L’Amore che non osa pronunciare il suo nome di MedusaNoir (/viewuser.php?uid=85659)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 16/09/2014 ***
Capitolo 3: *** 23/09/2014 ***
Capitolo 4: *** 27/09/2014 ***
Capitolo 5: *** 30/09/2014 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
L’Amore
che non osa pronunciare
il suo nome
Dedicato
a chi, il nome del proprio amore, ha avuto il coraggio di dirlo.
Dedicato
a chi non l’ha ancora avuto, dedicato a chi lo
avrà.
Dedicato,
più di tutti, a Christian – che ha coraggio da
vendere.
Prologo
DOMANDA
DI
TRASFERIMENTO E ISCRIZIONE
Il
sottoscritto LORENZO LUCHERINI nato a MILANO provincia MI il 24/12/1998
CHIEDE
di
essere trasferito dall’istituto superiore LICEO SCIENTIFICO
ALESSANDRO VOLTA di
MILANO provincia MI all’istituto superiore LICEO SCIENTIFICO
IGNAZIO VIAN di
BRACCIANO provincia RM a partire dall’anno scolastico
2014/2015.
Allego
i seguenti documenti:
1)
nulla osta rilasciato dall’istituto superiore di arrivo;
2)
certificato medico;
3)
richiesta di partecipazione/non partecipazione al corso di religione;
4)
fotocopia di un documento di identità;
5)
foglio compilato in tutte le sue parti relativo ai membri della
famiglia.
Bracciano
lì, 18/07/2014
Firma
LORENZO
LUCHERINI
Firma
di un genitore se minorenne
ANTONIA
MAFFEI
FASCICOLO
DI LORENZO LUCHERINI
REGISTRAZIONE
DELLA SEDUTA DEL 10/09/2014
“Di
cosa devo parlare?”
“Decidi
tu. Perché non cominci dicendomi
qualcosa di te?”
“Ehm…
D’accordo. Mi chiamo Lorenzo e… ho
quindici anni. Sedici a dicembre. Sono nato la Vigilia di
Natale.”
“È un bel giorno.”
“Ha
influito qualcosa? C’entra qualcosa la data
di nascita?”
“Non
agitarti, ho solo fatto un’osservazione.
Tu credi c’entri qualcosa?”
“Non
so… Le cose tra i miei sono andate bene
per anni… Credo… di no, ecco.”
“Come
mai sono cambiate?”
“…”
“Lorenzo?
Ti va di parlarne?”
“No,
preferirei di no.”
“Quando
sarai pronto, allora. Non c’è fretta.”
“E
se non volessi parlarne mai?”
“Farei
un pessimo mestiere.”
“Mi
spiace, non… non volevo dire quello…”
“Non
scusarti, era solo una battuta. Riprendi
da capo, parlami di te. Qualunque cosa ti passi per la testa. Ma prima
mi
sembra giusto chiedertelo: hai qualche domanda?”
“Sì,
qualcuna ce l’ho. Devo venire qui anche
durante la scuola?”
“Potrai
saltare una lezione o, se preferisci,
venirmi a trovare nel pomeriggio. Il martedì sono sempre
qui.”
“Se
vengo nel pomeriggio devo pagare?”
“No,
è convenzionato con la scuola.”
“Non
volevo parlare di soldi, è che… non stiamo
messi bene. Parliamo di altro, ok?”
“Certo. Come sta il braccio?”
“Va meglio, non fa più male quando lo
muovo.”
“Ne
sono felice. Altre domande?”
“Quando
finiremo?”
“Quando
te la sentirai. Puoi venire anche dopo
il termine delle nostre sedute regolari, se avrai bisogno di confidarmi
qualcosa. Vuoi un caffè?”
“Grazie,
ma non lo prendo.”
“Allora
ti porto una lattina di Coca Cola e… un
Mars va bene?”
“Sì,
sì, un Mars va bene. Grazie.”
“Aspettami
qui.”
POST-IT
SUL FRIGORIFERO
Passi
a prendere Bene da Chiara?
In
frigo c’è la pasta fredda.
Ti
voglio bene
Zia
Debora
DIARIO
DI LORENZO
VOGLIO
MORIRE
____________________________________________________________________________________
Buonciao a tutti!
Sono Med (per gli sventurari che ancora non mi conoscevano) e sono Med
a Firenze, questa è la novità. Ed ecco a voi la
mia prima pubblicazione made in Florence!
Saranno uno o due anni che va avanti questa storia - no, in
realtà non "va avanti", perché avevo scritto il
prologo (che non ha niente a che fare con questo, ormai, e
probabilmente riscriverò come primo capitolo) e poi non ero
riuscita a continuare. Comunque, è da allora che avevo
promesso al mio migliore amico sopracitato che avrei scritto una storia
drammatica su questa tematica. Dal momento che, nelle ultime settimane,
gli ho fatto conoscere Wilde
(BBC, quindi guardatelo) e Noi
siamo infinito, e dal momento che ora viviamo ad ancor
più chilometri di distanza e la lontananza comincia
già a farsi sentire, ho pensato di riprendere in mano questa
idea, sotto un aspetto decisamente differente da quello che doveva
avere all'inizio. Sì, ogni capitolo sarà
così: non troppo lungo (probabilmente però
più del prologo) e fatto di biglietti, trascrizioni, pagine
di diario. Questa volta, più che in un racconto in prima
persona, sono i vari personaggi di questa storia ad avere in mano la
situazione e a dirvi ciò che sta succedendo nella vita di
Lorenzo.
