Legend of Pokémon di Dragonero (/viewuser.php?uid=36110)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** •Seles - Parte 1• ***
Capitolo 2: *** •Seles - Parte 2• ***
Capitolo 3: *** •Il Boschetto• ***
Capitolo 4: *** •La Prateria – Parte 1• ***
Capitolo 5: *** •Hellena – Parte 1• ***
Capitolo 6: *** •Hellena – Parte 2• ***
Capitolo 7: *** •Prateria – Parte 2• ***
Capitolo 1 *** •Seles - Parte 1• ***
1° capitolo
•Seles - Parte 1•
Villaggio di Seles, Nord di Serdio
Ore 05:00
Il sole fece capolino da una montagna a est del villaggio ma sparì quasi subito, ricoperto da una densa nube, portatrice di maltempo. In effetti quel giorno, il cielo, non prometteva affatto bene e a riprova che tutto stava degenerando arrivò la pioggia, scrosciante, seguita da tuoni e lampi.
In breve tempo i campi si allagarono, le strade divennero un unico pantano e in molte capanne la pioggia filtrava copiosa.
Ma non fu tutto questo pandemonio a destare il piccolo paese di Seles, bensì l'arrivo di un rapidash dalle bardature verdi e bianche: era cavalcato da un messaggero della corte di Bale.
Gli zoccoli dell'animale battevano il selciato e il suo nitrire risuonò sui muri delle case e delle stalle.
Rapidash rallentò solo quando superò il centro abitato e l'uomo che la cavalcava la fermò, balzando poi giù dal pokémon e infilando dritto dritto in una pozzanghera: -Non mi pagano abbastanza..- mugugnò. Afferrò le redini di Rapidash e la portò a piedi su per una piccola collina, lasciandola poi legata sotto una piccola tettoia. Ai piedi del cavallo c'era un mucchietto di fieno e poco distante dell'acqua da bere.
-Torno subito Stella, aspettami qui va bene?-
Il pokémon annuì e iniziò a mangiarsi il fieno con tranquillità. Non le piaceva affatto stare fuori, soprattutto con la pioggia battente, ma era un cavallo da battaglia ed era abituata a tutto...
L'uomo arrivò davanti alla porta di una grande costruzione in pietra e prendendo l'anello del pesante battente di ferro, il cui aspetto era la riproduzione della testa di un Luxray, iniziò a bussare al portone una, poi due volte. Passò poco tempo e la porta si aprì, quindi fu accolto da alcuni giovani apprendisti, che lo guidarono in un grande salone pieno di libri e pergamene, scaffali pieni di libri e candele.
Fu lasciato lì ad asciugarsi davanti al caminettto acceso e dopo poco entrò un altro signore, un uomo distinto, sui quarant'anni: il professor Plos. Indossava un'ampia veste bianca, con rifiniture dorate. Sulle spalle un pesante scialle bianco panna.
-Buongiorno Tasman...- mormorò il professore, avvicinandosi con un lieve sorriso sulle labbra. Era anziano e si muoveva appoggiandosi a un bastone nodoso, dall'aspetto non molto solido, evidentemente lo usava da un po'.
Erano le sei in punto.
-Buongiorno a te Plos. Come ogni anno sono qui per portarti questa...- dalla pelliccia zuppa Tasman sfilò un tubo di cuoio e lo porse al professore.
L'uomo prese l'involucro, lo accarezzò appena e con un lieve sorriso lo aprì, limitandosi a guardare il foglio al suo interno, arrotolato: -Ottimo lavoro, come sempre. Riparti subito, come al solito, immagino...-
Tasman scosse la testa: -No, quest'anno voglio rimanere a vedere..- sogghignò.
Plos annuì, capendo perfettamente la situazione e disse: -Allora siediti, faccio portare qualcosa per la colazione. Loro arriveranno alle sette in punto... sempre che siano puntuali ovviamente..- ridacchiò.
Il messo rise, stavolta conosceva i suoi polli e si accomodò su una morbida poltrona, togliendosi la pelliccia bagnata e appoggiandola sull'alare del caminetto per farla asciugare.
Erano suonate le sette nel villaggio, la campana batteva le ore, facendo a gara con i tuoni per farsi sentire.
Tre giovani erano arrivati da Plos, fradici, ma determinati: Adhara, la ricca figlia del ricco mercante di grano, che viveva nella sua ricca casa in cima alla collina ricca di alberi. Aveva sinuosi capelli biondi, occhi azzurro cielo e un completo da viaggio cucito dai migliori sarti di Endiness. E pretendeva che tutti si inchinassero a lei. Per questo trovò subito antipatici gli altri due ragazzi che viaggiavano con lei. Non si erano nemmeno sbattuti a salutarla, forse perchè la conoscevano e non volevano avere niente a che fare con lei.
Gli altri due in questione erano Barstow, il Mercenario originario di Mille Seseau e Silvana, la girovaga che non aveva origini, a detta sua, e che era stufa di fare il suo mestiere solo lì a Seles e al massimo a Bale. Il primo era un guerriero sui vent'anni, dall'aria forte e coraggiosa, ma poco atto a comunicare. La seconda una rossa dai capelli corti, gli occhi verdi e una scintilla di furbizia negli occhi.
Adhara aggrottò la fronte, girandosi verso i due e si chiese perchè mai suo padre l'avesse costretta a viaggiare con quei plebei. La famiglia di Adhara era nobile da generazioni, aveva un albero genealogico che poteva fare invidia a quello di Re Albert di Serdio Unita ed erano molto molto ricchi. Per lei fu un vero colpo quando il padre, con aria severa, le impose di viaggiare con quei contadinotti. Pur non approvando non poté protestare, poi però si rese conto che si, sarebbe partira con loro, ma di certo non avrebbe proseguito con loro, quindi si, iniziare insieme ai plebei poteva sopportarlo, bastava che non la toccassero. Lei voleva solo arricchirsi. Ma per farlo doveva prima diventare qualcuno e lei voleva sfondare nel campo delle gare pokémon. Tanto, si immaginava, un mercenario e un girovago di certo avrebbero scelto carriere diverse.
Il corso dei pensieri di Adhara fu interrotto dal "clack" della porta di ingresso e dai tre assistenti del professore che li invitarono ad entrare. Adhara entrò a forza per prima e Silvana per poco non le tirò i capelli per darle una punizione esemplare, ma neh, non ne valeva la pena. Barstow addirittura non ci fece caso ed entrò per ultimo.
Anche loro furono fatti entrare nel grande salone con il caminetto e lì trovarono Tasman ad attenderli. Barstow, strabuzzando gli occhi, gli si avviò incontro: -Maestro Tasman!- sorrise, vedendo che l'altro sorrideva a sua volta e si alzava. Si scambiarono una stretta affettuosa e Tasman gli strizzò l'occhio: -Ora non sei più sotto il mio addestramento, chiamami per quello che sono.-
Barstow sorrise di più e annuì: -Ok... padre.-
Silvana sorrise, conosceva Tasman e Barstow di fama, ma non aveva mai rivolto loro la parola, troppo timida per farlo. Adhara non li considerò nemmeno.
Mentre Tasman e Barstow parlavano, le altre semplicemente attesero ancora finchè non arrivò Plos, che entrò con un grande libro in mano e un sacco. Dietro di lui entrarono gli assistenti. Ognuno di essi, tre in tutto, portava un vassoio con sei pokéball sopra.
Tutti e tre i ragazzi si allinearono in piedi, immediatamente, trattenendo il fiato per l'emozione. Plos si sedette dietro l'unica grande scrivania presente nella stanza e si schiarì la voce.
-Bene ragazzi, il momento è arrivato. Avete atteso molto ma vi assicuro che da adesso in avanti vi rifarete del tempo perso. Questi sono i miei assistenti, che già conoscete. Yves tiene con se i fiammanti pokémon Charmander, Cyndaquil, Torchic, Chimchar, Tepig e Fennekin. Kerr ha con se gli agitati pokémon d'acqua Squirtle, Totodile, Mudkip, Piplup, Oshawott e Froakie. Lauren porta con se i quieti pokémon d'erba Bulbasaur, Chikorita, Treecko, Turtwig, Snivy e Chespin. Prima di spiegarvi le altre cose voglio che scegliate. In ordine alfabetico, quindi tocca prima ad Adhara...-
Plos si zittì e fece un cenno alla ragazza perchè prendesse il suo primo pokémon.
La bionda sembrava molto calma, fece un piccolo respiro e si avvicinò ai vassoi degli assistenti. Li fissò uno ad uno e infine si avvicinò a Yves. Fissò la ball più a destra e la prese in mano: -Io scelgo Fennekin, la sua evoluzione finale ha un aspetto nobile e fiero, adatta al mio lignaggio!!-
Plos annuì, ignorando gli altri due ragazzi che scuotevano la testa: -Bene, ottima scelta, mi raccomando di prenderti cura di lui.- quindi fece segno a Barstow di prenderne due. -In qualità di mercenario dovrai essere pronto a combattere pokémon molto forti e le regole parlano chiaro. Tuttavia non posso darti uno di questi pokémon, dovrai prendere con te un pokémon extra fra tutti quelli esistenti, leggendari e fossili esclusi. Chi scegli?-
Il ragazzo fece un segno di assenso e senza esitare andò a prendere una ball da Kerr: -Io prendo Totodile! Per quanto riguarda la mia seconda scelta, che sapevo di dover affrontare, scelgo un Riolu.-
Plos annuì e fece cenno a Silvana di scegliere mentre lui andava a prendere un Riolu dal suo allevamento. La ragazza, senza esitare nemmeno lei, prese ciò che voleva: Turtwig!
