Sotto Una Nuova Luce

di Mythos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sotto Una Nuova Luce ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***
Capitolo 3: *** 3.3 ***
Capitolo 4: *** 4.4 ***
Capitolo 5: *** 5.5 ***
Capitolo 6: *** 6.6 ***
Capitolo 7: *** 7.7 ***
Capitolo 8: *** 8.8 ***



Capitolo 1
*** Sotto Una Nuova Luce ***


Era brutto vedere la ragazza a cui facevi la corte da ben 3 anni andare in giro con un altro e non poteva sopportare che questo altro fosse proprio Bigby, il suo miglior amico di sempre.
Billy, ogni volta che li vedeva in giro mano nella mano, una voglia matta di pestare il ragazzino bruno gli percorreva il corpo.
Ma non poteva farlo, già Jennifer non gli dava la minima retta e, se avesse picchiato il suo ragazzo (non accettava di considerarlo tale), l’avrebbe odiato.
Già non sopportava la non importanza che aveva, figuratevi l’odio.
Più volte si chiedeva del perché Jennifer non lo notasse e cosa avesse meno di Seth Power o Fayman.
Uno era stupido e pensava solo al basket, era considerato il ragazzo più bello della scuola, ma come poteva piacere a lei? Era diligente, interessata al successo scolastico; il contrario di quel Seth.
L’altro non diceva una parola nella loro lingua, nessuno poteva negare che fosse bello, c’erano tantissime ragazze che lo corteggiavano, ma non capiva perché proprio Jennifer si fosse interessata a lui.
Entrato a scuola, iniziò a percorrere i corridoi meno affollati per raggiungere la classe dove si teneva la prima ora sperando di non incrociare la coppietta. Quel giorno aveva deciso di non portare nessun quaderno, tanto nessun insegnante si sarebbe lamentato, avevano tutti paura… e avevano ragione!
Si avvicinarono i suoi amici, Crony e Rodriguez, che con un gesto della mano cacciò; il primo gli chiese
- Billy, che ti prende? Testa di Cocco ti è passato vicino un sacco di volte e non lo hai nemmeno toccato-
- Oggi non sono in vena-
- Che succede?- gli chiese il riccio
- Nulla di preoccupante- tagliò corto – Vi spiacerebbe lasciarmi solo?- entrambi si dileguarono; non era da lui essere così gentile, però era l’unico modo per disfarsi di loro.
Anche se ora non sapeva se fossero veri amici o meno, perché con loro non poteva parlare di amore; l’avrebbero considerato un effemminato solo perché gli piaceva una ragazza.
Ora voleva un amico vero con cui sfogarsi, ma avevano tutti paura di lui e non poteva avvicinarsi a qualcuno perché sarebbe scappato immediatamente.
Doveva cambiare vita, essere più gentile, magari Jennifer si sarebbe interessata a lui. Anche se era impossibile convincere tutti del suo cambiamento, ormai era etichettato come il bullo della scuola.
Camminò lentamente per i corridoi, decise di entrare in ritardo, almeno avrebbe visto di meno la coppietta, poiché, ogni volta che si scambiavano qualche sorriso, una tremenda voglia di cavarsi gli occhi gli percorreva tutto il corpo.
Suonò la campanella, ma Billy non se ne preoccupava, poi si avvicinò alla porta ed impugnò la maniglia: stava per entrare in classe, ma quando vide Moze che correva per i corridoi, lasciò la maniglia e decise di seguirla.
In teoria, se una ragazza correva per la scuola sola, la regola era quella di lasciarla appunto sola, ma Billy se ne infischiava delle regole e le stette dietro cercando di non farsi vedere.
La vide correre per i corridoi, cosa che era vietata; se Jennifer non rispettava le regole voleva dire che era sconvolta.
Almeno per come la conosceva lui.
Continuò a seguirla fino a quando la vide entrare nell’ “ufficio” di Gordy; non capiva perché si fosse chiusa lì dentro, così si sedette dietro la porta sperando che lei uscisse presto.
Passò qualche minuto, ma Jennifer non era ancora uscita da quella stanza, dunque Billy, preoccupato, poggiò l’orecchio sulla porta cercando di capire cosa stesse succedendo; udì dei singhiozzi...
Il cuore di Billy si spezzò e immediatamente entrò in quella piccola stanza.
Moze si spaventò e appena vide la sua figura:
- Loomer, che ci fai qui? Vai via!-
Billy la ignorò. Si sedette di fronte a lei e subito esclamò – Dimmi a chi devo spaccare la faccia!-
Moze confusa lo guardò – Cosa?-
- Tu stai male! E io devo farla pagare a chi ti ha fatto questo- ne disse fiero
- Non c’è bisogno-
- È Bigby vero?-
Appena sentii quel nome, la ragazza si abbracciò le ginocchia e ci poggiò la testa sopra; Billy strinse i pugni; di certo gliela avrebbe fatta pagare.
 Le prese la testa e la tirò su facendo scontrare gli occhi di lei nei suoi.
La guardò con uno sguardo supplichevole dicendole – Non stare così male, se stai male tu, sto male anche io- e con i pollici le asciugò le lacrime che le rigavano il viso.
- Lasciami Loomer!- disse Moze, scansandosi dalle mani del ragazzo
Billy si sentì ferito, non aveva mai mostrato a nessuno quel suo lato dolce.
- Billy- disse Moze
Quanto amava quando lo chiamava con il suo nome
- Posso sapere cosa ha Suzie più di me? Visto che anche tu sei stato con lei-
- Nulla, sei tu che hai qualcosa più di lei-
- Non è vero, se no perché Ned ha scelto lei? – si lamentò Moze
- Non sa cosa si perde- disse Billy
Moze fece una faccia strana e immediatamente disse – Odio queste frasi fatte-
Loomer si avvicinò più a lei quasi sedendosi sui suoi piedi, Moze cercò di allontanarsi perché così vicino a lui non si sentiva al sicuro. Il ragazzo era un tipo imprevedibile e non sapeva cosa sarebbe successo in sua presenza, ma non riuscì a liberarsi, quindi fece un respirone e cercò di armarsi del coraggio che le era rimasto.
- No, Jennifer non voglio farti nulla- disse il ragazzo, notando la sua espressione terrorizzata.
Moze non si fidava di lui, però, dopo le parole del ragazzo, poteva dire di sentirsi più tranquilla.
- Billy-
“Ancora lo ha fatto” pensò il bullo, il suo cuore accelerò. Non era mai stato così tanto tempo con lei e voleva farlo più spesso.
- Dimmi- le disse dolcemente
- Ora chi mi rimane come amico?- gli chiese – Ho perso il mio migliore amico, la mia migliore amica-
- Hai ancora Cookie-
Moze fece un cenno con la testa
- Poi anche Duzz, Crony e… me- disse con un po’ di insicurezza
- Che bello- scherzò – Sono amica dei ragazzi più terrificanti della scuola-
Billy la guardò un po’ offeso
- No! Stavo scherzando, non rimanerci male-
Il ragazzo fece spallucce
- Ora con che coraggio guardo in faccia Ned?- non era una vera e propria domanda, ma più una riflessione personale.
- Mica devi per forza guardarlo- iniziò Loomer – Puoi anche ignorarlo-
- Poi faccio la figura della codarda-
- Non è vero- iniziò Loomer – Può anche essere una persona che non consideri-
- Ma non ha senso, io e lui prima eravamo amici e, da un momento all’altro, io mi allontano-
- E allora che vuoi fare? Continuerai a parlargli dopo tutto quello che è successo?-
- È difficile! Non puoi capire! Non sai che vuol dire vedere il ragazzo che ti piace con un’altra persona-
- Invece so che vuol dire- disse sconfitto il ragazzo.
- Oh scusa Billy!-
Questa volta, anche se Moze aveva pronunciato il suo nome, non si sentiva meglio.
- Io so cosa si prova! Sono tre anni che sono innamorato di te e non mi hai mai dato un’occasione-
- Mi spiace- disse la ragazza.
Loomer non rispose, si alzò e si diresse verso l’uscita della stanza seguito dalla ragazza.
Usciti, i corridoi erano deserti; Moze allora si buttò fra le braccia di Billy; si stupì di quello che aveva fatto, era stata una cosa istintiva, ma in quell’abbraccio si sentiva al sicuro e con Billy nessuno si sarebbe sognato di ferirla.
“Come ha fatto Ned”
No, non doveva pensarci! Strinse più a sé il corpo di Billy per cercare un po’ di conforto.
A sua volta il bullo era imbarazzato , non aveva mai avuto Jennifer così vicino a sé, il suo cuore batteva all’impazzata quasi come se volesse uscirgli dal petto; si sentiva felice, agitato, innamorato quasi come se fosse ricambiato.
Non pensava che un abbraccio del genere gli avrebbe trasmesso così tante emozioni e, quando sentì che la ragazza lo strinse più a lei, voleva morire.
Rimasero abbracciati per qualche minuto e poi Jennifer sciolse l’abbraccio.
Billy voleva solo che rimanesse ancora stretta a lui, ma non si lamentò.
- Mi chiedo perché non  sei sempre così dolce-
- Io non sono dolce- rispose offeso, si girò e si diresse verso la porta dell’aula di scienze, senza guardarla; voleva nascondere quel sorrisino che si era formato sul suo viso, ma Jennifer lo notò bene e sorrise anche lei a sua volta.
Moze gli stette dietro e, mentre guardava la sua schiena, iniziò a vedere il ragazzo sotto una luce diversa... dopo tutto Billy Loomer non era così male!



Fine!
Spero che questa mia storia vi sia piaciuta; non so ma li ho sempre adorati e se solo i produttori della serie tv li avessero fatti stare insieme sarebbero una coppia stupenda.
Questa è nata come una One Shot però se vedo che piace molto potrei anche continuarla.
Ciao ragazzi a presto spero

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Capitolo 2
*** 2.2 ***


Ebbene sì, ho deciso di continuare questa Oneshot grazie anche a quei gentilissimi utenti che mi hanno lasciato delle recensioni bellissime.
Vi lascio alla lettura, ci vediamo dopo la fine del capitolo.
 
