Niente è impossibile.

di fulmineo
(/viewuser.php?uid=85629)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Missione in vista. ***
Capitolo 2: *** Giovane e spietata Fenice. ***
Capitolo 3: *** Cucciole. ***
Capitolo 4: *** La task force è operativa! ***
Capitolo 5: *** Dolci notizie e fatale incontro. ***
Capitolo 6: *** Sospetti. ***
Capitolo 7: *** Consigli e decisioni. ***
Capitolo 8: *** Speranze. ***
Capitolo 9: *** San Valentino. ***
Capitolo 10: *** L'incontro. ***
Capitolo 11: *** Divergenze, consigli e speranze. ***
Capitolo 12: *** Ritrovarsi e pensare. ***
Capitolo 13: *** Just love me. ***
Capitolo 14: *** Dolore e piacere 1 ***
Capitolo 15: *** Dolore e piacere 2 ***
Capitolo 16: *** La rapina. ***
Capitolo 17: *** Affaticamento e dolcezza. ***
Capitolo 18: *** Spaccatura? ***
Capitolo 19: *** Avere fede. ***
Capitolo 20: *** Worried for you. ***
Capitolo 21: *** Vita 1 ***
Capitolo 22: *** Vita 2 ***
Capitolo 23: *** Confronti... ***
Capitolo 24: *** Dubbi. ***
Capitolo 25: *** Ritornare a casa... ***
Capitolo 26: *** Dean. ***
Capitolo 27: *** Liete notizie. ***
Capitolo 28: *** Rivelazioni e pensieri. ***
Capitolo 29: *** Finalmente a casa. ***
Capitolo 30: *** Nuovamente amore. ***
Capitolo 31: *** Morning routine... ***
Capitolo 32: *** Mettersi alla prova. ***
Capitolo 33: *** Doppia gioia. ***
Capitolo 34: *** Arresti e proposte. ***
Capitolo 35: *** Preparativi... ***
Capitolo 36: *** Il giorno più bello della mia vita. ***



Capitolo 1
*** Missione in vista. ***


Era una giornata tranquilla a Los Angeles ed alcune ragazze erano sedute in una tavola calda a gustarsi delle ottime omelèt, visto che erano in pausa dal rispettivo lavoro, che avrebbero ripreso in mezz'oretta.

Le ragazze erano grandi amiche sin dall'asilo e, nonostante avessero scelto poi licei differenti, non si erano mai perse di vista, uscendo insieme quasi ogni sera. Valentina Argenti, Arianna Herrera, Tania Calori e Carolina Del Sol, chiamata appunto Sole, erano poliziotte; Valentina Dulce e Lucia Braccetti avevano aperto una rinomata gelateria e la fidanzata della prima, Cristina Circondino, faceva la maestra di scuola elementare, mentre Nadia Centotto, Francesca Dell'Alpe, Elisa Hawkins, Francesca Principi detta Principessa e Raphaela Falcetti possedevano una pasticceria in centro, a pochi metri dalla gelateria di Valentina, chiamata Valy.

Stando sempre insieme, si erano innamorate ed alcune di loro si erano messe insieme. Solo Raphaela era single. In più, Tania e la Dell'Alpe erano sposate da un'anno ed avevano da poco avuto un bambino, Derek, mentre Valentina era sposata con l'altra Francesca, in dolce attesa di sei mesi.

"Accidenti... Oggi è stata una giornata piena!" Disse Arianna.

"Già! Fa un caldo pazzesco ed abbiamo dovuto piantonare un detenuto in Tribunale per mezz'ora..."

"Oddio, non vi invidio!" Rispose Cri, sorseggiando la sua Coca Cola "Cioè... Io amo il caldo, ma in Tribunale si soffoca!"

"Spero capiti il più tardi possibile..." Disse invece Arianna, fidanzata da quattro mesi con Elisa "A voi com'è andata la prima parte della giornata?"

"Bene! Io ho già finito il turno ed i miei bambini sono adorabili."

"Noi siamo piene di ordini... Appena termineremo qui, ci aspettano molti dolci da preparare, che andranno poi consegnati a domicilio."

"Idem per me." Avanzò Valy "Ho sei ordini di gelato, perciò devo preparare le vaschette."

Le giovani continuarono a chiaccherare, ma arrivò Peter Kramer, un giovane Agente alle prime armi, entrò nella tavola calda per chiamare le quattro colleghe "Signore, ehm... Il Capo mi ha mandato a chiamarvi. Vi vuole subito nel suo ufficio!"

Le quattro fissarono il giovane "Cos'è successo?"

"Non lo so, ma il Capo vi ha richieste con una certa urgenza!"

"Allora sarà meglio andare... Ci vediamo a casa, amore!" Disse Tania, baciando la sua Francesca che, dal momento in cui entrambe erano al lavoro, avevano lasciato il bimbo dai nonni, i genitori di Francesca, visto che quelli di Tania stavano a Dallas, in Texas.

Le ragazze se ne andarono tutte, pian piano, dopo aver pagato il conto e le quattro poliziotte entrarono nell'ufficio del loro Capo, il Commissario Robert Pressmann "Eccovi qui. Mettetevi sedute... E' una cosa seria!" Iniziò l'uomo sulla cinquantina e le quattro obbedirono "Per farla breve, siete state inserite nella task force istituita dall'FBI per sgominare le cosche malavitose che organizzano i combattimenti clandestini..."

"Sul serio? Insomma... Quei tizi si spostano in continuazione e nessuno riesce a trovarli!"

"Infatti! Hanno molteplici covi, sparsi dappertutto."

"Lo so. Voi sarete le quattro che indagheranno qui, a Los Angeles... E mi raccomando, non deludetemi! Vi hanno scelte per i vostri meriti lavorativi, perciò conto sul vostro orgoglio, sulla capacità deduttiva e sul vostro carattere cazzuto!"

Le quattro sorrisero e l'uomo consegnò loro le copie dei vari fascicoli da studiare. Infatti legati ai combattimenti clandestini vi erano anche traffico e sequestro di persona, traffico di stupefacenti ed omicidi, dal momento in cui erano stati trovati quattro cadaveri con indosso calzoncini, canottiera e persino i guantoni. Una donna a New Orleans, due uomini a Detroit ed un altro uomo a Miami.

Le poliziotte vennero poi mandate nell'ufficio adibito a base operativa, nella quale loro quattro avrebbero condotto le indagini sui combattimenti clandestini, nel quale avrebbero tenuto prove, fascicoli e foto.

Dopo cinque ore di lavoro e studio intenso, le quattro ragazze finirono il turno ed andarono nello spogliatoio a cambiarsi, poi si salutarono nel parcheggio sotterraneo, raggiunto in ascensore, salirono sulla rispettiva auto e partirono verso la rispettiva casa.

E Tania, una volta a casa, parcheggiò l'auto ed entrò in casa, sorridendo quando vide la sua Francesca seduta sul divano e col loro piccolo Derek, di due mesi, in braccio "Ciao, amore!" Disse la poliziotta "Ciao, stupenda!"

La ragazza baciò il suo bimbo sulla fronte e la moglie sulle labbra, dolcemente "Vuoi tenerlo tu? Io vado a cucinare qualcosa!"

"Molto volentieri!" Rispose la poliziotta, prendendo il figlioletto in braccio "Vieni, amore, andiamo a trovare Chico."

Chico, il piccolo micetto dal pelo rosso e le zampette bianche, dormiva sornione sul suo tappetino e quando Derek lo vide, sorrise ed iniziò a muoversi tutto per prenderlo ed il gattino si svegliò, cercando le coccole del piccolo e della padrona, che si limitò a versargli del latte per gatti nella ciotola.

Anche Valentina era arrivata a casa e, dopo aver chiuso la porta con doppia mandata, si diresse verso la cucina per abbracciare e baciare la sua Francesca che, come aveva previsto, stava cucinando la pasta col sugo di salciccia, il suo piatto preferito "Ciao, sono a casa!"

"Amore... Bentornata!" Salutò subito la bionda ragazza, cingendo il collo della moglie con le esili braccia, regalandole un bacio appassionato che la poliziotta corrispose volentieri ma, prima che potesse approfondire ulteriormente, Francesca si allontanò un pochino "Se iniziamo a baciarci, la cena brucerà!"

"Ci scambieremo qualche bacetto più tardi..."

Francesca le sorrise ed anche le altre ragazze si scambiavano tenere effusioni prima di cena, con la sola Raphaela che era seduta sul divano a mangiare dell'ottimo risotto allo zafferano e guardava la tv assieme a Coco e Lilu, i suoi gattini, piccolissimi e pelosetti, visto che erano di razza Persiana.

E proprio Raphaela non immaginava nemmeno che presto avrebbe fatto un incontro che le avrebbe cambiato inevitabilmente la vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Giovane e spietata Fenice. ***


Il giorno seguente, in un magazzino abbandonato in un punto imprecisato di Los Angeles, arrivarono un gruppo di persone molto eleganti, che non promettevano nulla di buono, entrarono nell'edificio ed un uomo condusse quella gente per il buio spazio, aprendo poi una porta dietro la quale vi erano un materasso con cuscino e coperta ed un sacco da boxe appeso al soffitto.

E lì una ragazza si stava allenando, colpendo il sacco con forza "Caterina, tesoro!"

La ragazza, dai lunghi capelli castani legati in un'alta coda di cavallo, gli occhi azzurri e chiarissimi ed il fisico tonico ed allenato "Padre... Madre... Cosa ci fate qui?"

"Cara, queste persone assisteranno al tuo incontro di stasera e, come premio per la tua indubbia vittoria, verseranno trentamila Dollari, dieci dei quali li intascherai tu!"

Cate, così era chiamata la ragazza, sorrise appena "Diecimila Dollari... Ci può stare! Ma cosa dovrei farci?"

"So che, giustamente, pensi solo a lottare, ma vai in qualche locale o nei vicoli a cercare un ragazzo o una ragazza da portarti a letto... Il sesso scarica la tensione, prima o dopo gli incontri! E comprati una casa... Smetti di vivere qui!"

"Vedrò cosa posso fare... Adesso devo allenarmi..."

"Certo! E vedi di essere pronta per le nove..."

La giovane, di diciotto anni, annuì col capo e sua madre Jacqueline le diede un sacchetto contenente tre panini e due bottigliette d'acqua, la baciò sulle guance e poi raggiunse Ernest, il marito, andandosene e lasciando da sola la figlia, che si sedette sul materasso per mangiare.

Riprese poi ad allenarsi e non fece altro per tutto il pomeriggio quando, verso le sette, entrò in una stanza del magazzino per fare la doccia e, dopo aver aperto l'acqua calda, si spogliò e s'infilò sotto il caldo getto d'acqua, rilassando i muscoli stanchi ed affaticati, massaggiandosi il corpo ed iniziando a pensare all'imminente incontro.

Rimase solo una decina di minuti sotto la doccia, poi prese la sua tuta da ginnastica nera con una fenice rossa disegnata sul retro della felpa ed una uguale l'aveva tatuata sulla schiena. Perchè nel mondo dei combattimenti clandestini Caterina Bossolani era conosciuta col nome di Fenice.

I suoi genitori, al solito, arrivarono prima dell'ora stabilita e, dopo che la giovane ebbe chiuso il magazzino a chiave, salì coi genitori sulla loro lussuosa Berlina "Mi raccomando, cara! Stasera ci saranno molte persone che punteranno sulla tua vittoria!"

"Chi dovrò affrontare?"

"Boban. Stasera è stato scelto lui!"

"Perciò vincerai facilmente... Sappiamo bene che è un incapace!"

"Ma non è sempre detto che vinca. Ci sono molti lottatori forti..."

"Tu lo sei di più, cara!" Disse la madre, poi l'uomo fermò l'auto in un garage sotterraneo, ove vi erano poche luci accese e, sotto di queste, vi era il ring.

In più vi erano delle guardie del posto che sembravano coinvolte in quel brutto giro ed un paio di queste andarono verso di lei "Mi raccomando, Fenice! Devi ammazzarlo!"

"No. Sapete che io non uccido i miei avversari!"

"C'è sempre una prima volta..."

"Forse, ma non per me!" Rispose la ragazza, andando dietro ad una tenda appositamente appesa per far si che i combattenti potessero andare dietro di essa per cambiarsi.

Parecchie persone dell'ambiente, che erano già lì oppure arrivarono più tardi, eleganti e molto facoltose, iniziarono a puntare molti soldi appena cominciarono gli scontri e Cate, che avrebbe lottato nel quarto incontro, venne raggiunta da un uomo di colore.

"Ciao, Fenice! E' da molto che non ci vediamo..."

"Blaze!" Sorrise la giovane a Ronghar Mapoui, il solo lottatore con cui aveva stretto amicizia "Stai bene?"

"Si, grazie! E tu?"

"Anch'io sto bene. Moglie e figli?"

"Karima ed i nostri sei tesorini stanno benone. E di te che mi dici? Trovato l'amore?"

"Sai come la penso... Non ho tempo per l'amore..."

"Dovresti innamorarti, invece! Sei una bravissima ragazza e meriti tutto il bene del mondo..."

Cate sorrise amaramente "Non lo so, Blaze... Non troverò mai una ragazza che mi voglia bene, apprezzandomi per quello che sono."

"Secondo me quella ragazza esiste, devi solo trovarla!"

"Più facile a dirsi che a farsi..." Disse Cate, nell'attimo in cui lo speaker la chiamò sul ring e si trovò davanti Boban, che picchiava i pugni l'uno contro l'altro, rabbiosamente.

"Finirai male, ragazzina!"

Cate non rispose e, dopo aver ricevuto un pugno in pieno stomaco ed uno al viso, si fiondò su Boban, colpendolo con una raffica di pugni, atterrandolo e gli ruppe una gamba con una semplice ginocchiata e, mentre gli spettatori la incitavano ad ucciderlo, lei tolse i suoi guantoni a mezzo dito e si diresse verso la tenda dietro la quale si era cambiata, per rimettersi la tuta.

Quando terminò, i suoi genitori la pagarono, come promesso, dandole ben quindicimila Dollari e poi se ne andarono, mentre Blaze fissava la giovanissima amica che, con questa vittoria, era arrivata a duecentonovanta vittorie, più di metà delle quali per ko e le altre avevano visto avversari ed avversarie uscire dallo scontro con una o più fratture.

Ma Blaze sapeva benissimo che Caterina era stata rovinata dai genitori adottivi, che non le avevano insegnato l'amore, ma solo la violenza, per fare di lei un'ulteriore fonte di guadagno.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cucciole. ***


Il mattino seguente Cate, che era stata riportata al suo magazzino dai genitori, si svegliò alle quattro precise e tolse il pigiama per indossare la tuta ed uscire dal suo rifugio e fare un po' di jogging, dirigendosi verso la vicina Venice Beach, incontrando già pochi surfisti che volevano godersi le onde mattutine.

Corse e fece stretching, finchè non vide dei ragazzi, cinque per la precisione, che maltrattavano un cagnolino piccolissimo, di certo nato da poche settimane, lanciandolo in alto.

"Ehi, voi! Lasciate stare quel cucciolo!"

I ragazzi fissarono Cate ed uno di loro, alto, moro ed occhi verdi, avanzò con fare tronfio e spaccone "Perchè? Ci sculacci se non lo lasciamo stare?"

"No... Ma vi spacco le ossa una ad una!"

I cinque risero di gusto, divertiti "Devi solo provarci, carina! Noi in cinque e tu sola... Sarai tu a finire male, non di certo noi!"

"Provare per credere." Disse semplicemente Cate ed i cinque le andarono incontro tutti insieme, dopo che il tipo che aveva parlato mollò malamente a terra il cucciolo.

Cate non si scompose e nemmeno s'impressionò, ma parò i colpi uno dopo l'altro e colpì i cinque ragazzi con forza e rabbia, poi andò verso il cucciolo che, dal momento in cui era piccolissimo, non riusciva a camminare sulla sabbia e lo prese in braccio, mettendolo sotto la felpa per scaldarlo.

"Maledetta... M-Me la pagherai..."

"Sparite dalla mia vista, prima che mi venga in mente di rompervi davvero le ossa."

I ragazzi rimasero a terra doloranti, mentre la giovane si allontanò col cuccioletto, dirigendosi verso il centro della Città degli Angeli, bussando poi alla porta di una villetta della periferia e le aprì una donna di colore, che subito le sorrise.

"Ciao, Cate! Quanto tempo... Come stai?"

"Molto bene, Karima, grazie. Spero di non aver svegliato Ronghar ed i bambini..."

"No, tranquilla... Dormono tutti profondamente."

"Bene... Senti, potresti guardare questo cucciolo? Cinque babbei lo stavano maltrattando sulla spiaggia di Venice e ti pagherò la visita!"

"Povero... Vieni, lo guardo subito!" Disse la donna, facendo entrare Cate.

Infatti Karima Dwight, moglie di Blaze, era veterinaria ed aveva il suo studio privato sul retro della casa e si prese subito cura del cucciolo, il quale sembrava cercare nel corpo della giovane lottatrice un po' di caldo e Cate lo accarezzava teneramente "Quando starai bene, verrai a casa con me..."

"Lo terrai con te?" Chiese Karima, sorridendo alla castana.

"Si." Rispose sicura la lottatrice "E' maschio o femmina?"

"Una femminuccia! Come la chiamerai?"

"Lucky! Perchè è stata fortunata..."

"E' un bel nome." Disse la donna, continuando a visitare la cagnolina e le fece poi la puntura della vaccinazione, infine compilò il libretto sanitario e lo diede a Cate "Tra sei mesi tornerai per farla vaccinare ancora... Bisogna farlo ogni sei mesi."

"Va bene, d'accordo! Grazie mille."

"Di niente! E poi è sanissima... Guarda, ha aperto gli occhietti."

Cate s'avvicinò alla donna di colore e vide la cuccioletta, bianca e nera, con gli occhietti aperti e sorrise poi, per farsi notare dalla piccola, mosse la mano sul lettino e la cagnolina scodinzolò, muovendosi per prendere la mano della ragazza e poi la fiutò, facendo dei versetti "Lucky..."

"Già ti riconosce come padrona, visto?"

"Pian piano la porterò in giro col guinzaglio e le farò imparare ad ascoltarmi..."

"Diventerà bravissima, ne sono certa!"

"Grazie di nuovo... Ho solo trecento Dollari, con me. Se ti devo altro te li porterò dopo!"

"Li accetto, ma ricorda che non mi devi nulla..."

La ragazza prese la cucciola ed il libretto sanitario, poi se ne andò; nello stesso momento, anche Tania, prima di andare al lavoro insieme a Sole, si fermò innanzi a casa di Raphaela, scese dall'auto e suonò alla porta, con l'amica che aprì dopo pochi secondi.

"Ciao! Ho qui qualcuno per te..."

Raphaela notò il cucciolo tra le mani della poliziotta e subito sorrise "E' di razza beagle, vero?"

"Si, esatto! Il mio vicino li regalava e, sapendo quanto ti piacciono, ho deciso di portartene uno..."

"Hai fatto benissimo! Maschio o femmina?"

"Femmina, di quattro settimane!" Sorrise Tania "Adesso vado o faremo tardi!"

Raphaela la ringraziò e salutò con la mano le due amiche, che se ne andarono e poi, entrata in casa con la cuccioletta, chiamò la madre, che era veterinaria, per farle vaccinare la cagnolina. E la donna sarebbe arrivata a casa della figlia in un quarto d'ora, più o meno, prima di andare al suo ambulatorio e la giovane, intanto, notò che la cucciola ed i due micetti si annusavano, per conoscersi; suonò poi il campanello e Raphaela andò ad aprire, lasciando entrare sua madre Carmen.

"Ciao, tesoro! Dov'è il cucciolo?"

"E' qui coi micetti, mamma, ed è una femminuccia..."

"Che dolce! E' beagle, vero? Molto carina..."

"Me l'ha portata Tania alle sette e mezza, prima che andasse a lavorare!"

"Allora fammela visitare..." Disse la donna dal forte accento Spagnolo, visto che era nata e cresciuta in Spagna, trasferitasi in America per lavoro, ove aveva conosciuto poi Thomas, che sarebbe divenuto poi suo marito e padre dei loro quattro figli, visto che Raphaela aveva due sorelle maggiori, Maria e Paige, ed un fratello gemello, Marcus.

"Sta bene, vero?"

"Benone! Le ho fatto la puntura della vaccinazione e questo è il libretto sanitario... Fra sei mesi me la porterai per farla vaccinare ancora!"

Raphaela ringraziò ed abbracciò la madre, che se ne andò, poi anche la giovane si preparò per andare al lavoro. Ma la ragazza non immaginava nemmeno che la sua cuccioletta, Star, le avrebbe permesso di fare un'incontro che le avrebbe cambiato per sempre la vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La task force è operativa! ***


Arrivate in centrale, le ragazze entrarono nell'ufficio che era stato riservato loro come sorta di base per la task force ed iniziarono a studiare foto e fascicoli vari, finchè non entrò il loro capo "L'avete già detto alla vostra rispettiva fidanzata o moglie?" Chiese Pressmann.

"Io non l'ho ancora fatto..."

"Aspettiamo che la task force sia operativa..."

"Capisco. Comunque, attendo solo la risposta del Governatore!"

"Bene! Così possiamo iniziare ad indagare seriamente."

"Per adesso limitatevi a fare domande in giro ed a pattugliare le zone isolate della città."

Le ragazze annuirono ed uscirono con la rispettiva auto di servizio, dividendosi le zone malfamate e poco frequentate della città e, quando arrivarono al porto, Valentina e Sole videro una ragazza dai lunghi capelli castani che giocava con un cagnolino piccolissimo.

E Valentina fermò l'auto, poi entrambe scesero e s'avvicinarono alla giovane "Scusa, possiamo farti qualche domanda?" Chiese proprio la Argenti e la ragazza prese in braccio il cucciolo, avvicinandosi a sua volta.

"Posso esservi utile?"

"Lei viene spesso da queste parti?"

"Io vivo da queste parti, Agente, per usare le sue stesse parole." Iniziò la ragazza "Sono una senzatetto, abito in un magazzino abbandonato con lei!" Disse, mostrando alle due poliziotte la cagnolina di poche settimane.

"Ha mai notato movimenti o persone sospette?"

"Questo posto è molto tranquillo. Non ci viene quasi nessuno... Per questo qui mi trovo bene!"

"Capisco... Grazie per la sua disponibilità." Disse Valentina, andandosene con Sole ma, quando furono in auto, costei continuò a fissare la ragazza, da lontano e la bionda ragazza dagli occhi azzurri se ne accorse "Che c'è? Sei strana..."

"Quella ragazza non mi convince... Io non so come si può!" Fece Sole "Avrà la nostra età, eppure è una senzatetto. E' scappata di casa..."

"Sono cose che succedono. Non so spiegare il motivo..."

Valentina mise in moto l'auto e si allontanarono, con la ragazza che guardò la volante allontanarsi, mentre accarezzava il cucciolo "Noi non diremo niente, vero Lucky? Ma quella poliziotta mora ha capito che ho mentito... Vedremo come andrà a finire!"

Ritrovatesi poi in centrale, dopo che tutte ebbero detto alla rispettiva compagna che non sarebbero andate a pranzo alla solita pizzeria perchè dovevano lavorare, si ritrovarono nell'ufficio di Pressmann, al fine di informarlo circa le loro scoperte.

"E così non avete scoperto nulla di utile..."

"Esatto. Nessuno sa nulla, oppure ti fanno credere di non sapere niente." Disse Arianna.

"Però io e Valentina abbiamo parlato con una ragazza, al porto, che non mi ha convinta affatto." Avanzò Sole "Aveva un fisico ben allenato, si notava dagli abiti e poi aveva quello sguardo spietato tipico dei lottatori."

Pressmann fissò la sottoposta "Ne sei convinta? Credi che quella ragazzetta sia una lottatrice?"

"Era sul metro e ottanta o poco meno, capelli lunghi castani, occhi azzurri chiari e quasi trasparenti... La riconoscerei fra mille!"

"Se la ritrovate, fermatela e la portate qui, ove la interrogheremo. Ma attenta a non prenderle, eh! Se quella lotta, sarà un'avversaria ostica."

"Sarà certamente una bella sfida." Sorrise Tania, visto che Sole era la campionessa del Distretto, dal momento in cui praticava la kick boxing e non aveva ancora perso, quando vi erano dei combattimenti amichevoli tra i vari Distretti.

Pressmann le congedò e, dopo undici ore di lavoro, verso le otto di sera, le ragazze si cambiarono e andarono ognuna a casa propria, ove abbracciarono la rispettiva compagna. La prima fu Tania che, aperta la porta di casa, subito richiusa alle sue spalle, entrò in cucina "Ciao..." Disse, baciando sul collo la sua Francesca, dopo averle cinto la vita da dietro con le braccia.

"Ciao, amore!" Sorrise Francesca, voltandosi e baciando la sua Tania, che andò poi al piano superiore per vedere il loro piccolo Derek, che si svegliò un paio di minuti dopo, così la poliziotta lo prese delicatamente in braccio, portandolo in soggiorno e sedendosi sul divano, cullandolo.

Invece Arianna si beccò una cucchiaiata su entrambe le mani, quando provò a prendere del sugo dal pentolino "Ahio! Ma io ho fame..."

"Aspetta! Tanto mancano cinque minuti ed è pronto." La rimproverò Elisa "Sai bene che non apprezzo questi gesti."

"Ma accidenti... Allora vado sul divano a stendermi, sono stanca!"

Elisa sospirò e prese una brioche alla marmellata di ciliegia, andando a portarla alla fidanzata "Tieni. Almeno tappi un piccolissimo buco nello stomaco..."

"Ti amo!" Disse Arianna, rubando un dolce bacio alla compagna, che ritornò in cucina. Sapeva che Arianna puntava a quello, più che alla cena.

Anche Sole, arrivata a casa, baciò subito la sua Nadia, prendendola in braccio "Il mio amore! Come ti senti?"

"Molto bene! Adesso sto molto meglio... Lo stomaco non fa più male, mia madre mi ha portato le compresse e quela che ho preso ha funzionato."

"Ne sono felice." Ammise la mora poliziotta, baciando l'altrettanto mora compagna.

Nadia si strinse alla sua compagna, invece Valentina, arrivata a casa sua, trovò la sua Francesca stesa sul divano e la bionda ragazza non aveva una bella cera "Amore... Ti senti bene? Sei molto pallida..."

"Non mi sento affatto bene... Ho dato di stomaco tre volte, oggi, tanto che non sono andata al lavoro di pomeriggio."

"Preparo io la cena, poi mi siedo accanto a te. D'accordo?"

"Ok... Prepara solo per te, io non ho fame o starò ancora male..."

Valentina annuì col capo ed entrò in cucina per prepararsi una buona pasta allo scoglio poi, quando fu pronta, la servì e mise in un piatto, prese una bottiglietta d'acqua ed andò a sedersi sul divano accanto a Francesca, che s'accoccolò accanto alla compagnia "Devi andare dal medico."

"Domani ci andrò, ho già chiamato."

"Bene... Se hai bisogno di me, chiamami! Verrò subito via dal lavoro."

Francesca sorrise poi sul cellulare di Valentina, così come su quello delle altre poliziotte della task force, arrivò una mail di Pressmann. Il Governatore aveva dato il via libera e, dal giorno seguente, la task force sarebbe stata finalmente operativa.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Dolci notizie e fatale incontro. ***


Il giorno seguente, dopo essersi svegliate e svolto la rispettiva routine quotidiana, le poliziotte si prepararono per andare al lavoro, con Valentina che raccomandò a Francesca di farle sapere come sarebbe andata la visita.

E la Principi, una volta uscita di casa dopo aver chiuso tutto, trovò per strada Nadia "Ciao!" La salutò la bionda ragazza.

"Ciao! Non pensavo di vederti. Stai andando al lavoro?"

"No, in realtà vado dal medico. Ultimamente non sto molto bene..."

"Anch'io ci stavo andando!" Disse la mora "Possiamo andare insieme, che ne dici?" Chiese e Francesca annuì col capo.

Invece, al lavoro, le poliziotte ricevettero una soffiata anonima circa un magazzino in periferia, nella zona rurale, nel quale avrebbero dovuto trovarsi una decina di lottatori assieme a coloro che li controllavano e pagavano.

E con le ragazze vi erano una decina di Agenti della S.W.A.T., che subito fecero irruzione assieme alle giovani "Fermi tutti, Polizia!" Gridarono, entrando.

Ovviamente vi fu il fuggi fuggi generale, con Arianna e Tania che riuscirono a fermare un lottatore a testa, dovendo inevitabilmente usare le mani per convincerli alla resa ed Arianna se la cavò, ma Tania si prese una gomitata sull'occhio sinistro e lo zigomo le sanguinò leggermente.

"Ma porca miseria!" Disse con un hint rabbioso nella voce Tania.

