un sogno nella realtà

di emily132
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uno strano libro ***
Capitolo 2: *** UNO STRANO INCONTRO ***
Capitolo 3: *** AVVISO ***
Capitolo 4: *** UN LUPO IN CITTÀ? ***
Capitolo 5: *** I NUOVI VICINI ***



Capitolo 1
*** uno strano libro ***


Ciao a tutti!! :-) cosa dire.. sarà una mezza schifezza, è una storia che avevo scritto tempo fa XD e di solito mi dedico alla lettura delle fan fiction. Ma ho deciso comunque di provare a publicare questa storia.. Accetto tutto! Premetto che non l'ho scritta tramite computer, sono con il cellulare XD il computer è andato :-P bè.. Non ho altro da dire che... Ringrazio in anticipo tutti coloro che leggono silenziosi e chi recensisce!! ;-) Un salutone Emily XD Ah!! La storia è già finita, i capitoli sono già tutti pronti, quindi penso di aggiornare ogni giorno, al massimo due, salvo imprevisti XD Ok adesso vado veramente :-P Ciao a tutti!! Oggi è in giorno più bello della mia vita! Perchè? Bhe.. Perchè è il mio diciassettesimo compleanno, si.. Non è come avere diciotto anni, ma Ho quasi raggiunto il traguardo. Non vedo l'ora che arrivi stasera, farò una festa quì a casa, ci saranno tutti i miei amici e sinceramente non stò più nella pelle. Sbadiglio sonoramente e stendo i muscoli ancora intorpiditi, sono le dieci del mattino, mi sono appena alzata dal mio comodo letto, bè me lo posso permettere no? D'altronde questo è il mio giorno. Mi rilasso e lentamente vado a farmi una doccia, l'acqua scende calda sulla mia pelle, e un'altro sonoro sbadiglio mi scappa facendomi fare un verso da paura. Esco dal bagno e ritorno in camera, getto un Rapido sguardo al calendario, segna il sette gennaio. Il sette è il mio numero preferito, che adoro, mi porta fortuna.. Ah! Il mio nome è Isabella Girardi, abito in un piccolo paesino del nord Italia, nello specifico in una delle zone del lago di garda; Malcesine. Ci vivo ormai da anni, e mi ci sono abituata. Non che sia un male, anzi! Per andare a scuola uso la macchina, solitamente mi accompagnano entrambi i miei genitori, e quando non possono, c'è un bus che passa direttamente vicino casa mia, per poi arrivare direttamente davanti alla scuola che frequento. È una scuola di recente costruzione, è piccola ma accogliente. Mio padre e mia madre, lavorano insieme, in un'erboristeria e ogni tanto li aiuto visto che il negozio è nostro. Ho due fratelli più piccoli; Carlos di undici anni e Sara di cinque. _ isabella?.. Sento mia madre chiamarmi a gran voce. Esco dalla camera allegra, _ auguri! Esclama in coro tutta la mia famiglia, li abbraccio felice e bacio ognuno di loro. _ ecco tesoro, questo è il tuo regalo. Emozionata afferro il pacchetto dalla carta argentata. Chissà cosa sarà... Penso eccitata e curiosa come una bambina. Inizio a scartare il mio regalo, nervosa come sempre, quando sento tutti gli occhi fissi su di me. Finalmente estraggo il contenuto, e i miei occhi si illuminano alla vista del dono ricevuto, _ un libro! Esclamo felice. _ non è un semplice libro, tesoro. Alzo lo sguardo confusa e fisso mio padre, _ in che senso? Domandò mentre mi rigiro il libro tra le mani. _ bè.. Intendo dire, che puoi essere tu la protagonista.. Puoi scegliere tu. Scoppio a ridere _ ok.. Ho capito, ho capito! Grazie mille!! A tutti. Dico sincera e felice. _ bella? Sento chiamarmi, Sara mi tira per la manica _ tieni! Ho fatto questo.. Mi porge un foglio, è un disegno, sorrido dolcemente _ Sara! È bellissimo! Lei mi sorride. Anche Carlos mi porge un suo regalo, e dopo aver ringraziato nuovamente tutti, salgo in camera e deposito i regali sul letto e in un lampo scendo a fare, finalmente la colazione. Le frittelle sono in bella vista e il profumo arriva come un uragano, al mio naso. Una volta in camera, sprofondo nel mio puff color ciliegia, allungo un braccio e con fatica, afferro in libro regalatomi dai miei genitori. È grosso e pesante, passo delicatamente le dita sulla superficie marrone e vellutata. _ adventure.. Leggo ad alta voce, però.. Il titolo è piuttosto vago, ma mi piace. Ha l'aria misteriosa. Apro la prima pagina _ capitolo primo.. Spalanco gli occhi sorpresa _ ma cosa...?! Ci sono degli spazi vuoti, oltre alle frasi.. Ma dove hanno pescato quel libro?? Mi domando incredula. Lo richiudo veloce, e solo in quel momento mi accorgo di un sottotitolo "- SE PROTAGONISTA VORRAI ESSERE, UNA FIRMA TUA CI DOVRÀ ESSERE. " agrotto la fronte. _ interessante.. Ma cosa vorrà dire? In un'attimo afferro la penna appoggiata sulla scrivania. _ ok, niente di più facile, infondo è divertente, non capita tutti giorni che ti venga regalato un libro che deve essere firmato. Firmo col la calligrafia più ordinata possibile, e come una scema, aspetto pure che succeda qualcosa. Forse leggo troppo. Mi dico. E alzandomi, ripongo il libro al suo posto. Lo avrei letto domani, o se non sono troppo stanca, quella sera stessa. Esco dalla camera chiudendomi la porta alle spalle. _ mamma! Mi faccio un giro! Urlo mentre mi infilo il cappotto grigio e la sciarpa nera. _ isabella, si gela fuori! Sbuffo _ non preoccuparti, sono ben coperta! La vedo affacciarsi dalla cucina, con il suo grembiule preferito. _ va bene, mi raccomando non dimenticarti il cappello, e a casa per pranzo! Acconsente e preoccupandosi di osservare se ho eseguito tutto alla perfezione. Non ho indossato il cappello. _ Isabella? Non manca qualcosa? Alzo gli occhi al cielo _ si mamma.. Lo indosso subito. In un lampo lo indosso. E sfuggo appena. In tempo ad un'altra sfilza di raccomandazioni. fuori si gela proprio. Ma adoro passeggiare. _ salve signor Fabrizio! Saluto sorridendo al pittore. Disegna divinamente. _ ciao Isabella! Passeggiate? Mi chiede gentile. _ come sempre! Esclamo. Poi lo vedo illuminarsi _ ah! Auguroni cara! Lo ringrazio, e proseguo con la mia passeggiata. Sono le sette e trenta di sera, passate, e non so ancora. Che indossare. Ho l'armadio aperto da almeno dieci minuti. Ho bisogno di aiuto. Constato afferrando il cellulare e chiamando Anna e Jass, i miei migliori amici. E poi Jass è il migliore. _ pronto Jass? Dico non appena risponde al primo squillo. _ isabella!! Esclama lui, poi continua _ no! Non dire nulla, chiamo Anna e arriviamo subito. Non andare nel panico, con il mio e il suo aiuto, ma sopratutto con in mio, sarai una favola! E prima che io possa ribattere, la comunicazione si interrompe. Oddio, forse ho peggiorato le cose.. Dopo venti minuti, sento suonare il campanello _ salve signora Clark! Sono le voci dei miei amici. _ siamo venuti qui, per risolvere un grosso dilemma, ma tra qualche secondo, tutto verrà risolto. Esco dalla camera e mi precipito giù dalle scale _ Anna!! Jass! Li. Saluto allegra. Poi li faccio salire in camera. La serata è stata strepitosa, apparte per l'apertura dei regali, gli occhi di tutti fissi su di me.. Mi sono direstita e adesso stremata, mi abbandono a Morfeo.

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Capitolo 2
*** UNO STRANO INCONTRO ***


CIAO! SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO XD SPERO NON SIA NOIOSO :-P RIBADISCO, SCRIVO DAL CELLULARE, HO IL COMPUTER COMPLETAMENTE ROTTO. QUINDI MI DISPIACE PER IN TESTO, TUTTO ATTACCATO, SO CHE NON È MOLTO PIACEVOLE LEGGERE, SORRY!! CHIEDO PERDONO :-P UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA AL MIO UNICO RECENSORE DELLA STORIA, CHE LA SEGUE :-D QUINDI MILLE MILLE VOLTE GRAZIE! E OVVIAMENTE RINGRAZIO CHI "FORSE XD " LEGGE SILENZIOSO! VA BENE, ORA MEGLIO CHE VADO, VI LASCIO AL CAPITOLO. ;-) Il mattino dopo, mi sveglio piuttosto presto. Mi stiracchio e stendo i muscoli. Lentamente mi dirigo in bagno e mi faccio una doccia calda. Sotto il getto dell'acqua, i muscoli si rilassano. Mi sento molto meglio e sono più sveglia. Tornata in camera, indosso un paio di jeans blu scuro, una maglia di lana bianca con il collo alto. Mi preparo gli stivaletti neri, e prima di uscire, afferro il libro posato sulla scrivania, lo osservo e mi sembra uguale