Cento parole

di LaraPink777
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Figlia ***
Capitolo 2: *** Amico ***
Capitolo 3: *** Perdita ***
Capitolo 4: *** Bambino ***
Capitolo 5: *** Nuda ***
Capitolo 6: *** Bisturi ***
Capitolo 7: *** Incubo ***
Capitolo 8: *** Bella ***
Capitolo 9: *** Braccia ***
Capitolo 10: *** Occhio ***
Capitolo 11: *** Giapponese ***



Capitolo 1
*** Figlia ***


 

N/A Si può raccontare qualcosa, lasciare un’impressione, suscitare un sorriso o curiosità in cento parole esatte? Non so. Questo è un piccolo esperimento. Piccolissime storie di diverso genere. Alcune sono spunti di vari multi-capitolo che ho abbozzato.
Boh, giochiamo. Un abbraccio (e chi mi segue sa di che dimensioni ^_^ ), gente!

 

 

La notte ormai è mia nemica. Appena chiudo gli occhi, accade.

Sento nuovamente l’odore del fumo. Vedo i legni carbonizzati, i ferri roventi.

Ascolto nuovamente la mia voce gridare il suo nome, disperato.

Thang Shen.

 

Mi metto a sedere sul letto.

Me l’ha portata via. Per sempre.

Perché, amico mio, perché?

L’odio culla il mio cuore, riscalda il mio petto.

 

Sento il pianto e mi avvicino alla culla. Perché l’ho presa con me?

Valuto se stringere il suo piccolo collo fino a far cessare questo fastidio.

Poi guardo i suoi occhi, e la prendo in braccio.

“Shss… buona Karai, buona…”

 

 

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Capitolo 2
*** Amico ***


Amico

 

 

Michelangelo sedeva a gambe incrociate, tenendo sulle gambe il portatile.

“Mikey! Ancora su Facebook! Ma la finisci con questa storia? Non ti è bastato Bradford!”

“Ma Raph! Io voglio solo un amico umano! Un amico o un’amica tutta per me, con cui parlare, mangiare la pizza, giocare, mangiare la pizza, vedere un film e mangiare la p…”

“Ok ok testa di legno ho capito!”

“Per me è importante, Raph! D’altronde tutti voi avete un amico umano speciale! Donnie ha April, Leo ha Karai, tu hai Casey… ehm… non intendevo in quel senso, Raph…”

“…”

“…”

“…”

“In quel senso, Raph?”

 

  

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Capitolo 3
*** Perdita ***


Amico

 

 

“Donnie, come ti senti?”

Seduto al tavolo, stringeva la tazza di caffè, al buio.

Piangeva.

“Come vuoi che mi senta, Leo?”

Si è seduto di fronte al fratello.

“Raph dorme ancora?”

“Sì. Temo di avergli dato troppi tranquillanti, stavolta.”

Leonardo ha annuito. Forse era meglio così. Almeno non si sarebbe ferito nuovamente.

Il silenzio si è riappropriato della cucina.

“Perché lui, Leo? Perché?”

Ha ripreso a singhiozzare; Leonardo si è alzato in piedi, gli si è avvicinato, l’ha avvolto in un abbraccio.

“Basta, dai. Lui non avrebbe voluto. Mikey non avrebbe voluto.”

Gli arrossati occhi blu si sono stretti forte.

 

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Capitolo 4
*** Bambino ***


Bambino

 

 

Correva sulle piccole gambe, veloce come il vento.

La primavera aveva reso il prato una distesa rosa, petali di ciliegio danzavano nell’aria; ma lui non badava ai petali né al prato: correva veloce, felice di giocare all’aria aperta. Il suo amico, suo fratello, lo aveva raggiunto: sentiva la sua risata scintillare subito dietro di lui.

L’ha agguantato dal piccolo kimono bianco, e fatto cadere giù, sull’erba. Poi sempre ridendo gli si è buttato di sopra.

La lotta è diventata un abbraccio, i due piccoli bambini si sono rotolati tra i fiori.

“Ah ah! Dai Saki, basta!” Yoshi soffriva il solletico.

 

 

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Capitolo 5
*** Nuda ***


Bambino

 

 
 

“Lascialo stare!”

“Maledizione Donnie, lo volevi ammazzare?”

“Donn-”

“Zitto! Non osare mai più rivolgermi la parola! Non voglio più sentire la tua voce, non voglio più vedere la tua faccia! Tu non sei più mio fratello, Michelangelo! Sei un fottuto schifoso, sei un.. un..”

Donatello tremava dalla rabbia. Le mani rosse dal sangue di suo fratello. Michelangelo a terra teneva il volto reclinato per cercare di fermare l’emorragia al foro di respirazione.

Donatello si è voltato a parlare ad April, piangendo. “E tu, come hai potuto, tu…”

La ragazza, sul letto di Michelangelo, si copriva col lenzuolo i seni nudi.

