the vampire

di dj_stregatta1990
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** l'inizio ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** l'inizio ***


Siamo nel 1880, in America detta anche il “Nuovo Mondo” dove viveva un ragazzo di nome Claus orfano di entrambi i genitori, era accudito dal suo tutore Marius, in un enorme villa in aperta campagna a New Orleans, era un ragazzo di venticinque anni, con i capelli biondi corti, occhi azzurri e aveva una corporatura normale come tutti i ragazzi della sua età, alto, era molto silenzioso, ma allo stesso tempo amava scherzare era anche molto furbo ad ingannare la gente.
Era richiesto da tutte le casate nobili, ma lui rifiutava sempre.
Un giorno mentre era a passeggio per le strade del suo piccolo paese, passando vicino al cimitero degli Innocenti sentì una strana presenza che lo stava osservando, si voltò alcune volte, ma non vide mai nessuno e scappò via in preda al terrore pensando che qualcuno lo volesse uccidere o derubare, sentiva il suo cuore in gola palpitare all’impazzata era la prima volta che aveva una paura folle  della morte. Quando si accorse di essere abbastanza lontano incominciò a rallentare la corsa e si accostò al ciglio della strada appoggiandosi a un albero, riprendendo fiato e restò li in mobile per qualche minuto, pensando che il peggio fosse passato, ma una mano lo afferrò da dietro le spalle e l’altra accarezzò il suo viso delicato, Claus rabbrividì, non cercò neanche di fuggire, la presenza si avvicinò all’orecchio di Claus e sussurrò alcune parole;
“Claus… non temere… non è ancora giunta l’ora…”
Sparì.
Il ragazzo non capiva cosa significassero quelle parole cosi penetranti, ma sentiva ancora il profumo lasciato e le mani gelide che l’avevano sfiorato, gli sembrava un incubo e decise di tornarsene a casa.
Appena arrivò, vide che c’erano degli ospiti, ma salì le scale senza salutare andando diretto nella sua stanza da letto, “Ne ho abbastanza! Ho voglia di riposare…”.
Marius lo raggiunse con una faccia arrabbiata.
“Claus!!! dov’è la tua educazione!! Scendi subito a salutare gli ospiti!!” urlò, l’uomo odiava certi atteggiamenti da parte del ragazzino, ma Claus lo guardò un po’ con l’aria persa e menefreghista come se volesse sfidarlo e respirando affondo per non perdere la pazienza, “addio riposo” pensò “si scusa Marius, ma oggi non è giornata… salutali tu da parte mia”.
“no non se ne parla!! Tu ora verrai con me, ma prima cambiati d’abito!!”
Claus sapeva che non si poteva discutere con Marius e obbedì, dopo un po’ scese le scale ancora un po’ assonnato, ma capì subito che era un’altra trovata del suo tutore per farlo sposare con ragazze con le quali non sapeva nulla di loro neanche il nome o l’età.
La serata stava diventando troppo noioso così uscì di casa per prendere un po’ d’aria fresca e sentì di nuovo la strana presenza avvicinarsi, decise allora di affrontarlo una volta per tutte e senza farsi notare si inoltrò nel boschetto vicino alla villa, questa volta tenne i nervi saldi, il cuore era calmo, quasi silenzioso, sì fermò vicino al lago che rifletteva il primo spicchio di luna, sembrava che si potesse toccare con un semplice gesto della mano, aspettò la strana presenza.
Qualche ora dopo la presenza si fecce vedere, era nascosta nel buio, ma alla fine con passi aggraziati quasi non toccassero terra uscì allo scoperto, era un ragazzo più vecchio di lui, aveva la pelle chiara, quasi una maschera che ricopriva l’intero volto che non faceva risentire l’andare del tempo, i suoi occhi erano di mille riflessi dal verde al viola, le sua labbra invece erano sottili e sorridevano in modo maligno lasciando intravedere a malapena i denti, i suoi capelli invece erano corti e neri corvini, era vestito in modo molto elegante con molte sete raffinate il quale lo rendevano irresistibile al suo fascino. Cercò di avvicinarsi a Claus, ma il ragazzo si allontanava sempre di più, non voleva fuggire, ma soprattutto non voleva essere toccato e con un po’ di imbarazzo, ma anche di timore che dava quella creatura, Claus riuscì a malapena a parlare;
“dimmi… chi sei? Ci conosciamo? Che vuole da me?!” sentì la sua voce tremare a quelle semplici parole.
La strana creatura sorridendo in modo amichevole non indugiò a rispondere.
“non avere paura, non ti farò nulla… mi presento, mi chiamo Darcia!! E tu Claus, vero? Bhè io ti conosco, tu forse no… sono venuto per prendere la tua vita mortale… ma come ti ho già accennato non è ancora giunta l’ora… divertiti più che puoi mio giovane amico!!”.
Con un movimento veloce quasi impercettibile dall’occhio umano si avvinghiò a Claus e gli affondò i denti nel suo collo, succhiando solo una piccola parte del suo sangue, il ragazzo provò invano a divincolarsi, ma fu scaraventato a terra con Darcia ancora stretto a sé, sembrava che fosse la fine per lui, ma la strana creature si staccò subito e rialzandosi fece un inchino e scomparve un’altra volta tra il fitto bosco senza lasciare traccia, Claus lo chiamò, ma non rispose.
Rimase li a terra, tirandosi su con i gomiti, sperando che ritornasse e potesse ancora sentire la sua voce penetrante, ma non ritornò, decise poi di rialzarsi e si diresse alla villa per poter riposare. Appena voltò le spalle apparve una graziosa ragazza, aveva in mano una tela da dipingere, era molto giovane, ma Claus decise ugualmente di andarsene sperando di poterla ritrovare e parlargli.
Con la mano sentì ancora la ferita che sanguinava e si accorse di essersi sporcato il bavero della camicia, quando rientrò notò che c’era la figlia del signore che lo stava aspettando con molta impazienza sulla soglia della porta, aveva l’aria davvero offesa e le bracci incrociate al petto, ma Claus fece finta di niente tranne per una semplice alzata di spalle come per scusarsi e si diresse in camera, appena si distese nel letto prese subito sonno.
Quando si risvegliò vide che ormai il sole era già sorto da molto tempo e in quel momento Marius che era ancora seccato per la sera precedente lo chiamò per il pranzo;
“Claus, muoviti è tardi!!” la voce non era per nulla calma e tranquilla. Ma il ragazzo non diede peso e si stiracchiò rispondendo al suo tutore che tra poco sarebbe sceso. “chissà se era stato un sogno ieri sera”.
Si guardò allo specchi e notò il morso lasciato da Darcia e capì che non era stato un sogno, cercò di nasconderlo il più possibile. Mentre stavano pranzando Marius notò il segno, ma non disse nulla togliendo subito lo sguardo, Claus però lo aveva notato.
“Marius… Le chiedo perdono se l’ho potuta offendere, ma vorrei decidere io chi sposare e con chi stare…” disse senza che Marius gli fece qualche domanda.
“ti ricordo che sono io che comando in questa casa, comunque è acqua passata, ora pranza e poi fa quello che vuoi… ormai sei grande…” rispose con un tono un po’ rassegnato all’idea che Claus era un testardo.
Finito di pranzare Claus si alzò dalla sedia e si diresse fuori dalla porta, prese il soprabito e uscì di casa, dirigendosi nel boschetto sperando di trovare di nuovo Darcia oppure la ragazza, ma non c’era nessuno dei due così prese un cavallo e cavalcò fino in paese per stare un po’ in compagnia.
Rimase li fino al tramonto insieme ad alcuni amici, quando tutti se ne furono andati, Claus riprese il cavallo e ritornò a casa passando per il cimitero degli Innocenti, dove conobbe per la prima volta il vampiro e sentì la sua presenza, ma non si fermò e continuò a cavalcare fino a casa, scese da cavallo e ad attenderlo ci fu proprio Darcia, era appoggiato a una colonna del cancello con le braccia incrociate e con un ghigno in faccia.
“ti stavo aspettando!! Mi hai chiamato, vero?” disse.
“lei qui? Come fa a conoscere la mia residenza? Ma lei in verità chi è?? Un vampiro?? se non che i Figli di Satana ripudiati da Dio in persona e…”
Darcia lo azzittì mettendogli una mano davanti alla bocca e un dito davanti al suo naso.
“shhh… mai parlare troppo… esatto sono un vampiro! spaventato? O forse no? Ora però devo andare… a molto presto… Claus!!”.
Claus rimase li a fissare il vuoto, ma all’improvviso sentì degli strani rumori provenire dal boschetto e si addentrò all’interno per capire meglio cosa fossero, rivide di nuovo la ragazza, ma non osò avvicinarsi e osservò di nascosto ogni suo movimento anche il più semplice, la voleva conoscere, sapere il suo nome, voleva conoscere tutto di lei e decise di avvicinarsi con molta cautela per non spaventarla, ma a sorprenderlo da dietro le spalle ci fu Darcia che lo fermò tenendolo stretto a sé succhiandogli altro sangue, questa volta Claus non oppose resistenza era come in estasi sentendo il corpo di Darcia contro il suo che lentamente si riscaldava a ogni sorso, ma la fantasia di quell’attimo scomparve quasi subito appena il vampiro si sedette per terra tenendo Claus tra le sue braccia senza mai lasciarlo, lo guardò negli occhi, si sentiva al sicuro, provava un sentimento diverso dagli altri.
Si voltò a guardare se c’era ancora la ragazza e vide che stava ancora disegnando, Claus provò a rialzarsi, ma sentì che era ancora debole e rimase tra le ginocchia del vampiro, incominciando a parlare.
“le posso fare qualche domanda?” mormorò il ragazzo quasi con un filo di voce che gli usciva dalle labbra.
“certo! Ma dammi del tu! Altrimenti mi fai sentire vecchio” rispose sorridendo.
“va bene… qual è la tua età? Da dove venite?”
“una domanda alla volta mio giovane amico… ho circa 400 anni, da dove vengo dici? Forse dall’Italia o da Parigi ormai è passato troppo tempo e la mia memoria non è più quella di una volta…” 
Il vampiro sorrise.
Era quasi giunta l’alba e Darcia fu costretto ad andarsene, il giovane ragazzo provò a fermarlo, ma ormai era già sparito tra la fitta nebbia del mattino. Intanto la ragazza aveva notato Claus e cercò di scappare, ma fu presa per il polso.
“la prego mi lasci!! Le giuro che non volevo violare la vostra proprietà!!”
“ehi ehi, calmati!! Puoi venire quanto vuoi a una condizione però…”
“quale?”
“qual è il vostro nome?”
“ mi chiamo Sarya… il vostro signore?”
“ segreto!! Ora però vorrei che ve ne andaste o il mio tutore se ne accorgerebbe della vostra presenza… ritornate domani… vi prego!!”
“ la ringrazio… spero un giorno di sapere il vostro nome signore…”
“ chissà…”  la ragazza lo guardò in modo perplesso come per capire se era un pazzo oppure stava semplicemente scherzando con lei “dai mi chiamo Claus!” rispose infine Claus.
Il ragazzo tornò a casa, era completamente silenziosa, sia Marius che tutti gli altri governanti erano al riposo nelle loro stanze e pure lui decise di andare a riposare un po’ per riprendere le forze, incominciò a immaginare Sarya ed i suoi capelli castani, la sua pelle candida il suo dolce volto simile a una bambola di porcellana ed i suoi occhi verdi, immaginò di baciarla e di toccarla, di farla sua.
Il giorno dopo nel ristorante frequentato da Claus sentì alcune voci riguardo a Darcia e della sua natura non umana.
“ dobbiamo fare qualcosa! Non possiamo stare fermi ad aspettare!!” disse un uomo a un tavolo non tanto distante da dove era seduto Claus.
“ma cosa vuoi fare!! Non possiamo uccidere i figli di Satana e poi ora il loro padrone è ritornato!! Sarà impossibile!!!” rispose un altro.
In quel momento entrò in scena Claus che cercò in tutti i modi di difendere Darcia dalle loro false accuse.
“ sono tutte baggianate! I vampiri non esistono!!”
La conversazione fu però interrotta da alcune grida che provvenirono fuori dal locale, uscirono tutti quanti compreso Claus per capire cos’era successo e davanti ai loro occhi trovarono una scena raccapricciante, videro due donne ormai prive di vita con il collo spezzato e con dei segni molto evidenti sul collo molto simili a dei morsi di un vampiro. Claus non volle crederci e corse via in cerca di Darcia perché voleva essere certo che sia stato veramente lui a ucciderle prima di accusarlo ingiustamente.
Lo cercò da tutte le parti senza nessun risultato, quando ormai ogni speranza era persa apparve dinnanzi a Claus il vampiro, aveva la pelle più colorita, quasi umana, cinse le mani intorno a Claus appoggiando la testa sulle sua spalle e chiuse gli occhi. Lo abbracciò stretto a lui.
“Claus che ti prende?! Sembri impaurito dalla mia presenza… su avanti parla!!” chiese.
“ sei stato tu a ucciderle? Ti prego nega la mia risposta!!”
“ guardami… il sangue umano è il mio unico nutrimento…” rispose senza esitazioni.
“ come immaginavo!! Ora lasciami devo andarmene da voi!!!”
“ dove vai?! Ti sei arrabbiato?!!” chiese quasi impaurito il vampiro.
