Vendetta

di Raven626
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Mese Prima ***
Capitolo 2: *** Malinteso ***
Capitolo 3: *** Un Ritorno Amaro ***
Capitolo 4: *** L'inizio della Vendetta ***
Capitolo 5: *** La Vendetta è un Piatto che va Servito Freddo ***
Capitolo 6: *** Al sicuro o in trappola? ***
Capitolo 7: *** Il Dolce Sapore Della Vendetta ***
Capitolo 8: *** Chiarimenti ***
Capitolo 9: *** Così è Iniziata e Così Deve Finire ***



Capitolo 1
*** Un Mese Prima ***


Ormai era passoto un mese da quando aveva lasciato la torre, aveva abbandonato i suoi amici e se n'era andata senza dire niente, era cominciato tutto un mese e una settimana fa...

Come al solito era sul tetto a meditare quando sentì una voce "Tornerò e quando lo farò niente e nessuno potrà fermarmi" Corvina siguardò intorno, ma non c'era nessuno e pensando di esserselo immaginato tornò a meditare, il giorno dopo era in camera, stava leggendo quando sentì di nuovo quella voce "Tornerò e sarai tu ad aiutarmi" a Corvina venne un colpo, sapeva fin troppo bene a chi appartenesse quella voce, ma non ci voleva credere, continuava a ripetersi che se l'era immaginata, ma non ci credeva neanche lei, i suoi timori vennero confermati il giorno dopo, era ora di colazione già da un pezzo e Corvina era arrivata quando gli altri avevano già finito, prese la sua tisana, ma quando la bevve si accorse che era coca cola, due lettere risuonarono per tutta la torre: BB.La maga si dirigeva con gli occhi rossi verso la sua camera, BB già tremava, aveva quasi raggiunto la porta quando la sentì di nuovo "Più la tua rabbia aumenta più per me sarà facile tornare, non ti controllare e il mondo nelle mie mani sta per tornare, un solo nome in tutto il mondo si urlerà e Trigon la sua vendetta avrà" la maga di bloccò, gli occhi tornarono normali e con grande stupore di tutti tornò nella sua camera, stava accadendo proprio ciò che temeva: Trigon voleva tornare attraverso di lei, ma ci sarebbe riuscito solo se la rabbia avesse avuto il sopravvento su di lei, per quattro giorni provò a controllarsi, ma tra: il ritorno di Terra, le invenzioni (Che esplodono dopo 5 minuti) di Cyborg, gli allenamenti a sorpresa di Robin e le continue richieste di compagnia di Stella era impossibile controllare la rabbia, così lo fece, quella notte abbandonò la torre, non poteva rischiare di che Trigon tornasse e si rintanò sulla cima di un monte, dove nessuno l'avrebbe disturbata, le bastava un mese, solo un mese di meditazione e sarebbe potuta tornare dai suoi amici.

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Capitolo 2
*** Malinteso ***


Finalmente era passato un mese, più o meno, in realtà mancava ancora un giorno, ma Trigon non si faceva sentire da una settimana, così Corvina pensò di averlo eliminato una volta per tutte, finalmente poteva tornare a casa, avrebbe detto ai suoi amici (e Terra) cos'era successo, sicuramente avrebbero capito, così uscì dalla grotta dove si era rifugiata quei giorni e volò verso la torre, non ci mise molto ad arrivare, avrebbe potuto usare il teletrasporto, ma era rimasta chiusa in quella grotta troppo tempo, si doveva sgranchire un po', eccolo, l'isolotto dove sorgeva la Titans Tower, non vedeva l'ora di rivedere i suoi amici, in particolare BB, certo, a volte (ogni giorno) la faceva arrabbiare, ma in fondo ormai era diventata un abitudine, un abitudine che le era mancata, poi quando non la faceva arrabbiare era molto dolce, erano diversi, ma in fondo avevano più cose in comune di quanto pensavano, gli mancava così tanto, come del resto tutti gli altri, forse non tutti, qualcuno che sicuramente non le era mancato era Terra, era tornata da solo un mese e tre giorni, ma si comportava come se vivesse nella torre da sempre.

Ormai era arrivata, si affacciò alla finestra facendo attenzione a non farsi vedere, c'erano tutti seduti intorno al tavolo del salone quando Robin si alzò.

 

-È passato un mese e ancora non è tornata-

-Manca ancora un giorno, vedrai che tornerà- disse Stella

-Non credo, avevamo deciso che se non fosse tornata l'avremo accusata di-

-No!- disse BB .Corvina non lo farebbe mai, non dirlo nemmeno-

-Devo farlo, Corvina è accusata di tradimento e per questo da oggi non fa più parte dei Teen Titans-

-Non puoi farlo- disse Cyborg -Vedrai che tornerà-

-Vorrei crederti, ma ormai è deciso, Corvina è fuori e Terra prenderà il suo posto-

-Non dovremo aspettare ancora un po'? Se se n'è andata avrà avuto le sue buone ragioni- provò a difenderla Stella

-Abbiamo aspettato fin troppo, ormai è così- disse uscendo

-Vado a vedere se riesco a farlo ragionare- disse Stella raggiungendolo

-Io vado in garage- disse Cyborg

 

Corvina era lì che non credeva a ciò che aveva appena visto e udito “non ci credo, mi hanno cacciata dai Teen Titans e io che credevo che fossero i miei amici, come ho fatto ad essere stata così stupida? Poi mi hanno rimpiazzato con Terra! Questa me la pagano, gli farò rimpiangere di aver anche solo pensato di buttarmi dal team, ma soprattutto di avermi tradita” , ma prima di andarsene vide un altra scena, qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.