A quel punto aspettarono il professore, che tornò dopo poco, consegnando a Barstow il suo secondo pokémon.
Poi disse: -Prima che andiate devo consegnarvi altre due cose... Barstow avvicinati!-
Il ragazzo obbedì e lo seguì... per poi vedersi consegnare fra le mani un tomo di oltre 1200 pagine che pesava mezza tonnellata: -Professore perchè a me il pokédex?!- mugolò quello, cercando di capire dove metterlo e cosa farne e se poteva bruciarlo subito.
Plos sentenziò: -Perchè sei un uomo e devi essere cavaliere!-
Barstow mugugnò: -Sono un mercenario veramente e mi va bene così... E poi io e queste due mica viaggeremo insieme, potrebbero necessitare anche loro di questo tomo!-
Il professore si grattò il mento, coperto da una rada barbetta bianca: -Questo è un problema. Pensavo che avreste viaggiato insieme.-
Adhara si intromise subito:-Professore io non ho bisogno di quel libro. So già tutto quello che devo sapere, non mi servirà la guida. Posso viaggiare da sola.-
Anche Silvana, che fino a quel momento aveva taciuto, parlò: -Anche io non ne ho bisogno, ho la mia copia, l'ho comprata personalmente a Bale un anno fa.-
Plos non sembrò tuttavia contento, ma fece buon viso a cattivo gioco e non replicò. Il giovane mercenario sospirò, capendo che non sarebbe riuscito a smollare il carico a nessuno e si intascò la guida, infilandola a forza nel suo sacco da viaggio. Plos riprese la sua dignità perduta e si rivolse al messo reale:
-Ora... Tasman, la seconda cosa..-
L'uomo uscì dal suo angolino e raggiunse i ragazzi, consegnando loro la pergamena che aveva portato un'ora prima.
Adhara la prese e la srotolò davanti a loro, iniziando a leggere il testo impresso sul foglio.
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Capitolo 2 *** •Seles - Parte 2• ***
Letta la pergamena
Adhara sorrise vittoriosa, lei aveva automaticamente accettato la
sfida, perchè una nobile poteva fare qualunque cosa. Anche
Barstow disse che accettava la sfida, era un mercenario e doveva
diventare forte ad ogni costo. Silvana invece fece spallucce, il suo
più grande desiderio era quello di esplorare e collezionare
pokémon, per lei le medaglie non erano importanti. Le
avrebbe conquistate solo per necessità di obbedienza dei
suoi pokémon, non per altro. Plow dette loro la loro
benedizione e poi li lasciò andare, mentre Tasman si
avvicinava al figlio e disse: -Ti aspetto alla reggia di Bale
figliolo. Ricorda che dovrai affrontare il capo dei soldati, il mio
diretto superiore. Lavitz Slambert.-
Barstow
annuì, sapeva perfettamente cosa doveva fare, non era certo
uno sprovveduto, ma si guardò dal rispondere male al padre,
con un inchino deferente gli disse che avrebbe fatto di tutto per
arrivare ai più alti livelli del continente e della Luna che
Mai Tramonta. Soddisfatto, Tasman uscì fuori,
saltò in groppa a Stella, che si era assopita nel frattempo,
e ripartì alla volta di Bale, imboccando la via che tagliava
per il boschetto. Il padre di Barstow era molto forte, sapeva che per
arrivare alla capitale reale non avrebbe affrontato le praterie, ma
presa la scorciatoia che tagliava per il boschetto, solo lui poteva
farlo, i suoi fidi compagni erano addestrati ad ogni cosa ed erano
molto forti. In cuor suo Barstow sperava, un giorno, di riuscire a
battere il padre, per dimostrargli il suo valore, per dimostrargli che
era cresciuto ormai e che poteva fidarsi di lui. Si voltò
verso le due ragazze che come lui dovevano iniziare il suo viaggio.
Silvana aveva l'aria fiera, sapeva che lei sarebbe diventata un grosso
problema nelle fasi finali del suo viaggio. Adhara invece non aveva
l'aria affatto pericolosa: era una classica nobile con la puzza sotto
il naso, incapace di fare un passo senza una buona dose di denaro. Con
una scrollata di spalle uscì fuori e guardò le
strade del villaggio, ormai popolate di gente che lavorava, che vendeva
o che semplicemente ciondolava in giro. Non avrebbe più
visto quelle strade per molto tempo ancora, quindi le salutò
bene con lo sguardo, sentendosi prendere da un vago senso di malinconia.
-Ehi, mica vai
in guerra, perchè quella faccia?- sorrise
Silvana, affiancandolo.
-Non so che
dirti, sento che non vedrò mai più questo posto.-
disse lui, improvvisamente, facendosi serio e osservando tutto attorno
a se con sguardo spento.
-Come sei
melodrammatico, come puoi dirlo? Cosa pensi che ti
succederà?-
-Non dico a
me. Potrebbe succedere qualcosa a questo posto.-
mormorò, avviandosi giù per la stradina,
ignorando le ora rade goccia di pioggia che gli picchiettavano sulla
testa e sul naso. Silvana rimase a bocca aperta. Cosa stava dicendo?
Che sapesse qualcosa di pericoloso? Quel Mercenario però
sembrava così dannatamente serio e.. affidabile. Non poteva
essere pericoloso, non ce lo vedeva a far casino. Lo seguì
quasi automaticamente, trotterellando per mantenere il suo passo.
Adhara anche si avviò, ma più distante,
più che altro perchè gli altri due, correndo,
rischiavano di schizzarle il vestito nuovo, preso apposta per il
viaggio. Era un completo violetto, con bordature argentee, che
rilucevano ad ogni movimento della ragazza, in pratica era una torcia
vagante e sia di notte che di giorno, in caso di nemici, sarebbe stata
sempre ben visibile, insomma un'ottima scelta. Un due pezzi, con
maniche a tre quarti e pantaloni a mezza gamba. Stivali fatti su
misura, eleganti e costosi. Barstow aveva scommesso con se stesso che
non sarebbe durata due giorni: i briganti l'avrebbero denudata e
privata di ogni ricco accessorio in pochi minuti... Ma questo alla
nobile non era passato per la testa, ovviamente.
Si ritrovarono tutti e
tre alle soglie del villaggio. Aveva smesso di piovere e ora c'era solo
tanto fango dappertutto. Gli stivali di cuoio di Silvana, seppur neri
all'origine, ora erano solo marrone fango e quando camminava slittava
sulla strada fangosa, imprecando di tanto in tanto, sorpresa. Barstow
si fermò: -Beh allora... che ne dite di proseguire
insieme per un tratto?- sorrise. Adhara però non
era dello stesso avviso, molto sinceramente disse loro che non aveva
tempo da perdere e si mise a correre lungo la strada che da Seles
portava al boschetto, rischiando ovviamente di smaciullarsi sul terreno
impantanato. Silvana scosse le spalle, mentre la guardava scomparire
fra le prime fronde della boscagla: -Per me invece non è
un problema, direi di proseguire insieme fino alla prateria, poi da
lì possiamo separarci, vorrei fare una visita alle prigioni
di Hellena e non vorrei rallentarti troppo.- disse. Parlava molto
tranquillamente, come se avesse appena detto di voler fare una
scampagnata nel praticello dietro casa, eppure Barstow sapeva benissimo
che le vecchie prigioni di Hellena non erano un luogo ameno,
né di giorno né tantomeno di notte. -Sei sicura della tua scelta?
Ci andrai di giorno, vero?- domandò il ragazzo,
fissando Silvana, pur iniziando a camminare verso il boschetto. La
ragazza, dall'alto dei suoi 18 anni, e quindi sicura di poter fare
qualunque cosa, disse: -E
perchè mai? E' di notte che si trovano i pokémon
più interessanti! Vorrei tanto catturare un
pokémon buio. Absol, ma anche uno Zorua non sarebbe male.-
sorrise, avviandosi dietro di lui. Silvana aveva le idee molto chiare,
Barstow invece non sapeva proprio come costruire la sua squadra, sapeva
solo che voleva pokémon capaci di abbattere ogni tipo di
pokémon, però era anche vero che voleva diventare
amico dei suoi pokémon. Silvana gli spiegò che,
come prima cosa, nel boschetto avrebbe cercato uno starly: -Mi servirà contro
il primo capopalestra, Lavitz. So che è un tipo parecchio
tosto ed esperto in pokémon d'erba, quindi ho bisogno di
pokémon che possano spazzarli via. Non troverò
pokémon fuoco molto presto, quindi dovrò
dedicarmi ad altro. Potrei prendere anche un pokémon
coleottero però... uhmmm.-
Barstow la
fissò stranito, era lui quello che doveva prepararsi una
strategia, non lei! Per non pensare alla sua mancanza, il ragazzo
decise di fare la conoscenza con i due pokémon che aveva
ricevuto e li fece uscire fuori: Totodile e Riolu erano due esemplari
maschi molto in forma. Il primo aveva una chiazza scura sul naso, che
lo rendeva adorabile, il secondo aveva una cicatrice sull'orecchio
destro e aveva l'aria di uno che, prima di finire nel laboratorio di
Plos, ne aveva passate di cotte di crude. -Bene bene, ragazzi, piacere di
conoscervi. Io sono Barstow e sarò il vostro allenatore per
molto tempo...- sorrise il ragazzo inginocchiandosi di fronte
a loro, poi allungò una mano ad accarezzarli. Totodile ne fu
subito felice, Riolu non ebbe reazioni di sorta, guardava l'essere
umano come se avesse davanti a se il vuoto. Il ragazzo decise di
chiamare il piccolo coccodrillo André, mentre Riolu si
sarebbe chiamato Gale. Dopodiché divise con loro una piccola
focaccia e si rimise in marcia. Anche Silvana aveva fatto conoscenza
con il suo Turtwig, chiamandolo Wing, ovvero "ala" e constatando che
sembrava un tipo deciso e determinato. Ottima cosa.