"Sei finita, bellezza!" Ribadì il lottatore, ma intervenne Sole, che fermò il pugno dell'uomo e si colpirono con foga quasi agonistica, quasi fossero sul ring.

E Sole, abituata a confrontarsi con uomini e donne, sui colleghi e colleghe durante gli scontri tra Distretti, non ci mise molto a mandare il lottatore ko "Sei in arresto e, oltre al capo d'accusa per aver lottato in combattimenti illegali, sarai anche imputato per aggressione a pubblico ufficiale!"

La mora ragazza lo consegnò a due colleghi della S.W.A.T., poi s'avvicinò a Tania, ove già vi era Valentina "Sono arrivati i Paramedici?"

"Si, eccoli!" Rispose Sole, facendo ai due uomini cenno con le braccia, facendo capire loro che era accanto ad una persona ferita.

"Cos'è successo?" Chiese il medico, inginocchiandosi a sua volta accanto a Tania.

"Uno dei lottatori mi ha colpita sull'occhio e lo zigomo sanguina..." Spiegò la poliziotta, togliendo la mano ed il Paramedico le diede un'occhiata con l'apposita lucetta usata per controllare gli occhi ed il Paramedico la invitò ad alzarsi.

"Dovrà venire con noi in ospedale. Per quel taglietto le daranno certamente tre punti!"

Tania, che si teneva la garzetta col disinfettante sullo zigomo insanguinato, seguì i due Paramedici e salì sull'ambulanza assieme ad Arianna e, mentre ritornavano in centrale, Valentina ricevette una chiamata dalla sua Francesca "Pronto? Dimmi, amore... Stai aspettando il tuo turno per fare le analisi del sangue? Ok... Ah, va bene, lo dico a Sole. Ci vediamo questa sera... Certo, anch'io ti amo! Un bacio." Disse, riattaccando e Sole fissò per un secondo la partner.

"Cosa dovresti dirmi?"

"Francesca è andata dal medico e per strada ha trovato Nadia. Sono entrambe ad aspettare il proprio turno per fare le analisi del sangue..."

"Ok, ho capito. Dopo le telefono..." Disse la mora ragazza.

Ed arrivate in centrale, Pressmann fu felicissimo di vedere che le sue migliori Agenti avevano compiuto i primi arresti, anche se erano di certo dei pesciolini piccoli, il fondo dell'organizzazione criminale che organizzava combattimenti e traffici vari. Molto lavoro andava ancora fatto.

A fine turno, le ragazze si cambiarono ed andarono a casa propria, con Valentina che trovò la sua Francesca al telefono e, quando riattaccò, le andò incontro, baciandola "Non ho nulla di grave, solo semplice influenza. Il bambino non corre pericolo!"

"Ne sono felice!" Rispose la poliziotta, baciando il ventre della compagna che, di lì ad un paio di giorni, sarebbe entrata nel settimo mese.

Anche Sole, appena arrivata a casa, si trovò subito la sua Nadia fra le braccia "Eccoti! Allora? Com'è andata dal medico? Le analisi?"

"Prima di avere la risposta, vieni a sederti... So che sei molto emotiva." Iniziò Nadia e, quando la compagna fu seduta, la fissò e le sorrise "Amore, sono incinta!"

Sole sgranò i bellissimi occhi castani "Hai ragione, seduta è meglio..." Rispose la mora, baciando poi la compagna ed accarezzandole il ventre "Di quanti mesi?"

"Tre! Domani pomeriggio devo fare l'ecografia, ma non ci sono dubbi."

Mentre le ragazze festeggiavano, Arianna si fece una doccia veloce e si cambiò per portare a cena la sua Elisa e Cri saltò in braccio alla sua Valy "Sai... Stamattina sono andata a ritirare i risultati delle analisi che ho fatto tre giorni fa e... E sono incinta! Farò concorrenza a Francesca!"

"Cosa? Sul serio? E di quanto?" Chiese a raffica la giovane pasticcera "Coraggio, non tenermi sulle spine!"

"Sono incinta di due mesi e mezzo! E non ti chiedo se sei felice, già si vede."

"Eccome se sono felice!" Rispose la ragazza dalla pelle ambrata "E sai una cosa? Stasera Lucia usciva con quella ragazza, Michelle..."

"Sul serio? Evviva, era ora! Dopo due settimane che si giravano intorno, finalmente usciranno insieme."

Valy fu d'accordissimo con lei e, un'oretta più tardi, quando Raphaela tornò dal lavoro, entrò in casa sua e diede subito da mangiare ai due micetti, che fortunatamente facevano i loro bisogni all'esterno, visto che innanzi alla porta vi era una piccola porticina dalla quale i gattini entravano ed uscivano, poi prese Star e la portò fuori per una breve passeggiata. Ma a circa mezzo metro da casa sua, Star abbaiò verso una ragazza che si stava avvicinando.

"Su, Star, fai la brava! La ragazza non ti fa niente..."

E la giovane, quando fu ad un paio di metri da Raphaela, si fermò ed entrambe si persero a guardarsi e la sconosciuta s'inginocchiò per accarezzare la cagnolina "E' di razza Beagle, vero? E' davvero bella!"

"S-Si, esatto. Si chiama Star." Disse la mora e l'altra ragazza continuò ad accarezzarla e Star apprezzò, leccando la castana sulla mano destra e sul viso.

"Comunque, sono certa che abbaiasse a lei." Spiegò la giovane che, secondo Raphaela, aveva più o meno la sua stessa età e le mostrò un cagnolino che aveva di certo pochi giorni e che sciolse il cuore di Raphaela, che l'accarezzò delicatamente "Lei, invece, si chiama Lucky."

La cuccioletta annusava la mano di Raphaela e la leccò appena, un paio di volte, facendo dei versetti e la castana la fece vedere anche a Star, che si limitò ad annusarla "Si piacciono, a quanto pare."

"Bellissima la cagnolina, ma anche la padrona non è male." Commentò la giovane e Raphaela arrossì vistosamente "Io sono Caterina Bossolani, per tutti Cate. E tu?" Chiese, tendendole la mano e la mora, passato appena l'imbarazzo, la strinse.

"Io sono Raphaela Falcetti!" Rispose, poi la castana, notando l'ora tarda, salutò la ragazza e se ne andò.

Doveva andare a combattere, ma ora aveva trovato qualcosa, o meglio, qualcuno che, come le suggeriva sempre il padre, forse l'avrebbe aiutata a scaricare tutta la tensione che s'accumulava nel suo corpo prima o dopo ogni scontro.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sospetti. ***


Il giorno dopo, non appena le ragazze furono sveglie, si prepararono per andare al rispettivo lavoro ma, una volta in centrale, le poliziotte dovettero scrivere il rapporto circa la retata e gli arresti del giorno prima "Poi come sta Francesca?" Chiese Arianna, mentre continuava a scrivere al computer.

"Sta bene, solo una leggera influenza. Nadia, invece?"

"Non ci crederete mai... Ma Nadia aspetta un bambino! Anche noi diventermo madri, tra sette mesetti, più o meno."

"Congratulazioni!" Disse subito Valentina "E' una sensazione bellissima, il sapere che diventerai madre! Quando poi le accarezzerai il pancione vedrai che emozione."

"Immagino. Comunque, stamattina Cri ha mandato una mail a Nadia, dicendole di essere in dolce attesa... Avranno il bambino nello stesso periodo, se tutto andrà bene." Sorrise la mora poliziotta e le altre con lei, poi arrivò Tania, con un cerotto sotto l'occhio.

"Ehi... Non dovresti essere a casa?"

"Scherzi? Non riuscirei mai a stare ferma senza fare niente!" Rispose Tania "E poi devo solo mettere il collirio per una settimana e cambiare la medicazione."

"Come farai a cambiarla?"

"Verrà Francesca. Oggi non andava al lavoro perchè un collega le ha chiesto di avere anche le quattro ore del suo turno, perciò lei si farà tutta la giornata domani!"

Le colleghe annuirono, poi Pressmann uscì dal suo ufficio "Calori, accidenti! Dovresti essere a casa. Che diavolo ci fai qui?"

"Non riesco a stare a casa con le mani in mano. E poi, devo scrivere anch'io il rapporto."

"Ok, capisco. Ma se il male dovesse aumentare o se ti capita di sentire fastidio in modo particolare, vattene subito a casa e prenditi la settimana di ferie!"

"Inizierò a stare a casa da domani e tornerò al lavoro il prossimo Martedì, se la visita oculistica andrà bene."

L'uomo annuì e se ne tornò nel suo ufficio, così le ragazze si rimisero al lavoro poi, verso mezzogiorno, arrivò Francesca col piccolo Derek in braccio "Ciao, amore!" Salutò subito la bionda ragazza e la compagna le andò incontro, abbracciandola e baciandola.

"Ciao a te! E ciao anche al mio tesoro." Disse Tania, baciando le manine ed i piedini del suo bimbo.

Francesca salutò anche le altre amiche, poi tornò a fissare la moglie "Coraggio, mettiti seduta."

"Oh, la signora Calori!" Fece Pressmann, uscendo dal suo ufficio e togliendosi gli occhiali, stringendo poi la mano a Francesca "E' venuta a prendersi cura di questa testa dura?" Chiese, posando con poca delicatezza la mano sulla spalla destra di Tania.

"Si, esatto! Devo metterle il collirio e farle la medicazione."

L'uomo le sorrise "Posso prendere in braccio il piccolino?"

"Certamente! Prego." Rispose Francesca, passandogli Derek.

"Dopo tre figli e quattro nipotini, mi mancava tenere in braccio un neonato. Ormai i miei sono tutti cresciuti!"

"Non si preoccupi, Commissario, non ho intenzione di avere un figlio solo!" S'intromise Tania e Francesca le strappò l'ultimo tratto del cerotto, facendole emettere un acuto verso di dolore e la poliziotta la fissò.

"Fammi prendere un po' di respiro, prima!"

Pressmann sorrise "Da domani le ho ordinato di stare a casa. La leghi al letto, mi raccomando! Anzi, l'ammanetti, così è certo che non me la ritrovo qui."

Francesca sorrise, mentre metteva il collirio a Tania "Vedrò cosa posso fare!" Rispose la giovane, quindi Pressmann si portò il piccolo Derek a spasso per gli uffici, parlandogli e canticchiando canzoncine tipicamente usate per far addormentare i neonati.

Ovviamente Francesca e le ragazze parlarono anche delle gravidanze di Nadia e Cri ed il discorso proseguì una decina di minuti dopo quando, ripreso Derek da Pressmann, le amiche uscirono dalla centrale per andare a pranzo e, alla solita tavola calda, si ricongiunsero a tutte le altre.

"Oggi sei stranamente felice, Raphaela. Come mai?"

"Ieri sera ho portato Star fuori a fare una passeggiata e ho incontrato una ragazza..."

"Una ragazza? Sul serio?" Chiese Nadia, sorridendole "E com'è?"

"Beh... Alta un paio di centimetri in meno di me, capelli castani legati in un'alta coda di cavallo, occhi chiarissimi... Bella, davvero! Ed aveva una cagnolina carinissima."

"E ti piace?" Domandò nuovamente Nadia, presa dall'argomento.

"E' molto bella, ma non so se ha i miei stessi gusti e se le piaccio..."

Sole posò il bicchiere con la sua aranciata innanzi al suo piatto di pasta al sugo pomodoro e ricotta, fissando Raphaela "Sembra la descrizione di quella ragazza che, a detta mia, è coinvolta nel giro dei combattimenti clandestini..."

Le ragazze la fissarono, compresa Raphaela "Ne sei certa? Perchè a me Cate è sembrata una bravissima ragazza."

"L'apparenza spesso inganna."

Raphaela chinò il capo, quasi sconsolata "Visto? L'hai rattristata!" Disse subito Nadia e Sole la fissò, non capendo il motivo della sua sfuriata "Non darle retta e, se ti piace, fregatene di chi è e cosa fa! Segui il tuo cuore. Ti ha detto il suo nome, perciò devi piacerle, altrimenti non si sarebbe mai presentata ed avrebbe guardato Star e basta!"

"Lo so, ma se fosse una criminale..."

La mora si era abbastanza rattristata, ma continuò a mangiare la sua pizza e poi, alle due, tutte tornarono al rispettivo lavoro. Ma Raphaela, nonostante le parole di Sole, era certa che Cate non era una persona malvagia e le sarebbe piaciuto molto poterla rivedere e magari frequentare.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Consigli e decisioni. ***


Il giorno seguente, Sole e Valy portarono la rispettiva compagna dalla ginecologa per fare l'ecografia ed avere così la conferma della gravidanza ed erano proprio Valy e Cri ad avere l'appuntamento per prime, dalla dottoressa Hastings "Buongiorno!" Le salutò la donna "Chi di voi due deve fare l'ecografia?"

"Io!" Rispose Cri, alzando la mano, visibilmente felice "Sono io, Cristina Circondino!"

"Allora prego, vieni!" Disse la ginecologa "Stenditi sul lettino e rilassati. Io inizio la visita, poi ti faccio l'ecografia, ok?"

"D'accordo." Disse la ragazza, mentre Valy si sedette accanto a lei, tenendole la mano e sorridendole con amore.

La visita durò pochi minuti, poi la ginecologa iniziò l'ecografia e sorrise, voltando il monitor verso le due ragazze "Ecco qui, vedete? Questo puntino è il vostro bambino e direi che, a giudicare dalle dimensioni, assolutamente nella norma, affermo tranquillamente che sei incinta di sette settimane!"

Le due ragazze sorrisero, scambiandosi un dolce bacio, poi Cri pagò la visita e se ne andarono con le immagini stampate della prima ecografia e la ricetta per un farmaco antinausea, che le due sarebbero subito andate a prendere in farmacia, prima di andare l rispettivo lavoro.

Anche Sole e Nadia erano arrivate dalla loro ginecologa, la dottoressa Sandovàl, loro vicina di casa, che le fece subito accomodare "Ciao! A quale delle due devo fare la visita e l'ecografia?" Chiese la donna, sorridendo ad entrambe.

"A me, Laura!" Rispose Nadia e la dottoressa le fece accomodare, con la mora che subito si stese sul lettino.

La Sandovàl iniziò la visita e poi procedette con l'ecografia, girando il monitor verso di loro "Ecco, guardate! La gravidanza è piuttosto avanti, sui tre mesi a giudicare dalla grandezza del feto. Non ti sei accorta dello stop del ciclo?"

"Si, ma credevo fosse un semplice ritardo! Mai una gravidanza... Finchè non ho preso l'influenza e ho fatto le analisi per puro scrupolo!"

"Ho capito... Beh, auguri ad entrambe! Tra sette mesetti o poco più, diventerete madri!"

Le due sorrisero, con Sole che era visibilmente emozionata e Nadia che la baciò, poi pagò la visita e se ne andarono, dirette verso la farmacia per prendere il farmaco antinausea e con Sole che, mentre aspettava che Nadia uscisse dalla farmacia, guardava e riguardava le immagini del suo primo o prima erede, assai felice.

Invece le altre ragazze, tutte al rispettivo lavoro, si davano da fare e, alla pasticceria che gestiva con Valy, Lucia era impegnata coi colloqui di assunzione, lasciando al banco a servire le due ragazze ed i due ragazzi che lavoravano per loro, al fine di selezionare una ragazza ed un ragazzo e sottoporre poi i curriculum anche a Valy, visto che la pasticceria era di entrambe. E con sua grande sorpresa, una delle ragazze che aveva il colloquio di lavoro era Michelle.

"Ciao!" La salutò Lucia "Non contavo di vederti, sono molto sorpresa..."

"E' stata Valy a dirmi di portare il curriculum... Ed eccomi qui!" Sorrise la castana ragazza dagli occhi scuri "Non voglio trattamenti di favore, sia chiaro!"

"No no, tranquilla. Ma non serve farli, perchè vedo che hai fatto una scuola di cucina e poi un corso di pasticceria... Direi che sei perfetta! Comunque devo sottoporre il tutto anche a Valy, visto che la pasticceria è di entrambe."

"Assolutamente! Il mio numero ce l'hai, perciò se serve..." Disse, alzandosi e Lucia le strinse la mano tesa, ricordandole il loro appuntamento di quella stessa sera, poi Michelle se ne andò e Lucia portò a termine gli ultimi tre colloqui poi, quando tornò Valy, le riferì tutto e le diede il via libera per prendere in prova, dal giorno seguente, la stessa Michelle ed il ragazzo da lei scelto, Matt.

Il pomeriggio passò poi tra turni di lavoro o svago, visto che Nadia, la Principi ed Elisa lavoravano solo il mattino, avendo un lavoro part-time, anche se Francesca faceva solo mezza giornata per via della gravidanza e, quando l'altra Francesca tornò a casa alle sette precise, appese il giubbotto all'appendino e cercò subito la sua Tania ed il loro piccolo Derek, sperando che fosse tutto apposto, visto che mai la poliziotta era rimasta sola col loro bimbo "Amore, sono tornata!"

"Sono in cucina!" Rispose Tania che, tenendo Derek in braccio, stava mescolando il pesto che lei stessa aveva preparato e la pasta, poi si voltò, sorridendo alla sua amata e baciandola con dolcezza "Com'è andata al lavoro?"

"Bene, anche se la fotocopiatrice si è rotta e l'ufficio è andato un po' nel caos, visto che il tecnico ci ha messo quaranta minuti ad arrivare ed altrettanti a ripararla!"

"Capisco... A noi, invece, è andata benissimo! Vero, amore?" Rivolse la poliziotta al figlioletto, baciandolo teneramente sulla fronte "Abbiamo mangiato, fatto il bagnetto e l'ho cambiato due volte. Per quanto riguarda le faccende domestiche, sono tutte fatte!"

"Che brava, il mio amore! Meriti una ricompensa speciale... Spero che un bacio vada bene!"

"Se me lo dai tu, va benissimo!" Rispose Tania, stringendo a sè la compagna e baciandola con dolcezza, tornando poi a dedicarsi alla sua cena.

Invece, altrove, alcune persone ben vestite e molto eleganti si stavano riunendo attorno ad un ring racchiuso all'interno di una gabbia e, in quelli che erano gli spogliatoi, i lottatori e le lottatrici si stavano preparando.

Anche Cate era lì, ovviamente e venne raggiunta da Blaze, che si sedette accanto a lei "Ciao! Come stai?"

"Bene, Blaze! E tu?"

"Anch'io sto molto bene. Mia moglie ha detto che le hai portato una cagnolina... Come sta?"

"Anche Lucky sta molto bene. E' la mia sola compagnia! Ed è un'amica impagabile."

L'uomo di colore la fissò, sorridendo appena "Sono felice di vederti sorridere! Ma credo ci sia altro... Hai lo sguardo tipico di chi si è innamorato..."

Anche Cate sorrise, guardando l'amico negli occhi "Ieri sera facevo una passeggiata con Lucky, tenendola sotto il giubbotto e ho incontrato una ragazza bellissima..."

"Una ragazza bellissima? Quanto bella?"

"Meravigliosa!" Rispose senza indugio Cate "Alta poco più di me, lunghi capelli mori, brillanti occhi verde smeraldo... Un'autentica meraviglia!"

"Wow... Come si chiama?"

"Raphaela! Ha un nome bello tanto quanto lei."

Blaze sorrise nuovamente, ma si fece serio "Se davvero ti sei innamorata, diglielo! Cerca di capire se è libera e se ha i tuoi stessi gusti sessuali e poi dille quanto l'ami! Hai da poco compiuto i diciotto anni, nella tua vita non possono esistere solo i combattimenti clandestini... Pensaci, ragazza mia. Pensaci davvero."

"Ci penserò, Blaze. Grazie!" Rispose Cate e lui le sorrise, annuendo col capo. Infatti i due, nonostante fossero amici, erano come fratello e sorella, visto che lui aveva dieci anni in più di lei. Si capivano al volo, non erano mai necessarie parole superflue, tra loro.

Poi Blaze venne chiamato sul ring e vinse il suo incontro in quattro round, poi fu il turno di Cate che, per la gioia di genitori e scommettitori, sconfisse la sua avversaria in due round, abbattendola con un pugno secco in pieno viso che la mandò ko.

E Cate capì poi che Blaze aveva ragione. Lei doveva dire tutto a Raphaela, sperando che la giovane la corrispondesse, perchè le piaceva troppo per poter rinunciare a lei ed al suo amore. Decise così che, alla prima occasione, avrebbe provato a parlarle.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Speranze. ***


Il giorno dopo, le poliziotte continuarono col loro lavoro e le indagini sui combattimenti clandestini, con Tania rimasta a casa ancora in malattia e scese così in cucina per preparare la colazione a sè stessa e Francesca che, in camera del piccolo Derek, era seduta sulla sedia a dondolo ad allattarlo e cullarlo.

"Che profumino! Hai preparato le crèpes?" Chiese Francesca, scendendo di sotto col piccolo in braccio.

"Esatto! Le preferisci con la crema pasticcera, la Nutella oppure marmellata di pesche e ciliege?"

"Tutte e tre, se devo essere sincera..." Sorrise la ragazza e Tania con lei "No, ok... Alla crema pasticcera!"

Tania le sorrise e le servì due crèpes per tipo, sapendo che Francesca non le avrebbe sprecate, tanto era golosa, nonostante il fisico asciutto e la ragazza le si avvicinò, dopo aver steso il suo piccolino nella culla "Spero ti piacciano, è la prima volta che le preparo!"

"Saranno buonissime, non ne dubito." Sorrise Francesca, baciando Tania sulle labbra.

Si misero poi a tavola e, quando Tania terminò la colazione, uscì in giardino per dare da mangiare alla sua cagnolina, della quale era riuscita a regalare i quattro cuccioli nati tre mesetti prima, poi Francesca andò al lavoro e sarebbe tornata a mezzogiorno.

Tania prese in braccio il suo bimbo, lo sistemò nel passeggino ed uscì di casa, pronta a godersi il bel sole, nonostante fosse solo l'inizio di Febbraio e, visto che mancavano due giorni a San Valentino, la ragazza voleva trovare il giusto regalo per la sua ragazza.

"Ciao! Che sorpresa." Disse qualcuno alle sue spalle e, voltatasi, Tania vide Nadia e la Principi.

"Ciao a voi! Oggi non lavorate?"

"No. Io ho il turno al pomeriggio perchè una collega mi ha chiesto il cambio di turno..."

"Io ho la giornata libera! Alla gelateria sono rimaste Elisa, Raphaela e le due ragazze che lavorano part time con noi..." Spiegò la Principi "Dopo che Lucia e Valy hanno voluto cambiare la nostra attività con la loro, lasciandoci la gelateria, abbiamo tutte più tempo libero. E poi, Francesca che ha cambiato lavoro, andando a fare l'impiegata... Sono certa che prima o poi tornerà con noi, perchè mi ha detto giusto ieri che non se la passano bene..."

"Non mi ha detto nulla. Beh, tanto potrete assumerla di nuovo voi... No?"

"Esatto!" Risposero assieme la Principessa e Nadia.

Tania sorrise loro, sistemando il ciucciotto in bocca al figlioletto "Piuttosto... Sto andando a cercare un regalo per Francesca, visto che dopodomani è San Valentino. Che ne dite? Mi accompagnate?" Chiese e le due amiche annuirono.

Girarono per i negozi, finchè Tania non si fermò davanti ad una vetrina, sorridendo "Hai trovato qualcosa di bello?"

"Altrochè!" Sorrise la poliziotta "Quel ciondolo... Le prenderò quel ciondolo!"

Tania entrò in gioielleria ed il proprietario le si avvicinò, pronto a servirla "Buongiorno! Come posso esserle utile?"

"Vorrei vedere quel collier..." Indicò la poliziotta e, quando il gioielliere glielo mostrò, Tania sorrise "Si... Si, è questo il regalo che cercavo! Me lo impacchetterebbe, per favore? E' per San Valentino, per la mia sposa!"

"Assolutamente!" Disse l'uomo "Luis, vieni qui ad impacchettare il regalo per la signora!" Chiamò ed arrivò un ragazzo sui vent'anni, che subito prese il collier per metterlo nella sua scatolina ed impacchettarlo, col gioielliere che condusse Tania alla cassa, per farla pagare e la giovane usò la carta di credito.

Uscì poi e si ricongiunse con Nadia e la Principi "Non pensavo che l'avresti comprato sul serio..." Disse quest'ultima.

"L'amore non ha prezzo! Per la mia Francesca comprerei anche la Luna!"

Le due amiche le sorrisero, poi andarono al centro commerciale ed infine si diressero verso la loro solita tavola calda, arrivandovi in una ventina di minuti e trovarono già Raphaela ad aspettarle "Ciao! Hai chiuso tutto, alla gelateria?"

"Ciao a voi! E... Si, ho fatto tutto. Ovviamente Paige e Cassidy mi hanno aiutata..."

"Bene." Sorrise la Principi "Cosa farai a San Valentino?"

"Niente, come ogni anno... Cosa vuoi che faccia? Sono single... Passerò la serata coi miei micetti e con Star!"

"Sul serio? Non uscirai con quella ragazza che tanto ti affascina?"

"Non sa nemmeno dove abito, non so dove abiti lei... So soltanto che si chiama Cate e basta!"

"Sempre meglio che niente, no?" Chiese nuovamente Nadia, che voleva assolutamente vedere l'amica felice anche in amore "Io sono convinta che la rivedrai presto... A detta mia, voi siete anime gemelle!"

Raphaela arrossì leggermente "N-Non scherzare... Vorrei tanto rivederla, ma non so nemmeno se le piaccio!"

"Le piacerai sicuramente, fidati." Avanzò Tania "Ho sposato Francesca perchè ci siamo sempre amate, ma se lei mi avesse rifiutata, io avrei scelto te!" Ammise e le tre amiche la fissarono "Ma tranquilla, non voglio tradire il mio amore e poi, di certo, tra noi non avrebbe funzionato magari..."

La mora sorrise appena e continuarono a parlottare, anche mentre arrivavano le amiche, con Tania che mise subito via il regalo prima dell'arrivo della sua Francesca, che baciò prima Derek e poi la poliziotta, prima di prendere in braccio il bimbo per allattarlo, visto che si era seduta nell'angolo, per non farsi vedere da altri clienti.

Ma Raphaela sperava davvero di rivedere Cate, perchè le era piaciuta subito, durante il loro unico e breve incontro, sperando di piacerle almeno un po'. E non immaginava nemmeno che anche Cate si era invaghita di lei e sperava a sua volta di poter rivedere quella ragazza che, da qualche notte, era l'oggetto dei suoi sogni più dolci e proibiti.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** San Valentino. ***


Passarono due giorni ed arrivò finalmente San Valentino, con le nostre poliziotte e non solo che avevano cercato il regalo più adatto per la rispettiva compagna, mantenendo il più grande riservo sul regalo scelto, anche quando si arrivava alla sera, sotto le lenzuola e tenere alto il velo di mistero si rivelava arduo.

E tutto il giorno passò tranquillo, con le poliziotte che, dopo aver ricevuto una telefonata anonima, andarono nel parcheggio sotterraneo di un supermercato ed arrestarono tredici persone che scoprirono essere coinvolte nel mondo dei combattimenti clandestini.

E Pressmann, visto che era San Valentino, mandò a casa tutti i sottoposti alle sette e le nostre ragazze arrivarono a casa una mezz'oretta più tardi. Ma Tania, che già era a casa, stava preparando una torta alla crema di limone per la sua Francesca, visto che i cioccolatini erano già in frigo a raffreddare "Sono a casa!"

"Bentornata, amore." Disse Tania, andandole incontro e baciandola, poi la ragazza andò a baciare il figlioletto, che dormiva nella culla accanto al divano.

"Che profumino! Cos'hai preparato?"

"E' una sorpresa! Visto che non possiamo andare oltre i baci, ho scelto qualcosa di dolce per te... E questo è il tuo regalo!" Avanzò la poliziotta, porgendo alla compagna un pacchettino rosso e quando Francesca lo aprì, sgranò gli occhi quando vide il collier.

"Dio, è... E'... E' stupendo! Ti amo!" Rispose la ragazza, ricevendo un bacio dalla compagna e le porse poi una scatolina contenente dei cioccolatini che aveva preparato a casa di Elisa nel pomeriggio, prima di tornare al lavoro. Per questo non erano andate a pranzare insieme alla rispettiva compagna alla solita tavola calda.

Invece Sole e Nadia erano prese da un bacio appassionato "E dimmi... Cosa potresti regalarmi oltre alla gioia di diventare madre?"

"Una bella scatola di cioccolatini!"

"Sai quanto li adoro!" Sorrise Sole, porgendo poi a Nadia il suo regalo, che subito lo aprì.

"Wow! Meraviglioso! Sono senza parole..." Disse la mora, innanzi al braccialetto in oro bianco con piccoli rubini incastonati, baciando poi la compagna.