Perché ho citato quei due film?
Wilde
contiene uno dei monologhi più belli che abbia mai
ascoltato, monologo che sarà (interamente o solo in parte)
riportato nei prossimi capitoli e che contiene il titolo di questa
storia; mi sembra comunque giusto precisare che la frase proviene da Two loves di Oscar
Wilde e non è frutto della BBC.
Di Noi siamo infinito,
invece, questa storia ha il "clima" iniziale. Mi viene molto facile
pensare a Lorenzo e immaginarmi Charlie spaesato all'inizio della
scuola, con un segreto cucito addosso.
Per ultimo, ho citato la distanza da una persona importante. Ecco,
forse questa storia servirà a farmi sentire più
vicina; lo spero con tutto il cuore.
Spero che il prologo vi sia piaciuto e che vi intrighi almeno un
pochino!
Medusa,
una Lannister fiorentina
|
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Capitolo 2 *** 16/09/2014 ***
16/09/2014
FASCICOLO
DI LORENZO LUCHERINI
REGISTRAZIONE DELLA SEDUTA DEL
16/09/2014
“Tieni un
diario?”
“Scolastico o…
segreto, quella roba là?”
“‘Quella roba
là’.”
“Sì. Voglio
dire, ce l’ho, ma non lo uso. Ci ho
scritto solo… solo una cosa, niente di che.”
“Tenere un diario
potrebbe essere d’aiuto.
Potresti aprirti prima lì e poi con me. Che ne pensi?
È da sempre reputato uno
strumento utile per sfogarsi.”
“Beh, forse…
Non saprei, sembra una buona
idea.”
“Scrivi di te, delle tue
giornate. Cerca di
scrivere ogni sera, prima di andare a dormire, ma se hai troppi compiti
o sei
stanco non preoccuparti, non è un obbligo.”
“Devo scriverlo da capo?
O posso tenere quella
cosa che ho già scritto?”
“È una cosa
che ti fa stare bene o male? È un
pensiero positivo? Sorridi nel rileggerlo?”
“No.”
“Strappa la
pagina. Ricomincia da zero.”
DIARIO DI LORENZO
Caro diario,
mi presento: mi chiamo Lorenzo e
vivo a casa
del fratello di mia madre. Ci siamo trasferiti da Milano poco
più di due mesi
fa e ora dormiamo nello stesso letto perché qui
c’è una sola camera per gli
ospiti. Avrei potuto dormire con mia cugina Bene, ma zio Massimo ha
detto che
parla del sonno; inoltre la sua camera è molto piccola e per
dormirci avrei
dovuto spostare la casa delle bambole (Bene non me l’avrebbe
mai perdonato).
Ho quindici anni, Bene (che sta per
Benedetta,
ma nessuno a casa la chiama così) ne ha sette e mia madre ha
superato “gli
anta”. Dico così perché è la
risposta che dà sempre a tutti. “Quanti anni
hai?”
“Ho passato gli anta.” Credo si offenderebbe se
dicessi la sua età perfino a
te. Il fratello di mia mamma (che si chiama Antonia) lavora in un bar
nel
centro di Bracciano e la moglie fa la bidella alle scuole medie: non
guadagnano
tanti soldi, ma mia madre era disoccupata, quindi hanno deciso di darci
lo
stesso una mano. Le hanno anche trovato un lavoretto, fa le pulizie a
casa del
capo di zio Massimo.
A Milano frequentavo il liceo
scientifico, così
quando mi sono trasferito ho continuato la stessa scuola. I miei
compagni
sembrano meglio di quelli dell’anno scorso, ma mi manca
qualcuno. Un giorno lo
dirò anche allo psicologo.
Ah, è vero, caro diario:
vado da uno psicologo.
È quello scolastico, mi ha suggerito il preside di vederlo
ogni tanto. E lui mi
ha suggerito di scrivere qualcosa delle mie giornate. Mi sa che ho
iniziato
male, però.
Ricominciamo.
La sveglia stamattina ha suonato
alle sette in
punto, l’ho spenta subito per non svegliare mia madre e sono
andato in bagno a
cambiarmi. Quando ho raggiunto la cucina per fare colazione, ho trovato
mia
cugina davanti alla televisione, concentrata sulla figura di Lassie che
correva
dietro lo schermo; Bene ha sempre desiderato un cane, ma
l’appartamento non ha
un giardino proprio e i miei zii devono sempre più
difficilmente resistere ai
suoi pianti (io non ci riuscirei, mia cugina sembra conoscere
già il modo
migliore di piangere a seconda della situazione: pianto controllato
quando mia
zia le nega il dolce perché non ha finito i compiti delle
vacanze, disperato
quando il papà vuole guardare il telegiornale nel momento in
cui trasmettono i
cartoni animati su un altro canale, qualche lacrima quando si accorge
che chi
ha di fronte sta per cedere).
