Decisioni

di alhena18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mattino dopo ***
Capitolo 2: *** I tentativi di Zoe ***
Capitolo 3: *** Dov'è Zoe? ***
Capitolo 4: *** M.O.T.Y. ***
Capitolo 5: *** L'ho detto davvero? ***
Capitolo 6: *** Imprevisti ***



Capitolo 1
*** Il mattino dopo ***


“Non riesco davvero a capire dov’è il problema” disse Lavon a Wade la mattina dopo il matrimonio di Brando e Sylvie.
Wade alzò lo sguardo verso l’amico mentre mangiava svogliatamente i suoi cereali mattutini ma non rispose.
“Sul serio.. rincorri Zoe da più di tre anni, hai cambiato la tua vita per lei, e ora che finalmente lei ha capito cosa vuole tu ti tiri indietro… perché? La storia con Vivian te l’ha fatta dimenticare? Non provi più nulla per lei?”
Wade continuava silenziosamente a divorare i suoi cereali e guardava l’amico con aria dubbiosa.. si stava chiedendo: “Già.. Perché? Dov’è il problema?”.
“Senti Lavon, non so dirti perché.. so solo che non voglio più buttarmi a capofitto in una storia con lei.. siamo stati male entrambi, anche se per motivi diversi e il nostro passato ha dimostrato che non siamo fatti per stare insieme…”
“si, si, si… l’ho già sentita questa storiella” lo interruppe Lavon “ l’hai già detta a lei e a tutti quelli che te lo hanno chiesto.. ma a me non la dai a bere.. voi siete perfetti insieme, solo che non volete ammetterlo.. e sai perché lo so? È molto semplice.. perché dopo tre anni siete ancora qui, a cercarvi, qualche volta a rincorrervi, qualche altra a respingervi l’un l’altro. E non importa quanti Vivian, Joel, Giona o Joelle attraverseranno la vostra strada, alla fine vi troverete ancora qui perché nonostante quello che dite non sapete stare senza l’altro.. allora te lo chiedo di nuovo: dov’è il problema?”
Wade ascoltava l’amico sconfortato, sapeva perfettamente che aveva ragione ma non voleva neanche prendere in considerazione l’idea di tornare con Zoe, troppo doloroso.
“Non la ami più?”
“Certo che l’amo!!” rispose “se non fosse così credi che starei qui a struggermi per lei? Sarei già ad Atlanta, circondato da belle donne e pieno di soldi!”
“Ah ha!! Allora ammetti di essere rimasto perché Zoe ti ha dichiarato il suo amore!!Lo sapevo! Lo sapevamo tutti!!”
Wade riprese il controllo probabilmente accorgendosi di aver detto troppo  e con sguardo irriverente disse “ Io non ho mai detto questo.. non ho accettato solo perché.. non volevo mettermi la cravatta! Non sono tipo da ufficio e scartoffie!”
“ Già, già.. per questo avevi la macchina piena dei tuoi bagagli.. volevi solo farti un giro…” gli disse con aria sorniona Lavon mentre cuoceva i pancakes.. voleva bene a Wade ma qualche volta era proprio ingenuo.. credeva davvero che nessuno  a Bluebell avesse notato la coincidenza?
“Insomma Lavon!! Smettiamola di discutere! Non tornerò con Zoe, punto e basta, resterò a Bluebell ma tra di noi è finita, per sempre.” Urlò Wade infastidito… ma perché non poteva fare colazione in santa pace?
Lavon lo guardò intensamente, voleva capire il motivo di questa cocciutaggine, sapeva che entrambi i suoi amici non avevano mai brillato per capacità di mediazione ma queste prese di posizione erano davvero ridicole e inutili.. tutti sapevano che prima o dopo sarebbero tornati l’uno tra le braccia  dell’altro.. allora perché perdere tempo?
“Ok, ok!! Non voglio tornare con lei perché sono sicuro che prima o dopo se ne tornerà a New York e mi lascerà di nuovo qui, da solo.. e non ho nessuna intenzione di attraversare di nuovo tutto questo!! Non reggerei un’altra batosta così! Mi capisci ora?” Sbottò Wade.. non lo avrebbe mai ammesso con nessuno, ma Lavon gli leggeva nell’anima e ci sarebbe arrivato da solo prima o dopo.
Lavon lo guardò con affetto, pensando a quanto era cambiato il suo amico d’infanzia. Qualche anno fa non avrebbe perso un minuto a discutere su cose di questo tipo, avrebbe semplicemente cercato una facile compagnia per la serata.
“ Ok amico, tranquillo… lo capisco. Ma non credo che ignorare quello che provi ti porterà a dimenticarla.. siete qui, vicini di casa, vi vedete ogni giorno.. lei ti ama..  TU la ami.. non credo sia una buona strategia per evitare di soffrire..”
“Almeno posso provarci.. fra un po’ passerà, vedrai”
In quel momento sentirono la porta aprirsi e videro entrare Zoe pronta per la sua corsa mattutina “Cos’è che passerà fra un po’?” disse in modo concitato mentre si prendeva una mela e una tazza di cereali.
Wade immerse il suo naso nella tazza cercando di ignorare la sua presenza e Lavon disse prontamente: “Ummm.. l’ondata di caldo in arrivo.. sembra che durerà poco stavolta..”.
“Ah davvero? Beh meglio così, anche se un tuffo nello stagno non mi dispiacerebbe..” rispose Zoe sedendosi di fianco a Wade; gli sgabelli erano così vicini che i loro corpi si sfioravano.. Wade percepiva il calore  del suo corpo e il suo profumo.. accidenti! Perché non si era seduta dall’altra parte del tavolo? Non riusciva a concentrarsi così vicino a lei!!! E poi.. cosa stava facendo? Seriamente? Stava allungando un braccio per prendere una tazza di caffè sfiorandolo di proposito.. “ma cosa ha intenzione di fare?” pensò Wade “vuole uccidermi?”. Le lanciò un’occhiata feroce ma durò poco perchè incrociò uno sguardo intenso e languido.. per qualche secondo il mondo intorno a loro scomparve, c’erano solo loro e la potenza dei loro sentimenti.
Ma subito Wade tornò in sé e borbottando qualche parola senza senso si alzò e uscì frettolosamente dalla cucina lasciando Zoe e Lavon senza parole.
“Cosa ho fatto?” chiese Zoe al suo amico con aria perplessa.
“Direi piuttosto cosa NON ha fatto lui…”  rispose Lavon divertito dalla scena alla quale aveva appena assistito.. e assaggiando uno dei suoi mitici pancakes ai mirtilli mormorò tra sé “non credo che durerà più di un mese… ne vedremo delle belle”.

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Capitolo 2
*** I tentativi di Zoe ***


Nota dell'autore: ciao a tutti! in attesa che passino, più velocemente possibile, queste 8 settimane, ho provato a dare la mia versione della 4° serie. Avrei voluto, come molti di voi immagino, una terza serie più centrata su Zoe-Wade, soprattutto pensando a come era finita la precedente.. invece il cambiamento totale della storyline mi ha spiazzato.. non c'era alcun motivo di trascinare così a lungo le storie con Joel e Vivian, men che meno serviva sottolineare il dolore di Wade dopo l'abbandono di Vivian, decisamente più vivido di quanto provato nelle prime puntate per Zoe.
Confesso che ho pensato perfino a qualche problema tra i due attori.. in effetti per molte puntate non ci sono state interazioni fra i due, qualche volta neanche una scena.
Comunque la quarta serie sembra tutta ZADE.. quindi in attesa del suo arrivo.. spero che vi piacciano le mie idee!!
 
