mi chiamo Andrea,ho 16 anni e mi sono a pena trasferito per vivere con mia zia-dissi sorridendo;poi il prof continuò.
Prof- Fategli pure delle domande- disse per poi sedersi sulla sedia
Alexy- Suoni qualche strumento?- domandò Alexy.
Io- Certo- risposi sorridendo.
Alexy- Quali?- non capivo che cosa gli interessasse,ma gli risposi comunque.
Io- Chitarra elettrica,basso,batteria,piano,violino,e canto- risposi con semplicità,insomma venendo da una famiglia ricca,da piccola mi facevano fare un sacco di lezioni sulla musica.
Cass- Come no- disse in modo da farsi sentire.Ma io non ci feci caso e continuai a rispondere.
Lys- Che tipo di musica ti piace?-domandò cordiale.
Io- Il Rock,e la mia Band preferita è ASP- Vidi Cass stupirsi;il fatto è che da quel che ho notato è anche la sua preferita,visto che porta il loro logo sulla maglia.
Cass- Ok.Ma resta il fatto che non capisco una cosa…- disse ghignando.
Io- Cosa?- domandai curiosa.
Cass- Perché copri i tuoi occhi?Cosa hanno di così strano?-mi domandò,cosa hanno di strano i miei occhi?Niente sono semplicemente rosso fuoco,un colore strano per degli occhi.E lui mi viene a chiedere cosa hanno di strano?
Io- Niente che ti riguardi,la tua curiosità non ha proprio confini- risposi seccata,era una domanda che non avrebbe mai dovuto fare,io trovo i miei occhi davvero splendidi,ma lui mi avrebbe solo preso in giro.
Cass- Capisco,ma un ultima domanda,perché non vivi con i tuoi genitori?-bella domanda,ma io avrei risposto e come se lo avrei fatto.
Io- Ecco,i miei genitori sono morti pochi mesi fa,per questo adesso vivo con mia zia e ne sono felice perché è una donna molto gentile- risposi sorridendo;si lei è gentile ma per il posto dove mi trovo adesso l’avrei ammazzata.Tutti mi guardarono perplessi,come si fa ha perdere i propri genitori e sorridere ancora?Beh me lo chiedo io stessa.
Cass- E come?- ma non voleva proprio farla finita.
Io- Stavano andando in aereo per fare un concerto,ma l’aereo è affondato in mare- spiegai,ma sempre sorridendo,è quello che avrebbero voluto loro.Solo che io sia felice,e che non pianga mai.
Lys- Mi scuso per il suo comportamento,ti devi sentire triste adesso- disse dicendo a Cass di stare zitto.
Io- Per niente,se fossi triste adesso non sarei qui a parlarvene e sorridere.Non credi Lys?- lui si zittì,come se avessi detto chissà che formula aliena.
Prof- Ok,adesso iniziamo la lezione,siediti vicino a….- si guardò un po’ intorno,tutti i posti erano pieni tranne vicino a ..
Prof- Castiel- no proprio quello no.Mi andai a sedere e presi il mio libro di matematica.Stranamente Cass non mi rivolse la parola e intanto il prof scrisse un problema sulla lavagna.
Prof- Chi vuole risolverlo?- domandò,ma nessuno alzò la mano,tutti tranne me insomma era anche fin troppo facile.
Prof- Vieni pure Andrea- mi alzai e scrissi la soluzione in meno di un minuto. Lo so è un problema abbastanza difficile,ma amando la matematica come faccio io è fin troppo facile.
Prof- Magnifico,è tutto esatto- disse ad occhi spalancati.
Io- Grazie Prof- e mi risedetti al mio posto,quella scuola in fondo non era così male.Finii tutte le lezioni e me ne andai.
Quella sera tutti erano come spariti,ma Cass era in camera che si preparava,non so per cosa.
Io- Cass dove sono tutti?- gli domandai a sotto voce.
Cass- Allora oggi è mercoledì sera, tutti possono uscire e tornare verso le 2:00 così.Adesso saranno tutti in giro da qualche parte e qualcuno a farsi le ragazze del liceo accanto.- esclamò;non mi attirò niente dalle sue parole tranne “ragazze del liceo accanto”; come qui c’è un liceo femminile?Zia ti ammazzoooooooooooooooooooooooooooo.
Io- Perché c’è un liceo femminile qui nei paraggi?-
Cass- Si,è attaccato al nostro liceo imbecille- disse scorbutico;dio quanto lo odio.
Io- Lo sai che ti odio?Non ti assomiglio in niente per fortuna.- dissi sorridente,lo vidi ghignare e poi dire.
Cass- Ma sai sei crudele in una cosa-
Io- Cosa?- domandai perplessa.
Cass- Odi i tuoi genitori- affermò convito;chi glielo faceva credere?
Io- E cosa te lo fa pensare?-
Cass- I fatto che parli della loro morte sorridendo,come se fosse stato un sollievo per te- affermò convinto,ma si sbagliava di grosso.
Io- Allora sei proprio fuori strada caro mio.Io amavo e amo i miei genitori,primo perché mi anno accudito fatto crescere con tanto amore,secondo:mi anno fatto capire cosa voglia dire sorridere,credere negli altri e sapersi godere la vita con un sorriso,in pratica mi anno fatto capire cosa sia la felicità.Terzo e cosa più importante mi anno trasmesso la passione per la musica e sin da piccolo mi anno fatto imparare a suonare vari strumenti così un giorno potrò seguire le loro orme e diventare un grande musicista.Ho sofferto per la loro morte,ma ho sempre mantenuto il mio sorriso perché è questo la cosa che avrebbero voluto anche loro- dissi sorridendo dolcemente,ripensai a tutti i bellissimi momenti passati con loro.
Cass- Non capirò mai cosa sei,una ragazza o un ragazzo troppo sensibile,o magari semplicemente gay?- disse aprendo la porta.
Io- Un ragazzo normale,a differenza di qualcuno.Comunque tu dove vai?- chiesi curiosa.
Cass- Non te lo vorrei dire,ma comunque vado ad un locale chiamato Infinity è un pub qui vicino,e tu?-
Io- Non lo so,ma di certo non mi troverai in quel locale- e cosi se ne andò.
“È vero non ci andrò,almeno vestita da maschio” pensai prendendo qualche vestito nascosto,e uscendo da lì.
Trovai un bagno pubblico e lì mi vestii con dei pantaloncini neri,un top blu,giacca di pelle nera,delle calze alte poco sopra le ginocchia nere,delle All-star blu e per finire delle lenti a contatto blu.
Mi tolsi quella terrificante parrucca per lasciare liberi i miei lunghi cappelli blu,riposi tutto nello zaino e lo portai a casa mia che distava poco da lì.Uscii e corsi subito verso quel locale,avevo appena chiesto a mia zia il suo indirizzo.Quando arrivai rimasi esterrefatta, era bellissimo quel posto,con tante luci e un Dj da sballo;beh almeno Cass aveva gusto per i locali.Mi sedetti al bancone e ordinai una bevanda analcolica,io e l’alcol non andavamo affatto d’accordo.Iniziai ha bere quando notai qualcuno arrivare vicino a me.

Pov Cass
Stavo seduto beatamente ha fissare le ragazze che ballavano,quando ne notai una in particolare;la vidi solo di schiena e notai i suoi lunghi capelli blu,sembrano quasi veri chissà che tinta usa.
Non so perché ma mi avvicinai a lei e mi sedetti ordinando una birra.
Io- Ehi ciao,vuoi bere qualcosa?-le domandai bevendo un po’ dalla bottiglia.Lei si girò e in quel momento notai che era molto carina e aveva degli occhi di un azzurro intenso,l’unica cosa che stonava in quello stile e in quella bellezza era la sua prima di seno.
???-No grazie,io non bevo alcol- disse sorridendo;che diamine ci faceva lì se non beveva alcol?
Io- Lascia stare allora,come ti chiami?-le chiesi bevendo.

Pov Andrea
Tra tutte le persone che potevo incontrare proprio lui?Cass non sai quanto ti odio.
Io- Mi chiamo Andrea e non prendermi in giro perché è un nome Bisex - dissi distaccata,era davvero una rottura quel ragazzo.
Cass- Nessuno ha detto che l’avrei fatto- affermò convinto;finii la mia bevanda e lo guardai.
Io-Sai che ti dico,proprio non mi va di parlare con un pervertito.Non sono una delle tante ragazze che dopo aver finito la tua bevanda porterai a letto,cercatene un’altra che è meglio- dissi per poi alzarmi,ma lui mi trattenne per una mano.
Cass- E allora che se venuta a fare qui?Sai ci sono ragazze più formose di te,ma sfortunatamente i miei occhi oggi anno notato te,il che mi porta a doverlo fare- disse per poi avvicinarsi a me.
Io- Sono qui per ascoltare della santa musica e adesso lasciami andare- dissi guardandolo negli occhi; lui ubriaco com’era si avvicinò al mio viso e cercò di baciarmi,ma ritirai subito la mia mano e con essa gli tirai uno schiaffo che lasciò il segno.
Io- Impara a contenerti maniaco- e con queste parole mi girai e andai di corsa a casa.Non so che diamine mi aveva spinto ad andare in quel dannato posto,so solo che dopo quello che era successo me ne pentì amaramente.
Rientrai a casa,mi rimisi parrucca e vestiti da ragazzo e poi uscì per rientrare al liceo.
Per strada notai qualcuno e avvicinandomi vidi che era Cass ubriaco fradicio che ormai non si reggeva più in piedi.

Pov Cass
Quella ragazza era strana,era come se la conoscessi.Dopo quello schiaffo continuai a bere fino a perdere la ragione;con un poco di lucidità rimasta uscii dal locale,ma comunque facevo fatica a camminare e reggermi in piedi;camminai finché non vidi una figura che mi venne incontro.
???- Ehi Cass ti senti bene?Guarda che così non arrivi vivo al liceo scemo- riconobbi a mala pena quella voce,era Andrea quel maledetto ragazzo che cosa voleva?
Io- Me la cavo benissimo da solo Stupido- non li diedi ascolto e continuai a camminare,iniziai ad attraversare la strada quando sentii una macchina;vidi una luce e poi niente il vuoto assoluto………..
ANGOLO AUTRICE
Spero vi sia piaciuto.L'idea di fare questa ff mi è venuta quando ho letto una storia meravigliosa intitolata
Maschi o Femmina?

da quel che avete notato il capitolo è molto lungo,ma se volete ridurrò la lunghezza nei prossimi capitoli :D
P.s fatemi sapere che ne pensate ;)
dalla vostra Sissy <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** sorprese! ***


Pov Cass
Mi svegliai con la luce del sole che illuminava la camera.Quella camera troppo bianca per essere la mia;mi guardai attorno quando notai un Andrea che dormiva seduto su una sedia e solo lì riconobbi quella stanza.L’infermeria!Certo quella era l’infermeria.Ma che cavolo ci facevo io lì?E che cavolo centrava Andrea nel tutto?Cercai di alzarmi ma senti un terribile dolore al piede.Poco dopo quel’imbecille aprì gli occhi,e mi guardò incredulo.
Andrea - Come stai scemo?- domandò con un velo di preoccupazione negli occhi.
Io- Come ti permetti piccolo moscerino?- urlai turbato.
Andrea - Non urlare!Non ti fa bene nelle tue condizioni- disse con voce calma.Nelle mie condizioni?Che intendeva?
Io- Che intendi moscerino?- domandai indifferente.
Andrea - Che intendo?Ma nulla, solo che dopo quella tua pazza sbronzata stavi tornando a scuola,che io ti ho avvertito ma non mi hai ascoltato,che stavi per morire investito da una macchina,che se non fossi stato lì per salvarti saresti morto sul posto,che mi sono fatto male per aiutarti,che sei un ingrato che non sa far altro che urlarmi contro dopo che ho rischiato la vita per salvarti,che in semplici parole sei uno stronzo che si crede dio ma che comunque stava per morire e che io ho passato la notte qui mentre quel’infermiere del cavolo chissà dov’era.Io non intendo proprio nulla,voglio solo dirti che devi tenere quella tua boccaccia chiusa.Almeno prima chiedi che è successo e se c’è qualcosa di sbagliato in quello che ho fatto urlami pure contro.- disse tutto d’un fiato arrabbiato,insomma che cavolo pretendeva da me.
Andrea - Ma certo tu non puoi,a quel punto non saresti il bullo della scuola.Il grande Castiel arrogante,stronzo,egoista,menefreghista del cazzo.Adesso me ne vado- e cosi detto si alzò,e solo in quel momento notai una benda che aveva sul ginocchio e varie ferite in tutto il corpo.Prima di uscire dalla stanza si volto verso di me.
Andrea - Guarisci in fretta scemo- disse con una voce davvero fredda e distaccata.
Resta il fatto che adesso avevo un grande dolore alla gamba,ma penso che prima o poi sarebbe passato.Mi riaddormentai per la troppa stanchezza,non pensando a ciò che aveva detto quel moscerino infondo io sono l’egoista,no?

Pov Andrea
Che ingrato!Davvero lo odio con tutto il cuore.
Stavo correndo sopportando il dolore al ginocchio,ero triste senza neanche sapere il vero motivo.Io odiavo quello spregevole essere davvero con tutto il cuore.Andai a sbattere contro qualcuno.Qualcuno che ormai avevo l’abitudine di mandare a terra.
Alexy - Che succede Andrea?- mi domandò tutto calmo tendendomi una mano.
Io- Nulla,lasciamo stare- dissi triste.
Alexy- Ma se sei triste come non mai!Dai vieni con me- e così mi porto in camera sua (e di suo fratello)
Io- Grazie!Sei sempre l’unico che mi aiuta- dissi sorridendo
Alexy- Di niente,è sempre un piacere! Sorridi,dai che non devi essere triste.E puoi se fai il broncio ti rovini i tuoi bellissimi occhi blu,cara- come?Quando mai aveva visto i miei occhi?E perché mi ha chiamato cara?Sto cercando di fingermi un ragazzo cavolo!
Io- Quando mai hai visto i miei occhi?E poi guarda che ti sei sbagliato si dice caro - dissi un po’ arrabbiata,la mia copertura non doveva fallire.
Alexy- Li ho visti quando sei caduto,la frangetta si è alzata.Ma poi perché li copri se sono cosi belli?E poi scusami mi sono solo sbagliato- disse con un sorriso che mi infondeva calore.
Io- Ok,lasciamo stare.Comunque non intendo tagliarmi nessuna frangetta,e poi gradirei tu non parlassi con nessuno dei miei occhi.- dissi sorridendo a mala pena.
Alexy- Certo!Non lo dirò a nessuno anche perché dire che sono blu mentre usi delle lenti non servirebbe a tanto.Dimmi, quando mi dirai il tuo vero colore di occhi?- Ok!Costui mi spaventa.Passa che è gay,passa che è dolce gentile,passa che mi aiuta sempre pur nemmeno conoscendomi,passa che abbia visto i miei occhi,ma di sicuro non passa che con un solo sguardo abbia capito che siano lenti.
Io- Lascia perdere,non è un colore per nulla interessante solo un semplice marrone- ecco bugia che scema che sono.
Alexy- Di quel che vuoi,ma ad ogni caso fa lo stesso.Comunque davvero che è successo?- mi domandò premuroso.
Io- Nulla di speciale,ecco ieri quando stavo tornando a scuola ho incontrato Cass per strada ubriaco gli ho detto di fermarsi ma non mi ha ascoltato,allora stava attraversando la strada quando c’era una macchina,io spaventato gli sono saltato addosso finendo sul marcia piede.Lo salvato, però io mi sono fatto male ad un ginocchio e ho varie ferite nel corpo, ma niente di grave,lui invece non riusciva più a muoversi e non avendo il cellulare dietro ho dovuto portarlo fino a scuola.Non che fosse molto lontana ma lui cavolo pesa davvero tanto e io pur essendo forte,con quelle ferite ho faticato davvero molto.- dissi tutto d’un fiato,sentivo che almeno con lui potevo confidarmi.
Alexy- E che c’è di male in tutto questo?Sei stato davvero grande ad aiutarlo non ostante tu lo odi - disse sorridendomi.
Io- Il punto è che l’infermiere dopo averci medicati se ne è andato e io sono rimasto tutta la notte ad assistere quel’imbecille.E alla fine sai cosa?Quando si è svegliato mi ha mandato direttamente a quel paese nemmeno un grazie,non che io me lo aspettassi poi.Ma alla fine gli ho raccontato tutto anche se con una freddezza che nemmeno pensavo di avere e ho iniziato a correre triste senza neanche un motivo.Il problema è che ce l'ho con me stesso non riesco davvero ad odiarlo del tutto,perché in fondo mi fa pena!- esclamai tutto così alla leggera senza nemmeno pensarci,forse perché in fondo era tutto vero,Alexy mi abbracciò stringendomi forte.Mi sentivo felice,era un amico un prezioso amico.Si staccò e disse con un gran sorriso.
Alexy- Sai hai davvero un grande cuore,sei la persona più generosa che io abbia mai conosciuto,mia madre aveva ragione!- Cosa?Sua madre aveva ragione su cosa?
Io- Che intendi?-domandai sorpresa.
Alexy- Nulla!Lascia stare- ecco era davvero strano.
Io- Comunque non mi hai mai parlato di tua madre-
Alexy- Mia madre?Ah certo lei è una donna davvero gentile,ma si puo dire anche abbastanza pazza e stramba- ecco descrizione perfetta per mia zia!Ok,adesso sua madre assomiglia pure a mia zia.Qui gatta ci cova!
in quel momento entrò Armin.
Armin- Ciao Andrea!- disse sorridendo.
Io- Ciao- dissi riprendendo a sorridere,nessuno doveva vedermi triste.
Mi alzai e andai alla porta.
Io- Ciao Alexy e grazie dell’aiuto- dissi facendo un sorriso dolce,per poi andarmene.

Pov Alexy
Mio fratello era appena entrato e Andrea era uscito.
Armin- Allora,è quello di qui ci a parlato “lei”?- domandò curioso.
Io-Si,proprio così.E devo dire che aveva ragione- e così mi sorrise,per poi tornare a giocare.

Pov Andrea
Ero appena uscito dalla camera di Alexy,quando mi ritrovai il direttore davanti.
Dir - Eccoti Andrea!Ti ho cercato dappertutto.Seguimi- disse con fare serio.
E così lo seguii fino alla presidenza,chissà che cosa avevo combinato questa volta?
Quando arrivammo mi disse di accomodarmi su una sedia ed iniziò a parlare.
Dir - Allora,ho sentito dire dall’infermiere che sei stato tu Andrea a salvare Castiel- 
Io- Si,ecco ieri quando stavo tornando a scuola……..- e gli raccontai tutta la storia.
Dir - Sapevo che tu avessi un cuore d’oro.Quindi visto che l’infermiere momentaneamente non è presente,ti chiedo di badare a quel cafone- disse sorridendomi.Tutto ma non questo!Basta non ne posso più di questo posto!
Io- MA..!- cercai di dire.
Dir - Niente ma,tu baderai a Castiel.Ci siamo compresi?-
Io- Si-
Dir - Ecco,adesso puoi andare.- e così me ne andai distrutta,ci mancava solo questa cavolo.
Guardai l’orologio,era già mezzo giorno.Andai ha pranzare.
Tutti erano in mensa e Alexy mi fece cenno di venire nel loro tavolo.
Mangia tutto lentamente e poi i ragazzi iniziarono ha parlare.
Lys- E Castiel dov’è-
Io- In infermeria- aspetta, lui era in infermeria e nessuno gli avrebbe portato da mangiare.
Io- Oddio,che cavolo ho fatto,scusate ragazzi devo andare- e cosi feci un salto,presi da mangiare per quel’imbecille e andai in infermeria.
Aprii la porta lentamente e quando entrai mi ritrovai davanti un Cass addormentato.Dio davvero quanto è bello quando dorme [(ribadisco che sia solo quando dorme N.d.a Andrea)(sei così sicuro gay dei miei stivali? N.d.a Cass)] ma lasciamo perdere.
Lo mossi lentamente e così si svegliò.
Cass- Che ci fai qui?- mi domandò perplesso.
Io- Tieni mangia - gli porsi il vassoio con il pasto.
Cass- Perché mai me lo porti?Non è che ti sei innamorato Gay?- mi domandò con un sorriso malizioso.Io mi incavolai e gli misi il vassoio sopra.
Io- Per prima cosa sappi che non sono gay e che non mi innamorerei mai di te.Seconda cosa no è solo che sono estremamente gentile,ma nel tuo caso è stato solo il direttore ad obbligarmi.- gli urlai in faccia per poi andarmene via.Quanto lo odiavo.
Passarono i giorni e Cass era tornato in sesto,si fece presto sabato e finalmente potevo tornare a casa.
Nel resto della settimana avevo legato molto con Alexy e adesso ero in camera a preparare il mio zaino.
Cass- Torni a casa gay?- mi domandò buttandosi sul letto.
Io- Certo!Non sopporto più il fatto di convivere con te- dissi seccata,presi lo zaino e me lo misi sulle spalle.
Io- E tu invece resti qui?- domandai prima di uscire.
Cass- Si,per questa settimana resto qui- disse chiudendo gli occhi; così io sbattei la porta per poi andarmene.
Uscita dall’istituto mi misi a correre verso casa e appena arrivata entrai spalancando la porta.
Zia- Ciao,com’è andata?- disse con un gran sorriso.A quel punto si alzò un’aura nera dietro di me,davvero ero furiosa.
Io- Tu zia mi chiedi com’è andata?Cosa dovrei dire che ho un compagno di camera odioso?Che ho quasi rischiato la vita per salvare la sua?Che mi sono fatta male al ginocchio?Che ho fatto una figura di merda?Che odio quel’istituto?Che ti vorrei ammazzare?Cosa?Cosa dovrei dirti?- domandai incavolata;lo dissi con una voce davvero minacciosa.
Zia- Penso che hai detto già tutto amore,allora non ti sei fatta nemmeno un amico?- mi domandò non curante di quello che avevo appena detto.
Io- Ripensandoci si,ecco lui si chiama…..- non finì le mie parole,perché mi ritrovai con Alexy davanti.Rimasi a bocca aperta,che diamine ci faceva lui lì??
Zia- Oh Alexy!Allora come va piccolo?- disse abbracciandolo,io intanto ero ancora lì aguardarli con la bocca spalancata.
Io- Lui che ci fa qui?- domandai sorpresa.
Zia- Oh,non te ne ho parlato?Lui è tuo cugino cara e tranquilla sa tutto gli ho raccontato di te quando stavi per andare a scuola- disse sorridendo;ma insomma a qualche rotella fuori posta sta qui -.-
Io- Come e me lo dici adesso?Ma cosa hai in testa zia sei pazza?Insomma potevi anche dirmelo..- e mi girai verso Alexy per continuare - e tu brutto infame,potevi dirmi che sapevi tutto mi toglievi il disturbo di dover fingere anche con te diamine.- ecco una famiglia di svitati.
Alexy - Scusami Andrea,ma dovevo farlo.Me l'ha chiesto lei di aspettare che tu tornassi a casa per dirti tutto- disse un po’ in imbarazzo.
Io- Ok!Ma se Alexy è tuo figlio,il che vale a dire che anche Armin lo è.Vero?- domandai curiosa.
Zia- Si e sa tutto anche lui.Ma questa settimana non viene,è voluto restare a scuola- disse sorridendomi;ecco adesso almeno avevo qualcuno con qui parlare anche a scuola.
Alexy- E adesso va in camera a cambiarti- e così io annuii e andai in camera mia per cambiarmi,la mia tanto amata camera blu.
Entrata appoggiai lo zaino e mi tolsi quella dannata parrucca,presi dei pantaloncini blu,una canottiera nera, delle calze a strisce orizzontali nere e blu fino alle ginocchia e le mie amate all-star blu.Indossai il tutto e uscii.
Scesi di nuovo in salotto,dove trovai la zia e Alexy.
Io- Zia- tutti e due si girano e Alexy rimase a fissarmi imbambolato.
Alexy- Ma sei stupenda,wow ho una cugina stupenda- disse avvicinandosi.
Zia- E non hai ancora visto tutto.Andrea levati le lenti- disse guardandomi.
Io- No!- dissi secca.
Alexy- Dai ti prego!Wow hai dei capelli meravigliosi, che colore stupendo e poi sono così lunghi- ok tutti quei complimenti mi fecero arrossire e decisi di accontentarli.Mi levai le lenti e Alexy rimase a bocca aperta.
Io- Che c’è?- domandai in imbarazzo.
Alexy- I-i i i tuoi occhi sono rossi!- esclamò sognante.
Io- Si,sono rosso naturale niente lenti niente operazioni o cose del genere- dissi sorridendogli.
Alexy- Mamma,perché non mi hai mai detto che fosse così bella?Domani mi divertirò a comprarle vestiti- disse tutto pimpante.
Zia- Fate come volete,ma non me la uccidere caro- disse poi andandosene.
Io- Stavo uscendo a fare un giro,vieni con me Alexy?- gli domandai felice.
Alexy- Certamente- disse venendomi vicino;io mi rimisi le lenti e così uscimmo fuori.
Io- Voglio andare al parco!- dissi saltellando.
Alexy- Certo andremo al parco- disse ridendo;era davvero un amico.
Camminammo fino al parco,quando arrivammo io andai correndo verso le altalene,mi sedetti ed iniziai a dondolare; Alexy mi seguì.
Alexy- Allora dimmi ti piace qualcuno della scuola?- mi chiese;io risi a crepa pelle.
Io- Haahah non prendermi in giro,davvero a parte te non c’è nessuno con qui abbia legato.Poi Cass mi da sui nervi- dissi e proprio dopo aver finito le mie parole,vidi Cass che veniva verso di noi.Insomma che cavolo ci faceva lui lì?
Aley- Guarda sta arrivando Cass- disse indicandolo.
Io- Ed ecco che parli dell’angelo e spunta l’aureola!Insomma non doveva rimanere a scuola?- domandai furibonda.
Cass- Ehi Alexy!Chi è questa ragazza?- domandò ad Alexy,poi si girò verso di me e rimase sorpreso.
Alexy- E' mia cugina- rispose sorridente;si vede che avermi come cugina lo rendeva felice.
Cass- Allora come va Andrea?- mi domandò malizioso.
Io- Andava meglio prima di vederti,Alexy io vado a prendere una mela -
Alexy- Ma da dove?- mi domandò sorpreso.
Io- Dall’albero.Ovvio,no?Resto un po' lassù il tempo che questo se ne vada- dissi indicando Cass.
Io- Spero che quello schiaffo ti abbia fatto male e ricorda non ubriacarti che non reggi bene l’alcol deficiente- dissi per poi andarmene.

Pov Cass
Ancora lei?
Era stupenda anche alla luce del mattino,cavoli se era bella ma che fosse cugina di Alexy non me lo sarei mai aspettato.
La vidi andarsene e salire con molta facilità sul’albero,come se fosse una scimmia e dopo aver preso la mela si mise a testa in giù,rimanendo attaccata al’albero con i piedi;continuava a dondolarsi mentre mangiava e i suoi capelli blu facevano lo stesso.Ma che vado a pensare adesso?Lasciamo perdere.
Alexy- Vedi quant’è bella la mia cugina?- domandò sorridente.
Io- Nulla di speciale e poi i suoi capelli saranno di sicuro tinti e porta delle lenti - dissi indifferente.
Alexy- No,i suoi capelli sono blu al naturale e me lo dimostra una foto di lei appena nata con i capelli blu che avevo visto tempo fa,me lo ha accertato anche lei.Poi porta le lenti è vero,ma se tu vedessi i suoi veri occhi ….- disse con aria sognante,ma poi si fermò di colpo.C’era lei che lo guardava con un aria minacciosa (quando cavolo è scesa dall’albero per venire qui?)
Alexy- Sono di un normale marrone,si proprio così - disse poco convinto.
Andrea- Cuginetto caro,voglio il gelato.- disse con una voce da bambina.
Alexy- Il gelato?- domandò sorpreso.
Andrea- Si lo voglio alla menta e poi voglio una fetta di torta, anzi voglio tutta una torta,e poi voglio della Coca Cola e della cioccolata- disse prendendolo per mano.
Alexy- Tutto questo?- domandò lui ad occhi spalancati.
Andrea- Ah già,ho dimenticato di dirvi che sono una persona altamente golosa.Allora andiamo?- disse sorridendo.
Alexy- Certo-
Andrea - Grazie Alexy- disse con un sorriso dolce e gentile,un sorriso che stranamente mi riscaldò il cuore.Si mise a saltellare e lui dietro che la seguiva.
Andrea- Addio Cass - disse prima di sparire;ma come faceva a sapere il mio nome?Io non gliel'ho mai detto…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Giornate stancanti ***


                                                             Giornate Stancanti

Alexy- Allora adesso possiamo tornare a casina,cucciola?- mi domandò dolce.
io- Possiamo and.....- Non mi fece nemmeno finire tappandomi la bocca.
Alexy- No!se si tratta di mangiare,no!hai già mangiato troppo- disse esasperato.Era vero avevo mangiato molto(non sto a farvi la lista che se no stiamo qui fino a domani)ma insomma volevo solo andare al parco.
Mi dimenai levandomi le sue mani dalla bocca.
io- Volevo solo andare al parco,possiamo?- chiesi con gli occhi da cucciola.
Alexy- E certo se mi fai quei gli occhi,come faccio a dirti no?- mi domandò ancora più esasperato.
io- Appunto!non lo puoi fare- dissi sorridendoli per poi incamminarmi verso il parco.
Arrivammo al parco,e lì vidi un grosso cane andare verso un'immenso lago.
Non avevo mai notato quel lago,ma era a dir poco meraviglioso! era immenso,e in quel buoi grazie anche alla luce della luna che rifletteva,era davvero luminoso ed era questo che lo rendeva ancora più fantastico.
Corsi subito verso quel cane (io adoravo i cani)e Alexy cercava di fermarmi,ma non li diedi ascolto.
Arrivata davanti a lago,rimasi un po impalata a fissarlo.
Dopo poco senti qualcosa (qualcuno)tirarmi la maglia,abbassai lo sguardo e notai che era quel meraviglioso cane.
Mi abbassai verso di lui e lo guardai negli occhi.
io-  Ei!ciao bel cucciolo,perché sei qui tutto solo?- domandai accarezzandoli la testa.
Cane- Bau bau bau,baubau baubau- 
io- Non parlo cagnese cucciolo,ma va bene lo stesso- dissi sorridendo e facendoli le coccole.
Cane - bau bau baubau- disse saltellando,per poi iniziare a correre intorno al lago.Continuava ad abbaiare,il che mi fece pensare che voleva che io lo seguissi,e cosi feci.
Continuavo a rincorrerlo,quando presi un'improvvisa storta al piede,e cadì in acqua.
Alexy- Oh santo cielo,andrea!- disse correndo verso di me.