Nelle due settimane successive, i due ragazzi non si incontrarono o forse è meglio dire che si evitavano.
Nelle ore di lezione che avevano in comune, Billy cercava sempre mettersi dalla parte opposta di Jennifer per non rientrare nel suo campo visivo.
Jennifer, dopo quello che era successo nello stanzino di Gordy, cercava Loomer ogni tanto, ma mai si sarebbe aspettata che la potesse evitare in questo modo, anche perché non c'era un motivo, in compenso il non parlare più con Ned l'aveva avvicinata molto a Lisa Zemo.
Si era sempre lamentata di non avere amiche femmine. Ma le bastava guardare le cose da un'angolazione diversa per ritrovarsi piena di amiche: Lisa Zemo e Claire Sowyer erano solo una piccola parte.
Non era raro vederla in giro con Lisa, con sempre appresso tutto il suo gruppo di corteggiatori.
- Jennifer, sono io o tu sei strana in questo ultimo periodo?- le chiese dolcemente Lisa
- Sono stata meglio- le rispose semplicemente
- Ancora Ned?-
- No, ormai mi è passato!- disse convinta, ma, quando vide davanti a lei passare Ned con Suzie mano nella mano, si sentì quasi mancare.
Lisa, per consolarla, le accarezzò la spalla - So quanto fa male-
Moze non rispose e continuò a camminare per i corridoi della scuola.
Billy dal suo angolo osservò la scena, lo sapeva che Jennifer provava ancora qualcosa per Ned e vederlo nei corridoi tranquillo con la sua ragazza gli diede fastidio.
Cosa gli stava succedendo?
Non poteva essersi addolcito in così poco tempo.
Da quando aveva avuto luogo quell'incontro con lei e da quando si era mostrato debole, aveva triplicato i pestaggi e gli spintoni, anche se non aveva più parlato con i suoi "amici" Crony e Rodriguez.
Voleva stare solo, non voleva nessuno vicino.
Ripensò a quello che era successo fra lui e Jennifer.
"Non deve più succedere" pensò, mentre sbatteva la testa contro il suo armadietto.
Non doveva più essere dolce con qualcuno, anche se quel qualcuno era Jennifer, la ragazza che amava più di ogni altra cosa.
NON POTEVA ESSERE DEBOLE.
La campanella suonò e tutti i ragazzi si diressero nella propria aula di lezione, tutti tranne lui. Billy si sedette sul pavimento poggiando la schiena contro gli armadietti.
I corridoi erano deserti, ancora una volta ed ogni volta collegava questo a quell'abbraccio.
Quell'abbraccio che gli aveva fatto esplodere il cuore.
Gli bastava pensarci e il suo cuore ribatteva.
Poggiò meglio la testa contro l'armadietto guardando verso l'altro e in un batter d'occhio si trovò il vicepreside Crubbs davanti.
- Non dovrebbe essere in classe?-
- No- gli rispose
- William Loomer entri subito nella sua classe, se no la espello!-
Billy fece spallucce - Se mi vuole espellere, lo faccia! Non voglio rientrare in classe-
- Bene- disse il vicepreside - Mi segua-
Billy da menefreghista si alzò e lo seguì.
Billy entrò nell' ufficio del professore e come d'abitudine si sedette sulla sedia davanti alla scrivania.
L'uomo gli offrì una ciambella che però rifiutò.
- Loomer, sa che la sua situazione non è buona, le basta un altro richiamo e verrà mandato in una scuola militare-
- Allora avrebbe dovuto mandarmici prima. Perché me lo sta dicendo adesso?-
- Perché so che in lei c'è del buono-
- Si sbaglia-
- Io non credo-
Loomer rimase in silenzio, Crubbs, oltre ad essere irritante e presuntuoso, sapeva anche fare il suo lavoro ed essere devoto alla scuola.
- E quindi non mi espelle?-
- No-
Billy azzardò un sorriso. 
- Però deve smetterla di picchiare i suoi compagni di scuola- aggiunse
- Lei sa che non lo farò-
- Io sono convinto che lei lo farà! Perché so anche che la ragazza di cui lei è innamorato non ama i ragazzi violenti-
Loomer spalancò gli occhi - Lei come fa a sapere che mi piace una ragazza?- gli disse minacciosamnete
- Vi ho visti due settimane fa, la signorina Mosely vero?-
- Non le rispondo- disse cattivo
- Facciamo così, se lei picchierà un altro ragazzo qui a scuola lei e la signorina Mosely sarete espulsi- ecco, era tornato il Crubbs cattivo, vendicativo, calcolatore
- Non si azzardi, lei non può farlo-
- In realtà posso-
Billy arrabbiato uscì dando un calcio alla porta.
Non era possibile, il vicepreside non poteva avere così tanto potere; e ora l'aveva minacciato: o si sarebbe comportato meglio o Jennifer rischiava l'espulsione per colpa sua.
Come sfogare la sua rabbia adesso?
Non poteva farlo con i ragazzini!
La campanella suonò ancora, non gli era sembrato che fossero passate due ore, evidentemente nell'ufficio del vicepreside era stato più di quanto gli era sembrato di stare.
Andò verso il suo armadietto, lascandoci lo zaino e si incamminò verso la mensa.
Passando, vide Jennifer parlare con Ned e Suzie Crabglass.
 
*****
 
Moze finì le sue due ore di inglese e andò verso il suo armadietto.
Non aveva mai notato quanto adorava l'inglese, ma ora le era chiaro, era la sua materia preferita, dopo falegnameria, ovvio!
L'inglese su dilei era un calmante, in quelle due ore non pensava a Ned, non pensava a Loomer, non pensava a niente.
Non era mai stata così bene.
Ma, uscita dall'aula, ogni angolo della scuola le ricordava Ned, quei posti dove si baciavano, quei posti dove si tenevano per mano.
Odiava Ned per essere così importante per la sua vita.
Si tuffò nel suo armadietto di legno e prese i libri, ma, quando lo chiuse, si trovò davanti il ragazzo tanto presente nei suoi pensieri con la sua fidanzata
- Ehi Moze!-
- Che volete?- chiese maleducata
- Ci chiedavamo se ti andava di unirti a noi stasera- le chiese dolcemente Suzie
- Cosa?- chiese incredula su una crisi di nervi
- Stasera io e Ned abbiamo pensato di andare al cinema, ma per non andare da soli volevamo che tu e Cookie vi uniste a noi-
- Io non vengo- rispose
- Dai Moze, ti prego- fu Ned a parlare
- Io non...- ma una voce alle spalle la interruppe
- Non vedete che Jennifer non vuole venire con voi?- era Billy
- Billy fatti gli affari tuoi!- lo richiamò Suzie, era l'unica che riusciva a tenergli testa
- Jennifer non vuole uscire con voi- ripeté, guardando negli occhi la sua ex ragazza
- Tesoro- attirò la sua attenzione Ned
Jennifer con la bocca mimò quel "tesoro" detto da Ned
- Fino a quando Loomer starà con Jennifer, non riusciremo mai a convincerla. Andiamo!- prese per mano Suzie e si allontanò.
Moze chiuse il suo armadietto di legno e si diresse verso la parte opposta di quella di Loomer.
Mentre si allontanava, Billy la fissò, ma poi la seguì e, dolcemente, le parlò
- Non mi ringrazi-
- Ce l'avrei fatta anche da sola-
- Secondo me ti saresti fatta convincere, non riesci ancora a dire no a Bigby- quel "Bigby" lo pronunciò con cattiveria
Moze stava per controbattere, più volte aprì la bocca e la chiuse, ma poi fu scossa da un lampo di genio
- Potevi continuare evitarmi. Visto che non fai altro da quando ci siamo abbracciati-
Billy non sapeva che cosa dire e quindi Moze insistette - Perchè ti comporti così?- il bullo non sapeva cosa risponderle e, non vedendolo collaborativo, si allontanò dirigendosi verso l'esterno della scuola.
Loomer la fissò ancora e, dopo un po', la segui nuovamente.
Si sentiva come un carnivoro che seguiva la propria preda, ma questa era talmente sfuggente che riusciva sempre ad evitarlo allontanandosi e lui non poteva fare altro che seguirla.
Arrivò all'esterno della scuola e la vide seduta su una panchina da sola, si avvicinò.
Jennifer, non appena lo notò, cercò di alzarsi, ma lui le prese un polso e la costrinse a sedersi.
La preda era in trappola.
- Cosa vuoi ancora? Perché mi perseguiti?-
- Lo sai quanto sia dura per me mostrarmi debole!-
- Cos'è questa? Mi stai rispondendo alle due domande che ti ho fatto prima?-
- Sì-
- Quindi mi evitavi perché ti eri mostrato dolce?-
Billy stava per rispondere, ma Moze lo precedette - Continua ad evitarmi- disse delusa. E si alzò ancora dalla panchina, mentre Loomer la costrinse ancora a sedersi
"Questa volta non mi scappi"
- Loomer vuoi smetterla?! Non ti sopporto-
Sentirsi dire quella frase da Jennifer lo ferì - Non voglio più evitarti Jennifer-
- Cosa significa?-
- Che non riesco a mostrarmi dolce agli occhi degli altri, ma ai tuoi sì. E con te voglio essere William e non Billy Loomer-
- Come mai questo cambiamento da un momento all'altro?-
- Ho i miei motivi!- disse semplicemente, non voleva rivelarle quello che rischiava perché si sarebbe infuriata sicuramente - Quindi stasera andrai o no?-
- No, assolutamente no-
- Se va anche Cookie, perché vuoi farlo sentire il terzo incomodo?-
- Lui non andrà con loro-
- Se vuoi vengo io- disse imbarazzato
- Preferirei di no, a questo punto usciamo solo io e te-
Billy spalancò gli occhi - Davvero?! Usciresti con me stasera-
- Era una battuta, ma se vuoi... non c'è nulla di male-
- Sì, certo che lo voglio!- esclamò. Era felicissimo!
- Come amici- precisò
- Certo, mica come fidanzati- disse dispiaciuto ma almeno avrebbe fatto finta di essere fidanzato con lei
- Fra di noi non ci potrà mai essere nulla-
- Lo so- continuò sconfitto il bullo
Moze lo guardò dispiaciuta, aveva capito che quello che gli aveva detto lo aveva ferito, ma voleva essere sicura che lui non si facesse illusioni.
La campanella suonò, Moze si alzò e rientrò a scuola, si voltò un attimo verso di lui e gli comunicò
- Stasera alle 9 a casa mia, sii puntuale!-
- Senza alcun dubbio- le rispose, felice si alzò dalla panchina e con calma rientrò anche lui a scuola.

Fine secondo capitolo!
Spero vi sia piaciuto.
Non so bene quanto sarà lunga questa storia, sinceramente non avevo neanche idea di continuarla ma avendo finito una storia che avevo in ballo da due anni ho deciso di decicarmi a questa sperando di metterci meno tempo nel completarla.
Vi dico subito che andando avanti il rating diventerà sempre più alto perché mi piace inserire anche delle piccole parentesi erotiche, anche se non ho idea di come andrà avanti la storia fra i protagonisti, mi sento quasi come un pittore davanti ad una tela bianca che fino a quando non termina la sua opera non sa cosa verrà fuori.
Chiedo anche uno sforzo a coloro che leggono: nel caso abbiate tempo e voglia, lasciatemi un segno del vostro passaggio così sarò più invogliato a continuare la storia senza pause troppo lunghe, i primi capitoli solitamente arrivano con pochi giorni di distanza l'uno dall'altro, spero anche i miei anche se non ho nulla di pronto, ma andando avanti la voglia si perde e quindi iniziano a passare due, tre mesi.
Beh dai ci vedremo presto
Ciaooo

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Capitolo 3
*** 3.3 ***


Appena suonò la campanella, Billy corse fuori dall'aula, non aveva tempo da perdere, non voleva neanche attendere l'autobus che l'avrebbe portato a casa.
Era l'unico che correva nella città, infatti chiunque si voltava a guardarlo, ma a lui non importava. Arrivò a casa sua, attraversò il giardino e poggiò la schiena contro la porta.
Era stravolto, infatti scivolò verso terra sedendosi sullo zerbino, gonfiando e sgonfiando il petto lentamente, in modo da riprendere a sufficienza fiato.
Si tolse il giubbotto di pelle visto che era molto accaldato ed entrò in casa; senza salutare nessuno si diresse nella sua stanza. Buttò il suo zaino malamente sul letto e si immerse nel suo armadio.
Esaminò ogni capo d'abbigliamento, non c'era nulla di adatto, solo maglie nere e jeans. 
Per un momento si era pentito di non aver mai comprato un capo colorato.
Guardò ancora più a fondo, vide quegli abiti che aveva indossato per un breve periodo a scuola; si era autoconvinto che, cambiando il vestiario e offrendole del cibo, sarebbe riuscito a conquistare Jennifer.
Non si era mai sbagliato così tanto.
Optò per una camicia nera ed un paio di jeans, almeno con la camicia poteva essere quasi elegante.
Buttò i vestiti sul letto e si diresse verso la cucina dove sua mamma sbrigava delle faccende
- Ah William, sei arrivato, non me ne sono accorta!- disse leggermente irritata, aveva sentito suo figlio rientare in casa
- Sì, scusa mamma-
Sua madre mogugnò qualcosa, ma lui non capì e fece finta di nulla
- Stasera devo uscire-
- Con i tui amici Crony e Rodriguez?- sua madre non sopportava quei ragazzi, era come se lo avessero trascinato in quel baratro del bullismo. Anche se sapeva che la mente era lui, ma nessuno gli aveva impedito di trasformarsi in quel mostro che è a scuola.
Ormai ci aveva fatto l'abitudine ad essere chiamata per andare a scuola e ormai aveva perso anche il conto delle volte. Non capiva il motivo che lo spingesse a comportarsi così visto che con lei era dolcissimo. Sperava che, prima o poi, avrebbe smesso con quegli attegiamenti, ma sapeva che questo comportamento violento derivava dal fatto di essere cresciuto senza un padre. Quando lo aveva partorito era ancora una bambina e il padre era scomparso nel nulla, forse se l'era data a gambe, ma ormai questo fatto non la toccava più. Voleva solo che il suo unico figlio stesse bene
- No- rispose Billy - Esco con una ragazza-
La signora Loomer spalancò gli occhi, non ci poteva credere - Chi è la fortunata?-
- Non la conosci- disse imbarazzato
- Beh dai dimmi almeno il nome-
- Jennifer-
- Ed è bella?- chiese la donna, guardando suo figlio negli occhi azzurri
- Bellissima! Non puoi immaginare i suoi occhi, i suoi capelli, il suo carattere-
La donna sorrise, vedere suo figlio innamorato era una conseguenza del suo maturamento.
- Allora fai a prepararti che hai solo 4 ore, devi tirarti a lucido!-
- Non ci metterò mai così tanto- rispose, sua madre fece spallucce e tornò alle sue faccende.

