I am his husband

di TheMadDollhouse
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La richiesta ***
Capitolo 2: *** Il matrimonio ***



Capitolo 1
*** La richiesta ***


Amar.

Tremo, non per il freddo. Mi sudano le mani, non per il caldo. Non pensavo di potermi sentire così...in ansia, so che è una cosa importante quella che sto per fare. Spero di riuscire almeno a parlare. Esco di casa, vestito con un vecchio smoking che uso solo nelle occasioni importanti, e questa è una di quelle. Entro nella macchina ed infilo le chiavi, ma non parto. Ripenso al primo incontro tra me e George. Sembrava così spaventato e appena l'ho visto ho sentito qualcosa allo stomaco. O quella volta in cui un un ribelle gli stava per sparare e ho avuto paura di perderlo. Non so cosa farei senza di lui...non ci voglio nemmeno pensare. Penso a quanto lo amo, perché questa è una delle poche certezze che ho. Lo amo. Metto in moto l'auto e mi dirigo verso il ristorante. Parcheggio vicino all'edifico, scendo dall'auto ed entro, lo vedo e mi siedo al tavolo per due che ho prenotato. George mi chiede

“Perché ci hai messo così tanto? Hai detto che tornavi subito!”

“Scusa, dovevo prendere una cosa”

Mi chino per dargli un veloce bacio, ma lui si ritrae e mi guarda con aria sospettosa

“Cosa?”

Cerco di cambiare argomento

“Allora...hai già ordinato?”

Lui, senza togliermi gli occhi di dosso, mi dice

“Sì, anche per te”

“Cosa hai preso?”

“Ho preso del sushi e una zuppa di cozze”

“Uhm...mi piace”

Gli dico con un sorriso

“Lo so”

Mi fa l'occhiolino.

Quando il cameriere viene per chiederci cosa vogliamo da bere, precedo George

“Un Moet & Chandon”

e il cameriere se ne va.

George mi guarda

“Champagne? Amar, mi spieghi cosa c'è? Cosa sta succedendo?”

Con un sorriso, gli dico

“Niente”

“Come niente? Prenoti un ristorante, mi fai mettere lo smoking, ordini uno champagne!”

“Beh, devo avere una scusa per passare una bella serata con il mio fidanzato?”

“No...mi chiedevo solo perché...aspetta!”

“Cosa?”

Chiedo allarmato, non voglio che rovini la sorpresa

“Ci sono, Amar! Ti hanno dato una promozione e vuoi festeggiarla, sono un genio!”

Tiro un sospiro di sollievo, e gli dico

“Sì, è vero, sei un genio, ma hai toppato”

“Uff, dai dimmelo!”

“N-O.”

Prima che lui possa ribattere, arriva il cameriere con il sushi.

“Amar! Guarda”

Mi dice poco dopo George, che sta inutilmente cercando di prendere del sushi con le bacchette

“Ehm...”

“No! Guarda ora ce la faccio”

Dice prima che gli cada il pezzo che aveva preso, così inizio a ridere

“Dai Amar, smettila, tanto ci riesco”

Dopo un altro paio di tentativi, si arrende ed infilza con la bacchetta un gamberetto. Gli verso un bicchiere di champagne, e lui, con un sorriso malizioso, mi dice

“Stai per caso cercando di farmi ubriacare Amar? Pensavo che questi trucchetti da liceale per portarmi a letto fossero superati”

Lo guardo con gli occhi sgranati

“Che c'è? Stavo scherzando!”

“Lo spero”

Borbotto.

Anche la zuppa di cozze è deliziosa, e dopo che abbiamo finito, lo guardo. Penso a quanto sia perfetto nel suo smoking, coi capelli tirati a lucido, le labbra leggermente carnose e gli occhi a mandorla. Mi accorgo che è arrivato il momento. Mi alzo dalla sedia, mi avvicino a George che mi osserva, stranito e mi inginocchio. Tiro fuori la scatolina dalla tasca e prendo l'anello.

“Amar...cosa?”

“Shh...George, lo sai, dal primo momento che ti ho visto ho capito che ti amavo. Amo il modo in cui mi guardi appena sveglio, amo quando mi prepari il pranzo per il lavoro, amo quando insisti per mettermi a posto la divisa e non mi fai uscire di casa finché non è perfetta...”