a prima.. "ovviamente" mi dico come una sciocca. Lo apro e spalanco gli occhi e la bocca per lo sgomento. Le pagine sono completamente vuote! Vuote, ne un punto, ne una virgola. _ ma è impossibile! Esclamo ad alta voce. Mia madre entra correndo, in camera. _ Isabella! Si può sapere cosa c'è da urlare alle otto e mezza del mattino?! Urla alterata. Rifletto su cosa dire.. La verità? E qual'è? Non so nemmeno io... Meglio mentire. _ oh.. Ehm... Ho visto un ragno, un ragno davvero enorme! Mia madre mi guarda stranita _ un ragno? Ma tu non hai mai avuto paura dei ragni.. La guardo _ bè.. Questo era orribile! Cerco di fare la faccia più terrorizata possibile. Spero proprio che ci caschi.. Mi osserva ancora per qualche secondo, e poi la vedo sospirare. _ va bene, però cerca di non far sobbalzare di nuovo tutti con le tue urla. Adesso vai a fare colazione, è già in tavola. Mi raccomanda. Annuisco, e mi precipito in cucina. Sento un buon profumino; il mio olfatto cattura il profumo invitante delle frittelle. Mi siedo, e poi mi guardo in giro. _ mamma, dov'è Carlos? Domando, afferrando una frittella e staccandone un piccolo pezzo. _ Carlos è andato a casa di un suo amico. Mi spiega, prendendosi una tazza di caffè. Dato che Carlos non c'è, devo uscire per forza con mia sorella. Non che mi mi dispiaccia; ma preferivo uscire da sola. _ mi raccomando isabella, Tienile sempre la mano, capito? Non perderla mai di vista. _ ma certo! Riprodo ovvia. Poi continuo _ e poi lei farà la brava bambina, vero Sara? Mi volto verso di lei, che mi fa il sorriso più dolce del mondo, il che vuole intendere " si come no! " Rassicuro ancora un paio di volte mia madre, e infine usciamo. Una volta fuori, sistemo meglio la sciarpa e il cappello di mia sorella. _ ok Sara, danni sempre la mano, intesi? _ si si! Giriamo per i negozietti. Esulta saltellando felice. Pochi minuti dopo, Sarami nostra allegra un pupazzetto. _ bella! Guarda questo pupazzo! Guarda come è tenero.. Mi mostra un lupo dal manto grigio. Rabbrividisco. Non vado matta per i lupi, anzi, mi fanno abbastanza paura. Quando mi capita di guardare dei documentari insieme a Carlos, su di loro, So solo una cosa; troppo. Troppo feroci. Lui invece li adora, e sostiene che sono incompresi da tutti... E a quanto pare, anche Sara li adora. Ritorno alla realtà e guardo mia sorella. _ dai Sara, andiamo. Le dico premendola per mano. Lei mi fa gli occhi da cucciolo. _ no Sara. Dico con fermezza. Lei invece non demorde, e continua a pregarmi. _ ti prego ti prego ti pregooo. La sua piccola voce, mi entra in testa. Ma quante scenate sta facendo?! Mi abbasso verso di lei, e noto che ha ripreso il pupazzo, e che lo tiene stretto a se. Stufa, poso quello stupido Pupazzetto e la porto fuori, in braccio. Può fare tutte le scenate del mondo, ma io non cedo. Dopo dieci minuti, mia sorella, si struscia contro il peluche. Alla fine, ho ceduto. _ bello!! Andiamo laggiù indica con il dito mia sorella. Sbuffo _ no Sara, adesso basta! Lei mette il broncio _ ma fanno la cioccolata calda! Esclama. _ non mi interessa, e poi tra un pò, dobbiamo tornare a casa a mangiare. La tengo per mano, lei mantiene sempre il suo broncio. _ accidenti, quanta gente! Dico irritata. All'improvviso, un signore mi urta una spalla. _ ehey! Chieda scusa almeno! Ma quello si è già allontanato. Che modi! _ dai Sara, è meglio anda... Mi giro, e la sua mano non tiene più la mia, lei non è più al mio fianco!! Mi sale il panico. _ Sara!! Inizio a gridare. Oddio. _ Sara dove sei?!! Continuo Ritorno indietro, vado al negozietto di prima. _ mi scusi, ha visto una bambina di cinque anni?? Chiedo agitata. _ no mi dispiace. Risponde il commesso dietro al bancone. Lo ringrazio, ed esco di fretta. _ Sara!! Chiamo con tutta la voce che ho in gola. Corro in tutte le direzioni. All'improvviso, mi illumino. _ ma certo!! Corro verso il banchetto, in cui facevano la cioccolata calda. Mi guardo intorno, ma di lei nessuna traccia. Ancora più agitata, corro