*****

Mancava poco all'incontro con Loomer, Moze quasi non poteva credere di averglielo proposto.
Era agitata per quella sera. Non era la prima volta che usciva con un ragazzo, ma quei ragazzi con cui era uscita erano i suoi fidanzati. Loomer non era il suo fidanzato, non era neanche un suo amico, non era niente!
Che discorsi avrebbe fatto con Loomer? Non lo conosceva abbastanza, forse avrebbe dovuto chiamare Suzie per sapere cosa avrebbe dovuto fare con il bullo.
Non sarebbe stato il caso.
Era abituata a fare tutto sola e da sola avrebbe risolto quel problema.

Mancava poco all'uscita con Loomer, andò nella sua stanza e indossò le prime cose che le capitarono davanti agli occhi, si legò i capelli in una coda di cavallo e andò nel bagno a ultimare la sua preparazione.
Non era certamente vestita da venerdì sera, anzi le sembrava più di essere vestita per andare a scuola, ma alla fine non era una serata importante, non sapeva neanche dove andare con Loomer.
Scese le scale di casa sua, salutò i suoi genitori e uscì da casa.
Loomer era già seduto sul marciapiede davanti a casa sua.

*****

Erano le 20 e 15, ma Billy, non riusciva più ad aspettare.
Di continuo guardava l'orologio, ma il tempo non passava. 
Un'ora che era inquieto, continuava a muoversi per casa, poteva dire di conoscere a memoria ogni grano di polvere presente, sua mamma più volte gli disse di rimanere tranquillo, ma Billy negava di continuo di essere agitato.
Non era mai uscito con una ragazza.
Stanco di girare per casa, uscì e si incamminò verso casa di Jennifer, camminava il più lentamente possibile, in modo da tardare l'ora di arrivo; ma passò solo un quarto d'ora e si trovò davanti alla villa di casa Mosely.
Sapeva che la famiglia di Jennifer era benestante anche se non ai livelli della famiglia di Missy, ma non credeva avessero una casa di quelle dimensioni, sembrava due/tre volte casa sua.
Vide che aveva anche la piscina, non lo sapeva, la invidiava tanto. Ingelosito, si sedette sul marciapede davanti a quella reggia che era la casa di Jennifer voltando le spalle.
Meno vedeva, meglio stava.
Guardò l'orologio. Erano le 20 e 35, avrebbe dovuto aspettare solo 25 minuti e l'avrebbe fatto guardandosi le scarpe, non aveva nessun altro passatempo.
- Come sei puntuale!- sentì una voce alle sue spalle, era Jennifer
- Io lo sono sempre- puntualizzò lui, il quale si alzò dal marciapiede, si spazzolò con le mani i jeans e, con Jennifer di fianco, iniziò a camminare.
Il silenzio all'inizio fra i due non era tranquillizzante, ma Billy lo ruppe
- Non pensavo abitassi in una casa così grande-
- Dici che è grande?-
- Rispetto a casa mia sì-
- Okay- disse Moze indecisa su cosa dire
Continuarono a camminare, ma questa volta in silenzio. Innumerevoli furono gli interventi di Loomer per intaprendere una conversazione con Jennifer, ma lei rispondeva sempre svogliatamente, Billy ormai era al limite 
- Perché mi rispondi cosi? Cosa c'è che non va in me? L'altra volta eri più simpatica-
Jennifer lo guardò dispiacita, ma neanche lei sapeva il motivo che la spingeva a comportarsi in questo modo
- Non lo so-
- Puoi cercare di parlarmi?- le chiese allo stremo il bullo
- Ci provo- disse
Camminarono ancora per la città senza una meta precisa, fra loro parlavano, anche se non molto di più di prima, ma questa volta Jennifer cercava in tutti i modi parlare con lui.
Passarono davanti ad una sala giochi
- Che dici, entriamo?-
- Va bene- rispose alla ragazza, non aveva altri progetti quella sera e seguì al Loomer all'interno del locale.
Non era mai entrata in una sala giochi, anche perché non si era mai interessata ai videogiochi, al contrario di Loomer che sembrava frequentasse quel posto spesso. 
Lo vide parlare con il proprietario civilmente, era così diverso da come lo vedeva a scuola, gli sembrava essere tornato il ragazzo che la aveva consolata nello stanzino di Gordy.
Le sembrava più umano, un ragazzo normale, fanatico dei videogiochi.
- Tom- la voce di Billy la distrasse dai pensieri - Ti presento Jennifer-
Jennifer vide la mano di Tom avvicinarsi e lei la impugnò
- Jennifer io vado a giocare- e si allontanò senza darle possibilità di rispondere. 
Moze si poggiò al bancone e lo guardò allontanarsi.
- Quindi tu sei la sua ragazza di William?- le chiese Tom
- No, io non lo sono!- esclamò Moze; così andò nella stessa direzione di Loomer e lo vide in piedi davanti ad uno di quei videogiochi sparattutto, con la pistola in mano
- Perché mi hai abbandanata?- gli chiese
- Per fare una partita, so che a te non piacciono i videogiochi. Poi non ti ho lasciata sola, c'era Tom e lui è uno che parla tanto!- le rispose senza staccare gli occhi dal videogioco
- Già- disse Jennifer guardando lo schermo - Sai che domanda mi ha fatto?-
- No- le rispose Billy
- Se io e te fossimo fidanzati!- Moze notò il bullo spalancare gli occhi e sullo sfondo nero del videogioco corparse una scritta rossa "Game Over" - Perché mi ha fatto questa domanda?-
Billy la guardò negli occhi e, come sempre, sentì il suo cuore battere - Te lo ha chiesto perché le ragazze che frequentano questo posto sono poche e la maggior parte sono le fidanzate di coloro che vengono qui-
Moze fece un cenno con la testa.
Loomer si incamminò cercando qualche altro videogioco seguito da Jennifer, fino a quando si fermò - Ti sfido-
Appena sentì quella parola Moze aguzzò le orecchie - Parla-
- Vedi questo?- le disse indicando davati a lui
- Sì-
- Ti sfido a questo gioco-
- A me non piacciono-
- Secondo me questo, al contrario, ti piacerà molto, è semplice, basta fare canestro e chi ne fa di più vince-
- Bene- disse Moze con fare sfidante
- Posizionati qui, io sarò qui di fianco. Ti dico subito che io sono imbattibile-
- Perderai- lo stuzzicò Jennifer, Billy mise un gettone dentro  il videogioco dove era posizionata la ragazza e uno dove era lui e la sfida iniziò.
Entrambi carichi, iniziarono a gettare la palla dentro il proprio cesto. Era un susseguirsi di canestri e, presto, si trovarono circondati da ragazzi curiosi che iniziarono a fare il tifo per il proprio favorito.
Il tempo scadde e Billy era parecchi punti davanti a Jennifer
- Tu non puoi vincere! Voglio la rivincità!- esclamò con un'espressione arrabbiata sul volto. Billy sorrise e inserì un secondo gettone nella macchina sua e in quella di Jennifer.
Nuovo round, questa volta arricchito dagli insulti che uscivano dalla bocca della ragazza, ma il finale era sempre lo stesso: Billy la batteva. Continuarono a giocare per un po' fino a quando Jennifer finalmente vinse la sua prima partita e, con un atteggiamento superiore, si diresse verso l'uscita del locale seguita dal ragazzo.
- La ragazza ti ha prosciugato i risparmi- disse Tom a Billy mentre si avvicinava all'uscita
Loomer aprì la bocca ma fu interrotto dalla ragazza - Però ho vinto io-
- Ti ha lasciato vincere- intervenne Tom
- NO!- esclamò offesa Moze che indossò il giubbotto e uscì dal locale
Billy allora si affretto a seguirla, salutando velocemente il suo amico.
- Aspettare un attimo prima di uscire?-
- Davvero ti ho prosciugato i risparmi?- cambiò immediamente discorso Jennifer
- Ehm... sì- disse sincero - Ma non ti preoccupare-
- Scusa- bisbigliò la ragazza - Ti ridarò tutti i soldi. Mi lascio prendere la mano a volte-
- Amo questa parte di te-
Moze non disse nulla, ma dentro di sé era felice i complimenti la facevano sempre sentire bene ma non poteva amare Loomer però amico poteva considerarlo.
Il viaggio del ritorno fu meno silenzioso di quello dell'andata, c'erano sempre quei momenti di silenzio ma erano meno pesanti.
Billy la accompagnò a casa e, davanti al vialetto che l'avrebbe condotta alla porta d'entrata, si fermò. Era pronto a guardarla allontanarsi, ma Jennifer inziò a parlargli
- Come ti comporterai lunedì?-
- In che senso?-
- Mi ignorerai ancora o mi parlerai normalmente?-
Prima di rispondere, Loomer tentennò - Ti parlerò- 
- Grazie- e lo abbracciò
Billy non poteva crederci, la aveva ancora abbracciato. 
Ovvimante il suo cuore stava martellando nel petto, questo momento non poteva terminare, quindi la abbracciò anche lui, ma stringendola più a sé senza lasciarla nel momento in cui lei aveva allentato la presa
Quando si sciolsero, Jennifer parlò ancora
- Mi raccomando- e gli voltò le spalle.
Billy la guardava con un sorriso idiota stampato sul volto e la mano a mezz'aria che la salutava.
Chissà cosa avrebbero detto Crony o Rodriguez guardandolo adesso...



Fine!
Avrei voluto aggiornarla prima, ma ultimamente mi sono trovato supermega impegnato fra scuola, studio, lavoro, amici e ragazza e non ho avuto tempo di continuare e ora finalmente la ho concluso questo capitolo.
Rileggendo ho notato che Billy è altamente OOC, almeno così avranno pensato molti di voi leggendo questo capitolo. 
Io non la penso in questo modo! 
Con Jennifer lui si mostra sempre dolce, basta notare quelle piccole parentesi dove fanno parlare i due personaggi fra loro, quindi ho giocato molto sul fattore "umano" (cit. marty3000) di Billy, spero non dispiaccia.
Ho anche pensato di non alzare il rating, la storia mi piace così pura, spero che la mia mente perversa non prenda il sopravvento.
Spero di metterci meno tempo con il prossimo aggiornamento.
ciao
Mythos

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Capitolo 4
*** 4.4 ***


Billy tornò a casa e salutò sua madre entusiasta. Quella serata era stata bellissima: era uscito con Jennifer, ci aveva parlato, l'aveva abbracciato, questo non se lo aspettava.
- Come è andata?- gli chiese sua madre seduta sul divano
- Bene!- le rispose soddisfatto- Ora vado in camera-
La mamma di Loomer non si lamentò, era normale che suo figlio non le avrebbe raccontato di più, anche se le sarebbe piaciuto molto.
Il bullo entrò nella sua stanza, si svestì e si inserì sotto le coperte, ma non riusciva a chiudere gli occhi: non era così assonnato, ma non aveva neanche voglia di alzarsi e raggiungere sua madre sul divano, non aveva voglia di accendere il computer, non aveva voglia di fare nulla!
Si coprì fin sopra la testa e cercò di addormentarsi.
Si girava, rigirava ma non riusciva a prendere sonno, allungò una mano per prendere il suo cellulare dal comodino perché non sapeva che altro fare, iniziò a curiosare e, quando scorse sulla rubrica il nome "Jennifer", decise di chiamarla. Sentiva il suo stomaco contorcersi quando udì i primi squilli
- Pronto- si sentì dall'altro capo del telefono. Billy non respirò - Pronto- ripeté Jennifer
- Jennifer- disse con un filo di voce
- Loomer, chi ti ha dato il mio numero?- gli chiese aggressiva
Non voleva confessarglielo, ma tempo fa aveva picchiato Bigby, costringendolo a farsi dare il numero di telefono.
- Me lo hai dato tu- le disse dolcemente
- Non mi sembra-
- Quando abbiamo fatto insieme il progetto di storia sull'Egitto-
- Ah, ora mi ricordo-
Ci aveva creduto, menomale che non aveva in mente nessun'altra scusa!
- Perché mi hai chiamato?- gli chiese annoiata
- Volevo sapere come stessi-
- Sto bene- gli rispose - Ho sonno Loomer, ci vediamo lunedì ciao-e chiuse la chiamata
Il ragazzo poggiò il telefono sul comodino. Non sapeva perché l'avesse fatto, non era stata neanche una grande telefonata.
Il fine settimana era stato molto noioso, in genere usciva sempre sia di Sabato, sia di Domenica, quella settimana invece era rimasto in casa.
Sì, i suoi amici lo avevano chiamato, ma non aveva neanche risposto loro, non gli andava. 
Perché? 
Non lo sapeva, non vedeva solo l'ora che arrivasse il Lunedì per poterla rivedere, anche se non l'avrebbe più chiamata, visto che precedentemente l'aveva infastidita.

