Dimenticare fa rima con distruggere.

di heyjudedontmakeitbad
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Guardarsi allo specchio. ***
Capitolo 2: *** 1- Incontri e riscontri. ***



Capitolo 1
*** Prologo-Guardarsi allo specchio. ***


Prologo. 
 GUARDARSI ALLO SPECCHIO.


Era passato davvero così tanto tempo?
L’agente senza distintivo non se ne rendeva nemmeno conto.
Non ricordava più quale fosse il suono della voce del suo A.S.
Non ricordava la sensazione che provava quando la guardava come se fosse l’unica creatura per la quale valesse la pena di vivere...
Le farfalle nello stomaco, le notti insonni trascorse a immaginare la pressione delle sue labbra sulle proprie.

No, non era passato così tanto tempo.
Eppure tutto era cambiato, insieme a coloro che le stavano accanto. Lei era cambiata.
Ogni singolo giorno, dopo il trasferimento al Parco Giochi, Skye si alzava alle sei di mattina per allenarsi. Raccoglieva i capelli castani in una coda e si infilava la tuta nera.
Prima di scendere in palestra volgeva uno sguardo alla scrivania per controllare che nessuno si fosse infiltrato nella sua camera durante la notte, o avesse frugato tra le sue cose.

Ma a quel punto, ogni volta, la vedeva. Una fotografia sgualcita abbandonata sul tavolo per far sì che prendesse polvere. E i suoi occhi si riempivano di lacrime riconoscendo il volto di Grant Ward.
Dentro di lei il ricordo di mille istanti montava come un’onda … e provava una sorta di piacere nel farsi del male con la sola forza dei ricordi.
Poi, come se fosse stata destata da un sogno, spalancava gli occhi e con passo fermo e sicuro andava a posizionarsi davanti allo specchio. Faceva scorrere lo sguardo da cerbiatto sulla sua figura minuta e osservava l’immagine riflessa dei suoi occhi lucidi.

“Mi chiamo Skye e ho ripreso in mano la mia vita. Sono un’agente dello S.h.i.e.l.d., la mia unica famiglia.
Grant Ward è stato il mio A.S., il mio mentore. E l’amore della mia vita.
Grant Ward è un traditore. Un assassino. Uno sporco membro dell’Hydra.
Ha mentito a tutti quanti, su tutto. Ha mentito anche a te, Skye! “– ripeteva alzando visibilmente il tono di voce-  “Ora è rinchiuso in una cella di isolamento, circondato da nient’altro che non sia buio.
Non provi più niente per lui Skye… solo rabbia. Solo ribrezzo.”

Pronunciava sempre le stesse parole come se costituissero l’ultima certezza che le fosse rimasta, la sua medicina.
L’unico rimedio per resistere a ciò che il cuore le comandava.

Skye, tuttavia, non poteva sapere che quella mattina, quella giornata, non sarebbe stata come le altre.
Avrebbe presto rivisto la creatura che da mesi popolava i suoi sogni.









-Angolino timidissimo dell'autrice:
Lo so , lo so, sono nuova nel mondo delle fanfic, ma sono talmente innamorata di Agents of Shield 
e dei miei due "bambini" che ho dovuto scrivere qualcosa su di loro!
Questo è solo il prologo di una long che - spero! - continuerà.
La story-line seguirà più o meno ciò che è narrato esplicitamente nei primi episodi della serie, ma 
ovviamente, essendo una fic introspettiva, sarà scritta da diversi punti di vista. 
(Sto pensando anche di introdurre i capitoli narrati in prima persona ^_^)

Comunque dovrei chiedervi solo un favore: recensite, recensite, recensite! 
So che è solamente il prologo ma, proprio perchè sono nuova, vorrei sentire i pareri di voi esperti
e veterani!

Passo e chiudo,
Agente Jude.

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Capitolo 2
*** 1- Incontri e riscontri. ***


“INCONTRI E RISCONTRI.”
“Quando la gente mi chiede
cosa vuol dire amare
abbasso gli occhi
per paura di ricordare.”

 
Skye
 
Mi sveglio a causa del rumore di un jet che atterra e, a fatica e con tutti i muscoli doloranti, mi alzo dal letto.
Seguo lo schema che mi sono imposta e che ogni singola fibra del mio corpo conosce a memoria.
Siediti, vestiti, controlla il battito cardiaco, lega i capelli e …
…guardala.