La settimana successiva Zoe escogitò mille strategie per trovarsi da sola con Wade.
Arrivava nella cucina di Lavon prima degli altri, indossando una striminzita camicia da notte, e attendeva l’arrivo di Wade ingegnandosi in qualche pancake bruciacchiato o in una semplice macedonia di frutta. Ma appena Wade la vedeva, usciva frettolosamente con una mela in mano borbottando qualche parola di saluto senza mai incrociare i suoi occhi.
Andava sempre al Rammer Jammer  sia a pranzo che per l’aperitivo, e si sedeva nel bancone con un’aria sexy che avrebbe steso 10 cowboys in un colpo solo e lanciava sguardi carichi di significato al proprietario del locale. Ma Wade, dopo averla salutata con aria distaccata, mandava sempre qualcun altro a servirla e poi puntualmente si rifugiava nel back office del bar fino a quando era il momento per lei di rientrare all’ambulatorio.
Aveva provato a chiedergli di uscire un paio di volte… gli aveva proposto un film  a casa sua, come ai vecchi tempi, oppure un giro fino alla fiera di Mobile, ma lui aveva velocemente declinato adducendo pressanti impegni di lavoro.
Dopo un sacco di tentativi falliti provò il suo asso nella manica.. era sabato sera e Wade lavorava al Rammer Jammer fino alla chiusura. Sapeva che al bar  c’era un gruppo di musica country locale che si esibiva e ci sarebbe stata tutta Bluebell. Indossò il suo abito più sexy, raccolse i capelli e infilò un paio di scarpe Louboutin tacco 16 dello stesso colore dell’abito, rosso fiammante. Si avviò, un po’ traballante a dire il vero, verso il locale ripetendo tra sé e sé con aria di sfida “ voglio vedere se mi resiste anche stasera..”
Quando aprì la porta fu travolta da una musica assordante e dal rumore di una folla schiamazzante che parlava a voce alta dai tavoli o ballava. Provò ad intercettare con lo sguardo Wade ma non lo vide da nessuna parte; in quel momento si sentì chiamare.. Lavon, seduto con Dash e Brick, le fece cenno di raggiungerli.
Mentre passava attraverso la folla ricevette un sacco di fischi e complimenti, si guardò intorno compiaciuta.. “bene bene..” si disse “allora funziona.. ma dov’è finito?” Il suo sguardo continuava a vagare dal bancone ai tavoli.. ma di Wade nessuna traccia.
“ Ehi ragazza!!! Chi devi stendere stasera?” le disse Lavon con uno sguardo ammirato “non ti vedevo così in tiro da un sacco di tempo!!”
“ Oh.. niente di che.. una cosuccia così.. avevo voglia di uscire dai soliti panni del dottor Hart..” disse con noncuranza Zoe “…hai visto Wade?”
Lavon socchiuse gli occhi guardandola intensamente.. quei due erano proprio divertenti.. se Joel fosse stato ancora a Bluebell avrebbe avuto un sacco di materiale per uno spassoso romanzo solo raccontando di loro.
Ma decise di non dire nulla più del necessario, per cui con aria distratta le rispose che gli sembrava di averlo visto entrare nel back office qualche minuto prima che lei arrivasse.
Zoe partì con passo deciso verso la porta sul retro e fece per entrare senza bussare, ma in quel momento Wade stava uscendo velocemente e le cadde praticamente addosso
“ Oh cavolo.. ti sei fatta male? Scusami.. ma dove stavi andando?”
“ Stavo venendo a cercare te” rispose Zoe con aria dolorante.. uscendo le aveva pestato un piede e ora stava cercando di capire se il dolore lancinante che provava dipendesse dal pestone ricevuto o dal fatto che una delle sue preziosissime Louboutin era irrimediabilmente graffiata e rovinata.
Entrò in ufficio e si sedette alla scrivania per togliersi la scarpa.. Wade la seguì all’interno ma tenne opportunamente la porta aperta.. “meglio che una via di fuga ci sia sempre” pensò strategicamente.
“Perché mi stavi cercando?” le chiese con aria diffidente “è successo qualcosa?”
“No, ma non ti ho quasi mai visto questa settimana, sei sempre stato super-impegnato e ho pensato che questa sera forse avevi un po’ di tempo per me..” lo guardò attraverso le lunghe ciglia.. “ce l’hai?..”
Wade si muoveva nervosamente da un punto all’altro dell’ufficio, cercando un modo rapido ma cortese per uscire da lì.. Cavolo!! Vestita così gli faceva girare la testa e non riusciva a connettere lucidamente.. cosa gli aveva chiesto?... Aspetta.. si sta togliendo la scarpa??? Oddio… quel vestito è così striminzito che non lascia spazio ad alcuna immaginazione..
“ Wade… Wade… WAAADE!! Mi stai ascoltando?” sbraitò Zoe.. “Cos’è.. sei diventato sordo? Puoi per favore dare un’occhiata al mio tacco? Penso che si sia scollato..”
Wade abbandonò con molta fatica i sensuali pensieri che lo attraversavano e si avvicinò a lei per dare un’occhiata alla sua scarpa.
“Errore.. errore… ERRORE MADORNALE!!” disse freneticamente fra sé rendendosene subito conto, la porta si chiuse automaticamente e il profumo di Zoe permeò in ogni poro della sua pelle.. ormai la sua razionalità era andata, svanita.. puff!
I suoi occhi si persero in quelli di lei e una scarica elettrica li attraversò appena le sue mani sfiorarono quelle di Zoe mentre cercava di dare un’occhiata al tacco Louboutin, peraltro perfettamente integro.
I loro corpi si avvicinarono quasi a sfiorarsi, un’attrazione così potente che non lasciava spazio a nient’altro li mise uno di fronte all’altro, le labbra che si sfioravano e gli occhi ancora chiusi uno nell’altro.
Voleva disperatamente baciarla.. ogni fibra del suo corpo lo urlava.. ma sapeva che se l’avesse fatto era finito.. non avrebbe più avuto scampo. Ma non riusciva neanche ad allontanarsi da lei.. in quel momento desiderava che il tempo e lo spazio si congelassero così da poter godere della sua vicinanza, del suo profumo, della sua pelle senza fare necessariamente qualcosa di stupido.
Dopo pochi secondi durati un’eternità lei sottovoce mormorò il suo nome “… Wade… ti prego..”
“ No, no, NO! Non posso più fare questo.. non più” disse Wade frustrato e arrabbiato allontanandosi da lei.
“Lasciamo perdere Zoe.. è meglio così, credimi” ribadì con aria affranta e appoggiandosi alla porta di uscita.
Zoe non disse nulla ma lo guardò con uno sguardo così intenso, deluso e addolorato da strappargli il cuore. Dopo qualche secondo uscì dalla stanza e dal bar senza voltarsi indietro.