Sua madre era stranita, non ricordava l'ultima volta che suo figlio era rimasto a casa due giorni di seguito; glielo aveva chiesto, ma non le aveva risposto decentemente, solo che non gli andava.
Strano.

Il fine settimana passò lentamente.
Molti ragazzi il Lunedì mattina si alzavano svogliatamente dal letto, raggiungevano molto lentamente la fermata dell'autobus e per i corridoi della scuola potevano sembrare degli zombie.
Loomer invece quella mattina si era svegliato due ore prima del solito e si era diretto verso il bagno.
Si lavò e, davanti allo specchio, fece molta ginnastica facciale. Voleva rilassare i suoi lineamenti e cancellare dalla faccia l'espressione dura che lo distigueva dagli altri.
Si pettinò  e subito si tuffò nel suo armadio. Non avrebbe mai più indossato quelle sue maglie nere con stampe che provocavano inquietudine. D'ora in poi camicie e maglie nere ma solo con qualche scritta. 
Non era ancora pronto per indossare capi colorati.
Andò in cucina, la tavola era già preparata con due tazze di latte,  fette biscottate e tanto altro, mentre sua madre era già seduta aspettandolo, così anche lui si sedette di fronte a lei, iniziando a cospargere la sua fetta biscottata con la marmellata.
Sua madre notò che il ragazzo si era conciato diversamente dal suo solito e gli chiese il motivo
- Come mai sei così bello oggi?-
Billy inizialmente la guardò e come risposta fece spallucce, ma, visto che sua madre non smetteva di fissare i suoi occhi, decise di confessarglielo
- Vorrei far colpo su Jennifer, ora non mi considera. Se dovesse scegliere fra me ed  un ragno credo sceglierebbe il ragno! Voglio essere più importante di quel ragno-
- Ma con "ragno" ti riferisci a qualcuno, vero?-
Billy non rispose, ma la sua espressione lo fece per lui.
- Ti auguro tutto il meglio- disse dolcemente sua madre mentre Billy finiva di bere la sua tazza di latte.
Suo figlio non si era mai confidato con lei, solitamente parlavano molto poco fra loro, ma questa volta era felicissima, almeno qualcosa della vita di William l'aveva saputa.

Billy uscì di casa di corsa e, a piedi, raggiunse la scuola; arrivò in anticipo e si piazzò davanti all'entrata aspettando che Jennifer arrivasse con il pullman.
Aspettò per qualche minuto e piano piano tutti gli studenti iniziarono ad arrivare e gli passarono di fianco.
In quel momento si sentì a disagio, notò che molte ragazze e ragazzi si giravano verso di lui, non credeva di attirare così tanto l'attenzione.
Cercò il più possibile di ignorare gli sguardi che si voltavano verso di lui fino a quando Jennifer comparve nel suo campo visivo.
Sentì sul suo viso aprirsi un sorriso idiota, odiava quel sorriso, e, quando Jennifer piano piano si avvicinava a lui, inciampò in un momento di apnea, fino a quando gli si piazzò davanti e gli sorrise.
- Quindi non mi eviti-
Billy aprì la bocca - Non lo farò più- disse sotto sforzo.
Decisero di entrare nella scuola e, subito, i ragazzi presenti nell'atrio li fissarono.
Nessuno aveva mai visto Moze in giro con Loomer, ma la cosa più strana e che parlavano fra loro normalmente, come se fossero stati sempre amici.
- Che imbarazzo- disse il ragazzo - Perché ci guaradano tutti?-
- Rilassati- cercò di tranquillizzarlo - Ignora, vedrai che presto si annoieranno-
Loomer ingoiò la saliva, ma guardando sempre agitato intorno. Arrivarono davanti all'armadietto di Moze che egli aprì per prendere i libri che le occorrevano.
- Come ti sembro vestito in questo modo?- le chiese imbarazzato a voce bassa
Moze lo guardò e gli sorrise - Stai bene, solo che io sbottonerei...- iniziò sbottonandogli i primi due bottoni della camicia -... questi due-
A quel contatto Billy ansimò, sentire la sua mano sulla sua pelle era una cosa bellissima, che non aveva mai provato.
Jennifer gli sorrise e gli voltò le spalle per andare verso la sua classe e Billy fece lo stesso.
Nelle successive due ore non era riuscito a prestare attenzione alla lezione, continuava a pensare alla mano della ragazza sul suo petto e il suo cuore continuava a battere rumorosamente.
Appena suonò la campana dell'intervallo Billy si alzò dal banco per raggiungere l'armadietto di Jennifer.
Prima di uscire però una ragazza si avvicinò a lui
- Ciao-
- Ehm... ciao- rispose Billy non ricordava chi fosse
- Che ne diresti di mangiare insieme a pranzo?-
- Non lo so- rispose, con quella ragazza non aveva mai parlato, non ricordava nemmeno il suo nome
- Mica ora sei single?-
- Sì-
- E allora che problema? Ti ho chiesto solo di mangiare insieme-
Billy rimase in silenzio, in effetti non gli aveva chiesto chissà che cosa, solo che ora voleva passare più tempo possibile con Jennifer, visto che erano diventati quasi amici... o almeno lei sembrava lo avesse accettato
- Facciamo così, io ci penso, poi ti dirò- cercò di essere il più convincente
La ragazza fece un respirono e disse - Va bene, ti aspetto davanti alla porta poi mi dirai- e gli voltò le spalle.
Non aveva voglia di passare del tempo con lei, ma ne avrebbe parlato con Jennifer. Raggiunse l'armadietto e la aspettò, presto la vide arrivare 
- Mi aspettavi?-
- Sì sì- le rispose convinto il ragazzo - Una ragazza mi ha chiesto di pranzare con lei-
- Vedi che questo tuo nuovo stile piace?!-
- Sì, ma non credo andrò-
- Perché?-
"Perché sono innamorato di te e voglio passare più tempo possibile con te" voleva urlarle
- Non mi va- disse solamente
Jennifer non disse più nulla, fra loro ora c'era silenzio ma Billy lo ruppe subito - Ti ha dato fastidio che io ti abbia chiamata l'altra sera?-
- No, certo che no, solo che mi hai chiamata tardi. Chiunque ti avrebbe risposto male-
- Forse hai ragione, quindi posso chiamarti ancora?-
- Certo-
Billy sorrise, la campanella suonò e Jennifer si allontanò ancora ma, prima di essere troppo lontana, gli urlò - Pensaci per il pranzo- e si girò
La vide allontanarsi e, mentre anche lui avanzava verso la classe, venne fermato da Crony e Rodriguez
- Cosa sta succedendo?-
- Cosa volete dirmi?-
- Sabato non hai risposto alle mie chiamate e ai miei messaggi! Perché?-
- Non mi andava di uscire, le nostre serate non sono il massimo-
- Non ti sei mai lamentato prima, ci sarà qualcosa sotto- puntualizzò Crony
- Non mi va di dirvelo-
- Dai Billy- cerco Crony di convincerlo
L'ex bullo ingoiò la saliva - Crubbs mi ha detto che se non smetterò di comportarmi così, mi manderà in un'accademia militare, e io non voglio!-
I suoi amici si guardarono increduli.
- Seriamente?-
- Non posso fare altro-
- Ma allora perché ci stai ignorando?-
- Voi volete che mi comporti da bullo, non posso-
- Ma... - cercò di aggiungere Crony ma Billy lo zittì con un gesto della mano e andò nella sua classe.
I ragazzi scioccati si guardarono fra loro e guardavano Billy allontanarsi.
Passarono le altre due ore e arrivò l'ora di pranzo. Il ragazzo si diresse così verso a porta della mensa. Come era stato detto, la ragazza che gli aveva chiesto di pranzare insieme era davanti alla porta, Billy la guardò, non le parlò ma scosse la testa in modo da farle capire che non aveva intenzione di passare l'ora di pranzo insieme a lei.
Sul volto della ragazza si dipinse un'espressione triste e poi entrò nella mensa. Billy si sentì crudele, quella ragazza gli aveva solo chiesto di passare del tempo insieme quindi, un po' forzatamente, la seguì perché aveva cambiato idea, ma, dopo aver visto Jennifer seduta ad un tavolo sola, qualsiasi pensiero rivolto alla ragazza sparì e si sedette di fronte alla bruna.
- Hai deciso di non pranzare con quella ragazza-
- Già, non volevo-
- Perché?-
Billy non sapeva che rispondere, alla fine se la cavò con un "Non lo so".

Ned e Suzie entrarono in mensa, Moze appena li vide si sentì in ansia. 
Per tutto il giorno li aveva evitati ma non aveva pensato che durante l'ora del pranzo li avrebbe beccati.
"Devo evitare con lo sguardo Ned!"
Si ripeté più volte, ma gli occhi facevano per contro proprio e lo vide con Suzie, le venne un colpo al cuore.
- Jennifer cosa succede?- le chiese preoccupato Billy
Ora la stava guardando "Ned sparisci dalla mia vita!" si disse, improvvisamente le venne in mente un'idea
- Billy- gli disse guardandolo negli occhi 
- Cosa c'é?- chiese preoccupato, la ragazza aveva quasi urlato il suo nome
- Baciami-


Fine!!
Volevo pubblicarlo prima, certo. Chiedo perdono. Non so cosa mi succede non ho ispirazione e temporeggio.
Devo farmi coraggio e pubblicare i nuovi capitoli con poca distanza fra loro.
Beh dai ci vediamo al prossimo


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Capitolo 5
*** 5.5 ***


- Cosa?- le chiese Billy
- Billy devi baciarmi, adesso- quasi lo costrinse – Ned si sta avvicinando-
Billy inizialmente voleva farlo, ma dopo aver sentito il nome Ned cambiò idea.
Non voleva, non era giusto, non potevano baciarsi in questo modo; per lui non provava nulla.
- No- e si dedicò al suo cibo.
Ned si avvicinò a loro con Suzie
- Possiamo sederci qui?- chiese l’ex ragazzo di Moze
- Se proprio dovete- rispose scortesemente la ragazza
Ned e Suzie si accomodarono al tavolo, fra loro crollò il silenzio.
Non è che il ragazzo bruno si aspettasse altro, anzi era certo che la situazione sarebbe stata questa.
Più volte aveva cercato di intraprendere un discorso con i due ragazzi seduti a quel tavolo, ma nessuno aveva risposto decentemente, rimase zitto un po’ ma poi Suzie aveva preso la situazione in mano
- Da quanto voi due siete amici?- chiese agli altri seduti sul tavolo
- Non da molto- - Ormai stiamo insieme-
Parlarono in contemporanea Billy e Jennifer.
Billy guardò Jennifer interrogativamente, ma la ragazza non lo degnò di uno sguardo
- Davvero?- chiese Ned con gli occhi spalancati
- Sì- rispose Moze – Venerdì siamo usciti e mi sono innamorata-
Billy quasi la guardò non capendo cosa volesse dire, ma non disse nulla.
- Sono felicissima per voi- esclamò Suzie – Che ne dite di fare un’uscita a quattro venerdì?-
- Ti faccio sapere- le rispose Moze – Billy vieni con me!- continuò la bruna prendendolo per mano e allontanandosi da quel tavolo.
 