verso il parco più vicino. Mi guardo in giro, anche qui, nulla. Mi siedo disperata su una panchina. Distrutta, ecco come mi sento. È colpa mia.. Mi porto le ginocchia al petto, e inizio a piangere. Un pianto silenzioso. _ Sara.. Sussuro, tra una lacrima e l'altra. All'improvviso, sento qualcuno avvicinarsi. Alzo Lentamente lo sguardo, e sgrano gli occhi sulla piccola figura. _ Sara!! Urlo piena mi gioia. Mi butto di slancio verso di lei. _ oh!!! Scusa, scusa.. Continuo a ripetere. La stringo a me _ Sara! Dove ti eri cacciata?! Lei mi guarda con i suoi occhioni blu. _ ma stai piangendo!! Volevo solo prendere la cioccolata.. Confessa, per poi continuare _ poi, non ti ho più vista, e sono andata verso il lago.. E questo signore, gentile gentile, mi ha trovata, e mi ha riportata di nuovo qui! Finito di parlare, mi indica una figura, che solo in quell'istante mi accorgo che è presente. Mi alzo lentamente in piedi e rivolgo lo sguardo allo sconosciuto. È un uomo alto. Lo osservo meglio, avrà sui quarant'anni, affascinante, pelle bronzea un paio di occhi a mandorla, lunghi capelli neri, lisci, legati in una treccia laterale. Un uomo davvero affascinante, mi ritrovo a pensare. E appena mi rendo conto di quel pensiero, divento rossa, dalla testa ai piedi. _ s-salve.. Grazie per aver riportato mia sorella, davvero... Le sono fattetm grata! Dico imbarazza, ma sincera. Fortunatamente l'uomo prende parola _ per fortuna, mi trovavo a passare per il lago, e ho visto questa splendida bambina.. Che mi ha raccontato tutto, e così l'ho riportata indietro. I suoi occhi sono fissi nei miei mentre parla. Mi sento un pò a disagio, e nervosa lo ringrazio nuovamente. Prendo la mano di mia sorella, stò per andarmene, quando lui parla nuovamente. _ aspetta! Dice lui. Mi fermo, e mi giro lentamente. _ mi.. Mi dispiace, ma non ho soldi da... Ma prima che potessi finire, lui mi ferma. _ no, non è quelli che voglio. Spiega. Io lo guardo confusa, e attendo una spiegazione, insomma qualcosa. Lui fissa i suoi occhi nei miei, sembra che mi stia studiando. Poi ad un tratto, chiede _ hai il libro? Solo una semplice domanda, ma non per me. Mi irrigidirsco, e cerco di essere più indifferente possibile. _ libro? Non so di cosa stia parlando.. Lui mi guarda intensamente Sento come una scarica elettrica attraversarmi tutto il corpo. _ tu Isabella cambierai tutto, presto anche tu sarai pronta e potrai scegliere, così come tuo fratello. Non dico nulla, sono sconvolta e turbata. Inizio a pensare che questo sia pazzo. Però una domanda inquietante mi frulla nella mente. Come faceva a sapere qual'era il mio nome? Forse glie lo aveva detto mia sorella... Probabilimente è così... Ma il libro? È stato solo una coincidenza? Senza dar voce hai miei pensieri, faccio dietrofront, e insieme a mia sorella mi allontano. _ bella! Il libro che ti hanno regalato mamma è papà? Domanda mia sorella. Mi giro verso di lei _ forza, andiamo. Ti prego non dire niente dell'incidente, teniamocelo per noi. _ solo per noi due? Come un segreto? Domanda lei. Sorrido. _ esattamente, un segreto tra sorelle. Arrivata la sera, ceniamo tutti insieme e tutto fila liscio come l'olio. Una volta in camera, mi rilasso. Mi stendo sul mio comodo letto dopo aver preso il libro. Mi metto comoda, e lo apro. Spalanco la bocca incredula, ci sono scritte delle parole! "_ isabella esce con la sorella più piccola, Sara. La piccola fa storie per un pupazzo, un lupo. A isabella non piace per niente, ha paura dei lupi. Non le compra il pupazzo, ma alla fine cede, stanca di sentire le lamentele della sorella... " Spaventata smetto di leggere. Ho il respiro accelerato. Com'è possibile?! È descritto alla perfezione tutto ciò che è accaduto quella stessa mattina. Forse è una specie di trucco... Non ho parole. Poso il libro, sconvolta. Mi metto sotto le coperte. Ho mille domande in testa, alle quali non riesco a rispondere. So solo che adesso ho bisogno di dormire, e non pensare a niente, fino a domani mattina.

