student's dreamworld

di byakunewgate
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** smarriti in mezzo a una catastrofe ***
Capitolo 2: *** sotto assedio ***
Capitolo 3: *** un uomo contro un esercito ***
Capitolo 4: *** boss vs boss ***
Capitolo 5: *** la vera paura ***
Capitolo 6: *** una brutta sorpresa ***
Capitolo 7: *** nuove figure ***
Capitolo 8: *** titani ***
Capitolo 9: *** la resa dei conti definitiva - Leon ***
Capitolo 10: *** la resa dei conti definitiva - I Cinque Elementi ***



Capitolo 1
*** smarriti in mezzo a una catastrofe ***


Era un giorno come tanti in un comune pomeriggio in oratorio nella città di Sehr, un gruppo di cinque amici stavano facendo una partita a calcetto come erano solito fare. Fabio, un ragazzo alto e molto magro con capelli castani che gli arrivano fino alla base del collo che indossa una maglia a maniche corte bianca, dei jeans corti blu e delle scarpe da tennis nere, gioca in coppia con Alisea, una ragazza carina con corti dei capelli neri che risaltano i lineamenti del viso, la quale indossa una canotta azzurra senza maniche, un paio di pantaloncini molto corti in jeans blu e degli stivali neri, contro Chiara, una ragazza snella e piuttosto carina con dei lunghi capelli castani, indossa una maglia rossa e dei lunghi pantaloni grigi accompagnati da scarpe da tennis nere, e Alessia, bella ragazza con dei corti capelli scuri tendenti al nero che indossa una maglia azzurra a maniche corte, dei pantaloncini in pelle neri e degli stivali neri. L’ultima rimasta era Stephanie, una ragazza carina con canottiera, pantaloncini e scarpe da tennis viola e dei lunghi capelli neri legati a fare una coda di cavallo, che, come sempre, faceva da arbitro alla partita. La sfida, come spesso accadeva, era così interminabile che durò fino all’orario di chiusura del bar, concludendosi senza un vincitore. La sera, i cinque decisero di dormire in campeggio, presero l’attrezzatura necessaria e si avviarono. Nel campo girava una strana atmosfera, accompagnata da una tensione tanto densa da poterla quasi toccare con mano. In tenda c’era un silenzio tombale. A rompere il ghiaccio fu Alisea che, guardando le facce degli amici, disse :”Ehi! Cosa sono quelle facce deprimenti?! Siamo qui per goderci una bella serata o mi sbaglio?!”. L’umore dell’intero gruppo cambiò di colpo e iniziarono i festeggiamenti, i quali si conclusero con un brindisi alla salute di tutti. Successivamente, i cinque andarono a dormire, ma il risveglio non fo come se lo aspettavano.
- Chiara? Alessia? Ragazze? Dove siete finite?
- Fabio? Sei tu?
- CHIARA! Finalmente! Dove sono le altre? Ma, soprattutto, dove diavolo ci troviamo?
- Non lo so. Sembra una valle di montagna, ma al tempo stesso sembra un paesaggio alieno.
- Ora che me lo fai notare, ti devo dare ragione. Ma il problema resta. Dove sono alessia e le altre?
- Giusto. Mettiamoci a cercarle! Non c’è tempo da perdere! Spero solo stiano bene …
- Che cazzo stai dicendo?! Certo che stanno bene! Prova a dire un'altra volta una cosa del genere e giuro che ti prendo a schiaffi!
- Ok … scusa … hai ragione. Ora però non perdiamo tempo …  dobbiamo trovarle in fretta!
- Giusto …  sbrighiamoci!
La ricerca si prolungò per parecchi minuti, ma, fortunatamente, tutto il gruppo riuscì a riunirsi; erano tutti sani e salvi, ma senza sapere in che luogo si erano risvegliati. Il paesaggio era devastato, pieno di sangue e di carcasse, di corpi mutilati e disintegrati, il cielo era rosso come il sangue che usciva dai corpi giacenti al suolo. Tutto era ignoto ai cinque ragazzi, che credevano di essere gli unici sopravvissuti di un eventuale catastrofe, ma all’improvviso apparve una persona,  aveva  dei corti capelli neri, che terminavano con un ciuffetto alzato e riccio. Indossava un mantello grigio che lasciava traspirare solo le gambe coperte da dei lunghi pantaloni neri. Indossava degli scarponi neri. Lui, in un primo momento, si limitò a fissare i cinque ragazzi, ma poi, rivolgendosi a loro, disse:
- Ehi voi! Chi diavolo siete?!
- Potremmo farti la stessa domanda!- rispose argutamente Alessia, facendo cenno agli altri di lasciarla parlare.
- Mi chiamo Stefano, sono uno dei 4 comandanti dell’armata della rivoluzione.
-Armata della rivoluzione? Che cos’è? Ma soprattutto, dove ci troviamo?
- Come mai quelle facce sconvolte? Ormai sono anni che qui non si parla d’altro che dell’organizzazione Riff e dell’armata della rivoluzione. Sembra quasi che veniate da un altro pianeta!
- Anche noi abbiamo avuto questa sensazione,cioè, quella di trovarci su un altro pianeta.
- Oh. Beh in ogni caso qui non è sicuro parlare. Andiamo in un posto più tranquillo, seguitemi.
Dopo un momento di tentennamento, i cinque decisero di fidarsi di Stefano e lo seguirono. Essi si rifugiarono in una caverna, lontani da occhi indiscreti. Datosi un’occhiata in giro, Stefano decise di riprendere il discorso e di spiegare per bene ai malcapitati cosa stava succedendo. Fu in quello stesso istante, che la loro avventura ebbe inizio.
- Bene. Ora vi spiegherò tutto dal principio- così dicendo, Stefano attirò l’attenzione dei cinque ragazzi
- Parla, siamo tutto orecchi.- rispose Stephanie, lasciando poi un cupo silenzio nell’atmosfera.
- Tutto iniziò circa cinque anni fa, uno strano oggetto cadde sul pianeta, rilasciando un qualcosa di strano nell’aria che modificò il DNA del genere umano, donandoci dei poteri. Inizialmente questi poteri venivano utilizzati unicamente a scopo personale, ma successivamente l’esercito ebbe la brillante idea di addestrare le truppe per far loro imparare ad usare quei poteri, e avere una marcia in più nelle battaglie di difesa del confine. Tutto sembrava andare per il meglio, fino a che non comparve una certa organizzazione Riff, che sbaragliò l’esercito in pochi minuti e conquistò tutto il territorio nel raggio di 20000km. La popolazione non poté far altro che scappare o unirsi a loro. Nel giro di pochi anni, i Riff reclutarono un cospicuo esercito e, per contrastarlo, alcune persone decisero di formare l’armata della rivoluzione, un piccolo esercito diviso per ora in 4 armate di pochi uomini l’una che lavorano indipendentemente l’una dall’altra. Noi dell’armata decidemmo di allenarci nell’utilizzo dei poteri per avere la forza necessaria a respingere le truppe nemiche, ma sono sicuro che ancora non basta per arrivare ai piani alti dell’organizzazione.
- Sono davvero così mostruosi come dici?- La domanda di Chiara creò un’ansia che mai era stata percepita.
- Lasciami finire e ti sarà tutto più chiaro. Dicevo, io sono a capo della terza armata dei rivoluzionari e sono spesso andato in missione per catturare membri dei Riff ed estorcere loro informazioni necessarie a contrastare i loro assalti. Per ora sono riuscito a ottenere solo qualche notizia sulla legione nemica che si aggira in questa zona. Sui Riff non so dirvi altro, se non che sono loro la causa della devastazione che vedete qui intorno. Per rispondere all’altra domanda, ci troviamo in quella che prima della guerra era la città di Sehr.
-LA CITTA’ DI SEHR?!- gridarono i cinque all’unisono - E’ la nostra città natale! E fino a ieri era in ottimo stato, non c’era la benché minima traccia di un combattimento!
- Allora è proprio vero che venite da un altro pianeta. In ogni caso, passiamo a cose più importanti. Dovrete decidere subito che cosa volete fare. Vi unite ai Riff o all’armata della rivoluzione?
I ragazzi si consultarono  per alcuni minuti e presero la loro unanime decisione.
- Ci uniremo … all’armata della rivoluzione!
- Bene. Allora è deciso. Come prima cosa, però, dovremmo capire quali sono i vostri poteri, sempre se ne avete …
- Come sarebbe a dire “sempre se ne abbiamo”?! – imprecò Fabio
- Siccome ormai è chiaro che venite da un altro pianeta, c’è la possibilità che non siate stati colpiti da quella sostanza misteriosa …
-Vero … non ci avevo affatto pensato … in ogni caso … qual è il tuo potere?
- Il mio potere è il controllo sulla vegetazione, può sembrare debole, ma nasconde una forza inimmaginabile. In ogni caso, i poteri generalmente si manifestano anche involontariamente in situazioni di difficoltà o di pericolo. per crearne una potrei farvi semplicemente uscire, ma sarebbe troppo pericoloso. Per cui … farò da me!
Detto questo, Stefano alzò una mano e la caverna si riempì di robuste liane che uscivano dal terreno e che inseguivano i ragazzi. La fuga era impossibile, le si poteva solo aggirare e ritardare la cattura. Il primo a essere preso fu Fabio, le liane lo avvolsero come un pitone con la sua preda.  Lo stesso destino sarebbe spettato anche agli altri, le liane erano ormai vicine, tutto sembrava perduto, fino a quando non si sentì un tuono rimbombare all’interno della caverna … Stefano si girò verso Fabio e con immenso stupore, notò che i suoi occhi erano colmi di rabbia, intorno a lui si formarono dei fulmini, che ruppero la liana che lo stringeva. Successivamente, Fabio si lanciò furiosamente contro Stefano per salvare i suoi amici. Le liane si rompevano al contatto col suo corpo circondato dalle saette. Stefano decise di cambiare tattica e di bloccarlo con delle piante che, grazie alle loro particolari radici, assorbivano gli elementi isolanti dal terreno, così da poter resistere alle scosse elettriche. Il suo piano funzionò come previsto e le liane ripresero il loro assalto verso gli altri quattro, ma queste furono misteriosamente congelate da qualcosa: era Alisea che aveva scatenato i suoi poteri. Stefano fece uscire dal terreno delle piante tipiche delle zone polari, molto resistenti al freddo e al gelo, con le quali bloccò Alisea senza problemi. Stefano decise per i restanti tre di cambiare strategia e di utilizzare degli arbusti come spine con cui infilzare i nemici. Ne uscivano da ogni direzione, ma il loro assalto fu rallentato da uno scudo di energia generato da Stephanie. Scudo che servì purtroppo solo a rallentare il colpo, perché, infatti, si ruppe dopo pochi attimi, lasciando nuovamente i malcapitati in pericolo di vita. Pensavano di essere morti, ma le liane vennero tagliate da qualcosa di misterioso, e Alessia si ritrovò sospesa in aria, fluttuando soavemente. Non si capiva che le stava succedendo, solo Stefano aveva intuito quale fosse il suo potenziale. Per catturarla, Stefano fece uscire liane direttamente dal soffitto della caverna. A questo punto, ne mancava una sola. Chiara si ritrovò presto circondata dalle liane, si guardò in giro, ma non vide altro che i suoi migliori amici bloccati e sofferenti. La sua reazione fu istantanea, la rabbia la percosse e le fiamme la avvolsero, bruciando le liane circondanti, per poi venire lanciate contro le piante che tenevano bloccati gli altri 4. Una volta che tutti furono liberi, Stefano sorrise, fece cenno a tutti di calmarsi e ascoltarlo e disse:
- Bene … tutto come avevo previsto, i vostri poteri sono usciti nel momento del bisogno- tutti rimasero allibiti nel sentire queste parole
- Previsto?!- gridarono i ragazzi sofferenti per la batosta appena presa  - Tu ci hai malmenato senza alcun ritegno solo per far uscire i nostri poteri?!-
- Ehi … non esagerate … non vi avrei certo ucciso … con voi ho solamente giocato.
- STAVI SOLO GIOCANDO?!- il coro dei cinque ragazzi si sollevò rimbombando in tutta la caverna.
- Sì … stavo giocando … ma non è questo il punto. Ora, tornando al discorso principale, sono riuscito a classificare i vostri poteri. Stephanie ha il controllo sull’energia, Alisea padroneggia il ghiaccio, Alessia utilizza il vento, Chiara il fuoco e, infine, Fabio il fulmine. Ma di certo la cosa non finisce qui … dovete ancora imparare a far uscire i vostri poteri senza la presenza di un vero pericolo, ma soprattutto, dovete imparare a controllarli e ad usarli nel modo giusto, altrimenti vi si rivolteranno contro. Ora seguitemi, vi porterò al nascondiglio della mia armata.
I sei si incamminarono verso questo famigerato nascondiglio, la strada fu piena di insidie e in lontananza si scorgevano delle battaglie. Più si proseguiva, più il paesaggio era devastato: laghi di sangue, armi e ossa sparsi ovunque, il suolo era devastato e pieno di fratture; il solo posarci un piede sopra, dava la sensazione di essere in battaglia a rischiare la vita. Dopo circa due ore di cammino, i ragazzi giunsero al tanto atteso nascondiglio e, con grande sorpresa dei 5 nuovi arrivati, si trovarono dentro una base di ricerca enorme, con tecnologie avanzatissime e le migliori strutture per l’allenamento che i giovani avevano mai visto in vita loro. il silenzio lasciato dai 5 fu rotto da Stefano
- Bella roba eh? Questo è il frutto del lavoro di uno dei miei uomini.
- UNO SOLO!?- gridò stupita Alessia
- Sì, esatto, uno solo. Si chiama Harold. Il suo potere consiste nel poter trasformare una qualsiasi cosa tocchi in qualcosa di tecnologico. Harold ha deciso però di imparare a lavorare con i computer, piuttosto che imparare a combattere. Da un lato è stata un’ottima idea, perché in questo modo riusciamo a restare sempre in contatto con la base, ma dall’altro lato, in casi di emergenza si trova in una posizione di grande svantaggio; certo, se c’è bisogno sa difendersi, ma non resisterebbe molto in una vera battaglia. Quello che si sta allenando lì con il sacco da pugile, invece, si chiama Lorn e il suo potere consiste nella capacità di scagliare onde d’urto. L’ultimo che resta in questa struttura è Johan. Lui è in grado di controllare il magnetismo. Bene … questa è la mia squadra di punta …
Fatte le dovute presentazioni, ai cinque ragazzi fu offerto vitto e alloggio e, dopo una sostanziosa cena, si recarono con Stefano nella zona di allenamento, al fine di imparare a controllare i loro poteri. La stanza per gli allenamenti era enorme, con attrezzature di ogni genere, per ogni tipo di potere. Come prima cosa, i giovani impararono a scatenare i nostri poteri senza essere in reale pericolo, il che fu molto difficile, dato che la prima volta erano usciti per proteggere gli amici. Il metodo per riuscirci consisteva nel tentare di ricordare quelle sensazioni e scatenarle per far uscire i poteri. Ci volle molto tempo e le ferite non furono poche, ma alla fine i cinque ce la fecero. Dopo neanche 15 giorni, i ragazzi riuscivano a gestire i propri poteri senza far del male agli altri accidentalmente. L’ultima parte dell’addestramento consisteva nell’acquisire un minimo di esperienza nel combattimento e anche questo fu abbastanza semplice … ognuno sviluppò il suo stile di combattimento nel giro circa due settimane. Tutto andava per il meglio. Fino a che, durante un pranzo pre allenamento, si sentì un enorme botto provenire dall’esterno del rifugio. Lorn rientrò gridando
- Allarme rosso! Allarme rosso! I Riff stanno circondando la base! Tutti ai posti di combattimento!
- Harold! Avvia il sistema di difesa! Johan! Prepara lo scudo magnetico! Lorn! Io e te andiamo in avanscoperta! E voi ragazzi … restate all’interno!- disse Stefano dimostrando di avere le qualità di un vero leader … pronto a tutto, sangue freddo, buon stratega … gestiva tutto alla perfezione.
- No! Mai! Ci siamo allenati apposta per questo!- imprecò Fabio
- Questo non è un allenamento! È una vera e propria battaglia! E voi non avete abbastanza esperienza! Inoltre, in caso di emergenza, sarete i rinforzi. Jack e Road, stranamente, non sono ancora rientrati … quindi non abbiamo uomini disponibili all’intervento immediato … sarete voi a coprire questo ruolo!
- Ok … va bene …  hai vinto … resteremo all’interno. Ma sia chiaro che se vediamo che siete in difficoltà interverremo immediatamente, anche senza che siate voi a chiamarci!
- Suppongo di non potervi far cambiare idea …  siete proprio di coccio. Fate come vi pare … ma non siate avventati.
Appena tutti furono pronti, Stefano e Lorn uscirono all’esterno e, in quello stesso istante, si scatenò il putiferio. Sentendo tutte quelle grida, i cinque capirono che, se fossero usciti, sarebbero probabilmente già morti. Inoltre, i cinque rimasero allibiti nel vedere Stefano e Lorn che scatenavano la loro forza: erano fortissimi, ma soprattutto, lavoravano benissimo in squadra e nessuno sembrava poterli fermare. Ma lo svantaggio numerico, dopo un po’, iniziò a farsi sentire  e i rinforzi furono costretti a uscire a combattere. Non ostante l’inesperienza sul campo, i cinque sembravano cavarsela per niente male. Ognuno di loro prese il proprio gruppetto di avversari e iniziarono a malmenarli. Ma la sfortuna si abbatté sui ragazzi e sui rivoluzionari. Una losca figura apparve, un uomo abbastanza basso, con dei corti capelli e una tuta mimetica dell’esercito militare che risaltavano uno sguardo ghiacciato,prendendo tutti di sprovvista e iniziando a suonarle a chiunque gli sbarrasse la strada. All’interrogativo postogli da Fabio, che chiese chi egli fosse, l’individuo rispose:
- Sono il conte Claudio, generale dell’organizzazione Riff, il mio potere consiste nella capacità di aumentare o diminuire a mio piacimento fino a oltre ogni limite la mia velocità. Sono qui perché incaricato dal sommo capo di radere al suolo questo edificio … uccidendo senza pietà chi lo abita. E siccome voi abitavate nella struttura … siete automaticamente condannati a morte!
- Prima di parlare, fossi in te, proverei ad agire e a vedere se hai le capacità per ucciderci tutti con le tue sole forze- disse Stephanie sicura di vincere.
- Già … non è un bene essere troppo sicuri di sé- disse Alisea appoggiando l’amica, che però non fece in tempo a finire la frase, che il conte si era già mosso alle sue spalle e, con un colpo ben piazzato, l’aveva messa K.O. La stessa cosa accadde, pochi secondi dopo, anche a Stephanie, che per prima lo aveva provocato. Resosi conto del pericolo che stavano correndo, Stefano si lanciò alla carica, ma in maniera avventata e prevedibile, accecato dalla rabbia. Ciò lo portò ad essere anticipato e mandato al tappeto senza troppi problemi, così come accadde al compagno Lorn. Rimanevano in piedi soltanto tre dei giovani nuovi arrivati: Chiara, Alessia e Fabio; quest’ultimo in particolar modo, si stava completamente alterando nel vedere i suoi amici cadere uno dopo l’altro e nel suo corpo stava iniziando a scorrere un’irrefrenabile voglia di uccidere il conte. Lo stesso istinto omicida percosse anche gli animi delle due ragazze accanto a Fabio, le due ragazze tentarono di reagire con un colpo combinato di vento e fuoco. Chiara lanciò una palla di fuoco e Alessia la alimentò col suo vento, in modo da renderla molto più grande e potente. Il conte non fece altro che schivarla e mettersi a girare attorno a chiara, aumentando sempre più la sua velocità di rotazione … così facendo privava la povera ragazza dell’ossigeno necessario per respirare. Chiara non riuscì a resistere alla tecnica nemica e svenne completamente priva di sensi. Alessia provò a soffocarlo generando un vortice d’aria intorno al nemico che avrebbe dovuto avere lo stesso effetto della tecnica precedentemente utilizzata contro Chiara,  ma non ebbe successo come quest’ultima. Infatti, il conte reagì immediatamente, ferendo la ragazza e lasciandola a terra priva di sensi. A quel punto, Claudio sbuffò e disse:
- Se questo è il meglio che avete da offrire, allora ho fatto male a lasciarvi ancora in vita … pensavo mi avreste fatto divertire un po’ di più- subito dopo, Claudio si vide arrivare in pieno volto un pugno travolgente che lo scagliò lontano. Si sentì una voce furibonda che ringhiò:
- Hai commesso un errore di calcolo, conte dei miei stivali … ti sei dimenticato di me … e ora … ASSAGGERAI LA MIA FURIA! PAGHERAI PER AVER FATTO DEL MALE AI MIEI AMICI!
- Oh! Il ragazzo si è arrabbiato! Che paura!- disse Claudio con un tono molto sarcastico
- Dovresti averne incede … perché ora ti distruggerò!
Il giovane si lanciò contro Claudio con una violenza inaudita scagliandogli contro una violenta scarica di pugni fulminanti, che, però, faticavano molto a colpire il bersaglio, che teneva un sorrisino di quelli sadici stampato sul volto. Quando poi uno dei pugni del ragazzo andò a segno, l’espressione del conte cambiò in un momento: gli occhi si riempirono di odio, le sopracciglia si aggrottarono e quel sorrisino sparì completamente. Egli aveva capito che non poteva non impegnarsi, altrimenti ci avrebbe lasciato le penne; la furia incontrollata del giovane Fabio, unita al suo istinto protettivo nei confronti dei suoi amici, lo rendevano un avversario davvero temibile.
-Sei molto meglio di quanto potessi immaginare, credo che potrai darmi del filo da torcere
- Smettila di fare il gradasso e combatti. Sei qui per questo, o mi sbaglio?
- No, hai pienamente ragione, riprendiamo, ma sappi che da questo momento, farò sul serio- disse Claudio tirando fuori dei pugnali con una lama piuttosto fine – Questo pugnale, unito alla mia velocità, è persino in grado di tagliare via gli arti dal corpo umano.
- Non mi fai alcuna paura … fatti sotto!- il giovane era circondato da fulmini e il suo sguardo era così penetrante che sarebbe potuto bastare a uccidere il nemico
Lo scontro riprese senza esclusione di colpi e, dopo circa una ventina di minuti di scontro, entrambe le parti erano stravolte e messe ben poco bene. Claudio iniziava a sentire gli effetti dei fulmini di Fabio, il quale sentiva, invece, gli effetti dello sforzo eccessivo, ma sapeva di non potersi arrendere, quindi decise di rialzarsi. In quel momento, Claudio vide un varco che avrebbe potuto portarlo alla vittoria: si lanciò a tutta velocità sul nemico, mirando al collo con la punta del coltello, così da poterlo squartare. Fabio, però, aveva notato l’azione bellica del nemico, prese le ultime forze che aveva in corpo, caricò le braccia di energia elettrica e fulmini, che poi rilasciò in un solo colpo, scaturito dai pollici al contatto con il corpo nemico che stava per colpirlo a sua volta. Il colpo (chiamato heart shock) ebbe un effetto defibrillante sul nemico; ciò gli fermò all’istante il cuore e gli distrusse vene e arterie. Il sangue sgorgava da ogni apertura, comprese le numerose ferite procuratesi nel corso della battaglia, del suo corpo inerme che, a causa del contraccolpo dovuto alla sua velocità, si schiantò contro una montagna vicina, sfracellandosi e senza lasciarne resti. La battaglia era finita. Tutti ripresero conoscenza e rientrarono alla base che, una volta guariti tutti, fu spostata in un luogo più sicuro.
- Ecco … qui non dovrebbero riuscire a trovarci di nuovo.- disse Stefano contento che lo scontro fosse finito
- Sono davvero felice di sapere che voi tutti stiate bene e anche di sapere che ho ucciso quel bastardo, anche senza sapere come ho fatto- disse Fabio con aria molto sollevata e un sorrisino idiota.
- Ragazzi, voi siete davvero in gamba e io non ho più nulla da insegnarvi … tutto ciò che vi manca lo imparerete sul campo … penso sareste perfetti come quinta armata della rivoluzione – disse il capo della terza armata.
- Lo pensi sul serio?! – chiese Chiara stupita dall’affermazione appena sentita
- Certo! Avete tutte le qualità necessarie. – continuò il rivoluzionario
- Grazie dell’offerta … accettiamo volentieri! – disse Fabio parlando per il gruppo
 - Ne sono felice … e come omaggio per averci aiutato durante l’ultima battaglia, vi lasciamo in regalo questa base, creata su misura per le vostre capacità.
- E voi dove andrete? – chiese Alisea incuriosita
- Noi andremo da un'altra parte, non preoccupatevi … ci sono tanti posti dove andare … sono sicuro che un giorno ci rivedremo e magari torneremo anche a lavorare insieme, ma, per ora, ci salutiamo qui …  ci vediamo ragazzi … buona fortuna … sono sicuro, che farete un ottimo lavoro come quinta armata rivoluzionaria.
- Grazie … non so che dire … se non che ti prometto solennemente che ci impegneremo al massimo per fermare i Riff! Spero di rivedervi presto … grazie di tutto. – disse Stephanie salutando la terza armata.
Nel giro di pochi mesi, la quinta armata si fece conoscere, diventando una delle più temute, girarono anche voci secondo le quali la prima e la quarta armata erano state annientate, ma non fu possibile accertarsi se tali notizie erano o meno veritiere. I cinque giovani vivevano ogni giorno come se fosse l’ultimo, attendendo, sempre con grande impazienza, l’arrivo si una nuova sfida.