 

-Dai, non pensare a lei- disse Terra avvicinandosi a BB

-Come faccio? Se n'è andata, ci ha lasciati-

-Mi dispiace molto, so quanto tenevi a lei-

-Scusa, non ti dovrei parlare di queste cose-

-Non importa, vieni qua- disse allungando le braccia, BB si avvicinò e i due si baciarono, evidentemente in quel mese si erano fidanzati.

 

Corvina era lì che li stava guardando, si coprì il volto con il cappuccio per coprire le lacrime, lacrime di tristezza e rabbia, ma soprattutto di odio, odio per quelli che credeva fossero i suoi amici, odio per Terra che ora stava baciando l'unica persona a cui avesse mai voluto veramente bene e odio per BB, quello che un tempo era il suo amore ora era la persona da lei più odiata, le aveva spezzato il cuore, ma non poteva o meglio non voleva che questa cosa la distruggesse. Era sconvolta? Si. Era arrabbiata? Tantissimo. Avrebbe lasciato che BB e Terra le rovinassero la vita? No, al contrario lei avrebbe fatto di tutto per rovinare la loro.

 

“Non penserai sul serio di fargli del male?”

“Perché no? Loro ne hanno fatto a me”

“Rifletti, solo Robin e Terra te ne hanno fatto”

“No, anche BB”

“BB non sa neanche che ti ha fatto soffrire”

“Si, ma lo ha fatto e non gliela lascerò passare liscia”

“Rifletti, è veramente questo che vuoi? Vendetta?”

“Io...no, non è questo che voglio”

“Finalmente, ora entra e chiarisci il malinteso”

“No! Questo mai! Rimane il fatto che mi hanno ferita! Non gliela farò pagare, ma come ha detto Robin io non faccio più parte dei Teen Titans”

“Non capisci, qui c'è stato un enorme malinteso”

“No, sei tu che non capisci, Logica! Tu non puoi capire questi non sono affari tuoi”

 

Intanto Corvina era tornata alla grotta, la sua nuova casa, era appena entrata quando un masso in fondo alla grotta si frantumò in mille pezzetti “Ok, mi devo calmare, un po' di meditazione è quello che mi serve” si disse, ma questa volta non sarebbe bastata a calmarla...

 

Intanto alla torre...

Cyborg e Stella tornarono nel salone e dopo un po' li raggiunse Robin tutto sudato, era stato in palestra (che grande novità).

 

-Ragazzi, ci ho riflettuto e ne ho discusso a lungo-

-Con il tapirulan?- lo prese in giro BB

-BB! Intendevo con Stella, sono stato troppo avventato, Corvina non ci tradirebbe mai quindi ovunque si trovi lei farà sempre parte dei Teen Titans-

-Finalmente ti è tornata la ragione- disse Cyborg, poi bisbigliò a BB -Io avevo appena finito di creare un apparecchio per l'ipnosi-

-Può solo far parlare?- chiese BB

-No, puoi far fare alla gente quello che vuoi-

-Dammi, l'aggeggio e prepara i popcorn, dopo cena ci sarà uno show-

-Cosa state architettando vuoi due?- chiese Robin sospettoso

-Niente!- dissero in coro

-Quindi io non faccio più parte dei Teen Titans?- chiese Terra con una nota di delusione

-Certo che sei nel team, ma non come sostituta di Corvina- disse Robin

-Secondo voi dov'è?- chiese Stella

-Non lo so, ma spero che stia bene-

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Capitolo 3
*** Un Ritorno Amaro ***


Ciao, mi voglio scusare per l'enorme ritardo, vedrò di andare più veloce con i prossimi capitoli, ma on vi posso promettere niente, comunque ora vi lascio al capitolo, buona lettura!


T-Tower ora di cena...

Stella e Terra guardavano allibite Robin

 

-Robin, perché sei vestito da cameriere?- chiese Stella

-Perché lui è un cameriere- si sentì dire dal divano -a proposito, qui abbiamo fame-

-subito- disse Robin prima di portare a BB e Cyborg una pizza

-che gli avete fatto?- chiese Terra

-È una punizione per aver dubitato di Corvina e anche perché siamo stanchi dell'assenza di personale in questa torre- disse Cyborg, poi BB gli sussurrò

-ma soprattutto perché è divertente-

-quello che avete fatto è una cosa meschina- disse Stella

 

Ma al contrario di quello che BB e Cyborg pensavano 5 minuti dopo Stella e Terra erano sul divano con loro e chiedevano a Robin di tutto anche solo per vederlo lavorare.