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Capitolo 3
*** Dov'è Zoe? ***


“ Ehi amico, hai visto Doc in questi giorni?” chiese Wade a Lavon mentre mangiava la sua solita tazza di cereali.
Da qualche giorno Zoe aveva diradato la sua presenza al Rammer Jammer, faceva colazione dopo tutti gli altri quando ormai in cucina non c’era più nessuno, e spesso a pranzo ordinava  qualcosa da portare via, così da limitare al minimo la permanenza al bar.
“ L’ho vista pochissimo in questi giorni, pensavo fosse impegnata in qualche emergenza, ma l’altro giorno Brick mi ha detto che era nel suo giorno di riposo, per cui chissà.. magari ha conosciuto qualcuno.. o forse sta facendo un corso di decoupage.. o forse… E’ TUTTA COLPA TUA E SE NE STA ALLA LARGA DA TUTTI NOI!” gli rispose Lavon minacciandolo con un mestolo.
Wade assorto e silenzioso rifletteva sulla situazione.. era piuttosto strano questo suo modo di fare, non era decisamente da lei isolarsi dal mondo.. e poi perché? In fondo potevano sempre restare amici, no? Potevano mantenere un rapporto civile, frequentarsi casualmente come capita di solito con tutti gli abitanti di Bluebell…
No, per loro era impossibile essere “amici casuali”, non potevano neanche essere semplici vicini di casa, o conoscenti… troppa storia tra loro, troppe emozioni, troppo passato, troppe cose non risolte.
“Allora.. che pensi di fare a riguardo?” stava chiedendo Lavon con aria torva “ non credi che l’hai tirata un po’ troppo per le lunghe? L’hai tenuta sulle spine un bel po’, ha capito dove ha sbagliato, tu hai capito i tuoi errori, adesso basta! È ora di andare avanti, no?”
“No Lavon, te l’ho detto, per me è finita, è giusto che lei vada avanti, come farò io” depositò la tazza quasi vuota nel lavello e uscì mestamente dalla cucina.
Il giorno dopo era quasi ora di pranzo e Wade fece preparare a Wanda il sacchetto per Zoe, hamburger al formaggio, patatine e una cola light. Quel giorno aggiunse una fetta di torta di patate dolci che a Zoe piaceva tanto, offerta dalla casa, ovviamente.
Appoggiò il sacchetto in attesa che arrivasse, di solito verso le 14 entrava frettolosamente dalla porta, ordinava senza neanche scambiare uno sguardo con il titolare e usciva rapidamente senza scambiare una parola con nessuno.
Wade continuò a pulire i tavoli, servire i clienti e scambiare qualche chiacchiera con i frequentatori abituali, ma teneva d’occhio l’orologio continuamente e più il tempo passava più si innervosiva non vedendo entrare Zoe dalla porta.
Alle 15.30 pensò che probabilmente era stata chiamata d’urgenza e aveva plausibilmente saltato il pranzo. Si ripromise di prepararle un altro pasto caldo per la sera e di gettare l’hamburger ormai freddo a Burt Reynolds appena tornato a casa.
Verso tardo pomeriggio entrò Brick in compagnia di Dash e ordinarono un aperitivo, Brick stava raccontando un divertente aneddoto su un paziente visitato quel giorno e lamentava il ritmo lento della giornata “Sembra che oggi siano tutti in forma.. neanche un raffreddore.. davvero il tempo non passava mai in ambulatorio!”
“ Aspetta..” intervenne Wade “non avete avuto emergenze di nessun tipo oggi? Nessun incidente?”
“Emergenze? Incidenti ? No!! Che dici?? Una delle mie giornate più tranquille degli ultimi anni!”
“Forse hanno chiamato Doc mentre eri alle prese con un paziente…” suggerì  Wade.. voleva sapere dov’era finita Zoe, ma non poteva chiederlo direttamente.
“No, ti assicuro di no, Zoe non era di turno oggi e io non ho ricevuto alcuna chiamata.. perché? Hai sentito di qualche incidente nei pressi di Bluebell?” chiese dubbioso Brick.
“No, no, mi sembrava che qualcuno qui al bar avesse accennato a qualcosa del genere.. ma forse ho capito male..”
 La sua mente lavorava in fretta.. Zoe non era al lavoro, non era venuta al locale per pranzo e non era neanche a casa, Rose infatti l’aveva cercata qualche ora prima. Cominciò a preoccuparsi.. non era da lei sparire così.. “Magari è andata a Mobile a fare shopping.. Si sicuramente è così.. ma.. da sola? Annabeth e Rose sono qui, Lemon è ancora in crociera.. con chi potrebbe essere andata?.. e se avesse davvero conosciuto qualcuno? E se fosse con George? No, George è un capitolo chiuso.. Lui sta attendendo con ansia il ritorno di Lemon.. Ma allora dov’è?” Troppo preso dai suoi pensieri, Wade continuò ad asciugare lo stesso bicchiere per lungo tempo e non rispose a Brick che gli chiedeva il conto, non fece neanche  caso a Wanda che si sostituiva a lui alla cassa.
Improvvisamente si diresse verso il suo ufficio, chiuse la porta e prese il cellulare “Provo a  chiamarla.. voglio solo vedere se sta bene…  mi inventerò una scusa.. le dirò che.. Rose la cercava. Si farò così”
Mentre si convinceva di doverle telefonare, la chiamata rapida (si, perchè non l’aveva mai cancellata..) partì velocemente e un messaggio registrato segnalò che “l’utente non era raggiungibile”.
Alle 20.00 nessuno aveva avuto ancora notizie da Zoe, non che qualcuno se ne preoccupasse, tutti pensavano fosse impegnata in qualche appuntamento galante e che si sarebbe vista il giorno dopo come sempre, ma Wade oramai era decisamente in ansia.. non gli era molto chiaro se l’ansia dipendesse dalla paura che le fosse accaduto qualcosa o dal timore che fosse uscita con qualcuno.. a dire il vero quest’ultima ipotesi  gli provocava un grosso nodo allo stomaco… in ogni caso non riusciva a non pensare a dove poteva essere.
Fece un salto a casa per una doccia prima del turno serale e approfittò per passare a casa di Zoe.. ma di lei nessuna traccia. Provò a chiamare Crickett, Rose, Annabeth, Lavon ma nessuno sapeva dove fosse.
Mentre era sotto la doccia si rese conto che si stava esponendo un sacco e che questo suo comportamento inquieto confutava tutte le affermazioni fatte finora sulla necessità di andare avanti e proseguire ognuno per la propria strada. Decise che era il caso di darsi una calmata, in fondo sapeva benissimo che le sue angosce dipendevano dalla paura che fosse uscita con qualcuno e solo l’idea che lei cominciasse a interessarsi a qualcun altro lo tramortiva “Sono stato io a dettare le regole e devo accettarne le conseguenze “ si disse, ma le sue sicurezze cominciavano a vacillare..
Uscì dalla doccia e si asciugò energicamente, aveva ancora un po’ di tempo e decise di fare un salto da Earl così da non pensare più a Zoe. Sicuramente la mattina dopo l’avrebbe rivista a colazione e Lavon le avrebbe fatto un interrogatorio degno della Gestapo.
Quando la sua Camaro si avvicinò alla baracca di suo padre, Wade rimase di stucco.. c’era la macchina  di Zoe parcheggiata fuori, forse suo padre aveva avuto una crisi? Era caduto, si era fatto male?
Preoccupato scese velocemente dall’auto e si precipitò verso la porta d’ingresso, quando sentì della musica di sottofondo, le note di John Coltrane si confondevano con voci e risate all’interno della casa.
Guardò dalla finestra e vide Zoe e suo padre affaccendati a sparecchiare il tavolo, sembrava ci fosse stata una cena lì dentro, suo padre sorrideva alle battute di Zoe e sembrava perfettamente sobrio.
Qualche minuto dopo si sedettero sul divano e Earl aprì un album di foto, cominciò a raccontare indicando una o l’altra foto, Zoe rideva ed era bellissima.
I muri che Wade aveva costruito si sbriciolarono all’istante.. quale ragazza avrebbe potuto anche solo passare qualche minuto in compagnia di suo padre? Chi pensava che il “pazzo Earl” potesse ancora offrire qualcosa?
Entrò con veemenza senza bussare e fu accolto da Earl che gli disse allegramente “ Ciao figliolo! Sei venuto a prendere la tua ragazza?”
Zoe guardò Wade con aria sorpresa  e lanciò uno sguardo duro a Earl zittendolo “ Che ci fai qui…? Non sei di turno stasera?”
“Si, ma sono venuto a cercare te..” le rispose Wade incerto.. se ne stava ancora appoggiato allo stipite della porta, come se non si decidesse ad entrare.
“Perché?”
“Perché non ti avevo visto per tutto il giorno.. e non sapevo dove fossi..”
“Dove vuoi che sia… Lei è qui con me, come tutti i giovedì! E’ la serata del pesce alla griglia, mangiamo e giochiamo a scacchi, la tua ragazza è davvero forte sai? Mi batte QUASI ogni volta!” Intervenne Earl.
“ Ti batto OGNI volta, Earl, e non sono più la sua ragazza, quante volte devo dirtelo? Sono il suo medico e il suo vicino di casa” disse pazientemente Zoe.
“La sua ragazza-vicina-medico! Come  ho detto io!”
“No Earl, io e Wade ci siamo lasciati da un sacco di tempo, ora non c’è più nulla tra noi..”
“Allora non verrai più a passare i giovedì con me?” Chiese Earl improvvisamente rattristato.
“Certo che ci vengo!! Fai il pesce alla griglia migliore di tutta l’Alabama! Non mi perderei questa serata per niente al mondo!”
Wade capì in quel momento di aver sbagliato tutto..
Aveva sbagliato a non seguirla a New York,  a non lottare per lei quando tornò con Joel ma soprattutto aveva sbagliato a respingerla quando lei aveva dichiarato il suo amore solo per la paura di soffrire di nuovo.
 “Zoe posso parlarti un momento? Puoi uscire un attimo?”
 