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Capitolo 2
*** sotto assedio ***


Erano ormai passati due mesi dalla battaglia tra il conte Claudio e la novizia quinta armata della rivoluzione non era certo stata con le mani in mano. I cinque si erano impegnati molto ed erano riusciti a farsi un nome piuttosto noto nella città di Sehr e dintorni. I giovani erano ben organizzati e a capo dell’armata, dato il celebre successo, fu messo Fabio. Egli si dimostrò pienamente in grado di gestire il ruolo di leader del gruppo e riuscì a respingere tutti i nemici al di fuori del confine dell’ormai devastata città. Un giorno, però, accadde qualcosa che sconvolse la routine ordinaria della nuova armata.
- Buongiorno ragazzi!- disse Fabio aprendo una riunione.
- Buongiorno capo!-
- Vi prego … non chiamatemi capo … mi da fastidio pensare di essere superiore a voi … in ogni caso … ho convocato questa riunione per discutere dei fatti ultimamente accaduti.
- In effetti … anche dal cielo si notava qualcosa di strano rispetto al solito.- il commento di Alessia lasciò tutti perplessi.
- Cielo o meno, il fatto è che stanno spuntando Riff da ogni dove, ma soprattutto all’improvviso, senza che nessuno se ne accorga, come se sbucassero dal nulla … e respingerli diventa sempre più difficile. Dobbiamo escogitare qualcosa per fermare questi continui assalti.- replicò il comandante.
- Ehi … di solito sei tu quello delle idee!- Chiara con questo commento attirò l’attenzione di Fabio.
- Se vogliamo dirla tutta, qui la secchiona sei tu … miss 10 all’esame di terza media!-
- Ok … vedrò di pensare a qualcosa.- disse la giovane lamentandosi per la presa in giro.
- Bene … ma ricorda che non abbiamo molto tempo. Ah già … l’appello a cercare qualche idea è rivolto anche a voi altre.
- Certo Fabio!
Terminata la riunione, i giovani si misero al lavoro per elaborare una strategia valida per contrastare gli assalti nemici e alla fine … si trovò un’idea piuttosto valida.
- Fabio! Ho in mente un piano!
- Chiara! Sono tutt’orecchi … parla!
- Allora … ho preso una mappa della città e ho segnato in ordine tutti i punti dove sono “sbucati” i Riff e i bersagli relativi a quegli assalti. Ho notato che stanno seguendo uno schema ben preciso.
- Chiara … arriva al punto.
- Ok … mettendo in relazione ogni loro imboscata e bersaglio, sono riuscita a farmi una piccola idea su quale potrebbe essere il loro prossimo obiettivo e dove appariranno.
- E … dove?
- Secondo le mie ricerche, tutte le apparizioni avvenute erano dello stesso gruppo dei Riff … le stesse identiche persone. Il loro obiettivo credi sia quello di scovare e distruggere tutte le armate della rivoluzione.
- Ciò spiegherebbe le voci sulla prima e sulla quarta armata.
- Esattamente. In ogni caso, arrivo al punto. So il dove ma non il quando. Il loro prossimo punto di apparizione dovrebbe essere …
Non fece in tempo a finire la frase che all’esterno si sentì un enorme botto.
- Fammi indovinare …  per caso qui fuori?
- Già.
- Tutti ai posti di combattimento! Siamo sotto attacco!
Verificata la gravità della situazione, i cinque uscirono all’esterno. Tutto era come si immaginavano. Un gruppo di membri dei Riff li attendeva di fronte alla base. Uno era un ragazzo alto, magro e con capelli non troppo lunghi e biondi che indossava semplicemente dei lunghi pantaloni blu, quanto al busto, non indossava nulla. Un altro era un po’ meno alto del primo, anche lui magro, ma con dei corti capelli castani, una maglia marrone senza maniche, dei pantaloncini di una tonalità un po’ più chiara della maglietta e delle scarpe grigie. Il terzo era un ragazzo abbastanza basso con dei corti capelli neri con una maglia a maniche corte azzurra, dei lunghi pantaloni neri e scarpe dello stesso colore dei pantaloni. Il quarto era un ragazzo alto, robusto e piuttosto goffo con dei corti capelli castani che indossava una maglia bianca a maniche corte  pantaloni della tuta lunghi neri e scarpe da ginnastica grigie. L’ultimo era un ragazzo di media statura e piuttosto robusto con una canotta grigia e pantaloni della tuta di un verde molto scuro.
- Chi diavolo siete!?- disse con furia il comandante
- Se proprio ci tenete … vi diremo chi siamo. Siamo la squadra  Brawler: il gruppo di generali più abili nel lavoro di squadra detenente il maggior numero di reclutamenti e stermini. Io sono Alessandro, sono a capo del gruppo. – disse il ragazzo robusto – Quel biondino invece è Filippo – disse rivolgendosi al ragazzo più alto - il nanetto che mi sta affianco si chiama Christian, quell’orco laggiù si chiama Yuri, mentre l’ultimo si chiama Elia. Ora dovreste essere voi a dirci chi siete.
- Certamente.- riprese il comandante – Siamo la quinta armata della rivoluzione, io sono Fabio, comandante del gruppo e non vi permetteremo di fare altre razzie su questo pianeta!
I rivoluzionari si lanciarono subito all’attacco. La prima a partire all’assalto fu chiara, che si diresse verso Filippo, che, però, all’arrivo della ragazza era come sparito. Chiara si guardò un po’ in giro,  poi rivolse lo sguardo verso l’alto, e vide il nemico andargli addosso. Miracolosamente riuscì a schivare il colpo, ma l’onda d’urto generatasi dal colpo di Filippo, che colpì il terreno, la spazzò indietro.
- Che cazzo è successo!?- domandò incredula la giovane
- Io sono un petardo umano. Posso trasformare ogni parte del mio corpo in razzi, missili o cose del genere.
Successivamente si sentì un botto e un esplosione dietro al gruppo dei giovani.
- Elia stanne fuori!- urlò Filippo contro il compagno
- Sta zitto fiammifero! Io faccio quello che mi pare!- replicò il giovane
- Tu hai la capacità di trasformare qualunque parte del tuo corpo in un cannone … vero Elia?- disse Alessia
- Vedo che sei molto intuitiva, ragazzina.
Ma le sorprese non erano finite. Le parole di Alessandro, che prima parevano insulti, si erano rivelate vere. Christian si trasformò in un feroce nano con una micidiale forza di combattimento, mentre Yuri si trasformò in un orrendo e feroce orco. Yuri e Christian si lanciarono all’assalto dei rivoluzionari, che, con un po’ di fatica e di tempo, riuscirono a respingere l’assalto. Vista la potenza della quinta armata, i Brawler fermarono l’attacco e il loro capo, che fino ad ora non aveva mosso un dito, prese la parola
-Ragazzi fermatevi! Sono stati presi alla sprovvista e non ostante ciò reggono il confronto … con loro ci sarà da divertirsi! Per ora ci ritiriamo. Torneremo qui in questo stesso punto fra 10 giorni esatti, alla stessa ora. Preparatevi a dovere …  e vedete di non deludere le nostre aspettative. Sappiate … che ci impegneremo al massimo.
Con queste parole i cinque malfattori svanirono nel nulla, lasciando i rivoluzionari senza parole per la straordinaria potenza mostrata dal nuovo nemico. I dieci giorni successivi decisero di spartirli in sette giorni di allenamento e tre di riposo per recuperare le forze prima della battaglia. Ogni allenamento fu stremante, da qualsiasi punto della base si sentivano degli enormi botti e delle potenti esplosioni dovute alla ferocia con la quale i cinque si allenavano. I giovani uscirono dai sette giorni di allenamento stremati e pieni di ferite dovute all’enorme sforzo compiuto, avevano combinato un vero e proprio disastro. I tre giorni successivi furono impiegati nel recupero delle forze e nella medicazione delle ferite. I Brawler, però, erano preparati ad ogni evenienza e avevano già pensato che la quinta armata avrebbe potuto superarli, quindi, avevano pensato ad un piano per avere la vittoria assicurata. Il giorno era giunto e l’ora X era scoccata. I cinque apparvero come avevano annunciato, ma un problema sorse ancora prima di iniziare lo scontro. Fabio mancava all’appello. I rivoluzionari si sentirono un po’ spiazzati. Un uomo in più o in meno, in questi casi, fa molta differenza. I Riff non vollero aspettare e  partirono all’assalto scatenando tutta la loro potenza. Anche Alessandro iniziò ad attaccare, mostrando il suo potere, che consisteva nel poter trasformare il suo corpo in acciaio. La battaglia fu priva di scrupoli e, non ostante l’inferiorità numerica, le ragazze seppero resistere molto a lungo, però poi la mancanza di un uomo sul campo iniziò a farsi sentire.
-Vedo che siete piuttosto stanchi e malconci … perché non vi ritirate?- diceva Alessandro con la convinzione di aver già vinto
- Sognatelo! Non ci arrenderemo mai!- imprecò Alisea - Anche se siamo uno di meno, non vuol certo dire che non abbiamo possibilità! E lo dimostra il fatto che vi stiamo tenendo testa! Per cui … vedete di non fare troppo gli sbruffoni, PERCHE’ POTREBBE COSTARVI LA VITA!
Detto questo, Alisea creò delle lance di ghiaccio, che lanciò contro gli aggressori per farli indietreggiare verso Stephanie, la quale li rinchiuse in una sfera di energia, che Alessia sollevò in aria e che fece iniziare a ruotare tramite correnti d’aria. Successivamente, Chiara creò una colonna di fuoco che colpì in pieno la sfera, che Stephanie fece sfaldare al contatto con le fiamme, travolgendo i Riff. Stephanie, successivamente, trasformò i frammenti di sfera in bombe energetiche, che scagliò all’interno della colonna, sperando di uccidere i nemici, che poi caddero dal cielo, schiantandosi al suolo. Purtroppo però, il piano dei rivoluzionari non andò a buon fine e i Riff si rialzarono più incazzati che mai.
- Questa volta abbiamo rischiato grosso, ma non accadrà una seconda volta … PERCHE’ VI UCCIDEREMO SEDUTASTANTE!
- Dovete solo provarci!- disse Chiara, tentando di far forza a sé stessa e alle compagne.
- Guardatevi … vi reggete a malapena in piedi e avete ancora il coraggio di fare le sbruffone? Ma non fatemi ridere! Sarà pur vero che anche noi non stiamo messi benissimo, ma abbiamo abbastanza forza per schiacciarvi come insetti!
I Brawler si lanciarono ferocemente all’assalto. Le quattro ragazze erano ormai stremate e prive di forze a causa dell’ultimo attacco e temevano per la loro morte, ma accadde qualcosa di impensabile. Un violento fulmine cadde dal cielo, lasciando, a contatto col suolo, un’onda d’urto che fece indietreggiare i nemici. Fabio era giunto per salvare la situazione. Aveva gli occhi gonfi di rabbia il corpo circondato dai fulmini, uno sguardo così penetrante da impaurire chiunque e così gelido da non lasciar nemmeno traspirare il colore dell’occhio.
- Siete arrivati al capolinea, bastardi.- mormorò il giovane
- Cosa?! Tu qui?! Questo vuol dire che … - lo sguardo di Alessandro, come quello dei suoi compagni, cambiò radicalmente,  i loro occhi si riempirono di paura alla sola vista del ragazzo.
- Esattamente. Ho sconfitto e ucciso tutti e centomila uomini che mi avete scagliato contro per tenermi lontano dal campo di battaglia.
- No … non ci voglio credere … non è possibile!- balbettò Alessandro incredulo a ciò che sentiva. Ma le parole del giovane corrispondevano al vero. Guardandosi indietro egli vide soltanto i corpi dei suoi uomini che aveva mandato contro Fabio. Non riusciva a credere che un solo uomo ne avesse uccisi centomila con le sue sole forze, per poi presentarsi davanti a loro con l’intento di fargli fare la stessa fine. Alla fine decise di credere a ciò che stava osservando e prese la parola
- Squadra Brawler! Questo è l’uomo che ha sconfitto il conte Claudio! È un avversario temibile! Non sottovalutatelo! Anche se è ferito … resta sempre una grande minaccia … per cui … dobbiamo ucciderlo! E ricordate … se riuscissimo a portare la sua testa al sommo capo … ci sarebbe eternamente grati!
Con questo incoraggiamento, i Brawler si lanciarono all’attacco di Fabio, che rispose contrastando ogni loro colpo. Lo scontro durò pochissimo … entrambe le parti erano stremate e quasi  senza forze. Le ragazze capirono che Fabio era la loro unica speranza di vittoria, quindi decisero di passargli le ultime forze cha avevano in corpo per aiutarlo a rialzarsi e a tornare a lottare.
-Grazie ragazze … vi assicuro che il vostro gesto non risulterà vano.
Con queste parole, il giovane congedò le ragazze e partì al contrattacco. Con una feroce e violenta scarica di colpi carichi di elettricità, il ragazzo scaraventò lontano i nemici, uno alla volta, per poi andare a riprenderli e ucciderli definitivamente in modi diversi per ognuno. Yuri venne lasciato morire dissanguato dopo che gli furono staccati gli arti inferiori. A Filippo venne mozzata la testa. Elia morì a causa di un flusso di corrente elettrica all’interno dei suoi vasi sanguigni che raggiunse il cuore e lo fermò. A Christian vennero fulminati i neuroni. Mentre Alessandro venne ucciso con il colpo che rese celebre il comandante sella quinta armata nella lotta contro il conte Claudio: l’heart shock!
-Ragazze … è finita … finalmente possiamo riposarci.
I Brawler erano finalmente sconfitti e le ragazze vollero credere al loro capo. Ma, purtroppo per loro, lo scontro non era affatto finito. Un gruppo di truppe dei Riff si avvicinava ferocemente al gruppo di ragazzi che ormai, completamente privi di forze, non si reggevano più in piedi. La loro vita era in serio pericolo, ma una strana figura apparve davanti alla quinta armata e ingaggiò uno scontro con i nemici, i quali vennero sbaragliati in poco tempo; ma nel corso dei quest’ultima battaglia, i cinque giovani persero i sensi. Si risvegliarono all’interno della loro base e videro un’altra figura, diversa da quella che li aveva salvati. Una volta ripresa la lucidità, quella persona fu subito riconosciuta.
- Stefano! Sei tu!- disse Alessia, che fu la prima a riprendere i sensi. - Che ci fai qui?-
- Ero venuto con la mia squadra a portarvi delle informazioni preziose sui Riff, ci eravamo divisi, era molto che non venivamo qui e non ricordavamo più dove fosse la vostra base. Chi vi ha trovati e salvati era Lorn, che ora si sta facendo una dormita.
- Stefano … ti ringrazio a nome della quinta armata della rivoluzione!- disse Fabio, che nel frattempo aveva sentito tutto.
- Non c’è bisogno di ringraziarmi, anzi, saremmo noi a dovervi ringraziare per aver eliminato i Brawler.
- Era nostro dovere fermarli. Ma … in ogni caso … passiamo a quelle informazioni di cui parlavi.
- non ora … aspetteremo che siano tutti svegli e in grado di assimilare queste informazioni. Sono dati preziosissimi per capire come affrontare i Riff.
-Bene … attenderemo il resto del gruppo.
Appena tutti furono svegli e lucidi, il discorso riprese.
-Ragazzi, come prima cosa, sono contento di vedere che siete vivi e vegeti. Ma passiamo alle cose serie. Dopo la lotta contro il conte Claudio, noi della terza armata, ci siamo messi a investigare sui Riff e abbiamo scoperto un po’ di cose importanti.
- Parla, ti ascoltiamo- disse Stephanie
- Prima fra tutte le scoperte, la prima e la quarta armata sono state annientate, così come è successo alla seconda, non erano voci. Poi … la cosa meno rilevante che abbiamo scoperto è il nome del loro capo, ma almeno sappiamo anche cosa vuole: costui si chiama Trey e il suo obiettivo è quello di radunare i cinque elementi: acqua, fuoco, terra, aria e fulmine. Quindi, Chiara, Alessia e Fabio sono in serio pericolo, perché possiedono uno di questi poteri. Purtroppo però, non sappiamo cosa vuole farsene di una tale fonte di potere.
- Che intendi con questo?- l’interrogativo del giovane comandante attirò l’attenzione di tutti.
-  Abbiamo fatto delle ricerche, e sappiamo che i cinque elementi, stanno alla base di tutto ciò che conosciamo, per questo sono un’enorme fonte di potere. Ma la cosa più eclatante che abbiamo scoperto sugli elementi è che se si riesce a capire come sfruttare al massimo il potere dell’elemento, si può ottenere un potere nuovo, accessibile solo ai cinque poteri prima elencati. Ma, ahimè, non so altro.
- La soluzione è piuttosto semplice: troviamo questo Trey e uccidiamolo. In questo modo dovrebbe finire tutto.
- Magari fosse così facile, se avete notato, fino ad ora non si è mai mosso. Inoltre,se questa è la forza dei suoi generali, non oso immaginare di cosa possa essere capace il loro boss- le parole di Stefano lasciarono tutti perplessi  e dubbiosi sulle loro possibilità di vittoria. Ma Chiara decise di rompere il silenzio.
- Che cazzo sono quelle facce disperate?! Abbiamo deciso di unirci ai rivoluzionari perché eravamo sicuri di potercela fare …  e fino ad ora non abbiamo mai fallito, o mi sbaglio?! Dove cazzo avete messo tutto l’entusiasmo che avevate all’inizio?! È arrivato il momento di tirarlo fuori e combattere! Non è il momento di abbattersi! Se siamo arrivati fino a qui significa che le capacità le abbiamo, così come le possibilità di vittoria … per cui vedete di cambiare faccia altrimenti giuro che vi prendo a schiaffi uno a uno!
Le parole della ragazza funzionarono nel loro intento e il gruppo di giovani si ritrovò più carico di prima, pronto per affrontare il boss dei Riff. Ma accadde qualcosa di impensabile. Una losca figura apparve di fronte ai rivoluzionari: era un ragazzo con dei lunghi capelli neri, uno sguardo omicida e un sorriso demoniaco stampato sul volto. Sembrava volesse uccidere tutti i presenti in quel medesimo istante, ma si limitò solo a presentarsi.
-Ehi, voi siete i rivoluzionare che hanno ucciso i membri della squadra Brawler o sbaglio?
- No, non ti sbagli- disse Fabio - E tu invece chi cazzo sei?
- Mi chiamo Leon. Sono il vice dell’organizzazione Riff- su queste parole gli occhi dei giovani si riempirono di sgomento, ma bastò la frase successiva a far calmare le acque.
- Sono qui su ordine del sommo Trey per riferirvi un messaggio, non colpirò nessuno.
- Parla, siamo tutt’orecchi- disse il comandante sollecitando l’ultimo arrivato
- Ascoltate bene, perché non mi ripeterò una seconda volta. Vi siete dimostrati parecchio abili nello sconfiggere la squadra Brawler, ma non crediate che sia finito, ci sono ancora un paio di ostacoli che vi separano dalla vittoria: uno è il sommo capo, e l’altro vi sta parlando in questo momento. Se volete vincere, dovrete allenarvi duramente, perché noi due, siamo su tutt’altro livello rispetto agli avversari che avete affrontato fino ad ora … preparatevi al peggio!
Detto questo, Leon scomparve, lasciando i rivoluzionari impietriti dalla brutalità delle parole di Trey pronunciate dal vice. La quinta armata era però consapevole che non avrebbe ricevuto molto aiuto dalla terza, in quanto ogni membro era gravemente ferito. E l’idea di dover affrontare due tali minacce senza poter contare sull’aiuto esterno lasciava sui cinque una paura che era qualcosa di veramente insostenibile.