Cri e Valy, così come Lucia e Michelle, erano uscite a cena ed al rispettivo ristorante si scambiarono i regali, con Cri e Michelle che porsero alla compagna una scatola di cioccolatini, mentre Valy diede alla fidanzata un pacchettino contenente una catenina con una Bilancia, il suo segno zodiacale, come pendente, invece il regalo di Lucia consisteva in un paio di orecchini di diamante.

E Valentina, tornata a casa sua, venne accolta da Francesca, che le saltò letteralmente in braccio "Ciao, bentornata!"

"Ciao a te, amore! Com'è andata la giornata?"

"Molto bene. Ho sentito alla radio che avete compiuto degli arresti importanti..."

"Già! Per fortuna..." Sospirò la ragazza "Ma stasera non voglio parlare di lavoro, ma solo di noi! Questo è per te."

Francesca aprì il pacchetto, rimanendo a bocca aperta innanzi al braccialetto d'oro ed al ciondolo con medaglione nel quale vi era una foto di loro due e dietro ad esso vi erano incisi i loro nomi e la data del loro matrimonio "E'... E'..." Farfugliò Francesca, che si commosse "Dio, è meraviglioso! Bellissimo."

"Ti piace? Erano in offerta speciale, così li ho presi entrambi..."

"Hai fatto benissimo, mi piacciono molto! E spero che ti piaccia ciò che ho preparato per te... Chiudi gli occhi."

"Mi piacerà sicuramente!" Rispose Valentina, obbedendo e Francesca andò in cucina, uscendo qualche minuto dopo con indosso un vestitino molto succinto e con in mano un vassoio sul quale erano adagiati una ventina di bignè al cioccolato.

"Adesso puoi aprire gli occhi..." Disse e, quando li riaprì, a Valentina venne un mezzo infarto quando vide la sua Francesca con quel vestitino addosso.

"Non so cosa dire, lo ammetto... Dico solo che sei stupenda, che ti amo e che adoro i bignè al cioccolato!" Ammise la poliziotta, posandone uno sulle labbra di Francesca, che lo accolse fra di esse, prima che la compagna gliene rubasse metà, dandole inoltre un dolce bacio al sapor di cioccolato.

"Per un bacio così, vorrei che ogni giorno fosse San Valentino!"

"Vorresti vedermi morta?" Chiese la poliziotta, con un mezzo sorriso e Francesca corrugò la fronte.

"Perchè? Non voglio vederti morta! Resterei vedova ed il nostro bambino senza una madre..."

"Semplice. Sei troppo bella e provocante vestita così, mi verrebbe sicuramente un infarto!" Ammise Valentina e Francesca sorrise, baciandola dolcemente, posando i bignè sul tavolo e lasciando che la compagna l'amasse come solo lei sapeva fare.

Arianna ed Elisa, invece, si scambiarono i regali, dicesi degli orecchini a forma di anello e la solita scatola di cioccolatini, rimasero accoccolate sul divano, tutte intente a baciarsi e coccolarsi, ma la poliziotta s'allontanò dalla compagna "Amore, ehm... Io ho fame..."

"Hai fame? Ma non sai dire altro?" Chiese Elisa, inarcando un sopracciglio.

"Beh, tesoro, io ho fame! E' da mezzogiorno che non mangio più ed i cioccolatini li mangerò più tardi, con te..."

Elisa sospirò, alzandosi dal divano "Vieni. Le lasagne sono già in forno, devo solo tirarle fuori."

Arianna sapeva che la compagna preferiva i baci al cibo, così s'alzò a sua volta e le cinse la vita da dietro, facendola voltare poi nel suo abbraccio e, guardandola intensamente, la baciò con passione. Elisa sentì un tuffo al cuore. Era da molto che la compagna non la baciava così e corrispose subito l'effusione.

Invece Raphaela passava la festa degli innamorati da sola, seduta sul divnao di casa sua a guardare la televisione con Star ed i suoi micetti, quando qualcuno suonò alla porta e, non appena andò ad aprire, si trovò davanti un giovane fioraio "Lei è la signorina Raphaela?"

"Si, sono io. Ha bisogno di qualcosa?" Chiese, notando poi un bellissimo mazzo di rose rosse "Non mi dica che mio padre mi ha mandato dei fiori..."

"No, sono da parte di una ragazza." Iniziò il giovane "Cento rose rosse!"

"Meravigliose..." Rispose estasiata Raphaela "E... Me le manda una ragazza chiamata Cate?"

"Precisamente! E' davvero una cara ragazza!" Sorrise il ragazzo.

"Se la vede, potrebbe darle questi da parte mia?" Domandò Raphaela, dando al fioraio una scatola con un fiocco rosso sopra "Questi sono cinquanta Dollari per il suo disturbo... E c'è anche il biglietto!" Fece notare la giovane.

Il ragazzo se ne andò, annuendo col capo e poi, voltato l'angolo, consegnò la scatola proprio a Cate "Grazie Diego, sei un vero amico!" Disse la castana all'amico di origini Cubane che combatteva con lei e Blaze, tutti e tre molto legati.

"Prego, chica! Però perchè non glielo hai dato tu di persona?"

"Perchè non avrei resistito alla sua bellezza e le sarei saltata addosso, non dimostrandole il meglio di me... E non voglio che pensi male. Voglio conquistarla come si deve!"

Diego ed anche Blaze sorrisero, poi il primo lasciò Cate al porto, a pochi metri dal capannone nel quale viveva poi, quando lo raggiunse, entrò e si stese sul suo materasso, accanto alla stufetta, vicino alla sua piccola Lucky.

Tanto Cate sapeva che, prima o poi, avrebbe visto Raphaela e sarebbe riuscita a dirle ciò che provava per lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** L'incontro. ***


Il mattino seguente, dopo i dovuti festeggiamenti di San Valentino, le ragazze si prepararono per andare al lavoro, anche se Arianna ed Elisa erano ancora sotto le lenzuola intente a scambiarsi dolci baci appasionati "Bellissimi... Questi bacetti mi piacciono moltissimo!"

"A me piace darteli. Non dubitarne mai!"

"Ne dubitavo, confesso... Ogni volta che torni a casa pensi solo alla cena..."

"Beh, ho fame, ma questo non toglie il fatto che sia comunque innamorata di te! Perchè ne dubiti?"

"Per questo motivo..." Rispose Elisa, mettendosi seduta "E per via degli ormoni."

Arianna sgranò gli occhi, avendo capito ove volesse arrivare la compagna "Aspetta... Mi stai dicendo che...?"

Elisa sorrise "Si. Si, sono incinta! Dopo la nascita di Derek e Francesca in dolce attesa, anch'io sono entrata nel club!" Rivelò e la castana sorrise, abbracciando subito la compagna, baciandola con passone.

Le due andarono poi a fare il bagno insieme, senza smettere di amarsi e, a casa loro, proprio Tania si era da poco svegliata ed era scesa in cucina a preparare il biberon per il piccolo Derek e mise sul fuoco il thè per se stessa e la sua Francesca, poi salì le scale per dare il biberon al figlioletto "Tieni, amore..." Disse, prendendolo in braccio e poi gli poggiò il biberon sulle labbra ed il bimbo succhiò avidamente, segno che aveva molta fame.

"Buongiorno... Ti sei alzata tu?"

"Si, amore! E buongiorno anche a te!" Rispose la poliziotta, baciando teneramente la compagna, che scese poi di sotto per tenere d'occhio il loro thè e mise sul tavolo anche i biscotti, poi scese anche Tania con Derek "Dopo andiamo a fare la spesa! Ma dimmi... Come va il tuo lavoro?"

Francesca sospirò, sedendosi "Non molto bene, mi sa che tra qualche mese l'azienda chiude..."

"Mi dispiace, però le ragazze hanno detto che ti riassumono, se vuoi!"

"Si, ci ho già pensato. Infatti ieri ho lasciato una lettera di dimissioni nell'ufficio del capo ed oggi sento la sua risposta... Se sono state accettate vado subito da Valy o da Nadia..." Disse Francesca e la compagna la baciò, poi fecero colazione assieme.

Le poliziotte si ritrovarono mezz'ora più tardi al lavoro e Pressmann le mise subito al lavoro, con le giovani che ripresero ad indagare sul caso dei combattimenti clandestini e visionarono i files mandati dai loro colleghi di New Orleans.

Invece Raphaela e Cri, che passeggiavano in centro per fare compere, visto che avevano entrambe il turno di lavoro al pomeriggio, vennero scippate mentre guardavano la vetrina di un negozio di scarpe "Al ladro!" Gridò subito Cri, ma nessuno dei passanti provò a fermare lo scippatore, visto che era armato di coltello.

Ma qualcuno non si fece troppi problemi e stese il robusto uomo con un poderoso pugno al viso, recuperando le borsette e Raphaela sorrise subito, avendo riconosciuto la persona che aveva recuperato la refurtiva "Ciao... Non credevo di rivederti, sai?"

"Nemmeno io." Sorrise la ragazza che consegnò ad entrambe la rispettiva borsetta "Ma sono felice di vederti!"

Cri fissava l'amica e la misteriosa ragazza "Grazie per aver recuperato la mia preziosa borsetta! Ma ditemi... Voi due vi conoscete?"

"Non bene come vorrei. Comunque, io sono Caterina Bossolani, per chiunque Cate."

La castana ragazza sgranò gli occhi "Cate?? La famosa Cate? Io sono Cristina Circondino, ma puoi chiamarmi Cri. Raphaela ci parla spesso di te, le piaci molto!"

"Cri! Fatti gli affari tuoi. Dimentichi che io sono qui... E cavolo, pensa alla tua storia con Valy!"

Cate osservò il battibecco tra le due amiche e sorrise, poi prese la mano di Raphaela tra le sue e le sfiorò le nocche con un leggero bacio "Comunque, adesso devo andare e spero di rivederti presto!" Sorrise nuovamente la castana "E non cambiare mai, mi raccomando! Sei sempre bellissima e... I tuoi cioccolatini erano deliziosi!"

"Anche le tue rose erano stupende. Cento addirittura..."

"E sono ancora poche, per me. Ci vediamo presto, bellezza! E poi, sono felice di averti conosciuta, Cri." Disse Cate, correndo poi via e Cri prese Raphaela a braccetto.

"Mio Dio, è stupenda! Proprio perfetta e adatta a te. Ma davvero ti ha regalato cento rose rosse?"

"Si! Se vieni a casa mia te le mostro e poi possiamo preparare un dolce insieme..."

"Ok, ci sto! Preparerò qualche pasticcino da portare a scuola ai miei bambini." Rispose Cri e Raphaela sorrise, sapendo quanto l'amica amasse il suo lavoro di maestra elementare e quanto tenesse ad ogni suo piccolo studente.

"Ciao! Che sorpresa." Disse qualcuno alle loro spalle e, voltatesi, le due videro Tania con Derek nel passeggino.

"Ciao a te ed a questo bellissimo piccolino."

"Ogni giorno diventa sempre più bello." Avanzò Raphaela.

"Grazie! Ed è davvero un bravo bambino... Stavo andando a fare spesa, venite con me?"

"D'accordo! Ma caspita, prima siamo state scippate e per fortuna che Cate ha recuperato le borsette!"

"Cosa? Cate? La tua Cate?" Chiese, fissando Raphaela, che subito arrossì e Cri le raccontò ogni cosa, poi andarono insieme verso i grandi magazzini, visto che anche le due ragazze dovevano fare compere.

Ma Raphaela sperava con tutto il cuore di ritrovare Cate in giro ed avere così la possibilità di ringraziarla personalmente e soprattutto da sola, visto che se l'avesse fatto in presenza di Cri, costei le avrebbe dato il tormento per tutto il resto della giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Divergenze, consigli e speranze. ***


Raggiunti i grandi magazzini, Tania col piccolo Derek, Raphaela e Cri entrarono per fare la spesa e la mora, visto che non doveva prendere molte cose, disse alle due amiche che sarebbe uscita e le avrebbe attese fuori "Ciao! E' la seconda volta che ci vediamo, nel giro di venti minuti..."

Raphaela guardò alla sua sinistra e vide nientemeno che Cate, con indosso una tuta da ginnastica ed i polsi fasciati, il cappuccio della felpa tirato sopra la testa ed il suo dolce sorriso "Esatto... E devo dire che non mi dispiace affatto."

"Nemmeno a me, sai? Ma adesso devo andare, sono di corsa..."

"Devi andare a combattere?" Chiese la mora, notando le fasce sui polsi, segno che sopra ci andavano i guantoni da boxe. Sapeva come funzionava, perchè spesso andava con Nadia e le altre amiche agli incontri di kick boxing di Sole ed anche lei si fasciava i polsi.

"Come hai fatto a capirlo?"

"Ho un'amica poliziotta che pratica il kick boxing ed anche lei si fascia i polsi..." Spiegò Raphaela e Cate alla parola poliziotta s'irrigidì abbastanza, cambiando anche sguardo, che si fece pungente "Perchè lo fai? Rischi l'arresto..."

"E' l'unica cosa che so fare." Ribadì con piglio aggressivo Cate "Non ho avuto una bella vita ed un'infanzia felice come avresti potuto averla tu. Io e mia sorella siamo rimaste orfane quando io avevo quattro anni e lei sei, eravamo in un orfanotrofio e lei venne adottata l'anno seguente da una famiglia benestante di Manhattan ed io rimasi lì finchè non arrivarono i miei attuali genitori... Un contabile ed una professoressa con l'hobby dei combattimenti clandestini." Iniziò, sussurrando l'ultima parte per non farsi sentire dai passanti e Raphaela sgranò gli occhi "Combatto da quando avevo otto anni ed ora ne ho quasi diciotto!"

"M-Ma tua sorella non può aiutarti...?"

"Ho lottato molte volte a NY e ho scoperto dove abita, ma ho provato tanta vergogna all'idea di presentarmi da lei e non l'ho mai fatto. Ha un marito e un figlio... Io non sono stata fortunata come te o le tue amiche poliziotte!" Ringhiò poi, alzando il tono di voce.

"Mi dispiace, io... Ecco..."

"Non c'è nulla da dirsi! E se vuoi farmi arrestare fallo, non m'importa!" Disse poi, andandosene e Raphaela s'appoggiò al muro, stringendo fra le mani le maniglie della borsa ed iniziò a piangere, ma si asciugò in fretta le lacrime quando vide che Tania e Cri erano alla cassa e stavano pagando.

Ma quando le due amiche uscirono, notarono subito gli occhi arrossati di Raphaela "Ehi! Cosa ti è successo?"

"N-Nulla... Nulla, davvero."

"Mentono meglio i miei bambini a scuola, sai?" Le disse Cri "Allora?"

"Ciao, ragazze!" Le salutò Arianna, arrivando con Valentina "Ma Raphaela! Hai pianto?"

"Stiamo cercando di capirlo anche noi..." Rispose Tania "E' più facile far parlare un criminale!"

Valentina avanzò e sollevò il viso della mora amica col pollice e l'indice della mano destra "A noi puoi dirlo. Cosa ti turba?"

La ragazza riprese a singhiozzare "C-Cate era qui e... E l'ho vista in tuta e coi polsi fasciati, come Sole quando fa kick boxing e ho capito che combatte in quei loschi giri... Me lo ha anche confermato ed abbiamo avuto un brusco diverbio. Molto brusco, a detta mia e credo sia finita ancor prima di iniziare..."

"Povera Raphaela." Avanzò Valentina, stringendola a sè ed accarezzandole la nuca, baciandole delicatamente la tempia destra "Delicata e dolce come la rugiada mattutina, forte come un uragano eppure così fragile come la mia Principessa." Disse, alludendo alla sua Francesca.

Raphaela si strinse all'amica, che le era sempre piaciuta, anche se Valentina aveva sempre avuto occhi solo per la sua Francesca ed a lei andava bene, perchè erano una coppia stupenda che presto avrebbero avuto un bambino. E sperava di avere trovato in Cate quell'amore che cercava, tanto l'aveva colpita durante il loro primo incontro e quella discussione le aveva fatto perdere subito le speranze.

"Tutto si sistemerà, ne sono certa! Non devi piangere." Tentò Arianna, abbracciandola a sua volta "Su, coraggio!"

"Sorridi, Raphaela. Hai un sorriso capace di sciogliere il cuore di chiunque e... E ti confesso che il mio si scioglie come neve al sole quando sorridi." Confessò Valentina e Raphaela accontentò le due amiche, esibendo un sorriso bellissimo.

"Sono certa che se ci fosse stata qui Sole avrebbe fatto di tutto per trovarla e l'avrebbe affrontata."

"Immagino, ma... Ma non voglio che la mettiate in prigione."

"Non lo faremo." Ribadì Valentina, accarezzandole le spalle, come a volerle fare coraggio "Dovete chiarirvi e sono certa che sia andata via per motivi ben più grandi e gravi di questo. E se le hai detto di non combattere, avrà capito che tieni a lei e se è intelligente, verrà da te!"

Raphaela sorrise appena "Lo spero tanto! Mi scuserò e le dirò quanto l'amo... Perchè è amore, quello che provo per lei. Fin dal nostro primo incontro!"

"E' così che si fa! Dritta al punto!" Sorrise Arianna, dal bellissimo carattere, facendole l'occhiolino.

"Vi accompagniamo a casa." Offrì Valentina, così Raphaela e Cri salirono sulla volante della Polizia, ma Tania rifiutò, visto che voleva andare a comprare qualcosa anche per il suo piccolo Derek, così le salutò e s'allontanò a piedi, col passeggino.

E Cate, da poco salita sul ring nel luogo segreto ove era andata a combattere, lottava con una furia tale che le servirono solo due pugni rabbiosi per stendere la sua avversaria, più alta e robusta di lei "Complimenti, figliola!" Le disse il patrigno e lei si limitò a sorridere, raggiungendo poi lo spogliatoio dei lottatori.

"Eri molto arrabbiata. E' successo qualcosa con la tua fidanzatina?"

"Blaze... Come fai ad intuire sempre tutto? E poi lei non è la mia fidanzatina."

"Sono sposato e capisco certe cose." Sorrise l'uomo di colore "Vuoi parlarne?"

"Ha capito che combatto perchè le poliziotte della task force sono amiche sue e... E mi ha detto di smettere di combattere, ma io so fare solo questo!"

"Lo dice perchè tiene a te ed anch'io ti consiglio di pensarci." Disse Blaze, fermando Cate quando provò a rispondere "Lei ti ama e ti consiglio di uscire da questo schifo, perchè anch'io sto aspettando l'occasione giusta per farlo! Pensaci... Potresti vivere con lei, tanto il denaro non ti manca e potresti trovare tranquillamente un lavoro onesto e pulito. Fatti una famiglia, ragazza mia, sei giovane e quella ragazza è pazza d'amore per te!"

Cate chinò il capo, poi fissò Blaze con un mezzo sorriso "Ci penserò, te lo prometto. Hai la mia parola!"

"So che lo farai. Anche tu la ami, dopotutto!" Ribadì, andandosene con un sorriso ed un'espressione soddisfatta, visto che doveva combattere e Cate sorrise, dandogli pienamente ragione. Infatti lei si era subito innamorata di Raphaela, nome che trovava bellissimo tanto quanto colei che lo portava, ed avrebbe davvero mollato tutto se Raphaela l'avesse perdonata e magari corrisposto l'amore che provava per lei.

Ma non nutriva molte speranze in proposito, dato il modo in cui l'aveva trattata. Però non sapeva che l'amore vero andava ben oltre una normale litigata o una discussione casuale, perchè sapeva superare tutti gli ostacoli che trovava sul suo cammino e durare nel tempo.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Ritrovarsi e pensare. ***


Passò una settimana ed arrivò il giorno della Festa di Primavera, con le nostre poliziotte che fecero il turno di sorveglianza di giorno, visto che durante quel genere di feste l'alcool e le sostanze illegali scorrevano a fiumi poi, di sera, sarebbero state libere di andare alla festa con la rispettiva compagna.

E quando la sera arrivò, le poliziotte arrivarono sulla spiaggia di Venice, ove si stava tenendo la festa e si sedettero tutte in cerchio, godendosi la musica, messa a tutto volume e guardavano ragazze e ragazzi mentre ballavano canzoni per lo più Latino-Americane "Che ne dici? Mi concedi questo ballo?" Chiese Tania.

"Molto volentieri!" Rispose Francesca, che avevano lasciato il bambino ai rispettivi genitori, andati a casa loro per badare al piccolo.

Le due spose andarono in pista, abbracciandosi ed iniziando a muoversi al ritmo della musica "Caspita... Che ballerine provette! Non le avevo mai viste ballare, prima d'ora..."

"Sono molto brave e davvero coordinate! Il loro affiatamento, poi, è incredibile."

Poi fu il turno di Valentina ad invitare Francesca in pista "Non mi sento molto bene, purtroppo... Preferisco piuttosto stare seduta e rilassarmi. Giusto un paio di balli, d'accordo?" Chiese la ragazza e la compagna la baciò dolcemente, annuendo col capo.

"Va bene, d'accordo! Ma ci tengo a ballare con te..."

"Anch'io ci tengo molto!" Sorrise Francesca, ricambiando il bacio ed abbracciando la compagna, che la strinse a sè ed anche loro iniziarono a ballare.

Fu poi il turno di Sole, che andò in pista con Nadia, Lucia si portò la sua Michelle e Valy venne letteralmente trascinata da Cri in pista, decisa più che mai ad insegnarle quei balli molto sensuali "Coraggio! Devi ancheggiare dolcemente... Esatto, proprio così."

"Questo è molto semplice... Il bello viene adesso!" Disse sarcastica Valy e Cri sorrise, stringendosi a lei.

"Ti guido io, tranquilla! Lascia fare a me."

Arianna ed Elisa furono sul punto di andare in pista, ma la prima fissò Raphaela "Senti, ehm... Ti va di venire a ballare con noi?" Chiese Arianna "Ho Elisa, è vero, ma puoi ballare con noi, ci stringiamo!"

Raphaela sorrise dolcemente "No, grazie. Non voglio fare la terza incomoda... Ballate tranquillamente voi. Io vi aspetto qui!"

Le due amiche allora se ne andarono, con la mora che rimase seduta a fissare le amiche, che ballavano tutte insieme alla rispettiva compagna, mentre lei era lì tutta sola "Ehi, bellezza!" Disse un ragazzo, avvicinandosi con una bottiglia di birra in mano, dalla quale continuava a bere "Che ci fai lì tutta sola?"

"Aspetto una persona." Rispose scostante la giovane.

"Allora vieni con me... Coraggio, ci divertiremo!"

"No, non voglio. Devo restare qui... La persona che aspetto mi ha dato appuntamento qui."

"Tutte balle, carina e lo sai anche tu! Muoviti, seguimi!"

"Ha detto di no. Sei sordo, per caso?" Chiese qualcuno, arrivando alle sue spalle e Raphaela sgranò gli occhi. Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille "Muoviti, sparisci o ti farò mangiare tutti i denti, idiota!"

"Mi stai sfidando, bassetta?"

"Sono alta un metro e ottanta, per tua informazione! E ho messo ko gente più grande e grossa di te."

Il ragazzo fissò la giovane negli occhi e poi se ne andò "N-Non pensavo di rivederti..."

"Passavo da queste parti e ho visto quel cretino che ti dava fastidio." Inventò Cate, facendo spallucce "Meglio se resti con me, finchè non vai a casa. Se qualche persona molesta si avvicina a te, si ritroverà con in naso rotto!"

Raphaela sorrise appena ed accettò poi l'invito di Cate ed andarono assieme in pista, subito notate dalle poliziotte e le altre ragazze "Eccola quella tizia..." Disse Sole, sussurrando alla sua Nadia, che sgranò gli occhi.

"Meravigliosa... Perfetta per Raphaela! E guai a te se provi ad arrestarla. Lascia che vivano il loro amore!"

Sole fissò la moglie e la baciò sul collo "Lo farò solo per te. Promesso!" Ammise e Nadia le sorrise, stringendosi a lei.

Poi le ragazze andarono tutte al bar allestito sulla spiaggia ed osservarono la loro amica ballare con Cate sulle note di Bailando "Che bella coppia! Sono bellissime insieme."

"Strette strette... E poi, le mani di Cate viaggiano sulla schiena di Raphaela, come se si conoscessero da sempre."

"E' vero amore, non c'è alcun dubbio!" Sorrise Francesca, sorseggiando la sua aranciata.

Poi Raphaela e Cate le raggiunsero, con la prima che aveva preso per mano la seconda, che subito riconobbe Cri e le due poliziotte che l'avevano interrogata quando mentre passeggiava con Lucky, tenendola in braccio, visto che era molto piccola.

"Allora? Ce la presenti questa meravigliosa ragazza?" Chiese Nadia, che non stava più nella pelle.

Raphaela sorrise e presentò a Cate tutte le amiche, con Sole che fissò la castana con uno sguardo pungente, subito ricambiato "Vado a prendere un gelato... Ne volete?" Chiese Cate e solo Nadia, Cri e la Principi annuirono.

"Vengo anch'io, con te." Avanzò la mora "Nadia ha delle allergie e nn voglio che rischi di prenderle il gelato sbagliato."

Cate non obiettò e Sole la fissava "Raphaela ha detto a tutte che combatto?"

"Si, perchè piangeva dopo il modo in cui l'hai aggredita verbalmente. E poi io l'ho sospettato da subito!"

"Molto arguta, complimenti." Sorrise Cate "Vuoi arrestarmi? Non oppongo resistenza."

"Tranquilla, non lo farò. L'ho promesso a mia moglie e non voglio rovinare la felicità di Raphaela!" Dichiarò Sole, sorridendo appena "Ti è andata bene! Ma ti consiglio di pensare bene al tuo futuro... Esci da quello schifo di giro e pensa a Raphaela. Lei ti ama e ha sofferto molto, dopo che ti sei arrabbiata."

"Ci penserò e ho promesso la stessa cosa anche ad un caro amico che si preoccupa per me come se fosse il mio vero padre. Non temere, non ho mai mancato ad una promessa!" Ribadì Cate, prendendo un gelato per tutte e Sole prese un ghiacciolo per la sua Nadia, per reggere la scusa delle allergie.

E tornarono poi dalle altre ragazze, con Cate che avrebbe pensato seriamente al suo futuro. Dopotutto tra le lotte e l'illegalità e l'amore, la possibilità di vivere con Raphaela, la scelta non era difficile.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Just love me. ***


Passò una settimana dalla Festa di Primavera e Raphaela non ebbe più modo di rivedere Cate, ma almeno era felice per aver chiarito con la lottatrice, anche se non come avrebbe voluto, perchè poi la castana era rimasta con lei per proteggerla da altri eventuali ragazzi troppo insistenti.

E questo le faceva piacere, ma solo in parte, perchè sperava davvero di poterle aprire il suo cuore e desiderava tanto di avere un'altra occasione.

"Ciao!" La salutò qualcuno alle sue spalle e, voltatasi, la ragazza vide Nadia e Francesca, così si fermò ad aspettarle.

"Ciao a voi! Cosa ci fate qui?"

"Siamo andate a fare la spesa. Io, poi, volevo comprare una tutina per Derek..."

"Anch'io stavo andando a fare compere. Ma ci fermiamo a pranzare?" Chiese Raphaela e le due accettarono, dirigendosi verso una vicina pizzeria, entrarono e presero una bella pizza a testa, che il cameriere servì loro direttamente al tavolo, visto che avevano preso posto ad uno dei tavoli esterni.

"Allora? Hai più visto la tua Cate?" Chiese Nadia, ma Raphaela scosse il capo.

"No... Dopo la Festa di Primavera non l'ho più vista..."

"E' davvero una bella ragazza, complimenti!" Disse Francesca, sorridendole e la mora fece altrettanto, poi continuarono a chiaccherare e, quando ebbero finito di mangiare, ognuna pagò il proprio conto e poi andarono a fare shopping.

Rimasero in giro fino alle sei e mezza, poi ciascuna tornò a casa propria per preparare la cena e Francesca doveva aspettare i suoi genitori, venuti di primo mattino a prendere Derek per tenerlo un po' a casa loro e, mentre li aspettava, si sedette sul divano e chiuse gli occhi, per pensare agli ultimi avvenimenti accorsi nella sua vita. Infatti le sue dimissioni erano state accettate e, finalmente libera dal lavoro di impiegata, andò a lavorare nella pasticceria di Valy e Lucia, con la sua Tania che la sosteneva e coccolava, per quel che poteva, visto che anche lei aveva ripreso normalmente il suo lavoro di poliziotta, nella task force.

Invece, a casa sua, Raphaela mise da mangiare e da bere nella ciotola della sua Star e dei due micetti, poi salì al piano superiore per farsi una doccia veloce e, quando ridiscese nuovamente, entrò in cucina e preparò la zuppa inglese, visto che aveva preso apposta tutti gli ingredienti e solo quando il dolce fu pronto, visto che andava lasciato raffreddare in frigorifero, si dedicò alla preparazione delle lasagne.