Ridiamo tutti e due

“Amo quando siamo a casa da soli e stiamo a fissarci per ore senza parlare, ma riusciamo comunque a dirci un milione di cose, amo quando siamo vicini e sento i nostri cuori che battono, amo perfino quando mi interrompi di proposti quando sto leggendo! Tutto questo te lo sto dicendo per farti capire che ti amo. TI AMO! George Wu, Vuoi onorarmi di diventare tuo marito e passare con te il resto della vita?”

George.

Le lacrime di felicità mi rigano il volto, con la coda dell'occhio vedo che tutto il ristorante ci sta guardando, e sembra che tutti stiano trattenendo il respiro. Amar mi ha appena messo l'anello al dito. So che dovrei pensarci, ma non ho niente a cui pensare, perché so che lo amo e che voglio passare con lui ogni singolo giorno. So di avere solo 22 anni, mentre lui ne ha 25, ma so che lo amo alla follia e che senza di lui non riuscirei a vivere, perché lo amo. Sì, lo amo!

“Sì, sì”

Singhiozzo, lui si alza e mi bacia. Un leggero sfrigolio di labbra che mi fa comunque rabbrividire. Un applauso parte dal ristorante, arrossisco mentre Amar paga il conto, mi prende per mano e mi porta nella sua auto, dove io continuo a piangere di felicità. Lui mi asciuga le lacrime con un fazzoletto e inizia a baciarmi, con passione. Le nostre lingue si toccano lentamente e poi sempre con più foga, lui sa leggermente di champagne, ma non m'importa. In macchina è abbastanza scomodo, ma poco dopo ci ritroviamo lo stesso a petto nudo. Contemplo i suoi pettorali scolpiti, e la leggera linea di peluria castana che gli parte dall'ombelico. È perfetto. Lui fa per togliermi la pantaloni, ma io dico

“Andiamo a casa”

Lui mi guarda un attimo, poi mi dà un ultimo bacio e infila le chiavi, mettendo in moto l'auto. Spinge sull'acceleratore e in un attimo ci ritroviamo di fronte a casa. Scendiamo dalla macchina ancora senza maglia, e lui ricomincia a baciarmi e, senza staccarci, ci avviciniamo al portone di casa. Con grande fatica apre il portone ed entriamo. Continuiamo a baciarmi e, a tentoni, accendo l'interruttore della luce. Ma Amar lo spegne di nuovo

“Ehi”

“Shhh”

Lo sento mentre si toglie i pantaloni, probabilmente insieme ai boxer. Poi li sfila anche a me. Non ci prendiamo neanche la briga di andare in camera da letto, mi spinge delicatamente sul divano e in un attimo è sopra di me. I nostri corpi sono praticamente una cosa sola.

“Ti amo George”

“Anche io”

Nota dell'autore: Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo e ci sentiamo Mercoledì con il secondo ;)

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Capitolo 2
*** Il matrimonio ***


George.

Ovviamente del matrimonio me ne sono dovuto occupare io.

Devo ammettere che Amar, per quanto io lo ami, ovvero tantissimo, con queste cose non ci sa proprio fare. Durante questi mesi ha anche provato ad aiutarmi, ma gliel'ho impedito, perché volevo che tutto fosse perfetto. Il nostro giorno perfetto. Abbiamo deciso di sposarci nella stazione di polizia, in una grande stanza che prima non veniva utilizzata e che è abbastanza spaziosa per tutti gli invitati. Sono davvero emozionato per questo matrimonio, però cerco di non farlo trasparire troppo, almeno uno dei due deve rimanere calmo.

 

*

 

Il grande giorno è arrivato. Mi sveglio è controllo l'ora...sono le 10 e 23 minuti...mah, mi sarei dovuto svegliare prima! Do un bacio sulla guancia ad Amar, che continua a dormire. Mi alzo in fretta e corro in bagno, mi guardo un attimo allo specchio...Sì, la mattina ho decisamente un aspetto orribile. Entro nella doccia e apro l'acqua fredda, mi serve per svegliarmi. Sento il box doccia aprirsi, chiudo l'acqua di scatto e un attimo dopo vengo circondato da due famigliari braccia in un caldo abbraccio

“Amar!”