“ ritorno a casa… non posso dire di non esserlo…” non era solo spaventato, ma anche disgustato da quel bellissimo vampiro.
Il vampiro sentì che aveva ferito profondamente i sentimenti di Claus e la sua fiducia era completamente crollata, in quel momento però sentì ardere dentro di sé anche un profondo odio e scomparve per la millesima volta ringhiando contro se stesso.
Passarono diverse settimane da quell’incontro e Darcia non si fece più vedere da Claus il quale pensava che la gente del paese lo avessero ucciso o rinchiuso in qualche prigione e iniziò a preoccuparsi, ma cercava sempre di scacciare quei tristi pensieri.
Una notte mentre Claus era ritornato dalla taverna si trovò di fronte Darcia che si presentò davanti alla sua abitazione, il ragazzo rimase sorpreso di rivederlo e si sentì quasi sollevato anche se un po’ preoccupato perché il vampiro non sembrava tanto gioioso, era freddo, distaccato. Il vampiro lo prese con sé e lo accompagnò vicino a una cripta ormai abbandonata da anni dove nessuno faceva più visita. Erano lontani da occhi indiscreti.
Claus non capiva dove si trovavano e perché proprio il quell’orribile posto, ma non volle chiederglielo affidandosi al vampiro.
Darcia lo fece sedere sui gradini di marmo e in una serie di piccoli gesti si avvinghiò a lui tenendolo più stretto possibile tra le sue braccia, il ragazzo cercò di divincolarsi in tutti i modi, riuscì a malapena ad alzarsi, ma fu bloccato da Darcia che gli mise una mano sulla bocca e abbassando il capo si avvicinò a Claus e gli affondò i denti nel collo, il ragazzo spalancò gli occhi ed mise un gemito acuto di dolore, sentì il sangue uscirgli dalla bocca e dal collo, si strinse con le mani alla schiena di Darcia che intanto stava succhiando lentamente il sangue, con piccoli ringhi che provenivano dalla gola, dopo un po’ il ragazzo perse ogni movimento del corpo, le braccia le erano scivolate a terra, si sentì inerme e non riuscì più ad alzare nemmeno un dito, ma sentiva le braccia del vampiro che lo sostenevano e con una mano gli reggeva il capo, il vampiro aveva sempre lo stesso sguardo freddo mischiato anche all’odio per qualcosa che sentiva dentro di lui, forse per dei pensieri contrastanti che il quel momenti lo stavano attanagliando.
Gli succhiò il sangue fino a farlo quasi morire e lo appoggiò a terra dolcemente sussurrandogli alcune parole nell’orecchi di Claus, ormai quasi privo di conoscenza
“ Claus, ti ho succhiato gran parte del tuo sangue fino a portarti sulla soglia della morte, ora ti darò l’opportunità che a me non fu mia data… per portarti a nuova vita dovrai bere il mio sangue, intesi? Oppure se ti lascio qui morirai… lo vuoi?”
Claus con grande sforzo riuscì soltanto ad annuire.
Il vampiro con un piccolo coltellino che aveva in tasta si tagliò il polso e glielo appoggiò sopra le labbra di Claus sporcandogliele un pò, il ragazzo aprì la bocca e con la mano gli prese il polso tenendolo stretto senza mai mollare la presa, sentiva di nuovo il cuore battergli, ma anche un altro, quello di Darcia che con una smorfia di dolore lasciava che il suo giovane amico continuasse a nutrirsi, passò più di un’ora e Darcia con uno scatto tolse il polso dalla bocca di Claus che riprese poco a poco i sensi, si spostò da lui e iniziò a ridere dalla gioia.
“scusa, ma sono felice di averti creato!! Sei bellissimo Claus mi meraviglio di me stesso!!” disse pieno di gioia.
L’aspetto di Claus era completamente cambiato, ma era ingannevole per gli umani, i suoi occhi riflettevano molte sfumature, i suoi capelli erano più lisci e brillanti e la sua pelle… una maschera innaturale.
Claus non riusciva ancora a credere a quello che era diventato e si guardava in giro un po’ meravigliato per la sua nuova vita, riusciva a vedere tutto anche con l’oscurità, si guardò le mani, il suo corpo, era perfetto, gli unici segni del tempo erano scomparsi, ma tutto d’un tratto sentì alcuni dolori all’interno del suo corpo, si inginocchiò a terra e fissò Darcia che sorrideva in modo maligno.
“che… che mi sta succedendo?!” chiese il ragazzo ansimando dal dolore.
“ la tua parte mortale sta morendo, vedrai che tra poco ti passa… ci sono passato anch’io qualche secolo fa…” rispose con la stessa freddezza di sempre.
Claus in quei momenti impazziva per il dolore, ma quando con calma tutto passò sentì in se una forte voglia di nutrirsi e Darcia non esitò ad accompagnarlo in paese, ma prima trasferì la sua bara a casa del giovane vampiro, anche se invano cercò di opporsi, ma non ci riuscì e quando giunsero alla villa il vampiro uccise anche Marius senza esitazioni, non voleva assolutamente altri intrusi nella casa nuova, ma capitò tutto in pochissimi attimi e il ragazzo sperò con tutto il cuore che Marius non avesse sofferto, anche se sapeva benissimo che era impossibile, in quel momento Claus provò un profondo senso di dispiacere nei confronti del suo tutore, lo aveva accudito per anni fino a farlo diventare quello che era ora, prima che diventasse un vampiro e chiedeva di perdonarlo se non era riuscito a fermare Darcia il suo nuovo maestro di vita.
 
Giunsero in paese e tutti gli abitanti incominciarono a bisbigliare appena videro Darcia, molti dei quali passando si fecero il segno della croce e invocavano Dio, ma al vampiro questo non importava e lasciava scorrere prendendosi gioco lui stesso dei passanti e pensava “prima o poi finirete tra le mie braccia… poveri mortali…”, si fermarono in una locanda e ordinarono sia da mangiare che da bere, ma senza toccare nulla, ai due vampiro il cibo umano non serviva minimamente, non aveva ne sapore ne nutrimento, ad un tratto Darcia si alzò e fece chiamare due splendide ragazze le quali non esitarono a venire con lui, sembravano stregate dal vampiro, il ragazzo capì subito che il suo maestro voleva soltanto “giocare” con loro, Claus però credete di aver frainteso e osservò Darcia con un’espressione un po’ interrogativa.
“che intenzioni hai!!! Sono troppo giovani!!” bisbigliò nell’orecchio del suo maestro.
“ le mie intenzioni?? Bhè… lo dovresti aver capito, ma te lo dirò lo stesso… bere il loro sangue… logico, no? Giovani o no per me fa lo stesso!! Per te questa è la prima volta…” rispose.
Il vampiro prese una ragazza mettendogli il braccio intorno alle spalle e si avvicinò a lei e l’altra gliela aveva lasciata per Claus che si sentiva in imbarazzo dinnanzi a lei perché non sapeva come comportarsi, non la voleva uccidere, ma ne sentiva però il bisogno di nutrirsi di lei, del suo sangue, intanto Darcia aspettavo il momento opportuno per uccidere la ragazza e qualche volta osservava Claus ancora imbarazzato e sorrideva  senza farsi notare da lui.
La ragazza che era con Claus cercava in tutti i modi di metterlo a suo agio accarezzandogli leggermente il viso, ad un tratto Darcia che aveva un po’ capito come si sentiva il ragazzo propose di affittare una camera mentendo sul fatto che li c’era troppa gente e voleva un po’ di tranquillità, le ragazze entusiaste acconsentirono subito.
“ eh? Va bene… Darcia… ma ne sei sicuro…?” rispose il giovane vampiro.
Mentre Darcia accompagnava le due ragazze nella stanza guardò Claus in malo modo, e poi scese di nuovo le scale e parlò con lui.
“ che ti prende!! Sei solo uno stupido vampiro codardo!! Devi nutrirti di loro, non puoi vivere senza il sangue!!” ringhiò.
Nessuno dei clienti che erano dentro alla taverna si accorsero dei loro discorsi, le loro voci erano talmente tanto basse da non essere percepite dall’orecchio umano. Infine Darcia convinse Claus ad entrare nella stanza affittata per qualche ora.
Era quasi giunta l’alba e restavano solo poche ore prima che il sole sorgesse, così Darcia senza esitazione si avvinghiò alla ragazza e gli succhiò tutto il sangue, lasciandola in fin di vita, l’altra ragazza però iniziò a insospettirsi vedendo la sua amica in quello stato e cercò di fuggire, prima inventando qualche scusa e poi capendo che non c’era via di fuga più semplice cercò di scappare in preda al terrore, ma fu presa da Claus che cercava di calmarla azzittendola con la mano, ma arrivò Darcia che la gettò violentemente a terra sbattendo la testa e perse i sensi, subito ordinò a Claus di berle il sangue, prima che morisse e qualcuno potesse insospettirsi degli strani rumori, il giovane vampiro sentì in se una forte voglia di bere, ma anche di lasciarla vivere, era in contrasto tra il buon senso e quello di nutrirsi, alla fine però dovette bere il suo sangue con Darcia che teneva stretto la testa di Claus, si strinse a lei delicatamente e gli lacerò la sua pelle candida.
Scapparono via fuggendo dalla finestra gettando prima i corpi delle due giovani dentro un pozzo abbastanza profondo dove nessuno le potesse vedere, al massimo tra qualche giorno l’unica cosa che potevano sentire era l’odore di qualcosa che andava a male, ma ormai era troppo tardi.
Mentre erano in cammino Darcia arrabbiato per quello che era accaduto non parlò per tutto il viaggio di ritorno alla villa e neppure Claus parlò rimanendo entrambi in silenzio, all’improvviso però spuntarono fuori dal nulla degli strani individui, non sembravano ladri ed erano come loro, vestiti molto eleganti, erano in cinque, quattro uomini e una ragazza, erano più o meno giovani da quando erano stati trasformanti in vampiri avranno avuto l’età di Darcia.
Il vampiro appena li vide alzò gli occhi al cielo con un fare seccato dalla loro presenza e  cercò di cambiare strada, ma uno dei cinque vampiri con un gesto fulmineo si piazzò davanti a lui bloccandogli la strada, il giovane vampiro capì che il suo maestro li conosceva fin troppo bene e forse erano dei suoi vecchi compagni, Darcia però diede una spinta col braccio al vampiro che era davanti a lui facendolo cadere e prese Claus per la mano portandoselo via. I vampiri incominciarono a rincorrerli, ma ormai il sole stava per sorgere e scapparono via il più veloce possibile, il pericolo più grosso era passato, giunsero a casa, Claus voleva chiedere cosa volevano quei vampiri da loro due, ma ormai Darcia era già entrato nelle sua bara e anche lui fu costretto ad entrarci  per Claus era la prima volta e si sentiva soffocare, ma non poteva chiedere aiuto a nessuno, provò a resistere per un po’, ma uscì subito, bussò alla bara di Darcia che si aprì di qualche centimetro.
“Darcia, ti prego fami restare con te!! Solo per questa notte…” implorò il ragazzo.
“D’accordo… entra e non aprire bocca fino a domani notte!! Ho sonno e voglio riposare” ribatte con arroganza.
Claus entrò.
Giunse già il tramonto e Darcia fu il primo a svegliarsi lasciando riposare Claus stremato dall’altra sera, uscì di casa per prendere una boccata d’aria ed entrò nel boschetto, aveva già percepito che non era solo e vide Sarya, stava disegnando il paesaggio che si presentava davanti a lei, il vampiro la scrutò per un po’ rimanendo nelle tenebre che si stavano lentamente alzando fino all’arrivo di Claus che si fermò qualche passo di distanza da Darcia.
La giovane ragazza non sentì minimamente la loro presenza e continuava a disegnare come se fosse da sola e ogni tanto canticchiava qualche canzone, aveva una voce soave e dolce quasi inebriante da incantare sia Darcia che Claus e sospirava in modo malinconico il nome di Claus, lui sentendo il suo nome cercò di avvicinarsi, ma c’era Darcia che glielo impediva tenendolo per il braccio, il giovane vampiro però si ribellò dal suo potere, il vampiro lo guardò prima sorpreso e poi in cagnesco, si sentiva ribollire il sangue dalla rabbia, ma Claus non gli diede peso si avvicinò lentamente a Sarya, lei rimase contenta nel vederlo.
“ Signor Claus!! Che piacere rivederla... era da molto che non ci vedevamo!!” disse con entusiasmo.
“ lo so... mi scusi… ma chiamami semplicemente Claus…”
“ va bene… Claus!” sorrise dolcemente.
Claus  ricambiò il sorriso e si sedette accanto a lei.
I due incominciarono a parlare per quasi tutta la notte, fino a quando Sarya non rilevò il suo segreto più grande lasciando Claus senza parole e terrorizzandolo pensando che poteva scoprire che lui stesso era un vampiro.
“ ebbene si, sono un’ammazza vampiri!! Però sono ancora un’aspirante cacciatrice…”
“ davvero?? E – e riesci a riconoscere un vampiro da una persona comune?” si sentiva un po’ fuori luogo a stare con lei, ma cercava di mantenere la calma.
“ si più o meno!! Sai lei mi sembra... un vampiro!! però mi sbaglio vero?!”
“ io – io un vampiro?? ma no!!ehm… si è fatto tardi è meglio che vada!! A presto!!!”