-Strano soprannome.-
-Come?- Silvana aveva preso Turtwig in
braccio e si era girata verso Barstow, che le stava sorridendo.
-Dicevo,
strano soprannome da dare a un pokémon d'erba. Turtwig non
vola e nemmeno le sue successive evoluzioni lo faranno... come mai lo
hai chiamato così?-
-Sei un tipo davvero
curioso eh?-
replicò la ragazza, mettendo a terra il suo
pokémon perchè camminasse con loro. Barstow
arrossì e annuì con aria colpevole: -Si,
lo sono, domando scusa!-
Silvana sorrise ma non
rispose alla fine alla domanda del ragazzo, lasciando in sospeso la
questione. Non erano ancora arrivati al boschetto che Silvana si
sentì chiamare dalle porte del villaggio. La rossa si
girò e si vide arrivare incontro due bambini, erano molto
piccoli, un maschio e una femmina, però già
sapevano molte cose. Il maschio portava con se un sacchettino: -Silvana, prendi questo! E' un
regalo da parte nostra!-
sorrise, mostrando una dentatura storta e incompleta. La ragazza prese
il sacchetto e sorridendo lo aprì. Per un istante il suo
sorriso si spense, per poi tornare più prepotente di prima e
si lasciò pure sfuggire una lacrimuccia: -Ragazzi,
ma queste due sono....-
-Due unità di
polvere Stellare. Sono tue.- sorrise la bimba, aggrappandosi
alla manica del ragazzo, presumibilmente il fratello. Barstow si
grattò la testa cosparsa di capelli castani, indomabili come
sempre: -Polvere Stellare? Ma non è quella polvere
speciale che se raccolta tutta permette di esaudire un desiderio?-
Silvana
annuì, prese il sacchetto e lo mise con cura nel suo zaino,
per poi salutare i due ragazzi. Accidenti, Barstow era curiosissimo di
sapere cosa voleva farne della polvere stellare, era irrefrenabile la
sua curiosità, ma non poteva certo domandarle anche quello,
la girovaga, a ragione, si sarebbe sicuramente arrabbiata!
Così mantenne un dignitoso silenzio e si avviò
con la rossa fino ai margini del boschetto. Attesero due secondi e poi
entrarono, inspirando l'aria umida della boscaglia.
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Capitolo 3 *** •Il Boschetto• ***
Appena entrati nel
boschetto, trovarono subito delle difficoltà: la pioggia
aveva reso il terreno molto scivoloso e un tratto era da percorrere su
di un tronco caduto. Fecero rientrare i loro amici per sicurezza. Il
tronco era solido si, ma anche particolarmente pieno di muschio.
Barstow suggerì a Silvana di proseguire carponi, anche se
quello voleva dire sporcarsi, ma alla ragazza stava bene, non vedeva
problemi nel farlo. Se non che, quando arrivò a
metà percorso circa, uno starly le si parò
davanti e la guardò con aria incuriosita. Silvana lo
fissò per un lungo momento.
-Oh caccialo
via, così potrai passare.- disse Barstow con aria
annoiata.
-No.-
-No?-
-No. Se lo caccio via potrebbe arrabbiarsi e attaccarmi, e poi voglio
uno Starly, lo hai dimenticato?- disse, con la faccia
praticamente affondata nel muschio del tronco.
-Ok, ma come
farai a catturarlo in quelle condizioni?-
Con uno scatto Silvana
si portò velocemente in avanti e provò ad
afferrare lo Starly. Ci riuscì, ma rischiò di
cadere di sotto, a causa dello sbatter d'ali di quella creaturina.
Barstow perse circa dieci anni di vita nel vedere la ragazza ondeggiare
sul tronco e ne perse altrettanti quando la vide scivolare di sotto.
Anche lui scattò in avanti e la afferrò per uno
stivale, tenendola sospesa nel vuoto: -VOLEVI AMMAZZARTI?!- gridò
il ragazzo, tenendola ben salda, mentre quella si dimenava nel
tentativo di tenere lo starly con se: -Ovvio che no, ma si
deve rischiare per ottenere quello che si vuole!-
strillò la rossa, senza un briciolo di buon senso.
Barstow
ringhiò, fece una fatica cane ma alla fine riuscì
a issarla sul tronco e poi a trascinarla dall'altra parte del baratro.
Ansimando si portò una mano sul cuore: -Abbiamo
iniziato il viaggio da poco meno di un'ora e già sento il
desiderio di picchiarti, non farlo mai più!!- le
disse, mentre quella lasciava finalmente lo starly e mandava Wing in
campo: -Wing, vai! Usa azione!- gli disse, in pratica stava ignorando
il suo salvatore e manco lo aveva ringraziato. Beh magari lo avrebbe
fatto dopo.
Turtwig
annuì e caricò in avanti, colpendo lo starly in
pieno stomaco e facendolo sussultare. Ma di certo non si sarebbe arreso
così, con uno sbatter d'ali contrattaccò con la
stessa mossa. Era un susseguirsi di colpi Azione sferrati uno dopo
l'altro. Barstow nel frattempo si era rimesso in piedi e osservava la
scena, interessato, quella ragazza era una costante sorpresa ma si
chiedeva se era il caso di lasciarla proseguire nel viaggio da sola, se
si comportava sempre così rischiava solo di farsi male.
Molto male.
-Vai
pokéball!!- Starly
era un po' stanco, era il momento della cattura. La pokéball
lo colpì sulla fronte, poi lo inglobò in un
fascio di luce rossastra. Uno... due e tre! Starly era catturato.
Silvana saltò sul posto con un gran sorriso: -Eccolo
qui! Preso! Ottimo!!- prese la pokéball e disse: -Benvenuto
in squadra Jared!-
Barstow
batté le mani: -Ottima prova ragazza, mi
è piaciuto il tuo modo di lottare. Ma ti prego, la prossima
volta, di evitare di cercare il suicidio per prendere un
pokémon. Io non ci sarò sempre per proteggerti.-
Silvana sorrise in
imbarazzo: -Scusa,
hai ragione. Anzi, ti ringrazio molto per avermi salvata!-
-Così
va meglio.- rise lui, guardandosi attorno. Anche lui voleva
un pokémon volante, contro il primo capopalestra doveva
armarsi bene, non poteva contare solo su Gale e André.
Così proseguì assieme a Silvana nella boscaglia.
Incontrarono un
venditore ambulante di pozioni, ne presero un paio a testa, Silvana ne
usì una per curare Jared e mentre lei si era fermata ad
allenarli, Barstow si era messo a fare una passeggiata nel dintorni per
vedere se trovava qualcosa di interessante.
Mentre scendeva per un
piccolo tratto, sentì dei rumori alle sue spalle, pensando
che si trattasse di Silvana si girò con un sorriso, ma si
trovò invece davanti un guerriero armato fino ai denti. I
due si scrutarono per un lungo istante, poi lo straniero disse: -Che pokémon hai con
te?-
-Perchè ti
interessa?-
domandò Barstow, immediatamente sulla difensiva.
-Questi sono affari miei,
rispondi alla mia domanda.-
-Non sono
tenuto a rispondere al primo che passa e che fa domande così
dirette. Dimmi immediatamente chi sei, altrimenti sarò
costretto a cacciarti con le cattive!- ringhiò
Barstow, guardandolo male, non gli piaceva per niente quel tipo.
Lo sconosciuto
ringhiò a sua volta, estrasse la spada dal fodero e si
avventò su Barstow in modo decisamente inconsueto, da
lì il giovane capì che aveva davanti un novellino
nell'uso delle armi. Barstow scartò con facilità
l'attacco e con l'elsa della sua spada, estratta rapidamente, lo
colpì sulla schiena, facendolo atterrare nel fango:
-Non capisco come può una persona andare a testa bassa
contro uno straniero, senza prima aver valutato la sua forza. Sono un
mercenario e sono stato addestrato da uno dei migliori soldati della
corte di Bale. Adesso pretendo che tu ti identifichi immediatamente!-
impose Barstow, ma il suo avversario si alzò in piedi e
contrattaccò con un fendente, che Barstow parò
solo grazie ai suoi ottimi riflessi. Per fermarlo ancora, il ragazzo
fece una finta, lo sbilanciò in avanti e di nuovo lo fece
cadere a terra. Quello, capito che non ce l'avrebbe fatta con un
soldato così esperto, si rialzò velocemente e
imprecando corse via, lasciando cadere una pokéball e
scappando nel folto della boscaglia.