Jennifer lo stava trascinando per i corridoi, ignorando ancora una volta la regola del "vietato correre nei corridoi", tirandolo fino allo stanzino di Gordy, sotto gli occhi di alcuni ragazzi che li guardarono immaginando cosa avrebbero fatto lì dentro.
- Cosa sta succedendo?- le chiese prima di tutto Billy
- Scusa, non sapevo che altro dire-
- Quindi noi due stiamo insieme?-
- A quanto pare-
- Per finta- cercò di capire Billy
- Certo-
- Perché mi hai inserito in questa situazione?-
- Forse per far ingelosire Ned-
- Quindi mi stai usando! No, io non ci sto- Billy odiava  essere meno importante per Ned, non sopportava che quel nanerottolo gli rubasse il posto.
- Ti prego- lo scongiurò Moze.
Billy non sapeva se accettare o meno, odiava essere usato, ma forse questa sarebbe stata la sua unica occasione per fingere di stare insieme a Jennifer, anche per finta. Fece un cenno con la testa e la ragazza, per ringraziarlo, lo abbracciò.
Loomer arrossì, ma, mentre la ragazza lo circondava con le braccia, lui la strinse ancora più a sé, affogando il naso in quei capelli castani.
Si staccarono e uscirono dallo stanzino di Gordy. Camminarono per i corridoi. Lisa Zemo si avvicinò a loro, guardandoli dall’alto verso il basso, quasi come se li stesse esaminando.
Guardò Jennifer negli occhi, in modo da farle capire che volesse parlare sola con lei, Moze guardò Billy e, gentilmente, gli chiese di lasciarli soli; malgrado si fosse mostrato un po’ contrariato alla cosa, si allontanò .
Appena il Loomer fu abbastanza lontano le ragazze iniziarono a parlare fra loro
- Perché lo stai usando?- gli chiese Lisa
- Non lo sto usando, io e Billy stiamo davvero insieme!-
- No non ci credo-
- Come no?!-
- Non siete credibili, prima fra i corridoi non vi tenevate neanche per mano e non parlavate come fidanzati-
- È davvero così evidente-
Lisa fece solo un cenno con la testa e Moze tirò i lati della bocca – Mi vergogno tanto- disse con lo sguardo verso il basso
- Se non provi nulla per Loomer allontanati da lui. Non vorrei si sentisse preso in giro-
- Lo sa- disse in un soffio
La faccia di Lisa non riuscì a coprire lo stupore che in quel momento provava – E ha accettato?!-
- Già- disse solamente e Lisa si pietrificò
La campanella suonò e annunciò l’inizio delle lezioni pomeridiane, Moze fece un respiro di sollievo e, dopo aver salutato, Lisa si allontanò.
 
Passarono anche le ore pomeridiane, in quelle due ore Jennifer era riuscita a non pensare a niente ma, ora che tornava a casa, la sua testa era piena di pensieri.
Non si sentiva bene, Lisa aveva ragione, non poteva usarlo, non poteva illuderlo. Sapeva quanto lui ci tenesse a lei, quanto lui la desiderasse, ma non poteva fingere di esserne innamorata.
Anche se questo voleva dire non far ingelosire Ned, se mai lo fosse stato; probabilmente vederla con Billy lo aveva reso sollevato o, peggio, si era reso conto che fingeva.
In questo modo avrebbe fatto la figura della bambina.
Aprì il cancello di casa sua, ma non entrò in casa, si avvicinò alla piscina e, dopo essersi disfatta dello zaino e delle scarpe, si tuffò.
Una nuotata nella sua piscina riusciva sempre a risollevarla, da quando era piccola si tuffava in piscina ogni volta che qualche pensiero continuasse a ronzarle nella mente dopo un paio di vasche si fermò e incrociò le braccia sul bordo poggiandoci la testa sopra.
Passò qualche minuto, decise di uscire dalla piscina e, fradicia, rientrò in casa
- Jennifer non gocciolare per casa!- sua madre l’aveva richiamata
- Mi porti un asciugamano per favore?- chiese
Presto sua mamma comparve nel suo campo visivo e le lanciò l’asciugamano.
Jennifer se lo tamponò sul viso e poi si arrotolo dentro ad esso e si fiondò nel bagno per farsi una doccia.
Si spogliò, liberandosi dei vestiti fradici ed entrò in doccia, le sue dita erano già grinze, ma rimanere sotto la doccia era  piacevole.
Dopo un po’ uscì dalla doccia e si avvolse nel suo accappatoio e, mentre si arrotolava i capelli dentro ad un asciugamano, sentì il campanello di casa sua suonare, probabilmente suo padre era appena tornato a casa...
Sentì bussare alla porta del bagno e Moze fece una faccia confusa
- Jennifer c’è il tuo ragazzo-
La sua faccia ora era ancora più confusa – Cosa?-
- Lo faccio entrare?-
Jennifer disse: "Okay!", non capendo bene a chi si riferisse. Sentì bussare una seconda volta alla porta – Sono io-
Loomer?
Moze si avvicinò alla porta e aprì poco – Che ci fai qui?-
- Se vuoi me ne vado- disse tristemente il biondo
- Entra- e gli aprì la porta
Appena Billy la vide, spalancò gli occhi – Ma ti stavi lavando! Scusa...-
Moze non rispose e subito gli chiese – Perché sei venuto qui?-
- Dobbiamo fingere ancora-
- Non lo so Billy- disse pensierosa e si levò l’asciugamano dai capelli – Aspettami nella mia stanza, ora ti raggiungo-
- Dove è?-
- Chiedi a mia mamma, sicuramente ti darà anche qualcosa da mangiare-
Billy fece come la ragazza gli consigliò e uscì dal bagno.
Non poteva crederci, aveva appena visto Moze in accappatoio, inutile dire che gli aveva provocato uno strano effetto oltre l’imbarazzo.
Andò in cucina e educatamente chiese alla mamma
- Dove è la camera di Jennifer? Mi ha detto di aspettarla lì-
- Rimani qui- disse dolcemente la mamma – Jennifer vorrà ancora una mezz'oretta, hai fame?-
- No grazie, signora-
La mamma di Jennifer non lo ascoltò e davanti a lui mise un ciotola di patatine e diverse caraffe con svariate bibite.
- Grazie!-
- Di nulla- le sorrise – Da quanto tu e Jennifer state insieme?-
- Ehm…- si preparò a rispondere
- Oh scusa, sono troppo curiosa, sai, della vita sentimentale di mia figlia so poco-
- Non credo ci sia nulla da sapere- rispose mentre stuzzicava qualche patatina
- Meno male che con Ned si è lasciata-
- Perché?- chiese curioso
- Posso dirtelo in confidenza?-
Billy la guardò serio
- Non mi piaceva come suo fidanzato,  era troppo basso e per me è ancora un bambino-
- A Jennifer piaceva-
- Lo so- disse sua madre a bassa voce – Infatti sono sorpresa come lei sia già riuscita a dimenticarlo. Vuol dire che le piaci davvero molto-
Billy non rispose, tirò solo un sorriso, non sapeva come comportarsi, non sapeva se Jennifer avesse detto a sua madre che lui era solo un modo per dimenticare Ned.
- Posso chiederti una cosa?- gli rivolse parola ancora sua madre – Non farla soffrire, almeno tu-
Billy si immerse ancora nelle patatine e si versò del succo di arancia.
Jennifer fece la sua comparsa in soggiorno e la mamma si ammutolì, facendo finta che non avesse detto nulla, ma lei aveva sentito tutto e rivolgendosi a sua madre:
- Lascialo un po’ in pace- sorrise, prese Billy per la mano e lo condusse fuori, su una delle sdraio che aveva a bordo piscina.
I due ragazzi per un po’ si guardarono in faccia.
Billy non aveva nulla da dire, ma se Jennifer lo aveva portato fuori c’era un motivo, quindi attese guardandola in faccia, innamorato di quel viso.
- Cosa ti ha detto mia mamma?-
Billy ingoiò la saliva, non sapeva se dirle la realtà o una bugia, non poteva sapere che rapporto ci fosse fra lei e sua madre.
- Ehm…- emise un vocalizzo
- Cosa?- chiese la bruna con sguardo indagatore
- Ha solo detto che non le piaceva Ned come fidanzato tuo-
- Solo questo?-
- Solo questo- ripeté
- In mezz’ora avete parlato di questo?-
- Non è che abbiamo parlato subito, mi ha guardato per tutto il tempo- disse -Che imbarazzo!- disse quasi tremando
- Lo so mia madre a volte è un po’ impicciona. Ti chiedo scusa-
- Ma va, figurati. Mi sono sentito imbarazzato, ma fa nulla-
I ragazzi si guardarono in volto, il silenzio era piombato fra i due, ma non era sgradevole, era solo pace.
Billy guardò Jennifer.
Era bellissima e la luce della luna che la illuminava la rendeva quasi come una creatura ultraterrena, non poteva credere di averla li davanti e, senza dire nulla, la abbracciò.
Jennifer, dalla sua parte, non capì il motivo che aveva spinto Billy a questa manifestazione di affetto e non era così spiacevole, anche se lei e l’affetto erano su sue pianeti diversi.
Ora erano diventati quasi amici, ma sapeva che Billy non poteva sostituire Ned, poteva diventare un confidente, ma non il suo migliore amico.
Cercò con garbo di staccarsi dalla presa di Billy, ma il ragazzo non voleva lasciarla.
 
Dalla sua parte Billy capì che la ragazza voleva uscire da quella gabbia costituita dalle sue braccia, ma la strinse ancora un po’ a se prima di lasciarla andare
- Scusa- disse
Jennifer non gli rispose, ma lui capì che lo aveva trovato fastidioso
- Perdonami- aggiunse
- Ma no stai tranquillo- rispose Jennifer – Solo che non sono abituata-
- Non lo farò più-
Moze rimase zitta, ma poi intervenne bisbigliando – Ma dobbiamo farlo-
- Vuoi continuare la messa in scena?- le chiese Billy
- Dobbiamo per forza anche se non voglio approfittare di te-
Questa volta Billy rimase zitto, voleva capire cosa passasse per la testa della ragazza
- È che non posso far capire a Ned che abbia finto stamattina…-
- Va bene- disse Billy senza aspettare che la ragazza finisse la sua frase
-…farei la figura della codarda. Cosa?-
- Fingerò di essere il tuo ragazzo, tutto il tempo che vuoi o di cui hai bisogno-
- Grazie- disse Jennifer dandogli un bacio sulla guancia
- Ti Amo- bisbigliò Billy stando attendo che Jennifer non sentisse questa frase

 
Sono tornato! Si è passato tantissimo dal mio ultimo aggiornamento, ma purtroppo son stato troppo impegnato con tutto, tanto che non avevo neanche più voglia di continuare a scrivere.
Oggi ho trovato sul computer il file con il capitolo 5 di questa storia ed ho deciso di terminarlo, spero che vi sia piaciuto.
Probabilmente molti di voi rimarranno delusi da questo capitolo perché non succede nulla di così importante, ma mi farò perdonare con il prossimo che cercherò in tutti i modi di pubblicare con poca distanza l’uno dall’altro.
Bentornati su questa FF!
Mythos