Prima di uscire di casa mi sono
controllato
allo specchio della camera degli zii: maglietta rossa senza immagini,
jeans,
scarpe da ginnastica. Perfetto, del tutto anonimo come volevo io. Anche
lo
zaino dell’Eastpak ha contribuito a farmi sembrare un ragazzo
come tutti gli
altri.
Il liceo che frequento non
è distante da casa,
così me la sono fatta a piedi. Nessuno mi ha notato. Nessuno
mi ha additato. È
stato bello.
Nel tragitto verso
l’aula, ho incrociato alcuni
compagni di classe, ma pochi di loro camminavano già in
piccoli gruppetti. Ho
preso posto nel banco in seconda fila a sinistra, come ieri, e ho finto
di
controllare Whatsapp. Nessun messaggio, ovviamente, ma ho continuato a
giocare
con il cellulare nella speranza che mi credessero impegnato: fissare la
lavagna
pulita mentre il resto della classe mi gira intorno non mi è
sembrata l’idea
migliore, mi avrebbero subito preso per uno sfigato.
La mia compagna di banco si chiama
Marisa e non
parla molto, perciò sono felice di stare vicino a lei. Per
il resto, ancora non
sono riuscito a ricordare i nomi di tutti gli altri compagni (mi
ricordo però Silvia,
Matteo, Rodolfo, Giacomo detto Jack, ma non so associarli a nessuna di
quelle
facce: a forza di apparire anonimo, mi sembrano anonimi anche loro). Il
mio
professore preferito è quello di inglese, il classico
“tipo a posto”, ma l’ho
visto solo questa mattina per un’ora, quindi non posso dire
molto di più; la
prof di italiano, invece, è un’arpia,
però quella di biologia non è male.
Almeno sorride.
Caro diario, scusami, ma devo
scendere a cena.
Ci sentiamo dopo.
Lorenzo
CELLULARE DI ANTONIA
Nuovo SMS:
Dove cazzo state?
rispondi a questa merda di
telefono troia
DIARIO DI LORENZO
Mentre mangiavamo è
suonato il cellulare di mia
madre. Lei ha guardato il numero, è impallidita e ha
continuato a fissare lo
schermo finché non ha smesso di illuminarsi. Poi
è suonato ancora.
Ho visto mamma piangere. Immagino
di sapere chi
fosse.
CELLULARE DI ANTONIA
Bozze:
Lasciaci in pace. Non
vogliamo avere niente a
che fare con te. siamo lontani ad
DIARIO DI LORENZO
Caro diario,
spero che mamma torni
a sorridere.
Innanzitutto, perdonatemi per l'aspetto "grafico" di questo capitolo,
ma dopo aver litigato per eoni con NVU ed EFP ho deciso che basta, lo
lascio così (poca o troppa distanza dei pezzi), in seguito
lo aggiusterò. Oh.
E poi GRAZIE A TUTTI! Grazie a chi ha recensito il prologo e chi
già segue la storia, perché mi rendo conto di non
aver dato molte informazioni, ma a quanto pare è bastato
quel poco a spingervi a continuare la lettura.
Note importanti:
1) "Ehi, sono Med, sono una letterata, so tutto, vi dico pure che la
frase del titolo non è idea della BBC, ma è
tratta da 'Two loves'..." Peccato che non sia di Wilde, ma di lord
Alfred Douglas. D'oh. Sebbene io continui a sostenere che l'abbia
scritta Oscar al suo posto. Shame on me.
2) Lorenzo è nato il ventiquattro dicembre. E indovinate chi
altro è nato il ventiquattro dicembre? Charlie di Noi siamo infinito
(no, non imparerò mai il titolo in inglese, non ci riesco,
è peggio di Arnold Swaghjjhkleger. Sì,
Terminator). Lapsus, non me lo ricordavo minimamente.
Si ringrazia il mio migliore amico per avermi fatto notare queste
sviste. La prossima volta ti dedico una filastrocca, tiè!
(♥)
Che altro dire? Sto cercando di utilizzare un linguaggio che
più si avvicini al quotidiano, piuttosto che quello tipico
delle altre mie storie, da qui ripetizioni, punteggiatura saltata,
parole colloquiali... Sì, SO che voi lo sapete, ma ho
bisogno di dirlo a me stessa. E alla statua di Dante a trecento metri
da me.
Spero che la storia vi stia piacendo!
Grazie ancora!
Medusa,
a Lannister
|
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Capitolo 3 *** 23/09/2014 ***
23/09/2014
PEZZO DI FOGLIO A QUADRETTI,
DUE BORDI IRREGOLARI
Odio
le
verifiche a sorpresa
RETRO DEL FOGLIO
Mi sa che ho preso
3
CELLULARE DI MARISA
SMS inviato:
Passi a ricreazione? Ti ho
riportato il cd.