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Capitolo 3
*** un uomo contro un esercito ***


Erano passate tre settimane dall’apparizione di Leon ai giovani della quinta armata della rivoluzione, i quali si stavano allenando incessantemente per essere preparati ad affrontare le ultime minacce che li separavano dal raggiungimento del loro obiettivo: la distruzione dell’organizzazione Riff. Nel frattempo, alla base di questi ultimi, iniziò un discorso tra il capo e il vice. Fu proprio Trey ad aprire il discorso.
- E così vogliono proprio distruggerci eh?
- Questo è quello che ho capito.
- Quanto sai sulla loro forza?
- Non molto, purtroppo, se non che lavorando in squadra sembrano imbattibili.
- Ciò è comprensibile … dopo tutto dispongono di tre elementi a loro favore: fuoco, aria e fulmine. Non li si può certo sottovalutare
- Vero. E c’è anche da dire che hanno pensato proprio bene ad uccidere i loro avversari. In questo modo non possiamo sapere molto … per fortuna ci sono stati dei superstiti tra le truppe minori, altrimenti saremmo stati punto e a capo.
- Leon, sai cosa fare e come farlo. Fallo!
- Ai suoi ordini … sommo Trey.
- Cerca di non deludere le mie aspettative. Questa è una questione di vitale importanza, ne va del nostro progetto.
- Per quanto mi risulta, sono sempre riuscito a soddisfare ogni suo ordine. Anche questa volta non esiterò a dare tutto ciò che ho per poterla rendere fiero di me.
- Leon, sono già fiero di te, sei l’orgoglio del mio esercito, non hai mai fallito una missione, dai sempre il meglio di te, e faresti di tutto per compiere un mio ordine … sono davvero felice di avere un sottoposto fedele come te, sei l’unica persona di cui mi fidi ciecamente … è per questo che sei il vice, ricordalo!
- Trey, lei mi ha salvato la vita, non riuscirò mai a compensare tale debito nei suoi confronti. Ma sappia che farò ogni cosa per permetterle di portare a termine il suo progetto!
- Grazie Leon, so di poter contare su di te.
- Come le ho già detto, sono in debito con lei,  non deve ringraziarmi.
- Come preferisci, ora vai.
- Certamente, farò il prima possibile.
Pronunciate queste ultime parole, Leon disparve, lasciando il suo capo riflettere su quanto grande possa essere la minaccia della quinta armata. Non sapendo molto, non poteva elaborare una strategia, ma non ostante ciò, sembrava avere qualcosa in mente. Intanto, alla base della quinta armata, gli allenamenti erano in pausa per un pasto veloce. Ripresero immediatamente, ma stavolta i cinque decisero di andare all’esterno per vedere se c’era qualche Riff in circolazione e si sparsero per il territorio circostante, ognuno in una zona diversa,ma non troppo lontani dalla base. Nel circondario era tutto tranquillo, o almeno sembrava. Stephanie sentì una strana energia negativa provenire alle sue spalle. Esitò un momento per la paura, ma poi si girò e si ritrovò davanti a una brutta sorpresa: Leon.
-Bene bene, mi stavo facendo una passeggiata, quando mi ritrovo davanti niente poco di meno che un giovane membro della quinta armata della rivoluzione, che bella sorpresa!- disse il vice prendendo la parola.
- Beh, fra un po’ questa sorpresa non la riterrai più così bella.
- Sono proprio curioso, fammi vedere di che sei capace!
- Non aspettavo altro che me lo chiedessi!
 Il combattimento uno contro uno non esitò a iniziare, lanciò contro il nemico una scarica di bombe di energia, che vennero schivate con un salto all’indietro. Stephanie, prevedendo ciò, piazzò un velo di energia sul terreno su cui Leon sarebbe atterrato e, una volta che il nemico fu lì, lo sollevò portandolo in cielo. Qui avvolse il velo e il Riff in una sfera di energia, che venne poi bombardata da altre sfere, ma al momento dell’impatto, il vice era già dietro la giovane totalmente illeso. Quest’ultima provò poi con attacchi corpo a corpo, a distanza, ma nulla sembrava poterlo colpire, schivava ogni singolo attacco. Inoltre, il vice dimostrò un’immensa abilità di combattimento e sbaragliò il nemico in pochi minuti, senza dover ricorrere al suo potere.
Poco più avanti, Leon trovò la sua seconda preda: Alisea. Leon non ebbe neanche il tempo di parlare, che si ritrovò circondato dal ghiaccio. Alisea gli aveva chiuso ogni via d’uscita, poi chiuse la presa. Lo aveva ibernato, o almeno così credeva. Leon era misteriosamente apparso dietro Alisea. Anche con lei ci vollero pochi minuti.
Lì vicino,c’era Alessia che controllava la zona, che non fece a meno di notare Leon. La giovane tentò in tutti i modi di abbattere il bersaglio, ma senza successo. Leon ebbe solo qualche difficoltà all’inizio dello scontro, dato che era stato colto di sorpresa, ma dopo un po’ anche Alessia fu sconfitta.
Nel frattempo, Chiara, avendo sentito dei grandi botti, si stava recando nel luogo dal quale essi provenivano, che per altro era il luogo dove il vice stava combattendo. Nel tragitto, però, la giovane incontrò Fabio, che prese Chiara con sé e si nascose. Chiara iniziò a gridargli contro.
- Che cazzo fai?! Lasciami andare!
- No! Se ti lasciassi andare prenderebbe anche te!
- Ha fatto male a tre mie amiche! Non lo posso perdonare!
- Nemmeno io posso perdonarlo! Ma se agisci così avventatamente tu sarai la sua quarta vittima! E io non voglio che ciò accada!
- La vita è la mia! Spetta a me decidere! E poi … che cazzo te ne frega se vado?!- Il giovane comandante, sentite queste ultime parole, tirò uno schiaffo alla ragazza che metà bastava a girarle la faccia dall’altra parte
- Chiara … NON TI AZZARDARE PIÙ A DIRE UNA COSA DEL GENERE, ALTRIMENTI LA PROSSIMA VOLTA TI GIURO CHE NON SARÒ COSÌ DELICATO!- Chiara era rimasta allibita, non aveva mai visto Fabio così arrabbiato prima d’ora.
- SAI BENISSIMO QUANTO MI FACCIA INCAZZARE IL FATTO CHE QUEL BASTARDO ABBIA FATTO DEL MALE AD ALESSIA, STEPHANIE ED ALISEA. E SAI BENISSIMO ANCHE QUANTO!- riprese il giovane – VOI NON SIETE SOLO I MEMBRI DELL’ARMATA DI CUI SONO A CAPO! SIETE LE MIE AMICHE PIÙ CARE! SIETE LA SOLA FAMIGLIA CHE HO IN QUESTO FOTTUTO MONDO! PER CUI AZZARDATI UN’ALTRA VOLTA A CHIEDERMI CHE COSA POSSA FREGARMENE E GIURO CHE TI MANDO ALL’OSPEDALE!
La giovane non poté controbattere, ma alle parole che sentì seguitamente, non riuscì a non rimanere sorpresa:
- Detto ciò ... se desideri tanto andare vai …  ma non aspettarti certo che io venga ad aiutarti. Ora vai
- Come non vieni anche tu?!
- HO DETTO VAI! È UN ORDINE DEL TUO COMANDANTE! E NON OSARE OBIETTARE!
La ragazza si avviò con le lacrime agli occhi e una voglia di uccidere il nemico che nemmeno una città intera avrebbe potuto accumulare.
Dopo qualche minuto di cammino, vide il nemico sul campo di battaglia, il paesaggio era distrutto dall’enorme sfogo di potere rilasciato dalle tre giovani, non c’era traccia nemmeno di una pianta, tutto era stato distrutto dai precedenti combattimenti, persino le carcasse tipiche del paesaggio dopo l’avvento dei Riff erano state colpite dagli effetti delle lotte e disintegrate. Tutto ciò che si vedeva era un deserto, nel quale spiccava un uomo in piedi, che fissava tre corpi giacenti al suolo. La furia di Chiara nei confronti di Leon, le impediva di avere paura vedendo il paesaggio circondante quell’uomo che era la causa di tutto quel disastro.
-LEON!- imprecò la giovane non appena giunse sul luogo
- Ehi che magnifica sorpresa! La preda che raggiunge il predatore!
- PECCATO CHE QUESTA VOLTA LA PREDA SARAI TU!
- Voglio proprio vedere fino a dove riesci ad arrivare. Su, avanti … SFODERA TUTTO IL TUO POTENZIALE!
Chiara non se lo fece ripetere due volte e sfoderò tutta la sua potenza. Si circondò di fiamme che ardevano incessantemente, accese per eliminare l’avversario e iniziò a colpire Leon con una furia che mai nessuno si sarebbe aspettato di vedere. La giovane scagliò contro il vice una violenta scarica di sfere di fuoco, che vennero schivate senza problemi, per poi colpirlo con un calcio che debordava di fiamme. Leon volò indietro, ma non appena stava per toccare terra, una colonna di fuoco spuntò dal terreno, andando a intrappolare il nemico al suo interno. La colonna poi si compresse fino a formare una sfera, che iniziò a ruotare, alzandosi in cielo, per poi esplodere. Tutto sembrava finito, ma il nemico comparve alle spalle della giovane e prese la parola.
- Davvero impressionante, non pensavo potessi sfoderare una tale potenza- la faccia della ragazza di fuoco nel vedere il vice alle sue spalle fu sconcertante. Era l’ultima cosa che si sarebbe aspettata di vedere - vorrà dire che mi toccherà mostrarti il mio potere.
- Sono proprio curiosa … avanti di che si tratta?
- Beh … non è molto semplice da capire … ma, visto che hai rotto le mie difese, te lo spiegherò. Il mio potere consiste nel controllo sui portali interdimensionali. Per funzionare ho bisogno di creare almeno due portali alla volta, almeno uno d’entrata e almeno uno d’uscita. Tutto ciò che entra un uno dei portali esce da un altro. E i portali posso piazzarli dove più mi garba e, come suggerisce il nome, persino in altre dimensioni. Ma la cosa migliore, è che posso persino prelevare qualcosa da una qualsiasi altra dimensione e portarla qui. È proprio per questo che non mi hai fatto quasi nulla. Quasi tutto il tuo colpo è stato spedito in un altro luogo, ho dovuto agire troppo in fretta, è per questo che mi hai anche solo parzialmente colpito. Ti avevo sottovalutata. Bene … ora che ho finito la mia spiegazione, possiamo riprendere.
Leon creò un portale di fronte a lui, un momento dopo era sparito e riapparse dietro a Chiara che, essendo ancora sotto “shock” per ciò che aveva appena sentito dato che non si sarebbe mai aspettata di dover fronteggiare un tale potere, non riuscì nemmeno a notare che il nemico si era mosso che già era stata colpita. Azioni simili si ripeterono più volte, Chiara non riusciva più a capire né dove si trovasse con esattezza, né da dove sarebbe sbucato il nemico. A un certo punto, Leon le sbucò davanti, pose in avanti la mano destra con il palmo rivolto verso la giovane e disse:
-Dovresti ritenerti fortunata, giovane rivoluzionaria.
- Perché mai dovrei?
- Perché sei la prima persona nel tuo gruppetto ad aver testato su pelle il mio potere … e non è tutto! Stai anche per essere sconfitta dal mio colpo più potente. Preparati a subire la potenza del cannone dimensionale: un colpo che preleva le energie più potenti da ogni altra dimensione che posso raggiungere, le concentra in un unico portale d’uscita e le lancia contro il mio avversario con una potenza stratosferica.
Chiara era terrorizzata dal nemico al punto di non riuscire a muoversi. Il nemico aveva creato un portale di fronte alla sua mano, dal quale sembrava stare per uscire un qualcosa di misterioso, ma dava un senso di potenza che mai era stato percepito da nessun’altro combattente. Il vice stava per sparare il colpo, quando si vide arrivare in pieno volto un pugno violentissimo che lo scagliò lontano, interrompendo la sua azione bellica. Chiara si inginocchiò esausta e fissò per un po’ di tempo la figura di colui che l’aveva salvata, senza capire chi fosse. Solo dopo qualche secondo realizzò l’identità di quella persona.
- FABIO! SEI TU! CREDEVO NON SARESTI VENUTO AD AIUTARMI!
- Chiara … sei una mia amica, non potrei mai lasciarti morire sotto i miei occhi senza muovere un dito.
- Fabio … grazie! Però … quello non è un avversario da poco!
- Ho osservato tutta la battaglia, so come si muove e qual è il suo potere, ora fatti da parte … qui … CI PENSO IO!
- Ma Fabio …
- NASCONDITI! PRIMA CHE TORNI E TI CATTURI!
- Ok … ma fa attenzione- dette queste parole, la giovane si nascose e rimase a debita distanza per osservare lo scontro.
- Ma guarda un po’ chi è venuto a trovarmi! Niente poco di meno che il comandante della quinta armata della rivoluzione, Fabio!- disse Leon una volta tornato sul campo di battaglia.
- Sono contento che tu mi abbia riconosciuto, così non dovrò presentarmi … Alessia, Stephanie e Alisea … sono ancora vive?
- Certo che sì … mi servite tutti vivi … e poi, se fossero morte, non mi sarei divertito con te quando saresti arrivato.
- Prima di iniziare … avrei una domanda.
- Sono tutt’orecchi.
- Dimmi la verità … sei stato tu col tuo potere a portarci qui?
- Hai fatto centro! E vi ho anche osservati nel corso della vostra avventura qui in questo mondo.
- Perché?!
- semplice … ci servono i cinque elementi. E le vostre controparti di questa dimensione si sono suicidate per non farceli avere … quindi ho preso le stesse persone da un’altra dimensione e le ho portate qui, ho aspettato che veniste colpiti dalla sostanza misteriosa caduta sul pianeta, ho lasciato che imparaste a utilizzare i poteri sviluppando nuove abilità e ora sono qui a prendervi.
- Non crederai certo che te lo lascerò fare tanto facilmente … - gli occhi di Fabio si riempirono di odio, il suo corpo venne circondato dai fulmini, stava generando una potenza esorbitante.
- Tu … - riprese – hai fatto del male ai miei amici … PREPARATI A SUBIRNE LE CONSEGUENZE! TI UCCIDERÒ CON LE MIE STESSE MANI!
Non appena finì la frase, il giovane comandante si lanciò all’assalto del potente nemico, gli scagliò contro una violentissima scarica di pugni, ma Leon li schivò tutti. Poi provò a lanciare qualche fulmine dalla distanza, me il vice creò un portale nel quale entrò il fulmine, che successivamente uscì da un altro portale andando a colpire il rivoluzionario, facendolo cadere a terra.
- Che succede?! Come può un fulmine danneggiarmi?!- disse il comandante incredulo di ciò che era appena successo.
- Non ti viene in mente nulla?- replicò il vice – I miei portali hanno portato il tuo colpo attraverso un viaggio che li ha resi talmente potenti da scalfire l’utilizzatore del fulmine. Il come … è un segreto che non meriti di sapere, non ostante tu sia un valido avversario
- Brutto bastardo … - la rabbia nei confronti di Leon continuava a crescere senza limiti- ti farò pentire amaramente per ciò che hai fatto … - il giovane caricò le sue braccia di una quantità tale di energia elettrica che sarebbe bastata ad illuminare una città per diversi giorni e si lanciò contro il nemico, scagliandogli contro un pugno violentissimo, che venne però parato dal vice, che non subì nemmeno un danno dai fulmini che circondavano il braccio.
- Bastardo … hai portato i miei fulmini in un’altra dimensione! – imprecò il giovane.
- Credevi che mi sarei fatto colpire così? Ma non è neanche tutto, indovina un po’ che cosa sta per colpirti alle spalle?-
Non appena il vice pronunciò quell’ultima frase, dietro a Fabio comparve un portale che scagliò i fulmini del pugno del giovane contro quest’ultimo.
- Ho detto – riprese il rivoluzionario – che te l’avrei fatta pagare … E COSI FARÒ!!! -con le ultime forze che gli erano rimaste, Fabio stava caricando una tempesta di fulmini, degna del nome catastrofe.
- Questo è un suicidio … - disse Leon – sai benissimo cosa succederebbe se mi lanciassi contro un colpo di tale potenza … finiresti per subirla tu! E moriresti sul colpo.
- Tu credi?- disse il comandante guardando il nemico con uno sguardo glaciale – in questo caso … STA A VEDERE!-
In quello stesso momento, il giovane lanciò la tempesta  di fulmini che, cadendo, andò a colpire il bersaglio designato dall’attacco. Leon non poteva credere a ciò che stava vedendo … Fabio aveva lanciato la tempesta si sé stesso!
-Sei impazzito per caso?! Credevo volessi combattere! Non morire!- disse il vice terrorizzato dalla potenza del colpo lanciato, se fosse stato colpito, probabilmente ne sarebbe uscito malissimo.
- Infatti combatterò.- disse il comandante con un’aria totalmente diversa da prima: era furibondo, i suoi occhi erano diventati completamente di ghiaccio, quasi non si riusciva a vedere la pupilla, sul suo volto era comparso un ghigno di quelli malefici che terrorizzerebbero anche un esperto guerriero.
- Questo … È L’INIZIO DELLA TUA FINE!- riprese pronunciando successivamente le parole che diedero il nome alla nuova tecnica: Thunder … OVERLOAD! Egli aveva assorbito tutta l’energia elettrica generata dalla tempesta e l’aveva immagazzinata nel suo corpo.
Subito dopo Fabio tornò ad attaccare, ormai aveva capito come si muoveva il nemico e riusciva a prevedere cosa doveva fare e quando farlo. Ma non era la sola cosa che era cambiata, infatti il giovane era diventato il triplo più veloce e potente di poco prima, senza contare che, assorbendo l’energia elettrica della tempesta, aveva recuperato le forze perse nei precedenti attimi, mentre il nemico era molto stanco, avendo anche prima combattuto con chiara e, prima ancora, con Stephanie, Alisea e Alessia. Il nemico non riusciva a fare nulla, se non subire i colpi del giovane, che lo gettarono nell’abisso della disperazione dopo pochi minuti. Fabio credeva di aver creato una tecnica in grado di sconfiggere il vice, ma non era esattamente così. La potenza generata era ideale a vincere lo scontro, ma il giovane non aveva tenuto conto di un piccolo fattore: l’accumulo di energia eccessiva avrebbe, dopo un po’ di tempo, portato a degli effetti collaterali della tecnica, che sarebbero andati a ferire il corpo dell’utilizzatore dato l’eccessivo sforzo. Il suo corpo non resisteva più. Nel frattempo, il vice si rialzò e caricò il cannone dimensionale; stava per sparare contro il comandante, quando quest’ultimo si alzò di scatto e con una reazione repentina rilasciò tutta l’energia in eccesso che aveva in corpo in un unico colpo, che ricreò l’esplosione di una bomba. Al colpo, che prese il nome di Thunder Bomb, venne dato un raggio d’azione non troppo ampio, in modo da concentrare la potenza in una zona ristretta. Infatti, la mossa contrastò il cannone dimensionale del nemico, che venne scalfito dalla tecnica del giovane, rimanendo temporaneamente paralizzato. Purtroppo, anche Fabio aveva esaurito le forze rimase accasciato a terra, senza riuscire a muoversi. Sperava di potersi rialzare prima del nemico, così da poterlo finire, ma le sue speranze furono sgretolate immediatamente, una losca figura avanzò e si fermò di fianco al corpo del vice, un corpo inerme, ma ancora vivo. Aveva dei lunghi capelli castani che spiccavano indietro e un ghigno malefico stampato in faccia, indossava una maglia bianca a maniche corte, dei jeans blu chiaro e delle scarpe nere.
- E così, sei riuscito a tenere testa a Leon!- disse.
- Chi diavolo sei?- disse a fatica il comandante.
- Non sforzarti, ora mi presento. Io … mi chiamo Trey! E sono il capo dell’organizzazione Riff!
La faccia di Fabio cambiò in un istante, era terrorizzato all’idea che Trey fosse lì davanti a lui, mentre non aveva le forze necessarie ad affrontarlo.
-CHE CI FAI QUI?!
- Calmati. Non ho intenzione di finirti. Non sarebbe né leale, né divertente. Ti affronterò di persona non appena ti sarai ripreso completamente. Lascerò qui i tuoi compagni, si riprenderanno presto e ti porteranno in un posto dove potrai riposare. Aspetta mie notizie, nel frattempo … riprenditi e continua ad allenarti.
Finito il breve dialogo tra i due boss, il perfido nemico prese il corpo giacente del suo vice e se ne andò, lasciando Fabio e le sue compagne ad aspettare il loro triste destino.

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Capitolo 4
*** boss vs boss ***