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Capitolo 6
*** 6.6 ***


- Torniamo dentro- disse Jennifer, non essendosi accorta di quello che Billy aveva bisbigliato.
Billy fece un cenno con la testa e seguì Jennifer dentro casa sua, la scena che gli si presentò davanti lo fece impaurire: il padre di Jennifer lo stava osservando con sguardo assai indagatore.
Ora Billy non sapeva cosa aspettarsi, sapeva che comunque i padri delle ragazze fossero estremamente gelosi delle proprie figlie, peggio ancora se la ragazza in questione fosse figlia unica!
Billy guardava negli occhi il padre di lei, riuscì a cogliere la stessa espressione che spesso si dipingeva sul viso di Jennifer e non voleva abbassare lo sguardo poiché questo avrebbe inevitabilmente significato cedere alle attenzioni negative dell'uomo.
Moze salutò suo padre affettuosamente ed egli disse:
- Chi è lui?- Billy si sentì un po’ infastidito, odiava quando gli si dava del lui in quel modo, sembrava quasi si volesse ignorare che lui fosse un essere umano.
- Lui è il mio ragazzo Billy- disse tranquillamente la bruna
 - Perché è vestito così? Cosa è un motociclista- disse il padre di lei, proprio come se Billy non fosse presente
- Mi scusi- osò il bullo – È solo il mio modo di vestire, non amo la moto e non sono un fanatico della velocità-
Il genitore lo guardò e poi voltò il viso verso sua figlia – Sempre meglio dell’insulso nanerottolo del tuo amico-
- Billy vorresti fermarti a cena con noi?- s’intromise la mamma di Jennifer
Il biondo guardò la sua “ragazza” in attesa di una risposta, Moze a sua volta gli rivolse uno sguardo rilassato mentre il padre di lei invece lo guardò gelosamente.
Billy era davanti ad un bivio, ma alla fine decise di fidarsi di Jennifer e accettò l’invito della mamma di Moze.
- Benissimo!- esclamò soddisfatta la signora
Mentre Billy guardava la mamma allontanarsi, pensò che forse aveva fatto male ad accettare. Sicuramente al padre di Jennifer non stava particolarmente simpatico e non gli sembrava una buona idea cenare con addosso l'espressione malfidata del genitore.
Jennifer gli prese la mano e Billy non si era neanche focalizzato sulle emozioni che quel tocco gli faceva provare... troppi pensieri gli ronzavano in mente.
Si trovò nella camera di Jennifer e quello che gli si presentò davanti lo sorprese. La camera di Jennifer non era come se la aspettava, si trovò immerso in una camera rosa con un letto a baldacchino in centro, con una finestra enorme sul lato nord della stanza coperta da delle tende azzurre.
Non poteva credere che quella fosse davvero la camera di quel maschiaccio che ogni giorno frequentava la sua scuola, era curioso
- Mah…- iniziò a dire il bullo
Jennifer iniziò a guardarlo quasi con rabbia, forse aveva già capito cosa Billy stesse per dire, subito Willam si sentì intimorito da quello sguardo
- Non dire che è troppo da ragazza la mia stanza-
- Io non ho detto nulla- disse Billy – È solo diversa da come me la aspettavo-
I ragazzi rimasero zitti un attimo e poi il bullo intervenne di nuovo
- Tuo padre mi odia-
Moze inspirò un po’ di aria, non sapeva bene cosa rispondere e dalla sua bocca uscì solo un "Non lo so!"
- Si comporta sempre così?-
- Non ha mai conosciuto un mio fidanzato-
- Ma come? Ha detto che Ned era un “insulso nanerottolo”, non posso nascondere che mi veniva da ridere quando lo ha detto- fece un sorrisetto
- Sì, ma lui lo ha conosciuto prima che diventasse il mio ragazzo-
- Ho capito!- si zittì per un attimo e poi ricominciò a parlare – Io non so se riesco a fingere ancora, sta diventando troppo difficile, come spiegheresti poi a tua mamma quando ci separeremo?-
- Non lo so- disse imbarazzata
- Era necessario che mi fermassi qui a cena?-
- Mia madre ci teneva molto-
- Non lo so Jennifer, tu sai quello che provo per te, ma non so per quanto tempo riuscirei a fingere-
- Dai Loomer non ci pensiamo- disse Jennifer e Billy fece un silenzioso cenno con la testa.
Jennifer non era il tipo da terminare il discorso a metà, ma in quel momento non sapeva cosa dire. La situazione che stava vivendo si stava facendo via via sempre più complicata e Loomer ora si stava tirando indietro. Non voleva lo facesse! Oramai si era inventata la storia di essere fidanzata con lui e non poteva permettere che Ned capisse che si era inventata tutto!
Billy guardò Moze negli occhi, non volle parlare perché aveva capito che la ragazza si trovava immersa nei suoi pensieri, pensando sicuramente a quanto fosse complicata la situazione nella quale si era imbattuta.
- Ragazzi è pronto!- si sentì dalla cucina sua madre che li chiamò
Allora, silenziosamente, uscirono dalla stanza di Jennifer e presero posto a tavola. A Billy venne riservata la sedia che si trovava di fronte al padre della giovane ragazza e, mentre la madre si occupo' di portare le varie portate a tavola, iniziò subito un interrogatorio:
- Senti- iniziò il padre di lei – Come vai a scuola?-
- I miei voti?-
- Sì-
- Vado normalmente-
- Okay- disse solamente – Quali sono le persone che frequenti?-
- Perché mi fa questa domanda?-
- Frequenti persone affidabili?- ridomandò il padre ignorando la domanda
- S…Sì- rispose con la voce tremolante il bullo
- Perché hai questo abbigliamento da bullo?-
- Grazie mamma- disse Jennifer intromettendosi fra i due, indicando che sua mamma aveva portato a tavola gli antipasti
Appena la signora Mosely si sedette al tavolo, Billy poté tirare finalmente dei sospiri di sollievo poiché il padre lo stava intimorendo, okay non voleva dimostrarsi debole, non avrebbe mai abbassato lo sguardo, ma la serie di domande che gli vennero poste lo avevano messo parecchio in difficoltà.
- Allora William...- inizio gentilmente la mamma della (sua) ragazza – Quali sono i tuoi hobby?-
- Saranno di picchiare i ragazzi della scuola- lo stuzzicò il padre
- Brandon!- lo sgridò la madre di Jennifer
Il padre fece spallucce e Billy si guardò intorno
- Non mi sembra di aver degli hobby- iniziò più rilassato Billy – Mi piacciono le sale giochi, ma non credo sia un vero hobby-
- Invece lo è- lo guardò sorridente la mamma di Moze – Sai, anche Jennifer quando è tornata dalla sala giochi con te mi ha chiesto una console-
- Mamma- la voce di Jennifer si sentì per la prima volta da quando si erano seduti al tavolo
- Secondo me gli piacciono i giochi violenti- intervenne ancora Brandon
- Papà. Smettila!- questa volta anche Jennifer sgridò il padre e l’espressione dipintasi sul volto di Jennifer era uguale a quella che si era formata sul volto della madre poco prima.
Solo ora Billy notò le somiglianze fra Jennifer e i suoi genitori, aveva lo stesso viso di suo padre, ma l’espressione era uguale a quella della madre.
Un bel miscuglio che aveva creato una ragazza bellissima, ma forte allo stesso tempo e lui ammirava questo modo di essere della “sua” Jennifer.
La madre di Jennifer si alzò dal tavolo e ci fu nuovamente silenzio. Billy aveva paura di dire qualsiasi cosa perché il padre della ragazza l’avrebbe usata contro di lui, ma, quando la signora Mosely tornò al tavolo con una ciotola di porcellana, poté tirare ancora una volta un sospiro di sollievo.
Finito anche di mangiare il secondo, il padre di Jennifer si alzò dal tavolo perché ricevette una chiamata importante e, prima di allontanarsi, lanciò un’occhiataccia minacciosa all’ospite.
Billy emise un sospiro di sollievo e iniziò a parlare
- Mi odia-
- No- rispose la mamma di Moze – È solo spaventato per quello che potresti farle tu-
- Io? Io non posso fare nulla tranne che amarla-
Jennifer arrossì a quella frase, era la prima volta che qualcuno le dicesse una cosa così bella.
La mamma se ne accorse e disse – Non mettere in imbarazzo Jennifer!-
- Sembri un bravo ragazzo, anche se il tuo aspetto è un po’, diciamo, spaventoso-
- Spaventoso?- Billy spalancò gli occhi
- Ma sono sicura che tratterai bene Jennifer-
- Vuoi un po’ di dolce Billy?- chiese Jennifer interrompendo il discorso, che stava diventando troppo imbarazzante, facendo capire a Billy che avrebbe preferito tornasse a casa
- No grazie. Ora devo andare però, grazie per tutto- si alzò dal tavolo
- Ti accompagno!- disse Jennifer alzandosi anche lei
Entrambi salutarono la signora Mosely e andarono verso la porta; il padre di Jennifer in quel momento fece capolino dalla porta del salotto, pronto ad esprimere il suo disaccordo per quest’uscita, ma Jennifer lo guardò male ed uscì dalla porta.
Billy si guardò intorno, il giardino di Jennifer lo aveva guardato distrattamente prima, ma ora lo studiò molto più con attenzione: era enorme, era coperto da enormi distese di erba con un sentiero che portava al cancello e il quale permetteva di entrare nell’abitazione dei Mosely, mentre, sul retro della casa, vi era un’enorme piscina.
Per qualsiasi ragazzo quella era la casa dei sogni e anche per Billy che aveva sempre desiderato avere una piscina a casa sua.
Voltò la testa verso destra e vide un’amaca, così chiese subito a Jennifer:
- Posso?-
- Certo!- rispose sorridente la ragazza
Billy senza esitare andò a sedersi sull’amaca e iniziò a dondolarsi, non poteva immaginare quanto fosse rilassante dondolarsi con l’aria fresca della sera che  soffiava sulla pelle.
Jennifer stava fissando Billy rilassato sulla sua amaca, Billy era proprio un bel ragazzo e, soprattutto con i lineamenti rilassati, non sembrava affatto quel bullo che terrorizzava tutta la sua scuola, così decise di avvicinarsi a lui e si sedette al suo fianco, dondolandosi insieme.
Fra di loro non vi era dialogo per il momento, preferivano lasciarsi cullare dai suoni della natura, fino a che non decidesero di stendero, l'uno di fianco all'altra.
- Mi sono sempre chiesta come sarebbe dondolarsi sull’amaca insieme al proprio fidanzato-
- Beh noi…- iniziò Billy
- Sì lo so, però è come se lo fossimo davvero-
- E ti piace?- chiese il biondo con un po’ di timore
Jennifer non rispose, ma sorrise
- Posso mettere la testa vicino alla tua?- chiese Billy con il cuore che batteva a mille
- Vieni- gli rispose dolcemente e Billy con attenzione per non muovere troppo l’amaca si avvicinò a lei. Una volta che la sua testa toccò quella della sua “ragazza” chiuse gli occhi: sentire il respiro di Jennifer vicino al suo lo faceva sentire come se fosse in paradiso – Amo stare vicino a te- disse con una beatitudine che mai aveva avuto prima d'ora.
Jennifer non rispose ancora, ma quelle parole l'avevano resa felice, l’avevano fatta estraniare dal mondo circostante e, per una volta, non pensò a Ned e al male che quest'ultimo le aveva provocato. In un nano seconda ella si voltò e baciò quasi con uno scatto fulmineo il bel ragazzo.

 
Ciao a tutti ragazzi!
So che è passato del tempo dal mio ultimo aggiornamento, chiedo scusa, ma ho davvero troppi impegni e il tempo libero di solito lo passo cazzeggiando sul pc. Però questa settimana ho deciso di mettermi d’impegno per concludere questo capitolo, sperando che non sia troppo banale.
Con il bacio fra i due protagonisti vi auguro buone feste e ci vediamo al prossimo capitolo!
 