“ di già? Non vuole guardare il sole sorgere?” chiese dispiaciuta che Claus se ne andasse.
“meglio di no…”.
Prima di alzarsi e di andarsene Claus si inginocchiò davanti a lei, si guardarono fissi negli occhi e infine diede un profondo bacio a Sarya, quasi erotico, ma non poté trattenersi oltre e lasciò la ragazza senza parole e sparì. Darcia aveva visto tutta la scena dall’inizio alla fine e corse incontro a Claus iniziando a ridere a crepapelle senza riprendere fiato, il giovane vampiro stava per esplodere dalla rabbia contro il suo maestro.
“ ti diverte tanto?!!” chiese con odio stringendo le mani a pugno.
Darcia si asciugò le lacrime, che erano rosse come il sangue, e continuò a ridere.
“ una coppia perfetta… un vampiro e… un mortale!! Hahaha… questa è nuova!! Ti ho dato il Potere Tenebroso per ucciderli… non per innamoratene!!!” e non smise ancora di ridere, era troppo divertito e amava prendersi gioco di Claus.
“ non l’ho mica voluto io il Potere Tenebroso!! Sei stato tu a trasformarmi in quello che sono…” Claus era colmo di rabbia e odio, ma poi abbassò lo sguardo e si sentiva profondamente offeso dalle risate di Darcia e gli graffiò il viso procurandogli dei tagli profondi, ma si rimarginarono subito, Claus rimase sbalordito e Darcia non esitò a contrattaccare scagliandolo contro il muro della casa, Claus rimase li per qualche frazione di secondo e vide che le ferite, come era successo a Darcia, si stavano rimarginando completamente senza lasciare nessun segno, tranne che sul muro che aveva perso un po’ di intonaco, intanto il suo maestro entrò nell’abitazione per riposare nella sua bara e anche Claus lo seguì e provò a dormire per la prima volta da solo all’interno della sua, quando entrò incominciò solo a pensare all’incontro tra lui e Sarya e di quello che poteva succedere se lei veniva a scoprire il segreto di Claus poco a poco però si addormentò dimenticando tutto.
Quando si risvegliò vide che anche questa volta Darcia si era svegliato per primo e forse era sceso in paese per cacciare un po’, ma si ricordò tutto della sera precedente e si sentì bruciare di rabbia insieme però c’era anche la fame, lo stava uccidendo, ma non voleva uccidere nessuno, fu quasi costretto e si recò anche lui in paese in cerca di qualcuno per poter allentare la fame di sangue.
Si fermò in una locanda e ordinò qualcosa per non destare nell’occhio, si guardò in giro e adocchiò un ragazza seduta al bancone che fissava il vuoto, ormai era ubriaca e Claus ne approfittò, gli si avvicinò offrendole qualcos’altro da bere, la ragazza accettò il gesto di lui e cercò di fare subito amicizia, ma Claus la trattava un po’ freddamente nei suoi confronti, dopo un po’ di tempo entrambi uscirono dal locale e il giovane vampiro la portò in una stradina deserta, non passava mai nessuno, gli cinse un braccio attorno alle spalle e ogni tanto si voltava per vedere se non c’era nessuno, la ragazza iniziò un po’ a preoccuparsi per il posto dove la stava portando Claus, ma era troppo ubriaca per capire tutto.
“ma dove stiamo andando??” chiese lei un po’ allarmata.
“da nessuna parte…” rispose il giovane vampiro.
Dopo questa frase, Claus si avvinghiò a lei e gli succhiò tutto il sangue fino ad andare in affanno, era la prima volta che si sentiva quella sensazione sembrava che il mondo gli cascasse addosso, non riusciva più a respirare forse aveva bevuto troppo sangue.
Disperatamente incominciò a chiamare Darcia con tutto il fiato che aveva, ma non sentiva nessuna risposta, provò a fare qualche passo fino a una casa vicina, ma perse completamente le forze fino ad accasciarsi a terra la vista incominciò a sfuocarsi e all’improvviso vide alcune ombre avvicinarsi scambiandole per un’allucinazione, si sentì prendere il braccio e parlare, ma non riusciva a distinguere chi fosse, sentiva soltanto il tepore del suo corpo quasi freddo.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Al risveglio vide che era disteso in un letto soffice, si guardò in giro, non era la sua solita stanza, ma un’altra, ad un tratto entrò un ragazzo, anch’esso era un vampiro, aveva i capelli castano chiaro e gli occhi color nocciola era molto giovane quasi un’adolescente, ma non era solo con lui c’era un altro vampiro, aveva in mano un vassoio d’acqua e un fazzoletto immerso. “finalmente ti sei svegliato!! Come ti senti?” chiese uno dei due vampiri. “ ma dove sono? E tu chi sei? Mi hai portato te in questa stanza?!” domandò Claus ancora un po’ disorientato. “ che sbadato non mi sono presentato, mi chiamo Matt!! No, ti ha portato il maestro Armand… te lo vado a chiamare… aspetta un attimo…”. Claus provò a fermarlo, ma ormai era già uscito dalla stanza e anche l’altro uscì con lui rimanendo da solo, si rialzò dal letto anche se era ancora debole e a ogni suo movimento la testa gli girava all’impazzata decise di andarsene lo stesso fuggendo dalla finestra e appena l’aprì entrò Armand, era un vampiro con i capelli argentati non tanto lunghi e gli occhi dello stesso colore dei capelli con alcune sfumature in azzurro chiaro, era alto e con un fisico stupendo, i vestiti gli cadevano addosso perfettamente come una seconda pelle, per un attimo pensò a Darcia e al suo fisico molto simile al suo, ma quello del suo maestro era di gran lunga molto più bello e perfetto, la sua età mortale era di circa trent’anni più vecchio del suo maestro Darcia, il vampiro si avvicinò a lui in modo molto tranquillo nel suo volto c’era un grazioso ghigno e aveva la mano tesa verso Claus in modo di non lasciarlo andare e che anche Claus doveva porgerli la sua mano, ma non lo fece, non voleva scappare, ma solo essere liberato per poter ritornare da Darcia il suo, a volte odioso, maestro, in quei momenti sentiva la sua mancanza e sperava di rivederlo il prima possibile, Armand con aria un po’ offesa nel gesto di Claus si fermò davanti a lui e sorrise senza dire nessuna parola, intorno al giovane vampiro intanto si erano radunati altri vampiri e per lui non c’erano più vie di fuga. Si sentiva come un topo in trappola. Claus in quei momenti non sapeva più che fare e provò a parlare con Armand che lo stava guardando. “ tu sei Armand, vero? “esatto giovanotto!! Ti chiederai perché ti ho salvato la vita e forse perché ti sei sentito male quella notte… ho azzeccato?” disse con estrema calma. “si esatto. Ma poi me ne potrò andare? La prego!!” “chissà… il tuo maestro Darcia non ti ha insegnato che non bisogna mai bere quando il cuore si ferma?! Ti ho salvato perché voglio che tu ti unisca a noi, ci stai?” chiese diretto il vampiro. “conosci il mio maestro Darcia? Unirmi a voi? È fuori discussine!!”. Armand cambiò completamente modo di porsi e sentendosi rifiutato dall’offerta data a Claus ordinò ai vampiri di ucciderlo bruciandolo sul rogo, Claus però oppose resistenza e uscì dalla stanza da letto sgattaiolando giù per le scale cercando di trovare una via di fuga, ma non conosceva la strada e ogni corridoio alla fine si rivelava un vicolo cieco, ormai si sentivano i passi degli altri vampiri avvicinarsi sempre di più e pensò che per lui fosse la fine, i vampiri ormai erano sempre più vicini e Claus si sentiva quasi soffocare, era in panico non sapeva più dove sbattere la testa e pregava invano che giungesse Darcia a salvarlo. Il Suo Darcia. Claus si appoggiò al muro e capì che ormai non restava più molto tempo, ma ad un tratto apparve un’ombra, era il suo maestro e capì immediatamente che era venuto a salvarlo, si voltò verso Claus con un’aria imbronciata e lo prese subito per la mano correndo verso l’uscita, sembrava che conoscesse molto bene la strada, all’improvviso però arrivarono i vampiri che crearono una barriera davanti a loro, ma Darcia con un gesto fulmineo saltò sopra le loro teste e li osservò con un’aria superba e infine rise nel suo solito modo maligno. Quando ormai il peggio sembrava passato e la via d’uscita era vicina apparve Armand che gettò a terra Darcia con un pugno in pieno volto, Claus rimase paralizzato, ma reagì subito scagliandosi contro il vampiro, intanto Darcia si era ripreso e corse via verso l’uscita prendendo Claus per il bavero della maglietta, sapeva benissimo che Armand per ora era meglio evitarlo e non affrontarlo. Appena furono tornati a casa Darcia era ancora evidentemente arrabbiato con Claus. “ che diavolo pensi di fare, eh?! Perché eri con loro!! Volevi tradire il tuo maestro?! Te lo dico subito… non avvicinarti mai più ad Armand! Tu sei solo Mio Claus! Mio!” disse con tutto il fiato in corpo. “ no non voglio tradirti! Armand mi ha salvato la vita ecco perché ero con loro!! Ma perché ce l’hai a morte con lui? “almeno lui mi ha spiegato perché ero quasi in fin di vita”…” rispose a mo’ di scuse. Darcia sghignazzò. “come immaginavo… hai bevuto il sangue fino a che il cuore smettesse di battere… sei proprio un pivello Claus… e comunque non sono affari tuoi perché odio Armand… e ora vattene ho voglia di riposare, ah, c’è la tua fidanzata che ti aspetta, ma prima cambiati… non credo che faresti una bella figura preso così”. Darcia voltò le spalle al suo allievo e si distese sul divano con il braccio che gli coprì gli occhi, sembrava stremato, e molto probabilmente era ancora furioso con il suo giovane vampiro. Claus non aprì bocca e lasciò Darcia li a riposare, forse aveva bisogno di un po’ di tranquillità e si diresse nella sua stanza per cambiarsi gli indumenti e uscire subito per incontrare Sarya. Giunse nel boschetto e come previsto c’era lei ad aspettarlo, questa volta non stava disegnando era vestiva in modo molto maschile con i capelli legati in un’unica treccia e portava con se alcune pistole e teneva in mano un crocifisso, Claus capì che stava cacciando “quelli della sua specie” e con molta calma senza che se accorgesse si avvicinò a lei e alzò la mano in segno di saluto come un semplice essere umano e lei ricambiò il saluto con lo stesso gesto. “ Ma come mai sei vestita in questo modo??” chiese il giovane vampiro. In lei c’era un senso di tristezza e non rispose, appoggiò a terra le pistole e il crocifisso, si slegò i capelli e si incamminò verso il lago immergendosi poco a poco come se volesse farsi un bagno, Claus aveva frainteso il suo gesto e spaventato per quello che poteva succedergli si immerse anche lui, l’acqua doveva essere fredda perché vedeva lei tremare. Claus si mise dinanzi a lei e Sarya lo abbracciò e sprofondò il suo viso nel petto, voleva un po’ di conforto da qualcuno soprattutto da lui, come se stesse cercando amore, il giovane vampiro l’allontanò e gli appoggiò le mani sulle spalle guardandola fissa negli occhi. “ che volevi fare!!” chiese allarmato. “ sai hai un buonissimo profumo… sei una persona buona Claus” mormorò lei. Il ragazzo rimase un po’ sorpreso da quelle dolci parole, ma non sapeva in verità chi lui fosse e si gettò all’indietro e guardò il cielo stellato, era di mille riflessi anche se ormai erano già giunte le tenebre, ma la luna le illuminava, Sarya intanto si era allontanata un po’ da lui e si stava lavando completamente senza farsi nessun problema se con lei c’era anche Claus, lui intanto si immerse e nuotò fino ad arrivare al centro del lago e rimase cullato dall’acqua, ad un certo punto arrivò anche Sarya e Claus le prese con le sue mani le braccia e tutti e due guardarono il cielo, all’improvviso però lei abbassò lo sguardo e si mise a piangere, il vampiro si sentì in colpa pensando che era per causa sua se piangeva, non le aveva dato nessuna risposta e sentì tutti i suoi pensieri più profondi e con un gesto avvicinò il suo viso a quello di Sarya e sorridendo teneramente gli sfiorò le labbra con il pollice per poi prendere posto le labbra di lui e subito dopo i loro baci si approfondirono, diventando più sensuali quasi erotici, Claus la strinse forte a sé gettandosi tutti e due nelle limpide acque del lago. In quel momento, nascosto tra i fitti alberi c’era Darcia che vide tutta la scena e sentì un forte senso di gelosia avvolgerlo completamente e pianificò un piano per eliminare Sarya una volta per tutte o almeno per allontanare lei dal Suo Claus. Passò qualche ora e Claus insieme a Sarya uscirono dall’acqua bagnati fradici, si sedettero per terra e si tennero per mano. Il giovane vampiro si sdraiò e guardò Sarya, ma non disse nulla, era incantato da lei, troppo bella pensava per essere vera. Ma fù lei a rompere un po’ il ghiaccio che si era creato dove nessuno dei due parlava. “ sai, i tuoi occhi