Peccato che il macchinario di Cyborg aveva un difetto, cioè sarebbe durato solo mezz'ora e quando finì Robin si trovò con il ketchup in mano e il vestito che aveva non era di certo il suo costume.

 

-Qui stiamo morendo di fame- sentiva dal divano -sbrigati con quel ketchup-

 

“Volete il ketchup e io vi darò il ketchup” pensava Robin

Si avvicinò al divano e mostrò ciò che aveva in mano

 

-Finalmente, mettilo ovunque- disse Cyborg

“Con piacere” pensò Robin prima di spruzzarglielo in faccia e Stella e Terra non fecero eccezione

-Cyborg!- urlò BB -possibile che le tue invenzioni non funzionano mai!-

-Attento a come parli, la mia “bambina” va che è una meraviglia- troppo tardi, BB era diventato una tigre e lo inseguiva per la torre

-È commovente come si vogliono bene- disse Terra -ma comunque ora sei tu che devi fare il bucato- disse a Robin -chi rompe paga-

-ok- “ne è valsa la pena”

 

In tanto...

Corvina meditava, ma non riusciva a controllare la rabbia, non era come le altre volte, la sentiva crescerle dentro, poi sentì quella voce, ma non era nella sua mente, la sentiva vicina, molto vicina.

 

-Trigon è tornato-

 

Corvina si girò di scatto e eccolo, era davanti a lei, l'essere più mostruoso che avesse mai visto, era lì solo grazie a lei e questo non se lo sarebbe mai perdonato, Trigon schiavizzatore di mondi, dominatore di galassie era tornato sulla Terra.

 

-Grazie mille per avermi fatto tornare, sai, credevo che per me fosse finita e invece eccomi, più forte che mai, sai, nonostante ti abbia già vista su questo pianeta non posso fare a meno di notare che sei diversa dalla Corvina o meglio dalla Rachel che correva per i corridoi del castello, quella sempre pronta a divertirsi, in questi anni hai imparato a controllare i tuoi poteri, ti rispetto per questo-

-Non posso dire lo stesso di te-

-Ma vedo che il tuo bel caratterino non se n'è andato-

-Cosa vuoi, perché sei tornato?- Corvina teneva il tono neutro di sempre, ma si notava che aveva paura

-Cosa voglio? La risposta è molto semplice, voglio vendetta-

-E allora cosa aspetti, sono qui, uccidimi, almeno la finiremo in fretta-

-Temo che mi hai frainteso, sono arrabbiato con te, ma non è su di te che voglio la mia vendetta, la voglio sul mondo, il mondo che mi ha odiato da quando sono nato-

-che vuoi dire?-

-Pensi che mi sia piaciuto fin dall'inizio essere un demone? Sentirmi dire che dovevo uccidere e seminare caos ovunque? No, ma ho riflettuto, se devo essere un demone, sarò quello più demoniaco dell'universo, se devo essere cattivo, sarò quello da cui nessuno può scappare, ho usato il dolore per rafforzarmi, accettando quello che sono ho trovato la mia strada-

-Dove vuoi arrivare?- chiese Corvina

-Sai Corvina, ti voglio raccontare la mia storia, dopotutto sei sempre mia figlia. Come ti ho già detto all'inizio non ero per niente felice di ciò che ero, provai e provai a diventare il migliore, il migliore dei peggiori e per un po' ci riuscì, non ero il migliore, ma non ero tanto male, il fatto è che mi faceva pena vedere tutta quella gente morire a causa mia e quando incontrai tua madre mi convinsi ad abbandonare tutto, non le rivelai di essere un demone, usai un incantesimo per cambiare il mio aspetto per sembrare normale e all'inizio funzionò, poi quando ti concepimmo glielo dissi, sentivo che mi potevo fidare, b'è, sentivo male, lei se ne andò, io non potevo permetterlo e la mandai su Azarath, la rinchiusi nelle segrete e misi di guardia un ragazzo trovato sulla Terra, dopo 9 mesi scesi nelle segrete per vedere te e lei che dopotutto amavo ancora e quando scesi la trovai tra le braccia di quel ragazzo, uccisi entrambi e affidai te alle cure di una balia, a quel punto tutte le mie emozioni se ne andarono sostituite da abbia, rancore, ma soprattutto odio e fu allora che diventai il miglio demone di sempre, a mio parere l'odio è la più forte tra tutte le emozioni, perché può essere trasformata in forza, una forza che uso in tutto ciò che faccio-

-Perché mi hai detto tutto questo?-

-Te l'ho detto, perché voglio che tu mi aiuti ad avere la mia vendetta sul mondo-

-E perché ti dovrei aiutare a dominare il mondo, a far del male a quelli che erano i miei amici?-

-Mia cara, ti sei risposta da sola, tu mi aiuterai con la mia vendetta, ma prima io ti aiuterò con la tua-

-No, me ne sono andata proprio per non fargli del male-

-Si, ma rifletti, ti piacerebbe avere la tua vendetta?-

-Ho detto di no-

-ok, ma prima di andarmene ti voglio far vedere una foto, poi mi risponderai- Trigon prese una foto che mostrò a Corvina, era quello che aveva sconvolto la figlia più di tutto e lui lo sapeva, ci era passato anche lui, la foto mostrava BB e Terra mentre si baciavano appassionatamente come li aveva visti lei- allora, cos'è che vuoi Corvina?-

 

Corvina alzò lo sguardo, il cappuccio le cadde rivelando due occhi rossi, rossi come la rabbia, il rancore, l'odio, la...