Le mise in forno e poi mise il guinzaglio a Star, per portarla fuori a passeggio e la seguirono anche i due micetti, liberi di entrare ed uscire di casa quando lei era al lavoro grazie ad una piccola apertura costruita in basso alla porta, al centro di essa. E quando fu fuori, non credette ai suoi occhi.

Innanzi a lei vi era nientemeno che Cate, la quale stava camminando verso la strada che portava al centro città, barcollando leggermente "Cate!" La chiamò subito Raphaela e la castana si fermò, fermandosi e voltandosi verso la mora.

La lottatrice avanzò verso Raphaela, fermandosi a pochi centimetri da lei "Ciao a te. Cosa ci fai qui?"

"Abito lì. Dovresti saperlo..." Indicò la mora e Cate sorrise appena.

"E' vero, scusami. Adesso devo andare... Lucky potrebbe prendere freddo." Disse, mostrando la cagnolina che teneva sotto il golfetto azzurro, avvolta in una copertina troppo grande per una cucciola ancora troppo piccola.

Raphaela sorrise ed accarezzò la cagnolina sul musetto e Lucky le leccò le dita "Vieni, entra. Stavo anche per mettermi a tavola... Che ne dici?"

Cate abbozzò un timido sorriso, seguendo la mora ed entrò poi in casa dopo che lei ebbe aperto la porta e la richiuse alle loro spalle, slegando Star, che andò nella sua cuccetta accanto al calorifero e Cate depose lì anche Lucky, che annusò Star e viceversa.

"Devo lavarmi le mani... Dov'è il bagno?"

"Prima porta a sinistra accanto alle scale. S-Se vuoi... Insomma, se vuoi puoi fare anche una doccia..."

"Va bene, d'accordo." Rispose la castana ma, quando fece per togliere il golfetto, sibilò di dolore e Raphaela la fissò subito.

"Cosa c'è? Ti sei fatta male?"

La castana strinse i denti e mostrò a Raphaela un bel livido sul fianco destro e sembrava avere anche dei graffi sul collo "Lavati le mani e siediti sul divano. Ti medico subito!" Offrì e la castana entrò allora in bagno e fece quanto richiestole.

Quando Cate fu seduta sul divano, si tolse la maglietta e Raphaela deglutì quando vide il bel fisico scolpito della ragazza di fronte a lei e le si avvicinò, mettendo prima il disinfettante su una garza per disinfettarle i graffi sul collo, sui quali mise poi due cerotti, infine prese la pomata e la passò sul livido. Raphaela si stupì della resistenza al dolore di Cate, che non fece nemmeno una smorfia, ma posò la sua mano destra su quella della mora, portandosela alle labbra e posando un dolce bacio sulle nocche.

"Hai delle mani molto dolci. Davvero delicate!"

Raphaela era persa in quei bellissimi occhi chiari, ma riuscì a distogliere lo sguardo e deglutì, prima di parlare nuovamente "G-Grazie, ehm... La cena è pronta. Accomodati pure... Mi lavo le mani e la servo subito."

La lottatrice s'alzò, prendendo posto di fronte a Raphaela che, dopo essersi lavata le mani, portò in tavola una bottiglia di Coca Cola con due bicchieri e prese poi posate e tovaglioli, infine portò in tavola un piatto alla volta e Cate sgranò gli occhi, quando vide che la ragazza aveva preparato le lasagne "Se sono buone come il profumo, prenderò certamente il bis!"

"D'accordo! Tanto ce ne sono ancora." Rispose la mora, sorridendo teneramente e fissò poi Cate mentre mangiava con evidente avidità le lasagne, chiedendo poi il bis.

"Era da moltissimo che non mangiavo così bene! Stando in un magazzino sola con Lucky e dovendo allenarmi e combattere, con ho molto tempo per preparare qualcosa di buono... Ma queste lasagne sono deliziose, molto brava."

Poi Raphaela portò in tavola due piattini con forchetta da dolce, nei quali vi era una fetta di zuppa inglese "Prova questa! Lavorando in una pasticceria la preparo spesso..."

Cate annuì col capo e, dopo essersi complimentata nuovamente, prese il bis anche del dolce e, mentre terminava, Raphaela mise le stoviglie sporche nella lavastoviglie "Ecco, te l'ho portato io, il piatto. C'è anche la forchetta."

"Grazie!" Rispose la ragazza, mettendo il piatto nell'elettrodomestico ma, quando si voltò, vide la castana parecchio vicina a sè ed arrossì, mentre Cate la prendeva per i fianchi, mettendola seduta sul piano della cucina "N-Non dovresti fare sforzi... Il livido..."

"Mi piaci." Ammise Cate, assai seria, specchiandosi in quei bellissimi occhi verdi che tanto le piacevano "Mi piaci dal primo giorno che ti ho vista, mi piace tutto di te!"

Cate non disse altro e non le diede il tempo di rispondere, visto che le rubò un bacio molto dolce, subito corrisposto dopo un attimo di esitazione, baciandola sul collo e facendole liberare un intenso gemito di piacere "Vieni a vivere con me... Non restare sola."

"Ci penserò, te lo prometto." Rispose la ragazza, prima di dedicarsi nuovamente alla mora che, quando riuscì a scendere dal piano della cucina, si trovò contro il muro, premuta tra di esso ed il corpo di Cate, che, dopo l'ennesimo bacio appassionato, la morse e marchiò sul lato sinistro del collo, all'attaccatura con la spalla.

Raphaela gemette di dolore, poi iniziò a spogliare la lottatrice e viceversa, pronte ad amarsi. E la mora sperava che quella non fosse la loro prima ed unica notte, perchè non voleva una notte d'illusione, ma una di puro amore, anche se questo era a tratti molto carnale.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Dolore e piacere 1 ***


Il mattino seguente, quando Raphaela si svegliò, notò di essere sola nel letto e non vide Cate in camera, ma non riuscì immediatamente ad alzarsi per vedere ove fosse la castana, visto che si sentiva molto stanca e le gambe le tremavano.

Dopo una decina di minuti, però, decise di stringere i denti ed alzarsi, per andare a fare la doccia e nemmeno in bagno trovò la castana e, visto che non si sentivano rumori, capì che la ragazza era andata via. Poi, una volta in bagno, aprì l'acqua nella vasca, visto che si sentiva troppo debilitata per stare in piedi.

Nella vasca si rilassò e rivide subito innanzi agi occhi ogni momento della sua prima notte d'intenso amore con Cate ed anche quando uscì e fu davanti allo specchio, i ricordi affiorarono nella sua mente quando vide i tre marchi rosso-violacei sul collo e gli altrettanti sul petto, senza contare il segno del morso, sempre sul collo. Fare l'amore con Cate era stato bellissimo, stupendo e pieno di emozioni, non solo doloroso.

Andò poi a vestirsi in camera sua e scese in cucina, ove sorseggiò mezzo bicchiere di succo alla pesca, visto che era a secco di frutta per preparare una qualsiasi spremuta, infine mise acqua, latte e croccantini per i micetti e Star, ma notò che nella cuccia assieme alla sua cagnolina vi era anche Lucky. Cate l'aveva lasciata lì e notò anche un biglietto sul tavolo, scritto dalla castana, nella quale le chiedeva di occuparsi della sua Lucky e la mora trovò anche duecento Dollari, ma non capì il motivo dei soldi.

Uscita di casa dopo aver chiuso tutto, s'incamminò verso il centro per andare al lavoro, ma qualcuno alle sue spalle attirò la sua attenzione con un colpo di clacson e la mora si voltò, trovandosi davanti Nadia e Cri "Ciao!!"

"Ciao! Ma da dove arriva questa bellissima Mini color argento?"

"E' l'auto che ho ordinato tre mesi fa, dopo aver preso la patente! Sai che non l'ho fatta a sedici anni, ma dopo la maturità..." Iniziò Nadia e Raphaela annuì col capo, sorridendo appena e portandosi la mano alla bocca per nascondere uno sbadiglio.

"Lo so, lo so. L'abbiamo fatta tutte insieme, la patente."

Nadia sorrise e s'offrì di dare un passaggio all'amica, che accettò di buon grado "Sembri stanca..." Disse Cri, notando che la mora dagli occhi verdi e brillanti si stropicciava gli occhi oppure sbadigliava, portandosi sempre la mano alla bocca.

"Abbastanza... Non ho dormito molto stanotte."

"Tu che non dormi di notte? Strano! Sul serio?" Chiese Nadia, mentre parcheggiava fuori dalla gelateria che gestivano. Cri, per quella giornata, le avrebbe aiutate, visto che si era presa un giorno di riposo per andare dal dentista e dal medico, visto che non si sentiva bene da un paio di giorni.

Una volta dentro, salutarono la Principi, arrivata presto per aprire la gelateria "Ciao a tutte!" Le salutò la bionda e tutte risposero, poi anch'ella notò la stanchezza dipinta sul volto di Raphaela "Accidenti... Non credo di averti mai vista tanto stanca."

"Ance tu l'hai notato?" Avanzò Nadia "A quanto pare ha fatto le ore piccole..."

"E tu come lo sai? Mi spii??"

"Allora è vero!" Se la rise la furbissima mora e Raphaela capì di essere caduta nel tranello dell'amica "Con chi??"

Raphaela aveva gli occhi delle amiche puntati addosso e sospirò, fissandole "Ecco... Con Cate... Con chi, altrimenti?" Rivelò, con un mezzo sorriso e Nadia le saltò letteralmente in braccio, stringendola forte a sè.

"Davvero?? E brava Raphaela, sono fiera di te! E com'è stato?"

"Giudica tu." Rispose, togliendosi camicetta e canottiera, rimanendo in reggiseno e mostrò alle amiche i marchi lasciati dalla sua amante.

Nadia, Cri e la Principi sgranarono gli occhi, assai colpite "Caspita... Nemmeno io ho mai fatto questo a Sole o viceversa!"

"Nemmeno Valentina! Lei mi riempie di baci, sa che mi fanno impazzire e soprattutto sa dove baciarmi..." Rivelò, facendo un'occhiolino alle amiche.

"Invece Valy una volta l'ha fatto! Ma ha lasciato solo un segno, nulla più... Ma ti dico per esperienza che ti resterà una settimana!"

"Spero che torni..." Iniziò Raphaela, mettendosi la canottiera e la giacchetta della divisa ed il cappellino col logo della gelateria "Mi ha rivelato di vivere sola in un magazzino con la sua piccola Lucky e le ho proposto di venire a vivere con me. Lei ha promesso di pensarci e stamattina ho trovato Lucky nella cuccia con Star ed un biglietto sul tavolo nel quale vi erano anche duecento Dollari..."

"Duecento Dollari? Non ti avrà presa per una prostituta, vero?"

"Dio, spero di no! Le ho detto di lavorare in pasticceria... Insomma, anche se è una gelateria, io faccio i dolci!"

Le tre amiche le diedero ragione "Ma dimmi..." Fece Cri "Com'è iniziato tutto?"

"Uscivo con Star e l'ho vista camminare, un po' barcollante... L'ho invitata ad entrare e ho visto che era ferita sul collo e, quando ha tolto la maglietta, rivelando dei muscoli da paura, ho visto un livido sul fianco. Ha fatto la doccia, l'ho medicata e poi abbiamo cenato... E' iniziato con lei che mi ha alzata di peso e messa seduta sul piano della cucina!" Rivelò, addolcendo lo sguardo, che si fece decisamente passionale "E' molto forte ed i suoi occhi erano... Semplicemente stupendi..."

"Bellissimo... Chissà che meraviglia! Ho visto che è bellissima, ma chissà com'è a vederla a pochi centimetri da te..."

"Scusate se interrompo il bellissimo idillio, ma potrei avere voglia di fare qualcosa di proibito se ne parliamo ancora e, visto che sono incinta di sette mesi, non posso permettermelo! Perciò apriamo la gelateria..." Disse la Principi, quasi implorandole e tutte accettarono, visto che erano le nove.

Ed altrove, in un posto non identificato, Cate aveva posato a terra il suo borsone ed era entrata in una sorta di piccolo spogliatoio, per prepararsi, pronta per combattere, mentre i suoi genitori erano andati da chi aveva organizzato gli scontri per fare le loro puntate in denaro. E la ragazza trovò Blaze e Diego.

"Ola, chica! Ti vedo in forma!" Disse il giovane Cubano, stringendole la mano.

"Sono decisamente in forma... E voi? Tutto bene?"

"Si si." Rispose ancora Diego "Ieri è arrivata la mia ragazza, Lola, da L'Havana. Sono davvero felice!"

Poi Diego se ne andò, visto che doveva combattere per primo e Blaze fissò la giovane amica "Allora? Ti vedo piuttosto felice... Nulla da rivelare?"

"Sono stata per la prima volta con quella ragazza di cui ti avevo parlato, Raphaela e... E Dio, è stato stupendo! Non so quante volte l'ho marchiata e morsa!"

"Non è questo il modo di amare! Chissà il male che le hai inferto..."

"Non ha nemmeno pianto! E' davvero forte e, indipendentemente da questo, mi piace moltissimo."

Cate pareva soddisfatta, ma Blaze la fissò severo "L'amore non è dolore, ma piacere. Avrà certamente pianto, solo che non te ne sarai accorta, presa com'eri a farle del male. Non è così che si ama! Se tornerai da lei, dovrai farti perdonare."

La ragazza lo fissò, sapendo che l'amico aveva ragione, solo che la pelle di Raphaela era davvero invitante ed aveva provato gusto a morderla e marchiarla. Però voleva vedere se veramente la mora soffrisse il dolore, piangendo di conseguenza, perchè se fosse successo, mai se lo sarebbe perdonato.

Solo che non sapeva quando sarebbe potuta ritornare da lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Dolore e piacere 2 ***


Passarono tre giorni e Raphaela non aveva più avuto notizie da parte di Cate ed era preoccupata per lei, visto che temeva sempre che le potesse accadere qualcosa, dal momento in cui frequentava un ambiente poco pulito. E fu Cri a riportarla alla realtà, passandole una mano davanti agli occhi.

"Stai pensando a Cate?" Le chiese l'amica, sorridendole teneramente.

"Si... Sono molto preoccupata, per lei."

"Ti capisco, ma... Come faccio a dire a Valy che sono in dolce attesa?"

"Diglielo semplicemente e basta! Magari in un'atmosfera un po' romantica. Sai cosa intendo, vero?" Chiese, facendole l'occhiolino e Cri sorrise, annuendo col capo, quindi la maestra salutò l'amica, per andare a scuola, visto che aveva il turno pomeridiano.

E la mora, sempre persa nei suoi pensieri, andò allora a fare la spesa, sempre con la lottatrice nei suoi pensieri e, al supermercato, incontrò Sole e Tania "Ciao! Anche tu a fare compere?" Chiese quest'ultima.

"Si, esatto! Anche voi, a quanto vedo... Nadia e Francesca vi hanno cacciate a fare la spesa?"

"Già, oggi tocca a noi. Ma io vado perchè Francesca doveva portare Derek a fare la vaccinazione..."

"Invece Nadia mi ha imposto di fare la spesa!" Ribadì Sole, che notò la tristezza dipinta negli occhi dell'amica "E di te cosa mi dici? Qualcosa non va?"

"Sono preoccupata per Cate... Sono tre giorni che non la vedo o sento."

"Starà combattendo da qualche parte... Stamattina abbiamo arrestato tre persone coinvolte nel giro dei combattimenti clandestini, ma nessuna parla per fare i nomi di tutti gli altri uomini e donne coinvolte. Ma almeno ce ne sono tre di meno!"

"Si, sono d'accordo." Sorrise la mora ragazza "Adesso sarà meglio che entri a fare la spesa, voglio prepararmi una bella cenetta!"

Le due poliziotte annuirono e, salutata l'amica, se ne andarono, mentre Raphaela comprò ciò che le serviva ed anche qualcosa di più, poi s'incamminò verso casa con le borse della spesa. Infatti, sebbene avesse la patente, stava risparmiando per comprarsi la sua macchina preferita, una Corsa nera fiammante.

Le servirono dieci minuti per arrivare a casa, fermandosi la metà del tempo ad un incrocio, sempre molto trafficato e, quando fu a casa, la prima cosa che fece fu sistemare ciò che aveva comprato e poi diede da mangiare ai micetti, a Star ed anche a Lucky, la quale faceva compagnia ai gattini, bevendo il latte con loro.

Andò poi a fare la doccia, per poi dedicarsi alla cena in tutta tranquillità e, dopo essersi lavata e rilassata, andò in camera sua a vestirsi e poi, indossate le sue ciabatte, ridiscese in soggiorno ed entrò in cucina per preparare la cena. Optò per uno spezzatino di manzo con patate al forno e come dolce scelse di preparare una torta alla crema Catalana e cioccolato, che avrebbe contornato con granella di nocciola.

Ma un'oretta più tardi, verso le sette e mezza, qualcuno suonò alla porta e la ragazza andò ad aprire, sgranando gli occhi quando vide Cate sul ciglio della porta con un borsone in mano "Ciao." La salutò la castana, sorridendole teneramente "Disturbo?"

"N-No no, entra... Non ti aspettavo, lo confesso."

"Mi dispiace di non averti chiamata, ma non ho il tuo numero!"

"Già... Che stupida sono! Ero preoccupata per te, ma non ti ho dato il numero."

"Io ho fatto lo stesso! E poi, tu sei bella e sexy, non stupida." Dichiarò la castana, entrando, chiudendo la porta alle sue spalle e prendendo in braccio la mora, premendola fra il suo corpo ed il muro, baciandola con passione, subito corrisposta.

"A-Aspetta..." La fermò Raphaela "Stavo preparando la cena..."

"Allora sono arrivata in tempo!" Sorrise la castana, notando con piacere che i suoi marchi c'erano ancora "E poi, ho deciso di accettare il tuo invito!"

"Il mio invito? Sul serio?" Chiese Raphaela, incredula.

"Si! Verrò a vivere con te... Contenta?"

"Moltissimo!" Rispose la mora e Cate la strinse a sè, baciandola ancora, ma la mora si vincolò dall'abbraccio e dai baci della castana, visto che aveva lo spezzatino sul fuoco e la torta in forno e li controllò entrambi, felice di vedere che nessuno dei due era bruciato.

Cate andò a guardare la sua Lucky e anche Star ed i micetti, poi andò a lavarsi le mani e tornò infine da Raphaela, circondandole la vita con le esili ma forti braccia "Allora? Cos'hai preparato di buono?"

"Spezzatino con patate al forno e torta con crema Catalana e cioccolato, adornata con granella di nocciola."

"Davvero? Non vedo l'ora di assaggiare tutto."

"Mentre io preparo la tavola, puoi fare la doccia..."

Cate annuì col capo e salì al piano superiore per fare la doccia e portò il suo borsone, per prendere il suo pigiama e ridiscese una decina di minuti dopo, trovando la tavola imbandita. Si sedette e fece l'occhiolino a Raphaela, poi iniziarono a cenare, in un silenzio mai imbarazzante.

Finita la cena, Cate aiutò Raphaela a sparecchiare e mettere i piatti sporchi nella lavastoviglie "La torta era buonissima! Dovrai insegnarmi a fare i dolci..."

"Molto volentieri! Quando avrai un po' di tempo libero... Non s'impara a farli perfettamente in due o tre giorni, serve molta pratica."

"Sono a casa per una settimana." Rivelò la castana "In questi tre giorni ho lottato a San Diego ed a Minneapolis, perciò i miei genitori mi hanno concesso una settimana di riposo... Che ho intenzione di passare con te."

Cate baciò nuovamente Raphaela e le tolse la camicetta, lasciandola in maglietta e subito puntò il suo collo, ma la mora l'allontanò da sè "F-Fa male! Hai idea di quanto siano dolorosi i morsi??" Chiese, abbastanza alterata "Sembra che sia passato Dracula, sul mio collo!"

La lottatrice notò le lacrime nei bellissimi occhi verdi della mora e subito sgranò i propri. Non voleva farle del male e diede ragione a Blaze, perchè non era quello il modo in cui voleva amare la ragazza, non voleva farle del male. Così le si avvicinò e le prese il viso tra le mani, baciandola sulla fronte e Raphaela rimase incantata da quello sguardo magnetico, tanto dolce e passionale "Mi dispiace. Prometto che non lo farò più!"

"D-D'accordo... Ti credo. Scuse accettate!" Rispose la mora e Cate la prese in braccio, portandola nella sua stanza al piano di sopra e la sese sul letto, baciandola dolcemente e coprendo coi baci i marchi violacei ed il morso lasciatole tre giorni prima.

"Mi piaci moltissimo, sai?"

"Anche tu mi piaci! Ma dimmi..." Iniziò la mora, deglutendo e facendo di tutto per formulare pensieri coerenti "Perchè mi hai lasciato duecento Dollari?"

"Avevo già deciso di vivere con te, per quello ti ho lasciato il denaro. Fai la spesa, paga le bollette... Non lo so, scegli tu come impiegarli!"

"Oh, capisco... Va bene, farò come dici tu."

Cate le sorrise e riprese a baciarla, pronta ad amarla e Raphaela, quasi a volersi vendicare dei marchi e del morso, le piantò le unghie nella schiena e la graffiò, facendola sibilare di dolore e la castana colse lo sguardo di fuoco della sua compagna. Per questo si era innamorata subito di lei.

Era l'unica in grado di farla sorridere di cuore e con lei stava bene, il suo spirito si rasserenava e riceveva quell'amore che mai aveva avuto dai suoi genitori, troppo impegnati a farla combattere per gonfiare le loro tasche.

Ma avrebbe fatto qualsiasi cosa, per Raphaela, come accettare la proposta che Sole le aveva fatto durante la Festa di Primavera, ovvero quella di continuare a combattere, ma come infiltrata, al fine di distruggere l'organizzazione dall'interno. Dopotutto l'amore vinceva su tutto e non voleva rischiare di perdere la mora.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** La rapina. ***


Il mattino seguente, Raphaela si svegliò e notò con piacere che Cate era lì accanto a lei, già sveglia e la stava fissando, sorridendole appena ed accarezzandole dolcemente i morbidi capelli mori "Buongiorno meraviglia."

"Buongiorno a te!" Sorrise Raphaela, accettando il dolce bacio che Cate voleva regalarle, di primo mattino.

"Oggi devi lavorare?"

"La gelateria è anche mia. Devo sempre lavorare..."

"Mi dispiace, sai? Volevo fare un giro in centro con te..."

"Lo faremo. Domani sono di riposo... Ma che ne dici di venire alla gelateria? Oggi devono consegnarci alcuni ingredienti che dobbiamo mettere in frigo o freezer ed anche coni, coppette e cucchiaini, ci servirebbe una bella mano. Ti pagherò, sono certa che anche Nadia e Francesca saranno d'accordo!"

"Accetto di aiutarvi, pur di stare con te!" Sorrise Cate, stendendosi sopra alla sua mora preferita "Non voglio essere pagata, di denaro ne ho in abbondanza... Io voglio te, Raphaela. Solo e soltanto te!" Sussurrò all'orecchio della mora, provocandole brividi lungo la schiena.

La mora accettò il passionale bacio che Cate voleva regalarle e lasciò che, dopo qualche coccola, la castana la prendesse e facesse sua, poi Raphaela ansimò, cercando di riprendersi e sorrise alla castana "Di primo mattino mi metti ko."

"Facciamo un bel bagno insieme? Mi piacerebbe moltissimo lavarti la schiena... Sono anche brava a fare i massaggi."

"Affare fatto! Lo prepari tu?" Chiese e la castana annuì, lasciando la stanza dopo essersi avvolta un lenzuolo attorno al corpo, per nascondere le sue forme ed entrò in bagno, mise il tappo alla vasca ed aprì l'acqua calda, mischiandola un po' con quella fredda quando divenne bollente, vi mise bagnoschiuma e sali profumati, sistemando poi lo stesso bagnoschiuma e lo shampoo sul bordo della vasca, poi tornò in camera dopo aver chiuso l'acqua. La schiuma era molta, la temperatura dell'acqua perfetta.

"Vieni, stupenda. Il bagno ci aspetta." Disse Cate, prendendo in braccio la compagna, fregandosene se il lenzuolo le scivolava giù o meno.

Depositò la mora nella vasca, si tolse il lenzuolo e si sedette poi alle sue spalle, facendola sedere tra le sue gambe e Raphaela poggiò la schiena contro il petto della lottatrice, lasciando che costei le baciasse il collo e massaggiasse le spalle "Sei davvero brava... Che mani d'oro!"

"Le mie mani sanno fare molte cose." Sussurrò Cate e Raphaela sorrise, cogliendo il doppio senso.

Le due ragazze si massaggiarono, accarezzarono, insaponarono ed amarono, scambiandosi sempre dolci effusioni, poi andarono entrambe in camera a vestirsi, dopo essersi asciugate, infine scesero in cucina per dare da mangiare a cagnoline e micetti, visto che Raphaela non doveva preparare la colazione, volendo Cate portarla a mangiare fuori ed offrirle la colazione lei stessa.

Uscirono poi di casa dopo essersi lavate le mani e la mora chiuse la porta a doppia mandata e Cate la prese per mano, subito stretta, ed insieme s'incamminarono verso la gelateria, arrivandovi in una ventina di minuti circa, trovando lì già Nadia e la Principi, con la prima che sgranò gli occhi e andò incontro all'amica ed alla bellissima e misteriosa lottatrice "Ciao! Chi si vede!"

"Ciao, Nadia! Francesca... Come state?"

"Io benissimo, lei un po' affaticata." Rispose la mora "Ma dimmi... Come mai qui?"

"Sono a riposo per una settimana. Volevo fare un giro con Raphaela, ma ha detto di dover lavorare... Così sono venuta con lei e vi aiuterò a sistemare le consegne!"

"Molto bene!" Avanzò Francesca "Almeno mi riposo..."

"Assolutamente si. Di quanti mesi sei?"

"Sette, quasi otto! Ma sento il peso... Il mio piccolino vuole uscire, ne sono certa."

Cate sorrise, accarezzandole il ventre, dopo averle chiesto il permesso, poi entrarono nella gelateria, andando proprio nel retro e la castana già si mise al lavoro, visto che il camion delle consegne era appena arrivato, assieme a Nadia "No, amore! Non affaticarti, sei incinta di quattro mesi." Disse la sopraggiunta Sole, che aveva il giorno di riposo, la quale fece cenno col capo a Cate, che le sorrise, ricambiando il cenno "Facciamo noi!"

"D'accordo, amore mio!" Rispose la mora, baciando dolcemente la compagna, entrando poi in gelateria.

Quando furono sole, la poliziotta fissò Cate "Allora? Hai pensato alla mia proposta di lavorare come infiltrata?" Iniziò, sempre seria "Ieri io e le altre ne parlavamo col nostro capo, che ha accordato il permesso, se accetti."

"Ed io accetto!" Rispose decisa Cate "Scelgo l'amore di Raphaela a quel mondo di violenza!"

Sole sorrise soddisfatta "Brava, ragazza." Disse e la castana le sorrise, quindi portarono dentro uno alla volta tutti e tredici gli scatoloni e mandarono il ragazzo delle consegne all'ingresso affinchè potesse far firmare da Raphaela, Nadia o Francesca la bolla di consegna, ma si fermò, ritornando sui suoi passi.

"Che c'è, amico?" Chiese Cate, notando l'espressione spaventata del tipo.

"C-Ci sono quattro uomini armati... Sono appena entrati in gelateria!" Disse e le due sgranarono gli occhi.

"Due ciascuno?" Propose Sole e Cate annuì, quindi andarono all'ingresso, entrarono e presero i tipi col viso coperto da passamontagne alle spalle, stendendoli "Un coltello ciascuno... Pessimi davvero! E siete in arresto, per vostra informazione."

Francesca aveva chiamato subito Valentina, che arrivò con Tania ed Arianna in meno di dieci minuti, le quali portarono via i quattro assieme a Sole, che diede il cinque a Cate e Valentina baciò la sua Francesca, prima di andarsene con le amiche e colleghe.

E Nadia sorrise, avvicinandosi a Cate ed abbracciandola "Cavolo, sei una bomba, come Sole! Dovresti portarti Raphaela nel retro..."

"Nadia!" Avanzò la mora, sgranando gli occhi "Non metterle in testa certe idee."

"Potrei pensarci sul serio... Ma io preferisco i letti ai retri dei negozi. A letto mi trovo più a mio agio!" Rispose la castana e Nadia sorrise, tornando a sistemare le cose sul retro con Francesca, la quale avrebbe spiegato alla castana cosa fare e dove mettere le varie case e gli ingredienti per preparare gelato o dolci.

E Raphaela pensava e ripensava a cosa le avrebbe chiesto Cate come compenso per il suo aiuto. Di certo, qualunque fosse stata la richiesta, sarebbe stata piacevole per entrambe, che desideravano intensamente il rispettivo amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Affaticamento e dolcezza. ***


Cate diede una mano alla gelateria per tutta la giornata, anche se stava soltanto nel retro, ma notò che Francesca la raggiunse e si sedette, con aria piuttosto affaticata e la lottatrice le si sedette accanto "Tutto bene? Sembri piuttosto stanca..."