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Capitolo 3
*** AVVISO ***


CIAO!! Mi SCUSO PER IL TREMENDO RITARDO!! PURTROPPO È SUCCESSO UN CASINO CON IL CELLULARE .( MA TUTTE A ME?!) COMUNQUE ADESSO È RISOLTO XD AH! RIBADISCO NUOVAMENTE CHE PURTROPPO NON AVENDO ANCORA IL COMPUTER SCRIVO TRAMITE IL CELLULARE... UNA SCHIFEZZA LO SO... BÈ IL TERZO CAPITOLO, LO PUBBLICHERÒ DOMANI! :-D E PER FARMI PERDONARE, TENTERÒ DI AGGIUNGERE ANCHE IL QUARTO!! XD UN GROSSISSIMO SALUTONE A TUTTI!! EMILY :-)

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Capitolo 4
*** UN LUPO IN CITTÀ? ***


CIAO A TUTTI!! Ok COMPLICAZIONI CON IL CELLULARE XD SORRY!! COMUNQUE ECCO POSTATO IL NUOVO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA! MI SCUSO ANCORA PER IL TESTO TUTTO ATTACCATO:-P RINGRAZIO CHI LEGGE SILENZIOSO, E A TUTTI QUELLI CHE AVRANNO IL CORAGGIO DI LEGGERE XD UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE SEMPRE AL MIO RECENSORE CORAGGIOSO!!! GRAZIE!! :-D Il mattino dopo, mi sveglio alle nove e mezza, i miei genitori sono a lavoro. Mio fratello è da un'amico, quindi rimaniamo solo io e Sara. Mentre mi vesto, ripenso a ciò che è successo il giorno prima, lo stranissimo incontro di quell'uomo e la paura che ho avuto, per fortuna tutto si è risolto, o almeno per quanto riguarda il piccolo incidente,io invece non sono affatto tranquilla, ho troppi pensieri che mi riempono la mente. Chi era quell'uomo? Sembrava uscito da uno di quei film sugli indiani d'America. Sopratutto, come diavolo faceva a sapere del libro? La cosa più inquietante è che nel libro è riportato tutto ciò che è successo nell'arco della giornata. Tutto, per filo e per segno. Stò seriamente prendendo in considerazione, di andare da uno psicologo... Forse sono impazzita. Questa storia mi fa venire i brividi e non mi fa neanche dormire la notte. Esco dalla camera, e scendo a preparare la colazione. Piano piano, entro nella cameretta di Sara, e la sveglio lentamente _ Sara? C'è un delizioso panino alla nutella che ti aspetta! Dopo circa cinque minuti è già in tavola a divorare il suo panino. Io, mangio i cereali assorta nei miei pensieri. _ bella? Che cosa pensi? Domanda improvvisamente mia sorella, facendomi sobbalzare. Le sorrido _ solo alla scuola. Mento. _ su, finisci la colazione. Una volta in camera, mi ritrovo nuovamente immersa nei miei pensieri. Tra due giorni comincerà la scuola, fortuna che ho finito tutti compiti! Osservo la mia immagine allo spocchio, e mi sistemo meglio i capelli biondo cenere. Un ricciolo ribelle finisce davanti agli occhi, lo fisso con una molletta. Verso pranzo, rientrano mamma e papà, insieme a Carlos. _ allora? Com'è andata la giornata? Domanda papà, una volta a tavola. _ io e bella abbiamo disegnato! Esclama entusiasta Sara, per poi continuere _ ho fatto un disegno per voi! Sorrido dolcemente. _ si, è stata bravissima! Le bacio una guancia. _ invece io ed Elia abbiamo guardato un documentario sui lupi! Lo sapevate che hanno un'intelligenza pazzesca? Architettano strategie fenomenali! Alzo gli occhi al cielo. Possibile che esistano solo i lupi?! Sbuffo e continuo a mangiare le salsicce. Nel pomeriggio, vengono a trovarmi i miei amici. _ mamma! Usciamo a fare un giro! Urlo _ Isabella, copriti bene che si gela fuori! Sospiro _ si mamma.. Faccio segno ad Anna e Jass di uscire, mentre loro due se la ridono. _ voi avete finito tutti i compiti? Chiedo, mentre passeggiamo. _ io no... Mi manca ancora da fare psicologia italiano e storia. Si lamenta seccata Anna. _ tu Jass? Domando. mentre lo guardo, noto che è molto più alto, e senza che me ne renda conto parlo _ ma sei cresciuto in altezza durante il periodo Natalizio? Lui mi fissa scettico _ perchè questa domanda? Alzo le spalle _ no, così... E che ti vedo molto più alto, tutto qui. _ah! Bè... Può darsi. Per un pò non parla più nessuno, poi Anna rompe il silenzio _ vi va una cioccolata calda? Sento il profumino da qui! Tutti e tre entriamo nel piccolo bar. Seduti ad un tavolino nell'angolo, ci gustiamo questa favolosa cioccolata, con l'aggiunta nella mia, della panna. _ Mhm!! È squisita, l'adoro, me la sposerei!! Esclama Anna, mentre io scoppio a ridere. _ ma non volevi sposarti con Jonny deep? Dico tra una risata e l'altra. _ certo! Li sposo entrambi! _ certo casa! Sicuramente ne sposerai uno... Ma di certo non sarà Jonny deep! Dice Jass. Anna gli rifila un bel gesto con il dito e continua a gustarsi la sua cioccolata. _ vi dispiace se entro in libreria? Interrompo le nostre chicchiere, fernandomi. _certo che no! Ascolta, io ho visto un negozietto carinissimo laggiù! Mi indica di fronte. _ ci vediamo davanti al bar di prima, tra... Un'ora? Dice infine. _ ma tu sei pazza!! Un'ora con te in negozio?! Esclama allarmato Jass. Lei sbuffa. _ oh insomma, ma tu non sei gay? _ e questo cosa diamine centra adesso? E poi non vuol dire che ci perdo un'ora nei negozi. Mentre quei due battibbeccano, mi intrometto _ va bene, chi ha finito