 

-Vendetta- disse lei.

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Capitolo 4
*** L'inizio della Vendetta ***


Era notte fonda, i Titans dormivano tutti, sognavano, almeno sognavano tutti tranne uno, nella sua camera (che più che una camera sembra una discarica) un ragazzo dormiva, sognava, o meglio faceva un incubo: era pomeriggio, lui era in spiaggia, ma non era solo, c'era Corvina, d'un tratto il cielo si oscurò, cominciò un temporale, proprio in quel momento BB si girò per salutare Terra che arrivava in quel momento, intanto Corvina era entrata in acqua e quando BB si voltò lei era sparita tra le onde e BB sapeva che non sarebbe tornata -Corvina!- urlò svegliandosi di soprassalto, stava sudando, non era la prima volta che faceva quel sogno, quell'ultimo mese lo aveva fatto spesso, normalmente la gente non sa come interpretare i sogni, ma lui lo sapeva fin troppo bene, aveva paura che Terra gli facesse dimenticare Corvina, Terra era il suo sogno praticamente da quando non sapeva neanche il suo nome e ora che stavano insieme sarebbe dovuto essere felicissimo eppure ora che stava con Terra non faceva che pensare a Corvina, ricordava la ragazza come se l'avesse davanti e soprattutto ricordava i suoi occhi, quegli occhi dall'apparenza freddi e distaccati che nascondevano più emozioni di quanto chiunque potesse immaginare, occhi così belli e così irraggiungibili, gli mancava tantissimo, non sapeva se sarebbe tornata, si diceva di si, ma neanche lui ci credeva, decise di rimettersi a dormire anche se sapeva che come sarebbe andata a finire , come sempre tra qualche ora si sarebbe svegliato di nuovo a causa di quell'incubo che lo tormentava da settimane, aveva appena chiuso gli occhi quando sentì un odore o meglio una puzza, puzza di bruciato, un attimo! A quell'ora Stella non è in cucina! Era scoppiato un incendio! Corse nel salone e vide che la situazione era peggio di quello che pensava, dovevano evacuare e subito.

Corse velocemente nella stanza che un tempo era riservata agli ospiti e bussò 5-6 volte prima di ricevere una risposta

 

-È tardi! Lo sai che ore sono?-

-Terra! Sono BB! È scoppiato un incendio!- la porta si aprì

-Sul serio?-

-Non senti odore di bruciato? Tu vai da Stella, io penso a Robin e Cyborg-

 

5 minuti dopo erano tutti fuori dalla torre e la vedevano mentre andava a fuoco, non c'era tempo per chiamare i pompieri che comunque non sarebbero arrivati in tempo e Aqualad non era in città quella settimana.

 

-Dove andremo a vivere?- chiese BB

-Non lo so- rispose sconsolato Robin

 

Intanto dal lato opposto della torre...

 

-Benfatto Corvina- disse Trigon ammirando la torre in fiamme -ora possiamo dire che ti sei vendicata, andiamo-

-no- disse lei mostrando due occhi rossi, demoniaci -La mia vendetta non si concluderà con i Titans in lacrime, si concluderà con i Titans morti e sepolti, la loro esistenza diventerà una leggenda, una leggenda da dimenticare-

-brava la mia demonietta- disse mettendole una mano sulla spalla, ma lei si ritirò di corsa e lo guardò arrabbiata

-non mi chiamare così, ti considero un alleato, ma per me non sarai mai un vero amico-

-questo lo so, a pro posito, c'è un proverbio al riguardo “bisogna essere uguali per capirsi, ma diversi per amarsi” e questo è il nostro caso, per quanto possiamo essere simili non ci vorremo mai veramente bene-

 

Corvina annuì in silenzio, per un attimo gli occhi le tornarono normali, pensava a BB, loro non si sarebbero mai capiti fino in fondo, ma lei credeva di amarlo ancora, poi però il pensiero del mutaforma venne sostituito dal ricordo della foto, gli occhi le tornarono rossi, desiderosi di vendetta, una vendetta che non si sarebbe risparmiata.


Ciao a tutti, spero che la storia vi sia piaciuta, entro questa settimana pubblicherò il prossimo capitolo, ricordate di recensire, voglio sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 5
*** La Vendetta è un Piatto che va Servito Freddo ***


-cosa sarà successo?- chiese Stella mentre si dirigevano in città

-non lo so, cosa può aver scatenato l'incendio?- chiese Robin

-non guardate me- disse Cyborg -le mie invenzioni non erano in salone e ho costruito la torre troppo bene per andare a fuoco da sola-

 

Mentre i Titans discutevano BB si mise a qualche metro dal gruppo, doveva riflettere, ricordava che quella notte non aveva sentito solo l'odore del fumo, c'era anche qualcos'altro, un odore che lo attirava particolarmente anche se era da tanto che non lo sentiva, era odore di tisana, di carta, di un particolare tipo di stoffa, era l'odore di Corvina! “No, non può essere, Corvina non era presente durante l'incendio o ci avrebbe aiutati a spegnerlo, un attimo, e se lei... no, Corvina non lo farebbe mai e comunque non ha motivo” pensò, eppure c'era, BB sentiva il suo odore durante l'incendio, non poteva essersi sbagliato, conosceva fin troppo bene il suo odore, lei era presente... decise di riunirsi al gruppo, non avrebbe detto niente, se prima Robin dubitava dopo quello che gli avrebbe detto l'avrebbe condannata a morte.