Pov Cass



Avevo portato Demon al parco (alla fine ero andato a casa,non mi andava di restare a scuola)ma improvvisamente si era messo a correre,lo inseguì e poco distante da lui notai che stava giocando con Andrea (ancora lei?ma insomma!).
Avevo deciso di restare a guardarli,e lui invece di ringhiarle contro come faceva con tutti si fece fare le coccole,e poco dopo la invitò a seguirlo.Lui si mise a correre intorno al lago,e lei lo seguì.
Ma dopo aver corso per un pò inciampo e cadde in acqua,non mi mossi di sicuro sapeva nuotare,e poi Alexy le stava andando incontro.
Alexy - Andrea stai bene?su nuota e torna in riva - le disse,ma lei non ci riuscì.
Andrea- Le ferite mi bruciano ........ con l'acqua,fanno....... troppo ........male e...... non riesco .....a muovermi- disse balbettando,poi che ogni due secondi affondava nel'acqua non riuscendo a parlare,ed emergeva poco dopo per finire le sue parole.
Alexy- MA cosa faccio adesso?- iniziò ad urlare,è vero lui non sapeva nuotare,aveva un'immensa paura del'acqua.
Per non so che motivo andai di corsa,mi tuffai nel'acqua ed aiutai quella ragazza ad uscire dal lago.Infondo era anche colpa del mio cane.
Lei iniziò a tossire,mi levai la giacca e le la misi sulle spalle,sotto lo sguardo ancora stupito per l'accaduto di Alexy.


 

Pov Andrea



Dopo essere caduta nel'acqua non riuscì a muovermi,le ferite mi bruciavano troppo ed ero paralizzata,Alexy non mi aiutò constatai che non sapeva nuotare,e se si fosse tuffato per aiutarmi avrebbe solo peggiorato la situazione.
Ma improvvisamente apparve qualcuno che si tuffò per aiutarmi,mi strinse forte a se,e i tirò fuori da quel lago.
Quando aprì gli occhi per vedere chi fosse rimasi di pietra,ERA CASS!
Si tolse la giacca per poi mettermela sulle spalle.
Andrea- Cass che ci fai qui?- domandai ad occhi sgranati.
Cass- Il cane è mio - disse mandando in dietro i suoi capelli,era tutto bagnato per colpa mia.
io - L'hai preso da casa?- domandai stringendo a me la giacca.
Cass- è ovvio- rispose seccato.
io- MA tu non eri rimasto a s....-non riuscì a finire che Alexy mi tappò la bocca.





Pov Cass




che strano lei stava per dire qualcosa,ma Alexy le tappò prontamente la bocca.
Andrea- Intendevo Grazie Cass- disse sorridendo,ma si notava del nervosismo nella sua voce,come se avesse paura che io scoprissi qualcosa.
io - Ma dimmi,è possibile che tu non sappia nuotare?- domandai beffardo.
Andrea- So nuotare benissimo,ma per colpa di certe ferite non riuscivo a muovermi- disse secca.
io - E sentiamo come ti saresti procurata quelle ferite?- domandai indifferente.
Andrea- Cadendo...- disse guardando verso Alexy.
Alexy- Si!si è caduta da un albero- disse guardandola complice.
Andrea- Certo!è proprio così- disse affermando con la testa.
io- Affari tuoi - dissi per poi richiamare il mio cane.
Andrea - Come affari miei?ti ricordo che sei stato tu a chiedermelo testa di pomodoro - disse alzandosi.
io- Come mi hai chiamato mocciosa?- le domandai minaccioso.
Andrea- Testa di pomodoro,sei pure sordo adesso?- disse beffarda.
io- Ti ricordo che questo sordo ti ha appena salvato la vita-
Andrea- Avrei preferito morire-disse per poi levarsi la giacca di dosso,me la tirò contro.
Andrea- Ecco riprenditi la tua schifosa giacca,e ti prego non salvarmi mai più.Andiamocene Alexy- Disse per poi tirare il cugino,e sparire nel buio della notte.Quella era veramente pazza.
me ne tornai a casa per farmi una doccia,e poi andai a dormire era stato un giorno davvero stancante.





Pov andrea




Quanto mi dava sui nervi quel'imbecille!lo avrei ammazzato molto volentieri,dopo averli tirato la sua giacca tirai Alexy e ce ne andammo subito.
Alexy- Stai bene?- mi domandò.
io- Si tranquillo,adesso torniamo a casa che devo cambiarmi- dissi sorridendoli per rassicurarlo,la verità era che volevo solo ammazzare quel dannato pomodoro.
Arrivati a casa mia zia iniziò a chiedermi che diamine fosse successo io le spiegai l'accaduto e salì a farmi un bel bagno,dopo andai a dormire quella giornata era stata veramente stancante,e quella dopo sarebbe stata ancora peggio ne ero certa.



                                                                                                           ---- Il MATTINO DOPO ----


La sveglia suonò alle 9,ma io la spensi e tornai a dormire.
Mi girai dal'altra parte del letto,e mi ritrovai due occhi rosa che mi scrutavano con intensità.
Alexy- Hai intenzione di svegliarti o no?dobbiamo fare colazione per uscire amore - disse togliendomi le coperte di dosso.
Alexy- Su cucciola vai a lavarti la faccia,e scendi a mangiare- disse sollevandomi dal letto,e spingendomi verso la porta del bagno.
io- Ok!ma solo perché ieri te lo promesso,se no avrei continuato molto volentieri a dormire- disse per poi entrare in bagno,mi sedetti sul water per poi chiudere gli occhi e riaddormentarmi,dopo poco sentì una voce chiamarmi e sobbalzai dal mio posto.
alexy- Muoviti!e non dormire sul water.La mamma mi ha detto che tendi sempre a finire i tuoi pisolini lì- io mi alzai spaventata.
io- Va bene,adesso arrivo dio santo- e così mi lavai la faccia,mi pettinai i capelli e scesi a fare colazione in quella bellissima giornata di sole.
Zia- Buongiorno Andrea,come stai?- disse sorridendomi,io camminavo come uno zombie,e avevo gli occhi praticamente chiusi.
io - Come ti  sembra che stia?- chiesi indicandomi,ma insomma perché fa delle domande strane?è ovvio che io stia una merda assoluta -.-
Zia- C'è la Nutella - Disse mostrandomi il barattolo.
io- sto davvero a meraviglia Zia!dammi quel barattolo - dissi facendo i salti di gioia.
Alexy- Non hai  mal di pancia dopo tutto quello che hai mangiato ieri?- Mi domandò stupito,ma io non risposi stavo beatamente mangiando della deliziosa Nutella.
Zia- Dovresti già averlo capito,li è una golosona davvero golosa che più golosa non c'è,e anche se mangiasse un elefante intero non le farebbe male la pancia,e non diverrebbe nemmeno grassa.Praticamente lei è tutto tranne che normale- disse mia zia,per poi porgermi un bicchiere di latte caldo.
io- Grazie - dissi sorridendo,dopo aver finito di mangiare salì in camera per cambiarmi.
mi misi una canottiera nera con un teschio rosso,e dei semplici pantaloncini rossi,delle converse nere,e lasciai i capelli sciolti.
Scesi di sotto,ed Alexy era già lì ad aspettarmi.
Alexy - Bella come sempre la mia cuginetta- disse sorridendomi.
io- Oh!non dire così se no mi fai arrossire - dissi con voce da bambina,scoppiammo tutti e due a ridere,e poi uscimmo di casa.
io- Allora da dove cominciamo?- domandai impaziente di sapere come sarebbe iniziata la mia tortura.
Alexy- Tranquilla abbiamo tutta la giornata,pranzeremo fuori,quindi abbiamo tutto il tempo di girare per tutti i negozi- disse sorridendomi,ricambiai il sorriso pensando che avevo decisamente ragione.Quella sarebbe stata una giornata davvero pesante!
Iniziammo per un negozio di abiti,Alexy me ne fece provare parecchi,ma alla fine decise di comprarmene solo uno che secondo lui mi donava molto.
Era un vestito blu notte ,un mini abito a fascia stretto tipo guaina, con scollatura leggermente a cuore. A l’ altezza di metà busto sono presenti due fasce sottili di strass che partono da metà pancia e finiscono a metà schiena da entrambi i lati come se avvolgessero i fianchi , da quelle due strisce di strass partono due strascichi di tulle che arrivano all’ altezza delle caviglie. Questi strass e strascichi sono il dettaglio di originalità dell’abito.
Era carino,ma non pensavo di metterlo,in realtà non mi piacciono molto gli abiti(ma forse avrei fatto un'eccezione un giorno).
Poi andammo in un altro negozio in qui comprai dei pantaloncini ed una maglia (vi metterò le immagini alla fine).
Girammo per tutto il giorno,comprammo un sacco di roba e ala fine andammo in una gelateria per riposare.
io- Alla fine tu non hai comprato nulla- dissi mangiando il mio gelato.
Alexy- Ma ho comprato un mucchio di roba per te,e tu hai svaligiato i negozi di pantaloncini- disse sorridendomi.
io- Ma il fatto che siamo ricchi non vuol dire che dobbiamo finire i soli in vestiti- dissi continuando a mangiare,ero stanchissima avevamo cento mila buste da portarci dietro,e tutto quel camminare e provare vestiti mi aveva sfinito.
Non nego di essermi divertita molto con Alexy,ma adesso volevo solo dormire.
dopo aver finito il gelato tornammo a casa sfiniti.
Zia- Vi siete divertiti ragazzi?- ci domandò la zia.
Alexy - Moltissimo,abbiamo comprato un sacco di roba mamma- disse lui sorridendo.
io- è vero,ma adesso sono sfinita,visto che tra poco si cena io faccio una doccia e poi vengo a mangiare- dissi per poi  congedarmi,mi rilassai nella vasca per un po,e poi andai a mangiare.
Dopo aver cenato io salì in camera mi rimisi la parrucca e i vestiti da maschio,presi lo zaino e scesi di sotto.
io- Alexy andiamo- lo chiamai,lui sbucò poco dopo e andammo verso scuola.
Arrivati salutai alexy ed andai verso la mia camera.
Arrivata trovai Cass disteso sul letto,non lo salutai andai direttamente sul mio letto e presi il pc.
Stavo scrivendo un messaggio ad una mia amica,che recitava le parole seguenti "Ciao Chiara ,come va cucciola?io sto bene,ho conosciuto mio cugino è davvero dolce,e siamo andati a fare compere oggi,sapessi quanti abiti e pantaloncini ho comprato(cose che penso non metterò quasi mai)" quando Cass richiamò la mia attenzione iniziando a parlare.
Cass- Allora pronto per la piscina domani?- domandò indifferente.
io- Piscina?- domandai sorpresa.
Cass- Certo,domani abbiamo un'ora di piscina- disse beffardo.
io- Hai detto piscina?devo andare torno subito...- dissi balzando in piedi,ed andando di corsa verso la camera di Alexy.
Quando  fui davanti alla porta,bussai lievemente e senza aspettare nessuna risposta entrai in camera sua.
io- Alexy,dove sei?- domandai,lui uscì dal bagno.
Alexy- Andrea che c'è?- domandò preoccupato,si vedeva che la mia faccia non era delle migliori.
io- Domani abbiamo seriamente un'ora di piscina?- domandai speranzosa in una risposta negativa(cosa che non accadrà mai nd me)(sempre la gentilezza fatta a persona,mai che tu abbia un barlume di pietà per me -.- nd Andrea).
Alexy- Si- affermò dopo averci pensato un pò.
io- E che diamine dovrei fare?- chiesi spaventata.
Alexy- Beh io non la faccio visto che non so nuotare,e tu potresti dire che le ferite ti fanno male cosa che è anche vera- mi disse con semplicità.
io- Ma perché non ci ho pensato prima?- mi domandai sbattendomi la mano conto la fronte.
io- Allora adesso vado-
Alexy- A domani- e cosi uscì per tornarmene in camera.





Pov Cass




Appena Andrea sentì della piscina uscì di corsa dalla camera,lasciando il pc  acceso sul letto.
Mi attirò un scrittura,e avvicinandomi si rivelò un messaggio.
Era un messaggio scritto da andrea,eppure era una ragazza che parlava.Non è che...?
non riuscì a finire i miei ragionamenti che Andrea tornò di corsa in camera,vedendomi si irrigidì e si avvicinò riprendendosi il pc.
 Andrea- Tu hai per caso letto quel messaggio?- domandò sedendosi,sembrava preoccupato
io- Ma mi chiedo che ci fa un ragazzo con l'account facebook di una ragazza,e mandai messaggi pure come se fosse una ragazza?- domandai curioso di vedere la sua reazione.
Per mia sorpresa rimase calmo e inviando il messaggio disse.
Andrea- L'account è di una mia amica,mi ha chiesto di mandare dei messaggi perché il suo pc si è rovinato e non sapeva da dove connettersi- rispose convinto,era abbastanza credibile (insomma....)cosi e ne andai a dormire.





Pov Andrea




Fortuna che se l'è bevuta,quando me la chiesto ho fatto finta di essere calma ma in realtà tremavo come una foglia dentro.
Quella storia inventata su posto,non era davvero geniale,ma era abbastanza credibile(più o meno).
Dopo l'accaduto andai a dormire,aspettandomi un giorno ancora peggio del precedente.




                                                                                                     ----IL MATTINO SEGUENTE----



Mi svegliai verso le sette e mezza,mi cambiai e andai in classe.
Passammo una giornata a dir poco noiosa,dopo pranzo riposammo un o,ed infine arrivò l'ora della piscina.
stavo andando verso la piscina,quando mi si parò il preside davanti.
Preside- Ho sentito che non andrai in piscina,eppure tua zia a detto che ami molto nuotare- mi disse tutto sorridente (ecco un motivo in più per ammazzare la zia,sa che non avrei mai potuto usare la piscina,e lei che fa?dice che adoro nuotare -. nd Andrea)(è scema nd me)(concordo nd Andrea)
io- Si,adoro nuotare ma ricorda le ferite che mi sono fatto?mi fanno troppo male a contatto con l'acqua e non riesco più a muovermi,quindi preferirei non fare il bagno- dissi il più credibilmente possibile.
Direttore- Va bene,ma spero ti rimetterai in fretta- disse per poi congedarsi.
io non o spero per niente,poi mi dovrei inventare una nuova scusa.
In piscina erano tutti in acqua tranne Alexy che stava solo lì a fissare,mi andai a sedere vicino a lui.
io- Che ci fai qui?tanto non sai nuotare- domandai non capendo il motivo della sua presenza.
Alexy- Mi godo il panorama- disse con aria sonante.
io - Di che parli?intendi la piscina?- domandai un po stupita.
Alexy - MA che stupida che sei,intendevo i ragazzi <3 - disse continuando a fissarli.
io - Sei davvero scemo,hahaha allora ti faccio compagnia- dissi dandogli una leggera pacca sulla schiena.
Alexy- Allora dimmi che ne pensi dei ragazzi?- mi domandò.
io- Sono nella norma- dissi annoiata,non mi piaceva quel'argomento.
Alexy- Che ne pensi di Lys?- altra domanda scocciante.
io- Beh è un bravo ragazzo,è gentile è bello anche se dovrebbe fare più ginnastica,cosi valorizzerebbe i suoi pettorali,insomma è un ragazzo perfetto- ammisi sincera.
Alexy- Ma che non ti interessa per niente- affermò convinto.
io- Appunto,e a te qualcuno piace?- domandai davvero curiosa.
Alexy- Cass è davvero figo,è arrogante questo è vero ma a un fisico!ha un culo puoi..-disse continuando a fissare Cass.
io- HAhahha mi fa strano parlare di certe cose con te,hhahhaha ma comunque è il solito bello e dannato e a me non sembra un gran che.Lo sai come ho detto il primo giorno i ragai mi disgustano.Senza offesa io ti adoro!- dissi seria.
Alexy- Strana sei strana,come diamine puo non piacerti Cass?insomma guardalo- sbottò.
Guardai nella direzione di Cass,stava uscendo dal'acqua e devo dire che con il costume e tutte le goccioline d'acqua non era male!
Ma che dico?è sempre scemo e stupido,quindi anche brutto!
io- Niente di niente,è sempre scemo- dissi tornando a fissare Alexy.
Alexy- Lasciamo perdere,l'ora sta per finire quindi vai pure,e lasciami godermi il panorama in santa pace- disse arreso.
io- Allora ci vediamo dopo- dissi incamminandomi verso la camera.
Arrivata in camera decisi di farmi una doccia.
Entrai in bagno,mi svestì,tolsi la parrucca e mi immersi sotto l'acqua.
Mi stavo facendo lo shampo quando improvvisamente qualcuno aprì la porta del bagno(diamine mi ero dimenticata di chiudere a chiave)sobbalzai mettendomi immediatamente l'accappatoio,cosi anche se qualcuno fosse entrato non avrebbe capito che sono una ragazza(l'accappatoio è molto largo,quindi non si notano per niente le mie povere forme)ci infilai sotto anche la parrucca.
Entrò e io non sapevo più che fare!
??-Tu...- 

           


-----Angolo Autrice----
Ecco dopo tanto tempo sono tornata!(a chi ti vuole?)
ecco qui ci sono le immagini dei vestiti che a comprato Andrea (ho cercato di arrichire il capitolo con queste immagini,spero vi piacciano) (spera finché puoi -.- nd andrea)

[img]http://i40.tinypic.com/s5eq8y.jpg[/img]
[IMG]http://i60.tinypic.com/28bhge1.jpg[/IMG]
[IMG]http://i59.tinypic.com/250ji4l.jpg[/IMG]
[IMG]http://i62.tinypic.com/2gw80lj.jpg[/IMG]
[IMG]http://i59.tinypic.com/xazbqq.jpg[/IMG]
[IMG]http://i58.tinypic.com/6f0fud.jpg[/IMG]
[IMG]http://i61.tinypic.com/4qr794.jpg[/IMG]
[IMG]http://i60.tinypic.com/whi4ok.jpg[/IMG]
[IMG]http://i58.tinypic.com/33faxz5.jpg[/IMG]
[IMG]http://i58.tinypic.com/2vn1c8m.jpg[/IMG]
[IMG]http://i60.tinypic.com/11tc4ly.jpg[/IMG]
[IMG]http://i60.tinypic.com/15pmiab.jpg[/IMG]
[IMG]http://i61.tinypic.com/13yo74z.jpg[/IMG]
[IMG]http://i59.tinypic.com/3304whj.jpg[/IMG]
[IMG]http://i59.tinypic.com/x3bret.jpg[/IMG]
comunque spero vi piaccia,fatemi sapere ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Coincidenze ***


                                                           COINCIDENZE
 

???-Tu?..-disse scrutandomi per bene,avevo  appena fatto in tempo a nascondere la parrucca sotto i vestiti sporchi,e a buttarmi addosso l'accappatoio.
L'accappatoio era largo,quindi non si notava nulla nemmeno i capelli.
Ma da ragazza avevo la frangietta più corta e gli occhi si vedevano benissimo,e per lo più facendomi la doccia avevo raccolto la frangia con una spilla.
Ma insomma quanto sono stupida?perché diamine non ho chiuso a chiave.
Lui era lì con i suoi capelli rossi,e i suoi occhi grigi che mi scrutavano come se non mi avessero mai visto.
Io rimasi letteralmente paralizzata a guardarlo aspettando che dicesse qualcosa.




Pov Cass



Entrando in bagno mi ritrovai davanti Andrea con addosso un'accappatoio,per la prima volta vidi la sua faccia poi che aveva raccolto la frangietta con una spilla.
Lo scrutai attentamente,e guardai i suoi occhi e la sua faccia,mi ricordavano qualcuno avevo visto esattamente gli stessi occhi e la stessa faccia da qualche altra parte.Ma dove?
io- Tu mi ricordi qualcuno!qualcuno che a la tua stessa faccia e i tuoi stessi occhi- dissi avvicinandomi,e lui indietreggiò.
Andrea- Certo gli hai già visti visto che abito nella tua stessa stanza- disse poco convinto.
io- No,io non ho mai visto i tuoi occhi,e tanto meno la tua faccia per intero- dissi convinto,mi avvicinai di più e notai una cosa che al'inizio mi era sfuggita.
io- Ma tu porti delle lenti,tu dimmi di che colore sono veramente i tuoi occhi?- domandai serio,chi diamine mi ricordava?qualsiasi persona sia deve essere davvero qualcuno che odio,ricordo tutte le persone che vedo anche se solo per una volta,ma tendevo a dimenticare certe persone odioso,o che comunque avevano fatto qualcosa che non avrei mai potuto digerire.(buttarti la giacca in faccia dopo che le hai salvato la vita,basta come motivo per odiare una persona e non ricordartela?nd me)(motivo più che valido nd Cass)(allora scordiamoci pure che se ne ricordi nd me).
Andrea- Niente che ti riguardi,e adesso esci e lasciami vestire pervertito che non sei altro.Lo dicevo io che eri Gay...- disse cambiando del tutto argomento,nei suoi occhi si leggeva paura,ma paura di cosa?
Decisi di lasciare stare.
io- Senti sei stato tu brutto moccioso a lasciare la porta aperta,quindi l'unico pervertito qui sei tu,e visto che ci tengo a non essere stuprato ti faccio finire la tua doccia,cosi puoi smammare perché la devo fare anche io- dissi indifferente per poi uscire,lo sentì farfugliare qualcosa tipo "ti odio" almeno credo.
Dopo poco uscì vestito,e se ne andò via dalla camera.




Pov Andrea



Dio mio quando disse che li ricordavo qualcuno,pensai direttamente al peggio.
E se lui mi avesse scoperto?che diamine avrei fatto?di sicuro mi avrebbe fatto passare l'inferno,per poi dire a tutti che sono una ragazza,e buttarmi fuori dalla scuola.
Si,sarebbe stato nel suo stile.
Ma per fortuna lasciò stare ed uscì lasciandomi finire.
dopo poco uscì dal bagno e andai a cercare Alexy.
L'ora  di piscina era finita,quindi sarebbe dovuto essere già in camera sua.Quindi mi diressi direttamente verso la sua camera.
arrivata bussai,e sentendo un "avanti" entrai.entrata mi ritrovai davanti un Armin indaffarato a giocare alla sua psp,ma di Alexy nemmeno la traccia.
io- Ciao Armin,hai per caso visto Alexy?- gli domandai pregando che sapesse dove diamine fosse quel farabutto.
Armin- Non lo per niente visto- disse indifferente.
io- Ma dove diamine è andato il mio cugino scemo?- pensai,ma dal'espressione di armin si capiva che non lo avevo solo pensato,ma pure pronunciato.
Armin- Dovete parlare di cose tra ragazza e cugino Gay?comunque ti consiglierei di non andare in giro ad urlare ai quattro venti che siamo cugini,se no la tua copertura salterà del tutto-disse con tono del tutto indifferente,era troppo concentrato sulla sua psp.
Lui e Alexy si assomigliavano nel'aspetto ma quella sua voce distaccata era del tutto diversa da quella piena di gioia e armonia di Alexy.
io- Grazie del consiglio,adesso vado a finire le mie ricerche- dissi per poi sparire da quella camera.
Continuai a cercare Alexy,dopo aver girato per tutto il liceo lo trovai ancora in piscina.
io- Alexy!ma insomma è tutto il giorno che ti cerco,che cavolo ci fai ancora qui?- dissi andando a sedermi vicino a lui.
Alexy- Scusami andrea,stavo solo scrutando la piscina- disse sorridendomi,perché diamine scrutava la piscina?
io- E perché scruti la piscina?- domandai curiosa.
Alexy- Perché mi piace guardare l'acqua,è l'elemento più puro del mondo e anche il più essenziale,ma con un po di sporco causato da noi esseri umani diventa sporca e viscida.
Non è che noi esseri umani...-non lo feci finire.
io- Siamo nati solo ed unicamente per poter rovinare la purità di questo mondo?è così vero che doveva finire la tua frase?è un ragionamento che faccio spesso,ma infondo cosa sarebbe il mondo senza gli umani?certe volte penso che sarebbe un posto migliore,ma senza  di noi esseri umani questa terra sarebbe dominata solo da animali selvatici,e ci sarebbe solo erba piante ecc... Insomma sarebbe una vita noiosa,anche se è vero che noi possiamo rovinare la purità di questo pianeta,certe persone come te per esempio possono anche purificare questo pianeta.Insomma il mondo senza di noi sarebbe uno schifo,il mondo con noi è uno schifo.
Qualsiasi cosa tu faccia il mondo non sarà mai perfetto,bisogna solo sapersi godere la vita,bisogna solo imparare ad accettare le altre persone per come sono,non poi avere tutto quello che vuoi dalla vita devi sapere apprezzare quello che hai.- dissi sorridendoli,si certe volte quando non avevo nulla da fare mi mettevo a fare certi ragionamenti più tosto strambi.
Alexy- Sei davvero grande cuginetta!Mi hai dato una lezione sulla vita,certe volte penso davvero che li esseri umani sono sulla terra per distruggerla,ma come hai detto tu c'è ancora un barlume di speranza nel mondo- mi disse sorridendo a sua volta,poter strappare un sorriso a qualcuno è sempre stato un piacere per me,ero davvero felice,e per un momento dimenticai il fatto che Cass stava per scoprirmi.
io- ci sarà sempre un barlume di speranza,finché ci saranno ancora persone come te - gli dissi alzandomi,si alzò anche lui.
alexy- Come te vorrai dire - disse per poi abbracciarmi,volevo stare tra le braccia del mio cugino ma mi vedi costretta a distaccarmi da quel meraviglioso  abbraccio.
io- Se ci vede qualcuno fraintenderebbe,e cosi io non saprei nemmeno come spiegare la situazione.Ma grazie mille cucciolo- gli dissi per poi andarmi a sedere al bordo della piscina e infilare i piedi nel'acqua,mi seguì anche lui.
io- Alexy sai che cos'è successo?- dissi guardandolo un po preoccupata.
Alexy- Beh se non me lo dici è sicuro che no lo so - disse ridendo,ma notando il mio sguardo si zittì.
io- Ecco quando sono andata va prima sono andata a fare la doccia,ma per sbaglio ho dimenticato di chiudere la porta a chiave.......e beh Cass è entrato di sorpresa in bagno...-dissi e lui  balzò senza farmi finire di parlare.
Alexy- Non dirmi che che.....no non puo essere!dimmi che non è vero- disse iniziando a scuotere i piedi nel'acqua,per poi sbattere violentemente il piede con il bordo della piscina,inizio ad urlare di dolore.
io- Alexy devi stare attento - (disse quella che lasciò la porta del bagno mentre si faceva la doccia in un istituto maschile -.- ndme) ( se non fosse per te io adesso starei ancora a casa mia con i miei genitori,nella mia vecchia scuola.Invece che essere qui con una zia totalmente pazza che manda la nipote in una scuola maschile nd Andrea)
io- Comunque non è successo quello che pensi,se fosse successo adesso io sarei già nella mia tomba - dissi facendolo calmare.
Alexy- Allora che diamine è successo?- disse formando il movimento dei suoi piedi.
io- Quando ho sentito la porta aprirsi mi sono messa immediatamente l'accappatoio,praticamente non poteva capire nulla.Però da quel che sai con i miei capelli normali la frangia è molto più corta,e poi l'avevo raccolta con una spilla-
Alexy- E allora dove sta il problema?- chiese ingenuamente.
io- Il punto è che ha visto la mia faccia e i miei occhi,e a detto che gli ricordava qualcuno ma non sapeva chi- dissi rassegnata,e se se ne fosse ricordato?
Alexy- Tranquilla di solito lui ricorda tutti i volti e i nomi delle persone con qui parla almeno una volta,e se non si è ricordato di te  da ragazza dopo averti parlato tante volte vuol dire che ti ha voluto dimenticare - disse con leggerezza.
io- Come che vuole dimenticarmi?- domandai non capendo un fico secco.
Alexy- Lui a davvero una buona memoria,si ricorda di tutto e di tutti.Se non ti ricorda vuol dire che ha voluto dimenticarti,insomma lui tende a dimenticare le persone che odia- Come le persone che odia?come mi odia,ma se nemmeno mi conosce.Va beh sempre meglio così.
io- Quindi mi odia?ecco almeno andiamo d'accordo su qualcosa io o odio e lui odia me.Così non mi ricorderà sarà davvero un piacere- disse sorridendo.
Alexy- Ma inizia a  fare più attenzione- disse serio.
io- Farò del mio meglio,ma tu promettimi che ci sarai sempre ad aiutarmi- 
Alexy- Ti aiuterò sempre e comunque- disse sorridendo.
io- è incredibile la differenza che c'è tra voi due- dissi guardando il tramonto.
Alexy - Tra chi e chi?- disse guardandomi confuso.
io- tra te e Armin! Tu sei dolce gentile,la tua voce e il tuo sorriso trasmettono calore,e poi i tuoi occhi anche se sono del colore che odio sono davvero splendidi,e trasmettono lo stesso calore che trasmette il tramonto.Mentre Armin è cosi distaccato mi è bastato parlarli solo 5 minuti per capire che passa la sua vita davanti a quella dannata psp,mentre mi parlava non distoglieva gli occhi da quel gioco,e la sua voce era cosi fredda.Per non parlare dei suoi occhi sono belli è vero,ma sono ghiaccio puro che non trasmette nessun sentimento.
Insomma mi chiedo come diamine fate ad essere gemelli- dissi perdendomi nel meraviglioso spettacolo che mi offriva il sole tramontando.
Alexy- Hahahha sei cosi profonda,la cosa mi colpisce  hai azzeccato tutto,ma infondo anche lui è gentile te lo posso assicurare- disse sorridendo.
io- se lo dici tu ci credo,adesso andiamo a cena che se no quelle bestie si pappano tutto- dissi alzandomi,e aiutando anche Alexy ad alzarsi.

Andammo in mensa e ci sedemmo vicino ai ragazzi.
Armin - Alla fine hai trovato alexy?sono passate tipo due ore da quando me lo hai chiesto- disse mangiando.
io- Si lo trovato in piscina - dissi prendendo la mia porzione di mangime.
Dake- Perché lo cercavi?- domandò curioso.
io- lo stavo cercando per parlare di qualcosa- dissi tralasciando i dettagli.
Dake- Di cosa?- disse insistendo.
io- Nulla che ti riguardi - disse con voce fredda e continuando a mangiare.
Dake- Tranquillo,non è che me ne freghi molto- disse indifferente.
io- Allora perché lo chiedi?fai prima a stare zitto- dissi sbuffando,tutti mi guardavano un po straniti - Allora come avete passato il fine settimana ragazzi?- chiesi cambiando radicalmente espressione,da arrabbiata a sorridente.
Tutti- Bene - dissero al'unisono.
Cass- Questo tuo cambiare di carattere ogni due secondi mi ricorda qualcuno,un attimo sei una belva,e subito dopo la dolcezza fatta a persona- disse con lo sguardo pensieroso.
Oddio!lui non deve assolutamente ricordare.
io- Ma che dici?di persone che cambiano cosi ne esistono molte al mondo-dissi un po nervosa,ma non o davo a vedere perché se no avrebbe avuto dubbi.
Cass- Io non ne conosco,a parte quel qualcuno di qui non mi ricordo e te- disse continuando a mangiare.
io- ti fai tanti film mentali,io adesso me ne vado- dissi per poi congedarmi.




Pov Cass



quel ragazzo non me la racconta giusta,ho certi dubbi ma lasciamo perdere.
Forse è vero mi faccio solo dei film mentali.