Nuovo SMS:
ok ci vediamo davanti
alla tua aula
CELLULARE
DI LORENZO
SMS
inviato:
Ciao,
mamma, rimango a pranzo fuori. Non
preoccuparti, ci vediamo verso le cinque
SCONTRINO FISCALE
BAR DELLA PISCINA
Panino
prosciutto crudo formaggio
3.00 €
Tramezzino
funghi
2.00 €
Panino
pomodoro tonno
3.00 €
Crik
Crok
0.60
€
Coca
Cola
x2
3.00
€
Tè
limone
1.50
€
Totale
13.10
€
DIARIO DI LORENZO
Caro
diario,
oggi
una verifica a sorpresa mi ha cambiato la
vita. O almeno spero. Per il momento, posso dire con certezza che
Marisa ha una
bella voce (e ottimi gusti in fatto di musica).
Stamattina
Salvietti, il prof di mate, si è
presentato in classe con due pagine di esercizi da completare entro
un’ora.
Molti hanno sbuffato, altri si sono lamentati con il prof ad alta voce,
mentre
la mia compagna di banco è rimasta in silenzio, proprio come
se la cosa non la
toccasse minimamente; tuttavia ho notato una strana ruga sulla sua
fronte così,
quando è cominciata l’ora successiva (biologia),
le ho scritto un biglietto in
cui mi lamentavo dei compiti a sorpresa. E lei mi ha risposto.
Prima
che la Monte arrivasse, ci siamo messi a
parlare e all’improvviso siamo diventati amici.
Cioè, non proprio, non sono in
grado di capirci molto in fatto di amicizie (un giorno forse te lo
racconterò),
però a ricreazione mi ha invitata a stare con lei e poi
siamo andati a pranzo
insieme.
A
proposito della ricreazione, mi ha presentato
un ragazzo di quinta a cui faceva ripetizioni di inglese: la madre di
Marisa è
nata vicino Londra e suo padre l’ha conosciuta mentre era in
vacanza in
Inghilterra, così lei parla molto bene inglese e
dà ripetizioni anche a
studenti più grandi. Non parla molto, ma a giudicare da
quanti soldi guadagna
con le ripetizioni (che lei chiama “conversazioni in
lingua”) deve farlo molto
più piacevolmente in inglese. Però con Enrico (il
ragazzo di quinta) parla
tranquillamente e lo tratta come se fosse un primino; a lui non sembra
dare
fastidio.
Dovrei
anche descriverti come sono fisicamente?
Non mi piacciono le descrizioni e mi concentro solo sui colori, quindi
posso
dire che Marisa ha i capelli lunghi, mossi e castani e gli occhi di un
marrone
più scuro, mentre Enrico ha capelli neri (troppo corti per
dire se al naturale
siano lisci o ricci) e gli occhi verdi.
più alto di lei e anche di me e sorride spesso.
Quando siamo andati a
pranzo al bar della piscina che sta davanti scuola, un sacco di ragazzi
si sono
fermati a salutarlo, quindi credo che sia abbastanza popolare. Mi ha
detto che
tutti lo chiamano Enrì, ma che lui lo scrive Henryy
perché “fa più figo”; ha
detto anche che Marisa dovrebbe farsi chiamare Maryy e lei ha risposto
“fanculo”.
Dopo
pranzo, ci siamo fermati in piscina perché
Enrico aveva gli allenamenti di nuoto e Marisa è rimasta a
vederlo sugli
spalti, così lui l’avrebbe riaccompagnata a casa
in macchina (abitano nello
stesso condominio), allora ho pensato che non fosse poi tanto male
farle
compagnia. È stato lì che mi ha raccontato della
sua famiglia e del motivo per
cui conosceva Enrico. Ha detto che lei è restia a parlare
con la gente (crede
che non abbia quasi mai qualcosa di intelligente da dire), ma che stava
parlando con me perché altrimenti saremmo restati entrambi
in silenzio e lei
non ne aveva voglia. Poi ha fatto un mezzo sorriso e forse significava
che non
si stava scocciando della mia presenza.
Alla
fine hanno dato un passaggio anche a me,
nonostante abiti lì vicino, e mi hanno salutato con un
“Ciao, Lorè” che spero
un giorno possa scriversi Loree.
Devo
lasciarti, ho dieci frasi di latino da
tradurre e due pagine di storia da studiare per domani.
Buonanotte.
Lorenzo
CELLULARE DI MARISA
SMS inviato:
Come ti è sembrato
Lorenzo?
Nuovo SMS:
un tipo a posto, solo un
po’ silenzioso. Perchè
non lo inviti alla festa di sabato? Magari si apre
SMS inviato:
Stavo pensando di farlo.
Ok, domattina glielo
dico.
Buon pomeriggio!
Prima di tutto, perdonate il ritardo nella pubblicazione: lo scorso
week-end ero tornata nei pressi del luogo ove si svolge la nostra
storia, per cui ho avuto poco tempo per scrivere. No, diciamocelo
proprio: non ci vuole niente a scrivere il capitolo, ma a pubblicarlo
sì. E a quanto pare è venuto COMUNQUE diverso da
Word (non fate caso allo scontrino, ok? È solo
accartocciato, non l'ho certo formattato male io, no. Mai).