 

-Allora, hai deciso in cosa consisterà la seconde parte della vendetta? Li ucciderai?- chiese Trigon ansioso di sapere cosa aveva architettato la figlia, la Corvina che ora in realtà non riconosceva più, era diventata così fredda, spietata, era diventata come lui...

-Non ancora, la vendetta è un piatto che va servito freddo e il mio è ancora bollente, ma ho bisogno di una vecchia casa abbandonata-

-Ce n'è una in periferia-

-Perfetto- poi si disse a bassa voce -vi pentirete di quello che mi avete fatto-

 

I Titans stavano ancora girando in cerca di un posto dove stare, ma ovunque andavano non c'erano mai abbastanza posti per tutti, giravano per le strade che erano le 17.30, non era tardi, ma era dall'incendio che non si riposavano, ormai erano arrivati fino in periferia, ma lì era ancora peggio che a Jump City, lì almeno la gente c'era, qui le case erano messe talmente male che tra dormire li o per strada non c'era differenza, gli mancava solo un quartiere e come al solito le case erano ridotte male, ne mancava solo una, era vecchia, ma sembrava abitabile, Robin ancdò a bussare e dopo qualche secondo la porta si aprì, c'era una persona coperta da un mantello nero, la persona comiciò a perlare e dal tono sembrava un anziana

 

-ciao, cosa vi serve?- chiese la donna sorridendo, in realtà sotto il mantello non si capiva se sorridesse per gioia o soddisfazione

-le vorremo chiedere se può ospitarci per questa notte- le chiese Robin, odiava chiedere favori, ma non aveva scelta

-che domande, certo che potete restare, sedetevi, vi preparo qualcosa- disse mostrando un tavolo a sei posti, i Titans si sedettero, non speravano più di trovare qualcuno pronto ad accoglierli e quella signora era molto gentile, addirittura vagamente familiare.

-grazie molte signora...- disse Cyborg

-Mandy, Mandy Oido, potete restare quanto volete, cosa vi va per cena?-

-Qualunque cosa andrà be...- comiciò Robin, ma venne interrotto da Stella

-pasta con maionase, carne con mostarda e da bere la senape-

-Stella! Ma cosa vai a chiedere!- disse Cyborg

- non importa- disse Mandy scomparendo in cucina, 10 minuti dopo era tornata con tutte le pietanza (se pietanze si possono chiamare) a Stella

- per noi andrà bene qualunque cosa- disse Robin

-perfetto, allora faccio carne e pasta per tutti- disse andandosene

-io veramente...- provò a dire BB, ma era già andata via

 

-Non ho ancora capito bene il tuo piano- disse una voce dietro “Mandy”

-questo perché tu passi subito alla minaccia e così il nemico ha il tempo di pensare come sconfiggerti, per questo perdi, il mio piano invece ha diverse fasi, ricorda ciò che ti ho detto, la vendetta è un piatto che va servito freddo- disse uscendo, il suo piatto era caldo, ma si sarebbe raffreddato presto, molto presto.

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Capitolo 6
*** Al sicuro o in trappola? ***


Ciao, questo capitolo sarà il più corto e più che altro serve per capire cosa ne pensano i personaggi di questa situazione, spero vi piaccia e ricordate di recensire. Buona lettura!

 

 

“Mandy” tornò dai Titans con un carrellino di quelli che hanno i camerieri, su cui stavano tutti i piatti, diede a tutti la pasta e già avevano l'acquolina, era tutto il giorno che non mangiavano

 

-ora vi do la carne- disse cominciando a girare intorno al tavolo distribuendo i piatti, ovviamente a tutti tranne a Stella -carne a te, carne a te, carne a te e- era arrivata a BB che subito la interruppe

-io non- ma lei non lo lasciò finire

-e tofu per te- disse dandogli il piatto per poi uscire

-come lo sapeva?- chiese Cyborg -glielo hai chiesto tu?-

-no e se lo avessi fatto, mi avreste sentito- disse BB

-non lo so, quella donna mi è familiare, come se l'avessi già vista da qualche parte- disse Stella

-mi chiedo ancora come facesse a sapere che sono vegetariano- disse BB, ma in realtà non è quello che si stava chiedendo, si chiedeva da dove venisse un odore, un osore familiare che aveva sentito di recente, sentiva Corvina! No, Corvina non è un anziana, decisamente e il suo mantello non è nero, decise di abbandonare quei pensieri e concentrarsi sul cibo.