-”Ma
tu guarda che tipi girano... Chissà chi era...
oh?”- il pensiero del ragazzo fu catturato dalla
pokéball che era caduta a terra. La prese e la
studiò, sembrava usata. Premette il pulsante al centro di
essa e la aprì: da essa ne uscì fuori un
Fletchling. Era una femmina e non era ridotta molto bene. Sotto la
pokéball c'era un'incisione e si poteva leggere il nome
“Tabitha”. -Tabitha... è
così che ti chiami?- chiese sussurrando. Ma la
piccoletta respirava a fatica, così il ragazzo la prese e le
dette una pozione, poi con cura le fasciò un'ala,
chiaramente rotta, usando delle bende che portava con se e degli
stecchi trovati per terra e puliti per l'occasione. La sua sfera era
piuttosto malconcia, rischiava di cadere a pezzi da un momento
all'altro, così la mise da parte per gettarla via appena
possibile e catturò Tabitha usando una delle sue sfere. -Ecco
fatto, adesso riposati, presto ti porterò a un centro per
ristabilirti totalmente.- sorrise. Ma il suo sorriso si
spense appena sentì un grido lacerare l'aria umida: era
Silvana.
Sobbalzando Barstow
tornò velocemente da lei, giusto in tempo per vederla
scalciare e dimenarsi, un tipo vestito di nero da capo a piedi, con una
larga tunica e un cappuccio calato sugli occhi, la stava tenendo in
aria per la collottola della maglia e stava per allungare le mani alla
sua borsa, probabilmente per derubarla. Wing, a terra, era ko e pure
Jared. Per evitare che anche i suoi pokémon subissero la
stessa sorte, Barstow decise di attaccare con la spada. Con un ringhio
fermò la mano dell'uomo, poi lo spinse via e gli
puntò la spada alla gola. Ne scaturì un duello
piuttosto violento, lo sconosciuto non era un pivello come il soldato
di prima, anzi, Barstow fece una fatica immonda per allontanarlo e alla
fine questi se ne andò solo dopo aver ferito il ragazzo a
una gamba e solo dopo aver udito un suono da qualche parte nella
foresta. Si dileguò, mentre Barstow era chino a terra che
cercava a tutti i costi di fermare la perdita di sangue. La ferita non
era molto profonda ma lo era abbastanza da dargli seri problemi.
Silvana si
chinò su di lui e lo medicò velocemente: -Sta' fermo..- disse, fasciandolo stretto.
-Vorrei sapere
che diavolo succede, non pensavo che partire all'avventura potesse
essere così pericoloso!- ringhiò il
ragazzo.
Silvana stette in
silenzio, poi, finito il lavoro, disse: -Non hai sentito
allora la novità?-
-Quale novità?-
-Pare che il principe Doel, zio di Re Albert, voglia rovesciare il
potere, detronizzare suo nipote e insediarsi come re di tutta Serdio.-
Barstow sembrava
allibito: -Che cosa?! Ma non ha senso, perchè
vuole farlo?-
-Odiava suo
fratello, re Carlo e voleva essere re al posto suo. Dopo la nascita di
Albert giurò che un giorno il trono sarebbe stato suo. Sai
che è stato lui a uccidere Carlo, vero?-
-Si, questo lo sapevo, ma
non pensavo fosse così pazzo da... ora vuole uccidere anche
il nipote?-
-Esatto.-
-Ok, ma non capisco cosa c'entrino quesi due che abbiamo incontrato...-
-Due?-
-Poco fa ho avuto a che fare con un soldato strano.-
-Sandora. L'esercito di Doel. Anche il tipo incappucciato credo ne
faccia parte, solo che...- Silvana si morse il labbro
inferiore. Barstow le chiese spiegazioni, ma lei non parlò.
Beh, visto che la zona non era sicura si affrettarono ad abbandonarla,
Silvana sostenne Barstow, che zoppicava e insieme arrivarono alle
praterie.
Trovarono un capanno e
lì si insediarono, Barstow avrebbe riposato, poi inisieme
avrebbero deciso cosa fare, forse non era proprio il caso di passare ad
Hellena, per Silvana...
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Capitolo 4 *** •La Prateria – Parte 1• ***
Era ora di pranzo, ma
Barstow riposava, non poteva certo avventurarsi a cercare del cibo e
comunque non ce n'era bisogno. Lì attorno c'erano un paio di
fattorie. Per un paio di lavoretti veloci Silvana si fece consegnare
alcune uova sode, un pezzo di pane e addiruttura un po' di carne.
Tornò al capanno e spartì il cibo in parti
uguali, sia per se che per i pokémon suoi e del suo amico.
Certo, alla fine non ne avanzava molto per loro, ma non importava,
tutti potevano mangiare qualcosina. Nell'attesa che comunque Barstow
aprisse gli occhi, Silvana tornò fuori a controllare la
situazione. Si era informata dai contadini, che ovviamente avevano
confermato le voci che aveva sentito circolare: Hellena era tornata ad
essere un posto molto pericoloso, quindi era meglio non avvicinarsi
troppo.. ma così avrebbe perso irrimediabilmente l'occasione
di prendere un pokémon di tipo buio! Sospirò e si
sedette su un sasso. Andare ad Hellena comunque era troppo pericoloso,
non voleva di nuovo essere salvata da Barstow, anche se, ci giurava,
lui sarebbe immediatamente corso in suo aiuto. Ma non era detto che ce
la facesse, poi lei non era la classica principessina che voleva essere
salvata. Dette un calcio a un piccolo sassolino e questi
volò di un metro scarso, fermandosi ai piedi di qualcuno.
Silvana riconobbe subito i ricchi stivali di Adhara: -Ciao
Adhara...- disse, con tono smorto, alzando gli occhi su di
lei. La ragazza era accompagnata dal suo Fennekin, seduto con la
schiena dritta, ai suoi piedi e da un Budew, dall'aria allegra, che
trotterellava lì accanto. -Ciao Silvana.- il tono di Adhara non era da
meno: -Dove hai lasciato Barstow?- le chiese,
incrociando le braccia. Silvana distolse lo sguardo: -Riposa,
ce la siamo vista brutta con un paio di soldati di Sandora.-
spiegò, alzandosi in piedi. -Ah, io, Rosa e Prumula
invece abbiamo evitato guai! Siamo arrivati qui velocemente e senza
problemi!- disse, con aria tronfia. Silvana
aggrottò la fronte, perplessa: -Rosa e Primula?- domandò, senza
capire.
Adhara
indicò Fennekin: -Lei è Primula. E
questa è Rosa.- terminò, indicando la
Budew. Ah. Ok. Nomi di fiori, orginale, il prossimo cosa sarebbe stato?
Garofano? Silvana si trattenne dal fare commenti e disse, forse per non
apparire debole nei suoi confronti: -Anche io e Barstow
abbiamo catturato dei pokémon. Io ho uno Starly e lui un
Fletchling.-
-Interessante,
perchè non facciamo una lotta? In doppio. Io mando in campo
Rosa e Primula e voi i vostri pokémon! Quelli che volete!-
-Io accetto, ma Barstow sta riposando, te l'ho detto.-
-Oh ok, allora facciamo una lotta in doppio io e te.- disse, facendo spallucce. Eh
si, che problema c'era?! Silvana sentì salire sempre di
più la voglia di strozzarla ma si trattenne, l'avrebbe
invece umiliata nella lotta 2 vs 2! -Ok, ok, accetto!- disse, frustrata, cercando con
lo sguardo un posto adatto per uno scontro. Lo trovò poco
distante e lo indicò ad Adhara, avviandosi là. Le
due contendenti si misero in posizione e poi lanciarono i loro
pokémon: Fennekin e Budew per Adhara e Turtwig e Starly per
Silvana.
Tutti e quattro i
pokémon erano stati allenati, quindi conoscevano mosse
extra. Questo Silvana lo sapeva e sapeva che doveva stare attentissima
agli attacchi di Fennekin su Wing.
-Wing, tieni
sempre d'occhio Fennekin, mi raccomando. Ahm.. chi inizia per prima?-
In effetti non c'era un
arbitro, così rimediarono con sasso, carta e forbici. Vinse
Silvana e quindi la prima mossa spettò a lei.
-Wing usa
ritirata! Jared, usa attacco d'ala su Budew!- ordinò.
Turtwig si chiuse immediatamente nel suo guscio, illuminandosi di
azzurro, mentre Starly si alzò in volo e poi si
precipitò su Budew per colpirlo. Adhara sembrava tranquilla,
indicò Turtwig e gridò: -Rose, salta di
lato ed evita lo starly, poi inondalo con le tue spore paralizzanti!
Primula, scatta e usa braciere su Turtwig, la sua difesa non
può niente contro le tue fiamme!-
E aveva ragione, le
fiamme di Primula incendiarono il guscio di Turtwig, facendolo uscire
allo scoperto e danneggiandolo, però Starly, anche se non
aveva colpito Budew, era riuscito ad evitare le spore paralizzanti di
quest'ultimo e si era riportato in quota. A quel punto Silvana strinse
i pugni e ordinò: -Non diamoci già per
vinti, Jared, riprovaci ma a maggior velocità, Wing, rotola
per terra e spegni le fiamme, poi attacca Fennekin con azione!-
Vista la determinazione
di Silvana, Wing e Jared si ripreso dall'iniziale sconforto che li
aveva presi e con decisione passarono al contrattacco. Turtwig, dopo
essersi liberato dalle fiamme, colpì Fennekin con forza,
approfittando della sua vicinanza. Lo stesso fece lo starly contro
Budew. Il primo avversario non subì molti danni, Budew
invece era ridotto già maluccio. Questo fece sorridere sia
Silvana che i suoi amici: -Perfetto così! Wing
ancora azione, Jared, vai ancora con attacco d'ala!-
-Ah no, non
così facilmente! Rose, salta di lato e prova di nuovo a
usare le tue spore paralizzanti! Primula, aspetta che Turtwig sia
vicino e poi usa ancora braciere!-
Questa volta, sia
l'attacco di Fennekin, che quello di Budew, andarono a segno. Turtwig
riportò altri danni dal fuoco e Starly cadde faccia a terra,
paralizzato. Silvana sussultò: Wing non avrebbe resistito ad
un altro attacco di tipo fuoco e Jared era paralizzato e lei non aveva
un antiparalisi!