sono bellissimi sembrano di un vampiro!!” Prima che Claus potesse rispondere intervenne Darcia uscendo allo scoperto. “ infatti lo è!” ringhiò con rabbia contro di lei. “ Darcia!!!!!!!” ribatte il giovane vampiro. “ No Sarya non è vero, sta mentendo… non sono un vampiro!!!” continuò il giovane vampiro, mentendo spudoratamente. “ tu saresti Darcia?! Claus che significa tutto questo a chi devo credere!!” era sbalordita. “ non mi credi? Guarda qua allora!!” “ Darcia che vuoi fare!! Dai, non scherzare, la stai spaventando…” “ è uno scherzo vero?” disse lei. Il vampiro per mostrare a Sarya che non mentiva, spezzò un ramo abbastanza grande e trafisse Claus sullo stomaco, trapassandolo da parte a parte, appena lo tolse la ferita però si rimarginò subito e Sarya rimase li, senza parlare con gli occhi spalancati dal terrore. Claus provò ad avvicinarsi per calmarla, ma Darcia lo fermò e se lo portò via lasciando Sarya da sola nel panico più profondo, il giovane vampiro provò a ribellarsi al suo maestro, ma fu invano, era come sbattere i pugni contro un muro di cemento armato. Ritornati a casa entrarono nella sala da pranzo e Darcia appoggiò a terra Claus, sembrava una bambola e rimase seduto fino all’alba senza mai muoversi, Darcia provò a chiamarlo, ma non rispondeva così lo lasciò da solo, appena vide la luce del sole illuminare la stanza si spostò fino alla sua bara, chiuse il coperchi e per tutto il giorno non riuscì a riposare. La sera dopo aprì il coperchi ed uscì di nascosto senza che Darcia se ne accorgesse per cercare Sarya, corse vicino al lago, tranne per quel pezzo di legno sporco ancora di sangue, ma non c’era e quindi decise di scendere in paese e chiedere più informazioni possibili, molti avevano negato l’esistenza di Sarya, ma altri dissero di averla vista lavorare come cameriera in un bar, Claus lo cercò in tutti i bar che conosceva e molti altri che non sapeva neppure l’esistenza, ma doveva trovarla, voleva rivederla anche se sicuramente non sarebbe stato un incontro romantico e tranquillo, appena la trovò entrò subito, Sarya lo aveva notato, ma distolse subito lo sguardo e fece finta di niente servendo i tavoli come se lui non esisteva, all’improvviso però Claus riuscì a raggiungerla passando inosservato tra la folla e la chiamò, ma lei non rispose al suo appello e si voltò solo per un momento, aveva uno sguardo assente e si voltò subito sorridendo come se nulla fosse a un cliente. Era ugualmente splendida per lui, con la sua bellissima treccia, le sue labbra che fino a poche ore fa erano sue, la voleva, anche in quel momento un po’ così, non voleva solo lei, ma anche il suo corpo, però capì che lei ce l’aveva a morte per quello che era successo e di sicuro lo voleva eliminare dato che era un vampiro e lei la cacciatrice, però lui non si rassegnò e decise di fare tutto il possibile per fare pace anche se era impossibile che succedesse. Uscì dal locale e rimase lì fino a che non chiudesse e aspettò Sarya fuori dalla porta, lei credeva che se ne fosse andato e uscì senza problemi, ma una mano la afferrò a la prese con se portandola in un vincolo cieco e lontano da occhi indiscreti. Sarya capì poco dopo chi era e cercò di scappare, ma Claus la tenette stretta e iniziando a ruggire. “ ti prego ascoltami!! Ho poco tempo per spiegarti tutto e spero che mi ascolterai…” implorò lui. “ non voglio ascoltarti!! la nostra storia è chiusa anche se realmente non è mai iniziata!! E ora lasciami andare o dovrò ucciderti!!” ribatte lei furiosa. “no non ti lascerò andare fino a che non mi avrai dato l’opportunità di ascoltarmi!!” Alla fine lei si rassegnò e decise di non scappare, voleva sentire cosa aveva da dire il vampiro. “ va bene sentiamo… le parole di un vampiro!!” “ ritorniamo come una volta, quando ci siamo conosciuti, ti va?! Sarà difficile, ma insieme ce la faremmo!!” chiese con dolcezza sperando che lei capisse il dolore di quell’anima dannata. “ NO!! Io – io vi odio!! Non potrai mai capire il motivo!! Vattene!!” rispose lei ancora più furiosa di prima. “ bene la metti su questo piano?! Allora proverai cosa significa essere un vampiro!!” Claus si avvinghiò a Sarya e bloccò ogni suo movimento tenendola appoggiata la muro e abbassò la testa verso il suo collo slacciandole il corpetto e sbottonando alcuni bottoni della camicetta incominciò a succhiargli il sangue, lei però cercava di respingerlo in tutte le maniere, ma Claus era molto più forte di lei e la tenne ferma bloccandole i polsi con una mano, il suo carattere era completamente cambiato era quasi irriconoscibile in sé c’era solo rabbia e la voglia di uccidere e non c’era spazio per l’amore nei confronti di lei, il vampiro capì che il suo amore non sarà mai ricambiato essendo che era una creatura dannata e lei non lo voleva, lei l’odiava, lo disprezzava. Si sentiva rifiutato. Sarya incominciò a vedere le immagini sfuocate e la testa girargli in modo pazzesco e provò di nuovo a fare allontanare Claus da lei che era ancora avvinghiato, il piano del giovane vampiro però fu interrotto da alcuni passanti forse stranieri che videro la scena, Claus si voltò verso di loro e li guardò in modo cagnesco per farli allontanare, ma loro rimasero li fermi, forse impauriti, il vampiro però non voleva staccarsi da Sarya, ma alla fine fu costretto ed attaccò i due passanti e li uccise tagliando la gola ad entrambi, sentì altre voci umane avvicinarsi e decise di scappare via. Lasciò la ragazza mezza morta e se ne ritornò a casa, ma prima di lasciarla le baciò la bocca e poi le sussurrò all’orecchio. “per questa volta ti risparmio la vita, ma la prossima volta sarà la tua fine!!” “ maledetto… vampiro… prima o poi ti… uccido…” Claus gli mise la mano davanti alla bocca. “ shhh… non parlare piccola mia…” Il vampiro con un salto sparì dalla sua vista. Mentre era nella strada per tornare a casa incrociò Darcia che stava venendo proprio dalla parte opposta alla sua e lo fermò, Claus lo stava guardando con lo stesso sguardo che aveva guardato Sarya per l’ultima volta. “ ma dove diavolo eri finito!! Ehi e quella faccia?! Sei così… dolce… e sei anche sporco di sangue…” “ non sono affari che ti riguardano!! Perché mi sei venuto incontro?! Conosco benissimo la strada…” “ credevo che ti fossi alleato con Armand e sono venuto a cercarti!! Ma vedo che hai voglia di prenderle o sbaglio?” “ Armand, Armand.. te lo già detto che non mi metterò mai con lui.. torniamo a casa… sono stanco…” il giovane vampiro era sul punto di crollare. “ ehi ma che hai?! se vuoi sfogati pure…”disse in modo un po’ paterno il vampiro. Il giovane vampiro abbassò lo sguardo e incominciò a singhiozzare, Darcia lo abbracciò e cercò di calmarlo, Claus si sfogò parlando di quello che era successo con Sarya e per alcune cose incolpò anche Darcia che si scusava anche se le sue scuse non erano del tutto sincere, c’era sempre un filo di menzogna in mezzo, Darcia capiva benissimo lo stato d’animo del suo giovane allievo, sapeva che l’amore per quelli della sua “specie” era quasi impossibile se poi di mezzo c’era un essere umano. Poco a poco ritornarono a casa e intanto Claus si era calmato tornando come prima con il suo solito carattere, ormai era quasi giunta l’alba e non restò altro che entrare nella sua bara, questa volta però Darcia entrò anche lui nella bara di Claus e tutti e due si addormentarono, il giovane vampiro sentì il corpo del suo maestro contro la sua schiena, sentì i suoi muscoli sotto la maglia e il suo respiro sul suo collo, le sue braccia stringerlo forte e le sue dita intrecciate alle sue, una cosa quasi sensuale, ma era troppo stanco per sperimentare qualcosa di nuovo. Nel frattempo la banda guidata da Armand fece irruzione nell’abitazione di Sarya, lei però era già pronta a lottare. “ che volete!! Pure voi siete dei vampiri, Non è così? Sparite subito se non volete morire!!” La ragazza puntò contro la gola di Armand un coltello, ma Armand si mise a ridere. “ hahaha… tu ci vuoi uccidere? Ma non farmi ridere…” “ facciamo gli spiritosi!! vi manda Claus?” “ Claus?? no, cara mia… lui non centra assolutamente con questa storia!! “maledetto traditore” Prima che Sarya potesse attaccare Armand alcuni vampiri gli si avvicinarono bloccandole ogni movimento e la avvelenarono con del sonnifero portandola al loro covo, ma prima per fare un dispetto a Claus gli lasciarono un biglietto sulla fessura della porta. Claus gli aveva percepiti e spalancò subito gli occhi scendendo le scale, ma ormai era troppo tardi e trovò soltanto il biglietto con scritto: Salve Darcia e Claus, ho preso in ostaggio la vostra amica Sarya, se la vuoi rivedere chiederò a Claus di mettersi dalla mia parte… sapete dove trovarmi… firmato Armand

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


 
Il giovane vampiro strappò in mille pezzi il biglietto e lo gettò nella spazzatura e sorrise. Infine anche Darcia si risvegliò ancora mezzo assonnato, era senza maglia, probabilmente l’aveva appena tolta e si presentò a petto nudo, era a dir poco favoloso, i suoi muscoli erano scolpiti perfettamente e Claus si sentì un po’ in imbarazzo difronte a lui.
“ ma come? Ti sei già svegliato?! E che ci fai in cucina? È forse successo qualcosa??” chiese Darcia vedendo il suo allievo un po’ rosso, se così si può dire, in volto.
“ no niente!! Darcia ti va di scendere in paese a cacciare un po’?? ho parecchia fame…” rispose lui infine cercando di distogliere lo sguardo da quel corpo.
Darcia acconsentì, ma non fu completamente convinto del comportamento di Claus e uscirono di casa, Claus per un secondo si voltò verso il boschetto guardandolo in modo molto malinconico e fece un sospiro profondo, ma si girò subito incominciando a farsi mille domande, Darcia capì subito i pensieri del suo giovane amico e sentì che a Claus mancava Sarya e forse doveva fare qualcosa, ma cambiò subito idea era troppo orgoglioso e geloso del suo giovane vampiro.
Scesero in paese.
Per tutta la notte Claus aveva uno strano atteggiamento quasi assassino, ma a Darcia questo non importava e lo lasciò fare come meglio credeva, gli faceva piacere vederlo così simile a lui, mentre erano in giro per le vie del paese videro avvicinarsi Armand insieme ai suoi sicari che restavano a qualche passo di distanza dal loro capo.
Darcia e Claus però non si fermarono e proseguirono con la massima indifferenza sfiorando leggermente la spalla di Armand.
“ e il biglietto?! Non ti dice nulla… Claus…” chiese Armand.
Il giovane vampiro però non rispose e Darcia lo guardò in modo un po’ sospetto, Claus all’improvviso si fermò di colpo rimanendo sorpreso, ma non lo fece notare e sorrise in modo maligno verso Armand.
“lei ormai non fa più parte di me!! Mi dispiace, sarà per la prossima volta!! Forse sarai più fortunato!!!” rispose in modo beffardo il giovane vampiro.
Darcia capì che Armand aveva stuzzicato i sentimenti di Claus.
“ Armand, lascialo stare o te la vedrai con me!!!”
“ Darcia, da quanto tempo!! Sei sempre il solito anche dopo la morte di mia sorella!! Se ritorni a essere il nostro capo, ti perdono!! Ma vedo che mi volete sfidare! Sono a vostra disposizione…”.
Entrambi i vampiri si tolsero il mantello e iniziarono a ruggire, Claus cercò di placcare la ira del suo maestro, ma ormai era troppo tardi e si mise da parte assistendo al combattimento tra i due, Armand tirò fuori i suoi artigli e attaccò Darcia sferrandogli un pugno, ma fu placato e ricambiato con una ginocchiata nello stomaco da parte di Darcia che lo scaraventò in modo violento a terra, appena cercò di rialzarsi Darcia si mise a cavalcioni sopra ad Armand.
“ ti vedo sofferente!! O forse mi sbaglio?”
‘’ pure tu sai!! Sei stato uno stupido a lasciare il nostro gruppo tu ci hai traditi!!”
“ traditore? Ero stanco di essere il vostro capo!! preferisco lasciarli liberi…”
“ e lui?”
Indicò Claus con un cenno della testa.
“ è libero… se ne può andare quando meglio crede…” anche se sapeva che mentiva a sé stesso e verso il giovane vampiro. Claus era solo Suo.
Claus sentendo quelle parole provò una profonda ammirazione nei confronti del suo maestro che nel frattempo si era rialzato e si stava dirigendo verso di lui, ma Armand prese una spranga di ferro e gliela conficcò dritto nel cuore di Darcia, rimanendo per qualche istante senza respirare, s’inginocchiò a terra tenendo con le mani quel pezzo di ferro, il giovane vampiro rimase allibito e attaccò Armand riempiendolo di pugni e calci, aveva perso il lume della ragione.