 

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Capitolo 7
*** 7.7 ***


Ebbene sì, sono passati ben quattro mesi dall’ultimo aggiornamento! Chiedo umilmente scusa, ma in questi ultimi mesi sono stato davvero troppo impegnato.
Ora che comunque sono tornato, posso dire di sentirmi forte anche più di prima!
Buona lettura
 

Quando le labbra si staccarono, entrambi si guardarono in faccia: Billy era incredulo, non aveva mai immaginato un bacio con Jennifer e, adesso che era successo, non sapeva cosa dire.
Sentiva il suo viso completamente accaldato e, quando provava a parlare, la voce gli moriva in gola, non sapeva cosa gli fosse successo e non poteva credere che quella ragazza lo potesse rammollire così tanto.
- Cosa hai?- gli chiese la bruna vicino a lui.
Cercava di rispondere, ma quello che riuscì ad emettere fu solo un suono strozzato; allora si alzò dall’amaca e si sedette dandole la schiena.
- Sono imbarazzato-
- Perché?-
- Perché mi hai baciato Jennifer?- le chiese Billy con una voce talmente bassa che poteva percepire solo la ragazza dietro di lui.
- Non lo so, è stata una cosa istintiva-
- Se tu per me non provi niente, non ha significato questo bacio!- terminò Billy e si alzò camminando sulla passerella che lo portava al cancello.
- Aspetta, entra in casa che devo darti il tuo giubbotto-
Billy si diede un colpo al lato della testa e si girò e raggiunse Jennifer
 
 
Nell’altra stanza il padre di Jennifer aveva spiato per tutto il tempo sua figlia fra le tende bianche del soggiorno, le cui finestre che coprivano si affacciavano proprio sul porticato.
Aveva visto ogni singolo momento e il bacio lo aveva mandato in bestia: aveva voglia di uscire e allontanare quel ragazzo da sua figlia, ma uno sguardo della moglie lo aveva congelato sul posto e così le chiese:
- Cosa ci trova in quel ragazzo? Non è bello, non è intelligente, non è simpatico, non è profumato-
- Profumato?!- lo canzonò sua moglie.
- Sì, se deve entrare in casa mia deve avere in buon odore!-
La  donna lo guardò e alzò gli occhi al cielo, poi disse – Non è vero che non è bello- spiando fra le tende insieme a suo marito.
- Ma dove è bello?! Ha una faccia da idiota-
- Anche io mi sono innamorata di un idiota, sarà genetico!-
Brandon inizialmente non capì a chi fosse riferito, ma poi guardò sua moglie con una faccia offesa.
In quel momento vide i ragazzi che stavano tornando a casa e non capiva per quale motivo poi sua moglie prese in mano il giubbotto di pelle del ragazzo di sua figlia.
- Che schifo-
Sua moglie lo ignorò e aprì la porta dell’ingresso – Grazie per essere venuto a cena e ti aspettiamo presto- Vero Brandon?!- disse con fare minaccioso
Il padre non parlò, Billy ringraziò la famiglia che lo aveva accolto e, poco dopo, uscì di casa.
Jennifer disse – Ti accompagno-
- No grazie- rispose Billy. Ed uscì senza guardare il padre di Jennifer, il quale sul volto aveva dipinto un ghigno.
Appena il ragazzo uscì dal cancello, Moze lo guardò allontanarsi dispiaciuta; voltò le spalle alla porta e andò verso la propria camera.
Forse aveva sbagliato ad essere così sincera con Billy, forse poteva dirgli che era interessata.
Ma non era vero, già odiava mentire ai suoi riguardo la storia con lui... non avrebbe potuto “ingannare” anche il diretto interessato!
Ma ora la domanda più importante era: perché lo aveva baciato?
Non se lo spiegava neanche lei. Di certo era rimasta colpita dalle parole che il ragazzo aveva confessato, nessuno gliele aveva mai dette, neanche Fayman che era stato il suo unico vero ragazzo, il quale, però, aveva preferito giocare a calcio piuttosto che stare con lei.
Ciò che aveva iniziato con Ned non era una relazione, purtroppo. Lei lo amava, ma lui era ancora preso dalla Crabgrass. Ora il pensiero andava via via sbiadendo sempre più nel suo cervello, ma non poteva nascondere che qualcosa per lui ancora provava, così come provava ancora qualcosa per Billy, anche se non capiva del tutto cosa fosse.
Il bacio con Billy era stato bellissimo e lo aveva sentito sciogliersi al suo tocco, non credeva che sul bullo della scuola avrebbe avuto un effetto simile.
Di sicuro, se un domani fossero stati insieme seriamente, avrebbe avuto il controllo su di lui e questa possibilità la allettava, ma nello stesso tempo, non poteva sopportare un ragazzo senza spina dorsale come partner.
Ora però il primo pensiero era quello di conoscere meglio Billy, forse le sarebbe piaciuto, forse no, ma lui era riuscito a non farle pensare per un attimo a Ned ed era questa la cosa importante che sentiva di dover tenere in considerazione.
Alla fine, stravolta dai mille pensieri, si addormentò.
 
 
Mentre tornava a casa, Billy era distrutto, aveva sbagliato a credere che la bruna sarebbe stata anche un minimo interessata a lui. Quando lo baciò ci aveva creduto così tanto, aveva bisogno di sfogarsi, ma non avrebbe potuto farlo con nessuno in quel momento, così decise di entrare in una palestra per chiedere di poter prendere a pugni un sacco, sperando che glielo avrebbero permesso.
Alla prima palestra che incontrò, entrò e, senza dire nulla alla receptionist, cercò la sala ove vi erano i vari punchball e raccolse da terra dei guantoni che indossò immediatamente.
Iniziò a prendere a pugni quel sacco fingendo che vi era Ned davanti a lui, visto che era per colpa sua che Jennifer era molto indecisa sui propri sentimenti.
Continuò a colpirlo ininterrottamente, forte e sempre più forte: era un modo per sfogarsi, per scaricare tutto il nervosismo che aveva accumulato dentro di sé.
Non poteva accettare che Jennifer pensasse ancora a Ned mentre baciava lui! Già lo odiava, ma ora non poteva minimamente tollerarlo; era meglio se sua madre gli avesse fatto cambiare scuola perché, se gli fosse passato davanti, avrebbe fatto molta fatica a controllare i propri impulsi.
Le gocce di sudore gli si staccavano dalla fronte cadendo davanti a lui. Non si era tolto nulla di dosso, aveva ancora il giubbotto di pelle che lo faceva sudare più del dovuto.
Giunto allo stremo delle forze, uscì dalla palestra, ma venne fermato dalla receptionist che lo aspettava davanti alla porta
- Hai l’abbonamento?- gli chiese con un fare indagatore.
- Ehm, no- disse imbarazzato.
- Devi pagarmi per ciò che hai fatto!-
- Sono uscito senza soldi, se mi permette di andare a casa la pago-
- E chi mi assicura che ci andrai e tornerai qui?-
- Ti lascio il mio numero di telefono, l’indirizzo tutto quello che vuoi-
La ragazza sembrò convincersi e, così, decise di spostarsi dall’entrata della palestra dicendogli – Proporrei un soluzione alternativa!-
Billy la guardò interessato...
- Aspetta che la palestra chiuda, cioè fra venti minuti-
Il ragazzo fece come gli venne detto e aspettò venti minuti seduto sul marciapiede fuori dalla palestra, guardando davanti a lui il viavai delle macchine che passavano per le strade. Spesso si chiedeva  come sarebbe stato avere una macchina tutta sua ed essere libero di andare ovunque egli avesse voluto. Non che ora non lo fosse, ma aveva la necessità di evadere dalla sua città. Erano anni che gli sembrava che il tempo si fosse fermato. Le persone erano sempre le stesse e facevano di continuo le stesse cose, anche la sua vita era sempre la stessa, nonostante potesse scorgere ora dei margini di cambiamento visto che era impegnato in una relazione, seppur apparentemente finta, con Jennifer.
Jennifer.
Relazione finta.
Forse era meglio sparire per un po’ per vedere come Jennifer si sarebbe comportata in sua assenza, voleva andare a casa e buttarsi nel letto, prendere a pugni il cuscino e piangere da solo.
Lo faceva spesso, anche se non lo diceva a nessuno, neanche a sé stesso, perché le lacrime gli uscivano senza rendersene conto.
Sentì un colpetto sulla spalla e, allarmato, si girò...
- Perché mi hai fatto rimanere qui ad aspettarti?- chiese subito senza mezze misure .
- Ti ho osservato sai?!- Billy fece una faccia strana – Mentre davi i pugni, c’era qualcosa che ti turbava-
- Non sei tenuta a sapere!-
- Vuoi una sigaretta?- gli chiese deviando il discorso porgendogli il pacchetto davanti
- No, grazie-
- Sai- disse espirando dalla bocca il fumo della sigaretta – Puoi capire tanto da come una persona tira i pugni-
- Che sei una personal trainer?- disse beffardo il bullo
- No, non lo sono- disse tranquilla e per niente infastidita dalla provocazione del ragazzo – Ma sono ormai anni che faccio questo lavoro e ho potuto osservare molto-
- Ma quanti anni hai?- sapeva benissimo che non si chiedeva l’età ad una signora.
- 28-
- Ah, sembri molto più giovane- le rispose
- Lo so, me lo dicono in tanti. Comunque, tornando a noi, se hai qualcosa che ti turba dillo, esterna ciò che ti turba! Liberati da questo peso!-
Billy la guardò, era una bella ragazza, aveva il corpo di una 24enne, ma la saggezza di una 40enne, era strana e diversa da tutte le altre che aveva conosciuto, le ricordava sua mamma per certi versi, anche se sua madre non aveva mai osato intromettersi nella sua vita.
Forse avrebbe preferito che sua mamma fosse stata più simile a questa donna ignota e, magari, cercare di essere molto più presente nella sua vita, anche se c’è da dire che lui, nel caso, non glielo avrebbe mai permesso perché aveva innalzato delle barriere protettive intorno a sé.
- Vorrei non raccontare la mia vita ad uno sconosciuto-
- Fai finta sia tua zia-
- Non ho una zia, mia madre è figlia unica-
La donna davanti a lui aveva fatto una faccia strana, ma subito si riprese – Una cugina, una sorella-
Billy non sapeva cosa fare, era combattuto, non sapeva se fidarsi di questa sconosciuta o meno. Lui era una persona che non si fidava mai di nessuno, le uniche persone che avevano la sua piena fiducia erano sua madre e Jennifer.
La donna davanti a lui insistette e, alla fine, Billy si fece scappare qualcosa dalla bocca – Sono stato trattato male e ingannato-
- Da chi?- gli chiese
- Una che mi ha intrappolato in una farsa-
La signora non parlò, lasciò Billy immerso nei suoi pensieri – Non fa niente- disse
Billy la guardò confuso.
- Per l’entrata in palestra, farò finta di non averti visto-
L’ex bullo rilassò i suoi muscoli facciali - Devo andare, mia madre mi aspetta-
La donna lo guardò alzarsi dal marciapiede e, prima che lui andasse via,  gli consegnò un foglio – Questo è il mio indirizzo, non appena vuoi fare quattro chiacchiere vieni da me. Ho anche un punchball!-
La signora si allontanò leggiadra e Billy  osservò il foglio – Margaret Hayes, psicologa disoccupata-
Guardò il foglio incuriosito… quella signora aveva lo stesso cognome di sua madre.
 

Ragazzi bentornati nella mia storia! Questo capitolo è finito! Ora stiamo entrando nel vivo di questa storia che si fa via via più seria e contorta.
Chi sarà mai questa donna misteriosa? Un angelo custode?
Lo scoprirete solo leggendo...
So che sono mancato per tanto tempo, ma voglio mettermi d’impegno ad aggiornare regolarmente questa storia.
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 8
*** 8.8 ***


Arrivato a casa, Billy aveva la mente affollata da mille mila pensieri e aveva trovato sua mamma che lo aspettava seduta al tavolo come sempre, cercando di scrutarlo e di capire tutto ciò che passava nella mente del figlio.
Sapeva benissimo che loro due non parlavano molto, infatti aveva attuato questa strategia di cercare di entrare nella mente di suo figlio per tentare di scorgerne i pensieri.
Non poteva parlargli liberamente perché notava il fastidio di suo figlio quando si cercava di attraversare campi in cui c’era il divieto di accesso.
- Come è andata?- chiese timidamente sua mamma
- Non lo so- disse il ragazzo
Qualcosa era andato male, era palese, così decise di investigare, ma con discrezione
- Qualcosa ti turba vero?-
- Sì, ma non mi va di parlarne adesso-
Sua madre ora non sapeva cosa dire, di certo non era un tipo particolarmente stressante, lei e Billy avevano questa specie di patto di famiglia, anzi meglio dire che era lei ad averlo, ossia non ficcare il naso nelle faccende riguardanti le arrabbiature dell’altro.
In genere con lei era molto dolce su altre questioni, mentre le questioni personali erano off limits; però ora le venne da riflettere, forse con suo figlio aveva sbagliato sin dal primo momento. Attualmente si sentiva come un’estranea in casa propria: suo figlio non le parlava nonostante i numerosi tentativi di intraprendere una conversazione normale. Forse era il momento di far capire al proprio figlio quanto la faceva soffrire questo suo comportamento.