Dopo che Trey se ne andò dal campo di battaglia, nella mente di Fabio scorrevano un miliardo di pensieri. Era preoccupatissimo. Trey voleva affrontarlo di persona, faccia a faccia, uno contro uno. Non era mai stato così spaventato prima d’ora, non riusciva nemmeno a pensare con lucidità. Per sua fortuna, alessia e le altre, dopo essersi un po’ riprese, arrivarono in suo soccorso, lo trasportarono alla base e lo curarono.
-Ragazze … grazie di tutto. Siete davvero fantastiche- disse il giovane comandante
- Ehi … sbaglio o hai appena impedito che il nemico ci portasse via?- rispose alessia.
- Vi sbagliate. È stato Trey a lasciarvi stare. Per fare in modo che poteste curarmi in modo da rendermi pronto per uno scontro con lui.
- COSA?!
- Già … devo riprendermi il prima possibile … per riprendere gli allenamenti.
- Spero tu stia scherzando! Non puoi allenarti in questo stato!
- DEVO FARLO! È una battaglia che devo vincere … non posso permettermi di fallire … NON ORA CHE SIAMO ARRIVATI FINO A QUI!
- Capisco quello che vuoi fare … ma non te lo lasceremo fare da solo!
- NO! Non posso permettervi di intervenire …  non in questa battaglia!
- Ok … come vuoi. Rispetto la tua scelta.
- Alessia …
- Dimmi
- Lasciami fare e non curarti di me, preoccupati della salute degli altri
- Perché dici questo? E perché lo dici a me? Non starai mica pensando di poter morire?!
- No … sta tranquilla … mi  impegnerò al massimo per vincere senza morire
Detto ciò, Alessia si tranquillizzò un po’ e il giovane riprese a dormire. Una volta svegliatosi, era tornato nel pieno delle forze. Alessia e le altre si erano impegnate al massimo per curare il loro comandante, che riprese immediatamente ad allenarsi. Gli allenamenti durarono 15 giorni, fino a che, in una mattinata poco dopo il risveglio, non comparve una figura nella base dei cinque.
-Che ci fai qui … Trey?- appena pronunciate quelle parole, lo sguardo delle quattro ragazze si bloccò. Erano impietrite alla sola vista del capo dei nemici.
- Sono qui per il nostro scontro.
- Non aspettavo altro … ragazze andatevene … non voglio che vi feriate.- le ragazze andarono ma Alessia si nascose nei paraggi per seguire il combattimento a insaputa di Fabio.
- Che stai dicendo?- disse il giovane nemico – non combatteremo certo qui. Leon ha creato un portale che da qui ci condurrà al campo di battaglia. Seguimi.
- Arrivo, dammi un momento.- detto questo Trey entrò nel portale – Chiara … vieni fuori … so che sei lì.
- Dimmi Fabio.
- Perché non te ne sei andata come le altre?
- Volevo sentire che dicevate … immaginavo non avreste combattuto qui …
- Capisco … - il comandante abbassò lo sguardo e la sua espressione divenne misteriosamente seria.
- Tutto bene?
- Chiara …
- Cosa c’è?
- Prenditi cura delle altre.
- Non c’era bisogno che me lo dicessi. Attenderemo il tuo ritorno.
- So che farai un ottimo lavoro.
- Ehi … buona fortuna … vedi di farti valere.
- Senz’altro. Ci vediamo
Finito il dialogo, Fabio entrò nel portale. Uscì in un luogo deserto, senza nulla attorno.
- In questo luogo, potremo sfogarci liberamente.- disse Trey prima di iniziare.
- È perfetto. Iniziamo quando vuoi.
- A te la prima mossa!
Il rivoluzionario non se lo fece dire due volte, partì immediatamente all’assalto del nemico, usando tutta la furia che aveva in corpo. L’avversario, d’altro canto, dimostrò di possedere una forza sovraumana e respinse tutti i colpi. Successivamente, Trey alzò la mano e si generò un violento terremoto, che spaccò il terreno in zolle enormi.
-Che cazzo sta succedendo?!- imprecò il comandante
- Sorpreso eh? Ebbene sì … io posseggo il potere di uno dei cinque elementi, nello specifico … controllo l’elemento terra!
- Non sarà una lotta tanto facile- pensò Fabio.
Il Riff sollevò in aria alcune delle zolle generatesi dalla rottura del suolo e le scagliò contro il suo avversario, il quale, con una mossa degna di tutto rispetto, saltò da una zolla all’altra, fino a lanciarsi contro il nemico on un pugno violentissimo, che colpì il bersaglio, scaraventandolo lontano. Il nemico fece presto a tornare sul campo di battaglia e lo scontro riprese immediatamente. Era uno scontro violentissimo, i due avversari generavano una potenza assurda. I due combatterono per circa una dozzina di minuti. Sembravano in perfetta parità, quando Trey si fermò un istante.
- Che hai? Sei già stanco?
- Non sparare cazzate … è solo che voglio finire in fretta questa battaglia
- E come credi di fare?
- Beh … è semplice … io ho uno dei cinque elementi a mia disposizione.
- Anche io, e con ciò?
- I cinque elementi hanno una capacità nascosta, un potere accessibile soltanto a che riesce a sfruttare ogni singola capacità del proprio elemento.
- Ne ho sentito parlare. Aspetta … non vorrai dire che …
- Esattamente! Ora ti mostrerò … il potere … DELL’AURA ELEMENTALE!
Trey si concentrò al massimo e il suo corpo venne circondato da una strana aura marrone, che scorreva fino ad innalzarsi verso il cielo. Gli occhi del comandante in un attimo si riempirono di terrore. Aveva capito di che pasta era veramente fatto il suo avversario. Per la prima volta, da quando aveva sconfitto il conte Claudio, Fabio aveva seriamente paura che sarebbe morto. Il nemico si lanciò all’attacco contro il giovane, sfoderando una potenza tale da spaccare il continente con la sola forza di un pugno. Il comandante rimase sbigottito, aveva schivato l’attacco per miracolo. Probabilmente, se fosse stato colpito, sarebbe morto sul colpo.
- Che hai con quello sguardo?- disse il nemico spavaldamente - forza, alzati e combatti!
- Che … che cazzo era quello?!
- Se proprio vuoi saperlo, te lo spiegherò, ma devi assicurarmi che dopo riprenderai a combattere. Non ho tempo da perdere.
- Promesso. Di che si tratta?
- Come ti ho detto prima, l’aura elementale è un potere accessibile solo ai cinque elementi: acqua, fuoco, terra, aria e fulmine. È un potere ottenibile soltanto se si capisce come sfruttare ogni capacità del proprio potere. Le auree sono diverse a seconda dell’elemento associato. Ho fatto molte ricerche, ne è sorto che anche in passato accadde una cosa simile a ciò che accadde qualche anno fa. A quanto pare anche in passato furono rilasciati poteri su questo pianeta e, in quell’epoca, furono scoperte le auree elementali. Ho anche scoperto i poteri di ogni singola aura: l’aura dell’acqua aumenta l’agilità e l’elusione fino ad elevarle alla terza potenza, l’aura del fuoco riduce dell’95% la percezione del dolore e dei sentimenti, l’aura della terra quintuplica la potenza dei colpi e aumenta allo stesso modo la resistenza agli urti e alla fatica, l’aura dell’aria aumenta del 110% la percezione sensoriale e, infine, quella del fulmine tridecuplica  la velocità dell’utilizzatore e rende il suo corpo interamente fatto di fulmini. Spero di esserti stato chiaro. Ora rialzati e combatti!
- Certo, una promessa è una promessa … riprendiamo!
Il giovane aveva capito le potenzialità del nemico e aveva anche capito quale fosse l’unico modo per poter avere una minima chance per vincere. Lo scontro riprese, il nemico non lasciava spazio al comandante nemmeno di muovere un dito se non per schivare i colpi. Fabio, con un lampo di genio, fece un salto all’indietro e poi caricò contro il nemico con un feroce pugno carico di fulmini. A Trey bastò un braccio per parare il colpo. Ormai il giovane non aveva più dubbi, non aveva altra scelta, c’era un solo modo per contrastare la forza nemica. Trey lo guardò. Il comandante aveva assunto una strana espressione, gli era comparso un insano sorriso sul volto.
-Che hai da sorridere?
- Tra poco vedrai … - appena sentite queste parole, il Riff si guardò in giro, ma non vide nulla di sospettoso, poi volse lo sguardo in alto. La sua espressione cambiò in un lampo: un enorme massa di nuvole tempestose erano giunte sopra il campo di battaglia. Lo sguardo nemico tornò subito sul rivoluzionario.
- Ora ho capito … non credere che te lo farò fare!
- Troppo tardi … SEI GIUNTO AL CAPOLINEA! THUNDER … OVERLOAD!
Una volta ricaricatosi, Fabio partì all’attacco, sorprendendo l’avversario con una potenza inaudita, tanto grande da poter tener testa alla forza dell’aura della terra. I due combatterono per una buona dozzina di minuti, poi entrambi si lanciarono contro l’altro con un pugno di una potenza inaudita. I due pugni si scontrarono, generando un onda d’urto così potente che scosse tutto nel raggio di svariati kilometri. Successivamente, Fabio adoperò la sua strategia, e rilasciò l’energia dell’overload nel  colpo che gli permise di fermare l’assalto del vice Leon: la Thunder Bomb! Il colpo era così potente che abbatté le difese nemiche, andò a segno e paralizzò il bersaglio. Fabio aveva messo tutta la sua potenza in quel colpo, aveva consumato ogni briciola del suo potere per generare un tale colpo. Lo scenario si fermò, tutto fu immobile. Chiara, che era furtivamente entrata nel portale per assistere allo scontro, uscì per vedere chi avesse vinto. Il corpo di Trey era steso per terra, immobile, mentre del giovane rivoluzionario non si vedeva nemmeno l’ombra. Trey, con voce tremante per la fatica, prese la parola.
-Se cerchi il tuo comandante sprechi il tuo tempo.
- No! Non sto affatto sprecando il mio tempo! Ora dimmi dove si trova!
- È semplice. So che hai visto e sentito tutto. Quindi ti sarà semplice capire.
- NON GIRARCI ATTORNO E DIMMI DOVE SI TROVA!
- Ok … te lo spiegherò. Nell’ultimo colpo lanciato, lui ha rilasciato un enorme quantità di fulmini; in più, senza volerlo, è riuscito anche ad utilizzare l’aura del fulmine e ha immesso i fulmini del suo corpo nel colpo. Con quella Bomb, si è letteralmente fatto esplodere!
- NO! NON VOGLIO CREDERTI!
La giovane stava per dare il colpo di grazia al nemico, ma fu interrotta dal vice, ancora non del tutto guarito, che bloccò il colpo della ragazza di fuoco, prese il corpo del suo capo e se ne andò da quel luogo, rispedendo la giovane rivoluzionaria nella propria base.
-Chiara! Dove eri finita?- disse Alessia una volta trovata l’amica- dì la verità, eri entrata nel portale a vedere lo scontro eh? E dove si trova Fabio?
- Lui … non ce l’ha fatta. Ha donato la sua vita per permetterci di sconfiggere il nemico.
- COSA?! NON PUÒ ESSERE MORTO!
- Questo è ciò che mi ha spiegato Trey – disse la giovane dominatrice del fuoco dopo aver raccontato tutta la storia alle tre compagne – e le sue spiegazioni sembrano corrispondere al vero.
- In questo caso … - disse Alisea con le lacrime agli occhi – dobbiamo assolutamente uccidere quel bastardo! Non possiamo permettere che il sacrificio di Fabio sia vano!
Tutte concordarono. Chiara venne eletta nuovo comandante della quinta armata della rivoluzione e le quattro ragazze iniziarono ad allenarsi senza sosta per poter uccidere definitivamente l’uomo che le aveva private del loro originario comandante.

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Capitolo 5
*** la vera paura ***


Dopo il violento scontro tra Fabio e Trey le cose erano cambiate: da quel giorno erano ormai passati tre anni e i Riff non avevano sferrato assalti che coinvolgessero membri di alto rango. Le ragazze della quinta armata della rivoluzione, capitanate ora da Chiara, non ostante si sentissero smarrite senza il loro originario comandante, continuavano imperterrite, grazie anche all’aiuto di Stefano e degli uomini della terza armata, a respingere gli assalti dei nemici che assalivano la città di Sehr. Durante una normale giornata d’estate, al palazzo di Trey si svolgeva un’importante riunione tra il capo, il vice e una terza figura.
- Salve Trey. -  disse il vice aprendo il discorso.
- Ehi Leon, che mi devi dire di così importante?
- Beh … ha presente il tizio che cercava? Beh è qui con me … e vorrebbe parlarle.
- Perfetto, ottimo lavoro Leon, fallo pure entrare.
- Certamente. – disse con tono calmo – Avanti … - disse poi rivolgendosi al losco individuo – Entra!
- Non essere così arrogante, ora entro!- disse lo strano ospite. Indossava una maglietta nera con le maniche strappate e dei lunghi jeans dello stesso colore della maglietta. La maglia portava un cappuccio costantemente indossato e l’uomo portava al volto una maschera a forma di teschio mancante della parte inferiore, rimossa per muovere liberamente la bocca. Indossava inoltre un mantello che spesso andava a coprire gli altri vestiti.
- Avanti, non essere timido, accomodati- disse Trey rivolgendosi all’ospite
- Certo, grazie dell’ospitalità
- Nulla. Piuttosto … passiamo alle cose serie … sei chi penso che tu sia?
- Dipende chi pensi io sia … sarò schietto … - emettendo un “clack”che rimbombò nel silenzio ampliato dalla tensione dei due Riff presenti, si tolse la maschera. Un viso si intravedette nella penombra e il suo sguardo agghiacciante fece pietrificare Leon, mentre a Trey si stampò sul viso un ghigno malefico che bastava a far gelare il sangue all’intera galassia. – Ma … - riprese dopo essersi rimesso la maschera – potete chiamarmi Fear. –
Passò qualche ora e il colloquio giunse al termine. I tre erano sul punto di congedarsi quando raggiunsero finalmente l’accordo che cercavano.
- Bene Fear – disse il giovane capo dei Riff – Quali sono le tue intenzioni? Ti unirai a me o no?
- Accetto il tuo incarico – riprese l’ospite – ma solo alle mie condizioni.
- E, sentiamo, quali sarebbero?
- Semplice, numero uno: Leon mi accompagnerà ovunque grazie al suo potere e farà in modo che io non debba usare il mio.
- CHE COSA?! – imprecò il vice.
- Leon … - lo richiamò il capo – fa come ti dice … altre condizioni?
- Io resto comunque autonomo, non prendo ordini da nessuno.- continuò il giovane
- Accordato – rispose il boss – Però – riprese – Anche io ho una condizione.
- E quale sarebbe?
- Ricoprirai una carica nel mio esercito, sempre in modo autonomo, ovvio.
- E che genere di carica sarebbe?
- Semplice, comandante in capo nel settore addestramento reclute.
- Bene, siamo d’accordo, allora posso anche andare- concluse l’ospite – Leon, come d’accordo, devi venire anche tu, andiamo!
- Sì … arrivo … - disse il vice con un tono piuttosto deluso, lasciandosi poi dietro una sbuffata che fece sorridere Trey.
Nel mentre della riunione dei Riff, anche nella sede della quinta armata della rivoluzione si svolgeva un incontro tra i membri di questa stessa armata e quelli della terza. Ad aprire il discorso fu Stefano
-Chiara, devo ammettere che stai facendo un ottimo lavoro come comandante, questi tre anni sono stati molto più pacifici dei precedenti, inoltre hai accumulato una buona scorta di truppe, complimenti!
- Grazie, ma … se ci fosse stato Fabio avrebbe senza dubbio fatto meglio di me, inoltre le invasioni dei Riff sono state svolte solo dalle nuove reclute, e non da membri di alto rango come quelli che ha affrontato Fabio, è logico che io risulti brava in queste condizioni facilitate.- disse la giovane ripensando al vecchio amico.
- Ehi, smettila subito o ti prendo a ceffoni! – gridò Alessia – è vero, Fabio era senza dubbio un ottimo comandante e uno straordinario combattente, ma anche tu non sei da meno! FICCATELO IN TESTA!
- Come vuoi, ti chiedo scusa – disse la giovane comandante.
- Non importa, basta che non lo dici una seconda volta.
- Comunque sia … - riprese Stefano – tornando ai discorsi importanti, siamo qui per discutere su come poter effettivamente liberarci di Trey e dei Riff e, visto che in tre anni non siamo riusciti a pensare a nulla, è meglio che ci sbrighiamo!
- Dici bene – replicò la comandante – però se in tre anni non abbiamo raggiunto una conclusione, vuol dire che non è così facile arrivarci, in fondo non abbiamo nemmeno mai combattuto con Trey, non sappiamo quanto sia forte, sappiamo solo che lo è stato abbastanza da essere superiore a Fabio, e in tre anni sarà senza dubbio migliorato. Che possiamo fa …
- DIMENSIONAL CANNON! – il grido del vice dei Riff venne udito da tutti i presenti e il colpo devastò l’intera ala destra della base.
- CHE CAZZO SUCCEDE?! – imprecò Alisea
- Sento un’enorme energia negativa! – disse Stephanie
- non è possibile – disse Alessia – LEON!
- COSA?! – gridò Stefano – tutti ai posti di difesa!
I giovani rivoluzionari si prepararono a ricevere l’assalto del vice e uscirono per affrontarlo, ma, oltre al vice, c’era un’altra persona ad aspettarli.
-Ehi Leon! – disse Chiara – è da un po’ che non ci si vede, dimmi un po’, chi è il tuo amichetto?
- Lascerò che si presenti da solo – rispose
- Chi sia io non ha rilevanza, potete tranquillamente chiamarmi Fear.
- Ebbene, Fear, che sei venuto a fare? – chiese Alisea imprudentemente
- È molto semplice – rispose Fear – sono venuto a catturarvi, e a mostrarvi cosa sia la vera paura!
In un nanosecondo il nuovo nemico si ritrovò alle spalle di Alisea e, con un solo colpo, la scaraventò lontano. I rivoluzionari erano sbalorditi da tale potenza e si domandavano chi potesse essere quell’uomo.
- CHI CAZZO SEI?! –imprecò Stefano
- Come ho detto poco fa, chi io sia non ha rilevanza. In ogni caso non mi interessa avere uno scontro diretto con tutti voi, voglio misurarmi soltanto con Chiara e te, Stefano.
- Perché solo con noi due? – domandò la giovane citata da Fear.
- Il perché non deve importarvi, fatevi sotto senza fare storie!
- Ehi buffone! – disse Alessia – forse non hai capito che finché ci siamo noi, Chiara e Stefano non li tocchi! Voi due state indietro, ci pensiamo noi!
- Come volete, state però molto attente, temo che quello lì sia addirittura più forte di Leon – disse Stefano che poi convinse Chiara della sua scelta.
- A quanto pare non ho altra scelta, in tal caso venite avanti, vi aspetto! Leon, stai indietro, intromettiti e ti faccio secco! – disse Fear sicuro di sé.
- Va bene – rispose il vice – starò a guardare.
Sul volto del vice si stampò un ghigno malefico spaventoso, era sicuro di vincere. Nel frattempo Alisea era tornata sul campo più pronta che mai ad affrontare il nemico, così come lo erano anche gli altri rivoluzionari che, tutti insieme, si lanciarono all’attacco contro il loro avversario. Il nemico, però, era così rapido che non lo si riusciva né a colpire, né tantomeno a vedere mentre si muoveva. Fear si limitò, in un primo momento, a schivare gli attacchi, visto che erano tutti colpi diretti; poi, però, le tre ragazze della quinta armata e Lorn della terza armata iniziarono a collaborare nello sferrare attacchi: Stephanie lanciò una sfera di energia che esplose l contatto col terreno; tale esplosione fece innalzare un fumo che bloccava la vista di chiunque e Alessia, generando un tornado, concentrò tutto quel fumo intorno all’avversario. A questo punto Alisea congelo il fumo, insieme a Fear, e Lorn sferrò sul ghiaccio un’onda d’urto di una potenza inaudita, che scaraventò l’avversario verso il terreno. In quel preciso istante, Alessia volò sopra di lui e gli lanciò addosso una folata di vento così compressa che lo fece schiantare al terreno in una buca enorme. Dopo di che, Stephanie concentrò un fascio energetico che fece poi cadere dal cielo sul bersaglio e, successivamente, Lorn gli tirò un pugno che sarebbe bastato a disintegrare una montagna e, dopo ciò, Alisea creò un iceberg che lanciò contro Fear. I quattro erano molto soddisfatti del loro operato e credevano che fosse finita, quando Fear apparve di fronte a loro, con uno sguardo così gelante che i giovani non riuscivano a muoversi per la paura.
- Bene, siete senza dubbio molto in gamba, ma, come ho già detto, non voglio confrontarmi con voi, per cui sparite! – disse il nemico che in mezzo secondo li colpì tutti e li spazzò via dal campo di battaglia, poi, rivolgendosi ai due rivoluzionari rimasti, disse:
- E ora a noi tre! State tranquilli, sono vivi e vegeti, pensate solo a combattere!
Chiara si infuriò talmente tanto che perse il controllo di sé e scatenò il suo potere. Fece uscire fiamme da ogni dove e si lanciò all’attacco. Stefano la seguì ed entrambi iniziarono a sferrare innumerevoli colpi contro Fear che, però, li respingeva tutti senza troppi problemi. il giovane nemico li fermò e disse:
-Basta così. Non sprecate inutilmente energie. Non potete farcela.
- Che cazzo stai dicendo?! – disse Stefano con aria stupefatta – prima fai tante storie per combattere con noi e ora ci fermi?! Non ha senso!
- Sì che ne ha invece, e tra poco capirai il perché.
In quello stesso istante, giunse sul campo di battaglia la persona che meno si sarebbero aspettati di vedere: Trey. Il capo dei Riff guardò Fear e gli disse:
-Bene, bene, bene … è andato tutto come avevo previsto. Stefano, immagino che il tuo uomo tecnologico abbia ormai già curato le ferite di tutti quanti che, per altro, erano lievi. Quei quattro torneranno in campo più forti di prima, non è vero Fear?
- Voglio dei degni avversari, tutto qui.
- Certo, eccoli che arrivano. E ora, vediamo un po’ come reagiscono … Leon, levagli la maschera!
- Con estremo piacere! – disse il vice che in un momento si trovò di fianco a Fear con la sia maschera in mano e, dopo avergliela presa, gli strappò anche il cappuccio, in modo da rendere il suo volto ben visibile. Chiara, Alessia, Stephanie, Alisea, Stefano e Lorn rimasero pietrificati alla vista del volto del nemico che fino a poco fa stavano affrontando; Chiara scoppiò in lacrime, così come gli altri membri della quinta armata, e, per prima dopo lo smascheramento di Fear, parlò
-No … non ci credo … non è possibile … tu … non può essere vero … FABIO! TU ERI MORTO! COME HAI FATTO! PERCHÈ HAI FATTO QUESTO?! DIMMELO! – la giovane non riusciva a smettere di piangere mentre aspettava le risposte del loro ex comandante, in quale, dopo qualche secondo, si avvicinò ai rivoluzionari e gli spiegò tutto.
- Chiara, tu hai assistito allo scontro … se ricordi bene, il mio ultimo colpo fu la “Thunder Bomb”. In quell’istante riuscii ad usare l’aura del fulmine e a combinare il mio corpo con l’attacco. Successivamente caddi tramite un fulmine in un paese lontano da qui e, lì, ricondensai il mio corpo. Decisi di allenarmi lì per tre anni, per poi tornare qui a prendervi per portare a termine ciò che interruppi tre anni fa. Volevo scontrarmi solo con Chiara e Stefano perché erano gli unici due che avrebbero potuto resistere a qualche mio colpo concentrato, dovevo far credere a Leon che vi stessi davvero picchiando, ma Trey aveva previsto tutto, come io avevo previsto anche questo. So che sarà difficile per voi fidarvi di me ora ma … ho un favore da chiedervi: unitevi a me … per combattere Trey!
Tutti i rivoluzionari scoppiarono in lacrime e decisero di unirsi al giovane per combattere il vice e il boss dei Riff.
-Chiara, Alessia … - disse Fabio prima di partire all’attacco – concentrate tutta la rabbia e la paura che Fear vi ha dato e trasformatela in potenza, a tal punto … potrete sfoderare un nuovo potere: la vostra aura elementale!
- Agli ordini comandante! – gridarono le due ragazze all’unisono.
A quel punto, i rivoluzionari partirono all’attacco divisi in due gruppi: Fabio, Chiara e Alessia andarono contro Trey, mentre gli altri contro Leon. Le due ragazze che accompagnavano Fabio fecero come gli era stato detto e riuscirono a sfoderare le loro auree elementali: Alessia quella del vento e Chiara quella del fuoco. Fabio attivò quella del fulmine e Trey quella della terra, dopo do che, iniziò lo scontro. Tutti i colpi erano devastanti e il paesaggio risultò come distrutto da una tempesta di meteoriti dopo neanche cinque minuti di scontro.
Nel frattempo, Leon portò i suoi avversari in un altro luogo, per non disturbare il suo capo, e iniziò a combattere; inizialmente, il vice sembrava in vantaggio, dato che coi suoi portali riusciva ad eludere ogni attacco, ma, dopo un po’, l’inferiorità numerica elevata iniziò a farsi sentire e il vice decise di avvicinarsi al suo capo per avere supporto.
In quel mentre, sul campo di battaglia principale, quattro elementi si stavano scatenando e nessuno sembrava poterli fermare. I tre rivoluzionari si ritrovarono avvantaggiati dal fatto di essere tre contro uno, ma d’altra parte, Trey aveva una forza nettamente superiore alla loro, lo scontro risultava quindi equo. Dopo ore e ore di combattimento furioso tra i quattro, tutti decisero di concludere lo scontro sferrando un ultimo colpo con tutte le forze che avevano.
Fabio combinò l’aura del fulmine all’overload e si caricò, Alessia trasse energia dal vento, Trey dal terreno e Chiara dal calore sprigionato da tutte le esplosioni generate dallo scontro. I quattro, quindi, scatenarono l’energia appena accumulata in colpi che andarono poi a scontrarsi generando un tale quantitativo di energia che ci fu un’esplosione tanto potente da distruggere tutto ciò che li circondasse nel raggio di dieci chilometri per poi, col risucchio d’aria generato dalla differenza di calore nell’ambiente, attirare verso i quattro giovani gli altri rivoluzionari e Leon.
Successivamente tutto fu coperto da un’intensa luce bianca e poi oscurato dalle tenebre; non si vedeva nulla. Dopo qualche secondo i membri della quinta armata si risvegliarono in un campo. Dei Riff e della terza armata non c’era traccia. Alisea prese la parola.
-Ehi ragazzi, sto sognando? Siamo davvero a casa?
- Sembra che sia tutto vero – disse Stephanie accorgendosi di trovarsi nello stesso campo della città di Sehr nel quale, quella famosa notte, i cinque si erano fermati per dormire in campeggio.
- EVVAI! – esultò Alessia
- E domani … - riprese Chiara – calcetto a tutto gas!
- BELLA! – gridò Fabio. Al grido del giovane, però, si scatenò un tuono e cadde qualche fulmine, dopo di che si alzò il vento. I cinque amici erano sì tornati a casa, ma la loro avventura non era affatto finita, Stephanie sentì l’energia negativa di tutti i Riff, anche se molto lontani da dove si trovassero loro cinque. Se avevano ancora quei poteri, poteva solo voler dire che il loro compito non era stato portato a termine … e che Trey era ancora una minaccia, ma, stavolta, per il loro pianeta, la terra in cui erano nati.