 

-fammi capire, il tuo piano è quello di accudirli?- chiese Trigon

-non è il mio piano, è la mia vendetta- rispose lei

-cioè? Non gli darai il dessert? Wow, è proprio una vendetta terribile- disse lui in tono sarcastico

-certo che no, questa è una vendetta vera e propria, io mi fidavo di loro, invece mi hanno tradito, ora gli farò capire com'è fidarsi di qualcuno per poi scoprire che gli ha sempre mentito, dal primo momento, perché il piatto si è quasi raffreddato, loro pensano di essere al sicuro, di aver trovato qualcuno pronto ad aiutarli, invece sono appena caduti nella mia trappola-

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Capitolo 7
*** Il Dolce Sapore Della Vendetta ***


-Dov'è andata Mandy?- chiese Stella

-È in cucina, credo che stia preparando il dessert- disse Terra

 

Poi guardò verso BB, era da solo un mese che stavano insieme e all'inizio pensava fosse stata la cosa più bella della sua vita, ma ora si rendeva conto di non volergli bene in quel senso, all'inizio era stato fantastico, ma ora capiva che non lo voleva come fidanzato anche se gli avrebbe sempre voluto un bene dell'anima, ora il problema era come dirglielo, ci sarebbe rimasto malissimo, o almeno questo è quello che pensava.

 

È li seduta, lui la guardava e rifletteva, rifletteva su quanto l'aveva amata, un tempo fidanzarsi con lei sarebbe stato come andare in Paradiso, ma ora si rendeva conto di non amarla, o almeno non in quel senso, certo le avrebbe sempre voluto bene, ma come amica.

 

-Alla fine glielo dai il dessert- disse Trigon vedendo la figlia che sfornava una torta al cioccolato, la tagliò in sei fette, 5 le mise nel carrellino e una la tenne per lei, poi ci mise sopra una polvere bianca, sembrava polvere a velo

-non pensi di esagerare?-

-no, vedi questa polvere?-

-lo zucchero a velo? Li vuoi uccidere con l'eccesso di gressi?-

-non è zucchero a velo è un sonnifero in polvere- disse prendendo la sua fetta, l'unica in cui non aveva messo la polvere -vedi questa torta? È così dolce per me- disse mangiandone una cucchiaiata - ma per i Titans potrebbe essere l'ultima cosa che mangeranno, ora questi piatti sono caldi, ma come la mia vendetta andranno serviti freddi- mangiò un altra cucchiaiata -ah, il dolce sapore della vendetta- disse con un sorriso, ma non era uno di quei sorrisi così belli e così rari che faceva, questo era un sorriso intriso di rancore, odio, malvagità, vendetta.

 

-Cosa ne pensate di Mandy?- chiese Robin -forse è un po' troppo gentile, sembra che ci sia qualcosa sotto-

-a me sembra ok- disse Stella -mi fido di lei-

-è quello che pensiamo tutti- disse Cyborg -vero BB?-

-Cosa? Si, certo- disse BB velocemente, non era stato attento, pensava a Mandy, all'incendio, agli odori che sentiva, c'era qualcosa sotto, qualcosa che aveva a che fare con Corvina, ma cosa?

 

Arrivò Mandy, reggeva un vassoio con 5 fette di torta, poi velocemente le distribuì, poi si mise un po' in disparte per nascondere il suo sorriso, ma non era di felicità, era soddisfazione per qualcosa che stava per accadere, quando cominciarono a mangiare fu finalmente soddisfatta, il motivo era semplice, il piatto si era raffreddato e era pronto a colpire, sarebbe cominciato con una breve dormita e sarebbe finito con un sonno infinito che avrebbe colpito tutti.

 

-Era...buonissima- disse Stella prima di addormentarsi

-Si, ottima- disse Cyborg spegnandosi

-niente male- disse Terra che in breve finì come i suoi amici

-cosa!?- disse Robin vedendo i suoi amici, ma presto si addormentò anche lui

 

BB stava già dormendo accoccolato sulla sedia sottoforma di cagnolino, per un attimo Corvina si chiese se fosse davvero necessaria questa vendetta, se avesse un senso, improvvisamente si sentì osservata e sapeva da chi

 

-Allora, cosa aspetti?-

-Mi chiedevo se fosse necessaria questa vendetta, mi sta facendo sentire terribilmente in colpa-

-lo so, sono i sensi di colpa, ma vedrai, quando avrai finito con loro anche i sensi di colpa se ne andranno-

-ma io-

-ma tu cosa? Non ti ricordi cosa ti hanno fatto?-

-lo so infatti non li perdonerò mai, ma...-

 

Trigon capì che se voleva riavere la Corvina di venti minuti fa doveva cambiare strategia e prese l'unica cosa che le avrebbe fatto cambiare idea, prese la foto. Gliela mostrò comela prima volta, ma questa volta era certo del risultato.

 

-Cosa facciamo ora?- chiese alla figlia

-procediamo- disse lei con gli occhi rossi, assetati di vendetta

 

Era sorprendente come quella foto le facesse cambiare idea velocemente, aveva un effetto immediato perché rappresentava ciò che sognava da anni, i suoi sogni andare in frantumi.