Pov Andrea



Me ne andai in fretta e furia,la verità?era che stava per iniziare un anime che dovevo guardare,corsi  verso la stanza e accesi la tv.
Inizia a guardare l'anime(fortunatamente ero arrivata proprio con il suo inizio)mentre lo guardavo poco dopo senti delle risate dietro di me,mi girai e c'era quel dannato rosso che rideva.
io- Che c'è da ridere?- dissi fulminandolo con lo sguardo,peccato ci fosse la frangietta se no lo avrei polverizzato con lo sguardo.
Cass- Non ci credo guardi gli Anime?- disse ridendo,che diamine c'era di strano?
io- Si qualche problema?poi da quel che noto anche tu gli hai visti,perché chi non li guarda di solito gli chiama cartoni,termine che non mi piace per niente!- dissi tornando a fissare lo schermo,è vero mi dva fastidio la gente che chiamava gli Anime Cartoni.
Cass- Guarda che non sono mica scemo!si certo gli guardo anche io,ok?ti va bene?lo ammesso!- disse smettendo di ridere.
io- Apprezzo lo sforzo,conoscendoti guarderai solo un tipo preciso di Anime - dissi pensando a che diamine guardava quello svitato.
Cass - E sentiamo cosa guarderei io?- disse con un sorriso beffardo sul volto.
io-Certamente quelli "perversi"- dissi marcando su quest'ultima parola.
Cass- Non hai azzeccato del tutto,ma che ci vuoi fare?se sei scemo- disse andandosi a stendere sul letto.
io- Cavolacci tuoi,fammi guardare questo cavolo di anime in santa pace.- dissi buttandoli addosso un cuscino,lui si infuriò e me lo ributtò addosso,e io le lo ributtai dando vita ad una battaglia di cuscini.
saltammo giù dai letti e in piedi iniziammo a lanciarci i cuscini a vicenda.
Dopo un po io volevo lanciare un cuscino  a Cass,ma ancora prima che io lo lanciassi lui iniziò a tirarlo dalle mie mani,io prontamente continuavo a tirarlo,lui per farmi uno scherzo idiota proprio quando iniziavo a tirarlo con tutta la mia forza lui lo lasciò,io stavo per cadere e non trovando niente sul quale aggrapparmi,strinsi la maglia di Cass,e visto che lui non era preparato a ciò che accadde cademmo tutti e due per terra,io per terra,e lui sopra di me.
Il mio volto era vicinissimo al suo,e la mia frangietta si era del tutto alzata,lui iniziò a fissarmi e io non riuscivo a muovermi.
Cass- Tu port delle lenti!- disse d nuovo, non gli era bastato il fatto di avermelo detto in bagno.
io- Si...- dissi facendo uscire a malapena la mia voce.
Cass- Di che colore sono i tuoi veri occhi?- domandò,ecco me lo stava richiedendo una seconda volta.
io- Sono di un normale m..- non finì la mia frase,se avessi risposto che erano marroni come avevo risposto anche quando ero ragazza,era ovvio che si sarebbe insospettito!
io- Si di un normale nero,ceto sono neri!- dissi.
Cass- ok..- disse con aria poco convinta,in quel momento qualcuno aprì la porta.
Alexy- Che state facendo?- domandò sorpreso.
Insomma era ovvio che qualcuno rimanesse sorpreso,la stanza era sotto sopra,io ero stesa per terra con Cass sopra di me che mi fissava come se mi volesse mangiare.Perché si ostinava a voler scoprirmi?doveva lasciarmi stare.




Pov Cass



Ecco l'ennesima storia gli ero caduto addosso,e ero sorpreso di capire che portasse delle lenti,insomma chi diamine mi ricorda?dovrei uccidermi.
Ero ancora steso su di lui,quando qualcuno entrò in camera,quel qualcuno era Alexy che domandò che diamine stavamo facendo.
Io sobbalzai in piedi,e anche andrea si alzò.
Andrea Non è come pensi Alexy!non farti strane idee che se poi lo racconti,e so che lo farai con quella tua lingua biforcuta lei fraintenderebbe e mi romperebbe i coglioni per il resto della mia vita- disse andando verso di lui.
chi avrebbe frainteso?(questo resterà sempre un mistero nd me) ( allora vado nel programma Mistero e gli faccio scoprire chi è nd Cass) ( ma se in quel programma dopo ore ed ore di spiegazioni alla fine ti dicono "ma questo rimarrà sempre un mistero" scusa allora che diamine stai li a spiegare? ndme)(forse hai ragione,ma io lo scoprirò *dice con occhi di fuoco* nd Cass) ( tranchilitto amore ndme)(tranquillo che? nd Cass *con sguardo suicida*) ( niente !non ho detto nulla ndme *se la da a gambe*).
resta il fatto che alla fine Andrea si trascinò dietro Alexy andandosene,quei due nascondevano qualcosa,e poco mi importava. (sempre menefreghista -.- ndme)




Pov Andrea



io- Oh stavamo facendo solo una cavolo di battaglia di cuscini,e visto che stavo per cadere mi sono aggrappata alla sua maglia,ma lui ha perso l'equilibrio e siamo caduti entrambi.Insomma non è successo niente- dissi innervosita,avevo trascinato Alexy sul tetto,ed era d più di mezz'ora che cercavo di farli capire che diamine fosse successo,ma si rifiutava di capire.
Avevo capito che non sarebbe mai stato zitto,e conoscendo mia zia se lui le avesse detto qualcosa (Cosa che avrebbe fatto di sicuro)lei avrebbe frainteso tutto,e mi avrebbe perseguitato per tutta la vita con questa storiella.
NON VOLEVO ASSOLUTAMENTE CHE ACCADERE QUALCOSA DEL GENERE!!!!
Alexy- Ok ti credo,non dirò nulla tranquilla- disse calmandosi.
io- Finalmente,non ci speravo più!grazie,fai in modo che non esca mai nulla dalla tua bocca-disse tranquillizzandomi un po.
Alexy- Adesso vado a dormire,è meglio che ci vai anche tu.Buona notte Andrea- disse per poi andarsene,rimasi un po ad ammirare le stelle di quella calda notte,per poi scendere e andarmene a dormire.
Arrivata in camera trovai Cass che già dormiva,e cosi  feci lo stesso.




Pov Alexy



Mi arrivò una chiamata la fine di quella stancante settimana.
??-Allora hai capito chi è?- 
io- Si,lo individuato-
??- Bene mandami subito dati e immagini- 
e cosi feci.




Pov Andrea



Quella settimana passò in fretta,tra chiaccherate con i ragazzi in generale (ma di più con Alexy)e litigate con Cass,la scuola,i compiti e tutto il resto.
Arrivò presto il tempo di andare a casa,e ne fui veramente felice,finalmente potevo tornare ad essere una ragazza per un po.
Uscì in tutta furia da scuola,e iniziai a correre arrivando velocemente a casa.
Trovai mia zia alla soglia della porta.
io - Ciao zia,dove vai?- le domandai curiosa.
Zia- Sarò di ritorno presto,a già Alexy ed Armin questa settimana non vengono a casa- e cosi dicendo sparì nel nulla,era andata come un fulmine chi sa cosa doveva fare?
Entrai in casa,ed andai a farmi una rilassante doccia.




Pov Cass



maledizione!
Quella settimana il Direttore aveva da fare,e quindi ci aveva dato poco tempo per uscire da lì,e chi non lo avrebbe fatto sarebbe rimasto a scuola.Avendo da fare,appena quelli che volevano tornare a  casa uscirono lui chiuse a chiave la scuola,e se ne andò.
io avevo deciso di tornare a casa,ma appena fuori dal liceo controllando le mie tasche no trovai le chiavi di casa.
Che diamine dovevo fare?adesso ero fuori da scuola,non potevo rientrare e non avevo le  chiavi con me.
io- Maledizione!- dissi a denti stretti,quando mi si parò una donna davanti.
??- Perché sei arrabbiato ragazzo?- chiese gentilmente.
io- Nulla- dissi indifferente.
??- Su racconta,fidati mica ti mangio- disse ridendo,io le raccontai che fosse successo,perché ero già scocciato,e non volevo stare li a gridarle contro.
??- Se vuoi per questo fine settimana,ti posso offrire una camera a casa mia,tanto è davvero grande- disse lei sorridendo.Cosa diceva la mammina?Mai fidarsi degli sconosciuti,ma va a quel paese,io avevo bisogno di un posto dove stare e quella donna me lo stava offrendo gratis.
io- Accetto- dissi,ultimamente ero diventato pazzo.
??- Bene!non dista molto da qui,arriveremo in fretta- e detto questo si incamminò e io la seguì.
Arrivati davanti alla sua casa (vill più che altro)lei aprì la porta facendomi accomodare,quando fummo dentro vidi qualcuno scendere le scale e rimasi davvero sorpreso.
io- Tu..?- dissi spalancando gli occhi.




                                                                    ---- Angolo Autrice ----



Ecco spero vi piaccia!scusate per eventuali errori.
so che non è un gran che,non volevo deludervi ma sono malata,e la mia immaginazione  non è un gran che (sia per le verifiche che ho,sia per la malattia).
aspetto recensioni per sapere che ne pensate :D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'incubo continua ***


L'INCUBO CONTINUA


Pov Cass



io- Tu..?- dissi con un filo di voce,davanti a me sulle scale c'era una ragazza,capelli lunghi,biondi ed occhi verdi.Era Ambra!si la sorella di Nath,mi andava dietro e me l'ero fatta un paio di volte,ma poi non mi sono mai più fatto sentire.
Perché?semplice perché era solo una di quelle tante ochette che mi amavano,e che io non avrei mai ricambiato proprio perché non mi piacciono quelle ragazze superficiali,tutte rifatte (che poi sono pure brutte)e senza un minimo di cervello.(parla Miss intelligenza -.- ndme)(zitta prima che ti spari ndCass).
Ambra- Cass!da quanto tempo!sei venuto a trovarmi?che dolce- disse venendomi contro di corsa(per poco non cadde,visto che portava i tacchi)mi saltò addosso abbracciandomi,io me la levai subito di dosso.
io- Ma che fai?lasciami in pace.Te lo già detto tempo fa è finita tra di noi- dissi con voce dure.
Ambra- Ma allora perché mia madre a detto che avresti passato da noi il fine settimana?questo è un sogno- disse tutta raggiante.
io- Un incubo vorrai dire!- dissi sospirando,e.....









                                                                                                       Ci avevate creduto?

Ecco come in realtà andò a finire 



io- Tu...?- dissi  guardando la cugina di Alexy,che stava scendendo le scale.
Andrea- Che ci fai tu qui?- domandò stupita.
Potrei farti la stessa domanda pensai.
Andrea- Ma che cavolate dici?io ci abito qui,non poi farmi la stessa domanda- disse rispondendo ad una domanda che non avevo pronunciato ma solo pensato.
Cos'è adesso legge pure nel pensiero?
Si avvicinò a me e a sua zia.
Andrea- Ti ho chiesto che ci fai qui?- domandò un'altra volta.
Ma che credi che sia venuto a fare?è stata tua zia a portarmi qui,se sapevo che c'eri tu non sarei mai venuto pensai sbuffando.
Andrea- A capisco sei stata tu zia a portarlo vero?è per questo che sei uscita prima?potevi benissimo rimanere a casa.Tu invece adesso sai che ci sono anche io in questa casa poi benissimo andartene- disse rivolgendoci un tono davvero arrabbiato.
io la guardai alzando un sopracciglio,poteva davvero leggermi nel pensiero?
Zia- Senti so che abiti qui,ma la casa è mia quindi lui starà qui.E te lo dovrai portare dietro ovunque tu vada per questo fine settimana- disse sua zia tranquillamente.
Cosa?io dovrei passare il fine settimana con sta stramba?
Andrea- Ma io non voglio stare con lui,e nemmeno lui vuole passare il fine settimana con una stramba- disse a tono.
ok ! adesso basta,deve per forza avere qualcosa,non puo leggermi nel pensiero è impossibile.
zia- E INVECE VUOI LO FARETE!O VI BUTTO FUORI ENTRAMBI!- ci urlò contro la zia.
Andrea- Va bene!uff perché Alexy non è venuto proprio questa settimana?le la farò pagare- disse arresa.
Zia- Adesso ci capiamo meglio,Fai vedere a Castiel dove potrà dormire- 
Andrea- In quale camera lo dovrei portare?- disse svogliata,l'idea di stare insieme non piaceva nemmeno a me.
Zia- Che domande?quella di fronte alla tua!- disse gioiosa la zia.
io- Ecco l'incubo continua!- disse incominciando a salire,e così io la seguì.
Ero finito in una casa di matti!




Pov Andrea



Stavo scendendo le scale quando mi ritrova davanti  mia zia insieme a CASS?che diamine ci faceva lui in casa mia?
iniziammo a discutere,non facevo nemmeno parlare Cass perché sapevo già che avrebbe detto,era vero lo odiavo ma passavo comunque del tempo con lui,e avevo imparato le sue risposte.Dalla sua espressione capì che la cosa lo stupiva,e non sapeva nemmeno come facessi!Avrà certamente pensato che posso leggere nel pensiero,per poi dire che era impossibile hahhaha,era davvero scemo e a me sembrava stranamente di poter certe volte sentire i suoi pensieri!
hahhaha ma che dico?è solo perché ho imparato come si comporta quel'idiota.
Il risultato?era che adesso io avrei dovuto passare un fine settimana intero con Cass,proprio adesso che volevo starmene un po in pace.
Stavo salendo le scale seguita da Cass per farli vedere la sua stanza.
io- Entra pure- dissi facendolo entrare.
era una stanza molto grande tutta rossa,con decorazioni in blu (chitarre e note musicali)un grande armadio di rosso e un letto con lenzuola rosse,e legno in blu,una scrivania blu,con un pc rosso sopra.
questa era la camera in qui avrebbe alloggiato Cass.
mentre la mia era identica solo che le cose rosse erano blu e vice versa.
Lui rimase a guardarla stupito.
io- Ti piace?lo arredata io,è proprio identica alla mia solo che le cose che qui sono rosse nel'altra sono blu,e le cose blu sono rosse.-
Cass- hai un po di buon gusto - disse sbuffando,eppure ero sicura che li piacesse molto.
Li andai vicino e iniziai a toccarli la guancia con il  dito.
io- Dai ammetti che ti piace,dì che ho buon gusto.Su su su su su su..- dissi con voce da bambina
Cass- Ok!uff si hai buon gusto,questa stanza mi piace e poi sono i miei due colori preferiti,e da quel che sai amo le chitarre e la musica-disse arrendendosi dopo  molto tempo di tortura.
io- Sono anche i  miei colori preferiti,e anche a me tra tutti li strumenti che so suonare mi piace di più a chitarra!forse non siamo poi cosi differenti- dissi sorridendo.
"Lo dicevo che era pazza" sentì queste parole,eppure Cass non aveva aperto bocca.
io- Chi diceva che sono pazza?- domandai a me stessa più che a Cass.
Lui rimase a scrutarmi sorpreso,che avevo fatto di male?Lasciamo perdere.
io- Allora ci vediamo dopo,abbiamo abbastanza cose da fare.- disse per poi congedarmi.




Pov Cass



Ok!che diamine succedeva?
avevo pensato "lo dicevo io che era pazza"e lei mi aveva subito chiesto chi diceva che era pazza.
Insomma ho mi legge nel pensiero o sono completamente impazzito.
Chi sa che intendeva con "abbiamo molto da fare".
Resta il fatto che mi stesi,attendendo che arrivasse ora di pranzo.
Arrivata ora di pranzo scesi di sotto.
Andrea- Muoviti se vuoi mangiare qualcosa!- disse lei che era già seduta a tavola.
Guardai il pranzo,c'erano gamberetti fritti,e Sushi.
zia- Oggi abbiamo voluto mangiare un po di Giapponese- disse la zia sorridendomi.
io- Io adoro il Sushi- dissi con gli occhi che mi si illuminarono,ho sempre amato il Sushi.
Zia- Anche Andrea lo adora,sai è un'utako in tutto il senso della parola,adoro tutto del Gippone e gli anime sono la sua vita- disse sedendosi a mangiare,cosa che feci anche io.
Andrea- Guarda che li vede anche lui gli anime!non quelli che guardo io ma gli guarda.Sai zia lui guarda quelli lì- disse tutto d'un tratto,che ne sapeva lei?con quelli lì intendeva quelli perversi?
Andrea- Si intendo quelli- Disse fissandomi.Aspetta!lei a lo stesso nome di quel'Andrea,e anche lei mi ha subito associato A quel tipo di anime,e poi nessuno le a mai detto che io guardo gli anime!e poi ci assomiglia,non è che..?
ma che diamine  mi metto a pensare?hahha rido pure di me stesso adesso hahhaha.
è una cosa impossibile,e poi di gente che si assomiglia ne esiste moltissima in questo mondo.
zia- Sai lei è appena venuta qui da noi,è vero aveva passato del tempo ma adesso vive qui da noi per certi problemi.Frequenta un liceo artistico di nome New Generation- disse mangiando.
Vedi cervello mio è tutto chiaro lei studia in un liceo di nome New Generation,passa tutta la settimana a casa qui ed  una ragazza.Mi sarò solo fatto dei viaggi mentali (ultimamente ne fai tanti nd me)(concordo ndAndrea)Sono certo che non sono la stessa persona,forse nemmeno si conoscono.Quindi il mistero è stato risolto e io non riparlerò mai di questo argomento.
Andrea- Mangia o si raffredda - disse abbuffandosi,notando bene quella lì i era mangiata quasi tutto!meglio farsi sotto prima che il piatto finisca.
Mangiammo sotto gli occhi stupiti della Zia,avevamo finito tutto chiedendone del'altro.
Zia- E io che pensavo che solo mia nipote fosse cosi golosa- disse scrutandomi per bene.
Zia- Ditemi che fate per non ingrassare?- 
Andrea- Nulla!Senti preparati dobbiamo andare- Disse alzandosi.
io - Andare dove? domandai curioso.
Andrea- Tu vestiti e lo scoprirai più tardi.- disse per poi salire di corsa in camera.
Andai a prepararmi,e poi scesi di sotto,lei era già lì- era vestita con dei pantaloncini rossi con una croce nera sopra,una maglia a mono spalla nera con un teschio rosso e delle All-star rosse e nere.Semplice ma bello,le donava con i suoi lunghi capelli sciolti.
Andrea- Ci hai messo anni,su muoviti.Ciao Zia- e cosi uscì e dopo aver salutato la signora uscì anche io.
Camminammo in silenzio per abbastanza tempo,per poi ritrovarci davanti ad un grande super mercato di nome "望む" (si legge "Nozomu") il che significava Speranza in giapponese (da quando sai parlare Giapponese? nd me)(da quando voglio io nd Cass)
io- Che ci facciamo qui?- domandai annoiato.
Andrea- Questo è un supermercato che io ho fatto praticamente io compro le cose e qui le vendo a metà prezzo per le persone che non si ritrovano con molti soldi- disse incominciando ad entrare.
io- Ma perché non le le regali direttamente?- domandai davvero non capendo il motivo.
Andrea- Io già faccio carità.Ma questo supermercato lo fatto perché le persone anche se povere hanno sempre un'orgoglio da mantenere,e certe persone che non è che non hanno soldi ma ne hanno pochi non vogliono che le cose li siano regalate,vogliono riuscire a comprarle grazie al loro duro lavoro.Non mi aspetto che uno scemo come te capisca,ma comunque adesso entriamo- mi spiegò,avevo capito e l cosa le faceva onore era una cosa davvero per bene.La seguì dentro e rimasi sorpreso,era davvero enorme,e c'era moltissima gente.
???- Buon giorno signorina- Disse una commessa.
Andrea- Laura quante volte ho detto che dovete chiamarmi Andrea?non essere formale,o non vuoi essere mia amica?- disse sorridendole.
Laura- Ok,la chiamerò Andrea.Sei sempre cosi bella,è da tanto che non ti fai vedere- 
Andrea- Mi spiace non ho potuto.Ma adesso che vivo qui passeremo molto tempo insieme.Va bene?- 
Laura- Certo!- disse sorridendo -e quel bel ragazzo con te chi è?- domandò fissandomi.
Andrea- Una sotto specie d'amico,in realtà è qui solo per colpa di mia zia,non è che andiamo poi cosi bene.Adesso andiamo ci vediamo.- e cosi si congedò,e continuammo la nostra strada.
Ci imbattemmo in molta gente che la salutava.
Ad un certo punto sentimmo qualcuno piangere,seguendo il rumore del pianto ci ritrovammo  davanti ad un signore con sua figlia.
Bambina- Voglio quella bambola- disse indicando una Barbie tutta rosa.
Signore- Ma non posso comprartela piccola,ho appena i soldi per pagare la spesa.Te la prenderò un'altra volta,va bene? disse gentilmente l'uomo.
Bambina- No!io la voglio adesso- disse continuando a piangere.
Vidi Andrea sorridere,e poi andare verso la bambina,si accovacciò per arrivare al'altezza di quest'ultima.
Andrea- Adesso la nostra piccola principessa vuole quella bambola?- disse dolcemente.
Bambina- si - continuando a piangere.
Andrea- Adesso smettila di piangere piccola,sei cosi carina- disse alzandole la testa,e asciugandole le lacrime  - Sai le lacrime di una ragazza sono più belle di qualsiasi gioiello,quindi non le devi fare vedere a nessuno,nemmeno a te stessa,perché sono troppo preziose.Quindi se adesso tu la smetti di piangere,e mi prometti che non piangerai più ti darò un bellissimo regalo- disse sorridendole cosi dolcemente,che pensavo mi sarebbe venuto il diabete.
Bambina- Ok,Te lo prometto- disse sorridendo la bambina.
Andrea- Aspettami qui,torno subito- e cosi si volatilizzò nel nulla,per poi tornare con in mano una busta.
Andrea- Ecco qui ci sono tre regali!sono le tre versioni della bambola.Da sirena,da fata,e da principessa.è davvero bella prenditene cura piccola- disse per poi porgere la busta a padre.
La bambina abbracciò Andrea,e poi le disse di accovacciarsi.Le diede un bacio sulla guancia e e disse:
Bambina- Ma tu sei più bella di qualsiasi principessa,e hai il tuo bel principe sempre dietro - disse sorridendo ad Andrea,principe?chi io?hahhaha,anche andrea rimase un po perplessa,ma poi decise di lasciare stare.
Andrea- Tu sei più bella piccola,adesso devo andare,ma tranquilla ci rincontreremo- disse per poi alzarsi.
Signore- Grazie - 
Andrea- è sotto un piacere- disse e poi mi fece segno di andare,e cosi ci incamminammo per finire il nostro giro.
Dopo poco,Andrea disse di volere un gelato,ma quando arrivammo al frigorifero trovammo molta ente che si lamentava.
Andrea- Che succede?- domandò ad una commessa.
commessa- oh signorina,i gelati sono finiti,e la gente ne vuole comprare.Non sappiamo che fare- disse agitata.
Andrea- Torno subito,trattini queste persone.Cass vieni con me- disse iniziando a correre,dopo poco ci ritrovammo davanti ad un'altro supermercato.
Entrammo ed andammo nel posto riservato hai gelati.
Andrea- Allora prendiamo 10 di questo,20 di quello,30 di quest'altro un pacco di cornetti per me,e 40 di questo,a già 50 di quello preferito dai bambini che vengono lì,e penso che bastino per oggi- disse mettendo il tutto nelle buste.
io- Sei venuta qui per comprare gelati,e andare a rivenderli nel tuo supermercato?hai fatto tutta questa strada per questo?-domandai un po perplesso.
Andrea- I miei clienti vengono prima di tutto,e adesso muoviamoci o facciamo tardi- e cosi pagammo,ed uscimmo correndo.
Arrivammo in meno di 10 minuti,correvamo davvero veloce perché il posto era più tosto lontano.
Entrammo e subito andammo verso il frigorifero.
Andrea- Ho por..poor...ta..to i ge..ge ....la...ti- disse porgendo le buste alla commessa,e cosi porsi anche io le buste che mi aveva dato.
io- La scatola dei cornetti è sua- dissi indicando Andrea che era stanchissima.
Commessa- Che ragazzo premuroso che ti sei trovata- disse sorridendo,ormai tutti avevano preso i loro gelati e dopo aver ringraziato Andrea che aveva sorriso per risposta se ne andarono.
Andrea- Lui non è il mio ragazzo- sbraitò seria.
io- Non mi metterei mai con una come lei- risposi anche io.
Commessa- Eppure state cosi bene insieme- disse un po delusa.
io/andrea- MA DA DOVE VEDI?NOI NON STAREMMO MAI BENE INSIEME- urlammo entrambi attirando l'attenzione delle persone,ma che dopo poco si rigirarono.
Commessa- Vedete state già andando d'accordo su  qualcosa,guarda parlate entrambi allo steso momento dicendo le stesse cose per di più - disse sorridendo,e poi se ne andò.
Andrea- Non farci caso,sono tutti un po matti qui- disse sbuffando.
la più matta sei tu.
Andrea- Invece il più matto sei tu più tosto - disse por poi iniziare a camminare,ecco adesso ne avevo abbastanza non poteva leggermi nel pensiero.
io- Dove andiamo adesso?- 
Andrea- A casa,ormai è ora di cena.Come vola il tempo- disse e cosi andammo a casa.
Entrati trovammo un biglietto sul tavolo.
Andrea- "Ho avuto un urgente impegno di lavoro,non potrò tornare sta notte.Cenate e passate una buona serata.La zia" Benissimo ci mancava solo che adesso sparisse anche lei- lese il contenuto di quel biglietto per poi sbuffare.
Andrea- Io non so cucinare,che diamine dovremmo mangiare adesso?- domandò triste e arrabbiata.
io- Visto che sto morendo di fame,preparerò io la cena ma solo per questa volta.-dissi rassegnato,avevo veramente fame.
Andrea- Tu sai cucinare?avrei voglia di pizza- domandò stupita
io- Sono un mito in cucina,tu aspetta e mangerai la migliore pizza della tua vita- sorrisi beffardo,per poi andare in cucina a preparare la pizza,feci anche le patatine fritte.




Pov Andrea



Era stata una giornata faticosa,e arriva a casa una persona vorrebbe mangiare la cena ma che si ritrova davanti?un biglietto con su scritto che non c'era la cena,perché la persona che avrebbe dovuto prepararla era fuori per lavoro e non sarebbe nemmeno tornata almeno fino al giorno dopo.
Visto che io non so nemmeno cucinare pensavo sarei dovuta rimanere senza cena,ma Cass mi stupì dicendo che lui sapeva cucinare,non ci avevo ceduto finché non lo vidi al'opera.
Era grandioso,veloce ed efficace stava facendo pizza e patatine fritte,quando finì di preparare il tutto mi ritrovai davanti quattro pizze al tonno che emanavano un odore davvero buonissimo.
Presi il primo  pezzo per assaggiare,e dopo il primo boccone i miei occhi si illuminarono.
io- MA è DELIZIOSA!- dissi meravigliata.
Cass- Lo dicevo io che era la miglior pizza al mondo- disse soddisfatto.
io- Si è davvero la miglior pizza che io abbia mai mangiato,sei un mito- dissi continuando a mangiare.Mangiammo due pizze a testa,e io lavai i piatti.
io- Cass ti va di vedere un film?-domandai.
Cass- Solo se lo fai scegliere a me- disse con n sorriso strano.
io- Va bene- e cosi io mi sedetti sul divano,in attesa che lui scegliesse uno dei tanti film che avevamo.
Alla fine scelse "Watch Ghost movie".
io- Adoro questo film,fa morire dalle risate.
Cass- a chi lo dici!- e cosi ci mettemmo a guardare il film,ma ad ogni caso io ero davvero stanchissima,e mi sembrava che anche Cass lo fosse,m volevo guardare il film.




                                                                                                     IL MATTINO DOPO



Aprì lentamente gli occhi,e mi ritrovai nel salotto,sul divano,ma guardando bene notai che la mia testa era appoggiata a qualcos'altro.
Cass- Hai intenzione di alzare la tua testa dai miei addominali,e alzarti?- domandò Cass,ecco quello che pensavo era davvero successo.
ieri per la stanchezza ci eravamo addormentati sul divano,lui era steso con i piedi fuori da divano,mentre io avevo la testa su di lui,e i piedi piegati sul divano.
Dopo quelle parole sobbalzai alzandomi in piedi.
io- Oh mi dispiace,ieri ci siamo addormentati qui!avremmo dovuto andare a dormire prima.- dissi un po preoccupata.
Cass- Lascia perdere,adesso io ho fame- disse e il suo pancino iniziò a brontolare.
io - Se ti prepari andiamo in una caffetteria a fare colazione-
Cass- Va bene- disse alzandosi dal divano,e dirigendosi in camera "sua".
Avevo dormito davvero bene,e adesso avrei passato un altra giornata in giro.
Scesi già pronta,e scese anche Cass.
io- Allora andiamo,è una caffetteria che fa dei dolci davvero buonissimi- dissi con la colina in bocca.
Cass- Muoviamoci allora- disse uscendo di casa,lo seguì,chiusi a chiave e ci incamminammo.
Arrivammo dopo poco al posto che avrebbe riempito il mio bel pancino.
io- Dai entriamo- e cosi entrai dentro,seguita da Cass.
Mi ritrovai davanti un ragazzo alto,biondo con gli occhi azzurri.
Si girò verso di me,e rimase a fissarmi,poi io andai di corsa da lui e lo abbracciai.
io- Enrique da quanto tempo,mi sei mancato!- dissi stringendolo,lui rimase stupito,ma poi ricambiò l'abbraccio.
Enrique- Sei davvero tu Andrea?ma quanto è cresciuta la mia cucciolotta!- disse allontanandomi un po - Fatti vedere,Sei davvero cresciuta bene,sei diventata una splendida ragazza - disse fissandomi attentamente.
io- Grazie,anche tu sei diventato uno splendido ragazzo- gli dissi sorridendo.
Enrique- E chi è lui?- disse indicando Cass,ecco tutti devono chiedere di lui?uff!
io- Un amico,la zia mi a costretto a portarmelo dietro per questo fine settimana- dissi.
Enrique- Piacere io sono Enrique un vecchio amico di Andrea-
Cass- Io sono Castiel - disse indifferente,per poi aggiungere  - e avrei più tosto fame - disse andandosi a sedere ad un tavolo.
Enrique- Ti poto il solito?- 
io- Si,il doppio però- dissi andandomi a sedere.
"amico più tosto intimo" sentì quando guardai Cass.
io- è un amico d'infanzia,è certo che debba essere più tosto intimo- dissi  fissandolo.
Cass- Senti io non ho detto nulla,a chi diamine stavi rispondendo?- domandò alzando un sopracciglio.
io- Eppure io lo sentito quando ti ho guardato- dissi tranquillamente.
Cass- Stai cercando di dire che sai leggere nel pensiero?-disse ridendo.
io- Se lo sapessi fare potrei leggere nella mente di tutti,eppure riesco a sentire solo quel che pensi tu- dissi stupita della cosa.
Cas stava per dire qualcosa,ma arrivò Enrique.
enrique- Ecco qua ciò che avete ordinato- disse appoggiando sul tavolo un cappuccino,un caffè nero,e diversi dolci,e Crepes con la Nutella (*_*)
io- Grazie mille- dissi sorridendogli,e poi lui se ne andò  a finire il suo lavoro.
io- Su dobbiamo finire il tutto - dissi iniziando a mangiare,anche Cass fece la stessa cosa.
Quel che avevo capito era che era molto goloso,era peggio  di me (questo è impossibile ndme)(è vero nessuno è peggio di me ndAndrea)
Cass- Volevo farti una domanda- disse serio.
io- Fai pure- 
Cass- Perché vivi da tua Zia,invece che con i tuoi genitori- Disse ancora più serio.
io- I miei genitori sono da poco morti,e per questo sono dovuta venire qui- dissi un po triste,e presi a bere il mio cappuccino
.