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Capitolo 6
*** una brutta sorpresa ***


Finalmente i membri della quinta armata della rivoluzione erano tornati a casa. Purtroppo, però, non erano soli. Anche Trey e i Riff erano venuti sulla terra. Di conseguenza, i loro problemi non erano finiti: Trey era ancora una minaccia, ma, stavolta, non solo per la quinta armata … ma per il loro pianeta d’origine: la terra. Si sentiva una forte tensione nell’aria, come se qualcosa dovesse accadere a momenti. La terra iniziò a tremare, i cinque si prepararono a lottare, ma quello che videro fu una sorpresa inaspettata.
-STEFANO! Che ci fai anche tu qui?
- FABIO! Grazie al cielo sei tu! Pensavo fossi Trey …
- E noi pensavamo la stessa cosa – riprese Chiara – comunque anche Trey è in giro … questo è poco ma sicuro
- Lo sospettavo – continuò Stefano – ma il problema ora è un altro: questo poso è totalmente diverso da dove ci stavamo scontrando con Trey e Leon … dove siamo finiti?
- Questo lo sappiamo noi! – disse Alessia – siamo finiti sul nostro pianeta … quello dal quale Leon ci aveva prelevati … questa è casa nostra.
- E solo per questo motivo – continuò Alisea – siamo più decisi che mai a prenderlo a calci in culo!
- Calma – seguì Stefano – l’unico che può affrontare Trey da solo qui è il vostro comandante Fabio. E gli altri senza il supporto di quest’ultimo non hanno speranze … ovviamente parlo anche di me …
- L’uomo pianta ha ragione! – imprecò Fabio – Se non vi allenate appena incontrerete Trey sarete spacciati!
- Non chiamarmi così! – gridò Stefano – Sai benissimo che mi dà fastidio!
- In ogni caso – riprese Fabio – Chiara e alessia verranno con me per allenarsi nell’utilizzo del potere elementale.
- E noi altri?- chiese Stephanie
- Voi rimarrete qui ad allenarvi tra di voi. E non si discute. Ora datevi da fare se ci tenete alla vita. Il ritrovo è in oratorio fra tre mesi. Alisea, Stephanie … guidate voi Stefano fino lì
- Ok Fabio – rispose Alisea – faremo come dici tu.
Il giovane comandante portò le sue due “allieve” in un luogo dove nessuno potesse disturbare i loro allenamenti.
- Ragazze – iniziò – in questi due mesi vi spremerò fino al midollo per fare in modo che possiate riuscire a controllare il potere della vostra aura elementale. Ma non è certo finita qui. Mentre ero infiltrato tra i Riff sotto il nome di Fear, ho sentito parlare di un altro aiuto a cui i possessori dei cinque elementi possono ambire. Purtroppo, però, non ho capito bene di che si tratti. Il nostro obiettivo è quello di controllare l’aura in modo da poter essere al meglio preparati per controllare questa nuova forza che ci attende. Siete pronti?
- Sì! – gridarono in coro le due ragazze
- Perfetto – riprese Fabio – ora cercate di attivare le vostre auree.
Alessia non ebbe alcun problema ad attivare la sua aura, mentre Chiara aveva qualche difficoltà nel trasformare la rabbia in potere. Ci mise qualche minuto, ma alla fine ce la fece e, per congratularsi con lei, il comandante le diede il cinque. Al momento del contatto tra le mani si sentì un forte tuono, Fabio sorrise e disse: “Bene ragazze, cominciamo!”.
I tre mesi passarono e i sei ragazzi si erano allenati come non mai per fronteggiare la minaccia che rappresentava Trey. Al ritrovo in oratorio, però si presentarono solo in cinque: Chiara, Alessia, Stefano, Alisea e Stephanie.
- Dov’è Fabio? – disse Stefano – manca soltanto lui all’appello.
- A me – Rispose Chiara – ha detto che doveva fare una cosa della massima urgenza.
- Non vi ha detto di che si tratta?- chiese tutta curiosa Alisea
- No – disse Alessia – non ha voluto accennare a nulla.
- Mmmh … - disse Stefano – chissà dove diamine si sarà cacciato questa volta quell’idiota …
Intanto, poco distanti da dove i tre utilizzatori di elementi si erano allenati in quei mesi, due figure camminavano l’una verso l’altra. Una volta che furono abbastanza vicini da stabilire un buon contatto visivo una delle figure prese la parola
- Ci sei anche tu … ha contattato pure te?
- Certo – rispose l’altra figura – ma quello che mi sorprende è che abbiano chiamato te.
- Non è tempo per le battute – riprese la prima figura – anche se è solo un idiota irresponsabile.
- Se ci ha portati qui entrambi – continuò l’altro – significa che vuole morire.
- EHI! VOI DUE! – gridò una voce da lontano – NON È TEMPO PER BLATERARE! SONO QUI PER RISCUOTERE LE TAGLIE SULLE VOSTRE TESTE!
- SI PUÒ SAPERE CHI MINCHIA SEI?! – gridarono i due all’unisono, per poi guardarsi male per l’averlo fatto.
- PERMETTETEMI LE PRESENTAZZIONI! IL MIO NOME È KYSAL!- sbraitò – sono il miglior cacciatore di taglie al mondo – riprese poi sussurrando, ma a un volume tale che i due potessero sentirlo.
- Wow che paura. – disse uno dei due con tono molto ironico
- E VOI DUE … - riprese kysal – DOVRESTE ESSERE I FAMIGERATI FABIO E TREY?! NON INCUTETE LA BENCHÈ MINIMA PAURA! SARÀ  UN GIOCHETTO PER IL MIO ESERCITO COMPOSTO DA 100000 UOMINI ADDESTRATI SOLO PER FRONTEGGIARVI!
- 100000? – rispose Fabio – davvero ne hai portati così pochi?
- Ehi – continuò Trey – mi hai deluso … pensavo saresti venuto più preparato
- Trey – disse poi Fabio – non pensavo che sarei mai arrivato a farlo ma … non ho tempo da perdere.
- Spara – rispose il capo dei Riff
- Che ne dici – riprese Fabio – di una piccola tregua per sistemare quello lì?
- Tsé – Sbuffò Trey – non pensavo che sarei mai arrivato a farlo … accetto! – disse con tono abbastanza scocciato
- Perfetto – continuò il comandante dei rivoluzionari – io prendo quelli a destra e tu quelli a sinistra.
- Andata – rispose il nuovo “alleato” – cerchiamo di non ucciderli, non è tra loro il nostro obiettivo. E io ho bisogno di nuove reclute.
- Questo spiega tutto – rispose Fabio
- ANDIAMO! – dissero i due ricercati battendosi il pugno a vicenda – abbiamo da lavorare qui.
I due combattenti si lanciarono all’assalto dei 100000 avversari, i quali tentarono in ogni modo di colpire i due, ma questi ultimi schivavano ogni attacco e, semplicemente sfiorandoli, li stendevano. In meno di mezzo minuto, la metà degli avversari erano fuori combattimento.
- Ehi scintilla – disse Trey rivolgendosi al “compagno” – quanto ti stai trattenendo?
- Fin troppo, sassolino - rispose – fin troppo.
- Questi qua sono davvero noiosi – disse il Riff scaraventando via qualche nemico.
- Non posso che darti ragione. – disse il rivoluzionario paralizzandone altrettanti.
- NOIOSI?! – disse kysal furibondo – COME OSATE?! SOLDATI! ATTACCATE CON TUTTA LA VOSTRA POTENZA! UCCIDETELI SE NECESSARIO!
Uno dei soldati, in risposta all’incitazione di kysal, si lanciò contro Trey brandendo una lama. Quest’ultima si ingrandì a dismisura e cambiò il suo materiale divenendo di un acciaio così potente da spezzare le montagne che trovava nel suo tragitto. Il contatto tra la lama e il terreno sollevò un fumo pazzesco all’interno del quale erano nascoste le due persone coinvolte. Uno dei due lanciò un urlo pazzesco e il fumo si dileguò.
- Tutto qui quello che hai da offrirmi? – disse una delle due voci prima che il fumo si dissolvesse.
- E così i poteri sono giunti anche in questo mondo – disse il capo dei rivoluzionari – deve essere a causa del vostro arrivo qui, miei cari Riff.
- Devo darti ragione, ma qui mi annoio!
Il fumo si dissolse e apparve Trey che teneva in mano parte della lama nemica che aveva prontamente spezzato parando il colpo del nemico, il quale era rimasto sconvolto dall’azione difensiva repentina e devastante del capo dei Riff.
- c - cosa?! – esclamò il cacciatore di taglie – COME DIAVOLO HAI FATTO A PARARLO?! QUELLA LAMA HA LA FORZA PER ROMPERE PERSINO LE MONTAGNE!
- Senti coso – rispose Fabio – intanto ti calmi.
- Giusto – continuò il Riff – comunque, devi sapere, che io e questo pirla al mio fianco abbiamo dei poteri particolari, di rango nettamente superiore ai vostri
- E QUALI SAREBBERO?! SENTIAMO!- sbraitò Kysal
- I POTERI DEGLI ELEMENTI! – esclamò il giovane rivoluzionario, spazzando via tutti i nemici con un colpo dei suoi fulmini e portandosi davanti al cacciatore di taglie in un battito di ciglia.
Il cacciatore di taglie non ebbe il tempo di accorgersi di nulla che era già stato scaraventato sulla montagna più vicina.
- D – dannazione – disse il nemico – questa non me la aspettavo
- Ci sarà un motivo – disse il capo dei Riff – se sulla tua lista siamo i ricercati numeri uno.
- E perché, secondo voi – rispose Kysal – io sono il miglior cacciatore di taglie al mondo?
- Perché non ti sei mai imbattuto in noi? – rispose il giovane rivoluzionario.
- NO! PERCHÈ SONO IL PIÙ FORTE!
Detto questo, il nemico si lanciò contro le sue due prede, scagliando contro di loro una scarica di colpi che, sorprendentemente, misero in difficoltà i due.
- Ma che cazzo?! – disse Trey molto sorpreso.
- Stupiti eh?! – riprese il cacciatore di taglie – ebbene sì! Anche io ho dei poteri micidiali!
- E sentiamo – gli rispose il rivoluzionario – in che consisterebbero i tuoi poteri?
- NON TE LO DIRÒ NEANCHE SOTTO TORTURA!
Queste furono le ultime parole di Kysal prima di riprendere l’assalto. I colpi dei due “alleati” venivano parati senza alcun problema.
Dopo qualche minuto di scontro, Fabio si fermò e si rivolse a Trey
- FERMATI SASSOLINO!
- CHE CAZZO VUOI SCINTILLA?! – rispose.
-  HO CAPITO COSA NASCONDE QUELLO STRONZO! – riprese.
- OOOOH BENE! SENTIAMO! – disse il Riff con tono scazzato per essere stato interrotto durante un assalto.
- È molto semplice – disse il rivoluzionario sorridendo sadicamente – il suo potere consiste nel poter attutire colpi di una potenza che, secondo me, possono raggiungere una potenza pari alla sua forza massima. Quindi per batterlo …
- BASTA USARE COLPI ULTRA MEGA DEVASTANTI! – disse il capo dei Riff con un ghigno malefico stampato in faccia che impietrì il povero Kysal.
- Che … che volete fare? – disse il nemico tremando.
- Semplice – rispose Fabio
- TI MOSTREREMO COSA SIA LA VERA PAURA! – dissero i due all’unisono
Una volta pronunciate quelle parole intorno a Trey si condensò l’aura della terra e un fulmine violentissimo cadde dal cielo colpendo il giovane Fabio, il quale, una volta dissolta la corrente elettrica, presentava un aspetto completamente diverso da prima.
- Oltre al danno anche la beffa – disse Trey con un’aria piuttosto sicura di sé – vero … FEAR?!
- Non discutere – disse Fear sistemandosi la maschera e scatenando una tempesta di fulmini violentissima solo muovendo gli occhi – sono libero di scatenarmi quando mi pare!
Una volta terminati i “preparativi” i due “alleati” si lanciarono contro il nemico e lo lanciarono in aria facendolo poi cadere in picchiata.
Poco prima che Kysal toccò il terreno, però, Fear e Trey lo colpirono simultaneamente con un calcio ciascuno, uno per ogni tempia, usando il 40% della loro forza. Il colpo fece esplodere la testa del cacciatore di taglie, insieme a tutto il suo corpo, e concluse la battaglia.
Subito dopo, Fear si accorse di strani movimenti alle sue spalle e schivò un attacco che stava per essergli sferrato da Trey.
- ORA LA TREGUA È FINITA O SBAGLIO?!
- No, non sbagli – rispose il rivoluzionario – FATTI SOTTO!
I due iniziarono a lottare con tanta foga che, ogni volta che i loro pugni si sfioravano, l’urto generava un’onda che raggiungeva i confini del continente.
- E QUESTA SAREBBE LA VERA PAURA?! – disse il Riff furibondo – TE LA MOSTRO IO LA VERA PAURA!
La terra iniziò a tremare tanto forte che sembrava doversi spaccare in due a momenti
- CHE CAZZO FAI?! – disse Fear infuriato – VUOI ROMPERE IL PIANETA?!
- SBAGLI! VOGLIO DISTRUGGERTI! IO TI INVOCO! TITANO ELEMENTALE DELLA TERRA!
Un mostro gigantesco molto robusto e minaccioso uscì dal terreno e, con uno sguardo di sfida, puntò il giovane rivoluzionario il quale, pur sapendo di non poter vincere, si tolse gli abiti da Fear ed entrò in modalità overload per affrontare il titano
-CHE CAZZO È QUESTO?! – disse dopo essere stato fermato senza il benché minimo problema.
- Ti piace?! – rispose Trey – si tratta del nuovo potere accessibile agli elementi: IL TITANO CHE NE CUSTODISCE IL POTERE ORIGINALE!
Il giovane rivoluzionario impietrì a sentire le parole del nuovamente nemico capo dei Riff, ma non demorse e si lanciò nuovamente all’attacco, ma i suoi colpi non assortivano alcun effetto.
- TROVATO! – disse Stephanie.
- FABIO! – gridò Alessia.
- TUTTO BENE?! – sbraitò Alisea.
- NON TI HA FATTO NULLA, VERO?! – replicò Chiara.
- CHE CAZZO È QUEL COSO?! – gridò Stefano terrorizzato.
- È il titano custode del potere originale della terra – gli rispose Fabio - quel potere di cui mi parlavi … eccolo davanti ai tuoi occhi.
- È … è semplicemente spaventoso – disse l’uomo pianta.
- Piuttosto – riprese il rivoluzionario – sono arrivati quei due?
- Ehm … sì – rispose Stefano.
- Bene, allenali come non mai! Ti do due settimane di tempo
Quelle furono le ultime parole del comandante prima di lanciarsi all’attacco verso Trey, che venne colpito e scaraventato lontano.
Successivamente si scagliò contro il titano, mirando a un punto che, per gli umani, sarebbe vitale, sperando che lo fosse anche per il titano. Ma quest’ultimo indietreggiò con un balzo e colpì il capo dei Rivoluzionari con un violentissimo pugno intriso di aura della terra concentrata alla massima potenza.
Il colpo non lasciò nulla a seguire di esso sul suo tragitto, se non ché l’aria che circonda il pianeta.
Fabio era nuovamente scomparso, gli occhi di tutti i restanti rivoluzionari si riempirono di terrore, avevano capito che la loro fine era vicina.

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Capitolo 7
*** nuove figure ***