Bene, finalmente altri due personaggi fanno la loro entrata in scena.
Marisa era già stata nominata nel capitolo precedente,
Enrico è un nuovo acquisto. Ed entrambi avranno un ruolo
molto importante nella storia ("Spoiler").
Che altro dire? Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo questa long,
ringrazio chi la sta recensendo e chi la legge a distanza di chilometri
(non potevo non ringraziare anche te, dai ♥). Il prossimo
aggiornamento arriverà giovedì o sabato, avendo
un venerdì impegnato.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
A presto,
Medusa,
a Lannister
|
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Capitolo 4 *** 27/09/2014 ***
27/09/2014
SEI
INVITATO AL PARTY PIÙ SPETTACOLARE DELL’ANNO!
Sabato
27 settembre, ore 21.30
ti
aspetta la festa di fine estate!
Via
Lungolago, 13, Bracciano
INVITO PER
Marisa
DIARIO DI LORENZO
Caro diario,
non posso crederci: stasera
andrò alla festa
più ganza del mondo! (Giacomo detto Jack usa spesso questo
termine, dev’essere
di moda)
Ti ricordi di Marisa? Te ne ho
parlato anche
ieri. Mi ha fatto vedere l’invito che la proprietaria della
casa al lago le ha
dato. Ah, non te l’ho detto? La festa sarà SUL
LAGO! Sul lungolago, a dire la
verità, ma è un lungolago bellissimo, mi hanno
detto che da quella casa (villa,
secondo Jack, che deve sempre dire la sua) si può vedere
anche il castello di
Bracciano. Ero così felice quando Marisa mi ha proposto di
andare con lei che
non mi sono neanche sentito offeso per il suo “Mica
è un appuntamento, eh, non
farti strane idee” (l’ha detto con una smorfia
disgustata che avrebbe potuto
portare a galla brutti ricordi, ma sono così felice di
andare a una festa!).
In parte mi vergogno,
perché non mi piace stare
tra la gente, però ho passato quasi tutta l’estate
da solo con Bene, mamma e
gli zii, e si trattava della parte bella dell’estate,
perciò ho deciso di darmi
una possibilità. E poi Marisa sembra simpatica, le poche
volte in cui apre
bocca. Stamattina ha fatto perfino arrabbiare la prof di inglese,
perché
continuava ad anticipare le sue spiegazioni: se ne stava lì,
con la testa
appoggiata alla mano e l’espressione più annoiata
della storia, ma quando la
prof ha cominciato a perdere la pazienza lei mi ha fatto un occhiolino
e sono
intervenuto facendo alla Borghiero una domanda sul testo che stavamo
leggendo;
a fine lezione Marisa mi ha fatto battere il cinque ed è
stata un’altra bella
sensazione. L’avevo detto, io, che parla solo in inglese!
Enrico (che abbiamo visto
oggi a ricreazione per chiedergli un passaggio per stasera)
è convinto che
Marisa lo faccia per sentirsi superiore agli altri nella cosa che le
riesce
meglio; lei non ha ribattuto, non credo l’abbia presa come
una battuta. A
pensarci bene, forse Enrico non la stava neanche prendendo in giro.
Oh, sono davvero emozionato!
Così tanto che sto
scrivendo malissimo e anche di fretta e l’inchiostro sta
sbavando ovunque, ma chi
se ne frega: stasera andrò a una festa! Probabilmente me ne
starò tranquillo in
un angolo, però, perché anche i ragazzi di qui
potrebbero essere degli stronzi.
Ho preparato un completo neutro per stasera: maglietta comprata ieri al
centro
commerciale (ha la bandiera della Gran Bretagna su sfondo blu scuro),
jeans e Adidas
blu e bianche. Adesso vado a cena e poi a farmi una doccia,
così sarò perfetto
per la serata.
È appena entrata Bene,
ti faccio salutare anche
da lei.
Ciao, diario!
Lorenzo
CIAO DA BENEDETTA
WHATSAPP DI LORENZO
Marisa: Che fai seduto
là?
Lorenzo: Dove sei finita?
Marisa: Alt, non mi cercare. Non ho
voglia di
parlare. Scriviamoci. Ti stai annoiando?
Lorenzo: No, nel complesso
è una bella festa
Marisa: “Nel
complesso”?
Lorenzo: Escluso Jack che sniffa
elio
Marisa: Jack è un
coglione
Lorenzo: Mi sembra estroverso
Marisa: No, è fuori di
testa. “Il mattino ha
l’oreo in bocca.”
Marisa: Oro, stupido correttore
automatico.
Lorenzo: Perché il tuo
telefono ha nel
dizionario oreo?
Marisa: Perché gli Oreo
sono buoni. Per tutta
l’estate ho scritto a Enrico di portarmeli quando veniva a
fare conversazione
in lingua.
Lorenzo: Devo assaggiarli. Cosa
sono?