Mordendosi il labbro
inferiore Silvana cercò di infondere comunque coraggio ai
suoi amici. Ordinò un altro attacco azione a Starly, poi
chiese a Jared di rialzarsi, anche se lentamente. La cosa positiva era
che solo Fennekin, teoricamente, poteva fare male a Starly,
perchè a parte assorbimento, se non aveva calcolato male,
non poteva avere altre mosse offensive. Non a quel livello, che, ci
scommetteva, non doveva essere più su del dieci.
-Si lotta eh?-
Le due ragazze si
girarono in simultanea, questo distrasse Adhara e Turtwig
colpì fennekin senza che questi potesse difendersi o
contrattaccare.
-Ehi!! Non
vale!- strillò la nobile.
-Oh, scusa
Adhara, ero curioso di vedere che stava succedendo.- A
parlare era stato Barstow, che, richiamato dalla confusione, si era
alzato ed era zoppicato fino lì, accompagnato dal suo fido
Gale e da André. Tabitha ancora riposava dentro la sfera.
-Potevi
evitare! Bah, non importa, posso ancora farcela.-
Prima che Adhara
potesse ordinare nuovi attacchi, Barstow richiamò
l'attenzione di Silvana e le lanciò una cosa. La girovaga la
prese al volo e la guardò: una baccaliegia. Con quella
poteva guarire Starly! Silvana sorrise al suo compare, ma lui le
indicò Fennekin, che sotto ordine di Adhara stava per usare
ancora braciere contro Turtwig.
-Wing no!
Schiva di lato, rotola!!- strillò. -Mentre
tu Jared, mangia questa!- Silvana lanciò in campo
la bacca. Starly saltellò verso di essa, con lentezza, ma
alla fine la raggiunse e la mangiò, liberandosi
istantaneamente della paralisi che l'aveva colto. Aprì le
ali e arruffò le piume, poi guardò Budew con fare
minaccioso, mentre Adhara ordinava ancora a Primula Braciere e a Rosa
Paralizzante. Silvana però era stanca della solita strategia
e urlò: -Facciamola finita almeno con Budew! Jared
e Wing! Attacco d'ala e Azione su Budew!-
I due attacchi andarono
a segno e il piccolo bulbo andò ko, ma Adhara ne
approfittò e con un colpo di braciere fece crollare Turtwig.
A quel punto era sfida aperta fra il fennek di fuoco e Jared.
Barstow sorrise e si
avvicinò a Silvana: -Stai rilassata.-
-Lo so.- rispose
lei secca, per poi rilassarsi e sorridergli: -So come si
lotta. Una volta ero un mercenario anche io.- disse,
mormorando. Barstow non lo sapeva e ne fu piacevolmente sorpreso, beh
questo spiegava molte cose, partendo dalla sua determinazione e la sua
capacità di lotta. L'aveva già vista nel suo
allenamento.
La lotta
proseguì comunque per un po', ma alla fine, purtroppo,
Adhara ebbe la meglio su Starly, finendolo con l'attacco Graffio.
Sia Silvana che Barstow
rimasero paralizzati, ma poi Silvana fece la persona corretta e come da
legge consegnò alla nobile il 10% del denaro che aveva con
se. Poco, ma era sempre denaro che se ne andava.
Dopo che la nobile se
ne fu andata, sventolando sotto il suo naso il denaro della girovaga,
questa, a dentri stretti, si allontanò per un breve tratto,
dicendo che voleva un pokémon di tipo elettro a tutti i
costi. Beh Barstow poteva capire che la sconfitta bruciava e la
lasciò da sola, mentre lui si cambiava da solo le bende. Fu
un lavoretto molto facile, mentre lavorava, poi, la sfera di Tabitha si
mosse e lei uscì, saltellando come poteva: -Ehi,
dove credi di andare signorinella? Non ti sei ancora ripresa, continua
a riposare!-
-Fletchì!!- la fletchling scosse il capo e
il suo piccolo stomaco si mise a brontolare. A quel punto Barstow
capì qual era il problema e le dette la sua razione di cibo,
guardandola mangiare contenta. A fine pasto la pokémon
volante, si arrampicò sulle gambe del mercenario e si
accoccolò sulle sue gambe, osservandolo. Barstow la
accarezzò: -Con me sarai al sicuro, per oggi ci
riposeremo qui e domattina ci metteremo in marcia per Bale.-
disse, chiedendosi poi quale sarebbe stata l'intenzione di Silvana.
Sarebbe ripartita con lui o avrebbe rischiato e sarebbe andata ad
Hellena?
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Capitolo 5 *** •Hellena – Parte 1• ***
Era ormai quasi il
tramonto ma Silvana non tornava. Preoccupato, Barstow si mise a
cercarla nei dintorni, la chiamò, ma niente da fare. A quel
punto fece uscire dalle sfere sia Gale che André: -Amici
miei, Silvana non si trova, vi va di aiutarmi a cercarla?-
Entrambi annuirono,
André con più entusiasmo, Gale quasi rassegnato,
ma non si tirarono indietro. Si separarono, non troppo per evitare
guai, ma della ragazza nessuna traccia. Alla fine il mercenario si
ricordò di una cosa: la benda che aveva usato Silvana per
fasciare la sua ferita proveniva dal kit di pronto soccorso della
ragazza stessa, probabilmente era impregnata del suo profumo. Ma
né Gale né André erano animali da
fiuto, eppure sapeva di dover fare un tentativo. Gale fece una smorfia,
ma alla fine si rivelò abbastanza idoneo allo scopo, anche
perchè André aveva solo provato a mangiarsi la
benda.
Il riolu annusava
l'aria e poi correva per lunghi tratti senza fermarsi,
finchè non trovò qualcosa nell'erba alta, in
direzione di Hellena: il ciondolo a forma di spada che Silvana teneva
al collo. A quel punto era chiaro che la ragazza o aveva fatto la
scavezzacollo, andando verso le vecchie prigioni, oppure era stata
rapita. In ogni caso doveva riportarla indietro, non poteva permetterle
di mettere piede in quel postaccio. Gale continuò ad
annusare e poi iniziò a correre verso le prigioni. Era
lì che l'odore della ragazza lo stava portando.
-Entra, non abbiamo tempo
da perdere!-
un soldato la colpì alla schiena e la fece cadere nel
pavimento della prigione. Silvana si tirò su a fatica,
udendo la porta della cella chiudersi con un tonfo metallico e poi il
chiavistello chiudersi. Con un gemito si mise seduta, le avevano anche
tolto i pokémon, non sapeva che fine avessero fatto. Wing...
Jared... sperava che stessero bene. E Barstow? Cosa avrebbe pensato non
vedendola tornare? Sicuramente si sarebbe avviato da solo verso Bale,
dopotutto erano quelli gli accordi fra loro, anche se non ne avevano
più parlato. Sbuffando nascose il volto fra le ginocchia,
raggomitolandosi. Non vedeva soluzione al suo problema.
Il problema di Silvana,
attualmente, si chiamava Fruegel. L'imperatore Doel lo aveva assoldato
per trattenere lì i prigionieri di guerra. Era spietato,
sanguinario e crudele, ma era un grande stupido e questo, l'uomo
incappucciato, lo sapeva.
-Ho fatto rapire la
ragazza come mi hai chiesto.- rognò Fruegel,
andando avanti e indietro con il suo corpo grasso e imponente. -Ma ancora non mi hai detto a
cosa ti serve.-
-Questi non sono fatti che
ti riguardano.-
disse l'uomo, voltandosi e andando via tranquillamente. Fruegel era
troppo stupido per comprendere e non era affidabile, non poteva parlare
con lui. Silvana era solo una pedina nelle mani dell'incappucciato. Gli
serviva solo un'esca per attirare lì una certa persona e
regolare un vecchio conto.
-Puff...
Puff...- Barstow si fermò appoggiandosi a una
parete terrosa. Aveva corso come un ossesso e ormai il sole era
tramontato. Era buio e davanti a se... la luce. Cosa? Barstow
strabuzzò gli occhi, estrasse la spada, tanto i suoi amici
erano dentro le sfere e non intendeva farli rischiare facendoli uscire.
Con un movimento rapido ma silenzioso, si avvicinò alla luce
e scoprì che si trattava di un uomo. Un uomo più
grande di lui, doveva avere qualcosa come 35 anni. -Chi va
là?!- gridò Barstow in direzione della
figura. Questa, con un movimento fulmineo, lo raggiunse e gli
tappò la bocca con una mano, in una morsa terribile e gli
puntò al collo la punta di una frecca. Teneva in mano una
balestra. -Chi
sei?! Fai parte di quei maledetti di Sandora?! Parla!- lentamente, ma sempre
tenendolo stretto, l'uomo spostò la mano dalla bocca di
Barstow per farlo parlare. Subito il mercenario rispose: -No!