I cinque rivoluzionari erano rimasti paralizzati dal terrore nel vedere con quanta facilità il titano si fosse sbarazzato di Fabio senza lasciarne traccia.
Nel frattempo, Trey era stato scaraventato dal colpo del capo dei rivoluzionari e si schiantò contro una montagna, cadendo poi a terra di fianco a una figura sconosciuta. Indossava una giacca senza maniche blu, dei pantaloni neri fin sotto il ginocchio e delle scarpe nere.
- Quel bastardo – mormorò – me la pagherà!
- Non è necessario che ti scaldi tanto, possessore dell’elemento terra – disse quella figura.
- E tu chi cazzo saresti per darmi ordini?!
- Concedimi le dovute presentazioni – rispose il tizio – il mio nome è Strin, e non ti permetterò di raggiungere i tuoi scopi.
- AH SÌ?! VOGLIO PROPRIO VEDERE COME! – imprecò Trey infuriato per l’essere stato scaraventato via e poi affrontato da uno sconosciuto.
Il capo dei Riff si lanciò contro il nemico con una scarica violentissima di pugni intrisi di aura della terra, i quali venivano, però, schivati senza alcun problema.
- PERCHÈ TI LIMITI A SCHIVARE?! – gridò il boss dei Riff – HAI PAURA?!
- No – rispose – semplicemente sono a conoscenza del fatto che se tu mi colpissi con uno di quei pugni finirei male. Inoltre so di avere le capacità necessarie per schivare ogni tua mossa, ergo, non mi faccio problemi ad evitare ciò che può portarmi alla morte.
- SEI UN ILLUSO! - sbraitò il portatore della terra – PRIMA O POI TI COLPIRÒ E PER TE SARÀ LA FINE!
- Ma fino ad allora sarai tu quello a rischio, ricordalo. Io so qualcosa sul tuo conto, mentre tu non sai nulla su di me, mio caro possessore dell’elemento terra. – disse il giovane avversario di Trey
- TACI, E MUORI! –queste furono le ultime parole di Trey prima di tirare un pugno violentissimo sul terreno, il quale venne spaccato e le cui zolle ricavate da tale rottura vennero sollevate e scagliate contro il nemico dall’alto.  Quest’ultimo sussurrò qualcosa e le zolle si ritrovarono tagliate a metà, come da una lama.
- Non penserai che un colpo così banale possa ferirmi – disse Strin spostandosi dietro al suo avversario
- Ma bene, sono piacevolmente sorpreso, non mi aspettavo di dover fronteggiare un così bel potere … ho una bella sorpresa per te – disse Trey stampandosi in faccia un ghigno malefico spaventoso.
Intanto, per il gruppo dei rivoluzionari le cose si erano complicata: erano rimasti da soli, senza il loro membro più forte, a fronteggiare una minaccia di una potenza tale da poter spaccare il pianeta in pochi secondi. Poco prima di lanciarsi per il suo ultimo attacco, Fabio aveva raccomandato a Stefano di far uscire tutti vivi da quella situazione e quest’ultimo sapeva che se Fabio fosse tornato e avesse trovato qualcuno morto, lo avrebbe ucciso fra le più atroci torture.
Quindi, l’uomo pianta prese in mano la situazione e fece uscire dal terreno una foresta di alberelli dal tronco fine che non si spezzano neanche a morire, sequoie secolari e liane tanto robuste da reggere carichi elefanteschi, in modo da poter nascondersi insieme ai suoi compagni e scappare dal titano.
Quest’ultimo, però, notò la crescita delle piante e, in neanche mezzo secondo, rimosse dal terreno ogni elemento che potesse fertilizzare o aiutare la crescita delle piante e, con un banale respiro, provocò un terremoto che fece cadere tutte le ormai secche piante generate da Stefano.
A questo punto, Chiara ebbe un colpo di genio: si ricordò che nell’altra dimensione, per accendere il barbecue, utilizzavano del legno secco, quindi diede fuoco alla foresta creata dall’uomo pianta e Alessia, col suo potere, alimentò le fiamme e le diresse dritte contro la faccia del titano.
Il colpo non assortì alcun effetto, come si aspettavano, però decisero di approfittare del momento di cecità dell’avversario per abbozzare una fuga molto disordinata, che venne subito notata dal possente avversario, il quale si piazzò davanti a loro con un solo passo.
Alisea, in quel momento, improvvisò qualcosa e congelò il terreno sotto i piedi del titano per farlo scivolare. Il colpo sembrò andare a buon fine, ma il nemico ruotò il suo corpo e posò la mano a terra per evitare la rovinosa caduta. Alessia in quel momento ebbe una grande idea e sollevò col suo vento un polverone che coprì la vista del titano e i rivoluzionari scapparono cercando di andare lontani dal campo visivo del titano, il quale si accorse dell’accaduto e, con uno scatto repentino, si rimise in piedi e riprese l’assalto verso i rivoluzionari.
Il gigante di terra scattò vicino ai rivoluzionari cercando di bloccare le vie d’uscita di uno di loro, per poi colpirlo e riprendere verso gli altri. E così fece, bloccando le vie d’uscita di Stephanie, la quale non riusciva più a muoversi per la paura. Il titano la stava per colpire con un pugno intriso di aura della terra concentrata, ma Alisea scagliò contro il colosso delle lance di ghiaccio per distrarlo. La sua mossa funzionò e il titano si diresse verso la sua ultima attaccante e la mirò con il colpo  che quella gli aveva interrotto.
Sembrava tutto finito per la giovane, ma, inspiegabilmente, il titano si fermò poco prima di colpirla e si diresse verso tutt’altra direzione rispetto a dove erano i rivoluzionari.
- Ma che cazzo … - sussurrò una del tutto sorpresa Chiara, appoggiata dagli altri rivoluzionari, i quali si aspettavano di tutto tranne che se ne andasse. I cinque ne approfittarono per fuggire.
Nel frattempo, tra le montagne, lo scontro tra Strin e Trey proseguiva privo di scrupoli.
- Non sei per niente male! – disse Trey rivolgendosi al suo avversario
- Non avresti dovuto aspettarti di meno da me, visto che ti ho sfidato a viso aperto senza timore.
- Almeno adesso ho qualcuno con cui divertirmi visto che quella scintilla è morta!
- L’utilizzatore del fulmine è caduto?! Non ostante la tua forza faccio fatica a crederlo.
- OSI SOTTOVALUTARMI?! ORA PREPARATI A CONOSCERE IL MIO VERO POTERE, UTILIZZATORE DELL’ACQUA!
Detto ciò, il Riff scatenò un terremoto di una violenza inaudita, poi fece uscire dal terreno delle lance di terra che si diressero verso il suo avversario, il quale, con grande maestria, creò un flusso d’acqua che ne deviò la traiettoria.
- Non male – rispose Strin – ma anche tu non dovresti sottovalutarmi.
Il nuovo arrivato fece uscire dal terreno dei geyser che, evaporando, andarono a offuscare la visuale del suo avversario. Dopo di che, si mise a girare tra le nubi di vapore per confondere l’avversario, fino a scomparire dal suo campo visivo e successivamente colpirlo con una violentissima serie di getti d’acqua complessata in modo tale da poter trafiggere un corpo umano, ma, grazie alla resistenza dell’aura della terra, il capo dei Riff riuscì, per poco, a evitare questa fine.
- Davvero complimenti, nessuno era mai rimasto vivo dopo aver subito questa serie di colpi.
- Sottovaluti la resistenza della terra! – rispose tuonando Trey – e ora te ne farò pentire amaramente! Vieni qui! O titano della terra!
Il titano non si fece aspettare e apparve dopo pochi secondi dal richiamo del possessore del suo elemento.
- Forza titano, FINISCILO! – gridò il capo dei Riff.
In risposta a tale ordine, il colosso di terra si scagliò verso il bersaglio designatogli da Trey con un pugno intriso d’aura della potenza pari a quella del colpo che sbaragliò senza problemi il capo dei rivoluzionari.
- Allora, se la metti su questo piano, non mi resta che reagire!
Appena pronunciate queste parole, arrivò sul campo uno tsunami che travolse tutti, ma che non creò danni.
- È tutta qui la forza di uno tsunami? – chiese ironicamente il Riff – mi aspettavo qualcosa di più devastante, almeno per m-
Trey interruppe al frase e spalancò gli occhi. Non poteva credere a ciò che stava vedendo: un bestione azzurro dall’aspetto di un anfibio gigante aveva bloccato il colpo del titano della terra.
- NON POSSO CREDERCI! – esclamò sorpreso l’uomo di terra
- Ti piace il titano dell’acqua? Di certo non mi faccio cogliere impreparato – rispose Strin
- Complimenti, mi hai sorpreso. Ti meriteresti un premio, ma non saprei che darti – continuò il Riff
- Che ne dici di dirmi il tuo obiettivo? Perché cerchi i cinque elementi?
- Bene – rispose – solo perché mi hai sorpreso col titano, ma presta bene attenzione, perché non mi ripeterò una seconda volta.
- Sono tutt’orecchi.
- Il mio scopo è quello di recuperare i cinque elementi, acqua, fuoco, terra, aria e fulmine, per poter avere il perfetto controllo sulla natura e sugli elementi, il quale mi permetterà di far risorgere l’antica città degli dei Holyami nella quale sono nascosti i talismani contenenti i poteri delle due entità primordiali: luce e oscurità. Con quei talismani voglio risvegliare i custodi delle stesse entità e ottenere, con i cinque titani e i due custodi, l’esercito perfetto e invincibile che mi darà il controllo su tutto ciò che esiste. E, grazie a questo potere … DIVENTERÒ UN DIO IMMORTALE E DOMINERÒ  L’UNIVERSO SECONDO LA MIA VOLONTÀ!
- Tu sei pazzo, da manicomio – rispose Strin pietrificato dalle parole appena sentite – nessuno è in grado di gestire un tale potere, nessuno!
In risposta alle parole del suo avversario, Trey si lanciò contro il suo avversario, lasciando l’ultimo giunto sul campo al suo titano, e lo colpì con un violentissimo pugno intriso di aura della terra. Il giovane sfidante  si ritrovò scagliato in mezzo al lago lì vicino e ne approfittò per richiamare il suo titano e nascondersi per evitare la cattura o la morte.
- Tsé, codardo – pensò Trey prima di girarsi e andarsene, non voleva sprecare il suo tempo con lui ora, aveva ben altro da fare.
Nel frattempo, i rivoluzionari erano tornati al punto in cui si erano ritrovati dopo i tre mesi di allenamento. Lì, ad aspettarli, c’erano due figure: un ragazzo e una ragazza. Lei indossava una maglia degli AC DC e, sopra ad essa, una camicia a quadri rossa e blu, lungo le gambe dei pantaloni neri e ai piedi degli stivali dello stesso colore. Aveva dei lunghi capelli marroni con un ciuffo di capelli rossi che scende dalla fronte. Lui era un tipo piuttosto muscoloso, ma con un velo di grasso che rendeva difficile notarlo, aveva dei capelli corti alla militare, indossava una maglia mimetica a maniche corte, dei pantaloncini neri e delle scarpe nere.
- Voi dovete essere gli amici di Fabio, giusto? – chiese cortesemente la ragazza
- Sì, io sono Stefano, loro invece sono: Chiara, Alessia, Alisea e Stephanie – disse l’uomo pianta indicando rispettivamente chi stesse presentando
- Molto piacere, io sono Roberto e lei è Ingrid – si presentò il ragazzo.
- Piacere di fare la vostra conoscenza – continuò Chiara – Fabio vi ha detto perché vi ha mandati qui?
- No, ci ha detto che ci sarebbe stato spiegato tutto qui – disse Ingrid – ma … lui dov’è ora?
- Ecco … - duramente Alisea spiegò ai due nuovi arrivati cosa fosse successo a Fabio contro Trey e il titano, senza tralasciare il fatto che loro erano stati chiamati per dare supporto ai rivoluzionari nella lotta contro i Riff.
- Quel bastardo – mormorò Roberto – subirà la mia furia! Non avrebbe dovuto azzardarsi a fare questo a un mio amico! – la sua ira creò quel che sembrava un terremoto, ma poi i rivoluzionari dovettero ricredersi. L’aria diventò tutto d’un tratto caldissima e il terreno sembrava sciogliersi fino a che non uscirono, alle spalle del ragazzo, delle colonne di magma incandescente che miravano al cielo.
- Calmati – disse Stefano con un tono molto freddo – non ostante tu abbia un buon potere, se dovessi sfidarlo ora, non dureresti neanche cinque secondi probabilmente. È per questo che Fabio mi ha chiesto di allenarvi entrambi, per potervi rendere all’altezza di poter fare qualcosa contro i Riff.
Il terreno tornò come era prima e Roberto si calmò.
-  Se ho capito bene – riprese – tu controlli il magma, mentre tu, Ingrid, che potere hai?
- Io … non lo so – rispose
- Vediamo subito – detto questo Stefano lanciò una liana molto robusta e appuntita verso Ingrid, la quale gridò per la paura accovacciandosi e chiudendo gli occhi, ma, quando li riaprì, vide la liana completamente immobile, poi oscillare un attimo e, infine, arretrare con forza e si sentì un rumore come se la liana avesse rotto qualcosa di vetroso che la circondava.
- Bene, ho capito. Poteri psichici, potranno tornarci molto utili nelle battaglie. Ora noi vi alleneremo nell’utilizzo dei poteri, o quantomeno vi insegneremo come attivarli senza problemi e le basi del  combattimento, poi ognuno di voi due svilupperà il proprio stile personale – disse Stefano con una calma estrema.
- O … ok – disse Ingrid titubante
- Quando iniziamo? – chiese il ragazzo di magma ansioso di prendere qualche Riff a calci nel deretano
- Anche subito – propose Chiara – abbiamo ben poco tempo per allenarli. Lavoreremo tutti e cinque insieme per allenarli … come limite ci porremo due settimane per insegnar loro tutte le basi, poi la pratica la impareranno sul campo o nei giorni tranquilli.
- Concordo pienamente – disse convinta Alessia
- Rechiamoci subito al campo di allenamento! – incitò Stephanie.
I sette si recarono al campo da calcio dell’oratorio e, una volta arrivati, Alisea prese la parola.
- Certo, non sarà uno dei lavori di Harold, ma almeno abbiamo un po’ di spazio per allenamenti vari.
- Bene, iniziamo, da oggi fate parte della quinta armata della rivoluzione il cui comandante è Fabio in persona. Preparatevi ad essere tartassati.
Con queste parole di Alisea iniziarono gli allenamenti dei due nuovi rivoluzionari, i quali durarono esattamente due settimane. Nei primi cinque giorni, i due impararono ad attivare e controllare i loro poteri e, nei successivi nove, impararono le basi del combattimento e iniziarono a sviluppare un proprio stile di lotta.
- Le due settimane sono passate – iniziò Chiara nel bel mezzo del campo da calcio dell’oratorio della città di Sehr nel quale si erano stanziati per gli allenamenti – ed è ora di verificare i vostri progressi, ergo, faremo una bella lotta di allenamento: Roberto vs Ingrid. Lo scontro inizia ora. COMBATTETE!
- OK! – gridarono i due sfidanti all’unisono
Lo scontro iniziò con una lotta a mani nude, senza poteri, nella quale, ovviamente, Roberto dominava la scena.
Ad attivare per prima i poteri fu Ingrid, per evitare la totale sopraffazione nello scontro corpo a corpo. Ella utilizzò i suoi poteri psichici per bloccare il corpo del nemico e colpirlo indisturbata, ma il suo avversario rispose rompendo il muro psichico con la sola forza del suo fisico, egli possedeva una forza a dir poco sovraumana.
Il ragazzo lanciò poi verso l’altra sfidante dei pugni di magma, che vennero puntualmente deviati e rispediti al mittente con i poteri della ragazza, ma Roberto spazzò i suoi stessi colpi con altri colpi dello stesso tipo e poi, in tutta risposta, fece uscire dal suo corpo dei lapilli che volarono in cielo per poi cadere alla cieca sul terreno.
Uno si diresse verso Chiara, che estrapolò il fuoco dal lapillo e lo usò per farlo esplodere, altri caddero alla cieca senza mirare nessuno e, infine, uno cadde verso Ingrid, che lo fermò con i suoi poteri.
Il ragazzo vulcano compressò il lapillo fino a fargli raggiungere una pressione tale da implodere e rompere la barriera psichica e offuscare la vista della ragazza che, non ostante la nube, si vide arrivare un gancio sinistro dal ragazzo e deviò il braccio verso il viso del mittente.
La donna psichica, però, non vide un pugno destro che si dirigeva verso il suo stomaco e subì in pieno il colpo, cadendo in ginocchio con un dolore comparabile a un investimento da parte di un tir a 60 chilometri orari.
- Lo scontro finisce qui! – gridò Stefano – e il vincitore pare ovvio che sia Roberto
- Ma i complimenti vanno fatti a entrambi – disse Alessia – anche Ingrid è stata bravissima
- Su questo non ci piove – esclamò Stephanie
- Complimenti – continuò Alisea
- Si può dire – concluse Chiara – che ora possiate tenere testa a un generale, ma per arrivare ai piani alti dovrete sudare moltissimo, anche perché nemmeno noi siamo a quel livello e non so se mai ci arriveremo. Per cui, datevi da fare e non smettete mai di allenarvi!
- CERTAMENTE! – gridarono energicamente i due nuovi arrivati attendendo l’arrivo di qualche riff da prendere a calci.
- EHI VOI, BELLA FAMIGLIOLA! DOV’È IL VOSTRO CAPO? HO GIUSTO BISOGNO CHE FACCIA PARTIRE IL MIO TELEVISORE! HAHAHAH! – disse una figura in lontananza
- Questa voce – disse Chiara – la riconoscerei fra un milione di altre. Dicci cosa vuoi … LEON!
Gli altri sei rivoluzionari al sentire pronunciare quel nome e a riconoscere il volto del vice rimasero pietrificati. Insieme all’inaspettato ospite era giunto un poderoso esercito di combattenti pronti a sfoderare le loro armi e i loro poteri per affrontare i rivoluzionari, i quali, privi del loro membro più forte, temevano di non poter reggere un confronto diretto col vice senza una buona preparazione. I sette temevano sul serio per la loro incolumità e attendevano quasi tremanti che il vice dei Riff aprisse le danze.

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Capitolo 8
*** titani ***


- Dove diavolo sono finito? Che razza di posto è questo? Dov’è finito il titano di Trey e come sono giunto in questo posto deserto?
Queste erano le domande che riecheggiavano nella mente del giovane Fabio che, guardandosi intorno, vedeva soltanto un paesaggio a lui del tutto ignoto: era circondato da montagne e da pianure interamente illuminate da un sole intenso come non mai, ricche di flora, ma prive di fauna. Una cosa in particolare attirò la sua attenzione: un monte altissimo sorvolato da nubi temporalesche che minacciavano una tempesta di fulmini violenta come poche. Incuriosito, il giovane si incamminò verso i piedi del monte. Lì incontrò due esseri tutt’altro che normali: erano delle forme di vita antropomorfe che indossavano degli abiti bianchi e gialli a righe verticali, con un cappuccio che copriva interamente il viso, lasciando intravedere soltanto degli occhi completamente vuoti al loro interno, senza né iride né pupilla. Avevano delle voci  a metà tra l’umano e il robotico e non proferivano parola se non per rispondere o per fare domande. In entrambi i casi erano sempre discorsi brevi e coincisi.
- Tu devi essere Fabio, dico bene? – iniziò uno dei due
- Dici bene, ma voi chi siete? E dove mi trovo? E perché sono qui?
- Chiedi troppo, saprai tutto a tempo debito – rispose l’altra figura
- Come sarebbe a tempo debito?! Quando sarà questo tempo debito?! Voglio delle risposte adesso! Per cui o rispondete subito o vi tirerò fuori le informazioni che mi servono con la forza!
Le parole del giovane non ebbero alcun effetto nei confronti delle due figure, le quali rimasero del tutto immobili anche quando il comandante dei rivoluzionari caricò le braccia di fulmini e minacciò di attaccare. Stava per lanciarsi contro i due, quando dalla montagna scese una nuova figura: un ragazzo di statura media e media robustezza. Indossava una maglia bianca a maniche corte e dei jeans blu strappati lungo le gambe. Portava delle scarpe da tennis rosse e una sciarpa gialla che si accompagnava perfettamente al sorriso smagliante che il ragazzo possedeva in ogni momento. Aveva dei capelli biondi sparati in ogni direzione, come si fosse appena svegliato.
- E tu chi saresti? – chiese Fabio rimuovendo l’elettricità dalle braccia e sperando in una risposta esaustiva
- Mi chiamo Bolt, sono venuto a prenderti, ti stavo aspettando – rispose il ragazzo sorridendo come sempre
- A prendermi? Che diavolo stai dicendo? Io non mi faccio prendere da nessuno!
- Calmati, hai frainteso. Non voglio catturarti, ma solo accompagnarti nel luogo per il quale tu sei qui.
- E sentiamo, perché io sarei qui?
- Una volta arrivato lì capirai tutto. È complicato da spiegare
- Bene, mi voglio fidare, portami lì
- certamente, seguimi, ti mostro la strada più corta e sicura – concluse il ragazzo mantenendo quel sorriso innocente stampato in faccia
Il tragitto fu tranquillo, ma, guardandosi in giro, il giovane ospite di quella ignota terra vedeva solo combattimenti brutali ai quali non desiderava affatto essere immischiato.
Dopo parecchi minuto di cammino, Fabio e Bolt raggiunsero la cima del monte. Una volta giunti, i due ragazzi si trovarono di fronte a un castello immenso. Esso era costruito interamente in roccia in pieno stile medievale: le mura erano alte circa 90 metri e agli angoli erano situate delle torri per controllare il territorio circostante. All’entrata un cancello immenso fatto di sbarre di acciaio nere faceva da porta e, poco prima del cancello, un ponte in legno che permetteva il passaggio dalla montagna al castello, divisi da un burrone profondo svariati chilometri.
I due oltrepassarono il ponte ed entrarono nel castello. Ciò che il giovane vide fu un’enorme sala alta sui 50 metri, arredata in pieno stile medievale, esattamente come l’esterno della reggia, e con un immenso spazio per muoversi liberamente.
- Perché mi hai portato qui? – chiese il giovane rivoluzionario con tono di abbastanza alterato
- Ti propongo una sfida: sconfiggi le guardie e avrai tutte le risposte che vuoi!
- Accetto, senza neanche pensarci. Dove sono i miei sfidanti?
Si presentarono due figure davanti al giovane: erano  le figure che egli aveva incontrato ai piedi del monte. Una volta giunte sul campo di battaglie, quei due si tolsero il cappuccio e rivelarono la loro vera identità: erano identici a Fabio.
- Mi state prendendo in giro?! Dovrei combattere contro due me stesso?!
- Già e se li batti avrai tutte le risposte che desideri
Bolt non fece in tempo a finire la frase che il rivoluzionario sbatté, con un colpo ciascuno, le due guardie fuori dal campo di battaglia, sconfiggendole.
- Bando alle ciance, dove diavolo sono?
- Sorprendente, ti risponderò, come promesso. Ti trovi nella terra originaria del fulmine, sede del custode del suo potere originario
- Il titano del fulmine si trova qui … dove si trova? Voglio affrontarlo per dimostrargli il mio valore e farlo combattere per me
- La risposta è più che semplice. Se vuoi dimostrare il tuo valore … fatti sotto e affronta il tuo avversario!
Finita la frase, Bolt venne circondato da una luce immensa, che si propagò per tutta la stanza. Una volta spenta, dalla luce ne uscì un mostro alto 30 metri, magro, giallo e mostruoso. Aveva gli arti spropositatamente lunghi e fini, quasi fossero dei fulmini stessi. Il titano si era rivelato per mettere alla prova il giovane.
- TU?! SEI TU IL TITANO?!
- Vedo che ne sei sorpreso … vuoi farti ancora avanti o ti tiri indietro?
- FATTI SOTTO!
Il rivoluzionario si lanciò contro il suo avversario e iniziò a colpirlo con una violentissima scarica di pugni, per poi tirargli un calcio poderoso nello stomaco. I colpi non assortirono alcun effetto. Il giovane decise di cambiare tattica e lanciò dei fulmini carichi come non ne aveva mai lanciati contro il titano, ma anche essi non recarono alcun danno
- Tutto qui quello che il custode del fulmine della terra sa fare?
- NON HAI ANCORA VISTO NIENTE!
La provocazione del titano fece adirare il rivoluzionario, che si lanciò in aria, sparendo dalla vista del suo avversario, che ricevette un portentoso calcio al centro del cranio, con una forza tale da spaccare il terreno ai piedi del titano per il contraccolpo.
Il titano decise di iniziare a reagire e, con la forza del collo, respinse il colpo di Fabio, lanciandolo verso il soffitto della stanza. Poi colpì il giovane con un fulmine.
Fabio cadde a terra malridotto, non immaginava che il titano potesse avere una forza simile.
- Se  questo è tutto quello che hai da offrirmi, posso anche andarmene e rispedirti a casa – disse il titano annoiato
- No, non ancora … prima devo giocare tutte le mie carte!
Il giovane si lanciò nuovamente all’assalto con ogni genere di colpo. La potenza dei suoi attacchi aumentava gradualmente, grazie alla rabbia e alla voglia di salvare il suo pianeta, ma, non ostante ciò, il titano respinse ogni tentativo di vittoria del giovane senza alcun problema.
- Non posso permettermi di perdere, il destino della terra dipende da questo scontro … non permetterò più a nessuno di sconfiggermi, NESSUNO. Lo giurai a me stesso nel momento in cui il titano di Trey mi colpì. Non sarà certo lui a fermarmi. Devo sconfiggerlo, altrimenti non potrò mai sconfiggere Trey … ma soprattutto … se non lo batto … non avrò … la forza che mi serve … PER PROTEGGERE I MIEI AMICI!
Con questo auto incoraggiamento, Fabio si diede la forza di rialzarsi e continuare a combattere, raccolse tutte le forze che aveva e scatenò il suo pieno potere. Lo sfogo di energia fu così grande che l’intero castello crollò a tale sfogo.
- Che succede? Da dove viene tutta questa forza? – si chiese Bolt piacevolmente sorpreso
- FARÒ IN MODO CHE NESSUNO POTRÀ PIÙ SCONFIGGERMI. NESSUNO! THUNDER … OVERLOAD!
Una volta caricatosi, Fabio si lanciò in aria e caricò il braccio destro con tutta la potenza che aveva accumulato, poi attirò tutti i fulmini che cadevano dal cielo sul palmo della sua mano e li condensò a formare una sfera di dimensioni catastrofiche, le pupille del giovane sparirono dai suoi occhi a causa dell’eccessivo potere accumulato.
- PREPARATI A SUBIRE LA MIA VERA POTENZA, THUNDER … NOVA!
Una volta pronunciato il nome del colpo, la sfera venne lanciata contro il nemico, che venne colpito in pieno.
l’impatto della sfera sul titano generò un’esplosione di fulmini di dimensioni bibliche che spazzò via tutto e tutti nel raggio di svariati chilometri. Sul campo di battaglia rimasero soltanto Fabio e il titano.
- Non male, bel colpo. Vorrà dire che ora posso finalmente reagire per bene! – esultò il titano felice che l’avversario avesse raggiunto una potenza decorosa
- NON CREDERE LE SORPRESE CHE SIANO FINITE QUI!
- Sono molto curioso di vederle!
Esaltato, Bolt si lanciò contro il suo avversario con un pugno violentissimo e velocissimo, quasi impercettibile. Questo colpì in pieno il bersaglio, che venne scaraventato lontanissimo, ma il rivoluzionario tornò immediatamente sul campo di battaglia e sparò un pugno potentissimo sullo stomaco del titano, che, però, non subì alcun danno e reagì scaraventando Fabio in aria.
Quest’ultimo rispose attaccando nuovamente e lanciò una scarica di saette contro il bersaglio che, come si aspettava il giovane, non fu neanche minimamente scalfito. Bolt rispose lanciandolo di nuovo in aria.
- Ma l’aspettavo – disse Fabio sorridendo
- Che intendi?!
- Sta a vedere … THUNDER CHAIN!
 A questo punto, il rivoluzionario sfoderò ancora una mossa di pura inventiva: lanciò sette catene di fulmini, una per ogni arto e tre per il busto, contro l’avversario che andarono a conficcarsi nel corpo del titano, immobilizzandone i movimenti. Successivamente, grazie all’aura del fulmine, combinò il suo corpo con le catene e trapassò il titano con il suo stesso corpo. Poi, dalle catene ricondensò il suo corpo, ma formando una copia di sé stesso per ogni catena.
Con ognuna delle copie, in seguito lanciò un pugno immensamente carico di potere elementale contro il titano, il quale sobbalzò un attimo.
- Complimenti vivissimi – disse Bolt rivolgendosi al rivoluzionario con tono molto serio – davvero ti faccio i miei più sentiti complimenti, ma è giunto il momento di chiudere la partita.
- Chiudere?! Che diavolo stai dicendo?!
- Sei senza dubbio l’utilizzatore del fulmine migliore che io abbia mai sfidato, ma ciò non è sufficiente per cederti il mio potere. Hai la forza, hai il cuore, ma ti manca una cosa fondamentale che ti permetterebbe di controllare il mio potere.
- E COSA SAREBBE?!
- Tempo scaduto. È stato bello sfidarti … ragazzo.
Detto questo, il titano pose il braccio in avanti, mettendo indice e medio in quella stessa direzione. Successivamente sollevò le due dita poste in avanti e, da sotto i piedi del giovane rivoluzionario, uscì un fulmine violentissimo che spaccò il terreno in due, riducendo in polvere qualsiasi oggetto si trovasse nel suo raggio.
- Mi dispiace di averlo fatto. Ma non sei pronto.
- Non so se mi sono spiegato bene … ho detto … che non mi sarei … fatto sconfiggere … DA NESSUNO!
Fabio si rialzò completamente barcollante per l’eccessivo sforzo, tornò in modalità overload e si lanciò nuovamente contro il titano, ma con un attacco, data la stanchezza, lento e prevedibile.
Bolt non ebbe il benché minimo problema a parare il colpo, dopo di che, sorrise.
- Basta. Mi hai dimostrato tutto ciò che avevi.
- COME SAREBBE A DIRE BASTA?! POSSO ANCORA COMBATTERE! – gridò il ragazzo furibondo
- Mi hai dimostrato di avere la forza, mi hai di mostrato di avere il cuore … e ora mi hai dimostrato di avere la volontà e la determinazione necessaria. Hai tutto ciò che ti serve. Ti concedo il mio potere.
Gli occhi del rivoluzionario si misero a brillare di gioia. Era riuscito nel suo intento e aveva convinto il titano del fulmine a concedergli il suo potere per fronteggiare Trey. Tutto questo, però non era ancora sufficiente; mancava ancora qualcosa per poter fermare il nemico.
- Bolt … - iniziò Fabio diventando serio come non mai.
- Dimmi tutto
- Ho una richiesta da farti, prima di tornare a casa
- Chiedi pure, vedrò se posso esaudire il tuo desiderio
- Ho bisogno …  di parlare con gli i titani del fuoco e del vento!
- Perché mai dovresti farlo?!
-  Per il semplice motivo che un pazzo scatenato sul mio pianeta ha intenzione di distruggere tutto utilizzando i cinque elementi! Il fuoco e il vento sono custoditi da due mie carissime amiche e non voglio che Trey faccia loro del male per sfruttarle! Per questo sono venuto a sfidarti per farmi concedere il tuo potere! Ma solo il tuo aiuto non basta a fermare quel pazzo! Per fermarlo servirà l’aiuto di tutti i titani! Non conoscendo chi ha l’acqua non posso garantire per lui, ma per quanto riguarda il fuoco e il vento, sta pur certo che gli utilizzatori sono più che validi!
- Capisco. Ti porterò a parlare con loro, ma non alzare un dito. Le lotte sono severamente proibite lì dove stiamo andando.
- Hai la mia parola d’onore!
Il titano del fulmine accompagnò Fabio in una reggia venti volte più grande e bella del castello di Bolt. L’arredamento era sempre in stile medievale, ma la qualità era di tutt’altra pasta. Cornici in oro e platino, dipinti realizzati con natura viva, luce portata da sole candele illuminate da fiamme eterne, tutto era perfetto e stupendo.
- Nado! Lame! Venite qui un momento!
- BOLT! Dicci tutto! – dissero in coro i due titani. Il titano del fuoco, Lame, era molto simile a un essere umano ibridizzato con un cinghiale. Immenso come quello del fulmine, si distingueva in quanto a robustezza. Indossava inoltre un’armatura di platino con decorazioni rosso acceso che ricordavano il motivo delle fiamme.
Nado, il titano del vento, invece, era anch’esso antropomorfo, ma con fattezze di un drago. Indossava anch’egli un’armatura in platino, ma le decorazioni ricordavano il leggiadro movimento di un soffio di vento.
- Questo ragazzo ha bisogno di parlarvi – riprese ilo custode del fulmine
- E chi sarebbe? – chiese Lame
- Lui è colui a cui ho scelto di concedere il mio potere.
- E cosa vorrebbe da noi? – domandò Nado incuriosito.
- Vorrei semplicemente chiedervi un favore.
- Dicci tutto.
Fabio spiegò agli altri due titani ciò che aveva spiegato a Bolt in precedenza. Gli uditori ne rimasero molto sorpresi
- Ehi Lame – disse il titano del vento – non ti sembra che stia parlando del tizio con l’obiettivo da malati mentali di cui ci parlava Nami?
- Devo darti ragione, ma non possiamo essere sicuri dei possessori dei nostri elementi
- PER LORO GARANTISCO IO! –disse Fabio ai due titani – sono delle ottime combattenti, ma soprattutto hanno bisogno di voi per sconfiggere Trey definitivamente!
- Normalmente – riprese Lame – direi di no, ma data la gravità della situazione non posso far altro che accettare. Quake ha proprio fatto un errore madornale a dare il suo potere a quel Trey.
- Allora è fatta! – esultò Bolt
- Non esattamente. Non possiamo certo andare così impreparati – disse Nado preoccupato.
- Giusto, abbiamo bisogno di un piano ben preciso! Conosco il nemico e non è per niente semplice sorprenderlo! – disse il rivoluzionario incoraggiando i titani.
- LAME! NADO! State dimenticando un fattore che possiamo volgere a nostro pieno favore! – esclamò Bolt illuminato dalla memoria
- Ovvero? – chiese incuriosito Fabio
- Devi sapere – caro Fabio – che nelle dimensioni dei titani il tempo scorre in maniera diversa: un giorno del tuo pianeta equivale a un anno qui!
- Quindi – pensò il giovane ad ala voce – POSSIAMO SFRUTTARE QUESTA COSA PER ELABORARE UN PIANO BEN PRECISO PER FRONTEGGIARE TREY! MA È FANTASTICO!
- HAI RAGIONE! – esclamò Nado – non ci avevo affatto pensato! Sei un genio Bolt!
- Allora è deciso! – esultò Lame – Dimmi solo quanto vuoi rimanere qui e ci metteremo subito all’opera!
- Certo. Scelgo di rimanere per … 14 ANNI!