Darcia, con difficoltà era riuscito a togliersi la spranga e richiamò Claus, ma era completamente fuori di se e non si fermava neppure a riprendere fiato, Darcia decise di intervenire bloccandolo da dietro le spalle, Armand ne approfittò e scappò via, terrorizzato da quella furia omicida che aveva preso il sopravvento sul giovane vampiro.
Claus riprese conoscenza e guardò il punto dove Darcia era stato ferito appoggiandogli sopra una mano, ma la ferita era già scomparsa lasciando solo un alone di sangue sulla camicia.
“ ma – ma sei vivo? E Armand dov’è?”
“ certo che sono vivo!! Armand se ne andato… andiamocene pure noi… ehi, Claus picchi duro!! Complimenti mio giovane amico!!”
Il giovane vampiro arrossì.
“ come?? Grazie…” rispose imbarazzato.
 
Intanto nell’abitazione di Armand, Sarya era riuscita a fuggire, quasi per miracolo, nascondendosi in una casa immersa nel bosco rimanendo nascosta per qualche giorno.
Passarono chissà quanti giorni e Claus ogni volta che passava vicino al bosco avvertiva una strana presenza, insieme a Darcia decisero di andare a controllare.
Appena fu giunta la notte i due vampiri iniziarono a cercare la strana presenza arrivando vicino a una casa disabitata ormai da chissà quanto tempo, Claus in quel momento capì che si trattava di Sarya e senza parlare guardò Dacia e lui con una smorfia di disgusto acconsentì aspettando fuori dall’abitazione.
Il giovane vampiro entrò e vide la ragazza nascosta sotto a un tavolo in un angolo con in mano una pistola puntandola contro Claus, tremava come una foglia, aveva il viso scarno, ormai era giorni che forse non si nutriva.
Il vampiro sghignazzò a vederla così, a momenti poteva crollare dalla debolezza, ma il suo istinto da assassina la faceva reggere fino alla fine.
“ mi vuoi forse uccidere? Ma che ci fai qua tutta da sola?! Dai vieni ti accompagno a casa…”
Claus porse la mano a Sarya, ma lei sparò un colpo sfiorando il viso di Claus, graffiandolo leggermente, ma la ferita sparì subito.
Darcia sentì il colpo, ma non osò entrare anche se la sua voglia di mettersi in mezzo tra loro due era disumana, ma anche contro voglia decise di restarne fuori.
“ che vuoi ancora da me!! Vattene via!!!!” gridò lei impaurita.
“ che antipatica…scherzo… dai dami la mano e giuro che ti porto subito a casa!! Non fare la bambina capricciosa…”
Sarya rimase perplessa e iniziò a pensare se era la cosa giusta accettare e alla fine acconsentì prendendo la mano di Claus che l’accompagnò fuori dalla porta. Il vampiro appena la vide ringhiò abbozzando una smorfia di disgusto nei confronti di lei, l’odio che provava per lei era impressionante, non la voleva tra i piedi, ma pur di vedere il suo giovane vampiro un po’ più sereno accettò la cosa e si incamminò subito per uscire fuori dal bosco con le braccia dietro la schiena. Mentre erano in cammino Sarya fissò per un lungo momento Darcia.
“ allora tu sei il famoso vampiro chiamato Darcia?!” domandò.
Darcia si fermò di colpo e si voltò verso di lei, il suo sguardo era tutt’altro che amichevole.
“ esatto! Perché?” rispose freddamente.
“ non ti ricordi di mio padre?! Circa trent’anni fa tu lo uccisi…”
“ tuo padre? Non dirmi che tu sei la figlia di quel famoso ammazza vampiri da strapazzo!! Hahaha… troppo buono il suo sangue… chissà il tuo come sarà…” e con la punta della lingua si leccò le labbra.
Claus lo scrutò un po’ malignamente mettendo il braccio davanti a Sarya come se la volesse difendere, lei indietreggiò di un passo.
“ si sono io sua figlia!! Per colpa tua mia madre è morta!! Non toccarmi maledetto vampiro!!”
“ oh, poverina… sai quanto mi dispiace!!! “giuro che ti farò fuori” pure tua madre lo uccisa io…”
Claus capì che Darcia non la voleva uccidere, almeno per quel momento, ma non riusciva più a seguire il discorso, rimase in silenzio ascoltando attentamente i loro discorsi.
“ mi hai rovinato la vita!! Claus il tuo maestro non ti ha raccontato la storia? Te la dirò io…”
Claus un po’ perplesso guardò la ragazza e poi il suo maestro e infine con un ceno del capo acconsentì, ma vide che Darcia era molto contrariato, si stava infuriando e non era un buon segno.
“ bene… è successo quando avevo circa sei anni, Darcia a quell’epoca era un semplice vampiro… era anche un po’…”
Il vampiro iniziò a ruggire e con un piccolo balzo si avvicinò a lei spaventandola, ma subito voltò le spalle a entrambi proseguendo il cammino e Claus lo inseguì cercando di parlargli, ma Darcia non disse nessuna parola, diventò muto, ma dentro di lui si sentì esplodere di rabbia. Per tutto il cammino nessuno parlò e infine giunsero fuori dal bosco, portarono Sarya vicino alla sua abitazione e notò che ad aspettarla c’erano due persone forse i suoi genitori addottivi o qualche suo parente, scesero da cavallo, la ragazza s’incammino a passi veloci verso casa, ma Claus la fece voltare verso di lui e si avvinghiò alla ragazza affondandogli i denti nel collo, gli succhiò dell’altro sangue, la ragazza però riuscì a togliersi dal suo abbraccio e lo schiaffeggiò. Il giovane vampiro sorrise e rimontando poi a cavallo.
“ Sarya, Sarya… non devi fare così… sei solo una sciocca…” disse in modo beffardo Claus.
“ maledetto… sei solo un… bugiardo!! Sei come tutti gli altri vampiri!!”
La ragazza si mise a piangere.
“ forza Claus andiamocene da lei o giuro che l’ammazzo!! Attenta ai tuoi genitori sembrano… appetitosi…” e si mise a ridere, il vampiro amava prendersi gioco degli esseri umani, erano così stupidi.
Dopo queste parole i due vampiri se ne andarono, l’alba però era ancora lontana, ma decisero ugualmente di rientrare per riposare un po’, Claus voleva scoprire il segreto che legava Darcia a Sarya e capire cos’era successo tra loro due, ma non riuscì a chiedere nulla, non voleva litigare con il suo maestro.
Giunti a casa Claus decise di farsi un bagno caldo per rinfrescarsi un po’ e Darcia si mise a leggere uno dei tanti libri rubati da qualche biblioteca anche se riteneva degli oggetti inutili per i vampiri. Mentre Claus si stava facendo il bagno sentì delle voci femminili provenire dal boschetto e si alzò dalla vasca legandosi un asciugamano alla vita e si affacciò alla finestra, non vide nessuno, ma le sentiva, quindi decise di scendere e di andare a controllare, si rivestì  scendendo le scale e chiamò Darcia, ma vide che stava riposando con un libro sopra al petto e un braccio dietro la testa e l’altro sopra al libro. Il giovane vampiro non lo volle disturbare e uscì di casa inoltrandosi nel boschetto da solo.
C’erano cinque splendide ragazze che stavano giocando nel lago e Claus le osservò sentendo il bisogno di cibarsi di loro, ma prima che potesse fare un passo percepì la presenza di Darcia che parlò sottovoce.
“ Claus… ma che avaro… le volevi tutte per te, vero?”
Claus balbettò.
“ no – no… è - è che stavi riposando e non volevo svegliarti…”
Il vampiro diede un piccolo colpo alla spalla di Claus e sorrise.
“ scherzavo!! Cosa vedono i miei occhi!!! Delle splendide ragazza!! Tu chi prendi?”
“ non fa differenza… me ne bastano anche due… ma come le facciamo a farle venire da noi?”
“ osserva il tuo maestro…”.
Il vampiro con passi aggraziati si avvicinò alla riva del lago, le ragazze lo notarono arrossendo e subito si avvicinarono come stregate da lui, Darcia era di una bellezza inaudita, poteva avere chi voleva ai suoi piedi, ma la  più anziana delle ragazze si rivolse a lui.
“e tu chi sei? Non sembri neppure umano!!”
“ salve ragazze!! Sono il proprietario di questo lago… anzi sarebbe il mio amico… Claus vieni!! Allora chi sarei? Un fantasma??”
Claus uscì allo scoperto e le salutò con un ceno della mano.
“ah, mi scusi!! Mi dispiace ma non credo ai fantasmi!! Ma solamente ai vampiri!”
“ se non ti fidi tocca il mio corpo e scoprirai chi sono veramente!!” disse in modo malizioso.
La ragazza alzò la mano verso il petto di Darcia e lo sfiorò leggermente con la punta delle dita sentendolo tiepido, il vampiro prese il braccio di lei e gli baciò il torso della mano sorridendo malignamente e le invitò a casa.
Le accompagnarono nel salotto facendole accomodare e Darcia iniziò subito a corteggiare le prime tre che a ogni sua parole rimanevano incantate, ogni frase pronunciata dal vampiro era come una melodia sensuale penetrante fino alle ossa, sapeva come prenderle, cosa dire e dove toccare, ma a suo favore era soprattutto la sua bellezza, le ragazze erano avvinghiate a lui come gatte in cerca di coccole.
Il vampiro era seduto su un bellissimo divano di pelle nera con le braccia distese lungo lo schienale e lasciava che le ragazze lo toccassero come meglio credevano, lo baciarono dappertutto e lui ricambiò il loro caloroso affetto con baci erotici e tocchi sensuali, sapeva gestirle bene tutte e tre.
Passò qualche ora e Dacia aveva già ucciso le prime due, ma la più anziana non se ne accorse forse era troppo ubriaca da capire e si sedette in grembo al vampiro iniziando a spogliarlo, Darcia si tolse la giacca e le mani di lei sbottonò la camicia e passò una mano lungo tutto il petto del vampiro, il quale inclinò la testa all’indietro, lei lo baciò sul collo e intrufolò l’altra mano dentro i pantaloni di lui il quale emise un gemito di piacere, “noto che ti piace come ti tocco” sussurrò lei all’orecchio di Darcia, ma lui non rispose, si limitò soltanto a guardarla con il suo sguardo gelido e penetrante.
I due pochi istanti dopo iniziarono a fare sesso, Darcia la stava dominando tenendola sopra di lui con le mani avvinghiate ai suoi fianchi, lei gemeva di piacere muovendosi sensualmente abbracciandolo stretto, lui le baciò i seni, il collo, la bocca, ogni singolo posto e infine, senza che lei raggiunse il piacere, affondò i suoi denti nel collo di lei.
Nel frattempo Claus aveva appena ucciso la prima e sussurrò nell’orecchio dell’altra rimasta ancora in vita.
“che ne diresti di andare in camera mia?!”
“ ma il tuo amico non se la prende?” chiese lei indicando con lo sguardo Darcia.
“ no lui ha le sue amiche… andiamo!!”
Entrambi si alzarono, Darcia li osservò e alzò lo sguardo asciugandosi  il sangue dalla bocca.
“ e voi dove volete andare?” chiese.
“ nella mia stanza…”
Il vampiro annuì e i due si congedarono.
Era quasi giunta l’alba e il vampiro aveva già seppellito le ragazze e si diresse in camera di Claus per avvisarlo e senza esitazioni aprì la porta, vide il giovane vampiro a torso nudo appoggiato alla testiera del letto e con la bocca sporca di sangue sorrideva fissando la ragazza completamente nuda con il collo spezzato distesa sopra le sue gambe, Darcia si avvicinò a Claus.
“ ti sei divertito… e molto a quanto vedo! Alzati la devi seppellire insieme alle altre prima che giungi il sole!! Ho scavato una fossa dietro casa…”
“ infatti… va bene, ma se ti giri magari potrei vestirmi….”
Darcia sbuffò.
Il vampiro uscì dalla stanza aspettando fuori dalla porta impaziente, odiava aspettare. Dopo circa mezz’ora il ragazzo uscì, vestito di una semplice maglia bianca e un paio di pantaloni, ma sembravano perfetti per lui, poteva benissimo vestirsi anche con degli stracci, ma sicuramente gli donavano lo stesso. Si sistemò un po’ i capelli con le mani e Darcia non poté fare a meno di osservarlo, gli si avvicinò più del dovuto fino a sfiorarsi con la punta del naso, il giovane vampiro sentì le sue braccia cingerlo intorno al collo. “ricorda Claus… tu appartieni a Me…” mormorò il vampiro e lo fissò con i suoi occhi di ghiaccio, il giovane vampiro deglutì a fatica, le parole gli si bloccarono in gola. Il vampiro lo lasciò libero dalla sua presa e gli voltò le spalle.
Infine seppellirono anche l’ultimo corpo e rientrarono in casa, decisero che le bare non erano più necessarie e quindi entrambi decisero di dormire ognuno nella propria stanza, il letto in confronto a una bara era molto più comodo e spazioso, chiusero ogni singola fessura per non far passare nessun raggio di sole, tirarono le tende e si addormentarono  aspettando che giungesse la sera per poter uccidere di nuovo.