per prima manda un messaggio di avviso, ok? Propongo. _ d'accordo, allora..tu! Muoviti! Guardo Anna che si allontana, trascinandosi Jess dietro. Sghignazzo, prima di entrare in libreria. Ci sono poche persone. Avanzo verso il mio reparto preferito. Spero sia uscito qualche libro nuovo... Mentre osservo attentamente i vari libri, sento chiaramente la voce di un uomo, chiedere al connesso dietro al bancone un informazione, non so su cosa; ma so per certo che ciò che ha attirato la mia attenzione, è la voce. Mi giro di scatto, un secondo prima che uscisse, vedo chiaramente lunghi capelli neri, legati in una coda. Di corsa, raggiungo l'entrata del negozio, ed esco. L'aria gelida si abbatte violenta contro di me. Prendo la stessa direzione dell'uomo, e cammino con passo accelerato. Girato l'angolo, proseguo dritto ma mi ritrovo in un boschetto. Guardo in tutte le direzioni. È impossibile che sia passato di qui.. Ragiono mentalmente. Mi guardo nuovamente attorno, c'è erbaccia ovunque. Avanzo di qualche passo, ma una radice sporgente, mi fa inciampare finendo spalmata al suono. _ accidenti! Impreco rialzandomi e pulendomi i pantaloni sporchi di terra. Nel cadere, anche la borsa con tutto il suo contenuto è riversa a terra. Prendo a raccogliere il tutto. _ finalmente... Oh no! Esclamo constatando che manca il cellulare. _ e adesso dove cavolo è andato a finire?! Mi dispero. Aguzzo bene la vista, ma non vedo un tubo. Ormai è Quasi buio.. Continuo le ricerche, ma nulla. Tutti tentativi sembrano vani. All'improvviso sento un rumore proveniente poco più avanti. Sento il cuore pulsare veloce nel petto. " forse sarà qualche animaletto ancora in giro." Mi incoraggio. Agitata stringo la borsa al mio petto, e faccio dietrofront. Il cellulare lo avrei recuperato domani, alla luce del giorno. Sento ancora il rumore di prima, solo che questa volta è più vicino. Inizio ad agitarmi. Affretto il passo. Non vedo niente. Sento un ramo spezzarsi e getto un urlo. Resto immobile, incapace di compiere alcun movimento. " forse è solo il vento... Mi dico. Un rumore di passi o forse... Non faccio in tempo a formulare alcun pensiero, che da dietro delle fitteerbacce, sbuca un cane.. No! Non è per niente un cane, è un grosso lupo!! " non è possibile! Non ci sono lupi qui, non dovrebbero proprio esserci!" Spaventata, indietreggio. Sfortuna vuole che inciampi cadendo all'indietro e un dolore lancinante mi prende il fondoschiena. Strizzo gli occhi. Il lupo è fermo, con gli occhi fissi nei miei. Il suo manto è scuro, nero come la notte e il pelo folto. " cosa devo fare?" sono nel panico, respiro più silenziosamente possibile. Il lupo mi sta ancora fissando o meglio, scrutando. Probabilmente sta decidendo se sbranarmi lentamente o tutto in un boccone. Lo vedo annusare l'aria, all'improvviso però, scopre i denti. Va bene, ora o mai più. Con uno scatto veloce mi alzo e inizio a correre più velocemente possibile senza guardare indietro. Nella corsa, sento le guance bagnate. Finalmente scorgo l'uscita. _ oddio! Grazie! Spunto sulla stradina che conduce verso il centro. Prendo fiato. Il cuore mi batte a mille, e non riesco a frenarlo. Finalmente c'è l'ho fatta! Guardo l'orolgio al polso _ porc..! Inizio a correre a più non posso. " i miei amici mi ammazzeranno!" Passo davanti al bar, dove tre ore prima ho bevuto la cioccolata. Intravedo casa mia. Non voglio pensare a cosa possa succedere. Un respiro profondo prima di entrare nel vialetto. Raggiunta la porta d'ingresso, faccio un'altro respiro profondo prima di entrare. Sono tutti in salotto, compresi i miei amici. Appena tutti si accorgono della mie presenza, i miei genitori esclamano: _ Isabella! Mi vengono incontro correndo. La faccia di mio padre è minacciosa con un misto di sollievo. Mia madre invece urla come una pazza. _ si può sapere dove diavolo sei stata?! _ ragazzi, grazie infinite per la vostra pazienza. Potete andare adesso. Interviene mio padre, con tono piatto. Sono spacciata. Fottutamente nei guai.. _ va bene, ci vediamo Isabella. Saluta Anna mentre si avvia fuori. _ ciao bella.. Jass mi appoggia una mano sulla spalla, come incoraggiamento. Gli faccio un mezzo sorriso, poi se ne va anche lui. _ mi vuoi spiegare che cosa hai fatto tutto questo tempo?! Esclama mia madre, con le mani sui fianchi continua il suo rimprovero _ neanche un'avviso, nulla! Ti rendi conto?! Seduta in cucina, guardo il tavolo, contando ogni venatura del legno. _ ci rispondi?! Sento un groppo alla gola che mi impedisce di parlare. _ ho.. Ho visto... Un lupo. Sussurro con fatica. Dopo aver mandato i miei fratelli nelle loro camere, il discorso continua, con mio disappunto. Volevo solo andare a dormire. _ cos'hai detto?! Domanda min padre, con tono di voce più alto. _ ci prendi pure in giro adesso? Esclama alzandosi dalla sedia. Ancora con il groppo alla gola, tento di ribattere ma vengo interrotta. _ per stasera basta così, ne riparleremo domani. Adesso vai di sopra, sei in punizione.