NOTE DELL'AUTORE:
i nomi dei titani derivano da fenomeni o catastrofi naturali in lingua inglese:
Fuoco: (F)Lame
Acqua: (Tsu)Nami
Terra: (Earth)Quake
Vento: (Tor)Nado
Fulmine: (Thunder)Bolt

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Capitolo 9
*** la resa dei conti definitiva - Leon ***


- LEON?! Che diamine ci fai qui?! – chiese Chiara quasi impaurita della sua presenza.
- Come, non l’hai capito? È giunto il momento della resa dei conti definitiva!
- LA RESA DEI CONTI DEFINITIVA?! – chiese Alisea spaventata
- Già, siamo finalmente giunti all’epilogo di questa lotta tra fazioni che dura ormai da diversi anni. Il continuo susseguirsi di scontri che vi hanno portato a raggiungere un livello paragonabile a quello delle nostre alte sfere pur essendo partiti da zero … i faccia a faccia col vostro comandante … tutto questo mi mancherà una volta finito tutto, lo ammetto. Tuttavia, questa storia, come dicevo, dura da troppo … e deve concludersi!
- Un discorso davvero coi controfiocchi, complimenti Leon, ma le parole non bastano a sconfiggerci! – disse Stefano cercando di dare un po’ di coraggio alla squadra
- Nemmeno se a quelle parole mi aggiungessi io?
Una figura spuntò da dietro la schiena di Leon. Era rimasta nascosta tutto il tempo per evitare che i rivoluzionari lo vedessero e, quando uscì allo scoperto, tutti i presenti, anche coloro che lo videro in quel momento per la prima volta, rimasero a bocca aperta terrorizzati. Insieme a Leon e al suo esercito, c’era anche Trey era pronto a combattere in quello che il vice aveva definito l’epilogo della storia.
-T … TREY?! – gridò Ingrid comprendendo solo in quel momento quanto fosse pericoloso il nemico.
- Brutto pezzo di … - Roberto si stava alterando altamente al solo vedere la faccia del capo dei Riff, ma Stephanie si affrettò a calmarlo per evitare che si spingesse al suicidio.
- Pure te qui?! – chiese Alessia
- Credi che potessi perdermi tutto il divertimento? E inoltre questa battaglia mi serve per raggiungere il mio scopo, non potevo mancare
- BRUTTO BASTARDO! DOVE CAZZO SI TROVA FABIO?! – gli chiese Roberto adirato
- È vivo, non preoccuparti. L’ho solo mandato a potenziarsi un po’. Era ancora troppo debole per farmi divertire e per farmi raggiungere il mio obiettivo, mi serviva che diventasse più forte di quanto già non fosse.
- Brutto stronzo … - disse Stefano iniziando a sentire i sintomi di una furia titanica – Me la pagherai per questo … ME LA PAGHERAI!
La rabbia dell’ex capo della terza armata fu così grande da non poter essere più trattenuta.
L’uomo pianta fece uscire dal terreno delle piante robustissime che trafissero i corpi di tutti i soldati dell’esercito portato da Leon.
- Oooh, il vegetale si è alterato … che paura! – disse il vice dei Riff con tono palesemente ironico, per poi scoppiare a ridere di gusto insieme al suo boss.
- CHE AVETE DA RIDERE?! – imprecò lo stesso Stefano
- Nulla, state solo facendo esattamente ciò che volevo che faceste! – disse il boss nemico
Detto questo, Trey si lanciò verso il terreno sul quale erano situati i rivoluzionari e lo colpì con un pugno. Il colpo spaccò il terreno e scagliò Chiara e Alessia in aria. Il boss dei Riff, successivamente balzò verso le due giovani e fece un cenno a Leon, il quale creò un portale che prese i tre possessori di elementi e li fece sparire dal campo di battaglia.
- Bene – iniziò il vice – ora che le vostre due amiche se ne sono andate col capo, possiamo iniziare a divertirci!
- BASTARDO! MUORI! – Roberto si lanciò verso il vice e gli lanciò contro dei lapilli, che vennero prontamente deviati dai suoi portali.
- Gli attacchi diretti non ti serviranno a niente contro di lui! – gridò Alisea per aiutare l’amico.
Il vice, poi, decise di reagire e, creando un portale davanti alla mano, trasportò il suo pugno direttamente sullo stomaco del suo avversario, il quale, grazie alla sua poderosa resistenza fisica, non subì alcun danno e, inoltre, ne approfittò per ricoprire la sua pelle di magma, così da poter danneggiare il vice, ma quest’ultimo si liberò del magma semplicemente ritraendo il pugno nel portale che aveva precedentemente creato.
Seguì poi a creare un portale sopra la testa del ragazzo di magma, dal quale uscì una cascata che si stava dirigendo verso Roberto.
Alisea intervenne congelando la cascata e, poi, Ingrid la colpì con un calcio, frantumandola, e, con i suoi poteri psichici, diresse le scaglie di ghiaccio contro il vice.
Leon non si fece problemi a evitarle, ma si sentì tremare il terreno sotto i piedi, quindi saltò in aria per evitare il colpo che aveva previsto.
Infatti, uscirono dal terreno delle piante carnivore note per la loro resistenza alle pressioni interne. Leon reagì facendo diventare la sua stessa mano un portale e roteandola in senso orizzontale.
- DIMENSIONAL BLADE! –gridò il Riff. Dalla sua mano uscì un fascio di energia che tagliò tutte le piante evocate da Stefano.
- Credete davvero che queste tattiche da principianti possano bastare a sopraffarmi?
Leon era così abile da vedere e prevedere ogni cosa, compreso anche il pugno violentissimo che Roberto gli stava tirando alle sue spalle, che parò con una sola mano.
- COME CAZZO HAI FATTO?! – imprecò il ragazzo di magma
- Non ti hanno mai insegnato che attaccare alle spalle è da vigliacchi?
- Non fare il santarello Leon! – disse Stephanie subito prima di lanciargli contro un fascio di energia con tutta la sua forza, ma il colpo venne deviato e rispedito al mittente grazie a un portale che il vice creò repentinamente sulla traiettoria del fascio.
- Banale e prevedibile. Se volete sconfiggermi dovete fare di meglio. Non sarò clemente come l’ultima volta. Trey mi ha dato il permesso di uccidervi quando fossi stato stufo di giocare con voi e non esiterò a farlo.
- Dannazione … è troppo forte – Roberto si rese conto che il potere del vice andava ben oltre ogni sua immaginazione.
- NON CREDERE CHE ABBIAMO FINITO! – gridò Alisea cercando di incoraggiare i compagni – DEVI ANCORA ASSAGGIARE LA FURIA DELLE NOSTRE TECNICHE MIGLIORI!
- Non vedo l’ora – li invitò Leon – fatevi pure sotto.
- Giusto Alisea! Non mi era venuto in mente! – esultò Ingrid sperando un una possibilità di vittoria
- Gran bella pensata! – la sostenne Stefano – ti lascio l’onore di iniziare!
- Grazie! Ora ti faccio vedere io! ENERGY EXPLODE! – Stephanie scaricò tutta la sua forza e sfoderò un’aura energetica paragonabile a quella del vice.
- Ora è il mio turno! ICE AGE DEMON!
Dopo che Alisea invocò il suo attacco, congelò tutto il circondario e, quasi dal nulla, sbucò un immenso mostro interamente fatto di ghiaccio, grande quanto un titano.
Il mostro ruggì in direzione del vice, il quale rimase sbalordito dalla mossa fatta dalla giovane rivoluzionaria.
- Molto bene, non mi aspettavo nulla del genere. Sono piacevolmente sorpreso – disse il nemico sorridendo.
- Che hai da sorridere?!
- ho capito che quel mostro non può muoversi autonomamente, ma viene controllato da colei che ha lanciato l’attacco. Questo rende tutto più semplice.
Leon sentì dietro di sé un calore fortissimo e, dopo essersi girato, notò una cosa che lo sbalordì ancora più del mostro di ghiaccio.
- MAGMA OVER BOOST! – Roberto si era fuso col magma che aveva creato al fine di ingigantire il suo corpo e renderlo delle dimensioni del mostro di ghiaccio – E ORA COME LA METTI?!
- PLANT LORD DEMON! – Stefano invocò anche la sua tecnica migliore: un gigantesco mostro fatto di liane e piante carnivore robustissime. – Sei nella merda, LEON!
- Non dimenticarti di me! PSYCHIC BREAK OVER CONTROL! – Ingrid creò un campo psichico intorno all’intero campo di battaglia, nel quale ogni sua mossa poteva sbucare dal nulla senza che nessuno se ne potesse accorgere.
I cinque rivoluzionari sferrarono tutte le loro mosse contro il vice nello stesso momento, il quale iniziò ad avere seri problemi a contrastare i suoi avversari.
Inizialmente, il mostro di ghiaccio si mosse contro il Riff con una serie di colpi corpo a corpo, che vennero tutti parati con poca fatica, poi gli scagliò contro colpi a distanza di una potenza tale da dare del filo da torcere ai portali del vice, ma, con un po’ di impegno, anche quei colpi furono debellati.
Il problema era che, dietro di lui, Roberto lo stava per attaccare con tutta la sua furia. Leon sapeva che, se fosse stato colpito, sarebbe finito male, quindi decise di contrastare il colpo del suo avversario con il suo cannone dimensionale, che servì a far indietreggiare il ragazzo di magma e spingere indietro il Riff, che si dirigeva verso Ingrid per colpirla.
Quest’ultima reagì lanciando delle sfere di energia psichica contro il vice, le quali, grazie al campo psichico creato dalla ragazza, comparvero dal nulla e colpirono l’avversario senza che se ne accorgesse. Purtroppo, la forte resistenza di Leon gli consentì di sopravvivere senza troppi danni sia al colpo di Ingrid sia al fascio energetico che si vide arrivare in faccia subito dopo da Stephanie, ma si preoccupò molto quando, poco dopo, vide arrivare verso di sé il mostro di piante che lo bersagliava con un pestone che lo avrebbe schiacciato.
Fortunatamente per lui, il vice si accorse in tempo della cosa e schivò il colpo entrando in un portale e uscendo alle spalle della mostro vegetale, il quale, accortosi di ciò, fece uscire dal suo corpo delle liane che si diressero verso il vice, il quale, dovendo agire in fretta, saltò su una di esse, non vedendone un’altra che lo colpì in pieno e lo scagliò contro una parete lì vicino.
- Come ci si sente a essere presi a calci? – gli chiese ironicamente Stephanie
- Come ci si sente a sapere che non ho neanche accennato a impegnarmi sul serio fino ad ora? – chiese ironicamente il Riff
- COSA?! – gridò Alisea sorpresa
- Devo ammettere, però, che mi avete colto di sorpresa e riconosco che siete davvero migliorati molto dall’ultima volta. – disse Leon con un tono serio.
- Che … che intendi dire? – chiese Stefano spaventato
- Sono davvero felice che abbiate sfoderato le vostre mosse migliori, dico davvero. E questo perché ora anche io posso scatenarmi come si deve! PORTAL BREAK, DIMENSION OVERLORD! – all’attivazione del colpo del vice, la metà del pianeta che comprendeva il campo di battaglia mutò fino a diventare spazio aperto. Successivamente, le condizioni ambientali tornarono quelle precedenti, ma qualcosa era cambiato: Leon era diverso da prima. Il vice era diventato come un’entità aliena. Il suo intero corpo sembrava fosse spazio aperto. Era diventato egli stesso un portale interdimensionale – e ora preparatevi a subire le pene dell’inferno!
I cinque rivoluzionari erano rimasti shockati da ciò che avevano appena visto. Il loro avversario sembrava un’altra persona, sprigionava una potenza inaudita e sembrava intenzionato a far fuori tutti i presenti in poco tempo.
- Non credere di farmi paura con una trasformazione del cazzo! – Roberto si lanciò contro il nemico con una serie di pugni violentissimi e, nel mentre, scagliava dei lapilli da tutto il suo corpo contro il suo avversario.
Quest’ultimo non si mosse minimamente e uscì dalla scarica di colpi totalmente illeso. Il ragazzo di magma non riusciva a spiegarsi tale fenomeno e riprovò a colpirlo, ma ottenne lo stesso risultato.
Stefano provò subito dopo lanciandogli contro delle spore velenose, ma anche quelle non ebbero il benché minimo effetto contro il Riff.
Dopo Stefano, ci provarono Ingrid, Alisea e Stephanie, ma non riuscirono a danneggiare minimamente il vice.
- Bene, ora è il mio turno – Leon si mosse così velocemente che quasi non lo si riusciva a vedere e assestò un colpo ben piazzato a tutti i rivoluzionari, facendoli volare lontano e annullando le loro mosse.
- Che cazzo è successo?! – si chiese Ingrid
- Semplice, grazie al mio corpo ho trasportato ogni vostro singolo colpo in un altro luogo. Detto in poche parole, voi non mi avete mai colpito.
- Allora – disse Stephanie
- Qualunque cosa facciamo è inutile – continuò Roberto
- Ma un così grande poter deve pur avere un prezzo! – imprecò Stefano
- Certo che lo ha. In questa forma, oltre che aumentare vertiginosamente la mia forza, posso trasportare qualunque cosa usando il mio corpo come portale …  a costo del consumo della mia energia vitale!
- COSA?! STAI SCHERZANDO SPERO! – gridò Alisea che, come tutti gli altri, non si aspettava un costo tanto elevato
- Sono disposto a dare la vita per il mio capo e voi non sarete certo coloro che mi fermeranno!
- A lungo andare morirai! Non ci resta che aspettare! – disse Stephanie sicura di sé
- Non sarà così facile.
Pronunciate queste ultime parole, Leon scattò verso Stefano e lo colpì con un calcio sull’addome che lo scagliò ancora più lontano, poi andò a colpire Roberto con un pugno sul cranio che lo fece cadere rovinosamente a terra. Fu poi il turno di Ingrid che si prese una manata sul retro del collo che la stordì. Alisea fu colpita con un calcio alla schiena e, infine, Stephanie subì un poderoso pugno allo stomaco.
Le condizioni di quest’ultima, dato che era già stata colpita in precedenza, erano gravissime e non riusciva a muoversi. Anche il vice iniziava a barcollare per via della poca energia vitale residua.
- Visto Leon? Ancora qualche istante e sarai fuori dai giochi! – disse Roberto abbastanza sicuro della sua affermazione
- Ho detto che non sarebbe stato così facile. Prima vi ho detto che a questo prezzo posso trasportare ogni cosa usando il mio corpo come portale. Questo … vale anche per l’energia vitale dei miei avversari!
- COSA?! – urlarono i rivoluzionari in coro.
Il Riff posizionò la mano destra sulla testa di Stephanie e disse: “Addio, giovane rivoluzionaria. Sei giunta al capolinea. PRIMAL TELEPORT!”. Con questo colpo, Leon trasportò tutta l’energia vitale che era rimasta a Stephanie all’interno del suo corpo tornando in piedi e pronto a combattere, mentre la rivoluzionaria giaceva immobile priva di qualunque forza.
- BASTARDO! MUORI! TI ODIO! – gridò Alisea piangendo e sfoderando un fascio di ghiaccio che, con una potenza tre volte superiore a quella del mostro di ghiaccio usato in precedenza, andò verso il nemico.
Gli altri tre rivoluzionari la aiutarono usando tutta la loro energia: Roberto fece uscire un fascio di magma della forza di cinque eruzioni vulcaniche dal suo pugno, Ingrid lanciò un fascio di energia psichica concentrato e Stefano lanciò delle piante ben più forti dell’intera creatura vegetale usata prima.
I quattro colpi andarono a colpire in pieno Leon sollevando un polverone immenso. Una volta dissoltosi il polverone, i rivoluzionari videro una cosa che non si sarebbero mai aspettati: i loro colpi erano perfettamente andati a segno e il vice era stato trafitto da ognuno di essi. Quest’ultimo prese le sue ultime forze per parlare.
- Aveva poca energia vitale … non sarebbe servita a nulla contro quegli attacchi. Vi faccio i miei più sentiti complimenti per la vittoria. Mi dichiaro sconfitto.
Dopo queste parole, Leon tornò normale e rimase appeso alla pianta che lo trafisse senza dare alcun segno di coscienza.
- Ce l’abbiamo fatta – disse Roberto entusiasta, ma esausto
- Già, ma abbiamo perso una compagna – disse Alisea
- Questo è vero, ma non è il momento di piangere. Non è ancora finita, vi ricordo che c’è una minaccia ben più grande di Leon e che se non dovesse essere fermata, Stephanie non sarebbe la sola vittima, ma tutto l’universo andrebbe in frantumi! – le parole di Stefano spensero l’entusiasmo dei quattro per la vittoria ottenuta sul vice. Nessuno dei presenti aveva le forze per combattere e nessuno poteva fare altro che sperare in un miracolo che sconfiggesse Trey, ma nemmeno loro ne erano convinti. Decisero quindi di sdraiarsi per riprendere le forze in attesa morire o di fare qualcosa.