Urlo sorpreso, lui sbuffa

“Volevo solo abbracciarti”

“Sto facendo la doccia”

“Uffa, solo un abbraccio! Oggi ci sposiamo, dovresti essere più gentile con me”

“Se non esci seduta stante, riapro l'acqua, Amar”

Quello mi guarda un attimo, sembra offeso, così gli scocco un bacio sulle labbra e gli ritorna il sorriso

“Ok, ti lascio fare la doccia.”

Alla fine quando esco, prendo il mio accappatoio verde e me lo infilo. Amar non è in camera, ma dal piano di sotto arriva un odore di...pancakes! Mi metto dei boxer e un paio di pantaloncini, ad Agosto fa davvero caldo, e scendo le scale. In cucina trovo Amar che serve dei pancakes su due piatti, poi va verso la credenza e cerca di prendere lo sciroppo d'acero, ma non ci arrivo. Rido e gli dico

“Dai, lascia fare a me, tappo”

Mi siedo a tavola, lui resta lì a guardarmi con un cipiglio

“Oh, andiamo, se non vieni qui mi mangio tutto”

“Così, magari ingrassi e non entri più nello smoking per il matrimonio”

“Cosa?”

Guardo inorridito il piatto davanti a me, lui si siede a tavolo, sorridente

“Stavo scherzando George, sei prefetto così e lo smoking ti andrà una favola”

“Dici?”

“Sono assolutamente sicuro di stare per sposare la persona più meravigliosa di questo mondo”

Si china su di me e mi da un altro bacio, io gli sorrido e metto lo sciroppo sui pancakes e quando Amar fa per prendermi la bottiglietta, gli dico

“Faccio io”

E accidentalmente spruzzo un po' di sciroppo sulla sua maglietta

“George! Era la mia maglietta preferita”

“Questo è per avermi chiamato ciccione, tanto quella macchia andrà via con del detersivo”

Controllo l'orologio sul muro: Sono già le 11! Mangio in fretta i pancakes e mi alzo

“Dove vai, George?”

“Come dove? Tra 3 ore dobbiamo sposarci! Vado a controllare che tutto sia perfetto”

“Ok, ma ora posso vedere il tuo vestito per il matrimonio?”

“No, tu non vedrai il mio finché non saremo al matrimonio”

“Ma tu il mio lo hai visto!”

“Ovvio, l'ho scelto io”

Gli do un bacio sulla guancia

“Ti amo, Amar”

“Anche io, andrò alla stazione tra mezz'ora “

“Amar Smith, se osi arrivare in ritardo, ti uccido con le mie mani”

Gli sorrido ed esco dalla porta.

 

Amar.

 

In realtà esco di casa un'ora e mezza. Sono praticamente in iperventilazione, insomma, sposare George è la cosa che desidero più al mondo, ma se per lui non fosse così? Eppure tutte le volte che mi dice “Ti amo” Lo fa con sincerità. E io gli credo. Sì, perché lo amo. Entro nella mia auto e nel tragitto fino alla stazione mi batte forte il cuore. Quando arrivo noto un grosso striscione all'ingresso su cui è scritto “Amar e George sposi”

Scendo dall'auto ed entro dentro. All'ingresso non c'è nessuno, così mi dirigo nei camerini. E, appeso ad un gancio trovo una giacca nera da smoking e lì accanto un paio di pantaloni dello stesso colore, e una cravatta bianca. Sì, George conosce i miei gusti, me li metto pensando a lui che si da' da fare per cercare i vestiti adatti a me, ora mi vergogno un po' ad aver dubitato del suo amore. Quando ho finito di cambiarmi mi guardo allo specchio. Mi sta benissimo.

 

Dopo una ventina di minuti (che ho passato a fissare il muro), qualcuno entra nei camerini. È Tobias, il mio testimone

“Ehi, ciao, Amar”

“Ciao, Tobias”

“Tutto bene Sei pronto?”

“Sì, insomma, ho il battito cardiaco a mille”

“È normale, stai tranquillo...sai, penso che a lei sarebbe piaciuto”

Ci metto un nanosecondo a capire che si riferisce a Tris

“Immagino di sì. Lei è stata la prima a sapere di...beh...me e George”

Lui mi sorride, è un sorriso malinconico.