Sono un mercenario di Basil!-
Basil era la fazione di
Re Albert, per intenderci i buoni. Re Albert era il legittimo sovrano
di Serdio, che ora, a causa dello zio Doel, era spaccato fra Serdio
Nord e Serdio Sud. L'uomo scrutò Barstow con attenzione,
come se volesse capire se poteva fidarsi o meno di lui. -Cosa ci fa qui un mercenario
da solo?! Come posso crederti?!-
-Sono qui per
una persona. Una ragazza. E' stata rapita o si è avventurata
qui da sola, ancora non lo so. Fatto sta che devo riportarla indietro.-
spiegò. L'uomo spalancò gli occhi e lo
lasciò immediatamente andare: -Parli di Silvana, vero? E'
stata rapita.-
Ora era Barstow a
essere diffidente: -Come lo sai? Chi sei tu?-
-Il mio nome
è Horace, sono un soldato di Bale. Tu chi sei?-
-Barstow. Sono
figlio di Tasman... il comandante della 7° divisione di Basil.-
spiegò il ragazzo. Horace sorrise: -Come? Ah, si,
lo conosco. Io faccio parte della 3° divisione, ma ho
sperimentato di persona la forza di tuo padre. E così sei
qui per Silvana eh? E' la tua ragazza?-
Barstow sorrise e
scosse la testa: -No. E' solo un'amica, siamo in viaggio solo
da stamattina e già ce ne sono successe di cotte e di crude.-
sospirò.
Horace annuì
ridendo: -Beh anche io sono qui per Silvana, se mi aiuti sono
sicuro che riusciremo a liberarla. Ma dobbiamo stare molto attenti.-
-Meglio agire
insieme e unire le nostre forze. Io però non posso contare
su pokémon molto forti, sono attorno al decimo livello,
qualcosa di più.-
-Non
preoccuparti, parleranno le nostre armi... e al limite il mio
addestratissimo Throh, anche se... purtroppo mi rimane lui solo. Nel
corso delle battaglie ho perso molti amici.-
sospirò il soldato.
-Capisco... mi
spiace... ma non importa se hai solo lui, sarà comunque un
buon supporto, piuttosto... come mai sei da solo? Dov'è
tutta la tua cavalleria?-
Horace
indicò le prigioni: -Sono stati presi nelle
praterie due giorni fa. Il resto dell'esercito è impegnato,
così devo darmi da fare da solo. All'inizio dovevo liberare
solo loro ma ora c'è anche Silvana di mezzo.-
-Capisco, ma
non mi hai ancora detto che rapporto hai con lei.-
-Mh? Non l'ho fatto? Beh
io sono...-
Horace stava per rispondere, quando si gettò su Barstow e lo
spinse a terra, dietro un masso, poi si acquattò
lì assieme a lui, sussurrando: -Non parlare.-
Dopo poco
arrivò un carro, probabilmente rifornimenti per i
prigionieri e le guardie, ad ogni modo Horace sfruttò quello
per infiltrare entrambi nelle prigioni. Una volta lì
uscirono allo scoperto e dopo aver minacciato di morte il mercante, se
avesse parlato, si apprestarono a cercare i prigionieri.
Fu una ricerca molto
dura, per fortuna le guardie non erano tantissime e davvero il Throh di
Horace, che si chiamava Olympus, era molto ben addestrato. Arrivarono
in una stanza colma di pokémon in gabbia, dentro c'era un
baccano infernale e subito ai due venne in mente di usarli come
diversivo. In un attimo li liberarono tutti quanti e tutti loro
fuggirono, creando confusione ovunque. In quel casino un Turtwig e uno
Starly raggiunsero Barstow: -Jared e Wing! Siete salvi!
Venite, aiutatemi a cercare la vostra allenatrice!-
Jared pigolò
felice, ma prima volò su due sfere, abbandonate insieme a
molte altre, indicandole al mercenario. -Devono essere le
loro sfere, prendile, io vado a vedere come si sta svolgendo la
faccenda.- Disse Horace.
Barstow prese le due
sfere e fece rientrare Wing e Jared, poi corse fuori dal suo nuovo
alleato: era il caos ovunque, questo permise loro di raggiungere la
prima parte delle celle, partendo dai piani più alti e
scendendo sempre più in basso, liberando chiunque fosse
rinchiuso. Niente. Allora passarono alla seconda parte delle celle,
stavolta dal basso e finendo verso l'alto, sempre liberando i
prigionieri.
Fu in cima che
trovarono Silvana, chiusa dentro l'ultima cella: -Silvana!- Barstow la
richiamò per scuoterla e lei alzò la testa: -Barstow!!
Meno male! Sono contenta di vederti, non so perchè ma mi
hanno presa nella prateria e portata qui.- disse, alzandosi.
Il mercenario aveva trovato la chiave della cella poco prima, rubandola
a una guardia, così la usò e aprì la
porta: -Ecco fatto, andiamo!-
-Come hai
fatto a venire qui da solo?!- domandò Silvana,
notando un arco e delle frecce a terra e prendendole al volo. Era
meglio se anche lei si armava.
-Non sono
solo, mi ha accompagnato Horace...- disse, indicando l'uomo.
Silvana si irrigidì tantissimo e aggrottò la
fronte: -Cosa...? Ah.- non sembrava felice della
cosa, ma quando i due si trovarono a quattr'occhi si salutarono
comunque. Silvana con una faccia a metà fra il congelato e
il disgustato, Horace invece con un caldo sorriso affabile e affettuoso.
Barstow fece per fare
domande, come al suo solito, ma Silvana lo interruppe chiedendogli di
Wing e Jared. -Oh, già! Eccoli, li abbiamo trovati
prima.- sorrise, porgendole le due pokéball.
Silvana prese le sfere
con gioia ma non era tempo di farli uscire. Come ossessi iniziarono a
correre verso l'uscita. Ma proprio lì furono bloccati da
Fruegel e dall'incappucciato.
L'uomo incappucciato si
scoprì subito e Barstow rimase senza parole. -Ma
tu sei... Tu sei Lloyd! Tu sei il capopalestra di Lohan!!!-
Lloyd
sogghignò: -Esatto,
proprio io. Sono passato dalla parte di Sandora, non lo sapevi?- domandò, con aria
di superiorità, per poi rivolgersi a Horace -Ciao Horace. Pensavo che
avresti fatto la personcina per bene e che saresti venuto da solo.- cinguettò in
direzione del soldato.
L'uomo gli
sputò ai piedi: -Feccia. Non solo hai distrutto la
mia cavalleria, non solo hai tradito re Albert schierandoti dalla parte
di Sandora, ma ora osi pure andare in giro a rapire le spose promesse?!-
ringhiò. Barstow si girò verso Silvana: -Ma... lui è il tuo
promesso sposo?-
-Ehm no, IO sarei la sua
sposa promessa. Dovevo sposarlo a fine mese, ma ho scelto di fare la
girovaga, quindi sono... ehm...-
-Scappata di
casa.- terminò Horace per lei, ma non sembrava
arrabbiato, solo divertito.
-Ad ogni
modo...- proseguì Barstow -...perchè l'avete
rapita?-
domandò, verso Lloyd.
-Per attirare qui Horace.
Ha qualcosa che ci appartiene. Inoltre... vorrei saldare un vecchio
conto.- disse
Lloyd, puntando il cavaliere. Fruegel però era stanco di
tutto quel parlare: -Si
si, va bene così, ora è tempo di farvi a pezzi!-
Con un ruggito si
scagliò contro Barstow, cercando di colpirlo con una clava
enorme.
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Capitolo 6 *** •Hellena – Parte 2• ***
Barstow estrasse la
spada molto velocemente e si mise a lottare contro Fruegel, aiutato da
Silvana che scagliava frecce, mentre Horace e Lloyd si studiavano a
vicenda.
Lloyd sembrava albino.
Aveva capelli argentati e occhi rossi come il sangue, la sua pelle
bianca era bellissima e priva di imperfezioni, per questo aveva
numerose fan. Ma Lloyd era impegnato con la bella Lenus, a quanto
pareva albina anche lei, tanto bella quanto maleducata, a detta di
molte. Ma a questo Lloyd non sembrava importare granché. Il
fascinoso capopalestra di Lohan era sbucato fuori dal nulla e per un
po' di tempo aveva fatto da consigliere a Re Albert, per poi passare
all'impero nemico e passare numerosi segreti di guerra a re Doel di
Serdio Sud. Questo passaggio di informazioni era costato la vita a
molti civili e soldati di Basil. Tra i civili erano morti alcuni dei
pokémon di Horace, i genitori dello stesso e molti suoi
amici. Viceversa Horace, nella guerra contro Sandora, aveva ucciso il
fratello di Lloyd, senza nemmeno rendersi conto di chi fosse. Questo
aveva scatenato le ire del capopalestra e da allora aveva cercato
incessantemente Horace per vendicarsi, ma non solo, voleva recuperare
una cosa che il cavaliere aveva preso, una cosa molto preziosa: una
megapietra. Le megapietre erano molto rare. Undicimila anni prima ci fu
una guerra molto violenta fra la razza Alata, umani e
Pokémon. I primi detenevano il potere maggiore e
schiavizzavano le altre razze per loro divertimento. Ma un giorno molti
coraggiosi umani, seguiti da altrettanti pokémon,
altrettanto coraggiosi, furono nominati cavalieri pokémon,
in grado di rovesciare il potere. Per poterlo fare i tre
pokémon leggendari Xerneas, Yveltal e Diancie forgiarono
delle pietre speciali, che avrebbero donato ad alcuni
pokémon prescelti una nuova forza, una nuova, devastante,
evoluzione. Le pietre, denominate megapietre, potevano essere attivate
tramite monili particolari.