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Capitolo 8
*** Chiarimenti ***


-Forza, uccidili, cosa aspetti?- chiese Trigon ansioso

-Non ancora-

-Come!? Ho aspettato secoli in attesa di questo momento e tu mi dici “non ancora”!

-Stai calmo, non ho detto che non li ucciderò, ma non ha senso farlo se loro non sono svegli-

 

Passò mezz'ora e Robin aprì gli occhi, era in una cella, una gabbia, la stanza era vuota, c'era solo lui, non c'erano finestre, era tutto buio, d'un tratto vide una figura andargli davanti

 

-Qui qualcuno è già sveglio- disse l'uomo, non era Mandy, ma chi stava chiamando?

 

Dopo pochi secondi la luce si accese, Robin restò a bocca aperta, non credeva che sarebbe tornato

 

-T-t-t-Trigon!?- chiese allibito, come poteva essere?

-Ciao anche a te Robin, è un piacere vederti o meglio è stato visto che tra poco non esisterai più- disse con un ghigno

-Mi vuoi uccidere?!- Robin sapeva che se Trigon fosse tornato si sarebbe vendicato, ma questo piano non era nel suo stile

-Mi sembri confuso, lascerò che sia qualcun'altro a spiegarti cos'è successo, anzi non lo spiegherà a tutti- disse piazzando una telecamera davanti alla porta in modo che la registrazione arrivi anche agli altri Titans attraverso delle piccole TV poste in ogni camera

 

La porta si aprì, un mantello nero, era Mandy, cosa ci faceva?

 

-Mandy?- chiese Robin

-Non sono Mandy- disse, la voce non era più quella di un anziana, era una voce che conosceva

-Corvina!?- disse Robin quando lei si calò il cappuccio

-Corvina!?- dissero gli altri Titans ognuno dalla sua stanza guardando la TV

-Cosa? Perché?-

-Serve che te lo spieghi?-

-Allora ci hai veramente traditi!-

-No!- urlò lei -me ne andai perché Trigon cercava di tornare e avevo bisogno di un posto tranquillo dove meditare, ma quando sono tornata tu dissi che non ero più nel Team!-

 

Robin si pentì amaramente di averlo detto, questo spiegava molte cose, ma Corvina non sapeva quello che era successo prima

 

-Corvina, tu non sai che dopo tornai in salone e dissi di aver sbagliato, che ovunque ti fossi trovata saresti sempre stata un membro dei Teen Titans-

-come so che non menti?- chiese lei

-sei pur sempre una maga, leggimi nella mente e saprai che non mento-

-non lo ascoltare!- disse Trigon, ma era tardi, Corvina sapeva

-Azarath Metrion Zintos!- disse la maga, ma al contrario di quello che pensava il padre l'incantesimo non serviva a fargli del male, fece scomparire tutti i Titans dalle celle facendoli ricomparire nella torre (che ovviamente si assicurò di aver aggiustato)

-Cos'hai fatto!- disse Trigon -e la tua vendetta?-

-Non ho detto che non ci sarebbe stata- disse lei con gli occhi rossi che questa volta però erano puntati su di lui

-che vuoi fare?-

-Ciò che avrei dovuto fare nel momento stesso in cui sei tornato-

-non puoi farlo!-

-posso, sai, avevi ragione, l'odio può essere trasformato in forza e io userò contro di te tutto l'odio che mi fai provare- in realtà quell'odio non era solo di Trigon, ma soprattutto era odio per Terra e un po' anche per … Beast Boy.

 

Lo colpì, ma Trigon era ancora lì, ferito, ma era ancora in piedi e sorrideva, sapeva che non sarebbe morto

 

-La tua forza è potente, ma se con l'odio mi hai fatto tornare, non puoi farmi andare via con altro odio, e ora se ti dispiace ho una vendetta da progettare- disse scomparendo

 

Corvina sapeva che non si sarebbe risparmiato come sapeva che sarebbe stato inutile fermarlo, ma era troppo ferito per combattere, la sua vendetta avrebbe di sicuro aspettato e anche lei doveva fare qualcosa prima di quel momento ed era l'esatto opposto di una vendetta. Tornò alla torre e entrò nel salone, sperava che gli altri rimanessero a fare ciò che stavano facendo, ma sapeva che era inutile sperare, infatti furono subito tutti intorno a lei.

 

-Corvina- disse Robin -che ne dici di metterci una pietra sopra?- chiese porgendole la mano, lei non si aspettava questo comportamento da Robin, ma felice di non dover dare ulteriori spiegazioni strinse la mano. Invece Stella, Cyborg, perfino Terra le dissero che ormai era tutto finito e doveva stare tranquilla, ma lei sapeva che non era così.

-Grazie ragazzi, ora vorrei stare un po' da sola- gli altri si scansarono per farla passare,

 

Da una parte era felice di non aver visto BB, dall'altra era triste e molto. Decise di andare in camera, ma proprio davanti alla sua porta c'era lui, la aspettava, forse per rimproverarla o consolarla come avevano fatto gli altri, ma non era niente di tutto questo.