“Dai andiamo, gli invitati stanno già arrivando”

“D'accordo”

Ci dirigiamo nella sala del matrimonio. Tobias aveva ragione, già tre quarti degli invitati è già arrivato, cammino fino al fondo della sala, dove si trova l'uomo che deve sposare me e George. Nei 5 minuti seguenti, la sala si riempie, e alla fine entra George. È fantastico. Indossa uno smoking bianco, in completo contrasto coi suoi capelli neri, i nostri occhi si incontrano e, ancora una volta, riusciamo a dirci un sacco di cose senza muovere la bocca. Anche se questa volta di diciamo solo due parole: Ti amo.

George, arriva di fronte a me

“Georgie, sei mozzafiato, letteralmente”

“Grazie, anche tu sei bellissimo”

Arrossisco, e prima che possa rispondere il giudice di pace ci dice

“Possiamo cominciare?”

“Certo”

Rispondiamo all'unisono. Guardo gli ospiti, c'è tutto il corpo di polizia, ci sono anche Christina, Cara, Caleb, Zeke e Shuna. Poi riposo lo sguardo sul mio amore. È decisamente perfetto, i suoi lineamenti orientali spiccano sul suo fantastico volto, gli occhi leggermente a mandorla che mi fissano amorevoli e le labbra che mi fanno venire voglia di baciarlo in questo preciso istante.

Il giudice parla

“Vuoi tu, George Wu, nel pieno delle tue capacità, prendere il qui presente Amar Smith, come tuo legittimo sposo, e amarlo per il resto della vita?”

Georgie, senza staccarmi gli occhi di dosso, risponde

“Lo voglio”

 

George.

 

Amar, col vestito che ho scelto io è decisamente sexy.

“Vuoi tu, Amar Smith, nel pieno della tua capacità, prendere il qui presente George Wu, come tuo legittimo sposo,e amarlo per il resto della vita?”

“Lo voglio più di ogni altra cosa al mondo”

Risponde Amar.

“Scambiatevi la fede”

“Tobias e Matthew, il mio testimone, ci porgono gli anelli, entrambi con un piccolo diamante incastonato, io lo metto al dito del mio Amar e lui lo mette a me.

“Bene, io vi dichiaro marito...e marito, beh insomma, baciatevi”

Non aspettavo altro. Lo bacio con passione, forse un po' troppa e tutti cominciano ad applaudire.

Posso finalmente dire "Io sono suo marito"

*

 

Dopo il banchetto e gli ultimi saluti, io ed Amar usciamo dalla stazione di polizia, dove ad aspettarci c'è...una limousine.

“Amar! Non sapevo avessi preso una limousine”

“Per te questo ed altro, e comunque le sorprese non sono finite”

Mi prende per mano e mi apre la portiera dell'auto, entro e gli dico

“Grazie”

Lui si siede accanto a me e, usando il termine giusto, mi ficca la lingua in gola. Io rispondo al bacio. Dopo che ci stacchiamo, lui grida qualcosa all'autista e dopo qualche secondo parte una canzone

“Oddio, Amar! È la nostra canzone!”

“Sì”

Mi risponde, sorridendo. La canzone è “Can't take my eyes off you.”

 

Finalmente arriviamo a casa, dopo aver cantando insieme la canzone per tutto il tragitto. Usciamo dall'auto e Amar fa una cosa che mi sorprende parecchio. Mi prende in braccio e mi porta fino alla porta d'ingresso. Traffica con la chiave ed apre la porta, ancora con me in braccio. Entrati in casa, mi lascia e mi dice

“Andiamo su, devo farti vedere una cosa”

Mi prende per mano, sento le fedi che si toccano, e saliamo le scale, entrando in camera. Rimango a bocca aperta. Amar ha rifatto il letto e ha messo delle nuove lenzuola di pizzo!

“Da quand'è che rifai il letto?”

Lui ride

“Sai com'è, essendo la prima notte da sposati”

“Cosa intendi?”

Lui sorride, ma non risponde e mi spinge su letto, avvinghiandosi a me e baciandomi con foga.

 

Nota dell'autore: Mi scuso per non averla pubblicata ieri, ho avuto da studiare. Spero vi sia piaciuta questa mini-long. Mi sono divertito molto a scriverla perché sono una coppia dolcissima che meritava molto più spazio in Allegiant. Alla prossima ;)

 

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