"E lo sono." Rispose la bionda, accarezzandosi il ventre "Ho una fame incredibile... Ho voglia di un bel panino al tonno!"

"Ti piace il pane bianco?" Chiese Cate e Francesca la fissò.

"Scherzi?? Io adoro il pane bianco!"

"Allora lascia che vada io a prenderti un bel panino. Conosco un posto dove ne fanno di ottimi ed è qui vicino... Aspettami, torno subito!"

Francesca non fece in tempo a rispondere, che Cate prese ed uscì, senza dare spiegazioni a Nadia o Raphaela, dirigendosi di corsa verso una tavola calda a pochi metri dalla gelateria "Ciao, Cate!" Sorrise una ragazza Ispanica "Cerchi Diego?"

"No, lui è tutto tuo, io ho il mio amore!" Scherzò la castana "Vorrei due panini al tonno... Col pane bianco, se possibile e due bottigliette di thè al limone!"

"Bene! Sono subito da te." Rispose nientemeno che Lola, la fidanzata di Diego, l'amico di Cate che lottava assieme a lei e Blaze, arrivata da Cuba e messa subito a lavorare nella tavola calda della sua famiglia "Non credevo ti piacesse il tonno..."

"Mi piace, ma sono per un'amica che aspetta un bambino e, tempo un mesetto scarso, nascerà!"

"Chissà che bello! E... Non dirlo a Diego, ma anch'io sarò presto madre."

Cate sorrise e le strinse la mano, quindi la ragazza le diede quanto richiesto e la castana pagò, le fece i migliori auguri e se ne andò, promettendole di non dire nulla a Diego, ritornando sempre di corsa alla gelateria "Dov'è Francesca?"

"Ancora nel retro." Rispose Raphaela e Cate vi si diresse, dopo aver baciato teneramente la fidanzata, che ricambiò, ricevendo un occhiolino evidente da parte di Nadia.

La castana raggiunse l'amica e le porse quanto chiesto "Dio, non ci credo... Grazie mille, non so che dire... Quanto ti devo?"

"Nulla! E non dire niente, grazie va benissimo."

"Ti bacerei, ma Raphaela mi taglierebbe la testa."

"Accetterei il bacio, ma sono una persona fedele ed amo moltissimo Raphaela."

Francesca le sorrise e si gustò il primo panino, gemendo di puro piacere "Molto buono... Avevi ragione, è delizioso!"

"Lieta che ti piaccia!" Sorrise la castana e tutto il resto del pomeriggio passò così, poi uscirono e trovarono lì Valentina, venuta a prendere Francesca, visto che le aveva telefonato, perchè non si sentiva molto bene.

"Inizieranno nuovamente le nausee... Hai mangiato?"

"Si... Cate è gentilmente andata a prendermi due panini al tonno e due bottigliette di thè al limone..."

"Ti ringrazio!" Disse Valentina, stringendole la mano e Cate ricambiò il gesto "Posso riaccompagnarvi a casa, per sdebitarvi?"

Cate e Raphaela annuirono e salirono sulla Mercedes della poliziotta, mentre Nadia prese la sua Mini e presero direzioni diverse, con Valentina che notò quanto fosse impallidita la sua compagna e capì che stava veramente male "Portala all'ospedale, non sta bene..." Disse la castana.

"Suda ed è tutto oggi che non si sente bene."

"Lasciaci qui." Disse Cate "Andiamo a piedi... Portala in ospedale e poi facci sapere, mi raccomando!"

Valentina le salutò e ringraziò, quindi le due compagne scesero dall'auto dopo averle fidanzate e la poliziotta sfrecciò verso l'ospedale "Speriamo che stia bene..." Avanzò Raphaela e Cate le diede ragione, prendendola per mano.

"Starà bene, vedrai!" Tentò la castana, baciando la mora sulla tempia destra e s'incamminarono verso casa loro.

Una volta lì, prima che Raphaela potesse mettersi ai fornelli, Cate la strinse a sè e la baciò con passione, subito corrisposta dopo un secondo di smarrimento "Io devo cucinare... Dai tu da mangiare a Lucky, Star ed ai micetti?"

Cate annuì col capo e lasciò la fidanzata, che si lavò le mani e si mise poi ai fornelli, infine la castana andò di sopra per farle la doccia e raggiunse poi Raphaela in cucina una decina di minuti più tardi, trovandola al telefono "Hai saputo qualcosa di Francesca?"

"Si... Per fortuna c'era la sua ginecologa e l'ha visitata, dicendole che era solo affaticata. Però dovrà stare a casa dal lavoro fino alla nascita del bambino..."

"Ok. Per fortuna non ha nulla di grave..."

Raphaela annuì col capo e Cate le si avvicinò, baciandola sul collo e cingendole la vita da dietro "Attirata dal profumo dell'arrosto?"

"Eccome! Accidenti, sei troppo brava, ai fornelli."

"Grazie. Comunque... E' una passione che ho ereditato da mia madre." Sorrise la mora "Anzi, visto che stiamo insieme, dovrò farti conoscere i miei genitori! Avremo una cena di famiglia e cucinerò con lei... Che ne dici?"

"Mi farebbe molto piacere! Possiamo fare la prossima volta che ho una settimana libera..."

"Certo, quando vuoi tu." Rispose la mora, voltandosi e ricevendo il bacio tenerissimo di Cate, corrispondendolo senza indugio ma, quando la castana fece per metterla seduta sul piano della cucina, Raphaela la fermò "Aspetta... Prima mangiamo, ti va?"

"Assolutamente si! Il dessert si mangia sempre alla fine..." Sussurrò Cate, facendole l'occhiolino e Raphaela sorrise teneramente, così la castana la lasciò cucinare in tutta tranquillità. Dopotutto la lottatrice aveva ragione, il dolce si mangiava sempre al termine della cena.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Spaccatura? ***


Il mattino seguente, Cate e Raphaela erano stese l'una sopra all'altra intente a scambiarsi dolci e passionali baci, coccolandosi ed apprezzando la rispettiva compagnia, con la lottatrice che accarezzava la mora e viceversa, piene d'amore per entrambe "Allora oggi sei a riposo?"

"Oggi si!" Sorrise Raphaela, lasciando che Cate le baciasse il petto "Francesca andrà ad aiutare Nadia, assieme a Michelle, la ragazza di Lucia!"

"Bene... Allora facciamo shopping?"

"Molto volentieri." Rispose la mora, che si mise seduta "Adesso vado a fare una bella doccia... Vieni con me?"

"Assolutamente si!" Ribadì Cate, prendendo in braccio la sua Raphaela e portandola in bagno ed aprì l'acqua della doccia, preferendola al bagno, mentre lambiva con le dolci labbra la pelle della compagna "Ti voglio... Ti voglio tantissimo..."

Raphaela la baciò con passione e Cate la portò sotto la doccia, premendola tra il proprio corpo ed il muro, divertendosi poi ad insaponarsi e massaggiarsi a vicenda, godendo del rispettivo tocco sulla pelle.

Finita la doccia, dopo essersi amate ed asciugate, le due ragazze andarono in camera a prepararsi, poi scesero in cucina e Cate diede da mangiare a cagnoline e micetti, poi si lavò le mani e mise in tavola piatti e bicchieri, con Raphaela che preparava delle omelèt per colazione.

Le due ragazze mangiarono, apprezzando la rispettiva compagnia e, dopo aver messo piatti, bicchieri e posate nella lavastoviglie ed i succhi in frigorifero, uscirono di casa mano nella mano, dirette verso il centro città "La mia coppia preferita!" Disse qualcuno, arrivando alle loro spalle e, voltatesi, le due videro Arianna, che sorrise loro.

"Ciao!" Avanzò Raphaela, sorridendole.

"Sono felice di vedervi! State bene?" Chiese, stringendo la mano a Cate.

"Benissimo! Stiamo andando a fare la spesa... Ti unisci a noi?"

"Venite con me, ho l'auto laggiù." Disse Arianna, che aveva parcheggiato fuori dal fornaio, ove prendeva sempre un trancio di pizza prima di andare al lavoro "Oggi sono a riposo, possiamo passeggiare finchè vogliamo."

Le due le sorrisero e salirono poi sulla sua auto, dirigendosi verso i grandi magazzini "Come va con Elisa?" Chiese Raphaela "Ultimamente l'ho vista giù..."

Arianna sospirò "Vedi... Lei crede che io dia tutta me stessa al lavoro e nulla a lei. Ma non è così!"

"Quando ritornerò a lottare come vostra infiltrata, vi renderò il lavoro più semplice."

"Lo spero tanto! Ma avrai un microfono, piazzato all'interno di un elastico per capelli... Sentiremo ogni cosa!"

"Perfetto! I miei genitori e delle persone con cui spesso sono costretta a parlare, sanno cosucce interessanti anche su San Diego..."

"Non vedo l'ora di metterli in gabbia, così tu e Raphaela sarete libere di amarvi!"

"Mi raccomando, proteggetela... Non vorrei che qualcuno possa seguirmi e farle del male..." Disse Cate, accarezzando il viso della compagna, baciandola poi dolcemente.

"Tranquilla! Quando dovrai andare dimmelo, starà a casa mia con Elisa e potrà portarsi micetti e cagnoline."

Cate le sorrise "Grazie, sei molto gentile."

Arianna sorrise a sua volta, parcheggiando l'auto nel posteggio dei grandi magazzini e vi entrarono, dirigendosi verso il reparto d'abbigliamento, pronte a fare acquisti e Cate teneva per mano Raphaela, scegliendo le cose insieme ed Arianna le osservava. Anche lei avrebbe voluto comportarsi così, con Elisa, la quale sembrava dubitare sempre circa la solidità del loro rapporto.

E si ripromise più volte che, quando la loro bambina sarebbe venuta al mondo, di lì ad un mesetto circa, anche loro sarebbero andate a fare compere così, assieme, godendo della rispettiva compagnia. Destandosi dai suoi pensieri, decise di prendere un paio di magliette ed uno di scarpe per la sua Elisa, oltre che tre tutine per la bambina, visto che nel negozio vi erano anche gli articoli per neonati, seppur in minima quantità.

A spese fatte, le tre pagarono ed uscirono per portare gli acquisti in macchina e prendere un carrello a testa per la spesa, poi rientrarono, con Cate che s'avvicinò alla sua Raphaela, cingendole la vita col braccio destro e baciandola sulla guancia, prima di spingere il loro carrello "Stasera mi prepari la zuppa inglese?"

"Molto volentieri!" Sorrise la mora "Prendiamo gli ingredienti."

"Anch'io preparerò qualcosa di speciale per Elisa... La crostata alla frutta."

"Le piace?" Chiese Cate "Io l'adoro!"

"Anche lei... Ne va letteralmente pazza." Rispose la poliziotta e Raphaela annuì col capo, poi fecero compere, prendendo qualcosa più del necessario e poi pagarono, lasciarono i grandi magazzini e sistemarono tutto sull'auto di Arianna, Cate agganciò al loro posto i due carrelli e poi, tutte in auto, se ne andarono.

La poliziotta accompagnò a casa le amiche, che la ringraziarono e salutarono, poi tornò a casa sua, ove trovò Elisa, anch'ella a riposo "Bentornata."

"Ciao... Ho fatto la spesa e preso queste per te, più tre tutine per la bambina."

"Grazie!" Sorrise la castana, avvicinandosi "Ma preferirei averti più tempo a casa... Da quanto non stiamo più insieme?"

"Da San Valentino. E' passato un mese..."

"Appunto!" Avanzò Elisa, incrociando le braccia "Io ti voglio più presente, aspetto nostra figlia... Non voglio tradirti per soddisfare i miei desideri."

Arianna la fissò, corrugando la fronte "Cos'è, ricatti una poliziotta?"

"Intendila come vuoi tu... Sappi che Milena è in città. Ieri mi ha chiamata."

"La tua ex? Beh, sai cosa ti dico?" Iniziò la poliziotta, spazientita "Sono stanca di te! Prendi e vattene con lei, non voglio più saperne di te, cresci con lei la bimba, ti darò i soldi per lei ogni mese. Anzi, vi lascio anche la casa!" Gridò, lanciando a terra la busta di formaggio.

Elisa sgranò gli occhi "Ehi... Scherzavo..."

"La tua ex è proprio un argomento che detesto. Vai al diavolo! Vattene da lei, sparisci dalla mia vita!" Concluse arrabbiata, ansimando ed uscì sbattendo la porta, con la castana che s'alzò un po' a fatica per raggiungerla ma, prima che potesse mettere la mano sulla maniglia della porta, sentì un forte rumore di frenate, un tonfo sordo e poi uno schianto. In quel momento, Elisa sentì il proprio cuore stringersi in una morsa che la sembrava ucciderla.

Prese il telefono per chiamare una delle amiche, certa che fosse successo qualcosa alla sua Arianna. Per colpa di un suo scherzo.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Avere fede. ***


Elisa uscì di casa e rimase letteralmente impietrita quando vide un'auto di fronte alla villa dei suoi vicini, che erano in casa ad osservare la scena da dietro le finestre e la sua Arianna a terra, riversa in un lago di sangue. Da lontano, un'ambulanza e due auto della Polizia si stavano avvicinando.

"Elisa." La chiamò subito Sole, avvicinandosi a lei dopo essere scesa dalla macchina "Cos'è successo?"

"Io... Noi..." Farfugliò confusa la castana, piangendo a dirotto, stringendosi a Sole, che le accarezzò la nuca "E'... E' stata colpa mia, di uno stupido scherzo! Non voglio che muoia... Non voglio!!" Gridò e la poliziotta la strinse a sè, mentre Valentina ed i due colleghi venuti con loro, ovvero Carlos e Paul, sentivano i testimoni e cercavano indizi.

"Cos'è successo?" Chiese Valy, fermandosi e scendendo dalla sua bici, visto che passava davanti alla casa delle amiche per tornare a casa sua da Cri e notò poi Arianna ed i Paramedici attorno a lei "Oddio... Ditemi che non è..."

"No, non lo è." Avanzò Valentina "La portano al Los Angeles Hospital, è ridotta davvero male. Ha riportato fratture multiple alle gambe, spalle slogate, così come il bacino e forse danni alla colonna vertebrale. Verrà operata d'urgenza, ha un paio di emorragie interne..."

"Mio Dio." Disse Valy, portandosi le mani sul viso ed offrendosi di chiamare Cri e le altre amiche, mentre Elisa continuava a piangere stretta a Sole.

"Venite, vi accompagniamo in ospedale."

"Metto la bici in casa e chiudo la porta..." Avanzò Valy ed Elisa annuì col capo, tirando su col naso e poi la ragazza dalla pelle ambrata diede all'amica le chiavi di casa, prima che entrambe salissero sulla volante di servizio delle due amiche.

Valentina partì a tutta velocità verso l'ospedale, con l'ambulanza che era partita poco più di dieci minti prima e, arrivate poi al Pronto Soccorso, lasciarono l'auto nel parcheggio riservato ai medici ed entrarono, chiedendo all'infermiera dell'accettazione "Mi scusi." Iniziò Sole "La ragazza che è stata portata qui in ambulanza quasi un quarto d'ora fa..."

"La giovane che è stata investita?" Chiese la donna e Sole annuì col capo "E' stata appena portata in sala operatoria, era gravissima. Devo contattare i parenti, i medici mi hanno dato i suoi effetti personali..."

"Non serve." Disse Valentina "Lei è Elisa Hawkins, sua moglie."

La donna la fissò, togliendosi gli occhiali da vista "Oh! Ehm... Deve compilare il modulo."

Elisa non aveva la forza per rispondere, parlare o scrivere, così Sole prese il foglio, la penna l'aveva con sè e l'infermiera indicò loro la sala d'aspetto e vennero poi raggiunte dalle altre amiche, che vennero messe al corrente di tutto da Valentina.

"Ma com'è successo? Arianna non è imprudente..." Disse Tania.

"E'... E' stata tutta colpa mia... Colpa mia!" Fece Elisa, iniziando nuovamente a piangere "I-Io... Io... Le ho detto c-che doveva stare più con me... C-Che non volevo arrivare a tradirla per s-soddisfare il mio desiderio e... E che Milena era in città..."

"Milena?" Ripetè la Principi "Chi sarebbe?"

"L-La mia ex... S-So che ad Arianna il discorso non piace..."

Prima che potesse continuare, Cate avanzò "Ma cosa ti salta in mente?? Arianna ti ama e starebbe più tempo con te, se potesse! E' il suo lavoro, cerca di capirlo e cresci, per la miseria! Rischia la vita tutti i giorni ed hai rischiato di perderla per uno scherzo cretino e di cattivo gusto!"

"Per favore, signorina, si controlli." Disse un infermiere e Cate si scusò.

"Io ti avrei mandata al diavolo." Sibilò la castana ed Elisa pianse maggiormente.

"L-L'ha fatto... M-Mi ha detto d-di andarmene con Milena, di crescere la bimba con lei e... E che mi avrebbe dato il mantenimento... S-Se dovesse salvarsi, m-mi lascerà sicuramente..." Concluse con una punta di amarezza, chinando il capo.

"Ed avrebbe tutte le ragioni per farlo."

Cate si sedette poi accanto a Raphaela, tenendola per mano e le due Francesca aiutarono Elisa a compilare il foglio di ricovero per Arianna, finchè non arrivò un medico "Parenti della signora Herrera?"

"Io..." Disse Elisa, alzando la mano "Sono la moglie..."

"Ok. Sua moglie è allergica a qualche farmaco? Voglio sapere solo questo."

"N-No, non ha allergie, n-nemmeno alimentari... Ma come sta?"

"E' messa davvero male. Se riuscisse a salvarsi, dovrà ringraziare ogni Dio che conosce." Rispose l'uomo sulla quarantina, prima di andarsene e la castana si disperò, poi la Principi andò a consegnare il foglio all'infermiera dell'accettazione.

Per le ragazze furono secondi, minuti ed ore interminabili finchè, dopo circa otto ore, quando già era sorto il sole del giorno successivo, un medico le raggiunse, sul suo viso era dipinta un'espressione assai stanca "Dottore! Come sta?" Chiese subito Tania, alzandosi, assieme ad Elisa, sostenuta da Sole.

"E' stata dura ed abbiamo fatto tutto il possibile, ora tocca a lei lottare. Abbiamo sistemato le sue fratture, sanato le emorragie interne, fatto quattro trasfusioni e la teniamo in coma farmacologico... Le prossime settantadue ore saranno decisive."

Le giovani ringraziarono il chirurgo e tornarono a sedersi, con Francesca che allattò il piccolo Derek, visto che lei e Tania lo avevano portato dietro "Andate tranquillamente al lavoro." Disse Cate "Resterò io qui e se dovesse servire, vi chiamerò!"

"Non dovrai lottare?" Domandò Nadia "Come farai?"

"Ho ancora quattro giorni liberi ed i miei genitori me li concedono sempre. Se ho una settimana libera, allora è una settimana, non ho mai meno o più giorni!"

"D'accordo. Resta tu con Elisa... Chiama, se hai bisogno." Disse Valentina, stringendole la mano "In gamba, eh!"

"Assolutamente si, come sempre." Sorrise la lottatrice e le ragazze se ne andarono, con Cate che si sedette accanto ad Elisa dopo aver baciato la sua Raphaela, circondandole le spalle col braccio destro "Tranquilla. Arianna è forte, ce la farà. Abbi fede!"

Elisa annuì, tra le lacrime, ma in questo momento proprio non riusciva ad avere fede. I sensi di colpa avevano preso possesso di lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Worried for you. ***


Passarono tre giorni ed Arianna non si era ancora svegliata, anche se le sue condizioni erano stabili e Cate era rimasta costantemente con lei assieme ad Elisa, tornando a casa dalla sua Raphaela solo di sera. Però, purtroppo, i suoi giorni di riposo finirono e la ragazza dovette tornare al magazzino ove aveva vissuto per tornare a combattere, visto che non voleva fare sapere ai suoi genitori che stava con una ragazza per evitare di metterla in pericolo.

Elisa era entrata nell'ottavo mese e temeva che la compagna non vedesse nascere la loro bambina ed alla castana dispiaceva, perchè la poliziotta non vedeva proprio l'ora di vedere nascere la loro piccola, che avrebbero chiamato Stella. Ed era solo colpa sua perhè, se fosse stata zitta, Arianna non sarebbe stata investita.

"Smetti di darti la colpa." Avanzò Valentina "Anche se in teoria sarebbe colpa tua, devi stare calma. Arianna ha principalmente sbagliato perchè ha attraversato la strada senza guardare, è stata imprudente."

"Sarà, ma io mi sento terribilmente in colpa, Valentina. Non voglio che lei muoia... Non voglio!"

"E' stabile, non morirà. Lei è forte!"

"Lo so... Ma io l'amo troppo, non voglio restare sola con la nostra bambina!"

Valentina le accarezzò le spalle e la castana le posò le mani sulle sue, cercando in esse un po' di forza, che in quel momento le mancava "Ciao, disturbo?" Chiese Lucia, entrando nella stanza e si sedette accanto ad Elisa "Vai pure, Valentina. Io ho finito il turno..."

"Ok. E... Dal microfono messo nell'elastico per capelli che abbiamo dato a Cate si sente qualcosa d'interessante?"

"Si sente perfettamente, ma per ora nulla d'interessante. L'unica cosa interessante è sentire come parla di Raphaela a due che sembrano essere suoi amici."

Valentina sorrise appena ed anche Elisa fece altrettanto, sapendo quanto s'amassero le due amiche "Non ne dubito! Per Raphaela si possono spendere solo belle parole."

"Vai tranquilla, Valentina... Starò bene, vedrai."

La bionda poliziotta baciò sulla fronte la castana amica e la lasciò a Lucia e Valentina, uscendo, incrociò la sua compagna "Francesca, amore! Come mai sei qui?"

La Principi si mise in punta dei piedi e baciò dolcemente la compagna "Sono venuta a portare dei dolcetti ad Elisa, nel caso avesse le voglie. E ho portato anche qualcosa per te... Tieni." Disse, porgendole un pacchetto ben confezionato.

"Grazie, amore mio! Vai tranquilla, Elisa è con Lucia."

Francesca le sorrise ed entrò poi nella stanza dell'amica, avvicinandosi ad Elisa "Ciao. Ancora nessun miglioramento?"

"No." Rispose Elisa, visibilmente triste "Purtroppo ancora niente... Ed oggi è il quarto giorno."

"Lo diceva, il medico, che sarebbe stata una cosa lunga. Servivano solo settantadue ore per considerarla fuori pericolo... E sono passate, per fortuna. Ma adesso viene la parte più critica, bisogna fare la massima attenzione!"

"Hai ragione." Avanzò Francesca "Ti ho portato dei pasticcini..."

"Grazie, è un pensiero molto gentile." Sorrise Elisa "Ho proprio voglia di mangiare qualcosa di dolce."

Le giovani si sorrisero e mangiarono assieme i dolcetti, ma la castana si mise all'improvviso le mani sul ventre "Elisa, cos'hai? Ti senti male?" Chiese subito Lucia.

"U-Una fitta... Un'altra!" Disse, tra le smorfie "Dio... Piccolina, hai deciso di nascere prima?"

La Principi e Lucia sgranarono gli occhi e quest'ultima balzò in piedi "Resta qui, vado a cercare un medico!"

La poliziotta uscì di corsa dalla stanza e trovò il chirurgo che aveva operato Arianna "E' successo qualcosa alla signora Herrera?"

"No, dottore, ma sua moglie... Credo stia per partorire! Ed è da poco entrata nell'ottavo mese."

"Chiamo subito la mia collega di Ostetricia!" Disse l'uomo, prendendo il suo cercapersone e Lucia tornò nella stanza di Arianna, avvicinandosi ad Elisa, che si massaggiava il ventre, aiutata dalla Principi.

E l'Ostetrica arrivò in pochissimi minuti e s'avvicinò ad Elisa "Mi diceva il collega che è incinta di otto mesi..."

"Esatto... E' il momento?" Chiese Elisa.

"No no. Le faccio subito un'ecografia, ma non credo sia ora di partorire."

Elisa annuì col capo e l'Ostetrica la fece sedere sulla sedia a rotelle e fu la Principi, in dolce attesa di sette mesi, ad andare con lei, mentre Lucia sarebbe rimasta in stanza con Arianna la quale, nel frattempo, era stata visitata dal dottore "Miglioramenti, dottore?"

"No, nulla." Rispose l'uomo "E' stabile, ma non ci sono miglioramenti significativi."

Lucia ringraziò l'uomo e s'avvicinò poi al lettino dell'amica "Coraggio, socia, combatti! Tra qualche giorno Elisa potrebbe partorire e rischi di non vedere nascere la tua bimba... Dai, accidenti! Dacci dentro."

Nello stesso momento, nell'ufficio della task force, al Dipartimento di Polizia, Sole stava ascoltando e registrando ciò che si sentiva grazie al microfono nell'elastico per capelli di Cate ed inoltrò una comunicazione ai colleghi di San Diego, dicendo loro di trovare e catturare un certo Simon Kreuz, colui che gestiva il giro nella città della Florida ed informò anche il suo capo.

Invece Tania, rimasta a casa con Francesca, dopo aver finito il turno, cullava e coccolava il suo piccolo Derek "Come sei bello, amore... Dolcissimo." Disse, baciandolo sulla fronte ed il bimbo, che aveva aperto gli occhietti, rivelandoli castani, come quelli delle due madri.

Francesca sorrise alla tenera scena ed entrò poi in cucina con Tania che, quando mise il bimbo nella culla per raggiungere la compagna, la trovò in lacrime "Oh, s-scusami... Io pensavo ad Elisa, al fatto che potrebbe dare alla luce la bimba senza Arianna accanto e..."

Le sue parole s'interruppero e la commozione prese il sopravvento, con Tania che l'abbracciò "Non preoccuparti. Sono certa che Arianna ce la farà!"

"Lo spero tanto..." Sussurrò la bionda, stringendosi alla compagna, che le accarezzò la nuca, baciandola teneramente sulla fronte.

Ma i pensieri di tutte erano rivolti ad Arianna, compreso quello di Cate, la quale si era più volte ripromessa di trovare informazioni utili per loro grazie al microfono che aveva con sè, al fine di facilitare il lavoro delle amiche poliziotte.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Vita 1 ***


Passò una settimana ed Arianna non dava alcun segno di miglioramento ed era sempre priva di conoscenza e Cate, tornata a casa il Venerdì sera per via del week-end libero, spense il microfono posto nel suo elastico per capelli, visto che non voleva divulgare momenti intimi con la sua Raphaela.

E la mora, oltre che lavorare e stare accanto ad Elisa, aveva anche portato Lucky e Star dal suo veterinario di fiducia per le consuete vaccinazioni e non si aspettò di trovare Cate sulla porta di casa sua con un mazzo di fiori in mano. La castana amava moltissimo sorprenderla.

"Eccomi a casa, amore mio!" Sorrise Cate e, quando furono dentro, Raphaela le regalò un bacio pieno d'amore e passione.

"Bentornata! Mi sei mancata tantissimo."

"Anche tu." Disse Cate, facendosi poi triste "Sai, sono stata a NY..."

"E' una città bellissima! Anche a me piacerebbe andarci... Ma come mai sei così triste?"

Cate prese un respiro profondo "Ho visto mia sorella maggiore, Roberta..."

"E' una cosa bellissima! Siete state separate da bambine... Vi siete parlate? Com'è stato?"

"Non le ho detto niente. L'ho osservata da lontano ma, quando ho visto che mi guardava, sono scappata via..." Spiegò Cate "Insomma... E' diventata una donna di successo! Come pensi che possa sentirsi se le dicessi che combatto negli scontri clandestini e che non ho un lavoro socialmente utile?"

"Capisco, ma è comunque tua sorella e scommetto che ti vorrebbe bene lo stesso."

Cate le sorrise e la strinse a sè, baciandola con dolcezza "Cambiando argomento... Questo profumino..."

"Naso fino!" Sorrise la mora "Ho preparato la pasta allo scoglio e la zuppa inglese! Come secondo un bell'arrosto con patate al forno."

"Ho una fame da lupi!" Ammise Cate che, dopo un altro bacio, andò ad accarezzare le due cagnoline ed infine entrò in bagno per lavarsi le mani, sedendosi poi a tavola per cenare con l'amore della sua vita, raccontandosi cos'era successo nei sei giorni rimaste lontane.

Intanto, a casa Calori-Dell'Alpe, Francesca aveva appena messo a nanna Derek e Tania stava sparecchiando la tavola dopo la cena ed andò poi di sopra, dopo aver messo i piatti, le posate ed i bicchieri nella lavastoviglie e la tovaglia nell'apposito cassetto "Si è addormentato?"

"Si... E' davvero un bravo bambino! Speriamo che sia così bravo anche quando cresce, non solo ora che ha tre mesi..."