Forza Skye, guarda quella dannata fotografia.

Sono passati mesi e ancora la conservo sulla scrivania, in bella vista, col solo scopo di farmi del male ogni volta in cui riconosco il suo viso.

Nell’osservare la sua mano che mi cinge la vita  un brivido mi percorre, e devo – devo assolutamente!- reprimere un conato di vomito. Non posso presentarmi al resto del team in queste condizioni.
Con una maschera di malinconia mista a tristezza dipinta sul volto e gli occhi annebbiati dalle lacrime.

Chissà cosa penserebbe May se scoprisse quello che faccio ogni mattina.       
Sarebbe disgustata. No, ancora peggio: sarebbe delusa.
Un’agente operativa che non controlla le proprie emozioni. Sarei solamente una fonte di vergogna per la mia A.S.
Coulson invece direbbe che quello che provo non è debolezza ma umanità, e che quest’ultima è una cosa piuttosto rara oggi. Come mi ha già ricordato in passato, quando non ho ucciso Ward … card. Ah, ecco, ho interrotto il mio monologo allo specchio.
Deglutisco e, per la millesima volta, ripeto la solita cantilena.

“Non provi più niente per lui Skye … solo rabbia. Solo ribrezzo.”

Mentre esco dalla stanza e scendo le scale per raggiungere la squadra mi chiedo, come è già successo molte altre volte, il perché di questo mio sciocco rito giornaliero…

Forse, cara Skye, non vuoi ammettere che provi ancora qualc…

No!NO! Non posso nemmeno permettere che il mio subconscio formuli un pensiero del genere. Devo controllare anche ciò che è incontrollabile, dimenticare anche ciò che non può essere dimenticato.
---
 
E’ questo che Coulson si aspetta che io riesca a fare. Glielo leggo in faccia quando entro in cucina e , dopo una breve esitazione, mi chiama in disparte e mi guida nel suo ufficio.
È teso, preoccupato. Sembra che voglia togliersi un peso di dosso.

-“Skye, è arrivato il momento. Avrei tanto voluto non dover ricorrere a questa soluzione ma … sei l’unica che può farlo” -mi comunica A.C. senza guardarmi negli occhi.
-“Ma di che diavolo …?!”-

Mentre formulo la domanda, però, mi rendo conto che, probabilmente, conosco già anche la risposta.
Vuole che io parli con Ward. Con l’unico uomo che ho amato. L’uomo che mi ha distrutto.
All’improvviso sento il bisogno di riversare una rabbia antica quanto il dolore stesso su chiunque sia in grado di ascoltarmi. E davanti a me ho Coulson in questo momento … mi dispiace che debba toccare proprio a lui. Lui che mi è sempre stato accanto come se fosse un padre. Un padre che non ho mai avuto.

-“Co-come puoi anche solo lontanamente immaginare che io obbedisca?! Dimmelo! Come hai potuto immaginare una cosa del genere?”-  gli urlo contro e le parole che escono dalla mia bocca paiono acido.

-“Ward mi ha distrutto, DISTRUTTO! Dubito che tu ti sia mai innamorato di qualcuno siccome sei troppo impegnato a “lavorare per un bene più grande” , ma a me è successo sai?! Lo amavo, è l’unico uomo che io abbia mai amato davvero, ed è un assassino, un bastardo! E tu pretendi che io vada lì a parlargli … pretendi che io guardi negli occhi la persona che popola i miei incubi.
Credevo che mi volessi bene Coulson. Credevo che ci tenessi a me …”-

Non ho più fiato. Non ho più niente da dire.
L’aria intorno a noi sembra pesare una tonnellata. Gli ho fatto del male e sono pienamente consapevole di aver sbagliato.
Cos’altro potevo fare? Erano mesi che non parlavo di Ward. Non ho mai detto a nessuno quello che ho provato, ed ora che mi si era presentata su un piatto d’argento l’occasione di farlo come potevo rinunciare?

Quando mi risponde non è arrabbiato. No, ancora peggio.
E’ ferito, profondamente, e la cosa peggiore è che la causa della sua sofferenza sono io. Io, la sua piccola Skye.