Pov Cass



Volevo saperlo e quindi gli chiesi perché non viveva con i suoi genitori,lei rispose.
Andrea- I miei genitori sono da poco morti,e per questo sono dovuta venire qui- disse rattristandosi e iniziando a bere il cappuccino.
Andrea- Ma prima o poi tutti moriremo,e quindi spero riposino in pace.E perché questo accada devo vivere felice,e io adesso sono felice - disse ritornando di colpo a sorridere,sembrava praticamente aver dimenticato di aver perso i propri genitori,viveva felice,era forse la persona più sorridente e vivace che io abbia mai visto in tutta la mia vita.
io- Non sei costretta a sorridere,se vuoi pianger...- non mi fece finire.
Andrea- Non sono costretta a farlo mi viene spontaneo.ricorda io non piango  è una cosa che non farò mai,non serve a nulla,e poi hai già sentito ciò che ho detto a quella  bambina ieri.Se dico a qualcuno di non piangere,la prima a farlo devo essere io.Comunque adesso che abbiamo finito torniamo a casa - disse alzandosi.
io- Dopo pranzo voglio andare in un posto meraviglioso- dissi alzandomi a mia volta.
Andrea- Dove?-
io- Lo scoprirai-
Andrea - Enrique ci vediamo un'altra volta- disse per poi uscire,e cosi la seguì.
Tornammo a casa,e ogni uno fece quello che li pareva fino a pranzo.La zia era tornata,quindi fece lei il pranzo,e dopo aver pranzato dissi ad Andrea di muoversi per uscire,lei si preparò subito.
io- Andiamo- e cosi uscì da quella casa,e mi misi in cammino.
io- Dovremmo prendere il bus visto che è abbastanza lontano-
andrea- Va bene- 
Arrivammo e le dissi di seguirmi.
Ormai si era fatto buio,perché ci era voluto moltissimo tempo per arrivare,ma noi avevamo proprio bisogno di quel buio.
Andrea- Insomma è stato un viaggio lunghissimo,ci metteremo anni per tornare- disse stanca.
io- Qui ho una casa,e c'è la mia moto.Quindi per il ritorno ci metteremo meno tempo,è il bus che è lento- le dissi continuando a camminare.
andrea- Spero che il posto dove mi vuoi portare sia abb...- non finì di parlare,perché rimase a bocca aperta.
Eravamo davanti ad un giardino con milioni di fiori,lampade,alberi,persone ed infine una meravigliosa cascata.
Quella cascata grazie alle luci,prendeva diversi colori.
io- Abbastanza bello?- domandai ridendo.
Andrea - è decisamente MERAVIGLIOSO!- disse con uno sguardo sognante.




Pov Andrea



Avevamo fatto moltissima strada,ma quel posto era meraviglioso!
c'erano fiori,luci,alberi e una meravigliosa cascata che si colorava.
io- Facciamo delle foto,voglio delle foto- dissi tirando fuori il mio cellulare,incominciai a filmare l'acqua (metterò delle foto alla fine).
io- è davvero meraviglioso questo posto,grazie per avermici portato- dissi sorridendo.
Cass- Non hai ancora visto tutto,seguimi - disse andando a scendere delle scale,,lo seguì e di sotto c'era un'altra cascata più piccola,e c'era un altro giardino illuminato dalla luce.
Cass continuò a camminare finché non arrivammo in un posto buio.
io- Che ci facciamo qui?- domandai non capendo il significato di lasciare tutte le cascate i giardini illuminati per stare in un posto buio.
Cass- Guarda in alto,questo è meglio di qualsiasi altra cosa- Disse Cass sorridendo sinceramente.
Alzai la testa e mi ritrovai un cielo pieno di stelle,che brillavano tutte intensamente.
io- Wow!che meraviglia,dovrei venire più spesso qui.Questo meraviglioso panorama ti fa sentire bene.
Cass- Tu non sai quanto in pace ti puo far sentire - disse con voce malinconica?
Restammo lì a guardare quel panorama per abbastanza tempo,e poi decidemmo di andare.
Io ero davanti mentre Cass stava dietro di me,stavo salendo le scale quando non so in cosa inciampai e stavo cadendo al'indietro.
??- Non sono più quel Codardo- sentì dire,ed ero sicura fosse la voce di Cass.
Dopo quella frase mi ritrovai tra le braccia di qualcuno,al riparo al sicuro era cosi che mi facevano sentire quelle braccia.
Se non fosse stato per lui mi sarei di sicuro fatta davvero male.




Pov Cass



Dopo aver visto quel panorama,decidemmo di andare.
Andrea era davanti a me che saliva le scale,quando d'improvviso la vidi cadere lentamente al'indietro.
Non poteva risuccedere,non doveva per niente risuccedere.
io- Non sono più quel Codardo - disse per poi correre verso di lei,e prenderla tra le mie braccia.
Se non fossi stato li sarebbe di sicuro finita male.
Andrea- Mi stai soffocando- Disse tutto d'un tratto,la stavo ancora stringendo a me,forse avevo stretto troppo.
io- Stai bene,non ti sei fatta male vero?- domandai preoccupato,si ero davvero preoccupato che risuccedesse.
Andrea- Sto bene,grazie mille- 
io- Andiamo li- dissi indicando una panchina,ci sedemmo e lei iniziò a dire.
Andrea- Cass sai pensavo tu fossi una persona davvero odiosa,e che non servisse a nulla se non per dare fastidio.Ma adesso io penso che tu è vero non sei la persona più gentile al mondo,ma lo sei a modo tuo.
Sei un vero amico,è vero tu non sei sempre presente ad aiutare le persone che ti stanno accanto,lo fai a modo tuo e la gente non lo capisce.Ma quando una persona a davvero bisogno di te,tu non sei come quei finti amici che ti aiutano sempre ma nel momento in qui hai più bisogno di loro spariscono,tu quando qualcuno a davvero bisogno sei li ad aiutarlo con tutto quello che puoi fare.
Senza di te,adesso non saprei che cosa sarebbe successo.- disse fissandomi attentamente.
io- Non sono nulla,io non merito nemmeno di vivere,se non ci fossi stato io tu adesso staresti a casa tua.- dissi indifferente.
Andrea- Cass perché fai così?-
"cosi come?" domandai dentro di me.
Andrea- Tu mi hai appena salvato la vita,e dice che vorresti morire.Cass sinceramente dimmi la realtà,cos'è che ti ha rovinato così la vita?- domandò prendendomi la mano.
Cosa me la rovinata?è troppo lungo da spiegare.




Pov Andrea



Qualcosa non andava,lui mi aveva salvato la vita e diceva che sarebbe voluto morire?che diamine succedeva?
io- Dimmi cos'è che ti ha rovinato la vita?perché prima dicevi di non essere più quel codardo?spiegami- dissi tenendo la sua mano,e guardandolo negli occhi.
il mio obbiettivo era scoprire che diamine fosse successo.
Cass- In una parola sola "Epilessia"- 




                   ---ANGOLO AUTRICE---
Ecco spero vi piaccia,vedete ce l'ho fatta a farne due in una settimana :D
ecco qua le immagini di qui vi avevo parlato:



  Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Litigi ***


LITIGI


Cass- In una sola parola "Epilessia"- disse con gli occhi persi nel nulla.
Epilessia?ma che diamine intendeva?
io- Che intendi dire?- domandai perplessa,avevo perso il filo della conversazione.
Cass tutto d'un tratto ritirò la sua mano,e si alzò bruscamente.
Cass- Nulla che t'interessi,non so nemmeno perché siamo qui a parlare - disse gelido.
io- A me poi dirlo....- dissi cercando di capire qualcosa,ma lui stranamente nel buoi di quel meraviglioso posto si arrabbiò,e mi sbraitò contro.
Cass- Perché a te potrei dirlo?smettila di fare quella che sa tutto,perché non puoi capre!Noi non siamo amici,non so che mi sia preso in questo fine settimana,ma dimenticatelo.
Io e te non siamo amici,e non ci conosciamo.Adesso ti riporto a casa,e poi vedi di sparire dalla mia vita!- sbuffò arrabbiato,con un tono freddo ed indifferente mi si gelò il  sangue nelle vene.Nessuno e dico nessuno mi aveva mai fatto quel'effetto,poco m'importava di quello che diceva. Ma perché mi sentivo come ferita nel più profondo del cuore?
io- Se è questo che vuoi,vedrò di non parlarti più. Sai avrei preferito non averti mai incontrato!Adesso riportami a casa,prendi le tue cose e sparisci per sempre- dissi iniziando a camminare. Quanto cazzo era lunatico quel ragazzo?prima fa il gentile,ti salva la vita,poi è triste,e poi ti manda direttamente a quel paese!
Malgrado sapevo benissimo che lui non sarebbe potuto sparire dalla mia vita,visto che andavo nella stessa scuola con l'aggiunta che dormivamo nella stessa stanza.Avevo detto quelle parole sperandoci davvero.
Cass iniziò a camminare anche lui,mi portò in una casa vicina a quel luogo,e da li estrasse la sua moto.
Come me la ero immaginata era una moto nera e rossa,e devo ammettere che era davvero figa!
ma lasciai perdere,e non commentai nemmeno.
Salimmo sulla moto,e poi sfrecciammo a tutta velocità,restammo zitti per tutto il tempo,e dopo un viaggio abbastanza lungo arrivammo davanti a casa.
Scesi prima io,ed andai ad aprire la porta di casa.
Entrai seguita subito da Cass,che salì di sopra prese le sue cose,e subito uscì di casa senza dire nemmeno una parola.
rimasi stupefatta dal suo comportamento,ma me ne feci una ragione,e salì in camera preparandomi per tornare a scuola.




Pov Cass



io- In una parola sola "Epilessia"- ecco le lo avevo detto,ma perché mi stavo facendo del male da solo?
Pronunciare quella parola era come infliggermi la peggior tortura al mondo,per colpa di quella malattia la mia vita era stata un inferno,e per quello che è successo lei non è riuscita a perdonarmi,e io steso non riesco a perdonare me stesso,sono stato solo uno scemo stupido codardo di merda.
Sentire o dire quella semplice parola insulsa mi portava tantissima sofferenza,mi faceva ricordare che successe quel giorno,mi faceva morire dentro.
Allora perché diamine in quel momento mi ostinavo a parlare,facendomi sempre più male?
Quando lei continuo ad insistere chiedendomi che cosa volessi dire,dicendo che a lei potevo dire tutto mi infuria.Ma chi cavolo crede di essere?pensa sempre di sapere tutto o cosa?io la odio sta qui non so nemmeno perché sono qui a parlarle.
Le urlai contro dicendo delle parole che l'avrebbero di sicuro ferita,andammo a prendere la mia moto,e tornammo silenziosamente a casa.
Quando fummo davanti a casa lei aprì la porta,e io entrai,presi la mia roba,e senza dire nulla uscì di lì andando verso scuola.
in cuor mio sapevo che mi stavo solo sfogando su di lei,ma comunque le avevo detto di non volerle più parlare,e così avrei fatto!
Tanto non mi cambiava mica la vita se non la vedevo lei non era nessuno!
Entrai a scuola e andai in camera per poi stendermi sul letto,ed essere avvolto dai mie tristi pensieri.




Pov Andrea



Mi vestì da "Andrea maschio" e tornai a scuola,quel posto stava piano piano iniziando a darmi sui nervi,per la presenza di qualcuno che avrei volentieri ucciso.
Ma malgrado la mia arrabbiatura continuai per la mia strada,e salì in camera.
  Quando entrai in camera trovai Cass che dormiva sul suo letto,con un espressione davvero triste,mi fece quasi pena ma tornai in me,e mi sedetti sul mio letto.
Presi il mio Pc,anche se adesso odiavo quel dannato,ero davvero curiosa di scoprire che diamine fosse successo,e avrei iniziato scoprendo cosa fosse l'epilessia.
Digitai "epilessia" su google,e poi andai sulla pagina Wikipedia (Wikipedia a le risposte per qualsiasi cosa!affrettatevi a comprare dei nuovi Pc per poter accedere a questa meravigliosa pagina "so tutto io")
"L'epilessia (dal greco ἑπιληψία, "sono preso, sono colpito da qualcosa") è una condizione neurologica (in alcuni casi definita cronica, transitoria in altri, per es: un episodio epilettico accaduto nella vita mai più ripetutosi) caratterizzata da ricorrenti e improvvise manifestazioni, dette crisi epilettiche.

Riferendosi a un fenomeno clinico, il termine epilessia è un termine generico, giacché esistono molte forme e molte cause di epilessia. Tuttavia, nell'ambito delle diverse forme di crisi epilettiche si possono individuare varie sindromi con caratteristiche cliniche e patologiche ben definite."
lessi attentamente,mi sembrava un incubo.
"Il termine epilessia deriva dal greco antico ἐπιληψία epilēpsía, che viene da ἐπιλαμβάνειν epilambánein che significa "prendere, prendere possesso, cogliere", che a sua volta proviene dalla combinazione di ἐπί (epì) "sopra" e λαμβάνειν (lambanein) "prendere".[2]

In passato, l'epilessia era associata a esperienze religiose e di possessione, anche demoniaca. Nei tempi antichi, l'epilessia era conosciuta come la "malattia sacra" (ἱερὰ νόσος, morbus sacer[3]) (come fu descritta nel V secolo a.C. da Ippocrate di Coo[4]), perché la gente pensava che le crisi epilettiche fossero una forma di attacco da parte di demoni, o che le visioni sperimentate dai pazienti fossero dei messaggi degli dei. Tra le famiglie animiste Hmong, ad esempio, l'epilessia è stata intesa come un attacco di uno spirito maligno, ma la persona interessata potrebbe diventare venerata come uno sciamano, grazie a queste esperienze ultraterrene.[5]

Un capitolo di un libro di medicina babilonese, Sakikku, risalente al 2000 a.C. circa e composto, vi sono molte descrizioni di condizioni che oggi riconosciamo come crisi epilettiche, tali scritti insistono sulla loro natura soprannaturale,[4] mentre il testo ayurvedico Charaka Samhita (circa 400 a.C.), descrive l'epilessia come "apasmara", vale a dire come "perdita di coscienza".[4]

Nella maggior parte delle culture, le persone con epilessia venivano stigmatizzate, evitate o addirittura imprigionate. Presso Salpêtrière, il luogo di nascita della neurologia moderna, Jean-Martin Charcot trovò l'epilessia comune nei disabili psichici, negli affetti da sifilide cronica e nei psichiatrici criminali. In Tanzania, al 2012, come in altre parti dell'Africa, l'epilessia viene associata a possessione da parte di spiriti maligni, alla stregoneria o all'avvelenamento. Molti ritengono che possa essere una condizione contagiosa.[6] Nella Roma antica, l'epilessia era conosciuta come il comitialis morbus (ma anche maior morbus e divinus morbus[7]) ed era vista come una maledizione degli dei che, qualora avvenisse durante un comizio, ne provocava l'interruzione essendo di cattivo auspicio.[8] L
a malattia era considerata contagiosa e si riteneva che lo sputo fungesse da difesa nei suoi confronti.[9]

La stigmatizzazione sociale è perdurata fino all'epoca moderna, sia per quanto riguarda la sfera pubblica che quella privata, ma i sondaggi suggeriscono che questo atteggiamento si sta affievolendo nel tempo, soprattutto nel mondo sviluppato. Ippocrate osservò che l'epilessia avrebbe cessato di essere considerata di origine divina solo il giorno in cui sarebbe stata capita.[10]"
In pratica uno potrebbe  morire?
Stavo per continuare a leggere quando sentì un presenza vicino a me.
Cass- Perché stai facendo una ricerca sull'Epilessia?- domandò  con una voce triste,ero decisa ad  ignorarlo ma io adesso dovevo essere un'altra persona,allora perché avrei dovuto ignorarlo?io non sono l'Andrea con qui parlava prima.
Dovevo comunque spiegarli il motivo di quella ricerca,ma non potevo dirgli il vero motivo.




Pov Cass



Aprì lentamente gli occhi,non mi ero reso conto di essermi addormentato.Quando ripresi del tutto coscienza,notai un bagliore allora guardai verso Andrea,stava al Pc.
Mi alzai senza fare rumore,e gli andai vicino,quando guardai sullo schermo del Pc notai un'unica parola "epilessia".
Perché stava cercando quella dannata malattia?che coincidenza proprio poco fa ne avevo parlato con Andrea,e due secondi dopo mi ritrovo l'altro Andrea che cerca che cosa vuol dire,per curiosità gli domandai.
io- Perché stai facendo una ricerca sull'Epilessia?- dissi un po esitante,perché quella semplice parola non mi piaceva.
Lui mi guardò sorpreso,al'inizio sembrava quasi mi volesse ignorare,ma poi si rigirò verso di me,rimase un po a pensare poi disse.
Andrea- un mio amico,si proprio un mio amico.....mi a detto che conosce qualcuno che soffre di epilessia...mh quindi si quindi ero curioso e si,insomma volevo sapere che cosa fosse- disse più tosto titubante,era tutto tranne che sicuro di quello che diceva,quel ragazzo era più tosto strano!
Guardai lo schermo e piano sussurrai senza nemmeno accorgermene.
io-soffriva di Epilessia,più specificamente aveva la crisi convulsiva tipo grande male- mi uscì di bocca senza che io lo volessi,perché stavo iniziando a ricordare,non che quei pensieri mi abbino mai lasciato in pace,avevano continuato a seguirmi per tutto quel tempo.
Andrea sembrò più tosto confuso,ma non domandò nulla e continuò a leggere per conto suo,io tornai sul mio letto a pensare tristemente.




Pov Andrea



Dio che scusa di merda mi ero inventata?era così banale,ma a lui poco importava.
poco dopo sussurrò delle parole,tornai a guardare sullo schermo e lessi "la crisi convulsiva tipo grande male" lui aveva appena detto che qualcuno aveva quel tipo di attacchi,ma chi?
continuai ad informarmi.
"La crisi epilettica può essere estremamente polimorfa e ha caratteristiche e durata variabile a seconda del tipo di crisi.

La più classica, ovvero la crisi convulsiva tipo grande male, si manifesta attraverso la convulsione di tutto il corpo. La vittima, nella maggior parte dei casi crolla al suolo, contorcendosi ripetutamente come in preda a una forte scarica elettrica.
È caratterizzata da un iniziale spasmo di tutti i muscoli scheletrici (fase tonica) seguita dopo poche decine di secondi da contrazioni muscolari rapide, più o meno regolari, con movimenti ampi e veloci (scosse cloniche sincrone → fase clonica). Questo tipo di attacco è usualmente ciò che si intende col termine epilessia nel linguaggio colloquiale. Questo tipo di crisi si conclude con una fase detta di risoluzione (o post-critica) ove la persona appare confusa, rallentata e indolenzita. La durata della fase tonica e clonica è da 2 a 3 minuti.
Può avvenire in molti casi la morsicatura della lingua. Si noterà la presenza di saliva e muco attorno alla bocca della vittima. Si ha una rotazione degli occhi all'indietro da parte della vittima."
ecco questo era ciò che volevo capire,quindi chi cazzo era la persona che conosceva Cass,e che aveva L'epilessia?avrei dovuto scoprirlo,perché ero una persona molto molto ma molto curiosa,ma visto che si trattava di Cass sarebbe stato praticamente impossibile!
L'Epilessia era comunque una malattia che con le medicine veniva un po placata,e gli attacchi diventano meno frequenti,ma non svaniscono del tutto.
Certe volte nei peggiori dei casi ci sarebbe voluta un'operazione,nella quale rimuovevano la parte malata del cervello (Dopo averla individuata con diverse diagnosi).
In certi casi questa malattia ad una certa età cessa (ma nessuno può sapere quando) o nei peggiori dei casi porta alla morte.
Non sapevo del'esistenza di questa malattia,e avrei preferito non saperne,perché era davvero una cosa grave,che in quel momento mi rattristo parecchio.
Dopo aver scoperto una cosa così orribile e spaventosa,rimisi a posto il Pc,e andai a dormire,anche se fu molto difficile visto il mio stato d'animo.




                                                        IL MATTINO DOPO



Mi svegliai alle 6:30 entrai in bagno,mi lavai la faccia,i denti,e sistemai quella mia dannata parrucca che piano piano stavo iniziando ad odiare sempre di più.
Mi vesti con i miei soliti ronzi e larghi vestiti -.-,e uscì dal bagno.
Quando uscì notai che Cass dormiva ancora,ma era comunque ancora presto quindi decisi tranquillamente di lasciarlo stare,anche perché dopo ciò che mi aveva detto ieri non riuscivo a parlargli normalmente,già lo odiavo e adesso è ancora peggio.
Presi il mio zaino e mi diressi verso la mensa,quando arrivai a destinazione trovai il posto quasi completamente vuote,c'era solo una testa azzurra che spiccava in quel bianco.
Ne ero certa era Alexy.
Mi avvicinai piano piano senza farmi sentire,e da dietro gli misi le mani sulle spalle iniziando a stringere.
Alexy- Oh mi fai ma..- non finì di lamentarsi perché quando si girò per vedere chi fosse,notò la strana aura nera che emanavo,e si zittì di colpo.
io- Tu brutto infame!che cazzo di cugino mi ritrovo?come  cavolo hai fatto a lasciarmi sola proprio questo fine settimana?tu sai che cazzo è successo?prega perché non ti uccidi- dissi arrabbiata,se ci fosse stato lui non sarebbe successo niente,e io me ne sarei stata tranquilla tranquilla -.-
Appena finì le miei parole mi senti tirare via le mani da sopra le spalle di Alexy,e quando mi girai rimasi abbastanza sorpresa.
Armin- Ti ricordi cosa ti ho detto?questa volta c'ero solo io,ma se ci fosse stato qualcun'altro al mio posto e avesse sentito la vostra conversazione?- domandò indifferente.
io- Ecco ecco...- stavo cercando qualche scusa valida,ma lui aveva decisamente ragione,allora abbassai lo sguardo  e continuai  - Hai completamente ragione,mi dispiace molto  non lo farò più -poi alzai lo sguardo verso quest'ultimo che disse.
Armin- va bene,ma la prossima volta sta più attenta - mi disse sorridendo dolcemente,io rimasi sorpresa ed imbambolata a guardarlo.
io- Oh quanto sei carino quando sorridi- dissi tirandoli le guance,ecco ero impazzita.




Pov Armin



ero entrato in mensa per ritrovarmi davanti Andrea e Alexy.
Andrea stava praticamente gridando ai quattro venti che fosse nostra cugina,e che fosse una ragazza.
Mi avvicinai,e quando lei finì di parlare le levai le mani da sopra le spalle di Alexy,e le feci notare il suo errore.
Lei pentita chiese scusa,e disse che non l'avrebbe più fatto.
Io le sorrisi dicendo che doveva stare più attenta,e lei come impazzita mi tirò le guance dicendo che ero così carino quando sorridevo,cosa che mi fece arrossire ma dico una cugina più normale?
ma ad ogni caso a me andava bene,l'avevo osservata e non ostante le sue stranezze,era davvero una ragazza pura e meravigliosa.
Alexy- Sei arrossito!non dirmi che...- non lo feci finire perché gli tirai un calcio.
Alexy- Ma sei impazzito?- disse mettendo la mano sulla parte in qui l'avevo colpito.
io- è nostra cugina,smettila di dire sciocchezze- si era nostra cugina,ma io ero abbastanza timido,e lei era pur sempre una ragazza quindi che diamine ci dovevo fare?
Andrea mi tappò la bocca con la mano.
Andrea- Però adesso sei tu che gridi hai quattro venti il mio piccolo segreto - disse sorridendo.
io- Hahaha è vero,chiedo perdono sua maestà- dissi andandomi a sedere al mio posto per iniziare a mangiare.
Alexy- è sempre bello vedere il vero Armin di tanto in tanto,dovresti smetterla con i tuoi giochi.
Pensa che la prima volta ti aveva descritto come un ragazzo davvero indifferente,del tutto diverso da me freddo e gelido - disse indicando Andrea,è vero certe volte (la maggior parte delle volte) sembravo freddo,ma in realtà anche io avevo la mia parte dolce.
Andre- Ei posso anche ritirare le mie parole,ma era ciò che appariva!
Ma sono felice di scoprire che sotto sotto non è così freddo - disse iniziando a mangiare.
Si lei era una cugina Speciale,a qui avrei sempre voluto bene.




Pov Andrea



Dopo la colazione in famiglia,andai in classe da sola perché Armin e Alexy avevano detto che prima dovevano fare qualcosa.
Quella giornata non era iniziata  tanto male,e anche per tutta la sua durata era stato piacevole,il motivo?
Cass quel giorno non si era presentato in classe,mi chiedevo perché ma secondo me era pur sempre meglio.
Alla fine delle lezioni il professore di matematica mi chiamò.
Prof- Andrea puoi venire qui?- mi domandò,io annuì e mi diressi verso di lui.
Prof- Sai perché Cass non è venuto oggi?- mi domandò.
io- No,sta mattina io sono uscito prima,e lo lasciato che dormiva- risposi un po sorpresa,perché diamine veniva a chiederlo a me?uff!
Prof- Allora lì porti questi esercizi da fare?se avesse difficoltà lo potresti aiutare?- oh ma sto prof è fuori di testa.
io- Perché dovrei?- 
Prof- Ho notato che tu vai bene in questa materia,e lui non ci capisce gran che,quindi .. -
io- Mi rifiuto!- ecco come rovinare una giornata perfetta -.-
Prof- Te lo sto chiedendo come tuo prof quindi porta un po di rispetto!tu lo farai punto e basta!- disse un po severo,ma va a quel paese prof del cavolo!
io- Va bene- disse prendendo quei due fogli che mi aveva dato,ed andai in camera ancora incazzata.
Dopo poco mi ritrovai in camera,e appoggiai lo zaino e poi iniziai a cercare Cass.
In camera non c'era allora andai a bussare in bagno.
io- Cassi ci sei?- domandai. Nessuna risposta,ma dopo poco sentì dei rumori allora constatai che era davvero lì.
Ed infatti dopo poco lui uscì dal bagno,ritrovandosi me in piedi davanti alla porta che gli porgevo dei fogli.
Cass- Che cosa sono?una lettera d'amore?- domandò un po scettico.
io- Ma che cazzo ti fumi?perché mai dovrebbe essere una lettera d'amore?che stupido!Tieni sono degli esercizi di matematica.
Il Prof a detto che devi farli per domani,e a chiesto perché non sei venuto oggi- dissi porgendoli quei dannanti fogli.
Cass- Non mi fumo nulla,è che sei così innamorato di me che ormai non sai più che fare,adesso fai pure il messaggero del prof per avvicinarti a me?- domandò ancora li in piedi,ed io che gli porgevo quei schifosi fogli.
io- Primo non sono innamorato di nessuno tanto meno di uno stupido come te! 
Secondo Ho detto chiaramente al prof Che mi rifiuto ma lui a alzato la voce dicendo che dovevo portargli rispetto.Volevo mandarlo a fanculo ma sai io a differenza di qualche idiota ci tengo al mio futuro.
terzo Sto cercando di allontanarmi da te,non di avvicinarmi - dissi per poi sbattergli i fogli contro il petto,e andarmi a stendere sul letto.
Lui abbastanza sorpreso,andò a sedersi sul suo letto,ed iniziò a fare quei compiti.
Ma poco dopo notai che si era decisamente bloccato,mi avvicinai a lui.
io- Il Prof a detto che devo pure aiutarti perché fai schifo in matematica-
Cass- Non ho bisogno del tuo aiuto,quindi sparisci moscerino - disse incazzato.
io- Bene non ti aiuterò,sei solo un codardo- dissi per poi voltarmi per andarmene,ma lui mi prese per il poso.
Cass-  Cos'hai appena detto?- dicendo iniziando a stringermi di più il polso.
io- Ho chiaramente detto che sei un codardo- urlai,lui iniziò a stringere ancora di più, stava iniziando a farmi male.
Cass- Smettila di dirlo brutto figlio di puttana - disse alzando la voce,nei suoi occhi c'era il vuoto totale,era tutt'altra persona.
Ma quella cosa non doveva farla,poteva menarmi,urlarmi contro fare qualsiasi cosa,ma non doveva osare dire che mia madre era una puttana,lei non la doveva nominare.
io- Sei UN CODARDO CODARDO CODARDO CODARDO CODARDO - urlai più forte che potevo,estrassi la mia mano anche se fu abbastanza difficile vista la sua presa forte,ma dopo quello che avevo detto sembrò perdersi nel vuoto più totale e non mi rispose più.
Uscì dalla stanza sbattendomi dietro la porta,aveva sorpassato ogni limite io non gli parlerò mai più costi quel che costi.
incredibile è riuscito a litigare con le mie entrambe versioni(infondo anche se vestita in modo diverso rimango sempre la stessa)


Da quel giorno passarono diversi mesi,e natale era ormai alle porte.
Io e Cass non ci eravamo più parlati,ma in compenso avevo fatto amicizia con parecchi ragazzi tra qui Lys il miglior amico di Cass ma lui era del tutto  diverso da quel'idiota.
avevo passato dei mesi felice e tranquilli,eppure sembrava sempre  mancarmi qualcosa,forse quei miei bisticci con Cass ma poco importava perché non li avrei più parlato.
Mancava poco alle vacanze di natale,e finalmente avrei passato 15 giorni senza più vedere la stupida faccia del rosso ogni mattina.



Mi alzai la mattina sorridendo(Cass stranamente non era in camera,ed erano solo le 7:00,era l'ultimo giorno di scuola e finalmente avrei potuto tornarmene a casa per 15 giorni. Andai  fare la mia solita doccia mattutina,mi cambiai e presi lo zaino.
Andai a fare colazione al mio solito tavolo,oggi c'erano solo Alexy e Armin ad aspettarmi,forse gli altri erano ancora a dormire.
io- Buon giorno ragazzi - dissi sorridendo,e sedendomi con il mio vassoio.
Armin- Sei di buon umore oggi,hai per caso fatto pace con qualcuno?- domandò malizioso,ma che aveva?
io- E ti pare?io sto bene anche senza di lui,è solo un pallone gonfiato e poi ormai non faccio nemmeno più caso alla sua presenza.- dissi tranquillamente.
Alexy- Ma che dici?sai ogni volta che si parla di lui il tuo sguardo sempre splendente,e il tuo sorriso perdono la loro luminosità.Ti ho fissata attentamente ultimamente,e certe volte quando si parla di lui ti alzi dicendo di non avere più fame.
Questo ti sembra che tu non fai più caso a lui?- disse un po triste.
io- Ma che cavolo vai farfugliando?- sbottai nervosa.
Armin- Te lo posso accertare,anche poco fa è successo- 
io- Siete tutti pazzi,io me ne vado- dissi alzandomi,e andando verso il cortile avevo bisogno di aria fresca.
Alexy- Ecco che risuccede- lo sentì dire.
Quando uscì in cortile mi bloccai di colpo,ecco il centro dei miei pensieri seduto sulla "sua" panchina a fumare.
Rimasi a fissarlo,e se ciò che Alexy e Armin avessero detto fosse vero?e se io avessi bisogno di continuare a "parlare" con quello scemo?
Persa nei miei pensieri non mi accorsi che avevo continuato a fissarlo,e che lui a sua volta aveva girato lo sguardo verso di me,facendo incrociare i nostri sguardi(avevo tagliato un po quella frangia perché ormai non ci vedevo più nulla,e i miei occhi adesso erano abbastanza visibili,anche se non importava visto che portavo delle lenti.) quando me ne accorsi arrossì e una sensazione strana invase il mio corpo,come...come se avessi bisogno di quello sguardo.
Distolsi gli occhi e andai verso un albero per poi arrampicarmici sopra.
Che cazzo mi succedeva?ero diventata pazza?sarà di sicuro che sono ancora mezza addormentata.
Rimasi seduta su quel'albero in attesa che la campanella suonasse.
Il resto della giornata passò in fretta,e dopo le lezioni salutai tutti e me ne tornai a casa,non avrei sopportato un'altro secondo in più in quella camera con Cass.