Gli alati, non
preparati a un simile potere, tentarono di creare dei
pokémon in grado di distruggere gli avversari: fu
così che nacquero Mewtwo e Genesect. Ma loro due da soli non
poterono niente. La guerra che nacque terminò con la fine
della razza alata. Caddero in molti, pokémon, umani e alati,
ma alla fine furono questi ultimi a soccombere e i superstiti sparirono
dalla circolazione in breve tempo. Da quel lontano giorno le megapietre
e i monili a loro legati si persero, dopo alcune centinaia di anni
già quasi nessuno a Endiness conosceva la leggenda dei
megapokémon, rimanevano solo pochi saggi che continuavano a
studiarne il fenomeno.
Una di queste
megapietre era in possesso del fratello di Lloyd e dopo averlo ucciso,
Horace la trovò, senza sapere che cosa fosse. La prese e la
portò con se.
-Il giorno che hai ucciso
mio fratello, 8 mesi fa, ti sei appropriato di una cosa che gli
apparteneva. La rivoglio.-
-Fratello? Cosa? Io non so nemmeno chi fosse tuo fratello!-
-E' vero, lui per te non ha un nome né un volto, hai ucciso
molti soldati quel giorno e lui era uno dei tanti. Fatto sta che
pagherai per averlo ucciso e riavrò quello che gli hai
sottratto.-
-Non so di che parli!-
-La pietra, razza di idiota! Hai trovato sul suo corpo una pietra
colorata, no?!-
-...aspetta, credo di ricordare. Uccisi un soldato effettivamente,
qualche mese fa, che aveva ai suoi piedi un gioiello molto particolare.
Io non depredo i cadaveri, non sono quel genere di persona, ma
trovandosi per terra non lo collegai al soldato.-
-Beh era suo e ora io lo rivoglio. So che lo porti sempre con te.- disse Lloyd, poi aggiunse con
un pericoloso ghigno sulle labbra: -Ti ho tenuto d'occhio.-
-Per questo
hai rapito Silvana e fatto fuori buona metà della mia
cavalleria, oltre che averne imprigionata l'altra metà?!
Solo per uno stupido gioiello?!-
Silvana si mise a
pensare velocemente, aveva finito le frecce e le occorreva un
diversivo. Prese la sfera di Jared e la lanciò in aria: -Jared,
dai fastidio a Fruegel ma non farti colpire, fai attenzione!-
Starly
pigolò e poi si lanciò addosso al gigantesco
avversario, distraendolo. Barstow ne approfittò e lo
trafisse alla pancia con la propria spada, rigirandola al suo interno
per aprire uno squarcio. Gridò a Silvana di non guardare,
l'immagine di interiora che si riversavano al suolo non era un bello
spettacolo al suolo... ma non accadde nulla! Fruegel si mise a ridere,
scacciò Starly con un colpo del dorso della mano e poi
spinse via Barstow con un calcio, restituendogli pure la spada dopo
essersela sfilata dalla pancia. Inorridito Barstow pensò: -E'
immortale?!-
Lloyd
proseguì a parlare: -Si, per uno stupido gioiello e
ora restituiscimelo!-
No. Non poteva essere
un comune gioiello se per colpa sua erano morti dei soldati ed erano
stati imprigionati degli innocenti. Con un movimento fulmineo Horace
raggiunse Silvana e Barstow e disse loro che dovevano andare via, non
avrebbero potuto fronteggiare nemici così potenti. Silvana
allora ebbe l'illuminazione che cercava. Chiamò Jared a se,
che fortunatamente non aveva risentito dello schiaffo di Fruegel e gli
ordinò di usare Doppioteam a ripetizione. Il
pokémon obbedì finchè la sala non fu
coperta da immagini di Starly. Lloyd ringhiò, non vedeva
niente e doveva ripulire la “scena”
finchè era in tempo. Chiamò in campo un pidgeotto
e gli ordinò un attacco raffica per mandare via tutte quelle
copie.
Il pidgeotto
obbedì, ma quando tutto fu tornato normale, dei tre e dei
loro pokémon non c'era nessuna traccia.
Si fermarono solo molto
più avanti, erano praticamente quasi alla prateria. Ma non
potevano continuare, dovevano riposare per forza o sarebbero crollati.
Si fermarono quindi in un granaio abbandonato. C'era molta paglia ed
era distante dalla strada principale, quindi magari potevano riposare
senza esser disturbati, in ogni caso decisero di fare turni di guardia
e Horace, che era quello più resistente, decise di fare il
primo assieme ad Olympus. Mentre loro se ne stavano seduti fuori,
acquattati nell'ombra, dentro Silvana e Barstow stavano parlottando,
invece che dormire, guardando i loro pokémon. Tabitha stava
dormendo accanto a Jared, con le piume tutte gonfie. Gale stava
giocando a nascondino con André e Wing. Nel senso che il
primo si nascondeva per non essere disturbato, ma gli altri due lo
trovavano comunque e lo disturbavano.
-E quindi sei
scappata perchè eri promessa in sposa, eh?- la
prese in giro Barstow, mettendosi su un fianco e osservandola. Silvana
sorrise, suo malgrado. -Già. I miei hanno fatto
tutto senza consultarmi, io ho sempre odiato queste cose. Non volevo
sposarmi e così sono fuggita via.-
-Adesso che
cosa farai? Horace mi sembra una brava persona, non vuoi provare a
stare con lui?-
-No. Non si
tratta di essere o meno una brava persona, Horace è troppo
vecchio per me. E poi è la mia vita. Non vedo
perchè debba darla via a qualcuno che non amo... la mia
vita.-
A Barstow fece ridere
la puntualizzazione di Silvana: -Guarda che ho capito,
maliziosa.-
-Non sono io
la maliziosa, siete voi uomini, per questo ho puntualizzato!-
rise lei.
-Si,
perchè voi donne non ci pensate mai? Ma fammi il favore!- rise
a sua volta Barstow.
-Certo che ci pensiamo, ma
al contrario di voi uomini manteniamo meglio il controll--AHAHAHAHHAHAHAHA!
Sei divertente! Posso assicurarti che non è vero.-
-E tu che ne
sai? Ah... aspetta, non sei vergine?-
-Capricorno.-
rispose con aria furba il mercenario.
Silvana prese una
manciata di fieno e gliela gettò addosso: -Piantala
di prendermi in giro! Hai capito che intendo!-
Barstow
soffiò via il fieno che gli era finito in faccia e sorrise
sornione: -Avevo una ragazza fino a poco tempo fa. Non
è vero che riusciva a mantenere il controllo. Erano
più le volte che lei cercava me che non il contrario.-
-Oh..-
Silvana gli si avvicinò: -Ed esattamente cosa non
ha funzionato fra voi?-
Barstow fece spallucce:
-Non ero innamorato di lei. Era bella, eccezionale,
intelligente, simpatica... ma non la amavo. Mi annoiava. Era troppo
perfetta.-
-Questa si che
è bella. Avevi la donna perfetta e ti annoiavi?-
-Beh, sentirsi
dire sempre di si non è mica così bello. Dopo un
po' ci si annoia...- disse lui, sbadigliando. Silvana scosse
la testa: -Io
so dire di no. Al mio futuro marito dirò sempre no, io non
sono una di quelle che va dietro ai primi uomini che le fanno due
moine.-
Barstow
sogghignò: -Voglio vederti alle prese con tuo
marito, in un futuro non molto lontano, dove lo supplicherai di farlo
nei posti più improbabili! Altro che dire di no. Non ci
riuscirai se lo amerai davvero.-
-Quanto mi dai
sui nervi!- Stavolta Silvana gli si gettò
letteralmente addosso, cercando di riempirlo di scapellotti e dargli
pizzicotti. Fu così che Horace fece irruzione, incavolato
nero, facendo nascondere Wing, André e Gale sotto lo stesso
cumulo di fieno: -Sentite, non mi interessa se intendete
mettervi qui e farlo sotto le mie orecchie, ma cercate di fare piano o
attirerete tutte le guardie nell'arco di centosetteventimillantamila
chilometri!- ruggì.
-Che numero
è?- domandò Barstow con aria innocente
mentre Silvana, arrossendo, se ne tornava nel suo angolino. Horace lo
mandò a quel paese con una parolina non molto fine, poi
tornò fuori per il suo turno di guardia con Olympus. Barstow
si girò verso Silvana per scherzare ancora, ma quella era
girata di spalle, quindi la lasciò in pace, assopendosi poco
dopo nella paglia del granaio assieme a lei.
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Capitolo 7 *** •Prateria – Parte 2• ***
Wing, Jared e
André avevano imparato ad andare d'accordo, nonostante si
fossero visti sommariamente, in brevi pause fra un tratto di strada e
l'altro. Erano passati due giorni dalla fuga da Hellena e Horace,
Silvana e Barstow avevano deciso di restare un po' nelle praterie per
allenarsi, così se avessero avuto a che fare con altri
nemici sarebbero stati più pronti di prima a un possibile
scontro.
Era ora di pranzo e
Silvana stava cucinando alcune bacche, Barstow invece si stava
allenando con Horace a colpi di spada e i tre cuccioli si stavano
annoiando, considerato che Gale osservava lo scontro del suo allenatore
con Olympus accanto e Tabitha sulla testa.