Billy entrò nella sua stanza distrutto, oggi era una giornata no!
Se il bacio con Jennifer era stata la cosa più bella che gli fosse accaduta nei suoi non molti anni di vita, il ritiro di quel momento di dolcezza sempre dalla parte di quella ragazza lo aveva distrutto completamente.
In quel momento aveva bisogno solo di una cosa…
Si alzò dal suo letto, andò in cucina ed abbracciò sua mamma.
Non aveva amici con cui condividere il dolore e sua mamma era l’unica figura onnipresente nella sua vita, così la strinse forte.
Sua mamma fece cadere i piatti che stava mettendo apposto, facendo un rumore che spaventò entrambi, ma Billy non mollava la presa! Questo era un gesto dolce, forse l’unico gesto dolce che aveva fatto nella sua vita verso sua madre, ma ora aveva troppa paura che anche lei lo abbandonasse, non voleva rimanere solo,  aveva paura della solitudine e, senza dire niente, si staccò bisbigiandole semplicemente
- Grazie-
La signora lo guardò confusa e gli chiese - Per cosa?-
- Per esserci nonostante io sia una bruttissima persona-
La signora di casa stava per controbattere, ma Billy non le diede il tempo perché sparì in poco tempoì dal suo campo visivo.
Suo figlio era sempre pieno di sorprese.

Billy nella sua stanza ora era molto più rilassato, non era male apparire debole ogni tanto e l’abbraccio di sua mamma era quello di cui aveva bisogno in questo momento. Nessuno sapeva di questa sua paura di rimanere solo, anche se a scuola, piuttosto che avvicinare tutti, allontanava chiunque.
Adorava essere il ragazzo più temuto, ciò gli donava l’idea di avere tuto il potere nelle proprie mani, un qualcosa che solo lui aveva, in altri campi non eccelleva e questo era l’unico modo per essere notato.
Ora però non poteva essere più il bullo della scuola poiché gli era stato proibito.
Tutto per Jennifer.
Ancora lei, sempre lei.
Doveva esserci un modo per dimenticarla, per cancellarla dalla sua mente!
Non ci aveva mai provato, ma  ora forse era arrivato il momento!


Era lunedì e la sveglia suonò echeggiando nella stanza silenziosa.  Billy svogliatamente si alzò dal letto e, sempre lentamente, andò in cucina per fare colazione.
La cucina era vuota, come accadeva sempre di mattina in settimana, sua mamma si alzava presto per andare al lavoro e a lui toccava prepararsi la colazione. Detestava il latte, quindi si nutriva solo di fette biscottate e marmellata e, qualche volta, di una fetta di dolce preparato da sua mamma che avanzava. Quella mattina però non c’era il dolce e doveva accontentarsi di quello che c’era.
Finita la colazione, tornò in camera e si preparò, questa volta però il nero non lo voleva mettere.
Oggi era l’inizio di una nuova vita, una nuova vita senza Jennifer!
Decise di indossare l’unico capo colorato che aveva nell’armadio, ovvero la camicia che aveva indossato durante la gita scolatica sotto la giacca beige e un paio di jeans, il giubbotto di pelle lo aveva evitato e quello che indossava era un normalissimo giubbotto. Successivamente si avvicinò allo specchio con un pettine per sistemarsi i capelli e, subito dopo, uscì di casa.
Arrivato a scuola, stava per vivere la medesima situazione di qualche tempo fa:  tutte le persone  lo guardavano straniti, solo che questa volta Jennifer al suo fianco non c’era e… meglio così! Era appena iniziata la sua nuova vita!
A grandi falcate entrò in scuola e subito andò a sedersi al suo banco aspettando che la lezione cominciasse. La prima ora non era in comune con Jennifer, “Meglio così” pensò, come anche la seconda, ma la terza ore era in comune con la ragazza.
Guardò l’orologio sul suo polso contando i minuti restanti e, non appena suonò la campana, prese un respirone, era pronto ad affrontarla!
Vide i ragazzi con cui avrebbe condiviso la lezione entrare in aula, il sudore freddo attraversò le tempie e gli scorse su tutto il viso per poi attraversare il collo, ma Jennifer non c’era.
Non poteva nascondere come  lo facesse sentire sollevato la sua assenza e, così, riuscì a rilassarsi completamente.
La professoressa entrò in aula e Billy sorrise, Jennifer era assente e lui era tranquillissimo, salutò gli studenti e poi si rivolse all’ex bullo
- Quasi non la riconosco Loomer, come mai questo cambiamento?-
- Voglia di sperimentare- disse e tornò a guardare il banco
La professoressa pronunciò un “va bene” e si sedette.
Non parlò per niente durante le lezioni, e non che prima parlasse molto più, però questa volta cercò di concentrarsi su quello che la professoressa spiegava.
La lezione terminò e di Jennifer non  vi era alcuna traccia.  Sollevato, si diresse verso l’aula dell’altra lezione e, successivamente, verso tutte le altre. Senza rendersene conto la cercava, continuava a cercarla fra tutti gli studenti della scuola, ma lei non c’era da nessuna parte.
Nonostante non volesse dimostrarlo, neppure a sé stesso, era preoccupatissimo: erano poche le volte che Jennifer non andava a scuola e, quando non c’era, voleva dire che vi era una motivazione più o meno grave. Nel frattempo vide il ragazzo che odiava più di ogni altra cosa e si avvicinò a lui
- Bigby, dove è Jennifer?-
- Non l’ho vista-
- L’hai sentita?-
- Io? Mica sei tu il suo ragazzo? Dovresti sapere tutto di lei-
Billy fece una smorfia, si era dimenticato che per la scuola lui e Jennifer erano ancora fidanzati –Sì- si affrettò a dire – Solo che non mi ha scritto, né chiamato-
- È già finita la vostra storia?- gli chiese interessato il ragazzino
- Non sono affari tuoi- e gli voltò le spalle
Sapeva che non doveva essere sgarbato, ma con quel ragazzo era più forte di lui, aveva quella faccia da schiaffi, anzi da pugni; ma ora Billy il bullo non doveva prendere il sopravvento. Ora lui era un’altra persona!
Uscì dalla scuola saltando le ultime ore d lezione e corse verso casa di Jennifer.
Odiava questa sua dipendenza da quella ragazza, ma non vederla aveva creato in lui un vuoto, una mancanza che nulla avrebbe potuto mai colmare.
Si trovò davanti alla villa Mosely e, come l’altra volta, si sentiva una formica in confronto a quel giardino enorme: era di un verde bellissimo e naturale, in fondo si intravedeva la piscina, ma non si riusciva a distinguere se ci fosse qualcuno. Continuò a percorrere in lungo il cancello che divideva il giardino Mosely dal resto della strada e poteva notare quanto quella casa facesse sfigurare quelle intorno.
Jennifer aveva detto di aver avuto problemi finanziari qualche anno prima, ma ora i soldi per la sua famiglia erano l’ultimo dei problemi.
Vide una persona uscire dal cancello e cercò di nascondersi dietro un parchimetro che era lì davanti… era la signora Mosely la quale, notando qualcuno davanti a casa sua, si avvicinò adagio verso di essa. Billy ora doveva andarsene da lì, ma non poteva correre se no avrebbe catturato l’attenzione della signora che si stava avvicinando, così, con fare tranquillo si allontanò da lì
- William- sentì la voce della mamma di Jennifer chiamarlo, ma non si voltò –William- insistette – William-
A quell’ultimo richiamo si voltò forzando in volto un mite sorriso - Buongiorno-
- Ciao William, come mai da queste parti?  Non dovresti essere a scuola?-
- Sono uscito un’ora prima-
- Ah. Ti va un thé freddo? - gli sorrise la signora Mosely
- No grazie - rispose educatamente
- Un bibita?-
- No davvero-
- Un bicchiere di vino?-
- Devo andare signora-
- Insisto. Jennifer e suo padre sono andati a vedere la fiera dell’oro e non torneranno a casa prima di stasera quindi sono sola-
Quando sentì dove fosse andata Jennifer la preoccupazione svanì e decise di accettare l’invito: era stato invitato e sua madre gli aveva insegnato che gli inviti non si possono rifiutare. Così infine cedette ed entrò in casa della ragazza.
- Vieni, ti faccio strada anche se ormai la conosci- disse la donna e Billy la seguì
Si sedette attorno all’enorme tavolo bianco e la signora gli mise davanti un succo, il thé, la bibita e il vino.
- Cosa preferisci?-
Quel momento era troppo imbarazzante, gli sembrava che le donna gli stesse per fare il terzo grado in una stanza vuota e piena di telecamere. Non sapeva bene cosa scegliere fra le tre bevande e, come l’altra volta, optò per il succo, ma la donna decise di versagli il vino nel bicchiere - Devi provarlo- il ragazzo disse okay ed osservò quel liquido dorato riempire il suo bicchiere e inghiottì – È un po’ forte, non ho mai bevuto del vino-
- Un consiglio, bevilo lentamente e gustatelo-
Billy fece così e si gustò quel liquido nuovo che non aveva mai bevuto in vita sua, solo che  il sapore non lo gradì granché, così chiese gentilmente alla signora se poteva avere dell’altro e venne accontentato
- Sai, non mi piace stare sola in casa perché mi sembra di essere stata abbandonata-
- E perché non è andata insieme a suo marito e sua figlia?-
- Perché stamattina avevo un visita e non potevo andare con loro, saremmo potuti andare nei prossimi giorni, ma Jennifer era così impaziente, non aspettava altro-
- Ah- accennò Billy senza sapere come ribattere e infatti quello che ci fu dopo era il silenzio che fu rotto subito dopo dalla mamma di Jennifer – Mia figlia mi ha detto che avete rotto-
- È la realtà- disse il ragazzo
- Mi spiace, pensavo fossi quello giusto per lei-
- Evidentemente per lei non è così- disse con indifferenza – La vita è una sola, non posso rovinarmela per una che non prova quello che provo io-
La mamma della ragazza non disse nulla, a volte sua figlia non riusciva a  capirla nemmeno lei, ma, alla fine, non poteva certo decidere per lei, probabilmente William non dava alla sua bambina quello di cui aveva bisogno.
Guardò il grande orologio che era sul muro della cucina, era passato pochissimo tempo, ma lo stesso disse - Si è fatto tardi, devo andare a casa che mia madre mi aspetta- Julia, la mamma di Jennifer, lo guardò dispiaciuta e intervenne dicendogli - Chiedile se vuole venire a mangiare qui-
- Non credo sia d’accordo-
- La chiamo io- si fece avanti Julia – Dammi il suo numero che la invito-
Billy fece spallucce, dettò il numero del cellulare di sua madre e la donna si spostò nell’altra stanza accanto per telefonarla.
Con un sorrisetto fiero raggiunse Billy – Ha accettato, fra pochissimo sarà qui!-
Billy spalancò gli occhi: era strano che sua madre avesse accettato un invito da una persona sconosciuta, ma di sicuro la gentilezza di quella donna la aveva convinta.
-Vai a sederti in salotto che io qui ho da fare-

- Va bene- disse visibilmente in imbarazzo il ragazzo e, così, e si sedette sul divano del salotto.

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