“Ok,  che succede...?”
“ Vieni qui da mio padre ogni giovedì?”
“si, da un bel po’ di tempo ormai.. avevo cominciato a passare per un controllo settimanale e consigliargli una dieta appropriata, poi una sera mi ha invitato a cena e alla fine.. è diventato un appuntamento fisso! È divertente, mi racconta tanti aneddoti sulla tua infanzia e facciamo gossip su Bluebell!!”
Wade la osservava con tenerezza.. tutti  a Bluebell evitavano accuratamente  Pazzo Earl .. chi avrebbe perso del tempo con un vecchio ubriacone che si arrampica sui tetti il primo giorno di ogni mese?
 “Wade… cosa volevi dirmi?” stava chiedendo Zoe perplessa.
“…andiamo a casa?” propose Wade dolcemente prendendola per mano.
Zoe lo seguì docilmente.. era troppo confusa per chiedergli cosa stava succedendo.
“ … Vicino di casa… si..figuriamoci!! “ mormorò Earl osservandoli dalla finestra.
 
 
 

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Capitolo 4
*** M.O.T.Y. ***


La busta venne minuziosamente sigillata con la ceralacca da John  Fowler, il presidente in carica dei Gufi di Bluebell, la richiuse nello scrigno di legno intarsiato e depositò il tutto nella cassaforte della confraternita in attesa della premiazione.
Anche quest’anno era arrivato il momento di festeggiare il M.O.T.Y., ovvero Man Of The Year, l’uomo dell’anno.
Era un momento emozionante per tutti gli abitanti di Bluebell perché veniva eletto l’uomo della città più prestigioso, riconosciuto come uomo di integrità, successo e figura di riferimento per gli abitanti della cittadina. Per moltissimi anni il premio fu dato ad Harley Wilkes, il padre di Zoe, dopo la sua morte il premio rimbalzò nelle mani del notaio del paese, Brick, Lavon, Dash e, negli ultimi due anni, a George Tucker.
Quest’anno però c’era molto fermento, i candidati più probabili erano Bertram Breeland, Dash Dewitt, Lavon Hayes e Tom Long per la sua recente paternità e per essere riuscito a trasformare in vero e proprio affare l’acquisto degli alpaca che nessuno in città voleva.
A dire il vero poteva esserci un altro candidato a sorpresa.. Don Todd’s si era fermato a Bluebell dopo la sua incursione in paese e aveva costruito un campo di golf frequentatissimo da tutti gli affiliati della confraternita.. molti pensavano che avrebbe avuto delle chances.
John Fowler completò gli ultimi dettagli organizzativi.. il buffet, il premio, lo striscione, l’impianto audio.. Quest’anno la premiazione era stata organizzata al Rammer Jammer , così  telefonò al  locale per vedere se tutto era a posto. Wade, di turno in quel momento, rispose che era tutto ok e che per l’occasione aveva pensato di reclutare una band locale così dopo la premiazione ci sarebbe stata un po’ di musica dal vivo ad intrattenere il pubblico.
John Fowler era soddisfatto. Tutto andava come previsto.. ora poteva rilassarsi e aspettare la sera seguente.
Nel frattempo Zoe si stava preparando per andare in ambulatorio, aveva fatto colazione da Lavon poco prima e aveva intravisto Wade mentre usciva, si erano salutati frettolosamente perché lui era in ritardo per l’apertura del bar.
Dopo la sera della cena da Earl, Zoe non sapeva come comportarsi.. Wade aveva decisamente cambiato atteggiamento nei suoi confronti.. non era sarcastico, non la evitava più come la peste, non scappava in direzione opposta  quando la incrociava, ma non si era neanche sbilanciato come prevedeva dopo l’incontro a casa di Earl.. l’aveva accompagnata alla porta di casa e le aveva augurato buonanotte con un casto bacio sulla guancia.
Zoe quella sera era convinta di aver fatto grandi passi avanti e se ne andò a dormire felice non preoccupandosi della macchina che aveva lasciato da Earl, ma il mattino dopo da Lavon tutto sembrava come al solito e il comportamento di Wade non fece intuire niente più di un rapporto di pacata amicizia.
Dopo qualche giorno mentre faceva colazione Zoe sconfortata pensò di aver preso un abbaglio… forse vederla con suo padre aveva risvegliato un rapporto fraterno nei suoi confronti.. questo pensiero la fece subito rabbrividire.. rapporto fraterno con Wade..  impensabile!
Lavon la stava osservando immersa nei suoi pensieri “ che c’è Big Z? che pensieri ti tormentano?”
Zoe, incapace di trovare un senso negli avvenimenti degli ultimi giorni, si sfogò con il suo amico “perché Lavon? Perché mi ha preso per mano e mi ha detto andiamo a casa e poi mi ha mollato alla porta d’ingresso? Non mi aspettavo subito una notte di folle passione, ma almeno un cenno che le cose stavano per cambiare.. che so, un bacio, la richiesta di un appuntamento… invece niente!”
“ Big Z devi dargli tempo, conosci Wade, ha bisogno di tempo per rielaborare i suoi sentimenti, deve mettere a fuoco il contesto, capire le relazioni prima.. e poi considera che se deciderà di cambiare le cose con te sarà per sempre.. non sarà una botta e via, non sarà un rapporto casual-monogamo.. Lui è consapevole che sarà un rapporto serio e definitivo con te..”
“Mi stai dicendo che non è sicuro di volere un rapporto serio? O che non lo vuole con me?” Disse Zoe terrorizzata.. non aveva valutato questa prospettiva.
“Ti sto dicendo che c’è troppa storia tra voi e che forse vuole fare le cose per bene stavolta.. essere sicuro di non rovinare tutto.. essere sicuro di non stare male di nuovo… non credi che sia preoccupato per  tutto questo?”
“Forse si.. non avevo considerato le cose in questo modo..” gli rispose con titubanza Zoe.
“Dagli tempo… tu sei sempre stata l’unica e sola per lui, credimi. Quando sarà pronto si farà avanti” concluse Lavon bevendo l’ultimo sorso di caffè “ E ora mi dispiace ma devo salutarti.. ho una riunione in municipio e poi devo andare in confraternita per definire gli ultimi dettagli per domani sera.. ci sarai, vero?”
“ Ah già… il MOTY… sarà tuo quest’anno Lavon? Ne sono sicura! Non mancherei per nulla al mondo, stanne certo!”