-“Mi dispiace Skye. Devi eseguire gli ordini. Sono successe cose che …”- sembra indeciso se rivelarmi o no qualcosa. Qualcosa che mi riguarda.
-“Andrai a parlargli, che tu lo voglia o no. Troverai tutte le informazioni necessarie nel fascicolo che ho lasciato a Koenig. Ti accompagnerà lui fino all’ingresso della cella. Buon lavoro.”-

Esce dall’ufficio senza degnarmi di uno sguardo e, chiudendosi la porta alle spalle, mi lascia sola con i miei pensieri.
E i miei pensieri mi divorano, lentamente. Non credo di essere abbastanza forte. Ma lo devo essere. Non cadrò un’altra volta nella trappola letale di Grant Ward.
---
 
Dieci minuti dopo sto percorrendo una serie infinita di corridoi bui e stretti che scendono sempre più in profondità. Koenig mi sta illustrando tutte le misure di sicurezza di cui è dotata la prigione e, quando finisce finalmente di parlare, mi trovo davanti alla cella.

Vault D.

Mi tremano le mani in modo incontrollabile. Koenig se ne accorge e fa scattare la serratura. La porta si apre con un lieve cigolio e mi addentro nell’oscurità, scendendo le scale contro la mia volontà.
Quando mi fermo si accende una luce soffusa che illumina la stanza.
È allora che lui si copre gli occhi, come se il suo volto ricoperto da una barba ispida potesse essere deformato da una fonte di luce così esigue. Come se fosse rimasto al buio per un tempo infinito …

Non devi avere nessuna pietà per lui Skye.
Chiedi solamente informazioni. Non lasciarlo parlare.


Tutto ciò che mi sono imposta perde importanza quando sento per la prima volta dopo tanto tempo il suono della sua voce.

“-Sei una vista meravigliosa per degli occhi stanchi”-  dice mentre sorride in un modo stranamente naturale.
“- Credevo che ti fossi dimenticata di me. Sai, se riuscire a dimenticare è segno di sanità mentale, il ricordare senza posa è ossessione e follia. dovrei allora essere un folle solo perché ti ho ricordati per tutto questo tempo?”-
 
D’un tratto mi manca l’aria. Assomiglio a Fitz, che non sa più trovare le parole. Eppure io ho sempre una risposta pronta. Sempre.

Ma le parole, per lui, non mi mancheranno mai. Non mi sono mai mancate.
Devo solo trovare quelle giuste.
È così difficile pensare, ora che lo vedo.
 
Me ne rendo conto senza nemmeno volerlo.
Ho sentito la sua mancanza. La mancanza del calore delle sue labbra premute sulle mie.
È tutto così sbagliato, così profondamente sbagliato!
 
Devo odiarlo. Devo trovare la forza di mentire a me stessa, a lui e a tutti coloro che mi sono vicino.  Devo farlo.
 

 
 
 


-Angolino timidissimo della scrittrice:
Buonasera! Se siete arrivati fino alla fine del capitolo ci possono essere due motivazioni.
Prima motivazione: il capitolo vi ha disgustato talmente tanto che avete voluto aspettare fino alla fine prima di ricoprirmi di insulti.
Seconda motivazione (e spero sia quella reale XD) : il capitolo non è stato un granchè ma avete comunque continuato a leggere perché credete un poco in me e nello sviluppo della storia.
Lo so ragazzi, la storia può sembrare noiosa e identica a quella dell’inizio della seconda stagione… vi dico solamente …
Siate pazienti! J  Ci vuole tempo per ingranare la marcia e, non essendo una one-shot , la mia fic è una macchina con un motore Diesel.
Non voglio rivelarvi nient’altro per ora, fatta eccezione per gli autuori delle citazioni.
La prima posta all’inizio del capitolo è di Jim Morrison. ^.^
La seconda, pronunciata dal mio bimbo, è di Jack London. J
Ho notato che alcuni fra voi utilizzano spezzoni di canzoni ( e la cosa mi piace daaaavvero tanto!! ), ma non volendovi copiare ed essendo un’appassionata di scrittura, letteratura ecc. ho deciso di introdurre le cit…
Spero che il mio lavoro non vi dispiaccia. Continuate a recensire, mi riempite il cuore di gioia!
Passo e chiudo,
Agent Jude
 
 
 

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