Marisa: Non sai cosa sono gli
Oreo?! Ma dove
hai vissuto finora?
Marisa: Sono biscotti, sfigato.
Marisa: Dai, rispondimi, non ti
stavo
insultando.
Lorenzo: Non mi piace essere
chiamato così…
Marisa: Sei seduto su una sedia
mentre tutti
ballano e si strusciano addosso. Fidati, nella loro testa ti ci sta
chiamando
la metà dei presenti. Fregatene.
Lorenzo: Odi proprio tutti, eh?
Marisa: Quasi. Tu sei a posto. Non
dici cose
idiote. A parte “cosa sono gli Oreo?”
Lorenzo: Enrico? Pure lui
è a posto?
Marisa: Certo, sennò non
saremmo stati amici.
Lorenzo: A proposito,
dov’è finito? L’ho perso
di vista poco dopo essere arrivati. La folla l’ha circondato
Marisa: Queste pecore adorano
Enrico. Sa farli
ridere, ballare, prepara anche i cocktail più pesanti della
storia. O almeno
loro credono così: metà dei bicchieri
è acqua. Enrico la tiene in una bottiglia
di vodka, così quando la mischia con l’arancia o
altri succhi di frutta tutti
credono che si tratti di speciali cocktail dolci e fingono di
sbronzarsi. A
volte lo sono già, ma quando una femmina idiota ci prova con
lui credendosi
ubriaca è la fine del mondo.
Marisa: Adoro le persone che si
umiliano senza
saperlo.
Lorenzo: Non capisco se sia un
genio o altro
Marisa: E’ un genio. E
tutti gli altri sono
stupidi.
Lorenzo: Ora l’ho
trovato: è quello dietro al
tavolo degli alcolici, vero? Con queste luci da discoteca non riesco a
vedere
niente
Marisa: Sì, è
lì. Vuoi chiedergli una vodka e
arancia?
Lorenzo: Ah ah
Lorenzo: Proprio adesso
c’è una ragazza che sta
facendo come dicevi tu
Marisa: Di chi parli?
C’è la folla intorno al
tavolo.
Lorenzo: Quella con i capelli
biondi e il
vestito a quadri
Marisa: No, quella è
un’altra storia. E’ la
padrona di casa, non l’hai riconosciuta?
Lorenzo: Non ricordo di esserci
presentati
Marisa: Perché non
serve: arrivi alla festa e
ti metti a ballare. Tutti sanno chi è Cristina Rosati.
Lorenzo: Tranne me, a quanto pare
Marisa: Lascia che te lo riassuma
io: bella,
ricca e dà le feste migliori del mondo.
Lorenzo: Spero che sia almeno
antipatica
Marisa: Magari, ma è
passabile anche sotto quel
punto di vista. Ma è una capra in inglese, viene anche lei
da me. Un difetto
doveva averlo.
Lorenzo: E sta per umiliarsi come
piace a te
Marisa: No, non potrebbe mai.
E’ la sua festa.
Lorenzo: Ma sta ridendo e accarezza
la spalla
di Enrico
Marisa: Perché
è la sua ragazza, genio.
Lorenzo: Non sapevo che fosse
fidanzato. E non
le danno fastidio tutte quelle che ci provano con lui?
Marisa: Finché ci
finisce lei nel letto, non
credo gliene freghi molto.
Lorenzo: Cavolo, sono bellissimi,
in effetto.
Marisa: E io no?
Lorenzo: Sì, certo che
lo sei.
Marisa: Stavo scherzando, idiota.
Comunque mi
sono stancata di scrivere, accompagnami al bagno. Le ragazze fanno
così.
Lorenzo: Io non sono una ragazza
Marisa: Me n’ero accorta,
sai? Non offenderti
di continuo.
Lorenzo: Va bene…
Marisa: Mi riferivo al fatto che
tutte le stramaledette
ragazze della nostra scuola vanno al bagno insieme. Voglio viziarmi
anch’io. Ma
tu resti fuori.
Lorenzo: Non sarei mai entrato!
Marisa: Ti prego, lasciami fare una
foto a
questa frase: la citerò nel momento meno opportuno. E adesso
cercami. Ti
ricordi come sono fatta?
Lorenzo: Certo che mi
ricordo…
Marisa: E come sono vestita?
Lorenzo: Indossi un abito rosso e
un paio di
ballerine nere
Marisa: Indizio: sono vicino alla
porta
d’ingresso.
Lorenzo: Ecco, ti ho vista
Marisa: E allora muoviti.
CELLULARE DI ENRICO
Nuovo SMS:
Resta a dormire qui
SMS inviato:
li accompagno a casa e
torno ad aiutarti a
pulire. Poi resterò. Ti amo
CELLULARE DI LORENZO
Nuovo SMS:
quando torni? Mamma
Nuovo SMS:
Ehi sfigato ho scoperto
il tuo nuovo numero.
Scappare non ti è servito a un cazzo
Ciao!
Con un paio di giorni di ritardo (ma l'uscita era prevista per ieri,
quindi facciamo solo uno) ecco a voi il quarto capitolo della storia!