Più tardi, in pausa pranzo, Zoe si avviò stancamente al Rammer Jammer, era stata una mattinata pesante e ora voleva mangiare qualcosa, completare gli ultimi appuntamenti  e andarsene a casa.
Era certa che Wade fosse di turno la sera per cui pensò di ordinare qualcosa da portare in ufficio così da finire prima, ma quando entrò al bar il suo sorriso l’accolse “ Ehi Doc! Hai fame? Ti preparo qualcosa? Da portare via o ti fermi?” la guardava con uno sguardo dolce e impertinente e lei dimenticò subito tutto.. “no mi fermo.. mangio qui, è stata una giornata pesante e voglio rilassarmi un po’..”
“Siediti dove vuoi.. arrivo subito tanto oggi non c’è quasi nessuno..” le disse da lontano mentre raccoglieva le ultime stoviglie dal tavolo 12.
Lei optò per il bancone, le pareva che avrebbe avuto più occasioni di parlare con lui da lì… mentre si arrampicava faticosamente sull’alto sgabello e appoggiava la borsa in quello vicino, Wade la guardava di soppiatto e sorrideva tra sé.. all’improvviso si ricordò di quella sera al bancone del bar, poco dopo l’ arrivo di Zoe a Bluebell, in cui Doc cercando di sedurlo cadde rovinosamente a terra.
“Com’è l’hamburger?” Le chiese avvicinandosi a lei con il vassoio delle stoviglie
“ Meraviglioso.. come sempre…” rispondendo con la bocca piena.. i grandi occhi castani erano in quel momento pieni d’amore.. solo che non era chiaro se il sentimento era rivolto al panino o a Wade.
Il barista, dopo aver svolto le ultime faccende si mise di fronte a lei appoggiando i gomiti sul bancone “allora come è andata la tua mattinata?” le chiese affettuosamente
“Una baraonda… chiamate continue, la sala piena di gente e Brick a Mobile per un consulto.  Quando sono uscita per venire qui avevo così fame che avrei mangiato uno dei cervi cacciati da Brick..” raccontò mentre ingoiava convulsamente l’ultimo boccone.
“ Si vede.. ne vuoi un altro?” chiese Wade sorridendole… Zoe lo guardò incerta “ Huumm.. magari un altro panino no.. ma una fetta di torta di patate dolci?”
“ Arriva immediatamente! Ma prima… “ senza alcun preavviso si sporse dal bancone avvicinandosi pericolosamente al viso di Zoe e disse sommessamente “Vieni qui, hai un po’ di maionese sulla guancia..”
Zoe trovandosi a pochi centimetri da lui diventò di fuoco e la sua gola improvvisamente si seccò.. non riusciva a far uscire alcun suono dalla sua bocca.. neanche avessero teletrasportato le sue corde vocali in un altro pianeta.. ma non si mosse.. anzi  aspirò il suo profumo e lo guardò profondamente negli occhi.. Wade con il pollice le accarezzò delicatamente la guancia togliendole i residui di salsa, ma non tolse subito la sua mano, men che meno si allontanò.
I loro occhi erano chiusi tra loro, le labbra si sfioravano e la mano sulla guancia di Zoe aveva creato una connessione così magnetica tra i due corpi che probabilmente nessuna forza esterna avrebbe potuto separarli.
Wade guardò le labbra di Zoe e per un attimo sembrò a chiunque li stesse guardando che stesse per baciarla.. ma improvvisamente si schiarì la voce un po’ imbarazzato, si passò una mano sui capelli e allontanandosi le disse: “..ecco fatto”
Zoe, imbambolata sullo sgabello, si chiese “Cosa è successo?”
La sera della premiazione Zoe arrivò alla festa con Lavon, presero un tavolo con Dash, Brick, Annabeth, Tom e Wanda. Wade era di turno e indaffarato a gestire la band che avrebbe suonato dopo la consegna del prestigioso premio. Aveva salutato Zoe con un sorriso ma poi più nulla.
Zoe non sapeva cosa fare..  era ancora sconcertata per ciò che era accaduto poche ore prima e non sapeva come comportarsi.. mentre decideva sul da farsi il presidente dei Gufi si avvicinò al loro tavolo e le chiese se voleva consegnare lei il premio quella sera.. era un grande onore consegnare il premio all’Uomo dell’Anno e Lavon strizzandole l’occhio disse “ Ma certo che lo farà!!  Non potrà certo essere lei il nostro MOTY quindi chi meglio del nostro medico di città?”
“ Tralasciando questa affermazione piuttosto maschilista del nostro sindaco, sarò davvero felice di premiare l’uomo dell’anno signor Fowler!” Rispose Zoe lanciando uno sguardo minaccioso al suo amico.
“ Benissimo allora le chiederei di andare a ritirare lo scrigno nell’ufficio di Wade e appoggiarlo sul leggio, mentre io sistemo i microfoni” disse il presidente dirigendosi verso il palco.
Zoe, già pentendosi dell’incombenza che si era assunta, si alzò mestamente dal tavolo e si diresse verso il back office alla ricerca del preziosissimo scrigno, dopo averlo preso stava uscendo quando entrò dalla porta del retro Wade con una cassa di bevande “Ehi! Che ci fai qui dentro?” le chiese
“ Fowler mi ha chiesto di ritirare lo scrigno per la premiazione.. a quanto pare sarò io a premiare il vincitore quest’anno!”
“Allora sicuramente vincerà  Brick…  vedrai… è logico che venga premiato dal suo collega più fidato”
“Probabilmente… allora.. come stai?” sussurrò Zoe cambiando discorso
Wade appoggiò la cassa a terra e si girò verso di lei guardandola intensamente negli occhi.. fece qualche passo incerto verso di lei e sospirando appena bisbigliò “ bene.. e tu?”
Le era quasi di fronte.. le loro ginocchia si toccavano.. a dividerli solo lo scrigno che Zoe teneva in mano.
“anch’io…”  rispose Zoe sempre più impercettibilmente..
Wade si stava avvicinando sempre di più e senza rendersene conto le prese lo scrigno dalle mani e lo depositò sul tavolo.. non c’erano più barriere fra loro.
Lanciandole uno sguardo appassionato e arreso insieme chinò la testa verso di lei avvicinando le labbra sulle sue.. la stava per baciare… si.. al diavolo! Era esattamente quello che voleva fare da settimane oramai, da quella sera al non-matrimonio di Meatball nella quale aveva dichiarato il suo amore per lui.. ma proprio nel momento in cui si stava incollando a lei… “ Zoe… Zoe.. ZOE! Dove sei finita?” sentirono chiamare dall’esterno.
Zoe si risvegliò faticosamente e, lanciando un sorriso affettuoso a Wade, accarezzò un attimo la sua guancia irsuta, prese lo scrigno e uscì dall’ufficio.