Claus nel bel mezzo della giornata si svegliò e decise di uscire dalla stanza per prendere una boccata d’aria restando chiuso in casa, in quei momenti di solitudine sentiva la mancanza delle sua vita umana, del cibo, del dolce gusto del vino, dei suoi amici e di Marius, ma ormai la sua vita era cambiato, tutto lo era e rientrò in camera fermandosi per un momento davanti alla porta di Darcia, mise la mano sulla maniglia per aprire la porta, ma non lo fece e si rifugiò nella sua seppellendo una volta per tutte quelle emozioni, troppo umane. Una lacrima amara gli scese sulle guance.
I ricordi resteranno solo ricordi.
Giunse la sera e Darcia si era già svegliato e lo stesso fece anche Claus dopo un po’,  scese le scale trovando il suo maestro sulla porta d’ingresso, il quale si stava mettendo il soprabito e con un cenno del capo chiamò il giovane vampiro e si diressero in paese.
Nel frattempo Sarya senza farsi notare giunse all’abitazione dei due vampiri entrò in casa pensando che vi potessero essere ancora, incominciò a perlustrare l’intera villa notando che molte stanze erano arricchite con sete e tendaggi raffinati degne di un nobile re, ma molte altre invece erano chiuse a chiave o senza finestre.
Passarono alcune ore da quando Sarya era entrata, ma non riusciva a trovare le stanza dei due vampiri, salì al terzo piano e vide una porta aperta ed entrò, era completamente buio, dalle finestre entrava soltanto qualche raggio di luna che filtrava tra le fessure, Sarya accese una candela e appena alzò lo sguardo rimase stupita, aveva trovato le bare, ma quando aprì la prima bara cioè quella di Darcia non trovò nessuno, era vuota e anche quella di Claus, molto probabilmente credeva ancora che i suoi nemici dormissero ancora dentro lì, forse la sera prima Darcia aveva previsto che prima o poi qualcuno gli avrebbe fatto visita e la bara non era un ottimo nascondiglio ne un posto dove dormire sogni tranquilli, per chi sapeva come gestire certe situazioni con poco li poteva incatenare all’interno di esse e dargli fuoco o chissà quale alte sevizie potevano subire.
La ragazza decise di cercare altrove e uscì dalla stanza, ma quando svoltò l’angolo sbatté contro Claus che la guardò in modo perplesso.
“Tu qua? che diavolo vuoi?!” chiese furioso il giovane vampiro.
“ … Claus!! sono venuta per uccidervi!! Preparati!!”
“  ci risiamo…oddio scusa ma fai ridere…. Davvero, ma ok! dai fatti sotto!! Vediamo se sei migliorata dall’ultima volta che ci siamo visti!!!”
Sarya prese in mano uno stiletto e si scagliò contro Claus, che con un balzo saltò portandosi dietro le spalle di lei e con la punta delle dita gli accarezzò il viso, sfiorando con le labbra il collo di Sarya provando un piacere quasi perverso nei suoi confronti, la ragazza però reagì e con un movimento quasi felino lo colpì al cuore, il giovane vampiro emise un sibilo acuto e indietreggiò di qualche passo, prese lo stiletto dalla parte del manico e lo estraete lanciandolo contro il muro.
Sarya rimase quasi paralizzata dalla paura, Claus provò ad avvicinarsi, ma all’improvviso spuntò fuori Armand, questa volta però era da solo.
“ Salve Claus!! da quanto tempo!! Ma vedo che c’è anche lei… come mai?”
“ Armand!! Vattene via subito!!”
In quel momento giunse anche Darcia che sentendo i rumori si insospettì, non mancava più nessun all’appello.
“ ma è possibile riposare un po’” chiese il vampiro seccato dal troppo casino, ma appena vide Armand iniziò a ruggire dalla rabbia “maledetto che ci fai qua!!”
“ Darcia! sono venuto a prendermi il tuo magnifico amico!!”
“ Claus, vattene!! Non sarà un bello spettacolo…” rispose infine Darcia.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Claus prese con se Sarya e corsero via, Armand provò a raggiungerli, ma Darcia lo prese per il braccio e glielo spezzò, strappandoglielo via con violenza e lo gettò lontano. Armand si inginocchiò a terra dal troppo dolore che stava provando tenendosi stretto il  pezzo di braccio rimasto e con un’espressione di dolore fissò il viso di Darcia, era freddo come il ghiaccio, il vampiro rimase fermo immobile davanti a lui come un serpente pronto ad attaccare, ma non lo fece provava troppo odio per stare nella stessa stanza con Armand e si allontanò lasciandolo da solo, il vampiro appena si riprese fuggì via da quella casa.
 
Nel frattempo Claus aveva accompagnato Sarya sulla soglia di casa, poteva ucciderla invece la sua parte umana era di nuovo spuntata fuori e come un eroe l’aveva riportata sana e salva a casa, ma per lei quel vampiro così dolce, ma allo stesso tempo cattivo non era un eroe, era solo una minaccia da eliminare il prima possibile insieme a Darcia, la ragazza allungò una mano per toccargli delicatamente il viso con un senso di timore, non sapeva come poteva reagire quella strana creature che era davanti a lei, così bella, ma così dannata, sfiorò la sua pelle, era così fredda, con la punta delle dita disegno le sue labbra, come se gli occhi non potessero vederlo, ma poteva fidarsi solo sul tatto, il vampiro le appoggiò sopra la sua mano bloccandole i movimenti, per lui era una tortura sentirla così vicina, ma così lontana con la mente, sapeva che non poteva mai averla, lei provava solo odio e ripudiava quelli della sua specie “perché?” mormorò il vampiro con un’espressione addolorata, “che intendi dire?” domandò lei, ma lui non rispose e tolse la mano di lei dal suo viso baciandole il palmo, ma prima che lei potesse entrare Claus si avvinghiò al collo di lei e le succhiò il sangue, voleva tenerla stretta a sé per l’eternità, aveva un profumo di rose, i suoi capelli legati erano così morbidi da perdere la testa, ma poi ricordandosi che tra loro non poteva esserci più nulla si stacco da Sarya e sorrise malignamente cercando di nascondere un po’ la sua tristezza dietro quella finta espressione.
“questa è l’ultima volta che ci vedremmo… e se ti trovo di nuovo nella mia abitazione ti faccio fuori… addio…”
“aspetta…. Claus…” ma non finì il discorso che lui era già scomparso dalla sua vista.
Passò qualche ora e Claus rientrò in casa, cercando disperatamente il suo maestro come un bambino che cerca la sua mamma, lo trovò a leggere un altro libro, Claus si piombò verso di lui e si mise a piangere, il vampiro cercò di consolarlo stringendolo tra le sue braccia.
“perché… perché mi hai fatto diventare quello che sono!!”
“ perché non meritavi la morte sciocco d’un vampiro!! Non tutti hanno la possibilità di vivere in eterno come noi!!”
“ per colpa tua ho perso la mia vita!”
“ tu e il tuo stupido attaccamento alla vita umana… mi dai sui nervi! Vattene!” ringhiò il vampiro.
Claus innervosito si rialzò e voltò le spalle a Darcia, con un piccolo cenno della mano gettò a terra la torcia ad olio facendo prendere fuoco il tappeto su cui era appoggiato il  divano di pelle nera di Darcia, il vampiro si spostò subito e spense il fuoco con alcune coperte e altri tappeti, maledicendo il ragazzo, il quale ormai era già uscito di casa, ma Darcia lo insegui e lanciandosi contro di lui lo scaraventò contro il muro graffiandolo ripetutamente al viso e prendendolo a pugni su tutto il corpo, aveva un’espressione di gioia e rideva come un pazzo, Claus provò a ribellarsi, ma il suo maestro era troppo veloce nei movimenti e molto più forte di lui.
Il vampiro quando si calmò capì che aveva esagerato e sparì lasciando Claus da solo, il giovane vampiro pensò che doveva cacciare fuori casa il suo maestro.
Passarono alcune settimane  da quel fatto e Claus aveva provato in tutti i modi di allontanare Darcia da sé, ma ogni tentativo era andato a vuoto, il vampiro purtroppo capì le sue intenzioni ed escogitò un piano. Lo invitò a fare una cavalcata fino in paese insieme a lui.
“ sai ho capito le tue intenzioni… me lo potevi dire prima…”
“ eh? Cioè… non è che ti arrabbi se…”
“ non potrei mai arrabbiarmi… fermati un momento…”
Entrambi i vampiri scesero da cavallo e Darcia accompagnò Claus in una piccola villa inoltrata nel bosco, il giovane vampiro non si accorse di nulla e proseguì insieme al suo maestro.
Entrarono dell’interno dell’abitazione e ad accoglierli c’erano due splendide ragazze, erano sicuramente di origine orientale che li accompagnarono in una grande sala, i due vampiri si separarono, ma Claus vide il suo maestro parlare con alcune di loro osservando ogni tanto il suo giovane vampiro con la coda dell’occhio e scomparve lasciandolo solo.
Alcune ragazze che prima parlavano con Darcia si avvicinarono a Claus e lo presero per le braccia togliendogli il soprabito, lo fecero sedere su un enorme divano e quasi tutte uscirono tranne una che si sedete accanto a lui incominciando a baciarlo sensualmente, i suoi capelli corvini erano lasciati sciolti e le coprivano il collo, Claus si avvicinò a lei spostandogli una ciocca di capelli e annusò il suo profumo, era simile a quello di Sarya, lo stesso profumo di rose, la ragazza lo accarezzava e lo baciava ovunque, Claus sentì il bisogno quasi urgente di cibarsi di lei e non esitò oltre affondando i denti nel collo succhiandogli tutto il sangue, all’improvviso però sentì dentro di sé un dolore allucinante allo stomaco e la vista iniziò ad annebbiarsi, la testa girargli, come se fosse ubriaco e uscì dalla stanza, corse in cerca di Darcia, il quale era seduto insieme ad altre due ragazze che parlavano e scherzavano con lui, era strano vedere che Darcia non le aveva uccise, non era da lui pensò il giovane vampiro.
Darcia guardò Claus con un’espressione quasi priva di un’anima e abbozzò un sorriso sghembo.
“ Claus, Claus… che ti è successo…” sospirò.
“ bastardo… avevi detto che non ti saresti arrabbiato…”
“ ti ho detto che non potevo arrabbiarmi se me l’avessi chiesto prima…vuoi sapere cosa ti sta succedendo?!”
Claus annuì iniziando a ringhiare.
“ bhè… l’ho avvelenata… con Assenzio e Arsenico… mai fare arrabbiare il tuo maestro… hai ancora il coraggio di allontanarmi?”
Il giovane vampiro non riusciva più a parlare e vedeva il sangue sgorgargli a grandi fiumi dalla bocca, si inginocchiò di colpo a terra, con una mano con cui si reggeva per non cadere a terra e con l’altra la teneva sulla bocca, come se bastasse a fermare il sangue, con gli occhi spaventati guardava il suo maestro che rideva come non aveva mai fatto prima d’ora, era completamente diverso da come lo aveva conosciuto era diventato maligno, il giovane vampiro sentì le forze mancargli e alla fine svenì. Il vampiro si alzò e lo prese in braccio, lo trasportò a casa, di certo non lo poteva lasciare li a marcire per i resto della sua vita.
Arrivati a casa, Darcia distese il suo giovane amico nel letto aspettando che si svegliasse  togliendogli tutti i vestiti sporchi di sangue e ne mise di altri puliti, prese un asciugamano e gli pulì tutto il viso, il vampiro si sentì in colpa per quello che aveva fatto a Claus, ma doveva fargli capire chi dei due comandava, non voleva che il suo vampiro lo abbandonasse, non l’avrebbe mai e poi mai accettato una cosa simile, quel ragazzo che ora stava riposando e che le mani di Darcia lo stavano toccando era soltanto Suo e gli sfiorò le labbra con le sue.
“ ehi, non morirai mica per così poco… quindi svegliati… non fare il drammatico…” sussurrò nell’orecchio di Claus.
Claus però emise soltanto un piccolo gemito e socchiudendo gli occhi fissò il suo maestro seguendo ogni sua mossa e ogni suo gesto che sembravano sdoppiarsi quasi a moltiplicarsi, il vampiro uscì dalla stanza e Claus si rimise a dormire sentendo ancora dei forti dolori allo stomaco, ma sperò che per la sera seguente fossero passati.
Passarono svariati giorni e Claus era peggiorato, il vampiro allora decise di chiamare un medico fregandosi delle conseguenze che potevano avvenire se il dottore fosse venuto a scoprire che loro erano dei vampiri.
Il medico arrivò dopo qualche ora e con lui anche la sua assistente, era una ragazza molto giovane con lisci capelli biondi che creavano una treccia, aveva gli occhi marroni e molto magra, forse anche troppo, Darcia incominciò a guardarla senza che lei se ne accorgesse sentiva in sé un nuovo sentimento, ma non riusciva a spiegarsi quale. Voleva possederla in tutti i modi, quella donna doveva essere sua.  