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Capitolo 5
*** I NUOVI VICINI ***


CIAO A TUTTI!! FINALMENTE UN ALTRO NUOVO CAPITOLO :-D SPERO VI PIACCIA!! XD UN SALUTONE DA EMILY AH! E COME SEMPRE RINGRAZIO TUTTI QUELLI CHE MI SEGUONO, E SOPRATUTTO A DUE RECENSORI DAVVERO SPECIALI! GRAZIE!!!!! KISS!!! <3 Il mattino dopo, me ne stò rinchiusa in camera mia. Guardo l'ora; sono appena le nove, impiego il mio tempo per preparare lo zaino per il giorno dopo, lunedì. Che strazio.. Oltretutto sono pure in punizione, quindi non posso nemmeno mettere il naso fuori casa. Sono una prigioniera. Preparato lo zaino, mi affaccio fuori dalla camera, per sentire se i miei sono già svegli, ma la casa è completamente silenziosa. Con passo felpato, scendo giù in cucina a prepararmi un bel panino con burro e marmellata e un buon latte e caffè. Mangio in silenzio, dopodiché mi ritiro alla velocità della luce. Una volta in camera, mi lavo e mi preparo, lego i capelli in una lunga treccia morbida, laterale, e poi afferro il libro che non ho più toccato da quando ho scoperto che, praticamente è segnato tutto ciò che mi capita. Lo apro lentamente, e con timore. Butto l'occhio e con stupore vedo che è rimasto esattamente a quando l'ho letto giorni fa. Non c'è scritto nulla di nuovo. Mi strofino gli occhi, forse è solo la mia ferdida immaginazione. Qualche minuto dopo sento bussare alla porta della mia camera << si? >> dico, afferrando il primo libro che mi capita tra le mani. Entra Carlos con un mezzo panino al cioccolato, in mano. << mamma e papà, ti vogliono di sotto...>> parla con la bocca mezza piena. << si, si ok...>> dico atona, e anche un pò seccata. Però, quando vedo che lui non se ne va, lo guardo interrogativa. << c'è altro?? >> attendo. Lo vedo sospirare, poi prende parola: << hai fatto una gran cavolata Isabella... >> Mi guarda, e io sbuffo contrariata << possibile che nessuno vuole credermi?! Ti giuro che c'era veramente un lupo..>> << dai! Bella, un lupo? In città? Forse ti sei confusa, magari era un cane selvatico o... Non so. E poi, che ci facevi nel bosco? Domanda. Sconsolata, rispondo << nulla.. Credevo di aver visto una persona che conoscevo; ma credo di essermi scagliata. Concludo, non potendone più di quella situazione. << va bè, se lo dici tu..>> dice per nulla continuòd mio fratello, che se ne va pensieroso. << che scatole...>> mi alzo controvoglia, passo davanti al balcone, e mi fermo. Attraverso il vetro, noto un furgone bianco, da trasloco; parcheggiato davanti alla villetta di fianco alla nostra. Quella che è stata venduta. Per fortuna, perchè nessuno l'ha mai abitata. "Meglio che mi sbrighi a scendere adesso.. " mi dico mentalmente. Scendo velocemente le scale, dirigendomi in cucina. Vedo mia madre affaccendata ai fornelli. << mamma sono qui..>> dico timorosa, aspettandomi una ramanzina. Quando lei si gira, vedo che tra le mani ha una torta appena sfornata; << perchè hai fatto una torta?>> domando mostrandomi interessata così da sviare il famoso rimprovero. Lei sorride << è per i nostri nuovi vicini, Isabella! Finalmente qualcuno ha comprato quella villa; era ora!>> Resto muta per qualche secondo, e per tutta risposta, dico solamente << ah!>> poi facendomi coraggio parlo nuovamente << ti serve una mano? >> attendo ansiosa una risposta. Lei mi guarda << non ti credere che sia finita qua! Sei ancora in punizione. Dopo un'attimo di pausa, continua: << però.. Andrai a dare il benvenuto ci nostri nuovi vicini, e consegnerai loro, la torta di mele che ho appena fatto! >> rimango in silenzio per un attimo, poi prendo parola << ma.. Non ci puoi andare tu? >> finisco. Ma appena lei mi rivolge uno sguardo gelido, cambio idea all'istante.; prendo la torta dalle sue mani, ed esco. " ma perchè proprio io?dico... Ma non sono in punizione? " penso, avanzando verso la villa. Vedo mio padre, uscire da dentro il furgone, con una specie di mobiletto << ah! Isabella, vieni! >> esclama appena mi vede arrivare. Mi avvicino titubante con la torta tra le mani. << tom, questa è mia figlia maggiorm, Isabella. Mi presenta. Quando l'uomo si gira, resto senza fiato. A bocca aperta. " non è possibile!! " esclamo mentalmente. Quello è l'uomo che ha ritrovato mia sorella! E che sa del libro! Rimango ammutolita. Come un pesce. Se lui mi ha riconosciuta, non lo da a vedere. << ah!