"Lo spero anch'io." Ammise Tania, cingendo da dietro la vita di Francesca e posandole un tenero bacio sul lato destro del collo e la ragazza si voltò nell'abbraccio della compagna, regalandole un bacio dolce a fior di labbra, subito corrisposto.

E l'effusione si fece presto appassionata e Tania posò poi la propria fronte contro quella di Francesca "Ti voglio... Non riesco soltanto a baciarti..."

"Lo so... Anch'io ti voglio!" Ribadì la ragazza, baciando la sua poliziotta preferita, dirigendosi poi verso la loro camera da letto.

Anche le altre coppie si stavano amando, tranne Lucia, che era single ed era perennemente all'ospedale con Elisa che, per tutto il giorno, non si era sentita affatto bene e sentiva delle fitte al ventre "Ti fa ancora male?" Chiese la castana ragazza.

"Abbastanza... Hai saputo qualcosa di Arianna? Miglioramenti?"

"Niente." Rispose Lucia "Il medico dice che è sempre stabile..."

Poi Elisa strinse i denti e liberò un gemito di dolore, massaggiandosi il ventre "Accidenti... Una fitta più dolorosa dell'altra! E..." S'interruppe, perdendo conoscenza e subito Lucia chiamò l'infermiera che stava passando davanti alla camera, la quale chiamò Ostetricia e prestò le prime cure alla ragazza.

L'Ostetrica arrivò subito ed avvicinò l'apparecchio per le ecografie per farne una ad Elisa "Qualche problema?"

"Ci sono delle perdite ed una leggera emorragia interna... Dobbiamo far nascere subito la bambina!"

"La piccola non corre pericolo, vero?"

"Se interveniamo subito no." Rispose la donna sulla quarantina, fissando poi l'infermiera "Chiama subito Ginecologia e fai preparare una sala operatoria! Inoltre devono prepararsi ad accogliere una neonata prematura."

L'infermiera annuì e la dottoressa, fattasi aiutare da un'infermiere arrivato nel frattempo, spostò il lettino dopo aver sbloccato le rotelle ed uscì dalla stanza, dirigendosi verso un'ascensore, mentre Lucia prese il proprio telefono e mandò una mail a tutte le amiche per avvisarle dell'imminente nascita.

Le prime ad arrivare, dopo dieci minuti, furono Valy e Cri, che abitavano vicine all'ospedale, con quest'ultima piuttosto assonnata e poi Sole e Nadia, con costei che si sedette accanto a Lucia "Non hai saputo ancora nulla?"

"No... E' in sala operatoria, aveva delle perdite ed una piccola emorragia interna..."

"Speriamo che vada tutto bene. Sono preoccupatissima!" Disse Cri, mentre arrivavano tutte le altre amiche.

"Arianna?" Chiese Cate "E' ancora stabile?"

"Si, non ci sono stati miglioramenti significativi. E' sempre stabile."

"Almeno quello..." Disse la castana, sedendosi tra Raphaela e Sole.

"La tua missione come va? Scoperto cose interessanti?"

"Eccome!" Intervenne Valentina "Grazie a lei abbiamo arrestato venti persone, nell'ultima settimana. Una decina li hanno presi a San Diego e New Orleans."

Lucia sorrise e Cate fece altrettanto, poi rimasero sedute in silenzio, aspettando di avere buone notizie dalla sala operatoria circa Elisa e la piccola Stella.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Vita 2 ***


Dalla sala operatoria, dopo un'oretta, uscì la Ginecologa, che s'avvicinò alle nostre ragazze, le quali s'alzarono in piedi per andare verso la donna, preoccupate per la loro amica, anche se Cate rimase seduta, visto che Francesca si era addormentata poggiata a lei.

"Allora?" Chiese Valentina "Come stanno?"

"Bene, molto bene!" Sorrise la donna "Stanno bene entrambe. Tra poco portiamo giù Elisa e la bimba è nell'incubatrice, ma tutto è andato bene."

Le ragazze tirarono un sospiro di sollievo e Cate, quando la donna se ne andò, svegliò Francesca per darle la bella notizia e costei abbracciò prima la castana e poi strinse a sè la sua Tania, baciandola con passione.

Ma ad attirare la loro attenzione ci pensarono due medici, che entrarono nella stanza di Arianna "E' successo qualcosa?" Chiese subito Sole, stando sul ciglio della porta.

Nessuno dei due medici rispose, ma la mora poliziotta riuscì a scorgere il viso dell'amica e notò che aveva aperto gli occhi, poi uno dei medici le si avvicinò, sorridente "La vostra amica si è svegliata. Può considerarsi fuori pericolo!"

Sole sorrise ed andò a dare la bellissima notizia alle amiche, mentre i due medici uscivano dalla stanza "Fortuna che si è svegliata... Ne sono felice!" Disse Francesca, piangendo poi commossa abbracciata alla sua Valentina.

"Voi entrate da lei... Io aspetto che Elisa venga portata giù e le do la notizia." Offrì Lucia e la Principi sarebbe rimasta con lei.

Le ragazze entrarono nella stanza di Arianna, con Tania che teneva in braccio il piccolo Derek ancora addormentato e la castana sorrise appena quando vide le amiche "E-Elisa..." Sussurrò la castana "Dov'è? L-La bambina?"

"L'ha avuta poco fa!" Rispose Raphaela, che si asciugava le lacrime "Ha avuto una piccola emorragia interna e hanno dovuto farla nascere, ma stanno entrambe bene!"

Arianna sorrise appena "Bene..." Sussurrò, inspirando profondamente, cercando di riprendere fiato.

"Non devi preoccuparti. Rimettiti in forze!"

Arianna sorrise a Cate, poi fu Valentina ad avanzare "A proposito... Cosa farai con Elisa? Ci ha raccontato, del vostro litigio..."

"Non lo so... Se vuole andarsene con la sua ex, che vada..."

"Lo sai, vero, che stava scherzando?" Chiese Tania e la castana annuì col capo.

"Si, ma lei... Lei lo sa che odio la sua ex, non deve parlarne con me... Mai, per nessun motivo."

Le ragazze la fissarono, poi arrivarono Lucia e la Principi, che salutarono la castana con un bacio sulla fronte a testa ed Arianna sorrise loro "Elisa e Stella stanno bene. La bimba è in Neonatologia, nell'incubatrice, Elisa potrà venire a trovarti solo domani..."

"D'accordo..." Rispose Arianna, prima che Cate le passasse un bicchiere d'acqua e la poliziotta sorseggiò aiutata da una cannuccia.

Fu poi Francesca ad andare nella stanza di Elisa, approfittando del fatto di dover allattare Derek, che si era svegliato e trovò l'amica sveglia e le sorrise "Si è svegliata? Davvero?" Chiese incredula la collega.

"Si. Sai, vero, che dovrete parlare di quanto accaduto?"

"Lo so e ho paura della sua reazione..."

"Non devi avere paura. Dille che l'ami, come hai sempre detto a noi in questi giorni... Aprile il tuo cuore..."

Elisa deglutì "Non vorrei che... Che mi lasciasse lo stesso! Non lo sopporterei."

"Basta che le dici quanto l'ami e che per te Milena non conta più niente! Dille la verità."

La castana sapeva che l'amica aveva ragione, poi entrò Cate "Ciao! Ben svegliata."

"Ciao a te..." Sorrise Elisa e la castana la baciò sulla fronte "Grazie per essere venuta a trovarmi!"

"Prego! Non vedo l'ora di vedere la tua bambina, sono curiosa di vedere a chi somiglia."

"Somiglierà ad Arianna... Ne sono certa!"

"Secondo me somiglia ad entrambe. E poi, l'importante è che sia in perfetta salute!"

Elisa era d'accordo con lei e Francesca era felice di vedere che Cate era riuscita a far tornare il sorriso sulle labbra dell'amica, poi entrò la Ginecologa per visitare Elisa e le due ragazze uscirono dalla stanza ed osservarono quanto accadeva in essa.

"Mi ha detto di avere paura..."

"Di parlare con Arianna? Beh, la capisco ma è colpa sua comunque e deve risolvere il problema."

"Sono d'accordo, spero solo che vada tutto bene."

"Non si lasceranno, vedrai. Arianna la ama tanto quanto io amo Raphaela... E' un amore che non finirà mai!"

Francesca le sorrise "Sembri Tania, sai? Sei molto romantica, realistica ed obiettiva."

Anche Cate sorrise all'amica "Sei la prima che me lo dice! Ma adesso torno dal mio amore e da Arianna..."

La bionda annuì col capo e Cate ritornò nella stanza di Arianna per stare accanto alla sua Raphaela. Ma circa la solidità del rapporto di Elisa ed Arianna stessa non aveva dubbi, certa del fatto che non si sarebbero lasciate ma, al contrario, il loro amore si sarebbe rafforzato.

E Cate pensava anche alla sua storia con Raphaela, decisa più che mai a farla crescere. Da qualche giorno, infatti, pensava alla proposta di matrimonio.

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Confronti... ***


Il mattino seguente, dopo le visite dei medici delle dieci, Elisa chiese ad un'infermiera se poteva andare a trovare Arianna, per farle sapere che Stella era nata e che lei stessa stava bene "Posso darle una sedia a rotelle ed aiutarla a sedersi, ma ho altri pazienti..."

"D'accordo, non si preoccupi! C'è la mia amica Lucia, qui fuori... Mi accompagnerà lei da Arianna."

L'infermiera le sorrise e andò a prendere una sedia a rotelle e, proprio aiutata da Lucia, fece sedere Elisa e poi la mora ragazza dagli occhi castani accompagnò l'amica nella stanza di Arianna, trovandola già sveglia "Vi lascio sole." Disse Lucia, dopo aver salutato Arianna.

Elisa prese un respiro profondo e fissò poi la compagna "Ciao..."

"Ciao." Rispose la poliziotta, un po' fredda "Come sta Stella?"

"Bene... Stiamo entrambe bene. E... E sono felice di vedere che stai migliorando anche tu."

"Grazie. E dimmi, quando te ne vai da Milena?"

"Milena?" Ripetè Elisa "Ti ho detto che era uno scherzo! Volevo soltanto le tue attenzioni... Nulla più."

"E sai benissimo quanto odi parlare della tua ex!" Alzò un poco la voce la poliziotta "Inoltre, quando ci siamo messe insieme, sapevi quale lavoro facevo e ti avevo anche detto che avrei avuto turni pesanti ed avevi detto che ti andava bene!"

"Lo so e... E mi dispiace! Mi dispiace!"

"Staremo insieme, se lo vorrai... Ma ancora non ti ho perdonata."

"Va bene..." Rispose Elisa, che prese la risposta come una conquista "Più tardi ti porto Stella..."

"Non devi fare sforzi. Sei stata comunque operata ed io, a causa ella fratture alle braccia, non potrei tenerla in braccio..."

"Ok... Quando potrai tenerla, te la porterò." Disse Elisa, poi arrivarono Tania, Sole e Valentina, passate a salutare la collega prima di tornare al lavoro, visto che erano di pattuglia, dal momento in cui Cate era ancora a casa, visto che era Domenica e, l'indomani, avrebbero ripreso il lavoro nella task force.

E proprio a casa loro, Cate e Raphaela si stavano baciando dolcemente, dopo essere tornate da una passeggiata con Star e Lucky e la castana prese il viso della compagna tra le mani, fissandola con tenerezza "Posso farti una domanda?"

"Certo!" Rispose Raphaela.

"Se ti chiedessi di sposarmi, accetteresti?"

Raphaela la fissò, incredula, sorridendo appena "Lo faresti davvero?"

"Ne dubiti?" Ribadì la lottatrice "Quando tutto questo sarà finito, voglio essere certa di averti al mio fianco!"

"Io ci sarò sempre! Stavolta sei tu che non devi dubitare."

Cate sorrise appena "Allora? Cosa mi rispondi?"

"Beh, ti risponderei di si. Senza alcun dubbio!"

Nuovamente la castana sorrise e catturò le labbra di Raphaela in un bacio dolcissimo, felice di sentire tali parole "Molto bene!" Ammise Cate, passando al collo della mora, che accarezzò per tutta risposta il capo della sua amata.

"Perchè, vuoi sposarmi?"

"Non te lo dico! Ho fatto solo una domanda..."

"Non tenermi sulle spine, quando me lo chiederai!"

"Me ne ricorderò! Ma adesso, che ne dici se ci mettessimo ai fornelli? Ho una fame..."

"Credevo volessi mangiare me..." Scherzò la mora.

"Più tardi, amore mio! Ti gusterò centimetro per centimetro." Sussurrò Cate, dandole un ultimo bacio prima che entrambe entrassero in cucina, anche se la castana, prima, diede da mangiare a cagnoline e micetti, infine andò a lavarsi le mani per poi apparecchiare la tavola.

Le altre ragazze erano tutte al lavoro, meno Francesca che, in maternità, si occupava del suo piccolo Derek e faceva shopping assieme a lui "Ciao!"

"Valentina!" Sorrise la ragazza "Come mai qui?"

"Hanno rapinato la gioielleria qui vicino. Tania, Sole e Howard, un nostro collega, stanno interrogando i testimoni, io sono venuta a prendere i filmati delle telecamere di sorveglianza che, da come vedrai, puntano in parte sulla gioielleria."

"Infatti... Vi auguro di prendere i colpevoli!"

"Tu fai attenzione, mi raccomando." Sorrise la poliziotta "Anzi, mentre preparano i nastri, ti accompagno."

Francesca accettò l'invito dell'amica ed andò nel reparto neonati a comprare i pannolini per Derek "Questo, tra un mesetto scarso, dovrai farlo anche tu."

Valentina sorrise "Hai ragione! Ma sono pronta e non vedo l'ora, sai?"

"Immagino! Francesca lo sa?"

"Eccome! La tua omonima è pronta quanto me."

Detto questo, le due sorrisero e fecero compere insieme, con Francesca che raccontò all'amica quanto Tania fosse brava come madre e quanto Derek adorasse le sue ninne nanne. E Valentina sperava con tutto il cuore di essere una madre brava come l'amica e collega.

Aveva Francesca ed un lavoro che adorava. Le mancava solo il mettersi alla prova come madre.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Dubbi. ***


Il giorno dopo, le poliziotte, riuscirono a trovare i due rapinatori, visto che avevano agito a volto scoperto ed erano già schedati, così decisero di andare in ospedale a trovare Arianna ed Elisa con la piccola Stella. Una volta lì, trovarono Francesca con Derek "Amore! Cosa ci fai qui?" Chiese Tania.

"Ciao!" Rispose la ragazza, posando un leggero bacio sulle labbra di Tania "Ho portato Derek a fare la vaccinazione e poi ho deciso di venire a trovare Arianna. Da Elisa c'erano i suoi genitori..." Spiegò la giovane, passando il figlioletto a Sole.

"Si... Sono passati anche da me..." Rivelò Arianna.

"Ma cosa farai?" Chiese Valentina "La lascerai?"

"Le ho detto che staremo insieme e vedremo come va... Non l'ho ancora perdonata..."

"Stava scherzando, non dovresti essere così severa con lei."

Arianna sospirò "E' uno scherzo che ho poco gradito. Sa benissimo che odio parlare di Milena, dopo ciò che le ha fatto, seguendola e chiamandola a vuoto o per minacciarla nel corso della notte... Se voleva le mie attenzioni, si è persa la chance di averle!"

Le amiche sospirarono a loro volta, ma Valentina sembrava ben decisa a dirle una cosa che da troppo si teneva dentro "Ha detto così perchè credeva che tu la tradissi."

La castana amica la fissò, letteralmente scioccata "Cosa??"

"Credeva che... Il fatto che tu avessi tanti turni di notte volesse dire che avevi un'altra compagna. Credeva che fosse questo il motivo per cui non aveva più le tue attenzioni ed io ho cercato di farle capire che sbagliava, le ho persino mostrato le foto della tabella su cui sono segnati i nostri turni! Ma lei ha sempre sostenuto che fosse una messinscena, che io avessi messo il tuo nome al posto di quelli dei colleghi che, a detta sua, avevano effettivamente il turno."

Arianna era sconcertata, incredula, così come le altre ragazze "Wow..." Sussurrò solamente Francesca.

"I-Io non l'ho mai tradita!" Ammise la castana "Cavolo, è stata la prima e l'unica della quale mi sono innamorata! Sono sconvolta, davvero..."

"Non volevo tenertelo nascosto, lei mi aveva promesso che te l'avrebbe detto."

"Hai fatto bene... Almeno ora so cosa pensa di me." Disse, prima che i tre medici, appena sopraggiunti, le facessero uscire tutte per visitare la castana, così le ragazze la salutarono per andare al lavoro, anche se Francesca e Derek sarebbero rimaste lì qualche minuto, per andare a trovare Elisa.

Lungo il corridoio incontrarono Lucia, la quale stava andando a sua volta al lavoro "Ehilà! Come stai?"

"Bene!" Rispose Francesca, sorridendo all'amica.

"E questo ometto? Sta bene anche lui?"

"Benissimo! Ha appena fatto la sua prima vaccinazione."

"Perfetto. Sono contenta di avervi visto... Adesso scappo o farò tardi!"

"Ok! E... Salutami tutte, compresa la tua Michelle." Rivelò, alludendo alla giovane che Valy aveva assunto qualche mese prima e Lucia le fece semplicemente l'ok col pollice, prima di prendere l'ascensore.

La ragazza arrivò quindi alla stanza di Elisa e notò che i suoi genitori erano andati via "Ciao!" La salutò la castana, che stava allattando la sua piccola Stella.

"Ciao! Volevo passare prima ma c'erano i tuoi genitori..."

"Potevi fermarti comunque. Non ho nulla da nascondere." Rispose, sorridendole.

Francesca fece altrettanto e si sedette, cullando il piccolo Derek "Senti... Davvero credi che Arianna ti tradisca?"

Subito Elisa la fissò "Valentina ti ha detto tutto?"

"Non proprio. L'ha detto poco fa ad Arianna, davanti a me, Tania e Sole."

La castana chiuse gli occhi e prese un respiro profondo "Si... Per un periodo l'ho fortemente sospettato."

"Perchè? Sai che Arianna ti ama tantissimo!"

"Lo so, ma... Aveva moltissimi turni di notte e, quando non li aveva, tornava a casa e mi dava un semplice bacetto." Iniziò la castana "Insomma... Non volevo che mi saltasse addosso, ma era come se avessi sentito la sua passione sciamare sempre più. Mi trattava con sufficienza, mi sentivo ignorata..."

"Ti capisco, però avevate Stella in arrivo. Lei non ti tradirebbe mai..."

"So di avere sbagliato e so che ora mi odierà di più, ma... Ma non sapevo più cosa pensare!"

"Quando Valentina l'ha detto, era sconvolta. Ci è rimasta davvero male."

"C-Che mi capisca, accidenti!" Se ne uscì la castana, iniziando a piangere "Sembrava fino che fossi solo un peso, per lei! Mi baciava o accarezzava appena... Come se baciasse o toccasse qualcuna meglio di me!"

"Non dico che ti capisco perchè mentirei, ma dovrete parlare di molte cose!"

"Si, lo so. Spero solo che lei voglia parlare con me..."

Francesca rimase ad ascoltare l'amica e parlarono anche d'altro, con Elisa che sperava di non aver perduto definitivamente l'amore di Arianna, anche se Valentina aveva parlato per lei, visto che mai aveva avuto il coraggio di dire quelle cose alla compagna e la stessa Francesca, a sua volta, sperava che le amiche facessero pace, visto che non riusciva ad immaginarle lontane l'una dall'altra a far soffrire la piccola Stella.

Non dubitava del fatto che l'amore e la speranza non erano definitivamente perdute.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Ritornare a casa... ***


Passò una settimana ed Elisa, assieme a Stella, venne dimessa dall'ospedale, mentre Arianna doveva stare dentro ancora una settimana e poi, dopo la dimissione, avrebbe dovuto iniziare la riabilitazione per riprendere pian piano a camminare e riutilizzare il braccio fratturato.

E proprio Elisa, con la piccola, era nella stanza della compagna, mentre Valy e Lucia l'aspettavano fuori da essa "Io... I-Io e Stella siamo state dimesse e... E verremo a trovarti sempre, perchè ti aspettiamo a casa!"

Arianna guardò fuori dalla finestra, poi dritta davanti a sè, sospirando "Come vuoi. Ma voglio chiederti un favore..."

La poliziotta, stringendo i denti, cercò di mettersi seduta e ci riuscì, poi fissò Elisa "Cosa vuoi che faccia?"

"Passami Stella... Non l'ho ancora tenuta in braccio e ha già quindici giorni di vita!"

Elisa s'avvicinò al lettino e passò la figlioletta ad Arianna, che la fissò, sorridendole dolcemente mentre alcune lacrime le rigavano il viso e, non solo Elisa, ma anche le due amiche la fissavano, stando fuori dalla stanza. Mai avevano visto la loro amica così felice, se non il giorno del marimonio e sapevano quanto avesse atteso la nascita della sua piccola e nemmeno immaginavano ciò che provava, per non averla vista nascere. Per colpa di uno stupido scherzo.

"Tienila quanto vuoi, non ho fretta di andare." Disse Elisa, sedendosi, asciugandosi le lacrime e soffiando il naso.

Arianna piangeva commossa e felice a sua volta, cullando la bimba col solo braccio destro e baciandola sulla fronte "Andate, ora." Rivolse ad Elisa, senza guardarla, ritrovando il tono duro, fissando poi la piccolina "Quando verrai a trovarmi, amore mio, ti cullerò ancora e ti darò tanti altri bacetti."

La bimba, addormentata, mosse appena le manine e liberò un lieve vagito, così la poliziotta la passò ad Elisa "Ci vediamo domani. E... Riprenditi, così potrai tornare a casa da noi... Da lei." Disse la castana, fissando Arianna, che ricambiò lo sguardo.

"Sai che mi riprendo rapidamente. Non amo stare ferma a letto senza fare niente per tanto tempo!"

Elisa sorrise appena, annuendo col capo, poi prese la piccola, salutò la compagna e se ne andò con Valy e Lucia, che la riaccompagnarono a casa "Hai bisogno di qualcosa?" Le chiese Valy, prima di andarsene con la sua macchina.

"No, ti ringrazio." Sorrise la castana "Tra qualche minuto arriverà Francesca con Derek."

Valy sorrise "D'accordo! Allora ti saluto. Se hai bisogno, io, Cri e le altre ci siamo. Lo sai!"

"Lo so, certo! A presto." Rispose Elisa, così Valy se ne andò assieme a Lucia, che salutò l'amica con un cenno della mano sinistra.

Ed Elisa, dopo una decina di minuti, ricevette la visita di Francesca e del suo piccolo Derek "Eccovi!" Sorrise Francesca, abbracciando l'amica ed accarezzando teneramente la testa di Stella "Finalmente a casa..."

"Già! E... C'è molto da pulire e la culla da sistemare!"

"Per questo non c'è problema! Sta per arrivare Tania. Ha costruito la culla di Derek in pochi minuti."

"Ehi, bellezze! Vi siete dimenticate di me?" Chiese qualcuno, dal ciglio della porta, rimasta socchiusa e, voltatesi, le due videro Cate, che sorrideva loro.

"Cate!" Dissero insieme, abbracciandola.

La castana lottatrice, dopo essere tornata a casa la scorsa Domenica, era ritornata a combattere e prendere informazioni per le amiche poliziotte tramite la trasmittente nascosta nell'elastico per capelli, che avevano portato ad un paio di arresti importanti. Ed oggi, che era Lunedì, era tornata a casa per via del week-end libero.

"Posso dare una mano anch'io?"

"Con tutto quello che c'è da fare direi di si..." Sorrise Elisa.

"Raphaela sa che sei qui?"

"Si, è stata lei ad avermi mandato una mail dicendomi che più tardi sarebbe venuta qui. L'ho anticipata!"

"Ehilà!" Avanzò Tania, arrivando alle spalle di Cate e dandole il cinque, baciando poi la compagna ed il loro piccolino "Coraggio, Eli, fammi vedere la culla!"

"Devi assemblare la culla?" Domandò Cate "Ti posso aiutare?"

"No. Io e le culle abbiamo un conto in sospeso..." Iniziò, rivoltando le maniche della camicia e salì di sopra con Elisa e la piccola Stella.

Cate rimase con Francesca e le sorrise, cullando Derek "Tania era molto felice per gli arresti fatti."

"Ne sono felice! Farò tutto il necessario per redimermi e poter passare tutta la vita con Raphaela ed essere felice con lei."

"Sono certa che anche lei non vede l'ora di passare tutta la vita con te!"

La castana sorrise, poi Francesca stese Derek addormentato sul divano e si diresse con Cate verso la cucina, aprendo il mobiletto dei detersivi "Cosa devo fare?"

"Metti i guanti di gomma e prendi questo. Devi pulire il forno, poi con quelli pulisci i mobili accanto al forno ed il tavolo, oltre a tutto ciò che c'è di legno... Ed infine, con quel prodotto a base di cera d'api, devi pulire gli stipiti delle porte. Tutte le porte!"

"D'accordo! Il lavoro duro non mi spaventa. Sarà un ottimo esercizio."

Francesca rimase colpita dallo spirito di Cate e, se Tania ne possedesse solo la metà, non dovrebbe fare da sola la maggior parte delle pulizie a casa loro e, comunque, avrebbe sempre potuto chiedere alla castana amica di darle una mano.

Poco più tardi arrivarono Raphaela, Nadia e l'altra Francesca, con la prima che saltò in braccio alla sua Cate, che l'afferrò per le natiche, stringendola a sè "Amore mio! Mi sei mancata tanto... Tantissimo!" Disse, stringendosi al collo della castana.

"Anche tu, amore mio! Immensamente." Rispose, prima di metterla a terra e rubarle un bacio pieno d'amore e passione.

Ma Cate notò soprattutto Francesca e lasciò Raphaela "Cate, ma...??" Iniziò la mora, ma s'interruppe quando la bionda amica cadde tra le braccia della sua amata.

"Ehi, Francesca! Francesca, mi senti?" La chiamò Cate.

Arrivarono tutte le altre "Cos'è successo?" Chiese Elisa.

"Ha perso conoscenza. Prendi un cuscino, glielo mettiamo sotto le ginocchia." Disse Cate, mentre le teneva la testa poggiata sulle sue gambe, accarezzandole la nuca.

Qualche minuto dopo, Francesca aprì gli occhi, ma esibì una smorfia di dolore, un'altra a seguire "M-Mi fa male!!"

"Ti fa male? La pancia, intendi?" Domandò subito Tania.

"Ehi, cos'è quel liquido?" Fece notare Cate, indicandolo.

"Chiamate un'ambulanza e Valentina." Iniziò Tania "Le si sono rotte le acque. Il bambino sta per nascere!"

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Dean. ***


L'ambulanza arrivò subito ed i Paramedici portarono la barella mobile, facendo stendere sopra la ragazza, la quale gridava di dolore e la dottoressa si sedette innanzi a lei per aiutarla a partorire "Ogni volta che sente la contrazione, spinga con tutte le sue forze!"

Valentina, arrivata in tempo, era seduta accanto a Francesca e le teneva la mano tra le sue, baciandole le nocche "Coraggio, amore mio! Spingi!"

Francesca respirava profondamente e spingeva, gridando di dolore, così Valentina le passò il suo fazzoletto sulla fronte, per asciugarle il sudore e la baciava sulla fronte "Necessita della mascherina dell'ossigeno." Disse la dottoressa, sistemandogliela.

La biondina riprese a spingere e, finalmente, dopo tanta fatica, il piccolo venne alla luce, gridando ai presenti tutta la sua voglia di vivere ed entrambe le neo mamme sorrisero felici, scambiandosi un tenero bacio "Dean..." Sussurrò Francesca.

"Dean. E' un nome molto bello, amore mio!" Rispose Valentina.

Le due ragazze si godettero il loro piccolino, accuratamente avvolto in due asciugamani dalla dottoressa e, quando arrivarono al Pronto Soccorso, mamma e figlio vennero portati in Ostetricia per un rapido controllo, mentre Valentina chiamò Elisa, dandole la bellissima notizia e chiedendole di dirlo a tutte.

Poi la poliziotta salì in ascensore e raggiunse il quinto piano, ove le si avvicinò la dottoressa Jefferson "Lei è la compagna di Francesca?"

"Si, esatto!" Sorrise la ragazza, stringendo la mano alla donna.

"Terremo qui due giorni la sua compagna ed il piccolo Dean, il quale è perfettamente sano. Se sarà tutto a posto, li manderemo a casa!"

"Va bene, grazie! Allora vado a casa a prendere due camice da notte per Francesca, due tutine per Dean e gli oggetti personali."

La dottoressa le sorrise ed annuì col capo, quindi Valentina se ne andò e, nel corridoio, incontrò Arianna, la quale era con un infermiere che la stava portando a fare una radiografia "Ciao! Come mai sei qui? Ti sei ferita?"