Arrivarono alla stanza di Claus e il dottore ordinò alla sua assistente di portare fuori dalla stanza Darcia per tutta la durata della visita. Il vampiro fece accomodare la ragazza  nel soggiorno e pochi instanti dopo la raggiunse, si sedette vicino al fuoco fissandolo con molto interesse, a volte in fuoco aveva quella capacità di incantare tutti, teneva le gambe accavallate e tra le mani aveva stretto un calice riempito di sangue agitandolo più volte, ma senza mai berlo, non ne aveva il bisogno almeno per il momento e con l’altra mano teneva sollevata la testa, l’infermiera si guardò intorno un po’ intimorita dalla presenza di lui, era vestito con un semplice completo nero, camicia bianca, gilet grigio quasi nero e una cravatta nera di seta, gli calzava tutto così alla perfezione da non sembrare neppure reale un corpo così, i capelli corvini erano spettinati e alcuni ciuffi gli ricadevano davanti sulla fronte, i suoi occhi erano come il ghiaccio, si sentì all’improvviso arrossire e cercò di rompere un po’ quel silenzio imbarazzante.
“ehm… lei si chiama Darcia?”
Il vampiro disinvolto e un po’ seccato voltò lo sguardo verso di lei.
“ si… perché? Lei invece?”
“ era per chiedere… io mi chiamo Mariabel!! Piacere di conoscerla…” deglutì a fatica e iniziò a tremare dall’imbarazzo.
 “ma perché non sta un po’ zitta” pensò il vampiro “piacere mio… ma quanti anni hai?”
“ quasi venti!! Lei? Se non sono indiscreta…” rispose lei sorridendo il più dolcemente possibile.
“ ne ho vent’otto…” tagliò secco il discorso prima che lei potesse chiedere altro. Però le piaceva quella dolce creatura.
La ragazza lo guardò in modo molto strano, pensando che lui mentiva nell’età, ma non disse nulla.
Trascorse qualche ora e Darcia era rimasto in silenzio fino all’arrivo del dottore il quale un po’ pallido si rivolse al vampiro.
“ signor Darcia?!”
“ si? mio fratello come sta? Si riprenderà, vero? “che faccia strana
“ non c’è da preoccuparsi… e che purtroppo ha del veleno nel suo sangue.. anche se vorrei sapere il motivo non voglio intromettermi, ma la cosa che mi incuriosisce di più è il suo battito cardiaco e il suo strano colorito…  se vuoi lo puoi incontrare, ma parlagli sottovoce…”
Darcia senza esitare ulteriormente corse subito da Claus e aprì la porta delicatamente senza far alcun rumore  avvicinandosi al letto del giovane vampiro il quale stava ancora riposando, il maestro appoggiò una mano al bordo del letto e avvicinò le sue labbra a quelle di Claus sentendo il respiro calmo del giovane amico e sussurrò dolcemente il suo nome, il ragazzo socchiuse gli occhi.
“ Claus, come stai?” chiese dolcemente il vampiro abbozzando un leggero sorriso.
“ Da – Darcia… sto meglio, grazie… ma perché l’hai fatto?!”
“ te lo detto… e mi dispiace per quello che ti ho fatto… non voglio che nessuno si avvicini a te perché tu sei soltanto mio. Però voglio rimediare e prendi un po’ del mio sangue”.
 Il vampiro si tolse la giacca e l’appoggiò ai bordi del letto, sbottonò la manica della camicia e appoggiò il polso sopra le labbra pallide di Claus che aprì leggermente la bocca facendo spuntare i canini e affondò i denti nel polso sentendo i nervi tendersi sempre di più, il maestro con una smorfia di dolore teneva un braccio intorno al capo di Claus e lasciava il suo giovane amico bere il suo sangue che scendeva fluido dalle guance di Claus ed a piccole gocce finivano sul lenzuolo colorandolo di rosso.
Claus riprese quasi del tutto conoscenza e incominciò a guardare fisso negli occhi di Darcia che ricambiava il suo gesto e sghignazzò, all’improvviso però la porta si aprì di colpo e Darcia tolse il polso dalla morsa del giovane vampiro e si alzò di scatto uscendo subito dalla stanza, il dottore lo chiamò, ma Darcia non si fermò e scese le scale fermandosi vicino alla porta d’ingresso, si sentì chiamare e si voltò, vide Mariabel dietro di lui.
“ che vuoi!!” ronghiò.
“ signor Darcia, la prego si fermi!! Il dottore le vuole parlare!!”
“ non me ne importa… e non toccarmi… tornerò tra poco devo scendere in paese per una faccenda d’affari… “ho perfino gli spasimi… mi devo nutrire al più presto…
“ ma il dottore…”
“ digli di aspettare… usate questa casa come fosse casa vostra fino al mio ritorno!! Tornerò prima dell’alba…”.
La ragazza non disse nient’altro e acconsentì, Darcia uscì di casa.
Il vampiro giunse in paese e cercò subito una  facile preda per placcare i suoi spasmi che aumentavano a ogni suo respiro diventando sempre più affannoso, girò un po’ le vie della città e alla fine trovò una giovane ragazza che era seduta ai gradini di un teatro la quale chiedeva l’elemosina assieme ad altri due bambini. Darcia con molta grazia le rivolse la parola.
“ buonasera!! Che ci fa una graziosa ragazza come lei tutta sola su questi gradini? Vieni con me…”
“signore, ma ci conosciamo? Sto facendo l’elemosina per pagare la scuola ai miei bambini… la prego mi dia qualcosa…”
“ no… l’ho capito anch’io… ho ben altro da darti!!” sorrise malignamente inarcano un sopracciglio.
Il maestro allungò la mano e la ragazza appoggiò la sua alzandosi dai gradini e lasciò i due bambini da soli, passeggiarono per le vie, Darcia accompagnò la ragazza in un piccolo parco e con un gesto fulmineo si avvinghiò a lei succhiandogli tutto il sangue portandola sulla soglia della morte, sentì che non doveva ucciderla, la ragazza provò a liberarsi dalla presa del vampiro, ma ormai era troppo tardi e si rassegnò al suo triste destino, Darcia ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi e si voltò di colpo, vide che era Armand, il vampiro gettò a terra il corpo della ragazza.
“ lo so che sei tu maledetto!! Esci fuori… oppure hai paura?”
Armand uscì allo scoperto, il braccio che aveva spezzato Darcia nelle villa era stato sostituito con uno meccanico.
“ ah, il mio dolce fratellino mi crede un codardo… una cosa molto spiacevole da sentire…”
“ non sono tuo fratello e non lo sarò mai!! Non osare avvicinarti a me…”
“ non fare così!! Ti voglio bene, lo sai vero?”
A ogni passo del vampiro Darcia indietreggiava fino ad appoggiarsi con le spalle ad un albero, il vampiro mise le mani sulle spalle di Darcia e avvicinò il viso al suo sentendogli il cuore battere all’impazzata.
“ che hai?!ora sei tu ad avere paura di me…”
“ io non ho paura di nessuno… è solo che il tuo viso mi fa schifo!! Sei solo un vampiro perverso com’è stato tuo padre!!”
“ non parlare male di nostro padre!!!”
Armand accarezzò il viso di Darcia che si voltò verso il lato destro lasciando intravedere una cicatrice sul collo, Armand la toccò con la punta della dita e sorrise perfidamente, il vampiro rabbrividì per quel tocco, con una serie di piccoli gesti si strofinò contro il corpo del vampiro che non riusciva più a rispondere di sé, era come ammaliato dalle gesta di suo fratello che sembravano prendere il controllo della sua mente e di tutto il resto.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Darcia ad un certo punto riprese coscienza e dando un pugno in faccia ad Armand si tolse dal suo abbraccio, il vampiro però riuscì a prenderlo per il polso e con una piccola spinta lo fece ritornare tra le sue braccia bloccando i movimenti di Darcia il quale aveva iniziato a ruggire.
“ lasciami subito!! Sei solo un malato di mente!! Mi dispiace, ma non ho i tuoi stessi gusti!!!”
“ ti farò sentire lo stesso dolore che provò la mia dolce sorellina Sarya!! Tu l’hai uccisa senza pietà!!!”
“ ancora con questa stupida storia!! Ormai è morta da anni! Ti devi rassegnare… ma che vuoi ancora da me!!”
Armand strinse le braccia sempre più strette al corpo di Darcia fino a sentire le ossa  rompersi, il vampiro emise un forte grido di dolore sputando del sangue dalla bocca incominciando ad ansimare dal male, ma Armand non lo voleva lasciare.
“ hahaha… le tue grida mi provocano soltanto un gran piacere!!! Sei così… non c’è nessuna parola per descriverti…”
 “questo è completamente andato…” mi vuoi uccidere? Allora fallo e basta…” mormorò Darcia con un filo di voce.
“ ucciderti io? Oh, No!! Non lo farei mai!!! Devi ritornare da Claus…”
Il vampiro alzò lo sguardo verso l’alto e vide il cielo illuminarsi poco a poco, Armand decise di lasciarlo e sparì in mezzo al bosco, Darcia cadete a terra senza un briciolo di forze, ma cercò in tutti i modi di allontanarsi da quel posto ritornando a casa anche se a fatica dato che le ossa rotte si stavano sistemando poco a poco. Più lente rispetto al solito.
Intanto Claus stava ancora dormendo e nel sogno vide Mariabel insieme ai suoi genitori, ma tutto d’un tratto una strana presenza dietro di loro li uccise tagliando le teste, Claus la conosceva fin troppo bene quella presenza.
Appena Darcia aprì la porta d’ingresso sentì la voce di Mariabel chiamarlo.
“ signor Darcia finalmente!! Il dottore le vuole parlare riguardo Claus!!” disse osservando che anche lui non era in ottime condizioni, aveva i vestiti completamente sporchi di sangue e terra, a malapena riusciva a respirare e reggersi in piedi, la ragazza gli offrì una mano per farlo sedere momentaneamente nel salotto, ma Darcia rifiutò, non voleva essere aiutato da nessuno, tantomeno da lei, da quella creatura tanto premurosa e innocente. “ Claus? che cosa è successo!!” chiese allarmato. Parlare gli costava una fatica enorme. “non saprei, il dottore le dirà tutto!”
Darcia si preoccupò e si diresse dal dottore anche se riusciva a malapena a respirare ed a camminare.
“ signor Darcia le condizioni di Claus sono peggiorate, il cuore ha poche pulsazioni e la sua pelle è troppo fredda… ho deciso che vi lascerò qui un po’ di medicine e la mia assistente!! Nel caso di bisogno la prego di chiamarmi…”
“d’accordo… la ringrazio…” rispose secco, di certo non poteva dire che quei sintomi non è sinonimo di “morte”, ma semplicemente era un vampiro.
Il dottore dopo le varie raccomandazioni a Darcia e Mariabel lasciò le medicine sopra il tavolo e si congedò, Darcia lo accompagnò fuori dall’abitazione e senza che la ragazza notasse nulla si avvinghiò a lui succhiando tutto il sangue di cui aveva bisogno per guarire e nascose il corpo all’interno di una fossa, prima che lo seppellisse completamene vide degli altri morsi sul collo pensando subito a Claus. Nel frattempo Mariabel si era trasferita in una delle tante stanze della villa e incominciò a guardare un po’ da per tutto, ma all’improvviso senza nessun rumore apparve Claus appoggiato alla trave della porta e sorrideva dolcemente, la ragazza presa alla sprovvista si spaventò.
“signorino Claus!! ma – ma cosa fa in piedi!! La prego di ritornare nella sua stanza da letto!!”
“ io ti conosco… ho fatto un sogno su di te…”
“ si sbaglierà con un’altra persona!! Vi prego ritornate a letto o il signor Darcia se la prenderà con me!!”
“ che importa… ma dov’è Darcia?”
Appena voltò le spalle si trovò di fronte il vampiro che mise una mano sulla spalla di Claus.
“ ma non eri mezzo morto?”
“ eh? Ma i vam…”
Darcia diede un pizzicotto sulla guancia al giovane vampiro e Claus capì all’istante il suo gesto.
“ con le medicine mi sono un po’ ripreso… comunque ora ritorno a letto e tu devi venire con me!! Ti devo parlare…”
Il giovane vampiro guardò stranamente il suo maestro e lo prese per la mano portandoselo con se nella sua stanza lasciando un po’ perplessa Mariabel che iniziò a sistemare i bagagli.
Entrambi entrarono nella stanza da letto, Claus fecce accomodare nel letto Darcia, che si sedette sul bordo.
“Sei stato con Armand non è vero? Si sente il suo profumo!!” chiese il giovane vampiro annusandosi le mani.
“ lascia perdere…non mi dire che ora sei geloso?” chiese abbozzando un sorriso “ma di cosa mi devi parlare?!” concluse. “no! Non lo sono!” rispose il giovane vampiro mentendo spudoratamente e arrossì. Darcia si divertì a vedere il suo giovane allievo così in imbarazzo e si alzò dal letto iniziando a spogliarsi, gettò i vestiti rovinati in un angolo e si chiuse in bagno per farsi un bagno caldo, ma Claus lo seguì come farebbe un cane con il proprio padrone.
“ehi! Guarda che non scappo!” disse il vampiro immergendosi nella vasca di acqua calda appoggiando le braccia lungo i bordi e la testa reclinata all’indietro e fece un profondo sospiro, “lo so… solo che ho davvero bisogna di parlarti…” disse cupo Claus, restando a fissare il suo maestro, il quale voltò lo sguardo verso di lui e i suoi occhi di ghiaccio lo fissarono cercando di capire cosa volesse. “sentiamo…” rispose infine Darcia godendosi quel bagno rilassante. Per un attimo Claus avrebbe preferito starsene zitto e alzarsi da dov’era seduto e gettarsi anche lui nella vasca insieme a Darcia e baciarlo, dalla testa ai piedi, avrebbe preferito sentire le braccia di lui stringerlo, sentire il suo profumo, sentire le sue labbra sulle sue, sul suo collo su ogni centimetro del suo corpo. Era quasi impossibile resistere a Darcia, ma Claus cercò di calmare i suoi bollenti spiriti e pensò a tutt’altra cosa.