 

-Perché lo hai fatto?- chiese, non era un tono di rimprovero, era il suo solito tono, forse più serio del solito

-Lo sai, c'è stato un malinteso-

-No, non è per questo, sicuramente non ti è piaciuto quello che ha detto Robin, ma non avresti fatto tutto questo per una frase-

-io...- Corvina non sapeva cosa rispondergli, non poteva dirgli tutto, non a lui almeno, non poteva dirgli la verità o forse non voleva, e se si fosse aperta?

-Corvina, quella non eri tu, ti conosco, non avresti mai fatto tutto questo per una frase-

-E che ne sai tu!?- disse con le lacrime agli occhi -sei stato tu a farmi fare quello che ho fatto e io che ti...- la frase rimase in sospeso e lei corse nella sua camera lasciandosi scivolare sulla porta.

 

“Cosa intendeva? Un attimo! Se lei ha visto Robin forse ha visto me e Terra! No, a lei non importa di me, o forse sì?” BB pensava, pensava a ciò che gli aveva detto Corvina e non solo, pensava anche a lei, ora era vicinissima eppure era lontana, l'avrebbe voluta avere lì vicino a lui, invece era nella sua camera, tra le sue mura un altra volta.

 

 

Cari lettori, sono consapevole dello shock che vi sto facendo avere con questa storia, ma abbiate solo un'altro po' di pazienza perché il prossimo sarà l'ultimo capitolo.

P.S. Vi ricordo che non sono io a dovervi pagare i rianimatori. :)

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Capitolo 9
*** Così è Iniziata e Così Deve Finire ***


Si sentì un esplosione, Corvina sobbalzò, sapeva di cosa si trattava e sapeva che si doveva sbrigare o centinaia di persone sarebbero morte , andò in salone.

 

-Cos'è stato?- chiese Robin

-Trigon- disse Corvina -devo andare-

-Veniamo con te- disse Stella

-No. Disse lei scomparendo

-Che facciamo?- chiese Terra

-La seguiamo- disse Cyborg

-Ha detto di no-

-Ma dai, no ho mai sentito una richiesta di aiuto più chiara di questa-

 

-Trigon!- urlò Corvina al padre

-Corvina, che sorpresa- disse lui -vuoi già lottare?- disse vedendo che intorno alle sue mani era già comparsa un aura nera

 

Il combattimento iniziò, erano passati 20 minuti, ma nessuno dei due si era ancora fatto un graffio, era un combattimento alla pari e Trigon lo sapeva

 

-Non mi puoi sconfiggere- disse Corvina

-Non è te che sconfiggerò- disse scagliando un altro attacco, fu questione di una attimo, i Titans erano arrivati e lei sapeva a chi era diretto quell'attacco, senza pensarci era lì, davanti per parare il colpo che le arrivò dritto in pieno petto

-Corvina!- urlò BB “Mi ha salvato” pensò, poi di colpo gli fu tutto chiaro, il suo comportamento, la sua frase, come aveva fatto a non averlo capito prima?

Si abbassò verso di lei -Non mi lasciare- fece la prima cosa che gli venne in mente, la baciò

-No!- urlò Trigon, un fascio di luce lo avvolse, stava scomparendo, un bacio lo aveva fatto venire e un altro bacio lo stava facendo scomparire -così è iniziata e così deve finire- disse lui prima di scomparire, questa volta per sempre

 

Era tutto buio, d'un tratto ci fu una luce, poi mise a fuoco, era in una camera d'ospedale, si guardava attorno, poi si voltò, c'era BB, stava dormendo, guardò l'orologio appeso alla parete, segnava le 4 del mattino, era rimasto a vegliare su di lei.

-BB- sussurrò a se stessa, si alzò lentamente, ma fece cigolare una molla del letto e quel leggero suono servì a svegliare il mutaforma, prima era assonnato, ma quando vide che Corvina era sveglia aprì gli occhi di colpo

 

-Corvina!- disse -sei viva!-

-Da quando dormo?-

-Una settimana, i medici avevano perso la speranza-

-Sei rimasto anche se tutti pensavano che fossi morta?-

-La speranza è l'ultima a morire- disse con un sorriso -allora...- disse lui imbarazzato

 

Rimasero così qualche secondo e Corvina capì che se non faceva lei qualcosa sarebbero rimasti così in eterno

 

-Grazie- disse gettandogli le mani al collo e baciandolo appassionatamente, lui ricambiò felice il bacio, non era come quelli che dava a Terra, quello era reale, era vero amore.

 

-Ti amo- disse lei

-Ti amo- ripeté lui prima di tornare a baciarla

 

Non sapevano quanto tempo rimasero così, sapevano solo che avrebbero voluto non finisse mai, Terra si era chiarita con BB già una settimana fa mentre i medici controllavano Corvina, ora non c'era più niente che li avrebbe separati e per quanto riguarda Trigon da quel giorno non si fece più vedere, come disse Trigon, “Così è iniziata e così deve finire”.

 

Fine

 

E così finiamo questa storia che è decisamente più lunga di quello che mi aspettavo, spero che vi sia piaciuta e vi chiedo di recensire per sapere cosa ne pensate. Alla prossima storia! (Che arriverà presto)

Raven626

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