"Ciao a te! In realtà no... Francesca ha appena avuto il bambino!"

Arianna sorrise felice e le diede il cinque "Grande! Come l'avete chiamato? Sta bene?"

"Francesca ha scelto Dean, come nome e si, sta bene!" Sorrise la bionda.

"Mi fa piacere! Adesso devo andare a fare la radiografia... Ci vediamo!"

"Passo a trovarti dopo, devo andare a prendere le cose per Francesca e Dean."

La castana le sorrise e Valentina se ne andò, dopo averla salutata e, fuori dall'ospedale, la bionda trovò Sole e Cate, venute a prenderla con l'auto della prima "Eccoti! Stavamo venendo a vedere se tutto andava bene..."

"Si si, va benissimo! Dean è perfettamente sano, ma la dottoressa dice che li terrà qui entrambi un paio di giorni..."

"Capisco." Disse Cate "L'importante è quello!"

"Devo andare a casa mia a prendere le loro cose... Mi date un passaggio?"

"Certo! Sali a bordo." Fece Sole e Valentina non se lo fece ripetere, così la mora amica partì a tutta velocità.

Arrivate a casa di Valentina, le tre ragazze scesero dalla Mini blu metalizzata e la padrona di casa entrò, con Sole e Cate che la seguirono e, una volta dentro, Munyu, il micetto Persiano delle loro amiche, andò loro incontro, facendo le fusa alle gambe di Cate "Come sei carino, micetto!"

"Fai il bravo, Munyu." Disse Sole, accarezzandolo ed il micio andò a prenderle un piccolo topolino di gomma.

"Che bello!" Sorrise Cate "Troppo carino... Tieni, ti faccio giocare io!"

La castana ed il micio passarono una buona mezz'ora a giocare poi, quando Valentina ridiscese dal piano superiore, chiuse la porta e poi tutte e tre se ne andarono, per tornare all'ospedale e salirono da Francesca, la quale stava allattando per la prima volta Dean "Ciao!" Le salutò la biondina.

Tutte e tre risposero, con Valentina che le si avvicinò, baciandola dolcemente sulle rosee labbra "Come state?"

"Molto bene! Sono ancora un po' stanca, ma lui sta benone... Pesa quasi quattro chili!"

"Accidenti... Ecco perchè spesso ti stancavi."

Francesca sorrise a Cate, che fece altrettanto e poi la castana s'avvicinò al piccolo, sfiorandogli la nuca con una dolce carezza "Come stanno Elisa e Stella?"

"Bene. Ho terminato le pulizie, per darti un'idea..."

"Mi fa piacere!" Sorrise Francesca "E Arianna?"

"Mentre venivo via la stavano portando a fare una radiografia... Dopo vado a trovarla."

"Veniamo anche noi, voglio vedere come sta." Disse Sole.

"Io tra un'ora inizio il turno..." Avanzò Valentina "Perciò ti saluto, amore. Torno alle cinque, quando finisco... Se ti serve altro, chiamami!"

Francesca glielo promise e baciò con dolcezza la compagna, poi le tre ragazze se ne andarono, passando a trovare Arianna "Eccole qui!" Disse la castana.

"Ehi, socia! Come stai?" Chiese Sole "Ti stai rimettendo?"

"Abbastanza... Non vedo l'ora di essere a casa per coccolare la mia Stella!"

"Ti capisco! Ed Elisa? Cosa mi dici di lei?"

Arianna sospirò "Devo pensare a come comportarmi, con lei. Quando sarò a casa, penserò se perdonarla o meno."

Le tre ragazze, nonostante sapessero quanto Arianna amasse Elisa, non davano nulla per scontato. Infatti la castana poliziotta era famosa per cambiare spesso e volentieri idea e, ciò che frullava nella sua mente, era una sorpresa continua.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Liete notizie. ***


Passarono un paio di giorni e la dotoressa Jefferson preparò il foglio di dimissioni per Francesca e Dean, la quale lo firmò, prendendo la prescrizione dei farmaci che doveva prendere per un mesetto e Valentina, venuta a prendere la moglie, ringraziò personalmente la dottoressa "Possiamo andare!"

"Si... Non vedo l'ora di tornare a casa!" Rispose Francesca, mentre Valentina prendeva la culla nella quale il suo primogenito riposava e la borsa con le cose di entrambi.

"Andiamo a trovare Arianna? Sai, le ho mostrato la foto di Dean con te che ho in sfondo al telefono, ma vederlo dal vivo è meglio!"

"Hai ragione! Andiamo" Disse la biondina, così entrambe lasciarono la stanza e presero l'ascensore, arrivando al quarto piano e si diressero verso la stanza di Arianna, nella quale vi erano Elisa, con la piccola Stella e Raphaela con Cate, la quale aveva ancora quattro giorni di riposo da passare con la sua amata.

"Ciao!" Le salutò la castana poliziotta "State portando Dean a casa?"

"Esatto e siamo venute a fartelo vedere!" Disse Francesca, prendendolo in braccio ed avvicinandosi all'amica.

"E' troppo bello e ti somiglia davvero tanto!" Sorrise la castana "Complimenti ad entrambe!"

"Grazie!" Risposero le due ragazze, insieme.

"Se un giorno avrò dei figli, sono certa che saranno belli come lui e Stella, senza nulla togliere a Derek!" Ammise Cate "Che ne dici?" Chiese poi a Raphaela, fissandola e la mora arrossì lievemente, credendo di non sentire mai tale domanda da parte della compagna.

"S-Si, certo! Certo che ne avremo!"

Cate le sorrise e la strinse a sè "Bene! Adesso dobbiamo andare o stasera i nostri amici a quattro zampe non mangeranno nulla."

"Ok, grazie per la visita!" Le salutò Arianna, dando il cinque a Cate.

"Dobbiamo andare anche noi. Devo andare in farmacia, ho una pastiglia da prendere alle dieci precise."

"Va bene, tranquille! Ci vediamo e... Grazie per avermi fatto vedere Dean!"

Valentina le fece l'ok col pollice e se ne andarono, lasciando Arianna con Elisa e la loro piccola "Cate e Raphaela sono proprio una bella coppia! Si meritano un po' di felicità!"

"Si, è vero." Rispose fredda Arianna, continuando a cullare la sua piccola Stella "Almeno loro si fidano l'una dell'altra."

Elisa sapeva che la compagna era ancora arrabbiata con lei e deglutì, per evitare di piangere "Io mi fido d-di te..."

"Ma davvero?" Chiese sarcastica la castana "Perchè sai, se fosse così non mi avresti fatto quello stupido scherzo come lo chiami tu o scenata come la chiamo io! Non sarei mai finita sotto un'auto, rischiando di non vedere nascere nostra figlia!"

Arianna era davvero alterata ed Elisa le si avvicinò, prendendo Stella "A-Adesso devo andare..."

"Ecco, brava, vai! Hai la coda di paglia, per questo tagli la corda."

Elisa non rispose e lasciò la stanza, piangendo quando fu sulla sua auto, dopo aver sistemato Stella nel seggiolino e, qualche minuto dopo, se ne andò per tornare a casa sua, trovando Lucia e Tania pronte ad aiutarla a fare le pulizie.

Invece Cate e Raphaela, dopo aver comprato i croccantini per cani e gatti, tornarono a casa e la castana cinse da dietro la vita della mora "Qualcosa non va? Sei sempre stata silenziosa e non è proprio da te esserlo..."

Raphaela posò le proprie mani su quelle della castana, voltandosi poi nel suo abbraccio "Sto bene, tranquilla!"

"Un penny per i tuoi pensieri?"

"Ecco... Veramente non avrei mai pensato di sentirti dire quelle cose..."

"Parli di ciò che ho detto in ospedale?" Domandò dolce Cate "E' la verità. Io voglio avere dei figli e li voglio con te!"

La mora le cinse il collo con le esili braccia, sorridendole e posando un dolce bacio sulle sue rosee labbra "Anch'io voglio dei figli con te! Ma c'è una cosa divertente, sai?"

"Divertente? Sul serio?" Chiese Cate, non capendo a cosa si riferisse la compagna.

"Si." Rispose Raphaela, prendendo un profondo respiro e fissando Cate nei suoi occhi cerulei "Ieri sono andata dal medico, perchè non stavo molto bene e mi ha mandata a fare degli esami..." Iniziò, con la lottatrice che l'ascoltava.

"Certo! Dio, dimmi che stai bene."

Raphaela sorrise appena e si strinse maggiormente a Cate "Sto benissimo! Perchè la causa del mio malessere è una sola..."

"E sarebbe? Accidenti, sei bravissima a tenermi sulle spine!"

Nuovamente Raphaela sorrise "Aspetto un bambino, Cate! Presto diventeremo madri!" Esclamò, felice.

Cate rimase colpita e processò le parole della compagna "D-Davvero? Aspetti sul serio un bambino??"

"Si! Si, sono incinta di nove settimane!" Ammise la mora e Cate la strinse a sè, baciandola con passione e posandole poi le mani sul ventre, sfiorandolo.

"Wow... Si sente un po' la rotondità, per essere nove settimane di gravidanza..."

"Hai ragione, ma la ginecologa mi ha assicurato che va tutto bene!"

"Mi fa piacere! Non sai quanto sono felice!"

Le due si baciarono ancora, per poi restare abbracciate "Sai... Anche Sole presto diventerà madre, perchè Nadia è incinta di quattro mesi! Abbiamo fatto la visita insieme."

"Davvero?? Chissà quando lo saprà Sole..."

"Già! Ma sono certa che Nadia aspetterà la sera, prima di dirglielo." Rivelò la mora, facendo l'occhiolino alla castana, che fu d'accordissimo con lei.

"Sotto le lenzuola è tutto più semplice." Rispose Cate "Ma adesso ti preparo un buon pranzetto. Non sembra, ma sono brava ai fornelli!" Rivelò e Raphaela si mise seduta, curiosa di vedere, ed assaggiare, ciò che le avrebbe preparato il suo amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Rivelazioni e pensieri. ***


E Cate si dimostrò davvero abile, ai fornelli, preparando alla compagna delle ottime omelette e le sbucciò una mela ed una pera, quindi le portò una pesca ed infine le spremette un'arancia ed un pompelmo insieme "Accidenti, è davvero buono."

"Visto? Ho detto che me la cavavo, ai fornelli."

"Me lo daresti un bacio? Ho voglia di tenerezza..."

"Solo uno?" Chiese maliziosa la castana, avvicinandosi e rubando un bacio molto dolce alla compagna.

Ma ad un bacio ne seguirono altri, con Cate che prese in braccio la compagna per approfondire le effusioni "Ti amo!"

"Lo so, piccola. Ma rimandiamo tutto a stasera... Pranziamo, poi facciamo un giro, che ne dici? Tanto oggi la gelateria e la pasticceria sono chiuse, giusto?"

"Giusto." Sorrise Raphaela, con Cate che la mise a terra e mangiarono assieme, in un silenzio confortante e mai imbarazzante.

Ma anche a casa sua, Nadia aspettava con ansia che arrivassero le sei, ora in cui Sole sarebbe tornata a casa "Tieni. Le scaloppine di pollo sono pronte!" Disse Lucia che, assieme ad Elisa e la piccola Stella e Francesca con Derek, tenevano compagnia alla loro amica.

"Lucia, sei una maga ai fornelli! Che mani fatate."

"Michelle è fortunata." Disse Francesca.

"Peccato abiti dall'altra parte della città..."

"Andate a convivere, no? State insieme da un paio di mesi, ormai."

"Senza fretta. Non voglio correre troppo."

"Ok ok." Disse Nadia "Adesso mangio queste delizie."

"A proposito... Come mai l'intensa voglia di mangiare qualcosa di pollo? Sei incinta?"

Nadia fissò l'amica e sorrise "Si, in realtà. L'ho scoperto poco prima che arrivaste... Sono incinta di undici settimane!"

Tutte abbracciarono l'amica "E quando lo dirai a Sole?"

"Stasera, ovviamente, sotto le lenzuola."

"Chissà perchè non avevo dubbi, in proposito." Scherzò Lucia.

"E lo è anche Raphaela, ma solo di tre mesi." Rivelò alle amiche "E scommetto che l'avrà già detto a Cate. Non vedeva l'ora di darle la bella notizia."

Nuovamente le ragazze sorrisero, notando poi lo sguardo di Elisa "Qualcosa non va?" Le chiese proprio Nadia.

"Ecco... In ospedale ho avuto un diverbio con Arianna, ma ormai ci sono abituata. Secondo me, quando uscirà, chiederà il divorzio."

La castana pianse e Francesca l'abbracciò "Mi dispaice tanto."

"Vedrai che non lo farà... Arianna ti ama tantissimo! Non può vivere senza te e Stella."

"A-Avrebbe tutte le ragioni di farlo... E' colpa mia se ha rischiato di non veder nascere Stella!"

"Ma ti perdonerà, vedrai! Arianna è una ragazza di buon cuore ed è pazzamente innamorata di te... E poi ricordi, sull'altare? Avevate detto finchè morte non ci separi." Ricordò Lucia ed Elisa la fissò, sorridendo amaramente.

"C-Ci sono altre cose che possono separare una coppia... Uno scherzo cretino, ad e-esempio..."

"Il vostro amore è perfetto... Dalle tempo. Ok?" Chiese Lucia, abbracciando a sua volta l'amica, che annuì col capo, asciugandosi le lacrime, quindi il pianto di Stella la riportò alla realtà e s'alzò dal posto, andando dalla figlioletta per allattarla.

Ed anche Arianna, in ospedale, in compagnia di Sole, che era andata a trovarla nella pausa pranzo, era preda dei suoi sentimenti "Non starai pensando di fare sciocchezze, vero?" Chiese la mora.

"No no, tranquilla. Che genere di sciocchezze?"

"Tipo lasciare Elisa e far passare a Stella le pene dell'inferno per via dell'affidamento congiunto..."

"No, non preoccuparti. Non voglio lasciare Elisa nè far soffrire la mia Stella."

"Bene, questo mi consola!" Sorrise la mora "La prossima settimana, Lunedì, esci... Cosa farai, una volta a casa?"

"Mi riposerò, ovvio."

"Non intendevo questo..."

"Con Elisa sarò indifferente. Non voglio lasciarla, ma voglio che, soffrendo, capisca ciò che ho provato io!"

"Ok, ma... Attenta a lei perchè, se le sciocchezze non le commetti tu, potrebbe farlo lei."

Arianna abbassò un attimo lo sguardo "Spero non lo faccia. Perchè non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei!"

Sole sorrise soddisfatta "Volevo sentirti dire qualcosa del genere. Adesso vado, la pausa pranzo sta per terminare..." Disse e se ne andò, dopo aver salutato l'amica e collega, con Arianna che pensava seriamente a ciò che voleva fare con Elisa.

Dopotutto doveva pensare anche alla loro piccola, non solo a sè stessa o alla compagna. Stella era impportante per entrambe, non solo per lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Finalmente a casa. ***


Passò una settimana e Cate era tornata a combattere, avendo finito il weekend libero, sapendo però di avere libera tutta la settimana successiva, portando all'arresto di cinquanta persone grazie alla trasmittente nel suo elastico per capelli.

Ma, all'ospedale, Arianna era assieme a Sole e Lucia e stava per essere dimessa "Finalmente torni a casa!"

"Sono felicissima... Così posso tenere Stella tra le braccia quanto voglio e coccolarla tutto il giorno!"

Le due amiche sorrisero e, dopo che la castana ebbe firmato il foglio di dimissioni, prese le ricette mediche coi vari antidolorifici da prendere ed il medico si raccomandò di presentarsi alla visita di controllo che si sarbbe tenuta la settimana seguente. Poi se ne andarono.

Per tutto il tragitto in auto Arianna non disse nulla, nemmeno nel breve stop per andare in farmacia, con Sole e Lucia che spesso la guardavano, dallo specchietto retrovisore "Tutto bene?" Chiese Lucia.

"Si si, stavo solo pensando..."

"A come sarà tornare a casa e stare a stretto contatto con Elisa?"

"Mi conosci troppo bene." Disse la castana e Sole sorrise soddisfatta.

"Sono una brava poliziotta!" Scherzò la mora, facendo sorridere le due amiche, che le diedero ragione.

Arrivate poi a casa della castana, Sole parcheggiò ed entrarono, trovandosi davanti le amiche, meno Cate, che era a Santa Monica a combattere ma che sarebbe andata a trovarla appena ritornata a casa, ed Elisa avanzò, stando attenta a non inciampare o urtare le stampelle delle compagna "B-Bentornata a casa..."

"Grazie." Rispose fredda la castana, abbozzando un sorriso.

Elisa si allontanò ed andò di sopra, ove Stella stava riposando nella sua cameretta e le altre ragazze, di sotto, non la videro scendere e, pian piano, tutte se ne andarono, dal momento in cui dovevano andare al lavoro, con Valy e Cri che lasciarono ad Arianna la torta che avevano preparato assieme per l'amica.

Ma Arianna iniziò a preoccuparsi, visto che non vide scendere Elisa e decise di salire le scale, anche se a fatica, ma con le stampelle era abituata, visto che da piccola si era rotta due volte la gamba sinistra.

E fu felice di non vederla in bagno, intenta a fare qualche sciocchezza, ma era nella camera della figlioletta seduta sulla sedia a dondolo e la stava cullando ed Elisa la notò "Adesso scendo a preparare il pranzo."

"Stai bene?" Domandò la poliziotta.

"Si. Si, sto bene, non devi preoccuparti..." Disse Elisa, tirando appena su col naso e la passò, scendendo di sotto.

Arianna sospirò e s'avvicinò al lettino, nel quale Stella era stata riposta e la prese in braccio, sedendosi sulla sedia a dondolo e cullandola amorevolmente, baciandola sulla fronte dolcemente "Amore mio... Spero che la tua mamma Elisa perdoni la mia stupidità, sai? Ed io spero di poterle dire quanto l'amo!"

La bimba mosse appena le manine e liberò un lieve vocalizzo e rimasero così per qualche minuto, finchè Elisa non salì a chiamare la compagna "I-Il pranzo è pronto... Ho preparato il tuo piatto preferito..."

"Grazie. Scendo subito!" Rispose la poliziotta, sistemando la figlioletta addormentata nel lettino.

Nel mentre, a casa sua, Raphaela era al telefono con Cate "Secondo te faranno pace?"

"Secondo me si." Disse Cate, che sorrise appena, per non far intendere troppo a terzi.

"Lo spero, sai? Elisa piange tantissimo, è disperata... Non sa più dove sbattere la testa!"

"Arianna è orgogliosa, ma sono certa che stia già pensando a come farsi perdonare da lei."

Raphaela sorrise appena "Spero tu abbia ragione! Ma tornando a noi... Mi manchi tantissimo. Quando torni?"

"Presto, fidati. Torno molto presto!"

"Mi manchi... Anche al bimbo o bimba nel mio ventre manchi!"

"E penserò a voi ogni sera, desiderando di amarti e far sentire al nostro o nostra erede il mio amore tramite le carezze sul tuo ventre! E se hai novità, fammele sapere, ok? Ci conto e non penso ad altro!"

"Dovresti anche pensare a tornare a casa tutta intera... Altrimenti come puoi amarmi?"

Cate sorrise appena, quasi divertita "Ci penso... Ci penso moltissimo! Adesso devo andare, sta per iniziare il primo combattimento, poi ti farò un bonifico per sistemare la stanza del bimbo o bimba..."

"Amore, è presto! Dobbiamo aspettare il mese prossimo per scoprirne il sesso!"

"Oh, ok... Il mese prossimo avrò quindici giorni liberi. Spero che la visita sarà in uno di questi!"

"Lo spero anch'io!" Sorrise Raphaela, sedendosi sul divano e massaggiandosi il ventre, prendendo una fragola "Sai... Sto mangiando fragole con panna montata e... E vorrei che tu fossi qui a dividerle e mangiarle con me..." Disse con malizia.

"Anch'io! Adesso vado, altrimenti sarò impossibilitata di combattere, perchè mi stai eccitando tantissimo!"

Raphaela sorrise divertita "Ok ok! Ti saluto... Ti amo, torna presto!"

"Prestissimo, amore! Ti amo... Vi amo anch'io!" Disse, poi si salutarono e riattaccarono, con Raphaela che tornò alle sue fragole e Cate si preparò per salire sul ring.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Nuovamente amore. ***


Passò una settimana, durante la quale il rapporto tra Arianna ed Elisa non era affatto cambiato e, in questa giornata, la castana poliziotta aveva la visita di controllo, che avrebbe determinato se fosse stata pronta per iniziare la riabilitazione e togliere il gesso alla gamba sinistra.

Furono Cri e Tania ad accompagnarla e trovarono Cate innanzi all'ospedale che, cappuccio in testa per non farsi riconoscere, camminava tutta tranquilla per ritornare dalla sua Raphaela "Ehilà!" La salutò Tania, con un cenno della mano.

"Ehi, ciao! Chi si vede!" Disse la castana, avvicinandosi alle amiche "Scusami se non sono riuscita a venire a trovarti, ma sono appena tornata..."

"Tranquilla." Sorrise Arianna, dandole il cinque "Speriamo che vada tutto bene, così tolgo il gesso."

"Andiamo, allora, vi faccio compagnia!"

"Aggiudicata." Disse Cri "Poi ti accompagnamo noi da Raphaela."

Le quattro ragazze entrarono nell'ospedale e si diressero verso le ascensori, premendo il pulsante per chiamarne, come si diceva, una e, quando questa arrivò al pianterreno, le porte si aprirono e le ragazze vi entrarono, con Cri che premette il tasto sei, visto che erano dirette al sesto piano, in Ortopedia.

Una volta al piano, le ragazze raggiunsero la stanza nella quale Arianna aveva la visita col dottor Anastasi e proprio costui vide la sua paziente "Buongiorno, Arianna!" Le sorrise l'uomo sulla quarantina "Puntuale come sempre! Prego, entri."

"Grazie." Rispose la giovane, sorridendo e, stampelle alla mano, seguì il medico.

"Speriamo che vada tutto bene..."

"Già! C'è proprio da sperare..." Disse Cri.

Cate fissò le due amiche "Ditemi... Come va fra lei ed Elisa?"

"Insomma, non va proprio bene." Rispose Tania "Il rapporto tra loro è sempre molto teso."

"Capisco... E la piccola Stella? Sta bene?"

"Benone!" Sorrise Cri "Elisa l'ha portata a fare la visita di controllo ieri ed è in perfetta salute! Ha messo su un chiletto in più rispetto alla nascita."

"Questa è una bella notizia! Spero che anche il mio o la mia sia un'esplosione di salute."

Le due ragazze sorrisero, sapendo a cosa si riferisse l'amica, poi Arianna uscì dalla stanza "Può iniziare la riabilitazione da domani, andando in un centro apposito ove si occupano di riabilitazione e fisioterapia, oppure può venire qui in ospedale."

"Meglio, preferisco!" Rispose la castana, così il medico le diede un numero di telefono.

"Se ne occupa la dottoressa Milanski, una mia stimata collega. Prenda appuntamento e... Non faccia troppi sforzi!"

"Promesso!" Disse Arianna, quindi se ne andò dopo aver salutato il medico, assieme alle tre amiche e, visto che era quasi mezzogiorno, andarono a comprare un panino ed una bibita a testa al bar dell'ospedale, solo dopo lasciarono la struttura con l'auto di Tania.

Lungo la strada, le ragazze lasciarono Cate a casa sua e di Raphaela, con la castana che le salutò e ringraziò, poi aprì la porta con le chiavi e le cagnoline le andarono incontro coi micetti, ma lei li zittì, visto che voleva fare una sorpresa alla compagna e la trovò in cucina "Sorpresa!" Sussurrò la lottatrice, prendendo Raphaela alle spalle, cingendole la vita con le forti braccia e la mora si voltò nell'abbraccio della compagna.

"Amore mio!" Disse Raphaela, con Cate che la prese in braccio, accarezzandole la schiena e, quando la mise giù, s'unirono in un bacio appassionato.

"Ti amo tantissimo! Visto che sono tutta intera?"

"Lo vedo. Anch'io ti amo tanto!"

Le due si baciarono ancora e, nel mentre, Arianna arrivò a casa ed aprì la porta di casa, ma non trovò Elisa, che le aveva lasciato un biglietto, nel quale era scritto che era uscita a fare la spesa con Stella, Nadia, Francesca e Derek.

Visto che era a casa da sola, Arianna si stese sul divano e si addormentò.

Elisa ritornò verso l'ora di cena e, dopo aver sistemato Stella addormentata nella culla in soggiorno, notò Arianna addormentata e senza gesso, sorrise felice ed antrò in cucina a preparare qualcosa da mangiare "Ehi..." Disse la castana.

"E-Ehi... Vado a preparare la cena."

"Ok... Io salgo a fare la doccia."

Elisa annuì col capo e riprese ad armeggiare con pentole e padelle, poi sospirò, pensando e ripensando alla compagna, ma le immagini e le parole di quella sera le tornavano sempre in mente e la facevano istintivamente piangere e, quando Arianna ridiscese qualche minuto dopo, Elisa aveva spento i fornelli e cercò di passarla, senza guardarla negli occhi per salire in bagno, ma la castana la fermò per il polso destro "Lasciami..."

"Eh no. Adesso mi dici perchè piangi!" Disse Arianna e, quando Elisa si voltò, i suoi occhi in lacrime spezzarono il cuore della poliziotta.

"M-Mi viene in mente quella sera... Tutto qui..."

Arianna la tirò a sè, cogliendola alla sprovvista, abbracciandola e baciandole la fronte "Tranquilla, è tutto superato."

"D-Davvero?" Chiese Elisa.

"Davvero." Sorrise Arianna, accarezzandole il viso, posandole poi un tenero bacio sulle rosee labbra, che si fece via via più appassionato e venne subito corrisposto, quindi la castana la fece indietreggiare ed Elisa cadde all'indietro, sul divano "Ti amo!"

"Ti amo anch'io!" Rispose Elisa, stringendosi alla compagna e privandosi degli abiti che indossavano, desiderose di amarsi e bramose del rispettivo corpo, visto che ad entrambe era tanto mancato il contatto fisico a causa del loro carattere a volte cocciuto.

Ma ora che tutto era stato chiarito, potevano finalmente amarsi e questo, di certo, avrebbe guarito Elisa dai fantasmi del recente passato.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Morning routine... ***


Il mattino seguente, Arianna si svegliò presto data la scomoda posizione sul divano e subito il suo sguardo si posò su Elisa e sorrise, felice per aver fatto pace con l'amore della sua vita, ma la sua attenzione fu tutta per il pianto di Stella, così indossò le sue slip, una maglietta e prese le stampelle, salendo le scale per andare dalla sua piccola.

Una volta nella stanza della bimba, che Tania e le altre avevano perfettamente sistemato, s'avvicinò alla culla e posò le stampelle, prendendola in braccio e saltellò sino alla sedia a dondolo, sul cui mobile accanto ad essa vi era il suo cucciotto "Tieni, amore. Scendiamo di sotto a preparare il latte..."

"Non serve, ci ho pensato io." Disse Elisa, arrivando sul ciglio della porta con una coperta leggera avvolta attorno al corpo.

Arianna prese il biberon dalla compagna e lo portò alla labbra della figlioletta, che succhiò avidamente, poi fissò Elisa "Buongiorno."

"Buongiorno a te!" Rispose Elisa, posandole un dolce bacio sulle labbra, subito corrisposto "Adora stare in braccio a te!"

Le due rimasero a guardare la figlioletta, poi la castana la prese in braccio per permetterle di fare il ruttino ed Arianna notò una cosa che la fece sorridere "Guarda! Ha aperto gli occhietti." Disse, alzandosi, per vederne il colore e dirle nuovamente ciao, accarezzandole le manine.

"Davvero?" Chiese l'altra ragazza, voltando delicatamente la bimba e sorrise "Sono scuri, proprio come i nostri!"

"Già! E' troppo bella..." Sorrise Arianna, cingendo da dietro la vita della compagna, baciandola sul collo ed Elisa chiuse gli occhi, perdendosi nelle piacevoli sensazioni che le labbra della ritrovata compagna le infondevano.

Anche Cate e Raphaela, ritrovatesi il giorno prima, si stavano dando da fare, ancora sotto le lenzuola, con la lottatrice che, tra un bacio e l'altro ed una serie di coccole, accarezzava il ventre della compagna "Ti amo, amore mio... Ti amo tantissimo!"

"Ti amo anch'io, immensamente!" Ammise Raphaela, gemendo di puro piacere, tirando a sè la compagna, che le baciò il collo, risalendo sulle labbra ed andando nuovamente giù, sul petto, sul ventre e sparendo sotto le lenzuola, con Raphaela che impazzì di puro piacere e Cate riemerse, carpendo nuovamente un bacio pieno di passione alla compagna, che raggiunse l'apice del piacere.