>> si avvicina con un sorriso bonario in volto. I suoi denti sono bianchissimi. " ma che accidenti vai a pensare!?" mi urla la mia coscienza. << è un vero piacere fare la tua conoscenza, Isabella. Dice fissandomi. << ehm.. Anche per me è un piacere.. Signore.>> dico cercando di stringegli la mano, e con l'altra reggere il vassoio con la torta. << ah! Ecco... Mia madre ha fatto questa torta alle mele, per darvi il benvenuto.>> Gliela porgo lentamente, sentendomi impacciata, e nervosa. << davvero gentili! Ma chiamami pure Tom, Isabella. <> Un ragazzino di circa quindici anni, si avvicina << Seth! Bene, ora riposati. Vieni, ti presento i vicini>> dice indicandoci, poi parla nuovamente << vi presento mio figlio Seth, il mio secondogenito.>> << salve!>> saluta allegro stringendo la mano a mio padre. << ciao figliolo! Dammi pure del tu! Mi chiamo Francesco. Poi il ragazzino si gira verso di me << ciao! >> esclama allegro. Poi riprende << sono Seth.>> Gli stringo la mano << Isabella..>> mi presento un pò imbarazzata. Ha dei tratti infantili, ha i capelli neri, corti e ondulati. Occhi scuri. Anche lui come il padre, ha la pelle bronzea. Mi ha messo subito a mio agio. << purtroppo non c'è il mio primogenito, ma ci sarà sicuramente nel pomeriggio... >> parla nuovamente Tom. << non preoccuparti Tom, tanto noi siamo qui! Risponde mio padre. Tutti e due, si mettono a ridere come due vecchi amici. << sei italiana vero?>> sento domandarmi. Mi giro, non mi sono accorta che il ragazzino era ancora qui. <> dice tranquillo. Sento letteralmente le mie guance ardere. L'ha detto in modo così genuino, che non sono abituata. Anzi credo che nessuno me l'abbia mai detto così... << g..grazie! >> dico nervosa, poi penso a qualcosa di casino da. Dirgli. << tu invece, sei molto simpatico>> << grazie! >> esclama con gli occhi illuminati. Cerco di ricordare il suo nome, ma proprio non mi viene in mente. Lui sembra notarlo. << non preoccuparti! Succede! E poi, il mio, non è un nome comune. Io sono Seth comunque!>> Inizio a rilassarmi, è così naturale parlare con lui. << si, con i nomi faccio un pò fatica..>> Lui sorride. << Seth!>> un uomo anziano si avvicina, mi guarda severo. Mi fa paura. << padre!>> esclama Tom, che poi lo presenta come suo padre << mio padre si chiama TAKUAN.>> spiega, poi ci presenta. E mi rivolge un sorriso cordiale, al contrario di suo padre, che mi guarda malissimo, infine parla in una lingua strana; sconosciuta. <> si scusa Tom. << niente affatto Tom! Voi qui siete i benvenuti! Anzi! Che ne dite se nel pomeriggio, quando ti raggiungerà anche tuo figlio maggiore, venite a casa mia, a conoscere in resto della mia familia? Dice entusiasto mio padre. <> poi si gira verso di me << Isabella! È stato davvero gentile da parte tua, a portare di persona la torta, i miei figli, l'adoreranno!>> << si! Io ho già l'esclusiva!!>> Esclama Seth. Mi scappa un sorriso spontaneo. < < è di mele, ti piace? >> domando. Lui mi guarda << se mi piace?! L'adoro!!>> tutti e due scopriamo a ridere. < < bene! Vedo che voi due, siete già diventati ottimi amici!>> Sorrido. È vero, è come se io e lui, ci conoscessimo da tempo! << già!>> risponde Seth. Facendomi l'occhiolino, e lo fa in un modo così infantile, che mi sciolgo come un budino. << allora ci vediamo oggi pomeriggio, così, porto anche mia figlia minore; luna. Grazie ancora! Esclama Tom. Mio padre saluta, mentre Tom mi fissa, poi sorride << ci vediamo! Coraggio Seth!>> lo chiama. Il ragazzino mi saluta allegramente, prima di rientrare insieme al padre e al nonno, che mi ha messo i brividi addosso.

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