André, il
totodile, si guardò attorno: erba ovunque, alberi pochi,
figuriamoci le rocce. A un certo punto però Jared raggiunse
i suoi amici pigolando e indicandogli una direzione: evidentemente
aveva trovato qualcosa di divertente. Wing fu il primo ad avviarsi e il
primo a sentire gli squittii indispettiti di due pokémon. -Wig?- si affacciò oltre
alcune frasche e vide un Plusle magrolino darle di santa ragione a un
Pichu dall'occhio pesto.
-Todai!- André
scattò in avanti e colpì Plusle con graffio,
allontanandolo. Ma questo scatenò le ire del topo elettrico,
che caricò alcuni colpi di scintilla verso il coccodrillo e
a random anche verso Jared.
Il pichu si
alzò in piedi lentamente e si appoggiò a Wing, il
quale lo aiutò come poteva, chissà come mai i due
stavano litigando in quel modo.
Ne seguì un
inseguimento e poi una rissa senza quartiere, dove Plusle cercava di
buttar giù i suoi disturbatori e Wing cercava di far
rinvenire il Pichu. Alla fine una piccola scossa raggiunse anche il suo
sederino. Pessima cosa. Il turtwig si voltò con aria
assatanata, così arrabbiato che Jared e André si
allontanarono alla chetichella, a testa bassa, infilandosi fra le
frasche. Plusle invece accolse con gioia il suo avversario, per lo meno
non lo avrebbe buttato giù in soli due attacchi. Ma c'era
una brutta sorpresa per Turtwig: Plusle non era solo. Con un sogghigno
gridò: -Pla!
Plasl!!- e
dall'erba spuntarono un pikachu grassoccio e dall'aria bulla e un Minun
magrolino come il plusle, forse erano fratelli. Wing non
sembrò scoraggiarsi, con un verso di rabbia
iniziò a lanciare foglielama ovunque, nel tentativo di
allontanarli dal Pichu, che nel frattempo era svenuto ed era a terra.
Pikachu
schivò alcune foglie e contrattaccò con attacco
rapido, spedendo turtwig zampe all'aria. Plusle e Minun usarono
altruismo e si caricarono di energia. Le cose non si mettevano bene,
per fortuna però Silvana e Barstow erano vicini.
-Coraggio
André! Usa Ira su Plusle!- Barstow era tornato
accompagnato dal suo coccodrillo e da Silvana con Jared.
-Jared, vai, usa Azione su
Minun! Wing, rialzati e usa ancora foglielama su Pikachu!-
I tre
pokémon attaccarono praticamente in sincrono, adesso per lo
meno potevano sperare di allontanare i tre pokémon selvatici
e aiutare il Pichu! Eppure Plusle e Minun erano avvantaggiati sui loro
avversari.
-André,
ti sostituisco con Gale, ritorna!-
-TOTO!!- Totodile evitò il
fascio di luce della pokéball e scosse la testa.
-André,
non fare i capricci!-
-Jared, forse è
meglio se anche tu...-
-Rrrrrly!!!- niente da fare, non volevano
cedere. All'improvviso un bagliore si diffuse dai tre
pokémon in campo: Wing divenne più alto e
più lungo, sul suo dorso spuntarono due cespugli distinti.
Le ali di Jared si allungarono, il becco divenne più
affilato e il ciuffo sulla testa divenne più definito. Per
finire Totodile divenne più tozzo, il suo muso
più stondato e le sue zanne più grandi e
affilate. Si erano evoluti tutti e tre. Plusle, Minun e Pikachu si
spaventarono e scapparono via, nessuno di loro tre preferiva avere a
che fare con tre pokémon evoluti.
-Ragazzi, che
bello!- sorrise Silvana, prendendo Jared su un braccio e
chinandosi ad accarezzare il suo Wing, ora evoluto in grotle.
Barstow invece si mise
ad accarezzare il suo Croconaw, con orgoglio.
-Oh, povero
piccolo...- Silvana si accorse di avere ai suoi piedi il
piccolo Pichu: -Beh, un pokémon elettrico in
squadra mi serve, lo prenderò con me.- prese una
pokéball e delicatamente la appoggiò sul corpo
del piccolo topo, la sfera lo risucchò e dopo pochi istanti
la luce sul pulsante si placò, Pichu era preso. -Bene,
torniamo al fuoco, così potrò curare... uhm...
Tomo.-
-Bel nome!-
sorrise Barstow, poi disse: -Dopo pranzo ti dispiace fermarti
alla fattoria Mumu? So che vendono del latte molto buono, mi piacerebbe
comprarne un po' da portare nel nostro viaggio.- disse,
avviandosi verso il profumino di stufato di bacche. Silvana scosse le
spalle, non ci vedeva niente di male.
Passato pranzo Barstow
si accorse con piacere che Tabitha stava meglio, ancora la sua ala non
era del tutto a posto, quindi la allenò con moderazione,
facendole intanto imparare alcuni attacchi utili per combattere e
difendersi. Pichu si rimise in sesto velocemente grazie alla pozione,
ma era ancora stanco, quindi Silvana lo lasciò riposare
nella sfera, mentre lei e Horace raggiungevano la fattoria Mumu. Era
una fattoria nel bel mezzo della prateria, costruita a fianco di un
fiumiciattolo, composta da un mulino, da un granaio, un fienile, due
stalle, innumerevoli pollai e un'abitazione. Barstow sembrava conoscere
la figlia del fattore, si assentarono quasi subito insieme e insieme
rimasero per un bel po'.
Silvana pestava i
piedi: -Abbiamo
comprato il latte che voleva, se non ripartiamo subito arriveremo tardi!- sibilò, di fronte
alla porta di ingresso della fattoria, mentre si guardava attorno per
vedere se vedeva arrivare il Mercenario senza senso del tempo.
Horace
sogghignò: -Gelosa?-
Silvana
roteò gli occhi: -Mio Arceus!! DUE giorni! Ci
conosciamo da DUE giorni e mezzo, come puoi anche solo pensare che
già provi qualcosa per lui?! Pensi che io sia quel tipo di
donna?-
-No, ma stavo
scherzando, te la sei presa un po' troppo eh?- la
provocò lui, rischiando di prendersi una bella badilata in
faccia. Ma Silvana scosse la testa e pestando i piedi si
avviò giù per il sentiero.
-Ehi! Ehi ehi
ehi, dove vai?! Non allontanarti troppo, ricordi cosa ti è
successo l'ultima volta?!- la ammonì Horace,
preoccupato. Silvana sbuffò: -Lo so! Lo so! Vado
solo ad allenare un po' i miei pokémon, tanto quel
deficiente non torna!-
Quel deficiente, come
lo aveva soprannominato Silvana, in effetti stava facendo due moine
alla figlia del fattore. La conosceva da molto tempo e se ne era
innamorato in tempi recenti. Gli dispiaceva allontanarsi, ma una volta
tornato dal suo viaggio, decise, l'avrebbe chiesta in moglie... peccato
che la piccola Josephine fosse un tantino volubile... e materialista.
Aveva messo subito in chiaro che non lo avrebbe sposato se non fosse
tornato campione. O almeno ricco. Ma il cervello degli uomini va in
tilt quando si trovano davanti una ragazza di cui sono innamorati,
quindi in quel momento Barstow vedeva davanti a se una bellissima
sirena, buona, gentile, generosa e intelligente. Niente meno.
Horace alla fine si
stancò di aspettare e andò a cercare quel
furbastro, chiedendosi dove fosse finito. Una volta trovato
ringhiò e lo prese per il collo: -Stiamo facendo
tardi, te la sei lisciata a dovere, ora andiamocene da qui, non intendo
tardare un secondo di più!-
puntualizzò, trascinandosi dietro il Mercenario
sbaciucchione.
-Argh...
aas-aspettah! Devo prima ricevere una cosa!!-
-Ricevere?-
Barstow si riprese e si
avvicinò a Josephine: -Prima di andare vorrei
quella cosa che mi hai promesso...- disse.
Josephine fece
spallucce, si guardò attorno e poi si avvicinò a
un recinto dove c'erano molti mareep che pascolavano. Ne
individuò uno dall'aria un po' malaticcia e disse: -Ehi, tu, vieni qui!-
Il mareep
guardò Josephine con aria spaventata ma si
avvicinò lentamente, con la testa incassata quasi totalmente
nella lana. Josephine fece una smorfia, guardandolo, poi, con un
sorriso superfalso, si girò verso Barstow e gli sorrise: -Come promesso, un pegno del
mio amore: un mareep tutto per te.-
-Que...quello?-
domandò Barstow guardando il mareep con scetticismo.
Josephine alzò il naso all'insù con fare
altezzoso:
-Spero tu non voglia insinuare che non ti amo abbastanza!!-
-Oh, no no! Lo
prendo con me!- sussultò Barstow, prendendo una
sfera e puntandola verso la pecorella. Mareep fu risucchiato al suo
interno e fu catturato. I due semi innamorati si congedarono e Barstow
decise di chiamare il suo nuovo acquisto Godwin. Nome particolare, in
pratica era il nome del nonno di Barstow, per lui significava
moltissimo. Forse non sarebbe riuscito a trarre il massimo da quel coso
tremolante, ma ce l'avrebbe fatta, per Josephine.
Si ricongiunsero con
Silvana, ai piedi del sentiero e non una parola fu spesa dai tre sul
ritardo di Barstow. Semplicemente tutti e tre si incamminarono verso la
cava calcarea, ma ormai era pomeriggio inoltrato e non sarebbero di
certo arrivati prima di sera.
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