“ …Man Of the Year 2015 viene premiato quest’anno per la sua disponibilità e attenzione verso la sua famiglia e i cittadini di Bluebell, per aver saputo costruire il proprio successo personale senza sotterfugi ma con pazienza e passione, per aver sacrificato ambizioni personali e facili guadagni a vantaggio dell’amore e della devozione per la sua città… Amici l’uomo dell’anno 2015 è… WADE KINSELLA!!”
Lavon, già in piedi pronto a ritirare il premio, restò senza parole.. a dire il vero per un attimo tutti guardarono in silenzio Wade che, mentre lo premiavano stava, incurante di tutto, depositando la scorta di  bottiglie sotto il bancone.
Sentendo il suo nome si alzò incerto guardando tutti come se ci fosse stata un’improvvisa invasione aliena..
Ma dopo qualche secondo di stupore generale la folla esplose fragorosamente, applaudendo e chiamando Wade sul palco.
Con qualche difficoltà salì sul palco davanti alla folla, guardava Zoe intimidito, quasi a voler capire se lei era a conoscenza di tutto questo ma vedendo i suoi occhi colmi di lacrime di felicità capì che era all’oscuro di tutto.
“… discorso!.. Discorso!… Discorso!” acclamava la folla.
Wade si avvicinò al microfono e timidamente cominciò a dire “ beh.. mi conoscete.. sono un uomo di poche parole.. ma questo premio mi lascia davvero senza!  Mai nella mia vita avrei pensato di vincere questo premio.. sono stato il cattivo ragazzo dalle superiori in poi, ne ho combinate tante e non ho concluso quasi niente di buono nella mia vita…”
ma cosa dici?..... Non è vero!! Sei tutti noi!” la folla fischiava e commentava
“ avete ragione.. qualcosa di buono ho combinato… ed è il momento che la condivida con voi.. tra i tanti casini che ho fatto, ho avuto la fortuna di incontrare la persona più fantastica del mondo, che mi ha cambiato e ha reso la mia vita migliore.. ho fatto un pasticcio con lei ma nonostante tutto è ancora qui  a volermi.. e solo Dio sa perché… “ la folla ridacchiò mentre Wade si girò verso Zoe “la cosa migliore  che mi è capitata è stata innamorarmi di te, Zoe Hart.. ne abbiamo passate tante.. ma siamo ancora qui e dedico a te questo premio ambito che decisamente non merito…”
Zoe a quel punto stava piangendo copiosamente immobile sul palco senza saper cosa fare..
“.. e poiché so che non avrò un’altra occasione per essere migliore di quanto sono ora senza di te.. ti chiedo.. davanti a tutti.. mi vuoi sposare?”
La folla impazzì.. volarono abbracci e fischi.. Lavon e Annabeth urlarono entusiasticamente “ERA ORA!!!”
Ma improvvisamente la folla ammutolì.. tutti osservarono Zoe ancora immobile sul palco e senza parole.
Poi lentamente si risvegliò… si avvicinò a Wade  e buttandogli le braccia al collo disse: “certo che lo faccio!”.

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Capitolo 5
*** L'ho detto davvero? ***


Wade camminava nervosamente avanti e indietro nel suo ufficio, sentiva le voci e la musica provenire dal bar, che era ancora pieno di gente.
Senza farsi notare, si era rifugiato lì dentro dopo la sua inaspettata premiazione e la domanda da 1000.000 di dollari  rivolta  a Zoe “mi vuoi sposare?” alla quale era seguito un trambusto indescrivibile.. urla, fischi, applausi.. La coppia venne separata dalla folla e trascinata a festeggiare in luoghi diversi.. Lavon trascinò giù dal palco Zoe e facendola roteare la portò al tavolo dove Annabeth, Crickett e Rose  la travolsero di domande e abbracci “ti aveva detto qualcosa…? Te lo aspettavi?... come ti vestirai..? ti ha già dato l’anello?... “ Zoe, frastornata, non sapeva cosa dire, cercava di prestare attenzione alle sue amiche ma la sua mente vagava alla ricerca di Wade.. non poteva ancora credere a quello che era successo.. Le aveva davvero chiesto di sposarlo? Davvero?
Wade era stato letteralmente portato da Meatball al bancone del bar e costretto a ingurgitare un drink dopo l’altro, continuava a ricevere pacche sulle spalle e frasi del tipo “ amico.. sei fregato..”, “ti sei dato la zappa sui piedi..”, “ ora chi verrà allo stripclub con me il venerdì sera..?
Ora, nel back office,  stava passeggiando nervosamente chiedendosi “l’ho detto davvero? Le ho chiesto di sposarmi? Sono impazzito? Non ci siamo neanche baciati.. non ci frequentiamo da due anni.. potevo almeno aspettare di riprendere a uscire con lei? Potevo chiederle.. che so.. un semplice appuntamento? E non ho neanche un anello!! Oddio!! E ora che faccio??”
Qualcuno bussò alla porta “tutto bene amico?” chiese discretamente Lavon “che dici di uscire da qui e tornare di là con tutti noi? In fondo sei l’uomo dell’anno! Vieni a goderti i festeggiamenti!!”
“Arrivo Lavon, arrivo.. dammi un attimo…”
“E’ tutto ok?..” gli chiese osservandolo intensamente.
“ok.. grazie.. arrivo subito” rispose Wade mestamente evitando di guardarlo negli occhi.
Qualche tempo dopo uscì e si avviò verso il bancone, la folla si era diradata, la confraternita aveva raccolto gli striscioni e il leggio usati per la premiazione e la band stava suonando le ultime canzoni prima della chiusura. Cercò subito con gli occhi Zoe e la vide che guardava ansiosamente verso di lui, come ad aspettare una sua mossa. Le sorrise, lo speciale sorriso che riservava solo a lei, e le fece cenno di raggiungerlo.
Vedendola avvicinarsi il panico che lo aveva assalito qualche minuto prima quasi si dissolse.. quasi. Gli arrivò di fronte ed era così vicina che il suo corpo sembrava appoggiarsi al suo, sentiva il suo profumo intenso e lo  sguardo fisso su di lui gli fece girare la testa.
Senza dire nulla la prese per mano e la portò al centro della sala per ballare le dolci note di una canzone di Taylor Swift.
Per qualche minuto seguirono in silenzio il ritmo della canzone, Wade la teneva stretta a sé e Zoe aveva appoggiato la testa sul suo petto; gli ultimi ospiti rimasti, solo i loro amici, li guardavano affettuosamente e tutti stavano pensando che era davvero arrivato il momento per loro, finalmente.
Qualche tempo dopo, abbracciandola le disse “andiamo a casa?”, si assicurò che Wanda e Tom chiudessero il locale e uscirono salutando tutti.
Passeggiarono in silenzio fino alla casa di Zoe, mano nella mano, ognuno con mille pensieri ma incapace di condividerli con l’altro.
Quando furono sotto il portico Zoe girandosi verso di lui mormorò “ è stata una serata piuttosto impegnativa.. forse è il caso che parliamo un po’ che dici?”
“..credo anch’io” sussurrò Wade
“Vuoi entrare?” lo invitò con un sorriso e prendendogli la mano.
“Credo di si… credo proprio di si..” le rispose appoggiando un braccio sulle sue spalle, tirandola a sé e dandole un casto bacio sulla testa.
Dopo qualche minuto erano seduti comodamente sul divano, davanti a un fuoco scoppiettante  nel caminetto e con una birra in mano.
“… Allora…”
“… Allora… me lo hai chiesto davvero?”
“ ..Già…”
Zoe disse ironicamente “eri consapevole di quello che stavi dicendo? Per di più davanti a tutta a città?”
“ Huuummm.. non proprio a dire il vero…” bisbigliò timidamente Wade guardandola, ma vedendo un lampo di terrore nei suoi occhi si affrettò a dire “ ma non perché non lo voglia.. solo che mi è venuto fuori senza averlo programmato.. così, in quel momento.. forse era prematuro..”
“Ritieni che sia prematuro?” sussurrò quasi sulle sue labbra Zoe che si stava avvicinando sempre di più a lui, “o ti sei pentito della proposta?”
“NO!!.. no, assolutamente no.. solo che forse avremmo dovuto darci un po’ di tempo.. ricostruire un po’ alla volta..”
“Possiamo sempre farlo, Wade, possiamo sospendere ogni decisione e vedere come va..”
Wade la guardò… il suo corpo morbido e sexy, la sua voce calda e rassicurante, le sue labbra.. così invitanti.. si ricordò di quella sera di quasi 4 anni prima quando Zoe entrò come una furia a casa sua perché erano saltati i fusibili.. era la prima volta che la vedeva ma capì subito che sarebbe stata speciale e non sarebbe mai più uscita dalla sua vita.
Di cosa mi preoccupo? È quello che voglio, lei è ciò che ho sempre voluto, non c’è nessun’altra per me..” pensava tra sé e sé.
“Credi che vorrai tornare a New York prima o dopo?” le chiese a bruciapelo
“ Cosa? NO!!! Non ci penso proprio! Perché dovrei? La mia vita è qui.. TU sei qui. Qui c’è tutto ciò che voglio.. non vorrei essere in nessun altro posto.. non vorrei stare con nessun altro..”
Si scrutarono intensamente, quasi a leggere gli angoli più nascosti delle loro anime, Zoe si avvicinò ancora di più a lui e gli sfiorò la guancia.. questo semplice contatto scatenò un’energia elevatissima..
“ok, allora facciamolo.. sposiamoci!” disse Wade regalandole il suo famoso sorriso..
E senza attendere risposta appoggiò le labbra sulle sue baciandola con passione.. in pochi minuti i loro corpi reclamavano  sensazioni perdute e ogni dubbio fu cancellato all’istante.