Subito una precisazione: come esiste un bar della piscina, esiste anche
un lungolago in quel di bracciano, ma né il nome del primo
né quello del secondo corrispondono alla realtà;
mi piace rendere il tutto il più realistico possibile, come
nell'inserimento del liceo del paese, ma mi viene l'orticaria a citare
tutti i luoghi esistenti con i loro veri nomi. Perché?
Onestamente non ne sono certa. Ma ho l'orticaria. Brr.
Capitolo leggero, fino alla nota finale... ricordiamoci che si tratta
di una long drammatica, quindi fra un po' angst e dolore fisico
appariranno ovunque. Be prepared.
Altro? Uuuhm, no. A parte ringraziare i lettori e recensori e dedicare,
ancora una volta, la storia a chi "ha avuto il coraggio di dire il nome
del proprio amore" :)
Spero che la storia vi sia piaciuta, a presto!
Medusa,
a Lannister
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Capitolo 5 *** 30/09/2014 ***
30/09/2014
POST-IT
SUL FRIGORIFERO
Bernardo
ha chiamato, voleva sapere se sapevo dove fossi
Ti
risparmio i dettagli.
Sta
tranquilla, non gli ho detto niente. Lorenzo non sa neanche che ha
chiamato.
Lo
sto accompagnando a scuola, stacca il biglietto dopo averlo letto.
Debora
FASCICOLO
DI LORENZO LUCHERINI
REGISTRAZIONE DELLA SEDUTA DEL
30/09/2014
“Ciao, Lorenzo, come
stai?”
“Bene… bene,
lei?”
“Non c’è male, grazie. Ma non
mentirmi.”
“Io…”
“Mh?”
“…”
“Ti ha accompagnato tua madre o sei venuto a piedi?”
“Mi ha… mi ha portato zia. Mia zia Debora. Doveva
uscire a fare la spesa.”
“Ti trovi bene dai tuoi zii?”
“Sì, sono brave persone…”
“‘Brave’?”
“Non… si
comportano male con… me e mia madre…”
“A differenza di
chi?”
“…”
“Aspetta…
Tieni.”
“Grazie… Mi scusi, io… Non
dovrei…”
“Sfogati pure, non sono qui per giudicarti, ma solo per farti
stare meglio.
Prenditi il tempo che vuoi.”
“Io… preferirei non piangere…
qui.”
“Allora parliamo, se ti senti più a tuo
agio.”
“Sì…”
“Ti senti a tuo agio?”
“Non mi piace molto parlare.”
“Cos’è che ti fa sentire a tuo
agio?”
“Non so… I videogiochi. Quelli di avventura. E
leggere. Starmene da solo.”
“È sempre stato così?”
“No, prima avevo… degli amici. Ma è
andata male.”
“Per via del tuo trasferimento? Potresti fartene di nuovi
qui. Ho sentito che
sabato c’è stata una festa.”
“Sì, a casa di… Cristina, mi
pare.”
“Rosati, la conosco. È stata rappresentante di
istituto un paio di anni fa, so
che dà molte feste. Mia figlia c’è
andata.”
“Sua figlia è in classe con Cristina?”
“No, si è diplomata a luglio, ma andavano in
piscina insieme. C’eri anche tu?
Alla festa.”
“Sì… Sono andato con una mia compagna
di classe, ci ha accompagnati il ragazzo
di Cristina.”
“Stai cominciando a fare amicizia allora. Mi fa
piacere.”
“Non lo so… La gente è
imprevedibile.”
“Loro due ti sembrano
persone imprevedibili?”
“Lui lo conosco poco, Enrico intendo… Marisa, la
mia compagna di banco, mi
sembra a posto però. È quello che mi fa
paura.”
“Perché?”
“Perché sono
le persone tranquille a farti del
male. Quelle che si comportano di più da amici.”
“È un pensiero generale o nasce da una cattiva
esperienza?”
“Ecco… A
scuola, a Milano… Avevo un amico…
Anche altri, ma avevo legato molto con lui… E…
È finita male. È stato brutto.”
“Cos’è
successo?”
“Non me la sento, mi
scusi.”
“Va bene.
Voglio però ricordarti che sei in un
ambiente sicuro, e che tutto quello che verrà detto
resterà fra noi: quando
avrai voglia di parlarne, potrai farlo.”
WHATSAPP DI MARISA
Henryy: Non mi hai detto come siete
stati
l’altra sera
Marisa: Bene.
Henryy: Lorenzo non mi sembrava
molto contento
Marisa: E’ stato
tranquillo per tutta la festa,
solo prima di andare via è ammutolito. Ha letto un messaggio
sul cellulare, mi
sa.
Henryy: Mi dispiace :(
Marisa: Non provare a mandarmi
faccine. Le
odio.
Henryy: Ahahah è vero
devo esprimermi con la
punteggiatura vero?
Henryy: Mi dispiace…
Marisa: Whatsapp non ti costringe a
regredire
all’età della pietra. Così va meglio.