"E' sempre stupendo, fare l'amore con te..."

"Posso tranquillamente dire la stessa cosa!" Ammise la mora, cercando di regolarizzare il respiro.

Cate la strinse a sè e le accarezzò il ventre leggermente rigonfio "Hai fame? Vuoi che vada a prenderti o prepararti qualcosa?"

"Mmmh... Una bella cialda al cioccolato e del succo alla pesca!"

La castana la baciò "Vado e torno! Intanto metto anche le crocchette a micetti e cagnoline..."

"D'accordo." Rispose Raphaela, coprendosi maggiormente e Cate le sorrise, quindi prese il suo accappatoio e scese di sotto, raggiungendo la cucina, ove prima diede da mangiare e bere agli amici ed amiche a quattro zampe, che le erano andati puntualmente incontro, poi si lavò ben bene le mani e preparò quanto richiesto dalla sua amata, prendendo anche un vassoio dal terzo cassetto della cucina, ove iniziò a sistemare il bicchiere col succo e, quando fu pronta, anche la cialda, poi salì di sopra.

"Ecco a te! Spero sia tutto di tuo gradimento."

"Lo sarà sicuramente!" Disse Raphaela, mettendosi seduta e le due innamorate fecero colazione assieme.

Invece Nadia era particolarmente arrabbiata col capo di Sole e delle altre poliziotte, visto che aveva telefonato alla compagna proprio in piena attività amorosa "Si, ho capito Sergente... Molto bene! Cate ne sarà felice. A dopo!"

"Doveva proprio chiamarti?? Non poteva dirtelo una volta al lavoro?"

"Si, ma voleva dirmi che le cosche dei combattimenti clandestini del Sud sono state tutte smantellate grazie al lavoro di Cate! Le sue informazioni ci sono state molto utili, spero continui così." Spiegò la mora.

"Molto bene! Pensavo fosse successo qualcosa di grave e che dovessi andare..."

"No no, scherzi?" Sorrise Sole, lasciando un bacio caliente sul petto della compagna "Non uscirei mai da questo letto senza prima averti amata!"

Nadia le sorrise "Ti conviene, altrimenti chiedo il divorzio!"

Lo scherzo fece sorridere Sole, che tirò tutte le coperte su se stessa e la compagna, al fine di potersi amare e la stessa cosa la stavano facendo anche Tania e Francesca prima che il loro piccolo Derek richiedesse la loro attenzione, mentre Valentina e Francesca erano già nella vasca da bagno.

"E' bellissimo fare il bagno insieme..."

"Concordo." Disse Valentina, abbracciando da dietro la compagna, seduta innanzi a lei, baciandole le spalle.

"I tuoi massaggi... Mi piacciono immensamente!"

"Te ne faccio ancora, se vuoi."

Francesca sorrise "Certo che li voglio!"

"Bene... Come tu desideri!" Sorrise anche la poliziotta.

Le due innamorate si amarono, tra baci e carezze, poi le poliziotte, tranne Arianna, ovviamente, e Cate, si prepararono per andare al lavoro ed affrontare una nuova giornata lavorativa, così come le altre giovani, divise tra pasticceria e gelateria.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Mettersi alla prova. ***


Al rispettivo lavoro, le ragazze si stavano dando moltissimo da fare, a parte Arianna, che era a casa in malattia e Cate, che non sarebbe andata a combattere sino al Lunedì successivo e proprio la lottatrice andò a trovare la castana amica "Ehi! Che bella sorpresa!"

"Ciao! Come stai?" Chiese Arianna, scostandosi per far entrare l'amica.

"Molto bene! E ti trovo piuttosto in forma, devo dire."

"Si si, infatti sto molto bene." Sorrise la poliziotta "Dover salire e scendere le scale con le stampelle è un ottimo esercizio!"

"Si, sono d'accordo con te." Rispose Cate, sorridendo a sua volta "E Stella? Come sta?"

"Benissimo, è davvero una brava bambina." Avanzò la poliziotta, raggiungendo il soggiorno, ove vi era la culla, nella quale riposava la bimba.

Cate la fissò, sfiorandole i capelli con una delicata carezza "Chissà se anche il figlio o figlia che Raphaela porta in grembo sarà così, come lei... Non vedo l'ora, sai? Sono eccitatissima all'idea di mettermi alla prova come madre. Raphaela dice che secondo lei me la caverò alla grande."

"Questa è una cosa che penso anch'io."

La lottatrice sorrise alla poliziotta "Spero di farcela... Che tensione!"

Le due ragazze passarono poi la maggior parte della mattinata a parlare del più e del meno, gustandosi un bel thè caldo, mentre le altre ragazze erano appena entrate in pausa pranzo e si erano ritrovate alla loro solita pizzeria "Caspita... E' davvero dura svegliarsi al mattino e stare lontana da Sole..."

"Non ti bastano i week-end?" Chiese la Principi, fissando una frustrata Nadia.

"No! Perchè spesso deve andare al lavoro, per le poliziotte non esistono le festività..."

"Hai ragione." Rispose Cri "Sono stata la più fortunata, perchè Valy è pasticcera." Disse, ricevendo un bacio dalla compagna.

"Io invece mi sento dannatamente sola, quando Cate è lontana... Sapendo che poi potrebbe rimanere in pericolo o essere ferita... Ho sempre paura."

Tutte la capivano, perchè in ciò che la castana faceva, c'era sempre qualcosa di pericoloso e Valentina le posò una mano sulla spalla e le sorrise dolcemente "Non devi preoccuparti. Cate sa cavarsela e, se dovesse essere in pericolo, la Polizia della zona in cui si trova ha una sua foto e la salverebbe! Tranquilla..."

Raphaela le sorrise, accarezzandosi poi il ventre "Non voglio che nostro figlio o figlia rimanga orfano..."

"Avrebbe comunque te." Se ne uscì Valentina "Non sarebbe orfano."

"E' vero, ma io voglio avere una famiglia con Cate. Da sola non so se ce la farei..."

"Ce la faresti, perchè sei forte!" Disse subito Elisa "Tu sei forte!"

Quasi Raphaela si commosse e Sole le cinse la vita col braccio destro, baciandola sulla tempia "Dai, fatti forza! Ti prometto che, da parte mia, farò di tutto per non farle mai accadere nulla, se dovesse servire la proteggerò personalmente!"

"Grazie..." Rispose Raphaela "Ti ringrazio!"

"Non devi farlo, tu faresti lo stesso."

"Non esserne certa, non sono così coraggiosa come credi."

Sole le sorrise "Questo lo dici tu! Dovresti metterti alla prova..."

"Alla prova? Direi che lo faccio tutti i giorni."

"Si, questo è vero." Disse Francesca "Tutte noi, ci mettiamo alla prova, a modo nostro!"

"Io mi metto alla prova quando sono in astinenza d'amore." Avanzò subito Nadia e Sole, alla sua sinistra, la baciò con estrema passione "Accidenti, così mi metti in difficoltà! Come resisto fino a stasera??"

"Ce la farai, ne sono certa!" Sussurrò Sole "E poi, quando saremo a casa..."

"Oddio, non vedo l'ora... Scappo al lavoro sennò ti salto addosso!" Disse la mora, salutando la compagna e le amiche, uscendo di corsa dal locale.

Tutte sorrisero di gusto e se ne andarono anche loro, dopo aver pagato, con Sole che pagò anche la parte di Nadia, quindi tornarono tutte al lavoro, pronte a concludere la giornata lavorativa prima del meritato riposo serale.

E poi il lavoro della Polizia era quasi finito. Stava solo da prendere i genitori adottivi di Cate e colui che tirava i fili delle varie cosche dei combattimenti clandestini, rimasto sempre nell'ombra nel suo misterioso nascondiglio, ovunque questo fosse.

Così, forse, Cate avrebbe potuto vivere felice con Raphaela ed il loro primo o prima erede.

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Doppia gioia. ***


Passò una settimana e Raphaela, appena entrata nel quinto mese di gravidanza, era in camera sua a prepararsi per poter andare con Cate a fare l'ecografia e scoprire così il sesso del loro futuro o futura erede.

"Eccomi, amore! Sono a casa." Disse Cate, appena arrivata, aprendo e richiudendo la porta alle sue spalle.

"Bentornata!" Rispose la mora, sorridendole e scendendo piano le scale, stringendosi poi alla compagna, che la baciò dolcemente.

"Sei pronta? Possiamo andare?"

"Sicura? Non vuoi riposare almeno cinque minuti?"

"No no, tranquilla!" Sorrise Cate "Andiamo pure! Ho aspettato così tanto questo giorno..."

Raphaela baciò nuovamente la compagna ed insieme uscirono di casa, chiudendo la porta a chiave, salirono sulla loro auto e Cate partì a tutta velocità verso l'ospedale, arrivandovi in una ventina di minuti. Lì incontrarono Arianna ed Elisa con Stella.

"Ciao! Chi si vede!" Salutò la castana poliziotta, andando con le stampelle verso Cate, stringendosi la mano.

"Allora? Come stai?"

"Meglio. Devo fare una lastra prima di iniziare la riabilitazione odierna..."

"Ok... E Stella?" Domandò sempre Cate, accarezzando la bimba, che le sorrise, dimenandosi in braccio ad Elisa.

"Ehi ehi! Vuoi andare da Cate?" Chiese Elisa alla bimba, passandola poi alla lottatrice, quindi salirono insieme in ascensore, con Arianna che scese al quarto piano e le altre andarono al quinto.

Raphaela osservava Cate interagire con Stella e sorrise dolcemente "Eccoci!" Disse poi la mora, quando l'ascensore si fermò.

"Noi andiamo da questa parte per fare il vaccino..." Avanzò Elisa, prendendo la figlioletta dalle braccia di Cate, che si diresse con Raphaela dalla parte opposta, dopo aver salutato l'amica.

Raggiunta la saletta ove avrebbero dovuto fare l'ecografia e si sedettero ad aspettare l'arrivo della ginecologa, la dottoressa Parisi, che arrivò dopo qualche minuto "Buongiorno! Prego." Sorrise la donna sulla quarantina e le due ragazze risposero, quindi la seguirono nella stanza.

Raphaela si stese sul lettino aiutata da Cate, che si sedette poi accanto a lei "Stai tranquilla, ok?" Sussurrò la castana alla compagna, che annuì col capo e si presero poi per mano, con la donna che, messo il camice, le raggiunse.

La mora sollevò la maglietta e la ginecologa le mise il freddo gel sul ventre, poi iniziò la sua visita ed entrambe le ragazze tennero d'occhio il monitor alla sinistra di Raphaela "Ecco qua!" Iniziò la profesionista, indicando il feto "E' un bel maschietto!"

"Maschietto? Sul serio?" Chiese Raphaela.

"Si! Ma... Aspettate..." Disse la donna, zoommando l'immagine "Vediamo un po'..."

"C'è qualche problema? Qualcosa non va?"

"No no, anzi! Lei, Raphaela, è incinta di due gemelli!" Annunciò la ginecologa, indicando sul monitor "Maschio e femmina!"

Le due ragazze erano incredule e Raphaela fissò Cate, che le sorrise "Dio... Sono così felice... E' splendido!"

Cate s'alzò ed abbracciò la compagna, che corrispose il tenero gesto, commossa "Due gemelli?"

"Si, esatto!" Rispose la Parisi, stampando le immagini e dando alla mora due pezzi di carta per ripulirsi "Due gemellini e stanno crescendo bene, senza alcun problema di salute. Stanno benissimo!"

Raphaela ricevette le foto dell'ecografia in una busta assieme al referto scritto dalla donna, con la ricetta di un farmaco contro le nausee, poi Cate pagò la visita e se ne andarono, con la ginecologa che raccomandò alla mora di mettersi in maternità dal sesto mese e non aspettare oltre.

Uscite dalla stanza, le due ragazze ritrovarono Elisa, che le aspettava "Allora? Com'è andata?"

"Non ci crederai mai..."

"A cosa? Va tutto bene, vero?"

"Si! Elisa... Avremo due gemelli! Maschio e femmina!" Rivelò Raphaela.

"Grande! Bellissimo... Sono felice per voi! Scendiamo, dobbiamo dirlo ad Arianna."

Presero l'ascensore e scesero al quarto piano, ove la castana le stava aspettando "E' andata bene la visita?"

"Si, ma oggi niente riabilitazione. Non c'è il fisioterapista!"

"Ok... Senti la bella notizia!"

Arianna allora fissò Cate e Raphaela "Tra quattro mesetti, più o meno, avremo due gemelli!"

"Cosa?? Stupendo! Vi siete fatte dire il sesso?"

"Maschio e femmina." Rispose Raphaela ed Arianna le abbracciò entrambe, facendo loro i suoi migliori auguri, poi presero l'ascensore per andare al bar del pianterreno a prendere qualcosa da mangiare e bere, con Raphaela che prese il proprio cellulare per dare via mail la bella notizia alle altre amiche.

Ora più che mai Cate non vedeva l'ora di risolvere tutta la storia coi combattimenti, facendo arrestare le persone coinvolte compresi i suoi genitori, al fine di vivere finalmente la sua vita con Raphaela ed i gemellini.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Arresti e proposte. ***


Passarono quasi due mesi e Cate trascorreva solo i week end con la sua Raphaela ed i loro gemellini, che crescevano nel ventre di costei, mentre Arianna era completamente guarita ed aveva ripreso a lavorare su casi semplici, oltre che su quello della Task Force.

Finalmente le poliziotte erano pronte per arrestare il grande capo ed i genitori di Cate "Mi raccomando." Le disse Sole "Dopo questo scontro, tutto sarà finalmente finito e potrai vivere con la tua Raphaela ed i bambini!"

"Spero che vada tutto bene... Tutto questo deve finire!"

Cate scese poi dal furgoncino ed entrò nel capannone che avrebbe ospitato l'ultimo scontro della sua lunga carriera e le si avvicinarono proprio i suoi genitori "Eccoti qui!" Disse il padre "Coraggio, sali sul ring e mostra a tutti il tuo talento!"

"Anche il signor Oolera è qui per vederti e ti offrirà un ricchissimo contratto se vincerai!"

"D'accordo." Rispose la castana, assumendo l'aria concentrata ed andò a togliere felpa e pantaloni della tuta nello spogliatoio, cambiando anche le scarpe da ginnastica con quelle che usava sul ring, dopo aver indossato canottiera e calzoncini corti, oltre che i guantoni blu.

La castana salì poi sul ring tra le ovazioni dei presenti, che iniziarono a puntare soldi su soldi "Ed ora la nostra Cate, la grande campionessa, affronterà Tara, Lynn e Kayla in un tre contro uno da far girare la testa!" Iniziò lo speaker "E voi, gente, tirate fuori i verdoni!"

A seguito dell'annuncio seguì un urlo collettivo ed alcuni fischi e lo scontro, senza regole e senza arbitri, iniziò, con le tre tipe che andarono subito incontro a Cate ed una l'immobilizzò, prendendola alle spalle "Voglio vedere come ti liberi ora!"

"Vedrai... Ci metterò pochissimo!"

Ma Cate sapeva che l'impresa era assai ardua e, nel furgone spia, le poliziotte non vedevano l'ora di intervenire "Andiamo o quelle tizie la massacreranno!" Disse Tania "Si sente il rumore dei colpi..."

"Si, il Tenente ha dato il via libera dalla centrale." Rispose Arianna, a sua volta presente "Ha detto che abbiamo abbastanza prove, quindi possiamo irrompere ed arrestarli tutti quanti!"

La risposta fece tutte felici, così le poliziotte indossarono il giubbotto antiproiettile e fucili o pistole a scelta, quindi Valentina prese la radio "Agente Klyne, state pronti." Disse la bionda al capo della SWAT "Siamo pronti per fare irruzione!"

"Siamo prontissimi!" Ribadì l'uomo e, posata la radio, le poliziotte e quelli della SWAT scesero dal rispettivo furgone ed alcuni uomini circondarono l'edificio, coi alcuni cecchini che erano posizionati sui tetti attorno al magazzino e fecero poi irruzione.

"Fermi tutti! Polizia di Los Angeles!" Gridarono gli esponenti delle Forze dell'Ordine assieme, con Sole che andò sul ring a dare man forte a Cate.

"Grazie, Sole." Rispose la castana, che era stata più volte colpita e portava lividi e ferite leggere.

La mora le sorrise, mentre i suoi genitori capirono tutto "Maledetta!" Disse sua madre "Sei stata tu!"

"Spia dannata... Traditrice!" Ringhiò furente il padre, scagliandosi verso la figlia adottiva, ma Arianna lo stese con un pugno in pieno viso.

"Ho detto che sei in arresto. Sei sordo?"

Valentina aveva invece preso Oolera, il grande capo e, in pochissimi minuti, tutti i presenti furono arrestati e Tania lesse loro i propri diritti, poi venenro caricati tutti sulle diverse volanti venute in loro soccorso e portate al Distretto delle nostre poliziotte.

Lì ognuna si divise ad interrogare i pezzi grossi, mettendo direttamente al fresco i pesci piccoli ed ottennero, seppur a fatica, una completa confessione, mentre il Tenente ringraziò personalmente Cate, che ne era uscita pulita, per l'aiuto fornito ed Arianna arrivò col kit di pronto soccorso per medicarla "Non serve..."

"Si, invece! Vuoi che Raphaela ti veda così?"

Cate allora si lasciò medicare e, mentre i malviventi venivano portati via, arrivarono tutte le amiche, compresa Raphaela, aiutata e sorretta da Nadia e dalla Principi, a loro volta aiutate poi da Sole "Cate!" La chiamò subito la mora e la lottatrice s'alzò, dirigendosi verso di lei ed abbracciandola con delicatezza, rubandole un bacio molto appassionato e baciandole anche il ventre.

"Amore mio... E' tutto finito!"

Raphaela l'abbracciò e pianse di gioia, con Cate che la strinse a sua volta, baciandola di nuovo "S-Sono felice..."

"Ora posso chiedertelo." Disse Cate, facendosi seria, ottenendo l'attenzione di Raphaela, delle amiche e dei presenti, quindi prese qualcosa dalla tasca della sua felpa e l'aprì, con Raphaela che non credette ai suoi occhi "Raphaela Falcetti, amore della mia vita e madre dei miei figli, vorresti rendermi la persona più felice dell'Universo accettando di diventare mia moglie?"

"S-Si... Si! Si si si!! Certo che lo voglio!" Rispose la mora e Cate le mise l'anello, in oro bianco e con un brillante incastonato al centro, lo baciò teneramente e poi si rialzò, accettando ben volentieri il bacio della compagna e gli applausi furono tutti per loro.

Finalmente tutto era finito e le due ragazze potevano finalmente pensare alla loro vita insieme perchè, di lì ad un paio di mesi, più o meno, sarebbero diventate madri di due gemellini. E c'era anche un matrimonio da organizzare.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Preparativi... ***


Passò una settimana e Cate guarì dalle ferite che si era procurata nell'ultimo scontro della sua carriera e viveva tranquilla con Raphaela, uscendo con le loro amiche quando la mora si sentiva bene, visto che era incinta di cinque mesi ed avevano da poco scoperto che erano due gemellini.

"Sono così felice di stare con te..."

"Anch'io! Ero stanca di girare per lo Stato, pensandoti e chiedendomi cosa tu stessi facendo... Non potevo chiedere di meglio di stare tutto il giorno qui con te e godermi la tua compagnia. Amore mio..." Sussurrò Cate, baciandola dolcemente e Raphaela le sorrise.

"Ti amo anch'io... Mammina!"

Cate sorrise "Mammina... Sai, spero di essere degna del mio compito!"

"Lo sarai! Di cosa ti preoccupi?"

"Non ho mai ricevuto amore, non so come si faccia a darne."

"Direi che a dare amore sei bravissima, posso giurarlo!" Disse Raphaela e Cate la baciò "E coi bambini l'importante è andare ad istinto, facendo sentire loro quanto gli vuoi bene... E tu possiedi l'istinto materno, fidati!"

Cate nuovamente la baciò e rimasero stese sul divano, accoccolate l'una contro l'altra e, qualche minuto dopo, la castana s'appisolò e Raphaela si vincolò dal suo abbraccio, dirigendosi in cucina e prese il suo cellulare, selezionando un numero dalla rubrica "Pronto?" Disse la persona dall'altro capo del telefono.

"Ciao, Sole! Senti, devo chiederti un favore..."

"Tutto quello che vuoi. Dimmi."

"Visto che io e Cate ci sposiamo la prossima settimana, dovresti andare a NY..."

Sole sorrise, avendo capito a cosa alludesse Raphaela "Vuoi che la contatti, giusto?"

"Esatto. Voglio che lei e la sua famiglia siano presenti alle nozze!"

"D'accordo ci penso io. Lascia fare a me! A presto." Sorrise Sole ed anche Raphaela la salutò, quindi entrambe riattaccarono e la mora pasticcera ritornò sul divano, accanto a Cate e s'appisolò a sua volta.

Ma la pace della ragazza durò poco, visto che squillò il suo cellulare "Dimmi Nadia..." Disse Raphaela, rispondendo.

"Io, Elisa e le tre Francesca passiamo a prenderti tra poco! Hai la prova del vestito."

"D'accordo, mi preparo e vi aspetto..."

"Anche Cate ha la prova del vestito! Andrà con Arianna, Giulia, Tania e Valentina, visto che Valy, Lucia, Michelle e Cri lavorano... E tu hai mandato la mia Sole a NY!"

"E' per una giusta causa... Non l'ho fatto apposta."

"Ok ok, stai tranquilla. Volevo solo che Cate avesse la sua famiglia al completo, il giorno più bello della sua vita."

"Lo so, lo so. Non ce l'ho con te... Ci vediamo tra poco! Ciao." Salutò Nadia e Raphaela riattaccò, svegliando poi Cate, che la baciò e poi salì di sopra a farsi una doccia rilassante e la mora si preparò una spremuta di lime ed arancia.

Dopo un quarto d'ora circa, Nadia e le ragazze che sarebbero andate con Raphaela arrivarono e Cate la baciò ancora prima che se ne andasse con loro "Ci siamo anche noi!" Esordì Giulia, facendo cenno con la mano alla castana, che chiuse porta e finestre e poi se ne andò con loro.

All'atelier di abiti nuziali da donna, Raphaela iniziò a provare gli abiti seguita da Anita, una delle tre commesse "Ehi! Questo è stupendo!" Disse la Principi.

"Concordo, ti sta bene!" Accordò Nadia "Dopo tre abiti, finalmente quello giusto!"

"Ci sono anche le scarpe in abbinato?"

"Si, certo!" Sorrise la commessa "Eccole! Sono quelle lassù." Le indicò.

"Sono bellissime! Ora non mi resta altro da fare che abbinarle alle rose bianche ed orchidee che formeranno il mio bouquet." Disse Raphaela, felice.

Anche alla boutique di abiti da uomo, Cate stava provando gli smoking "Perchè non hai optato per un abito da donna?"

"No no no! Non ho mai portato un abito da donna in tutta la mia vita."

Le ragazze sorrisero divertite "Sul serio?" Chiese Arianna.

"Certo! Ho sempre lottato e portato abiti maschili, nulla di femminile."

"Adesso è chiaro... Ma cambiando discorso, questo ti dona!" Disse Giulia, girandole attorno "Bianco, molto elegante... Se raccogli i capelli come si deve, sarai stupenda!"

Cate sorrise "Lo spero. Voglio essere degna della bellezza di Raphaela."

Anche la castana, trovate le scarpe, andò a pagare e si preparò per ritornare a casa, visto che anche Raphaela era sulla via del ritorno e tutto il resto era già stato prenotato. Ma la giovane non sapeva che la sorpresa più bella per lei sarebbe forse arrivata da NY.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Il giorno più bello della mia vita. ***


Arrivò il giorno delle nozze e le ragazze erano tutte nella cappella, in due stanze diverse, per prepararsi e vi era anche Sole, la quale era tornata da NY due giorni prima per la gioia di Nadia "Coraggio, preparati!"

"Piano, piano!" Disse Cate "Accidenti, Arianna! Mi stai tirando il collo!"

"Tu non agitarti.  Stai ferma."

"Scusa, Arianna, posso?" Chiese Valy e la castana le fece largo "Il nodo alla cravatta si fa così."

"Perfetto!" Disse Valentina, battendo le mani "Da una maniaca delle cravatte come te non potevamo aspettarci un nodo più perfetto. Ma adesso, Cate, fatti acconciare i capelli."

La castana si sedette sulla sedia innanzi allo specchio ed Arianna, assieme a Valentina stessa, le sistemarono i capelli, raccogliendoli in un chignon molto elegante "Pronta!" Esordì Giulia, felice "Stai benissimo!" Disse e Cate la ringraziò.

Anche Raphaela era pronta e Nadia, assieme a Francy, aveva appena terminato di sistemarle i capelli, arricciandoli leggermente e lasciandoli ricadere dolcemente sulla spalla destra e le applicarono un lieve strato di trucco "Pronta! Vai, questo è il giorno più bello di tutta la tua vita."

"Si, assolutamente!" Rispose la mora, prendendo un profondo sospiro di sollievo e sentirono poi la marcia nuziale partire.

"Andiamo. Cate sarà sicuramente sull'altare ad aspettarti!" Disse la Principi.

Le ragazze uscirono e lasciarono Raphaela in fondo al tappeto rosso e, da lontano, scorse Cate e le sorrise, ricambiata e, quando fu il momento, s'incamminò sul tappeto con passo lento, tra i lievi commenti degli invitati e, finalmente, fu accanto al suo amore.

"Sei bellissima." Le sussurrò Cate.

"Anche tu sei meravigliosa!" Ribadì Raphaela.

Poi il prete iniziò e la persona che Raphaela aveva fatto chiamare da Sole a NY era arrivata ed aveva preso posto in fondo al vialetto circondato da archi fioriti pieni di rose bianche, rosa e rosse.

Il discorso fu molto bello e, alla fine, il prete fissò le due ragazze "Io vi dichiaro moglie e moglie! Potete scambiarvi il bacio."

E finalmente le due neomogli si unirono in un bacio molto dolce ed appassionato tra i fischi e gli applausi di tutti i presenti, poi si recarono sul retro della cappella, ove vi era il gazebo per il ricevimento e qualcuno posò una mano sulla spalla destra di Cate che, voltatasi, sgranò gli occhi incredula.

Mai si sarebbe aspetata di vedere lì quella persona. Non riusciva a credere ai suoi occhi.

"R-Roberta..." Sussurrò Cate, incredula "Ma cosa... Come..."

"E' venuta a dirmelo quella ragazza." Disse la sorella maggiore di Cate, venuta assieme al marito e i due figli, indicando Sole "Credo che tua moglie abbia voluto farti un regalo e, onestamente parlando, l'ha fatto anche a me!"

Cate fissò Raphaela, che le sorrise e la baciò di scatto, dolcemente "Grazie amore mio!"

"Di nulla!" Sorrise la mora "Avrete molto di cui parlare."

"Certo! Ehm... Sediamoci accanto a lei ed alle altre, così vi presento! D'accordo?"

"Certamente! Dopotutto questa è la tua festa, sorellina, il giorno più bello della tua vita!"

"In tutti i sensi! Ah, tra qualche mese diventerai zia..."

"L'ho notato! Congratulazioni." Disse Roberta, abbracciando la sorella e andarono assieme sotto il gazebo e lì Cate presentò alla sorella maggiore le amiche, mentre Roberta presentò a tutte loro il marito Darren ed i figli Robert e Samuel, di tre e cinque anni.

"Piaciuta la sorpresa?" Chiese Sole, avvicinandosi a Cate.

"Si... Si, immensamente! Non so come ringraziarti."

"Ci hai aiutate a prendere quei bastardi... Direi che siamo pari!"

"E dire che all'inizio non ci sopportavamo... O meglio, non ti fidavi di me."

"E' vero, ma sbagliando s'impara."

"Sono d'accordo con te!" Sorrise Cate "Dai, godiamoci la festa!" Disse e Sole fu d'accordo con lei.

E la festa continuò alla grande, tra il rinfresco, i balli ed il divertimento poi, verso le tre precise, Cate e Raphaela se ne andarono a casa loro per prepararsi al fine di prendere il loro volo per le Hawaii.

Per la castana la bella notizia arrivò dalla sorella, visto che avrebbe abitato a Los Angeles, visto che aveva trovato lavoro nella Città degli Angeli, così avrebbe potuto stare sempre accanto alla sorella, riunendo la loro famiglia.

Poi per Cate la sorpresa più bella arrivò tre mesi più tardi, quando Raphaela diede alla luce i loro gemellini, chiamati Stella e Stefàn e, in tre mesi, anche le altre ragazze si sposarono, allietando la loro vita con l'arrivo dei loro bimbi o bimbe.

Perchè spesso sembra impossibile fare tante cose, nella vita, ma non tutte lo sono. Se ci si crede fino in fondo, tutto può diventare possibile.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2904738