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Capitolo 6
*** Imprevisti ***


Il mattino dopo Wade fu svegliato da pigri raggi di sole che filtravano dalle finestre.
Non osò muoversi per non svegliare Zoe, accoccolata su di lui, ma non resistette al desiderio di osservarla.. era stata una notte fantastica, si era dimenticato di quanta energia sprigionasse dai loro corpi, con nessun’altra aveva provato sensazioni di tale intensità.
Mentre accarezzava con le labbra dolcemente la fronte di Zoe, il suo pensiero andò a Vivian.. era sicuro di averla amata e aveva sofferto molto quando se ne andò con Charles, ma ora aveva capito che si era messo con lei di riflesso, era cugina di Zoe e all’inizio sperava di farla ingelosire, poi, frequentandola, aveva apprezzato la sua compagnia ma neanche per un attimo aveva davvero pensato di avere un futuro con lei, la sua mente non aveva mai fatto progetti e non era mai arrivato a immaginare loro come una futura famiglia. Non che non lo volesse, non lo pensava e basta.
Ora aveva capito perché.. una parte nascosta della sua mente e del suo cuore lo induceva ad attendere… prima o dopo sarebbe tornato con Zoe, nonostante la ragione gli imponesse di andare avanti.
La sentì muoversi pigramente “buongiorno..” gli mormorò con dolcezza intrecciando le gambe alle sue.
“buongiorno baby.. hai dormito bene?” le rispose Wade accarezzandole lentamente la schiena,
“ la migliore notte dei miei ultimi tre anni.. in tutti i sensi..” ammiccò sorridendo “e ora credo che andrò a farmi una doccia, fra un’ora devo essere in ambulatorio” concluse stampandogli un bacio sulle labbra,
“piano.. piano.. piano.. non crederai che ti lasci andare così.. se vuoi che torni davvero con te dovrai impegnarti di più a convincermi.. questa notte hai fatto un buon lavoro ma ho ancora dei dubbi..” scherzò Wade attirandola a sé “ e comunque in qualità di man of the year chiederò a Brick di darti la mattinata libera, posso farlo, sai che lo farò..”
“beh non credo di poter dire di no al man of the year.. “ sussurrò languidamente Zoe scivolando su di lui.
 
Il mese successivo fu idilliaco, la coppia passava ogni momento libero insieme, Wade non ricordava più quando aveva passato la notte a casa sua, Zoe mangiava ogni giorno al Rammer Jammer e la sera lo aspettava fino alla chiusura del locale, così da tornare insieme a casa.
Bluebell li osservava con affetto, tutti pensavano che alla fine le cose erano tornate al loro posto, così come dovevano essere. Nel blog di Dash ogni tanto compariva qualche loro foto con la scritta -la coppia dell’anno.. a quando le nozze?-
La parola matrimonio aleggiava dal giorno della premiazione, ma Zoe e Wade non avevano più affrontato l’argomento, avevano tacitamente deciso di sospendere ogni decisione affrettata e di godersi il loro tempo insieme. Ci sarebbero arrivati, sicuramente, ma ora era il momento di ricostruire.
Wade era diventata un’altra persona, molte ragazze frequentavano il suo bar e i suoi cocktails alla lavanda erano diventati famosi in tutto l’Alabama, ma lui sembrava non curarsene, anche di fronte ad avances esplicite sorrideva, diceva qualche parola gentile e rivolgeva la sua attenzione ad un altro tavolo.
Il suo magico sorriso si illuminava solo quando entrava Zoe, gli amici ormai sapevano quando stava arrivando, bastava osservare l’amico preparare il Margarita e gli involtini fritti e ripieni di verdure (l’aperitivo preferito di Doc) in attesa della sua ragazza.
Dopo l’aperitivo Wade spesso non resisteva e la trascinava nel back office per coprirla di baci, Zoe usciva minuti dopo spettinata e con gli occhi colmi di felicità e ovviamente diventava oggetto di battute impertinenti dei suoi amici.
 
Qualche mattina dopo Zoe si svegliò stanca e spossata, era andata a dormire tardi a causa di un’emergenza e Wade l’aveva tenuta sveglia fino quasi all’alba.. si chiese come facesse a dormire tre o quattro ore per notte ed essere tutte le mattine vispo e pronto ad iniziare un’altra giornata.
Quella mattina non girava proprio, aveva un senso di nausea pazzesco e valutò se rimanere a casa, pensando ad un virus gastro-intestinale, m poi si ricordò di avere due appuntamenti con casi piuttosto urgenti per cui facendosi forza si fece una doccia e si avviò senza colazione all’ambulatorio.
Passando davanti al Butter Stick si fermò a prendere un paio di muffin e una tazza di caffè e cominciò la sua giornata.
Un paio di ore dopo stava controllando la cartella di  Violet Thompson, incinta di 5 mesi, con l’intento di calcolare la data esatta del parto, quando un pensiero le attraversò la mente.
Aprì freneticamente il suo smartphone e controllò l’agenda… “merda, merda, merda…” pensò tra sé “non può essere..”  aprì convulsamente lo sportello dei medicinali, prese una piccola scatola e si rifugiò di corsa in bagno.
 