Pov Cass



Ormai da quel giorno erano passati alcuni mesi,lui non doveva dire quella parola,e da quel giorno non ci parlammo più non avevo nessuna intensione di parlargli.
Ultimamente notai che aveva fatto amicizia con parecchi ragazzi,e ultimamente quando stavo con Lys parlava sempre di quanto fosse favoloso Andrea.
Ma che cazzo si erano fumati tutti?Avevo detto del'accaduto a Lys,e lui mi sgridò dicendo che non avrei mai dovuto dire certe cose ad andrea sopratutto sul fatto che era un figlio di puttana.
Mi aveva detto che teneva tantissimo alla sua defunta madre,e che quindi io avevo detto una cosa troppo spregevole e che lui non avrebbe mai accettato,ma io risposi che non mi importava.
Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola,e  poi avremmo preso le vacanze di natale,finalmente 15 giorni in una casa tranquilla come la mia,solo soletto a farmi i cazzi miei.
Quella mattina dovevo provare con Lys,la sera prima non eravamo riusciti a farlo quindi mi è toccato alzarmi presto.
Mi preparai,ed uscì dalla stanza lasciando quel nanerottolo che dormiva ancora. 
Andai nella sala di musica,e trovi Lys che mi aspettava.
io- Giorno- dissi con la voce ancora assonata.
Lys- Giorno- disse lui ma era più sveglio di me,si svegliava sempre presto quello lì.Sono ancora stupito che lui sia il mio migliore amico.
io- Allora iniziamo?- domandai andando a prendere in mano la mia adorata chitarra.
Lys- Certo - disse sorridendo,mettendosi vicino al microfono.
Provammo per tipo un'ora,e alle 7:00 ero già sfinito.
Lys- Ultimamente anche se suoni benissimo ti manca un qualcosa- disse Lys seduto su una sedia.
io-Cosa dovrebbe mancarmi-domandai tranquillamente.
Lys- è come se fossi assente,come se ti mancasse una persona- disse sorridendomi.
io- Che intendi?- domandai perplesso.
Lys- è da quando non parli più con Andrea,sai certe volte quando lo nomino come adesso ti perdi nel vuoto,come se tu avessi bisogno di lui- disse tranquillo,ma si rendeva conto di ciò che diceva?
io- Tu sai quello che a detto,e sai benissimo cos'è per me quella parola- dissi triste.
Lys- Si,ma tutti abbiamo problemi.Ma anche tu hai detto qualcosa che non avresti mai dovuto dire,anche tu sei colpevole.Forse lui potrebbe aiutarti- disse incenerendomi con lo sguardo.
io- Tu ti fumi qualcosa!stavo bene,ma adesso sono incavolato nero,vado a fumarmi una sigaretta.- dissi per poi andarmene sbattendomi la porta dietro,ma che discorsi  di merda mi faceva alle sette del mattino?
Uscì in cortile e mi sedetti sulla mia panchina (è stranamente di sua proprietà ndme) e iniziai a fumare la mia sigaretta.
Iniziai a tranquillizzarmi piano piano,poi mi sentì come osservato,e girai lo sguardo verso l'ingresso della scuola e lo vidi li che mi fissava imbambolato,con quei suoi capelli blu,e i suoi occhi lucenti del medesimo colore.
Incrociai il suo sguardo,e una strana sensazione di felicità invase il mio corpo,poco dopo lui sembrò risvegliarsi dal suo trauma,e arrossendo distolse lo sguardo per poi dirigersi verso un albero ed arrampicarsi su quest'ultimo,si era arrampicato velocemente e nello stesso modo di qualcuno di mia conoscenza,ma quante persone al mondo sanno arrampicarsi sugli alberi?Sto solo diventando pazzo.
Ma cos'era quella strana sensazione?stavo solo diventando pazzo ecco tutto.
Il resto della giornata lo passai di merda,per non parlare delle verifiche che avevamo (sopratutto quella di matematica).
Alla fine delle lezioni andai in camera a riposarmi un po,e notai che il piccoletto se ne stava andando.




Pov Alexy



ricevetti una chiamata.
??- Allora?-
io- Niente-
??-Ok,farò quello- 
io-Bene- 
e così la chiamata finì,e io presi le miei cose per tornare a casa,con Armin.




Pov Cass



Ormai erano quasi le 18:00 allora decisi che era ora di andare,presi la mia roba e mi diressi verso il portone della scuola,lì trovai una strana sorpresa.
io- Che ci fai tu qui?-


           ---Angolo Autrice--
Prima di tutto scusate il mio enorme ritardo,sono già due settimane che non posto nulla.
Ecco spero che questo capitolo vi piaccia,e perdonatemi per gli errori (ho corretto ma penso ce ne siano ancora abbastanza).
allora secondo vuoi chi è questa persona?
spetto vostre risposte nelle recensioni(che spero lascerete per farmi sapere che ne pensate).
p.s ecco ho ricolorato con un sito un'immagine per darvi l'idea di come siano gli occhi,e una parte dei capelli di Andrea (non consiglio a nessuno di colorare un'immagine,è davvero molto difficile e mi ci è voluto un sacco di tempo.Ma sarà che sono deficente).
non è una meraviglia ma aspetto di sapere che ne pensate anche di quest'immagine.

  Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Cugini. ***


                                                           
 

                             CUGINI



Pov Cass



Che cavolo ci faceva lui lì?
??? - ciao, allora come stai Bambino mio? - domandò lui. 
Un uomo quarantenne dai capelli neri, gli occhi grigi, abbastanza alto, un qualcuno che odio.
In poche parole mio padre.
Io - Che cosa vuoi? - domandai freddo.
Padre - Beh volevo solo vedere il mio figliolo, e dirgli qualcosa d'importante - disse lui sorridendo.
Io - Devo andare a casa - dissi per poi incamminarmi.
Padre - Non puoi. Io ho incontrato una donna un mese fa', siamo rimasti insieme, e abbiamo deciso che ci sposeremo. Quindi da adesso vivremo a casa sua. - disse lui sorridendo, mi stava prendendo per il culo?
Io - Senti non ti fai vedere da tempo, e quando vieni mi dici che ti vuoi sposare, e che io dovrei venire a vivere con vuoi? stai scherzando, vero?
Io non verrò da nessuna parte, adesso prendo la mia moto e mene vado a casa. - disse per poi girarmi, ma lui mi afferra da un polso.
Padre - La tua moto è già stata portata a casa della donna, poi la villa in qui vivevi lo già venduta, e ho portato la tua roba a casa sua. - disse serio.
Io - Andrò nell'altra casa, quella fuori città. -
Padre - Ho appena detto che ho portato la tua roba a casa sua, poi non poi andarci a piedi, e non hai  nemmeno i soldi per pagare un bus. - disse lui sorridendo.
Io - Pagherò con la carta di credito - dissi io ghignando.
Padre - L'ho bloccata - disse soddisfatto. Aveva già pianificato tutto?
Io - Andrò da qualcuno. - 
Padre - So che non saresti così scemo da andare a vivere da un'amico, ti sentiresti un peso per lui. Quindi sali in macchina e andiamo. - disse lui aprendo lo sportello della sua macchina nera.
Io - Sai che ti odio? - dissi salendo, è vero mi sarei sentito un peso per qualsiasi persona mi avrebbe ospitato, ho già fatto dei danni non voglio farne altri.
Padre - E io ti amo - disse sorridendomi dolcemente, per poi salire in macchina ed iniziare a guidare.
Iniziammo a sfrecciare per le vie, e più avanzavamo, più la strada mi sembrava famigliare.




Pov Greta



Andai a casa, e mi ritrovai in giardino una moto.
Assomigliava molto a quella di Cass, ma poi quante moto uguali esistevano al mondo?
Entrai a casa, per ritrovarmi davanti degli scatoloni.
Zia - Bentornata piccola mia, allora come va? - domandò lei sorridente.
Io - Bene, Comunque che cosa sono questi scatoloni? - domandai un po' sorpresa, stavamo traslocando?
Zia - Oh piccola non sai quanto io sia felice. Un mese fa'  ho incontrato un uomo, abbiamo iniziato a frequentarci, e abbiamo deciso che adesso vivrà con noi, visto che poi ci sposeremo. - disse lei tutta sorridente, io intanto ero rimasta sbalordita.
Io - Zia hai quarant'anni, insomma proprio adesso ti dovevi sposare? Ha figli? dovrò condividere la casa con qualcuno? - domandai.
Zia - è vero ma sono ancora bella, si cara a  un figlio della tua stessa età. - è vero anche se abbastanza vecchia lei era ancora bella.
Aveva un fisico che avrebbe fatto invidia ad una modella, poi di viso era sempre sorridente e sembrava ancora abbastanza giovane, aveva gli occhi azzurri, e da poco si era tinta i capelli di R-rosa, si di quello schifoso colore.
Io - A me non va, non gli voglio in casa - dissi fingendomi triste, e arrabbiata.
Lei di tutta risposta si rabbuiò, ma poi io l'andai ad abbracciare.
Io - Sono davvero felice per te, non vedo l'ora di conoscerlo. - Dissi stringendola forte.
suo marito dopo che lei aveva partorito morì in un incidente, lui non vide mai i suoi figli.
Lei era così abbattuta, che non mangia più nulla, ma prendendosi cura dei bambini ritrovò il sorriso.
Adesso sono felice che lei abbia trovato un uomo, so che non potrà mai rin-piazzare suo marito, perché lei lo reputava il miglior uomo al mondo. Ma forse potrà renderla felice.
Andai di sopra a cambiami tornando ragazza, poi sentì che qualcuno aveva suonato alla porta, allora scesi di sotto.
Quando arrivai mi ritrovai un uomo della stessa età della zia che l'abbracciava, aveva i capelli corti e neri, gli occhi grigi, ed era alto.
Iniziai ad andare verso di loro sorridendo, ma quando entrò qualcuno dietro di lui il mio sorriso si tramutò in una bocca aperta.
Che cazzo ci faceva lui lì?
Zia - Andrea questo è Kevin, ma chiamalo pure zio. -  disse lei sorridendo, ma io non risposi, ero troppo sorpresa.
Zia - Andrea ci sei? - domandò, io mi risvegliai dal mio trans.
Io - Buon pomeriggio Signore, sono lieta di conoscerla - dissi sorridendo, quello stronzo tinto non mi avrebbe fatto rifiutare quel matrimonio, io devo lasciare che mia zia sia felice.
Padre - Il piacere  è tutto mio, ma chiamami pure zio piccola. - disse lui scompigliandomi i capelli, era troppo diverso dal figlio. Possibile che Cass sia stato adottato?
Io - Ok, Zio sarò felice di vivere con lei. Renda felice mia zia - 
Zia - Cass entra pure, sano felice che tu abbia accettato di venire. - disse lei chiudendo la porta di casa.
Cass - La ringrazio signora. - disse lui gentilmente, mi stava forse prendendo per il culo? lui gentile?
Zia - Andrea potresti portare la valigia dello zio nella mia stanza? - domandò lei porgendomi la valigia.
Io - Ma certo - dissi prendendo la valigia, e girandomi per andarmene.
Zia - Faresti strada anche a Cass? - domandò lei gentilmente.
Io - Penso che la strada la conosca - dissi per poi salire, non avrei dimenticato ciò che mi aveva detto, se lui non mi voleva parlare, io l'avrei solo aiutato a farlo.
Zia - Andrea! - mi richiamò lei, ma io non risposi.
Cass - Tranquilla, conosco la strada. - disse per poi iniziare a salire anche lui.
Mi passò vicino ma non ci feci caso, lo ignorai completamente.
Andai in camera di mia zia e poggiai la valigia sul letto, poi scesi di nuovo di sotto.
Trovai mia zia che preparava la cena, e lo zio era seduto al tavolo che parlava con Cass.
Padre - Cass dovrai vivere qui con noi, sei felice? - domandò suo padre.
Cass - Felicissimo - disse lui sarcastico, era di sicuro per colpa mia.
Io - Zia, Alexy e Armin non vengono? Non gli vedo da questa mattina. - domandai alla zia, insomma dove finivano quei due quando servivano?
Zia - Verranno per la cena. - disse lei sorridendo.




Pov Cass



Non ci potevo credere, come cazzo mi ero ritrovato in quella situazione?
Tra tutte le donne del mondo mio padre doveva proprio scegliere la zia di Andrea?
Che cazzo ho fatto di male?
Dopo essere arrivati e aver messo a posto le mie cose in camera, scesi di sotto.
Andai a sedermi vicino a mio padre che poi mi chiese.
Padre - Cass dovrai vivere con noi, sei felice? - Ma ti pare che io sia felice di vedere quella lì?
Io - Felicissimo - dissi sarcastico, odiavo mio padre.
Poi arrivò Andrea che domandò alla zia.
Andrea - Zia, Alexy e Armin non vengono? Non gli vedo da questa mattina. - domandò lei.
Come faceva ad averli visti quella mattina, se loro erano a lezione? e poi le ragazze a scuola non possono entrare.
Volevo chiederlo ma non potevo, le avevo chiaramente detto di non parlarmi, e lei mi ha preso sul serio visto che m'ignora completamente.
Andrea si sedette vicino a mio padre, ed iniziò a parlarli.
Andrea - Zio non so come fai a sopportare quella pazza donna - disse indicando sua zia   - ma se siete felice io non mi opporrò mai a questo vostro matrimonio. Anche se questo vuol dire che dovrò diventare cugina di una certa persona. - disse lei sorridendo, voleva forse che l'ammazzassi?
Sua Zia venne dietro di lei, e comparì una strana aura nera.
Zia - Cara la mia Andrea - disse lei sorridendo    - chi sarebbe pazza? - disse facendo sparire quel suo sorriso.
Andrea - Pazza? io non ho detto pazza. Ho detto che sei la donna più bella e gentile di questo mondo, e che tutti cadrebbero ai tuoi piedi. - disse lei spaventata, era una scena che ahahha.
Io - Hahahhaahhahahahha dovevi vedere la tua faccia hahahahahhaha - le scoppiai in faccia a ridere, era troppo divertente.
Andrea - Tu brutto imbecille osi ridermi in faccia? - domandò lei alzandosi dalla sedia.
Padre - Perdona questo povero imbecille. - disse lui cercando di calmarla.
Andrea - Col cavolo, nessuno mi ha mai riso in faccia, tanto meno lo lascerò fare ad un ragazzo del genere. Io ti adoro già zio, ma lui - disse indicandomi, e fulminandomi con lo sguardo.   - Non posso fare nient'altro che odiarlo. - disse per poi venire verso di me.
Io - hahhahah fai ancora più ridere così hahha - dissi per poi alzarmi dalla sedia, e salire di sopra.
Andrea - Ei torna subito qui - disse lei ma io entrai in camera chiudendomi la porta dietro.
Andrea - Adesso lo uccido - e dopo questo sentì dei passi per le scale, e ritrovai Andrea con il fumo che le usciva dalle orecchie, era davvero arrabbiata.
Io avevo iniziato a cambiarmi quindi ero senza maglia, ma lei non sembrò farci caso.
Andrea - Tu brutto infame che non sei altro, hai fatto l'arrogante, il gentile, mi hai chiesto di non parlarti, e io  lo fatto.
Ma poi vengo a sapere che dovremmo diventare cugini, va bene chi sene frega lo ignorerò ho pensato.
Ma tu brutto imbecille che non sei altro, sei venuto a ridermi in faccia? Io adesso ti ammazzo - parlava e ad ogni frase avanzava di un passo vicino a me, indicandomi con un dito, se avesse potuto avrebbe lanciato fuoco da quel dito per ammazzarmi.
Continuava ad avanzare, ma per non so quale motivo cadde. Ed indovinate dove cadde? Si, sopra di me.
Così io avevo subito il dolore di quella caduta, ritrovandomi steso per terra con lei sopra di me.
Dopo pochi secondi lei alzò la testa per guardarmi dritto negli occhi.
Andrea - Io ti voglio ammazzare - 
Io - Audace da parte tua - dissi fissandola, lei parve non capire.
Io - Sei venuta nella camera di un ragazzo, e non hai nemmeno bussato. Questo ragazzo era mezzo nudo ma tu non sei uscita, al'incontrario gli sei saltata addosso. - dissi ghignando.
Andrea - Che centra? tu non eri mez.... - le parole le morirono in bocca quando notò che non portavo la maglietta. Così lei arrossì di colpo, cercando di alzarsi ma io non la lasciai fare.
Andrea - Potevi dirmi di uscire, io non lo avevo nemmeno notato. E adesso lasciami andare - disse iniziando a darmi dei pugnetti sul petto.
Io - Proprio audace, a parte l'essermi saltata addosso adesso tocchi pure - dissi con uno dei miei soliti ghigni malefici.
Andrea - Ti stavo menando M - E - N - A - N - D - O, capisci? non stavo per niente toccando. - disse cercando di liberarsi.
Io di tutta risposta la strinsi ancora di più, ed avvicinai la mia faccia alla sua.
Avevo intenzione di prenderla ancora in giro, ma il mio cuore aveva iniziato a battere fortissimo, e rimasi paralizzato a guardarla, e da quel che avevo notato anche lei lo faceva, visto che aveva smesso di dimenarsi.
Alexy - Che fate? - domandò ad un tratto una voce, Andrea saltò subito in piedi, e io feci lo stesso.
Andrea - Sai com'è, cercavo di ammazzarlo, ma sono accidentalmente caduta sopra di lui. - disse lei ancora leggermente rossa in  volto.
Alexy  - Da quel che ho visto io eravate paralizzati a guardarvi, poi lui non porta nemmeno la maglia .... - disse lui tranquillo, l'ultima frase non la sentì perché la sussurrò solo a lei. 
Lei arrossì, ma rise anche.  Chissà che le a detto. 
Andrea - Io non stavo guardando nessuno - negò lei. 
Andai vicino a lei posandole un braccio sulla spalla. 
Io - Sappiamo entrambi che non è vero - dissi ghignando, lei arrossì ancora di più. 
Alexy - Questo vale anche per te Cass - Disse lui sorridendo, io arrossì, e levai subito il mio braccio da sopra la spalla di lei. 
Io - Uscite devo cambiarmi.  - dissi per poi buttarli fuori, e chiudere la porta. 
Misi la schiena contro la porta, ed iniziai a scivolare piano piano fino a sedermi, poggiai una mano sul cuore.  Perché batteva così forte? Che mi stava succedendo?



Pov Andrea



Che vergogna diamine proprio in quel momento doveva arrivare Alexy?
Poi mi aveva pure sussurrato che il fatto che Cass fosse mezzo  nudo non gli dispiaceva affatto, so che è gay ma può trattenersi certe volte? Così che mi eviti di arrossire sempre di più?
Uscimmo d fuori. 
Io - Ma che cazzo gli  è preso a quello lì? - domandai, ci aveva buttati fuori dalla camera. 
Alexy - Non so se lo hai notato, ma Cass è arrossito quando gli ho detto che ti fissava incantato. - disse lui con l'aria di chi la sa lunga.
Io - Ma che cavolo dici? Lui che arrossisce? Hahahha sarebbe un miracolo, poi perché dovrebbe mai guardarmi incantato? Tu ti fumi qualcosa. - affermai agitandomi.
Alexy mi prese per un polso, e poggiò una mano sul mio cuore.
Io - Che stai facendo? - domandai un po' sorpresa.
Alexy - Senti come batte forte il tuo cuore? Beh mi puoi spiegare il perché? Comunque lui ti fissava per lo stesso motivo per qui lo fissavi tu. - disse lui sorridendomi.
Io - E che ne so io? Il mio cuore batte, perché vuole farlo. Allora dimmi qual'è il motivo per il quale lo fissavo. - dissi io ormai incavolata.
Alexy - Vedi il motivo per il quale lo fissavi, è lo stesso motivo per il quale il tuo cuore batte così forte. - disse lui calmo.
Io - Alexy basta giri di parole, non ci capisco più una minchia. Vuoi arrivare al punto? - gli urlai in faccia.
Alexy - è no cucciola, questo lo devi capire da sola. - disse lui per poi scendere di sotto, io lo maledì con tutte le mie forze, e alla fine lo seguì di sotto.
Zia - Oh Andrea alla fine lo hai ucciso? - domandò mia zia apparecchiando la tavola.
Alexy - In realtà mamma quando sono salito.... - Non lo feci finire e gli tappai la bocca.
Io - No non ci sono riuscita, ma visto che diventerà mio cugino mi toccherà risparmiarlo. - dissi sorridendo, mentre fulminavo con lo sguardo Alexy.
Mi misi a sedere a tavola quando suonò qualcuno alla porta, Alexy andò ad aprire, ed entrò Armin.
Io vedendolo andai subito alla porta e gli saltai addosso per abbracciarlo.
Io - Sei finalmente arrivato, dovevi venire prima per aiutarmi. - dissi per poi  staccarmi.
Armin - Mi spiace, vedrò di arrivare prima la prossima volta. - disse lui sorridendomi.
Zia - Beh se dai il benvenuto così hai tuoi cari cugini, perché non lo inizi  a fare anche con Cass? - domandò lei. Io rimasi allibita pensando che fosse veramente pazza quella lì.
Cass - Non ci tengo. - disse Cass scendendo dalle scale con un tono freddo quanto il ghiaccio.
Io - Non ho mai detto che lo avrei fatto, sarebbe una cosa spregevole nei confronti di mia madre avvicinarmi a qualcuno come te. - dissi con un tono altrettanto freddo.
Cass - Che centra tua madre? Non ne ho mai parlato - disse lui non capendoci più nulla. 
Cazzo, cazzo, cazzo! Ho dimenticato che lui a detto quelle cose quando ero maschio, testa baccata.
Io - Perché mmm perché, insomma perché ecco si lei odiava i Playboy. - dissi così a  caso, non sapevo nemmeno se gli odiava.
Cass - Mi reputi un Playboy? - domandò lui infastidito.
Io - Su che cavolo dici? La prima volta che ci siamo incontrati ti sei beccato un ceffone per certi motivi, figuriamoci se puoi non sei un Playboy. - dissi io andandomi a sedere a tavola.
Padre - Perché mai gli hai dato un ceffone? - domandò lui curioso.
Io - Beh io non avevo nulla da fare, e sono capitata in un pub. Stavo bevendo del succo, quando suo figlio ubriaco fradicio  è venuto da me cercando di baciarmi, era solo per protezione quello schiaffo. Non so nemmeno perché è venuto da me poi, c'erano così tante ragazze lì. - dissi io iniziando a mangiare.
Padre - Quindi c'è già attrazione tra di vuoi? - disse lui senza nemmeno pensarci, mi soffocai quasi con ciò che avevo in bocca, e Cass iniziò a tossire.
Io + Cass - ATTRAZIONE? MA STIAMO SCHERZANDO - Urlammo in coro, serio quel'uomo era pazzo.
Zia - Parlano pure in coro, che dolci. - disse lei sorridendo felice.
Io - Serio preferirei vivere con un maiale che con sto qui. - dissi io fulminando mia zia con lo sguardo.
Cass - Io ho iniziato a viverci da oggi. - disse lui indifferente, venendo a sedersi vicino a me.
Io - Stai forse insinuando che io sono un maiale? - domandai stupita, lui annui strafottente.
Mentre tutti stavano tranquilli a mangiare.
Io - Cass sono contro lo spreco del cibo, ma questo è per un valido motivo. - dissi io, lui mi guardò non capendo.
Presi il mio piatto di spaghetti, e mi alzai in piedi, andai dietro di lui, e dopo pochi secondi si ritrovò il piatto in testa.
Io - Tanto non si fa differenza tra la salsa e i tuoi capelli tinti. - dissi sedendomi di nuovo al mio posto, mentre tutti mi guardavano allibiti.
Io - Zia mi passeresti un'altro piatto per favore? - domandai sorridendo gentilmente.
La zia me lo stava porgendo, quando invece lo prese Cass e con uno scatto felino me lo rovesciò in testa.
Io - Ma che cavolo hai fatto? - urlai fuori di me.
Cass - Solo pura vendetta, adesso scusatemi ma vado a lavarmi. - disse lui salendo le scale.
Io - andrò a lavarmi anche io. - dissi sbuffando.
Padre - Prevedo una convivenza molto diverte - disse lui ridendo, e fu' seguito dal resto della famiglia.
Andai a farmi un lungo bagno per levarmi quella roba di dosso, brutto scemo che non sei altro.
Mi lavai i capelli tipo 10 volte per far andare via la salsa e il suo odore.
Quando uscì era ormai l'una di notte, ma io avevo terribilmente fame quindi scesi di sotto in cucina, per mangiare qualcosa.




Pov Cass



Diamine quella ragazza si fumava davvero qualcosa. ( Certe volte mi viene pure voglia di chiederle il numero del suo spacciatore, visto che vende roba più tosto buona. ).
Appena andai in camera entrai in bagno, mi feci un bagno caldo e rilassante, e mi lavai i capelli molte volte per far andare via quella roba.
Quando uscì avevo molta fame, quella stupida non mi aveva nemmeno fatto mangiare.
Decisi di scendere di sotto, per mangiare qualcosa.
Quando arrivai di sotto mi ritrovai qualcuno con la faccia dentro il frigo, era di sicuro quel maiale.
Andai vicino a lei senza farmi notare, e le soffiai sul collo.
Lei per tutta risposta si prese un colpo, si girò e stava letteralmente per cadere. Io con agilità la presi tra le mie braccia, con un braccio l'attirai a me per non farla cadere, e con l'altro le feci appoggiare la testa sul mio petto.
Rimase paralizzata per qualche secondo, sembrava davvero spaventata.
Io - Ti senti bene? - domandai sorprendentemente preoccupato.
Andrea - Si, cavolo mi hai fatto prendere un colpo. -  disse distaccandosi.
Una sensazione di vuoto si impossesò di me, ero così a mio agio a tenerla stretta a me.
Ma che cazzo vado a pensare? Sto diventando molto strano ultimamente.
Andra - Intende continuare a fissarmi? Non eri forse venuto per mangiare? - mi fece risvegliare dai miei pensieri, io annuì.
Andrea - Ci sono dei noudels, devo solo far bollire del'acqua, e metterla nella ciotola con i noudels per 3 minuti, e saranno pronti per essere mangiati. Se vuoi ne preparo anche per te. - Disse lei indaffarata a prendere l'occorrente.
Io - Basta che non lo avveleni. - dissi io sarcastico.
Andrea - Non posso prometterti nulla. - disse lei distaccata, io avevo proprio paura di morire.
Ma poi si girò verso di me sorridendomi.
Andrea - Stavo scherzando, visto che tuo padre è un brav'uomo non ti ucciderò. - 
Io - Già troppo buono - sussurrai senza pensarci, io lo odiavo.
Andrea - Hai detto qualcosa? - domandò lei.
Io - no - dissi secco, e così andai a sedermi a tavola aspettando che arrivasse la mia ritardata cena.
Dopo poco arrivò la mia ciotola, e Andrea si sedette difronte a me.
Iniziammo a mangiare in silenzio, finché lei non decise di rompere il ghiaccio.
Andrea - Da quel che ho notato non vai molto d'accordo con tuo padre. - disse lei fissandomi, un argomento migliore?
Io - Lo odio - dissi indifferente.
Andrea - Eppure sembra che lui ti ami, perché tu lo odi? - domandò ancora, ma farsi i cazzi suoi?
Io - Te l'ho detto, io non riesco a perdonare me stesso per una cosa, nemmeno lei la fatto. Ma lui mi a perdonato così facilmente. - dissi con sguardo triste.
andrea - Lo odi perché ti ha perdonato? Poi cos'è che hai fatto di così grave? - domandò lei stupita.
Io - Il punto è ciò che non ho fatto, se solo quel giorno .... - non finì di parlare perché il tutto mi faceva sentir male, ma anche perché non ne avrei mai dovuto parlare.
Andrea - Se solo? - chiese lei curiosa, io finì di mangiare ignorandola, e poi mi alzai.
Io - Lascia perdere, adesso me ne vado - dissi per poi andare verso le scale.
Andrea - Uff, che ragazzo problematico - sbuffò   - Ah, già Cass - mi richiamò lei poco dopo, io mi girai verso di lei aspettandomi altre domande.
Io - Che vuoi? - domandai indifferente.
Andrea - Grazie per prima. - disse lei sorridendomi, per poi tornare alla sua ciotola.
Quel sorriso non so perché mi fece sentire un calore dentro, mi fece sorridere. Per uno strano motivo ero ... ero ... si, ero felice.
Salì, e poi andai in camera, mi stesi sul letto, e mi addormentai subito, pensando al fatto che per un qualche motivo quella convivenza non mi sembrava tanto male.