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Capitolo 6
*** Bisturi ***


Bisturi

 

“No, amico, davvero? Dai, non ti ho mai fatto niente di male, perché non mi lasci andare? A parte il fatto che questi legacci sono troppo stretti, non mi sento più le mani ed i piedi… E questo piano d’acciaio è gelato… Lo sai che anche noi mutanti sentiamo freddo, vero amico? Amico? Ehi, che stai facendo? Ehi? No, no, non scherzare… Dai no, non farai sul serio… Io… io ho tre fratelli maggiori! E sono molto molto pericolosi. Ti troveranno e… Ehi! No! Cos’è quello? No… non vorrai… Ti conviene non farlo… Stai lontano… No, ti prego… NOOO! AHHH!”

 

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Capitolo 7
*** Incubo ***


Incubo La scena è l’inizio dell’episodio “In Dreams”. L’idea è della mia amica, la mitica Cartoonkeeper8, alla quale dedico queste cento parole con affetto ^_^
Attenti ai castori, gente. Buonanotte.

 

 

 

Non ho più fiato. E non riesco a seminarlo. Per quanto cerchi di scappare, lui è sempre dietro di me, per quanto io corra, non sono mai abbastanza veloce.

Non ce la faccio più, mi raggiungerà.

Ho paura. Urlo.

Mi prenderà, sarà la fine... Mi ucciderà.

Nel vicolo sporco, c’è un cassonetto. Mi ci nascondo dentro,

rapido,

lo chiudo,

ansimante,

nella speranza,

stupida,

di potermi ancora salvare.

Nel fetore buio all’interno, posso sentirlo, il mio cuore. Una vena sulla tempia pulsa stretta sotto la mia maschera. Il mio respiro, in rantoli, è accartocciato in gola dal terrore.

Lui è qui.

 

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Capitolo 8
*** Bella ***


Bella

 

 

N/A Un’altra manciata di drubbles.
Dedicati a quella donna dal multiforme ingegno di Cartoonpeeker, sperando che accetti questo mio primo come risposta alla sfida che mi ha lanciato mille anni fa, nell’attesa di qualcosa di meglio. Perché la pigrizia è sempre un’arte raffinata.

Un abbraccio, tartapopolo :*

 

Era bella. No, bellissima. I lunghi capelli neri erano seta sulle sue spalle.

“Lei è Shen.”

“Piacere di conoscerti.”

La teneva sottobraccio il suo migliore amico.

Lui sentì un fuoco divampare nel petto, fluire nel sangue, e si perse in quegli occhi. Non ci aveva mai creduto, nell’amore a prima vista. Ma lei, lei…

Un ardente bisogno crebbe nel respiro più veloce.

Fiore di ciliegio, brezza montana, raggio di luce.

Lei sbatté le ciglia; lui capì in quel momento che nulla aveva più importanza se non che quegli occhi brillassero solo per guardarlo.

Lei non era più del suo amico.

 

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Capitolo 9
*** Braccia ***


Braccia

 

 

Delle braccia lo stringevano, e gocce cadevano sul suo volto.

Sentiva freddo. Era così stanco…

“Fratello, apri gli occhi. Mi senti? Fratello!”

Le palpebre tremanti si aprirono al comando, con fatica; ma tutto era ormai buio.

“Fa male…”

“Lo so, lo so, tra poco saremo a casa, andrà tutto bene, hai capito? Tutto bene.”

Le braccia lo strinsero più forte.

Nel buio si distinguevano appena un volto noto, una maschera colorata, due occhi enormi, spaventati, che lo guardavano.

E piangevano.

No, non sarebbe andato tutto bene. Ma quei due occhi sopra di lui meritavano un sorriso.

Al diavolo la morte.

 

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Capitolo 10
*** Occhio ***


Occhio

 

La punta acuminata scalfì la pelle accanto all’occhio, che si strinse. Una goccia di sudore scorreva sulla fronte.

“Te lo chiedo per l’ultima volta. Dove si trova?”

Nessuna parola dalla bocca grondante sangue. Ancora un segno di diniego, disperato, con la testa che pulsava dal dolore.

“Bene, vuol dire che farai a meno di quest’occhio.”

Mentre la punta trafiggeva il bulbo, si alzò un urlo angosciato; seguirono i singhiozzi, di agonia.

Ma non avrebbe parlato, non poteva dirglielo. No, non li avrebbe mai traditi.

La punta si avvicinò all’altro occhio.

“Proviamo di nuovo. Dove si trova mio fratello Leonardo, bastardo?”

 

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Capitolo 11
*** Giapponese ***


Giapponese

 

“Ragazzi, le tette di Megan Fox sono da applauso!”

“Non lo so, Mikey, personalmente preferisco il suo didietro.”

“Leo ha ragione. Poiché noi non siamo mammiferi, l’attrazione che tu credi di provare per i suoi seni, Mikey, è senza dubbio socialmente indotta. Il suo sedere invece è…”

“Ma finiscila, nerd. Tu e Senzapaura non capite niente. Sono d’accordo con la testa di legno. Le tette vincono.”

April sbuffò infastidita, si alzò dal divano e si piazzò tra le tartarughe ed il televisore.

“Ragazzi! Insomma! Non è educato! Ogni volta che iniziate a parlare in giapponese mi sento esclusa dalla conversazione!”

 

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