Annabeth e Lemon arrivarono insieme all’ambulatorio, si scambiarono uno sguardo interrogativo e dissero contemporaneamente “sai cos’è successo?”.. “cosa le è capitato?”
Entrarono impetuosamente nello studio dell’amica e la trovarono accasciata sulla scrivania, con le mani sul viso inondato di lacrime.
“Ohh Zoe.. cosa è successo?.. Cosa ha combinato Wade stavolta?” dissero insieme
“Ragazze.. grazie di essere venute.. non sarei stata in grado di affrontare tutto questo da sola..” singhiozzò Zoe
“ Cosa ti ha fatto?” tuonò acida Lemon  “stavolta giuro che gli cavo gli occhi!!”
“ Zoe.. stai tranquilla.. si risolverà tutto vedrai.. qualunque cosa abbia combinato Wade non sarà irrisolvibile..” mormorò più accondiscendente Annabeth abbracciandola.
Zoe alzò la testa e spalancò gli occhi “COSA?? Wade?? No.. no.. lui non centra.. anzi no, centra qualcosa, ma non lo sa.. non ha fatto niente, ragazze.. o meglio, è colpa sua se mi ritrovo così.. ma non l’ha fatto apposta.. forse è anche colpa mia.. ODDIO CHE FACCIO??”
Lemon e Annabeth guardavano l’amica come se fosse impazzita.. non avevano capito nulla di quanto stava farfugliando e non era ancora chiaro il ruolo di Wade in tutta questa storia.
“ Zoe, tesoro.. calmati e comincia dall’inizio.. cosa è successo?”
Zoe le guardò l’un l’altra per qualche secondo stringendosi le mani convulsamente e d’un tratto disse: “SONO INCINTA!!”
 
Le amiche scioccate restarono immobili con gli occhi fissi su Zoe.. “ merda..” ..“cavolo..” sussurrarono insieme.
“ Cosa faccio adesso? Vi rendete conto cosa farà Wade appena glielo dirò? Scapperà a gambe levate al Polo Sud.. oppure preparerà armi e bagagli e volerà ad Atlanta.. non posso farlo.. non posso proprio dirglielo, gli verrà un infarto! Avevamo appena incominciato a ricostruire qualcosa tra noi.. non è pronto a una cosa così enorme!! Lo farà fuggire di sicuro!!”
“ E tu lo sei?”  le chiese Lemon guardandola intensamente
“ NO!... SI!! Boh.. Oddio.. ho sempre voluto un figlio.. ho 32 anni, non posso aspettare ancora a lungo.. solo che avrei voluto pianificarlo, decidere il momento giusto.. fare tutto questo con Wade però è fantastico.. non vorrei nessun altro come padre per i miei figli, solo che vorrei fosse un padre presente.. non trasferito al polo sud! RAGAZZE!!! Cosa faccio? COSA FACCIO???”
Lemon prese la situazione in pugno “Calmiamoci tutte.. intanto sei sicura al 100%? C’è qualche margine di errore?”
“ Non credo.. ho fatto 8 test.. “ rispose debolmente Zoe indicando con la testa il cestino dei rifiuti sommersi di scatole vuote.
“ Non puoi essere certa della reazione di Wade..” mormorò in modo incerto Annabeth “ potrebbe essere felice di questa notizia.. sai quanto ti ama.. ti ha chiesto di sposarlo un mese fa davanti a tutti..”
“ ..ma mi ha detto che era stata una domanda prematura due ore dopo!! Stiamo parlando di Wade, ragazze.. ha i suoi tempi.. gli ci sono voluti due mesi per decidere di riprovarci con me..  stiamo insieme solo da un mese, per accettare una cosa così grande gli ci vorranno almeno 3 anni! A quel punto il bambino andrà già all’asilo!!” rispose in modo tragicomico Zoe tra le lacrime.
“Ok, ok, valutiamo tutte le opzioni” disse Lemon razionalmente “immagino tu non abbia preso neanche in considerazione l’idea di non tenerlo.. “ “NO!” urlò Zoe
“Appunto.. allora o lo dici a Wade e speri che lui fugga solo a Mobile per mezza giornata.. oppure non glielo dici ma prima o dopo se ne accorgerà.. non pensi?”
“ Hai ragione.. hai ragione.. devo calmarmi. Glielo dirò stasera.. e se lui reagirà scappando.. dovrete fare molto più che le zie per questo bambino, ok?” disse Zoe abbracciandole.
 
NON PASSO AL R.J. STASERA, TI ASPETTO A CASA, HO UNA COSA DA DIRTI
Wade lesse dubbioso il messaggio di Zoe.. cosa poteva essere capitato?
TUTTO OK? le chiese sinteticamente
PIU’ O MENO
A quel punto era preoccupato, cominciò a pensare che non stesse bene ma Brick glielo avrebbe detto, era lì a cena. I pensieri più assurdi lo travolsero.. George?  Joel? Una chiamata per un posto di lavoro interessante da qualche ospedale?
Si agitò a tal punto che chiese a Wanda e Tom di chiudere il locale e se ne andò di corsa a casa.
“ Tesoro.. dove sei?” la chiamò entrando rapidamente in casa “stai bene? Che succede? “
Zoe era seduta sul divano, con sguardo preoccupato e nervoso “Siediti Wade..”
“ Cosa è capitato? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Ti ha chiamato tuo padre? Devi partire?..” disse Wade sedendosi sul bordo del divano, sembrava non volesse starle troppo vicino.
“Niente di tutto questo.. solo che è successa una cosa.. imprevista.. lo so che non te lo aspetti e capirò se deciderai di prenderti del tempo.. ma vorrei che tu l’accettassi.. anche se ti conosco e sarà molto difficile per te ingoiare questo rospo.. ma io accetterò qualunque decisione tu prenda..”
“ZOOOEE!!! Mi vuoi dire cosa sta succedendo???”
Zoe lo guardò a lungo negli occhi mentre giocava nervosamente con le mani nel grembo..
Dopo un tempo che sembrò infinito  sussurrò senza staccare gli occhi da Wade: “ Sono incinta..”
Wade spalancò la bocca dalla sorpresa e la guardò come fosse un extraterrestre atterrato per sbaglio a casa sua.
Zoe cominciò a innervosirsi “ Wade.. dì qualcosa.. qualunque cosa.. lo so che non era previsto.. lo so che questa cosa si spaventa.. ma potremo farcela insieme, non credi?  Non fuggire da tutto questo, ti prego..”
 
All’improvviso nel viso di Wade si fece strada un largo, meraviglioso sorriso “ Scappare? NO!! Perché pensi questo? Tesoro… è una notizia meravigliosa.. saremo genitori.. tu ed io!! Non avrei desiderato tutto questo con nessun altro! Sei felice?” le chiese abbracciandola forte
“Ora si..” rispose Zoe facendo scivolare le lacrime sulle guance “Ora è tutto a posto..” e lo baciò.
 
Un anno dopo.
Zoe si stava guardando nervosamente allo specchio.. l’acconciatura non era quella che aveva desiderato ma il vestito era perfetto.
Sua madre Candice entrò trafelata “sbrigati, sbrigati!! Cosa stai facendo? Sono già tutti in chiesa, tuo padre ti sta aspettando in macchina e Annabeth ha già portato Jacqueline con sé.. speriamo non pianga durante la cerimonia..”
“Sarà buonissima, mamma, stai tranquilla, sarà tutto a posto.. ora vai, arrivo fra un momento”.
Era il giorno del suo matrimonio e tutti la stavano aspettando.
Si soffermò a riflettere sugli ultimi 5 anni, sul suo arrivo a Bluebell, sui suoi progetti e su come il destino aveva dirottato la sua vita.. mente osservava la sua immagine allo specchio sentì bussare lievemente, la porta si aprì e comparve solo una rosa rossa a stelo lungo…
Qualche attimo dopo vide Wade appoggiato allo stipite della porta.
“Cosa stai facendo qui?? Dovresti essere in chiesa da un pezzo!! “ gli sbraitò contro Zoe
“ Lo so.. ma non potevo resistere.. “ Le si avvicinò e, porgendole la rosa, l’abbracciò baciandola dolcemente sulla bocca.
“ Casomai avessi pensato di cambiare idea…” le mormorò sulle labbra facendole l’occhiolino “ Io sarò quello in nero all’altare.. e non confondermi con il reverendo Mayrfair.. fai presto.. ti aspetto”.
 
E Zoe volò felice dalla sua famiglia.

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