Pov Andrea



Io - Grazie per prima - dissi io sorridendoli, lui stranamente rimase a guardarmi per poi sorridere! si, quello era proprio un sorriso!
Non un ghigno malefico, non un sorriso malizioso, insomma non uno dei suoi soliti sorrisi pervertiti. Era un sorriso sincero, un sorriso che lo rendeva meraviglioso!
Dopo aver finito di mangiare lavai le ciotole, e andai a letto.
Mi addormentai piano piano ripensando a quanto fosse meraviglioso Cass mente sorrideva, per qualche motivo l'immagine di lui che sorrideva  mi aveva perseguitato anche nei sogni.
Realizzai che Cass d'aspetto fosse a dir poco meraviglioso, ma che non l'ho avrei mai ammesso solo per quel suo carattere di merda, che fosse bello non toglieva il fatto che io lo odiassi. ( Seh, se tu lo odi io sono la regina d'Inghilterra ndCiaohello) ( concordo a pieno. ndme ) ( Io lo odio che mi crediate o meno. * Intanto ha un poster a grandezza naturale di Cass che bacia ogni giorno* ndAndrea ) ( Pervertita ndCiaohello ) ( L'unica pervertita qui è la scrittrice ndCass ) ( Stanne fuori tu rimbambito, non permetto a nessuno di insultare la mia amica. * Prende il fucile, è ormai arrivata la stagione di Cass *  ndCiaohello).
Mi risvegliai il giorno dopo con il sole che mi accecava gli occhi.
" Domani sarà la vigilia di Natale, dovrò pur andare a comprare i regali. " pensai stiracchiandomi, guardai sul comodino che segnava le due del pomeriggio. 
Cavolo mi ero svegliata davvero tardi!
Mi alzai, e feci la routine mattutina " pomeridiana più tosto ".
Quando fui pronta scesi di sotto, e trovai Cass che guardava la tv.
Non notai nessun altro in casa, chissà dov'erano.
Io - Cass dove sono tutti? - domandai guardandomi intorno, trovando una casa deserta.
Cass - In viaggio. - disse lui secco.
In viaggio? ma mi prende per il culo?
Io - Come in viaggio? scherzi spero. - dissi sarcastica, lui si girò guardandomi serio.
Cass - Stamattina hanno fatto le valige, hanno detto che staranno via per dei giorni, io non ci sono voluto andare, mentre tu sei rimasta perché dormivi. - affermò lui ritornando a fissare lo schermo.
Ma che cazzo stava farneticando?
Io - Dammi il cellulare, chiamo subito la zia.  - dissi andando vicino a lui, in attesa di ricevere il cellulare.
Cass - Primo io non do il mio cellulare a nessuno. Secondo adesso saranno già in aereo. - disse indifferente.
Io - perché cazzo sei così calmo? Capisci che cazzo vuol dire? Che primo dovrò passare il natale con te, secondo che dovremmo rimanere da soli in questa dannata casa. Mi prendete per il culo? - dissi iniziando a girare per il salotto infuriata, io mia zia l'avrei ammazzata prima o puoi.
Cass - Che vuoi? Io la vedo come un'opportunità per passare del tempo con la mia cara cuginetta. - disse lui malizioso, mi trattenni dal darli uno schiaffo.
Io - Mi hai detto di non parlarti ricordi? - 
Cass - è acqua passata, poi manca poco a Natale, vuoi ricevere del carbone per aver fatto la cattiva? - domandò lui.
Io - Beh anche se adesso ti perdono sono sicura fari qualcos'altro per farmi incazzare. Poi preferisco mangiare del carbone che stare in tua compagnia. - dissi andando in cucina per mangiare qualcosa.
Mangia lentamente pensando al fatto che mia zia era una scema imbecille, non solo mi aveva mandato in un istituto maschile, ma adesso mi aveva lasciata a casa da sola con un ragazzo per dei giorni, in qui lei se la sarebbe spassata con il resto della famiglia. Ma un minimo di responsabilità?
Finito di mangiare andai da Cass.
Io - Cass pensi che dovremmo convivere in pace? - domandai sedendomi vicino a lui.
Cass - Beh ammetto che quel giorno mi sono comportato da .. -
Io - Stronzo. - puntualizzai io.
Cass - Si, da stronzo, quindi penso che dovremmo tornare a parlarci, infondo diventeremo una famiglia. Quindi mi dispiace. - disse arreso, si notava che dire quelle parole non era facile per lui.
Io - Sei perdonato. Comunque oggi non dobbiamo fare nulla. -
Cass - Domani andremo a comprare i regali? - domandò lui scettico.
Io - Per chi dovremmo comprarli? Non c'è nessuno a casa, comunque mi hanno fatto solo un piacere, sono una frana a scegliere i regali. - dissi io disperata, se c'era qualcosa che odiavo era dover comprare dei regali.
Cass - Io sarei nessuno? - domandò lui fulminandomi con lo sguardo.
Io - Non ti aspettavi mica che io ti comprassi un regalo? - chiesi io sorpresa.
Cass - Certo che no! - affermò lui convinto, ma sembrava quasi deluso. Eppure non avevo nessuna voglia di uscire a fare compere.
Io - Ma chissà potrei ripensarci. Hahahha vedremo se domani usciamo, va bene? - 
Cass - Fai come ti pare, non m'interessa - sbuffò lui con quel suo tono strafottente, stavo per mandarlo a quel paese, quando qualcuno suonò alla porta.
 - Dindon Dindon - 
Io - Aspetti qualcuno? - 
Cass - No! Vai ad aprire. - ordinò lui, ci andai solo perché era casa mia, se no lo avrei ammazzato di botte.
andai ad aprire e mi stupì di ciò che mi ritrovai davanti.
" Che cazzo ci facevano loro lì? per lo più con delle valigie? "




---- Angolo Autrice ----



Ecco a voi questo nuovo capitolo.
Spero vi piaccia ( se possibile ).
Ho scritto questo capitolo mentre stavo leggermente male ( Ritrovarsi nella casa di barbie non fa mai bene a chi odia il rosa ).
Scusatemi per tutti gli errori che ci sono, e fatemi sapere che ne pensate ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Occhi Rossi ***


                               

   
                          OCCHI ROSSI





E loro che cazzo ci facevano lì? Be', dovrei dire solo lui, visto che tra quei due io conoscevo esclusivamente Lys. Accanto a lui c'era una ragazza dai capelli bianchi e gli occhi dorati. Era davvero bellissima, ma che cazzo ci facevano a casa mia?

Io - Lys, che ci fate qui? - domandai sorpresa, accorgendomi troppo tardi di averlo chiamato per nome, cazzo quanto sono deficente?

Lys - Come fai a conoscere il mio nome? - domandò scettico. Io iniziai a sudare freddo, mentre Cass mi guardava sospetto.

Io - Mh... Mmm... Alexy! Sì, Alexy mi ha parlato così tanto di te, di quanto tu sia gentile, serio e saggio. Poi con il tuo aspetto non è stato difficile capire che sei Lys. - dissi, cercando di mascherare la mia agitazione con un sorriso.

Lys - Bene, capisco. - disse lui pensieroso.

Io - Comunque, che ci fate qui? - domandai, curiosa di sapere il motivo di quella irruzione.

Lys - Ieri Cass mi ha raccontato tutto e questa mattina mi ha detto che erano tutti partiti tranne vuoi due. Visto che anche mio fratello è andato dai miei, ho deciso di venire a passare il Natale con voi. E lei è la ragazza di mio fratello: dal momento che lui non c'è è voluta venire con me. Speriamo di non essere di disturbo. - disse tutto sorridendo dolcemente.
Be', come non detto. Avrei dovuto per forza fare dei regali, ma ero comunque felice di poter passare il Natale con più gente, sarebbe stato più divertente.

Io - No, siete i benvenuti. Sono felice che non dovrò trascorrere il Natale da sola con un pervertito. - dissi, sorridendo dolcemente e facendoli entrare.

Cass - Ti ricordo che io sono ancora qui e che avevi appena detto di voler darmi una tregua. - ribatté indifferente, stendendosi sul divano.

Io - Oh, sei così inutile che mi ero dimenticata della tua presenza. - risposi, sorridendo sfacciata. "E ben ti sta, rosso", pensai.

?? - Hahha... Sembrate proprio due sposini... Hhaha. - iniziò a ridere di gusto la ragazza.

Io - Con chi ho il piacere di parlare? - domandai curiosa, quella ragazza era davvero splendida.

?? - Rosalya, piacere - 

Io - Il piacere è tutto mio, non sai quanto sia felice di vederti. - e sì, cavolo, non ce la facevo più a vedere solo ragazzi.

Rosa - Cass, non avevi menzionato che la tua futura cugina fosse così bella. - commentò lei, girandosi verso il rosso.

Cass - Bella? Ma Rosa sei per caso diventata cieca? - esclamò lui balzando in piedi.

Io - Perché ti agiti tanto? Se non mi vedi bella, mica morirò. Posso passare uno splendido Natale senza di te, bastano loro due. - dissi sprezzante. Egli di colpo si alzò e avvicinò il suo viso al mio.

Cass - Vuoi forse dire che non t'importa nulla di me? - chiese sensuale, guardandomi dritto negi occhi. Quella sua azione mi mise in soggezione e sentii le guance scottarmi.

Non sapevo che fare, non riuscivo a muovermi, la sua vicinanza mi faceva battere all'impazzata il cuore e il mio corpo non rispondeva più ai miei ordini.
Notai come un rossore sulle sue guance, ma di sicuro me lo ero sognato. Pochi secondi dopo si allontanò e salì le scale senza dire più una parola.
Intanto, Rosalya e Lys continuavano a fissarmi sbalorditi per non so quale motivo.

Io - Ragazzi volete che vi porti nelle vostre rispettive camere? - chiesi, risvegliandoli dal loro momentaneo shock.

Rosa - Mi sono dimenticata di chiederti come ti chiami. - disse lei ancora un po' sbigottita.

Io - Andrea. Adesso seguitemi. - 

Lys - Andrea? - domandò stupito lui.

Io - Sì, sai anche se dicono che sia un nome per soli maschi, in realtà è un nome bisex. - risposi sorridendogli, per poi incamminarmi su per le scale.

Mi seguirono tranquilli. Feci accomodare Lys nella camera di fianco a quella di Cass, e poi portai Rosalya a quella accanto alla mia.

Entrai con lei. La sua stanza era più semplice della mia, aveva le pareti di un lilla chiaro, con letto e armadio bianchi. Una finestra del medesimo colore ed una scrivania lilla. Poi c'era la porta del bagno, come in ogni camera di quella casa.

Io - Accomodati pure, Rosa. - dissi, chiudendomi la porta dietro. Insomma, per quanto già adorassi quella ragazza, dover chiamarla sempre Rosa mi dava sui nervi. Perché io odio il rosa.

Rosa - Sei così gentile con tutti, tranne che con Cass. - cominciò, con un sorrisetto malizioso, poggiando la sua valigia ai piedi del letto.

Io - Che vorresti dire? - chiesi, capendo che c'era qualcosa di sottinteso in quella frase. Ella si avvicinò a me.

Rosa - Su, non mentire, dimmi che ti piace. Sai, prima in salotto eravate così dolci. E' la prima volta che, dopo Debrah, Cass guarda una ragazza in quel modo ed è persino arrossito. Tu sei proprio andata in tilt quando si è avvicinato. Secondo me stareste davvero bene insieme, poi siete sicuramente innamorati l'uno dell'altra. - disse lei, dandomi una pacca sulla spalla e sorridendomi comprensiva.

Ma che cavolo si era messa in testa? In che modo mi dovrebbe guardare Cass? Poi chi cazzo è questa Debrah? E chi diamine dovrebbe essere innamorato?

Io - Rosa, seriamente, non so di che parli. Riposati, mi sa che strada facendo ti si è spappolato il cervello. - risposi seria, ma lei mi guardò con uno sguardo tipo " credici, credici " e poi si andò a sedere sul letto.

Rosa - Di' quello che vuoi, sono certa che è come ho detto io. Te lo posso assicurare: entro qualche mese vi metterete insieme e non ve ne fregherà nulla se diventerete cugini o meno. - disse lei, sorridendo.

Io - è impossibile, io non mi innamorerò mai di quello sbruffone. Poi non sono così sprovveduta da mettermi con il mio futuro cugino. Quindi posso assicurarti che la tua teoria è sbagliata al 100% - ribattei tranquilla, andando alla porta.

Io - Questi discorsi mi snervano. Adesso vado a riposare un po', ci vediamo a pranzo. Se hai bisogno di qualcosa, io sono alla porta accanto. - aggiunsi mentre uscivo, ma la ragazza mi richiamò e io mi girai verso di lei.

Rosa - Andrea, vorrei sapere qual è il colore dei tuoi occhi. Potresti farmeli vedere? - domandò, con sguardo da cucciola. E come resistere a quei suoi grandi occhi dorati?

Io - Se te li faccio vedere tu dovrai dire sempre che sono solo di un semplice colore marrone. Non dovrai mai rivelare il vero colore a nessuno, che si tratti di mia zia, di Alexy o di Armin. - le raccomandai, severa, avvicinandomi a lei. Ella iniziò a guardarmi come se non capisse il perché.

Io - Ho dei validi motivi, quindi promettimelo. - dissi, guardandola intensamente.

Rosa - Lo prometto. - rispose, con sguardo sincero. Io mi andai a sedere vicino a lei, poi mi levai piano piano le lenti, per poi guardarla.
Lei mi fissava incredula, come se non fossi vera.

Rosa - Andrea... - mi chiamò, a bocca aperta.

Io - Sì? - domandai tranquilla.

Rosa - I tuoi occhi sono splendidi e così rari. Non ho mai visto un colore del genere! - urlò lei, io le tappai d'istinto la bocca.

Io - Sai ti potrebbero sentire, quindi abassa la voce. - e, solo dopo che lei ebbe annuito, levai le mie mani.

Rosa - Ma veramente io di occhi rossi non ne ho mai visti in vita mia. Tu sei così speciale, hai i capelli blu, e gli occhi rossi. Non ho mai visto colori del genere. - disse lei tutta pimpante.

Io - Grazie. Ma anche tu e Lys avete un colore di capelli strano e per lo più i vostri occhi hanno delle tonalità comuni, eppure sono così meravigliosi, unici nel loro splendore. - dissi sorridendole, mi piaceva davvero parlare con lei ( anche se certe volte se ne usciva con dei discorsi senza senso ).

Rosa - E Cass? - domandò lei con sguardo malizioso. Ecco che torniamo ai discorsi scemi.

Io - Parlo solo in presenza del mio avvocato. Adesso me ne vado. - E, dopo quelle parole, mi alzai di scatto ed uscii di corsa dalla stanza.

Quando fui fuori sentii Rosa urlare - Tanto prima o poi mi dirai tutto! -. Dopodiché, andai di corsa in camera mia.

Quando entrai mi misi tranquilla a sedere sul letto e, dopo aver riposato per un attimo, mi alzai dirigendomi in bagno.
Quandò finii, andai al lavandino per lavarmi la faccia e, guardandomi allo specchio, rimasi sbigottita. DOVE CAZZO ERANO LE MIE LENTI?
Cazzo! Le avevo dimenticate in camera di Rosa, che scema che ero.

Rimasi a pensare per dei minuti, poi mi ricordai finalmente che avevo un altro paio di lenti in un cassetto e uscii dal bagno 

Io - Ma come cazzo si fa a dimenticare delle lenti? Sono così scema - iniziai a borbottare, ma quando alzai lo sguardo rimasi paralizzata da quel che vidi.

Cass era in piedi davanti a me e, quando ero uscita, era rimasto a fissarmi con gli occhi spalancati.

Io - Che ci fai qui Cass? - domandai nervosa.

Cass - Ero venuto per chiederti qualcosa, ma non rispondevi, quindi sono entrato. Il fatto che tu stia cercando le tue lenti vuol dire che quelli sono i tuoi veri occhi? - domandò alla fine, sbalordito.

Avrei voluto mentire, dire qualche cazzata, ma in quel momento nemmeno un asino mi avrebbe creduto. Ormai il danno era fatto e non potevo contnuare a mentire. La cosa, anche se dannosa per il mio travestimento da maschio, mi avrebbe tolto il peso di dover portare le lenti anche da ragazza.
Annuii lievemente e lui rimase ancora più stupito.

Cass - Sei realmente stupenda, non che tu non sia già bella, ma questo rosso ti dona molto di più. - disse fissandomi intensamente. A quelle parole sentii ancora le guance bollire e il mio cuore iniziò di nuovo a cavalcare velocemnte. Lui solo dopo pochi secondi si rese conto di ciò che aveva detto, cercò subito di cambiare argomento e io accettai molto volentieri l'offerta.

Cass - Cosa facciamo per pranzo? - domandò, lievemente rosso in viso, ma si riprese subito.

Io - Penso che ordinare della pizza vada benissimo, quindi puoi anche andare. - Dissi, affrettandomi ad aprire la porta di camera. Lui non esitò un secondo ad uscire, e subito dopo sentii la porta di camera sua aprirsi, per poi richiudersi.
Mi buttai letteralmente sul letto ed iniziai a fare profondi respiri. 

Mi misi una mano sul cuore, che cosa mi stava succedendo? E se Rosa avesse avuto ragione? 




pov Cass



Dopo che mi ero avvicinato a Andrea in salotto per sussurarle sensualmente - Vuoi forse dire che non t'importa nulla di me? - guardandola negli occhi, il mio cervello andò letteralmente in tilt. Quella vicinanza e quello sguardo intenso avevano fatto partire a mille il cuore, poi sentii le mie guance leggermente rosse e vidi che lei era arrossita più di me.

Visto che non mi rispondeva e, che se avessi continuato a stare lì, il mio cuore avrebbe potuto cedere, feci finta di niente e salì di fretta le scale. Qualcosa di strano succedeva in me, qualcosa di realmente strano.
Andai in camera mia, e lì mi stesi sul letto. Dopo un certo lasso di tempo sentii qualcuno bussare alla porta.

Io - Avanti - e, dopo quelle parole, sbucò la chioma argentata di Lys.

Lys - Allora non diamo fastidio se rimaniamo qui, vero? - domandò, venendosi a sedere vicino a me.

Io - No, mi fa piacere averti qui. Poi mi levi il peso di dover passare il Natale con quella stramba. - sbuffai. Lui mi rimase a scrutare per un po' di tempo, poi se ne uscì con una frase poco sensata.

Lys - Eppure è la prima volta che ti vedo guardare una ragazza, come guardavi lei tempo fa. - disse serio, avevo capito benissimo di chi parlasse. Ma ciò non aveva alcun senso, perché io non guardavo in nessun modo particolare Andrea.

Io - Non la guardo in nessun modo! - sbraitai contro il mio migliore amico. Ero comunque steso, mentre lui seduto sul letto mi parlava. Forse, per quanto io gli voglia bene, se fossimo stati in una palude, con un fiume sotto, non avrei esitato a buttarcelo dentro. Tanto per farlo stare zitto.

Lys - E dire che il mio dolce cucciolo è persino arrossito. - disse lui sorridendomi dolcemente.

Io - Odio quando mi chiami così, senti non sono né dolce, né tantomeno un cucciolo. - affermai convinto. 
Quel ragazzo certe volte mi dava seriamente sui nervi.

Lys - Sai adesso in te rivedo quella luce che hai perso da quando non parli più con Andrea, forse questa Andrea non è male come credi. Lei è riuscita a farti ritornare come quello di sempre, come se fosse Andrea il nostro compagno di scuola. Sarà perché hanno lo stesso nome, oppure perché hanno un carattere simile. - iniziò a farfugliare. Ecco, aveva raggiunto il colmo, ma che me ne fregava a me dei due Andrea?

In quel momento mi apparse davanti il volto di Andrea il maschio e anche quello di Andrea la mia futura cugina. 
Ecco dove avevo visto quegli occhi! Per quanto Lys fosse leggermente pazzo aveva ragione, a parte il fatto che si asomigliavano di carattere ( e certo mi mandavano a quel paese entrambi. Mentre con le altre persone erano degli angeli -.- ), avevano lo stesso nome e, per quanto mi risulta, si assomigliavano anche di viso.

Continuai a pensare a quelle strane coincidenze, finché non vidi una mano che Lys sventolava davanti ai miei occhi.
 
Lys - Ma mi ascolti? - domandò lui scettico, io mi alzai a sedere.

Io - Visto che dici cretinate ho smesso di ascoltarti da tempo. - disse secco, poi sentii una voce, la voce di Rosa.

Rosa - I tuoi occhi sono splendidi, e così rari. Non ho mai visto un colore del genere! - la udii chiaramente urlare dalla sua stanza. Che voleva dire? Perché, gli occhi di Andrea non erano blu? Che problema c'era?
Ma che scemo, quando la incontrai quel giorno al parco con Alexy motai che portava delle lenti. Eppure loro due mi avevano detto che fossero di un normale marrone. Mi avevano forse mentito?
Continuai a parlare un po' con Lys, poi lui se ne andò in camera, dicendo che avrebbe voluto fare una doccia.
Dopo che il mio amico uscì guardai l'orologio, mancava poco all'ora di pranzo, quindi mi alzai ed andai verso la camera di Andrea per chiederle che cazzo avremmo mangiato.

Bussai più volte ma nessuno mi rispondeva e dopo che mi fui letteralmente rotto i coglioni di aspettare, entrai dentro.
Per poi vedere uscire Andrea a testa china dal bagno. La sentii farfugliare. 

Andrea - Ma come cazzo si fa a dimenticare delle lenti? sono così scema -. Intendeva dire che veramente portava delle lenti?

In quel momento alzò la testa e io rimasi sbalordito a guardarla. Se prima pensavo fosse bella, gli occhi rossi la rendevano stupenda. Ma come cazzo fa una persona ad avere gli occhi rossi di natura? Per non parlare dei suoi capelli blu, per di più.

Lei, quando si rese conto della mia presenza, sembrò andare nel panico.

Andrea - Che ci fai qui Cass? - domandò visibilmente agitata.

Io - Ero venuto per chiederti qualcosa, ma non rispondevi, quindi sono entrato. Il fatto che tu stia cercando le tue lenti vuol dire che quelli sono i tuoi veri occhi? - chiesi ancora un po' frastornato, lei sembrò pensarci per un po' e poi annuì leggermente.

Io - Sei davvero stupenda, non che tu non sia bella, ma questo rosso ti dona! - dissi dando vita ai miei pensieri, ma non mi resi realmente conto di ciò che affermavo. Quando, però, vidi le sue guance andare a fuoco e i suoi occhi spalancarsi, mi resi conto di che cazzo avevo detto ( Fottuto Lys, mi riempie sempre la testa di idiozie, che alla fine finisco per dirle )!

Mi affrettai a cambiare immediatamente discorso.

Io - Ero venuto a cheiderti cosa si fa per pranzo - dissi velocemnte.

Andrea - Della pizza va benissimo. - rispose, per poi aprirmi la porta. Io non esitai a uscire e in pochi secondi mi ritrovai nella mia stanza.
Andai a stendermi sul letto.
E se Lys avesse avuto ragione? Perché anche se io lo avessi negato all'infinito lei sarebbe stata comunque splendida e il mio cuore, ogni volta che la vedevo, impazziva, per non parlare del fatto che arrossivo. 

Nemmeno con quella puttana mi succedevano cose così intense.
Si, penso proprio di essermi innamorato!




Pov Lys



Non vedevo Cass così da moltissimo tempo, ero sicuro si fosse innamorato di quella Andrea e lei non era da meno. 

Restava comunque il fatto di farglielo capire, perché era ovvio che quei due negassero tutto.
Però quella Andrea aveva qualcosa di famigliare... Forse avevo le allucinazioni, ma a me sembrava assomigliare molto all'Andrea che conoscevo io.
Stavo tranquillo a pensare finché non sentii qualcuno bussare alla porta.

Io - Avanti - dissi, per poi mettermi a sedere sul letto.

Entrò qualcuno dalla chioma blu, ero sicuro fosse Andrea, mi si presentò davanti con gli occhi rossi, era un rosso fuoco, ed erano gli occhi più belli che avessi mai visto. Scusate ma due secondi fa non erano blu?

Andrea - Lys è arrivata la pizza, vieni di sotto a mangiare? - domandò lei sorridendo, aveva proprio un dolce sorriso che riscaldava il cuore, come quello di Andrea.

Restai a fissarla, di sicuro non aveva notato il mio stupore nel vederla con gli occhi rossi.

Andrea - Sì, sono i miei veri occhi, quelli blu erano lenti. Adesso vieni a mangiare. - disse, per poi andare verso la camera di Rosa. Mi sbagliavo, se n'era accorta alla grande.
Ed ero ancora più stupito nel constatare che erano i rossi ad essere veri e non quelli blu.
Dopo essermi ripreso, scesi di sotto a mangiare.




Pov Andrea



Mi dava leggermente sui nervi che la gente restasse a fissarmi stupita a causa dei miei occhi, ma alla fine li comprendevo, non è una cosa che succede tutti i giorni vedere qualcuno dagli occhi rossi.

Sorrisi, spiegando a Lys che erano i miei veri occhi e, dopo aver chiuso la porta, andai a chiamare Rosa.
Bussai e quando mi diede il permesso entrai. Anche questa rimase a guardarmi stupita.

Rosa - Uno strano mostro dai capelli blu e gli occhi rossi si aggira liberamente in casa. Non avevi detto che non doveva vederti nessuno? - domandò lei.

Io - Ecco vedi ... - e le raccontai tutta la storia, tralasciando lo strano complimento di Cass. Ne avrebbe fatto una dolce publicità per tutti, sono sicura che lo avrebbe raccontato a mezzo mondo.

Io - In conclusione non c'è più un motivo per il quale io debba mettermi le lenti. - dissi, ormai esausta di parlare.

Rosa - Scusa perché li nascondevi proprio a Cass? - domandò lei, fissandomi scettica.

Io - Nessun motivo. Andiamo che la pizza si raffredda! - dissi balzando ed andando alla porta. Lei mi seguì e quando mi fu vicina mi sussurrò all'orecchio.

Rosa - Io lo scoprirò! - disse, per poi aprire la porta ed andarsene. Ecco, se lo avesse scoperto sarei stata spacciata -.-
La seguii tranquilla e scendemmo di sotto. Cass e Lys avevano già iniziato a pranzare.

Cass - Ma che cavolo stavate facendo? - domandò lui continuando a mangiare.

Io - Cose da ragazze. - dissi secca, per poi andarmi a sedere ed iniziare ad abbuffarmi.
Dopo pochi secondi Rosa chiuse la mia scatola di pizza.

Andrea - Che stai facendo? - domandai, fulminandola con lo suardo.

Rosa - Sei una ragazza e in pochi secondi ti sei già sbranata metà della pizza. Insomma, un po' di femminalità. - disse lei a tono severo, io le tirai di mano la scatola.

Io - E' la MIA pizza, l'ho pagata con i MIEI soldi, e la mangio come IO preferisco. - dissi, ricominciando a mangiare. Io mi rimpinzavo e tutti mi guardavano, odiavo sentirmi osservata.

Io - Che c'è? - domandai a bocca piena.

Rosa - Sei un caso perso, lascio stare. - disse disperata. 

Io - Fai prima. Mi sembri mia zia, per quanto ci abbia provato, non è mai riuscita a fare nulla. - 

Cass - Un'insignificante tavola da surf che mangia come un maiale - sbuffò Cass indifferente.

Io - Senti belloccio, ti ricordo che è solo perché ci tengo al mio cibo che adesso non hai una pizza in faccia. O forse ci tieni a ricevere altro in testa, a parte il piatto di spaghetti di ieri sera? - dissi minacciosa. Lys e Rosa si girarono a guardarci, chiedendosi sicuramente che fosse successo. Così Lys diede voce ai suoi pensieri.

Lys - Perché gli avresti buttato un piatto di spaghetti in testa? - domandò lui stupito.

Io - Vedi Lys ho già conosciuto Cass prima, la prima volta si è pure beccato uno schiaffo, la seconda gli avevo detto addio, ma si vede con le cose non dovevano andare così. Un fine settimana mia zia l'ha portato a casa con lei, non so che fosse successo. Ho dovuto passare tutto il weekend con lui, lì abbiamo litigato e non l' ho più visto. Credendo finalmente di avercela fatta a liberarmi di questo scemo, ero diventata felice. 
Ma il destino me lo ha fatto ritrovare a casa con suo padre, dicendo che saremmo diventati cugini. Lui a cena mi ha fatto incazzare e come risposta si è ritrovato il piatto sulla testa. - raccontai tutto d'un fiato. Gli occhi di Rosa e Lys erano sempre più spalancati. Cass mi stava fulminando con lo sguardo e io stavo tranquillamente tornando a mangiare.

Lys - Devo dire che avete fatto degli incontri proprio stupendi - disse Lys, sarcastico.

Io - Ne avrei fatto a meno, ma almeno un lato positivo c'è. Se non avessi conosciuto questo mulo, non avrei conosciuto nemmeno queste due splendide persone. - affermai, riferendomi ovviamente a Rosa e Lys. Cass mi guardò, anzi, mi scrutò molto minaccioso.

Io - Cosa c'è cucciolo, hai per caso la febbre? - dissi io, facendo la vocina da bambina piccola e gli occhi da cucciola. Cass iniziò a fulminarmi ulteriormente.
Mi alzai e mi spostai vicino a lui.

Io - Sul serio, hai la febbre, piccolo? Sei tutto rosso, o forse è rabbia? - domandai innocentemente, posando la mia mano sulla sua fronte per farlo arrabbiare ancora di più. Lui mi afferrò di scatto la mano e io rimasi sorpresa.

Lys - Farlo arrabbiare non è mai un bene - affermò convinto Lys. Ma io non ero stupita perché mi aveva afferrato la mano così bruscamente, sapevo che si sarebbe arrabbiato, lui era sicuramente peggio di una donna mestruata.

Io - Ma Cass, tu bruci! - dissi, ad occhi spalancati, lui tornò a mangiare.

Cass - Sto benissimo - rispose secco, ma io mi avvicinai togliendogli la pizza di mano.

Io - No, tu scotti, avrai di sicuro 38, se non più, di febbre! - dissi, iniziando a preoccuparmi.

Cass - Non sono cazzi tuoi, t' ho detto che sto bene! - sbuffò ancora questo. Intanto Lys e Rosa guardavano la scena allibiti, di sicuro prima di andarsene avrebbero sofferto molti shock in questa casa, fortuna che non c'era la zia, se no sarebbero impazziti del tutto.

Lys - Cass, hai veramente la febbre? - domandò preoccupato Lys. Io mi avvicinai, volevo nuovamente poggiare la mano sulla sua fronte per vedere se era davvero così alta, la temperatura, ma lui mi bloccò la mano stringendomela forte.

Cass - HO DETTO CHE STO BENE, CHE CAZZO VUOI DA ME? - mi urlò contro arrabbiato. Quelle parole mi turbarono nel profondo. Non so perché non era più tanto per i termini usati, ma per il tono e il modo in qui li aveva pronunciati. Quel suo modo mi aveva ferita, come nessuno aveva mai fatto prima.
Ero arrabbiata e di brutto.

Io - CHE CAZZO VOGLIO? ERO SOLO PREOCCUPATA! - urlai per poi correre di sopra. Ecco. lo sapevo che mi avrebbe fatto incazzare di nuovo, ma ero più ferita e frustrata che arrabbiata.
Sentii Rosa chiamarmi, ma non la ascoltai e filai dritta in camera. 
Poco dopo, Rosa mi raggiunse nella mia stanza. 

Io - Che vuoi? - domandai ancora arrabbiata, nei suoi occhi si leggeva una grande preoccupazione.

Rosa - Andrea, Andrea Cass... Cass è ... - non la feci finire, da quello sguardo doveva essere successo qualcosa di brutto.
La scostai dalla porta e scesi di corsa di sotto, quello 

che vidi mi fece realmente preoccupare.




 ---- Angolo Autrice ----



Prima di tutto ringrazio di cuore lonelygirl19 per la correzzione.
Ecco finalmente almeno Cass a capito di amare Andrea, anche se a me adesso sembra che la tratti solo peggio. ( che scemo -.- )
Cass con la febbre? Cass che si mostra debole? realmente un miracolo, resta solo che leggiate anche il prossimo capitolo, per vedere che succederà al nostro testone.
Spero che vi sia piaciuto, e che abbia rimediato al fatto di non aver pubblicato nulla l'altra settimana, pubblicandone due insieme :D
Aspetto di sapere che ne pensate ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Lacrime ***


 

                                              LACRIME




Pov Cass



Quella scema continuava a chiedermi se stessi male e quando cercò di riavvicinare la sua mano alla mia fronte mi diede sui nervi. Le avevo detto di stare bene, allora 

che cavolo voleva?

Le presi di scatto il polso per non farla muovere, ero ormai troppo arrabbiato per capirci qualcosa, così, senza pensarci, le urlai in faccia le seguenti parole:

Io - HO DETTO CHE STO BENE, CHE CAZZO VUOI DA ME? - nel sentirmi esprimere in quel modo parve sorpresa, turbata, quasi delusa. 

Andrea - CHE CAZZO VOGLIO? ERO SOLO PREOCCUPATA! - affermò urlando a sua volta. Ciò mi sorprese: lei era preoccupata per me?
Dopo se ne andò di corsa in camera e io mi sentii dannatamente in colpa.

Lys - Cass, hai esagerato! - mi riprese il mio amico.
Io - Non ... - non finii la mia frase perché iniziò tutto a girarmi intorno, mi si era fatta la testa pesante, non riuscivo a respirare bene, mi sentivo il corpo scottare nonostante ci fosse la neve. Sentii Rosa chiamare Andrea, quello fu l'ultimo suono che udii prima di cadere in un buio abisso.