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Capitolo 10
*** la resa dei conti definitiva - I Cinque Elementi ***


- Bene, care e mie ragazze, ora finalmente siamo soli sul campo di battaglia. È giunto il momento della fine dell’epilogo! – disse il boss dei Riff con il sorriso malefico che era solito tenere in faccia.
- Non siete soli! E la fine sarà la tua, Trey! – gli rispose Strin facendogli capire di essere anche lui pronto a sconfiggerlo.
- E TU CHI DIAVOLO SEI?! – dissero in coro le due rivoluzionarie.
- Mi chiamo Strin – rispose – sono il possessore dell’elemento acqua.
- E da che parte stai? – gli chiese Alessia.
- Dalla mia. Voglio uccidere Trey!
- Ma prima voglio sapere una cosa – disse Chiara rivolgendosi al pericoloso nemico.
- Ovvero? – chiese Trey incuriosito.
- DOVE CAZZO È FABIO?! – gli chiese la ragazza di fuoco, che iniziava a perdere la calma.
- HAHAHAHAHAH! L’ho detto prima, l’ho mandato a potenziarsi un po’, spero solo, per voi e per il mio divertimento, che non sia morto durante gli allenamenti! – disse il Riff ridendo di gusto.
- BASTARDO! MUORI! – fatta questa illazione, Chiara si lanciò contro il suo avversario con un pugno violentissimo che lo fece volare indietro.
- Bene, se proprio vuoi, iniziamo! – disse il Boss nemico subito prima di rialzarsi come se nulla fosse successo.
Trey rispose all’assalto della ragazza facendo sorgere dal terreno delle lastre di pietra che circondarono il bersaglio. Poi disse “STONE CRUSH!” e le lastre di pietra si chiusero, schiantandosi sulla giovane ragazza, ma Alessia intervenne generando una barriera d’aria che impedì alle lastre anche solo di sfiorare l’amica.
- Tu hai capito male, non si toccano i miei amici! – le gridò la ragazza di vento, che subito generò un tornado attorno al suo avversario per fargli mancare il respiro. Strin decise di unirsi all’assalto caricando il tornado di acqua.
Il boss dei Riff ebbe un attimo di esitazione vedendo l’acqua, ma si ricompose subito e rispose pestando il terreno col piede. Questo provocò uno spacco nel terreno che arrivò fino ai piedi di Alessia e Strin. La giovane, potendo volare, non ebbe problemi a evitare di cadere, ma il ragazzo d’acqua stava precipitando. La ragazza di vento si stava muovendo per afferrarlo prima che fosse troppo tardi, ma lo vide uscire dall’abisso in un getto d’acqua ad altissima pressione che gli dava la spinta di muoversi anche in aria.
- Se gli abissi non vi fermano, allora proverò con questo! – Trey creò una montagna che uscì dal terreno. La mossa non ebbe alcun effetto dannoso, ma distrasse Alessia e Strin, che lasciarono cadere le tecniche che circondavano il Riff.
Il ragazzo di terra era indifferente ad ogni attacco che subiva, sembrava del tutto invulnerabile, ma fu sorpreso da una mossa da parte di uno dei suoi avversari.
- FLAME PILLAR! – Chiara fece uscire da sotto i piedi di Trey una colonna di fuoco che raggiungeva le nuvole.
- FLAME SPHERE! – disse la ragazza di fuoco prima di compressare le fiamme per formare una sfera.
- WIND PATH! – gridò Alessia prima di generare una folata di vento che alimentò in maniera esemplare le fiamme della sfera di fuoco.
- E ora … IMPLODE! – dissero in coro le due rivoluzionarie. Subito dopo, la sfera implose generando un’onda d’urto tale da far sobbalzare all’indietro i tre possessori di elementi, ma quando tutto il fumo generato dall’implosione fu diradato, videro una cosa che non avrebbero mai voluto vedere: Trey non solo era perfettamente integro, ma aveva anche chiamato a combattere il titano della terra!
-Dannazione, questa non ci voleva – disse Alessia fra sé e sé.
- Che credevate? Che non lo avrei usato prima o poi? – continuò il Riff ridendo di gusto.
- Non riderei così tanto se fossi in te! Non importa se usi il tuo titano o meno, IO TI UCCIDERÒ UGUALMENTE!
Dopo essersi incoraggiato, Strin si lanciò all’attacco verso il suo avversario, ma si vide arrivare in faccia un pugno tirato dal titano, che, grazie all’aura dell’acqua, venne evitato senza alcun problema. Poi, lanciò dei dardi d’acqua a temperatura di 1200°C, ma con una pressione tale da mantenerli allo stato liquido. I dardi vennero, però parati dal titano, che si mise davanti a Trey, senza essere danneggiato minimamente.
- Cazzo di titano – pensò il ragazzo d’acqua prima di schizzare verso il ragazzo di terra.
Il mostro di terra stava per sferrare un pugno intriso d’aura della terra al ragazzo, ma giunse sul campo di battaglia il titano dell’acqua che protesse Strin.
- QUAKE! FERMA QUESTA PAZZIA! – gridò il titano dell’acqua rivolgendosi a quello della terra.
- Non posso Nami, mi dispiace. Ha dimostrato le qualità necessarie per avere il mio potere, non potevo negarglielo. È la legge per noi titani.
- MA ORA SEI IN TEMPO! RIBELLATI!
- Non posso,è troppo tardi. Il suo piano sta per compiersi e allora non ci sarà speranza nemmeno per noi. Scusa. – dopo queste parole, Quake scaraventò Nami lontano da lui per rompere la presa e, successivamente, si diresse verso quest’ultimo per riprendere lo scontro tra titani.
Intanto, Strin stava sferrando una serie di pugni a Trey, i quali vennero parati tutti senza problemi, mentre il ragazzo d’acqua schivava senza il benché minimo sforzo tutti i tentativi di reazione del nemico.
Chiara e Alessia accorsero ad aiutare il loro alleato nell’assalto contro il Riff, il quale iniziò a essere in leggera difficoltà a gestire tre combattimenti corpo a corpo.
- SONO STANCO!QUESTA FARSA È DURATA TROPPO! EARTH BLIND MONOLITH!
Pronunciato il nome della mossa, il boss nemico fece tremare la terra, facendo poi uscire dei monoliti da sotto i suoi avversari, che vennero sollevati da questi. I monoliti, poi, si sgretolarono e le macerie si chiusero sui tre avversari, per poi cadere a terra. Infine, un enorme masso stava crollando addosso alle macerie; le avrebbe schiacciate e per i tre possessori di elementi non ci sarebbe stata speranza di sopravvivenza. Il masso esplose e si alzò un polverone immenso, che, quando si dissolse, rivelò la condizione dei suoi avversari.
- Non ci siamo capiti bene mio caro … se li vuoi uccidere .. .DOVRAI PASSARE SUL MIO CADAVERE!
- N … non ci credo … - balbettò Alessia
- FABIO! SEI VIVO! – gridò Chiara piangendo dalla gioia
- E così lui è il famigerato Fabio, voglio proprio vedere se è degno della sua fama – pensò Strin
- E così sei sopravvissuto! Davvero complimenti! Non me lo aspettavo da te! Stai tranquillo … PASSARE SUL TUO CADAVERE È PROPRIO QUELLO CHE VOGLIO FARE!
- Ragazze, Strin, scusate se ho tardato ad arrivare, ma ora sono pronto a battermi con Trey e a ucciderlo!
- E come pensi di fare?! Sentiamo!
Non appena finì la frase, il Riff si vide arrivare in faccia un pugno fortissimo che lo scagliò contro la montagna che prima aveva creato per uscire dalla morsa di Strin e Alessia.
- E questo è il primo punto della lista. – disse Fabio con un tono così arrabbiato da essere calmo – Muoviti, in piedi. So benissimo che non ti sei fatto nulla.
- Mi conosci troppo. Dovrò ucciderti per questo!
Fabio e Trey si lanciarono l’uno verso l’altro e iniziarono uno scontro utilizzando una potenza che fece addirittura  impallidire Quake e Nami, i quali fermarono il loro scontro per osservare i due acerrimi rivali. Gli altri tre utilizzatori di elementi erano talmente tanto sbalorditi da non riuscire più a chiudere la bocca o a muovere qualche muscolo. Il comandante dei rivoluzionari iniziò a tartassare il Boss dei Riff con una serie di pugni velocissimi, che vennero tutti incassati fino a quando l’avversario del rivoluzionario decise di reagire rompendo la serie di colpi afferrando le braccia del ragazzo e assesstandogli una violenta ginocchiata nello stomaco.
Fabio non demorse e riprese l’assalto, ma, stavolta, anche Trey sferrò dei colpi in risposta a quelli del giovane rivoluzionario. I due continuarono per qualche minuto, poi i loro pugni si scontrarono, generando un’onda d’urto che fece volare indietro le due rivoluzionarie e Strin. I due titani che osservavano la scena sobbalzarono. Dopo lo scontro di pugni, i due balzarono indietro e si guardarono negli occhi.
-  Mi stai piacevolmente sorprendendo Fabio, davvero, molto piacevolmente. – iniziò il Riff
- E non credere che le sorprese siano già finite. – rispose
- Che intendi?
- Ora vedrai. VENITE FUORI!
A questo richiamo, si generò un tornado, che stava per far volare indietro persino Trey, dal quale uscì Nado.
Poi, dal terreno uscirono delle fiamme intensissime, che fecero sobbalzare il Riff, dalle quali spuntò Lame.
Infine, dal cielo cadde un fulmine dietro al rivoluzionario dal quale uscì Bolt. Trey era spaventato all’idea di dover affrontare addirittura tre titani, ma non demorse e si lanciò verso Fabio, ma Bolt lo schiacciò con un pestone, che, però, venne parato con un pugno intriso di aura della terra.
- Dannati titani, ho già battuto Quake per conquistare il suo potere, non mi farò problemi a battere anche voi!
- Hai capito male Trey. Il tuo avversario … sono io. – gli rispose il rivoluzionario serio come non lo era mai stato.
I tre titani si diressero verso Quake e Nami per cercare di far ragionare il titano della terra.
- Non riusciranno mai a fermare Quake, MAI! – disse Trey arrabbiato avendo capito cosa aveva in mente Fabio.
- Questo lo vedremo. Chiara! Alessia! Strin! Venite qui subito! – la rabbia del giovane era così alta che al posto di gridare quasi sussurrava. I tre andarono da lui.
- C … cosa c’è? – chiese Alessia ancora sbalordita dalla potenza che il suo comandante generava.
- Ora fate esattamente ciò che vi dico, altrimenti non sconfiggeremo mai Trey.
- E per quale motivo dovrei fidarmi di te? – gli chiese Strin molto sospettoso.
- Perché sono quello che ha combattuto più volte con Trey … e poi ho un piano ben preciso per fermarlo.
- Va bene, mi hai convinto. Che devo fare?
- Tutti e tre … scatenate al massimo il vostro elemento!
- Ma … così faremo solo il suo gioco – disse Chiara
- Fidatevi di me
- Va bene … credo in te e mi voglio fidare – concluse la ragazza di fuoco sorridendo.
Chiara, Alessia e Strin scatenarono la loro piena forza, lo sfogo fece tremare la zona. Successivamente si sfogarono il nemico e il comandante, la potenza di questi ultimi era così grande che l’intero pianeta iniziò a tremare.
- Bene – iniziò Trey – finalmente avete deciso di sfogarvi e di rendermi contento. Come regalo vi mostrerò una cosa che solo pochissimi fortunati in tutta la storia dell’universo hanno potuto vedere!
- Ovvero? – chiese Fabio incuriosito
- Sta a vedere … RISORGI! ANTICA CITTÀ DEGLI DEI HOLYAMI!
La terra si mise a tremare incessantemente, le auree dei cinque elementi si concentrarono in un unico punto nel cielo per poi fondersi in un fascio di potere che colpì il terreno. Il circondario fu coperto da una luce fortissima. Quando questa si spense, il paesaggio era totalmente cambiato: i cinque combattenti e i titani non si trovavano più nel paesaggio deserto nel quale stavano combattendo prima, ma in una città antica. Si trovavano in una specie di arena circolare al centro dell’intera città, la quale al centro aveva un altare di marmo ed era circondata da colonne di marmo reggenti statue raffiguranti i cinque titani: Nami, Lame, Quake, Nado e Bolt. Non molto lontano dall’arena, c’era un tempio interamente costruito da colonne di marmo che sorreggevano un  tetto dello stesso materiale. L’entrata del tempio era segnata da due file di colonne che sporgevano più avanti delle altre. Sulla parte frontale del tetto era rappresentato uno stemma che raffigurava un cerchio con al suo interno un triangolo equilatero. Sempre all’interno del cerchio erano presenti una lancia e un tridente.
- Finalmente – disse Trey con gli occhi pieni di gioia
- No … non è possibile – dissero increduli i cinque titani
- E così questa è … l’antica città degli dei Holyami? – disse Strin incredulo di ciò che stesse vedendo
- È semplicemente meravigliosa – dissero in coro Chiara e Alessia.
- Mi aspettavo qualcosa di fantastico … ma questo supera ogni mia più rosea aspettativa – disse Fabio strabiliato – ma non siamo qui per ammirarla. TREY! Questa splendida città segnerà l’epilogo della nostra storia. Qui si deciderà del nostro destino: o vincerai tu e governerai l’universo … o vincerò io e porrò fine a questa pazzia!
- Lo sento … il potere delle entità primordiali è qui vicino … DEVE ESSERE MIO! – il Riff si distrasse e subì un calcio dall’alto in mezzo al cranio dal capo dei rivoluzionari che lo fece cadere rovinosamente a terra.
- Se vuoi quel potere, come ho detto prima, dovrai passare sul mio cadavere!
- NON VEDO L’ORA!
Il ragazzo di terra scatenò tutta la sua potenza, così come lo fece il ragazzo di fulmini, e si preparò allo scontro finale.
- NON PERDIAMO TEMPO! EARTH BLIND! MONOLITH!
Fabio venne sollevato dal monolito, che poi andò in frantumi e le macerie si chiusero sul ragazzo. Poi, un masso enorme si diresse verso quelle macerie, ma il giovane fece in tempo a rompere le macerie e sfuggire all’attacco.
- THUNDER BLASTER!
Il rivoluzionario bersagliò il suo avversario con una continua scarica di fulmini, che gli bloccarono temporaneamente ogni singolo muscolo. Il giovane ne approfittò per colpirlo con un pugno violentissimo, il cui solo impatto col corpo nemico generò un tonfo degno di un esplosione atomica.
- Mi hai bloccato i muscoli, ma non i poteri!
Il Riff scaricò tutta l’elettricità che lo bloccava nel terreno e colpì il suo avversario con un pugno intriso di aura della terra concentrata che lo spedì lontano, ma questo non bastò a ferirlo.
Infatti, Fabio atterrò in piedi e si diresse ad altissima velocità verso il suo avversario.
- ELECTRO VISION! – il giovane utilizzò l’aura del fulmine per sdoppiarsi e confondere le idee del nemico
- BELLA MOSSA! MA NON SERVE A NULLA! GROUND EATER!
Dal terreno uscirono delle lastre che schiacciarono i due Fabio, ma nessuno era quello vero. L’originale attaccò Trey con un calcio diretto al cranio, che però venne bloccato con un braccio.
- Non male sassolino, davvero non male.
- Devo dire lo stesso di te, scintilla. Ma voglio chiudere in fretta, ho un obiettivo che mi attende! MOUNT RAISING! SPIKE BLAST!
Dal nulla sorse una montagna immensa, che lasciò il terreno e si sollevò in aria. Poi si ruppe in diversi spuntoni di pietra che caddero dal cielo verso il rivoluzionario.
- Sono troppo prevedibili! – disse Fabio evitandoli saltando da uno spuntone all’altro.
- NON CANTARE VITTORIA! EARTH BLIND! MOON!
Gli spuntoni che si erano conficcati nel suolo si sollevarono e si compattarono tra loro, trascinandosi anche il rivoluzionario che si stava muovendo su di essi. Poi, si chiusero a formare una sfera gigantesca.
- MUHAHAHAHAHAH! FINALMENTE SEI MORTO! NE AVEVO ABBASTANZA DELLA TUA FACCIA!
- OVERLOAD!
Una tempesta di fulmini degna di essere definita “fine del mondo” si schiantò sulla sfera, penetrando e donando energia al giovane ragazzo, che fece esplodere la sfera di pietra col solo accumulo di potere.
- Mai cantare vittoria, dovresti averlo imparato ormai. THUNDER CHAIN!
Fabio creò le sette catene di fulmini che aveva usato anche nella lotta contro Bolt e le utilizzò allo stesso modo contro Trey. Poi, usò l’aura del fulmine per fondersi con le catene e trafiggere il nemico col suo corpo, per poi generare una copia di sé stesso per ogni catena utilizzata per bloccare il suo avversario.
Il Riff ci mise un attimo a riprendere la mobilità e questo permise al rivoluzionario di colpirlo con sette calci contemporaneamente al corpo. Una volta ripresa la mobilità, in ragazzo di terra sbaragliò le sette copie dei Fabio facendo uscire degli spuntoni dal terreno, che trafissero le copie.
- AVANTI! NON FARE IL CODARDO E MOSTRATI! – disse Trey abbastanza alterato per dover combattere contro delle copie.
- COME VUOI! THUNDER NOVA!
Il giovane lanciò la sfera di fulmini, colpendo in pieno l’avversario. Questa esplose, ma non danneggiò minimamente il nemico. Il rivoluzionario sbucò, poi, dal nulla colpendo il nemico con un pugno allo stomaco, che, però, non ottenne l’effetto desiderato e scoprì le difese del giovane, che il boss nemico decise di infrangere con un pugno intriso di aura della terra sferrato dall’alto sulla schiena del povero Fabio, che cadde rovinosamente a terra.
- ORA SEI FINITO! EARTH BLIND! PLANET GRAVITY!
Dal cielo cadde un masso di dimensioni spropositate che schiacciò il ragazzo di fulmini, applicando sul suo corpo una pressione pari a 10 volte quella che applica la gravità terrestre.
- Mai abbassare la guardia. L’hai detto tu poco fa. E questa è la fine che hai fatto abbassando la guardia.
- Ti sbagli … non sono finito … THUNDER BOMB!
Con quel colpo, Fabio utilizzò tutte le sue energie per distruggere la roccia e colpì il suo avversario, che nel frattempo si era girato. Trey, però, ne uscì indenne, grazie ad uno scudo di terra che aveva prontamente creato per parare la corrente elettrica che lo stava per colpire.
- Tu ti sbagli. Sapevo benissimo che non eri al mio livello, ma ci sei andato vicino, questo te lo devo riconoscere. Ma ora guardati, non ti reggi neanche in piedi. Né tu, né i tuoi patetici amici. Loro sono così deboli da aver finito le energie quando ho risvegliato la città, potrei ucciderli soffiando. Però, visto che mi hai dato del filo da torcere, concederò a te e i tuoi amici di vedermi sorgere come Dio!
-P … preferisco la morte – disse il rivoluzionario dolorante.
- Vedremo.
Pronunciata quest’ultima parola, il Riff si diresse verso il tempio. L’interno della struttura era anch’esso fatto interamente da colonne di marmo, ma in fondo vi era un altare sul quale erano poste due pietre: una bianca e una nera. Trey le prese e uscì dal tempio.
- Perfetto – disse poi rivolgendosi a tutti i presenti – ora assisterete al vero spettacolo. Si narra che nessun essere all’universo abbia mai visto questa cosa, per cui ritenetevi fortunati. RISVEGLIATEVI! CUSTODI DELLE DUE ENTITÀ PRIMORDIALI!
Trey si mise sull’altare al centro dell’arena e alzò le pietre al cielo, le quali iniziarono a splendere. Successivamente, la città fu ricoperta da una fittissima oscurità, che venne subito dopo squartata da una luce purissima. Una volta che questa luce fu spenta, in cielo si videro due figure. Uno era un ragazzo alto intorno al metro e ottanta, di media robustezza, con dei lineamenti perfetti e dei lunghi capelli bianchi legati con un nastro in una coda di cavallo. Indossava un’armatura di platino con delle illustrazioni che ricordano dei fasci di luce che scendono dal cielo. Teneva una lancia nella mano destra. L’altro era uguale al primo, ma con i capelli neri, il tridente al posto della lancia e le incisioni sull’armatura ricordavano un buco nero.
- Siete chi penso che voi siate? – chiese il Riff  con uno sguardo incantato.
- Io sono Light, custode della luce – disse il primo
- E io sono Dark, custode dell’oscurità – continuò l’altro
- Sì … finalmente al mio cospetto … - disse Trey a bassa voce
- I … i custodi delle due entità primordiali?! – esclamarono in coro Chiara, Alessia e Strin.
- Hanno una potenza spaventosa … - disse Fabio ancora sofferente dallo scontro col boss nemico.
- E ora che siete qui … esprimerò il mio desiderio. Con la presenza dei cinque elementi e dei rispettivi titani custodi del loro potere originario … e in possesso dei due talismani che vi hanno risvegliato … io, Trey, esprimo il mio desiderio alla vostra potenza … RENDETE IL QUI PRESENTE UN DIO IMMORTALE IL CUI POTERE SUPERI OGNI LIMITE MAI REGISTRATO NEL CORSO DEL TEMPO!
- Il tuo desiderio è molto semplice da esaudire. – iniziò Light
- Potremo soddisfare una richiesta del genere in pochi attimi. – riprese Dark
- ALLORA FATELO! – Continuò Trey impaziente.
- Bene – dissero i due custodi in coro – Luce! Oscurità! Unite i vostri poteri per esaudire il desiderio espresso da questa creatura mortale! SUPREME BRIGHTSHADOW!
La città Holyami venne nuovamente ricoperta da una fittissima oscurità, squarciata poi da una luce purissima. Allo spegnersi della luce, nulla era cambiato all’apparenza.
- Che succede? Avete fatto? È normale che mi senta uguale a prima? DOVE SONO I MIEI POTERI DA DIO?! – il boss nemico tempestò i custodi di domande.
- Abbiamo esaudito la tua richiesta di rendere il qui presente un Dio immortale – disse Dark – quindi evita di importunarci ancora, a meno che tu non voglia assaggiare il mio tridente
- Calmati, fratello. Non possiamo combattere di nostra iniziativa, ricordi? Lascia che le cose si risolvano da sole – disse Light per calmare l’altro custode.
- LE COSE SI RISOLVANO DA SOLE?! DOVE SONO I MIEI POTERI?! CHI CAZZO AVETE RESO UN DIO IMMORTALE! VOGLIO DELLE RISPOSTE! – Trey si stava alterando sempre di più ogni secondo che passava
- Se cerchi risposte … LE TROVERAI ALLE TUE SPALLE!
Il ragazzo di terra si voltò e vide ciò che mai avrebbe voluto vedere: Fabio si era rialzato ed era più intenzionato che mai ad ucciderlo.
- E così ci si sente in questo modo con i poteri di un Dio eh? – disse
- COSA?! AVETE RESO LUI UN DIO AL MIO POSTO?! NON ERA QUELLO CHE HO CHIESTO! – continuò il Riff sempre più adirato
- Tu hai chiesto di rendere il qui presente un Dio immortale, ma non hai specificato alcun nome. Di conseguenza, la scelta la abbiamo fatta noi e, siccome il tuo cuore è impuro, abbiamo reso lui un Dio.
- Questa cosa volge a mio vantaggio … PREPARATI A MORIRE!
Pronunciate queste parole, il capo dei rivoluzionari si lanciò all’attacco verso il suo nemico con un pugno che, pur sfiorandolo appena, fece volare l’avversario lontano decine di metri. Poi, andò a colpirlo con un calcio dall’alto, ma Trey lo schivò rotolando. Per la prima volta nella sua vita, Trey aveva paura. Non poteva crederci, era paralizzato da quel sentimento, riusciva solo a scappare. Però, dopo un po’ non riuscì nemmeno a fare quello.
Fabio lo raggiunse e lo tempestò con una scarica di pugni al busto, che concluse con un calcio sull’addome che lo scagliò contro l’altare. Poi andò a prenderlo e lo lanciò in aria, saltò sopra di lui e, con un calcio sulla schiena, lo spedì verso il suolo. Si diresse poi a terra sulla traiettoria del nemico e porse le mani indietro
- Sei finalmente giunto al capolinea … è ora di chiudere … HEART SHOCK!
In quel momento caricò i polpastrelli dei pollici di elettricità con tutta la forza che aveva, poi li posò sul petto del nemico e scaricò tutta la corrente. Il corpo del Riff esplose a contatto coi pollici e la vita di Trey si spense come un fiammifero al vento.
Tutti i presenti si dissolsero: i titani tornarono alle loro dimensioni, Chiara, Alessia e Strin tornarono sul precedente campo di battaglia, mentre Fabio fu l’unico e restare trattenuto a Holyami dai due custodi.
- Fabio – iniziò Dark – come Dio non te la cavi niente male … ti va di tenere questo status e di aiutarci a fermare gente come Trey?
- Apprezzo l’interessamento, ma declino l’offerta. Non ne voglio più sapere.
- Come desideri – disse il custode nero subito prima di togliere al ragazzo i poteri da Dio.
- In ogni caso – riprese Light – ti ringraziamo per aver ucciso Trey, hai liberato l’universo da una grande minaccia.
- Non serve ringraziarmi. Quell’uomo era diventato tanto ossessionato dal potere da volervi ridurre a suoi subordinati. Andava fermato.
- Comunque sia – continuò il custode bianco – vogliamo sdebitarci; chiedici qualsiasi cosa ed esaudiremo il tuo desiderio
- Come volete. Il mio desiderio è … che voi togliate ogni singola goccia di potere a questo pianeta! Questi poteri hanno portato solo guerra e chaos qui! Voglio che se ne vadano!
- Bene – rispose Dark – ma sappi una cosa: il rilascio immediato del potere provocherà degli ingenti danni al corpo che aveva potere.
- E allora trasferite tutti quei danni su di me! Dal primo all’ultimo! Non voglio che ci siano altre vittime di questi poteri!
- Come desideri – disse Light – esaudiremo la tua richiesta. Speriamo di incontrarti di nuovo … ragazzo.
I due custodi salutarono il giovane con un sorriso e lo rispedirono sul precedente campo di battaglia e rimossero tutti i poteri dal suo mondo.
Nel frattempo, anche Stefano, Alisea, Roberto e Ingrid giunsero dal loro comandante e gli comunicarono l’esito del loro scontro col vice.
- Ragazzi … - disse Fabio aprendo un breve discorso – finalmente è tutto finito. Ora nessuno dovrà più combattere inutili guerre. Ho solo un ultimo favore da chiedere a tutti voi …
- Ovvero? Chiese Chiara facendosi portavoce di tutti
- Vi prego … - rispose - qualunque cosa accada … cercate … di non morire.
Successivamente l’ultimo interlocutore si accasciò a terra privo di vita.

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