Il giovane vampiro iniziò a raccontate il suo sogno per filo e per segno, ma Darcia non rispose sembrava un po’ perplesso, quasi spaventato e uscì dalla vasca senza dire nemmeno una parola, si rivestì e se ne andò in camera sua fino al tramonto. Claus l’osservò incredulo per quel comportamento, forse il suo maestro sapeva qualcosa. Ma ormai il giorno stava per giungere e per i due vampiri era giunta l’ora di riposare.
Giunse la sera e il vampiro uscì dalla camera da letto, si diresse da Claus e mentre stava camminando verso la sua stanza incrociò Mariabel, ma non la degnò nemmeno di uno sguardo e di un saluto sfiorandole leggermente la spalla e continuò a camminare, la ragazza si fermò e si voltò verso Darcia.
“ buonasera signor Darcia!! La vedo in ottima salute…” disse cordialmente, il vampiro si fermò anche lui rivolgendo un sorriso glaciale alla ragazza.
“ buonasera!! scusa, ma sono di fretta devo parlare con Claus al più presto!!”
“ non può… sta riposando!!”
“ lo sveglio.. senti, non ho tempo da perdere con te ragazzina… stia buona… e zitta… lo dico per il tuo bene…” rispose seccato il vampiro.
La ragazza spaventata a gran passi si diresse giù per le scale senza più riuscire a guardarlo in faccia.
Darcia arrivò da Claus e aprì la porta chiudendola con gran prepotenza dietro le spalle, il giovane vampiro si svegliò di colpo e si appoggiò allo schienale del letto mezzo addormentato.
“ non la potevi chiudere più lentamente?” sbadigliò.
“ ehm… No… è ora che ti alzi da quel maledetto letto!! Sono già passate due settimane da quando…”
Il vampiro non riuscì a finire la frase che intervenne Claus.
“ sei stato tu a ridurmi in questo stato pietoso!! Fammi tornare come una volta!!”
Darcia si avvicinò al letto di Claus e sghignazzò, con le dita delle mani accarezzò il viso del giovane vampiro che sembrava quasi incantato dal sguardo di lui, il vampiro si sedette accanto a lui, avvicinò il volto del giovane vampiro al suo e gli strappò un dolce bacio, le loro labbra erano fredde, ma si poteva sentire il calore dei loro sentimenti, quando si allontanò da Claus si tolse la maglietta e con un’unghia si fecce un  profondo taglio vicino al collo, vicino a dove Darcia aveva quella cicatrice e con entrambe le mani prese la testa del giovane vampiro e l’avvicinò alla ferita sanguinante, il giovane vampiro non riuscì a resistere alla tentazione del sangue e si avvinghiò al suo maestro, chiuse gli occhi lasciando intravedere una lacrima, Darcia abbracciò stretto Claus e lo stesso fece lui tenendosi stretto al vampiro senza mai mollare la presa, sentì le unghie del giovane vampiro penetrare nella pelle di Darcia facendolo sanguinare, ma il vampiro non si spostò neppure di un passo da lui.
Sembrava che quel momento non potesse finire mai, ma all’improvviso si sentì la maniglia della porta aprirsi.
Claus si spaventò a morte e si staccò da Darcia il quale si era rimesso la maglietta e si era alzato dal letto uscendo dalla stanza a grandi passi spingendo contro il muro Mariabel che a stento non fecce cadere il vassoio con le medicine, la ragazza appoggiò il vassoio sopra il comodino vicino letto e uscì anche lei dalla stanza, ma Claus la chiamò e lei si fermò sulla soglia della porta con la mano sulla maniglia.
“Ha per caso bisogno di qualcosa?”
“ si…”
Il giovane vampiro si alzò dal letto e si avvicinò alla terrazza, si sedette sulla ringhiera voltando le spalle alla luna e strappò un piccolo fiore, lo annusò e infine lo strappò in mille pezzi con un’aria malvagia quasi divertito, Mariabel capì di aver già visto quella scena da qualche parte prima dell’incidente la quale perse entrambi i genitori, con passi aggraziati si avvicinò sempre di più a Claus e senza pensarci lo abbracciò rischiando di fargli perdere l’equilibrio e di cadere entrambi giù dalla terrazza, Claus però la fece allontanare iniziando a ruggire, ma senza far capire che era lui.
“ che diavolo credi fare!! Vattene fuori da qui!!!”
“ mi – mi scusi… non volevo…”
La ragazza imbarazzata corse subito via chiudendosi a chiave nella sua stanza iniziando a piangere a dirotto, Darcia nel frattempo era già rientrato e passando vicino alla porta di Mariabel percepì il suo pianto e bussò alla porta provando ad aprirla, ma si accorse che era chiusa dall’interno.
“ ehi, aprì subito la porta!!”
Dall’interno della stanza di lei però non si sentì nessuna risposta, il vampiro la lasciò perdere e decise di andarsene andando da Claus chiedendo un po’ di spiegazioni anche se non gli importava nulla di Mariabel, ma era preso dalla curiosità.
“ come mai Mariabel piange?”
“ non sono affari tuoi…”
Il vampiro si innervosì e con un balzo si accostò davanti a Claus graffiandolo, sbattendolo poi sopra il letto, Claus provò a rialzarsi, ma Darcia era già sopra di lui e con entrambe le mani bloccava i movimenti del giovane vampiro iniziò a baciargli il collo con baci molto passionali e poi passava sopra con la punta della lingua dando poi piccoli morsi, il vampiro però si riprese da quel momento di piccola passione che stava per esplodere e  si tolse subito da lui sedendosi ai piedi del letto e con entrambe le mani si reggeva la testa chiedendo perdono, il giovane vampiro a gattoni si avvicinò a lui e gli mise le braccia intorno al collo appoggiando il mento sulla spalla di Darcia. 
“perché non hai continuato?! Che ti prende Darcia sei cambiato…”
“ smettila!! Ti chiedo scusa, non volevo…”
Claus non capì le parole del maestro e strinse di più il suo abbraccio cercando di confortarlo, il vampiro poco a poco si riprese e si calmò, Claus si era adagiato a fianco a lui, ma si era addormentato, sorrideva beatamente quasi come un bambino, Darcia lo adagiò nel letto delicatamente e si distese anche lui per riposare un po’ stringendo contro il suo torace Claus, il vampiro voleva che Claus fosse solo Suo e lo strinse ancora di più contro di sé, come farebbe una bambina con la propria bambola di pezza.
Passò qualche ora e Claus si svegliò per primo lasciando riposare il suo maestro, mentre dormiva aveva un’espressione rilassata e beata, non sembrava neppure lui, il vampiro dall’animo glaciale e maligno, lo accarezzo delicatamente al volto con la punta delle dita e gli diete un casto bacio sulla guancia, vide le labbra di Darcia abbozzare un sorriso e continuò a dormire. Appena scese dal letto si cambiò d’abito e uscì a prendere un po’ d’aria, era appena giunto il tramonto, si diresse nel boschetto e incontrò Armand, il giovane vampiro si nascose dietro ad un cespuglio senza fare rumore e aspettò che se ne andasse per poter avvisare Darcia, ma il vampiro si accorse della presenza di Claus e incominciò a cercarlo.
Claus provò a sgattaiolare via, ma Armand riuscì a vederlo e si mise davanti a lui prendendolo per il colletto della maglietta, il ragazzo graffiò le mani del vampiro, ma Armand non mollava la presa.
“ sei uguale al tuo maestro… stesso stile di lotta… anche se lui è molto più forte di te…”
“ maledetto… lasciami!!!” ringhiò il giovane vampiro.
Armand gli lasciò il colletto della maglietta.
“ avevo sentito che stavi molto male… ma a me non sembra proprio!! Dov’è il mio odiato fratellino?!”
Claus però non rispose e riuscì a scappare via da Armand che tentò di fermarlo, entrò subito in casa e salendo le scale chiamò Darcia, ma accorse Mariabel da Claus, il giovane vampiro la evitò e accorse in camera per svegliarlo, il vampiro stava ancora riposando, ma Claus non esitò a chiamarlo.
“ Darcia!! Svegliati c’è Armand nel bosco!!”
Il vampiro si svegliò di colpo.
“ Armand? Dov’è quel vampiro perverso!! “ se lui è perverso io non sono molto distante dall’esserlo
“ finalmente ti sei svegliato… te lo detto è nel bosco…”
Dopo quella frase il giovane vampiro si sentì una forte fitta nel petto e cadette a terra svenuto, Darcia si precipitò subito a soccorrerlo ordinando a Mariabel di stare con lui fino al suo ritorno, anche se la ragazza non capiva niente di quello che stava succedendo acconsentì lo stesso.
Darcia accorse subito nel boschetto e si trovò faccia a faccia con Armand iniziando a ruggire e estraete i canini, Armand in quel momento era tranquillo come se non volesse lottare e teneva in mano uno strano ciondolo, il vampiro però non si fece scrupoli e rimase in guardia come un serpente.
“ come mai da queste parti?”
“ calmati fratellino!! Ti vedo agitato..”
“ taci!! Per colpa tua mi sono ritornati tutti i miei ricordi di quando ero umano!!”
“ mi dispiace… forse la mia morte ti farà sentire sereno?!”
Darcia iniziò a ridere malignamente, Armand lanciò il ciondolo contro il vampiro lasciandolo cadere a terra, Darcia lo guardò per una manciata di secondi e si accorse che era di sua madre morta prematuramente, il vampiro si chinò a prenderlo guardando sempre Armand per non cadere in qualche trappola.
Lo prese in mano e lo aprì sentendo una piccola melodia provenire dall’interno, Armand approfittò di quell’istante di debolezza di Darcia, si scagliò contro di lui e lo scaraventò contro una roccia, il vampiro perse i sensi per alcuni istanti e Armand gli tagliò entrambi i polsi. Quando il vampiro si svegliò si trovò in mezzo a una pozza di sangue con Armand inginocchiato vicino a lui, Darcia con molta fatica si rialzò reggendosi a malapena in piedi.
“ Armand… maledetto… che credi di fare, eh?”
Armand si voltò verso Darcia.
“ poverino… non ti vedo molto bene… o sbaglio?!”
Nel frattempo Mariabel si prese cura di Claus il quale stava riposando sognando ancora i suoi genitori prima dell’incidente, ed in mezzo a loro c’era ancora quella strana presenza molto familiare, il giovane vampiro si risvegliò con il cuore in gola e si guardò attorno incrociando lo sguardo di Mariabel, Claus emise un profondo sospiro come di sollievo e Mariabel si preoccupò.
“ Claus, ti senti bene?”
“ si, grazie, ma Darcia dov’è? “non vorrei che fosse andato da Armand”…”
“ è uscito di casa senza darmi nessuna spiegazione… ma vedrai che tra poco arriverà…”
Il giovane vampiro si rasserenò e si alzò dal letto camminando fino alla terrazza voltandosi contro Mariabel, gli sorrise dolcemente in quegli istanti si sentiva quasi umano e percepiva un senso di serenità anche se il suo maestro era con Armand.
Nel bosco intanto Darcia e Armand avevano iniziato a litigare e nessuno dei due voleva arrendersi fino all’arrivo di Sarya la quale si mise in mezzo a loro, entrambi i vampiri un po’ perplessi dall’arrivo di lei bloccarono i loro attacchi, Darcia la guardò e si accorse che anche lei era diventata come loro, una vampira e forse il suo creatore se non che maestro era stato Armand, ma prima voleva esserne certo.
“ Armand… non dirmi che tu hai trasformato questa stupida in vampiro?!”
“ qualcosa in contrario? La mia dolce sorellina è rinata per la seconda vota!!!”
“ ma che diavolo vai a dire!! Lei non è tua sorella… lei è Sarya!!! La ex di Claus!!”
La ragazza decise di intromettersi nel discorso dei due vampiri.
“ io sono la sorella di Armand!! Claus? dov’è!!”
“ visto?! Lei è Sarya la mia sorellina…”
Il vampiro rimase completamente spiazzato dalla dichiarazione di Sarya e avvicinandosi a lei con molta calma la guardò nel viso sfiorando leggermente il naso di lei con il suo.
“ uhm… sicura di essere Sarya la sorella di Armand “anche se ha lo stesso nome e aspetto fisico…”? Lei ormai è morta da anni… anche se… ci sarebbe la magia nera… Che confusione!! È meglio che me ne vada.. a presto Armand e… Sarya!! Bhè ti saluterò Claus da parte tua…”
Dacia scomparve dal boschetto e giunse da Claus, il giovane vampiro appena sentì la porta dell’ingresso aprirsi si precipitò giù per le scale gettandosi tra le braccia del suo maestro, il quale ricambiò il gesto ed entrarono in casa, entrambi i vampiri decisero di andare a riposare, Claus però chiese di dormire insieme al suo maestro e lui acconsentì. Appena i due vampiri entrarono in camera, Darcia chiuse la porta a chiave dietro le sue spalle e gettò Claus sopra al letto e lo baciò appassionatamente.

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