Henryy: Secondo te i primitivi
mettevano il
punto dopo i graffiti sulla caccia?
Marisa: Idiota.
Henryy: “Guerriero.
Mammut. Cena?”
Marisa: Non capisco
perché continuo a
sopportarti.
Marisa: Ah sì, ora
ricordo.
Henryy: Mi adori
Marisa: No, mi paghi per parlarti
in inglese.
Henryy: Solo durante
l’estate
Marisa: E’ vero. Ci
sentiamo a giugno allora.
Henryy: Daaai, non fare la stronza!
Dimmi di
Lorenzo. Come tipo è, come ti sembra?
Marisa: Parla poco, fa quello che
gli si dice,
è il compagno di banco ideale.
Henryy: Ma quando parla
com’è? Non mi è
sembrato male
Marisa: E’ simpatico, lo
ammetto. A volte non
capisce quando lo prendo in giro e si arrabbia, ma non è
schifoso come il resto
del mondo.
Henryy: Me compreso?
Marisa: Nel resto schifoso del
mondo? Ovvio.
Marisa: Però non
l’ho più visto dopo sabato
sera, non viene a scuola da due giorni.
Henryy: Mi era sembrato di vederlo
oggi
pomeriggio quando sono uscito da piscina
Marisa: Lorenzo? E che ci farebbe a
scuola di
pomeriggio? Ha invertito gli orari?
Henryy: Mandagli un messaggio per
sapere come
sta no? Potrebbe essere malato
Marisa: Affari suoi.
Henryy: Ammettilo, sei preoccupata
per lui
Marisa: E’ un tipo che
promette preoccupazioni,
in effetti. Per questo è interessante. Ma non posso
scrivergli, sarebbe
patetico.
Henryy: Gli scrivo io
allora. Passami il suo
numero
CELLULARE DI LORENZO
Nuovo SMS:
ciaaaaoooo! Io e Maryy ci
stavamo chiedendo
come stavi, non ti vediamo a scuola da due giorni. Tutto bene? Febbre?
Dolori
mestruali? Un figlio segreto da andare a trovare a Milano? Se domani
vieni ci
vediamo a ricreazione, ti porto in un posto favoloso! Henryy
BLOCCO APPUNTI DI MARISA
Sole. Gente felice. Noia.
Salvietti ha riportato i compiti:
sette e
mezzo. Nuovo Arrivato sette. Mentiamo bene entrambi.
Nuovo Arrivato non c’era
nemmeno oggi. Idiota
Di Conversazione suggerisce di scrivergli. Rapporti umani. Brividi.
Pranzo passabile, cena migliore.
Gnocchi ai
quattro formaggi. Madre continua ad andare contro le credenze popolari
che a
gran voce urlano: “Giovedì gnocchi!
Giovedì gnocchi!”
È martedì.
Ho scoperto che nessuno a scuola
parla del
ritorno delle serie tv. Mi chiedo perché queste persone
esistano e cosa
facciano della propria esistenza. Settembre è per loro
sinonimo di rientro a
scuola. Settembre è per me ritorno della monotona esistenza
in attesa della
fine del mondo, ma è addolcito dalle serie tv.
Forse Nuovo Arrivato le guarda,
devo
chiederglielo. Idiota Di Conversazione è esaltato per i
nuovi prodotti firmati
DC, il che lo rende ancora più idiota.
Compiti finiti.
Se domani Nuovo
Arrivato sarà in classe, gli
chiederò se guarda serie tv. In caso di risposta positiva,
verrà ammesso per un
tempo limitato nel mio bunker.
CELLULARE DI LORENZO
SMS inviato:
Ciao, scusa se ti
rispondo solo adesso. Sono
stato influenzato, ma domani torno. Sono felice che mi abbiate scritto
:) Non
vedo l’ora di vedere quel posto. A domani.
Buon pomeriggio a tutti!
Se qui ci sono dei lettori della long (IN PAUSA, prometto che la
riprenderò appena possibile!) Gli
eroi di Sandpoint, ci saranno già accorti della
somiglianza tra il personaggio di Marisa e quello di Stefania. In
realtà sono abbastanza diverse fra loro, ma ormai da tempo
ho accettato che, in ogni mia originale a capitoli, dev'esserci un
personaggio tsundere.
Tuttavia, mentre Stefania è arrogante e non si fida di
nessuno a causa di episodi infelici risalenti al suo passato, Marisa
è semplicemente misantropa. Fredda con un cuore d'oro? O
forse solo fredda, non lo so neanch'io. Ma già le voglio
bene.
Piano piano sto introducendo il personaggio di Enrico, che inizialmente
doveva essere il coprotagonista della long (che era impostata con i POV
suo e di Lorenzo), ma avrà comunque una parte
importantissima e una presenza (quasi, forse) costante nel suo
svolgimento.
Detto questo, vi avviso che il prossimo aggiornamento
arriverà fra due settimane, in quanto martedì
tornerò a Roma e nel fine settimana LUCCA COMICS (per cui
non avrò tempo per scrivere/pubblicare).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Medusa,
a Lannister-Pratt
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