Pov Andrea



Davanti ai miei occhi c'era un Cass disteso al suolo, con un Lys che lo chiamava preoccupato.

Mi avvicinai di corsa, mi inginocchiai per terra, per poi posare di nuovo la mia mano sulla sua fronte.

Io - Scotta più di quanto pensassi, cercate di metterlo sul divano! Chiamo subito il dottore di famiglia. - ordinai a Rosa e Lys. Ero preoccupata, preoccupatissima di quello che sarebbe potuto succedere al mio Cass.

Aspettate! Mio? Da quando lui era mio? "Waa Andrea lascia perdere certi discorsi e chiama subito il dottore!" pensai.
Wow avevo cominciato a parlare pure con il mio cervello, stavo realmente impazzendo!

Avevo le mani che mi tremavano dalla paura, non volevo per nessun motivo perdere Cass!

Mi affrettai a comporre il numero del dottore, lo chiamai e disse che entro pochi minuti sarebbe stato lì.
Ne passarono dieci, che mi sembrarono un'eternità e poi arrivò il medico.

Dot - Che succede cara? - domandò sulla soglia della porta. Non parlai, gli feci segno di seguirmi immediatamente. Arrivammo al divano sul quale avevamo adagiato Cass.
Era diventato rosso, scottava, faceva visibilmente fatica a respirare e io ero troppo preoccupata.

Il dottore non mi chiese più nulla, fece entrare due infermieri che portarono Cass in camera sua e si diresse lì chiudendosi la porta dietro. Vietandoci di assistere.

Noi tre eravamo davanti alla camera, ad aspettare che il medico uscisse.

Rosa e Lys erano in piedi contro il muro, mentre io facevo avanti e indietro.
Lys mi afferrò improvvisamente il polso, facendomi fermare.

Lys - Stai calma, andrà tutto bene. - mi disse dolcemente. Per quanto il tono della sua voce fosse rassicurante, non mi potevo fidare.
Quante volte avevo sentito quella frase.

Io - Andrà tutto bene? - domandai scettica. - E' la stessa cosa che dissero i dottori, eppure adesso loro riposano su in cielo. - dissi, ritirando la mia mano e tornando ad andare avanti e indietro. Lys restò a guardarmi, sorpreso dalla mia reazione.

Lys - Che intendi? - domandò, non capendoci una virgola.

Io - I miei genitori poco prima che io mi trasferissi qui, all'inizio della scuola, hanno avuto un incidente. Non facevano altro che dirmi che sarebbe andato tutto bene, ma sai dove sono adesso? In cielo a riposare in pace! - sbraitai contro Lys.

Lys - Mi dispiace, deve essere stato difficile. - affermò prendendomi per le spalle e facendomi di nuovo fermare.

Io - L'ho superato, io li ho sempre amati, ma mi è andata bene com'è finita. Non ho pianto per la loro morte, ho continuato ad essere la solita Andrea vivace di sempre. Ma Lys... Perché adesso che è Cass ad essere malato con una febbre che potrebbe essere mortale, mi viene da piangere? Perché dovrei piangere per lui? E' solo uno sbruffone, eppure sento che è così importante, che io non voglio perderlo! - dissi tutto d'un fiato. Era vero tutto: avevo voglia di piangere, stavo solo trattenendo le lacrime.

Lys mi tirò a sé e mi abbracciò. Poi avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò:

Lys - Cerca la risposta nel tuo cuore. - dopo quelle parole sentii la porta aprirsi e mi staccai immediatamente.
Non avevo capito cosa intendesse, ma chi se ne fregava in quel momento... L'importante era solo Cass!

Io - Dottore, allora come sta? - chiesi assalendolo. Lui mi sorrise.

Dot - Era una febbre davvero alta, se non aveste chiamato me sarebbe anche potuto morire. 
Ma adesso sta bene, deve solo riposare. Gli ho già dato tutte le medicine essenziali.
Bisogna semplicemente che rimanga con lui qualcuno per questa notte, così da badargli. - disse tranquillo il dottore. A quelle parole mi sentii più serena e abbracciai il dottore.

Io - La ringrazio davvero di cuore, non saprei cosa avrei fatto senza di lei - esclamai felice e il dottore rispose al mio abbraccio.

Dot - Tranquilla Andrea, andrà tutto bene, fate solo più attenzione. - e, infine, il nostro caro, vecchio dottore se ne andò.

Eravamo tutti in salotto a sparecchiare il tavolo.

Io - Ragazzi siete ospiti, andate pure a riposare. Ci penserò io a pulire tutto e baderò a Cass, tranquilli. - dissi sorridendo dolcemente.

Rosa - No Andrea, tu vai pure da Cass, puliremo tutto noi. - rispose sorridendomi.

Io - Ma ... -

Lys - Niente ma, prendi questa bacinella e lo straccio. Bada che la sua temperatura rimanga bassa. - mi diede l'essenziale e mi assicurarono che avrebbero fatto tutto loro.

Io - Vi ringrazio di cuore, ragazzi. - e, dopo quelle parole, andai in camera di Cass. Presi una sedia, la misi accanto al letto e mi sedetti su di essa.

Rimasi a fissare Cass. Dormiva tranquillo, pareva stare davvero meglio.
Aveva sul viso un'espressione serena e sorrideva. Sembrava un dolce angelo caduto dal cielo. Lo continuavo a fissare tranquilla e di tanto in tanto controllavo la sua temperatura.
Era normale, il dottore aveva fatto un vero miracolo, eppure ripensavo ancora alle parole di Lys: " cerca la risposta nel tuo cuore ". Che cosa intendeva?

Continuando a pensare al significato di quella frase, mi addormentai.




Pov Cass



Mi svegliai frastornato, che era successo?
Mi guardai intorno, per poi notare che Andrea era seduta su una sedia ed era lì, vicino al mio letto. Che ci faceva nella mia stanza?

Mi alzai sentendomi come rinato e guardai fuori dalla finestra. C'era neve, tantissima neve!
Mi girai a fissare Andrea: sembrava un dolce angioletto che dormiva e pian piano la vidi aprire i suoi teneri occhi rossi.
"Stop! Cass stai diventando matto?" riflettei. Ok, che l'amavo l'avevo capito, ma così era esagerato, mi stavo addolcendo e anche troppo.

Andrea - Cass? - domandò assonnata, poi spalancò gli occhi. Si alzò e, raggiungendomi di corsa, mi abbracciò. Quasi persi l'equilibrio per la sorpresa. Che diamine le succedeva?

Dopo una frazione di secondi sollevò il suo viso, che fino a poco prima era schiacciato contro il mio petto. Notai che c'erano delle lacrime. Lacrime? Lei non era quella che non piangeva?

Io - Andrea che hai? Perché piangi? - domandai sorpreso. Sapevo che non aveva pianto nemmeno per la morte dei suoi genitori, allora perché lo faceva adesso?

Tuffò di nuovo la sua faccia contro il mio petto, nascondendosi.

Andrea - Cass, ero talmente preoccupata! Cavoli, perché sei così testardo? Avevi una brutta febbre, se avessi continuato a negarlo saresti potuto morire stupido sbruffone! Ero dannatamente impensierita, avevo paura di perderti, avevo tantissima paura che il mio Cass mi lasciasse sola! 
Sei troppo importante, tu non puoi lasciarmi, è una cosa che ti proibisco di fare! - disse per poi alzare il viso, che era ancora pieno di lacrime.

Quelle parole mi fecero arrossire, ma diamine... Mi avevano anche riempito il cuore di gioia. Il fatto che ci tenesse a me mi rendeva davvero felice, solo sapere di essere così importante fino al punto di farla piangere mi faceva toccare il cielo con un dito.

Io - Andrea non hai mai pianto, perché lo fai adesso? - domandai, curioso di avere una risposta. Lei si staccò da me e mi puntò un dito contro.

Andrea - E' ovvio! Perché conti davvero per me! Il mio cuore non avrebbe sopportato di perderti. Per qualche motivo sei così importante da farmi piangere, non lo erano nemmeno i miei genitori. Per quanto li amassi la loro perdita non mi ha fatto uscire lacrime, ma tu adesso ci sei riuscito. E visto che io odio ciò, vedi di non fare più cazzate - disse seria, poi mi guardò dolcemente.

Andrea - Cass, perché l'unica persona che può asciugare le tue lacrime .. - non la feci finire, sapevo il prosieguo della frase.

Io: -... E' la causa di esse? - finii per lei, ma lei mi guardò con sguardo interrogativo.

Andrea - ... non ha mai un fazzoletto? - terminò così la sua frase e io rimasi a guardarla sbigottito. Ma che cavolo era quella ragazza?

Io - Che intendi? - 

Andrea - Hai un fazzoletto? - domandò lei, arrendendosi.

Io - No. - 
Andrea - Appunto! - rispose, come se tutto fosse ovvio.

Rimasi a fissarla per una frazione di tempo. C'era un'aria così romantica fino a poco prima e adesso se ne usciva con questa storia.

Quando, finalmente, capii che cosa intendeva, la guardai negli occhi.

Io - Sai, so io come rimediare. - dissi, sorridendo malizioso.

Andrea - Hai trovato il fazzoletto? Perché sai, non ce la faccio più ad avere la faccia piena di ... - non la lasciai finire, mi avvicinai al suo volto e iniziai piano piano a leccarle il viso. Lei rimase paralizzata da quello che facevo.

Le leccai tutte le guance facendo sparire la traccia di quelle lacrime. Poi chiusi le labbra ed cominciai a baciarle tutta la faccia per far sparire la scia della mia saliva.

C'era una lacrima proprio sul bordo delle sue labbra, la leccai piano, poi ci appoggiai la mia bocca, sfiorai la sua. Lei fremeva ad ogni piccolo tocco e il battito del mio cuore aumentava sempre di più. Se non fossi morto per febbre, sarei morto per infarto.
Poggiai per molto tempo le mie labbra sul bordo delle sue, quelle labbra che avrei tanto desiderato baciare. Non potevo, ma potevo accontentarmi di sfiorarle, per adesso. Ripeto, solo per adesso!

Dopo poco mi rimisi dritto, staccandomi da lei, che era ancora lì in piedi con gli occhi spalancati.

Io - Abbastanza o ne vuoi ancora? - domandai con voce sensuale e lei sembrò riprendersi solo in quel momento.

Andrea - Tu comprendi che cazzo hai fatto? Se solo avessi provato ad avvicinarti ancora un po' alle mie labbra ti avrei fatto del tutto fuori! - disse infuriata.

Io - Non sarai come quello lì... Non è che non hai ancora baciato nessuno e che sei vergine? - domandai, riferendomi all'altro Andrea.

Andrea - Quello chi? - domandò lei sorpresa.

Io - Nessuno... Uno scemo che sta in classe con me, sai si chiama come te e... Ehi, rispondi alla mia domanda! - stava cercando di cambiare argomento, che scemo.

Andrea - Sì, è come hai detto, qualche problema? - chiese lei tranquilla. Io mi chinai di nuovo verso di lei, le diedi un bacio sulla guancia e lei arrossì, poi andai vicino al suo orecchio.

Io - Nessun problema, a parte rubarti il cuore, ti farò vedere cosa sia un bacio. Cara mia io avrò quel tuo primo bacio, io avrò la tua prima volta e anche l'ultima, sarò l'unico nella tua vita - dissi sensuale. La cosa mi eccitava, sarebbe stato più divertente farla innamorare di me.

Lei mi spinse facendomi allontanare.

Andrea - Diventerò tua cugina! Non pensare a nulla di perverso, poi è impossibile che io possa innamorarmi di qualcuno come te. - mi sbraitò contro.

Io - Cara cuginetta, se fosse stato così perché quando ti stavo " asciugando " le tue rare lacrime non hai fatto niente? Perché poi ti sei messa a piangere per me? Lo sai bene e me lo hai anche detto che io sono molto importante. Chissà, forse hai già iniziato ad amarmi senza accorgertene. Poi con quelle guance rosse e quello sguardo dolce non sei molto convincente cuginetta cara. - dissi sorridendo compiaciuto, lei andò su tutte le furie.

Andrea - Ecco, fai un po' la buona e questo si monta la testa... Senti, dolce e caro Cass... Vedi di smetterla, io non mi metterei mai con mio cugino, non amerei mai un pittato di rosso e di sicuro non mi concederei ad un pervertito come te! 
Quindi vedi di starmi lontano e smettila di dire stupidaggini! . Detto questo uscì dalla stanza, infuriata.
Che bel caratterino che aveva la mia dolce cuginetta! Ma se io dicevo una cosa la facevo, quindi lei, volente o nolente, sarebbe diventata MIA e unicamente MIA.




Pov Andrea



Cavolo! Quello fumava di sicuro qualcosa... Era vero, sì, ero preoccupata, avevo detto che ci tenevo a lui, mi ero messa a piangere da brava scema e cavolo non so perché, quando aveva iniziato ad asciugarmi le lacrime a modo suo la cosa mi aveva fatto piacere e nel momento in cui era rimasto appoggiato al bordo delle mie labbra con le sue, calde e morbide, mi era quasi venuto l'istinto di muovermi e baciarlo.

Ero impazzita di sicuro e il fatto che mi volesse fare sua mi sembrava così assurdo. Perché? Che cosa voleva da me? Perché improvvisamente era diventato così strano?

Uscii di fretta da quella dannata stanza, di sicuro con una faccia sconvolta.

Mi ritrovai davanti Rosa che sorrideva tutta pimpante.

Io - Che hai da essere così felice Rosa? - domandai io, curiosa.

Rosa - Che dolci che siete! Su, visto che c'era poteva dartelo direttamente un bacio - disse lei felice, io la guardai sbalordita.

Io - Stavi spiando? - chiesi con tono severo.

Rosa - Sbirciavo, se non lo avessi fatto tu non mi avresti raccontato nulla. Be', strano modo di asciugare le lacrime, secondo me non ce la faceva più a contenersi, quindi ha voluto consumare il suo dolce pasto! - continuò lei a parlare, non accorgendosi che la stavo fulminando con lo sguardo e che era apparsa una strana aura oscura intorno a me.

Io - Rosa cara, sai chi diventa il pasto adesso? O tu te ne stai zitta e non racconti niente a nessuno facendo finta di non avere mai visto nulla, o io ti mangio viva! - sbraitai urlando. Certe volte mi dava sui nervi!

Rosa - Uff, starò zitta! - disse lei sbuffando e io a quel punto la guardai dolcemente.

Io - Oggi andiamo a comprare i regali? - domandai innocentemente.

Rosa - Sei il diavolo in persona, altro che gentile! Hahah... Sì, vai pure a cambiarti, facciamo colazione e poi usciamo. - disse lei, sorridendomi a sua volta.

Andai in camera e feci una doccia veloce.
Mi misi dei leggins neri, una maglia di lana blu che arrivava sotto al sedere, degli stivali neri lunghi fino alle ginocchia e presi il mio adorato cappotto anch'esso blu lungo fino a metà coscia.

Scesi di sotto per mangiare e trovai delle crepes sul tavolo.

Io - Chi ha preparato la colazione? - domandai con l'acquolina in bocca *_*

Rosa - Visto che ieri ti sei presa cura di Cass per tutta la notte, ho pensato di ricompensarti con questo delizioso dolce. - disse sorridendomi. Io la raggiunsi e le saltai addosso.

Io - Io ti amo Rosa, davvero ti amo con tutto il cuore! - dissi con tono dolce e dopo mi fiondai subito sul mio piatto.

Mangiammo tutti una porzione per ciascuno.

Io - Rosa me ne dai un altro po'? - domandai speranzosa.

Rosa - Ne è rimasta solo una, pensavo di darla a Cass. - rispose lei, andando a prendere l'ultimo piatto.

Io - E' giusto che tu glielo dia, è lui il malato e si deve nutrire per bene. - ribattei decisa, ma un po' delusa.
Cass prese il piatto e tagliò tutto a metà.

Cass - Tieni pivella, te ne dò la metà. - disse, sorridendomi. I miei occhi si accesero per la felicità.

Io - Cass, sai che ti amo? - esclamai, senza accorgermene.

Cass - Certo. - rispose tranquillo. Intanto Rosa e Lys si erano strozzati con la loro stessa saliva.

Io - Che c'è, ragazzi? - domandai, poi, guardandoli, revisionai ciò che avevo detto poco prima.
Saltai in piedi, incrociando le braccia al petto.

Io - No, Cass, non è come pensi! Intendevo nel senso di amico, cugino. Insomma, non nel modo che pensi tu! - iniziai a farfugliare nervosa. Che cavolo avevo in mente quando l'avevo detto? Che scema che ero stata -.-

Cass - Lo so - fece lui, tranquillo, continuando a mangiare.

Io - Ah, va bene. - dissi, strabuzzando gli occhi, poi tornai a tavola a mangiare zitta zitta, cercando di non dire altre cavolate.

Rosa e Lys ci guardavano ancora sorpresi, mentre noi mangiavamo tranquilli. Quando finimmo sparecchiai con l'aiuto di Rosa, presi il mio capotto e alla fine uscimmo di 

casa con l'obbiettivo di comprare regali.

Avevamo tutti parlato con Cass cercando di persuaderlo dal fatto di venire con noi, dicendoli che era malato, e che sarebbe peggiorato. Ma lui da bravo testardo aveva insistito ad andare, dicendo che si era completamente ripreso.
Alla fine venne con noi, anche se io continuavo comunque a non approvare la sua testardaggine del cavolo!

Andammo in giro per negozi, poi mentre camminavamo per le strade mi impalai a guardare una meravigliosa collana.
Mi attaccai alla vetrina.

Io - Rosa, guarda quant'è meravigliosa questa collana. - dissi indicando una piccola catenina d'argento, impreziosita con un ciondolo a forma di conchiglia blu. 

Cass - E' brutta, non ha nulla di speciale. - mugugnò Cass, che per tutto il tragitto non aveva fatto altro che sbuffare annoiato.
Che cavolo era venuto a fare?
Io - Come ti permetti, brutto sbruffone? Per me questa collana ricorda qualcosa di speciale! Vorrei tanto che scomparissi da questo mondo! - gli urlai contro, attirando l'attenzione di molte persone. 
Lui sorrise soddisfatto e si chinò di poco, avvicinando il suo viso al mio.

Cass - Eppure pochi minuti fa piangevi abbracciandomi, dicendo che tenevi moltissimo a me e che avevi paura di perdermi. - disse, con voce sensuale e un sorriso malizioso stampato in faccia. Io a quelle parole spalancai gli occhi e diventai più rossa dei suoi capelli.

Sentii certa gente mormorare che eravamo una bellissima coppia, li avrei voluti ammazzare.
Mi allontanai da lui.

Io - Me lo rinfaccerai per tutta la vita? Bene, ti spiego perché quella collana mi piace. Tempo fa io e mia madre passeggiavamo in spiaggia e trovammo una piccola conchiglia blu. Mi ricordo che mia madre mi fece una piccola collana con quella meravigliosa conchiglia. Eppure la persi e non la ritrovai . E come sai di conchiglie blu non ne trovi ogni giorno. 
Per questo mi piace, perché ha una conchiglia blu, so che è finta ma mi riporta dei bellissimi ricordi. - conclusi sorridendo, solo guardarla mi faceva ripensare alla mia dolcissima mamma.

Vidi Cass spalancare gli occhi e poi cominciare a camminare.

Cass - Lascia perdere, a me non piace. Su, muoviamoci che faremo tardi per cena. - disse quelle parole con freddezza e poi avanzò.
Io rimasi impietrita dal suo comportamento. Ditemi voi, come cazzo ho fatto a piangere per uno scemo come lui?

Iniziai a camminare dietro di lui senza parlare, ero arrabbiata e di brutto.

Alla fine acquistammo tutti i regali e ce ne tornammo a casa.

Presi per Rosa una trousse di trucchi di alta qualità e a Lys comprai comprai dei vestiti " normali ". Sì, lui vestiva sempre in quel suo modo strano, allora avevo 

deciso di prendergli dei semplici jeans e una maglia con delle ali da angelo stampate sopra.

Mentre per Cass, anche se lo odiavo avevo, preso una palla di neve. Era una sfera con dentro una piccola casetta, un ragazzo dai capelli rossi era in piedi su della 

soffice neve bianca e vicino a lui c'era un'adorabile cagnolino marrone. Non so perché ma quei capelli rossi e quel cane mi fecero immediatamente pensare a lui. Non sapevo se avesse realmente un cane, ma i capelli rossi c'erano.

Arrivammo tutti a casa sfiniti ed io ero proprio a pezzi. Ma chi me l'aveva fatto fare di andare in giro con quelli lì?
Be' mi ero divertita, ma Rosa mi aveva sbattuta da un camerino all'altro, Cass non faceva che lamentarsi e Lys non faceva che stare muto. Io non ce la facevo più, ero totalmente priva di energie.

Aprii la porta di casa ed entrammo tutti. Io andai direttamente in camera a farmi una rilassante doccia calda. Uscii solo dopo 30 minuti, mi vestii e poi scesi di sotto.

Trovai tutti intenti a guardare un film, o, per lo meno, era ciò che dovevano fare.
Infatti la tv era accesa, ma Rosa si guardava le unghie, Cass sbuffava di continuo, e Lys... Be', Lys era perso nei suoi pensieri.

Io - Che mangiamo per cena? - domandai e tutti si girarono verso di me.

Cass - Ordina qualcosa. - sbuffò freddo. Ma che cazzo aveva ancora quel babbeo?

Io - Ma certo piccolo Cass, ordinerò giapponese, tre porzioni! - affermai andando a prendere il telefono.

Cass - Bene, vedo che ti fai più astuta! Tre porzioni così dovrai condividere la tua con me, in modo di potermi stare vicino. - disse, facendomi l'occhiolino.

Io - Se credi che assaggerai anche solo un boccone stai sognando. - e con questo chiamai il ristorante prenotando, come avevo detto, tre porzioni.
Cass sbuffò e tornò a guardare il film.

Dopo pochi minuti arrivò la nostra cena e iniziammo a mangiare. Cass si sedette vicino a me, iniziando a fissarmi mentre mangiavo.

Io - Che vuoi? - domandai arrabbiata.

Cass - Imbocca il tuo piccolo cucciolo. - disse, con occhi da tenera bestiolina. All'inizio volevo rifiutare, ma poi mi venne un' idea magnifica!

Io - Certo, come potrei lasciarti morire di fame? - affermai sorridendo. Lui sorrise soddisfatto e Rosa rimase a fissarmi.

Presi un pezzo di carne e lo misi in un piatto pieno di una salsa, lo imbrattai per bene e poi con le bacchette avvicinai quella delizia alla bocca di Cass.

Io - Apri la bocca, piccolino. - dissi dolcemente. Lui senza esitare l'aprì e io vi infilai il boccone.
Iniziò a masticare, per poi mandare tutto giù. Dopo pochi secondi, si alzò buttando a terra la sedia.

Cass - Piccante, piccante, piccante, piccante! - iniziò ad urlare con la lingua di fuori. Corse subito al frigo prendendo una bottiglia d'acqua e la bevve fino a svuotarla. Inutile dire che di fronte a tale scena scoppiammo tutti a ridere.

Io - Oh, il Grande Cass abbattuto da una salsa piccante! Sai questa è la salsa più piccante che esista in Giappone e una sola goccia ti manda a fuoco la bocca, figuriamoci poi tutta quella che hai ingerito tu. - iniziai a dire innocentemente, con gli occhietti da cucciola. - Che ti sia di lezione - pronunciai l'ultima frase con tono freddo e distaccato.

E dopo ciò me ne tornai tranquillamente a mangiare, mentre Lys e Rosa continuavano a ridere e il povero Cass era ancora lì a bere, nel vano tentativo di alleviare il bruciore.

Al termine della cena, pulii con l'aiuto di Rosa, mentre Lys stanco era andato a dormire e Cass era salito in camera sua da un pezzo.

Quando io e Rosa finimmo, sentimmo dei tuoni ed iniziarono a cadere molte gocce fredde dal cielo. Chissà... il pianto di qualche nuvola?
In quel preciso momento Cass scese le scale, vestito ed armato di ombrello.

Rosa - Dove vai, Cass? - domandò curiosa Rosa.

Cass - Niente che vi riguardi, Andrea dammi le chiavi di casa, potrei ritardare e voi potreste già essere a letto. - disse serio.

Io - Non mi dispiacerebbe se restassi chiuso fuori. - 

Cass - Sai potrei prendermi la febbre e morire. - replicò. Io solo al pensiero mi preoccupai e gli diedi immediatamente le chiavi.

Cass - Hahha... Mi sa che ti rinfaccerò la cosa ancora per molto - e dopo quelle sue parole odiose, se ne andò. Che cavolo... Ti preoccupavi per lui e quello ti prendeva in giro all'infinito! "Va a quel paese, Cass -.-", lo maledii.

Augurai a Rosa la buonanotte e salii a dormire, ero davvero stanca. Chissà dove era andato Cass.




Pov Cass



Quel pomeriggio fu uno strazio totale. " Ma perché avevo insistito ad anare? " 
Andare in giro per vetrine era così noioso, per di più con quelle due che non facevano altro che volare da un negozio all'altro era impossibile non incazzarsi.

Quando finalmente ce ne tornammo a casa mi rilassai, ma non c'era nulla da fare nemmeno lì e Rosa e Lys mi costrinsero a guarda un film noiosissimo con loro. Io mi sedetti sul divano, ma nessuno guardava la tv.
Ognuno si faceva i cazzi suoi e io iniziai a lamentarmi.
Non avevo nemmeno capito perché ero uscito con loro quel pomeriggio, infatti non avevo comprato nulla. Non vi aspettavate mica che io, Cass, facessi regali a qualcuno?
Se lo avete fatto mi spiace deludervi, vi eravate solo rincoglioniti!

Dopo poco arrivò Andrea, che chiese cosa volessimo per cena.
Ordinò giapponese, lasciando me senza -.-

Quando loro iniziarono a mangiare, io mi sedetti vicino ad Andrea, iniziando a fissarla.

Andrea - Che vuoi? - domandò lei. arrabbiata.

Io - Imbocca il tuo piccolo cucciolo. - le dissi con occhi, appunto, da cucciolo. Lei sembrò pensarci e poi disse:

Andrea - Certo, come potrei lasciarti morire di fame? - con voce mielosa. La cosa non mi convinceva affatto!

Avvicinò le bacchette alla mia bocca.

Andrea - Apri la bocca, piccolino - mi ordinò. Io aprii la bocca ed ingerii quella carne imbrattata di non so quale salsa. Fu un grandissimo errore.
Infatti, dopo pochissimi secondi, mi alzai bruscamente buttando giù la sedia e correndo verso il frigo. Presi subito una bottiglia d'acqua e la bevvi tutta.
Gli altri si misero a ridere.

Andrea - Oh, il Grande Cass abbattuto da una salsa piccante. Sai questa è la salsa più piccante che esista in Giappone e una sola goccia ti manda a fuoco la bocca, figuriamoci poi tutta quella che hai ingerito tu. - disse innocentemente, con voce dolce - Che ti sia di lezione. - aggiunse sprezzante.
Io la maledii mentalmente e bevvi ancora un po', poi salii in camera mia.

Mi stesi sul letto per riposare.
Quella era seriamente pazza, ma come avevo fatto a innamorarmi di una come lei?

Rimasi lì a pensare, poi mi tornò in mente Andrea mentre guardava quella collana adorante. Non aveva nulla di speciale vero, ma lei con quella sua piccola storia lo aveva reso il gioiello più prezioso al mondo. Continuai a pensare e no, non ce la facevo a stare lì impalato. 
Mi vestii immediatamente e presi l'ombrello, visto che fuori aveva iniziato a piovere.

Scesi di sotto e incontrai Rosa e Andrea.

Rosa - Dove vai, Cass? - mi domandò Rosa.

Io - Niente che vi riguardi. Andrea dammi le chiavi di casa, potrei ritardare e voi potreste già essere a letto. - le ordinai.

Andrea - Non mi dispiacerebbe se restassi chiuso fuori. - affermò lei convinta.

Io - Sai potrei prendermi la febbre e morire - a quelle parole mi porse subito le chiavi.

Io - Hahaha... Mi sa che ti rinfaccerò la cosa ancora per molto - poi uscii di casa.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Il grande errore. ***


 

 

 

                                              IL GRANDE ERRORE

 

 

 

Mi destai la mattina, era la vigilia di Natale finalmente!
Andai nella camera di Rosa per svegliarla e lei mi abbracciò dicendo che sarebbe andata a fare una colazione con i fiocchi, poi mii diressi in camera di Cass.
Lo trovai sul bordo del letto, senza coperte, aveva solo dei pantaloni. Insomma, possibile che non avesse freddo?
Andai a sedermi sulla sua pancia, come avevo fatto con Rosa. Stavo per svegliarlo, quando lui alzò la mano e mi tirò verso di lui, per poi girarsi e ribaltare la 

situazione.
Adesso io ero stesa sul letto, con lui mezzo nudo che mi stava sopra.
Mise le sue mani ai lati della mia testa e tirò su la faccia, lasciando una piccola distanza tra i nostri volti, tanto per poter respirare.
« Che cercavi di fare? » domandò con la voce impastata dal sonno. « Ero venuta solo per svegliarti, adesso lasciami che vado a svegliare Lys. » dissi trucidandolo con 

lo sguardo. Lui sembrò sorpreso da ciò che dissi, perché i suoi occhi che erano diventate due piccole fessure per il sonno, si spalancarono improvvisamente.
« Hai intenzione di svegliarlo allo stesso modo? » domandò allarmato. Che voleva da me?
« Sì, io sveglio tutti allo stesso modo. » mi fissò intensamente, poi si avvicinò al mio volto posando le sue labbra al bordo delle mie. Rimase così per qualche 

secondo, poi si staccò e andò vicino al mio orecchio, per poi sussurrarmi dolcemente. « Sai che potrei diventare geloso? » Quelle parole mi stupirono, geloso per cosa, 

poi?
« Geloso di cosa? Sono solo una pivella, che per lo più diventerà tua cugina. » 
« Ok, non mi lasci scelta, andrò a svegliarlo io. » disse alzandosi da sopra di me. « No! » esclamai, lui si voltò con un sorriso malizioso. « Vuoi che torni sopra di 

te? » io lo fissai male, possibile che fosse così odioso di prima mattina?
« Intendevo che di solito sveglio sempre tutti io alla vigilia e a Natale. » « Tutte le ragazze che vuoi, poi se devi proprio svegliare un ragazzo cerca di svegliare 

me con un dolce bacio, domani. » disse sorridendo, io presi un cuscino e glielo tirai in faccia. « Fottiti, Cass! » Detto questo me ne andai in cucina da Rosa.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Ero sveglio, ma ancora tranquillamente steso sul letto. Stavo per alzarmi quando improvvisamente vidi Andrea entrare in camera, allora feci finta di dormire per 

vedere cosa avrebbe fatto. Dopo pochi secondi sentii che si era messa seduta sopra di me. Non sapevo cosa volesse fare, ma d'istinto alzai una mano per farla cadere sull'altro lato del letto, poi mi stesi su di lei, tenendo i nostri volti a distanza, reggendomi sulle braccia.
« Che cercavi di fare? » domandai con la voce impastata dal sonno. « Ero venuta solo per svegliarti, adesso lasciami che vado a svegliare Lys. » disse trucidandomi con 

lo sguardo.
« Hai intenzione di svegliarlo allo stesso modo? » domandai furioso.
« Sì, io sveglio tutti allo stesso modo. » disse tranquilla. Azzerai la distanza tra le nostre facce e appoggiai le mie labbra al bordo delle sue. La sentivo fremere 

sotto di me, ma il mio cuore stava letteralmente scoppiando. Rimasi così per poco poi mi staccai e le sussurrai dolcemente: « Sai che potrei diventare geloso? » 

No, io non potevo diventare geloso! Ero già geloso.
« Geloso di cosa? Sono solo una pivella, che per lo più diventerà tua cugina. » Mi alzai da sopra di lei, non m'importava di quella frase, cugina o meno io l'amavo e 

niente e nessuno me lo avrebbe impedito! « Ok, non mi lasci scelta, andrò a svegliarlo io. » fu ciò che dissi e lei urlò un "no!" secco. « Che c'è, vuoi che torni su 

di te? » domandai con un sorriso malizioso. Quanto avrei voluto che rispondesse di sì. Ma ciò che ottenni fu solo un'occhiataccia. 
« Intendevo che di solito sveglio sempre tutti io alla vigilia e a Natale. » « Tutte le ragazze che vuoi, poi se devi proprio svegliare un ragazzo cerca di svegliare me con un dolce bacio, domani. » dissi sorridendo, lei mi mandò un cuscino in faccia. « Fottiti, Cass » detto questo, se ne andò.
Quanto diamine era cocciuta quela ragazza? Ma forse erano proprio quel suo cavolo di carattere, quel suo sorriso, quei suoi meravigliosi occhi rossi e quei capelli blu 

che mi avevano fatto innamorare.

Andai verso la camera di Lys, quando entrai lui uscì dal bagno a torso nudo.
Ringraziai il cielo di essere venuto al suo posto! Però forse vedere corpi di altri ragazzi le avrebbe fatto capire quanto io fossi fantastico!
Ma che stavo dicendo! Lei doveva fissare solo e unicamente me. Uff, stavo diventando troppo strano.
« Quindi sei già sveglio? Andrea stava per venire a svegliarti. » sbuffai. Lui si accorse di me solo in quel momento e si girò. « Allora perché ci sei tu 

nella mia stanza? » domandò con uno sguardo strano.
« Niente d'importante. » dissi secco, lui sorrise. « Niente? Non sarà che un qualcuno glielo ha impedito? » io lo guardai male. « Che stai insinuando? » Si avvicinò a 

me, fissandomi negli occhi. « Intendo che un certo qualcuno ha perso la testa per una certa persona dagli occhi rossi. » Lo volevo negare, ma come potevo? Lui era il 

mio migliore amico, quindi capiva tutto ciò che pensavo. Forse se n'erano già accorti tutti, anche perché Lys e Rosa mi conoscevano bene e notavano immediatamente se c'era qualcosa di strano in me. Ma lei no, non poteva sapere nulla! 
« Come ti si può nascondere qualcosa? Be', adesso io vado di sotto, scendi che la colazione sarà già pronta. » Detto ciò, scesi di sotto.

Quando arrivai trovai Rosa intenta ad apparecchiare e Andrea con la faccia tutta sporca di panna.
« Che cavolo stai facendo? » le domandai ridendo. « Sto decorando una torta. » disse sorridendo, io continuai a ridere di gusto.
Le andai vicino, presi una ciliegia e gliela misi sul naso, fissandola intensamente negli occhi. « Penso che la torta sia pronta. » Lei mi guardò non capendo, allora 

presi il mio cellulare e le feci una foto, per poi fargliela vedere. « Ma che cavolo è successo? » urlò lei. In quel momento arrivò Lys con un asciugamano. Si 

avvicinò sorridendo ad Andrea, prese la ciliegia e se la mangiò, poi iniziò piano piano a levarle la panna dalla faccia.
« Dovresti fare più attenzione... » Non lo feci finire, gli tolsi in fretta quell'asciugamano dalle mani, e iniziai a pulire il viso di lei. « Tranquillo, faccio io. » 

dissi secco, lui sorrise, ma improvvisamente Andrea tirò via l'asciugamano. « Faccio da sola, signior ciliegina. » ribatté pulendosi in fretta la faccia. Che diamine, 

quando lo faceva lui, se ne stava ferma ferma, appena la toccavo io scatenava un putiferio.
« Calma ragazzi, su, venite a mangiare. » ci richiamò Rosa e noi andammo tutti a tavola.
Iniziammo a mangiare tranquillamente, poi Andrea ci chiese: « Ragazzi a voi va bene se dopo pranzo andiamo a sciare per tutto il giorno? Ceniamo fuori, poi ci 

diamo i regali e tutti a dormire. Domani ce ne stiamo a casina, a fare ciò che si fa a Natale. Poi Rosa e Cass prepareranno il cenone. » Dio, aveva già pianificato 

entrambe le giornate.
« A me va bene tutto, ma perché dovrei preparare io il cenone? » domandai fissandola.
« Perché tu e Rosa siete dei bravissimi cuochi. Sarebbe delizioso poter mangiare il vostro cibo. » disse con una voce dolce, facendo gli occhi da cucciola. « Però a 

un patto. » « Sarebbe? » « Te lo dico stasera. » dissi facendole l'occhiolino, lei mi trucidò con lo sguardo. « Uff, accetto. » sbuffò mangiando. 
Finimmo la colazione e andammo tutti a prepararci per la giornata in montagna.
Mi misi dei pantaloni rossi, maniche corte, con una giacca nera sopra, degli stivali del medesimo colore. Poi scesi di sotto, attesi un po' e finalmente giunse Lys, 

seguito da Rosa e ... Andrea.
La iniziai a fissare intensamente.
Aveva dei pantaloni neri aderenti, una maglia di lana blu senza spalline a maniche lunghe, teneva in mano un giubbottino blu, e hai piedi portava delle Vans alte blu e 

leopardate. Invece il suo volto era a dir poco angelico. Aveva gli occhi rossi, con sopra un leggero ombretto blu, una riga di eyeliner nero e un po' di matita blu. 

Poi aveva le labbra leggermente rosa e i suoi capelli erano sciolti, con due ciocche dei lati tirate indietro e tenute ferme con una spilla a forma di una 

meravigliosa rosa blu. Era a dir poco stupenda!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

Scesi le scale con Rosa e Lys, ero sfinita, Rosa mi aveva costretta a farmi truccare e pettinare.
Restammo per dei secondi in silenzio, Cass fissava me e io fissavo lui. 
« Penso proprio che tu abbia fatto colpo, il nostro caro Cass non ti leva più gli occhi di dosso. » Disse Rosa ad alta voce, dandomi una leggera gomitata. Io arrossii di brutto e vidi Cass distogliere lo sguardo... incredibilmente imbarazzato!
« Non capisco perché ti sia conciata così. Stiamo andando a sciare, mica a una sfilata! » sbraitò infine Cass. Scesi le scale, ma all'ultimo gradino stavo per inciampare, allora Cass mi prese al volo, iniziando a fissarmi intensamente. Restammo così per alcuni secondi, finché non mi ripresi, e mi divincolai. « A me non sembra che ti 

dispiaccia così tanto. » disse Lys con un sorriso malizioso. « Sono stata costretta da una certa persona. Devo dire che è la prima volta in cui mi trucco. Se devo 

sentire queste insulse parole dal mio futuro cugino, allora tanto vale non metterlo mai più. » sbuffai, per poi incamminarmi verso la porta. « Pensavo non t'importasse 

di ciò che pensa la gente. » disse Cass fissandomi. Io iniziai a parlare, senza però voltarmi verso di loro.
« Truccarmi non mi piace, se poi non ti piaccio così allora ha senso farlo. » dissi con uno sguardo triste, ma che mi prendeva? « Stai dicendo che hai ceduto per 

piacere a Cass? » domandò sbalordita Rosa, io mi girai verso di loro sorridendo. « Ahahhaha... Come ti viene anche solo in mente? Perché poi dovrei farmi piacere a lui? Io lo odio, è solo un pallone gonfiato. Andiamo, se no non scieremo mai. » Dissi tutto sorridendo, poi mi voltai di nuovo dall'altra parte, per far scomparire quel sorriso. "Mi spiace aver mentito alla vigilia di Natale" fu ciò che pensai.
Veramente mentre Rosa mi truccava pensavo solo che finalmente sarei potuta piacere almeno un po' a Cass, c'era qualcosa di strano in me, erano dei sentimenti che stavano nascendo, ma li avrei fermati lì. Non potevo farlo, lui sarebbe diventato mio cugino entro qualche mese!
Mi ripresi dal mio trauma e aprii lentamente la porta per uscire. Me ne sarei fregata! Non avrei fatto caso ai miei sentimenti almeno per quei due giorni, poi avrei 

fatto capire per bene al mio cuore che non potevo per nessun motivo al mondo innamorarmi di lui.
« Aspetta, su cosa dovremmo andare? » domandò Rosa.
« Ah, mi stavo quasi dimenticando di dirvi che tra qualche secondo arriverà Enrique. E' un mio vecchio amico, giocavamo spesso quando venivo a far visita a mia zia. » 

dissi sorridendo e vidi Cass irrigidirsi. Che aveva? Lo fissai attentamente, per poi sentire " Che cavolo deve venirci a fare quello stupido ragazzo?"
« Cass, senza di lui non andiamo da nessuna parte e poi è mio amico non è mica stupido! » sbuffai fissandolo, lui mi guardò sbalordito.
« Andrea. Cass non a detto nulla. » disse Rosa, guardandomi. « Davvero? potrei giurare di averlo sentito dire " Che cavolo deve venire a fare quello stupido ragazzo?" » replicai sorridendo.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Diamine aveva ragione, non l'avevo detto, ma avevo pensato esattamente quelle parole. Possibile che mi leggsse realmente nel pensiero?
Dopo pochi secondi arrivò una macchina nera. Già... Allora lui doveva avere 18 anni se poteva guidare.
Dopo pochi secondi il ragazzo biondo scese dalla macchina.
Andò di corsa ad abbracciare Andrea, per poi staccarsi dopo pochi attimi. « Wow! Non ti ho mai vista truccarti, dovresti farlo spesso. Sei già stupenda di tuo, ma così 

nessuno ti potrebbe mai resistere. » disse con un sorriso abbagliante e lei sorrise dolcemente. Che rabbia!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

« Dovresti ringraziare Rosa, è stata lei a fare il tutto. » A quelle parole Enrique si girò verso Rosa, fissandola. « Grazie Rosa. Io sono Enrique, piacere di 

conoscervi. Tu dovresti essere Lys. » disse voltandosi verso Lys. Gli avevo già parlato di tutti al telefono. « Sì, felice di conoscerti. » rispose sorridendo Lys, poi 

Enrique si girò verso Cass. « Noi ci siamo già conosciuti. Ahah... Sono felice che la minaccia stia per diventare tuo cugino. » disse l'ultima frase fissandomi. Che 

insinuava? « Rosa ti faccio i miei complimenti, sei davvero bella. » affermò sorridendo Enrique. Oddio, era così euforico. Venne verso di me, avvolgendo la mie 

spalle con un braccio e tirandomi verso di lui. « Ma l'unica vera bellezza in questo mondo, a parere mio, è la mia piccola cucciola. » disse dolcemente e io lo fissai 

sorridendo. Mentre tutti gli altri lo trucidarono con lo sguardo. Che avevano contro il mio cucciolo? Lui era sempre così dolce con tutti, perché sembravano odiarlo? 

Specialmente Cass.
Ci avviammo, io e Enrique eravamo seduti davanti, mentre Cass, Lys e Rosa dietro.
« Non mi hai più detto come mai la zia sia partita. » chiese Enrique.
« Be', non saprei come spiegartelo, io mi sono svegliata ritrovandomi a casa da sola con Cass. Mia zia ha deciso di fare un viaggio in famiglia senza noi due. » dissi 

sbuffando.
« Sarà un viaggio di tipo un'ora e mezza, quindi fatevi pure un pisolino. » Disse tranquillo, io sorrisi per poi poggiare la testa al vetro, avevo leggermente sonno. 

Le auto mi facevano sempre venir sonno.
Dopo pochi minuti mi addormentai.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Non sopportavo più quell' Enrique. Aveva detto che l'unico ostacolo - cioè io - si era levato dai coglioni perché sarebbe diventato cugino di Andrea. "Ma ti sbagli caro, 

io non la lascerò a nessuno", pensai.
Tutti ormai si erano addormentati e io che per mia sfortuna ero in mezzo a Rosa e Lys, ero ancora desto. « Quanto ti vorrei fare mia. » disse Enrique, probabilmente 

non si era accorto che ero ancora sveglio. Vidi la sua mano allontanarsi dal volante e allungarsi verso Andrea.
D'istinto la mia scattò e fermò la sua stringendola forte. « Non sarà mai tua, non ti azzardare a toccarla! » dissi a denti stretti, Andrea dormiva sorridente, 

mentre lui adesso aveva uno sguardo infuocato. « Ahahah, come se un semplice cugino potesse negarmi di farlo. » disse con voce gelida, non era più quel ragazzo 

sorridente di sempre. « Io non ho alcun legame di sangue con lei, sono un ragazzo che la ama, non un semplice cugino. » dissi stingendo ancora di più la sua mano. « 

Avrò pure due anni in meno di te, ma penso che dovresti guardare per bene la strada e non la ragazza che non potrai mai possedere. » sbuffai, per poi mollare la sua 

mano. « Guida bene, ci teniamo alle nostre vite. » detto ciò me ne tornai tranquillo. Doveva capire che volente o nolente Andrea sarebbe stata solo ed unicamente mia. 

Passai il resto del viaggio a fissare quell'infame, non potevo negare che fosse un bel ragazzo ma se Andrea ci aveva passato tanto tempo e non si era innamorata di lui, non vedevo perché avrebbe dovuto farlo adesso.
Finalmente arrivammo a destinazione, fui costretto a scrollare quei due che erano vicino a me, ma non volevo che Enrique svegliasse la mia Andrea. Ma per fortuna 

quando lui stava per toccarla, lei si destò da sola. L'adorai ancora più del normale in quel momento. 
Andammo a sciare, Andrea rischiò di cadere più volte ma ogni volta riuscivo a salvarla e lei non mi ringraziava nemmeno. Che scema!
Passammo il pomeriggio lì e alla fine tornammo tutti a casa.
« Enrique vieni dopo un'ora, poi andremo tutti a cenare fuori. » disse Andrea sorridendo, Enrique sorrise a sua volta, poi andò via.
Finalmente! Non mi aveva dato tregua per tutto il giorno, continuavamo a mandarci occhiate minacciose, volevo ucciderlo all'istante.
« Cass potresti smetterla di fare lo scemo? Che cavolo di problemi hai con Enrique? » mi domandò, quando Rosa e Lys entrarono in casa. « Io? nessuno. » sbuffai. Lei mi 

trucidò con lo sguardo. « Smettila di importunarlo! » mi urlò contro. « E' lui che odia me in principio, quindi io non faccio altro che restituirgli il favore. » Le 

sbottai conto. « Lui non odia mai nessuno, è troppo puro. » disse sorridendo. « Quindi io sarei il male in persona? » chiesi a occhi spalancati. « Sì, io ti odio 

Cass! » mi urlò in faccia sprezzante e poi entrò in casa furiosa.
Ero io quello che doveva incazzarsi, mica lei!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

"Mi dispiace Cass" fu ciò che pensai entrando in casa, era il primo pretesto che mi era venuto in mente per poter litigare con lui. Non volevo più avvicinarmi a lui, 

non volevo innamorarmi completamente di lui. Se avessi solo continuato ad avvicinarmi a lui, ero certa che un giorno o l'altro sarebbe accaduto qualcosa, qualcosa che 

non sarebbe andato bene per la nostra relazione da normali cugini.
« Andrea muoviti che se no non saremo mai pronte in tempo! » mi sbraitò contro Rosa. « Arrivo, arrivo! » dissi avviandomi verso la mia camera. Avrei dovuto mettere un 

vestito. Uff, io odiavo i vestiti!
Entrai in camera per guardare un abito, sbalordita. « Rosa, chi dovrebbe indossare quel vestito? » domandai perplessa. Era un abito coktail nero, con un corpetto di 

pelle, e la gonna era solo formata da dei fru fru. « Ma è per te mia cara, ti ho già detto che devi essere sotto i riflettori tutto oggi e domani. » disse sorridendo. 

« Ma Rosa, stiamo andando a un ristorante non in discoteca! » Sbottai io. « Ahahah e non hai visto il tutto. » disse per poi girare il vestito. Dietro era vuoto, vuoto 

totale, c'erano solo un miliardo di lacci che lo tenevano insieme. « Rosa, mi prendi per il culo? » domandai scettica. « Cara o lo metti o ti ci mando nuda. Sbrigati a 

mettertelo! » mi urlò contro. Annuii spaventata, Rosa quando voleva era un demone. Mi misi quel vestito con il suo aiuto. Mi faceva un seno un po' più grosso, 

stringeva la vita che era già stretta di suo e poi c'erano i fru fru neri, che arrivavano poco più sotto al mio culo. « Rosa ma morirò di freddo! » sbottai, fissandomi 

allo specchio. « Ho cambiato un po' lo schema. In principio andremo a cenare, lì metterai un giubbotto come me. Poi, finita la cena, andremo in discoteca, e lì verrebbe spiegato il tuo lock provocante, che farà di sicuro cadere Cass ai tuoi piedi. » affermò sorridendo. Da dove diamine veniva fuori quell'idea? « Io e lui abbiamo litigato, non servirebbe a nulla, Rosa. » dissi con un sorriso amaro. « Ma perché avete litigato? » domandò preoccupata. « Enrique. Ma in realtà è solo una scusa, Rosa... Mi sono accorta che sto iniziando a provare dei sentimenti per Cass, e non voglio farlo perché diventeremo cugini. Ho già visto andare in frantumi la mia famiglia, non 

voglio rovinare anche quella di mia zia. Ha finalmente trovato un uomo che ama e che la ama. Non voglio che per colpa di quei miei sentimenti lei stia male. » volevo 

qualcuno con cui confidarmi e di Rosa, mi fidavo. « Cara so come ti senti, ma poi mi viene un sospetto. Come mai tua zia ha deciso di sposare il padre 

di Cass proprio quando vuoi due non vi parlavate più? Lei è consapevole che voi siete comunque un ragazzo e una ragazza, e non avete nessun legame di sangue. Una 

normale persona non vi avrebbe lasciati a casa da soli. » disse, facendomi ridere. « Una "normale" persona, ma mia zia non è normale! E' una pazzoide. Ha cercato in tutti i modi di farmi innamorare di qualcuno. Non mi meraviglierei se mi mandasse in un istituto maschile proprio per questo! » Dissi, ridendo di gusto. 

Aspetta! Rielaborai ciò che avevo detto. Era vero, lei avrebbe potuto farlo seriamente. Ma che pensavo! Non era così pazza. Almeno speravo!
Rosa mi sorrise e poi iniziò a pettinarmi. Mi lasciò i capelli sciolti, mi truccò con del mascara, un rossetto rosa e un po' di matita. Infine mi porse delle decollete 

nere. « Vuoi che metta queste cose qui? » dissi indicando quelle scarpe con i tacchi. « Certamente! Sai camminarci vero? » domandò scettica. « Certo, mia madre mi 

costringeva a fare delle sfilate, il che comprendeva mettere i tacchi. Non mi piacciono, ma ci so camminare alla perfezione. Bene, io prendo il mio giubbotto, mentre tu ti prepari. » Presi una giacca che mi arrivava alle gionocchia, era blu a maniche lunghe di seta, con un rivestimento di lana dentro.
Rosa si mise un vestito rosso che le arrivava sotto il sedere, con delle calze nere e delle decollete rosse. « Aspetta, perché tu puoi metterti le calze? » domandai io 

perplessa. « Perché questa settimana non mi sono fatta la ceretta. Poi tu hai delle belle gambe da mostrare. » disse sorridendomi. Si truccò come me, e anche lei 

lasciò sciolti i suoi meravigliosi capelli.
Messa la sua giacca nera scendemmo di sotto.
Ad aspettarci c'era Lys con il suo solito stile da anni ottanta, e Cass Portava dei pantaloni neri con delle catene, una maglia rossa fuoco e una giacca in pelle 

nera. Pensai che la pelle della giacca si sarebbe abbinata perfettamente alla pelle del mio corpetto, magari gli avrei fregato il soprabito.
Fissai Cass, lui era sempre stupendo, ma non potevo dirglielo, non potevo proprio!
Distolsi lo sguardo e abbassai la testa andando verso la porta. « Enrique arriverà a momenti. » dissi con un sorriso finto. Volevo solo andare ad abbracciarlo, dirgli che era stupendo, che lo amavo e sentirmi dire le stesse parole, per poi finalmente toccare le sue le sue labbra che avevano invaso i miei sogni ultimamente. Ma non potevo, non potevo farlo per dei cavolo di legami familiari! Mi stava per venire da piangere, ma no, non potevo per una cosa del genere, tanto meno volevo rovinare il trucco di Rosa! « Ti muovi ad aprire quella porta? » domandò Cass. Io sobbalzai dal mio posto. « Ah, scusate mi ero persa nei miei pensieri. » risposi con un falsissimo sorriso, vidi Rosa dispiaciuta. « Starai pensando al tuo amorino. Il tuo caro Enrique! » sbottò Cass. Lo fissai impassibile. « Sì. pensavo proprio a lui. » ribattei con voce triste, per poi aprire la porta. "No, pensavo al fatto che non potrò mai averti per me!" avrei voluto urlargli in faccia, ma non potevo farlo. Questo, questi miei sentimenti erano solo un grande e grosso Errore!
Nel momento in cui aprii la porta, arrivò Enrique. Scese dalla macchina.
Aveva dei jeans blu scuro e una maglia con sopra stampato un meraviglioso logo indescrivibile.
Lo andai a stringere di corsa, lui mi accolse a braccia aperte. Guardavo il vuoto, " mi spiace Cass, non posso fare altrimenti." pensai con la tristezza riflessa 

negli occhi.
Mi staccai sorridendo da Enrique, per poi salire in macchina.
Arrivammo in fretta e furia al ristorante, era un delizioso locale giapponese.
« Ti adoro Enrique, quale miglior regalo avrei potuto volere? Grazie per aver prenotato in questo magnifico ristorante. » dissi sorridendo. Cenammo tutti in pace e 

armonia, si fa per dire, perché Enrique fissava male Cass e Cass fissava me.Sarei potuta scoppiare da un momento al'altro.
Per fortuna quella cena finì e ci avviammo verso la discoteca. 
Arrivammo a destinazione e già mi veniva la nausea al fatto che mi sarei dovuta levare quella cavolo di giacca.

 

 

 

Pov Cass

 

 

 

Che cena del cavolo! Possibile che quello stronzo doveva essere sempre in mezzo?
Ma io ero incazzato per ciò che aveva fatto Andrea, era come se quella notte io non esistessi.
Andammo in discoteca, ma io non aveva nessuna voglia né di ballare, né di bere, tanto meno di flirtare.
Prima di entrare Andrea e Rosa si levarono le giacche e fu lì che rimasi sbalordito.
Andrea era troppo provocante, il corpetto le stringeva il piccolo seno facendolo sembrare più grande, poi quella gonna formata solo da fru fru che arrivavano giusto 

sotto il suo sedere mi faceva impazzire. Era vero che non era molto dotata di seno, ma aveva un culo stupendo ed essendo un feticista di culi non potevo fare a meno 

di amarla ancora di più, per non parlare delle sue perfette slanciate gambe. Le sarei potuto saltare addosso da un momento all'altro.
Mi trattenni ed entrai con calma, c'erano ragazze dappertutto, ma io avevo occhi solo per lei.
Lys e Rosa si erano messi a ballare in un mondo tutto loro. La povera Rosa si dovette accontentare di Lys, ma di sicuro avrebbe voluto essere nel letto con Leigh. 

Invece Enrique e Andrea chiaccheravano, mentre io fissavo lei. Ma si rendeva conto di quanto era provocante?
Magicamente la musica si calmò, diventando un lento, vidi Enrique tirare Andrea a sé stringendola.
Tra tutta quella musica sentivo un " Cass aiutami "... Lo continuavo a sentire, solo pochi minuti dopo mi accorsi che era la voce di Andrea. Com'era possibile che potevo sentirla tra tutte quelle voci? Possibile che con la forza dell'amore ero riuscito a udire le sue parole?
Li fissai e notai uno sguardo di dolore, osservando bene la scena. Enrique non aveva la mano sul sedere di lei, ma sotto la gonna. Notai che Andrea cercava di divincolarsi, ma le sarebbe stato impossibile visto che era un uomo di due anni in più ed era di sicuro molto forte.
Non ci vidi più dalla rabbia, mi alzai andando di corsa verso di loro. Lo presi per il colletto e lo tirai via da lei, poi un pugno gli arrivò dritto in faccia. Mai e poi mai qualcuno avrebbe toccato la mia donna. Con quel pugno finì a terra, gli diedi anche un calcio nella pancia, per poi prendere per mano Andrea e tirarla fuori da quel cazzo di locale!

 

 

 

Pov Andrea

 

 

 

Stavo tranquillamente ballando con Enrique, quando iniziò un lento e lui mi attirò a sé. Fino a lì mi andava bene. Era così che si ballavano i lenti.
Ma la sua mano che sarebbe dovuta stare sulla mia schiena, era scivolata molto in basso, non solo sul sedere ma si era insinuata sotto la mia gonna, e stava cercando di porre le dita sotto le mie mutande. « Che fai? lasciami immediatamente! » dissi a Enrique e lo sentii ridere. « Ti piacerà, smetterai di essere una verginella questa notte. » rispose con una voce glaciale. Quello non era il mio amico, era un mostro! Cercai di divincolarmi, ma non ci riuscii. La mia testa gridava aiuto, chiedevo supplichevole aiuto a Cass. Dopo pochi secondi lo vidi venire verso di noi, prese per il colletto Enrique, lo tirò verso di lui, gli diede un pugno facendolo accasciare a terra e, per finire, gli diede un calcio nella pancia. Poi mi prese per mano e mi portò fuori da lì.
Continuò a camminare fino ad un vicolo cieco, quindi mi sbatté contro un muro.
« Che diamine stavi combinando? » domandò urlando. La sua faccia era a due centimetri dalla mia e il suo corpo era attaccato al mio. « Cass io non riuscivo a 

liberarmi. » dissi con una voce ormai rotta dai singhiozzi, avevo avuto paura, stavo piangendo. « Perché diamine ti sei vestita così? Ti rendi conto di quanto cazzo 

sei eccitante? Se non fossi stato lì che cavolo credi sarebbe successo? » gridò ancora, non avevo le forze per rispondere. Lo sentii allontanarsi, tirarmi a sé e 

avvolgermi con le sue braccia, mi sentivo così al sicuro. Le sue mani sulla mia schiena nuda, quel suo tocco bollente, mi sentivo bene, volevo solo che mi toccasse 

ancora e ancora. « Sai, ho sentito la tua voce gridare aiuto, come se potessi leggerti nel pensiero. » mi sussurrò dolcemente. « Non sopportavo che quel verme ti 

toccasse. » disse con una voce incavolata. Si allontanò un po' da me per fissarmi negli occhi. « ti ricordi che avevi accettato di fare qualsiasi cosa a patto che 

avessi preparato la cena? » domandò dolcemente, io annuii. « Non ti avvicinare più a quello stronzo! » sbuffò, per poi respingermi verso il muro. « Chiudi gli occhi. » Io feci ciò che mi disse, poco dopo sentii qualcosa di freddo poggiarsi sul mio collo. « Adesso aprili. » Mi ordinò. Quando li aprii fissai il mio collo: c'era una 

piccola collanina. Era la collana che volevo tanto comprare. Saltai al collo di Cass abbracciandolo. « Grazie di cuore. » dissi felice, lui mi strinse. « Sia stamattina che adesso sei stupenda. Sei sempre stupenda e il trucco ti rende la più bella del mondo. » Mi sussurrò dolcemente all'orecchio. E' vero, eravamo in un vicolo 

cieco deserto e buio, ma a me sembrava di essere in paradiso. Mi staccai da lui e gli stampai un improvviso bacio sulla guancia. No, non potevo allontanarmi da lui, mi 

era ormai impossibile vivere senza Castiel. « Pensi che riuscirai a darmene un altro anche domani, magari sulle labbra? » domandò malizioso. " Lo farei con piacere " 

avrei voluto rispondere, ma non potevo.
« Forse uno uguale a questo di oggi te lo potrei concedere. Andiamo a riprenderci Rosa e Lys e chiamiamo un taxi, se no restiamo per strada. » dissi, cercando di 

camminare. Lui mi fermò. « No, prima voglio toccare ciò che quel verme ha osato toccare. » disse, per poi mettermi una mano sul sedere. Aveva infilato la mano sotto la 

gonna, toccando il mio sedere nudo. " Rosa, perché cazzo mi hai fatto mettere questo cazzo di perizoma? " ...Maledetta.
Volevo muovermi, ma il mio cuore aveva iniziato a battere tanto forte da farmi male e la sua mano fredda che toccava la mia pelle calda mi fece piacere. Sì stavo 

diventando pazza!
Prima ero disgustata per il tocco di Enrique, eppure il tocco di Cass mi stava facendo piacere.
In un momento di lucidità mi divincolai con facilità, anche perché il suo era solo un leggero tocco dolce, non forte come quello dello stronzo di prima.
« Andiamo, muoviti stupido! » dissi iniziando a camminare, ma lui mi fermò di nuovo. « Che c.. » stavo per domandare, quando sentii qualcosa di caldo poggiarsi sulle 

mie spalle. « Indossala, ti terrà un po' caldo. Guarda che stai tremando, poi la tua giacca è rimasta nella macchina di quello stronzo. » disse sorridendomi. Il punto 

è che io stavo tremando per il suo tocco, per tutti quei tocchi adesso avevo caldo e il cuore pieno di felicità. « Così però morirai di freddo tu, lo vedi che sei a 

maniche corte? » gli domandai. « Io sono a maniche corte, con pantaloni. Tu imbecille sei a dicembre con un vestito cortissimo, senza maniche, con la schiena nuda. » Sbottò. « Ehi! » stavo per ribattere quando si avvicinò al mio orecchio. « Riscaldati tu, mi basta la tua vicinanza per aver caldo. » sussurrò dolcemente. Il mio 

cuore che prima stava per scoppiare, si fermò per dei momenti. Cass prima o poi mi avrebbe fatto venire un infarto!
Indossai la giacca, mettendomi a camminare. Se avessimo continuato così, l'idea che non gli avrei mai dovuto dire dei miei sentimenti se ne sarebbe andata in frantumi. 
Nel complesso era stata una bellissima giornata. E volente o nolente avrei dovuto accettare i miei sentimenti, anche se sapevo che non avremmo potuto avere un futuro 

da coppia. Ma non potevo negare tutto ciò che provavo.
E lì iniziò la mia battaglia contro i miei sentimenti " vietati ".

 

 

----Angolo Autrice----

 

 

 

Ciao ragazze ^^

scusatemi il grande ritardo, ma spero di accontentarvi, finalmente la nostra Andrea a compreso i suoi sentimenti.

Ma era questo che volevate? Adesso che conosce ciò che prova per Cass, se ne vuole allontanare, ma allo stesso tempo non ci riesce.

Non vi resta che aspettare il prossimo capitolo, per vedere come si comporterà la nostra amata Andrea.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2176902